La Voce di Induno Marzo 2020

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DI INDUNO OLONA l’intervista Roberto Riva

la lettera Il lavoro della minoranza

cosa leggo stasera Giulio fa cose il libro scritto dai genitori di Giulio Regeni

induno social CuriositĂ e segnalazioni

la ricetta Il risotto della domenica

la ferrovia

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1997

SUNRISE

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MARZO

Ediz

Foto di Luca Leone

Storia e cartoline della tratta che attraversa Induno Olona

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CORONAVIRUS, PAURA ANCHE A INDUNO OLONA Editoriale a cura di Michele Marocco

LA VOCE DI INDUNO OLONA | MARZO

04 l’intervista 06 la lettera 08 la colomba pasquale 09 cosa leggo stasera 10 induno mondo social 11 la ricetta 12 la ferrovia 14 c’era una volta Roberto Riva e la musica

L’operato della minoranza

Una tradizione targata Pisoni

Giulio fa cose

Curiosità, segnalazioni e tanto altro...

L’emergenza e la prevenzione ‘coronavirus’ sta ribaltando continuamente le giornate di ognuno di noi e, inevitabilmente, anche quelle di Induno Olona. I primi ad aver fatto i conti con i divieti sono gli sportivi con partite di campionato cancellate per due weekend e allenamenti vietati per almeno una settimana. Anche gli esercizi pubblici devono fare i conti con orari ridotti e la stessa Amministrazione Comunale ha dovuto annullare il consiglio che era in programma per giovedì 27 febbraio. Non parliamo poi del mondo dell’attività lavorartiva che rischia la paralisi.

Il risotto della domenica

Una storia nata nel 1894...

Induno Olona in cartolina

LA VOCE DI INDUNO OLONA Supplemento a Varese Sport n. 918 del 27 febbraio 2020 periodico sportivo a diffusione gratuita Aut. del trib. di Varese n. 345 del 09-02-1979 Direttore responsabile: Michele Marocco Ufficio commerciale: Laura Rizzo - Sunrise Media Foto copertina di Luca Leone è un prodotto Sunrise Media Varese via Caracciolo 29 - Tel. 0332.226239 e-mail: lavocediinduno@gmail.com

Non è facile analizzare la situazione o commentare dei provvedimenti che, una volta stampato il notiziario, potrebbero anche essere mutati. Sta di fatto che in questo momento è difficile prendere delle decisioni perchè spesso vanno in contrasto con altre non prese. Si parla di troppo allarmismo, è vero, ma non fare nulla sarebbe stato ancora peggio. Forse serve solo della sana informazione non atta ad enfatizzare ed amplificare la situazione di gravità, ma bensì pronta a ‘informare’ di quanto sta accadendo e a consigliare quello che si deve fare per evitare il propagarsi a macchia d’olio di questo virus che, ricordiamolo, non è mortale. LA VOCE DI INDUNO OLONA | 3


l’intervista ROBERTO RIVA

ARTE: UNA PASSIONE EREDITATA DA PAPÀ CARLO

a cura di Michele Marocco

musica e legge, il connubio vincente di roberto riva DOPO GLI STUDI ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO, IL MASTER IN COMUNICAZIONE MUSICALE HA DATO LA SVOLTA

RIVA FORNISCE UN SERVIZIO INNOVATIVO PER MANAGER E ARTISTI OCCUPANDOSI DELLA PARTE LEGALE

4 | LA VOCE DI INDUNO OLONA

La passione per la musica ha avuto il sopravvento su quella per la ‘Legge’. E’ quello che è successo al nostro concittadino Roberto Riva, classe 1986, che, dopo aver studiato all’Università Cattolica di Milano Scienze Giuridiche, ha virato verso il mondo delle note: “Ho lavorato per alcuni mesi nello studio legale dell’Avvocato Attilio Fontana (oggi Governatore della Lombardia ndr) ma ho capito che non era la mia strada, che non mi sentivo realizza-


Nella foto i Canova che si sono esibiti con Le Vibrazioni a Sanremo to. Così ho fatto un master in Comunicazione Musicale è ho decisamente svoltato”. Lo stage alla Artist First e poi l’assunzione a tempo inderteminato: “Mi sono subito trovato bene, avevo capito che era quello che volevo fare. Ho lavorato con artisti di fama come i Pooh e i Modà. Ho partecipato alla realizzazione di alcuni progetti storici di Mina e recentemente anche con i Mezzosangue, i Canova, le Gazzelle, i Fulminacci e The Night Skinny”. Da luglio a settembre 2019 ha insegnato alla Luiss di Roma nell’ambito del Master in Music tenendo un corso in “Management dell’artista”, un’esperienza che ripeterà anche quest’anno. Alla fine dello scorso anno, Roberto ha frequentato un corso in Alta formazione in Music & Entertainment Law alla Cattolica e attualmente svolge attività da freelance. “Fornisco un servizio innovativo per manager ed artisti. Mi occupo della parte discografica connessa a quella legale. I legali che si occupano di chiudere contratti con major ed etichette spesso

HO LAVORATO CON ARTISTI DI FAMA COME I POOH E I MODÀ non hanno realmente idea di come funzionino le cose e sono le etichette stesse a non saper come fare”. Hai messo a frutto i tuoi studi in un mondo che ti affascina. Concretamente in cosa consiste il tuo lavoro? “Sono consulente legale e discografico per Maciste Dischi che oggi è sicuramente la numero uno tra le etichette indipendenti”. Nella scuderia ci sono anche i Canova, una band indie-pop milanese che si è esibita sul palco di Sanremo con le Vibrazioni. Una passione, quella per il mondo della musica, ereditata da papà Carlo... “Posiamo dire di sì, lui propende più per la parte teatrale, diciamo che entrambi amiamo l’arte e le sue mille sfaccettature”. LA VOCE DI INDUNO OLONA | 5


riceviamo e pubblichiamo

IL DIRITTO/DOVERE DELLA MINORANZA: ATTIVITÀ DI CONTROLLO

l’operato della minoranza in questi mesi... difficili IL NOSTRO COMUNE È MACCHIATO DA UNA GRAVE INCHIESTA GIUDIZIARIA Egregio Direttore, Le trasmetto il comunicato stampa che il gruppo Centro Destra per Induno ha diffuso alle principali testate giornalistiche della nostra Provincia per chiederLe di volerlo divulgare anche tramite il suo giornale. La ringrazio sin d’ora a nome di tutti i componenti del mio Gruppo Consiliare per averci permesso di dar “Voce” al nostro lavoro e, soprattutto, per aver dato a tutti gli Indunesi un ulteriore strumento che consenta a tutti di avere uno sguardo libero sul nostro amato paese. Le ribadisco che è ferma intenzione del gruppo consiliare che rappresento proseguire nell’opera di verifica e controllo che abbiamo intrapreso ormai da diversi anni.. La ringrazio e La saluto cordialmente. Avv. Andrea Brenna

Le minoranze hanno il diritto/dovere di svolgere una funzione di controllo sull’operato dell’Amministrazione e purtroppo i componenti di Viviamo Induno non si sono resi conto che Induno è macchiato dalla più grave inchiesta della sua storia e che anche il Sindaco Marco Cavallin è indagato per pesantissime accuse quali Abuso d’Ufficio e Omessa Denuncia. Quindi se c’è qualcosa di “sospetto” - come hanno definito la nostra azione politica - non è certo il nostro operato. Sintetizziamo comunque i principali argomenti di discussione che caratterizzano il dibattito politico: 1. RIMBORSI IRPEF: questa Amministrazione non ha ancora provveduto ai rimborsi dovuti a ciascun cittadino a causa dell’errore della lista Viviamo Induno nell’approvazione del Bilancio dell’anno 2015, così come stabilito anche dalla Sentenza del Consiglio di Stato; 6 | LA VOCE DI INDUNO OLONA

2. CASERMA DEI CARABINIERI: il Comune non ha alcuna competenza sull’argomento! La costruzione delle caserme spetta al Ministero, inserire una simile opera tra quelle da realizzare è solo Campagna elettorale; 3. GABBIONI DI VILLA CASTIGLIONI: problema dato ormai per risolto dal Sindaco non è purtroppo cambiato nulla;

4. REBELOT: ii certificati richiesti non ci sono e non potranno essere predisposti per mancanza di fondi nel bilancio! Il Sindaco però ha sempre dichiarato il contrario arrivando persino a dire che “Il comune è in possesso dei certificati che attestano la regolarità statica della soletta, qualsiasi opinione contraria è priva di valore”;

5. PISTE CICLABILI: a Induno attualmente NON ESITONO PISTE CICLABILI. Esistono solo delle biciclette disegnate sui marciapiedi;


6. ASFALTATURE: Le strade sono un colabrodo. Dove sono i fondi destinati alle asfaltature? 7. PARCO URBANO DELLASTAZIONE:

Estratto comunicazione del Resp. Settore Territorio del Comune del 24 dicembre 2019

dato per terminato in campagna elettorale, risulta inaugurato ad ottobre u.s. solo l'angolo con i giochi, il tutto in pompa magna con anche la presenza di un Consigliere Regionale del PD (loro sono una lista civica!). Il resto è ancora un cantiere in stato di apparente abbandono;

8. PRO LOCO – GAZEBO: le minoranze non hanno mai chiesto la rimozione del manufatto. La rimozione è stata una scelta del Comune;

9. FURTI – SICUREZZA: da tempo le minoranze hanno presentato una proposta (Esatto, proprio quelli che non propongono mai!) per implementare la dotazione di telecamere del comune che è assolutamente insufficiente. Ovviamente non abbiamo ricevuto nessun riscontro in merito… meglio dire che va tutto bene. 10. ASSERITO ACCESSO ILLECITO AL REBELOT: se si ritiene che dei Consiglieri Comunali, che sono entrati in un locale pubblico - le cui porte sono state lasciate spalancate in piena notte (con i Carabinieri) abbiano commesso un illecito perché non è stata sporta denuncia?

Il parco urbano, nonostante i proclami elettorali, vede il cantiere in apparente stato di abbandono

Tutto questo è aggravato dall’inchiesta che ha coinvolto il Sindaco e alcuni funzionari del Comune, crediamo che se il Sindaco avesse realmente voluto il bene del paese si sarebbe dovuto dimettere già qualche mese fa. I Consiglieri della lista Viviamo Induno anche di fronte ad un paese immobile a discapito delle mirabolanti promesse elettorali preferiscono mantenersi ben ancorati alla propria sedia con-

tinuando ad incensare il proprio operato e cercando di far ricadere le loro evidenti mancanze sulle minoranze che fino a prova contraria fanno solo il loro dovere. In ogni caso, anche se spesso siamo bersagli di critiche e insulti, andremo avanti con il sorriso sulle labbra perché siamo convinti che un’alternativa migliore sia possibile. CENTRO DESTRA PER INDUNO LA VOCE DI INDUNO OLONA | 7


pisoni e la colomba pasquale

UNA LEGGENDA CHE CONTINUA CON LA FAMIGLIA PISONI

VITO PISONI

dalle origini ai giorni d’oggi la tradizione della colomba LA STORIA DELLA COLOMBA PASQUALE Le origini della colomba non sono così certe, come si possa pensare. Le leggende al riguardo sono, infatti, due.

Dal 1930 ad oggi, una storia quasi centenaria. La prima michetta del Panificio dei F.lli Pisoni è stata infornata da nonno Giulio agli inizi degli anni ‘30 a Cuasso al Monte. Nel 1964, Vito Pisoni ed i fratelli, figli di Giulio, hanno trasferito la sede dell’attività a Induno Olona, ove, peraltro, attualmente si trova. Vito, nel 1989, veniva perfino insignito del titolo onorifico di Cavaliere del Lavoro per i propri meriti. Successivamente negli anni 90, Roberto, terzogenito di Vito, è subentrato al padre nella gestione del negozio e del laboratorio che attualmente condivide con la propria adorata moglie Monica. 8 | LA VOCE DI INDUNO OLONA

La prima leggenda vuole che la colomba fosse stata ideata nel 572 d.c. dai cittadini di Pavia per ingraziarsi la benevolenza di Re Alboino, che aveva appena conquistato la città. La seconda richiama invece San Colombano che, invitato dalla regina Teodolinda ad un sontuoso banchetto di selvaggina nel periodo quaresimale, con un gesto miracoloso, ha trasformato le carni in bianche in colombe di pane. Entrambe le leggende lasciano intendere che la colomba sia un dolce che risale agli anni 500 d.c., la cui ricetta nei secoli è stata tramandata di padre in figlio. Roberto Pisoni racconta, però, che per ottenere una buona colomba non basta seguire pedissequamente la ricetta, ma occorrano ingredienti di qualità, tempi di lievitazioni lunghi, plurimi impasti, un pizzico di fantasia e tanta tanta passione!


cosa leggo stasera GIULIO FA COSE

Paola Deffendi e Claudio Regeni, i genitori di Giulio Regeni, insieme al loro avvocato Alessandra Ballerini, hanno scritto “Giulio fa cose”, nel quale raccontano gli ultimi quattro anni della loro vita, da quel febbraio 2016 in cui il corpo del ricercatore italiano fu ritrovato in un fosso al Cairo. Il rapimento, le torture e l'uccisione di Giulio Regeni riguardano tutti. Perché la Ragion di Stato sembra aver messo a tacere la giustizia. Questa è la battaglia per la verità dei suoi genitori.

"Chiediamo una verità processuale nei confronti di chi ha deciso sul destino della sua (e delle nostre) vite, di chi lo ha torturato, chi ha sviato le indagini, chi ha permesso e permette tutto ciò. Su Giulio sono stati violati tutti i diritti umani, compreso il diritto di tutti noi ad avere la verità". È difficile tradurre in parole le emozioni che travolgono leggendo “Giulio fa cose”. Non si possono recensire i sentimenti perche’ il libro è un atto d’amore. La testimonianza forte di due genitori che non si sono arresi. Un messaggio di coerenza attraverso una scrittura immediata, sincera, limpida. Quella di chi ha educato i figli al rispetto delle regole, a cercare sempre il bene, a spendersi per la società. E’ un libro che rappresenta una vera e propria dedica, un racconto di momenti familiari mirato a fotografare Giulio né come un simbolo, né tanto meno come una vittima. “Chiuderci in noi stessi, abbandonarsi al dolore significherebbe tradire i nostri valori, la nostra identità individuale e di famiglia.”

AUTORI PAOLA DEFFENDI CLAUDIO REGENI AVV. ALESSANDRA BALLERINI Ripercorriamo brevemente la tragedia che si svolse 4 anni fa al Cairo. Giulio era un cittadino italiano, un cittadino europeo che aveva scelto lo studio e la cultura come strumento di solidarietà e giustizia sociale. Nato a Trieste e cresciuto a Fiumicello, in Friuli-Venezia Giulia, aveva conseguito la laurea a Leeds (UK), un master a Cambridge e aveva un dottorato in corso a Cambridge. Al Cairo stava lavorando a una tesi, rivolta agli aspetti socioeconomici principalmente dell'Egitto, in cui affrontava anche tematiche sindacali. La lotta dei genitori di Giulio Regeni affinché sia fatta chiarezza sulla sua cattura e la sua uccisione deve essere anche la nostra. Perché la verità e la giustizia sono diritti e spettano a tutti i cittadini. Lo scorso dicembre, il procuratore Sergio Colaiocco e il procuratore facente funzioni di Roma, Michele Prestipino, hanno spiegato che l’Egitto ha messo in atto almeno quattro depistaggi per sviare le indagini sulla morte di Giulio e scoperti dagli inquirenti italiani. Il ricercatore era stato stretto in una “ragnatela” da parte dei servizi segreti de Il Cairo. Le indagini sono tutt’ora in corso, ognuno di noi spera che al più presto il governo egiziano sblocchi una situazione che a tratti assomiglia a un libro dell’orrore. Il libro va letto per conoscere, attraverso le parole, le emozioni e i sentimenti dei suoi genitori, chi era Giulio. Perchè ognuno di noi non dimentichi un uomo a cui, senza una ragione, è stato rubato il futuro.

LA VOCE DI INDUNO OLONA | 9


mondo social INDUNO OLONA IN FACEBOOK

In un mondo sempre più social, daremo spazio in questa rubrica ai post che mettono in evidenza diversi aspetti che coinvolgono la nostra comunità.

numeri utili

COMUNE Centralino/Protocollo 0332 273111 Segreteria 0332 273209 Polizia locale 0332 273229-234-245 Caserma Carabinieri 0332 470103 CRI Arcisate 0332 471899 SOS Besano 0332 917666 Biblioteca civica Ufficio Postale

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0332 273235 0332 200270

Enel SOLE (per lampioni spenti) 800 901050 Gas Emergenze 800 901313 Acquedotto Emergenze 0332 335035 Asilo Nido 0332 273236 Scuola Infanzia Malnati 0332 200084 Scuola Infanzia Don Milani 0332 203579 Scuola Primaria Ferrarin 0332 200389 Scuola Primaria Don Milani 0332 201496 Scuola Secondaria Passerini 0332 273301 Scuola di Musica 0332 200811


tempo libero

LA RICETTA DEL DOTTORE

risotto della domenica Ingredienti per quattro persone 300 g di riso Arborio 20 g di midollo di bue ( non obbligatorio) 80 g di burro 40 g di cipolla Mezzo bicchiere di vino bianco Due bustine di zafferano 1 l di brodo ( di carne o vegetale) 60 g di parmigiano grattugiato

Tritare finemente la cipolla e farla appassire in un tegame a fuoco molto dolce per circa cinque minuti con il midollo (se gradito) e il burro. Aggiungere il riso e farlo tostare a fuoco vivace per un minuto, mescolando. Bagnare con vino bianco fino a farlo evaporare. Versare poco alla volta il brodo bollente, mescolando di tanto in tanto. A metà cottura aggiungere lo zafferano, salare se necessario. A cottura ultimata dopo 15 - 20 minuti, togliere il tegame dal fuoco aggiungere il burro rimasto, che sia ben freddo, mi raccomando e poi il formaggio, mescolando rendendolo morbido e cremoso; farlo riposare un minuto con coperchio e servire. Buon appetito

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RIPERCORRIAMO INSIEME LE TAPPE DELLA FERROVIA

la ferrovia a cura di Patrizio Pastore

varese-porto ceresio, una storia nata nel 1894

La ferrovia Varese–Porto Ceresio venne costruita nel lontano 1894 come naturale prolungamento della tratta Gallarate–Varese, terminata nel 1865 a propria volta diramazione della ferrovia Milano–Domodossola, inaugurata nel tratto tra Milano e Rho prima dell’unità d’Italia, nel 1860.

Le due opere più importanti per la sua costruzione furono il viadotto sul fiume Olona, tutt’oggi presente così come originariamente progettato, alto 50 metri e composto da 10 arcate di 15 metri l’una, ed una galleria, denominata “San Bernardino”, lunga 951,45 metri, oggi presente ma chiusa in attesa di

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12 | LA VOCE DI INDUNO OLONA


ORIGINARIAMENTE SI TRATTAVA DI UNA LINEA A SEMPLICE BINARIO

AGLI INIZI DEL ‘900 ERA UN COLLEGAMENTO FONDAMENTALE TRA MILANO E IL LAGO DI LUGANO riqualificazione per diventare parte integrante di una pista ciclopedonale. Tecnicamente, si trattava di una linea a semplice binario, con possibilità di incrocio ad Induno Olona ed Arcisate ed esercitata dapprima con trazione a vapore, successivamente con trazione elettrica a terzo binario (si noti come sia tuttora l’unico esperimento di alimentazione del materiale rotabile a terza rotaia in Italia, risalente al 1902 e di derivazione statunitense) e nel dopoguerra, nel 1951, elettrificata con linea aerea di contatto a 3kv, come la maggior parte della rete nazionale. Fu una delle ultime linee in cui il distanziamento dei treni venne gestito attraverso il cd. “blocco elettrico manuale”, sino alla sua chiusura avvenuta nel 2009 propedeutica ai lavori per la realizzazione del collegamento Varese-Mendrisio. Durante i primi anni del novecento, la linea ebbe un buon traffico sia a livello di passeggeri che di merci, in quanto consentiva un collegamento diretto tra Milano e il lago di Lugano, con la possibilità di imbarcare merci e passeggeri direttamente sui battelli con destinazione la Svizzera; pur non essendo più presente lo scalo merci ed il giracarri, ancora oggi è sopravvissuto il pontile a lato della stazione di Porto Ceresio. Dal 1910, si ipotizzò un prolungamento della linea da Porto Ceresio a Lavena Ponte Tresa, per poi collegarla alla F.L.P. (Ferrovia Luga-

no-Ponte Tresa, tuttora funzionante). Il progetto, pur appetibile ad entrambi gli stati e alle due imprese titolari del servizio ferroviario, non giunse mai in porto, a causa dei costi previsti per la realizzazione. Il progetto di un collegamento con la rete svizzera attraverso questa bretella fu solo rimandato, ed oggi se ne colgono i frutti. A partire dall’immediato dopoguerra, con il boom dell’industrializzazione e della diffusione dell’automobile, la linea perse gran parte delle proprie potenzialità, venendo spesso definita un “ramo secco” dagli addetti ai lavori, sino ad essere inserita nell’elenco delle "Linee non comprese nella rete di interesse generale". Nell’ambito di tale elenco, la linea Varese–Porto Ceresio avrebbe dovuto essere dismessa tra il 1985 ed il 1986. Contro tale rischio si batterono cittadini, associazioni e amministratori dei comuni interessati, ed il collegamento, pur tra mille difficoltà, rimase in vita. Le stazioni di Induno Olona e Bisuschio, tra il 1993 ed il 1994 subirono lavori che in particolare eliminarono lo scalo merci ed il binario di incrocio ad Induno, venendo declassate a fermate. È interessante far notare che, dal 1927 al 1950, con l’incorporamento del comune di Induno Olona a quello di Varese, la stazione venne denominata “Varese Induno”. ... la storia continua nel prossimo numero

LA VOCE DI INDUNO OLONA | 13


c’era una volta induno olona RICORDI DEI TEMPI CHE FURONO

c’era una volta la stazione di induno olona

Come si presentava negli anni ‘20 il viale della stazione

Induno Olona Via Jamoretti 129 Tel. 0332 202065

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14 | LA VOCE DI INDUNO OLONA


Cartolina degli anni ‘20 con timbro postale della Provincia di Como

Vista degli anni ‘30 di quella che oggi è via Gaetano Crugnola, Ingegnere Ferroviario

LA VOCE DI INDUNO OLONA | 15



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