Match Program Pallacanestro Varese - Bologna 21-1-2024

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i7 GIORNATA a

VARESE / VIRTUS BOLOGNA 21 GENNAIO / 17:00 Match Program Ufficiale - Edito da Sunrise Media - numero 981 del 19 gennaio 2024 Aut. del trib. di Varese n. 345 del 09-02-1979 - Direttore Responsabile: Michele Marocco


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CONTRO BOLOGNA PER DIVENTARE GRANDI

CON LE VU NERE VARESE è CHIAMATA ALL’IMPRESA Dopo la sconfitta interna con Venezia Mannion & C. vogliono subito rialzare la testa

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Varese è chiamata ad un'altra sfida Al potere AFFRONTANDO la Virtus Bologna. I felsinei non sono in vetta alla classifica, ma inseguono da vicino la coppia di testa formata da Venezia e Brescia

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di Matteo Gallo

opo la gara contro la capolista Venezia, Varese è chiamata ad un'altra sfida al potere andando ad affrontare la Virtus Bologna, sempre fra le mura amiche dell’Itelyum Arena. I felsinei non sono in vetta alla classifica, ma inseguono da vicino la coppia di testa formata da Venezia e Brescia e sono una squadra molto temibile. Sarà certamente una sfida piacevole da guardare dato che si affrontano due attacchi spumeggianti: Varese è il secondo

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miglior attacco della serie A e viaggia a 86,6 punti di media a gara in netto rialzo nelle ultime, mentre la Virtus è il primo del campionato. Ritmi alti e tanto talento in campo, con Mannion che avrà certamente una motivazione in più nell'affrontare la sua ex squadra, sono alcuni degli argomenti possibili di questa sfida. Così come cercare di capire dove sarà migliorata Varese rispetto alla sfida di andata finita 115-84. Le aspettative sono quelle di vedere gli stessi passi avanti osservati con Venezia e, magari, sfruttando

il fattore Masnago cercare di dare uno spiacevole sgambetto a Bologna portando a casa due punti dal peso specifico elevatissimo. In mezzo, però, occhio all'aspetto difensivo: Bologna è la terza miglior difesa e concede solo 76,6 punti mentre l'OJM è l'ultima della serie A con 91,06 punti subiti a sera. Probabilmente l'equilibrio della sfida vivrà tutto qui: se Varese saprà essere intensa in retroguardia avrà l'occasione ghiotta della vittoria.

Ritmi alti e tanto talento in campo, con Mannion che avrà certamente una motivazione in più nell'affrontare la sua ex squadra, sono alcuni degli argomenti possibili di questa sfida



gli arbitri Roberto Begnis (nella foto), Andrea Valzani e Matteo Lucotti saranno gli arbitri che si occuperanno di dirigere il match tra la Openjobmetis Varese e la Virtus Segafredo Bologna, valido per la diciassettesima giornata del campionato di LBA 20232024. Il primo, quest’anno, ha già incrociato i biancorossi in occasione della vittoria esterna maturata sul

campo di Pesaro, mentre il secondo, nel corso della passata stagione, aveva “fischiato” Woldetensae e compagni nel successo casalingo contro Sassari (87-81) ma anche nei ko esterni di Pesaro e Trento. Un solo precedente stagionale per Lucotti, presente nella sconfitta della decima giornata contro Cremona (68-75).

La formazione allenata da Luca Banchi conta in cabina una coppia tutta italiana, con un Daniel Hackett che sta disputando una stagione strepitosa soprattutto in Eurolega e che si prende le responsabilità nei minuti finali facendo quasi sempre la scelta giusta insieme ad un Alessandro Pajola che da specialista difensivo sta diventando anche un tiratore più che affidabile dalla linea dei 6,75 come testimonia il 36% con cui sta viaggiando in campionato.

gestione, il danese ha preso tutta la fiducia concessagli dal nuovo coach partendo da... un annuncio per una colf che curi la prole nello scorso mese di settembre arrivando ad alcune prove da leader vero in Eurolega. Talento e tiro le sue armi migliori. Della pattuglia di guardia fa parte anche il neo arrivato Rihards Lomasz che possiamo definire un pretoriano di Banchi avendo già giocato per lui con la maglia della nazionale lettone. A cavallo fra il settore guardie e quello ali c'è l'atletico Isaia Cordinier, gran talento anche se spesso non fa della continuità il suo forte. In ogni caso per lui parla uno straordinario 46% da 3 in campionato.

In guardia troviamo l'eterno Belinelli e un Iffe Lundberg rivitalizzato dalla cura Banchi. Messo ai margini nella precedente

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In ala c'è anche Abass che, a 30 anni e dopo due gravi infortuni alle ginocchia, sta dimostrando di valere ancora un posto in rotazione: 8,2 punti col 45% da 3 per l'ex Cantù. Altra ala è il serbo Dobric, gran tiratore, ma che dovrebbe non essere della partita per i postumi di un infortunio alla caviglia che dovrebbero tenerlo fuori dal parquet almeno fino al 28 di gennaio. Nel reparto ali forti c'è l'ex Achille Polonara, reduce da un intervento per estirpare un tumore ai testicoli nel corso di questa stagione, e ci sarà Mickey, fermo dal 10 dicembre per infortunio che ha rivisto il campo contro Brindisi nello scorso turno.

Il suo ritorno coincide con un nuovo infortunio: quello di Shengelia. Il lungo georgiano capace di fare molto male in post basso sarà assente a causa di una lombalgia. Vedremo se e quale sarà il turnover di Banchi. Sotto i cristalli l'infortunio di Cacok ha portato all'arrivo del massiccio Zizic che fa reparto col sempre amato Bryant Dunston che tornerà per la prima volta da avversario a Varese dopo la stagione degli Indimenticabili. Come si fa a dimenticare quella serie contro Siena e quel suo maledetto infortunio al polpaccio? Completa il roster Leo Menalo, lungo da allenamento con scampoli di gara a sua disposizione.

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A TU PER TU CON COACH BIALASZEWSKI

A VARESE ORGANIZZAZIONE IN AMERICAN STYLE Se faremo al meglio quello che sappiamo fare, con Bologna possiamo giocarcela fino in fondo

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di Alessandro Burin

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ssere l'allenatore della Pallacanestro Varese non è sicuramente un lavoro facile. Lo sa bene coach Tom Bialaszewski, sulla panchina biancorossa da quest'estate e che sta vivendo una stagione davvero intensa, con l'obiettivo di salvare la squadra biancorossa in un campionato combattutissimo.

Com'è stata la sua infanzia? In che tipo di famiglia è cresciuto? "Sono cresciuto a Buffalo, ho un fratello e sono sempre stato attratto dal mondo sportivo. Dove vivevo c'era una squadra, che poi ha cambiato franchigia diventando gli attuali Clippers, ma lo sport più famoso nel contesto in cui sono cresciuto era il football americano".

I biancorossi, dopo un inizio di stagione complicato, si stanno riprendendo alla grande, anche grazie al doppio innesto di Mannion e Spencer che hanno cambiato la faccia della squadra. Un'esperienza di grande valore che sta formando non solo tanti giocatori alla prima esperienza in Europa ma anche lo stesso coach, che nella sua vita di avventure ne ha vissute davvero tante e che si è aperto in maniera unica, raccontandoci tanto della sua vita fino ad oggi.

Nativo di New York, quando scopre la pallacanestro? "Ho iniziato a giocare a basket a 13 anni. In America non c'è il minibasket, i bambini da piccoli giocano principalmente a baseball. Non ero un bravo giocatore, all'High School ero abbastanza alto e mi facevano giocare da centro. Ai miei tempi c'era Duke in grande ascesa ed ero affascinato da un giocatore come Christian Laettner, che

Non ero un bravo giocatore, all'High School ero abbastanza alto e mi facevano giocare da centro. Ho iniziato ad allenare a I9 anni, Mi sono accorto che c'erano persone che facevano di questa passione il loro lavoro 11


era della zona di Buffalo e tutti i media parlavano di lui. Qualsiasi partita passasse in tv di basket me la guardavo, ero davvero patito".

vano di questa passione il loro lavoro, guadagnandosi da vivere allenando e quindi mi sono impegnato sempre più per raggiungere questo obiettivo. In realtà, prima di diventare allenatore sono stato professore di storia, quindi allenare è stato anche più semplice perchè sempre di insegnamento si parla, solo che invece che storia insegnavo pallacanestro".

Era tifoso dei Knicks? "No, non seguivo la NBA. I miei genitori avevano l'abbonamento per andare a vedere i Buffalo Braves, la squadra di cui prima ti parlavo che poi ha cambiato franchigia, diventando gli attuali LA Clippers e tifavo per loro". Quando nasce l'idea di diventare allenatore? "Ho iniziato ad allenare a 19 anni quando ero in High School. Mi sono accorto che c'erano persone che face-

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Facciamo allora una piccola digressione dal basket e parliamo del suo percorso in High School, com'è andata come esperienza? "Ho frequentato un High School molto piccola, a pochi chilometri da Buffalo, così come la prima parte del College.


Il mio mentore è stato Greg Collins, allenatore della squadra femminile di Louisville. Mi ha preso per mano e mi ha insegnato davvero tanto di questo lavoro Avevo una grande passione per la storia e per le materie umanistiche, poi, quando sono entrato a Louisville ho iniziato a studiare Sports Management, avvicinandomi così in maniera definitiva al mondo dello sport e della pallacanestro".

come Mike Malone, che poi è diventato capo allenatore NBA, coach Mike Brown ed era molto bello e formativo essere accerchiato da menti del genere da cui poter imparare davvero tanto".

Tornando al basket, chi è stato il suo mentore che poi l'ha spinta ad allenare? "Il mio mentore è stato Greg Collins, allenatore della squadra femminile di Louisville. Mi ha preso per mano e mi ha insegnato davvero tanto di questo lavoro. Ora lui allena Western Kentucky, sempre la squadra femminile, per me è stato sicuramente un esempio fondamentale nella mia formazione di coach". I primi due incarichi in NBA, a Cleveland e Sacramento però, non sono di coach ma di Video-Assistant Coordinator. Come si è cimentato in questo ruolo? "E' un lavoro che mi ha affascinato fin da subito, perchè c'è un grandissimo studio alla base e nella quotidianità quando lo vivi ogni giorno. Ho avuto la fortuna di confrontarmi con allenatori

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Apriamo il capitolo Lakers, è stata la sua esperienza più importante in carriera finora? "La più importante è quella che sto vivendo adesso a Varese (sorride, ndr). Sicuramente è stata un'esperienza di vita importantissima, perchè a Los Angeles mi sono fidanzato e poi sposato con la mia attuale moglie ed ho avuto i miei bambini. Ovviamente, poi, a livello professionale, lavorando per i Lakers, ho avuto la possibilità di essere inserito in un contesto professionistico di altissimo livello. Devo dire grazie a Mike Brown che mi portò lì, dove ebbi la fortuna di conoscere allenatori come Ettore Messina, che poi avrei rincontrato in futuro, ma anche Steve Clifford e Darvin Ham. Molto cambiò, poi, con l'arrivo di Mike D'Antoni, che rivoluzionò il modo di giocare e di lavorare e che mi diede tantissima responsabilità, elevando in maniera importante il mio ruolo nel coaching staff e questo mi ha


aiutato moltissimo a crescere". L'emozione più grande provata nell'esperienza ai Lakers? "Sicuramente essere parte di un'organizzazione così vincente, che ha scritto la storia della NBA, in un ambiente che ti mette i brividi ogni volta che guardi la bacheca societaria, è già di per sé un'emozione indescrivibile. Se però devo trovare un episodio sportivo in particolare, dico la serie playoff contro Oklahoma. Sotto 3-1, in volo per la casa dei Thunder, sull'aereo si respirava un'aria di grandissima fiducia nei nostri mezzi e convinzione di poter ribaltare la serie. Sono cose che restano dentro, che fanno capire come una squadra vincente ancor prima che sul campo si costruisca nella testa e nonostante poi perdemmo quella serie nel 2012, il senso di valore che ebbe quel momento per me fu indimenticabile, mi fece capire davvero il livello, elevatissimo, con il quale mi stavo confrontando". Inutile sottolineare che lei sia conosciuto per il rapporto che strinse con Kobe Bryant, ci racconta qualcosa di questo? "Kobe è stata una persona speciale per me. Un uomo davvero intelligente, tanto

LA SCOMPARSA DI BRYANT: Ci sentivamo spesso, ci scambiavamo tante mail ed è stato strano poi pensare come l'ultima fosse riferita ad un menù di un ristorante di Milano che Kobe mi aveva consigliato 14


in campo quanto al di fuori dello stesso. Parlava moltissime lingue e tutte bene, la sua devozione per la pallacanestro era unica, aveva un'attenzione maniacale ai dettagli e questo ha contribuito a renderlo uno dei più grandi giocatori della storia del basket".

ferita ad un menù di un ristorante di Milano che Kobe mi aveva consigliato. E' stato molto triste quando sono tornato a Los Angeles l'estate successiva alla sua scomparsa senza poterlo incontrare però". Finisce l'avventura in America ma continua quella con la NBA in Australia, dove ricopre il ruolo di Direttore Tecnico della NBA Accademy. Che esperienza è stata? "E' stata un'esperienza molto bella e formativa. Ho potuto dirigere questo progetto in prima persona, un'attività che partiva da zero e andava costruita passo-passo. Ho avuto modo di lavo-

Come ha vissuto la scomparsa di Bryant? "E' stato un momento durissimo per me. Spesso a questi grandi campioni tutti noi associamo una sorta di invincibilità, come se nulla possa mai scalfirli. Ci sentivamo spesso, ci scambiavamo tante mail ed è stato strano poi pensare come l'ultima mail scambiataci fosse ri-

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rare a stretto contatto con ottimi coach australiani che nel corso degli anni hanno poi cresciuto buoni atleti e professionisti. Non è stata solo una bella esperienza a livello professionale, quanto anche a livello umano, ho scoperto un mondo fantastico come quello australiano, inserito in un contesto dove la natura lo fa da padrona".

dare a Milano quando Ettore mi chiamò. Siamo due persone diverse, con età ed esperienze differenti e penso che questo sia stato utile ne nostro rapporto professionale, in quanto, vedendo le cose sotto una prospettiva diversa, ci arricchivamo a vicenda. Ognuno di noi, poi, ha il suo modo di vedere le cose, Ettore ne ha uno ben preciso e mi ha insegnato tanto, anche se poi lo stile di gioco e di basket che a me piace far giocare alle mie squadre è differente dal suo".

Come nasce la possibilità di andare a Milano e com'è stato il suo rapporto con Ettore Messina? "La mia esperienza a Milano chiaramente è frutto del rapporto stretto con Ettore negli anni, prima ai Lakers e poi quando lui è tornato in NBA a San Antonio. Non ci ho pensato un attimo ad an-

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A Milano stringe un rapporto forte con Luis Scola, quanto è stato importante questo per il suo arrivo a Varese, in un contesto non semplice per un coach, visto che la stragrande maggioranza della squadra era già stata costruita quando lei è arrivato a fine luglio? "Senza dubbio il mio rapporto con Luis ha agevolato la mia scelta di accettare questo incarico. Ho seguito il percorso di Luis lontano da Milano, ci sentivamo spesso ma nonostante questo, abbiamo avuto fin da subito qui a Varese una relazione molto professionale tra Amministratore Delegato e coach e non tra due amici e questo penso sia molto importante per costruire un solido rapporto di lavoro".


La cosa più importante ritengo sempre sia dire la verità, parlando in maniera molto onesta e franca con i giocatori, perchè prima ancora di essere questo sono uomini. Dire la verità paga sempre ed è una cosa su cui sto lavorando Tanti giocatori parlano di lei come un grande comunicatore. Pensa che questa sia una delle sue qualità principali come coach? "Spero di esserlo davvero. Facendo l'allenatore avere la capacità di comunicare bene con i propri giocatori penso sia fondamentale. La cosa più importante ritengo sempre sia dire la verità, parlando in maniera molto onesta e franca con i giocatori, perchè prima ancora di essere questo sono uomini. Dire la verità paga sempre ed è una cosa su cui sto lavorando, che cerco di fare al meglio e che penso sia fondamentale poi per costruire una bella relazione con tutto il gruppo di lavoro". Che idea si è fatto dell'ambiente varesino dopo questi primi mesi di lavoro? "C'è un'organizzazione di alto livello, quello che mi aveva preannunciato Luis quando ci siamo sentiti quest'estate. All'interno della nostra organizzazione ci sono tante persone che

hanno a cuore questa società e che aiutano tutti a stare bene ed è una cosa importantissima questa, che si sente ancor di più nei momenti di difficoltà. Loro, così come i tifosi, che sono davvero unici".

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Ultima domanda, arriva la gara con la Virtus Bologna, un'altra corazzata dopo Venezia. Che gara si aspetta? pensa che lo spartito tattico dei bianconeri seguirà quello dei lagunari, ovvero la ricerca sistematica del post basso? Come si può controbattere a questo? "Bologna è una squadra con grande stazza e profondità come Venezia. Potranno attaccarci in tante maniere diverse, dovremo essere bravi a reagire, sapendo che Bologna e Venezia sono ottime squadre e sono molto brave a punire ogni nostro piccolo errore. Dovremo essere bravi a fare al meglio le nostre cose, sapendo colmare quelle lacune che ancora abbiamo e questo non ci servirà solo domenica ma per tutto il campionato".


Si rinnova il Pallacanestro Varese Store, lo store online gestito direttamente dal club biancorosso, che si affianca al negozio fisico presente all’Itelyum Arena, come marketplace ufficiale dei prodotti biancorossi.

I sostenitori del club avranno quindi la possibilità di consultare in ogni momento, senza alcun vincolo legato al luogo e allo spazio, i prodotti disponibili online e procedere in modo autonomo con gli acquisti.

La nuova gestione dell’e-commerce sarà un’ulteriore garanzia per gli utenti. Velocità, ricercatezza di prodotto, tempestività ed in particolar modo esclusività di acquisto per quanto riguarda prodotti in pre-ordine saranno il punto chiave delle store online. Ogni tifoso avrà così l’assicurazione di essere direttamente in contatto con la Pallacanestro Varese, senza alcun tipo di intermediario.

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roster N° 1 4 6 7 8 10 11 13 18 21 22 24 37 44

Atleta James Young Niccolò Mannion Scott Ulaneo Skylar Spencer Tomas Woldetensae Wei Lun Zhao Davide Moretti Matteo Librizzi Nicolò Virginio Olivier Hanlan Sean McDermott Elisee Assui Leonardo Okeke Gabe Brown

Ruolo Ala Playmaker Centro Centro Guardia Playmaker Playmaker Guardia Ala Guardia Ala Centro Centro Ala

Data Nascita 16/08/1995 14/03/2001 27/06/1998 11/07/1994 30/04/1998 08/09/2005 25/03/1998 06/04/2002 18/03/2003 15/02/1993 03/11/1996 03/01/2006 16/07/2003 05/03/2000

Altezza Peso 198 100 190 86 208 98 206 107 196 89 182 74 190 81 181 74 205 87 193 86 198 88 191 105 212 108 201 94

ORGANIGRAMMA

STAFF

Presidente Antonio Bulgheroni Vicepresidente Gianpaolo Perego Consigliere Mario Vernazza Amministratore Delegato Luis Scola Assistente Amministratore Delegato Federico Bellotto General Manager Basketball Operations and Chief Operating Officer Zachary Sogolow General Manager Basketball Strategy and Chief Strategy Officer Maksim Horowitz Direttore Sportivo Mario Oioli Responsabile Operativo Prima Squadra Massimo Ferraiuolo Cfo Marta Poretti Responsabile Marketing ed Eventi Francesco Finazzer Flori Responsabile Stampa e Comunicazione Marco Gandini Responsabile Relazioni Esterne e Csr Raffaella Demattè Responsabile Biglietteria e Merchandising Luca Maffioli

Allenatore Tom Bialaszewski

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Assistente Allenatore Marco Legovich Assistente Allenatore Herman Mandole Responsabile Scouting Matteo Jemoli Preparatore Atletico Silvio Barnabà Medico Sociale Michele De Grandi Medico Ortopedico Mauro Modesti Fisioterapista Davide Zonca Fisioterapista Matteo Bianchi

Naz. Usa Ita Ita Usa Ita Ita Ita Ita Ita Can Usa Ita Ita Usa



Virtus BOLOGNA 00 1 3 6 13 14 15 19 21 23 24 25 33 41 42 55

Isaia Cordinier Gabriel Lundberg Marco Belinelli Alessandro Pajola Ognjen Dobric Bruno Mascolo Devontae Cacok Rihards Lomazs Tornike Shengelia Daniel Hackett Leo Menalo Jordan Mickey Achille Polonara Ante Zizic Bryant Dunston Abass Awudu Abass

Guardia/Ala Guardia Guardia/Ala Playmaker Ala Playmaker Centro Guardia Centro Play/Guardia Ala Ala Ala Centro Centro Ala

ALLENATORE: LUCA BANCHI

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28/11/1996 04/12/1994 25/03/1986 09/11/1999 27/10/1994 04/08/1996 08/10/1996 13/04/1996 05/10/1991 19/12/1987 06/01/2002 09/07/1994 23/11/1991 04/01/1997 28/05/1986 27/01/1993

196 193 196 194 200 191 204 190 206 197 208 203 201 210 203 198

84 92 100 95 93 92 109 87 106 96 95 107 90 121 107 98

FRA DNK ITA ITA SRB ITA USA LVA GEO ITA ITA USA ITA HRV USA ITA


OCCHIO A...

Marco Belinelli

A

di Matteo Gallo

ll'interno del chilometrico roster virtussino non si può non avere una menzione d'onore per il ragazzo di San Giovanni in Persiceto. Gli anni passano e saranno 38 il prossimo 25 di marzo, ma la guardia non conosce la carta d'identità e viaggia a 12,5 punti di media col il 35% da 3, da sempre specialità della casa per l'azzurro. E' considerato uno dei migliori prodotti di sempre della nostra pallacanestro e il suo palmares parla da solo: 2 scudetti (uno con la Effe e uno con la Virtus), 1 coppa Italia con la Virtus, 4 Supercoppe italiane (una con la Effe e tre con la Virtus), 1 Eurocup vinta nel 2020/21 e 1 campionato Nba con i San Antonio Spurs nel 2014. Ad una carriera in cui ha vinto tutto è mancata soltanto la ciliegina sulla torta di un successo con la Nazionale. Con la maglia azzurra colleziona 154 presenze con 2258 punti realizzati, ma resta l'amaro per le tante occasioni lasciate sul banco dalla prima generazione di “giocatori Nba” della nostra storia mai andati oltre i quarti di finale in una competizione per Nazionali.

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I numeri del campionato PUNTI O. Hanlan C. E.Moore P. T. Willis T. Zubcic L. Galloway

CLASSIFICA

Varese Pistoia Pistoia Napoli Reggio E.

19,0 18,1 17,2 17,0 16,9

RIMBALZI D. Ogbeide M. Bilan P. Paulicap T. Owens D. Mike

Pistoia Brescia Treviso Napoli Tortona

8,7 8,2 7,9 7,8 7,2

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Venezia Brescia V. Bologna Napoli Milano Trento Reggio E. Cremona Scafati Pistoia Sassari Derthona Varese Pesaro Treviso Brindisi

24 24 22 20 20 18 18 16 16 16 14 12 12 10 8 6

TURNO ODIERNO

PROSSIMO TURNO

20/01/2024 - 19:30 Trento - Brescia 20/01/2024 - 20:30 Pistoia - Scafati 21/01/2024 - 16:30 Brindisi - Napoli 21/01/2024 - 17:00 Varese - V. Bologna 21/01/2024 - 18:00 Derthona - Venezia 21/01/2024 - 18:15 Reggio E. - Cremona 21/01/2024 - 18:30 Pesaro - Milano 21/01/2024 - 19:30 Treviso - Sassari

27/01/2024 - 19:30 Venezia - Trento 27/01/2024 - 20:30 Scafati - Treviso 28/01/2024 - 16:30 Brescia - Pistoia 28/01/2024 - 17:00 Milano - Sassari 28/01/2024 - 18:00 Pesaro - Brindisi 28/01/2024 - 18:15 V. Bologna - Napoli 28/01/2024 - 18:30 Derthona - Reggio E. 28/01/2024 - 19:30 Cremona - Varese

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A TU PER TU CON FEDERICO BESIO

Ho varese dentro, essere qui è speciale Varese Basketball vs Gallarate: derby in famiglia per i Besio

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nità. Ho parlato con Massimo Ferraiuolo che mi ha dato questa grande opportunità e devo dire che sto vivendo un anno di grande esperienza e lavoro che mi potrà certamente servire per arricchire il mio bagaglio di crescita, utile per porvare a rendere il fare l'allenatore un lavoro vero e proprio. Sto già vivendo come un lavoro questa esperienza e mi sta piacendo moltissimo. Vivere poi la Pallacanestro Varese, che è un ambiente unico, ti rende cestisticamente migliore, capisci tante dinamiche che da fuori dai per scontate ed invece non lo sono".

di Alessandro Burin

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i padre in figlio. E' chiaramente questa l'accezione più diretta che viene in mente quando, nel basket nostrano si parla della famiglia Besio. Da papà Giulio a figlio Federico, oggi, continua la dinastia nel mondo della palla a spicchi, sfociando in un derby che, sabato 20 gennaio alle ore 19:00, li vedrà uno di fronte all'altro nella sfida tra BasketBall Gallarate e Campus Varese.

Per un ragazzo da piccolo tifoso della Pallacanestro Varese e giocatore delle giovanili, cosa significa ora ricoprire un ruolo di allenatore in società? "E' bellissimo vivere tutto il sistema della nuova società, ovviamente collegato al settore giovanile. Per chi ha i colori di Varese dentro, vivere ogni giorno la quotidinaità del mondo biancorosso è qualcosa di speciale e mi sento molto fortunato".

Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Federico che da quest'anno lavora in Varese Basketball, dopo essere cresciuto sotto la sapiente ala di papà Giulio a Gallarate.

Cosa l'ha portata quest'estate a passare da Gallarate a Varese? "L'ho vista come una grande opportu-

Vivere la Pallacanestro Varese, che è un ambiente unico, ti rende cestisticamente migliore, capisci tante dinamiche che da fuori dai per scontate ed invece non lo sono 26


Andando sul suo lavoro nelle giovanili, tra Under 15 e Under 19, com'è stato l'approdo in una realtà per filosofia, totalmente diversa dalle altre come quella della Pallacanestro Varese attuale? "Devo essere sincero. In under 15 questa cosa l'ho sentita meno, perchè parliamo di una fascia ancora "bassa", in cui devi insegnare davvero ancora molte basi ai ragazzi. Il vero cambiamento l'ho provato e lo provo tutt'ora con l'Under 19. Si passa da filosofie societarie e direttive diverse da quelle ri-

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cevute per tutta la vita e da quelle che ho seguito, ad esempio, a Gallarate. Non nego che all'inizio mi sono trovato un filo in difficoltà, sia per le terminologie utilizzate che per il metodo di lavoro, che per il modo di approcciarsi ai ragazzi. Ora sto prendendo dimestichezza con tutto questo, sto migliorando giorno dopo giorno, sto capendo giorno dopo giorno cosa e come devo farlo. E' parte di un processo di crescita ma sono felice di quanto fatto finora e curioso di scoprire quanto farò in futuro".


papa’ giulio per me è un esempio e questa settimana è stata difficile: non potersi confrontare con lui, visto che sabato saremo avversari, ma sarà certamente bellissimo e ovviamente spero di vincere io Ecco, parlando di Under 19, ha avuto modo di vivere un'sperienza unica come quella della Next Gen, che vi vedrà protagonisti nella fase finale di Trento. Perchè questo torneo è così particolare secondo lei? "La Next Gen è qualcosa di unico nel suo genere. I ragazzi mostrano molto orgoglio nel parteciparci ed è una manifestazione che tira fuori il meglio di loro, dentro e fuori dal campo. Sono giornate di partite in cui i ragazzi vivono da professionisti al 101% ed è proprio questo che penso lo renda un torneo unico nel suo genere".

cendo capire davvero tante cose, date dalla sua esperienza, in Under 19 mi lascia un po' più di margine di manovra e questo è bello, perchè in questo continuo confronto mi sento veramente cresciuto ogni giorno di più". Sabato ci sarà una sfida particolarissima in occasione del derby di B Interregionale tra Gallarate e Campus: sfiderà papà Giulio, che siede sulla panchina dei galletti. Che effetto le farà? "Parto con il dire che per me, tornare a Gallarate, è come tornare a casa. Ho passato anni stupendi lì, in un'organizzazione seria, preparata e di alto livello, dove sono cresciuto veramente molto. Quindi, già l'approccio con l'ambiente sarà emozionante, se poi penso che sfiderò papà, beh ancora di più. Lui per me è un esempio e questa settimana è davvero difficile, in quanto non posso confrontarmi con lui su alcune situazioni tattiche vedo in palestra visto che sabato saremo avversari (ride, ndr), ma sarà certamente bellissimo ed ovviamente, spero di vincere io".

Tra Serie B e Under 19 il comun denominatore è il suo rapporto con coach Davide Roncari, di cui è assistente. Come si sta trovando con lui? "Io con lui sto da Dio. Il nostro è davvero un bel rapporto, accomunati dal fatto che, quest'estate, tutti e due ci siamo trovati catapultati in questo nuovo mondo ed insieme ne abbiamo dovuto conoscere tutte le varie sfaccettature, aiutandoci a vicenda. Io da lui imparo sempre moltissimo, in Serie B mi sta fa-

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