U N A N U OVA
PA L LACA N E ST R O VA R E S E
A L L’I T E LY U M A R E N A
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PA L LACA N E ST R O VA R E S E
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Dopo la sconfitta di Trieste e l’addio a Mannion Varese è chiamata all’impresa contro la Virtus Bologna
Dopo la netta sconfitta sul campo di Trieste e l’ufficialità del saluto a Mannion volato a Milano, Varese torna alla Itelyum Arena per una sfida affascinante Quella contro la corazzata Virtus Bologna che evoca sempre il sapore di una sfida storica e di una rivalità molto sentita fra i due club. Varese non parte favorita, ma avrà dalla sua parte la freschezza di aver disputato solo la gara con Trieste, appunto, domenica Invece, le Vu Nere arriveranno in Lombardia affaticate dal dover disputare la terza partita nell’arco di cinque giorni.
Analizzando il roster virtussino, la formazione allenata da Luca Banchi conta in cabina una coppia tutta italiana con un Daniel Hackett che sta disputando una stagione in tono minore rispetto a quella strepitosa della scorsa annata con anche spazi che si sono ridotti per lui insieme ad un Alessandro Pajola che da specialista difensivo sta diventando anche un tiratore più che affidabile dalla linea dei 6,75 anche se in questo inizio di stagione è tornato ad essere ondivago dalla lunga distanza dato che tira solo col 13%.
Assieme a loro, però, c’è anche Matt Morgan, play classe ‘97 arrivato in estate dai London Lions con cui ha disputato un’eccellente Eurocup Buon impatto in campionato con la sua velocità, Morgan soffre un po’ di più in Eurolega dove sta cercando di capire il suo impatto sulla Virtus In guardia troviamo l’eterno Belinelli e l’esplosivo Rayjon Tucker Colpo estivo di mercato prelevato dalla Reyer Venezia, Tucker sta facendo fatica ad entrare nel sistema di coach Banchi con soli 17’ di utilizzo in serie A che si riducono ulteriormente in
Guido Giovannetti (nella foto), Giacomo Dori e Giulio Pepponi saranno gli arbitri che dirigeranno il match tra la Openjobmetis
Varese e la Virtus
Segafredo Bologna, valido per la settima giornata del campionato di LBA 2024-25. Il primo, lo scorso anno, ha “fischiato” i biancorossi nel ko interno contro Milano (70-74), mentre il secondo ha
già incrociato i ragazzi di coach Mandole in occasione della prima sfida di questa stagione sul parquet di Brescia. Per quanto riguarda Pepponi, l’anno scorso ha diretto la Openjobmetis in quattro occasioni: Varese-Pistoia (83-82), Napoli-Varese (97-96), Pesaro-Varese (81-88) e VareseNapoli (113-79)
Eurolega Da una sua crescita
passeranno le fortune virtussine di questa stagione. A cavallo fra il settore guardie e quello ali c’è l’atletico Isaia
Cordinier, gran talento anche se spesso non fa della continuità il suo forte In ogni caso per lui parla una straordinaria
Olimpiade in cui ha scalato ruoli e gerarchie nell’ampio roster francese.
In ala piccola c’è un altro colpo del mercato estivo ovvero quel Will Clyburn che ha infiammato mezza Europa in Eurolega. In realtà l’inizio di stagione della talentuosa ala a stelle e strisce è stato oggetto di più di una polemica sotto San Petronio visto il suo andamento a corrente alternata Insieme
a lui due italiani: Riccardo Visconti, pochissimo tempo sul parquet per lui finora, ed un Akele che in campionato non arriva a 10’ di utilizzo medio Nel reparto ali forti c’è l’ex Achille Polonara, reduce da un ottimo avvio di stagione e che viaggia a cifre importanti in serie A con il 91% da 2 e il 53% da 3, il lungo georgiano Shengelia capace di fare molto male in post basso, ma anche di colpire dall’arco se lasciato libero
mentre l’ex Trento Grazulis non riesce a trovare spazi: solo 8,7’ di utilizzo medio per lui. Sotto i cristalli l’infortunio di Cacok – non ancora rientrato - nella scorsa stagione ha portato all’arrivo del massiccio Zizic che fa reparto con il nostro Momo Diouf, una delle più piacevoli sorprese di questa annata. Il 23enne sta avendo un notevole impatto sotto i tabelloni e anche in Eurolega fornisce tanta energia alla Virtus.
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornarno.
Cantava così Antonello Venditti
nella sua Amici Mai, un pezzo che ha fatto la storia della musica italiana e che, spesso, viene utilizzato nel mondo dello sport per parlare dei grandi ritorni che il mercato è in grado di generare.
Questo è quello che è avvenuto tra Jaron Johnson e la Pallacanestro Varese, con l’ala americana che è tornata ai piedi del Sacro Monte dopo due stagioni in una società ed una città che gli sono rimaste nel cuore, come lui stesso racconta: “Sono veramente contento di essere tornato dopo due anni. Ovviamente so qual è la situazione, sappiamo che compito ci aspetta e quali sono gli obiettivi che dobbiamo raggiungere”.
Nino Johnson che ha trovato una Varese profondamente diversa negli interpreti in campo ed in società, rispetto a quella che aveva conosciuto nella stagione 2022/2023: “Il sistema è lo stesso, il modo di giocare è rimasto uguale. Ci sono giocatori forti, ho bisogno però di un po’ di tempo per riadattarmi dopo due stagioni vissute con squadre che giocano un basket profondamente diverso da quello che si fa a Varese”.
Il numero 92 biancorosso arriva da un’esperienza in Germania con la maglia di Chemnitz, con cui stava registrando ottime cifre (15 punti e 2 7 rimbalzi di media): “Non c’è stato un motivo particolare che mi ha portato all’addio, ma abbiamo scelto consensualmente di chiudere anticipatamente il rapporto. La
possibilità di tornare a Varese mi ha spinto a tornare qui Conosco tutti e la mia volontà è stata importante per tornare qui”.
Johnson che è stato scelto dalla società per portare quella fisicità e quell’esperienza utili a migliorare la squadra biancorossa: “Vedo dell’ottimo potenziale in squadra, non ho avuto molte possibilità di valutare quello che è successo prima del mio arrivo, però penso che abbiamo giocatori molto forti in attacco e ottimi atleti, dobbiamo sicuramente migliorare in difesa Nella trasferta di Trieste di domenica abbiamo subito troppo il loro ritmo e la loro
velocità Non siamo stati in grado di opporre resistenza e ci siamo, soprattutto nel secondo tempo, lasciati trascinare dal loro gioco. Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, cercando d’imporre sempre le nostre qualità”.
Ora arriva il match contro la Virtus Bologna, un avversario fortissimo contro cui Varese vuole provare a regalarsi una domenica da sogno: “Sarà un match complicato, come sono tutte le partite di questo campionato Dovremo mettere in campo molta energia per portare a casa la vittoria che è il nostro obiettivo”.
Qualità, esperienza e un curriculum da fare invidia. Si presenta
così il nuovo acquisto della Pallacanestro Varese, Alex Tyus. Il centro americano dal passaporto israeliano, 36enne, arriva in biancorosso con l’obiettivo di portare tutto il suo pedigree di grandissimo giocatore del basket europeo per alzare non solo il tasso tecnico e fisico della squadra ma anche quello del carattere e della forza mentale, per un giocatore dalle oltre 200 presenze in Eurolega.
Formatosi alla University of Florida, Tyus fa il suo esordio tra i professionisti nella stagione 2011-2012 in Israele con la maglia del Maccabi Ashdod per poi trasferirsi l’anno dopo in Italia, a Cantù, dove ha l’opportunità di esordire anche in Eurolega Le buone cifre messe a referto in LBA (9 4 punti, 6 3 rimbalzi e 1 stoppata di media ad allacciata di scarpe), condite dalla vittoria nella Supercoppa Italiana, lo portano nel 2013-
2014 nuovamente in Israele, dove indossa la canotta del Maccabi Tel Aviv per due stagioni diventando un punto di riferimento dei gialloblu sia sul territorio nazionale (vittoria di un campionato e di due Coppe di Israele) sia in quello europeo, che culmina con il successo in Eurolega del 2014. Con il Maccabi disputerà un altro biennio tra il 2017 ed il 2019 (nel mezzo le esperienze “turche” con Efes e Galatasaray), prima di trasferirsi in Russia all’UNICS Kazan (20192020) e di tornare al Galatasaray (2020-2021), formazione che lascia a dicembre per la canotta bianca del Real Madrid Dopo un altro anno in Turchia, stavolta con la maglia del Pinar Karsiyaka, Tyus si rende protagonista in Francia con l’ASVEL, dove disputa la sua ultima stagione in Eurolega (5 7 punti, 4.3 rimbalzi) prima di un nuovo ritorno in Russia (Runa Mosca) e in Israele (Hapoel Gerusalemme).
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Medico Ortopedico
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Davide Zonca
Fisioterapista
Matteo Bianchi
di Matteo Gallo
All’interno del chilometrico roster
virtussino non si può non avere una menzione d’onore per il ragazzo di San Giovanni in Persiceto Gli anni passano e sono già 38, ma la guardia non conosce la carta d’identità e viaggia a 10,8 punti di media con il 36% da 3, da sempre specialità della casa per l’azzurro E’ considerato uno dei migliori prodotti di sempre della nostra pallacanestro e il suo palmares parla da solo: 2 scudetti (uno con la Effe e uno con la Virtus), 1 coppa Italia con la Virtus, 4 Supercoppe italiane (una con la Effe e tre con la Virtus), 1 Eurocup
vinta nel 2020/21 e 1 campionato Nba con i San Antonio Spurs nel 2014 Ad una carriera in cui ha vinto tutto è mancata soltanto la ciliegina sulla torta di un successo con la Nazionale Con la maglia azzurra colleziona 154 presenze con 2258 punti realizzati, ma resta l’amaro per le tante occasioni lasciate sul banco dalla prima generazione di “giocatori Nba” della nostra storia mai andati oltre i quarti di finale in una competizione per Nazionali. 23 e 20 punti nelle sfide della passata stagione, 21 e 16 quella prima ancora: quando Belinelli vede Varese i numeri sono sempre importanti.
R E G G I O E M I L I A - D E RT H O N A 09/11/2024 - 20:00
T R E N TO - T R I E S T E 09/11/2024 - 20:30
M I L A N O - V E N E Z I A 10/11/2024 - 16:30
T R E V I S O - S C A FAT I 10/11/2024 - 17:00 C R E M O N A - B R E S C I A 10/11/2024 - 17:30
R A PA N I - N A P O L I 10/11/2024 - 18:15
U N A R G E N T I N O A VA R E S E: I VA N P RATO
A tu per tu con il giovane talento approdato alla corte biancorossa
E’senza dubbio uno dei principali talenti della casa Varese
Basketball, il settore giovanile congiunto di Pallacanestro Varese e Robur Et Fides, voluto da Luis Scola quale perno del suo progetto in terra bosina
Un giocatore argentino, giovane, che però si sta dimostrando, anno dopo anno, un vero e proprio prospetto sul quale Varese può anche pensare di andare a puntare in chiave Serie A tra qualche anno. Di chi stiamo parlando?
Di Ivan Prato.
Iniziamo con il parlare della sua infanzia...
“Sicuramente quello è stato il periodo più felice che ho vissuto finora. In famiglia siamo in 4: mamma, papà e un fratello più grande di 22 anni Mio papà, io e mio fratello condividiamo la passione per la pallacanestro, giocavamo molto insieme, io ho iniziato a prendere in mano un pallone da basket a 4 anni”.
Ecco, la passione per il basket da dove arriva?
“Da papà, che giocava già prima che io nascessi. Un giorno mi ha portato in palestra e mi sono subito innamorato”
Cosa le piace di più di questo sport?
“Il fatto che devi lavorare ogni giorno, intensamente, per migliorare, oltre all’ambiente che si crea in palestra, con tanti amici”
Il suo idolo?
“Manu Ginobili, se invece devo dirne uno al di fuori dell’Argentina dico Lebron James”
Quando un paio di anni fa è arrivata la chiamata di Luis Scola come ha reagito?
“Ho detto che il mio idolo è Ginobili ma anche Luis è un totem per noi argentini, uno dei giocatori più forti che siano mai esistiti nella nostra nazione. Quando mi ha chiamato è stato bellissimo, abbiamo parlato del progetto che aveva per me e mi ha convinto. Ritengo sia una bella
persona e mi sta aiutando molto Varese”.
Quanto ha influito nella sua scelta di venire a Varese sapere di trovare tanti allenatori e compagni argentini?
“Senza dubbio ha influito parecchio Il fatto di lasciare casa ma andare in un contesto in cui avrei ritrovato tanti connazionali ha sicuramente agevolato la mia scelta”.
Passare da Villa Maria a Varese stato un passo importante...
“Si. All’inizio mi ha accompagnato mamma, soprattutto per sistemar le questioni burocratiche, però non è stato sicuramente semplice e tutt’ora devo ancora ambientarmi al 100%”
Il compagno che l’aiuta di più in allenamento in A?
“Matteo Librizzi e Davide Alviti”.
Conosceva Varese prima di venire qui?
“No Avevo studiato un po’ di italiano prima di venire qui, visto un po’ di foto ma non sapevo davvero che città fosse Varese”.
Quando è arrivato che città ha trovato?
“Bellissima, l’ambiente che ha la Pallacanestro Varese è unico”.
E’ un punto di riferimento della B Interregionale ma ha anche la fortuna di allenarsi con i compagni della Serie A. Quanto è importante questo per lei?
“Per la mia crescita è fondamentale Sono ancora molto piccolo e lavorare con i professionisti è un qualcosa che mi accresce ogni giorno. Cerco di rubare qualcosa a tutti i senior ogni giorno”.
Fuori dal campo che passioni ha?
“Sono un tipo tranquillo, leggo tanto e gioco alla playstation”.
Settimana scorsa è stato uno dei protagonisti della vittoria contro Gallarate, come valuta il vostro inizio di stagione in B Interregionale?
“Stiamo facendo bene, abbiamo perso un paio di partite che potevamo vincere come quella di Genova La stagione è iniziata con il piede giusto, sia a livello personale che di gruppo, stiamo crescendo e a Gallarate si è visto. Abbiamo fatto un pò di errori nei primi 30’, poi nell’ultimo quarto siamo stati clamorosi”
Dove si vede da qui a 5 anni?
“Al massimo livello possibile, che sia a Varese, in Serie A o all’estero”