VARESE VUOLE RIALZARE LA TESTA
DI FRONTE AL pUbbLICO AMICO
VARESE VUOLE RIALZARE LA TESTA
DI FRONTE AL pUbbLICO AMICO
di Matteo Gallo
Scrivi Trapani e la mente non può non volare indietro nel tempo ed associare a questa squadra il nome Tonno Auriga Già Tonno Auriga Trapani: chi ha qualche annetto sulle spalle non può non ricordare questa squadra degli anni '90 che disputò 4 anni così marchiata. Quelli successivi alla prima, storica presenza in serie A, giunta in maniera rocambolesca dopo una A2 chiusa all'ottavo posto Poi, l'altrettanto famoso girone giallo dei playout vide Trapani volare e terminare in testa alla pari con Forlì, targata Filanto, e la Kleenex Pistoia. La classifica avulsa premiò proprio i siciliani con una storica promozione in serie A
Questa, però, è un'altra storia e anche un'altra società dato che se è pur vero che i Trapani Shark sono la prosecuzione di quella Trapani, in mezzo vi sono state altre società dopo il fallimento nel 1997 della Pallacanestro Trapani.
Gli Shark attuali sono una squadra che gioca una bella pallacanestro allenati da quella vecchia volpe dei parquet di Jasmin Repesa L'esperto coach croato è certamente un'arma in più sulla panchina granata: nel suo passato le panchine di Fortitudo Bologna, Virtus Roma, Treviso, Olimpia Milano e Pesaro prima dell'approdo in Sicilia.
Tris di registi di grande appeal per Trapani che vanta Justin Robinson, JD Notae e Stefano Gentile, veterano classe '89 chiamato a dare qualità in uscita dalla panchina. Robinson è un prodotto del college di Virginia Tech da cui è uscito nel 2019 e poi ha frequentato l'NBA seppur senza ruoli importanti fino al 2022 quando è andato in Australia e in Spagna al Breogan l'anno scorso Talento, punti e capacità di far girare la squadra le sue qualità JD Notae è uno dei protagonisti della passata annata che ha trovato conferma a estate inoltrata ed anche lui è un ottimo attaccante. In guardia troviamo Riccardo Rossato, ormai una sicurezza e giocatore capace di far male col suo
Mark Bartoli, Gabriele Bettini e Matteo Lucotti (nella foto) saranno gli arbitri che dirigeranno il match tra la Pallacanestro Varese e Trapani Shark, valido per la quarta giornata di LBA 2024-25 Il primo, lo scorso anno, ha “fischiato” i biancorossi in 4 occasioni: Varese-Derthona (78-80), Varese-Scafati (94-93), BrindisiVarese (86-81) e Varese-Treviso (95-100) Quattro sono anche i
precedenti che coinvolgono la Openjobmetis e Bettini, che nella passata stagione era presente nelle due vittorie contro Pistoia e nei ko esterni maturati a Napoli e Reggio Emilia Per quanto riguarda Lucotti, lo scorso anno ha diretto Varese in tre sconfitte: Varese-Cremona (68-75), Varese-Virtus Bologna (69-81) e Reggio Emilia-Varese (113-80)
arresto e tiro e il talento di Langston Galloway. L'ex Reggio Emilia è uno che non ha bisogno di molte presentazioni: talento e fisico da Eurolega, anni di NBA alle spalle. Una superstar rimasta nella nostra lega
In ala piccola un altro colpo del mercato estivo con quel John Petrucelli concupito da tante grandi, ma che, alla fine ha scelto la Sicilia. Difensore eccelso, Petrucelli è anche dotato di buoni fondamentali offensivi come certificano i suoi numeri in avvio di stagione: 14,7 punti col 37,5% da 3 A far reparto con lui Akwasi Yeboah, britannico di origini ghanese che arriva dal Galatasaray, e Marco Mollura, nativo di Erice come Totò Genovese – visto in passato in maglia
Varese e quest'anno a Pavia in B interregionale – che è l'enfant du pays oltre che il capitano della formazione siciliana. Poco spazio per lui in questa annata Oltre ad Alibegovic, altra ala forte è Rei Pullazi, usato solo per scampoli in questo campionato. Infine, sotto canestro troviamo un altro pezzo da Eurolega come Tibor Pleiss Il tedesco è stato un altro ingaggio sensazionale degli
Shark ed arriva dopo ben sei stagioni in maglia Efes: fin qui Repesa lo ha centellinato con un utilizzo di 13' medi. Ben più spazio ha l'altro lungo Chris Horton, al secondo anno in maglia Shark dopo la promozione della scorsa annata Nel suo recente passato Lokomotiv Kuban e Hapoel Tel Aviv per un giocatore capace di incidere sui due lati del campo.
A soli 25 anni ha già dovuto superare tante avversità che il destino gli ha riservato
Una storia di vita che è cambiata attraverso la pallacanestro Una vita stravolta dalla morte dei genitori, dall’abbandono della terra natia e dalla scoperta di un mondo completamente nuovo, come quello americano. E poi l’Europa, la Germania ed ora Varese
A soli 25 anni Kaodirichi AkobunduEhiogu, di sfide ne ha già dovute superare tante nella sua vita, affrontando sempre con determinazione gli ostacoli che il destino gli ha posto davanti. Il carattere però non gli manca e lo sta dimostrando in campo domenica dopo domenica.
Che ricordi ha della sua vita in Nigeria?
“La vita era difficile, l’elettricità non c’era
per tutto il giorno, cercavo di stare fuori casa per la maggior parte del tempo a giocare, quando rientravo a casa, poi amavo stare molto con i miei genitori prima che morissero”.
Mi parli del suo viaggio in America… “Non è stato sicuramente facile anche se ero molto emozionato all’idea di provare a cambiare completamente vita. Quando sono arrivato in America, all’inizio, ho fatto fatica ad integrarmi: le persone avevano uno stile di vita completamente diverso da quello che avevamo in Nigeria, la lingua era diversa e ho dovuto imparare in fretta ad adattarmi per poter poi integrarmi al meglio nella società. Non è stato semplice, ripeto, però è un qualcosa che mi ha aiutato molto”
Quanto è stato complicato questo cambio di vita?
“Penso sia stata una grande sfida Non sapevo cosa mi avrebbe atteso in America ma era necessario fare quel cambio di vita e penso mi sia servito per formarmi come persona”.
Quando ha scoperto la sua passione per la pallacanestro?
“Mi è sempre piaciuto la pallacanestro Quando ero piccolo guardavo tanti video sul basket e quando sono andato in America non ho avuto dubbi su quale sport iniziare a praticare”.
C’è stata una persona in particolare che l’ha aiutata in America?
“Sì, mio cugino. Mi ha aiutato nei primi passi nel nuovo paese, è stato il mio primo allenatore ed è la persona che mi ha permesso di essere qui oggi”.
Perché ha scelto di andare a giocare in Germania l’anno scorso?
“L’ho vista come un opportunità. Solitamente quando esci dal College non è così facile trovare subito l’occasione di confrontarsi con un campionato senior di primo livello: penso che il campionato tedesco sia molto competitivo, purtroppo l’infortunio mi ha tolto lontano dal campo per quasi metà stagione, però ritengo sia stata una bella esperienza”
A proposito dell’infortunio al polso sinistro, che ricordi ha?
“Dolorosi, è stata una rottura che ha interessato anche i tendini, che ha richiesto un’operazione importante per essere risolto e che mi ha tenuto tanto tempo lontano dal campo. Dal momento in cui però ho potuto riniziare a lavorare mi sono messo sotto per recuperare al meglio ed essere qui oggi”
Perché ha detto sì a Varese quest’estate?
“Per il sistema di gioco. E’ molto simile al modo di giocare che avevo al College, diverso invece da come giocavo in Germania l’anno scorso Giochiamo molto in velocità e per me, che sono un giocatore ateltico, è perfetto il sistema che coach Mandole ci ha impostato e le richieste che ci sta facendo”.
CON TRApANI
ASpETTO
Secondo lei perché la squadra sta avendo tutte queste difficoltà?
“Penso che stia tutto in come riusciremo a giocare nel terzo quarto le prossime partite Alla fine, fino ad oggi abbiamo
sempre fatto bene in 30’, sbagliando però sempre il terzo quarto. Anche domenica abbiamo vinto, a livello di parziali, sia il primo tempo che l’ultimo quarto, buttando tutto all’aria nel terzo
periodo. Non possiamo più permetterci una cosa simile”
Sabato arriva la partita contro Trapani, che partita si aspetta?
“Mi aspetto di vincere. Non vogliamo altro che trovare la prima vittoria in campionato e faremo di tutto per conquistarla”.
Presidente
Vicepresidente
Consigliere
Amministratore Delegato
Director of Business
Development & Operations
General Manager Basketball Operations
General Manager Basketball Strategy
Assistente General Manager
Direttore Sportivo
Responsabile Operativo Prima Squadra
Amministrazione
Responsabile Marketing ed Eventi
Responsabile Stampa e Comunicazione
Responsabile Relazioni Esterne
e Csr/Safeguarding Officer
Responsabile Biglietteria e Merchandising
Antonio Bulgheroni
Gianpaolo Perego
Mario Vernazza
Luis Scola
Federico Bellotto
Zachar y Sogolow
Maksim Horowitz
Matteo Jemoli
Mario Oioli
Massimo Ferraiuolo
Maria Grazia Ferrari
Francesco Finazzer Flori
Marco Gandini
Raffaella Demattè
Luca Maffioli
Allenatore
Herman Mandole
Associate Head Coach
Marco Legovich
Assistente Allenatore
Federico Renzetti
Preparatore Atletico
Silvio Barnabà
Medico Sociale
Andrea Bulgheroni
Medico Ortopedico
Mauro Modesti
Fisioterapista
Davide Zonca
Fisioterapista
Matteo Bianchi
di Matteo Gallo
Figlio dell'indimenticato Teoman, per restare in tema nostalgia degli anni '90, Amar ha altri due fratelli cestisti, Mirza e Denis Classe '95, 206 centimetri che fanno di lui un'ala forte perfetta, Alibegovic è uno dei tanti talenti sfornati negli anni dalla Stella Azzurra Roma con cui esordisce in Dnb nel 2012 a 17 anni. Poi per lui si aprono le porte della Ncaa a St. John's University. Quattro anni dove la sua miglior stagione sarà la seconda trovando meno spazio nelle annate successive. Torna in Italia alla Virtus Roma dove prima centra la promozione dalla A2 e, nella stagione
successiva, raggranella cifre importanti (10,5 punti) e mostra quel tiro da 3 capace di aprire le scatole difensive avversarie: 37,5%. La Virtus Bologna non se lo lascia scappare e lo firma con un importante pluriennale. A Bologna, però, non scoppierà mai la scintilla e Amar esce dal contratto dopo il secondo anno. Va all'Olimpia Lubiana, dove aveva iniziato suo papà Teoman, e disputa la scorsa annata in Turchia all'impronunciabile Cagdas Bodrumspor, ma il primo aprile firma un triennale con Trapani per portare i siciliani in serie A: missione compiuta. Ora un inizio di stagione da 15,3 punti col 45,5% da 3: cifre da leader.
I
M Kabengele Venezia 29 7
Mannion Varese 29.3
I. Kamagate Derthona 27
M Bilan Brescia 26
K Pinkins Scafati 24
Napoli - Cremona
19/10/2024 - 19:30
Varese - Trapani
19/10/2024 - 20:30
Brescia - Sassari
20/10/2024 - 16:30
Scafati - Milano
20/10/2024 - 17:00
Pistoia - Venezia
20/10/2024 - 17:30
Virtus Bologna - Derthona
20/10/2024 - 18:15
Treviso - Trento
20/10/2024 - 19:00 Trieste - Reggio Emilia 20/10/2024 - 20:00
Cremona - Virtus Bologna 26/10/2024 - 19:00
Trapani - Derthona 26/10/2024 - 19:30
Treviso - Trieste 26/10/2024 - 20:00
Milano - Napoli 26/10/2024 - 20:30
Reggio Emilia - Brescia 26/10/2024 - 21:00
Venezia - Scafati 27/10/2024 - 16:30
Sassari - Trento 27/10/2024 - 18:15
Varese - Pistoia 27/10/2024 - 19:00
A TU pER TU
CON COACh
“Dobbiamo velocizzare l'apprendimento sapendo che in B Interregionale ogni pallone pesa e non è minimamente paragonabile alle giovanili”
Cambiano gli interpreti ma non la filosofia, il progetto, la direttrice che guida il metodo di allenamento e segna gli obiettivi. E' iniziata una nuova stagione del progetto Varese Basketball che anche quest'anno vede la Prima Squadra disputare il campionato di Serie B Interregionale.
Nonostante le partenze di giocatori come Zhao e Bottelli, l'ambizione ed il marchio di fabbrica del gioco della squadra di coach Davide Roncari non sono cambiate. Fino ad oggi i punti conquistati in campionato sono stati solo 2 in 4 partite, quelli della vittoria clamorosa in rimonta contro Oleggio, ma Roncari non si mostra per nulla preoccupato, guardando a più ampio raggio tutto il percorso.
Coach ci spieghi com'è nata la squadra di quest'anno?
"Siamo ripartiti con la consapevolezza che avremmo perso Blair, non sapendo
cosa avrebbe fatto Zhao anche se difficilmente sarebbe rimasto legato alla B Interregionale mentre su Bottelli l'idea era quella di averlo come faro della squadra prima che arrivasse l'offerta di Roma che gli ha consentito di portare avanti gli studi, condizione per lui fondamentale. Ci siamo trovati un pò corti, è vero, però l'idea è sempre la stessa: far crescere il gruppo di U17 con l'aggiunta di Carità, ed ovviamente la leadership e le qualità di Tapparo, Kouassi e Assui a guidare tutto il gruppo. Ora dobbiamo velocizzare l'apprendimento e soprattutto la consapevolezza che in B Interregionale ogni pallone pesa, non è minimamente paragonabile alle giovanili, qui si gioca per la salvezza o per i playoff ed ogni azione ha un peso specifico importante".
La scelta di aggregare Assui alla B Interregionale, nonostante l'impegno
in Prima Squadra, in che ottica è stata fatta?
"In primis per lui, per dargli la possibilità di continuare a crescere fino a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio in A abbandonando gradualmente la B
Le prime partite ci hanno dato buone risposte sul suo apporto, gli sto chiedendo di essere leader di assumersi responsabilità, d sapere che tutti i compagni guardano a lui come giocatore principale Il suo step di crescita dovrà avvenire nella lettura dei momenti della partita e lo sta facendo molto bene Mi piace molto che sia in parti che in allenamento lui, come Tapparo, danno il segnale quando c'è d'alzare l'intensità difensiva e non è una cosa scontata".
vivere in maniera positiva, quindi senza montarsi la testa, quello che gli succede con la Serie A, può essere solo tutto che di guadagnato".
Guardando ai risultati, quanto l'è dispiaciuto lasciare per strada almeno due punti fin qui? anto, soprattutto se ripenso alla sfida con Collegno di settimana scorsa.
Abbiamo peccato in esperienza e mentalità, era una partita che potevamo vincere, però sono certo che anche questo step ci servirà per escere"
Come valuta, a posteriori, la scelta di Zhao di andare a giocare nella lega Overtime Elite?
Si aspetta una crescita sempre più importante da parte di Villa e di Prato, non solo dal punto di vista tecnico, quanto caratteriale?
"Di quello che sta facendo Villa sono molto contento. E' un elemento cardine di quello che abbiamo in testa, lui ci tiene tantissimo ed è un nostro caposaldo Mi sta stupendo tantissimo anche Ivan sotto tanti punti di vista: il fatto di essere aggregato stabilmente con la Serie A lo porta ad avere un atteggiamento completamente diverso in allenamento rispetto a quello che aveva l'anno scorso Se riescono a
"Bisognerebbe capire se lui vuole aprirsi una vetrina su un basket più oltreoceano che europeo Non conoscevo benissimo questa lega quest'estate, lo sto conoscendo piano piano e parlando con Wei ci sta come idea Tanti ragazzi che escono da lì riescono ad andare in NCAA, quindi ti dirigi verso palcoscenici di un certo tipo. Poi, io sono convinto che lui avrebbe potuto benissimo fare una B Nazionale di alto livello o il cambio in una squadra di A2 senza problemi Non ho mai voluto forzarlo sulla scelta di questa estate perché era una cosa sua, però gli avevo detto che secondo me a quel livello ci sarebbe stato benissimo"