IL PALAZZETTO DEVE CANTARE PER VARESE
Dopo l’entusiasmante vittoria interna contro Bologna, i biancorossi si vogliono ripetere in quella che è una vera e propria sfida salvezza
SYKES È ALL’ESORDIO
MENTRE PER TYUS È
LA SECONDA GARA, CURIOSITÀ PER IL LORO IMPATTO
SU UNA VARESE
CHE CON L’INNESTO
DI JOHNSON
HA EFFETTUATO UN CORPOSO RESTYLING
di Matteo Gallo
Varese-Venezia non è mai una sfida banale ed è anche un derby per gli sponsor delle due rispettive formazioni con Openjobmetis e Umana che sono impegnate nel mondo del lavoro interinale.
Varese arriva a questa sfida con la curiosità di vedere all’esordio Sykes mentre per Tyus sarà la seconda gara in maglia biancorossa, ma la prima davanti ai suoi nuovi tifosi. Ovvio che tutti vorranno capire quale possa essere il loro impatto su una Varese che con anche l’innesto di Johnson ha effettuato un corposo restyling nell’ottica di
viaggiare verso zone più tranquille della classifica Dal canto suo Venezia arriva da un campionato alquanto burrascoso a livello di infortuni con una Reyer addirittura decimata in avvio di stagione. Infortuni che han fatto lasciare qualche punto di troppo per strada ai veneti, ma sotto il Sacro Monte, invece, dovrebbe presentarsi una Umana al completo o giù di lì
La squadra del confermato coach Spahija ha cambiato parecchio nel corso della scorsa estate. In cabina di regia troviamo l’ex Napoli Tyler Ennis
che tornerà disponibile proprio contro Varese. Per lui fin qui solo due gare disputate in campionato per un giocatore sicuramente importante negli equilibri disegnati in estate C’è anche un gradito ritorno al mondo del basket come Juan Manuel Fernandez che ha superato un brutto periodo personale, ma l’argentino non dovrebbe farcela ad essere della partita per una lesione muscolare alla coscia rimediata contro Ankara a metà mese. Insieme a loro dà minuti di qualità in questo ruolo anche Davide Casarin, figlio d’arte classe 2003 che vanta già
GLI ARBITRI
Carmelo Paternicò, Alessandro Nicolini e Gianluca Capotorto (nella foto) sono gli arbitri che si occuperanno di dirigere il match tra la Openjobmetis Varese e l’Umana Reyer Venezia Il primo, lo scorso anno, ha arbitrato VareseDerthona (78-80) e Cremona-Varese (82-83). Il
secondo ha già “fischiato” i biancorossi nel corso di questo campionato, in occasione del ko varesino sul parquet di Trento. Per quanto riguarda Capotorto, nella passata stagione era presente nelle sfide casalinghe contro Scafati e Pesaro e nelle due partite contro Treviso.
150 gare giocate in serie A, e che dovrebbe essere assente per un problema alla caviglia. A cavallo fra la posizione play e quella di guardia c’è anche il fresco ex Davide Moretti: per lui 8,8 punti di media in 23’ di media sul parquet e 2,4 assist In Laguna “Moro” sta, però, soffrendo al tiro pesante dove sta racimolando solo un misero 20,6%. Come guardie troviamo l’ex Olimpia Milano Rodney McGruder, arrivato in corsa per i sopracitati problemi fisici veneziani, che sta dimostrando di essere un giocatore dotato di un buon potenziale offensivo e Xavier Munford Firmato con un pluriennale si è infortunato nella gara con Treviso ed è stato operato a fine ottobre per un problema cartilagineo al
A CAVALLO FRA LA POSIZIONE PLAY E QUELLA DI GUARDIA C’È ANCHE IL FRESCO EX DAVIDE
MORETTI
ginocchio destro: dovrebbe rientrare nel corso del mese di dicembre In posizione di ala piccola troviamo un altro giocatore molto talentuoso come Jordan Parks alla sua quinta maglia italiana dopo Trieste, Capo d’Orlando, Treviso e Napoli e alla terza annata in Laguna. Per lui cifre in tono minore in questa annata con 9,2 punti a referto e un clamoroso 5,9% dall’arco su ben 3,4 tentativi a gara che evidenzia una attuale crisi al tiro per lui Sempre in ala è arrivato Carl Wheatle da Pistoia che porta fisicità e dinamismo uscendo dalla panchina.
In ala forte troviamo il confermato Aamir Simms, giocatore uscito dal college di Clemson, ma non draftato Anno 2021 passato in G.League per poi scegliere l’Europa e il progetto di Paris Basketball nell’anno seguente prima di approdare a
Venezia dove quest’anno viaggia a 8,9 punti con il 21% da 3 Kyle Wiltjer è un altro confermato ed è un lungo con mani educate capace di far male lontano da canestro, più attaccante che difensore, non ha grande senso per il rimbalzo Amedeo Tessitori è centro azzurro con peso e ottimo uso del proprio corpo in attacco che viene utilizzato col contagocce, ma produce punti a velocità ipersonica: 6,8 punti in soli 11’ di utilizzo medio per Tex che è molto pericoloso in post basso. Scampoli per l’ex Trieste Alessandro Lever che è il quinto lungo in rotazione nello sconfinato roster vento che vanta anche Giga Janelidze, ala georgiana con passaporto italiano che è sceso sul parquet una sola volta in questa stagione.
Sy k E S-Ty u S: I l N u OVO AS S E p lAy-p I VOT d I VA R E S E
TRADIZIONE E AMBIZIONE, ECCO PERCHÈ SIAMO A VARESE
keifer Sykes e Alex Tyus. Questo è il nuovo asse play-pivot della Pallacanestro Varese che si appresta a guidare i biancorossi nella missione salvezza a partire dalla gara con Venezia
Una coppia di giocatori esperti e di grandissime qualità tecniche e caratteriali, che saprà alzare notevolmente il valore del gruppo di coach Herman Mandole, ma conosciamoli meglio.
kEIfER
SykES
Nato a Chicago nel 1993, Sykes trascorre gli anni del college all’Università di Green Bay, con la quale disputa anche la Horizon League, di cui è Player of the Year per due anni di fila (2014 e 2015). I numeri straordinari di
cui si rende protagonista, lo portano nel giro NBA anche se nel 2015-2016 trova spazio solo in G-League dove gioca con la canotta degli Austin Spurs (13 punti, 3 6 rimbalzi e oltre 3 assist di media a partita) La stagione successiva gioca in Corea (Anyang K G C ), mentre quella dopo esplode nella seconda lega turca (Ankara DSI) mettendo a referto 22.4 punti e quasi 5 assist ad allacciata di scarpe Avellino si accorge di lui e lo porta in Italia nella stagione 2018-2019; qui prosegue il suo percorso di crescita guidando la formazione campana ai playoff con 17.1 punti e 4.1 assist ed esordendo in BCL. Dopo aver provato a giocarsi le sue carte NBA, l’anno dopo inizia la stagione in Cina, salvo poi tornare in Italia per vestire la maglia dell’Olimpia Milano, squadra con la quale si mette alla prova anche in
E CARATTERIALI, CHE SAPRÀ ALZARE
NOTEVOLMENTE IL VALORE DEL GRUPPO
DI COACH HERMAN MANDOLE
kEIfER SykES
Eurolega (7 3 punti e 2 assist a gara) Il sogno oltreoceano, però, è ancora insistente e, dopo una fugace apparizione in Grecia (Panathinaikos) ed una più consistente in Australia (South East Melbourne Phoenix), torna in America, riuscendo ad esordire in NBA con la canotta degli Indiana Pacers, franchigia con cui disputa 31 partite (5 8 punti, 1.5 rimbalzi e 2 assist di media). Nelle ultime due stagioni, Sykes ha giocato in G-League prima con Motor City Cruise, formazione affiliata ai Detroit Pistons, e poi con i Long Island Nets (Brooklyn Nets) ed i Windy City Bulls (Chicago Bulls).
“Ho scelto Varese in primis perché è il paese dove mi sono trovato meglio sia in campo che fuori nei miei 10 anni di professionismo; inoltre conosco bene Luis Scola, è stato un mio compagno a Milano, dove ho avuto la possibilità di conoscerlo sia in campo che fuori, scoprendo quelle che sono le sue idee manageriali e la possibilità di giocare per lui non potevo lasciarmela scappare. Varese nel panorama cestistico italiano ed europeo è molto conosciuta ed ha grande tradizione, sappiamo che abbiamo tanto lavoro da fare, dobbiamo conquistare molti punti e migliorare il gioco in campo e spero di aiutare con la
mia esperienza e la professionalità tutta la squadra Gli ultimi due anni li ho trascorsi in America per poter stare più vicino alla mia famiglia, soprattutto dopo il covid-19. È presto dire quali potrebbero essere i nostri obiettivi concreti, al di là di quello principale che è la salvezza. Dobbiamo trovare la giusta chimica di squadra e lavorare, cercando di essere meglio di quanto non siamo stati fino ad adesso su entrambi i lati del campo. Poi vedremo”.
AlEx TyuS
Formatosi alla University of Florida, Tyus
fa il suo esordio tra i professionisti nella stagione 2011-2012 in Israele con la maglia del Maccabi Ashdod per poi trasferirsi l’anno dopo in Italia, a Cantù, dove ha l’opportunità di esordire anche in Eurolega. Le buone cifre messe a referto in LBA (9.4 punti, 6.3 rimbalzi e 1 stoppata di media ad allacciata di scarpe), condite dalla vittoria nella Supercoppa Italiana, lo portano nel 2013-2014 nuovamente in Israele, dove indossa la canotta del Maccabi Tel Aviv per due stagioni diventando un punto di riferimento dei gialloblu sia sul territorio nazionale (vittoria di un campionato e di due Coppe di Israele) sia in quello europeo, che culmina con il successo in
TYUS: NEL CORSO DELLA MIA CARRIERA
NON MI SONO MAI TROVATO
NELLA SITUAZIONE
DI LOTTARE PER NON RETROCEDERE
MA PROPRIO PER QUESTO, QUESTA È UNA SFIDA EMOZIONANTE
E CHE VOGLIO VINCERE
Eurolega del 2014 Con il Maccabi disputerà un altro biennio tra il 2017 ed il 2019 (nel mezzo le esperienze “turche” con Efes e Galatasaray), prima di trasferirsi in Russia all’UNICS Kazan (2019-2020) e di tornare al Galatasaray (2020-2021), formazione che lascia a dicembre per la canotta bianca del Real Madrid Dopo un altro anno in Turchia, stavolta con la maglia del Pinar Karsiyaka, Tyus si rende protagonista in Francia con l’ASVEL, dove disputa la sua ultima stagione in Eurolega (5.7 punti, 4 3 rimbalzi) prima di un nuovo ritorno in Russia (Runa Mosca) e in Israele (Hapoel Gerusalemme).
“Ho scelto Varese perché conosco la tradizione di questo club Quando ho giocato qui con la maglia di Cantù Mi ricordo molto bene l'atmosfera ed il calore del pubblico di Masnago quando venni a giocare qui con la maglia di
Cantù e sicuramente la spinta dei nostro tifosi ci potrà aiutare Prima di firmare ho potuto parlare con lo staff tecnico e con Luis Scola, che conoscevo già per averci giocato contro, ed è stato dunque facile accettare l'offerta biancorossa Non ho mai giocato in un sistema come questo
Chiaramente quello che posso dare e che mi è stato chiesto è prendere rimbalzi e difendere, migliorando l'organizzazione di squadra, dando energia e così facendo aumentando i possessi offensivi Nel corso della mia carriera non mi sono mai trovato nella situazione di lottare per non retrocedere ma proprio per questo, questa è una sfida emozionante e che voglio vincere: sono pronto a portare quell’attitudine in allenamento ed in partita, nello spogliatoio ed in campo, che serve per vincere”
O R G A N I G RA m m A
Presidente
Antonio Bulgheroni
Vicepresidente Gianpaolo Perego
Consigliere
Amministratore Delegato
Director of Business
Development & Operations
General Manager Basketball Operations
General Manager Basketball Strategy
Assistente General Manager
Direttore Sportivo
Responsabile Operativo Prima Squadra
Amministrazione
Responsabile Marketing ed Eventi
Responsabile Stampa e Comunicazione
Responsabile Relazioni Esterne
e Csr/Safeguarding Officer
Mario Vernazza
Luis Scola
Federico Bellotto
Zachar y Sogolow
Maksim Horowitz
Matteo Jemoli
Mario Oioli
Massimo Ferraiuolo
Maria Grazia Ferrari
Francesco Finazzer Flori
Marco Gandini
Raffaella Demattè
Responsabile Biglietteria e Merchandising Luca Maffioli
ROSTER
Allenatore
Herman Mandole
Associate Head Coach
Marco Legovich
Assistente Allenatore
Federico Renzetti
Preparatore Atletico
Silvio Barnabà
Medico Sociale
Andrea Bulgheroni
Medico Ortopedico
Mauro Modesti
Fisioterapista
Davide Zonca
Fisioterapista
Matteo Bianchi
pAllAcANESTRO VARESE pRESENTA "ThE cOAchES' club"
Pallacanestro Varese è felice di presentare “The Coaches’ Club”, un programma pensato per offrire agli allenatori l’opportunità di arricchire le proprie conoscenze tecniche, tattiche e manageriali grazie alla presenza di coach e dirigenti con esperienza di alto livello, in realtà che spaziano da NBA, NCAA, Eurolega, Eurocup e Nazionali.
Il programma sarà svolto completamente in lingua inglese, sulla piattaforma Zoom, con una cadenza mensile di due/tre incontri al mese, compresi tra gennaio e giugno 2025 I partecipanti avranno accesso esclusivo a 15 lezioni live, suddivise in quattro moduli:
- X’s & O’s: Coaching Strategy;
- Maximizing potential: The Power of Player Development;
- Excelling in your role: Leadership at all levels;
- Winning as an organization: Front Office Perspective.
Il roster degli speaker sarà diviso in membri dello staff tecnico e dirigenziale della Pallacanestro Varese: Maksim Horowitz, Marco Legovich, Herman Mandole, Luis Scola e Zachary Sogolow; e ospiti esterni del calibro di: Marco De Benedetto, Mario Fioretti, Riccardo Fois, Roberto Iezzi, Nenad Jakovljevic, Alessandro Magro, Alessandro Nocera, Ryan Pannone, Marco Ramondino e Sergio Scariolo.
Il costo del programma è di 250 euro ma, in occasione del lancio, il prezzo sarà di 200 euro fino a sabato 30 novembre L’iscrizione garantirà l’accesso alle sessioni live e al cloud dove saranno caricate le registrazioni di tutte le lezioni
VENEZIA
MFIONDU KABENGELE
Il centro di origini congolesi, ma di passaporto canadese è certamente una delle stelle del nostro campionato tanto da aver attirato le attenzioni di club di Eurolega con la Reyer che ha smentito qualsiasi possibilità di cedere il proprio gioiello Il 27enne Kabengele viaggia con numeri di assoluto rispetto nella nostra serie A: 12,8 punti conditi da 13,4 rimbalzi a partita che valgono una doppia doppia di media Come se non bastasse Kabengele è primo assoluto nella classifica dei rimbalzi, dei rimbalzi difensivi e offensivi: vera piovra da
rimbalzo! Ed è anche secondo nella classifica per valutazione con 22,8 di media dietro al solo Bilan Giocatore di straordinaria forza e potenza, ma capace anche di aprire il campo con passaggi da quarterback della Nfl. Sarà certamente orgoglioso di lui suo zio, Dikembe Mutombo, che dal cielo guarderà suo nipote. E' già passato dalla Nba, seppur senza aver ruoli importanti, e nel 2023 è approdato in Europa all'Aek Atene prima di arrivare alla Reyer. Coach Spahija è convinto che abbia le carte in regola per tornare di la dell'oceano: intanto gustiamoci il suo talento qui all'Itelyum Arena. di Matteo Gallo
I NUMERI DEL CAMPIONATO
f
T R E V I S O - P I S TO I A 30/11/2024 - 20:30
M I L A N O - D E RT H O N A 01/12/2024 - 16:30
VA R E S E - V E N E Z I A 01/12/2024 - 17:00
T R A PA N I - C R E M O N A 01/12/2024 - 17:30
B R E S C I A - V. B O L O G N A 01/12/2024 - 18:15
R E N TO - N A P O L I 01/12/2024 - 19:00 S A S S A R I - T R I E S T E 01/12/2024 - 19:30 R E G G I O E M I L I A - S C A FAT I 01/12/2024 - 20:00 Clicca qui per le statistiche
quando si parla di Sacchetti nel mondo Pallacanestro Varese non si può rimanere indifferenti Il grande Meo è uno degli ex giocatori più amati nel panorama cestistico biancorosso ed il fatto che la sua dinastia all’interno della società stia continuando non può fare altro che alimentare ricordi amarcord sempre cari ai tifosi della società bosina
Così da Meo a Tommaso, oggi assistente allenatore del gruppo Under 19 e della Serie B Interregionale, oltre che supporto prezioso agli allenamenti della Prima Squadra, che è tornato nella sua Varese per crescere e continuare un percorso professionale già ricco di esperienze di un certo livello
Sacchetti, partiamo dall’inizio, com’è stata la sua infanzia in una famiglia che aveva il basket al centro?
“Ovviamente pregna di pallacanestro. Sono nato, vissuto e cresciuto prima che
nelle palestre nei campetti da basket. Quando sono nato, nel 1993, papà aveva già smesso di giocare (nel 1991) ed iniziava ad allenare mentre mio fratello Bryan iniziava a giocare. I miei primi ricordi sono legati ai camp estivi in Val Sesia a cui mio padre partecipava, da lì la lunga trafila tra gli allenamenti di mio fratello, le partite ed allenamenti di papà, poi ho iniziato a fare sul serio anche io e da lì è partito tutto. Credo che andrò avanti a fare questo fino a che morirò, perché il basket è la mia grande passione e penso che sia giusto coltivare i propri sogni fino alla fine”
Che giocatore era?
“Io ero una guardia tiratrice che provava anche a difendere, a volte bene altre meno (ride, ndr). Sono arrivato a giocare fino in B Nazionale a Taranto, poi gli ultimi anni della mia carriera ho fatto la vecchia C Gold nelle squadre in cui allenava mio papà Finite le giovanili qui a
CREDO CHE ANDRÒ AVANTI A FARE IL COACH
FINO A CHE MORIRÒ, IL BASKET È LA MIA
GRANDE PASSIONE E PENSO CHE SIA GIUSTO
COLTIVARE I PROPRI SOGNI FINO ALLA FINE
Varese l’ho seguito a Sassari tra C e Serie A, poi Lombardia, Puglia, son tornato di nuovo con mio papà a Cremona tra C e Serie A. Poi con il covid, mio papà ha iniziato ad instradarmi verso l’allenare e da lì ho iniziato con questa professione Mio papà ha tanti pregi e difetti, però sicuramente è una persona diretta che ti dice le cose che pensa al di là che tu sia suo figlio o meno, quindi gli ho dato retta, ho iniziato facendogli da assistente alla Fortitudo, poi a Cantù, dove sono rimasto anche l’anno scorso quando l’hanno chiamato e adesso sono qui a Varese”
Cos’ha imparato dal Meo Sacchetti al-
lenatore al di là che sia suo padre?
“Come ti dicevo prima, la schiettezza E’ una persona vera che ti dice le cose pane al pane, vino al vino. Questo ho notato che viene apprezzato molto dai giocatori, non faceva mai differenze, trattava tutti allo stesso modo Poi, certamente, la capacità di leggere in anticipo le situazioni di gioco: non è mai capitato che un assistente riuscisse a fargli notare una cosa che lui non aveva già visto in precedenza”.
Un ragazzo di Varese che ha vissuto una delle prime vere esperienze professionali a Cantù, come l’ha vissuta?
“L’ho vissuta che i primi tempi a Cantù
mi davano del varesino, qui quando sono arrivato le prime settimane mi dicevano canturino, quindi ho detto ragazzi mettetevi d’accordo (ride, ndr). Al di là di tutto l’ho vissuta bene, è chiaro che io sono e sempre sarò un tifoso di Varese e se mi chiedi qual è il mio sogno a livello professionale ti dico vincere lo scudetto da capo allenatore sulla panchina di Varese, poi, quando fai questo mestiere devi essere pronto ad andare dove ti chiamano e fare al meglio il tuo lavoro. A Cantù si lavora bene, è un ambiente caldo a livello di tifoseria e ben organizzato dove ho vissuto due anni importanti per la mia crescita. Rimane il rammarico per com’è finita la scorsa stagione ma è sicuramente un’esperienza che mi porterò dietro”
Lei è cresciuto, cestisticamente, in una Varese completamente diversa da quella attuale. Come ha approcciato a questo nuovo modo di fare basket?
“Con grande fascino, ammirazione e dedizione. E’ un modo di lavorare che secondo me andrebbe seguito ovunque
e non parlo di questioni tecnico-tattiche ma di modello strutturale Se le società vogliono investire sui giovani devono seguire il modello che ha adottato oggi Varese. I ragazzi sono messi al centro, hanno la possibilità di crescere e di potersi esprimere al meglio delle loro qualità Hanno a disposizione una struttura di primo livello come il Campus, professionisti che li seguono giorno dopo giorno, possono vivere la loro quotidianità in palestra ed è davvero un qualcosa di unico e che poi forma al massimo il ragazzo”
Dove colloca questa tappa nel suo percorso di crescita professionale?
“Sono sincero, all’inizio ero un po’ turbato, perché comunque le mie uniche esperienze da allenatore le avevo vissute con i senior ed allenare i “grandi” non è mai come lavorare con i ragazzi. Però qui c’è un metodo di lavoro talmente meticoloso, preciso e professionale anche con i giovani che non ho assolutamente sentito il gap del passaggio da senior ad under. Quindi, certamente, sarà una tappa fondamentale nel mio percorso di crescita professionale”