Annamaria Cirillo
Antonio Iacovetti
Antonio Iacovetti
con il patrocinio della
Assessorato alla Cultura
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opere 1963 - 2013
Provincia di Pescara
a cura di Anna Maria Cirillo VarioART
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In copertina: Via per i miei pensieri, acrilico su carta, collezione privata Way for my thoughts, acrylic on paper, private collection 2013, cm 100x100
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Antonio Iacovetti Colori e simboli opere 1963-2013
a cura di Annamaria Cirillo 1
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I Marescialli delle armate Marshals of armies Le caratteristiche della mia pittura derivano da relazioni intercorrenti tra l’oggetto o la figura, nel suo significato racchiuso da interessi formali, mediante un sistema. Mi muove l’ansia di obbedire sempre più profondamente ad una voce interiore, adeguata alle visioni, che la mia attenzione assume in certi atteggiamenti conservatori di una comunanza d’intenti; in questo equilibrio sono stimolato da una dialettica che sembra evaporare ai ritmi musicali, come nuvole evanescenti tra sogno e realtà. Ciò mi appare come filosofia, ma il filosofo è solo l’esploratore del regno delle idee. La storia dell’arte è molto diversa, dev’essere fatta di trovate con semplici risultati universali oltre a tante conoscenze, che Omero nell’Iliade li chiama i marescialli delle armate, coloro i quali mettono ordine e sarebbero i pensieri. Un passo da farsi nell’arte è quello di ricondurre la fantasia pittorica alla vita, escludendo il Surrealismo che io e Pietro Cascella detestiamo al massimo poichè questo movimento di pittura, del Dalì, è orrore e fantascienza, il Don Chisciotte della Mancia sarà sempre suo con forme orribili e colori orribili. Se mi regalassero un Dalì non saprei cosa farci. Penso che la pittura oggi si evolve in altre direzioni, dimenticando le norme naturali in successione di piani e la struttura stessa, dovrebbe avere trovate ben più definite che Mario Luzi mi diceva, parlando a lungo di Marino Marini, Henry Moore, Pietro Cascella, Pablo Picasso, Paul Klee e tanti altri. In questi tempi, purtroppo, si vuole l’opera d’arte anche col senso dell’umorismo e non dispiacciono le grandi foto a tanta gente, con particelle inutili che servono a nulla, ma... Picasso dove sei? Nessun ignorante ricorda più la tua epoca, avevi circa quindici anni quando hai dipinto “La malata” e già eri superiore a Michelangelo, oggi accademico e basta. Ma cosa diresti ora di questa sbagliata grande illusione? Lo sappiamo perchè ogni anno ad Hannover è ben evidente lo scandalo dell’arte. Vuoi esserci? Devi essere disponibile in tante cose, anche allo studio di gente, osservanze, intelligenza a capire ad esempio: una scatola di merda d’artista di Piero Manzoni. Ecco perchè io ricorderò sempre la Parigi di Jean Dubuffet, in termini di immediato realismo realizzato con le proprie mani, molto lontano da banali errori di questo tempo e solo le tematiche di Sebastian Matta, Pablo Picasso, Pietro Cascella, Giorgio Morandi, Giorgio De Chirico, ecc. saranno sempre l’impronta della vera arte, amata da tutti i musei del mondo.
My painting’s features come from several relations established between object and shape, in its meaning enclosed by formal interests, by the laws of a system. I’m anxious to obey more and more deeply to an interior voice, close to visions, that my attention assumes in a way of conservative behavior that belongs to shared aims. In this equilibrium I get inspired by a kind of dialectics which seems to evaporate as musical rhythm, like evanescent clouds between reality and reverie. This appears to me like in philosophy, but still a philosopher only explores the realm of ideas. History of art is way different, it must be made of discoveries with simple, universal results, and of knowledge too; Homer, in his Iliad, calls them “Marshals of Armies”, the ones who make order: those would be thoughts. Another step to be made in art is the one which leads to link pictorial fantasy to reality, excluding that Surrealism we fiercely loathe, me and Pietro Cascella. That’s because this Dalì’s trend of painting is made of horror and science fiction, his Don Quixote will always be his, with horrible shapes and horrible colors. If anybody gave me a Dalì as a present, I wouldn’t know what to do with it. I think painting nowadays moves into other ways, forgetting natural shapes in a perspective succession and even the whole structure, it should have more accurate findings that Mario Luzi used to tell me about, speaking a lot about Marino Marini, Henry Moore, Pietro Cascella, Pablo Picasso, Paul Klee and so many others. These days, unfortunately, they want a piece of art to have humor too and they do not dislike those big-sized photos of many people, with useless particles without any usefulness, but…Where are you, Picasso? No ignorant remembers your time anymore, you were fifteen, more or less, when you painted “Science and Charity” and yet you were already better than Michelangelo, who’s merely academic today. What would you say about this great illusion? We know because the scandal of art is massively clear every year in Hannover. Do you want to be there? You must be willing to so much, even to study people, sightings and intelligence in understanding, as an example, a can of Artist’s Shit by Pietro Manzoni. That’s why I’ll always remember Jean Dubuffet’s Paris, in terms of immediate, handmade realism, so far from the trivial mistakes of these times and only the themes of Sebastian Matta, Pablo Picasso, Pietro Cascella, Giorgio Morandi, Giorgio De Chirico, etc. will always be the print of true art, beloved by all museums in the world.
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Presentazione di Fabrizio Rapposelli Vice presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Pescara Province of Pescara’s Vice president and Councillor for Culture Fabrizio Rapposelli con l’artista
È con grande piacere e personale partecipazione che presento, quale assessore alla cultura della Provincia di Pescara, questo nuovo catalogo del noto artista pescarese Antonio Iacovetti. Il suo lungo percorso pittorico svela ab initio l’istintualità e l’individualità di un personalissimo talento creativo che predilige l’astrazione ed il concetto fin dai primi disegni e pitture figurative degli anni ’70. Paesaggi e natura che pur già vivono in una coinvolgente atmosfera di tensione astraente ed avanguardistica, sviluppo di codici stilistici legati anche alla esperienza di un suo percorso di vita in Italia e all’estero (ha esposto anche a New York) segnato da importantissimi incontri e frequentazioni di personaggi illustri dell’epoca (Treccani, Guttuso, Cassinari, Levi, Ruggero Orlando, Federico Fellini, Giulietta Masina, Jean Dubuffet, Joan Mirò, ecc…); tuttora nomi di rilievo e riferimento di identità culturale soprattutto per i giovani studenti d’oggi spesso confusi nella invasiva globalizzazione della contemporaneità. Anche ad essi, nella vicinanza del mio operato dedicato alla scuola, è rivolto il valore di questa pubblicazione perché dove c’è arte da comprendere c’è cultura; arricchimento anche morale ed identitario che nel percorso cognitivo artistico fissa la nostra storia anche personale.
As Province of Pescara’s councillor for culture, I’m delighted and personally moved to present this new catalogue of a well known artist of Pescara, mr. Antonio Iacovetti. His long pictorical path shows, since the very beginning, the instinctivity and individuality that mark a deeply personal creative gift which favors abstract and concept art since the first sketches and figurative paintings of the ‘70s. Those landscapes and nature already exist in a captivating atmosphere made of abstraction and avant-gardism that comes from stylistic codes bound to the artist’s life path, in Italy and abroad (mr. Iacovetti also made several expositions in New York City), marked by important meetings and frequentations with some of the most eminent personalities of the time (Treccani,Guttuso, Cassinari, Levi,Ruggero Orlando, Federico Fellini,Giulietta Masina,Jean Dubuffet, Joan Mirò, etc.); still regarded as most significant people and seen as actual landmarks to modern young students, who are often confused by the invasive contemporary globalization. In a close connection to my interventions towards schools, I want to address this publication to those students either, because when there is art to be understood, there is culture; an enrichment, which is also moral and identity-related, fixing our very own history inside the cognitive, artistic path.
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SOMMARIO 3.
I marescialli delle armate Marshals of armies
di Antonio Iacovetti
4.
Presentazione Presentation
di Fabrizio Rapposelli
6.
Antonio Iacovetti: colori e simboli Colors and Symbols
di Annamaria Cirillo
10.
La notte dei miracoli Night of Miracles
di Annamaria Cirillo
12.
Opere Works 1963 - 2013
50.
Biografia Biography
55.
Elenco principali mostre Most important exhibitions
pubblicazione realizzata con il patrocinio della Provincia di Pescara - Assessorato alla Cultura a cura di Annamaria Cirillo realizzazione editoriale Vario Abruzzo in rivista redazione Fabrizio Gentile grafica Enzo Alimonti traduzioni Elena Travaglini e Simone D’Anastasio fotografie e riproduzioni delle opere per gentile concessione dello Studio d’arte Iacovetti Stampa, fotolito e allestimento AGP - Arti Grafiche Picene - Via della Bonifica, 26 Maltignano (AP) Vario - Abruzzo in rivista direttore responsabile Claudio Carella Aut. Trib. di Pescara n.12/87 del 25/11/87 - Rivista associata all’Unione Stampa Periodica Italiana Redazione Via Puccini, 85/2 Pescara Tel. 08527132 - redazione@vario.it www.vario.it
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Antonio Iacovetti Colori e simboli Colors and symbols Le forti nozioni di realtà contemporanea e l’individualità artistica da trarre nella pittura neoimpressionista di Antonio Iacovetti si legano all’interno della nostra capacità di decifrazione e di appropriazione della istintuale astrazione del suo dato figurale siglato da scritture. Disegni a colori ed in bianco e nero, acrilici su carta e tela, spesso accostati a
The strong lessons of contemporary reality and artistic individuality to be found in Antonio Iacovetti’s neo-impressionist painting are bounded inside our capability to unveil and appropriate the instinctive abstraction in his figurative data signed with written sentences. Color and black and white drawings, acrylic on paper and on canvas, often juxtaposed to quotes and sentences, watercolors with a
frasi e aforismi; acquarelli di forte intensità coloristica ed episodicamente anche oli su tela e sculture, raffiguranti teste di un particolare primitivismo fisiognomico, attoniti volti di alterate personalità, immagini talora traslate pittoricamente in un quadro o anche singolarmente dipinte a mò di ritratto; verosimiglianze o vicinanze all’arte di Enrico Baj e di Tano Festa (anni Ottanta) ma nel senso risalenti a Jean Dubuffet (1901-1985). Interessanti i suoi bozzetti preparatori così come le opere che raffigurano uomini, animali, oggetti e natura in un contesto astraente, territorio di incontri emotivi talora inquietanti che ci impongono una prepotente e diretta comunicazione. Quasi un raptus gestuale, di genuina sintesi espressiva, elabora infatti la tensione del suo inconscio e l’istante è colto dall’artista come spinta emotiva, un diktat compositivo che obbedisce allo stato d’animo di un momento, di una idea improvvisa, esigenza di finalità da carpire e fissare all’istante sulla tela; o su qualsivoglia pezzo di carta purché si soddisfi e si plachi l’esigenza
strong color intensity and sometimes even oilson-canvas and sculptures, portraying heads with a particular physiognomical primitivism of astonished faces of altered personalities, images sometimes translated into a painting or singularly painted like in a portrait; verisimilitude or similarities to the art of Enrico Baj and Tano Festa (from the Eighties), but originating in their sense from Jean Dubuffet’s art (1901-1985). Sketches are interesting, along with his works that portray men, animals, objects and nature in an abstracting context, lands of emotional meetings at times unsettling that impose a compelling and direct communication upon us. Something close to a gestural raptus, a clear expressive synthesis, elaborates the tension of his unconscious and the moment is seized by the artist like an emotive push, a compositional diktat obeying to a moment’s mood, a sudden idea, an urge to grab and fix on canvas in the very same moment; or on a piece of paper, just to satisfy and calm down the emotional need of a creative impulse, which is sometimes expressed even
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emozionale dell’impulso creativo, espresso a volte anche in geometrismi compositivi, figure a confronto che paiono esprimere sdegno o rivendicazione. Talvolta al contrario la sua arte vive quasi di una pretesa di comunicazione che appare richiesta di consenso e di equilibrata condivisione, vivibile, rassicurante realtà sociale.
with compositional geometries, figures in comparison that seem to express scorn or a claim. Sometimes, instead, his art lives of something close to a communicative demand which appears to be request for consent and equilibrate sharing, a livable and reassuring social reality. We refer to the work “The good taste in
Si rimanda al quadro “Il buongusto della pittura” del 2007, siglato da Antonio Iacovetti con l’emblematica scritta “Sono sempre alla trovata del nuovo ideale, ornamento dei miei pensieri”. Quasi un concetto di base da far vivere nella sua arte, che rimanda comunque a Jean Dubuffet, fautore dell’Art Brut, artista che in un’analisi spietata della realtà esistenziale ha voluto scrivere o disegnare il linguaggio parlato, percorrendo con ironia le infinite ambiguità di cui è fatto il linguaggio. Un’arte che va oltre la materia. Egli, stimando molto l’arte di Iacovetti, definiva le sue opere “create nella solitudine”. Un rapporto con se’ stesso, quindi, di pura e solitaria intuizione, momento intimo di specifica interiorità lontana dagli stereotipi dell’arte. C’è da aggiungere, in particolare, che il transfert psicologico dettato da tale solitudine è nell’artista talmente fine a se’ stesso che spesso dimentica nell’immediato di dare all’opera il proprio titolo, e questo viene successivamente affidato ad una attinenza del ricordo o addirittura lasciato completamente libero alla personale
painting” (2007), signed by Antonio Iacovetti with the iconic quote “I’m always on a quest for the new ideal, ornament of my thoughts”. Something like a basic concept to be made alive through his art, which refers always to Jean Dubuffet, upholder of Art Brut, an artist who wanted to write or draw the everyday speech to unmercifully analyze existential reality in a personal, ironic path the infinite ambiguities language is made of. A kind of art that goes beyond matter. Mr. Dubuffet, true supporter of Iacovetti’s art, used to say that his works were “created in solitude”. A relation with himself, then, of pure and solitaire intuition, intimate moment of specific inner self far from artistic stereotypes. We must overall add that the psychologic transfer guided by this solitude is so much of only use to itself, inside the artist, that he often forgets to add a proper title to each work and sometimes this is later given in a connection to memory or even completely left to the audience’s free interpretation. These lacks of care belong to a personal closeness to the Art Brut (André 7
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interpretazione del fruitore. Anche queste noncuranze appartengono a una personale vicinanza all’Art Brut (André Breton, Jean Paulhan, Antoni Tàpies ecc.) per la quale non esistono stimoli di confronto né accettazione di particolari valenze o tendenze imposte. In Iacovetti tale assoluta libertà di pensiero è anche maturata nel percorso di continue esperienze culturali e di vita in tanti viaggi
Breton, Jean Paulhan, Antoni Tàpies, etc…), for which there are no stimulus to comparison or acceptation of specific values or superimposed tendencies. In Iacovetti’s art this total freedom of thought also originated from a path of never-ending cultural experiences and travels abroad, from the early Seventies, to Europe and USA too. A real immersion in comparison to new and different realities
all’estero, fin dai primi anni Settanta, in Europa e anche negli Stati Uniti. Una vera immersione nel confronto di nuove e diverse realtà per le strade dell’arte sempre aperte ad un susseguirsi di significative correnti artistiche di livello internazionale. Esperienze quindi di impatto artistico, letterario e cinematografico, divenute nel tempo condivisione di importanti amicizie in Italia e all’estero. L’artista Iacovetti può definirsi un caso unico per quantità di esperienze, viaggiatore di territori anche interiori, ricchi di percorsi allusivi e di verità, e lo è tuttora –nel caos dell’odierna globalizzazione– alla ricerca di singolari ipotesi alternative, idee di conoscenza e di urticante comunicazione, ma comunque sia di coinvolgimento. Idee talvolta da comporre in poche linee, magari anche solo in bianco e nero, in un piccolissimo quadro di 20 x 25 cm. Ma proprio quello, tra i tanti, in cui ti ritrovi, che ti si fissa nella mente e che non dimenticherai.
through the roads of art, always open to a succession of significative artistic trends on international scale. Experiences with a proper artistic, literary, and cinematographic impact that became in time important and shared friendships in Italy and abroad. Mr.Iacovetti can be considered a unique case due to his quantity of experiences, traveller of exterior and interior lands, rich of allusive paths and truths and he still is, even in the chaos of modern globalization, in search of singular alternative hypothesis, ideas of knowledge and blazing communication, but nonetheless of participation. Ideas to be composed sometimes of a few lines, perhaps in black and white only, in a small 20x25 cm canvas. That very one, among the many ones you find yourself into, that sticks in your mind and that you shall never forget.
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Dal graffitismo alla street art, acrilico su tavola , Roma
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La notte dei miracoli Night of miracles* Lo scrittore argentino Jorge Luis Borges raccontava che da bambino gli destava meraviglia il fatto che le parole di un libro chiuso non si mescolassero e si perdessero durante la notte. Forse la stessa fantasiosa ipotesi induce Antonio Iacovetti ad avventurarsi nella notte, la sua “Notte dei miracoli”, magica complice di paure e di fantasmi, custode di inconfessabili soliloqui e fatti di vita, a travalicare l’inconscio su una tela, tratto da quel territorio di prodigiosi pensieri i cui frammenti sono da recuperare alla memoria del giorno, per paura che non si perdano. L’artista ne afferra d’istinto la sintesi figurale, con rapido scatto ne escogita contrapposizioni, forme, colori, elabora veloce la proposta dell’immaginario per fissare un evento, un sentimento, un luogo, una collocazione temporale; ma dovrà attenersi ad un ritmo rapido, tempestivo, poichè le configurazioni tendono a perdersi per sempre come quelle del caleidoscopio. Ma mentre il segno diventa saettante, il colore mutua la sua funzione, espressiva ed equilibratrice, nell’irrinunciabile evidenziazione del messaggio più diretto, così che i moduli cromatici sembrano infittirsi per l’affacciarsi più denso, più complesso di azioni e personaggi. Pare giusto dire “sembrano” perchè non esistono regole precostituite nella dinamica dialettica di questa pittura, segnata invece dal carattere mutevole dell’elementarietà e da un primitivismo di grande impatto e violenza. L’arte di Antonio Iacovetti si propone infatti sull’onda di una ansietà esistenziale ed in quel mettersi in gioco, nella circolarità delle esperienze, anche con la memoria di sè, spessore di grande e “naturale” sensibilità artistica, assolutamente priva di esibizionismo o calcolo estetico. La sua pittura che origina da un espressionismo di istintuale proiezione dell’inconscio, riemerso come messaggio di memoria o riproposizione provocatoria del reale, testimonia la grande capacità figurativa di Antonio Iacovetti, vero talento naturale d’artista.
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Argentinian writer Jorge Luis Borges used to narrate how, as a child, he was amazed by how the words in a closed book did not blend and get lost at night-time. The same dreaming hypothesis leads perhaps Antonio Iacovetti to wander into the night, his “Night of Miracles”, magical partner of fears and phantoms, keeper of unspeakable soliloquies and life happenings, to oversteps the unconscious on a canvas, took from that land of prodigious thoughts that leaves fragments, fragments to be retrieved for day-time memory, out of fear of losing them. The artist chases their figurative synthesis by instinct, he conceives juxtapositions and shapes and colors with a sudden twitch, he quickly describes a suggestion of imaginary to fix an event, or a place, or a time setting: still he must keep a swift and prompt pace, since configurations use to get forever lost like the ones in a kaleidoscope. But, as sign becomes lightning, color borrows its expressive and balancing role for an irrevocable highlight of the very direct message, so that chromatic modules seem to thicken as more dense and complex actions and characters appear. Looks actually fitting to say “seem”, since the dynamic dialectics of this painting allows no fixed rules, while it is marked instead by the mutable mood of elementarity, by a kind of primitivism gifted with impact and violence. The whole art of Antonio Iacovetti proposes itself in a wave of existential anxiety, in a way of personal challenge, a challenge lying in the cyclicism of experiences, even with the very self-memory, substance of actual and “natural” artistic sensitivity, completely out of exhibitionism or esthetic evaluation. Mr.Iacovetti’s panting, arising from a kind of expressionism that casts a projection of unconscious, emerged like a message from memory or a satirical image of reality, testifies the great figurative talent of Antonio Iacovetti, a true natural born artist.
*Testo su Antonio Iacovetti indirizzato alle scuole dell’obbligo tratto dal catalogo “15 artisti, la città e la scuola”, di Annamaria Cirillo (2003) pubblicato dall’Assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Pescara Essay about Antonio Iacovetti addressed to compulsory education students, an excerpt from the “15 artists, the city and the school” catalogue by Annamaria Cirillo (2003), published by the Municipal Council for Public Education of Pescara
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Qui è nato Gulliver acrilico su tavola Gulliver was born here acryilic on wood 2003 cm 160x150 Opera donata alla scuola elementare “San Giovanni Bosco”, Pescara
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Ritratto di un magistrato olio su tela, collezione privata Portrait of a magistrate oil on canvas, private collection 1963, cm 50x70
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Paesaggio abruzzese olio su tela, collezione privata, Milano Abruzzo landscape oil on canvas, private collection, Milan 1988, cm 50x70
Chiesa di San Giacomo a Roma, collezione privata St. James’ Church, private collection, Rome 1977, cm 50x70
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Figura di ragazza, olio su tela, collezione privata, Roma Girlish figure, oil on canvas, private collection, Rome 1989, cm 50x60
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Paesaggio notturno collezione privata Night landscape collezione privata 1998, cm 50x70
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Lui e lei, collezione privata, Roma He and she, private collection, Rome 1964, cm 100x70
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Incontro, collezione privata, Milano Meeting, private collection, Milan 1964, cm 100x70
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Personaggio acrilico su carta, collezione privata, Roma Character acrylic on paper, private collection, Rome 1993, cm 80x120
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Estetica soggettiva, acrilico su carta Subjective aesthetic acrylic on paper 1996, cm 100x100
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I due poli dell’arte, collezione privata The two poles of art private collection 2007, cm 100x70
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Figura che dorme, collezione privata Figure sleeping, collezione privata 2009, cm 100x70
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Corrispondenza di figure, collezione privata Correspondence of figures, private collection 2009, cm 100x70
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La meccanica dell’Io, collezione privata The mechanics of the ego, collezione privata 2010 cm 100x70
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Ritratto di Oltmann, acrilico su carta Portrait of Oltmann, acrylic on paper 2012, cm 23x21
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Un ramo della pittura, acrilico su carta Branch of painting, acrylic on paper 2012, cm 19x24
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Progetto di fantasia, acrilico su carta Project of fantasy, acrylic on paper 2012, cm 17x22
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Il cane di Bacon, acrilico su carta Bacon’s dog, acrylic on paper 2012, cm 23x26
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Certezza di un capitolo, acrilico su carta Certainty of a chapter, acrylic on paper 2012, cm 19x21
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Elementi visibili, acrilico su carta Visible elements, acrylic on paper 2012, cm 20x23
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Tendenza acrilico su carta Trend acrylic on paper 2012, cm 100x100
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N° 4 disegni, acrilico su carta N° 4 drawings, acrylic on paper 2012, cm 23x23
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Paesaggio incantato, acrilico su carta Enchanted landscape, acrylic on paper 2012, cm 21x24
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Elemento architettonico, acrilico su carta Architectural element, acrylic on paper 2012, cm 20x20
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Rivoluzione nei disegni, acrilico su carta Revolution in drawings, acrylic on paper 2012, cm 24x21
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ProfonditĂ oscure, acrilico su carta Dark depths, acrylic on paper 2012, cm 24x21
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Le sue condizioni, acrilico su carta His conditions, acrylic on paper 2012, cm 26x24
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For Max Ernst, acquerello su carta For Max Ernst, watercolour on paper 2012, cm 21x16
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Avvenimento, acrilico su carta Event, acrylic on paper 2012, cm 24x21
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Il seguace della vera arte, acrilico su carta The follower of the true art, acrylic on paper 2012, cm 21x20
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Con l’elemento architettonico, disegno su carta With the architectural element, drawing on paper 2012, cm 14x10
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Lei e lei, acrilico su carta She and she, acrylic on paper 2012, cm 25x20
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L’arte delle esigenze totalitarie acrilico su carta The art of totalitarian requirements, acrylic on paper 2012, cm 20x26
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Autonomia dell’arte, acrilico e disegno su carta Art’s autonomy, acrylic and drawing on paper 2012, cm 23x20
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Il carattere determinato olio su tela, Amburgo The determined character oil on canvas, Hamburg 2012, cm 16x19
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Ornamento degli oggetti, acrilico su carta, collezione privata Ornament of the objects, acrylic on paper, private collection 2013, cm 100x120
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Una teoria armonica, acrilico su carta, A harmonic theory, acrylic on paper 2013, cm 100x70
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Soffocato tra i simboli, acrilico su carta Suffocated between symbols, acrylic on paper 2013 cm 100x90
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Tolleranza non curante, acrilico su carta Uncaring tolerance, acrylic on paper 2013, cm 100x70
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Estremamente soggettiva, acrilico su carta Extremely subjective, acrylic on paper 2013, cm 100x100
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Biografia 1963-2013 Nato ad Ortona ma pescarese d’adozione, Antonio Iacovetti inizia giovanissimo già dal 1963 la sua attività artistica approfondendo la sua formazione nello studio di tematiche figurative e tecniche coloristiche di base, appoggiato dall’amico Pietro Cascella, suo maestro di vita. Ma il suo personale talento caratterizzato da una forte istintualità segnica, astraente e ricca di cruente e graffianti pennellate, prende un sopravvento che lo indurrà a tantissimi viaggi all’estero in linea con una contemporaneità in continua evoluzione. Si avvicina così già dal 1971 agli artisti del fronte nuovo dell’arte, conoscendo e frequentando Renato Guttuso, Carlo Levi, Giuseppe Migneco, Bruno Cassinari e Gabriele Mucchi, Pericle Fazzini e Orfeo Tamburri. Frequenta poi gli artisti di “Corrente”, gruppo di cultura milanese, stringendo amicizia con Ernesto Treccani, fondatore del gruppo, e nel 1976 tiene una importante mostra alla galleria milanese “L’agrifoglio”, presentato da Antonello Trombadori e a seguire da Renato Guttuso, in un binomio arte-amicizia che terrà vivo in seguito in contatti e rapporti artistici. Nel 1979 è a Parigi, entrando nel vivo delle ricerche artistiche più attuali e partecipando alle collettive organizzate dalle gallerie Du Dragon, Galerie Mouffe, Raymond Duncam e Max Schomberg, riuscendo ad interessare alla sua arte anche il gallerista Paul Facchetti a Montparnasse, sede dei talenti internazionali del tempo. A Parigi gli viene anche assegnato un premio di pittura e frequentando i coniugi Lili e Jean Dubuffet, maestro dell’Art Brut, durante una serata ha uno stretto colloquio con loro sulle problematiche artistiche al quale prende poi parte telefonicamente dall’Italia anche Ruggiero Orlando. In quel contesto Dubuffet esegue un piccolo ritratto ad Antonio Iacovetti. Poi l’artista torna con urgenza a Roma per visitare presso la galleria 2C dell’amico Cleto Polcina la mostra di Joan Mirò, Masson e Tàpies, e successivamente vi tiene due mostre: una nel 1980 e una nel 1981. A Bougival conosce Pierre Alechinsky ed espone alla galleria Ruswill di Luzern. Successivamente tiene un’altra mostra alla galèrie Motte de Genève, proposto dalla pittrice svizzera Cathrin Flüchinger ottenendo un significativo successo. Si trattiene un mese in Svizzera presso lo studio della pittrice Cathrin Flüchinger sostenuto dal mercante d’arte Hugò Buldozer che lo promuove a Villaneuve dove in circostanze fortunose incontra Oscar Kokoska, al quale farà in seguito un graditissimo ritratto. Torna poi a Milano e Renzo Cortina avendo conosciuto l’artista e le sue opere organizza una sua mostra a SaintPaul de Vence, accanto alla Colombe d’Or. A Milano viene anche invitato da Bruno Cassinari a rimanere a dipingere
Antonio Iacovetti con Michelangelo Pistoletto
Con l’attrice televisiva Sabrina Marinucci
Cleto Polcina (a destra), con André Masson (foto A.Iacovetti)
L’artista con Roberto Gervaso
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Biography 1963-2013 Antonio Iacovetti, self-proclaiming pescarese even though he was actually born in Ortona, begun his artistic activity in his early youth since 1963 by improving his own formation about basic figurative themes and coloring techniques, supported by his friend, mr. Pietro Cascella, the steward of his life. His personal gift, made of a strong, abstracting instinct about sign, with ferocious and scratching strokes, takes over causing the artist to a large number of travels abroad, fit with the ever-evolving contemporary age. Since 1971 he gets close to those artist who constitute the new wave of art, meeting and associating with Renato Guttuso, Carlo Levi, Giuseppe Migneco, Bruno Cassinari and Gabriele Mucchi, Pericle Fazzini and Orfeo Tamburri. He frequents then the artists who reunite themselves in the Milan-based cultural group “Corrente”, becomes a friend with Ernesto Treccani, founder of the group and in 1976 he holds an important exhibition at the “L’agrifoglio” gallery of Milan, presented by mr.Antonello Trombadori and Renato Guttuso in strict succession, inaugurating a art-and-friendship bound he will keep alive with many contacts and artistic intercourses. In 1976 he is in Paris, being part of the actuals and most current artistic researches and participating to collective exhibitions held by the galleries Du Dragon, Galerie Mouffe, Raymond Duncam and Mac Schomberg, causing even the Paul Facchetti, galerist of Montparnasse (headquarters of international talents of the time) to get interested into his work. In Paris he also wins a painting prize and by hanging out with spouses Lili and Jean Dubuffet, master of Art Brut, one evening he has a wrapped talking with them about artistic problems to which also takes part mr.Ruggiero Orlando, from Italy by phone. Is in that occasion that Dubuffet gifts Antonio Iacovetti with a little portrait. The artist returns to Rome with urge in order to visit an exhibition of Joan Mirò, Masson and Tapiès at the 2C gallery, belonging to his friend Cleto Polcina, which later hosts two Iacovetti exhibitions in 1980 and 1981. In Bougival he knows Pierre Alechinsky and exhibits at the Ruswill gallery of Luzern. He holds then another exhibition at the galèrie Motte de Genève, as suggested by Swiss painter Cathrin Flüchinger, and gains significative success. He stays by mrs.Flüchinger’s studio about a month, supported by art trader Hugò Buldozer. Buldòzer promotes Iacovetti in Villaneuve where he eventually meets Oscar Kokoska, to whom he will later make a truly appreciated portrait. He returns then to Milan and after knowing him and his art, mr.Renzo Cortina promotes an exhibition to mr.Iacovetti
A Milano con Gioxe De Micheli (primo a sinistra) e amici
L’artista con l’attore Remo Girone
Loud Reed e Marcello Zaccagnini (foto A.Iacovetti)
Con Lucio Dalla nella sua galleria di Bologna
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presso il suo studio di Via San Tommaso. Invito rifiutato da Antonio Iacovetti per l’impegno di direttore al Museo Cascella di Pescara. Si reca invece a Roma dove vive un interessantissimo periodo di arte e di incontri frequentando anche grandi artisti già noti, come spesso avviene al Pincio dove incontra spessissimo Orfeo Tamburri, amico indimenticabile. Si immette nella vita romana, Cesare Zavattini lo presenta a Nicola Ciarletta e nella frequentazione dei più importanti luoghi di ritrovo delle notti romane conosce Ruggiero Orlando, Federico Fellini e Giulietta Masina, personaggi mitici che lo avvicinano al mondo della cinematografia nel rinnovamento dei nuovi moduli espressivi. Durante la lavorazione di “Prova d’orchestra” e “La città delle donne”, alle cui riprese spesso l’artista è presente, Fellini si entusiasma di fronte ad alcuni bozzetti che Antonio Iacovetti gli mostra e gliene commissiona un buon numero promuovendo un’esposizione di questi alla galleria “L’Angelo” di Via Margutta ed acquistandone anche alcuni. La mostra viene anche visitata con ammirazione da Ruggiero Orlando, Lorenza Trucchi, Ennio Calabria, Nino Franchina, Pericle Fazzini, Orfeo Tamburri ed esponenti di gran rilievo dell’alta società romana. Coinvolto nel mondo del cinema da Fellini, ottiene anche una piccola parte in un western all’italiana. Nel 1994 torna a Pescara e si concede una pausa di pochi mesi nella città, dove espone una serie di gouaches a Porta Nuova presso la Casa D’Annunzio di Corso Manthonè. E poi un gran numero di opere di varia datazione e tipologia sono esposte in una mostra negli ampi spazi della Facoltà di Architettura di Pescara. Nello stesso anno viene invitato ad una mostra itinerante negli Stati Uniti con Capogrossi, Fontana, Turcato e Burri e nell’occasione a New York, nell’isola di Manhattan, Antonio Iacovetti tiene in una personale presso i Saloni dello stilista italiano Brioni. Nel 1998 espone in Svizzera a Locarno presso la galleria “Hans Oltmann” e successivamente conosce Anthony Quinn frequentando il suo studio di Los Angeles. Tornato a Pescara torna a frequentare con assiduità Pietro Cascella, simbolo della cultura contemporanea, che lo convince a esporre sul territorio abruzzese. Si ricordano le mostre all’Università di Chieti, e a Pescara nella Galleria Margutta, al Museo D’Annunzio, al Museo delle Genti d’Abruzzo. Nel 1999 Iacovetti espone all’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona con catalogo di Floriano De Santis. In questa occasione incontra Manuel Font-Diaz, artista del nuovo espressionismo spagnolo e lo scultore Angèl Camino con cui stringe amicizia. Nello stesso anno l’artista espone presso il Museo Civico di Spoltore. Nel 2000 Iacovetti espone a Parigi presso la galleria “Sophie Lemaire” e in Italia al Museo Michetti di Francavilla nella 49° edizione del Premio Michetti ed al Museo di Arte Contemporanea di Nocciano, tenendo a Pescara anche una mostra antologica presso la Elaiotecnica.
Con Pietro Cascella al lavoro sul monumento ai caduti, Piazza Garibaldi, Pescara
Iacovetti con un giovane Dario Ballantini.
Iacovetti con Ruggiero Orlando
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in Saint-Paul de Vence, next to the Colombe d’Or. In Milan he is also invited by mr.Bruno Cassinari to stay as a painter by his studio, in the Via San Tommaso. Iacovetti refuses in cause of his duty as director of the Cascella museum of Pescara. He goes then to Rome where he lives an extremely important period of art and meetings, associating even with great and already famous artists, how it happens in the Pincio where he often meets Orfeo Tamburri, unforgettable friend. He inserts himself into the roman life, Cesare Zavattini introduces him to Nicola CIarletta and by attending the most important meeting places in roman nights he knows Ruggiero Orlando, Federico Fellini and Giulietta Masini, mythical characters that introduce him to the world of cinema, as renovation of new expressive ways. While filming Orchestra Rehearsal and City of Women, where the artist often attends the scenes, Fellini is enthusiastic by looking to some sketches and commissions him many of them, promoting an exhibition of his at the “L’Angelo” gallery of Via Margutta and even buying some of them. The exhibition welcomes as amazed visitors Ruggiero Orlando, Lorenza Trucchi, Ennio Calabria, Nino Franchina, Pericle Fazzini, Orfeo Tamburri and important members of the high society of Rome. In 1994 he returns to Pescara and stays there for several months’ pause, exhibiting some gouaches in Porta Nuova, at the D’Annunzio Mansion of Corso Manthonè. A large number of variously dated pieces of different kinds are exposed in an exhibition placed in large spaces inside the Pescara Department of Architecture. It is the same year when he is invited to an itinerant exhibition in the United States with Capogrossi, Fontana, Turcato and Burri and in this occurrence Iacovetti also holds a personal exhibition in Manhattan, New York City, at the italian stylist Brioni’s “Saloni”. In 1998 he exhibits in Locarno, Switzerland, at the “Hans Oltman” gallery and he later gets to know Anthony Quinn, attending his studio in Los Angeles. Back in Pescara he meets again Pietro Cascella, a symbol of contemporary culture, who convinces him to expose in Abruzzo. He holds exhibitions at the University of Chieti - Pescara and Margutta Gallery, the D’Annunzio Museum, the Museum of Peoples of Abruzzo. In 1999 Iacovetti exhibits at the Italian Institute of Culture of Barcelona, with a catalogue by Floriano De Santis. This is where he meets Manuel Font-Diaz, artist of the new spanish expressionism, and the sculptor Angèl Camino and he befriends them. In the same year, Iacovetti exhibits at the Civic Museum of Spoltore. In 2000 he exposes at the “Sophie Lemaire” gallery of Paris and at the Michetti Museum of Francavilla, Italy, during the 49th edition of the Michetti Prize, and at the Contemporary Art Museum of Nocciano, also holding an anthology exhibition at the Elaiotecnica; not to mention an exposition at the “Dobara-Kukuda” gallery of Tokyo, Japan
Iacovetti con Claudio Cerritelli
Insieme al critico Gabriele Di Pietro durante la mostra Trasalimenti, Rocca Calascio, 2012
Nelle vesti di attore in un film western, Roma 1980.
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E ancora a Tokio presso la “Dobara-kukuda Gallery” ed una collettiva presso l’ente parco di Harles. Nel 2001 torna ad esporre al Museo Michetti di Francavilla (CH) e successivamente presso la galleria d’arte “Ciovasso” di Milano nel 2002. Nel 2003 Antonio Iacovetti partecipa alla collettiva “Quindici artisti, la città e la scuola” promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Pescara e tenuta presso il Museo delle Genti d’Abruzzo. Nello stesso anno un’altra mostra presso la Biblioteca Comunale di Spoltore. Nel 2004 tiene una mostra collettiva in Germania con artisti tedeschi-CEE a Wolksburg e a Pescara presso il Museo delle Genti d’Abruzzo. Nel 2005 partecipa ad una mostra collettiva di artisti contemporanei a Luzern (Svizzera) organizzata da un mercante d’arte di Genova. Tiene poi altre mostre a Locarno, a Desio, Ascona, Arles e allo Sparts di Pescara. Nel 2006 Antonio Iacovetti insieme ad Enrico Baj, Piero Dorazio, Kostaby, Anselm Kiefer espone presso il Museo Tittoni-Desio (Milano). Nel 2007 torna per alcuni giorni in Svizzera incontrando Sophie Lemaire, un’antica amica che gli propone in futuro una mostra a Parigi. Si reca poi a far visita ad Hans Oltmann trascorrendo alcuni giorni a Locarno. Partecipa poi di nuovo ad una mostra collettiva presso il Museo Tittoni-Traversa di Desio. Nel 2008 si dedica alla pittura e tranne qualche collettiva non ha mostre importanti cercando invano di mettersi in contatto con il gallerista Franchi a Bologna (Galleria 2000). Nel 2010 presso l’Ex Aurum viene tenuta un’importante esposizione dal titolo “Antonio Iacovetti. Opere:2000-2010” a cura di Erminia Turilli. Nel 2012 partecipa a “Trasalimenti”, a cura del grande critico d’arte Gabriele Di Pietro, a Rocca Calascio, con catalogo dello stesso Di Pietro.
and a collective one at the Park Authority of Harles. In 2001 he exposes again at the Michetti Museum of Francavilla and later at the “Ciovasso” art gallery of Milano in 2002. In 2003 Iacovetti participates to the collective exhibition “Fifteen artists, the city and the school” promoted by the Municipal Council for Public Instruction of Pescara, held at the Museo delle Genti d’Abruzzo of Pescara (“Museum of Peoples of Abruzzo”). In the same year, he holds another exhibition at the Municipal Library of Spoltore. In 2004 he holds a collective exhibition in Germany with CEE-german artists in Wolksburg and at the Museo delle Genti d’Abruzzo of Pescara. In 2005 he participates to a collective exhibition of contemporary artists in Luzern, Switzerland, organized by an art trader from Genoa. He holds then more exhibitions in Locarno, Desio, Arles and at the Sparts in Pescara. In 2006 Iacovetti, along with Enrico Baj, Piero Dorazio, Kostaby and Anselm Kiefer exposes at the Tittoni-Desio Museum of Milan. In 2007 he returns to Switzerland for several days meeting Sophie Lemaire, old friend of his, who proposes him an exhibition to be held in Paris in the future. He then goes to visits Hans Oltmann, staying in Locarno for several days.He participates again to a collective exhibition at the Tittoni-Traversa museum of Desio. In 2008 he dedicates himself to painting and holds no important exhibitions apart from some collective, while he unsuccessfully tries to get in touch with the galerist Franchi of Bologna (Galleria 2000). In 2010, at the Ex Aurum of Pescara an important exhibition is held: “Antonio Iacovetti. Works: 2000-2010”, by Erminia Turilli. In 2012 he participates to “Trasalimenti” (“Thrills”) by the well-known art critic Gabriele Di Pietro, in Rocca Calascio, with catalogue by Di Pietro himself.
Iacovetti a Rocca Calascio (Aq), durante la mostra Trasalimenti, 2012
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Le più importanti mostre in Italia e all’estero
Most important exhibitions in Italy and abroad
1976 Personale alla Galleria “L’agrifoglio”, presentato da Antonello Trombadori e Renato Guttuso (Milano) 1979 Collettiva alla “Galèrie Du Dragon” (Parigi); Collettiva alla “Galèrie Mouffe” (Parigi); Collettiva alla “Galèrie Raymond Duncan” (Parigi); Collettiva alla “Galèrie Max Schomberg” (Parigi) 1980 Personale alla Galèrie Rusvil di Luzern (Svizzera); Personale alla Galleria 2C di Cleto Polcina (Roma) 1981 Personale alla Galleria 2C di Cleto Polcina (Roma) 1982 Personale alla “Galèrie Motte de Geneve” (Svizzera) 1986 Personale a Saint-Paul de Vence, promossa da Renzo Cortina presso la “Colombe d’Or” (Francia) 1990 Mostra di bozzetti alla “Galleria L’Angelo”, organizzata da Federico Fellini (Roma) 1994 Personale alla Casa D’Annunzio (Pescara); Personale alla Facoltà di Architettura di Pescara; Collettiva itinerante a New York con gli artisti Capogrossi, Fontana, Turcato e Burri (U.S.A.); Personale presso i Saloni della Brioni (Manhattan-NY) 1998 Personale alla “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno); Personale alla “Galèrie Joseph Burgy” (Ascona) 1999 Collettiva alla “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno); Personale alla “Galèrie Sophie Lemaire” (Parigi); Personale all’Istituto Italiano di Cultura (Barcellona); Personale al Museo Civico di Spoltore 2000 Personale alla “Galèrie Sophie Lemaire” (Parigi); Personale allo SPARTS (Pescara); Collettiva all’Ente Parco Arles, “Galèrie Sophie Lemaire” (Parigi) 2001 Personale alla “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno); 2002 Personale alla Galleria d’Arte Contemporanea “Ciovasso” - Milano 2003 Personale alla Biblioteca Comunale di Spoltore 2004 Collettiva a Wolksburg con artisti tedeschi-CEE (Germania); Personale al Museo delle Genti d’Abruzzo (Pescara) 2005 Collettiva di artisti contemporanei a Luzern (Svizzera); esposizioni a Locarno, Desio, Ascona, Arles 2006 Grande mostra della Collezione di Duilio Zanni (reporter RAI) presso il Museo Tittoni-Traversa di Desio (Milano) 2007 Collettiva presso il Museo Tittoni-Traversa di Desio (Milano) 2010 Personale all’Ex Aurum di Pescara: “Antonio Iacovetti. Opere:2000-2010” a cura di Erminia Turilli 2012 “Trasalimenti”, a cura di Gabriele Di Pietro, Rocca Calascio
1976 Personal at the Galleria “L’agrifoglio”, presented by Antonello Trombadori and Renato Guttuso (Milan) 1979 Collective at the “Galèrie Du Dragon”, “Galèrie Mouffe”, “Galèrie Raymond Duncan” and the “Galèrie Max Schomberg” (Paris) 1980 Personal at the Galèrie Rusvil of Luzern (Switzerland) and at the Galleria 2C of Cleto Polcina (Rome) 1981 Personal at the Galleria 2C of Cleto Polcina (Rome) 1982 Personal at the “Galèrie Motte de Geneve” (Switzerland) 1986 Personal in Saint-Paul de Vence, promoted by Renzo Cortina “Colombe d’Or” (France) 1990 Sketches exhibition at the “Galleria L’Angelo”, organized by Federico Fellini (Rome) 1994 Personal at the D’Annunzio Mansion and at the Architecture university department of Pescara; Itinerant collective in New York (U.S.A.) with the artists: Capogrossi, Fontana, Turcato e Burri; Personal at the “Saloni” of Brioni (Manhattan-NY) 1998 Personal at the “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno); Personal at the “Galèrie Joseph Burgy” (Ascona) 1999 Collective at the “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno); Personal at the “Galèrie Sophie Lemaire” (Paris); Personal at the Italian institute of culture (Barcelona); Personal at the Civical Museum of Spoltore 2000 Personal at the “Galèrie Sophie Lemaire” (Paris); Personal at the SPARTS (Pescara); Collective at the Arles Park Authority, “Galèrie Sophie Lemaire” (Paris) 2001 Personal at the “Galèrie Hans Oltmann” (Locarno) 2002 Personal at the Galleria d’Arte Contemporanea “Ciovasso” - Milan 2003 Personal at the Municipal Library of Spoltore 2004 Collective in Wolksburg with German artists-CEE (Germany); Personal at the Museo delle Genti d’Abruzzo (Pescara) 2005 Collective of contemporary artists in Luzern (Switzerland) 2006 Great exhibition of the collection belonging to Mr. Duilio Zanni (RAI reporter) at the Museo Tittoni-Traversa of Desio (Milan) 2007 Collective at the Museo Tittoni-Traversa of Desio (Milan) 2010 Personal at the Ex Aurum, Pescara: “Antonio Iacovetti. Works: 2000-2010” by Erminia Turilli 2012 “Trasalimenti”, by Gabriele Di Pietro, Rocca Calascio
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Antonio Iacovetti in un ritratto di Gabriele Mucchi (Milano, 1976).
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In copertina: Via per i miei pensieri, acrilico su carta, collezione privata Way for my thoughts, acrylic on paper, private collection 2013, cm 100x100
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Annamaria Cirillo
Antonio Iacovetti
Antonio Iacovetti
con il patrocinio della
Assessorato alla Cultura
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opere 1963 - 2013
Provincia di Pescara
a cura di Anna Maria Cirillo VarioART
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