Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53
Connie Strizzi VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 2
Senza titolo, 2010
Vario ART 31/08/16 10:53
Connie Strizzi VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 2
Senza titolo, 2010
Vario ART 31/08/16 10:53
Connie Strizzi
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971) Vive e lavora a Pescara. Sin da giovanissima dimostra il suo interesse per l’arte e manifesta la sua propensione allo sviluppo della creatività. Negli anni Ottanta, infatti, frequenta il Liceo Artistico “G. Misticoni” a Pescara. Dopo essersi iscritta al primo anno del Corso di Laurea in Architettura, presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara e aver sostenuto qualche esame, decide di interrompere la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla pratica del disegno libero. La passione per l’arte contemporanea si consolida ulteriormente negli anni di Fuori Uso, evento culturale ideato da Cesare Manzo. Nel 1992 partecipa alla mostra collettiva, Pescara Arte, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, e nel 1995 prende parte alla mostra Artisti del Cenacolo a Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). Nel 2000, sempre a Francavilla al Mare, espone i suoi lavori presso il Museo Michetti, in Artisti di un territorio. L’anno successivo vede l’artista coinvolta in una serie di eventi d’arte contemporanea: Arte Expò presso Javits Convetion Center di New York, XXVI RASSEGNA D’ ARTE alla Galleria La Telaccia di Torino, una collettiva, presso il Museo delle Arti Sperimentali a L’ Aquila e NOSTRARTE presso Villa Ormon a Sanremo (IM). Il 2002 è l’anno in cui espone nella Collettiva d’Arte allestita presso l’Università D’Annunzio di Pescara. Tre anni dopo espone al Castello di Nocciano (PE) ne L’arte al femminile. Nel 2009 Cesare Manzo la invita a partecipare, con i suoi disegni, alla mostra collettiva dal titolo Kaotica, presso la sua galleria pescarese. Infine, nel 2010 espone in Artisti per fossa, presso l’Istituto Italiano di Cultura, a Vienna.
Connie Strizzi (Rosello (CH) 1971)
Restauri
Progetto I.S.I.A.
Infrastrutture culturali
Premio internazionale Nord-Sud
Connie Strizzi lives and works in Pescara. From a young age she showed an interest in art and revealed her creative talents. In the eighties, in fact, she attended the Art School “G. Misticoni “in Pescara. After enrolling in the first year of a degree course in Architecture at the University G. D’Annunzio in Pescara and taking some exams, she decided to leave academic life to devote herself exclusively to free art design. Her passion for contemporary art was consolidated in the years of Fuori uso, a cultural event created by Cesare Manzo. In 1992 she took part in the collective, “Pescara Arte” at the Vittoria Colonna Museum of Modern Art in Pescara, and in 1995 exhibited her works in the exhibition “Artisti del Cenacolo” in Torre Ciarrapico, Francavilla al Mare (CH). In 2000, again in Francavilla al Mare, she exhibited at the Museo Michetti, in “ArtistI di un territorio”. The following year saw Strizzi working in a series of contemporary art events: Art Expo at Javits Convention Centre, New York, then the XXVI ART REVIEW at theTelaccia Gallery in Turin, a collective at the Museum of Experimental Arts in L’Aquila and NOSTRARTE at Villa Ormon in San Remo (IM). 2002 was the year in which she exhibited in the Collective Art Exhibition staged at the University D’Annunzio in Pescara. Three years later she exhibited her works at Nocciano Castle (PE) in “L’Arte al femminile”. In 2009 Cesare Manzo invited her to show her work at the exhibition entitled Kaotic, at his gallery in Pescara. Finally, in 2010 she exhibited in Artists for Fossa at the Italian Cultural Institute in Vienna.
Vario ART
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2009
Connie Strizzi
“Thought : from the Latin PENSUM, which meant the amount of wool weighed for the woman slaves to weave, and thus themes to be worked and meditated on, or from PENSARE through a form PENSARIUS” according to the Etymological Dictionary
“Pensiero: dal lat. PENSUM, che significò la quantità di lana pesata per il compito delle schiave filatrici, e indi tema da trattare, da meditare, ovvero addirittura da PENSARE mediante una forma PENSARIUS” voce del Dizionario Etimologico Accordo e contraddizione, armonia e opposizione sono concetti antitetici ma perfetti per descrivere il lavoro dell’artista Connie Strizzi. Una fitta trama segnica, dominata dal colore, si sviluppa nello spazio di un disegno apparentemente disordinato che lentamente e progressivamente si deforma, si espande per poi richiudersi in se stesso, ridursi, fino a lasciare di sé solo una labile traccia, come l’ombra di un pensiero che improvvisamente si interrompe per lasciar spazio a quello successivo. Seguendo un percorso mentale libero da interferenze esterne, l’artista procede per sovrapposizione di segni la cui origine è in una forma immaginata e non ben definita che progressivamente si modella e si confonde in enigmatiche filigrane realizzate con penne grafiche colorate, acquerello e colore acrilico. La superficie appare come dominata da fili colorati che si intrecciano in ricami e merletti: un richiamo alla sensibilità femminile, un lavoro attento e meticoloso che, tuttavia, non giunge mai a compimento. L’artista, infatti, ritorna continuamente su ciò che ha già realizzato, aggiunge e toglie elementi come a tessere e disfare una trama riccamente composita. Il tratto è per lo più breve e sottile, come generato da una sorta di moto infantile che si esplica nella ripetizione di moduli spaziali attraversati e congiunti da punti, spirali, squame e reticoli, che esplodono in un fuoco d’artificio mentale privo di direzionalità. Non c’è immagine né rappresentazione ma tutto si risolve nella proiezione grafica dei propri pensieri che evolvono e involvono continuamente, si celano tra i colori ma si manifestano prepotentemente in ombre scure e macchie di colore nero quando improvvisamente è l’inquietudine a prendere il sopravvento. Il segno si apre e si chiude come a comporre le parole di un discorso interiore complesso, fatto di interruzioni, rimandi, e ripetizioni. I suoi disegni si articolano in vivaci intrecci di linee che si contorcono seguendo un’inconscia volontà di decostruzione formale dell’immagine primigenia. Ogni singolo segmento o curva segue la scia di un disegno mentale aperto, non-finito, le cui estremità di inizio e fine sono difficilmente decodificabili. L’artista, infatti, quasi inconsciamente, sembra formalizzare così ciò che è all’origine del termine stesso di pensiero: qualcosa di straordinariamente semplice, designante un elemento o un tema che solo secondariamente, trattato ed elaborato, si esplica in oggetti codificabili. Francesca Di Giannantonio
VARIO ART 48X67 CONNIESTRIZZI (2).indd 1
Agreement and contradiction, harmony and opposition are antithetic concepts, but perfect to describe the work of the artist Connie Strizzi. A closely-woven fabric of signs, in strong colours, evolves within the space of an apparently disorganised design which slowly loses shape, expands, then folds in on itself, shrinking gradually until it becomes a shadow of itself, a faint trace of a thought which suddenly breaks off to make room for the next one. While following a mental path free from external interference, the artist lays sign upon sign. These stem from a barely-defined, imagined form which gradually takes shape and fuses with enigmatic filigrees drawn with coloured designers’ pens, water-colours and acrylics. The surface is seen as dominated by coloured strokes which weave together to create embroideries and lace - a reference to women’s delicate crafts - attentive, meticulous work which, however, never seems to come to a resolution. The artist returns again and again to what she has already done, adding and removing elements as if weaving then undoing a rich tapestry. With short, fine strokes, as if generated by a sort of childish impulse revealed in the repetition of different areas crossed and linked by dots, spirals, scales and hatching, Connie Strizzi makes her work explode in a directionless mental firework display. There are no images or representations, but everything is channelled into the graphic projection of her thoughts which continually evolve only to turn back; they are concealed within the colours but show up strongly in dark shadows and black blotches when unrest takes over. It is as if she were composing the words of a complex interior monologue, with interruptions, references and repetitions. Her drawings are composed of vivid interweaving lines which twist and turn as if following an unconscious wish to deconstruct the formality of primigenial images. Every line or curve follows an open, non-finite mental design and it is very hard to see the start and finish. In fact, Strizzi seems to formalise what is at the very root of thought - something extraordinarily simple, indicating an element or a theme which is argued and developed and only later finds expression in codifiable objects. Francesca Di Giannantonio
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2009
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2010
Senza titolo, 2008
Senza titolo, 2009
31/08/16 10:53