Grandtour febbraio 2017

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Anno I | Numero 1 | Febbraio 2017

VIAGGIO NELL’ ITALIA DELLE 3B | BELLO: VENEZIA, SANREMO | BUONO: RADICCHIO, VINI DI CALABRIA | BEN FATTO: L’ARTE DELLA CALZATURA

IL BELLO | IL BUONO | IL BEN FATTO

Venezia e i giorni del Carnevale Guida a come vivere la città tra maschere, bacari, gondole e botteghe artigiane

Febbraio 2017

IL BELLO

IL BUONO

IL BEN FATTO

C’era una volta... Sanremo Lucca, la città luminosa Il Museo Egizio di Torino

Il radicchio rosso di Treviso I tartufi di Acqualagna La Calabria del vino

L’arte della calzatura Occhiali Made in Italy Orologi: la forma del tempo







AZ. AGR. MONTINI LUIGI & FIGLI Via Edoardo Montini. 5 - 27046 SANTA GIULETTA PV TEL.: 0383.899231 www.biomontini.com www.facebook.com/vinibiologicimontini



EDITORIALE

Benvenuti a bordo da

GRAND TOUR

Un giornale che vi racconterà

l’Italia delle 3B: Bello, Buono e Ben fatto

di

C

Domenico Marasco

ari lettori, quello che vi trovate tra le mani è il primo numero di un nuovo prodotto editoriale che abbiamo avuto l’onore e il piacere di poter ideare e confezionare per i viaggiatori di Frecciarossa. Proprio voi siete stati – se ci consentite – “le muse” che hanno ispirato la creazione di questo giornale. Lo abbiamo chiamato, non a caso, Grand Tour, prendendo spunto dal “viaggio d’istruzione” che aristocratici, letterati e giovani gentiluomini di tutta Europa compivano in Italia, a partire dal XVI secolo. Già, l’Italia: la meta ideale per questi antichi viaggiatori, che solo tra le variegate bellezze del nostro Paese, tra i suoi saperi e i suoi sapori, pensavano di poter acquisire tutti quegli arricchimenti umani e culturali necessari a potersi “formare alla vita”. Ed è proprio dalla tradizione del Grand Tour in Italia – tante volte raccontato dalla penna di testimoni d’eccezione come Goethe, Stendhal o Montesquieu –, che nei secoli successivi maturerà l’idea stessa di “turismo”: ovvero il viaggio inteso non più come spostamento forzato, ma come momento di svago e di approfondimento dei propri interessi. Ecco, dunque: con questo giornale abbiamo pensato di invitarvi a vivere una vera e propria “Made in Italy experience”. Grand Tour vuole infatti essere una guida che racconta i luoghi, i sapori, le tradizioni che, oggi come ieri, fanno dell’Italia un posto unico al mondo. Bellezza, cultura, enogastronomia, arte, fashion, design e tempo libero: ogni mese vi faremo conoscere, in tutte le sue sfaccettature, l’Italia delle 3B: Bello, Buono, Ben fatto. Partendo dagli eventi più interessanti del mese, GT vi proporrà itinerari, scoperte, storie e approfondimenti attorno a grandi e piccoli appuntamenti, alle città d’arte e ai borghi antichi, ai centri della cultura e ai templi del cibo e del vino, ai distretti del “saper fare” autenticamente italiano. Buon viaggio e buona lettura, dunque!

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SOMMARIO

Febbraio

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12-16 Rubriche

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Venezia

I giorni del Carnevale. Maschere, bacari e musica, tra calli e campielli

IL BELLO d’Italia

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Sanremo

Oltre il festival. Musica ma non solo: ecco la faccia inaspettata della città

32 Lucca La luminosa. Arte, cultura, storia e appuntamenti...golosi in Toscana

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Il Museo Egizio

La magica Torino il suo museo-cult. Tappa nel tempio degli Egizi

28

IL BUONO d’Italia

IL BEN FATTO d’Italia

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Il radicchio di Treviso

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L’arte della calzatura

Il fiore rosso d’inverno. Tardivo, precoce o variegato. Identikit del più imitato

Coi piedi nella storia. Le scarpe: una tradizione che non passa mai di moda

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I tartufi

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Occhiali Made in Italy

Il tesoro di Acqualagna. Nelle Marche, dove si celebra il tubero più prezioso

Visti da vicino. Passato e futuro, stile e lustro di un’eccellenza nostrana

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La Calabria enoica

Terra di vino e sognatori. Magliocco e Greco: due vini, una grande storia

Direttore Responsabile Domenico Marasco Direttore e coordinatore editoriale Francesco Condoluci Grafica e impaginazione Liliana Nori Raffaela Jada Gobbi Hanno collaborato: Gilda Ciaruffoli Elisabetta Canoro Segreteria di redazione Monia Manzoni - Tel. 02.8688641 info@grandtourditalia.it

Tour 2017 | Grand febbraio

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Editore: Opera Italia Srl Sede legale: via Pola 15 - 20124 Milano Redazione: via Pola 15 - 20124 Milano tel. 02.8688641 - fax 02.89053290 Registrazione Tribunale di Milano n. 92 del 10/02/2011

Consiglio d'Amministrazione Presidente: Nicola D. Cosola Consiglieri: Roberto Patti; Marco Melicchio

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Stampa: Grafica Nappa Srl Via Gramsci 19, Aversa (CE) Distribuzione Allegato a La Freccia, mensile di bordo di Frecciarossa - Trenitalia L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. È ovviamente a piena disposizione per assolvere quanto dovuto nei loro confronti

Per la vostra pubblicità: OPERA ITALIA Srl Via Pola 15 - 20124 Milano Tel. 02.8688641 - fax 02.89053290 sito web: www.operaitaliasrl.com Prenotazione spazi e ricevimento impianti tel. 02.8688641 Iniziative speciali/Service Adv Media Company N.B. Ci riserviamo il diritto di accettare solo la comunicazione pubblicitaria coerente con i contenuti e le immagini della testata.



NEWS dall’Italia 3B

Aperto a Milano l’Osservatorio Prada

A Fiumicino la prima caffetteria Kimbo

È

dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi l’Osservatorio, il nuovo spazio espositivo della Fondazione Prada aperto di recente in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano (ingresso tra il negozio di Prada e il bar Marchesi). In totale, 800 metri quadrati panoramici che dominano il quinto e sesto piano della Galleria, caratterizzati da ampie vetrate e sormontati da capriate in ferro che sorreggono la copertura, con spettacolare vista della cupola in ferro e vetro dell’Ottagono. Lo spazio si presenta come un tempio consacrato all’esplorazione e all’indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, in continuo dialogo con altre discipline creative. A cura di Francesco Zanot, la prima mostra s’intitola Give me Yesterday ed esplora l’uso della fotografia come diario personale, dall’inizio degli anni Duemila a oggi. Esposte, più di 50 opere di 14 autori nati tra gli anni Settanta e Novanta, inclusi gli americani Ryan McGinley e Leigh Ledare, la blogger giapponese Izumi Miyazaki, l’artista polacca Joanna Piotrowska, la sudafricana Lebohang Kganye e gli italiani Antonio Rovaldi e Irene Fenara. Il biglietto intero a 10 euro dà accesso anche alle mostre in corso alla Fondazione Prada. www.fondazioneprada.org

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L’olio calabrese ottiene l’Igp È un omaggio al secolare binomio “Olio e Calabria”, nonché un premio ai tanti produttori di qualità della regione, il riconoscimento del marchio Igp all’olio extravergine di oliva calabrese. Il marchio certificherà che la coltivazione, la molitura e tutto il processo di produzione vengono realizzati interamente in Calabria con olive provenienti da cultivar autoctone, a tutela dell’intero comparto oleario regionale ma anche dei consumatori. Una certificazione questa che potrà contribuire a far crescere l’agricoltura e l’economia di una regione la cui produzione di evo ha forti radici storiche e che ora ha una ragione in più per fare “sistema” puntando alla valorizzazione dell’identità locale e alla narrazione dei territori anche attraverso le sue tipicità. Il marchio Olio di Calabria Igp figurerà in etichetta con l’indicazione dell’annata di produzione e l’eventuale riferimento alla produzione biologica. www.politicheagricole.it

Caffè Kimbo, Espresso da Napoli: si chiama così il primo Kimbo concept store italiano, inaugurato nel nuovo Terminal 3 dell’aeroporto di Roma-Fiumicino. Autentica caffetteria napoletana distribuita su quasi 200 mq, lo spazio è gestito da Autogrill e richiama nello stile i tradizionali bar partenopei. Consacrata al talento della miscelazione e della tostatura un’intera parete dello store, con 7 silos che espongono 7 diversi blend da acquistare, con tanto di descrizione delle caratteristiche organolettiche e sensoriali. Oltre al tradizionale espresso, si può ordinare il caffè lungo ottenuto con la Cuccuma, caffettiera napoletana rivisitata in chiave moderna, accompagnato da golosità della pasticceria partenopea: sfogliatelle ricce e frolle, babà, capresine, sciù... www.kimbo.it

Bed&Boarding, il primo capsule hotel Coniugano design, comfort e risparmio le 42 cabine (incluse 2 per diversamente abili) di BenBo ovvero Bed&Boarding, il primo capsule hotel d’Italia, appena nato all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Attivo 7 giorni su 7, h24, e realizzato privilegiando soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale, il progetto nasce dal recupero della palazzina ex A.T.I. nella zona Land side dell’aeroporto. Dotate di tutti i comfort le cabine (grandi circa 4 mq): tavolo da lavoro, aria condizionata, tv. Prezzi: 8 euro la prima ora, 7 euro dalla seconda ora in poi e 25 euro le nove ore notturne. www.bedandboarding.com


Francesco Condoluci

East Lombardy, European Region of Gastronomy 17 Dalla Catalunya il testimone di Regione Europea della Gastronomia nel 2017 passa alla Lombardia Orientale. Depositaria di un patrimonio culturale in cui l’enogastronomia è in primo piano, East Lombardy (questo il nome del progetto) vanta 16 prodotti Dop e 9 Igp, con 2 vini Docg (Franciacorta e Moscato di Scanzo), 13 Doc e 10 Igt, senza dimenticare i tanti Presidi Slow Food. E ancora, eccellenze come il melone di Casteldidone, i pomodori del Consorzio Casalasco, il caviale di Calvisano e le radici di Soncino; e poi tipicità come i casoncelli bergamaschi e i marubini cremonesi, gli scapinòcc di Parre e i blisgón di Casalmaggiore, la spongada e la sbrisolona. Specialità da assaporare in un circuito virtuoso di 22 ristoranti stellati. Non solo. Questo territorio riunisce città d’arte, terme, teatri e percorsi museali; e ancora laghi e fiumi, ville e castelli, corti e cascine, le incisioni rupestri della Valcamonica e il Vittoriale degli Italiani. Il tutto nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, protagoniste fino al 29 maggio dell’Anno del Turismo in Lombardia. www.eastlombardy.it – www.in-lombardia.it

I 20 anni della Reggia di Caserta

È

la residenza reale più grande al mondo, nonché il 14o sito museale statale italiano più visitato, apprezzato sia per il pregevole palazzo reale – antica residenza dei Borboni e, per un breve periodo, dei Murat – ma anche per il favoloso parco di 120 ettari che la incornicia. Si tratta della Reggia di Caserta, voluta da Carlo III di Borbone e da sua moglie, Maria Amalia di Sassonia, che nel 2017 festeggia il suo 20o compleanno completamente rimessa a nuovo. Merito dell’enorme opera di restauro compiuta a regola d’arte da un team di 150 esperti, seguiti da un direttore “illuminato”, Mauro Felicori. La svolta è avvenuta nel 2016, con i 650mila turisti registrati contro i

490mila del 2015, e con un totale di un milione e mezzo di fatturato in più di quello in bilancio (da 12 anni la reggia perdeva 50mila visitatori ogni 12 mesi). Dichiarata nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, insieme all’acquedotto di Vanvitelli (40 km) che alimenta il parco, le fontane e le cascate, e al complesso di San Leucio, la Reggia di Caserta è un tesoro architettonico unico, disegnata dall’architetto Luigi Vanvitelli, che si estende su 47mila mq di superficie per 36 metri d’altezza, con un edificio di pianta rettangolare affacciato su quattro ampi cortili interni, al cui interno si aprono 1.200 stanze. www.reggiadicaserta.beniculturali.it

The winner is... Suite Katara La camera più bella e lussuosa del pianeta? La Suite Katara (20mila euro a notte) dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano, la più grande d’Italia, vincitrice del World’s Leading Hotel Suite 2016, che ha battuto così alcune camere leggendarie come la Dubai Presidential Suite dell’Atlantis The Palm, la Palace Suite dell’Emirates Palace e la Presidential Suite al The Bellagio Las Vegas. Al soggiorno dorato si può poi abbinare una sosta all’insegna della cucina d’eccellenza in hotel, dove da gennaio sono due i nuovi appuntamenti golosi: la Scuola di Cucina “Buongusto Da Vittorio”, tenuta dai fratelli Cerea, consultenti del rooftop bar e ristorante Terrazza, e le serate tematiche sui “Sapori del Nord Italia”, con l’Executive chef Davide Castoldi. www.excelsiorhotelgallia.com

La Calabria? Un must nel 2017 Secondo il prestigioso New York Times, tra le destinazioni imperdibili del 2017 c’è anche la Calabria, che si piazza al 37o posto della classifica mondiale. Nell’inserimento della regione all’interno della prestigiosa lista delle 52 mete da visitare nel nuovo anno, ha giocato un ruolo fondamentale la sua cucina. Una scelta “di pancia” si può quindi dire, che oltre a valorizzare le classiche pietanze piccanti e la sua produzione di bergamotto unica al mondo, ha posto l’accento anche sulla nuova tendenza ad alleggerire la tradizione, proponendo piatti leggeri, con materie prime bio e vino ottenuto da vitigni locali. Citati ristoranti come Dattilo di Crotone, Rusis sull’Isola di Capo Rizzuto e Antonio Abbruzzino a Catanzaro. www.nytimes.com

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Elisabetta Canoro

una finestra sul MONDO

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2017: pronti? Si parte L’anno dei PONTI Ci risiamo. Con il nuvo anno appena inziato torna la voglia di partire, per un lungo viaggio o anche solo un fine settimana. Dove potremmo andare per esempio nei ponti a venire che si preannunciano i più lunghi di sempre? Io non ho dubbi: m’imbarcherei subito per New York (foto 1). Perché? La Grande Mela è una calamita! Lo è stata per ben 60 milioni di turisti nel solo 2015. Eccentrica e stimolante, è il place to be per scoprire le nuove tendenze. Tra gli indirizzi più cool, merita una sosta anche solo per un aperitivo The Edition, in Madison Square Park, dove si può cenare al The Clocktower, il nuovo ristorante dello chef londinese Jason Atherton, di fronte al tristellato Eleven Madison Park (elevenmadisonpark.com), terzo ai The World’s 50 Best Restaurant 2016, dello chef Daniel Humm. Sono poi un must i rooftop panoramici, con viste impareggiabili come quella che si gode dal One World Observatory del One World Trade Center (www.onewtc.com), il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale. È infine un gioiello architettonico firmato da Renzo Piano il nuovo Whitney Museum of

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American Art (whitney.org). Vi consiglio il pacchetto del tour operator Alidays (www.alidays.it) New York Food Experience di 6 giorni/4 notti, a partire da 700mila euro, voli inclusi (www.nycgo.com). Avete voglia di provare un hotel originale? Vi suggerisco di prenotare la nuova 7th Room dello svedese Treehotel di Harads (foto 2), un’ora di auto a ovest di Luleå, sul Mar Baltico. Realizzata in stile contemporaneo dallo studio norvegese Snøhetta e ampia oltre 100 mq, è la più spaziosa ed elevata (è sospesa a 6 metri da terra) stanza sull’albero al mondo; ha anche una rete sul soffitto attraverso la quale osservare le stelle. Per un’esperienza unica nel cuore della natura incontaminata. La camera costa in media 500 euro per 6 persone (www.treehotel.se). Tra le destinazioni che mi piacerebbe raggiungere c’è Bordeaux (foto 3), eletta migliore città da visitare per il 2017 secondo Lonely Planet. Cosmopo-

lita, dinamica, festosa, già premiata nel 2015 come Best Destination in Europa e patrimonio dell’Umanità Unesco, attrae anche per la nuova Città del Vino con percorso multimediale ludico e sensoriale che si sviluppa su 3.500 mq di superficie, tra aree adibite a mostre e degustazione. Pregevoli i suoi edifici storici, la Cattedrale di Saint-André, la porta Cailhau, il Miroir d’eau e i 2 km di quais della Garonna; senza dimenticare che in città hanno aperto di recente i loro ristoranti grandi chef come Joël Robuchon (La GrandeMaison, 2 stelle Michelin), Philippe Etchebest (Le Quatrième Mur) e Gordon Ramsay (Pressoir d’Argent, 1 stella Michelin). Una città tutta da gustare e vivere dunque tra musei, concerti, spettacoli, shopping e gallerie d’arte, anche in nuove location come la Promenade Sainte-Catherine.

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Eleonora fatigati

IL MIO GrandTour

Passeggiare a VENEZIA? Meglio d’inverno

T Attilio Brilli

Storico e scrittore

ra i massimi storici della letteratura di viaggio, docente universitario e scrittore, Attilio Brilli torna in libreria con Il grande racconto delle città italiane per la casa editrice Il Mulino, saggio che ci mostra l’Italia e le sue bellezze viste attraverso la lente inedita delle testimonianze letterarie e artistiche di visitatori illustri che hanno saputo cogliere gli aspetti più autentici nel Bel Paese. È dunque con lo stesso spirito che anima il libro che intraprendiamo il nostro viaggio alla scoperta di una delle città più stupefacenti d’Italia, Venezia, «da visitare nelle stagioni fredde, anche se potremmo perderci buona parte dei colori e rischiare persino l’acqua alta – ci dice Brilli – Quella che troveremo sarà però una città vera e seducente, con le sue atmosfere silenziose e quel cielo grigio che invita a perdersi... Una Venezia comunque molto migliore di quella assediata dal turismo».

Suggerimenti per un tour romantico? «Partendo da Piazza San Marco, andrei verso Santa Maria Formosa, luogo affascinante e silenzioso, per proseguire verso Campo Santi Giovanni e Paolo e ammirare l’annessa chiesa e il monumento equestre al Colleoni. Da lì si potrebbe risalire verso le Fondamenta Nuove dove ci appare una Venezia più dimessa e inusuale ma estremante poetica. Pare che da queste parti Marcel Proust si sia perso e abbia avuto una bellissima esperienza data da quel senso di smarrimento che si può provare in certe giornate invernali tra le calli, mai così seducenti e ammalianti. Ma Venezia offre un’infinità di possibili itinerari, soprattutto romantici. Trovo molto interessante visitare i luoghi dove hanno vissuto viaggiatori e personaggi

Tour 2017 | Grand febbraio

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importanti ma, ancor di più, ciò che proporrei al visitatore è di ascoltare la voce degli uomini illustri che ci hanno preceduto e che hanno saputo cogliere con i loro occhi un caleidoscopio di paesaggi. La voce dell’esule russo Joseph Brodsky, ad esempio, leggendo il suo “Le fondamenta degli incurabili”, o ancora quella di Lord Byron o Henry James. Ma più di tutto, vi direi di osservare la Venezia del pittore romantico J.M.W. Turner e dei suoi acquarelli che mostrano la città baciata dalla luce dell’alba o del tramonto. Notevole è, infine, la ricchezza dei punti di vista che questo luogo sa offrire: basta guardarla da Santa Maria della Salute, al di là del Canal Grande, per accorgerci che Venezia è una delle pochissime città di una certa grandezza in Italia e nel mondo che non è stata appiattita dalle periferie e ha mantenuto per tutta la sua estensione una pluralità di vedute unica, regalandoci ad ogni passo inquadrature eccezionali, di una bellezza da togliere il fiato».


GILSANTUCCI.IT


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VENEZIA

e i giorni del Carnevale Questo mese la Serenissima diventa il palcoscenico di sfilate in maschera e rievocazioni storiche con una cinquantina di eventi sparsi per le calli e i campielli. Senza dimenticare che siamo nella città degli aperitivi nei bacari, del più raffinato artigianato, delle gondole e di Casanova 18 |

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Di Germana Cabrelle

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arà il Volo dell’Angelo (o “della colombina”) ad aprire ufficialmente domenica 19 febbraio il Carnevale di Venezia. La spettacolare discesa di una fanciulla assicurata a una fune dall’alto del campanile di San Marco verso il Palazzo Ducale allo scoccare di mezzogiorno, lascia tutti a bocca aperta, naso all’aria e occhi al cielo, decretando l’inizio del periodo più movimentato dell’anno. Per i veneziani, però, il Carnevale comincia l’11, quando il Rio di Cannaregio si trasforma, per due giorni, in palcoscenico per eventi acquatici con performances di artisti, cortei delle associazioni remiere di voga alla veneta e stand di street

food che offrono al pubblico cicheti salati e dolci tipici della tradizione: fritole e galani. Sono, in tutto, circa una cinquantina gli eventi che animano il periodo di Carnevale a Venezia e ovviamente non manca il concorso della maschera più bella, in programma sabato 18 e martedì 20, dove i partecipanti alla competizione sfilano in passerella sfidandosi a colpi di costumi, maschere e parrucche nel doppio appuntamento. Sempre il 18, si svolge la tradizionale Festa delle Marie, uno scenografico corteo che nel primo pomeriggio parte da San Piero in Castello, percorre Via Garibaldi e Riva degli Schiavoni per arrivare sul palco di Piazza San


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“Vivere Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro… Non si può restare lontani a lungo; si è riassorbiti inevitabilmente, come per magia” (Peggy Guggenheim)

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TAPPE

imperdibili

I tramezzini del Bar Tiziano al 5747 di Cannaregio: ce n’è per tutti i gusti!

Lo spritz, anche nella versione piccantina, del Londra Bar sulla Riva degli Schiavoni Tour in vaporetto: le Linee 1 e 2 vanno dalla stazione Santa Lucia a Piazza San Marco Una sosta al Florian, il più antico caffè italiano, aperto il 29 dicembre 1720 Un giro in gondola: per 40 minuti (fino a 6 persone) il prezzo è di 80 euro Acquistare oggetti in vetro di Murano, quelli col marchio Vetro Artistico® Gustare i tipici baicoli nell’originale scatola di latta che riproduce scene del Carnevale Profumare di acqua di Melissa, distillato preparato dai Padri Carmelitani Scalzi La salita al campanile di San Marco: con i suoi 98,6 metri è l’osservatorio privilegiato sulla città Il ponte dei Sospiri, antico collegamento con le prigioni febbraio 2017 20 | cittadine

u Comune istituisce sensi unici nelle Marco. È la festa che celebra l’ocalli, con i vigili in guanti bianchi maggio che il Doge portava annualche regolano il flusso dei pedoni, e le mente a dodici bellissime e umili Ferrovie e le società di trasporti che fanciulle veneziane, dotandole per prevedono treni e corse aggiuntive. il matrimonio di gioielli dogali: un Del resto è questo il periodo in cui la evento significativo per ammirare i città lagunare si anima del suo vero costumi della tradizione veneziana, spirito, godereccio e goliardico, dove con dodici ragazze selezionate in un illusione e travestimento, arte e fanconcorso di bellezza nelle settimane tasia, si rincorrono tra le calli e nei precedenti, fino alla proclamazione campielli dandosi appuntamento in della Maria del Carnevale, che l’anPiazza San Marco. no successivo sarà Già fuori dalla stala fanciulla del Volo A febbraio la città dell’Angelo. si anima del suo vero zione ferroviaria Santa Lucia ci si spirito, godereccio imbatte in truccaTra calli e goliardico tori e venditori di e campielli maschere grazie ai Venezia, città d’arquali immergersi nel vero spirito del te già frequentatissima tutto l’ancarnevale veneziano che è, per l’apno, durante il Carnevale straripa punto, mascherarsi, uscire e andar letteralmente di gente, tant’è che il


A place to be: Palazzo Nani Bernardo v 1. I gondolieri iniziano la loro giornata sui canali 2. Palazzo Nani Bernardo

per bacari a gustare i cicheti, appetitosi stuzzichini a base di cotechino o acciughe, polpi o uova, accompagnati con verdure in agrodolce. Le aree più vivaci, per chi ama fermarsi anche la sera, sono Campo Santa Margherita a Dorsoduro, Fondamenta degli Ormesini e della Misericordia a Cannaregio e la zona dell’Erbaria a Rialto. Se si vuole andar per locali, l’offerta è ampia e fra bacari e ristoranti l’importante è gustare almeno uno dei piatti tipici. Caparossoli in cassopipa, ad esempio, che non è uno scioglilingua ma il nome di un piatto a base di vongole cotte in pentola con soffritto di cipolla. Ma anche i risi e bisi, le sarde in saor, il fegato alla veneziana, lo sguassetto (spezzatino di carne più frattaglie), le castraure (i primi boc-

Di Giorgio Caldonazzo

Avete mai sognato di dormire in riva al Canal Grande, in uno di quei palazzi da mille e una notte? Potete farlo a Palazzo Nani Bernardo, dal nome dell’antica famiglia che lo costruì nel ’500. Oggi la padrona di casa è la contessa Elisabetta Czarnocki Lucheschi, che ai visitatori non disdegna di offrire un tè con i suoi biscottini fatti in casa. Vale la sosta il Giardino della Lunga Vita, giardino privato più grande (e quasi unico) della città, dove Jeremy Irons ha girato scene dell’ultimo film su Casanova. Appartamentino da quattro persone a partire da 210 euro a notte; appartamento da sei persone a partire da 350 euro. Minimo due notti. www.palazzonanibernardo.it

cioli di carciofo violetto dell’isola di Sant’Erasmo) o le moeche fritte. Per quanto riguarda i dolci, i più rinomati sono i baicoli, biscotti sottili e ovali, gli zaetti a base di farina di mais, la pinsa che è un dolce fatto anche con pane raffermo, il tutto magari seguito da uno sgropin, una specie di sorbetto al limone.

Il bacaro tour

Ma l’ora più bella a Venezia è indubbiamente quella del crepuscolo, che

coincide con quella dell’aperitivo, rituale imperdibile. Ci si può fermare in un unico locale a bere lo spritz, oppure scegliere di girare per i bacari, dove il mood è mangiare velocemente paninetti e crostini in piedi e bere “un’ombra” direttamente al bancone, perché si tratta spesso di locali minuscoli. Il bacaro tour che vi consigliamo parte, in ordine alfabetico, da Al Portego (caratteristico wine bar con bancone per cicheti) in Calle De La Malvasia per poi pasfebbraio 2017

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I PROTAGONISTI

sare Alla Vedova (intimo e decorato con pentole in rame: eccellenti le polpette) in Calle Cà D’Oro. Nei pressi della stazione ferroviaria, a Campo dei Tolentini, Santa Croce, c’è il Bacareto da Lele, ideale per fare un vero break veneziano low cost, mentre a Dorsoduro trovate il Caffè Rosso: un vivace bar bohémien dalla facciata rosso vivo. Il Prosecco fatto in casa è l’atout del Cavatappi, in Campo de la Guerra, dove si può degustare un ottimo baccalà mantecato. Per uno spritz e un cicchetto, vi consigliamo la Cantina Vecia Carbonera a Cannaregio, connotata da un ambiente rustico con portali e pilastri. Dai Zemei a San Polo infine, val la pena passare

anche solo per ammirare le moltissime foto di gemelli appese ai muri.

Sul Ponte di Rialto, lo scorcio perfetto per una foto è quello tra le ogive dei pilastri, oppure tra i passanti che ne affollano le botteghe Gli scorci imperdibili

Per chi ama infine gli scorci da cartolina, tappa imprescindibile, dopo San Marco, è il Ponte di Rialto. Imponente, in tutto il suo biancore marmoreo, si può raggiungere a

piedi o in vaporetto. Dalla stazione si cammina lungo Lista di Spagna e poi su Strada Nuova fino al Campo Santi Apostoli. Da qui, in 5 minuti, si giunge a Rialto e da qualsiasi parte vi sporgiate, lo scenario è grandioso. Uno scorcio perfetto per una foto è quello tra le ogive dei pilastri, oppure tra i passanti che affollano le botteghe sulle gradinate. Ai piedi del Ponte si trova la chiesa prediletta dai commercianti, la piccola San Giacometo. Pittoresco è il mercato ittico di Rialto, in Campo delle Beccarie: tutti i giorni dalle 7 alle 14 è in vendita il migliore pesce di Venezia. Dalle ore 7 alle 20, invece, in Campo della Pescheria vendita di frutta e verdura.

Antonia Sautter Creatrice di eventi

Raffaele Dessì Stilista

Giuliana Longo Artigiana

Alle pareti del suo atelier a San Marco sono incorniciati l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e la Laurea Honoris Causa dell’International Business School di Parigi in management degli eventi. È l’ideatrice de Il Ballo del Doge, serata danzante in maschera che si terrà sabato 25 febbraio a Palazzo Pisani Moretta, sul Canal Grande. Un anno di lavoro: tanto richiede la preparazione di questo evento, considerato

Sardo di origini, è ormai più veneziano dei veneziani ed è diventato l’anima del leggendario atelier Pietro Longhi, la più rinomata bottega veneta di vestiti d’epoca creati con cura filologica, fondata da Francesco Briggi nel 1994. Una tappa imprescindibile durante il periodo del Carnevale. E infatti Dessì, che è pure coreografo, musicista e studioso di danze antiche, si trova spesso a fare da consulente a dive e grandi nomi del jet set internazionale. Quanto costa affittare un abito? Può bastare qualche centinaio di euro, per comprarlo invece si può arrivare a 25mila! www.pietrolonghi.com

Membro del sodalizio El felze, l’associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola, alla sua bottega è stato riconosciuto il titolo di Locale Storico del Veneto. Nella sede di Calle del Lovo a San Marco, è possibile infatti trovare pezzi di raffinata fattezza legati alla tradizione veneziana come gli autentici cappelli da gondoliere (di paglia intrecciata per l’estate, in panno nero con il fiocco per l’inverno), ma anche tricorni da carnevale e altre creazioni originali che – essendo fatte interamente a mano – sono tutte pezzi unici. www.giulianalongo.com

fra le dieci esperienze da fare almeno una volta nella vita. Tema di quest’anno “Venezia è”, un tributo alla città e alla sua bellezza. www.antoniasautter.it

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VENEZIA

DOVE MANGIARE

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AL COLOMBO In una seducente “calletta” vicina al Teatro La Fenice, accogliente nella tipica veste veneziana. Si mangia con 60 euro Corte del Teatro – San Marco Tel. 041.5222627 - www.alcolombo.com

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VECIO FRITOLIN Cucina tradizione sulla scia degli antichi fritolini dove sin dal ’700 si poteva acquistare il pesce appena fritto in scartosso. Si mangia con 26 euro Calle della Regina, 2262 Sestiere Santa Croce Tel. 041.5222881 www.veciofritolin.it #venezia #venice #carnevalevenezia

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DOVE DORMIRE

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MONACO GRAN CANAL Frequentato anche da Giacomo Casanova che qui aveva un passaggio segreto per scappare inosservato. Doppia da 400 euro San Marco, 1332 Tel. 041.5200211 www.hotelmonaco.it

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pag.32

Itinerari

LUCCA

La città luminosa

Cultura

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IL MUSEO EGIZIO Nella magica Torino

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Indirizzi

HOTEL

I migliori del mese

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Appuntamenti

AGENDA

Arte, cultura, spettacoli

C’era una volta SANREMO E c’è ancora: a ricordarcelo il Festival della Canzone che torna puntuale con i suoi divi e gli eventi che animano le eleganti vie e i palazzi Liberty della città Di Silvana Delfuoco

S

ono cresciuto in una cittadina che era piuttosto diversa dal resto dell’Italia, ai tempi in cui ero bambino: San Remo, a quel tempo ancora popolata di vecchi inglesi, granduchi russi, gente eccentrica e cosmopolita». Così ricorda la “sua” città – da lui chiamata, sempre e rigorosamente, San Remo – Italo Calvino, che qui trascorse gli anni della sua formazione, e che, come lui stesso dichiara, “continua a saltar fuori” nel suo lavoro di scrittura. Turisti senza dubbio d’élite quelli in cui il ragazzo Calvino poteva imbattersi nelle sue peregrinazioni per la città. Frequentatori certo assidui del Casinò, maestoso edificio in stile Liberty inauguracontinua a pag. 28

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IL BELLO d’Italia

L’appuntamento Si inaugura martedì 7 l’evento più atteso da tutti gli amanti del bel canto, il Festival che, con il suo strascico di feste e mondanità, risveglia il centro di Sanremo. Nelle giornate che porteranno ad eleggere la canzone vincitrice per il 2017, la notte di sabato 11, attorno al Teatro Ariston sono previsti una serie di eventi collaterali: da Casa Sanremo, presso il Palafiori, nell’ambito del quale si svolgono eventi giornalieri a ingresso libero, alla Mostra della musica presso il Forte di Santa Tecla, sempre a ingresso libero, al Festival in Piazza Bresca, con concerti e intrattenimento tutte le sere nel cuore della movida cittadina.

7-11 febbraio

Le due facce di Sanremo: la calma antica della Pigna e Corso Matteotti

to nel 1905 e considerato ancora oggi la non dimentichiamolo, nella “città dei più antica ed elegante casa da gioco itafiori”. E dunque, per chi ama le pasliana. E di sicuro li incontrava al Camseggiate a piedi, sarà imperdibile la po Ippico, costruito negli anni ’30 salita fino al punto più alto della Pisulle alture della città, gna, la caratteristica da cui si gode una vista città vecchia, dove i La San Remo dei mozzafiato sul golfo. rigogliosi giardini ricordi d’infanzia di O ancora, impegnati Regina Elena offroCalvino era popolata nelle diciotto buche no un indimenticabile di vecchi inglesi, del Circolo Golf decolpo d’occhio su tetti granduchi russi, gli Ulivi, inserito in e carruggi e sull’integente eccentrica una cornice naturale ro golfo. La visita alla fra mare e uliveti davSanremo “storica” e cosmopolita vero unica. Stanchi di non può dirsi comtante attività, si ritiravano infine nelle pleta senza una puntata alla frazione loro splendide ville, alcune delle quadi San Romolo, a 12 km dal centro li tutt’oggi visitabili, caratterizzate da e alle pendici del Monte Bignone, cirrigogliosi giardini: siamo pur sempre, condata da boschi di pini e castagni. 28 |

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Una città in ciclabile

Conosciuta soprattutto all’estero, dove è pubblicizzata come The Cyclyng Riviera, la Pista Ciclabile del Parco costiero Riviera dei Fiori, con i suoi 24 km riservati alle bici, ma anche ai pedoni, in entrambi i sensi di marcia, è la più lunga d’Europa. Nata sull’ex tracciato costiero a binario unico della vecchia linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, dismesso nel 2001 e spostato a monte per il raddoppio,

L’aperitivo

La curiosità

Affacciato tra i due porti sulla baia Morgana, a colpire è l’elegante struttura di una sorta di gigantesca barca a vela proiettata verso il mare. È il Victory Morgana Bay, un innovativo locale polivalente perfetto per un aperitivo, ma anche una cena. E al calar delle tenebre, si aprono le danze, sotto una suggestiva cupola di 9 metri di diametro – apribile nelle notti d’estate – che riproduce la volta stellata con 1040 punti di fibra ottica. Qui sono organizzati i party più spettacoli durante le giornate del Festival di Sanremo.

Compare inaspettata a pochi metri da Corso Matteotti, la Chiesa Russa di Sanremo. Lo stile ricorda quello di San Basilio a Mosca: ma cosa ci fa a due passi dal mare una così bizzarra costruzione? Il progetto è da far risalire alla volontà dei tanti nobili russi che a fine ’800 amavano soggiornare nella cittadina ligure per il suo clima mite, che li aiutava a lenire malattie come la tubercolosi: restano alla storia come i più forti sostenitori del progetto il granduca Sergej Michajlovic e la zarina Maria Aleksandrovna.

DA SAPERE

Giusto per scoprire che qui passò i suoi ultimi anni di vita l’eremita Romolo (Remu in dialetto sanremese) poi divenuto – lo sospettavate? – il Santo Protettore della città.

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IL BELLO d’Italia

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Rally Challenge. E infine l’evento per eccellenza, quello che li supera tutti, perché, come ben sappiamo, è grazie a lui che “Sanremo è Sanremo”: il Festival della Canzone Italiana. Ancora oggi specchio dei costumi italiani, ogni anno dal 1951 nel mese di febbraio appassiona con la sua gara canora e stupisce per la gran cassa mediatica che travalica i confini nazionali. I fan del Festival si possono trovare in tutto il mondo, dalle Americhe alla Russia. Un’occasione da non perdere per venire a Sanremo e scoprirne ogni angolo. Un pezzetto per volta, con calma…

Il consorzio www.sanremo-on.com è il sito nato dall’iniziativa di un gruppo di negozianti, albergatori, e imprenditori sanremesi che offre a portata di click tutto quello che serve per essere aggiornati su iniziative, promozioni, eventi e manifestazioni cittadine. In rete, c’è anche il blog sanremo-on.com/sanremo-on-air

DA SAPERE

è stata portata a termine nel 2014. Già Sanremo si era perdutamente innanel 2015 il Giro d’Italia ha inaugurato morata. Riuscireste a darle torto? qui la sua 98a edizione percorrendone un tratto: 18 km di cronometro a Fiori, canzoni, gare e motori squadre con partenza da San Loren- Divenuta ben presto mèta previlegiata zo al Mare e arrivo a Sanremo. Ed è del boom turistico che ha investito tutte proprio qui, nel cuore della “città dei le località della Riviera ligure, anche fiori”, che agli amanti del pedale sono Sanremo ha dunque aggiornato nome riservate tappe inedite. Dalla pista si (annosa la disputa tra i sostenitori della può infatti ammirare il Porto Antico forma attaccata o staccata del nome, con le barche dei peSan Remo, concluscatori e il suo odiersasi nei primi anni Ogni anno, dal 1951, no prolungamento, il del 2000 con la scelta nel mese di febbraio moderno Porto Sole ufficiale della formula il Festival torna ad dove ancorano lussuomonoverbo) e offerappassionare con si yacht. Proseguendo te, adeguandole alle quindi verso Ospedanuove esigenze di un la sua gara canora, letti, ecco l’imponente pubblico più eterogee vanta fan dalle Forte di Santa Teneo, ma sempre senAmeriche alla Russia cla, poderosa costruza perdere d’occhio le zione Settecentesca tradizioni. Dal corso dove i cannoni, anziché verso il mare, fiorito Sanremo in Fiore, la sfilata di sono puntati contro il centro abitato: carri nata nei primi del ’900 e via via una precauzione della Repubblica di arricchitasi di decori floreali e gruppi Genova per controllare i focosi istinti musicali di contorno, all’intramonrivoluzionari sanremesi! In uscita dalla tabile Milano-Sanremo, la corsa città, sempre lungo il mare, la pista si ciclistica nata nel 1910 che da sempre inserisce infine tra le alte palme del- apre la stagione delle Grandi Classila Passeggiata dell’Imperatrice: che, al mitico Rally di Sanremo, dono alla città nel 1874 dell’imperatrice gara motoristica nata nel 1928 e oggi di Russia Maria Alexandrovna, che di prova del circuito IRC Itercontinental


experience

SANREMO

DOVE MANGIARE

DOVE DORMIRE:

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GLAM Cucina “d’autore” attenta alle materie prime del territorio e ai piatti della tradizione. Menu degustazione: 45 euro Corso Inglesi, 1 Tel. 0184.623131 www.glamrestaurantsanremo.it

BEST WESTERN HOTEL NAZIONALE – SANREMO 4 stelle proprio a fianco del Casinò. Doppia da 130 euro Via Giacomo Matteotti, 3 Tel. 0184.577577 www.hotelnazionalesanremo.com

PAOLO & BARBARA Gioiello stellato della ristorazione locale. Menu degustazione: 65/85 euro Via Roma, 47 Tel. 0184.531653 www.paolobarbara.it

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ROYAL HOTEL – SANREMO L’unico – al momento! – 5 stelle in città. Doppia da 213 euro Corso Imperatrice, 80 Tel. 0184.661445 www.royalhotelsanremo.com

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HOTEL VILLA SYLVA Tre stelle in una villa di fine ’700. Doppia da 110 euro Via privata Garbarino, 2 Tel. 0184.505618 www.hotelvillasylva.com

MEDITERRANEO Pasta fresca e pizze dall’impasto “segreto”. Menu turistico: 25 euro Via Gioberti, 20 Tel. 0184.501462

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SPINNAKER Dal 1976, abbigliamento e accessori luxury. Corso Giacomo Matteotti, 141 Tel. 0184.505550 www.spinnakergroup.it

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FRANCO ABBIGLIAMENTO Griffe italiane; capi e accessori artigianali. Corso Giacomo Matteotti, 152 Tel. 0184.509618 www.francoboutiques.it

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LE DOLCEZZE DI BILLY Da provare le gelatine spalmabili a base di fiori. Viale Armea, 157 Tel. 0184.514202 www.ledolcezzedibilly.com

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IL BELLO d’Italia

LUCCA la luminosa

Vive di armonia la città di Puccini e “delle 100 chiese”. Con i suoi vicoli, le torri, i palazzi antichi e il suo amore per l’arte e la tavola racchiusi tra solide mura. Il terzo fine settimana di febbraio poi c’è un motivo in più per visitarla: il “salotto” dedicato all’olio di qualità 32 |

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di

Beatrice Ghelardi

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apitale europea del mercato della seta nel Medioevo; posizione chiave lungo la Via Francigena tra Roma e le Fiandre; centro di una fertile campagna ordinata in piccole e medie proprietà terriere, Lucca, “la luminosa” secondo l’etimologia celtica del suo


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L’appuntamento

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“Chi viene a Lucca e non mangia il buccellato è come se non ci fosse mai stato”. Così recita un antico adagio sul dolce tipico della città: una ciambella a base di farina, zucchero, anice e uva passa

1. La cattedrale di San Martino 2. Il centro visto da Torre Guinigi

nome, ha attraversato i secoli brillando di luce propria, garantendo ai suoi abitanti un tenore di vita di relativo benessere. E di questo si deve rendere merito anche all’abilità di chi l’ha governata. Dai marchesi di Toscana dell’epoca carolingia, al mecenatismo di Paolo Guinigi, che di Lucca fu a lungo signore illuminato, fino all’epopea Napoleonica, che

vide la città rinnovarsi per gli importanti interventi urbanistici voluti da Elisa Bonaparte Baiocchi, e infine alla creazione sul territorio costiero, a partire dagli anni ’30 del secolo scorso, dell’industria turistica della Versilia. Certo l’antica abitudine di venire qui in città dai dintorni a “prendere il garbo”, che si conserva tuttora, la dice lunga sulle raffinate abitudini di vita dei lucchesi, come pure sull’amabile cortesia della loro accoglienza. Che il 18 e 19 febbraio prossimi invita a sedersi nel salotto di extraLucca, l’attesa kermesse consacrata all’olio di qualità. Un motivo in più per visitare la città.

In principio fu la seta

Lucca vive di armonia. Nelle vie strette del centro, con le sue torri, le chiese e i palazzi antichi. Ed è l’atmosfera di un passato ancora integro quella che si respira passeggiando per il centro storico che si sviluppa

Torna extraLucca, il salotto dell’olio extravergine di eccellenza, vetrina di prestigio per oltre 50 aziende di grande qualità della penisola, ma anche momento di scoperta e confronto grazie a show-cooking con i migliori chef italiani, degustazioni ed eventi culturali legati al mondo dell’enogastronomia. Location della kermesse sono Palazzo Ducale, cuore dell’evento (a ingresso libero) e il teatro della città. Nella Loggia Ammannati e al Teatro San Girolamo – durante la cerimonia di premiazione Corone Maestrod’olio 2017 sulle note di Puccini – si esibiranno grandi artigiani del gusto e saranno presenti prodotti di associazioni e aziende della Lucchesia. www.extralucca.it

18 e 19 febbraio intorno alla Piazza dell’Anfiteatro, splendido recupero ottocentesco delle strutture romane sottostanti. E intorno alle antiche case e alle torri medievali, ancora con i giardini pensili, e alle innumerevoli chiese, corrono le maestose mura rinascimentali, con i loro 10 baluardi, frequentato parco urbano lungo più di 4 km da cui si gode anche una splendida vista dall’alto. Vale la pena passeggiare per il centro alzando gli occhi alle facciate delle ville e dei palazzi storici, per riconoscere qua e là curiosi intrecci di animali, piante, fiori, nastri: sono quegli stessi disegni ornamentali che un tempo si inseguivano sulle lunghe pezzate di seta preziosa prodotte per secoli nella città.

Sulle note della Turandot

Dall’ingresso a Porta Sant’Anna, con la vicina ex manifattura dei tabacchi, passando per Via San Paolifebbraio 2017

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IL BELLO d’Italia

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no e il Museo di Palazzo Mansi, si arriva alla casa-museo di Giacomo Puccini, legatissimo alla sua città natale anche quando, ormai ricco e famoso, aveva voluto trasferire la sua residenza a Torre del Lago; il modesto appartamento di Corte San Lorenzo è oggi sede della Fondazione Puccini e di uno dei tre musei a lui intitolati in Versilia. Sulla piazza ci accoglie invece il monumento a lui dedicato. Pochi passi ed ecco Piazza San Michele (o delle catene), con la sua chiesa romanica.

Piaceri lucchesi

I PROTAGONISTI

3. Piazza dell’Anfiteatro di notte. 4. La Torre delle Ore

Fausto Borella Ideatore extraLucca È un critico enogastronomico, sommelier professionista e degustatore ufficiale. «A spingermi verso il mondo del food, è stato un incontro fortunato con Luigi Veronelli, il padre nobile del giornalismo enogastronomico in Italia» ama ripetere. Borella è l’ideatore e, ormai da cinque anni, l’anima di extraLucca, l’evento che ogni anno, come egli stesso sottolinea, «propone cuochi, artigiani del gusto e prodotti da assaggiare in un connubio tra professionalità e divertimento con incontri dedicati alla vendita dell’olio extravergine di eccellenza». Tra i protagonisti dell’edizione

#igerslucca #extralucca17 #terredolio17

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di quest’anno, è doveroso menzionare Madame Chloè Doutre-Roussel, celebre esperta del cioccolato proveniente direttamente dal Venezuela; Mattia Poggi, giovane chef di origine genovese, da diversi anni uno dei volti più amati della televisione; Fabio Campoli, ad oggi uno tra i più acclamati chef del panorama gastronomico italiano, conduttore del programma Non è mai troppo presto; Lorenzo Corino, agronomo ricercatore e autore di pubblicazioni nel settore vitivinicolo e olivicolo, che inizierà i visitatori al mondo dell’olio biologico e biodinamico.

Ad accompagnarci lungo la strada, i sapori lucchesi. Come il buccellato, dessert della città, fatto con farina, acqua, zucchero, zibibbo, anice e lievito. Da non perdere la torta co’ becchi, con il ripieno di verdure e la forma particolare delle punte (i becchi) della corona di pasta frolla che racchiude bietole, prezzemolo, pane raffermo ammollato, pinoli, spezie. Poi la focaccia dolce con zucchero e uva passa del forno a vapore Amedeo Giusti, datato inizio ’900. Da Piazza San Michele si va verso Piazza Napoleone e quindi al Teatro del Giglio e al Duomo per poi spostarsi in Fillungo, via dello shopping, incontrare la Torre delle ore e far visita alla Torre Guinigi, dalla cui sommità, coperta di alberi, la vista è straordinaria. Raggiungendo Piazza dell’Anfiteatro, si può fare una visita a Palazzo Pfanner e ai giardini e poi alla Domus romana, scoperta nel 2010. Nei pressi di Piazza San Francesco, ci sono i Musei di Villa Guinigi e quello di arte contemporanea. Lungo i fossi, invece, verso Villa Bottini, si arriva in Via Santa Croce, per giungere all’orto botanico o percorrere Via Elisa, fino alla porta che prende il nome dalla sorella di Bonaparte, che ne volle l’apertura. Tra una visita e un giro sulle mura è bello infine sedersi al tavolino di un bar e concedersi un bicchierino di china Massagli o di biadina, liquori simbolo della città.


experience

LUCCA

DOVE MANGIARE

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BUCA DI SANT’ANTONIO

Cucina all’insegna della tradizione nel più storico dei locali lucchesi. Prezzo medio: 50 euro senza vino Via della Cervia, 5 – Tel. 0583.55881 www.bucadisantantonio.com

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TRATTORIA DA LEO

Ambiente informale e porzioni abbondanti. Prezzo medio: 30 euro senza vino Via Tegrimi, 1 – Tel. 0583.492236 www.trattoriadaleo.it

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PUNTO – OFFICINA DEL GUSTO

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DOVE DORMIRE

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ALLA CORTE DEGLI ANGELI

Maison de charme a 4 stelle in pieno centro. Doppia da 150 euro Via Degli Angeli, 23 – Tel. 0583.469204 www.allacortedegliangeli.com

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HOTEL PUCCINI

3 stelle con affaccio sul centro storico. Doppia da 98 euro Via di Poggio, 9 – Tel. 0583.55421 www.hotelpuccini.com

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LOCANDA VIGNA ILARIA

Locale giovane che piace per la creatività. Regno del km 0. Prezzo medio: 30 euro Via Anfiteatro, 37 – Tel. 0583.058490 www.puntoofficinadelgusto.com

Bella struttura immersa nel verde. Doppia da 80 euro Via della Pieve S.Stefano, 967 S.Alessio (Lc) – Tel. 0583.332091 www.locandavignailaria.it

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L’HAMBURGHERIA DI EATALY

Carne di altissima qualità. Prezzo medio: 20 euro Via Fillungo, 91/A – Tel. 0583.429216 www.hamburgheriadieataly.it

HOTEL PALAZZO ALEXANDER

Residenza di pregio con arredi in stile nobile lucchese. Doppia da 90 euro Via Santa Giustina, 48 – Tel. 0583.583571 www.hotelpalazzoalexander.it

DOVE COMPRARE

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ANTICO CAFFÈ DI SIMO Il caffè degli artisti dell’ottocento frequentato anche da Puccini. Ottima la pasticceria assortita. Via Fillungo, 58 Tel. 0583.348040

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PASTICCERIA TADDEUCCI Dove nasce e si vende il buccellato della tradizione. Piazza San Michele, 34 Tel. 0583.494933

A PLACE TO BE L’IMBUTO Una tavola apparecchiata tra le opere d’arte. È la location scelta dallo chef Cristiano Tornei, che ha trasferito la sua creatività nelle sale del Museo d’Arte Contemporanea. Prezzo medio: 50 euro senza vino Via della Fratta, 36 Tel. 0583.491280 www.limbuto.it

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IL BELLO d’Italia

PAGANELLA: : una vacanza per tutta la famiglia Trentino. Proprio nel cuore della regione si trova uno dei centri sciistici più attrezzati e all’avanguardia: oltre 50 km di piste con un panorama mozzafiato sulle Dolomiti di Brenta, a pochi minuti di auto dalla città di Trento di Giada Vicenzi

L

rea Paganella è in grado di soddisfare ogni tipo di sciatore: 10 piste blu, con vari gradi di difficoltà per chi è al primo approccio, 13 piste rosse per i veri appassionati, una pista nera per i più esperti e un ampio snowpark per gli irriducibili dello snowboard. Tutti gli impianti di risalita di Andalo e Fai della Paganella sono fruibili con un unico skipass.

a montagna è l’antidoto perfetto per quello che gli americani chiamano Nature Deficit Disorder e cioè il malessere che ci prende quando perdiamo il contatto con la natura. D’inverno, con la neve, il suo potere terapeutico aumenta. Da questo punto di vista il Trentino rappresenta quindi il luogo ideale per progettare una Piccole (grandi) attenzioni vacanza che permetta a tutta la famiglia La Paganella è anche il luogo ideale di iniziare il nuovo anno facendo il pieper avvicinare i bambini agli sport sulla no di energia. Tra le località di punta c’è neve: 200 maestri di sci sono a dispol’altopiano della sizione in 5 campi Paganella, comscuola e 7 scuole prensorio sciistico tra di sci. A misura di Comprensorio sciistico i più rinomati dell’arbambino sono anche tra i più rinomati co alpino, grazie ai 50 i 3 Kindergarten in dell’arco alpino, vanta km di piste sparse su quota: vere e proprie 50 km di piste sparse un dislivello di 1.100 aree divertimento su un dislivello di 1.100 per imparare lo sci metri, servite da 14 metri, servite da 14 impianti di risalita in maniera giocosa. impianti di risalita che partono direttaUn’attenzione parmente dai due centri ticolare è riservata di Andalo e Fai, e imbiancate da un poi alla ristorazione… perché lo sport sistema di innevamento programmato mette appetito! In quota sono aperti diche copre il 100% dei tracciati. Un vero versi rifugi dove, grazie alla partnership paradiso della natura, un balcone panocon le aziende locali, potrete gustare i ramico tra la valle dell’Adige, le dolomiti sapori autentici di una tradizione che di Brenta, il lago di Garda, la Marmocombina la cucina mediterranea con lada e le Alpi austriache, facile da ragquella mitteleuropea. Ricchissima è giungere: solo 20 minuti dal casello A22 anche l’offerta alberghiera, con hotel di Trento nord agli impianti di risalita. di diverse categorie, dotati di strutture Grazie alla varietà dell’offerta, la Skiaper bambini e di moderni centri wel36 |

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lness. La grande offerta e la posizione strategica hanno fatto della Paganella il punto di appoggio per tutti gli amanti dello sci, anche di professione. Nel 1950 Zeno Colò vinse qui la prima discesa libera della leggendaria 3Tre, nel 2009 è stato lanciato l’Alpine Rockfest. Oggi la Paganella è base europea di allenamento dell’UsSkiTeam di Bode Miller, Ted Ligety e di Aksel Lund Svindal e della nazionale maschile norvegese di sci alpino, che ha raccolto il testimone da quella statunitense.


L’appuntamento Tra i momenti speciali che possiamo vivere in questo angolo di Trentino, particolarmente suggestivo è La melodia del tramonto, che offre l’opportunità di aspettare il calar del sole sulle cime innevate, avvolti dalla musica; poi, dopo una sana merenda trentina, scendere nel silenzio delle piste appena battute dai gatti delle nevi. L’appuntamento è al Rifugio La Roda – Cima Paganella alle 16.30, e il programma prevedere una degustazione del tè di montagna e merenda nel salotto all’aperto del rifugio nonché uno spettacolo musicale con un’artista che allieterà il momento in cui gli ultimi raggi del sole scendono dietro le Dolomiti di Brenta. Alle 18 è tempo di tornare con il last skiing of the day: discesa a valle su piste appena battute.

4, 9, 16 febbraio e 9 marzo

experience

PAGANELLA

VACANZE ATTIVE SKI SUNRISE Appuntamento suggestivo per ammirare l’alba, fare un’abbondante colazione e poi scendere lungo le piste ancora chiuse scaldati dai primi raggi del sole. SPORT INVERNALI Sci da fondo e da discesa, ciaspolate, passeggiate a cavallo nei boschi ed escursioni nel Parco Adamello Brenta, sono alcune delle attività che si praticano nel comprensorio.

NOVITÀ Da quest’anno disponibili al noleggio le fat bike o biciclette invernali, con percorsi dedicati.

DA VEDERE ANDALO LIFE PARK Nuovo impianto sportivo pubblico dove trovare palestra, stadio del ghiaccio, piscina pubblica e area wellness con sauna e bagno turco. Viale del Parco, 1 Andalo (Tn) – Tel. 0461.585776 www.andalolifepark.it

INFO APT DOLOMITI PAGANELLA Piazza Dolomiti, 1- Andalo Tel. 0461.585836 info@visitdolomitipaganella.it www.visitdolomitipaganella.it CONSORZIO SKIPASS PAGANELLA DOLOMITI P.le Paganella, 4 - Andalo Tel. 0461.585588 info@paganella.net www.paganella.net

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IL BELLO d’Italia

La “città magica” e il suo MUSEO

Chi non si è mai immaginato, novello Indiana Jones, di entrare in un antico sito e provare l’emozione della scoperta? Un’esperienza oggi possibile nelle rinnovate sale della storica istituzione torinese dedicata all’Antico Egitto di Silvana Delfuoco

S

ul podio dei Musei italiani per il 2016 secondo i Travellers’ Choice Award, superato soltanto dalle Gallerie degli Uffizi e dell’Accademia di Firenze, il Museo Egizio di Torino è anche la più antica realtà museale dedicata alla civiltà sviluppatasi sulle rive del Nilo. Buona parte del merito del recente successo è da attribuire a Christian Greco che ne ha assunto la direzione nel 2015 e ha traghettato

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questa istituzione, e i suoi duecento anni di storia, verso una “nuova vita”.

A tu per tu con il passato

È stata in primo luogo la scelta di ricostruire i contesti degli oggetti esposti e la storia delle missioni che hanno permesso il loro ritrovamento, a riportare, per così dire, l’Egitto nelle sale, per una visita che diventa una vera full immersion in una realtà fuori dal tempo. Impagabile, ad esempio, l’emozione di entrare – dapprima virtualmente, gra-

zie alla splendida ricostruzione in 3D, e poi quasi realisticamente, grazie alla fedele disposizione dei reperti – nella Tomba di Kha, architetto capo del faraone Amenhotep III. Gli oggetti ivi ritrovati sono tra i più prestigiosi esposti al Museo: dal sarcofago antropomorfo decorato in oro, agli utensili della vita quotidiana, dagli unguentari ai vasi per profumi e bistro (l’antico kajal) della moglie Merit, sepolta insieme a lui. Assolutamente inedito è poi il percorso che attraversa le Gallerie della Cultura Materiale, caratterizzato da trenta armadi colmi di oggetti finora mai usciti dai magazzini: utensili in pietra, terracotta, metallo e fibre vegetali; specchi, bracciali, collane… Un itinerario in continuo aggiornamento che vuole affiancare gli allestimenti permanenti, ma anche una coraggiosa sfida alla


Christian Greco Egittologo

I PROTAGONISTI

Dal 2014 è Direttore della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. Nato nel 1975 ad Arzignano (Vi), ha insegnato all’Università di Leiden, il migliore centro di egittologia dei Paesi Bassi. È stato quindi impegnato in missioni archeologiche a Luxor e a Saqqara, e ha curato importanti progetti internazionali. A Torino è stato scelto con un bando internazionale fra 101 candidati. E, visto il rilancio che ha saputo imprimere al Museo sia sul piano della riorganizzazione sia su quello dell’immagine, sembra davvero che questa volta sia stata la scelta giusta. A riprova del fatto che anche la “fuga” dei nostri “cervelli”, quando il loro ritorno è favorito e valorizzato, può avere ricadute eccellenti sul nostro sistema culturale.

nostra sempre più virtuale visione del mondo. Concludiamo questo tour con un mistero ancora da svelare: saranno davvero i resti della regina Nefertari quelli ritrovati in una teca da tempo riposta nel Museo, come ora sostengono gli studiosi più accreditati? Per scoprirlo non vi resta che venire qui, nel luogo più “magico” della città “magica” per eccellenza… pronta a riservarvi ancora tante sorprese.

dove&come MUSEO EGIZIO Via Accademia delle Scienze, 6 – Torino Tel. 011.5617776 www.museoegizio.it

Spazi faraonici Nato nel 1825 (il primo nucleo del Museo del Cairo sarà inaugurato “solo” nel 1858) il Museo di Torino vanta oggi la più vasta collezione di reperti dell’antico Egitto fuori dalla terra dei Faraoni. Nei suoi quasi duecento anni di storia ha vissuto varie trasformazioni volte a coniugare in maniera sempre più efficiente le esigenze della ricerca con quelle del pubblico. Sotto il profilo istituzionale, il cambiamento è avvenuto nel 2004 quando è stata costituita la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, primo esperimento di costituzione da parte dello Stato Italiano di uno strumento di gestione museale a partecipazione privata. Nell’aprile del 2015, dopo 5 anni di lavori di rifunzionalizzazione, restauro e messa in sicurezza del palazzo seicentesco che lo ospita – un progetto da 50milioni di euro sostenuto dai soci fondatori –, Il Museo ha aperto al pubblico con spazi raddoppiati (circa 10mila mq) e oggi comprende 5 piani e 15 sale per un totale di 3300 reperti ospitati, e uno spazio espositivo di 600 mq destinato alle mostre temporanee.

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Laura Ruggieri

GLI HOTEL del mese

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VENISSA La location più cool di Venezia: un wine resort sull’isola di Mazzorbo che ha appena ricevuto il premio Altagamma nella categoria Hotellerie. Il riconoscimento arriva dopo la stella Michelin assegnata al suo ristorante, sorta di laboratorio di alta cucina con 4 chef al comando. Ex dimora trasformata in relais de charme e immersa in uno dei più suggestivi “vigneti murati” della Laguna. Un’oasi gourmet per amanti del buon vivere. Doppia B&B da 120 euro F.ta S. Caterina 3, Mazzorbo (Ve) Tel. 041.5272281 www.venissa.it

WELLNESS HOTEL SCHGAGULER Una ciaspolata nel paesaggio innevato o una passeggiata notturna con le lanterne: sono due dei momenti romantici pensati per San Valentino da quest’hotel di Castelrotto, sull’Alpe di Siusi. Spettacolare la Spa, dove concedersi un tuffo nella piscina affacciata sullo Sciliar e lasciarsi coccolare da trattamenti di coppia e massaggi. Per i più romantici tour in carrozza tra i boschi; al ritorno cene gourmet a lume di candela. Doppia B&B da 97 euro Via Dolomiti 2, Castelrotto (Bz) Tel. 0471.712100 www.schgaguler.com

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VILLA CORA Una gemma si aggiunge all’eccellenza di Villa Cora a Firenze, 5 stelle lusso sulle colline che dominano il Giardino di Boboli: è la suite Aurora, arredata con i tessuti dell’Antico Setificio Fiorentino. La suite arricchisce l’offerta dell’hotel, che offre camere una diversa dall’altra, ognuna con una storia da raccontare: dalla suite dell’Imperatore, dove hanno soggiornato i regnanti giapponesi Akihito e Hiroito, al boudoir di Eugenia, principessa amante delle rose. Doppia B&B da 360 euro Viale Machiavelli 18, Firenze Tel. 055.228790 www.villacora.it

AQUAPETRA RESORT&SPA Il fascino informale dell’Acquapetra Resort di Telese Terme nel Sannio beneventano si conferma nella nuova Lounge Bistrot, ideale per un aperitivo o un after dinner: suggestioni anni ’50, arte contemporanea, design, sete e inserti di roccia viva, memoria di un borgo nato dal recupero di un’antica cava di pietra. Lo Small Luxury hotel offre 40 camere e suite sparse nel borghetto circondato di ulivi dove passeggiare prima di immergersi nei vapori dell’AquaSpa. Doppia B&B da 250 euro Loc. Monte Pugliano, Telese Terme (Bn) Tel 0824.941878/975007 www.aquapetra.com

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Vacanze romane È arrivato da poco Erio Ivaldi, il giovane chef di origini pugliesi del bistrot L’Attico dell’Hotel Capo d’Africa a Roma, e promette subito di farci innamorare dei suoi piatti. Già perché è proprio la proposta più romatica dell’anno, quella per San Valentino, che merita di essere presa in considerazione per un weekend ad alto tasso di bellezza. Immersi in un contesto da favola, con terrazze affacciate da una parte sul Colosseo, dall’altra sulla Basilica dei Santi Quattro Coronati, potremmo godere di un menu tutto orientato all’amore, a cominciare dalla scenografica coreografia di ogni piatto. Quella dalla vellutata di zucca al profumo di rosmarino,gamberoni al vapore e croccantini ai semi di papavero, per iniziare. E ancora dei cuoricini alla spigola in guazzetto di frutti di mare al peperoncino, e del filetto di orata croccante con scrigno di carciofo e patate della Tuscia allo zafferano. Finale goloso con bavarese allo zenzero con cremoso di ricotta e bacetti al cioccolato. Il mattino dopo vi aspetta una dolce prima colazione e poi una fuga in bicicletta per le vie della Capitale o lungo i percorsi del parco dell’Appia Antica. Doppia B&B da 140 euro Via Capo d’Africa 54, Roma Tel. 06.772801 www.hotelcapodafrica.com


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Un paradiso di BENESSERE

Al Villa Eden – The Leading Park Retreat di Bolzano… l’appuntamento con la vecchiaia è rimandato! Il segreto dell’eterna giovinezza? Trattamenti altamente professionali dedicati alla cura della pelle

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essuno ama invecchiare. Nonostante sia una tappa inevitabile del percorso di vita di ognuno, meglio rimandare. Senza interventi invasivi, ma dolcemente e naturalmente. Villa Eden, prestigioso e storico Retreat con splendida location a Merano, in provincia di Bolzano, lo sa bene e ha messo a punto trattamenti altamente professionali per prevenire, trattare e rallentare l’invecchiamento cellulare. A partire dal check-up cutaneo, un test per analizzare il tipo di pelle e per contrastare nella maniera più idonea l’invecchiamento di quella del viso. Si tratta di una metodica non invasiva utilizzata per la misurazione di alcuni parametri cutanei facciali quali ad esempio la sebometria, la corneometria, l’elastometria e la quantità di melanina, che permettono di effettuare una diagnosi di biotipo e di fototipo cuta-

dove&come Villa Eden Via Winkel, 68-70 Merano (Bz) Doppia da 270 euro Tel. 0473.236583 www.villa-eden.com 42 |

Grand Tour 2017 febbraio

neo e, quindi, di prescrivere una cosmesi mirata, al fine di mantenere un perfetto stato di salute della cute del viso e ritardare o migliorare l’invecchiamento cutaneo da crono-aging e da foto-aging. Un’ulteriore metodica altamente efficace adottata a Villa Eden è la terapia cellulare con utilizzo di plasma ricco in piastrine per la rigenerazione cellulare autologa. La rigenerazione cellulare autologa è la biostimolazione delle cellule del derma mediante l’iniezione intradermica o sottocutanea di plasma ricco in piastrine appartenente al paziente stesso, che è applicato nell’area da trattare allo scopo di stimolare la proliferazione cellulare e la conseguente rigenerazione dei tessuti e guarigione di ferite. Questa terapia innovativa trova applicazione per le zone di viso, (area periorbitale, zigomi, fronte, guance, palpebre, mento e zona naso-labiale), collo, décolleté e corpo (dorso delle mani, braccia, cosce, ginocchia, addome e glutei). Gli ospiti possono, inoltre, avvalersi di trattamenti viso-collo ad azione rivitalizzante e antinvecchiamento, di trattamenti corpo ad effetto rassodante e idratante e di ulteriori trattamenti di medicina estetica dalla comprovata efficacia.


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AGENDA il BELLO d’Italia

GUTTUSO. LA FORZA DELLE COSE

TOULOUSE-LAUTREC. LA BELLE ÉPOQUE Sono circa 170 le opere del maestro francese in mostra nelle sale di a Palazzo Chiablese a Torino. Il percorso espositivo illustra l’arte eccentrica e la ricercata poetica anticonformista e provocatoria dell’artista bohémien considerato il più grande creatore di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Il circo e il Moulin Rouge, l’amore e le stelle effimere del cabaret, bicchieri di assenzio e attricette ammiccanti, sono questi i temi ricorrenti, immagini scabrose per le quali Toulouse-Lautrec trae ispi-

razione dalla sua esperienza nel quartiere parigino di Montmartre, del quale racconta le notti sfrenate e i momenti di vita quotidiana. In mostra litografie a colori, manifesti pubblicitari (come i celebri La passeggera della cabina 54 e Aristide Bruant nel suo cabaret), disegni a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali (come La Revue blanche del 1895) diventati emblema di un’epoca indissolubilmente legata alle immagini dell’aristocratico visconte Henri de Toulouse-Lautrec.

RETROSPETTIVA A LUCE SOLIDA L’esposizione dedicata a Fabio Mauri (1926-2009) dal museo Madre di Napoli è stata scelta dalla prestigiosa rivista di settore Artribune come la “migliore mostra dell’anno in Italia”. Si tratta del percorso espositivo più completo mai dedicato a questo magistrale esponente delle neo-avanguardie della seconda metà del XX secolo, la cui ricerca verteva sull’esplorazione dei meccanismi dell’ideologia e dei linguaggi della propaganda, dell’immaginario collettivo e delle strutture delle narrazioni mediatiche, in particolare cinematografica e televisiva.

fino al 6 marzo madrenapoli.it

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villazito.it

In esposizione nelle sale di Villa Zito a Palermo 47 nature morte, parte essenziale della produzione del maestro siciliano. La mostra presenta opere degli anni ‘30 e ‘40 che documentano l’impegno di Renato Guttuso a testimoniare la drammatica condizione esistenziale, imposta da guerra e dittatura.

ARTEMISIA GENTILESCHI E IL SUO TEMPO È un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo quello al quale ci invita la mostra organizzata al Museo di Roma, a Palazzo Braschi. Un viaggio sulle tracce di un’artista dalla vita appassionante e di grande talento, prima donna ad essere ammessa all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze.

fino al 5 marzo

mostratoulouselautrec.it

fino al 26 marzo

SAN VALENTINO TRA I CASTELLI DEL DUCATO Un’idea insolita per festeggiare il giorno degli innamorati è quella di viverlo tra le fortezze e le rocche del Ducato di Parma e Piacenza, grazie agli eventi organizzati tra i manieri dall’Appennino e le corti di pianura lungo il Po. In programma visite guidate, passeggiate a lume di candela, cene a tema e spettacoli.

fino al 7 maggio museodiroma.it

11-14 febbraio

castellidelducato.it


Gilda Ciaruffoli

ART GARFUNKEL IN CLOSE UP

ERWITT: UN PUNTO DI VISTA SUL CONTEMPORANEO Per la mostra che si inaugura in questi giorni al Palazzo Ducale di Genova, è stato Elliot Erwitt, leggenda vivente della fotografia contemporanea, a scegliere personalmente le immagini che vedremo in esposizione, traendole da due suoi grandi progetti: Kolor, che attraversa tutta la sua produzione a colori, e The Art of André S. Solidor, in cui confluiscono immagini di esilarante e sottile presa in giro del mondo dell’arte contemporanea. Nato a Parigi nel 1928, la carriera di Erwitt vive un momento

fondamentale nel momento in cui Robert Capa lo invita a far parte della Magnum Photos nel 1953, consacrandolo tra i fotografi più importanti del Novecento. Il suo sguardo ha infatti saputo cogliere i lati più ironici e surreali della vita anche nelle circostanze più drammatiche, e i suoi scatti ci permettono di ripercorrere buona parte dell’ultimo secolo, dall’America degli anni ’50 allo star system hollywoodiano, dalle pubblicità degli anni ’70 e ’80 ai più recenti progetti protagonisti di questa esposizione.

ART DÈCO. GLI ANNI RUGGENTI IN ITALIA Quella allestita presso i Musei San Domenico di Forlì è la prima retrospettiva davvero esaustiva dedicata alla produzione artistica europea – ma in questo caso principalmente italiana – degli anni ’20. Nella definizione di Art Déco rientrano uno stile di vita eclettico, mondano, la ricerca del lusso e di una piacevolezza del vivere tanto più intensa quanto effimera, messa in campo dalla borghesia europea in seguito al trauma della Prima Guerra. Un gusto, quello Decò, che viene declinato in ogni ambito del quotidiano, dalle arti figurative a quelle decorative, all’architettura, e del quale sono esposti in mostra esempi mirabili.

artgarfunkel.com

L’artista americano torna in Italia per 4 imperdibili date nel mese di febbraio (13/15/16/18) nei teatri di Trieste, Milano, Padova e Roma. Quello di Garfunkel sarà un recital intimo dove troveranno spazio il suo repertorio da solista, i successi prodotti con Paul Simon e parti della sua prossima autobiografia.

DANZAINFIERA Firenze e la Fortezza da Basso diventano per 4 giorni il punto di riferimento internazionale per i ballerini e gli appassionati di danza di tutto il mondo. In programma lezioni e stage con maestri di fama internazionale e tanto spettacolo, dentro e fuori dalla sede della fiera, in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, dove prenderà vita una vera e propria festa danzante.

11 febbraio – 16 luglio palazzoducale.genova.it

13-18 febbraio

CROSSROADS Un centinaio di giorni di musica on the road per un festival itinerante in tutta l’Emilia-Romagna. Più di sessanta concerti, per una ventina di città coinvolte e circa 500 artisti che danno forma a una kermesse unica nel suo genere, con la sua panoramica a 360° sul jazz, le musiche improvvisate, i suoni etnici, le contaminazioni.

23-26 febbraio danzainfiera.it

26 febbraio - giugno crossroads-it.org

11 febbraio – 18 giugno italialiberty.it/mostraartdeco

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AGENDA IL BELLO d’Italia

PEGGY E TANCREDI A VENEZIA Sono passati 60 anni dall’ultima esposizione che ha visto l’artista veneto protagonista della Collezione Guggenheim. L’evento celebra l’amicizia tra la collezionista e il pittore, un sodalizio nato negli anni ’50 e destinato a cambiare la vita di Parmeggiani

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a Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dedica la mostra La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba. Tancredi. Una retrospettiva, a Tancredi Parmeggiani (Feltre 1927 – Roma 1964) uno gli interpreti più originali e intensi della scena artistica italiana della seconda metà del ’900, del quale Peggy Guggenheim ebbe a dire “Tancredi, con la sua pittura, crea una nuova filosofia poetica per coloro che non posseggono né telescopi né razzi: quanto fortunati noi che abbiamo tali cristallizzazioni da trasportarci sani e salvi, verso altri mondi”.

Un incontro speciale

Con oltre novanta opere, la retrospettiva sancisce il grande ritorno a Venezia del pittore feltrino, l’unico artista, dopo Jackson Pollock, con il quale Peggy Guggenheim strinse un contratto, promuovendone l’opera, facendola conoscere ai grandi musei e collezionisti d’oltreoceano e organizzando alcune mostre, come quella del 1954 proprio a Palazzo Venier dei Leoni. Dopo oltre sessant’anni, dunque, l’artista ritorna protagonista indiscusso alla Collezione Guggenheim con una straordinaria selezione di lavori, che ricostruiscono in modo intimo e capillare, tra produzione creativa ed emotività prorompente, la parabola breve, 46 |

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ma folgorante, di questo grande interprete dell’arte del secondo dopoguerra. Partendo da rare prove giovanili di ritratti e autoritratti e dalle prime sperimentazioni su carta del 1950-51, il percorso espositivo documenta, nella sua prima parte, la ricerca prettamente astratta, svolta dall’artista feltrino nell’arco degli anni ’50, periodo che segna l’incontro cruciale con Peggy, di cui diventa protégé, e che lo porta ad avere un proprio studio a Palazzo Venier dei Leoni. Questo significativo legame è documentato dal consistente numero di lavori in mostra, appartenenti al museo veneziano. L’esposizione rappresenta inoltre il ritorno in Italia di una preziosissima selezione di opere donate dalla mecenate ad alcuni celebri musei americani: per la

prima volta, dai tempi di Peggy, sono esposti capolavori come la Primavera, proveniente dal MoMA di New York e Spazio, Acqua, Natura, Spettacolo, oggi al Brooklyn Museum. È proprio grazie al rapporto privilegiato che instaura con Peggy che il lavoro di Tancredi acquisisce un respiro internazionale, tanto da farlo diventare molto noto in età giovanissima. La grande retrospettiva non manca di documentare la produzione artistica degli anni ’60, momento di crisi e di completa revisione della propria pittura, a cui Tancredi vuole dare un senso esistenziale e politico. Ed è così che la vena della polemica e della tensione di quegli anni di Guerra Fredda emergono nel titolo della mostra La mia arma contro l’atomica è un filo d’erba, frase con cui Tancredi risponde


Gilda Ciaruffoli

IL MITO DI TANCREDI

agli innumerevoli conflitti dell’epoca. Di questo momento fondamentale nel suo percorso artistico, sono esposti i tre dipinti della serie Hiroshima (1962). La mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, è aperta fino al 13 marzo (visite guidate gratuite tutti i giorni alle 15.30, previo acquisto del biglietto d’ingresso).

La parte conclusiva dell’esposizione è dedicata ai collage-dipinti, eseguiti tra il 1962 e il 1963, i cosiddetti Diari paesani e i Fiori dipinti da me e da altri al 101%, che a ragione possono essere definiti la vera rivelazione di questa retrospettiva e che sono da considerarsi esempi di eccezionale vigore creativo e drammatica euforia. Immersosi nel clima della nuova pittura degli anni ’60, e in aperta polemica con essa, Tancredi costruisce nuovi quadri “antieroici”, imbevuti di colore che diviene ora macchia ora immagine, capaci di alludere alla guerra, alla cronaca o a grandi fiori. Sono queste opere a chiudere lo straordinario percorso, geniale e sregolato, della pittura di Tancredi dedicata alla natura e all’uomo. Quadri che nella loro inquietante felicità cromatica, preludono all’ultimo anno di vita del pittore, tra le più originali e non classificabili personalità della pittura italiana ed europea del XX secolo. Tancredi muore nel 1964 a soli 37 anni, giovanissimo e pronto a entrare, come scrive Dino Buzzati, nel “mito di Tancredi”. La mostra sarà accompagnata da un’esaustiva pubblicazione, edita da Marsilio Editori.

dove&come Collezione Peggy Guggenheim Dorsoduro 701 Venezia Tel. 041.2405411 www.guggenehim-venice.it febbraio 2017

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Prodotti tipici

I TARTUFI

Il tesoro di Acqualagna

Grandi vini

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DI CALABRIA

Magliocco e Greco Bianco

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Indirizzi

RISTORANTI I migliori del mese

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Appuntamenti

L’AGENDA

Cibo, vino e tradizioni

Il FIORE ROSSO dell’inverno

Tardivo, Precoce o Variegato, il radicchio Trevigiano è protagonista della cucina e delle tradizioni di questa antica Marca, che lo celebra con cinque mesi di eventi Di Giorgio Caldonazzo

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l primo e più autentico chef del radicchio, il cuoco che lo conosce meglio di chiunque altro, è il freddo, anzi il gelo, quello delle prime brinate di fine ottobre o inizio novembre: un radicchio che si rispetti, in particolare quello rosso di Treviso tardivo, il più pregiato, non può infatti essere raccolto prima che abbia vissuto due brinate autunnali. Il secondo segreto del radicchio è l’acqua, quella del fiume Sile, che bagna il capoluogo della Marca dopo aver percorso decine di chilometri sotto terra, caricandosi di sali minerali e riemergendo fra i terreni nei dintorni di Treviso alla temperatura perfetta, che continua a pag. 50

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IL BUONO d’Italia

L’appuntamento Si svolge Dosson di Casier (Tv) la Festa del radicchio rosso di Treviso, unica tappa di febbraio della manifestazione che, ogni anno e per cinque mesi (nel 2017 fino al 26 marzo), torna ad animare il territorio trevigiano: Fiori d’Inverno. La rassegna offre la possibilità di partecipare a degustazioni, assaggi e visite guidate nelle aziende nei vari borghi del comprensorio. Grande protagonista di ogni tappa, neanche a dirlo, il radicchio!

fino al 5 febbraio

Il Photo contest

SOCIAL

È dedicato a Il Radicchio di Treviso e i suoi eventi, il social photo contest che invita a immortalare le varie feste che nelle terre del Radicchio Rosso, tra Treviso e Castelfranco, celebrano in queste settimane il “Fiore d’Inverno”. Tutti possono partecipare al concorso iscrivendosi gratuitamente al sito www.fioridinverno.tv. Le immagini saranno inserite sulla pagina Facebook del Consorzio di tutela del Radicchio Rosso: quella con più like sarà premiata.

www.radicchioditreviso.it www.facebook.com/RadicchioIGP www.newsristorantidelradicchio.it

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va dai 12 ai 15°C, per dare al radicchio energie e sapori inconfondibili.

2016) i primi vent’anni del radicchio trevigiano a Indicazione Geografica Protetta, un marchio forte entro i confini dell’Unione Europea, il vanVeneti certificati to dei suoi 89 produttori sparsi su È così che nasce la cicoria più fa24 comuni, per lo più in provincia mosa al mondo, quella che vanta il di Treviso, ma anche nei territori di maggior numero di imitazioni, quasi Padova e Venezia. Il sempre malriuscite. problema rimane la «A me è addirittura A me è capitato di tutela del prodotto in capitato di trovare il trovare il radicchio di America o in Austraradicchio di Treviso Treviso a New York, lia. Restando però in a New York, con l’assurda dicitura “made con la dicitura “made Veneto e parlando di numeri, nonostante in Usa”. Non so se è in Usa”. Non so se è chiaro: “di Treviso”, chiaro: di Treviso, ma il grande successo bisogna dire che il ma fatto negli Stati fatto negli Stati Uniti! radicchio non si è Uniti!», dice Paolo montato la testa e la Manzan, il presiproduzione rimane contenuta: circa dente del Consorzio tutela radicchio 10mila i quintali all’anno, coltivati rosso di Treviso Igp e del variegato in poco più di un migliaio di ettari, di Castelfranco Igp. Il Consorzio seguendo un disciplinare rigorosissiha appena festeggiato (alla fine del


mo e molto costoso; artigianato puro che garantisce una qualità pazzesca. Non a caso le richieste che arrivano al Consorzio sono decisamente più alte della disponibilità, la domanda va oltre l’offerta, l’export è salito al 10%, ma spinge sempre più in alto.

Quattro secoli di storia

Di strada, insomma, il radicchio rosso di Treviso ne ha fatta parecchia: era partito nel 1600, tra le sapienti mani di monaci e contadini che lo coglievano dai campi, prima di ripiantarlo in stalla, dove conosceva una seconda vita. Poi, nel 1860, c’è voluta la mano di un belga, Francesco Van Der Borre, esperto di parchi e giardini, che da queste parti inventò il cosiddetto imbiancamento del radicchio rosso tardivo, che va strappato dai campi (ancora verda-

I PROTAGONISTI

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Paolo Manzan Consorzio tutela radicchio È il titolare dell’azienda agricola Nonno Andrea di Villorba (Tv) e presiede il Consorzio di tutela del radicchio rosso di Treviso Igp e del radicchio variegato di Castelfranco Igp. «Discendo da una famiglia di contadini, ma sono stato io a decidere di coltivare il radicchio rosso di Treviso al massimo livello. E devo molto anche al gusto e alla competenza di mia moglie, che ha creato prodotti in vasetti particolari, dalla salsa al

radicchio e olive taggiasche alla composta radicchio e arancia», ci dice Manzan. La sua ditta ospita un punto vendita di tutto rispetto, visitato da decine e decine di persone al giorno. «Siamo un’azienda certificata biodiversity friend, ossia amica della biodiversità, attenta a creare più che a distruggere, a sviluppare alimenti tipici, unici, piuttosto che a omologare e appiattire le particolarità del territorio».

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IL BUONO d’Italia

stro) con le radici, messo per una decina di giorni con le radici stesse a bagno in acqua corrente di risorgiva del Sile, aspettando che ogni pianta faccia sbocciare un fiore nuovo di radicchio, bianco e rosso, dolce e croccante, senza perdere la sua nota amarognola di fondo. Così è nato il tardivo di Treviso, il numero uno, senza dimenticare il comunque ottimo precoce, detto anche Spadone, che invece matura in campo tra settembre e ottobre, e l’eccellente variegato di Castelfranco, inconfondibile nelle sue tonalità crema con striature rossastre.

In cucina con Pasin

Grigliato. In saòr. Fritto in pastella. Col risotto. Candito nel panettone. In crema da crostino. Sono mille e più i modi di cucinare il radicchio rosso di Treviso. Per orientarci abbiamo chiesto un consiglio a uno chef che lo conosce bene: Giancarlo Pasin, titolare del ristorante Alla Pasina di Dosson di Casier (Tv). «Più è freddo e più il radicchio è dolce: quindi, se lo trovate amaro, lavatelo in acqua gelida. Per il risotto vanno usate le punte, magari tostate con vino rosso, e al posto del grana per amalgamare consiglio un Piave vecchio. Il radicchio è speciale coi prodotti del mare: inseritelo nei totani, prima di grigliarli, oppure spadellatelo con tocchetti di rana pescatrice. La radice, se pelata come una patata, può essere bollita e mangiata con un filo di olio evo. E l’acqua di cottura va bevuta come tisana depurativa».

5 COSE

da sapere

Il più pregiato è il radicchio rosso di Treviso tardivo così chiamato perché sottoposto a una seconda maturazione, da novembre in poi

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Per andare sul sicuro anche al supermercato scegliete quello con il marchio Radicchio rosso di Treviso (tardivo o precoce) Igp

Sono 24 i comuni, tra le province di Treviso, Venezia e Padova nei quali si coltiva il radicchio tutelato dal Consorzio; 500 gli ettari autorizzati alla coltivazione quest’anno

Per la stagione 2016/17 si prevede un incremento della produzione di radicchio (fra il rosso di Treviso e il variegato di Castelfranco Igp) vicina al 20%

Il radicchio rosso si può ordinare anche online e riceverlo a casa entro 24 ore. L’azienda Franchetto è quella che offre il miglior servizio www.ilfioredellasalute.com


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RADICCHIO

Teatro Ariston

DOVE MANGIARE

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ALLA PASINA

Osteria di campagna. Si mangia con 40 euro Via Marie, 3 – Dosson di Casier (Tv) Tel. 0422.382112 www.pasina.it

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RISTORANTE FIOR Autentico punto di riferimento della cucina locale. Elegante, senza essere troppo formale. Prezzo medio: 70 euro Salvarosa di Castelfranco Veneto (Tv) Tel. 0423.490462 www.rinofior.com

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AL MIGÒ Ristorante fondamentalmente di pesce, senza dimenticare la tradizione trevisana. Prezzo medio: 35 euro Via Santa Bona Vecchia, 30 - Treviso Tel. 0422.22339

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DA GERRY Nelle zone del Monte Grappa, un inno alla cucina locale. Prezzo medio: 30 euro Via Chiesa, 6 - Monfumo (Tv) Tel. 0423.545082 www.ristorantedagerry.com

DOVE DORMIRE

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HOTEL CARLTON 4 stelle su un antico bastione delle mura Singola da 85 euro Largo di Porta Altinia, 15 – Treviso Tel. 0422.411661 www.hotelcarlton.it

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AGRITURISMO CA’ AMEDEO Nel verde, con bio-piscina ecologica Mini-alloggio: 40 euro a notte per persona Via Sabbioneta, 28 Castelfranco Veneto (Tv) Tel. 0423.495923

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HOTEL VILLA FOSCARINI Eleganza in una villa del ’500 Singola da 100 euro Via Terraglio, 4 – Mogliano Veneto (Tv) Tel. 0415.906137 www.hotelvillafoscarini.it

DOVE COMPRARE

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AZ. AGR. NONNO ANDREA Via Campagnola, 72B Villorba (Tv) www.nonnoandrea.it

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AZ. AGR. CA’ MAURO Via Castello, 15 Carbonera (Tv) Tel. 348.2256602 Tel. 0422.22339 #radicchioditreviso #radicchioigp @radicchioigp

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IL BUONO d’Italia

TARTUFO: il tesoro di Acqualagna Marche. Siamo nella zona dell’entroterra pesarese segnata dalla Gola del Furlo, contesto naturalistico di rara bellezza. Una terra che del prezioso fungo ipogeo è patria: se ne trovano qui le più diverse varietà durante tutto l’arco dell’anno. Questo è il periodo del nero pregiato e ovviamente della relativa Festa! Riccardo Lagorio

stoso in commercio), raccolto dall’1 ottobre al 31 dicembre; nero pregiato, disponibile dall’1 dicembre al 15 marSempre presente nei regali banchetti zo; bianchetto o “marzuolo”, che credegli antichi romani e nelle più recenti sce dal 15 gennaio al 30 aprile e nero portate dei regnanti moderni, Gioacestivo o “scorzone”, dall’1 maggio al chino Rossini lo definì il “Mozart dei 31 dicembre. Per tali e tanti motivi il funghi”, mentre Lord Byron lo teneva mercato del tartufo di Acqualagna è sulla scrivania perché – diceva – gli considerato sede privilegiata del comalimentava la fantasia. Certo, l’aromamercio all’ingrostico fungo ipogeo so durante tutto viene comuneA più di cent’anni da quel l’anno: in loco mente considera1890 in cui il Comune vengono trattati to il re della tavola deliberava l’acquisto i 2/3 dell’inted’autunno… ma della sua prima pesa ra produzione non ad Acqualapubblica per i tartufi, ad nazionale (circa gna, dove se ne Acqualagna è nata la Borsa 500/600 quintali possono trovare del Tartufo in rete, punto di tartufo di tutti freschi tutto l’andi riferimento on-line per i tipi) e i Paesi che no: è questo infattutti i gastronauti maggior mente ti l’unico territorio apprezzano il proitaliano che può dotto sono Germania, Belgio, Olanda, vantarsi di avere sempre a disposizione Francia, Stati Uniti e Canada. Ma tutti i tipi di tartufo. non solo. Ad Acqualagna ogni ditta possiede il suo negozio per la vendita Marche da esportazione al minuto del fresco e di tutti i prodotti Siamo in provincia di Pesaro, nella conservati a base di tartufo. zona definita dalla Riserva naturale del Furlo: un autentico paradiso attraversato dal fiume Candigliano Il re della festa che si insinua tra le imponenti pareti Per gli appassionati, poi, in corrirocciose della suggestiva Gola. In quespondenza dei periodi di raccolta sta parte delle Marche, Sua Maestà il delle diverse varietà di prodotto, non tartufo si declina in bianco (il più comancano gli appuntamenti per farne di

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incetta. Il più noto è senz’altro la Fiera nazionale del tartufo bianco di fine ottobre/primi di novembre: si tratta della manifestazione più importante della zona, quella che ha permesso ad Acqualagna di diventare la capitale del tartufo. Per l’occasione la piazza centrale del paese si trasforma in un salotto che viene preso d’assalto ogni anno da oltre 100 mila visitatori; qui è possibile ammirare, annusare e acquistare quintali di tartufo fresco, ma anche salumi, vino, miele e for-


L’appuntamento Febbraio dunque è il mese del tartufo nero pregiato. E Acqualagna, capitale del tartufo fresco tutto l’anno, lo celebra domenica 19 febbraio con la 34a Fiera Regionale del Tartufo Nero Pregiato, quello che si raccoglie dal 1 dicembre al 15 marzo. Gli stand di tartufo fresco aprono alle 9 del mattino. Subito dopo è prevista una gara (a premi) di ricerca al tartufo amatoriale. I visitatori avranno la possibilità di effettuare escursioni guidate nella Riserva naturale Statale della Gola del Furlo, acquistare il tartufo in Piazza Mattei e partecipare al ghiotto e spettacolare Carnevale al Tartufo, l’unico al mondo dove si lanciano tartufi con caramelle e dolciumi.

fino al 5 febbraio

maggio prodotti in zona. E il tartufo nero? A celebrarlo la manifestazione che ci porta ad Acqualagna in questi giorni, ovvero la Fiera regionale del Tartufo Nero Pregiato, quest’anno prevista per il 19 febbraio. Ad agosto infine è la volta della Fiera del Tartufo Nero Estivo. E se ancora tutto questo non vi bastasse per decidere di concedervi un fine settimana di piacere in questa località a due passi da Urbino, annotatevi le molte attrattive culturali e naturalistiche che potrete

trovare nei dintorni. Oltre alla splendida Riserva del Furlo, che da sola vale il viaggio, qui potrete visitare l’abbazia benedettina di San Vincenzo, il Santuario del Pellegrino e un particolarissimo museo archeologico: l’Antiquarium comunale Pitinum Mergens, la cui peculiarità è quella di offrire al visitatore l’opportunità di conoscere dettagliatamente struttura, funzioni e materiali tipici di una fattoria romana tra l’età repubblicana e i primi secolo dell’impero. febbraio 2017

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experience

TARTUFO

DOVE MANGIARE

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ANTICO FURLO

DOVE DORMIRE

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LA GINESTRA

Trionfo di ricette al tartufo; imperdibile il rito dell‘aperitivo, che si consuma nella caratteristica grotta scavata nella roccia. Prezzo medio: 50 euro, vini esclusi Via Furlo, 66 Acqualagna (Pu) Tel. 0721.700096 www.anticofurlo.it

Immerso nello splendido scenario del Furlo. Rinomato il ristorante. Da 70 euro a camera Passo del Furlo – Acqualagna (Pu) Tel. 0721.797033 www.ginestrafurlo.it

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Rustico, con magnifica vista sulla campagna. Camere da 80 euro Via Cà Andreana Urbino Tel. 0722.327845 www.caandreana.it

OSTERIA DEL PARCO

Stile rustico, piatti legati ai sapori della terra, dalla pasta fatta in casa agli arrosti. Prezzo medio: 40 euro, vini esclusi Via Mochi, 9/11/13 Acqualagna (Pu) Tel. 0721.797448 www.osteriadelparco.eu

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PIEVE DEL COLLE

Agriturismo biologico, cucina casalinga. Prezzo medio: 30 euro, vini esclusi Via Pieve del Colle, 1 Urbania (Pu) Tel. 0722.317945 www.pievedelcolle.com

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AGRITURISMO CÀ ANDREANA

DOVE COMPRARE

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T. & C.

Via Pole, 26/A – www.truffle.it

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MARINI TARTUFI DI MARINI AZZOLINI

V.le Risorgimento, 26 www.trufflespecialties.com

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ACQUALAGNA TARTUFI

Piazza Mattei, 9/bis Tel. 0721.799310/797031 www.acqualagnatartufi.com

}

TARTUFI TOFANI

Via Bellaria, 37 Tel. 0721.798918 – www.tartufitofani.it

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TRUFFA TARTUFI DI TRUFFA MARIA GABRIELLA

Via Alcide De Gasperi, 55 Tel. 0721.798634

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LE TRIFOLE DI DAVIDE CURZIETTI

Via Alcide De Gasperi, 88 Tel. 0721.798581 www.tartufidiacqualagna.it

INFO UFFICIO TURISTICO ACQUALAGNA Tel. 0721.796741 www.acqualagna.com www.riservagoladelfurlo.it



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CALABRIA,

terra di vini e di sognatori Nell’antichità, grazie alla sua natura robusta e resistente ai viaggi, il nettare di Bacco prodotto da questa terra tra due mari veniva esportato in tutto il mondo conosciuto. E oggi? Si guarda ancora lontano grazie a viticoltori intrepidi e vitigni autoctoni di grande qualità di

Filippo Teramo

T

erra, mare, sole ma non solo. Sì, perché l’Enotria (“terra del vino” così gli antichi Greci l’avevano ribattezzata), è anche (soprattutto?) terra enoica, con una ricchezza di vitigni autoctoni senza eguali. Merito della natura, che in questo lembo estremo del Mezzogiorno s’è divertita a modellare un territorio vasto, con oltre 700 km di costa, di scogli a picco sul mare, di spiagge sabbiose, di variopinte colline, di terrazzamenti e di pendii impervi, dai panorami mozzafiato. La Calabria – una montagna immersa tra due mari,

lo Jonio e il Tirreno – è dunque una terra dalle condizioni climatiche ideali per generare nettari dalle qualità organolettiche straordinarie: un luogo magico, del resto, per tutte le coltivazioni mediterranee. A queste latitudini, come detto, il vino ha origini antichissime: ai tempi delle Olimpiadi di Athena, ad esempio, ai vincitori dei giochi veniva offerto in dono il Cirò, il “nettare degli Dei” appunto, prodotto in quei vigneti ancora oggi trapiantati tra ulivi secolari e capaci di far nascere vini Doc e Igp che donano autorevolezza e prestigio all’intera produzione regionale.

Il rosso e il bianco

Il vitigno autoctono alfiere dell’enologia calabrese è il Gaglioppo, che in greco significa “bellissimo piede” (il riferimento è alla bellezza dei suoi grappoli). A cullarne i filari, in seno a terreni aspri e siccitosi che ne mettono alla prova la resistenza e la precoce maturazione, ma che gli donano anche quel suo tipico color rosso rubino in bottiglia, la montagna del Crotonese, che si estende su un territorio di pochi chilometri tra paesaggi vitati che scollinano fino a diventare pianeggianti e lambire il mare. Nel clima temperato di questa terra c’è il segreto dei profumi e della freschezza dei suoi vini, mentre il terreno ricco di minerali regala loro la componente fruttata. Ma nell’Olimpo degli autoctoni calabri, al rosso Gaglioppo si affianca di sicuro il più meridionale Greco di Bianco, genitore di vini passiti dal colore giallo paglierino tendente al dorato, i cui primi vitigni furono impiantati da coloni ellenici intorno al febbraio 2017

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I PROTAGONISTI

700 a.C. e oggi disegnano il versante delle colline esposte al mare Jonico della provincia di Reggio Calabria. Come vuole la tradizione, quella che un tempo era chiamata “uva greca” viene prima vendemmiata e poi fatta appassire su graticci (i cannizzi) così da concentrare gli zuccheri per produrre un vino passito Doc dal profumo intenso, con sentori delicati di zagara e di miele di agrumi, fichi secchi e frutta candita, dall’ottimo equilibrio tra note

dolci e fresche. Proprio come accade alla Tenuta dei Dioscuri di Bianco, azienda di riferimento che ha costruito la propria cantina con macchinari adeguati per la lavorazione del vino Greco di Bianco, realizzando apposite serre per l’appassimento delle uve.

Verticali tirreniche

Dall’altra parte della costa reggina, quella bagnata dal Tirreno, la “montagna” cala direttamente a picco sul

Roberto Ceraudo

Massimiliano Capoano

Imprenditore del Cirotano, è un uomo che dall’amore per la sua terra «ha tratto il desiderio di coltivare la vite», come lui stesso racconta. Determinato a conciliare una produzione di alta qualità con l’equilibrio tra l’opera dell’uomo e i cicli naturali, pratica l’agricoltura biologica, persegue l’autosufficienza energetica e sostiene l’utilizzo di vitigni autoctoni, di lieviti “indigeni” e di tecniche di difesa naturali, bandendo diserbanti e trattamenti chimici. La sua tenuta a Strongoli Marina è un modello da imitare, che porta avanti con il sostegno dei figli Susy, Giuseppe e Caterina, quest’ultima unica donna-chef stellata di Calabria, che cucina le materie prime di produzione propria. I vigneti dell’azienda Ceraudo si sviluppano intorno a un caseggiato del ’600 e alla cantina dove vengono raffinate le prestigiose etichette.

Vive e opera sulle colline di Cirò Marina, questo giovane produttore di etichette di Cirò Doc, erede di un’antica famiglia la cui storia è segnata da un grande amore per il vino. Massimiliano lo porta avanti alla guida della Tenuta dei Baroni Capoano, gestita nel rispetto di una filosofia aziendale volta alla qualità piuttosto che alla quantità, e legata alle tradizioni contadine. Tutto questo senza però dimenticare la necessità di innovare la filiera con moderni impulsi sia nella produzione che nella commercializzazione. L’affinamento delle etichette più pregiate avviene nei sotterranei dell’antico palazzo di famiglia, tra le spesse mura di pietra che ne garantiscono un’ottimale temperatura. Per i Baroni Capoano, tutti questi fattori rappresentano «la tela di un mosaico che raffigura un prodotto unico per qualità e tradizione».

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mare e il litorale è quello che ai tempi di Omero fu protagonista degli scontri di Ulisse con Scilla e Cariddi: siamo nella Costa Viola che racchiude i graziosi centri marinari di Scilla, Bagnara Calabra e sale fino a Palmi. In quest’area la viticoltura si fa “eroica”. Fin dall’antichità infatti, per poter essere coltivati, questi terreni a strapiombo sul mare necessitano delle cosiddette armacie, i muretti a secco indispensabili per contenerne la natura franosa, e oggi simbolo dei caratteristici terrazzamenti che ospitano i filari di vigna. Una zona unica, ove si pratica la viticoltura di “forte pendenza” o “di montagna”, e dove ha sede, tra gli altri, la Casa Vinicola Criserà di Francesco Tramontana, che vanta una lunga tradizione familiare di amore per le vigne. Dopo anni di sperimentati affinamenti, Criserà propone vini dalla natura ben definita, dal carattere forte e dalla grande finezza. L’impiego di vitigni autoctoni come il Nerello calabrese e il Gaglioppo, e l’uso delle più moderne tecnologie, hanno fatto raggiungere alla produzione vitivinicola dell’estremo sud della Calabria livelli di elevata competitività. Fiore all’occhiello il vino Armacia prodotto dai vitigni autoctoni Prunesta, Malvasia Nera, Nerello e Gaglioppo dai piccoli produttori riuniti nella Cooperativa Enopolis Costa Viola, primo vero esempio di cooperazione da queste latitudini.

La curiosità

Nel 560 a.C., un esercito Locrese di 10mila uomini sconfisse 130mila soldati crotonesi. La leggenda parla “un antichissimo vino che infuse ai Locresi un coraggio e un vigore tali da sostenerli nell’impresa”. Sarà vero? Quel che è certo è che in una piccola superficie di terra argillosa tra i vigneti di Bianco e Casignana, viene prodotto quello che gli esperti definiscono “il più antico vino d’Italia”.


experience

CALABRIA ENOICA

DOVE MANGIARE

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RISTORANTE DATTILO La cucina stellata di Caterina Ceraudo. Menù da 55 euro Contrada Dattilo Strongoli (Kr) Tel. 0962.865613 www.dattilo.it

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ÈHOTEL 4 stelle con panorama sullo Stretto. Doppia da 110 euro Via Rada Giunchi, 6 Lido Comunale Reggio Calabria Tel. 0965.893000 www.ehotelreggiocalabria.it

DOVE DEGUSTARE

L’A GOURMET L’ACCADEMIA Il regno dello chef Filippo Cogliandro, per palati fini. Menù da 38 euro Largo Colombo, 6 Reggio Calabria Tel. 0965.312968 www.laccademia.it

MICU I COLA CANTINA Corso Torre Vecchia, 1° Tronco snc Marina di Gioiosa Ionica (Rc) Tel. 0964.411657 facebook.com/micuicola.cantina

DOVE DORMIRE

TENUTA DEI BARONI CAPOANO Contrada Ceramidio Cirò Marina (Kr) Tel. 0962.35801 www.capoano.it

wHOTEL & RESIDENCE IL GABBIANO A pochi metri dal mare Doppia da 85 euro Via Punta Alice, 2 Cirò Marina (Kr) Tel. 0962.313389 www.gabbiano-hotel.it

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AZIENDA AGRICOLA CERAUDO Contrada Dattilo Strongoli (Kr) Tel. 0962.865613 www.dattilo.it

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TENUTA DIOSCURI Contrada Scoglio Bianco (Rc) Tel. 0964.911442 www.vnogrecodibianco.it

}

CASA VINICOLA CRISERÀ Via Militare, 10 Reggio Calabria (Rc) Tel. 0965.302686 www.vinicrisera.it

DA VEDERE In Calabria la storia vinicola affonda nella notte dei tempi. Testimonianza ne è la presenza del tema iconografico del vino in una sala di un’antica villa romana ritrovata a Casignana, piccolo borgo della Locride. In quella cosidetta “Sala di Bacco”, il pavimento è corredato da un mosaico che raffigura il dio greco in stato di ebbrezza sorretto da un satiro mentre versa vino in un’anfora.

www.rossocalabria.wine www.consorzioviniciroemelissa.com

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Il Pagliaccio

Riccardo Lagorio

I RISTORANTI del mese

Una coppia affiatata quella che Anthony Genovese e Marion Lichtle hanno saputo creare nel centro di Roma. Le preparazioni raccontano dell’innata creatività di Genovese e di lunghi periodi trascorsi in giro per il mondo; una cucina personale la sua, ragionata intorno a contrasti e consonanze che rendono l’esperienza sempre diversa. Peraltro, così nascono le emozioni. Come il Rombo, emulsione di ananas, alghe e spinaci, o l’Ostrica burrata, lytchees e tapioca. Per i dolci c’è lei, Marion, alsaziana che completa l’atmosfera con proposte tanto raffinate che sarà difficile trovarne simili in giro per il Belpaese. Enciclopediche la carta dei vini e quella dei distillati. Menù da 100 euro Via dei Banchi Vecchi 129, Roma – Tel. 06.68809595 – www.ristorantepagliaccio.com

LA PEDRERA Sulle rive del fiume Oglio, grandi vetrate permettono allo sguardo di immergersi nella natura. Dentro, spazi ampi e stile minimal. È il regno di Luciano Lissana, che assembla materie prime scelte con guizzi di ingegnosità inusuali. I risultati sorprendono. Originali le pagine del menu, applicate a vecchi numeri di Dylan Dog: deliziosi il Piccione con scaloppa di fegato d’oca e il Millefoglie al cremoso di zafferano. Si cena con 55 euro Via Brescia 29, Soncino (Cr) Tel. 037.485785 – www.ristorantelapedrera.com

BASILIO Nato dall’esperienza del suo proprietario, Basilio Tatti, si distingue per la scelta delle materie prime. Ostriche Tarbouriech, crudi freschi del mediterraneo, paste fresche tradizionali: sono solo alcuni degli ingredienti sapientemente trattati dallo chef salentino Gianluca Tondo. L’ottimo cibo, unito a un’atmosfera calda e informale, rendono l’esperienza culinaria al Ristorante Basilio davvero indimenticabile. Menù da 40 euro Via della Giustizia 5, Milano Tel. 02.67079402 – www.basiliomilano.it

RISTORANTE EUROPEO

DINNER AL N° 24

Arredamento classico con piatti di ceramica e tegami in rame alle pareti per comunicare la familiarità dei fornelli, e coloratissime stoviglie dipinte a mano. Sono Alfonso e la figlia Fabiana Mattozzi a rendere ancora più accogliente il locale attraverso le buone maniere. Profumi marinari (Fusilli di Monteforte Cilento, con vongole veraci e cime di broccoli o Frittura di novellame di triglie, merluzzi, boghe e sardine) e pizze d’incanto. Menù da 45 euro Via Marchese Campodisola 4, Napoli Tel. 081.5521323 – www.mattozzieuropeo.com

La cucina lombarda incontra il mondo grazie all’esperienza londinese del cuoco Paolo Cavagnis. L’attenta scelta di materie prime consente di ottenere piatti personali e gustosi come fish & chips (pesce persico del lago d’Iseo in tempura) o il Filetto di Angus irlandese con radicchio trevisano al Valcalepio Rosso e patate dauphinoise alla robiola bergamasca. Ottimo l’abbinamento cibo-vino. Prezzo medio: 45 euro Piazza XX settembre 24, Sarnico (Bg) Tel. 035.910408 – www.dinnersarnico.com

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Foto ZIL

AGENDA il BUONO d’Italia

GUSTO IN SCENA

OLIO OFFICINA FESTIVAL Dell’olio, delle sue proprietà e caratteristiche, del modo di impiegarlo e della situazione globale del comparto oleario si parlerà in occasione tre giorni ideata e diretta da Luigi Caricato, oleologo, scrittore e divulgatore, in scena al Palazzo delle Stelline di Milano, attraverso gli incontri di approfondimento e il contatto diretto con i produttori nelle sale e nel magnifico chiostro allestito per l’occasione con sagome di supereroi riuniti sotto l’insegna comune di Ufo, acronimo di United Forced

of Oil. tema della sesta edizione è “Energia. Olio in movimento” infatti l’olio, oltre a essere alimento e condimento, è anche e soprattutto una fonte di calorie in grado di dare una spinta propulsiva e dinamica all’organismo e di pervaderlo di benessere e di gusto. Un mondo tutto da scoprire anche grazie a momenti di degustazioni guidate, agli appuntamenti della sezione economia, dell’oil and food design, della sezione salute & benessere e dell’area olistica, con una serie di insolite lezioni di yoga oliocentrico.

Nella cornice della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia torna l’evento dedicato a La Cucina del Senza, vero e proprio stile di vita volto al benessere che trova massima espressione in una cucina priva di sale, zucchero e grassi aggiunti, che valorizzi il gusto e le proprietà naturali dei cibi. Protagonisti i migliori chef e le aziende di qualità.

Tanti gli appuntamenti folcloristici che caratterizzano la manifestazione (i dissacranti Giovedì, come quello dedicato ai “cornuti”, o la Festa dell’Orso del 2 febbraio, ricca di simboli divinatori). Il più singolare è senz’altro il rito della Estrema Unzione del Carnevale si celebra alla vigilia del Martedì grasso e il successivo Funerale del Carnevale.

olioofficina.com

Quella che si svolge a Terni nel priodo più romantico dell’anno è una manifestazione dedicata al cibo degli dei, il cioccolato, senza dubbio il preferito dagli innamorati, che si sviluppa in un ricco programma di eventi e laboratori, degustazioni e sfide golose. Anche l’arte ha un ruolo di primo piano grazie a iniziative come la realizzazione di un insolito murales a forma di tavoletta di cioccolato dipinto dai visitatori, e l’allestimento di un’intera via dedicata alla pittura non a olio, non a tempera ma… a cioccolato! Tanti inoltre i momenti che vedono le coppie protagoniste, invitate a partecipare a concorsi e momenti di condivisione.

10-14 febbraio cioccolentino.com

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gustoinscena.it

CARNEVALE DI PUTIGNANO

2-4 febbraio

CIOCCOLENTINO

12-13 febbraio

STORICO CARNEVALE DI IVREA Grande festa popolare durante la quale si celebra la liberazione della popolazione dalla tirannide durante il Medioevo, è famosa per la sua battaglia delle arance che si svolge per tre giorni nelle piazze della città. In realtà si tratta di una manifestazione caratterizza da un complesso cerimoniale, il cui momento clou è un Corteo Storico, denso di evocazioni leggendarie.

12, 19, 26 e 28 febbraio

carnevalediputignano.it

12 febbraio 1 marzo

storicocarnevaleivrea.it


Gilda Ciaruffoli

GUSTO E OSPITALITÀ A TIRRENO CT

I MIGLIORI VINI ITALIANI Manifestazione dedicata al mondo del vino che vede la partecipazione di oltre 100 espositori e più di 600 etichette, ospitata dal Salone delle Fontane dell’Eur a Roma. Durante le quattro giornate di evento, i visitatori possono scoprire le migliori etichette della produzione italiana proposte in libera degustazione, completata da deliziosi assaggi di specialità gastronomiche di accreditate aziende food Made in Italy. In programma diversi eventi collaterali, tra cui i Wine Tasting, laboratori di degustazione a cura di

Luca Maroni, nota firma enologica italiana e ideatore della manifestazione, incentrati sulla sua metodologia di analisi sensoriale, durante i quali il pubblico potrà scoprire le caratteristiche organolettiche di circa 10 vini di aziende presenti alla manifestazione. Novità di quest’anno, Sentori Di-Vini: degustazioni guidate di vini e sentori condotte da Luca Maroni e Ambra e Giorgia Martone del LabSolue in un originale gioco di rimandi, un inedito confronto alla scoperta dei paesaggi olfattivi della natura e del vino.

L’ISOLA DEI RITI ARCAICI

imiglioriviniitaliani.com

Torna al PalaCavicchi di Roma la Fiera Internazionale della Canapa. Numerose le aziende partecipanti, nazionali e internazionali, per un incontro di cultura e ricerca, un percorso che viaggia nella storia di una materia prima a lungo dimenticata, e si affaccia al futuro grazie alle tante e inedite proposte degli espositori: oggi infatti la canapa è divenuta un ingrediente in forte ascesa con il quale si realizzano ottimi olii, pane, pasta, dolci... Viene inoltre utilizzata come fibra tessile naturale e costituisce un elemento essenziale nella bioedilizia. Canapa Mundi è insomma un’opportunità per conoscere e per rilanciare una pianta che fa parte della nostra cultura; un’occasione di rivalsa per un settore che abbraccia ambiti diversi, tutti dalle grandi potenzialità.

tirrenoct.it

Torna presso la Fiera di Carrara (Ms) Tirreno CT, format che raccoglie soluzioni e tendenze per il mondo della ristorazione e dell’ospitalità. In programma convegni, degustazioni e concorsi internazionali come il Campionato Italiano di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria e il Campionato italiano di Cake Design.

16-19 febbraio

CANAPA MUNDI

19-22 febbraio

IL CARNEVALE GARDESE Ad aprire le danze ci pensa il Grande Corteo del 23 febbraio di Ortisei, seguito da sfilate, fiaccolate, musica e spettacoli. Particolarmente sentito il Giovedì Grasso, la “juebia grassa”, giornata dedicata agli scherzi e alla tavola. Immancabili ovviamente suggestivi Carnival Ski Show.

Il Carnevale assume in Sardegna un gusto tutto speciale. I momenti clou della festa si concentrano tra il giovedì e il martedì grasso, quando tornano a essere messe in scena figure mitiche come quella di Re Giorgio di Tempio Pausania, oppure scendono per le strade le maschere spaventose dei Mamuthones di Mamoiada e si svolgono le esibizioni equestri come la Sartiglia di Oristano.

23-28 febbraio

sardegnacultura.it

23-28 febbraio valgardena.it

17-19 febbraio canapamundi.com

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Manifatture

GLI OCCHIALI Nel distretto di Belluno

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ACCESSORI Orologi

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FASHION Gioielli

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MOTORI Fiat 500 L

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BEAUTY Cosmetici

Coi PIEDI nella storia

Realizzare scarpe perfette è una tradizione tutta italiana. Da nord a sud dello Stivale, ecco allora un quadro dei protagonisti di ieri e di oggi, che è anche una riflessione sul futuro delle calzature di

Piero Caltrin

S

carpe di alto livello? Un record tutto nostrano. È l’Italia infatti il primo produttore europeo e il decimo, in termini di volumi prodotti, nel mondo. Confezionarle significa portare avanti un’eccellenza così radicata che se ne trovano tracce persino in una novella del Decamerone di Boccaccio, in cui si fa riferimento alla produzione di calzature a Sant’Elpidio a Mare, nelle Marche, distretto ancora oggi al primo posto per numecontinua a pag. 68

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BEN FATTO d’Italia

I PROTAGONISTI

Vito Artioli La Star delle scarpe Imprenditore nel settore della creazione di modelli per calzature, abbigliamento e accessori nonché stilista della Vito Artioli Design, nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 74mila modelli per le più celebrate maison internazionali. Il suo Calzaturificio Star esporta il 99% della produzione, che ritroviamo dunque nelle vetrine dei più bei negozi del mondo e ai piedi di molti personaggi del jet set internazionale. Forte di questa esperienza, Artioli è stato uno dei fondatori dell’Associazione Italiana Stilisti, ed è da molti anni consigliere nazionale dell’Anci, di cui dal 2003 ricopre la carica di vicepresidente vicario con delega su servizi e settori quali la Scuola Formazione, il Cimac (Centro italiano materiali di applicazione calzaturiera), Ricerca e Innovazione, e Promozione della produzione calzaturiera in Europa. Il successo del Micam è anche merito suo. «I produttori italiani sono il vero cuore del nostro evento – ha dichiarato in occasione dell’ultima edizione – La presenza di imprese internazionali è sempre più importante per sottolineare il ruolo globale della manifestazione; buyer e clienti da tutto il mondo vengono attratti a Milano principalmente dalla completezza dell’offerta del nostro Salone della Calzatura».

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Un’antica forma in legno per la lavorazione artigianale delle scarpe ro di aziende e addetti del settore. Secondo i dati Anci, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani, relativi alle realtà regionali che producono scarpe a mano e su misura, le Marche sembrano infatti resistere sulla vetta con 1.993 aziende e 23.048 addetti, seguite da Toscana, Veneto, Lombardia, Campania, Puglia, Emilia Romagna. Certamente l’eccellenza produttiva nazionale deve fare i conti con una

crisi economica che in una decina di anni ha dimezzato la produzione, con una concorrenza spietata dei paesi asiatici e una legge sulla filiera del Made in Italy incerta. Eppure continuano a venire prodotti modelli unici per artigianalità e cura del dettaglio. Con grande gioia di tutti i feticisti del mondo.

Il capitale umano

Il distretto delle calzature marchi-


L’appuntamento The Micam è il Salone Internazionale della Calzatura che, con cadenza biennale, racconta trend, design e innovazione nel settore. In programma a Fiera Milano Rho, è l’appuntamento imperdibile per specializzati e appassionati, e si rinnova dopo il successo della 82a edizione, che ha registrato oltre il 5% in più di presenze (44.668 visitatori): tra le novità di quest’anno, l’area espositiva dedicata ai designer emergenti, ma anche un fitto calendario di eventi e sfilate. www.themicam.com 12-15 febbraio

giano comincia dalle botteghe. E da lì finisce nelle vetrine più esclusive di mezzo mondo. Una tradizione che arriva da lontano: già nel Medioevo i calzolai avevano un notevole peso nelle corporazioni dei mestieri, con le Marche principale punto di ingresso delle importazioni del cuoio da Grecia e Balcani. Le produzioni andavano dalle semplici chiochiere e pianelle (scarpette basse in pelle o stoffa con

suola piana) a modelli più sofisticati. Alla metà del Novecento, con l’arrivo di macchinari specifici, anche la produzione marchigiana fa il grande salto, e nascono le prime industrie, ma il valore aggiunto da queste parti resta il “capitale umano”, come sosteneva qualche anno fa Angelo Giannini – che ha il suo calzaturificio a Monte Urano (Ap) –, puntando i riflettori sulla competenza artigianale accumulata in

secoli di lavoro delle pelli, vero plus della produzione regionale.

Vigevano capitale

Nel pavese, tracce dell’attività calzaturiera si trovano già nel XIV secolo. Siamo a Vigevano, dove nel 1866 Luigi e Pietro Bocca diedero vita al primo calzaturificio modernamente inteso. Nella città ducale sono nate le scarpe da tennis e le calzature in gomma, mentre agli febbraio 2017

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BEN FATTO d’Italia

inizi del secolo Antonio Ferrari aprì la prima fabbrica italiana di macchine per calzature. La fama di Vigevano “capitale italiana della calzatura” si diffuse nel 1960, giustificata dai numeri: la produzione annua infatti sfiorava allora i 21milioni di paia. Oggi questa tradizione la si ritrova nella presenza di svariati calzaturifici ancora attivi e tra le sale del Museo Internazionale della Calzatura; dagli anni ’80 inoltre è attivo il Cimac, il Centro italiano materiali di applicazione calzaturiera, nato per volontà dell’Anci. Si tratta di un laboratorio innovativo dove operano tecnici specializzati per offrire alle imprese del settore calzaturiero e della filiera servizi di ricerca e controllo qualità.

A passeggio lungo il Brenta

DA SAPERE

Una suggestiva immagine di Narciso Rossi, fondatore di Rossimoda

Formazione

Storia e cultura

A San Mauro Pascoli, in Romagna, è attivo il Cercal, Centro di ricerca e scuola internazionale calzaturiera, dove si studia l’intera filiera produttiva; circa 80 le aziende consociate, tra le quali Pollini, Sergio Rossi, Valleverde. Altri istituti sono a Firenze il Fit (fashion istitute of tecnology), il Politecnico di Stra, la Scuola professionale al Dell’Acqua di Legnano, a Vigevano l’Itis Caramuel.

Il Museo della Calzatura di Stra propone numerosi laboratori didattici tenuti da operatori specializzati rivolti a studenti delle scuole di vario ordine e grado. Qui i ragazzi non solo apprendono la storia del territorio manifatturiero che li circonda, ma imparano anche i trucchi del mestiere e, con gli scarti di lavorazione, possono creare la propria scarpa ideale. Aperto nel 1995, il Museo raccoglie 1500 modelli femminili griffati prodotte dalla Rossimoda dal 1947 a oggi e una preziosa raccolta di calzature veneziane del ‘700 e dell’800.

www.cercal.org – www.fitnyc.edu www.isdellacqua.gov.it www.itiscaramuel.it www.museodellacalzatura.it

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Affonda le radici fin nel ’200 la tradizione calzaturiera delle terre lagunari che da Stra vanno fino a Fusina, lungo un ramo del Naviglio del Brenta. Già nel 1268, infatti, a Venezia esisteva la Scuola dei Calegheri, una confraternita di artigiani che produceva calzature di pregio per i nobili che non rinunciavano ai loro privilegi neppure durante il periodo della villeggiatura in riviera. Oggi in zona si contano oltre 700 calzaturifici che esportano 22milioni di paia di scarpe l’anno per i più noti ed esclusivi marchi mondiali dell’alta moda. Tra questi, uno dei più importanti è il Rossimoda fondato nel 1947 da Narciso Rossi e passato di proprietà alla holding multinazionale LVHM dal 2003. Azienda tra le più importanti nella produzione di scarpe per grandi firme dell’haute couture come Yves Saint Laurent, Givenchy, Ungaro, Klein e Lacroix, Rossimoda ha una storia lunga quasi 70 anni, e la racconta al pubblico all’interno di Villa Foscarini Rossi, una seicentesca dimora storica dove ha sede il Museo della Calzatura.


experience

SCARPE ITALIANE DA VEDERE

DOVE COMPRARE

MUSEO INTERNAZIONALE DELLA CALZATURA PIETRO BERTOLINI

VITO ARTIOLI – CALZATURIFICIO STAR Dal 1912 un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. www.artioli.com

Nato dalla passione che spinse il cavalier Pietro Bertolini, già dal 1930, a raccogliere calzature storiche, oggetti e documenti del settore, è la prima istituzione pubblica in Italia dedicata alla storia della scarpa. Castello Sforzesco Piazza Ducale, Corso Repubblica Vigevano Tel. 0381.693952 www.museocalzaturavigevano.it

CALZATURIFICIO FRAU Storica espressione dell’artigianalità di qualità. Via Torino 18/20 San Giovanni Ilarione (Vr) Tel. 800.471999 www.frau.it CALZATURIFICIO GARDENIA

#scarpeitaliane #museodellacalzatura

Uno stile che fa delle variazioni alla scarpa classica il segreto del suo successo. Via Provinciale Francesca Nord, 115

Santa Maria a Monte (Pi) Tel. 0587.704000 www.gardenia-srl.it ANGELO GIANNINI Suoi i marchi Donna Serena e Angelo Giannini. Via Montegrappa, 1 Monte Urano (Fm) Tel. 0734.840495 www.angelogiannini.it MANAS CALZATURE Perfetta espressione dell’arte calzaturiera Made in Marche. Via Tangenziale 14/16 Montecosaro Scalo - Macerata Tel. 0733.86231/564978 www.manas.com

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BEN FATTO d’Italia

Gli

OCCHIALI ITALIANI...

L’appuntamento È il più grande evento internazionale dedicato al settore mondiale dell’eyewear. Con oltre 52mila presenze e più di 1.200 espositori da tutto il mondo, il Mido, la Mostra Internazionale di Ottica, Optometria e Oftalmologia, è l’appuntamento annuale irrinunciabile per addetti ai lavori e appassionati. In anteprima, dal 25 al 27 febbraio, si possono così scoprire le nuove linee e tenersi aggiornati sulle tendenze del settore, sia in tema di prodotti sia di tecnologia all’avanguardia. Ecco allora “sfilare” nei padiglioni espositivi, montature per occhiali da vista, da sole, per uomo, donna e bambino, custodie per occhiali, lenti a contatto. E ancora macchinari di ultima generazione, attrezzature e utensili di ogni genere. www.mido.com 25-27 febbraio

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visti da vicino

È una delle eccellenze del Made in Italy, che a febbraio trova la sua vetrina al Mido di Milano. Una storia, quella dell’occhialeria, che affonda le radici in tempi remoti. Scopriamola insieme di

Maria Grazia Tornisiello

C

’è chi – come canta Franco Battiato – si mette degli occhiali da sole per avere “più carisma e sintomatico mistero” e c’è chi addirittura, come la stilista Vivienne Westwood, non riesce neanche a pensare senza indossare questo accessorio fondamentale. Forse però non tutti sanno che i primi occhiali furono inventati inconsapevolmente intorno al 1290 dai

maestri vetrai di Murano, i quali cominciarono a fabbricare il vetro plasmabile, che sarebbe stato utilizzato in seguito per la costruzione dei primi supporti da lettura. Col tempo gli occhiali sono diventati oggetti di uso quotidiano, non limitandosi più soltanto a correggere i difetti visivi, ma trasformandosi in veri e propri oggetti di design.

Veneto sotto la lente

Da Venezia a Belluno il passo è bre-


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BEN FATTO d’Italia

I PROTAGONISTI

Massimo Vian Luxottica

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Nato a Verona nel 1973, dal 2015 è Amministratore Delegato Prodotto e Operations di Luxottica, realtà leader nel design, nella produzione e nella distribuzione di occhiali da sole e da vista di altissima qualità. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria gestionale all’Università degli Studi di Padova, Vian si è trasferito a Londra dove, arricchendo il suo curriculum di esperienze nell’ambito del marketing e dei processi di operation management e world class manufacturing, è rimasto fino al 2001. In Italia, dopo alcuni anni di impiego e crescita nel settore automotive, entra in Luxottica nel 2005 ricoprendo via via mansioni di maggiore responsabilità. Certo che uno degli elementi essenziali alla crescita del comprato sia la capacità d’innovazione, motore per lo sviluppo di nuovi canali distributivi a elevato potenziale e per il rafforzamento della presenza nei mercati emergenti, Vian dichiara: «È davvero gratificante constatare la continuità della crescita in tutte le aree di business. Prevediamo che questi trend positivi proseguano con un incremento degli utili superiore alle vendite. Guardando avanti, confermiamo l’obiettivo di raddoppiare i ricavi nell’arco dei prossimi dieci anni».

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ve. Basta infatti spostarsi di un cenl’atto di nascita delle occhialerie tinaio di chilometri verso nord, per bellunesi. Oggi il distretto veneraggiungere quello to conta oltre 300 che oggi è consiaziende produttrici Quello bellunese derato il distretto di montature da viè oggi considerato il dell’occhiale più sta, occhiali da sole, distretto dell’occhiale astucci, minuterie famoso al mondo. più famoso Un’arte sviluppatasi per occhiali, macda queste parti solo chinari e attrezzaal mondo. La sua alla fine del XIX seorigine risale alla fine ture di produzione, colo, grazie alla felilenti e trattamenti del XIX secolo ce intuizione di un galvanici. Con i suoi giovane artigiano di 12mila addetti, il diCalalzo di Cadore, Angelo Frescustretto si concentra prevalentemenra, che il 15 marzo del 1878 fonda, te in Cadore, area in cui è locainsieme al fratello Leone e all’amilizzato circa il 50% delle imprese, co Giovanni Lozza, la Fabbrica Ocnell’Agordino, dove ha sede la Luchiali A. Frescura e C. considerata xottica, leader mondiale del settore,

La curiosità

Se si pensa alla storia degli occhiali da sole, il primo modello che viene in mente è il Ray Ban Aviator, utilizzato dai piloti della United States Air Force. Risalendo nel tempo, troviamo occhiali dalle lenti oscurate indosso ai divi del cinema muto, che cercavano di proteggere gli occhi dalle luci del set. A metà ’700, fu l’ottico inglese James Ayscough a consigliare l’uso di lenti verdi o blu per risolvere alcuni problemi di vista, e in Cina ne abbiamo esempi fin dal XII secolo. Per risalire all’origine dell’uso di lenti colorate, però, pare si debba tornare in Italia, alla Roma di Nerone. Sembra infatti che l’imperatore osservasse i gladiatori combattere nell’arena usando particolari smeraldi grazie ai quali, un po’ per il colore un po’ per la lavorazione, riusciva a migliorare la visione delle amate scene di lotta.


www.distrettoocchiale.it www.certottica.it

nelle zone di Longarone, Alpago e Feltrino, dove si trovano, tra le altre, la Safilo e la Marcolin, e in Val Belluna.

Uno sguardo al futuro

experience

OCCHIALI ITALIANI DA VEDERE MUSEO DELL’OCCHIALE Per mantenere viva la memoria della storia dell’occhialeria bellunese, negli anni ’90 viene inaugurato, a Pieve di Cadore, per volontà di Vittorio Tabacchi, l’allora presidente della Safilo, il Museo dell’Occhiale dove sono raccolti circa 2mila pezzi dal Medioevo ai giorni nostri. Oggetti unici, provenienti da collezioni private italiane e straniere, che conducono il visitatore alla scoperta di due percorsi paralleli: il primo illustra

#livethewonder #mido2017

la nascita e l’evoluzione dell’occhiale, il secondo si sofferma sulla storia dell’occhialeria bellunese a partire dalla fine del secolo XIX. www.museodellocchiale.it

DOVE COMPRARE LUXOTTICA www.luxottica.com SAFILO http://safilo.com MARCOLIN http://it.marcolin.com

Una tradizione solida, quella dell’occhialeria in Italia, e in particolare nel bellunese. Col passare degli anni, e nonostante i periodi di crisi dovuti alla crescente concorrenza cinese e al processo di delocalizzazione delle grandi imprese, questo fiore all’occhiello del Made in Italy ha infatti sempre avuto la capacità di rialzare la testa e di reinventarsi. Una tendenza resa tangibile dalla lettura degli ultimi dati diffusi dal Monitor dei distretti di Intesa San Paolo relativi al secondo trimestre 2015, dove possiamo vedere come l’export di montature, occhiali da sole e lenti sia aumentato del 15,7% registrando una forte crescita negli Stati Uniti e in Cina. Ma quello dell’occhialeria è, quasi per definizione!, un comparto che guarda avanti e uno dei principali modi per farlo è quello di puntare sulla formazione di nuove figure professionali. Nella sede padovana della Safilo, ad esempio, ha aperto la prima Scuola Prodotto Occhiale, un percorso triennale di avviamento alla professione di product manager, destinato a formare nove giovani dirigenti tra i 24 e i 31 anni, scelti tra gli oltre 200 candidati, che avranno l’opportunità di imparare un mestiere sul campo e di fare apprendistato nelle varie sedi Safilo in Italia e nel mondo. Un futuro per il distretto, da guardare, è il caso di dirlo, attraverso la lente dell’ottimismo.

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Elena Introna

ACCESSORI

Dare forma al TEMPO

Stati Uniti e ha un ottimo feeling con la famiglia norvegese che, dopo la guerra, acquistò il marchio fondato a Waterbury nel 1854 riportandolo ai successi del passato. Gli abbiamo chiesto cosa Direttore Creativo del Gruppo si prova davanti a un “foglio bianco” Timex, Giorgio Galli ci racconta su cui tracciare le linee che si trasforcome nasce un nuovo modello meranno in un orologio. «Mi piace pensare che il designer dia una forma al tempo, imprigionando in linee geoino a una ventina di anni fa il metriche e materiali attuali qualcosa di designer di orologi era quasi un evanescente. Ma per questo un disegno fantasma; esisteva, spesso erano non basta – risponde Galli – il designer non è solo un creaproprio le sue idee a tivo, deve conoscere determinare il succesIl designer non è solo il marketing, seguire so di un modello, ma un creativo. Deve la filosofia aziendale il merito era sempre e interpretandola e tesolo della marca. Tutti conoscere marketing nendo presente che il sapevano, ad esempio, e strategie aziendali modello arriverà sul che il Royal Oak era stato disegnato da Gerald Genta, ma mercato dopo uno o due anni dalla prisolo dopo molti anni l’azienda rico- ma impostazione. Quando pensiamo a nobbe pubblicamente il suo contribu- un nuovo prodotto abbiamo già fatto to. «Oggi le cose sono cambiate» dice lunghe ricerche e lo sviluppo delle idee, Gorgio Galli, designer lombardo con nate da linee guida, è cosa naturale». più di 20 anni di esperienza nel mondo Galli ha realizzato anche un libro con degli orologi. Del Gruppo Timex, che molte fotografie per illustrare meglio la comprende marchi di proprietà o su filosofia dei brand, un altro esempio di licenza e che nel mondo conta più di come la funzione del designer abbia as5mila addetti, questo lombardo è Di- sunto contorni più accentuati nella vita rettore Creativo; passa una settimana dell’impresa e si rivolga direttamente a al mese nella sede del Gruppo negli chi indosserà l’orologio.

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SOPRA, IL DESIGNER GIORGIO GALLI. QUI, DALL’ALTO, MODELLI NAUTICA E WATERBURY TIMEX



Monia Manzoni

FASHION

FASHIO

I gioielli di ZOPPINI

Chi si ama osa”. Questo lo slogan che segna la campagna pubblicitaria 2003/2004 di Zoppini, i cui memorabili scatti portavano la firma del celebre fotografo tedesco Helmut Newton. Uno slogan che ben racconta lo spirito di questo marchio fondato nel 1997 da Mauro Zoppini e reso celebre dal grande successo della collezione Feeling, con il suo bracciale componibile in acciaio e oro destinato a rimanere a lungo un best-seller.
Col tempo Zoppini ha saputo evolversi in una gamma di gioielli dal gusto elegante e contemporaneo. L’ufficio Research and Design ha sviluppato infatti collezioni in grado di raccontare i desideri e disegnare l’immaginario contemporaneo, come è accaduto con Coffee, grande classico del brand.
Il segreto del successo di questa realtà toscana è la continua ricerca di nuovi materiali e di tecniche di produzione all’avanguardia, unite a una chiara coerenza stilista e a una cura puntuale della comunicazione. Ricordiamo la recente campagna 2013/2014 che ha avuto come testimonial il calciatore Campione del Mondo Alberto Gilardino con la moglie Alice, che hanno poi devoluto l’intero compenso agli Ospedali Pediatrici di Genova e Firenze.
Tra il 2014 e il 2015 l’impegno del brand a favore di una produzione Made in Italy, viene certificato dai sistemi internazionali Made in Tuscany e Italcheck.
Nello stesso anno una selezione di gioielli Zoppini viene ospitata all’interno del luxury shop del celebre Hotel 7* di Dubai Burj Al Arab – Jumeirah.

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u w uBracciale in acciaio composto da 21 castoni e pietre Swarovski bianche di 5 mm. Lunghezza compreso l’allungo 20.5 cm. Prezzo: 69 euro vCollana in acciaio con pendente composto da un castone in acciaio e pietra Swarovski bianca (misura della pietra da 10 mm). Prezzo: 34 euro wOrecchini in acciaio a lobo con due pietre Swarovski bianche di 5 mm. Prezzo: 22 euro xBracciale in pelle testa di moro da 3 mm con pepita grande microfusa in acciaio. Prezzo: 32 euro yPortachiavi moschettone in acciaio 6 mm con filo nautico fango tinta unita. Prezzo: 39 euro

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MADE IN ITALY


FrancescoCondoluci

MOTORI

Piccola ma GRANDE Pratica, spaziosa, sicura: la 500L è in grado di soddisfare ogni esigenza

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cordatevi la cara, vecchia mente dette, proponendosi come vera “500”, l’utilitaria simbolo e ico- e propria auto per tutta la famiglia. na mai dimenticata dell’Italia I presupposti del resto, ci sono tutti: del Dopoguerra. E scordatevi anche lo spazio all’interno è ampio e anche della sua variante moderna rilancia- inaspettato, la guidabilità è inappuntabile. In 5 si viagta come citycar una gia comodissimi e decina d’anni fa dal Non più citycar, a dispetto delle diLingotto. La versione è a tutti gli effetti mensioni compatte “L” della 500 – peuna monovolume che le consentono nultima della serie: di muoversi agedopo è arrivata anche la “X” – in realtà è un po’ la cugina volmente anche nel traffico urbano, grandi forme delle prime due. Una c’è anche un bagagliaio di notevole “maggiorata” che, seguendo i nuovi capacità. Materiali e finiture sono di dettami dell’ormai ex Fiat, oggi FCA, buona qualità e lo stile italiano non fa il verso alle monovolume propria- viene meno nel design, anche se ri-

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spetto alle sue congiunte, la 500L è meno briosa ma più solida, robusta e sicura sulla strada. Più che alla forma, si è puntato alla praticità, insomma. A dare grinta alla vettura ci pensa il motore 1.3 a gasolio di famiglia Multijet II (Start&Stop di serie e cambio a 5 rapporti) ma se bisogna scegliere, val pena valutare la versione 0.9 bi-fuel a benzina e metano da 80 cv.

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Vogliamo un’azienda che stia via offrire possibilità di carriera a tutte cino alle donne e che offra opporquelle donne che vogliono intraprentunità alle donne". Queste le predere un percorso lavorativo altamente messe sulle quali, 7 anni fa, Giorgio professionale libere di organizzarsi la Giampiccolo, Direttore Generale, e giornata e gestendo al meglio il proprio Maria Grazia Sorbera, Direttore Ventempo anche con una famiglia. UNIdite, decisero di fondare UNIQUEpels QUEpels Alta Cosmesi si pone dunque Alta Cosmesi, nuova come un’azienda alla struttura di Vendita quale una donna può Per il nuovo anno Diretta focalizzata sulavvicinarsi con la cerl'azienda ha deciso di le donne dalla quale, tezza di fare ingresso essere ancora più attiva dopo l'incontro con in un mondo del lavonel sociale e più vicina due esperti cosmetoloro in continua crescita alle "donne che hanno gi, Luigi Miori e Tullio e che garantisce ancoraggio", sostenendo Morelli, prende vita che una sicurezza di un’azienda che mira gestione del proprio Associazioni la cui al benessere della proinquadramento promission è la lotta pria clientela, offrendo fessionale (da ottobre contro la violenza prodotti di alta cosmesi 2016 UNIQUEpels sulle donne esclusivamente italiani Alta Cosmesi è assoe certificati BioEcocert e Vegan Ok e ciata UNIVENDITA, associazione di che appoggia la campagna Cruelty categoria che riunisce l’eccellenza delle Free di LEAL. Altro punto di forza è la imprese di Vendita Diretta a domicilio). continua espansione della propria Rete Grande autonomia dunque nel gestire di Vendita che ogni mese si arricchisce sia le ore di lavoro sia il proprio guadi nuove Consulenti e che continua dagno, alla quale si affianca una for-

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mazione professionale molto efficiente e ovviamente prodotti di alta qualità, che possono essere sempre testati dalle clienti prima dell’acquisto. Anche in questo senso il lavoro di UNIQUEpels Alta Cosmesi sottolinea nuovamente la volontà di andare incontro alle esigenze delle donne; un’attenzione e un rispetto che l’azienda è convinta il mondo femminile si meriti, in una società dove la solidarietà tra donne, o verso le donne, è un valore che si va perdendo. Una filosofia questa, che arricchisce il profilo di una Consulente UNIQUEpels di un bagaglio di responsabilità che la rende più che unica, attiva, preparata e pronta dandole i mezzi e i prodotti per essere sempre protagonista. Questi gli obiettivi di un'azienda che sta dalla parte delle donne: con UNIQUEpels Alta Cosmesi, l'Italia fa spazio alle donne... e non si fermerà qui! www.uniquealtacosmesi.com www.e-uniquepels.com


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