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OSPITALITà ITALIANA MAGAZINE by VDG MAGAZINE I VIAGGI DEL GUSTO | ANNO 5 | N.49 | MENSILE | EURO 4,90
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luglio 2015
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VACANZE LOW-COST L’ITALIA PER TUTTE LE TASCHE
Dall’Alto Adige fino alle isole, guida ai territori da scoprire e ai luoghi della cultura più “accessibili”
itinerari
CONSUMI E TENDENZE
vetrina expo milano
nutrition
L’Arcipelago Toscano Le isole del lago Trasimeno Val d’Aosta, piaceri in verticale Tutti i sapori dell’Abruzzo
Valtur, intervista al presidente Vergnano, il caffè ecologico La dieta per l’estate di Veronesi Olio di palma: c’è chi dice no
PIACERI
Valenza, i gioielli di Damiani Viaggio tra i teatri più piccoli d’Italia VdG Magazine Seguiteci su Scorcio di Marciana Marina (Isola d’Elba) Foto di Roberto Ridi per VisitElba
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editoriale
di Domenico Marasco
segreteriadiredazione@vdgmagazine.it
R… estate in Italia
Riscopriamo il nostro Paese: ne vale la pena Cari lettori, anche sul versante del turismo, l’Italia va intravedendo finalmente una luce in fondo al buio tunnel imboccato nell’ormai lontano 2009. I dati del 2015 parlano di numeri in aumento e di viaggiatori internazionali che sempre più numerosi scelgono il nostro Paese come meta dei loro viaggi. Ovviamente non è il caso di lasciarsi andare a illogiche frenesie, perché per il rilancio vero e proprio c’è ancora molto da lavorare. Ci sembra giusto tuttavia sottolineare che, per la nostra amata patria, il momento del cupio dissolvi – vaticinato a getto continuo da sfascisti, cassandre, novelli Savonarola e piagnoni – è ancora di là da venire. Ciò detto, con la stagione delle ferie ormai entrata nel vivo, cogliamo l’occasione per invitarvi a fare “vacanze responsabili” e restare in Italia. Un gesto oculato e intelligente, perché non esiste altro luogo al mondo capace di offrire più cose da vedere e da scoprire della nostra penisola, e al tempo spesso anche “socialmente utile”, se ci passate il termine. Il turismo è uno dei settori che ha sofferto di più la congiuntura degli ultimi anni. Prenotare le proprie vacanze in uno dei millemila posti di villeggiatura che, da Bolzano a Ragusa, abbiamo a disposizione, significa dunque dare il proprio contributo a una redistribuzione virtuosa della ricchezza su tutto il territorio nazionale e a supportare la ripresa delle nostre strutture turistiche. È per questo che abbiamo pensato di regalarvi un numero dedicato alle “vacanze low-cost”, una sorta di guida emozionale a quell’Italia che tutte le tasche si possono permettere. Gli itinerari che vi proponiamo sono variegati e passano dalla montagna al
mare, attraversando un po’ tutto lo Stivale. Abbiamo voluto raccontarvi la Valle d’Aosta con le sue cime e i suoi “piaceri verticali” e l’Alto-Adige dalle valli e dagli altipiani suggestivi. Le terre del Soave in Veneto e poi, giù nell’Italia di mezzo, le bellezze sconosciute del Molise e i sapori dell’Appennino in Abruzzo. E ancora, le destinazioni più “accessibili” del Lazio, tra cui Viterbo, il lago di Bolsena, Rocca dei Papi. E quelle, mai troppo decantate, del nostro meraviglioso Sud: le due coste della Puglia, il parco Nazionale del Cilento, i borghi incantati della Lucania. Sfogliando queste pagine, troverete inoltre altre chicche straordinarie: le spiagge più segrete, i teatri in miniatura, le isole del lago Trasimeno e quelle “minori” dell’arcipelago toscano. Luoghi di incommensurabile bellezza ed economicamente alla portata di tutti. Conoscerli vi darà anche la possibilità di re-innamorarvi dell’Italia e di rendervi conto, una volta di più, del patrimonio di risorse naturali, artistiche e umane di cui disponiamo. Una ricchezza senza eguali che molti media continuano ostinatamente a voler oscurare, cavalcando solo e soltanto “le brutte notizie” per alimentare la macchina del fango. Basta, ne abbiamo veramente abbastanza di quelli del tanto-peggio-tanto-meglio e di chi, “dell’avvelenatore di pozzi”, ne ha ormai fatto un mestiere. Buone vacanze e buon viaggio del gusto a tutti
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sommario sommario luglio 2015
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12 Almanacco di Barbanera 14 Appuntamenti 22 Milano da bere
28 Cover story Il viaggio "low-cost", per scelta o per necessità, è sempre più gettonato. Ma chi associa il target all'immagine del turista zaino in spalla e con budget limitato, si sbaglia. Oggi, complice la crisi, tutte le categorie sociali sono in cerca di mete "accessibili". E allora anche l'offerta si adegua, proponendo, a prezzi contenuti, destinazioni e servizi che un tempo erano appannaggio di pochi. Il Belpaese, del resto, è una miniera inesauribile di bellezze e luoghi ancora tutti da scoprire. Quello che vi proponiamo è un breve viaggio su e giù per lo Stivale,lungo itinerari turistici e percorsi culturali alla portata di tutti. Un vademecum arricchito dai consigli e le analisi di operatori e blogger e dalle dritte del Codacons su come evitare truffe
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luglio 2015
panorama 26 Il personaggio
Franjo Ljuljdjuraj: il montenegrino che ha salvato Valtur, storico brand turistico italiano
46 Ilaria Borletti Buitoni
L'ex presidente FAI e attuale sottosegretario ci racconta il suo personale"viaggio del gusto"
48 Il discount cambia faccia
Mangiar bene a poco prezzo? Adesso si può anche nei supermercati cosiddetti low-cost
52 L'Italia che merita: Vergnano
La più antica azienda italiana produttrice di caffè fa...la rivoluzione. Con le capsule
54 Il Grana Padano a Expo
Come si fa il formaggio italiano più famoso? Presto lo potrete scoprire anche a Milano
70 Il Molise "off road"
I tratturi molisani: un mondo antico fatto di panorami mozzafiato e cucina ruspante
78 La salute nel piatto 88 I birrifici artigianali italiani
Piccole produzioni birrarie nazionali: un must sempre più di successo sul mercato italiano
94 Wine tour: Gewürztraminer
Altoatesino, colore giallo intenso e note floreali uniche: è lui, il vino fruttato per antonomasia
96 Scienza e vita Nel food si può innovare partendo dalle tradizioni più antiche? La parola all'esperto
98 Olio di palma: c'è chi dice no Vi raccontiamo fatti e contraffatti di uno dei prodotti più utilizzati (e discussi) nell'industria
58 Facce dell'Italia che merita
102 Scenari alimentari
cibo&territorio
104 L'Orto dei semplici
62 Sapori d'Appennino
106 Il buono a tavola
Viaggio tra la natura, la gastronomia e le tradizioni artigianali dei parchi dell'Abruzzo
108 Il ristorante
sommario sommario luglio 2015
magazine
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i Viaggi del Gusto Rivista ufficiale del CIM
Direttore Responsabile Domenico Marasco Direttore Editoriale Sergio Luciano Coordinatore di redazione Francesco Condoluci Grafica e impaginazione Daniel Addai Editing Gilda Ciaruffoli Redazione web Greta La Rocca Segreteria di redazione Monia Manzoni - Tel. 02.8688641 ufficiotraffico@vdgmagazine.it Responsabile relazioni esterne Roberto Patti Editore: Opera Italia Srl Via Pola, 15 20124 Milano Sito web: www.vdgmagazine.it Stampa: Tiber S.p.a. 25124 Brescia (Bs) Distribuzione Italia So.Di.P. S.p.A. Via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Abbonamenti
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inviaggio
piaceri
112 Val d'Aosta, piaceri verticali
146 I teatri "minimi" Alla scoperta dei più minuscoli palcoscenici,
La skyway appena aperta è solo uno dei tanti motivi per tornare in Vallèe, fidatevi
120 Travel Quotidiano news 124 L'arcipelago toscano
Montecristo, Pianosa, Gargano: perle del mar Tirreno ideali per un "esilio dorato"
130 Le isole del lago Trasimeno
Tappa in un'Umbria liquida e poco nota, cuore lacustre della Penisola e regno del vivere slow
tesori nascosti nell'Italia centrale ma non solo
150 L'Italia in mostra: Cagliari
Arte, spettacoli, storia: la città sarda si candida a "capitale culturale" dell'estate
152 I gioielli di Damiani Da Valenza alla conquista del mondo: un successo costruito con maestria e sapienza
156 Libri
134 Spiagge sconosciute
158 Shopping
160 Le selezioni di VdG
Siete in cerca di oasi incontaminate in riva al mare? Seguiteci in Toscana, Calabria e Sicilia
138 Proposte week-end
Opera Italia Srl - Via Pola 15 - 20124 Milano Tel. 02.86886479 - fax 02.89053290 abbonamenti@vdgmagazine.it Il Servizio abbonati è in funzione dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,30. L’abbonamento può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. L’eventuale cambio di indirizzo è gratuito. Informare il Servizio abbonati almeno 20 giorni prima del trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista. GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo a: Opera Italia Srl Sede legale: via Pola 15 - 20124 Milano Redazione: via Pola 15 - 20124 Milano tel. 02.8688641 - fax 02.89053290 Registrazione Tribunale di Milano n. 92 del 10/02/2011 L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. È ovviamente a piena disposizione per assolvere quanto dovuto nei loro confronti
Per la vostra pubblicità: OPERA ITALIA Srl Via Pola 15 - 20124 Milano Tel. 02.8688641 - fax 02.89053290 e-mail: ufficiotraffico@vdgmagazine.it
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Responsabile per i cambi merce pubblicitari Ruggero Marasco (VdG Market)
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contributors luglio 2015
hanno collaborato a questo numero:
CARLA MARIA CASANOVA Nata sotto il segno del Leone. Giornalista professionista, è transitata da vari quotidiani. Ha viaggiato molto ma Afghanistan e Yemen, terre di deserti, restano i suoi preferiti. Passioni: l’opera lirica e gli animali. Non eccelle in cucina ma i suoi spaghetti al whisky sono speciali. Confida in Dio. pagg. 46 e 146
CODACONS È la più importante associazione a tutela dei consumatori in Italia. Bollette, contratti, viaggi, banche, assicurazioni: in 30 anni di attività le sue battaglie (e vittorie) in favore dei cittadini non si contano più. Se avete un problema e non sapete come fare, potete rivolgervi a loro: da oggi li trovate tutti i mesi su VdG magazine. pag. 37
MARIA GRAZIA TORNISIELLO
GIUSEPPE ORTOLANO
Giornalista da 13 anni, nata a Foggia in pieno Tavoliere delle Puglie, ma padovana d’adozione, ama viaggiare in lungo e in largo ed andare alla scoperta di novità enogastronomiche e culturali. Nel tempo libero adora leggere e si rilassa cucinando dolci. pag. 124
Torinese di nascita, dopo un lungo peregrinare tra Italia, Europa, America Latina e Africa ha messo radici (si fa per dire) a Milano. Dove fa base nelle rare occasioni in cui non è in giro in cerca di nuovi luoghi da raccontare nelle tante guide turistiche e negli articoli che scrive per quotidiani e periodici. pag. 28
Vocazione per la cucina, eleganza e divertimento
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Alessandro Borghese Germana Cabrelle Elisabetta Canoro Olga Carlini Mariella Cattaneo Gilda Ciaruffoli Eleonora Fatigati Maria Pia Fanciulli Marco Gemelli Stefano Gianuario Isa Grassano Piergiorgio Greco Greta La Rocca Riccardo Lagorio Monia Manzoni Gianni Mercatali Claudio Modesti Nomisma Giuseppe Pulina Enrico Saravalle Francesca Soro Fondazione Veronesi Giulia Zanon
Taverna Parioli Via Felice Casati, 45 20124 Milano +39 02 67481919 info@tavernaparioli.it www.tavernaparioli.it
almanacco di barbanera
di M. Pia Fanciulli
Luglio al profumo di lavanda Estate significa abbondanza. I cestini si riempiono di primizie e mentre in cucina si mette mano alla preparazione delle confetture, nel giardino si raccolgono gli odorosi fiori violacei per farne sacchetti profumati. Ma in programma ci sono pure le vacanze: partiamo dunque sotto l’occhio benevolo di San Benedetto che, patrono d’Europa, certamente ci proteggerà!
Belli e sani Con l’estate la pelle chiede particolari cure. L’alimentazione è il primo fattore da tener presente per averla sana, bella e luminosa. Le vitamine C ed E, insieme a quelle del gruppo B, sono infatti importantissime per la salute dell’epidermide. Se soffriamo di acne e dermatiti, o abbiamo la pelle secca e sciupata, non dimentichiamo di portare in tavola carote, pesche, albicocche, fragole, meloni, pomodori, spinaci, cereali integrali, germe di grano, latte, pesce, pollo, fegato, uova. È risaputo che quando lo stomaco e l’intestino funzionano bene, le tossine vengono eliminate e ciò aiuta ad assicurare l’apporto delle giuste sostanze nutritive attraverso il sangue a tutto il corpo, regalandoci una pelle sana e luminosa.
Orti e dintorni
Da ricordare Sabato 11 luglio – San Benedetto da Norcia, patrono d’Europa Il proverbio è rimasto, ma San Benedetto non apre più le porte alla primavera. L’amato Santo che si festeggiava il 21 marzo, “San Benedetto la rondine sotto il tetto”, si celebra oggi l’11 luglio. Il cambio di data risale al 1964, quando papa Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa. Ma la sua festa cadeva a luglio già nell’VIII secolo, a ricordo della traslazione delle reliquie all’Abbazia di Fleury nel 660. Nato a Norcia, ebbe una gemella, Santa Scolastica e fondò l’ordine benedettino. Morì a Cassino il 21 marzo del 547.
Dice il proverbio... • In luglio il temporale dura poco e non fa male. • Nuvole di luglio fan presto tafferuglio. • Con luglio soleggiato, il vino è assicurato.
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Sole e Luna Il Sole Il 1° sorge alle 05.28 e tramonta alle 20.39 L’11 sorge alle 05.34 e tramonta alle 20.36 Il 21 sorge alle 05.43 e tramonta alle 20.30 Le giornate si accorciano. Il 1° luglio si hanno 15 ore e 11 minuti di luce solare – mentre il 31 se ne hanno 14 e 28 minuti. Si perdono 43 minuti di luce solare. La Luna Il 1° tramonta alle 04.59 e sorge alle 19.54 l’11 sorge alle 01.56 e tramonta alle 16.11 Il 21 sorge alle 10.55 e tramonta alle 23.11 La Luna è al Perigeo domenica 5 alle ore 21. È all’Apogeo martedì 21 alle ore 13. Luna in viaggio In questo mese i giorni favoriti dalla Luna per gli spostamenti sono: 4, 5, 8, 9, 12, 13.
Sole e caldo all’apice possono causare ustioni alle piante dell’orto: proteggerle coprendole con grandi foglie e leggeri cannicciati. Per sapere invece quando annaffiare le piante in vaso, battere il contenitore con le nocche delle dita: se il suono è chiaro, vuol dire che la terra è secca. Quanto ai lavori nell’orto, con la luna calante è il momento di trapiantare cavoli, porri, indivia, sedano e separare i cespi delle fragole. Per chi ama fare marmellate, conserve e verdure sott’olio, durano più a lungo se preparate con questa fase. In giardino raccogliere i fiori di lavanda per conservarli. Si essiccano sospesi in mazzetti o distesi su graticci, all’ombra e in luogo asciutto. In luna crescente raccogliere cetrioli, fagioli e fagiolini, insalate, meloni, patate, peperoni, pomodori e zucchini. Nel frutteto sono pronte albicocche, amarene, ciliegie, mirtilli, lamponi, pere, pesche e susine da raccogliere in questi giorni per il consumo fresco.
italia eventi luglio
Stragusto: Trapani
celebra la cucina popolare di Greta La Rocca
La città siciliana rende omaggio alla tradizione dello street food e dei mercati. Dal 23 al 26 luglio, il suo centro storico ospita infatti la settima edizione della Festa del Cibo da Strada del Mediterraneo, mix di convivialità, voglia di autenticità e creatività Sarà la piazza dell’antico Mercato del Pesce, luogo suggestivo e unico, il cuore della manifestazione trapanese che celebra il cibo di strada. I quattro giorni durante i quali si svolge l’evento vogliono essere l’occasione per riscoprire i sapori di una cucina popolare che sa di tradizioni e storie, le stesse che con il passare del tempo sono cambiate insieme alle abitudini e ai gusti dei popoli. Passeggiando 14
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In apertura il Mercato del Pesce di Trapani affacciato sul mare
per la piazza, sarà possibile assaporare piatti regionali e internazionali, scoprire i sapori di terre e culture diverse. Fra le novità dell’edizione 2015, troviamo le tipicità balcaniche cucinate dallo street chef serbo Aleksandar Mitic e l’originale trapizzino, il triangolo di pizza bianca ripiena, tra i classici della cucina romana. Non mancheranno alcune fra le leccornie più richieste dagli appassionati, come il panino al lampredotto preparato dal fiorentino Luca Cai e le tante eccellenze culinarie della Sicilia: la terra che ospita la manifestazione presenta infatti alcuni dei suoi prodotti più tipici, dalle panelle alle arancine senza dimenticare la frittura di pesce. Tantissimi prodotti da gustare, tutti preparati dal vivo, accompagneranno i diversi momenti di
intrattenimento, tra cui show cooking e laboratori di cucina. Ci sarà spazio anche per gli interventi didattici perché il cibo di strada è un’eredità culturale da tutelare e valorizzare, e Stragusto nasce proprio con questo obiettivo: recuperare e raccontare il ricco patrimonio culinario offerto dai produttori di street food, veri e propri artigiani del gusto. Ognuno di loro è portavoce di una tradizione tramandata con cura nella propria zona geografica: il cibo di strada è infatti l’espressione di una comunità, ne racconta la storia e insieme i cambiamenti.
La città del sale Trapani, da sempre nota per la sua fiorente attività economica legata all’estrazione e al commercio del sale, è uno dei luoghi più belli e magici del sud Italia. È famosa anche come la città dei due mari, bagnata com'è dal Mediterraneo da un lato e dal Tirreno dall'altro: un incontro di storie e di culture che ne enfatizza il fascino. Visitarla, infatti, è come immergersi in diverse epoche storiche: ogni angolo ne racconta una. Cuore pulsante della città è il porto, dove le barche dei pescatori sono ancora testimoni di un lavoro che è stato tramandato per secoli. E qui è possibile ammirare l’Ex Lazzaretto diventato sede della Sezione locale della Lega Navale Italiana; gettando poi lo sguardo in mezzo al mare, ecco la Colombaia, antica fortezza medioevale, ammirata come uno dei simboli trapanesi. Passeggiando per il lungomare, che si estende chilometri costeggiato da antiche mura, si arriva alla piazza del Mercato del Pesce, quella che ospita Stragusto e da sempre luogo della vendita del pesce fresco. Proseguendo è possibile raggiungere piazza Vittorio Emanuele che rappresenta il confine tra la parte più storica di Trapani e quella più moderna. Poco distante, si trova Palazzo d’Alì e il Palazzo delle Poste, in stile Liberty; continuando a passeggiare si giunge a Villa Margherita,
Scelti per voi dove mangiare Ristorante Salirosso Ambiente accogliente, qui non si pagano servizio e coperto. Ampia la carta dei vini e delle birre artigianali. Prezzo medio: 20 euro Via Sant'Eligio, 13 Tel. 0923.1890461 www.salirosso.com Osteria La Bettolaccia Molto intimo (solo 30 i coperti), il locale gode di una posizione privilegiata a pochi metri dal mare. Prezzo medio: 35 euro (vino escluso) Via Fardella, 25 Tel. 0923.21695 www.labettolaccia.it
dove dormire San Domenico Residence A soli 100 metri dal porto e vicino alla spiaggia, nel cuore del centro storico. Monolocale da 85 euro Via Badia Grande, 9 Tel. 0923.24054 www.sandomenicoresidence.it
Stragusto nasce con l'obiettivo di recuperare e raccontare il ricco patrimonio culinario tramandato dai produttori di street food, veri e propri custodi di tradizioni e riti che raccontano la storia e i cambiamenti dei vari territori il polmone verde della città, famosa per i giganteschi ficus risalenti all’Ottocento. Perché, come dicevamo, Trapani racconta epoche differenti: gli antichi monumenti da una parte e i palazzi espressione di stili architettonici diversi dall’altra, i sapori del mare da un lato e le tradizioni cittadine dall’altro... che ci raccontano di una città che vale davvero la pena scoprire.
Oltre a degustare tipicità regionali, a Stragusto si potrà assistere a show cooking e laboratori di cucina
Casa Vacanze Marina Bay Struttura eco-friendly affacciata sulla Marina di Trapani. Approdo ideale per chi vuole passare giorni di relax bagnati da uno dei mari più belli del mondo. Doppia da 100 euro Via Giuseppe Verdi, 38 Tel. 0923.030197 www.casavacanzamarinabay.it luglio 2015
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italia eventi luglio
di Gilda Ciaruffoli
fino al 27 settembre Dialoghi d’artista
fino al 30 agosto Tamara segreta
Al Castello di Gallipoli un’ospite d’eccezione: Michelangelo Pistoletto, con la mostra di opere appositamente realizzate dall’artista. Pittore, scultore, esponente della Pop Art e protagonista del movimento dell’Arte Povera, celebre per i suoi Quadri specchianti e per gli Oggetti in meno, Pistoletto ha pensato per Gallipoli tre grandi installazioni sitespecific che faranno dialogare i visitatori con la storia.
fino al 22 novembre
Gallipoli (Le) – Puglia
L’arte e la follia
www.beniculturali.it/mibac www.artslife.com
A Palazzo Chiablese di Torino, la mostra Tamara De Lempicka: 80 opere che raccontano, attraverso i suoi quadri e le foto di moda di cui è stata protagonista, l’intero percorso artistico e personale di una delle grandi pittrici dell’avanguardia del ‘900. La mostra illumina una Lempicka più intima e segreta, sottolineata dal bell’allestimento attraverso il quale volti e corpi emergono dal buio con emozionanti colpi di colore.
Torino – Piemonte
www.mostratamara.it www.artslife.com
fino al 12 settembre This is Picasso Il maestro spagnolo è protagonista negli scatti inediti del grande fotoreporter David Douglas Duncan. La mostra è un’occasione imperdibile per vedere dal vivo immagini, stampe e un disegno autografato da Picasso, appartenenti al celebre fotografo americano che con Picasso stabilì una profonda amicizia. La quotidianità ma anche il lavoro artistico e i momenti intimi sono stati raccolti in un’imponente collezione fotografica riunita nel tempo in sette libri.
Lido di Camaiore (Lu) – Toscana www.comune.camaiore.lu.it www.artslife.com 16
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Tre città per tre eventi espositivi curati da Vittorio Sgarbi, al cui centro troviamo le figure di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, due straordinari pittori lombardi del ‘900, in un percorso espositivo che ne mette in risalto l’intensità artistica grazie anche a numerosi inediti. Gli appuntamenti sono a Milano (Spazio Eataly) e Fontanellato (Labirinto di Franco Maria Ricci) fino al 31 ottobre, a Mantova (Palazzo della Ragione) fino al 22 novembre.
Località varie
www.csaligabue.it www.artslife.com
fino al 15 novembre Un’estate... Maxxi! Una calda stagione di mostre al Museo delle arti del XXI secolo. Tra le principali: Food dal cucchiaio al mondo (fino al 15 novembre) progetto dedicato al cibo e alla sua influenza nel quotidiano. E ancora, Olivo Barbieri. Immagini 1978-2014 (fino al 15 novembre) retrospettiva dedicata al maestro della fotografia. E Maurizio Nannucci. Where to start from (fino al 18 ottobre) con opere dell’artista italiano del neon, per concludere con Yap Maxxi 2015 (fino a ottobre) progetto realizzato con il MoMA dedicato alle creazioni di giovani architetti.
Roma – Lazio
www.fondazionemaxxi.it
3-12 luglio Pesce azzurro tra le palme Anghiò, il Festival del pesce azzurro, torna a San Benedetto del Tronto per animare, con gusto, l’estate della Riviera delle Palme. La kermesse promette abbondanza di specialità gastronomiche marinare, incoronando ancora una volta l’alice (anghiò, in dialetto marchigiano) regina dalla manifestazione. A finire nel piatto, sapientemente preparati da abili cuochi e grandi chef, saranno anche sarde, sgombri, ricciole, tonni e molte altre varietà di pesce azzurro, ricco di proprietà benefiche e nutrizionali.
San Benedetto (Ap) – Marche www.anghio.it
italia eventi luglio
3 luglio
8 luglio-29 agosto
9-12 luglio
10 anni in rosa
Fusione di sensi
Tra Natura e spirito
Edizione numero dieci per la Notte Rosa, il Capodanno dell’estate: centinaia di eventi e oltre 2 milioni di turisti sono attesi sulle spiagge della Riviera Romagnola e (novità) Marchigiana. Come sempre, si diffonderà dal tramonto all’alba un’atmosfera di festa che coinvolgerà negozi, alberghi, musei, bar, ristoranti e monumeti, “vestiti” di rosa da luci e addobbi.
La Cattedrale della Fabbrica del Vapore ospita un evento artistico unico nel suo genere: Alma Mater, la nuova imponente creazione multimediale di Yuval Avital (in foto), in dialogo con un’inedita versione de Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Un’opera di forte impatto a metà tra installazione e performance della quale saranno protagoniste anche leggendarie étoile del Teatro alla Scala, e che mette in dialogo arte, musica, danza e light design.
Un festival unico, per originalità e qualità dei contenuti, in un contesto straordinario come la Val d’Orcia; un lungo fine settimana di incontro e dialogo con maestri, ecologi e scienziati, erboristi e sciamani. ÉAurora, Festival di Natura e Spirito, che trasforma uno dei luoghi più affascinanti d’Italia in terreno fertile per la ricerca del cambiamento e di un approccio sostenibile all’ambiente.
Località varie
Milano – Lombardia
Località varie (Si) – Toscana
www.lanotterosa.it
dal 3 luglio La Repubblica delle vacanze L’estate a San Marino significa arte, spettacoli, intrattenimento per i più piccoli, poesia, piaceri del palato e rievocazioni storiche. Tra le principali iniziative segnaliamo San Marino Estate (fino al 3 settembre), contenitore pensato per allietare le vacanze degli appassionati di musica con concerti per tutti i gusti, dalla classica al jazz, dal rock alle tribute bands, dalla musica tradizionale del Salento e del Friuli alle performances della Banda Militare della Repubblica di San Marino e della Banda di Serravalle. Ma anche rievocazioni storiche come nel caso di Il Medioevo a San Marino (18 luglio-9 agosto) o in quello delle Giornate Medioevali (23-26 luglio), appuntamenti durante i quali sarà possibile fare un salto indietro di secoli e rivivere atmosfere incantate grazie a artisti di strada, sbandieratori, dame e cavalieri.
Repubblica di San Marino www.visitsanmarino.com
18
luglio 2015
www.fabbricadelvapore.org
www.aurorafestival.it
DARIO GANAHL
italia eventi luglio
10-19 luglio la cittÀ della musica
10-12 luglio A scuola di diversità Il borgo ligure di Bogliasco diventa a misura di bambini e ragazzi grazie alla 4a edizione del NiNiNfestival, il cui tema portante sarà la diversità. Un’esperienza unica, che aiuterà i più piccoli a costruirsi un pensiero ricco, eterogeneo, indipendente attraverso laboratori artistici e didattici, spettacoli teatrali, workshop, presentazioni di libri, incontri e conferenze rivolte ad adolescenti e genitori, e si concluderà con la Fiera dei servizi al bambino che ospiterà stand di case editrici, fattorie didattiche, scuole di recitazione, musica, danza, sport ma anche consultori e asili.
Jazz e black music. Pop, soul e canzone d’autore. Ritmi latini e musica elettronica. Sarà impossibile non trovare qualcosa di vostro gusto tra i 250 eventi in dieci giorni (con un’anteprima il 9 luglio), che danno vita a Umbria Jazz. Lo storico appuntamento prende come da tradizione varie forme: si fa musica nel centro storico e in ambienti chiusi, con spettacoli gratuiti e a pagamento, da mezzogiorno a tarda notte. Il tutto nel contesto di una delle più belle città d’arte italiane.
Perugia – Umbria
www.umbriajazz.com
Bogliasco (Ge) – Liguria www.nininfestival.com
11-13 luglio very important wines (e non solo)
10-12 e 18-19 luglio Tesori delle Valli di Lanzo Giunge alla 19a edizione la Mostra Regionale della Toma di Lanzo e dei Formaggi d’Alpeggio che, come di consueto, animerà il comune di Usseglio. Protagoniste la Toma di Lanzo, il Blu di Lanzo, la Toma del Lait Brusc, il salame di Turgia, accanto ai migliori prodotti piemontesi e italiani. Per i due weekend della Mostra, i ristoranti proporranno menu tipici dedicati all’evento; nel Country Village invece si mangeranno carni di razza Piemontese in abbinamento a birre artigianali.
Usseglio (To) – Piemonte www.sagradellatoma.it 20
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VinoVip, kermesse biennale ospitata da Cortina d’Ampezzo che quest’anno compie 10 anni, porterà in uno degli scenari naturali più suggestivi del mondo una tre giorni di masterclass, tasting e talk-show, richiamando celebrità non solo del vino, ma anche dello spettacolo, dell’informazione e della politica. Tra gli appuntamenti imperdibili, la straordinaria degustazione sulle maestose vette delle Tofane, a quasi 3 mila metri di altitudine.
Cortina (Bl) – Veneto
www.civiltadelbere.com
20-26 luglio vite sospese VolterraTeatro, Festival Internazionale delle Arti, giunge alla 29a edizione proponendo un percorso d’arte attraverso luoghi “vicini all’infinito”, lì dove il quotidiano si sospende alla ricerca di uno spazio di incantamento. A ospitare gli spettacoli i luoghi “sospesi” di comuni coinvolti (oltre a Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina), con il pubblico che avrà un ruolo da protagonista e sperimenterà l’arte del “sospendersi”, del togliersi dalla scena della vita per collocarsi in una scena altra. Per riconsegnare ancora una volta al festival il valore di privilegiato crogiuolo di pensiero per la comunità.
Località varie (Pi) – Toscana www.volterrateatro.it
30-31 luglio Apulian life style Antiche vie costellate di botteghe ceramiche, piatti della tradizione rivisitati in versione street-food, note vivaci e calici pieni: è un viaggio sensoriale nello stile di vita pugliese quello proposto da Vino e Musica, manifestazione che richiama nella “città della ceramica” produttori di vino e musicisti da tutta la Puglia. I percorsi di degustazioni sono organizzati lungo le n’chiosce sulle quali affacciano le storiche botteghe degli artigiani della ceramica di Grottaglie.
Grottaglie (Ta) – Puglia www.vinoemusica.it
Modello Maya
UN ’AM I C A SP EC I AL E
Simone Rugiati Chef
LaVera Cucina Toscana
Personalità unica, eleganza, esecuzione impeccabile e grande accessibilità. Sono gli ingredienti della mia cucina toscana. Valori che ho ritrovato subito nella mia cucina Stosa: nata dall’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo. Venite a scoprire il segreto della mia #veracucinatoscana su stosa.it Info e Punti Vendita 840 000 691
milano da bere italia eventi luglio
Milanodabere.it Testi di Elisabetta Canoro
a cura della redazione di
APP l’arte del convivio itinerante
Si chiama StreeEat ed è un'app dedicata “all’arte del Truck Food”. Cibo da strada dunque, ma di qualità. Nata tra le mura del ristorante La Pesa in zona Rubens, è un progetto di Giuseppe Castronovo e del suo socio Daniele Carettoni. Applicazione gratuita, StreeEat offre all'utente una mappa in grado di geolocalizzare tutti i truck (mezzi) del food in Italia e, come fossero una sorta di ristoranti itineranti, visionarne i menù e i contenuti condivisi sui propri canali social. Per saperne di più: www.streeteat.it www.trattorialapesa1902.it
Opening Vino in Duomo
Ai piani alti della Galleria Vittorio Emanuele II apre L'Enoteca firmata Alessandro Rosso Group, progettata dallo Studio Fiorito. Per pranzo o cena si può così sorseggiare un buon bicchiere delle 7 mila bottiglie dei migliori produttori italiani di tutte le regioni, in abbinamento alla cucina dello chef Alberto Citterio. Per saperne di più: www.enotecaduomo21.com
fusion Il Giappone in cortile
Lanterne, danze, sake, cene interattive, lezioni di cucina giapponese. È il programma di Peace Kitchen, iniziativa che dal ristorante Un Posto a Milano lancia un messaggio di pace nel segno della convivialità tipica della cultura nipponica. Trasformando il giardino di Cascina Cuccagna in una piazza gioiosa dove assaporare e condividere il washoku o “cibo della pace”. Per saperne di più: www.peace-kitchen.org/it
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TEMPORARY Identità pop
Tempio della cucina americana, il James Beard House Restaurant per tutto il periodo di Expo vola dal Greenwich Village di Manhattan a Milano, nella Penthouse Suite del Seven Stars Galleria Hotel firmato Alessandro Rosso Group, come pop-restaurant del Padiglione Usa. In tavola, l'alta cucina americana contemporanea presentata da grandi chef di rinomati ristoranti statunitensi. Ad esempio? Il fuoriclasse Daniel Humm dell'Eleven Madison Park di New York, ai primissimi posti nella classifica dei Best 50 stilata da San Pellegrino. Sempre fino a ottobre, la cucina d'autore firmata da chef stellati italiani e internazionali è invece protagonista di Identità Expo, temporary restaurant gourmet di Identità Golose attivo negli spazi dell'Esposizione Universale. In programma a luglio, i pranzi e le cene (a 75 euro a persona, vini inclusi) di maître cuisinier come Viviana Varese di Alice Ristorante, Francesco Apreda dell'Imago di Roma, Rodrigo Oliveira del Mocotó di San Paolo, Davide Scabin del Combal.zero di Rivoli, Alessandro Negrini e Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia, l'Enoteca Pinchiorri di Firenze. Per saperne di più: www.usapavilion2015.net www.identitagolose.it
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Panorama Panorama 48
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26 Il personaggio
Il viaggio "low-cost", per scelta o per necessità, è sempre più gettonato. Ma chi associa il target all'immagine del turista zaino in spalla e con budget limitato, si sbaglia.
Oggi, complice la
crisi, tutte le categorie sociali sono in cerca di mete
"accessibili". E allora
anche l'offerta si adegua, proponendo, a prezzi contenuti, destinazioni e servizi che un tempo erano appannaggio di pochi. Il
Belpaese, del resto, è una
miniera inesauribile di bellezze e luoghi ancora tutti da scoprire.
Quello che
vi proponiamo è un breve viaggio su e giù per lo
Stivale,lungo itinerari
turistici e percorsi culturali alla portata di tutti.
Un vademecum
arricchito dai consigli e le analisi di operatori e blogger e dalle dritte del
Codacons su come evitare truffe
Franjo Ljuljdjuraj: il montenegrino che ha salvato Valtur, storico brand turistico italiano
46 Ilaria Borletti Buitoni L'ex presidente FAI e attuale sottosegretario ci racconta il suo personale"viaggio del gusto"
48 Il discount cambia faccia Mangiar bene a poco prezzo? Adesso si può anche nei supermercati cosiddetti low-cost
52 L'Italia che merita: Vergnano L a più antica azienda italiana produttrice i caffè fa...la rivoluzione. Con le capsule d
54 Il Grana Padano a Expo Come si fa il formaggio italiano più famoso? Presto lo potrete scoprire anche a Milano
58 Facce dell'Italia che merita luglio 2015
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Ilpersonaggio
«Il futuro del turismo? Servizi su misura» di Domenico Marasco
Montenegrino di origine ma da anni trapiantato in Italia, Franjo Ljuljdjuraj dal 2013 è presidente di Valtur, lo storico marchio tricolore dei villaggi vacanza che oggi sta guidando verso una ritrovata leadership. Alla spiegazione su come sta rilanciando l'azienda, non manca di accompagnare una riflessione sul settore turistico nazionale 26
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In Italia ci è sbarcato quasi per caso. Galeotta fu una borsa di studio per l’Università che, qualche decennio fa, lo ha condotto prima a Roma e poi a Padova. Da allora, dalle italiche coste, non se n’è più andato. Anche perchè, racconta, «come nella più classica delle sceneggiature, a Padova ho anche trovato l’amore della mia vita, mia moglie Cleofe». Al timone di Valtur, Franjo Ljuljdjuraj ci è arrivato forte della robusta esperienza imprenditoriale maturata negli ultimi vent’anni come “patron” di Orovacanze, l’operatore turistico da lui fondato e attraverso il quale, di fatto, ha “salvato” dall’amministrazione straordinaria l’ex compagnia di Stato pioniera dei villaggi-vacanza, rilanciandola con un piano di ristrutturazione e di espansione. Lo studio di Via Conservatorio, a Milano, è la plancia di comando da dove adesso Ljuljdjuraj sta guidando Valtur verso la ritrovata leadership del settore turistico nazionale. «Rilanciare un marchio come questo, che negli ultimi 50 anni ha fatto la storia del turismo in Italia, è un grande onore – spiega – ma implica anche una grande responsabilità: quella di rendere la formula del villaggio-vacanza funzionale alle esigenze degli ospiti di oggi. Tutti gli operatori devono capire che non basta avere il paese più bello del mondo perché il turismo funzioni e “fatturi”: bisogna rendere le strutture in grado di accogliere i turisti anche a maggio e settembre, trovare staff nei villaggi che conosca le lingue, valorizzare il prodotto sui mercati esteri. Questi sono i punti su cui stiamo lavorando in Valtur e i primi risultati si cominciano a vedere. Quest’anno dovremmo arrivare a 85-90 milioni di fatturato». Su quali aspetti strutturali punta il suo piano di rilancio? Il nostro vero punto di forza sono le persone che lavorano con noi. Tutti i ragazzi scelti per far parte della nostra equipe ogni anno frequentano l’Academy, la nostra scuola di formazione certificata che serve a trasmettere le competenze per affrontare la stagione ma
Foto di R.Patti
E in Italia invece, quali sono le novità? Cinque nuovi Club bellissimi, che sono stati un po’ un omaggio al paese natale di Valtur in occasione dei suoi 50 anni. Abbiamo Simeri e Porto Ada in Calabria; Portorosa, un cinque stelle nella baia tra Milazzo e Tindari in Sicilia, Torre Chia in Sardegna, nei pressi di Villasimius, dove c’è un mare “caraibico”, e infine Lacona all’isola d’Elba, un paradiso per gli amanti della natura e delle immersioni. I tempi sono cambiati e anche i viaggiatori. Qual è il target a cui oggi si rivolge Valtur? La famiglia resta sempre il nostro pubblico principale, perché è il soggetto che può godersi il mondo Valtur a tutto tondo: divertimento, sport, giochi con gli animatori, relax. Quella in Valtur resta la vacanza che non si dimentica più: perché non si dimenticano i luoghi, non si dimentica la sigla del villaggio, la simpatia degli animatori, le lacrime dei bambini che a fine vacanza a non vorrebbero tornare a casa! Il suo è un osservatorio privilegiato. Fotografi l’attuale momento del turismo italiano... C’è poco da dire. In Italia quello del turismo è un settore ancora sottodimensionato rispetto alle sue potenzialità. Chi è nel settore da tanti anni come me lo sa: il turismo può rendere più ricca l’Italia.
Foto di R.Patti
soprattutto lo spirito Valtur, quello che i nostri clienti cercano. Dall’Academy è nata anche una Fondazione, con l’obiettivo di mettere a frutto questa nostra grande ricchezza attraverso partnership e collaborazioni con Enti di formazione e Università. Nel lungo periodo, invece, puntiamo a internazionalizzare sempre più il brand. La Valtur tornerà all’estero. Stiamo lavorando per mettere in catalogo già dal 2016 Cuba, Croazia, Mozambico e probabilmente anche la Grecia.
Non basta avere il paese più bello del mondo perché il turismo "fatturi": bisogna rendere le strutture in grado di accogliere i turisti anche a maggio e settembre, scegliere personale che conosca le lingue, valorizzare il prodotto sui mercati esteri
Lanci allora un messaggio al ministro Franceschini: come si rilancia il settore? Mettendo gli operatori in condizioni di lavorare, adoperandosi per snellire tante procedure e burocrazie che mettono in difficoltà chi lavora. Credo anche che bisognerebbe mettere la parola fine sui tanti enti che in passato furono presentati come la soluzione per promuovere l’immagine dell’Italia all’estero. Ormai è evidente che non funzionano.
In apertura Franjo Ljuljdjuraj nel suo studio di Via Conservatorio. Qui, scatti dai villaggi Valtur
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cover story
L'Italia per tutte le tasche di Giuseppe Ortolano
Il viaggio “low-cost”, per scelta o per necessità, è sempre più gettonato. Ma chi lo associa all'immagine del turista zaino in spalla e con budget limitato, si sbaglia. Oggi, complice la crisi, tutte le categorie sociali sono in cerca di mete “accessibili”. E allora anche l'offerta si adegua, proponendo, a prezzi contenuti, destinazioni e servizi che un tempo erano appannaggio di pochi. Il Belpaese, del resto, è una miniera inesauribile di bellezze ancora da scoprire. Quello che vi proponiamo è un viaggio su e giù per lo Stivale, lungo itinerari turistici e percorsi culturali alla portata di tutti. Un vademecum arricchito da consigli e analisi di operatori e blogger e dalle dritte del Codacons su come evitare truffe
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C’
è un’Italia accogliente, ancora onesta nei prezzi e sostenibile che è pronta ad accogliere a braccia aperte turisti e viaggiatori. Per comodità la possiamo chiamare Italia Low Cost ma è qualcosa di più di un brand commerciale, è fatta di storie e sogni, sapori e profumi, silenzi e musiche, panorami e memorie. Luoghi accessibili, dove il turismo è incontro, la promozione è fatta dal basso, coinvolgendo e valorizzando i soggetti che conservano e tutelano quei beni culturali, naturali e i tanti saperi che rendono una meta turistica attrattiva e unica. E noi vi portiamo in viaggio per quest’Italia, dall’estremo Nord al profondo Sud, per farvela conoscere, apprezzare o solamente sognare. In attesa della prossima vacanza.
Le vette del risparmio Al di là del Cervino la nota, affollata e carissima Zermatt. Al di qua del Cervino la sconosciuta, tranquilla ed economica Chamois. In questo piccolo comune valdostano, situato a circa 1800 metri d’altezza in Valtournenche, non circolano auto e ci si muove solo a piedi tra la soleggiata piazza centrale – sulla quale si affacciano municipio, chiesa, bar e negozi – e le numerose frazioni raccolte attorno all’antico forno del pane. A Chamois ci si arriva camminando per un paio di ore su una faticosa mulattiera o molto più comodamente con la funivia. Si alloggia in un accogliente albergo tre stelle o in un simpatico rifugio affacciato su una prato panoramico, ai bordi di un bosco frequentato da una volpe curiosa. Qui si cammina, tra laghi, santuari, borghi, mulini e panorami; ci si rilassa sdraiati su prati fioriti; si scoprono i sapori della cucina valdostana, partendo dalla poesia dei formaggi provenienti dalle malghe. E tra luglio e agosto si fa festa in compagnia di artigiani, contadini, registi, musicisti ed escursionisti. All’altra estremità delle Alpi, in Alto Adige, ecco l’affascinante mondo dei masi, preziosi culuglio 2015
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Vacanze low-cost
stodi di quello stupendo ambiente naturale Patrimonio dell’Umanità. Meglio evitare le località più note per rifugiarsi, senza andare troppo lontano da Bolzano, nei silenzi di piccole e suggestive vallate – come la Val Sarentino – o su altipiani incantati, come quello del Renon attraversato da un caratteristico trenino. Prati fioriti, boschi e cime lambite dai ghiacciai disegnano emozionanti panorami, tra i quali muoversi a piedi o in bicicletta partendo dai tanti masi che, accanto ai tradizionali lavori agricoli, hanno sviluppato una calda accoglienza agrituristica. Il segreto del successo di questo modello turistico è la capacità di fare rete, mettendo insieme aziende di promozione turistica e associazioni di contadini, operatori del turismo ed enti locali. Il cuore di questo sistema sono appunto i masi, in gran parte riuniti sotto il marchio Gallo Rosso. Luoghi dove alloggiare, condividere i piatti della cucina locale, scoprire l’artigianato tipico, immergersi nei ritmi della vita contadini, partire per passeggiate tra erbe aromatiche, ruscelli, boschi e paesaggi. Una vacanza emozionale, particolarmente adatta alle famiglie con bambini, attenta al portafoglio e ricca di emozioni e opportunità.
Colline “soavi”, come farfalle... Se le altitudini della montagna non fanno per voi ecco venirvi in soccorso le dolci colline. Come quelle attraversate dai filari di uva Garganega, nella Pedemontana Veneta. Anche qui il successo dell’offerta di una vacanza a prezzi accessibili è legato alla capacità di fare sistema. Cantine, agriturismi, alberghi, trattorie, frantoi ed enti pubblici si sono raccolti attorno alla Strada del vino Soave che propone vacanze adatte a tutti... anche agli astemi. Lungo il cammino si incontrano infatti borghi medievali, come Soave e 30
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LA CURIOSITà
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Gioventù sì, ma non solo Una volta si chiamavano Ostelli per la Gioventù e ospitavano in spartane camerate giovani e avventurosi viaggiatori. Oggi gran parte degli Ostelli hanno aperto le porte anche ai turisti di tutte le età che desiderano alloggiare in tranquille camere singole, doppie o familiari. Spesso situati in edifici, anche storici, nel centro delle città d’arte o in belle località turistiche, sono rapidamente diventati una valida ed economica alternativa agli alberghi. Qualche consiglio? L’Ostello Bello di Milano, un angolo di Europa, arte e relax a due passi dal Duomo. O ancora, il pluripremiato Hostel of the sun di Napoli che assicura acPer saperne di più: coglienza e simpatia sotto il Maschio www.aighostels.it www.italian.hostelworld.com Angioino, il The Yellow a Roma, con il www.ostellobello.com suo celebre bar, e l’Ostello Santa Fosca www.hostelnapoli.com a Venezia, inserito in uno splendido www.the-yellow.com contesto storico. www.ostellosantafosca.it
il successo dell’offerta di una vacanza a prezzi accessibili è legato alla capacità di fare sistema. nel comprensorio della Pedemontana Veneta, ad esempio, Cantine, agriturismi, alberghi, trattorie, frantoi ed enti pubblici si sono raccolti attorno alla Strada del vino Soave che propone vacanze adatte a tutti... anche agli astemi
In questa pagina, uno scorcio della Val Sarentino e sotto la chiesa di Chamois in Valtournenche
Colognola ai Colli; cantine che propongono l’adozione di un filare per sentirsi viticoltore e ricevere 12 bottiglie di vino all’anno, con etichette personalizzate; insoliti musei e tanti itinerari per i cicloturisti. Splendida la Pesciara, giacimento fossilifero unico nel suo genere dove, oltre alla possibilità di osservare le gallerie da cui sono stati estratti i fossili e di visitare il vicino museo, si possono aprire piccole lastre, frutto degli scarti di lavorazione degli scavi ufficiali. I più fortunati possono trovare alghe, foglie e piccoli pesci fossili, ovviamente non importanti dal punto di vista scientifico, da portare come ricordo a casa. Molto più a sud, affacciate sul Mare Adriatico, ecco le colline del Molise. Dominate dalla sguardo severo della Majella sono ancora in gran parte poco frequentate. Qui il turismo muove i suoi primi passi, grazie anche ad avventure coraggiose come quella intrapresa nella dolce campagna collinosa di Petacciato – dove si ammira una suggestiva torre di avvistamento del Cinquecento – dalla Fattoria di Vaira, la più grande azienda biodinamica dell’Italia del sud. Qui si trova un accogliente ed economico agriturismo, con le camere sparse per le case del vecchio podere e un ristorante che utilizza principalmente prodotti dell’azienda agricola, dal quale partire luglio 2015
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Vacanze low-cost
di Isa Grassano Navigando in rete è facile scovare offerte più vantaggiose, scaricare app, riuscire a condividere anche un’imbarcazione per una vacanza in mare e, perché no, tentare la fortuna per partire addirittura gratis. Con nightswapping.com si può dormire senza spese. Ci si registra su app.nightswapping.com/it e ci si accorda con chi potrebbe ospitarvi. Se si invitano i propri amici a iscriversi al sito, si riceve un codice promozionale per 2 notti free. Un’altra vantaggiosa soluzione è la community dell’americano airbnb.it. Numerose le soluzioni: dal monolocale con vista sul Colosseo al loft di New York. Il vostro sogno è una vacanza in mare? Con Sailsquare.com si sceglie il tipo di imbarcazione e si prende il largo con altre persone che non si conoscono. Anche in questo caso, basta invitare un amico a registrarsi per guadagnare, entrambi, 25 euro di sconto. Per dividere le spese di viaggio, ci si affida a BlaBlaCar, sito e app di car sharing, 32
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che cambia metodi di pagamento: niente più scambio di denaro tra chi condivide il viaggio ma un versamento in anticipo sulla piattaforma. Se infine sognate di partire gratuitamente, si può navigare sul sito wuhu.it, dove si trova la sezione dei “concorsi” promossi da enti del turismo, compagnie aeree o di navigazione. Basta partecipare per provare a vincere biglietti aerei, un week end, una crociera. Nella categoria “codici sconto” si hanno a portata di mano diverse riduzioni per prenotare alberghi, treni, voli. Oppure si può sfidare la sorte con jollyticket.com. È il portale di viaggi che permette di vincere istantaneamente quello che si sta acquistando: un biglietto aereo, un soggiorno, un noleggio auto o più prodotti insieme. Al momento della prenotazione si concorre all’estrazione, senza costi aggiuntivi. In caso di vincita, tutte le spese sono a carico del sito, altrimenti l’acquisto procederà regolarmente.
CLICCA & PARTI
Viaggiare al risparmio
Italia Low cost non è un brand commerciale, ma una realtà fatta di storie, sapori, panorami e memorie. Luoghi accessibili, dove il turismo è incontro, la promozione è fatta dal basso coinvolgendo i soggetti che conservano e tutelano i beni culturali e naturali locali, e i tanti saperi che rendono una meta turistica unica per visitare l’entroterra molisano. Tra le mete più interessanti l’Oasi di Guardiaregia, con un sentiero che conduce a spettacolari fenomeni carsici, e l’Oasi Lipu di Casacalenda, alle pendici dei Monti Frentani, conosciuta anche come l’oasi delle farfalle.
I mari del Sud Proseguendo verso sud e costeggiando il mar Adriatico eccoci nel Salento, che conta ben tre località (Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto) nella top ten del Summer Vacation Value Report, studio di TripAdvisor che identifica la dieci migliori destinazioni estive a costi accessibili per i turisti italiani. Evitando le località più gettonate, inclu-
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Vacanze low-cost
Qui, Verona vista dall'alto. Il Veneto, e in particolare la zona solcata dalla Strada del Soave, è una terra che offre molte alternative al viaggiatore low cost
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Non esistono mete off limits Fare vacanze spendendo poco è diventato uno stile di vita. Soprattutto per gli italiani. Ce lo racconta Federica Piersimoni, travel-blogger di Germana Cabrelle C’è chi, dei viaggi low cost, ha fatto la sua ragione di vita. È Federica Piersimoni, trentenne di Rimini che nel 2008 ha aperto il primo blog per “viaggiare di più spendendo meno”. Si chiama viaggi-lowcost.info e nel 2013 è diventato una testata giornalistica vera e propria che offre spunti e idee, mete e itinerari fornendo anche qualche trucco a chi vuole viaggiare a prezzi contenuti.
L’OPINIONE
se le tre citate dalla ricerca, si può fare rotta verso le Marine di Melendugno (San Foca, Torre dell’Orso, Roca, Torre Specchia e Torre Sant’Andrea), proprio a metà strada tra Lecce e Otranto. Bandiera Blu 2015, questo tratto di costa è interessato da alcuni anni da un coraggioso progetto di turismo ecocompatibile, con trasporto pubblico elettrico, pulizia assicurata anche sulle spiagge libere, vaste aree pedonali, iniziative culturali e di riqualificazione del territorio, dei suoi prodotti e dei beni culturali, come le aree archeologiche di Roca. Meno interessate dalla movida che rende fin troppo frizzanti le notti sulla costa ionica, queste spiagge risultano più vivibili, meno costose e altrettanto affascinanti. Nell’entroterra, il Salento grecanico, dove si parla ancora il griko, con piccoli borghi dal fascino barocco, numerose feste dove le note della pizzica incontrano i sapori genuini della cucina contadina e tante masserie dove alloggiare all’ombra degli olivi, qui non ancora attaccati dalla Xilella.
Federica, qual è l’identikit del viaggiatore low cost? È il nostro. Perché tutti cerchiamo l’escamotage non solo o non sempre per risparmiare ma per poterci permettere attività che ci stanno a cuore. Ci piace vedere più posti, abbiamo più disponibilità a muoverci e ci sono formule che ci vengono incontro in tal senso, e non a discapito della qualità, anzi. Viaggiare low cost oggi significa riuscire a risparmiare senza rinunciare a hotel di design e comfort durante gli spostamenti. Ci sono regioni italiane che più di altre sono vicine al turista nell’offrire questo tipo di vacanza? È un luogo comune pensare che ci siano regioni più economiche di altre. In tutte si possono trovare hotel a 5 stelle a prezzi esorbitanti o 3 stelle con servizi e comfort da cinque stelle ma con prezzi decisamente più bassi. Il costo della vita varia da città a città, questo sì, ma le strutture o il costo della vacanza lo decidiamo noi in base al periodo di soggiorno ma soprattutto alle nostre scelte di alloggio e di vacanza.
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Vacanze low-cost
è vero, oggi si risparmia di più, ma si viaggia anche più di prima. grazie al web, certamente, e alla maggiore trasparenza del mercato (con i prezzi degli hotel consultabili in internet 24 ore su 24, ad esempio); anche I motori di ricerca come Trivago hanno contribuito molto a questo cambiamento
di Germana Cabrelle
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Secondo Giulia Eremita, marketing manager di Trivago.it (il motore di ricerca hotel con oltre 200 siti web a confronto, 51 piattaforme e 80 milioni di visitatori al mese) il viaggio è diventato quasi “tascabile”: si può pianificare e realizzare in qualsiasi momento dell’anno. Magari, per le vacanze estive, anticipando l’acquisto di 2/3 mesi per non vedersi costretti a rinunciare all’ultimo per le tariffe.
La tendenza low cost è legata solo all’aspetto economico? In realtà è una modalità che è stata favorita dal web e dalla maggiore trasparenza nel mercato: in qualsiasi momento si possono consultare tutti i prezzi praticati dagli hotel, e sono accessibili a tutti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I motori di ricerca come Trivago hanno contribuito molto a tutto questo: si risparmia di più, ma si viaggia tendenzialmente più di prima.
Quali sono le mete italiane più gettonate? Rimini e Riccione, ma nella top 25 ci sono anche Cattolica e Bellaria-Igea Marina. Seguono la Puglia con le mete salentine Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto e il Gargano con Vieste. Fra le isole: la Sardegna con Alghero, Villasimius e San Teodoro; la Campania con Ischia e Sorrento e la Sicilia con Taormina e San Vito Lo Capo. In Toscana si va principalmente all’Elba e in Veneto al lido di Jesolo.
Chi è il vostro utente-tipo? Su Trivago intercettiamo un po’ tutte le tipologie: da chi viaggia low cost e fa più fuori porta (city break) durante l’anno, al turista che si fa una sola vacanza all’anno, all’utente che viaggia per lavoro.
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Durata media del soggiorno? Meno di una settimana. C’è preferenza per i weekend lunghi di 4 o 5 notti e a muoversi sul breve raggio per risparmiare sui costi di trasporto.
LO SCENARIO
A portata di click
Risalendo la penisola lungo la costa tirrenica, a sud di Salerno si incontra il litorale protetto dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. È una delle aree naturali italiane più interessanti, che alterna a severi ambienti naturali rilassanti baiette affacciate su un mare ancora cristallino. Senza dimenticare suggestivi beni culturali, come la Certosa di San Lorenzo di Padula, il semi sconosciuto sito archeologico di Roccagloriosa e l’affascinante borgo medievale abbandonato di San Severino di Centola. Per non parlare della magnificenza dei vicini templi di Pasteum. Per vivere al meglio la costa del parco in estate si può alloggiare nella più economica e meno affollata località di Scario, da dove si parte per escursioni in barca lungo la Costa degli Infreschi, che separa il borgo marinaro dalla più nota Marina di Camerota e da Palinuro. Una ventina di chilometri scarsi di litorale selvaggio costellato da grotte, torri d’avvistamento, spiagge ghiaiose e rocce a strapiombo, raggiungibili solo via mare o attraverso sentieri quasi impraticabili. All’interno il monte Bulgheria e alcuni interessanti borghi contadini sede di piccoli caseifici artigianali dove acquistare mozzarelle, fiordilatte e ricotte ancora tiepide.
On the road Anche in Italia si può infine fare una vacanza “sulla strada”, alla scoperta di quel Paese
una “vacanza sulla strada” è l'ideale per scoprire quell'italia ingiustamente definita minore dove qualità della vita, natura, saperi e sapori si danno la mano, per il piacere
OCCHIO AI CONSUMI
del turista e del suo portafoglio
“Navigare” informati
ingiustamente definito minore dove qualità della vita, sostenibilità, natura, saperi e sapori si danno ancora la mano, per il piacere del turista e del suo portafoglio. Tra i tanti itinerari possibili, quello coast to coast che attraversa la piccola Basilicata. L’insolito viaggio tra la costa tirrenica e quella ionica inizia a Tramutola, borgo ricco di sorgenti, fontane, antiche badie e palazzi patrizi. Tocca l’antica città romana
di Grumento Nova, con il suo Parco Archeologico; il caratteristico borgo di Montemurro e Guardia Perticara, uno dei Borghi più Belli d’Italia dove sono state girate scene di film come Cristo si è fermato a Eboli e Basilicata coast to coast. Aliano, sede dell’esilio di Carlo Levi, dedica allo scrittore un Parco Letterario, mentre nella chiesa di Sant’Arcangelo si ammirano due grosse mascelle e una testa triangolare
A cura del Codacons Testi di Stefano Zerbi Negli ultimi anni si è assistito anche in Italia alla crescita del fenomeno delle vacanze “fai da te”. Tuttavia, il rischio di imbattersi in fregature o subire truffe in questi casi è sempre in agguato; per evitare pericoli è importante attenersi scrupolosamente a delle semplici regole base. Il comandamento più importante è diffidare da siti internet che non riportano la propria sede legale, un indirizzo o un numero di telefono da contattare in caso di problemi. Occorre poi fare tesoro delle esperienze altrui: la rete pullula di forum e pagine di recensioni dove gli utenti esprimono la propria opinione su operatori, siti web, strutture ricettive, compagnie aeree... È bene quindi informarsi sempre sul grado di soddisfazione
degli altri consumatori prima di prenotare un hotel o acquistare un pacchetto vacanza tramite un operatore virtuale. Se si vuole risparmiare, i biglietti aerei vanno acquistati in anticipo: le tariffe infatti crescono sensibilmente all’avvicinarsi della data prescelta per la partenza. Non affidarsi ciecamente ai portali di comparazione dei prezzi ma verificare sempre i costi dei voli sui siti delle singole compagnie aeree, prestando massima attenzione a tasse e commissioni che possono far lievitare parecchio i costi. Quando si prenota una camera d’albergo o un appartamento, è inoltre importante non affidarsi solo alla descrizione fatta dalla struttura o dal proprietario, ma occorre verificare l’esatta ubicazione on-
de accertare, ad esempio, la vicinanza al mare, la distanza dal centro... Quando si acquista un pacchetto vacanza completo, poi, è bene leggere attentamente tutte le condizioni dell’offerta: ad esempio l’inclusione delle bevande nei pasti, i costi dei servizi extra, eventuali tasse da pagare in loco... Se la vacanza va male, la camera d’albergo è sporca, la finestra affaccia sul cemento anziché sul mare e la piscina non è praticabile, non disperate. Munitevi di macchina fotografica e scattate immagini di tutto ciò che non rispetta le promesse: entro 10 giorni dal rientro a casa potrete chiedere il risarcimento dei danni subiti, anche attraverso il Codacons e il suo team di legali specializzati nel settore turistico.
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Vacanze low-cost
Il paese fantasma di Craco, uno dei luoghi più suggestivi della Basilicata, terra ideale per quanti cerchino viaggi fuori dai soliti itinerari
munita di corni e denti aguzzi, che si narra appartenessero a un feroce drago che uccideva i contadini. Da non perdere il paese fantasma di Craco, uno dei luoghi più suggestivi dell’itinerario e location di molti film, tra i quali The Passion di Mel Gibson, e ovviamente Matera con i suoi Sassi, Capitale Europea della Cultura 2019. Per l’altro on the road italico si deve risalire la penisola, superare Roma e raggiungere Viterbo, città di Papi, osti, vini e antiche suggestioni. Pur trovandosi a pochi chilometri dalla capita38
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e Se la vacanza va male e le caratteristiche dalla struttura o del pacchetto scelti non sono quelle promesse? entro 10 giorni dal rientro a casa potrete chiedere il risarcimento dei danni subiti, anche attraverso il Codacons
le, Viterbo e la Tuscia, sono luoghi poco frequentati dai turisti e proprio per questo sono ancora capaci di riservare piacevoli e impreviste sorprese. A partire da Viterbo, uno dei centri storici medievali più vasti e meglio conservati d’Europa, con il celebre e spettacolare Palazzo dei Papi edificato nel Duecento e il Quartiere di San Pellegrino, dove il tempo pare essersi fermato. Proseguendo verso nord, in direzione del lago di Bolsena, il più grande bacino italiano di origine vulcanica, si arriva a Montefiascone, un altro gioiello del medioevo italiano. Qui si visita la panoramica Rocca dei Papi, eletta a sede di rappresentanza papale in Italia nel periodo Avignonese, e si sorseggia direttamente in cantina il famoso bianco Est Est Est. La leggenda vuole che il nome di questo vino sia legato al viaggio che nell’anno 1111 Enrico V di Germania fece con il suo esercito verso Roma per ricevere dal papa Pasquale II la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero e al vescovo Johannes Defuk, grande intenditore di vini e di osterie. Da Montefiascone si può poi proseguire a piedi o in bicicletta lungo l’antico percorso della Via Francigena, alloggiando negli accoglienti ed economici agriturismi della zona.
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Più cultura per tutti! di Isa Grassano
È il patrimonio artistico e culturale di un paese l’unico bene che, diviso per tanti, invece che diminuire si moltiplica. Diceva più o meno così il filosofo. E la sapeva lunga, perché, dati alla mano, le iniziative low cost – da Milano a Roma, da Ancona a Bari – che rendono il bello del BelPaese accessibile ai più, hanno innescato un meccanismo virtuoso al quale contribuire non è mai stato così facile
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gni prima domenica del mese è una giornata di festa, i musei che aderiscono crescono; spero che aderiranno anche musei privati, per far diventare davvero quest’iniziativa una formidabile occasione di legame con il territorio». Così si è espresso il Ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, invitando anche i privati a partecipare al progetto che prevede ingressi gratuiti proprio ogni prima domenica del mese nei luoghi della cultura statali. E i numeri parlano da soli. Nel secondo semestre dello scorso anno il totale dei visitatori, dagli Uffizi agli scavi di Pompei, è aumentato di circa 1.300 mila unità (+6,4%), la crescita degli ingressi gratuiti è stata di 350 mila unità (+ 3,6%) e quella degli introiti di circa 6.300 mila euro (+9%). Segno che in Italia c’è voglia di arricchimento culturale senza però impoverire le tasche.
Colti in Expo E se fino a qualche tempo fa, ricercare alternative no cost rappresentava una “scelta obbligata” dovuta alle scarse disponibilità finanziarie di alcune fasce di consumatori, oggi è uno stile di vita interessante per gran parte della popolazione, divenuto parte integrante delle abitudini di consumo degli italiani. Per far fronte a questa nuova richiesta sono sempre piu numerose le iniziative a ingresso gratuito in tutta la pensiola. Il MiBact (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), per esempio, offre ai possessori di un biglietto Expo l’ingresso libero per alcuni dei suoi “gioielli”. Si tratta di musei o aree archeologiche di eccezionale valore, al di fuori dei grandi flussi, come il Polo Nazionale della Preistoria e Protostoria – Mupre a Capo di Ponte (Bs), il Teatro Farnese di Parma, l’Area Archeologica di Altilia-Sepino in località Altilia – Sepino (Cb), la Pinacoteca nazionale di Cagliari. Ma anche la stessa Milano regala diverse occasioni per godere del suo immenso patrimonio artistico a basso costo. Per i residenti, una tessera annuale permette l’accesso gratuito ai dodici musei civici e a prezzo ridotto per le mostre temporanee (costa 35 euro). Per i turisti, invece, un biglietto culuglio 2015
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Vacanze low-cost
Risparmio Capitale Spostandosi nella capitale non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sapevate che ogni ultima domenica del mese i Musei Vaticani a Roma, aprono le porte su un mondo incredibile? Poche ore, solo dalle 9 alle 14: c’è il pericolo di fare una lunga fila, ma ne vale la pena. Certo bisogna correre un po’ per vedere quanto più possibile (oltre 70 mila i pezzi esposti) e arrivare fino ai più noti capolavori di tutti i tempi: le Stanze e la Loggia di Raffaello, uno dei vertici del classicismo cinquecentesco. E poi soffermarsi dinnanzi alla grandezza della Cappella Sistina, un must.A Palazzo delle Esposizioni, il più grande spazio espositivo interdisciplinare nel centro città, grazie al gioco del Lotto per l’arte, il primo mercoledì del mese l’ingresso è gratuito solo per gli under 30 (dalle 14 alla 42
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Quirinale aperto È il must dell’estate, voluto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: il Quirinale visitabile (dallo scorso 23 giugno). Due i percorsi. Il primo gratuito (solo 1,50 euro per la prenotazione, durata un’ora e 20 minuti) in cui è possibile vedere gli ambienti principali del Piano Nobile (Scalone d’Onore e delle Feste; Sale degli Specchi, degli Arazzi e lo studio del Presidente). E ancora i locali al piano terra, con una sala dedicata ai Papi che hanno abitato al Quirinale, una sui Re di casa Savoia, e un’altra dedicata ai Capi di Stato, con l’esposizione della Costituzione italiana. Un secondo percorso (costa 10 euro, ridotto a 5 per i giovani di età compresa fra i 18 e i 25 anni) include anche le visite alla vasella (cioè alla straordinaria collezione di porcellane da tavola), ai giardini, al Museo delle carrozze (prenotazione obbligatoria).
LA NOVITà
mulativo a 12 euro, valido tre giorni. Sempre nel capoluogo lombardo molti spazi, tra cui il Castello Sforzesco (si va dalla Sala Viscontea alla Pinacoteca, dalla sala degli strumenti musicali a quella delle sculture lignee), Palazzo Morando, l’Acquario Civico, la Cripta di San Giovanni in Conca, restano aperti senza bisogno di pagare l’ingresso ogni martedì, a partire dalle 14 (e ogni giorno, durante l’ultima ora di apertura). La Veneranda Fabbrica del Duomo dà la possibilità di entrare al museo senza ticket il giorno del proprio compleanno, con l’unica condizione di essere accompagnati da un altro visitatore pagante. Tra le sale si possono ammirare arazzi raffiguranti le Storie di Mosè, vetrate di produzione quattro-cinquecentesca delle botteghe di maestri vetrai lombardi, francesi, tedeschi e fiamminghi, e ancora i bozzetti della Madonnina, scolpita da Giuseppe Perego. Sulla stessa scia, ma decisamente più a nord, il Muse di Trento – galleria all’avanguardia, il cui profilo ricorda le acclività delle montagne circostanti – si fa meta ideale per celebrare il proprio genetliaco (zero il costo del biglietto) seguendo un percorso sensoriale tra scienza e natura.
Palazzo del Quirinale, Castello Sforzesco e Musei Vaticani (nelle foto in queste pagine) sono alcune delle prestigiose strutture che aprono periodicamente le loro porte gratis
chiusura). Un’occasione anche per ammirare la retrospettiva di David LaChapelle, il grande artista fotografo americano: circa 100 opere di cui alcune totalmente inedite (fino al 13 settembre). Tra gli altri gioielli d’arte che vantano una storia antica, c’è Palazzo Firenze. Da dimora cinquecentesca del segretario apostolico Jacopo Cardelli a residenza del granduca di Firenze, è oggi la sede della Società Dante Alighieri, eccellenza nel mondo per l’insegnamento della lingua italiana. Da non perdere le sale degli elementi e delle stagioni, interamente affrescate. Si può visitare, ogni mercoledì mattina (dalle ore 11, previa prenotazione).
crescono i visitatori nei luoghi d'arte statali. Un dato che ci parla della rinnovata voglia di arricchirsi culturalmente degli italiani, senza impoverirsi... economicamente! e il paese si sta adeguando, offrendo sempre più iniziative no cost
Piccole realtà, grandi soddisfazioni
Durante l’anno sono numerosi gli appuntamenti che prevedono eventi a ingresso speciale. Vale la pena mettere in agenda i prossimi. Sabato 3 ottobre andrà in scena la manifestazione Invito a Palazzo: 14a edizione dell'evento promosso dall’Abi, è la giornata in cui le banche italiane metteranno in mostra gratuitamente per il grande pubblico le opere d’arte conservate nelle loro sedi storiche. Si tratta di 100 palazzi (spesso chiusi) di 50 città italiane, un patrimonio sorprendente e poco conosciuto: monasteri rinascimentali, edifici modernisti, cappelle barocche. In programma anche concerti e mostre di fotografie. Se amate l’arte contemporanea, per voi il 10 otto-
bre la Giornata Amaci, ovvero porte aperte in tutti i musei, gallerie e fondazioni del circuito. Si potranno anche visitare gli studi e gli atelier di alcuni famosi maestri. Curiosa anche la Settimana della Cultura d’Impresa (dal 12 al 22 novembre), promossa da Confindustria e Museimpresa, associazione che raccoglie gli archivi storici di tante aziende italiane, da Ferragamo a Barilla, da Alessi a Olivetti. Sette giorni per partecipare a incontri, visitare mostre di libri antichi o di fotografia, o percorrere un itinerario di archeologia industriale. Infine, nella sezione eventi culturali del sito dei Beni Culturali si trova l’elenco aggiornato di tutti gli avvenimenti che riguardano l’arte.
BLOC-NOTES
Eventi da non perdere
Ma un po’ ovunque ci sono gallerie espositive che permettono l’accesso libero sempre o solamente in alcune giornate. Al Museo Tattile Omero di Ancona, ad esempio, è possibile letteralmente toccare con mano le opere della Grecia Classica, fino alle sculture contemporanee (anche per ipovedenti). C’è anche l’Italia Riciclata di Michelangelo Pistoletto. Si fa un tuffo nel passato al Museo storico di Moda e Costume, anch’esso sempre gratuito, che affaccia sulla piazza centrale di Conversano (Ba). Tra le sale, eleganti abiti da sera, con corpetti in tulle, pizzi e ricami. Andy Warhol, Richard Serra, Richard Long, Jannis Kounellis, sono invece solo alcuni degli artisti in mostra al Madre di Napoli. Per visitarlo a costo zero, bisogna andarci di lunedì. A Palazzo Strozzi di Firenze un biglietto famiglia (a 20 euro) permette un ingresso illimitato alla mostre in corso per due adulti e ragazzi fino a 18 anni (fino al 26 luglio). Insomma, tutto si muove per sfatare il mito che fare il turista ha il suo prezzo (caro per giunta). Basta saper cercare, tenere d’occhio i siti internet, appuntarsi le date e le manifestazioni ricorrenti. Del resto come diceva il filosofo tedesco Hans Georg Gadamer: «la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande».
Per saperne di più: www.beniculturali.it www.abbonamentimusei.it www.milanocastello.it http://museo.duomomilano.it www.muse.it www.museivaticani.va www.palazzoesposizioni.it/ http://ladante.it/ www.museoomero.it
www.madrenapoli.it www.turismoinconversano.it www.palazzostrozzi.org http://palazzi.abi.it www.amaci.org http://museimpresa.com www.beniculturali.it www.quirinale.it
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i viaggi del gusto di...
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di Carla Maria Casanova
Ilaria Borletti Buitoni “Il Belpaese a modo mio” Un giorno Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai Beni Culturali, si lasciò sfuggire che l’esplosione della nouvelle cuisine avrebbe finito per danneggiare la tradizione dei sani sapori italiani. La protesta degli chef divampò. Lei dovette controbattere e spiegare che, al contrario, perseguiva, con quella per l’arte e il paesaggio, la tutela della tradizione italiana. Azzardò anche una sorta di confessione: le piacciono le pappardelle ai funghi. Altro scompiglio. Difficile, la vita dei politici. Mai come da quando è stata eletta (governo Letta, 2013) e poi confermata (governo Renzi 2014) Ilaria Borletti sa quant’è dura la vita di parlamentare. Ancor più a non aver peli sulla lingua. Nel suo libro autobiografico Cammino controcorrente afferma “Il Parlamento non funziona... Tempi biblici, costi stratosferici, risultati minimi. Pensavo di lavorare con risultati buoni anche se non grandi… Sono delusa…” Ma credere che lei stia per lasciare il seggio è un errore. Anzi, vuole fare di più. Si batte come un leone contro le grandi navi a Venezia; propone soluzioni, come quelle dell’instant book Con la cultura (non) si mangia (“in tempi normali, sarebbero applicabili in due mesi”). Se il sistema non le dà risposte concrete, per fortuna il dialogo con il ministro Franceschini funziona. Non è un mistero che l’Art Bonus è un decreto suggerito e strenuamente sostenuto da Borletti che, vissuta per otto anni a Londra, ha assimilato una mentalità anglosassone. La sottosegretario viaggia. Percorre la penisola dal Brennero a Marsala. Socia da una vita – e, per un breve periodo, presidente nazionale – del Fai, si è sempre occupata di arte e ambiente portandosi sul luogo. Per raggiungere località sperdute si muove in macchina ma «il treno resta il mio mezzo preferito. Roma-Milano oggi si fa in tre ore. Anche i trenini regionali (quando non sono in pezzi) hanno il loro fascino. Anzi, di più. Dai Suggerimenti per un viaggio finestrini si vede l’Italia in modo lento, giusto, ed è per me il più low cost? Andate in Basilicata: bel Paese del mondo».
un itinerario dalla Puglia alle terre lucane si dipana lungo un percorso bellissimo di strade che sfiorano borghi appoggiati, quasi pericolanti, in cima a colline appuntite. Oppure in Abruzzo per la sua straordinaria natura, o a Urbino, la città perfetta
cheologico già sito Unesco; ad Ariccia e al suo Palazzo Chigi mirabilmente restaurato; a Citerna, piccolo borgo umbro conservato in modo impeccabile, ricco di bellezze e opere pregevoli (Donatello, i tre Pomarancio). Penso a Carpi con il suo Museo al deportato che dovrebbe essere visitato da tutti gli studenti. Bastano sindaci coraggiosi? Con buoni amministratori e comunità partecipative di un’Italia silenziosa di cui non si parla mai abbastanza, e che rappresenta la vera possibilità di riscatto di tutto il Paese, si può fare molto. La situazione internazionale incerta riporta gli italiani in Italia. Quali mete abbordabili anche low cost suggerisce? Quelle meno note. Penso alla Basilicata, oggi meno sconosciuta grazie a Matera, Capitale della Cultura: un viaggio dalla Puglia alle terre lucane sarebbe un percorso bellissimo lungo strade che sfiorano borghi appoggiati quasi pericolanti in cima a colline appuntite. E poi l’Abruzzo, sempre citato per i drammi dell’Aquila e non per la sua straordinaria natura. Se infine si avesse voglia di una meraviglia assoluta c’è, Urbino: la città perfetta. E chi volesse seguire un viaggio nel gusto alla ricerca dei piatti della memoria? Due opposti: il Piemonte, una regione ricca di grandi e antiche tradizioni gastronomiche oltre che di un inestimabile patrimonio storico e monumentale; e la Sicilia, dove con il cibo la memoria corre fino alle antiche dominazioni che lasciarono passione per le spezie e i profumi d’oriente. È vero che sull’Appennino c’è una trattoria dove si degusta la migliore costata d’Italia? Sì, ma quella non è molto low cost! In apertura, Ilaria Borletti Buitoni. Qui una veduta di Urbino
C’è qualcuno, fra gli enti minori, che si prende a cuore il territorio? Spesso sono stata invitata da sindaci di piccoli comuni che, valorizzando il patrimonio storico e artistico, hanno trovato una strada per richiamare turismo compensando, sia pur parzialmente, la crisi di altri settori. Penso a Cerveteri, con il magnifico Parco ar-
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Mangiar bene a buon mercato di Riccardo Lagorio
Il discount cambia faccia e anche clientela. Cresce infatti quella di ceto medio, spinta non solo dal bisogno di risparmiare. A fare la differenza infatti è l’offerta, sempre più ampia e sempre più votata alla qualità con gli scaffali che si riempiono di prodotti Dop e Igt, ma anche bio e di grandi marche Tra i settori low cost, ce n’è uno che potenzialmente ci riguarda ogni giorno dell’anno: quello dei beni alimentari. Il sistema, arrivato in Italia nel 1992 grazie all’intuizione di Patrizio Podini (di origini bolzanine, attuale proprietario del gruppo Lillo, del quale fanno parte i marchi Ld e Md), si caratterizzò all’inizio per avere punti vendita senza fronzoli promuovendo un unico credo: il risparmio. Questo, almeno secondo Podini, non voleva significare qualità inferiore dei prodotti esposti rispetto ai supermercati tradizionali, ma assortimento concentrato su poche referenze che permettevano di realizzare economie di scala al momento degli acquisti, effettuati da un’unica centrale. La merce si presentava direttamente in cartoni, limitando il costo del personale. Dopo poco tempo vennero introdotte marche proprie o di fantasia con conseguente risparmio sui costi pubblicitari e maggiore potere contrattuale nel confronto dei fornitori. In verità questa scelta permise fin da subito di differenziarsi dai concorrenti, mettendo in vendita prodotti esclusivi; allo stesso modo impedisce però al consuma48
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tore finale di avere un raffronto dei prezzi praticati per il medesimo marchio o prodotto. Questi prodotti vengono spesso forniti in esclusiva da grandi aziende che si impegnano a produrre esemplari dal buon rapporto prezzo/qualità, garantendo sempre e comunque i parametri minimi imposti dalla legge. Inoltre tale modalità permette di eliminare gli intermediari, con ordinazioni di elevate dimensioni che assicurano importanti economie di scale al momento della produzione (elementi che si concretizzano positivamente sul prezzo finale).
Bando ai pregiudizi Ma questa è in parte storia: il discount del secondo decennio del Duemila si caratterizza anche per altri attributi. Ad esempio il modello è cambiato nella misura in cui il consumatore può contare per la propria spesa anche su prodotti di marca (alcune catene hanno inserito marchi di pasta e cioccolato ben noti), ma soprattutto sono stati inseriti i prodotti freschi (come l’ortofrutta) e caldi (come il pane) e persino serviti (come il reparto gastronomia o la macelleria). Alcuni punti vendita offrono addirittura una gamma di prodotti rivolti a particolari esigenze (come i celiaci) o cibo per animali ed elettronica. Insomma, mentre il supermercato tradizionale diventa sempre più discount con l’introduzione di prodotti primo prezzo, i discount, anche sospinti dall’esempio del gruppo Lillo (Md-Ld) tracciano la via italiana alla qualità proponendo prodotti di marca, aiutando i consumatori a risparmiare in punti vendita bene illuminati, piacevoli da vivere, ordinati nella scelta. La nuova formula di discount assomiglia sempre più a ciò che i consumatori vogliono, essendo informati e desiderando dare valore agli euro spesi. «Mentre i bilanci dei supermercati nell’ultimo periodo sono tutti con il segno meno, i discount vanno bene e crescono in media del 4% e le previsioni sono ottime anche per i prossimi 5 anni», spiega Patrizio Podini. «E tra i clienti una fetta sempre maggiore è quella del ceto medio; non solo perché ci sono sempre meno disponibilità economiche ma anche perché si stanno sfatando i pregiudizi in base ai quali al discount la qualità è scadente», continua. luglio 2015
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Mentre i bilanci dei supermercati nell’ultimo periodo sono tutti con il segno meno, i discount vanno bene: crescono in media del 4% e le previsioni sono ottime anche per i prossimi 5 anni
Su cosa si risparmia? In verità l’associazione Altroconsumo ha reso noto che nei casi di grandi marche il discount non è così favorevole: un bene di largo consumo come l’acqua gassata Ferrarelle viene venduta, a pacchi di 6 bottiglie di 1,5 litri a 2,46 euro al discount e a un prezzo variabile tra 2,64 e 2,70 presso la grande distribuzione. Se invece il paniere di spesa viene fatto con i prodotti meno costosi, il risparmio è garantito. Sempre Altroconsumo ha calcolato che la spesa presso la grande distribuzione può costare anche il 76% in più che nel discount (il risparmio medio si assesta intorno al 55%) e che vi sono Regioni (Lazio, Calabria e Valle d’Aosta) dove vale ancor di più la pena affidarsi al discount, con significativi risparmi. Entrando nel merito della composizione merceologica, i prodotti sui quali si risparmia di più sono le 50
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Non manca il top di gamma Se è vero che l’assortimento del discount rimane inferiore a quello che si può trovare nei supermercati tradizionali, negli ultimi anni anche questi punti vendita hanno creato appositi spazi per i prodotti top di gamma: Lidl ha messo in campo prodotti certificati da terzi come Gambero Rosso, Md ha inserito pasta trafilata al bronzo, salumi come il San Daniele Dop e il salame Felino Igp, formaggi come il pecorino toscano Dop e il parmigiano reggiano Dop. Non mancano esempi in cui sugli scaffali dei discount si trovano vini francesi, cioccolatini di marca, grissini biologici. Nello stesso periodo i supermercati e gli ipermercati hanno trovato utile inserire prodotti di marche non troppo conosciute che offrono garanzia di prezzo basso e buona qualità.
Altroconsumo ha calcolato che la spesa presso la grande distribuzione può costare anche il 76% in più che nel discount (il risparmio medio è intorno al 55%) e che in Lazio, Calabria e Valle d’Aosta questa scelta risulta ancora più conveniente uova (con un differenziale del 34%), il vino Igt e lo yogurt (con circa il 45% di risparmio), la mozzarella (con il 37%) mentre invece la percentuale di beneficio all’acquisto nel discount scende al 13% sullo zucchero e al 17% sulla carta igienica, beni molto venduti nelle corsie dei discount. Buona norma vuole che comunque non si confrontino le mere confezioni, ma il costo unitario al litro o al kg. Un altro fenomeno da tenere d’occhio è legato all’interesse sempre maggiore che i discount mostrano per i prodotti fatti in Italia. Anche in questo caso i negozi a insegna Md fanno da apripista: oltre il 90% dei prodotti esposti ha origini tricolori, mentre Lidl si ferma al 77% circa. Con beneficio non indifferente nei confronti della produzione nazionale…
Perché da 90 anni la famiglia Petti mette il pomodoro al centro della sua attività, delle sue attenzioni e della sua passione. Perché, per offrire il massimo di qualità e gusto, Petti sceglie solo pomodori toscani e li lavora a bassa temperatura. Perché, per far gustare il suo pomodoro a tutti gli italiani, Petti sta facendo di tutto per farsi trovare dappertutto.
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storiedall'italiachemerita
Vergnano,
rivoluzione in capsule di Monia Manzoni
Svolta sostenibile per la storica realtà piemontese. Forte dei suoi 130 anni di storia, tazzine e aromatici chicchi, la più antica azienda italiana produttrice di caffè, sa bene come stupire senza rinunciare alla qualità. Una svolta ecologica che farà scuola Una vera rivoluzione. È quella innescata da Caffè Vergnano, la più antica azienda di caffè italiana, attraverso il recente lancio sul mercato della prima linea Espresso1882 di capsule compostabili e compatibili con le macchine a uso domestico a marchio Nespresso e con le macchine Èspresso1882 Trè. Le capsule sono le prime in commercio certificate Ok Compost da Vinçotte e smaltibili nel 52
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In queste pagine la storia di Caffé Vergnano, dai primi scatti in bianco e nero alle moderne capsule
bidone dell’umido senza bisogno di separare l’involucro dal caffè. Una scelta che riflette il rispetto per l’ambiente dell’azienda piemontese che non rinuncia però alla qualità che da sempre contraddistingue i suoi prodotti: le capsule, infatti, sono in grado di preservare intatto l’aroma delle miscele Caffè Vergnano, garantendo un’eccellente resa in tazza.
L’innovazione nel dna «Abbiamo da sempre creduto nel segmento delle capsule, anticipando le tendenze e lanciando per primi il formato compatibile Nespresso, oggi leader di mercato» dichiara Franco Vergnano, Amministratore delegato dell’azienda. «Sin dalle origini abbiamo pun-
Centotrent'anni di aroma
Le ragioni del successo di Vergnano? Passione, rispetto per l’ambiente, costante ricerca della qualità e una profonda e consolidata esperienza concentrati in una sola parola: caffè tato sulle innovazioni. E oggi ancora di più, grazie a questo progetto concreto a tutela dell’ambiente». E infatti le nuove capsule compostabili, che proprio in questo periodo l’azienda sta presentando a Expo Milano, rappresentano molto di più di una nuova linea. «Il tema della sostenibilità al giorno d’oggi è troppo importante, non può essere ignorato – aggiunge Carolina Vergnano export manager e responsabile del progetto capsule – Per questo motivo abbiamo ritenuto naturale ampliare la nostra offerta di capsule e offrire al consumatore una scelta ancora più vasta». L’azienda inserirà il prodotto a scaffale in sostituzione di gamma. A breve, quindi, tutte le referenze Espresso1882 in distribuzione potranno essere smaltite nel bidone dell’umido.
Il segreto della miscela perfetta L'espresso di Caffè Vergnano nasce da una meticolosa selezione della materia prima dai migliori produttori al mondo. I chicchi di caffè più pregiati vengono selezionati e acquistati direttamente nei luoghi d’origine. È Carlo Vergnano, presidente dell’azienda, a occuparsene personalmente insieme al figlio Pietro, visitando periodicamente le piantagioni nei Paesi produttori. Alla scelta delle miscele di alta qualità si unisce una profonda e consolidata esperienza nella lavorazione del caffè che avviene ancora in maniera tradizionale, attraverso un procedimento di tostatura lenta.
Una storia affascinante, quella di Caffè Vergnano. Iniziata nel 1882 nella piccola città di Chieri, ai piedi delle colline che circondano Torino, quando Domenico Vergnano, il nonno degli attuali proprietari, decide di aprire una modesta drogheria che in breve tempo si specializzerà nella torrefazione e nella vendita di caffè, delineando così la vera vocazione della famiglia Vergnano. Sono però gli anni ’30 a segnare le tappe più importanti nella crescita dell’azienda con l’acquisto in Kenya di una fattoria produttrice di caffè e l’apertura in Italia di tre negozi a Torino, Alba e Chieri. La vera svolta, quella decisiva, arriva infine negli anni ’70 con la costruzione dello stabilimento di Santena che oggi impiega oltre 130 dipendenti: è stato così che Caffè Vergnano è arrivato ad affermarsi tra i primi sei produttori di caffè più prestigiosi d’Italia. L’azienda, oggi gestita da Carlo e Franco Vergnano (rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato), insieme ai figli Pietro (responsabile dell’acquisto delle materie prime e del controllo qualità), Carolina (export manager) e Enrico (responsabile commerciale per l’Italia), è ancora nelle mani della famiglia fondatrice.. Da sempre impegnata a promuovere la cultura del caffè in Italia e nel mondo, la Vergnano rappresenta una vera eccellenza italiana esportando in oltre 80 paesi nel mondo. Il successo è senza dubbio da attribuire alla sua costante ricerca di perfezione qualitativa che i veri intenditori di caffè sanno apprezza e riconoscere.
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Grana Padano:
le “forme” di Expo di Olga Carlini
Nel contesto della Cascina Triulza è stato inaugurato il caseificio MI 2015, grazie al quale è possibile assistere alla creazione del formaggio simbolo del Made in Italy e contribuire a un progetto solidale. È questo solo uno degli appuntamenti che vedono l’ambasciatore del gusto nostrano protagonista a Milano «Da oggi i visitatori di Expo potranno vedere il grande lavoro che c’è dietro a uno dei più importanti ambasciatori del Made in Italy agroalimentare nel mondo, come il Grana Padano». Si riferisce al caseificio (con la matricola ufficiale MI 2015) inaugurato presso Cascina Triulza, all’interno dell’Esposizione Universale, il ministro per le Politiche Agricole e Forestali Maurizio Martina. Presente al “taglio del nastro”, il ministro ha commentato: «Si tratta di un progetto utile anche in chiave di educazione alimentare che valorizza l’esperienza dei territori,
del lavoro di migliaia di allevatori e l’arte dei nostri produttori. L’evento di Milano è una vetrina incredibile per mostrare al mondo le nostre eccellenze produttive». Quelle realizzate nel caseificio sono forme rigorosamente “made in Expo Milano” dunque, parte di un progetto che, come spiega il presidente del Consorzio Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi, «coinvolgerà i visitatori, rendendoli partecipi del processo di lavorazione del formaggio Dop più consumato del mondo», valorizzando il lavoro manuale, il ruolo della terra, della qualità delle materie pri-
Inaugurazione del caseificio MI 2015. Da sinistra, il ministro Martina e il presidente Baldrighi
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storiedall'italiachemerita
sti del latte – ci spiega Stefano Berni, direttore generale del Consorzio – verrà infatti devoluto all’Ospedale Pediatrico NPH Saint Damien di Haiti tramite la Fondazione Rava NPH Italia Onlus con la quale abbiamo già realizzato nel medesimo ospedale il reparto di malattie nutrizionali. La mission è curare i bambini affetti da problemi metabolici, perché la grande povertà nello stato di Haiti non consente a una consistente fetta della popolazione di nutrirsi in modo equilibrato e corretto». «Questo – concludono Baldrighi e Berni – è il nostro modo di nutrire il pianeta, ovvero il modo di interpretare il titolo tematico di Expo Milano 2015».
Stupire con la genuinità
Come ha interpretato l'invito a “nutrire il pianeta” di Expo, il Consorzio Grana Padano? Con un'iniziativa solidale grazie alla quale il ricavato della vendita di 2 forme al giorno sarà devoluto in beneficenza me e dimostrando come le imprese possano coniugare efficienza e produttività con il rispetto della persona e del lavoro. «Ogni giorno, fino al 31 ottobre – aggiunge il presidente Baldrighi – nel caseificio verranno realizzate due forme di Grana Padano rispettando puntualmente il disciplinare di produzione attraverso tutti i processi lavorativi previsti»; le forme saranno contraddistinte dal marchio MI 2015 e verranno vendute all’asta. Il progetto infatti ha un’importante risvolto sociale e benefico: «il ricavato delle vendite, dedotti solo i puri co56
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L’Albero della Vita Simbolo di Expo, la splendida struttura animata da giochi di luci e acqua coordinati da Marco Balich (Direttore Artistico del Padiglione Italia/Expo 2015), porta in scena anche uno spettacolo multimediale dedicato a Grana Padano. L’Albero della Vita è l’attrazione più vissuta da tutti i milioni di visitatori che passano da Expo, capace di regalare momenti emozionanti da non perdere nei quali Grana Padano è protagonista per offrire al mondo, un assaggio “moderno” della sua storia e della sua qualità.
Il caseificio presso Cascina Triulza si presenta come una delle situazioni più attrattive di Expo perché, in un mondo di costruzioni avveniristiche e virtuali quale è l’Esposizione Universale, il caseificio è reale, concreto, è sul territorio e rappresenta cultura, tradizione e futuro. E racconta nel modo più semplice e coinvolgente possibile la filosofia dietro ogni scaglia di Grana Padano, le cui parole d’ordine sono autenticità, bontà, tradizioni, ma anche internazionalità. Non è però quella di Cascina Triulza l’unica iniziativa di Grana Padano nel contesto di Expo. Per trasmettere l’unicità inimitabile di tutto il suo sistema – che lo ha portato nel 2014 a vantare una produzione di oltre 4,5 milioni di forme di cui 1.588.000 destinate al mercato internazionale con un incremento del 4,5% rispetto al 2013, 40 mila operatori complessivi nell’intero sistema e 132 caseifici –, Grana Padano infatti ha un ruolo da protagonista anche nello spazio di Federalimentare, dove il percorso alimentare italiano viene raccontato a partire dal latte, con l’AfiDop (Associazione Formaggi Italiani Dop) che presenta i due formaggi big, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, invitando i visitatori a entrare in un tunnel che visivamente appare come ritagliato proprio in un mare di latte. In questo caso, la presenza di Grana Padano vuole evidenziare e ribadire l’impor-
La filosofia del Consorzio Sopo passati più di 60 da quel 18 giugno del 1954 che ha visto la nascita del Consorzio per la tutela del Formaggio Grana Padano, un’iniziativa di Federlatte e Assolatte per riunire tutti i produttori, gli stagionatori e i commercianti di questo eccezionale formaggio. Oggi, di questa realtà di successo fanno parte 131 caseifici produttori e 156 stagionatori. Sono inoltre autorizzate a confezionare Grana Padano in porzioni 130 aziende e 30 hanno autorizzazione alla grattugiatura; 19 infine sono le aziende autorizzate a usare la Dop in prodotti composti elaborati e trasformati. Il Consorzio ha sede a San Martino della Battaglia, località nel territorio di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia; si trova quindi nel cuore della zona di produzione del formaggio Grana Padano, che si estende lungo tutta la pianura Padana e comprende 32 province dal Piemonte al Veneto, dalla provincia di Trento a quella di Piacenza; la produzione effettiva è oggi concentrata in 13 province. Una filiera complessa e ben strutturata dunque, che occupa 40 mila persone e raggruppa oltre 4.500 imprese agricole e trasformatrici, il cui obiettivo è quello di tutelare e valorizzare il Grana Padano Dop, non un brand aziendale, ma un prodotto figlio di una storia millenaria; un simbolo della tradizione nazionale attraverso il quale tutelare e valorizzare anche il lavoro degli agricoltori del territorio (circa il 70% del latte prodotto in val Padana a nord del Po diventa Grana Padano) e, ovviamente, il consumatore. Quest’ultimo aspetto in particolare trova espressione nel programma Educazione Nutrizionale Grana Padano, parte delle attività sociali del Consorzio che ha accolto i principi del programma Guadagnare Salute del Ministero della Salute italiano, al fine di diffondere i fondamenti della corretta alimentazione e stile di vita. La maggior parte delle attività a favore della comunità scientifica e di tutti i cittadini incluse nel programma, sono disponibili sul portale www.educazionenutrizionale.granapadano.it suddivise in tre settori e fruibili gratuitamente sia da computer che dai dispositivi mobili.
Obiettivo del Consorzio del Grana Padano è quello di tutelare e valorizzare un prodotto figlio di una storia millenaria; un simbolo della tradizione nazionale attraverso il quale tutelare e valorizzare anche il lavoro degli agricoltori del territorio (circa il 70% del latte prodotto in Val Padana a nord del Po diventa Grana Padano) e, ovviamente, il consumatore tanza delle denominazioni di origine e la necessità della loro tutela rispetto ai numerosi tentativi di imitazioni e contraffazioni, per garantire al consumatore qualità e sicurezza. Ma anche l’area di ristorazione top Identità Golose lo vede protagonista, con la presenza di chef di caratura internazionale che si alternano in cucina interpretando Grana Padano nelle loro rispettive ricette, presentando al mondo piatti unici realizzati con un prodotto unico. E ancora, Grana Padano in collaborazione con il prosciutto di San Daniele, il Prosecco e la Mortadella Bologna, gestisce uno dei due ingressi del prestigioso ristorante Eataly; i visitatori hanno qui la possibilità di gustare, anche
seduti, l’aperitivo italiano con questi quattro prodotti, in quella che è una delle location più visitate di tutta Expo. L’affaccio al decumano, la via principale dell’Esposizione Universale, dà così la possibilità di conoscere e apprezzare i migliori prodotti del Made in Italy a un numero elevatissimo di visitatori. Grazie a una collaborazione con Confagricoltura, Grana Padano è inoltre protagonista di un video significativo ed emozionale, proiettato all’interno del cubo multimediale posizionato all’ingresso del Padiglione Italia, mentre all'interno dello spazio Coldiretti la Dop più amata nel mondo racconta la propria filosofia e i propri valori attraverso storie e immagini.
Nell'immagine in alto, forme di Grana Padano in bella vista nello spazio di Eataly a Expo
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oltre la crisi
di Francesco Condoluci
le facce dell’Italia che merita
Ci occupiamo da più di 10 anni di consulenza aziendale direzionale. Abbiamo puntato da subito sulla formazione e sull’incremento della qualità tecnica, e il mercato, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, ci ha premiato. Anche i nostri clienti, grazie all’applicazione Hubbard Management System da noi implementata, hanno visto aumentare i fatturati. Oggi siamo in piena espansione, abbiamo aperto sedi a Milano e Verona e raddoppiato la nostra dimensione. “Competenza, dedizione, sani principi e passione pagano sempre”
La prima mortadella italiana sbarcherà in Cina! Dopo un iter di oltre 11 anni, siamo riusciti a far arrivare il primo carico a Shangai. La nostra azienda è una delle pochissime ad aver superato i severi controlli delle autorità cinesi, ricevendo il benestare all’export. Un risultato che, arrivato dopo una lunga attesa, è per noi motivo di grande soddisfazione. Anche perché ci consente di far conoscere al mondo un’eccellenza della cucina emilianoromagnola. “Il segreto del successo? Qualità e rispetto degli standard internazionali”
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Fabio Lo Fria e Manuela Baccari Owners “Domino”, Roma
Andrea Raimondi
Presidente “Felsineo”, Bologna
redazione1@vdgmagazine.it
Alessandro e Floriano Vissani
Owners “Adriaticamolle”, Castelfidardo
Matteo Trinei
Executive Manager “Fibernet”, Roma
Qualche anno fa la nostra azienda, complice la congiuntura, aveva smesso di crescere. Così abbiamo deciso di rimetterci in gioco partendo da una riorganizzazione interna. E dopo due anni di duro lavoro, abbiamo registrato una crescita del 35%. Il 2015 ci ha portato un incremento di quasi il 50% sull’anno precedente e anche un ruolo da protagonisti a Expo Milano, dove abbiamo fornito le molle per controllare le dilatazioni termiche delle oscillazioni del ponte A8. “La crisi non dev’essere un alibi ma uno sprone a fare meglio”
Innovazione, etica, onestà. Questa è la filosofia che ci guida fin dall’inizio dell’avventura nel settore della connettività in fibra ottica. E non sono solo parole. Alla qualità del servizio, noi ci crediamo davvero. Se a questo si aggiungono investimenti in ricerca e sviluppo, assunzione di giovani motivati e una solida organizzazione interna, i risultati alla fine arrivano. Il nostro volume d’affari dal 2010 è aumentato del 127%. Adesso ci misureremo sul mercato internazionale. Come? "Con passione, entusiasmo e (da buoni italiani) un pizzico di incoscienza!”
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62 Sapori d'Appennino
94 Wine tour: Gewürztraminer
Altoatesino, colore giallo intenso e note floreali uniche: è lui, il vino fruttato per antonomasia
Viaggio tra la natura, la gastronomia e le tradizioni artigianali dei parchi dell'Abruzzo
70 Il Molise "off road"
96 Scienza e vita
I tratturi molisani: un mondo antico fatto di panorami mozzafiato e cucina ruspante
Nel food si può innovare partendo dalle tradizioni più antiche? La parola all'esperto
88 I birrifici artigianali italiani
98 Olio di palma: c'è chi dice no
Piccole produzioni birrarie nazionali: un must
sempre più di successo sul mercato italiano
da pag. 78 Rubriche
• La salute nel piatto • Scenari alimentari • L'Orto dei semplici • Il buono a tavola • Il ristorante
Vi raccontiamo fatti e contraffatti di uno dei prodotti più utilizzati (e discussi) nell'industria
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Sapori d’Appennino di Piergiorgio Greco
Abbiamo seguito un itinerario lungo i parchi abruzzesi protagonisti a Expo, e vi raccontiamo le eccellenze che abbiamo incontrato: dalle tradizioni pastorali della Majella a quelle orafe, dai sapori genuini di Gran Sasso e Monti della Laga alla natura selvaggia del Parco Nazionale piÚ antico d’Italia. Seguiteci!
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Abruzzo
Le catene montuose dell’Anatolia, della Spagna, dei Balcani e dell’Italia puntano verso il Mediterraneo, come ad accompagnare lo sguardo verso quelle acque culla di civiltà, popoli, culture. Tra queste, gli Appennini sono senz’altro la più imponente, e nel mare magnum di Expo avranno un ruolo da protagonisti: Appennino Parco d’Europa è infatti il progetto che mediante forum, press tour e eventi per tour operator mira a promuovere e valorizzare il più grande Parco d’Europa, un ambiente che si snoda lungo i 1500 chilometri che dal Passo di Cadibona corrono fino alle Madonie e ai Nebrodi, e che comprende parchi e riserve nazionali e regionali, paesaggi protetti, città d’arte e siti Unesco. Non è un caso che, a Expo, sia proprio l’Abruzzo a fare da capofila di questo progetto, che assieme a Federparchi coinvolgerà anche Emilia Romagna, Marche, Umbria e Molise: nella “regione verde d’Europa” ci sono le vette più elevate dell’Appennino, attorno alle quali da sempre vivono esperienze culturali, naturalistiche e gastronomiche.
Prima tappa: Roccamorice Per gli abruzzesi la Majella è da sempre la “montagna madre”, per le leggende ataviche che l’avvolgono e per il suo sguardo che ti segue ovunque: la vetta del Monte Amaro, con i suoi 2793 metri, la si scorge dalle province di Chieti, Pescara e L’Aquila, e persno dal Tavoliere di Puglia. È impervia, la Majella: qui Celestino V, il Papa divenuto famoso per “il gran rifiuto” citato da Dante, nel XIII secolo diede nuova vita a numerosi eremi rupestri fondati da monaci alla ri-
Sulle tracce dell’orso marsicano Tra le tante attività proposte dal Parco Nazionale d’Abruzzo, il più antico d’Italia, entusiasmanti sono gli avvistamenti dell’orso marsicano, del lupo e del camoscio, specie salvate dall’estinzione. Trekking ed escursioni si possono effettuare da uno dei tanti borghi di questo territorio, come Pescasseroli, sede centrale del Parco, e Opi, o dalle tre perle Civitella Alfedena, Villetta Barrea e Barrea, attorno all’incantevole lago che prende il nome da quest’ultimo paese.
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cibo&territorio cibo&territorio
Eccellenze stellate Peppino Tinari e William Zonfa, due grandi chef stellati per due eccellenze dell’Appennino abruzzese. Il primo, titolare di Villa Maiella a Guardiagrele, ha riscoperto il maiale nero abruzzese, una razza autoctona che vive allo stato semibrado: nella sua fattoria, Tinari li alleva alimentandoli naturalmente, e ne trae per il suo ristorante prodotti di alta norcineria. «A differenza di quella rosa che vive letteralmente imprigionata nel fango – spiega lo chef – la razza nera abruzzese cresce allo stato semibrado senza alcuna malattia. È un prodotto inarrivabile». Provare per credere. Trovare Zonfa nel suo Magione Papale a L’Aquila non è impresa semplice: prima in Canada, poi a Mosca... Il giovane chef è ambasciatore dello zafferano nel mondo: un prodotto che si coltiva in un ristretto numero di comuni attorno alla piana di Navelli, dal costo significativo in virtù delle cinquecento ore di lavorazione e 200 mila fiori che servono per farne un chilo. Spaghetto con porro, zafferano, guanciale e pecorino, o spuma di patate con zafferano, calamaretti e asparagi o ancora crème brulée allo zafferano, arancia con olive e gelato al timo sono alcune ricette ideate da Zonfa per esaltarne il gusto. 64
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In queste immagini, il centro del borgo di Guardiagrele. Sotto, uno dei punti ristoro di Fonte Vetica e maiali neri abruzzesi al pascolo. Nella pagina successiva, una bella presentosa ricamata d'oro
cerca di silenzio e isolamento. Buona parte dei circa cento complessi celestiniani censiti è oggi visitabile: ed è una scoperta emozionante. I più affascinanti si trovano nel versante pescarese del massiccio. A Roccamorice ce ne sono due imperdibili: Santo Spirito e San Bartolomeo in Legio. Il primo si raggiunge in macchina, il secondo dopo una passeggiata di circa mezz’ora tra fiori, verde, silenzio, mentre lo sguardo spazia dalla Majella al Gran Sasso. Entrambi sono incastonati nella roccia, e la loro vista toglie il fiato: arrivare qui di prima mattina nel silenzio più assoluto è un’esperienza unica, e l’unione tra uomo, natura e Dio si può toccare con mano. Per il loro valore storico, religioso e naturalistico è stato avviato il percorso per il riconoscimento di Patrimonio Unesco.
Roccamorice è terra di tradizioni e gusto. Nei dintorni del paese sopravvive la morra, un sistema di allevamento stanziale opposto alla più nota transumanza, che consiste nel raggruppare piccoli gruppi di pecore e capre di diversi proprietari per raggiungere un numero adeguato di capi da consentire una gestione economicamente vantaggiosa del gregge: un solo pastore, un solo recinto, una sola attrezzatura, e prodotti eccellenti suddivisi tra i proprietari. Se volete provarli, visitate l’azienda agrituristica Tholos, che affianca alle bontà provenienti della morra altre delizie biologiche: gustare piatti della tradizione accanto alla capanna in pietra che ospitava d’estate i pastori – il tholos, appunto – completa un’esperienza turistica sorprendente.
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VIAGGIA CON
Il segreto della presentosa Sul versante chietino della Majella, da non perdere è Guardiagrele, sede del Parco. Questo borgo antico è famoso per il suo artigianato artistico, di cui l’arte orafa rappresenta la massima espressione anche grazie a Nicola da Guardiagrele, insuperato maestro del XV secolo le cui opere – tra cui alcune croci processionali – sono esposte in vari musei abruzzesi, a partire da quello guardiese. Riassume questo universo la presentosa, ricercatissimo gioiello d’oro dal forte valore simbolico: a seconda del suo contenuto – un cuore, due cuori o due cuori legati – parla dello status della donna che lo indossa per presentarsi in pubblico. Generazioni di donne nubili, fidanzate o sposate l’hanno indossata, e oggi le amanti del bello possono farsene fare una su misura da Enzo Torrieri, uno dei pochi maestri rimasti. Il suo atelier è in Via Roma, e se avete un po’ di tempo fermatevi a parlare con lui: vi condurrà in un viaggio nell’oreficeria abruzzese tra presentose, orecchini sciacquagli e collane cannatore. Soffice pan di spagna, crema pasticcera, zucchero a velo: sempre a Guardiagrele è impossibile resistere al richiamo dalle sise de mònache, dolce tipico con tre protuberanze che rimanderebbero ai seni delle suore, un tempo presenti in un convento in paese. Rasentano la perfezione quelle della pasticceria di Emo Lullo, in Via Roma: anche questo bravo e giovane artigiano molto volentieri si intrattiene con i clienti tra aneddoti, simpatia e sapienza antica.
Guerrieri del gusto Paesaggi da favola e sapori antichi: benvenuti nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Con i suoi 2914 metri, il Gran Sasso è la cima più alta degli Appennini, e custodisce anche il Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa. Sul versante di Campo Imperatore si snodano belle piste da sci – predilette anche da San Giovanni Paolo II che diverse volte vi è venuto in incognito – mentre d’estate splendidi sentieri conducono in quota
L'antico borgo di Guardiagrele, sede del Parco della Majella, è famoso per il suo artigianato artistico, di cui l’arte orafa è massima espressione anche grazie a Nicola da Guardiagrele, maestro del XV secolo le cui opere sono esposte in vari musei abruzzesi. Riassume questo universo la presentosa, ricercato gioiello d’oro dal forte valore simbolico
L'Abruzzo fa centro a Milano Una mostra dentro Padiglione Italia, una “casa vetrina” nel cuore di Brera, eventi tematici di qualità nei punti nevralgici di Milano: ecco l’Abruzzo a Expo. Casa Abruzzo, nello Spazio Fiori Chiari, è la vetrina a disposizione di imprese, istituzioni, associazioni che la animeranno fino a ottobre. Eventi saranno organizzati a Palazzo delle Stelline e al Chiostro dell’Umanitaria: nel primo dal 3 al 5 settembre è in programma un appuntamento dedicato alle eccellenze di artigianato artistico, design, vino e moda; il secondo sarà invece la location dove dal 30 giugno al 5 luglio verrà presentato il brand Abruzzo Patria dei Cuochi e l’8 luglio si svolgerà la Festa del Ritorno dedicata agli abruzzesi nel mondo, mentre negli stessi giorni verrà inaugurato uno spazio curato dai ristoratori di Qualità Abruzzo. La Settimana del Protagonismo invece è in programma nel Padiglione Italia dal 3 al 9 luglio. All’interno della mostra permanente, l’Abruzzo è presente con lo chef stellato Niko Romito, il professionista dell’alta direzione Pier Paolo Visione e l’Antica Azienda Agricola Peltuinum, nonché simboli artistici e architettonici della regione come Rocca Calascio, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio e Santa Maria Assunta.
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Scelti per voi dove mangiare
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga insieme al Parco Nazionale d'Abruzzo e al Parco della Majella caratterizzano l'Abruzzo come la regione più verde d'Europa. Sono scrigni di biodiversità, ma anche di memoria, del gusto e dello spirito. Sapendoli ascoltare, ci raccontano di transumanze, piatti poveri e tradizioni contadine, e di una fede che ha scavato la roccia fino a bivacchi e rifugi, tra cui il Rifugio Garibaldi, quello più antico. Non lontano da Campo Imperatore c’è Castel del Monte, borgo di montagna da dove partivano le greggi per la transumanza. Una memoria ancora viva nel profumo della carne alla brace, che conviene gustare spingendosi fino a Fonte Vetica, un altopiano brullo dove sono stati girati numerosi film: i gabbiotti di legno realizzati per ristorare le troupe cinematografiche sono oggi diventati punti ristoro e macellerie che mettono a disposizione le braci già pronte per cuocere arrosticini, salsicce e bistecche. Da Castel del Monte si scende a Santo Stefano di Sessanio, borgo mediceo famoso per le sue lenticchie, trasformato in albergo diffuso da Daniele Kihlgren. Gli appassionati di scoperte gastronomiche possono dirigersi a Capestrano, dove anni addietro fu ritrovato il famoso Guerriero divenuto simbolo dell’Abruzzo: qui una tappa
è doverosa all’azienda Terre del Tirino che produce, con metodo biologico accanto all’omonimo fiume, l’antico grano solina, mais per polenta detto trucchisch, ceci e fagioli “poverelli”. È possibile visitare e condividere le fasi di coltivazione, dalla raccolta delle olive alla produzione e raccolta degli ortaggi, dalla trebbiatura dei cereali, del mais e dei legumi alla ricerca degli asparagi selvatici e “dell’oro nero”, il tartufo. Da Santo Stefano di Sessanio, gli amanti dei latticini hanno una doppia alternativa: o tornare a Castel del Monte per assaggiare il canestrato, il formaggio dei pastori transumanti prodotto con latte crudo, o dirigersi a Farindola, in provincia di Pescara, per provare il pregiato pecorino fatto con il caglio di maiale secondo un’usanza antichissima. Selezionare un produttore, assaggiare, chiacchierare, acquistare: quale modo migliore per concludere questo itinerario sul Gran Sasso?
In alto: San Bartolomeo in Legio, uno degli eremi rupestri voluto da Celestino V sulla Majella
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Tholos Prezzo medio 30 euro Località Collarso Roccamorice (Pe) Tel. 085.8572590 www.agriparktholos.com Villa Maiella Menu degustazione a 45 euro Località Villa Maiella, 30 Guardiagrele (Ch) Tel. 0871.809319 www.villamaiella.it Magione Papale Si mangia con 55 euro Via Porta Napoli, 67/I L’Aquila Tel. 0862.404426 www.magionepapale.it
dove dormire Sextantio Camere con prima colazione a partire da 150 euro Via Principe Umberto Santo Stefano di Sessanio (Aq) Tel. 0862.899112 www.sextantio.it Grancia dei Celestini Camere da 90 euro Corso Ovidio, 13 Sulmona (Aq) Tel. 0864.210616 www.granciadeicelestini.it B&b Via della Piazza Camere da 60 euro Via Della Piazza, 52 Pescasseroli (Aq) Tel. 328.6154110 www.bebviadellapiazza.it
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Molise, il bello del fuoristrada di Enrico Saravalle
La si scopre lentamente, a piedi, con itinerari di trekking adatti a tutti, in sella a una mountain bike o a un cavallo, questa regione dell'Italia di mezzo. Verde e florida, è percorsa da antichi tratturi che ci portano a scoprirne le eccellenze gastronomiche, come tartufi, olio e vino, protagonisti anche a Expo dal 17 al 23 luglio 70
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Molise
Antico, misterioso, essenziale, ma con un appeal che ha destato la curiosità e l’interesse del Financial Times, di Forbes e dell’Unesco. Sono poco meno di 5 mila i kmq della superficie del Molise, delimitati da montagne, mare e pianure, e percorsi dai tratturi, maestose vie carovaniere da sempre impiegate per lo spostamento delle greggi transumanti ma anche vere e proprie arterie di civiltà sulle quali sono passati Annibale e le legioni romane, i Crociati e gli eserciti di Federico II, i soldati piemontesi e le jeep delle truppe alleate. C’è da dire che alcuni tratturi, nel corso dei secoli, sono entrati a far parte della normale rete stradale e il loro tracciato, ora, coincide con quello di provinciali e statali; altri, però, hanno mantenuto la loro natura di “erbal fiume silente” (così li descriveva D’Annunzio) e, avanzando nel paesaggio, attraversano il letto di fiumi e torrenti, risalgono i crinali dei colli e svelano un ambiente assolutamente unico dove si danno di gomito rocche medievali e antiche pievi issate sui colli. E per seguirli nel loro girovagare tra fondovalle e guadi, niente di meglio che utilizzare il know-how di Alessandro Colombo, mente e braccio di MoliseExplorer che propone tour personalizzati a bordo di fuoristrada ma anche trekking a piedi, a cavallo, in mountain bike. «Le tracce dei tratturi – informa Colombo – si ritrovano un po’ ovunque: lungo il litorale Adriatico, per esempio, c’è il Tratturo del Re, quello che, costeggiando il mare, un tempo collegava L’Aquila a Foggia. E che passa da Termoli, dove può incominciare un ideale viaggio di scoperta del Molise».
Lungo la via de i tratturi Il borgo antico della cittadina lungo la Costa dei Trabucchi è un susseguirsi di vicoli e stradine che si perdono tra case dai colori pastello: portano tutte dall’imponente castello feluglio 2015
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L'area archeologica di Pietrabbondante
La Riserva Naturale di Montedimezzo-Collemeluccio rientra nel progetto Riserve Mab (Man and Biosphere) avviato dall’Unesco per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente. Le aree individuate vengono gestite in un'ottica di conservazione delle risorse e di sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali
L’exploit di vini molisani «Il Molise vitivinicolo sta diventando grande e non si identifica più con una o due aziende» afferma soddisfatto Alessio di Majo Norante, mentre mostra con orgoglio i suoi vigneti sparsi nelle campagne di Campomarino. «Io coltivo le mie uve nelle terre di famiglia e le trasformo in “nuovi vini da antichi vitigni” – continua il vigneron made in Molise – ed ecco allora nascere gioielli come un Aglianico in purezza che Jancis Robinson, wine critic del Financial Times e advisor per gli acquisti di vino di Sua Maestà la regina Elisabetta II, ha definito a very competent varietal example». «A giocare un ruolo decisivo nella crescita della regione – dichiara Angelo d’Uva, titolare dell’omonima cantina – è stata la Doc Molise al cui interno trovano spazio diverse sotto-tipologie, dalla Falanghina al Sauvignon, dall’Aglianico al Sangiovese al Cabernet Sauvi-
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gnon, alla Tintilia». Nascono così vini di stile moderno, di qualità e, soprattutto, dall’ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Altra Doc quella di Pentro che raccoglie i vini prodotti sulle colline della provincia di Isernia, anche se il vero outsider delle cantine molisane è la Tintilia, vitigno autoctono che migliora in produzione e in qualità di anno in anno. «È stato riscoperto da poco – continua D’Uva – ma è legato alla storia e alla civiltà contadina del Molise. La Tintilia ha la sua caratteristica principale nella notevole carica di sostanze coloranti e tanniche dell’uva, trasmesse quasi integralmente al vino, che per questo assume un colore intenso anche da giovane». Altro vitigno tradizionale della regione è il Moscato Giallo: il vino che se ne ricava, dolce e aromatico, esce sotto la denominazione “Molise” o “del Molise” nelle tipologie passito e spumante.
dericiano fino al Duomo le cui architetture in marmo rosato oscillano tra romanico e gotico mentre gli archi e le decorazioni raccontano di influenze pisane e arabe. Il tratturo Celano-Foggia, invece, si dirige verso l’interno, a Sant’Angelo Limosano, secondo la tradizione paese natale di Papa Celestino V (quello, per intenderci, “del gran rifiuto”). Dal Belvedere del borgo l’orizzonte non ha segreti: verso est, ecco le sagome inconfondibili delle Tremiti che spuntano dalle brume mattutine, verso nord, invece, le cime innevate della Maiella. Il tratturo – attraversato il paesaggio lunare delle Morge (in dialetto, grosse pietre), scavate dai paleomolisani per ricavarne grotte, scale, cisterne – arriva nel cuore dell’Alto Molise, a Pietrabbondante, a mille metri d’altezza, dove si scopre che i Sanniti oltre che valorosi guerrieri erano abili architetti. Pietrabbondante custodisce infatti una delle testimonianze più importanti dell’antica popolazione: un’area sacra dove si allineano un teatro, due templi e una sontuosa domus publica. Una manciata di chilometri e si entra nella Riserva Naturale di Montedimezzo: «Con quella di Collemeluccio – è sempre Colombo a parlare – è una delle Riserve Mab, ecosistemi
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protetti dall’Unesco nel progetto Man and Biosphere, aree in cui si associa la conservazione della biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali». Un altro tratturo? Quello Pescasseroli-Candela che punta verso sud e sfiora l’Oasi Wwf di Guardiaregia, spettacolo di canyon, cascate, faggete e grotte. Ultime soste sono quelle ad Altilia, potente città romana circondata da mura robuste, e Campobasso, il capoluogo dominato dalla sagoma austera del castello di Monforte che veglia sulla città da mille anni. La parte più antica di Campobasso si stende ai suoi piedi, con le sue chiese romaniche (come quella di San Giorgio) e i palazzi nobiliari, come Palazzo Mazzarotta, sede del Museo Sannitico.
Sapori semplici e raffinati Costituito per gran parte del suo territorio da zone collinari e grazie alla presenza di ampie zone montuose, il Molise si presta particolarmente alla produzione di tartufi e alla coltivazione dell’olivo. Quest’ultima, in particolare, la scopriamo percorrendo il Tratturo Centurelle-Montesecco. «Protagonista del paesaggio – ci racconta Donna Marina Colonna, rampolla della nobile famiglia romana e olivicoltrice in quel di San Martino in Pensilis – è l’ulivo. La mia famiglia produce da secoli oli extravergine, dai gran cru di Leccino e Gentile di Larino agli oli agrumati, che gli esperti del severo magazine americano Forbes considerano “imperdibili”». L’olio molisano è ottenuto dalle varietà di olive autoctone, principalmente l’Aurina, la Gentile di Larino, l’Oliva Nera di Colletorto e, soprattutto, vanta la Denominazione d’Origine Protetta. «Dalla brucatura a mano e dalla molitura a freddo – continua Donna Marina – si ottiene un extravergine limpido, verde chiaro con lievi riflessi gialli, dal profumo intenso e persistente e dal sapore dolce, sapido, con equilibrato piccante e nota d’amaro netta e schietta». Ideale, insomma, per condire zuppe dove prosperano grandi varietà di legumi, ma anche con i primi piatti di pesce. «Ma il modo
Alcuni tratturi hanno mantenuto la loro natura di “erbal fiume silente” (così li descriveva D’Annunzio) e avanzano nel paesaggio attraversando il letto dei fiumi, risalendo i crinali dei colli e svelando un ambiente unico dove si danno di gomito rocche medievali e antiche pievi issate sui colli Qui Altilia, città romana circondata da mura, tra i più importanti siti archeologici della regione
Gioielli della terra Vino, olio e tartufo: i gioielli del Molise saranno mattatori assoluti tra il Cardo e il Decumano di Expo 2015 dal 17 al 23 luglio, in un’area espositiva dedicata di 200 mq all’interno del Padiglione Italia. Un’intera settimana nel corso della quale la regione ha scelto di investire sulle sue eccellenze ancora non del tutto valorizzate, scommettendo sulla qualità e sull’emozione. E allora, nello spazio Vino, A taste of Italy il Molise, che ha portato nove tra le sue cantine più blasonate, il 18 luglio inviterà i visitatori a una degustazione alla scoperta dei suoi vini. Del territorio molisano si parlerà infine anche alla Cascina Triulza, dove, tra settembre e ottobre, seguendo il tema La buona cultura, si presenteranno le associazioni Città dell’Olio e Città del Tartufo. luglio 2015
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Scelti per voi
cibo&territorio
dove mangiare Svevia Nel borgo vecchio, cucina verace di mare. Prezzo medio: 45 euro Via Giudicato Vecchio, 24 Termoli (Cb) Tel. 0875.550284 Perbacco Sale a volta con muri in pietra a vista. Cucina del territorio rivisitata. Prezzo medio: 25 euro Via Municipio, 1/A Sant’Angelo Limosano (Cb) Tel. 0874.701888
Il Molise contribuisce alla produzione nazionale di tartufo con una quota di mercato del 40%. Ma la regione è giustamente famosa anche per il suo olio extravergine dal profumo intenso e dal sapore dolce, sapido, con equilibrato piccante e una nota d’amaro netta e schietta migliore per gustarlo – conclude Donna Marina – è accompagnarlo a una fetta di pane casereccio scaldato nel forno a legna». Magari con una grattata di tartufo, visto che la regione sorprende con una mega produzione: la stima, attendibilissima, è che il Molise contribuisca alla produzione nazionale con una quota di mercato del 40%. I diffidenti sono pregati di verificare in loco: i trifolau molisani sono tantissimi e alcune zone della regione, soprattutto l’Alto Molise, sono particolarmente vocate sia per il Tuber Magnatum Pico sia per i suoi fratellini (dal nero pregiato Melanosporum allo Scorzone). I cercatori di tartufi informano,
sornioni, che molti di quelli venduti nelle fiere di Alba&Co parlano dialetto molisano. E se la Provincia di Isernia si è fatta promotrice della costituzione di un Consorzio per la Valorizzazione del Tartufo Molisano, molti i borghi che fanno parte dell'Associazione Città del Tartufo, con lo scopo d’intraprendere iniziative che tutelino e valorizzino il tartufo, come le fiere e le mostre mercato che si rincorrono per tutto l’anno e non hanno nulla da invidiare alle sorelle piemontesi, toscane o umbre. Per saperne di più:
www.moliseexplorer.com
In alto, un trabucco nelle acque di Termoli. Qui un cesto di tartufi lucani, vanto (per molti inedito) della regione
Miseria e Nobiltà Ristorante gourmet frutto dell’inventiva di Maria Assunta Palazzo. Prezzo medio 25 euro Via Sant’ Antonio Abate, 16 Campobasso Tel. 0874.94268
dove dormire Residenza Sveva Camere e suite nelle vecchie case del borgo. Doppia da 79 euro Piazza Duomo, 11 - Termoli (Cb) Tel. 0875.706803 www.residenzasveva.com Perbacco Albergo diffuso ricavato nelle scuderie di un palazzo baronale e in una casa del paese. Doppia in da 70 euro Via Municipio, 1/A Sant’Angelo Molisano (Cb) Tel. 0874.701888 www.xbacco.net Miseria e Nobiltà Affacciato sui vicoli del centro storico. Doppia da 60 euro Via Sant’Antonio Abate, 13 Campobasso Tel. 0874.94.268
dove comprare Masseria Di Majo Norante Vinificazione in purezza di vitigni autoctoni con tecniche bio. C.da Ramitello, Campomarino (Cb) Tel. 0875.57208 www.dimajonorante.com Tenuta Marina Colonna Olio, olive in salamoia, pelati, paté di olive e creme di ortaggi. Masseria Bosco Pontoni San Martino in Pensilis (Cb) Tel. 0875.603009
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A cura della Redazione scientifica Fondazione Veronesi
la salute nel piatto
testi di
Il calore sale? Scendono le calorie! ... ma non solo. Sono tanti infatti gli accorgimenti che è meglio mettere in atto con l’avanzare della bella stagione per evitare malesseri e goderci ottimi pranzetti estivi senza pentimenti
Quando impazza la calura, occorre cambiare alimentazione. Il gran caldo e gli elevati tassi di umidità possono causare malori; collassi, colpi di calore, disidratazione, sbalzi di pressione e mal di testa sono i più comuni, spesso dovuti a scarse precauzioni di fronte ai repentini cambi climatici a cui l’organismo non riesce ad adattarsi facilmente. Ci si può aiutare anche a tavola con cibi leggeri e freschi che possono contrastare efficacemente l’insorgenza dei malesseri da calura. Tra le regole della buona tavola estiva, al primo posto c’è mangiare leggero: scegliere alimenti più digeribili, riducendo le carni rosse a favore del consumo di pesce. Sono invece da evitare i 78
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La fantasia al potere D’estate non esagerare con le calorie: con il caldo il fabbisogno energetico diminuisce, infatti, di 200300 calorie al giorno. È bene quindi ridurre porzioni e grassi. E compensare con la fantasia. È importante ad esempio variare il colore degli alimenti: a parte il tocco di allegria che possono dare, il rosso, il giallo o il viola indicano la presenza di nutrienti diversi.
Serena Zoli
fritti, gli intingoli e i condimenti troppo elaborati. Attenzione anche alla proliferazione dei batteri: con l’incremento della temperatura aumenta anche il rischio di contaminazione dei cibi da parte di agenti patogeni; in estate può essere utile un maggior consumo di yogurt che protegge e rafforza le difese naturali dell’organismo e aiuta ad assorbire meglio vitamine e minerali. Ricordarsi di reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con almeno 2 litri di acqua al giorno, evitando le bibite gassate e zuccherate che portano calorie “vuote” e limitando il numero di caffè o di bevande a base di cola che aumentano la vasocostrizione e la diuresi, provocando disidratazione. Stessa regola per i superalcolici che stimolano la sudorazione, causando disidratazione, e limitano l’assorbimento delle vitamine. E ancora, arricchire la dieta con verdura e frutta che contengono molta acqua; per la cottura delle verdure, evitare quella a lesso che le impoverisce di vitamine e sali. Mentre è da limitare il consumo di sale, e da preferire quello iodato. No infine a un piccolo piacere quotidiano, ovvero il gelato al posto del pranzo: si può fare solo ogni tanto, perché questo alimento è carente di vitamine e troppo ricco di carboidrati e grassi.
Per saperne di più:
www.fondazioneveronesi.it
i Viaggi del Gusto
benvenuti a bordo Il piacere di un viaggio ad alta qualità il network
gli ambienti
le novità
IL PROGRAMMA fedeltà di Italo
le nostre offerte
i partner
pag. 84 pag. 85 pag. 86
pag. 87 pag. 88 pag. 88
la sicurezza a bordo
pag. 89
il network VENEZIA
PADOVA
RIMINI
PERIODO ESTIVO
MESTRE TORINO
FIRENZE BOLOGNA
MILANO
PORTA GARIBALDI ROGOREDO RHO FIERA
NAPOLI ROMA
TERMINI TIBURTINA
SALERNO
REGGIO EMILIA
MEDIOPADANA
speciale EXPO 2015
Con Italo vai a Milano Expo Da giugno, diventano 14 i collegamenti per Milano Rho Fiera Italo aumenta l’offerta per l’Expo. Dal 14 giugno, salgono a 14 i collegamenti giornalieri del treno di Ntv per l’evento dell’anno. Venti milioni di potenziali visitatori in sei mesi, 144 paesi partecipanti, 1 miliardo di euro di investimenti, 8,8 milioni di biglietti già venduti: Italo aggiunge ai 9 già previsti, altri 5 collegamenti per la prestigiosa vetrina mondiale del made in Italy, dedicata all’alimentazione e alla biodiversità (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”). Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, proprio in occasione dell’Expo 2015, Italo ha pro-
grammato le nuove fermate straordinarie a Fiera Rho, la stazione che trasporterà milioni di turisti all’esposizione mondiale. Nella stazione, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, opereranno ben 14 collegamenti di Italo, di cui sette in arrivo da Sud e sette da Nord in direzione Sud. Italo inoltre per selezionate Agenzie di viaggi e Tour Operator mette a disposizione una proposta commerciale esclusiva, relativa agli ambienti Smart e eXtra Large, fruibile in abbinamento a un biglietto per l’Expo o a un soggiorno in hotel.
Come acquistare i biglietti Il treno Italo può essere acquistato attraverso tanti canali, a cominciare dal web: • Il sito internet italotreno.it • Il Contact Center Pronto Italo allo 06.07.08 • Le agenzie di viaggio convenzionate • Le biglietterie in Casa Italo in tutte le stazioni servite dal treno • L'app Italo Treno
Italo torna a Rimini Nei mesi di luglio e agosto Italo ritorna a Rimini con 6 collegamenti al giorno. Da giugno, inoltre, sono aperte le vendite delle connessioni tra i treni dell’Adriatica e i treni della dorsale; è possibile, infatti, viaggiare con un unico biglietto da Napoli, Roma e Firenze verso Rimini, Pesaro e Ancona e viceversa, con un cambio treno nella stazione di Bologna. Anche da Torino è possibile raggiungere le destinazioni della dorsale Adriatica con un solo biglietto e un cambio treno nella stazione di Milano Porta Garibaldi. Quest’anno, infine, è possibile acquistare un abbonamento da o per Rimini al prezzo incredibile di 99 euro per viaggiare nel weekend dal primo luglio al 24 agosto, in ambiente Smart. 80
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Foto di copertina di Massimo Rinaldi
le novità
Italo sempre più a Termini con 48 collegamenti al giorno Quest’estate, due treni l’ora tra Roma e Milano Con la stagione estiva, l’offerta di Italo su Roma Termini arriva a 48 collegamenti al giorno. Le corse giornaliere tra la stazione capitolina e Milano, infatti, diventano 24, di cui 10 No Stop, sen-
za fermate intermedie tra le due città. Aumentano anche i treni diretti a Venezia, che arrivano a 10 giornalieri. Sono 14 invece i collegamenti con Torino, e 32 quelli con Napoli.
Il palinsesto di Italo si arricchisce di novità La magia della Francia e la bellezza degli scorci nostrani ripresi da registi del calibro di Tornatore, Őzpetek, Avati e Bertolucci. Italo porta a bordo della carrozza Cinema un palinsesto ricco di novità per rendere ancora più piacevoli i viaggi d’estate sui No Stop Milano – Roma. Per tutto il mese di luglio, sarà l’atmosfera delle pellicole francesi ad accompagnare i viaggiatori da Sud a Nord e viceversa. Le date delle uscite: 2 luglio; 9 luglio; 16 luglio; 23 luglio. Ad agosto, invece, si passerà dalla Sicilia degli anni ’30 del film Baarìa alle forti emozioni trasmesse dai protagonisti di Saturno Contro. Due nuovi film in arrivo a partire dal 30 luglio, dal 6 agosto, dal 13 agosto e dal 20 agosto. Su tutti i treni, inoltre, è disponibile un palinsesto composto anche da altri programmi di intrattenimento e attualità.
Sud - Nord
Carrozza Cinema, speciale estate
Nord - Sud
Programma le tue vacanze o i tuoi spostamenti già da adesso. Italo prolunga le vendite di tutti i suoi treni fino al 31 ottobre
Giù al nord
Midnight in Paris
L'impero dei Lupi
Alibi e sospetti
Quasi amici
Agent secrets
L'ultima missione
Una Top Model nel mio letto luglio 2015
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le nostre offerte
Le proposte per viaggiare su Italo, sempre più convenienti e adatte alle esigenze di tutti i passeggeri Italo Special, metà prezzo il martedì, il mercoledì e il sabato Per usufruire della riduzione del 50% sull’offerta Flex, basta acquistare il proprio biglietto entro 48 ore prima della partenza del treno, attraverso il sito web italotreno.it, l’app “Italo treno”, il Contact Center Pronto Italo (06.07.08) e le agenzie di viaggio convenzionate. Chi viaggia il martedì e il mercoledì può beneficiare del vantaggio scegliendo i treni in partenza tra le 8:30 e le 14:30. Per chi viaggia il sabato, invece, l’offerta non ha limiti di orario.
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Italo Senior, l’offerta per gli over 60 Italo dedica l’offerta Senior ai 60enni con una riduzione del 30% sulla tariffa Flex. Chi ha compiuto più di 60 anni, infatti, può beneficiare dell’offerta valida in tutti gli ambienti di viaggio. Per prenotare, basta andare sul sito italotreno.it e selezionare la voce “Senior” tra le tipologie di passeggeri; chiamare Pronto Italo (06.07.08); rivolgersi alle agenzie di viaggio convenzionate o direttamente al desk di Casa Italo in stazione.
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Con Italo Famiglia i ragazzi viaggiano gratis Con l’offerta Italo Famiglia, i gruppi da 2 a 4 passeggeri, composti da ragazzi con meno di 15 anni e da almeno un maggiorenne, possono scegliere tra lo spazio e la convenienza dell’ambiente eXtra Large o la praticità della Smart. Gli adulti pagano la tariffa Flex, mentre i ragazzi al di sotto di 15 anni viaggiano gratis, sempre. I minori di 4 anni che viaggiano in braccio ad un adulto, non sono calcolati ai fini del gruppo.
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Andata e ritorno a partire da 19 euro Viaggiare con Italo acquistando in un’unica soluzione un’andata e ritorno è comodo e conveniente. L’offerta permette spostamenti a partire da 19 euro: basta prenotare fino al giorno prima! È possibile acquistare il proprio biglietto attraverso tutti i canali Italo, ad eccezione delle Biglietterie Self Service nelle stazioni.
gli ambienti
Club Executive, il salotto in movimento Un vero salotto, riservato ai Viaggiatori più esigenti: comfort, tecnologia, spazi più ampi e un servizio su misura garantito dal personale di NTV. La carrozza Club Executive, collocata a una delle estremità del treno per garantire maggiore tranquillità, ha 19 comode poltrone, 11 delle quali organizzate in un’area “open space”, a cui si aggiungono due salotti separati da quattro posti ciascuno, acquistabili esclusivamente a corpo per assicurare una maggiore privacy. Ogni posto
In Prima, comfort e convenienza In Prima Italo coccola i suoi Viaggiatori con tanto spazio, comfort e attenzioni. Si comincia dal servizio di benvenuto, con caffè espresso servito al posto, snack dolci e salati, e un’ampia scelta di drink. Chi preferisce può, invece, usufruire dei distributori automatici in carrozza 3 per acquistare bevande calde, fredde, caffè e snack in completa autonomia. Poi tanto spazio, con poltrone in pelle Frau reclinabili disposte in file da tre su un largo corridoio, e tante comodità, dal poggiapiedi al nuovo poggiatesta con ali imbottite, dalle prese elettriche, al comando
luci di lettura personali, fino a un comodo vano porta oggetti tra i sedili doppi. Come in tutto il treno la copertura WiFi per l’accesso al portale di bordo e a internet è gratuita.
Un particolare del Poggiatesta in Prima
è equipaggiato con uno schermo da 9 pollici touch screen dal quale si accede al programma di intrattenimento offerto dal portale Italolive, film serie tv, giornali, notizie, ecc. Come in tutti gli altri ambienti di Italo, anche nella Club Executive è prevista la copertura Wi-Fi per connettersi gratuitamente a internet. Completano l’esperienza di viaggio il servizio di benvenuto con caffè espresso servito al posto, snack dolci e salati e un’ampia scelta di drink.
La Smart, dinamica e giovane Economicità e praticità, senza nulla togliere al comfort dei viaggiatori: sono le caratteristiche dello stile Smart, improntato al self-service per favorire la massima convenienza economica anche attraverso offerte commerciali mirate a questo
ambiente. Uno spazio giovane, sottolineato da colori vivaci, che permette al Viaggiatore di accomodarsi sui sedili in pelle Frau reclinabili, di usufruire di prese elettriche individuali e dei tavolini, in prevalenza singoli. La copertura Wi-Fi è gratuita, come nelle altre carrozze. In più è possibile accedere al portale di bordo Italolive, con decine di film gratuiti, quotidiani digitali e altri contenuti di intrattenimento. Per rendere il viaggio più gradevole, Italo mette a disposizione anche una piccola Area Snack, in carrozza 7, dove acquistare un caffè espresso, bevande fredde e snack, a prezzi competitivi e in modalità self-service dai distributori automatici.
E la comodità diventa, “eXtra Large” Si chiama eXtra Large, l’ultima arrivata a bordo di Italo: un ambiente che unisce alla convenienza del viaggio Smart, la grande comodità e lo spazio in più che caratterizzano le poltrone della Prima. Sedili in pelle Frau reclinabili, con un largo corridoio e ampi spazi individuali. Pochi euro in più rispetto al prezzo di un
posto in Smart, un’esperienza di viaggio in un ambiente superiore. Anche per questo ambiente, Italo mette a disposizione un’Area Snack in carrozza 3, dove acquistare bevande fredde e calde, caffè e snack in completa autonomia dai distributori automatici. Wi-Fi e portale di bordo sono sempre gratuiti. luglio 2015
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il programma fedeltà di Italo
Italo Più , il programma che premia la fedeltà dei Viaggiatori Italo ha messo a punto un programma fedeltà, Italo Più, che riserva vantaggi esclusivi pensati per dare ai Viaggiatori un valore in PIU’, come il riconoscimento immediato tramite l’accesso con username e password, sia se si acquista online sia se si chiama il Contact Center Pronto Italo. Oppure la possibilità di registrare la propria carta di credito per velocizzare gli acquisti, in totale sicurezza (se si desidera pagare con account PayPal, associandolo a quello Italo Più, il pagamento è ancora più rapido). Per tutti gli iscritti, NTV ha messo a disposizione il Borsellino Italo: un conto elettronico personale per l’accredito dei rimborsi e per i nuovi acquisti. E i vantaggi salgono anche a bordo: il Viaggiatore iscritto fruisce di un accesso rapido e gratuito al Wi-Fi e al portale di bordo Italolive. Dopo il terzo viaggio, ogni iscritto riceverà inoltre la Carta Italo Più, in grado di velocizzare anche i pagamenti presso le Biglietterie Self Service Italo. Italo Più diventa Sprint Con Italo Più, più si viaggia più si guadagnano punti. Tutti gli iscritti ricevono 5 punti per ogni euro speso acquistando biglietti
in tutti gli ambienti di viaggio. Per accumulare punti, basta indicare ad ogni acquisto il proprio codice Italo Più. Se si acquistano i servizi offerti dai partner Ntv, i punti aumentano ancora. Ogni iscritto come premio potrà richiedere dei biglietti per viaggi futuri e perfino l’emozione di un viaggio in cabina proprio accanto al macchinista. E da oggi i vantaggi aumentano: se superi la soglia di 10.000 punti qualificanti diventi un cliente Italo Più Sprint. I clienti Italo Più Sprint ricevono ben 6 punti per ogni euro speso acquistando biglietti in tutti gli ambienti di viaggio. Tra i benefit, Italo offre, ad esempio, un accesso garantito con massimo un accompagnatore alle sale riservate, un upgrade gratuito dall’ambiente Prima alla Club Executive o dalla Club Executive al Salotto sui treni No Stop. A partire da quest’anno, inoltre, Italo abbassa la soglia dei punti necessari per richiedere biglietti premio. Ad esempio, da oggi è possibile prenotare gratuitamente un viaggio in ambiente Smart sulla tratta Bologna-Venezia con soli 2.500 punti (prima ne servivano 3.600), o sulla tratta Roma-Milano, sempre in Smart, con 5.400 punti (prima ne servivano 7.200).
Quanti punti servono per vincere i viaggi premio Tratta Napoli-Salerno; Padova-Venezia; Bologna-Reggio Emilia; Bologna-Padova; Bologna-Firenze; Bologna-Venezia; Milano-Reggio Emilia; Milano Torino
Firenze-Padova; Firenze-Reggio-Emilia; Napoli-Roma; Bologna-Milano; Roma-Salerno; Firenze-Roma; Firenze-Venezia
Firenze-Milano; Reggio Emilia-Torino; Bologna-Torino; Bologna-Roma; Reggio Emilia-Roma; Firenze-Torino; Padova-Roma; Firenze-Napoli; Firenze-Salerno; Roma-Venezia Bologna-Napoli; Bologna-Salerno; Milano-Roma; Napoli-Reggio Emilia; Reggio Emilia-Salerno; Roma-Torino; Napoli-Padova; Milano-Napoli; Napoli-Venezia; Padova-Salerno; Salerno-Venezia; Milano-Salerno; Napoli-Torino; Salerno-Torino
Ambienti
Punti
Smart
2.500
eXtra Large
3.000
Prima
4.500
Club Executive
5.500
Smart
3.000
eXtra Large
3.500
Prima
5.500
Club Executive
7.500
Smart
4.300
eXtra Large
5.200
Prima
7.000
Club Executive
9.000
Smart
5.400
eXtra Large
6.200
Prima
8.500
Club Executive
13.000
i partner Italo No stress
Italo e car2go, l’alleanza sbarca a Torino L’accordo tra la rivoluzione della mobilità urbana, il car sharing, e l’Alta velocità è approdato anche a Torino. Come avviene già a Milano, Roma e Firenze , infatti, ora è possibile arrivare nel capoluogo piemontese a bordo di Italo, il treno più moderno d’Europa, e girare comodamente la città al volante di una delle Smart fortwo di car2go, la società targata Daimler che per prima ha lanciato in Italia la “new way” del micro-noleggio urbano condiviso. Per avere maggiori informazioni, è disponibile il personale di Italo a bordo treno e in stazione. 84
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Vivi l’estate con Italo ed Hertz Dal treno all’auto, per un viaggio a “tutta comodità”. Grazie all’accordo con Hertz, i viaggiatori di Italo, una volta scesi dal proprio treno, possono raggiungere la loro destinazione finale salendo a bordo di una delle vetture messe a disposizione dalla compagnia di autonoleggio, presente in Italia con 220 agenzie. Per prenotare la propria auto, basta accedere al sito www.hertz.it/italopiù oppure chiamare il call center dedicato al numero 0269633789 o 199-112211. Gli iscritti al programma fedeltà Italo Più e i possessori di un biglietto Italo possono così usufruire di una riduzione del 10% e fino a 3 punti bonus Italo Più per ogni euro speso in noleggi, sia in Italia che all’estero.
sicurezza a bordo / on-board safety instructions La mappa a bordo treno / On-board train map Carrozza / Coach: 1
Carrozza / Coach: 2, 4, 5
Carrozza / Coach: 3
Carrozza / Coach: 6
Carrozza / Coach: 7
Carrozza / Coach: 8
Carrozza / Coach: 9, 10
Carrozza / Coach: 11
Legenda / Legend Cassetta di pronto soccorso
Uscita di emergenza Emergency exit
CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
Finestrino di emergenza
Toilette handicap Disabled toilet
Diaper change pad TOILETTE
Via di fuga Escape route
Distributore
Estintore
Automatic vending machine
Fire extinguisher
Hammer for breaking glass
Wheelchair spaces
Fasciatoio
Emergency window
Martello frangivetro
Posti per sedia a rotelle
First aid kit
PMR
Persona a mobiltĂ ridotta Persons with reduced mobility
Maniglia allarme passeggeri
Toilette
Handle passenger alarm
Toilet
Cestini carta Paper baskets
Cestini plastica Plastic baskets
Cestini indifferenziata Other waste baskets
aprile 2015 / Aprilluglio 2015 2015 XI 85
sicurezza a bordo / on-board safety instructions Come comportarsi in caso d’emergenza
/ What to do in an emergency
Nella condizione ordinaria di marcia in sicurezza, i passeggeri devono occupare esclusivamente gli spazi idonei al loro trasporto in modo da non ostacolare il personale di bordo nell’espletamento delle attività connesse con la sicurezza e eventuali operazioni di evacuazione del treno in emergenza. In caso di evacuazione del treno in emergenza è necessario attenersi alle istruzioni del personale di bordo prestando attenzione al rispetto delle seguenti istruzioni di carattere generale: • •
• •
Abbandonare il treno senza indugi, in maniera ordinata e con calma; Aiutare chi si trovi in difficoltà, con priorità a soggetti “sensibili” (bambini, donne in stato di gravidanza, portatori di handicap, ecc.); Abbandonare i bagagli e non tornare indietro per nessun motivo; In presenza di fumo o fiamme camminare chini.
In ordinary condition of safe running, travellers must remain in their assigned seats so that they do not prevent the work of on-board staff performing safety-related tasks or interfere with train evacuation in the event of an emergency. In the event of an emergency evacuation, follow the instructions of the on-board staff and the following general safety information: • •
• •
Evacuate the train quickly, calmly and in an orderly fashion; Help passengers requiring assistance, giving priority to children, pregnant women, the disabled; Leave your luggage behind, and do not re-enter the train for any reason; Walk bending down if there is smoke or flame.
Esodo galleria linea AV/AC Firenze-Bologna Tunnel AV/AC evacuation Florence-Bologna Per un ordinato e rapido esodo dalla galleria è necessario attenersi alle istruzioni fornite dal personale ferroviario direttamente o mediante gli impianti di diffusione sonora, prestando comunque osservanza alle seguenti indicazioni di carattere generale: 1. Una volta discesi dal treno occorre dirigersi verso la direzione più opportuna per l’esodo seguendo i cartelli segnaletici affissi sulla parete della galleria e/o le indicazioni fornite dal personale ferroviario; 2. La galleria dovrà essere percorsa camminando esclusivamente sul marciapiede laterale della stessa evitando di invadere i binari; 3. L’attraversamento dei binari, se necessario per raggiungere l’uscita, deve essere preventivamente autorizzato dal personale ferroviario; 4. Durante l’esodo occorre mantenere la calma, non spingere o accalcarsi con le persone che precedono, non creare allarmismo; 5. Aiutare, per quanto possibile, le persone a mobilità ridotta; 6. Una volta raggiunta l’uscita occorre non disperdersi e seguire le istruzioni impartite dalle squadre di soccorso.
For an orderly and efficient evacuation in a tunnel please follow the instructions provided by the train personnel either or over the train P.A. system, while bearing in mind the following general indications: 1. Once off the train, you must head in the most appropriate direction for evacuation by following the indications of the train personnel and/or, if there are, the signs on the tunnel walls; 2. While in the tunnel, walk along the side pavement only and be sure to avoid encroaching on the tracks; 3. Crossing of the tracks, if required in order to reach the exit, must be authorized in advance by the train personnel; 4. During the evacuation you must keep calm all the time. Avoid pushing or crowding the people in front and do not panic; 5. People with reduced mobility should be helped as much as possible; 6. On reaching the exit, remain in the area and follow the instructions provided by rescue teams.
Apertura porte di emergenza / Opening the emergency exits
Finestrini /
Per • • •
Prelevare il martello frangivetro (Fig. 2), colpire il finestrino nel punto indicato sul vetro (Fig. 3) e spingere il finestrino.
aprire la porta in emergenza: girare la maniglia verso il basso (Fig. 1, disegno A - 1); attendere l’accensione del pulsante rosso; premere il pulsante rosso ed aprire la porta (Fig. 1, disegno B - 2).
To open the emergency exits: • • •
Turn the handle downwards (Fig. 1, drawing A-1); Wait until the red light comes on; Press the button with the red light on it open the door (Fig. 1, drawing B–2).
Windows
Pick up the hammer for breaking glass (Fig. 2), use it to strike the window at the spot marked (Fig. 3) and push the window out. Fig. 2 Fig. 3
Fig. 1
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aprile 2015 / April 2015 XII
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cibo&territorio
Agli italiani piacciono le bionde di Riccardo Lagorio
Una tradizione, quella della birra, che viene dal nord, ma che giĂ gli antichi romani apprezzavano e che oggi in Italia conta centinaia di realtĂ attive e un numero crescente di estimatori. Di micro birrifici ne sono spuntati un po' ovunque, legando i propri prodotti a quelli del territorio e segnando la nascita di un vero e proprio italian style
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A Lisburn, pochi chilometri a sud di Belfast, dall’inizio degli anni Ottanta è attivo l’Hilden Brewery, il microbirrificio della famiglia Scullion che ha il merito di avere rivitalizzato prima in Irlanda del Nord e poi in tutto il continente la tradizione della birra artigianale. Una porzione dell’immobile, utilizzato per la produzione e come pub, faceva parte della più importante fabbrica di tessuti di lino al mondo la cui proprietaria andò in sposa a Thomas Andrews, l’architetto navale progettista del Titanic. Manco a dirlo la punta di diamante degli Scullion è proprio la Titanic Quarter Beer, una pale ale, ovvero una birra ambrata e amarognola. Al fine di migliorare la conoscenza della birra artigianale, gli Scullion organizzano in agosto l’Hilden Beer Festival, che si tiene ospitando oltre 30 microbirrifici provenienti anche da Oltremanica. Un bel modo per garantire la crescita a questo settore che stava scomparendo sotto il peso delle birre industriali.
La carica dei 400 Alle nostre latitudini la birra ha goduto di fortune alterne: Tacito nel De origine et situ Germanorum non esita a definire la bevanda ottenuta dalla fermentazione di orzo o frumento simile a un vino andato a male (corruptum). Eppure le vestigia della più antica fabbrica di birra giunta sino al XXI secolo appartengono proprio a un edificio romano, costruito nei pressi di Castra Regina, l’attuale Ratisbona, sulle rive del Danubio, e riportato alla luce alla fine degli anni Settanta. In effetti nei Paesi del Nord e Centro Europa la produzione di birra ha avuto nei secoli anche un risvolto sanitario: l’acqua utilizzata era bollita e quindi sterilizzata per ovviare ai frequenti problemi di infezione che da questa provenivano. Così anche in Italia il processo di inversione verso l’artigianalità ha fatto passi da gigante negli ultimi 15 anni. Del resto all’inizio del Novecento, da poco calmatosi il tifone della fillossera, le fabbriche di birra erano oltre 150. Seguì un periodo di quasi totale scomparsa, sino ad oggi quando si vanno riaffermando prepotentemente i microbirrifici, secondo alcune fonti oltre 400. E con uno stile tutto italiano. Come accade a Lavoria, nel Pisano, dove Fabrizio Di Rado, perito elettrotecnico, ha iniziato a rendere concreta la passione della birra sperimentando nel garage di casa le alchimie delluglio 2015
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cibo&territorio
Fabrizio Di Rado tra le sue creazioni all'interno dell'Opificio Birraio di Lavoria, nel Pisano
Molti produttori di birra artigianale sono meri assemblatori: acquistano luppolo, malto, lieviti e il gioco è fatto. Negli ultimi tempi invece la tendenza è quella a seguire il percorso tracciato da altri settori, optando per l'uso esclusivo di materia prima locale la bionda bevanda. Nel suo Opificio Birraio Di Rado parte dal concetto, peraltro assai condivisibile, che molti produttori di birra artigianale sono dei meri assemblatori: acquistano luppolo, malto, lieviti e il gioco è fatto. Birra artigianale, buona certo, ma che ha poco a che vedere con l’espressione del territorio dove viene prodotta. Nasce così nel 2012 il progetto di mettere a dimora in territorio di Lorenzana un orzo da cui si ottengono tre malti base, a cui nella campagna 2014 si sono aggiunte alcune varietà di grani teneri recuperati da Rosario Floriddia, una sorta di Noè toscano per quanto riguarda cereali e legumi. Da questa mescola di grani anti90
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Malti solidali Principi etici come l’inserimento di lavoratori svantaggiati e il costante impegno a favore dell’ambiente sono invece presenti nelle birre del birrificio artigianale Otus di Seriate (Bg). La loro OS7 si presenta con schiuma fine e compatta, aderente e persistente. Il naso intercetta il profumo dei tre malti utilizzati sprigionando profumi di frutta matura e agrumi canditi e spezie. Della stessa Otus la R5.5, una birra ambrata con note olfattive di frutta rossa matura e caramello, floreali e citriche. La schiuma fine e compatta è la premessa al gusto morbido con tenore alcolico moderato.
chi, utilizzati senza maltazione, si ottiene una birra al frumento, Brama, dalla schiuma cremosa e persistente, l’aroma speziato e il gusto vagamente citrico del coriandolo e della scorza d’arancia. Inoltre, riflettendo sul fatto che il luppolo è sempre cresciuto spontaneamente, è stata logica l’idea di poterlo coltivare poiché, confida, «l’utilizzo del luppolo fresco conferisce particolare aromaticità al prodotto finale e note di freschezza nella birra». Nelle birre di Fabrizio Di Rado si privilegia la complessità aromatica sulla gradazione alcolica. È l’esempio di Odiosa (i nomi delle birre si rifanno curiosamente a specie di civette, uccelli ben presenti nel territorio), in cui il profilo sensoriale esalta le note apportate dalle materie prime e vengono caratterizzate dalla venatura acidula finale. Lo stile belga della Glaux, dalla schiuma cremosa e persistente, colore ambrato e aroma fruttato, quasi di caramello e miele, con gusto di frutta essiccata e stramatura, è invece indicata per piatti robusti.
Castagne e... vino? Tra le esperienze volte a ricreare nella birra il percorso tracciato da altri settori attraverso l’utilizzo di materiale locale (come lieviti, luppolo od orzo) la Birra del Borgo (di Borgorose, nel Reatino) si deve annoverare come apripi-
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sta. La loro Duchessa è infatti elaborata partendo da farro locale: si tratta di una saison, ovvero fermentata in un determinato periodo dell’anno (in questo caso autunno), ed evoca il profumo del vino Bordeaux con gasatura fine e compatta e aroma pepato. Ma soprattutto le birre di Borgorose nascono grazie al contributo dei lieviti autoctoni isolati proprio nella Riserva Naturale della Duchessa, consolidando l’appartenza al territorio. Aperta dal 2005 Birra del Borgo si è conquistata un’apprezzabile quota di mercato nelle birrerie della capitale, tra cui l’Open Baladin e il Bir e Fud di Trastevere, ma anche negli Stati Uniti grazie all’estro di Lorenzo Di Vincenzo che, abbandonata la ricerca accademica, si è lanciato verso la passione di sempre: fare la birra. L’Equilibrista è un’altra interessante sperimentazione, che prevede il connubio tra birra e vino: tramite un accordo con la Tenuta di Bibbiano, il 40% di mosto di vino è assemblato con il 60% di mosto di birra. Fermentano assieme e vengono lavorati come un metodo classico con invecchiamento in bottiglia, remuage e sboccatura. Gradazione alcolica di quasi 11°, un piacevole colore rosato, profumo di frutta rossa e bocca infine ammandorlata sono interessanti caratteristiche rinvenibili in questa bottiglia con chiusura in tappo di sughero e gabbia come per i vini spumanti. Il microbirrificio Beltaine di Granaglione, sull’Appennino bolognese, ha saputo valorizzare un importante prodotto del territorio: la castagna. I due terzi delle birre prodotte nascono proprio dalla collaborazione in atto con l’Associazione castanicoltori e l’Università degli Studi di Bologna, utilizzando anche castagne affumicate mediante la lenta combustione di legni di castagni nei metati: creatività unita alle potenzialità di materie prime che solo l’Italia offre.
In questa immagine il team del Beltaine, sotto l'ingresso del Birrificio San Gabriel
All’inizio del Novecento le fabbriche di birra italiane erano circa 150, mentre oggi l'intero territorio nazionale ospita oltre 400 microbirrifici dai quali escono bottiglie dall'eccellenza riconosciuta nel mondo, così come il loro caratteristico italian style
Un'ombra “de bira”... al radicchio Gabriele Tonon del Birrificio San Gabriel, nel Trevigiano, ambisce con eccellenti risultati a legare la propria birra al territorio d’origine. Dal 2006, infatti, 18 ettari coltivati a orzo gli permettono di determinare una precisa origine del malto utilizzato per la produzione di birra e nella campagna 2015 si raccoglierà anche la prima partita di luppolo, coltivato su un’estensione di 5 mila mq. Ma alcune tra le birre di San Gabriel godono di giusta notorietà per essere prodotte con l’aggiunta di radicchio rosso di Treviso al momento della bollitura, conferendo al risultato finale un piacevole retro-
gusto amarognolo. Ambra rossa, così si chiama la birra, è nata da una fortunata intuizione degli Amici del radicchio di Scorzè e Gabriele Tonon ne è stato valido artefice. Tanto che oggi Ambra rossa si è riprodotta: ne esistono tre declinazioni dedicate al radicchio rosso di Chioggia, a quello di Treviso e a quello di Verona. Il colore va dal rosso scuro all’ambrato con vari riflessi e sfumature e si accompagna bene ai risotti al radicchio, al pesce e ai formaggi. L’ombra de vin di veneta memoria si trasforma in ombra de bira che i giovani apprezzano. Inalterata l’encomiabile creatività italica.
Per saperne di più:
www.opificiobirrario.it www.ilmulinoapietra.it www.birradelborgo.it www.beltaine.it www.sangabriel.it www.facebook.com/BirrificioOtus
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winetour
Profumo di Gewürztraminer di Riccardo Lagorio
Non amando i climi troppo caldi, da oltre un secolo ha trovato nella zona di Termeno, in Alto Adige, il suo habitat ideale. Inconfondibile il suo colore giallo intenso, come anche l'aroma di petali di rosa e noce moscata. Incanta in abbinamento con la cucina della tradizione alpina, ma le sue note floreali si prestano alle più diverse riletture 94
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Solo qualche anno fa il chiacchiericcio e la moda spinsero numerosi consumatori ad affacciarsi nel mondo dei vini cosiddetti aromatici, quelli, per capirci, caratterizzati dallo spiccato profumo floreale. Nuove star comparvero prepotentemente durante le riunioni conviviali e un posto d'onore venne attribuito al Gewürztraminer, conosciuto anche come Termeno aromatico. Gewürz: speziato, malgrado l’aroma non si possa ricondurre ad alcun tipo di spezia in particolare. La prima annotazione riguardo al vitigno risale al 1827, con il lavoro di Johann Metzger che lo colloca ben distribuito nei dintorni di Oppenheim. Con i suoi acini dal colore ramato e la potenziale alta alcolicità, non si tratta di un vitigno che dia risultati apprezzabili in luoghi particolarmente caldi a causa della bassa acidità: diffuso un po' ovunque nelle aree vinicole mondiali, nella zona di Termeno in Alto Adige ha trovato da oltre
la della Val di Non è un altro salume che ben si marita al Termeno aromatico. Per non parlare della polenta taragna arricchita dai formaggi di monte altoatesini, grassi e saporiti, o delle uova strapazzate in compagnia degli asparagi bianchi che vengono coltivati lungo le aste dei fiumi, nei terreni sabbiosi, fra Trento e Bolzano. Le note floreali del Termeno aromatico possono completare al meglio una pizza margherita con mozzarella di bufala campana Dop. Trentino Alto Adige
Termeno
Il nome lo identifica come speziato (Gewürz) malgrado l’aroma non si possa ricondurre ad alcun tipo di spezia in particolare. Anche noto come Termeno aromatico è sicuramente tra i vini più amati dagli italiani negli ultimi anni, che lo degustano durante i pasti o per freschi aperitivi
100 anni una nicchia climatica ottimale originando vini assai caratteristici. Alla sua espansione ha giocato in maniera determinante il cambiamento climatico in atto a livello globale, contribuendo a renderlo maggiormente produttivo ed elegante. Nelle annate di buon raccolto il Termeno aromatico è riconoscibile per il colore giallo intenso, naso di petali di rosa, noce moscata e litchi, per la scarsa acidità e la bocca ampia e generosa. La gradazione alcolica può toccare i 14 gradi. Nelle annate caratterizzate da basse temperature si ottengono vini dai profumi neutri; in quelle siccitose vini corposi e al limite dell'oleosità. Gli abbinamenti che vanno suggeriti riguardano i cibi affumicati come lo speck o il pesce di acqua dolce che sono ideali come merenda in accompagnamento allo Schüttelbrot. La meno nota mortande-
Gli aromatici degli altri In Italia il Termeno aromatico viene coltivato su 560 ettari mentre la Francia lo lavora su oltre 3000 ettari, prevalentemente in Alsazia; 720 ettari sono quelli che possiedono i coltivatori ungheresi (specie nelle regioni di Mátra e Kunság), 2700 quelli moldavi e 960 ettari quelli a disposizione in Ucraina. Tra i vitigni aromatici, il Moscofilero, originario del Peloponneso, si contraddistingue per l'acino color rosa o violaceo e origina un vino dalla spiccata acidità, occhio giallo chiaro, naso di pesca bianca e polline di abete. Quello pluripremiato della cantina Skouras, da viti di oltre 25 anni di età, si rivela alla bocca con viperina mineralità che cede, alla lunga, al pepe e alla scorza d'arancia.
Freschezza speziata Tra i Termeno aromatici che hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti, quello della Tenuta Ritterhof, l'Auratus Crescendo, si distingue per il colore dorato e la speziata freschezza del sapore. Qui la scelta ideale cade su aperitivi, piatti speziati e torte salate ma anche pesce azzurro alla griglia. La Cantina di Termeno si qualifica, tra i cru di sua produzione, per il Nussbaumer, dell’omonimo maso sito a Sella, frazione di Termeno. Qui la vite è di casa da almeno 700 anni. I vigneti, a 400 metri di altitudine, sono raggiunti durante il periodo vegetativo dal vento dell’Ora che soffia dal lago di Garda, garantendo così una particolare ventilazione alla piante che poggiano su un terreno ghiaioso e argilloso. Il Nussbaumer racchiude le caratteristiche principali di questa varietà: l’occhio giallo paglierino, naso che sprigiona fragranti note di petali di rosa, cannella e papaya, bocca gradevolmente speziata. Non è un azzardo farlo accompagnare a polpette dove sono presenti noce moscata e cardamomo ma anche sottaceti o fine pasto dolci di pastafrolla. Insomma, un vino dai molteplici utilizzi al di là delle mode e delle tendenze.
Scelti per voi dove degustare Tenuta Ritterhof Strada del vino dell'Alto Adige,1 Caldaro (Bz ) Tel. 0471.963298
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scienza e vita
di Giuseppe Pulina
Professore Ordinario di Animal Science Università di Sassari
Retroinnovazione: nel passato, il futuro Il mito dei “bei tempi andati” vissuto come nostalgia di un insieme di pratiche sociali, culturali e agricole utopiche, può fungere da balsamo del vivere contemporaneo, ma certo non ha una concreta ragion d’essere. Diverso è il discorso se a essere riportate in auge sono pratiche sì antiche ma rilette, aggiornate e infine utilizzate in contesti e circostanze attuali
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L’aggettivo “tradizionale” è uno dei claim più utilizzati in quanto richiama un passato al quale l’uomo è da sempre stato affezionato considerandolo, chi sa perché, migliore del presente. Nel caso della produzione degli alimenti, la tradizione è quasi obbligatoria, tanto da diventare la base per la definizione di una lunga lista dei “cibi tipici e tradizionali” italiani stilata dal Ministero per l’Agricoltura. Tuttavia, siamo ben consci che pochi alimenti sono oggi prodotti con le tecniche utilizzate nel passato per la semplice ragione che non sarebbero commercializzabili secondo gli standard moderni di sicurezza e salubrità. Esiste perciò la necessità di preservare la tradizione, innovandola in modo tale da non svalutarne e renderne irriconoscibili gli elementi identitari, me rendendola adatta alle esigenze attuali. In questo quadro si inserisce il movimento della “retroinnovazione” nelle pratiche agricole, finalizzato a ottimizzare il connubio fra passato e futuro nella produzione di alimenti. Ce ne parla Alessandra Guigoni, antropologa, blogger italiana e autrice di uno studio sull’argomento (*).
di preparazione, sulla scorta dei trend della pasticceria internazionale, come l’utilizzo di forni al vapore al posto di quelli a legna, di grassi vegetali al posto dello strutto, di farine e ingredienti adatti a celiaci e intolleranti e via discorrendo, da un lato in nome di esigenze di praticità, velocizzazione e standardizzazione delle produzioni, dall’altro in nome di nuove esigenze salutistiche. Un altro esempio è costituito dal revival dell’olio di lentisco in Sardegna. La rivitalizzazione di questa pratica di produzione è in atto da anni nell’Isola. Al giorno d’oggi viene prodotto in modo completamente diverso rispetto al passato, utilizzando macchinari per l’olio extravergine d’oliva opportunamente adattati. I movimenti di resistenza alla predominanza dei cibi industriali, le filiere corte, i farm market, secondo lei si fondano sui principi della retroinnovazione? In senso lato, sì. Le retroinnovazioni agropastorali e agroalimentari si legano spesso anche alle dinamiche degli alternative food network e con il food activism, prassi di resistenza dal basso nei confronti dell’industrializzazione della produzione del cibo e di democratizzazione della produzione e del consumo, con forti tensioni etiche. In tale senso sono adatti i paradigmi della retroinnovazione, i quali recuperano idealmente e empiricamente saperi, prodotti, produzioni e pratiche del passato con innovazioni economiche, mediatiche, sociali, culturali.
Cosa è la retroinnovazione? Questo termine di recente introduzione, identifica la capacità di soggetti locali di valorizzare saperi e attitudini del posto per reinterpretarli in modo nuovo attraverso percorsi di innovazione socio-economici; per gli agricoltori è la capacità a ricorrere a conoscenze pregresse reinterpretandole e utilizzandole in contesti e circostanze attuali. Pur sembrando un ossimoro, la retroinnovazione è un fenomeno di una certa importanza e dotato di un’intrinseca novità laddove si prendano in considerazione i fenomeni di produzione e consumo di cibo biologico e i movimenti alternativi legati al mondo del cibo negli Stati Uniti e in alcune parti dell’Europa. Potrebbe fare qualche esempio? Un esempio di innovazione di prodotto che ho osservato nel mondo contadino è dato dalla produzione di dolci tipici, laddove a fronte di prodotti che mimano stilemi “tradizionali” dal punto di vista dell’estetica e della funzione d’uso, si assiste a cambiamenti di ingredienti, algoritmi e tecniche
Un buon esempio di retroinnovazione è il revival dell’olio di lentisco sardo, prodotto storico oggi realizzato in modo completamente diverso rispetto al passato. Vengono infatti utilizzati macchinari per l’olio d’oliva opportunamente adattati
In definitiva la retroinnovazione reinterpreta la tradizione in funzione dei bisogni emergenti delle società contemporanee... Le retroinnovazioni possono far fronte a bisogni radicati nelle comunità attuali offrendo nuovi prodotti, servizi e processi, mettere il display delle produzioni e dei consumi alimentari al servizio di bisogni identitari, oppure rispondere a nuove esigenze della società grazie a saperi e pratiche consolidatesi nel tempo. Come nel caso della agricoltura sociale che può essere considerata una vera e propria retroinnovazione in quanto, come afferma Di Iacovo, “è una pratica solo parzialmente nuova, che associa tradizioni e stili propri delle comunità rurali tradizionali a bisogni della società contemporanea abbandonando una logica di pura assistenza a vantaggio dell’organizzazione di percorsi di giustizia sociale, dove gli utenti prendono parte attiva in reti inclusive informali”.
*Per un approfondimento sui temi trattati in questa intervista vedere Guigoni, A., Retroinnovazione, AM (Rivista di Antropologia Museale), n. 34-36 (2013-2014), pagg. 137-139.
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fatti e contraffatti
Olio di palma, c'è chi dice no Nella produzione mondiale di lipidi per uso alimentare questo estratto rappresenta il 25% degli oli vegetali. Nel 2014 in Italia ne sono stati importati 25 kg pro capite. Una quota elevatissima che lo pone ai primi posti nella preparazione dei più disparati prodotti dell’industria alimentare e della cosmesi. Un’analisi storico-merceologica potrà essere utile per capire le ragioni della sua famigerata nomea 98
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di Claudio Modesti
È di colore rosso acceso, per via dell’elevato contenuto di carotenoidi, e si ottiene dalla spremitura dei frutti della palma Elaeis guineensis; l’olio di palma integrale è ampiamente utilizzato nei paesi in cui la pianta viene coltivata, in particolare Asia, Africa, America centro-meridionale. Sconosciuto in Occidente, perché tende a irrancidire e colora di rosso le preparazioni culinarie, l’olio integrale di palma contiene dall’1 al 3% di composti non saponificabili in proporzioni differenti, esattamente come l’extravergine di oliva (fitosteroli, carotenoidi, fenoli, triterpeni, vitamine). Queste componenti proteggono l’olio da un’eccessiva ossidazione durante la cottura e sono elementi nutrizionali utili all’organismo umano. L’altra similitudine con l’extravergine è nel metodo
Lo scorso dicembre è diventata effettiva l’attuazione del Regolamento Ue 1169/2011 che dispone nuove norme sull’etichettatura dei prodotti alimentari e obbliga a indicare le origini specifiche per tutti gli alimenti che contengono oli o grassi di origine vegetale. Il consumatore attento si è così reso conto che l'olio di palma è presente in quasi tutti gli alimenti conservati, persino in quelli per neonati
La foresta ringrazia di ottenimento, cioè per spremitura. Importante ricordare infine che i precursori della vitamina A sono 15 volte più abbondanti nell’olio di palma non raffinato rispetto a quanto non lo siano nelle carote. In definitiva quindi il suo utilizzo è corretto dal punto di vista nutrizionale e può essere assunto anche come integratore di vitamina A per la popolazione infantile presente nei paesi più poveri. Dunque, perché la presenza di olio di palma nei prodotti alimentari confezionati è oggi sotto accusa? Conveniente sì, ma per chi? Semplice, l’olio di palma impiegato dall’industria alimentare è altra cosa rispetto a quello di cui abbiamo fin qui parlato. È un prodotto raffinato con metodi chimico-fisici che lo trasformano
Esiste un'altra grande motivazione per ridurre il consumo di olio di palma, che trascende gli aspetti salutistici. L’enorme consumo mondiale di derivati dell’olio di palma ha determinato la creazione di enormi coltivazioni mediante la deforestazione delle foreste pluviali in Malesia e Indonesia. In 12 anni la Malesia ha perso 6 milioni di ettari di foresta tropicale vergine, o meglio, li abbiamo persi tutti noi, insieme ai 500 mila ettari del Brasile. E a una buona fetta di biodiversità.
in un condimento incolore, inodore e insapore, utilizzabile in moltissime preparazioni. La raffinazione porta alla formazione di due frazioni, una solida ricca di acido palmitico, e una liquida ricca di acido oleico. La frazione liquida, per la sua stabilità al riscaldamento, è utilizzata per friggere. La frazione solida, opportunamente trattata, porta alla formazione di grassi con proprietà differenti utilizzabili nelle margarine, nelle merendine, nelle creme spalmabili, nelle salse salate. Il fatto di essere povero di percezioni gustative è molto considerato dall’industria perché così l’alimento che lo contiene può essere addizionato con aroma di burro (E950) che gli conferisce, a basso costo, preziosa palabilità. Armi vincenti dell’olio di palma sono infatti, da una parte, la sua cremosa spalmabilità, che l’ha portato a sostituire in molti prodotti alimentari burro, lardo e margarine (dalla bassa percentuale di acidi grassi trans), dall’altra il suo basso costo: circa 1 euro al kg contro i 4,5-5 euro al kg del burro anidro. Detto questo, come mai l’olio di palma è salito agli “onori” della cronaca soltanto in questo ultimo periodo? Perché finalmente il consumatore attento si è reso conto del fatto che è ingrediente fondamentale in centinaia di prodotti alimentari, anche in quelli considerati pregevoli. Per molti anni infatti la sua presenza è stata legalmente celata con dizioni tipo “grassi vegetali”, “grassi vegetali non idrogenati”, “olio vegetale” e altre denominazioni. L’attuazione del Regolamento Ue 1169/2011 che dispone le nuove norme sull’etichettatura dei prodotti alimentari (dicembre 2014), obbliga a indicare le origini vegetali specifiche per tutti gli alimenti che contengono oli o grassi di origine vegetale, quale che sia la loro quantità. Si è così resa evidente la loro presenza in quasi tutti gli alimenti conservati, nei prodotti da forno, nelle merendine, nei pani industriali, nelle creme spalmabili. L'olio di palma è presente nei prodotti per celiaci e addirittura in alimenti e latte per neonati. E immediatamente si sono aperte polemiche.
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fatti e contraffatti
In queste pagine i rossi frutti della Elaeis guineensis dai quali si ricava l'olio di palma
«La sostituzione dell’olio di palma con quello di girasole ha determinato un vantaggio dal punto di vista nutrizionale senza alcuna penalizzazione del gusto», dichiarano dalla Misura, tra le realtà che hanno optato per produzioni palma free
Senza... si può fare Attualmente esistono almeno 50 studi nel mondo che portano alle stesse conclusioni: l’utilizzo dell’olio di palma raffinato è chiaramente collegato a un aumento del colesterolo totale e del colesterolo LDL, conosciuto come colesterolo cattivo. Si tratta di studi autorevoli pubblicati su importanti riviste di settore come l’American Journal of Clinical Nutrition, o Lipids che ha pubblicato una ricerca che mette in relazione l’acido palmitico, fortemente presente nell’olio di palma, con processi infiammatori cronici del nostro organismo (per dovere di cronaca bisogna dire che ci sono altri lavori scientifici che tentano di dimostrare che il potere aterogeno dell’olio di palma, cioè la capacità di determinare malattie cardiovascolari, è esattamente uguale a quello dei grassi saturi di altra origine). Recenti studi condotti in tre importanti Università italiane e dalla Sid (Società Italiana Diabetologia), hanno rilevato che il grasso di palma distrugge le cel100
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La bufala della sostenibilità Molte aziende, nel goffo tentativo di lavarsi la faccia unta da oli tropicali, dichiarano di utilizzare olio di palma certificato sostenibile esibendo la certificazione dell’Rspo (Tavola Rotonda per l’Olio di Palma Sostenibile). Ma che valore può avere questa certificazione che “tollera” la deforestazione ottenuta con incendi e con drenaggio delle torbiere? Se bisogna nutrire il pianeta occorre farlo senza far ingrassare prima le multinazionali dell’agroalimentare.
lule beta del nostro pancreas causando così l’insorgenza di diabete mellito. C’è da dire che è immediatamente partita la controffensiva delle lobbies nazionali e internazionali che con mezzi convincenti, anche economici, tentano di costruire correnti di opinion leader e di ricercatori orientati a dimostrare la bontà salutare dell’olio di palma (raffinato); attualmente però il fiume scorre in un’altra direzione: 15 catene di supermercati hanno dichiarato di voler sostituire l’olio tropicale e di rendere i loro prodotti palma free. La lista comprende U2, Ikea, Coop, Esselunga, Carrefour, Iper, Despar, Primia con i marchi Basko, Poli, Tigros e Iperal, Crai, Ld Market, Picard, MD discount. Anche aziende come Gentilini, Alce Nero, Misura hanno dichiarato di eliminare i derivati del red palm oil dai loro prodotti gastronomici. Non solo, Misura dichiara che «la sostituzione dell’olio di palma con olio di girasole ha determinato un vantaggio dal punto di vista nutrizionale senza alcuna penalizzazione del gusto». Dunque, senza palma si può fare! Contrariamente a quanto affermato da Barilla che ostenta la salubrità di questo grasso tropicale e che continua a utilizzarlo nel marchio Mulino Bianco; o da Ferrero che continua a utilizzarlo ad esempio nella Nutella, resa untuosa e spalmabile esclusivamente con l’olio di palma.
MADE IN ITALY
scenari alimentari
Le 5 sfumature del benessere Gli italiani consumano meno prodotti ortofrutticoli rispetto a 15 anni fa. Si tratta di una tendenza decisamente pericolosa: gli studi dimostrano infatti una correlazione tra l'assenza di mele e spinaci nella dieta, ad esempio, e l’insorgere di malattie. Per invertire la rotta, arriva la campagna “Nutritevi dei colori della vita”
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A cura dell’Osservatorio Agroalimentare Nomisma
In una società moderna le scelte alimentari non soddisfano soltanto le esigenze nutrizionali, ma, nel tempo, determinano anche lo stato di salute generale della collettività. Per questo si vanno moltiplicando da parte di produttori e istituzioni i tentativi di disciplinare gli stili alimentari considerati a rischio. Cambiare i modelli di consumo è tuttavia una sfida difficile, specialmente negli adulti per i quali spesso la mancanza di tempo e i pasti fuori casa rappresentano le principali difficoltà nel seguire una dieta equilibrata. In questa battaglia per la salute l’Italia parte però avvantaggiata in quanto paese produttore e consumatore abituale di una gamma pressoché completa di prodotti ortofrutticoli. Infatti, molti studi epidemiologici hanno dimostrato che frutta e verdura sono componenti fondamentali di una dieta sana e un loro consumo adeguato è in grado di prevenire l’insorgere di alcune malattie. D’altra parte, i numeri mostrano che anche l’Italia non può abbassare la guardia. Nel 2014, i consumi medi annui di prodotti ortofrutticoli freschi si sono fermati a 130,6 kg (pari a circa 360 gr/giorno) contro i 148,2 kg del 2000. Inoltre solo il 18% della popolazione di età superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno 4 porzioni di frutta e verdura (in altri grandi paesi europei questa percentuale è ancora più bassa). Il calo dei consumi pro-capite è una tendenza pericolosa per lo stato di salute collettivo, vista la correlazione scientificamente provata, in Occidente, tra bassi consumi di frutta e verdura e l’insorgere di malattie. Per questo motivo, una parte della filiera ortofrutticola italiana ha deciso di puntare su un marchio collettivo per veicolare maggiori informazioni sulle caratteristiche e le proprietà benefiche associate all'assunzione di ortofrutta, incoraggiando il consumo di almeno cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno, in modo da arrivare a 400 gr/giorno (la porzione consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). L’informazione e la promozione dei prodotti ortofrutticoli è stata delegata a una campagna denominata Nutritevi dei colori della vita che divulga, tramite l’omonimo marchio collettivo (I 5 colori del benessere), importanti concetti di educazione nutrizionale. La particolarità del progetto risiede nell’originalità della comunicazione del marchio I 5 colori del benessere: le azioni promozionali sono infatti svolte in un programma integrato di attività, che interessa i media (stampa, radio, TV, cinema, web...) e i punti vendita. I modi per promuovere un regime alimentare più sano potevano essere anche altri (etichette, divulgazione medico-scientifica, fino all’imposizione fiscale su cibi insalubri), ma, per ora, portare la comunicazione sull’ortofrutta direttamente dove ogni giorno il consumatore compie le sue scelte alimentari più importanti, è già un buon inizio. Per saperne di più:
agroalimentare@nomisma.it www.nomisma.it
GRANDE
ECCELLENZA
ITALIANA
La Trota della Fattoria è allevata in aree di produzione ubicate nel Parco Naturale della Valle del Ticino, un ecosistema caratterizzato dalla presenza di acque risorgive incontaminate provenienti dai ghiacciai millenari delle Alpi occidentali. In questo ambiente di straordinaria naturalitĂ , in un ciclo di produzione OGM free, sostenibile per l’ambiente e pluricertificato, vive e cresce sino a diventare la pregiata materia prima con cui gli “Artigiani del Pesceâ€? realizzano un’ampia gamma di prodotti di altissimo profilo qualitativo:
I Freschi
I Preparati
PerchÊ scegliere la Trota della Fattoria? PerchÊ‌ ‌ è ricca di omega 3 ‌ è completa di aminoacidi essenziali ‌ è a basso contenuto di colesterolo ‌ è un prodotto nutraceutico ‌ è digeribile in soli 90 minuti
Gli Affumicati
I Pronti al Consumo
Indicata per i bambini fin dall’ottavo mese, è un alimento irrinunciabile per vivere sani e in forma
LE PROPOSTE CULINARIE DELLA FATTORIA Dal piatto raffinato al fast food dalla salute
Risotto con Trota
Spaghetti con Tartare di Trota
Polpette di Trota
Hamburger di Trota
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orto dei semplici
di M. Pia Fanciulli
Coltiviamola così Esposizioni soleggiate o a mezz’ombra e molta acqua. Soddisfatti questi due requisiti, nulla potrà più impedire soddisfacenti raccolti. A patto però che si evitino i ristagni d’acqua e si tengano alla larga i temuti afidi. La cassetta e il terriccio Basta poco spazio per coltivare il peperoncino, piacevole e bella presenza in orti e balconi. La piantina, una per vaso, va sistemata in un contenitore di almeno 25 cm di diametro e 30 di profondità con terriccio soffice, ben concimato e leggermente acido. Ovviamente, un vaso più grande potrà accogliere più piante insieme. Meglio collocare sul fondo del vaso un substrato di argilla espansa per evitare i temuti ristagni d’acqua.
Il focoso re dell’estate Spezia esotica, ma così comune da essere ormai considerata “di casa”, il peperoncino è amatissimo sulle nostre tavole dove infuoca tutto l’anno cibi e ricette. Facile da coltivare, è anche bello da vedere, con i suoi frutti carnosi di varie forme e colori
Rosso come il fuoco, piccante e pronto a sprigionare la sua ardente vivacità, il peperoncino d’estate diventa protagonista di orti e balconi, ma abbonda anche sulle tavole. Originario dell’America centrale e meridionale dove si coltivava già 9000 anni fa, è il piccantissimo frutto del Capsicum frutescens, pianta della famiglia delle Solanacee, la stessa a cui appartengono pomodoro, peperone e melanzana. Ne esistono una miriade di varietà: basti pensare che solo in Messico se ne trovano oltre 100. Quanto agli usi antichi, lo si cominciò a coltivare per le proprietà curative passando però quasi subito a consumarlo come ortaggio e condimento. Quando poi gli europei giunsero nel Nuovo Mondo, il peperoncino si diffuse anche in Occidente. Per questo la sua vicenda si lega a Cristoforo Colombo, primo occidentale a scoprirne il gusto piccante. Anche se c’è chi affida il primato al medico della seconda spedizione di Colombo, Diego Alvaro Chanca. Grazie al clima mediterraneo, la pianta crebbe subito rigogliosa, pepe rosso – per distin104
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guerlo dal costosissimo pepe nero – che poterono permettersi anche i più poveri. Ricco di vitamina C, favorisce la circolazione sanguigna, ha potere antisettico e decongestionante, e grazie alla vitamina A è un efficace antibatterico; rilassa e concilia il sonno. Senza dimenticare come già i popoli precolombiani lo considerassero un afrodisiaco, in grado di dare fuoco alla bocca e quindi infiammare la passione. In Italia il peperoncino si può coltivare con successo ovunque, ed è bene sapere che si può conservare in vari modi. Tra tutti il migliore è senz’altro quello di essiccarlo al sole per poi macinarlo con tutti i semi. Vi si riempiono poi dei barattoli a chiusura ermetica da tenere in luogo asciutto. Sia secco che fresco, si può però anche mantenere sott’olio, intero o a pezzetti. Si tratta del cosiddetto “olio santo” – così chiamato in Calabria e Abruzzo – da utilizzare dopo un paio di settimane dalla preparazione. Bellissime saranno poi collane e trecce preparate infilando i frutti dal gambo con ago e filo, da essiccare al sole e poi appendere, pronte all’uso, in cucina.
La semina Si può seminare nei mesi di febbraio e marzo, con la Luna crescente, in semenzaio al riparo, per poi trapiantarlo, sempre con la fase crescente, in aprile o maggio al nord, con un anticipo di un mese nelle regioni del sud Italia. Punti deboli Nel caso si coltivi in terra, non collocare i peperoncini dove sono stati peperoni, pomodori e patate. Appartenendo alla stessa famiglia, potrebbero andar soggetti a identiche malattie. I nemici principali sono gli afidi, ma coltivandoli accanto ad achillea, tagete e aneto si richiameranno le coccinelle per un’efficace lotta biologica. Anche irrorazioni con il macerato d’ortica, d’aglio o di peperoncino, sortiranno lo stesso effetto. Buono a sapersi Per tutto il periodo di coltivazione annaffiare costantemente la pianta. Solo quando i frutti inizieranno a maturare si potranno ridurre le irrogazioni fino a far appassire un po’ le foglie prima della raccolta: avrà l’effetto di aumentare la piccantezza dei frutti. Raccolta e conservazione La raccolta, da effettuarsi in Luna calante da metà estate in poi, si farà tagliando i frutti con un pezzo del picciolo: si eviterà così di rompere i rametti e soprattutto di essiccarli preparando le ben note collane. Come detto sopra si possono conservare in modi diversi, dall’essiccazione, alla preparazione sott’olio, sott’aceto, in acqua e anche in conserva con il pomodoro.
il buono a tavola
a cura dello chef Alessandro Borghese
Foto di AB Normal S.r.l.
Il lusso della semplicità
Petto di quaglia arrosto con zucchine trombetta, patate arrosto e misticanza
Più sapore all’estate Protagonista dal 20 luglio in tv con Alessandro Borghese Kitchen Sound tutti i giorni su Sky Uno, questo mese lo chef firma la sua rubrica su VdG con ricette piene di sole
alessandroborghese.com
Per saperne di più:
alessandroborghese.com
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“Luglio m’ha fatto una promessa… il sapore porteraiaiaiai!”. Zucchine, patate e vignarola, insalatine, misticanza e burrata fresca, piatti leggeri, dolci gustosi che viziano il palato e placano l'arsura. Siamo a Luglio, è già estate, la stagione delle feste, delle cene fuori e degli aperitivi. In questo numero lo chef Alessandro Borghese ci accompagna con la sua cucina, inventiva e generosa, proponendo ricette che soddisfano con gusto i palati di chi ama le cose ricercate, ma non vuole rinunciare alla tradizione. Con estro e professionalità, la stessa che mette nella preparazione dei menu per l'evento di catering di un noto marchio di hotellerie o nella preparazione delle cene taylor made, di una cena privata o nella creazione di un panino gourmet, coniugando il gusto di materie prime di qualità alla raffinata semplicità nella preparazione dei piatti.
Ingredienti per quattro persone: 4 petti di quaglia con la pelle 1 spicchio di aglio 1 rametto di rosmarino, 8-10 foglie di salvia e 2 foglie di alloro 4 cucchiai di olio extravergine díoliva 1 bicchierino di rum scuro 1 bicchiere di vino bianco secco 2 zucchine trombetta 4 patate piccole 50 gr di zucchero semolato 100 gr di aceto di vino bianco 150 g di acqua 4 fette di lardo tagliate sottili 1 limone non trattato misticanza di campo qb sale e pepe qb Preparazione: Ricava dalle quaglie il petto. Prepara un trito con: il lardo, l'aglio, il rosmarino e la salvia, aggiusta di sale e di pepe internamente, metti poco trito all'interno e strofinalo alla carne per farlo aderire bene al suo interno. In un pentolino porta a ebollizione lo zucchero con l’aceto e l’acqua, e lascia freddare. Taglia la zucchina a losanghe, versaci sopra la marinata e fai riposare per 30 minuti. Pela le patate, condiscile con sale e pepe e falle cuocere al forno ventilato a 180. In una casseruola a bordi bassi con un cucciano di olio evo fai rosolare i petti di quaglia fino a doratura e finiscili nel forno con le patate per pochi minuti: devono risultare rosati al interno e con la pelle croccante fuori. Impiatta con il petto di quaglia al centro del piatto, infine aggiungi la misticanza e le zucchine marinate.
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Ascolto: Who Do You Love – The Doors Bevo: un bicchiere di Chiaretto
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Foto di AB Normal S.r.l.
It's vignarola and I like it... Ingredienti: 600 gr di burrata fresca 200 gr di fave fresche piccole 200 gr di pisellini freschi 150 gr di bruscandoli 150 gr di asparagi selvatici 20 chicchi di uva nera 4 fette di guanciale pane casereccio qb basilico fresco qb mentuccia romana qb foglie di capperi in salamoia qb granella di fiore di cappero qb olio evo italiano qb Pepe qb Preparazione In una ciotola metti la burrata spezzettata e montala energicamente con una frusta da pasticceria fino a renderla liscia e cremosa. Sgrana i piselli e priva le fave della loro pellicina, taglia a metà gli acini d’uva e privali dei piccioli, metti tutto in una ciotola con il basilico e la mentuccia sfogliati e condisci con olio e pepe. Taglia con un pelapatate gli asparagi e i bruscandoli e immergili in una ciotola di acqua e giaccio per farli arricciare. Fai rosolare il guanciale in una padella antiaderente fino a renderlo croccante e nella stessa padella brusca il pane che avrai tagliato a cubetti. Impiatta la crema di burrata con la vignarola condita, gli acini d’uva con sopra una foglia di cappero, una spolverata di granella, un giro di olio, il pane bruscato e infine aggiungi i pezzetti di guanciale.
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“Mare accarezzami, luna ubriacami... Rio, Santiago, Lima & Holguin, Buenos Aires, Napoli...”. Sembra quasi di sentirle le note dei Negrita mentre immaginiamo lo chef sgranare piselli, sminuzzare asparagi, uva e bruscandoli per realizzare una fresca vignarola, regina dell'estate
Ascolto: Rotolando Verso Sud – Negrita Bevo: una bollicina italiana
”
In apertura, il Petto di quaglia con zucchine trombetta, patate e misticanza. Qui It's vignarola and I like it... e la Banana caramellata al Borsci
Banana caramellata al Borsci
Preparazione In una ciotola manteca lo yogurt, la ricotta e lo zucchero a velo e rendi il tutto cremoso. In una padella antiaderente aggiungi lo zucchero, con poco liquore e i semi di vaniglia e fai caramellare a fiamma dolce. Taglia le banane a becco d'anatra e quando il fondo del liquore inizia a caramellarsi, falle rosolare al suo interno con una spruzzata di limone. Una volta caramellate da entrambi i lati, togli dal fuoco e metti da parte con del fondo di cottura. Per impiattare, disponi al centro del piatto la crema di yogurt, aggiungi le banane, nappa con un po' di caramello al Borsci e guarnisci con le foglioline di basilico e fiocchi di avena per dare una nota croccante.
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Ascolto: Suspicious Minds – Elvis Presley Bevo: un caffè amaro
”
Foto di AB Normal S.r.l.
Ingredienti per quattro persone: 2 banane 280 gr di zucchero semolato 350 gr di yogurt di malga 150 gr di ricotta di pecora 125 gr di zucchero a velo mezzo bicchiere di Borsci San Marzano succo di limone qb 5/6 foglioline di basilico fiocchi di avena qb mezzo baccello di vaniglia
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il ristorante
di Gianni Mercatali
Il gioco delle parti, in Versilia Gamberi e carciofi, fagioli e molluschi, pasta con crumble di cioccolato. A chiudere babà intriso di vermouth di Prato. I rimandi sono chiari e continui nella cucina de La Magnolia, ristorante stellato il cui menu è un equilibrismo creativo tra Toscana e Mediterraneo Aria nuova quest’anno al ristorante La Magnolia (una stella Michelin) dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi. Aria che viene dal golfo di Napoli dopo che il patron Salvatore Madonna, conosciuto come il talent scout dei giovani cuochi, ha scovato in Campania una grande promessa della cucina meridionale. È il ventisettenne Cristoforo Trapani di Piano di Sorrento. La sua è una cucina di profumo e di orizzonte decisamente mediterraneo, che fonde le suggestioni della terra natìa con le grandi ricchezze della Toscana. E in particolare della Versilia: che è pesce, certo, ma offre anche un’ampia gamma di materie prime di terra, dall’orto alla stalla all’ovile. Seduzioni che nascono da giochi di contrasti tra consistenze e gusti, dove però il sapore è sempre nitido e riconoscibile, e non è mai ammorbidito o velato da eccessi di ingredienti e architetture. E nei piatti il “gioco delle parti” risalta ancora di più grazie a una ben assortita tavolozza di colori. Ecco i gamberi rossi di Mazara con il carciofo violetto di Schito (presidio Slow Food della Campania) in doppia veste, crema e crudo, con la freschezza della menta e il croccante delle chips al nero di seppia. Ancora un incontro morbido-croccante nello spaghettone al pomodoro giallo con burrata, gamberi rossi e cotenna soffiata, impreziosito da una spruzzatina di limone. E più ancora nella superba pasta, fagioli e molluschi: piatto di assoluta semplicità preparato con le “mescafran108
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cesca”, la crema di fagioli schiaccioni di Pietrasanta e un mix di arselle, vongole e maruzzelle per regalare un delizioso contrasto tra le consistenze dei diversi formati di pasta e dei diversi molluschi. La Toscana è protagonista nel connubio tra l’agnello di Zeri e la fonduta di formaggio Bruschino di Vado, vicino a Camaiore, nella pasta di un raviolo completato da un crumble di cioccolato La Molina al fior di sale, e più ancora in un piatto intrigante e sorprendente, “Come il cacciucco”: un crostino di pane che divide due mondi, i pesci di mare, i crostacei e i molluschi cotti sopra e crudi sotto, deliziosa contrapposizione completata dal bagno di zuppa di pesce. A chiudere, il babà della tradizione partenopea, ma intriso di vermouth di Prato. Con zabaione, frutta e verdura: un altro gioco di contrasti tutto da gustare.
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InViaggio Viaggio In 130
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112 Val d'Aosta, piaceri verticali
130 Le isole del lago Trasimeno
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Tappa in un'Umbria liquida e poco nota, cuore lacustre della Penisola e regno del vivere slow
• Proposte week end
La skyway appena aperta è solo uno dei tanti motivi per tornare in Vallèe, fidatevi
120 Travel Quotidiano news
134 Spiagge sconosciute
Siete in cerca di oasi incontaminate in riva al mare? Seguiteci in Toscana, Calabria e Sicilia
124 L'arcipelago toscano
Rubriche
Montecristo, Pianosa, Gargano: perle del mar Tirreno ideali per un "esilio dorato" luglio 2015
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inviaggio
Vallée,
piaceri in verticale di Francesca Soro
Punta sulla “verticalità” la Valle d’Aosta, per attrarre il turismo di Expo dove sarà protagonista dal 24 al 30 luglio. E lo fa con un’opera ingegneristica straordinaria, le nuove funivie del Monte Bianco – Skyway, ribattezzate non a caso l’Ottava Meraviglia del Mondo, e con i festeggiamenti per i 150 anni della prima ascesa del Cervino, la mitica Grande Becca 112
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Foto Enrico Romanzi
La suggestiva terrazza della stazione di Punta Helbronner a 3.462 metri di altezza
Il desiderio di salire i pendii prima rocciosi e poi di ghiaccio purissimo delle montagne più alte d’Europa, lasciarsi catturare lo sguardo dalle vette viste dalle nuvole, godersi l’ebbrezza dell’infinito. L’esperienza Skyway, la nuova funivia del Monte Bianco, è pronta e attiva. È stata inaugurata appena un mese fa. Tre tronchi che coprono circa 2.200 metri di dislivello e portano in 9 minuti dalla stazione di partenza a 1.300 metri alla stazione Punta Helbronner a 3.462 (passando per la stazione intermedia di Pavillon du Mont Fréty a 2.200 metri). La cima offre una terrazza panoramica da mozzare il fiato, il punto più vicino alla vetta del Monte Bianco raggiungibile con mezzi
di trasporto nonché partenza per numerosi percorsi alpinistici. Da lì lo sguardo spazia sui grandi 4000: il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e il Grand Combin. La salita si fa su cabine rotanti e vetrate a 360 gradi dotate di video che rimandano immagini del suolo riprese dalla telecamera sotto il pavimento e registrazioni di altri scorci della Valle d’Aosta. «Il nostro progetto – spiega Carlo Cillara Rossi, architetto genovese anche maestro di sci, freerider e appassionato di alpinismo – si è sviluppato intorno a concetti e esigenze ambientali oltre che architettoniche: Punta Helbronner ha la forma di un cristallo, che tra i cristalli della montagna si dilata per ospitare 3000 visitatori; il Pavillon
Cristalli, alpeggi e valanghe. Sono questi gli elementi, protagonisti del panorama e della storia alpina, che hanno ispirato le stazioni della nuova funivia valdostana: 2.200 metri di dislivello al culime dei quali lo sguardo abbraccia Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso e Grand Combin
Valle d'Aosta
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inviaggio
l’ italia che merita Le terme di Pré-Saint-Didier Non è facile trovare posto durante i fine settimana, se non si è prenotato. Ma l’eventuale attesa è ripagata da un’esperienza unica, connubio perfetto tra una location naturale mozzafiato sul massiccio del Monte Bianco e servizi impeccabili. Oggi questa stazione termale, nata nel 1800, fa parte della QC Terme di Saverio e Andrea Quadrio Curzio, che raccoglie otto centri e tre hotel. Per i sei mesi dell’Expo, le Terme di Pré hanno creato un biglietto unico che comprende il soggiorno termale, la salita in Skyway sul Monte Bianco e un pacchetto speciale dedicato al mondo femminile. «Il tema di Expo Milano 2015 – dicono – è quello dell’energia per la vita che mette indirettamente al centro le donne, perché le donne, grazie alla loro energia, creano la vita, ma come tutte le fonti energetiche hanno bisogno di rinnovarsi e rigenerarsi. Per questo abbiamo creato una giornata di coccole durante la quale potranno rilassarsi e prendersi cura di loro stesse». Allée des Thermes Pré Saint Didier (Ao) Tel. 0165.867272 www.qctermedipre.it 114
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La Skyway è la funivia più ecologica al mondo, realizzata con la migliore tecnologia possibile per incrementare l’efficienza e ridurre i consumi. Seppur notevoli, le dimensioni dell’opera non rubano mai la scena all’unica vera protagonista, la montagna, che con questo spettacolare impianto viene resa accessibile a tutti è ispirato a un alpeggio, con forme più sinuose che contengono la maggior parte delle funzioni, e infine Pontal si rifà al soffio della valanga, un’onda aperta che si sostiene su 4 punti soltanto». «La tecnologia funiviaria utilizzata è all’avanguardia – aggiunge – è il meglio che si possa avere per automazione, controllo e sicurezza». Le tre stazioni in totale offrono 3 bar, 3 ristoranti, una sala convegni/eventi/cinema da 150 posti, una mostra dei cristalli del Monte Bianco, un piccolo shopping center e una cantina di vinificazione. «Si tratta di sfida in alta quota, per quanto attiene il recupero energetico, il rispetto e la tutela dell’ambiente – dichiara Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta – Credo che si possa affermare che si tratta della funivia più ecologica del mondo poiché è stata realizzata con la migliore tecnologia possibile per in-
Quattro x quattro La Valle d’Aosta si presenta all’Expo di Milano, dal 24 al 30 luglio, puntando sulle sue 4 vette, le più alte d’Europa, e con le 4 Dop della gastronomia: fontina (il Consorzio sarà presente, dal 3 al 9 luglio nel padiglione Cibus è Italia), fromadzo, lardo di Arnad e Jambon de Bosses. Tre gli eventi in programma, il 25 luglio, nell’auditorium di Palazzo Italia alle 19 si svolge la conferenza in inglese Acqua e vita, dalla Terra al resto dell’universo… e ritorno, organizzata dall’Osservatorio astronomico della Valle d’Aosta. Sempre nell’auditorium di Palazzo Italia, il 28 alle 11, sarà presentato l’innovativo progetto Sicpa sulla tracciabilità e sicurezza alimentare dei prodotti Dop. Chiusura sulle note del gruppo folk rock l’Orage che sarà in concerto il 30 luglio alle 20 sul palco del Padiglione del Belgio.
Edward Whymper e Jean Antoine Carrel fecero la storia dell’alpinismo conquistando per primi, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, i 4.478 metri della vetta del Cervino, ultima grande inviolata delle Alpi. Era il 1865 crementare l’efficienza e ridurre i consumi. Seppur notevoli, le dimensioni dell’opera non rubano mai la scena all’unica vera protagonista, la montagna, che con questo spettacolare impianto viene resa accessibile a tutti».
Una conquista straordinaria Lei è la montagna più fotografata al mondo e loro sono gli uomini che per primi, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, conquistarono i 4.478 metri della sua vetta. Colleghi e antagonisti, l’inglese Edward Whymper e la guida alpina valdostana Jean Antoine Carrel fecero la storia dell’alpinismo moderno aprendo per primi la strada per espugnare la cima del Cervino, l’ultima grande inviolata delle Alpi. Whymper, che aprì, il 14 luglio del 1865, la via dal lato svizzero, anticipò di pochi giorni Carrel, la cui cordata arrivò in vetta il 17 dello stesso mese dalla via italiana, lungo la Cresta del Leone. Una storia, questa, che parla di coraggio, lealtà, voglia di esplorare e di andare al di là dei propri limiti e del conosciuto. Un successo alpinistico (anche se quattro compagni di Whymper morirono tragicamente durante la discesa) e un inno all’avventura che ebbe anche un forte impatto sulla neonata Italia unita per la quale l’impresa significava dimostrare la propria indipendenza e intraprendenza. Anche una storia patriottica, dunque, sostenuta dal Club Alpino Italia-
Nella pagina precedente una veduta del Cervino, qui Jean Antoine Carrel che ne conquista la vetta
l’ italia che merita
La Crotta de Vegneron Un vino dedicato al Cervino e al compleanno dell’impresa alpinistica che ne ha conquistato la vetta 150 anni fa? Ci ha pensato la Crotta de Vegneron, la cooperativa di Chambave, borgo della Media Valle d’Aosta, realizzando il 4478 Nobleffervescence, uno spumante rosato, 100% Pinot Noir, vinificato sulle pendici del Monte Cervino, nel comune di Saint-Denis a 750 metri sul livello del mare, dove maturano le uve che danno origine al primo metodo classico rosato della Valle d’Aosta. Oggi la cooperativa ha 70 soci e produce 230 mila bottiglie. «Stiamo incrementando le vendite – dice Sandro Théodule, presidente della cooperativa– e questo grazie anche a una maggior attenzione ad alcuni processi della vinificazione: per il nostro 4478 abbiamo investito in 36 mesi sui lieviti e ne siamo stati ripagati con la finale agli Oscar della guida Bibenda». «Per l’anno prossimo – aggiunge – sarà Piazza Roncas, 2 pronto anche il nostro nuovo magazzino e punto venChambave (Ao) dita, un segnale importante per le nostre aziende vitivi(punto vendita) nicole che spesso gestiscono piccole proprietà, sparse su Tel. 0166.46670 un territorio dove le operazioni di vigna sono complesse www.lacrotta.it e hanno una gestione costi molto elevata».
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Scelti per voi
inviaggio
dove mangiare Ristorante Baita Ermitage Atmosfera tipicamente montanara per questo ristorante dai cui 1.470 metri della splendida terrazza si gode di una vista incomparabile sul Monte Bianco. Prezzo medio 35 euro Loc. Ermitage, Courmayeur (Ao) Tel. 0165.844351 www.baitaermitage.com Chalet Etoile Storico ristorante ai piedi del Cervino. Il matrimonio italo-svedese dei proprietari si trasmette anche nella cucina che propone piatti come il tempura di renna e i ravioli al granchio reale norvegese. Prezzo medio 50 euro Plain Maison, Breuil-Cervinia (Ao) Tel. 0166.940220 www.chaletetoile.it Ristorante Le Blason Elegante, con piatti tipici valdostani. Ottimi i dolci fatti in casa. Prezzo medio: 25 euro Strada Interna, 4 Breuil-Cervinia (Ao) Tel. 338.5983741
La Capanna Carrel, rifugio situato lungo la cresta Sud-Ovest del Cervino a quota 3.830 metri. Sotto, gli avveniristici interni della stazione Pavillon e, a destra, l'innovativa cabina rotante in arrivo alla stazione di Punta Helbronner
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magini, video su una vetta che ha ispirato creativi e sognatori, alpinisti e scrittori, uomini straordinari, ma anche persone semplici che vivono la montagna ogni giorno traendone ispirazione. I festeggiamenti dei 150 anni dureranno 10 giorni, dal 10 al 19 luglio. In programma ci sono feste, momenti culturali, eventi alpinistici e attività outdoor e laboratori per i più piccoli.
dove dormire Grand Hotel Royal & Golf L’albergo vanta 200 anni di vita suggellati da 5 stelle. Eccellente il ristorante gastronomico Petit Royal, sotto la guida della chef Maura Gosio. Doppia da 135 euro Via Roma, 87 Courmayeur (Ao) Tel. 0165.831611 www.hotelroyalegolf.com
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Au Coeur des Neiges Splendido resort di lusso composto da diverse tipologie di chalet e camere curatissime e in puro stile alpino. Doppia da 230 euro Strada Statale 26, 2/b Courmayeur (Ao) Tel. 0165.843514 www.aucoeurdesneiges.com
www.breuil-cervinia.it
Foto Enrico Romanzi
Foto Enrico Romanzi
no fondato da Quintino Sella. Sono state molte le imprese compiute da quel lontano 1865 a oggi sulla Grande Becca, come la chiamano i valligiani: l’alpinista valdostano Hervé Barmasse, simbolo del Cervino nel mondo e testimonial della Valle d’Aosta a Expo Milano 2015, ne parla come di «un amico, quasi un fratello». E proprio Barmasse, il 17 luglio, giorno dell’anniversario “italiano”, sarà protagonista insieme a Reinhold Messner e a Catherine Destivelle della serata-evento di Cervino 150: racconti, im-
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Hotel Bucaneve Ospitalità famigliare per godersi l’atmosfera tipica dello chalet alpino; 21 camere dalla vista unica. Doppia b&b da 75 euro Piazza Jumeaux, 10 Breuil-Cervinia (Ao) Tel. 0166.949119 www.bucanevehotel.it
Offrire una full immersion nella Storia senza rinunciare ai più moderni conforts. Ecco l’essenza racchiusa nella mission di chi ha voluto creare per pochi fortunati “viandanti” il prestigioso “Relais i Miracoli” dal quale si può stabilire quasi un contatto fisico con la bianca marmorea materia che ha dato forma e sostanza ad una delle Meraviglie del Mondo: la “Torre Pendente”!
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ARCHIMEDIA COMMUNICATION
Camera con vista Storia
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Air France-Klm nella Grande Cina di Mariella Cattaneo
Lo sconfinato territorio cinese, teatro di cultura millenaria e meta privilegiata di itinerari turistici – oltre che di viaggi d’affari – è sempre più raggiungibile grazie al gruppo francese
Il gruppo Air France-Klm è il primo in Europa per numero di collegamenti verso la Grande Cina: ad oggi, in collaborazione con China Southern, China Eastern e China Airlines, sono 129 i voli settimanali operati da Parigi Charles de Gaulle e Amsterdam Schipol verso nove hub cinesi. L’offerta spazia da Pechino (28) a Shanghai (40), da Chengdu (4) a Xiamen (3), da Guangzhou (21) a Hong Kong (14), da Hangzhou (3) a Wuhan (3) per finire sull’isola di Taiwan con Taipei (13). Non solo quindi la Perla d’Oriente o l’irrinunciabile capitale del Celeste Impero, ma anche Hangzhou, sul fiume Qjantang, una delle antiche sette capitali della Cina che offre scenari indimenticabili. E ancora, Chengdu patria del panda gigante, oppure Hong Kong, sempre più vivace, moderna e dinamica. Air France-Klm, grazie alla joint venture con China Southern Airlines, offre ancora più frequenze da Amsterdam 120
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verso Canton e Pechino su voli operati da China Southern; lo stesso accade con il partner China Eastern Airlines per quelli da Parigi su Shanghai. La collaborazione si traduce in una serie di benefit per i passeggeri: una vasta rete di destinazioni con tariffe molto interessanti, più frequenze e più opportunità per accumulare Miglia. Inoltre, ai 129 voli settimanali, si aggiunge un ampio network di collegamenti domestici verso le tante province cinesi. Ulteriore punto di forza del gruppo su un mercato in forte espansione come quello cinese è l’appartenenza a un’alleanza globale. SkyTeam rappresenta l’alleanza leader nella Grande Cina, grazie alla presenza di importanti vettori: China Southern, China Eastern, China Airlines, Xiamen Airlines, Air France e Klm. I passeggeri possono beneficiare di flessibilità e risparmio in classe economica, grazie al prodotto “SkyTeam Travel Passes”. Le prenotazioni si effettuano attraverso le agenzie di viaggio e con le compagnie aeree associate; inoltre con “SkyTeam Go Greater China Pass” i viaggiatori possono combinare gli itinerari domestici in Cina (quasi 150 destinazioni) con un biglietto internazionale (informazioni sul sito skyteam.com). La presenza di SkyTeam nella Grande Cina si è rafforzata proprio grazie all’ingresso di China Airlines, China Eastern e Xiamen Airlines: ciò ha permesso ad Air FranceKlm di estendere la propria offerta oltre che in Cina anche in Australia e Nuova Zelanda. Per saperne di più:
www.airfrance.it www.klm.it
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news travel quotidiano
Guardate la città da un altro punto di vista...
ViverePisa: il Medioevo rivive a Volterra di Stefano Gianuario
Antichi mestieri e botteghe artigiane, figuranti in abiti d’epoca e pagamenti in grosso volterrano... ci si immerge letteralmente in un’altra epoca in occasione dell’evento clou dell’estate pisana. Il più importante, ma sicuramente non l’unico, appuntamento di una stagione all’insegna del divertimento e della cultura Si aprono i battenti per la lunga estate di Pisa e della sua provincia. La bella stagione sarà caratterizzata da eventi che spazieranno dal litorale all’entroterra. Si parte dalle spiagge, con Fuori Classe, iniziativa che ha preso il via a fine giugno e durerà fino a settembre, si svolge tutti i martedì negli stabilimenti balneari e si rivolge ai bambini dai 6 ai 13 anni. «Possiamo definirla una sorta di olimpiade della cultura – spiega il presidente di Vivere Pisa, Maurizio Nardi –, che permette ai ragazzi di studiare durante l’estate ma di farlo in maniera ludica». Ma l’evento degli eventi dell’estate pisana si svolgerà nella cittadina di Volterra. L’antica roccaforte sarà teatro di Volterra Ad1398, rievocazione medioevale giunta ormai alla diciottesima edizione. «È un appuntamento storico dove tutto è curato nei minimi dettagli e riporta Volterra al XIV secolo – puntualizza Nardi – In tutto il centro storico rivivono gli antichi mestieri e le botteghe artigiane 122
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e i cittadini diventano figuranti d’eccezione in abiti d’epoca. Anche i visitatori possono tuffarsi nell’atmosfera medioevale, grazie alle botteghe che confezionano vestiti dell’epoca per tutti. Esiste anche un “ufficio di cambio”, dove l’euro sarà scambiato con il grosso volterrano, indispensabile per acquistare cibi e bevande nei punti di ristoro». La manifestazione si svolgerà domenica 16 e 23 agosto, da mattina a fino a notte inoltrata e prevede eventi nel centro storico, mentre nel Parco Archeologico rivivrà l’antico villaggio con i suoi abitanti, l’eremo dei frati ma anche gli accampamenti militari dove si svolgeranno spettacoli d’armi e di falconeria.
Per saperne di più:
www.viverepisa.it
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In vacanza con Air Europa di Mariella Cattaneo
Il doppio collegamento giornaliero per Madrid da Milano Malpensa e Roma Fiumicino, garantisce ai passeggeri italiani della compagnia spagnola la possibilità di beneficiare di comode coincidenze per le mete più ambite dell’estate, dalle Isole Baleari ai Caraibi, da New York alla Florida
New York o Miami? Le bianche spiagge caraibiche o le colorate città sudamericane? Air Europa spiega le ali verso alcune destinazioni di grande appeal, ideali per le vacanze estive ma anche per un break invernale che si potrebbe già organizzare. La compagnia spagnola controllata da Globalia Corporacion, il maggiore gruppo turistico del Paese, nasce nel 1986 e si è ritagliata un ruolo da protagonista sullo scenario internazionale. L’Italia rappresenta uno dei mercati europei strategici per Air Europa: il doppio collegamento giornaliero per Madrid, effettuato sia da Milano Malpensa sia da Roma Fiumicino, garantisce ai passeggeri la possibilità di beneficiare di comode coincidenze attraverso l’hub di Madrid Barajas. Da qui le rotte di Air Europa spaziano verso 15 destinazioni in Nord e Sud America, oltre che ad avere un occhio di riguardo per le Isole Baleari e Canarie. Ecco allora i voli per L’Havana, alla scoperta dell’alma più autentica di Cuba, ora protesa verso una nuova era. Sempre ai Caraibi sono raggiungibili la Repubblica Dominicana oppure Puerto Rico, ma anche Cancun in Messico. A portata di volo anche alcune delle città sudamericane più affascinanti, da San Paolo a Buenos Aires, da Lima a Santiago del Cile; e ancora, Caracas, Salvador de Bahia e Santa Cruz. Non mancano ovviamente gli Stati Uniti, con New York e Miami: sulla rotta giornaliera verso la frizzante città della Florida quest’anno viene utilizzato il nuovo B787 Dreamliner, che rende ancora più confortevole il viaggio. L’aeromobile offre le tre classi di volo economy, premium economy e business. Proprio la flotta è uno dei punti di forza di Air Europa e con un’età media dei velivoli inferiore ai quattro anni è considerata una delle più giovani al mondo. A bordo il menù Gusto+ garantisce sulle rotte a corto e medio raggio diverse proposte gastronomiche tipiche della cucina mediterranea: quindi fresche, gustose e preparate il giorno stesso. Stessa cura e attenzione sono riservate alle proposte culinarie dei voli a lungo raggio. Sui voli intercontinentali la compagnia offre anche una vasta scelta di proposte di entertainment. Ai passeggeri più piccoli è dedicato invece il kit di “benvenuto” che comprende lavagnette magiche e album da colorare. Le attenzioni della compagnia cominciano però già in aeroporto, dove il personale di Air Europa è a disposizione per fornire ai passeggeri la massima assistenza, dal check-in all’imbarco. Inoltre il vettore mette a disposizione dei viaggiatori di business class delle lounge dedicate e grazie agli accordi con i vettori partner in SkyTeam proprio ai passeggeri di fascia premium dà accesso a oltre 500 sale vip nei principali scali internazionali.
Per saperne di più:
www.aireuropa.com
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Esilio dorato nel Tirreno
di Maria Grazia Tornisiello
Isola di Gorgona
Pianosa Isola di Montecristo
Toscana
Sono accomunate da un curioso destino le più belle isole minori dell’Arcipelago toscano, Montecristo, Pianosa e Gorgona. A loro modo sono state (o sono tutt’ora) luoghi di reclusione, e per questo tagliate fuori dai più battuti itinerari turistici. Vere e proprie oasi incontaminate dove a dettar legge è la natura, visitarle forse non è semplice, ma questo le rende ancora più affascinanti
Un giorno lontano lontano, perso nella memoria dei tempi, la bellissima dea Venere nuotava nelle limpide acque del Mar Tirreno, quando la collana regalatale da Paride si ruppe lasciando scivolare sette perle negli abissi. Da lì, narra la leggenda, emersero le sette isole che oggi formano i 567,66 kmq del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano e di cui fanno parte, oltre alle più turistiche e conosciute Elba, Giglio, Capraia e Giannutri, anche le defilate e selvagge Montecristo, Pianosa e Gorgona. Isole minori certo, ma non per questo meno affascinanti e ricche di bellezze storico-naturalistiche. Luoghi magici dove tutto è sogno e suggestione, forza e magnificenza, struggimento e nostalgia: il mare con le sue coste frastagliate e le profonde insenature che nasconde ricchezze insospettabili e la terra, mosaico di diversità che muta nel tempo.
Capre selvatiche e draghi alati E di tempo ne ha avuto tanto Edmond Dantès alias conte di Montecristo, protagonista dell’omonimo romanzo di Alexandre Dumas ambientato proprio sull’isola toscana di Montecristo, per andare alla scoperta di quest’angolo di mondo impervio e misterioso.Tappa d’inizio del nostro viaggio, l’isola si visita soltanto previa autorizzazione luglio 2015
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inviaggio
Spiriti liberi
In apertura l'isola di Montecristo. Qui, due delle produzioni di Gorgona, il formaggio e il vino, e le catacombe di Pianosa. Nella pagina successiva la torre vecchia di Gorgona
Del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano fanno parte, oltre alle più note Elba, Giglio, Capraia e Giannutri, anche le defilate e selvagge Montecristo, Pianosa e Gorgona. Luoghi magici dove tutto è sogno e suggestione, struggimento e nostalgia
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Vino e formaggio a Km 0. È questa la sfida che da qualche anno Gorgona ha messo in campo e che vede protagonisti i detenuti della casa di reclusione dell’isola e la Marchesi de’ Frescobaldi, la nota azienda toscana produttrice di vini dal 1300. Un team di agronomi ed enologi ha lavorato fianco a fianco con i carcerati per creare un vitigno di Vermentino e Ansonica che ha dato origine a un piacevole vino bianco chiamato Gorgona. Un progetto sociale arrivato al suo terzo anno – fra qualche mese uscirà la vendemmia 2014 – complice anche le favorevoli condizioni climatiche di cui gode il vigneto, al riparo dai gelidi venti di tramontana e dai vigorosi venti di libeccio. Col passare del tempo il numero di bottiglie prodotte è andato via via aumentando fino alle attuali 3.200 che vantano già numerose prenotazioni dall’Italia e dall’estero. Obiettivo dell’iniziativa è anche quello di offrire ai detenuti l’opportunità di acquisire competenze professionali che permettano loro di imparare un mestiere spendibile in futuro per un reinserimento in società. Inoltre, visto l’enorme successo si è pensato di replicare l’esperimento cominciando la produzione di formaggio. Ed ecco che, nel piccolo caseificio in cima alla collina dell’isola, sono nati il Macchia di Gorgona, di forma quadrata, insaporito con mirto e rosmarino selvatico essiccati e tritati, ed il Gorgona lavato, una caciotta di forma rotonda a pasta morbida.
del Corpo Forestale dello Stato in compagnia di un agente che ne è anche l’unico abitante. Ma, attenzione, si tratta di un trekking molto impegnativo, per cui gambe in spalla e via, si parte! Qui la varietà di flora e fauna che si offre alla vista è un vero toccasana addirittura per lo stato d’animo più tetro. E se all’improvviso vi appare un insolito animale con lunghe corna a forma di scimitarra, non spaventatevi, non è effetto della calura, ma vi trovate di fronte a una vera rarità: un esemplare di capra selvatica. Originaria dell’Asia Minore e Medio Oriente, è una specie a rischio d’estinzione di cui rimangono circa 300 esemplari da preservare con cura. Sul cocuzzolo più alto di Montecristo è possibile ancora osservare i resti della fortezza edificata nel XVI secolo per far fronte alle frequenti incursioni piratesche, mentre leggermente più in basso ci sono le rovine del monastero benedettino intitolato a San Mamiliano, un vescovo palermitano sfuggito alle persecuzioni dei Vandali e rifugiatosi sull’isola dove si nascose in una grotta, detta la grotta del drago. Si racconta, infatti, che qui Mamiliano abbia ucciso un drago alato, simbolo del paganesimo, e che sul luogo dell’uccisione sia sgorgata una polla d’acqua tuttora esistente.
Lo sbarco dei 250 Forti di questa eccitante esperienza, partiamo in direzione di Pianosa, ex colonia penale agricola nell’800, divenuta poi carcere di massima sicurezza negli anni ’60 e, dal 2011, finalmente aperta al turismo, anche se in maniera contingentata. Ogni giorno, durante la bella stagione vi possono sbarcare al massimo 250 persone e le visite sono effettuate esclusivamente in gruppo. Pianosa è ricchissima di antichi reperti storici risalenti al 5 mila a.C. e fu proprio qui che nel 1814 Napoleone Bonaparte fece costruire il Forte Teglia, un’imponente fortificazione strategica per il controllo dell’isola. Da non perdere il fitto intreccio di catacombe dell’epoca romana e i resti del ba-
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Scelti per voi dove mangiare Ristorante Nonno Beppe Un delizioso ristorantino situato accanto alla chiesetta del porto di Capraia. Da non perdere il cartoccio di frittura di totani e calamari e il tagliere di mare. Prezzi da 30 euro Via Assunzione Capraia Isola (Li) Tel. 320.0387221
Gorgona non è solo un'oasi di pace. Gorgona è molto di più. Un luogo di riscatto dove tornare ad amare la vita riassaporando il gusto della libertà. E riprendere in mano le redini del proprio futuro gno termale di Marco Postumo Agrippa, nipote di Cesare Augusto che passò qui in esilio gli anni dal 7 al 14 d.C., quando fu ucciso da un centurione, probabilmente per intrighi politici. Per i ritardatari che perdono l’ultimo traghetto della sera o per i romantici che abbiano voglia di trascorrere la notte sull’isola, da poco tempo ha aperto un alberghetto con sole 10 camere. Il cielo stellato e lo sciabordio delle onde faranno il resto. Mentre nella suggestiva Cala dei Turchi, gli appassionati di snorkeling, si delizieranno ad osservare cavallucci marini, banchi di posidonie, saraghi e castagnole.
Itinerari “forzati” Spostandoci a settentrione, verso la costa livornese, ci appare Gorgona, la più piccola isola dell’arcipelago che misura appena 2,23 kmq. Dal 1869 è sede di una colonia penale, nata co-
me succursale di quella di Pianosa, per cui le visite, a numero chiuso, sono organizzate dalla Cooperativa Parco Naturale Isola di Gorgona su autorizzazione del Ministero di Grazia e Giustizia. Una volta sbarcati e sbrigate le formalità di rito, non possiamo non notare come l’esiguo numero di abitanti (circa 300 per lo più detenuti), abbia contribuito a preservare il paesaggio, mantenendo intatto l’ecosistema dell’intera area e permettendo a specie marine alquanto delicate, di vivere indisturbate. L’itinerario “forzato” ci consente di visitare la parte nord-ovest dell’isola e di arrivare fino alla Torre Vecchia, costruita dai pisani nel XII secolo per difendersi dagli attacchi dei pirati e situata ad un altezza di 200 metri a strapiombo sul mare. Lasciamo l’isola a malincuore, perché Gorgona non rappresenta solamente un angolo di pace dove fare piacevoli passeggiate a stretto contatto con la natura, Gorgona è molto di più. È un luogo di riscatto dove tornare ad amare la vita riassaporando il gusto di una libertà perduta e riprendere in mano le redini del proprio futuro.
Agriturismo Ristoro dell’Amandolo Immersi in un contesto paradisiaco degusterete piatti della cucina locale abbinati a originali e eclettiche rivisitazioni. Menu fisso da 35 euro Località Colle a Vita Cavo – Isola d’Elba (Li) Tel. 0565.931908 www.agriturismo-elba.it
dove dormire Hotel Milena Un piccolo hotel dove sentirsi a casa e trascorrere una vacanza in assoluto relax a contatto con la natura. Doppia da 100 euro a notte Isola di Pianosa (Li) Tel. 392.8277945 www.hotelpianosa.it Hotel Arenella Qui la colazione viene servita sulla splendida terrazza con una vista mozzafiato sulla scogliera della Tartaruga. Doppia da 102 a notte Via Arenella, 5 Isola del Giglio (Gr) Tel. 0564.809340 www.hotelarenella.com
Per saperne di più:
www.turismo.intoscana.it www.isoledellatoscana.it www.islepark.it
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inviaggio
Trasimeno,
elogio della lentezza
L’unica regione dell'Italia centrale non lambita dal mare ha un cuore d’acqua lacustre e come se non bastasse anche tre isole, scrigno di meraviglie. È un’Umbria liquida quella che confina con la Toscana, con le sue ondulate colline di viti, olivi e ginestre e con più di trenta itinerari da scoprire a piedi o in bicicletta di Germana Cabrelle
Lago Trasimeno
Umbria
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È l’Umbria che sprigiona il fascino antico degli insediamenti etruschi e romani; l’Umbria dei borghi arroccati e dei castelli adagiati sui crinali; l’Umbria dei vitigni Trebbiano e Grechetto, dei salumi tipici serviti con la crescia e, ovviamente, anche l’Umbria della tinca affumicata e dei filetti di persico, tipici sapori d’acqua dolce.
Lasciate ogni auto o voi ch’entrate È, in definitiva, l’Umbria del lago Trasimeno e delle sue isole, cuore liquido d’Italia che fa strabuzzare gli occhi e godere il palato. Natura, cultura ed enogastronomia: qui è tutto a portata di mano e… di bocca. Avamposti di
quest’offerta turistica che – a dispetto dell’isolamento geografico del territorio – ha nella facilità d’accesso uno dei suoi punti di forza, sono le fattorie locali. Basta una semplice telefonata a Visite in Fattoria per organizzare un tour tra le realtà agricole che incorniciano il lago e che si possono visitare comodamente a bordo di un pulmino. Alla Casa Colonica di Vernazzano a Tuoro si può anche soggiornare in deliziosi appartamenti, così come nella vicina azienda Montemelino o presso l’agriturismo I capricci di Merion. La zona del Trasimeno è una porzione d’Umbria da gustare piano, lasciando l’auto in sosta, per osservare tutto con l’incanto dei passeggeri che guarda-
un gioco di parole, è nato Trasimemo, la banca della memoria del Trasimeno, un progetto per far parlare i saperi artigianali, raccontare le persone, le loro storie e i loro mondi intrisi di tipicità e natura. Una natura che è lì, a portata di mano, accessibile al costo di 3 euro con un binocolo a disposizione compreso nel costo del biglietto all’Oasi Naturalistica la Valle che si trova proprio tra San Savino e San Feliciano. Qui, lungo una passerella di 500 metri è possibile addentrarsi nel canneto per il birdwatching alla scoperta della flora e della fauna del Trasimeno o, di sabato mattina, assistere a tutte le fasi dell’inanellamento scientifico degli uccelli, dalla presa al censimento in un registro di tutte le caratteristiche del volatile, fino al rilascio. Chi ama lo sport, può prenotare una lezione di Stand Up Paddle, un ibrido fra surf e canoa che si pratica nella spiaggia di Tuoro.
Meraviglie a filo d’acqua Cara a San Francesco d’Assisi e nota per la produzione di merletto “a punto d’Irlanda”, l’isola Maggiore, l’unica stabilmente popolata del minuscolo arcipelago umbro, si può raggiungere da Passignano, Tuoro Navaccia e Castiglione
no fuori dal finestrino, indugiando negli scorci panoramici che offrono i saliscendi delle strade. Non a caso, da queste parti, hanno coniato il brand Lago Trasimeno Slow Living che contempla un programma di attività all’aperto, fra le quali passeggiate a cavallo e in carrozza, camminate culturali e naturalistiche e visite a laboratori artigianali di vecchi mestieri.
Trasimemo è la banca della memoria del Trasimeno, un progetto per far parlare i saperi artigianali, raccontare le persone, le loro storie e i loro mondi intrisi di tipicità e natura In queste immagini due scorci caratteristici della zona del Trasimeno: il profilo di Passignano che si specchia nelle acque del lago, e la campagna circostante disegnata di ulivi
C’è vita tra i canneti Perché questa è la zona dove si lavorano le canne palustri per farne arelle per dehor o parti di ombrelloni; come fa Orlando Zoppitelli a San Savino, un’attività la sua che rientra a buon diritto fra quelle da non dimenticare. E così, per luglio 2015
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inviaggio
Scelti per voi dove mangiare Il Casale Immerso tra olivi e querce, un ristorante rustico che è un incontro tra la buona cucina umbra e toscana. Prezzo medio: 25 euro bevande escluse Loc. Cerreto, 50 Paciano (Pg) Tel. 075.830465 www.ristoranteilcasale.it Ristorante Lillotatini In un antico palazzo nobiliare, propone cucina casalinga e ricette della tradizione. Prezzo medio: 30 euro bevande escluse Piazza Umberto I, 13 Panicale (Pg) Tel. 075.837771 www.lillotatini.it
dove dormire Relais La Fattoria Complesso architettonico che risale al 1600 e domina dall’alto il Lago Trasimeno. Doppia da 90 euro Via Rigone, 1 Castel Rigone (Pg) Tel. 075.845322 www.relaislafattoria.com I Capricci di Marion Una villa del tardo ’800 immersa nel verde. Un agriturismo ricavato in un'antica residenza con 9 camere, centro benessere, parco di ulivi e piscina di acqua salata. Camera deluxe per due incluso colazione e un’ora al centro benessere: 139 euro Via Pozzo, 21 Tuoro sul Trasimeno (Pg) Tel. 075.825002 www.capriccidimerion.it
Per saperne di più:
www.visiteinfattoria.it www.lacasacolonica.com www.montemelino.com www.capriccidimerion.it www.trasimenoslowliving.eu www.trasimemo.it www.oasinaturalisticalavalle.it www.suptrasimeno.com www.umbriamobilita.it
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Qui l'isola Polvese, dove ammirare uno splendido giardino di piante acquatiche. Sotto uno scorcio di Montemelino
del Lago. Il panorama è incantevole, già a partire dalla zona di sbarco con i suoi palazzi, la Chiesa di San Salvatore, i ruderi della chiesetta monastero delle Suore di San Leonardo e quelli della Torre di epoca romana, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Cappella e la Chiesa di San Francesco. Più selvaggia ma non meno suggestiva, è l’isola Polvese, sito di grande interesse naturalistico raggiungibile da San Feliciano. Qui negli anni ’50, l’architetto Pietro Porcinai, recuperando una cava di arenaria abbandonata, s’inventò un giardino di piante acquatiche che ancor’oggi ne impreziosisce la Piscina. Camminarci attorno o fermarsi a prendere il sole sulle sdraio di pietra che la circondano, è una delle esperienze alle quali, se vi trovate a queste latitudini, non si può proprio dire di no. Poco distante si stagliano le rovine della Chiesa Olivetana di San Secondo, la piccola Chiesa di San Giuliano e il castello, di cui restano in piedi ormai solo le mura, che nel Medio Evo faceva da rifugio per gli isolani. Se invece l’obiettivo è un’immersione nella natura, diversi gli itinerari da percorrere a piedi: c’è Il Cammino dei Profumi, con sentieri di trekking fra ginestre e girasoli; Il Cammino del Vento, leggermente in quota sul lago, tra alberi di leccio e la macchia mediterranea; Il Cammino delle Antiche Mura, che tocca borghi medievali
come Città della Pieve, Fosso della Molinella, Missiano...; Il Cammino della Vite e dell’Olivo, immerso fra le coltivazioni di vigne del Trasimeno e così via. Insomma, l’Umbria del Trasimeno è un invito al viaggio e alla scoperta, per terra e per acqua. È l’Umbria che, dal suo lago, intende recuperare il “sommerso”, ossia quella cultura, quelle tradizioni, quella gastronomia ancora ignota ai più, e renderla così accessibile a tutti. Lentamente.
L’Umbria del Trasimeno è un invito al viaggio per terra e per acqua. È l’Umbria che, dal suo lago, intende recuperare il “sommerso”: culture, tradizioni e specialità gastronomiche ancora nascoste, rendendole accessibili a tutti
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toscana Marina di Alberese Si raggiunge in bici partendo dal Centro Visite del Parco ad Alberese, o in auto (si parcheggia a Marina di Alberese), ed è una straordinaria spiaggia di sabbia dorata lambita da una folta pineta. Siamo all’interno del Parco dell’Uccellina, un angolo selvaggio di Maremma toscana, usato fin dal Medioevo come baluardo contro le scorribande saracene. La spiaggia inizia dal grande parcheggio di Marina di Alberese e prosegue, per quasi una decina chilometri, verso sud. È un habitat di grande fascino: se il mare regala i profili dell’Argentario e dell’Isola del Giglio, i Monti dell’Uccellina chiudono il panorama con la loro fitta macchia mediterranea. La vegetazione arriva a lambire la sabbia regalando utili punti d’ombra e il mare è assolutamente all’altezza dell’ambiente; non troppo rari i contatti diretti con gli abitanti del parco, dalle volpi ai cinghiali, dai cavalli ai cerbiatti. I trekkers, poi, possono percorrere i Qui il mare regala i profili sentieri che portano alle antiche torri che formavano un formidabile circuito difensivo sulla costa: seguendo dell’Argentario e dell’Isola gli itinerari messi a punto dallo staff del Parco si arriva del Giglio; i Monti dell’Uccellina alla Torre di Castel Marino, si attraversa la pineta e si chiudono il panorama con la arriva a un tratto di spiaggia deserta per poi a risalire loro fitta macchia mediterranea fino alla Torre di Collelungo. 134
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Scelti per voi dove mangiare Il Mangiapane Ambiente casareccio con cucina tipicamente maremmana, dai pici con ragù di cinghiale all’acqua cotta allo spezzatino del buttero. Prezzo medio: 25 euro Via Cerretale, 9 Alberese (Gr) Tel. 0564.407263
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calabria Caminia La Costa degli Aranci, a metà strada tra Catanzaro e Soverato, è una delle destinazioni della Calabria felix dove gli amanti del tutto-mare trovano spiagge miste di sabbia e ciottoli, ma anche sporgenze rocciose di granito bianco che digradano verso il mare. È il caso del possente promontorio di Stalettì che offre gli scorci più suggestivi dell’intera costa e che regala ai suoi aficionados Caminia, località famosa per le sue belle scogliere e per le piccole grotte marine; c’è anche una spiaggia sabbiosa che orla un mare incredibilmente trasparente. Tra Caminia e Copanello si trovano, poi, le famose Vasche di Cassiodoro, cavità naturali utilizzate anticamente per l’allevamento delle murene, dai fondali di sabbia bianchissima. La presenza di archi rocciosi, tane e spacchi diventati rifugio per spigole, saraghi e persino cernie, fanno di Caminia un vero e proprio paradiso per le immersioni, soprattutto notturne. Famosa è la Spiaggetta alla quale si accede principalmente via mare; da non perdere anche la Torre del Palombaro, molto frequentata dai sub e da quanti, raggiungendola in barca, desiderano bagnarsi nelle acque pulite e calde delle vasche naturali. Interessante poi la Grotta di San Gregorio raggiungibile solo a nuoto o in barca: la spiaggetta che la ospita è chiusa da due pareti di roccia a strapiombo sul mare. Qui sotto, le Vasche di Cassiodoro e la scogliera di Caminia vista dall'alto
La presenza di archi rocciosi, tane e spacchi diventati rifugio per spigole, saraghi e persino cernie, fanno di Caminia un vero e proprio paradiso per le immersioni, soprattutto notturne
Scelti per voi dove mangiare Il Frantoio In un antico frantoio la cucina rivisita i piatti della tradizione, dai totani con pesto al tonno alla greca. Prezzo medio: 27 euro Via Mazzini, 10/1 Soverato Superiore (Cz) Tel. 0967.22055
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Difficile descrivere la straordinaria suggestione di questi luoghi, la quiete dei sentieri animati soltanto dal canto degli uccelli, dal frinire delle cicale, dal ritmico sciabordio della risacca Qui sotto le rovine dell’antica colonia greca di Eraclea Minoa, poco distante da Capo Bianco (in basso)
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sicilia Foce del Platani Luogo di incantevole bellezza, fa parte della Riserva che comprende la parte finale del fiume Platani e il lungo arenile di Borgo Bonsignore, costeggiato da un cordone di basse dune. Difficile descrivere la straordinaria suggestione di questi luoghi, la quiete dei sentieri animati soltanto dal canto degli uccelli, dal frinire delle cicale, dal ritmico sciabordio della risacca. Le sfumature del mare africano e della macchia mediterranea sono la suggestiva cornice della spiaggia che si estende per circa 5 km e su cui si alternano arenili sabbiosi e dune. Nei 200 ettari della Riserva Naturale gli amanti del trekking trovano sentieri per lunghe passeggiate, con possibilità di bird-watching: l’area, infatti, rappresenta il primo approdo per molti uccelli migratori provenienti dall’Africa. Sulla spiaggia, a sud della foce del Platani, si erge a strapiombo sul mare il promontorio di Capo Bianco: alle sue spalle, una collina conserva, come in uno scrigno, le rovine dell’antica Eraclea Minoa, colonia greca di epoca micenea, che nei secoli seguenti alla sua fondazione divenne oggetto di contesa tra Siracusa e Cartagine. Da visitare, lo scenografico teatro e il piccolo Antiquarium con i reperti dell’antica città, dai corredi funerari agli oggetti di uso quotidiano alle statue fittili.
Scelti per voi dove mangiare La Madia Le creazioni di Pino Cuttaia non hanno bisogno di presentazioni: legate a doppio filo con il territorio e con la più schietta tradizione siciliana sono una festa per i sensi. Menu degustazione: 80 euro Corso Re Capriata, 22 Licata (Ag) Tel. 0922.771443
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week-end cultura
di Lorenzo Rosso
Ad Agrigento, un tuffo nella storia Nasce all’interno di un’antica torre di avvistamento – di quelle sorte a partire dalla fine del ‘500 per difendere le coste siciliane dalle invasioni dei barbari – la Foresteria Baglio della Luna. E tanto basterebbe per spingerci alla visita di questo luogo unico dove passato e presente si incontrano. Quando poi scopriamo che si trova nel contesto della Valle dei Templi e che l’accoglienza offerta è di altissimo livello, non abbiamo più dubbi. Partiamo! Sono alte, austere e spesso di forma quadrata. La maggior parte in rovina; altre non esistono proprio più. Da sempre dominano le alture sul mare. Sono le torri costiere della Sicilia che nel passato hanno costituito il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione lungo la fascia dell’estremo sud dell’Isola, costruite per arginare le frequenti incursioni dei barbari. La maggior parte delle torri ancora esistenti sono state costruite su indicazioni dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani (che ricevette l’incarico da parte del Parlamento Siciliano il primo luglio 1583), e sono riconoscibilissime quasi come un vero e proprio archetipo progettuale. Per visitarne una, recatevi in provincia di Agrigento, dove ad attenedervi troverete la Torre di Monterosso nel territorio di Realmonte, la Torre di Gaffe a Licata, e ancora Torre Salsa nel cuore della riserva naturale omonima e via di questo passo. E proprio ad Agrigento, una di queste an138
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dove&come Foresteria Baglio della Luna Via Serafino Guastella, 1/C Agrigento Prezzo medio camera standard: 130 euro Tel. 0922.511061 www.bagliodellaluna.com
tiche torri ospita un'esclusiva struttura ricettiva. Si tratta dell’Hotel Foresteria Baglio della Luna, suggestiva dimora storica ideale per un soggiorno raffinato nel cuore dell’antica cultura greca perché adagiata nella Valle dei Templi. La Foresteria Baglio della Luna nasce infatti dall’attento recupero di una torre di avvistamento costiero, il cui nucleo rurale embrionale risale al XIII secolo. La struttura conserva integro il fascino antico dell’originario gruppo architettonico che è ancora uno dei pochi esempi ben mantenuti delle torri camillianee. Il corpo centrale è dunque costituito dalla corte (il baglio) attorno a cui si sviluppano la foresteria, la torre di avvistamento e un bellissimo giardino mediterraneo del tipo a terrazzamenti. Dalle finestre delle camere, tutte elegantemente arredate (con alle pareti antichi quadri d’autore perlopiù dell’Ottocento siciliano), ogni scorcio sulla Valle dei Templi o sulla costa è un vero e proprio tuffo nella storia; il recente restauro della torre poi ha valorizzato ulteriormente le strutture antiche. A dare il benvenuto all’ospite un cortile fortificato, impreziosito da divani di vimini e da piante mediterranee, un ambiente raffinato capace di evocare memorie rurali d’altri tempi. L’accoglienza, cordiale e discreta, unita alla professionalità del personale, rendono il soggiorno alla Foresteria Baglio della Luna un’esperienza indimenticabile che almeno una volta nella vita, va provata.
week-end relax
di Marco Gemelli
Di sabbia, alghe e acqua di mare... Sembrano gli ingredienti di una pozione magica, e forse lo sono. Elementi semplici, quelli che danno materia e profumi alla nostra estate, e che al Tombolo Talasso Resort di Castagneto Carducci si fondono in un’alchimia capace di regalarci momenti di assoluto benessere. Una Spa a due passi dalle rive del Tirreno rende infatti il soggiorno in questo 5 stelle toscano un'esperienza indimenticabile Un punto di vista privilegiato da cui partire alla scoperta dei mille volti della Maremma, quella dei vini di Bolgheri e dei borghi medievali sul crinale tra mare e campagna, così come della Costa degli Etruschi e dei campi da golf. Ma anche un luogo dove riscoprire l’essenza del relax, concedendosi il lusso – sempre più raro – di rallentare i ritmi e lasciarsi coccolare fino a perdere la cognizione del tempo. È il Tombolo Talasso Resort a Castagneto Carducci, lungo la costa maremmana, forse uno dei migliori compromessi a livello nazionale tra qualità dei servizi e contesto geografico. Già colonia degli anni Trenta e oggi proprietà della famiglia Antinori, la Spa è un buen retiro ideale per chi vuole approfittare dei vantaggi e della salubrità dell’acqua marina senza rinunciare alle comodità di un hotel a 5 stelle. Punto forte della struttura sono le cinque piscine di acqua di mare – prelevata a 900 metri dalla riva, opportunamente depurata e portata nelle vasche del centro benessere – coperte da una grotta, per trattamenti di talassoterapia che utilizzano acqua salina, alghe, fanghi, sabbia... Da provare la piscina emozionale multisensoriale, in una grotta isolata acusticamente per ripro140
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dove&come Tombolo Talasso Resort Via del Corallo 3 Castagneto Carducci (Li) Doppia da 303 euro Tel. 0565.74530 www.tombolotalasso.it
durre l’effetto protettivo del ventre materno, arricchita con oli essenziali di eucalipto, camomilla, ippocastano e melissa con effetto aromaterapico: la maggior salinità della vasca fa sì che galleggiando si perda letteralmente il senso del tempo e dello spazio, cullati dalla musica di sottofondo. Non mancano i trattamenti di bellezza, tra cui spiccano il peeling esfoliante e il rituale della barba, con tanto di panni caldi e massaggi alle essenze. A tavola, invece, sulla terrazza del Tombolo che dà sul Tirreno, lo chef Pietro Scarale propone menù tradizionali, ipocalorici, detox o per bambini. Al riguardo, l’attenzione per i più piccoli trova spazio nella formula Family & Kids rivolta alle famiglie con bambini di tutte le età. Al di là della bellezza della Spa e dell’hotel, il valore aggiunto del Tombolo Talasso Resort sta nella sua posizione, a partire dalla cornice naturale in cui è inserito. Basti pensare al borgo di Castagneto Carducci – costruito intorno al castello dei conti Della Gherardesca – o al rifugio faunistico di Bolgheri, con il celebre Viale dei Cipressi di Giosuè Carducci: a poca distanza dal Tombolo è possibile effettuare escursioni a piedi o a cavallo lungo i vigneti, percorrere itinerari lungo le cantine della Strada del Vino per degustare i Supertuscans e la Doc Bolgheri oppure nei poderi dove viene franto l’olio extravergine di prima spremitura. E ancora le stradine di Suvereto, la quiete di Campiglia Marittima e Bibbona, il golfo di Baratti e il parco archeologico di Populonia.
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146 I teatri "minimi"
Alla scoperta dei più minuscoli palcoscenici, tesori nascosti nell'Italia centrale ma non solo
150 L'Italia in mostra: Cagliari
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Arte, spettacoli, storia: la città sarda si candida a "capitale culturale" dell'estate
152 I gioielli di Damiani Da Valenza alla conquista del mondo: un successo costruito con maestria e sapienza
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terre&tradizioni
Teatri minimi Sono tanti. Tantissimi. Sono parte di quel patrimonio artistico, misconosciuto, che l’Italia dovrebbe giustamente vantarsi di possedere. Per scoprire quale può fregiarsi del titolo di “più piccolo”, bisogna consultare attentamente le mappe, spulciare regione per regione, indagare i territori. E le sorprese, fidatevi, dalla Lombardia all’Umbria fino alla Toscana, non mancheranno
di Carla Maria Casanova
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Parafrasando il celebre catalogo di Leporello del mozartiano Don Giovanni, potremmo dire “In Ispagna seicento e quaranta… ma in Italia son già mille e tre”. Non si tratta di “donnesche imprese” ma di teatrini storici, parte di un patrimonio artistico, misconosciuto, che l’Italia – unico Paese al mondo – può fregiarsi di possedere. Tutti conoscono il Teatro alla Scala, e il San Carlo di Napoli, la Fenice di Venezia e il Regio di Parma. Ma per arrivare ai mille tre? Bisogna avventurarsi armati di mappa e documenti storici, nell’Italia di
mezzo. Già solo nelle Marche, ad esempio, i teatrini ancora in vita sono ben 124, in Emilia-Romagna 49, in Toscana 29. Piccoli gioielli che risalgano al Sette, Otto ma anche Seicento, strutture spesso ristrutturate, ma che conservano evidenti, a volte anche perfettamente integre, parti originali. Le dimensioni minime sono motivate dall’ubicazione, e qui, nel ricercare, lo stupore raggiunge l’acme: perché se ne arriva a scoprire la presenza in borghi spesso sperduti, retaggio di un passato fiorente, vestigia di una cultura ultrasecolare.
Intrattenimento regale
In queste pagine: Montecastello di Vibio, in Umbria, con il suo teatro della Concordia (in apertura)
In questo microcosmo dei teatrini storici d’Italia, c’è persino una sorta di “gara” in atto, su chi possa vantare il primato del più piccolo ancora in attività. Per i più, la palma d’oro è detenuta dal Teatrino di Montecarlo di Lucca con i suoi 150 posti. Ma andando fino in fondo a questo viaggio nei minuscoli teatri del Belpaese, è venuto fuori che vi sono realtà ancora più minime e stupefacenti: a partire dal Teatrino di corte della Villa Reale di Monza, che di posti a sedere ne ha appena 120. La struttura, progettata nel 1777 dal Piermarini su commissione di Maria Teresa d’Austria, come “villa di campagna” per l’arciduca Ferdinando, divenne via via una sontuosa dimora regale. Il teatrino, sito nell’ala sinistra della Reggia, fu deciso più tardi, nel 1806, e la sua costruzione venne affidata a Luigi Canonica, allievo prediletto del Piermarini. Palcoscenico in legno e un fondale di scene con soggetto mitologico realizzato dall’Appiani: queste le sue caratteristiche, come anche il soffitto della platea, con volta a forma di ombrello, affrescato con motivi floreali, strumenti musicali e maschere dai colori vivacissimi. Nella parete di fondo si apre un piccolo palco reale. Restaurato negli negli anni '70 dal Rotary Monza, il Teatrino tornò in uso per concerti da camera, rappresentazioni teatrali, eventi culturali. Oggi si può affittare per rappresentazioni ed eventi, ma ahinoi, sulle pareti affiorano preoccupanti macchie di umidità. Bisognerà che la città di Monza, facendo seguito al restauro della Villa Reale, provveda al più presto.
Scrigni d’arte nel cuore d’Italia A mettere in discussione il primato di Monza c’è però il teatro della Concordia a Montecastello di Vibio, in Umbria, “forte” (si fa per dire) dei suoi 99 posti, dei quali 37 in platea e 62 nei palchetti: una fedele miniatura dei grandi teatri italiani di epoca goldoniana, con pianta a campana e due leggere file luglio 2015
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terre&tradizioni
Nelle Marche i teatrini ancora in vita sono ben 124, in Emilia Romagna 49, in Toscana 29. Piccoli gioielli che risalgano al Sei, Sette e Ottocento, nascosti in borghi spesso sperduti, retaggio di un passato fiorente, vestigia di una cultura ultrasecolare di palchi sostenuti da colonne lignee. Qui la curiosità è rappresentata dal fatto che i pregevolissimi affreschi sono opera del pittore Luigi Agretti, al tempo non ancora quindicenne. Sempre in provincia di Perugia, a Citerna, l’elegante teatrino Bontempelli concorre a buon diritto a questa competizione “al ribasso”. Nato nel ’600 come sala privata della casa di campagna dei nobili Vitelli, è diventato teatro nel secolo successivo. I posti, al Bontempelli, sono addirittura 90 e l’edificio ha avuto vita travagliata. Oggetto di numerose ristrutturazioni, ha conservato tuttavia la bellissima trabeazione lignea e dopo i danni subiti dal terremoto del 1917 s’è ritrovato anche una nuova balconata in puro stile Liberty.
Cinquantotto posti Ma chi pensa sia l’Umbria la regione che vanta il più lillipuziano tra i teatri storici italiani, si sbaglia ancora. Se a Bologna infatti troviamo un’altra autentica chicca – il settecentesco teatro di Palazzo Aldrovandi Mazzacorati (80 posti) dal colpo d’occhio insolito e straordinario, grazie alle ricche decorazioni a cariatidi e telamoni in gesso che sorreggono i due ordini di balconate dal gusto decisamente francese –, il primo posto di questa specialissima classifica spetta, a ragion veduta, alla Toscana. È qui, infatti, a Montisi, provincia di Siena, che ha sede il teatrino della Gran148
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Qui il minuscolo teatro della Grancia di Montisi, in Toscana, il più piccolo d'Italia con i suoi 58 posti a sedere
Scelti per voi Teatrino di corte Villa Reale Viale Brianza, 1 - Monza Tel. 039.39464213 www.reggiadimonza.it Teatro della Concordia Piazza del Teatro, 4 Monte Castello di Vibio (Pg) Tel. 075.8780737 www.teatropiccolo.it Teatro Bontempelli Via del Teatro Citerna (Pg) Tel. 075.8592119 Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati Via Toscana, 19 Bologna Tel. 051.6235780 Teatro della Grancia Via Umberto I, Montisi (Si) Tel. 339.2962553 www.solobelcanto.it
Tutto esaurito per Jessica Dallo scorso anno alla Grancia, si svolge il festival Solo Bel Canto che richiama a Montisi celebri artisti di fama internazionale. Il prossimo mese di agosto, ad esempio, il Festival ospiterà una diva come Jessica Pratt, soprano rivelazione tra le più dotate, e le prenotazioni per la sua esibizione fissata al 21 agosto, non a caso, hanno già fatto il tutto esaurito.
cia, la cui capienza, udite udite, ammonta ad appena 58 (sì, cinquantotto) posti a sedere. Dal nome si evincono subito le origini: in principio era un cinquecentesco fienile che alla fine del diciannovesimo secolo è stato trasformato in luogo di ricreazione per il popolo del borgo toscano. Spettacoli musicali, balli, tombole, commedie e farse: sul suo palco se ne sono viste di tutti i colori. La sala ha un insolito disegno ovoidale e un unico ordine di palchetti. In tutto tre, di cui uno “reale”. Il Teatro della Grancia di Montisi a buon diritto può definirsi dunque il più piccolo d’Italia e quindi forse del mondo. Di più minuscolo, per ora, non siamo riusciti a trovar traccia.
l’italiainmostra
Cagliari, Una città viva, che mentre la visiti ti fa pensare che sarebbe bello viverci. È così il capoluogo sardo, scrigno di storia – con il Museo archeologico e i giganti di Mont’e Prama, l’Anfiteatro Romano e la necropoli di Tuvixeddu – e natura, con i fenicotteri rosa del Parco di Molentargius, che d’estate esplode di iniziative artistiche e culturali che la rendono un punto di riferimento per quanti, a una vacanza al mare, chiedono molto in più... 150
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capitale della cultura di Olga Carlini Ti senti subito a tuo agio, a Cagliari. Una città viva, davanti a un mare fra i più belli che si possono immaginare, spiagge meravigliose, giardini e parchi. Nelle sue strade incontri i tesori che raccontano il passato e, se sposti lo sguardo verso il cielo, ecco la magia dei fenicotteri rosa che sorvolano le case come se fosse la cosa più normale del mondo. Cagliari è oggi un cantiere culturale, un laboratorio di sperimentazione e attraverso una serie di mostre, eventi, festival che raccontano di una città che vuole dimostrare di essere uno snodo centrale nel Mediterraneo, un luogo di incontro e confronto nelle rotte tra Europa e Nord Africa. Si vive tra le sue strade un fermento culturale da capitale europea, con i giovani che hanno aperto la città al mondo e i loro genitori e i nonni che hanno conservato le tradizioni e un’ironia
tutta speciale. Ed forse anche per questo che Cagliari si è aggiudicata quest’anno il titolo, insieme ad altre quattro città, di Capitale Italiana della Cultura 2015.
Mano al calendario! Dai musei alle piazze, dalle spiagge agli spazi domestici, dai colli al mare, dalle zone archeologiche ai quartieri storici, dai teatri convenzionali a quelli a cielo aperto, Cagliari si muove in uno scenario creativo ed espositivo all’aria aperta fatto di paesaggi straordinari, laboratori artistici e una storia millenaria che ha oggi un suo gusto contemporaneo. Così nel cuore della città storica, nella suggestiva sede museale di Palazzo di Città, da aprile fino a luglio è visitabile la mostra Sotto il Segno del Contemporaneo che, oltre a riproporre la prestigiosa collezione civica d’arte, ospi-
ta i progetti delle residenze di arte pubblica promosse nel tessuto urbano, la performance dell’artista turco-tedesca Nezaket Ekici, le letture e le riflessioni inserite nel Festival di Filosofia che ha abitato il teatro cittadino a maggio. Altro appuntamento imperdibile di luglio è dedicato al cinema: il 23 i grandi maestri del cinema arrivano a Cagliari con la mostra Il Di/Segno del cinema che svela al pubblico la traccia del percorso che spesso guida i registi nella realizzazione dei loro film. Sono disegni, dipinti, scatti fotografici, appunti visivi che raccontano il momento in cui il cinema comincia a esistere come pensiero e come forma. In mostra: Marco Bellocchio, Giovanni Columbu,Alberto Fasulo, Michelangelo Frammartino, Matteo Garrone (con l’esposizione dei disegni degli effettisti, Makinarium, dell’ultimo film), Carlo Hintermann, Pietro Marcello, Mario Martone, Maurizio Nichetti, Stefano Odoardi, Enrico Pau, Franco Piavoli, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani (con l’esposizione di alcuni costumi e dei relativi disegni realizzati da Lina Nerli Taviani). Installazioni, performance, proiezioni urbane, laboratori arricchiranno il programma della mostra per un percorso che si estenderà dal Palazzo di città all’antistante Piazza Palazzo fino alla Galleria Comunale e ai Giardini Pubblici che ospiteranno una rassegna dei film dei registi in mostra. E ancora Mike Cooper, Enzo Cosimi, Fabio Quaranta, Céline Condorelli, Le grandi civiltà che disegnano il mondo frutto della collaborazione con il Museo Ermitage di San Pietroburgo, tanti personaggi e importanti mostre per progetti di arte pubblica che invaderanno la città nei prossimi mesi. Per tutto il mese di agosto poi ancora tanti festival musicali, letterari e per bambini e la possibilità di visitare i musei e le gallerie d’arte tutti i giovedì notte durante la manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, di Notti Colorate. Per saperne di più:
In queste immagini una veduta aerea e un suggestivo scorcio della città di Cagliari
Cagliari oggi è un laboratorio di sperimentazione che attraverso una serie di mostre, eventi e festival vuole porsi come snodo centrale nel Mediterraneo, luogo di incontro e confronto nelle rotte tra Europa e Nord Africa
L’isola del gusto (e non solo) Ma Cagliari è anche tanto altro. Non può certamente mancare infatti una visita al Museo archeologico e ai giganti di Mont’e Prama, all’Anfiteatro Romano o alla necropoli di Tuvixeddu, una passeggiata al Parco di Molentargius dove migliaia di fenicotteri rosa abitano tutto l’anno. Per chi vuole restare in città, una visita ai quattro quartieri storici per fermarsi a mangiare in quella che oggi tutti chiamano l’isola del gusto: il Quartiere Marina, davanti al porto
storico che con i suoi quaranta tra ristoranti e trattorie consente di vivere e conoscere la cucina tradizionale cagliaritana e di tutta la Sardegna. Prima di ripartire un tuffo al Poetto, la spiaggia dei centomila, e per i cultori dei mercati, non può mancare una visita al mercato civico di San Benedetto, con il mercato del pesce tra i più grandi di Europa. Cagliari è così: diversa a seconda di come la guardi. Una città viva che mentre la visiti ti fa pensare che sarebbe bello viverci.
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La â&#x20AC;&#x153;Valenzaâ&#x20AC;? di Damiani di Monia Manzoni
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Creatività, ricerca, innovazione, una profonda conoscenza della tradizione e passione per l’arte orafa. C’è tutto questo alla base del successo di un marchio che da quasi un secolo si è distinto sul mercato italiano e internazionale, divenendo ambasciatore del Made in Italy nel mondo Questa è la storia di una passione. Di un talento artigianale. E di una tradizione legata a doppio filo con il territorio. Questa, insomma, è una storia tipicamente italiana. Di quelle che fanno sognare il mondo. Perché, come diceva lo storico Carlo Cipolla, “se c’è un popolo capace, all’ombra dei campanili, di produrre cose che piacciono al mondo intero, è quello italiano”. Questa, soprattutto, è la storia di un successo che ormai ha quasi cent’anni di storia e si identifica in una sola parola: Damiani. Opere d’arte. Pezzi unici. Capolavori di foggia impareggiabile. Probabilmente è proprio così che Enrico Grassi Damiani aveva sognato potessero diventare le sue creazioni, fin dagli anni '20 del secolo scorso, quando iniziò la sua attività in quel di Valenza, già all’epoca capitale internazionale della gioielleria. Allora, Enrico, che l’arte orafa ce l’aveva nel sangue, era il gioielliere di fiducia delle grandi famiglie dell’epoca. Le sue mani erano capaci di disegnare e realizzare oggetti straordinari, ma perché i gioielli che portano il suo cognome diventassero dei
veri “must” in tutta Italia, c’è voluta tutta l’abilità imprenditoriale e la creatività di suo figlio Damiano. È quest’ultimo infatti che dal Dopoguerra in avanti porta avanti la passione di famiglia, trasformandola in un brand di successo, senza mai venir meno però ai principi che avevano informato l’attività artigianale del capostipite fin dalle origini. Non è un caso che oggi, in tempi in cui il made in Italy parla sempre più straniero, l’azienda sia ancora saldamente nelle mani della famiglia del fondatore. «Sono tre generazioni che ci tramandiamo l'amore per l’arte orafa e questo patrimonio di passione e competenze» amano ripetere orgogliosamente in casa Damiani.
Tre “brillanti” imprenditori Oggi, a tenere alto il vessillo ci pensano i tre giovani rampolli di Damiano: Silvia, che si occupa dell’acquisto di perle e della comunicazione, Giorgio che segue l’export e Guido, il quale dopo aver lavorato a Tel Aviv a stretto contatto con i selezionatori di diamanti dei più grandi gruppi, è tornato alla casa madre a fare il direttore
In apertura, la lavorazione artigianale dei gioielli Damiani. Qui, alcuni dei volti illustri che hanno scelto Damiani per i loro momenti preziosi: Gwyneth Paltrow, una giovanissima Sofia Loren e Eva Longoria
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piacerigioielli Nell’immagine accanto, la terza generazione di Damiani. Da sinistra: Guido, Silvia e Giorgio
vendite per l’Italia. Anche le dimensioni aziendali sono cambiate parecchio. Damiani non è più solo una realtà familiare ma un gruppo quotato in Borsa che produce, ragiona e lavora per il mercato globale. Lugano, New York, Tokyo, Hong Kong e Shangai sono le sedi delle branch estere di questo marchio che da anni è sinonimo di Made in Italy nel mondo e prim’attore dell’alta gioielleria.Tutto merito della terza generazione, in grado di far decollare l’azienda portandola all’apice. Un ruolo fondamentale, dicono i diretti interessati, l’ha giocato la famiglia che ha saputo trasmettere loro l’amore per quest’arte fin da bambini. I tre fratelli infatti hanno potuto imparare un mestiere e tutti i suoi segreti prima ancora di realizzare che, in futuro, sarebbero stati proprio loro a capo del Gruppo Damiani. Silvia ama ricordare un suo rito fanciullesco, quando ogni giorno, tornando da scuola si fermava nel laboratorio dei genitori e prendeva in mano, sotto gli occhi attenti del padre, il “cavallino verde”, una spilla in oro, diamanti e smeraldi. «Mi appuntavo il gioiello al vestito e mi guardavo allo specchio, soddisfatta. Solo allora salivo in casa». Guido e Giorgio ricordano invece le vacanze in Asia, dove la scelta della destinazione avveniva in funzione delle visite del padre ai grandi venditori di pietre preziose. Una tradizione che continua ancora oggi, con i figli di quei fornitori
Gioielli sartoriali Un ruolo centrale nella produzione è stato riservato in tutti questi anni al design e alla lavorazione artigianale dei gioielli, realizzati con tecniche secolari, rigorosamente a mano e sempre a Valenza, oggi all’interno di una moderna struttura che impiega centinaia di persone tra designer e addetti alla produzione. Tra questi spicca la figura del maestro incastonatore Sante Rizzetto, da oltre 50 anni al servizio dei Damiani. Ogni creazione prende vita dall’abilità artigianale dei maestri orafi, racchiudendo in sé tutto il valore artistico della migliore tradizione italiana e rappresentando così la più elevata espressione del Made in Italy. Una quali154
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Semplici e concreti Sono gesti semplici e concreti quelli di Damiani, da sempre impegnato in diverse azioni umanitarie. Tra le più significative, il finanziamento di 50 pozzi in Africa con il progetto Clean Water, che punta alla raccolta di acqua pulita per debellare molte malattie mortali. Damiani ha inoltre dato vita alla linea di gioielli Maji (acqua in lingua swahili), che ha come testimonial l’attrice hollywoodiana Sharon Stone e parte del cui ricavato è stata donata all’associazione Drop in the Bucket. E ancora, Damiani for Japan, progetto volto a offrire sostegno alle donne colpite da catastrofi ambientali come il terremoto e lo tsunami: per un periodo limitato di tempo, una selezione delle collezioni e dei must Damiani sono stati venduti in alcune boutique italiane e internazionali a prezzi eccezionali; la totalità dei profitti è stata donata all’associazione giapponese Joicfp e destinata ad attività svolte in favore delle donne.
Damiani significa qualità e “saper fare” riconosciuti a livello internazionale. Ma anche pezzi unici, personalizzati, creazioni sartoriali che sono elemento distintivo dell’azienda, simbolo del miglior Made in Italy tà e un “saper fare” riconosciuti in ogni dove: Damiani è infatti l’unica azienda al mondo ad avere ricevuto ben 18 Diamonds Internationale Awards (l’Oscar internazionale della gioielleria). Negli anni l'azienda ha anche acquisito marchi come Salvini, Alfieri St John, Bliss, lo storico marchio milanese Calderoni, e Rocca, gioielleria e orologeria d’alta gamma, leader in Italia. Alla base di tanti successi resta sempre il connubio vincente tra creatività, ricerca e innovazione, unito a una profonda conoscenza e passione per l’arte orafa. E la capacità di creare pezzi unici, su misura, così che scegliere un pezzo delle collezioni non significhi solo possedere un gioiello. Ma regalarsi un oggetto esclusivo, creato ad hoc per soddisfare i propri desideri. Una vera e propria produzione sartoriale, che rende uniche le creazioni Damiani.
libri letti per voi
di Eleonora Fatigati
L’Italia a tavola
Una città per tutti
La cucina del piacere
Scrittrice, saggista e traduttrice russa, Elena Kostioukovitch vive in Italia da anni. Ha insegnato Letteratura russa e Tecnica della traduzione letteraria nelle Università di Trento, Trieste e Milano.
Giuseppe Culicchia, classe 1965, è uno scrittore torinese. Esordisce con il bestseller Tutti giù per terra e da allora è considerato una delle voci più interessanti della narrativa italiana contemporanea.
Maddalena Santeroni vive e lavora a Roma, si occupa di comunicazione ed eventi. Donatella Miliani è scrittrice e giornalista del quotidiano La Nazione, vive a Perugia. A quattro mano hanno scritto questo testo dedicato al Vate.
Cosa racconta il libro? Ho raccolto le tradizioni della cucina della penisola, come nascono, quando e perché. Ho inoltre descritto gli italiani quando parlano di cibo facendo abbondante mostra della loro bravura, preparazione, dedizione, simpatia e fantasia. Nel libro troviamo inoltre cenni all’America e alla sua influenza sulla cucina italiana; ma anche erotismo e politica sempre in chiave gourmet; l’esplosione del movimento Slow food e infine, immancabilmente, il modo “unico e giusto” (figurarsi!) di preparare e consumare pasta, risotto, pizza…
Come mai hai deciso di tornare a raccontare la tua città? Nel 2005 ho scritto Torino è casa mia e da allora la città è cambiata rispetto all’idea collettiva del “grigio centro industriale”. Oggi Torino cerca una nuova identità grazie alla cultura e in senso più lato all’intrattenimento, con code di turisti e scuole in gita che fino a pochi anni fa mai si sarebbero sognate di sceglierla come meta. Sono segnali concreti di un’inversione di rotta.
Cosa racconta il vostro libro? Il libro svela il particolare rapporto che Gabriele d’Annunzio aveva con la sua cuoca Albina Becevello, soprannominata Suor Intingola, l’unica donna con cui d’Annunzio visse in assoluta sintonia – e castità – dagli anni veneziani al buen retiro finale nello splendido Vittoriale di Gardone Riviera.
Quali sono gli aspetti più curiosi che hai indagato? Tra i tanti quesiti che mi sono posta e a cui ho cercato di dare risposta nel libro c’è ad esempio la Fiorentina: perché è nata proprio in Toscana? Mi sono anche chiesta perché a Napoli e in tutta la Sardegna abbondano dolci insuperabili, ma diversissimi tra loro...
Odoya 680 pg 35 euro
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24 ore a Torino insieme a te... Vi porterei per colazione al Caffè Mulassano in piazza Castello, e poi lungo il Po per ammirare la bellezza del lungo fiume e della collina; un pranzo veloce alla Focacceria Lagrange quindi a spasso per le altre piazze del centro, meravigliose, intitolate a Carlo Alberto, Carignano, Vittorio Veneto, Maria Teresa, San Carlo, Bodoni. Per l’aperitivo, al Caffè Vini Emilio Ranzini e la cena alla Deutsche Vita, dove si gusta un’ottima cucina tedesca; poi a ballare ai Murazzi, al Beach, e a dormire all’Hotel Victoria.
Laterza 190 pg 12 euro
Qualche curiosità? D’Annunzio, attentissimo alla forma fisica oltre che raffinato gourmet, era capace di lunghissimi digiuni. Poi però quando “scattava” la fame pretendeva di essere servito subito, anche di notte. Il Vate, inoltre, aveva il terrore del dentista, per cui preferiva piatti come le uova che non gli recavano fastidio nella masticazione. Cosa vi ha colpito di questa ricerca? La capacità di D’Annunzio di trasformare in un capolavoro di scrittura dei semplici biglietti di richieste culinarie alla sua cuoca, ma anche il suo senso estetico. Pure per mangiare un uovo sodo voleva una tavola raffinata con piatti di pregio e posate d’argento.
Utet 159 pg 14 euro
shopping shopping
di Monia Manzoni
Sfumature casual Per l’estate l’uomo riscopre gli abiti leggeri, dai colori vivaci. Come la polo in piquet Ivy Oxford con stampa cachemire sovratinta per un effetto vintage; ricercatissima nei particolari, è arricchita da bottoni effetto legno in varie tonalità (59 euro). Completano il look gli short Neddly dalla fantasia floreale firmati Gas (89.90 euro) e le espadrillas Slip On (95 euro)
Nobile eleganza La radiosità delle pietre colorate e il fascino dell’oro rosa 18 carati rendono questo anello imperiale con ametista Chopard l’espressione di una nobile eleganza (6.480 euro)
La Serenissima nell’armadio La magia dell’arte arriva fino al guardaroba grazie all'abito in pura seta, dal taglio impero e dalla stampa che richiama Venezia di Anna Rachele (523 euro), perfettamente abbinato ai sandali della linea Eco Luxury, brillante scelta ecologica del marchio Brasiliano Amazonas. I sandali infatti sono composti per oltre l’80% da materiale riciclato, ornati di pietre e cristalli (64,50 euro)
Pronti, partenza, via! Valigia in Policarbonato bicolor Rimowa: un guscio giallo brillante abbinato a un magenta intenso per catturare ogni sguardo. Il pratico sistema flex-divider garantisce ordine e può essere adattato di volta in volta al contenuto. Imperdibile l’edizione limitata per Expo: il modello Salsa Deluxe Cabin Multiwheel con il logo speciale Milano 2015 è disponibile in soli 150 esemplari (490 euro)
Underwater world «La vita è troppo breve per vestirsi in modo noioso!» afferma la designer californiana Mary Frances, la cui fonte di ispirazione è il mare. Una gallery di clutch, tracolle e bauletti ricca di tessuti pregiati, pietre, perle, strass e cristalli che disegnano forme acquatiche, brillando di luci e emozioni. Pezzi unici d’autore, spiritosi ma al tempo stesso super eleganti (modello Seychelles in foto: 365 euro)
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Occhio agli occhiali Esempio di Made in Italy, gli occhiali Roberto Zeno sono realizzati con lastre di puro acetato di cellulosa. Svevo è il modello maschile molto amato – e in realtà anche indossato – dalle donne (210 euro)
PERCHÉ RISCHIARE DI PERDERE I DENTI? SINTOMI DELLA PARODONTITE Mobilità e Spostamento dei Denti
Alitosi
Sensibilità al Caldo e al Freddo
Gengive Abbassate
Gengive che Sanguinano
La malattia parodontale, comunemente denominata piorrea, è un'infezione batterica che colpisce i tessuti di supporto dei denti. Nel suo stadio più avanzato può portare alla loro perdita.
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Sa Marigosa,
il gusto del Sinis di Giulia Zanon
Una terra fertile, che sa regalare materie prime ricche, carnose, saporite. Prodotti che, lavorati con competenza trentennale e attenzione, danno vita a creme e (ai nuovissimi) sott’olio molto amati. Sono queste le carte vincenti dell’azienda di Riola Sardo, in provincia di Oristano, che oggi è possibile incontrare anche a Milano, in occasione di Expo
La penisola del Sinis offre 365 giorni l’anno un panorama stupendo: non c’è bisogno di desiderare il mar dei Caraibi quando si abita tra lo stagno di Cabras e il Golfo di Oristano! Dalle acque cristalline alle scogliere frastagliate, questa terra è per ovvie ragioni meta preferita di moltissimi turisti. Ma a parte il turismo, c’è un altro motivo che ci spinge a visitare questo angolo di paradiso: l’azienda Sa Marigosa. Fondata nel 1986, collocata su un terreno fertile, Sa Marigosa si trova a due passi dal mare. Il clima mediterraneo favorisce le colture di peperoni carnosi, melanzane polpose, carciofi saporiti, meloni e angurie di prima qualità, prodotti genuini, coltivati su un’area di 500 ettari, che hanno fatto la storia dell’azienda e che vengono trasformati in gustose creme apprezzate a livello nazionale. Visitando l’azienda ci accorgiamo che la qualità delle materie prime non è l’unica ragione del successo di Sa Marigosa: coltivare prodotti di prima qualità è solo la prima fase di una filiera produttiva le cui fasi di produzione e distribuzione sono controllate quotidianamente con attenzione per poter offrire al cliente una gamma di prodotti salubri e buoni, “come fatti in casa”. Nel corso degli anni, l’azienda non ha mancato di onorare il me-
Peperoni carnosi, melanzane polpose, carciofi saporiti, meloni e angurie di prima qualità. È il clima mediterraneo il segreto della bontà di queste squisitezze, degne delle bellezze paesaggistiche racchiuse tra lo stagno di Cabras e il golfo oristanese raviglioso e suggestivo panorama che la circonda: Sa Marigosa infatti pone attenzione alla salvaguardia del territorio della penisola, favorendo un sistema produttivo che sia efficace ma sopratutto eco-sostenibile, gestendo attentamente sia i rifiuti sia il risparmio energetico. Nata come società giovanile agricola, dal 2008 viene riconosciuta come OP, consolidandosi nel settore ortofrutticolo sardo e non solo. L’azienda, infatti, ha occasione di partecipare a una serie di eventi promotori di eccellenza in occasione di Expo Milano 2015. Tra questi, in particolare, durante l’estate sarà allestita un’area dedicata alle imprese Agroalimentari della Regione Sardegna, mentre per tutto il periodo dell’Esposizione Universale, Sa Marigosa è presente al Mercato Metropolitano di Porta Genova a Milano, orgogliosa di promuovere le sue eccellenze organizzando degustazioni e show cooking che vedono la collaborazione di chef rinomati nel panorama della ristorazione nazionale. L’obiettivo principale delle iniziative è quello di aprirsi ai mercati internazionali, sia europei che extraeuropei, cercando di consolidare la propria immagine promuovendo la nuova linea degli apprezzatissimi Sott’olio, prodotti presenti nella Gd/Gdo, nel canale Ho.Re.Ca e nei negozi specializzati.
Sa Marigosa S.P. 7 km 5,900 - Riola Sardo (Or) Tel. 0783.290945 www.samarigosa.it www.samarigosa.com Shop Online
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Piacere per tutte le stagioni Un vino “senza confini”, simbolo di convivialità in ogni momento dell’anno, a ogni ora del giorno e in qualunque occasione della vita. È il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg firmato Carpenè Malvolti, simbolo della Marca Trevigiana e orgoglio italiano da scoprire magari con un viaggio nel Territorio, tra i filari di Glera Un panorama suggestivo fatto di filari di vite che adesso, a poche settimane della vendemmia, acquista lucenti riflessi conferiti dagli acini di Glera. Un quadro affascinante e rilassante, che ci ricorda come la quintessenza di un vino eccellente sia intimamente legata ai tempi dell’attesa e ai ritmi della vita che scorrono più lentamente. Non fa eccezione il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg il quale, pur essendo un vino che non richiede invecchiamento, ha bisogno di tempo e tranquillità affinché la rifermentazione in autoclave attraverso il metodo charmat possa mantenere intatte quelle note uniche che lo distinguono da ogni altro vino spumante. Siamo nella Marca Trevigiana, dove questo grande vino nasce grazie all’esperienza e alla passione dell’uomo unitamente alle virtù di cui Madre Natura ha dotato il Territorio: aria fresca delle Dolomiti e un microclima ideale per una perfetta maturazione dei grappoli, con pioggia e sole che si dosano con equilibrio. Ma soprattutto siamo nella terra che ha dato i natali alla Carpenè Malvolti, storica azienda proprietà da 147 anni alla stessa Famiglia: cinque generazioni che hanno dato un contributo storico allo sviluppo e all’internazionalizzazione del fenomeno Prosecco nell’arco dell’ultimo secolo, attraverso
la sapiente combinazione di una profonda esperienza vitivinicola ed enologica, strettamente connesse a una continua innovazione dei processi. Oggi la massima espressione di questo Territorio, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg per l’appunto, è universalmente conosciuto e apprezzato proprio grazie al prezioso contributo fornito dalla Famiglia Carpenè che, con Rosanna, esponente della quinta generazione della dinastia veneta, ha infine scelto di dare una svolta anche nella strategia comunicativa e di marketing, promuovendo un consumo del Prosecco Superiore “senza confini” sia nello spazio geografico sia in quello temporale, destagionalizzandolo fino a farlo divenire un simbolo di convivialità in ogni momento dell’anno, a ogni ora del giorno e in qualunque occasione della vita.
Carpenè Malvolti Via Antonio Carpenè, 1 Conegliano (Tv) Tel. 0438.364611 www.carpene-malvolti.com