Macchine Mezzi d’opera Attrezzature Casa editrice la fiaccola srl
Attualità &Prodotti
Cave &Calcestruzzo
Sollevamento &Noleggio
ANTEPRIMA ASSOLUTA
IL PC700LC-11 LAZZARESCHI
LORINI A QUOTA DUEMILA
Siamo saliti a bordo dei futuri dumper articolati Liebherr. Si parte con il TA230
Due storie Komatsu iniziate negli anni Sessanta si sono incrociate a Carrara
Il noleggiatore di Brescia aggiunge 100 Yanmar al suo parco. E prepara l’apertura a Torino
737 anno LXVIII 1-2 febbraio 2020
WALKAROUND IL NUOVO SKID CINGOLATO CASE TV450B
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INGEGNERIA CIVILE
DEMOLIZIONE
www.yanmarconstruction.it
ISSN: 0010 - 9665
56
6 52 &Prodotti
Attualità
&Demolizione
RILIEVI
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Misurazioni al volo Le soluzioni 3D Leica sono connesse
Riciclaggio
ESCAVATORI DEMOLITION
DUMPER ARTICOLATI
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Test gravosi e virtual reality Siamo saliti a bordo dei futuri dumper Liebherr TA230 in fase di test
MERCATO
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Obiettivo carbon neutral
&Componenti
Bosch Rexroth contro i CO2
Macchine
Il primo 750 va a... Prandelli La Santo Prandelli ha acquistato il nuovo Volvo EC750E HR
Leggero calo di vendite in Germania?
COMPONENTI
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Una cauta fiducia sul futuro
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METALLI
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Un materiale generoso Il ciclo di vita dell’acciaio è senza fine
DEPURATORI D’ARIA COSTRUTTORI
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Nuovo look per le Coreane
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Meglio filtrare Le innovazioni Mann+Hummel
ROBOT
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Demolizione tra la storia Un Brokk 60 nella metro di Napoli
Le Hyundai cambiano livrea PERFORATRICI ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Work in progress in Sicilia
42
La nuova BG55 PremiumLine nella flotta di Bauer Italia
Il CBRB della Fondazione Rimed CONEXPO 2020
17
La forza vitale delle donne
Debutto in società
DECOMMISSIONING
68
Una demolizione per posta Armofer vince l’ennesima sfida. Giù il palazzo di Poste Italiane a Milano
MULTIMEDIA
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Il settore construction si tinge di rosa
Audio camaleontico Tre Kenwood per il movimento terra
MARTELLI DEMOLITORI
74
Il martello ti mette le ali Montabert by Sefi per Linate
PNEUMATICI
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Pneumatici da bonus verde
PALE GOMMATE
48
Gli OTR Marangoni sono green
Motore... azione! La JCB 457 passa a Cummins
FRANTUMATORI
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Generazioni di professionisti Effe Ambiente sceglie Trevi Benne
HILLHEAD 2020
19
Estate in cava
MERCATO
50
Sempre più demo nella cava di Buxton
WALKAROUND Presentiamo il nuovissimo skid cingolato CASE TV450B
22
[2] febbraio
Numeri in crescita Osservatorio Cresme, dati 2019 ATTREZZATURE IDRAULICHE
52
L’innovazione in testa La tecnologia VSE di Simex
PROSSIMAMENTE Il nord Europa sta virando all’elettrico, anche nel settore construction. E così, Volvo Trucks, dopo aver commercializzato i primi modelli elettrici FE ed FL presenta un prototipo per la distribuzione regionale e applicazioni construction, in particolare di supporto ai cantieri in area urbana. I cugini della rivista Vie&Trasporti sono volati in Svezia per testare di persona quest’ultima versione 8X4 con tridem mosso da una driveline con due motori elettrici da 330 kW abbinati ad un cambio a due rapporti. Il prototipo era allestito con vasca scarrabile. Maggiori dettagli sul prossimo numero di Costruzioni.
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
rivistacostruzioni
88
106
737
1-2 FEBBRAIO 2020
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it
&Calcestruzzo
Cave
&Noleggio
Sollevamento FLOTTE
BETONIERE FUORISTRADA
82
Una vita per l’industria
98
Educazione al noleggio La Noleggio Lorinisuper le 2.000 unità, con 100 nuove Yanmar
Metalgalante merita un premio COMPATTAZIONE
84
Uno per tutti, tutti con uno ll vibratore elettrico a zaino IEe
AUTOGRÙ
104
Un’autogrù tira l’altra Triplice successo per l’AC 45 City
ATECAP
86
Provini cubici di cls Video tutorial sul canale Youtube
PIATTAFORME AEREE
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CGT Edilizia sceglie le ibride Genie made in Umbertide
ESCAVATORI CINGOLATI
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Le ibride italiane
Compagno di bancata Il PC700LC-11di Cave Lazzareschi. Nuovo successo per Cimertex e KRI
AUTOGRÙ
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Il cielo sopra Magonza Una Grove GMK6400 in azione
MINIERA
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Leggero e duraturo Metso presenta il Truck Body
SOLLEVATORI TELESCOPICI
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Il Manitou MT625H Easy della flotta noleggio Soldi in cantiere
CASSEFORME
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Corridoio speciale per Doha SOLLEVATORI TELESCOPICI
Le soluzioni Peri Up Flex
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Verde elettrico Merlo presenta due modelli 100% elettrici. Nasce la gamma e-Worker
MARTELLI IDRAULICI
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Regna sui compatti
L’amico bio antiusura Nuovo grasso bio per gli Epiroc
perVoi
Provati
ALLESTIMENTI
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42 Stralis spazzaneve per Anas Maxi consegna per Iveco ALLESTIMENTI RIBALTABILI
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Vasche Hi-Tech per il cantiere Dietro alle quinte della torinese Gervasi per toccare con mano la qualità e l’esperienza
Siamo andati a vedere in azione il nuovo sollevatore telescopico 100% elettrico sviluppato dalla vicentina Faresin Industries. Ad un silenzio operativo stupefacente, il compatto full electric contrappone 2.600 kg di portata massima e un’altezza massima alle forche di 5,9 m. Il costruttore dichiara prestazioni in linea con il modello diesel e un’autonomia di otto ore lavorative.
COORDINAMENTO EDITORIALE Fabrizio Parati fparati@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it COLLABORATORI Damiano Diotti, Antonio Fargas, Gianenrico Griffini (responsabile sezione veicoli e allestimenti), Eliana Puccio, Isabella Visentin SEGRETERIA Ornella Oldani ooldani@fiaccola.it IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Margherita Russo amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO slevada@fiaccola.it Corrado Serra cserra@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 - info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza) Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 32150 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia abb. annuo Estero una copia una copia Estero
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Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
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75
la fiaccola srl
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Costruzioni febbraio 2020 [3]
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Attualità &Prodotti
Cave &Calcestruzzo
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ANTEPRIMA ASSOLUTA
IL PC700LC-11 LAZZARESCHI
LORINI A QUOTA DUEMILA
Siamo saliti a bordo dei futuri dumper articolati Liebherr. Si parte con il TA230
Due storie Komatsu iniziate negli anni Sessanta si sono incrociate a Carrara
Il noleggiatore di Brescia aggiunge 100 Yanmar al suo parco. E prepara l’apertura a Torino
737 anno LXVIII 1-2 febbraio 2020
WALKAROUND IL NUOVO SKID CINGOLATO CASE TV450B
I In copertina il nuovo Komatsu PC700LC11 che Cave Lazzareschi di Carrara ha acquistato dal distributore Cimertex. Siamo stati a Cava Olmo per vedere la macchina al lavoro e abbiamo scoperto due storie che si intrecciano attorno alle prime pale cingolate Komatsu arrivate in Europa negli anni Sessanta. Leggete a pagina 88…
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A Armofer........................................68 B Bauer............................................42 Bosch Rexroth .............................14 Brook............................................62 C Case .............................................22 Cave Lazzareschi ........................88 CGT Edilizia ...............................107 Cimertex ......................................88 Cresme.........................................50 D Demag .......................................104 E Effe ambiente ..............................78 Epiroc ...........................................97
G Genie ..........................................106 Geo Freezer Montaggi ..............110 Gervasi Industrial ......................126 Grove .........................................112 H Hillhead ........................................19 Hyundai........................................15 I Iveco ..................................122, 124 J JCB...............................................48 K Kenwood ......................................46 Komatsu.......................................88 Kubota..........................................79
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L Leica-geosystems .......................20 Liebherr ..........................................6 M Manitou......................................114 Manitowoc.................................112 Mann+Hummel............................40 Marangoni....................................18 Merlo..........................................120 Metalgalante-Carmix...................82 Metso ...........................................95 Montabert ....................................74 N Noleggio Lorini ............................98 P Peri ...............................................96 Prandelli Santo ............................56
S Sefi ...............................................75 Simex ...........................................52 Siti ................................................62 Soldi ...........................................118 T Trevi Benne ..................................79 V Vitali .............................................74 Volvo C.E......................................56 W Wacker Neuson ...........................84 Y Yanmar.........................................98 Z Zanon&Ormac .............................57
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Dumper articolati
TEST GRAVOSI
Testi e foto di Matthieu Colombo
Siamo saliti a bordo del futuro dumper articolato Liebherr TA230, durante i test di durata e resistenza nel nuovo Centro di ricerca e sviluppo a Kirchdorf [6] febbraio 2020 Costruzioni
An t
&Prodotti
Attualità
E VIRTUAL REALITY
Dumper articolato Liebherr TA230 Stage V prototipo Capacità di carico utile 30 t Motore Liebherr D956 A07- 12 litri Potenza/coppia* 265 kW/2.700 giri Trasmissione ZF 8 marce
12 PERCORSI DI TEST Qui vediamo un prototipo del futuro TA230 percorrere a 12 km/h una delle quattro piste di collaudo, formata da solchi sequenziali e alternati per un delta profondità di 400 mm.
* dati provvisori prototipo
Costruzioni febbraio 2020 [7]
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Dumper articolati
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ieci anni fa Liebherr ha presentato al pubblico del Bauma un esemplare pre serie del suo primo dumper articolato. Il mezzo, sviluppato negli anni precedenti partendo da un foglio di carta bianca, si è rivelato non rispondere alle aspettative della clientela più esigente che si era prestata come tester sul campo, in differenti applicazioni. Per un marchio come Liebherr, che fa della qualità, dell’affidabilità e delle prestazioni la sua fede, l’idea di commercializzare il mezzo non era possibile. Il costruttore tedesco di macchine movimento terra per eccellenza non si è però dato per vinto e qualche anno dopo ha ricominciato da capo lo sviluppo di un ADT con il tradizionale approccio basato sui 5 pilastri (prestazioni, efficienza economica, affidabilità, comfort e facilità di manutenzione). Il nuovo progetto è figlio delle nuove tecnologie di progettazione e testing in costante evoluzione grazie a digitalizzazione e realtà virtuale applicata. In redazione sapevamo che qualcosa bolliva in pentola ma mai nessun immagine o commento è trafugato per dieci anni. A domanda specifica sull’argomento, abbiamo sempre avuto cortesi sorrisi come risposta, fino a quando…
A bordo del prototipo TA230 Lo scorso ottobre siamo stati invitati da Liebherr a visitare il nuovo Centro di ricerca, sviluppo, prototipazione e [8] febbraio 2020 Costruzioni
testing che Liebherr EMtech GmbH ha costruito ex novo a lato dello storico stabilimento di Kirchdorf an der Iller, Baden-Württemberg, Germania. Un centro unico nel suo genere, come vedremo più avanti, tanto che costruttori del calibro di Mercedes-Benz Trucks lo hanno già opzionato per future sessioni di testing. Tornando al futuro articolato Liebherr, siamo saliti a bordo di un prototipo assieme a un collaudatore per percorrere ognuna delle 4 piste realizzate a Kirchdorf per simulare impieghi gravosi che in termini di telemetria corrispondono all’impiego nel tempo su differenti tipi di terreno. I test sono così estremi che ai collaudatori non sono richiesti più di 30 minuti di testing che in buona parte vengono affidati a un sistema semiautomattizzato tramite un efficiente robot di guida. Il percorso che abbiamo fatto di persona non aveva come obiettivo dimostrare le qualità del TA230 in condizioni operative, ma fare capire alla stampa tecnica quanto siano severi i test dinamici reali. Per darvi l’idea elenchiamo le 4 tipologie di pista realizzate sul rettilineo del centro di Kirchdorf: Pista 1: asfalto rattoppato, sollecitazione imprevedibile, percorsa a velocità di riferimento nominale di 40 km/h Pista 2: fondo stradale leggermente bagnato e scivoloso, in fase, range di ampiezza di 50 mm, percorsa a velocità di riferimento nominale di 16 km/h
An t
&Prodotti
Attualità
INCLINATO IN AVANTI In alto il 6 cilindri turbo da 12 litri scarsi e 265 kW di potenza. È inclinato in avanti per favorire la visibilità. Da notare il cofano in fibra.
Pista 3: dislivelli da 400 mm multipli e sequenziali in serie, percorsa a velocità di riferimento nominale di 12 km/h Pista 4: prova di distorsione “Benningen”. Vere e proprie buche profonde 400 mm e disposte fuori fase, percorsa a velocità di riferimento nominale di 8 km/h. A macchina ferma abbiamo notato come i prototipi di DA230 ad oggi montino un motore Liebherr D956 A7 da 12 litri scarsi di cilindrata frazionata in 6 cilindri. Il blocco è montato con una leggera inclinazione verso l’anteriore per essere racchiuso da un cofano motore spiovente in fibra composita per migliorare la visibilità dell’operato-
GUIDA SEMI AUTOMATICA A sinistra, il robot di guida per testare i dumper in condizioni tanto estreme che gli operatori non resisterebbero più di 30 minuti.
GIUNTO IN FUNZIONE Sopra, l’articolazione tra il telaio posteriore e quello anteriore (in foto sulla destra) è realizzato con una maxi campana in fusione.
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Dumper articolati
CAMOUFLAGE COME LE AUTO Abbiamo visto diversi esemplari di “TA230” ma uno soltanto vestiva una livrea ufficiale, gli altri avevano la veste mimetica dei prototipi.
A COLPO D’OCCHIO Sopra si nota l’articolazione sovra dimensionata, il post trattamento raggruppato dietro la cabina, la porta con l’80% della superficie trasparente...
re. Attualmente la taratura di potenza utilizzata nei test dai prototipi (quindi non definitiva o ufficiale) è di 265 kW erogati a 2.000 giri/min per una coppia motrice massima di ben 2.700 Nm. La trasmissione è un convertitore di coppia a 8 rapporti firmato ZF, cosi come sono sviluppati in collaborazione con Friedrichshafen i tre assali.
Sviluppare un prototipo già funzionale Durante la nostra visita all’innovativo centro di Kirchdorf, ci ha fatto da cicerone Werner Seifried, amministratore delegato della sezione tecnica della Liebherr-Hydraulikbagger GmbH. Assieme a lui abbiamo avuto modo di approcciare i nuovi metodi per lo sviluppo del progetto di una nuova macchina operatrice, in questo caso del nuovo dumper articolato. “Partendo dal presupposto che secondo i parametri Liebherr per sviluppare una macchina operatrice partendo da un foglio di carta bianca sia necessario testarla olre 15mila ore, negli anni Settanta sarebbero stati necessari 9 o 10 anni di lavoro in condizioni reali per realizzare il primo dumper articolato Liebherr. Da allora però le tecnologie si sono evolute, sempre più velocemente, e oggi le tecnolgie permettono di lavorare allo stesso progetto in parallelo, ovvero su più livelli. Questa è esattamente la via perseguita da Liebherr che ha investito in tecnologie software e hardware che permettono [10] febbraio 2020 Costruzioni
TELAIO ANTERIORE Sopra il telaio che abbraccia il gruppo motore-trasmissione e sostiene la cabina con quattro supporti elastoviscosi. A destra, nella pagina a fianco, uno dei due assali posteriori ottimizzato per Liebherr dalla tedesca ZF.
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&Prodotti
Attualità
di lavorare in ambienti paralleli, con più squadre di lavoro, incrociando test reali, test strutturali a banco, test sui singoli componenti, simulazioni su banco dinamometrico, analisi di funzionalità dei flussi termodinamici di impianti di raffreddamento e climatizzazione della cabina,
verifica della visibilità che effettivamente ha l’operatore direttamente durante le fasi di disegno della macchine e relativa integrazione virtuale dei componenti, ottimizzazione dell’ergonomia in cabina con simulatori 3D, simulazioni in realtà virtuale aumentata di operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria per verificarne la fattibilità tecnico-geometrica e così via. Il nuovo dumper articolato TA230, probabilmente il primo di una gamma composta da almeno tre modelli, è figlio di questo approccio progettuale che ha permesso di contrarre drasticamente i tempi di ricerca e sviluppo e di realizzare componenti strutturali stressandoli con test meccanici fino a portarli a rottura per individuare i punti deboli e modificarli. Attualmente esistono differenti esemplari (noi siamo saliti a bordo di due esemplari) di TA230 e, come anticipato, Liebherr sta realizzando test reali che si possono definire molto avanzati in ragione dell’innovativo approccio progettuale ispirato al settore automotive e aeronautico. Alla fine di questa giornata che abbiamo passato ”dietro le quinte” ci siamo domandati se i nuovi dumper non rischino di essere indistruttibili e se sono già state fatte simulazioni avanzate per una futura versione di questo dumper articolato 100% elettrica, adatto a lavorare in galleria, come nei siti estrattivi del Nord Europa. Vi terremo aggiornati. Costruzioni febbraio 2020 [11]
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Ricerca e sviluppo
Il nuovo centro di Kirchdorf ell’ottobre 2018 il costruttore di origini tedesche ha inaugurato il nuovo Centro di Sviluppo e di Dimostrazione di Kirchdorf, unico in Europa per dimensioni e caratteristiche tecniche. Una ciliegina sulla torta. D’altronde la traduzione letterale di Kirche-dorf è villaggio delle ciliegie. La struttura è stata realizzata su un terreno di 12,80 ettari, attiguo allo storico stabilimento degli “Hydraulikbagger” ossia degli escavatori gommati e movimentatori industriali. In termini di superficie la parte più importante è la pista lunga 1.200 m che integra 12 segmenti di terreno differenti per simulare differenti condizioni di lavoro in velocità, quindi una rampa con dislivello di 8 m. Ben 4.500 i metri quadri di strutture coperte tra cui un immobile amministrativo, una maxi officina con 10 luci per assistenza con altezza interna di ben 12 metri e una sala per fare prove fonometriche a norma 2000/14/CE e 20069/63/EG. A perimetro del circuito ci sono anche terreni dove simulare la movimentazione di materiali sfusi. Complessivamente, l’investimento è stato di 30 milioni di euro, pianificato sia per velocizzare le fasi di prototipazione di nuove macchine sia per sveltire, semplificare e uniformare gli standard dei test pre produzione dei nuovi prodotti. Il centro permetterà inoltre di ospitare dimostrazioni tecniche dedicate ai clienti finali e alle grandi società di noleggio, proprio come avviene da anni presso lo stabilimento di Ehingen dove nascono le autogrù e le gru cingolate più grandi della Casa.
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ELEMENTI TESTATI A ROTTURA In basso una delle sale del centro in cui si testano i componenti strutturali: si vede il telaio posteriore del dumper in torsione.
SR 47
Carcassa All Steel Lunga durata del battistrada Eccellente resistenza a tagli e alle perforazioni Maggiore chilometraggio Progettato per superďŹ ci dure e rocciose
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Componenti
Obiettivo carbon neutral
Bosch Rexroth mira a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2020. L’azienda ha già avviato da anni un piano sull’efficienza degli impianti e sull’utilizzo delle energie rinnovabili ssere la prima azienda industriale carbon neutral entro il 2020. Questo è l’obiettivo di Bosch Rexroth. “Nel 2020, Bosch riuscirà ad avere emissioni di carbonio pari a zero”, ha commentato Volkmar Denner, CEO di Robert Bosch. Secondo l’Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), l’industria manifatturiera è infatti responsabile di
E
quasi un terzo delle emissioni mondiali di anidride carbonica. Motivo per cui BOSCH, dal cuore sempre più green, tiene molto ad intensificare i propri sforzi: tutte le 400 sedi Bosch, nei diversi Paesi del mondo, saranno a impatto zero. Per raggiungere tale traguardo l’azienda sta adottando quattro misure principali: un miglioramento
dell'efficienza energetica, aumento della percentuale di rinnovabili nell’approvvigionamento energetico, un maggiore utilizzo di energia verde e strategia di compensazione delle emissioni inevitabili di carbonio. In questo modo, saranno neutralizzati 3,3 milioni di t di CO2 l’anno a partire da quest’anno. Già a partire dal 2011 Bosch Rexroth ha avviato un piano sull‘efficienza degli impianti e sull’utilizzo di energie rinnovabili: si studia la possibilità di installare un impianto fotovoltaico e il
risparmio dell’energia sprecata (switch off strategy). Per migliorare l’efficienza energetica, ha intrapreso altri progetti: la sostituzione UTA con modelli ad elevata efficienza (triplo recupero di calore), l‘utilizzo di serramenti ad elevata prestazione termica nei vari edifici, l‘uso di impianti efficienti per il controllo e la regolazione delle temperature negli edifici, l’adozione di timer per lo spegnimento degli impianti, l‘utilizzo di impianti a pompa di calore. www.boschrexroth.com
Tutte le 400 sedi Bosch nei diversi paesi del mondo saranno, nei prossimi anni, a impatto zero.
[14] febbraio 2020 Costruzioni
Il nuovo look per le Coreane Hyundai Construction Equipment Europe rafforza l’immagine del marchio, sfoggiando un nuovo look. L’azienda ha anche un nuovo amministratore delegato per l’Europa
Sungwoo Lee, amministratore delegato per l'Europa HCEE (Hyundai Construction Equipment Europe)
ria di grandi cambiamenti per Hyundai Construction Equipment Europe (HCEE). Nel corso della conferenza annuale dei concessionari tenutasi lo scorso novembre, l’azienda ha infatti sfoggiato un nuovissimo look per le macchine targate Serie A.
A
Queste sono conformi allo Stage V, con inclusi caricatori gommati ed escavatori, e si avvarranno di un’innovativa combinazione cromatica e il giallo tradizionale di avambraccio e braccio verrà sostituito da una tonalità grigioverde al passo coi tempi, identica
al colore attuale del telaio. Il colore del logo “HYUNDAI” apposto sul braccio cambierà e diverrà bianco e marcato con l'obiettivo di migliorare la visibilità del marchio. Lo scorso dicembre è cambiato anche il volto del nuovo amministratore delegato per l’Europa: Sungwoo
Lee prende il posto di J.H. Chun. “Noi di HCEE commenta Lee lotteremo per diventare top-player nel settore Construction Equipment. In un mercato europeo che si stabilizza vogliamo aumentare la nostra quota di mercato in modo sostenibile e redditizio”. www.hyundai-ce.eu
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Attualità & Prodotti
Work in progress in Sicilia Aggiudicato l’appalto per la realizzazione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica a Carini, in Sicilia. L’opera sarà sviluppata in ATI su 25.000 m2
orgerà a Carini (Palermo) il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB) della Fondazione Rimed, per un importo di 90.526.511,77 euro. Come previsto da contratto, l’ATI aggiudicataria, composta da Italiana Costruzioni (mandataria), Gemmo, ISA e T.AM.CO., terminerà
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i lavori di realizzazione del CBRB, iniziati lo scorso gennnaio, entro due anni. È la conclusione di un percorso iniziato quasi nove anni fa con la pubblicazione del Concorso internazionale per la progettazione del Centro, cui sono seguiti gli iter approvativi dei progetti Preliminare,
Definitivo ed Esecutivo e, finalmente, la pubblicazione del bando di gara a procedura ristretta per l’affidamento dei lavori di costruzione. Le attività svolte sono state complesse e ininterrotte. A seguire, alcuni dati ed elementi tra i più rilevanti: oltre un centinaio gli adempimenti inerenti al rilascio di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla-osta; 91 le sedute svolte dal seggio di gara per il solo espletamento della prima della gara per l’affidamento dei lavori di costruzione; due i Protocolli di legalità con la Prefettura di Palermo e un accordo di vigilanza collaborativa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che la Fondazione ha voluto firmare per garantire la massima correttezza delle procedure di affidamento dei lavori di costruzione del CBRB; due i ricorsi presentati contro la Fondazione (Concorso di progettazione, prima, e Bando di gara per la
costruzione, dopo), l'esito dei quali ha confermato la bontà dell'operato della Fondazione, ma che hanno comportato un parallelo impegno sul fronte legale ed un inevitabile dispendio di tempo. "Si tratta di un risultato importante" - ha commentato il Consigliere Paolo Aquilanti, Presidente della Fondazione Ri.MED - "che avvicina l’obiettivo di realizzare in Sicilia uno dei più significativi investimenti pubblici nel Mezzogiorno d’Italia. Il settore di azione, inoltre, è di portata straordinaria, perchè coinvolge competenze professionali molto qualificate e asset tecnologici tra i più innovativi. Il concorso tra istituzioni pubbliche italiane - il Governo Nazionale, la Regione Siciliana, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e partner esteri come University of Pittsburgh e UPMC, ha dimostrato la capacità di tradurre in pratica una scommessa ambiziosa". www.fondazionerimed.eu
La forza vitale delle donne Conexpo si terrà a Las Vegas dal 10 al 14 marzo 2020. La Fiera riunisce appaltatori, esperti che rappresentano asfalto, calcestruzzo, sollevamento, movimento terra
ONEXPO ha annunciato una partnership con due donne rappresentanti associazioni focalizzate sull'edilizia: The National Association of Women in Construction (NAWIC) e Women of Asphalt (WOFA). Il sodalizio prenderà il via l’11 marzo con l’evento “Genders on the Jobsite”. Vicki O'Leary, fondatrice di Be That One Guy e Lorein Barlow, regista di Hard Hatted Women, discuteranno apertamente di come le donne vivono le opportunità e le sfide in
C
cantiere ed esplorano come tutti hanno un ruolo nel mantenere produttivi i luoghi di lavoro e sicuro per tutti i lavoratori. Secondo quanto riportato da un sondaggio dell'Ufficio di statistica del lavoro, le donne rappresentano solo il 9% del totale dei lavoratori nelle costruzioni. “Le donne, commenta Chrissy Ingram, amministratore esecutivo di NAWIC National, sono disposte a svolgere un ruolo maggiore in tutte le aree dell'edilizia”. www.conexpoconagg.com
Pneumatici
Pneumatici da bonus verde Bärnreuther+Deuerlein continua a investire nella collaborazione con la storica azienda Marangoni, che nel frattempo prosegue nel suo lavoro green friendly ärnreuther+Deuerlein, da sempre attenta all’ambiente, si conferma ancora una volta una società ecologicamente virtuosa. Da anni si affida alla ricostruzione dei pneumatici. A tal proposito, ha preso al balzo l’ultima novità
B
lanciata da MARANGONI, da cui trarne vantaggi e garanzie di qualità, con tanto di certificazione, sui ricostruiti OTR. Fino alla fine del 2019, tutti gli utilizzatori finali residenti nei paesi DACH con almeno quattro ricostruiti OTR di
Frank Eichler (a sinistra), responsabile acquisti, qualità e direttore del sito produttivo di Bärnreuther+Deuerlein “Dopo aver toccato con mano l’esperienza e la leadership nei processi industriali di Marangoni, è stato chiaro che avevamo trovato il partner più competente sul mercato nell’ambito della ricostruzione. Durante il nostro soggiorno, abbiamo anche ricevuto una formazione approfondita sulla selezione di carcasse OTR che ci ha fornito nozioni utilissime sulle best practice della gestione dei pneumatici. I ricostruiti MDT di Marangoni sono equiparabili a pneumatici nuovi di alta qualità e offrono a Bärnreuther+Deuerlein la possibilità di ridurre sensibilmente non soltanto i costi, ma anche l’impatto sull’ambiente”.
[18] febbraio 2020 Costruzioni
Marangoni da una gamma di pneumatici di dimensioni selezionate (fino alla 24.00R35) avrebbero ottenuto fino a 90 euro di sconto per ciascun pneumatico. Inoltre, i clienti con i requisiti necessari, avrebbero ricevuto da Marangoni una certificazione che attestava il risparmio di materie prime, come risultato della loro scelta sostenibile. Il documento consegnato da Anton Zehner, Area Manager
pneumatici OTR di Marangoni, a Frank Eichler, responsabile acquisti, qualità e direttore del sito produttivo della società bavarese, dichiara che, grazie alla scelta di un ricostruito MDT da 24.00R35, la società ha preservato 550 kg di materiale per ciascun pneumatico, equivalente a una percentuale che si attesta intorno al 64% del peso del prodotto originale. Gli ultimi pneumatici ricostruiti Marix MDT da 24.00R35, e prodotti da Marangoni per la società bavarese, sono stati montati sul loro dumper rigido Komatsu HD605. marangonipress.com
Estate in cava appuntamento dal 23 al 25 giugno con Hillhead 2020. Gli organizzatori hanno confermato un programma di sviluppo del sito che vedrà la banda larga in fibra ottica cablata installata strategicamente nello spazio espositivo. Il direttore della “fiera d’Inghilterra in cava”, Richard Bradbury, ha spiegato:
A
EFFICIENZA IN TEMPO REALE. TECNOLOGIA SENZA LIMITI.
"L'uso degli strumenti digitali nelle cave e nelle costruzioni sta diventando sempre più frequente. È importante che Hillhead sia all'avanguardia, consentendo ai nostri espositori di mostrare le ultime tecnologie disponibili per l'industria. Abbiamo deciso di estendere il padiglione di registrazione, aumentando la
sua capacità a 120 espositori. Questa area di 3.000 m2 fornirà un gateway vivace e coinvolgente per lo spettacolo." Cinquecento espositori hanno già confermato la partecipazione. Nel 2018 si sono avute 19.687 presenze, tra appassionati e operatori del settore. www.hillhead.com
Doosan è in prima linea nella ricerca tecnologica avanzata finalizzata alla creazione di soluzioni innovative. Oltre alla straordinaria efficienza delle singole macchine, Doosan offre anche pacchetti tecnologici che migliorano l’efficienza del cantiere. Le nostre soluzioni tecnologiche basate su droni stanno trasformando il mondo del movimento terra massimizzandone la produttività complessiva tramite stime estremamente accurate del carico di lavoro, pianificazione delle flotte e monitoraggio in tempo reale dell’avanzamento dei lavori. Per ulteriori informazioni sulle nostre nuove tecnologie, visitate il sito: www.doosanequipment.eu
Vieni a trovarci al salone SaMoTer 2020! Dal 21 al 25 marzo a Verona, Padiglione 10, stand L1-M2
Rilievi Leica Geosystems lancia una nuova piattaforma online per architetti e costruttori per immagini 3D in tempo reale
Misurazioni al volo eica Geosystems ha annunciato BLK3D Web, una piattafor ma di collaborazione online che arricchisce il Leica BLK3D Imager consentendo agli utenti di condividere immagini 3D misurabili con chiunque ed ovunque sia connesso. Il dispositivo BLK3D permette agli utenti di effettuare precise misurazioni 3D direttamente nelle immagini che crea. Una volta pubblicate, le immagini 3D possono essere misurate con BLK3D Web tramite un link condiviso. “Le misurazioni di BLK3D basate su immagini in scala rendono più chiara la comunicazione e la discussione di questioni
L
[20] febbraio 2020 Costruzioni
specifiche con i team di progetto. Avere la capacità di effettuare misurazioni al volo senza un ulteriore sopralluogo è estremamente utile”, ha dichiarato Megan Levick, ingegnere edile
virtuale, PC Construction. “Si tratta di uno strumento ideale per gli architetti e per chiunque esegua schizzi o modelli delle condizioni esistenti o ristrutturazioni. LEICA ha presentato in
anteprima all'Autodesk University 2019 integrazioni software con BLK3D e Autodesk BIM 360 Docs™ che consentono agli utenti di utilizzare immagini misurabili di BLK3D per la creazione e risoluzione di problematiche sul cantiere. leica-geosystems.com
Una cauta fiducia sul futuro na volta all'anno, nel mese di gennaio, i membri di VDMA Construction Equipment si riuniscono per discutere di questioni operative e dei progetti per l'anno in corso. Le vendite sul mercato interno per i produttori nella sede di produzione tedesca sono state pari a 4,3 miliardi di euro, superando tutte le aspettative. Le esportazioni non sono state in grado di tenere il passo, scendendo dell'1% a 8 miliardi di euro. Ad eccezione della Germania, l'inversione di tendenza è iniziata verso la metà dell'anno, in seguito al Bauma 2019. L’ottimismo dei produttori sta nell’affrontare le sfide associate ai cambiamenti climatici e agli obiettivi ambientali europei e nell’offrire soluzioni. Per decenni, sono stati avviati lavori a livello dell'UE per ridurre le emissioni, le particelle di fuliggine non vengono più emesse dai motori a combustione e gli ossidi di azoto vengono emessi in misura molto limitata. Esiste già una gamma di macchine edili con motori ibridi o elettrici e la digitalizzazione e l'automazione stanno ottimizzando sempre più i processi di costruzione. L'esempio più recente è la joint venture Machines in Construction MiC 4.0, in cui vengono
U
creati i prerequisiti tecnici. Sforzi che mirano a compensare parte della carenza di lavoratori qualificati, garantendo l'efficienza delle risorse e dell'energia nel cantiere. www.vdma.org/en
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
WALKAROUND Testi di Matthieu Colombo
TV450B STAGE IV
Carico di ribaltamento 4.091 kg CapacitĂ operativa (35%) 1.432 kg Portata HiFlow 149 l/min
CASE TV450B
La gamma di skid arancioni si amplia con il modello TV450B, il CASE cingolato piĂš grande di sempre. Le prestazioni crescono, ma non i costi di gestione
[24] febbraio 2020 Costruzioni
2
1
Motore 4 cilindri turbo firmato FPT Industrial e made in Italy. 67 kW di potenza massima ottenuti con soluzioni ultra collaudate. Stage IV senza filtro
Basato sul TV380, il nuovo modello ha motore, idraulica, braccio e zavorra ottimizzati. La capacità operativa sale del 18% e cresce la multifunzionalità
3
4 L’assenza di Dpf, e la scelta della tecnologia Scr con impianto Bosch non fanno salire i costi di gestione. Spegnimento motore automatico regolabile da cabina
5
Impianto idraulico con linea High Flow potenziata con sommatoria delle pompe. Il TV450B arriva a 149 litri/min di portata e 27,6 MPa di pressione
6 Traslazione idrostatica con funzionalità Creep Speed per regolare l’avanzamento in 100 step tra 1 e 100%. La velocità, si incrementa dal joystick
Pompa doppio corpo a cilindrata variabile per la traslazione, più tre pompe a ingranaggi (distributore elettroproporzionale) per braccio, e regolazione fine dell’ high flow
7
8 Joystick multifunzione molto pratici perché raggruppano le principali funzionalità operative. Si lavora senza doversi fermare per modificare impostazioni
9
Interfaccia al top della categoria, con maxi monitor lcd a colori, software di gestione e diagnosi completi, operatori memorizzabili. La retrocamera è integrata
10 Per la tipologia di macchina, la pressione acustica in cabina è contenuta. Il climatizzatore è di serie e la visibilità è esaltata da un tergicristallo a pantografo
Omologazione stradale di serie per l’Italia, braccio ridisegnato e l’idraulica potenziata lasciano intuire l’attenzione progettuale. Non è soltanto turbo e zavorra
CASE TV450B
TATTOO Tra le opzioni anche il maxi sticker con l’aquila Case (a lato) per impreziosire la fiancata.
CASE amplia l’offerta di skid cingolati con un nuovo modello top di gamma. Si chiama TV450B e condivide la struttura con il collaudato TV380. Più prestazioni a pari costi di gestione. Il nuovo “380” prende il nome di TV370B
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CARICO DI RIBALTAMENTO 4.091 daN CAPACITÀ OPERATIVA (35%) 1.432 KG PESO OPERATIVO 4.823 KG PORTATA (PRESS.) HF 149 L/MIN (27,6 MPA) FORZA DI STRAPPO BENNA 4.180 daN
Hanno lo stesso DNA IL POTENTE TV450B... A prima vista il maxi skid di CASE sembra un TV380 con adesivo diverso, ma i numeri parlano chiaro. A parità di potenza motore e di coppia, aumenta la portata dell’High Flow è superiore del 4%, arrivando a sfiorare i 150 litri/min, ma soprattutto offre una pressione massima superiore del 13%. Tutto questo e un braccio ridisegnato elevano del 18% la capacità operativa. [26] febbraio 2020 Costruzioni
WALKAROUND
di
OMOLOGAZIONE STRADALE Tra gli allestimenti di serie per l’Italia anche il kit per la circolazione stradale.
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CARICO DI RIBALTAMENTO 3.365 daN CAPACITÀ OPERATIVA (35%) 1.178 KG PESO OPERATIVO 4.520 KG PORTATA (PRESS.) HF 142,5 L/MIN (21 MPA) FORZA DI STRAPPO BENNA 3.270 daN
ma ambizioni diverse ...È BASATO SUL TV380 Con il passaggio alla generazione B caratterizzata dalla motorizzazione Stage IV final, il TV380 diventa TV370B. Si tratta di una macchina ultra collaudata che CASE ha scelto come base per realizzare il TV450B. La ricetta è stata: braccio ridisegnato e irriggidito, zavorra posteriore aggiuntiva, motore in versione più potente con tecnologia Scr e nuova portata High Flow. Costruzioni febbraio 2020 [27]
CASE TV450B
Ha coppia da vendere
Wastegaste turbo
Il 4 cilindri turbo F34 del TV450B eroga 67 kW a 2.500 giri/min. Rispetto alla versione del TV370B ha più coppia e sfrutta la tecnologia Scr
NM A SOLI 1.400 GIRI/MIN La coppia 1 383 massima sale del 20% ma resta “bassa” ben sfruttabile. Merito del turbo, un’affidabile geometria fissa con WG.
MULTI INIEZIONI A 1.600 BAR L’iniezione 2 diretta piezoelettrica è affidata a un common rail non troppo spinto e azionato da pompa rotativa
3 AUTO SPEGNIMENTO REGOLABILE
L’operatore può regolare i tempi di spegnimento automatico del motore per inattività. Si risparmia gasolio e non si conteggiano “finte” ore operative. Scambiatore di calore del sistema Egr
EGR A CONTROLLO ELETTRONICO
Il sistema di ricircolo dei gas di scarico è raffreddato con un modulo esterno (lo si vede in testa al motore con logo FPT). Il ricircolo non è continuo ma avviene solo quando necessario grazie a una valvola parzializzatrice controllata elettronicamente.
INIETTORI PIEZOELETTRICI La gestione elettronica (Bosch) del motore permette di ottimizzare l’iniezione di gasolio in base al carico richiesto.
Cooling con intercooler VENTOLA PLASTICA SOFFIANTE A 9 PALE Nel TV450B il motore è longitudinale e trascina direttamente la cinghia che azione la ventola. Tra vano caldo e scambiatori c’è una lamiera che convoglia il flusso aspirato al 100% sulla ventola, anche grazie a setole perimetrali (foto sotto). Il maxi modulo posteriore conta, dall’alto, il modulo intercooler, quello del refrigerante motore, quindi quello dell’olio idraulico. Il condensatore del clima è separato, sul cofano superiore, con ventola elettrica. IL MODULO DEGLI SCAMBIATORI È APRIBILE PER MANUTENZIONE
Condensatore indipendente Setole perimetrali ottimizzano il flusso
Vaso d’espansione
VIGILA SULLA QUALITÀ DEL GASOLIO E DELL’UREA Risponde allo Stage IV final senza filtro antiparticolato, ma con sola tecnologia Scr con iniezioni di urea allo scarico. È una soluzione tecnicamente più efficiente e meno costosa in termini di manutenzione. Il secondo filtro gasolio è ben posizionato. Si purgano le impurità senza sporcare il vano motore e senza rischiare di sporcare a terra. 10,7 litri di urea
ZAVORRA INTELLIGENTE Rispetto al TV370B, il TV450 monta una zavorra posteriore in tre pezzi: due cantonali e un modulo centrale. Il cantonale sinistro include uno sportello per accedere al filtro dell’olio motore remoto e al microfiltro alla base del serbatoio dell’urea. Questo permette di velocizzare la manutenzione ordinaria. Costruzioni febbraio 2020 [29]
CASE TV450B
P1
Distrubutore elettro proporzionale Walvoil
P2
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High flow in punta di dita La gestione elettroproporzionale permette la regolazione finissima sia della portata della linea high flow sia della traslazione. Perfetto
SI IMPOSTA, SI LAVORA Il controllo elettronico
IL TV450B IN AZIONE CON RUOTA FRESANTE
[30] febbraio 2020 Costruzioni
di distributore e della trasmissione semplifica non poco la vita all’operatore che può regolare la velocità di traslazione e la velocità operativa (portata e pressione) delle singole attrezzature idrauliche. I parametri sono inoltre memorizzabili. Efficienza e affidabilità sono assicurate da componenti ultra collaudati tra loro collegati da tubazioni idrauliche rigide curvate per ridurre al minimo giunzioni che scalderebbero inutilmente l’olio.
P1
P2
WALKAROUND
TRASLAZIONE A PORTATA VARIABILE
La pompa a doppio corpo con pistoni assiali Bosch Rexroth A20 assicura 110 litri/min di portata e lavora fino a 360 bar di pressione massima. P3
POMPA A INGRANAGGI
P4
P5
di
Linea aux standard
Linea Enhanced High Flow
Questo elemento alimenta il controllo di benna, braccio e serve per la linea ausiliaria standard.
POMPE A INGRANAGGI IN SERIE PER L’HF
al TO
P
della cate
TUTTO IN PUNTA DI DITA SUl TV450 non si staccano mai le mani dai joystick. Ottime le icone sui comandi.
HIGH FLOW POTENZIATO A 276 BAR
Acceleratore elettronico
Il TV450B monta un blocco tandem di due robuste pompe in ghisa Shimadzu. La prima per la linea aux standard, la seconda è per l’High Flow, che diventa Enhanced High Flow (HP) andando in sommatoria alla portata della pompa a ingranaggi P3. Complessivamente si ottengono 149 l/min e ben 276 bar di pressione massima.
Creep mode
Sopra, il tasto switch tra high flow normale e high flow ad alta pressione.
P
della cate
la trasmissione idraulica è assicurata dalla doppia pompa a portata variabile Sauer Danfoss. Con la funzionalità Creep Speed la portata è impostabile in 100 differenti livelli che lo skid mantiene come se avesse un cruise control. Si possono memorizzare le velocità operative in base all’attrezzatura montata.
Costruzioni febbraio 2020 [31]
ria go
REGOLABILE DA 1 A 100%
al TO
UNICA PRESA DI DIAGNOSI A destra, la pratica presa OBD a 9 poli. Una singola interfaccia diagnostica come questa semplifica e velocizza la manutenzione. Il tecnico può lavorare seduto in cabina.
Presa 14 pin
ria go
Le due robuste pompe in ghisa Shimadzu, sommano la loro portata alla P3 per alimentare la linea aux standard e l’Enhanced High Flow per una portata massima di 149 l/min e ben 276 bar di pressione massima.
CASE TV450B
Tutta l’agilità e la stabilità del TV370B, ma con una capacità operativa del 22% superiore. IL TV450B apre nuove frontiere
Bassa pressione a terra
MENO DI 31 KPA PER CM2 Il sottocarro
450 mm
cingolato ha un passo di 1.660 mm e una carreggiata di 1.482 mm. La carreggiata misurata all’esterno dei rulli a tripla flangia arriva a 1.532 mm d’appoggio. Se il TV370B galleggia sui terreni con soli 29 kPa/cm2, il TV450B incrementa nettamente le prestazioni contenendo la pressione al suolo a 31 kPa/cm2. I rulli a tripla flangia sono lubrificati a vita, mentre le forcella spingi ruota folle è realizzata in resistente fusione. La ruota i trazione è avanzata per fare spazio alla cinemantica vertical lift del braccio.
[32] febbraio 2020 Costruzioni
RULLI TRIPLA FLANGIA Il sottocatto conta 4 rulli d’appoggio larghi 100 mm, che appoggiano su cingoli da 450 mm. Complessivamente la larghezza massima di trasporto è di 1.930 mm.
WALKAROUND
di
273 KG Tanto pesa la zavorra addizionale del TV450B ottenuta con due moduli cantonali.
Braccio ridisegnato e rinforzato PIÙ RIGIDITÀ Il biellismo alla base del braccio è stato irrobustito. La sezione dei longheroni è maggiorata in corrispondenza della traversa tubolare.
3.342 mm
GIÙ IL BRACCIO! Questo pulsante toglie pressione ai cilindri di sollevamento per abbassare il braccio in caso d’emergenza.
PROTETTI I punti d’ingrassaggio sono tutti ben posizionati.
IL BRACCIO SEMBRA UGUALE MA... ...è stato rivisto per incrementarne la rigidità. Dal punto di vista cinematico e delle geometrie nulla varia, ma in testa e in coda allo scatolato centrale (scritta CASE) si notano elementi rinforzati, di spessore maggiore rispetto al fratello TV370B. Altra caratteristica sono i cilindri benna con protezione per applicazioni HD.
CASE TV450B
al TO
della cate
ria go
Non plus ultra
P
È oggettivamente la migliore interfaccia della categoria in termini di display, funzionalità e posizionamento in cabina
FAMILY FEELING I nuovi skid montano l’ultima release hardware che CASE ha presentato con le pale gommate Serie G. I primi punti di forza, banalmente, sono l’integrazione con la retrocamera e la qualità della risoluzione. Merita elogi anche il software, prima di tutto per la semplicità con cui si naviga nei differenti menu paralleli, poi per la completezza delle informazioni riassunte, quindi per la possibilità di memorizzare impostazioni idrauliche.
CODICE AVVIO Dal profilo Administrator si generano codici di avvio Basic o Advanced, personalizzabili, per ogni singolo operatore
HOME PAGE Questa è la schermata base. Nella parte alta si visualizzano tempi e parametri dei parziali o quelli generali
PARZIALI DETTAGLIATI I contaore resettabili memorizzano anche i dati di consumo carburante e urea, nonché il carico medio del motore termico.
SI SPEGNE DA SOLO Il sistema permette all’operatore di scegliere se usufruire dello spegnimento motore per inattività e di regolarlo
NUMERI DI SERIE Gli skid non hanno segreti. Le uniche impostazioni non accessibili all’operatore sono quelle che potrebbero inficiare l’utilizzo sicuro della macchina.
CODICE ERRORE In caso di anomalie la macchina memorizza un codice d’errore, il momento cronologico e anche una macro descrizione
VELOCE Le regolazioni tramite i tasti alla base del monitor sono rapide. Il software è già predisposto per un hardware touchscreen
PER OGNI SISTEMA Metrico decimale o imperiale, lo sceglie l’operatore. La luminosità del monitor si regola per giorno e notte
IDRAULICA È possibile visualizzare la temperatura dell’olio idraulico in tempo reale, ma anche svariati paramentri di funzionamento
ELETTROPROPORZIONALI I joystick dialogano con il distributore tramite impulsi elettrici. Il service può effettuare regolazioni fini
[34] febbraio 2020 Costruzioni
al TO
WALKAROUND
della cate
ria go
P
SUPER PROTETTA La retrocamera ad alta risoluzione è perfettamente integrata nel cofano. Non è esposta a urti e intemperie. L’immagine sul monitor si può impostare fissa o solo in caso di retromarcia. La grafica distanziometrica si può disattivare.
RADIO COMANDO Il sistema è predisposto per un utilizzo degli skid tramite un controllo remoto, con operatore fuori cabina. Questo è pensare “avanti”
MANUTENZIONE Sopra, la schermata che riassume tutti i parametri di controllo del TV450B. Il sistema segnala lo stato dei sensori e loro malfunzionamenti
VITA, MORTE E... Ogni parametro vitale del motore è accessibile. Si va dalla pressione del turbo, alla pressione dell’olio, alla temperatura del refrigerante
SEMPRE O IN RETRO L’immagine della retrocamera può essere visualizzata sempre, oppure soltanto quando si inverte la marcia. Sceglie l’operatore
INTERVALLI La diagnostica indica il tipo d’intervento, l’intervallo di manutenzione e il tempo mancante alla manutenzione da eseguire
COUNTDOWN Se l’olio motore si cambia a 500 ore, il liquido refrigerante ogni 4.000 ore e l’olio della trasmissione ogni 500 ore
SEMAFORO Nella parte alta della schermata una luce verde, arancio o rossa evidenzia eventuali parametri da verificare
BARRA SUPERIORE I dati in testa alla schermata sono fissi e riassumono i livelli di carburante, urea e il regime motore
Costruzioni febbraio 2020 [35]
CASE TV450B
Cielo cabina rivestito
GUARNIZIONE SFILABILE Il lunotto può essere rimosso come uscita di sicurezza.
cintura a 3 punti
S O LO
A) 77 dBB(INA
Sedile riscaldabile
IN CA
P
Benvenuti a bordo
della cate
ria go
al TO
INGRASSATORE Le cerniere della porta si possono ingrassare per mantenere funzionalità nel tempo.
Ottimo tergicristallo a pantografo
CLIMA DI SERIE Le cabine degli
skid non sono le più spaziose, ma l’ampia vetratura del TV450B fa sentire l’operatore a proprio agio. Al riguardo specifichiamo che per l’italia il climatizzatore è di serie. La visibilità è ottimizzata con retrocamera, maxi tergicristallo a pantografo, tergi posteriore e griglie laterali sfilabili per pulire rapidamente i vetri. Sono piccole attenzioni che sommate fanno la differenza.
4 fari anteriori di lavoro
Doppio filtro abitacolo
WALKAROUND
di
RADIO BLUETOOTH HD Permette di ricevere chiamate senza lasciare i comandi. Ha grado di protezione IPX6, ovvero impermeabile.
ROPS FOPS LEVEL 1 La struttura della cabina è realizzata con montanti dimensionati per resistere al ribaltamento di una macchina da 6.800 Kg, quando la macchina ne pesa 4.823. Anche se si montano grandi attrezzature si è ben protetti.
MONTANTI DI COMANDO Ottima la scelta Audio IN
di CASE, nonostante il maxi monitor, di manterere tutti i comandi “scorciatoia” manuali sui montanti. Semplici e immediati. Come anticipato, il fiore all’occhiello rimangono i joystick con i comandi completi di icone pro memoria. Batteria facilmente removibile
Schema fusibili completo Punto d’avvio remoto
CASE TV450B
Lo skid Case TV450B in numeri Capacità operativa (35%) Carico ribaltamento Peso operativo Potenza netta Motore FPT Industrial Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione Ricircolo gas di scarico Tratt. gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata HF (pressione) Regolazione pompa Distributore Pressione max Max alt. perno b. Ribaltam. a max altezza Rich. a terra Forza di strappo (benna) Velocità traslazione Passo Rulli d'appoggio Raggio sterzo ant. benna Raggio sterzo post. Largh. ai cingoli Larghezza benna Larghezza suole Press. al suolo Lunghezza max Lunghezza senza benna Altezza trasporto Batteria Alternatore Gasolio (urea) Olio idraulico (sist./serb.)
1.432 kg 4.091 kg 4.823 kg 67 kW F5B FL413 (F34) 3,4 litri 4 99 x110 mm 2.400 giri/min 8,8 m/s 4 aste/bilancieri common rail 160 MPa multi elettronico raffreddato Doc, Scr turbo doppia var.+1fix+2fix 149 (27,6 MPa) l/min solenoide elettroproporzionale 24 MPa 3.342 mm 2.513 ° 45,3 ° 4.180 daN 8,2 - 12,9 Km/h 1.660 mm 4 mm 2.331 mm 1.741 mm 1.930 mm n.d. mm 450 mm 30,91 kPa 3.781 mm 3.054 mm 2.043 mm n.d. Ah n.d. A 96,5 (10,7) litri 45,4/22,7 litri
www.casece.com
Zero pensieri SCEGLIETELO TELEMATICO CASE offre ai propri clienti la possibilità di accedere ad un’offerta di servizi telematici. Il sistema di trasmissione dati SiteWatch permette di monitorare a distanza il nuovo TV450B (tramite Pc o mobile, vedi sotto) fornendo informazioni su prestazioni, consumo carburante, diagnostica, manutenzione e costi operativi. INTERVALLI DI MANUTENZIONE • OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore • FILTRO GASOLIO 500 ore • FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore • OLIO IDRAULICO 1.000 ore • LIQUIDO REFRIGERANTE 4.000 ore • FILTRO POMPA UREA 3.600 ore
Link al canale Youtube di CASE
Si ringraziano per la collaborazione la concessionaria Iveco Orecchia di Torino e Case Construction Equipment.
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Depuratori d’aria
L’azienda tedesca Mann+Hummel ha presentato allo scorso Bauma una nuova gamma di tecnologie all’avanguardia per la filtrazione dell’aria
Meglio filtrare ann + Hummel, azienda specializzata nella produzione di filtri d’aria, ha presentato, in occasione della scorsa fiera Bauma di Monaco, le nuove tecnologie di filtrazione. In particolare, i depuratori d'aria Iqoron VP ed Entaron che proteggono il sistema di trasmissione. I depuratori
M
d'aria a due stadi, che sfruttano al meglio lo spazio d’installazione, completano i depuratori d'aria rotondi convenzionali e con portate nominali da 14 a 33 m3 al minuto e consentono la flessibilità necessaria per numerose applicazioni. Tra i prodotti firmati dall’azienda, anche un filtro dell'aria della gamma Entaron HD.
Il componente del catalogo che solitamente è dotato di un elemento filtrante convenzionale con un supporto in cellulosa è dotato di un nuovo elemento filtrante a carbone attivo: ciò consente al filtro dell'aria di separare le particelle e di assorbire gas nocivi al fine di fornire la migliore protezione per la cella a combustibile. E ancora: la
gamma compatta ProVent2 per la ventilazione del basamento. Un’altra tecnologia proposta è Senzit, cioè un smart monitor che fornisce lo stato del filtro dell'aria in tempo reale per singoli pezzi di apparecchiature evitandone così la manutenzione. Il filtro spin-on Wavelock consente una manutenzione facile, rapida e pulita: MANN + HUMMEL ha sviluppato il sistema per l'uso in applicazioni fuoristrada e offre una variante di prodotto montata sul motore e una sul telaio. www.mann-hummel.com Da sinistra, Iqoron VP 25 Senzit Intelligent Air Cleaner e ProVent 500, separatore d’olio per sfiati di basamenti.
[40] febbraio 2020 Costruzioni
PRONTO A CAMBIARE IL TUO MONDO
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PALA GOMMATA HL960A Stai per entrare in un nuovo mondo – un mondo dove tutto è possibile, dove con il minimo sforzo puoi spostare montagne! La nuova pala gommata HL960A è conforme alle più recenti normative sulle emissioni e ti aiuta a lavorare in modo più economico e produttivo. Progettata completamente Vincitore del Premio Innovazione di Samoter nella categoria “Pale gommate medie”
intorno all’operatore, abbonda di convenienti tecnologie che permettono di operare confortevolmente e in modo intuitivo. Funzioni optional quali il monitoraggio avanzato con visione a 360 gradi (AAVM) e i sistemi radar UTXYJWNTWN FZRJSYFST QF XNHZWJ__F XZQ XNYT HTX° HTRJ QF ƳIZHNF NS YJ XYJXXT QƍTWF IN JSYWFWJ SJQ KZYZWT 5WT[F Qƍ*ϫJYYT -^ZSIFN Stai pensando di aggiungere l’HL960A alla tua squadra? Visita il sito hyundai-ce.eu/en/dealer-locator
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MOVING YOU FURTHER
Perforatrici
IL TOP IN STAGE IV La perforatrice Bauer BG 55 PremiumLine è il modello al top della produzione Bauer dedicata all’Europa, ossia con post trattamento allo scarico in linea con gli standard Stage IV. La produzione Bauer contempla infatti anche la maxi BG72 che però attualmente è destinata ai mercati meno regolamentati.
[[42] 4 2 ] ffebbraio ebbraio 2020 2020 Costruzioni Costruzioni
BAUER BG55 PREMIUM LINE Modello KDK 550 S Rotary Coppia nominale max 553 kNm Argano principale a singolo strato Tiro in 1° strato 450 kN (570 kN nominale) Forza argano spinta-tiro 530 kN (680 kN nom.) Argano aux 140 kN (177 kN nom.) Motore CAT C18 Acert Stage IV Potenza 563 kW Morsa giracolonna BV2000 Peso operativo circa 180 t secondo conf. Online bauer-italia.it
&Componenti
Macchine
DEBUTTO
IN SOCIETÀ
BMI acquista una BG 55 PremiumLine per il parco noleggio. Abito lungo per il suo primo cantiere dove supera i 60 m di profondità in terra monegasca Testi di Antonio Fargas n gigante da 180 t capace di destreggiarsi con qualsiasi tecnologia di perforazione e di assicurare prestazioni superlative, ulteriormente incrementate dalle più recenti evoluzioni tecnologiche presentate allo scorso Bauma. Questa è la Bauer modello BG 55, che da ottobre 2019 fa parte della flotta noleggio Bauer Macchine Italia per supportare le imprese tricolore nei cantieri più impegnativi in Italia, come all’estero. Ed è proprio oltre confine, niente meno che nel Principato di Monaco, che la nuova Bauer BG 55 PremiumLine “italiana” sta affrontatndo la sua prima grande sfida. ”La difficoltà e la complessità dei pali da realizzare nel cantiere di Montecarlo”, riprende Andrea Ruggero, “giustificano l'utilizzo di una macchina con questo tipo di prestazioni, che si presta molto bene a cantieri importanti, con tempi di realizzazione piuttosto dilatati. Del resto stiamo parlando di una perforatrice che, nella sua configurazione base, raggiunge le 180 t. Inoltre la macchina che sta operando nel Principato di Monaco è allestita in configurazione massima, per quanto riguarda la realizzazione di pali trivellati rivestiti. La BG 55 è infatti equipaggiata con un'estensione dell'antenna di 5,6 m che permette di utilizzare aste particolarmente lunghe (in questo cantiere si arriva a 64 m) pur avendo a disposizione sotto la macchina tutto lo spazio necessario per andare a infiggere, con la macchina o con la morsa giracolonna, tubi fino a 6 m di lunghezza. Il tutto a vantaggio di una notevole semplicità di cantiere e per consentire l'utilizzo di rivestimenti importanti che a Monaco raggiungono i 60 m. Si tratta di misure notevoli ottenute in un terreno particolarmente difficile in quanto di riporto, vibrocompattato nella sua sezione superiore per permettere la movimentazione e l'operatività dei macchinari. Una volta superati i 40-45 m di riporto, un terreno che per sua natura rende particolarmente complessa la tecnologia del palo trivellato, ci si intesta sul fondale naturale marino, che presenta aree di faglia con durezze della roccia oltre i 100 MPa. Per far fronte a questa stratigrafia la macchina è stata equipaggiata con una morsa giracolonna BV2000, che
U
COME UN GIOCO La BG 55 è inoltre dotata del multi remote control, il telecomando wireless con schermo LCD che permette di eseguire in totale sicurezza lo spostamento della perforatrice e la gestione di argani, cinematismi e rotary. Il telecomando permette anche di velocizzare la manutenzione della macchina.
Costruzioni febbraio 2020 [43]
Perforatrici
CONTROLLO E COMANDO Come tutte le PremiumLine, anche la BG 55 oltre a tutti i sistemi “da normativa”, è equipaggiata con varie telecamere che consentono all'operatore di visualizzare alla perfezione l'area di lavoro e le aree circostanti eliminando ogni angolo cieco.
è la più grande prodotta da Bauer ed è in grado di gestire diametri fino a 2.000 mm. A Montecarlo viene però utilizzata con una riduzione in quanto i pali più grandi si fermano a 1.800 mm. Per ridurre l'utilizzo della morsa, che tende a rallentare il lavoro, la macchina è inoltre equipaggiata con il Bauer BTM 720 K, un dispositivo dedicato al palo trivellato che, posto sotto la rotary, funge da moltiplicatore di coppia. Grazie a questo dispositivo si applica sul tubo di rivestimento una coppia di 700 kNm al posto della già notevole coppia massima prevista dalla macchina che è di 550 kNm. Questo ovviamente consente di raggiungere con il rivestimento profondità ancora maggiori”. La Bauer BG 55 PremiumLine aquistata da Bauer Macchine [44] febbraio 2020 Costruzioni
Italia e noleggiata con contratto di noleggio a lungo termine, è uno dei due esemplari oggi operativi in Europa.
Efficienza assistita Come accade per tutte le BG PremiumLine, anche la BG 55 si distingue per l'elevata efficienza economica ottenuta con tecnologia Energy Efficient Power che assicura una riduzione dei consumi di carburante dichiarata inferiore fino al 30%. Il tutto a fronte di un significativo incremento di produttività, figlio della maggiorazione del diametro delle manichette idrauliche e di una fluidodinamica ottimizzata. Allo stesso tempo il regime motore varia in tempo reale, in base al carico idraulico richiesto. A livello tecnico vale la pena citare il sistema di recupero dell’energia idraulica durante la discesa dell’argano principale. Pressione che può immediatamente essere ridistribuirla ai circuiti secondari. Oltre agli usuali assistenti alla perforazione standard, sulla BG 55 al lavoro a Monaco è stata introdotta una novità presentata durante lo scorso Bauma: il Crowd Plus, un nuovo sistema di assistenza al tiro. “Quando si va a rivestire, soprattutto in profondità, con lunghe batterie di tubi e senza morsa”, interviene l'Ing. Ruggero, “è facile trovarsi in difficoltà nel recupero dell'intera colonna utilizzando solo l'argano di tiro-spinta. In questi casi gli operatori più navigati fanno appoggiare la testa dell'utensile all'interno del trascinatore e, in modo manuale, si aiutano con l'argano principale. Questa operazione comporta però un rischio enorme per un eventuale danneggiamento della rotary, perché è impossibile capire quanto stia tirando l'argano principale in appoggio. Il nuovo sistema Bauer - che di fatto è un aggiornamento software abbinato a uno speciale piatto di appoggio posizionato tra la testa dell'asta e l'utensile - permette di sincronizzare i due argani e, con un semplice joystick, di utilizzare entrambi gli argani per issare la colonna di rivestimento. Una BG55, che in configurazione standard ha un tiro effettivo di 530 kNm (53 t), con questo sistema raggiunge un tiro di 98 t. Inoltre questa soluzione, anche in caso di profondità elevate, permette di ridurre al minimo l'uso della morsa giracolonna”.
Multimedia Testi di Matthieu Colombo
Kenwood lancia tre autoradio per macchine operatrici. Sono resistenti, non si resettano quando staccate la batteria e con il vivavoce bluetooth elevano la sicurezza. Cambiano anche colore!
AUDIO
KENWOOD KMM-D125
KENWOOD KMM-D305BT
KENWOOD KMM-D505DAB
CAMALEONTICO [46] febbraio 2020 Costruzioni
&Componenti
Macchine
Una richiesta speciale JVCKENWOOD ha sviluppato questi prodotti heavy duty, ma soprattutto personalizzabili per rispondere a una richiesta di un cliente come Liebherr e in particolare lo stabilimento di Ehingen dove sono costruite le autogrù multistrada e le gru tralicciate su cingoli. Gli sviluppatori dei nuovi prodotti hanno elaborato la richiesta immaginando quanto vedete in queste pagine, ovvero un prodotto moderno, tecnologico, accattivante ma soprattutto personalizzabile per caratteri e colori. Le tre autoradio dedicate al construction hanno preimpostate 50 marche di macchine con relativo colore. Per maggiori informazioni: kenwood.it - info@it.jvckenwood.com
NOME E COLORE A ogni brand pre impostato è stato dedicato un colore. L’effetto è assicurato.
er un operatore, la cabina è come una seconda casa e avere il giusto sottofondo audio è sempre un valore aggiunto. Abbiamo incontrato l'ingegnere Roberto Temporiti, B to B Automotive Manager di JVCKENWOOD Italia, per toccare con mano un nuovo prodotto sviluppato per le macchine operatrici. Stiamo parlando di una Kenwood dedicata al mondo construction e declinabile in tre allestimenti, uno più ricco dell’altro. La versione entry level KMM-D125 è caratterizzata dall’assenza del lettore cd (corpo DIN ma con profondità ridotta), dall’elevata resistenza a vibrazioni, da un sintonizzatore analogico e ingressi audio sia Usb sia Jack da 3,5 mm. Il frontalino, ovviamente, è estraibile. La versione intermedia della gamma, battezzata Kenwood KMM-D305BT, è un ottimo compromesso perchè aggiunge alle caratteristiche del modello base la tecnologia bluetooth di ultima
P
generazione che permette di connettere gli smartphone sia per conversazioni telefoniche (in assoluta sicurezza senza lasciare i comandi) sia per riprodurre librerie audio o musica dalle applicazioni dedicate. A tutto questo, il modello KMM-D505DAB aggiunge il sintonizzatore Digital Audio Broadcasting +, una tecnologia di ricezione oggi obbligatoria per l’auto ma che non manderà in pensione i segnali in modulazione di frequenza. Che cosa hanno queste autoradio in più rispetto allo standard? L’assenza del vano cd equivale a non avere una porta da cui entra la polvere, la resistenza alle vibrazioni dichiarata da JVCKENWOOD è una garanzia, la funzionalità battery back up che permette all’autoradio di mantenere impostazioni, memoria, dei dispositivi connessi bluetooth anche quando si stacca la batteria e, infine, uno sportello che protegge l’usb frontale e l’ingresso Jack quando non sono in uso. ADATTE ANCHE ALLE MACCHINE AGRICOLE Come è facile immaginare, gli stessi tre modelli sono tecnicamente adatti ad allestire macchine operatrici “cugine” di quelle construction. A lato, tre pre impostazioni d’eccellenza: CASE IH, Claas e Deere.
Costruzioni febbraio 2020 [47]
Pale gommate
MOTORE...
ANCHE NELLA PICCOLA... Il motore Cummins QSB 6.7 sotto al cofano della 437. La pala ha due modalità di potenza che potranno essere attivate dalla cabina da parte dell’operatore in base all’applicazione.
J
CB ha aggiornato la pala gommata 457 per soddisfare i requisiti delle imminenti normative sulle emissioni EU Stage V. L'azienda è passata dal precedente motore MTU alla potenza del motore Cummins, attualmente impiegato nei modelli 427 e 437. In particolare, la 457 è ora spinta da un 6 in linea turbo Vgt QSB 6.7, dotato di post-trattamento con modulo singolo, contenente un catalizzatore ossidante diesel, un sistema di riduzione catalitica selettiva, un filtro antiparticolato e un catalizzatore per gli eccessi d’ammonia .
L’ammiraglia delle pale gommate della famiglia JCB passa a un motore Cummins, Crescono potenza ed efficienza Testi di Eliana Puccio
La 457 mette la quinta Questo cambiamento porta a un aumento della potenza totale del motore da 192 kW (258 CV) a 210 kW (282 CV). La rinnovata 457 guadagna anche una trasmissione powershift a cinque velocità di serie ed ora dotata di due modalità di potenza che l’operatore può selezionare in base al tipo d’applicazione. Per le applicazioni più leggere e da piazzale, è conveniente scegliere la mappatura di potenza da 167 kW (224 CV) che ottimizza l’efficienza globale del powertrain. Le due modalità di potenza citate prima consentono inoltre una migliore gamma di velocità per adattarsi ad un'ampia scelta di applicazioni, sfruttando anche il consumo di carburante ridotto fino al 10%: la pala sarà in grado di funzionare sia in modalità a basso consumo sia con l'ottimizzazione dell'efficienza attraverso l'utilizzo di rapporti di trasmissione più distanziati. Sempre per ottimizzare i consumi, la 457 è caratterizzata da una funzione di spegnimento automatico del motore che può essere regolata da parte dell'operatore, con un conseguente ulteriore risparmio nel conteggio delle ore operative non reali e di riduzione delle emissioni. La nuova pala gommata JCB 457 si avvale inoltre della ca[48] febbraio 2020 Costruzioni
bina CommandPlus. All’interno della cabina l’operatore può beneficiare di un sedile KAB migliore, sia per quanto riguarda le specifiche Deluxe sia per quelle Super Deluxe. L'azienda, inoltre, si è concentrata molto anche sulla qualità di fabbricazione esterna della nuova pala gommata, con miglioramenti dell'installazione del motore nel tettuccio, dei parafanghi, della chiusura della griglia posteriore e della tenuta del gruppo di raffreddamento. Ora i cilindri di sterzo hanno lo smorzamento del fine corsa di serie per migliorare il comfort di guida, mentre il gruppo di raffreddamento heavy duty ad elementi affiancati, che precedentemente faceva parte della dotazione opzionale, diventa dotazione di serie sulla pala aggiornata.
Anche la 437 alza la voce JCB ha anche colto l'occasione della conformità alle norme Stage V per aumentare la potenza anche del modello 437, sempre equipaggiato con un Cummins QSB 6.7 di dif-
&Componenti
Macchine
AZIONE!
ferente taratura. Il modello 437 è ora disponibile con potenza di 145 kW (195 CV), un aumento rispetto a 136 kW (183 CV), mentre il motore del modello 427 offre 123 kW (165 CV). Le pale più piccole saranno anche fornite di un cambio Powershift a cinque velocità di serie, un miglioramento rispetto alle quattro marce nei modelli precedenti, mentre il motore del 437 potrà beneficiare di una modali-
tà a basso consumo. Entrambi i modelli offrono una funzione di arresto automatico del motore per migliorare il risparmio di carburante e ridurre ulteriormente le emissioni. I modelli 427 e 437 saranno offerti con telecamera rivolta in avanti opzionale ed entrambe le pale beneficeranno della qualità della costruzione e dei miglioramenti delle finiture già presenti nella pale più grandi. Costruzioni febbraio 2020 [49]
Mercato
Testi di Eliana Puccio
Secondo i dati comunicati dall’Osservatorio del CRESME, nel 2019 sono state vendute 17.098 macchine, il 15,8 per cento in più rispetto al 2018
NUMERI
IN CRESCITA L’
Osservatorio vendite macchine e impianti per le costruzioni del CRESME (Centro di ricerche di mercato, servizi per chi opera nel mondo delle costruzioni e dell'edilizia), promosso da Cantiermacchine-Ascomac, ha registrato nel 4° trimestre 2019 risultati notevoli: il mercato interno di macchine movimento terra e lavori stradali (6.174 macchine vendute/noleggiate), cresce, rispetto alle vendite realizzate nel 4° trimestre 2018, con una per[50] febbraio 2020 Costruzioni
centuale del +20,4%. La crescita, che è cominciata nel 1° trimestre 2014, si mantiene quindi costante. La totalizzazione dei dati di questi ultimi 12 mesi, pari a 17.098 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio, aumenta del +15,8% rispetto al 2018, e addirittura del +33,9% rispetto al 2017, anno in cui erano state rilevate 12.769 macchine. Totalizzando i dati, nel 2017 erano state vendute/noleggiate 12.769 macchine, con un incre-
&Componenti
Macchine
Il mercato italiano delle macchine per movimento terra e lavori stradali 2017-2019 2017
2018
2019
2017 2018 2019 I Trim II Trim III Trim IV Trim I Trim II Trim III Trim IV Trim I Trim II Trim III Trim IV Trim
LOREM L O R E M IPSUM I P S U M DOLOER D OL LO E R L Lorem orem ipsum ipsum dolor dolor s sit it a amet, met, consectetuer ligula cons sectetuer adipiscing adip piscing g elit. Aenean Ae enean commodo co ommodo lig gula egett dolor. dollor. r Aenean massa. Cum Cum m sociis sociiis natoque nattoque penatibus penatibu us et et magnis magnis dis dis parturient partturientt montes, monttes, nascetur nasc cetur ridiculus mus. Donec quam ultricies nec, riidiculus sm us. D onec q uam ffelis, elis, ul ltricie es n ec, pellentesque pe ellentesq que eu,, pretium pretiu um quis, quiis, sem. sem.. Nulla Nullla cons cons
Fonte: Osservatorio Vendite Macchine per le Costruzioni CRESME - promosso da Cantiermacchine Ascomac
mento rispetto al 2016 pari al +15,0%. Anche il 2018 rispetto al 2017 aveva registrato una crescita importante, cioè del +15,7%, pari a 14.770 macchine vendute/noleggiate. La crescita della domanda interna ha portato, nel 2019, il totale delle macchine movimento terra e lavori stradali vendute o destinate alle flotte noleggio a 17.096, ovvero al +15,7% rispetto all’anno precedente. I sollevatori telescopici segnano la variazione più alta del 2019, +37,4% rispetto al 2018, mentre rispetto al 2017 +57,9%, con 169 macchine.
I rulli con 441 macchine vendute/noleggiate superano il dato del 2018 del +26,7%. A fare segnare il risultato migliore è la tipologia dei rulli tandem, vale a dire le macchine più rappresentativa del settore, che crescono del +27,5%. Il settore delle macchine movimento terra tradizionali, con 4.619 macchine vendute, supera il dato del 2018 del +16,7%, e del +28,8% quello del 2017. Tra le tipologie di macchine del settore quelli che hanno la variazione percentuale su base annua più alta sono gli escavatori cingolati: totalizzano 2.867 macchine, con il +21,7%, seguiti dai dozer con il +18,4%. Anche per gli escavatori gommati l’incremento è importante. Il suo valore è pari al +13,1% su base annua e addirittura del +63,3% rispetto a quanto si è registrato nel corso del 2017. Le pale gommate, con 1.385 macchine, superano del +8,2% il dato del 2018 e del +18,7% quello del 2017. Anche i mini (miniescavatori, skidloaders, track loaders) registrano un’importante crescita, con il +15,5%, passando da 9.887 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio a 11.415, con i miniescavatori (84,9% del totale di settore, +16,3% rispetto al 2018 e al +37,4% rispetto al 2017). I dumper articolati hannovenduto/noleggiato 92 macchine in più rispetto allo stesso periodo del 2018, con una crescita del +19,5%, e addirittura del +46,0% rispetto al 2017. www.cresme.it Costruzioni febbraio 2020 [51]
Testi di Fabrizio Parati
Attrezzature idrauliche
LA TESTA FRESANTE a taglio continuo TFC 400, con i suoi 18,5 kN di forza al dente, è un’attrezzatura in grado di realizzare scavi per sottoservizi, profilare superfici in calcestruzzo e rimuovere ceppi di alberi quando usata in applicazioni agricolo-forestali.
li sforzi in ricerca e sviluppo delle imprese rimangono, a volte, impliciti e non capitalizzati, e, in altri e più fortunati casi, costruiscono nuovi percorsi di crescita e sviluppo e si mutano in prodotti di rilievo: è il caso di Simex che, dopo aver concluso il 2019 rafforzando la propria rete commerciale in tutto il mondo e costruendo una struttura di 7.500 m2 per rendere più rapidi i tempi di consegna, ha varato il 2020 mettendo a punto nuove attrezzature in grado di dare risposte adeguate alle esigenze degli utilizzatori e degne di riconoscimenti. Una di queste, la testa fresante a taglio continuo TFC 400, si è aggiudicata la 23esima edizione del Premio Innovazione di SaMoTer, nella categoria “Attachments”, “per il perfezionamento del concetto di testata fresante applicato a quel-
G
lo della catenaria”, nonché “per l’ottimizzazione dell’efficienza e della polivalenza negli scavi di trincee a sezione ristretta per la posa di tubazioni, condotte e cavidotti”. Il riconoscimento è stato consegnato durante il SaMoTer B2Press, evento di networking tra aziende espositrici e stampa tecnica, nonché tappa di avvicinamento alla 31esima edizione della rassegna fieristica, che si svolgerà a Verona, dal 21 al 25 marzo 2020.
Silenziose e precise Progettata in modo circostanziato per essere montata su escavatori con peso operativo compreso tra le 6 e le 10 t, la testa fresante a taglio continuo TFC 400 pesa 400 Kg ed esprime un nuovo sistema costruttivo (ed è questo
L’INNOVAZIONE IN TESTA [52] febbraio 2020 Costruzioni
&Componenti
Macchine
Le nuove teste fresanti a taglio continuo TFC 400 e TFC 600 e le benne VSE aprono nuovi orizzonti nella scarificazione e nella vagliatura Costruzioni febbraio 2020 [53]
Attrezzature idrauliche l’aspetto innovatore) che è privo di interruzione centrale e di ingombri lateriali, cosicché aumenta l’efficienza negli scavi. La TFC 400 a taglio continuo, con i suoi 18,5 kN di forza al dente, ha un’alta resa nei lavori di finitura su superfici piane e scavi di trincea, negli interventi di profilatura delle volte di gallerie, nelle fondazioni, sulle superfici in calcestruzzo, nella fresatura di asfalto e cemento e nella frantumazione di radici. Alta resa che si accoppia a un preciso controllo dello spessore asportato nei lavori di fresatura degli intonaci. Il modello TFC 600 da 670 Kg è indicato per escavatori tra le 9 e le 12 t di peso operativo. Entrambi i modelli sono disponibili con tamburi ristretti. [54] febbraio 2020 Costruzioni
Una variabile che incrementa la produttività VSE 10, VSE 20, VSE 30 e VSE40 sono le quattro benne di cui oggi si compone la serie VSE, presentata da Simex nel 2014. Perfezionate di recente, e pensate per escavatori da 8 a 45 t di peso operativo e con capacità di carico da 0,4 a 1,8 m3, sin dalla loro comparsa hanno stabilito nuovi paradigmi nel mercato delle benne vagliatrici. Prima della loro comparsa, il cambio di pezzatura del materiale era impresa labirintica. Si doveva procedere, con i conseguenti fermi macchina e il sostenuto impiego di manodopera, al riposizionamento o alla sostituzione degli alberi vaglianti. Dalle benne Simex in poi le cose sono
&Componenti
Macchine
RULLI A DISTANZA VARIABILE L’operatore può regolare la pezzatura del materiale trattato in tempo reale e direttamente dalla cabina tramite un semplice comando.
di gran lunga più semplici, perché, in virtù di un sistema brevettato, le VSE 10, VSE 20, VSE 30 e VSE40 permettono di cambiare la pezzatura anche nel momento dell’evacuazione del materiale che sia stato caricato con la stessa bennata. Si riducono così i lunghi tempi inoperosi e i complicati interventi di tipo meccanico. Aumenta la produzione oraria, con la benne Simex. E questo è possibile perché gli elementi romboidali, con dischi di diverso diametro, che compongono gli alberi, permettono di ottenere un’elevata vorticosità del materiale da vagliare. E poi per ogni materiale da trattare - da quello lapideo a quello organico e al riciclato - sono disponibili utensili dedicati. Questo si traduce nella possibilità di impegare le attrezzature Simex in applicazioni che esulano dal mondo delle demolizioni (dal trattamento dei rifiuti al florovivaismo). Ma non è tutto. Le benne Simex sono disponibili con dischi studiati per la loro applicazione in ambito stradale. Si tratta di dischi capaci di portare il materiale ricavato dalla riduzione volumetrica delle lastre di conglomerato bituminoso a una pezzattura che possa essere adeguata allo scopo di utilizzare nuovamente il materiale stesso. Costruzioni febbraio 2020 [55]
Escavatori demolition
La Prandelli Santo affila l’artiglieria per le demolizioni acquistando il primo Volvo EC750E HR italiano da 100 t di peso operativo e 36 m al perno benna. Lo presenterà al Samoter 2020 Testi di Matthieu Colombo
[56] febbraio 2020 Costruzioni
&Riciclaggio
Demolizione
EC750E HR Lanciato Peso operativo Altezza max al perno Pezzo max attrezzatura
giugno 2018 103 t 36 m (26) 3,6 t (5)
ALLESTIMENTO COMPLETO Anche per l’EC750E HR, Volvo ha sviluppato una gamma di bracci che esaltano le prestazioni e la vesatilità della macchina. La foto in alto rappresenta tutti gli allestimenti possibili. La Prandelli Santo ha acquistato il lotto completo.
IL PRIMO 750 VA A...
PRANDELLI on c’è che dire. La Prandelli Santo si è fatta proprio un bel regalo per celebrare i 60 anni di attività in scavi, demolizioni e bonifiche. Ha scelto di alzare la posta in gioco ampliando la sua flotta di escavatori da demolizione con un EC750E HR, ovvero l’ammiraglia della gamma di escavatori demolition Volvo che in configurazione massima fa salire la bilancia a 103 t di peso operativo e il metro a 36 unità misurate al perno benna. L’impresa ha scelto il 750 completo di ogni allestimento per sfruttarne tutta la versatilità e la potenza operativa: braccio da 36 m, braccio da 26 m e braccio da scavo che, unito al tronchetto (doppia inclinazione), permette di lavorare fino a 18 m d’altezza al perno, ma anche fino a 9,5 m in negativo.
N
La più grande del Samoter 2020 Il secondo regalo che la Prandelli Santo si è offerta per lo speciale anniversario è esporre la nuova macchina al Samoter. Potrebbe sembrare un vezzo, ma in realtà è una precisa scelta di marketing per diffondere rapidamente l’associazione d’idee “Prandelli-grandi demolizioni”. La strategia di crescita dall’azienda è diversificata, ma la divisione specializzata in demolizioni è considerata strategica. Con il nuovo 750 in flotta, un acquisto perfezionato con il supporto e la consulenza della concessionaria Zanon&Ormac di Rodengo-Saiano (BS), la Prandelli Santo è meccanicamente all’altezza (letteralmente) di concorrere ad appalti molto importanti, sia pubblici, sia privati. Costruzioni febbraio 2020 [57]
Escavatori demolition
EC380E HR Oggi possiamo di nuovo dire che il lavoro non manca. Abbiamo scelto di investire nell’ampliamento della gamma di macchine demolition per rispondere a una domanda crescente e la scelta più coerente ci è parsa puntare in alto, con una macchiMaurizio na molto versatile come il Volvo, invece che Prandelli titolare acquistare un ulteriore demolition medio-alta. Prandelli Santo L’allestimento dell’EC750E HR replica esattamente le scelte fatte per il 380: zavorra posteriore idraulica (non è necessario un secondo mezzo), sistema di vaporizzazione dell’acqua lungo tutti i bracci e telecamere di lavoro sia sul 36 m sia sul 26 m. Uno dei punti di forza del 750 è di certo l’allestimento rapido dei bracci in cantiere.
Macchine, esperienza e versatilità Sono questi gli assi nella manica dell’impresa. Guardando alle sole macchine da demolizione, oggi la flotta conta quattro mezzi con plurime configurazioni possibili e una gamma di attrezzature idrauliche, tra frantumatori e cesoie, di marchi come NPK e LaBounty. Si parte con un escavatore da 39 t e 18,5 m d’altezza massima. Si passa al Volvo EC380E HR da 51 t di peso massimo e 23 m utili al perno benna (vedi articolo pubblicato su Costruzioni 714, ottobre 2017, pag 58). Segue un modello da 72 t di peso massimo operativo per 28,5 m di altezza al perno benna che possono crescere di ulteriori 3.000 mm grazie a un tronchetto dedicato. Arriva quindi il neonato Volvo EC750E HR che vi avevamo presentato in anteprima assoluta sul numero 725 di Costruzioni (novembre 2018, pag 78). Stiamo parlando di 103 t di peso in configurazione massima. Il nuovo Volvo si distingue per le prestazioni, la versatilità di configurazione e la velocità d’allestimento in cantiere. Con il braccio più grande porta un’attrezzatura idraulica da 3,6 t a 36 metri d’altezza, mentre con il braccio da [58] febbraio 2020 Costruzioni
Lanciato febbraio 2015 Peso operativo 51 t Altezza al perno 23 m Pezzo max attrezzatura 3t
SQUADRA VINCENTE... Sopra il Volvo EC380E HR in azione alle Acciaierie Pietra Curva di Brescia dove l’impresa ha portato a termine sia la demolizione sia la bonifica del sito limitrofo al centro urbano. A sinistra Santo Prandelli, nipote dell’omonimo fondatore.
26 metri porta anche attrezzature da ben 5 t di peso. In termini d’esperienza e versatilità, la Prandelli Santo spazia dal classico residenziale, all’industriale più impegnativo, per arrivare anche a demolizioni “a cronometro” di infrastrutture come i cavalcavia autostradali. Tra questi ricordiamo le opere funzionali alla realizzazione della terza corsia dell’Autostrada A4. Nello specifico, la demolozione di nove cavalcavia stradali sull’autostrada A4, sei ponti su fiumi minori, quindi la rimozione integrale di un viadotto lungo 1,2 km sul Tagliamento. Anche sulla A21, la Prandelli Santo ha dato prova di dinamismo demolendo un cavalcavia autostradale lesionato da un incendio conseguente un incidente stradale. In questo caso il lavoro è stato sempre svolto in notturna con tecnica di demolizione meccanica “top-to-down”. A questo punto, non ci resta che avere pazienza e attendere il momento giusto per raccontarvi direttamente dal cantiere una nuova storia targata Prandelli Santo che, speriamo, avrà per protagonista il nuovo gigante svedese in azione nella sua configurazione massima. Per ora incrociamo le dita.
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Metalli
Un materiale generoso acciaio è uno dei materiali più curiosi in tema di rifiuti perché riciclabile all’infinito e soprattutto, al momento, è il più riciclato: si parla di 14 tonnellate di acciaio al secondo. Riutilizzarlo, inoltre, comporta dei vantaggi, quali la riduzione delle emissioni di CO2, dei consumi energetici, delle risorse idriche. Il nostro Paese, in particolare, mantiene il primato in Europa per volumi di riciclo dei rottami ferrosi, grazie all’impiego di processi produttivi con forno ad arco elettrico. Forni di questo tipo sono attualmente
L’
molto diffusi e garantiscono rispetto ai vecchi meno rumore (45 dB), una riduzione consistente delle polveri, una diminuzione del 50% del fabbisogno d’acqua e di oltre il 50% del fabbisogno di energia, con conseguente limitazione delle emissioni di CO2. A rendere così unico questo materiale è proprio il fatto che, lavorandolo, non perde affatto le sue proprietà originarie. Una volta riciclato, infatti, risulta difficile distinguerlo dal materiale “nuovo” (nel mondo anglosassone chiamato “upcycling”, ovvero riutilizzo creativo). Prerogativa che lo
rende una vera e propria “risorsa permanente”, e quindi fondamentale per lo sviluppo un’economia sostenibile. di u Ricordiamo, tra l’altro, che Ric proprio l’acciaio si è ritagliato pro un ruolo da protagonista ad Expo 2015 (ovvero, l’80% del Exp costruito) rivelandosi il cos materiale più adatto ai requisiti della manifestazione. Nel 2018 in Italia sono state avviate al riciclo 386.895 tonnellate di imballaggi in acciaio (scatole, bombolette, tappi, ecc). Battendo il record con il più alto tasso di riciclo di sempre per il nostro Paese, pari al 78,6% dell’immesso al consumo. Questo grazie ai Comuni italiani - come Torino, Marsciano e Potenza che si sono impegnati nella raccolta differenziata. L’economia circolare non mette in dubbio l’utilizzo dell’acciaio.
Robot Testi di Fabrizio Parati
DEMOLIZIONE
TRA LA STORIA Il robot Brokk 60 al lavoro nel cantiere della stazione Municipio della Metropolitana di Napoli, tra spazi ridotti e reperti archeoligici i sono cantieri che conquistano le coscienze di chi ci lavora e di chi, come noi, per lavoro li visita: quello aperto per i lavori di ampliamento della stazione “Municipio” della Metropolitana di Napoli è tra questi. Sotterraneo e a pochi metri dal Maschio Angioino, ha fatto registrare, dal momento della propria apertura a oggi, ben ventisette modifiche progettuali, perché durante i lavori di scavo si sono avuti ritrovamenti di reperti archeologici (sono emerse persino delle barche d’epoca roma-
C
[62] febbraio 2020 Costruzioni
na) e di strutture murarie antiche. Si tratta di scoperte a tal punto rilevanti - il Presidente della Metropolitana di Napoli, Ennio Cascetta, ha parlato “di una nuova Pompei che sta emergendo grazie ai lavori della Metropolitana di Napoli”. I lavori per la stazione Municipio hanno dato vita allo scavo archeologico più grande d’Europa, con circa 250.000 m3 di scavo. Tra i mezzi in cantiere - macchine diverse per foggia e impiego - si è registrata la presenza determinante del robot da demolizione Brokk 60.
Demolizione
Riciclaggio
I protagonisti del cantiere Oltre, naturalmente, al già citato Brokk 60, abbiamo, per iniziare, l’azienda Siti, di Napoli, nata nel 1990, come società di costruzioni generali. Dal 1994 ha diversificato la propria attività rivolgendosi ai settori delle infrastrutture e dell’edilizia industrializzata ed estendendo il proprio ambito di lavoro su scala nazionale. Grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, oggi Siti collabora costantemente con numerosi contraenti generali e primarie società di costruzioni a livello nazionale, e si occupa anche di soluzioni speciali per scavi in sotterraneo e della costruzione di infrastrutture. Ma anche di noleggio. Ha infatti fornito a noleggio all’azienda Vitiello, di Pompei, il Brook 60. Il robot da demolizione è stato usato dalla Vitiello per due mesi, con cadenza quotidiana, con benna alternata a martello idraulico da 50 kg per demolire il calcestruzzo del magrone di base, inclusi alcuni blocchi da almeno mezzo m3 e per rimuovere i detriti compattati. In particolare, la rimozione del cemento del “magrone” posto in alto allo scavo è un’operazione molto pericolosa a causa del forte rischio di crollo. Lo stesso si può dire per i detriti che possono crollare durante la rimozione. Con Brokk l’operatore rimane a distanza scongiurando il rischio di rimanere sepolto o di venir colpito dal collasso del magone posto a tetto. “In certi punti, avevamo spazi di lavoro inferiori agli 80 cm
IL SUCCESSORE Il Brokk 70 (qui sopra) è il successore del Brokk 60. Rispetto a quest’ultimo, esprime il 100% in più di potenza di demolizione e ha un sistema idraulico perfezionato con quasi il 100% in più di potenza.
Costruzioni febbraio 2020 [63]
Robot
SPAZIO LILLIPUZIANO Brokk ha lavorato per il cantiere della Metropolitana di Napoli in spazi realmente ridotti: in alcuni punti meno di 80 cm in altezza.
in altezza, e quindi praticabili solo dal robot e non dall’operatore”, ci dice Salvatore Vincenzo, capocantiere dell’azienda Vitiello. E prosegue: “Ci voleva un mezzo che si adeguasse al fatto che non avessimo molti spazi di manovra. E il Brook si è dimostrata la macchina più idonea per entrare sotto quel solaio”. Il robot da demolizione Brokk 60 è, infatti, la soluzione più indicata per assicurarsi la possibilità di eseguire la demolizione sicura ed efficiente negli spazi più ristretti. Con il proprio peso contenuto, che è inferiore a 560 kg e una larghezza di 60 cm, il Brokk può attraversare anche le porte più strette e può essere trasportato in un normale ascensore per passeggeri. Un robot da demolizione che elimina ogni necessità di lavori di demolizione manuale (ed è più potente di “10 uomini con utensili manuali”, dichiara il produttore). Anche nel caso del cantiere della Metropolitana di Napoli, con spazi ridottissimi in altezza, è stato necessario governare il robot a debita distanza. Operazione, quest’ultima, che si è rivelata semplice, poiché il Brokk è radiocomandato e, pertanto, l’operatore lo può governare a una distanza adeguata e, in tal modo, essere al sicuro da [64] febbraio 2020 Costruzioni
qualsiasi eventuale effetto dannoso prodotto dall’opera di demolizione (quali crolli accidentali), ma può evitare anche la dannosa esposizione alla polvere, al rumore e le costrizioni dovute a un’ambiente confinato. Il Brokk 60 ha ora un degnissimo successore: il Brokk 70 che, rispetto al proprio predecessore, esprime oltre il 100% in più di potenza di demolizione, è dotato della tecnologia Brokk SmartPower e di un sistema idraulico maggiorato, che consente un funzionamento più fluido e veloce. Tuttavia, mantiene, fortunatamente, le stesse dimensioni compatte del predecessore Brokk 60. Brokk SmartPower è un sistema di alimentazione progettato da Brokk e destinato alle macchine per demolizione per lavori pesanti. Inoltre, tipo motori elettrici tipo ABB e radiocomando completano la dotazione. Esito? Si hanno robot da demolizione con un’alta potenza e una compattezza e leggerezza massime. In più, col Brokk SmartPower il cablaggio interno e i contatti sono ridotti del 70% e i componenti sono stati progettati per resistere alle vibrazioni estreme, alla polvere più intensa e alle più complicate movimentazioni.
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Decommissioning
UNA DEMOLIZIONE
PER POSTA Testi di Gisella Giglio
Armofer è stata attrice protagonista dell’imponente demolizione dell’ex palazzo delle Poste Italiane di Milano Bovisa, un colosso multipiano con struttura mista acciaio-cemento
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&Riciclaggio
Demolizione
LAVORI VICINO AL TRAMONTO Nella pagina di sinistra, il nuovo escavatore Liebherr R960 Demolition con attrezzatura completa da oltre 35 m al perno benna. Sopra una panoramica del cantiere in fase molto avanzata. A lato, l’edificio com’era in origine.
bilimento dei treni (l’area confina con lo snodo ferroviario Farini) e il successivo smistamento su furgoni. Dopo quell’anno il progressivo abbandono dell’edificio e dell’area di pertinenza. Oggi Europa Gestioni Immobiliari, Societàdel Gruppo Poste Italiane proprietaria del sito ne ha deciso la definitiva demolizione. Il progetto di demolizione e bonifica èfirmato dalla Societàdi Ingegneria di Segrate Corbellini srl. Progettista e Direttore dei Lavori è l’ing. Umberto Corbellini. I lavori di demolizione, affidati a Tecnocalor, sono eseguiti dalla Armofer Cinerari Luigi srl di Siziano (PV).
La struttura datata 1964
vviata negli anni Novanta con la conversione delle aree industriali dismesse e con l’insediamento del Polo universitario Politecnico di Milano, la trasformazione del vecchio quartiere industriale della Bovisa, a Milano Nord, èdiventata inarrestabile ormai da anni. Oggi il quartiere assiste al compiersi di un capitolo importante della sua storia: la demolizione totale dell’ex palazzo delle Poste Italiane. L’edificio di piazzale Lugano era stato costruito nel 1964 per il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, ed era adibito alle attivitàdirezionali del Gruppo Poste Italiane. Fino all’anno 2000 èstato in funzione per attivitàdi smistamento pacchi, con ingresso diretto in sta-
A
L’edificio in demolizione ha struttura portante in profilati metallici di elevato spessore (fino HEA 1000, le cui putrelle raggiungono l’altezza di 1 m) e tamponamento in laterizi e calcestruzzo. I solai sono in struttura mista acciaio/calcestruzzo. Il manufatto multipiano èconcepito con 3 corpi di fabbrica strutturalmente indipendenti. Raggiunge l’altezza complessiva fuori terra di 35,60 m e comprende, un piano interrato di grande altezza, un piano terra pure di grande altezza; 3 piani fuori terra da 6,5 m e altrettanti piani ammezzati piùbassi situati fra i piani principali. La superficie lorda per piano ècirca 2.000 mq e il volume lordo complessivo 94.120 mc. L’edificio ègiàstato oggetto di bonifica nel 2011-12. In seguito sono stati effettuati imponenti interventi di stripout per la rimozione impiantistica, dei gruppi frigoriferi, di trattamento dell’aria, estrattori, ascensori, generatori acqua calda sanitaria, impianti idrico e anti-incendio, gruppi pompaggio, impianti elettrici e termici. Da alcuni anni l’area era rimasta abbandonata. A febbraio 2019 èiniziata la demolizione mecCostruzioni febbraio 2020 [69]
Decommissioning
Esperienza e passione sopra ogni cosa In sessanta anni d’attività l’azienda pavese Armofer èstata sia autrice, sia testimone della trasformazione di Milano. Dal centro alle periferie, dalla conversione delle aree industriali, al restyling degli edifici storici, in ogni zona della città, e in ogni strada, Armofer ha vinto grandi sfide grazie a passione e competenza. Andrea Cinerari (sopra in foto), è a capo della Direzione Tecnica Aziendale sin dagli anni Novanta e merita di essere definito uno degli operatori piùesperti in Italia tra coloro che lavorano a tutta altezza con grandi macchine. Andrea è stato infatti l’autore materiale di moltissime fra le piùcomplesse demolizioni portate a termine in cittàe negli anni, grazie alla scelta di macchine sempre più sofisticate ed aggiornate, ha maturato una profonda conoscenza delle tecniche di intervento e del comportamento delle strutture edilizie, intervenendo sempre garantendo elevati standard di sicurezza, di controllo e di comfort ambientale. Anche nel cantiere descritto in queste pagine, Andrea è stato in cabina in prima persona, supportato dal Responsabile dell’intervento Danilo Caselli e dal capo cantiere Andrea D’Isep.
[70] febbraio 2020 Costruzioni
canica delle strutture fuori terra, intervento tanto complesso quanto spettacolare dal punto di vista tecnico.
La squadra Armofer scende in campo È a questo punto che entra in scena Armofer, con la propria flotta di mezzi e ormai all’attivo quasi 60 anni di esperienza nelle demolizioni piùcomplesse. La demolizione del Palazzo delle Poste, la cui altezza di gronda èal di sopra dei 30 m, èstata affrontata nella prima fase traslando i mezzi da demolizione in copertura. Non si tratta peròin questo caso di mini-macchine come di consueto in città, ma di un escavatore cingolato da 80 q traslato in copertu-
&Riciclaggio
Demolizione
SPEZZATINO D’ACCIAIO Le parti strutturali d’acciaio dei tre blocchi dell’ex palazzo delle Poste Italiane sono state portate a terra in sezioni, quindi ridotte meccanicamente a una pezzatura idonea al trasporto ordinario su strada.
ra con l’ausilio di un’autogru. Le strutture infatti sono molto imponenti e hanno richiesto la predisposizione di un accurato progetto esecutivo di demolizione, con lo studio dettagliato di differenti tecniche di approccio al progetto. L’escavatore èservito, insieme a mezzi minori di servizio, per la demolizione della copertura e dei due piani superiori. Il primo obiettivo èstato quello di demolire la struttura in quota ed abbassare l’edificio (i due piani superiori) tanto da poter essere demolito da terra con le tecnologie specifiche per la demolizione a grande altezza (escavatori cingolati con bracci Ultra High Demolition). Le strutture portanti in ferro vengono tagliate a caldo, sezionate in quota, assicurate e traslate a pièd’opera con una gru a torre. Sin dall’inizio èevidente l’imponenza delle strutture portanti in ferro e delle putrelle di armatura dei solai che garantivano la portata uniforme della struttura di 600 Kg/mq. La macchina al lavoro in copertura ha aperto le solette dal piano superiore, equipaggiata di martello demolitore e lavorato duramente per mettere a nudo la struttura portante in ferro. Travi e pilastri portanti sono stati sezionati a caldo manualmente in quota, piano per piano e modulo dopo mo-
TOP DOWN La demolizione è inziata dai piani alti verso il basso con mini e midi escavatori portati in quota. Le strutture di acciaio sono state tagliate a caldo in sezioni riconducibili a terra con gru a torre.
Costruzioni febbraio 2020 [71]
Decommissioning dulo, suddividendoli ciascuno in varie parti e infine tagliati sempre a caldo in dimensione e peso opportuni per la movimentazione a pièd’opera tramite gru a torre. Il taglio definitivo pronto forno avviene a terra, alternativamente con la fiamma ossiacetilenica (travi e pilastri principali) o a freddo, con una grossa cesoia oleodinamica montata su un escavatore cingolato di classe 30 ton in grado di sezionare la carpenteria metallica di elevato spessore delle solette e della facciata.
Due giganti con lo stesso DNA La demolizione è poi proseguita da terra con escavatori in allestimento demolition (braccio lungo) operando sempre dall’interno dell’area di cantiere e avendo cura di nebulizzare costantemente il fronte di lavoro per garantire
I mezzi Armofer protagonisti in cantiere > demolizione primaria • Kubota KX80 – elevato in copertura con autogrù • Liebherr R954 demolizione top down edificio in c.a. / edificio in ferro • Liebherr R960 demolizione top down edificio con struttura in ferro e vano scale di altezza 35,65 m > demolizione secondaria e taglio del ferro a pièd’opera • Volvo EC220 E NH (30 ton) con cesoia idraulica • Liebherr R934 con cesoia oleodinamica • Doosan DX 340LC-5 con frantumatore MBI o cesoia idraulica
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il miglior controllo ambientale dell’area di cantiere. I mezzi intervenuti per la demolizione primaria in altezza sono due, il Liebherr 954, con altezza operativa al perno di 27 m e il nuovissimo Liebherr 960 che raggiunge comodamente l’altezza operativa richiesta di 35 m, sul fronte dell’edificio dove era alloggiato il vano scale. Entrambe le macchine hanno lavorato esclusivamente dall’interno dell’area di cantiere demolendo la facciata in tamponamenti leggeri e ferro, proseguendo con la demolizione delle solette superiori e via via, demolendo per moduli dall’alto verso il basso e dal lato del cavalcavia verso la piazza l’intero edificio. Una volta messa a nudo la struttura portante in ferro, sono state tagliate le putrelle che costituivano l’orditura delle solette e infine, quando libere, le strutture trilitiche portanti principali sezionate in quota. Anche queste parti sono state tagliate a caldo e portate a terra con la gru. Per gli ultimi due piani fuori terra, le tempistiche di lavoro sono state accelerate operando dal solo con l’escavatore di maggior potenza.
Operazioni sempre nel rispetto del prossimo Come consuetudine, anche in questo cantiere il tema della gestione ambientale del cantiere èsempre stata oggetto di attenzione da parte di Armofer per fare in modo che la demolizione procedesse senza recare disturbo alle attivitàinsediate nelle vicinanze, in termini di sollevamento o proiezione di polveri indesiderata. Le stesse tecniche di demolizione, grazie alla perizia e all’esperienza degli operatori, sono state adeguate allo specifico contesto operativo. In questo modo Armofer èin grado di garantire, accanto ai piùelevati standard di sicurezza, una gestione ambientale del particolarmente curata tramite la capillare e precoce selezione dei materiali di risulta raggiungendo percentuali di recupero elevatissime, prossime al 97-98%.
Martelli demolitori Testi di Fabrizio Parati
IL MONTABERT V55 IN NUMERI peso escavatore min/max peso operativo con sella e utensile diametro dell’utensile lunghezza utile dell’utensile potenza d’ingresso frequenza dei colpi portata d’olio min/max pressione operativa contropressione consentita marce di lavoro ginocchiera
35 – 50 t 3.430 kg 170 mm 644 mm 88 kW* 440 – 1045 cp/min 240 – 320 l/min 165 bar 6 bar n. 15 auto standard
*La potenza del martello è aumentabile del 50%, grazie al sistema di recupero dell’energia
IL MARTELLO
TI METTE LE ALI
Il martello demolitore idraulico Montabert V55 è stato scelto per i lavori di rifacimento della pista dell’aeroporto milanese di Linate [74] febbraio 2020 Costruzioni
Demolizione
Riciclaggio
IL V55 A LINATE è stato fornito dall’azienda SEFI (che è distributore esclusivo della Società Montabert per l’area nord e centro Italia). Con la demolizione della pista dell’aeroporto sono state asportate pavimentazioni in calcestruzzo armato e in asfalto.
emolizione, bonifica, riciclaggio dei materiali, realizzazione dei sottofondi e stesa dell’asfalto: la catena delle operazioni per rifare integralmente la pista e la via di rullaggio dell’aeroporto milanese di Linate ha visto all’opera diversi e validi protagonisti e l’azione concorde di molte ed efficaci macchine e attrezzature. Tra queste, ha brillato il martello demolitore idraulico V55 di Montabert, fornito da SEFI. Il V55 appartiene alla serie BRV (Variable Rock Breaker), che si avvale del sistema che prevede quindici diverse velocità di funzionamento che si attivano, in modo automatico, con logica adattiva, in base ai diversi gradi di durezza e consistenza del materiale da demolire. Il V55 è stato impiegato, nel cantiere di Linate, su diversi escavatori di medie dimensioni. A tale proposito, riesce utile ricordare che il martello Montabert, dal momento che è realizzato con acciai speciali, esprime un vantaggioso rapporto peso/potenza. Produttività elevata e risparmio sono gli altri convenienti parametri da tenere in considerazione
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Costruzioni febbraio 2020 [75]
Martelli demolitori
OLTRE 200 sono state le macchine operatrici impegnate al lavoro nel cantiere dell’aeroporto di Linate e molte anche le attrezzature. Tra queste ultime una posizione di rilievo l’ha avuta il martello Montabert V55.
REGOLAZIONE IN AUTOMATICO I martelli demolitori idraulici Montabert sono in grado di regolare automaticamente la propria frequenza operativa in rapporto alle caratteristiche di durezza del materiale su cui essi stanno lavorando.
usando il V55. In forza del prorio proprio rendimento idraulico ottimizzato, il Montabert fa in modo che l'energia dell'escavatore si converta maggiormente in onda d'urto. Risultato? Si ottiene un significante risparmio di carburante.
Brevetto Montabert Qualsiasi siano le condizioni di temperatura e di viscosità, il martello idraulico V55 è capace, in virtù del regolatore automatico di pressione (brevetto Montabert), di esprime un’uniforme e proficua potenza di funzionamento. A fornire energia costante e elevata al martello provvede anche l’accumulatore a membrana, che ridu[76] febbraio 2020 Costruzioni
ce le variazioni di pressione nei circuiti idraulici. A Montabert si può assegnare un altro merito, perché parliamo, anche qui, di un altro brevetto: quello del sistema di protezione contro i sovrafflussi e le sovrapressioni. Ma nel V55 c’è un segreto vincolo che unisce massima produttività e affidabilità: è la sicurezza. Senza di essa, non si avverterebbero i vantaggi di cui abbiamo detto sopra. Il sistema di protezione contro i colpi a vuoto lavora per la sicurezza, ma lo fa anche la carcassa “heavy duty” integrale, che contribuisce a ridurre la rumorosità (“benessere” d’uso è anch’esso sicurezza) e a proteggere il martello dalle polveri e dai detriti.
Frantumatori
VIGEVANO Una ex conceria di inizio Novecento. Effe Ambiente ha abbattuto questo stabile di 43mila m3 in poco più di un mese. In primo piano un frantumatore Trevi Benne FR 15RD su Komatsu PC230NLC-8.
GENERAZIONI
DI PROFESSIONISTI
[78] febbraio 2020 Costruzioni
&Riciclaggio
Demolizione
Costruzioni ha incontrato Diego Fermi, titolare di Effe Ambiente, per conoscere le tappe della crescita dell’azienda nel corso degli ultimi anni Testi di Fabrizio Parati
IL TITOLARE di Effe Ambiente Milano, Diego Fermi. L’azienda si occupa di bonifiche dell’amianto, di bonifiche ambientali e di scavi e demolizioni.
opera intelligente e fervida di tre generazioni di imprenditori ha portato alla nascita di Effe Ambiente Milano, una fiorente azienda lombarda attiva nelle demolizioni civili e industriali. L'azienda, con sede a Milano, ha festeggiato il decennale nel novembre dello scorso anno. Costruzioni ha incontrato Diego Fermi, responsabile tecnico e titolare di Effe Ambiente (gestisce l'azienda con la moglie e la sorella), nella sede aziendale, per raccogliere
L’
dalle sue parole il racconto delle tappe dell'energica crescita fatta registrare da Effe Ambiente, negli ultimi due anni, nell'attività di demolizione. Sede aziendale che si trova nel quartiere milanese della Bovisa. Quartiere al centro dell’epopea industriale milanese del secolo scorso e che, nel corso degli anni, ha saputo felicemente trasformare la propria vocazione, divenendo sede di prestigiosi presidi universitari e di centri di ricerca. Ed Effe Ambiente, come fosse in ideale osmosi con il proprio territorio, ha saputo anch’essa trasformarsi in modo accorto “Mio nonno ha iniziato la propria attività con il movimento terra” - racconta Diego Fermi. “Negli anni Ottanta e Novanta ci siamo poi occupati di demolizioni e, insieme alle demolizioni e al movimento terra, abbiamo sviluppato il ramo d'attività delle bonifiche ambientali (soprattutto di amianto)”. Effe Ambiente è nata, in realtà, come spin-off dell’azienda di famiglia fondata dal nonno. “Le nostre radici imprenditoriali ci hanno consentito di continuare a servire i clienti del movimento terra che ci hanno seguito negli anni e, al contempo, di redistribuire la percentuale di fatturato. Se prima facevamo tanto movimento terra e tante demolizioni e poco amianto. Dal 2009 abbiamo cominciato a fare più amianto e abbiamo ridotto la percentuale di interventi nel movimento terra. È stato così, ma non per molto. I primi anni di Effe Ambiente, dal 2009 al 2013, tanto amianto e meno demolizione, dal 2015 in poi la parte di demolizione è tornata a essere preponderante”.
Fiducia alla Trevi Benne Effe Ambiente Milano è gestita da tre soci (come già detto) e ha un parco macchine di venti unità (autocarri a quattro e due assi, escavatori cingolati, mini escavatori, sollevatori telescopici) che, negli ultimi due anni, si è arricchito con l’acquisto di diversi frantumatori di Trevi Benne: “Il nostro rapporto con Trevi Benne, seppur recente, ha accenti di convinta fiducia”, ci dice ancora Diego Fermi. “Due anni fa abbiamo
CINEMA Avremmo pagato il biglietto per vedere all’opera la pinza HC 10ND portata dal Kubota KX-080-4 con braccio triplice demolire gli interni della sala di proiezione a Milano.
Costruzioni febbraio 2020 [79]
Frantumatori
MILANO A sinistra, la demolizione di una struttura residenziale in centro città. Il Liebherr R922 con braccio posizionatore monta il frantumatore MK 18P, mentre il midiescavatore un MK07, sempre Trevi Benne.
comperato un frantumatore universale multi kit MK 18P, quale prima nostra macchina di Trevi Benne. La validità del loro prodotto si commenta con il fatto che ne abbiamo acquistate quattro in due anni: due MK 18P, un frantumatore girevole FR 15RD e un frantumatore MK07”.
La giusta attrezzatura per ogni cantiere Vale la pena, per capire la natura insigne dei cantieri di Effe Ambiente, citare almeno il più recente. A Vigevano: si tratta di un ex conceria dei primi del Novecento abbandonata da una decina d'anni. Adesso è oggetto di bonifica nel sottosuolo. Era un insediamento di 40mila m3 fuori terra, che Effe Ambiente ha abbattuto dal 2 dicembre 2019 fino al 15 [80] febbraio 2020 Costruzioni
di gennaio 2020. La conceria era composta di capannoni fuori terra, una ciminiera, delle torri piezometriche. Era, insomma, una struttura articolata. Sono stati impiegati due frantumatori multi kit con booster MK 18P di Trevi Benne, un FR 15RD e un MK07, anch’essi di Trevi Benne. L'FR 15RD è stato montato su un Komatsu PC230, mentre i due MK 18P su un escavatore cingolato Liebherr R922 e su un Liebherr R924. L'MK07, invece, su un Hitachi EX230. Le considerazioni finali di Diego Fermi: “Ho comperato Trevi Benne, oltre che per la soddisfazione data dalla qualità tecnica, per l'affinità dal punto di vista commerciale con la loro rete vendita. Alzi il telefono e sanno darti tutte le indicazioni che servono in tempi brevi”.
Betoniere fuoristrada
“Una vita per l’industria”
realizzano fino a quarantasette macchine al mese. Anno dopo anno, le autobetoniere Carmix hanno raggiunto i mercati di oltre 165 Paesi. Tra i clienti, PMI di costruzione, i principali player del settore, enti governativi, municipalità ed eserciti. In uno scenario economico dominato dal gigantismo, Metalgalante è una micro impresa familiare che ha voluto accettare la sfida di un mondo globalizzato, aggiudicandosi la definizione di “multinazionale tascabile”.
La Metalgalante di Noventa di Piave, insieme alla controllata Carpent, fattura 18 milioni di euro l'anno. Prodotti di punta le autobetoniere Carmix, presenti nei mercati di oltre 165 paesi l Presidente di Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo Vincenzo Marinese ha consegnato a Rino Liborio Galante, titolare dell'azienda METALGALANTE, il Premio “Una vita per l’industria”. Il riconoscimento, giunto alla 33esima edizione, è stato istituito nel 1987 dall'allora Presidente dell’Associazione Industriali della Provincia Venezia, cav. Oreste Fracasso. Promosso in collaborazione con il Gruppo Imprenditori e Dirigenti Seniores dell’Industria, viene assegnato ogni anno a
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una personalità che abbia testimoniato con il proprio impegno i valori della cultura d’impresa, contribuendo al progresso della collettività. Rino Liborio Galante, dopo il conseguimento del diploma di Ragioneria, si iscrive alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università a Ca' Foscari. A 21 anni interrompe gli studi e inizia a lavorare per un'azienda di Musile che produce autobetoniere autocaricanti, prima come traduttore parttime di corrispondenza in inglese, poi come addetto alle vendite, infine come
direttore export. Nel 1976 si registra la svolta lavorativa, con la fondazione della Metalgalante e la nascita dell'autobetoniera Carmix. Oggi l’impresa, insieme alla controllata Carpent attiva nella produzione di carpenteria, fattura circa 18 milioni di euro l'anno e impiega quarantaa persone, organizzate in tre unità produttive, che
“È un grande piacere conferire questo premio a Rino Liborio Galante, una figura imprenditoriale che onora la nostra Associazione. L’esempio di un uomo che con grande forza di volontà è riuscito a creare, passo dopo passo, una realtà industriale di ampio successo” ha dichiarato il Presidente del Gruppo Seniores, Giorgio Borin. carmix.com
Compattazione
Un moderno pacco batterie agli ioni di litio alimenta 7 attrezzature. Oltre ai vibratori IEe, anche 3 piastre vibranti e 3 costipatori
Testi di Matthieu Colombo
UNO PER TUTTI
TUTTI CON UNO on una sola batteria, disponibile nelle due versioni di potenza BP1000 e BP1400, si alimentano sette attrezzature edili Wacker Neuson, il costruttore tedesco che da anni fa dell’elettrificazione della gamma e dello “zero emission” la sua bandiera. Ricordiamo che il portfolio 100% elettrico del costruttore include anche una pala gommata, un dumper cingolato, un dumper gommato e il mini escavatore EZ17e che ha meritato il riconoscimento Samoter Innovation Awards 2020. In pochi anni gli importanti investimenti in ricerca e sviluppo del Gruppo han-
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no permesso di sviluppare l’intuizione del miniescavatore dual power (elettrico, ma con generatore diesel di potenza remoto) fino all’EZ17e il cui punto di forza è la tecnologia agli ioni di litio sviluppata appositamente per le condizioni operative di cantiere.
L’ultima novità si porta in spalla Wacker Neuson lancia il primo sistema di vibratori interni per calcestruzzo al mondo con modulo convertitore a zaino che include una batteria. Questa soluzione innovativa
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IN OGNI SOLUZIONE SEMPLICE C’È UNA GRANDE IDEA_
C’è grande attesa Il mini elettrico EZ17e da 1,7 t di peso operativo, voi lettori di Costruzioni, lo conoscete molto bene. È stato protagonista della nostra copertina n.730, nel maggio 2018. La novità è che da prototipo è diventato prodotto da commercializzare nel 2020 e che la sua innovativa tecnologia è stata insignita del Samoter Innovation Award 2020. L’altra notizia è che un fratello maggiore da 2,6 t, visto a Bauma 2019 come prototipo, sarà industrializzato nei prossimi mesi.
25 permette agli operatori di lavorare senza il cavo di alimentazione elevando gli standard di sicurezza per l'operatore e incrementando il comfort di utilizzo durante la compattazione del calcestruzzo. La potente batteria agli ioni di litio offre energia per l'intera giornata di lavoro. Sui grandi cantieri questo si traduce inoltre in un risparmio evidente di tempo, rispetto alla classica tecnologia a cavo. Inoltre l'utente può muoversi liberamente e non deve prestare attenzione ai cavi o alle guaine di protezione a terra. Questo rappresenta un pacchetto di sicurezza aggiuntivo soprattutto durante il lavoro su ponteggi e casseformi. Anche i rischi per la sicurezza causati dai cavi elettrici nel calcestruzzo umido vengono completamente eliminati.
PERFORMANCE:
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CTE S.p.A. Sede: Via Caproni, 7 38068 Rovereto (Trento) - Italy Stabilimento: Loc. Terramatta, 5 37010 Rivoli V.se (Verona) - Italy Magazzino: via E. Fermi, 2 37010 Affi (VR) - Italy Tel. +39 0464 48.50.50 • Fax +39 0464 48.50.99 info@ctelift.com • www.ctelift.com
In collaborazione...
PROVINI CUBICI
di calcestruzzo
Un video tutorial Atecap spiega come realizzarli La cultura del calcestruzzo di qualità passa anche attraverso il canale YouTube ufficiale di Atecap.
Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it Twitter: @atecap Facebook: @associazionecalcestruzzo LinkedIn: @atecap Andrea Bolondi Presidente Salvatore Avallone Vicepresidente Paola Colaiacovo Vicepresidente Gianpaolo Martin Tesoriere Massimiliano Pescosolido Segretario Generale
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rmai la conoscenza passa anche per YouTube e più precisamente per i tutorial, che forniscono informazioni veloci e facilmente assimilabili. Atecap ha realizzato un video tutorial sul confezionamento dei provini cubici rappresentativi di una fornitura di calcestruzzo in cantiere, disponibile sul canale YouTube dell'Associazione. Il confezionamento dei provini resta ancora oggi una fase critica ai fini dell'esito delle prove, in cui conta l'adeguata competenza dell'operatore addetto a tale confezionamento. Nonostante sia un'attività apparentemente semplice, necessita di alcune attenzioni esecutive e di utilizzare gli strumenti adatti per raggiungere al meglio l'obiettivo di verificare la soddisfazione della richiesta di resistenza a 28 giorni. Un provino mal confezionato può infatti far scaturire contenziosi tra impresa e produttore di calcestruzzo. «Un cubetto non può mai dare di più del dovuto, ma può dare molto di meno». Questa la frase che conclude il video e che riassume l’obiettivo del tutorial ovvero di illustrare la corretta esecuzione del prelievo di calcestruzzo e il corretto confezionamento del provino cubico da inviare al laboratorio. Nel video vengono ripercorse le corrette operazioni per realizzare un cubetto rappresentativo da utilizzare in molti tipi di prova e gli errori da evitare. Viene descritto come un campionamento di calcestruzzo fresco in cantiere debba sempre avvenire mentre l'autobetoniera sta scaricando, sottolineando due errori comuni che influiscono negativamente sulle resistenze, ovvero che il calcestruzzo non deve mai essere prelevato dall'opera dopo essere stato gettato e che le cubiere non devono mai essere riempite mettendole direttamente sotto la canala durante lo scarico. Prima di iniziare lo scarico in cantiere, l'autobetoniera deve omogeneizzare il calcestruzzo al massimo dei giri per qualche minuto ed è anche una buona abitudine quella di evitare di campionare il calcestruzzo nella primissima parte e nell'ultimissima dello scarico, spesso sono poco rappresentative del calcestruzzo fornito. È sempre consigliabile rimescolare e omogeneizzare il calcestruzzo campionato prima di iniziare il confezionamento dei provini, riempiendo poi la cubiera in tre strati, ciascuno dei quali da compattare per far uscire l'aria contenuta. Dopo il confezionamento del cubetto va compilato verbale e cartellino, collocando quest'ultimo sulla parte superiore del provino e proteggendo il cubetto dalle intemperie col suo tappo. Nel video viene infine accennato allo stadio di maturazione del cubetto e dunque alla sua corretta conservazione in vasca di maturazione o camera umida. Seguendo tutte queste indicazioni e operando correttamente il cubetto raggiungerà i valori di resistenza propria del calcestruzzo campionato. Questo video tutorial è il primo di una serie che l’Atecap ha intenzione di realizzare, rivolti non solo agli addetti ai lavori, ma anche agli studenti. Continua così, adeguandosi ai tempi e ai nuovi modi di comunicare, la lunga tradizione divulgativa dell’Atecap, che si affianca alla formazione mediante incontri e seminari, che l’Associazione ha svolto e continua a svolgere.
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Escavatori cingolati
Il primo amore non si scorda mai. E cosĂŹ Cave Lazzareschi di Carrara sceglie Komatsu dando fiducia alla squadra Cimertex che gioca in loco [88] febbraio 2020 Costruzioni
&Calcestruzzo
Cave
COMPAGNO DI BANCATA Testi e foto di Matthieu Colombo
Modello
PC700LC-11
Peso operativo 69,59 ton Motore Komatsu SAA6D140E-7 Stage V Forza di strappo (benna) 31.185 daN Costruzioni febbraio 2020 [89]
Escavatori cingolati utto è incominciato a metà degli anni Sessanta, quando sono arrivate in Europa le prime pale cingolate Komatsu. Uno dei primi esemplari fu acquistato in Portogallo da Cimertex, società che nel 1967 diventò concessionario della casa giapponese per quella lingua di Penisola iberica, ancora prima che nascesse la filiale europea. Un altro esemplare, anzi due, furono acquistati dalla famiglia Lazzareschi che da generazioni estraeva marmo nel bacino di Colonnata, a Carrara. Per Cimertex, uno dei distributori Komatsu più longevi al mondo, la pala cingolata è il prodotto che ha aperto loro le porte del mondo movimento terra che ha poi portato a supportare il settore estrattivo.
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Per i Lazzareschi, le pale cingolate Komatsu furono il simbolo della meccanizzazione in cava, incrementarono la produttività e si rivelarono di una affidabilità assoluta. Veniamo ad oggi, quando le storie delle due famiglie si incrociano e la Cave Lazzareschi acquista un escavatore cingolato Komatsu PC700LC-11 dalla rete Cimertex. Da una parte abbiamo Alvise Lazzareschi, discendente della famiglia di cavatori, che opera con la Cave Lazzareschi di Carrara, conosciuta nel mondo per la qualità della tipologia di marmo “Cava Olmo”, particolarmente apprezzato per l’assenza di taroni, ossia per la superficie estremamente uniforme e perché una volta tagliato, ossigenandosi, guadagna punti di bianco. Detto in altre pa-
&Calcestruzzo
Cave
Gianni del Sarto operatore Cave Lazzareschi
Lavoro alle Cave Lazzareschi con mio fratello dal 2001. Quando ho iniziato avevo già alle spalle una piccola esperienza come operatore nel comprensorio, ma non avevo mai utilizzato un escavatore da 70 t. Direi che in 18 anni di lavoro mi ci sono abituato e mi sono fatto le ossa. È capitato persino di rompere una parte del braccio. Per scegliere il nuovo 70 t ho seguito sia la visione della proprietà, sia i consigli degli uomini Cimertex per perfezionare l’allestimento. Oggi, dopo poco più di un mese di utilizzo, posso dire di essere molto soddisfatto. Passare a un controllo dell’idraulica elettroattuata non è facile, ma per contro mi sento molto più sicuro in cabina, la macchina è così silenziosa che ho un miglior percepito del circondario e il sistema KomVision con 4 telecamere è straordinario: mi permette di visualizzare i blocchi, i colleghi e le altre macchine.
role il Cava Olmo è un marmo di qualità superiore alla media del bacino di Carrara che, già di per sé, è uno dei più apprezzati al mondo. Dall’altra parte abbiamo Miguel Oliveira, figlio di uno dei fondatori di Cimertex, che da cinque anni è diventato uno dei principali distributori di Komatsu in Italia, allargando gli orizzonti internazionali ben oltre quelli per lui tradizionali di Portogallo e Angola. In entrambi i casi, la pala cingolata Komatsu è considerata un pezzo di storia, una macchina estremamente affidabile. Ed è proprio l’associazione d’idee Komatsu-indistruttibile che ha portato Alvise Lazzareschi a immaginare una macchina Komatsu come anello della
LAVORO DI SQUADRA Sopra, da sinistra: l’operatore al taglio Nazario Alberti, l’operatore del PC700LC-11 Gianni del Sarto, il direttore logistica a terra Italo Diamanti e Cristiano Bartolucci, funzionario commerciale Cimertex per Spezia, Carrara e Lucca.
sua attuale catena produttiva. Il resto lo hanno fatto la reputazione del servizio dell’Officina Ragaglini Fabio di Avenza Carrara, la vicinanza estrema di un secondo punto di assistenza come la Elettrodiesel di Pietrasanta, il supporto e la consulenza offerti dal funzionario commerciale Cimertex di zona Cristiano Bartolucci e le garanzie che si possono pretendere da un binomio importante come quello KomatsuCimertex.
IL PC700LC-11 IN AZIONE Osservando il nuovo Komatsu al lavoro, si nota subito come le emissioni sonore siano estremamente contenute, anche in un ambiente chiuso come quello di una cava di marmo. Per il resto abbiamo notato una stabilità operativa notevole, così come la fluidità dei movimenti contemporanei di cinematica e torretta.
Escavatori cingolati
Il 6 cilindri Komatsu Stage V eroga 325 kW a 1.800 giri/min
ROPS FOPS OPG LEVEL 2 La macchina è equipaggiata sia con la griglia superiore fissata al tetto della cabina, sia con quella frontale incernierata nella parte alta per facilitare la pulizia del parabrezza. Si noti anche l’ampia pedana che corre lateralmente alla torretta.
Salto tecnologico epocale
Due pompe idrauliche parallele da 410 l/min di portata
Il nuovo escavatore cingolato PC700LC-11 è stato consegnato appena prima dello scorso Natale ed è andato a sostituire una macchina di pari peso operativo, ma con ben 26 anni d’età e qualche intervento strutturale alle spalle. Viste le caratteristiche tecniche del precedente escavatore, manco a dirlo, totalmente idraulico, l’operatore Gianni del Sarto ha ascoltato con molta attenzione i consigli di Cristiano Bartolucci e Fabio Ravaglini che ben conoscevano le caratteristiche di lavoro specifiche del sito Cava Olmo ed ha apprezzato molto il servizio di consegna e spiegazione della macchina assicurato dal Service Cimertex centrale.
Ora risponde agli standard Stage V Il nuovo PC700LC-11 ha fatto il suo debutto europeo nella cava tedesca di Steinexpo nel 2017, proprio sotto i nostri occhi (vedi Costruzioni n.713, numero di settembre 2017), ma il suo generoso 6 cilindri da 325 kW di potenza netta massima (@ 1.800 giri/min) era ancora omologato Stage IV nonostante il post trattamento dei gas di scarico completo. L’esemplare consegnato alle Cave Lazzareschi
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FUSIONE E BENNA A destra alcune foto di dettaglio di braccio e avambraccio che presentano diversi elementi strutturali realizzati in fusione per dare maggiore robustezza e affidabilità. A sinistra la benna speciale realizzata per Cimertex dalla genovese Lameter.
&Calcestruzzo
Cave
Ha respiro internazionale
è uno di primi esemplari certificati Stage V ed è tecnicamente identico al precedente. Si tratta ovvero del 6 cilindri da 15,24 litri di cilindrata, con iniezione common rail e sovralimentato da una turbina a geometria variabile. A cascata girano due pompe idrauliche a portata variabile, montate in parallelo, che arrivano fino a un massimo di 410 litri/min e sono gestite da un distributore load sensing a centro chiuso battezzato HydrauMind che grazie all’elettronica Can bus dialoga in modo bidirezionale con il motore permettendo di contenere i consumi del 6% a fronte di una produttività in crescita (rispetto al PC800LC8). In quanto a potenza, una funzione interessante è il power boost gestito elettronicamente e battezzato PowerMax. In sostanza, l’operatore ottiene un 10% di potenza aggiuntiva per 8 secondi, semplicemente premendo un pulsante sul manipolatore. Di nuova generazione anche la cabina, ora della serie SpaceCab Komatsu, che oltre all’interfaccia lcd a colori che permette tra l’altro di visualizzare le immagini della 4 telecamere integrate di serie anche con prospettiva birdview, è caratterizzata da una superficie vetrata maggiore rispetto al modello di generazione precedente.
Allestimento da bancata Per lavorare all’estrazione delle bancate a Carrara, il PC700LC-11 della Lazzareschi è stato equipaggiato sia della griglia di protezione superiore OPG Level II, sia di quella anteriore che è incernierata in alto per agevolare la pulizia del parabrezza. Dal punto di vista della cinematica Cimertex ha consigliato alla Cave Lazzareschi il braccio
Il Gruppo Cimertex ha alle spalle 56 anni di storia, dei quali 52 sotto il segno della qualità Komatsu. La società, nata in Portogallo negli anni Sessanta, si è espansa allo strategico mercato minerario dell’Angola a metà anni Novanta, poi a Capo Verde, e nel 2016 è sbarcata in Italia. Oggi Cimertex Italia copre oltre il 50% del territorio nazionale con le filiali di Milano e Bologna, 11 concessionari diretti e 13 officine autorizzate, per un totale di 26 squadre di assistenza formate periodicamente. Ad oggi il Gruppo Cimertex è tra i distributori Komatsu più strutturati al mondo. Online: cimertex.it
corto da 6.600 mm accoppiato all’avambraccio da 2.900 mm di lunghezza, più una benna specifica realizzata su misura dalla genovese Lameter (foto nella pagina a sinistra), che non ha certo bisogno di presentazioni. La ciliegina sulla torta è, ovviamente, la connessione della macchina tramite il sistema KomTrax (tecnologia 3G, step V) che in caso di anomalie allerta direttamente sia l'assistenza, sia il responsabile del parco macchine, consentendo così di intervenire rapidamente perché è sempre meglio prevenire che curare. Il sistema KomTrax, che non prevede costi abbonamento per l'utilizzatore durante tutta la vita della macchina, è un vero e proprio sistema gestionale che contribuisce in modo determinante a ridurre i costi di operativi dei macchinari ed è parte integrante della configurazione base di tutta la gamma Construction di Komatsu. Costruzioni febbraio 2020 [93]
Cultura
MaîĠtre marbrier Alvise Lazzareschi “Le opere di Michelangelo raccontano che lo scultore sceglieva marmi sia del versante Colonnata (La Pietà vaticana) sia di Fantiscritti (David)...”
Link al canale Youtube del Louvre
Sin da bambino vedevo la cava dalla finestra della mia stanza e quando potevo seguivo mia padre al lavoro. Ho vissuto tutta la fase di meccanizzazione Cave Lazzareschi dell’attività estrattiva e le evoluzioni tecnologiche sono state incredibili permettendo di incrementare sempre più la produzione ed elevando al contempo le condizioni di sicurezza degli operatori. In questo, le macchine operatrici e le tecnologie per il taglio ci consentono di lavorare sempre meglio. Alvise Lazzareschi
ostruzioni è andata a Carrara per vedere al lavoro il nuovo PC700LC-11 e raccogliere la testimonianza dell’operatore e dell’azienda, ma è tornata con il serbatoio pieno di una favola che va ben oltre il primo amore per la pala cingolata giapponese e che è riportata nero su bianco, di prima penna, da Alvise Lazzareschi. Stiamo parlando del romanzo “La casa del colonnello”, edito da Rizzoli nel 2016, in cui Alvise narra la culla del bacino marmifero delle Alpi Apuane e in particolare di Colonnata, ripercorrendo la storia attraverso i suoi ricordi e quelli dei suoi avi. Praticamente un Unicum nel settore. Come se non ba-
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stasse, Alvise è sta-to tra i protagonistii dell’evento “24ore.... con MIchelangelo - Carrara e il marmo di Michelangelo” o al Louvre di Parigi, Francia. Lazzareschi è stato invitato e intervistato dal giornalista di Figaro Histoire Geoffroy Caillet in qualità di Maître marbrier (Maestro marmista) e ha tra l’altro spiegato come Michelangelo prediligesse scolpire il marmo ordinario e non statuario perchè il primo gli permetteva di realizzare particolari con una dovizia altrimenti non possibile. Se il marmo e le Alpe Apuane vi appassionano, avete trovato la vostra prossima lettura!
&Calcestruzzo
Cave Il Metso Truck Body ha una fodera fatta in gomma che dura ben sei volte più a lungo rispetto al cassone del dumper tradizionale.
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Casseforme
Corridoio speciale per Doha er la fase di costruzione di Al Bustan Street South a Doha (Qatar), Peri, multinazionale tedesca tra i maggiori produttori al mondo di casseforme e impalcature, ha utilizzato il sistema di puntellamento PD 8
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e una combinazione di sistemi dal portafoglio PERI Up Flex, oltre a una soluzione Variokit (sistema modulare per opere infrastrutturali) su misura con torri di puntellamento pesanti VST. I lavori del corridoio infrastrutturale Sabah Al Ahmad dovranno concludersi in tempo per l'inizio della Coppa del mondo FIFA 2022.
Quattro strade con una moltitudine di ponti autostradali a più corsie collegheranno i cinque stadi di calcio di Doha alle aree settentrionali e meridionali della città. Il progetto di costruzione di Al Bustan Street South è una delle quattro parti che compongono il progetto di infrastruttura e presenta ponti per una lunghezza totale di oltre 10 km. La strada esistente è attualmente composta da tre corsie in ciascuna direzione, e sarà estesa da una a due corsie su ciascun lato. Durante i lavori, sono stati utilizzati piattaforme di lavoro, torri di scale, punti di accesso per lavori di finitura e ponteggi sospesi. www.peri.it
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EDUCAZIONE
AL NOLEGGIO Testi e foto di Fabrizio Parati
i sono momenti dell'esistenza professionale in cui ci si trova in spazi di manovra meno accoglienti del solito. È allora che bisogna sviluppare le proprie facoltà riflessive, inventare degli strumenti di crescita, stabilire nuovi canali di lavoro. I più industriosi e sagaci fanno così. E così ha fatto Lorini. Nata nel 1974, a Montichiari (BS), come impresa edile, per iniziativa di Pietro Lorini, ma occupata in prevalenza nell'esecuzione di lavori stradali di grande rilevanza, a un certo punto, l’Impresa edile Lorini Geom. Pietro, in concomitanza con un periodo di crisi, ha dovuto confrontarsi con l'aspra situazione di avere parte del proprio parco macchine fermo e inutilizzato. A quel punto è stato necessario trovare un nuovo abito profes-
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sionale e si è scelto di indossare quello del noleggio, seppure con una foggia insolita: mettendo a disposizione del noleggio le attrezzatture e le macchine che sostavano inoperose all’interno dell’azienda. Ma se locare, locatio e locator erano termini familiari già nell'antica Roma, lo erano un poco meno nell'Italia degli anni Novanta del secolo scorso, cioè in una realtà in cui l'idea della proprietà dei mezzi era una convinzione granitica. E, pertanto, Lorini I VOLTI DI NOLEGGIO LORINI Pietro Lorini, con i figli Daniele, Andrea e Patrizia, che con lui sono alla guida dell’azienda bresciana. Rosella, la moglie di Pietro, gestisce la parte amministrativa dell’azienda.
&Noleggio
Sollevamento
Nata negli anni Novanta dallâ&#x20AC;&#x2122;intuizione di Pietro Lorini, la Noleggio Lorini è oggi annoverata tra le maggiori aziende di noleggio del Nord Italia
Flotte
LA SEDE MILANESE di Noleggio Lorini, di 15mila m2, si affianca a quelle di Montichiari, Calcinato, Castegnato. Tra poco aprirà anche a Torino (a sinistra, un’immagine storica della prima sede bresciana). Lorini sarà al Samoter 2020.
ha dovuto prima imparare e poi dare uno statuto al noleggio di macchine movimento terra in Italia. Tra i precursori del settore, ha modellato la propria conoscenza dell’attività di noleggio con frequenti viaggi di apprendimento in Inghilterra, Francia, Spagna, negli Stati Uniti e in Giappone. “Non era facile noleggiare. La gente non sapeva dell'esistenza del noleggio e non capiva che stava comprando un servizio e non una macchina. Abbiamo dovuto educare al noleggio”, ci dice Pietro Lorini, da Costruzioni incontrato nella sede milanese, di 15mila m2, [100] febbraio 2020 Costruzioni
di cui 3.000 coperti, della Noleggio Lorini aperta due anni fa a Cassina de Pecchi. Le idee vive, prima o poi, predominano: a pochi anni dall’avvio, l’attività di Lorini guadagna consensi e territorio: nel 1993 nasce, a Poncarale (BS), la “C.N.B. centro noleggio bresciano”, che fornisce in locazione macchinari e attrezzature per il movimento terra e dei lavori stradali. Qualche anno di attività in continua, sostenuta crescita e si arriva al varo della Noleggio Lorini, con prima sede a Montichiari (BS). Oggi, 2020, la Noleggio Lorini è una delle realtà di maggior rilievo nel
&Noleggio
Sollevamento
100 macchine! Lo scorso anno, Noleggio Lorini ha acquistato ben 100 macchine Yanmar: dagli escavatori più piccoli a quelli da 12 t. Anche chi dovesse avere i punti di vista più appassionati e più unilaterali riconoscerebbe che, per quella che è la dimensione del mercato italiano, si tratta di una “signora” trattativa, che testimonia, oltre che della volontà di investire di Lorini, delle potenzialità e delle opportunità che l’azienda bresciana può esprimere. Antonio Perna (nell’immagine qui sotto), Area Sales Manager di Yanmar, con noi in visita alla sede milanese di Noleggio Lorini: “La trattativa conclusa con Lorini è anche il segno della fiducia che l’azienda bresciana ha dato a Yanmar; fiducia che è maturata anche dalla soddisfazione ricavata da anni di collaborazione”. Il “sodalizio” commeciale tra Yanmar e Lorini, infatti, è un saggio di continuità e proficua collaborazione: il rapporto si è avviato sin dalla fondazione della Noleggio Lorini.
settore del noleggio generalista nel Nord Italia e può vantare l’offerta di oltre 2.000 macchine, scelte tra le eccellenze di ogni produttore, che sono distribuite tra le sedi di Milano e di Montichiari e tra le filiali, entrambe in provincia di Brescia, di Calcinato e di Castegnato, dieci officine mobili, e clienti in tutta Italia, ma anche in Germania, Ungheria e anche nello Sri Lanka. Non è tutto: ad aprile 2020, a Torino, Noleggio Lorini aprirà una nuova struttura. L’azienda, gestita da Pietro Lorini con i propri tre figli, ha tutto ciò che il cliente può sperare di trovare: minie-
scavatori girosagoma, escavatori cingolati e gommati, minipale gommate e cingolate, pale e terne gommate, sollevatori telescopici, carrelli elevatori, trivelle idrauliche, cesoie, pinze frantumatrici, martelli demolitori, ma ha anche in catalogo attrezzature per il giardinaggio e, da un paio d’anni, furgoni e veicoli commerciali. Per capirci: si va dagli escavatori da 5 a 350 q, passando da piattaforme aeree di ogni genere da 8 a oltre 40 m, dalle autovetture alle carotatrici, fino ad arrivare alle attrezzature più disparate come dissuasore di talpe. Tutti i bacini di utenCostruzioni febbraio 2020 [101]
Flotte za sono così raggiunti e soddisfatti. Del resto, l’esaltazione della diversificazione del parco macchine è una delle ragioni che ha consentito a Lorini di affacciarsi sul mercato con la credibilità di chi è in grado di rispondere a tutte le sollecitazioni che gli arrivino. Nel corso degli anni, Noleggio Lorini ha corroborato la flotta dei mezzi destinati al sollevamento.
Il calibro del servizio Noleggio breve, a lungo termine e con contratto aperto (possibilità di sostituire una macchina con un altro mezzo dalle caratteristiche diverse, pur mantenendo la stessa scontistica concordata in fase di preventivo): sono le soluzioni offerte ai clienti. Sono poi possibili contratti personalizzati, che sono esito dell’esperienza maturata sui cantieri nel corso di decenni di attività. Noleggio Lorini ha lo sguardo attento e costante sul calibro del servizio offerto, se è vero che il proprio personale accompagna il cliente in cantiere per sopralluoghi
e per verifiche sulla scelta del macchinario più adeguato al lavoro da svolgere, se al cliente vengono forniti costi certi, e se, oltre a periodiche verifiche delle macchine date a noleggio, vengono svolte manutenzioni ordinarie su tutti i mezzi della flotta. Un servizio di noleggio che non contempli un’adeguato e conseguente servizio di assistenza sarebbe mutilo. È qui che interviene il personale tecnico dell’azienda Lorini che, approdando in cantiere, svolge gli interventi utili per consentire la continuità dei lavori. E se il guasto non è risolvibile in cantiere si procede con l’immediata sostituzione della macchina con un mezzo che abbia identiche caratteristiche. Altra idea importante dell’azienda è quella che guarda con continuità al tema della sicurezza. In collaborazione con IPAF, Lorini ha allestito una struttura per ospitare corsi finalizzati a elargire le nozioni per l’uso delle macchine in sicurezza, allo scopo di dare agli operatori una formazione tecnica adeguata. IL PARCO MACCHINE ammonta a oltre 2.000 mezzi, scelti tra le eccellenze d’ogni produttore, che sono distribuiti tra le sedi di Milano e di Montichiari e tra le filiali bresciane di Calcinato e di Castegnato.
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Al di sopra e oltre. Porta la tua azienda a un livello superiore con la Demag AC 300-6. Unisce uno sbraccio unico nel suo genere con la forza e la capacità di sollevare 15 tonnellate con un braccio che raggiunge in completa estensione gli 80 metri AC 300-6 ha una grande versatilità, può adattarsi alle esigenze di lavori di diverso tipo ed è la gru più piccola della gamma Demag AC a braccio impennabile. Grazie al fatto che la prolunga HAV e molti componenti sono condivisibili con quelli delle gru Demag a 5 assi puoi sfruttare meglio il tuo investimento e ridurre la quantità di pezzi di ricambio da tenere in magazzino. Above. Ahead. Always.
Autogrù
Un’autogrù tira l’altra Aveva già in flotta una AC 40 City, e ora ha acquisito tre Demag AC 45 City. È l’azienda tedesca Steil Kranarbeiten, con sede a Treviri.
l personale di Steil Kranarbeiten, azienda tedesca con sede a Saarwellingen, non manca una salda convinzione: ritiene che l’autogru Demag AC 45 City sia una macchina
A
che dovrebbe essere presente in ogni flotta aziendale. La Steil Kranarbeiten ha acquisito, in contemporanea, tre di queste tre assi per destinarle a tre diverse località: un sarà di stanza
presso la sede di Saarwellingen, un’altra sarà allocata a Bierbach e, l'ultima, andrà a Ludwigshafen per lavorare su BASF. “Abbiamo già in flotta una AC 40 City”, dice Birgit Steil, direttore
&Noleggio
Sollevamento generale di Steil Kranarbeiten, “che riteniamo sia un mezzo imbattibile per essere impiegato in luoghi di lavoro con spazi stretti, grazie al proprio design compatto. L’abbiamo battezzata, infatti, la nostra due ruote”. Le positive esperienze d’uso avute con la AC 40 City di Demag hanno indirizzato la scelta verso l’acquisto di nuove DEMAG, con caratteristiche e prestazioni superiori a quelle della AC 40 City. “Utilizzeremo le tre nuove AC 45 City in ambienti di lavoro chiusi, perché è lì che ci servono ed è lì che possono davvero brillare”. Del resto, la AC 45 City è nota per assicurare grandi
prestazioni operando in piccoli spazi. Si tratta di una tre assi, di soli 8,69 m di lunghezza (la lunghezza del carro è di soli 7,2 m), di 2,55 m di larghezza e di 3,16 m d’altezza, con capacità di sollevamento di 45 t. Con la propria altezza contenuta, la AC 45 City si trova davvero a proprio
agio dove lo spazio scarseggia. E opera con facilità anche in virtù del proprio sistema di estensione variabile degli stabilizzatori. La compatta sezione del braccio principale della AC 45 City, che è di soli 7,80 m, permette di condurre l’inclinazione
del braccio in condizione prossima alla verticale. “Le nostre migliori aspettative sono state, per ora, più che soddisfatte anche dalle Demag AC 45 City: ognuna di esse ha superato il proprio primo test a pieni voti”, puntualizza Birgit Steil. demagmobilecranes.com
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Piattaforme forme a aeree
LE IBRIDE ITALIANE Come tutte le macchine ibride di Genie, la piattaforma Z Z-60 60 FE è interamente prodotta nello stabilimento italiano di Umbertide (PG). Ed è sempre più richiesta
Testi e foto di Fabrizio Parati
[106] febbraio 2020 Costruzioni
&Noleggio
Sollevamento ublimare è tutt'altro che equivalente a dare una descrizione del reale valore del prodotto, anche se, nell'illustrare alcune macchine, la comunione con l’enfasi viene quasi da sé. Crediamo, tuttavia, di essere apostoli del “vero”, se diciamo che la piattaforma ibrida e semovente a braccio articolato Z-60 FE di Genie rientra nella felice categoria di quelle macchine che sono studiate per il futuro. Fornita a noleggio da CGT Edilizia (che vende e noleggia nell'intero territorio nazionale con tredici filiali dirette, trentatre concessionari e ventidue officine autorizzate) all’azienda Geo Freezer Montaggi, di San Cataldo, provincia di Potenza, la Z-60 FE è stata da noi apprezzata al lavoro in un cantiere per la costruzione dell'ampliamento di un prefabbricato di un centro logistico. Per essere precisi, in cantiere sono impegnate due articolate Genie, che lavora-
S
SILENZIOSA E PERFORMANTE La Genie Z-60 FE è una piattaforma semovente ibrida a braccio articolato in grado di assicurare dieci ore di lavoro consecutive.
Costruzioni febbraio 2020 [107]
Piattaforme aeree
La Z-60 FE in numeri Altezza massima di lavoro 20,16 m Altezza piano di calpestio 18,16 m Sbraccio orizzontale di lavoro 11,15 m Altezza massima di scavalcamento 7,39 m Lunghezza piattaforma 76 cm Larghezza piattaforma 1,83 m Altezza a riposo 2,54 m Altezza di trasporto (jib ripiegato) 2,62 m Lunghezza a riposo 8,15 m Lunghezza di trasporto (jib ripiegato) 6,30 m Larghezza 2,49 m Interasse 2,49 m Altezza minima da terra 33 cm genielift.com/it cgtedilizia.it Online
no in concordanza con un sollevatore telescopico (fornito anche’esso a noleggio da CGT Edilizia). È nell’ordito delle sue caratteristiche tecniche che va cercata la vocazione al futuro della piattaforma semovente Genie. A partire dal fatto che lavora sempre in elettrico, ma dispone anche di un motore Kubota diesel 18,5 kW (24,8 HP) già conforme allo standard Stage V. Ma è anche una macchina sviluppata per allungare il ciclo della giornata lavorativa (sino a un im[108] febbraio 2020 Costruzioni
piego di 12 ore al giorno), dal momento che, pur lavorando in elettrico, ha il motore diesel che ricarica la batteria. Si ricarica in otto ore con la presa e in quattro con il motore. La macchina è stata pensata, naturalmente, per essere utilizzata sempre in modalità elettrica. Basti considerare che il serbatoio del carburante è molto piccolo, per incentivare “questo bisogno di ecosostenibilità”, come ci dice Marco Corradi, responsabile commerciale Genie per l’Italia, con noi in cantiere. La Z-60 FE ha una portata massima di 227 kg e l’altezza di scavalcamento è fissata a 7,40 m. Il design a doppio parallelogramma le consente rapidi spostamenti lungo i muri. La rotazione della torretta è di 355° continui, mentre il jib articolato, da 1,52 m, ha un raggio di lavoro di 135°. Fa bene tutto e lo fa come le sorelle maggiori, ma è più “slim”: ha le stesse prestazioni della popolare Genie Z-62/40, ma pesa 2.268 kg in meno. La piattaforma ha un sistema di trasmissione elettrica AC che consuma fino al 70% in meno di energia rispetto a un sistema idraulico. E lavora ovunque, offrendo la stessa ammirevole capacità di muoversi sui terreni
&Noleggio
Sollevamento
Genie e CGT Edilizia Marco Corradi, Responsabile commerciale Genie per l’Italia, ci tiene a evidenziare che “Genie ha strutturato un ottimo rapporto di collaborazione con CGT Edilizia. Sta andando avanti e crediamo andrà sempre meglio in futuro. Abbiamo fornito loro molti mezzi in tre anni, e il numero è in costante crescita. Le nostre macchine ibride sono interamente prodotte in Italia, presso il nostro stabilimento di Umbertide (PG), e la Z-45 FE, da 16 m, è stata anche progettata a Um-
bertide, dove abbiamo un nostro centro di progettazione di rilievo europeo. Sono macchine in cui noi crediamo molto e Terex AWP ha fatto molti investimenti sia nell'ampliamento della produzione sia nell'assunzione di molti ingegnieri. Il Gruppo crede molto nell'Italia e altrettanto fortemente crede nelle nostre giovani e non giovani leve. Vogliamo diventare il primo produttore di piattaforme aeree a livello europeo, ma sull’Italia c'è un focus molto particolare. E, tra parentesi, stiamo preparando qualcosa di nuovo che presenteremo All’Apex 2020, a Maastricht”.
IL DESIGN La Z-60 FE ha una portata massima di 227 kg e la sua altezza di scavalcamento è fissata a 7,40 m. Il design del doppio parallelogramma consente di avere spostamenti rapidi lungo tutte le superfici di lavoro.
IN CANTIERE Le due Genie nel cantiere da noi visistato mentre, con il supporto di un sollevatore telescopico, sono impegnate nel fissaggio dei pannelli isolanti sulla facciata del prefabbricato.
Costruzioni febbraio 2020 [109]
Piattaforme aeree
GLI UOMINI Da sinistra, Bruno Tarocco, Fleet Manager di CGT Edilizia, Salvatore Carlucci, titolare della Geo Freezer Montaggi, di San Cataldo (PZ), e Marco Corradi, Responsabile commerciale Italia di Genie.
più accidentati e in pendenza (25% quella superabile, e con allarme acustico se si supera quella consentita). Può essere impiegata anche negli spazi che richiedono prestazioni “pulite” (interni di edifici). La macchina ha assali oscillanti attivi e quattro ruote motrici e, quale scelta opzionale, può dotarsi di pneumatici antitraccia riempiti in poliuretano espanso. Tutto è reso ancora più efficace in forza di Genie Fast Mast, cioè un sistema brevettato che permette di passare dalla massima altezza di lavoro al livello del suolo in un solo movimento del braccio. Questa innegabile flessibità di impiego fa in modo che la Genie Z-60 FE sia, ogni giorno, tra le prime macchine a varcare la soglia del cantiere da noi visitato e tra le ultime a lasciare il luogo di lavoro.
L’Italia chiede Genie Nostra guida in cantiere, Bruno Tarocco, Responsabile flotta noleggio e assistenza tecnica di CGT Edilizia, assicura che “CGT Edilizia è orientata a aumentare sempre più gli investimenti nella parte ibrida ed è sempre più preparata a rispondere alle necessità che emergono dai cantieri sen[110] febbraio 2020 Costruzioni
sibili ai temi ambientali. Di qui la scelta di avvalersi di macchine come le piattaforme semoventi ibride di Genie. La fornitura tipo per un cantiere come quello in cui ci troviamo è di quattro macchine, cioè due sollevatori telescopici e due piattaforme aeree”. In cantiere si sta procedendo a realizzare il rivestimento di facciata dei capannoni prefabbricati con pannelli e la copertura in lamiera. Dopo il montaggio della struttura metallica, che viene tassellata al prefabbricato e che serve da supporto al montaggio dei pannelli isolanti, un sollevatore telescopico con ventosa porta il pannello isolante in quota e, a quel punto, le due Genie Z-60 FE intervengono per il fissaggio dei pannelli stessi. Di supporto, un piccolo Manitou per lo scarico del materiale. Marco Corradi, Responsabile commerciale Genie per l’Italia, ci tiene a evidenziare che “Genie ha strutturato un ottimo rapporto di collaborazione con CGT Edilizia. Del resto, CGT Edilizia ci sta chiedendo con sempre più frequenza questo tipo di macchina. E, in generale, anche in Italia ne stiamo vendendo molte, proprio a fronte di un crescente bisogno di macchine ecosostenibili. Sono, quelle ibride, macchine in cui noi crediamo con molta fermezza”.
Autogrù
Il cielo sopra Magonza È tra le più potenti gru a 6 assi presenti sul mercato ed è pensata, come ovvio, per fornire grandi prestazioni. Ne ha dato prova in questo cantiere tedesco la Grove GMK6400, con capacità di sollevamento di 400 t e, per avere una potenza maggiore, dotata del MegaWingLift. Il MegaWingLift automontante, brevettato, elimina la necessità di una gru ausiliaria per il montaggio e aumenta la capacità di sollevamento della gru stessa (sul braccio principale da 60 m) fino al 70%, e fino al 400% quando si utilizza un braccio mobile. La macchina ha poi il sistema MegaDrive, che contempla due assali a trazione idrostatica, attivati automaticamente a bassa velocità, per offrire una guida più omogenea e una migliore
È
trazione negli spostamenti in cantiere. Il MegaDrive fornisce, in sostanza, i vantaggi della trasmissione tradizionale e di quella idrostatica. La trasmissione idrostatica offre potenza e precisione nel controllo della gru per manovre a bassa velocità sui cantieri. Funziona quando la gru viaggia a velocità inferiori a 20 km/h. A velocità superiori il sistema lascia spazio a una trasmissione tradizionale. Con queste caratteristiche d’eccellenza, la Grove GMK6400, di proprietà della società BKL, ha contribuito alla costruzione, sulla Ingelheimer Aue, a
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Magonza, in Germania, di una nuova centrale di cogenerazione. Progetto con un volume di investimenti di 100 milioni di euro. Con la propria potente capacità di sollevamento, la gru Grove si è dimostrata perfetta per l’impegnativo
alloggiamento della copertura della nuova centrale. La Grove GMK6400 ha posizionato con cura, e in solo metà giornata, la copertura - un componente del peso di 35 t e con diametro di 12 m a un’altezza di 36 m. manitowoccranes.com
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Sollevatori telescopici
Potenza adeguata, consumo ridotto, comfort in cantiere e possibilitĂ di lavorare in ogni spazio. Anche il piĂš contenuto
REGNA SUI COMPATTI Testi e foto di Fabrizio Parati [114] febbraio 2020 Costruzioni
&Noleggio
Sollevamento
PADRONE PRIVILEGIATO di tutti gli spazi del cantiere, il Manitou MT625H Easy arriva ovunque e sale anche le scale delle stazioni ferroviarie! (foto in alto).
el 1958 nasce il carrello Manitou, su idea di Marcel Braud. Dopo 21 filiali, 11 siti di produzione, 3.700 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato di 1,3 miliardi di euro, siamo a oggi: il 2020 vede la fruttuosa presenza in cantiere del sollevatore MT625H Easy. Lo abbiamo visto al lavoro negli spazi, in fase di riqualificazione, della
N
stazione FS di Como San Giovanni. Aspetto in fase di rinnovamento, con una completa riqualificazione dei pavimenti, degli arredi, delle murature e una migliorata accessibilitĂ , con nuove disposizioni per eliminare le attuali le barriere architettoniche, sono gli interventi su cui si struttura il cantiere comasco. Qui il solCostruzioni febbraio 2020 [115]
Sollevatori telescopici PER L’AMBITO URBANO con la propria larghezza e altezza inferiori ai 2 m, con l’altezza di sollevamento di 5,85 m e con la capacità massima di 2.500 kg.
levatore telescopico Manitou MT625H Easy, fornito a noleggio dall'azienda Soldi, di Ceriano Laghetto (MB), misura la propria indispensabile presenza in cantiere con la caratteristica che meglio lo definisce: arriva dovunque. Una macchina adattabile a qualsiasi area di lavoro, perché ha la compattezza necessaria per muoversi negli spazi più ristretti e accidentati, in forza anche delle proprie quattro ruote motrici. Con una larghezza e un'altezza inferiori ai 2 m, un’altezza di 3,90 m, uno sbraccio massimo di 3,40 m, un’altezza massima di sollevamento di 5,85 m e una capacità massima di 2.500 kg, l'MT625H Easy è, infatti, un sollevatore pensato per l'edilizia e per i lavori di ristrutturazione in ambito urbano. In qualsiasi cantiere di una certa importanza una macchina così è utilissima, perché va a movimentare qualsiasi tipo di bancale, il cemento, la sabbia, ecc. “Normalmente lo noleggiamo con forche e benna”, ci dice Alessandro Soldi (per altro, la macchina ha la testa del braccio rinforzata proprio per l’uso con benna). [116] febbraio 2020 Costruzioni
Una macchina, più soluzioni I motivi direttori che hanno ispirato e diretto Manitou nel progettare l’MT625H Easy sono quelli del vantaggioso 3x1. Vale a dire: dare al cliente, riuniti in una sola macchina, tutti i vantaggi della pala, del sollevatore telescopico e del carrello undustriale. A questa molteplicità di funzioni si associano la semplicità di utilizzo, di manutenzione e di trasporto. L’apertura del resistente cofano motore verso l’alto e in due parti dà la possibilità di raggiungere con comodità i vari componenti del sollevatore. Tra l’altro, il cofano è anche removibile ed è realizzato in Telene, cioè una resina termo indurita che assorbe gli urti senza subire deformazioni. Un cofano che non chiede, in sostanza, grandi attenzioni: ha un’alta resistenza al calore e alle vibrazioni, è facile da ripararare, è leggero e si sostituisce facilmente. L'MT625H Easy dà molto e chiede relativamente poco: il cambio dell’olio idraulico è previsto ogni 2.000 ore di lavoro, ma, soprattutto, il sollevatore è costruito per evitare preventivamente i problemi, perché presenta una riduzione delle parti esposte, i fanali posteriori sono integrati al contrappeso, è predisposta la protezione sia dei cilindri sia delle tubazioni e la parte bassa della porta è in lamiera. Inoltre, il controllo diagnostico di manutenzione è garan-
&Noleggio
Sollevamento
IN CABINA il cruscotto con display digitale restituisce i principali dati di funzionamento della macchina. L’ISOLAMENTO ACUSTICO è assicurato dall’insonorizzazione del tetto e delle pareti del sollevatore e dall’isolamento del blocco motore.
tito dal quadro strumenti che riporta codici di errore, assicurando la possibilità di interventi tempestivi. La gamma MT Easy di Manitou, a cui l’MT625H Easy appartiene, esprime macchine con altezza di sollevamento compresa tra i 7 e i 18 m, con una trasmissione a convertitore di coppia, una motorizzazione con consumi contenuti Deutz, da 55 kW, e un cambio a 4 velocità. L’MT625H Easy può muoversi con una velocità sostenuta (sino a 25 km/h) ed è dotato di un potente freno a disco sul cardano che agisce sui 2 assali. Consapevole dell’importanza dei costi di gestione e attento a ridurre al minimo l’impatto ambientale, Manitou ha sviluppato il dispositivo Eco-mode. Questo sistema permette di limitare il consuCostruzioni febbraio 2020 [117]
Sollevatori telescopici
L’MT625H Easy in numeri Altezza massima di sollevamento Sbraccio massimo Capacità massima di sollevamento Lunghezza Larghezza Altezza Altezza libera dal suolo Peso a vuoto (con forche) Raggio di sterzo (est. ruote) Stabilizzatori Trasmissione Marca motore Potenza Velocità massima
5,85 m 3,40 m 2.500 kg 3,90 m 1,81 m 1,92 m 0,33 m 4.710 kg 3,31 m no idrostatica Kubota 36 kW 25 km/h
mo di gasolio fino al 20% durante i trasferimenti, diminuendo altresì la rumorosità e senza nessun impatto sulle prestazioni della macchina.
Piace anche agli operatori Apprezzabile la densità di accorgimenti che favoriscono l’uso del sollevatore in sicurezza, comodità e efficenza. La macchina è compatta, ma la cabina di guida, a norma di sicurezza ROPS/FOPS di livello 2, resistente agli effetti di capovolgimenti e cadute di oggetti pesanti, è spazioza e strutturata per accedervi con facilità, e, soprattutto, ospita i principali comandi a portata di mano e un quadro strumenti semplice e intuitivo. L’ampia vetratura, il motore laterale e la posizione con seduta alta offrono una visibilità a 360°, a garanzia della sicurezza di chi conduce la macchina e delle persone che si trovano in zona. E il benessere della riduzione del rumore è garantito, perché Manitou cura con particolare riguardo l’isolamento acustico delle cabine dei propri sollevatori (solo 76 dB) con l’insonorizzazione del tetto e con l’isolamento del blocco motore. Non manca, in cabina, un’informazione, esatta e completa, di tutto quanto occorre per lavorare. Il cruscotto con display digitale restituisce i dati della velocità, del senso di marcia inserito, il promemoria della manutenzione e ha una spia luminosa che indica l’allineamento delle ruote. E con una sola mano si possono gestire i movimenti di sollevamento e di abbassamento del braccio, l’uscita e il rientro dello sfilo, il brandeggio, i movimenti IL TELESCOPICO è al lavoro nel cantiere di riqualificazione della stazione FS di Como San Giovanni. A lato, Alessandro Soldi, titolare dell’azienda Soldi, con un operatore.
[118] febbraio 2020 Costruzioni
&Noleggio
Sollevamento
L’ALLESTIMENTO TIPICO è con forche e benna (la macchina ha la testa del braccio rinforzata proprio per l’uso con benna), ma Manitou offre la scelta tra molte attrezzature.
idraulici dell’accessorio e l’inversione del senso di marcia. La sicurezza dell’operatore è ulteriormente garantita dal rilevatore di presenza che si trova alloggiato all’interno del sedile di guida. I movimenti di traslazione del telescopico sono così consentiti solo quando l’operatore è seduto al proprio posto di guida. Quali scelte opzionali, sono disponibili una videocamera anteriore e una posteriore. La versatilità del telescopico si riscontra anche nella possibilità di sostituire, in pochi istanti, le attrezzature, con ECS – Easy Connect System, cioè un sistema che con-
Noleggio dal 2000 Dai primi passi mossi nel 1977, con la nascita della Soldi Paolo, ditta individuale di lavori stradali e movimento terra, a oggi, l’azienda Soldi ha conquistato clienti in tutta la Lombardia. Svolta decisiva nel 2000, quando la Soldi ha introdotto il servizio di noleggio a freddo di macchine movimento terra, promuovendo il ramo d’azienda che le ha permesso di affermarsi saldamente tra le realtà lombarde. Passione, visione strategica e innovazione sono le connotazioni che il fondatore Paolo ha trasmesso ai figli Erica, entrata in azienda nel 2004, e che ora gestisce il settore rifiuti e il lavoro in cantiere insieme al padre, e ad Alessandro, entrato nel 2008, che è il responsabile
sente un più agevole ricambio degli accessori. E qui l’offerta Manitou è davvero ricca, perché, oltre alla formula standard (con forche), si offre, ad esempio, la benna per movimentare materiali pesanti (massimo 2.000 kg al m3), che è anche disponibile, come scelta opzionale, con una lama d’usura imbullonata reversibile 500 HB, il braccetto tralicciato tubolare che, con un riuscito compromesso tra lunghezza e leggerezza, è utile per i carichi sospesi (capacità da 600 a 2.000 kg). Ci si può avvalere anche delle forche flottanti di diverse larghezze e capacità, per muovere carichi pallettizzati su terreni irregolari, e del braccetto estensibile per collocare copritetti e capriate. Non manca la spazzatrice 2 in 1: spazza e raccoglie.
del noleggio, dell’officina e dei ricambi. La capacità della Soldi, sperimentata negli anni, di adattarsi alle sempre mutevoli condizioni del mercato si è tradotta nell’opportunità di sviluppare un nuovo ramo d’azienda: la formazione obbligatoria, seguita da Erica e Paolo. Da qualche tempo, inoltre, si è stretta la collaborazione con alcuni magazzini edili della Lombardia, che sono diventati Nolo Point. Nel corso degli anni l’iniziativa si è estesa rendendo questa collaborazione, in costante crescita, la molla per un ulteriore ampliamento del raggio d’azione della società. “Lo scopo della Soldi”, ci dice Alessandro Soldi, “è quello di proseguire nell’espansione dell’attività familiare nell’ambito del noleggio, a caldo e a freddo, dell’officina, dei ricambi, dei rifiuti e della formazione, sviluppando al meglio questi settori”.
Costruzioni febbraio 2020 [119]
Sollevatori telescopici
VERDE
ELETTRICO Nuova gamma di sollevatori telescopici alimentati al 100% con batterie elettriche e autonomi per otto ore Testi di Fabrizio Parati e note dominanti del 2019 di Merlo: memoria e fatturato! Il Gruppo Merlo, infatti, proprio lo scorso anno, ha celebrato il cinquantacinquesimo anniversario dell’inaugurazione dell’attuale stabilimento e, soprattutto, ha registrato un 7% d’aumento di fatturato, con 1.000 telescopici venduti sul territorio italiano (la crescita, nondimeno, ha interessato anche i mercati esteri). Ma in Merlo uniscono alla pertinacia dell’innovazione la saggezza di non fermarsi alle autocelebrazioni e, così, hanno aperto il 2020 con un nuovo riconoscimento: il Samoter Innovation Award, ricevuto per il nuovo sollevatore telescopico e-Worker (vincitore nella categoria “sollevatori telescopici compact”). Si tratta di un sollevatore telescopico elettrico, disponibile sia in versione industriale sia agricola, capace di una capacità di movimentazione paragonabile a quella di un carrello industriale. Ultra-compatto, dotato di braccio telescopico, di una piastra multi-attrezzo e di una batteria che dura l’intera giornata lavorativa, l’e-Worker assicura un raggio di sterzo record, in particolare nella versione a due ruote motrici.
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Nuovi e verdi La gamma 100% elettrica si compone per ora di due modelli, per un totale di tre versioni: l’e-Worker 25.5-60, a 2 ruote motrici, l'e-Worker 25.5-60, con 4 ruote motrici e l’e-Worker 25.5-90, che di ruote motrici ne ha 4. I modelli 25.5-60 hanno una portata massima di 2.500 kg e un’altezza massima di sollevamento di 4,8 m, e così anche il 25.5-90 (portata di 2.500 kg e altezza massima di 4,8 m). A cambiare è la potenza: 44/60 kW/CV per il 25.5-60 e 66/90 per il 25.5-90. Merlo mette così a disposizione dei sollevatori telescopici dalle dimensioni compatte e realiz[120] febbraio 2020 Costruzioni
LA NUOVA GAMMA contempla due modelli in tre versioni. L’e-Worker 25.5-90, con 2 e con 4 ruote motrici, e l’e-Worker 25.5-60 a 2 ruote motrici.
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Sollevamento
Costruzioni febbraio 2020 [121]
Sollevatori telescopici
AGILE IN OGNI LUOGO grazie all’angolo di sterzo dell’assale posteriore e alle proprie ridotte dimensioni.
[122] febbraio 2020 Costruzioni
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Sollevamento
GLI E-WORKER in numeri. Le tre versioni dei nuovi telescopici hanno portata massima di 2.500 kg e altezza di sollevamento di 4,8 m.
zati con alimentazione integralmente elettrica. Il modulo elettrico è in grado di alimentare la pompa idraulica, per i movimenti del braccio, e i motori elettrici, per la trazione e movimentazione della macchina. Si gode di un’autonomia di otto ore, ma, con il meccanismo che consente il cambio semplice e rapido del pacco batterie, si ha la possibilità di lavorare h24. Un software consente di controllare lo stato delle batterie: vengono fornite le informazioni sulla carica residua. E’ lo stesso software che dà conto della velocità di trasferimento e di tutti i parametri di lavoro, che vengono proiettati in tempo reale sul computer di bordo presente in cabina.
Piccoli spazi e costi ridotti Con gli e-Worker cresce la possibilità di manovrare senza patemi d’animo negli spazi ristretti, grazie, oltre alle dimesioni contenute, all’angolo di sterzo dell’assale posteriore. In più, il carico rimane sempre all’interno dell’ingombro della macchina. I nuovi sollevatori telescopici Merlo esprimono, tra l’altro, doti di trazione superiori anche nelle situazioni off-road, e arrivano a superare pendenze di oltre il 40%. Piccoli spazi si associano a ridotti costi di esercizio, in rapporto a modelli con analoghe capacità, ma allestiti con motori termici alimentati a gasolio. Grazie a queste caratteristiche, la nuova gamma di sollevatori Merlo trova applicazioni in ambienti chiusi: dalle stalle ai magazzini, dalle rimesse di materiali agli spazi ingombri
delle industrie, ma si adattano molto bene anche per svolgere lavori in aree sotterranee. Molte, come di consueto, le attrezzatture di cui ci si può servire. La piastra anteriore porta-attrezzature degli eWorker, completa di bloccaggio idraulico Tac-lock, è ciò che permette il rapido cambio degli accessori. E tutto si gestisce dalla cabina di guida. Se la sostanza c’è ed è nuova ed è di sicuro interesse, la sicurezza dei nuovi telescopici e-Worker si stringe a consolidati principi costruttivi espressi da Merlo nel corso degli anni. In linea con i sollevatori telescopici tradizionali, questa nuova gamma elettrica risponde a tutte le normative di sicurezza attiva per la prevenzione al ribaltamento frontale e a quelle di sicurezza passiva, con protezioni di tipo FOPS e ROPS. La sicurezza si salda al tema della comodità d’uso: l’accesso comodo alla cabina di guida e l’ampio spazio a disposizione all’interno dell’abitacolo, cioè 785 mm in larghezza, garantiscono il più alto gradio di comodità e la più alta visibilità per tutti gli operatori. Dal comfort di guida a quello termico in ogni stagnione: per ottenerlo, il fianco della cabina è montabile e smontabile con facilità. Diamo i numeri, in chiusura. Sia l’e-Worker 25.5-60 2WD sia l’e-Worker 25.5-90 4WD hanno larghezza di 1.530 mm, altezza di 1.950 mm e lunghezza di 3.280 mm. Più grande il 25.5-90 4WD, salvo in lunghezza: larghezza 1.670 mm, altezza 1.960 mm e lunghezza di 3.280 mm. Costruzioni febbraio 2020 [123]
Allestimenti
42 veicoli Iveco con allestimento spargisale e lama spazzaneve sono stati consegnati ad Anas
42 Stralis spazzaneve per Anas icerca della qualità nella fornitura. Principio che accomuna e unisce il lavoro di due importanti imprese. Iveco ha consegnato ad Anas i primi mezzi di una fornitura di 42 veicoli Stralis X-Way attrezzati per la rimozione della neve, in merito al bando di gara indetto dall’Ente nazionale per la manutenzione delle strade e autostrade nazionali e la gestione delle attività invernali predisposto dall’azienda Giletta di Revello (specializzata nella produzione di macchine e attrezzature sgombraneve, spazzatrici, spargisale). La cerimonia di consegna si è tenuta in presenza di Roberto Mastrangelo, Responsabile Gestione Rete per Anas, Mihai
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Daderlat, Business Director per il Mercato Italia Iveco, Alessandro Oitana, Medium & Heavy Business Line Manager Iveco e Davide Testa, Key Account Direct Sales Iveco, e di Guido Giletta, titolare dell’omonima azienda di allestimento. Si tratta degli Stralis XWay, modello AD190X36 ON+, e fanno parte di una più ampia fornitura di 42 mezzi di gamma pesante destinati ai lavori di sgombero di strade e autostrade nell’ambito della gestione dell’attività invernali su tutto il territorio nazionale e che vanno a implementare una flotta di circa 700 unità. Nella versione On+, l’equipaggiamento dello Stralis X-Way prevede, oltre a un’architettura del telaio a sezione costante particolarmente solida e versatile, una maggiore
[124] febbraio 2020 Costruzioni
Cerimonia di consegna delle chiavi dei quarantadue Iveco Stralis X-Way ad Anas. Le nuove macchine vanno a completare una flotta di circa 700 unità.
altezza da terra e un paraurti più strutturato, caratteristiche ideali per affrontare il manto stradale impegnativo e le aspre condizioni invernali ai quali verrà sottoposto, completate con un allestimento spargisale e lama spazzaneve di colore arancio.
A gestire con professionalità e competenza gli adattamenti e la personalizzazione degli XWay, l’allestitore Giletta, essenziale per il completamento della fornitura al fianco di Iveco. www.iveco.com
UN NUOVO MODO DI INTENDERE IL MOVIMENTO TERRA
NUOVI ESCAVATORI SERIE R LA GAMMA BOBCAT DIVENTA ANCORA PIÙ FORTE Bobcat progetta e fabbrica pale compatte, escavatori, telescopici e più di 100 accessori diversi perché possiate fare al meglio il vostro lavoro. Da oltre 60 anni le nostre macchine dimostrano sul campo tutta la loro tenacia. Ma noi continuiamo a guardare al futuro, per modellarlo secondo le vostre esigenze. GLI ESCAVATORI COMPATTI DA 2 A 4 T DELLA NUOVA SERIE R NE SONO LA CONFERMA: prestazioni, manovrabilità e precisione assolute visibilità e comfort in cabina eccezionali
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Bobcat è una società del gruppo Doosan. Doosan è un leader globale nel settore delle macchine edili e movimento terra, delle soluzioni per l’acqua e l’energia, dei motori e dell’ingegneria, che da oltre un secolo serve con orgoglio i suoi clienti e le comunità. Bobcat e il logo Bobcat sono marchi registrati di Bobcat Company negli Stati Uniti e in altri paesi. ©2020 Bobcat Company. Tutti i diritti riservati.
Allestimenti ribaltabili
VASCHE HI-TECH PER IL CANTIERE Dall’azienda torinese un ribaltabile posteriore da 8 metri cubi a profilo poligonale, realizzato in acciaio antiusura Hb 400. Gli altri allestimenti per il comparto movimento terra In collaborazione con
VT SMALL SIZE IN NUMERI Marca Gervasi Lunghezza totale cassone 4.815 mm Lunghezza interna cassone 4.000 mm Larghezza cassone 2.430 mm Spessore pianale 6 mm Spessore sponde 4 mm Volume cassone 8 m3 Angolo di sollevamento max. 50° Tara cassone 2.310 kg Tara autotelaio cabinato 7.440 kg Peso totale a terra 18.000 kg Portata utile 10.560 kg Allestita su Man TgM 18.290 www.gervasiindustrial.it
[126] febbraio 2020 Costruzioni
perVoi
Provati
S
erve per il trasporto di inerti e di materiali fangosi il ribaltabile posteriore VT-SS (Small Size), realizzato dallo specialista Gervasi di Scalenghe (TO). La vasca a profilo poligonale, caratterizzata da una volumetria di 8 m3, è costruita in acciaio antiusura Hb 400 (cioè con lamiere di grado di durezza Brinell pari a 400), con fondo rinforzato di 6 mm di spessore e sponde da 4 mm. Il pianale è realizzato in un unico foglio di lamiera, mentre le sponde sono stampate a freddo mediante una pressa piegatrice. Questa tecnica costruttiva consente di ridurre al minimo il ricorso alle saldature, incrementano così la robustezza strutturale della vasca. Nella sezione posteriore del ribaltabile, a monte della prolunga sagomata per lo scarico in finitrice, sono presenti alcune lame di rinforzo in lamiera d’acciaio.
Costruzioni febbraio 2020 [127]
Allestimenti ribaltabili
Un tre quarti anteriore del veicolo, che permette di apprezzareil profilo poligonale della vasca e la testata anteriore del ribaltabile con il cilindro di ribaltamento completamente esteso e il supporto per la ruota di scorta.
L’allestimento, da abbinare a un camion a due assi di 18 tonnellate di massa totale a terra (nel caso specifico, un Man TGM 18.290 di 3.575 mm di passo), è disponibile anche con altre volumetrie di carico, nell’intervallo da 5 a 8 m3. Nella versione da 8 m3, fotografata di queste pagine, il cassone ha una lunghezza fuori tutto di 4.815 mm, una luce interna di 4.000 mm e un’altezza di 1.000 mm.
Ribaltamento con cilindro frontale Il sistema di ribaltamento è costituito da un pistone telescopico frontale, azionato da una pompa idraulica mossa, a sua volta, da una presa di forza (Pto). [128] febbraio 2020 Costruzioni
Sopra, da sinistra a destra, una vista del controtelaio del ribaltabile, l’interno del cassone, il serbatoio dell’olio del sistema di ribaltamento e un tre quarti posteriore dell’allestimento. Sono visibili le lame di rinforzo posteriori.
Il comando pneumatico per la salita e la discesa del cassone è situato nella cabina di guida, mentre il serbatoio per il fluido del circuito idraulico si trova sul lato sinistro del veicolo, dietro l’abitacolo. Alla sponda anteriore, dotata di tetto paracabina, sono vincolati il supporto del cilindro di ribaltamento e il sostegno della ruota di scorta che può essere rimossa, in caso di necessità, mediante un verricello.
perVoi
Provati
Cassoni per tutte le missioni Gervasi Industrial è una delle maggiori realtà a livello europeo nel comparto degli allestimenti per i veicoli industriali. Fondata nel 1973, la società torinese opera nella sede di Scalenghe dal 1979. Nel 2017, dopo un lungo periodo di intensa collaborazione, è entrato nella compagine societaria il Gruppo Cellino, specializzato nella realizzazione di carpenteria metallica. La strategia di sviluppo internazionale della Gervasi ha portato, nell’ultimo decennio, all’apertura di un sito produttivo a Kielce (Polonia) e di uno stabilimento di assemblaggio a Kaluga (Federazione Russa). Nel complesso, il 50 per cento circa dei volumi produttivi dello stabilimento di Scalenghe è destinato ai mercati africani, il 30 percento prende la strada dell’Europa dell’Est, 15 per cento è commercializzato sul mercato nazionale e il 5 per cento nelle nazioni dell’Estremo Oriente. La
La sponda posteriore a profilo poligonale, di tipo basculante, è dotata di un dispositivo di sganciamento automatico meccanico. L’allestimento è sottoposto a un ciclo di sabbiatura accurata SA 2.5 nell’impianto computerizzato a sviluppo verticale dotato di 14 turbine (governato da un controllore logico programmabile, Plc) della sede produttiva di Scalenghe. La sabbiatura serve per l’eliminazione totale, prima del processo di verniciatura con fondo acrilico e smalto di finitura, dei residui di ruggine, calamina e di altri composti derivanti dalle reazioni di ossidazione superficiale.
Così la ripartizione dei pesi assiali Nella configurazione illustrata in queste pagine, l’allestimento ha una tara di 2.310 Kg, il che si traduce in una portata utile di 10.560 Kg per un mezzo a due assi di 18.000 Kg di massa totale a terra. In condizioni di pieno carico, la ripartizione dei pesi prevede un 36% sull’anteriore (6.482
gamma di prodotto di Gervasi Industrial, focalizzata sugli allestimenti da cantiere, comprende sia ribaltabili per impieghi non gravosi, sia unità heavy duty pensate anche per il settore minerario ed estrattivo. I modelli con vasca di sezione rettangolare sono disponibili nelle varianti Semiroccia, Semiroccia Heavy Duty e Roccia. Ci sono, inoltre, in gamma allestimenti con cassone tondo (Round Body) e ribaltabili trilaterali (3-way) a sezione rettangolare o a profilo poligonale. Per gli impieghi nel settore minerario, la Gervasi propone la serie Sunrise Rock Dumper, con pistone di ribaltamento singolo o doppio. I modelli a pistone singolo hanno volumetrie di carico comprese fra 14 e 26 metri cubi, mentre per ribaltabili dotati di doppio pistone la cubatura varia da 24 a 28 metri cubi. Per il 2020 è prevista la ripresa della produzione di semirimorchi ribaltabili.
Sopra, le fasi di lavorazione di una vasca in acciaio con lamiera antiusura grado di durezza Brinell 400, fondo rinforzato di 6 mm di spessore e spugna da 4 mm.
Kg) e il rimanente 64% (pari a 11.518 Kg) sull’assale di trazione a ruote gemellate. Il core business della Gervasi Industrial consiste nella realizzazione di allestimenti cavacantiere, con un focus particolare sulle attrezzature per il settore minerario-estrattivo. A partire dal secondo semestre 2020, la società torinese riprenderà la produzione di semirimorchi ribaltabili, equipaggiati con assali Saf o Bpw. Le volumetrie di carico variano 25 e 33 m3. Con l’allargamento del portafoglio prodotti, Gervasi conta d’incrementare i volumi produttivi a 450 unità l’anno, rispetto alle oltre 300 realizzate nel 2019. L’obiettivo di medio-lungo termine è di toccare i 1.000 allestimenti annui. Costruzioni febbraio 2020 [129]
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Tutte le macchine Takeuchi sono Made in Japan.
TB210R
TB235-2
TB216
TB138FR
TB2150 HEAVY
TB219
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