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PUNTI DI VISTA MARKETING

Numeri da pandemia

Nadia Danzi Mentha – b2b solutions for the optical market info@menthaweb.it

Nella prima parte dell’anno 2020 (e purtroppo anche nell’ultima!), pur senza volerlo, siamo stati chiamati ad una trasformazione veloce delle nostre abitudini, a partire dall’utilizzo dei dispositivi digitali quale mezzo preferenziale di contatto con l’esterno durante la social distance. Ma quanto e come abbiamo utilizzato i device rispetto al solito? Una “fotografia” realizzata da Global Web Index, istituto di ricerche di mercato specializzato nel comportamento dei consumatori digitali, ha evidenziato le tendenze della prima parte della pandemia, raccogliendo le dichiarazioni di circa 1.000 persone di età̀ compresa tra 16 e 64 anni in diversi paesi tra cui l’Italia. A livello di comportamento, l’analisi sottolinea innanzitutto un incremento del bisogno di tenersi aggiornati: ben oltre un terzo degli italiani intervistati, in quasi tutte le fasce d’età ha guardato più spesso il telegiornale, mentre il segmento 25-34 anni ha promosso le piattaforme streaming e i social media. Per ciascun bisogno gli italiani hanno trovato una app da scaricare e da consultare sul proprio smartphone. L’osservatorio Starting Finance Deal -società di investimenti e consulenza- ha stimato una crescita digitalizzata sul territorio del 35% e un utilizzo medio giornaliero del telefono pari a 6 ore.

Causa lockdown, si sono valorizzate le videoconferenze, una modalità assai più agile e non meno efficace rispetto al canonico meeting fisico. Una soluzione molto gettonata dal punto di vista del business grazie alla possibilità di collegarsi con i compagni di lavoro ma, complice il desiderio di stemperare un po’ la tensione, l‘uso della videoconferenza si è diffuso anche tra amici e parenti. Il podio delle applicazioni più premiate dagli users si divide tra l’outsider Zoom che vanta 131 milioni di download al mondo, e la sorprendente Houseparty, molto diffusa tra gli utenti della generazione Z che possono incontrarsi in gruppo fino a 8 persone per “stanza”, facendo segnare un tasso di incremento di 423mila download. Rimane sempre molto amata dagli italiani l’applicazione Skype, usata quotidianamente da oltre 300.000 utenti Android.

Per quanto riguarda i social media, nel periodo di impossibilità di contatto sono diventati piazze virtuali di aggregazione, registrando un incremento del 24%, senza evidenti scostamenti tra Facebook, Instagram, Twitter. È interessante notare che il ruolo di questi canali si auspica modificato nel futuro, desiderando farlo passare da semplice intrattenitore ad ambasciatore dei valori del marchio. Almeno due italiani su tre del campione di analisi sarebbero soddisfatti se tali network riuscissero a tenere sotto controllo le fake news; ciò verrebbe considerato un utile strumento per la collettività, insieme ad una comunicazione veritiera. Durante il periodo di paure ed incertezze i consumatori non hanno voluto solo un buon prodotto, ma hanno cercato un’azienda che potessero sentire “vicina ed umana” grazie a suggerimenti concreti, utili e attendibili. Questi dati ci conducono ad un’opportuna riflessione sulla strada da percorrere, ossia quella dell’empatia comunicativa come capacità di accorciare le distanze. Un ultimo dato: l’85% degli utenti ha approvato il livello di supporto offerto dalle piccole realtà locali e il 78% quello delle grandi società. In sintesi, il pubblico ricerca serietà̀ e affidabilità̀ nei social media, nelle aziende e nei negozi di prossimità e la brand communication ha gli strumenti per potere e dovere continuare a rappresentare una spinta relazionale positiva per i consumatori.

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