MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO. FONDATO DA PAOLO ALTIERI
ELETTRICO O DIESEL, HVO, LNG O IBRIDO: LA PLURALITÀ È IL FUTURO
ELETTRICO O DIESEL, HVO, LNG O IBRIDO: LA PLURALITÀ È IL FUTURO
IL DIRETTORE COMMERCIALE E MARKETING: “OGGI TUTTA LA GAMMA È DISPONIBILE SIA
ELETTRICA SIA DIESEL. NOI SIAMO PRONTI”
Il messaggio è forte e chiaro. Però lo scenario italiano è ancora troppo penalizzante: gli incentivi statali sono lontanissimi dalle realtà degli altri paesi europei
Parte l'“eActros 600 European testing tour 2024”. È la più lunga prova su strada della storia di Mercedes-Benz. 13.000 km attraverso 20 paesi con un carico rimorchiabile di 40 tonnellate.
Inizia l’era del trasporto a lungo raggio full electric su rotte pianificate.
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In fiera tutta la nuova gamma, l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei clienti. Una line-up all’avanguardia, basata su un approccio multi-energetico integrata da servizi completi.
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Attraverso la concessionaria MAN Truck & Bus Alpiservice la piemontese Sedamyl ha firmato l'ordine per un eTgs 18.499, un trattore elettrico da 449 CV per il trasporto tra i propri stabilimenti di Saluzzo e Busca.
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Simone Martinelli illustra la visione di Scania: il costruttore produce e sviluppa veicoli elettrici ma completa la transizione energetica dando supporto ai clienti anche con altre soluzioni: dall’HVO all’LNG fino alla catena cinematica Diesel Super, che offre riduzioni del consumo di carburante e conseguenti minori emissioni di biossido di carbonio. Si parla di neutralità tecnologica, a Scania l’espressione non piace: vogliono parlare di pluralità tecnologica perché è una precisa scelta avere un ventaglio di possibilità. Neutralità vuol dire non scegliere, pluralità significa scegliere di mantenere tutta la gamma per aiutare realmente i clienti.
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Presentata al Transpotec l'intera gamma di prodotti F-Line e i relativi aggiornamenti, tra cui la tecnologia Ehpas (sterzo elettroidraulico) e la nuova trasmissione Ecotorq, ma anche i nuovi servizi, tra cui il ConnecTruck, il sistema di fleet management.
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Nuova EQT 100% elettrica. Tanto grande da accogliere tutte le tue scelte. Scoprila negli showroom e su mercedes-benz.it
EQT 200: WLTP ciclo misto: consumo di energia elettrica in kWh/100 km: 35,1 -17,4; Emissioni di CO2 (g/km): 0.
TRANSPOTEC – TIRIAMO LE SOMME
Il Transpotec Logitec è terminato: volti sorridenti davanti agli obiettivi ma i messaggi che abbiamo raccolto non sono certo rassicuranti. Come ha dichiarato ai nostri microfoni Marco Bonaveglio, direttore Commerciale e Marketing Renault Trucks, l’Italia è ferma agli “starting bloks”, siamo fermi ai blocchi di partenza. Chi più e chi meno tutto lamentano la poca lungimiranza delle istituzioni per quel che si deve fare per far veramente decollare la transizione ecologica. Tutti lamentano il divario tra gli incentivi che in Germania e in Austria arrivano a colmare l’80% della differenza del costo di un camion elettrico rispetto all’equivalente versione Diesel. L’80% del delta, considerando che il costo è 2,5 se non tre volte superiore; stiamo parlando di ordini di grandezza superiori ai 24 mila euro, che è la somma erogata in Italia. Questa disparità, in un mondo sempre più globalizzato, mette le imprese italiane nell’impossibilità di rinnovare la propria flotta con veicoli elettrici. Per fortuna la tecnologia attuale dei motori a ciclo Diesel consente l’impiego di carburanti alternativi a quelli di origine fossile, ma certamente non basta per rinnovare anche solo parte del parco circolante e comunque sarebbe una tappa temporanea, certo non un traguardo. Però il percorso oramai è segnato, come ha ribadito l’Ing. Simone Martinelli di Scania, le scelte sono già state fatte, i costruttori non possono più tornare indietro. Occorre che gli aiuti siano anche coerenti, come giustamente sottolinea Aldo Longana Ceo GreenForce. È inutile investire sulla creazione di centrali per la generazione di idrogeno e le conseguenti stazioni di rifornimento, come sta avvenendo con gli aiuti europei del NextGenerationEU, se gli incentivi per l’acquisto dei veicoli sono, a dir poco, assolutamente inadeguati. Così non si chiude il cerchio. Le stazioni rischiano di diventare solo una vetrina politica per mettersi in mostra: ci ricordiamo cosa fece un noto governatore anni fa proprio inaugurando una finta stazione di rifornimento di idrogeno. Non vorremmo cadere nella stessa situazione, purtroppo però ci siamo persino assuefatti a questi corsi e ricorsi storici. Forse è giunto il momento di farsi sentire di più, anche se con pacata e risoluta fermezza. A meno che non arrivino soluzioni stravolgenti come la guida autonoma: la sperimentazione, a quanto apprendiamo, sembra correre ma, anche in questo caso, le nostre infrastrutture sono ancora inadeguate. Un nuovo scenario tutto da scoprire, intanto cerchiamo di ottenere incentivi più cospicui per… staccarci dai blocchi di partenza.
MENSILE DI POLITICA, ECONOMIA, CULTURA E TECNICA DEL TRASPORTO
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Inceptio Technology, un'azienda leader nello sviluppo di tecnologie di guida autonoma per mezzi pesanti, ha annunciato che gli autocarri pesanti dotati del sistema di guida autonoma Inceptio e delle funzionalità Truck Navigate-on-Autopilot (T-NOA) hanno superato il significativo traguardo di 100 milioni di chilometri in operazioni commerciali sicure, rinforzando la leadership globale di Inceptio nella commercializzazione di autocarri autonomi. Questo risultato sottolinea il successo dell'impiego degli autocarri pesanti autonomi L3 e L2+ nel settore logistico a lunga percorrenza, comprendendo le consegne rapide, i trasporti a carico parziale di tipo less-thantruckload (LTL) nonché la logistica conto terzi. Ciò rispecchia, inoltre, il significativo valore offerto dagli autocarri autonomi agli operatori logistici. Ad agosto 2023, gli autocarri dotati di tecnologia Inceptio hanno percorso oltre 50 milioni di chilometri in operazioni commerciali sicure. Sulla scia di questo successo, Inceptio ha rapidamente aumentato il numero dei modelli di autocarri compatibili e ha superato il traguardo dei 100 milioni di chilometri alla fine di aprile 2024. Il sistema di guida autonoma di Inceptio copre l'83% delle autostrade nazionali cinesi che collegano sette importanti zone economiche. Nel corso dei 100 milioni di chilometri, 1.864 guidatori in totale hanno utilizzato autocarri L3 e L2+ dotati di tecnologia Inceptio nelle loro attività quotidiane e in totale sicurezza. Gli attuali clienti comprendono tutte le più importanti aziende di logistica cinesi quali, ad esempio, ZTO Express (NYSE: ZTO e HKEX: 2057), YTO Express (HKEX: 6123), STO Express (SZSE: 002468), JD Logistics (HKEX: 2618), e SF Express (SHE: 002352). Inceptio ha, inoltre, stabilito un'estesa impronta nell'intero segmento della logistica conto terzi, abbracciando i settori della catena del freddo, dell'automotive, delle bevande e dei beni di largo consumo tra molti altri, offrendo il proprio supporto a marchi globali come Budweiser e Nestlé. La tecnologia di guida autonoma di Inceptio si rivolge a una base utenti diversificata, dalle grandi aziende di logistica alle flotte di piccole dimensioni e agli operatori individuali. Inceptio ha collaborato con diversi produttori cinesi leader nel settore degli autocarri per pre-caricare i mezzi prodotti in serie con il Sistema di guida autonoma Inceptio. Queste partnership hanno espanso il numero di autocarri dotati di tecnologia Inceptio, e includono modelli popolari prodotti da Dongfeng, Sinotruk, Foton e Liuqi disponibili sia con configurazione degli assi 4x2 sia 6x4, così da soddisfare i diversificati requisiti del settore della logistica a lunga percorrenza. Nel corso di 100 milioni di chilometri, Inceptio ha dimostrato come la sua tecnologia di guida autonoma e le sue funzionalità T-NOA stiano spianando la strada a una migliore implementazione commerciale nel settore della logistica a lunga percorrenza grazie a funzioni aziendali più sicure, efficienti e profittevoli. La maggior parte delle tratte utilizzate dai maggiori corrieri espresso in Cina supera i 500 chilometri di lunghezza. Su queste tratte a ogni autocarro tradizionale sono normalmente assegnati due guidatori che lavorano a turno, così da minimizzare la fatica e garantire la sicurezza rispettando, al contempo, i ristretti tempi di consegna. Dato che gestisce più del 90% del viaggio, la soluzione di Inceptio rende la guida molto meno stancante, sia dal punto vista fisico sia dal punto di vista mentale. Di conseguenza, i corrieri espresso sono stati in grado di ridurre in modo significativo sia il numero di guidatori per autocarro sia i costi della manodopera su queste stesse tratte. Sui percorsi lunghi da 500 a 1.200 chilo-
metri Inceptio ha consentito di passare direttamente da due guidatori per autocarro a uno solo, con il risultato di un significativo risparmio in termini di manodopera: dal 40% al 50%. Sulle tratte che superano i 1.200 chilometri e nelle quali è stato implementato un modello di turnazione sugli autocarri autonomi, le tradizionali assegnazioni di 6-8 guidatori per tre autocarri sono state ridotte a cinque. Allo stesso modo, una tradizionale assegnazione di 8-10 guidatori per quattro autocarri è stata ridotta a sei, con una sostanziale diminuzione dei costi di manodopera e una migliore soddisfazione dei guidatori. I vantaggi sono altrettanto importanti per le aziende di logistica conto terzi, sia di grandi sia di piccole dimensioni. Per esempio, Huatai Logistics, un'azienda di logistica conto terzi specializzata nel trasporto di parti automotive su tratte lunghe in media 1.500 chilometri, ha visto il proprio rapporto guidatori-autocarri dimezzarsi grazie all'impiego di veicoli dotati di tecnologia Inceptio. In combinazione con una riduzione del consumo di carburante pari a 3-5 litri ogni 100 chilometri, il costo totale di possesso per chilometro è diminuito del 7-15%. Lo stellare record di sicurezza e il migliore comfort di guida offerti dagli autocarri autonomi hanno migliorato in modo significativo i tassi di presenza nella flotta e aumentato fino al 10% i chilometri percorsi da ogni autocarro ogni mese. Alcuni operatori individuali hanno, inoltre, osservato aumenti dei chilometri mensili percorsi da ogni autocarro nell'ordine del 10-20%, nonché di 2.500-5.500 RMB di reddito netto mensile dovuti al fondamentale miglioramento della sicurezza e del comfort di guida offerto dagli autocarri autonomi dotati di tecnologia Inceptio. I vantaggi legati al risparmio di carburante offerti dagli autocarri autonomi risultano particolarmente attraenti per gli operatori individuali. Inceptio sfrutta il suo potente sistema di R&S basato sui dati per iterare e migliorare rapidamente la propria tecnologia di guida autonoma. Questo sistema, che incorpora un'accurata ed efficiente acquisizione dei dati, un'elaborazione automatizzata basata su cloud, avanzati sistemi di scenario mining e di annotazione automatica, consente a Inceptio di affinare continuamente, e in tempo reale, il proprio algoritmo T-NOA leader del settore. Questo focus sui dati del mondo reale rappresenta un elemento chiave del vantaggio competitivo di Inceptio nel panorama della tecnologia di guida autonoma. Julian Ma, fondatore e CEO di Inceptio Technology, ha così commentato: "La tecnologia di guida autonoma di Inceptio e le sue funzionalità T-NOA stanno compiendo progressi significativi nella loro commercializzazione, consentendoci di superare rapidamente il traguardo dei 100 milioni di chilometri dopo aver superato quello dei 50 milioni di chilometri solo otto mesi fa. L'impatto che la nostra tecnologia sta avendo sul settore della logistica è profondo. L'implementazione commerciale di autocarri autonomi dotati di tecnologia Inceptio nel settore della logistica a lunga percorrenza è eccitante, tuttavia a essere davvero stimolanti sono la creatività e l'innovazione che i nostri clienti portano a tavola. Questo approccio basato sull'utente supera i confini relativi a come questi autocarri autonomi sono utilizzati, aprendo nuovi modi di implementare la nostra tecnologia. Più dati raccogliamo, più rapidamente saremo in grado di affinare i nostri algoritmi e di migliorare la nostra soluzione fullstack. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner OEM costruttori di autocarri per offrire una sicurezza, un'efficienza e una redditività ancora superiori ai clienti del settore logistico”.
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Il direttore Commerciale e Marketing ci illustra le novità: “Oggi tutta la gamma è disponibile sia elettrica sia Diesel. Noi siamo pronti”. Il messaggio è forte e chiaro. Però lo scenario italiano è ancora troppo penalizzante: gli incentivi statali sono lontanissimi dalle realtà degli altri paesi europei e l’infrastruttura è ancora inadeguata alla realizzazione della transizione energetica
Piatto ricco mi ci ficco. Lo stand di Renault Trucks alla Fiera dei trasporti pullula di novità, ma quel che espongono è solo una parte. Con orgoglio Marco Bonaveglio, direttore Commerciale e Marketing di Renault Trucks, esordisce così alla nostra intervista: “È la prima volta che possiamo presentare tutta la gamma, da 2,8 a 44 tonnellate, in entrambe le motorizzazioni sia elettriche sia Diesel: se avessimo voluto portare tutti i veicoli in gamma sarebbero stati 18”. Poi passa ad analizzare lo stato dell’arte della transizione energetica: “Stiamo vivendo un momento storico: l’ultimo cambio radicale è avvenuto con il passaggio dal cavallo al carro”. Il direttore indica una foto alle sue spalle che, in qualche modo, vuole rappresentare il presente e il prossimo futuro: “Nell’immagine si vede una strada tortuosa, quindi non priva di difficoltà, ma in disce-
sa, che porta a una scogliera con tanto verde”, lasciando intendere poi che occorre un intervento governativo ben più sostanzioso. Prosegue quindi analizzando il prodotto: “Le grosse novità, escludendo i leggeri, riguardano la Gamma D (distribuzione) con le cabine D wide. Per la prima volta facciamo vedere un veicolo con la cabina completamente aggiornata disponibile sia elettrico, con batterie da 94 kWh (ne può montare fino a sei) per autonomia fino a 300 km, per lavori cittadini o raccolta rifiuti e distribuzione dalle 16 alle 26 tonnellate, sia Diesel da 7,5 tonnellate fino a 26”. “La grossa novità sull’elettrico è il C – continua la carrellata il direttore - non molto diffuso in Italia, veicolo con l’approccio al cantiere, molto utilizzato in Europa, in Italia arriverà soprattutto in quelle città che richiedono l’accesso a veicoli non Diesel, proprio come Milano: silenzioso, non vibra, ed è senza emissioni allo scarico, il primo veicolo elettrico pesante
con batterie da 90 kWh, fino a un massimo di sei, per un totale di 540 kWh per circa 300 km di autonomia”. “Poi c’è il T - conclude Bonaveglio la descrizione dei nuovi modelli esposti in fiera - con il muso spostato di 15 cm; gli elettrici hanno la possibilità di estendere il muso per avere una cabina più aerodinamica, anche lui 540 kWh, autonomia simile, ideale per il trasporto regionale”. Dall’excursus sulla gamma chiediamo come pensa che il mercato italiano possa evolvere nel medio termine; la risposta di Bonaveglio è molto precisa: “A oggi sappiamo che la tecnologia è in costante evoluzione, le batterie miglioreranno, si andrà sempre con l’energia sugli assali per consentire autonomie via via più lunghe; oggi l’elettrico copre solo una piccola fetta di mercato”. L’analisi della situazione
Per la prima volta avremmo potuto portare tutta la gamma nelle due motorizzazioni: elettrica o Diesel
MARCO BONAVEGLIO direttore Commerciale e Marketing Renault Trucks
Non usa mezzi termini per disegnare l'enorme divario tra gli incentivi tedeschi (l80% di delta costo con l'equivalente Diesel) e i nostri modesti 24 mila euro.
italiana è perentoria: “Il problema in Italia è legato agli incentivi: oggi un veicolo elettrico costa da 2,5 a tre volte il corrispondente Diesel, se lo Stato non interviene con contributi a colmare o almeno ridurre il divario, non si può pretendere che il mercato decolli. Se guardiamo ai paesi confinanti abbiamo la Germania e l’Austria che vanno a colmare l’80% della differenza tra Diesel ed elettrico, la Francia arriva a importi fino a 170 mila euro a veicolo, la Spagna più o meno a 150 mila euro di contributo erogati in modo molto semplice, mentre in Italia siamo fermi a 24 mila euro a veicolo. A questo problema si aggiunge la carenza dell’infrastruttu-
Nelle cabine Renault Trucks c'è grande attenzione all'ergonomia, con la plancia rivolta verso il conducente, con il giusto uso della tecnologia, non troppo invasiva fino a rischiare di diventare distraente.
ra, manca una spinta governativa non solo all’uso, ma anche all’obbligo di avere nelle gare d’appalto un po’ di veicoli elettrici. Sostanzialmente il mercato è ancora ai blocchi di partenza, partirà ma occorre che il governo si allinei”. Poi passa a sottolineare quanto ha fatto e sta facendo Renault Trucks, aggiungendo altre problematiche che affliggono la realtà italiana: “Il messaggio di Renault Trucks è chiaro: noi ci siamo, la tecnologia oramai c’è su tutta la linea, abbiamo iniziato con la gamma distribuzione già da 2019, a livello di circolante in Italia siamo quelli che ne hanno di più, un po’ di esperienza l’abbiamo fatta, abbiamo
L’intera gamma Renault Trucks oggi si articola in 18 veicoli differenti: per la prima volta ogni modello Diesel ha il suo corrispondente 100% elettrico.
formato e adeguato le officine. A tutto questo si aggiunge un ulteriore problema italiano, quello del costo energetico, da noi molto più alto rispetto ad altri Paesi europei, quindi, ci troviamo a lavorare con clienti che hanno già un’infrastruttura adeguata che consente loro di sfruttare i propri pannelli fotovoltaici, un sistema circolare ‘a casa’, ma se sono costretti unicamente a comprare l’energia diventa ancor più difficile”.
Chiediamo se ci sono novità commerciali imminenti; Bonaveglio risponde con quel che sta avvenendo proprio presso il loro stand nel corso della fiera: “A breve avremo una consegna importante a
un grosso cliente nel mantovano, Autotrasporti Rutilli Adolfo; la fornitura non è corposa dal punto di vista numerico, tre Master elettici più un D a giungo, ma è un messaggio forte: la città di Mantova richiede a chi traporta certe merci di arrivare con veicoli a zero emissioni allo scarico. Il cliente ha fatto un accordo con noi per adeguarsi alle richieste della città”.
Marco Bonaveglio conclude l’intervista sottolineando quanto i clienti siano lusingati a ricevere riconoscimenti proprio davanti al pubblico del Transpotec: nel corso della fiera consegneranno un K particolare a un cliente di Ferrara, undici T a un’azienda di Napoli. Imminenti an-
che nuove consegne alla Melandri Trasporti di Faenza (RA), azienda specializzata nella movimentazione di rifiuti: 18 Turbo compound 480 CV 13 litri, veicoli particolarmente efficienti, come dichiarano gli stessi clienti che raggiungono anche il 10% di risparmio carburante. Non c’è più tempo per approfondire gli argomenti legati al coronamento dell’offerta legata all’aggiornamento delle cabine e ai servizi di monitoraggio. La promessa, reciproca, è che presto ci incontreremo nella sede di Pero, alle porte di Milano, l’officina di proprietà Renault Trucks dal 2022 che presidia il territorio dalla capitale economica italiana.
ono stati due anni di intenso lavoro perché abbiamo praticamente rinnovato tutta la gamma”, esordisce così Mauro Monfredini, Marketing Manager Daf. Il riferimento è ai modelli presenti al Transpotec. “Devo precisare che siamo ancora gli unici costruttori sul mercato ad aver adottato la nuova normativa pesi/misure, con cabine più allungate. In breve, le nuove regole dicono che se il Costruttore si prefigge lo scopo di diminuire le emissioni di CO2, abbassare i consumi, massimizzare la sicurezza e il comfort dell’autista, può allungare la cabina. Daf ha colto questa occasione, ripensando da zero l’abitacolo (non si tratta di un semplice restyling) e migliorando l’aerodinamica del 20%. Il risultato è stato eccellente perché abbiamo ottenuto una diminuzione dei consumi del 10%, abbassamento testato, se non bastasse, durante due anni di prove estenuanti. Questi cambiamenti hanno influenzato tutta la gamma: la XF di nuova generazione, ancora presente nei listini, la XG e XG+, con cabine maggiorate di 46 cm (le uniche oggi sul mercato), la XD, la gamma C (Construction), fino alla XB”. “I risparmi maggiori, grazie all’aerodinamicità, si hanno sui veicoli più grandi, quelli di lungo raggio. I veicoli trasporto regionale o locale si distinguono per una cabina più confortevole, maggior spazio all’interno, vetratura più ampia, quindi una maggiore visibilità (+30%)”, precisa Monfredini. Dopo questi importanti cambiamenti, dopo aver conseguito per due anni consecutivi il titolo di “Truck of the Year” (2022 e 2023), dopo i numerosi premi in tema di sostenibilità green e minor consumi, dopo aver raggiunto la classificazione dei veicoli Daf in classe VECTO 3 (la più alta per conseguire il maggior sconto sui pedaggi autostradali), il Costruttore olandese presenta la summa di questi anni
Un Costruttore in pieno fermento che non si ferma mai: dal rinnovamento di tutta la gamma, presentata al Transpotec, al potenziamento dell’offerta dei carri, fino all’elettrico, su cui lavora già da sei anni. Poi ci sono le cabine allungate e i nuovi veicoli “Efficiency Champions”. Ecco tutte le novità in tema di sostenibilità ambientale e di decarbonizzazione
DAF ha introdotto un allungamento della parte frontale della cabina, crescita resa possibile dalla nuova normativa europea su masse e dimensioni.
di intenso lavoro, ovvero nuova gamma Efficiency Champions, perché per Daf la road map che porta alla decarbonizzazione è già una realtà. “Questi veicoli rappresentano un investimento per il cliente”, precisa Monfredini, “considerato che, per sei anni, il veicolo acquistato mantiene la classe VECTO 3”. VECTO è stato introdotto e reso obbligatorio nel 2019 dalla normativa dell'UE in materia di emissioni di CO2. Si tratta di un modulo software che simula le emissioni di CO2 e il consumo di carburante di un insieme di veicoli sulla base dei dati immessi dal produttore. Questi dati possono includere le specifiche del veicolo, i carichi, i carburanti e i percorsi. A partire dal 1o gennaio 2019, tutti i nuovi veicoli venduti nell'UE con peso lordo superiore a 3.500 kg devono essere corredati da una dichiarazione certificata delle emissioni di CO2 e del consumo di carburante, creata tramite VECTO. Più la classe VECTO è alta, maggiore è lo sconto, quindi il risparmio, sui pedaggi autostradali. E il futuro? “Anche noi puntiamo
Devo precisare che siamo ancora gli unici costruttori sul mercato ad aver adottato la nuova normativa pesi/misure
MAURO MONFREDINI Marketing Manager Daf
sull’elettrico, che rappresenta il nostro domani”, precisa Monfredini. “Oggi però miriamo a potenziare l’offerta sui carri, con tante nuove proposte. Grazie appunto alla nuova cabina, possiamo produrre carri più lunghi, senza perdere in manovrabilità: è il caso dell’XT tre assi frigo esposto in fiera, che trasporta 24 pallets anziché 23, consentendo una diminuzione dei consumi. Abbiamo in cantiere nuovi progetti per gli allestitori: tra le novità che bollono in pentola, stiamo pensando alla figura di un esperto che si occuperà solamente di carri e che sarà l’interfaccia tra i dealer e gli allestitori. Avremo programmi specifici, i “plug and play”, ovvero l’estrema personalizzazione dell’allestimento, che va ben oltre la tradizionale configurazione del veicolo: per esempio, noi parametriamo le centraline e le prese di forza, cabliamo il veicolo come vuole l’allestitore. Oggi questa possibilità è generica per allestimento, entro l’anno sarà specifica per ogni allestitore. “Il vantaggio”, continua Monfredini, “è che il lavoro è svolto in fabbrica, l’allestitore risparmia tempo e costi.
proposito dei veicoli con la spina, Monfredini precisa che “avremo una gamma completa di trattori e di carri, con le prime demo che arriveranno entro l’estate”. Il manager spiega che “sull’elettrico siamo impegnati già da sei anni; sulle strade circola un esemplare della seconda generazione del CF, un trattore che è stato consegnato a dicembre del 2022 a Italtrans, azienda di trasporto e logistica leader nel settore della GDO con sede in provincia di Bergamo, vettore specializzato nel trasporto a temperatura controllata. È il primo trattore Daf CF Electric immatricolato in Italia, veicolo facile da utilizzare, alla stregua di qualsiasi mezzo a propulsione convenzionale. Questo ci ha permesso, tra gli altri, di abbattere non solo le emissioni, ma di ridurre sensibilmente l’inquinamento acustico grazie ai livelli minimi di rumorosità, rispondendo ai sempre più severi criteri richiesti per il trasporto in città e nel rispetto delle comunità che serviamo quotidianamente. Il CF di Italtrans non sarà certo l’unico esemplare che vedremo circolare su strada, ne consegneremo altri entro la fine di quest’anno”.
Intervistiamo l’Ing. Simone Martinelli, tra i responsabili dei settori che riguardano la sostenibilità. Sin dall’inizio chiarisce quanto sia fondamentale fornire supporto ai clienti per migliorare l’efficienza del parco circolante non solo con soluzioni elettriche. Così ci presenta la visione dell’azienda svedese: “La sostenibilità per Scania si realizza con carburanti alternativi da fonti rinnovabili, con l’elettrificazione, ma anche con la catena cinematica Super, che garantisce consumi inferiori dell’8% rispetto alla generazione precedente. I nostri clienti ci stanno dimostrando di raggiungere risultati ancora superiori alle nostre aspettative: alcuni ci parlano di valori del 10 o addirittura dell’11% di riduzione dei consumi. Il risparmio non è quindi soltanto economico ma va anche nella direzione della sostenibilità: ogni goccia di Diesel risparmiata implica una riduzione della CO2 emessa”. Martinelli prosegue concentrando l’attenzione sui carburanti di origine
“Driving the Shift” recita il biglietto da visita. L’Ing. Simone Martinelli ci illustra la visione di Scania: il costruttore svedese produce e sviluppa veicoli elettrici ma completa la transizione energetica dando supporto ai clienti anche con altre soluzioni: dall’HVO all’LNG fino alla catena cinematica Diesel Super, che offre riduzioni del consumo di carburante e conseguenti emissioni di CO2
biologica e il metano: “Da oltre dieci anni tutti i nostri motori a ciclo Diesel sono compatibili con l’HVO (olio vegetale idrotrattato cioè carburante sintetico prodotto da materie prime sostenibili), questo permette un abbattimento della CO2 fino al 90%. Ma abbiamo anche altre soluzioni, come il metano liquefatto che, nella forma bio, consente un abbattimento della CO2 fino al 90%. Il nostro cliente CST crede molto in questa tecnologia: parliamo di 70 veicoli che entreranno presto a far parte della sua flotta. Scania ripone fiducia nel metano proponendo due
Si parla di neutralità tecnologica, a Scania l’espressione non piace: preferiscono parlare di pluralità tecnologica perché è una precisa scelta offrire un ventaglio di possibilità.
nuove motorizzazioni, 420 e 460 CV; CST ha scelto un mix di queste due soluzioni. Abbiamo la possibilità di fornire un’autonomia molto importante per quanto riguarda l’LNG: la nostra soluzione massima sul trattore stradale è di 343 kg di carburante, che consente un’autonomia fino a 1.400 km. Con il continuo sviluppo dell’infrastruttura, più di 150 stazioni di LNG, oggi il metano permette di gestire la logistica in modo ottimale”. Ovviamente nella carrellata delle soluzioni alternative non può mancare l’elettrico. Prosegue quin-
di l’ingegnere: “Protagonista nello stand, abbiamo il primo trattore che forniamo a Chiggiato, altro nostro cliente. In questo momento l’elettrico è una vera e propria sfida, però abbiamo committenti che credono fermamente nella sostenibilità anche con l’elettrico. In questo settore abbiamo soluzioni che vanno dai 400 ai 450 kW, significano 610 CV e 3.500 Nm di coppia, erogata tutta e subito, senza interruzione di coppia, perché abbiamo una e-machine, composta da tre motori elettrici accoppiati a un cambio a sei rapporti, che consen-
Lo Scania Super 460R tra i concorrenti è risultato sia il più
leggero (7.040 kg) sia quello in grado di mantenere la velocità media maggiore pari a 79,70 km/h.
IL TEST SI CONCENTRA DAVVERO SU QUELLO CHE È UN REQUISITO FONDAMENTALE DEL NOSTRO SETTORE: OFFRIRE AI CLIENTI LA MASSIMA EFFICIENZA: IL PROPULSORE SUPER CONSENTE RISPARMI FINO ALL’8%
te questa continuità. Le autonomie, con la soluzione che vediamo nello stand, consentono percorrenze fino a 400 km a 40 tonnellate”. Oltre allo stand ci sono i veicoli col marchio del Grifone nell’area test&drive, così ci spiega Martinelli: “Nell’area test abbiamo messo a disposizione dei nostri clienti un trattore elettrico con il quale abbiamo fatto moltissime prove in questi giorni per fornire loro la possibilità di provare, per alcuni per la prima volta, un mezzo pesante elettrico. Stiamo raccogliendo feedback molto interessanti perché le sensazioni di guida sono realmente mozzafiato con erogazione di coppia senza pari, unite alla silenziosità e, ovviamente, alle emissioni zero allo scarico. Le emissioni “well to wheel” (associate quindi al ciclo di produzione dell’elettricità consumata, ndr) dipendono da come viene ricaricato il veicolo: con 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili arriviamo a un abbattimento fino al 99%”. Simone Martinelli arriva così al cuore dell’intervista, esternando la visione del costruttore svedese riguardo alla sostenibilità “In sintesi, Scania ha un ventaglio di soluzioni che vanno ad aiutare il percorso di sostenibilità dei nostri clienti. Qualcuno parla di neutralità tecnologica, a noi questa espressione non piace affatto: noi parliamo di pluralità tecnologica perché è una precisa scelta avere un ventaglio di possibilità. Neutralità vuol dire non
ILconcorso annuale Green Truck, organizzato da due tra le più autorevoli riviste tedesche, Trucker e Verkehrs-Rundschau, a partire dal 2011, è giunto alla quattordicesima edizione. Scania ha ottenuto nove vittorie in totale, quattro secondi posti e un quinto posto. Nessun altro marchio si avvicina ai risultati ottenuti dal marchio del Grifone. Il vincitore del premio è identificato applicando un calcolo che copre tutti gli aspetti rilevanti dell'efficienza e della sostenibilità dei trasporti: consumo di carburante, velocità media, volume di AdBlue utilizzato e contenimento del peso del camion. Su una distanza di 100 km, la differenza di consumo rispetto al secondo classificato è di 0,41 litri di carburante. Considerando il fatto che un camion per il lungo raggio percorre in Europa mediamente 150.000 km all'anno, questo fa sì che Scania consenta un risparmio carburante di oltre 600 litri annuali rispetto al concorrente più prossimo. Con un peso di 7.040 kg, lo Scania 460R è risultato anche il veicolo più leggero e ha raggiunto la velocità media più elevata, pari a 79,70 km/h. Un traguardo ottenuto anche grazie all’aggiornamento del sistema CCAP (Cruise Control with Active Prediction) introdotto da Scania nel maggio 2023.
Stefan Dorski, Senior Vice President and Head of Scania Trucks, ha dichiarato: “Scania partecipa a molti test con la stampa in Europa, ma il Green Truck Award si concentra davvero su quello che è un requisito fondamentale del nostro settore: offrire ai clienti la massima efficienza. Il nostro gruppo propulsore basato su Super, introdotto nel 2021, ha portato un nuovo livello di prestazioni sul mercato, con un risparmio di carburante di oltre l’8%, di cui i nostri clienti beneficiano nelle loro operazioni quotidiane”.
scegliere, pluralità significa scegliere di mantenere tutta la gamma in modo tale da poter aiutare realmente i nostri clienti”. L’analisi dello scenario futuro è per Martinelli non del tutto ben delineato: “L’orizzonte che abbiamo davanti e, a parer mio, un po’ nebuloso nel senso che abbiamo alcuni obiettivi a livello europeo che sono basati sulle emissioni allo scarico, sappiamo che sono stati recentemente confermati, quindi arrivare al -90% al 2040 significa che la strada è l’e-mobility. D’altra parte, contemporaneamente, c’è anche l’Euro 7, che dovrebbe essere introdotto a fine decennio e che rischia di essere una tecnologia che è in contrasto con quanto abbiamo appena detto. Il problema è che per una Casa costruttrice la strada è tracciata, come investimenti siamo già al punto di non ritorno sull’elettrico”. I problemi del mercato italiano sono ben noti, conclude l’ingegnere: “L’infrastruttura di ricarica non è adeguata, ma questo è solo uno dei problemi. Se la sostenibilità deve essere anche economica, oggi
il trasportatore, la logistica, la committenza, devono fare anche i conti con i costi: in questo momento raggiungere un punto di pareggio è fattibile solo per alcune applicazioni, soprattutto a livello europeo, per altre è più sfidante (per non dire impossibile, ndr). Abbiamo sicuramente bisogno di incentivi per far decollare la tecnologia, certamente il modello tedesco dell’anno scorso potrebbe essere un obiettivo cui tendere”. Per raggiungerli, spiega Martinelli, “Noi siamo impegnati in diverse associazioni con lo scopo di fare lobby, in senso positivo del termine, per cercare di spingere per avere incentivi più sostanziosi: con il decreto legato alla sostenibilità e il decreto rinnova parco, il totale dell’incentivo è di 24 mila euro, somma sicuramente non sufficiente per far decollare l’utilizzo dell’elettrico, specie rispetto ad altre nazioni, prima fra tutte la Germania, che copre l’80% del delta del costo con l’equivalente versione Diesel. Diciamo che questa è la stella polare europea, quindi un obiettivo al quale tendere”.
di Mattia Eccheli Fieramilano
Veicoli, ma non solo. Iveco ha approfittato del Transpotec Logitec 2024 per esibire 14 modelli delle gamme leggera, media e pesante e per presentare altre soluzioni. Per esempio, il progetto per l'ottimizzazione dei consumi “Classe -10 e Lode” oppure le attività di Iveco Services, il programma studiato per supportare i clienti nella gestione del veicolo o della flotta in modo “facile e produttivo, riducendo il costo totale di esercizio e massimizzando l’autonomia e l’efficienza
energetica del veicolo”. Alla fiera era presente anche Gate, la società di Iveco Group fondata per promuovere il trasporto commerciale sostenibile, che ha proposto la formula di noleggio “pay-per-use” su misura legata all'eDaily MY 2024, equipaggiato con due pacchi batteria da 74 kWh e un canone mensile fisso con un'offerta personalizzata basata sull'effettivo utilizzo. Tra gli altri servizi, Gate offre anche conguagli basati sui consumi effettivi: i clienti possono optare fra i pacchetti Easy, Energy ed eManager. È tornata al salone anche Iveco Capital con i propri servizi finanziari per la mobilità: ha lanciato la carta Eurowag
Il Salone del Transpotec Logitec è stata la cornice ideale per lanciare sul mercato italiano tutta la nuova gamma, l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei clienti. Una numerosissima line-up all’avanguardia, basata su un approccio multi-energetico, integrata da una gamma di servizi progettata per offrire soluzioni di mobilità davvero complete
L“sfilata” milanese di Iveco al Transpotec Logitec ha riguardato 14 modelli delle gamme leggera, media e pesante. Quella leggera è basata sul Daily, il rodato furgone di taglia grande. In vetrina c'erano sei versioni, quattro con motori a gasolio compatibili con gli HVO e trasmissione automatica HiMatic a 8 marce e due elettriche con batterie da 74 kWh e motore da 140 kW (190 CV). Le prime erano la 35S16A8V da 12 m3 alimentata dal 2.3 litri Euro 6E da 156 CV proposta anche come telaio cabinato e passo di 3,45 metri, la 35S21HA8 CRV/P come furgone a doppia cabina a 7 posti e oltre 8 m3 di volumetria di carico con il tremila Euro 6E da 207 CV, la 35C18HA8 telaio cabinato con ruote posteriori gemellate, passo da 3,45 metri e propulsore da 3.0 litri e 176 CV (compatibile con gli HVO). Le due declinazioni a zero emissioni erano invece gli eDaily 35S14EV/P furgone da 12 m3 e 42S14E telaio cabinato con passo di 3.45 metri. Il veicolo si può guidare con patente B fino a 42,5 quintali di massa totale a terra e ha prese per la ricarica HVPTO da 15kW a 400V e LVPTO da 2.5 kW a 12V che permettono anche il rifornimento Fast Charge da 80kW. La “star” della gamma media è stato l'Eurocargo con la trasmissione automatica ZF a 8 marce proposto sia con il motore diesel sia con Tector 7 CNG da 250 CV. Il primo era allestito con box (modello ML180E32/P) e ottimizzato anche dal punto di vista del risparmio carburante, con una riduzione dei consumi fino al 5%, oltre che con interni progettati per garantire maggiore ergonomia all’autista, mentre il secondo disponeva di pacchi bombole da 3x115 lato destro e sinistro, rallentatore elettromagnetico e Silent Mode per abbassare il livello di rumorosità fino a 72dB(A), “ideale per gli impieghi notturni nei centri urbani”, suggerisce Iveco. La gamma pesante era articolata sull'X-Way, sul T-Way e sulle varie declinazioni dell'SWay, inclusa quella elettrica. Il primo era in vetrina come trattore 4x2 (AS440X58T/P ON+) con il motore a gasolio e la cabina AS tetto basso con paraurti ibrido e telaio dallo spessore di 7,7 millimetri con Hi-Traction (trazione idrostatica assale anteriore), il secondo come AD410T54 cabinato 8x4 con vasca ribaltabile alimentato dal propulsore diesel XCursor 13 da 540 CV con cambio automatizzato a 12 marce. Due degli S-Way portati al Transpotec erano a gasolio: quello alimentabile anche a HVO (AS440S58T/PI era un trattore 4x2 che montava l'XCursor 13 (fino al 10% di risparmio di carburante) con cabina Active Space e mensola di supporto centrale e quello cabinato 6x2 (AD260S40Y/FS VAN) spinto dal Cursor 9 da 400 CV abbinato al cambio automatizzato a 12 marce e cabina AD con volante multifunzione, cluster TFT da 10'' e, tra le altre cose, filtro ad aria sollevato per liberare spazio sul telaio. La versione CNG (anche a biometano) 4x2 (AS440S50T/FP CNG) con la caratteristica livrea dei Metallica era equipaggiata con la nuova unità a metano accreditata di una percorrenza fino a 800 km. L'S-eWay, infine, in declinazione 4x2, ha un'autonomia elettrica fino a 500 km grazie a nove batterie da 82 kWh (738 in totale) che si possono ricaricare fino all'80% in un'ora e mezzo grazie al sistema rapido fino a 350 kW. La potenza di 480 kW (più di 650 CV) e 1.800 Nm di coppia.
Iveco S-eWay in versione 4x2: ha un'autonomia elettrica fino a 500 km grazie a nove batterie da 82 kWh ciascuna, per un totale di 738 kWh.
per l'acquisto del carburante, per il pagamento dei pedaggi e per le soluzioni di rimborso dell’Iva, ma non solo. Basato sulle esperienze di “Used Plus” (1995) e “Ok Trucks” (2015), “Iveco Certified Pre-Owned” è il nuovo marchio creato per vendere i veicoli usati, settore nel quale il Costruttore ha rivendicato il proprio ruolo quasi pionieristico. “Iveco è stato tra i primi in Europa a commercializzare, oltre ai veicoli a trazione diesel, i veicoli a gas naturale usati – è stato ricordato in occasione del Transpotec – accelerando il rinnovo del parco nella rotazione dello stock e proponendo ai propri clienti prodotti sempre più nuovi con caratteristiche di sostenibilità e qualità ai vertici della categoria”. Con l'inedito brand, l'orizzonte riguarderà anche l’elettrico. L'obiettivo è quello di “contribuire in modo concreto e sostenibile alla decarbonizzazione del settore”, informa Iveco. I dieci pilastri dell'operazione “Pre-Owned” sono la certificazione dei prodotti, della qualità, della rete, della garanzia (un'estensione fino a 36 mesi in tutta Europa), della manutenzione, dei ricambi, dell'assistenza (ci sono i pacchetti TopCare), della connettività, dei servizi di supporto (assistenza 24 ore su 24 per 7 giorni la settimana e 2.000 punti di riferimento nel Vecchio Continente) e delle soluzioni finanziarie.
La progressiva riduzione delle emissioni viene perseguita dal Costruttore anche con il suo approccio multi-energia, che non compromette né a redditività né la produttività dei veicoli. In questo senso, i due fiori all'occhiello sono l'Iveco S-eWay, il primo mezzo pesante totalmente elettrico costruito interamente, e l’eDaily, la declinazione a batteria dell'apprezzato furgone di taglia grande, peraltro a listino anche con motorizzazioni diesel compatibile anche con la soluzione HVO e a metano nelle versioni fossile e bio.
“Il Salone è stata la cornice ideale per lanciare sul mercato italiano
tutta la nuova gamma Iveco, l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei nostri clienti”, ha sintetizzato Massimiliano Perri, direttore generale Iveco Italia. Il manager ha parlato di una “line-up all’avanguardia, basata su un approccio multi-energetico, integrata da una gamma di servizi progettata per offrire soluzioni di mobilità complete”. Iveco sente di essere “diventato partner di fiducia dei suoi clienti, supportandoli nell’affrontare il cambiamento e nel superare con successo le sfide di ogni giorno”. All'evento milanese, il mondo di Iveco è stato concentrato in un orizzonte espositivo di 2.000 mq che ha ospitato anche l'inedito Eurocargo. Si tratta della versione più avanzata di sempre della gamma, equipaggiata con una rivista strumentazione digitale, con i nuovi ADAS e, fra le altre cose, anche la trasmissione automatica ZF a 8 rapporti, in grado di ridurre i consumi fino al 5%. Il veicolo dispone anche dell'ultima generazione di motori Tector 7 CNG che ne fanno il solo fra le 12 e le 18 tonnellate anche a gas naturale, una soluzione per le imprese che puntano a ridurre le emissioni. L'unità da 6.7 litri è disponibile con 220, 250 e 280 CV. L'Eurocargo ha motori più potenti (Iveco parla anche dei “migliori consumi della sua categoria”) che promettono un contenimento delle emissioni di CO2 fino al 10% rispetto al Tector 7 a gasolio. Con l'adozione di serbatoi da 115 litri cresce anche l'autonomia senza che il volume di carico ne risenta. L'altra grande novità del Salone è stato l'Iveco S-Way equipaggiato con il motore XCursor 13, con la guida predittiva e un'aerodinamica migliorata. Il Costruttore ha dichiarato un abbattimento dei consumi fino al 10%. Nella versione a gas naturale ha una potenza di 500 CV con 2.200 Nm di coppia a fronte di una riduzione del consumo di carburante fino all'11%.
LOGICOMPANY3
Alla fiera del trasporto e della logistica di Milano
è stata formalizzata la sinergia a tre per un futuro a zero emissioni fra la filiale nazionale di Daimler Truck, LC3 Trasporti e Lidl Italia
accordo è stato ufficializzato in occasione del Transportec 2024, anche se la società umbra (il quartier generale è a Gubbio), prima azienda a farlo, lo scorso novembre aveva già confermato l'acquisto di 30 Mercedes eActros 600, ossia il primo trattore con la Stella a trazione elettrica per il trasporto a lungo raggio. LC3 Trasporti, un brand della Logicompany3 Srl, si presenta su Linkedin come “la prima azienda sostenibile nel trasporto merci su gomma in Italia” e vanta un impegno portato avanti negli anni per ridurre le emissioni su strada della propria flotta, che alla fine dello scorso anno era di 254 mezzi. Nel 2023 la metà dei veicoli era alimentata Bio-LNG, il 42% a diesel HVO, ossia un car-
burante sostenibile prodotto con oli vegetali idrotrattati, il 6% a Bio-CNG e il restante 2% a batteria. Con l'acquisto degli eActros la quota elettrica è destinata ad aumentare per limitare ulteriormente l'impatto ambientale, anche se il prossimo traguardo già annunciato dalla società è l'idrogeno, con la tecnologia a celle a combustibile. “Questa partnership – ha spiegato Michele Ambrogi, presidente LC3 Trasporti – rappresenta un passo significativo verso il futuro del trasporto a zero emissioni”. “La nostra azienda – ha proseguito – è alla costante ricerca di soluzioni innovative per garantire ai nostri clienti un servizio logistico efficiente e all’avanguardia sotto il punto di vista dell’impatto ambientale. Oggi portiamo avanti la nostra missione per raggiungere tale obiettivo entro il 2040 mettendo a segno l’ennesi-
L'acquisto di 30 motori a batteria con le insegne della Stella da parte dell'azienda per la logistica a lungo raggio era stato anticipato già lo scorso novembre.
mo primato che abbiamo il piacere di condividere con due partner d’eccezione come Daimler Truck Italia e Lidl”. Con l’impiego dei nuovi eActros 600 l'azienda conta di coniugare l'efficacia operativa con il rispetto per l'ambiente.
“Il nostro eActros 600 costituisce il futuro dell’industria dei trasporti – ha sintetizzato Maurizio Pompei, Ceo Daimler Truck Italia – e siamo lieti che Lidl abbracci questa visione. Il fulcro della nostra filosofia per il trasporto a batteria
Il nostro eActros 600 costituisce il futuro dell’industria dei trasporti
MAURIZIO POMPEI Ceo Daimler Truck Italia
Questa partnership rappresenta un passo significativo verso il futuro del trasporto a zero emissioni
MICHELE AMBROGI Presidente LC3 Trasporti
sulle lunghe percorrenze consiste nell’offerta ai clienti di un ecosistema, che comprende la tecnologia dei veicoli, la consulenza, l’infrastruttura di ricarica e l’assistenza”. Il costruttore tedesco stima che entro la fine del decennio i veicoli industriali a zero emissioni rappresenteranno fino al 60% delle vendite totali in Europa: “Da qui a cinque anni avremo un portafoglio completo di prodotti neutrali in termini di CO2, con veicoli che spaziano dalla distribuzione pesante, regionale fino al lungo raggio”, ha concluso il manager.
La decarbonizzazione è un obiettivo comune e Lidl farà ricorso alla logistica a zero emissioni della LC3 Trasporti per “migliorare la catena di approvvigionamento e distribuzione, riducendo al contempo l’impatto ambientale”. Il colosso tedesco del commercio al dettaglio
di prodotti alimentari conta oltre 12.000 esercizi a livello globale e una catena di 750 supermercati in Italia, che sono riforniti quotidianamente attraverso 11 piattaforme: “Siamo consapevoli dell’impatto che il comparto logistico ha sull’ambiente – ha ammesso Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia – e per questo da anni, abbiamo intrapreso un percorso di graduale decarbonizzazione dei trasporti”. Silvestri ha spiegato che Lidl è convinta che “la riduzione delle emissioni passi anche attraverso la scelta di mezzi di trasporto più sostenibili”: “È pertanto un onore – ha proseguito – annunciare questa collaborazione con Daimler Truck Italia e LC3, partner con i quali condividiamo gli stessi valori di sostenibilità. Siamo lieti di essere fra i primi promotori della logistica senza emissioni”.
SEDAMYL – FIRMATO L’ORDINE AL TRANSPOTEC
Logistica a emissioni zero allo scarico in Piemonte per la Sedamyl S.p.A., società fondata negli anni '50 dalla famiglia Frandino: all'epoca era una distilleria di frutta, mentre oggi è leader nella lavorazione dei cereali e nella produzione di amidi, dolcificanti, proteine e alcol. Con gli anni è diventata uno dei principali fornitori di ingredienti per l’industria alimentare e delle bevande, della carta e del cartone ondulato, della green chemistry e della nutrizione animale. In occasione del Transpotec 2024, attraverso la concessionaria Alpiservice e il suo titolare Francesco Meineri, l'azienda ha firmato l'ordine per un MAN eTgs 18.499, un
Attraverso la concessionaria MAN Truck & Bus Alpiservice l'azienda piemontese ha firmato l'ordine per un eTgs 18.499, un trattore elettrico alimentato da un'unità da 449 CV: sarà impiegato per il trasporto di materiale sfuso tra gli stabilimenti di Saluzzo e di Busca
trattore elettrico 4x2 alimentato da un'unità da 449 CV configurato in modo da contenere il più possibile la tara. Il veicolo del costruttore tedesco, del gruppo Volkswagen, sarà impiegato per il trasporto di materiale sfuso tra gli stabilimenti di Saluzzo e di Busca, entrambi in provincia di Cuneo. La filosofia “green” che distingue l'impresa piemontese coinvolge anche la consociata del Regno Unito, il cui quartier generale si trova a York.
“La natura ci offre risorse generose che è nostro dovere valorizzare nella maniera più responsabile –spiega Stefano Frandino, Ceo Sedamyl S.p.A. – Attraverso i nostri impianti e le nostre persone lavoriamo per la creazione di un valore condiviso con il coscienzioso obiettivo di migliorare la relazione tra l’uomo e il nostro pianeta con un approccio olistico e sostenibile. In una frase: valorizzare il potenziale della natura nel rispetto della
Da sinistra: Corrado Paolazzi di MAN Truck & Bus, Francesco Meineri della Concessionaria MAN Alpiservice, Carlo Toselli di Sedamyl, Nicola Calderara e Francesco Turati di MAN Truck & Bus.
natura stessa”. Proprio la sostenibilità ambientale è stata estesa dalle lavorazioni anche alla logistica. Oltre all'opzione elettrica della motrice MAN per il traino delle cisterne, costruttore con il quale la Sedamyl ha un rapporto consolidato, anche la scelta della cabina ha la sua importanza: si tratta della NN, la più compatta della gamma TGS, stretta, di lunghezza media e tetto normale. La riduzione del peso è
di Mattia Eccheli FieramilanoIl pubblico protagonista nello stand di MAN Truck & Bus al Transpotec: l’entusiasmo alla presentazione del nuovo MAN TGE Next Level.
stata ottenuta anche limitando a quattro i pacchi batterie: “Più che sufficienti per coprire la ventina di chilometri che separano i due stabilimenti”, informano MAN e Sedamyl. Il veicolo è equipaggiato con un impianto idraulico per il ribaltamento e per lo scarico della cisterna ed è coperto da un contratto di manutenzione e riparazione totale. L'accordo è stato completato sia dai servizi digitali MAN per garantire una efficiente operatività del mezzo sia dal corso ProfiDrive per gli autisti. Accorgimenti specifici relativi alla guida elettrica consentono di sfruttare al meglio le potenzialità dei veicoli a zero emissioni, incluse le modalità e i cicli di ricarica degli accumulatori e il diverso uso dell'impianto frenante.
In Fiera a Milano con i motori adatti anche ai biocarburanti, con il Camera Monitoring System che può ridurre i consumi fino al 5% e con l'Electric da 666 CV e 44 tonnellate di Massa Totale Combinazione (MTC)
Eco-passerella svedese al Transpotec Logitec 2024 di Milano, dove Volvo Trucks ha esibito uno dei pilastri della gamma con cui lavora al graduale azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050. Si tratta della gamma Aero, declinata non solo con quattro motori adatti ai biocarburanti, come l'HVO, ma anche elettrici. Per il grande pubblico è stata l'anteprima nazionale, anche
se la filiale italiana del costruttore scandinavo aveva già organizzato nei mesi scorsi a Verona una serie di eventi per presentare le principali novità, a cominciare dalla cabina “extended” per proseguire con i dispositivi di sicurezza del CMS, Camera Monitoring System, in grado di ridurre i consumi fino al 5%, e finire con il trattore FH16 780 equipaggiato con l'unità gasolio D17, la più potente del settore, capace di “gestire con facilità gli incarichi di trasporto più impegnativi”.
“Il nuovo Volvo FH Aero è il nostro camion più efficiente di sempre, poiché continuiamo a ridurre le emissioni di CO2 della nostra gamma di prodotti”, ha sintetizzato Giovanni Dattoli, AD Volvo Trucks Italia. “Rappresenta il meglio di Volvo – ha insistito il manager - È sicuro, ha un design accattivante, una qualità superiore per incarichi impegnativi a lungo raggio ed è progettato per soddisfare le esigenze dei nostri clienti”. Sotto i riflettori dello stand di Vol-
La nuova gamma Aero è disponibile con quattro motori Diesel particolarmente efficienti. Non manca la versione 100% elettrica.
vo Trucks è finita la nuova motrice FH Aero Diesel alimentabile anche con biocarburanti come l’HVO. Il trattore è spinto da un motore da 500 CV con I-Save: il costruttore lo presenta come “il più efficiente di sempre, ideale per ridurre il consumo di carburante nelle operazioni a lungo raggio mantenendo una guidabilità eccellente”. L'altra grande novità, peraltro già premiata, è stata la motrice FH Aero Electric con 44 tonnellate di massa totale combinazione (MTC) da
490 kW, ovvero 666 CV di potenza. L'autonomia dichiarata raggiunge i 350 chilometri: l'FH Aereo Electric si presta pertanto alla logistica interurbana. Poiché il rifornimento è fondamentale, la filiale italiana di Volvo Trucks ha portato al Transpotec anche una colonnina Ultrafast da 300 kW di Plenitude, una controllata di Eni. Il gruppo ha infatti avviato una collaborazione con il Cane a Sei Zampe per “l’utilizzo di vettori energetici alternativi volti a favorire il processo di transizione energetica e decarbonizzazione delle proprie attività”.
Il lancio della gamma Aero – presentata anche attraverso la realtà virtuale – è diluito nel tempo tra l'anno in corso (le prime consegne sono in programma già in giugno) e il prossimo. Il costruttore ha anche anticipato il futuro arrivo dell'inedito FM a Ingresso ribassato (Low Entry). Si tratta di un mezzo elettrico (la sola alimentazione disponibile) con un livello di visibilità annunciato “eccellente” e un comfort di guida presentato come “ottimo”: “La scelta ideale per un veicolo ad alta capacità di carico per qualsiasi segmento cittadino come la raccolta rifiuti, la cantieristica o le consegne”, precisa la filiale nazionale.
Nello stand Volvo al Transpotec ha riscosso particolare successo la nuova cabina della gamma Aero: ergonomica e al contempo particolarmente tecnologica.
Con l'area “Officina 5.0”, Volvo Trucks si è anche occupata di innovazione, proponendo, tra l’altro, training sui veicoli elettrici con specifiche sessioni su “L’elettrico in poche parole”, “I segreti del camion elettrico” e “Nel cuore dell’elettrico (batterie, ricarica ecc.)”. “I nostri clienti ci chiedono soluzioni per ridurre le loro emissioni di carbonio e i carburanti rinnovabili sono un'opzione interessante: è semplicemente un modo efficiente per ridurre le emissioni di CO2 dei trasporti qui e ora”. È per questa ragione, come spiega Jan Hjelmgren, responsabile Gestione Prodotti e Qualità di Volvo Trucks, che il costruttore scandinavo ha deciso di ampliare la gamma di veicoli industriali adattati al biodiesel B100. Nel caso specifico si tratta degli autocarri, già certificati, delle famiglie FL, FE, FM, FMX, FH e FH16 con alcune varianti dei motori diesel da 5, 8, 13 e 17 litri. Il biodiesel è un combustibile non fossile ricavato da oli vegetali (ad esempio olio di colza) ed è relativamente facile da produrre. È anche noto come estere metilico di acidi grassi (FAME) secondo la
norma EN14214. Il contenimento dell'impronta carbonica non è solo un obiettivo imposto dal legislatore, ma anche un'ambizione di Volvo Trucks, che già oggi dispone di una delle più ampie gamme di carburanti rinnovabili del settore. Oltre al biodiesel, ci sono gli HVO (gli oli vegetali idrotrattati che possono anche essere di scarto) e il biogas. “In qualità di produttore globale di camion, dobbiamo soddisfare un'ampia varietà di esigenze di trasporto e di condizioni di mercato, ed è per questo che non investiamo solo in nuove tecnologie, ma anche in soluzioni che decarbonizzano il trasporto a breve e lungo termine”, ha insistito Hjelmgren. “Dal pozzo alla ruota”, l'utilizzo del biodiesel consente una riduzione delle emissioni di CO2 fra il 30 e il 70% rispetto al gasolio convenzionale: la differenza percentuale dipende dal tipo di materia prima utilizzata per produrre il combustibile. La gamma di Volvo Trucks per impieghi medi e pesanti è attualmente offerta anche con le opzioni a gas naturale compresso (CNG), gas naturale liquefatto (LNG), Bio-CNG, Bio-LNG ed elettricità. Il costruttore svedese ha come scadenza il 2040 per l'esclusiva commercializzazione di veicoli con emissioni nette pari a zero. Oltre ai combustibili rinnovabili, nel programma di decarbonizzazione sono incluse anche le opzioni a batteria e a celle a combustibile.
Un ulteriore presidio sullo strategico asse est-ovest dell'Italia. È con questo obiettivo che a Trezzano sul Naviglio Volvo Trucks aprirà entro la fine di giugno una nuova officina, la sedicesima. Il nuovo centro di assistenza è stato strategicamente insediato lungo la tangenziale Ovest di Milano (uscita Lorenteggio) per servire al meglio non solo il transito, ma anche i clienti locali “in una logica di rete”. Nel mdesimo quadrante geografico operano già i Volvo Truck Center di Bergamo e Varese. Quello di Trezzano sul Naviglio completa un sistema destinato a far sentire il costruttore sempre più vicino alle azienda che lo scelgono. L'operazione non ha comportato un ulteriore sfruttamento del territorio: “L’immobile di Trezzano è frutto di un’attività di rigenerazione e recupero di oltre 10.000 mq che da uno stato di abbandono sono diventati luoghi vivi per la collettività, con aziende leader a livello internazionale”, ha chiarito Cesare Lanati, Ceo BELL Group, il partner al quale si è rivolta la filiale nazionale dell'azienda svedese. “Siamo soddisfatti di aver trovato in BELL Group un partner capace di metterci a disposizione una location funzionale e una professionalità in linea con i valori Volvo e i nostri standard di qualità”, ha sintetizzato Giovanni Dattoli, managing director di Volvo Trucks Italia e di Volvo Truck Center Italia La filiale del Belpaese completerà la nuova sede con tutte le più moderne attrezzature destinate a servire i veicoli industriali. In una nota, Volvo Trucks Italia ha precisato che con la nuova officina “prosegue nell’ampliamento della propria rete, con l’obiettivo di fornire ai clienti un servizio di vendita e dopo-vendita sempre più capillare e di qualità”. Lanati ha aggiunto che le operazioni “green” del gruppo sono frutto di una scelta precisa per interpretare “un’idea di sostenibilità ambientale focalizzata sul recupero e sulla riqualificazione”. Fra i propri obiettivi ci sono “la sostenibilità del costruito per ridurre le pressioni ambientali dei suoi progetti”: “Questo – ha concluso il Ceo – è possibile integrando il concetto di 'ciclo di vita' nella propria visione aziendale affinché più elementi possibili all’interno del progetto architettonico possano concorrere al minimo l’impatto ambientale, diretto e indiretto”.
La kermesse dedicata al trasporto e alla logistica è stata l'occasione per esplorare da vicino l'intera gamma di prodotti F-Line e i relativi aggiornamenti, tra cui la tecnologia Ehpas (sterzo elettroidraulico) e la nuova trasmissione Ecotorq, ma anche i nuovi servizi, tra cui il ConnecTruck, il sistema di fleet management da remoto
di Gianluca Salcioli Fieramilanosempre un certo effetto vedere il logo dell’Ovale Blu così grande, al centro della calandra dei truck, abituati come siamo a vederlo, molto più piccolo, sul frontale delle auto. Il logo grande corrisponde anche alle grandi ambizioni che la Casa americana ha in serbo per il 2024: Ford Truck, infatti, è arrivata al Transpotec annunciando una significativa espansione della sua presenza internazionale: il marchio è diffuso in 50 paesi e può contare su una rete capillare di supporto ai clienti fatta di oltre 350 punti Dealer e Service, assieme a una produzione di 25.000 veicoli l’anno. Forte di questi numeri, Ford Trucks ha presentato una gamma rinnovata e nuovi servizi, a partire dalla serie F-Line, la più attesa dagli addetti ai lavori. Ispirandosi alla mission del Marchio “Sharing the load” (condividiamo il carico) e grazie alle sue caratteristiche di versatilità, efficienza e affidabilità, la nuova gamma promette di servire un’ampia varietà di impieghi nel settore del trasporto e della logistica. I veicoli sono caratterizzati da un design esterno più accattivante, la cabina è stata sviluppata per migliorare l’ergonomia, il comfort e l’efficienza:
il display multimediale da 9” e i pulsanti di controllo, per esempio, consentono al conducente di gestire molte funzioni direttamente dalla postazione di guida. Nella progettazione dei nuovi veicoli gli ingegneri statunitensi hanno ripensato tutta la tecnologia che sovrintende alla sicurezza: oltre ai Sistemi Adas, obbligatori e in linea con le più recenti regolamentazioni europee, c’è la possibilità di incorporare il sistema di assistenza pre-collisione con rilevamento dei pedoni, il controllo automatico della velocità adattivo con Stop&Go e i fari abbaglianti automatici. La nuova gamma è composta da tre linee di prodotto, ciascuna ideata e proposta per soddisfare al meglio ogni esigenza operativa: la serie Trattori è caratterizzata da una cabina compatta, mentre la serie Road è studiata per integrarsi con i più vari allestimenti (dall’ecologia agli impianti scarrabili), mentre la serie Construction è ideale per affrontare i lavori nelle cave e nei cantieri. Per rispondere alle esigenze specifiche del mercato italiano, Ford Trucks ha messo a punto alcuni modelli più rappresentativi: Serie Trattori: 1845T: configurazione assi 4x2, con motorizzazione Ecotorq 13L da 450 CV, 2.300 Nm di coppia e 320 kW di potenza freno motore. Serie Motrici Road: 1833DC e
2633DC, rispettivamente configurazione assi 4x2 e 6x2, con motorizzazione Ecotorq 9L da 330 CV, 1.400 Nm di coppia e 300 kW di potenza freno motore; 2642FT HR, configurazione assi 6x2 con motorizzazione Ecotorq 13L da 420 CV, 2.150 Nm di coppia e 400 kW di potenza freno motore. Serie Motrici Construction: 4445XD DC, configurazione assi 8x4 con motorizzazione Ecotorq 13L da 450 CV, 2.500 Nm di coppia e 400 kW di potenza freno motore.
“Creare valore con le soluzioni di trasporto più efficienti è la visione del marchio Ford Trucks”, spiega Ozan B. Can, Country Manager Italia Ford Trucks, che poi precisa:
“Questa visione è al centro di tutte le nostre operazioni, prodotti e servizi, dall'inizio della fase di progettazione alla consegna. Sono fiducioso che la nuova gamma F-Line seguirà nel mercato italiano il successo del trattore F-MAX, che è già stato accolto molto bene dai clienti italiani”.
In Fiera a Milano ha fatto bella mostra di sé anche l’F-Max Select, (solo 400 esemplari numerati in tutta Europa), che si caratterizza per la potenza, per la sicurezza e per le prestazioni: è equipaggiato con il propulsore Ecotorq da 500 CV, 2.500 Nm di coppia e potenza freno motore da 400 kW. Nella
versione Luxury, l’F-Max Select si distingue per alcuni dettagli color bronzo e nero. Dal punto di vista tecnologico, negli ultimi anni Ford Trucks ha introdotto continui aggiornamenti, distinguendosi come uno dei pochi Costruttori al mondo ad avere la produzione “in-house” di tutta la catena cinematica, che consente, tra gli altri, una completa integrazione degli elementi. Tra le principali novità ci sono l’introduzione del nuovo motore Ecotorq Gen1.5, che, a quanto dichiara la Casa americana, promette una riduzione dei consumi del 5,5%, insieme con la trasmissione
Sono fiducioso che la nuova gamma F-Line seguirà nel mercato italiano il successo del trattore F-MAX
L’F-MAX Select è la lussuosa edizione limitata 2024 “tirata” in sole 400 unità numerate. Il veicolo combina il ricercato design con un’inedita classica eleganza.
Più di 700 clienti hanno riposto fiducia nel nostro Marchio, nella qualità e nelle performance del nostro prodotto
LORENZO BOGHICH Amministratore delegato Ford Trucks Italia
Ecotorq a 16 velocità che si fa apprezzare, sempre stando ai tecnici di Dearborn, per cambiate veloci, che concorrono ulteriormente alla diminuzione dei consumi; in linea con le direttive europee sono state integrate di serie sui veicoli le tecnologie Adas. Inoltre, rispondendo a una richiesta specifica della clientela, il sistema sterzante è stato migliorato grazie al sistema elettroidraulico Ehpas, che offre la possibilità di gestire il volante secondo tre modalità (Comfort, Equilibrato, Stabile), a seconda dell’esigenza di manovra. A completare lo sviluppo della parte tecnologica legata alla sicurezza, concorrono anche i servizi integrati di connettività e manutenzione predittiva: il software ConnecTruck, disponibile su tutta la gamma, consente di monitorare i dati e la posizione dei veicoli della propria flotta in qualsiasi momento tramite il portale web o l’applica-
zione sugli smartphone. È inoltre possibile eseguire la diagnostica e gli aggiornamenti software direttamente da remoto, contribuendo ad aumentare i tempi di operatività, grazie all’intervento di algoritmi diagnostici predittivi che prevengono i fermi macchina dei veicoli. Lorenzo Boghich, amministratore delegato Ford Trucks Italia spiega che “Il parco circolante dei nostri veicoli immatricolato in Italia ha raggiunto più di 2.000 veicoli e più di 700 clienti hanno riposto fiducia nel nostro Marchio, nella qualità e nelle performance del nostro prodotto. Inoltre, grande fiducia è riposta anche nella rete di Partner, Concessionari e officine, presente su tutto il territorio nazionale. Raggiungere grazie al solo modello F-Max una quota di mercato del 4% nel comparto trattori è una conferma del buon lavoro eseguito fino a oggi e ci sprona a proseguire in ottica di consolidamento e cre-
scita di questi asset”. “La strategia di medio termine di Ford Trucks è utilizzare come volano l’introduzione della gamma F-Line per avere maggiore penetrazione del mercato in quei segmenti a cui, per ora, non è stato possibile approcciarsi: business che necessitano di una cabina trattore più compatta rispetto all’FMax ma soprattutto la porzione di mercato del 40% motrici. Con questi presupposti, l’obiettivo di una quota di mercato complessiva totale del 5% diventa assolutamente raggiungibile. Con l’incremento del parco circolante e dell’offerta di prodotti, l’altro grande obiettivo resta l’attenzione verso la Rete Dealer e Service in Italia, che a oggi è a quota 14 Concessionari e più di 60 Service, non solo in termini di consolidamento e di continua formazione del personale ma anche di crescita del numero dei punti di assistenza”, conclude Boghic.
OZAN B. CAN Country Manager Italia Ford TrucksGREENFORCE – INTERVISTA AL CEO ALDO LONGANA
Incontriamo due conoscenze di vecchia data: Aldo Longana e Roberto Sterza, entrambi con un passato più che autorevole nel settore del trasporto pesante. Oggi sono soci, assieme a un gruppo finanziatore, di un’impresa che ha lo scopo di diffondere l’impiego di truck alimentati a idrogeno
di Roberto Tagliabue Fieramilano
Incontriamo Aldo Longana nel ruolo di Ceo e Roberto Sterza in quello di direttore e co-fondatore della nuova società Green Force. Intervistiamo l’amministratore, in passato Ad di Volvo e MAN. Gli chiediamo di raccontarci prima di tutto la storia della loro nuova azienda. Il tono è pacato, ma i contenuti sono molto chiari e il racconto oseremmo dire, avvincente. Inizia così Aldo Longana: “GreenForce è una società costituita dal sottoscritto, il co-founder Roberto Sterza più un socio di maggioranza, ovvero il gruppo Holdim, società di Serralunga di Crea nell’alessandrino, vicino a Casale Monferrato, che lavora da anni nel settore automotive. Holdim raggruppa diverse società che si occupano principalmente nella gestione dell’elettronica, trasformazioni e tuning delle auto. L’azienda è anche proprietaria di un circuito, la pista del Monferrato, struttura che consente test all’interno di un’area privata. La società Green Force è nata circa un
anno fa con l’obiettivo di entrare nel modo dell’idrogeno e di essere un player importante in questo settore. Come prima operazione GreenForce è diventata rappresentante di una società cinese che produce celle a combustibile (fuel cell), in seguito abbiamo acquisito la rappresentanza di Spectronic, che produce fuel cell di bassa potenza dai 300 Watt fino ai 3 kW, perché c’è una differenza sostanziale, dal punto di vista tecnologico, tra basse e alte potenze”.
Con una breve parentesi il discorso si allarga al campo accademico, prosegue infatti, Longana: “Proprio con i prodotti Spectronic stiamo supportando il Politecnico di Torino per la partecipazione alla Shell Eco Maraton: siamo i fornitori delle celle che utilizzano sul loro veicolo che parteciperà alla storica competizione”.
Chiusa la parentesi, il Ceo torna al mondo dei truck: “Entrambi proveniamo dal settore del trasporto pesante: sono stato amministratore delegato di Volvo e di MAN a suo tempo, come il socio Roberto Sterza, che proviene da DAF e non solo. Abbiamo così iniziato a frequentare
Holthausen, azienda che trasforma veicoli industriali, in questo caso DAF, da completamente endotermici a veicoli diciamo alternativi. Abbiamo cominciato a conoscere il prodotto e apprendere un po’ di cose fino a diventare distributori di Holthausen. L’idea che abbiamo, però, non è soltanto di distribuire i loro veicoli ma anche di fornire loro motori endotermici, a idrogeno o, comunque, all’energia che loro ritengono più opportuna, sfruttando le esperienze che ci sono nel gruppo per gestione, elaborazione e trasformazione dei propulsori endotermici. Quindi entrambi gli scenari: l’idrogeno con celle a combustibile ma anche come carburante per alimentare motori endotermici modificati, con l’esperienza delle altre società del gruppo Holdim. Chiaramente la soluzione a idrogeno con fuel cell ci piace molto di più di una soluzione endotermica per ragioni di efficienza”.
Ora si concentra sul truck che vedete nello stand: “Il camion esposto è arrivato dall’Olanda percorrendo 1.300 km con due soste per il rifornimento di idrogeno, una in
Green Force è nata circa un anno fa con l’obiettivo di entrare nel modo dell’idrogeno e di essere un player importante in questo settore
Il camion a idrogeno Holthausen, su base DAF, è arrivato dall’Olanda percorrendo 1.300 km on due soste per il rifornimento: una in Germania, l’altra in Svizzera.
Germania, l’altra in Svizzera. Il nostro intento è anche sensibilizzare il legislatore, che finora sta solamente finanziando con il PNRR la costruzione di stazioni di servizio e sovvenziona la creazione di impianti per la produzione di idrogeno. Senza incentivi seri continueremo a far circolare veicoli più che obsoleti e inquinanti che, invece, devo essere necessariamente sostituiti il prima possibile. Se non si chiude il cerchio abbiamo finanziato solo una parte e l’operazione resta incompleta”. Ricordiamo a Longana che anni fa avevamo partecipato all’inaugurazione della prima stazione di rifornimento di idrogeno a Bolzano e gli chiediamo di illustrarci lo stato dell’arte a oggi. “Dopo Bolzano si è fermato tutto per un po’ di anni, adesso è nata Marghera, nascerà, a opera di Edison, una stazione a Piacenza e una probabilmente a Malpensa. Mentre con Snam sorgeranno tre punti di distribuzione nel Nord: due in Piemonte, una ad Arquata Scrivia e l’altra nelle vicinanze di Torino, più un’altra in Emilia. Questo per quanto riguarda il trasporto su gomma, altro scenario per il settore del trasporto persone: a Bologna sono stati acquistati bus a idrogeno ed è stato fatto un ingente investimento anche per la produzione dell’idrogeno”. In conclusione, chiediamo perché abbiano scelto il settore del trasporto delle merci invece di privilegiare quello delle persone. La risposta di Longana è immediata: “Certamente per noi sarebbe stato molto più semplice approcciare il mercato dei bus, ma oltre alla nostra estrazione, questa sfida ci sembrava molto più interessante. Sono in pensione e quindi desidero dedicarmi a qualcosa che abbia anche un significato eticamente più profondo: il raggiungimento di questo traguardo mi appaga molto di più”.
ALDO LONGANA Ceo e ROBERTO STERZA Direttore e co-fondatore GreenForceSpiegarlo a parole non è così semplice: l’European Roadshow Continental, modernamente definito con l’hashtag #ContiEuropeanRoadshow, si può intendere come una sofisticata aula didattica multimediale itinerante, attraverso la quale il costruttore di penumatici e sevizi annessi vuole raggiungere e coprire in modo capillare e diffuso tutta l’Europa. Cuore del tour è un camion attrezzato con un grande touch screen mobile che, percorrendo diverse stazioni visualizza, a seconda della posizione, approfondimenti inerenti prodotti e servizi. Continental le chiama “mostre interattive”: vere e proprie sessioni didattiche attraverso le quali gli “allievi” spaziano dall’apprendimento delle caratteristiche costruttive degli pneumatici e dei servizi di
Partito lo scorso anno il tour terminerà dopo aver percorso oltre 50 mila km per mappare i punti nodali di oltre 30 paesi europei. In tre anni Continental vuole così supportare partner e clienti fornendo loro la conoscenza approfondita di prodotti e servizi per accrescere l’efficienza e la marginalità
monitoraggio fino alla possibilità di effettuare calcoli precisi e circostanziati per conoscere, “conti” alla mano (perdonateci il gioco di parole), come sia possibile rendere più efficiente la propria flotta, inserendo i propri parametri: dal numero di van e truck alla media dei chilometri che devono percorrere. Se da un lato lo scopo è dimostrare quanto l’impiego corretto degli pneumatici, costantemente moni-
torati sia all’interno della cabina sia dal gestore della flotta, possa contribuire significativamente a un sostanzioso risparmio economico, non meno importante è quanto il corretto impiego consenta anche una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Nel corso delle singole sessioni didattiche l’attenzione si concentra su temi specifici come l’efficienza delle flotte, le soluzioni Conti
Le sessioni sono organizzate per lavoratori nel settore dei trasporti e della logistica. Continental fornisce informazioni sui temi più importanti per la loro attività.
360° Fleet ma anche i processi di ricostruzione. Argomenti che sono affrontati nello show truck durante le singole tappe del tour e che possono essere discussi con gli esperti di Continental. L’obiettivo è rendere le flotte più sostenibili, più efficienti e più digitali. Così Continental presenta diverse soluzioni e tecnologie che preservano le risorse e migliorano l’impronta di carbonio dei veicoli. L’attenzione
si concentra su quattro aree strategiche: protezione del clima, mobilità pulita, economia circolare e catene di fornitura sostenibili.
Ralf Benack, responsabile delle soluzioni a 360° di Continental afferma: “La consapevolezza dell’efficienza e la sostenibilità sono diventati da tempo fattori competitivi vitali anche per le aziende di trasporto”. “Di conseguenza, gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento fanno già parte delle specifiche di base di molte flotte. Al giorno d’oggi, però, si cerca qualcosa di più, ovvero la sostenibilità durante l’intero ciclo di vita di uno pneumatico”.
Per gli operatori delle flotte i costi sono purtroppo destinati ad aumentare. Nel futuro prossimo il carburante resterà costoso ma non sarà la sola voce, perché occorre considerare anche la tassa europea sulle emissioni di CO2 derivante dall’uso dei combustibili fossili. Nuove normative nazionali ed europee costringeranno gli operatori di flotte a investire anche in veicoli a emissioni zero allo scarico, se vogliono evitare pedaggi e restrizioni o beneficiare di incentivi. “Questo rende più che mai necessario influenzare positivamente i costi operativi attraverso gli pneumatici giusti”, afferma Ralf Benack. Fondamentale è il monitoraggio in
La consapevolezza dell’efficienza e la sostenibilità sono diventati da tempo fattori competitivi vitali anche per le aziende di trasporto
RALF BENACK Responsabile delle soluzioni a 360° Continental
tempo reale della pressione dei penumatici. Sensori speciali, incollati all’interno del penumatico e non sulle valvole, per essere meno sensibili alle variazioni di pressione e temperatura esterna, monitorano costantemente la pressione e le temperature, inviando dati alla centralina in cabina. A seconda del tipo di impianto il sistema è in grado di compensare autonomamente la pressione di ciascun pneumatico, avvertendo il guidatore dell’intervento quando le pressioni escono da uno specifico range di tolleranza. Queste informazioni possono essere anche inviate telematicamente al centro di monitoraggio della flotta, consultabili attraverso app specifiche per tablet ma anche essere inserite all’interno dei sistemi di monitoraggio già in uso dal gestore della flotta. Queste informazioni in tempo reale permettono di migliorare l’efficienza perché mettono in
evidenza quelle situazioni anomale che, se non percepite e trascurate, posso far lievitare i consumi e, di conseguenza, i costi derivanti. Pneumatici monitorati e mantenuti sempre alla giusta pressione garantiscono la massima efficienza, il minor consumo di carburante e il maggior numero di chilometri che possono percorrere in sicurezza. Altro argomento trattato nelle sessioni didattiche riguarda la ricostruzione. In questo settore Continental lavora su due fronti differenti: la ricostruzione che prevede la vulcanizzazione, più vicino al processo costruttivo dello pneumatico nuovo che Continental effettua nello stabilimento specializzato, oppure la soluzione più capillare che si appoggia a partner locali, che provvedono all’applicazione del nuovo battistrada. Entrambe le soluzioni partono comunque unicamente dall’impiego di carcasse originali
Grazie all'ottima resa chilometrica, alla grande durata e all’eccezionale trazione,i pneumatici Continental offrono una resistenza al rotolamento ottimizzata.
Continental. Lo stabilimento ContiLifeCycle di Hannover in cui sono prodotti gli pneumatici ContiRe, è a pochi passi dal centro di ricerca e sviluppo. Nella ricostruzione, Continental dichiara di riutilizzare circa il 70% dello pneumatico originale. Ciò consente di risparmiare materie prime, acqua ed energia, Ovviamente c’è anche l’aspetto dei costi: gli pneumatici ricostruiti sono più economici di quelli nuovi,
pur restando sicuri e durevoli. Uno pneumatico Continental usurato e ricostruito professionalmente con i sistemi di ricostruzione a caldo o a freddo ha le stesse prestazioni di uno pneumatico Continental nuovo. Utilizzando le soluzioni di ricostruzione con carcasse Continental ben conservate, possono ridurre i costi degli pneumatici del 30-40%.
Con la nuova famiglia Generation 5 Continental sta affinando sempre più un approccio di tipo consulenziale. La formula prende il nome di LODC: “Lowest Overall Driving Costs”. L’obiettivo è supportare il cliente per ridurre i costi legati agli pneumatici. Continental instaura un rapporto di fiducia con il cliente per ricevere i dati di monitoraggio della flotta. Gli pneumatici hanno un impatto significativo sui costi di carburante, manutenzione e riparazione di una flotta: rappresentano oltre il 27% dei costi totali.
Nel corso di Transpotec Continental ha organizzato una tavola rotonda alla quale hanno preso parte i principali attori del mercato dell’autotrasporto. Gli addetti ai lavori, assieme al folto pubblico della fiera, hanno così assistito allo stand-up talk che ha coinvolto Enrico Finocchi, presidente del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, la dott.ssa Carlotta Gallo, dirigente Compartimento Polizia Stradale della Lombardia, Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae e Alessio Sitran, Business Development and Institutional Relations Manager di Continental Il significato dell’incontro è sottolineato proprio da Alessio Sitran: “Abbiamo organizzato questo momento istituzionale di alto livello per affrontare due temi decisivi per il presente e il futuro del settore: la sicurezza e la sostenibilità. E abbiamo ritenuto che il modo migliore per farlo fosse riunire i vertici dei tre pilastri del settore: il primo si occupa di gestire la politica del trasporto, il secondo di esercitare l’attività di controllo e il terzo di promuovere lo sviluppo tecnologico. Noi di Continental, in questo caso, abbiamo cercato di fungere da trait d’union. Siamo infatti un’azienda che, oltre a realizzare una componente fondamentale del veicolo come gli pneumatici, gestisce servizi e un’ingente mole di dati che possono essere valorizzati in modi diversi, a vantaggio, per esempio, degli stessi organi di controllo”. Sitran fa riferimento al tachigrafo, l’apparecchio che registra i dati relativi alla marcia dei mezzi e i tempi di guida dei loro conducenti, strumento che si rivela fondamentale per effettuare i controlli e far rispettare compiutamente le leggi in vigore. I continui sviluppi tecnologici permettono funzionalità preziose come il Dsrc (Dedicated short range communication), un primo “screening” del veicolo che può essere effettuato dagli agenti in servizio senza la necessità di fermare il veicolo perché è in grado di dialogare a distanza. Al riguardo prosegue Sitran: “Il tachigrafo è un esempio chiaro della velocità con cui la tecnologia può cambiare, in meglio, gli scenari competitivi. Si consideri che per passare dal tachigrafo analogico al digitale sono trascorsi 21 anni, dal 1985 al 2006. Ci sono voluti altri 13 anni per passare al secondo digitale. Poi sono stati sufficienti solo quattro anni per passare alla nuova fase. L’accelerazione in campo tecnologico è stata impressionante e, di pari passo, è cambiato anche il ruolo stesso di questo strumen-
La sintesi dell’incontro è nella dichiarazione di Alessio Sitran, Business Development Continental: “Grazie ai tachigrafi di ultima generazione non si raccolgono solo dati, ma si ottengono informazioni che generano valore e trasformano in meglio la mobilità”
to oggi tanto sofisticato: non è più semplicemente un dispositivo che registra i momenti di guida e di riposo, ma è diventata una vera e propria piattaforma in grado di dialogare con altre piattaforme”. Questi strumenti di ultima generazione, oltre a raccogliere dati, sono in grado di gestirli per poi trasformarli in informazioni. Afferma ancora il manager di Continental: “Gli agenti preposti al controllo possono rendere molto più efficiente la loro attività, fermando i veicoli che inviano segnali sospetti e lasciando procedere gli altri. I vantaggi però sono estesi anche ad altri campi. Possono, per esempio, essere for-
Sotto al cronotachigrafo VDO di ultima generazione i protagonisti della tavola rotonda, nell'ordine: Paolo Starace, Carlotta Gallo, Enrico Finocchi, Alessio Sitran e il moderatore Massimo de Donato.
nite informazioni utili per la manutenzione predittiva del veicolo o per implementare servizi ancora più mirati. Il campo di applicazione è in continua espansione”. Diventa più chiaro quindi anche il rapporto che lega lo stesso tachigrafo a uno dei due temi affrontati nel corso dell’incontro. Aggiunge Sitran: “La sicurezza stradale beneficia significativamente dello sviluppo tecnologico del veicolo. Sono stati compiuti enormi passi avanti negli ultimi anni. Il corretto utilizzo del tachigrafo di ultima generazione permette di poter contare su autisti in condizioni psicofisiche sempre adeguate, una
situazione che agevola il rispetto delle norme. Si lavora, insomma, in condizioni di maggiore sicurezza e ciò favorisce la riduzione drastica degli incidenti”.
Non da ultimo il tachigrafo può essere anche strumento che contribuisce alla sostenibilità. Conferma, infatti, Sitran: “In Continental parliamo di ‘sostenibilità competitiva’. Stiamo vivendo un periodo di grandi transizioni: pensiamo al tema dell’energia, della governance, dei trasporti... L’influenza della digitalizzazione e delle nuove forme di connettività è sempre più forte e capace di porre sempre nuove sfide al mercato. Promuovere forme di sostenibilità ‘soltanto’ ambientale, sociale ed economica, non è più sufficiente. Serve un livello più esteso: oggi la sostenibilità deve imprescindibilmente legarsi alla capacità di essere competitivi sul mercato. E dunque, ogni sforzo effettuato in nome dell’ambiente deve favorire allo stesso tempo lo sviluppo della qualità del servizio o prodotto offerti. Sostenibilità e competitività devono sempre più diventare facce della stessa medaglia”.
Il tachigrafo è un esempio chiaro della velocità con cui la tecnologia può cambiare, in meglio, gli scenari competitivi
Nuovi Conti Eco HS 5 e Conti Eco HD 5.
I nuovi Conti Eco HS 5 e Conti Eco HD 5 sono pneumatici perfetti per applicazioni miste regionali e a lungo raggio perché:
Grazie alla nuova mescola garantiscono un notevole risparmio di carburante, minori emissioni di CO2 e offrono un chilometraggio ottimale.
Assicurano un grip eccezionale, maneggevolezza superiore e usura uniforme in qualsiasi condizione atmosferica.
La robusta carcassa ricostruibile prolunga la vita dello pneumatico, soddisfa le tue esigenze e quelle del nostro Pianeta.
AMATI – SERVIZI DI RIPARAZIONE E MANUTENZIONE PER LE GRANDI FLOTTE
Da quasi 50 anni Amati, con sede a Nettuno (Roma), è il punto di riferimento nel settore della manutenzione dei mezzi di trasporto, con particolare specializzazione nelle grandi flotte su gomma. Per conoscere il presente e le strategie del futuro dell’azienda laziale abbiamo incontrato l’amministratore delegato Gianluca Amati, figlio del fondatore
di Gialuca Salcioli FieramilanoÈmolto di più di un’azienda a conduzione familiare. Il Gruppo Amati ha scelto la ribalta del Transpotec per ribadire il concetto di impresa sana e forte con la barra dritta sulla crescita. Concetto ribadito da Gianluca Amati, Ceo del Gruppo, figlio del fondatore che ha creato la prima officina meccanica dell’azienda.
“Amati è nata circa cinquant'anni fa su iniziativa di mio padre Carlo: da piccola realtà, una semplice Snc, successivamente mutata in Spa, ci siamo trasformati in un Gruppo che conta cinque società, ciascuna con una propria specializzazione: dalle vetture ai truck, dalla carrozzeria alle ferrovie, dalle revisioni ai cambi automatici”. La Famiglia Amati è competente nella fornitura “chiavi in mano” di servizi di riparazione e manutenzione delle grandi flotte, adatti a qualsiasi esigenza: dalle auto ai truck e autobus delle municipalizzate, dalle moto fino al settore ferroviario.
“Facciamo meccanica a 360 gradi”, spiega Amati, che poi precisa: “Oltre alla manutenzione di truck, auto bus e trailer facciamo anche carpenteria pesante e ci occupiamo di carrozzeria, pneumatici, revisioni di motori, cambi automatici, tachigrafi digitali, revisioni periodiche di veicoli (auto, moto, scooter e veicoli industriali). Il cliente da noi trova un servizio davvero completo su tutto ciò che riguarda il mezzo, compresa la consulenza sull’assistenza e il soccorso stradale 24/24. Il business
dell’azienda per ora è orientato sugli autobus (70%), con il rimanente 30% focalizzato sui contratti di manutenzione dei truck, ma contiamo di riequilibrare il parco clienti dei “pesanti” grazie anche all’interlocuzione con le associazioni di categoria e ai contatti con nuove aziende di trasporto”. Il Gruppo Amati, che ha un fatturato annuo di circa 18 milioni, conta cinque sedi nel Lazio (due a Nettuno, poi Palestrina, Latina e Roma) e una in Piemonte, a Orbassano (Torino), inaugurata nel 2023. Quest’ultima sede, fiore all’occhiello dell’azienda, nel giro di un anno si è ingrandita, passando da una superficie di 600 m3 a 2700 m3, con un piazzale 20mila m3, per un totale di 20 persone impiegate. La sede torinese non è una scelta casuale, è nata grazie a una partnership con Enel X che si è aggiudicata un contratto di fornitura di energia per una flotta di autobus elettrici, gli E-WAY prodotti da Iveco. In totale Amati conta 150 impiegati, con l’ambizioso traguardo di raggiungere le 200 unità entro la fine del prossimo anno. “La nostra forza lavoro”, prosegue Gianluca Amati, “è ad alto profilo professionale: ingegneri e tecnici specializzati che parlano inglese e tedesco”. Le ambizioni di crescita non finiscono qui: “Abbiamo deciso di investire anche su Genova”, spiega Amati. “Qui apriremo una grande officina meccanica, grazie a un costruttore che ci ha dato la gestione di 100 autobus
elettrici; nel prossimo autunno la flotta di veicoli con la spina sarà implementata con altre 120 unità e, in previsione, nel 2026, arriveremo a circa 300 autobus elettrici marchiati AMT, l’azienda municipalizzata dei trasporti cittadina”. Le mire espansionistiche della famiglia Amati non si fermano al capoluogo ligure perché, come ci racconta l’amministratore delegato, è in programma l’apertura di un’altra officina a Vado Ligure; crescita che continuerà attraverso lo Stivale, consolidando la presenza nel Lazio e potenziando i servizi anche in altre regioni. “Prendiamo in carico la gestione dei meccanici e dei tecnici fornendo contratti full service. L’azienda che firma un contratto si concentra sul suo business, mentre noi gestiamo
La forza del Gruppo Amati è nella formula “full service”. È un sistema di gestione e organizzazione della manutenzione che consente alle flotte la massima efficienza, attraverso un servizio di qualità, completo e su misura.
la parte tecnica e di assistenza”. Il Gruppo laziale pensa anche alle officine all’interno dei porti, a iniziare da quello di Civitavecchia, che conta un parco veicoli di 80 unità, per passare ad altre sedi portuali in Italia che hanno una grande movimentazione delle merci. Quando chiediamo quale sia il fiore all’occhiello delle cinque aziende meccaniche, Amati non ha dubbi: “Siamo fortissimi nel settore delle revisioni di motori e dei cambi automatici, con banchi e sale prova riservate ai propulsori fino a 2500 CV, spazi per la revisione e collaudo”. Amati si congeda con una certezza: “I clienti si rivolgono a noi perché abbiamo una versione personalizzabile e flessibile del contratto full service, ci adattiamo alle esigenze del cliente e gli forniamo un servizio su misura, come se si rivolgesse a un sarto per la cucitura di un abito. È un sistema di gestione e organizzazione della manutenzione che consente alle flotte la massima efficienza, attraverso un servizio di qualità, completo e su misura, l’abbattimento dei costi e la massima disponibilità dei mezzi. In base alle esigenze del cliente e alla tipologia di servizio richiesta, noi studiamo la formula perfetta. In pratica, ci prendiamo in carico e gestiamo tutta l’organizzazione dell’officina, rilevando direttamente anche il personale (meccanici e impiegati addetti all’officina), il magazzino ricambi e le attrezzature, per poi girare al trasportatore un canone fisso mensile.
Diesel Technic sceglie la fiera dei trasporti e della logistica per presentare una figura che sta assumendo un ruolo sempre più strategico: il Parts Specialist, Simone Cricca. Un tecnico di esperienza nel settore dei ricambi per veicoli industriali e commerciali, che svolge il prezioso compito di dare supporto professionale a tutta la filiera, sia nell’individuazione corretta dei ricambi sia fornendo consigli pratici su manutenzioni e riparazioni. Gli incontri sono anche l’occasione per promuovere il programma “Premium Shop” con cui l’officina, acquistando i ricambi e gli accessori con il marchio DT Spare Parts, accumula punti e accede a premi o partecipa a eventi speciali. L’aumento a doppia cifra del fatturato (circa l’11%) è legato principalmente all’apertura della seconda sede di Aversa, ma anche all’inserimento di ben 1.000 nuovi codici, per un totale di 26.000 gestiti dall’Italia. Proprio per quanto riguarda il nuovo sito di Aversa, i numeri sono davvero importanti: dieci nuove aperture clienti in zone prima non coperte, sempre secondo l’etica aziendale che prevede il pieno rispetto della propria filiera, cercando di evitare sovrapposizioni territoriali e avendo come clienti diretto solo distributori e ricambisti, affidando completamente alla loro gestione flotte e officine. Anche i codici gestiti dal nuovo magazzino sono in crescita, con la previsione di chiudere il 2024 con un minimo di 16.000 articoli tra ricambi e accessori per veicoli commerciali leggeri, truck, rimorchi e autobus. Novità anche per i servizi logistici del magazzino di Aversa: fin dalla sua nascita Diesel Technic ha im-
Dall’aumento a doppia cifra del fatturato all’apertura della nuova sede di Gricignano di Aversa (CE), dall’incremento della gamma di accessori e ricambi per i veicoli commerciali leggeri ai nuovi sollevatori per rimorchi, fino allo “specialista”, una specie di angelo custode del cliente. Sono numerose le novità della filiale italiana
Un esempio della vasta gamma di accessori e ricambi per i veicoli commerciali.
SAF-HOLLAND – TECNOLOGIE INNOVATIVE PER I TRASPORTI
plementato la possibilità di effettuare ordini fino alle 18.30 per spedizioni via corriere e fino alle 19 per il ritiro presso il deposito. Il servizio attivo in Puglia del “Same Day Delivery”, già presente al Nord e centro Italia, con consegna garantita in giornata per gli ordini effettuati entro le 10.50, è stato esteso alla Campania, con le stesse modalità. Per i veicoli commerciali leggeri Diesel Technic offre una vasta scelta di ricambi per i veicoli Isuzu. La gamma conta circa 250 articoli, con una forte presenza di ricambi per la manutenzione ordinaria, quali filtri, dischi freno e pastiglie, motorini d’avviamento, pompe acqua, guarnizioni e tiranteria. Il Transpotec è stata anche l’occasione per presentare la nuova gamma di jack di supporto (sollevatori), fondamentali per mantenere i rimorchi in sicurezza quando non agganciati al trattore stradale. La gamma proposta, sempre a marchio DT Spare Part, è composta da 12 modelli, adatti alla maggior parte dei semirimorchi in circolazione.
Dall’elettrificazione all’integrazione di nuove tecnologie di propulsione, la transizione energetica crea una trasformazione radicale nel settore dei veicoli commerciali. È questa la filosofia che ha guidato il Gruppo SAF-Holland al Transpotec. “Siamo orgogliosi di essere promotori della transizione come uno dei produttori leader nel settore dei veicoli commerciali”, afferma Cristiano Sturaro, Direttore Generale di SAF-Holland Italia La fiera è stata anche l’occasione per una prima: SAF-Holland, Haldex e Tecma hanno partecipato con uno stand congiunto. SAF-HOLLAND aveva annunciato
all’inizio dell’anno l’acquisizione di Tecma Srl. Con il know-how e l’esperienza del produttore Italiano, SAF-Holland sta espandendo ulteriormente lo sviluppo e la produzione di sistemi di assali e sospensioni personalizzati. La mostra a Milano è stata l’occasione per mostrare al settore questa concentrazione di competenze. La multinazionale nel corso degli
Al Transpotec SAF-Holland ha presentato soluzioni pionieristiche.
anni ha continuato a migliorare e sviluppare nuove versioni della famiglia di sospensioni pneumatiche SAF Intra: l’assale autosterzante con sistema di sterzata intelligente VSE SMART STEERING protegge gli pneumatici e fa risparmiare carburante. La tecnologia Smart Steering rende il veicolo più manovrabile: il sistema permette una trasmissione rapida e affidabile dell’angolo di sterzata e un’assistenza attiva alla sterzata fino a 25km/h, sia in marcia avanti sia in retromarcia. SAF-Holland ha sviluppato l’assale elettrico SAF TRAKr, ideato per rimorchi con unità elettriche
come gruppi frigoriferi o pompe. Riduce il consumo di carburante e le emissioni della combinazione motrice e rimorchio. Un generatore ad alta tensione converte l’energia cinetica del rimorchio in energia elettrica. L’energia generata è immagazzinata in una batteria agli ioni di litio e utilizzata successivamente per far funzionare le utenze elettriche nel rimorchio, come le unità di refrigerazione o le pompe. Per i conducenti, il funzionamento puramente elettrico dell’unità di refrigerazione offre un notevole comfort aggiuntivo, poiché sono esposti a emissioni acustiche notevolmente inferiori.
parola d’ordine è integrazione, come integrata è l’offerta dei loro servizi. Torello, azienda campana di Montoro (AV), specializzata nella logistica, ha una mission molto più ampia e articolata rispetto allo “spostare solamente merci”. Ne parliamo con Daniel Grimaldi, Marcom Coordinator Torello Trasporti. “Siamo una realtà che comprende quattro brand: Torello, il gioiello di famiglia, oltre 2.700 dipendenti e 288 milioni di euro di fatturato nel 2023; TN Service, network di officine specializzate in assistenza, manutenzione e riparazione di veicoli industriali e commerciali, con una sezione dedicata al noleggio a breve e lungo termine di truck, van, semirimorchi e automobili; Dif (Distribuzione Italiana Food), catena di trasporto alimentare; TN Logistica. Di fatto il Gruppo si affianca al cliente che abbia bisogno di gestire la propria merce prodotta, di qualsiasi tipologia, industriale piuttosto che alimentare, o all’azienda che si occupa di trasporti e che ha la necessità di ottimizzare i carichi di merce e accedere a una serie di vantaggi: dal noleggio dei veicoli alla manutenzione predittiva, insomma tutto ciò che serve per evitare spese non preventivate e dovute, magari, a guasti improvvisi o fermi macchina, questi ultimi particolarmente dannosi per chi trasporta merci”. Un’azienda cresciuta moltissimo in pochi decenni. “Torello Trasporti nasce nel 1975 per volere di Nicola Torello, tutt’ora presidente dell’azienda”, spiega Grimaldi. “Oggi è gestita in contemporanea dalla seconda e dalla terza generazione: ai figli Concetta, Umberto e Antonio, che guidano l’azienda dal 1992, si sono aggiunti i loro figli che stanno facendo esperienza e imparano il mestiere”. I servizi offerti da Torello hanno una visione paneuropea e sono erogati grazie a una flotta di tutto rispetto che supera le 4.000 unità: 1.863 trattori (di cui 20 LNG), cui si aggiungono 292 semirimorchi, 1.089 frigo, 599 telonati, doppio piano, multi temperatura, boxati. Il parco mezzi commerciali è costituito da 68 furgoni e 44 furgoni frigo. Le piattaforme di distribuzione, una trentina tra Italia ed Europa, si sviluppano su una superficie totale di 317.000 m3. Torello si avvale anche di alcune consociate: a Senec, (Slovacchia), Pitesti (Romania) e Valjevo (Serbia). “Siamo una realtà estremamente dinamica che si muove in numerose direzioni”, spiega Grimaldi, “e questo ci rende particolarmente attrattivi. Una conferma dell’interesse nei nostri confronti viene, per esempio, dalle
Anello di congiunzione tra produttore e consumatore, il Gruppo Torello progetta soluzioni personalizzate a lungo termine per ottimizzare la filiera logistica. Una realtà dinamica che non “sposta solo merci”, ma che ha tante sfaccettature che risultano attrattive ai professionisti del trasporto e della produzione: dal settore industriale a quello alimentare, dal retail alla moda, sino alla cantieristica navale
Il Gruppo Torello è il partner logistico ideale per le aziende che mirano alla crescita con una formula ben collaudata.
aziende della distribuzione di merci a temperatura controllata nel settore del food: la pandemia ha cambiato le logiche di approccio alla salute e quelle di determinate tipologie di consumi, insegnando una nuova consapevolezza in merito al consumo di prodotti alimentari sani. Il domani di Torello? “È fatto di importanti investimenti per il rinnovamento della flotta, in chiave di transizione energetica”, precisa Grimaldi. “Da tempo collaboriamo con alcuni importanti Costruttori, tra i quali Mercedes-Benz Trucks e Scania; abbiamo introdotto i veicoli alimentati a LNG, guardiamo all’elettrico e all’idrogeno con estremo interesse anche se è chiaro che siamo ancora in una fase di sperimentazione: l’importante è farsi trovare pronti rispetto alle scadenze imposte, per esempio, dal Global Compact (in tema di rispetto dell’ambiente), dalla transizione energetica, dalla digitalizzazione, dallo stop imposto alla produzione di motori a scoppio convenzionali. Non solo, abbiamo altre sfide da affrontare: a causa delle guerre alle porte dell’Europa il mondo è cambiato e con esso è mutato anche il modo di fare economia. In quest’ottica la logistica deve cambiare più rapidamente di quanto non faccia la società; la logistica è importante e strategica perché serve i bisogni e i consumi di ciascuno di noi”. Grimaldi conclude con un principio cardine, un pilastro per l’azienda: “La sempre maggiore necessità di intessere relazioni di valore che non siano esclusivamente transazioni economiche con il cliente, ci deve far muovere in modo proattivo. Non importa quale tecnologia, quale nuovo bisogno nascerà nel futuro, sono le persone con i loro valori che muovono i servizi determinandone il successo”.
La riduzione di emissioni inquinanti caratterizza tutti i progetti del Gruppo ed è per questo che l’azienda campana ha brevettato il cosiddetto “Glap” (Green Logistic Automation Platform), un protocollo che ottimizza tutte le fasi di trasporto in chiave green e che certifica, attraverso la raccolta dati inviati in tempo reale dai veicoli, che il trasporto è eseguito assicurando condizioni di efficienza in termini di consumi: meno carburante entra nel motore, minori sono le emissioni nell’atmosfera, quindi maggiore è il rispetto dell’ambiente, con ricadute positive anche sui costi. Un progetto avviato nel 2016 su un programma di innovazione e digitalizzazione orientato a offrire un servizio di supply chain management più efficiente, performante ed eco-sostenibile. Glap rappresenta la filosofia che ha portato a svilupparlo: una visione che attraversa le aziende del Gruppo in modo trasversale partendo dall’acquisizione della commessa – attraverso la pianificazione delle rotte, lo stile di guida degli autisti e i dati raccolti durante lo spostamento delle merci, fino ad arrivare ai sistemi di Gps o collegati a internet per la condivisione in tempo reale di tutte le fasi logistiche e all’analisi post-servizio – passando per la manutenzione dei mezzi e la razionalizzazione delle piattaforme con la condivisione degli spazi. Tutto al fine di alimentare un ciclo che estenda vita e valore di prodotti e servizi.
Progresso tecnologico e attenzione verso i clienti vanno di pari passo in DKV Mobility, la piattaforma B2B leader in Europa per i pagamenti e le soluzioni on-the-road che, in occasione di Transpotec 2024, ha festeggiato il 90° anniversario della fondazione dell’azienda
di Gianluca Salcioli Fieramilanofianco dei trasportatori di ieri, di oggi e di domani. DKV Mobility, la piattaforma B2B leader in Europa per i pagamenti e le soluzioni on-the-road, spegne 90 candeline e al Transpotec ha ripercorso le tappe di un viaggio caratterizzato da una costante che non è mai venuta meno: il dialogo con i clienti. Questa peculiarità ha portato DKV a sviluppare soluzioni di pedaggio, di rifornimento e i servizi digitali specifici per i professionisti del mondo dei trasporti che l’hanno resa uno tra i principali player del mercato.
Sotto i riflettori, tutta la gamma DKV Card di carte carburante e di ricarica: la DKV Card standard, per il pagamento del rifornimento di carburante classico e alternativo e di servizi stradali, di lavaggio, ecc., nella più ampia rete di accettazione indipendente in Europa e la DKV Card +Charge, pensata per le flotte elettrificate, che consente di ricaricare il veicolo a un numero sempre più elevato di colonnine in Europa. Tutte le DKV Card sono disponibili anche nella versione Climate per supportare progetti di protezione del clima. Alla gamma si è aggiunta anche DKV Card NGO, recentemente lanciata anche in Italia, la carta carburante e di ricarica elettrica specifica per le organizzazioni no-profit.
Ampio spazio anche ai box del pedaggio in Europa e in Italia: DKV Box Europe, per permettere agli autotrasportatori di viaggiare nel Vecchio Continente e saldare le tariffe senza interruzioni né disagi
dovuti a sistemi diversi; DKV Box Italia, per chi si muove lungo lo Stivale, e DKV Box Italia Fleet, la OBU specifica per i veicoli sotto le 3,5 tonnellate grazie a cui i clienti di flotte miste possono utilizzare il pedaggio lungo l’intera rete autostradale italiana. Un occhio di riguardo anche ai prodotti digitali, tra cui spicca DKV Live, il sistema di gestione telematica della flotta recentemente integrato anche con DKV Box Europe, per un’esperienza di utilizzo assai pratica. Marco Berardelli, Managing Director DKV Mobility Italia, ha dichia-
Il taglio della torta per i 90 anni. Tra i prodotti ci sono le carte carburante e il DKV Box Europe per il pagamento dei pedaggi autostradali.
AS 24 – PRESENTA PASSANGO, IL DISPOSITIVO DI RISCOSSIONE
rato: “Siamo felici di ritrovarci con partner e clienti per rivivere assieme momenti indimenticabili, per celebrare insieme i 90 anni della nostra azienda. Dalla nascita a oggi siamo cresciuti molto e siamo entusiasti che anche il lavoro portato avanti dalla filiale italiana abbia contribuito al successo globale. In questi anni abbiamo lavorato non solo sui prodotti ma anche sulla costruzione di un rapporto solido e duraturo con partner e clienti: siamo certi che affidabilità, serietà e trasparenza siano fattori chiave per la nostra crescita”.
È Marco Cassago, Managing Director AS 24 Italia, a raccontare le novità dell’azienda al Transpotec. “AS 24 dispone di una rete europea di stazioni dedicate ai mezzi pesanti in continua espansione, (oltre 1.600 in Europa) con l’obiettivo di aiutare gli autisti e promuovendo una mobilità in chiave sostenibile. In Italia negli ultimi anni la rete distributiva è aumentata, da 50 stazioni (nel 2019) alle oltre di 150 oggi, segno tangibile che il nostro paese resta uno dei mercati principali. Ultima novità, il PASSango, dispositivo di riscossione
pedaggi ora attivo anche in Italia. PASSango, tra gli altri, consente la geolocalizzazione in tempo reale della flotta, l’acquisizione dei dati relativi ai tragitti, la programmazione e l’ottimizzazione dei costi; le aree a pedaggio possono essere attivate e disattivate in base alle proprie necessità. Assiste gli autisti grazie a servizi di avviso in caso di tragitti più onerosi, vietati o con
anomalie riguardanti la classe di pedaggio e la stazione di ingresso, prevede un servizio di assistenza h/24, 7gg/7 in 16 lingue, la segnalazione e l’accesso ai parcheggi custoditi. PASSango è attivo anche in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Svezia, Danimarca, Austria, Germania, Polonia e Bulgaria. AS 24 offre una delle migliori reti europee di assistenza (circa 40.000 officine), AS 24 Truck Assistance, per i mezzi con peso superiore alle 3,5 tonnellate in più di 45 paesi. Inoltre, l’azienda ha sviluppato una
collaborazione con il partner EUROVAT per il recupero dell’Iva e delle tasse sul gasolio in Europa. Spazio anche all’anima “green”: AS 24 investe nella produzione e commercializzazione di biocarburanti come l’HVO100, combustibile rinnovabile sostenibile al 100%, costituito da materie prime vegetali, rifiuti e grassi animali che riduce significativamente l'impatto sull'ambiente. La società sta implementando l’offerta di fonti di energia sostenibili come il BioGNC, l’LNG e una futura rete di stazioni di ricarica elettrica ad alta potenza”.
Ventidue autocarri a biogas per la logistica, ma non solo.
Per la prima volta, Porsche impiega mezzi elettrici per trasportare i nuovi veicoli dal suo stabilimento di produzione: 911, 718 e Taycan prodotte per il mercato svizzero viaggeranno su bisarche elettriche di Galliker
Non solo auto elettriche, investimenti negli eFuel e l'impegno in Formula E, il mondiale riservato alle monoposto a batteria: Porsche punta con sempre maggior decisione anche sulla logistica a zero emissioni per contribuire alla decarbonizzazione. Il costruttore premium – la “cassaforte” del gruppo Volkswagen (con il 3,5% di auto vendute vale oltre il 30% degli utili del colosso tedesco) – ha ufficializzato l'ampliamento dell'uso dei veicoli industriali elettrici con sei
nuovi mezzi “perlopiù Scania” (una delle controllate del gruppo), si legge in una nota. La casa automobilistica ha ufficializzato l'integrazione della flotta già a basso impatto ambientale composta da ventidue autocarri alimentati a biogas. I nuovi veicoli verranno utilizzati per la logistica fra i siti a ridosso del quartier generale di Zuffenhausen, di Weissach e Lipsia. Ma Porsche ha deciso anche di far viaggiare a zero emissioni anche le proprie auto destinate al mercato svizzero e per questo si è accordata con la Galliker, che mette a disposizione
la bisarca. Tutte le aziende (oltre alla citata Galliker, anche Müller – Die Lila Logistik, Keller Group e Elflein) e si sono impegnate a fare il pieno alle batterie con energia “verde”. In collaborazione con il KIT (Karlsruher Institut für Technologie), che segue dal punto di vista scientifico il progetto pluriennale avviato nel 2020, Porsche sperimenta l'uso dell'HVO100 prodotto dalla Neste, il cosiddetto “diesel rinnovabile”, vale a dire la miscela di olio vegetale idrotrattato. Questo combustibile è impiegato per il rifornimento di dodici dei veicoli attualmente già in
di Mattia Eccheli Stoccarda (Germania)Prosegue anche la sperimentazione della logistica “green” con l'HVO 100 prodotto dalla Neste: i dati dei 12 veicoli vengono analizzati dal 2020 dal Karlsruher Institut für Technologie.
ALBRECHT REIMOLD Responsabile per la produzione e la logistica Porsche AG
servizio nello stabilimento di Zuffenhausen. Nell'ambito del test è stato finora percorso oltre un milione di chilometri con una riduzione certificata di 800 tonnellate di emissioni di CO2 “La decarbonizzazione è parte integrante della nostra strategia di sostenibilità – ha spiegato Albrecht Reimold, responsabile per la produzione e la logistica Porsche AG – L’utilizzo di camion con propulsioni e carburanti alternativi rappresenta un passo importante per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi”. L'impegno per ridurre l'impronta carbonica di Porsche riguarda praticamente ogni aspetto perché la divisione Transport Logistics della casa di Zuffenhausen lavora sull'intermodalità: rotaia, acqua e gomma. L'opzione ferroviaria è stata scelta in particolare per garantire i rifornimenti di parti e componenti alle fabbriche e per il trasporto dei veicoli nuovi verso i porti marittimi. Per la stessa produzione delle vetture, il costruttore ha già neutralizzato le emissioni di CO2 nei siti di Zuffenhausen e Lipsia. Dal 2020 impiega anche elettricità proveniente da fonti energetiche rinnovabili.
KM CON IL BIOTEMANO A EMISSIONI (QUASI) ZERO
due ruote sono sinonimo di sostenibilità ambientale e l'azienda ha deciso di allinearsi all'evento prendendovi parte con una sorta di “maxi mascotte” che ha viaggiato in maniera coerente con l'impegno dei ciclisti. La corsa è scattata il 4 maggio da Venaria Reale, a Torino, e dopo 21 tappe si è conclusa a Roma il 26 maggio. L’Iveco S-Way LNG ha aperto quotidianamente la carovana (di cui hanno preso parte anche due furgoni Daily), la popolare parata di veicoli decorati che precede i concorrenti per creare un'atmosfera di festa all'insegna di musica e intrattenimento.
“Il Giro d’Italia è un evento che anima il Paese, un appuntamento immancabile anche per noi, che siamo lieti di rinnovare la nostra partecipazione con la fornitura dei nostri veicoli - ha dichiarato Massimiliano Perri, direttore generale Iveco Mercato Italia – Per il terzo anno consecutivo, Iveco guida la strada del cambiamento tappa dopo tappa, percorrendo l’Italia sulla via della sostenibilità, grazie allo S-Way LNG a biometano”.
Quella del gas naturale rinnovabile è una tecnologia definita “matura” dal costruttore, che la impiega nel suo cammino verso la decarbonizzazione: Iveco cita uno studio del CNR, il Consiglio Nazionale delle
Anche quest'anno Iveco ha “scortato” il Giro d'Italia, alla sua edizione numero 107. Anzi: lo ha preceduto con il suo pink truck S-Way LNG alimentato con il gas naturale rinnovabile fornito da Vulcangas
di Mattia Eccheli
Venaria Reale (Torino)
Ricerche, che dimostra “una riduzione di emissioni fino al 121%”. Grazie alla collaborazione con Vulcangas, il pieno al trattore in livrea rosa è stato effettuato presso le principali stazioni di rifornimento che si trovano lungo l'itinerario del Giro, ossia Torino, Porcari (nei pressi di Lucca), San Vitaliano (vicino a Napoli), Falconara (in provincia di Ancona), Rimini e Saonara (alle porte di Padova). Il veicolo ha un’autonomia di 1.600 km, un motore che garantisce la coppia necessaria in ogni situazione e che si rivela “ancora una volta il mezzo più adatto a un trasporto a lungo raggio” con “massime prestazioni per l’ambiente e per le persone”, garantisce il costruttore. Grazie al
Grande interesse ha suscitato l'iniziativa del concessionario Iveco Orecchia, che ha presentato l'opzione di noleggio a chilometro.
biometano la quota di emissioni nette di CO2 dopo 7.000 km è “vicina allo zero”, con 250 kg lo 0,5% delle 5 tonnellate equivalenti di un analogo veicolo a gasolio.
A Torino, in occasione della partenza del Giro d'Italia, assieme alla Gate, un'azienda di Iveco Group, è stato protagonista al Green Fun Village anche l'eDaily, la declinazione elettrica del furgone di taglia grande del costruttore italiano. La nuova società, nata per promuovere la formula “rent pay-per-use”, in collaborazione con il concessionario Iveco Orecchia, ha allestito uno stand per presentare “l'opzione di noleggio a chilometro, con un ecosistema di servizi integrati per garantire la massima tranquillità al cliente”.
A giugno, tre giorni prima del calcio d'inizio dell'Uefa Euro 2024 di calcio, parte da Francoforte sul Meno l'“eActros 600 European testing tour 2024”. È la più lunga prova su strada della storia di Mercedes-Benz: 13.000 km attraverso 20 paesi con un carico rimorchiabile di 40 tonnellate
di Mattia Eccheli Leinfelden-Echterdingen/Wörth am Rhein (Germania)“eActros 600 European testing tour 2024” comincia a Francoforte sul Meno tre giorni prima della partita che, qualche centinaio di chilometri più a sud, a Monaco di Baviera, apre la diciassettesima edizione degli europei di calcio, ai quali l'Italia si presenta come campione in carica. Mercedes-Benz ha deciso di far partire la prova su strada più lunga della storia dell’azienda l'11 giugno. Con questo veicolo Daimler Truck inaugura “l’era del trasporto a lungo raggio full electric su rotte pianificate”. L'Actros a zero emissioni
I tre pacchi batteria da 200 kWh di capacità, 600 in totale, sono abbinate a un nuovo assale elettrico che incorpora due motori, l'inverter e la trasmissione a quattro rapporti.
allo scarico monta una batteria da 600 kWh abbinata a un nuovo assale elettrico che incorpora due motori, l’inverter e la trasmissione a quattro rapporti garantita “particolarmente efficiente”. La percorrenza anticipata può raggiungere i 500 chilometri. Il costruttore ha come obiettivo quello di “proporre ai propri clienti una soluzione integrata e personalizzata, dalla consulenza alla fase di implementazione per supportarli nel passaggio verso la transizione energetica”. Infatti, lo stesso motto che accompagna il giro sperimentale e allo stesso tempo promozionale è “Charged to Change” (caricato per cambiare).
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Tecnologia e comfort sono ai massimi livelli nelle cabine di eActros: dagli specchietti con telecamera al letto a doghe.
L’eActros 600 dispone di tre pacchi batteria da 207/200 kWh di potenza ciascuno che arrivano fino a una capacità totale pari a 621 kWh/600 kWh. Gli accumulatori di nuova concezione sfruttano la tecnologia delle celle litio ferro fosfato (LFP) che alla maggior durata abbinano anche una maggiore energia utilizzabile. Daimler Truck parla di un ciclo di vita di 1,2 milioni di chilometri con la possibilità di rifornimenti in meno di mezz'ora tra il 20 e l'80% presso le future stazioni megawatt charger da un MW. In termini di efficienza, l'eActros 600 beneficia anche dell'adozione dell'aerodinamica ProCabin che
riduce anche l'impatto acustico. Il trattore sviluppato sulla nuova architettura elettronica “sensor fusion” aumenta anche l'efficienza dei sistemi di assistenza alla guida e sicurezza come l’Active Brake Assist 6, il Frontguard Assist, l’Active Sideguard Assist 2 e l’Active Drive Assist 3. Nel lungo test drive, i prototipi pronti per la produzione di serie sono chiamati a percorrere oltre 13 mila chilometri attraversando più di 20 paesi del Vecchio Continente con un carico rimorchiabile di 40 tonnellate. Il costruttore ha già anticipato di volere condividere i risultati della prova con i clienti in-
teressati e di voler sfruttare il tour “per dimostrare che l’eActros 600 rende possibile il trasporto a lungo raggio internazionale a trazione esclusivamente elettrica a batteria in Europa”. Tra le restrizioni che la divisione Trucks si è imposta ci sono ricariche effettuate esclusivamente presso stazioni pubbliche per dimostrare l'effettiva possibilità di completare i tragitti anche a zero emissioni allo scarico.
“Negli ultimi anni abbiamo testato diversi prototipi dell’eActros 600 –ha spiegato Christof Weber, responsabile del Global Testing della divisione Trucks della Casa con la Stella – Che si tratti del nord della Finlan-
La percorrenza dichiarata può raggiungere i 500 chilometri: si apre l'era del “trasporto a lungo raggio full electric su rotte pianificate”.
dia o del sud della Spagna, il veicolo ha da tempo dimostrato le sue capacità e con lo sviluppo di serie ci troviamo ora sulla linea d’arrivo”. Per il manager l'“European Testing Tour 2024” permette di recapitare un messaggio chiaro pochi mesi prima dell’inizio della produzione di serie: “Siamo fermamente convinti che i due prototipi dell’eActros 600 riusciranno a superare molto bene questa enorme dimostrazione di forza”, ha assicurato. La commercializzazione è già cominciata e Stina Fagerman, responsabile Marketing, Vendite e Assistenza di Mercedes-Benz Trucks, ha fatto sapere che sono stati superati i mille ordini: “Abbiamo raggiunto una cifra a quattro cifre anche con le lettere di intenti” ha precisato. Il dato è interessante perché “i veicoli dimostrativi per i clienti saranno disponibili solo nella seconda metà dell’anno”. L'eActros 600 ha convinto le aziende prima ancora di venire prodotto: un'attestazione di fiducia nei confronti del costruttore. Che intende inviare anche un'altra ambasciata a destinatari completamente diversi: “Intendiamo informare i decisori politici e del settore energetico sulle possibilità offerte dalla trazione elettrica a batteria nel segmento del trasporto a lungo raggio, dando così un’ulteriore spinta alla costruzione dell’infrastruttura necessaria”, ha insistito Fagerman. Circa l'itinerario il Costruttore ha promesso ulteriori dettagli alla vigilia della partenza del tour. Avendo fissato Francoforte sul Meno e l’11 giugno come luogo e data ufficiale per la partenza, il tour scatterà simbolicamente il giorno prima presso la sede di Mercedes-Benz Trucks a Wörth am Rhein, nel Land della Renania Palatinato, e a Leinfelden-Echterdingen nel Baden-Württemberg, dove si trova il quartier generale della Daimler Truck AG. Il “giro” di quest'anno segue quello che il Costruttore aveva già completato nel 2023 con gli eActros 300/400 destinati alla logistica di corto e medio raggio. Lo scorso anno tre truck a zero emissioni allo scarico con le insegne della Stella avevano percorso oltre 5.000 chilometri attraversando la Germania, l'Austria, i Paesi Bassi, il Belgio e anche l'Italia, per un totale di 14 eventi riservati ai clienti con più di 1.500 ospiti e quasi altrettanti giri di prova (1.250).
Con gli stilemi dettati dall’aerodinamica, tanto da ricevere il soprannome Aerovan, il nuovo Renault Master ha un aspetto prestante ma soprattutto offre grande efficienza e una gamma completa: Diesel, cambio manuale o automatico, oppure anche in versione 100% elettrica
Dopo aver visto le prime immagini a partire da gennaio eravamo curiosi di osservare finalmente dal vivo il nuovo Renault Master, portato all’esordio italiano nello stand Renault Pro al Transpotec. L’aspetto nelle immagini non rende fino in fondo la prestanza con cui si presenta il nuovo frontale. A dettare le scelte dei designer è stata l’aerodinamica, che ha richiesto di tracciare linee originali e una calandra massiccia ma al tempo stesso rassicurante, con quell’antropomorfo
“sorriso” delineato dalla firma luminosa a Led e dal trapezio rovesciato della grande griglia con al centro il nuovo logo: la doppia losanga ora è capace di creare un effetto optical quasi ipnotico. Se si osserva
la parte inferiore, in particolare nel fascione paraurti, si nota la cura nei dettagli disegnati dal vento, come le due fenditure verticali agli estremi, che convogliano i flussi verso i freni e le ruote anteriori allo scopo di ridurre l’impatto con l’aria. Rispetto alla generazione precedente il coefficiente di resistenza aerodinamica (SCx) è stato ridotto di oltre il 20%. L’aerodinamica serve a migliorare l’efficienza, riducendo quindi i consumi e, di conseguenza, con le motorizzazioni termiche, anche le emissioni. Aerodinamica al servizio della sostenibilità, ma anche dell’aumento dell’autonomia, parametro cardine per le versioni elettriche. Un po’ di numeri per meglio comprendere la storia di questo veicolo commerciale così longevo e ca-
pace di adattarsi alle esigenze del mercato. La prima generazione di Renault Master nasce nel 1980: da allora sono state vendute oltre tre milioni di unità, sempre prodotte in Francia, a Batilly, nei pressi di Metz. Una storia che dura da oltre 40 anni, costantemente leader della categoria sul mercato europeo. Commercializzato in oltre 50 paesi, è entrato nel mercato sudamericano dal 1990. Ora, giunto alla quarta generazione, il nuovo Renault Master si appresta a perpetrare questo successo.
Tra le funzioni della versione elettrica la presa tipo Shuco 220 Volt per alimentare accessori elettrici di ogni tipo.
Hélène Carvalho, responsabile del Programma Renault Master, ha dichiarato: “Con il nuovo Master abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile alla definizione del furgone ideale. Gli artigiani, gli imprenditori e i gestori di flotte troveranno un furgone che fa un vero e proprio salto di qualità, in grado di sostenerli in qualsiasi momento, per raggiungere la massima produttività. Un furgone su cui si può contare come su un vero partner nella vita professionale di tutti i giorni, indipendentemente dal tipo di alimentazione”.
Chiave del potenziale successo, in parte scritto non solo dalla tradizione, è certamente la modularità, che permette di offrire da un lato e scegliere dall’altro, tra quattro varianti di motori Diesel e due elettriche. Le unità Diesel Blue dCi, declinate in potenze da 105, 130, 150 e 170 CV, ora sono più efficienti: - 1,5 l/100 km idi consumo carburante e - 39 g/km di CO2 media emessa, restando così al di sotto dei 200 g/km. La trasmissione è affidata a un cambio manuale tradizionale o a un nuovo cambio automatico EAG9 con convertitore di coppia a 9 rapporti. Le versioni elettriche offrono due motorizzazioni, da 96 o 105 kW, entrambe con 300 Nm di coppia massima, con batterie dalla capacità rispettivamente di 40 kWh con (180 km di autonomia e 87 kWh che supera i 410 km di autonomia, entrambi calcolati nel ciclo WLTP). Consumi contenuti in 21 kWh/100 km per la versione dotata di batteria da 87 kWh. La ricarica rapida da 130 kW DC consente di recuperare 229 km di autonomia in soli 30 minuti. Al proprio domicilio, per ricaricare dal 10 al 100%, sono sufficienti meno di quattro ore grazie alla wallbox da 22 kW AC. Anche la versione elettrica dispone di un carico utile di 1.625 kg con patente B, autonomia fino a oltre 410 km e capacità di traino di 2,5 tonnellate. Gli interni, confortevoli ed ergonomici, sono costruiti con materiali robusti ma, al contempo, sempre più vicini a quelli delle automobili Renault: il volante è regolabile in altezza e profondità e la plancia a forma di S, orientata verso il conducente, contribuisce ad aumentare lo spazio degli interni. I materiali premium e il display da 10’’, di serie su tutta la gamma, rendono l’abitacolo particolarmente tecnologico.
Stellantis ad aprile ha immatricolato oltre 6.360 veicoli commerciali chiudendo il primo quadrimestre 2024 con oltre 30.000 immatricolazioni pari ad una quota del 41,3%. FIAT Professional è il Brand leader del mercato nei primi quattro mesi con oltre 18.250 immatricolazioni pari a una quota del 25,1%
Torino - Nel primo quadrimestre di quest’anno i veicoli commerciali del gruppo Stellantis confermano la propria leadership nel mercato italiano. In base all’elaborazione dei dati forniti da Dataforce, Stellantis ad aprile ha immatricolato oltre 6.360 veicoli commerciali facendo registrare nel primo quadrimestre 2024 oltre 30.000 immatricolazioni pari ad una quota del 41,3%. Fiat Professional è il Brand leader del mercato nei primi quattro mesi con oltre 18.250 immatricolazioni pari a una quota del 25,1%, grazie in particolare a Ducato, con oltre 7.500 immatricolazioni e a Doblò van al primo posto nel suo segmento. Il FIAT Professional Ducato, prodotto nello stabilimento di Atessa (Chieti), è il best seller del mercato dei veicoli commerciali in Italia. Nello stesso segmento dei Large Van, considerando anche PEUGEOT Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, tutti
Ducato è il veicolo commerciale più venduto in Italia con oltre 7.500 immatricolaioni. Nello stesso segmento dei large van la quota totale di Stellantis è del 39,2%.
veicoli prodotti ad Atessa (CH), la quota di Stellantis è del 39.2%.
“Nel corso del primo quadrimestre abbiamo consolidato la nostra leadership sul mercato italiano dei veicoli commerciali – ha dichiarato Gianluca Zampese, Direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis in Italia – e sono ottimista sul prosieguo dell’anno grazie al rinnovamento dell’intera gamma di furgoni Stellantis disponibile presso tutta la nostra capillare rete di vendita e assistenza. L’arrivo di nuovi prodotti 100% elettrici di seconda generazione e un portafoglio di nuovi servizi connessi, ci permetteranno di essere sempre all’avanguardia nel fornire le soluzioni migliori per le esigenze dei nostri clienti.
FINALMENTE SONO STATI PUBBLICATI IN GAZZETTA UFFICIALE I NUOVI INCENTIVI PER IL SETTORE AUTOMOTIVE CHE COINVOLGONO ANCHE I PRODOTTI DELLA GAMMA STELLANTIS PRO ONE
Infatti, l’intera gamma dei veicoli commerciali dei marchi Citroën, FIAT Professional, Opel, Peugeot, beneficia di ottime condizioni di acquisto grazie alle promozioni del Gruppo Stellantis che si sommano agli eco incentivi statali.
Le offerte risultano ancor più interessanti perché abbracciano tutta la gamma di veicoli commerciali recentemente rinnovata: compatti, medi e grandi dei brand Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot, disponibili anche nella versione 100% elettrica di seconda generazione, arricchiti con tecnologie innovative e servizi connessi.
l’offerta di Stellantis si concentra sul rinnovo del parco circolante italiano dei veicoli commerciali. In caso di rottamazione, infatti, l’offerta prevede di rafforzare gli incentivi statali con un beneficio medio per il cliente così sintetizzati:
450 EURO PER I FURGONI PICCOLI
Fiat Doblò Citroën Berlingo Opel Combo Peugeot Partner
600 EURO PER I MEDI
Fiat Scudo Citroën Jumpy Opel Vivaro Peugeot Expert
1.500 EURO PER I PIÙ GRANDI
Fiat Ducato Citroën Jumper Opel Movano Peugeot Boxer
Stellantis vuole essere protagonista della transizione energetica in atto aumentando il valore degli eco incentivi statali che hanno lo scopo di favorire ed accelerare il non facile cambiamento
ULTIM'ORA!Dall'autunno non sarà solo un modo di dire perché A22, Guardia di Finanza e Centro di Scienze della sicurezza e della criminalità (CSSC) delle Università di Trento e Verona hanno presentato un progetto congiunto per la lotta ai commerci illeciti per il quale sono stati sviluppati tre specifici dispositivi destinati ad accelerare i controlli.
Si tratta di uno scanner radio compatto per l'identificazione di carichi sospetti ed eventuali doppi fondi e di due spettrofotometri con algoritmi messi a punto con l'intelligenza artificiale. Questi ultimi due strumenti scientifici saranno impiegati per misurare l'assorbimento di luce di una soluzione chimica o di un materiale a diverse lunghezze d'onda e servono per analisi rapide di carburanti e olii minerali di contrabbando sui mezzi in transito. Con la riduzione dei tempi di verifica aumenta il numero dei veicoli che il personale delle Fiamme Gialle e delle Forze dell'Ordine potrà esaminare alla frontiera e non solo. Tutte le apparecchiature sono state studiate per un utilizzo sia all'aperto sia al chiuso. I due spettrofotometri saranno pronti per entrare in servizio entro il mese di settembre, mentre lo scanner sarà adottato a novembre.
“Grazie al supporto dell'intelligenza artificiale i nuovi prototipi sono più efficienti e più facili da utilizzare rispetto a quelli preliminari che abbiamo sviluppato sulla base della convenzione precedente”, ha garantito Massimo Donelli, professore al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Uni-
versità di Trento, e coordinatore scientifico dei progetti per il Centro di Scienze della sicurezza e della criminalità. I controlli lungo i 314 chilometri dell'A22, tra il valico del Brennero e Modena, sono strategici: “Costruire nuovi strumenti che possano supportare le attività investigative sui traffici illeciti va nella direzione di dare un contributo, speriamo sostanziale, all’innalzamento dei livelli di sicurezza di questo tratto autostradale fondamentale, certamente per il nostro territorio ma anche per l’intera nazione”, ha sottolineato Andrea Di Nicola, professore di Criminologia alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento e direttore del Centro. “Quotidianamente impegnato nel contrasto ai traffici illeciti che danneggiano gli interessi dell’Erario e dei cittadini, il Corpo metterà a disposizione il proprio personale e i propri mezzi per garantire fin dalle prime fasi che l’approccio scientifico dei progetti sia calato nella realtà operativa nella quale gli strumenti tecnici potranno essere impiegati”, ha assicurato il Comandante regionale della Guardia di finanza del Trentino-Alto Adige, il generale di brigata Guido Zelano L'A22 è una sorta di laboratorio tecnologico figlio dell'accordo quadro del 2021 firmato tra Società Autostrada del Brennero S.p.A. e l’Università di Trento e inserito nel Protocollo d'Intesa due anni prima tra lo stesso ateneo, il Comando regionale della Guardia di Finanza del Trentino Alto-Adige, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Trento e la Procura
Nuovi scanner per tir, container, telonati e non solo sull'Autostrada
del Brennero: l'asse lungo il quale transitano annualmente circa 70 milioni di veicoli. Sulla A22 viaggia il 10,5% dell’intero import export nazionale e allo stesso tempo anche una delle principali rotte utilizzate dalla criminalità organizzata per il contrabbando di varie merci, sigarette incluse, fino al traffico di esseri umani
Da sinistra G. Di Noi, colonnello e comandante
Provincia di Bolzano, D. Nastasi, colonnello e comandante
Provincia di Trento, il direttore tecnico dell’A22 C. Costa, il Ceo D. Cattoni, il generale G. Zelano e i professori A. Di Nicola e M. Donelli.
regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Trentino-Alto Adige, adesso integrato con due nuove convenzioni. “Il Brennero – ha argomentato Diego Cattoni, AD di Autostrada del Brennero - collega i due paesi manifatturieri più importanti d’Europa, l’Italia e la Germania. La sua valenza economica, sociale e politica è evidente e altissima e come concessionaria abbiamo il compito di garantire la sicurezza delle persone e delle merci che transitano lungo
quest’asse, assicurandone al contempo la massima efficienza. Gli strumenti e le sinergie che abbiamo sviluppato e coltivato grazie a queste convenzioni rappresentano validi alleati per migliorare ancora e ogni giorno questa strategia”. Per Carlo Costa, direttore tecnico dell'A22 i nuovi strumenti “arricchiscono in modo significativo un impegno che Autostrada del Brennero porta avanti da sempre”: “Essere autostrada di confine è certamente un valore, ma richiede un livello
di attenzione particolarmente alto. Attualmente stiamo realizzando, sempre nei pressi della barriera di Vipiteno, una stazione per il controllo di mezzi pesanti che sicuramente potrà rendere ancora più efficaci le operazioni di verifica”, ha concluso.
L’obiettivo del CSSC è quello di “garantire un confronto costante tra ricercatori e istituzioni pubbliche, grandi aziende e altri attori della sicurezza, favorendo anche lo scambio di esperienze e buone prassi”.
Iveco Bus amplia la gamma di soluzioni efficienti con una nuova versione ibrida dell’autobus interurbano Crossway, compatibile con XTL (X-To-Liquid) e dotato di motore Cursor 9 conforme a Euro VI Step E
Dopo aver presentato il Crossway Low Entry Hybrid nell’ottobre 2022 alla fiera FIAA 2022, ecco che fa il suo esordio la nuova versione Hybrid. Il nuovo Crossway è disponibile in tre lunghezze: 10,8, 12, 13 metri, nelle versioni POP e LINE. Si affianca all’attuale gamma mantenendo le peculiarità che ne hanno determinano il successo delle oltre 65.000 unità prodotte: capacità passeggeri e volumi dei bagagli, uniti a un conveniente “total cost of ownership” (TCO).
Giorgio Zino, Responsabile delle Operazioni Commerciali di IVECO BUS Europe, ha dichiarato: “L’introduzione della nostra tecnologia ibrida sul nostro pianale Crossway consentirà agli operatori dei trasporti di beneficiare di una significativa riduzione dei costi energetici
Con il Crossway IVECO rafforza la capacità del marchio di fornire la più ampia offerta sostenibile sul mercato, per dare una svolta decisiva alla transizione energetica.
e delle emissioni di CO2 rispetto ai modelli a combustione interna. Si tratta di una soluzione concreta alternativa disponibile per i clienti. Con questa aggiunta, rafforziamo ulteriormente la capacità del nostro marchio di fornire la più ampia offerta sostenibile sul mercato, confermando la nostra strategia di guidare la transizione energetica con un mix di tecnologie e consolidando la nostra leadership come
uno dei principali attori nel settore sostenibile. mobilità in Europa”. La nuova tecnologia ibrida è disponibile con il cambio Voith DIWA NXT accoppiato a un motore elettrico da 35 kW. L’unità elettrica svolge la duplice funzione di starter (avviatore) del termico Cursor 9 ma anche di generatore per recuperare l’energia cinetica durante le fasi di decelerazione e frenata. La corrente viene stoccata nella batteria con tecnologia LTO (litio e titanio) a 48 Volt montata sul tetto. Il sistema ibrido ha lo scopo di ridurre i consumi e le emissioni correlate. Esternamente il nuovo Crossway Hybrid presenta un diverso design del frontale che incorpora i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) in conformità con il prossimo Regolamento Generale sulla Sicurezza che dovrebbe entrare in vigore a luglio 2024.
IVECO BUS con l’introduzione del nuovo Crossway Hybrid allarga la famiglia di prodotti per le linee di autobus, offrendo ora un’ampia scelta multi-energia tra: Crossway POP & LINE, 10.8, 12 e 13, compatibile XTL: motore Tector 7 o Cursor 9, conforme Euro VI Step E; Crossway CNG POP & LINE, da 12 e 13 metri, compatibile biometano: motore Cursor 9 CNG conforme Euro VI Step E; Crossway CNG Hybrid POP & LINE, da 12 e 13 metri, compatibile biometano: motore CNG Cursor 9 conforme Euro VI Step E. Crossway B100 POP & LINE, 10,8, 12 e 13 metri: motore Tector 7 conforme Euro VI Step E. Il nuovo IVECO BUS Crossway Hybrid, prodotto nello stabilimento IVECO BUS di Vysoké Myto, nella Repubblica Ceca, è già disponibile per gli ordini, con le prime unità che verranno consegnate in Spagna il prossimo luglio.
Con l’approccio multi-energetico Iveco Bus offre soluzioni di mobilità integrate e su misura che comprendono veicoli e servizi qualificati per supportare i clienti nel passaggio a fonti energetiche più pulite
di Armando Mailänder
Fieramilano
INconcomitanza e accanto al Transpotec Logitec, nell’area milanese, si è svolta la fiera NME, Next Mobility Exhibition, evento internazionale dedicato a soluzioni, tecnologie, mezzi e politiche per un sistema di mobilità delle persone integrato, innovativo e sostenibile.
Iveco Bus ha esposto in un grande stand la pluriennale esperienza nel settore delle trazioni alternative e
le conoscenze in termini di innovazione tecnologica, che supportano e accelerano la transizione energetica. L’approccio multi-range e multi-energy, basato su biometano, XTL/HVO, batterie elettriche, celle a combustibile e tecnologie ibride, consente di offrire soluzioni di mobilità complete chiavi in mano in grado di soddisfare le esigenze di tutte le attività di trasporto passeggeri: urbane, interurbane, a medio e lungo raggio. Gianluca Annunziata, Direttore Generale Iveco Bus Mercato Italia, ha
Bus con mototi ibridi, elettrici o a idrogeno: Iveco Bus è in grado di offrire tutte le teconologie.
affermato: “IVECO BUS offre una gamma di trazioni sempre più completa, dalle alimentazioni tradizionali a quelle alternative, come l’elettrico, l’idrogeno e il biometano, soluzioni sostenibili che rientrano in un importante percorso di decarbonizzazione, in virtù del quale sarà sempre più fondamentale la collaborazione tra costruttori, istituzioni e aziende del settore energetico. Proponendosi come partner di aziende di trasporto pubblico, grazie all’offerta di una gamma completa e a servizi efficienti pen-
IVECO BUS – AL NME DI MILANODialogando con il pubblico composto principalmente da addetti ai lavori abbiamo notato grande interesse per le proposte che utilizzano l’idrogeno, tra i vettori energetici considerati interessanti per il trasporto persone non solo in ambito cittadino, soprattutto ove sia possibile generare idrogeno unicamente attraverso fonti rinnovabili. Solo così la transizione energetica può considerarsi realmente sostenibile. La sfida vera rimane proprio non tanto e non solo nelle problematiche annesse al trasporto e stoccaggio del combustibile, ma soprattutto all’origine della reale fonte di energia con la quale è generato, perché, vogliamo ribadirlo ancora una volta, l’idrogeno non è una fonte di energia, ma solamente un vettore. Inutile sarebbe bruciare combustibili fossili per generare corrente elettrica con cui produrre idrogeno che viene immesso nelle celle a combustibile per generare nuovamente corrente per muovere un motore elettrico. I passaggi sono già molti e ciascuno ha il suo costo, anche in termini di dispersione dell’energia iniziale che, necessariamente, deve essere ricavata da fonti rinnovabili, altrimenti la soluzione risulta anche antieconomica oltre che inquinante alla fonte, vanificando così doppiamente lo sforzo.
sati per il cliente, IVECO BUS consolida il proprio ruolo di leader del settore a livello italiano ed europeo, garantendo una copertura a 360°, dal veicolo alle stazioni di ricarica, passando per la consulenza, la gestione delle flotte e delle ricariche. Raggiungere la mobilità sostenibile è un impegno costante per IVECO BUS e siamo lieti di rinnovare la partecipazione a Next Mobility Exhibition con le nostre soluzioni di trasporto, per affrontare le nuove sfide della mobilità”.
Protagonisti dello stand sono stati: E-Way H2 12 m: autobus urbano a celle a combustibile, vincitore del Busplaner “International Sustainability Award 2024”; E-Way 9,5 m: midibus urbano elettrico a batteria, il migliore della categoria in termini di manovrabilità; Crossway Le Elec 12 m: autobus interurbano elettrico a batteria low-entry, vincitore del premio “Sustainable Bus of the Year 2024”; Crossway Hybrid 13 m: nuovo veicolo ibrido compatibile con carburanti rinnovabili XTL (X-To-Liquid); infine eDaily: minibus elettri-
co a batteria, per l’occasione con la livrea Metallica Special Edition. Per il settore dei servizi Iveco Bus ha allestito alcuni corner dedicati ai servizi qualificati e alle tecnologie, come Energy Mobility Solutions, un modello di business innovativo per la mobilità elettrica che supporta gli operatori nella transizione energetica, offrendo una soluzione chiavi in mano su misura, dalla progettazione dei veicoli e delle relative installazioni fino alla loro realizzazione. In un’altra sezione è stato possibile vedere i servizi digitali e connessi Iveco On, vincitori del “Busworld Digital Award” nel 2023, in occasione della Busworld Europe di Bruxelles., Ic.Ido, il software di realtà virtuale utilizzato da Iveco Bus nel suo processo di personalizzazione dei prodotti e il sistema elettrico a batteria firmato FPT Industrial, progettato per offrire livelli superiori di modularità e flessibilità per l’accumulo di energia su ogni autobus elettrico Iveco Bus. L’interesse maggiore l’ha destato l’I-
L'E-Way H12 12 metri, con celle a combustibile è stata la vera star dello stand di Iveco Bus al NME 2024.
veco Bus E-Way H2, dotato di una cella a combustibile a idrogeno prodotta dalla coreana Hyundai Motor Company, azienda leader a livello mondiale in questa tecnologia. La cella a combustibile è alloggiata nel vano posteriore ed è alimentata da quattro serbatoi di idrogeno collocati sul tetto. Il veicolo monta inoltre un pacco batteria NMC da 69 kWh assemblato da FPT Industrial e un motore elettrico Siemens Elfa 3 da 310 kW. Il bus a idrogeno integra il nuovo software electric Vehicle Control Platform (eVeCoP), svilup-
pato per ottimizzare la strategia di ripartizione dell’idrogeno e ottenere le massime prestazioni. Lungo 12 metri, L’Iveco Bus E-Way H2 è disponibile con due o tre porte di accesso, mentre la capacità passeggeri massima è di 95 persone. Fornisce un eccellente comfort termico, grazie a una pompa di calore a CO2 con distribuzione ottimizzata del flusso d’aria. In condizioni di esercizio normali, questo autobus può raggiungere un’autonomia di 450 km. Con il vantaggio dei tempi molto più rapidi di rifornimento rispetto a qualsiasi soluzione elettrica. Efficienti le diverse soluzioni elettriche, ciascuna dedicata a impieghi specifici, con peculiarità come la compattezza dell’E-Way da 9,5 metri, ma contenuto nella larghezza, per destreggiarsi anche nelle strade anguste delle ZTL dei centri storici, di cui l’Italia va giustamente orgogliosa. Iveco Bus ha colto l’occasione per presentare in anteprima in Italia la nuova versione con alimentazione ibrida del Crossway. Compatibi-
le con i carburanti rinnovabili XTL (X-To-Liquid) e dotato di un motore Cursor 9 che rispetta la normativa Euro VI Step E, il nuovo Crossway Hybrid è disponibile in tre lunghezze differenti: 10,8, 12 e 13 metri. Invariate le peculiarità che l’hanno reso celebre, con oltre 65 mila unità prodotte: capacità passeggeri e volumi di carico per i bagagli, oltre a un costo totale di esercizio ottimizzato. La tecnologia ibrida offerta da Iveco Bus è disponibile con il cambio Voith Diwa NXT abbinato a un potente motore elettrico di recupero da 35 kW di picco che funge da starter e generatore per recuperare l’energia cinetica in fase di decelerazione e frenata, con una batteria LTO ad alta energia (48 V) montata sul tetto. Il motore elettrico supporta il Cursor 9 durante le fasi di avviamento. La parte ibrida permette risparmi considerevoli di carburante rispetto alle versioni tradizionali e, in combinazione con i carburanti rinnovabili, questa soluzione ibrida è in grado di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2
Ltedesca MAN “muove” la Bundesliga, la serie A di calcio della Germania. Sia il Bayern München sia l'RB Leipzig viaggeranno a bordo di confortevoli corriere prodotte e personalizzate dal costruttore tedesco. MAN Truck & Bus ha rinnovato l'intesa con le due società fino al 2027. Con il Bayern, la società più vincente della nazione (fra gli altri titoli ci sono 33 scudetti e 6 Coppe dei Campioni), l'intesa avvicinerà i vent'anni perché va avanti dal 2008. La società – eliminata quest'anno in semifinale di Champions dal Real Madrid di Carlo Ancelotti e terza in campionato – gravita nell'orbita del gruppo Volkswagen di cui fa parte MAN: Audi, altro marchio della multinazionale di Wolfsburg, è azionista dal 2011 del Bayern Monaco e ne detiene l'8,33% del capitale oltre a versare annualmente anche 30 milioni in qualità di sponsor. L'accordo tra l'azienda, il cui quartier generale si trova proprio nella capitale bavarese, è il più lungo con una società calcistica (il Bayern è peraltro una polisportiva che impiega anche Van dello stesso costruttore) ed è stato prorogato per tre anni. Il MAN Lion’s Coach è stato premiato quale “Coach of the Year”. Nelle disponibilità del Bayern c'è anche un autocarro MAN TGX, anche questo insignito di un ambito riconoscimento, l'“Inter-
Il Bayern Monaco e l'RB Leipzig, tra le più blasonate squadre di calcio tedesche, hanno scelto di farsi confezionare su misura gli autobus da MAN Truck & Bus per trasportare i calciatori alle partite in casa e in trasferta in modo sicuro, comodo ed efficiente
di Mattia Eccheli Monaco di Baviera (Germania)Andreas Jung, capo del Marketing del Bayern (a sinistra) e Michael Diederich, vice vicario della società (a destra). Tra loro i manager di MAN Truck & Bus: il Ceo Alexander Vlaskamp e Marc Langendorf, numero uno di Marketing & Comunicazione.
Andreas Witzel (MAN Truck & Bus) consegna le chiavi al responsabile commerciale del Leipzig Matthias Reichwald tra i giocatori Winners Osawe, Katja Wienerroither, Faik Sakar e Lara Marti.
national Truck of the Year”. Alexander Vlaskamp, numero uno di MAN Truck & Bus, ha già anticipato che in futuro la cooperazione sarà ancora più concentrata sui temi della sostenibilità e delle tecnologie del futuro. La corriera con cui viaggia la squadra vanta una serie di equipaggiamenti esclusivi e verrà sostituita da una ancora più moderna ed esclusiva nel corso dei prossimi anni.
Oltre 400 chilometri più a nord, a Lipsia, Andreas Witzel, direttore Vendite della regione Nord Est della filiale tedesca di MAN Truck & Bus, ha invece consegnato simbolicamente le chiavi del nuovo MAN Lion’s Coach L a calciatori delle squadre femminile (7° in questa stagione) e maschile (4° in campionato) dell'RB Leipzig. Il nuovo veicolo è spinto da un motore diesel a sei cilindri da 480 CV (D2676 LOH), naturalmente Euro 6, abbinato alla trasmissione automatica TipMatic a 12 rapporti. Il conducente dispone di un vasto ventaglio di sistemi di sistemi di assistenza alla guida che garantiscono spostamenti agli occupanti. La corriera è allestita in modo specifico con 36 comode poltrone delle quali si possono modulare sia l'inclinazione degli schienali sia spostare i poggiapiedi (12 dispongono anche di supporti regolabili per le gambe). Il Lion’s Coach L monta anche tre tavolini elettrici per eventuali confronti “faccia a faccia” e dispone tra le altre cose di una cucina, di un frigo e di un sistema multimediale.
• Più del 50% del tempo di guida elettrica in città • Nuovo i-Cockpit con schermo panoramico da 21 pollici • A partire da 350€/mese* *TAN (FISSO) 5,25% - TAEG 6,13% - ANTICIPO 3.525€ - VALORE DI RISCATTO 23.698€ - FINO AL 31 MAGGIO
Consumo di carburante gamma 3008 (l/100 km): 5,5 – 5,6; emissioni CO₂ (g/km): 124 – 127. Valori omologati in base al ciclo misto WLTP, in base al quale i nuovi veicoli sono omologati dal 1° settembre 2018, aggiornati al 21/11/2023, e indicati sono a scopo comparativo. I valori effettivi di consumo di carburante e di emissioni di CO₂ possono essere diversi e possono variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali: optionals, temperatura, stile di guida, velocità, peso totale, utilizzo di determinati equipaggiamenti (aria condizionata, riscaldamento, radio, navigazione, luci, ecc.), tipologia e condizioni degli pneumatici, condizioni stradali, condizioni climatiche esterne, ecc. Immagini illustrative; caratteristiche/colori possono differire da quanto rappresentato. Messaggio pubblicitario, con finalità promozionale. Es. di finanziamento I-Move Promo su Nuovo Peugeot SUV 3008 Hybrid 136 e-DSC 6 - ALLURE: Prezzo Listino (IVA e messa su strada incluse, Panoramic Navigation Pack incluso; IPT, kit sicurezza + contributo PFU e bollo su dichiarazione di conformità esclusi) 39.450 €. Prezzo Promo 36.200 €. Anticipo 3.525€ - Importo Totale del Credito 31.470€ Importo Totale Dovuto 36.026€ composto da: Importo Totale del Credito, spese di istruttoria 395€, Interessi 4.351€, spese di incasso mensili 3,5€, imposta sostitutiva sul contratto da addebitare sulla prima rata di 78,68€. Tale importo è da restituirsi in n° 36 rate come segue: n° 35 rate da 350€ e una Rata Finale Residua (pari al Valore Garantito Futuro) 23.698€ incluse spese di incasso mensili di 3,5€. Spese invio rendiconto periodico cartaceo: 0€/anno. TAN (fisso) 5,25%, TAEG 6,13%. Solo in caso di restituzione e/o sostituzione del veicolo alla scadenza contrattualmente prevista, verrà addebitato un costo pari a 0,1€/km ove il veicolo abbia superato il chilometraggio massimo di 45.000 km. Offerta valida solo su clientela privata solo per contratti stipulati fino al 31 Maggio 2024, non cumulabile con altre iniziative in corso. Offerta Stellantis Financial Services Italia S.p.A. soggetta ad approvazione. Documentazione precontrattuale bancaria/assicurativa in concessionaria e sul sito www.stellantis-financial-services.it (Sez. Trasparenza). Messaggio Pubblicitario con finalità promozionale.