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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2012 Numero 208 del 24.10.2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Sicurezza
Forze dell’ordine: De Filippo riceve i sindacati L’impegno del presidente è quello di trasferire al governo le richieste dei rappresentanti degli agenti conseguenti alla spending review A margine di una mobilitazione nazionale, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha ricevuto i rappresentanti sindacali degli agenti della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco. Il governatore ha ascoltato le istanze dei sindacati, i quali hanno lamentato tra l’altro “tagli lineari ed indiscriminati alla sicurezza, alla difesa e al soccorso pubblico da parte del governo nazionale”. I rappresentanti delle forze impegnate nelle attività di controllo del territorio hanno chiesto una particolare attenzione alle istituzioni nazionali e locali, dal momento che “i tagli al settore colpiscono lavoratori e cittadini, maggiormente esposti a problemi di ordine pubblico e sicurezza”. De Filippo, nel ricordare che le Regioni si sono espresse più volte contro quella parte dei tagli inopportuni decisi attraverso la spending rewiev che colpisce settori strategici per la tenuta sociale ed economica del Paese, ha assicurato di porre all’attenzione del governo nazionale le diverse richieste giunte dagli agenti lucani.
Ddl della giunta per il pagamento diretto delle spettanze ai dipendenti
Uno spiraglio per il Don Uva
Riguarda tutte le aziende fornitrici di servizi sanitari
Nella foto, l’immobile che ospita l’Opera Divina provvidenza Don Uva nel capoluogo lucano
Si avvia a soluzione la vertenza Don Uva. Ieri la giunta ha varato un ddl per il pagamento diretto degli stipendi ai dipendenti di
aziende fornitrici di servizi socio-sanitari non in regola con i pagamenti degi stipendi. Intanto, l’assessore Martorano ha già
preso contatti con i presidenti delle commissioni competenti, Autilio e Vita, per definire un iter celere per l’approvazione.
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Autorità di Bacino
Rimodulazione ticket
Venerdì summit a Roma Per venerdì prossiimo è previsto un incontro tra Regione e ministeri della Salute e dell’Economia per sbloccare la rimodulazione dei ticket sanitari varati dalla giunta regionale nello scorso mese di agosto. Il dicastero economico ha chiesto chiarimenti sulla tenuta dei saldi di contribuzione alla spesa. La settimana scorsa l’assessore al ramo, Martorano, aveva inviato una lettera al ministro Balduzzi per sollecitare la definizione della questione.
Su deliberazione della giunta regionale
Anatrone designato segretario generale In passato è stato presidente di Al A PAG. 3
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Provincia unica, Matera pensa al referendum per decidere il destino della città
Droga, fenomeno in aumento a Melfi. In crescita anche il numero degli spacciatori
Soffiano ancora i venti di secessione per l’annessione alla vicina regione Puglia
Arrestato giovane che nascondeva hashish in un tombino. Sale il consumo di cocaina
Matera sul piede di guerra per scongiurare la soppressione della sede della Provincia. Dopo la secessione minacciata dal comitato “Matera si muove” (già raccolte quattromila firme per l’annessione alla Puglia), il consiglio comu-
Continuano le operazioni anti-droga nel territorio di Melfi. L’ultima sabato scorso che ha portato all’arresto di un trentenne. Il giovane aveva nascosto hashish e maijuana in un tombino della rete fognaria. Il commissario di po-
nale ha approvato un odg per un referendum popolare sul destino della città. Intanto, il sindaco Adduce ha detto che l’accentramento di tutte le funzioni in un solo Comune è dannoso anche per la stessa città di Potenza.
La Gazzetta del Mezzogiorno
lizia, Loreta Casalbuono, ha detto che il fenomeno è in aumento, a causa anche della presenza di spacciatori improvvisati non collegati alle organizzazioni criminalii. In crescita, rispetto al passato, il consumo di cocaina.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Ticket, venerdì vertice a Roma
La Regione chiederà al ministero lo sblocco della rimodulazione Per sbloccare la rimodulazione dei ticket sanitari varati dalla giunta a inizio agosto scorso, si terrà venerdì prossimo un vertice tra Regione Basilicata, ministero della Salute e ministero dell’Economia La scorsa settimana l’assessore lucano alla Salute, Attilio Martorano, in una lettera al ministro al ramo, Renato Balduzzi, aveva sollecitato la defi-
nizione della questione. Nella missiva l’esponente di giunta aveva sottolineato come la riforma fosse particolarmente attesa, specie dalle fasce sociali più deboli. Martorano aveva anche aggiunto che il provvedimento era frutto di un ampio confronto con le parti sociali e di un grande sforzo, anche finanziario, da parte della Regione.
Dalle successive interlocuzioni che si sono sviluppate tra Dipartimento e ministero, da ultimo un incontro ieri tra il direttore generale lucano, Domenico Tripaldi, e il direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Bevere, è emerso che il provvedimento aveva suscitato perplessità da parte del
ministero dell’Economia in relazione ai saldi della contribuzione sanitaria che si rideterminerebbero con la rimodulazione del ticket. Nella riunione a tre di venerdì prossimo la Regione Basilicata presenterà le proprie previsioni di entrata ai due Ministeri al fine di pervenire allo sblocco del provvedimento. (Bm4)
La giunta regionale ha varato un disegno di legge per il pagamento diretto degli stipendi ai lavoratori
Una soluzione per il Don Uva Il ddl è diretto a tutte le aziende fornitrici di prestazioni socio-sanitarie Per garantire le prestazioni sanitarie anche nei momenti di crisi. Questa la finalità del disegno di legge varato ieri dalla giunta regionale di Basilicata che consentirà alle aziende sanitarie pubbliche di procedere alla liquidazione diretta delle spettanze ai dipendenti di aziende fornitrici di servizi o prestazioni socio-sanitarie che non siano in regola con i pagamenti degli stipendi. Il provvedimento, scaturito dal quadro che si è verificato nella “vertenza Don Uva”, ma pensato per tutte le vicende analoghe che si dovessero verificare, mira ad “assicurare e garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito delle convenzioni stipulate tra aziende sanitarie e strutture private accreditate del Servizio sanitario regionale”. Proprio per garantire questo obiettivo, il ddl prevede la corresponsione diretta delle retribuzioni ai lavoratori. L’istanza di attivazione della procedura, che potrà essere attivata su richiesta dei lavoratori o dei sindacati, dovrà essere inoltrata
all’azienda sanitaria territorialmente competente mediante apposita istanza. Entro dieci giorni l’azienda sanitaria convocherà le parti per un tentativo di conciliazione e, se non dovesse concludersi positivamente, potrà decidere di sospendere ogni pagamento alla struttura accreditata insolvente e dirottare le relative somme al pagamento dei lavoratori. Dopo il varo in giunta del disegno di legge, e al fine di consentirne un iter celere che permetta di rendere la norma subito operativa, l’assessore Martorano ha già preso contatti con i presidenti della seconda commissione consiliare, ’Bilancio e Programmazione’, Antonio Autilio, e della quarta commissione, ‘Politica sociale’, Rocco Vita, al fine di indire, nella prossima settimana, una riunione congiunta delle due commissioni per l’esame del provvedimento, in modo da farlo giungere speditamente in Consiglio per il voto finale. In una relazione al consiglio regionale nel set-
tembre scorso, Martorano aveva anticipato che l’obiettivo era quello di garantire sia le posizioni lavorative che i servizi sul territorio. “Per ottenere questo risultato - aveva aggiunto Martorano - siamo disposti a valutare anche forme di sperimentazione gestionale”. Lo stesso Martorano, in una recente riunione con i rappresentanti dell’Istituto al quale era presente anche il presidente della Regione, Vito De Filippo, aveva definito “infungibile” l’attività che il Don Uva svolge in Basilicata. “Ogni possibile apporto della Regione alla soluzione dei problemi - aveva precisato l’assessore in quell’occasioine - deve inserirsi nell’ambito di un piano di messa in sicurezza della struttura lucana che tuteli dipendenti e fornitori”. In quello stesso ambito, Martorano aveva anche rimarcato l’inopportunità dell’avvio di procedure di mobilità del personale nelle more della discussione avviata in Regione, chiedendo la salvaguardia dei livelli occupazionali. (Bm4)
L’ingresso del Don Uva
A lezione di accessi venosi
Seminario organizzato dal Comitato senza dolore del San Carlo Gli accessi venosi centrali e periferici sono oggetto di un evento formativo, riservato a 15 medici e trenta infermieri, organnizzato dal Comitato ospdedale senza dolore dell’Azienda San Carlo di Potenza. Sono previsti tre incontri in aula con lezioni frontali ed esercitazioni pratiche o lavori in piccoli gruppi, più alcune lezioni di pratica in sala di
impianti. La prima lezione si terrà l’otto novembre prossimo, durante la quale, dopo una breve introduzione, si parlerà di anatomia ecografica delle vene centrali e periferiche dell’arto superiore e dei cateteri venosi centrali e periferici. Seguirà un’esercitazione pratica sul riconoscimento ecografico delle vene
dell’arto superiore su alcuni volontari e sull’identificazione dei vari tipi di cateteri. Gli altri due incontri sono previsti per il 15 e il 22 novembre. Tra gli argomenti affrontati: i principi di ecografia applicata agli accessi venosi, l’impianto ecoguidato sul monitoraggio ecg intracavitario del posizionamento della punta del catetere, pre-
venzione e trattamento delle trombosi correlate. Le esercitazioni pratiche, infine, sui pazienti selezionati con tutor in sala impianti si svolgeranno nell’Hospice nei giorni del 26 e 30 novembre. Sono previste altre date anche nel mese di dicembre, e precisamente il 3, 7, 10, 14, 17, 21. Il responsabile del corso è Marcello Ricciuti. (Bm4)
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Basilicata Mezzogiorno
De Filippo ha ricevuto i rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine alle prese con la mobilitazione
Un impegno per la sicurezza Al governo gli agenti chiedono risorse economiche adeguate per tutelare i cittadini Al termine di una mobilitazione indetta in tutta Italia dai sindacati di categoria, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha incontrato ieri a Potenza i rappresentanti regionali degli agenti della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco. Il governatore ha ascoltato le istanze che sono giunte dai sindacati, i quali hanno lamentato tra l’altro “tagli lineari ed indiscriminati alla sicurezza, alla difesa e al soccorso pubblico da parte del governo nazionale”. I rappresentanti delle forze impegnate nelle attività di controllo del territorio hanno chiesto una particolare attenzione alle istituzioni nazionali e locali, dal momento che “i tagli al settore colpiscono lavoratori e cittadini, maggiormente esposti a problemi di ordine pubblico e sicurezza”. De Filippo, nel ricordare che le Regioni italiane si sono espresse più volte contro quella parte dei
Polizia di Stato
tagli inopportuni decisi attraverso la spending rewiev che colpisce settori strategici per la tenuta sociale ed economica del Paese, ha assicurato di porre all’attenzione del governo nazionale le ri-
chiesti che giungono dagli uomini e dalle donne impegnate nella difesa e nella sicurezza della comunità lucana. Nel lungo manifesto redatto dai rappresentanti delle diverse sigle sinda-
cali in campo viene rimarcata la necessità di mettere a disposizione delle forze dell’ordine adeguate risorse economiche al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, recuperandole attraverso l’elimina-
La consigliera di Parità presenta il “Programma obiettivo 2012”
zione degli sprechi in altri comparti della pubblica amministrazione. Si sollecita un ammodernamento dell’attuale modello di sicurezza mediante un’analisi attenta e una riorganizzazione degli as-
setti organizzativi, oltre ad una riforma delle carriere e dei percorsi professionali per costituire un sistema armonico, moderno e più funzionale al raggiungimento degli obiettivi legati alla maggiore tutela dei cittadini. Inoltre, si chiede la stabilizzazione dei precari e l’introduzione di misure in grado di supportare i nuclei familiari del personale con reddito più basso, ma anche l’immediato avvio della previdenza complementare allo scopo di sperare in una pensione dignitosa. Ad offrire un sostegno ideale ma significativo alla mobilitazione in corso anche Cocer Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina militare e Aeronautica. Il presidente De Filippo ha espresso solidarietà ai delegati ricevuti ieri negli uffici di via Verrastro rassicurandoli sul fatto che le legittime richieste delle forze di sicurezza verranno portate all’attenzione del governo guidato da Mario Monti. (bm9)
Difesa del suolo
Seminario formativo su incremento e qualificazione dell’occupazione femminile Sul tavolo anche le opportunità per la creazione di nuove imprese in rosa Il “Programma Obiettivo 2012”, emanato dal Ministro del lavoro, Elsa Fornero, e formulato dal Comitato nazionale per l’attuazione di principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici verrà illustrato alle 9,30 di domani, nella sala A del Consiglio regionale. Lo rende noto Maria Anna Fanelli, Consigliera regionale di Parità della Regione Basilicata che sottolinea come lo scopo dell’iniziativa sia quello di incrementare e qualificare l’occupazione femminile, stimolando l’istituzione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese in rosa e la creazione di progetti integrati di rete. La presentazione dei progetti scadrà il prossimo 30 novembre. Nel corso dell’iniziativa verrà inoltre
Anatrone è il nuovo segretario dell’AdB
Donne a lavoro
presentato il decreto 5 ottobre 2012 del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali “incentivo straordinario per la creazione di rapporti di lavoro stabili o di durata ampia, in favore di uomini under 30 e donne di qualunque età”. Il seminario formativo realizzato dall’Ufficio della Consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli, è accreditato dall’Ordine
dei Consulenti del lavoro della provincia di Potenza, dall’Ordine degli Assistenti sociali della Basilicata ed ha ricevuto l’adesione dell’Ami. L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – riceverà i contributi tecnici di esperti, di componenti della Commissione regionale per l’impiego, di rappresentanti delle parti datoriali, delle associazio-
ni di categoria ed inoltre vedrà la partecipazione di Rosa Gentile, presidente di Acquedotto Lucano e componente del Comitato nazionale per l’attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici. Un’occasione importante che servirà a tracciare un bilancio e le possibili prospettive future. (bm9)
L’ingegner Antonio Anatrone è il nuovo segretario generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata. La designazione è avvenuta ieri mattina nel corso di una riunione del Comitato istituzionale della struttura e la ratifica è stata poi deliberata dalla giunta regionale nel corso di una riunione pomeridiana. Anatrone ha già ricoperto la carica di presidente di Acquedotto Lucano. L’Autorità di Bacino della Basilicata, istituita con legge regionale n. 2 del 25 gennaio 2001, è una struttura di rilievo interregionale comprendente porzioni territoriali di Basilicata, Puglia e Calabria. Opera in conformità al decreto legislativo n. 152/2006, mettendo la difesa del suolo all’apice degli obiettivi. Il principale strumento di pianificazione Autorità è il Piano di Bacino, il cui primo stralcio funzionale, relativo alla difesa dal rischio idrogeologico (PAI), è stato approvato dal Comitato istituzionale il 5 dicembre 2001 e viene aggiornato annualmente a partire dal 2002. (bm9)
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Federparchi Basilicata a Natura 2000 in Belgio per “Europarc” Alla conferenza annuale di Genk i presidenti calabrese e lucano Sonia Ferrari e Domenico Totaro
In occasione del ventesimo anniversario di Natura 2000, anche Federparchi Calabria e Basilicata partecipano alla conferenza annuale di Europarc a Genk, in Belgio. I due presidenti dei coordinamenti calabrese e lucano della Federparchi, rispettivamente Sonia Ferrari e Domenico Totaro, insieme al presidente Giampiero Sammuri prendono parte a questo importante appuntamento annuale per discutere di biodiversità e sviluppo sostenibile con i rappresentanti delle aree protette d’Europa. Quest’anno la celebrazione del ventesimo anniversario di Natura 2000 é occasione per un confronto di ampio respiro su quanto é stato realizzato fino ad ora per la salvaguardia e la crescita del patrimonio naturale e ambientale ma soprattutto per gettare uno sguardo sui progetti futuri da realizzare. Presenti a Genk, nello splendido scenario dell’antica miniera C-Mine, anche il direttore del Parco Nazionale della Sila, Michele Laudati, e del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Vincenzo Fogliano.
Basilicata Mezzogiorno
La manifestazione è promossa dal consiglio regionale della Basilicata
Concorso “Studi e Ricerche” Venerdì la premiazione Riconoscimento a sei laureati e ricercatori accademici In un convegno si parlerà di università e territorio in tempo di crisi
Si terrà venerdì prossimo alle ore 17,30, a Potenza, presso la Sala Inguscio del dipartimento Salute, in via Verrastro, la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale “Studi e ricerche sulla Basilicata” per tesi di laurea e di dottorato discusse nelle Università italiane. La manifestazione, giunta alla nona edizione, è promossa dal Consiglio regionale della Basilicata al fine di promuovere il consolidamento dell’identità e dello sviluppo della regione Basilicata. Sette i vincitori per le tre sezioni, quella riguardante le tesi di laurea triennale discusse negli anni accademici 2007-2008, 2008-2009 e 2009-2010; le tesi di laurea specialistica o del vecchio ordinamento discusse negli anni accademici dal 2007 al 2010; le tesi di dottorato relati-
Appello dei lucani in Svizzera
“Restino le due Province” “Carissimi parlamentari lucani, fatevi sentire, insieme al Molise e all’Umbria, affinché nelle nostre regioni rimangano due province per far sì che le istituzioni possano essere vicine ai cittadini”. E’ l’appello del presidente della Federazione delle associazioni lucane in Svizzera, Giuseppe Ticchio. “Se all’approvazione del decreto si arriva senza queste modifiche, allora sarà il momento di votare contro il provvedimento in Parlamento quando dovrà essere convertito in legge. É una responsabilità che vi dovete assumere senza se e senza ma, questo è il sacrificio che i lucani in Svizzera vi chiedono”.
ve ai trienni 2005-2008 e 2006-2009. Sei, invece, i lavori ritenuti meritevoli di segnalazione. I vincitori riceveranno un premio in denaro, mentre ai segnalati sarà consegnata una targa e una per-
gamena. Le tesi vincitrici saranno pubblicate nella collana dei Quaderni della Regione Basilicata, edita dal Consiglio regionale della Basilicata, sul sito web www.consiglio.basilicata.it. Alla cerimonia parteciperanno i componenti
dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e della commissione giudicatrice presieduta dal prof. Angelo Masi dell’Università degli Studi della Basilicata. La cerimonia di premiazione, sarà preceduta, alle ore 16, da una tavola rotonda sul tema “Università e territorio nel tempo della crisi”. Previsti gli interventi del magnifico Rettore dell’Università degli studi della Basilicata, Mauro Fiorentino, del presidente Area della Ricerca del Cnr di Potenza, Vincenzo Lapenna, del direttore di Basilicata Innovazione, Paolo Cattapan, del vice presidente di Confindustria Basilicata, Margherita Perretti, del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino.
Dal Consiglio I lavori del Consiglio regionale
Riordino Province (2) Venezia (Pd)
Politica Vita (Psi)
Il Consiglio regionale di Basilicata che si è riunito ieri in mattinata, ha respinto a maggioranza il Piano di Pubblica lettura 2012. No anche all’”Assestamento generale del bilancio di previsione per l’esercizio 2012 del Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane” . Il consigliere regionale Venezia ha sollecitato il presidente della Regione Vito De Filippo a prendere posizione sul riassetto delle Province, ma la Conferenza dei capigruppo ha deciso di riprendere questa discussione dopo le decisioni del Governo.
“L’esito dei consigli comunali di Potenza e Matera sul riordino delle province era scontato. Potenza ha deliberato che nel capoluogo di regione permanessero la Provincia unica di Basilicata, la Prefettura e tutti gli organi periferici dello Stato. Il rischio è che la Basilicata realizzi quanto auspicato, venti anni fa, dalla Fondazione Agnelli: lo smembramento regionale”. Sindaco, Vito Santarsiero, almeno Lei difenda l’integrità regionale. Riconvochi il Consiglio e rielabori una proposta più equilibrata”.
“Nel sostenere fondamentale la Carta d’Intenti firmata da Bersani, Vendola e Nencini, per la prima volta la sinistra riformista si presenta agli italiani con un progetto per governare l’Italia. Nencini usa la simbologia della ‘traversata nel deserto’ che sta volgendo al termine: abbiamo resistito tra mille difficoltà, ma siamo rimasti fedeli agli ideali del socialismo italiano. Il Psi è impegnato per l’alleanza tra progressisti e riformisti e si costituisce come punto di riferimento per una riaggregazione dell’area socialista e del mondo laico.
Riordino Province (1) Consiglieri Pd
Riordino Province (3) Rosa e Pici (Pdl)
Riordino Province. Ieri Consiglio regionale della Basilicata. Assenti i consiglieri del Pd Braia, Dalessandro, Santochirico e Viti che hanno motivato la loro assenza con una lettera al presidente Vincenzo Folino. “Nel riconoscerci nel lavoro di definizione del percorso individuato e impegnati a difenderlo, ti preghiamo di considerare la nostra assenza come finalizzata ad una riflessione critica che intende valorizzare il lavoro del Governo regionale e sviluppare un’azione che concorra a difendere l’unità regionale.
“Mentre nel Vallo di Diano e nel Cilento ci sono comunità che vorrebbero realizzare una Grande Lucania entrando nella Basilicata, in Consiglio regionale, Vito De Filippo e la sua armata Brancaleone contribuiscono a spaccare socialmente la Basilicata. “A questo punto non sappiamo cosa riserverà il futuro per la Basilicata. È necessario e urgente che De Filippo torni in Consiglio regionale per cambiare il suo fallimentare deliberato e sancendo, così come aveva richiesto il Pdl, che la Basilicata deve avere due Province”.
Educazione giovanile Mollica, Falotico (Mpa) e Navazio (Ial) I consiglieri Francesco Mollica, Alfonso Ernesto Navazio e Roberto Falotico hanno presentato una proposta di legge sul “riconoscimento e la valorizzazione della funzione educativa, formativa e sociale svolta da Parrocchie, istituti cattolici e altri enti di culto, attraverso le attività di oratorio. “La crisi dilagante in ogni settore, anche in quello educativo, impongono alla politica il dovere di creare percorsi educativi che possano sostenere il mondo minorile, adolescenziale e giovanile”.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Mercoledì 24 ottobre 2012
VERSO LA PUGLIA
FRONTE ISTITUZIONALE Dopo l’iniziativa del comitato “Matera si muoarriva un ordine del giorno del Consiglio LA MOSSA DEL CONSIGLIO COMUNALE ve” comunale per salvare l’ente nella città dei Sassi
FATTORE COESIONE «In attesa di una riforma della governance non si accentri tutto a Potenza. Ne va del futuro dell’intera regione», afferma Adduce
LA SCURE SUGLI ENTI La sede dell’Amministrazione provinciale di Matera in via Ridola. Il presidente Franco Stella ha annunciato una ulteriore sforbiciata ai costi della politica [foto Genovese]
I LAVORI DEL CONSIGLIO L’assemblea cittadina della città dei Sassi ha approvato due ordini del giorno per scongiurare la soppressione della Provincia di Matera [foto Genovese]
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Matera fa leva pure sul referendum Riordino delle Province: la consultazione popolare per mantenere la sede DONATO MASTRANGELO l MATERA. Le spinte localistiche e i retaggi di un passato neanche troppo remoto c’entrano ben poco. A Matera la battaglia per rivendicare la eventuale sede della Provincia di Lucania è ritenuta come un atto legittimo contro la spoliazione del territorio e un processo inesorabile di disgregazione della regione Basilicata. Dopo i venti di secessione paventati nei giorni scorsi dal comitato “Matera si muove”, che ha raccolto con una petizione popolare già 4 mila firme per proporre l’annessione alla Puglia, è dal versante istituzionale che giunge una virata verso l’antica Terra d’Otranto. Lunedì il Consiglio comunale, in riferimento al riassetto delle province di Basilicata, come previsto dalla legge 135/2012 sulla spending review, ha approvato un ordine del giorno mediante il qua-
le manifesta la “volontà di avviare la procedura per una consultazione referendaria finalizzata alla verifica popolare in merito al destino della città”. C’è di più. L’assemblea auspica “che lo stesso strumento referendario venga adottato dagli altri comuni della provincia”. Il Consiglio, inoltre, ha approvato un ordine del giorno che prende atto delle indicazioni della Conferenza delle Autonomie Locali che si è espressa per il mantenimento delle due province ed ha recepito il deliberato del Consiglio regionale di Basilicata del 16 ottobre che “in subordine, propone di valorizzare le due città già capoluogo di provincia, consolidando e sviluppando nella città di Potenza il ruolo di capoluogo regionale e di riferimento principale delle articolazioni periferiche dello Stato, ed investendo la città di Matera del ruolo di capoluogo provinciale della provin-
DIREZIONE PUGLIA Un esponente del comitato referendario “Matera si muove” indica con il cartello la direzione verso la regione Puglia. Raccolte già 4 mila firme [foto Genovese]
cia denominata “Provincia di Lucania”. Il Consiglio comunale ha storto il naso sulla decisione assunta dell’omologo organismo di Potenza: in caso di soppressione della Provincia di Matera, indi-
viduare nel capoluogo di regione la Provincia di Lucania che verrebbe istituita dopo l’accorpamento. E se il sindaco Salvatore Adduce ha voluto far passare il no alla spoliazione del territorio uti-
lizzando toni determinati ma sobri richiamandosi alla capacità di interlocuzione della Regione Basilicata con il governo, tredici consiglieri comunali hanno fatto sapere che la contrapposizione tra Potenza e Matera da “anacronistica guerra di campanile” potrebbe trasformarsi in una “legittima rivendicazione delle funzioni territoriale. E il futuro - tuonano non potrà che essere un salto di qualità come passare dalla Fossa Bradanica alla Piattaforma Carbonatica, base dell’altopiano murgico e raccogliere le opportunità dell’Area Metropolitana di Bari. Prima la levata di scudi di “Matera si muove” stanco di essere soggiogato dalla Regione che definisce “basilico-potentina”, ora il monito a Potenza a non alzare la posta. Perchè così facendo il processo di disgregazione della regione sarebbe inesorabile. «L’accentramento di tutte le funzioni in
un solo comune - dichiara Adduce - è dannoso per la Basilicata e la stessa città di Potenza. La dislocazione delle sedi periferiche dello Stato non può essere concentrata in una sola città». Emerge il fattore della coesione territoriale. «Il territorio, fino a quando non ci sarà una riforma complessiva della governance istituzionale che riequilibri le funzioni delle città, non può essere espropriato della sua provincia. In gioco c’è il destino della stessa Basilicata». Intanto in una nota il sen. Cosimo Latronico del Pdl evidenzia che «non è per localismo o per puraconservazioneche si intende difendere il mantenimento delle due province in Basilicata. Le ragioni che militano per la conservazione dell'attuale assetto istituzionalesono di natura funzionale e per rispetto di una identità territoriale che non può essere travolta da una furia iconoclasta».
L’IDEA LA PROVINCIA DI POTENZA PIÙ CHE A SMEMBRARSI TENDE AD ALLARGARSI CON IL CILENTO E IL VALLO DI DIANO REGIONE LETTERA DI BRAIA, DALESSANDRO, SANTOCHIRICO E VITI AL PRESIDENTE FOLINO
La «Grande Lucania» Nel Salernitano sono già 30 i comuni che vogliono annettersi MASSIMO BRANCATI l POTENZA. Più che smembrarsi, la provincia di Potenza punta ad allargarsi. Come? Chiamando a sé quella fetta di territorio che Napoleone volle scindere nel 1806, vale a dire il Vallo di Diano e il Cilento (Salerno). Da Ascea - paese d’origine dell’ideologo di questa ricomposizione geografica chiamata «Grande Lucania», Raffaele de Dominicis - è partita la richiesta di un referendum popolare per annettersi alla Basilicata. È il primo comune di una trentina che ha formalizzato, in una delibera, la volontà di «ritornare a casa», in terra lucana. Una spinta più di natura storica che economica, ma anche da questo punto di vista, secondo de Dominicis, ci sarebbe un vantaggio: «Se guardiamo l’aspetto dalla parte dei cittadini il risparmio è assicurato. Potenza è più vicino a noi di Salerno. Recarsi, dunque, in un ufficio pubblico nel capoluogo lucano significa impiegare meno tempo e meno soldi». Con l’aria che tira suona strano un progetto di creazione di nuovi enti. Come si concilia l’idea dell’annessione del Cilento e del Vallo di Diano con la tendenza a sciogliere Province e Comuni? «Ma la Grande Lucania - precisa de Dominicis - non crea nulla di nuovo. Semplicemente è la volontà di un popolo che si sente profondamente lucano e che vuole agganciarsi al Potentino per ra-
MAPPA La Grande Lucania gioni storiche e antropologiche. Non stiamo mica parlando di creare una nuova Provincia, sia ben chiaro». Nel 2007 la vittoria del sì al referendum di Cortina per passare nella regione del Trentino Alto Adige ha in qualche modo incoraggiato i promotori della Grande Lucania. «Quello di Cortina - disse l’ex sindaco di Potenza, Gaetano Fierro, da sempre impegnato nel processo di unificazione dei territori - è un risultato che premia la volontà di quanti, operando in silenzio e rispettando le leggi vigenti, hanno deciso per ragioni storiche ed identitarie di volgere le spalle al Veneto». Ragioni che animano anche il Cilento e il Vallo di Diano.
Progetto velleitario? Forse. Ma un fatto è certo: mai la Grande Lucania era diventata così tangibile come in questo periodo in cui - tra emergenza-rifiuti ed aree che rivendicano aeroporti e trasporti migliori - le connessioni territoriali legano in modo evidente i destini di territori che amministrativamente sono assegnati ad ambiti differenti. Tanto più che la consapevolezza di una interdipendenza fra aree territoriali prossime (Basilicata, Campania, Puglia) è ormai più che un’ipotesi astratta: le emergenze (i rifiuti campani, la rivolta del nucleare a Scanzano o la sete della Puglia), i collegamenti, le strategie di sviluppo, gli itinerari turistici. Bisognerà rassegnarsi a ragionare su ordini di grandezze un po’ diverse di quelle del cortile di casa. Solo così, anche per i lucani, potrà finire l’antica maledizione dei piccoli numeri. Tuttavia il rischio che la «Grande Lucania resti un concetto storico-antropologico è molto alto. N’è convinto lo stesso de Dominicis: «Francamente - dice - non lo so se approderemo a qualcosa di concreto. Le adesioni ci sono, ma quelle già acquisite non bastano a giustificare un referendum. Spero che altri decideranno di seguirci. E se dovesse andar male - conclude - vorrà dire che la mia carta d’identità continuerà a riportare Salerno. Ma io continuerò a sentirmi lucano».
Consiglio regionale disertato dai rappresentanti Pd di Matera L’on. Taddei: «Il centrosinistra ha fallito tutto»
l L’eco della «spaccatura» sulla Provincia unica in Basilicata incendia il dibattito politico con ripercussioni immediate sul Consiglio regionale a cui, nella seduta di ieri, non hanno partecipato per protesta quattro consiglieri materani del Pd. L’on. Vincenzo Taddei tuona contro la «classe dirigente del centrosinistra lucano che sul riordino delle province sta dimostrando tutto il suo pressapochismo e tutta la sua incapacità nella gestione di una vicenda che può minare, alla base, l’unità e l’identità della nostra regione». Dito puntato, in particolare, contro la delibera del Consiglio regionale che «demanda tutto al Governo nazionale. Anche i deliberati dei Consigli comunali di Potenza e di Matera sono risultati confusi e contraddittori fra di loro». La vicenda, come dicevamo, ha prodotto riflessi sul consiglio regionale di ieri con due provvedimenti che non sono stati approvati per mancanza di voti favorevoli. È l’effetto dell’assenza dei consiglieri materani del Pd Luca Braia, Giuseppe Dalessandro, Vincenzo Santochirico e dell’assessore Vincenzo Viti. Un’assenza, hanno spiegato in una lettera inviata al presidente Vincenzo Folino, «finalizzata ad una riflessione critica che intende non solo valorizzare il lavoro compiuto e l’impegno assolto con coraggio dal Governo regionale, dal gruppo e dai tutti i gruppi che li hanno condivisi, ma anche sviluppare, di concerto con tutti i Parlamentari lucani e con i rappresentanti delle amministrazioni locali,
un’azione che concorra a difendere le ragioni dell’unità regionale nel quadro di un’equilibrata distribuzione delle risorse sia politico-istituzionali, sia territoriali, sia culturali, sia funzionali». Nel considerare questa vicenda l’inizio di un Aventino regionale, il consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca, ha detto: «Aver abdicato a questo Governo dei tecnici senza batter ciglio è l’ennesima dimostrazione di quanto poco il partito regione tenga agli interessi reali della Basilicata». Invita tutti i lucani ad una mobilitazione Sergio Potenza, consigliere comunale dei Popolari uniti: «La Basilicata si rimbocchi le maniche e reagisca. La norma sul riordino delle Province così come concepita dal Governo non farà altro che ridurre gli spazi democratici, limitando di fatto i territori». Infine il consigliere regionale Mario Venezia lancia un appello al sindaco di Potenza, Vito Santarsiero: «Comprendo le ragioni di Potenza, ma spero che Santarsiero ci ripensi e difenda l'integrità regionale. Riconvochi, urgentemente, il consiglio comunale e rielabori una proposta più equilibrata che tenga conto anche della storia, della valenza e delle potenzialità di Matera». Santarsiero spiega che «non si è operato contro Matera. È stata purtroppo la scelta del Governo nazionale a determinare di fatto tale situazione con una legge sbagliata. Ritengo che bisogna con forza chiedere al Governo Monti che la Basilicata continui ad avere le due Province di Potenza e Matera».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.10.2012
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Potenza - Matera: lo strappo La tensione accumulata sui due sindaci e tra gli amministratori Poi il «no» del capoluogo che vuole continuare ad avere la Provincia
La lunga notte di Santarsiero Il pressing del Pd, la solidarietà dei consiglieri comunali La delibera inviata al Governo: «Non si poteva fare altrimenti» di SARA LORUSSO POTENZA - Quando l’aula ha votato all’unanimità - qualcuno lo ha visto spallarsi sulla poltrona, dietro il banco della giunta. Durava da ore la discussione. Durava da giorni la tensione. «Non si lascia una simile responsabilità, che è di livello nazionale, sulle spalle dei consiglieri comunali. Eppure, chiamati a farlo, svolgerebbero in ogni stante il ruolo anche meglio». E’ che Vito Santarsiero è uomo degli enti locali. Quella responsabilità, l’hanno lasciata pure sulle sue spalle. Lo ammette un poco, Vito Santarsiero, alla fine della seduta di consiglio comunale in cui è stata ribadita la volontà di Potenza di restare capoluogo di Provincia, oltre che di Regione. «Sono giorni che ne sento il peso», mormora a POLITIX bassa voce. E sa che il peggio, forse, non è ancora passato. Con il Comune che dice «no» alla proposta di viale Verrastro, con il sindaco del Pd che guida l’aula all’unanimità, maggioranza e opposizione - a rifiutare la proposta appoggiata dal Pd regionale, le conseguenze non possono che essere quelle dello strappo. Losannopurei consiglieridicittàcheieri mattina cercavano nuove rassicurazioni e gli ricordavano di vigilare. «Caso mai a qualcuno vengain testadi cambiarele carte in tavola». Soprattutto tra i banchi della minoranza,lacertezza- avevanodettonellaseduta fiume - è che la Regione si sia venduta la città a Roma. Lui, il sindaco, sospirava, ascoltava, faceva le smorfie, rigava con al penna i cartoncini che porta sempre dietro, tormentava l’iPad. Era stanco, tra un caffè e la consapevolezza che il partito gliene chiederà conto. Eppure Santarsiero, nella lunga seduta di consiglio comunale, ha portato a casa almeno il risultato da amministratore locale. Sul voto più politico degli ultimi mesi ha incassato il sostegno in aula anche delle opposizioni. Ha ricambiato, dicendo sincero che l’assemblea potentina ha mantenuto stile, toni giusti e contenuti. «Capiamo Matera, capiamo il disagio di immaginarsi privati di strutture storiche, istituzioni, presidi. Ma che colpa ne ha Potenza?», aveva detto in aula strappando l’applauso spontaneo del pubblico presente (come non accadeva da tempo). Erano tutti lì per difendere Potenza, non contro la città dei Sassi. Lo aveva detto forse nei colloqui privati e di partito che poco prima di entrare in consiglio comunale, tra domenica elunedì, sierano incastrati,tra tele-
La Basilicata sta crollando ma il giornale della Regione, Basilicata Mezzogiorno, non se ne accorge. Informazione invisibile, come certi amici giornalisti
La reazione severa del Pdl: «Indebolita la battaglia parlamentare» «NONèperlocalismooperpura servazione che si intende difendere il mantenimento delle due province in Basilicata - dice il senatore Cosimo Latronico(Pdl)-Speroche silicata ritrovi una forte e leale unità politica per compiere una battaglia che va combattuta e che non è persa per leragioni obiettiveche sonoa favore del mantenimento delle province di Potenza e Matera». E’ un altro parlamentare Pdl a tirare le fila. «La classe dirigente del centrosinistra lucano, ad iniziare dai suoi vertici istituzionali a tutti i livelli, sta dimostrando, sul riordino delle province, tutto il suo pressapochismo e tutta la sua incapacità nella gestione di una vicenda che può minare, alla base, l’unità e l’identità della nostra regione - dice Vincenzo Taddei - Gli “incontri segreti” del Presidente De Filippo e dei Consiglieri Regionali del PD, Braia e Santochirico,
con il ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi, senza aver ricevuto alcuna delega a “trattare” da parte di nessun consesso istituzionale e politico; la delibera del Consiglio Regionale, votata solo da quindici consiglieri, che prevede due soluzioni, demanda tutto al governo nazionale; i deliberati dei consigli comunali di Potenza e di Matera confusi e contraddittori fra di loro, fanno il gioco di chinel nostro Paese sta perseguendo un disegno che va nella direzione di abolire le piccole regioni. Il Pdl di Basilicata contrasterà tale disegno nelle sedi parlamentari, ultimo baluardo nel quale affrontare tale tematica. Siamo però consapevoli che arriveremo a tale appuntamento fortemente indeboliti dalle posizioni e dalle iniziative assunte dai vertici istituzionali e dalle maggioranze di centrosinistra presenti nei nostri enti locali».
Se la riconciliazione fosse a tavola? Invita via Twitter @s_margiotta VA bene, va bene, facciamo che andiamo da @francorizzuti, «pago io e non se ne parla più». Purché ci siano peperoni cruski, anzi no crusc’ in tavola e si tratti di cena interprovinciale. Di riconciliazione? La offre - questo l’impegno - il deputato @s_margiotta che su Twitter raccoglie la proposta di un dibattito nato tra alcuni tweeps di Potenza e Matera. Altro che la pajata mangiata dai leghisti con la Polverini e Alemanno. Che poi, diciamolo, «ha portato male a tutti loro». Qui, il livello dei «commensali è migliore», fanno notare. A quel tavolo, chissà, magari ci andranno a sedersi davvero ilsindaco diMatera, @adducesocial e quello potentino. «Nessun problema - twitta @vitosantarsiero paghiamo entrambi colpe non nostre». Ma sulla cena, si inseriscono nello scambio, il deputato è l’unico disposto a pagare. «Diamo atto» :D
fonate e messaggi. Il pressing del Pd regionale, dei dirigenti materani, dei parlamentari era stato forte. Ora, a pronuncia definita, bisogna aspettare. Il primo passaggio formale si è consumato ieri mattina. Santarsiero ha trasmesso ufficialmente l’atto al ministro per la Pubblica amministrazione, al ministro dell’Economia e delle Finanze, al ministro dell’Interno, al Presidente della Regione Basilicata. «Non vi erano le condizioni per fare altre scelte». Nella nota ufficiale mette nero su bianco il discorso che aveva portato avanti a
braccio più volte tra aula e corridoi, persino sui social network. «Non si è operato contro nessuno, tantomeno contro la città di Matera che rappresenta una grande risorsa per tutta la Regione da tutelare e rafforzare. E’ stata purtroppo la scelta del Governo nazionale – ha continuato - a determinare di fatto tale situazione con una legge sbagliata, approssimata e vaga». Da domani? «Bisogna con forza chiedere al presidente Monti di tornare sulle proprie decisioni». La regione, nel frattempo, «si mobiliti perché la Basilicata continui ad avere le due Province».
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«Pronto a rispettare le scelte popolari» Adduce: «Non è chiusa la questione, nulla è scontato A Potenza scelte elettoralistiche. Potevano almeno aspettare» LA LETTERA
Nigro e Carelli «Per favore evitate guerre di cortile» IN entrambi i casi, il richiamo è al ruolo della politica e al buon senso che le istituzioni devono esprimere, per evitare che il progetto complessivo della regione Basilicata non venga distrutto. Giovanni Carelli e Carmine Nigro hanno guidato la Provincia di Matera il primo dal 1999 al 2004, il secondo fino al 2009. Lo spiega lo stesso Carelli: «Era il periodo costituzionale più importante, quello che coincideva con la Riforma del titolo V della Costituzione, con il nuovo ruolo della Province. C'era, all'epoca, un principio basilare: la sussidiarietà, che rappresentava il segno distintivo, la cifra di un territorio. Oggi l'articolazione sul territorio rimane un dato incontrovertibile, siamo due territori diversi, che hanno bisogno della loro specificità. La politica ha svolto il suo ruolo, scaricando sui due consigli comunali una posizione che era inevitabile. La divisione fra le due città, comunque, non giova a nessuno. La coscienza di essere lucani, di far parte di un unicum territoriale ma non pervade ancora gli animi degli abitanti della regione; forse in passato non abbiamo lavorato abbastanza in questo senso e oggi ne paghiamo le conseguenze. Potenza oggi non perderebbe nulla, se dovesse esserci la sede della Provincia a Matera. Annullare il ruolo storico di quest’ultima, non mi sembra né giusto né equo. Forse non c'è stato tempo sufficiente per riflettere in modo adeguato - prosegue per far sì che il consiglio comunale di Potenza giungesse ad una decisione più serena e solidale. I partiti di governo e di opposizione abbiano un sussulto di responsabilità, tentando di trovare argomentazioni serie con le associazioni e i territori, in un forum sulle argomentazioni principali». Alla funzione della Regione, Carelli riconosce un ruolo significativo: «E' prevalso il principio di maturità, credo che non potessero fare altrimenti, il rischio era di spaccare la Basilicata. Il ruolo dei consigli comunali è più campanilistico, ma la storia deve superare aspetti arretrati, di divisione e di relazione fra cittadini dello stesso territorio» All'orizzonte, intanto, c'è la decisione della Corte Costituzionale che si esprimerà il 6 novembre . «Bene ha fatto il presidente della Provincia Franco Stella, primo in Italia, ad attivare una legittimazione della propria esistenza inficiata dalla forzatura delle norme». «Se fossi stato il presidente della Provincia di Potenza - spiega Carmine Nigro - avrei proposto io che Matera diventasse capoluogo di Provincia dimostrando così di essere una classe politica che tiene all'unità territoriale. La gente, invece, chiede il referendum perchè vede nella Provincia più grande, non più quella che comprende i problemi ma quella sempre più prepotente. Temo che il discorso, da istituzionale diventi politico e partitico; la stessa divisione che c’è stata all’interno del Pd. In questo modo stanno togliendo valore al vero tema. Dobbiamo dimostrare di essere una classe politica matura. Al di là di De Filippo - aggiunge - che ha dimostrato una certa apertura, ma è di Sant’arcangelo, la classe dirigente ha un’altra mentalità, i problemi non finiranno. Chi si oppone oggi, guarda ai problemi dei comuni da cui ha preso le preferenze». a.ciervo@luedi.it
Non è giusto Ora chiedo la cittadinanza nei Sassi
di PIERO QUARTO «A QUESTO punto io non posso escludere niente, è doveroso da parte mia tenere conto delle spinte di qualsiasi genere che possano arrivare dai cittadini e rispondere alle richieste che possono esserci circa anche il ricorso al referendum». Sono queste le parole con le quali il sindaco di Matera, decisamente amareggiato per l'avvicendarsi dei fatti negli ultimi giorni, commenta con il “Quotidiano” l'ipotesi di un clamoroso ricorso all'istituto popolare per rispondere a domande che al momento rimangono inevase. Il referendum in queste condizioni diventa una possibilità concreta che il Consiglio comunale e il sindaco non possono e non vogliono scartare come detto chiaramente martedì sera. Ma Adduce allarga comunque il campo ed aggiunge: «io non sono d'accordo con chi ritiene questa questione già scontata, per me nulla è ancora deciso e certo il problema non è risolto. Aspettiamo di vedere cosa dirà la Regione e cosa farà il Governo che non può limitarsi, a mio parere, a delle decisioni di ordine meramente burocratico, dovrà vedere le posizioni e analizzarle». Sulle scelte dei colleghi di Potenza Adduce spiega con tono fermo e chiaro: «A Potenza hanno lasciato spazio ad una valutazione prettamente elettoralistica che ha preso il sopravvento, le forze in campo si sono autoalimentate reciprocamente. Ora il pallino, a mio parere, passa alla Regione che deva fare la sua proposta di riordino che non può non tener conto del deliberato del Consiglio regionale». Adduce non ha evitato di ricordare quelle che erano state le decisioni prese dalla stessa Conferenza delle Autonomie all’inizio del mese: «la conferenza si è espressa in modo netto sul mantenimento delle due province ed ha argomentato sul riequilibrio con riferimento sia alle tematiche istituzionali sia agli uffici periferici. Il documento espresso da quella conferenza non è in linea con il fatto che il capoluogo deve essere Potenza ma illustra un assetto policentrico che è obiettivo da raggiungere a difesa di quella coesione regiona-
le. Il Cal chiede una riflessione ed un accordo su questi temi e poi lo stesso Consiglio regionale si è espresso chiarendo la principale e la subordinata». «Oggi», ammette Adduce, «sono deluso perchè non si è raggiunta l’intesa che pure era difficile, ora tocca alla Regione fare la proposta di riordino». Il sindaco di Matera svela anche parte delle trattative intercorse nelle ultime ore con il suo omologo Santarsiero: «ho insistito affinchè evitassimo due pronunciamenti divaricati e mi ha confidato spinte forti che condizionavano la vicenda. Io ho chiesto al nostro Consiglio di aspettare e interrompere il suo incedere proprio perchè non volevo condizionare la discussione. Ma Potenza si è chiusa in questa discussione mentre io almeno mi aspettavo, al limite, anche una non decisione. Sono rimasto sorpreso dalla richiesta di aggiornamento per un’ulteriore verifica verso il ministro Patroni Griffi, invece non è stata accettata neanche questa proposta di rinvio. Si è voluto chiudere e affermare una condizione mentre aspettare non avrebbe comportato nulla visti i termini in cui si esprime la legge. Questo atteggiamento guidato da una sorta di riflesso credo deponga male». IL REFERENDUM - L’ipotesi di un ricorso al referendum di cui tanto si parla in queste ore dovrebbe essere inizialmente portata, discussa e votata dal Consiglio comunale della città e poi sottoposta agli elettori che dovrebbero esprimersi seguiti da un pronunciamento legislativo con norma costituzionale. Un iter complesso che viene certamente corroborato e supportato dalle attuali raccolte di firme che servono, essenzialmente, a sensibilizzare il Consiglio comunale vista l’ampia adesione popolare ad affrontare la questione. Una scelta che, a questo punto e dopo aver votato l’ordine del giorno martedì, Matera sembra aver preso. Le prossime settimane e le scelte che continueranno a maturare favoriranno semplicemente questo tipo di processo e potrebbero accelerare l’esame e la discussione sul referendum. Una strada lunga e non semplice, ma una strada sempre più in ballo.
CARO Salvatore, consentimi il tono fraterno per l'antica e nobile amicizia che ci lega da tantissimi anni. Dopo quanto è accaduto ti chiedo di conoscere come è possibile ottenere la cittadinanza di Matera. Non credo ci possano essere altre azioni individuali per esprimere, nei fatti, il proprio disaccordo sulla scelta del consiglio comunale del mio (ex) Comune. Durante quest'anno ho avuto modo di frequentare Matera, per motivi di lavoro (e per fortuna), in più occasioni. Mi sono sentito a casa mia. Ho riscoperto da parte dei materani un'accoglienza, un'ospitalità un'attenzione che, francamente, non conoscevo. E poi con quale faccia riaccompagnerà i miei cugini di Milano in visita nei Sassi è dopo la prima entusiastica gita della scorsa primavera e dicendo loro con orgoglio che è un patrimonio lucano? La mia attività professionale mi ha abituato ad interpretare di tutto e di più ma credimi questa volta non riesco a trovare nemmeno uno straccio di strumento di interpretazione che possa aiutarmi a tentare di dare una parvenza digiustificazione ad una scelta che in nome della potentinità (sentimento che non mi è mai appartenuto) non tiene in alcuna considerazione che Matera è parte integrante di un'unica comunità regionale che ha vincoli e valori profondi per stare insieme. E poi mi chiedo: ha ancora senso parlare di potentinità o di materanità? Forse se i cittadini della Basilicata si esprimeranno liberamente, prima che sia troppo tardi, la classe dirigente e politica di questa regione riuscirà a ritrovare la ragione che è soprattutto ragione per tenere insieme 131 piccole, medie e grandi comunità. A proposito, se può servire ho una cugina che risiede da anni a Matera e che potrebbe consentirmi il riconoscimento della residenza. Un abbraccio lucano. Arturo Giglio
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Istruzione è crescita
La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani
Formazione Intesa col Ministero e risorse per sostenere l’Università della Basilicata: crediamo nella cultura come investimento
Accordi col Cnr per sviluppare programmi scientifici che puntino sulle capacità di giovani ricercatori offrendo prospettive
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.10.2012
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Politica lucana
Verso le primarie, tour di Vendola in Basilicata «Non sarà un voto d’apparato. Mi rivolgo a tutti»
Non tutto il Pd sta con il Pd «Ho scelto di esserci per ridare parola alle persone. Non poteva essere una faida di partito» PARTE da Melfi, oggi, la lunga giornata del presidente Nichi Vendola in Basilicata per la campagna elettorale in vista delle primarie del centrosinistra. Ad attenderlo alle 15 e 30 nel salone della società operaia della città federiciana i giornalisti per l’unica conferenza stampa che il leader di Sinistra ecologia e libertà rilascerà in giornata. Alle 16 e 30, invece, è atteso al cinema Vorrasi di Rionero per il pubblico comizio. L’incontro con la cittadinanza di Potenza è fissata per le 18 e 30 a piazza Matteotti. Ultima tappa a Matera dove interverrà alle 20 e 30 presso il cinema comunale. di MARIATERESA LABANCA Presidente, oggi è in Basilicata per presentare la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. In una regione a larga maggioranza Pd, e un sostegno quasi unitario a Bersani, a chi si rivolge e perché dovrebbero votarla? Ho atteso molto tempo prima di sciogliere il nodo circa la mia partecipazione a queste primarie. L’ho fatto proprio perché non sono un giovane in carriera e perché non avevo alcuna intenzione di prendere parte ad una competizione tutta interna al partito democratico che si preannunciava più come un congresso, un regolamento di conti tra nomeclature di partito. Abbiamo bisogno invece di una invasione di campo del popolo del centrosinistra e un momento di partecipazione e di condivisione delle scelte. In una politica che sempre più spesso viene avvertita come calata dall’alto e distante dai cittadini, le primarie del centrosinistra dovevano essere, secondo me, l’occasione per ridurre questo iato e per ridare la parola alle persone. Ho annunciato la mia decisione di parteci-
pare alle primarie del centrosinistra per scacciare il fantasma del Monti bis e trasformare le primarie da ennesima faida di partito a occasione di svolta per il Paese. Per questo non credo che le primarie, anche in Basilicata, possano tradursi soltanto in un voto degli apparati. Guardi, che non sempre le forme organizzate della politica negli ultimi tempi hanno dato buona prova di sé. Il mio appello è rivolto a tutti e a tutte perché sono convinto che le scelte di questa tecnocrazia apolitica stanno avendo effetti disastrosi sulla vita delle persone anche nella mia amata Lucania. Basti pensare a ciò che ha preannunciato il Ministro Passera sul petrolio, intendendo estromettere interi territori e la loro rappresentanza da questioni esiziali che li riguardano direttamente. Purtroppo c’è in campo una idea che è in continuità con queste scelte e che larga parte del PD sostiene ed un’altra opzione che vuole rompere con tutto questo e che - sono certo - è sostenuta da molti militanti o elettori dello stesso partito democratico. Insomma se le primarie diventano un'occasione per tutti noi di confrontare idee e proposte per la ricostruzione del Paese, dopo il ventennio desertificatore del berlusconismo e dopo la cura della sterile ed iniqua austerita' dei tecnici, allora possiamo essere ottimisti per il futuro. Insomma se il Pd di Bersani supera le ambiguita' sulle politiche neoliberiste del governo Monti e se Renzi la smette con le battute e le proteste sulle regole, e ci confrontiamo sui problemi veri degli italiani, le primarie saranno un sommovimento democratico davvero innovatore. Se c’è un fattore penalizzante nella sua candidatura è quello relativo alla inchiesta giudiziaria che la vede coinvolto in qualità di presidente della Regione Puglia. Che autocritica farebbe rispetto a queste due vicende?
Non penso affatto che la vicenda giudiziaria possa essere un fattore penalizzante per ciò che mi riguarda. Sono sereno e per questa ragione ho scelto e ho chiesto il giudizio abbreviato. E poi sono rispettoso del ruolo dei magistrati come sono sereno del loro giudizio, che non temo. Una cosa pero' mi va di precisare: mentre in tutta Italia una classe dirigente dal Lazio alla Calabria alla Lombardia e' screditata agli occhi dei cittadini per corruzione e rapporti con la criminalita'. La vicenda che mi riguarda non c'entra assolutamente ne' con la criminalita', ne' con la corruzione. Sono indagato per concorso in abuso di ufficio in merito alla selezione di un primario che era ed è universalmente riconosciuto come uno più bravi nella chirurgia toracica, e che ha portato il suo reparto a livelli di eccellenza nazionale . Mi permetto solo di dire allora, e lo dico sommessamente che tutto questo ha un non so che di stravagante. La nuova riforma del Titolo V, in un momento così delicato della vita del Paese, rischia di lasciare altri nervi scoperti, soprattutto al Mezzogiorno. In Basilicata l’accorpamento delle Province sta producendo un vero e proprio “pastrocchio”. La Provincia di Matera chiede l’annessione alla Puglia. Da uomo della Sinistra cosa ne pensa? Penso che il tema della riforma della architettura dello Stato avrebbe dovuto essere il frutto di un percorso e di un processo partecipato ed il più possibile condiviso e non una soluzione pasticciata che, se da un lato ha provato ad offrire un riscontro alle legittime richieste di razionalizzazione della macchina amministrativa e di fine degli sperperi e degli abusi, dall’altro si è atteggiata come uno spot dei professori al Governo che nella realtà produce situazioni contraddittorie, di territori l’un contro l’altro armati. Mi permetta solo di aggiungere una provocazione: è troppo facile cedere sul terreno delle attuali compatibilità di bilancio facendo soccombere la democrazia; le ricette della Bce sembrano negare il concetto stesso delle autonomie locali per come interpretate acriticamente dal Governo Monti. Il suo programma mette al primo punto il lavoro che, nell’emergenza occupazionale lucana, per larga parte significa Fiat. Il recente blocco degli investimenti di Fabbrica Italia hanno per lo più confermato quello che lei sosteneva da tempo. Se fosse lei il presidente del Consiglio cosa chiederebbe a Marchionne? Solo due anni fa e fino all’anno scorso è stato davvero sconfortante constatare la supina accondiscendenza alle posizione dell’amministratore delegato di Fiat da parte di quasi tutto l’arco parlamentare. La scelta di stare con Marchionne “senza se e senza ma” era il sintomo esteriore evidente di tutta l’impotenza dei gruppi dirigenti e della loro subalternità agli interessi particolari di una multinazionale che contraddiceva i diritti e le aspirazioni dei lavoratori comprimendoli attraverso un ricatto inaccettabile. Proprio rispondendo ad una sua domanda prima della sentenza che riguardava la vicenda di Barozzino, Lamorte e Pignatelli, avevo detto che la storia degli operai della Fiat, di Melfi come di Pomigliano, poteva appartenere all’epica della resistenza partigiana, come quella raccontata da Fenoglio con protagonisti costretti a resistere e combattere contro avversità
Rocco Papaleo rompe gli indugi e Repubblica annuncia: il suo voto sarà per Nichi Vendola
soverchianti, le intemperie e contro la storia. Partigiani costretti a resistere per una scelta che non avevano scelto. Oggi, quando il piano di Marchionne viene squadernato come una enorme bugia, è davvero triste vedere riconosciuta la fondatezza degli allarmi inascoltati degli ultimi anni sull’inaffidabilità del vertice della Fiat nell’assumere gli impegni per le realtà produttive nel Paese. La Fiat ha utilizzato propagandisticamente il mito di Fabbrica Italia. Se fossi al Governo innanzitutto chiederei di applicare le sentenze della Magistratura e chiederei con fermezza conto di quali siano gli impegni della più grande fabbrica italiana e utilizzerei ogni mezzo per il rispetto effettivo di questi impegni. Presidente, il rischio più grande che si corre è che il disincanto dei cittadini alimentato da anni di malapolitica possa avere effetti molti concreti alle urne. Lei personalmente come conta di recuperare questa distanza e pensa che un’operazione di “rottamazione” possa bastare in tal senso? La malapolitica non è soltanto l’utilizzo distorto delle risorse pubbliche o rappresentata dal fenomeno dei Fiorito. La malapolitica è quella che genera la cosiddetta antipolitica, che pone sicuramente una domanda ma che non mi sembra all’altezza di dare risposte al passo con la complessità della fase. Ma io penso anche che malapolitica sia tutto ciò che offre una raffigurazione dell’esistente come ineluttabile e immodificabile. Malapolitica è tutto ciò che cede agli interessi di una parte penso alla grande finanza - e che si ritira di fronte ad una impostazione ideologica la quale dissimula tale sua condizione facendosi percepire come effetto naturale. Guardi, la libertà può essere rappresentata come una sfera che si trova in equilibrio sull’apice di una collina e che, se lasciata cadere, può prendere qualunque direzione. Alla fine ne sceglierà una soltanto. Ma se la strada è una ed una sola e non ve ne sono altre possibili, non c’è libertà. Quando le ricette che si propongono al Paese, pur nella difficoltà della fase, non possono nemmeno discusse vuol dire che non solo non c’è libertà ma che è a rischio anche la partecipazione democratica. La “rottamazione”, in tempi di crisi e di paura, che la stessa crisi determina, offre una soluzione e una strada facile agli istinti di pancia e belluini che possono annidarsi tra chi si trova alla disperazione. Ma le proposte di chi propugna questa semplificazione, all’apparir del vero, misere cadono, perché sono le più conservatrici e le meno progressiste. È tempo che faccia irruzione la buona politica e che offra risposte immediate alla precarietà dei giovani, che restituisca un reddito e un futuro, che assuma come fondante il tema del lavoro e dell’ambiente e che rompa con le logiche asfittiche delle compatibilità di bilancio. O la politica è questo o non è.
«Sono convinto che le scelte di questa tecnocrazia apolitica stanno avendo effetti disastrosi anche nella mia amata Lucania. Basti pensare a ciò che ha preannunciato il Ministro Passera sul petrolio»
«Il tema della riforma della architettura dello Stato avrebbe dovuto essere il frutto di un percorso e di un processo partecipato ed il più possibile condiviso e non una soluzione pasticciata»
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.10.2012
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Sit in di protesta delle forze dell’ordine davanti alla Regione Basilicata e alla questura
In piazza per maggiore sicurezza
I sindacati di categoria contro la legge di stabilità che blocca gli organici Stop alle liti tra condomini
POLIZIA di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale dello Stato e vigili del Fuoco. Tutti insieme per difendere un diritto: la sicurezza e l’incolumità. Dei cittadini ma anche degli stessi poliziotti costretti a lavorare in condizioni davvero difficili. Ed è per questo che si sono ritrovati ieri, davanti al palazzo della Regione Basilicata e alla Questura, a Potenza come in tutta Italia, per protestare contro la legge di stabilità. Diversi i punti “caldi” secondo il Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia), Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia), Silp Cgil, Sindacato Italiano Lavoratori Polizia Cgil e Anfp (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia), che hanno indetto la manifestazione. «Con tale legge, predisposta in questi giorni ed in corso di approvazione al Parlamento spiegano - il governo continua a creare penalizzazioni e danni nel pubblico impiego e quindi anche nel comparto sicurezza. Viene confermato il blocco del turn-over al 20 per cento per il triennio 20122014 e al 50 per cento per l'anno 2015 con una riduzione di organici di circa 18.000 unità per le forze di polizia e di circa 6.000 per la sola polizia di Stato; non vengono stanziate le necessarie risorse sul fondo perequativo che garantiscono la copertura al 100 per cento dell'assegno una-tantum per gli anni 2012 e 2013; viene mantenuto il blocco delle procedure contrattuali fino al 2014 e, quindi, delle retribuzioni, introdotto dal precedente governo nel 2010; verrebbe confermata l'ipotesi di soppressione delle questure e delle Prefetture, conseguente alla soppressione delle province. In questo modo la sicurezza dei cittadi-
ni e l'incolumità dei poliziotti potrà essere seriamente messa a rischio dai provvedimenti che il governo sta attuando o intende attuare, senza conoscerne l'incidenza sull'efficienza e sull'efficacia del sistema sicurezza del paese. I poliziotti sono stanchi di ricevere pugnalate alle spalle dal governo di turno». Per tutti questi motivi i sindacati di polizia della provincia di Potenza sono scesi in piazza. «Per fare capire ai cittadini che la loro sicurezza è in pericolo, senza una netta e chiara inversione di tendenza delle politiche di tagli indiscriminati attuati in questi anni, e portate avanti anche dal governo. La crisi economica non può e non deve essere un alibi perenne per giustificare razionalizzazioni ingiustificate di spesa, negare diritti acquisiti, ridurre le assunzioni e mantenere il personale in servizio fino ad un’età geriatrica fino a diventare nonni in divisa». In virtù di una tale situazione i rappresentanti delle forze impegnate nelle attività di controllo del territorio hanno chiesto una particolare attenzione alle istituzioni nazionali e locali, chiedendo un incontro al governatore De Filippo. Il presidente della Regione Basilicata, nel ricevere i sindacati, ha ricordato che le regioni italiane si sono espresse più volte contro quella parte dei tagli inopportuni decisi attraverso la spending review che colpisce anche settori strategici per la tenuta sociale ed economica del paese, e ha assicurato di porre all’attenzione del governo nazionale le istanze che giungono dagli uomini e dalle donne impegnate nella difesa e nella sicurezza della comunità lucana. Anna Martino
Personale in servizio fino a tarda età
La protesta davanti alla questura di Potenza e alla Regione Basilicata (Foto Mattiacci)
SAN CARLO
Maruggi incontra i pensionati CORSIE preferenziali e attese ridotte per i pazienti del day service e riorganizzazione dei parcheggi. Sono questi gli impegni manifestati ai sindacati dei pensionati lucani Spi-Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil da parte del direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi, dopo le denunce dei giorni scorsi. A comunicarlo le stesse organizzazioni. I pazienti ricoverati in day service, fanno sapere in una nota, non dovranno più sottoporsi a estenuanti file alle casse ma avranno corsie preferenziali e attese ridotte al minimo. Per quelli esenti dal pagamento del ticket, inoltre, si troveranno a breve soluzioni per evitare spostamenti dai reparti in cui si effettuano le terapie alle casse. «Le nostre denunce - dicono i sindacati - non sono mai derivate da prese di posizione arbitrarie o di principio, ma sono scaturite da esperienze dirette o dalle constatazioni dei nostri iscritti».
Sulle liste di attesa, uno dei problemi annosi e cronici del nosocomio potentino, hanno poi ricevuto rassicurazioni in merito a una riorganizzazione in corso, che dovrebbe portare a drastiche riduzioni dei tempi, nel breve periodo. Una riorganizzazione che toccherà anche i parcheggi, altro nodo cruciale, con ampliamento dei posti e spazi riservati ai disabili e a chi ha la necessità di essere accompagnato fin nelle immediate vicinanze degli ingressi, per sottoporsi a terapie particolarmente delicate e importanti. Maruggi ha inoltre espresso la necessità di organizzare incontri periodici per discutere dei temi che riguardano pazienti appartenenti alle fasce deboli della popolazione lucana: «Siamo soddisfatti rispetto al nuovo corso inaugurato dai vertici del San Carlo - hanno infine concluso - e restiamo in attesa dell’assunzione degli impegni presi».
Dagli animalisti un messaggio per risolvere il randagismo rispettando la vita
Cani avvelenati, le istituzioni tacciono L’appello agli enti preposti per la messa in atto di azioni serie e risolutive ENNESIMO crudele avvelenamento di cani randagi a Potenza, in viale del Basento nelle adiacenze della concessionaria auto Citroen. Sabato sono morti, in modo davvero atroce, per presunto avvelenamento, tre cani randagi, anche già sterilizzati, e due sono ancora in terapia presso il canile Eco di Potenza che, forse si salveranno. Le carcasse dei cani morti sono state trasferite presso l’Istituto Zooprofilattico di Tito per accertarne la causa della morte. I vigili urbani di Potenza hanno transennato la zona come previsto dalle leggi vigenti. Gli episodi di avvelenamento-cani nella città di Potenza sono ormai sempre più frequenti, alcuni avvenuti a breve distanza questa estate, per ben due volte, in contrada Botte, più volte a Bucaletto e in varie parti della città e chissà quante simili morti sul nostro territorio non sono rese pubbliche! Purtroppo, dalle istituzioni preposte nessun segno di preoccupazione e neppure un debole cenno di ormai perduta umanità. La città di Potenza è da tempo in piena emergenza randagismo con decine di branchi spesso ag-
Tre animali su cinque sono morti
Il cartello posto dai vigili urbani in viale del Basento
gressivi per assenza di cibo, che vagano anche in pieno centro, con decine di cucciolate dappertutto, in condizioni igienico-sanitarie vergognose, quasi sempre costretti a vivere, per nutrirsi, con le cagne madri, nei rifiuti vicino ai cassonetti, anche con malattie che possono essere trasmissibili all’uomo.
L’assessorato all’Ambiente del Comune di Potenza, anche se molto a rilento, fa prelevare le cagne per sterilizzarle e dopo le cure necessarie di pochissimi giorni, col parere favorevole anche dei veterinari dell’Asp, le reimmette sul territorio, per cui i “ branchi di quartiere” rimangono sempre sul territorio, nell’in-
tolleranza, ormai esasperata dei cittadini e perché il Comune di Potenza non autorizza il ricovero definitivo in canile per assenza di ulteriori fondi. Molti cittadini spaventati e spesso impossibilitati a uscire dalle proprie abitazioni, nonostante le innumerevoli richieste di intervento e anche denuncie di numerose morsicature, inascoltati dalle istituzioni preposte, sempre più frequentemente decidono di avvelenare! Azione spietata di cui l’essere umano dovrebbe almeno provare vergogna! O forse i frequenti avvelenamenti costituiscono anche una soluzione per ridurre il nutrito numero di almeno 600 randagi sul territorio potentino? Si attende di vederli morire tutti avvelenati? A parere della presidente dell’ associazione Dna, nonostante il susseguirsi di tali azioni deplorevoli e cruente da quarto mondo, il “benessere animale e il diritto alla vita dei randagi perché esseri senzienti” pare non interessare a nessuno degli Enti preposti e purtroppo non si matura ancora, nelle istituzioni potentine, una reale cultura di civiltà e la ferma volontà di risolvere la problematica randagismo con azioni serie e risolutive. Presidente Dna Maria Argenzio
“VIVERE meglio in Condominio! Come fare?”. E’ questo il tema dell'incontro organizzato dalla “Sos Utenti di Basilicata”, e che si terrà venerdì alle 18.30 presso la sede di Potenza in via del Gallitello. Al centro della discussione il tema della litigiosità condominiale e delle cause da cui scaturisce il contenzioso. Dal terzo rapporto Anaci 2009 (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), in collaborazione con il Censis (Centro studi investimenti sociali) che ha analizzato la vita nei condomìni è emerso uno spaccato realistico sulla quantità e qualità del contenzioso. Nell'immaginario collettivo il condominio viene visto un po' come una sorta di zona franca all'interno della quale inquilini e proprietari danno libero sfogo alla loro aggressività. Gli antichi romani solevano dire che “communio est mater rixarium”, ossia chele parti comuni sono origine delle liti o per citare l'Inferno di Dante sono “la piccola aiuola dove gli uomini si combattono con tanta ferocia”. Il condominio, in particolare durante le assemblee, oltre che percepito viene vissuto alla stregua degli spettacoli offerti dalle tribune degli stadi, dai dibattiti politici in Tv, dai comportamenti degli automobilistici nel traffico. Ironicamente l'immagine offerta è quella del film di Fantozzi nel quale il protagonista si reca in assemblea equipaggiato di elmetto per far fronte agli “attacchi”degli altri condomini. Le responsabilità di tanta litigiosità viene ricercata in diversi fattori quali la carenza di informazioni sul funzionamento del condominio da parte di inquilini e proprietari, la poca professionalità degli amministratori, le continue modifiche normative e giurispudenziali sulla gestione delle parti comuni, la scarsa partecipazione dei condomini alle assemblee condominiali. Sette amministratori su dieci intervistati ritengono che le liti nelle assemblee condominiali siano molto frequenti o molto frequenti. Tra i motivi di litigiosità in testa alla classifica vi sono le divergenze sulla gestione della proprietà condominiale quali cortili, androni, terrazze, posti auto) e a seguire i fastidi derivanti da rumori molesti. All'incontro sarà presente personale esperto in materia condominiale che illustrerà i casi più ricorrente di contenzioso e le soluzioni per potenziali conflitti.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno Mercoledì 24 ottobre 2012
28 Melfi Diverse operazioni negli ultimi tempi. Crescono anche i giovani spacciatori
Droga: fenomeno in aumento Il commissario di Polizia Colasuonno: «Non dobbiamo abbassare la guardia» MELFI - I recenti arresti per droga che si sono susseguiti negli ultimi mesi a Melfi confermano l'aumento del pericoloso fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti. L'ultima operazione in ordine di tempo e' quella condotta dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza che, sabato venti ottobre scorso, hanno arrestato un giovane di trenta anni. Il ragazzo, da tempo nel mirino della polizia, aveva nascosto hashish e marijuana nel tombino della rete fognante sotto la propria abitazione. Così facendo lo spacciatore pensava di riuscire ad evitare i rischi di una perquisizione domiciliare. Dunque, anche se capiva di poter esseresotto osservazione, il giovane di Melfi non ha esitato a raccogliere droga che poi veniva immessa sul mercato locale. Il dirigente del commissariato di pubblica sicurezza ha confermato: «che in città il consumo di droga è in costante aumento spiega il commissario, Loreta Colasuonno - come si può rilevare dalle numerose operazioni di polizia portate a termine negli ultimi mesi.
Melfi Convegno Fidapa
Virgilio spiega “il Mose” di Venezia
A lato il commissariato di Melfi. Sopra un’immagine di una persona che si prepara un dose
Per questo motivo non dobbiamo abbassare la guardia ed il nostro impegno in questo sensoè costante».L'emergenzaè' resa ancora maggiore dal momento che pare siano davvero molti gli spacciatori anche improvvisati che non appartengono a nessuna tipo di organizzazione criminale della zona. Molti giovani irresponsabili mirano a guadagni facili ed immediati che pensano di riuscire a realizzare vendendo droga.
In questo modo diventa fin troppo facile raggiungere acquirenti che il più delle volte sono ragazzi molto giovani. Per questo motivo le forze dell'ordine stanno intensificando i controlli di ambienti molto frequentati da ragazzi anche minorenni, come scuole, locali pubblici o parchi. Oltre ad hashish e marijuana ormai è anche la pericolosa cocaina che appare sempre più spesso nelle retate delle forze di polizia. La sostanza stupefacente,
in passato molto in voga soprattutto tra clienti facoltosi, oggi è nettamente scesa di prezzo e così qualsiasi persona, anche non particolarmente ricca, può facilmente acquistare cocaina. Il ruolo di genitori, presidi, insegnanti ed educatori più in generale oggi diventa fondamentale per tentare di spiegare alle giovani generazioni i rischi cui si va incontro scegliendo di fare uso delle sostanze stupefacenti. Purtroppo non sara' facile
cercare di far passare un messaggio diverso in luogo di quello distorto che oggi considera leader del gruppo colui che assume pasticche o sostanze pericolose in discoteca. Il compito è arduo ma l'ostinazione degli educatori sociali nel cercare di dissuadere i giovani da messaggi e modelli fuorvianti dovrà essere assoluta. Per evitare pericolosissime derive non vi è, del resto, altra strada. Vittorio Laviano
MELFI - Oggi nella Sala Consiliare della città, a cura della locale sezione Fidapa, alle ore 18, presentazione del progetto tutto italiano per la difesa delle acque alte “Il mose di Venezia” da parte del melfitano, direttore dei lavori dell'opera, Ing. Enzo Virgilio. La relazione sarà preceduta dai saluti della Presidente, Flora Guarini.
CONVEGNO A MELFI Tra fede e politica MELFI - “Fede ed Etica a servizio della politica” è il titolo di un convegno organizzato dalla Diocesi di Melfi che si terrà nel salone degli stemmi il 26 ottobre prossimo alle 17. Oltre al Vescovo Gianfranco Todisco è prevista la presenza di Giuseppe Fioroni.
Melfi Perchè non “raddoppiare” l’iniziativa su due week end?
Sagra della Varola, al di là del successo Sono diverse le cose da migliorare
MELFI - La 53° edizione della Sagra della Varola va in archivio con un bilancio estremamente positivo. La due giorni all'insegna del “ marroncino di Melfi”, e dei prodotti tipici, ha fatto registrare numeri impressionanti. Gli oltre 40.000 visitatori, a cui occorre aggiungere i melfitani, hanno dato lustro ad un evento unico nel suo genere, che piace sempre più e che ormai ha raggiunto vette di popolarità e notorietà straordinarie. Aver dislocato la festa nell'ambito di un percorso vasto e ben articolato, ha rappresentato un valore aggiunto. Tre palchi in corrispondenza delle tre piazze principali, Duomo, Umberto I e Largo Pagniello, hanno permesso aggregazioni di gente in tre punti diversi, evitando caotici assembramenti. Valida anche l'iniziativa della notte bianca che ha coinvolto i giovani fino alle prime ore del mattino della domenica. Complice anche la gradevole serata, trascorrere il sabato sera a Melfi, è risultato accattivante e divertente. Rispetto al recente passato, c'è stato un pieno di gente ed entusiasmo. E' ovvio che un evento di questa portata, che in pratica porta a Melfi, un numero di persone tre volte superiore alla popolazione giornaliera, non può non avere una faccia della medaglia dai risvolti meno positivi. Il day after, lascia in eredità alcune zone della città sporche e macchiate. In questo caso occorre fare delle dovute precisazioni. In alcuni casi la città è sprovvista di cestini per i rifiuti.
Un problema atavico che tocca Via Ronca Battista, Largo Garibaldi ed altri punti del centro storico. E' da tempo che abbiamo segnalato questa mancanza, che non può essere solamente giustificata dalla superficialità del funzionario addetto, che a suo tempo sostituì i vecchi recipienti, non avendo ordinato quelli nuovi. I vecchi bidoncini non si trovano più, e risultano irrintracciabili. Il solito mistero a cui nessuno sa fornire risposte adeguate. Si poteva pensare che in occasione della Sagra, considerando l'e-
norme affluenza, di allestire dei recipienti momentanei, utili a tamponare l'emergenza e consentire di smaltire i rifiuti, non costringendo le persone a buttarli a terra. Inoltre, alcuni gestori di stand, hanno lasciato spiacevoli ricordini, dovuti in particolare ad olio e materiale che è servito a friggere. Serviva più controllo, anche a monte al momento di concedere le autorizzazioni, consapevoli anche di quanto in passato successe a Piazza Duomo. Chi frigge o viene dislocato altrove, o lo si costringe ad attrezzarsi adeguatamente, con tappeti e
materiale di raccolta che evitino di sporcare strade e vicoli di pubblica utilità, patrimonio dell'intera collettività. Consigli utili per il futuro. Così come la necessità di formare immediatamente un tavolo di concertazione che possa con un anno di tempo, giocando di anticipo, organizzare l'evento in maniera ancora più precisa e capillare. Magari spandendolo su due week-end, non rimanendo ancorati ed appesi alle condizioni meteo. Quest'anno il bel tempo ha aiutato ma a metà ottobre, non sempre si può sperare nelle temperature ideali. Se
Valvano riceve la delegazione del treno
si vuole ottenere, come è giusto che sia, il coinvolgimento dei privati e di chi da questo evento introita, lo si deve programmare per tempo, scegliendo strade e modalità che possano risultare interessanti e proficue. Utili in-
somma all'accrescimento di un evento, ormai di livello nazionale. Per questa ragione è opportuno che fina da subito ci si metta al lavoro per l’organizzazione della 54° edizione. Emilio Fidanzio
L’INTERVENTO
La castagna e le prospettive di sviluppo MELFI - La Sagra della "Varola" si svolge da 53 anni, ma non ha perso il suo lucente smalto, anzi è significativamente migliorata conseguendo il massimo traguardo raggiunto, ad oggi, “oltre quarantamila visitatori”, provenienti dalla Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Umbria, bassoLazio, Piemonte e Basilicata. L'offerta è stata eccezionale, “Ambiente, Storia, Arte, Spettacoli, e raffinate e prelibate degustazioni di quasi tutti i prodotti tipici della nostra area,e le eccellenze di quasi tutta la Basilicata. Il nucleo centrale è stato il variegato utilizzo della castagna in cucina ,in pasticceria, oltre a montagne di caldarroste, di castagne cotte, di castagne lesse, il tutto inondato da fiumi di eccellente aglianico del Vulture.
Cornice uno straordinario centro storico, ed una calorosissima accoglienza. In questa occasione l'economia ha colto un momento di inversione rispetto alla crisi che attraversiamo. Ne hanno beneficiato tutte le strutture alberghiere e della ristorazione di tutta la nostra area,il Nord della Basilicata. E' stato un pienone ovunque. Tutto ciò capire quanta prospettiva economica ha il nostro territorio se crederà ed investirà nel turismo attraverso la sua promozione. Occorre sinergia progettuale e quindi economica. Cerchiamo di coordinare e sviluppare un progetto e presentiamolo nelle sedi deputate all'incontro tra la domanda e l'offerta del turismo. Coinvolgiamo i nostri imprenditori del settore, dando loro una ve-
ra prospettiva di sviluppo; formiamo, quindi i nostri giovani e saremo pronti a partire. L'aspettativa è realizzabile e le capacità ci sono tutte. Ritornando alla “varola” e guardando al suo risultato possiamo essere tutti soddisfatti. E' come guardare un campo di grano maturo con spighe pregne di chicchi, dove tutti esultano per il raccolto fatto o da fare, ma solo i più sensibili e capaci ricordano che per raggiungere questo risultato, è indispensabile, il lavoro di chi ha premurosamente preparato il terreno, poi lo ha seminato, concimato e disserbato. La Pro Loco di Melfi è presente, avendola ideata, fin dal suo primo vagito. Tommaso Bufano Presidente Proloco Melfi
può far
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA PROVINCIA I VII
Mercoledì 24 ottobre 2012
MONTICCHIO CLIMA PESANTE SULLE PENDICI DEL MONTE VULTURE DOVE TANTI DISOCCUPATI CERCANO DI MIGLIORARE IL MAGRO REDDITO RACCOGLIENDO IL FRUTTO
Raccolta castagne, «guerra» tra poveri Certi extracomunitari, spesso anche con minacce, impediscono l’accesso ai boschi ANTONIO PACE l È iniziata la «guerra» delle castagne sulle pendici del Monte Vulture. Nella foresta demaniale che copre le pendici della montagna, esistono migliaia di alberi di castagno che producono il gustoso frutto, definito alcuni anni addietro «il pane dei poveri»: grazie alle varie sagre e feste organizzate nei paesi di produzione, Melfi, Rapolla, Barile, Rionero, ecc. dove si sono riversate migliaia e migliaia di cittadini provenienti dalla vicina Puglia, le castagne sono diventate una fonte di reddito non indifferente. Lo sanno bene molti giovani disoccupati che si alzano alle 6 del mattino per andare a raccogliere il tipico frutto autunnale per poi venderle sul mercato locale o sulle piazze dei paesi. Ogni persona riesce a raccogliere mediamente 60/80 kg al giorno, secondo le zone. Purtroppo, però, negli ultimi tempi, molti giovani hanno trovato lungo le vie di accesso alla foresta molti autoveicoli pieni di extracomunitari che impediscono (spesso anche con le minacce), non solo il passaggio, ma anche e soprattutto la raccolta delle castagne. I cittadini fino a questo momento non hanno reagito per non com-
promettersi e hanno preferito spostarsi in altre zone. Gli stranieri, pare, si siano addirittura suddivise le zone creandosi una sorta di monopolio di raccolta e quindi nel loro «spazio» non fanno entrare nessuno e non consentono nemmeno il passaggio. Non dimentichiamo, in ogni caso, che spesso gli extracomunitari sono a loro volta vittime di organizzazioni criminali che li sfruttano e li minacciano. Il mercato, di questi tempi richiede un
grosso quantitativo di castagne e poiché l’annata non è stata delle migliori, per via della siccità, con una produzione di circa il 60% in meno anche il prezzo è lievitato e di conseguenza le castagne sono diventate «preziose», perciò intorno a loro si è creato un mercato molto redditizio. Nella scorsa settimana il prezzo delle castagne al dettaglio, ha avuto una variazione di grande rilievo: è passato da circa 2 euro al kg fino a raggiungere i 5 per il prodotto scelto
ZONE OFF LIMITS
e di grossa pezzatura. Perciò nei mercatini rionali spesso si incontrano «raccoglitori» che con i cesti colmi tentano di vendere le castagne ai passanti o alle massaie. I raccoglitori di castagne, non del posto, specialmente durante le giornate festive, qualche volta si introducono anche nei terreni privati con la scusa che non sanno che il castagneto è di proprietà privata e fanno man bassa dei frutti. Specialmente in questo periodo è auspicabile una maggiore vigilanza da parte degli organi di polizia preposti per sopprimere tutti gli abusi e soprusi e per consentire agli abitanti di recarsi a raccogliere le castagne senza nessun impedimento. Se la raccolta delle castagne nei castagneti demaniali è libera deve essere per tutti i cittadini, in special modo se le castagne raccolte sono di consumo familiare e non destinate al mercato. La qualità delle castagne che si producono lungo i versanti della montagna di Monticchio, sono di qualità superiore per le qualità organolettiche e per l’alto valore nutritivo. La nostra regione, ultimamente, ha investito molto sui prodotti tipici e la castagna è senza dubbio uno dei prodotti valorizzati non solo nella regione ma, anche in quelle limitrofi come la Puglia.
PREZZO LIEVITATO
Gli stranieri avrebbero suddiviso le aree creando una specie di monopolio
C’è grande richiesta del prodotto e i costi sono passati da 2 a 5 euro al chilo
REGINA DELL’AUTUNNO La castagna ha scatenato una guerra tra poveri
AVIGLIANO ENTRO 10 GIORNI SI DOVRANNO CONOSCERE I MOTIVI CHE HANNO CAUSATO LO SMOTTAMENTO DELLA STRADA ALL’INGRESSO DEL PAESE
Frana, dopo la grande paura sono cominciati i sondaggi geologici SANDRA GUGLIELMI l Un’improvvisa e paurosa crepa nell’asfalto che nel giro di poche ore diventa sempre più grande. Poi un fulmineo tonfo che fa sprofondare di circa 5 metri l’intera curva all’ingresso di Avigliano sulla Sp 6. Sono le 18,30 di lunedì e solo una serie di fortunate coincidenze hanno evitato che ci fossero vittime sia tra gli operai ancora presenti sul cantiere edile per la costruzione di una cooperativa a valle della strada, sia tra i pedoni e gli automobilisti in transito o in sosta sulla frequentatissima arteria. Insieme con l’asfalto è crollato uno dei punti d’incontro simbolo del centro gianturchiano, il «curvone», come tutti lo chiamavano, divenuto da alcuni anni anche luogo scelto di messaggistica «low coast» attraverso l’affissione di striscioni e manifesti . Già nella giornata di ieri è
partita una campagna di sondaggi geologici che entro i prossimi 10 giorni dovrà dare risposte sullo stato del terreno sottostante, al fine di verificare le cause dello smottamento, individuare in modo puntuale gli interventi per il ripristino ed anche eventuali responsabilità. La zona è stata recentemente anche oggetto di uno studio geologico di dettaglio in seguito al quale l’Autorità di Bacino ha riclassificato una porzione dell’area definendola a basso rischio. Cosa ha causato il cedimento? Una situazione geologica imponderabile? Degli errori tecnici? Delle manovre durante l’avanzamento dei lavori della cooperativa edilizia che hanno «intercettato – come sostenevano in molti sul luogo dell’incidente - una lente di argilla»? Saranno le verifiche in corso a chiarire l’esatto profilo della vicenda. Intanto il tratto di strada è stato chiuso al traffico nell’attesa di capire se ci siano o meno i
le altre notizie LAGONEGRO COMUNE
Di Lascio decaduta da consigliere
presupposti di stabilità per l’utilizzo perlomeno di una carreggiata. Almeno per 1 mese, forse 2, finché i lavori di ripristino (che gli accertamenti in atto chiariranno a carico di chi dovranno essere) non restituiranno agli aviglianesi l’imprescindibile arteria.
VORAGINE Paurosa la frana all’ingresso di Avigliano sulla strada provinciale n. 6. Ieri sono cominciati i sondaggi geologici
AVIGLIANO PSI È Bochicchio il nuovo assessore
LAVELLO LA OLA SI OPPONE «No al crossodromo nella zona del lago del Rendina»
VIGGIANO SCUOLA PEANO Il collegio docenti dell’Isis contro la legge di stabilità
POTENZA RIFIUTI CONAI In provincia nel 2011 la raccolta è cresciuta dell’11,4%
l Antonio Bochicchio, eletto consigliere comunale ad Avigliano nelle fila del Psi, è il nuovo assessore ai «Lavori pubblici, ambiente e trasporto pubblico locale». A Bochicchio anche la delega, che era del vendoliano Ivan Vito Santoro, di vice sindaco. «L'avvicendamento – spiega il sindaco Vito Summa - è avvenuto a seguito delle dimissioni del socialista Leonardo Sileo, a cui va il ringraziamento per l’importante lavoro nella realizzazioni di importanti opere pubbliche, dall’avvio della differenziata porta a porta, alla [s.g.] predisposizione del Paes».
l La Ola chiede al Ministero dell’ambiente di annullare l’autorizzazione regionale di aprire un crossodromo nell’area del lago del Rendina. Un’autorizzazione - secondo la Ola assunta in contrasto con le leggi italiane e le direttive comunitarie di salvaguardia degli habitat e delle specie faunistiche, rare e minacciate di estinzione e che frequentano l'importante zona umida situata tra sulle principali rotte migratorie dell'avifauna. La Ola dice «no» all’impianto in quanto ricade nel Sic (Sito di importanza comunitaria) e Zps (Zona di protezione speciale). Per la Ola l’autorizzazione «evidenzia macroscopiche carenze tecniche e di valutazione complessiva del progetto, per un’opera impattante ubicata in un’area soggetta a vincolo paesaggistico».
l I docenti dell’Isis «G. Peano» con sedi in Marsico Nuovo e Viggiano – avviano una protesta esprimendo «grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche del governo, fortemente punitive della scuola pubblica». Le misure contenute nel disegno di legge di stabilità per il collegio dei docenti, sono caratterizzate da tagli di risorse e personale, attuati in forme diverse e non sempre trasparenti, nonché da una martellante svalutazione della professionalità e della libertà di insegnamento. Il collegio docenti del Isis esprime «netta contrarietà» ai contenuti della legge di stabilità in quanto le questioni trattate riguardanti l’orario di servizio dei docenti non possono essere oggetto di tale legge, ma di contrattazione.
l Nel 2011 in provincia di Potenza la quantità di imballaggi conferiti al Conai (Consorzio nazionale imballaggi) è aumentata dell’11,4 per cento rispetto all’anno precedente, passando da 8.349 a 9.301 tonnellate: ogni cittadino ha quindi raccolto 42,85 chilogrammi di rifiuti, con un corrispettivo di 1,1 milioni di euro riconosciuto dal Conai. E' quanto ha reso noto il Consorzio nell’ambito della terza edizione di «Raccolta 10+», le giornate del riciclo e della raccolta differenziata che hanno come obiettivo quello di spiegare, in dieci punti, le regole di un corretto conferimento dei rifiuti. Per il Conai un Comune di 100 mila abitanti con differenziata al 45%, potrebbe ottenere fino a un milione di euro di corrispettivo per la raccolta di imballaggi.
n Maria di Lascio non è più consigliere comunale. Hanno votato tutti i consiglieri di maggioranza (uno solo si è astenuto) mentre quelli dell’opposizione non hanno partecipato alla votazione. La Di Lascio era consigliere di opposizione. Per il consiglio era incompatibile il suo ruolo di consigliere e quello di componente di una società che ha promosso un conten[p.p.] zioso contro il Comune.
POTENZA SCUOLA NAZIONALE
Corsi preparazione a cattedre per docenti n La Scuola nazionale, centro di formazione professionale, attenta nel preparare i candidati alle prove d’esami, in collaborazione con il sindacato autonomo Snals di Potenza, ha promosso corsi di preparazione alle prove selettive al concorso a cattedre per docenti. La procedura concorsuale prevede una prima prova selettiva basata su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso. AUTORITÀ DI BACINO
Antonio Anatrone è il nuovo segretario n Antonio Anatrone è il nuovo segretario generale dell’Autorità di Bacino di Basilicata. La designazione di Anatrone è avvenuta ieri mattina nel corso di una riunione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino di Basilicata. La ratifica della designazione è stata poi deliberata dalla giunta regionale di Basilicata nel corso della riunione di ieri pomeriggio.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
IV I POTENZA CITTÀ
Mercoledì 24 ottobre 2012
ARREDO URBANO
ASPETTANDO LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA
DOPO IL RESTYLING
LA VECCHIA PIAZZA Una immagine della vecchia piazza Prefettura scattata nel mese di agosto del 2011 [foto Tony Vece]
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CANTIERE Lavori per la realizzazione di box auto interrati [foto Tony Vece]
Della «vecchia» piazza non si butta via nulla Lampioni, basole e cubetti di porfido saranno riutilizzati in altre parti della città GIOVANNA LAGUARDIA
fa già alcune ipotesi per un riutilizzo. A cominciare dalle basole l Della vecchia piazza Prefet- che un tempo pavimentavano la tura non si butta via nulla. Lam- piazza più centrale della città. pioni con le sfere, cubetti di por- Una parte di quella pavimentafido e basole sono stati conser- zione è stata già riutilizzata per vati dal Comune di Potenza in ripavimentare via Petruccelli, la attesa di trovasalita oggi pere idonea sidonalizzata stemazione in che porta dagli altre parti delascensori alla la città bisopiazza. La regnose di «restante parte styling». attualmente si È quanto astrova momensicura il retaneamente in sponsabile dei un deposito. lavori che hanL’ipotesi più no dato vita al accreditata è nuovo volto quella di utidella piazza, PAVIMENTO Il leone lizzarle per riinaugurata pavimentare una decina di giorni fa, Pino via Nicola Alianelli, che corre Brindisi. Che, in attesa dello dietro la piazza e il cui attuale svolgersi degli eventi e soprat- stato è davvero miserevole. La tutto dell’eventuale arrivo di fi- strada, infatti, è stata più volte nanziamenti per la manutenzio- «riparata» con del bitume, tanto ne degli arredi urbani della città, che l’antica pavimentazione in
le altre notizie SANITÀ
Day service, file più corte
SOSTA SELVAGGIA fuori dalla piazza, dentro via Pretoria
basole è del tutto scomparsa ma all’ambiente Lovallo - spiega anche l’asfalto è tutto buchi, top- Brindisi - è quella di riutilizzare i pe e rappezzi. Naturalmente, pe- vecchi lampioni per il viale cenrò, per poter compiere l’opera- trale della villa di Santa Maria, zione di risistemazione, bisogne- ma la cosa è ancora da definire». rà aspettare un finanziamento. I Per quanto riguarda, invece, i cubetti di profido recuperati, in- nuovi e discussi lampioni disevece, sicuragnati dallo stumente non sadio Aulenti, ranno utilizzaBrindisi chiati per la pavirisce che la vomentazione di ce secondo cui strade aperte vi sarebbero al traffico veiun numero colare, in maggiore di quento troppo punti luce fatti delicati e bisorealizzare e gnosi di eccesnon utilizzati è siva manutensolo una legzione. genda metroI vecchi LUCE Un vecchio lampione politana. «È lampioni con vero invece le sfere sono anch’essi stoccato in spiega - che il progetto originale un garage di proprietà comunale prevedeva un numero maggiore nei pressi della chiesa di San di punti luce ma il numero è stato Francesco, in attesa di essere riu- modificato in fase di realizzaziotilizzati. «Una ipòotesi che stia- ne e quelli “sovrannumerari” mo definendo con l’assessore non sono mai stati realizzati».
La «mattionella» con il leone, simbolo della città, che venne regalata al Comune dalla dittà che realizzò i lavori di rifacimento di via Pretoria sarà riutilizzato ma probabilmente non per una pavimentazione, visto che la pietra si è rivelata troppo tenera e soggetta al consumo per calpestio: si pensa ad affiggerlo su qualche edificio comunale. Per evitare l’ingresso delle macchine nei prossimi giorni sarà apposto un ulteriore dissuasore proprio nei pressi de portone della Gazzetta. Tanto zelo nell’evitare l’afflusso di auto nella piazza rinnovata, però, ieri mattina, in occasione di una riunione in Prefettura, è stato in un certo senso vanificato: è vero che le vetture di rappresentanza delle forze dell’ordine non hanno sostato in piazza. Ma solo perché hanno pensato bene di fermarsi nella pedonalissima via Pretoria, come dimostra la foto accanto al titolo.
GIOVANNA D’AMATO REPLICA ALLE CRITICHE DI RETE CINEMA BASILICATA
POTENZA LA DENUNCIA DEGLI ANIMALISTI DELLA DNA: «I CASI SI MOLTIPLICANO»
Giovanna D’Amato non ci sta e ri- L'attenta lettura del medesimo, nutrito spedisce le accuse al mittente. Direttore di numerosissimi comma e sottocomma di Ateneo Musica Basilicata e apprez- - sottolinea D’Amato - disvelerà come il zata musicista, D’Amato è stata nomi- mio curriculum professionale abbia nata nel Consiglio di ampiamente soddisfatto amministrazione della le competenze richieste. Film commission lucaSarebbe un gesto di onena. Nomina che ha castà intellettuale da parte lamitato critiche da pardi Rete Cinema Basilite di Rete Cinema Bacata - conclude D’Amato silicata secondo cui, sul- rettificare il suo solerte la scia dello statuto della comunicato stampa». Fondazione, occorreva Intanto è stato reso privilegiare persone che noto l’avviso pubblico avessero esperienze nel con cui la Regione insettore cinematografitende acquisire la dispoco. D’Amato parla di AMB Giovanna D’Amato nibilità alla nomina di «una lettura tendenziodirettore della Lucana sa dello statuto che in realtà, al comma 2 Film Commission. Le domande vanno dell’articolo 10 non fa alcun riferimento presentate entro il 30 novembre a Fonalla competenza cinematografica bensì dazione «Lucana Film Commission» “competenza ed esperienza nei settori e presso il Dipartimento di Presidenza nelle materie di cui al superiore art. 3”. della Giunta regionale.
l Tre cani randagi morti avvelenati ed città di Potenza - denuncia Maria Argenzio altri due ancora in terapia: è successo sa- - presidente dell’associazione - è da tempo bato scorso a Potenza in Viale del Basento in piena emergenza randagismo con denei pressi della concessionaria auto Ci- cine di branchi spesso aggressivi per astroen. I Vigili Urbani di senza di cibo». Potenza hanno transenSecondo Argenzio pronato la zona come previprio la reimmissione dei sto dalle leggi vigenti. cani sul territorio spingeL’associazione animalirebbe i cittadini ad avvesta Dna, intanto, lancia lenare i cani. «Nonostante l’allarme perché «gli epiil susseguirsi di tali aziosodi di avvelenamento-cani deplorevoli e cruente ni nella città di Potenza da quarto mondo - conclusono ormai sempre più de Argenzio - il “Benesfrequenti, alcuni avvenusere animale e il diritto ti a breve distanza questa alla vita dei randagi perestate, per ben due volte, VELENO L’avviso del Comune ché esseri senzienti” pare in c/da Botte, più volte a non interessare a nessuno Bucaletto e in varie parti della città». Per la degli Enti preposti e purtroppo non si maDna l’episodio testimonia il fallimento del- tura ancora, nelle Istituzioni potentine, la politica comunale di lotta al randagismo una reale cultura di civiltà e la ferma voanche perché i cani uccisi erano stati già lontà di risolvere la problematica randasterilizzati e reimmessi sul territorio. «La gismo con azioni serie e risolutive».
Film Commission Sos cani avvelenati «Ecco perché ci sono» in viale del Basento
n I pazienti ricoverati in day service, all’Ospedale San Carlo di Potenza, non dovranno più sottoporsi ad estenuanti file alle casse. Per quelli esenti dal pagamento del ticket, inoltre, si troveranno soluzioni per evitare spostamenti dai reparti in cui si effettuano le terapie alle casse. È questo l’impegno manifestato dal Direttore del S. Carlo Maruggi, ai rappresentanti dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp Cisl Uilp Uil. ELEZIONI
Comitato per Nichi n Il comitato regionale Per Nichi che sostiene la candidatura di Nichi Vendola alle primarie del centro sinistra annuncia che il presidente della regione Puglia sarà oggi in Basilicata a Melfi alle 15.30 (Società Operaia) dove terrà una conferenza stampa. Alle 16.30 sarà al cinema Vorrasi a Rionero, alle 18.30 a Potenza a Piazza Matteotti e a Matera alle 20.30 al cinema comunale di piazza Vittorio Veneto. DON UVA
Pagamenti diretti n La Giunta Regionale ha approvatoi il disegno di legge che consentirà alle aziende sanitarie pubbliche di procedere alla liquidazione diretta delle spettanze ai dipendenti di aziende fornitrici di servizi o prestazioni socio-sanitarie che non siano in regola con i pagamenti degli stipendi. Il provvedimento, scaturito dalla vertenza Don Uva riguarderà tutte le vicende analoghe.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Mercoledì 24 ottobre 2012
ARREDO URBANO
SOLUZIONE DI DUBBIO GUSTO
PASQUALE DORIA l Due sistemati all’incrocio con via Alessandro Volta. Altri due all’incrocio con via Emanuele Duni. Non credevano ai loro occhi i passanti di via Ridola quando ieri mattina si sono imbattuti in quei quattro strani «loculi». Così sono stati ribattezzati. Cupi, incongrui. Gli aggettivi si sprecano. Si tratta dei famosi dissuasori. Scatoloni metallici dai quali dovrebbero scattare due barriere per impedire il passaggio dei mezzi su quattro o tre ruote. Per i motocicli, ovviamente, non sarà difficile aggirare l’ostacolo. L’attenzione generale si è presto concentrata su questi oggetti estranei al contesto urbano. I commenti espressi dai passanti di via del Corso e di piazza Vittorio Veneto, dove sono stati piazzati altri quattro dissuassori alla confluenza di via Ascanio Persio e all’altezza della Prefettura, non sono certo di segno positivo. Incolpevole, il più bersagliato di tutti è il titolare dell’edicola da anni attiva ai piedi dell’albergo Italia. Ora, venderà i giornali, accanto ad una delle fioriere-barriere Franco Capolupo. «Non devi fare nemmeno la fatica di andare al camposanto - dicevano sfottendolo alcuni amici di vecchia data - ti sei guadagnato l’eterno riposo accanto alla bottega che ti volevano togliere con la forza e che hai saputo difendere con le unghie e con i denti. Cosa cerchi più dalla vita? Volendo, puoi arrostire pure le castagne o conservare le copie
IERI LE NUOVE INSTALLAZIONI Gli altri dissuasori si trovano in piazza Vittorio Veneto, sotto la Prefettura e alla confluenza delle vie Persio e Lavista
C’ERA L’ALTERNATIVA Perché, si chiedevano ieri, i cittadini non sono stati scelti i dissuasori a scomparsa come in piazza Sedile?
«Ma quei dissuasori sembrano dei loculi» Coro di giudizi negativi sulle barriere piazzate nel centro storico arretrate dei giornali, un paio di scarpe usate. Insomma, fai tu». Sorrisi smagati e considerazioni, si fa per dire, più colte. Per alcuni è solo l’ignoranza a far muovere troppo velocemente la lingua. Praticamente, la presenza di quelle barriere così lugubri, almeno in via Ridola, non è fuori tema; anzi, si coniuga a pennello
SCONCERTO
con la riflessione sulla caducità dell’esistenza espressa da tutti i teschi che adornano la chiesa del Purgatorio. Il luogo di culto a pianta palladiana realizzato nel 1747 domina la strada e con la sua mole richiama tutti alla brevità della vita e alla possibilità, non solo di ravvedersi in tempo per i propri peccati, ma di dedicare
qualche preghiera anche per le anime di chi, con l’aiuto dei vivi, può abbandonare le fiamme del purgatorio per accedere alla beatitudine eterna del paradiso. Ma a ben vedere, sono più che altro le espressioni di disappunto a infiammare chi le pronuncia. Del resto, non mancano alcuni moti di vero e proprio sdegno da parte di cittadini che indicano altro tipo di soluzioni, meno impattanti con il tessuto urbano, come i cilindri a scomparsa montati all’ingresso di piazza del Sedile e in via delle Beccherie. Quanto a via Ridola è uno spazio urbano che già deve fare i conti con un monumento metallico a forma di goccia dello scultore giapponese Kengiro Azuma. Opera di sicura forza evocativa ma che, a sua volta, contribuisce a caricare di ulteriori segni un luogo già pieno come un uovo. Spazio, in verità, tra i pochi in città definiti fin dalla sua nascita secondo un dialogo tra due file di edifici che quasi sfilano, uno opposto all’altro, marcando il cono visivo, una convergenza decisa sulla facciata di Palazzo Lanfranchi, che è anche il punto di partenza della dorsale settecentesca della città. Quasi a voler schiaffeggiare un interlocutore che non c’è, sconsolato agita le mani affettando l’aria lex assessore comunale Francesco Di Pede. «Ma come si fa, ditemelo, chi è stato?». Scuote il capo una signora di passaggio. «Possibile che per mettere un cartello di divieto così piccolo si piazzano sti cosi tanto grandi?».
CENTRO STORICO
Ieri mattina la sorpresa in via Ridola
Non si ferma la sovrapposizione di note stonate
VIA RIDOLA Sopra, Francesco Di Pede vuol sapere chi è stato e perchè [foto Genovese]
ATTENZIONE ll cartello che indica ai pedoni la barriera in movimento [foto Genovese]
INATTESA UNA SCELTA DIFFICILE DA COMPRENDERE IN SPAZI URBANI COSÌ DEFINITI
Più che «dissuadere» convince l’incongruità Anche i cittadini meno attenti sono sorpresi l La partecipazione a parole e le decisioni, come sempre, maturano a senso unico, dall’alto. Questa, come tutte le altre amministrazioni comunali, ignora i cittadini. A cose fatte, sarebbe interessante sapere almeno come è decollata la volontà d’inserire nel centro storico i dissuasori del nostro scontento che non dissuadono ma, anzi, invogliano anche il cittadino più pacato a esprimere giudizi di segno decisamente negativo. È forse questa l’ultima frontiera di un congegno elettronico che, benché dotato di fioriere, sfida l’eclettismo più ardito? Oppure è un’altra pagina buia, cupa come il colore di quelle casse del malaugurio, autentica sfida alla cosiddetta estetica dell’arredo urbano. Una propensione negativa che affligge ormai centri grandi e piccoli. Più che esaltare il bello e l’utile, coniuga spesso il cattivo gusto a soluzioni del tutto slegate dai luoghi in cui vengono assecondate scelte a dir poco discutibili, dove lo spazio urbano e la sua storia diventano più o meno un incidente di percorso. E così, mentre ormai da anni la città insegue una dimensione dialogica ammiccando a contesti di più ampio respiro di quello
provinciale, non mancano scivoloni che indicano un percorso inverso. È quello di una realtà che rinuncia alla sua immagine disseminando di pilastrini finto/lungomare il centro storico illuminato da lampioni falso/antico, fino a sfidare il senso del decoro con una corsa verso il precipizio più profondo del cattivo gusto. Parrucche, riporti, nanetti da giardino. E ora concorrono pure i dissuasori a segnare il volto urbano ormai devastato da continue eruzioni cutanee a furia di varianti, immotivate demolizioni di antichi manufatti e ventilate manutenzioni attive di quartieri ormai storicizzati e tradite tutte le volte che è possibile con nuove costruzioni. Insomma, un certo senso di opprimente disagio non si avverte solo a livello epidermico. Si va ben oltre l’estetica. Del resto, un dissuasore dovrebbe essere solo un dispositivo stradale utilizzato per impedire il passaggio o la sosta ai veicoli, non il mezzo incongruo per precludere l’esercizio del buon senso in una città il cui disegno urbanistico e architettonico, specie nel centro storico, è ben definito [p.d.] da tempo. Matera non è Topolinia.
DISSUADERE Se si tratta di non favorire giudizi positivi, i nuovi dissuasori funzionano. Ecco quelli sistemati in piazza Vittorio Veneto e gli operai ieri mattina al lavoro in via del Corso [foto Genovese]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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X I MATERA CITTÀ
Mercoledì 24 ottobre 2012
VOLONTARIATO
IL PROGETTO Ha il nome di una sedicenne morta di leuche amava aiutare gli altri. ArteDAL DOLORE AL GESTO D’AMORE cemia, fici le associazioni Voce e Amici del cuore
Nella casa di Celeste si avvera un sogno Darà accoglienza ai familiari di persone ricoverate GRAZIA TANTALO l Celeste Tralli aveva 16 anni e la testa piena di sogni, quando fu aggredita dalla leucemia. Ha lottato con tutte le sue forze, per non essere portata via da quel male così aggressivo, ma non ce l’ha fatta: se n’è andata in tre anni, dolcemente e senza rabbia, com’era sempre stata durante la malattia. Era il 2008, e i suoi familiari, papà Giuseppe, mamma Tina e Biagio, il fratello, piansero disperati la scomparsa di quella ragazza così piena di vita. Ma non hanno permesso che Celeste andasse via senza lasciar tracce: così, hanno fondato un’associazione, Vo.Ce., Volontariato Celeste, per dare aiuto a chi ne avesse bisogno. Era un’associazione piccola, che tra gli iscritti aveva soprattutto i giovanissimi amici di Celeste; c’era anche Venturella Masciandaro, che era stata insegnante della ragazza all’Istituto professionale “Morra”, e che sognava di realizzare il progetto di vita futura di cui Celeste le aveva parlato: aiutare gli altri. Una sera ne parlò ad alcuni fedeli riuniti nella parrocchia di San Pio X, e il suo invito fu raccolto da Luigi Bradascio, presidente dell’associazione “Amici del Cuore”, la più grossa della regione, che subito abbracciò il progetto di Vo.Ce. Ci fu una sinergia di forze e si acquistò un appartamento di 120 mq in recinto Montescaglioso, vicinissimo all’ospedale “Madonna delle Grazie”. Sabato, quell’appartamento, ristruttura-
to e reso fruibile agli utenti, è stato inaugurato in una cerimonia ufficiale cui presenziavano, tra gli altri, l’arcivescovo mons. Salvatore Ligorio, i senatori Filippo Bubbico e Maria Antezza, il sindaco Salvatore Adduce. Si chiama “La Casa di Celeste”, e nel nome di quella ragazza che amava tanto gli altri, ospiterà le famiglie di persone della provincia ricoverate, o pazienti che devono fare trattamenti periodici. Un sogno realizzato, voluto fortemente da Vo.Ce, prima di tutto. «Abbiamo raccolto l’eredità di mia sorella – racconta Biagio
ENCOMIABILI
Il sindaco loda il lavoro delle associazioni di volontariato: «Colmano dei vuoti, inevitabili in città» Tralli, presidente dell’associazione – perché lei guardava sempre chi stava peggio. Perfino nella malattia, non ha smesso di preoccuparsi per gli altri. Noi speriamo che questo suo dono serva ad altre persone che soffrono, per affrontare la malattia e sperare in una realtà diversa». Un sogno realizzato grazie all’impegno dei tanti volontari di Vo.Ce., che in quella casa hanno lavorato, pitturando, stuccando, levigando, con tutto l’amore possibile. «E li
ringrazio tutti, di cuore», conclude Tralli. Durante l’inaugurazione, Masciandaro ha spiegato: «In questa casa anche le cose più piccole sono state donate: perché il vero volontariato è questo, atti concreti fatti di cuore. I giovani sono stati la forza del nostro progetto, con il loro amore, il mettere a disposizione i propri talenti. Un’altra mano concreta ci è giunta da varie aziende del Materano, che hanno donato i loro prodotti. Tutto in nome di Celeste, una ragazza che con la sua storia ha cambiato la vita a me e a chi l’ha conosciuta, rendendola migliore». Monsignor Ligorio ha paragonato la vita di Celeste ad un prezioso chicco di grano che cade, ma germoglia e dà tanti frutti, e ha sottolineato come sia importante che tanti giovani abbiano donato un po’ di sé, per il bene della comunità. E ai genitori ha detto: «La scomparsa di Celeste è un dolore immenso che si è trasformato in gesto d’amore». Bradascio ha aggiunto: «La fede senza opere non è vera fede. Noi andiamo avanti con forza, vogliamo dare concretezza al nostro impegno, e crediamo nel dialogo con le istituzioni: solo con il loro sostegno i progetti saranno duraturi». Il sindaco Adduce, lodando il lavoro delle associazioni di volontariato «che – ha detto – colmano dei vuoti, inevitabili in città», ha fatto un plauso alla comunità materana che ha definito «sana, generosa, capace di gesti enconomiabili».
TAGLIO DEL NASTRO Mons. Salvatore Ligorio alla inaugurazione della Casa di Celeste avvenuta sabato sera in recinto Montescaglioso .
Le testimonianze «Non piangeva mai neanche quando soffriva tanto» Aveva un sorriso aperto e sincero, Costanza Celeste Tralli. La casa di accoglienza per persone malate e familiari realizzata dalle associazioni Vo.Ce. e Amici del cuore è come lei: piena di luce, colorata, fresca. Tre camere da letto, due bagni, una bella cucina. Alle pareti, tanti dipinti chiari, e in ogni stanza, una copia del quadro che il suo professore di Arte, Andrea Calabrese, dipinse nel giorno in cui Celeste morì. All’inaugurazione della casa c’erano centinaia di persone, partecipi e commosse, soprattutto quando il papà di Celeste, Peppino Tralli, l’ha ricordata: «Grazie a voi – ha detto a tutti – stasera, donando qualcosa di nostro a chi ha bisogno, possiamo provare quella gioia che prima era sempre stata nella nostra vita, ma che era sparita da quando mia figlia non c’è più». La ricorda così un’amica, Adriana Magariello: «Quando parlavo con lei stavo tranquilla, mi dava un senso di serenità. Aveva molti amici, perché era socievole e buona». E Angela Romano, fidanzata del fratello Biagio, dice: «Non l’ho mai vista piangere, neppure quando soffriva tanto per la malattia. Se vedesse cosa abbiamo fatto in questa casa, non direbbe nulla, perché era timida, ma la vedremmo qui, emozionata, con quel suo grandioso e splendente sorriso». [g.tan.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.10.2012
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Potenza
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Mercoledì 24 ottobre 2012 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Proseguono i lavori per realizzare gli stalli e le pensiline per l’area dei bus
Il terminal pronto a fine mese
Se non verranno costruiti i parcheggi ci saranno problemi alla viabilità DOVREBBE entrare in funzione a fine ottobre il terminal dei bus che è in corso di realizzazione in viale del Basento. Per fine mese dovranno, infatti, essere terminati i lavori per la costruzione degli stalli di sosta per i pullman e per le pensiline. Contemporaneamente all'entrata in funzione del terminal dovrebbero finalmente essere aperte le scale mobili di collegamento fra la Stazione centrale e via Nazario Sauro pronte da due anni e mai entrate in funzione. Se poi gli accordi con Rete ferroviaria italiana si dovessero concludere positivamente sarà aperto anche il sottopasso, già pronto da oltre un anno, che collega la Stazione centrale a viale del Basento. Se tutto questo diventerà realtà l’accesso al terminal dei bus e all'area destinata a ospitare il mercato mensile sarebbe facilitato e sarebbe l'anello di congiunzione con l'altro percorso meccanizzato che dal centro storico arriva a viale Marconi. A servizio del terminal dei bus dovrebbe essere realizzato un parcheggio di circa 50 posti auto utile a chi ac- Il cognome Pace è prolifico compagna i viaggiatori. Il par- Tre sono i gemelli al cheggio dovreb- Comune e tre quelli alla be essere realizzato nello spazio Provincia adiacente la concessionaria Citroen, ovvero fra viale del Basento e via della Chimica. Parcheggio che si spera venga realizzato al più presto altrimenti tutto il lavoro fatto Ordinanza/1 per realizzare il terminale dei bus andrebbe a farsi benedire visto che coloro che si troveranno ad accompagnare o a prendere i viaggiatorinel priDALLE 8 alle 18 dei giorni 30 e 31 ottobre e 1 e 2 novembre e dalle mo caso per non essere da in8 alle 13 del 3 il Comune, in vista dell’enorme mole di traffico che tralcio alla circolazione dosi riverserà in concomitanza con la commemorazione dei defunti, vrebbero buttare al volo i viagha disposto il divieto di circolazione dei veicoli lungo via della Rigiatori e i bagagli, nel secondo membranza, fatta eccezione per i bus urbani, i taxi, gli autonolegscesi dai pullman i passeggeri giatori da rimessa, i veicoli addetti alla pubblica illuminazione, gli dovrebbero rincorrere con vainvalidi muniti di contrassegno e le categorie munite di permesso. lige al seguito le auto di famiGli autorizzati potranno percorrere via della Rimembranza in liari o amici. Staremo a vedere senso unico a scendere ad eccezione dei bus urbani, taxi, ed aucosa accadrà anche perché la tonoleggiatori da rimessa. fine di ottobre è alle porte. Nel Piazzale adiacente l'ingresso principale del Cimitero, uno spazio sarà riservato alla sosta dei bus urbani e uno ai taxi al fine al.g. di favorire la mobilità urbana. a.giammaria@luedi.it
Divieto di transito al cimitero
IN VIA DELLA PINETA
VIALE BASENTO
Tenta di scippare Negozianti borsa a una donna infuriati Giovane si dà alla fuga per cantiere SONO da poco passate le 20 quando una donna e la figlia mentre camminavano lungo via della Pineta sono rimaste vittime di un tentativo di scippo. Le due donne stavano parlando tra loro quando a una certo punto si è accostato un ragazzo che ha tentato di portare via la borsa alla donna. Donna che ha opposto resistenza ed è caduta a terra. Il ragazzo si è subito dato al-
la fuga. A chiamare il 113 la figlia della donna. Sul posto oltre agli agenti della Squadra volanti è giunta anche un’autoambulanza del “Basilicata soccorso”. I sanitari del 118 hanno medicato la ferita che la donna a riportato a una gamba e l’hanno tranquillizzata. Tre pattuglie sono in giro per la città alla ricerca del ragazzo che stando alla descrizione è alto e magro.
L’area destinata al mercato mensile. In alto a sinistra uno degli stalli di sosta già realizzati. E accanto la recinzione che ostruisce una parte di viale del Basento
Ordinanza/2
Inversioni in via XX Settembre IL prossimo 29 ottobre dalle 8 alle 18 sarà vietato il transito in via XX Settembre. Le auto in sosta , prima dell'area cantiere, potranno transitare in senso contrario imboccando piazza Matteotti. Le autovetture provenienti da via Due Torri dovranno obbligatoriamente girare a sinistra. Il prossimo 29 ottobre dalle 8 alle 18 l’autobetoniera della ditta Costruzioni Generali di Rugilo M. A. & C. sas sarà autorizzata a circolare lungo corso Garibaldi, piazza e corso XVIII Agosto, e in senso contrario di marcia e previa scorta di una pattuglia della Polizia Locale, corso XVIII Agosto, via XX Settembre e sosta in Largo Plebiscito .
VERTENZA DON UVA
Varato Ddl per pagare i lavoratori LA giunta regionale ha approvato ieri il disegno di legge che consentirà alle aziende sanitarie pubbliche di procedere alla liquidazione diretta delle spettanze ai dipendenti di aziende fornitrici di servizi o prestazioni socio-sanitarie che non siano in regola con i pagamenti degli stipendi. Il provvedimento, scaturito proprio dal quadro che si è verificato nella “vertenza Don Uva” ma pensato per tutte le vicende analoghe che si dovessero verificare, mira ad «assicurare e garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell'ambito delle convenzioni stipulate tra aziende sanitarie e struttu-
re private accreditate del Servizio sanitario regionale», ma proprio per garantire questo obiettivo prevede la corresponsione diretta delle retribuzioni ai lavoratori. L’istanza di attivazione della procedura, che potrà essere attivata su richiesta dei lavoratori o dei sindacati, dovrà essere inoltrata all'azienda sanitaria territorialmente competente mediante apposita istanza. Entro dieci giorni l'azienda sanitaria convocherà le parti per un tentavo di conciliazione e, se non dovesse concludersi positivamente, potrà decidere di sospendere ogni pagamento alla struttura accreditata insolvente e dirottare le relative
somme al pagamento dei lavoratori. Dopo il varo in giunta del disegno di legge, e al fine di consentirne un iter celere che permetta di rendere la norma subito operativa, l'assessore Martorano ha già preso contatti con i presidenti della seconda Commissione consiliare “Bilancio e programmazione” e della quarta “Politica sociale”, rispettivamente Antonio Autilio e Rocco Vita”, al fine di dare vita, nella prossima settimana, a una riunione congiunta delle due commissioni per l'esame del provvedimento, in modo da farlo giungere speditamente in consiglio per il voto finale.
Lavoratori Don Uva sotto la Regione
I LAVORI riguardanti la stazione dei bus in viale del Basento preoccupa non poco i commercianti della zona. L'opera di rifacimento del manto stradale con annessa sistemazione delle banchine e del marciapiede non va giù agli esercenti della zona. Gli esercenti sono sul piede di guerra e manifestano la propria insoddisfazione per una questione che tiene con il fiato sospeso tutti i commercianti di viale del Basento. Un commerciante, che intende rimanere anonimo, lancia il suo grido d'allarme verso la realizzazione delle banchine e della stazione delle autolinee lamentando ritardi nell'esecuzione e completamento dell'opera che a suo dire penalizza il volume d'affari dei commercianti di viale del Basento. Già perché secondo l'interessato ci sarebbero diverse problematiche a creare tale problema: «Faccio notare a tutta la cittadinanza e al Comune di Potenza che l'interruzione del traffico legata ai lavori di sistemazione delle strutture dedicate al terminal del bus ci crea enormi problemi. I lavori sono interminabili, siamo stanchi di questa situazione che pregiudica non poco il nostro lavoro». Il titolare dell’esercizio commerciale rimarca anche altre questioni: «Da tempo sono cominciati i lavori di sistemazione della strada, forse l'intervento è troppo lento. Gli automobilisti che procedono in direzione del ponte Musmeci transitano regolarmente, chi invece percorre la strada in senso inverso è costretto a dover svoltare per via della Tecnica e di fatto evita di fare spese da noi. Anche la presenza del mercato ci penalizza. Bisogna intervenire al più presto per dare ai commercianti le giuste risposte. Così facendo perdiamo tanti clienti, che, visti i ben noti problemi del restringimento della strada non fanno più spesa da noi». La questione sollevata dal commerciante di viale del Basento resta irrisolta, tutti attendono impazienti la definizione e il completamento dei lavori di riqualificazione dell'arteria. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
XXVI I
Mercoledì 24 ottobre 2012
POTENZA: STASERA ALLE 21.30
MELFI: MOSTRA NEL PALAZZO DONADONI
n Nell'ambito della quinta edizione del «Festival Potenza Teatro» promosso dalla compagnia teatrale Abito in Scena stasera alle 21.30 al Carpe Diem in via XX settembre a Potenza, l'associazione di Promozione Sociale Zer0971, in collaborazione con Basilicata Cinema, presenta otto cortometraggi girati da grandi cineasti dedicati agli obiettivi di sviluppo del Millennio promossi dalle Nazioni Unite.
n Prosegue fino al 28 ottobre la mostra «Non è poi così lontano il tempo», collettiva fotografica organizzata dall’Associazione Culturale Interzona, che racconta come il tempo, le nuove tecniche, la modernità non hanno mutato l’emozione trasmessa nel guardare un opera in questo caso una fotografia. La mostra è allestita nel palazzo Donadoni di Melfi.
Cinema e impegno sociale al Carpe Diem
LAGOPESOLE Incontro con Di Russo, Nigro e Massai
Matera prepara un presepe vivente nei Sassi ancora più ricco
A Castel Lagopesole la sfida della storia fra racconto e spettacolo
di CARMELA COSENTINO
N
C
ome si raccontano un territorio, una comunità, la storia di immaginari e monumenti? Nel castello federiciano di Lagopesole, anche sulla scorta di quanto realizzato con la multivisione «Il mondo di Federico II», Comune di Avigliano e Area Programma Alto Basento hanno promosso una iniziativa per giovani (c’erano soprattutto ragazze) aspiranti manager della cultura. «La storia: dal racconto alla sua funzione spettacolare. Autori, organizzatori e management a confronto» è il titolo di due giornate di lavoro, in programma ieri e oggi. Insieme a organizzatori e rappresentanti istituzionali (il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, il sindaco di Avigliano, Vito Summa, il presidente dell’Ap Alto Basento, Gerardo Ferretti, la coordinatrice del progetto, Concetta Santarsiero), hanno proposto riflessioni e suggerimenti il regista Aldo Di Russo, lo scrittore e giornalista Raffaele Nigro, il direttore generale della Fondazione della Camera dei Deputati, Alessandro Massai, Paolo Emilio Mazzoletti, docente di marketing della Luiss. Ci si è chiesto, tra l’altro: come si fa a riconoscere e a mettere a valore (anche sul piano turistico) la storia di comunità e territori? Come è possibile renderla fruibile e comunicabile? Come la si trasforma in spettacolo, in simbolo, in emozione? La risposta è che si può fare. La sfida è saper trovare un equilibrio dinamico fra documento e atto creativo. Fra i linguaggi scelti (tenendo insieme anche diversi alfabeti) in funzione dei luoghi e dei fruitori.
L’emozione trasmessa dalle foto
ella passata edizione il Presepe Vivente di Matera ha incantato con i suoi suggestivi scenari oltre 20 mila visitatori, merito dei 300 figuranti che si sono alternati nelle quattro serate programmate e dell’organizzazione che rispetto al 2010, anno in cui la città dei Sassi è entrata nel Guinness dei Primati per aver realizzato il Presepe più grande del mondo, è riuscita a gestire meglio il flusso dei turisti. Per questa terza edizione, Matera Convention Bureau e l’Amministrazione comunale, intendono fare di più. E a distanza di due mesi da uno degli eventi di punta della città, si possono già annunciare, seppur in via ufficiosa, quelle che saranno le novità del Presepe Vivente 2012. Suoni e immagini proiettate sulla Murgia e in piazza Vittorio Veneto, un percorso che partendo da piazza San Pietro Caveoso dovrebbe arrivare al Convicino di Sant’Antonio e un Concorso
nazionale indetto dalla Cna per realizzare l’allestimento scenico dei rioni di tufo. Confermate invece le collaborazione con Confapi, Confesercenti, Confcooperative, Ente Parco della Murgia, con l’Unpli nazionale
LA SCORSA EDIZIONE Due immagini della iniziativa relative allo scorso anno. Il Presepe Vivente di Matera ha incantato oltre 20mila visitatori [foto Genovese]
(Unione nazionale pro loco italiane) e regionale, con il Consorzio La Città essenziale a cui sarà affidata, come lo scorso anno, l’organizzazione del Presepe Vivente dei Bambini che si terrà il 28 dicembre. «L’evento che quest’anno ha come tema la Pace – ha spiegato Luca Prisco, presidente di Matera Convention Bureau nella conferenza stampa che si è tenuta ieri nella sala giunta
del Palazzo di città – si svolgerà dal 27 al 30 dicembre. Il giorno dell’apertura si terrà un concerto mentre il 28 una conferenza. Il costo del biglietto sarà di 3 euro e una parte del ricavato, il 5 per cento, sarà devoluto in beneficienza ad un’associazione che sceglieremo con la Curia arcivescovile. Anche questa volta presteremo attenzione alle persone disabili, a cui sarà dedicato uno
specifico orario di visita. Stiamo vagliando inoltre l’ipotesi di ampliare il percorso fino al Convicino di Sant’Antonio e, se ci riusciamo, di realizzare, con l’aiuto delle Pro Loco italiane, il più grande Presepe Vivente fatto dai bambini. Confermata inoltre la collaborazione con Giovanni Dichio che riempirà gli spazi con piante e palme». Per l’assessore comunale alla Cultura, Alberto Giordano, «la manifestazione – ha detto – occupa un posto importante nella programmazione culturale della città. Siamo giunti ormai alla terza edizione e quest’anno con importanti novità. Non sono da trascurare l’aspetto religioso, come sottolineato da don Basilio Gavazzeni, né lo spazio riservato ai più piccoli, né tanto meno i rapporti di collaborazione avviati tra i soggetti pubblici e privati. Proprio per queste sue caratteristiche, l’evento si inserisce perfettamente nel percorso di candidatura della città a capitale europea della cultura nel 2019».
LAURIA
MATERA
FERRANDINA
POLIZIA MUNICIPALE 0973-627229 PRONTO SOCCORSO 0973-621111 GUARDIA MEDICA 0973-628281 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE PITTELLAlargo Plebiscito BENZINA 24 ORE AGIP piazza Miraglia, via San Pietro CATANIA via Fontana Inferiore
POLIZIA MUNICIPALE PRONTO SOCCORSO GUARDIA MEDICA SERVIZIO TAXI
L’evento quest’anno ha come tema la Pace e si svolgerà dal 27 al 30 dicembre
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NUMERI UTILI CARABINIERI 112 POLIZIA 113 EMERGENZA INFANZIA 114 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 EMERGENZA SANITARIA 118 CORPO FORESTALE 1515 TELEFONO AZZURRO 19696 TELECOM SERVIZIO GUASTI 187 ACI SOCCORDO STRAD. 803116 FERROVIE DI STATO 848888088 SOCCORSO IN MARE 1530 GUASTI ACQUA 800992292 AMGAS 800887096 ITALGAS 800900700 PRONTO ENEL 803500 ACTA 0971-55616 NETTEZZA URBANA 0835-241340 COTRAP 0971-508311 CASAM 0835-335611 ACAT Ass. alcolisti in trattamento 080-5544914 TELEFONO PER SORDI Centralino voce 055-6505551 Centralino D.T.S. 055-6505552 FOND. ANTIUSURA 0971-51893/0835-314616
POTENZA
VENOSA
POLIZIA MUNICIPALE 0971-415754 - 415711 PRONTO SOCCORSO 118 GUARDIA MEDICA 0971-310310 FARMACIE APERTE DI NOTTE MANCINELLI via Pretoria, 207 BENZINA 24 ORE AGIP raccordo aut. Q8 raccordo aut.
POLIZIA MUNICIPALE PRONTO SOCCORSO GUARDIA MEDICA BENZINA 24 ORE API via Roma
MELFI POLIZIA MUNICIPALE 0972-251308 PRONTO SOCCORSO 0972-773111 GUARDIA MEDICA 0972-2387 91 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE CARLUCCI C.so Garibaldi, 58 BENZINA 24 ORE AGIP largo Stazione IP S.S. 93 ESSO via A. Moro
RIONERO POLIZIA MUNICIPALE 0972-729249 OSPEDALE 0972-726111 GUARDIA MEDICA 0972-721214 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE CERVONE via G. Fortunato, 4/8 PAPA via N. Sauro, 75 BENZINA 24 ORE API via Potenza
0972-31010 0972-39210 0972-39270
LAVELLO POLIZIA MUNICIPALE 0972-83577 PRONTO SOCCORSO 118 GUARDIA MEDICA 0972-39130 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE DEL GUFO REALE piazza dei Caduti BENZINA 24 ORE ERG via Verdi ESSO via Roma
LAGONEGRO POLIZIA MUNICIPALE 0973-41330 PRONTO SOCCORSO 0973-48111 GUARDIA MEDICA 0973-48855 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE ORLANDOpiazza Trieste, 11 BENZINA 24 ORE AGIP Ss 585
SENISE POLIZIA MUNICIPALE 0973-686294 PRONTO SOCCORSO 0973-62111 GUARDIA MEDICA 0973-584718 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE PISANOvia Martiri d’Angola, 128 BENZINA 24 ORE AGIP Statale Sinnica uscita Senise
VILLA D'AGRI POLIZIA MUNICIPALE 0975-69033 PRONTO SOCCORSO 0975-312111 GUARDIA MEDICA 0975-312280 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE CARBONEvia Mazzini 5 (Tramutola) BENZINA 24 ORE AGIP via Nazionale; IES via Nazionale
0835-2671 0835-253212 0835-262260
380-507.38.55 / 340-527.74.10 - 333-268.51.73 - 327-988.87.34 0835-26.12.99 (24 h su 24 h)
FARMACIE APERTE DI NOTTE DIRENZO via Persio, 48 BENZINA 24 ORE ACI IP viale delle Nazioni Unite AGIP via Dante, via Lucana API statale 99 per Altamura ERG via La Zazzera ESSO via Dante, via Lucana IP via La Martella Q8 via Annunziatella, via Nazionale
BERNALDA GUARDIA MEDICA 0835-745574 POLIZIA MUNICIPALE 0835/540242 POLIZIA MUNICIP. METAPONTO0835/745121 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE PALUMBO corso Umberto I, 199
POLIZIA MUNICIPALE 0835-756232 GUARDIA MEDICA 0835-556293 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE MORANOC.so Vittorio Emanuele, 21 BENZINA 24 ORE Q8 via Olmi
MONTESCAGLIOSO POLIZIA MUNICIPALE 0835-209215 / 209218 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE BEATRICEvia D’Alessio, 13
PISTICCI POLIZIA MUNICIPALE 0835-581014 PRONTO SOCCORSO 0835-586591 / 586525 GUARDIA MEDICA 0835-443200 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE LOFRANCOC.so Margherita di Savoia, 55
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