Controsenso, 2 marzo 2013

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DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO IV n. 9/ 2 Marzo 2013 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

Par condicio: l’Agcom bacchetta Rivelli a pag. 3

LE BELLE STATUINE Cari Contro-Lettori, come certo saprete, in alcuni vicoli di Napoli vige una sorta di “Natale perenne”, grazie agli artigiani che aggiornano di continuo il presepe, aggiungendovi statuine raffiguranti i personaggi noti del momento. Appartiene a questa particolare “collezione” il Beppe Grillo fanculaio ritratto in prima pagina: trattasi di un regalo di un lettore che ce lo ha fatto recapitare in redazione. Ma non sono queste, consentitecelo, le “belle statuine”. A reclamare il titolo di avvenenti cariatidi della Basilicata, sono tutti in fila (ciascuno col proprio numerino) quelli del partito regione, il Pd, che forse fedeli al detto di Mao (“Quando il nemico ti sodomizza, non muoverti, altrimenti fai il suo gioco”), appaiono tutti lì paralizzati, con una mano davanti e l’altra di dietro, mentre i grillini sfrecciano, strombazzano e fanno le corna come Vittorio Gassman ne “Il sorpasso”. E quelli della governance locale sono talmente storditi, che come un vinile incantatosi perseverano negli errori, eleggendo in consiglio regionale uno come Vincenzo Santochirico (ennesimo “Ras” materano, lamentano a Potenza) che come assessore, in

passato, quantomeno non ha brillato (per usare un supereufemismo). Insomma, abbiamo a che fare con una Ruota della Fortuna che si è avvitata su se stessa, sputando fuori sempre le stesse brutte sorprese. Il presidente della regione Basilicata, Vito De Filippo, ora dovrà dimostrare una volta per tutte cosa sa fare, adesso che il “nemicamico” Folino andrà a Roma (ma la sua longa manus è forse troppo longa) e ora che il suo partito scricchiola forte (persino nel suo paese di nascita, Sant’Arcangelo, si è fatto battere dal Pdl). C’è da dire, e non ce ne vogliano, che anche i parlamentari eletti nelle fila del Movimento 5Stelle, partito che più “personalistico” non si può, stanno belli fermi in attesa dei diktat umorali dei due capi, quello chiassoso e aggressivo (Grillo) e quello occulto e ragionieristico (Casaleggio). Quelli del Pdl, come al solito, non pervenuti. E che ne parliamo a fare. Insomma, la Regione è ferma al palo. Esiste lo spauracchio della vicina Grecia, ma a noi sudditi tocca sperare di non diventare la Transilvania, dove un certo principe Dracula (quello vero) dei pali faceva un certo uso… Walter De Stradis

Potenza: questa è la “Città Cultura”

Matera: disastrose le strade della provincia a pag. 8

a pag. 13

Muro Lucano: fare alla svelta il nuovo svincolo

Una nuova ipotesi di localizzazione dello svincolo murese lungo la SS 401 Ofantina in località Nerico. A chiederlo nel corso dell’ultimo sopralluogo tecnico è il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani. “Ho chiesto agli organi competenti di voler verificare la possibilità di localizzare – precisa Mariani- l’intero svincolo nella zona prospiciente il distributore di carburante Agip. Dopo circa 30 anni non è più rinviabile né discutibile la questione del completamento del tratto viario. Urge, pertanto, fare lo svincolo con celerità”. “Agli uffici comunali oggi è giunta una nota del Commissario ad Acta, Filippo D’Ambrosio- prosegue Mariani- che ben ci fa sperare sull’accoglimento della proposta da me lanciata per ridurre le distanze dello svincolo dal centro abitato di Muro Lucano. “In ragione di tale richiesta- si legge nella nota del Commissario- nel rispetto del principio di massima collaborazione con il territorio si invita il Provveditorato a voler effettuare nei tempi più stretti consentiti, le necessarie verifiche volte a localizzare lo svincolo nell’area Pip”.


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REPORT

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Basilicata

VIOLAZIONE DELLA PAR CONDICIO

Bacchettata sulle mani di Rivelli L’AGCOM “sanziona” il portale Basilicatanet per aver pubblicato “l’elogio” di Bersani a De Filippo Il “dispositivo” della delibera spiega anche che in caso di mancata pubblicazione, sarà irrogata la vera e propria sanzione amministrativa pecuniaria. E così alla fine, sui siti “incriminati” è apparsa una breve notizia che riportava la decisone dell’AGCOM, con l’anticipazione che “Contro la decisione dell’Agcom la Regione Basilicata ha presentato oggi, 25 febbraio 2013, ricorso iscritto al n. 1887/2013 della Sezione I^ del TAR per il Lazio”. Vedremo allora come va a finire. UNA STORIA LUNGA Massaro tempo prima aveva già denunciato l’operato di Basilicatanet all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. A suo dire Basilicatanet, durante la scorsa campagna elettorale per i referendum, non si era comportata nel pieno rispetto

della legge sulla par condicio, in altri termini -sempre secondo il parere del nostro intervistato- dimenticò di non essere un ufficio stampa privato ed autonomo. L’Agicom avallò le tesi del presidente Massaro, tuttavia, nel febbraio 2012, la stessa delibera dell’organo di vigilanza è stata invalidata da una sentenza del Tar del Lazio, salvando così il portale istituzionale da una pesante sanzione. Strano a dirsi, ma per uno strano scherzo del destino dopo la sentenza del Tar del Lazio i comunicati stampa del Csail –come per magia– sono scomparsi dal sito regionale. Basilicatanet.it può confermare quanto detto fino ad ora. Digitate il nome Csail nel motore di ricerca e vi compariranno tutti i comunicati o gli interventi del Comitato. Già, ma l’ultimo è del 23 agosto 2011, cioè di una data antecedente rispetto alla stessa sentenza del Tar,

nonostante il Presidente continui instancabilmente a rivolgersi agli organi di stampa, a venire pubblicato sui giornali e a gestire un sito internet aggiornato. «Non ci sono parole –conclude oggiMassaro- per commentare un comportamento che non tutela i cittadini nonostante Massimo Carcuro, componente Corecom e dirigente organizzativo dell’ufficio Pd di Potenza, si affanna a far credere che il Corecom si adopera per risolvere le controversie dei cittadini su problemi della telefonia. Pur non disconoscendo l’impegno che è tutto degli avvocati pagati dal Corecom per difendere gli utenti delle compagnie telefoniche, tutt’altro è l’atteggiamento per la verifica, dovuta istituzionalmente, dell’attività di Basilicatanet e per tutelare diritti che derivano da un sto di informazione istituzionale e non di parte».

De Filippo perde in casa Il PDL primo partito nella natìa Sant’Arcangelo: anche questo un voto di protesta? di Giusy Trillo

di Generoso Galina

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Agcom ha ritenuto fondato l’esposto di Filippo Massaro presidente Csail-Indignati Lucani ed ha condannato la direzione di Basilicatanet. La memoria difensiva del direttore Giovanni Rivelli non è stata ritenuta valida accogliendo le motivazioni del Csail-Massaro: par condicio non rispettata e parzialità del notiziario istituzionale della Regione. E’ quanto rende noto lo stesso Filippo Massaro in un comunicato stampa ufficiale, in cui è possibile leggere ancora: «Ricordiamo l’ennesimo caso di notiziario Basilicatanet piegato agli interessi politici: in data 18 gennaio con il titolo “Elezioni: Bersani, importante impegno elettorale De Filippo” è stata pubblicata (ore 12.06) una notizia sfacciatamente elettorale che viola il regolamento di par condicio adottato dallo stesso direttore responsabile e reso noto sullo stesso sito web. Dall’entrata in vigore della par condicio non è stata pubblicata su Basilicatanet alcuna nota elettorale ad eccezione dell’elogio di Bersani a De

Filippo con il vergognoso messaggio di propaganda a favore del Pd». A quel punto il movimento CSAIL-Indignati Lucani si è rivolto all’Agcom (Autorità Garante per le Comunicazioni) perché accertasse e sanzionasse la eventuale responsabilità della violazione. «E l’Agcom – dichiara Filippo Massaro, presidente CsailIndignati – ci ha dato ragione: l’escamotage utilizzato nel pubblicare la notizia, vale a dire citando la fonte della stessa (Ansa), non esclude la responsabilità del direttore responsabile che, come prevede con chiarezza la legge sulla stampa, risponde sempre e comunque delle notizie pubblicate, pur citandone la fonte». Scrive Agcom: “L’attività di informazione della P.A. in esame si è sostanziata nel fare proprio una comunicazione di agenzia terza con valutazione di un leader nazionale a favore del candidato (all’epoca potenziale) De Filippo”. «Questa volta –dice Massaroattendiamo un commento del Presidente De Filippo che ha sempre sostenuto la “piena autonomia giornalistica” scaricando di fatto il direttore,

pagato a peso d’oro, che lui ha nominato e non assumendosi alcuna responsabilità diretta e tanto meno politica (come dovrebbe da editore) per quanto accade da troppo tempo sul web istituzionale della Regione. Vorrà dire che dopo il provvedimento di sanzione dell’Agcom chiederemo alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica che sia il direttore a pagare in proprio». Ma in cosa consiste la “sanzione” inflitta dall’Agcom a Basilicatanet? Per il momento l’Authority HA ORDINATO alla Regione Basilicata di pubblicare sul sito www.basilicatanet.it e, conseguentemente, sul sito www.regione.basilicata.it, entro tre giorni dalla notifica dell’atto, e per la durata di quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza, per quanto riguarda la notizia di Bersani in questione, a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000 (“disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie”, ovvero le norme sulla par condicio). In tale messaggio si dovrà espressamente fare riferimento all’ORDINE dell’AGCOM.

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lezioni 2013. Se Grillo vince in Italia ia nel nome dell’antipolitica, la classe politica tricolore, che l’antipolitica l’ha seminata, si riscopre ‘precaria’ (Cosa si prova rova fratelli???) e si accontentaa di vincere in “casa” … non in senso lato. Bersani abbassa le orecchie hie e si rifugia nella sua ‘Bettola’; Berlusconi, erlusconi, che aveva rischiato di abbassarsi rsi le braghe (il riferimento ci sembrava azzeccato), alla fine la spunta e si rifugia gia nella sua Lombardia e Casini, che per un soffio sfila la poltrona al Senato, si rifugia in chiesa: “Deo Gratias”. In Basilicata la storia ria non cambia e tra volti tristi e tramortiti nee spicca uno che proprio non poteva lasciarci indifferenti. Di chi altri avrebbe potuto trattarsi se non del nostro presidente della Giunta regionale Vito De Filippo? Il povero Vito ha, infatti, di che crucciarsi. Il Pd, che resta comunque baluardo lucano, ha evidentemente subito anche qui la ‘trivella’ dell’armata dei grillini, lesta a spodestare il partito-regione addirittura nel capoluogo potentino (10.478 voti per il M5S contro i 10.418 del Pd), seppur, ha voluto rimarcare De Filippo sul sito regionale, “si tratta di elezioni nazionali, per cui provare a dare un’interpretazione locale in qualche misura è comunque una forzatura’”. Tuonano però i 12 punti percentuali persi dal partito rispetto alle elezioni del 2008 e, come se non bastasse, l’amico Folino, tutto indaffarato a preparare valigie e porta-valigie per Roma, lo lascia orfano dei siparietti pepati che tanto la scorsa estate ci avevano intrattenuto (nuovo presidente del Consiglio regionale, Vincenzo

Santochirico) e si crogiola, oltre che per la poltrona conquistata a Palazzo Montecitorio, per l’affetto confermato dai suoi compaesani di Pietrapertosa, facendo spallucce. Persino il Pdl, poi, che in Basilicata continua indisturbato nella “calata” a picco nei consensi (dal 36,78% delle precedenti politiche al 19,08% dell’ultima tornata elettorale), confermandosi indubbia forza sì, ma di opposizione, e aggiudicandosi un solo senatore e un solo deputato, questa volta riesce a dargli un dispiacere: il Popolo della Libertà, infatti, si riscopre primo partito a Sant’Arcangelo, paese natale del Vito regionale - Sdeng, boing, bum, swishhh. Ahi! -. E allora, senza forzare, ci chiediamo: sarà anche questo voto di protesta?


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REPORT

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INCHIESTA TARRICONE Consiglio Regionale: Quelli che volevano un Vincenzo tira l’altro … “cacciare”

il sindaco Mariani

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punta la questione eolico nell’inchiesta “bis” sui fratelli Tarricone, noti imprenditori lucani. Ricordiamo che i fratelli Tarricone sono finiti al centro di una inchiesta della Procura di Potenza e della Guardia di Finanza. Le indagini hanno portato alla carcerazione di tre dei fratelli (Vito, Fabrizio e Federico), mentre gli altri due sono agli arresti domiciliari (Giuseppe e Carlo). Il blitz delle Fiamme gialle è scattato giovedì della scorsa settimana, in merito all’operazione denominata “Elvetica”. In questi giorni sono emerse nuove, preoccupanti novità. Nel luglio del 2011, il Comune di Muro Lucano aveva messo all’asta la sua partecipazione nella Monte Raitiello s.r.l., una società che avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione di un parco eolico. Nello stesso luglio 2011, il Comune pubblicò un bando di partecipazione dai tempi risicati: solamente cinque giorni. L’unica ditta a presentare domanda fu una neonata società dello stesso gruppo Tarricone. Dalla aggiudicazione dell’incarico alla realizzazione materiale dei lavori sarebbe trascorso un arco di tempo eccessi-

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letto il nuovo Presidente del Consiglio Regionale, certo Vincenzo Santochirico, P.D., classe 1959, avvocato, il quale ha dichiarato che “in un momento di drammatica sofferenza sociale…gli organi legislativi e di governo delle Regioni risentono sensibilmente della difficile e tormentata temperie sociale e politica.” Come se fosse questione di un momento la sofferenza (probabilmente sogna che domattina o domani la sofferenza sarà passata) e, soprattutto, come se fosse una nevicata, ma…poi la neve si scioglie, questione di qualche giorno, e tutto torna bello, solare, normale e il grano spunta e cresce rigoglioso. E’ stato eletto con 23 voti, sei schede bianche, e un voto per Mollica, e ha già ricevuto il messaggio di saluto del Presidente De Filippo e di tanti altri e insieme a lui sono stati eletti Mattia (PDL, Vice Presidente) e Mariano Pici (sempre PDL, Segretario) in pratica normali avvicendamenti con il personale che c’è. Chiaramente ognuno, che si è complimentato, auspica che il Vincenzo nuovo come il Vincenzo vecchio

(Folino) sappia saggiamente e sapientemente governare i lavori e sappia aiutare il Consiglio a trovare la sua propria strada, ma nessuno sa più quale sia la strada, come la direzione, almeno questa è la nostra impressione. Il discorso di Vincenzo non dice niente e a parte l’immaginare il risultato politico come temporale invernale, non va, ed è ovvio che non dicono niente neanche gli altri … Mattia e che deve dire? E Pici che può dire? E la stessa cosa vale per ognuno dei consiglieri Regionali che fosse candidato o meno in questa tornata. L’esito elettorale, è evidente che, è una condanna senza appello per loro, se consideriamo che loro hanno governato e loro sono stati valutati insufficienti. Ma il Vincenzo parla di rilancio dell’etica pubblica e di recupero della funzione di rappresentanza della sovranità popolare da parte dei Consiglieri…E qui un poco ci si indigna. Il Santochirico – se non ricordo male –, ha male interpretato proprio questa funzione se consideriamo che come assessore al ramo ha contribuito a fare un piano per investire oltre 84 milioni di soldi pubblici

per affrontare le carenze infrastrutturali del sistema di gestione dei rifiuti, e i rifiuti son sempre x strada, le discariche son sempre più esaurite, Fenice se la gode un mondo, e, sempre di più a incenerire ricchezza, e le strutture di gestione dei rifiuti servono solo a Il suo capo ufficio stampa, Giovanni Rivelli, riveste la pagare stipendi a gente che qualifica di dirigente oppure no? non gestisce niente. Che dire di Vincenzo, uno che Quanto guadagna Rivelli? oggi parla di rappresentare la sovranità popolare, non Le risultano massimi tariffari erogati in particolari c’è da dire; ma altrettanto giornate festive, senza necessità? non c’è da dire di un Mattia, come di tutti quelli Sa che la Carta dei doveri del giornalista finiti sotto inchiesta per degli Uffici Stampa contiene il divieto all’Ufficio la vicenda dei rimborsi a stampa di effettuare marketing e pubblicità? chilometraggio...E, detto tra noi, se questi devono essere argine di qualche cosa... Le risulta, come sostiene un editore locale, la vedo male, la roba che che Rivelli essendo in aspettativa da un giornale, sta sotto quest’argine. Però amministrando pubblicità sia in conflitto d’interessi? c’è il lato positivo della faccenda…se Vincenzo Quali atti intendere assumere a seguito presiede il Consiglio della querelle di Rivelli contro Simonetti, visti gli Regionale vuol dire che effetti di cattivo gusto prodotti fin qui? non è in corsa per tornare a fare l’Assessore…e Cosa ci dice sul ruolo pubblico di Basilicatanet questa potrebbe essere una e sulle sue ormai contestate censure? buona notizia, per i Lucani, sempre che non significhi che confermeranno Viti, Quali sono i costi reali dell’ufficio stampa? anche lui Vincenzo, Assessore…perché in quel Perché le copie di Controsenso, distribuite caso nessuno e niente più ci sabato spariscono dall’atrio del Palazzo regionale può salvare.

UFFICIO STAMPA REGIONE: LE DOMANDE AL PRESIDENTE DE FILIPPO

già da lunedì?

vamente dilatato. Per questa ragione, il Sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, avrebbe più volte chiesto un incontro con uno dei cinque fratelli: il secondogenito Vito, al fine di chiarire meglio alcune questioni rimaste in sospeso, come l’esproprio di alcuni terreni. La ritrosia dello stesso Vito Tarricone avrebbe spinto il Sindaco Mariani a minacciare un eventuale ritiro dell’amministrazione comunale, oltre che l’individuazione di altre società. Come si diceva in apertura, questa settimana è saltata fuori un’intercettazione telefonica in cui Vito Tarricone discorre con uno dei consiglieri d’amministrazione della Monte Raitiello s.r.l.. Parlando del comportamento del sindaco Mariani, lo stesso consigliere d’amministrazione avrebbe risposto in questi termini all’imprenditore: «Se è così lo cacciamo (dalla carica di Sindaco)». Dal canto suo, il sindaco ha fatto sapere che al tempo del bando per la società eolica non sapeva dell’interesse dei Tarricone. Rosa San.


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ELEZIONI – QUI POTENZA

Fra sconfitti e “non vincitori” Come interpretare la vittoria dei Grillini? Un brutto segnale per consiglio e giunta regionale? di Mario Petrone

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li italiani hanno votato e ognuno si è già esercitato sulla valutazione dei risultati, ha detto la sua sul perché Grillo ha preso tutti quei voti, sul perché e come Silvio è riuscito ad evitare di rimanere solo con le olgettine, pure nell’urna, sul risultato da ridere di Monti, Casini, Fini (quest’ultimo non rientra in Parlamento), sulla non vittoria del P.D. che al Senato non ha maggioranza, sull’assenza di cattolici eletti in quantità sufficiente a bloccare i cambiamenti sui temi etici (come lamenta Bagnasco il Cardinale), sul fatto che in Basilicata PD e PDL hanno perduto una barca di voti a testa. Si straparla dell’impossibilità di fare un Governo per i numeri al Senato e c’è già, in rete, una petizione perché Grillo consenta alla fiducia al Governo Bersani con oltre centomila firme (pare) e da oggi parte analoga petizione perché Grillo non consenta la fiducia a Bersani. Ragionando piano è evidente

che i milioni di voti che aveva preso Berlusconi nel 2008 non erano spariti per miracolo, ma s’erano nascosti per la vergogna, magari, ma erano ancora li e s’inquattavano in attesa del momento utile. Sempre ragionando, era chiaro che l’affare MPS oggi, come la faccenda dell’abbiamo una banca del 2005, avrebbe allontanato dal PD molti voti e non è che ci si potesse fare granché anche se i vertici del partito non c’entravano…. le TV e la stampa ci inzuppano il biscotto e l’esito è sempre, abbastanza, scontato, perché a sinistra i soldi fanno un poco schifo, forse. Insomma, a destra è evidente che si considera l’interesse da raggiungere e ci si organizza, senza troppi fronzoli, per l’obiettivo anche se poi, magari, qualche magistrato ti dovesse indagare e anche condannare. Intanto hai raggiunto l’obiettivo e per cento che arrivano al punto, non sono certo cento gli indagati e i condannati, dunque c’è un guadagno diffuso. A sinistra si considera il modo di arrivare

in un posto, ben più importante dell’arrivare stesso, del posto o, addirittura, dello scopo per cui ci si vorrebbe andare in quel posto e, dunque, c’è chi non può venire con te perché sei troppo comunista, oppure perché sei troppo poco comunista, c’è chi crede che sia molto meglio rimanere puri e, per questo scopo, perdere l’opportunità di governare per i tanti che stanno male, come c’è chi crede che prima o poi verrà “baffone” (era Stalin con i suoi baffoni la speranza degli umili a quei tempi lontani) e allora tanto vale aspettare che il sistema si “fotta” da solo. Insomma, ogni scusa è buona, dicevano gli antichi che: “quando uno non vuole fare incespica pure nel pelo” e questa è la situazione italiana oggi. Per il Governo nazionale aspettiamo che si diradino le nuvole di cazzeggio e speriamo bene, ma per la Basilicata due parole vanno dette. Qui M5S ha preso il 24% + o meno e prima non esisteva: che vuole dire? Vuole forse dire che c’è qualche

difficoltà di comunicare e capirsi tra cittadini e politica? Vuole forse dire che c’è insoddisfazione per il modo in cui la politica (tutta) affronta i problemi senza mai risolverli? Vuole forse dire che sarebbe ora che la Giunta e il Governo Regionali facciano cose che aiutino i lucani a rimanere qui ed qui lavorare? O vuole forse dire che basterebbe cambiare qualche assessore regionale come pare ci si accinga a fare? Sarebbe l’ora che si chiamino ad affrontare i problemi le persone che hanno mostrato di averci idee utili ad affrontarli, perché non se ne può più di assistere alla desertificazione, all’invecchiamento, alla partenza continua dei giovani che già pochi sono. O forse son io ad aver letto male il risultato in voti anche della Basilicata?

Perchè la Berluscofobia spinge il Pd all’accordo con i sanculotti di Beppe Grillo? di Lucio Tufano

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on è un’utopia quella di un centrosinistra così affollato di gente che con la politica ha tratto i migliori frutti, con i vitalizi, con gli incarichi ber remunerati, con le occupazioni della Rai, con l’immenso carico di nomine in tutti gli enti che esistono nella nostra regione, voler accordarsi con il Movimento 5 Stelle? Un centrosinistra nelle cui prime file, seconde e terze ci sono tutti coloro che hanno alacremente nei decenni costruito carriere per loro e per i figli, hanno eretto posizioni dominanti alle quali non hanno mai

rinunciato e non vogliono rinunciare, hanno dimorato nel Parlamento Europeo con i lauti stipendi e hanno occupato ruoli e seggi nelle Regioni, nelle nomenclature politiche nazionali, negli Atenei Universitari, hanno passeggiato per i corridoi di Camera e Senato per trenta, quarant’anni, senza mai desistere dalle nomine che, di volta in volta, sono fioccate anche nei banchi dei Governi Nazionali. Questa oggi è l’utopia, il possibile incontro consociato tra conservatori del centro sinistra e i sanculotti del Movimento 5 Stelle. Come ha fatto Bersani a concepire una maggioranza di governo con i

Grillini se dovrà attuare tutto, o quasi tutto, ciò che Grillo ha in proposito? Come potranno i consiglieri regionali e i parlamentari nazionali continuare a percepire le attuali indennità e fruire dei vantaggi loro erogati, come i rimborsi elettorali, le spese dei gruppi, le assicurazioni speciali sanitarie, la occupazione inter-vivos di poltrone e ruoli di cui molti hanno fruito per trenta, quaranta anni? Va bene, quindi, l’accordo maggioritario con Beppe Grillo, per dare un governo agli italiani che hanno votato? Eppure se al momento del confronto, nel corso della campagna elettorale, i candidati premier si sono rifiutati di dialogare in TV, ora il dialogo sembra quasi indifferibile, né può giovare agli italiani il perseverare nella chiusura o s t i n a t a e faziosa. N e s s u n confronto

quindi tra Bersani e Berlusconi? In piazza Fanti, Bersani, non raccogliendo nessuno dei suggerimenti che gli vengono da più parti sulla formazione di una grande coalizione, o come sostiene Cicchitto – e ora anche D’Alema, che non esclude Grillo-, una legislatura costituente che, durando cinque anni, possa dare soluzioni appropriate ai problemi del paese, è stato sfottuto abilmente da Crozza a Ballarò. Bersani difatti è stato vago, impreciso, pericolosamente sbadato con quegli atti susseguenti tra una espressione e l’altra, di inforcare le lenti e di rilevarle istantaneamente. “Con Bersani non c’è futuro, perché parla in politichese!” ha dichiarato Angelino Alfano. Ma da qualche parte proviene un monito: “State attenti a Beppe Grillo!” Chissà se Berlusconi, stavolta non abbia un po’ di ragione con il suo vecchio pallino delle larghe intese (molti anni fa arrivò a corteggiare, e con frequenza, Massimo D’Alema, fino a proporlo alla presidenza della Repubblica; forse ha ragione quanto si sostiene

che: “Questo paese non bisogna lasciarlo in mano agli anarchici!” “le forze politiche responsabili in questa fase così delicata devono farsi guidare dalla ragione!” Ma grazie alla Berluscofobia, nessuna grande coalizione, nessun modello tedesco, nessuna autocritica, nessuna prospettiva per il futuro. fazioso come tanti suoi amici Bersani ha escluso, in primo acchito, la minima probabilità di un governissimo con il PDL di Alfano, bensì ha dichiarato di voler provare a formare un governo con “le forze presenti in Parlamento”, come quelle elette con il Movimento 5 Stelle, anche se i punti elencati da Bersani, non hanno nulla a che fare con le proposte, di tipo leninista, di Beppe Grillo. Sembra proprio che il PD non accettando Renzi come rottamatore, potrebbe subire una rottamazione ben più radicale, e violenta. Dica cosa vuol fare Grillo! Ha chiesto Bersani, e Grillo ha risposto: niente governissimi, niente eventuali alleanze, sì alle leggi di proscrizione già espresse nel corso della campagna elettorale in tutte le piazze d’Italia. Grillo li attende al

varco. Chi non può escludere come la scena d’Italia non diventi sempre più commedia e teatro? Con Dario Fo al Quirinale, Celentano ministro della cultura, e Benigni Dantista ordinario professore “honoris causa” nella Università delle Lettere? “ Governo di combattimento” lo ha definito Bersani. Ma Grillo ha dichiarato minaccioso di voler mandare tutti a casa, di voler ridurre le indennità a 2.500 euro per i consiglieri regionali, (come Mussolini) forse, di trasformare la Camera in un “bivacco giacobino”, la pensione per tutti a 60 anni e togliere per sempre quell’ampolloso appellativo di “Onorevole” ai parlamentari. Senonchè Grillo taglia corto: “Bersani, morto che parla e stalker politico, fa proposte indecenti anziché dimettersi! Essere del PD ha costituito un titolo, una laurea, in più, una benemerenza, tanto che chi ha osannato la sinistra ha ottenuto dei riconoscimenti, ma ha anche creato le sindromi del super io e della faziosità perenne.

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ELEZIONI - QUI MATERA

Grillo fa scricchiolare i Sassi … e il Pd Il Centrosinistra di Antezza e soci fino all’ultimo era convinto di avere già in tasca una vittoria netta 32,11%). Il Pd, sempre alla Camera, ha preso il 23,70% con 8.008 voti, la Sel il 6,63% con 2.242 voti, il Centro Democratico 599 voti per l’1,77%. Una vera debacle per il Pd lucano, che con il 23% racimolato ha visto quasi dimezzarsi i consensi rispetto alle politiche del 2008, quando raggiunse la soglia del 43%. Altra batosta è toccata all’assessore regionale dell’Idv Rosa Mastrosimone, la quale ha appoggiato la lista Rivoluzione Civile di Ingroia, che ha preso appena 602 voti (1,96%). Non è andata meglio al Pdl della città dei Sassi, dove al Senato ha raccolto la percentuale del 15,76% con 4.831 voti. Il secondo partito della coalizione è risultato essere Fratelli d’Italia con 491 (1,60%), mentre La Destra di Storace, Grande Sud, Intesa Popolare, Mir e Lega Nord si fermano sotto la soglia dell’1%. Il totale della colazione ha raccolto 5.772 voti (18,83%). Sempre al Senato la Lista Monti ha superato il 10% con 3.430 voti Nunzia Antezza, gemella di Maria, durante i momenti caldi (11,19%). Alla Camera il centrodestra del conteggio dei voti materano ha portato a casa 6.376 (18,87%), di Biagio Tarasco in tasca in Italia e nella città con il Pdl al 14,83% (5010 dei Sassi. La sua sicurezza voti) e Fratelli d’Italia al hi continua a ripetere il avrà cominciato a scricchiola- 2,37% (801 voti). Monti ed i mantra della “sorpresa re lunedì quando, dopo poche suoi alleati sono al 12,84% del successo del Movi- ore dall’inizio degli scrutini, (4.340 voti): Scelta Civica mento5 Stelle” fa una dichia- dalla sede storica dove il Pd ha preso 3.281 voti (9,71%), razione di patente ottusità. Sì, a Matera ha sempre fatto il l’Udc il 2,57% con 869 voti, perché i segnali dell’avanzata pieno, vale a dire la scuola Futuro e Libertà l’1% con di Grillo, nel corso degli ulti- Padre Giovanni Minozzi, è 190 voti. Rivoluzione Civile mi mesi, e soprattutto durante emerso il dato che il partito di di Ingroia si è fermato a 1.023 la passata campagna elettora- Grillo in quella sezione aveva voti (3,02%). Sia alla Camele per le politiche, c’erano tut- sorpassato il partito di Ber- ra che al Senato l’affluenza ti. Avrebbero dovuto capirlo sani. Ma non solo in quella degli elettori materani è stabenissimo, fra gli altri, i poli- sezione, anche in molte altre ta di poco superiore al 72%. tici materani, in particolare di delle 62 complessive. Il Mo- Fra astenuti ed elettori del centrosinistra, i quali di fron- vimento 5 Stelle adesso è il Movimento 5 Stelle in pratite alle loro richieste di voto a primo partito di Matera, dove ca oltre la metà degli italiani vecchi e consolidati elettori al Senato ha preso 9.286 voti ha espresso un netto rifiuto si sono sentiti rispondere da (30,30%), mentre alla Camera ai vecchi partiti, i quali, Premoltissimi di questi che il se- è stato votato da 10.591 elet- sidente della Repubblica in gno con la matita lo avrebbero tori (31,35%). La coalizione testa, fino a ieri hanno ostenmesso, mai con così assoluta di Bersani, invece, al Senato tatamente ignorato il “boom” convinzione come questa ha guadagnato un totale di del partito di Grillo. Negli volta, sul simbolo del Movi- 10.906 voti (35,59%) grazie ultimi tempi il comico gemento 5 Stelle. D’altronde, al contributo di Sel (1837 novese si è visto grandinare un altro segnale di allarme i voti pari al 6%) e Centro De- addosso attacchi bipartisan politici del centrosinistra di mocratico (1153 voti pari al da politici e giornalisti, che Matera potevano registrarlo 3,76%). Il Pd da solo, però, si sono sforzati di sminuirne dalla presenza di pubblico ha preso 7916 voti (25,83%), la portata sotto parole-slogan alle riunioni per la presen- circa cinque punti in meno quali “populismo”, “fascista” tazione dei candidati, dove del Movimento di Grillo. Alla (sic) “antipolitica”. E c’è stagli intervenuti erano circa un Camera, dove hanno votato to anche chi ha ripetuto fino terzo rispetto a quelli di pre- anche gli elettori sotto i ven- all’ossessione che il Movicedenti appuntamenti simili. ticinque anni, il Movimento 5 mento 5 Stelle non aveva un Ma niente da fare. Il centro- Stelle ha incassato 10591 voti programma, non rendendosi sinistra, ostentando la sua (31,35%), riuscendo così qua- conto di ammettere candidamigliore “virtù”, la protervia, si a raggiungere, a meno di un mente in questo modo di non fino all’ultimo era convinto di punto, l’intera coalizione di sapere neanche leggere. Tranavere un’abbondante vittoria Bersani (10.849 voti pari al ne poi attingere a piene mani,

C

per presentarsi in campagna elettorale con un’immagine immacolata, proprio dal programma di Grillo. Oggi così fa anche un po’ pena aprire i giornali e trovarsi sotto gli occhi editoriali illustri che mostrano untuosi repentini cambi di rotta nei confronti

del Movimento 5 Stelle. O assistere anche ad improvvise aperture al dialogo da parte di politici di sinistra, sicuri invece fino all’altro giorno che ai “grugniti” (Vendola copyright) di Grillo non avrebb ero abboccato molti elettori. Ma ci siamo abituati. Lo ave-

va già scritto Ennio Flaiano, quando ha definito gli italiani un popolo sempre pronto ad accorrere in soccorso... dei vincitori.

M5S: parla la neodeputata lucana

«Meglio “inesperti” che Scilipoti»

di Milena Manicone

A

nche la Basilicata sarà rappresentata in Parlamento da due attivisti del Movimento 5 stelle. Si tratta di Mirella Liuzzi, 28 anni eletta alla Camera del Deputati e Vito Petrocelli, 49 anni eletto al Senato. Abbiamo parlato di questa avventura con la giovane neodeputata Mirella Liuzzi, una ragazza semplice e determinata, originaria di Grassano, con una laurea specialistica in comunicazione politica e sociale e varie esperienze lavorative all’estero. Grande successo per il Movimento 5 stelle in Basilicata, come siete riusciti a conquistare i lucani? Il Movimento 5 stelle in Basilicata è nato a Matera, molti attivisti che poi hanno aderito al movimento, facevano parte dei meet up di Grillo dal 2006. Nel 2009 è nato ufficialmente il Movimento 5 stelle, nel frattempo qui a Matera è caduta la giunta comunale e nel 2010 abbiamo deciso di creare una lista civica, Matera 5 stelle, ma per pochi voti non ce l’abbiamo fatta e non è stato eletto nemmeno un consigliere comunale. Da allora non ci siamo mai fermati e l’attività politica del movimento sul territorio è proseguita con numerose iniziative. Il nostro successo è stato determinato dal contatto diretto con la gente, per le strade e in piazza, cittadini con cui ci siamo confrontati in maniera continuativa in questi anni, dimostrando che abbiamo delle idee e un programma che vogliamo realizzare. Deputata a soli 28 anni , in che modo pensi di rappresentare la difficile situazione dei giovani lucani? Conosco bene la situazione dei giovani

perché vivo sulla mia pelle una condizione di precarietà lavorativa come tutti i giovani della mia generazione. Ho molti amici che come me si sono laureati e hanno studiato all’estero e vorrebbero tornare nella propria regione Qui in Basilicata moltissimi giovani sono costretti a emigrare, ma nessuno se ne occupa. Più che rappresentare i giovani io sono una di loro . Tra l’altro uno dei punti del nostro programma riguarda proprio l’abolizione della legge Biagi che ha portato molta precarietà, doveva essere uno strumento in grado di aiutare la flessibilità lavorativa, ma qui in Italia è stata usata male a differenza di altri paesi europei. Tra le priorità del nostro programma vi sono anche una maggiore collaborazione tra università e mondo del lavoro e maggiori fondi da destinare alla ricerca. Infatti tra le nostre proposte vi è la possibilità di scegliere se destinare l’otto per mille alla Chiesa o alla ricerca medico-scientifica. Beppe Grillo nei suoi comizi ha parlato di un grande senso di solidarietà tra i sostenitori che gli ha permesso di realizzare una campagna elettorale con costi bassissimi, è stato così anche per voi in Basilicata? Sì, la stessa solidarietà l’abbiamo riscontrata anche a livello locale, infatti ad esempio una concessionaria d’auto ha messo a nostra disposizione gratuitamente una macchina elettrica per permetterci di fare propaganda elettorale, ci hanno offerto gratis il locale dove abbiamo la nostra sede, molte altre persone hanno creduto in noi e ci hanno aiutato in campagna elettorale a titolo gratuito. Quando Beppe dice che siamo una comunità è vero, ad esempio a Potenza il palco per il comizio ci è stato dato gratuitamente, perché la gente ci crede davvero e ci segue. Inoltre a differenza degli altri partiti non accetteremo i tantissimi soldi che ci spetterebbero come rimborso elettorale, e ogni parlamentare del movimento 5 stelle si dimezzerà lo stipendio, in questo modo non graveremo sul bilancio dello Stato e creeremo un fondo da mettere a disposizione della comunità, come è già avvenuto in Sicilia,dove con i soldi che i parlamentari si sono tolti dal loro stipendio è stato creato un fondo per fare microcredito alle piccole e medie imprese in difficoltà. Molti vi accusano di essere inesperti, personalmente hai dei timori ? Sì siamo inesperti perché non siamo professionisti della politica, ma non penso che l’on. Scilipoti sia un esperto e se quella è l’esperienza meglio non averla. Io credo che serva impegno e coerenza nell’attività politica, questo è ciò che conta. Tutto si può imparare e bisogna avere l’umiltà, e noi ce l’abbiamo, di mettersi in gioco, studiare e lavorare bene come è già accaduto in Sicilia, dove i parlamentari siciliani si sono dimostrati davvero all’altezza perché hanno un team di attivisti esperti accanto a loro. Noi non siamo soli, ma abbiamo una base di attivisti professionisti ,ognuno esperto nel proprio settore,che ci aiutano e supportano. La vera novità è che all’interno del movimento c’è gente preparatissima, perciò mi sento tranquilla.


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ELEZIONI - QUI RIONERO

<<Nebbia sulla XVII° legislatura>> Eletti i 630 deputati e i 315 senatori della Repubblica italiana: ma il Governo? gli oltre 470000 elettori luca- co fiore), gli applausi frenetici sprecate. Salvo, poi, che pasdi Michele Traficante

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anche questa è fatta! Così, finita la baraonda della convulsa campagna elettorale, i nostri onorevoli si sono assicurati il loro comodo e ben retribuito “posto al sole”, compresi i non più tollerabili “privilegi”. Alla faccia di chi stenta a sbarcare il lunario! Contrariamente a quanto da tempo si è ventilato dalle varie forze politiche sulla riduzione dei parlamentari, anche questa volta 630 deputati e 315 senatori siederanno sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama. Senza contare poi le tante promesse ed impegni dei vari partiti in merito alla drastica riduzione dei costi della politica e del funzionamento del Parlamento. Da un’indagine pubblicata qualche tempo fa dal quotidiano La Stampa, il Parlamento italiano è il più caro d’Europa. Infatti, i cinque grandi parlamenti nazionali d’Europa, Germania, Francia, Inghilterra, Italia e Spagna, costano 3,18 miliardi di euro l’anno, ma il Parlamento italiano spende più della somma degli altri quattro messi insieme. Di questo meglio non parlarne, anzi se ne parli pure purché tutto resti nelle buone intenzioni e sulla carta. Così va la politica in Italia. Anche la Basilicata porta in Parlamento i suoi magnifici sette senatori (3 del PD, 1 di SEL, 1 PDL, 1 M5S,1 Lista Monti) e i sei onorevoli deputati (3 PD, 1 SEL, 1 PDL, 1 M5S). Si sono fatti largo su circa 250 candidati, distribuiti in una quarantina di liste, alcuni dei quali “calati “dall’alto”. In sostanza si mandano al Palamento per lo più parlamentari pronti ad accodarsi alla strategia politica del “Leader”e dei “Capetti” di riferimento. Dove sono più i nostri rappresentanti al Parlamento di grande prestigio e autorevolezza, dove i Fortunato, i Nitti, i Colombo, i Ciasca, i Calice ed tanti altri illustri personaggi lucani, di fronte ai quali tutti si “scappellavano” in segno di rispetto per la loro elevata statura morale, politica e culturale? Erano uomini che conoscevano profondamente le condizioni del Mezzogiorno per averle studiato a fondo. Nella scorsa campagna elettorale chi li ha visti mai in faccia i tanti pretendenti al nostro voto? Sì e no sono comparsi in televisione (per chi ha avuto tempo e voglia di ascoltarli) i leader dei vari schieramenti politici e i capilista. E tutti gli altri candidati? Tutti tanti carneadi per la maggior parte de-

ni. Strana campagna elettorale quella appena trascorsa che ha fatto rimpiangere quelle di una volta, quando le piazze si riempivano per ascoltare dalla viva voce i vari candidati, vederli in faccia, guardarli negli occhi, cogliere ogni sfumatura del loro comportamento, valutarne il valore, avere almeno la soddisfazione di stringere loro la mano e ricevere la classica “pacca sulle spalle”. Si trattava di comizi infuocati, fra lo sventolio di bandiere, che avvincevano gli ascoltatori,

alcuni dei quali si portavano addirittura la sedia da casa per seguirli tutti. Comizi che si tenevano nelle città e anche nei più piccoli paesi di provincia. Stavolta niente di niente; i candidati, noti e meno noti, si sono guardati bene dallo scendere in piazza al contatto diretto con gli elettori; quasi avessero avuto paura di guardare, loro, negli occhi i cittadini e coglierne l’ansia, la disperazione e le aspettative; ricevere magari qualche contestazione e anche dei fischi. Non hanno avuto coraggio di sentire il polso della piazza. Salvo qualcuno che ha comiziato in piazza anche sotto la pioggia e sotto la neve. E i risultati si sono visti. E che risultati! C’è da rimpiangere, per esempio, le macchine con gli altoparlanti (amplificatori) che giravano per il paese annunciando il comizio in piazza, l’arrivo del candidato di turno, l’atmosfera di attesa con la diffusione dei canti dei vari partiti politici (Bandiera Rossa, l’Inno dei lavoratori, Bian-

e, perché no, anche qualche fischio. Il cittadino elettore, insomma, si sentiva coccolato, ricercato e al centro della battaglia elettorale. Quindi, si aveva una partecipazione sollecitata, voluta e convinta, per non dire entusiasta. Troppo comodo stare in uno studio televisivo, magari dopo essere passati dal coiffeur pour homme (parrucchiere per uomo) per “azzimarsi” (farsi bello) e parlare davanti alla telecamera per ore senza contraddittorio. Parole, paro-

le, parole, parole, parole, parole, parole, soltanto parole tra noi, come cantava Mina in una famosa canzone del 1972. Tutti a sbracciarsi, a dire e affermare: bisogna, occorre, è opportuno, è indispensabile, è necessario fare questo e quest’altro per risolvere la crisi, rilanciare l’economia, ridurre le tasse, creare posti di lavoro soprattutto per i giovani ecc ecc. Così si sono espressi, in genere, i leader e i candidati di quasi tutti i partiti in lizza. Senza contare poi chi (l’onnipresente), addirittura, si è impegnato a restituire in contanti l’IMU sulla prima casa (non solo ai poveri cristi con reddito basso ma anche ai milionari) già versata dai contribuenti e a toglierla per il futuro. Se è possibile, ci si è chiesto, reperire fondi, perché non utilizzarli per integrare le pensioni di fame (parliamo di pensioni sociali da 500, 600 euro mensili), di tanti poveri cittadini? Insomma, le promesse più roboanti ed allettanti si sono

sato la festa, gabbato il santo. Come dice la canzone napoletana: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce ‘o passato, simmo ‘e Napule paisà”. Non un volantino, non un santino, non uno straccio di programma è circolato fra le mani dei cittadini elettori, scarse le lettere inviate per chiedere il voto, scarsi pure i manifesti murali, i fac-simili delle schede elettorali ecc. “La televisione si è presa, totalmente, il nuovo luogo e la forma della politica. La piazza e il comizio oggi sono l’aspetto arcaico delle elezioni. Un tempo rispondevano alla passione di quanti ne vivevano l’attesa come se la storia stesse per fare visita alla loro piccola vita e la gente lasciasse le case per guar5dare in faccia il proprio destino” (Sergio Zavoli). Le tipografie hanno segnato il passo, pochissimo lavoro rispetto alle precedenti consultazioni elettorali pure per loro. Insomma tutto, o quasi, si è risolto sui media, soprattutto televisione o in locali chiusi, ove i candidati convocavano le loro “truppe”, e poca propaganda anche sui giornali. Con grave danno per la credibilità della politica. Infatti, come ha affermato Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, “La televisione uccide la politica”. D’altra parte non può essere che così di fronte ad “una campagna elettorale giocata sulla spettacolarizzazione”. Forse ci avvieremo ad esprimere il voto con un clic sulla tastiera del computer, senza scomodarci di andare nemmeno al seggio elettorale, ed eleggere candidati sempre più lontani, quasi virtuali. E’ il segno dei tempi! E poi parlano di antipolitica, pur sapendo che i cittadini sono contro questa forma degenerata di politica - partitica e non contro la Politica (con la P maiuscola) quale nobile arte capace di prevedere e provvedere ai legittimi bisogni dei cittadini, ad incominciare dalla giustizia sociale, all’onestà nell’uso del pubblico denaro (altro che gli ultimi scandali) da parte dei politici e dei partiti, del lavoro e del rispetto della dignità della persona e via dicendo. Insomma ci vorrebbe una salutare “Pedagogia della Politica”, come ha scritto saggiamente il prof. Domenico Calderone nel numero scorso del nostro giornale, con politici seri, responsabili, preparati, onesti e impegnati esclusivamente per il bene comune. Chiusa la partita elezioni politiche, con sommo sospiro di sollievo da parte dei fortunati eletti (pardon, nominati) al Parlamento, restano i gravi problemi economici e sociali

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volte io il popolo lucano non lo capisco proprio. Mi sembra che spesso ci piace continuare a farci del male, e che dagli errori del passato non abbiamo capito proprio un bel niente. Insomma, c’è chi (come Nicola Benedetto) ha dato lavoro a tantissime persone e col suo programma si propone di aumentarlo questo lavoro e aprire altre fabbriche, e c’è poi chi per cultura politica (come Barozzino) forse le fabbriche vorrebbe vederle chiuse e alle tante chiacchiere e a tutto il gran casino che ha fatto aggiunge poco o nulla. Ebbene, i lucani hanno preferito il secondo e non il primo, e ripeto che questa volta mi è davvero difficile capire il perché. Continuiamo

che attanagliano sempre più il Paese. Restano le migliaia e migliaia di disoccupati, di cassintegrati, dei giovani senza futuro di occupazione, le famiglie sempre più in affanno per arrivare alla fine del mese, la crisi di tante piccole, medie e grandi imprese che hanno chiuso battenti o stanno per farlo anche per le difficoltà, se non impossibilità, ad ottenere crediti dalle banche, e chi più ne ha più ne metta. Intanto, probabilmente, gli evasori e gli speculatori, i corrotti e corruttori, i mestatori di mestiere, gli arrivisti ed approfittatori continueranno a sguazzare (a trovarsi a loro agio) nel corpo malato di una società sempre più caratterizzata da disuguaglianza sociale e in aumento vertiginoso della povertà. Tanto: “E io pago, e io pago!”, direbbe il buon Totò (Antonio De Curtis). Assisteremo ancora alle baruffe in Parlamento, alle disquisizioni di principio, ai soliti giochi di potere, ai “trabocchetti” per evitare che si governi se-

a farci del male, come diceva quello. Evidentemente si ha poca fiducia nella figura dell’imprenditore che scende in politica, anche se questi ha dimostrato di sapere il fatto suo e di aver saputo veramente proporre qualcosa di serio dai banchi del consiglio regionale: salvo poi andare a chiedergli i lavoro in privato, come sempre accade. Non è solo questione di imprenditore contro operaio, è questione di praticità, e direi anche di ovvietà politica. Così come era ovvio che uno come Renzi avrebbe distolto, a favore del Pd, tanti voti ai Grillini che invece hanno fatto il macello, proprio perché i cittadini sono stanchi delle facce tipo Bersani e non si fidano dei “giovani vecchi” come Speranza dall’aria furbetta: a Potenza Renzi nessuno se l’è calcolato e i vari Santarsiero, De Filippo e compagni non si sono fatti neanche vedere, e i risultati adesso si sono visti e tutti a piangere sul latte versato. E adesso siamo nelle mani di un comico, e già l’Europa ci ride appresso, che non sappiamo che capa terrà domani. Scioscia popolo, dico io, ma questa volta potevi sciosciare meglio! Frundone

riamente, al conteggio dei voti in Parlamento nel tentativo di far mancare la maggioranza, se non, addirittura, allo scioglimento delle Camere e al ritorno al voto. E tutto ciò alla faccia della crisi del Paese, all’aggravamento delle condizioni di vita dei cittadini, allo sfacelo ambientale, al rischio sempre più probabile di una rivolta sociale. C’ è poca da farsi illusioni: la gente è sfiduciata, teme per l’avvenire, non crede più a nessuno, vede nero. Questo è lo stato d’animo dei cittadini onesti e pensierosi del futuro dell’Italia. Si teme, insomma, che mentre la ciurma litiga la nave vada alla deriva e vada a sbattere contro gli scogli. Questo ascoltiamo dalla gente nelle strade e nelle piazze. E’ pessimismo? Si vorrebbe tanto essere smentiti nei fatti, ma, purtroppo, si ha la sensazione che le cose in Italia si mettano male, molto male. Dobbiamo ancora affidarci allo “Stellone “ d’Italia. Speriamo in bene.


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2 Marzo 2013

Basilicata

E’ questa la città “cultura”

«Sei anni chiuso in casa per colpa dell’ascensore» Potenza: la storia incredibile del commendator Antonio Santarsiero, fondatore della Lucania Filatelica Club,dentee dell’Accademia non solo di conoscenza, iniziai a Na- numero sempre maggiore di di Adelfio Liviani

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OTENZA - Sei anni chiuso in casa per il non adeguamento dell’ascensore del suo palazzo, questa è la vicenda che vede protagonista il Commendator Antonio Santarsiero, ottantenne costretto sulla sedia a rotelle: una storia di disinteresse delle istituzioni (e non solo) verso chi ha dato tanto alla cultura della Lucania. Infatti il commendator Antonio Santarsiero è presidente dell’associazione Lucania Filatelica Club Italia e responsabile editoriale del “3T – Gazzettino Culturale” con una diffusione internazionale. “La passione per il collezionismo si è evidenziata quando ero ancora ragazzo” –spiega il commendatore– “Un mio amico ricevette una lettera, da curioso e avventuriero come sono tutt’ora, mi misi ad osservare il francobollo sulla busta”. Dalla filatelia ha successivamente spaziato dallo sport alla musica, dal turismo alla parapsicologia, occupandosi di cultura a 360°, apportando un contributo unico nel suo genere in terra lucana. “Con la mia curiosità e sete

collezionare francobolli, dapprima quelli più comuni, poi anche quelli rari e con valore” – continua il commendatore – “mi informai sulla presenza di altri collezionisti in modo da iniziare una corrispondenza per condividere la mia passione e trovare elementi di scambio. Questo mio hobby si è esteso alle cartoline, alle monete ed ai fumetti”. Ma non si è mai “profeti in patria”, sostiene il commendator Santarsiero, che lamenta ancora una volta il disinteresse totale da parte delle istituzioni locali, e mentre nella città di Potenza le sua attività non hanno mai trovato un reale sostegno, altrove (anche nel mondo) le sue manifestazioni culturali sono state accolte con entusiasmo, ottenendo molti successi ed importanti riconoscimenti. “Oltre all’hobbistica, mi sono sempre interessato alla cultura in tutti i suoi aspetti. Sono presidente del Comitato Nazionale delle Associazioni Culturali per la difesa degli artisti e dei poeti, presi-

zionale del Cenacolo degli artisti d’Italia, presidente nazionale dei Gruppi di ricerca Parapsicologica e sono membro di molte accademie italiane e straniere”. Così il commendatore Santarsiero racconta la sua vita all’insegna dell’attivismo culturale, con la passione di chi ancora può dare tanto ad una città come Potenza, spesso poco accogliente nei confronti di quella cultura più elitaria e poco reclamizzata. “Inoltre mi sono dedicato anche allo sport, sono stato anche delegato regionale del Judo e premiato come pioniere del judo in Lucania. Il sodalizio da me diretto ha svolto anche attività sportive come il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, l’atletica leggera, il ciclismo, il karate” – racconta Santarsiero – “La mia sete di conoscenza e la passione per il collezionismo mi hanno portato, insieme ad altri miei amici, alla costituzione di un piccolo circolo a Potenza, dove i giovani collezionisti potevano incontrarsi e condividere la loro passione. Da questo piccolo circolo, grazie al

Avvocati: albo e cassa forense

L’

articolo 21 della Legge 247/2012 di Riforma dell’Ordinamento Forense, entrato in vigore lo scorso 2 febbraio, recita “la permanenza dell’iscrizione all’albo è subordinata all’esercizio della professione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente, salve le eccezioni previste anche in riferimento ai primi anni di esercizio della professione. L’AIGA (Associazione italiana giovani avvocati) attende che si vari il regolamento ministeriale di verifica dell’esercizio continuativo della professione e quello della Cassa Forense sui legali che in base alla vecchia normativa non erano automaticamente iscritti alla Cassa. E’ necessario, però, considerare che fino a qualche anno fa la semplice

iscrizione all’albo degli Avvocati comportava il pagamento della sola tassa d’iscrizione all’ordine professionale. Con l’entrata in vigore della Riforma in parola mediante l’adozione dei detti regolamenti attuativi, mantenere l’iscrizione all’albo comporterà costi di iscrizione all’Ordine professionale, costi di polizza professionale assicurativa, costi di formazione permanente e costi di contributo previdenziale, pur minimo. Viene da chiedersi come possa sostenere dette spese il giovane avvocato che oggi guadagna anche meno di € 500,00 al mese. E’ evidente che tutti coloro che vogliono intraprendere un’attività lavorativa autonoma sono sottoposti sostanzialmente a costi base analoghi o superiori a quelli dei giovani avvocati, tra diritti camerali, contribuzioni INPS etc. Nella ricerca di nuovi spazi di mercato per i giovani, il divieto di costituire società di capitali multidisciplinari e la normativa delle specializzazioni certamente non aiutano, Invero, il Regolamento ministeriale sulle associazioni multiprofessionali potrebbe essere di ausilio ai giovani legali. Altro nodo cruciale sarà il regolamento previdenziale

per quegli avvocati iscritti di diritto alla Cassa Forense, ma che si trovano sotto i limiti di reddito della vecchia normativa. I sostenitori del sistema contributivo puro spesso non tengono conto degli effetti non solidaristici conseguenti e raramente hanno affrontato l’iniquità di fondo del concetto pro rata, secondo cui chi va in pensione si avvantaggia di periodi economici maggiormente favorevoli, facendo pagare il conto a chi oggi deve costruire il proprio futuro. Si auspica, pertanto che il regolamento previdenziale di attuazione alla Riforma affronti il sistema previdenziale nella sua globalità, accantonando la difesa preconcetta di presunti diritti quesiti. Sarà anche necessario, come fortemente auspicato dall’AIGA, consentire l’elettorato attivo a coloro che oggi sono iscritti automaticamente per legge alla Cassa Forense, consapevoli che dovrà essere regolamentata proprio la loro posizione ed il loro futuro. Avv. Ivana Enrica Pipponzi (Presidente AIGA Potenza)

aderenti e partecipanti, è nato nel 1945 il Lucania Filatelica Club, un’organizzazione con contatti fuori Potenza, con città interessate alla filatelia. Il Lucania Filatelica Club è stata la prima organizzazione filatelica nata in Lucania”. È bizzarro come dopo tanti anni spesi a dare un così alto contributo culturale alla nostra Regione si raccolga il frutto del “disinteresse”, un disinteresse lungo sei anni. Sei anni costretto in casa per un ascensore non a norma (un problema ora finalmente risolto), incontrando l’opposizione di alcuni condomini e di risposta il silenzio delle istituzioni. E purtroppo tale cattiva gestione delle problematiche che incontrano le persone affette da disabilità non si limita solo all’ambiente domestico, ma, come spiega il commendatore, tutto è reso ancora più difficoltoso dal nuovo piano comunale che riguarda i mezzi pubblici, non solo sono stai eliminati dagli autobus i posti riservati ai disabili, ma questo comporta anche un maggiore isolamento di alcuni quartieri della città.


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Pericoloso a Potenza

Nel “ventre” del Ponte Musmeci Una “nuova” moda giovanile: una passeggiata tra le insidiose arcate interne della struttura. L’ingresso è incredibilmente aperto di Rosa Santarsiero

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l Ponte sul Basento fu progettato, nel 1969, dall’ingegnere romano Sergio Musmeci. Si tratta di una costruzione entrata di diritto nei manuali di ingegneria e architettura. La struttura, infatti, non presenta alcun pilastro, ma delle diramazioni costituite da un’unica volta e da quattro archi comunicanti tra loro. Ebbene, nonostante la città di Potenza si giovi di questo importante manufatto artistico, sembrerebbe che non siano dello stesso avviso i proprietari dell’immobile. Almeno, stando a quanto è possibile vedere dall’esterno. Il Ponte sul Basento non appartiene a nessun Ente locale, ma al Consorzio sviluppo industriale. Sebbene sia la principale via di accesso alla città, negli anni, è diventata il simbolo sfacciato ed evidente del degrado urbano. Cartacce, pezzi di cemento cadenti, ringhiere arrugginite, una fitta vegetazione, e delle

vistose buche nell’asfalto, caratterizzano uno dei lavori più noti di Musmeci. Durante la sera, inoltre, gli archi interni del ponte offrono una valida alternativa al classico “struscio” di via Pretoria. Sì, avete letto bene, il ponte è di facile accesso per tutti coloro che volessero saltellare da un dosso all’altro, godersi gli scenari artistici dei writers, o semplicemente per improvvisarsi parkour. Il ponte, in queste condizioni, consente a chiunque di avventurarsi in un tour davvero pericoloso, non tanto per le coppiette o gli “escursionisti della giungla urbana” quanto per i ragazzini che potrebbero esserne facilmente attratti, andando incontro a gravi conseguenze. Nei pressi delle poste, in viale Guglielmo Marconi, e della stazione Potenza Inferiore (come mostrato dalle nostre foto), c’è un comodo accesso lasciato liberamente incustodito, oltre ad un piccolo spazio

L’ingresso incustodito e l’interno del Ponte Musmeci

sterrato che consente ai visitatori di parcheggiare comodamente il proprio mezzo di trasporto. Il guaio è che la struttura si compone di parti concave, e di una convessa al centro della costruzione. Bene, proprio la parte convessa è a strapiombo, difficile da percorrere, perché costringerebbe ad un salto nel vuoto, che può andar bene a chi ha le prestanze fisiche e l’agilità di Bruce Willis nella saga di Die Hard, male, molto male a chi si improvvisa scalatore per un giorno. Mentre scattavamo alcune foto a testimonianza di quanto vi stiamo raccontando, si sono avvicinati alcuni ragazzi, dei residenti del posto. Queste persone ci hanno raccontato che, durante la sera o la notte, qui a volte c’è un vero e proprio raduno, un via vai di ragazzi. Alcuni cercano un po’ di intimità, altri avanzano le scommesse più strampalate riguardo la percorrenza interna del ponte.

Qualche giovane un po’ più esuberante ed estroso degli altri avrebbe addirittura scommesso di percorrere le prime arcate del ponte con l’automobile. Un azzardo da “Guinness world record”. Non sappiamo se ciò si sia effettivamente verificato, tuttavia, a tutela della pubblica incolumità, è utile rimarcare che il ponte aperto al pubblico costituisce un reale pericolo. Immaginate cosa accadrebbe se qualcuno cadesse: nel migliore dei casi finirebbe tra i rami degli alberi sottostanti, nel peggiore sui binari della stazione. Forse, con questo articolo, Controsenso diverrà impopolare tra gli habitué del luogo, ma speriamo che ciò serva a preservare la sicurezza dei cittadini o dei minori, visto che quella zona è sede del Terminal bus, e proprio lì gravitano gli studenti all’uscita delle scuole o i pendolari.


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L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO Entro marzo demolito il prefabbricato delle ex-Poste nel piazzale della Stazione centrale

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roseguiamo l’opera di riqualificazione del territorio comunale”: così l’assessore all’Urbanistica Pietro Campagna ha dato notizia di come siano stati avviati i lavori per la demolizione del prefabbricato ex-Poste, che si trova nel piazzale antistante la stazione centrale del capoluogo. A seguito di un apposito verbale redatto in occasione di una riunione operativa svolta in Comune alla quale erano presenti oltre all’assessore Campagna, il dirigente dell’unità di direzione Edilizia e Pianificazione Rocco Robilotta, tecnici municipali e funzionari di Poste spa, Poste ha comunicato infatti di aver dato mandato a una ditta specializzata affinché l’immobile venga rimosso, prevedendo che l’intervento sarà concluso entro marzo. “Il progetto – ancora Campagna – rientra negli interventi di riqualificazione Pisus, asse V del Po Fesr 20072013, che in questo caso mirano a rendere più fruibile ed esteticamente piacevole uno dei luoghi cardine del capoluogo, la piazza della Stazione che, anche in un ottica futura, svolgerà sempre più il ruolo di snodo cittadino e della città con l’esterno, sia per il trasporto su rotaia, sia per quello su gomma sia per i pedoni”. “Si elimina così – secondo il sindaco Vito Santarsiero – quella barriera, anche visiva, che si frapponeva tra la Stazione e il nuovo impianto meccanizzato della Scala mobile ‘Basento’. Il capoluogo di regione, progressivamente, va assumendo l’aspetto e le funzioni che avevamo programmato avesse” ha concluso il Sindaco.

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IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA Quand manca u pane e u vino i chiacchiere scenneno da Sirino Quando manca il pane e il vino le chiacchiere scendono da Sirino Lagonegro (PZ)

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REPORT

Basilicata

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Domenica 10 marzo presso il Mhaé sarà presentata la collezione 2013 degli abiti da cerimonia, da sposo e da sposa Ospite della serata il wedding planner, Enzo Miccio

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a crisi che sta attraversando la nostra nazione ha influito pesantemente sull’assetto storico, sociale, morale, politico ed economico delle regioni italiane. Dal punto di vista commerciale, molte attività hanno chiuso battenti (più volte Controsenso ha documentato tale tendenza nel capoluogo potentino), mostrandosi come esatta fotografia del disequilibrio tra domanda e offerta, tra capacità di fronteggiare le utenze e un crollo vertiginoso della voglia/possibilità d’acquisto. Ciò che stupisce, in un contesto così netto è però la brillante e stoica “resistenza” di un’imprenditrice potentina, Luciana Pepe che della sua attività, l’Atelier Emozioni, ha fatto un contenitore poliedrico e assolutamente attraente. Un indotto occupazionale di rilievo che vede protagonisti, collaboratori interni, sarte, parrucchieri, estetisti, centri benessere, noleggio auto e aziende di bomboniere e oggettistica, in una fittissima rete che pare catalizzarsi in modo positivo e crescente. Oltre che attestarsi come una idea imprenditoriale innovativa nel settore. Come

spesso abbiamo registrato, infatti, presso la maison è possibile vivere il giorno più bello della propria vita, senza dover penalizzare il sogno personale. Questa è a nostro avviso la forza di un’azienda (la definiamo così per la rete di lavoro coordinata e sempre più valida che si è creata) che testimonia, di anno in anno, risultati stupefacenti e in assoluta controtendenza rispetto al quadro generale. Un dato, dunque, che non poteva passare inosservato. Dopo il successo dell’evento che ha preceduto la Fiera della Sposa (tenutosi lo scorso ottobre), Emozioni rilancia. Una iniziativa che, forte del precedente successo, vuole manifestare come molta determinazione, grande propensione al sacrificio e la disponibilità ad ascoltare le persone possano premiare. Il prossimo 10 marzo infatti si terrà una Sfilata di abiti da Cerimonia, da Sposo e da Sposa di tutti i più prestigiosi marchi, di cui l’Atelier è rivenditore autorizzato, presso il Mhaé (ss 407 uscita zona industriale di Vaglio Basilicata). Luogo con tutt’altra vocazione ma che ospiterà, reinventandosi, l’iniziativa

c u r a t a dall’Atelier. Ospite della serata, Enzo M i c c i o , conduttore televisivo e wedding planner, conosciuto per la conduzione sul canale Real Time di Ma come ti vesti?!, Shopping Night e Wedding Planners. La scelta del personaggio mira a esaltare la ricerca continua della qualità e dell’opportunità nel consigliare gli sposi nella loro giornata. Sul prossimo numero, il resoconto della serata. È senza dubbio un evento da studiare e imitare.

“Informazione pubblicitaria”

Ancora Emozioni in passerella


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REPORT

ontrosenso Basilicata

Matera, centro storico: attenti al sorcio I residenti segnalano una pacifica ma fastidiosa invasione… di ratti

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iverse strade del centro città a Matera devono fare i conti con la presenza di topi. A segnalarlo sono i residenti di alcune zone a ridosso del centro storico (via Cappelluti, via Passarelli) che, da diverse settimane, sono costretti a combattere un fenomeno che comporta seri rischi dal punto di vista igienico sanitario. Tanto che commercianti e residenti sono corsi ai ripari istallando

trappole e gabbie per topi ad ogni angolo, nei balconi e sulle terrazze. Gabbie che si riempiono di topi di fogna in poche ore, come ci ha mostrato un cittadino. Una derattizzazione del tunnel delle Ferrovie-Appulo Lucane (dove i topi si annidano) è una operazione improrogabile così come occorrerebbe tagliare le erbacce che infestano i marciapiedi un po’ in tutta la città. Le condizioni di degrado

favoriscono il proliferare dei roditori che escono allo scoperto in cerca di cibo. Cibo che trovano in abbondanza rovistando tra i rifiuti abbandonati per strada o nei pressi dei cassonetti. I cittadini stanchi di assistere impotenti a questa invasione chiedono l’intervento urgente dell’Asm o del Comune. Giovanni Martemucci

Unibas, una mozione sul rischio demansionamento del personale l Senato Accademico tecnico amministrativo. possibilità della costituzione

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e del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi della Basilicata hanno approvato una mozione relativa alla vicenda delle progressioni economiche verticali conclusesi nel 2005 e riguardanti il personale

Un topo catturato da un cittadino nel Centro di Matera

Ciò in seguito a un recente pronunciamento della Magistratura Contabile in materia di progressioni di carriera, che – secondo quanto riporta il documento dell’Unibas – riguarderebbe il 40 per cento delle unità in servizio, “passibili di demansionamento in conseguenza dell’annullamento delle procedure per le progressioni verticali”. Nella mozione il Senato Accademico e il Consiglio di amministrazione esprimono “la preoccupazione per le pesantissime conseguenze che da tali atti, ancorché giuridicamente f o n d a t i , scaturirebbero sul piano sociale e sull’azione dell’Ateneo”. Perciò al Rettore e al direttore generale si dà mandato “affinché venga esplorata la

di un tavolo tecnico che veda coinvolto il prefetto, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e il ministro della Pubblica Amministrazione oltre le Istituzioni regionali e nazionali interessate. Tanto al fine di addivenire a possibili soluzioni che – si legge nella mozione consentano il mantenimento degli attuali livelli qualitativi delle prestazioni tecniche e amministrative delle strutture dell’Ateneo, che non possono prescindere dal contributo professionale dei lavoratori interessati dalla vicenda delle Progressioni Economiche Verticali. Ciò in considerazione anche dell’eccezionalità della situazione che potrebbe creare gravi ricadute a livello locale e nazionale, stante il diretto e/o potenziale coinvolgimento di altri Atenei e Amministrazioni pubbliche”.


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Nella provincia di Matera strade “sospese” Fra dissesto, degrado e lavori infiniti, il quadro della viabilità è a tratti preoccupante di Giovanni Martemucci

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a brutta stagione sta lasciando il posto alla primavera ma permangono i problemi della viabilità nella provincia di Matera caratterizzata da arterie martoriate da cronici dissesti o troppo vecchie ed inadeguate al traffico che devono sopportare. Ultimo evento in ordine di tempo è il crollo sabato scorso fa del ponte sull’ex statale 176 Pisticci Scalo-Craco. Non c’è stato nemmeno il tempo di rendere operativa l’ordinanza della Provincia di Matera volata a limitare il traffico pesante lungo la provinciale 176 che il ponte al chilometro 4,150 è crollato. Solo la fortuna ha evitato conseguenze ben più gravi, perché il cedimento strutturale dell’arcata che sorregge la strada in quel punto ha determinato lo sprofondamento di metà carreggiata. Dunque alla fine dell’inverno proviamo a fare un punto della situazione sullo stato di salute delle strade extraurbane e sull’attuazione dei progetti di ammodernamento che interessano i collegamenti con Matera. Sono fermi da oltre un anno i lavori per il completamento della Statale 655 “La Martella - Matera”, il cosiddetto primo tronco che al termine del 2012 avrebbe dovuto unire, definitivamente, le due città: Matera e Foggia. Ovviamente è tutto rimandato. E non è la prima volta che accade visti i tanti stop del cantiere dovuti alle vertenze della ditta appaltatrice Intini. Ad ultimazione dei lavori, se e quando avverrà, questa importante opera, diventerà per Matera e per l’intera area bradanica il primo vero collegamento diretto con le autostrade che si dirigono verso il nord dell’Italia. Intanto che i lavori sono fermi permangono le difficoltà per chi vive al borgo La Martella visto che la strada di collegamento, interessata dal traffico pesante, è diventata un percorso di buche che mina la

sicurezza degli automobilisti i quali giornalmente la percorrono verso Ecopolis o lo storico borgo rurale. I lavori di realizzazione della Ss 655 Bradanica (tronco 1 - lotto La Martella), sono inseriti nel piano degli investimenti Anas 2007-2011 per l’importo complessivo di 90.750.000 euro di cui 19 milioni di euro finanziati dalla Regione Basilicata e 71.750.000 euro finanziati dall’Anas con fondi ordinari. Il progetto prevede uno sviluppo di 11,56 Km; la larghezza della carreggiata sarà di 10.50 metri, con una corsia per senso di marcia, e con un intervallo di velocità di progetto di 60-100 km/h, una pendenza longitudinale massima del 6%. Lungo il tracciato sono previsti quattro svincoli di cui: il primo Matera Centro; il secondo Stazione FS (un terminal che in realtà non esiste…); il terzo zona Paip e, infine, la quarta uscita permetterà di raggiungere l’area industriale di La Martella. Quando i lavori riprenderanno verranno, inoltre, realizzate 8 opere di una certa importanza fra ponti e viadotti, tra cui la più significativa è il ponte gravina, costituito da un impalcato in acciaio del tipo “Corten” della complessiva lunghezza di 140 metri. L’Anas, si è assunta l’onere di investire un importante cifra su questo progetto, accollandosi l’ottanta per cento circa dei costi per aprire un corridoio verso la dorsale adriatica. Intanto sempre sulla Bradanica non si è ancora intervenuti sul viadotto Rifeccia in territorio di Serra del Corvo tra Timmari e Picciano dove, a seguito del nubifragio del primo marzo 2012, un pilone è stato completamente scoperto dalla furia delle acque fino al plinto, cioè la sua base in cemento armato. A scavare attorno al pilone era stato lo scorrere turbolento delle acque provenienti dalla zona di Gravina durante il nubifragio: un vero e proprio solco profondo una quindicina di metri e largo una quarantina.

Il solco passa proprio sotto il ponte Rifeccia e mina la sicurezza della strada. Il pilone è dunque ancora scoperto e potrebbe essere soggetto a movimenti in caso di nuove abbondanti piogge che dilaverebbero ulteriormente la base del grande pilone che sostiene il ponte. Ipotesi del tutto probabile visto che l’inverno non è ancora finito. Sarebbe necessario che la Provincia di Matera (proprietaria della strada) effettui una verifica sulla sicurezza di quel pilone e nel caso fosse necessario intervenga con i lavori di ripristino. Da rivedere, infine, anche la situazione degli svincoli delle statali che interessano Matera città. Ad esempio la rampa che da

La Martella immette sulla Statale 7 è chiusa da anni ma il proprietario della strada (che dovrebbe essere l’Anas) non ne vuol sapere di ripristinarla.

A costituire pericolo sono le strutture deputate alla chiusura: transenne divelte che sono esse stesse un pericolo. Un problema che costringe a

lunghi giri i centinaia di camion diretti a Potenza o verso la zona jonica che giornalmente provengono dalla Bradanica.

Bradanica: i fornitori attendono ancora i pagamenti S

ulla tormentata vicenda del cantiere della strada statale Bradanica, Michele Molinari, presidente della sezione Edili di Confapi Matera e vice presidente nazionale di Confapi Aniem afferma: “Ci era stato promesso che il cantiere avrebbe aperto a settembre 2012; ma fino ad oggi nessuno ha saputo spiegare le vere ragioni del ritardo, al di là di incomprensibili questioni procedurali”. Tuttavia, tenuto conto del prezzo di aggiudicazione dell’appalto, eccessivamente basso, e degli aumenti nel frattempo intervenuti, Molinari si chiede se non sarebbe stato meglio che l’Anas avesse rescisso il contratto con Intini, anziché

avallare un assurdo fitto di ramo d’azienda che, tra l’altro, lascia sospesi i crediti vantati dalle imprese fornitrici verso Intini. “La rescissione del contratto, con un’accurata pianificazione del lavoro, almeno avrebbe dettato tempi certi per la realizzazione di un’opera che la collettività attende da tempo. Pertanto – prosegue il presidente degli Edili di Confapi – a causa del ribasso con cui fu aggiudicata la gara e del mancato pagamento dei fornitori, la ripresa del cantiere è in forse, con il rischio di avere un’altra incompiuta sul nostro territorio”. “È senz’altro fondamentale riaprire il cantiere e far lavorare la manodopera e le

imprese locali – conclude Molinari. Ma non bisogna dimenticarsi di pagare le imprese fornitrici. L’Anas ha in cassa 1,6 milioni di euro per lavori e forniture eseguiti che spettano alle aziende locali, ma che non può erogare a causa del dissesto finanziario di Intini, che a sua volta ha fittato il ramo d’azienda ad Aleandri, senza tuttavia cedere anche i debiti”. Questa situazione, protraendosi nel tempo, sta causando serie difficoltà

di ordine economico e finanziario alle imprese creditrici, mettendo a rischio anche la tenuta dei livelli occupazionali. Il Prefetto Pizzi ha fatto il possibile per trovare una soluzione alla vicenda, ma senza la disponibilità degli attori principali – Anas, Intini e Aleandri - la questione potrà trovare compimento solo nelle aule dei tribunali.


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Via del Popolo: arriva il bar, via i cassonetti Alcuni residenti denunciano poca “par condicio” nell’atteggiamento del Comune di Potenza: spostati i bidoni e persi posti auto di Generoso Galina

E’

un dato di fatto sotto gli occhi di tutti, a Potenza oltre ai negozi “compro oro” e le agenzie di scommesse, le uniche attività commerciali che proliferano sono i bar, se ne aprono un po’ dappertutto. Teoricamente non c’è nessun legame, ma è lampante che i potentini da qualche tempo devono convivere con ricorrenti crisi nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani: una relazione fra l’apertura di un bar e la spazzatura, ce la ritroviamo nel Centro Storico, dove nella piazzetta dedicata al poeta lucano Sinisgalli,

precisamente nella parte sottostante del palazzo INA accessibile da via del Popolo, ha visto l’inaugurazione di un nuovo locale pubblico. Un paio di mesi fa è stato inaugurato un nuovo bar, proprio in Largo Sinisgalli: nulla di anomalo, verrebbe da dire, se contemporaneamente con l’apertura del bar non fossero stati spostati i contenitori della spazzatura da sempre posizionati in via del Popolo, proprio di fronte ai locali che sono stati occupati dal bar. Proprio lo spostamento dei contenitori dei rifiuti ha generato le proteste degli abitanti di via del Popolo, una lettrice di Controsenso ha fatto pervenire una garbata denuncia da cui estrapoliamo alcuni paragrafi. “…l’evento sicuramente più meritevole di attenzione è quello della repentina sparizione dei cassonetti per i rifiuti (normale, carta e vetro) che, sempre nei decenni precedenti, erano presenti in via del Popolo davanti al Largo Sinisgalli, più o meno a metà tra la Tecnica eliografica e il nuovo bar. Tali cassonetti, che erano comodi per gli abitanti del quartiere, sono stati spostati qualche centinaio di metri più

I cassonetti spostati più giù in via del Popolo giù, costringendo i residenti ad allungare il percorso per depositarvi la spazzatura. Ma, oltre a tale disagio, la nuova collocazione toglie posti macchina a quelli, già limitati, del centro storico. Infatti, mentre prima erano collocati in uno spazio che comunque non avrebbe consentito il parcheggio di autovetture, adesso sono posizionati ad occupare parcheggi in striscia blu.” Abbiamo verificato la denuncia della nostra lettrice ed abbiamo accertato, fra l’altro, che lo spiazzo antistante l’uscita delle scale mobili che collegano via del Popolo a Piazza 18 Agosto, riqualificato solo pochi anni fa, presenta il pavimento sconnesso in più parti: due vistose voragini mettono a repentaglio l’incolumità dei passanti, ed abbiamo constatato che

la parte destra del piazzale è stato abbellito con alcune piante, l’ornamento, assai grazioso, fa a pugni con la pavimentazione sconnessa, pare che, effettivamente, il nuovo look di questo spicchio di piazzetta si stato realizzato dai gestori del nuovo bar. In merito allo spostamento dei cassonetti dei rifiuti abbiamo ascoltato il parere di alcuni abitanti e un paio di commercianti. Tutti hanno confermato che i contenitori sono sempre stati posizionati allo spigolo destro della piazzetta senza che nessuno avesse mai lamentato alcunché: averli spostati di circa 200 metri ha creato disagi, soprattutto alle persone anziane, fra l’altro abbiamo verificato che uno dei cassonetti spostati ostruisce un passaggio pedonale. Appaiono quindi non

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C

i sono voluti una ventina di giorni e un po’ di buona volontà da parte degli organi competenti dell’Amministrazione Comunale di Potenza a tamponare la buca e il rischio frana in Via Vespucci, segnalato il 1 febbraio dal sottoscrit-

della città -quale via del Gallitello-, in corrispondenza della galleria che collega la fondovalle con via del Gallitello, appunto. Come sempre lasciamo che a commentare siano le immagini più di ogni altra parola, augurandoci che gesti di questo genere non si replichino più. Giovanni D’Andrea

richiesta del nuovo esercizio, destinato evidentemente ai vip, ed ecco che il Comune si piega e si adatta prescindendo dai diritti di tutti gli altri, che comunque sono cittadini che pagano salato il servizio di ritiro della spazzatura? 2. perché non si reintegrano i posti macchina che sono stati tolti, riducendo il carico e scarico, che viene invece usato impropriamente ma che, essendo giallo, non viene usato dai cittadini rispettosi? 3.perchè non ci ridanno i cassonetti? 4.perchè il Comune non cura il verde pubblico considerato che sono sufficienti poche piante messe da un privato per cambiare il volto a una piazza?”.

Chiusa la buca in Via Vespucci grazie a “Controsenso”

Via del Gallitello: amianto in piena città oi della redazione in questi ultimi anni, abbiamo sottoposto alla vostra attenzione e denunciato svariate situazioni di abbandono del tutto scriteriato da parte dei cittadini di lastre di eternit. Un fenomeno, che sta diventando sempre di più un’abitudine: lasciare lastre di eternit lungo i cassonetti della spazzatura sparsi ovunque, fuori dalla città e ora anche in città. Continuando con il nostro senso civico, purtroppo dobbiamo registrare l’ennesimo abbandono a seguito di una segnalazione, nei pressi di un cassonetto, posto in una zona altamente trafficata e centrale

irrazionali i dubbi che con lo spostamento dei cassonetti si sia voluto “favorire” i gestori del bar, penalizzando però gli abitanti di questo scorcio di Centro Storico, già sfavorito per le tante vicissitudini che da tempo vengono sviscerate sulla stampa locale. Sono, quindi più che legittime le domande che la nostra lettrice rivolge agli Amministratori comunali: “1. perché per la richiesta di uno si penalizzano tanti? Evidentemente il nuovo bar, considerato l’investimento fatto, non poteva consentire che ci fosse un cassonetto nei paraggi. Possibile che ci fosse tanto disturbo? E la yogurteria, che d’estate mette i tavoli fuori, è frequentate solo da persone di serie b, che non meritano altrettanto rispetto? E’ bastata una

to e pubblicato sul settimanale Controsenso del 2 Febbraio 2013. Ai tecnici comunali e a Michele Telesca e al sindaco della città Vito Santarsiero, va il mio grazie abbinato a quello dei cittadini residenti di Via Vespucci perché eliminate le

transenne si è liberato anche uno spazio utile per parcheggiare le automobili. Cav. Francesco Fanì


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2 Marzo 2013

A Pisticci “zero rifiuti” nelle scuole

isticci zero rifiuti é nelle scuole, con l’attività “Zero Rifiuti in Condotta!” di formazione e sensibilizzazione, per imparare a fare la raccolta differenziata insieme, con semplicità e divertimento. L’obiettivo é far si che tutti gli studenti comprendano il funzionamento ed i vantaggi della raccolta differenziata, divenendo poi ambasciatori di questa buona pratica in famiglia, nel proprio gruppo di amici e nelle varie attività extrascolastiche. Bianco, blu e giallo sono i colori che identificano i contenitori per la raccolta differenziata di cui ogni classe è stata e sarà dotata durante il proseguimento delle attività di sensibilizzazione ed informazione, contenitori in cui i ragazzi potranno conferire plastica, carta, vetro e allumino, che producono a scuola separandoli in maniera corretta. Dopo essere stati pesati, i rifiuti differenziati saranno raccolti in un isola ecologica comune ed ubicata all’interno della scuola ed i dati trasmessi ai responsabili

ontrosenso

CONTROSENSO SCUOLA

del progetto “Pisticci Zero Rifiuti” per l’elaborazione. Dopo gli incontri con le venti classi dell’Istituto Agrario di Marconia, é la volta del Polivalente a Pisticci e progressivamente di tutte le 140 classi degli istituti scolastici presenti sul territorio, secondo un programma definito di volta in volta in conformità con gli impegni del corpo docenti e dei dirigenti scolastici, senza interferire con lo svolgimento dei programmi didattici. La collaborazione con i dirigenti , gli insegnanti, il personale scolastico è notevole ed i riscontri con gli studenti sono molto positivi; durante gli incontri vengono fornite informazioni su come riconoscere e separare correttamente gli imballaggi dei vari materiali, smaltire correttamente gli oli esausti, i rifiuti ingombranti, i raee (televisori, frigoriferi, pc,...) e quelli urbani pericolosi, come pile, lampadine esauste e farmaci scaduti). Il tutto con l’ausilio di presentazioni power point, immagini e video e supporti grazie ai

quali i ragazzi toccano con mano esempi di oggetti di uso comune differenziabili. Quando ci si disfa di un oggetto o di un imballaggio di uso quotidiano l’alternativa é duplice: deporli nel cassonetto dell’indifferenziato e quindi ad un ciclo poco virtuoso, o al nelle campane stradali permettendo cosi ai rifiuti di avere una seconda vita, recuperando le materie prime e salvaguardando l’ambiente. Separare i rifiuti é un semplice gesto che può fare tanto. É molto importante però fare correttamente la raccolta differenziata, imparando per esempio a riconoscere i “falsi amici”: gli specchi con il vetro, gli scontrini, i fazzolettini di carta ed i cartoni della la pizza con la carta, ecc. Ciascun cittadino deve farsi promotore della raccolta differenziata, acquisirla come “buona pratica” ed essere

Basilicata

Al “Quinto Orazio Flacco” di Venosa un convengo sulla lotta ai tumori I

collaborativo, conferendo i rifiuti riciclabili nelle isole ecologiche ed utilizzando il servizio a chiamata gratuito 800.615.622 per il ritiro dei rifiuti ingombranti, elettrici ed elettronici in attesa che si passi al servizio di raccolta porta a porta in corso di attuazione. L’invito è inoltre quello di utilizzare internet per approfondire l’argomento raccolta differenziata collegandosi al sito internet www.pisticcizerorifiuti.com e a seguire gli aggiornamenti di Pisticci Zero Rifiuti sui social network facebook e twitter.

l Lions Club Vulture, presieduto dall’avv. Aldo Sinisi nella mattinata del 2 marzo nell’aula magna dell’I.I.S.S. “Quinto Orazio Flacco”a partire dalle ore 11 promuove un convegno dal titolo: “ La lotta contro i tumori si vince con la cultura”. Il programma della giornata, che vedrà coinvolti gli studenti dei Licei di Venosa, prevede, dopo i saluti della Prof.ssa Mimma Carlomagno, dirigente scolastico del “Quinto Orazio Flacco” di Venosa e del presidente Lions Club Vulture, Avv. Aldo Sinisi, la relazione della Dott.ssa Alba Capobianco, coordinatore Regione Basilicata “progetto Martina”. Le conclusioni saranno affidate al Dott. Pasquale Covella, dirigente scolastico emerito. Gli obiettivi del Progetto Martina sono di informare i giovani sulle modalità di lotta ai tumori,

sulla possibilità di evitarne alcuni, sulla opportunità della diagnosi tempestiva, sulla necessità di impegnarsi in prima persona e di dare tranquillità attraverso lezioni contro il silenzio. “Questi incontri-riferiscono gli addetti ai lavoriserviranno a far acquisire ai giovani informazioni corrette, a sensibilizzare e motivare, a cambiare alcuni comportamenti di vita, relativi alla corretta alimentazione e agli effetti negativi dell’uso di alcol, fumo, droga.Solo investendo sui giovani e sulla cultura si possono modificare in meglio gli stili di vita”. Lorenzo Zolfo

Dott.ssa Francesca Genzano

U

na delle poche occasioni in cui il capoluogo lucano diventa un luogo d’attrattiva culturale di livello nazionale ed internazionale: il 2 marzo prossimo, da Parigi, arriverà a Potenza la prof.ssa Jacqueline Morineau, una delle maggiori rappresentanti al mondo per la mediazione dei conflitti e per la formazione alla mediazione penale. L’arrivo della Morineau coincide con l’inizio della seconda edizione del master in “Mediazione Umanistica dei Conflitti e Mediazione Familiare”, organizzato e gestito dallo Studio IRIS srl Centro di Formazione e Mediazione dei Conflitti di Potenza. Un master unico nel suo genere, fortemente innovativo e professionalizzante, che offre ai partecipanti la preziosa possibilità di conseguire 2 titoli con

un unico percorso formativoesperienziale di altissimo livello: Mediatore Umanistico dei Conflitti (in ambito penale, familiare, sociale, culturale, scolastico) e Mediatore Familiare. La metodologia didattica proposta è fortemente innovativa ed interattiva: coinvolge tutte le discipline umanistiche, compresa la poesia, le arti creative e le scienze sociali, ed è resa ancor più preziosa dai nuovi spazi di progettazione partecipata e gestione eticaestetica del cambiamento sviluppati dalla dott.ssa Francesca Genzano, progettista e direttore scientifico e didattico del Master, poeta, formatore, mediatore familiare ed umanistico dei conflitti. Ma chi è il mediatore? E in particolare, chi è il mediatore umanistico dei conflitti e il mediatore familiare? Una figura professionale ancora poco nota al grande pubblico, ma che in futuro conoscerà di sicuro una grande diffusione. A rispondere è la dott.ssa Francesca Genzano, ideatrice dell’innovativa metodologia formativa e di gestione etica dei conflitti: “Quella del mediatore è una professione eclettica, che, oggi più che mai, ha urgente bisogno di una qualificata formazione post lauream; per diventarlo è indispensabile un percorso personale che accompagni quello professionale, un cammino di ricerca-azione sull’Essere e sul Fare il Mediatore, che consenta di acquisire specifiche competenze relazionali, economico-giuridico e di

gestione costruttiva e creativa del conflitto, per poter accompagnare le persone verso un sano cambiamento ed una rigenerazione della relazione con sé stessi e con l›altro. Interdisciplinarità, innovazione e creatività caratterizzano l›intero percorso formativo, nel rispetto della centralità del metodo umanistico della Prof.ssa Morineau e dei percorsi creativi di gestione etica del cambiamento. La promozione di percorsi di Etica Trasformativa in particolare nello spazio della Giustizia Riparativa ha uno spessore etico-valoriale che affonda le proprie radici proprio nel percorso di mediazione e che promuove le buone pratiche di testimonianza e di condivisione di spazi sociali, progettuali ed educativi orientati all›educazione alla non violenza. Il Mediatore umanistico può operare in ambito penale, familiare, culturale, sociale,scolastico. E’ un peacebuilder creativo, cioè un costruttore di pace attraverso l’Arte,che è in sé mediazione pura. Possono accedere al Master tutti i laureati in materie umanistiche (anche con laurea triennale) o laureandi che conseguiranno il titolo di laurea entro Luglio 2013. Possono accedere al Master, frequentando il solo 1° Anno Accademico, tutti i mediatori familiari che hanno già conseguito il titolo a seguito di Master o Corso accreditato dall’A.I.Me.F. o riconosciuto dal Forum Europeo Ricerca e Formazione in Mediazione Familiare, e che vogliono

approfondire la formazione professionale secondo l’approccio della mediazione umanistica di J. Morineau. Per ciò che concerne strettamente la didattica del master “I corsisti, attraverso lo studio e la sperimentazione dei metodi operativi proposti, e l’approfondimento delle buone pratiche di mediazione” – spiega la dott.ssa Francesca Genzano – “avranno la possibilità di acquisire le virtù, le conoscenze e competenze specifiche del mediatore, per imparare ad accogliere e trasformare il conflitto. Lo spazio valoriale e pedagogico che il mediatore umanistico-creativo può offrire al territorio ma soprattutto alla Giustizia Riparativa adempie ad una duplice funzione: consente di perseguire l’obiettivo pedagogico nel campo della giurisdizione penale e, nel contempo, favorisce una più ampia pacificazione sociale tra le persone, promuovendo il valore della testimonianza e la motivazione al cambiamento. Il tempo poetico-teatrale nello spazio della Mediazione offerto dall’approccio di Etica Trasformativa che ho sviluppato negli ultimi anni rappresenta ed offre l’opportunità di una permanente ricerca-azione per la trasformazione del conflitto, finalizzata a promuovere il lavoro sull’Essere-Saper Essere-Saper Fare, la consapevolezza e la responsabilità, il riconoscimento reciproco, la rigenerazione dei legami di coesistenza umana, le buone pratiche, il rafforzamento della pace sociale e della sicurez-

za”. Il vero fiore all’occhiello dello Studio IRIS, ubicato a Potenza in Viale dell’Ateneo Lucano 3, nonché principale supporto formativo ed operativo è rappresentato dal “Giardino dell’Arte della Mediazione”, innovativo spazio per la gestione etica del cambiamento e la formazione esperienziale, uno spazio etico-estetico di testimonianza per la mediazione umanistica dei conflitti. Il progetto nasce dalla passione della Dott.ssa Francesca per la Poesia, la Filosofia Zen, il Teatro, l’Arte e la Mediazione, e da una ricerca pluriennale sulla Mediazione Umanistica dei Conflitti, sul valore della testimonianza e la gestione etica del cambiamento. La Mediazione Umanistica dei Conflitti proposta dalla Prof.ssa Jacqueline Morineau (ideatrice del metodo umanistico e fondatrice nel 1984 del CMFM - Centre de Médiation et de Formation à la Médiation presso la Procura di Parigi) rappresenta un vero progetto sociale per la promozione di una cultura della pace nel mondo. La Dott.ssa Francesca Genzano collabora da anni come mediatore e formatore con la Prof.ssa Morineau ed ha sviluppato, tra ricerca, sperimentazione creativa e lavoro sul campo, soprattutto in ambito familiare e penale, una metodologia formativa e di intervento innovativa, arricchendo il metodo umanistico di strumenti creativi e nuovi percorsi orientati all’ etica trasformativa. Uno spazio eticoestetico per la Mediazione Umanistica dei Conflitti e la

“Informazione pubblicitaria”

A Potenza seconda edizione del Master in “Mediazione Umanistica dei Conflitti e Mediazione Familiare”

gestione etica del cambiamento, ha l’obiettivo di offrire al territorio, a formatori, professionisti, artisti e mediatori dei conflitti in particolare, uno spazio di ricerca-azione, confronto, crescita artistico-culturale e divulgazione di una cultura del riconoscimento, del BenEssere e della creatività. Il progetto è una ricerca-azione sulla dimensione etico-trasformativa della Mediazione Umanistica dei Conflitti e sulla gestione etica del cambiamento; intende realizzare uno spazio privilegiato ed innovativo per la diffusione di un modello culturale che promuova rispetto, autenticità, riconoscimento, innovazione creativa, appartenenza e condivisione, che rigeneri legami e liberi creatività. La prospettiva futuro-centrica della logica mediativa delinea, cre-attivamente spazi culturali fruibili, etici e sostenibili. E’ il primo progetto italiano di creazione di uno spazio eticoestetico delle opportunità, sui sentieri dell’Arte, del Teatro, della Poesia, della Letteratura, della cultura umanistica (attraverso la riscoperta del mondo classico greco e latino) e della nostra storia, per promuovere autenticità (verso sé stesso e verso l’altro), dimensione etica ed educazione alla pace. Per maggiori info si rimanda al sito www.mediazioneiris. com Adelfio Liviani


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2 Marzo 2013

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

ontrosenso Basilicata

CHANGE YOUR SMILE: 10 motivi per sorridere bene

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rmai lo diciamo da molto tempo, tante cose sono cambiate negli ultimi 30 anni nel mondo dell’odontoiatria e della medicina estetica. Nuovi materiali e nuove tecniche hanno reso migliori i sorrisi grazie a pratiche meno invasive e molto più gradevoli. I progressi tecnologici hanno permesso un cambio drastico nel modo di intendere il sorriso bello. Anche il modo di comunicare le innovazioni è cambiato divenendo sempre più efficiente e più efficace. Lo specialista oggi è in grado di offrire le migliori soluzioni possibili e, soprattutto, conformi con il profilo del paziente. Sono tanti i metodi, le tecniche che oggi ci permettono di ottenere “il sorriso ideale”, quello a cui tutti noi aspiriamo per vivere meglio con noi stessi, ma anche con gli altri. Si proprio cosi perché, ricordiamolo, il nostro sorriso (l’armonia della nostra bocca) è il nostro biglietto da visita e curarlo, renderlo migliore garantisce, di conseguenza, anche un miglioramento del nostro stato di benessere sia funzionale che psicologico. Allora ecco che diventa utile elencare qui di seguito 10 motivi (o pratiche) per sorridere bene: 1. C H I R U R G I A ORTODONTICA Il campo della chirurgia orale è assai vasto e spazia dal più vecchio degli interventi, l’estrazione dentaria, fino alla più innovative tecniche di chirurgia ricostruttiva ossea. L’obiettivo della chirurgia è la correzione di una ampia varietà di anomalie delle mascelle e della faccia producendo oltre alla correzione della malocclusione anche favorevoli cambiamenti estetici e altri benefici: la masticazione, la respirazione e la parola risultano spesso migliorati. Le persone che possono beneficiarne sono quelle che hanno una masticazione scorretta o quelle con le arcate dentarie malposizionate per squilibri della crescita delle mascelle (mascellare superiore o maxilla e mascellare inferiore o mandibola). Prima di iniziare ogni trattamento è bene avere una consultazione con il chirurgo per avere tutte le informazioni pertinenti la terapia completa che di solito comprende: ortodonzia preparatoria (da 6 mesi a 1 anno), intervento chirurgico e periodo della guarigione (1-2 mesi), ortodonzia di finitura (3-6 mesi). Nella prima visita

verranno fatte radiografie, foto e modelli della dentatura, inoltre verrà raccolta una personale storia clinica per evidenziare problemi che possano interferire con la chirurgia o con l’anestesia. MICROCHIRURGIA ORTODONTICA E’ una tecnica microchirurgica che permette di abbreviare notevolmente la durata dei trattamenti ortodontici dell’adulto, evitando le complicanze come il riassorbimento radicolare ed i danni al legamento parodontale. Dopo l’apertura di un lembo mucoperiostale vengono praticate delle incisioni a livello della corticale ossea in corrispondenza delle radici degli elementi dentari. Questo permette un movimento corporeo dell’elemento dentario che si manifesta in parte a livello delle basi ossee. Ciò significa la possibilità di movimenti più ampi e rapidi con minor carico tensivo/ compressivo sul legamento parodontale e ridotti rischi di lesioni e rizalisi. Alcuni studi hanno dimostrato che il movimento ortodontico con l’ausilio della microchirurgia risulta più rapido dal 40 al 60 %. Si possono applicare forze ortodontiche fino a 500gr in sicurezza e concludere molti trattamenti di allineamento semplice in tempi compresi fra i due e quattro mesi. 2. INTARSIO Un intarsio è un restauro che viene cementato sulla parte masticante di un dente, e in genere si parla di denti premolari o molari; esso consente di proteggere la struttura dentale sana residua e di ristrutturare con risultati molto buoni dal punto di vista dell’estetica e dell’attività di masticazione anche porzioni di dente piuttosto vaste. Rappresentano un’importante scelta alternativa rispetto alle otturazioni là dove esistano denti danneggiati da carie o da eccessivo consumo. La tecnica degli intarsi era, fino a qualche anno fa, limitata all’uso dell’oro, ma ora l’utilizzo di materiali dello stesso colore del dente conferisce ai restauri con intarsi ottimi risultati estetici. Negli intarsi in ceramica il colore viene scelto in base a quello del dente da restaurare e dei denti vicini in modo da avere un effetto molto naturale. Nella fase di preparazione il dente subisce un intervento tale per cui viene rimossa la porzione danneggiata, ed esso viene modellato in modo tale da poter ricevere l’intarsio, che verrà preparato in laboratorio sulla base di un’impronta da cui si ottiene un modello in gesso che permette agli odontotecnici di costruire l’intarsio medesimo. 3. FACCETTA Le faccette sono dei sottili gusci di ceramica o di altro materiale dello stesso colore dei

denti naturali, che vengono cementati sui denti anteriori e ne ricoprono la parte frontale. Esse vengono modellate in laboratorio, seguendo l’impronta del dente. I motivi per cui vengono consigliate possono essere: - mascherare spazi tra i denti, macchie permanenti, difetti dello smalto; - correggere piccole irregolarità ortodontiche; - rivestire denti anteriori scheggiati o consumati. Il risultato estetico risulta nella maggior parte dei casi molto soddisfacente. Le faccette possono essere di ceramica o di resine composite. Le faccette in ceramica hanno un aspetto molto simile a quello dei denti naturali e mantengono nel tempo colore e lucentezza iniziali. Il colore scelto sarà il più simile a quello degli altri denti presenti in bocca. 4. CORONA La corona o capsula è un restauro che ha lo scopo di rinforzare e di migliorare l’ estetica del dente che avvolge. Dal Medical Dental Project viene spesso utilizzato il sistema 3D, stiamo parlando di un esclusivo processo completamente digitalizzato per la realizzazione di componenti protesiche individuali, sia per la sostituzione di un dente che di più denti. E’ una tecnologia che permette di progettare al computer in modo individuale le sovrastrutture dentali e di produrre con materiali biocompatibili (Zirconia o Titanio) con una precisione elevatissima. Per costruire una corona si inizia con la rimozione della parte di dente esterna, creando lo spazio necessario alla stessa. Quindi si prende un’ impronta per fornire un modello al laboratorio che la costruirà. Successivamente, in attesa del dente definitivo,

al paziente viene applicata una corona provvisoria in resina acrilica affinché la gengiva e il dente ridotto non subiscano modifiche. Se per ragioni estetiche si desideri modificare la lunghezza o la forma del dente, la corona provvisoria permetterà al paziente di vedersi e di decidere. Oggi, oltre alle tradizionali corone metalloceramica e alle corone ororesina, si utilizzano corone che vengono sviluppate con sistemi Cad-Cam a lettura tridimensionale attraverso un sofisticato Scanner il quale trasferisce le immagini ricavate ad un “mega cervello” che costruisce esattamente la corona nei minimi particolari, in Zirconio, per poi essere completata nella sua forma di dente con della ceramica dentale. 5. I M P I A N T O SINGOLO L’ impianto dentale è una protesi di nuova concezione realizzata in titanio, il materiale migliore per sostituire un dente. Infatti il titanio, biocompatibile e molto resistente, è il materiale utilizzato principalmente nell’industria protesica. La “radice” dell’impianto, una volta inserita con un piccolo intervento chirurgico in ambulatorio, viene completamente inglobata dal tessuto osseo fino ad integrarsi in maniera definitiva con lo stesso. Grazie alla biocompatibilità del titanio gli interventi di implantologia hanno una percentuale di riuscita prossima al 100% con un mantenimento di diversi anni senza problemi. In tal caso è possibile rimuovere l’impianto procedendo con la sostituzione delle parti in titanio. Infezioni o eventi traumatici possono pregiudicare l’impianto anche dopo la guargione.

Perciò è interesse del paziente sottoporsi ad una verifica periodica dello stato dell’impianto dentale e curare rigorosamente la propria igiene dentale. Una corretta prevenzione e adeguati controlli con eventuale pulizia dentale professionale sono indispensabili per un efficace mantenimento degli impianti dentali. I controlli permettono al dentista implantologo di verificare lo stato di salute degli impianti (oltre che lo stato di salute orale del paziente) e di intervenire tempestivamente qualora fosse necessario; la corretta prevenzione effettuata dal paziente prevede una scrupolosa igiene orale e l’adozione di uno stile di vita e di un regime alimentare sano (che eviti ad esempio l’abuso di alcolici e il consumo smodato di cibi ad alto contenuto di zuccheri) al fine di limitare il più possibile l’accumularsi della placca. 6. PONTE Un ponte dentale è una struttura protesica fissa che serve a sostituire uno o più denti nel caso in cui il dentista decida di evitare impianti ossei. Si tratta di una struttura metallica rivestita di una ceramica o composito. Un ponte tradizionale viene realizzato creando una corona dentale per ogni dente su entrambi i lati dello spazio vuoto, che viene riempito da denti artificiali. Come regola generale è preferibile sostituire un elemento dentale con un protesi fissa (ponte fisso) rispetto una rimovibile (ponte mobile). 7. I M P I A N T I MULTIPLI I vantaggi dell’implantologia multipla sono: Minore traumaticità ed invasività per il paziente grazie all’assenza di incisioni e scopertura delle gengive che sono causa di ematomi ed edemi post-operatori; Carico Immediato con consegna di una protesi provvisoria fissa lo stesso giorno dell’inserimento degli impianti, senza lunghi periodi d’attesa prima dell’uso degli impianti; Abbattimento dei costi di circa il 30% con conseguente possibilità di offrire al paziente un costo notevolmente inferiore, rendendo quindi le tecniche implantari più fruibili da un maggior numero di persone. Gli interventi di implantologia orale sono oggi realmente poco invasivi, possono essere eseguiti quasi sempre in ambito ambulatoriale (seduti alla poltrona) a meno di gravi problemi di salute generale del paziente. L’intervento è assolutamente indolore ed anche nel postoperatorio generalmente il paziente riferisce solo qualche piccolo indolenzimento per 2-3 giorni (controllabile con un comune antidolorifico). 8. BONDING

Detta anche tecnica adesiva in resina composita è una procedura di odontoiatria cosmetica che permette di fare bellissimi miglioramenti per il vostro sorriso. La resina composita è miscelata in diverse colorazioni e traslucenze così che può adattarsi alle diverse sfumature di colore dei denti soprattutto se utilizzata con le capacità artistiche dello specialista che le esegue. Può essere utilizzata per chiudere spazi dentali (diastemi), riempire piccole cavità, eliminare macchie, riparare scheggiature dello smalto o piccole fratture dei denti anteriori. Una blanda soluzione di acido fosforico viene applicata sulla superficie dentale in modo da creare una microscopica ruvidità nello smalto, queste ruvidità permettono all’adesivo di “aggrapparsi” meglio alla struttura dentale. La resina composita viene infine posizionata in strati sottilissimi sul dente e viene fatta indurire in pochi secondi con l’ausilio di una sorgente luminosa. Alla fine della stratificazione della resina composita la nuova superficie viene prima levigata e poi lucidata con l’ausilio di speciali paste e mini spazzole rotanti. 9. BRACKET È la soluzione più rapida, estetica ed invisibile presente sul mercato. Trattasi di un sistema innovativo che utilizza un unico e solo allineatore trasparente per correggere rapidamente , nel giro di pochi mesi il problema. La caratteristica che rende unico questo allineatore è la presenza di brackets, i quali non sono posizionati o incollati sui denti , come nelle metodiche ortodontiche classiche ma sono messi su una mascherina trasparente rimovibile. Il suo punto di forza che accelera i tempi di trattamento ed il suo sapore di novità è proprio la giusta combinazione fra i vantaggi delle normali tecniche multibrackets con archi di memoria elevata, e la comodità di poter essere rimosso durante i pasti e in tutte quelle situazioni caratterizzate da particolari esigenze estetiche. Come tutti gli allineatori invisibili, rispetta il principio di utilizzo di forze leggere e prestabilite, spostando progressivamente gli elementi dentari verso la posizione desiderata. L’apparecchio si può togliere per dare la possibilità al paziente di rispettare le normali manovre di igiene orale, essendo rimovibile è anche molto semplice mantenerlo pulito. Per questo motivo riducono notevolmente i livelli di disagio mantenendo l’estrema efficienza delle apparecchiature tradizionali. Un’affascinante combinazione di estetica, funzione e praticità per avere un sorriso sano ed attraente, nonostante la terapia ortodontica.


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17 Il San Carlo rinnova l’accordo con il Policlinico di Verona Basilicata

2 Marzo 2013

Il costituito “Team Pancreas” si conferma gruppo poliedrico ed efficiente nella cura delle patologie neoplastiche pancreatiche Claudio Bassi e Roberto Sal- la parte pratica è un passaggio comunicare, siamo specia- operare in senso trasversale. controllo, sono passi strategici di Virginia Cortese

L

o scorso 28 febbraio presso la Direzione Generale del San Carlo si è tenuta una conferenza stampa indetta dal Direttore Generale Maruggi alla quale hanno preso parte oltre al dg, il direttore sanitario Mandarino, il dott. Nicola D’Alessandro, direttore dell’UOC Chirurgia Generale e coordinatore del gruppo di lavoro interdisciplinare appositamente costituito (Team Pancreas), composto da medici internisti, radiologi, chirurghi, oncologi, anatomopatologi, endoscopisti, radioterapisti e genetisti, il dott. Bilancia, direttore dell’UO Oncologia medica del San Carlo e i professori Bassi e Salvia del Policlinico Rossi di Verona. Scopo dell’incontro la comunicazione del rinnovo dell’accordo tra le strutture. “Dopo i risultati soddisfacenti ottenuti in seguito alla presentazione del progetto Cosmos II, (sono circa 300 i cittadini che hanno già chiesto di sottoporsi allo screening previsto dallo studio osservazionale), siamo ben lieti di testimoniare oggi la rinnovata fiducia e sinergia con il cosiddetto Team pancreas, costruito in collaborazione con il Policlinico G.B. Rossi di Verona. Ho avuto il piacere e la fortuna – ha continuato il dg Maruggi- di conoscere personalmente, in tale occasione, i professori

via che coordinano la sezione dell’ospedale veronese che insieme a noi si occupa, nella fattispecie, delle patologie pancreatiche.” Un iter particolarmente importante. “I motivi sono essenzialmente due: non esistono centri come quelli di Verona che apportano una tale casistica che in ogni caso andrà implementata. Da soli si può fare ben poco, riteniamo; con il professor Bassi e i suoi colleghi c’è una convergenza di interessi e la valutazione della particolare utilità nel coadiuvarsi.” “Gli accordi operativi si fondano su un piano paritario. Bassi e Salvia sono con noi da due giorni e sono stati fattivamente in sala operatoria;

essenziale. I team si confrontano con cadenza stretta, in videoconferenza, si scambiano dati e discutono ed esaminano i casi. Il San Carlo è di notevoli dimensioni ma ospita altresì professionisti di spessore: un pregio sia per quanto concerne le risorse umane che tecnologiche. Ci piace pensare di essere attrattivi per i lucani e per chi ci è intorno; è vero, oltretutto, che da Roma in giù non ci sono Aziende ospedaliere con tale specializzazione. Seguiamo due linee, una interna (investimenti cospicui e costanti, avendo i conti in regola) e una esterna (siamo ben inseriti all’interno di comunità scientifiche di rilievo, siamo una struttura aperta e che intende sempre meglio

lizzati ed efficienti, abbiamo la ferma volontà di scegliere sempre il meglio). Per noi è fondamentale ripartire con Verona.” Il professor Bassi ha sottolineato: “Ringrazio pubblicamente per l’ospitalità ricevuta. Ho trovato delle sale operatorie d’avanguardia e non c’è perbenismo nell’affermazione. Trovo molto efficace il livello di comunicazione e la gestione telematica delle cartelle cliniche (garantiscono sicurezza ai pazienti e notevole risparmio economico). Strutture e cultura comune sono punti cardine per me e i miei colleghi. È indiscutibile che il Veneto abbia una certa tradizione in materia, ma vorrei sfatare il mito che al Sud non sia possibile

È possibile, eccome! E con grandi obiettivi, già portati a casa. Perché, ci si chiederà, un ospedale con grandi numeri collabora con un’azienda di più piccole dimensioni? Semplice. La centralità è il paziente. Abbiamo bisogno di sostegno perché possano ridursi i viaggi della speranza e vogliamo dimostrare che i follow up possono essere comunicati alternativamente ed essere al contempo efficaci. Lo facciamo anche perché questa è la nostra vocazione precipua, in ottemperanza del principio della trasmissione reciproca del sapere: abbiamo interesse nel comprendere se le soluzioni sono riproducibili e applicabili. Confrontarsi, analizzare diagnosi, terapia e

per rendere la prestazione eccellente e personalizzata. Vogliamo rimarcare fermamente che non è nostra intenzione colonizzare, ma rendere i processi dinamici e potenziare la “ricerca di base”: studiare e scoprire i differenti destini, attraverso il genoma.” Il dottor D’Alessandro e il dottor Bilancia hanno concluso: “Fare gruppo è un’esigenza irrinunciabile e nel team multidisciplinare c’è molto personale che lavora dietro le quinte e che merita i nostri ringraziamenti. Si tratta di una patologia d’impatto che è annoverabile come quarta causa principale di morte, per questo è fondamentale continuare a “camminare” insieme. Lo scorso anno siamo intervenuti su 16 persone il cui pancreas era sede di neoplasia e 3 di questi pazienti venivano da fuori regione. Sono numeri su cui invitiamo a riflettere. In uno studio pubblicato nel 2011 sulla rivista scientifica New England Journal of Medecine si è evidenziato che il tasso di mortalità dopo l’intervento di chirurgia pancreatica è maggiore in centri a “basso volume” di chirurgia pancreatica rispetto ai centri ad “alto volume” (centri che eseguono ameno 16 interventi annui). Sono meno di 20 in Italia gli ospedali in Italia che effettuano più di 13 interventi/anno per rimozione di neoplasia pancreatica maligna.”

Un momento della conferenza stampa

Stress e osteopatia

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o stress di natura psicologica o emotiva è in grado di produrre notevoli cambiamenti nel sistema muscoloscheletrico, influenzando profondamente il funzionamento complessivo del corpo. Tutti i cambiamenti emotivi si riflettono nei tessuti molli. Perché una persona sviluppa un’ulcera, un’altra il diabete ed un’altra ancora la pressione alta? Tutte queste condizioni possono essere il risultato apparente di schemi di stress simili. E’ evidente, quindi, che i fattori di stress non determinano la risposta del corpo. L’individualità della persona è il fattore determinante per stabilire quali aspetti del corpo si adatteranno o reagiranno

in risposta a qualsiasi stimolo o stress. La malattia, in ultima analisi, è il fallimento di adattarsi o far fronte alle richieste fatte al corpo dall’ambiente totale in cui una persona vive. Se i fattori di stress sono costanti o ripetuti frequentemente, e non c’è rilascio dell’accumulo di tensione, possono manifestarsi una varietà di sintomi, tra cui vertigini, dolori e rigidità muscolare, cefalea, disturbi della vista, ipertensione, problemi circolatori e cardiaci, difficoltà respiratorie, tra cui asma e allergie, palpitazioni, disturbi digestivi, tra cui ulcere, difficoltà di deglutizione, disturbi della glicemia (alta o bassa), mal di schiena, disturbi della pelle, disturbi intestinali(stipsi o colite), difficoltà sessuali etc. Tutti questi disturbi possono derivare da altre cause, naturalmente, ma spesso compaiono quando vi è una prolungata esposizione allo stress. Fattori di stress nocivi spesso rientrano in categoria quali difficili rapporti personali, pressione eccessiva a causa di scadenze e dei fattori di tempo, ansia finanziaria, incapacità di comunicare sentimenti, problemi di personalità (sicurezza di sé), incapacità di concentrarsi e vivere nel presente (il futuro o il passato dominano), drammatici cambiamenti di stile di vita etc. Sindrome Generale di Adattamento

Quando lo stress è prolungato o ripetuto frequentemente possono avere inizio una serie di cambiamenti che fanno parte di ciò che è conosciuta come la Sindrome Generale di Adattamento(SGA). Inizialmente i meccanismi di autoregolazione del corpo, che mantengono l’equilibrio interno o omeostasi, affrontano in modo adeguato gli episodi costanti di eccitazione, con tutti i cambiamenti che questi richiedono. Dopo mesi o anni però, la capacità del corpo di adattarsi o affrontare adeguatamente sarà compromessa. Inizia così uno squilibrio e una rottura degli equilibri interni, subentra così la fase di esaurimento della SGA prendendo il posto della fase di adattamento. Questo è quando i sintomi diventano evidenti e spiacevoli. A seconda delle caratteristiche molto personali e individuali, il modo in cui questa fase di esaurimento si manifesta può variare. I segni di stress si manifestano, e qualsiasi cosa, da insonnia all’asma, ad alta pressione del sangue, fino ad esaurimento o depressione o presenza di ulcere può comparire. Se il trattamento in questa fase ha uno scopo sintomatico allora ci si può aspettare ben poco. L’unica vera speranza è quella di affrontare le cause e questo coinvolge sia il fattore di stress, sia il corpo e la mente

dell’individuo. Questo è il concetto olistico che permea la “ guarigione naturale” in generale e l’osteopatia in particolare. Se il trattamento è palliativo dovrebbe essere previsto un analogo risultato finale, anche se i sintomi potrebbero essere resi più sopportabili per un po’. Se, tuttavia, viene trattato il “quadro totale”, c’è speranza di recupero per una salute ottimale. Nel trattare lo stress bisogna porre attenzione a tutti gli aspetti. In primo luogo lo stile di vita dell’individuo richiede una revisione. Quanto riposo? Rilassamento? La dieta è equilibrata e include una quantità adeguata di nutrienti vitali? Disfunzione Vertebrale Cosa è che determina la “rottura” di una parte del corpo sotto uno stress prolungato? Ci sono certamente tendenze ereditarie e questo deve essere tenuto presente. C’è un altro “ organizzatore chiave” all’interno del corpo al quale la professione osteopatica, in particolare, presta molta attenzione. Questo è il sistema nervoso ed il ruolo della disfunzione vertebrale i quali incidono sul modo in cui si manifestano particolari modelli di malattia. Ricerche approfondite hanno stabilito che esistono nella maggior parte delle colonne vertebrali delle persone aree o segmenti che sono anormali in almeno uno

di questi modi: queste aree possono essere ipersensibili alla pressione; limitate nella mobilità o asimmetriche. Tali cambiamenti sono comuni anche in persone apparentemente sane. Queste zone sono anormali nel grado di tensione o di tono a livello dei tessuti molli locali ed i nervi in questa zona rispondono in maniera anomala a qualsiasi stimolo. Alcune delle cellule nervose che si occupano dei messaggi sensitivi o della funzione autonoma o della funzione volontaria saranno in uno stato di ipereccitabilità cronica. In altre parole esse reagiranno più rapidamente, più intensamente e più a lungo di quanto dovrebbero, anche a un lieve stimolo di qualsiasi tipo. Se lo stress fa parte della vita dell’individuo allora la presenza nella colonna vertebrale di tali aree è la regola piuttosto che l’eccezione. Questo causerà una reazione eccessiva, in maniera cronica, e il risultato finale sarà che l’organo bersaglio o sistema risulterà anormale nella sua funzione. Nel corso del tempo questo si tradurrà in un danno ed in una disfunzione dell’organo colpito con turbamento dell’economia dell’intero corpo. I metodi osteopatici consentono agli operatori di individuare rapidamente le zone disfunzionali. La manipolazione osteopatica della colonna vertebrale e

dei tessuti molli (ad esempio tecniche neuro-muscolari) possono spesso normalizzare queste zone, ma in casi cronici protratti nel tempo può essere possibile solo un miglioramento limitato. Tutti i fattori controllabili dentro e fuori la persona dovrebbero essere la preoccupazione di chi la sta trattando. Bisogna tener conto dello stile di vita e della personalità dell’individuo. Dopo aver bilanciato i fattori evidenti (sonno, rilassamento,esercizio, dieta, etc) rimane ancora la normalizzazione della componente biomeccanica del corpo, il sistema muscolo-scheletrico in generale e in particolare la colonna vertebrale. Lo stress può essere visto come qualcosa che provoca e perpetua disfunzioni e malattie , in base ai fattori individuali sia mentali che fisici. L’osteopatia offre l’opportunità di intervenire contribuendo a normalizzare le strutture che “organizzano” gli effetti dello stress sul corpo. Questo, insieme alla consulenza per quanto riguarda lo stress emotivo, l’incoraggiamento verso la corretta alimentazione, esercizi di rilassamento etc, contribuirà a ridurre al minimo l’effetto dello stress e fornire un approccio globale, non farmacologico, a questo problema universale.


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2 Marzo 2013

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Basilicata

L’ipercolesterolemia e le statine

di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

L’

aumento del colesterolo nel sangue, in medicina, prende il nome di ipercolesterolemia. A differenza di altre alterazioni, alti livelli di colesterolo non provocano nel corpo sintomi particolari, contrariamente per esempio al diabete che esalta lo stimolo della “sete” oppure, l’anemia che determina stanchezza. Pertanto, l’ipercolesterolemia per essere scoperta necessita dell’intervento di un medico che prescriva un controllo della colesterolemia nel sangue. Alcune persone sottovalutano, soprattutto se ancora in giovane età, l’importanza del riscontro di alti valori di colesterolo nel sangue mentre questi è, fra i più importanti fattori di rischio sia, per le malattie cardiache che, per quelle delle arterie. Naturalmente, una volta riscontrato un elevato valore di colesterolo nel sangue, il medico provvederà, sulla base di quanto questo valore è aumentato rispetto alla norma, in merito all’iter terapeutico da seguire. Mi spiego meglio: se si tratta di una persona ancora giovane, i cui valori di colesterolo sono

solo leggermente aumentati, in primis si consiglia di adottare uno stile di vita più sano caratterizzato da una dieta povera di grassi e da attività fisica. Ricordo che, alcune volte il colesterolo può aumentare perché l’organismo lo utilizza come una sorta di “valvola” di sfogo al fine di scaricare lo stress quotidiano. Se il paziente segue questi consigli e riesce a migliorare le sue abitudini alimentari e fisiche, sarà poi cura del medico controllare periodicamente il valore della colesterolemia e della trigliceridemia per assodare che la dieta e lo sport sono stati sufficienti per riportare a valori normali i livelli della colesterolemia. Tutt’altra condizione è quella in cui, invece, i valori del colesterolo nel sangue sono molto elevati e, non si può pensare di trattarli semplicemente con la dieta. In questi casi occorre introdurre in terapia l’utilizzo di un farmaco che si chiama statina. Soprattutto nelle persone di giovane età, l’ipercolesterolemia può essere di difficile controllo anche con i farmaci, perché si tratta di un fattore ereditario legato alla carenza di proteine che si legano ai grassi presenti nel sangue provvedendo al loro smaltimento. In questi casi sono evidenti, sotto gli occhi degli accumuli di colore giallastro di grasso definiti come “xantelasmi”. In ogni caso, sia che l’iper-

colesterolemia sia ereditaria sia che, sopraggiunga in età più avanzata a causa di un alimentazione troppo ricca di salumi, formaggi, fritti, ecc. occorre combatterla perché le placche di colesterolo che si accumulano a livello della parete delle arterie e, dico tutte le arterie del nostro corpo: dalle coronarie alle carotidi, possono provocare una chiusura del vaso stesso e determinare l’infarto, l’ictus, la difficoltà a camminare, ecc. Ma, come tutti i farmaci, anche le statine possono pro-

do gruppo, quello della prevenzione primaria, costituito da uomini e donne che non soffrono di cuore e da anziani oltre i 70 anni, non esiste evidenza di un prolungamento della vita. In altre parole, i pazienti ad alto rischio traggono un vantaggio tangibile dall’assunzione giornaliera delle statine, mentre per il resto dei pazienti c’è spesso il rischio di un sovradosaggio inutile che, secondo quanto riporteranno le confezioni dei farmaci d’ora in poi, può addirittura causare danni

Dott.ssa Ivana Gruosso Farmacia Marchesiello www.farmaciamarchesiello.it c.so Garibaldi 92 85100 Potenza tel 097121179 email: i.gruosso@farmaciamarchesiello.it

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olto spesso ci viene chiesto quando e come è utile utilizzare fermenti lattici per migliorare la salute del nostro intestino e di conseguenza del nostro organismo, la rubrica di questa settimana la dedichiamo a comprendere qualche cosa in più su cosa sono e quando

Cosa sono.. i fermenti lattici sono dei batteri indispensabili per una corretta digestione che vivono normalmente nel nostro intestino e ostacolano lo sviluppo e la proliferazione dei microrganismi dannosi (patogeni);

dri sono i veri polmoni della cellula, e quindi possono portare ad un danno cronico dovuto alla presente riduzione della produzione di Coenzima Q10, il coenzima che consente alla cellula di trasformare l’energia e che in fondo ci permette di vivere. Il Coenzima Q10 è una delle sostanze più importanti del nostro organismo, ed è infatti coinvolto in tutte le reazioni di trasformazione dell’energia. I danni provocati dalle statine dipendono dal furto di Coenzima Q10 determinato da questa classe di farmaci e, quando si assumono statine e si avvertono dolori muscolari, si deve pensare che quello è già il segnale di una iniziale lesione delle cellule muscolari.

Che cosa è un’emozione? U

vocare effetti collaterali e pertanto sono stati pubblicati molti studi che confermano tra i possibili effetti collaterali perdita di memoria e diabete mellito tipo II. Da qui la necessità di prestare maggiore attenzione alla storia clinica del paziente, all’interazione con altri farmaci assunti da quel paziente e naturalmente un corretto stile di vita. Ci sono due categorie di persone che assumono statine: coloro che sono affette da malattie cardiovascolari, soprattutto uomini di mezza età e, persone con alti livelli di colesterolo. Per il primo gruppo l’efficacia delle statine è provata nel senso che riducono il rischio di morte; per il secon-

cognitivi e diabete. Presso l’Università San Diego della California, sono arrivate più di tremila segnalazioni di effetti collaterali causati dall’assunzione di questi farmaci, disturbi che spesso i medici sminuiscono o catalogano come i primi segni dell’invecchiamento: brevi vuoti di memoria, dolori muscolari, torpore. Problemi tutto sommato , di bassa rilevanza e che molto probabilmente non intaccheranno i criteri di prescrizione finora adottati dai medici. Un dato recente ma molto interessante è quello evidenziato dalla letteratura scientifica che risale all’Università di San Francisco per cui l’uso delle statine nei

I fermenti lattici…piccoli e…attivi! e come utilizzare i fermenti lattici.

pazienti clinicamente stabili, affetti da malattia coronarica non acuta, produrrebbe una significativa riduzione del rischio di depressione. Già era nota che questo tipo di disturbo è spesso associato alla patologia coronarica e da essa aggravato. Tuttavia, sia che si tratti di inconvenienti lievi o più invalidanti sia, che parliamo di vantaggi indiretti, è bene tener presente che le possibili conseguenze per chi assume le statine interessa decine di milioni di persone al mondo. Negli Stati Uniti sono oltre venti milioni ed anche in Italia questo gruppo di farmaci registra annualmente un aumento delle dosi prescritte rispetto all’anno precedente. Le statine determinano una riduzione della funzione mitocondriale, i mitocon-

Cos’è un Probiotico...? E’ un insieme di batteri VIVI ed ATTIVI (es. Lactobacilli) che unitamente agli enzimi prodotti dall’intestino favorisce i processi vitali dell’organismo ospitante (ad es. favoriscono la digeribilità degli alimenti, migliorano l’assimilazione di aminoacidi, ecc.).

Cos’è un Prebiotico...sono sostanze non digerite, ma comunque importanti in quanto favoriscono nel colon la crescita di batteri utili. Funzioni fisiologico:

nell’equilibrio

1) Ricolonizzazione del tratto intestinale; 2) Rie10..le alterazioni della flora intestinale, degli enzimi e del pH digestivo influenzano la tua salute non soltanto a livello dell’intestino ma anche in altre parti del tuo organismo (pelle, cuoio capelluto ecc.).. ..che occorre avvicendare in certi periodi i fermenti lattici (specie nei cambi di stagione) anche perché, ognuno di noi subisce alterazioni della flora batterica nel tubo digerente in alcuni periodi dell’anno.

na delle componenti sociali fondamentali dell’individuo è la capacità di mostrare, nel bene e nel male, i propri sentimenti. Un noto studioso del comportamento umano, Paul Ekman della University California di San Francisco, ha studiato una moltitudine di espressioni mimiche in diverse culture che rappresentano l’esternazione degli stati interni dell’essere umano. L’emozione è un a cura concetto complesso da della dottoressa definire. L’Oxford English Dictionary definisce MariaTeresa Muscillo l’emozione come “ogni psicologa agitazione o turbamento sessuologa tel- 328/8317632 mariateresa_muscillo@yahoo.it della mente, sentimento o passione; ogni stato mentale violento o eccitato”. Tale definizione è alquanto riduttiva perché l’emozione è un processo che mette insieme la sfera psicologica, biologica e sociale. Vi sono centinaia di emozioni con tutte le loro mescolanze, variazioni e sfumature; perfino le parole a nostra disposizione sono insufficienti a significare ogni possibile variazione. Alcuni teorici propongono alcune categorie emozionali fondamentali: 1. Collera: furia, sdegno, risentimento, ira, esasperazione indignazione, irritazione, odio, ecc. 2. Tristezza: pena, dolore, cupezza, malinconia, autocommiserazione, solitudine, abbattimento, disperazione, ecc. 3. Paura: ansia, timore, nervosismo, preoccupazione, apprensione, fobia, panico, ecc. 4. Gioia: felicità, godimento, sollievo, contentezza, divertimento, esaltazione, piacere sessuale, ecc. 5. Amore: accettazione, benevolenza, gentilezza, devozione, infatuazione, ecc. 6. Sorpresa: shock, stupore, meraviglia, ecc. 7. Disgusto: disprezzo, sdegno, avversione, ripugnanza. 8. Vergogna: senso di colpa, imbarazzo, rammarico, mortificazione. Paul Ekman ha individuato le espressioni mimiche per 4 classi di emozione: paura, collera, tristezza, gioia. Tali emozioni sono riconosciute in ogni cultura del mondo, compresi popoli analfabeti che non sono stati influenzati dai media o dal cinema. Ciò suggerisce l’universalità delle emozioni. Secondo Daniel Goleman, docente di Psicologia ad Harward, ogni categoria di emozione ha un nucleo emozionale con annesse derivazioni che possono essere definite “umori” o “stati d’animo” e che sono più attenuati e durevoli delle emozioni. Inoltre, ci sono i “temperamenti” ovvero la propensione ad evocare una certa emozione o umore che rende le persone malinconiche, timide o allegre. Al di là delle disposizioni emozionali vi sono i veri e propri disturbi delle emozioni, come la depressione clinica o l’ansia persistente nei quali ci si sente intrappolati. Da questa breve disamina risulta chiaro che le emozioni sono una parte importante dell’essere umano e che spesso i disturbi dell’umore sono connessi alla scarsa considerazione o ad un ipo-controllo delle stesse. Il lavoro terapeutico non può prescindere da queste considerazioni!


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Rionero, sospesi i parcheggi a pagamento Non rinnovato il contratto con la Cooperativa Sociale Riopark di Andrea Gerardi

C

on la scadenza del contratto di affidamento, dal 31 Dicembre 2012 a Rionero in Vulture non sono più operativi i parcheggi a pagamento. Ma è una situazione temporanea o definitiva? Facciamo prima un passo indietro. Istituita nel 2010, la sosta a pagamento venne soppressa dopo pochi mesi con la risoluzione consensuale del contratto tra il Comune di Rionero e la società appaltatrice. Nell’Ottobre 2010, attraverso un affidamento diretto, i parcheggi a pagamento vennero ripristinati e affidati alla Cooperativa Sociale Riopark che, dopo un primo periodo sperimentale (es. utilizzo di avvisi di cortesia che consentivano di effettuare pagamenti in misura ridotta) , li portò a pieno regime il 1 Gennaio 2011. Vennero istituiti circa 250 parcheggi ben presto ridotti a 200 con la chiusura di Piazza Giustino Fortunato, trasformata in cantiere con i lavori di riqualificazione, e la creazione del doppio senso di marcia su Via N. Sauro. Questo servizio però non ha portato alcun giovamento alle attività commerciali né ricchezza nelle casse comunali: gestiti unicamente dalla Cooperativa Sociale, la stessa, come da accordi, versava soltanto 1000€ una tantum all’anno. Cifra irrisoria rispetto al numero di parcheggi e di stalli presenti e all’ipotetico guadagno giornaliero: partendo da una base di 50 parcheggi occupati per 8 ore al giorno per 25 giorni al mese, l’incasso era presumibilmente di circa

6000€ al mese. Moltiplicando questa cifra ipotetica per dodici mensilità si superano i 60mila euro su base annuale (senza contare abbonamenti e le percentuali incamerate dalle sanzioni per sosta non pagata). Facendo quindi un calcolo ipotetico per difetto, il Comune non avrebbe incassato nemmeno il 2% dell’introito totale:

La notizia dell’interruzione dei parcheggi a pagamento è stata presa con entusiasmo dai commercianti della piazza fortunatiana: «Finalmente torna a ripopolarsi il nostro centro storico»

una cifra davvero irrilevante. La notizia dell’interruzione dei parcheggi a pagamento è stata presa con entusiasmo dai commercianti della piazza fortunatiana: “finalmente torna a ripopolarsi il nostro centro storico –fa sapere un commerciante– già fortemente provato dai lavori di riqualificazione di Piazza Fortunato. I parcheggi a

pagamento sono stati una vera e propria mazzata in un periodo già difficile turbato dalla crisi economica. Speriamo che non ci siano ripensamenti ma che anzi questo sia un primo passo per il rilancio del commercio cittadino”. “Attualmente –fa sapere il Comandante della Polizia Locale Mauro Di Lonardo- il servizio dei parcheggi a pagamento non è stato né rinnovato né prorogato, quindi è possibile occupare senza timore i parcheggi con le strisce blu. Purtroppo Rionero ha una situazione strutturale che non rende facile l’istituzione di parcheggi a pagamento. È ovvio che, nel caso in cui l’Amministrazione Comunale deciderà di ripristinarli bandendo una nuova gara d’appalto (per questi servizi non è più consentito l’affidamento diretto ndr), gli stessi vanno ripensati e riorganizzati. In ogni caso io propendo per l’eliminazione della sosta a pagamento e per l’istituzione della sosta libera e regolamentata con l’utilizzo del disco orario. Sicuramente sarebbe la soluzione più adatta per una cittadina come Rionero”. Il Comandante fa sapere anche che “fermo restando la non obbligatorietà, è partita in via sperimentale il rilascio sul parabrezza del preavviso di infrazione; preavviso che consentirà di risparmiare le spese di notifica che, con gli ultimi aumenti, ha raggiunto la cifra di 8,60euro. Per evitare queste spese basterà pagare la sanzione entro 7 giorni dall’accertamento

Potenza: il nuovo comandante della polizia stradale ricevuto dal Sindaco “U

na città fatta di persone serafiche, non scontrose, che affrontano la vita, anche in auto, in maniera positiva. Un lusso per i tempi in cui viviamo, contraddistinti da ritmi impossibili e atteggiamenti spesso dettati dal nervosismo”. Così il nuovo comandante di compartimento per la regione Basilicata della polizia stradale, Maria Dolores Rucci, ha descritto le sue prime impressioni nell’incarico affidatole, riferendosi ai cittadini di Potenza. Lo ha fatto durante l’incontro avuto con il Sindaco del capoluogo lucano, Vito Santarsiero che l’ha ricevuta nel suo ufficio al secondo piano del Palazzo di città in piazza Matteotti. “Il suo curriculum è garanzia di come la nostra città non potrà che giovarsi dell’apporto che il nuovo

comandante saprà fornire alla comunità tutta. Sono certo – ha proseguito Santarsiero – che la professionalità di chi tra l’altro può vantare l’essere Cavaliere al merito della Repubblica italiana, e aver svolto con profitto incarichi apicali nelle realtà di Torino, Sassari, Taranto e Catanzaro, recherà indubbi benefici, sia in un ottica di rinnovamento della forza di polizia che è stata chiamata a dirigere, sia di collaborazione con le istituzioni, caratteristica che da sempre contraddistingue i rapporti tra il Comune di Potenza, le forze dell’ordine tutte e in particolare quella della Polizia stradale, alla luce della particolare funzione svolta dalla nostra Polizia locale”.


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La Quaresima di un “povero Cristo” L’intensa religiosità di Donatantonio Lovito e la devozione alla Madonna

di Benedetto Carlucci

L

a Quaresima 2013 - che solo per una doppia coincidenza (economica e pontificia) finisce per assumere, quest’anno, particolari contorni “storici” – si è imposta alla ribalda della vita europea e mondiale sia per la crisi economica globale, sia per il passaggio di mano del pontefice Benedetto XVI (Joseph Ratzinger). In un caso e nell’altro, si tratta di eventi che, nello scorso secolo XX, si sono

configurati c o n circostanze eccezionali. Delle quali non resta, s p e s s o , n e p p u r e l’ombra nella coscienza dell’Umanità secolarizzata e scristianizzata del primo decennio di questo terzo Millennio. l 23 settembre 1896, nella casa povera, ma laboriosa e timorata di Dio al confine dei comuni di Avigliano e di San Fele, nella valle di Vitalba, veniva alla luce Donatantonio Lovito. Nulla della sua giovinezza fece notizia. Eccetto una praticamente intima e sconfinata “pietas Mariana”. Destinata a segnare, nel corso dei decenni successivi, la vita e lo stesso futuro della sua famiglia. Ma il giovane lucano, durante i suoi anni verdi, anche per la specificità sociale della vita “rustica” della famiglia e dell’intera classe campagnola di Vitalba,

mai vide e visse come una condizione di umiliante la sottomissione sociale alle famiglie benestanti terriere della Valle. Allo scoppio della Grande Guerra, nel 1915, Donatantonio fu richiamato in prima linea. E, soltanto nella tristezza delle trincee italo-austriache, ebbe modo di scoprire “in diretta”, come un vero e proprio pugno nello stomaco, il contrasto tra la sua intima indole pacifista e l’immane carneficina delle “11 Battaglie sull’Isonzo” di un ostinato Luigi Cadorna. Tornato (miracolosamente) indenne dallo tsunami degli spietati e sanguinosissimi attacchi alla baionetta, il giovane contadino mise su famiglia, sposando la laboriosa e timorata di Dio (come, del resto, il marito) Domenica Maria Franco. D’allora in poi, Donatantonio Lovito fece il contadino, l’artigiano campestre, il marito ed il buon padre di famiglia. Sfoderando una pietà religiosa quotidiana e festiva. Mai saltando una messa nel suo circondario abitativo. Ma, anche, calendario alla mano, onorando i Santuari mariani dell’alto Potentino. Ed oltre…

Fu, così, che, sempre a piedi o, al massimo, a dorso di cavalla o di asino, Donatantonio guidava sempre precedendo figli e nipoti e vicini di masseria – con la corona del Rosario in mano. Cantando le Lodi alla Santissima Trinità. Venerando con filiale devozione la Madonna, chiamata sotto tantissimi titoli: Pierno, Carmine, Laudata, Belvedere, Incoronata, ecc. Ma, anche nei Santuari di Monte Sant’Angelo, San Giovanni

Rotondo, San Gerardo di Materdomini. La più grande gioia, per nonno Donatantonio Lovito, fu l’ordinazione sacerdotale, tra gli Stimmatini veronesi, del nipote ominimo padre Donatantonio. Oggi missionario in Calabria, nelle Filippine ed in Indonesia. Ed è stato proprio lui a rievocare un incancellabile pellegrinaggio alla Madonna aviglianese del Carmine. Quando il ragazzo si appisolava per la stanchezza, tra i bamchi, mentre nonno

Donatantonio guidava, per tutta la notte in chiesa la recita del Rosario, intermezzato dalle accorate Litanie dei Santi. Ma era durante la Quaresima, senza alcuna affettata esibizione, che il maturo, prima, ed anziano, poi, osservava il digiuno stretto tutti i mercoledì ed i venerdì. Ed altrettanto faceva dalla Messa “In coena Domini” del Giovedì santo, fino al Gloria del Sabato santo.

L’avvocato penalista Alfonso Andretta Vicesegretario della Federazione Fascista nel 1927 fu Podestà di Forenza di Michele Strazza

A

lfonso Andretta nacque a Potenza il 04.01.1896 da una famiglia borghese. Il padre, Antonio, era un imprenditore di Forenza mentre la madre, Cecchina, apparteneva ai Giambroncono, nota famiglia potentina. Dopo aver frequentato il Liceo Classico del Capoluogo, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Macerata ma fu costretto ad interrompere gli studi per lo scoppio della prima guerra mondiale alla quale partecipò come ufficiale di artiglieria. Terminato il conflitto si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli e si gettò subito nella professione forense diventando un affermato penalista. Aderì al Fascismo: nel 1926 fu, infatti, vicesegretario provinciale della Federazione Fascista. L’anno successivo venne designato Podestà di Forenza, carica che ricoprì fino al 1930 quando divenne Presidente dell’Ospedale San Carlo. Nel dicembre del 1933 (R.D. del 18.12.1933) venne nominato Podestà di Potenza fino al 1938. Assolse al suo incarico con notevole entusiasmo iniziale. Questo il testo del suo primo “manifesto” affisso sui muri di Potenza e riportato da Il Mattino del 27.12.1933:

“Cittadini, assumo da oggi, la Amministrazione della città. Milite fedele della Rivoluzione delle Camicie Nere, ho obbedito allo ordine di accettare così grande responsabilità, con la certezza che la mia fede incrollabile nelle migliori fortune del Capoluogo sarà sorretta dalla cordiale collaborazione dell’intera cittadinanza. Il giorno in cui ha inizio il mio lavoro – che affronterò con Ardimento e con pensosa soggezione secondo il costume fascista – mi è propizio imprimere un ritmo più veloce e sicuro all’ascesa immancabile della nostra città, è opera tale che richiede la più stretta intesa fra tutti i volenterosi, che sappiano

superare – per il bene comune – le particolari concezioni di criteri amministrativi, e richiede, soprattutto, rinuncia totale ad ogni forma di sterili composizioni. Nell’esplicazione del mandato affidatomi mi atterrò scrupolosamente a tali principi, ben sicuro che l’intera cittadinanza risponderà, con entusiasmo al mio invito. Il popolo – verso il quale andremo, con gioia, seguendo il comandamento del Duce – può essere certo di trovare in me un fervente sostenitore di ogni sua legittima richiesta! Così come sono certo di trovare nel popolo la più fascistica rispondenza! Per la Sacra Maestà del Re! Per il Duce! A noi!”. Nonostante

la realizzazione di importanti opere pubbliche (il campo sportivo “Viviani”, il ponte di Montereale, la Scuola Allievi Ufficiali di Santa Maria, le palazzine Incis, il risanamento dei vicoli e la costruzione di scuole nelle diverse contrade), non fu immune da critiche da parte di avversari, spesso anonimi, che gli rimproverarono anche un ventilato avvicinamento, nell’ultimo periodo del suo mandato, alla fazione politica dei Catalani. La vicenda trova riscontro in una lettera inviata dal Questore potentino al Prefetto il 16 novembre 1937 nella quale il funzionario, nel rimettere un ricorso anonimo contro il Podestà, svolgeva tutta

una serie di considerazioni piuttosto negative sul Podestà, ritenendolo ambizioso e “pronto ad ogni specie di lotta”. A questo punto c’è da chiedersi se la denuncia anonima rappresentasse un caso isolato o se essa fosse il sintomo dell’azione di qualche gruppo di potere contrario al Podestà. Del resto le puntuali considerazioni del Questore sul carattere dell’Andretta, sempre in lotta con amici o avversari per l’ascesa ai posti di comando, farebbe presumere l’esistenza, seppur sotterranea, di uno scontro intorno, non solo, alla carica di Podestà, ma anche a quella di Federale, cui aspirava, secondo l’anonimo delatore, lo stesso Andretta.

Ma forse dietro chi spingeva, all’interno del partito fascista, per il mancato rinnovo del mandato podestarile vi erano forze economiche che erano state duramente toccate da alcune iniziative del Capo del Comune come, ad esempio, “l’azione di vigilanza sui mercati per contenere i prezzi e combattere la tendenza al rialzo” che non poteva non aver procurato verso Andretta veri e propri risentimenti. Comunque fossero andate le cose, fatto sta che l’avv. Andretta, non più Podestà, si trovò privo di appoggi politici quando commise il grave errore, di voler partecipare, nonostante i divieti del partito, il 20 maggio 1939, al funerale di Ettore Ciccotti. Segnalata la sua presenza da opportuni informatori, gli fu ritirata la tessera fascista insieme ad altri lucani famosi come Sergio De Pilato. Alla Seconda Guerra Mondiale Andretta partecipò come Capitano di Artiglieria fino al 1943 quando venne congedato per motivi di salute. Nel dopoguerra ricoprì importanti incarichi negli organismi dell’Avvocatura e nel 1960 entrò nel Consiglio di Amministrazione del Banco di Napoli. Morì a Potenza il 6 febbraio 1963 per enfisema polmonare.


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SECONDA DIVISIONE

ECCELLENZA

Inutile pari tra Melfi e Martina

Il punto sulla 22° Giornata

Reso negativo dai risultati degli altri campi Rallenta la vetta e L’Aquila sogna di Lorenzo Morano

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é vincitori né vinti tra Melfi e Martina, ma soprattutto nessuna rete e poche emozioni all’Arturo Valerio, dove quel po’ che accade si concretizza nei primi 45 minuti. Ai punti probabilmente avrebbe meritato qualcosina in più il Melfi, che però al triplice fischio aggiunge solo un punticino alla sua classifica, raggiungendo quota 26. Un punto questo dei lucani che ha permesso al team di mister Bitetto di agguantare in classifica il Foligno bloccato dallo stop interno per 2 a 0 contro gli aquilani, che con 44 punti coltivano sogni di promozione diretta, visto che la seconda piazza è a sole due lunghezze, per via del pari 1 tra Pondera e Teramo; per la cronaca per i toscani ancora a segno il leader della classifica marcatori, Grassi, giunto a 19 reti. Nota positiva in questo turno numero 24 per i gialloverdi è appunto l’aggancio al Foligno, ma si allontanano Lamezia ed Hinterregio: la Vigor ha avuto la meglio per 3 a 1 sull’Aversa, prossimo avversario del Melfi, mentre i reggini si sono imposti in casa sull’Arzanese per 2 a 0. A rendere la situazione meno piacevole, per il Melfi, ci ha pensato anche il Campobasso, terz’ultima forza del campionato, ovvero l’ultima a retrocedere direttamente, che si è portata ad un solo punto dai lucani, avendo superato per 1 a 0 il Gavoranno, che chiude la zona salvezza diretta con tre punti in più del Melfi. Tornando alla partita tra Melfi e Martina, possiamo dire che il Melfi ha mancato una buona opportunità, visto il maggior

numero di occasioni rispetto ai pugliesi; occasioni quasi tutte sui piedi della punta Croce. Poco prima del quarto d’ora i lucani potrebbero passare, ma Croce lasciato libero da marcature spreca la palla dell’1 a 0 colpendola male, vedendo quindi finire la sfera sul fondo. Al 25esimo è stata la volta del Martina con Dispoto che calcia fuori. Due minuti più tardi è sempre Croce, servito da Suarino, a sprecare la palla del vantaggio, con un tiro ad incrociare che finisce fuori di un soffio. Un minuto più tardi sempre Croce si ritrova sui piedi, un buon assist di Orlando, ma la sua conclusione a botta sicura è fermata dal corpo del portiere ospite che salva la propria porta dalla capitolazione. Qualche minuto dopo brivido per il Melfi a seguito di una conclusione dalla distanza di Marsili, che nella sostanza chiude la prima frazione. Lo 0 a 0 del primo tempo, si prolunga senza grossi sussulti anche nella seconda frazione, dove accade veramente poco e comunque nulla di degno di nota. Ora, soprattutto per quanto accaduto sugli altri campi, appare chiaro quanto sia importante per i gialloverdi un’affermazione in casa dell’Aversa Normanna, bloccata al penultimo posto con 15 punti, due in più del Fondi, che domenica scorsa ha fatto tremare l’Aprilia, che in casa stava per capitolare nel derby laziale; il risultato finale è stato 1 a 1 ma solo grazie ad una marcatura dei padroni di casa giunta a pochi giri di lancette dal 90esimo. Il turno si chiude con lo stop del Poggibonsi in casa

CALCI IN CU...RVA a cura di Tony Pezzotta

A

nche il Foggia passeggia a Potenza. I satanelli s’impongono al Viviani per 3-0 contro i rossoblu potentini. Non è stata una partita combattuta, quella che il calcialingo ha seguito, con grande pudore, dalla sua postazione. Ad ogni gara, ormai, il recluso per calcio riceve un’autentica pugnalata al cuore. Il suo Potenza è in coma irreversibile e non c’è più verso di fermare questa emorragia che vede i leoncini soccombere con un numero copioso di reti. “E’ un vero peccato chiudere la stagione in questo modo -argomenta

con pessimismo misto a rassegnazione il pantofolaio lucano del calcio- speriamo solo che termini presto questo strazio”. Già, come dargli torto. Le partite interne si svolgono in un silenzio assurdo che alimenta i cattivi pensieri di qualche anno fa. Intanto, i gufi si sono rifatti vivi pronosticando la fine del calcio a Potenza. Ci sono, poi, gli irriducibili che continuano a soccorrere i rossoblù sul letto d’agonia. Tra questi il professor Rocco Galasso che, in questa stagione sfortunata dei potentini, si è messo completamente in gioco.

del Chieti, che a quota 36 punti viaggia a braccetto del treno composto con Aprilia e Teramo. Pari a reti bianche per la capolista Salernitana in casa del Borgo a Buggiano; un pareggio questo che lascia immutata la situazione in vetta, con i campani a quota 54, seguiti ad 8 lunghezze dal Pontedera. Consegnata agli annuali la 24esima giornata di questo girone B di Lega Pro 2, il prossimo turno sulla carta dovrebbe esser favorevole ai lucani del Melfi in quanto le dirette avversarie sono chiamate a sfide non proprio facilissime. Il Lamezia, ancora in casa, avrà lo scontro diretto con il Foligno, mentre l’Hitereggio se la dovrà vedere con la capolista all’Arechi di Salerno. Il Campobasso sarà di scena a L’Aquila, con i padroni di casa che coltivano sogni di promozione diretta; mentre il Gavorranno primo avversario nel mirino del Melfi, sconfitto a domicilio nella 23esima giornata, se la dovrà vedere in Toscana contro il Chieti. La giornata prosegue con due scontri diretti nelle zone più alte della classifica: Teramo-Aprilia e PoggibonsiPontedera, un derby questo che dovrebbe regalare forti emozioni e potrebbe ridisegnare la vetta del campionato, ovviamente tenuto conto del fatto che la capolista Salernitana sta disputando un campionato per certi versi a parte, in quanto oggi nella sostanza la lotta è per la conquista della seconda piazza. Chiude il turno lo scontro diretto tra Arzanese e Borgo a Buggiano e la sfida tra Fondi e Martina.

N

ella settima giornata del girone di ritorno, capolista Real Metapontino senza freni che regola anche la pratica Viggiano e mantiene intatto il largo margine di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, il Valdiano, che a sua volta supera nell’anticipo un Moliterno impossibilitato a fare risultato. Il Rossoblu Potenza torna al terzo posto e batte nello scontro diretto tra possibili outsider il Real Tolve che vede allontanarsi l’obiettivo seconda piazza. Ennesima vittoria casalinga da record per il Picerno che si isola in quinta posizione e rispedisce al mittente un

Il Potenza a Taranto: “E mo so cozz”… L’amore del professore per la maglia rossoblu è così grande da superare le remore iniziali ed, ora, che gestisce una situazione pesantissima, resta al suo posto mettendoci la faccia. Il campionato, comunque, va avanti e domenica prossima si riprende la valigia per affrontare una trasferta pugliese. Come dire che il menu non è tanto diverso da ciò che i tifosi hanno dovuto ingurgitare fino ad oggi. Si va a Taranto, sperando di ben figurare o, meglio, di perdere in maniera onorevole. Almeno, questo è il pensiero dei più pessimisti. Il calcialingo, invece, non si esprime più. Tiene la bocca cucita per non

doversi pentire, in seguito, di essersi lasciato andare ai facili entusiasmi. Domenica prossima l’amico tifoso ha predisposto una ricetta tipica che unisce i sapori marinari a quelli della cucina montanara: “strascinati, fasul e cozz’”. Da sola, questa anticipazione, equivale ad un bollettino di guerra. Chissà che la ricetta non si riveli salutare rendendo scoppiettante e dinamico anche l’attacco potentino.

Marconia ancora terzultimo. Exploit esterno del C. Oppido che passa senza grossi problemi sul campo di una Vultur in evidente crisi di gioco e risultati. Divisione della posta in palio tra Pignola e Policoro con entrambe tranquille che stazionano in posizione centrale della graduatoria. Nella parte bassa il Miglionico non va oltre il pari in casa con una Murese ancora in serie positiva, mentre il Pietragalla costringe il fanalino di coda Tursi al pareggio a reti inviolate. Domenica in programma l’ottava giornata di ritorno, con i primi della classe impegnati

in palio punti importanti.

nel derby ionico in trasferta a Policoro, invece il Valdiano è atteso dalla delicata trasferta della pericolante Marconia. Insidiosa anche la gara esterna del Rossoblu Potenza sul difficile terreno di gioco di Oppido, invece tenterà di ritornare alla vittoria e mirare al terzo posto il Real Tolve che ospita un Pignola senza assilli. Il Viggiano anticipa la gara al sabato (per l’impegno del prossimo mercoledi in Coppa Italia Nazionale a Cerignola, dopo la vittoria di misura per 3-2 sullo Stasia) con un Picerno in gran forma e desideroso di chiudere la stagione in modo brillante. La Murese protagonista di un buon periodo ospita una Vultur in difficoltà che cercherà di ritornare a fare punti, inoltre il Moliterno cercherà di tornare al successo contro un Tursi ancora non rassegnato. Chiude il quadro il confronto in zona a rischio tra il Pietragalla e il Marconia con

Leone e al quarto d’ora della ripresa con Cilla, con reazione inconsistente e poco efficace per i bianconeri per pervenire almeno al pareggio e rimettere in carreggiata una gara sciagurata. Battuta d’arresto senza particolari recriminazioni, con gli avversari che con pieno merito portano a casa il bottino pieno e migliorano la loro classifica. Domenica la prima delle due trasferte consecutive, con l’undici di mister Caprioli di scena a Muro per cercare gloria e magari ‘punti salvezza’, pur trovandosi al cospetto di una squadra in salute e che cercherà senza mezzi termini il successo per continuare la risalita in graduatoria e allungare la serie positiva.

VULTUR Oppido

Rionero

C.

Terza sconfitta consecutiva per i rioneresi e crisi conclamata, con ancora un ‘boccone amaro’ da digerire tra le mura amiche per gli spazientiti tifosi (con calo evidente delle presenze allo stadio) che a fine gara ‘contestano’ e chiedono maggiore impegno per raggiungere al più presto la quota salvezza. Senza storia o quasi, la gara con gli oppidesi, con un gol per tempo, poco prima del fischio di chiusura della prima parte della gara con Antonello

Antonio Petrino


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2 Marzo 2013

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Il Pisticci vince a Stigliano nella prima del girone di ritorno

U

na squadra dove nessuno da oggi deve sentirsi mai titolare, mister Gioia decide di far partire dall’inizio alcuni “veterani” come Florio, Laviola e Calciano. Dopo soli 5 minuti è il solito Barbalinardo a sfiorare il goal del vantaggio giallo blè. Ma al 15’ è proprio Calciano a sbloccare il risultato freddando l’estremo portiere dello Stigliano. Per la serie “la classe non è acqua” per un giocatore che ha sempre avuto i piedi buoni e che soprattutto è di continuo a disposizione del gruppo come in queste circostanze. Quando c’è bisogno di dare una mano il numero 10 gialloble è sempre pronto. Al 30° il Pisticci non trova il raddoppio per un soffio ad opera di Barbalinardo e solo un minuto dopo non viene concesso il rigore su Tuccino. Si arriva alla mezz’ora

quando il Pisticci trova il raddoppio con Barbalinrdo su assist di D’Onofrio C., poi poco da segnalare se non la sostituzione per lo Stigliano esce Modena G. ed entra al suo posto Orlando. Al 15’ della ripresa viene ammonito per il Pisticci D’Alessandro per fallo di gioco e da quel momento la gara diventa un po’ tesa soprattutto dopo che al 22’ lo Stigliano accorcia le distanze con Cristallo G. Poi le girandole delle sostituzioni ed ammonizioni con un espulsione a testa. Al 24’ Radesca e al 26’ Grieco ammoniti per il Pisticci, sostituzione in casa Pisticci di LoSenno per Radesca , al 32’ con Dinisi lo Stigliano sfiora il pareggio, anche lo Stigliano sostituisce Dimase per Ripullone ed il Pisticci Di Stefano per D’Alessandro. Al 36’ ammonito Spani L. per

definitivamente chiuso la gara. Ultima sostituzione per il Pisticci Galeazzo per Calciano ottima la sua prima gara da titolare c insieme a Laviola A., subito dopo per fallo di gioco e fallo di reazione vengono espulsi D’Onofrio C per il Pisticci e Virelli L. per lo Stigliano e poi ancora da registrare le ammonizioni di Barbalinardo e Lo Senno per il Pisticci. Al 41’ e al 44’ due occasioni mancate da Barbalinardo per il Pisticci che nell’ultimo quarto d’ora a dimostrato che il risultato finale era giusto. IL TABELLINO STIGLIANO - ASD PISTICCI U. GHETTO ULTRA’ 1 - 2 il Pisticci e solo un minuto dopo Di Stefano solo avanti al portiere

dello Stigliano r i e s c e a mandare a lato un goal già fatto ed avrebbe

ASI Potenza: Cataralla A., Ripullone L., Rasulo L., Cristallo G., Bruno D., Indelli V., Fornabaio F., Modena G., Barisano V., Fornabaio

D., Virelli L., Giordano F., Castronuovo F., Virelli G., Marchese D., Dinisi G., Dimase A., Orlando A. Asd Pisticci United Ghetto Ultra’: Pietro Fuina, Francesco Stefano D’Alessandro, Luca Spani, Fabio Radesca, Luigi Florio, Antonio Laviola, Celeste Grieco, Cosmiano D’Onofrio, Luca Barbalinardo, Marco Calciano, Alessio Tuccino a disposizione:Federico Losenno, Massimo Di Stefano, Leonardo Galeazzo, Lo Senno Piero – Allenatore Gioia Gino Reti: p.t 5’ Di Giulio, 10’ Panetta, s.t..15’ Panetta; 38’ Galeazzo Arbitro: Cortese Fabio Spettatori: circa 100

Il Picerno vince, ma è un risultato bugiardo I

l Picerno si impone sul Marconia per 1-0, risultato bugiardo per la mole di occasioni create

e mancate dagli uomini di mister Catalano. I rossoblù di casa privi dei due fari di centrocampo Fioraso

Scavone

squalificato e Falanga infortunato hanno comunque dominato la gara contro un Marconia schierato inizialmente da mister Danza con il 4-5-1. La manovra picernese non è stata bella e fluida come al solito ma sicuramente efficace viste le oltre 10 azioni in area ospite con il duo di attacco Bacio Terracino – Scuotto, contro le due degli jonici. La squadra di casa si presenta subito davanti al portiere Parisi con Bacio Terracino che al 3’ dal vertice dell’area piccola esalta le doti dell’estremo jonico. Al 18’ Scuotto servito da Bacio Terracino si gira al volo e dal vertice dell’area di rigore e calcia fuori di un soffio, sempre lui al 22’ manca per poco un’indecisione della difesa pisticcese. La prima occasione degli uomini di mister Danza la crea Martemucci al 29’ che costringe Di Florio ad un gran intervento dalla distanza.

Il vantaggio picernese si concretizza al 37’ dove Bacio Terracino batte dall’angolo e Scuotto corregge di testa alle spalle dell’incolpevole Parisi. Al 42’ Bacio Terracino tenta il pallonetto dal limite dell’area che sfiora per un soffio la traversa. Nel secondo tempo il Marconia rientra in campo con Verri al posto di Andrulli, ma la musica è sempre la stessa il Picerno in forcing che già al 1’ da una galoppata di Maimone sulla fascia la difesa ospite stoppa il tiro di Scuotto e sulla ribattuta l’inesorabile Scavone spara di poco sopra la traversa, al 2’ Bacio Terracino sfiora la traversa ed al 3’ dopo un zig zag in area sfiora il palo alla sinistra di Parisi. All’ottavo minuto Verri partito sul filo del fuorigioco manca da buona posizione l’opportunità di pareggiare. Al 20’ Bacio Terracino costringe Parisi ad un miracolo che allunga la palla in angolo, due minuti

più tardi è ancora Parisi a togliere dal sette di sinistra la punizione di Palladino, dal 25’ al 36’ Scuotto manca la realizzazione in ben quattro occasioni. Dopo 4’ minuti di recupero il signor Votta manda tutti sotto la doccia, il Picerno che rimpiange le numerosissime occasioni non sfruttate ed il Marconia contento di aver interrotto il filotto di risultati negativi con sei gol di passivo. La compagine del presidente Venetucci visto il passo falso del Viggiano rimane sola al quinto posto con 36 punti, in attesa dello scontro diretto di domenica prossima in Val d’Agri. Il Marconia fermo a quota 16 vede avvicinarsi il Miglionico a 14 ed il Tursi a 12, mentre domenica prossima ospita la GR Valdiano seconda in classifica. Az Picerno-Aurora Marconia: 1-0 Az Picerno: Di Florio,

Marchese, Maimone (Tortoriello), Laurino, Topazio, Mele, Iannielli, Palladino, Scuotto (Pinto) , Bacio Terracino (Podano) e Scavone. A disp. Marino, Forte, Vaccaro e Basilio. Allenatore: Catalano Aurora Marconia: Parisi, Natuzzi, Tucci, Cati, Lippolis, Guarino (Moti), Cerabona, Sportelli (Moscara), Andrulli (Verri), Martemucci e Belmonte. A disp. Laviola, Moro, Iannuzzillo, Adorisio. Allenatore: Danza Reti: Scuotto 37’pt Note: Ammoniti: Palladino, Bacio Terracino, Podano, Cerabona. Arbitro: Votta di Moliterno (Vicino e Brancato)

La Futsal Potenza con l’amaro in bocca P

OTENZA – Opera incompiuta. Al 40’ i tifosi del Futsal Potenza lasciano il PalaPergola con questa sensazione di incompiutezza. Il match col Fuente Foggia si chiude 3-3 in 40 minuti in cui i rossoblù hanno sprecato tanto, troppo, sotto rete prima di essere agguantati da una perla di Guinho a meno di due minuti dalla sirena che premia la tenacia dei pugliesi in lotta per evitare i play-out.. Al di là della partita in sé per il Potenza è un’occasione persa: i ragazzi di Ceppi restano al quinto posto (buono per i play-off) ma guadagnano un solo punto sul Latina che ha perso come da pronostico la gara con gli “invincibili” del Martina per 4-1. Ora bisogna subito ricaricare le pile. Venerdì l’Under 21 va a fare le Final Eight di Coppa Italia a Pescara, e la gara di A2 con l’Augusta non si giocherà sabato ma sarà posticipata a martedì 5 marzo al PalaPergola con consueto inizio alle 16.

CRONACA – L’approccio al match dei padroni di casa è buono e i primi squilli di tromba li suona Pizzo, prima con una sforbiciata volante che strappa applausi, poi con un break iniziato in area lucana e chiuso con un tiro schiacciato che termina fuori. Ma il Foggia c’è. Attento nella fase difensiva e ficcante nelle ripartenze con De Lima che costringe Galasso alla respinta di piede. I rossoblù quando attaccano fanno paura ma al 9’ trovano un De Melo insuperabile in rapida sequenza su Santin e Tomadon. Al 10’ i lucani passano: assist illuminante di Pizzo per Tomadon che scaraventa la sfera sotto il sette: 1-0. I foggiani reagiscono e Galasso si oppone a più riprese su un Guinho scatenato. Ma il portiere capitano non può nulla al minuto 18’26” quando un errore di Gomes permette a Laccetti di involarsi a destra e di mettere sui piedi di Guinho il pallone dell’1-1. Il finale di tempo è incandescente con

Lupoli che spreca la palla del sorpasso da un lato mentre dall’altro l’idolo di casa Santin è fermato da De Melo. Si va al riposo e si riparte a tutta. Gli ospiti dopo un minuto si fanno vivi con un tiro a volo di Guinho che Galasso respinge coi piedi. Scampato il pericolo il Potenza riprende a macinare gioco e azioni: ma Gomes è impreciso in un paio di occasioni e anche Garcia non è fortunato nella conclusione. Quando tocca palla Santin succede sempre qualcosa: al 5’ il bomber italobrasiliano conquista un angolo che Mendes trasforma in rete con la decisiva complicità di Lupoli che beffa il suo portiere. Potentini meritatamente in vantaggio. E’ il momento migliore del Potenza che prova a chiudere il match. Ma i padroni di casa trovano un De Melo in versione “muro”: prima su Santin, poi su Laurenza, ancora su Cirenza e infine su Tomadon. Il gol è nell’aria ma a sorpresa arriva dall’altra parte: contropiede

sull’asse Grumiche-De Lima e quest’ultimo mette a segno il 2-2. Il Potenza non si scoraggia e al 12’ ritorna in vantaggio con Tomadon che insacca dopo l’ennesima iniziativa di Santin. Ancora una volta i rossoblù sprecano il colpo del ko con Pizzo che si vede ribattere il tiro da un difensore dopo un bello scambio con Santin. E infine si fanno raggiungere con Guinho che nelle vesti di portiere di movimento fa secco Galasso dopo l’ennesima grande giocata. E’ il 3-3 con cui si chiude la gara del PalaPergola. Tra mille rimpianti per i locali e la grande festa degli ospiti. Il tabellino Potenza – Fuente Foggia 3-3 (p.t. 1-1)

FUTSAL POTENZA: Galasso, Garcia, Tomadon, Vaccaro, Perez, Santin, Mendes, Cirenza, Pizzo, Gomes, Laurenza, Sabia. All.: Ceppi. FUENTE FOGGIA: De Melo, Grumiche, Manzatti, Laccetti, Lupoli, Zanchin, Guinho, Piccinno, Gesualdi, Cantieri, Monopoli, De Lima. All.: Grassi. Arbitro: Barbera di Cosenza, Grillo di Rossano (Crono:

Greco di Cosenza) Reti: nel p.t. 9’50” Tomadon (P), 18’26” Guinho (F); nel s.t. 4’32” aut. Lupoli (F), 11’40” De Lima (F), 11’46” Tomadon (P), 18’16” Guinho (F) Note: Ammoniti: Mendes e Laurenza (P), Zanchin e De Lima (F). Espulso: nel s.t. Al 14’30” l’allenatore del Fuente Foggia, Grassi.


ontrosenso

SPORT

Basilicata

Volley

M

atera – La Pvf Iana Zeta System torna a giocare in casa. Dopo la trasferta potentina contro l’Electric Power, che ha fruttato alle materane

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La Pvf ospita l’Asci Potenza: per le materane è vietato sbagliare l’ennesima vittoria (3-1) e altri tre punti d’oro, Roberta Calculli e compagne questo pomeriggio ospiteranno, alla palestra del XXI Settembre, l’Asci Giocoleria Potenza.

Diciannove punti in classifica per il team potentino, mentre trenta sono quelli del Matera che viaggia a vele spiegate verso la vetta, in attesa di sapere quello che sarà l’esito

del big-match che si giocherà la prossima giornata (ultima della regular season), tra il Montescaglioso e l’Olimpia Melfi. Una gara che metterà di fronte prima e seconda

della classe, tutto a vantaggio del Matera che, in caso di vittoria del Melfi, potrebbe trovarsi a pari punti proprio con le montesi e con le federiciane, al termine della stagione sportiva. Ritornando alla gara odierna, l’obiettivo della Pvf Iana Zeta System è senza dubbio quello di ottenere l’undicesima vittoria stagionale anche perché le ragazze materane questa sera ritorneranno ad ‘abbracciare’ il pubblico amico che potrà rivedere all’opera le proprie beniamine dopo la gara disputata a porte chiuse, la settimana scorsa, con il Melfi. L’avversario odierno, però, non sarà facile perché anch’esso occupa un posto nella zona play-off e sicuramente vorrà giocarsi il campionato fino in fondo. “Contro l’Asci giochiamo l’ultimo incontro casalingo che sarà, indubbiamente, molto impegnativo – ha spiegato capitan Calculli. Incontreremo delle avversarie molto grintose e tecnicamente molto valide che vorranno consolidare la loro posizione in classifica per poter accedere ai play-off. Nel girone di andata,

a Potenza, è stata una gara molto dura, una partita tirata poiché l’Asci è una squadra ostica sia in ricezione che in difesa. Proprio per arrivare al top a questo incontro e non farci trovare impreparate, abbiamo studiato le avversarie nei minimi particolari. Mentalmente siamo molto tranquille anche perché in palestra ci stiamo allenando molto bene e il mister sta curando tutti i fondamentali nei minimi dettagli, appunto per poter affrontare la seconda parte del campionato, cioè i play-off, nel miglior modo possibile. Noi ci crediamo e lo faremo fino in fondo, questo è certo. Vogliamo regalare alla nostra società e ai nostri tifosi la promozione in serie B2”. Il match tra la Pvf Iana Zeta System Matera e l’Asci Potenza si giocherà questo pomeriggio presso la palestra dello stadio XXI Settembre di Matera con inizio alle ore 18. Lorenzo Tortorelli

Derby del Vulture a Melfi tra l’Olimpia Volley e la Prisma Rionero S

arà derby del Vulture sabato 2 marzo prossimo alla palestra comunale di Melfi, dove si affronteranno l’Olimpia Volley di mister Vincenzo Pontolillo e la Prisma Sirio New Volley Rionero di mister Andrea Coviello, nella gara valida per il turno numero 13 del

campionato di regionale di serie C femminile. Melfi-Rionero di sicuro sarà una sfida particolare per via delle tante ex presenti in entrambi gli schieramenti, e per le tante atlete melfitane in maglia rionerese e viceversa: si parte delle sorelle Stefania e Fabiana Caruso, proseguendo

con Caterina Di Lucchio, rioneresi in forza al Melfi ed ex di turno, mentre dall’altra parte troviamo le melfitane Irene Rosa e Francesca Grasso entrambe ex Olimpia, a cui si aggiunge la presenza dell’esperta Radkova, due stagioni fa alzatrice dell’Olimpia.

Ambizioni diverse per i due team in campo, del resto i 21 punti che separano le compagini parlano chiaro; l’Olimpia è reduce da una settimana di alti e bassi e cercherà la vittoria a tutti costi, per poter andare poi a Montescaglioso e tentare il tutto per tutto per riprendersi la vetta della classifica. Purtroppo nel turno di recupero di giovedì scorso, le ragazze di mister Pontolillo non sono riuscite a battere la PVF Matera, nella Città dei Sassi. Le padrone di casa si sono imposte per 3 a 1, in una gara in cui Laviano e socie, dopo aver perso il primo set

(25-23), avevano comunque rimesso il match sul giusto binario conquistando il set successivo (24-26), per poi avere un calo di concentrazione, per certi versi mostruoso, consegnando alla PVF un set in cui l’Olimpia ha racimolato solo 9 punti, spianando poi la strada per la vittoria finale delle materane (25-17). Per fortuna il sabato seguente l’Olimpia ha immediatamente ripreso la marcia, andando a battere in trasferta l’Asci Giocoleria Potenza, quarta forza del torneo, senza nessuna velleità di aggancio al terzo posto o di caduta al quinto, ma

che ha comunque affrontato le ex Di Lucchio e Ridolfo, con il piglio delle grandi occasioni, tanto da vincere il primo set (26-24), probabilmente anche perché le melfitane erano ancora “contratte” a seguito della sconfitta materana, che le è costata la vetta del girone. A Potenza il punteggio finale sarà poi 3 a 1 per l’Olimpia che dopo una partenza non brillante ha rimesso in piedi la gara nel migliore dei modi, lasciando alle padrone di casa 17, 18 e 21 punti.

L’Itra Group Virtus Matera vince lo scontro diretto contro il Casavatore G

rande prova della Itra Group Virtus Matera, pronta a battere al PalaSassi nello scontro diretto il Casavatore. Con Miriello in tribuna causa infortunio, Petralla impegnato con la Bawer nella trasferta prevista domenica all’ora di pranzo a Recanati e Filazzola reduce da uno stop per l’influenza, ci pensa Buono con 25 punti

a trascinare Matera al meritato successo contro i campani. Nel primo quarto grande pressing da parte del quintetto materano, favorito dall’ottima prestazione di Sacco e Santochirico. Una tattica che permette al Matera di ripartire in contropiede e piazzare un braek di 12 a 2. Nel terzo quarto i biancoazzurri riescono a contenere i tentativi

di rimonta di Casavatore che prova in diverse occasioni a riaprire il match, sopratutto grazie alle bombe di Aprea. Matera respinge l’assalto e nel quarto parziale amministra in vantaggio e allunga a + 13. Poi commette qualche errore dalla lunetta e chiude il match sul 79-70.


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SPORT

2 Marzo 2013

MOTOCICLISMO

Basilicata

L’Asd Potenza in trasferta a Taranto

Boxe

Rubino sempre più vicino alla Bridgestone

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renderà parte anche il pilota Raffaele Rubino, giovane promessa del motociclismo lucano, al prossimo trofeo Bridgestone. Nella passata stagione Rubino è stato anche pilota ufficiale Bridgestone e ora l’iscrizione al campionato 2013 è indice della vicinanza tra il pilota materano e la casa giapponese produttrice di pneumatici.

Lo scorso anno in veste di pilota ufficiale Bridgestone, il centauro materano ha preso parte all’ultima gara della “Premiere Cup” svoltasi sul circuito del Mugello. In quella occasione Rubino aveva partecipato alla gara come wild card a bordo di una Bmw S 1000 RR equipaggiata con una innovativa sospensione coperta da brevetto, che il

pilota sta testando da mesi. La scelta di Bridgestone di puntare su Rubino dopo che il pilota si è messo in evidenza nell’omonimo trofeo, lascia ben sperare per una nuova, proficua partnership in questa stagione agonistica 2013. Se così fosse, come i presupposti lasciano, intendere Rubino testerà ufficialmente in gara le nuove gomme da pista prodotte dalla Bridgestone aiutando lo sviluppo delle coperture che poi equipaggiano le moto di serie. A Imola lo scorso anno, nel trofeo Bridgestone, Rubino si era piazzato al quarto posto correndo con la sua Kawasaki ZX 10 R. Un risultato tutto sommato soddisfacente considerando che il centauro aveva girato solo una volta sul circuito romagnolo. Giovanni Martemucci

L’

Asd Boxe Potenza ha partecipato ad una manifestazione a Taranto, organizzata dalla scuola pugilistica di “Vivere solidale per lo sport Taranto”, tenutasi presso la “Masseria Vaccarelle”. Quattro gli atleti scesi sul quadrato, che hanno conseguito due vittorie e due sconfitte. Da notare che uno di questi e precisamente Luigi Pastore pur combattendo sotto i vessilli della Boxe Potenza è allenato dall’aspirante Maestro Muliero di Pisticci che è prossimo ad affiliarsi

C

omplici probabilmente i recenti e tristi casi di cronaca relativi alla morte in campo di giovani atleti (si pensi, ad esempio, al decesso del pallavolista Bovolenta e del calciatore (Morosini), il legislatore è intervenuto a regolare alcuni aspetti dell’attività sportiva, nell’intento di garantire una maggior tutela agli atleti. È il Decreto Balduzzi, approvato definitivamente dal Parlamento, a regolamentare (art. 7 comma 11) tra l’altro, le certificazioni mediche obbligatorie per le attività sportive e l’utilizzo dei Defibrillatori. La Libertas a seguito di questo, anticipando i tempi per l’emanazione del regolamento attuativo alla succitata Legge “Balduzzi”, stipula un accordo nazionale con la Salvamento Academy, Agenzia che si occupa di diffondere nella comunità i principi del primo soccorso e partner della SIMEUSocietà Italiana Medicina d’Emergenza-Urgenza, per la formazione di docenti su tutto il territorio nazionale, al fine di organizzare corsi di formazione per Operatori BLSD, responsabili, in caso di emergenza e in attesa dell’arrivo del 118,

delle prime manovre di rianimazione cardiopolmonare con l’utilizzo del DAE (defibrillatore semi-automatico esterno). Per volontà e sensibilità all’argomento e l’alto senso civico del Presidente Provinciale Libertas di Potenza Nicola Giannatiempo, si è dato il “via” il 23 febbraio scorso, ad una serie di corsi per la formazione di “Operatori BLSD” per tutte le Società Sportive Dilettantistiche LIBERTAS della Basilicata. Grande l’affluenza del personale delle società sportive e piena soddisfazione per l’impeccabile organizzazione di questi seminari professionali, voluti da tutti per permettere di dotare le palestre Libertas della Basilicata di Defibrillatori. Da oggi fare sport in queste strutture “cardio-protette”, è finalmente obiettivo raggiunto da parte del Presidente Giannatiempo. I corsi sono ancora aperti, proseguiranno per questo mese (prossime date 2 e 3 marzo c/o C.P.S. Libertas Potenza in Rionero in Vulture – Centro Sociale) e vedranno partecipi docenti della Salvamento Academy e Libertas provenienti dai Centri di Alta Formazione Italia.

Per informazioni Libertas Potenza – Presidente Nicola Giannatiempo. Le Strutture Libertas sotto elencate sono “ Cardio-Protette “ da personale abilitato nel Primo Soccorso DAE, e si doteranno quanto prima del Defibrillatore semiautomatico: O.S.B. Operatore Sportivo di Base Libertas (Potenza) operatore abilitato GIANNATIEMPO Ilaria A.S. Dilettantistica Libertas C.E.F. GENTIANUM (Genzano di Lucania) operatori abilitati SCIOTA Donato – MARAULA Giovanna – ANOBILE Michele A.S. Dilettantistica Libertas TONY DANCE (Tito) operatori abilitati DE STEFANO Antonio – LA TORRE Antonella A.S. Dilettantistica Libertas NUOVA GIMNIKA (Tramutola ) operatori abilitati ALBANO Carlo – DIPIERRO Donato A.S. Dilettantistica Libertas DANCE TEAM ROTONDA (Rotonda) operatori abilitati CAPUTO Francesco – DI SANZO Francesca A.S. Dilettantistica Libertas TIBERYA CLUB (Vietri di Potenza) sezione distaccata Polla (SA) operatori abilitati D’AMICO Francesca – MANZIONE Annarita Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica Libertas RIGEL (Rionero in Vulture) operatori abilitati CAPOSICCO Marirosa – D’AMICO Emanuele

il pugile potentino che però grazie alla migliore tecnica ha prevalso tornando alla vittoria dopo circa cinque mesi di inattività agonistica. • Luigi Pastore (cat. Elite III serie 56 Kg.) ha vinto con Salvatore Ligorio (cat. Elite III serie 60 Kg.) della “Pugilistica Francavillese” un match combattuto e vivace. Buona la presenza di pubblico ed ottimo il clima della manifestazione che ha favorito degli incontri sempre corretti ed all’insegna del fair play.

Walking e jogging: la salute

In Basilicata da oggi “cardio-protetti” Defibrillatori obbligatori: la CPS Libertas Potenza organizza corsi per operatori BLSD

alla Federazione Pugilistica Italiana. Di seguito i risultati: • S a l v a t o r e Mangiamele (cat. Youth 60 Kg. ) ha perso con Francesco Aquaro (cat. Youth 60 Kg.) della pugilistica “Vivere solidale per lo sport Taranto”. • Pasquale Vitale (cat. Elite III serie 69 Kg. ) ha perso con Giuseppe Pepe (cat. Youth 69 Kg.) della “Asd Boxe & Fit Bitonto” • Davide Vaccaro (cat. Junior 59 Kg.) ha vinto con Cosimo Venneri (cat. Junior 59 Kg.), un avversario impegnativo che ha impegnato

e la prevenzione a portata di tutti S

tudi scientifici hanno dimostrato come l’attività motoria conduce alla variazione di molti parametri fisiologi consentendo il mantenimento dell’omeostasi metabolico-funzionale. Inoltre l’allenamento adatta l’organismo alle maggiori richieste di lavoro e come in molti altri casi, anche in questo, esiste un quantum ottimale di esercizio fisico al di sotto e al di sopra del quale la condizione di salute umana peggiora. Così, se l’esercizio moderato è raccomandabile nella maggior parte delle situazioni, l’inattività e l’esercizio intenso e prolungato sarebbero entrambe da evitare. Il compito principale del dottore in scienze motorie ed in particolare dello specialista in scienze delle attività motorie preventive e adattate, è proprio quello di trovare e di somministrare in totale sicurezza e nella massima efficacia questo quantum ottimale di attività fisica al fine di mantenere, preservare e raggiungere le migliori condizioni di salute, dove per “salute”, secondo la definizione fornita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, si intende “un completo stato di benessere fisico, psichico e sociorelazionale, e non semplice assenza di malattia”. Alla luce di queste considerazioni, oggigiorno si pone sempre più attenzione al concetto di prevenzione, cercando di seguire uno stile di vita “sano” e soprattutto cercando di educare ad un sano e corretto stile di vita. L’attività motoria, che differisce dalla pratica

sportiva in senso stretto, in questi ultimi anni è stata riconosciuta alla stessa stregua di un “farmaco”, al fine di raggiungere e mantenere un buono stato di salute. Infatti, vi sono numerosissimi studi epidemiologici, casocontrollo e prospettici in letteratura medica e scientifica, che hanno evidenziato i rapporti dose-risposta dell’attività motoria sullo stato di salute, dimostrando come la sedentarietà si associ ad un maggior rischio di mortalità e disabilità, riducendo l’aspettativa di vita. Importanti sono, infine, i recenti studi che mettono in evidenza come il muscolo scheletrico possa considerarsi alla stessa stregua di una ghiandola, che durante l’attività fisica induce la secrezione di sostanze che a loro volta sono simili ad ormoni e che quindi influenzano il metabolismo intermedio dei macronutrienti andando così ad influenzare fortemente lo stato di salute (l’attività fisica modifica l’assetto lipidico del soggetto). Oltre alla sedentarietà, anche un’attività motoria troppo intensa o eseguita in maniera impropria comporta un rischio per la salute. Studi hanno dimostrato come il “quantum di attività fisica” generalmente considerato “ottimale” per il mantenimento del buono stato di salute, consiste nello svolgere attività aerobica moderata tra il 60% e l’80% della potenza aerobica massima VO2max , 3-4 volte a settimana, per 30-40 minuti (l’equivalente di circa 2400 passi al giorno). L’attività che meglio rispetta questi parametri sembra

essere il footing, che può essere classificato in walking (camminata a passo regolare), jogging (camminata a passo veloce/corsa moderata) e running (corsa), dove in particolare l’attività da preferire è il jogging. Oggigiorno le società industrializzate, tra cui l’Italia, sono afflitte dalle cosiddette “patologie del benessere economico” (patologie dismetaboliche, diabete di tipo 2, dislipidemie, sovrappeso, obesità, patologie cardiovascolari, oltre a tutte le alterazioni posturali a carico della colonna vertebrale e alle patologie muscoloscheletriche). Da qui si evince l’importanza di sottolineare l’effetto terapeutico dell’attività motoria sulla prevenzione primaria, secondaria e sulla gestione delle suddette patologie (health management). Infatti, mai come nell’attuale periodo storico di crisi economica e finanziaria, la “prevenzione” è diventata sinonimo di “risparmio”, in riferimento alla spesa sanitaria pubblica. Quanto detto sinora giustifica l’esplosione del fenomeno del fitness e del wellness, che riguarda una fetta di popolazione sempre più ampia e che investe ormai tutte le fasce d’età. Al contrario, è ormai risaputo e dimostrato che lo sport “vero”, ossia lo sport a livello agonistico, faccia male e sia dannoso per il corpo e per la psiche. Dr. Adelfio Liviani Chinesiologo Specialista in Scienze Motorie ad indirizzo Biomedico


ontrosenso Basilicata

2 Marzo 2013

Oggi prende il via Arezzo Wave Band 2013 Ventuno i gruppi iscritti in Basilicata. La selezione dal vivo si terrà nel corso di cinque serate al Cecilia di Tito

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^ edizione del concorso Arezzo Wave, il contest nazionale per band emergenti che costituisce una delle opportunità più importanti in Italia per formazioni musicali che puntano a professionalizzare il proprio operato, ad emergere dall’anonimato, a confrontarsi con la scena musicale nazionale e a trasformare la passione in lavoro. Il concorso prevede che ogni regione d’Italia esprima un gruppo vincitore. In Basilicata, tutte le fasi di selezione sono curate dall’Associazione Multietnica e sono parte integrante di un progetto annuale (Basilicata Music Net) che dal 2003, su scala regionale, mira al censimento, alla promozione ed alla professionalizzazione dei giovani musicisti lucani. Sulla scia dello scorso anno, per offrire maggiori possibilità di crescita e di visibilità ai partecipanti,

tutte le 21 band iscritte si esibiranno dal vivo al Cecilia di Tito sul palco della Sala Piko, un nuovo spazio, complementare all’Auditorium, che si pone come area di sperimentazione, d’incontro e di scoperta per gli appassionati di musica del territorio. Una giuria qualificata designerà i 4 gruppi che accederanno alla finale regionale, al termine della quale verrà decretato il vincitore che avrà diritto di apporre per un anno il marchio “Best Arezzo Wave Band 2013” sul proprio materiale promozionale e ad esibirsi, all’interno di un cartellone di rilevanza internazionale, sui palchi dell’Arezzo Wave Love Festival per confrontarsi con i selezionati nelle altre regioni italiane. Si parte sabato 2 marzo e si continua tutti i sabato del mese. La finale è prevista per il 30 marzo. Al termine di ogni serata si esibiranno alcuni dei migliori dj lucani.

La giuria è composta da musicisti, giornalisti ed operatori del settore : Nico Ferri – Responsabile Arezzo Wave Basilicata e della programmazione musicale del Cecilia, direttore artistico del Pollino music Festival Walter De Stradis – giornalista, direttore del settimanale Controsenso Simone Laurenzana – musicista (La SCeNTIFICA, JoyCut) Lucio Corvino – conduttore radiofonico (Radio Redazione) Pierluigi Delle Noci – maestro di musica, musicista (JoyCut, Tarantolati, Smooth Streets Project) Per informazioni : facebook: Cecilia, centro per la creatività info@centrocecilia.it basilicata@arezzowave. com

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2 Marzo 2013

50 anni da “Gli uccelli” di Hitchcock Film sceneggiato da Evan Hunter, italo-americano di origini lucane, uno dei massimi scrittori americani del Novecento di Armando Lostaglio

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li uccelli” di Alfred Hitchcock, dal 1963 ad oggi, sono cinquant’anni da quel terrificante lungimirante film che tanto impressionò generazioni intere. Lunghe settimane di preparazione del suo “The birds”, con quell’angoscia primordiale piovuta dal cielo, da quelle creature (corvi e gabbiani) fino ad allora innocue che si ribellano all’uomo e al suo tentativo di compromettere irrimediabilmente la natura. Un autore, Hitchcock, che come pochi ha saputo guardare lontano, e che solo in questo film non ha scritto la parola “The end”. Non c’è fine dunque. Una scena girata e non inserita nel film riguardava Melanie e Mitch che, scherzando, provano a spiegarsi gli attacchi degli uccelli (ai quali, nel film, non viene data una vera, definitiva spiegazione); ma di questa scena sono rimasti pochi frammenti ed ovviamente la sceneggiatura. Evan Hunter aveva scritto un finale diverso, che non venne mai girato (forse perché avrebbe richiesto un ulteriore mese di lavoro) nel quale Mitch con la sua famiglia e Melanie, escono dalla casa assediata dai corvi ed in macchina attraversano il paese completamente devastato e messo a soqquadro, mentre un gruppo di uccelli li attacca cercando di forare il tettuccio dell’auto decappottabile. Ispirato al romanzo di Daphne Du Maurier, l’ormai film-cult di Hitchcock ha avuto come sceneggiatore uno scrittore di gialli fra i più prolifici del secolo scorso: Evan Hunter, dicevamo, ovvero Ed McBain, ovvero Salvatore Lombino, di chiare origini italiane. E lucane. Con questi due pseudonimi, ma non soltanto con questi, firmò molte delle sue opere. Ma il nome di battesimo era italiano. Le sue origini affondano nell’Appennino lucano. I genitori partirono nel 1900 da Ruvo del Monte alla

volta di New York City, dove lo scrittore nacque il 15 ottobre 1926. Nel 1952 aveva ottenuto l’autorizzazione a cambiare il proprio nome in Ed McBain. Un continuo peregrinare tra uno pseudonimo e l’altro. Una scelta che non sembra dettata dalla moda, né da una stravagante mania. Non se ne servì come facevano alcuni monaci medioevali per sfuggire alla scomunica, né come facevano le timide poetesse di un

tempo per declamare liberamente lamenti d’amore. Salvatore Alberto Lombino era semplicemente convinto che uno scrittore di romanzi con nome italiano non avrebbe mai sfondato. Come dichiarò: “I had a name that would have been marvelous in Naples, but not in New York, at least not in publishing circles.” (Ho un nome che sarebbe stato meraviglioso a Napoli, ma non a New York e né tanto meno nell’ambiente degli Editori). “Il Seme della Violenza” costituisce la sceneggiatura originale del film con Glenn Ford e un giovane

Sidney Poitier. Il film sarà considerato il primo film rock della storia del cinema, sia per la tematica che per la colonna sonora. Anche “The Streets of Gold” (Le strade d’oro) lo firmerà con Evan Hunter. E’ un romanzo autobiografico, scritto nel 1974, definito dall’autore come il più appassionante dei suoi libri. E’ incentrato sulla vita di un pianista jazz non vedente. La vicenda si svolge a New York, nell’Est Harem, in un’epoca in cui gli emigranti italiani costituivano una componente significativa fra le comunità che affollavano Manhattan. Il ragazzo intorno al quale si sviluppano gli eventi raccontati da “Le strade d’oro” ha un rapporto profondo con il nonno (Francesco Di Lorenzo), emigrato da Fiormonte, pseudonimo di Ruvo del Monte, alla ricerca delle Strade dell’Oro, quelle di New York. Nella parte iniziale del libro il ragazzo riporta i racconti della sua famiglia e la saga che ha portato il nonno da Fiormonte a New York. E’ il racconto autobiografico che lo scrittore italo-americano esporrà al Mystfest di Cattolica nel 1990, invitato quale ospite straordinario. “... Mi chiamavo Salvatore Lombino. Mia madre Maria Coppola e mio padre, che faceva il postino, erano originari di Ruvo del Monte a nord di Potenza. Negli anni ‘70 ho scritto la storia della mia famiglia in un libro che, secondo me, è il più bello che ho fatto finora, ma non è stato mai tradotto in italiano. L’ho intitolato “Streets of gold “ (le strade d’oro), cioè le strade d’America, nel ricordo di chi era costretto ad abbandonare l’Italia. Tuttavia, mio nonno diceva che quelle di Napoli, da dove si partiva coi bastimenti, rispetto a quelle di New York, gli parevano pulitissime. L’intento è anche quello di ricordare i tanti sfortunati immigrati negli Stati Uniti, che non sono più tornati a causa di diverse tragedie, come il naufragio dell’Andrea Doria e le tante morti bianche nei cantieri e nelle miniere americane”.

Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino

THE AMHARIC “Stop and Search” G

li appassionati di reggae sanno bene che il calo vistoso di produzioni che negli ultimi anni ha caratterizzato la combattiva scena inglese, rasenta i tratti di una tragedia musicale. Per questi motivi, non si può non cogliere con entusiasmo una nuova uscita come questo nuovissimo album di The Amharic, gruppo che viene da Brixton e che è compsoto dal cantante giamaicano Danny Amharic, dal bassista Ronnie Lion e dal tastierista Jazzbo. I nostri, ovviamente coadiuvati da un gruppo di musicisti di studio ispirati, hanno registrato il disco (l’ennesimo di una ventennale carriera) in parte in Inghilterra (agli studi Tuffwize di Londra) e in parte in Giamaica (allo Big Yard studio). Il risultato è un lavoro che –al di là dei paragoni inevitabili con Aswad e Steel Pulse che è possibile leggere un po’ ovunque sulla rete- ci ha ricordato i migliori exploit di un’ulteriore band inglese che ha fatto la storia del reggae UK, i Misty in Roots. Lo stile generale è un roots melodico, con i cori dei tre a incastro perfetto, e i ritmi saltellanti e militanti ricchi di fiati. Il tema principale del disco sembra essere la guerra: quella di Babilonia (il corrotto sistema occidentale) in Iraq, ma anche quella controversa contro il terrorismo, quella ipocrita contro la droga, e quella fastidiosa contro le libertà personali in generale. Capolavoro.


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Un porto sicuro per “Matera 2019” La Vela d’inverno per destagionalizzare l’offerta turistica della costa ionica

I

l Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci sostiene la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019 anche con le attività invernali di vela Campionato Invernale di vela del Mar Ionio – Trofeo pensato per destagionalizzare l’offerta turistica della fascia jonica. La manifestazione velica organizzata dal Circolo Vela Porto degli Argonauti, di concerto con la Federazione Italiana Vela si svolge da ottobre 2012 fino a maggio 2013 nello specchio di mare antistante il Porto degli Argonauti. “Il Campionato Invernale del Mar Jonio – afferma Marialinda Nettis, vice presidente del Circolo Vela Argonauti – è diventato l’evento più significativo per la vela d’inverno dell’intero arco ionico. La crescente adesione alla competizione da parte di armatori e velisti di tutta Italia rappresenta anche un’occasione per far apprezzare la bellezza di questo mare e dei territori dell’entroterra, destagionalizzando l’offerta

turistica lucana”. Il Porto degli Argonauti si propone come “porta di Basilicata” per scoprire la regione: un’ottima soluzione per chi, dal Nord Italia o dall’estero, desidera viaggiare in barca d’estate come d’inverno. Il Porto, al centro del Mediterraneo, si trova in una posizione ideale per scoprire i tesori della Basilicata e per proseguire verso lidi più lontani. Ma il Porto degli Argonauti si propone anche come “marina di Matera” perché facilmente raggiungibile in circa mezz’ora dalla Città dei Sassi. Il presidente del Circolo Vela Argonauti Antonio De Nicolò si augura che il Campionato invernale del Mar Ionio “possa crescere costantemente e coinvolgere nel tempo gli armatori e i velisti di tutta Italia e che anche dall’estero possano scoprire la bellezza di questo mare e dei territori che lo abbracciano.” Il Campionato 2012-2013 ha come sponsor tecnico la North Sails. Il Porto degli Argonauti è un attracco moderno, aperto tutto l’anno in grado di

ospitare 450 imbarcazioni di piccolo e medio cabotaggio, anche di lunghezza superiore ai 30 metri. Attraverso un comodo canale d’accesso, protetto da un avamporto esterno, il Porto si sviluppa in due darsene interne, lunghe 220 metri, larghe 140 e profonde fino a 3,5 metri. Da tempo il porto è diventato un riferimento per lo sviluppo turistico della costa Jonica come testimoniato dal bilancio record che ha fatto registrare la kermesse Argojazz 2012, festeggiando il suo nono anno con un risultato complessivo di oltre cinquemila presenze. Argojazz ha rivolto particolare attenzione al jazz di qualità: dai giovani talenti come Attilio Troiano, insignito del premio “Argonauti 2012” come miglior musicista jazz, al grande artista internazionale, il leggendario Ray Mantilla. E ancora talenti di riconosciuto si sono esibiti sul palco di Argojazz: Edy Martinez, Chuco Martinez, Gaspare Pasini, Bill Elder.

Il festival di Sanremo? I Vescovi lucani vicini al Papa Canzonette, propaganda politica nella preghiera “I e battute di cattivo gusto del Dr. Antonio Ruberti già Magistrato Onorario presso il Tribunale di Potenza

L’

OPINIONE - Lo hanno chiamato festival di San Remo ma questa edizione 2013, a mio modesto parere, della manifestazione canora, di Santo non ha avuto nulla. A San Remo il comico Crozza, che a mio parere sarebbe stato opportuno non farlo partecipare, ha voluto lanciare il suo guanto di sfida alla pavida RAI: “Vi faccio vedere io”. E anche lui ha dimostrato che non ci vuole molto a profanare il sacro palco dell’Ariston: al massimo si viene fischiati. Quel che ritengo grave è che non avesse capito che dando addosso ossessivamente a questo o quel politico soprattutto in un momento in cui era in corso la delicata campagna elettorale, avrebbe portato più gente dalla parte della “vittima”. Crozza sta imperversando; una sovraesposizione che non fa bene nemmeno a lui. La satira politica, anche quella deleteria, sta imperversando; sembra che i nostri comici sappiano far ridere solo con la politica. Non sorprendiamoci se poi imperversa il “qualunquismo” soprattutto fra i giovani fruitori di ciò che in TV fa ridere. E non sorprendiamoci se a tutti noi la politica viene fuori dagli occhi. Non

esistono più i grandi comici come Totò, Gilberto Govi e Nino Taranto i quali, con la loro intelligenza, sapevano farci ridere a crepapelle senza usare un linguaggio da caserma. Non sono mancate, ovviamente, nel corso dello spettacolo battute di cattivo gusto, se non addirittura volgari, partorite dalla “principessa” dell’Ariston e tanto “osannata” dal conduttore Fazio. Ma il

festival non avrebbe dovuto portar anche cultura? Ormai ci si adegua a tutto e ci si livella sempre più in basso. Fra cantanti senza voce, testi incomprensibili, interpreti tarantolati e musica schizofrenica, non mi sembrava di assistere ed ascoltare le melodie della nostra gloriosa canzone italiana.

Vescovi delle diocesi lucane, riuniti per un ordinario incontro della Conferenza episcopale di Basilicata, esprimono sentimenti di gratitudine e di vicinanza spirituale al Santo Padre Papa Benedetto XVI per l’alto magistero espresso nel suo Pontificato e per il profilo umano e spirituale che ha saputo testimoniare nell’esercizio del ministero petrino. I Vescovi conservano nel loro

cuore - si legge in una nota della Conferenza episcopale lucana - la recente visita “ad limina” in cui sono stati accolti e ascoltati dal Papa con paternità e profonda attenzione, rinsaldando in tal modo la comunione spirituale e pastorale che lega le diocesi del mondo alla persona e al ministero del Santo Padre. I Vescovi invitano tutte le Comunità cristiane della Regione ad esprimere vicinanza al Papa nella

preghiera durante la giornata del 28 febbraio, attraverso la celebrazione e l’adorazione eucaristica, pii esercizi e veglie di preghiera, nelle modalità che si riterranno più opportune. La preghiera - conclude la nota - che si leverà da tutte le comunità sarà senz’altro apportatrice di benedizioni celesti per la persona del Papa e per il futuro della Chiesa cattolica”.


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MONITOR

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Basilicata

Cambiano i nomi e gli scenari, Il colore del vetro Presentato a Roma, ma l’Italia è sempre “discraxiata” primo romanzo del dottor nelle storiche vignette di Franco Loriso ilFrancesco Caringella di Alessia Nardozza

“I

talia disCRAXIata”, Edizioni Nuova Città, è una divertentissima

raccolta di vignette, uscita circa venti anni fa, in cui Franco Loriso traccia, con i corrosivi tratti di matita, tutte le figure di spicco dell’Italia politica nell’era Craxiana. In uno dei rarissimi libri di satira lucana, Loriso tratteggia con maestria i tic e i paradossi di una serie di personaggi della politica e dell’attualità degli anni ’90, e lo fa con intuitiva ironia, riuscendo a rendere l’identità del personaggio in questione accentuandone i difetti. E’ un umorismo che al lettore arriva d’impatto senza filtri, scatenando immediata ilarità. Le sue vignette ci offrono

un affresco sintetico dell’era craxiana nei suoi risvolti storici. Il lettore che apre il libro “Italia discraxiata” è come se si trovasse davanti al sipario di un teatro che si alza e rivela lo spettacolo della politica in chiave comica. Questo artista nato a Rionero in Vulture inizia la sua carriera collaborando nel 1986 con la Gazzetta del Mezzogiorno: in tanti lo definiscono il “forattini” lucano, ma sicuramente il suo stile satirico è unico, e le sue raffigurazioni dei politici dell’epoca sono di un umorismo fulminante. E se poi proprio vogliamo confrontare l’era craxiana e quella attuale, possiamo ben dire che le vignette di Franco Loriso sono attualissime: basterebbe solo cambiare i volti dei personaggi con quelli attuali, e ci accorgeremmo che le battute calzano ancora a pennello per tutti i nostri politici!

Presentato al Macramè di Potenza il nuovo alibro di Luca Lancieri renderlo assolutamente af- precisare: “non-sono-su-fafascinante. Un istrionico cast di improbabili personaggi farcisce la storia di questo “diversamente-scrittore” che nella sua biografia tende a

cebook”. Adelfio Liviani

In primavera, il testo sarà proposto ai lettori potentini di Virginia Cortese

S

i è tenuta ieri presso il teatro Italia di Roma la presentazione del primo romanzo di Francesco Caringella, Il colore del vetro. A moderare la manifestazione, Tiziana Panella e tra gli altri relatori, il ministro Patroni Griffi. In primavera l’opera sarà presentata anche a Potenza. Consigliere di Stato e giurista a tutto tondo, Caringella è alla sua prima prova con la prosa e sembra aver raccolto già molti successi. Il colore del vetro, Dike Giuridica Editrice, è la storia incorciata di due uomini. Il titolo intende affermare che la percezione della realtà dipende dai punti di vista (nel senso che dipende dalla prospettiva). I protagonisti sono un giudice barese del Tribunale di Milano (Maurizio, detto Cristo) e un lucano (Nicola, che è da tutti ritenuto un magistrato del Pm di Potenza di La Spezia). Il primo è legato a Roberta; di lui trattano i capitoli con numero pari. Il secondo aspira a Giovanna, ne parlano i capitoli dispari. Il tempo scorre in parallelo. Al concorso in Magistratura, Maurizio riceve

un suggerimento da un giovane che non identifica: supera così la prova. In seguito, il protagonista, uomo giusto e scrupoloso, soffre per talune vicissitudini: delinquenti che non è riuscito a condannare (è componente di un collegio) e qualche innocente in carcere. Proprio in occasione di un processo per rapina, Maurizio condanna un tizio che gli ricorda qualcuno; si accorge che è innocente e si prodiga affinché nel grado successivo del giudizio sia assolto. Nel frattempo, la vita di Nicola, tutta improntata al corteggiamento di Giovanna, mostra qualche lato oscuro e qualche punto interrogativo. Dopo la liberazione del presunto rapinatore, (nell’attesa dell’appello), Maurizio si accorge che questi somiglia a chi lo aveva aiutato al concorso: a Nicola! È lui, dunque, il rapinatore! Il magistrato, però, non lo denuncia e, lasciata la magistratura, si trasferisce a Bari. Nicola viene smascherato dal futuro suocero: non è un magistrato del Pm, ma uno sfortunato che, respinto all’orale del concorso in magistratura,

è diventato un rapinatore. Il destino beffardo vuole che, proprio a Bari, Maurizio si venga a trovare nell’ufficio di un Direttore di banca mentre Nicola, anch’egli trasferitosi a Bari, tenta una rapina. Il primo riconosce il secondo e sta per dirgli che non lo denuncerà ma Nicola, interpretando in modo erroneo lo sguardo e i gesti di Maurizio, gli spara alla testa. Come nella circolarità di un abbraccio, tutto termina con un ritorno al gabbiano che, nell’incipit, si stava posando sull’acqua.

borgo antico bed & breakfast “C

’era una volta… - e che ve lo dico a fare, gli alberi non crescono in mezzo al mare”, è il nuovo libro dell’autore potentino Luca Lancieri, presentato il 25 febbraio scorso al Macramè di Simona Insetti. Con uno stile originale e fuori dagli schemi racconta la frizzante storia di zio Billy, uno zio “diversamente tutto”, egli è diversamente settantenne, diversamente playboy, diversamente ironico e al contempo diversamente malinconico, e soprattutto diversamente zio, ed è proprio questa sua costante diversità

piazzetta santa lucia 85100 potenza tel. 0971/1651754 cell.333-5664775-347-9559416

AVVISO A TUTTI GLI SCRITTORI “A BASSA DISTRIBUZIONE” Avete pubblicato un libro per una casa editrice piccola o indipendente? Inviateci il libro che avete pubblicato, lo recensiremo su queste pagine, e invieremo le copie spediteci alla libreria dedicata “L’ Autore” di Bella – PZ, che le esporrà e le metterà in vendita. Per maggiori info contattare controsenso@email.it e telefonare allo 0971/092255. oppure inviate direttamente i libri a: Redazione Controsenso Basilicata, Via Vespucci snc – Parcheggio Tre 85100 Potenza.


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