Basilicata
14 Aprile 2012
DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 76/14 Aprile 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255
Politica e soldi: il ritorno di W.
ASM, “Maglietta” e polemiche
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Cari Contro-Lettori, mentre un film francese intitolato “Quasi amici”, sbanca nelle sale italiane, proponendo una commovente storia di amicizia fra un “normo” ed un disabile, noi di “Controsenso” pubblichiamo le rimostranze di un signore affetto da handicap motorio, il signor Rondanini, e succede il putiferio. Dando corpo a quello che in passato aveva già denunciato su queste pagine un portavoce locale dell’handicap come Biagio Cappa, è emerso nella sua crudezza il dramma dell’uso e dell’abuso in città dei posti auto e dei permessi assegnati a persone con invalidità. La polizia municipale smentisce che ci sia un vero e proprio “fenomeno”, in cui a guidare le auto col contrassegno o ad usufruire dei posteggi riservati siano spesso persone che impedimenti fisici non ne hanno affatto. Tuttavia, la denuncia del numero scorso ha in pratica aperto il vaso di pandora: altri disabili ci hanno contattato, sottoscrivendo e rilanciando le rimostranze del signor Rondanini. Su questo e sul prossimo numero pubblicheremo i loro interventi. Come se non bastasse, ci ha scritto un ex vigile urbano che ha proposto alcuni rimedi, ma che ha implicitamente confermato la situazione. Allo stesso modo hanno suscitato stupore e disapprovazione, le dichiarazioni del dottore Negrone dell’ASP, che ci ha tratteggiato una commissione medica barricata contro l’assalto di parenti che vorrebbero farsi scudo dei genitori anziani per ottenere gli agognati permessi. C’è poi la questione delle barriere architettoniche: insomma, la Potenza che viene fuori da queste testimonianze, è una Potenza che non ci piace affatto. Il dibattito, come sempre, qui da noi, è apertissimo. Walter De Stradis
Dissequestrata la Trinità - Mons. Superbo: «Pregheremo per Elisa» LTIMISSIMA - L’Autorità giudiziaria di Salerno ha disposto il dissequestro dell’aula liturgica e dei locali a essa annessi della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Il provvedimento della magistratura non consentirà una immediata apertura al culto del tempio, che, essendo stato chiuso per oltre due anni, dovrà essere sottoposto alle verifiche tecniche necessarie per decretarne la fruibilità. “Pregheremo in maniera particolare per Elisa, perché sia accolta nella gloria di Dio,e per la sua famiglia, – ha spiegato monsignor Superbo – affinché riceva il conforto della fede e della conoscenza piena della verità”.“Riaprire l’edificio al culto –ha detto invece il sindaco di Potenza Santarsiero- e consentire ai potentini di tornare a fruire di un luogo sacro non significa dimenticare quanto di drammatico è accaduto in quel sottotetto. Neanche la condanna del suo assassino –ha proseguito- potrà mai rimarginare una ferita che continua a sanguinare per una triste vicenda”. Strano messaggio, infine, nel comunicato della diocesi. “Coloro i quali varcheranno gli ingressi dell’edificio sacro, sono tenuti a rispettare la sacralità del luogo, evitando comportamenti che possano creare nocumento e, soprattutto, astenendosi dall’effettuare riprese, espressamente vietate per legge durante le celebrazioni”.
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Anni 60: le notti chic della Potenza “bene” a pag. 5
ontrosenso
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Il ritorno di W. Il senatur se la prende con Roma Farabutta, ma a spodestarlo (fra gli altri) è stato il pm una volta in servizio a Potenza Che è napoletano tirava fuori che è un piacere, una dietro l’altra, le magagne della “Family”, del Trota, del “Cerchio Magico”, e persino del cantante/poliziotto, nonché boyfriend-segretario della ormai celebre “badante” leghista con la faccia da salumiera di Trapani. Una piccola rivincita meridionale, secondo qualcuno. Un ennesimo ritorno mediatico
di Walter De Stradis icitencello a ‘sta cumpagna vosta ch’aggio perduto ‘o suonno e ‘a fantasia...”. Sembra quasi di sentirlo, il senatur, che, calze, canottiera e mutande, si gira e rigira nel letto, scalciando le lenzuola stropicciate, e ripetendo nel delirio degli incubi i primi versi della celebre canzone napoletana. Che da canzone d’amore, diventa canzone di disperazione. “Foera di bal”, aveva invece sussurrato, esultando, in un improvviso impeto leghista e lumbard, qualche vecchia pellaccia pelosa potentina, alla notizia dell’addio dell’anglonapoletano W., che lasciava la procura del capoluogo (nel 2010). Terùn! W., che -dicevano i malignisognava un giorno di mandare gambe all’aria qualche politico del calibro di B. (come lo chiama Il Fatto Quotidiano), insieme al collega Filippini di Milano, e a quelli calabresi, ha invece levato di un sol colpo la sedia (meglio, il seggiolone)
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da sotto il sedere dell’unico, vero, leader partitico rimasto in Italia. Un leader a basso voltaggio certo, ammaccato quanto si può ipotizzare, rimba quanto si vuole, ma sempre leader. In via Bellerio sono puntualmente apparsi dei coloriti cartelloni che invitavano il magistrato meridionale a tornarsene in quel di Napoli. E mentre giornali e opinionisti sono divisi nel tratteggiare il re/druido deposto -ora come un povero malato gabbato e stretto suo malgrado dalla morsa di cerchi magici, figli tardi ma abbuffini e pasionarie di sorta; ora come uno che è vero che un po’ non ci sentiva, ma che soprattutto faceva finta di non sentire- qualcuno a Potenza, giornale in mano, già rivendica: “ce l’avevamo noi”. Chi? W., naturalmente. Quello che arrivava alla chetichella, scendeva dalla W-Mobile parcheggiata nei posti dedicati oltre la sbarra del tribunale, e quasi dinoccolato arrivava al cospetto dei giornalisti. Dottore, una domanda. E lui, algido, biondo e con gli occhi
di ghiaccio: “Nonsignore … parlan’ ‘e carte”. Négher!, bofonchiava allora qualche bella collega del nord che si domandava cosa diavolo scrivere adesso sul suo giornale. “Dottore … a disposizione”, paraculava qualche altro cronista, optando per la piaggeria. “Sì, ma tanto a me non serve niente”, rispondeva gelido ed altrettanto paravento, W.. E insomma, dopo la soddisfazione di aver fatto scendere dal piedistallo sua altezza il Re “ereditario”, piombato precipitevolissimevolmente dalle stelle alle stalle del carcere potentino, con tanto di sederata notturna sul duro marmo (dopo essere caduto dal suo “castello” a forma di letto), il buon W. passerà alla storia, insieme ai colleghi, per aver fatto diventare verde dalla rabbia il Senatur, e averlo costretto a scendere (almeno per il momento) dal carroccio. Forse W. stesso non se lo credeva mentre, in quel di Milano in casa di Nadia Dagrada, la segretaria amministrativa della Lega
per il pm più telegenico d’Italia, si rammarica qualcun altro. Essì che W. ha lasciato qui in Basilicata un ricordo agrodolce, per quelli che ogni volta si aspettavano i fuochi artificiali dai suoi botti a sorpresa, vedendone poi soltanto l’abbondante fumo, e uno amaro, per quelli che invece erano finiti sotto il clamore manettaro-giuridico-
mediatico, e che oggi, sono ancora al loro posto. Fa ridere, però, che il Senatur abbia dato la colpa delle sue sfighe –rimangiandosi il mea culpa di qualche ora primaalla solita Roma Ladrona e Farabutta. W., com’è noto, è di Napoli. Dura da ammettere per Conan il Burbero. Paisà.
Da “Il Nuovo Corso” - settimanale lucano - del 6 giugno 1980 La “mazzetta” dei giornali locali al Comune
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La Ztl a Potenza e lo stress di San Gerardo M
ASM: quella sua Maglietta “fina”….
Il Dottor Maglietta nella vignetta di King Buffino
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“Io Amo … Navazio” ? La vicenda, come tutte le cose che accadono in fretta, è paradossale, dimostra che la fretta (come diceva il proverbio) fa fare i figli ciechi e che non basta essere nominati direttori Generali ASL perché poi si sappia quel che si fa, anche se si è esperti di medicina. Poi, volendo essere cattivi, ne mostra anche una terza, del tipo che se a uno gli metti una coppola può pure sentirsi capo stazione e fischiare per fermare il treno. Stiamo parlando del fatto, secondo quanto denuncia il Consigliere Regionale Navazio (che Ama la Lucania), che il neo-nominato direttore Generale ASM di Matera Dr Maglietta, senza averne
titolo, avrebbepreteso di sostituirsi alla Giunta Regionale - che invece è o sarebbe competente ai sensi della Legge 17/2011 - fissando lui il modello di “Organizzazione della rete dei servizi Riabilitativi dell’azienda sanitaria di Matera e Regolamento accesso ai percorsi riabilitativi”, infischiandosene delle norme e della Giunta Regionale. Insomma, pare che il MAGLIETTA, ricevuta la coppola di Direttore Generale (ovviamente s’è vera la interpretazione che ne da il Navazio) s’è messo in testa di essere titolato ed ha disciplinato lui quello che deve disciplinare, invece, la Giunta Regionale. In pratica, però, ci potrebbe essere un retro-pensiero nella
mossa del Navazio, quasi a dire, almeno salviamo le prerogative significative della Giunta perché già la gente ce l’ha con i politici, se poi li dovesse pagare anche senza che abbiano qualche cosa da fare…!. Secondo questa ipotesi l’interrogazione di Navazio potrebbe essere quasi una polizza vita . Oppure, e questo sarebbe più sensato …: il Maglietta ha adottato questa determina in data 23/03/2012. L’Assessore alla Sanità Competente, che notoriamente è uno che si intendeva di Industria e non di Amministrazione, non si è reso conto di niente e neanche della gravità del fatto, la struttura amministrativa Regionale era alle prese con l’organizzazione della Santa Pasqua…. e nessuno ha capito niente e allora zac! capire e segnalare e … può essere, saggiamente, un opportuno segnaposto che non si sa mai. Ma quale che sia la realtà dei fatti, ovvero sia che il Maglietta avesse titolo e diritto e dovere di fare quanto ha fatto, sia che non avesse quei titoli e diritti e doveri, rimane una considerazione pratica che tocca fare a noi cittadini comuni che dovremmo essere oggetto delle attenzioni dei politici, degli amministratori, e delle aziende sanitarie e cioè: ma com’è che siamo finiti così in basso? Nel caso che il D.G. Maglietta abbia abusato dei suoi poteri, e che quindi Navazio abbia ragione, discende che deve essere revocato dall’incarico perché è inaccettabile che il Direttore Generale della Azienda Sanitaria non conosca neanche le leggi essenziali che disciplinano la materia e come puoi fidarti di uno che come primo atto dimostra in maniera pacchiana di non conoscere la legge 17/2011 fatta appena prima della sua nomina a Direttore Generale?. E per concludere un’esortazione : “Vito, i Filosofi non sono mai stati bravi a fare le cose di corsa…”.
olto spesso nei testi e nelle poesie che studiamo, l’autore ci comunica determinati messaggi attraverso la metafora o la similitudine. L’autore ci raccomanda che sarà bene chiarire il significato di queste parole e imparare a riconoscerle ed a usarle in modo appropriato. La metafora consiste nel trasformare una parola, un’espressione, in un’immagine figurata. Chiariamo subito quanto detto attraverso un esempio: “Mario è una volpe”. Ovviamente Mario non è una volpe ma noi lo figuriamo, lo immaginiamo tale, con questa espressione vogliamo dire che Mario è furbo. La similitudine ha le stesse caratteristiche della metafora, vi si differenzia perché esprime un confronto, un paragone. Qualche giorno fa il direttore De Stradis nel suo editoriale del 24 marzo scorso lanciava contemporaneamente una metafora e una similitudine. La metafora consisteva nel comunicare determinati messaggi attraverso il simpatico riferimento dello “stress” di san Gerardo. Uno stress che prende le mosse dai lavori di Piazza Prefettura. Lavori che il Comune deve farli perché può incorrere in sanzioni e penali. Il Santo e i suoi festeggiamenti, a, tal proposito, ne sono ridimensionati, smontati e per certi versi sminuiti. Ora il nostro ragionamento deve sviluppare una similitudine. La similitudine consiste (a parere degli Amministratori Comunali) nel positivo confronto e nel paragone già maturato da altre realtà cittadine e metropolitane verso la ZTL. ZTL da tanti cittadini normali voluta e agognata ha prodotto e produce effetti devastanti sui commercianti e sulle loro maestranze. E’ una similitudine non prevista e non digeribile. Una bella idea nata per vitalizzare il Centro storico di Potenza si è rivelata un fallimento... un vero e proprio boomerang. Bar e ristoranti hanno segnato il passo. I pochi e sparuti clienti (dediti alle cene over ore 22,00) si sono del tutto dispersi in altri quartieri e contrade. I ristoratori e i bar del Centro Storico hanno subito
un calo pauroso e vergognoso. I ristoratori sono stati costretti a chiudere le serrande per l’assenza totale di “coperti”. Il lettore Alfonso Nardella si chiedeva se i Commercianti di Potenza mangeranno cultura e urbanistica? Lo stesso interrogativo lo poneva qualche tempo fa l’ex Ministro Tremonti. Noi sconsolati da tali inusitati attacchi speriamo che il rachitismo culturale non prenda il sopravvento. La grave crisi e la totale mancanza di liquidità non deriva dalla ZTL. E’ una crisi strutturale che si trascina da oltre un decennio. Da oltre un decennio i commercianti del centro Storico lamentano vendite in calo pauroso. L’avvio di altri punti commerciali (vedi Gallitello) ha “depauperato” il commercio di Via Pretoria. A tal proposito l’ultimo rapporto ISTAT ci conferma che abbiamo l’incremento più alto della disoccupazione giovanile e siamo penultimi in POVERTA’ non solo materiale. Abbondano non solo gli uomini poveri... ma tanti poveri uomini che condizionano enormemente il nostro status quo. L’esodo degli studenti universitari lucani e le migrazioni intellettuali sono inarrestabili. Le morti sul lavoro e, soprattutto, in agricoltura sono diventate un semplice comunicato stampa. Abbiamo uno dei più alti indici di vecchiaia e uno dei più bassi indici di lettura. Forse, durante il Fascismo nei nostri paesini veniva rispettato di più il famoso detto: “Libro e Moschetto, Fascista perfetto”. Oggi siamo all’Uccello Adulo e alla Legge del Tenga e bisogna stare molto attenti, possibilmente rasentare i muri e offrire il petto e non le spalle...altrimenti... Mauro Armando Tita
Sul numero di Aprile “Agenda della salute”, diretto dal Dott. Gargiulo (ospite della trasmissione Elisir) una mia intervista sul laser per la miopia dal titolo: “Via gli occhiali in cinque minuti”. Il mensile è reperibile in tutte le edicole d’Italia
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Le notti chic della Potenza “bene” La vita “mondana e intellettuale” della città in un vecchio articolo de “la Tribuna Illustrata” del 1965
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l Circolo Lucano è nato nel 1870 e lo stile è rimasto quello. Adesso, anche se di tanto in tanto una conferenza è d’obbligo, come pure le <<personali>> di pittura – l’ultima è stata quella di Mario Vasta, un professorino, (ventiquattranni) in cui non sarebbe male investire un po’ di lire inflazionate – il Circolo Lucano è tornato alle sue tradizionali attività. Innanzi tutto ci sono i tavoli verdi che sono il forte del Circolo, e poi le feste di carnevale e i venerdì delle signore (chissà perché quasi tutti i circoli riservano alle signore il giorno della
penitenza). Questi venerdì consistono in tante signore col vestito di seta a fiori intorno ai tavolini da tè con sopra le tartine di tonno, burro e alici, uova sode e maionese e, in mezzo, la prefettessa. Per gli intellettuali impegnati della città, invece, c’è la libreria Riviello, che è una specie di libreria Einaudi locale dove si <<passa>> la sera verso le sette, si discute di poesia, si leggiucchia un libro qua e là e si va via senza aver comprato niente. Per i giovani c’è il Circolo Universitario. E per tutti c’è via Pretoria, <<il salotto di Potenza>>.
Foto tratte da “La Tribuna Illustrata” - n 37 12 settembre 1965
E’ un budello stretto stretto con due colonne di gente, una che va su e una che va giù, finché non arriva l’ora di cena. Il sorpasso vige solo per i pedoni, perché, grazie a Dio, la strada è <<off limits>> per i veicoli. Una specie di circolo è anche il caffè Pergola, che ha quasi un secolo, con gli abituées sul retro che giocano a biliardo. Però, è inutile, quanto a mondanità il Circolo Lucano non lo batte nessuno. Il <<maestro di casa>> ovvero factotum – è Canio Pappadà (pare che Canio sia un nome caratteristico della Lucania). Sposato, con prole, Canio Pappadà fa il maestro di casa da diciotto anni. <<E’ un mestiere delicato, creda a me – si confida – e di grande responsabilità. Ma io sono contento perché i soci mi stimano e mi vogliono bene>>. <<Anche le mogli?>> Canio Pappadà sorride. <<Meglio non parlarne. Quante mi tocca sentirne. Mi chiamano bugiardo, scostumato>>. Già, perché quando, verso l’una o le due, i mariti ancora non <<si ritirano>>, come dicono da queste parti, le mogli cominciano a bombardare il Circolo Lucano di telefonate. E al
buon Canio Pappadà tocca rispondere che no l’avvocato non s’è visto e il dottore forse è stato chiamato per una caso urgente. Il dottore e l’avvocato invece sono di là che se la spassano al poker. In città si vocifera addirittura di partite che durano ventiquattrore filate. Ma il maestro di casa smentisce. <<Adesso anche i signori lavorano e debbono fare i conti col capufficio>>. I duecento soci del Circolo hanno tutti una posizione: dal presidente, l’ing. Vittorio Montesano, al tesoriere, il geometra Paolo Tolla, al segretario, cav. Pasquale Santangelo, impiegato al Comune. Altri nomi importanti del Circolo Lucano: l’avv. Pignatari, non si sa imparentato col povero Baby, ma certamente non play boy come lui, l’ing. Tucci, il rag. Marcello Tempesta della Previdenza Sociale, il rag. Beniamino Zigrino della Banca d’italia, l’industriale Calvi, il rag. Sansone, l’ingegnere capo del genio civile Corona,
e signorine bene di Potenza è top secret. Inutile insistere sui flirts, fidanzamenti e simili. <<Gianna Laraja è la più bella ragazza di Potenza>> dichiara inaspettatamente un giovane socio che fin’ora s’era tenuto nell’ombra. Ma fa subito marcia indietro quanto al proprio nome e cognome. Comunque, Gianna Laraja è avvertita: ha un ammiratore al Circolo Lucano. In genere, il Circolo Lucano non è considerato un buon terreno di caccia al marito. <<Giovani, da noi se ne vedono pochi. Non vogliamo sbarbatelli qui dentro>> spiega il maestro di casa. E qui ci vogliono cinque minuti buoni per mettersi d’accordo sul significato della parola <<giovani>>. Nel sud <<giovane>> vuol dire <<giovane>> ma vuol dire anche <<scapolo>>. Il Circolo Lucano scarseggia di giovani in tutt’e due i sensi. Gli sbarbatelli, beninteso, non se la prendono. Innanzi tutto non hanno soldi per giocare a poker e poi, nel tempo
l’ingegner Tucci, l’ingegnere capo dell’ufficio Tecnico Provinciale. Laurini. (…) Sono membri di diritto del Circolo Lucano, ma si vedono poco, gli Scafarelli, proprietari terrieri, i principi Doria che hanno un feudo in provincia a Lago Pesole. E poi, naturalmente c’è il prefetto, dott. Fabiani. Fra le signore spiccano per comitati, feste, e simili la signora Maria Leggeri, la signora Ada Montesano e la signora Emilia Masella, moglie del più grosso costruttore di Potenza, che adopera i soldi del marito per la beneficenza. Però qualsiasi notizia sulle signore
libero, hanno ben altro da fare: d’inverno a sciare alla Sellata, d’estate a fare il bagno a Pestum. Pestum è la spiaggia favorita, anche per via delle strade, discrete. Ma i ragazzi di Potenza possono permettersi il lusso di scegliere fra tre mari: non solo il Tirreno, ma anche lo Jonio e perfino l’Adriatico. Potenza è proprio nella pianta del piede dello stivale. I boschi di Rifreddo per i cacciatori, i laghi di Monticchio per chi ama le trote al burro e il parco di Montereale con caffè e piste da ballo: Ada Carelli ci dipinge Potenza come una specie di piccolo e variatissimo paradiso turistico. Sfido, è
il suo mestiere. Ada Carelli, (bruna, distinta, ventuno, ventidue anni) è la receptionsit dell’Ente Provinciale del Turismo. Una volta tanto la persona adatta al posto adatto. Ada Carelli è anche studentessa universitaria e appartiene a una delle famiglie <<bene>> di Potenza. Così è dentro alla vita mondana e intellettuale della città. Ci presenta subito un amico suo, Nicola Tammone, che ha visto passare fuori dalla vetrina. Nicola Tammone è un fusto tipo Gassmann giovane e geometra. A proposito dei geometri bisogna dire che questa è la professione che adesso <<va>> di più a Potenza. E se uno non è geometra è studente di economia e commercio. Ormai i geometri e gli economisti stanno prendendo il posto dei tradizionali liceali cliassici e laureati in legge. Segno che i tempi cambiano. Chiusa la parentesi diciamo che Nicola Tammone è anche volontario UNLA. UNLA vuol dire: Unione Nazionale per la lotta contro l’Analfabetismo. <<Che cosa fa un volontario UNLA?>>, chiediamo a Nicola Tammone. <<E’ semplice. Mettiamo che io, per lavoro, mi trovi in un paese qui vicino, a Muro Lucano, o Sella di Conze per esempio. La sera, quando il cantiere è chiuso, vado al bar, riunisco un po’ di gente e mi metto a insegnare a leggere e a scrivere. Oppure monto in macchina e vado in qualche casolare sperduto e faccio lezione in cucina, alle donne di casa. Cerchiamo anche di dare qualche nozione di agricoltura, di igiene, di organizzazione amministrativa e politica. E’ un hobby come un altro>>. Già: questi sono gli hobbies che noi preferiamo, possono affermare tranquillamente i giovani di Potenza. E così si parla di gioventù bruciata. Mai visti dei ragazzi così seri. (continua) Testo di Lilia Lodolini, pubblicato su “La Tribuna Illustrata – il più antico settimanale italiano” - anno 75 n 37 12 settembre 1965
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«Cari Vigili, così non ci siamo» Dopo il nostro servizio della scorsa settimana, una giovane disabile del capoluogo chiede la parola. «La polizia municipale che fa?» di Rosa Santarsiero
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icorderete sicuramente l’articolo pubblicato sul precedente numero del nostro settimanale, riguardante la polemica sollevata dal signor Luigi Rondanini in merito al rilascio del “contrassegno facile”. Rondanini, in altri termini, polemizzava contro l’eccessivo liberismo vigente a Potenza nell’assegnazione dei “contrassegni arancioni” o dei parcheggi numerati per disabili. Ebbene, a tale proposito, è intervenuta sulla questione un’altra persona coinvolta da queste problematiche, che ci ha voluto dire la sua opinione a riguardo. Questa volta, a prestarsi alle nostre domande e a cercare i nostri “taccuini” è stata la
Io, però, vorrei soffermarmi su un aspetto che voi di Controsenso avete sottolineato nel precedente numero. Mi ha colpito particolarmente l’intervista realizzata dal Direttore con il comandante della Polizia Municipale Donato Pace. Se ricordo bene, il comandante Pace diceva di ricoprire l’attuale incarico da un anno e mezzo, ma la sua sembrava rassegnazione di fronte al problema. Dico io, anziché osservare staticamente la situazione, perché il comandante non si adopera per risolverla? In fondo, è lì da circa due anni, mi sembra un arco di tempo sufficiente, non dico per gestire, ma quantomeno per rendersi conto
la reale arma di tutela contro gli eventuali abusi siano i Vigili urbani. Non è possibile che la Polizia Municipale agisca solo dietro segnalazione, sono loro che devono sanzionare le eventuali effrazioni e procedere con la revoca immediata del contrassegno in caso di un utilizzo improprio. Le faccio un esempio. Ha presente la sede dell’Asp di Potenza, quella in via Appia? Bene, lì noi disabili dobbiamo recarci periodicamente per servizi di varia natura. Proprio l’Asp è l’esempio tangibile dello scarso rispetto per il disabile; poiché non solo è collocata vicino al 118, quindi con un via vai impressionante di macchine, e poi trovare un parcheggio ogni volta diventa
«Sarebbe utile un “censimento” dei contrassegni, con dei controlli incrociati. I Vigili potrebbero effettivamente verificare quanti di questi contrassegni vengono realmente utilizzati dai disabili, e quanti invece dai parenti normodotati» signora Salvina, una disabile potentina di 41 anni affetta da sclerosi multipla. La signora Salvina, oltre a confermarne le tesi e a ringraziare pubblicamente il Rondanini, ha aggiunto ulteriori ed importanti spunti di riflessione. Lasciamo spazio alle parole della nostra intervistata: «Ringrazio Luigi Rondanini, non solo per essersi esposto pubblicamente, ma anche per aver dato a me il coraggio e la voglia di parlare. Io sono d’accordo con quanto Luigi ha detto, su ogni punto trattato nella sua intervista, la nostra è una battaglia di civiltà. Noi disabili siamo davvero stanchi. Siamo snervati dai parcheggi occupati, dalla gente che non ha né la giusta sensibilità, né un adeguato rispetto nei nostri confronti; per non parlare poi delle barriere architettoniche che ci rendono la vita impossibile.
di queste anomalie. Mi chiedo perché il Comune o gli stessi Vigili urbani non chiamino in rassegna tutti i proprietari di un contrassegno, o peggio, di un parcheggio numerato. Solo in questo modo è possibile un controllo capillare, e soprattutto si spiegherebbero i parcheggi perennemente occupati da chissà chi. È utile, a mio parere, un censimento dei contrassegni a cui si può arrivare solo attraverso dei controlli incrociati. Con uno strumento di questo tipo, i Vigili potrebbero effettivamente verificare quanti di questi contrassegni vengono realmente utilizzati dai disabili, e quanti invece diventano mercimonio da parte dei parenti normodotati. Tra la commissione medica e il Comune di Potenza sussiste un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. Non voglio dar torto né all’una né all’altra, tuttavia, credo fermamente che
un’impresa eroica». Signora Salvina, le faccio la stessa domanda rivolta al suo predecessore, il signor Rondanini: ha qualche proposta o idea da lanciare, non solo alle Istituzioni, ma anche alle persone che come lei vivono la disabilità? «Io non vorrei indirizzare le mie lamentele alle Istituzioni, come ha detto lei, lo ha già fatto esaurientemente Rondanini. Il mio intento è piuttosto quello di rivolgermi alle persone che hanno un qualche handicap. Io ho scelto di parlare in questa sede solo per loro. Facciamoci rispettare, iniziamo a diventare noi stessi un fronte comune, cominciamo a pretendere di più. In fondo, anche noi siamo dei cittadini come gli altri, nonostante la disabilità ce la mettiamo davvero tutta per vivere una vita normale. Vorrei davvero che ostacoli di questa natura diventino solo un lontano ricordo».
La signora Salvina
CI SCRIVE UN EX AGENTE
«Vi dico io come si risolve il problema»
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entilissima redazione di “Controsenso”, attualmente, sono pensionato, nella vita lavorativa sono stato un addetto ai lavori per quanto riguarda il rilascio e controllo dei permessi per invalidi, vorrei dare un suggerimento in merito all’articolo trattato la settimana scorsa sul vostro giornale con il titolo “Handicap e parcheggi a Potenza”. La disfunzione e la piaga che stesso il dott. Negrone Francesco ha denunciato, è eliminabile con facilità, non sto a spiegare quanti hanno già detto prima e meglio di me. Le amministrazioni interessate, congiuntamente, Comune in primis e ASL, devono emettere un provvedimento che obblighi i titolari del permesso, prima di tutto ad avere al seguito del permesso stesso lo stato di famiglia, e se trattasi di persona diversa (accompagnatore), una semplice autocertificazione, e che l’autovettura non venga ceduta in prestito e né venduta ad altri con il contrassegno di invalidi annesso. Successivamente, se trattasi di permesso temporaneo, così come dice la legge, obbligare lo stesso titolare a riconsegnarlo agli uffici comunali che lo hanno emesso (subito) e/o entro dieci giorni dalla scadenza. Oppure, in caso di permesso permanente, obbligare i familiari più prossimi di un utente che è passato a miglior vita alla restituzione del predetto permesso: se questo non avviene entro trenta giorni dalla scadenza e/o decesso, il Dirigente del settore
mobilità, come avviene già in altri settori, può erogare una sanzione amministrativa pari ad € 516,00. Al momento del rilascio del permesso, l’ufficio addetto effettua una comunicazione contemporaneamente, ed in tempo reale, visto i mezzi di comunicazione esistenti, agli uffici dello stato civile ed agli uffici dell’INPS. Così di concerto, quando un fruitore di permesso passa a miglior vita, lo stato civile che registra il decesso subito dovrà comunicare il nominativo agli uffici interessati per il ritiro del permesso. Il tutto, condito di avvertenze e notifiche varie in base alle leggi della privacy e della trasparenza, altrimenti vi saranno molti ricorsi, e poi il Comune, invece di aver ragione, risolto il problema lo aggraverà ed avrà anche torto dal Giudice di Pace con aggravio di spese che si spalmano su tutti i cittadini di Potenza. Per i motivi su esposti, questa è l’unica via per risolvere il problema sollevato dal Sig. Rondanini Luigi, resta da vedere se la politica è pronta ad affrontare con risolutezza il problema, altrimenti, quello che ha dichiarato il Rondanini, rimarrà sulla carta sempre irrisolto e si avvantaggeranno sempre i soliti furbi e maleducati perché il problema non viene vissuto in prima persona. Lettera firmata
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Malati di Alzheimer: Don Uva si rivolta nella tomba La Regione dovrebbe caricare l’intera retta sulle spalle dell’Asp e dell’Asm, magari anche grazie ai profitti delle royalties del petrolio, come avviene per gli altri ospedali della regione
Anni ‘50: don Pasquale Uva (secondo, da sinistra, seduto in prima fila) durante un ritiro spirituale di clero presso la “Casa della Missione” di Bisceglie
di Luigi Pistone
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lzheimer e demenza, ennesimo capitolo di una storia infinita. In Basilicata, la delibera della giunta regionale di Basilicata numero 1113 del 28 luglio 2011 sulla riorganizzazione della rete regionale per le demenze calcola un’incidenza di oltre 10.000 casi di demenza di cui oltre 5.000 con malattia di Alzheimer. Secondo il consigliere Alessandro Singetta del gruppo Alleanza per l’Italia, che ha presentato una proposta di legge regionale, i casi di Alzheimer ammonterebbero a circa 6.000. Nonostante i buoni propositi delle istituzioni le iniziative giacciono nei fondi dei cassetti del massimo ente territoriale. In questo contesto s’inserisce la Casa della Divina Provvidenza. Sicuramente don Pasquale Uva, fondatore dei centri, non prende pace nella tomba date le vicissitudini che caratterizzano le strutture private di Potenza, Foggia e Biseglie, tra tagli del personale e costi onerosi per i familiari dei pazienti, che possono godere di un’assistenza massima di dodici mesi con rette che vanno dai 1.000 ai 1.400 euro mensili a titolo di compartecipazione (ogni degente costa 2.700 euro al mese). Trascorso un anno bisogna, quando vengono concesse proroghe per il trattamento, aspettare 180 giorni per un nuovo ricovero, Asp permettendo, senza possibilità di usufruire della lungodegenza per i casi più gravi o di una riduzione dei costi, troppo onerosi per pensionati al limite della sopravvivenza. Perché negli altri presìdi le aziende sanitarie pagano ma per il “Don Uva” no? Nonostante la richiesta di autonomia da parte del governatore lucano Vito De Filippo, appoggiato dai sindacati Cisl, Cgil, Uil, Fials e Ugl, il direttore generale di Bisceglie e il consiglio di amministrazione continuano a tacere. Anche la cassa integrazione per 52 dipendenti di Potenza pare che
sia rientrata. Il problema però continua a esistere. Il personale medico e paramedico di tutti i repati si fa in quattro per assicurare i servizi necessari per la cura dei pazienti. Fino a oggi, però, i consiglieri regionali dell’intero arco costituzionale della Basilicata non hanno approvato leggi, ordini del giorno, mozioni o interrogazioni sul trattamento dei malatti di demenza o Alzheimer in Basilicata, prevedendo sussidi economici o gratuità delle cure di mantenimento. Sembra che si abbia a che fare con una moltitudine di “fantasmi” figli di un Dio minore e in effetti è proprio così che diventano. Eppure anche loro rappresentano, tra figli, figlie, nuore, generi, fratelli, sorelle e nipoti, un possibile bacino di oltre 90.000 elettori. Lo strano caso dei conti che non tornano Attualmente al centro Alzheimer del “Don Uva” sono ricoverati 24 pazienti, ma potrebbero essere di più considerato che esiste un reparto completamente inutilizzato, che possono contare sul primario Saverio Telesca (che svolge il suo incarico anche per i reparti di demenza, geriatria e riabilitazione motoria dove sono presenti tre medici per reparto oltre al personale paramedico), su due medici, Valentina Nocera e Gabriele Quagliano, sulla psicologa Vita Garramone, sugli infermieri e sugli operatori sociosanitari. Tutta la struttura è sotto la supervisione del direttore sanitario dottor Mori. Il pagamento degli stipendi mensili del personale avviene spesso a singhiozzo e, a volte, con acconti del 40 per cento sul totale, oppure con 10-15 giorni di ritardo, per non citare le ferie accumulate e non ancora smaltite (in alcuni casi si tratta di circa 600 ore non godute). Capitolo a parte per i fornitori. Ad esempio, la ditta Ambrosia che si occupa di numerosi servizi tra i quali la pulizia dei reparti e la cucina prende i soldi dopo 150 gior-
ni dall’emissione della fattura (come da contratto). Però c’è una pecca: da qualche tempo – è stato detto nel corso dell’incontro di marzo con De Filippo- non percepisce il dovuto. Il personale dell’Ambrosia è riuscito a “strappare” in questi giorni lo stipendio di gennaio: una ricetta che impone ai dipendenti di vivere a futura memoria. La Regione dal canto suo dovrebbe pensare di più ai malati e ai disabili, caricando l’intera retta sulle spalle dell’Asp e dell’Asm, magari anche grazie ai profitti delle royalties del petrolio, come avviene per gli altri ospedali della regione di cui alcuni con un bassissimo tasso di incidenza di ricoveri e prestazioni, e chiedere un aumento dei posti letto. Attualmente grazie alle royalties dell’oro nero 35 milioni di euro vengono spesi nel settore della sanità. Altro capitolo lamentato dai parenti che abbiamo sentito riguarda la poca chiarezza delle fatture, vi sarebbero discrepanze con le ricevute versate poco chiare. Secondo il dottor Ruggiero, dell’ufficio contabilità di Bisceglie, il sistema delle fatture è a norma di legge. Sembra però, che la stragrande maggioranza dei commercialisti - come con grande sorpresa avrebbero appurato i familiari dei degenti al momento della dichiarazione dei redditi - si ritrovano fatture che non possono scaricare per intero dal modello unico o dal 730, perché mancanti di voci specifiche dei trattamenti sanitari erogati. Un vero rompicapo. Intanto la Casa della Divina Provvidenza accumula debiti per centinaia di milioni di euro, tra mancati pagamenti al sistema previdenziale e ai fornitori. L’Ambrosia, che gestisce anche la cucina, prepara pasti non sempre adeguati con madornali errori, a volte penne e patate tagliate a fette per chi dovrebbe mangiare solo frullati a causa di problemi di deglutizione, per non citare, in alcuni casi, la somministrazione sulle mense di piccoli
vasetti di omogeneizzati, dal contenuto ideale per bambini in fasce. In molti si chiedono se le somme pagate al mese non siano forse troppo costose per i servizi erogati. Opera Don Uva: poco personale mal pagato. Ma l’ammalato non è al centro del sistema Il personale paramedico non è sufficiente e deve fare i salti mortali per assicurare i servizi a tutti i pazienti. Basti pensare che durante il giorno
oltre ai medici sono i servizio 4 paramedici più la caposala, durante il pomeriggio 4 e la notte 2. Troppo pochi per un reparto, che a volte conta 24 degenti, nel quale i pazienti di Alzheimer soffrono di una patologia non sempre facilmente gestibile. La Regione non può stare alla finestra a guardare e ciò vale anche per i consiglieri eletti proprio per garantire pari dignità a tutti di fronte ai casi della vita. A meno che non si vogliano applicare le regole delle tribù indiane o primordiali, dove i
vecchi, non essendo più produttivi, scelgono la via della morte volontaria o procurata. Una sorta di monte Taigeto, usato dagli spartani. In ogni caso una seria riflessione va fatta a proposito di tutti coloro che gestiscono il potere locale e nazionale ma non pensano alle esigenze sanitarie, e non solo, della gente comune che, con il proprio voto, li ha messi sugli scranni per la gestione della cosa pubblica e del proprio destino.
«Il PDL sul petrolio ha solo meriti» Seconda parte dell’intervista con Mariano Pici Neocoordinatore Provinciale PDL e Consigliere Regionale di Mario Petrone
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proposito di petrolio ci si domanda se la ppolitica di Governo e di Opposizione ha consapevolezza della follia praticata. Accade che noi diamo il petrolio al Paese e facciamo arricchire le compagnie, mentre paghiamo i carburanti più che in qualsiasi altra parte di Italia.C’è un detto che riassume questa cosa “è una Regione Ricca sotto e povera sopra” e se ne occupano riviste nazionali anche. Il Centro Sinistra si è presentato così debole con il Governo Nazionale che praticamente ci è stato imposto un livello di Royalty così basso. Noi del PDL abbiamo il merito di aver fatto incrementare le Royalty e di aver fatto avere ad ogni patentato Lucano, e sono ben 290 mila gli interessati che l’hanno chiesta, la Card carburanti e insomma ogni lucano patentato ha un qualche ristoro dalla estrazioni per merito nostro. Lei mi porta su un terreno che mi è particolarmente congeniale: se per fare un pilone o una galleria bisogna riconoscere le compensazioni ambientali, allora qui dove si portano quel poco di ricchezza che vi è, devono pagare serie compensazioni e mi si deve garantire posti di lavoro e risorse. La responsabilità è del centro sinistra, come detto, noi
abbiamo fatto la nostra parte molto seriamente e sottolineo che il Memorandum e l’art 16 del decreto in corso di approvazione sono i frutti di un approccio concreto che noi del PDL Lucano abbiamo portato a casa. Dottore io non ero d’accordo con la vostra proposta di fare metà prezzo della benzina, ma se almeno aveste fatto metà prezzo oggi il problema sarebbe stato affrontato in maniera utile anche se diversamente. E’ vero, noi abbiamo fatto una proposta e poi ci siamo dovuti accontentare della Card, ma è un passo avanti,comunque, il problema è che dobbiamo riuscire ad avere altre risorse dallo Stato e questo si tenta di ottenere con il Memorandum. Ma consideri che io ho il difetto di leggere e allora mi domando perché i vostri parlamentari non hanno fatto, a suo tempo, come i colleghi siciliani che sono riusciti ad ottenere lo sblocco dei fondi FAS che a noi invece sono rimasti bloccati fino ad oggi? Ciò che hanno fatto i parlamentari è il Memorandum concordato con il Governo Berlusconi ed oggi che è caduto il Governo Berlusconi si sta riprendendo il discorso con Monti con il famoso articolo 16 del decreto sulle liberalizzazioni. Prendiamo atto che oggi i parlamentari
del Centro Sinistra hanno cambiato opinioni e pure loro combattono per il Memorandum. Il Memorandum farà arrivare qualche lira in più ma secondo me non cambia niente se miglioriamo la Potenza Melfi soltanto. Il Memorandum ha senso se diciamo e poi siamo in grado di fare una cosa semplice: “Se entro tre mesi o un certo tempo qua non si portano tot. posti di lavoro o risorse adeguate noi chiudiamo i pozzi”. Noi del PDL saremmo a fianco (e penso anche i parlamentari) del Presidente De Filippo se alzasse la voce e chiedesse al Governo e all’ENI contropartite serie. Ma questo deve partire da chi Governa la Regione e noi garantiremmo l’appoggio nella richiesta e nella lotta.
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Più sicurezza per il cantiere di largo D’Errico situato in largo D’Errico a Potenza, impegnato per la ristrutturazione del palazzo comunale, onde evitare che qualcuno preso dalla curiosità o da qualche forma di goliardia, possa intrufolarsi, arrecando danno a sé e a terzi. Infatti, il cantiere presenta un punto debole, posto sul versante della piazzetta. Sul lato sinistro dell’edificio coperto da un telo, è presente un varco accessibile a chiunque, che immette direttamente all’interno del cantiere. Come di consueto, lasciamo che a parlare con molta chiarezza siano le immagini. Giovanni D’Andrea
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Viale Verrastro, “strozzata” da giochi e spettacoli Sembra quasi che nei parcheggi di questa zona periferica vengano “scaricate” le comode manifestazioni ludiche e di intrattenimento di Antonio Nicastro
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a quasi due mesi i parcheggi di Viale Verrastro a Potenza, a servizio delle attività commerciali e direzionali, fra cui gli uffici della Regione Basilicata, di una vasta area densamente urbanizzata, sono occupati da un grande luna park con tantissime giostre e attrazioni varie. Se da un lato c’è da registrare il gradimento di bambini e giovani che la sera hanno un motivo in più di divertimento, dall’altro c’è da rilevare che nella mattinata, quando l’affluenza agli uffici è più massiccia, da quelle parti c’è un gran trambusto. Le attrazioni del luna park hanno sottratto alcune centinaia di parcheggi e chi da quelle parti ci lavora, deve recarsi per sbrigare una pratica o per fare acquisti è diventato un tormento. Si parcheggia dappertutto, davanti agli ingressi dei condomini, sui marciapiedi, dentro le proprietà private. Si creano ingorghi e lunghe code. La situazione, per quanto concerne il traffico, torna normale nel tardo pomeriggio quando chiudono gli uffici e c’è meno movimento. Il sabato e la domenica sera però Viale Verrastro va di nuovo in affanno per l’afflusso di tante famiglie che accompagnano i bambini al luna park. L’area utilizzata come parcheggio è
stata di recente sistemata, rifatta la pavimentazione le scale intercomunicanti ed i muretti di sostegno. In pratica i parcheggi sono dislocati su tre livelli, quello più capiente è quello centrale, dove si sistemano le attrazioni del luna park, quello più in alto è utilizzato come area di sosta dei bus extraurbani e da qualche commerciante abusivo di ortofrutta. Non essendoci apposite aree attrezzate in città molto spesso si dirottano in Viale Verrastro tutta una serie di spettacoli viaggianti, a cominciare dal circo per finire a concerti di musica. Onestamente bisogna dire che quest’area non è adatta ad ospitare manifestazioni o eventi di una certa importanza in quanto manda in tilt l’intera area che, non fimentichiamolo, ospita il polo scolastico e un quartiere popolatissimo. Non esiste, peraltro, in tutta l’area un solo bagno pubblico. Le criticità vanno risolte anche perchè il
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lla luce dei recenti episodi di atti di vandalismo nel c e n t r o storico, dovuti c o n molta probabilità alla noia, o alla ricerca di un divertimento “originalescellerato”, sarebbe ben opportuno mettere in sicurezza il cantiere
Comune ha previsto di trasferire proprio nell’area occupata dai parcheggi la stazione dei bus interurbani oggi operante in piazza Zara. Da anni la città attende un’area attrezzata atta a ospitare gli spettacoli viaggianti e tutte quelle manifestazioni che attirano persone e traffico. Giova ricordare che nel programma elettorale della coalizione che vinse le elezioni comunali del 2004 c’era l’impegno per realizzare una serie di iniziative, citiamo testualmente cosa era previsto: “Un’attenzione particolare va, poi, dedicata alla dotazione di servizi ed attrezzature tarate in base alle nuove esigenze di una città che deve, necessariamente, aprirsi all’esterno” e più precisamente: “la localizzazione e la dotazione strutturale di un’apposita area da destinare alle attività circensi ed quelle a ludiche (giostre, giochi di comunità”. E’ rimasta una semplice dichiarazione di intenti. Lungi da noi accusare l’attuale civica Amministrazione, la stessa che vinse le elezioni del 2004, di inadempienza, tutti sappiamo delle vicissitudini economiche che di fatto bloccano l’agire amministrativo, ma una soluzione per delocalizzare attività che intralciano il traffico e l’intera fruibilità di un rione deve essere messa in atto senza ulteriori indugi.
Come far scendere lo SPREAD una volta per tutte I
n epoca recentissima la Grande China si è occupata tra l’altro di cotone e se ne occupata tanto bene da riuscire a fissare il prezzo di tale sostanza in tutto il Mondo, essendosi accaparrata la maggior parte delle risorse nel settore. A discorsi quasi simili si perviene per alcune fonti naturali di energia, quali il petrolio, il cui mercato è di fatto controllato da quel Paese, attraverso una domanda sempre crescente
destinata a soddisfare le migliaia di aziende made in China. Quanto all’America, non è un mistero che molti dei crediti made in usa siano oggi gestiti, a vario titolo, dalla China, la quale di fatto controlla tutti i principali istituti di credito del Paese. Mentre tutto questo avviene nel mondo, qui in Europa ed in italia in particolare si assiste ad una quotidiana disputa sulla “Mancata Crescita” del Paese e sulla relative cause: nel frattempo nulla crescendo, si è tentato di spremere ancora di più quelle energie che ancora davano risultati. Conseguenze?
La Nazione si è inevitabilmente avvitata in un meccanismo di progressiva recessione provocato dalla sistematica riduzione dei consumi, generata quest’ultima da due concause, di pari efficacia:non competitività del prodotto made in Italy (vedi crisi Fiat) e riduzione della quantità di denaro da spendere in capo ai cittadini,ormai collassati da un mare di prelievi fiscali più o meno compensativi delle tante inerzie del recente passato. Come uscirne? Occorre da un lato ridare validità e competitività ai prodotti nazionali, con aumento della
loro qualità e riduzione dei costi relativi,seguendo in ciò l’esempio della Nazione Tedesca, in cui una delle voci particolarmente rilevanti dei costi (mano d‘opera) risulta essere stata contenuta da un’attenta politica di irregimentazione delle istanze sindacali, e dall’altro incrementare la cd. Ricerca di qualità dei prodotti, ricerca che recentemente ha consentito ad una nota azienda automobilistica tedesca di corrispondere un cospicuo premio di produzione ai suoi dipendenti a causa dell’incremento realizzato nelle vendite. Non sarebbe poi
male in tale contesto contattare ed assumere qualche buon dirigente di azienda made in Germany, visto che i nostri dirigenti di impresa spesso si degradano o forse si elevano al rango dei politici, ingaggiando inutili quanto inefficaci e superflue lotte e polemiche contro il Governo. Se quest’ultimo esperimento andasse bene potremmo anche assumere qualche politico straniero da destinare anche al governo di Regioni, Comuni o Province, tanto con quello che ci costano i nostri dirigenti attuali potremmo sicuramente scegliere sul
Mercato qualcosa di Buono se non di Migliore, a prezzi contenuti, con evidente risparmio. Una volta si compravano solo giocatori: un giorno si potranno auspicalmente comprare o fittare buoni ed intelligenti politici e manager, magari in CINA, cui affidare il Governo del Sistema Italia. E’ l’ultima speranza!!
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«La dislessia NON è una disabilità» Incontro dibattito all’Università degli Studi della Basilicata sui meccanismi dell’apprendimento di Luca Santoro
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ià in passato, sulle pagine del nostro settimanale, ci siamo occupati di dislessia e integrazione scolastica. Questa settimana siamo ritornati sul tema in occasione di un interessantissimo convegno, organizzato dall’Università degli Studi della Basilicata, dal titolo “Mi chiamo Leonardo e sono dislessico”. È stata l’occasione per richiamare l’attenzione su di un tema dai confini indefiniti nel tentativo di ricordare che la dislessia non è una disabilità o una malattia, ma solo un disturbo nell’apprendimento. Ancora una volta l’università regionale si è dimostrata protagonista in quel percorso divulgativo di tematiche delicate contribuendo in maniera sinergica con la Regione, l’Osservatorio Regionale D.S.A e al sezione AID di Potenza, alla tutela e alla salvaguardia di studenti che riscontrano delle difficoltà nell’apprendimento ma anche nella relazione sociale. Il delegato del Rettore alla Disabilità, Donatella Occorsio: “L’obiettivo di questa manifestazione è quello di raggiungere gli studenti per far
particolare quelle inerenti i problemi nell’adulto, diventa prioritario. Abbiamo inviato un questionario a tutti gli studenti dell’università con l’intento di porre loro degli interrogativi e verificare, per chi non ne fosse a conoscenza, se qualcuno fosse affetto da tale disturbo”. Il Presidente sezione AID di Potenza, Marcella Santoro: “La Regione sta rispondendo benissimo alle nostre sollecitazioni, siamo attivi
Il sottosegretario Rossi Doria: «Anche l’Unibas ha fatto progressi notevoli favorendo lo sviluppo di una diagnosi precoce, di una capacità d’intervento sistematico lungo gli anni formativi della vita» comprendere che la dislessia non è una disabilità. Abbiamo pensato, per questo convegno, ad un titolo provocatorio proprio per meglio rimarcare come chi ha disturbi di dislessia possa ugualmente raggiungere
obiettivi importanti. Quello che noi vogliamo è un cambio culturale e per perseguirlo c’è bisogno della conoscenza e l’Università può offrire questo supporto. Divulgare le informazioni, in
da 10 anni e nel corso del tempo vedere che l’Università si muove in proprio per una iniziativa del genere per noi è un successo. Dobbiamo dire grazie alla legge 170 del 2010 che, finalmente, ha fornito
le linee guida, anche per le università, nel campo della dislessia. L’esperimento del questionario con 20 domande a risposta semplicissima, si o no, non ha avuto la presunzione di diagnosticare un disturbo specifico dell’apprendimento in età evolutiva, ma dare una indicazione, a chi supera un certo punteggio, di porre maggiore attenzione. Quello che noi vogliamo è un cambio culturale, che la scuola possa essere aperta a tutti. La scuola non è fatta solo per chi sa leggere e scrivere in maniera autonoma, la scuola deve poter accogliere tutti e poter sostenere chi è in difficoltà. A me ha sconvolto leggere un comunicato stampa nel 2010 in cui si evidenziava che il 5% dei suicidi in età adolescenziale è da parte dei ragazzi dislessici. Questo conferma che c’è una difficoltà nell’integrazione di questi ragazzi che culminano con gesti drammatici. Dobbiamo necessariamente bloccare questa tendenza, tutti possiamo dare una mano, Università, Scuola, Famiglia”. Il Sottosegretario di Stato del MIUR, Marco Rossi-Doria: “Il MIUR ha emanato un bellissimo decreto ministeriale
di grande valore pedagogico nel luglio dello scorso anno dando delle indicazioni precise sulla relazione tra i disturbi specifici dell’apprendimento, il contesto della classe, l’integrazione, le difficoltà, la gravità delle stesse difficoltà, il come devono essere considerate con equilibrio e nella dimensione della capacità di recupero. Si è trattato di una circolare che è stata apprezzata anche da parte del paese, faccio l’esempio del Trentino che ha una tradizione molto avanzata. Le principali università e i luoghi di studio e di ricerca che si occupano di queste problematiche a livello internazionale e quindi anche l’Università Lucana, hanno fatto passi e progressi notevoli favorendo lo sviluppo di una diagnosi precoce, di una capacità d’intervento sistematico lungo gli anni formativi della vita. Potenza sta sicuramente nello stesso solco di vedute e nello stesso approccio culturale ed operativo con le altre realtà del paese”.
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L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO
Grande Lucania: Fierro scrive a Folino
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timatissimo Presidente Folino, in un momento particolare della vita economica e politica italiana, noi del Sud ci consentiamo di tenere in piedi, in uno spazio limitato, ben tre Parchi naturali, quello del Pollino, Cilento e Val d’Agri, che se venissero unificati potrebbero vedere realizzata l’istituzione del più grande parco naturale dellEuropa Occidentale. Per questi motivi mi sono permesso di sottoporle la mia proposta, con la speranza che possa trovare il Lei qualche interesse. La ringrazio per le attenzioni che vorrà riservarmi e La saluto molto cordialmente. Prof. Gaetano Fierro» L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.
IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA
La pecur c’a fac beeeee perd u’ vuccon!!!! (La pecora che fa “beeee” perde il boccone) Lavello (PZ)
Editore Publicom S.r.l. Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari
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Il Buco Nero: la tratta della vergogna La Lucania fuori delle vie ferroviarie Cronaca di una tipica disavventura sui binari di Margherita E. Torrio
I passeggeri parlano di bagni chiusi o comunque inagibili. Di sporcizia. Raccontano storie di altri viaggi, di incendi sulla montagna, di passaggi a livello incustoditi e rimasti aperti che, per motivi di sicurezza, impediscono al terno di transitare, o di altri eventi più drammatici
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iovedì, 29 marzo 2012. Potrebbe, ugualmente, essere il 28 febbraio o gennaio o un qualunque altro giorno di un qualunque altro mese e anno, per lo meno trascorso. Potrebbe essere, per esempio, l’Intercity Roma –Taranto che arrancando, fermandosi, sferragliando arriva alla Stazione Inferiore di Potenza puntualmente, rigorosissimamente, con un feroce ritardo di cinquanta minuti – o di centoventi, fa lo stesso- sul previsto arrivo alle 20,07. Parenti ed amici, in stazione, nel frattempo inveleniscono sempre di più, mentre sul monitor si legge di 25 minuti di ritardo e spariscono impiegati e addetti, per la verità ormai ridotti di sé al minimo. Il ritardo è ormai strutturale, di sistema. Nei sedili della carrozza 5 e nell’angustia degli scompartimenti della carrozza 6, i viaggiatori, tra Napoli e Salerno, vengono informati che a causa di un incendio sulla montagna [sic], dovranno essere trasferiti, a Sicignano, su un autobus per raggiungere Potenza e Taranto. Contemporaneamente vengono contati quelli che scenderanno tra Potenza e
Taranto. Sono un centinaio. Di lì a poco il controllore ripassa nelle due carrozze
SCEGLI L’UNIVERSITA’ DELLA BASILICATA Codice Fiscale: 96003410766 La legge 183/2011 (legge di stabilità 2012) ha riconfermato la possibilità di destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno della Ricerca Scientifica e delle Università. E’ possibile operare la scelta attraverso il modello CUD 2012, il modello 730 1, il modello Unico Persone Fisiche 2012. Per destinare il 5 per mille all’Università degli Studi della Basilicata occorre indicare il codice fiscale 96003410766 e firmare nell’apposito spazio: “Finanziamento della Ricerca Scientifica e della Università”.
per informare che l’incendio è stato spento ed il treno arriverà sino a Taranto.
L’eroica impresa di pompieri o il numero dei passeggeri ha fatto il miracolo?
Il problema è che i passeggeri per sei ore di fila e di più parlano. Di bagni chiusi o comunque inagibili. Di sporcizia. Raccontano storie di altri viaggi, di altri incendi sulla montagna, di passaggi a livello incustoditi e rimasti aperti che, per motivi di sicurezza, impediscono al terno di transitare, o di altri eventi più drammatici, o di rallentamenti e di lunghissime fermate, addirittura anche al passaggio a livello di Gallitello a Potenza. L’inefficienza di Trenitalia, su questa tratta e su quelle che vanno in Puglia via Foggia, e l’inadeguatezza della Regione a risolvere il problema fanno, ormai, del territorio lucano un grosso
buco nero nel sistema delle comunicazioni ferroviarie. Di queste non si servono i politici, come è stato scritto un po’ superficialmente, che viaggiano con il lampeggiante blu sulle autostrade, ma cittadini che si muovono per necessità di lavoro, per studio, per interventi sanitari e chirurgici. Non per diporto. In testa al biglietto che, per inciso costa € 32,00 in seconda classe, c’è scritto: “Con questo viaggio risparmi circa 38 Kg di CO2”. Peccato che le modalità del viaggio invitino ad usare mezzi più inquinanti.
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Lo Stalking, Ottavia â&#x20AC;Ś e le altre Dalla prevenzione al codice normativo unitario. Il confine tra amore e odio, tra vita e morte in due pubblicazioni rilevanti di Virginia Cortese
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i è tenuta mercoledĂŹ scorso, presso il Teatro Stabile di Potenza la presentazione di due pregevoli volumi, lâ&#x20AC;&#x2122;uno â&#x20AC;&#x153;StalkingIl confine valicabile tra eros e thanatosâ&#x20AC;? a cura dellâ&#x20AC;&#x2122;avvocato Margherita Galotta, lâ&#x20AC;&#x2122;altro â&#x20AC;&#x153;La colpa di Ottavia â&#x20AC;&#x201C; La bambina che nessuno ha cercatoâ&#x20AC;? a cura dei giornalisti Fabio Amendolara ed Emanuela Ferrara. La serata ha visto come protagonisti, illustri relatori, ed è stata condotta da Oreste Lo Pomo. â&#x20AC;&#x153;Non bastavano piĂš i servizi giornalistici, bisognava riunire i pezzi. Ci siamo recati a Montemurro â&#x20AC;&#x201C; hanno raccontato Amendolara e Ferrara- e abbiamo constatato che i 30enni non conoscevano Ottavia; per i 50enni, la storia della ragazza che si era persa sulla strada per Armento, era sempre stata usata come â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;uomo neroâ&#x20AC;?, la punizione che spettava loro per le bricconate che avrebbero commesso; per i 70enni una persona da dimenticare. Abbiamo esaminato gli atti, che un solo Carabiniere dellâ&#x20AC;&#x2122;epoca aveva riunito in un fascicolo e le falle erano evidenti, crediamo imputabili alla riservatezza e alla scarsezza di mezzi
dellâ&#x20AC;&#x2122;epoca. Una tragedia della nostra terra, che oggi ha portato a una nuova inchiesta e ha scosso coscienze e sensibilitĂ plurime.â&#x20AC;? â&#x20AC;&#x153;Non si tratta di un reato di genere â&#x20AC;&#x201C;ha affermato lâ&#x20AC;&#x2122;avvocato Galotta, a proposito, invece, del fenomeno persecutorioe il limite è esattamente coincidente con quello della psiche umana, molto labile.â&#x20AC;? â&#x20AC;&#x153;Il libro raccoglie gli interventi degli addetti ai lavori, presenta, analizza, denuncia, aiuta a tenere sotto controllo, superare e curare; giĂ solo per questo merita di essere consultato per conoscere e capire come affrontare lo stalking. Uno strumento di lavoro utile per professionisti e operatori pubblici e privatiâ&#x20AC;?ne scrive cosĂŹ nella prefazione Fabio Amendolara. Emanuela Ferrara ha analizzato due lettere, in particolare, lâ&#x20AC;&#x2122;una da parte di una stalker alla
vittima, un uomo con il quale non aveva condiviso una reale relazione sentimentale, ma che lâ&#x20AC;&#x2122;aveva portata a gesti ossessivi: attualmente, la donna è stata immessa in un circuito riabilitativo; lâ&#x20AC;&#x2122;altra da parte di un uomo alla sua ex, egli è ancora in attesa di giudizio. Allâ&#x20AC;&#x2122;incontro, ha preso parte anche lâ&#x20AC;&#x2122;avvocato Pierluigi Diso, legale di Anna Rosa Fontana, la donna di Matera uccisa dallâ&#x20AC;&#x2122;ex compagno, che in piĂš occasioni a v e v a denunciato di aver subito violenza, attentati e in unâ&#x20AC;&#x2122;occasione persino un sequestro. Purtroppo, lâ&#x20AC;&#x2122;epilogo in questo caso, è sfociato nellâ&#x20AC;&#x2122;assassinio. La pubblicazione, è stato specificato durante la manifestazione, è nata in seno al Convegno promosso dalla sezione di Potenza dellâ&#x20AC;&#x2122;ADGI, tenutosi il 12 novembre dello scorso anno, e vuole porsi
come strumento dâ&#x20AC;&#x2122;ausilio nella lettura della norma introdotta dal decreto legge 23 febbraio 2009 n. 11, convertito poi in legge, la 23 aprile 2009 n. 38. Quanti hanno contribuito alla stesura appartengono a mondi diversi e pertanto hanno consentito di mettere a nudo i limiti e le potenzialitĂ della norma. Lâ&#x20AC;&#x2122;avvocato Pia Cirillo, presidente nazionale ADGI, ha affrontato la tematica dellâ&#x20AC;&#x2122;abuso sessuale, attraverso un excursus storico; nel secondo, lâ&#x20AC;&#x2122;avvocato Aldo Morlino, consigliere nazionale forense, ha trattato i profili di incostituzionalitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;art. 275. Il libro raccoglie inoltre il lavoro del magistrato, Francesco Basentini, che ha introdotto alcune novitĂ normative miranti alla tutela anticipata della vittima. Lâ&#x20AC;&#x2122;ultimo capitolo è stato redatto dalla psicologa e criminologa, Roberta Bruzzone che ha posto lâ&#x20AC;&#x2122;accento sulle caratteristiche psico-fisiche dello stalker in relazione a quelli che sembrano essere comportamenti ricorrenti nella vittima e nellâ&#x20AC;&#x2122;autore del reato.
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ontrosenso Basilicata
14 Aprile 2012
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Petrolio e soldi: la luna nel “pozzo”? Facciamo il punto sulla posizione dei vari “attori”: Regione, Eni, parlamentari, associazioni e comuni lucani di Luigi Pistone
I
l grande bluff del petrolio in Basilicata non ha portato né soldi né occupazione. Tanti pozzi attivi, un territorio traforato selvaggiamente, dubbi sulle conseguenze per la salute degli abitanti ma scarse ricadute economiche per la Basilicata contro i grandi delle compagnie petrolifere. Oggi si combatte con l’inquinamento dovuto dall’attività di sfruttamento dell’oro nero. E’ quanto sostiene, ad esempio, la “Ola Ambientalista”. “Noscorie Trisaia” pone poi l’accento sull’inquinamento sotterraneo e superficiale «che l’attività di estrazione petrolifera produce sulle sorgenti, sugli invasi e i corsi d’acqua in Val d’Agri». Come non parlare delle ferite ancora aperte da Eni in Val Basento, della bonifica ancora sulla carta dell’area industriale di Pisticci-Ferrandina, della sua bonifica unitamente a quella dei pozzi delle concessioni Eni Serra Pizzuta e Cugno Le Macine dove la Geogastock vuole
I cittadini valligiani preoccupati dall’inquinamento dovuto allo sfruttamento degli idrocarburi
I
cittadini, soprattutto i comitati spontanei e le sigle dell’ambientalismo, lo dicono chiaro e forte che ci sono ripercussioni sulla salute pubblica. Ma proprio i controlli non convincono. Lo dice un medico della Val d’Agri con l’esperienza diretta del Centro oli di Viggiano. «Per quello che sappiamo a Viggiano non esistono situazioni come quella di Corleto Perticara però noi sosteniamo che ci sono rischi per la salute dalle attività in corso in quanto non ci fidiamo dei controlli», sostiene Giambattista Mele,
medico, promotore del comitato “Laboratorio per Viggiano’’. «Ai controlli non ci crediamo - aggiunge
- secondo noi, non vengono proprio fatti dalle autorità pubbliche. L’osservatorio ambientale inaugurato l’anno scorso non è mai entrato in funzione. E il
Centro di monitoraggio su cui la Regione ha fatto molto ‘battage’ pubblicitario nelle settimane scorse aggiunge Mele - seguirà la nostra situazione da Potenza attraverso l’Arpab. Non siamo soddisfatti. Per questo abbiamo presentato un progetto all’Unione europea per creare una rete locale di monitoraggio. Stiamo aspettando il responso, altrimenti ci muoveremo con indagini indipendenti».
Eni: le promesse di Scaroni
E
la montagna partorì il topolino. Il 4 aprile scorso il governatore lucano, Vito De Filippo, ha incontrato l’amministratore delegato dell’Eni, Scaroni. Poteva essere un appuntamento importante per ricontrattare le royalties, troppo basse, e prevedere una riduzione del costo dei carburanti e del gas erogati in regione. Basti pensare che la benzina ha quasi toccato i 2 euro a litro, mentre il gasolio costa 1,80 euro. Altro discorso per la card carburante che a giugno sarà ricaricata con un incremento di 50 euro. Durante l’incontro tra Regione Basilicata ed Eni sono stati definiti gli interventi per scongiurare il ripetersi di episodi come quello di Bernalda, con fuoriuscita di greggio. Ora si lavora a ”patti” per ambiente e sviluppo L’intesa EniRegione Basilicata prevede il potenziamento tecnologico dei sistemi di controllo attivo dell’oleodotto ViggianoTaranto e degli altri impianti di produzione del petrolio e forme di sorveglianza attiva e piani di emergenza
esterni predisposti di intesa con le Prefetture. Quanto allo specifico episodio verificatosi lo scorso mese a Bernalda, è stato deciso che il prossimo 19
aprile inizierà l’attività di rimozione del tratto oggetto dell’evento per l’esame radiometrico. Nel corso dell’incontro si è anche parlato più in generale dell’attività estrattiva e delle intese esistenti e da definire tra Regione ed Eni. In particolare è stata affrontata la necessità di prevedere ulteriori misure di tutela ambientale già nelle attività di prossima
implementazione rientranti nel quadro dell’intesa siglata nel 1998. Regione ed Eni hanno concordato che già in questa fase, a fronte del completamento del programma di produzione, andranno abbassate le emissioni utilizzando tecnologie di ultima generazione, al fine di una più completa tutela ambientale. Allo stesso modo si è convenuto sulla necessità di offrire maggiori opportunità all’imprenditoria e ai lavoratori locali. Temi, questi ultimi, che rappresentano un’anticipazione del “patto per l’ambiente” e del “patto per lo sviluppo” che Regione ed Eni hanno deciso di definire per dare il via ad una nuova fase dell’intesa. De Filippo e Scaroni hanno convenuto di procedere serratamente nel confronto, sia con un tavolo bilaterale Regione-compagnie per definire gli impegni dei player economici, sia al tavolo Governo-Regionecompagnie che dovrà approdare ai decreti attuativi dell’articolo 16 della legge sulle liberalizzazioni.
stoccare il gas che dovrà giungere in Italia dal Mar Caspio. Secondo Cosimo Latronico, senatore del PdL, nella “Basilicata Saudita” «emergono tracce degli effetti collaterali prodotti dalle attività estrattive. E così scopri che un piccolo paradiso, una contrada di Corleto Perticara (Tempa Rossa), ormai feudo della Total, è stata trasformata in un inferno». Per la Procura di Potenza, che indaga sulla vicenda, le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e attentato alla salute pubblica. Il presidente della Regione Vito De Filippo promette il pugno duro con i responsabili e fa intensificare i controlli ma sul modello di sviluppo non si cambia: le estrazioni continueranno. Il caso di Corleto Perticara ha comunque creato notevole clamore. La Regione ha promesso che si costituirà parte civile se ci sarà un processo agli inquinatori.
Il rebus delle royalties: la Corte dei Conti vuole vederci chiaro
I
l consigliere del PdL Gianni Rosa ha invocato il principio di sicurezza per l’ambiente e la salute pubblica. Si è soffermato sull’ingente quantità di risorse economiche che giungono in Basilicata: 710 milioni di euro che vengono utilizzati per finanziare l’università con 10 milioni di euro «che servono per pagare i troppi dipendenti amministrativi ma non la ricerca; 30 milioni per tappare i buchi della sanità; 3,5 milioni per mantenere in piedi la Società Energetica Lucana che fino a ora ha fatto parlare di sé solo per gli emolumenti ai suoi dirigenti e poi forestazione, assistenzialismo e via dicendo». Altra questione di rilevante importanza investe le royalties che oggi sono pari al 10 per cento a barile. Un vero Eldorado per le compagnie petrolifere che in Italia pagano molto di meno rispetto alla Norvegia e all’Indonesia, dove le royalties sono pari all’80 per cento, mentre Canada e Kazakistan giudicano insufficiente il 45 per cento che incassano sui ogni
barile. Pochi soldi invece per la regione: 800 milioni di euro, che in 11 anni la Basilicata si è vista piovere addosso. Per il prossimo decennio saranno almeno 6 i miliardi di euro in royalties. Altro nodo essenziale è quello di prevedere una diversa utilizzazione delle royalties dedicate ai Comuni che a volte
restituiscono i soldi perché non possono realizzare quanto previsto, di qui la necessità di favorire i progetti per l’occupazione e introdurre, ad esempio, l’apprendistato con eliminazione dell’Irpef e della contribuzione previdenziale per almeno tre anni, così si potranno creare nuove figure professionali ormai scomparse in molti comuni: dal falegname all’idraulico, dal calzolaio al
fabbro, etc. Da questo punto vista non risulta affatto peregrina la proposta del capogruppo consiliare della Sel Giannino Romaniello di favorire i progetti per l’occupazione nei nostri centri, piccoli o grandi che siano. Secondo Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, la Regione guadagna ricche royalties: «Non sempre usate per scopi utili tanto che la Corte dei Conti ha aperto dei fascicoli per possibile uso improprio di fondi pubblici. La Basilicata vorrebbe, anzi, maggiore riconoscenza per un contributo al fabbisogno nazionale attualmente dell’8 per cento e con l’estrazione Tempa Rossa destinata a salire al 12 per cento. Dalla regione lucana arriva l’80 per cento del petrolio italiano. Quindi è strategica. Ma in Basilicata questo ‘’sacrificio’’ pesa e non poco per le ripercussioni su salute, paesaggio, agricoltura, parchi e natura».
Perché benzina e gasolio costano tanto? L
a maledizione dei costi così alti va addebitata alle accise che resistono da settant’anni per ripianare altri debiti: 1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935, 14 lire per il finaziamento della crisi di Suez del 1956, 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963, 10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966, 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968, 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976, 75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980, 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983, 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996, 39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Il prezzo complessivo è composto
da varie voci: dal costo del prodotto raffinato, il trasporto primario, il costo di stoccaggio, le varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Sembrerebbero molte, ma tutte queste voci - che contemplano spese e guadagni per diversi soggetti ammontano solo al 30 per cento del costo del carburante. La vera “vergogna” arriva dalle famose accise che pesano per il 52 per cento sul costo totale. Prese singolarmente si tratta di cifre minime, nell’ordine del millesimo di euro o di 10 centesimi, eppure sommate, queste dieci una tantum sono diventate col passare degli anni una massa che determina un aggravio complessivo di quasi 25 centesimi. Ma quanto guadagna lo Stato? I conti sono facili, ogni centesimo
di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20 milioni di euro al mese per le casse dello Stato. Secondo i dati dell’Unione petrolifera nel 2007, le entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi sono state superiori ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5 dall’Iva). Inoltre, dal 1999, le Regioni hanno la facoltà di imporre accise regionali sui carburanti. A ciò si somma l’imposta di fabbricazione sui carburanti, per un totale finale di 70,42 centesimi di euro per la benzina a litro e 59,32 per il gasolio a litro. Su queste accise viene applicata anche l’Iva, che grava per circa 15 centesimi di euro nel primo caso e 12 nel secondo.
REPORT
ontrosenso Basilicata
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La storia del teatro nel teatro: una geografia del desiderio occulto
di Lucio Tufano
manichee, alle dissolutezze stoiche, alle ciniche strategie egemoniche, alle rassegnate condizioni di subordinazione. L’uomo conserva difetti, pregi, trucchi e mimiche, caratteri ed espressioni, pathos, humor, che lo contraddistinguono nelle alterne vicende di quella medesima trama che vanno di solito considerate dallo storico/regista. L’articolazione degli ambienti, la molteciplità, la simultaneità, lo
scaglionamento dei luoghi, sono realtà o finzione rispetto a chi si trova, per la prima volta, a riviverli. Non importa se da attore principale, da comparsa o da osservatore. Reminescenza e medianità sembrano fondersi in questa nuova osmosi tra realtà e finzione, prestandosi, i posti, i personaggi e le azioni, ad una sorta di equivoco nel quale si smarrisce la propria identità. Il territorio, l’ambiente, i
ai crocicchi, ai valichi, i vetturali e i commercianti rientrano dalle fiere di Puglia, incontrano ombre perverse che aleggiano e vagano per i posti dove i briganti scorazzarono uccidendo e depredando. Perciò il brigante e il carabiniere sono sentinelle familiari, poste a guardia delle <<smorfie>> decifrate nei salotti. La campagna entra nei teatri dai finestroni del Circolo Lucano e la
Stabile e testi che concernono le allegorie, i contrappassi in una città di provincia, di un teatro di ambiente e di epoche in cui si svolge la vicenda civile. Negli scrigni della memoria il rigattiere/ mangiafoco accumula tutto il materiale e gli oggetti, gli attori e gli indumenti, le maschere, i costumi, le battute. Tiene il filo di tutto, della luce e del buio, della notte e del giorno, delle vite
ma tuttavia legato alla propria storia. Voglia di teatro, voglia di sipario e di oltre sipario, cui ogni scena, anche quella reale, va stretta come una giacca. Desiderio di protagonismo, di essere, di vivere fuori della camicia di forza degli impedimenti, dei ruoli e delle finzioni. Una geografia del desiderio occulto, inconfessato, di possesso del pane e del vino, dell’amore, della libertà, fuori della
monumenti, la città, l’albero e le siepi sono elementi fondamentali della scena e fissi per la regìa, indispensabili alla trama, allo stesso itinerario che percorrono i personaggi e le vicende. La composizione di cose, figure, linguaggio, personaggi singoli e gruppi, fa parte di una data teatralità in una determinata area ed in determinate epoche. La tridimensionalità si enuncia, nello svolgersi dei tempi, come realtà in sintonia con la storia. Appena svolto il fatto, esso è già storia, è già spettacolo; ed è in questa chiave che va rilevato nella sua globalità ed istantaneità. Giungono gli odori del fieno macerato dalle piogge e dei germogli di robina, delle diverse essenze di sambuchi e delle ortiche, giunge l’aria del bosco. Sulle contrade,
camomilla si allunga alla base delle grandi porte. Il Teatro è parte di un teatro più grande. In esso si sono susseguiti i complessi di Napoleone, di D’Annunzio, di Mussolini, di Rodolfo Valentino, i colossal, le epiche costanti, la forte tentazione di porsi una maschera, di distinguersi nel tentativo di impersonare i modelli carismatici che tanto riscuotevano di ammirazione e di consenso. Il successo, irresistibile malìa, condiziona in modo determinante i fatti, le aspirazioni e le imprese dei piccoli e dei grandi personaggi convinti di operare in una propria ribalta, muniti di una propria grinta e di una caratterialità del tutto originale. Una teatropoli quindi entro cui stretta e rigorosa è la distinzione tra testi riguardanti la storia della
e delle cessazioni; al posto delle parche mitiche, consuma il destino delle cose e degli umani. Una manìa feticista spinge l’autore a prediligere i capi di pezza, le bandoliere, le visiere e i portoni; meta/ fisica di una città, tra cimitero e baccanale. Necro/teatro, sclero/teatro, ma anche storia di una scleropoli, di una teatrosclerosi. Teatropoli e polisclerosi quindi, due muse nuove, due diagnosi di umanità e urbanità in degrado. Dentro l’imbuto del teatro, metàstasi di una città, teatro fra quinte e quintane, moltitudini di anime morte, le aspirazioni millesimali, i desideri, le piccole ingordige e i bisogni. Qui si racconta del male che ha ucciso ogni forma di teatro spontaneo, come vita, come affezione di un popolo stretto tra desiderio ed imputazioni,
gestualità epico – lirica. Non una sindrome di o per nuovi protagonismi, ma un tuffo laico, vitale, una immersione in storie e vicende che ancora attendono non di essere evase quasi per un divertissment, ma premono agli sportelli della storia, fanno la fila per entrare nella scena vera, quella del pubblico che agisce nella piazza, occupando tutte le strade dei bivi mancanti. Un appuntamento dunque per una storia altra, una controstoria, antisigna della storia. Anche s equalche cose o qualche fatto sono collocati in avanti o posti in ritroso, non di cronologia della storia si tratta, ma di una atemporalità non statica: dinamica che si interseca con i luoghi, spazi e tempi, nel turbine calmo della oltrememoria.
T
eatro di tutti, senza specializzazioni, senza delega. Lente, schermo, proiezione istantanea, corte di principi e di miracoli, cornice dorata di stucchi. Dalla bocca rossa di velluto traspare la chiostra dei parapetti, la gerarchia dei posti, la divisione fra gente imbambolata e scatola magica degli effetti. Edificio di palchi e boccasana, ma anche cerchio concentrico, teatro, piazza e campagna. Vasi comunicanti tra cassa armonica, raccolta di sguardi e di sogni, oblìo dello spettacolo e del reale. Luogo teatrale perfetto, onnipresente, spazio sgombro e continuamente riclassificabile, scenografia naturale: città, piazza, scena urbana e paesaggio, centro storico, architetture semplici o povera urbanistica, cuntane o cuntagnole, struttura in combutta o in prosieguo. Molti hanno fatto ricorso alla tetralità per spiegare le dinamiche della vita, per dare organicità alle allegorie, alle gnomiche dei comportamenti costanti, ispirati alle etiche
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NEW CITY
14 Aprile 2012
ontrosenso Basilicata
Ic Potenza Terzo: la scuola che cammina con la Storia Numerose le innovazioni che vanno dalla didattica alla tecnologia di Virginia Cortese
S
e si deve cambiare la scena del mondo, bisogna trasformare gli studi degli uomini sin dalle fondamenta…bisogna che tutto ciò che agli uomini viene insegnato ed essi apprendono sia: non sparso o parziale, ma unitario e totale; non superficiale e apparente, ma profondo e reale; non amaro e ostico, ma dolce e gradevole e, perciò, duraturo. Comenius È con questa massima che si apre il piano dell’offerta formativa dell’istituto comprensivo Potenza Terzo del capoluogo. Abbiamo discusso con la dirigente, la professoressa Rosaria Santeramo, che ha sottolineato: “La scuola Secondaria I grado La Vista ad indirizzo musicale è parte dell’ic, costituito nel 2008, in seguito al dimensionamento scolastico e comprende, inoltre, la scuola dell’infanzia di Rione Castello, le primarie San Giovanni Bosco e Francioso. La razionalizzazione della rete scolastica ha portato alla “riunione” del bacino di Potenza Est. Ciò però, non impedisce a ciascun plesso di mantenere la propria autonomia; ogni istituto infatti
La dirigente, la professoressa Rosaria Santeramo
ha una storia di successi e risultati ben distinta. La nuova priorità è quella di consentire il decollo della nuova formula verticale didattica; si seguono bambini e in seguito adolescenti, in un arco temporale di ben 11 anni.” Seguire un percorso unitario è certamente una sfida, quali le difficoltà? “Riteniamo sia, in primis, un obiettivo omogeneo sia nel profilo educativo, sia in quello metodologico e anche in quello valutativo. Ma è affascinante e avvincente. Si parla di 700 ragazzi con esigenze differenti, delle quali bisogna tenere conto e intorno alle quali costruire il nostro lavoro e profondere il nostro impegno. Ecco, la comprensione delle
poliedriche necessità ci ha portati a operare in modo sinergico e compatto. Le criticità? Le stesse delle scuole di questo tempo. È un rapporto che va a costituirsi giorno dopo giorno, secondo ciò che la storia suggerisce.”
Quali sono peculiarità dell’Ic?
le
“Presso la scuola La Vista sono attivi due corsi (A e C) a tempo normale (30h/settimana) ed un corso (B) a tempo prolungato (36h/settimana), con due rientri pomeridiani e servizio mensa. L’indirizzo musicale è curricolare per i tre anni e vale per chitarra, violino, violoncello e pianoforte. Le lezioni sono individuali e collettive e si svolgono in pomeriggio e in aule attrezzate; le attività di gruppo sono finalizzate alla pratica della musica d’insieme, con partecipazione a concerti, rassegne e concorsi. Si potenzia il curricolo istituzionale anche grazie a progetti specifici, uscite didattiche e visite guidate. Di particolare
interesse è lo studio del latino, oltre che di ulteriori tematiche di carattere pluridisciplinare; il senso estetico, la salute e la cittadinanza, quelli dell’anno in corso. Una notevole attenzione è dedicata alle tecnologie multimediali; vi sono laboratori informatici in ciascun plesso, artistici e scientifici, pc, lavagne interattive multimediali (LIM), fornite biblioteche con la sezione magistrale, palestre e aula magna.
terze alle quinte della scuola primaria e prime e seconde della secondaria di I grado; nell’ultima (dal 26 marzo e per tutto il mese di aprile), incontri specifici per i ragazzi che affronteranno gli esami dell’ultimo anno; auspichiamo poter fornire loro strumenti adatti per la comprensione e produzione del testo, l’uso del libro digitale, la compilazione di mappe concettuali.
I vostri contatti? L’istituto si trova in via Toti, 1 a Potenza. È possibile anche visitare il sito: www. icpotenzaterzo.it; per ogni altra informazione siamo disponibili quotidianamente in sede.
La Luigi La Vista “incontra” Bob Marley
L’innovazione più consistente è quella del Laboratorio didattico sui Dsa. Di che si tratta? “In favore degli alunni certificati è attivo il Laboratorio sui Disturbi Specifici d’Apprendimento, condotto in uso pomeridiano e dedicato all’utilizzo di software compensativi perché i ragazzi (ne abbiamo un numero cospicuo) possano acquisire un metodo di studio autonomo ed efficace. Nella prima fase (ottobre e novembre) c’è stata la diretta partecipazione dei genitori degli alunni delle classi, dalle
I
l 28 marzo scorso, i ragazzi della scuola secondaria La Vista hanno incontrato Walter De Stradis in occasione della presentazione del suo libro “Bob Marley: tutti gli uomini del re” (Arduino Sacco Editore). Molte le domande rivolte all’autore sulla nascita e sul
significato della musica reggae. In particolare i ragazzi hanno avuto modo di capire il significato di immagini e concetti di una cultura lontana, ma che è assai presente tra le pieghe della cultura giovanile. Il libro è acquistabile in libreria o su www.arduinosacco.it
“New York, New Yooooork” L’esperienza della vacanza studio continua con un’altra destinazione NEW YORK CITY l’irresistibile metropoli americana, la città che non dorme mai!!! Il 22 luglio con partenza da Fiumicino un gruppo di studenti di scuola superiore e due insegnanti di lingue straniere voleranno con Lufthansa alla volta della mitica Big Apple. All’arrivo al JFK Airport, un nostro assistente di terra accompagnerà il gruppo con autobus privato direttamente al Woodward Hall Residence. L’accomodation dei ragazzi sarà in camera doppia con bagno privato e in tale sistemazione è compresa ogni forma di comfort dall’aria condizionata al mini frigo, dalla TV LCD al telefono, dal micronde e cassetta di sicurezza al salottino. Ogni mattina i ragazzi frequenteranno il corso di lingua inglese presso la Rutgers University, una delle migliori università americane a soli 30 minuti da Manhattan dove si trovano degli insegnanti giovani e dinamici ma soprattutto competenti. La frequenza alle attività didattiche è obbligatoria; solo alla fine del corso viene rilasciato l’attestato che accerta gli obiettivi raggiunti. Dopo ogni pranzo, gli alunni guidati dagli activity leaders e accompagnati dalle insegnanti seguiranno il programma socio-culturale visitando il Top of the Rock Observatory, Manhattan e il ponte di Brooklyn, il Metropilitan Museum of Art, Ellis Island e la Statua della Libertà, il Greenwich Village e Soho, Wall Street e la financial area, il Moma Museum e l’Empire State Building. Nei weekend, quando la scuola resterà chiusa, i ragazzi trascorreranno l’intera giornata del sabato una volta a Jones Beach, l’altra volta a Coney Island. Ogni sera ci sono le attività sociali quali movie night, quiz show, sport, blind date, lounge night e il farewell party prima della partenza (il 5 agosto 2012). Ma è possibile organizzare serata al di fuori del college campus esclusivamente con la guida dell’insegnante. E ci sarà tempo anche per lo shopping! La crazy NYC offre una miriade di negozi con articoli originali oltre che all’ultimo grido! Né ci si perderà l’occasione per fare un salto alla 5th Avenue, l’arteria della metropoli che vanta negozi quali Cartier, Tiffany, Abercrombie & Fitch nonché la Apple.Non resta molto tempo per le iscrizioni perché la compagnia aerea non fa sconti ai ritardatari! Puoi chiederci tutte le informazioni che ti necessitano alla seguente e mail: info@vacanzestudi.com o telefonandoci allo 0971. 22788. Puoi anche visitare il sito www.vacanzestu.com dove
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14 Aprile 2012
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l concetto di salute, inteso tradizionalmente come “assenza di malattia”, ha subìto profondi mutamenti nel corso degli ultimi anni fino a identificarsi sempre più con quello di sensazione percepita, oggettivamente evidenziabile, di completo benessere psicofisico e socio-culturale, in armonia con la natura e con l’ambiente che ci circonda. In questo scenario in continuo divenire, la medicina estetica – attraverso una serie di interventi solitamente miniinvasivi finalizzati a correggere o eliminare gli inestetismi del viso o del corpo – sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nell’aiutare le persone a migliorare o ottimizzare il rapporto con il proprio corpo, con risultati tanto più soddisfacenti e duraturi quanto più i “trattamenti” sono inseriti nel contesto di uno stile di vita corretto, idoneo ad assicurare alla pelle ed ai suoi annessi, insieme ad un aspetto piacevole, una perfetta funzionalità. La cute – quasi sempre il target primario dell’intervento medico estetico – forma un involucro protettivo che, attraverso una serie di scambi informazionali e metabolici tra il nostro organismo e l’ambiente che ci circonda (a loro volta mediati dai sistemi neuroendocrino ed immunitario e controllati geneticamente), consente di adattarci alle mutevoli condizioni esterne. Proprio per questa sua posizione “in prima linea”, però, essa costituisce anche l’organo più esposto e, quindi, più suscettibile del corpo, all’attacco di una serie insulti di svariata natura, molti dei quali, come le radiazioni ultraviolette (UV), possono alterare il bilancio ossidativo favorendo la comparsa di molti inestetismi (es. iperpigmentazioni) e, in taluni casi, di vere e proprie patologie come ad esempio la vitiligine. Non meno importante appaiono le possibili ripercussioni – non solo estetiche – del danno
ossidativo perpetrato a carico della matrice extracellulare che sostiene la cute: basti pensare alla cellulite. La probabilità da parte dei radicali liberi e, più in generale, delle specie chimiche ossidanti (SCO), di indurre un danno rilevante a carico della cute e dei suoi annessi (capelli e unghie in primis) dipende non solo dalla natura e dalla quantità delle specie coinvolte ma anche dal livello e dalla biodisponibilità degli antiossidanti. Il superamento delle difese antiossidanti della pelle può essere la conseguenza dell’azione di una svariata serie di agenti, fisici, chimici e biologici, che hanno sui tegumenti – già “metabolicamente” predisposti al danno ossidativo – il loro target primario. Tra gli agenti fisici, le radiazioni ultraviolette, sia di tipo A (UVA) che di tipo B (UVB) giocano un ruolo patogeno di primaria importanza. In generale, esse possono attaccare, virtualmente, tutte le molecole che costituiscono la pelle, ma colpiscono in modo particolare quelle dell’acqua, fittamente stipate, date le loro esigue dimensioni, nei vari strati cutanei. Con questo meccanismo anche sostanze assunte a scopo protettivo, o addirittura prodotte dal nostro organismo a fini difensivi (acido urocanico), possono diventare pericolosi killer per le cellule della cute. L’acido urocanico è un prodotto del catabolismo dell’aminoacido istidina, da cui deriva per azione dell’enzima istidasi o istidina ammoniacaliasi. Fu isolato per la prima volta nel 1847 dal chimico M. Jaffè nelle urine di un cane, da cui il suo nome. Il danno da ossidanti causato dai raggi UV può essere amplificato dalla concomitante esposizione a sostanze chimiche. Tra queste, sono da citare gli inquinanti dispersi nell’atmosfera per effetto di attività antropiche (fumo di sigaretta, prodotti della combustione derivanti da autoveicoli e industrie, ecc.), gli additivi ed i contaminanti alimentari, le bevande alcoliche, molti farmaci, alcuni cosmetici, i metalli (pesanti e di transizione), i pesticidi, gli smacchianti e, in un solo termine, i cosiddetti xenobiotici. Paradossalmente, molte di queste sostanze sono di per sé innocue, ma diventano “ossidanti” per effetto di reazioni chimiche attivate da enzimi (citocromi) presenti nelle cellule cutanee. La pelle può essere non solo sede primaria di insulto ossidativo (es. photo-ageing e cronoageing, psoriasi,vitiligine, alcune forme di cancro cutaneo, etc.) ma anche
organo bersaglio di condizioni sistemiche di stress ossidativo (es. invecchiamento precoce, lupus eritematoso sistemico, cellulite, malattie allergiche, patologie cardiovascolari,ecc.). COSA SONO I RADICALI LIBERI I radicali liberi sono molecole chimicamente instabili, lesive
di importanti componenti biologiche del nostro organismo (membrana cellulare, nucleo, mitocondri, ecc...). Essi vengono introdotti con la dieta (sbagliata), con l’aria (inquinata) e, continuamente, dal nostro stesso organismo. Quando la loro produzione supera le nostre capacità di eliminarle, ci troviamo in uno stato biologico nocivo chiamato stress ossidativo. Questa condizione sembra costituire un importante elemento favorente l’insorgenza e/o la permanenza di numerosi patologie croniche dell’adulto ed anche del bambino. Lo stesso inelutabile invecchiamento appare essere in varia misura accompagnato dallo stress ossidativo. Un eccesso di radicali liberi è quindi sempre dannoso e deve essere combattuto. PER UNA PELLE SANA La conoscenza di questi aspetti costituisce la giusta premessa per un più corretto approccio preventivo o terapeutico ai problemi di medicina estetica, ove ben si inserisce il counselling mirato dello specialista, basato su poche ma precise “regole”: Ridurre l’esposizione del proprio organismo a fattori ambientali che inducono il rilascio di radicali liberi, curando l’igiene dell’ambiente di vita e di lavoro: limitare il contatto con l’aria inquinata, evitare o ridurre l’esposizione al fumo passivo, alle radiazioni UV ed ai campi elettromagnetici,ecc; Migliorare il proprio stile di vita: ridurre/abolire il fumo di sigaretta, ridurre il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche, praticare attività fisica con esercizi a bassa intensità (30’ di camminata veloce senza interruzione, tre volte alla settimana, secondo Cooper); Cucinare e mangiare in maniera antiossidante, privilegiando il modello alimentare “mediterraneo”; in particolare consumare pane e pasta integrali e crucifere (broccoli e cavoli), favorire
alcuni matrimoni alimentari ad azione sinergica (es. pomodoro ed olio extravergine di oliva), assumere molta frutta colorata di stagione; Controllare periodicamente il proprio livello di stress ossidativo con test semplici; Integrare, quando necessario, l’alimentazione con antiossidanti, dopo aver effettuato un’accurata v a l u t a z i o n e biochimica. La Radiofrequenza Estetica , come la Luce Pulsata per il fotoringiovanimento viene consigliata in medicina estetica per la cura del ringiovamento cutaneo non ablativo. La Cavitazione Medica, gli ultrasuoni, dunque, vengono utilizzati proprio per fare implodere le cellule adipose, disgregandole in modo graduale e indolore. In questo modo, si può ridurre il tessuto adiposo senza intervenire con in maniera chirurgica.
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Neurochirurgia: avviata l’attività di Chirurgia mini-invasiva
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resso l’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” è stata introdotta una nuova metodica mini-invasiva che consente, mediante tecniche di chirurgia endoscopica, di raggiungere parti profonde della testa evitando l’apertura della scatola cranica. “Lo sviluppo della tecnologia medica e delle tecniche moderne di chirurgia endoscopica permettono oggi di eseguire delicati interventi neurochirurgici con metodiche mini-invasive evitando, appunto, l’apertura della scatola cranica” - ha spiegato Umberto Godano, Direttore dell’U.O. di Neurochirurgia del San Carlo - “Regioni profonde della base cranica, in particolare l’ipofisi e le aree anatomiche adiacenti, possono essere raggiunte attraverso le cavità nasali usando endoscopi e strumenti chirurgici appositamente disegnati. La prima e più diffusa indicazione è costituita dagli adenomi ipofisari, tumori benigni causa di importanti sindromi neurologiche e/o ormonali. Senza incisioni chirurgiche esterne è così possibile l’asportazione di questi tumori e di molte altre lesioni cistiche e neoplastiche del basicranio con approccio mini-invasivo che riduce il trauma chirurgico per il paziente ed i tempi di degenza e di recupero con minor rischio di complicazioni”. Tali interventi sono eseguiti in collaborazione dai neurochirurghi e dagli otorinolaringoiatri e costituisconono un esempio di approccio multidisciplinare per l’ottimizzazione delle procedure chirurgiche. All’Ospedale San Carlo sono stati effettuati nei mesi scorsi, per la prima volta, tre interventi di questo genere: per un adenoma ipofisario e per una lesione cistica della regione sfeno-sellare e per una neoplasia del basi cranio anteriore. Il buon esito dei tre interventi è da attribuire anche all’efficace collaborazione tra l’U.O. di Neurochirurgia, diretta dal Dott. Umberto Godano, e l’U.O. di Chirurgia oncologia cervico-facciale del San Carlo, diretta dal Dott. Lorenzo Santandrea. “Si tratta di una tecnica neurochirurgica considerata oggi una fra le più avanzate e moderne - ha dichiarato il Dott. Santadrea – tecnica che pone oggi l’Ospedale San Carlo fra i centri neurochirurgici più all’avanguardia del Mezzogiorno”.
“Amici del Cuore”: Progetto “USB-CARD – viaggiare tranquilli” L’
Associazione Amici del Cuore di Potenza, una ONLUS iscritta sin dal 2000 nel Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, ha realizzato il progetto “USB-CARD - viaggiare tranquilli”, che consiste nel memorizzare in una card (in file Pdf che può essere letto in qualunque computer di un Pronto Soccorso o studio privato) i dati anamnestici dell’associato, con i referti cardiologici più recenti e documenti sanitari relativi a qualsiasi altra patologia importante. In un file specifico di “Personal Information”, inoltre, vengono memorizzate copie dei documenti relativi ai dati anagrafici con indirizzo e numero telefono, al gruppo sanguigno, ad eventuali allergie; copie della tessera sanitaria, del codice fiscale, della patente, della Carta d’Identità e quant’altro.La memorizzazione dei documenti avviene direttamente nella USB-CARD: nessuna traccia di memoria rimarrà, pertanto, nel computer dell’Associazione, nel totale rispetto della privacy.La CARD segue l’associato come qualsiasi altro documento di riconoscimento:in caso di malessere o di incidente o di ricovero ospedaliero in qualsiasi sede, la USBCARD viene consegnata al medico del pronto soccorso per essere inserita in un computer e fornire tutte le informazioni utili del paziente. L’Associazione “Amici del Cuore” con questo progetto
contribuisce a fornire ai propri soci uno strumento utile sia per i controlli di routine che per eventuali situazioni di emergenza fuori dalla propria residenza. La memorizzazione dei dati nella USB-CARD, a titolo assolutamente gratuito per i soci, avviene solo presso la sede dell’Associazione, Largo Don Uva, 4 – Potenza, previa prenotazione telefonica (nei giorni di martedì e mercoledì - ore 10,00/12,00 e giovedì e venerdì - ore 16,00/18,00). Il progetto è stato presentato ufficialmente nel recente Convegno sullo Scompenso Cardiaco,
tenutosi il 3 Marzo u.s. presso l’Auditorium dell’Ospedale S. Carlo di Potenza, nell’ambito delle numerose attività di sensibilizzazione sulla cultura della Prevenzione e della Riabilitazione Cardiovascolare, svolte dall’Associazione “Amici del Cuore”. Il Presidente Rocco FATIGANTE Tel. 0971/445833 – Cell. 347405808 / 340-0775412 e-mail amicicuorepz@ libero.it
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SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO
14 Aprile 2012
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Contorno occhi e viso: lifting non chirurgico con le radiofrequenze A cura del Dottor Vincenzo Pagliara Responsabile Branca Oculistica ASP Potenza vincenzopagliara@alice.it www.vincenzopagliara..com 339/8081041 - 0971/310792 848821821
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ggi sempre più spesso sta aumentando la richiesta per trattamenti antiaging, soprattutto intorno agli occhi, nella zona del viso e del collo. Con le radiofrequenze è possibile ottenere un ringiovanimento cutaneo in tali zone. Si tratta di un trattamento nuovo, ma già ampiamente collaudato ed assolutamente innocuo, che consente di ottenere un risultato estetico molto gradevole e duraturo senza ricorrere al bisturi. Con le radiofrequenze, una tecnica non invasiva, non c’è ablazione della pelle come per altre metodiche antiaging o somministrazione di farmaci e di sostanze chimiche. Comparati ai “filler” ed alla tossina botulinica, sempre con lo stesso scopo di ridurre le rughe perioculari e del viso, le radiofrequenze sembrano essere preferibili per il loro ampio utilizzo nella fascia di età tra i 30 ed i 65 anni, nonchè per l’ottima tollerabilità ed i risultati privi di rischi e di effetti collaterali. Consentono di ottenere un lifting non
chirurgico con un azione di rimodellamento del collagene, agendo in profondità sulla pelle, appianando le rughe e determinando maggiore tonicità e luminosità al viso. Gli effetti benefici durano circa un anno, ma è possibile mantenerli per molto più a lungo con delle semplici sedute di richiamo, sia per le donne che per gli uomini. Cos’è la radiofrequenza e cosa si ottiene Con la nuova tecnologia a radiofrequenza si ha un’importante innovazione, in quanto si ottiene un lifting non chirurgico trattando la lassità dei tessuti con un’azione di rimodellamento del collagene. In pratica, grazie alla proprietà delle onde elettromagnetiche che producono calore attraversando la nostra pelle, si stimola l’attività dei fibroblasti presenti nel nostro organismo a produrre il collagene, che è la sostanza che con il passare dell’età viene prodotta in minor misura, ed è responsabile della formazione delle rughe, della perdita di tono della pelle e dell’invecchiamento cutaneo. Pertanto il trattamento con radiofrequenza è un’ottima procedura non chirurgica, in quanto agisce sulle fibre del collagene determinandone una contrattura immediata a livello del derma profondo, fino alla fascia muscolare, con l’effetto di un piacevole rassodamento ed una maggiore tonicità della pelle della zona perioculare, del viso e del collo, appianando pliche e rughe. Le piccole rughe vengono eliminate, mentre le
pieghe e le rughe profonde si attenuano notevolmente; la pelle appare più compatta e consistente, eliminando tutti gli in estetismi cutanei legati al rilassamento cutaneo. A chi è consigliata la radiofrequenza E’ indicata nei casi di lassità cutanea in quanto la riduce, determinando un effetto di stiramento simile ad un lifting, in un’età compresa tra i 30 ed i 65 anni. In particolare è indicata per trattare i seguenti difetti: Rughe del viso, zampe di gallina, guance rilassate, collo rugoso, pelle flaccida, contorni del viso poco definiti, pieghe nasolabiali evidenti, collo rilassato (collo di tacchino), ptosi cutanea. Eventuali effetti collaterali e controindicazioni La radiofrequenza non presenta alcun tipo di controindicazione, se non per le donne in gravidanza e per i portatori di pacemaker. E’ priva di effetti collaterali e non è dolorosa. L’unica sensazione che si avverte è un calore non fastidioso localizzato alla zona di trattamento ed un rossore della cute più o meno lieve, che scompare dopo qualche ora . Immediatamente dopo il trattamento si possono riprendere tutte le normali attività senza nessun tipo di problema; negli Stati Uniti viene definita “lunch therapy”, ovvero trattamento della pausa pranzo. A differenza di altre terapie, la radiofrequenza può essere praticata in ogni stagione
dell’anno, in quanto è possibile esporsi alla luce solare senza problemi. Il fatto stesso che poco tempo fa è stata data notizia al Tg di apparecchi contraffatti made in Cina la dice lunga sugli sviluppi che sta avendo anche da noi. Ovviamente bisogna sempre rivolgersi a medici esperti nel settore, in quanto apparecchi non a norma nelle mani di personale non qualificato possono essere molto pericolosi. Durata del trattamento ed effetti nel tempo La durata di una singola seduta non supera complessivamente i 20-30 minuti. L’intero trattamento, a seconda dei casi, richiede un ciclo di 7-10 sedute, compresa qualche seduta di mantenimento da effettuarsi a distanza, in base all’orientamento stabilito dall’operatore. Questo trattamento rientra nei processi di rigenerazione naturale del nostro organismo, in quanto l’aumentata produzione di collagene si verifica grazie solo ed esclusivamente ad una risposta del nostro organismo. A differenza di altre tecniche, non vengono somministrate sostanze estranee di natura chimica, farmaci, ecc. Può funzionare insieme ad altri trattamenti, poiché la somministrazione di sostanze idratanti e di creme antiaging aumenta di efficacia se contemporaneamente viene praticata la radiofrequenza. I primi risultati sono visibili già dopo il primo trattamento, in quanto la pelle appare
più turgida e tonica; dopo 4-5 sedute sono ancora più evidenti, mentre il miglior risultato si apprezza intorno ai 5-6 mesi, in quanto coincide con il momento di massima produzione del collagene. Essendo una risposta naturale del nostro organismo, necessita nel tempo che si effettui a fine ciclo qualche seduta di richiamo. Per effettuare il trattamento, è sufficiente che il paziente arrivi in ambulatorio struccato e, prima del trattamento, si liberi di oggetti metallici quali orecchini, collane, bracciali, anelli, ecc. Il medico effettuerà la giusta valutazione delle aspettative del paziente, un’accurata analisi della zona perioculare e della pelle e, come ogni trattamento medico chirurgico, è necessario un consenso informato specifico. Trattandosi di un trattamento medico non aggressivo, i risultati ottenuti sono simili ad un lifting chirurgico tradizionale, ma non sovrapponibili. Sulla zona da trattare viene applicato un gel che ha la funzione di far scivolare meglio il manipolo dello strumento, di raffreddare la cute e di trasmettere in maniera ottimale l’onda elettromagnetica. Alla fine del trattamento si utilizzano creme idratanti o prodotti similari. I risultati sono positivi nell’80% dei casi, mentre in un 20% dei casi i miglioramenti possono essere meno evidenti; in tutti i casi è totalmente innocuo, cioè privo di effetti collaterali. E’ interessante notare che la parte dei soggetti che non manifesta un miglioramento
evidente, lo ottiene in realtà nella qualità della pelle o nella riduzione della lassità cutanea, con aumentata luminosità accompagnata a maggiore turgore e compattezza. In conclusione, oggi con le radiofrequenze è possibile ottenere un ringiovanimento cutaneo della zona perioculare, del viso e del collo. Nella mia esperienza di circa tre anni, dopo i primi trattamenti effettuati , dapprima su parenti ed amici, poi su mogli di medici e su colleghe, quindi sui diversi pazienti, posso affermare che le radiofrequenze costituiscono un’ottima metodica per il ringiovanimento perioculare, del viso e del collo assolutamente priva di rischi. I risultati sono entusiasmanti, se si considerano i principi naturali su cui si basa l’apparecchiatura. Finalmente un modo sicuro per avere semplicemente un aspetto più gradevole, senza ricorrere al bisturi. Non ci resta che provare, con un sano realismo, a diventare più giovani e belli!
Prevenzione ed attività fisica - Consigli utili
A cura del Dott. Ft. Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione ASP Potenza email: ncastelluccioinfo@ gmail.com cell. 3804326784
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iamo in attesa della bella stagione e quindi per prepararci a tale evento tutti pronti ad effettuare una grande preparazione fisica. Vi anticipo alcuni consigli utili per iniziare e per prevenire eventuali traumi.Se infatti avete deciso di migliorare la vostra forma fisica, la cosa migliore che potete fare è iniziare a fare movimento. Ciò non significa camminare o fare jogging per chilometri. E’ sufficiente scendere dall’autobus una fermata prima della vostra, o salire un paio di scale a piedi prima di prendere l’ascensore. Non appena si inizia a fare movimento ci si accorge di quanto
il corpo ne trae giovamento e l’esercizio fisico diventa un’abitudine naturale e salutare. Esistono dozzine di modi per tenersi in forma: la danza classica, il tennis, il calcio, la ginnastica in palestra, portare a spasso il cane, il pattinaggio, il nuoto e molti altri. L’esercizio fisico ha effetti importanti sul cuore. Il cuore è una pompa che, quando è in buona salute, lavora quanto e come vogliamo. Allenandosi in modo controllato e aumentando a poco a poco l’intensità degli esercizi è possibile allenare il cuore, che si irrobustisce proprio come gli altri muscoli del corpo. E’ però necessario procedere gradatamente, per non danneggiarlo. Le persone che hanno sofferto di problemi cardiaci, polmonari o renali devono sottoporsi ad un check-up completo prima di iniziare qualsiasi tipo di attività fisica o aerobica e farsi consigliare dal proprio medico curante o da uno specialista l’attività più indicata. E’ fondamentale stabilire un programma di esercizio fisico adatto alle proprie necessità. L’attività fisica più comunemente consigliata è quella di tipo aerobico: camminare a passo sostenuto, nuotare, cor-
rere, saltellare, andare in bicicletta o salire di corsa le scale. L’esercizio fisico andrebbe praticato almeno tre volte alla settimana per 20 minuti e ad un ritmo abbastanza sostenuto da accelerare notevolmente il battito cardiaco. L’esercizio fisico non è utile solo per bruciare calorie e dimagrire o mantenere il peso forma, ma consente di:
Infatti, ritengo che un’attività fisica troppo intensa sia dannosa per la salute, perché priva il corpo dell’energia necessaria per i processi di guarigione naturale e compromette il sistema immunitario. L’organismo diventa vulnerabile alle malattie e alle infezioni e l’affaticamento e la tensione delle articolazioni possono causare problemi a lungo termine, come per esempio l’artrite.
CONSIGLI UTILI Bisogna sempre ricordare di: Prima di iniziare qualsiasi attività fisica, fate qualche minuto di riscaldamento per preparare i muscoli, il cuore e i polmoni. Scaldate e lubrificate a poco a poco le articolazioni con una serie di movimenti di ginnastica a corpo libero. Iniziate e terminate la sessione con esercizi di stretching. Questi esercizi sono particolarmente importanti per rilassare i muscoli dopo un’intensa attività aerobica o muscolare. Fate attenzione a non affaticarvi e non allungatevi eccessivamente. Dolore, nausea, mal di testa e giramenti di capo sono segnali con i quali il corpo vi dice di fermarvi. Io sono contrario al detto “per essere belli bisogna soffrire” e critico chi, per esempio, insiste a fare jogging anche se malato o infortunato.
Muoversi dolcemente (i movimenti bruschi possono causare lesioni); Lasciare passare almeno 90 minuti dopo aver mangiato in modo da completare la digestione; Indossare le necessarie protezioni, come le ginocchiere o il casco; Indossare scarpe che sostengano i piedi e le caviglie e che siano adatte al tipo di attività svolta; Non indossare abiti troppo pesanti; bevete molta acqua per evitare la disidratazione e state al caldo dopo aver concluso l’esercizio; se non siete allenati, non abbiate fretta:
iniziate lentamente e aumentate l’intensità degli esercizi man mano che vi sentite più in forma; Prestare attenzione ai segnali del vostro corpo e ai muscoli che state utilizzando; in breve riuscirete a giudicare quanto siete tesi in base alla tensione che sentite in determinate parti del corpo; Inserite un po’ di disciplina nel vostro programma. Se possibile, allenatevi tutti i giorni alla stessa ora. L’ESERCIZIO FISICO PUO’ ESSERE DIVERTENTE! La cosa più importante è che ci si diverta. Se potete, allenatevi con degli amici, in un ambiente piacevole, con un sottofondo musicale che vi metta di buonumore. Scegliete un’attività che vi piace e variate gli esercizi in modo da non annoiarvi. L’attività fisica diventa molto più piacevole se riuscite ad inserirla nella vostra vita sociale. Nel week-end, andate in bicicletta nel parco con gli amici, fate una passeggiata in campagna, andate magari a ballare il sa-
bato sera. Per fare esercizio fisico non occorre necessariamente frequentare un corso di ginnastica o fare sollevamento pesi. Fatelo diventare parte della vostra vita e trasformatelo in un’attività piacevole come andare al ristorante o al cinema. Se possibile, cercate di coinvolgere tutta la famiglia. In questo modo sarete tutti più in forma e molto più sani seguendo queste semplici regole. Nel tempo una corretta attività fisica Vi permetterà di evitare spiacevoli inconvenienti determinati da traumi muscolari ed articolari, ma di questi ne parleremo nei prossimi articoli. RICORDATEVI SEMPRE CHE UNA BUONA E SANA ATTIVITA’ FISICA PREVIENE QUALSIASI DOLORE PER UN GENERALE BENESSERE PSICOFISICO.
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SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO
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Il cuore e la medicina nucleare di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it
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uella nucleare è una specialità della medicina che utilizza farmaci radioattivi per eseguire esami diagnostici a livello dei vari organi del nostro corpo e, quindi anche del cuore attraverso la scintigrafia miocardica. La scintigrafia miocardica è quindi un esame di medicina nucleare che permette di visualizzare, in modo non invasivo, come il cuore è irrorato dal sangue che gli arriva attraverso le arterie coronarie e, quindi come funziona. L’esame viene condotto iniettando in
una vena del braccio una piccola quantità di materiale radioattivo detto “tracciante” radioattivo e, nel misurare poi, quanto di questa quantità viene “captata” dal cuore. La scintigrafia miocardica può essere eseguita sia a riposo che sotto sforzo. Nella maggior parte dei casi si effettua in entrambi i modi. Quel che cambia fra i vari tipi di scintigrafia che si possono fare, è il tipo di tracciante utilizzato, il metodo con cui si raccolgono i rilevamenti o il modo con cui viene messo sotto stress il cuore se, attraverso uno sforzo fisico o utilizzando un farmaco. In alcuni casi, il paziente non è in grado di compiere o di affrontare uno sforzo fisico per cui, a questi malati anzicchè far fare un esercizio fisico per eseguire la scintigrafia miocardica sotto sforzo, si inietta, prima di effettuare l’esame, un farmaco che fa lavorare di più il cuore. In questo modo, si può fare il test anche se il paziente non può pedalare sulla cyclette o camminare in maniera spedita sul tappeto rotante. Quali sono i pazienti a cui il
medico consiglia di sottoporsi a scintigrafia miocardica? Si tratta di persone che hanno già eseguito una semplice prova da sforzo che è risultata positiva per segni elettrocardiografici o per la comparsa di dolore anginoso oppure, se questa prova da sforzo è dubbia. In sintesi, queste persone potrebbero avere un’ostruzione delle coronarie che ricordiamo essere le arterie che portano sangue al cuore. La scintigrafia miocardica è un esame diagnostico non invasivo anche per i pazienti già sottoposti da alcuni anni a bypass aortocoronarico quando la prova da sforzo risulta dubbia o non convincente per valutare la pervietà o meno dei bypass precedentemente impiantati. Se la prova da sforzo nei pazienti che hanno avuto dolore al petto è positiva o dubbia, prima di sottoporli a coronarografia, che è invece un esame più invasivo, si può decidere di fare una scintigrafia miocardica che mostrerà se e come una zona del cuore cattura bene o meno bene il tracciante radioattivo
iniettato sotto sforzo e/o in condizioni di riposo. In buona sostanza, è un esame che serve a: vedere se ci sono aree del cuore che, a riposo o sotto sforzo, ricevono meno sangue e quindi sono ischemiche; capire se ci sono parti del cuore che hanno già avuto un’ischemia e non si contraggono più, anche se presentano ancora tessuto vitale che capta, ossia cattura il tracciante radioattivo; valutare la funzione globale e di ogni singola area del muscolo cardiaco. La scintigrafia miocardica viene eseguita a paziente digiuno e sarà il medico a stabilire se e quali farmaci sospendere, per alcuni giorni o ore prima dell’ esame, fra i medicinali che quel paziente sta assumendo nella sua terapia cardiologica domiciliare. Se la scintigrafia viene eseguita sotto sforzo, sia che lo sforzo sia ottenuto farmacologicamente col
Contro lo stress… un rimedio naturale!!
il tracciante dopo lo sforzo mentre lo cattura in condizioni di riposo. Tutto questo viene tradotto in fotografie che hanno uno sfondo nero su cui compaiono immagini colorate che esprimono le parti del cuore diventate radioattive e quelle che, invece, non si sono colorate dal tracciante perché non sono state raggiunte dal sangue e, quindi dal farmaco radioattivo. L’esame è indolore e, di solito, non provoca particolari disturbi tranne che, il fastidio per l’iniezione necessaria ad infondere il tracciante radioattivo. Se la scintigrafia miocardica mostra aree del cuore non bene irrorate dal sangue o ischemiche ma, ancora vitali, si pone indicazione a sottoporre il paziente ad esame coronarografico per analizzare e, soprattutto visualizzare dal “vivo” le arterie coronarie e, cioè le “autostrade” che veicolano sangue ossigenato ai vari distretti del muscolo cardiaco.
Sesso in adolescenza!
a cura della dottoressa MariaTeresa Muscillo psicologa sessuologa
Dott.ssa Ivana Gruosso Farmacia Marchesiello www.farmaciamarchesiello.it c.so Garibaldi 92 85100 Potenza tel 097121179 email: i.gruosso@farmaciamarchesiello.it
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n primavera ci sentiamo tutti un po’ più stanchi ed apatici ma esistono dei rimedi che ci permettono di recuperare le energie e di affrontare al meglio il cambio di stagione! Le piante con azione adattogena sono in grado di aumentare la resistenza alla fatica e le capacità cognitive portando ad un miglioramento delle condizioni psicofisiche ed aiutano a combattere gli effetti negativi dello stress. E chi non è stressato! La vita frenetica, l’insufficiente riposo, le preoccupazioni, portano a lungo andare disturbi come l’insonnia, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, squilibri alimentari, depressione. Ciò accade perché Il nostro organismo per migliorare la capacità di resistenza e difesa, produce modificazioni biologiche, immunitarie, ormonali. Se chiediamo al nostro organismo uno sforzo troppo prolungato, vengono meno i meccanismi di equilibrio e avvertiamo un senso di apatia e di affaticamento. Ma quali sono questi adattogeni? L’Eleuterococco, chiamato anche ginseng russo, ha proprietà antistress e antifatica
dipiridamolo sia che sia ottenuto fisicamente correndo sul tappeto o pedalando sulla cyclette, al massimo dello sforzo viene iniettato, in una vena del braccio, il tracciante radioattivo che verrà catturato bene nelle aree del cuore che sono normalmente irrorate e meno bene nelle regioni del muscolo cardiaco meno vascolarizzate dal flusso di sangue che arriva loro attraverso le coronarie. Dove è avvenuto un infarto e quindi non c’è più tessuto miocardico “vivo”, il tracciante non arriverà per nulla. Dopo un po’ di tempo dallo sforzo, dopo almeno quattro ore, mentre il paziente è a riposo, si esegue una seconda misurazione della captazione del tracciante da parte del cuore. A volte, al contrario, la misurazione viene fatta prima a riposo e poi sotto sforzo. Se esistono differenze tra le due immagini, cioè quella eseguita durante lo sforzo e quella a riposo, si può diagnosticare un’ischemia da sforzo che apparirà all’immagine della scintigrafia, come una zona del cuore che non cattura
grazie agli eleuterosidi contenuti nella radice della pianta che hanno la capacità di aumentare la resistenza dell’organismo allo sforzo facilitando il recupero. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che questa pianta migliora le performance atletiche ed intellettuali ed è quindi molto utile nelle astenie, nelle attività sportive, in caso di esami o di diete dimagranti. L’eleuterococco ha inoltre anche proprietà immunostimolanti prevenendo l’insorgenza delle malattie ed è quindi anche indicato nella profilassi dell’influenza. Il Ginseng, molto utilizzato nella medicina cinese, ha numerose proprietà adattogene: potenzia il rendimento fisico e mentale, migliora la risposta dell’organismo agli stimoli della vita quotidiana, migliora la capacità di apprendimento, favorisce la resistenza fisica ai fattori ambientali negativi e le capacità di recupero. Diversi studi hanno dimostrato
che dopo l’assunzione di ginseng aumenta l’attività elettrica delle cellule della corteccia cerebrale e quindi la stimolazione del sistema nervoso centrale. Il Guaranà, considerato dagli Indios come “elisir di lunga vita”, veniva impiegato sotto forma di bevanda per aumentare la resistenza fisica durante i lavori pesanti per il suo effetto tonico-stimolante. L’azione tonica è dovuta soprattutto all’alto contenuto di caffeina, molto superiore al caffè e al tè, che esercita un’azione eccitante sul sistema nervoso centrale aumentando la capacità di concentrazione e riducendo la percezione della fatica. La caffeina aumenta inoltre il metabolismo di base delle cellule e favorisce l’eliminazione dei depositi adiposi, ecco perché il ginseng viene anche inserito nei programmi di riduzione di peso.
adolescenza inizia con la pubertà, momento in cui si verifica un completamento dello sviluppo sessuale dal punto di vista riproduttivo. Negli ultimi 100 anni la fase adolescenziale sembra avere sempre più precocemente il suo esordio nella vita degli individui. Il momento del menarca per le donne oggi fa la sua comparsa intorno agli 11-12 anni, rispetto agli anni ‘60 quando le prime mestruazioni si avevano verso i 17 anni. Tuttavia i problemi sociali ed economici del nostro paese fanno si che la fase adolescenziale si prolunghi fino ai 25-30 anni, a causa della non maturazione a livello psicologico e della mancanza di autonomia che caratterizza la vita adulta. L’adolescenza è il momento in cui i giovani iniziano ad acquisire la maturità sessuale e gradualmente anche la consapevolezza del proprio corpo. Il fisico subisce dei repentini cambiamenti; anche gli impulsi si direzionano in maniera diversa, si cerca molto di più il contatto con persone dell’altro sesso. L’impulso sessuale si manifesta diversamente nei maschi e nelle femmine. I ragazzi
hanno esigenze biologiche più specifiche, volte a scaricare la tensione sessuale attraverso l’orgasmo; le ragazze, invece, sono più legate alle emozioni, ai sentimenti e al coinvolgimento affettivo. Durante questa fase di passaggio è importante che vengano affrontati nella maniera adeguata tutti i temi riguardanti l’anatomia e la funzionalità degli organi genitali, i contraccettivi, le malattie sessualmente trasmissibili e via dicendo. I genitori e la società hanno un ruolo importante nel supportare il giovane nella sua crescita sessuale,
dare informazioni giuste e oggettive è un ottimo atteggiamento da adottare. Poi starà al giovane trovare autonomamente la sua dimensione, soprattutto facendo riferimento al contesto in cui vive. I modelli di comportamento si mutuano dagli stili parentali appresi durante la propria vita: avviene una vera e propria mediazione tra i modelli forniti dai genitori, che rappresentano la coppia di riferimento durante la propria crescita, e i modelli forniti dalla società.
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REPORT
ontrosenso Basilicata
Cittadini rioneresi a tutti gli effetti, ma nell’agro di Ripacandida
Non ne possono più di Michele Traficante
“E
rrare umanum est, perseverare a u t e m diabolicum” (Sbagliare è umano, ma diabolico perseverare nell’errore). E’ quanto sta accadendo a circa 40 famiglie di rioneresi che hanno casa alla periferia di Rionero, su suolo di proprietà di tale Comune, rioneresi a tutti gli effetti, ma si trovano in agro di Ripacandida a cui pagano i relativi tributi. Strano, no? Eppure è una situazione assurda che si protrae da decenni. E ora i cittadini rioneresi del quartiere San Francesco hanno detto basta. Non ne possono più! Ma come si è potuto verificare una tale situazione paradossale, e dove sta l’errore nel quale si vorrebbe perseverare? Un po’ di cronistoria non guasta. E’ la storia di un Comune nato murato, nel senso di essere senza territorio. Infatti, quando nel 1811 Rionero in Vulture ebbe l’autonomia comunale, staccandosi quindi da Atella di cui era da sempre una frazione, benché con una popolazione di gran lunga maggiore di quella della “madre patria”, i confini lambivano quasi il centro abitato. Si deve al prestigio di Giustino Fortunato, deputato al Parlamento e nume tutelare, se nel 1882, Rionero riuscì, pacificamente, ad avere una fetta di territorio dal Comune di Atella. Infatti, “con regio decreto 4 maggio 1882, n.848, il re ordinava che dal 4 giugno il territorio di Rionero sarebbe stato ampliato coll’aggregazione di tutta la zona attualmente di pertinenza del Comune di
Atella”. Intanto Don Giustino nel suo testamento definitivo del 6 luglio 1930, fra l’altro, legava ( donava) ”al Comune di Rionero i seguenti fondi di mia proprietà: a) il fondo di natura sativa, sito in contrada di Serro S. Francesco, della estensione di circa ettari 25, e posto parte in tenimento di Rionero, parte in quello di Ripacandida”. Altro tentativo gli amministratori rioneresi (podestà il geom. Raffaele Catenacci) lo fecero nel 1932, con una delibera podestarile del 3 novembre 1932 ed il “Voto al Governo per maggiore assegnazione di territorio ( altri 3.766 ettari, ndr) al Comune di Rionero” . Ma questa volta, purtroppo, non potendo più contare sul carisma di Giustino Fortunato, morto il 23 luglio di quell’anno, fra deduzioni e controdeduzioni, non si ottenne nulla. Così il territorio del Comune di Rionero è rimasto immutato fino ad oggi, benché la sua popolazione, rispetto ai comuni limitrofi sia aumentata, e non di poco, come pure aumentate le sue esigenze di espansione urbanistica. Così nel 1967
lo IACP di Potenza realizzò sul Serro S.Francesco cinque fabbricati per abitazione di Aliberg riservati, come dal bando emanato, ai lavoratori residenti a Rionero. Abitazioni costruite su terreno di proprietà del Comune di Rionero, ma ricadenti nel tenimento di Ripacandida. Da qui sorse la prima anomalia in quanto gli abitanti di quei fabbricati furono iscritti nell’anagrafe e nelle liste elettorali di Rionero, diventando così, a tutti gli effetti, cittadini di questo Comune. Un errore fatto in buona fede o quanto meno con il silenzio (assenso?) del Comune di Ripcandida. Errore che permase anche con i censimenti del 1981, 1991, 2001 senza che nessuno avesse sollevato la irregolarità e consentendo a quei cittadini di restare iscritti nell’anagrafe e nelle liste elettorali del Comune di Rionero, magari in attesa di una logica revisione dei confini comunali, mentre i tributi comunali venivano regolarmente riscossi dal Comune di Ripacandida. E infatti, il Comune di Rionero, doverosamente, ha provveduto a fornire a
quei cittadini rioneresi tutti i servizi necessari: raccolta e smaltimento dei rifiuti, pubblica illuminazione, scuolabus, viabilità, condotte per acqua potabile e fognaria, metano, ecc. D’altronde i rioneresi del rione San Francesco si ritengono (e lo sono) cittadini di Rionero a tutti gli effetti. Infatti, mandano i figli agli asili e alle scuole di Rionero, appartengono alla parrocchia SS. Annunziata di Rionero, celebrano battesimi, prime comunioni, cresime e matrimoni a Rionero, vivono la vita sociale e culturale di Rionero, i loro morti sono seppelliti nel cimitero di Rionero. Questo, almeno fino ad alcuni giorni fa. Salvo, come si spera ardentemente, che si trovi al più presto una soluzione pacifica e razionale che consenta a quei cittadini di continuare a ”sentirsi padroni in casa propria”. In tal senso il sindaco di Rionero, Antonio Placido, si è molto impegnato, pare proponendo anche alcune soluzioni al Comune di Ripacandida.Il caso è esploso nel 2005 quando il commissario prefettizio Francesco D’Assisi Maioli, impose, legittimamente, a quei cittadini di iscrivere i loro figli all’anagrafe di Ripacandida, Comune in cui sono residenti. Così si ebbe l’assurda situazione che sotto lo stesso tetto i genitori erano cittadini di Rionero mentre i figli lo erano di Ripacandida. Di fronte a tale paradosso ed incresciosa situazione, ci si mosse per risolvere finalmente la questione. Vi furono incontri, convocazioni presso la Prefettura, audizioni
presso la Regione Basilicata e i Comuni interessati. Ultimamente si sono raccolte anche delle firme a sostegno delle buone ragioni dei cittadini rioneresi del Rione S. Francesco. Come risulta evidente a subire i gravi disagi sono i cittadini del rione S. Francesco i quali, giustamente, da tempo fecero presente che la situazione era diventata insostenibile e per meglio evidenziare la loro difficile condizione si costruirono in comitato, sollecitando chi di dovere a trovare una soluzione al loro problema. E possibilmente in tempi brevi, anche per evitare che si arrivi all’esasperazione con eventuali deprecabili problemi di ordine pubblico. Quindi, non si può, e non si deve, parlare di cittadini contesi fra due Comuni ma di legittime ed improcrastinabili diritti di persone che, giustamente, chiedono una pacifica e regolare “sistemazione” della loro posizione giuridica, che non danneggi nessuno e metta in condizione le due Amministrazioni comunali, anche e soprattutto con il coinvolgimento e l’intervento delle preposte Istituzioni, di trovare idonea e pacifica soluzione. D’altra parte pare che vi siano già dei precedenti in Basilicata di situazioni anomale, risolte però, in maniera pacifica e senza traumi. Pertanto parlare di “acceso campanilismo” fra i due Comuni è fuorviante e fuori luogo. Si tratta di prendere atto di una situazione non più tollerabile, di usare intelligenza e buon senso. Urge quindi, con la dovuta
pacatezza e saggezza, provvedere nei tempi e nei modi che la situazione richiede, alla soluzione del caso. Soprattutto da quando, definito l’ultimo censimento, l’ISTAT, di concerto con la Prefettura di Potenza, ha imposto il ripristino dell’osservanza delle norme contenute nella legge anagrafica n. 128 del 24 dicembre 1954 e di conseguenza, l’iscrizione di tutti i cittadini del rione San Francesco presso l’anagrafe del Comune di Ripacandida. Con tutte le conseguenze immaginabili, con i disagi spiacevoli ed intollerabili per quei cittadini. Intanto già vi è stata l’ inevitabile decisione, da parte del Comune di Rionero, di togliere tutti quei servizi pubblici oggi assicurati a quei cittadini, servizi dei quali deve farsene carico il Comune di Ripacandida. Cosa che pur volendo e potendo richiede tempi lunghi e costi non indifferenti. Gli stessi cittadini di Ripacandida, che sono persone intelligenti e comprensive, capiscono perfettamente. E’ come se dei ripacandidesi che abitano vicino alla Chiesa di San Donato appartenessero ad altro comune. E’ immaginabile e concepibile?
“Fatti e fatterelli della gente di Rionero” Presentato presso il Centro Sociale a Rionero alla presenza di un folto pubblico tratti divertente. Placido ha di pensare ed esprimersi dei questa importante ricerca,
Da sinistra Nardozza,Traficante, Placido, Grieco, Lostaglio, Pinto, Cacosso (Foto Digiall Point)
di Pino di Lucchio
S
abato scorso, 31 marzo, presso il Centro Sociale ”P. Sacco” Gerardo Nardozza ha presentato il suo nuovo libro “Fatt’ e Fattaridd’ preghiere, canti, malocchio ... r’ la gènd’ r’ Ar’ niùr’ “. Gerardo Nardozza è autore di numerose commedie teatrali in vernacolo rionerese, messe in scena con notevole successo dall’Associazione Rivonigro dal 2007 ad oggi. Ricordiamo nel 2007 “Rionero…Storie di vita
paesana”, 2008; “Timp’ passat’ “, 2009; “Na vita sbagliàt”, 2011; “Ar’nìur” e Arn’urìs”…Storia e vita di un paese”. Inoltre Gerardo è autore di altre pubblicazioni sempre in dialetto rionerese, tra cui “Quann’ s’ ric’ ngèr’ na vot“, 2003; “Timp’ e timp’”, 2005. Alla presentazione del libro, presente un folto ed attento pubblico, in particolare tanti anziani, sono intervenuti: Antonio Placido, sindaco di Rionero in Vulture, Michele Pinto, dirigente Scolastico,
Michele Traficante – giornalista pubblicista, don Giuseppe Cacosso, parroco Chiesa Madre, Peppino Grieco, direttore Caritas diocesana. I lavori sono stati coordinati con garbo e professionalità dal giornalista e critico cinematografico Armando Lostaglio. Una bellissima ed interessante serata di notevole spessore culturale, allietata, tra un intervento e l’altro, da alcuni brevi sketch comici in dialetto rionerese, del gruppo teatrale dell’Associazione Rivonigro. Assai applaudite le esilaranti interpretazioni di alcuni fatt’ e fattaridd’ contenuti nel libro di Nardozza, da parte dei bravi attori del Gruppo teatrale rionerese. Il Sindaco di Rionero, nel suo intervento, ha messo in risalto l’importanza del testo che serve per recuperare le nostre origini e quindi preservare la memoria. Il testo, che si serve di testimonianze orali, mette in risalto un linguaggio colorito, dai toni accesi, a
voluto ricordare alcuni passi del libro e in particolare quello della “Morte”, dove il pianto della sorella della defunta passa dal tragico al comico. E così altre storie, dove la violenza domestica era, purtroppo, una consuetudine nella civiltà contadina. Non per ultimo le citazioni sui riti contro il malocchio. Il sindaco ha concluso il suo intervento, invitando Gerardo a proseguire con tenacia questo lavoro di ricerca e a rimettere in circuito una serie di espressioni, magari anche desuete, perché si possano riprendere, rielaborare e modificare. Per Michele Pinto recuperare la memoria storica significa capire da dove veniamo e vedere la prospettiva di dove andiamo. Quindi recuperare il dialetto significa recuperare una parte consistente di noi stessi. E’ seguito l’intervento di Michele Traficante, giornalista, che ha curato anche la prefazione del libro. Per Traficante il volume mette in risalto costumi, tradizioni e modi
nostri padri. Praticamente un tuffo nel passato, tra ricordi, personaggi, eventi, scorci del paese ormai scomparsi. Per chi come lui ha vissuto quel periodo, i fatt’ e fattridd’ riportati nel libro, producono uno strano effetto. Si riportano, fra l’altro, alla memoria storie di religione popolare, al limite del fanatismo e della superstizione, che sono però alla base della civiltà contadina e della storia della comunità rionerese. Una storia minore che molti non conoscono, specie le nuove generazioni. “Certo - ha affermato Traficante - non si tratta di una struggente nostalgia di un passato che non tornerà più, ma richiamare situazioni, vicende della vita quotidiana. E’ il popolino che parla in questi fatt’ e fattaridd’, che si esprime, nel linguaggio che gli è più consono ed abituale, con spontaneità, semplicità, immediatezza quasi istintiva, ma sempre efficace e diretto”. Pertanto Traficante si è voluto complimentare con Gerardo Nardozza per
durata mesi ed anni, frutto di perseveranza, di rinunzie e di grandi sacrifici, ma sostenuto proprio in virtù di quell’attaccamento ed amore del proprio paese. Don Giuseppe Cacosso ha parlato del sacro e della religiosità popolare. Ha analizzato la fusione tra elementi sacri ed elementi profani, fede e superstizione, come emergono dal libro. Da Armando Lostaglio è arrivato l’invito ad acquistare questo prezioso libro non solo per il recupero della memoria storica del nostro paese, ma anche e soprattutto per regalare una speranza ai poveri in Honduras. Gerardo Nardozza nel concludere l’incontro ha ringraziato per l’attenzione rivolta alla sua persona affermando di avere ancora molto materiale sul dialetto rionerese che si augura di pubblicare appena possibile.
ontrosenso Basilicata
14 Aprile 2012
Melfi e Centro Sportivo Italiano “insieme per uno sport positivo”
SECONDA DIVISIONE
Intanto torna in campo la Lega Pro: in Basilicata il Lamezia a caccia di punti per la vetta di Lorenzo Morano
T
orna in campo la Lega Pro dopo la pausa di domenica scorsa, legata alle festività Pasquali; festività decisamente tranquille per il Melfi di Bitetto in serie positiva da tre turni, grazie al pari interno con il forte L’Aquila e le due vittorie corsare contro Campobasso e Neapolis, la prima per 2 a 0 e la seconda per 3 a 0; due colpi d’autore che hanno portato i gialloverdi fuori dalla zona pericolosa della classifica, a quota 37 punti e con ben sette compagini ad inseguire. Certo la classifica è corta e la strada per la salvezza è ancora lunga, ma se lo spirito dei melfitani sarà quello degli ultimi turni di sicuro il team lucano non faticherà a “conquistare” la sua ennesima stagione nel calcio
professionistico. Sulla strada degli uomini del presidente Maglione, domenica 15 aprile, per il turno numero 38, ci sarà la Vigor Lamezia, terza forza del girone a soli due punti dalla prima piazza occupata dal Perugia, pertanto all’Arturo Valerio di Melfi approderà una compagine che di sicuro non farà sconti ai normanni. Nell’occasione i gialloverdi, assieme al Comitato zonale di Melfi del Centro Sportivo Italiano, daranno vita alla manifestazione “Insieme per uno sport positivo”, dove le due realtà cittadine lanceranno un messaggio a tutti gli sportivi e non solo, ossia che lo stadio è un luogo dove le famiglie possono trascorrere un pomeriggio di divertimento e svago nella massima serenità.
Un messaggio importante che vuole promuovere la parte “sana” dello sport ed è figlio di una collaborazione sancita lo scorso novembre tra Lega Pro e CSI Nazionale. Entrando nel vivo della manifestazione, domenica vedremo l’ingresso nel settore Curva del Valerio di due gruppi di piccoli atleti accompagnati da uno o da entrambi i genitori e l’ingresso in campo dei bambini che accompagneranno sul rettangolo di gioco le due squadre e la terna arbitrale; bambini che indosseranno, come la terna arbitrale, una t-shirt realizzata dal CSI di Melfi per ricordare e promuovere l’evento. Spostando lo sguardo al resto del torneo e soffermandoci sulle zone basse della classifica, la 38esima giornata vedrà i siciliani del Milazzo ospitare il fanalino di coda Celano, compagine che difficilmente riuscirà a confermare la categoria, anche se ci ha abituato a risultati delle volte veramente inaspettati. Campobasso e Vibonese si affronteranno in una sorta
di sfida all’ultimo sangue, mentre l’Ebolitana in casa se la dovrà vedere con il forte Chieti. Derby laziale per l’Isola Liri che sarà di scena in quel di Aprilia, mentre per il Neapolis, dopo la pesante sconfitta con il Melfi, si profila la peggiore delle situazioni: il turno di riposo. In vetta invece vediamo il Catanzaro ospitare l’Arzanese, compagine per certi versi “bipolare”, anche se difficilmente i calabresi permetteranno ai campani di esprimersi con il “polo positivo”, mentre la capolista Perugia si sposterà per una trasferta breve sull’Adriatico, per affrontare il Fano. Scontro diretto nei quartieri nobili tra gli aquilani ed il Gavorrano del cecchino Giordano Fioretti, mentre per la Paganese sarà derby in casa dell’Aversa Normanna. Il turno si chiude con la sfida del Rubens Fadini tra Giulianova e Fondi.
Pasqua buona con le lucane
SERIE D
Irsinese a ‘sorpresa’ con l’Ischia Sarà derby tra Francavilla e Oppido
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on farà di certo sconti ai corregionali il Francavilla di
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mister Lazic che per il derby di ritorno ospita i lucani dell’Angelo Cristofaro.
L’Oppido, scavalcato il Gaeta e abbandonato l’ultimo gradino del podio, grazie ai tre punti finalmente conquistati in casa del Real Nocera nell’importante sfida salvezza della vigilia di Pasqua, si trova di nuovo di fronte una compagine di alta classifica che, in corsa per un posto nei play off, non lascerà nulla al caso, soprattutto dopo i due punti
fondamentali ‘schivati’ in casa del Nardò. È arrivato infatti solo un pareggio dal match del 7 aprile per un’occasione sicuramente persa, visto anche il pareggio casalingo del Brindisi contro la Turris. Ottima la prova dell’Irsinese che in trasferta a Ischia non solo raggiunge un insperato pareggio, stando alla classifica, ma abbandona il campo con un po’ di rammarico per la vittoria solo sfiorata. Con il Nardò si può fare.
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ontrosenso
SPORT
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Basilicata
IL punto sull'eccellenza
In cima pronti alla riconferma Atletico e Viggiano sperano nell’allungo: dietro il Valdiano riposa di Antonio Petrino un tormentato e fallimentare torneo. I potentini avranno sicuramente vita facile e potranno riconfermarsi in vetta, aggiungendo tre punti in classifica e alimentando i sogni di vittoria finale. Stesso discorso per il Viggiano, ad una sola lunghezza dal primato, che ospita il fanalino di Foto www.atleticopotenza.com coda Avigliano in un match dal pronostico opo la sosta si riprende segnato già in partenza. Spera con il calcio giocato. ancora il Real Metapontino, Capolista di scena quarta forza del torneo, che sul campo della Vultur, con deve recuperare un gap di quest’ultima che non vede quattro punti e che ospita l’ora si giunga alla fine di un Moliterno in risalita e
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non del tutto tranquillo; mentre la terza in classifica Valdiano resta bloccato dal turno di riposo. In chiave play off il Policoro è atteso dalla trasferta di Tolve, con questi ultimi in zona pericolo e desiderosi di recuperare; mentre l’Atella Monticchio è di scena sul difficile campo del Pisticci. Trasferta insidiosa della Murese (con possibilità ancora di agganciare la zona spareggi) sul terreno di gioco del Pietragalla, ancora in area pericolosa, mentre il Picerno senza giocare (tre punti a tavolino con il C. Tanagro) si prepara a scavalcare la Vultur e a conquistare la quota metà graduatoria.
Vultur ‘facile’ per la vetta R
iprende dopo la sosta il ‘calvario’ delle ultime cinque gare di campionato per la Vultur in chiusura del suo annus horribilis, con sportivi e tifosi affranti, soprattutto per l’esito delle ultime partite.Domenica arriva la ‘corazzata’ Atletico Potenza a chiedere il lasciapassare ai bianconeri, per confermare la leadership ed aggiungere un altro tassello all’ambita meta del salto di categoria.
All’andata i potentini dovettero faticare non poco per conquistare i tre punti, in un finale rocambolesco, grazie al gol vittoria in pieno recupero direttamente su calcio d’angolo, contro i rioneresi che uscirono dal terreno di gioco del ‘Viviani’ a testa alta. Pronostico chiuso invece per la contesa in questione, con i bianconeri senza gli squalificati Huchitu e Di Francesco, da aggiungersi
ad altre defezioni, e non certo in condizioni tali da poter conseguire un risultato positivo, e sull’altro fronte gli uomini di Camelia (ex di turno) in piena salute, che non avranno di che preoccuparsi per una trasferta che si presenta comoda, agevole o più semplicemente abbordabile. Ant. Pet.
T Orneo delle regioni
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calci in cu...rva a cura di tony pezzotta
Il calcialingo e il baccalà della Madonna nera
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l calcialingo non vedeva l’ora di riprendere la sua postazione di combattimento. In viale Marconi, torna la festa del rito sacro domenicale della partita. Peccato, per lui, che l’Atletico Potenza giochi con la Vultur a Venosa. Il recluso per calcio ha, però, provveduto ad attivare la sua postazione radio che, dopo il pranzo, lo vedrà impegnato in un rituale di scongiuri e di atti scaramantici, mentre i cronisti raccontano gesti atletici e risultati. In questa domenica non dovrebbero succedere cose eclatanti, almeno stando a ciò che presenta il programma. Le due antagoniste al titolo non dovrebbero avere difficoltà a superare le squadre che incontrano. Il Viggiano ospita l’Avigliano sempre più relegato in fondo alla classifica. L’Atletico, invece, va ad affrontare una Vultur dimessa, in campo neutro. Il Gaetano Romanelli Valdiano riposa per turno, mentre il Real Metapontino riceve il Moliterno. Di tutti gli incontri, probabilmente questo nasconde più di qualche insidia per i padroni di casa,
obbligati a vincere per continuare a sperare in un aggancio alla vetta. I rossoblù valligiani, invece, sono nella condizione di dover fare punti per poter alimentare la propria classifica, sempre precaria. Il calcialingo pensa ora ai fornelli. Il menu predisposto per domenica è un incitamento alla tavola aviglianese. Quasi un rito propiziatorio e lascia intendere il fatto che, già prima della partita, le antenne saranno tutte puntate sul campo di Viggiano. Ecco che viene fuori una ricetta molto particolare: il baccalà della madonna nera. Le olive sono quelle di Monte San Giacomo, le spezie quelle del metapontino, i crostini e l’olio sono quelli della Val d’Agri, mentre il bianco pastoso è di Venosa. Insomma, c’è tanto materiale per una ripresa di campionato scoppiettante. Il pantofolaio del calcio si lecca i baffi pregustando le prelibate pietanze della domenica con uno sguardo alla classifica che, si augura, vedrà ancora una volta il suo Atletico svettare, da solo, in testa.
La Basilicata si ‘congeda’ con onore Il presidente Rinaldi: “Bilancio estremamente positivo”
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ala il sipario sulla 51ª edizione del Torneo delle Regioni al termine di dieci giorni, intensi e appassionati, di gare che hanno visto impegnati circa 2700 persone, tra atleti, dirigenti e tecnici, delle 19 Rappresentative presenti alla più importante competizione agonistica della LND. Una manifestazione che si chiude con la soddisfazione del CR Basilicata al quale la Lnd ha delegato l’organizzazione dell’evento. “Il bilancio è estremamente positivo -ha affermato il Presidente Piero Rinaldi- da tutti i punti di vista. Ospitare sul proprio territorio il TDR significa mettere su una macchina organizzativa complessa ed efficace. Noi siamo riusciti a
farlo ed i risultati sono stati evidenti (…) devo ringraziare le decine di collaboratori del nostro Comitato che hanno lavorato sodo con esemplare spirito di servizio. Così come ringrazio, tra gli altri, la giustizia sportiva, la segreteria e l’ufficio stampa per il prezioso lavoro svolto”. A contribuire alla gratificazione degli organizzatori c’è anche la consapevolezza di aver raggiunto un altro importante traguardo. “Il Tdr è e deve essere -ha sottolineato il numero uno della Figc-Lnd di Basilicata- la manifestazione della comunione, dell’amicizia e del fair play. Valori che l’edizione lucana del TdR ha espresso in maniera limpida. Di questo non posso che essere contento”. Molto apprezzata è
stata la gara amichevole che ha visto contrapposte, presso lo stadio “Teresa Miani” di Ginosa, le squadre di ciechi assoluti dell’Ascus UIC Lecce e l’Asd UIC Bari, entrambi militanti nel campionato di serie A della Fispic (Federazione Italiana Sport Ciechi e Ipovedenti) -“Un insegnamento importante di correttezza e voglia di vivere”- ed è stato inoltre consegnato, al termine della finale Juniores maschile di Matera, l’assegno a Telethon che prevedeva il contributo di un euro per ogni rete segnata nel corso del torneo, oltre che premiato il calciatore più corretto del Tdr nelle varie categorie. Si sono aggiudicati il premio i seguenti calciatori: Juniores DOUKAR Lamine
(CR Lazio), Femminile Calcio a 11 GELSOMINO Laura (CR Calabria) e BAIOCCO Martina (CR Umbria), Allievi MALOKU Besim (CR Abruzzo), Giovanissimi MIANI Davide (CR Friuli Venezia Giulia),Calcio a 5 Maschile CONSONNI Mattia (CR Lombardia), Calcio a 5 Femminile DEMURU Silvana (CR Sardegna). “Adesso che è calato il sipario -ha concluso il Presidente Rinaldi- mi resta dentro un sensazione di malinconia mista ad una grande soddisfazione per quanto organizzato. Abbiamo dato tutto quello che potevamo senza alcuna riserva. Lo abbiamo fatto con spirito di servizio e sempre con il sorriso sulle labbra dando la migliore immagine possibile
del nostro Comitato e, più in generale, della nostra regione. Mi auguro adesso che gli enti pubblici, a tutti i livelli, ci stiano vicini comprendendo
e condividendo con noi tutti gli sforzi profusi e non solo in termini economici. Viva il Tdr, viva la Basilicata”.
I vincitori Juniores: Umbria - Lombardia 2-1 Allievi: Toscana - Lazio 1-2 Giovanissimi: Friuli Venezia Giulia - Veneto 3-1 Calcio femminile: Friuli Venezia Giulia - Lazio 0-1 Calcio a 5: Sicilia - Campania 5-2 C5 femminile: Abruzzo - Puglia 2-1
SPORT
ontrosenso Basilicata
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Arriva la prima in classifica PROMOZIONE
Il Controsenso di mister Romano si mette alla prova con l’Aurora Marconia
Un momento di Marconia-Controsenso nel girone di andata
di Giusy Trillo
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li ultimi novanta minuti hanno regalato ai tifosi una prestazione
maiuscola e l’entusiasmo, come già più volte affermato, è tornato alle stelle; ma domenica arriva la capolista. Archiviate soddisfazione e
CALCIO a
Bachega, autore del gol del pareggio
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rinnovata fiducia si torna al calcio giocato dove si riparte dallo 0-0. A contendere i tre punti ai rossoblu l’Aurora Marconia, pronto a confermare
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A2 - Meco, un punto per la salvezza
uesta volta la Sicilia porta bene alla Meco che esce dal campo di Regalbuto con un punto importantissimo che avvicina i rossoblu al primo obiettivo stagionale (quello della salvezza) e che conferma il buono stato di forma della truppa guidata da coach Bosco. Contro la terza forza del campionato il quintetto potentino ha espresso un buon futsal e l’1-1 finale crea ulteriore ottimismo in casa Meco che nell’occasione - ancora una volta - ha dovuto fare i conti con le tante defezioni (assenti Noro, Machado e Galasso) giocando con soli 6 uomini effettivi. Oltre a Cavicchio in tre hanno giocato full-time (40 minuti) Salomao, Bachega e Lara, con i sempre più maturi Cirenza e Brugin a ruotare nel quintetto base. La Meco in settimana aveva studiato bene l’avversario: poche le occasioni ma gara giocata a intensità elevatissima tra pressioni, coperture, raddoppi che hanno reso difficile la situazione agli ennesi. Sullo 0-0 due occasionissime per i lucani con Cirenza prima e Lara poi, che calcia addosso a Gilli con Bachega meglio piazzato. Dall’altro lato anche Cavicchio è stato bravo e attento sulle percussioni di Gomes, Santin e Dalle Molle. All’8’ è Sasso, per i padroni di casa, a sbloccare il risultato. Nell’occasione non sono mancate le proteste dei potentini che reclamavano
un fallo su Bachega. La bravura della Meco è nel non perdere la testa alla ricerca del pareggio. La squadra di Bosco tiene bene il campo arrivando al riposo con un gap minimo da recuperare. A due minuti dalla ripresa i potentini iniziano a spingere sull’acceleratore. Azioni insistenti e sempre più ficcanti col Regalbuto che pian piano inizia ad avere il fiato grosso. Sale in cattedra il portiere Gilli che per due volte nega il pari ai potentini: prima doppio miracolo su Lara e Bachega e poi si salva provvidenzialmente su Brugin e ancora Bachega. Il numero 10 della Meco è scatenato e al 9’ va in gol al termine di un’azione da manuale sull’asse LaraBachega-Salomao, triangolazione tra gli ultimi due e gol sul secondo palo di Bachega. Rete da applausi. Nel finale Potenza raggiunge il 6° fallo ma Cavicchio ipnotizza Dalle Molle dai 10 metri. Le occasioni non mancano da una parte e dall’altra. Gli ultimi 48 secondi la Meco li gioca in superiorità per l’espulsione di Sasso (fallaccio su Lara) ma Salomao e compagni sprecano l’occasione e il match si chiude in parità. Adesso per i potentini mancano gli ultimi due match con Scafati (in casa) e Putignano (fuori): serve un punto per la salvezza e qualcosina in più per sognare in grande.
sul campo il suo primato e ad allungare sulla diretta inseguitrice Pignola che, domenica prossima, dovrà vedersela proprio con i potentini. Un doppio impegno fondamentale per gli uomini di Romano che a sole cinque giornate dalla chiusura dei giochi non possono permettersi passi falsi. Un calendario tutt’altro che in discesa, prospettando dopo la coppia di testa Latronico, Balvano e Grottole, chi più chi meno ma tutte interessate dalla corsa per la salvezza, e dai ritmi serrati (prevista un’infrasettimanale il 25 aprile per evitare l’eccessivo dilungarsi della stagione a causa degli stop dovuti alle copiose nevicate dei mesi scorsi) non facilita l’impresa. Proseguendo un passo per volta, per ora si pensa solo ad una cosa: “Si gioca contro la prima in classifica”. Questo il pensiero primario dell’allenatore e dei suoi giocatori che, dopo un’annata complicata dentro e fuori dal campo, in questi ultimi sprazzi di campionato cercheranno di riscattarsi e di chiudere il più in alto possibile.
Under 21: Cirenza presente
A Pignola il “Women’s Football Day” 2012
C’
è anche il nome di Giacinto Cirenza nell’elenco dei 20 convocati dal ct della nazionale Under 21 Raoul Albani per il raduno che gli azzurrini sosterranno a Montesilvano, in provincia di Pescara, dal 15 al 18 aprile. Il numero 6 della Meco Potenza raggiungerà il quartier generale dell’Italia all’Hotel Sea Lion domani, dopo la partita di oggi con lo Scafati, e si metterà a disposizione del commissario tecnico che sta puntando molto sulle qualità tecniche e l’eclettismo tattico del talento rossoblù. Sono previste tre sedute di allenamento mattutine e due amichevoli pomeridiane. Lunedì 16 contro la Ponzio Pescara e la seconda martedì 17 coi padroni di casa del Montesilvano. In entrambi i casi si tratta di match difficilissimi contro formazioni di Serie A: due test che serviranno per verificare la crescita del gruppo di cui ormai Cirenza fa parte in maniera stabile. Questo l’elenco completo dei convocati: Gustavo Bertoli (Franco Gomme Venezia), Mirco Casassa (Asti Acqua Eva), Michael Filippini (Carlisport Ariccia), Germano Montefalcone (Acqua&Sapone Fiderma) GIOCATORI DI MOVIMENTO: Yuri Bacoli (Cogianco Genzano), Marco Caverzan (Marca Futsal), Giacinto Cirenza (Meco Potenza), Matteo Cucchi (Cogianco Genzano), Julio Miotti De Oliveira (Asti Acqua Eva), Luca Iurmanò (Aymavilles), Giuseppe Mentasti (Cogianco Genzano), Vincenzo Milucci (Scafati Santa Maria), Marco Cesar Miranda Boaventura (Aosta), Michele Mongelli (Real Molfetta), Andrea Ortisi (Paolo Agus), Renan Pizzo (Alter Ego Luparense), Cristian Rizzo (Melilli), Angelo Schininà (L’Acquedotto), Carlo Vittorio Sordini (CF Acqua Claudia Roma), Matteo Zanatta (Franco Gomme Venezia). PORTIERI:
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n occasione della Conferenza FIFA a Roma sul calcio femminile, che chiuderà oggi i suoi lavori avviati l’11 aprile scorso, il Settore Giovanile e Scolastico di Basilicata con la collaborazione della Divisione C a l c i o Femminile, del Comitato Regionale LND, della Divisione Calcio a 5 e del Club Italia celebrerà la Giornata Nazionale del Calcio Femminile. Una giornata tutta dedicata alle donne calciatrici, per sostenere lo sviluppo del calcio femminile in Basilicata. L’appuntamento è fissato per oggi, sabato 14 aprile, al campo sportivo di Contrada Pantano di Pignola (PZ), alle ore 9.30. Il Format dell’evento prevede l’organizzazione di attività di gioco-partita ed attività ludica (esercizigioco) per mettere in risalto le qualità delle bambine e i valori del calcio. Al “Women’s Football Day” 2012 parteciperanno le ragazze delle scuole medie di Pignola, Abriola, Sant’Angelo Le Fratte e Satriano di Lucania.
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Olimpia Volley Melfi: Ricordando … Young Corbett III play-off allo start
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di Lorenzo Morano opo la pausa per le festività pasquali si torna finalmente al volley giocato; volley giocato che vuol dire play-off e l’Olimpia Volley Melfi di mister Vincenzo Pontolillo, che nell’ultima gara della regular session ha sconfitto con un secco 3 a 0 l’Ingest Montescaglioso (25 a 21, 25 a 19 e 25 a 22), lo fa affrontando nuovamente il team sconfitto nell’ultima giornata di campionato, essendosi classificato al secondo posto e quindi avversario diretto delle melfitane terza forza del campionato di serie C. Per la cronaca contro le materane le normanne hanno offerto una buona prova dell’intero collettivo, in particolar modo va citata la bella prestazione offerta da Irene Rosa, scesa in campo con una vistosa fasciatura ad una mano, chiaro segno di come si facciano ancora sentire i postumi dell’infortunio delle settimane scorse; prova più che positiva anche quella della centrale melfitana Francesca Grasso. Archiviato come visto l’ultimo turno di campionato, mister Pontolillo ha sottolineato la grande determinazione di un gruppo unito che si appresta ad affrontare i play-off con il piglio giusto, ma soprattutto ha voluto analizzare quanto accaduto in questa stagione; stagione fatta di luci ed ombre, ombre che per fortuna hanno caratterizzato solo l’altalenante girone d’andata. “Dopo un avvio di campionato incerto, -ha iniziato il misterdovuto a vari problemi con alcune atlete che alla fine sono andate via e la perdita di tre partite nel girone di andata, con l’ arrivo della nuova palleggiatrice Danila Ridolfo il gruppo si è ricompattato. Con sacrifici da parte di tutte le atlete e dei tecnici, si è potuto lavorare in palestra con serenità e umiltà e il risultato è stato che nel girone di ritorno il gioco è cambiato totalmente, siamo
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tornati a difendere e giocare come sapevamo, tant’è vero che abbiamo perso una sola partita, in casa della capolista Lavello per 3 a 2. Adesso ci aspettano i play off, nei quali affronteremo il Montescaglioso domenica 15 aprile prossimo in trasferta, mentre la gara a Melfi si disputerà il 21 aprile. Affronteremo i play off con lo stesso organico di inizio anno, anzi con una attaccante in meno per le questioni che sono successe ad inizio stagione, mentre sia il Lavello che il Montescaglioso hanno provveduto ad acquistare nuove atlete; probabilmente per affrontare i play-off non hanno la stessa serenità dimostrata ad inizio campionato. Il Lavello ha preso un attaccante di nazionalità bulgara, mentre il Montescaglioso ha preso un attaccante materana”. Alla luce di quanto detto, ossia dell’importanza del traguardo raggiunto, le festività di Pasquali che hanno diviso la regular session dai play-off, non hanno fermato il lavoro dell’Olimpia. “Anche in queste festività -ha confermato Pontolillo- abbiamo continuato a lavorare in palestra per arrivare al meglio, e per questo va fatto un ringraziamento a tutte le ragazze per la disponibilità data ad allenarsi anche in questo periodo, un chiaro segnale di quanto ci tengano ad affrontare al meglio questo traguardo raggiunto. Noi ci batteremo fino alla fine per avere il risultato migliore, sono molto fiducioso -ha infine conclusosulle potenzialità di tutto il mio gruppo”. Ora non resta altro da fare che attendere la gara 1 del 15 aprile per vedere le melfitane, per il secondo anno di fila, impegnate nella lotta per la promozione in B2.
di Antonio Petrino n’avventura onorevole e di prestigio quella di un pugile di origini rioneresi che in America ebbe fortuna e soddisfazioni e che in questo articolo vogliamo ricordare con piacere per rimembrare le sue origini e per sottolineare i traguardi raggiunti, con esemplare spirito di sacrificio e abnegazione. Si tratta di Raffaele Giordano, in arte Young Corbett III, pugile di origine italiana nato a Rionero in Vulture il 27 maggio 1905 e morto ad Auberry il 15 luglio 1993 all’età di quasi 88 anni. Da segnalare nel suo palmares di successi il titolo conquistato di campione del mondo dei pesi welter nel 1933 e dei pesi medi nel 1938. È stato riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo. Nato nella cittadina del Vulture, da Vito Giordano e Gelsomina Capobianco, emigrò con la famiglia negli Stati Uniti, quando era ancora un neonato. Si stabilì a Pittsburgh e in seguito a Fresno (California) nel 1909. Iniziò a lavorare come venditore ambulante di giornali e, nel frattempo, maturò la passione per il pugilato. Era noto tra gli amici come “Ralph Giordano” ma cambiò ben presto il suo pseudonimo in “Young Corbett III”. Pugile mancino, coriaceo, di grande combattività, iniziò a boxare all’età di 14 anni e incontrò molti campioni della sua epoca. Debuttò il 28 settembre 1919, vincendo contro Paul “Young McGovern” Vautier. Disputò
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quattro incontri con Young Jack Johnson, vincendone tre e pareggiandone uno. Sconfisse altri importanti pugili come Jack Zivic, Sgt. Sammy Baker e Ceferino Garcia. Il 22 febbraio 1933 vinse il campionato mondiale dei pesi welter battendo Jackie Fields dopo 10 round, ma venne sconfitto il 29 maggio dello stesso anno da Jimmy McLarnin per knockout. Successivamente, passò alla categoria pesi medi, vincendo competizioni contro campioni come Gus Lesnevich, Mickey Walker e Billy Conn. Il 22 febbraio 1938 fu consacrato campione del mondo dei pesi medi dopo aver battuto Fred Apostoli, dal quale verrà poi sconfitto in una rivincita il 18 novembre dello stesso anno. Disputò la sua ultima gara agonistica il 20 agosto 1940, vincendo contro Richard “Sheik” Rangel. Parallelamente alla carriera di pugile, fu anche istruttore di educazione fisica per la California Highway Patrol, la polizia stradale dello stato della California. Nel tempo libero, si dedicava alla coltivazione di uva. Dopo la sua morte, a Fresno gli venne dedicata una statua in bronzo. Nel 2004, fu introdotto nella International Boxing Hall of Fame. Suo cugino Al Manfredo fu anche un boxer mentre il suo pronipote Matt Giordano è un giocatore di football americano.
TRESSETTE
Il torneo di TRESSETTE che si sarebbe dovuto tenere oggi a Tolve, è stato rinviato a data da destinarsi per motivi logistici.
Addio a Salvatore Bagnale S
cioccata la comunità materana che, a causa di un incidente stradale avvenuto sulla strada statale Basentana nei pressi di Ferrandina, deve dire improvvisamente addio a Salvatore Bagnale. A 72 anni il presidente della Pvf, la squadra di pallavolo femminile della Città dei Sassi negli anni
’90 pluricampione d’Italia e d’Europa, attualmente presidente della Casam, l’azienda di trasporto urbano della città di Matera, lascia un vuoto incolmabile in tutto il mondo sportivo. Ancora da accertare la dinamica dell’incidente.
ISCRIZIONI 2011 – 2012 IMPIANTI: NUOVA STRUTTURA COPERTA E RISCALDATA DEL CENTRO UNIVERSITARIO SPORTIVO DI MACCHIA ROMANA LUNEDI’ E VENERDI’ NATI DAL 1999 AL 2001 ORE 16.30 – 17.30 —- NATI DAL 2002 AL 2004 ORE 17.30 – 18.30 —- NATI DAL 2005 AL 2007 ORE 18.30 – 19.30. STRUTTURA COPERTA E RISCALDATA CENTRO SPORTIVO ROSSELLINO MARTEDI’ E GIOVEDI’ ORE 18.30- 19.30 CAMPO EX ENAOLI (SOLO GIOVANISSIMI E ALLIEVI – NATI DAL 1995 AL 1998) LUNEDI’ E MERCOLEDI’ 18.00 – 19.00 E’ GARANTITA LA PARTECIPAZIONE A TUTTI I CAMPIONATI DELLA FIGC DI CALCIO E CALCIO A 5 PER ISCRIZIONI E ULTERIORI INFORMAZIONI: 333/8614840 – 333/3320263 – 0971/52091 ORE PASTI Pulizie ospedaliere Pulizie industriali Disinfezione e pulizie trasporti pubblici Resina per architettura d’interni Via del Gallitello, 163 – Potenza Tel. E Fax 0971-46078 info@sepim.it
Salvatore Bagnale (foto tratta da www.sassiland.com)
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Don Leone Iorio Un esorcista meridionale
A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia
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roprio in questi giorni è arrivato nelle librerie cattoliche il testo che ho scritto insieme alla professoressa Cassano “ Don Leone Iorio. Un esorcista meridionale” edito dalla Segno di Udine Non ringrazierò mai abbastanza la Prof.ssa Maria Matilde Cassano per aver aggiunto in questo libro i suoi ricordi personali su un caratteristico sacerdote del meridione d’Italia: don Leone Iorio. La Prof.ssa Cassano con una gustosa raccolta di episodi biografici sul parroco di Andretta, realizza nella seconda parte di questo libro il desiderio espresso nella premessa di un altro libro su don Leone, intitolato: “Il vero apostolo del Signore”, dove l’autore Massimiliano Finamore presentava anche lui una serie di racconti che hanno come base le sue esperienze di vita con il prete
della provincia di Avellino. Finamore scrive che quella sua pubblicazione è “un’opera che non ha la presunzione della completezza, considerata, la poliedrica figura del personaggio, ma che vuole rappresentare uno stimolo continuo affinché questa figura esemplare non venga dimenticata dalle persone che hanno ricevuto la grazia di conoscerlo. Persone che, adesso hanno l’obbligo morale di tramandare ai posteri il suo patrimonio spirituale, attraverso la pubblicazione di altri testi più completi”. Ritengo che la Prof.ssa Cassano, attraverso questi suoi flash che si leggono tutto d’un fiato e che hanno un piacevolissimo gusto narrativo, abbia ben focalizzato uno degli aspetti del ministero sacerdotale di don Leone: quello dell’esorcista. Io, don Marcello Stanzione quando ero un giovanissimo sacerdote, ho conosciuto personalmente don Leone, negli ultimi anni della sua vita quando già era assai vecchio e per di più la sua vita così movimentata e stressata lo rendeva di aspetto esterno ancora più vecchio ed era anche alquanto svampito di testa.. Umanamente parlando conduceva una vitaccia niente affatto invidiabile perché era continuamente invaso dalla gente che in genere non si faceva scrupoli, pur vedendolo così affaticato ed ammalato, di prenderlo e di portarlo in giro per mezza Italia per chiedergli preghiere di liberazione, esorcismi o una semplice benedizione della casa. Don leone non sapeva e non voleva
dire no ed era costretto ad una vita dai ritmi impossibili anche per cento preti più giovani e forti di lui. Due cose mi hanno sempre colpito di don Leone: il non appoggiarsi ad alcuna sicurezza materiale e la sua vita di preghiera. Era un prete povero veramente. Aveva un abito talare rattoppato e pieno di macchie e faceva l’autostop, non aveva alcuno che lo accudisse e se mangiava si nutriva di quello che la gente gli portava. Come ha acutamente osservato la Prof.ssa Cassano, che per anni l’ha accompagnato in giro a fare le benedizioni, se don Leone avesse conservato le offerte di denaro che i fedeli gli davano spontaneamente sarebbe diventato uno dei preti più ricchi d’Italia, invece dava tutto ai bisognosi. Nella sua chiesa il Santissimo Sacramento era quasi sempre esposto solennemente e diverse volte l’ho sorpreso quasi in estasi dinanzi all’ostensorio. Ricordo specialmente che
aveva un grande amore per la Madonna. Era un uomo di profonda cultura e leggeva molto ed era dotato di spiccata sagacia e il suo affetto alla Madonna si basava non sul devozionismo pietistico ma su una salda base teologica. Mi diceva che da anni aveva il desiderio di scrivere un libro sulla Madonna, il testo lo teneva tutto pronto nel suo cervello ma non aveva il tempo di metterlo sulla carta. Ricordo come sottolineasse l’importanza della preghiera del Santo Rosario per sconfiggere il demonio a tutti i livelli. I suoi esorcismi e le sue preghiere di liberazione erano fondamentalmente il Rosario meditato, recitato con calma insieme ai sofferenti (posseduti oppure persone con disturbi psichici). Il Papa Paolo VI anni fa pronunciò una frase che è divenuta poi assai celebre: “Il mondo non ha bisogno di maestri ma di testimoni” e la Prof. ssa Cassano con questo suo prezioso contributo di ricordi personali ci presenta nel libro che è stampato a quindici anni dalla morte del famoso esorcista, la figura di un umile parroco di paese che fino al suo ultimo istante di vita è stato un testimone eroico del Cristo Buon Pastore che dà la vita per le sue pecorelle. Il giorno del suo funerale alla fine della messa funebre il sindaco di Andretta, il sig. Caputo, parlando della vita del suo parroco affermò : “ Sei vissuto tra gli umili e per gli umili, per i potenti, per i poveri e per i ricchi, per i bisognosi per gli abbienti. Hai bussato, a tutte le ore,
alle porte delle nostre case”, continua Caputo, “sei entrato senza molti convenevoli in punta di piedi, ti sei seduto a tavola con noi, hai evangelizzato richiamandoci sempre alla legge dell’Amore divino. A chi, qualche volta, ha tentato di schernirti e di offenderti, hai sempre risposto con un sorriso radioso; a chi ti ha chiesto aiuto, hai dato tutto te stesso; a chi si lasciava travolgere dalle passioni e dal materialismo, hai insegnato a pregare per allontanare le tentazioni
del maligno. Hai visitato i carcerati, gli oppressi, gli ammalati e vestito chi era nudo; hai liberato tante anime dal potere di satana; hai ricostruito matrimoni vacillanti; hai menato vanto che nessuno hai convertito chi non conosceva l’amore. Hai dissodato un campo arido, raccogliendone frutti, hai speso bene i tuoi talenti e non hai accumulato ricchezze in terra!”.
La Loggia P2 e i militari
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i appalesa l´impostazione politica ben definita che pone la P2 al margine della legalità repubblicana e che non solo non viene dissimulata, ma è serio oggetto di vaglio, di esame presso le alte gerarchie militari. Essa certamente denota il salto di qualità rispetto al tradizionale interessamento massonico per le gerarchie militari, testimoniato peraltro, presso la Commissione, dall´esame dei documenti relativi alla “camera tecnico-professionale coperta dei militari”, costituita presso la comunione di Piazza del Gesù, dai quali si evince un interessamento a questioni di più ristretto profilo, quali la gestione delle carriere o degli incarichi.
Le due afferenze documentate summenzionate, assumono poi piena credibilità ove si consideri come le ventilate ipotesi di soluzioni di tipo militare trovano un adeguato e conforme retroterra politico nella ideologia spiccatamente conservatrice, calata quest´ultima in una prospettiva di avversione per il sistema nel suo complesso ed ergo sostanzialmente e giustificamente per esso, eversiva. Ciò appare da quanto consegnato al vaglio della Commissione più volte citata. Ormai indubbia, appare dunque la valenza politica che l’intreccio tra ambienti militari e Loggia P2 assumeva nelle visioni politiche ed neo-istituzionali di Licio
Gelli, tuttavia, un ulteriore approfondimento analitico conclama che siffatta connotazione politica non rimaneva astrusa e dunque soffermata ad un piano di generica e velleitaria progettazione, ma trovava concreti sbocchi di pratica attuazione “manu militare”. Esempio caratterizzante, sovviene dalle vicende relative alla divisione Carabinieri “Pastrengo” di Milano, in ordine alla quale il tenente colonnello Bozzo, che in essa ha prestato servizio, ha testimoniato circa la: “... presenza di un vero e proprio gruppo di potere al di fuori della gerarchia... che aveva una matrice comune nella provenienza di servizio dalla Toscana”.
Il gruppo comprendeva il generale Palumbo, comandante della divisione, il maggiore Antonio Calabrese e il generale Franco Picchiotti, la cui presenza ai vertici dell’Arma ne contraddistinse il “periodo di maggior splendore”. Succeduto al generale Palumbo, il generale Palombi, estraneo questi al gruppo in parola, la gestione di questi venne contrastata con un trasferimento a Milano di due ufficiali, il tenente colonnello Panella ed il tenente colonnello Mazzei, che risultano iscritti alla Loggia P2, e con il distacco (su iniziativa dello Stato Maggiore dell’Arma,) del Servizio Speciale Anticrimine, (che si era segnalato per i brillanti risultati ottenuti inspecie
nella lotta al terrorismo,) dal comando di divisione alla legione di Milano e quindi alle dipendenze del Mazzei e del Panella. Il colonnello Mazzei subirà in seguito un procedimento disciplinare per la protezione offerta al professore Piero Del Giudice, imputato per reati connessi a fatti di terrorismo; prima della chiusura di tale procedimento il colonnello Mazzei diede le dimissioni dall´Arma, assumendo presso il Banco Ambrosiano un incarico per lui creato ad acta e che dopo il suo decesso non venne ulteriormente ripristinato. La situazione sommariamente tracciata, si presta a due osservazioni, delle quali la prima è relativa al riscontro che essa trova nell’appartenenza di tutti i nominativi del gruppo citato alla Loggia P2, e in particolare alla circostanza
che tre di essi (Picchiotti, Palumbo, Calabrese) sono altresì presenti alla ormai nota riunione in Villa Wanda del 1973, mentre la seconda, accerne al rilievo strategico e politico che il comando della divisione “Pastrengo” venne ad assumere nella seconda metà degli anni Settanta nella lotta contro il terrorismo, e che faceva di quell´incarico un punto nevralgico tanto per l’importanza della piazza di Milano, quanto perché la divisione ha competenza territoriale per tutta l’Italia settentrionale. In merito il generale Dalla Chiesa deporrà, denunciando l´impressione ricevuta durante il suo comando alla brigata di Torino, di una scarsa collaborazione da parte degli elementi della divisione di Milanese.
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Sopracciglia, perché trascurarle?
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MULTI CINEMA RANIERI TITO SCALO - PZ
Consigli di Bellezza a cura di Loredana Venturini Immagine Donna Estetica Solarium Via Ciccotti,11 Potenza Tel. 0971 45637 venturil@hotmail.it
u un volto le sopracciglia offrono infinite possibilità di modifica e di correzione; infatti nel caso in cui troviamo un arco sopracciliare con una linea completamente sbagliata è sufficiente ricorrere alla depilazione per ridare la forma corretta. Ogni volto ha il suo tipo di sopracciglio, non inventato a fantasia ma, caratterizzato in funzione della struttura del viso. Avere delle sopracciglia ben disegnate e ben curate è un fattore di estrema importanza nella cura della propria persona: le sopracciglia trascurate incidono moltissimo sull’aspetto, basti pensare al “prima e dopo” di tutti quelli che appartengono al mondo dello spettacolo. Quello che si nota
immediatamente quando osserviamo il look dei vip prima di diventare famosi, è sicuramente un cambio netto nella forma dello sguardo: infatti, un estetista ha come primo obiettivo quello di dare luce ad un volto sistemando l’arcata sopraccigliare, sfoltendola e modellandola nella maniera più consona per il viso in esame. Naturalmente, non per tutti è possibile essere seguiti da un esperto del settore, ma con qualche piccolo consiglio ed accorgimento, si potranno ottenere buoni risultati anche da soli. E’ molto importante però che laddove si voglia fare un lavoro particolare od ottenere un cambio netto nella forma dell’arcata sopraccigliare, è
assolutamente imprescindibile affidarsi ad uno specialista, onde evitare grandi errori: infatti, sbagliare nello strappo dei peli, comporta un’attesa lunga per sistemare nuovamente la zona (i peli tardano anche sei mesi per la ricrescita). Una volta individuata la forma giusta con lesperto, a casa bastano pochi accorgimenti:basta pulire lo spazio tra una sopracciglia e l’altra e un po’ sotto la zona del punto luce che si trova sotto l’arcata evitando di toccare altrove. Per mantenere il risultato dovrai tornare dall’esperto ogni due settimane, senza cedere nella tentazione del fai-da-te.Se hai delle domande invia una mail a venturil@hotmail.it. Vi aspetto al prossimo appuntamento
Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino
FIDO GUIDO “Realtà e Cultura”
Teri Volini e il sostegno delle donne L’
eclettica artista TERI VOLINI in occasione della festa delle donne ha presentato la sua proposta per erigere il monumento alla DONNA IGNOTA,un omaggio al femminile silente nella storia. TERI VOLINI,sostiene che per il bene dell’umanità convenga tornare ad onorare il principio femminile,nel suo aspetto di creazione,sostegno e alimento di vita,consapevole della preziosità della vita sulla terra,la bellezza di sentirsi in connessione come esseri umani in cammino sul nostro meraviglioso pianeta. Come si può infatti,sostiene TERI VOLINI, essere felici nel disequilibrio tra le due componenti dell’umanità, come parlare di benessere e di civiltà quando prevale l’imparità tra gli esseri,se una delle due metà del cielo,la parte femminile, madri, mogli, figlie e sorelle viene svalutata? Fortunatamente una diversa coscienza si è venuta man mano attivando e, oggi, un crescente numero di persone comprende l’importanza del ripristino di quel valore,che onora la vita,l’autenticità,la dignità, la libertà, la responsabilità di ciascun
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essere umano, ed è un valore universale,che va condiviso con il maschile,quello che riconosce la modalità patriarcale come inutile e distruttiva. Se attiviamo, continua TERI VOLINI, quella conoscenza che è anche apertura del cuore, è in quel momento che iniziamo a percepire la voce stessa delle antenate,che ci chiamano dalle epoche passate, chiedendoci di non essere dimenticate, di non rimanere inghiottite nel silenzio dei millenni,di essere riconosciute e onorate. L’artista Teri Volini sostiene di aver fatto un buon lavoro, e tutto è pronto per l’attuazione di quest’opera innovativa,in grado di parlare direttamente alla mente e al cuore dei singoli individui e all’immaginario collettivo. Un’opera in grado di dar voce, attraverso la sua stessa forma e la sua presenza in luogo pubblico,alle innumerevoli donne che hanno incarnato il FEMMINILE nei millenni, comprese le nostre stesse madri,nonne,zie e tutte le nostre antenate.. L’idea di TERI VOLINI è di partire dalla nostra regione, realizzando quì il 1° MEMORIALE in forma scultorea o monumentale,posandone la prima pietra nella cittadina di PIGNOLA,in
Fittasi appartamento mobiliato in Via Palermo a Potenza, composto da 2 camere, soggiorno, cucina, ripostiglio, bagno e cantinato. Riscaldamento autonomo. Anche uso Ufficio Per info 0971/46309 - Cell.392 9863258
modo che siano la LUCANIA,come antica terra di luce,e un suo piccolo ma volitivo paese,a farsi gli iniziatori esemplari di un’opera mai realizzata finora,e ne diventino i patron d’eccellenza. Una volta realizzata in Basilicata, l’opera verrà in seguito proposta in differenti versioni strutturali,in ambito nazionale ed estero, nei diversi modelli e materiali secondo cui è stata da me progettata,continua Teri Volini. Per questo progetto,TERI VOLINI, chiede l’illuminato sostegno delle donne e quello ISTITUZIONALE, per attivare la realizzazione dell’inedito monumento, affinchè possa essere un punto di riferimento nel mondo. Giovanni Dapoto
ido Guido è un cantante e musicista fenomenale, che dopo una lunghissima gavetta, sta ormai da tempo reclamando il suo ruolo di “cosa grossa” del reggae italiano. E a pieno titolo. Popolarissimo al sud, il sing-jay tarantino merita di essere “attenzionato” dalla grossa distribuzione, e un passo in avanti viene fatto con l’uscita del suo nuovissimo disco, il quarto, messo in giro dalla Bizzarri Records. Il lavoro, in realtà, come i precedenti è un’autoproduzione (“Zuingo Youth” è un suo progetto per coinvolgere ragazzi dei quartieri di periferia), e forse in alcuni brani risente di un suono un tantinello “cheap”. Tuttavia le liriche conscious di Fido Guido (che parla di povertà, inquinamento e sfruttamento), unite alle sue straordinarie doti vocali, rendono questo album un cd da cercare a tutti i costi. L’artista pugliese –che canta in dialetto tarantino- è in grado di sparare rime velocissime e di cantare con una voce melodiosa che lo fa rassomigliare –nel senso buono- ad una sorta di Nino D’Angelo di quartiere che canta sul reggae e sui ritmi dance hall. Esplosivo.
lo trovi anche su www.siderurgikatv.com www.siderurgikatv.com : Video, Filmati, Notizie, Eventi dall’Italia e dalla Basilicata In Programmazione: Forenza - 1° Edizione Concorso Nazionale "Sacre Visioni", Melfi: Ritorno al Gasparrini 2012, Rionero Presenteazione del libro "Fatt' e Fattaridd'..." Le Nostre Pubblicazioni On-Line: Vulture Magazine, notizie dal cuore della Basilicata; Evasion, blog del libero pensiero; Libri Liberi.
C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture. Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl . Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse. Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30. Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali. CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza. 2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella. 3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto. 4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare. 5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione. 6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella. 7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa. 8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda. L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi). Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.
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Raffaele e Aldo Enzo Pignatari, politici e avvocati La madre Emilia era sorella del deputato socialista Ettore Ciccotti di Michele Strazza
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a famiglia Pignatari di Potenza diede un importante contributo alla storia della nostra regione. Vengono in rilievo, innanzitutto, i fratelli Raffaele ed Aldo Enzo Pignatari, politici ed avvocati di successo. Raffaele Pignatari nacque a Potenza il 13 novembre 1880 in una importante famiglia borghese: la madre era Emilia Ciccotti, sorella del deputato socialista Ettore Ciccotti, mentre il padre Pasquale era ingegnere del
Genio Civile. Conseguita nel 1898 la maturità classica nella sua città natale in un periodo di grande impegno politico (a soli 17 anni aveva aperto un circolo socialista intitolato all’anarchico Frezzi), si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Napoli dove continuò la propria militanza diventando, nel 1901,
segretario dell’Associazione Universitaria Socialista. Dopo la laurea ritornò a Potenza dove esercitò l’avvocatura. Densa la sua attività giornalistica: corrispondente dell’ Avanti e del Popolo di Torino, collaboratore dell’ Idea e redattore de la Propaganda, diresse il giornale socialista l’Alba fondando, nel 1900, La Squilla Lucana, periodico del socialismo lucano. Fortemente convinto dell’importanza della cooperazione, fu tra i fautori delle leghe contadine e, quando, nel 1902, scoppiò il primo sciopero bracciantile della regione a Lavello ne guidò gli sviluppi. Nello stesso anno, insieme a Ettore Ciccotti, assunse la difesa dei contadini dopo i tragici fatti di Matera. Leader del socialismo riformista lucano in contrapposizione con la corrente intransigente del Melfese diretta da Attilio Di Napoli, nel 1905 entrò a far parte della Direzione Nazionale del Partito Socialista ma nel 1912 ne uscì per entrare nel neonato Partito
Socialista Riformista Italiano, seguendo così Bissolati. Consigliere ed Assessore Comunale di Potenza alla Pubblica Istruzione, Consigliere Provinciale, allo scoppio del primo conflitto mondiale si dichiarò interventista e nel 1919 venne eletto al Parlamento nella lista nittiana. Nello stesso anno presiedette il Consorzio Provinciale di Approvvigionamento alimentare. Il 18 luglio 1920, a soli 40 anni, morì a Potenza ucciso da una polmonite, lasciando orfani i suoi cinque figli. Aldo Enzo Pignatari, fratello del precedente, nacque a Potenza il 20 marzo 1897. Si laureò giovanissimo in Giurisprudenza, intraprendendo una brillante carriera forense come avvocato penalista. Dirigente del Partito Socialista lucano, il 2 giugno 1946 fu eletto deputato all’Assemblea Costituente nella lista del Psiup con 11.526 preferenze. Tra gli altri suoi incarichi ricordiamo quello di componente del Consiglio Nazionale Forense e, soprattutto, negli anni ’70, di membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Morì il 18 novembre 1969. Notevole il suo apporto
ai lavori dell’Assemblea Costituente. Egli più volte richiamò l’attenzione dell’aula sulle problematiche dello sviluppo del Mezzogiorno, soffermandosi particolarmente sulla Basilicata. Se si tengono presenti le condizioni dei contadini, il loro vivere in “capanne o in stamberghe”
vergognose per la civiltà, se si tiene presente lo spirito laborioso delle popolazioni, ebbene – afferma il deputato lucano – si deve soltanto a questo spirito di laboriosità se essi coltivano ancora una terra “infeconda”, vivendo in capanne e nutrendosi soltanto di cereali e verdura. Ai vecchi poteri si sono sostituiti i nuovi. Al vecchio feudatario – dice Pignatari – si è sostituito
ieri il podestà e il segretario politico. C’è il pericolo che vi si sostituisca il Sindaco o il deputato alla rappresentanza provinciale. Certo, per lui la classe dirigente ha enormi colpe, “la clientela è uno dei mali dell’Italia meridionale”. Una classe dirigente, questa, che “ha creduto di risolvere il suo problema sociale col contratto di fitto quando si è tramutata in una borghesia terriera”, una classe dirigente che si disinteressa direttamente della direzione e conduzione della terra, formata da oziosi galantuomini o da grandi proprietari assenteisti “che vivono nelle città e conoscono i loro fondi soltanto per poterne esigere le rendite”. Occorre, invece, per Pignatari, una trasformazione agraria e fondiaria, tenendo presenti i tre mali che affliggono l’agricoltura: deficienza tecnica della coltura del suolo, polverizzazione della terra, coltura estensiva del latifondo. Di qui l’esigenza di bonificare i terreni, arginare i fiumi, fare opere di irrigazione o di viabilità, per fare sorgere attorno al vecchio latifondo piccole, medie e grandi aziende consorziate. Con il miglioramento delle colture potrà finalmente sorgere una industria di trasformazione dei prodotti della terra. Così egli cita l’esempio dei vini
Ecco i biglietti per la lotteria dei Turchi a Potenza S
ono già in vendita i 20.640 biglietti della Lotteria della Storica Parata dei Turchi. L’iniziativa è stata presentata nella Sala dell’Arco di Città dal Sindaco Vito Santarsiero e dalla Presidente del Comitato tecnicoscientifico della Parata, Antonella Pellettieri, presenti gli assessori Luciano De Rosa e Federico Pace, i consiglieri comunali Papa e Vaccaro, il dirigente dell’Ufficio Cultura Giuseppe Pace, funzionari dello stesso ufficio, parte degli
sponsor della Lotteria. I biglietti al prezzo di 2,50 euro – ha spiegato Pellettieri-
s a r a n n o venduti presso le edicole, i tabacchini, i bar, le associazioni e direttamente dal Comitato. L’estrazione è prevista per il 1° giugno presso il Teatro Stabile alle 18. Primo premio
una Peugeot 208, a seguire altri premi offerti da 18 sponsor che hanno contribuito alla buona riuscita della iniziativa. “Un momento importante –ha sottolineato il Sindaco- per la nostra Storica Parata dei Turchi che già lo scorso anno ha ricevuto il Premio come Patrimonio d’Italia. I fondi raccolti dalla vendita dei biglietti serviranno a sostenere le spese per la organizzazione della Parata ma anche per le altre iniziative inserite nel Maggio Potentino,
a cominciare dalla mostra che sarà allestita nelle scale mobili della città, a partire dal 12 maggio, sulla storia della Parata raccontata dai giornali dal 1800 ad oggi.” Primo acquirente della Lotteria il Sindaco Santarsiero che ha versato al Presidente del Comitato Storico che gestirà l’iniziativa, l’importo di un intero blocchetto di 50 biglietti. I premi messi in palio saranno esposti nell’Atrio del Palazzo di Città e in Piazza Matteotti. La consegna dei premi avverrà all’atto dell’estrazione e fino al giorno 30 novembre 2012.
pregiati, dell’olio, del legno, fino ad affermare amaramente che i prodotti lucani “non servono come mezzo di consumo; servono come mezzo di speculazione”. Di fronte a tutto questo – egli si chiede – è un bene o un male il nuovo ordinamento regionale. Egli non crede possa essere un bene: “troppo imponenti sono i problemi e vi è bisogno di una concezione unitaria”, l’unica a poter avviare la questione meridionale alla sua soluzione, “attraverso un profondo decentramento amministrativo”. Pur non essendo “aprioristicamente contrario” alle Regioni, egli ne vede i pericoli, preoccupato di un allargamento delle differenze economiche tra Nord e Sud del Paese. Le Regioni meridionali si trovano nelle condizioni dei naufraghi che domani potrebbero “non aver aiuti da nessuno”. Di qui la sua richiesta di un passaggio “con gradualità” alle Regioni. Nel frattempo occorrerà cercare di eliminare la “profonda sperequazione” esistente tra Settentrione e Meridione intervenendo, da parte dello Stato, con provvedimenti opportuni anche di natura tributaria per colmare le differenze.
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14 Aprile 2012
Alla scoperta dell’Aglianico, nel romanzo di Gaetano Cappelli
“S
toria controversa d e l l ’ i n a r re s t a b i l e fortuna del vino Aglianico nel mondo”, Marsilio, è un libro in cui l’autore, Gaetano Cappelli, parla della storia del vino Aglianico, della sua fortuna. Il protagonista del libro è Riccardo Fusco, che riveste i panni del tragicomico; ricercatore universitario, sposato con Eleonora, regista della compagnia teatrale della città, con quattro figlie. Egli incarna l’apatia, andando avanti nella sua vita monotona a ricordare gli anni della gioventù, fino a quando nella sua vita arriva Graziantonio Dell’Arco, che negli anni è diventato un grande imprenditore; il quale gli capovolge la vita immergendolo nel mondo del jet set. L’imprenditore Dell’Arco però ha un nemico, ovvero Yarno Cantini dei conti
del Canto degli Angeli, produttore di vini, che lo ha etichettato come cafone arricchito. Egli decide di colpirlo proprio lì dove è il suo p u n t o debole, ovvero il vino, e il suo piano di vendetta prevede l’aiuto di Riccardo, c h e conosce Chatryn W a l l y Triny, la quale, si occupa di enologia e scrive per la rivista Wine Spectacle. Nel tentativo di fare un tuffo nel passato con lei, Riccardo crede di essersene rinnamorato, ma nonostante ciò deve comunque continuare con l’obiettivo che l’ha
spinto a cercarla dopo dieci anni. Entrambi, però, hanno uno scopo da raggiungere, ovvero quello di Chatryn è di avere un figlio, in questo caso con Riccardo. Ma alla fine solo uno dei due ottiene ciò che vuole, lasciando l’altro con un pugno di mosche in mano. Nel libro si parla appunto di questo vino lucano, l’Aglianico, ottimo ma poco conosciuto, che spesso viene degustato da alcuni dei personaggi del libro intenti a risolvere le loro problematiche a bordo di lussuosissimi yacht, ad esempio. Un racconto che intreccia continuamente presente e passato, dove si aggiungono di volta in volta nuovi personaggi, il tutto tra un bicchiere di Aglianico e scenari glamour. Alessia Nardozza
Rocco Petrone e il sogno americano che diventa realtà di Virginia Cortese
I
l mito americano. Quando non è solo mito ma finisce con il divenire realtà tangibile di profonda professionalità che cresce accanto ad un animo di straordinaria umiltà. Rocco Petrone era un lucano. Originario di Sasso di Castalda, splendida cittadina della provincia di Potenza. Un uomo, un ingegnere dal temperamento da tigre. Un occhio e un’intelligenza vivida e acuta. Incorruttibile in senso assoluto. Ha vissuto parte di una storia, della Storia che viene scritta nei libri e tramandata alle generazioni. Una storia che resta nella memoria degli spettatori e dei protagonisti a diverso titolo degli eventi.Una vita di completa dedizione al lavoro. All’ideale dell’offerta della propria esperienza per favorire la perfezione degli avvenimenti. L’uomo sulla Luna ne è testimonianza. All’ingegnere Petrone, morto il 24 agosto del 2006 a Palos Verdes Estates, è
ontrosenso
REPORT
dedicato il libro di Renato Cantore “La tigre e la luna” Edizioni Eri. La prefazione di Tito Stagno è ricordo cristallino di un personaggio di rara qualità. Leggere il testo aiuta a immergersi in un’atmosfera particolarmente coinvolgente, a ff a s c i n a n t e , che stimola la fantasia dei viaggiatori attraverso lo spazio e il tempo. Relatività e razionalità, sono questi gli ingredienti che condiscono questo report dettagliatissimo sull’attività del Petrone. Quest’ultimo è esempio. Sotto vari profili.È tecnico, uomo delle scienze, è super partes, è insegnante per il suo team, severissimo ed esigente
con i suoi dai quali pretende attenzione e determinazione. Viene rispettato con affetto più che con timore.È colui che ha accompagnato, l’ “uccellino” come amava egli stesso definirlo, verso la Luna.Quella luna che attraverso i 16 capitoli ha donato un po’ di sé, restando fil rouge di tutte le vite che le si approssimano. C’è molta musica, brani leggendari e leggende. C’è profumo di happy ending. E l’interrogativo che affligge i tanti talenti che lasciano la propria terra per recarsi altrove. Ancora oggi, 43 anni dopo quel 16 luglio 1969. E infine c’è il destino. Che talvolta è benevolo, se siamo noi a intraprendere la strada indicata dai suoi segnali!
Basilicata
Sivananda Shila Morelli Red Edizioni
S
hila Morelli, l a u r e a t a all’università Cà Foscari di Venezia in lingue e letterature orientali, si occupa di Yoga, riflessologia e di massaggio. In questa biografia Shila Morelli racconta la vita e gli insegnamenti di Sivananda, il maestro nato nel Tamil Nadu nel 1887. Laureato in medicina Sivananda presta servizio come dottore in Malesia per oltre dieci anni. Nel 1923 lascia la Malesia e la carriera di medico di successo e torna in india. “Il solo ardente desiderio con il quale tornai in India era: devo realizzare Dio ora”. Tornato in India diventa monaco itinerante. Raggiunge Rishikesh dove incontra il suo Guru che gli conferisce l’iniziazione e gli attribuisce il nome Swami Sivanada Saraswati dell’ordine Shankaracharya. Sivanada comincia a curare numerosi monaci che vivono nelle vicinanze. La sua salute e il livello di energia sono conservati grazie alla pratica di asana, pranayama, mudra e bhanda, frequenti passeggiate, corsa, cibo leggero e pensieri elevati. La vita sulla terra è l’occasione per fare esperienza, il terreno per l’evoluzione dell’uomo, un luogo di azione e non di piacere, solo quando l’uomo avrà capito questo potrà avere la felicità. La vita non è eterna e l’unica sua ragione è l’incessante impiego di ogni energia per arrivare a Dio. Il pensiero è una forza vitale, con le sue caratteristiche e leggi. Così, quando il pensiero è limpido, luminoso e positivo, entra in relazione di vibrazione simpatica con ciò che, vicino o lontano, è sulla stessa lunghezza d’onda. Le attività mentali sussistono grazie all’alimentazione e alla respirazione: cibi puri creano pensieri
puri e una corretta respirazione conduce a uno stato mentale di tranquillità. <<Se pensate giustamente, parlerete e agirete con giustizia. La parola e l’azione sono portate a seguire i pensieri”. I pensieri si trasmettono secondo la legge della vibrazione simpatica: quando abbiamo pensieri negativi, non solo danneggiamo noi stessi, ma influenziamo l’intero universo. Coltivando pensieri positivi, si contribuisce a migliorare il mondo, anche a grande distanza, perché i pensieri viaggiano senza difficoltà nello spazio e nel tempo. La mente assume la forma dell’oggetto con cui si identifica. La mente diventa ciò che pensa e così il pensatore. Risulta in tal modo determinante scegliere di aprirsi unicamente a pensieri di luce, leggeri, liberi da paura e saturi di fede. Quando invece permettiamo a pensieri di ostilità, contrasto, divisione, oscurità, violenza, gelosia, rimpianto, paura ecc. di prendere possesso della nostra mente, il livello vibratorio diviene molto basso, oppure instabile o caotico, e se questo persiste troppo a lungo, anche il corpo ne risente e facilemente si ammala. “Conoscersi significa conquistare la mente, purificarla continuamente, coltivando le virtù e sradicando le tendenze negative. Lo Yoga è quella scienza che insegna a unire l’individuo alla coscienza cosmica. Yoga è progressiva purificazione e controllo della mente attraverso tre fasi: 1) rimuovere le tendenze negative e i vizi; 2) sviluppare virtù e azioni spirituali; 3) superare entrambi questi livelli e procedere alla completa identificazione di Dio. “Conduco una vita semplice e naturale. Sono molto regolare nelle mie asana. Mi
dedico regolarmente anche al pranayama. Questo mi dona una salute e un’energia meravigliose ‘. Il cibo che assumiamo è direttamente responsabile della nostra condizione mentale e della formazione del carattere: “Assumi cibo sattvico (puro), cibo che non ti ecciti, che non squilibri il tuo sistema e che non danneggi il tuo equilibrio”. Per ottenere la concentrazione e la saggezza necessarie a procedere nel cammino spirituale occorre il distacco della mente, il movimento della mente verso l’interno. Il distacco della mente non implica l’abbandono del mondo e il rifugiarsi in una grotta a praticare austerità, ma viglianza continua sui pensieri, capacità di non indulgere nel loro vagare distorto. In questo processo, la mente viene separata dagli oggetti esterni e connessa a Dio. A livello profondo ciò richiede un lavoro di continua purificazione, e romozione totale degli elementi egoici che può essere facilitato e indotto dalla pratica del servizio disinteressato e sostenuto dalla giusta attitudine. “ O Mahadeva! Attraverso la lama della Tua Grazia ho tagliato tutti i legami. Sono libero, sono beato. Tutti i desideri sono scomparsi. Ora non anelo a nulla. Che ai tuoi piedi benedetti ho perso tutti i miei pensieri in Te o Narayana”. yogateacher@tiscali.it
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Vendesiappartamentodinuovacostruzione,ben rifinitaeconingressoindipendente,compostada salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, cameradoppiae2bagni+Terrazzopanoramico di Mq 90 Richiesta Euro 158.000 (Tratt.) – Rif. PI005V PICERNO – (Asolo 2 Km dall’Uscita dell’Autostrada) VendesiAppartamentoalPianoTerradiNuova CostruzioneconIngressoindipendente,compostodasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni+Terreno circostante. Richiesta Euro 155.000 (Tratt.) – Rif. PC001V VILLE IN VENDITA POTENZA– (Sant’Antonio La Macchia) VendesiVillabifamiliare,benrifinita,dicircaMq 300oltreTerrazziegiardino–Ulterioriinformazioni inAgenzia Richiesta Euro 490.000 (Tratt.) – P035V POTENZA– (Costa della Gaveta) Vendesi Villa panoramica di circa Mq 300 sviluppata su 2/3 Livelli + Terreno di Mq 3000 sistemato a verde – Ulteriori informazioni in Agenzia. Richiesta Euro 630.000 (Tratt.) – Rif. P030V POTENZA– (C.da Ciciniello) Vendesi Immobile indipendente sviluppato su 2 Livelli:P.T.Salone,soggiorno/pranzo,cucina,dispensaedunbagno;-1°P.Cameramatrimoniale con bagno, 2 camere doppie, un bagno ed una zona lavanderia+Terreno di circa Mq 4000 Richiesta Euro 250.000 (Tratt.) – Rif. P009V POTENZA– (C.da Dragonara) VendesiVillaPanoramicadiNuovacostruzione così composta:P.T.Ampio salone con camino, cucina abitabile, camera matrimoniale con cabina armadio e bagno;1°P.2 camere matrimoniali con terrazzo, una camera singola con terrazzo, un ampio bagno ed un vano lavanderia; P. Sottotetto: circa mq 50 completamente abitabili con un bagno+Ampio terrazzo + Terreno Mq 2000 sistemato a verde - Possibilità di scegliere le rifiniture interne Richiesta Euro 385.000 - Rif. P072V POTENZA– (ParcoAurora) Vendesi Immobile con Ingresso indipendente sviluppatosu 3Livelliedotatoanchediascensore interno:-P.T.Ampio Garage con Cantina complessivamenteMq285;1°P.Ampiosalone,ampio soggiorno/pranzoconcaminoeterrazzo,cucina abitabile, uno Studio e 2 bagni;2°P.4 camere da letto di cui una con bagno+Altro Bagno+Terrazzocircostanteatuttelecamere+Ampiospazio esterno recintato+Cancello Richiesta Euro 1.200.000 (Tratt.) – Rif. P020V POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villa sviluppata su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura, un Bagno+Garage+Cantina,1°P.Ampio salone, 2 camere matrimoniali di cui una con bagno, cameradoppiaedunaltrobagno+Terrenodicirca Mq 3000 Richiesta Euro 355.000 (Tratt.) – Rif. P019V POTENZA– (Costa della Gaveta) VendesiVilladinuovacostruzioneindipendente e panoramica di circa mq 400,così composta:P.T.Ampiosalone,ampiosoggiorno,cucinaabitabile, uno studio ed un bagno + Cantina e garage;-1°P. 5 ampie camere da letto e 3 bagni+TerrenodicircaMq6000completamente recintato Richiesta Euro 580.000 – Rif.P011V POTENZA – (Piani del Mattino /C.da Baragiano) Vendesi Villetta indipendente sviluppata su 2 livelli,completamentedaRistrutturare,cosìcomposta:P.T.Soggiorno/pranzo, cucinotto, bagno e cantina;1°P.Camera matrimoniale, camera doppia e bagno + Terreno di circa mq 2.000 Richiesta Euro 165.000 - Rif. P012V
TITO Vendesi appartamento composto da ampio salone con camino, cucina, camera matrimoniale, camera singola ed un bagno + Garage di circa Mq 30 RichiestaEuro138.000(Trattabili)–Rif.T009V
POTENZA – (Piani del Mattino /C.da Baragiano) Vendesi Villetta indipendente sviluppata su 2 livelli, così composta:P.T.Soggiorno/pranzo, cucinotto, bagno e cantina;1°P.Camera matrimoniale,cameradoppiaebagno+Terreno di circa mq 2.000 Richiesta Euro 265.000 - Rif. P013V
TITO Vendesi Immobile con ingresso indipendente composto da ingresso, cucinotto, soggiorno/pranzo, camera matrimoniale ed un bagno+Cantina/Legnaia Richiesta Euro 32.000 (Tratt.) – Rif.P007V
TITO VendesiVillettaindipendenteebenrifinitacomposta da ampio soggiorno/pranzo con camino, angolo cottura, camera matrimoniale, camera doppia ed un bagno+Terreno di Mq 2500 Richiesta Euro 138.000 (Tratt.) – Rif. T008V
TITO Vendesi Appartamento ben rifinito al 1° Piano composto da soggiorno/pranzo, cucina, camera matrimoniale, uno studiolo, un bagno, un ripostiglio e due balconcini. Richiesta Euro 110.000 (Tratt.) – Rif. P002V
TITO VendesiVilla Bifamiliare, ben rifinita, con Giardino indipendente, così composta:P. Seminterrato:TavernettaconbagnoeCantina;P.T.Salone, cucinaabitabileedunbagno;1°P.2camerematrimoniali, camera singola e 2 bagni;P.Mansardato:Cameramatrimoniale,cucinaedunbagno Richiesta Euro 375.000 (Tratt.) – Rif. T005V
TITO VendesiAppartamentoal1°Pianocompostoda salone con balcone, cucinotto con ripostiglio, camera matrimoniale, camera singola ed un bagno+Giardino+PossibilitàdigaragediMq30 Richiesta Euro 105.000 (Tratt.) – Rif. TS003V PICERNO – (Centro Storico)
PIGNOLA– (Pantano) Vendesi Villetta panoramica indipendente, nuova costruzione, così composta Soggiorno/Pranzo con angolo cottura, camera matrimoniale, cameretta e bagno+Terreno circostante di circa Mq 2000
Richiesta Euro 130.000 – Rif. PI010V PIGNOLA– (C.da Pantano) Vendesi Villa Bifamiliare di Nuova Costruzione con Ingresso indipendente sviluppata su 2 Livelli:P.T.:Ampio salone con camino, cucina abitabile ed un bagno-1°P.Camera matrimoniale, 2 camere singole ed un bagno+Ampio giardino circostante Richiesta Cadauno/Euro 220.000 (Tratt.) – Rif. PI015V PIGNOLA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villetta Bifamiliare così composta:P.Interrato:Ampiogarage,cantina,zonalavanderia escalainternadicollegamentoconilP.T.;P.T.Soggiorno/pranzo con angolo cottura, 2 camere da letto ed un bagno+Terreno di oltre Mq 3000 Richiesta Euro 210.000 – Rif. PI005V PIGNOLA– (C.da Ruovolo) Vendesi porzione di Villa Trifamiliare con Ingresso indipendente con Giardino di Mq 3000 – Composta da salone di mq 70, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, 2 bagni ed una Tavernetta indipendente Richiesta Euro 250.000 - Rif. PI001V TERRENI E FABBRICATI RURALI IN VENDITA POTENZA– (C.da Ciciniello Bassa) VendesiTerreno di circa Mq 2800 con rudere di circa Mq 90 Richiesta Euro 110.000 (Tratt.) – Rif. P021V
Mq 3000 Richiesta Euro 1.000 (Tratt.) – Rif. P024A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi appartamento con ingresso indipendente composto da ampio soggiorno/pranzo, una camera matrimoniale ed un bagno+Parcheggio antistante Richiesta Euro 450 – Rif. P003A POTENZA– (Nei pressi Stazione Inferiore) Affittasi appartamento di nuova costruzione al 2°PianoconascensorecompostodaSalone,Cucina abitabile, 2 Camere matrimoniali e 2 bagni+Possibilità di garage Richiesta Euro 800 – Rif. P025A POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasiappartamentodinuovacostruzionecon ingressoindipendenteePostoauto,compostoda soggiorno/cucina, camera matrimoniale, un bagnoedunampioterrazzo+PossibilitàdiGarage e Cantina Richiesta Euro 550 (Tratt.) – Rif. P025A POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasiappartamentodinuovacostruzionecon ingressoindipendenteePostoauto,compostoda soggiorno/cucina,cameramatrimoniale,camera singola, un bagno ed un ampio balcone+Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P011A
POTENZA– (Costa della Gaveta) Vendesi Terreno agricolo in ottima posizione di 18 Ettari - Ulteriori informazioni in agenzia Richiesta Euro 950.000 (Tratt.) – Rif. P046V
POTENZA– (C.da Pian Cardillo) AffittasiAppartamentoArredata/Nonarredata composto da Soggiorno/pranzo con angolo cottura,cameramatrimoniale,2cameresingoleed un bagno+Ampio ripostiglio+Cantina+ n°2 Posti auto riservati Richiesta Euro 500 (Tratt.) – P006A
POTENZA– (C.da Lagatone) VendesiTerrenodicircaMq30.000condestinazioneseminativoepascoloconFabbricatodiMq 80+Annessi agricoli Richiesta Euro 150.000 (Tratt.)
POTENZA– (Rione Francioso) Affittasi Mansarda composta da cucina abitabile, una camera, ampio ripostiglio ed un bagno – Termoautonomo Richiesta Euro 320 – Rif. P012A
PIGNOLA– (C.da Tora) VendesiTerrenoEdificabileconProgettoapprovatoeConcessioneediliziaritirataperlaCostruzionediunaVillaBifamiliarediMq220cadauna postasu2Livelli-UlterioriinformazioniinAgenzia Richiesta Euro 90.000 (Tratt.) - Rif.PI003V
POTENZA– (Rione Francioso) Affittasiastudentessaolavoratriceampiastanza singola arredata–Termoautonomo Richiesta Euro 230 + Spese
TITO SCALO VendesiFabbricatoruralepostosu2Livelli+Terreno di Mq 3000 (Frutteto e Vigneto) Richieste Euro 135.000 (Tratt.) – Rif. TS003V VENDITALOCALI EATTIVITA’COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampievetrineedaltavisibilità+PossibilitàdiGarage di circa Mq 30 Richiesta Euro 280.000 (Tratt.) – Rif. P037V POTENZA– (Via dell’Edilizia) Vendesi immobile commerciale/direzionale di circa Mq 300, ben rifinito, accreditato anche per corsi di formazione Richiesta Euro 610.000 (Tratt.) – Rif. P034V POTENZA– (Macchia Romana) Vendesilocalecommercialedinuovacostruzione al P.T. di Mq 114, con ottima rendita mensile, compostodaunicoambienteconbagno,antibagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 210.000 (Tratt.) – Rif. P026V POTENZA– (Via Pretoria) Vendesi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 30.000 (Tratt.) – Rif. P001V POTENZA– (ParcoAurora) VendesilocaledicircaMq110validoperusoartigianale o per autorimessa Richiesta Euro 85.000 (Tratt.) – Rif. P005V POTENZA– (Centro Storico) VendesiAttività avviata di Bar/Pab di circa Mq 200–Ulteriori informazioni inAgenzia Rif. P036V AFFITTI APPARTAMENTI POTENZA– (Immediate Vicinanze) Affittasi appartamento al P.T. con ingresso indipendente composto da Soggiorno/Pranzo con camino, camera matrimoniale ed un bagno Termoautonomo Richiesta Euro 250 – Rif. P016A POTENZA– (Via di Giura) Appartamento al 1° P composto da ampio salone con terrazzo, soggiorno con accesso al giardino, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 camere doppie e 2 bagni+Posto auto all’esterno Richiesta Euro 800 – Rif. P032A POTENZA– (Via Due Torri) Affittasiappartamentoal1°PianoArredata/Non arredata composta da soggiorno, cucina abitabile, camera matrimoniale ed un bagno Richiesta Euro 500 – Rif. P008A POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Affittasi Villa su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura, un Bagno+ Garage+Cantina,1°P.Ampio salone, 2 camere matrimoniali di cui una con bagno, cameradoppiaedunaltrobagno+Terrenodicirca
TITO AffittasiAppartamentocompletamenteristrutturato e ben rifinito composto da ampio salone, cucina, camera matrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni. Richiesta Euro 450 – Rif.T001A PICERNO – (Nei pressi UscitaAutostrada) Affittasi Villetta indipendente di nuova costruzione completamente Arredata composta da ampio salone, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, una camera singola ed un bagno+Terrazzo e balconi+Terreno circostante Richiesta Euro 450 (Tratt.) AFFITTI LOCALI COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampie vetrine ed alta visibilità Richiesta Euro 1.300 – Rif. P002A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi appartamento al 1°P. ben rifinito compostoda2ampiestanzeconbalconcinie2bagni Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P028A POTENZA– (Ponte 9 Luci) Affittasiappartamentobenrifinitocompostoda una sala d’attesa, un’ampia segreteria, 4 ampie stanze e due bagni Richiesta Euro 800 – Rif. P004A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi locale commerciale di Mq 300 completamenteristrutturatocon3ampievetrineeposti autoriservati–UlterioriinformazioniinAgenzia - Rif P013A POTENZA– (Via Due Torri) Affittasilocalecommercialedimq75conbagno ed una vetrina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P015A POTENZA– (Centro – Nei pressi Posta) Affittasilocalecommercialedimq90conbagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 600 – Rif. P019A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno e vetrina Richiesta Euro 350 (Tratt.) – Rif. P005A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi Garage/Deposito di nuova costruzione di Mq 30 Richiesta Euro 150 POTENZA– (Via Isca del Pioppo) Affittasi Locali ad Uso Commerciale/Studio al P.T. di diverse metrature Ulteriori informazioni inAgenzia – Rif. P020A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasial1°P.appartamentoUsoStudiodiMq 55+Posto auto riservato Richiesta Euro 500 (Tratt.) – Rif. P022A