ControSenso

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Basilicata

12 Maggio 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 80/12 Maggio 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

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E’ polemica sulle pensioni d’oro a pag. 3

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Cari Contro-Lettori, siamo in epoca di tagli, come sapientemente illustra la vignetta di King Buffino all’interno, che mostra il governatore De Filippo preoccupato di perdere alcune “eccedenze”. Battute a parte, la questione appare seria: il Governo, per bocca dei vari Monti, Giarda, Grilli e Polillo, ci ha tenuto a far sapere –in ambito di “spending review”- che il 60 % delle uscite della Repubblica è da addebitare agli enti locali e alle Regioni: su quest’ultime pesano in massima parte le spese della sanità, e su queste ultime ancora (come in un gioco di scatole cinesi particolarmente bastardo) gravano le pressioni delle lobby farmaceutiche e quant’altro. Bene, anzi male. Mentre i partiti si leccano le ferite dopo la tornata delle amministrative, in cui non ci sono vincitori (a parte i Grillini), ma solo gradazioni di sconfitte, e mentre proprio l’opulento e barbuto ex comico si bea della scempiaggine di chi continua a chiamare il suo movimento “antipolitica”, c’è chi, come il consigliere regionale Ernesto Navazio, approfitta del clima favorevole e delle idee altrui per invitare anch’egli come già il Governo (e con larghi manifesti in giro per la città), a segnalare gli sprechi tramite internet. Il fatto è che qualsiasi amministratore locale che si rispetti, o che sappia almeno mettere in fila due parole d’italiano una dietro l’altra, appena parli di crescita ti cita le debolezze di cassa del suo ente, e di quella gran rottura che è il patto di stabilità. Inutile parlargli di tagli, vero. E poi, proprio i tagli alla sanità sono un argomento spigoloso, basti guardare la bagarre che sta interessando il Madonna delle Grazie di Matera. Senza dimenticare il fuoco poco amico che la Confapi ha riversato sulla Regione, rea –secondo il presidente Grassani -di dare priorità proprio alle spese di personale e di gestione di cui parla il Governo, a discapito delle aziende creditrici. Insomma, la situazione è un tantino ingarbugliata, Ma in generale, in merito di eccedenze, noi qualche idea ce l’abbiamo. Leggere all’interno. Walter De Stradis

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<<A Potenza essere Grillini è “pericoloso”>> a pag. 13


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TITO VendesiAppartamentobenrifinitoal1°Piano composto da soggiorno/pranzo, cucina, camera matrimoniale, uno studiolo, un bagno, un ripostiglio e due balconcini. Richiesta Euro 110.000 (Tratt.) – Rif. P002V

POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Appartamento ben rifinito sito al 3° Pianoconascensorecompostodaampiosoggiorno/pranzo,cucina,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno e un Terrazzo – Parcheggio riservato Richiesta Euro 165.000 – Rif. P028V

TITO VendesiAppartamento al 1° Piano composto dasaloneconbalcone,cucinottoconripostiglio, camera matrimoniale, camera singola ed un bagno+Giardino+PossibilitàdigaragediMq 30 RichiestaEuro105.000(Tratt.)–Rif.TS003V

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PICERNO – (Centro Storico) Vendesi appartamento di nuova costruzione, benrifinitaeconingressoindipendente,compostadasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, camera doppia e 2 bagni+ Terrazzo panoramico di Mq 90 Richiesta Euro 158.000 (Tratt.) – Rif. PI005V PICERNO – (A solo 2 Km dall’Uscita dell’Autostrada) Vendesi Appartamento al Piano Terra di Nuova Costruzione con Ingresso indipendente, composto da salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni+Terreno circostante. RichiestaEuro155.000(Tratt.)–Rif.PC001V GINOSAMARINA(TA) Vendesi intero immobile indipendente con ampio spazio circostante completamente recintato, sviluppato su tre livelli e suddiviso in 3 Unità immobiliari Richiesta Euro 125.000 (Trattabile) GINOSAMARINA(TA) VendesiimmobilealP.T.coningressoindipendente e ampio resede circostante completamente recintato, composto da soggiorno/pranzo,cucinotto,2camerematrimoniali e bagno Richiesta Euro 53.000 (Tratt.) GINOSAMARINA(TA) Vendesi immobile con ingresso indipendente su2Livelli:-1°P:Ingresso,duecamerematri-

moniale e bagno;-2°P:Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura con ampio Terrazzo panoramico, una camera matrimoniale e bagno – Divisibile anche in 2 Unità Immobiliari indipendenti Richiesta Euro 72.000 (Tratt.)

zioneconIngressoindipendentesviluppatasu 2Livelli:P.T.:Ampiosaloneconcamino,cucina abitabileedunbagno-1°P.Cameramatrimoniale, 2 camere singole ed un bagno+Ampio giardino circostante Richiesta Cadauno/Euro 220.000 (Tratt.) – Rif. PI015V

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PIGNOLA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villetta Bifamiliare così composta:P.Interrato:Ampiogarage,cantina, zona lavanderia e scala interna di collegamento con il P.T.;P.T.Soggiorno/pranzo con angolo cottura, 2 camere da letto ed un bagno+Terreno di oltre Mq 3000 Richiesta Euro 210.000 – Rif. PI005V

Mq 3000 Richiesta Euro 1.000 (Tratt.) – Rif. P024A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi appartamento con ingresso indipendente composto da ampio soggiorno/pranzo, unacameramatrimonialeedunbagno+Parcheggio antistante Richiesta Euro 450 – Rif. P003A POTENZA– (Nei pressi Stazione Inferiore) Affittasi appartamento di nuova costruzione al2°PianoconascensorecompostodaSalone, Cucina abitabile, 2 Camere matrimoniali e 2 bagni+Possibilità di garage Richiesta Euro 800 – Rif. P025A

PIGNOLA– (C.da Ruovolo) Vendesi porzione diVillaTrifamiliare con IngressoindipendenteconGiardinodiMq3000 – Composta da salone di mq 70, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, 2 bagni ed una Tavernetta indipendente Richiesta Euro 250.000 - Rif. PI001V

POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, un bagno ed un ampio terrazzo + Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 550 (Tratt.) – Rif. P025A

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POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno ed un ampio balcone+Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P011A

POTENZA– (C.da Ciciniello Bassa) VendesiTerrenodi circaMq 2800con rudere di circa Mq 90 Richiesta Euro 110.000 (Tratt.) – Rif. P021V POTENZA– (Costa della Gaveta) Vendesi Terreno agricolo in ottima posizione di18Ettari-Ulterioriinformazioniinagenzia Richiesta Euro 950.000 (Tratt.) – Rif. P046V POTENZA– (C.da Lagatone) VendesiTerrenodicircaMq30.000condestinazione seminativo e pascolo con Fabbricato di Mq 80+Annessi agricoli Richiesta Euro 150.000 (Tratt.) PIGNOLA– (C.da Tora) Vendesi Terreno Edificabile con Progetto approvato e Concessione edilizia ritirata per la Costruzione di una Villa Bifamiliare di Mq 220cadaunapostasu2Livelli-Ulterioriinformazioni inAgenzia Richiesta Euro 90.000 (Tratt.) - Rif.PI003V TITO SCALO Vendesi Fabbricato rurale posto su 2 Livelli+Terreno di Mq 3000 (Frutteto e Vigneto) RichiesteEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS003V VENDITALOCALI EATTIVITA’COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampie vetrine ed alta visibilità+Possibilità di Garage di circa Mq 30 Richiesta Euro 280.000 (Tratt.) – Rif. P037V POTENZA– (Via dell’Edilizia) Vendesiimmobilecommerciale/direzionaledi circa Mq 300, ben rifinito, accreditato anche per corsi di formazione Richiesta Euro 610.000 (Tratt.) – Rif. P034V POTENZA– (Macchia Romana) Vendesi locale commerciale di nuova costruzione al P.T. di Mq 114, con ottima rendita mensile, composto da unico ambiente con bagno, antibagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 210.000 (Tratt.) – Rif. P026V POTENZA– (Via Pretoria) Vendesi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 30.000 (Tratt.) – Rif. P001V POTENZA– (ParcoAurora) Vendesi locale di circa Mq 110 valido per uso artigianale o per autorimessa Richiesta Euro 85.000 (Tratt.) – Rif. P005V POTENZA– (Centro Storico) Vendesi Attività avviata di Bar/Pab di circa Mq 200–Ulteriori informazioni inAgenzia Rif. P036V AFFITTI APPARTAMENTI POTENZA– (Immediate Vicinanze) AffittasiappartamentoalP.T.coningressoindipendente composto da Soggiorno/Pranzo con camino, camera matrimoniale ed un bagno - Termoautonomo Richiesta Euro 250 – Rif. P016A POTENZA– (Via di Giura) Appartamentoal1°Pcompostodaampiosalone con terrazzo, soggiorno con accesso al giardino, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 camere doppie e 2 bagni+Posto auto all’esterno Richiesta Euro 800 – Rif. P032A POTENZA– (Via Due Torri) Affittasi appartamento al 1° Piano Arredata/Non arredata composta da soggiorno,cucinaabitabile,cameramatrimoniale ed un bagno Richiesta Euro 500 – Rif. P008A POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Affittasi Villa su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzoconangolocottura,unBagno+ Garage+Cantina,1°P.Ampiosalone,2camere matrimoniali di cui una con bagno, camera doppia ed un altro bagno+Terreno di circa

POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Affittasi Appartamento Arredata/Non arredata composto da Soggiorno/pranzo con angolo cottura, camera matrimoniale, 2 camere singoleedunbagno+Ampioripostiglio+Cantina+ n°2 Posti auto riservati Richiesta Euro 500 (Tratt.) – P006A POTENZA– (Rione Francioso) Affittasi Mansarda composta da cucina abitabile, una camera, ampio ripostiglio ed un bagno – Termoautonomo Richiesta Euro 320 – Rif. P012A TITO Affittasi Appartamento completamente ristrutturato e ben rifinito composto da ampio salone, cucina, camera matrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni. Richiesta Euro 450 – Rif.T001A PICERNO – (Nei pressi UscitaAutostrada) AffittasiVillettaindipendentedinuovacostruzione completamenteArredata composta da ampio salone, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, una camera singola ed un bagno+ Terrazzo e balconi+Terreno circostante Richiesta Euro 450 (Tratt.) AFFITTI LOCALI COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampie vetrine ed alta visibilità Richiesta Euro 1.300 – Rif. P002A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi appartamento al 1°P. ben rifinito composto da 2 ampie stanze con balconcini e 2 bagni Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P028A POTENZA– (Ponte 9 Luci) Affittasi appartamento ben rifinito composto da una sala d’attesa, un’ampia segreteria, 4 ampie stanze e due bagni Richiesta Euro 800 – Rif. P004A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi locale commerciale di Mq 300 completamente ristrutturato con 3 ampie vetrine e posti auto riservati – Ulteriori informazioni inAgenzia - Rif P013A POTENZA– (Via Due Torri) Affittasi locale commerciale di mq 75 con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P015A POTENZA– (Centro – Nei pressi Posta) Affittasi locale commerciale di mq 90 con bagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 600 – Rif. P019A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno e vetrina Richiesta Euro 350 (Tratt.) – Rif. P005A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi Garage/Deposito di nuova costruzione di Mq 30 Richiesta Euro 150 POTENZA– (Via Isca del Pioppo) Affittasi Locali ad Uso Commerciale/Studio al P.T. di diverse metrature UlterioriinformazioniinAgenzia–Rif.P020A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi al 1°P. appartamento Uso Studio di Mq 55+Posto auto riservato Richiesta Euro 500 (Tratt.) – Rif. P022A POTENZA– (Zona Centrale) AffittasilocaleBar/Pizzeria/Ristorantedicirca mq200con50posti,completamentearredato e con tutte le autorizzazioni Richiesta Euro 2.500 (Tratt.)


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“Il libro non deve scomparire” È con questo auspicio che ha preso il via la seconda edizione della Fiera dell’Autore di Potenza di Virginia Cortese

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i è tenuta ieri mattina, l’inaugurazione della seconda edizione della Fiera dell’Autore. L’evento che, per la seconda volta è stato fortemente voluto dalla Publicom (società editrice del nostro settimanale) e dall’editore di origini lucane, Arduino Sacco, rappresenta una opportunità culturale di altissimo livello. La cerimonia si è tenuta presso il Cineteatro Due Torri nel centro storico del capoluogo; un battesimo di tutto rispetto, quello del decano dei giornalisti lucani, Mario Trufelli che ha donato una fervida lettura del suo componimento, incantando il pubblico presente e ha, in seguito, sottolineato: “Quando ho scritto Lucania - rivolgendosi agli studenti provenienti dagli istituti che abbiamo conosciuto nei mesi scorsi, nella rubrica Controsenso Scuola e che hanno accolto con grande partecipazione l’invito rivolto dagli organizzatori- ero un ragazzo come voi e decisi di dedicare un’ode alla mia

terra. Come d’abitudine, ho consultato i giornali anche oggi e la mia attenzione è andata all’apertura odierna a Torino del salone del Libro. Si parlava di una primavera digitale che è certamente un miracolo della scienza e della tecnologia ma se posso vorrei consigliarvi, di non perdere mai il piacere di

Il decano dei giornalisti, Mario Trufelli, ha offerto la sua “Lucania” ai numerosi studenti presenti sfogliare un libro, d’imparare, di meravigliarvi e di non lasciare il gusto di vivere storie e personaggi attraverso il libro.” Il presidente della Provincia, Piero La corazza ha aggiunto: “Siamo la società in cui i social network sono divenuti strumento privilegiato di comunicazione; ma è importante immaginare che ci sia bisogno di qualcosa in

più. Ciò che si dice in un tweet (140 caratteri) è ben diverso dall’emozione che si può trasmettere o ricevere grazie a un libro in una dimensione solitaria e di rimando che ci accompagni alla riflessione più pacata, più slow, per dirla in modo moderno, per l’appunto.” Nell’occasione è stato presentato il libro del direttore di Controsenso,

Walter De Stradis, dal titolo “DALLA terrazza di Caruso”, Arduino Sacco editore, un libro che ha per protagonista Lucio Dalla, nella cui prefazione, scritta dall’avvocato Ivan russo si legge: “Di fronte all’attualità e alla realtà di un amore vero, persino l’America diventa piccola (…); gli accordi si fondono mirabilmente e rievocano sensazioni che

vanno dalla nostalgia allo struggimento.” E proprio il direttore di Controsenso, Walter De Stradis ha sottolineato: “I libri possono fare paura specie se sono voluminosi! Ma sforziamoci di leggere; è un esercizio indispensabile e utile sempre. Il cervello è un muscolo e deve essere tenuto in allenamento altrimenti non si aprirà mai alle nuove idee; un tempo c’era un gioco, il cubo di Rubik, è così che bisogna imparare ad agire.” Il direttore dell’Apt, Gianpiero Perri ha parlato di una manifestazione meritoria sotto differenti punti di vista: “Una città che non valorizza chi ha voglia di fare, non m’interessa. Sono ben lieto che vi siano editori che

investano in cultura in modo così originale peraltro. Fare incontrare autori e lettori è una strategia comunicativa moderna e valida. Auguro lunga vita a questa iniziativa e sono anche certo che chi non vi ha creduto inizialmente, presto ne scoprirà l’essenza.” Ha sorpreso, infine, il comportamento non appropriato di uno degli ospiti, Ulderico Pesce, che non avendo tollerato l’intemperanza di alcuni studenti (pochissimi per la verità) piuttosto vivaci, ha abbandonato il palco, lasciando l’intero auditorium sgomento.


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12 Maggio 2012

ontrosenso

REPORT

Basilicata

Recessione: non ci resta che voltare pagina L’

… e se Il commissario Bondi venisse in Basilicata, cosa taglierebbe?

N

oi Lucani non ci facciamo mancare niente e il Bondi lo abbiamo portato ai piedi della “nave” (di Cocuzzo) quando Peppino (Molinari) combatté (come nu’ leone) contro a Vito (Santarsiero) per la Sindacatura Putenzesa. Uno potrebbe dire: e che ci azzecca? Quel “Bondi” era il Sandro della poesia e della Cultura, uomo devoto, che noi non abbiamo saputo apprezzare quando ci prometteva i cento e passa milioni per eliminare il debito comunale. Un altro ci direbbe: e che ci azzecca? A Peppino non l’avete eletto Sindaco e i milioni non li avete avuti e ora vi pagate pure i debiti fatti da Silvio come Stato...Onestamente, bisogna dire che Silvio ha fatto del suo meglio, perché di debiti ne ha fatti a iosa: dai 330 milioni di debito al giorno del primo Governo, ai 217 milioni di debito al giorno dell’ultimo suo governo, per cui tutte le colpe gli puoi dare a Silvio, ma dire che sia stato tirchio no, questo è falso, ha fatto tutto per noi e finanche i debiti. Veniamo ad oggi, e dopo c h e Silvio si è dimesso per noi, arriva il Monti che ci carica come muli di tasse su tasse, ma dopo aver tagliato di tutto, dalle pensioni ai posti di lavoro, ci viene a sollazzare dicendo che

b i s o g n a tagliare la spesa pubblica. E il Ministro Giardia ci ha lavorato dei mesi a studiare i tagli e poi oggi il colpo di (Eu-genio) e il Monti n o m i n a il Bondi Commissario alla Spending Review che poi significa revisione della spesa. E il Governo chiede a noi cittadini di segnalare gli sprechi e noi pronti soccorriamo tutti a segnalare. E chiaramente segnaliamo le retribuzioni loro – che mai taglieranno – e le auto Blu e poi le scorte che presidiano le Ville di Berlusconi e che paghiamo noi, in quanto servizi di sicurezza. Praticamente, si è cambiato il Governo per non cambiare i privilegi, direbbe il saggio. Ma torniamo a no, e veniamo alla Lucania e constatiamo che anche qui ci servirebbe il Bondi (un Bondino per carità, forse un Bondi intero, per noi, sarebbe esagerato) ma sempre commissario straordinario, che non sia il Sandro poeta, e che sia messo lì per tagliare le spese inutili della macchina

VIGNETTA DI KING BUFFINO

regionale lucana. Così, senza fare un soldo di danno, il Bondino nostro potrebbe mandare a casa il Colangelo Rocco che è stato tutto buono per ogni incarico ricco e per ogni occasione ghiotta – a godersi le pensioni s’intende -? Oppure potrebbe mandare a casa il Commissario ATO rifiuti che non ha niente di cui occuparsi, ma che Vito, per bontà, mai licenzierà? Oppure, potrebbe mandare a casa quelli che, per risparmiare, hanno aumentato il numero di consiglieri di amministrazione di SEL (Società Energetica Lucana), famosa per non aver fatto niente sin qui se non un appalto per l’acquisto di energia? Ma poi potrebbe chiamare

a pagare chi in ARBEA ha prodotto 86 milioni di danni di contributi europei, oppure potrebbe chiamare a pagare il Sigillito per aver dimenticato in cassaforte i dati sull’inquinamento di Fenice? Oppure potrebbe, che so, spiegarci la stupidità di pagare un Difensore Civico Regionale che non serve a un piffero?. Insomma, a ben guardare e senza la Sanità con i suoi guai voler toccare un Bondino in Lucania..ne avrebbe di cose da tagliare, ma qui ci si deve ferma’ perché sarebbe antipolitica e non si pote fa’. Anche se un Bondi-no Lucano potrebbe pure necessità.

intervista di Rai 3 Basilicata di qualche giorno fa all’operaio IVAM ci ha fatto riflettere oltremodo. Per la prima volta un operaio non inveisce contro le istituzioni regionali in forma qualunquistica o pietistica, ma, al contrario interviene con determinazione, tanto acume e tanta perspicacia sul modus operandi politico lucano. L’operaio IVAM con nostra grande sorpresa ha pronunciato questa cruda frase: “Vogliamo essere giudicati sulla base dei risultati conseguiti e sugli obiettivi economici raggiunti non su falsi riscontri di natura politica. Politica di basso cabotaggio che non ha più ragion d’esistere...”. E’ la prima volta che un operaio di spessore e di grande dignità si esprime senza infingimenti di sorta con chiarezza e con schiena dritta. Bando alle demagogie, bando alle sudditanze psicologiche di partitocratica memoria, bando alla sub-cultura del privilegio di filiera. Il tema del “Culto del Privilegio” in Basilicata e nel Mezzogiorno, ancora oggi, in tutte le sue espressioni politico-istituzionali, compresa l’Università di Basilicata rappresenta, purtroppo, uno spaccato della nostra scialba vita lucana. Quel culto che non riesce a sradicarsi dalle viscere malate di una democrazia lucana incompiuta da sempre. Una democrazia definita dall’amico Ribba, nei mesi scorsi, una sorta di socialismo burocratico temperato da elementi di pseudo mercato”. Piccoli segnali e timidi movimenti civici locali ci fanno capire che la superficialità e il fatalismo sono banditi per sempre. Forse, tanti lucani seriamente impegnati nel Volontariato vorrebbero, finalmente, voltare pagina. Desiderano ardentemente una Regione “seriamente democratica e di diritto”. Dopo il rapporto UNIONCAMERE che ha fatto rilevare nei primi mesi del 2012 una contrazione del 2% del nostro PIL abbiamo urgente bisogno di voltare pagina. Neanche il nostro “PIL drogato” (vedi FIAT SATA) riesce a dare il segno “più”. La Basilicata dopo anni di risultati piatti (economia di tipo flat) è in forte recessione. La Basilicata secondo Unioncamere ha il dato più negativo del Mezzogiorno sia in termini occupazionali sia in crescita economica. Tanti lucani, ironicamente parlando, hanno capito come sopravvivere allo sviluppo e hanno riscoperto Serge Latouche e la “sua” decrescita. Quei lucani alla Latouche vogliono una nuova esistenza fatta di comunione e di condivisione con una burocrazia e una dirigenza umanizzata. Umanizzata dal lievito del fare e del realizzare cose concrete che si assommano alla cultura del territorio. Cultura del territorio vilipesa da modelli oligarchici e tardo putiniani.

La classe dirigente lucana si ostina a creare modelli senza valori e far prevalere l’interesse corporativo rispetto al bene comune. La vicenda delle nomine dei boiardi regionali e i pasticci dirigenziali ne sono la conferma più fedele. Oggi c’è bisogno di riportare nel Mezzogiorno e nella Basilicata, in particolare, una fiducia e una visione non più appannata. C’è bisogno di motivare i giovani e le imprese culturali che hanno una forte tradizione creativa. Non bisogna tralasciare il sistema museale della nostra Regione. Una forte tradizione creativa che supporti l’apertura notturna dei nostri presidi culturali deve chiudere definitivamente con le approssimazioni e i pressappochismi di oggi, ed aprire con un nuovo rinascimento lucano. Un rinascimento che investa sulle tante bellezze artistiche, archeologiche, paesaggistiche e naturali. E’ da un decennio che il pianeta dei giovani lucani ha tralasciato questo importante settore cardine. Un settore che porta occupazione, effetto indotto e moltiplicatore. Un settore che produce creatività. Una creatività che unisca tutti gli elementi esistenti con connessioni nuove ed utili (compresi i mega contenitori culturali, in primis il “Cecilia”). Le categorie del nuovo e dell’utile devono radicarsi nella società lucana. Il “nuovo” deve essere concepito come proposta che abbia a cuore efficienza, efficacia, innovazione e creatività. L’ “utile” è connesso con la comprensione delle difficoltà esistenti e con il riconoscimento delle nuove proposte e delle nuove strategie da porre in essere con un serio processo creativo. Un processo creativo che superi l’odierno e negativo agire politico lucano, impregnato di pigrizie e di tante diffidenze. Per queste serie motivazioni occorre reinventare un serio management culturale, tutto lucano. Un management, unito da performances creative (come quelle dimostrate nell’ultimo “ponte” del primo maggio), che dia risposte concrete alla gravissima disoccupazione intellettuale e che supporti il sistema museale lucano, aperto e innovativo, voluto dal Ministero e dai nostri eccellenti presidi culturali. Supportare tante belle performances culturali fa parte della natura del giovane intellettuale lucano. Giovane intellettuale che ha nel suo bagaglio professionale talento e creatività. Quel talento e quella creatività che sono come le nostre fonti selvagge e naturali da cui sgorga sempre acqua fresca e trasparente. Mauro Armando Tita


NEW CITY

ontrosenso Basilicata

12 Maggio 2012

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Potenza, una città a volte insensibile Oltre all’atavico problema delle barriere architettoniche, c’è quello di chi non rispetta i diritti acquisiti e le esigenze di chi ha un handicap di Antonio Nicastro

L

e settimane scorse Controsenso si è ripetutamente occupato di problematiche afferenti il mondo della disabilità. Sono emerse tante criticità circa la vivibilità nella città di Potenza per chi è costretto a vivere su una carrozzina.I problemi oramai sono noti a tutti, si va dall’eliminazione delle barriere architettoniche e al rispetto di regole che consentano ai disabili di vivere senza problemi la città, e qui parliamo anche di educazione civica, con riferimento ai parcheggi riservati ai disabili e alla sosta selvaggia sui marciapiedi. E’ noto a tutti che urbanissimamente la città di Potenza è cresciuta caoticamente per anni si è pensato unicamente a soddisfare le bramosie dei costruttori senza pensare ai cittadini e a quelli più sfortunati in particolare. Poca attenzione, in qualche caso nessuna attenzione, alla vivibilità della città

e soprattutto per chi non vuole o non può utilizzare l’automobile.Muoversi camminando a piedi in molti casi è difficoltoso in molti altri è pericoloso, in parecchie circostanze i marciapiedi sono inadeguati, troppo stretti, spesso sono in pessime condizioni, non mancano poi ostacoli d’ogni genere e in tanti altri casi essi mancano del tutto, anche, in zone di recente urbanizzazione.Il Comune incassa dai costruttori e dai cittadini che si costruiscono autonomamente l’abitazione, i cosiddetti “oneri di urbanizzazione” in ossequio alla legge Bucalossi (Legge n° 10 del 2007 - NORME PER LA EDIFICABILITA’ DEI SUOLI) cifre abbastanza consistenti che dovrebbero, verbo condizionale più che mai obbligatorio, essere utilizzate per le opere di urbanizzazione primaria (costruzione di strade con predisposizione dei sottoservizi per luce, acqua, gas, telefonia, fogna, pubblica illuminazione e marciapiedi). Invece così non è, basta farsi un giro lungo le strade in cui si è costruito ultimamente e dove ancora si costruisce per verificare che gran parte delle opere di urbanizzazione mancano tutt’oggi. Ci sono delle leggi dello stato che obbligano a comportarsi in un certo modo, nel 1989 lo Stato ha emanato una legge, la n° 13, per favorire l’eliminazione delle cosiddette” barriere architettoniche” Invece a Potenza questa legge, salvo sporadici casi, sembra drammaticamente inapplicata. Un Decreto Ministeriale, sempre emanato nel 1989, il n°236 del 14 giugno, fissa le “prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica

Un controllo sulle aree riservate ai disabili: su una ottantina di spazi abbiamo contato oltre 30 violazioni da parte di auto senza contrassegno sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.”Che si intende per “barriera architettonica”? Andiamo a scoprirlo su Wikipedia: si considera barriera architettonica qualunque elemento costruttivo o ostacolo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti, o la fruizione di servizi, da parte di chiunque, ma specialmente di persone con limitata capacità motoria o sensoriale. Come dovrebbero essere i marciapiedi?. La normativa prevede che essi debbano essere larghi almeno 150 cm e non debbano avere un dislivello con zone adiacenti superiori a 2.5 cm, che non debbano avere ostacoli lungo il percorso, la pavimentazione deve essere costruita in materiale antisdrucciolevole, e la superficie deve essere ben livellata, si deve fare inoltre attenzione a non creare restringimenti o ad inserire elementi che ne intralcino l’utilizzo nei tratti inclinati, la pendenza non deve superare il 5%, bisogna prestare attenzione, inoltre, al fatto che eventuali griglie poste lungo il percorso non facilitino l’incastro delle ruote della carrozzina, fino a un’altezza minima di 2,10 m non devono esserci ostacoli di nessun genere (ad es. tende, balconi, elementi di segnaletica, allestimenti di cantieri ecc.). A Potenza non è così dappertutto, anzi le situazioni “regolari” sono una eccezione. Marciapiedi molto stretti, fondo sconnesso, presenza di buche, tombini scoperchiati,

fili elettrici della illuminazione pubblica scoperti, pali di ogni genere (pubblica illuminazione, segnaletica stradale, segnali pubblicitari). Particolarmente clamorosa la situazione dei marciapiedi del centro cittadino per la presenza di lampioni in ghisa con una base che occupa quasi tutto il marciapiede. C’è da dire che negli ultimi anni molti marciapiedi sono stati ristrutturati e messi “quasi” a norma, in molti casi si deve fare i conti con situazioni strutturali oggettivamente non modificabili, ma per lo meno si è riusciti a rendere accessibili ai disabili il marciapiedi.Ad una carenza infrastrutturale assai grave si deve sommare l’insensibilità di tanti cittadini e la carente vigilanza da parte di chi ha il dovere di far rispettare leggi e regole. E’ nota a tutti l’abitudine di molti potentini di non saper fare a meno dell’auto anche per piccoli spostamenti ed è altrettanto nota la cronica mancanza di parcheggi per cui in molti non si fanno scrupoli di utilizzare i marciapiedi per la sosta, incuranti del danno che arrecano ai pedoni ed, ovviamente, a chi si deve muovere su una carrozzina. E’ un’abitudine dura a morire che la polizia locale mostra di tollerare per cui questa tolleranza favorisce l’espandersi del fenomeno. Ci sono marciapiedi in città perennemente occupati da auto senza che le forze dell’ordine si adoperino per ristabilire la legalità.Sulle colonne di Controsenso è stato sollevato il problema dei posteggi riservato ai disabili,

è stato evidenziato il gran numero di autorizzazioni rilasciate dal Comune e la mancanza di controlli sia per quanto concerne la titolarità dei requisiti e, soprattutto, la verifica delle auto in sosta. Abbiamo voluto fare un controllo lungo le strade cittadine in cui esistono

i cartelli con gli spazi riservati ai disabili, su una ottantina di spazi verificati abbiamo contato oltre 30 violazioni laddove le auto che occupavano gli spazi riservati non avevano esposto il dovuto contrassegno. Pare però che fra le auto munite del contrassegno si nascondano molti furbi che approfittano della presenza in famiglia di un disabile per garantirsi una sosta comoda e garantita, questi sciacalli vanno individuati e adeguatamente sanzionati.Un discorso a parte meritano i pubblici uffici che non hanno eliminato le barriere per favorire l’accesso alle persone disabili, l’elenco è lungo a cominciare da molti uffici comunali, gran parte degli uffici postali, le banche, le sedi di Enti pubblici statali, musei, chiese.

«Io, disabile in balia dei cani» A

lcuni giorni fa, costretta a recarmi sul mio posto di lavoro a piedi, per colpa della “ultimissima” zona a traffico limitato, adottata dal sindaco e del diniego ottenuto dal “diligente” capo della commissione che rilascia i permessi per la circolazione e la sosta delle auto degli

invalidi, quale io sono, venivo seguita, circondata, annusata e terrorizzata da alcuni grossi cani, mentre scendevo la scalinata Mameli, in pieno centro storico. Giunta finalmente in ufficio, congestionata al massimo per lo spavento, dopo avere rintracciato “a fatica” un preposto del comune che si occupasse di cani randagi, volevo segnalargli che

qualcuno era uscito dal Grande Albergo, nelle surriferite scale (uscita di emergenza), con in mano un vassoio dal quale prendeva dei cornetti che sminuzzava con “amore” per i randagi. Rimarcavo che per difendere il cibo queste bestie diventano oltremodo feroci contro eventuali malcapitati, scambiati per loro antagonisti, con gravissime conseguenze che sarebbe

proprio indispensabile evitare. Mi sentivo rispondere: “Signora noi siamo qui per il benessere degli animali, non per proteggere i cittadini”. A questo punto non mi resta che fare una considerazione. – Questo personaggio occupa certamente il posto che merita fra i suoi simili: “Gli animali”. Il sindaco gli manifesti la dovuta stima. – La televisione “pubblica” ci martella con

spot ministeriali che ci accusano di essere un popolo di evasori e che pagando tutti pagheremmo meno, avendo più servizi. Per quanto mi riguarda il mio 55% di tasse lo pago tutto, i servizi che mi vengono forniti invece non riesco neppure a immaginarli. Se i soldi dei nostri sacrifici, quei pochi che restano, dopo i furti perpetrati da politici e maneggioni, sono spesi per

pagare lo stipendio a individui come quello surriferito, mi auguro che almeno a votare alla prossima ci vadano i loro simili: “I cani”. Ringrazio e invio miei saluti. Potenza, 3 maggio 2012 Una contribuente invalida e vessata


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ontrosenso

REPORT

12 Maggio 2012

Basilicata

Pensioni d’oro, lo scivolone di Bubbico & Co. Il Governo le tenta tutte per blindare un vecchio privilegio, ed alcuni parlamentari votano a favore. PerchÊ? di Mario Petrone

U

n cuore toro‌. Diceva il comico Fra’ Antonino da Scasazza, che tra Trapani, Agrigento e Siracusa Lanciava il concorso Cuore Toro: era la TV con “Quelli della notteâ€? di Arbore e Frassica decenni fa . Dopo poche cose significative, ma bastevoli, quelli del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani) castrarono la Magistratura che aveva bloccato le TV di Silvio e dopo quel decreto, a conti fatti, povera l’Italia. Il CAF aiutò l’ascesa del Berlusca bloccando i Magistrati e poi altri aspiranti a fare TV e aiutò a fare man bassa di tutto dalle FREQUENZE in su. Cade, intanto, il Muro di Berlino e Gorbaciov non ci manda l’esercito sovietico, e allora si scoprono le tombe, comincia tangentopoli e Di Pietro mieteva arresti eccellenti. I politici rimasti senza scuse, perchĂŠ non c’era piĂš da difendere la civiltĂ dall’UNIONE SOVIETICA pigliando i Finanziamenti della CIA e non si potevano piĂš accettare i finanziamenti del KGB per tenere testa ai padroni fino all’avvento della societĂ socialista. Ricordo, però, che l’operaio aveva fatto dei passi avanti del tipo, istruzione, sanitĂ , statuto dei lavoratori per citare i piĂš importanti. Ma si diceva che le preferenze elettorali determinavano le

corruttele e il guaio era tutto lĂŹ e bisognava tagliare questo nodo per risolvere la questione. Da qui parte per l’avventura e nel 1993 (tangentopoli dilagante in arresti travolgenti) viene approvato il decreto che divide l’indirizzo politico dalla gestione amministrativa, demandata ai dirigenti che devono operare – con i poteri del privato imprenditore ma senza rischiare una loro lira -. Con il referendum si aboliscono le preferenze e si parte per la fine secolo. Tracollando i vecchi partiti, sputtanati in TV, si consente al padrone delle TV di costituirsi in partito e Silvio scende in campo e li cominciano i veri guai, per noi e la vera goduria per loro. Le colpe non sono tutte di Silvio, per caritĂ . L’eliminazione delle preferenze crea l’opportunitĂ , perchĂŠ elimina l’esigenza di controllare strutture che convogliano i voti su questo piuttosto che su quello. La cosa ha favorito l’affermazione del partito TV (il personaggio televisivo che dice scelgo la brioche “Aâ€? o il Partito “Bâ€? risolve i problemi) con minori costi. Ma poi amministrare e qui il potere dei dirigenti e il potere dei politici che li nominano diventa l’unico collante che tiene in piedi il sistema ed allora i politici nominano i Dirigenti del loro partito (qualcuno lo

chiamava spoil system che tradotto volgarmente sarebbe spoglia lo stato o il sistema) e da lĂŹ a qui è tutto un fiorire di aumenti di sprechi in ogni dove e in ogni circostanza e in ogni direzione MA LO DICE LA PAROLA STESSA “SPOGLIA IL SISTEMA O IL PAESEâ€?. E da li a qui è un fiorire di organismi, autoritĂ e quanto altro ci vuole per creare nuovo spazio a vecchi sederi . E da li a qui è un aumento incontrollato di spese, sperperi, ruberie – come le indagini della magistratura mostrano -. E da lĂŹ a qui la seconda repubblica, che si dice nata il 1994 con l’avvento di Silvio, in neanche 20 anni ha ridotto il Paese allo sbraco. E da lĂŹ a qui scopriamo che il Manganelli, capo dell’italica polizia, guadagna quattro volte quel che guadagna Obama presidente degli Stati Uniti e non ha neanche il potere di dichiarare guerra. E scopriamo che Befera -quello di Equitalia- ci costa oltre 400 mila euro all’anno da un solo lato e, dunque, quanti poveri cristi devono ANCORA venire suicidati per pagare? E scopriamo che il Governo dopo aver ridotto le retribuzioni dei dirigenti prepara un commicino per garantire a questi di conservare le pensioni secondo le vecchie retribuzioni. In pratica facciamo finta che

ti ho ridotto e tu te ne vai in pensione e ti prendi il tutto e poi ci fai da esperto. Se non che IDV presenta un emendamento contro il privilegio, il Governo si oppone a questo emendamento (perchĂŠ vuole conservare questo privilegio) e troppi senatori del PD e del PDL votano a favore del Governo e contro l’emendamento e malgrado ciò l’emendamento passa e la polemica si allarga e qui entriamo in campo noi perchĂŠ in senato Filippo Bubbico (Pd) e Cosimo Latronico (Pdl) Lucani hanno votato a favore del privilegio e la domanda è perchĂŠ ? Non riesco a credere che il Bubbico e il Chiurazzo (PD) e il Latronico (PDL), tutti del Materano, abbiano voluto lanciare il loro personalissimo concorso del Cuore Toro di Fra’ Antonino a favore dei ricchi manager perchĂŠ : non ci guadagnano niente e consentono facile polemica, in Basilicata, al Senatore Felice IDV Belisario che non ha bisogno di aiuti per polemizzare a destra come a manca (anche se il Felice personalmente è senza infamia e senza lode, perchĂŠ era in missione e non ha proprio votato). E poi vi è la “compensazioneâ€? perchĂŠ l’Antezza (PD) e il Viceconte (PDL) hanno votato contro il privilegio mentre il DIGILIO FLI era assente. Diciamo,

VIGNETTA DI KING BUFFINO

dunque, che i tre sono scivolati su una buccia di banana per essersi fidati della richiesta del Governo. Ai miei tempi, per altro, si narrava che la fiduciosa giovanetta si prestasse e poi giustificasse la perduta verginità dichiarando, al prete, di essere scivolata alla fontana. Secondo quel che i vecchi raccontano, l’ingenuo sacerdote pare

chiedesse al Sindaco/PodestĂ un deciso intervento risolutore che non potè arriva’. Le giovinette come i politici, ancora oggi, si vedono costrette/i, quasi, a scivola’anche senza poterci mettere interesse e/o volontĂ .

LO STATO DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

D

a una analisi puntuale dei dati concernenti l’occupazione, emerge che in Italia il tasso di occupazione femminile,

assestandosi intorno al 47% (dati 2008), si discosta gravemente dalla media europea e si trova ben al di sotto dell’obiettivo fissato per il 2010 dalla Strategia di Lisbona. Il dato teste fornito è il risultato di una media nazionale composta da situazioni regionali molto differenziate all’interno del Con il patrocinio

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Segreteria organizzativa Avv. Maria Giovanna Sabia Discesa san Gerardo n° 180 - Potenza Tel. 0971/410941 Avv. Ilaria Benvenuto Discesa san Gerardo n° 25 - Potenza Tel. 0971/25022 Cell. 347/6777807 Email: LOD EHQ#OLEHUR LW

Paese: mentre nel NordOvest e nel Nord-Est il tasso d’occupazione femminile è rispettivamente del 56% e del 5l %, nel Mezzogiorno esso si arresta al 3l,l % (dati 2006). Inoltre, nelle regioni meridionali, pur diminuendo la disoccupazione, nel 2004 e nel 2005 sono emersi segnali negativi di aumento dell’inattivitĂ femminile che sono proseguiti nel 2006 e nel 2007. Questi dati traducono il fatto che le donne del Sud, anche le giovani, in molti casi hanno smesso di cercare lavoro. Ancora, i dati riferiscono che nonostante gli ottimi risultati scolastici, le donne in Italia hanno grandi difficoltĂ a raggiungere ruoli direttivi, specialmente nel settore privato imprenditoriale, in cui, anche se a volte riescono a sfondare il “tetto di cristalloâ€?, conquistando posizioni apicali (dirigente/ direttivo), i salari sono pari a tre quarti di quelli dei loro colleghi maschi. Paradossalmente i dati mostrano che il differenziale di reddito tra uomini e donne è maggiore nelle professioni piĂš qualificate e meglio retribuite e nelle aree geografiche dove il reddito medio è piĂš elevato, con la precisazione che le dette aree geografiche sono quelle in cui il tasso di attivitĂ femminile ha giĂ raggiunto il livello fissato dagli obiettivi di Lisbona 2010. AltresĂŹ, analizzando la

Nota Aggiuntiva al Rapporto sullo stato d’attuazione del PNR 2006-2008 “Donne, Innovazione e Crescitaâ€?, si osserva che lo sbilanciamento di genere riscontrato in quasi tutte le aziende italiane, al crescere dei livelli aziendali, può essere un indicatore di scarsa meritocrazia e di processi di valutazione e promozione poco trasparenti. Sul lato della domanda di lavoro è dunque necessario un cambiamento culturale che porti gli attuali decisori all’interno delle organizzazioni sia pubbliche che private a riconoscere, oltre alla palese iniquitĂ dei processi di valutazione e promozione nei confronti delle donne, anche l’inattualitĂ di non ritenere fondamentale all’interno delle organizzazioni la presenza della diversitĂ come catalizzatore di innovazione, visione del mercato, creativitĂ , e l’inattualitĂ della permanenza di una cultura di discriminazione che relega le donne in lavori di servizio “femminiliâ€?, meno pagati, piĂš precari e con piĂš difficili possibilitĂ di carriera. Invero, sono proprio i paesi caratterizzati da una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro - come

l’Italia - quelli che otterrebbero dall’aumento dell’occupazione femminile un maggior vantaggio in termini di crescita del prodotto interno lordo. Ad ostacolare gravemente il raggiungimento di tale obiettivo interviene una condizione culturale specifica dell’Italia (e di pochi altri paesi nel panorama europeo), per cui il lavoro di cura non solo quello relativo alla maternitĂ - non è riconosciuto, nĂŠ è sostenuto da politiche efficaci. Il progresso delle donne nella societĂ italiana è dunque ricco di contraddizioni. A un picco d’innalzamento della scolarizzazione femminile (a tutti i livelli, anche universitari e post-universitari), che attualmente supera quella maschile, corrispondono: un penalizzante squilibrio che segrega le donne soprattutto nelle materie umanistiche; una delle piĂš basse presenze nel mondo del lavoro tra i Paesi europei e un’assenza clamorosa dalle posizioni decisionali, nella politica e altrove; una media di figli per donna tra le piĂš basse in Europa e nel mondo; un familismo proclamato e diffuso e contemporaneamente una storica assenza di reali ed efficienti politiche di sostegno. Per colmare la distanza che

separa l’Italia dai traguardi di Lisbona, in particolare in alcune regioni del centro sud, il “cambio di passoâ€? richiesto al governo italiano va direzionato verso politiche di sostegno diretto alla domanda di lavoro femminile, a sostenere i percorsi di carriera, a rafforzare la presenza delle donne in posizione di vertice, ad accrescere la conciliabilitĂ tra lavoro e vita extralavorativa, in un’ottica di paritĂ di genere. Si è partiti da questo fotogramma sulla pari opportunitĂ tra donne e uomini nella realtĂ socioeconomica ed occupazionale del paese Italia, per focalizzare lo studio sullo stato di implementazione delle pari opportunitĂ di genere nel settore lavoro formazione e sistema economico e sociale nelle regioni obiettivo Convergenza della programmazione FSE 2007-2013. Quanto esposto, sarĂ oggetto del Convegno organizzato dall’A.I.G.A. (Associazione Italiana Giovani Avvocati) di Potenza, con il patrocinio della C.R.P.O. (Commissione Regionale Pari OpportunitĂ ) di Basilicata, e che si terrĂ presso il Palazzo di Giustizia di Potenza il 12 maggio 2012. Avv. Iva Enrica Pipponzi (Presidente AIGA Potenza)


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Chi se ne “frega” del palazzone Fiat Un vero immondezzaio a due passi dal Centro cittadino La situazione, allo stato attuale, appare senza via d’uscita di Rosa Santarsiero

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luoghi abbandonati hanno sempre una storia da raccontare. Per essere precisi, a Potenza le storie di cui parlare sarebbero più di una, poiché tanti sono gli edifici lasciati all’incuria del tempo. Oltre al cinema Ariston, alle porcilaie della Cip Zoo, alla ex centrale del latte Vivalat, ed a tante altre strutture; la storia più travagliata è sicuramente quella che riguarda il “Palazzo della Fiat” in via Mazzini. Già, perché il via vai di auto, le numerose attività commerciali, o le scale mobili costruite proprio a due passi da lì, hanno finito per offuscare questo storico palazzone, che oggi si presenta “infiocchettato” da teloni sbiaditi e lacerati. Nonostante si tratti di una proprietà privata, su cui vige attualmente una procedura fallimentare, abbiamo interpellato il Comune di Potenza per carpire qualche informazione in più. Dall’Unità di Direzione “Opere Pubbliche - Riqualificazione urbana – Espropriazioni” ci hanno detto che il Comune può far poco essendo una proprietà non pubblica e con un contenzioso in atto, tuttavia, qualora la situazione si risolvesse in modo definitivo, lo stabile in questione rientrerebbe nel progetto previsto dal DUT (distretto urbano di trasformazione) numero 6. Nella fattispecie, l’edificio dovrebbe essere abbattuto e ricostruito

ex novo, al fine di creare locali commerciali e fabbricati abitativi. Tutto ciò – ripetiamo – avverrà solo in seguito alla risoluzione delle questioni giudiziarie, o in virtù di un ipotetico accordo tra i proprietari ed il Comune stesso. Queste sono le notizie frammentarie che arrivano dal

Comune di Potenza. Noi di Controsenso, secondo il principio vox populi, vox dei, abbiamo ricostruito gli avvenimenti e le evoluzioni dello stabile grazie alla collaborazione dei residenti “con qualche capello bianco”, e dei negozianti che ancora oggi hanno la loro attività commerciale nei dintorni. I lettori più informati, pertanto, ci perdoneranno per le eventuali inesattezze. Il palazzo di cui stiamo parlando, tra il 1970 e il 1980, era la sede della prima storica concessionaria Fiat in città, di proprietà dei Procacci e Lancieri, i due soci fondatori. Nella parte inferiore

risiedeva un’officina meccanica, quella superiore era, invece, dedicata allo showroom espositivo delle auto. Prima del terremoto del 1980, Procacci e Lancieri dichiararono fallimento, da lì è iniziata una vera e propria “epopea” per l’edificio in questione. Dopo la concessionaria si sa ben poco dei locatari. Con molta probabilità, il piano inferiore fu sede di una banca-finanziaria, e quando anche quest’ultima si trasferì, questo spazio venne

definitivamente chiuso. Il piano superiore, invece, quello che affaccia direttamente sulla trafficata via Mazzini, fino a qualche anno fa ospitava due note attività commerciali: la Prenatal e la Coin; mentre la parte terminale del fabbricato era sede di una importante società di informatica. Oggi il “Palazzo della Fiat”, nonostante sia ubicato nel cuore della città, è il simbolo più evidente del disinteresse. I responsabili della proprietà,

Lo scempio sparirebbe solo in caso di risoluzione del complicato contenzioso giudiziario in atto nonostante tutto, hanno avuto un’idea discreta: circondare il palazzo con dei teloni, quasi a nascondere – in modo maldestro – il totale stato di degrado in cui versa. Chissà, forse speravano che i teli verdi fossero simili al “mantello dell’invisibilità di Harry Potter”, ma lo scempio è lì, ed è ben visibile. Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’edificio è situato tra i tanti palazzi, ed intorno è cresciuta

negli anni una fitta vegetazione, senza contare che gli spazi aperti consentono a chiunque l’ingresso. I “classici buontemponi” hanno distrutto vetri, porte, prese dell’elettricità, e qualcuno si è preso anche la briga di lasciare qualche simpatica scritta sui

muri, forse in segno di saluto ai passanti. Un residente, che conosce bene corsi e ricorsi storici, ci ha confermato quanto detto dal Comune. La proprietà è sottoposta a vendita giudiziaria, e nonostante vengano organizzate periodicamente delle aste, nessuno sembra essere interessato all’acquisto. Gli abitanti che ci hanno raccontato la storia di questo edificio, tuttavia, hanno speso anche qualche parola in merito alla gestione dello stesso. Senza indorare la pillola: sono inviperiti. I vocaboli usati con maggiore frequenza dai passanti sono: schifo, vergogna, indecenza. Durante la notte, infatti, l’edificio diventa un albergo per senza tetto, extracomunitari senza fissa dimora, o per persone che vogliono semplicemente trovare un po’di intimità. Il risultato? Singolare. Basta affacciarsi da una delle tante finestre “dischiuse” per accorgersene. Il “Palazzo della Fiat” è un

immondezzaio, e gli odori che emana sono nauseabondi, o comunque di certo non degni di una via che conduce al centro storico della città.Nonostante la proprietà non sia sotto tutela delle Istituzioni locali, i residenti chiedono, che dopo anni di lassismo, qualcuno si interessi della situazione, poiché i rumori, gli odori, e il fatto stesso che il palazzo sia pericolante, destano non pochi grattacapi alle persone che abitano in prossimità dello stesso. È come se la storia non passasse più da via Mazzini, perché se ci passasse non sarebbe contenta di vedere quel “palazzo orfano”, quel luogo che un tempo viveva grazie al frastuono dei motori, o ai clienti che magari andavano via di lì con il sorriso sulle labbra, poiché con tanti sacrifici avevano acquistato l’auto dei sogni. Sfortunatamente la storia ora fa altre strade; ma rimane comunque l’amaro, quello di chi il passato lo ricorda: le persone.

Ancora polemiche sul parco Baden Powell “Diritto di replica” ma anche “diritto di foto”: alcuni cittadini ci scrivono, ma le lamentele da noi raccolte sono reali

«I

l Parco Baden Powell, è gestito da una Cooperativa Sociale che ha vinto un bando del 2009 per cui per 10 anni gestirà il parco di Verderuolo e che hanno indotto alcuni cittadini a lamentare delle “inefficienze” da parte della coop. Venere e che adombrano una sorta di “privatizzazione” del parco avendo realizzato una recinzione che ha delimitato parte del prato rendendola inaccessibile al pubblico e per la chiusura operata nel mese di febbraio, quando c’è stata la nevicata. Senza mezzi termini alcuni abitanti fanno notare che parte della superficie è sottratta al libero godimento, come avviene d’estate quando nel Parco Baden Powell funziona un centro estivo. A tali rilievi il Presidente Lacorazza risponde che, relativamente alla chiusura a seguito delle nevicate di febbraio, è stato necessario impedire l’accesso al parco per il pericolo derivante dalla probabile caduta di rami e che è stata la Protezione Civile a segnalare sull’intero

territorio nazionale questo tipo di emergenza. In tutti i casi la Cooperativa Venere è impegnata ad ultimare la sistemazione di un primo chiosco all’ingresso che fungerà a n c h e da punto ristoro, ed entro l’anno prossimo s a r a n n o completati i lavori di un’altra struttura all’interno. Il Presidente si impegna, in tutti i casi, a verificare le lamentele della cittadinanza. C’è da dire che passeggiando all’interno del parco in questi giorni si evince che alcuni angoli versano nel degrado con erba alta e qualche rifiuto, esiste un pericolo per la presenza di un cantiere la cui recinzione in qualche punto è stata divelta e un bambino potrebbe cadere in un laghetto non recintato». Questo è quanto scriveva sul numero scorso il nostro Antonio Nicastro a proposito delle condizioni in

cui versa il parco Baden Powell di Potenza. A stretto giro di posta, il nostro collaboratore ha ricevuto una telefonata da un rappresentante della cooperativa Venere che esprimeva le sue doglianze per quanto riportato nell’articolo: Nicastro, dal canto suo, invitava la suddetta persona a scriverci una nota di replica, come si fa in questi casi. Questa nota da parte dei diretti interessati non è arrivata mai; mentre è giunta al suo posto una lettera di alcuni cittadini di Via Messina, e di alcuni membri dell’associazione culturale Enotria, che hanno assunto le difese della cooperativa Venere. Nulla quaestio, se non fosse che nella missiva ci si accusa, in pratica, di aver riportato “artatamente” delle notizie false. Non ci siamo. Non esiste proprio, cari signori. Chiunque voi siate. Non è nostra abitudine

controbattere a tutti i costi al sacrosanto diritto di replica, ma quando si ignora o si finge di ignorare che il nostro pezzo era corredato da foto scattate in loco dal Nicastro, e non da qualche “fantomatico cittadino” (per usare le parole della lettera), è nostro dovere nei confronti del lettori difendere il nostro operato. Le foto parlano da sole, per questo le ripubblichiamo. In ogni caso, ecco il testo integrale della missiva, di cui, comunque prendiamo atto, non avendo mai sottovalutato gli sforzi, anche economici, della cooperativa Venere che tra l’altro avevamo anche tentato di contattare, senza esiti.«Chi scrive è un folto gruppo di cittadini di via Messina e l’associazione Enotria organizzatrice della Festa Rionale Madonna Ausiliatrice, perché molto sorpresi per quanto

riportato nell’articolo a firma Antonio Nicastro, pubblicato sul settimanale Controsenso del 5/5/2012, relativamente a presunte lamentele da parte di fantomatici cittadini rispetto all’attuale gestione del parco Baden Powell.In merito alla quale non può che esprimersi oggettivamente, un giudizio assolutamente positivo, basti pensare infatti, a cosa era ridotto il parco prima della gestione da parte della cooperativa Venere (oltre a come sono tenute le altre aree verdi della città di Potenza).Infatti, il degrado era ovunque, tanto che il parco, era di fatto inaccessibile alle persone del quartiere, alle mamme, ai vecchi, ai bambini che oggi, grazie agli interventi di bonifica effettuati dalla Provincia in collaborazione con gli operatori

della cooperativa, hanno ripreso a frequentarlo e sono sempre più numerosi e soddisfatti per l’igiene, la sicurezza oltre che per le molteplici iniziative ludico ricreative finora organizzate dalla cooperativa Venere totalmente gratuite, aperte a tutta la cittadinanza.Le presunte lamentele partono forse dal presupposto che tutto è dovuto, trascurando il dato fondamentale che la gestione di un’area così vasta, richiede impegno costante e costi elevati che finora, solo la cooperativa è riuscita a sostenere.O forse le lamentele vengono da quei pochi incivili frequentatori che con i loro cani sono soliti non rispettare i divieti e liberare gli animali nelle aree non specifiche?Pertanto quanto artatamente riportato nell’articolo suindicato è ingiusto e soprattutto assolutamente non corrispondente al vero».


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La crisi economica e il mese della Madonna Alcune delle iniziative in città dedicate a Maria: “Che ci aiuti a vivere in questa crisi anche politica” di Rosanna De Angelis

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an Pio da Pietrelcina una volta, all’inizio del mese di maggio, scrisse: “Ecco finalmente tornato il mese della bella mammina”. Da secoli maggio è considerato il mese di Maria per eccellenza. È il mese più bello dell’anno perché esplode la primavera e sbocciano le rose, per questo viene consacrato a Colei che la Chiesa esalta come Rosa Mistica. Da qui l’idea di visitare alcune parrocchie per

capire come viene organizzato a Potenza il mese mariano e quale messaggio si vuole trasmettere alla comunità. Don Vincenzo Adesso (Chiesa San Giovanni Bosco) “Maggio è sempre stato vissuto come un mese particolare perché la fiducia nella Madonna porta tutti a vivere meglio gli impegni della vita cristiana. Da qualche anno, in questo periodo, è consuetudine da parte di molti

giovani partecipare alla messa mattutina delle 7.00, con l’intento di concludere il loro anno scolastico nel migliore dei modi attraverso un impegno più forte e una preghiera più sentita. Ciò è diventata da anni una delle tradizioni più belle della nostra parrocchia. Ogni giorno viene suggerito un fioretto da praticare e ogni mercoledì del mese si celebra la Santa Messa all’aperto presso le edicole mariane allestite nel

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quartiere (precisamente in via Zara, via Aosta, via Messina e via Maratea).” Don Vincenzo alla domanda riguardante il messaggio da inviare ai potentini risponde: “Ad Jesum per Mariam, ovvero a Gesù attraverso Maria.” Padre Pietro Anastasio (Chiesa S. Maria del Sepolcro) “Nel mese di maggio ogni sera c’è il Rosario Meditato e alcune giornate vengono dedicate a momenti particolari, come ad esempio è stato per l’8 maggio con la processione fino alla Grotta della Beata Vergine di Lourdes sita in località Tre Cancelli. Dal 1 al 4 maggio abbiamo inoltre organizzato un pellegrinaggio a Medjugorje e il 12, giorno che noi dedichiamo a Maria, ci saranno delle testimonianze a riguardo. Domenica 13 per la festa della mamma La Corale e il

Piccolo Coro “Mi alma canta” si esibiranno in un concertomeditazione per riflettere sulla figura di Maria nostra madre e su tutte le nostre mamme. Il mese mariano si concluderà il 31 con il Rosario nella villa di S. Maria.” Padre Pietro conclude dicendo: “Maria ci aiuti a vivere in questi momenti di crisi economico-politica a livello nazionale e locale, e il momento di crisi ecclesiale che la nostra comunità cittadina sta vivendo.” Don Donato Lauria (Chiesa Maria Santissima Immacolata) “La nostra chiesa è intitolata alla Madonna e maggio è un mese di grazia che rafforza la nostra fede. Maria donna da venerare perché madre di Gesù, ha costruito la propria santità durante tutta la sua vita. Come ogni donna ha vissuto

le difficoltà quotidiane, dal sacrificio alla fatica e al dolore: pensando a Lei non bisogna dare niente per scontato. Abbiamo allestito dei cenacoli mariani in alcune aree della parrocchia, meta di diversi pellegrinaggi dal 19 al 28, che rappresentano momenti d’incontro e di preghiera. Concluderemo con un pellegrinaggio a Pompei. Questa domenica in occasione della festa della mamma un coro prettamente composto da mamme omaggerà la Madonna.” Don Donato sottolinea poi l’importanza di: “dire sì a Cristo prendendo come esempio Maria che ci chiede di ascoltarlo, seguirlo e testimoniarlo.”

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Un Tribunale “maledetto” dalla nascita Mentre non si placano le polemiche sulla vendita, spunta un articolo del 1976 sul “travaglio” del suo completamento di Michele Imperioli er i suoi corridoi passeggiava, fino a qualche tempo fa, il famoso pm Henry John Woodcock, e alcuni suoi colleghi, ora trasferiti, si guardavano in cagnesco, quando si incrociavano. E’ stato il tribunale protagonista delle inchieste Iena 2, Toghe Lucane Uno e Toghe Lucane Due, ma anche lo scenario dei processi sui Basilischi. Per ora c’è solo l’accordo preliminare, ma il tribunale di Potenza si venderà. Lo ha assicurato il sindaco Vito Santarsiero in consiglio comunale, rispondendo ad una domanda diretta del consigliere di Fli, Rocco Coviello. Si era sparsa voce infatti, che l’operazione da trenta milioni di euro (ossigeno per la casse cittadine, dice il Primo Cittadino) fosse saltata. Non che a qualcuno dispiacesse:

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com’è noto, dopo la notizia, si è diffuso un largo scetticismo fra coloro che sostengono che sia una trovata escrementizia quella di vendere l’immobile, per poi pagarne l’affitto. Il termine per firmare il contratto definitivo è scaduto da qualche giorno, ma Santarsiero ha spiegato che l’intoppo burocratico, che ha prodotto il ritardo, «è stato causato in qualche modo dall’ente, pur senza colpa. L’immobiliare che vuole comprare la struttura (per circa 30 milioni di euro, ndr) aveva bisogno di alcune certificazioni sulla sicurezza del palazzo. Abbiamo avviato le procedure, chiamati gli enti e le istituzioni che ne hanno la responsabilità, stiamo provvedendo» (dichiarazione apparsa sul Il Quotidiano della Basilicata del 3 maggio scorso).

Dal Comune ci confermano che gli acquirenti non hanno cambiato le loro intenzioni e che quindi la vendita, a breve termine, ci sarà. Il tribunale di Potenza, o meglio, l’edificio che lo ospita, sin dalla sua nascita è stato caratterizzato da problemi e polemiche di natura finanziaria. Nei nostri polverosi archivi abbiamo ritrovato infatti un articolo del 22 luglio 1976, apparso sul settimanale “Cronache di Potenza”, che è illuminante sulle peripezie “vissute” dal palazzo, sin dalla sua nascita. «La costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia –si

legge- che sorgerà a valle della città di Potenza nelle immediate vicinanze dello stadio <<Viviani>> - è destinata, forse, a seguire l’identico destino di tutte le grandi opere intraprese nel capoluogo che, spesso, risultano essere solamente un programma. Noi speriamo di no: sta di fatto, comunque, che la costruzione dell’opera, iniziata nell’ottobre del 1973, si avvicina alla <<celebrazione>> del terzo compleanno, presentando solo qualcosa in più delle originarie strutture iniziali del nuovo edificio. I lavori sono partiti con una base di appalto di un miliardo e 675 milioni, più 2 miliardi e 125 milioni di somme a disposizione. Dopo l’incontro avvenuto – con molto ritardo sul preventivato – presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche, il

competente C o m i t a t o Tecnico, ha approvato la perizia di variante e suppletiva dei lavori per cinque miliardi di lire. Ciò ha consentito, dl luglio 1975 al luglio 1976, di portare avanti le prime opere e, dopo la realizzazione delle fondazioni e di altri lavori di scavi e paratie, si è giunti al <<piano ollo>> (all’ingresso cioè della grande opera – progettata dagli ingg. Luciano Petracca e Franco De Pascali e dall’architetto Amerigo Lapenna -, che presenta un aspetto architettonico e strutturale di grande rilievo perché ci sono macrostrutture, spazi liberi, grandi travate ed enormi spazi, in linea, quindi, con le più moderne costruzioni) … la manodopera impiegata supera le 100 unità. Ma abbiamo i nostri dubbi in proposito perché se è vero che esiste la volontà di tutti i gruppi politici di avviare a soluzione il problema degli ulteriori finanziamenti occorrenti per la definizione dell’opera, è pur vero che l’organizzazione del lavoro (curata con molta efficacia e responsabilità dai responsabili

del settore) è legata alla crisi economica e congiunturale in atto nel Paese. La data di consegna dell’opera fissata com’è noto, per il 1977, quasi certamente subirà uno slittamento per il motivo succitato ma anche perché c’è una realtà importante da rilevare: Potenza presenta un particolare clima per cui nei mesi invernali è praticamente impossibile lavorare all’aperto per la rigida temperatura esistente, senza contare le eventuali difficoltà che si possono incontrare durante i lavori. La realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia – e la nostra affermazione trova anche il valido avallo dei progettisti da noi contrattati – subirà quasi certamente uno slittamento, forse a fine dicembre 1978 essa sarà completata. In tale occasione vedrà quindi la luce il primo centro direzionale di Potenza che, com’è noto, sorgerà a valle della città nei pressi dell’attuale Stadio <<Viviani>>, dove è prevista, altresì, la realizzazione del Palazzo della Regione e di altri edifici polivalenti (Uffici ed abitazioni), oltre alla Autostazione che <<nascerà>> alle spalle dell’attuale ferrovia della Calabro – Lucana».


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L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO Un accordo Università Prefettura sulla formazione degli stranieri

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l Prefetto di Potenza, Antonio Nunziante, e il rettore dell’Università della Basilicata, Mauro Fiorentino, hanno firmato un protocollo per le iniziative in favore dell’integrazione degli immigrati: un’aula multimediale dell’Ateneo sarà destinata allo sportello unico per l’immigrazione, da utilizzare per la formazione obbligatoria che gli stranieri devono seguire. Le lezioni riguarderanno tra l’altro i principi fondamentali della Costituzione e delle istituzioni pubbliche. L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA «A femmna p n’ommn rventa pazza, l’ommn’ p nà femmna rventa fess» (“La donna per l’uomo diventa pazza, l’uomo per la donna diventa fesso”) Potenza

Editore Publicom S.r.l. Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari


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Trend expo 2012: “Diventa ciò che sei” Presentato il programma della manifestazione che si terrà dal 14 al 17 maggio presso il Campus Universitario di Macchia Romana di Luca Santoro

È

stato presentato lo scorso 9 maggio, presso la sala dei consigli dell’Università degli Studi della Basilicata, il programma dell’edizione numero diciassette di Trend Expo, il salone di orientamento, formazione, lavoro e cultura. Una manifestazione che, dall’alto dei suoi diciassette anni guarda al futuro consapevole del passato, un passato fatto di esperienze, idee, crescita sociale, tutte basi per offrire una manifestazione di assoluto valore. Saranno quattro le giornate in cui studenti,

La conferenza stampa di presentazione

ma non solo, potranno condividere opportunità di

assoluto rilievo entrando in contatto diretto con il mondo

del lavoro. Trend Expo rientra, a pieno titolo, in quel percorso di promozione della qualità che l’Università Lucana già da tempo ha avviato, una università che vuole assicurare il successo ai propri studenti, ridurre al minimo il tasso di abbandono e svolgere un’azione positiva nelle dinamiche sociali. Aprire la mente è la forza del Trend Expo, quella forza che nelle idee e che fatte proprie da uno studente, rende possibile la

sua scelta,quella di andare o di restare,quella di ritornare,ma su tutto di conoscere la sua terra e le opportunità che esprime per essere un protagonista dello sviluppo della regione. Saranno 59 gli espositori presenti nel Campus di Macchia Romana, sede della manifestazione che vedrà l’attivazione di laboratori all’aperto, seminari, convegni che prevedono la presenza di circa 300 relatori. Ma le novità non si fermano qui, Trend Expo sarà anche spettacolo, di fatti la sera del 14 maggio sarà dedicata ad una performance teatrale dal titolo

“Diventa ciò che sei” diretta dall’attrice Eva Immediato, il 15 sera invece ci sarà il concerto della band Pignolese dei Musicamanovella che presenteranno per l’occasione il loro secondo lavoro “Te lo giuro su Vinicio Capossela”. Infine, ed è un’assoluta novità, il 17 maggio si svolgerà il primo Festival di Musica Senza Etichetta, promosso dall’associazione universitaria Sui-generiS Potenza, un contest incentrato sulla musica intesa come forma espressiva e di linguaggio comune.

IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO: LA PRESIDENTE DEL SENATO DEGLI STUDENTI: Simona Morlino Lorenzo Bochicchio

“L

’università degli Studi della Basilicata, con le sue sedi di Potenze e Matera, ha la necessità di migliorarsi e di esser vista come il luogo in cui si possa consumare

vita. Il Trend Expo rappresenta una vetrina importante per la crescita dell’intero Ateneo. Personalmente sono alla mia prima esperienza con questa manifestazione, ma devo dire che, nella fase

organizzativa, v’è stato un coinvolgimento totale con i promotori dell’iniziativa. La speranza è che si riesca ad offrire contenuti culturali di spessore, ne abbiamo proprio bisogno”.

IL RETTORE UNIBAS: Mauro Fiorentino

“I

l Trend Expo rappresenta per noi giovani un ponte di collegamento tra l’orientamento scolastico, quello universitario e mondo del lavoro che, in una situazione di grave precarietà del nostro paese, costituisce una occasione importante da

IL FORMAT DELLA MANIFESTAZIONE TREND EXPO 2012 14/17 maggio 2012

sfruttare. Bisognerebbe creare una interazione sinergica tra Università e tessuto cittadino, offrire un evento pensato e creato per noi giovani, e quest’anno Trend Expo lo è. Il tema è ‘Diventa ciò che sei’, la speranza è che diventi realtà. Trend Expo offrirà un

prodotto a misura di studente coinvolgendolo in tutte le attività come ad esempio i laboratori di teatro gratuiti, o ancora gli eventi serali rivolte non solo al popolo universitario, ma alla popolazione giovanile di tutta la città”.

L’IDEATORE DEL TREND EXPO: Enrico Sodano

Campus dell’Università degli Studi della Basilicata

Cerimonia inaugurale Aula Magna 14 maggio 2012 ore 10.00 Forum, seminari, meeting, lezioni aperte Aule didattiche e Aula Magna 14/17 maggio 2012 ore 10.00-20.00 Aree espositive 14/17 maggio 2012 ore 10.00-20.00 Evento di chiusura Aula Magna 17 maggio 2012 ore 10.00-19.00

ELENCO ESPOSITORI

“I

l Trend Expo è una manifestazione che si presenta da sola dall’alto dei suoi diciassette anni. La sua storia ci racconta una esperienza di crescita culturale e sociale di assoluto valore. Promuovere i rapporti tra Università, Scuola e Impresa è assolutamente vitale soprattutto in un momento critico come quello attuale. Negli anni ho visto

una partecipazione attiva ed entusiasmante da parte degli studenti che mi ha fatto ben capire l’importanza del Trend Expo. Spero che da iniziative come queste nasca un po’ di amore in più nei confronti dell’Università regionale, una università che è viva e che i cittadini devono sentire come propria”.

A.R.D.S.U- ACTA- AIGA- ALLEANZA DELLE COOPERATIVE- ANACI- APOFIL- APT- AREA PROGRAMMA METAPOTINO COLLINA MATERANA- ARMA DEI CARABIIERIASSOCIAZIONE GBU POTENZA- ASSOCIAZIONE GEOBAS- ASSOCIAZIONE SUIGENERISBANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI LAURENZANA E NOVA SIRI, BANCA POPOLARE DI BARI- BASILICATA INNOVAZIONE- BDEGUIDA- CENTRO STAMPA DIGITALE- CGIL BASILICATA- CLA- COMANDO MILITARE ESERCITO BASILICATA- COMUNE DI CALVELLOCONFESERCENTI DI POTENZA- C.O.R.E.C.O.M- CONSORZIO TERN- CORPO FORESTALE DELLO STATO- CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO- EMODIVA SRL- ENTE PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO- EURES- EURO-NET- FONDAZIONE ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE- FONDAZIONE DEI CONSULENTI DEL LAVORO- FORUM DELLE FAMIGLIE- GUARDIA DI FINANZA- IMAA-CNR- INAIL- INPS- LA CITTADELLA DEL SAPERE- MANTECA SRL- ON LINE SAS- POLIZIA DI STATO- PRIMA PERSONA- PROVINCIA DI POTENZA- QUASAR PROGETTO- REGIONE BASILICATA (Dip Agricoltura, Attività Produttive, Formazione, Lavoro, Cultura e Sport)- IPSOA- SHELL ITALIA- SVILUPPO BASILICATA- UNI BANCA CARIME- UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATAUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI- UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FOGGIA- UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA- UNIVERSITA DEGLI STUDI EUROPEA DI ROMA- UNIVERSITA DEL SALENTO- UNIVERSITA LUM JEAN MONNET DI CASAMASSIMA- UNIVERSITA LIBERA INTERNAZIONALE DEGLI STUDI SOCIALI GUIFO CARLI LUISS ROMA

“I

l Trend Expo è una palestra nella quale ogni Istituzione può misurare cosa sta facendo. La presenza costante sul territorio e l’idea concreta di sentirsi servizio pubblico con l’alto valore sociale ci ha portato ad organizzare l’edizione numero diciassette con un entusiasmo maggiore rispetto al passato. Il Trend Expo è ormai una realtà ben consolidata e tutto questo

è stato possibile solo attraverso un connubio ed una interazione stretta,una collaborazione strutturata e condivisa,una pari ed equivalente dimensione di identità e autorevolezza da parte sia della memoria storica della manifestazione,che dell’Università degli Studi della Basilicata,con cui si è iniziato questo percorso di integrazione delle esperienze”.


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ontrosenso

REPORT

Basilicata

Proseguono i lavori per il nuovo cimitero di Potenza Entro la fine dell’anno sarà ultimato il primo “step” Prenotazioni secondo le previsioni di Generoso Galina

I

lavori del nuovo cimitero di Potenza, in contrada Montocchino (a Malvaccaro) proseguono speditamente e sono in linea con il crono programma. Anzi, entro l’anno, sarà ultimato il primo “step”, ovvero il primo comparto. Inoltre,

progetto all’avvio dei lavori: Discorso prenotazioni: l’utenza finora ha risposto come da previsioni, conferma Caprino, almeno per quanto riguarda il primo “step”; la Socomer, dal canto suo, ha provveduto a mantenere i prezzi contenuti nonostante

giudizi lusinghieri in merito. Ci vorranno sette anni per vedere ultimata questa indispensabile costruzione capace di ospitare migliaia di loculi, ben distribuiti su una vasta superficie di circa mq 70.000, raggruppando le zone in quattro grandi lotti, in cui

La Socomer, ditta appaltatrice, si avvale quasi elusivamente di manodopera del luogo l’impiantistica elettrica è stata già ultimata. Il signor Caprino, della Socomer Grandi Lavori s.r.l., la ditta aggiudicataria dell’appalto con project financing, ha poi elogiato l’amministrazione comunale del capoluogo per la celerità (rispetto, almeno, ai biblici tempi italiani) con cui ha consentito di passare dal

problemi congiunturali quali aumento dell’Iva e simili. La nota di rilievo, considerati i problemi atavici della nostra regione, è che la Socomer (realizzatrice di tutti i parcheggi multipiano della città) si avvale quasi esclusivamente di manodopera locale. Un dato in controtendenza: alcuni operai, interpellati, hanno espresso

SCEGLI L’UNIVERSITA’ DELLA BASILICATA Codice Fiscale: 96003410766 La legge 183/2011 (legge di stabilità 2012) ha riconfermato la possibilità di destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno della Ricerca Scientifica e delle Università. E’ possibile operare la scelta attraverso il modello CUD 2012, il modello 730 1, il modello Unico Persone Fisiche 2012. Per destinare il 5 per mille all’Università degli Studi della Basilicata occorre indicare il codice fiscale 96003410766 e firmare nell’apposito spazio: “Finanziamento della Ricerca Scientifica e della Università”.

vi saranno 14.132 loculi per tumulazione collettiva (dei quali 2.452 ubicati nelle edicole private), un’area destinata alle inumazioni di mq 12.400 per 3.154 fosse (la maggior parte delle quali saranno private), 8.128 cellette-ossario, due ambienti destinati ad ossario comune, parcheggi per circa 500 autoveicoli, e sistemazioni

di aree a verde per circa mq 5.000. Sono anche previste 58 c a p p e l l e gentilizie, 288 edicole, 760 loculi e 4.608 ossari in galleria, 10.920 loculi singoli, 196 fosse per inumazione comuni di fanciulli, 192 fosse per inumazioni collettive di salme di non cattolici, 192 fosse in area di riserva per epidemie, 654 fosse per inumazioni comuni di adulti, 1920 fosse per inumazioni private. Il nuovo complesso cimiteriale sarà interamente servito a tutti i livelli da viali carrabili in modo da permettere l’accesso

dei carri funebri al loro interno e la tumulazione delle salme nei loculi mediante sollevatori meccanici. La grande innovazione deriva anche dalla predisposizione di un forno crematorio, nell’attesa che le leggi sulla cremazione

vengano approvate anche qui da noi. I cittadini interessati possono rivolgersi alla Socomer - Grandi lavori S.r.l Via Matera, presso Parcheggio 1 - Potenza oppure telefonare al numero 0971/274776


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«A Potenza essere Grillini è pericoloso» Alle origini della presenza del Movimento 5 Stelle in Basilicata Perché a Matera il progetto è proseguito e nel capoluogo no? di Giusy Trillo

È

Grillo boom. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo nega -scatenando una bufera tra i simpatizzanti del Movimento-, mentre i soliti partiti forse iniziano a temerlo sul serio, ma intanto il cracra telematico da i suoi frutti e le urne del 6 e 7 maggio sanciscono i vincitori morali dell’ultima tornata elettorale, i grillini appunto (secondi solo all’astensionismo). A Sarego (VI) arriva infatti il primo sindaco a “5 stelle”, Roberto Castiglion, a Parma se la giocano al ballottaggio col centrosinistra e, un po’ in tutta Italia, il numero di consiglieri si prepara a crescere. In Basilicata invece? Qui, stando alle ultime amministrative, il Movimento pare essersi già inceppato. Nel potentino si fa quasi eco alla stazione meteo -non pervenuti-; nel materano, invece, si fermenta. Eppure, nessuna lista. Nessun candidato. Come

mai? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Materdomini, uno dei ragazzi che a Matera alimenta il Movimento 5 Stelle. “Abbiamo iniziato la nostra attività diversi anni fa -ci spiega-, nel 2006. Già nel 2010, dopo le dimissioni di Buccico, presentammo una lista e un candidato sindaco. Per una manciata di voti, però, non riuscimmo ad ottenere consiglieri. Dopo questa esperienza, per cui avemmo poco tempo per prepararci, non ci siamo fermati”. Tante le iniziative di cui ci parla al telefono, ultima la consegna datata 5 aprile 2012 di 3.849 firme alla Segreteria dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale a sostegno della proposta di legge ZeroPrivilegi, per un dimezzamento dei compensi dei consiglieri regionali, tra l’altro, e per cui ancora si aspetta la discussione nelle sedi regionali. Alle amministrative, però, non si è mossa una foglia. “Noi siamo

tutti di Matera, ognuno di noi vale uno, e il nostro Statuto prevede l’impossibilità di candidare persone che non siano del luogo nei comuni di piccole dimensioni”. E dunque, persone che volessero sostenere il Movimento, almeno nei centri lucani interessati da elezioni, non ce ne erano. Insomma, la Basilicata pare non essere habitat ospitale per i grillini, per alcuni troppo parlanti nel resto della penisola, e qui, invece, addirittura troppo silenziosi. “In Basilicata c’è ancora chi fa promesse e, soprattutto, chi ancora ci crede”. A Matera però non sia arrendono e si preparano a Politiche e Regionali. Andiamo poi nel capoluogo, dove -ci racconta Marco Falconieri- “Il Movimento 5 Stelle lucano è nato”. “Aprii il blog collegato al sito nazionale nel 2005. Riuscimmo a dare il nostro contributo a livello nazionale, ad esempio raccogliendo

firme per la proposta di legge sul Parlamento Pulito, e a livello locale, attraverso iniziative che, tra le altre, p ro m u o v e s s e ro la salvaguardia dell’ambiente urbano o inchieste sui cantieri di discutibili opere pubbliche della città. Dopo tre Marco Flacnoieri ad un banchetto del “Beppe Grillo Meetup” nel 2007 anni di attività, però, mi sono ritirato per motivi personali. e lo critichi, le porte ti si forse anche stimolati dal E nessuno ha raccolto questa chiudono e vieni tagliato fuori. rilevante riscontro a livello eredità”. Poco redditizia? “A A Matera c’è un’apertura nazionale, i grillini lucani Potenza si ha paura ad esporsi. mentale diversa. Potenza, hanno suonato la sveglia e sono Quelle del Movimento 5 Stelle invece, è una città chiusa, pronti all’invasione. Chissà sono iniziative che vengono isolata geograficamente. Ma che riescano a conquistare dal basso, che nascono dal anche qui la gente ha voglia poltrone importanti anche senso civico dei cittadini e di affrontare certe tematiche nella nostra regione, così, che si muovono su internet, e anche per questo, magari dopo i soliti partiti, toccherà uno strumento di democrazia creando un ponte con i grillini a loro dimostrare di essere molto importante. Ma alcune di Matera, e per dare a capaci di realizzare quello che di queste iniziative possono chiunque volesse la possibilità dicono di voler fare. Le solite dare fastidio al ‘sistema’ e se di parlare, vorrei riprendere parole? non ne sei parte integrante le attività sul blog”. Insomma,

Grillo, un grimaldello contro i mariuoli

I

rituali della politica sembrano non cambiare proprio mai. La memoria va per questo indietro quando su ogni competizione elettorale i vecchi partiti (DC, PCI, PSI, ecc. ecc.), pur con sconfitte sonore, erano sempre pronti ad argomentare che nessuno di loro aveva perso, addirittura a ben vedere si era vinto.All’epoca, ad onor del vero, molto si discuteva pure sulla perdita di mezzo punto o di qualche punto percentuale, interpretando sui dati le possibili tendenze dell’elettorato. Oggi anche se i partiti vengono abbondantemente dimezzati, o se alcuni scompaiono parzialmente o totalmente, gli stessi manifestano una baldanza ed un’arroganza tale da non spingere i responsabili politici a doverose dimissioni (un istituto non più conosciuto perché bandito dal dizionario della lingua italiana), ma addirittura si arroccano dietro a slogan di comodo, quali qualunquismo, antipolitica, grillismo da buon mercato, ecc. ecc.Il vero dato è che di fronte ad una classe politica e partitica mariuola il fenomeno Grillo è percepito dalla gente come il grimaldello per scardinare un sistema che tende sempre più ad autodifendersi, ad autotutelarsi, ad allontanare

la risoluzione di problemi o quando si affrontano ad imporre soluzioni contrastanti con il sentire comune e generalizzato.Non importa dove porta o porterà questa nuova ondata di protesta civile purché l’attuale sistema venga dissolto, venga dissolto questo sistema che ha portato l’Italia sull’orlo della bancarotta e a divari sociali sempre più crescenti, che ha consentito a pochi di essere straricchi, tra cui i partiti, e ai tanti di vivere ai limiti della sopravvivenza, che ha messo in ginocchio una nazione dalle grandi e meravigliose potenzialità.Oggi è invece palpabile un disagio diffusissimo, che sfocia nella disperazione e in molti casi in gesti estremi, e che neanche il ricorso a governanti tecnici riesce a sconfiggere, neanche minimamente a mitigare. Partiti fantasma, gestiti a livello locale da responsabili anonimi, invisibili, inetti, nominati per compiacere i capi detentori ancora di pacchetti di tessere o di rapporti territoriali basati unicamente su rapporti di dipendenza e di clientelismo. Ancora un modo di concepire la politica in maniera ancestrale. E allora le competizioni amministrative diventano le occasioni per acclarare ancora di più il peso di ognuno di essi sul territorio, imponendo a viva forza candidati sindaci amici personalissimi. Ciò obbliga dunque “i capi” a scendere in campo pesantemente, ignorando che il ricoprire incarichi pubblici di grande rilievo impone ben altri metodi che non siano le pressioni, le

promesse, le lusinghe e ben altro.E’ quanto è accaduto in questa tornata elettorale amministrativa, dove si è avvertita per intero l’assenza dei partiti (salvo leggere a posteriori dichiarazioni trionfalistiche), mentre si è assistito alla scesa in campo pesante del Presidente della Regione De Filippo, non capendo che anche qui in Basilicata è giunto il vento del cambiamento ed il rigetto verso i partiti ed i suoi governanti. Quindi non è servito imporre un proprio candidato (Ferrara) a Senise per vincere. La gente autonomamente e senza timori reverenziali ha scelto alla grande Castonuovo. Non è servito aggredire verbalmente Domenico Vita a Marsico Nuovo per sconfiggerlo, ha stravinto, come non è servito contrastare pesantemente De Maria a Latronico o Biagio Costanzo ad Episcopia, hanno stravinto. Come non è servito contrastare Busicchio a San Costantino Albanese, mentre a Teana ha messo in forse la elezione della sua lista, venedo letteralmente aggredito dalla gente.Presidente De Filippo se ancora non le fosse chiaro è ora che prepari autonomamente le valige prima che il vento del grillismo la spazzi via, senza lasciare neanche l’ombra del suo ricordo. www.aldomicheleradice.it aldomicheleradice@hotmail.it

Elezioni: i partiti le hanno viste così

“D

opo l’ultima verifica regionale che ha visto Sel uscire dalla maggioranza alla Regione, ma anche dopo la realtà di questo voto, deve riprendere nel centrosinistra un confronto franco e leale. Questa volta però dobbiamo cambiare l’ordine delle interlocuzioni: non più tavoli ristretti ed improduttivi, ma confronto diffuso nei territori, con il popolo del centrosinistra”. Lo ha detto il coordinatore regionale di Sinistra ecologia e libertà, Carlo Petrone, commentando i risultati elettorali. “Ottimi risultati anche in questa tornata elettorale sia nel materano che nel potentino. In quasi tutti i comuni chiamati al voto l’Italia dei Valori ha eletto almeno un consigliere, anche laddove sono state presentate liste civiche. Eccellente il risultato ottenuto a Policoro, dove l’IdV, attestandosi su una percentuale del 10%, diventa il secondo partito dell’importante città del materano. Al candidato sindaco Marrese, da noi sostenuto, che correrà per il ballottaggio, riconfermiamo il nostro contributo e tutto il nostro impegno per ridare al centro nevralgico del materano lo splendore che merita, che in questi anni di malgoverno è stato spesso oscurato. L’elezione è solo rinviata di 15 giorni”. Questo è il commento del segretario regionale dell’IdV di Basilicata,

Rosa Mastrosimone. “Altro che poca fantasia. I commenti politici sulle amministrative che leggo in queste ore, anche da parte di esponenti politici regionali, denotano il rifiuto a prendere atto che l’antipolitica si trasforma in antipartitismo”. A sostenerlo è il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio per il quale “ci si poteva risparmiare almeno il teatrino delle dichiarazioni dei vincitori, dal Pd al Psi e persino al Pdl, passando per il Grande-piccolo Sud. Lo scenario desolante che emerge dai voti delle amministrative mette in luce il fatto che l’unica vittoria e’ quella della sfiducia degli italiani”. “Le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, al di là dei commenti di rito, hanno rappresentato, anche in Basilicata, una rottura con il passato; molte liste civiche (che, per la verità, spesso sono servite per mascherare esponenti storici dei vecchi partiti), aumento dell’astensionismo, diffusa frammentazione all’interno dei partiti ed all’interno delle coalizioni”. È quanto afferma Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’Italia il quale precisa che “la difficoltà – ancora una volta – nel presentare un progetto unitario di ‘Terzo Polo’ ha penalizzato un progetto che, anche secondo i leader nazionali, deve lasciare il posto a nuove e più ampie aggregazioni”.

“Il risultato di Grassano conferma che nel turno amministrativo il valore dei candidati e la loro capacità di presenza e di rappresentanza nei territori di competenza fanno la differenza”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, coordinatore provinciale del partito nel materano. “Radicamento e servizio leale alle comunità non possono che essere i riferimenti di un lavoro di costruzione che va proseguito e che viene incoraggiato da questi risultati”. “I risultati delle elezioni amministrative, che sul piano nazionale presentano un quadro inedito e frammentato in cui comunque il Pd ed il centrosinistra sopravanzano rispetto al Pdl e al centrodestra, rappresentano anche in Basilicata un segnale importante che i partiti devono saper raccogliere ed analizzare”. E’ il commento del segretario regionale del Pd, Roberto Speranza. Il segretario regionale dell’Udeur - Popolari per il Sud di Basilicata, Sergio Lapenna, “anche a nome del segretario nazionale, on. Clemente Mastella, e di tutto il partito di Basilicata, esprime viva soddisfazione per il risultato elettorale conseguito dal partito in regione. Una nuova fase politica si apre anche in considerazione dei risultati nazionali dove vincono tutti i partiti che rappresentano l’antipoli


REPORT

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Numismatica del potere

di Lucio Tufano

N

ella tarda serata del tre gennaio 1884, il passo felpato di una volpe, bombetta del Ministero, il bastone animato da un teschio ghignante d’avorio, intabarrato nel cappotto grigio, alle spalle carrozze evanescenti dai finestrini di luce fioca, semisommerso nei cordoni di chiaro vapore, mezzo busto da medaglione, sull’unico binario è arrivato Alessandro Magno, un prefetto nuovo di zecca. Una nera cinghia di passanti si snoda su per i bianchi tornanti che portano alle flebili luci del centro, alla trattoria dei fiori, dove si scoprono i volti del sindaco, dei componenti della giunta, della deputazione

provinciale, del consigliere delegato, del maggiore dei reali carabinieri, dell’ispettore di pi esse. Nel palazzo il saluto dei suoi impiegati dipendenti. Solitamente la sua stanza è luminosa, neppure la notte spegne lo sfarzo delle bandiere, dei gagliardetti, delle divise conservate negli armadi, con una taglia per ognuno che voglia indossarle. Ed egli è sarto, è elettricista, è netturbino, è l’urbanista delle piazze e delle case, è il custode dei fatti che si conservano negli archivi e sono dispiegati nelle mille corrispondenze che partono alla volta degli uffici, degli altri ministri perché la sua funzione è anche quella dell’occhio, dello specchio concavo, convesso, che focalizza e scruta il temperamento, i caratteri ed è la sua interpretazione che conta perché egli governa la città. E’ la longa mano, il deus ex machina, il centro motore dello spettacolo. Lo si trattiene nei salotti, lo si fa brillare nelle feste, ma è anche una sorta di mina vagante che nessun artificiere riesce a disinnescare. E’ il centro della pubblica attenzione. Il suo monocolo può ingrandire o rimpicciolire

ed a pochi è concesso di entrare nel suo giro, ai buffet, nelle feste di casa Addone, nel casino lucano, nei circoli, negli anni della influenza e dell’abbandono. Ruotano le facce prese in prestito dalle maschere, per fare gli onori di casa e il proto minaccia di non pubblicare. Sotto l’arco del suo portone si confrontano gli stemmi e gli interessi dei signori perché a lui è dato distribuire gendarmi in ogni trapezio di rendita a proteggere il sonno. Il suo palco è come un balcone retto dalle colonne che intimano uno spazio invalicabile. Di là si scruta il latifondo e si esercita il riservato dominio. Occorre inginocchiarsi e stare tranquilli, sedersi sulle panche e sempre piegarsi sugli inginocchiatoi della cattedrale che riportano i cognomi intagliati nel legno e mai oltrepassare i cancelli di ferro battuto, le masserie delle famiglie. Una faccia levigata da cammeo con colletto inamidato, numismatica del potere, carismatica della fronte e dei baffi, l’autorità di un sopracciglio, di uno starnuto muto, un ticchio del naso o delle labbra, un rapporto sottinteso

tra lo scrittoio e la poltrona per gli impossibili amori di un educatore, per il debito non pagato, per la camminatura scanzonata, per la signora che frequenta il salotto liberale, per chi vilipende i preti o il re. C’è gazzarra al Teatro per la farsa di una autrice potentina, che non si riesce a rappresentare. Il copione non è a conoscenza dell’autorità di P.S. che, nella persona del signor Bongermini, indossa la fascia e ordina lo sgombero.

«C’è gazzarra al Teatro per la farsa di una autrice potentina, che non si riesce a rappresentare. Il copione non è a conoscenza dell’autorità di P.S. che, nella persona del signor Bongermini, indossa la fascia e ordina lo sgombero. Fischi, schiamazzi, urla e grida fanno da reclame alla farsa proibita che si rappresenta senza tanta importanza nelle sere seguenti» Fischi, schiamazzi, urla e grida fanno da reclame alla farsa proibita che si rappresenta senza tanta importanza nelle sere seguenti. Ma <<I tre minuti>>, titolo della farsa, provocano i cinque minuti di furia per uno sgarbato giudizio lanciato alla dicitrice. Una <<rubbeglia>> di De Novellis Raffaele, sottotenente della milizia territoriale, a Piscerìa Alessandro, sottotenente contabile del distretto, provoca un duello alla sciabola alla guisa degli ussari fuori la cinta della città. Contro il monopolio della piazza alcuni cittadini aprono un negozio per lo smercio e la vendita del pesce. Chi la suona la marcia reale? Nella tiepida piana di Battipaglia, il treno si spoglia delle sciarpe di neve che, da Potenza, lo hanno accompagnato nel respiro ansimante dei tunnel. Una corona trapunta di fili dorati, ricamati nella fiaba lucana di un amore viscerale per il re, il principe a cavallo, che accoglie nella sua tomba i sogni segreti della provincia che si reca in pellegrinaggio. Da piazza Termini al Pantheon, un battimani continuo per le donne di Basilicata, borghesi e

contadine nelle vesti del paese, campagnole con la testa di variopinte pezzuole, maniche larghe ricamate in seta e oro, le greche di rurali fantesse non ancora fantesche, rosse, sorridenti, non abituate alla festa. La Basilicata non è da meno, nella grande cerimonia alla tomba di Vittorio Emanuele II, alle altre provincie. La canna del sonetto tagliata di getto, il ventre della pecora asciugato al sole, il tamburo dei turchi, il piffero degli artigiani, la trombetta del banditore, i fischietti delle fiere di ottobre, l’organetto delle tarantelle prestano fiato e rumore alla banda del paese capoluogo. Il calzolaio, l’arrotino, il cerusico di sera accordano il trombone, tirano la corda del violino e battono i ritmi della marcia in sincronia con il pendolo del municipio. Musica a Potenza. Musicanti nelle vie. Dopo il contratto stipulato con il Municipio, la scuola di musica numera centoquaranta allievi. Per essi si chiede un doppio in strumentale da adibirsi sia alla filarmonica che alla banda, più un pianoforte atto alla istruzione del canto corale. Il Sig. Francesco Mona chiede il rispetto del contratto e gli arretrati delle venti lire pattuite

al mese per il funzionamento della musica. Ha preso in fitto parecchi strumenti spendendo somme considerevoli, ha fatto viaggi a Napoli a proprie spese. Si vuole o non si vuole una musica in questa città? La filarmonica ha esordito nelle chiese di San Michele, San Francesco e San Gerardo. La banda ha fatto la sua prima uscita il 14 marzo del 1882. si sarebbero potuti far venire una ventina di cantanti, ma lo scaricabarile dell’amministrazione ha accatastato, nel Teatro Stabile, sin dall’agosto 1883, lo strumentale venuto da Napoli. Avviso ai trasmigratori Gli emigranti lucani per il Canadà sono avvisati che Achille Osseci, agente arruolatore, qualificatosi per Vice Console italiano, non li porterà a Owne Sound e che sulla baia Georgiana non troveranno battelli per recarsi a destinazione, né nutrimento, né asilo. A centocinquanta operai italiani, appena giunti a Buffalo, si sono estorti ventiduemilacinquecentolire.

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NEW CITY

ontrosenso Basilicata

Liceo Scientifico Galilei: “La democrazia è faticosa ma è meglio dell’obbedienza cieca” Un quadro interessante ed eloquente della scuola moderna nelle parole della dirigente, Camilla M. Schiavo di Virginia Cortese

I

l viaggio nel mondo della scuola di questa settimana ci ha condotti presso lo storico Liceo Scientifico Galilei, di Potenza. Sede di illustri docenti, presidi e personalità dall’alto valore intellettuale. Ma la scuola, come si sa, deve viaggiare di pari passo con la storia e ascoltare i suoi allievi e assolvere a tutte le esigenze, in ottemperanza del principio formativo, didattico ed educativo. Ne abbiamo discusso con la dirigente, la professoressa Camilla M. Schiavo. “Dirigo questa scuola da tre anni, sono qui precisamente dal 2009. Si tratta di un istituto di prestigio, con una sua storia personale molto antica; il mio primo obiettivo è stato quello di non disperdere il patrimonio culturale e formativo, sino a quel punto determinato e in contemporanea iniziare un cammino congiunto. Fare passi avanti era ed è essenziale, se si vuol parlare di crescita effettiva. Ho rinvenuto altresì una situazione complessa dal punto di vista organizzativo,

ha, frequentando quotidianamente la classe; ma è pur vero che esistono principi saldi e immancabili: la chiarezza, la lealtà, il rispetto delle regole, la consapevolezza, la responsabilità. La democrazia è faticosa, ma la preferisco all’obbedienza cieca. Non bastano discipline; è LA DIRIGENTE, LA PROFESSORESSA le attraverso i modelli CAMILLA M. SCHIAVO di studio che si veicolano le idee, i ma ulteriore attenzione è stata valori, l’utopia. Se dovessi posta nella gestione e nel utilizzare un singolo aggettivo, recupero delle buone relazioni direi che il nostro è un rapporto interne, con il fine comune di “aperto”: ciò significa che creare un clima propositivo la mia porta è aperta per e sereno, sia con i colleghi tutti, tuttavia la disponibilità docenti che con il personale tangibile nella risoluzione tutto, ma in primis con gli delle questioni, non deve studenti.” prescindere dalla differenza dei ruoli. La confusione non Che rapporto ha con i genera vantaggi di alcun ragazzi? tipo. Mi pongo come punto di riferimento istituzionale, e “Sono 1.130, il numero posso dire, in onestà, che non è diminuito sia per il ho mai comminato sanzioni dimensionamento scolastico gravissime ai ragazzi, perché che per il decremento della non ce n’è mai stato bisogno popolazione, ed è impossibile e non per indulgenza nei loro poter avere il rapporto diretto confronti. Credo nella validità che invece un insegnante

della discussione, al di là della mera punizione; quando occorre vado anche nelle singole aule.” Le criticità e le eccellenze del Liceo Scientifico, oggi. “Le problematiche sono quelle della scuola, in generale. Criticità che s’incontrano da cinque anni a questa parte. Il deficit di personale, la riduzione dei finanziamenti e l’utilizzo di fondi europei che poi si traducono in interventi regionali, tutte questioni di carattere sistemico che una scuola pubblica deve affrontare nell’ottica di una valorizzazione, che non sia solo a parole. Lo abbiamo vissuto e lo viviamo, nonostante le grandi promesse poi non mantenute. Le eccellenze? Potrei elencarne molte ma rischieremmo di scivolare su un terreno autoreferenziale che non ci è congeniale; ma è importante sottolineare come i punti di forza siano rappresentati dai risultati nel prosieguo degli studi dei ragazzi, la maggior parte frequenta università in tutta Italia e molti si stanno dirigendo persino all’Estero;

dall’organizzazione didattica e dei servizi; dall’attenzione costante nelle tematiche dell’apprendimento, nella valorizzazione delle intelligenze, anche di quelle che divergono dai canoni; del contatto molto intenso con l’Università della regione, con il CNR; dal miglioramento dell’azione didattica quotidiana e di sistema; della centralità del curriculum. Il resto sono opportunità: l’Ecdl, le competizioni scientifiche nazionali, le attestazioni e le certificazioni linguistiche, l’esperimento dell’alternanza scuola/lavoro dello scorso biennio in collaborazione con l’UnionCamenre, il Comune, l’Università, la Biblioteca Nazionale, l’Archivio di Stato; il fare rete e coinvolgere anche altre scuole, in occasione del Convivium Galileianum. Mi piace che si operi insieme, in cooperazione, dunque, e non in competizione. Molto proficui sono anche i collegamenti con le scuole Europee, abbiamo aderito al progetto Intercultura, un iter molto interessante, grazie al quale i nostri ragazzi e i giovani provenienti da

altri stati possono scegliere di frequentare un intero anno scolastico o parte di esso in istituti del circuito internazionale. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo ospitato Gianfranco Caselli, aderendo ad un progetto dell’associazione Libera; è stata un’occasione forte sotto il profilo emotivo, sociale: l’apprendimento passa non solo attraverso la sfera neuronale, ma anche e soprattutto tramite l’effettivo ascoltare l’altro e la proposta della propria esperienza e visione delle cose, su argomenti di vita più ampi. Questo è utile a rivedere le impostazioni, ad andare incontro ad altre esperienze e a differenti umanità. La riflessione sui saperi e sul fare scuola è sempre viva perché non vorremmo arrivare ad una scuola di massa: pur essendo molto richiesta, deve, (questo è contemplato nella nostra linea operativa) mantenere un livello sempre molto alto; alla domanda più corposa non deve corrispondere un sacrificio in termini di qualità.

Vuoi Lavorare e/o Studiare in Canada? Vuoi lavorare in Canada? Vuoi vivere un’esperienza indimenticabile? Da oggi e’ stato attivato un servizio di riconoscimento dei propri titoli di studio e delle proprie competenze e quindi un’occasione unica per poter lavorare in Canada senza fare lavori umili per potersi mantenere in attesa di un’occupazione migliore. Avendo una laurea ti troveremo un’occupazione consone al tuo curriculum vitae. Cosa stai aspettando? Se vieni a trovarci in via Bonavenura 19 a Potenza o, ci scrivi una mail a vacanzestudi@gmail. com potremo darti tutte le informazioni che ti necessitano per poter realizzare un ottimo progetto di vita. A soli otto ore di volo potrai raggiungere Montreal o Toronto, Vancouver, Winnipeg o Halifax. Qui potrai scegliere tra diverse soluzioni lavorative: La Work Experience, l’International Internship Programme e il Businness English in Action. La prima soluzione ti permette di lavorare nell’ambito della ristorazione, delle strutture alberghiere, nelle catene fast food, negli shopping centers, nelle multinazionali informatiche e nei trasporti. Oltre ad essere seguito nella fase di collocamento che prevede l’impiego, sarai assistito nella sistemazione in homestay o farmstay dove i pasti della colazione e della cena sono da consumarsi a casa mentre il pranzo avviene a lavoro. Il lavoro viene mensilmente retribuito secondo le leggi della nazione ospite. La seconda soluzione quella dell’International Internship Programme prevede in mattinata un corso di lingua attinente al ruolo che si dovrà ricoprire e dunque svolgere. Tale corso di lingua è finalizzato alla certificazione TOEIC Grade 4 (Test of English for International Communication) che misura la capacità di comunicare in lingua inglese in un ambiente lavorativo specifico. Viene richiesta una disponibilità minima di 3 mesi e si tratta di un lavoro non retribuito ma che offre le spese di alloggio in apartment. La terza soluzione riguarda la possibilità di lavorare per un periodo minimo di 4 settimane e massimo di 8. Anche in questo caso in mattinata bisognerà frequentare un corso di lingua TOEIC Grade 5. Con questa soluzione hai la possibilità di esercitare il tuo inglese in un ambiente reale interagendo coi nativi incontrando impiegati dai tuoi stessi interessi. Esempi di impiego: campo legale, affari e marketing, viaggi, moda, pubblicità, import ed export. What are you waiting for?

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12 Maggio 2012

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

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Laser nella pratica odontoiatrica: una rivoluzione metodologica Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra - Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject. com www.medicaldentalproject. com

I

l laser è uno strumento ad elevata tecnologia impiegato nei settori più disparati della vita civile industriale, commerciale, in fisica e nei settori della telecomunicazione. In medicina ha conosciuto aree di grande sviluppo, basti pensare all’oftalmologia dove è diventato lo strumento terapeutico principe grazie all’azione fototermica che serve a trattare una serie di patologie. Prima fra tutte il distacco di retina. Altri campi della medicina hanno beneficiato dell’apporto

energetico mirato del laser, pensiamo alla Dermatologia e Chirugia estetica, all’Urologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia e l’elenco potrebbe protrarsi a tutte le discipline che implicano trattamenti chirurgici mirati. L’Odontoiatria non poteva rimanere fuori dalla sfida tecnologia dell’applicazione di energia radiante applicata ai tessuti. Negli ultimi 40 anni, soprattutto negli USA, l’uso dei laser in chirurgia orale e maxillo-facciale ha trasformato le tecniche chirurgiche. I campi di applicazione dell’energia laser sono stati rappresentati dalle anomalie strutturali delle articolazioni temporomandibolari, le lesioni precancerose del cavo orale, l’implantoprotesi e le lesioni cutanee facciali post traumatiche. Ma soprattutto la piccola chirurgia orale (quella di tutti i giorni del dentista pratico) si avvale di laser chirurgici quali i Diodi, il CO2, l’Erbio e, con l’evoluzione della tecnologia, l’utilizzo del Laser diventa sempre più efficace riducendo al minimo l’invasività e il disagio per i pazienti. In endodonzia le applicazioni attuali e gli sviluppi futuri dell’uso del laser sono: modificazioni della struttura interna della dentina canalare (apertura dei tubuli o fusione a seconda del tipo di laser

impiegato), diagnosi dello stato fisiopatologico della polpa, pulpectomia e pulpotomia , detersione e modellamento del canale. Prima di analizzare i vantaggi applicativi dell’energia laser ai tessuti del cavo orale, soffermiamoci brevemente sugli aspetti fisici e tecnologici. Aspetti fisici e tecnologici dell’energia laser Laser è acronimo anglosassone di: amplificazione della luce per emissione stimolata di radiazione. Si tratta molto semplicemente

di energia radiante emessa da una fonte che può essere un solido (diodi ed erbio) un liquido o un gas (CO2). Ogni mezzo attivo (la fonte) emette una energia radiante di tipo ondulatorio con una propria lunghezza d’onda. La caratteristica fondamentale di ogni tipo di laser è la monocromaticità, che differenzia la luce laser dalla luce visibile emessa da un filamento di una lampadina piuttosto che dal sole. La luce visibile è policromatica, cioè composta da emissioni radianti di varie lunghezze d’ onda, che si combinano assieme e possono essere scomposte con il prisma ottico in singole bande di colore differente (fenomeno arcobaleno). Ogni laser emette una radiazione caratterizzata dalla monocromaticità, quindi da una lunghezza d’onda ben definita e stabile. Altra caratteristica fisica fondamentale della luce laser è la direzionalità o collimazione, che significa poter disporre di un fascio luminoso con divergenza trascurabile se confrontata con la luce visibile che presenta una divergenza illimitata. Inoltre, il raggio laser è coerente. Ciò significa che il complesso di onde elettromagnetiche emesse dal laser sono in perfetta fase tra loro. Queste caratteristiche concorrono a fare della radiazione elettromagnetica Laser un’energia di grande efficacia. Mezzi di trasporto del raggio laser Affinchè l’energia radiante raggiunga il punto di applicazione sul tessuto bersaglio, ogni laser possiede un sistema di trasmissione. Questi sistemi debbono soddisfare due esigenze fondamentali: • conservare una potenza radiante nel punto di applicazione, quanto più

simile a quella della fonte di emissione; • essere maneggevole. In odontoiatria la facilità d’uso è fondamentale, specie quando si lavora con il laser nei settori posteriori e interni del cavo orale. Il mezzo ideale per la trasmissione laser è la fibra ottica, ma non tutte le lunghezze d’onda viaggiano in maniera ottimale in questo mezzo. Ci sono vari materiali con cui vengono costruite le fibre ottiche, le migliori sono le fibre in silice che permettono di veicolare bene le lunghezze d’onda del diodo. Esistono poi le fibre di fluoruri che ben si adattano a veicolare le lunghezze d’onda tipiche del laser ad erbio. Le fibre policristalline sono adoperate per veicolare onde elettromagnetiche ad alta frequenza come quelle del laser CO2. Particolare importanza ricopre il diametro delle fibre, poiché diminuendo si assiste ad un aumento dell’intensità di energia dovuta alla maggior concentrazione del fascio, caratteristica utile per la chirurgia. Per lo sbiancamento o la biostimolazione si preferiscono diametri superiori e di norma defocalizzati. Esistono poi strumenti di trasmissione attualmente in uso ( per CO2 ed Erbio ), come i bracci articolati dotati di specchi e di snodi che consentono alle varie componenti di ruotare in modo da poter maneggiare il più liberamente possibile il manipolo. La luce laser si comporta esattamente come qualsiasi radiazione elettromagnetica. La caratteristica più importante dal punto di vista clinico è l’assorbimento della luce da parte dei tessuti. Il Laser ha il pregio della grande precisione, affidabilità e visibilità del campo operatorio poiché il controllo dell’emostasi è decisamente elevato senza che il tessuto

subisca un danneggiamento da propagazione incontrollata del calore. La punta del laser deve essere usata sempre in movimento per impedire l’accumulo di energia puntiforme. E’ consigliabile usare in prossimità di strutture delicate come quelle paradontali la modalità di emissione pulsata. La guarigione dei tessuti è molto più veloce in regime pulsato. In questo caso l’operatività subisce un leggero rallentamento. Il laser a diodi è indicato per la chirurgia; per rimodellare gengiva ipertrofica (in conservativa) o in protesi, oppure in implantologia. Il rimodellamento gengivale avviene in campo asciutto e permette al clinico di effettuare restauri di conservativa o presa dell’impronta nella stessa seduta, proprio in virtù dell’ottimo controllo dell’emostasi. L’utilizzo della laser terapia risulta essere un valido aiuto complementare nella pratica della conservativa endodontica riducendo i tempi di guarigione con la biostimolazione; dominando in qualche modo la dolorabilità con l’effetto antalgico; diminuendo in ambedue i casi la somministrazione di medicinali. Come già accade nella fisioterapia tradizionale, possiamo affermare che in tutti i casi di pertinenza odontoiatrica di difficile soluzione, l’utilizzo del terapia Laser consente di offrire al paziente una nuova possibilità di cura con sensibile riduzione della dolorabilità post seduta e con il relativo o nullo ricorso ai farmaci antidolorifici. http://www.dentisti-italia.it/ dentista/laser-dentale/222_ laser-a-diodi-in-odontoiatria. html http://www.aiola.it/ h t t p : / / w w w. d f . u n i p i . it/~giuliett/Seminari_OQ/ software/Laser_Medicina/ Laser-in-medicina.pdf


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Corpi mobili vitreali: una sintomatologia che provoca importanti disagi A cura del Dottor Vincenzo Pagliara Medico Chirurgo Responsabile Branca Oculistica ASP Potenza vincenzopagliara@alice.it www.vincenzopagliara..com 339/8081041 - 0971/310792

L

e miodesopsie o corpi mobili vitreali, dette comunemente “ mosche volanti “, sono dei disturbi visivi caratterizzati dalla sensazione di oscuramento circoscritto del campo visivo, come se corpi mobili di diverse forme si interponessero tra l’occhio e l’oggetto guardato. La sensazione avvertita è quella di vedere oggetti di varia conformazione e tipo che fluttuano davanti all’occhio e che sfuggono quando si cerca di fissarli. Le mosche volanti possono presentarsi sotto svariate forme (anelli, linee, ragnatele, punti) o in modo ancora diverso. Sono più evidenti quando lo sguardo viene rivolto verso superfici chiare e luminose come le pareti bianche di una stanza o verso il cielo azzurro. Sono dovute al deterioramento del corpo vitreo, alla presenza in esso di proteine denaturate. Attualmente le

alterazioni vitreali rappresentano un problema clinico di progressiva diffusione, L’aumento dell’età, la miopia,le alterazioni alimentari o digestive, gli agenti inquinanti sia atmosferici che luminosi (che determinano la formazione di fenomeni ossidativi da radicali liberi), gli aumentati interventi chirurgici oculari sono tutti fattori che contribuiscono ad indurre tali problematiche. Tutto ciò rende il corpo vitreo progressivamente disomogeneo, rarefatto, liquefatto, con sintomi e segni clinici di grande fastidio per il paziente e di costante discomfort. Ciò spesso influisce sulla sfera emotiva del paziente, con una attribuzione di importanza spesso superiore all’entità della patologia, vista la multifattorialità dell’eziologia (cause), è sicuramente importante tranquillizzare il paziente e realizzare un intervento mirati a ricostituire la composizione del corpo vitreo (acqua, sali minerali, aminoacidi e vitamine) ed a inibire la degradazione del collagene (l’impalcatura) vitreale. Per meglio comprendere il fenomeno è necessaria qualche nozione di anatomia e fisiologia. Il corpo vitreo è un tessuto connettivo trasparente a struttura gelatinosa, incolore, non vascolarizzato né innervato, che da solo occupa i due terzi del volune oculare, contribuendo alla forma ed alla consistenza del bulbo. Il gel vitreale è costituito per il 99% da acqua e per il restante 1% da varie sostanze che ne costituiscono l’impalcatura. Il vitreo è costituito

essenzialmente da quattro componenti: fibre collagene, cellule, mucopolisaccaridi ed altre proteine. All’interno della componente acquosa sono reperibili numerosi elettroliti come sodio, potassio, cloruri e bicarbonato. La viscosità gelatinosa del vitreo ha la funzione di ammortizzare gli urti al globo oculare e la sua trasparenza è importante per una buona visione. La patologia vitreale più frequente è dovuta a fenomeni degenerativi strettamente legati all’età, causa un fisiologico invecchiamenti del corpo vitreo. Dopo i 40-50 anni tali segni diventano più evidenti, mentre sono anticipati di circa dici anni nei pazienti con una miopia superiore alle tre diottrie, e si estrinsecano attraverso fluidificazioni del gel, opacizzazioni circoscritte, coartazioni, fino al distacco posteriore del vitreo. La degenerazione del vitreo comincia con la fluidificazione, detta “ sinchisi “, con la formazione delle cosiddette “lacune vitreali”, cavità vuote nel vitreo. La seconda fase è rappresentata dalla “sineresi”, termine che indica la formazione di fibre isolate liberamente fluttuanti. Le fibrille collagene che delimitavano le lacune si spezzano e formano filamenti che fluttuano all’interno delle stesse lacune, assumendo forme sempre diverse, descritte dal paziente come “mosche volanti” o ragnatele (corpi mobili vitreali o miodesopsie). Queste sono percepite meglio in condizioni di

forte luminosità, guardando una superficie bianca: si manifestano in modo lento e progressivo e la loro percezione è dovuta all’ombra che proiettano sulla retina. Qualche volta si ha anche la visione di “fosfeni” (flash luminosi), dovute alla trazione di alcune fibrille vitreali sulla retina. La coartazione vitreale per contrazione del gel vitreale porta alla perdita delle aderenze vitreo retiniche fino alla comparsa del distacco posteriore di vitreo, presente nel 6% della popolazione tra 45 e 65 anni per aumentare fino al 65% tra 65 e 85 anni. È più frequente nei miopi oltre le tre diottrie e nei pazienti affetti da cataratta nucleare. Anche nei giovani si possono avere tali fenomeni, specie se in presenza di processi infiammatori dell’uvea o della corioretina, che modificano la struttura del gel vitreale. Il distacco posteriore di vitreo è caratterizzata dalla comparsa improvvisa, spesso brutale, di anelli scuri che determinano notevole fastidio ed apprensione nei paziente, ed a volte possono associarsi patologie retiniche. I sintomi predittivi della rottura retinica conseguente a distacco posteriore del vitreo sono rappresentati dalla comparsa di fosfeni (bagliori spontanei) associati a corpi mobili vitreali multipli. La disidratazione del gel vitreale è certamente un fattore favorente tali patologie a carico del corpo vitreo, che infatti sono molto più frequenti nei mesi caldi ed è maggiore nei pazienti che tendono ad assumere

una scarsa quantità di liquidi, così come in pazienti in terapia con farmaci antipertensivi diuretici. Recentemente si è scoperto che nel vitreo vi sono degli enzimi (metalloproteinasi) che attaccano la componente fibrillare del vitro, a causa della diminuzione degli enzimi protettivi dovuti all’età o alla miopia. Pertanto, per la prevenzione della patologie vitreali, risulta giustificata l’integrazione dietetica con alimenti ricchi di sostanze che agiscono per proteggere il vitreo, o anche dei principali costituenti la matrice vitreale: dalla semplice acqua, ai sali di potassio, all’acido ascorbico (Vitamina C). I consigli per i paziento sono i seguenti: - utilizzare costantemente lenti correttive, se indicate; - ridurre i contrasti luminosi con lenti filtranti; - osservare un breve periodo di riposo, soprattutto s l’insorgenza delle miodesopsie è stata improvvisa; - ridurre al minimo i movimenti oculari; - bere acqua in abbondanza; - integrare la propria alimentazione con opportuni nutrienti. I farmaci più utilizzati per queste patologie sono in forma di compresse tradizionali , effervescenti o bustine. I componenti più frequenti sono: Magnesio e Potassio: sono minerali che contribuiscono a mantenere l’equilibrio idrico nei tessuti; Calcio, Collagene, Condroitinsolfato e Acido

Ialuronico, Glucosamina solfato, Bromelina e Leucocianidine: per proteggere le fibrille collagene del corpo vitreo; Aminoacidi come lisina, arginino e carnitina, che contribuiscono alla formazione del collagene; Vitamina E, antiossidante e vitamine del gruppo B, importanti cofattori in tutte le reazioni metaboliche; Ginseng e Guaranà, che elevano la soglia di resistenza dei tessuti all’azione di agenti nocivi esterni. Esistono quindi alcuni farmaci specifici per questi fastidiosi problemi, e la loro assunzione contribuisce a migliorare il metabolismi cellulare, a mantenere la fisiologica composizione dei tessuti ed ad aumentare le difese del corpo vitreo, grazie al reintegro di liquidi e micronutrienti. Sembra anche che possano aiutare a prevenire i distacchi di vitreo. In conclusione, in caso di “ mosche volanti “ ed altri problemi visivi simili, è importante una visita medica oculistica con esame del fondo oculare, soprattutto se si è miopi o ipertesi, per prevenire o quantomeno rallentare evoluzioni o complicanze ben più gravi con la terapia specifica.

Siamo fuori dal tunnel … carpale

A cura del Dott. Ft. Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione ASP Potenza email: ncastelluccioinfo@ gmail.com cell. 3804326784

S

tate lavorando alla scrivania, e cercate di ignorare il formicolio e la sensazione di intorpidimento che da mesi provate alla mano e al polso. Improvvisamente un dolore acuto e pungente si diffonde dal polso verso il braccio: E’ SOLO UN CRAMPO PASSEGGERO? NO.

di muoversi. Il tunnel carpale, un passaggio stretto e rigido costituito dal legamento e dalle ossa alla base della mano, ospita il nervo mediano e i tendini. A volte l’ingrossamento dei tendini o altri gonfiori restringono il tunnel e fanno si che il nervo mediano risulti compresso. I risultati sono dolore, debolezza o sensazione di intorpidimento alla mano e al polso, che si irradiano verso il braccio. Sebbene gli stati dolorosi possano indicare altre patologie, la STC è la più conosciuta e famosa delle neuropatie, ovvero delle patologie in cui i nervi periferici del corpo umano vengono compressi o subiscono traumi. La sindrome del tunnel carpale è una patologia ad elevata frequenza, con maggiore incidenza nel sesso femminile, nella V decade (40-50 anni).

strumentale: Ispessimento del legamento trasverso del carpo; Infiammazione, con edema, dei tendini e delle guaine tendinee dei muscoli flessori (tenosinoviti); questa è spesso dovuta a un uso eccessivo della mano in attività lavorative manuali e ripetitive, come nel caso di dattilografi, pianisti, lavoratori al computer, operai che utilizzano martelli pneumatici o altri strumenti con vibrazioni sul palmo; Patologie sistemiche con interessamento dei nervi periferici o formazione di edemi periferici: - diabete mellito - insufficienza renale e conseguente ritenzione di liquidi nei tessuti del corpo

ANATOMIA - ipotiroidismo

Molto probabilmente siete stati colpiti dalla SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC), uno stato doloroso progressivo causato dalla compressione di un nervo fondamentale del polso. La STC nasce se il nervo mediano , che si estende dall’avambraccio alla mano, è sottoposto a pressione o schiacciamento all’altezza del polso. Il nervo mediano è un nervo misto (motorio e sensitivo) e controlla le sensazioni del lato palmare del pollice e delle dita (non del mignolo) come pure gli impulsi diretti verso alcuni piccoli muscoli della mano, che permettono alle dita e al pollice

Il tunnel carpale è quindi un canale localizzato nel polso entro cui passano nove tendini flessori della mano ed il nervo mediano, è inestensibile essendo costituito dorsalmente dalle ossa del carpo e anteriormente da un legamento fibroso (legamento trasverso del carpo). CAUSE DI COMPRESSIONE DEL NERVO MEDIANO

Esiti di fratture al polso o al carpo, con deformità osteoarticolare residua; Neoformazioni entro il tunnel carpale come lipomi, fibrolipomi e cisti articolari; Predisposizione ereditaria alla sindrome; Fattori ormonali

La compressione e/o irritazione del nervo mediano all’interno del tunnel carpale può essere dovuta a molteplici cause, che richiedono un’accurata diagnosi clinica e

TERAPIA Il primo obiettivo del progetto terapeutico in un soggetto” a rischio “di Sindrome del Tunnel Carpale

deve essere quello di prevenire e ridurre al minimo il rischio dell’instaurarsi della sindrome, attraverso una corretta educazione ergonomica delle posture e dei gesti del lavoratore. Il ruolo del fisioterapista è quello di mettere in atto l’intervento terapeutico più adeguato sulla base della causa e del meccanismo del sintomo predominante. La diagnosi medica è fondamentale, perché i test specifici e gli esami strumentali guidano il fisioterapista nel ragionamento clinico. Nei casi più gravi in cui si manifestano parestesie e alterazioni della sensibilità o ipotrofia dei muscoli dell’eminenza tenar in costante e veloce peggioramento l’intervento chirurgico urgente è il trattamento elettivo per impedire un danno irreversibile alla parte più periferica del nervo mediano. Nella sua valutazione funzionale il fisioterapista ricercherà i movimenti che aggravano i sintomi, come ad esempio l’attività lavorativa o gli sport praticati: chi fa un lavoro manuale di precisione che costringe il polso e le dita a lavorare a lungo in isometria per tenere in mano un piccolo attrezzo sarà facilmente a rischio; anche le posture sono importanti e possono creare dei fattori contribuenti di tipo muscolare che sostengono il quadro patologico. In quest’ottica ovviamente non bisogna guardare solamente al distretto del polso, ma formulare una diagnosi di disfunzione del movimento valutando tutto il quadrante superiore del corpo. Una sindrome di rotazione cervicale può, ad esempio, creare ten-

sioni anomale sul nervo nella sua parte più prossimale. Una sindrome di depressione scapolare può anch’essa aumentare le difficoltà di scorrimento e la tensione sul plesso e di conseguenza sui nervi periferici, mentre uno scivolamento anteriore eccessivo della testa dell’omero può creare una compressione ischemica direttamente sul nervo o sulle arterie che decorrono nel braccio, irritandoli e sostenendo la patologia. Correggere i gesti funzionali della vita quotidiana e cercare strategie alternative di movimento è il primo passo per ridurre i sintomi. Il fisioterapista deve correggere la disfunzione del movimento presente e velocizzare il recupero fisiologico del nervo, tramite tecniche che possono favorire il suo corretto scorrimento e allenare la sua capacità di resistere alla tensione. Un trattamento di terapia manuale specifico può poi agire localmente sul tunnel cercando di aprirne lo spazio, ridurre la tensione del legamento trasverso del carpo e la pressione interna nel tunnel, coadiuvato da bendaggi specifici con Kinesiotape ad effetto decompressivo o drenante. Una importante parte del trattamento sarà anche quella di riequi-

librare l’attività dei muscoli del carpo con particolare attenzione alla rigidità dei flessori delle dita, al rinforzo concentrico-isometrico degli estensori del carpo e all’eccessiva attività degli estensori delle dita e dei flessori del carpo. Il successo dell’approccio fisioterapico deriva da una corretta diagnosi della disfunzione di movimento, dalla capacità del paziente di modificare ergonomia e movimenti della vita quotidiana e dalla capacità di individuare e correggere i fattori contribuenti muscolari e articolari presenti in modo specifico e preciso. Nei casi più gravi,come già accennato, e laddove L’EMG è positiva, si dovrà procedere alla decompressione chirurgica del canale del carpo. L’operazione consiste nel tagliare il legamento che forma il tetto del canale del carpo in maniera da ridurre la pressione interna e da permettere al nervo mediano di rilassarsi.


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ontrosenso

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Basilicata

Il cuore visto da galeno di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

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n questo articolo, non parleremo, come nei precedenti, di una patologia cardiaca ma, in ricordo dei miei ormai lontani studi liceali ed, in stima dei miei professori, ho voluto allontanarmi, per una volta, dai soliti argomenti di cui mi occupo e narrare, spero con semplicità, quanto “vecchia” sia stata da sempre la voglia di conoscere il cuore e il suo funzionamento nel corso della storia. In particolare, di seguito, si parlerà del contributo di un antico medico greco: Galeno e delle sue intuizioni nel campo della medicina e, soprattutto del sistema cardiovascolare. Galeno studiò medicina nell’antica città di Alessandria e, tornato a Pergamo, sua città di origine dove nacque nel 129 d. C., collocata nella Misia in Asia Minore, lavorò come medico presso la scuola dei gladiatori e, poi passò a

Roma dove guadagnò subito un’ampia clientela, tra cui l’imperatore Aurelio. Galeno fu sepolto nel 216 d. C., presso Misilmeni, in Sicilia dove, gravemente malato, sbarcò di ritorno dall’Asia Minore. Chi fu dunque Galeno e perché ne parliamo? Costui fu l’artefice della più completa forma di medicina mai concepita fino ad allora. In anatomia, per esempio, cercò di capire la funzione di ogni singolo organo, servendosi e sezionando bestie, in modo particolare i maiali, che sono gli animali più simili all’uomo. Nei suoi studi, evidenziò che l’urina era prodotta dai reni e che tra arterie e vene esiste una comunicazione fra di loro (anastomoseis); concetti questi che oggi possono sembrare banali ma che nel 200 d. C., a quel tempo, venivano considerate vere e proprie “scoperte” nel campo delle conoscenze mediche. Interessanti sono soprattutto le sue deduzioni in merito alle fibre muscolari che compongono il cuore: a tale proposito, fu lui stesso a scrivere che “ per durezza, tensione, forza e resistenza, le fibre del cuore superano le altre, poiché nessun altro organo è sottoposto ad un lavoro continuo e duro come il cuore. Pertanto, la complessità delle fibre cardiache è stata

preparata dalla natura per vari scopi: allargandosi quando il cuore desidera attrarre….e contrarsi quando desidera espellere residui”. Galeno distinse tre facoltà del corpo umano: la razionalità nel cervello, la passionalità nel cuore e l’appetitività nel fegato. A proposito del cuore, lo studioso scrisse che l’attività di questo organo consiste nel dare vigore all’anima e, che il cuore è il principio del calore e delle pulsazioni, rispettivamente, sia delle singole parti del corpo che delle arterie. Con geniale intuito, Galeno paragonò l’organismo umano ad una lampada: il lucignolo è il cuore, il sangue è l’olio che brucia in virtù dell’aria ricca di quello che lui chiama “pneuma” ed i polmoni mantici che alimentano la fiamma. Lo spirito vitale è poi distribuito a tutto il corpo dal cuore col sangue arterioso, di colore spiccatamente rosso perché ricco di “pneuma” (oggi diremo di ossigeno, all’epoca questo termine greco veniva usato per indivicare lo “spirito”); il movimento del sangue nei vasi è dovuto alla forza pulsante delle pareti arteriose; attraverso le vene, invece, il sangue refluisce ai polmoni per espellere le sue impurità.

Attraversando le arterie (che invece per Aristotele contenevano aria), il sangue passa attraverso il sistema mirabile del collo, giunge al cervello, in cui si arricchisce di un ulteriore spirito, lo spirito animale che controlla movimenti e percezione e, quindi, attraverso i nervi, considerati da Galeno il terzo sistema di vasi, arriva in periferia. Questo antico studioso greco fu condizionato dalla costante preoccupazione di classificare ogni malattia e da una venatura di filosofismo che emergeva quando non riusciva a risalire alle reali cause del mali. Alcune volte però, tutto questo lo portò a formulazioni puramente astratte, tramite sillogismi, delle diagnosi, soffermandosi su una grande quantità di termini astrusi e suddivisioni artificiose. In clinica, sottolineò l’importanza dell’esame delle urine e della valutazione del polso; descrisse il diabete e la pratica terapeutica del salasso. Galeno ci ha tramandato, attraverso il Methodus medendi, oltre 400 composizioni farmaceutiche (da lui deriva il nome di galenici), unitamente alle loro indicazioni nelle varie malattie, alcune valide a tutt’oggi. Classificò i farmaci in base ai loro effetti:

farmaci elementari: per lo più di origine vegetale, Galeno parla di piante aventi funzione curativa come, per esempio, il finocchio che descriveva avere proprietà diuretiche ed anti-infiammatorie, note tuttora; farmaci composti: di questi i più famosi erano i purganti e la “triaca”, una sorta di pluripillola preparata con circa settanta ingredienti, efficace contro gli avvelenamenti. Galeno tentò sempre di separare il vero dal falso e notò come molti dei suoi presunti colleghi non sapevano neppure leggere dal momento che, non era previsto nessun esame di idoneità professionale e, l’abilitazione medica era attestata a giudizio insindacabile del maestro. Delle sue voluminose opere ci restano 108 scritti, parte nella sua stesura originale greca e parte nella versione araba. La più nota di queste è il “De arte medica”, guida sintetica alla pratica medica, molto usata nel Medioevo. Ne “Il marasmo” Galeno affrontò i problemi dell’anziano e delle possibilità di allontanare nel tempo l’inizio della vecchiaia. Ne “Il miglior medico” ricordò che il medico deve eccellere nelle tre principali branche

I rimedi naturali per la pressione alta

Dott.ssa Ivana Gruosso Farmacia Mar- chesiello www.farmacia- marchesiello.it c.so Garibaldi 92 85100 Potenza tel 097121179 email: i.gruosso@farmaciamarchesiello.it

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a pressione non è altro che la misurazione di quanto il sangue preme contro le pareti delle arterie e dei vasi sanguigni. Si parla di pressione alta quando il sangue preme con forza superiore al normale e una persona è ipertesa quando la pressione arteriosa minima (diastolica) supera costantemente il valore di 90 mmHg e la pressione massima (sistolica) il valore di 140 mmHg. L’ipertensione arteriosa è una delle malattie più diffuse nei paesi industrializzati, infatti l’ictus, una delle conseguenze più importanti della pressione alta, rappresenta la terza causa

di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Ecco perché è importantissimo mantenere i valori pressori al di sotto di 140/90 mmHg. Ma quali sono le cause della pressione alta? Non è possibile individuare una causa specifica, i fattori scatenanti sono diversi e variano da persona a persona: diabete e patologie renali, disturbi ormonali, ipercolesterolemia, eccesso di peso e stile di vita sedentario, fumo di sigaretta, abuso di alcool, situazioni di stress persistente, precedenti familiari e l’avanzare dell’età. Cosa possiamo fare? Per intervenire sull’ipertensione spesso basta adottare uno stile di vita più sano, facendo attività fisica e tenendo sotto controllo il peso, eliminando il fumo e i caffè di troppo, limitando il consumo di grassi, bevendo almeno 2 litri di acqua al dì. Attenzione al sale! Non solo a quello da condimento ma anche al sale contenuto negli alimenti quali formaggi e salumi in primis, ma anche pane e pizza. Un buon modo per tenere sotto controllo i valori pressori è associare ad una dieta sana dei rimedi naturali. Quali sono le piante ad azione ipotensiva? Il Biancospino la cui azione ipotensiva è dovuta all’abbassamento

delle resistenze periferiche ma anche all’effetto sedativo, cardiotonico, antiaritmico, per tale ragione è più indicato per i casi di pressione alta e di contrazioni della muscolatura liscia delle arterie dovute ad iperattività del sistema simpatico. L’ azione ipotensiva dell’Aglio è dovuta all’azione vasodilatatrice nei piccoli vasi sanguigni del distretto cutaneo. È stato ampiamente dimostrato che l’allicina, contenuta nell’aglio, è in grado di ridurre l’aggregazione piastrinica, cioè la capacità delle piastrine di formare coaguli, riducendo il rischio di formazione di trombi nei vasi sanguigni. L’Olivo ha sia un’azione ipotensiva per dilatazione periferica e diuretica che proprietà antisclerotiche e ipocolesterolemizzanti. Il Vischio causa vasodilatazione andando a stimolare il sistema parasimpatico e a diminuire le resistenze periferiche dei vasi. Nella nostra dieta inoltre non dovrebbero mai mancare gli omega 3 che agendo da spazzini delle arterie contrastano l’accumulo dei grassi che causerebbero l’indurimento dei vasi sanguigni.

filosofiche: l’etica: il medico non deve mirare al massimo guadagno, magari ingannando il paziente, anzi deve disprezzare il denaro; la logica: il medico deve sapere interpretare in maniera coerente i sintomi e confutare teorie infondate dei colleghi; la fisica: il medico deve conoscere le teorie anatomofisiologiche. Le teorie di Galeno evidenziano la natura (physis) come opera di un singolo creatore, cosa che le rese accettabili dai successivi studiosi di formazione religiosa monoteistica. L’autorità e le teorie affascinanti di questo antico medico greco egemonizzarono e cristallizzarono tutto il sapere medico fino al Rinascimento: i suoi seguaci ritennero inutili ulteriori sperimentazioni e non procedettero oltre negli studi di fisiologia ed anatomia.

Cura per l’intimità: abbracciarsi

a cura della dottoressa MariaTeresa Muscillo psicologa sessuologa tel328/8317632 mariateresa_muscillo@ yahoo.it

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avid Schnarch, noto psicologo e sessuologo americano, direttore del Marriage&Family Center di Evergreen del Colorado, afferma che l’intimità non nasce dalla presenza o meno delle confidenze in una coppia, ma è un concetto che attiene l’autostima dell’individuo e del suo grado di differenziazione. L’intimità si presenta a diversi livelli di significatività e di intensità. Il Sé di ogni individuo è messo costantemente alla prova; se non è abbastanza differenziato rischia di non

entrare in reale contatto con la persona amata e confondere l’intimità con la ricerca di conferme o la soddisfazione dei propri bisogni infantili. La differenziazione cresce lentamente: il costante confronto con se stessi e la consapevolezza dei propri limiti e risorse fornisce un reale ed autentico senso di Sé. Solo chi sviluppa un rapporto intimo col proprio Io, si ascolta e si mette di fronte ai timori più profondi, riesce a collegarsi con gli stati interni di un’altra persona. Come si può raggiungere un’intimità maggiore con il proprio partner? Scharnch propone la tecnica dell’”abbracciarsi fino a rilassarsi”, ovvero suggerisce di fissare l’attenzione sulle sensazioni fisiche che scaturiscono dalla relazione e dal contatto fisico ed emotivo con l’altro e di aumentare la propria differenziazione. Le indicazioni riguardano la capacità di contare su di sé nel momento in cui si è in stretta vicinanza con l’altra persona. “Abbracciarsi fino a rilassarsi” non è così facile da mettere in pratica, soprattutto se sono

presenti nella coppia conflitti e tensioni non risolte. È una tecnica che, in alcuni casi, diventa molto utile per affrontare una serie di difficoltà sessuali, inclusa la mancanza di orgasmo e l’eiaculazione precoce. Essa prevede 4 momenti: Stare in piedi sulle proprie gambe; Mettere le braccia attorno al partner; Concentrare su sé stessi;

l’attenzione

Calmarsi sempre più profondamente. La differenziazione è l’abilità di stare sulle proprie gambe, fisicamente ed emotivamente, quando si è vicino all’altro. Bisogna usare il tatto per far crescere la propria consapevolezza, imparando a godere dell’unione e della separazione. “Abbracciarsi fino a rilassarsi” è un modo per godersi la vicinanza dell’altro e, contemporaneamente, per tracciare i propri confini corporei e psicologici!



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Un lavoro speciale, quello di Mamma scompaiono, insomma sono Angeli, spie dei nostri dolori, le direttrici del viaggio in cammino. Vi ricordiamo non soltanto in questa festività (13 Maggio) ma ogni giorno della vita nell’averci accudito e contaminati dell’amore universale e affetto materno. Né diventiamo v o s t r i devoti, siete il diamante, una viola di Rosa Santoro delicata, una margheritina ara Mamma Italiana bianca, una rosa unica, antica, o straniera siamo i modesta o moderna, quasi vostri figli amati, verso l’età avanzata o giovanedisordinati, distrutti, amati, madre . Amate la madre figli avviliti, cambiati, vicini, perché è la donna ad aver lontani, litigati, abbandonati, creato la vita con l’unione offesi, sofferti, imperfetti, dell’uomo, apparteniamo graziati, ammazzati, perdonati, alla sua famiglia, a i suoi ammalati, affezionati, valori, all’ambiente della sua consolati, ritrovati . Siete il religione di casa, al suo sangue. nostro caro amore, non lo Cosa dire della Mamma? La dimenticate, la nostra gioia mamma è come se fare un che batte nel cuore come i lavoro gratuito e solidale, si, primi innamorati! Le mamme sbaglia e si pente anche in ci amano, soffrono, consolano silenzio ma ricambia con i e aiutano, a volte, ci lasciano gesti amorosi, insegna e cresce ma ritornano, a volte, esistono anche con fatica un figlio/a , o le immaginiamo, a volte non odia ma il contrario, sogna

Riflessioni “in libertà”

C

l’avvenire, sopporta le accuse e diventa nonna dei nostri figli fossero i suoi. La mamma o per chi fosse una madre è la nostra compagna speciale, è la responsabile anche delle nostre preoccupazioni interiori quando abbiamo un problema perché prende a carico il dolore e lo divide in due come se fosse un pezzo di pane, pone la spalla su cui poggiare. La mamma si spoglia, ci veste dal freddo anche con un mantello, procura calore nell’habitat e non lascia rancore. È lei che ha gli occhi lucidi e spietati di speranza per dirci qualcosa, è lei che ci protegge da invidie e gelosie. Una mamma può sembrare a volte diversa, stanca e afflitta ma in fondo ci ama sempre e se ci abbandona non ricorda neppure perché l’ha fatto, continua a bussare alla porta e ci chiama in un sogno, ci rimbocca le coperte e ti dice: come stai? Quante volte vuole parlarci o farsi perdonare? Ci guarda, parla e cammina con i tacchi a spillo nella nostra anima fino a volersi fare abbracciare e sorride per la pace. Rosa, vi scrive : … ho incominciato all’età di quattordici anni a prendere la penna in mano e nella mia prima raccolta di poesie che pubblicai nell’anno 2005 scrissi la poesia intitolata a La mia mamma che vi dedico con affetto. La mia mamma è un fiore, una madonna con gli occhi azzurro pallido,

con il viso dolce come il miele,

A mia madre

con il cuore tenero da innamorarsi,

Grazie per avermi messa al mondo

dall’anima pura…

e per avermi accolta nella tua vita.

il cammino della mia vita. Sei il mio porto sicuro,

La mia mamma è un gioiello, un quadro dipinto,

Grazie per esserti sostituita a mio padre,

un mosaico composto,

per avermi fatto da sorella

un essere bellissimo,

e per essere sempre la mia confidente.

una persona…

l’oasi della mia felicità. Sei preziosa più dell’oro, una perla rara difficile da trovare, l’arcobaleno dopo la tempesta. Sei una rosa e il tuo profumo

La mia mamma è questa,

Grazie per essere sempre il mio sostegno,

inebria la mia mente

è li accanto a me

il mio conforto, il mio rifugio.

e stordisce i miei sensi.

per poterla riscaldare tra le mie mani…

Grazie per tutte le cose che mi hai insegnato

Tra tutte le meraviglie

La mia mamma è lì,

e spero continuerai insegnarmi.

con uno sguardo che poco m’incoraggia … La mia mamma è lì, è un albero di frutti, un fiore, un gioiello, una bellezza naturale… La mia mamma è la mia vita, il mio cammino, la mia esistenza. Bacio care mamme, vi voglio bene.

ad

Grazie per avermi inculcato la fede in Dio. Per me sei indispensabile: come il cibo che mangio, l’acqua che bevo, l’aria che respiro. Sei limpida come l’acqua che disseta le piante e i fiori. Sei più luminosa del sole che mi sveglia la mattina, sei il faro che illumina

che Dio ha creato nell’universo nessuna è incomparabile a te. Sei sempre gentile, solare, spontanea, tenera e amorevole. Sei la correzione dei miei sbagli e la soluzione problemi.

dei

miei

Ami la pace e sei la mia pace. Sei la mamma che tutti i figli vorrebbero avere. Non ti dimenticherò mai. Auguri MAMMA. Dalila D’ANDREA


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12 Maggio 2012

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I primi 100 giorni della “nuova” Vietri Quattro chiacchiere “a caldo” con il nuovo sindaco Carmine Grande

N

elle amministrative comunali del 6 e 7 maggio 2012 l’elettorato ha votato la lista “Leali per Vietri” con 590 voti sebbene fossero presenti sulla scena ben cinque liste candidate. Il Sindaco Carmine Grande, commosso e felice per la vittoria riportata del 27,37 % ha dichiarato nel corso di un‘intervista a caldo con Coontrosenso: “E’ stata una bella battaglia anche se nell’aria c’era voglia di cambiamento perché l’amministrazione scelta precedentemente ha deluso le aspettative della gente.”Più volte ha sottolineato inoltre, in qualità di esponente della minoranza uscente, il suo operato di iniziative propositive: “In questi anni sono state sottoscritte cinque petizioni popolari da 400 persone che hanno visto proprio nella minoranza uscente un punto di riferimento a dispetto del’inerzia della maggioranza. Cinque petizioni che grazie alla minoranza sono andate a buon fine. L’aspetto negativo che ho registrato è che quando la minoranza avanzava proposte a favore della comunità, gli amministratori della maggioranza le rifiutavano tutte. Sicuramente tutti gli

elettori, com’è giusto che sia, si chiederanno anche quello che farò insieme alla mia amministrazione nei primi cento giorni. Innanzitutto b i s o g n a programmare il regolamento urbanistico per lo sblocco delle attività edilizie e collaterali che concorrono insieme allo s v i l u p p o economico del paese; cercheremo poi di integrare Vietri nell’iter turistico della figura di S. Gerardo Maiella; ci impegneremo a ripristinare al meglio Piazza del Popolo perché riteniamo che sia stato distrutto un patrimonio storico culturale della comunità; concorderemo insieme all’Assessore della Provincia ai trasporti l’apertura della Sp12 vietrese e ci stiamo già attivando per il numero di cellulare e l’e-mail che darà la possibilità di avere contatti diretti con il Sindaco. Non

indifferente è poi continuare con la valorizzazione del patrimonio di Vietri nel territorio, finalizzato allo

sviluppo occupazionale ed economico del paese in zone quali Piana Cerrastra, Parco regionale Vallone del Tuorno - Gole Melandrine ma soprattutto a medio/ lungo termine punteremo a risolvere problemi in modo strutturale con la messa

in coltivazione dei terreni lungo il fiume Melandro e la commercializzazione dei prodotti che se ne ricavano in ogni periodo dell’anno. Il mio augurio al momento è quello di impegnarmi a rispettare le proposte suddette per quanto possibile tenendo conto che la gente ha voglia di cambiamento e che proveniamo da una gestione di amministrazione negativa, che ha lasciato i problemi della comunità irrisolti per ben cinque anni e che adesso c’è bisogno di affrontarli e di una soluzione immediata. Spero solo che saremo all’altezza delle aspettative della gente. Infine voglio porgere i ringraziamenti a tutte le persone che ci hanno creduto e che ci credono e ai collaboratori esterni e un grazie di cuore ai giovani che hanno eseguito una campagna elettorale brillante.” Carla De Laurentiis

Potenza: il muro della villa di Santa Maria si sta sbriciolando

I

l muro della villa di Santa Maria che si affaccia lungo tutto il tratto della caserma lucana, presenta in più parti cedimenti strutturali e pericolosità. Di fatti in alcuni punti, i blocchi di pietra che costituiscono l’antico muretto su cui poggia la ormai arrugginita ringhiera in ferro, si sono staccati e giacciono da molto tempo per terra creando problemi anche ai passanti; mentre in altri punti i basamenti di pietra sono andati distrutti, soprattutto inseguito ai lavori di rimozione dell’edera nei pressi dell’ingresso alla villa, di cui ne sono rimasti i frammenti di pietra lì sul posto; notando bene, un buon tratto del muro, mostra un’inclinazione all’interno come

se dovesse cadervi, e di fatti si può notare in punti precisi, la frattura che si è venuta a creare tra il marciapiede e il muro. Sarebbe opportuno, alla luce della valenza storica della villa, poter dare luogo ad un opera di completa riqualificazione e sicurezza anche, per gli stessi pedoni che usufruiscono di quel lungo tratto di marciapiede. Giovanni d’Andrea



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Basilicata

12 Maggio 2012

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Quale stagione turistica per Monticchio? Permangono i tanti problemi ancora irrisolti per un turismo di qualità di Michele Traficante

E’

partita anche quest’anno la nuova stagione estiva per Monticchio, la nota località turistica della Basilicata. Com’è tradizione ormai consolidata con la classica “pasquetta” del lunedì dell’Angelo, inizia la stagione turistica nella famosa località dei Laghi di Monticchio. In verità, quest’anno, tale “scampagnata” non si è svolta nel migliore dei modi, per via delle non buone condizioni atmosferiche con freddo e pioggia. Tuttavia non è mancato un discreto afflusso di gitanti, provenienti soprattutto dalla vicina Puglia e dalla Campania, per le quasi irrinunciabili scampagnate fuori porta, che vi hanno trascorso la giornata, alcuni bivaccando sotto gli alberi, gli altri, forse la maggior parte, nei ristoranti del posto. In effetti, però, ufficialmente la stagione turistica di Monticchio comincia l’8 maggio per terminare il 29 settembre (da San Michele, apparizione dell’Arcangelo, a San Michele, festa liturgica del Santo, come si dice dalle nostre parti). Ma cosa è cambiato a Monticchio rispetto agli anni passati? Niente, o quasi, Anzi, se qualcosa è cambiata è cambiata in peggio. Infatti, resta sempre più evidente lo stato di degrado della nota località turistica. Ai vecchi problemi non risolti se ne sono aggiunti altri, e non certo edificanti. Monticchio è rimasto il luogo delle scampagnate fuori porta, del turismo “mordi e fuggi” di sempre. Gli operatori turistici di Monticchio, alcuni dei quali veri pionieri della valorizzazione turistica della zona, pur tenacemente attaccati alla loro attività, oggi sembrano alquanto scoraggiati. “Qui non cambia quasi niente – ci ha dichiarato uno di loro -, inizia un’altra stagione con i problemi di sempre, cioè non aver creato un minimo di attrattiva valida che spinga i turisti a venire e a fermarsi a Monticchio. Siamo sempre al turismo pendolare, di gente cioè che viene, consuma quello che si porta da casa e va via dopo qualche ora”. Che cosa manca, dunque, a Monticchio, per avere un turismo residenziale? “Mancano le strutture – ha continuato l’operatore turistico, quelle di sempre. Qui la gente, al di là del chiasso e della confusione dei giorni “caldi” a cavallo di ferragosto e delle domeniche di luglio e agosto, non trova occasioni di sano divertimento, di svago, specialmente per i giovani, di appuntamenti culturali di un certo livello”. Non c’è dubbio: il turista con sufficienti disponibilità economiche cerca località meglio attrezzate. E qui a Monticchio tali attrezzature mancano. I progetti mai realizzati si contano a decine. Il turismo a Monticchio

peggiora di anno in anno. Ma a quali progetti ci riferiamo? Ne vogliamo citare alcuni, per sommi capi. Negli anni ’50 del secolo scorso veniva prospettata l’istituzione di un centro termale a Monticchio Bagni; negli anni ’60 veniva inaugurata la funivia per il monte Vulture, ma dopo alcuni anni rimase nell’abbandono più totale e, dopo i danni del sisma del 1980, non più ripristinata; nel 1975 veniva stilato un progetto per la realizzazione del Centro turistico su interessamento dell’allora assessore al turismo Vincenzo Viti; nel 1977 si era pensato di realizzare un impianto di canottaggio nei due laghi; negli anni ’80 si parlò di itinerari turistici a piedi nel bosco (in parte realizzati), di ostello della gioventù nella Badia di S. Michele; di villaggio “Apulia” con finanziamento della Regione Puglia. Si è parlato pure, negli anni scorsi, dello spostamento di alcuni esercizi commerciali (rivendita di souvenir, pizzerie ecc.) che, in conformità a quanto previsto dal piano paesistico adottato dalla regione Basilicata in data 12 aprile 1988, dovrebbero trasferirsi in altri posti. Ma fino ad oggi non se n’è fatto niente. L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma per necessità di spazio facciamo punto qui. Il turista che viene da lontano, ancora oggi, continua a storcere la bocca di fronte a tante carenze ormai intollerabili. “Si trovasse altrove un posto così bello come questo, vedreste cosa diventerebbe!”. E’ il ritornello che ci sentiamo ripetere da una vita e che, francamente, ci lascia tanto amaro in bocca. A Monticchio mancano le strutture sportive, di cui si parla da anni; mancano manifestazioni culturali ed artistiche di alto livello; mancano spettacoli teatrali, musicali, folcloristici. Un tempo si parlava di un concorso canoro nazionale a Monticchio, di un premio letterario e di poesia avente come tema la nota località turistica, senza dubbio tra le più suggestive della Basilicata, ecc. Addirittura si era prospettata la possibilità di realizzare sulle acque dei laghi di Monticchio uno spettacolo, magari sulla figura di san Michele arcangelo, tipo “Il Grande Spettacolo dell’Acqua” che da anni, organizzato dalla “Fondazione Insieme per…”, si tiene sul lago S. Pietro di Monteverde, in provincia di Avellino, sulla vita di San Gerardo Maiella, il Santo del Popolo, il cui ottimo regista è il melfitano Giampiero Francese, e che tanto successo sta ottenendo con numerosissimi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. E poi, da tempo si è sollecitato di rimettere in funzione la funivia che un tempo collegava, in pochi minuti, i

laghi di Monticchio con la vetta del monte Vulture, Si potrebbe dare vita ad un suggestivo “Volo dell’Arcangelo” (San Michele) come l’ormai famoso “Volo dell’Angelo” di Castelmezzano – Pietrapertosa che tanti turisti richiama ogni anno.Ma solo parole, parole fino ad oggi, e nulla più. Monticchio è meritevole di quelle stesse attenzioni (anche e, soprattutto, promozionali) riservate ad altre località M turistiche (Matera, Maratea, Metaponto) della Basilicata. A questo punto perché non chiamare direttamente in causa i responsabili e chiedere loro conto di tali e tante inadempienze? Monticchio, come ha affermato il sindaco Antonio Placido nel novembre dell’anno scorso resta “il buco nero della programmazione turistica regionale”.Ancora oggi chi viene a Monticchio, dopo aver pranzato e fatto a piedi un salutare giro intorno ai laghi, si annoia, specie di sera. E fugge via. Anche il Museo di Storia naturale, di recente sistemato nei locali bassi della Badia di San Michele di Monticchio e di cui è fondatore e responsabile il prof. Renato Spicciarelli, dell’Università della Basilicata, non è che sia facile da visitare, anche per le difficoltà di accesso. Manca ad esso prima di tutto di un’adeguata azione d’informazione (segnaletica efficace, cataloghi, guide che aiutino a conoscere meglio e più a fondo il territorio, ecc); manca ancora di quella necessaria opera di divulgazione che solleciti la visita da parte dei turisti. Manca infine una guida agile e ben fatta, di facile consultazione, su Monticchio che illustri le sue bellezze naturali e storiche, ad incominciare dalle “Mura di Sant’Ippolito”, dalle acque minerali, dalla ricettività, ecc. Si trova sul posto solo il pregevole ed interessante volume di Padre Carlo Palestina dal titolo “ Monticchio. Il Cenobio. La Badia, Il Convento”. Insomma, ci vuole ben altro per attirare i turisti residenziali (e, quindi, non solo gitanti) che, volendo sfuggire al tran tran della caotica vita cittadina, desiderano immergersi nella natura incontaminata (fino a quando?) della zona dei laghi, così ricca di lussureggiante vegetazione e di aria salubre;

ma non solo. Bisogna costituire anche una valida opportunità per iniziare un tour turistico culturale ben organizzato alla scoperta e alla conoscenza delle tante risorse storiche, monumentali, archeologiche, paesaggistiche e religiose di Melfi, di Venosa, di Ripacandida, di Lavello, di Ruvo del Monte, di Rapolla, di Barile, di Forenza, di San Fele, ecc. Insomma, anche con il concorso degli operatori del luogo si tratta di predisporre degli accattanti ed intelligenti “pacchetti turistici”, per richiamare persone a Monticchio. Certo (e purtroppo) tuttora a Monticchio permane il caos, il traffico, in alcuni giorni impossibile, il troppo rumore con gli altoparlanti ad alto volume e a volte anche la sporcizia, specie nelle aree

destinate a pic nic. E poi l’urgenza sempre più sentita di attrezzare sufficienti parcheggi (possibilmente non a pagamento) nelle aree circostanti. Si reclama ancora una maggiore presenza delle forze dell’ordine e di un attrezzato ed efficiente centro di pronto soccorso sul posto.E’ tempo, insomma, di mettere mano a concreti progetti e programmi. A tal proposito, recentemente è stato bandito proprio il concorso”Comunicare il paesaggio. Idee e proposte per la valorizzazione e fruizione del patrimonio paesaggistico di Monticchio”) per il rilancio turistico di Monticchio e fare in modo che si eliminino i motivi che possano scoraggiare quanti, amanti della natura, del verde e dell’aria salubre della

montagna, sono attratti dalle tante bellezze monumentali, storiche e culturali di cui è tanto ricca l’area nord della Basilicata. E’ necessario quindi, e non è la prima volta che lo sollecitiamo, passare finalmente dalle parole ai fatti, che si mobilitino in modo sinergico le istituzioni pubbliche (Comuni, Area di programma (a proposito, quando entreranno in attività?), provinciali e regionali e rilanciare e valorizzare turisticamente Monticchio. E in tempi brevi.


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12 Maggio 2012

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Atella completa il Quartiere “Angioino” Inaugurata la Rotatoria che collega Discesa Castello del centro storico e zona Astor di Benedetto Carlucci

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abato 6 maggio pomeriggio, un pomeriggio di vigilia domenicale, ed, esattamente alle 19,30, centinaia di famiglie atellane si sono riversate, all’imbrunire, nel cosiddetto Quartiere Angioino di Atella, capoluogo della Valle di Vitalba. Atella è scesa così in festa, ma non in piazza. Bensì in strada. Ed è una strada divenuta, da oggi, a tutti gli effetti strada parzialmente “urbana” e, per lungo tratto, Estramurale orientale (ex s. s. 93 Potenza - Barletta). Nel paese, l’evento dell’Inaugurazione

ufficiale della Rotatoria stradale all’attuale s. p. 93 è stata vissuta dagli Atellani presenti come un evento storico e culturale perfino…epocale. Ed è quanto afferma il sindaco ed architetto Roberto Telesca (che potrebbe

avvicinarsi, ad avviso di larga parte della sua popolazione, al suo secondo mandato consecutivo nelle comunali del 2013) nel commosso e sentito indirizzo alla Cittadinanza. Il sindaco Roberto, manco a dirlo, per molti suoi concittadini di Atella, come il grande “d’Angiò”. Un sindaco “angioino”, pochissimo aduso ad esibire le insegne del potere municipale, ha indossato, orgogliosamente, per l’occasione la sua brava fascia tricolore. E, alla fine della breve e commossa arringa urbanistica, si è piegato con commozione,

concedendosi ad abbracciare i suoi due figlioletti. Quasi a chiedere loro ulteriore scusa per il tempo sottratto ai giochi ed alle passeggiate paterne per il Corso Giovanni XXIII ed il Viale Annunziata di Atella. Per dedicarlo a tempo pieno

agli affari della collettività atellana. Roberto Telesca ha affermato di “essere innamorato del suo paese”. Forse per questo motivo, a fianco della Rotatoria Angioina, ha fatto installare un Invito a visitare la sua città, che orgogliosamente amministra “per consegnarla il più indenne possibile da contaminazioni ai giovani, posteri di domani”. Infatti, a partire dalla serata dell’inaugurazione, la Rotatoria Angioina (così, ormai, tutti spontaneamente la chiamano, ad Atella e fuori) consentirà a concittadini e

forestieri di percorrerla “diu noctique” (di giorno e di notte, n.d.A.).L’indispensabile opera stradale si è inaugurata ufficialmente, finalmente, dopo tanta attesa. E non è mancato neppure il pubblico rinfresco, messo a disposizione

con generosità dalla ditta locale Donato Santoro, che ha realizzato l’opera moderna di collegamento fra la Discesa Castello e la zona abitativa Astor, scavalcando una diversamente pericoloso tratto dell’Estramurale

Acquedotto Lucano: Marotta riconfermato direttore generale

I

l consiglio di amministrazione di Acquedotto Lucano, che si è riunito ieri a Potenza, ha confermato Enrico Gerardo Marotta direttore generale. Nel formulare la proposta della nomina, il presidente Rosa Gentile ha evidenziato i positivi risultati conseguiti nei precedenti mandati. “La nuova fase che si è aperta il 5 aprile scorso con l’elezione del consiglio di amministrazione – afferma il presidente Gentile – potrà continuare ad avvalersi del-

le competenze maturate dall’ingegner Marotta. Il direttore generale – aggiunge il presidente - è portatore di un’esperienza di spicco nella gestione del servizio idrico integrato, che sarà quanto mai utile in una fase in cui si va ridisegnando, nel contesto del Paese, il modello delle public utilities”.

occidentale all’attuale s. p. 93. Ma vogliamo finalmente metter mano alla cronaca, per render conto ai lettori di questa autentica meraviglia edilizia? La Rotatoria (che deve il suo nome a quello immediatamente limitrofo del Castello Angioino di Atella, capoluogo storico-geografico della Valle di Vitalba, dopo l’indirizzo di saluto del sindaco Roberto Telesca, si è affidata alla preghiera del giovane parroco 36enne di Atella, don Gilberto Cignarale. Don Gilberto ha invocato la Protettrice principale atellana, Maria Santissima ad Nives, di proteggere specialmente tutti gli utenti della strada Estramurale e della nuovissima Rotatoria Angioina di Atella. Il sindaco di Atella Roberto Telesca, che è professionalmente un architetto, ha condensato in poche, qualificate connotazioni tecnicoamministrative la nuova ed attuale fetta del Centro abitato atellano: “Il Centro storico atellano e la zona Astor sono, adesso, collegati in maniera funzionale e modernissima.

La nostra soluzione rotatoria stradale viene dopo di quella del Piano regolatore di Rionero in Vùlture. Ma, proiettata nel cuore della Valle di Vitalba, siamo orgogliosi di affermare che siamo i primi a ”sforndare” nel cuore di Vitalba”. Quanto è costata, sindaco Telesca, quest’opera atellana. Sa, di questi tempi…? Centoventimila euro! La mia Amministrazione l’ha voluta e realizzata, ma il merito morale è di tutti i miei concittadini, che - per così dire - l’han resa possibile, mettendo mano alle loro tasche (nel senso opposto a quanto affermato da altri, anni fa). Conclude il sindaco Telesca: “ Mi rende particolarmente felice, oltre alla sensatezza ed alla funzionalità dell’opera, anche il fatto che la nostra non è assolutamente un’… opera elettorale”. Atella, infatti, rinnoverà il sindaco ed il suo Consiglio comunale soltanto nella primavera del 2013”.


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SECONDA DIVISIONE

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Il Melfi saluta con un pari E con un pari, dopo Perugia, anche il Catanzaro vola in Lega 1

di Lorenzo Morano

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i congeda dalla stagione 2011-12 con un punto il Melfi di mister Bitetto, che nell’ultima di campionato chiude con un buon pari in casa dell’Aprilia; Aprilia a cui serviva un punto per continuare il proprio cammino, con i playoff. Un tempo per parte, giocato in un clima pesante per via del lutto cittadino dei laziali a seguito dell’incidente stradale, nei pressi di Padova, che ha visto coinvolto un pullman con a bordo cittadini d’Aprilia, nel quale hanno perso la vita 5 passeggeri (18 i feriti); per la cronaca il pullman trasportava carabinieri in congedo, con le proprie famiglie, ed aveva come destinazione un raduno dell’Arma. Ovviamente osservato un minuto di raccoglimento ad inizio gara, con i giocatori di mister Vivarini in campo con il lutto al braccio. Dicevamo un tempo per parte in quel di Aprilia: il Melfi con una difesa inedita a causa di alcune defezioni e per via dell’uscita anzitempo di Spirto, cade dopo pochissimi minuti a seguito di un atterramento di Cruciani in area da parte di Dermaku;

entrata del gialloverde netta che fa decretare al signor Minelli di Varese un giusto rigore, che lo stesso Cruciani provvede a realizzare. Il Melfi da tempo non ha più nulla da chiedere a questo suo più che

positivo torneo, ma non ha comunque voglia di chiudere il campionato con due sconfitte di fila, dopo l’ingeneroso saluto al Valerio con l’Arzanese vittoriosa per 1 a 0, e pertanto decide di rimettere in piedi la gara; prima lo fa con Scuffia che nega la gioia del gol a Criaco con un doppio intervento e poi concretizza l’aggancio nella ripresa con uno scatenato Ambrogetti, che dopo uno sprint vincente serve la palla gol al compagno Giorgio Russo, giunto alla rete numero 8. Un punto a testa ed appuntamento per la prossima stagione per quanto riguarda

SERIE D

il Melfi, mentre per i pontini ci sarà il Chieti da affrontare prossimamente per il discorso play-off. Al triplice fischio ringraziamenti per tutti da parte della società, che da subito ha intenzione di lavorare al meglio per la decima iscrizione di fila tra i professionisti; ringraziamenti doverosi al tecnico della salvezza diretta, mister Bitetto, che a fine gara trova lui stesso il tempo per ringraziare mister Rodolfi, tecnico che lo ha preceduto sulla panchina dei lucani, il quale ha dato una buona mentalità ai giovani gialloverdi, dalla quale si è potuto partire per conquistare questa salvezza. Nota positiva nelle parole del tecnico, l’apertura verso la società ad un prolungamento di contratto, che i tifosi in primis sperano. Archiviato come visto il discorso Melfi ed Aprilia, il girone B della Lega Pro 2, per quanto riguarda la regular session ha, domenica scorsa, espresso gli ultimi giudizi definitivi che mancavano all’appello: un punto bastava al Catanzaro per seguire

il Perugia in Lega 1 ed il risultato di 3 a 3 ha scatenato la festa dei circa 8.000 tifosi calabresi al termine della sfida casalinga contro il Giulianova. Conquistano i play-off, oltre all’Aprilia, al Chieti ed alla Vigor Lamezia, anche i campani della Paganese grazie alla vittoria esterna nel derby con l’Arzanese (1-3), mentre resta fuori dalla griglia il sorprendente Gavorrano del bomber Giordano Fioretti, che fissa a 33 reti il record di gol stagionali per la categoria, 10 in più del suo vice, Clemente del Perugia. Salvezza diretta per il Campobasso che vince 2 a 1 con il Fondi, mentre sono confermati i play-out di Vibonese e Neapolis, con una un’unica differenza: i calabresi grazie al 2 a 1 sull’Aversa Normanna hanno scavalcato il Neapolis reduce dal 2 a 2 con il Gavorrano, pertanto i calabresi avranno il vantaggio del miglior piazzamento. Gli ultimi 90 minuti si chiudono con le sconfitte delle già retrocesse Isola Liri e Celano e con il pari a reti bianche dell’Ebolitana: i laziali sono stati battuti per 2 a 1 dalla capolista Perugia, mentre gli abruzzesi hanno perso per 1 a 0 il derby interno con il Chieti; i salernitani, come detto, a reti bianche chiudono con il Lamezia, che

Irsinese, un ‘brindisi’ per la salvezza Francavilla settimo. L’Oppido chiude con una vittoria

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a notizia dell’ultima giornata del girone H del campionato di Serie D per la Basilicata del calcio è senza dubbio tutta materana. Si salva infatti l’Irsinese che vince sul Gaeta per 1-3 e si giova della sconfitta del Grottaglie che, come da pronostico, cede ai padroni di casa del Brindisi che conquistano i play off. Dice dunque addio ai sogni di gloria il Francavilla, che chiude comunque una stagione giocata ad alti livelli, e si accontenta di un pareggio al Fittipaldi contro la Turris, che più dei lucani, con un punto in più, deve rinunciare alla quinta piazza. Chiude invece con una

vittoria l’Oppido (OppidoCasarano 2-1) che preannuncia così l’obiettivo della prossima stagione: tornare in Serie D. I verdetti: Vince il campionato il Martina, che superando nello scontro diretto proprio la Sarnese opera il sorpasso sul campo e costringe invece i campani ai play off. Con la Sarnese se la giocheranno Ischia, Casertana e, appunto, Brindisi. Domani la prima fase. I play out saranno invece affare di Grottaglie, Viribus Unitis e Real Nocera, con le ultime due che domani si incontreranno per giocarsi lo spareggio. Già retrocesse Oppido e Gaeta.

a fine stagione è proiettato verso i play-off con qualche rammarico, ed anche qualche recriminazione, specie nella sconfitta contro il Catanzaro delle settimane scorse. I biancoverdi, costruiti per fare un buon campionato, con qualche attenzione in più avrebbero potuto senza problemi agguantare una promozione diretta. Chiude la giornata la vittoria

del Fano per 2 a 1 sugli aquilani di mister Papagni, che per via di un calo nel girone di ritorno, hanno dovuto dire addio agli spareggi promozione. Appuntamento quindi al 20 maggio per le semifinali play-off tra Paganese-Vigor Lamezia e Aprilia-Chieti, ma anche per la sfida play-out Neapolis-Vibonese.


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SPORT

12 Maggio 2012

Basilicata

IL punto sull'eccellenza

Atletico Potenza: “Eccellenza? No, grazie!” I potentini espugnano Pietragalla e regalano ai tifosi la Serie D

di Antonio Petrino

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i chiude all’ultima giornata la lunga volata del campionato più sconvolgente degli ultimi anni, che sarà ricordato per l’inconsueto ritiro di due squadre (Potenza S.C. e C. Tanagro) e per l’appassionante testa a testa che ha visto protagoniste quattro compagini, con brindisi e festeggiamenti per il team del presidente Capobianco che riesce alla seconda promozione consecutiva a riportare il calcio del capoluogo di regione in serie

D, in un contesto perlomeno extraregionale. Rossoblu capolista che espugna agevolmente Pietragalla (reti di Santopietro e doppietta di Pierpaolo Di Senso) e chiude il torneo con una sola lunghezza di vantaggio sugli antagonisti del Real Metapontino (stesso risultato di 3-0 sul malcapitato Vultur).Complimenti inoltre al Viggiano (3° posto a tre punti dalla vetta), al Policoro e al Valdiano per una stagione da incorniciare.In coda

mestamente retrocede in Promozione l’Avigliano, con l’augurio di un pronto ritorno in Eccellenza per una delle società più rinomate del calcio lucano.Non ci sarà coda play out, per buona sorte di Tolve e Moliterno, mentre i play off si disputeranno domenica con la sfida a Viggiano tra i locali e il Policoro, con la vincente che di conseguenza domenica 20 maggio se la vedrà con il Real Metapontino a Montalbano.

calci in cu...rva a cura di tony pezzotta

Potenza, oltre la montagna

La Vultur archivia una stagione nera Inutile la vittoria del Real Metapontino che aspetta i play off

Real Metapontino-Vultur (www. realmetapontino.it)

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ome da facile previsione e pronostico scontato, i bianconeri non possono evitare l’ennesima sconfitta sul terreno di gioco di Montalbano, per l’ultima prestazione stagionale, con il sipario che cala con un rendimento segnato dalla crisi societaria che relega negli annali del calcio del club rionerese uno dei più ingloriosi esiti degli ultimi anni.Netta la sconfitta contro i materani (a segno l’ex Grieco, Lavecchia e Novembrino), obbligati a vincere per sperare in eventuale passo falso dei potentini di Camelia, ma

inutile il successo per la contemporanea affermazione dei rossoblu del capoluogo. Decimo posto e salvezza mai messa in discussione, con il presunto rischio play out che aleggiava, ma nella precarietà della situazione vanno comunque ringraziati i calciatori, coordinati con impegno e sacrifici da Walter Ceruzzi, che hanno deciso professionalmente fino all’ultimo di onorare gli impegni, unitamente ai pochi volenterosi che hanno portato la croce addosso, con un plauso particolare ai vari appassionati Ficarazzi, Preziuso, sindaco e vice, altri volenterosi, unitamente all’ex presidente Gerardo Graziano per quello che ha fatto e per lo sforzo profuso. Ora è tempo di voltare pagina, resettare il tutto e cercare di

costruire un prossimo futuro più pianificato, con maggiore compattezza di uomini e forze e con il comune agire per tentare di rilanciare blasone e immagine di una delle storiche società sportive del calcio lucano.Si attende intanto con trepidazione il completamento dei lavori e la sistemazione del manto erboso sintetico allo stadio ‘Corona’, condizione fondamentale per coltivare obiettivi ambiziosi ed evitare ancora di chiedere ospitalità ai comuni vicini, fattore quest’ultimo che complica gestione e aggrava di spese il bilancio. Ant. Pet.

www.atleticopotenza.com

S

embrava di stare al Viviani, domenica scorsa a Pietragalla. Il capoluogo era lì, di fronte, proprio oltre quella montagna che divideva l’Atletico Potenza dalla serie D. Sul terreno di gioco la polvere che, sollevata dal vento, tingeva di bianco il Comunale. Nella giornata del ritorno del leone, i galletti provavano a rendere un po’ più credibile un campionato falsato dal ritiro di Sc Potenza e Comprensorio Tanagro. Il calcialingo, in odore di migliatiedd, è rimasto al proprio posto, preferendo godersi lo spettacolo al pc e alla radio. Fortunatamente per lui, Potenza era presente al gran completo a Pietragalla: stampa, sportivi, tifosi potentini. Il campionato di Eccellenza ha riservato una gustosa sorpresa con la promozione in serie D, decisa negli ultimi novanta minuti. La gara di Pietragalla è stata maschia e spigolosa, com’era giusto che fosse. Il pantofolaio del calcio passeggia nervosamente davanti al balcone sul Viviani. Al di là dell’orizzonte e ancora più in là c’è Pietragalla. Guarda costantemente in quella direzione il recluso per calcio, predisposto a ricevere notizie incoraggianti. Scorrono i minuti e il risultato non si schioda. L’Atletico fa registrare un significativo possesso palla che

con il trascorrere del tempo risulta alquanto sterile. E’ il 37’ quando Cillis, nel tentativo di controllare una palla vagante in area, controlla male e tocca con una mano. Il fallo è dentro l’area e a nulla valgono le proteste, composte, dei padroni di casa. Un minuto dopo Pierpaolo Di Senso spiazza Ciriello e manda in visibilio i circa trecento spettatori potentini, stipati nel settore ospiti dell’impianto pietragallese. La serie D, a quel punto è più vicina. Tutti ne hanno la percezione in tribuna. Il primo tempo termina con un risultato che mette tranquillo il popolo potentino. In quel preciso istante il Potenza è promosso nella categoria superiore. Nella ripresa i rossoblù rimpinguano il bottino e chiudono la gara sul 3-0 con reti di Santopietro e di Pierpaolo Di Senso. C’è tempo anche per vedere il gol del 4-0 dell’Atletico viziato da un fallo di Sabato, con il potentino che ammette l’infrazione dichiarandola al direttore di gara e ne determina l’annullamento. Il tripudio finale manda alle ortiche la polvere masticata, in questi anni, dalla gente rossoblù. Il Potenza è in serie D e il calcialingo è già ebbro di gioia.


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ontrosenso Basilicata

PROMOZIONE

12 Maggio 2012

Il Controsenso ce la fa Soddisfatto mister Romano: “Finalmente! Sembrava non finire più”

possiamo fare”e alla fine il Controsenso ce la fa e termina con il sorriso sulle labbra una stagione sempre in salita. I potentini, nell’ultima giornata del campionato lucano di Promozione, riescono infatti ad agguantare la salvezza, in alcuni momenti dell’anno quasi insperata, grazie alla vittoria sul Grottole che sul sintetico di In foto mister Romano Rifreddo deve arrendersi al 4-1 dei rossoblu. di Giusy Trillo Al di là della prestazione sul campo, per una volta passata aveva detto inevitabilmente in secondo l’allenatore -“Ce la piano, ovviamente soddisfatto

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l’allenatore, Rosario Romano, che chiude con un successo dei suoi ragazzi questo primo anno in Promozione. “È stata davvero una vittoria importante, di carattere, come importantissimo è stato riuscire ad evitare la roulette dei play out. Di certo ce li saremmo giocati ma sul campo abbiamo meritato una chiusura in serenità. Sapevamo che dipendeva solo da noi e abbiamo saputo dare il massimo”. Un’ipoteca sull’obiettivo salvezza il Controsenso l’aveva però già messa nel penultimo turno, riuscendo a conquistare una ancor più fondamentale vittoria di misura sul Balvano, poi condannato come il Grottole a conquistare la permanenza in categoria nella post season. “La vittoria sul Balvano ci ha davvero convinti che la salvezza diretta era alla nostra portata. Siamo soddisfatti perché mai come quest’anno l’abbiamo sudata”.

Una stagione in effetti a tratti davvero tormentata per l’undici rossoblu che a pallone in cantina può pensare alla prossima stagione e, magari, pianificare risultati di maggiore spessore. Ora però è tempo di riposo. I verdetti. Salgono in Eccellenza Aurora Marconia, che onora il primo posto vincendo sul Lagonegro, Sporting Pignola, che chiude rifilando una ‘cinquina’ al Latronico, e ANR Tursi, che nonostante la sconfitta rimediata a Miglionico si giova della salvezza dell’Irsinese e fa suo il posto disponibile nella categoria superiore siglando un risultato storico. Per i nomi retrocessione bisognerà invece attendere i responsi di Balvano-Rotondella e Latronico-Grottole.

Arrestato un “ultras” del Melfi

CALCIO FEMMINILE

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Nel segno del sette di Mirko Buonomo

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IGNOLA – Al termine di una partita spettacolare e ricca di colpi di scena, il Real Pignola e il Cus Potenza C5 si dividono la posta. Al 16’ è il Cus Potenza a passare in vantaggio con Gerardi, assistita da La Casa, con un rasoterra su cui Corleto non è stata impeccabile e al 18’ raddoppia con La Casa che dopo aver rubato palla a Perone fredda il portiere con un precisissimo diagonale.Al 21’ è ancora La Casa a segnare, assistita da Tesoro, con un diagonale a fil di palo. Dopo lo 0 a 3 arriva la reazione del Real Pignola che riduce le distanze al 23’ con un contropiede partito da Azzarino e finalizzato da Grieco, però

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al 26’ è Gerardi, assistita da La Casa, a portare il risultato sul 4 a 1 per il Cus Potenza C5 con una conclusione potentissima. Al 28’ Gresia con un diagonale su cui D’Oronzo non può nulla porta il risultato sul 2 a 4 però al 29’ le ragazze di Mister Brindisi trovano il 5 a 2 con La Casa, assistita dall’esperta Baraglia, che beffa Corleto con un pallonetto delizioso. Nel secondo tempo il Cus Potenza C5 si addormenta e già al 2’ Gresia, assistita da Azzarino, porta il risultato sul 3 a 5 con un tiro preciso.Al 8’ Azzarino spreca un rigore ma al 9’ il Real Pignola ritorna pienamente in partita con Gresia che supera

Pandolfo e con un diagonale batte D’Oronzo portando il risultato sul 4 a 5.A questo punto il Cus si risveglia e si riporta in avanti, trovando il gol del 6 a 4 con La Casa che, grazie ad uno scambio con Tesoro, si trova a mettere in rete il più facile dei gol. Sembra finita ma il Real Pignola reagisce e riesce a ribaltare il risultato con tre gol di Grieco al 23’, al 25’ e al 28’ portando il risultato sul 7 a 6 per il Real Pignola. Al 29’ il Cus Potenza trova il gol del definitivo pareggio con Padula che è la più lesta a ribadire in rete una corta respinta di Corleto su un tiro di La Casa.

MOTORI

ovrà scontare la pena residua di mesi 8 e giorni 14 di reclusione un noto ultras del Melfi Calcio, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Melfi, per fatti connessi a violenze in occasioni di manifestazioni sportive. Posa Michele, 43enne, è stato rintracciato presso la propria abitazione dai carabinieri di Melfi che gli hanno notificato l’ordine di carcerazione, dovendo rispondere di lesione personale e violazioni delle norme sul corretto svolgimento delle manifestazioni sportive, per fatti commessi in Melfi il

21 maggio 2006, al termine dell’incontro di calcio tra A.S. Melfi e la squadra del Taranto, valevole per i play-off del campionato nazionale Serie C2. L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, ove sconterà la pena. Ma andiamo ai fatti. Era ormai terminata la partita quando alcuni tifosi della squadra ospite tentavano di invadere il campo, venendo bloccati dalle forze dell’ordine presenti nella circostanza in forma massiccia data la delicatezza dell’incontro. Approfittando della confusione che si era

venuta a creare, il Posa dopo aver indossato abusivamente una casacca utilizzata dai fotografi accreditati, entrava nel rettangolo di gioco e senza alcun motivo aggrediva con pugni e calci un calciatore del Taranto che riportava lesioni giudicate guaribili in giorni sette. L’aggressore, allo scopo di non farsi identificare, si toglieva la casacca abusivamente indossata e si allontanava tra i tifosi, venendo subito dopo identificato e arrestato dai carabinieri.

Buona la prima: a Postiglione Gara 1 Sull’autodromo di Vallelunga si è chiuso il primo weekend di gare del Campionato Italiano Porsche Carrera Cup, dove anche il lucano Postiglione ha iniziato la rincorsa al titolo italiano. Strepitosa la partenza dalla prima fila in gara1. Il ritmo è subito indiavolato e Postiglione con la pista libera inanella giri veloci su giri veloci ed aumenta inesorabilmente il vantaggio, prima su Mancinelli e poi su Malucelli, che a metà gara agguanta la seconda posizione a scapito dello

stesso Mancinelli. Ma la perfetta e veloce condotta di gara del potentino non lascia aperto nessuno spiraglio al tentativo di rimonta del forlivese che non avvicina la prima piazza. Importante vittoria per il driver lucano che scaccia i fantasmi della tormentata pista romana dove non saliva sul gradino più alto del podio dal 2003. “Sono strafelice – ha dichiarato Postiglione nel post gara – un debutto così lo sognavo da quando ho iniziato a correre con la Porsche, vittoria che

vale doppio per mille motivi, uno su tutti il mio essere sempre molto sfortunato qui a Vallelunga. Ringrazio il team per la splendida macchina, a dir poco perfetta. Dedico la vittoria ad Enrico Borghi ed alla cara moglie venuta a mancare appena quindici giorni fa”. Dopo la bella vittoria in gara 1, ripete la buona partenza nella seconda tornata e agguanta la quarta posizione, riuscendo però a marcare stretto Malucelli (terzo) per

non perdere punti in classifica. Ora la classifica provvisoria del Carrera Porsche Cup vede la sorpresa Mancinelli in testa con 28 punti, secondo Postiglione con 27 e terzo Malucelli con 25 punti. I pronostici della vigilia sui possibili aspiranti al titolo sono stati rispettati a pieno. La seconda prova di questo spettacolare campionato italiano è prevista per il 9 e 10 giugno sull’autodromo toscano del Mugello. In foto Postiglione rilascia un’intervista






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ontrosenso Basilicata

12 Maggio 2012

Angelo Nolè “riapre” la Montagna potentina “R di Michele Imperioli

espiriamo la m o n t a g n a potentina” è il titolo del primo ciclo di Angelo Nolè dedicato alla memoria storica e collettiva di quelle contrade potentine che sorgono nell’altopiano Monte dell’Occhino e, naturalmente, anche alla storia della città di Potenza. Angelo Nolè, consulente finanziario e aziendale, nel tempo libero studioso di arte e storia, realizza cinque pubblicazioni di vario genere, narrativa, guida storico-turistica e saggi storici che nascono da un lavoro di ricerca continua dell’autore nelle biblioteche nazionali e locali, negli archivi comunali e statali, in quelli privati, di famiglie blasonate e contadine, di fondazioni storiche come la “Fondazione del Banco di Napoli”. “Viaggio nel reame di Napoli: il casato Giuliani e la nuova borghesia potentina”, “Una giornata a Potenza”, “Recupero identità culturali: itinerari ed escursioni nell’altopiano Monte dell’Occhino”, “La festa patronale di Giuliano”(con la collaborazione di alcuni amici) e “Respiriamo la montagna potentina: la memoria storica e collettiva di Canaletto” , sono i volumi che l’autore presenterà presso la libreria UBIK di Potenza nel prossimo mese di giugno, al quale gli rivolgo subito la prima domanda:

l’obiettivo e di accantonare per sempre quei momenti di gioia, di autorealizzazione scaturiti da quella determinata ricerca.

Come nasce la passione per la ricerca, lo studio di atti e documenti storici?

La ricerca è desiderio di scoprire, di riprodurre, di conoscere verità, soprattutto se riguardano la propria identità. E’ nato tutto per gioco, all’inizio ero soltanto curioso, man mano che dedicavo più tempo alla ricerca, allo studio, avvertivo una sensazione di rilassamento, di gioia, mi rendevo conto nell’immediato che poteva essere un passatempo “vitale” per me , per ritrovare le proprie energie, così decisi di indossare l’abito dello studioso. Come nasce il ciclo “Respiriamo la montagna potentina” ? Per rispondere alle aspettative di qualcuno, per avere successo o per altro?

Tutto questo lavoro per avere l’ambizione di far parlare di me? No! Nasce da un desiderio di ritrovare me stesso, la mia identità; amare la ricerca significa amare la verità, far trionfare la verità. Ci sono uomini che sono legati alla tentazione del successo temporale, non amano la verità; desiderano solo vincere, cercano di persuadere gli altri con le loro “opinioni”, credono di stringere nel loro pugno il “Cielo”. Qual è il filo conduttore delle pubblicazioni, soprattutto con la città di Potenza?

Quando si esegue una ricerca, bisogna essere consapevoli di dedicare tanto tempo nella fase di consultazione dei documenti, degli atti, a volte si consultano tanti fascicoli per avere un minimo indizio, e contemporaneamente bisogna leggere diversi libri, saggi o romanzi che trattano gli stessi argomenti, oggetto della ricerca. La pubblicazione è soltanto il momento finale in cui l’autore, che ha dedicato ampio spazio a quel progetto, in ogni momento della giornata, sa di aver raggiunto

Il termine “respiriamo” lascia intendere che vuole essere un invito a riscoprire il proprio territorio, a camminare e leggere il paesaggio avendo il senso della percezione delle cose, magari indicandole con un significato. Per esempio da un punto di vista architettonico si può leggere una realtà storica settecentesca che mette a confronto il tessuto urbano potentino con le masserie di fuori porta, strettamente collegati alle famiglie blasonate. Mentre in città si

Giochi e tornei nella Festa patronale in onore di Maria Ausiliatrice 12-24 maggio 2012

A

ppuntamento a sabato 12 maggio ore 16,30, per l’inaugurazione dei tornei e dei giochi organizzati in occasione dell’attesa ricorrenza religiosa e popolare dedicata a Maria Santissima Ausiliatrice Patrona e Protettrice delle Contrade dell’Altopiano: G i u l i a n o , Torretta, Botte, Capoiazzo, Lagatone Masseria Abruzzese e Canaletto.Il viale centrale e la piazza di Giuliano accoglieranno le famiglie della Comunità, e non solo, per lasciarsi andare alle emozioni ed al divertimento garantito dai tradizionali giochi campestri, organizzati per l’evento. Come ogni anno Vito Telesca - coadiutore del “procuratore” Vincenzo Martinelli - prepara lo “ Zaino” ricco di genialità, grinta, entusiasmo, vitalità e coinvolgimento per organizzare i suoi giochi della gioventù, preparati con cura per tutte le fasce d’età, con una novità, non saranno soltanto i giovani a partecipare, saranno tutte le famiglie invitate ad aggregarsi al pranzo dei confratelli della Madonna Maria Santissima Ausiliatrice, previsto per l’ora di pranzo in piazza. Se è vero il detto che “il riso fa buon sangue”, e considerato il

momento di recessione nazionale, lasciate perdere gli “SPREAD” e aggregatevi alla Comunità di Giuliano a cominciar da sabato per stemperare l’ansia e lo stress di una settimana lavorativa. La cerimonia di apertura dei giochi sarà solennizzata dal taglio di una torta di due metri quadri, circa,

portatrice di un’emozione di secondo livello, delizia (sorpresa + gioia), e anticipatrice di un’altra emozione di secondo livello, amicizia (accettazione + gioia), per dar vita al gioco e all’agonismo assicurato dai seguenti tornei “carca lu fucil e spara chiu’ nand”, “ gara nazinale del tartufo” “scoiattoli in gara” “tori impazziti verso la piazza” “gara tra cacciatori con cani da fiume” “segaioli e autotrasportatori in gara” “dall’estetista per viso, mani e piedi” “animali sconosciuti

in cerca di cibo”. Mentre i ragazzi torneranno a casa stanchi dal divertimento, inizierà la serata dedicata agli adulti con il torneo del “tressette” alle ore 20,30, I festeggiamenti continueranno nel corso della settimana con altri tornei aspettando il momento clou dell’evento per la programmazione civile caratterizzata dall’arrivo della Banda musicale di Rapolla, dagli spettacoli pirotecnici e dai concerti serali per le esibizioni di Pietro Cirillo & Tarumba in collaborazione con l’associazione insieme Onlus per la musica etnica “Ritmi per la vita”; “Tutto in aviglianese” di Donato Imbrenda precederà la performance di Blues della cantante di colore, ex corista di Zucchero, Cheryl Nickerson per il concerto “Rhythm ‘n blues” previsto per domenica 20 maggio. Chiuderanno l’edizione festa di Guliano 2012 il noto gruppo lucano “Musicamanovella” interpreti del genere popolare – focloristico, previsto per giovedi 24. Nella mattinata di domenica 20 la programmazione comincerà con la Santa Messa celebrata da Mons. Francesco Nolè vescovo delle Diocesi di Tursi-Lagonegro, la Processione della Madonna fuori porta fino all’altare del pendio di Contrada Casalino.

sviluppano palazzi gentilizi con portali magniloquenti, stemma di famiglia e cortile interno, in campagna si sviluppano le residenze signorili, “ la villa”, con giardini retrostanti, corte antistante e dispense varie, rimodulate in “industrie di masserie” oltre che luogo di vacanza del padrone, e per la fattispecie si può fare riferimento alle contrade di Giuliano, Torretta e Canaletto, oggetto del mio studio. Pensi di fare una dedica ed eventuali ringraziamenti a qualcuno? Vorrei dedicarlo ai miei genitori, a mia madre, per avermi dato la vita e la voglia di vivere, a mio padre, che nonostante dopo alcuni fallimenti mi ha sempre dato fiducia, certo la sua idea è stata sempre quella di dedizione al lavoro e non al passatempo. Vorrei ringraziare tante persone, che hanno dato credito alle mie ricerche, autentici sponsor, ringrazio il personale dell’archivio di Stato di Potenza, in particolare la dottoressa Valeria Verrastro, per la professionalità e la dedizione verso gli studiosi, ringrazio i colleghi studiosi e pubblicisti, in particolare Vincenzo Perretti e Walter De Stradis.

Il 13 maggio Silvia Salemi a Trinità Sicilia L’evento di spettacolo più importante è per domenica 13 il concerto di Silvia Salemi, con l’organizzazione di Mario Bellitti

L’

artista siciliana presenterà il suo percorso musicale a partire dal “mutevole abitante del nostro involucro” che – spiega - è il corpo, è lo spirito che vive in noi: invisibile agli altri e quindi con la massima libertà di essere allegro o imbronciato, o magari entrambe le cose insieme. Il suo umore viene filtrato all’esterno dall’involucro, ma è lui a governare i nostri reali sentimenti. La maturità e l’esperienza – è il messaggio artistico di Salemi - ci insegnano a fare coesistere, senza prevaricazioni ma in una logica di magico equilibrio, le mutevoli personalità di chi abita il nostro involucro. Questo singolo è il simbolo di una libertà conquistata faticosamente ma ostinatamente negli anni: l’intero disco è intriso della mia libertà stilistica, intellettuale e morale, che non significa permettersi

qualunque azione, bensì agire assecondando le proprie aspirazioni umane e artistiche senza ledere la libertà degli altri. Il concerto di Contrada

Trinità Sicilia segna il ritorno di Salemi alla tournee da cui mancava dopo la pausa per maternità.


REPORT

ontrosenso Basilicata

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Origini dell’Occultismo

A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia ed angelologia

I

l termine “occulto” proviene dalla parola latina “occultus” e ci fornisce il concetto di realtà nascoste, segrete e misteriose. Il termine “occultismo” è stato coniato

nella seconda metà del 1800 dallo scrittore Eliphas Lévi (1810-1857) per indicare il vasto complesso di discipline e rituali correlati alla magia e ai fenomeni che esulano dall’indagine scientifica. Secondo gli studiosi di antropologia culturale le origini dell’occultismo risalgono alla preistoria come specifica interpretazione del culto rivolta ad ottenere precisi vantaggi (ad esempio nella caccia), mentre nelle grandi civiltà mediterranee si diffusero amuleti e talismani. Il cristianesimo, fin dai suoi primordi, come si vede anche nel libro degli Atti degli Apostoli, ne contrastò accanitamente lo sviluppo e nel Medio Evo venne combattuta quella forma particolare di occultismo che è la stregoneria. Secondo alcuni autori, per amore della verità, bisogna saper ... ... distinguere l’esoterismo dall’occultismo. Il sapere esoter ico sarebbe fondamentalmente una ricerca costante della conoscenza più elevata del Trascendente e come tale non sarebbe a livello della maggior parte delle

persone, le quali per altro non sarebbero neppure interessate a un tale livello di conoscenza perché appagate da altre realtà, oppure coinvolte dai problemi immediati dell’esistenza materiale. Secondo il padre Barnabita Antonio Gentili il cristianesimo è il vero essoterismo, nel suo libro “Dentro il mistero”, infatti egli così scrive: “Vero esoterismo è dunque quello cristiano, il quale da un lato ci pone a contatto “con le profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio” (Rom. 11, 33): c’è forse un mistero più grande di quello rivelato da Dio stesso?”. Per occultismo intendiamo una realtà che si distingue per tre caratteristiche: anzitutto, come abbiamo già rilevato, l’occultismo ha a che fare con realtà segrete o nascoste; la seconda caratteristica è che l’occultismo ha a che fare con accadimenti che sembrano d ipendere da forze umane che oltrepassano i cinque sensi; infine, l’occultismo ha a che fare con il soprannaturale, con la presenza di forze angeliche o demoniache.

L’egemonia di Licio Gelli

È

dato qui individuare uno dei punti di possibile debolezza del sistema, nel quale trova spazio per inserirsi una operazione di segno apparentemente sostanzialmente eversivo, quale quella in specie. Un dato interpretativo di estremo interesse ai nostri fini sta nella considerazione che il “piano di rinascita democratica,” già in precedenza pubblicato all´inizio di questa dissertazione (vedasi in

proposito articoli precedenti, NDA,) pur contenendo un´analisi dettagliata, corredata da proposte di riforma, praticamente di tutti gli apparati esecutivi, ignora completamente il settore delle Forze Armate; disattenzione questa, che non può non destare meraviglia, attesa la pignoleria argomentativa del documento in parola, e che non può non essere interpretata a primo acchito, se non nel senso che questi

problemi costituivano per il Venerabile e per i suoi tutori una sorta di riserva personale da non porre in alcun modo in discussione con terzi. Questa osservazione, potrebbe essere suffragata dall´esame dei vari documenti citati sinora, dai quali emerge che essi, contenendo argomentazioni critiche intorno ai più vari problemi della società, non toccano mai i problemi del mondo militare, pur essendo in sostanza tali

ambienti tra i destinatari più qualificati di siffatti discorsi. All´uopo, la situazione della tematica militare sin qui argomentata, non può non colpire in modo significativo e va ora senza meno, interpretata alla luce dell’analisi svolta nei precedenti articoli circa l´appartenenza di Licio Gelli agli ambienti dei Servizi, ovvero al settore che del mondo militare costituisce uno dei centri nevralgici di maggiore interesse politico.

Vale ricordare in proposito (come già scritto,) che Gelli, ebbe a testimoniare di aver influito sulla nomina di Miceli a capo del SID, quanto di averlo introdotto negli ambienti della massoneria facendolo iniziare da Salvini, allora Gran Maestro del GOI. Presa con la dovuta cautela che la fonte merita, questa informazione ove fosse da considerarsi veritiera, non potrebbe che indicare come Gelli nell’ambito dei Servizi avesse conquistato un proprio potere contrattuale, che seppur non lo sottraeva al loro potere di controllo ultimativo, (come dimostra l´episodio Pecorelli,) tuttavia gli attribuiva di certo un margine di spazio autonomo, che può essere spiegato sia con il peso che Gelli aveva nel frattempo conquistato come capo della Loggia P2, sia pure solo ipotizzando altri possibili punti di riferimento per l’operazione piduista, nell’ambito dei quali, i Servizi trovavano comunque una collocazione non esclusiva. In buona sostanza, la carriera di Gelli, volendo prestare fede a questa sua testimonianza, e ben lungi dal contestare la tesi espressa sulla sua appartenenza ormai appalesata ai Servizi, verrebbe ad indicare che la parabola percorsa in quell’ambiente segna un percorso in parte analogo a quello seguito nella massoneria, dove da Delegato del Gran Maestro egli era al fine pervenuto ad una

egemonia della Loggia P2 ed a condizionare la vita dell’intera comunione massonica,m intesa essa in senso trasversale tra le famiglie esistenti in italia. In questo senso può essere estesa in via generale l’osservazione formulata con riferimento ai Servizi segreti dalla Commissione, che ipotizzava che la compenetrazione tra la Loggia P2 e gli ambienti del vertice della gerarchia militare aveva finito per creare una situazione nella quale l’accesso alla loggia costituiva una sorta di passaggio obbligato per accedere a superiori livelli di responsabilità; e del resto, testimonianze di tal segno, già ampiamente ricordate, denunciano la pressione di ufficiali superiori nei confronti dei subalterni con la indicazione dell’ingresso nell’organizzazione per accedere ai gradi superiori della gerarchia ed a certe destinazioni particolarmente qualificate. Insomma, la P2 come filtro di controllo e selezione dei militari più affidabili e qualificati. In tal senso vale la testimonianza del generale Dalla Chiesa il quale, pur in modo sfumato, inquadra in tale contesto la proposta di iscrizione alla Loggia P2 rivoltagli dal generale Picchiotti.


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La Cellulite

IN PLATEA MULTI CINEMA RANIERI TITO SCALO - PZ

Consigli di Bellezza a cura di Loredana Venturini Immagine Donna Estetica Solarium Via Ciccotti,11 Potenza Tel. 0971 45637 venturil@hotmail.it

C

are amiche questa settimana voglio parlarvi dell’inestetismo forse più odiato dalle donne: LA CELLULITE Inizierò col fare un’importante distinzione tra la cellulite

FISIOLOGICA ( o adiposità localizzata ) e quella PATOLOGICA ( PEFS ), così da chiarire quando è il caso di parlare di malattia e quando no. Possiamo, basandoci su elementi scientifici, affermare che l’ ADIPOSITA’ LOCALIZZATA è uno stato para-fisiologico in quanto presente nel 90% delle donne e almeno nel 50% dei casi non esistono lesioni patologiche a carico degli ADIPOCITI e la cute sovrastante non presenta buccia d’arancia. Talvolta pero’ da questo stato para – fisiologico può impiantarsi un processo infiammatorio e passare così alla malattia , che in termini scientifici è così siglata : PEFS ( panniculopatia -edematofibrosclerotica ). Il nome indica un’infiammazione del tessuto adiposo ( panniculopatia ) che puo’ portare, prima alla formazione di edema (edemato ) , poi degenerare con la formazione di tessuto fibroso ( fibro ), fino a perdere ogni caratteristica strutturale diventando tessuto CICATRIZIALE ( sclerotica ) : tessuto privo di nutrimento simile ad

una cicatrice. QUALI SONO LE CAUSE ? La CELLULITE ha tra le cause principali un CATTIVO DRENAGGIO CELLULARE , per disturbi di tipo circolatorio, ormonale ed emuntoriale ( organi emuntori : pelle , reni etc..,apparati emuntori : digerente , escretore , respiratorio )che aumentano così il carico tossinico. La cellulite viene considerata un MECCANISMO DI DIFESA messo in atto dall’organismo , che non riuscendo ad eliminare le tossine mette in atto una serie di meccanismi . COSA AVVIENE NEI TESSUTI? Le piccolissime cellule adipose (adipociti ) , sono rotondeggianti e disposte in maniera ordinata l’una accanto all’altra ; tra loro scorre una sostanza viscosa ,detta S. FONDAMENTALE, grazie alla quale le cellule respirano,si nutrono ed espletano: immagazzinano grasso quando in eccesso nel sangue e lo rilasciano al bisogno come fonte energetica. Da questo possiamo dedurre che se gli ADIPOCITI s’ingrossano e la

S.FONDAMENTALE viene a mancare o si altera ,tutta l’architettura del tessuto adiposo degenera e si verifica cosi una distrofia: deficit metabolico. Ad un certo punto le cellule adipose, i vasi sanguigni , acqua, cellule varie,fibre elastiche e collagene risulteranno imprigionate in una rete di fibrille, costituendo cosi i NODULI della cellulite ( buccia d’arancia ) POSSONO I TRATTAMENTI ESTETICI LIMITARE QUESTA MALATTIA? Si, ma solo se si interviene nella fase iniziale ,perchè se il tessuto diventa cicatriziale non può più essere modificato! Vi aspetto la prossima settimana per parlarvi dei trattamenti mirati a far defluire l’acqua che stagna nel tessuto cellulitico e della cavitazione. Se hai delle domande invia una e-mail a: ventulil@hotmail.it . Vi aspetto al prossimo appuntamento.

Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino

JOE BARBIERI “RESPIRO”

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Fittasi appartamento ammobiliato in Via Palermo a Potenza, composto da 2 camere, soggiorno, cucina, ripostiglio, bagno e cantinato. Riscaldamento autonomo. Anche uso Ufficio Per info 0971/46309 Cell.392 9863258

Fittasi in Potenza ( Via del Gallitello) Ammobiliati di mq70 ed un locale uso ufficio di mq55 Tel. 0971/52042

espiro” il nuovo album di Joe Barbieri è caratterizzato da una poetica che parte dalle piccole cose, da gesti quotidiani, involontari e naturali, non governabili, come il respiro, per andare poi a cogliere temi universali, esistenziali. “Un sempre in un attimo” è però anche un verso del ritornello di “Zenzero e cannella”, la prima traccia di questa nuova fatica discografica di Joe, che esce a tre anni di distanza dal suo fortunatissimo “Maison Maravivilha” ed è una dolce o forse speziata canzone d’amore <<acini di pepe come grani di un rosario senza spine / paprika che asciughi le promesse di una vita senza fine / poi vaniglia per i tuoi perché? E chiodi di garofano per me / per fermare al muro questa foto strampalata do noi due>>, c’è tutto il desiderio di fermare un’istantanea, di rendere eterno un magico momento. “Finché una persona parla, non può respirare. Perciò sacrifica il respiro alla parola. Inoltre, finché una persona respira, non può parlare. Perciò sacrifica la parola al respiro.(Kaushitaki Upanishad). Chiude il disco, un valzer dolcissimo dalla trama lieve e sottile fin dal titolo “Il balconcino del quinto piano”, sembra quasi essere il naturale evolversi della situazione supposta nel brano precedente, giacché si chiude con questi bei versi “questa sera non penso a te, a dove sei svanita / dal balconcino del quinto piano / lascio le stelle di stucco / tace il quartiere e si placa il crudele / mio patir”. Una ferita del cuore ormai cicatrizzata, dentro una notte metropolitana. Pura magia. “Respiro” è un disco dalle tinte pastello, bellissime le illustrazioni curate da Catell Ronca, in cui Joe Barbieri ci racconta l’amore, ma soprattutto le pene legate all’amore, con la consueta sensibilità poetica, il suo canto non è mai imposizione bensì un porgere garbato, quasi sussurrato all’orecchio, è l’ascoltatore che deve abbandonare il quotidiano trafelato correre, per lasciarsi coinvolgere in queste confidenze, se però questo climax è raggiunto, allora sarà amore e amore per sempre.


C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture. Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl . Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse. Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30. Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali. CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza. 2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella. 3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto. 4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare. 5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione. 6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella. 7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa. 8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda. L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi). Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.


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L’abate Ferdinando Tortorella e il monte Vulture Il suo studio sui laghi di Monticchio fu citato da Giuseppe De Lorenzo di Michele Strazza

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bate dell’Ordine degli Scolopi, Ferdinando (o Paolino) Tortorella (1771-1837), nativo di Matera, fu lettore di filosofia e fisica nel seminario vescovile di Melfi. Sin dal 1810 aveva abbozzato una memoria geologica sul monte Vulture, rimasta manoscritta ed inedita. Un suo scritto postumo, apparso sul “Giornale Economico-Letterario della Basilicataâ€? (periodico della SocietĂ Economica di Basilicata, di cui il Tortorella era socio corrispondente) riguarda alcuni fenomeni determinatisi nei laghi di Monticchio. Il manoscritto del Tortorella “Memoria sullo stato attuale ed antico del monte Vulture in Basilicata nella sua qualitĂ di vulcano estintoâ€?, lungamente citato, da ultimo dal geologo professore dell’universitĂ di Napoli, Giuseppe De Lorenzo, nel suo studio geologico dell’omonimo monte, era noto anche a quanti (G. B. Brocchi, R. Craven Keppel, H. Habich) ebbero modo di conoscere ed incontrare lo studioso materano, visitando quell’area di origine vulcanica nella prima metĂ dell’Ottocento. Che tale memoria continuasse a circolare negli ambienti scientifici ed universitari napoletani è attestato, inoltre, dalle ripetute citazioni di Giovanni Gussone, Michele Tenore, Luigi Palmieri ed Arcangelo Scacchi nei loro studi botanici e geologici sul Vulture. Il De Lorenzo sottolinea, tra l’altro, la concordanza dei suoi studi geologici con quelli del Tortorella, il cui lavoro viene da lui definito “tra i migliori sul Vultureâ€?. Lo studioso materano, infatti, descriveva con grande esattezza la composizione geologica dell’area, salvo l’errore di ritenere l’esistenza di due crateri vulcanici sulla sommitĂ della montagna. Il Tortorella ebbe modo, inoltre, di accompagnare il conte di Bassano, Giovanni Battista Brocchi, nelle sue peregrinazioni nel Vulture, ponendolo nella condizione di riconoscere la lava basaltica “hauynaâ€?, e incontrò anche il geologo e naturalista tedesco, Herman Habich, al quale dobbiamo la prima carta litologica del Vulture, nella quale è contenuto l’errore di ritenere la presenza dell’hauyna soltanto a Melfi e non pure nelle altre lave del Vulture.L’abate materano, nel suo studio sui fenomeni avvenuti nei laghi

di Monticchio, precisava di non essere riuscito a dedurre dalla osservazione delle cave “di arene nereâ€?, poste “a ponenteâ€? della piccola collina del “convento dei Padri Cappucciniâ€?, i differenti accumuli di materiali depositati a seguito di “altrettanti eruzioni avvenute in tempi remotiâ€?. Non era soltanto il materiale del Vulture a dare “segni non equivoci della esistenza di un monte ignivomo antidiluvianoâ€?, bensĂŹ lo stesso suolo di Atella, Rionero, Barile, Rapolla e Melfi. “Una semplice occhiata sul terreno melfitanoâ€? avrebbe consentito, infatti, di individuare la “sovrapposizione di tanti materiali di colori diversi, e di natura quasi differenti dell’intuttoâ€?.Il Tortorella descrive il Vulture ed i laghi di Monticchio cosĂŹ: “Una catena di colline di altezza diversa, situata in modo da raffigurare un ellissoide. Nel centro di questa alla profonditĂ di mille palmi incirca, trovasi in una sufficiente pianura due laghi comunicanti tra loro mediante un competente letto. Il primo, ossia il piĂš vicino al Vulture, ha poco piĂš di 100 palmi di profonditĂ , ed un miglio ad un dispresso di circonferenza; il secondo pochi passi dal primo distante, ha il doppio di circonferenza, ma di profondità è circa 96 palmi. Vogliono alcuni che le acque del lago piccolo passino a formare il grande, ma fa conoscere il fatto, che abbia ciascuno le sue particolari sorgentiâ€?.Le acque dei laghi sono descritte “fresche, limpidi e potabili dalla loro superficie sino a qualche profonditĂ ; nauseose tanto al gusto, che all’odorato (‌) quelle del fondoâ€?. I fenomeni

dell’ebollizione delle acque, avvenuti alla fine di maggio e di luglio del 1810, scriveva il Tortorella interpellato nella sua qualitĂ di fisico, erano da addebitarsi al distacco di alcuni massi vulcanici precipitati nel lago, dal lato sud-ovest della collina di Serra d’Alto, a seguito delle abbondanti piogge. Un fatto, precisava, supportato dalla “costante osservazione dei Lagagnuoliâ€?, giacchĂŠ “i pesci si veggono storditi, e semivivi solo quando le dirotte piogge trasportano nel lago maggiore il materiale di quella sola parte della lunghezza di Serra d’Alto, che fiancheggia il lago, la qual cosa fa dire di essere velenoso il materiale di quella porzione di collinaâ€?. Il sollevarsi di colonne d’acqua su quella sponda del lago, avvenuto il 31 luglio del 1810 ed “il cupo romboâ€? che si era determinato, erano da porsi in relazione ai fenomeni chimici instauratisi per la caduta nelle acque di materiali vulcanici, ovvero di “schisti piritosi uniti ai bitumiâ€?. L’idrogeno da questi liberato, sciolto in acqua, aveva determinato il sollevarsi delle acque, mentre il cattivo odore avvertito nella zona era stato causato dalla dissoluzione di qualche altro materiale (solfato di ferro), esalato in presenza di gas idrogeno. Il Tortorella scriveva cosĂŹ, ai primi dell’Ottocento, una bella pagina di chimica, nel vivo dell’osservazione di un fenomeno naturale avvenuto nei laghi di Monticchio.

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Parenti lontani: una Gli angeli trama incalzante, ribelli e il male nel mondo nel romanzo di Elizabeth Clare Prophet- Armenia Gaetano Cappelli

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arenti lontani”, Marsilio, è un libro di Gaetano Cappelli, che sente la necessità di descrivere e raccontare la sua terra, la Basilicata. Il protagonista del romanzo è Carlino di Lontrone, orfano erede di una famiglia benestante, viene cresciuto da Nonnilde, che ha già programmato per lui un brillante futuro nella ditta di famiglia. Il destino che è stato scelto per lui, però, non rispecchia i suoi desideri, che vanno ad abbracciare, invece, la stesura di un romanzo, intraprendendo così un viaggio fra la terra lucana e Manhattan. Un giovane lucano che nei lontani anni ottanta a New York conoscerà persone di ogni tipo, in una realtà sicuramente molto lontana dalle sue origini. Attorno alla figura di Carlino ruotano, appunto, una serie di personaggi, andando da quelli più di spicco a quelli che hanno un ruolo più di cornice ma comunque, grazie a Gaetano Cappelli, assumono una certa rilevanza; a tali personaggi si affianca, ad esempio, anche Veronica Ciccone, ovvero Madonna, noto personaggio. Il romanzo dipana la sua trama dalle vicende della famiglia

del giovane, le cui situazioni familiari lo porteranno in America. Le avventure che Carlino vive, sono sempre affrontate con una certa leggerezza adolescenziale, la stessa che ci permetterà di conoscere le nuove mode di un’America degli anni ottanta. Dal confronto tra le due terre, è la Lucania che si preferisce, con il suo restare fedele alle tradizioni, riconoscendo il valore del meridione e della sua cultura. E’ un romanzo avvincente e dinamico nelle sue storie e nei suoi incontri, in un caleidoscopio di emozioni ed esperienze. La trama stessa del libro sembra non avere un finale, resta sospesa. Alessia Nardozza

Quando Benigni “storpia” Dante

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allora, eee, Francesca da Rrimini, i Da Polenta da Rrimini, che eee, ee, disciamo descise da dda Rravenna, che ppoi divenne da Rrimini, ecco, descise che doveva essere data isposa a uno de’ Malatesta» (Il Dante di Benigni). Questo Saggio, benché fitto di aspri sarcasmi, per nessun motivo si rivolge alla persona, ma intende piuttosto colpire con severità, attraverso critiche e asserzioni sempre d o c u m e n t a t e , un emblema forte di una cultura offesa e impoverita da perverse logiche di mercato, tese a creare miti inconsistenti e deleteri, strumenti occulti di una divulgazione d’ignoranza premiata e consacrata. A Benigni si rinfacciano dunque l’insolenza di un’esegesi priva dell’indispensabile corredo di conoscenze e l’uso indebito di uno dei massimi capolavori del genio umano; la pretestuosità di una divulgazione “culturale” che diventa ine-

vitabilmente propagazione di somaraggine per la banale, improbabile, sconclusionata interpretazione della Commedia, per le profananti “prediche” religiose che perfino quelli che dovrebbero essere garanti del pensiero cristiano accolgono come lezioni di Teologia, per i distorti ammaestramenti di vita spacciati per insegnamenti evangelici, per le irriguardose “letture” del Testo Sacro che paiono scavalcare le consolidate ermeneutiche degli imprimatur. Il Saggio, tardivo rispetto all’avvenimento trattato – per le ovvie difficoltà incontrate ad essere pubblicato, non certo in relazione alle tematiche affrontate -, è comunque arricchito, in appendice, da una polemica recensione della recente, acclamata “interpretazione critica” dell’Inno di Mameli.

E

lizabeth Clare Prophet è una ricercatrice spirituale ed autrice di diversi libri sugli angeli e sul cristianesimo primitivo. In questo libro la Prophet sostiene che ci furono non una ma due cadute di quegli angeli ribelli conosciuti come Guardiani. La prima avvenne quando gli angeli furono cacciati dal paradiso dall’Arcangelo Michele e la seconda quando i “Figli di Dio” si accoppiarono con le “Figlie dell’uomo”, così come viene raccontato nel Libro di Enoch. “Essi sono ancora tra noi e detengono ruoli di potere in ambito sia religioso che politico. In particolare, sono gli ispiratori di tutte le più importanti iniziative in materia di guerra e di finanza, o siedono nei consigli di amministrazione delle banche o dei consessi in cui maturano le decisioni politiche che determinano il concreto destino dell’umanità, attraverso il controllo demografico, la manipolazione genetica, il monopolio delle risorse energetiche e produttive, l’egemonia in campo educativo e mediatico e una vasta gamma di strategie ideologiche e psicologiche improntate alla logica del divide et impera”. L’idea che gli angeli siano dotati di un corpo materiale è molto antica. Ne troviamo conferma nell’epidodio della lotta di Giacobbe: l’angelo che combatte con lui ha una consistenza fisica tale da renderlo zoppo. Gli angeli caduti non sembrano essere dotati di minore consistenza fisica. “Personalmente non credo che il peccato d’orgoglio non necessiti di un corpo fisico per estrinsecarsi. La cultura a cui gli angeli ribelli hanno dato vita nel mondo contemporaneo, è basata sul materialismo e sulla superbia dell’occhio, che si manifestano nelle mille forme di fissazione sull’aspetto esteriore e nell’ossessione per la moda. Essi hanno creato una civiltà che affonda le sue radici sia nell’orgoglio che nella lussuria, e la terra è diventata teatro del quotidiano scontro tra ego corrotti che fanno a gara per procurarsi attenzione e consenso attraverso il culto del successo”. Dal momento in cui cadde, Lucifero fu tagliato fuori dal suo rapporto con Dio, dal contatto con

le energie divine. Per alimentare le proprie scorte energetiche gli angeli caduti, dalla cacciata dal giardino dell’Eden, cercano di sedurre i figli di luce e di separarli dalla loro sorgente divina. “Da allora essi continuano sistematicamente a infiltrarsi in ogni modo tra i seguaci di Dio, al fine di controllarli e di vivere a spese della loro luce. Benchè l’Arcangelo Michele abbia sconfitto gli angeli ribelli in cielo, con la loro cacciata il conflitto si è spostato sulla terra, che da allora è diventata il teatro dell’epico scontro cui assistiamo ancor oggi”. Agli angeli Guardiani si unì una nuova colonia di quegli spiriti che avevano subito l’influsso degli angeli caduti su altri sistemi planetari, e che non erano riusciti a completare nei tempi previsti l’evoluzione che Dio aveva previsto per loro. Questi angeli si chiamano Tardivi, perché sono rimasti indietro nel loro cammino spirituale. “Da quando i Tardivi si sono incarnati, non hanno fatto altro che perseguire la ricchezza e il potere come fini a se stessi e non come mezzi per valorizzare l’esitenza spirituale dell’uomo e della vita. Grazie alla loro efficienza sul piano materiale, i Tardivi avvalorarono la bugia luciferina secondo la quale l’uomo non ha bisogno di Dio perché può fare tutto da solo”. L’intento degli angeli caduti è riuscire a procurarsi un numero sufficiente di spiriti disposti a incarnarsi per realizzare un desiderio di morte attraverso una serie di pratiche che vanno dall’assunzione di droghe al consumo di cibi e bevande nocivi a un uso improprio delle energie personali, legato ad attività che dissipano la luce e la forza vitale. Sapendo di essere condannati gli angeli caduti hanno un unico e preciso obiettivo: “Se dobbiamo sparire, almeno portiamoci dietro i figli della luce”. “Arriverebbero anche a distruggere il pianeta - con le guerre, l’olocausto nucleare, i disastri ambientali o in qualsiasi altro modo – pur di trascinare con sé il maggior numero possibile di portatori di luce. Alcuni esprimono questa spinta al male tramite il sadismo fisico e altre pratiche orribili. Altri impongono il loro odio all’intera società tramite attività legalmente autorizzate: si pensi ad

esempio alla lenta tortura e alla morte di larghi strati della popolazione causata dalle scorie chimiche, dall’inquinamento, dalle droghe pericolose, dalle sostanze farmaceutiche e da tutti i tipi di sperimentazione sul corpo umano”. In passato ogni volta che la discordia e la distruttività umane hanno raggiunto proporzioni superiori a quelle che gli spiriti della natura potevano sopportare, la natura stessa è stata scossa da un violento cataclisma. “La ricerca del profitto a scapito dell’ambiente, la crudeltà nei confronti della vita in ogni sua forma, i pensieri, i sentimenti i discorsi e le azioni improntati alla discordia, tutto ciò contribuisce a creare un accumulo di energia negativa che finisce per gravare sul corpo della terra, sugli oceani e perfino sull’aria che respiriamo. Lo dimostrano le infinite manifestazioni di sconvolgimento degli elementi a cui assistiamo: si pensi ad esempio alle tempeste, alle alluvioni, alla siccità agli incendi boschivi, ai terremoti, ai tornadi e agli uragani”. “Gli angeli che hanno giurato eterna inimicizia a Dio in cielo si muovono liberamente sulla terra. E continueranno a farlo finchè non verranno contrastati da persone che abbiano il coraggio di farsi portavoce dell’Eletto, persone che rechino in sé la luce della consapevolezza cristica e che scelgano di fare la volontà di Dio”. Om Tat Sat yogateacher@tiscali.it

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