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DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO II n. 68/18 Febbraio 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 5 Fax. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 6

Erminio Restaino Buena Vista Social Club

I nuovi Dirigenti, belli "Freschi"

<<Paghiamo gli Assessori in base ai meriti>>

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Cari Contro-Lettori, “accroccato” è il participio passato del verbo di taglio gergale “accroccare”, ovvero “prendere col crocco” (una specie di gancio che si appendeva sul soffitto).

“Accroccare”, qui in Basilicata, viene usato anche per significare lo stato di prostrazione e conseguente inabilità fisica in cui ci si ritrova dopo un grande sforzo, o dopo un colpo di freddo: “Mi sento accroccato”.

Il termine “Accroccare”, da oggi, qui in regione potrebbe arricchirsi di un altro significato: essere tratteggiati da quelli del “Nord” (cioè da Napoli in su) che fanno film fiction o libri, sempre alla stessa maniera, e cioè alla carlona, con approssimazione e poco rispetto per la verità storica.

Sono queste, infatti, le critiche mosse allo sceneggiato (per usare un termine d’antan) dedicato dalla Rai al brigante lucano Carmine Crocco: uno che sullo schermo televisivo diventa improvvisamente un antieroe alla “Tulipano Nero”, bello impossibile, e che soprattutto parla napoletano come un pizzaiolo di Forcella.

Insomma sembra prendere sempre più piede, nella testa di quelli che lucani non sono, un immaginario narrativo un po’ retrò da “buon selvaggio”, tipico di certi romanzi dell’Ottocento della corrente Romantica.

Pertanto, da “L’ultimo dei Mohicani” (il romanzo di James Fenimore Cooper), si passerebbe volentieri a “L’ultimo dei Lu-cani”, in cui il tipico “buon selvaggio” protagonista, è una specie di indigeno con l’anello al naso, buono –appunto- ma soprattutto “fesso e contento”. opo la firma della convenzione tra l’A.O.R. San Carlo e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Il problema, però, è che questi che la pensano Roma, sono partite presso il nosocomio potentino le attività del Centro Pediatrico Bambino Gesù così, forse, un poco, ma solo un poco, ci Basilicata, grazie alla sinergia delle professionalità e delle strutture sanitarie pubbliche già esistenti. hanno ragione.

Nel Centro, opera un’Unità Operativa Complessa di Pediatria, dotata di posti letto e di spazi destinati all’attività ambulatoriale, dove effettuare le visite e gli esami strumentali specialistici per i reparti e le attività di Che vuol dire “fessi e contenti”? Beh, basti ricerca, oltre alle unità operative di Fibrosi Cistica; Cardiologia e Chirurgia Pediatrica. Dallo scorso giovedì pensare ad un discorso su tutti: il petrolio.

Centro Pediatrico Bambin Gesù di Basilicata: prevista la visita del Cardinal Bertone

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Walter De Stradis

è, inoltre, attivo il numero verde 800 006 616. Fervono intanto i preparativi per l’inaugurazione ufficiale, che si terrà venerdì 24 febbraio; secondo alcune indiscrezioni, all’evento potrebbe prendere parte il Cardinale Bertone. Sulla notizia v’è però il riserbo più assoluto.

sabato 18 febbraio 2012

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Maurizio Bolognetti intervista Gildo Claps

«Dal buco della serratura dei Misteri Lucani» Il commento alla decisione del Gup Boccassini nelle parole del fratello di Elisa: «La condanna non ci basta»

Gildo Claps

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ol consenso dell’autore riportiamo qui di seguito alcuni stralci dell’intervista realizzata da Maurizio Bolognetti con Gildo Claps ed ascoltabile sul sito di RadioRadicale. Un’intervista con risvolti piuttosto rilevanti, presente nella sua interezza su http://www.radioradicale.it/scheda/345724/casoclaps-gildo-claps-commenta -le-motivazioni-della-sentenza-del-tribunale-di-salerno.

Il Gup Elisabetta Boccassini ha condannato, con rito abbreviato, Danilo Restivo a trent’anni di carcere in relazione all’omicidio di Elisa, tua sorella, il cui corpo, è stato ritrovato nel marzo 2010 nel sottotetto della Chiesa della Trinità in circostanze, io direi, tutt’ora da chiarire. In questo dispositivo, emergono dalla sentenza cose che, ti chiederei di commentare.

Per esempio si parla di depistaggi, di condotte di inquinamento probatorio Il Giudice scrive: “E’ assolutamente impossibile credere che per tutti questi anni nessuno si sia accorto della presenza del corpo della Claps nel sottotetto della Chiesa” che è tutt’ora sotto sequestro. Qual è il commento alla decisione del Gup di Salerno?

Sono delle constatazioni amare che noi abbiamo fatto,

in tutti questi anni, ancor prima del ritrovamento di Elisa; ci siamo esposti in maniera forte nei confronti della famiglia, denunciando il comportamento omissivo, la rete di protezioni che avevano esteso nei confronti di Danilo Restivo. Purtroppo, siamo rimasti inascoltati, abbiamo lanciato accuse precise nei confronti del padre.

L’altro passaggio importante che ci lascia ancora più perplessi è il fatto che è impossibile per il giudice, (lo dice chiaramente nel dispositivo), che il corpo di Elisa, i resti di Elisa, siano rimasti lì per 17 anni senza che nessuno sapesse nulla. È evidente che ci sono state condotte omissive o, peggio ancora, complicità per nascondere questo segreto per tutti questi anni, complicità che sono imputabili direttamente a chi ha avuto modo di frequentare quel sottotetto circa i lavori effettuati nel corso degli anni, la presenza di operai che, voglio ricordare, hanno lavorato a pochi centimetri dal corpo di Elisa, ci sono ancora dubbi, ovviamente, sul parroco Don Mimì Sabia che per quarant’anni ha fatto da padre-padrone in quella Chiesa. Addirittura, è una notizia nuova ed è citata anche nel dispositivo la motivazione, è stata ritrovata una lettera indirizzata a mamma Filomena di Don Mimì in cui esprimeva il cor-

doglio e, comunque, la preghiera per la sorte di Elisa.

Una lettera che non è mai stata spedita e questo pone ulteriori interrogativi. Il quadro che emerge, soprattutto i riferimenti ai depistaggi che ci sono stati, fanno capire come, evidentemente, si è voluto mantenere tale segreto; che la rete di copertura era molto estesa, ed io non ho difficoltà a dire, (non è la prima volta che lo denuncio), io ci vedo un unico filo conduttore: la Massoneria.

Ne sono sempre più convinto; ciò che sta emergendo, dal ritrovamento in poi, non fa che confermare quello che abbiamo sempre sospettato: la rete di complicità e di coperture si riferisce ad un’unica regia e il legame, il collante, è proprio la massoneria. Esprimiamo, ancora una volta, tutta la nostra rabbia per quanto è accaduto in questi anni e soprattutto, ci auguriamo, che veramente si voglia veder chiaro.

I familiari, dunque, volevano difendere il figlio ma, forse, c’era anche da proteggere altro?

Il buon senso ci induce a pensare che la storia di Elisa abbia incrociato altri segreti che ruotavano probabilmente intorno alla Chiesa o comunque intorno ai personaggi che in questa storia sono stati attori principali. Se si vuole venire a capo di questa vicenda, purtroppo non è sufficiente la condanna di Danilo Restivo. Danilo Restivo, per noi, è sempre stato l’assassino di Elisa, non avevamo di bisogno di una sentenza di condanna che ce lo confermasse; ora bisogna individuare tutte le responsabilità. e sono tante. Bisogna fare chiarezza, continuo a ripeterlo, perché è scandaloso che nessuno ci abbia dato risposte rispetto all’operato del magistrato, la Dottoressa Genovese, che all’epoca conduceva l’inchiesta. Abbiamo fatto numerose segnalazioni al CSM, evidenziando le zone d’ombra e, soprattutto, le condotte, a mio avviso, omissive in quell’indagine e nessuno ci ha mai dato contezza dell’operato della Dottoressa Genovese. Io credo che è arrivato il momento di fare chiarezza.

A tal proposito, Maurizio Turco e i deputati radicali hanno presentato un’interrogazione (dopo aver letto le dichiarazioni di Don Marcello Cozzi che, riferendosi ai casi Claps e Gianfredi, ha parlato di coperture di Stato e, dopo

aver letto le tue dichiarazioni in riferimento alle attività di agenti del Sisde in particolare,) e hanno chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di verificare le attività del Sisde svolte in Basilicata negli anni ’90 e al Ministro di Grazia e Giustizia, di avviare un’attività ispettiva negli uffici giudiziari di Potenza.

Era ora che qualcuno lo facesse, perché si dice che Roma sia la Procura delle nebbie ma io credo, per averla vissuta in prima persona, che questi ultimi vent’anni buttino ombre sinistre sulla Procura di Potenza. Intrecci perversi tra Servizi deviati perché, ovviamente, i Servizi almeno in apparente ufficialità non si erano mai occupati del caso di Elisa.

Vorrei ricordare che Cervone l’agente del Sisde che fu coinvolto nelle vicende a pieno titolo da Toghe Lucane bis in avanti, mi era stato messo alle costole, proprio negli anni tra il ’95 e il ’97.

Spero che questa volta ci sia maggiore sollecitudine nel dare risposta all’interrogazione perché io credo che la storia di Elisa sia il buco della serratura di questa Regione, attraverso cui guardare e forse sollevare le ombre che sono calate su alcune vicende.

Non a caso l’interrogazione riguarda anche l’omicidio Gianfredi; i due casi vengono spesso accostati e, ogni volta che lo si fa, alcuni personaggi sono coinvolti a vario titolo, personaggi comuni, e ogni volta che si fanno parallelismi, (come spesso è capitato, faccio un esempio per tutti, Don Marcello Cozzi, che ha denunciato più volte le strane coincidenze), emerge un dettaglio: c’è un nervosismo palpabile. Il buio di questa Regione riguarda avvenimenti che ancora non hanno trovato spiegazione, piena luce, chiarezza; l’interrogazione dei parlamentari radicali è importantissima, auspico ci sia un seguito.

Ogni volta viene opposto un segreto di Stato ed è impossibile capirci qualcosa!

Speriamo dunque che non ci siano omissis e, citando Pier Paolo Pasolini: Io so i nomi di coloro che tra una Messa e l’altra hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica, io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici.

La pernacchia e le sue leggi S

pernacchiare una persona o delle persone può essere qualificato come una condotta integrante estremi di reato?

La risposta, a dispetto delle apparenze, non è di sempre agevole configurazione.

A ben leggere il 2°comma dell’art.594 cp,da cui è contemplata l’ipotesi dell’ingiuria, si individua un’aggravante rappresentata dall’invio di uno scritto o di una comunicazione, per cui –applicando un mero processo di logica deduttiva-sarebbe da concludersi che un comportamento ingiurioso dovrebbe necessariamente consistere in dichiarazioni o affermazioni effettuate oralmente o per iscritto, con esclusione quindi di eventuali procedure rumoristiche o rumoreggianti, tante volte ricorrenti e celebrate in quei bellissimi film in bianco e nero del nostro recente o quasi passato,in cui il grande Eduardo De Filippo teneva addirittura lezioni ad un pubblico estremamente attento sulle varie tecniche spernacchiatorie.

Essendo poi necessaria per l’esistenza dell’illecito la presenza al fatto della persona destinataria dell’ingiuria, la domanda che sorge spontanea è: “quando uno spernacchiamento avvenga in presenza di più persone, come si fa ad individuare tra le stesse l’eventuale destinatario dell’azione e quindi quella che si definisce la vittima del reato?”

E si, perché se non vi fosse parte lesa non vi sarebbe alcun reato e quando una parte lesa non è individuabile è come se la stessa non ci fosse!

Allora la conclusione è che per potere tranquillamente spernacchiare un vostro amico, conoscente o comunque una persona che voi vogliate gratificare con i vostri suoni labiali, dovrete attendere che lo stesso non sia solo, ma che magari si accompagni quantomeno ad un’altra persona, di guisa che poi non sarà possibile l’individuazione sicura del soggetto destinatario delle vostre attenzioni.

Lui e solo lui capirà, ma non potrà agevolmente protestare.

Avremo allora il classico pernacchio (o, come afferma altra corrente di pensiero, “pernacchia”) vagante, che spesso può essere più efficace e dannoso del più celebre proiettile vagante, destinato a colpire “dove coio, coio”.

Attenzione: se tra gli spernacchiati presenti ci fosse una persona a voi nemica, qualche occhiuto investigatore (ce ne sono in Basilicata) potrebbe contestarvi tale circostanza, per potere poi affermare che era questa la persona destinataria del pernacchio.

Vi converrà allora negare ad ogni costo la circostanza e la deduzione conseguente, evidenziando la necessità di ascoltare sul punto anche l’eventuale vittima.

Se questa sarà sufficientemente intelligente non ammetterà mai di essere vostro nemico: diversamente dovrebbe anche riconoscere di avere recepito come a lei diretto il vostro espressivo suono labiale.

In conclusione: spernacchiate tranquillamente le persone non troppo amate solo quando sarete in un luogo pubblico e frequentato oltre che dalla vostra vittima prescelta almeno da un’altra persona, con cui la stessa sarà costretta a condividere la qualità di destinataria del pernacchio o della pernacchia.

Se poi l’impeto spernacchiatorio fosse irrefrenabile, per cui sarà difficile contenerlo, allora sappiate che se la vittima vi dovesse querelare, la pena prevista per l’eventuale ingiuria per chi è incensurato è comunque quella della multa fino a mille euro.

In compenso per tale cifra potrete esibirvi in un bel pernacchio alla”francese”, in cui ai suoni acuti fanno seguito brevi pause, per culminare poi in una crescente ascesa verso i toni alti,variazione questa sicuramente raffinata e stimolante per un udito attento qual è normalmente quello di coloro che sono abituati ad essere spernacchiati.

Buona pernacchia a tutti.

NB: L’articolo dal titolo “la Pernacchia” è dedicato ai tanti cd. uomini di legge o presunti tali, che pur di assolvere in modo pieno ed ossequiente al loro ruolo di ascari e di manutengoli di qualche capocorrente o capobanda, non arretrano nel mondo davanti a nulla, preoccupati solo di guadagnare punti e posizioni nelle uniche graduatorie in cui essi riescono a trovare spazi loro adeguati, quelle della stupidità e della presunzione. Per questi soggetti il suono della pernacchia si rivela infatti come altamente idoneo a suscitare e rimarcare nel loro intimo la consapevolezza del ruolo di mosche cocchiere da essi ricoperto nel contesto della società civile, l’unico commento in grado di evidenziare l’assoluta nullità e pochezza delle personalità di riferimento, la colonna sonora del loro autentico “Nanismo” fisiologico, a fronte della quale essi non sono in grado di percepire niente altro se non le aride ed inconsistenti espressioni di maniera di volta in volta prodotte o ispirate dai loro Ras di riferimento.

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sabato 18 febbraio 2012

Quando il turn-over dei politici lucani?

Erminio Restaino Buena Vista Social Club V

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ossiamo dire che ormai la politica Lucana si sta internazionalizzando… Gianni confermato vice a Bruxelles, Erminio che in piena crisi Regionale se ne va a Cuba, quasi a sottolineare la distanza siderale tra la soluzione della crisi e la realtà. Il Direttore del Quotidiano che racconta amabilmente di vit-

toria di Vito e Vincenzo (conoscono uomini e modi acconci... , dice di loro) e neanche vi è stato il tempo perché la temuta, minacciata, adombrata “macchia nera quotidiano/a” che allignava sulla Basilicata si sia potuta diradare o sia stata analizzata e/o combattuta e meno che mai rimossa. Insomma a giudicare da quel che

Erminio il Cubano manda a dire al Direttore Quotidiano pare proprio che se la conclusione di questi mesi di crisi è la discontinuità come realizzata, e cioè la “Gentile” “fatta più in là”, quasi come nelle canzoni di Arbore, e l’Erminio in vacanza a ritemprare le forze al sole di Cuba prima dell’ulteriore pugna democratica, allora è ben poca cosa. Non volendo interferire con le vicende politiche, ci eravamo astenuti finora dal commentare, ma a cose fatte un ragionamento si impone, sia sul risultato dell’assessorato, sia sui progetti lasciati aperti, e sia sulla chiusura della crisi e il conseguente rimpasto. Per le cose fatte sul fronte del credito, passi in avanti ce ne sono sia sotto il profilo dei finanziamenti -e parliamo del fondo di garanzia regionale per gli investimenti- e anche del fondo di rotazione per far diminuire gli interessi da pagare, e poi ci sono le linee di finanziamento alle PMI e anche se non è tutto sembrava che si stessero facendo cose utili. Sotto questo profilo discontinuità la si può leggere in tanti modi e anche nel senso che quasi dichiara l’Erminio. E’ indiscutibile, infatti, che l’Erminio da’un senso chiaro alla vicenda e all’epilogo intervenuto e dichiara che serviva la sua sedia per altri sederi e allora ci si è inventato il percorso, la scusa, il pretesto. Il buon Speranza lo vede subalterno del “duo dei presunti trionfatori”

e gli appare ormai privo di spirito.

La politica in Basilicata, secondo Erminio, si allontana sempre più dalla gente e dai suoi problemi e bisogni e il ragionamento pare anche starci tutto sommato se consideriamo che questa maggioranza perde l’appoggio di SEL, non riesce ad incamerare il sostegno del TRI-POLO, e vede scoppiare polemiche e minacce di rotture tra quei di FLI e quei di UDC. La maggioranza in Regione pare non si debba più considerare di Centro Sinistra ma di Centro MultiCentro come adombra Erminio ed allora son cavoli rancidi….. Nella replica il Direttore raccomanda all’Erminio di Stare “… attento a non emulare il martirio di Camillo Cianfuegos.” Ma il Cianfuegos rivoluzionario Cubano non scelse e non andò al Martirio …semplicemente il suo aereo – mentre era capo dell’esercito de Cuba e colonna della rivoluzione Castrista e tante altre cose – sparì in un temporale e mai nulla se ne seppe…. e Fidel lo “piange” ancora oggi. L’Erminio non ci sembra interessato ad emulare alcunché, e detto tra noi la fortuna di Speranza pare sia proprio nel fatto che l’Erminio non ha ancora scelto di fare i viaggi della motocicletta, quelli del Che per intenderci. Di lui dicono sia andato a Cuba solo a riposare. Ma sarà vero?

ivere per qualcuno l’attesa spasmodica di concreti piani fin a l i z z a t i all’occupazione giovanile mi fa ricordare gli Almanacchi di leopardiana memoria. Non è mio costume divulgare pessimismo. Sono e resto un ottimista della volontà.

Mentre tanti politici di rango compreso il Sen. Colombo parlano agli Universitari lucani di ...virtù e di limiti...la maggioranza della classe politica, al contrario, è stata troppo impegnata in una lunga crisi di giunta, sfociata in un piccolo rimpasto con annessa fuoriuscita della SEL. Molti vecchi marpioni non demordono e affilano le loro sciabole per la nuova ed ennesima Giunta autunnale.

Sono pronti a riscendere in campo. Non hanno recepito le nuove istanze del pianeta giovanile lucano. La maggioranza di questi vecchi camaleonti della politica è convinta di poter governare, ancora, per tanto tempo... assetti organizzativi e sottogoverno che non hanno mutato di una virgola il loro modus operandi in special modo in questi ultimi anni.

Ai politici lucani bisognerebbe far comprendere che questi giovani aborrano le “massime oraziane del carpe diem”.

Non sono più disposti a cogliere l’attimo .

Non vogliono più afferrare il presente e affidare al domani il “meno possibile”. Vogliono e pretendono un futuro lucano rispettoso della dignità umana. Sono pronti a ricreare un rapporto forte e solidale con le classi più umili e, soprattutto, con la classe operaia.

La presa di posizione nei mesi scorsi del nostro giornale sul lavoro, sulla sicurezza in fabbrica e sulle crisi dell’indotto Fiat Sata, in primis, sono state molto apprezzate.

La fabbrica non è più relegata a luogo di terzo mondo, come av-

veniva qualche tempo fa. L’insensibilità mostrata dalla società lucana verso le morti bianche degli ultimi, finalmente, sta segnando il passo. Non vi sono solo le denunce c’è qualcosa d’altro. Un qualcosa che da questi giovani è stato del tutto recepito.

Questi giovani hanno compreso che bisogna agire a 360 gradi.

Una società lucana che vive da anni una stagnazione economica paurosa, drogata da un inaffidabile PIL e tanto distante dai suoi giovani deve rintracciare, altrove, le fonti del benessere.

Questi giovani generazioni movimentiste frutto del serio volontariato saranno la nostra speranza e saranno le nuove “fonti rinnovabili” della politica lucana. ..In special modo ,oggi, che si riparla con insistenza del Nucleare .

Come ha detto qualche tempo fa Adriano Celentano dobbiamo essere più rock e bandire per sempre la nostra ingiustificata lentezza lucana.

Se riproponendo l’Adriano nazionale “il nostro lavandino non funziona”...ci vuole un buon idraulico. Siamo convinti che con gli insulti e le grida manzoniane dell’antipolitica non si ripara un bel niente.Questi ragazzi e questi universitari saranno sicuramente dei buoni idraulici per la nostra futura società lucana. Li abbiamo conosciuti ed apprezzati.

Noi, dal canto nostro, saremo vigili e accorti e faremo uscire dal “pozzo” dell’anonimato e dell’indifferenza questi movimenti e questi ragazzi coraggiosi e volenterosi, per affermare le VERE VIRTU’ Lucane ... e non i limiti... senza alcun Messia di turno. Lo auspica il sen.

Emilio Colombo, lo desideriamo NOI uomini di buona volontà con schiena dritta.

Mauro Armando Tita

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Ecco i nuovi dirigenti: … ma sono “Freschi”?

Nuova Giunta regionale e nuove dirigenze ai dipartimenti Ma alle Regione si “promuove per rimuovere”?

I nuovi direttori generali e una vecchia vignetta di King Buffino

di Mario Petrone

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Dirigenti Regionali sono stati appena nominati. S’è chiusa la crisi alla Regione e subito la nuova Giunta mostra cosa sa fare e fa. I cattivi dicono che si dovevano “spoliare” i perdenti

(all’inglese Spoil System) dentro il Partito Democratico, ma per sapere se la cosa è vera bisognerebbe essere addentro alle segrete cose e noi non lo siamo. Per cui, ci limitiamo a prendere atto del fatto che la nuova Giunta ha nominato i dirigenti e ne ha confer-

mati 4 su 7, il che dovrebbe significare rinnovamento profondo, dal momento che ne cambiano ben 3 su 7, ma poi guardi meglio e scopri che i tre cambiati si sono solo spostati di casella e ti rendi conto che non è cambiato niente.

Ti potresti rassegnare allora e dire

–beh- che commenti vuoi fare?

L’approvazione come la contestazione te la potresti anche risparmiare – come fatica o commento-. Ma intanto che pensi, scopri che la Basilicata, come l’Italia, è completamente sommersa dalla neve e senti che

ci sono paesi e frazioni in provincia ancora isolati dopo vari giorni. Scopri che Comune di Potenza e ACTA, stavolta, hanno fatto bella figura perché la viabilità principale è garantita e insomma la spesa in città si riesce pure a farla e addirittura riescono ad andare a fare la spesa gli ultraottantenni, ed allora almeno a Potenza un lavoro, più o meno, da cristiani è stato fatto, e questo ti porta a domandarti se puoi dire la stessa cosa di tutto l’apparato e di tutta la Provincia, o meglio ancora di tutta la regione. E se ti fai queste domande, finisci direttamente sulle nomine appena fatte, e sei costretto a prendere atto della circostanza che purtroppo non è dappertutto così, e non è in tutte le cose così… insomma, l’amministrare la Basilicata non sempre, pare una cosa fatta da cristiani per cristiani e …. queste nomine non cambiano la sostanza per cui da qui si deve partire. Partiamo dai riconfermati e consideriamo la riconferma come approvazione dell’operato e manifesta soddisfazione della Giunta rispetto alle cose fatte ed al come fatte. La Riconferma di Nardozza & Co può voler significare che tutto è okkei e che nulla di meglio di quel che è stato fatto si poteva fare, e insomma tutto va bene madama la marchesa. Ci domandiamo però: se tutte le politiche poste in essere hanno raggiunto i risultati per cui sono state pensate e realizzate, come mai le imprese chiudono e la disoccupazione aumenta e l’emigrazione esplode? Delle due l’una …o le politiche hanno raggiunto gli obiettivi prefissati che non erano, dobbiamo immaginare, l’incremento del potenziale delle imprese e l’incremento dell’occupazione, o non l’hanno raggiunto. Non si capisce, dunque, la soddisfazione della Giunta circa l’operato dei Dirigenti e degli Uffici perché se hanno speso i soldi, ma non hanno raggiunto risultati, allora hanno sbagliato programmazione e non ne puoi essere contento, se, invece, hanno programmato bene e risultati nisba, allora non è mestiere loro. Insomma: non è che i

Politici possono essere contenti di buttare i soldi dalla finestra … o no? Ovviamente, noi dall’esterno possiamo solo fare congetture. Ma sempre per esempio, pigliamo il caso di uno che è stato cambiato, giusto per capire il metodo di lavoro. Niente di personale, insomma, il FRESCHI ha una carriera con nomine di fresco in fresco (direbbe uno cattivo dell’opposizione, non noi) già Commissario ARPAB (ce lo hanno messo per far dimenticare Sigillito ?) e ancora è stato Dirigente Generale dei Dipartimenti, Agricoltura, poi dell’Ambiente e ancora delle Attività Produttive. Ora ritorna all’Agricoltura e viene nominato mentre stava dirigendo ARBEA (con tutti i casini di quell’Ente). Che dire ,incarichi tutti di prestigio, però c’è una domanda che ingombra. E’ stato spostato dall’Agricoltura all’Ambiente, all’origine, perché aveva fatto male all’Agricoltura o perché facevano male all’ambiente?

Arrivato all’Ambiente, neanche il tempo di respirare, viene spostato alle Attività Produttive. Faceva male lui all’Ambiente o facevano male altri alle Attività Produttive? E poi dalle attività produttive all’ARPAB: e ha risolto i problemi lasciati da Sigillito e come? Ed ora il rientro all’Agricoltura, ma allora si vuole cambiare l’indirizzo e l’operato della Wilma? Non si può credere, assolutamente, che le cose accadano per caso e non si può credere che ognuno di questi Dirigenti, come il sale, sia buono ad ogni minestra, ed allora?

Una veloce riflessione per lasciarci: fare finta di essere sempre in movimento forse è il miglior modo di stare fermi (e si teme sia ragionamento politico di base) oppure hanno usato l’antico detto “promoveatur ut admoveatur” si promuove per rimuovere…. ed allora si tratterebbe di rompiscatole che devono cambiare spesso per non avere il tempo di far danno. Nell’uno e nell’altro caso, e sono solo esempi per carità, c’è poco da essere allegri.

Medico Chirurgo Dott. VINCENZO PAGLIARA Specialista in Oculistica

Oftalmologia Pediatrica - Chirurgia Laser - Correzione di Miopia Ipermetropia - Astigmatismo - Cheratocono e di tutte le patologie oculari con occhiali, lenti a contatto e laser Prenotazioni c/o Studi: 339/8081041 - 089/220310 www.vincenzopagliara.abcsalute.it www.vincenzopagliara.com

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sabato 18 febbraio 2012

I QUARTIERI DI POTENZA

Rione Francioso vuole andare in chiesa La parrocchia è l’ultimo baluardo di aggregazione e attività nel quartiere: ma i lavori interminabili della piazza ne intralciano l’accesso di Antonio Nicastro

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l Francioso è il rione simbolo della cementificazione intensiva operata a Potenza negli 60 – 70, molti palazzi in poco spazio ma fino a quando non hanno aperto l’università e il nuovo Palazzo di Giustizia gli abitanti del Francioso, nonostante tutto, riuscivano a vivere abbastanza decentemente.

Le cose sono peggiorate con l’adozione della variante al Piano Regolatore adottata nel 1989 e con la nascita del secondo polo direzionale sono cominciati i problemi.

Con la nascita dell’Università di Basilicata nei locali dell’ENAOLI, il rione si è notevolmente animato e gli spazi, sopratutto i parcheggi, sono diventati risicati. Le cose sono precipitate con il trasferimento del Palazzo di Giustizia da Parco Aurora a via Nazario Sauro.

Molti avvocati hanno trasferito i loro studi legali proprio al Francioso ed il quartiere ha perso l’originaria tipologia residenziale ed è diventato normale convivere con il caos.

Lo scorso anno è stato realizzato un intervento di riqualificazione da parte del Comune che non ha sostanzialmente migliorato molto la vivibilità del quartiere, rifacimento di qualche marciapiedi e nuovo impianto di illumi-

nazione, tutto qua, nulla di stravolgente.

Pochi gli spazi verdi, un piccolo giardino alle spalle della piazzetta centrale un po’ malridotto e nient’altro.

Un’area che attende la riqualificazione, quella sotto la Scuola Media La Vista che ospitò i container del post terremoto oggi in preda al degrado e all’abbandono.

L’unico luogo di vera aggregazione è la parrocchia di San Pietro e Paolo che ospita anche l’Università della terza età. La vita sociale del quartiere orbita attorno alla chiesa che dispone di adeguati spazi, compreso un campo per il calcetto, che soddisfano le esigenze dei più giovani.

Anni addietro ci furono feroci polemiche nei confronti del parroco che “affittò” il tetto della chiesa ad un gestore di telefonia mobile che posiziono i ripetitori del segnale, oggi sono in pochi che continuano a contestare quella decisione al parroco, i soldi che la compagnia telefonica, pare che non si tratti proprio

di spiccioli, versa alla parrocchia fanno comodo per varie iniziative. L’ampia piazza davanti all’ingresso della chiesa, utilizzata anche come parcheggio e che ospita alcuni ambulanti, è sempre stata molto animata. Fino ad un anno fa. Era il febbraio 2011 quando sono iniziati i lavori per costruire una quindicina di parcheggi interrati, parcheggi da realizzare attingendo ai benefici della Legge Tognoli. Per consentire la realizzazione dei parcheggi agli abitanti è stato sottratto l’uso della piazza, la

chiesa è stata circondata dalle reti color arancio che delimitano l’area di cantiere e i lavori hanno riguardato lo sventramento della piazza; per qualche tempo si è lavorato alacremente e pareva che in breve tempo i disagi sarebbero terminati.

La struttura dei garage interrati è stata realizzata, il tetto degli stessi sarebbe dovuto diventare il pavimento della piazza ma i tempi si sono dilazionati e l’ingresso della chiesa continua ad essere circondato dalla recinzione del cantiere. Delle mae-

stranze si sono perse le tracce e quando sono presenti sul cantiere i lavori non appaiono procedere con la velocità che la situazione di disagio in cui vive il quartiere richiede.

L’accesso alla chiesa ed ai locali parrocchiali è garantito da uno stretto corridoio, sicuramente non agevole da percorrere soprattutto quando piove perché la pavimentazione non esiste e si formano pozzanghere.

L’afflusso dei fedeli alla chiesa per sentir messa è molto disagevole, lo è ancor di più quando si

Anno nuovo e amianto nuovo

«Rivogliamo l’ospizio in via Acerenza»

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assando dal rione San Rocco, via Raffaele Acerenza, si nota che il palazzo che ha sempre ospitato “l’Ospizio di mendicità” è circondato per intero da un’impalcatura. L’immobile di proprietà della curia è stato sempre utilizzato come casa di riposo, ed era l’unica in città, ed ha svolto per decenni una funzione sociale di ospitalità per anziani soli ed anche poveri. La problematica degli anziani, come si vive oggi, è diversa

da come si viveva fino a 20 anni fa.

Prima, chi rimaneva solo in qualche maniera veniva assistito o accolto dai parenti più prossimi, e le case di riposo, o come si diceva un tempo, l’ospizio, non era nemmeno preso in considerazione, anzi c’era una sorta di disapprovazione sociale quando si veniva a sapere che il vecchietto era stato “ricoverato” in un ospizio. Adesso le cose sono cambiate ed è fortemente sentito il problema di come assistere un anziano

specie se ha qualche problema di salute. La struttura di via Acerenza da qualche lustro è stata chiusa ed al suo posto è nata l’altra struttura di accoglienza per anziani a via Sanremo (Parco Aurora) che ospita circa cento persone, ed è una struttura di assistenza qualificata dove si paga una retta adeguata ai servizi che offre. Vista la domanda sempre crescente che viene dalle famiglie sono cominciate a nascere altre case di riposo in molti comuni della Ba-

silicata proprio per dare una risposta a tale richiesta. Per cui molti potentini, non trovando posto nell’unica casa di riposo, si rivolgono nelle case dei paesi vicini. Oppure le famiglie, nell’impossibilità di poter assistere i propri genitori, chiedono l’aiuto di una badante che in genere è straniera, donne che, spinte dal bisogno lasciano il loro paese, la loro famiglia, ed accettano il lavoro di cura alla persona in molti casi senza conoscere né la lingua italiana e senza avere una preparazione adeguata di tipo socio-sanitario. Però quando due bisogni si incontrano non si va molto per il sottile e si accetta, e come si usa dire si va “alla buona di Dio”, tradotto: che Dio ce la mandi buona. Quindi alla fine, il problema è arcinoto a tutti e ci si aspetta che venga affrontato, per cui ben venga se questa ristrutturazione dell’ex ospizio ridiventi “casa di accoglienza per gli anziani di Potenza”.

Rocco Casella

celebra un matrimonio o un funerale. La viabilità in via Toti e dintorni in queste occasioni va in tilt, una cosa indecente che non è più tollerabile per la comunità del Francioso.

Solo qualche settimana fa era stata data assicurazione che si sarebbe data un’accelerata ai lavori per restituire la piazza all’utilizzo comune, ma nulla è stato fatto e la chiesa continua ad essere scandalosamente inaccessibile.

C

ontinuando con quanto ci eravamo prefissati, e cioè tenere sotto controllo il fenomeno scellerato dell’abbandono dell’amianto da parte di privati cittadini; ecco spuntare con il nuovo anno, nuovi abbandoni.

Lungo la strada vecchia che porta verso Tito, ed esattamente nei pressi dello svincolo per la contrada Giarrossa, neanche in 50 metri, in due punti sono poste lastre di amianto buttate nel-

l’erba. Quando le istituzioni non possono per svariati motivi di ordine economico, di personale e quanto di altro; tocca allora a noi cittadini, controllare il territorio e aiutando le istituzioni a conoscerlo e a farne prendere provvedimenti in materia.

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POLEMICHE A POTENZA

La ZTL e “i nemici della città” Ne parla il sindaco, ma nella dettagliata relazione del segretario de La Potenza del Centro, sembrano tanti motivi per fare marcia indietro di Virginia Cortese

N

e hanno parlato, discusso animatamente, hanno spiegato motivi e reticenze, potenzialità e difficoltà.

Santarsiero e Fierro se-lesono-cantate sulle pagine del nostro settimanale, nelle scorse settimane.

Il provvedimento attuativo era stato rimandato da troppo tempo. Bisognava dare un segnale forte, mettere in atto le numerose capacità di un centro storico, coacervo di cultura e fucina di opportunità, ha tuonato “l’Imperatore Santarsiero” (così lo ha definito Fierro).

Sì alla sperimentazione, ha dichiarato l’inossidabile Gaetano Fierro, ex primo cittadino di Potenza, ma con un’altra cognizione.

E soprattutto d’estate, in un momento climatico più favorevole e in presenza di ulteriori infrastrutture e ascoltando le voci trasversali.

I cittadini ne vivono le immediate conseguenze, i commercianti gli effetti.

Giovanni De Marco, per esempio, titolare dell’attività commerciale di Ingrosso di Merceria in via Due Torri 19 Potenza, ha redatto sulla base

delle “Proposte per migliorare la qualità della vita nel Centro Storico di Potenza”, per conto dell’Associazione di via del Centro Storico, denominata “La Potenza del Centro”, di cui è segretario, una serie di proposte in forma di petizione, protocollo n.35789 del 5 luglio 2011.

De Marco, si è interrogato sul significato del centro storico: «È il nucleo originario di un insediamento urbano, dove si possono riconoscere i valori monumentali, edilizi ed ambientali tradizionali. È il luogo dell’identità e della memoria collettiva, dove la comunità si ritrova, completamente a suo agio, memore delle sue radici e rispettosa della sua storia che appartiene a tutta la comunità. Come tale va mantenuto vivo, vitale ed attrattivo.

Il nostro, attualmente, si presenta come un’area in grande sofferenza, da anni trascurata dagli amministratori locali nella totale indifferenza della maggior parte dei cittadini di Potenza, definita, in maniera appropriata, “Città dell’apparenza e dell’indifferenza”.

C’è, a mio avviso, uno scontro frontale di interessi, con la politica asservita al potente di turno ed i cittadini alla finestra

ad assistere passivamente al definitivo tramonto.

Dal mio punto di vista, in questo momento, sono inopportuni i provvedimenti relativi alla istituzione di nuove isole pedonali ed alla ZTL. La ZTL va sospesa.

Sono altresì inopportuni, sia l’aumento dei permessi per il transito e la sosta nel Centro Storico, di gran lunga superiori alla effettiva disponibilità di posti auto, sia i 3 permessi per nucleo familiare, sia la tariffa oraria di 2 euro nelle aree con sosta a pagamento, in mancanza, poi, di una tariffa ridotta per la frazione di ora.

A Potenza l’Amministrazione Comunale vuole, a tutti i costi, convincerci dell’opportunità della stessa».”

Le motivazioni (poco) convincenti?

«Un notevole flusso di turisti e di cittadini, che frequentano il Centro Storico nelle ore diurne e notturne, avendo eletto tale zona a Centro culturale, di commercio, di servizi, nonché di aggregazione sociale e di passeggio. 18200 passaggi giornalieri nelle scale mobili, con un incremento del 35-40% rispetto a prima, via Pretoria e dintorni si sono presentate piene di gente, nell’ultimo fine

settimana di gennaio 2012; qualche imprenditore del centro ha riferito di aver registrato un aumento delle vendite nella prima settimana di ZTL; diversi potentini, si sarebbero complimentati con il sindaco per la scelta della ZTL h24, che, comunque, sarà verificata, ma solo dopo un mese della sua istituzione, avvenuta il 23 gennaio 2012; chi Se Matera ha “adottato” Lucio Dalla, critica la ZTL attacca Potenza sicuramente non farà lo stesso con Franco Battiato la città, dicendo che è in decadenza. “Costui è un ne- livello di difficoltà mai visto si- partire dal lontano 1996. Pecmico di Potenza, mentre invece nora. Peccato che le attività cato per molti frequentatori il capoluogo non è depresso, ancora rimaste aperte in Cen- della nostra Città, che si ritroma vivace e, soprattutto, ha la tro denunciano, nella quasi to- vano frastornati ed increduli schiena dritta»- ha concluso talità dei casi, un calo per le tante difficoltà che essa crescente delle loro vendite, presenta, alcune delle quali veSantarsiero.

Ma non è tutto oro quello che tanto da immaginare di rivol- ramente incredibili, sopratgersi collettivamente al Diret- tutto in tema di segnaletica luccica.

“Attenzione!”- ammonisce De tore dell’Agenzia dell’Entrate stradale, e, più specificamente, Marco: “Il quotidiano Il Sole per comunicare che sarà im- di segnaletica riguardante pro24 ORE del 5 dicembre 2011 possibile in questi periodi ri- prio la ZTL, vedi Portasalsa, colloca Potenza al 76° posto sultare congrui e coerenti, via San Luca e discesa di San su 107, nell’edizione 2011 come vogliono gli studi di set- Gerardo, dove sono in molti ad della sua classifica sulla Qua- tore, ancor più trovandosi nel avere difficoltà a comprendere lità della vita nelle province Centro Storico, fortemente pe- qual è la zona a traffico limiitaliane. Peccato per il gran nalizzati dalle scelte ammini- tato.” numero di locali commerciali strative di una politica troppo Dove si trova la verità in queche sono rimasti vuoti nel Cen- spesso sorda alle sollecitazioni sto caso? Seguiremo gli svitro Storico, a testimoniare un da parte del cittadino, formu- luppi. late in tantissime petizioni, a

Quale turismo in Basilicata R

itorno sulla questione del turismo in Basilicata dopo aver letto dei seminari promossi dall’Università di Basilicata sul tema. L’articolo di Luca Santoro su Controsenso del 28 gennaio scorso riporta alcuni dati provvisori relativi al 2011 raffrontati con quelli del 2005. Li riprendo per meglio articolare ciò che da tempo penso e vado inutilmente predicando.Quello che appare in tutta la sua evidenza è che si tratta di un turismo spontaneo, male organizzato, in cui i territori non sono minimamente in sintonia tra loro: i mari con i monti, i beni monumentali con quelli culturali, ambientali e paesaggistici. Ognuno va per proprio conto senza che essi influenzino e migliorino le performance degli altri territori o delle altre attività.

Anche gli attrattori realizzati, su cui tanto si è puntato, il Parco della Grancia e il Volo dell’Angelo, o quelli da realizzare il Volo dell’Aquila o le Battaglie Storiche sull’invaso di Senise sono da ripensare perché da soli non producono sviluppo e non diffondono la cultura del turismo, perché svincolate dalla possibilità ricettiva umana, professionale e strutturale dei territori.Il Parco della Grancia peggiora ogni anno nella sua offerta complessiva e sempre più si riduce il periodo di attività. Domenica 31 luglio 2011 il

Parco era fisicamente - Presenze turistiche 2005-2011 chiuso nonostante l’annun- Tab.1 (Dati provvisori) cio dell’avvio dell’attività.

Area Visitatori 2005 Visitatori 2011 Variazione +/Lo stesso Volo dell’Angelo Metapontino 157000 164000 7000 non promuove il Parco ReMatera 60600 113600 53000 Maratea 45000 46559 1559 gionale in cui si trova, il Pollino 43400 30719 -12681 Parco GallipoliVulture 47000 42000 -5000 Cognato.Questo perché, e Totale 353000 396878 43878 ne siamo fermamente convinti, che non vi può essere tine. Sembra, fatta qualche debita ecun concreto e diffuso sviluppo del turi- cezione, un turismo puntiforme e prismo in Basilicata se si va sistematica- mordiale, dove se non si mettono in mente a scopiazzare esperienze campo nuovi e diffusi strumenti anche i felicemente realizzate altrove, senza punti oggi di forza come Matera, Marad’altro canto immaginare un’offerta tu- tea e Metaponto finiranno per esaurirsi ristica nostrana e condivisa. Le iniziative, in breve tempo e quelli già in declino a guardare i summenzionati dati, che come il Pollino e il Vulture a non rilanfunzionano indipendentemente da una ciarsi più. Poi su tutto il restante territorio vera e propria azione promozionale re- regionale, che è oltre il 70%, è buio progionale, che è pressoché assente, sono fondo. Occorrono evidentemente interquelle che possono contare su contenitori venti interattivi tra i territori, tra i settori di per se di grande pregio, come Matera produttivi e tra le tante risorse locali, oce Maratea. Metaponto raggiunge e mi- corre attivare politiche anche per il recugliora le proprie prestazioni grazie alla pero delle aree interne con tutto il presenza dei villaggi e ad un giusto rap- patrimonio in esse contenute, sconoporto costi/servizi resi, non sempre però sciute ai più, finanche agli stessi lucani. accompagnate da una corretta e respon- Andrebbe quindi rivisto il Piano Regiosabile gestione, come dimostra l’attuale nale Turistico, visti gli scarsi risultati otsituazione giudiziaria che ha coinvolto la tenuti, ed andrebbero attivate tutte quelle società Cit Holding. Il tutto poi avviene azioni previste nella legge regionale senza la mano pubblica, neanche in que- n.17/2005 sul Turismo Rurale, inattive gli aspetti di propria prerogativa, ossia ormai da ben sette anni. nella diffusione pubblicitaria e propagan- aldomicheleradice@hotmail.it distica del turismo regionale, ed invece www.aldomicheleradice.it si coglie in tutta evidenza l’assenza di una cartellonistica locale informativa almeno della presenza delle Tavole Pala-

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I SOLDI E LA POLITICA

La proposta: «Paghiamo i consiglieri ed assessori regionali in base ai meriti» di Alessandro Singetta*

E

gregio Direttore, ho letto sullo scorso numero di “Controsenso” l’articolo di Mauro Armando Tita dedicato a “I privilegi regionali e le denunce di Sergio Rizzo”. Riconosco – da tempo – al dott. Tita l’indubbia capacità di risvegliare le coscienze e puntare il dito su situazione che meritano maggiore attenzione e risposte concrete. La discussione sui costi della politica giustamente continua a tenere banco, in un momento di crisi generale (qual è quello che stiamo vivendo in maniera sempre più drammatica) e di tagli che incideranno pesantemente sul futuro della nostra comunità e del nostro Paese. Ritengo, tuttavia, che il dibattito che ha preso le mosse dall’articolo pubblicato da Sergio Rizzo sul “Corriere della Sera” del 27 gennaio scorso si stia indirizzando verso un’eccessiva colpevolizzazione di un sistema pubblico (quello lucano) che, sebbene non esente da critiche, non è, a mio avviso, il mostro che spesso si dipinge, anche sulla base di analisi statistiche di dubbia oggettività.

Se per misurare il costo del Consiglio

La nuova giunta regionale

gruppo consiliari e quello delle indennità dei dirigenti regionali e degli amministratori di enti sub-regionali.

Quanto al primo, posso solo ricordare che l’attuale regolamento del Consiglio Regionale prevede che i rappresentanti di partiti politici che si sono presentati alle elezioni e sono stati eletti, possono costituire il gruppo anche da soli (come nel mio caso e di altri sei colleghi). Ciò non è possibile laddove si voglia creare un nuovo gruppo consiliare, perché il numero minimo deve essere di tre consiglieri. La norma – vigente da…sempre

gli stessi, tra l’altro) siede ai posti di comando. Il tema, tuttavia, è più ampio e merita un approfondimento che non sia qualunquistico. Il clima che si respira è quello di un’accentuata conflittualità tra le varie categorie sociali.

Si punta il dito contro i giornalisti, i liberi professionisti, i magistrati, ecc. Guadagnano troppo anche queste categorie?

Ritengo che la domanda sia mal posta.

Il problema non è quanto si guadagna, ma quanto si rende, quanto si produce.

Continuare a puntare il dito contro chi guadagna più di noi, significa alimentare un clima da guerra civile, spesso senza avere neppure una cognizione approfondita del lavoro degli altri.

E non è neppure giusto paragonare categorie pubbliche a private, ovvero chi riceve mensilmente una retribuzione a chi deve essere in grado, in un libero mercato, di trovare le risorse per vivere (ed anche questo è limitativo, perché – soprattutto in una Regione come la nostra dove la politica è invasiva – bisognerebbe anche verificare se gli incarichi dei liberi professionisti provengono da privati o da enti pubblici…).

Anche se non si può fare a meno di inorridire dinanzi agli stipendi medi dei 1700 dipendenti di Camera e Senato (€.131.000,00, con retribuzioni massime superiori a €.400.000,00)) o dinanzi a commessi e dattilografi (sempre del Parlamento) che guadagnano più dei dirigenti regionali (quanto il Re di Spagna, tanto per intenderci!).

Ciò detto. Cosa si può fare?

Il Consiglio Regionale ha approvato, il 30.12.11, la c.d. legge finanziaria (L.R.26/11): all’art. 8 com. 6 è previsto

«Per i Consiglieri l’indennità potrebbe subire delle variazioni in base all’effettiva presenza in Consiglio e nelle Commissioni, all’attività legislativa ed a quella di controllo esercitata da ogni Consigliere.

Per gli Assessori Regionali: indennità legata ai risultati raggiunti» Regionale di Basilicata si usa il metodo legato al costo per abitante, è chiaro che saremo sempre ai primi posti in Italia, dal momento che la nostra è una delle regioni meno popolose! L’applicazione di tale criterio, vorrei ricordare, è già stato alla base delle decisioni prese dalle grandi aziende (Enel, Poste, etc.) e dall’Esercito di abbandonare Potenza e la Basilicata, individuando sedi in altre regioni. Scelte che continuano a penalizzare il territorio e la comunità (ricordo, al proposito, che Matera è l’unico capoluogo di provincia non servita dalla rete ferroviaria e la Basilicata l’unica regione priva di aeroporti).

L’interessante articolo di Tita tocca altri importanti temi, quali quello dei mono-

– ha una sua logica, in quanto diventa difficile far confluire in un unico gruppo persone provenienti da realtà politiche diverse. Tuttavia, mi rendo conto che il momento storico richiede scelte forti, che tendano ad un’effettiva razionalizzazione (e diminuzione!) dei costi: per cui, la modifica del Regolamento che seguirà l’approvazione dello Statuto dovrà, a mio avviso, prevedere anche delle norme al riguardo. Vi è poi il tema, non certamente secondario, degli stipendi dei dirigenti regionali e delle retribuzioni degli amministratori degli enti regionali (e sub). Indubbiamente, stanno venendo alla luce una serie di situazioni non più accettabili:sono troppi i dirigenti e troppo alte le retribuzioni di chi (sempre

che “I compensi spettanti agli organi di amministrazione degli Enti Strumentali e Aziende Regionali che non rispettino gli obiettivi del Patto di Stabilità fissati per l’anno 2012 sono ridotti del 20% nell’anno di competenza”. Ed ancora la stessa legge prevede, all’art.45, la decurtazione della remunerazione agli ex Parlamentari ed ex Consiglieri Regionali titolari di vitalizio (chiamati ad assumere un incarico remunerato a qualsiasi titolo in Enti, Strutture e organismi partecipati o controllati dalla Regione) per un importo corrispondente all’assegno vitalizio percepito.

Personalmente ritengo che sia arrivato anche il momento per tradurre in atti concreti i termini “merito” e “meritocrazia” che spesso costituiscono solo facili slogan da utilizzare in campagna elettorale o in sterili dibattiti.

Ovvero, perché non legare la retribuzione (indennità) alla produttività?

Ecco qualche esempio concreto, partendo dai Consiglieri Regionali: l’indennità potrebbe subire delle variazioni in base all’effettiva presenza in Consiglio e nelle Commissioni, all’attività legislativa ed a quella di controllo esercitata da ogni Consigliere.

Per gli Assessori Regionali: indennità legata ai risultati raggiunti (nuovi insediamenti industriali o aumento dell’occupazione per quello alle attività produttive, riduzione dell’inquinamento ed aumento della raccolta differenziata per quello all’Ambiente, inserimenti professionali per quello alla Formazione, aumento dei terreni destinati alle colture biologiche per quello all’Agricoltura, etc).

Stesso discorso per i dirigenti regionali: verificare quali e quanti provvedimenti hanno predisposto e quali effetti hanno avuto nei settori di rispettiva competenza.

Discorso ancora più semplice per gli Amministratori degli Enti pubblici economici: basterebbe valutare i risultati di bilancio per determinarne la retribuzione.

E si eviterebbero tante “discrasie” tra chi governa enti pieni di debiti (l’elenco è molto lungo), ma guadagna cifre esorbitanti.

Un sogno? Forse: o. più semplicemente, un obiettivo per cui vale la pena di lottare. *Consigliere Regionale Alleanza per l’Italia

Giustizia: c’era più volte...

vevamo chiesto ad Ivan Russo di commentare le presunte voci sul clima difficile che si respirerebbe al tribunale di Potenza, in riferimento alle dichiarazioni di alcuni pentiti su fatti di cronaca ben noti. L’interessato ha preferito non commentare, asserendo categoricamente di non conoscere fatti e circostanze, ma fuori contesto ci ha anticipato che sta lavorando su un antico manoscritto in latino che ha ritrovato in un baule, e che sembrerebbe buono anche per le vicende attuali della giustizia contemporanea ….

A

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Quando l’ex assessora si consola con Facebook Popolo della rete solidale con Rosa Gentile, esclusa dalla nuova giunta di De Filippo, ma forse in attesa di un nuovo incarico “para-politico” di Giusy Trillo

“L

’ultimo treno della Notte”. A pochi giorni dalla sua mancata riconferma nella Giunta regionale (dove il rimpasto c’è stato, ma che non si parli di crisi -pure lì!-), abbiamo voluto immortalarla simpaticamente così la nostra ex assessora alle Infrastrutture, Rosa Gentile (in una delle vignette di Controsenso Basilicata del 4 febbraio): perdere la ‘coincidenza’ e inerme vedere allontanarsi l’ambitissimo treno ‘regionale’. Sarà che sonoramente aveva provato a darle a Trenitalia, scagliandosi come una freccia -‘verde’ dalla rabbia- contro ritardi e mancate comunicazioni nelle stazioni; o che solo un mese fa aveva cercato di rincarare la dose, chiedendo al Governo di “prevedere forme più incisive di penalizzazione per chi non mantiene gli standard di servizio” -che in Basilicata raggiungono livelli a volte primordiali-, ma l’immagine cinematografica, che la lascia inesorabilmente a piedi, sembrava calzarle a pennello. Noi, però, siamo dei burloni, si sa, e poi il presidente Vito De Filippo, dopo il consueto “sincero ringraziamento e apprezzamento per il lavoro svolto”,

aveva chiaramente spiegato, in una nota diramata dall’ufficio stampa della Regione, che “la staffetta” messa in atto in un rimpasto alla ‘Tutto in una notte’ “non risponde ad altra esigenza che a un ricambio di esperienze nello spirito di una coalizione coesa verso la quale è immutato il senso di appartenenza di ciascuno indipendentemente dal ruolo svolto”. Insomma, tra le aule regionali solo fratellanza e comunanza di ideali. Amen. Ma, quale ruolo? Perché se il buon Restaino, pure lui silurato -nello spirito della coalizione, sia chiaro- torna a fare il consigliere del Pd, la Gentile deve invece attendere buone nuove, sperando magari di tuffarsi nello specchio delle ‘acque lucane’.

Per la serie: qui si cade sempre in piedi. In ogni caso, però, il tono mistico del presidente, a tratti metafisico (nel senso di campato in aria, perché alla fine chi la poltrona non l’ha avuta, anche in senso lato, come previsto si è incavolato -con buona pace di fratellanza e comunanza di ideali), non ha comunque convinto i sostenitori della nostra, che sul suo profilo Facebook ne avrà sicuramente raccolto il chiaro disappunto. E allora noi, anche questa volta, diamo un’occhiata.

C’è chi davanti alla sua esclusione

rimane “di stucco”, citando forse solo inconsapevolmente il mutaforme Barbapapà rosa che, per la gioia di tutti i bambini, si affanna quotidianamente a cambiare forma in base alle necessità (sarà mica un politico?) e sempre per aiutare l’uomo in difficoltà (no, forse no).

E ancora: “Come sempre la competenza non viene premiata”; “devo dire che non hanno proprio capito nulla”; “La tua esclusione dalla giunta regionale conferma la miopia di questa politica”; “Ancora una volta vige la legge dell’accordo politico e non del merito”. Il profondo apprezzamento per il fare politico lucano e per i politici tutti appare estremamente evidente, ma alla fine, si sa, se la tua squadra del cuore perde ai calci di rigore sarà sempre colpa dell’arbitro, che verrà invece osannato per professionalità e competenza dal team avversario (e infatti il tutto veniva scritto mentre sul profilo del governatore ci si spendeva in complimenti per l’ottima scelta). Vacci a capire qualcosa. Sta di fatto che l’ex Gentile (perché almeno un po’ si sarà incavolata pure lei!) torna a casa e, tra complimenti e auguri per i prossimi impegni, così si congeda: “Grazie a voi tutti, siete veramente tanti, per il soste-

<<Lo straparlar ..m’è dolce e ….. Benedetto/a è la neve>> I

gno e l’amicizia, per le cose belle che mi scrivete ma soprattutto per la vostra vicinanza che mi riempie di gioia!”. Fuori intanto c’è ancora un po’ di neve avvinghiata ai margini della città, così come la tentazione di canticchiare un anacronistico Jingle Bells, e allora a lei, che alla tremilacinquecentesima battuta ha conquistato anche la nostra solidarietà, togliamo il biglietto scaduto di mano e porgiamo una penna: “Caro Babbo Natale, …”. Vedi mai che al panciuto signore in rosso sia avanzata una ‘sedia’.

nsomma ogni pretesto è buono e in IDV di Basilicata non c’è pretesto che possa passare inosservato e figurati se si lasciano scappare la neve, la temperatura Siberiana, i paesi isolati, i piani neve che non funzionano. Neve in quantità davvero industriali come non se ne vedeva da anni, treni bloccati sulla Potenza Foggia e le Ferrovie che stanno a guardare, la FIAT di Melfi chiusa per neve, paesi isolati e muri di neve da attraversare per raggiungerli e…che dire più o meno le cose pare funzionino e ….faticosamente i problemi pare si affrontino.

In questo casino svettano le perle di saggezza del Benedetto. Annotiamo che l’8.2.2012 alle ore 9,27 il Capo Gruppo IDV chiede la dichiarazione dello Stato di Calamità Naturale perché non serve sdrammatizzare e occorre raccogliere gli appelli che continuano ad arrivare dalla collina e montagna Materana (come se la Basilicata fosse solo Matera) e poi alle ore 12,27 dello stesso giorno prende atto dell’at-

teggiamento della Giunta Regionale che non chiede lo stato di calamità per non aumentare le tasse sulla benzina etc.etc. che i Lucani dovrebbero in quel caso pagare. In conclusione quel Benedetto Straparlar…m’è dolce avrebbe detto il poeta. E noi vogliamo ricordare a noi stessi ed ai nostri lettori quel che dicevano i saggi di una volta ..: “La meglio parola è quella che non si dice” ma Benedetto non aspira alla saggezza evidentemente. Oppure lo straparlar fa aumentare pure esso il PIL nel qual caso ovvio straparliamo liberamente pure noi per di aumentare il PIL Lucano.

Penna a Sfera

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sabato 18 febbraio 2012

L’istantanea di King Buffino Premio Thalia - 24 febbraio 2012 a Baragiano Ore 10.00 visita Archeoparco Basileus Ore 11.00 Convegno Dibattiti Presentazioni I Parchi Archeologici strumento di sviluppo socio economico e valorizzazione del territorio e delle risorse culturali.

Un importante appuntamento sull’archeologia, su come i parchi archeologici possono diventare forti attrattori turistici culturali ed elementi di sviluppo.

Ore 13.00 Premio Archeologia Ore 13.30 buffet

Con la partecipazione di Presidente dei Parchi Val di Cornia S.p.A. dott. Luca Sbrilli Gianpiero Perri direttore Apt Basilicata dott.ssa Cristiana Zanasi Coordinatore Parco di Montale dott Enzo Albertini Presidente di Napoli sotterranea Il Sindaco di Baragiano dott. Giuseppe Galizia Andreas M. Steiner Direttore della rivista ARCHEO e MEDIOEVO

L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA

“S’ febbraje foss tott chiatrav u mir end a i vott” (“Se febbraio durasse trenta giorni, si giaccherebbero i vini nelle botti) Genzano di Lucania (PZ)

Editore Publicom S.r.l.

Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari

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“Sole per Al”: Acqua più “leggera” da sollevare Un accordo di Programma tra Regione, Aato Acqua, Acquedotto Lucano e Società energetica lucana dà il via alla realizzazione di 32 impianti fotovoltaici a servizio del sistema idrico integrato

E

nergia elettrica gratis per il servizio idrico integrato gestito da Acquedotto Lucano per conto dell’Aato Acqua, i benefici economici delle incentivazioni del “conto energia” per la Società Energetica Lucana. E’ il risultato dell’Accordo di programma “Sole

per Al” sottoposta questa mattina alla firma del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, del presidente dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale, Angelo Nardozza, del presidente di Acquedotto Lucano, Antonio Anatrone, e di quello della Società Energetica Lucana, Rocco Colangelo.

Alla cerimonia della firma ha partecipato anche l’assessore alle Attività Produttive, Marcello Pittella.

L’intesa nasce da un’esigenza peculiare del servizio idrico in un ter-

ritorio quale quello della Basilicata, ricco di risorsa idrica, ma anche caratterizzato da enormi dislivelli che comportano la necessità del “sollevamento” dell’acqua dai luoghi di accumulo e captazione, per rifornire i centri montani.

Così, ciascuno per la propria mission, Acquedotto Lucano e Società Energetica Lucana hanno lavorato ad un modello che consenta di abbattere i costi del servizio idrico utilizzando le energie rinnovabili e con la possibilità di ammortizzare l’investimento. In pratica, Acquedotto lucano metterà a disposizione della Società Energetica Lucana le superfici disponibili presso i propri impianti (potabilizzatori, vasche di accumulo, depuratori, ecc.) dove l’energy provider regionale provvederà a realizzare impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile, in parte con fondi propri (6 milioni di euro), in parte con fondi messi a disposizione dalla Regione a valere sul Programma operativo europeo Fesr (a cura

dell’Ufficio Energia del Dipartimento attività Produttive della Regione).

In totale saranno realizzati 32 impianti in vari centri della Regione, per una potenza installata di 3.200 kilowatt, dai quali ci si attende una produzione annua (in base alle medie stimate di funzionamento) di oltre 4milioni e 160mila kilowatt-ora, tali da garantire un risparmio, tra minori consumi e incentivi ottenuti) largamente superiore a un milione di euro l’anno a fronte di quasi 13 milioni di euro attualmente spesi dal gestore del servizio idrico. Si tratta di calcoli prudenziali, atteso che dal risparmio do-

vuto all’utilizzo dell’energia prodotta, in base alle stime di funzionamento, ci si attende un taglio di 430mila euro delle bollette, mentre l’incentivazione, a tariffa attuale, dovrebbe consentire ulteriori introiti per circa 890mila euro l’anno, portando il totale stimato a un milione e 300mila euro l’anno.

Anche considerando, in via prudenziale, un beneficio annuo complessivo di solo un milione di euro, in teoria, grazie ai risparmi in bolletta l’investimento fatto per la realizzazione degli impianti si ripagherebbe in meno di 13 anni a fronte di un periodo minimo stimato di funzionamento degli im-

pianti che è di quasi il doppio, ossia 25 anni, consentendo un notevole risparmio/guadagno, anche a prescindere dall’utilizzo dei fondi europei, al netto dei quali l’operazione risulta ancora più conveniente.

Ma il modello di funzionamento definito nell’accordo di programma consentirà di ottenere benefici già a partire dal primo giorno di utilizzo. Acquedotto lucano, infatti, utilizzerà da subito i 430mila euro annui di energia prodotta, mentre la Società Energia Lucana terrà per sé gli incentivi, con cui ri-

In totale saranno realizzati 32 impianti in vari centri della Regione, per una potenza installata di 3.200 kilowatt, dai quali ci si attende una produzione annua (in base alle medie stimate di funzionamento) di oltre 4milioni e 160mila kilowatt-ora

costituirà fondi per realizzare altre operazioni simili.

I benefici saranno notevoli anche sotto il profilo ambientale. Da notare che gli interventi consisteranno tutti in impianti di energia fotovoltaica (quelli più apprezzati anche sotto il profilo ambientale) ma non impediranno l’utilizzo di un solo metro quadro di suolo, poiché saranno tutti realizzati su edifici già esistenti a servizio delle attività, o sotto forma di pensiline per il parcheggio di automobili. Inoltre la produzione di energia rinnovabile consentirà un risparmio di produzione di Co2 non inferiore alle 1884 tonnellate l’anno, che dovrebbero attestarsi sulle 2080 tonnellate/anno in base alle stime di produzione medie.

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Leonardo Da Vinci: Sgarbi s’incazza di nuovo con un Lucano Litigio in diretta fra il Professore e l’esperto d’arte Luca Caricato. Dopo “Il Ritratto di Acerenza”, nuove polemiche col sindaco di Salemi di Rosanna De Angelis

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na mattina accendi la Tv e scovi un volto familiare: Luca Caricato, giovane potentino annoverato tra i talenti lucani, che invitato alla trasmissione Mattino 5 espone le sue ricerche e teorie su tre dipinti di Leonardo Da Vinci (La Vergine delle Rocce, il Cenacolo e la Gioconda). In trasmissione è presente anche Vittorio Sgarbi che in un confronto con Caricato non tarda a farsi riconoscere urlando quando qualcosa proprio non gli va. Alla fine è la stessa reazione che ha avuto con noi qualche mese fa quando gli abbiamo parlato del possibile “Leonardo lucano” (il ritratto di Acerenza). Forse è proprio l’associazione Leonardo/lucanolucano/Leonardo che non gli va giù. Per saperne di più abbiamo contattato Caricato.

Dottor Caricato come si definisce?

“Sicuramente precario. Non sono un ricercatore perché non finanziato, ma con il mio lavoro ho stimolato la curiosità di alcuni ricercatori e studiosi di fama internazionale di Leonardo Da Vinci.

C’è stata una proposta di collaborazione da parte dell’Università di Venezia e che l’ex rettore Tamburro aveva preso in seria considerazione, ma poi, con la sua scomparsa il tutto ha subìto un rallentamento.”

Il litigio su Canale 5 fra Sgarbi e il lucano Caricato

Cosa l’ha spinto verso la “Vergine delle Rocce” di Leonardo Da Vinci?

“Durante il progetto Erasmus alla Sorbona, ho trascorso molto tempo al Louvre e un giorno quasi distrattamente mi sono ritrovato di fronte la Vergine, e lì qualcosa è scattata nella mia mente. Più guardavo il dipinto e più mi infastidiva la sua visione. In principio non ne capivo il motivo. Essendo un pittore, un esperto di comunicazione, video e fotografia, sono arrivato poi a capire che quel quadro era pieno di errori celati abilmente, non ravvisabili da un occhio non allenato a disegnare e a dipingere.

Ci sono errori di proporzione, di-

stanza e prospettiva... ma Leonardo era maestro nella prospettiva! Gli errori si concentrano sulle parti più importanti del quadro e sono stati messi in opera con più cura rispetto ad altri particolari.”

Quale messaggio cela secondo lei questo dipinto?

“Il quadro dietro il messaggio convenzionale cattolico nasconde un’eresia per quel periodo, che avrebbe potuto costare cara la vita di Leonardo. Le immagini che escono dalla mia decodificazione parlano chiaramente di una forza insita nella Natura che vince le acque. L’eresia è quindi la vittoria delle terre sulle acque attraverso i movimenti tellurici, visibili, e i mo-

La contrada Canaletto a Potenza

“Respiriamo la nostra cultura, la nostra identità” U

na bellissima frase di un giornalista italiano contemporaneo evidenzia l’importanza di una ricerca storica, a prescindere che riguardi una grande o piccola Comunità, come Canaletto: <<il passato è come la cassaforte dell’anima e custodisce i nostri veri tesori>>.

Paesaggio, memoria storica e collettiva, identità culturale, architettura rurale, sono parole che spesso riscopriamo, soprattutto quando ci accorgiamo che il mondo sta cambiando, la società moderna sta cambiando sempre più. Di fronte a modelli e stereotipi dell’economia globale, ci si aggrappa con forza al-

l’identità culturale, alle radici, alla tradizione, all’affermazione delle specificità territoriali.

Eccoci qua, a Canaletto, una contrada che sorge nell’area nord del territorio potentino, in quell’altopiano noto soprattutto per la cresta che sovrasta il panorama potentino: Monte dell’Occhino (o Montocchio).

La contrada prende il nome dalla presenza del vallone di Canaletto, un torrente che sorge nelle alture di “Fontanalonga”, ai confini con il territorio di Ruoti ed Avigliano, costituendo una delle sorgenti del torrente Rivisco.

Si parla di Canaletto già in epoca medievale, come afferma il canonico potentino Giuseppe Rendina (1668 – 1673) nel libro “Storia della città di Potenza”, nel quale egli riporta l’acquisto di alcune terre nella località di Canaletto da parte di Laura de Maddio nel 1252.

Potentina, di famiglia aristocratica, era la badessa del convento di San Lazzaro di Potenza, divenuto poi convento di San Luca o delle Clarisse, successivamente.

Si scopre, poi, attraverso gli atti, che la difesa appartenuta alla badessa rimase di proprietà del convento fino al 1870, e che veniva chiamata

vimenti del terreno, invisibili. Leonardo ha scoperto dunque la teoria della stratificazione delle falde che è una teoria geologica ancora valida, che giustifica anche la presenza dei fossili sulle montagne.”

Perché è importante per il mondo dell’arte e per lo studio di Leonardo la sua scoperta?

“Prima di tutto è importante per me, perché mi ha aperto un mondo fantastico, molto personale, che condivido soltanto con alcuni studiosi che continuano a chiamarmi, a confrontarsi con me e a darmi nuovi stimoli. Poi nel mondo ogni ricerca è importante anche per essere confutata o confermata. Non ho paura della critica: né di quella la “ Masseria di Madama Laura”.

Oggi la comunità di Canaletto venera la statua lignea di San Raffaele Arcangelo nella cappella denominata di Sant’Angelo del Bosco.

Per quanto riguarda la statua la leggenda vuole che alcuni pastori transumanti, probabilmente diretti alla piana del Tavoliere delle Puglie, lungo il tratturo regio che attraversa la contrada, si accamparono in una capanna fatta di pietre a secco e coperta dal tetto di paglia; quando, dopo un po’ di tempo, i pastori si ritrovarono ad accamparsi nella stessa capanna di Canaletto, portarono con se una statua lignea di San Raffaele Arcangelo, alla quale la Comunità è molto devota.

Sulle origini della cappella, ci sono alcuni passaggi riportati dal canonico Giuseppe Rendina nel citato libro sulla storia di Potenza da tenere in considerazione: proprio in corrispondenza della vita della badessa Laura de Maddio si diffuse il

costruttiva né di quella gridata o volgare.”

Chi l’appoggia?

“Alcuni studiosi dell’Università di Venezia sono molto interessati alle mie ricerche e vorrebbero approfondire. Mi chiamano da tutta Italia: Roma, Bologna, Torino, Milano, Palermo... e sempre di più dall’estero. Sono stato contattato, anche da Richard Owen, inviato de il Times di Londra in Italia.”

E qui in Basilicata?

“Sono stato invitato a presentare le mie ricerche più fuori dalla provincia di Potenza.”

Perché?

“Non so il motivo. (Caricato scherzosamente continua, ndr.) “Nemo propheta in patria?” Nessuno è profeta nella propria patria, naturalmente non mi reputo un profeta!”

Com’è stato il suo incontro a Mattino 5 con Vittorio Sgarbi?

“Sicuramente la situazione non era delle migliori. In studio dovevo parlare di fronte alle immagini di un quadro che non è oggetto dei miei studi. Le immagini da me decodificate, che avevo consegnato alla regia, non sono state trasmesse per non so quale motivo. E la versione della Vergine presente in studio non era quella più famosa esposta al Louvre e che è oggetto dei miei studi. In studio c’era la seconda versione che servì a rimpiazzare l’opera additata come eretica. culto di Sant’Angelo del Bosco e la nascita in vari luoghi del potentino delle cappelle a esso dedicate.

Il Rendina evidenzia la devozione a questo culto da parte della famiglia de Maddio, la presenza di una cappella gentilizia nella cattedrale di S. Gerardo nel quale vigeva lo Jus Patronato della stessa famiglia; la presenza di altre cappelle dedicate allo stesso culto, precisamente nei piani di San Nicola lungo il “tratturo della marina” (segnalata in mappe ma non più esistente) e nella contrada di Bosco Piccolo ancora oggi esistente, in cui si venera la statua di San Michele Arcangelo.

Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con Sgarbi perché lo reputo una persona colta, ma lui ha preferito gridare cercando di offendermi. A un certo punto ha cominciato a ripetere a raffica, ovviamente urlando, “Voglio vedere il demone” così scherzosamente gli ho risposto indicandolo <<Eccolo qua il demone>>. Alla fine non mi ha permesso di dire la mia.”

Perché Sgarbi l’ha ostacolato frettolosamente senza prestare la giusta attenzione?

“Sgarbi è un esperto d’Arte, ma stesso lui non si definisce un esperto di Da Vinci. Forse non era interessato alle mie intuizioni.

Quando ho presentato il Cenacolo Sgarbi non aveva niente da eccepire, pur avendo dato una chiave di lettura in molti punti diversa dalla sua, e lo stesso quando ho parlato della Gioconda. Sulla Vergine si è adirato perché non vedeva il demone, ma del resto non lo vedevo anch’io visto che la regia di Mattino 5 non mandava in onda le immagini che ho decodificato nella mia tesi.”

Cosa pensa del ritratto di Leonardo rinvenuto ad Acerenza?

Simpaticamente a quest’ultima domanda Caricato risponde: “Vorrei che fosse un autoritratto di Leonardo!”

Tornando all’importanza della nostra identità, del nostro territorio, si scopre che preservare l’autenticità di una cultura locale, rappresenta un’occasione di auto-riconoscimento del territorio da parte dei suoi abitanti, tesa alla conservazione delle specificità territoriali e all’esaltazione delle differenze.

Angelo Nolè

Vendesi terreno edificabile con indice 045 Via La Marmora Potenza nei pressi dell’Università m2 2000 Contatti : 348 5940893 - 347 2884724

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sabato 18 febbraio 2012

Petrolio: Lucania unita chiama Monti 24 marzo 2012, a Matera un convegno “inter pares” per discutere seriamente della risorsa più ricca della regione più povera La Lettera d’invito alle autorità I

di Nicola Piccenna

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na dura reprimenda di Franco Vespe, è occasione per centrare il punto dolens di noi lucani più o meno autoctoni. Opportuna coincidenza che ci consente di riflettere sul nostro carattere, e contemporaneamente, di superare certi limiti che ci hanno resi terreno di facile dominio di una classe politica inetta oppure corrotta ma certamente at-

tenta a garantirsi cospicui generi di conforto. Proviamo, per una volta, a lavorare insieme. A confrontarci sulle proposte piuttosto che sui diritti di primogenitura. Proviamo ad essere sintetici e pragmatici, a valorizzare quel poco o tanto di utile che c’è negli altri, consentendo loro di compiere il passo che si sentono di fare piuttosto che quello che vorremmo facessero. Teniamo a mente un grande motto del prete di Barbiana: “Non c’è peggior ingiu-

stizia che dividere in parti uguali fra diversi”. Il carico da portare per garantire un futuro degno alla Lucania ed ai nostri figli è grande, non possiamo dividerlo in parti uguali.

Ciascuno deve portare un peso a lui commisurato, anche se risultasse molto maggiore di quello degli altri. Carissimi Franco Vespe e Isaia Giannetti, così diversi eppure così identicamente testardi nel partecipare con tutta la vostra umanità alla vita sociale della nostra

Lucania, le vostre specificità sono preziose anzi indispensabili. Facciamo in modo di impiegare ogni energia per costruire piuttosto che per dividerci. Troviamo il denominatore comune e partiamo da lì.

Magari sarà proprio il convegno del 24 marzo, così semplice e così didattico per la costituzione di un soggetto popolare protagonista del proprio destino.

l 24 marzo a Matera, il settimanale “L’indipendente Lucano” sta organizzando un convegno nazionale dal tema suggestivo: “Il petrolio lucano”. È noto che il sottosuolo appartiene allo Stato Italiano e, quindi, l’aggettivo lucano vuole solo indicare la provenienza di quella preziosa sostanza e non certo la proprietà.

Sino ad oggi, lo sfruttamento di quella risorsa è stato consentito attraverso un accordo di programma siglato tra la Regione Basilicata e l’ENI S.p.A. Molti sono stati gli interrogativi che sono sorti circa quell’accordo e la trasparenza di quanto ad

mento, rivestono incarichi certamente non avulsi dall’intera e complessa vicenda che si vuole affrontare. Riteniamo utile che lor signori conoscano di persona la Basilicata ed incontrino personalmente i suoi abitanti, altra cosa dai politici che così limitatamente ne hanno saputo rappresentare gli interessi, le aspirazioni e, ci sia consentito, i diritti elementari ed ineludibili sanciti dalla nostra Costituzione. Abbiamo, perciò, promosso un invito collettivo ma, al tempo stesso, personale. Simbolicamente trasmesso al solo Presidente del Consiglio dei Ministri attra-

<<Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri Sen. Mario Monti,Ecc.ma Prof.ssa Marta Cartabia, Consigliere della Corte Costituzionale, Egregio Dott. Paolo Scaroni, Amm.re Delegato ENI S.p.A., Egregio Ing. Franco Terlizzese, Ministero Sviluppo Economico - Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche …>> esso connesso ma delle risposte resta ancora l’attesa. È certo che i negoziatori di parte lucana, coloro che hanno trattato le condizioni compensative che avrebbero ristorato le popolazioni e l’ambiente per i danni conseguenti all’inquinamento introdotto dalle “attività petrolifere”, sono stati (come si legge in una inchiesta giudiziaria) i peggiori negoziatori al mondo. È anche certo che quegli stessi negoziatori sono stati dei pessimi controllori che gli accordi sottoscritti venissero rispettati. Per queste ragioni, Ill.mo Presidente del Consiglio, Le saremmo infinitamente grati se volesse accogliere l’invito a partecipare al convegno di cui innanzi. E, con Lei, saremmo altrettanto grati alla Prof.ssa Marta Cartabia, al Dott. Paolo Scaroni e all’Ing. Franco Terlizzese che, come vede e per le evidenti connessioni all’argo-

verso una cartolina postale ma, ovviamente, indirizzato a tutte e tre le personalità che ricoprono gli incarichi “strategici” connessi alla materia di discussione.

Ci sembra un modo per superare pregiudizi e posizioni precostituite, ci sembra un modo nuovo per dialogare serenamente, porre domande e ricevere risposte. Ci sembra un modo per sancire un nuovo patto fra popolo ed istituzioni per il bene della Nazione e della Lucania. Attendiamo un Vostro cenni di ricezione e (confidiamo) di adesione. Parte delle cartoline saranno recapitate attraverso il servizio postale a cura dei singoli cittadini, altre, invece, saranno consegnate direttamente alla Segreteria del Sen. Mario Monti a cura della redazione de “L’indipendente Lucano”. Rispettosi Saluti

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Imparare una lingua studiando e lavorando L’

Angloschool è la prima scuola di lingua inglese a Potenza e questo è il suo 26° anno di operatività. Sono molti gli enti privati e pubblici, individuali e gruppi che hanno utilizzato i servizi dell’Angloschool nel corso degli anni. Il corso di lingua è infatti indirizzato a tutte le fasce d’età ed è per ogni tipo di necessità: dalla cultura personale al diletto, dal curriculum scolastico a quello professionale con la possibilità di ottenere certificazioni nazionali ed internazionali (Trinity, Ielts, Toefl, Toeic, Pet, Fce).

L’ Angloschool è la prima scuola che ha introdotto il metodo diretto ossia l’ insegnamento della lingua straniera anche a principianti assoluti “direttamente” utilizzando la lingua straniera. Tale metodo-

versa dalla propria e per stimolare alla produzione orale nella maniera piu’spontanea possibile. L’ Angloschool in collaborazione con la MagicTrips, agenzia di viaggi situata nello stesso edificio in Via Beato Bonaventura, 19 a Potenza, organizza ogni anno viaggistudio all’estero in diverse destinazioni europee (Londra, Edimburgo, Dublino, Malta) e transoceaniche (Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda).

Tali viaggi studio possono essere fatti in qualsiasi momento dell’anno anche se le richieste più numerose sono durante il periodo estivo con accompagnatori dall’Italia nei più prestigiosi colleges campus esteri.

In tali strutture vengono svolte tutte le attivita’ per ragazzi e dove gli stessi socializzano con le altre nazionalita’ al fine di il contratto di lavoro così come le condizioni richieste verranno stabilite prima della partenza dall’Italia. Una tale scelta e’ funzionale sotto un duplice aspetto: miglioramento linguistico e possibilità di guadagno.

L’altro prodotto offerto dall’ Angloschool- MagicTrips è l’ Internship ossia la possibilità di lavorare presso enti pubblici e privati all’estero arricchicchendo il proprio cur-

Giornata tipo di una vacanza studio a MIAMI logia comporta un’immediata conversazione prima tra docente e studente e poi tra studenti stessi sotto la guida dell’ insegnante. Solo conversando ne vengono poi fuori le regole grammaticali di quella lingua straniera. Ecco dunque spiegato il perche’ molte persone pur avendo studiato la lingua inglese per molti anni nelle scuole di ogni ordine e grado, e, seppur conoscano bene le strutture grammaticali che regolano quella lingua, non riescono a parlarla.

La metodologia in questione si avvale di un laboratorio fonetico obbligatorio indispensabile per “educare” l’ orecchio ai nuovi suoni di una lingua di-

comunicare in lingua inglese.

Più nel dettaglio, il College campus comprende l’ accomodation in camera singola o doppia, con bagno privato, la mensa, le aule e tutte le infrastrutture necessarie per l’intrattenimento dei corsisti stessi. In uno di questi colleges la giornata tipo consiste nella colazione a mensa, attività didattica in aula, pranzo in mensa, uscita pomeridiana gestita dagli Activity Leaders al fine di visitare tutti i luoghi d’interesse socio-culturale della città scelta per la vacanza-studio e in serata, infine, dopo la cena a mensa, si trascorre del tempo in attivita’ del tipo discoteca, karaoke, giochi,

film, sfilate di moda, prove culinarie. Nel weekend, il sabato viene dedicato ad un’uscita di una giornata intera presso una citta’ storica nelle vicinanze della destinazione prescelta mentre la domenica in un’uscita di una mezza giornata presso un sito storico sempre nelle vicinanze della stessa. Alcuni esempi estratti dal catalogo vacanzestudi 2012 che potrete ritirare presso l’ agenzia Magic Trips sono: Dublino con partenza 1 Luglio per 15 giorni; New York con partenza 22 luglio per 15 giorni; Miami partenza 24 luglio per 15 giorni ecc ecc... chiunque ha interesse a far parte di questo gruppo raccolto

in tutt’Italia, può rivolgersi presso la MagicTrips per avere tutte le informazioni e per usufruire dello sconto riservato ai lettori di Controsenso.

Un lavoro per imparare la lingua Oltre alla vacanza studio ( durante la quale e’ possibile sostenere gli esami per la certificazione linguistica dell’ European Framework, livello A1, A2, B1, B2 e/o C1, C2), l’ Angloschool offre il prodotto Workexperience (Paid Job). Si tratta di un vero e proprio servizio di collocamento per lavorare all’estero presso ristoranti, alberghi, caffè, bars o pub dietro retribuzione di un salario. La tipologia di lavoro,

riculum nel proprio campo di specializzazione come ad esempio medicina, ingegneria, architettura, giurisprudenza, scienze informatiche.

AngloSchool è a Potenza in Via Beato Bonaventura, 19. Per chi volesse avere maggiori informazioni su queste iniziative può chia mare al numero 0971-22788 Michele Imperioli

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L’assillo del dente cariato e le tecniche di prevenzione traverso la cattiva igiene dentale o una cattiva alimentazione, provocano la formazione della placca dentale. Grazie alla formazione di quest’ultima i batteri aderiscono allo smalto dei denti provocando delle reazioni chimiche che col tempo provocheranno la degenerazione del dente perforandolo al suo interno. La formazione della placca ha un inizio precoce ed è caratterizzato da delle tappe fondamentali che potremmo riassumere in tre step: Deposizione della saliva sul dente che si va ad attaccare sullo smalto Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra - Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria - Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject.com www.medicaldentalproject.com

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e carie dei denti è una delle malattie più frequenti caratterizzata dalla degenerazione delle strutture esterne e dure del dente malato. Diffusissima in particolar modo tra uomini e donne di mezza età che ogni giorno si trovano costretti a combattere con forti dolori provocati da essa, i responsabili di questa degenerazione sono i batteri che normalmente presenziano nel cavo orale e tecnicamente vengono chiamati commensali. Tali batteri generalmente sono innocui, ma nel momento in cui si sviluppano, at-

Aggancio dei batteri sul cavo orale Una volta formata la placca questa si sviluppa attraverso il completo rivestimento dei batteri sul dente attaccato Le sostanze acide creano reazioni chimiche con i diversi strati del dente, i quali sono formati principalmente da dei minerali che si disgregano proprio a contatto con queste sostanze acide , per tale motivo nonostante lo smalto è la struttura più dura del dente non può nulla contro l’attacco lento e inesorabile dei batteri . Compaiono allora i primi sintomi, il dolore, la sensibilità al freddo, al caldo e al dolce. Quando la carie raggiungere la polpa, il dolore diventa molto intenso, talora insopportabile. L’infezione può estendersi ai tessuti circostanti favorendo la formazione di ascessi o granulomi. Questa sensazione di dolore si manifesta nel momento in cui l’erosione dei batteri raggiunge più in profondità la dentina andando così ad interessare dei canalicoli, più noti come tubuli dentali, questi solo collegati direttamente con la polpa del dente la quale contiene

vasi sanguigni e nervi. Pertanto se l’erosione arriva ai tubuli, i batteri responsabili della carie e gli acidi di scarto da essi prodotti, sono adesso liberi di diffondere in questi canalicoli e giungere alla polpa dentale andando così a stimolare i nervi che essa ospita. Nella prima fase la carie può sembrare un semplice fastidio , ed è in questa fase si deve intervenire, se non lo si fa una volta che l’erosione raggiunge la polpa sono dolori veri e propri. È qui che si crea una quadro infiammatorio che prende il nome di pulpite. Quest’ultima ha delle caratteristiche dolorifiche diverse dalla fase iniziale (quella del semplice fastidio) provocando un dolore pulsante e molto intenso ai denti. Un dolore lacerante quasi come se fosse un trapano a perforare la nostra struttura dentaria.

L’infiammazione causata dalla pulpite comporta un aumento della permeabilità dei vasi. Questo fenomeno infiammatorio aumenta la pressione nella polpa impedendo una efficace circolazione locale di sangue creando un fenomeno ischemico. L’ischemia associata all’azione lesiva dei batteri comporta la morte della polpa stessa . Un tessuto morto sappiamo benissimo che non è più in grado di trasmettere impulsi dolorifici ed è proprio per questo motivo che dopo giorni di dolori intensi si può assistere ad una diminuzione del dolore che danno l’illusione della guarigione.

In realtà il processo infiammatorio non è per niente passato l’infiammazione penetra nelle radici del dente e i batteri si diffondono a tutti i tessuti circostanti ed è proprio in questo caso che il dolore può risultare ancor più doloroso. È in questi frangenti che l’aiuto più pratico lo può dare solo e soltanto un dentista, se non si interviene nei tempi giusti

si potrebbe andare incontro a delle complicanze come ad esempio: Parodontite apicale, che in parole semplici è il passo successivo all’azione della pulpite acuta Ascesso apicale Granuloma apicale Cisti apicale Le terapie contro la carie prevedono l’asportazione col trapano o con il Laser ad Erbium del tessuto cariato e poi ricostruire il dente otturandone la cavità. Il dentista utilizza vari approcci terapeutici della carie a seconda dei casi .

Nell’ipotesi di una carie poco profonda l’otturazione si esegue in una sola seduta. Se invece la carie è profonda si dovrà, nelle prime sedute, esportare la dentina in modo esteso, perché degenerata dal processo infiammatorio, coprendo di volta in volta con otturazioni provvisorie per proteggere la cavità e solo successivamente si potrà procedere con l’otturazione definitiva.

In caso di pulpite si dovrà procedere all’esportazione dei tessuti danneggiati dall’infiammazione. Si chiama in gergo tecnico devitalizzazione . Le tecniche di restaurazione di un dente si aggirano su un concetto determinate, la restituzione morfologica e funzionale del dente. Esistono diverse tecniche: di apertura della corona, di apertura e modellazione endodontica; di chiusura endodontica e di chiusura della cavità coronale. L’otturazione è definita la tecnica storica si tratta di amalgama o materiale composito che riempie le strutture danneggiate e rappresenta una soluzione pratica e veloce garantendo ottimi risultati. La tecnica più innovativa invece è l’intarsio. L’ intarsio è un restauro che viene cementato sulla parte masticante di un dente, e in genere si parla di denti premolari o molari; esso consente di proteggere la struttura dentale sana residua e di ristrutturare

con risultati molto buoni dal punto di vista dell’estetica e dell’attività di masticazione anche porzioni di dente piuttosto vaste. Rappresentano un’importante scelta alternativa rispetto alle otturazioni là dove esistano denti danneggiati da carie o da eccessivo consumo, che comunque non abbiano bisogno di essere protetti da capsule. Un intarsio può essere fatto per varie ragioni: In alternativa ad una otturazione molto grande, che potrebbe risultare non sufficientemente robusta; • Per evitare l’uso di amalgama d’argento nelle otturazioni; • Quando si voglia ottenere un’otturazione nei denti posteriori con un risultato estetico ottimale (intarsio di ceramica o di resina).

Rispetto ad una otturazione molto grande, l’intarsio è più robusto e può evitare l’uso dell’amalgama d’argento. L’intarsio stesso può essere in ceramica o in resina. La tecnica degli intarsi era, fino a qualche anno fa, limitata all’uso dell’oro, ma ora l’utilizzo di materiali dello stesso colore del dente conferisce ai restauri con intarsi ottimi risultati estetici. Ogni singolo caso viene valutato per scegliere il materiale più adatto in base ad esigenze estetiche ed al carico masticatorio al quale i denti sono sottoposti. Negli intarsi in ceramica il colore viene scelto in base a quello del dente da restaurare e dei denti vicini in modo da avere un effetto molto naturale. Nella fase di preparazione del dente si rimuove la porzione danneggiata, si modella la cavità in

modo da poter ricevere l’intarsio, che verrà preparato in laboratorio sulla base di un’impronta da cui si ottiene un modello in gesso che permette agli odontotecnici di costruire l’intarsio medesimo. Inizialmente, il dente viene preparato rimuovendone la parte danneggiata e modellato in maniera tale da poter alloggiare l’intarsio. Un’impronta del dente viene poi rilevata in modo da ottenere un modello sul quale viene costruito l’intarsio. Se necessario, tra una seduta e l’altra, viene applicato un restauro provvisorio, che sarà tolto per cementare l’intarsio definitivo. Si esamina il dente cariato, successivamente la carie viene rimossa permettendo così di inserire l’intarsio nel dente preparato consentendo la sua cementificazione.

Ovviamente onde evitare l’insorgere di carie è di assoluta importanza la prevenzione che può essere di diversi tipi: PRIMARIA: Lavare i denti dopo i pasti; fare attenzione alla tecnica nella spazzolata che deve essere condotta partendo dalla gengiva per arrivare al margine libero del dente; utilizzare il filo interdentale per raggiungere punti inaccessibili allo spazzolino; infine acquistare spazzolini con setole morbide e cambiarlo ogni 2-3 mesi SECONDARIA: Effettuare visite periodiche dal dentista di riferimento, generalmente ogni 6 mesi, il quale potrà fornire un’analisi veloce sullo stato dell’apparato dentale.

Quegli incontri all’Alzheimer Cafè di Angelo Nolè

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ome ogni mese, giovedì sedici febbraio si è rinnovato l’appuntamento “ Alzheimer Cafè” , un incontro di familiari di persone affette da Alzheimer coordinato da medici e specialisti che operano nelle strutture ospedaliere di Potenza. L’iniziativa, che è stata promossa dalla Federazione Alzheimer Italia, si è svolta nel centro Alzheimer di Potenza presso il centro polifunzionale “ Don UVA” . E’ un momento importante, emozionale, soprattutto per quei familiari che si sentono spesso abbandonati, disorientati e impotenti di fronte all’inesorabile progredire della malattia. Entrare in una struttura come il centro “Don UVA” significa conoscere una nuova famiglia, affidarsi a persone professionali e umane che ti aiu-

tano a ritrovare la forza per assistere i propri familiari.

Raccontare le proprie ansie, emozioni, durante l’incontro “ Alzheimer Cafè” ti aiuta ad aprire la mente verso un orizzonte che è fatto di passione e amore per un malato di Alzheimer, capire qual è la strada migliore da seguire fra le varie proposte di cura e assistenza: centri diurni, assistenza domiciliare, case di riposo, residenze sanitarie assistenziali e istituti di lungodegenza. La storia che sto per

raccontare accomuna tante persone che nel mondo assistono un malato di Alzheimer. I medici stimano che sono 24 milioni le persone con demenza al mondo e che ogni sette secondi viene diagnosticato un nuovo caso di demenza.

“Come vorrei che la mamma, la mia mamma, mi riprendesse sul mio comportamento, che mi chiedesse dei miei pargoletti, dei miei ‘frisculicchie bel’, come amava chiamarli. Tutto comincia tre anni fa, lei sempre attenta e precisa dimentica di prendere quel “filo” mattutino dei servizi domestici.

Anche quest’anno l’annata degli ortaggi sta andando bene, osserva papà, ma la mamma non sembra essere soddisfatta, anzi no, non vede che i fiori di zucca sono tanti; <<perché non prendi un cestino e li raccogli per te e i tuoi figli?>>

dice papà, che osserva qualcosa di strano nei suoi comportamenti, e ne studia quei momenti di smemoratezza sempre più frequenti.

Prima di arrivare alla diagnosi, altri particolari vengono osservati con attenzione dalla mia famiglia - per la verità io ero incredulo e non vedevo difetti, avevo davanti ai miei occhi una mamma affettuosa che gioisce al riveder suo figlio – però le cose stanno cambiando, uno dopo l’altro si susseguono fatti che fanno pensare all’inizio di quella malattia scoperta nel novembre del 1906 dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che si occupò del caso Auguste D., la donna 51enne di Francoforte che soffriva di una grave forma di demenza progressiva. Inizia così, con disturbi comportamentali di tipo fobico e poi caratterizzata da seri disturbi della memoria e del

disorientamento spazio-temporale, degradando poi, con la perdita della memoria e degli stimoli fisiologici, fino a perdere anche l’apparato cognitivo. Non conoscevo gli effetti devastanti di questa malattia, come tante altre persone ero disinformato. Ora posso far mie le parole di Gabriella Salvini Porro: <<il malato di Alzheimer è una persona che ha smarrito se stesso, non è un pazzo! Il malato di Alzheimer è una persona che ha perso la memoria, non la dignità!

Il malato di Alzheimer è una persona come ciascuno di noi, non un alienio!>>. Cara mamma, non importa se non puoi occuparti più dei tuoi figli, mi basta il tuo sguardo, il tuo sorriso per dare luce e speranza alla mia vita”.

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La prevenzione oculistica pediatrica

Acura del Dottor Vincenzo Pagliara Responsabile Branca OculisticaASPPotenza vincenzopagliara@alice.it www.vincenzopagliara..com 339/8081041 - 0971/310792 848821821

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n questo periodo ho tenuto diverse conferenze rivolte non soltanto ai sanitari, ma anche a insegnanti, genitori ed a tutte le persone che hanno a cuore i bambini. Essere informati su come riconoscere precocemente segni e sintomi, consente anche ai non medici di dare il loro contributo alla prevenzione in Oftalmologia Pediatrica.

In particolare, per una simpatica coincidenza, sono stato ospite dell’Associazione Lucana “Giustino Fortunato”, che ha sede a Salerno ed è formata da lucani che vivono e lavorano a Salerno. Notevole il piacere da ambo le parti, visto il mio impegno come ocu-

lista su Salerno ed in Basilicata. Altri convegni si sono tenuti presso la sede del “Caffè dell’Artista”, un’associazione culturale impegnata nel sociale e presso la scuola elementare “ G.Vicinanza” a Salerno. Di questi eventi è stato dato ampio risalto anche su giornali ed è possibile leggere le recensioni online su www.dentrosalerno.it. In particolare ho rimarcato il concetto che è fondamentale la diagnosi precoce dell’occhio pigro (ambliopia), per recuperare la vista di un bambino che, diversamente, dopo i 10 anni, resterebbe deficitaria per sempre.

La vista è un senso importante ma molto delicato; ecco perché, fin dalla più tenera età, la prevenzione gioca un ruolo decisivo. Una buona conoscenza dei problemi, unita a semplici consigli pratici, aiuteranno a mantenere un perfetto benessere visivo.

Fondamentale è una diagnosi precoce, compito dell’oculista,ma anche genitori, nonni ed insegnanti possono contribuire individuando dei segnali che spesso nascondono importanti problemi:occhi arrossati, fastidio alla luce, lacrimazione, secrezione, problemi palpebrali, alterazione della motilità oculare quali strabismo o nistagmo, inclinazione o rotazione della testa, anomalie del comportamento come difficoltà nel seguire oggetti in movimento e nell’afferrarli, sguardo assente, difficoltà nell’evitare gli ostacoli e cadute frequenti, avvicinamento esagerato per guardare gli oggetti o strizzare gli occhi nella visione da lontano. Importantissimo è il mal di testa,spesso associato a difficoltà nella lettura alla lavagna o da vicino,con conseguente ritardo di apprendimento, il più delle volte dovuto ai vizi di refrazione come miopia, ipermetropia e astigmatismo, che potendo essere responsabili del

mancato o incompleto sviluppo della funzione visiva, devono essere corretti al più presto.

Quando effettuare i controlli oculistici preventivi?

In genere una prima visita viene effettuata a tutti i neonati, specialmente nei prematuri a basso peso e nei soggetti a rischio genetico (per escludere patologie quali retinopatia ,cataratta congenita, dacriocistite,ecc),in ogni caso entro il primo anno. Successivamente, se non si è notato nulla di particolare, è consigliabile una visita intorno ai 3-4 anni, età in cui si ha una buona collaborazione e il bambino può leggere dei caratteri adatti alla sua età.

In seguito, per tutti bambini è indispensabile una visita oculistica a 56 anni, età in cui si ha una collaborazione ottimale. Ricordiamo che in questo periodo risulta particolarmente significativo il ruolo di genitori ed insegnanti, che non devono esitare a consultare l’oftalmologo pediatra se il bambino ha difficoltà nella lettura.

Esaminiamo i problemi più frequenti nei bambini.

La miopia è il difetto visivo per cui si ha difficoltà nel vedere gli oggetti lontani. Sono maggiormente interessati i bambini intorno ai 9-10 anni, con un peggioramento durante l’adolescenza. Chi è miope vede sfuocato quando guarda da lontano mettendo bene a fuoco gli oggetti vicini. Quindi attenzione in classe, quando il bambino strizza gli occhi perché vede male alla lavagna, e a casa, quando si avvicina troppo al televisore.

L’ipermetropia rende difficile la visione specialmente degli oggetti vicini. E’ l’esatto contrario della miopia ed è il difetto più comune dei bambini.

Si manifesta con difficoltà di concentrazione, bruciore agli occhi e mal di

testa (astenopia). Tende a ridursi spontaneamente con lo sviluppo. In classe ed a casa il bambino ha difficoltà nel leggere e scrivere e lamenta mal di testa apparendo erroneamente svogliato.

L’astigmatismo è un difetto della vista che non permette la messa a fuoco sia degli oggetti vicini che lontani, e può essere miopico ed ipermetropico. La visione distorta delle immagini è il sintomo caratteristico.

Si possono vedere gli oggetti deformati o sdoppiati con mal di testa, arrossamento degli occhi ed una certa intolleranza alla luce. E’ quasi sempre congenito e di solito la sua entità non si modifica nel corso della vita.

Molto importante è l’ambliopia, il cosiddetto occhio pigro, cioè la riduzione dell’acutezza visiva causata dalla privazione degli stimoli, da un’anomala interazione binoculare o da entrambe, che può essere monoculare o binoculare.

L’ambliopia monolaterale, che è la più frequente, può essere causata da deprivazione, da anisometropia o da strabismo.

L’ambliopia da deprivazione si determina quando c’è una causa che impedisce il normale sviluppo della visione. Può essere dovuta a ptosi (abbassamento della palpebra), opacità corneale (leucoma), cataratta congenita, ecc.

L’ambliopia da anisometropia è dovuta ad una eccesiva differenza di rifrazione tra i due occhi. In pratica si ha ipermetropia, astigmatismo o miopia molto più accentuata in un occhio rispetto all’altro, con una differenza superiore alle 3-4 diottrie.

La “cervicale” lonna vertebrale e le strutture muscolari, nervose e vascolari che sono ad essa associate. E’ un disturbo comune solitamente benigno e di durata limitata, meno disabilitante della lombalgia ma può avere un impatto considerevole sulla qualità della vita di individui che sviluppano sintomi cronici. Essa rappresenta la seconda causa di assenza dal lavoro subito dopo la lombalgia.

regione cervicale e alle spalle);

l’esame obiettivo e, viene fatta attraverso:

Sindrome cervico-cefalica ( quando oltre al dolore cervicale si ha cefalea, vertigini, disturbi alla vista e dell’udito, nausea );

-Valutazione medica: fatta dal Medico di MMG che invierà eventualmente dallo specialista in base alla gravità;

Sindrome cervico-brachiale ( quando il dolore si propaga anche alla nuca e al braccio, con formicolio e perdita di forza e a volte anche parestesie ).

-Valutazione radiografica: per valutare lo stato della colonna vertebrale (processi artrosici, osteofiti, spondilo lisi, spondilolistesi, ecc.);

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO

-TAC o RMN: per individuare eventuali compressioni del midollo spinale o la presenza di ernie discali con compressione delle radici nervose.

CENNI DI ANATOMIA

Dott. Ft.

Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione ASP Potenza email: ncastelluccioinfo@gmail.com

cell. 3804326784

M

olte persone lamentano di avere la “CERVICALE”, sfatiamo questo falso mito comunicando che fortunatamente tutti abbiamo la cervicale intesa come colonna vertebrale, anzi guai a non averla perché tutto il nostro mondo, ovvero la testa sarebbe molto difficile poterla reggere e non solo come pensieri. Invece, tutti possiamo essere affetti da CERVICALGIA: La CERVICALGIA è il dolore che coinvolge il tratto cervicale della co-

Il collo è formato da vertebre che sostengono il nostro corpo ed in particolare la nostra testa, ma hanno anche il compito di proteggere il midollo spinale che vi passa attraverso e dal quale fuoriescono i nervi che raggiungono tutte le parti del nostro corpo. Ogni vertebra è separata da quella superiore da un disco intervertebrale (un cuscinetto ammortizzatore) che ha una consistenza liquida ma che con il tempo si disidrata e può scivolare fuori dalla sede naturale causando la compressione delle radici nervose che fuoriescono dal midollo.

Tale compressione determina: La contrattura muscolare del collo e delle spalle; L’infiammazione delle articolazioni cervicali; L’irritazione del nervo.

Le CERVICALGIE possono essere divise in 3 gruppi: Cervicalgia vera e propria ( quando il dolore e la rigidità si ha soprattutto nella

Dismorfismi (dorso piatto, cifosi dorsale, iperlordosi lombare, scoliosi, ecc.);

TERAPIA Errori nella postura (sul lavoro, alla guida, ecc.); Sedentarietà; Debolezza muscolare; Pratica di sport di tipo traumatico (boxe, rugby, football americano,ecc.); Sovrappeso; Colpo di frusta (trauma discorsivo del rachide cervicale); Stress psico-emotivo; Artrosi cervicale; Protrusioni o ernie discali.

DIAGNOSI La diagnosi è sempre clinica e si basa sulla storia del paziente, che permette di conoscere il suo stile di vita e sul-

In fase acuta la terapia farmacologica (antinfiammatori, antidolorifici , eventualmente infiltrazione di anestetici locali o corticosteroidi) di pertinenza medica, si associa alle cure fisioterapiche ed in una fase sub acuta e cronica soprattutto sulla prevenzione.

Solo in caso di cervicalgia post traumatica si può ricorrere all’uso del collare, ma non per lunghi periodi.

CURE FISIOTERAPICHE Le cure fisioterapiche sono diverse a seconda del tipo di cervicalgia e della gravità del paziente.

Principalmente comprendono l’uso di apparecchiature elettromedicali che utilizzano vari tipi di correnti o campi magnetici il cui fine ultimo è la regressione del dolore. Tra le più importanti ricordo le Tens, le correnti diadinamiche, le correnti interferenziali,la laserterapia, la

L’ambliopia da strabismo si ha quando è presente una deviazione più accentuata in uno dei due occhi, di solito evidente, a volte molto lieve (microtropia), ma altrettanto grave.

Per capire se c’è il difetto basta coprire con la mano, alternativamente, prima un occhio e poi l’altro: se il bambino reagisce in modo differente ( per esempio spostando la testa o provando fastidio), ci potrebbe essere un sospetto di visione differente tra i due occhi e forse di ambliopia.

L’ambliopia bilaterale può essere dovuta ad un’ametropia, cioè ad un elevato difetto di rifrazione ad entrambi gli occhi, o a patologie bilaterali che impediscono un corretto sviluppo visivo, come la cataratta congenita bilaterale, il glaucoma congenito ed il nistagmo (movimenti continui incontrollati dei due occhi, che impediscono di fissare correttamente) . La diagnosi deve essere precoce; nelle forme più gravi entro il primo anno di vita, nelle più lievi intorno ai 3-4 anni, massimo 6. Più tardi si interviene, meno possibilità si hanno di recuperare l’occhio pigro.

Terapia di elezione è il bendaggio dell’occhio normale al fine di potenziare l’uso dell’occhio pigro, e l’eventuale correzione con lenti, a volte anche con lenti a contatto. Nei casi più gravi (cataratta congenita,ecc.) è indispensabile l’intervento chirurgico precoce.

Altri fattori esterni possono influire su un eventuale stress visivo del bambino: eccessiva vicinanza al testo di lettura o al quaderno (la distanza giusta è di 30cm), posizione scorrette che comportano una distanza asimmetrica rispetto al piano di lavoro, luci abbaglianti o troppo scarse, lunga perma-

nenza davanti al computer, videogiochi o tv (che va osservata a 2-3 metri di distanza).

Anche per i bambini è importante proteggersi dal sole, ma attenti agli occhiali da sole di bassa qualità: sforzano inutilmente la vista e non proteggono gli occhi ancora più delicati in quanto la lente si riscalda e facendo dilatare la pupilla fa giungere all’occhio raggi nocivi senza filtrarli.

In conclusione, per la prevenzione e la cura dei difetti visivi nei bambini l’oculista esperto in oftalmologia pediatrica è indispensabile, ma con lui possono interagire varie figure professionali: il pediatra, che si interessa della salute del bambino, l’ortottista o assistente di oftalmologia (che non è un medico) che, dopo la diagnosi del medico oculista, può effettuare la riabilitazione visiva , l’ottico, che ha il compito di realizzare l’occhiale e poi ci siete voi, cari lettori, che con la vostra attenzione e con il vostro amore potete dare un importante contributo.

Presso il Poliambulatorio dell’ASP di Potenza è possibile prenotare la visita oculistica per i vostri bambini, che fino ai sei anni sono esenti dal ticket, chiamando al numero verde 848821821.

In 20 anni, delle circa centomila visite che ho effettuato, ventimila riguardavano bambini e ragazzi da 0 a 18 anni.

L’esperienza maturata con il Prof.

D’Esposito di Napoli e la passione e l’amore per i bambini, mi consentono da tempo di essere un vostro punto di riferimento. Grazie a tutti.

ionoforesi, la magnetoterapia, le microcorrenti, gli ultrasuoni, la tecarterapia.

La massoterapia ha lo scopo di decontratturare la muscolatura cervicale riducendo così il dolore, alleviando le vertigini, il mal di testa e le emicranie di origine “muscolo-tensive”.

Les Pompages sono delle trazioni manuali molto dolci e graduali che servono a ripristinare l’elasticità e la mobilità del sistema muscolo fasciale compromesso.

sono indicate solo in casi particolari.

Esercizi di stretching sono esercizi di stiramento miofasciale che consentono di allungare attivamente i muscoli contratti.

E’ l’attuazione di tutti i suggerimenti e consigli presentati durante il percorso riabilitativo.

La Rieducazione Posturale è alla base del trattamento riabilitativo in quanto rende il recupero più veloce e più efficace e lo mantiene nel tempo. Questo trattamento consiste,come più volte detto, nell’insegnare al paziente a prendere coscienza del proprio corpo e delle posture errate che causano il dolore cervicale ( e non solo ) imparando così a prendersi cura di se attivamente. Dal punto di vista fisiologico la ginnastica posturale permette di riequilibrare le catene posturali, dar “ respiro” alle articolazioni compresse, idratare i dischi e prevenire l’ernia del disco.

L’autotrattamento rende possibile una veloce indipendenza del paziente dalla figura del fisioterapista e comprende esercizi di automobilizzazione ( esercizi molto semplici per recuperare e mantenere la normale articolarità del rachide cervicale e delle spalle ) e tecniche di automassaggio.

Le manipolazioni devono essere eseguite solo da personale specializzato e

PREVENZIONE

Imparare quali siano i fattori predisponenti all’insorgenza del dolore è indispensabile per acquisire i mezzi per poterlo controllare.

La chiave per la riuscita della prevenzione delle recidive è l’autotrattamento anche prima che si avverta il dolore.

La salute della colonna cervicale e della schiena in generale dipendono molto da noi stessi, se vogliamo prevenire e curare i disturbi del rachide, se vogliamo evitare che diventi impossibile fare delle normali attività quotidiane, se vogliamo ottenere dei risultati di lunga durata: BISOGNA AVERE CURA DI NOI STESSI e ricordarci sempre che : NON C’E’INVESTIMENTO MIGLIORE DI QUELLO FATTO SU SE STESSI E SUL PROPRIO BENESSERE

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sabato 18 febbraio 2012

La Defibrillazione

di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

P

er morte “improvvisa” si definisce la cessazione brusca ed inattesa dell’attività cardiocircolatoria e respiratoria in pazienti con o senza malattia cardiaca nota.

Le morti improvvise sono abbastanza frequenti e possono, purtroppo, verificarsi senza aver dato prima segni e sintomi premonitori ma, essere la prima manifestazione di un’ occlusione delle arterie coronarie del cuore. In questo caso, solitamente, il restante circolo

coronarico è di solito sufficientemente sano ed in grado di vicariare la stenosi della o delle coronarie ostruite permettendo al paziente di sopravvivere, purchè venga soccorso precocemente e con strumenti idonei come può essere il defibrillatore.

La malattia coronaria può diversamente essere preceduta da sintomi molto variabili per intensità, durata e caratteristiche. Da ciò deriva l’importanza di un pronto e corretto riconoscimento dei segni e dei sintomi dell’infarto miocardico: in primis il dolore o senso di oppressione al centro del torace o localizzato alle spalle, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell’addome in corrispondenza dello stomaco. Il dolore è spesso associato a sudorazione fredda, nausea, sensazione di “mancanza di respiro” e debolezza. Questi sintomi possono comparire sotto sforzo o a riposo e con vari gradi di intensità.

Pur essendo molteplici le cause di arresto cardiaco e respiratorio, circa l’85% dei casi di arresto cardiaco improvviso avviene nell’adulto per la comparsa di ritmi del cuore chiamati: fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso.

La fibrillazione ventricolare è un’alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da un “caos” elettrico ossia, dall’assenza di pompa del cuore, perché le varie cellule si contraggono in maniera scoordinata, e

nell’assenza di polso.

Nella tachicardia ventricolare, invece, che spesso evolve in fibrillazione ventricolare, gli impulsi elettrici cardiaci che si originano a livello ventricolare, si succedono in maniera ritmica ma molto velocemente da non consentire un’adeguata contrazione cardiaca; anche in questo caso il polso è assente.

In entrambi i casi l’unico trattamento risolutivo “salvavita” è costituito dalla defibrillazione che consiste nel far attraversare il cuore, in brevissimo tempo, per circa pochi millisecondi, da un’adeguata scarica di corrente continua. Dopo aver ricevuto la scarica elettrica, il cuore dovrebbe riprendere a contrarsi con il suo normale ritmo cardiaco perché si riattivano i naturali “segnalassi” cardiaci che ristabiliscono l’ordine elettrico preesistente ed un ritmo organizzato. Gli apparecchi che consentono di erogare la scossa si chiamano defibrillatori.

Quest’ultimi sono dispositivi in grado di erogare un’adeguata corrente elettrica che, attraversando in un intervallo di tempo una quota sufficiente di massa miocardia, rendono il cuore refrattario all’onda che alimenta la fibrillazione atriale che viene pertanto interrotta. Solo una piccola quota, di circa il 4% della corrente erogata durante lo shock, attraversa il cuore dato che la maggior parte di essa viene assorbita e dispersa attraverso la gabbia toracica “saltando” il miocardio.

Il defibrillatore è uno strumento che oggigiorno è presente in quasi tutte le comunità (uffici pubblici, scuole, ecc.) dove il personale viene istruito a far funzionare la macchina.

Tutti i defibrillatori vengono collegati al paziente con due elettrodi adesivi mediante dei cavi. Questi elettrodi svolgono due funzioni: rilevare il ritmo cardiaco ed erogare lo shock.

Il defibrillatore funziona posizionando due elettrodi adesivi ciascuno ad un lato del torace in modo che il cuore si trovi nel mezzo.

Però, nei casi in cui non c’è spazio per posizionare entrambe le piastre sul torace, una viene posizionata sul torace e la seconda posteriormente, sulle spalle in modo che anche in questo caso il cuore si trova al centro.

Esistono dispositivi: automatici: la macchina analizza il ritmo cardiaco ed eroga lo shock per cui l’operatore deve semplicemente accendere il dispositivo; semiautomatici: per erogare la scarica elettrica l’apparecchio attende la conferma dell’operatore addestrato; manuali: l’operatore analizza il ritmo e governa il caricamento prima e poi la erogazione dello shock elettrico. Bisogna specificare che i defibrillatori sono apparecchi dotati di una elevata specificità e sensibilità e, che quindi nell’analisi del ritmo cardiaco non vengono tratti in inganno dai movimenti del

L

a cervicale o cervicalgia è un dolore localizzato in corrispondenza del collo, che spesso si irradia verso braccia e spalle, causando problemi alla vista, formicolii e intorpidimento, vertigini, rigidità del collo, tachicardia.

Basta veramente poco per accendere l’infiammazione delle prime due vertebre della colonna vertebrale: uno stress prolungato, un colpo di freddo, una postura sbagliata, un movimento brusco. Molto più diffusi sono i casi di cervicale causata da tensioni muscolari che si presentano alla palpazione sotto forma di corde. Il più delle volte bastano dei piccoli accorgimenti da adottare quotidianamente per evitare l’assunzione di farmaci!! Nei casi in cui il dolore è associato ad un’errata posizione del corpo assunta quotidianamente, possono essere utili degli

a cura della dottoressa MariaTeresa Muscillo psicologa sessuologa esercizi di ginnastica dolce e stretching. In caso di cervicale causata da stress è consigliabile fare esercizi di rilassamento muscolare, anche praticando attività sportive come il nuoto e lo yoga. In questi casi risultano efficaci anche dei massaggi decontratturanti con l’olio di rosmarino o di arnica montana. Di grande utilità sono le fasce cervicali che messe a contatto con la zona dolorante esercitano un’azione termica locale rilassando la muscolatura. Da non sottovalutare è l’adozione di una sana alimentazione, ricca di vitamina D, pesce fresco, carni magre, olio extravergine di oliva e tanta acqua. Attenzione anche al cuscino che usate! Non deve essere troppo alto e sarebbe meglio evitare di dormire a testa in giù! Anche una semplice doccia calda ci dà grande sollievo e ci rilassa, facendo cadere il getto di acqua prima sulla testa e poi sul collo. In caso di forti dolori si può ricorrere all’utilizzo di antinfiammatori, meglio se naturali. Quest’ultimi infatti a differenza dei farmaci di sintesi (Fans), non hanno controin-

dicazioni, non sono gastrolesivi, hanno un’azione più duratura anche se più lenta e si possono assumere per periodi più lunghi. L’Artiglio del diavolo ha una forte azione analgesica e antiinfiammatoria sul sistema osteo-articolare. L’Ananas e in particolare la bromelina in essa contenuta esercita un forte azione antiinfiammatoria stimolando il drenaggio del focolaio infiammatorio e il riassorbimento del versamento emorragico; la Spirea ha un’azione antiinfiammatoria, analgesica e antipiretica perché inibisce la sintesi delle prostaglandine responsabili del dolore e dei processi infiammatori.

Di grande aiuto è anche la medicina omeopatica: Bryonia 7CH (5 granuli ogni due/tre ore) in presenza di dolore che peggiora ad ogni movimento, Dulcamara 9H (5 granuli ogni due/ tre ore) in caso di cervicalgia da esposizione al freddo o all’umidità, Actaea Racemosa e Ferrum phosphoricum 5CH (5 granuli ogni 4 ore) in caso di rigidità e forte dolore.

macchina compie l’analisi del ritmo cardiaco bisogna stare attenti che nessuno tocchi il paziente per consentire una corretta diagnosi senza interferenze. Nell’istante prima e durante l’erogazione della scarica l’operatore dovrà assicurarsi che nessuno sia in contatto con l’apparecchio e con il paziente da soccorrere per evitare di prendere la scossa e, a tal fine l’operatore dovrà enunciare ad alta voce il messaggio di “allontanarsi dal paziente” spronando gli altri presenti ad allontanarsi. Dopo l’erogazione della scarica il soccorritore dovrà effettuare due minuti di rianimazione cardiopolmonare al termine della quale, il defibrillatore ripeterà l’analisi del ritmo indicando se un altro shock è indicato o meno. Il principale elemento che determina l’efficacia della defibrillazione è la precocità dell’intervento ed il corretto utilizzo del disposto atto a defibrillare.

Sesso in gravidanza

Le cure naturali per la cervicale

Dott.ssa Ivana Gruosso Farmacia Marchesiello www.farmaciamarchesiello.it c.so Garibaldi 92 85100 Potenza tel 097121179 email: i.gruosso@farmaciamarchesiello.it

paziente né da altri artefatti o possibili interferenze come ad esempio le vibrazioni prodotte dai mezzi di trasporto quando la defibrillazione deve essere effettuata sulla strada.

Tuttavia, deve essere comunque cura dell’operatore accertarsi che nessuno tocchi il paziente durante l’analisi e l’erogazione della scarica. Nel caso di pazienti pediatrici, i livelli di energia per bambini da 1 a 8 anni deve essere inferiore a quella dell’adulto che di solito è di 200 joule e, in questi pazienti è intorno a 50-70 joule. Le piastre usate sono anche queste pediatriche, cioè di dimensioni minori, rispetto a quelle usate per l’adulto, e qualora non si disponga di quelle, si possono usare gli elettrodi standard puchè non si tocchino fra di loro.

Quando si sta soccorrendo un paziente che necessita di una defibrillazione, è necessario che l’operatore ponga grande attenzione alla sicurezza propria e egli altri. Durante il periodo in cui la

tel- 328/8317632 mariateresa_muscillo@yahoo.it

L

a gravidanza non è un ostacolo per l’attività sessuale; nonostante questo bisogna tenere in considerazione come nell’arco dei nove mesi le dinamiche di coppia si modificano e a volte possono influenzare significativamente la sessualità.

In alcune coppie, dopo la notizia della gravidanza, si interrompono i rapporti sessuali per molto tempo. La paura ricorrente riguarda soprattutto i padri, che temono di compromettere il feto. In realtà il feto è ben protetto perché è contenuto nel sacco amniotico, accuratamente isolato con un tappo mucoso. La penetrazione, quindi, non apporta nessun danno in quanto non viene in contatto col feto. Alcuni ricercatori hanno affermato che fare sesso, soprattutto durante gli ultimi mesi di gravidanza, può avere effetti positivi sul collo dell’utero, anch’esso protetto da mucosa ed impermeabile agli spermatozoi.

Avere rapporti sessuali durante la gravidanza è consigliato perché ci sono effetti positivi a livello fisico e consente di mantenere aperta una comunicazione intima nella coppia fatta di ca-

rezze, baci e corporeità. Ci sono tuttavia casi particolari a rischio dove si sconsigliano rapporti intimi: Precedenti minacce di aborto; Segni di rischio di parto prematuro; Sanguinamento inspiegabile della vagina; Perdita di liquido amniotico; Presenza di un’infezione in corso; Presenza di una placenta previa, ovvero posizione anomala della placenta; Casi di feti multipli.

Ci sono invece due comportamenti da evitare sempre: Nel sesso orale praticato da uomo a donna, l’uomo dovrà evitare di soffiare aria dentro la vagina: si corre il rischio di creare un’embolia a causa della formazione di una bolla d’aria; Non avere rapporti sessuali con partner di cui non si conosce la storia sessuale, per evitare malattie sessualmente trasmissibili.

In definitiva, tendendo in considerazione questi piccoli suggerimenti, l’attività sessuale durante la gravidanza è consigliata: prepara il collo dell’utero al parto, facilitando l’espulsione del feto e dal punto di vista psicologico favorisce un clima di rilassatezza e intimità della coppia!

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sabato 18 febbraio 2012

Tornano le tariffe forensi

L

e tariffe forensi sono state abrogate ma … non del tutto eliminate.

Ora vi spieghiamo perché. E’ possibile procedere alla liquidazione secondo equità dei compensi professionali di avvocato prendendo a base le vecchie tariffe e una prassi applicativa delle stesse può costituire un uso normativo legittimo. Tanto, però, è provvisorio in quanto dovrà attendersi i decreti ministeriali che approveranno i parametri da utilizzarsi dai giudici per la liquidazione giudiziale degli onorari di avvocato. Comunque per evitare dubbi è allo studio una disciplina transitoria. Questa la risposta del Ministro della Giustizia, Paola Severino, fornita nei giorni scorsi a una interrogazione parlamentare che ha evidenziato i problemi pratici sorti nella prima applicazione del decreto-legge 1/2012, che ha abolito istantaneamente le tariffe forensi. Sono state sì abolite, ma i giudici non hanno un parametro normativo per liquidare le spese di giudizio e gli avvocati non sanno come compilare i precetti, prodromici al-

l’inizio dell’esecuzione forzata, in cui si autoliquidano gli onorari. Antesignano è stato il Tribunale di Cosenza che prontamente ha sollevato la questione di legittimità costituzionale per il vuoto normativo venutosi a creare in tema di tariffe, lamentando la mancanza di una disciplina transitoria, mentre altri Tribunali hanno fatto appello alla valutazione equitativa. Il ministro ha negato il vuoto normativo ma ha anche annunciato una disposizione transitoria per fugare tutti i dubbi. Vediamo, quindi, nel dettaglio la risposta del ministro Severino: con l’entrata in vigore dell’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, che ha determinato l’abrogazione immediata delle tariffe, non si è venuto a creare alcun vuoto normativo né per la liquidazione dei compensi né per la compilazione dei precetti.

Il Ministro Guardasigilli riprende l’articolo 2233 del codice civile il quale prevede che il compenso, se non è stabilito su accordo delle parti dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe, viene determinato in base agli usi. E solo in mancanza di usi è determinato dal giudice, sentito il parere dell’associazione professionale a cui il professioni-

sta appartiene, in misura adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione. In attesa che arrivino i parametri ministeriali per la liquidazione dei compensi, secondo il ministro della giustizia, si deve applicare l’articolo 2233 del codice civile. In base a tali disposizioni, spiega il Ministro, si potrebbe quindi formare, in ambito nazionale, un uso normativo fondato sulla spontanea applicazione dei criteri di liquidazione del compenso già previsti dalle tariffe abrogate, nella convinzione della loro persistente vincolatività fino a quando non saranno adottati i decreti ministeriali previsti dall’articolo 9, comma 2, del decreto-legge. In sostanza, seppure provvisoriamente (fino ai decreto ministeriali) le tariffe possono sopravvivere nella prassi, perchè alimentano una consuetudine di valore pari alla legge.

In mancanza di usi normativi, prosegue il Guardasigilli, il giudice potrà comunque liquidare il compenso in base al criterio residuale previsto dall’articolo 2233 del codice civile e, in tal caso, le tariffe abrogate dal decreto-legge n. 1 del 2012 potrebbero venire in rilievo come criterio equitativo per valutare l’adeguatezza del

compenso all’importanza dell’opera e al decoro della professione. In sostanza il ministro promuove le tariffe quale provvisorio punto di riferimento per una liquidazione operata dal giudice secondo il suo prudente apprezzamento.

Peraltro il Ministro ha annunciato che al fine di eliminare le difficoltà interpretative insorte in sede di prima applicazione della abolizione delle tariffe, è

allo studio dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia un’ipotesi di intervento normativo, da realizzare attraverso la presentazione di un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 1 del 2012: si pensa di introdurre una disciplina transitoria, in attesa dell’adozione dei decreti ministeriali che - ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del

decreto-legge - dovranno stabilire i parametri per la determinazione del compenso da parte degli organi giurisdizionali chiamati a liquidare il compenso del professionista.

Avv. Ivana Enrica Pipponzi Presidente AIGA Potenza

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sabato 18 febbraio 2012

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Pattuglie di maschere e nomignoli

di Lucio Tufano

L’

esigenza di paragone tra gli anonimi, ricorrendo al paradosso, alla intuizione, alla scoperta, il raffronto con il modello rapportato, un processo ricorrente, le anagrafi con scritte dei personaggi, dei caratteri ironici della città e della campagna, elencate, raddoppiate triplicate. Aneddoti, simboli, allegorie hanno riferimento nel sopranome o nel nomignolo, a mò di allusione scherzosa e qualità o difetto. E le contrade non sfuggono ad una tale toponomastica, questa geografia convenzionale, consuetudine allusiva, fotografia scattata nella fabia inedita, nella magia della memoria localizzata: Cacabotte, Stumpagne, Faloppa, Porchereccia, Porco morto. L’eresia dei soprannomi che provocano lo scisma tra l’inganno e il religioso. Il mistico straripa nel satanico, nella bestemmia, nel beffardo senso dell’humor. E’ l’anagrafe occulta. L’anagrafe delle anime morte, l’appello per l’udienza suprema, l’accusa o il premio, l’invettiva o il trionfo, la constatazione generale del pregio e del difetto. Antropologia dei personaggi, dei soprannomi, dei caratteri somatici. Esemplari di razze diverse che coabitano nello stesso universo ma che rappresentano latitudini opposte e lontane: u cinese, Ciùenlai, u negùs, u rrùs, u tetèsck, Gengis Kàn. Zi Arcangelo Zaàglia possiede tre orologi, un Omega, un Logines e uno Zenit come cartucce da caccia nel panciotto. Scende alla Stazione Inferiore per regolarli con quello della Ferrovia: Sono in punto le dieci! Risponde con nasale e cattedratica voce a chi gli domanda l’ora. E a chi ne dubita aggiunge: <<ti devi sottomettere, è un Logines!>>. Zi Arcangelo parte per l’Africa proprio per regolare l’ora precisa dello Zenit all’Equatore.

Patratern, monumento ai titani della terra, ai patriarchi delle campagne. Nome che riassume tutte le sofferenze e le avversità delle annate, le cicliche sventure e calamità di una terra a cui l’uomo era legato da tutt’uno, unico corpo, la sua resistenza biblica alla fatica. Tronctronc, antico fauno della Pallareta, il mulattiere nero di bosco e duro di quercia. Al forno di Largo Pisacane giunge ogni sera con il fazzoletto di funghi e le salme di fascine. Bestemmia per un piattodi lenticchie.

Soffia il chi t’è mmuort sulla minestra d’aglio, cicorie e cirsedde coi larghi polmoni di borea e la condisce con il respiro acre delle carbonaie. La manìa di tentare il suicidio non è dei poveri, ma come cleptomania è una velleità dei nobili, così il suicidio è una idea fissa di Sangue Blu. Prima di gettarsi dal mu-

raglione di piazza Sedile, fa cadere giù il male. Il mulino ad alta macinazione di Calvi e Benvignati è funzione. Il fragore è continuo, e nessuno si accorge che, per la terza volta lasciatosi cadere, è finalmente morto. Silvius Provolonis. Il suo nome deriva dall’unico sogno che lo alletta, una bella fetta di provolone con il pane. Quello il suo mondo, il suo traguardo, la sua missione. Porta la riga al centro della testa e non perde mai l’occasione di passare in rivista balilla e avanguardisti. Si affretta, prima che giunga il prefetto, e fa la sua passeggiata davanti i manipoli già schierati allo squillo di tromba. Miseria, figura rappresentativa del sottoproletariato dei trasporti della stazione e del mercato; assai trascurabile esponente del facchinaggio non ancora regolato da norme di sicurezza sociale. La sua faccia, la sua persona, coincidono alla perfezione con il concetto e la immagine stessa della squallida povertà. Nun ghè nnient p’mmi! Albero stecchito, il mendìco aggressivo viene dalle contrade dell’Arioso, da Pignola. Mantello a ruota sotto i balconi, il sacco sulla spalla: nun ghè nnient p’mmi! I bimbi cessano di piangere. Il benessere delle famiglie, la serena pace delle case teme l’incubo fiscale, l’anima dannata del brigante. La gente lo sente arrivare e le mamme hanno paura di chiamare le guardie. Insomma una moltitudine di suoni, di chiamate, massa di anime autentiche nel comune impegno di distinguersi, di strafare, di creare attorno a sé il mito eroico popolare. Pagliacci in divisa di stracci arrivano, indugiano, si scherniscono, nascondono le facce con le mani o con le coppole alla luce abbagliante dei flash.

Qualcuno rievoca le imprese, la gloria contadina e artigaina, le prodezze, il torneo, il primato, la gara nel mangiare come spaccafrittata, i fratelli bocconi, pappòne, bozòne, strascinare, panzariedd, rascacàscia, cascemodd, cascavadd, favidd e favodd. Schiff. Strana trasposizione dal paese alla città.

Sono gli ex contadini adibiti ai lavori di scaricamento dei sacchi.

Emblematiche figure della tregua alla fame. Si accartocciano agli angoli delle sale di terz classe. Portano sulle spalle i palazzi della città. Spiriti liberi, eroi irrazionali della irregolarità, assurdi esponenti di una realtà sociale misera e senza domani. Rubbagaddì, Bruciapagliara, Ninc Nanc, sono composizioni significative costruite sui misfatti, sulla criminale attività di vivere in disperata povertà.

Avrebbero potuto attingervi Andersen e i fratelli Grimm, Fedro, Esopo e La Fontaine, i favolisti di epoche remote, in questa vasta letteratura dei soprannomi. Pezzanera è invece una sorta di bandiera corsara che sventola sul mare dei vicoli. Bancaterra è l’emblematica espressione di un crck perpetuo.

Paccalino, Frifrì, Pascalott, Frufrù sono vezzeggiativi. Accrescitivi invece Buttone e Musciarone. Diminuitivi: Bubù, Bebè, Gegè, Fefè, vezzi della napoletanità importata

da noi. Tacca Tacca, Turr Turr, Scaf Bù, Quaqcquarà, Gnagnà, Treppieri, Tremani, Trerote, Trecarrini, Treparanze: metrica dei nomi e dei simboli, analogie rfforzate dal solfeggio delle sillabe, dei bisillabi.

Scarrozza, Cascavadd, Chiodd Chiodd, Triminiedd, albero genealogico, araldica della terra, di famiglie grandi come continenti, nazioni di figli che abitano il monte e la pianura. Pisciamort è sinonimo di un buffo rito tra il funere mersit buffo e la profanazione o l’irridere la morte come ironia della precarietà umana. Strazzacuèrta (strazzacoperta) è la seccessione per mancanza di riscaldamento, la guerra tra coniugi per coprirsi con insufficiente coperta. Strazzàre e strazzarièdd sono gli epigoni della competizione per il possesso degli stracci. Sciacquariedd ha la contrazione rapida, involontaria, abituale, del collo e del piede per un ballo infernale che lo rende litigioso e attacca brighe. Scioglie col pianto le brighe dolorose. Ogni qualvolta beve zi Accale diventa filosofo e si accinge a lunghe riflessioni. Inizia il suo conversare con la perplessità amletica del chi nasce prima, se l’uomo o la gallina? Cuglietta era stato immerso nel sangue delle lucertole, in quel Drago Verde del fiume, ove regnano i botone meno profondi e più limpidi. Una sola parte ne era rimasta fuori, l’orecchio, e quello era il punto più vulnerabile. Lo si notava temerario e sicuro in tutte le sue gesta, giacchè consapevole della sua parziale incolumità. Era il primo a tuffarsi nella oscura insidia dell’acqua, nei vortici del fiume; un satiro delle giunchiglie, inatterrabile per le troppe “malizie”, i trucchi che opponeva negli scontri tra compagni,

«Lo chiamavano di nome cuglietta e gli si leggeva negli occhi una lunga intricata storia di trabocchetti e di paure, di stozze di pane ancora caldo e da ingoiare in pochi istanti correndo. Don Alfredo, montagne di piedi e bombetta rigida di feltro nero, volto greve ed altero, espressione suprema e sofferta» in quelle scaramucce di lotta libera, e si adoperava: <<Me la fa ammi?>>. Nessuno osava provarci, ma gli occhietti vispi e l’astuzia non erano solo l’esito di quanto la sua mente sveglia andasse approntando, ma impressa nella sua faccia sorniona ed impavida, nei suoi lineamenti, era la curiosità.

Giocava, da scaltro, a fische e a turturedde, a nuzzule e a “soldi”, commerciava in albi dei fumetti e in figurine della Perugina e dei calciatori. Lo chiamavano di nome cuglietta e gli si leggeva negli occhi una lunga intricata storia di trabocchetti e di paure, di stozze di pane

ancora caldo e da ingoiare in pochi istanti correndo. Don Alfredo, montagne di piedi e bombetta rigida di feltro nero, volto greve ed altero, espressione suprema e sofferta. Aldilà delle distanze da percorrere, il peso dei passi dai piedi gonfi di cipolle, di acido urico, di piombo pieno e la mobilità degli occhi e del baffetto lo inchiodano a mò di pizzardone al cospetto del traffico. Falùcce Sarachedda è componente di una razza di scheletrici rappresentanti del sottoproletariato dei vicoli (bocca semiaperta al riso inconsapevole).

La folla lo coinvolge nelle follie del

‘pallone’. Sarachedda è sempre raffreddato quando s’inzuppa di pioggia per partecipare, al freddo e all’aperto, allo svolgersi delle partite. La gente crudelmente ha accentuato questo suo modo di essere parte indissolubile della squadra locale, provocando la sua esibitoria.

Fa ridere il vitellonismo della città.

Grida, corre, sghignazza. Straccio sbattuto, sdrucito e malconcio, si riscalda avvinghiandosi allo sfiatatoio del forno. Lui Giappone, e qualche altro riescono a dormire lì, attaccati alla grata, fruendo del tepore, gustando l’odore e respirando gli ossidi contenuti nei vapori,

come tutto ciò che dà torpore e si assopiscono sognando il pane fragrante, le scodelle di fagioli con il sedano. Le sue scarpe a finestre si inzuppano come chiatte e i piedi guazzano nelle pozze. L’alluce, rosso di rabbia, vi fa capolino. Ad ogni partita butta sempre il suo cencio di coppola e urla, correndo per tutto il tratto della rete sovrastata dalle tribune ad inveire contro l’arbitro.

Dal libro “Potenza Capoluogo (1806-2006)

sabato 18 febbraio 2012

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Massimo Moratti premia il “super-tifoso” lucano Riconoscimento per il “coordinatore dell’anno” e gli Inter club lucani applaudono di Angela Traficante

I

tifosi nerazzurri lucani sono in festa e ne hanno tutte le ragioni. Il Coordinatore Regionale della Basilicata dei clubs interisti, Ludovico Iannotti, ha infatti ricevuto il premio in qualità di “Coordinatore dell’anno”, un riconoscimento che la Società calcistica ha istituito per onorare il prezioso lavoro dei propri dirigenti nelle varie regioni d’Italia e per rafforzare i rapporti di reciproca collaborazione con le realtà delle tifoserie locali. La cerimonia di premiazione, che si è svolta all’Hotel Melià di Milano, ha concluso solennemente i lavori della Conferenza Nazionale dei Coordinatori degli Inter Clubs, a dimostrazione del fatto che è costante e quanto mai opportuno per la Società mantenere stretti contatti con i “propri uomini” per aggiornarsi sull’organizzazione del lavoro sul territorio. In “tribuna d’onore” il Presidente, Massimo Moratti, il Presidente onorario del Centro Coordinamento, Bedy Moratti, il Direttore generale della Società, Ernesto Paolillo, il Direttore del Centro Coordinamento, Fausto Sala ed il Direttore dell’Area stadio e sicurezza, Pierfrancesco Barletta. Claudio Ranieri ha rivolto agli intervenuti il saluto della squadra. I dati forniti nel corso dell’incontro milanese hanno incoraggiato non poco gli addetti ai lavori e basta uno per tutti: gli Inter clubs iscritti, al 31

Moratti premia Iannotti

Dicembre 2011, sono 1013, per un totale di 117.631 soci e con oltre un migliaio in più rispetto al gennaio scorso. Pure oltre confine si registrano cifre di tutto rispetto: ben 70 inter clubs con 7.236 iscritti. In una organizzazione di tale spessore appare ancor più gratificante il premio assegnato al Dirigente lucano, frutto di un duro lavoro di chi crede nelle proprie passioni e che, riteniamo, sia motivo di or-

goglio per una regione, dal destino non felice, a cui sono state riconosciute virtù e dedizione e perciò bisogna applaudire tale riconoscimento, al di là delle proprie passioni sportive. Ludovico Iannotti, che vive e lavora a Trecchina, ha ricevuto il Premio dalle mani del suo Presidente, Moratti, tra applausi e congratulazioni per l’ottimo lavoro svolto caratterizzato da una certosina organizzazione sul territorio re-

gionale e da una eccellente operosità, costante e capillare. I fatti parlano chiaro: in Basilicata vi sono ben 33 Inter clubs, un dato più che positivo che va letto in proporzione al numero di abitanti e dell’intero territorio. Gli iscritti in Basilicata sono oltre 4000. Fino a due anni fa se ne contavano 25 e ciò vuol dire che si è lavorato bene.“Sono soddisfatto” ha dichiarato Ludovico Iannotti “e ringrazio il Presidente Moratti per questo riconoscimento che premia davvero un lavoro duro ma fatto col cuore e con tanta passione per la squadra nerazzurra. E’ un bel traguardo che però deve essere uno stimolo a fare sempre di più e nel migliore dei modi, nel pieno rispetto di tutti coloro che insieme a me hanno lavorato duramente per ottenere simili risultati”. Iannotti, infatti, tiene molto ai suoi collaboratori e non perde occasione per elogiare l’impegno e la forte passione che li caratterizza.

“Questo premio non è solo mio ma è di tutti i tifosi interisti lucani” ha detto con orgoglio Iannotti “ è un premio che va oltre il mio impegno personale e che sento davvero di dividere e condividere con tutti i collaboratori e i dirigenti dei clubs i quali sono persone serie, laboriose e competenti e con grande soddisfazione sento di dire oneste perché ci contraddistingue la correttezza non solo nei rapporti umani ma nel lavoro che svol-

giamo giorno per giorno”.“Ringrazio davvero tutti, anche i coordinatori degli inter clubs delle altre regioni con i quali si sono rafforzati nel tempo reciproci rapporti di stima” - ha continuato Iannotti - “ ed in particolare vorrei ringraziare i coordinatori della Puglia, del Lazio e dell’Abruzzo, per la collaborazione e per la sempre gentile disponibilità nell’elargire consigli al fine di lavorare bene per il raggiungimento di ottimi risultati”. Parla con entusiasmo Ludovico Iannotti e si avvertono forti i suoi sentimenti di gratitudine e di stima verso i dirigenti dei clubs lucani e quando gli chiedo qual è il segreto di un tale successo, senza pensarci troppo su mi risponde :” E’ il lavoro di squadra la nostra forza e sono io che rivolgo a loro un grazie ed un applauso per il loro impegno!”. Come se i già fortunati dati relativi ai numeri non bastassero, se n’è aggiunto uno nuovo che inorgoglisce molto il Coordinatore lucano e cioè la provincia di Potenza è la terza in Italia per numero di soci iscritti , oltre 3000. Un ennesimo dato che ha fatto fare un bel salto in avanti nella classifica relativa agli iscritti, provincia per provincia.“E pensare che solo l’anno scorso la stessa provincia di Potenza era al 7° posto” ha dichiarato con orgoglio Iannotti” prima di noi ci sono le province di Milano e di Bari”. Naturalmente il

popolo dei clubs neroazzurri lucani applaude al suo Coordinatore e non sono mancati i commenti.“ Ci complimentiamo con il coordinatore, Ludovico Iannotti, per il prestigioso riconoscimento” ha dichiarato Michele Traficante, vicepresidente dell’Inter club “Vulture” di Rionero “e siamo davvero orgogliosi di essere rappresentati e coordinati da una persona seria che lavora bene e che riserva tempo e spazio ai suoi collaboratori con i quali ormai intercorrono profondi rapporti di reciproca amicizia e stima”. Intanto Iannotti ed i suoi sono già al lavoro per programmare gli impegni futuri e lo stesso coordinatore ha convocato per il 26 Febbraio prossimo la Riunione Regionale dei clubs nella sede di Sant’Arcangelo.All’ordine del giorno sono previste le comunicazioni del coordinatore in relazione all’attività svolta nella stagione 2011-2012 e saranno definite le linee guida per la programmazione relativa al tesseramento per l’anno 2012/2013.

Naturalmente non mancheranno i festeggiamenti e i doverosi auguri. Il premio di Moratti riconosce, dunque, impegno e risultati concreti ed in questo caso, sono i fatti che contano. E’ proprio il caso di dire :onore al merito!

vedendo il Vulture lontano/ luccicare con la Croce innalzata a Dio/ vorrà benedire, di tanto in tanto, / Lavello e la Lucania tutta quanta! / che, come me lo pregano (e sono tanti) / di farci degni e veri cristiani). Nicola Cilenti morì a Genova, all’età di 84 anni, il 4 gennaio del 1967.

Nel 1981 lo chansionner lavellese Mauro Antonio Gravinese, ha musicato e magistralmente interpretato, producendo un’interessante audiocasseta, dieci dei più noti sonetti di

Nicola Cilenti. Recentemente la figura e l’opera di Nicola Cilenti sono state oggetto di approfondito studio da parte del prof. Saverio Caprioli che ha pubblicato un pregevole volume dal titolo “Pe’ sempe so turnato”. Per meglio onorare la nobile figura di Nicola Cilenti è auspicabile che la sua Città natale istituisca un concorso o premio letterario a lui intestato.

Nicola Cilenti, il cantore di Lavello Nato nel 1883 collaborò anche con quotidiani e dedicò un poema a Padre Pio di Michele Traficante

U

na comunità deve sempre essere fiera ed orgogliosa dei suoi figli migliori. Importante e fortemente educativo è indicarli alle nuove generazioni perché possano trarne stimoli ed utili insegnamenti.

Bene ha fatto, pertanto, l’Amministrazione comunale di Lavello a scoprire nei giorni scorsi una lapide commemorativa a ricordo dell’illustre concittadino Nicola Cilenti proprio nel quartiere Sant’Anna, dove da piccolo egli si recava spesso a trovare i nonni e i cugini . Nicola Cilanti è senza dubbio uno dei cantori più sensibili del folclore lavellese. Fine poeta, dall’animo profondamente popolare, ha saputo come pochi cantare gli aspetti tradizionali più genuini della comunità di Lavello. Nato il 19 giugno 1883 nella cittadina dauna, posta ai confini con la Puglia, ma in vista del maestoso Vulture, dall’avv.Giuseppe e Giuseppina Fuggetta, Cilenti studiò presso il Convitto nazionale di Lucera, legandosi di sincero affetto ed amicizia con numerosi compagni di scuola.

All’età di 16 anni (nel 1899) si trasferì a Roma per proseguire gli studi presso quell’Università ove si laureò nel 1906 in legge.

Conseguita la laurea Cilenti si fermò nella capitale ove esercitò con notevole successo la libera professione di avvocato. Amante delle lettere nello stesso tempo collaborò ad importanti giornali, quali “Il Giornale d’Italia “, “Il Mattino “ di Napoli”, “L’Ora “ di Palermo. Pubblicò anche un volumetto di pregevolissime liriche in lingua italiana, “Notturni e Sinfonie” (Fracchia, Pescara, 1914) che gli diede notevole notorietà. Pur vivendo lontano Nicola Cilenti sentiva struggente la nostalgia della terra natìa e, soprattutto, delle sette verdi cime del Vulture, sulle cui propaggini, Lavello, egli è nato. “Io soffoco - egli esclama - tra gli alti palazzi de la città, io cerco il sole, il cielo, le stelle “. Nel 1950 pubblicò il volumetto “Sò turnato “, 113 sonetti in dialetto lavellese (alcuni dei quali poi musicati ed interpretati da Mauro Antonio Gravinese), dedicato all’amico Giuseppe Solimene. Un vero atto d’amore per il suo paese

natale, carico di emozionanti ricordi di personaggi e paesaggi suggestivi di Lavello.

Tornò effettivamente spesso, dopo tanti anni di lontananza, a Lavello ove ogni anno curava l’organizzazione delle “Sagre autunnali “, canzoni e folclore del suo paese.

Pubblicò ancora “ I sonetti della Montagna” (1952), “Poesia, musica della mia vita” (1953), “Domani partirò” (1956, “C’è sempre il sole” (1956).

Nel 1954 con la poesia in vernacolo “Gli ucch’di r’laviddese” (Gli occhi delle lavellese) vinse a Gardone Riviera il primo premio di un concorso nazionale di poesia dialettale. Nel 1955 a Bergamo vinse il primo premio nazionale con la traduzione in dialetto de “L’infinito “ di Giacomo Leopardi.

Particolarmente significativa la descrizione in vernacolo lavellese (unico esempio di tal genere ) del suo pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo del 1949. Incantato dal misticismo del luogo e dalla ieratica figura del Frate di Pietrelcina, il poeta resta letteralmente conquistato dal fascino

spirituale di Padre Pio, di cui pubblicherà, nel 1960, un poemetto, inserito poi in un fascicolo del “Convivio letterario di Milano”.

Con grande commozione e trasporto descrive i vari momenti della visita al convento, alla chiesetta, al contatto con il Fraticello delle stimmate e, soprattutto, alla celebrazione della sua santa messa.

Così scrive al riguardo rivolgendosi ai lavellesi ed ai lucani in genere: “ E sò certe, paisà, ca padre Peje / affacciànnese sup’a a lu Gargàne / e vedenne lu Vòlture luntane / luccecà cu la Croce auzata a Dèje / vularrà benedè, de quanne n’ quanne, / Lavìdde e la Lucania e totte quante ! / ca, cum’a me, lu prèghene (e sò tante !) / de farce degne e vere crestijane “.

(E sono certo, paesani, che padre Pio / affacciandosi sopra il Gargano / e

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In classifica c’è ancora aria di neve ‘Valerio’ segnato dal maltempo, ma il Melfi dovrebbe tornare a ‘casa’

foto www.asmelfi.it

di Lorenzo Morano

A

vrebbe dovuto essere una settimana calcistica intensa per il girone B della Seconda Divisione, in quanto domenica 12 febbraio scorso è andata in scena la giornata numero 27 e mercoledì 15 il turno infrasettimanale valido per la 28esima giornata, ma le pessime condizioni climatiche che imperversano da giorni sull’Italia hanno fatto saltare numerosi match.

Alla luce di quanto detto bisogna quindi guardare alla classifica con maggiore attenzione, proprio perché, per certi versi, “falsata”.

Partendo dall’ultimo turno sono ben quattro le gare non disputate: Celano-Arzanse, Fano-Campobasso, Chieti-Catanzaro ed Isola Liri-Melfi.

Regolarmente in campo tutte le altre compagini, in una giornata che ha visto la capolista Perugia imporsi con facilità sul Giulianova per 3 a 1. Continua a vin-

cere il Lamezia che con il pesante successo in casa della Paganese (0-2) si è portato prepotentemente (e forse provvisoriamente) in seconda piazza, anche grazie alla sconfitta degli aquilani che a Fondi perdono per 2 a 0.

Continua a segnare il bomber del Gavorano, Giordano Fioretti, giunto alla 22esima rete in 26 gare, purtroppo però il gol del toscano non è servito a molto ai suoi per evitare la sconfitta, 2 a 1 in casa del Milazzo.

Successi pesanti in zona retrocessione per Vibonese e Neapolis; i calabresi liquidano in casa l’Aprilia vincendo per 2 a 0, mentre i campani si aggiudicano in trasferta il derby con l’Aversa, con il punteggio di 0 a 1.

Il turno di domenica scorsa, oltre al riposo previsto del Melfi, non ha visto in campo ben due sfide: Campobasso-Ebolitana e L’Aquila-Milazzo, sempre per causa neve.

Nel turno in questione il Lamezia, nel

derby calabrese con la Vibonese, ha travolto i cugini con un pesante 4 a 1; con lo stesso risultato il Catanzaro ha evaso in casa la pratica Fano.

Risultati netti anche a favore di Aprilia e Gavorrano, entrambe le squadre con il punteggio di 3 a 1 si sono imposte rispettivamente su Aversa ed Isola Liri.

Bene il Chieti corsaro a Mugnano di Napoli, che con un rotondo 2 a 0 si è sbarazzato del Neapolis; tre punti anche per la Paganese che con uno striminzito 1 a 0 ha avuto la meglio sul Fondi.

Pareggio a reti bianche tra Giulianova ed Aversa, mentre l’Arzanese conquista un punto contro la capolista Perugia grazie al pareggio interno per 1 a 1.

Domenica 19 febbraio prossimo, salvo imprevisti causa maltempo o impraticabilità dei terreni di gioco, il turno dovrebbe rivedere in campo finalmente il Melfi, sceso sul terreno di gioco l’ultima volta nella sfida esterna di Eboli vinta per 3 a 0, ma a dirla tutta le condizioni del Valerio non sono proprio delle migliori visto le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, pertanto si spera che Melfi e Fondi possano farcela.

Va in trasferta il Perugia in casa del Neapolis, mentre sia il Catanzaro che gli aquilani giocheranno in casa: per i calabresi ci sarà

l’Aversa, mentre gli abruzzesi affronteranno l’Isola Liri.

Gara interessante in casa dell’Aprilia dove approderà la Paganese in cerca di riscatto, ed in cerca di riscatto sarà anche il Gavorrano che in Toscana vedrà arrivare la Vibonese.

Da tripla è la sfida tra Arzanese e Chieti, come interessanti sono gli scontri diretti Ebolitana-Fano e Giulianova-Milazzo.

Il turno si chiude con la sfida Campobasso-Celano ed il riposo della Vigor Lamezia.

Irsinese-Francavilla: è subito derby Dopo il lungo stop match pesanti per le lucane E mercoledì si recupera

D

opo la provvidenziale giornata di pausa, prevista da calendario, che domenica 5 febbraio ha lasciato a casa il campionato di Serie D, puntuali sono arrivati i rinvii per molti degli incontri che nello scorso fine settimana avrebbero dovuto riportare

in campo il calcio. Niente da fare anche per le tre lucane del Giorne H: fermo il Francavilla, previa richiesta di posticipare il match con l’Ischia a causa dell’assenza dell’estremo difensore Ziembanski (impegnato nella Viareggio Cup tra le fila della Rap-

presentativa di serie D), e ferme anche A. Cristofaro e Irsinese (che avrebbero dovuto vedersela rispettivamente in casa con la Viribus Unitis e in trasferta con il Real Nocera), ma solo per problemi legati alle copiose nevicate. Tutti e tre i match saranno recuperati mercoledì 22 febbraio. Domani però si torna regolarmente in campo per la sesta giornata di ritorno.

L’Irsinese ospiterà il Francavilla per un derby, come da tradizione, dal sapore sempre particolare; mentre l’Oppido andrà a far visita niente di meno che alla seconda della classe, l’Ischia.

Insomma, si riparte col botto.

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sabato 18 febbraio 2012

Neve ‘out’ e calcio ‘in’ … campo di Antonio Petrino

Q

uattro formazioni a contendersi la vittoria del campionato, con il Viggiano in testa, seguito a ruota ad una sola lunghezza dalla coppia Real Metapontino e Valdiano e i potentini dell’Atletico in ‘ritardo’ di altri due punti. Questo il quadro ‘congelato’ dalle copiose nevicate di queste settimane.

Nelle ultime undici gare della stagione, allora, ci si prepara a vivere un rush emozionante e all’ultimo punto, con una sfida senza precedenti negli ultimi anni che entusiasmerà e animerà il torneo.

Difficile e incerto il pronostico su chi prevarrà, considerando un livello che più o meno vede equivalersi le quattro sfidanti e i risultati finora conseguiti.

Un leggero vantaggio potrebbe averlo la squadra di Camelia (reduce dal turno di riposo), con l’intento di rosicchiare e approfittare delle prossime soste forzate che dovranno osservare le altre tre battistrada.

Dopo le abbondanti e stori-

Dopo quella meteo, emergenza Vultur

Foto tratta da www.csvultur1921.it

L

e continue, copiose e incessanti precipitazioni nevose in città delle ultime settimane hanno complicato indirettamente lo stato di precarietà del sodalizio vulturino, impelagato in una crisi pericolosa e culminata con le recenti dimissioni del presidente Gerardo Graziano.

Nulla si è mosso di concreto in quest’ultimo periodo, con la squadra che ha continuato a non allenarsi regolarmente in attesa di buone nuove e con il continuo e snervante ‘braccio di ferro’

tra Sindaco e presidente bianconero nella ‘guerra fredda’ fatta di reciproca indifferenza e mancanza di comunicazione, nel gioco delle responsabilità, complice ultimamente l’emergenza neve che ha distratto (giustamente e per cause di assoluta forza maggiore) l’interesse e l’impegno di sindaco e vice (con delega allo sport) nel pensare a come risolvere la spinosa questione.

Il problema è che il torneo e la Federazione non possono ‘aspettare’ la risoluzione dello stato di crisi in casa Vultur, con

il rischio e l’aggravante di perdere faccia e punti e addirittura andare incontro ad una eventuale dolorosa retrocessione.

Né tifosi e sportivi meritano tale immobilismo.

Si attende una schiarita e una possibile nomina di un ‘commissario pro tempore’ che possa in qualche modo traghettare il team fino a fine campionato limitando i danni, naturalmente con la regia e il sostegno dell’Amministrazione comunale.

Alla ripresa delle ostilità, come da programma di recupero delle gare non

disputate, per la quinta di ritorno i vulturini ritornano, dopo quasi un mese e mezzo, fra le ‘mura amiche’ per cercare di sbarrare la strada all’undici rivelazione del torneo, il Valdiano.

Impegno arduo e complicato per i rioneresi, considerando lo stato di forma e il ruolino di marcia degli avversari, con la speranza di ritrovare la tranquillità persa, lo stato di forma e la condizione psicologica per fare bene in attesa di buone nuove.

Ant. Pet.

che nevicate delle ultime due settimane, con il recupero della quinta giornata del girone di ritorno, il prossimo turno (inizio ore 15) vedrà la capolista Viggiano di scena nell’insidiosa trasferta di Pisticci, mentre il Real Metapontino attende la visita di un Atella Monticchio altalenante.

L’ottimo Valdiano dovrà vedersela in campo avverso contro una Vultur tranquilla, ma non troppo, mentre l’Atletico Potenza è obbligato a conquistare i tre punti al cospetto di un Policoro considerato avversario scomodo e non agevole.

La Murese fra le mura amiche con il Picerno cercherà punti importanti per alimentare la propria classifica, mentre tra C. Tanagro e Tolve si preannuncia un esito incerto ma fondamentale per il prosieguo di entrambe.

Il Moliterno non potrà fallire l’appuntamento con il successo davanti ai propri tifosi con il fanalino di coda Avigliano.

Riposerà il Pietragalla.

Il calcio lucano toglie le catene I

l pallone torna a rotolare sui campi innevati della Basilicata. Domenica tutti allo stadio, dopo una lunghissima pausa durata tre settimane. Il calcialingo non sta più nei panni, all’idea di tornare a masticare calcio. Il Viviani è imbiancato e dalla sua postazione di viale Marconi, il recluso per calcio, è contento di poter vedere giocare l’Atletico Potenza. Si torna al pallone vero, dopo tante palle di neve e pupazzi di tutte le forme e le dimensioni, propinate per alleviare l’assenza dell’agonismo domenicale. Nell’impianto potentino è di scena il Policoro che è in zona play-off e dispone di una squadra giovane e interessante. Il gelo di questo scorcio d’inverno ha congelato la situazione di classifica nel campionato di Eccellenza. Tutto come prima: si torna a giocare dal punto in cui la neve aveva impedito di proseguire. Si andrà, così, ad oltranza, senza far ricorso a turni infrasettimanali. La quinta giornata di ritorno mette in fila le pretendenti al titolo.

L’interesse è, ora, quello di verificare l’effettiva tenuta, dopo l’imprevisto stop e il mantenimento della tensione agonistica, rispetto agli obiettivi da raggiungere. Il timore, peraltro fondato, è quello che i disagi, dovuti alla difficoltà di utilizzare gli impianti sportivi e agli spostamenti dei tanti atleti provenienti da varie località, spesso anche da fuori regione, possano aver prodotto degli effetti. Sicuramente la sosta ha spezzato il ritmo alle formazioni più in forma, al momento della sospensione.

Dal balcone sul Viviani si vede un grande rettangolo bianco e silenzioso. Domenica sarà difficile, da quella distanza, scorgerne le azioni di gioco e distinguerne nitidamente i protagonisti. Il calcialingo si sta dotando, opportunamente, di binocolo per seguire meglio le fasi di gioco. E, nello stesso tempo, gongola per la notizia della ripresa della diretta radiofonica, in Fm su Radio Tour, “No Calcio Scai”. Un motivo in più per attrezzare una postazione professionale. Ecco allora riapparire, oltre ai tanti strumenti di lavoro, una radiolina e un auricolare. Insomma lo spettacolo, dentro e fuori, è garantito e meno male che il calcio lucano, con le catene a bordo per venti giorni, riprende l’attività agonistica.

sabato 18 febbraio 2012

Anche la Promozione si ‘scongela’

Una formazione del Controsenso

di Giusy Trillo

L

a neve deve arrendersi: il campionato riparte. Il freddo e le copiose nevicate, che non avevano risparmiato il calcio regionale decretando ben due stop consecutivi a tutte le gare di ogni campionato (decisione inevitabile da parte della federazione lucana che ha così tutelato tifosi e società, in attesa di un miglio-

ramento delle condizioni meteorologiche), lasciano finalmente la parola al campo. Torna dunque ‘in gioco’ il Controsenso che dopo aver fatto i conti con l’impraticabilità delle strutture e dunque con l’impossibilità di allenarsi in modo fruttuoso, come evidentemente tutte le altre compagini, è ansioso di misurarsi con le proprie gambe. “La sosta, inevitabile, non è stata certamente positiva, -ha com-

mentato il mister Romano- anche perché non siamo riusciti ad allenarci come avremmo dovuto e voluto. È però un problema con cui tutti ci siamo confrontati. Nessuno sarà favorito da questo lungo stop”. Nessuno, tanto meno l’undici rossoblu che ha visto interrompersi i giochi proprio quando la squadra sembrava aver ritrovato lo smalto perso nel corso delle ultime prestazioni. Deciso per lo slittamento del campionato e dunque per la disputa delle gare rinviate a causa della neve nei giorni 4 e 5 febbraio, il prossimo impegno dei potentini sarà sul terreno del Real Irsina, che cercherà di sfruttare il fattore ‘casa’ per smussare la classifica, che continua a non rendere merito al valore dimostrato in campo, e per tentare l’aggancio proprio degli ospiti, che dovranno farsi trovare pronti, invece, per continuare a calcarne i piani alti.

A2 - Meco ‘gelata’ sul campo I

l ritorno in campo della Meco è da “brividi” ... e questa volta il freddo non c’entra. I rossoblù ad Acireale semplicemente non sono pervenuti e arriva così un ko clamoroso, in quella che può senza dubbio considerarsi la peggior partita della stagione, al pari della gara interna col Regalbuto dello scorso dicembre.

Evidentemente le siciliane risultano indigeste ai potentini. C’è da dire che la Meco

arrivava a questo confronto non senza problemi: le recenti dimissioni dei due dirigenti dell’area tecnica Ronconi (diesse) e Serratore (team manager) e le difficoltà che ha avuto la squadra nello svolgere la preparazione al doppio impegno per via della neve e degli impianti chiusi per diversi giorni nel capoluogo di regione lucano.

Il 10-3 con cui gli isolani si sono imposti

però parla da solo e oggi i ragazzi di Bosco dovranno affrontare un altro importante scontro diretto col Modugno.

C’è da essere preoccupati. Nella gara di mercoledì scorso, infatti, a parte la doppietta di Noro, che si conferma leader della classifica cannonieri, c’è poco da salvare: da sottolineare solo i debutti di Brugin, l’italo-brasiliano classe ‘93 giunto in settimana a rinforzare la rosa a dispo-

U21 - Cirenza torna in azzurro

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a Meco è tornata da Acireale col morale a terra, ma a far sorridere il club potentino per adesso ci sono le soddisfazioni che continua a regalare Giacinto Cirenza che in settimana ha avuto la bella notizia della convocazione con la Nazionale Under 21. Una piacevole abitudine per il talento potentino. La chiamata è molto importante per il numero 6 rossoblù perché arriva dopo la forzata rinuncia alla trasferta polacca di gennaio con gli azzurrini.

Il tecnico della nazionale italiana Under 21, Raoul Albani, ha convocato quindici giocatori per le due amichevoli che gli azzurrini disputeranno contro i pari età della Spagna, martedì 21 e mercoledì 22 febbraio. L’Italia giocherà la prima sfida al PalaBruel di Bassano (calcio d’inizio ore 21) e la successiva al PalaMazzalovo di Montebelluna (inizio ore 20). E’ il secondo appuntamento stagionale per gli azzurrini, dopo le due amichevoli in Polonia in cui sono arrivati un pareggio 2-2 e un successo 4-2.

Giacinto Cirenza raggiungerà i compagni di squadra domenica

alle 18.30 e con loro effettuerà complessivamente quattro allenamenti durante la permanenza in Veneto: ci In foto Giacinto Cirenza sarà una doppia seduta il lunedì e due sin- Andretta (Alter Ego Luparense), gole al mattino il giorno delle gare, Michele Di Benedetto (Real Team Matera), Sebastiano Tornatore martedì e mercoledì.

(Acireale); Difensori: Sergio AnCi sono sei precedenti, a livello di zalone (Brillante Roma), Waldir Under 21, tra Italia e Spagna: il bi- De Lima (Sporting Sala Consilancio parla di quattro vittorie per lina); Laterali: Marco Caverzan le Furie Rosse e due per l’Italia, (Marca Futsal), Luca Cianchetti anche se è azzurro il successo nella (Finplanet Fiumicjno), Giacinto gara più importante, la semifinale Cirenza (Meco Potenza), Vincenzo dell’Europeo 2008 a San Pietro- Milucci (Scafati Santa Maria), Miburgo; con Raoul Albani in pan- chele Penzo (Franco Gomme Vechina, invece, due successi in nezia), Carlo Vittorio Sordini (CF altrettante partite per la nazionale Acqua Claudia Roma); Pivot: iberica. Con Albani in panchina Marcelo Dalle Molle (Regalbuto), l’Italia Under 21 ha un bilancio Julio Miotti De Oliveira (Asti complessivo di otto vittorie, quattro Acqua Eva), Giuseppe Mentasti pareggi e cinque sconfitte nelle (Cogianco Genzano Futsal), Criquindici partite disputate. stiano Rizzo (Melilli) Questi i convocati: Portieri: Mattia

sizione di mister Bosco, e di Galasso, quest’ultimo subentrato all’espulso Cavicchio nonostante fosse febbricitante. Il “rosso” al numero uno della Meco è un’ulteriore grana in casa perché saranno almeno due le giornate di squalifica per il capitano.

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sabato 18 febbraio 2012

B2F - Corporelle: ancora si ‘scivola’

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ncora un nulla di fatto per la Corporelle De Gasperi Potenza che dopo il lungo stop dovuto al maltempo ha incassato un’altra secca sconfitta sul campo della Pall. Aversa.

La gara, rimandata a mercoledì 15, ha visto trionfare per 3-0 (25-22; 25-23; 25-14) le padrone di casa. Una stoccata che ribalta completamente il verdetto dell’andata, quando nella terza giornata le potentine avevano vinto in scioltezza (3-0: 25-18; 27-25; 25-15) davanti al pubblico amico.

Al Palasport di Aversa va in scena un copione già visto nelle ultime settimane. Sinisi e compagne

faticano ad entrare in partita, a muro non funziona l’alternanza Milone – Loperte (con la centrale numero 16 bloccata da un

fastidio alla spalla), Zicari non graffia in attacco e i primi sintomi influenzali fiaccano la sempre generosa Restaino. Nel

terzo set è monologo delle aversane che arrivano a staccare le avversarie di 9 punti (10-1).

Una debole gestione di

gara da parte della Corporelle finisce per penalizzarla definitivamente inchiodandola a 14 punti.

Nessuno scatto d’orgoglio, dopo quattro sconfitte. L’ennesimo ko è un segnale che non è più possibile ignorare. Se il 2011 si era chiuso con un bilancio positivo che lasciava ben sperare per la fase di ritorno, il magro bottino raggranellato in 5 gare indica che per correre ai ripari la squadra deve ritrovarsi davvero e rimettersi in piedi in tempi rapidi per non vanificare tutto il buono fatto vedere nella prima parte della stagione.

Rf Virtus Matera: solo i migliori

L

a Commissione Tesseramento della FIP ha accolto l’istanza di svincolo dell’atleta Francesco Albanese dalla società Libertas Basket Taranto e ha autorizzato il nuovo tesseramento per la Virtus Matera.

L’atleta Francesco Albanese

Guardia di 187 centimetri,

classe 1987, il materano Albanese sarà per la prima volta a disposizione di coach Conterosito nella sfida in programma oggi al PalaSassi contro l’Arzano, a distanza di quattro mesi dalla sua ultima gara.

La notizia è stata accolta con grande entusiasmo nell’am-

biente biancoazzurro della Rf Group Virtus Matera, considerato che Albanese è stato uno dei migliori giocatori nella prima parte della divisione C nazionale.

Il Cus Pz torna a placcare

C

ome ogni anno, ormai da 12 anni, il mese di febbraio coincide con il torneo di rugby più antico d’Europa: il 6 Nazioni disputato da Italia, Francia, Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda.

Da diversi anni la Federazione Italiana Rugby fa sì che i campionati a tutti i livelli abbiano delle soste in questo periodo per consentire ai numerosi appassionati di seguire le gesta della nazionale italiana.

Anche per il CUS Potenza Rugby è stato quindi tempo di risposo. Archiviata la vittoria dello scorso 29 gennaio con i Lions Bitritto, il team del capoluogo ha infatti approfittato della pausa per affinare gli schemi di gioco e recuperare gli infortunati. La prima parte di campionato è stata alquanto dura, i leoni nero verdi hanno affrontato sfide con squadre di rango, ma il campionato sin qui disputato è stato comunque molto positivo: con le quattro vittorie ottenute la squadra ha guadagnato, infatti, ben 17 punti che per lo staff tecnico rappresentano un ottimo risultato.

L’avventura in campionato per il CUS Potenza Rugby riprenderà domani, domenica 19 febbraio, a Foggia contro la capolista, ma ciò non spaventa la squadra e lo staff della formazione lucana, che sa di poter contare sull’appoggio dei suoi tanti sostenitori.

B - Per la Basilia febbraio al fulmicotone

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La Basilia in campo

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orna finalmente in campo la Basilia Basket Potenza che domani, domenica 19 febbraio, scenderà regolarmente in campo per disputare la 16a giornata del girone M di serie B Nazionale contro il Villa Icaro Ottaviano. Le rossoblu tornano in campo dopo due turni di stop forzato per i rinvii causa maltempo della gara interna con il Centro Diana Maddaloni e di quella esterna

contro il Family Casagiove. Alle atlete lucane toccherà dunque una chiusura del mese di febbraio densa di impegni, dovendo ora fare i conti con i rispettivi recuperi. Il turno numero 14 scenderà in campo mercoledì 22 febbraio: l’appuntamento al PalaPergola tra Basilia Basket Potenza e Centro Diana Maddaloni è fissato per le 18.30.

Nella stessa data verranno recuperate

anche le altre due gare non disputate nel programma della 14a giornata: Coconuda Stabia – Lpa Ariano Irpino e Gsa Benevento – Family Casagiove.

La gara Family Basket Casagiove – Basilia Potenza, in programma domenica 12 febbraio scorso a Caserta e valida per la 15a giornata, verrà recuperata, come concordato dalle due società, mercoledì 29 febbraio alle 21 presso il Palazzetto

dello Sport di Viale delle Medaglie d’Oro a Caserta. La Basilia Basket Potenza ringrazia a tal proposito la disponibilità dei dirigenti della A.S. Family Basket. Il 29 febbraio si giocherà anche Ariano – Benevento (ore 20), mentre non è stata ancora ufficializzata la data del recupero di Maddaloni – Ottaviano.

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Padre Anselm Grun e gli Angeli

A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia ed angelologia

A

nselm Grun è nato a Junkershausen, nella regione tedesca della Rhon. Nel 1964 si è diplomato al liceo di Wurzburg ed è entrato in noviziato presso i benedettini di Munsterschwarzach. Dal 1965 al 1971 ha studiato teologia a S. Ottilio e a Roma. Nel 1974 si è laureato in teologia con una tesi su Karl Rahner. Dal 1974 al 1976 ha studiato economia a Norimberga. Dal 1977 è economo della sua Abbazia. E’ Assistente spirituale e guida corsi sulla meditazione, l’interpretazione dei sogni sulla base della psicologia del profondo. Conferenziere è au-

N

el 1974 anche l’Ufficio I° della Guardia di Finanza si interessò a Licio Gelli, predisponendo nella primavera tre relazioni, alle quali non fu riservata una sorte migliore di quella toccata alle due note del Centro SID di Firenze prima citate.

Sembra che le indagini furono avviate su richiesta dell’Ispettorato antiterrorismo di Santillo - in afferenza a quelle svolte su Lenzi Luigi di Quarrata anch’esso Piduista sospettato di traffico di armi e vennero affidate dal comandante dell’Ufficio I, colonnello Florio, al tenente colonnello Giuseppe Serrentino, al maggiore Antonino De Salvo ed al capitano Luciano Rossi.

Il più completo dei tre rapporti è senza meno quello del maggiore De Salvo che riferisce delle nuove attività economiche di Gelli e degli incarichi ricoperti in due società del gruppo Lebole nel settore dell’abbigliamento: la GIOLE e la SOCAM. Quanto alla posizione politica di Gelli, la qualifica “spiccatamente destrorsa”, dopo aver peraltro riferito che il Gelli: “in Pistoia sino al 1956 era di orientamento comuni-

tore di quasi trecento pubblicazioni, alcune di grande successo. Il suo libro uscito nel 1997 Cinquanta angeli per accompagnarti durante l’anno, che lui chiama un “libro ispirato”. Questo sottotitolo [presente nell’edizione originale tedesca] mette in evidenza, che si tratta di un’opera di carattere eccezionale, fatto confermato anche dal successo ottenuto. Anselm Grun raggiunse una tiratura totale di un milione di copie con la trentaquattresima edizione. E questo dice molto sull’autore e sulla sia epoca.

Con i piedi molto piantati per terra, padre Anselm s’inoltra nel regno dei cherubini e dei serafini. Mentre la sonda di marte si affretta sul pianeta rosso, delicate ali angeliche si librano sulla terra. Ma il commovente idillio del “ritorno degli angeli” descrive un processo molto più serio. In un mondo perfezionista che vuole assaltare il cielo è emerso un nuovo desiderio di valori e virtù così “antiquate” come lo sono la sicurezza, la bellezza e la speranza. La riscoperta della “leggerezza dell’essere” per mezzo di un angelo contraddice in maniera inerme e affettuosa i massicci tentativi di anticipare “la levitazione nella direzione adeguata” per mezzo di droghe, del sesso, dell’alcool, della nicotina o della cocaina.

Ma alla base c’è una dimensione ancora più profonda che, in un mondo di piaceri stimolati, manifesta una ricerca inquieta di piaceri stimolati, manifesta una ricerca inquieta della pienezza della vita. La religione non risulta essere più il tanto deriso “oppio del popolo”, ma chiaramente l’unica fonte affidabile che libera dal vizio di stor-

dimento. Attraverso il messaggio degli angeli diventa visibile il profilo di un mondo aldilà del mondo, la vita dopo la morte. Nell’oscurità del tempo c’è ancora luce, c’è luce sufficiente per lanciare uno sguardo all’ “immagine originaria” di se stesso che ciascuno di noi porta come un’icona nel proprio cuore.

Dopo il successo di “ 50 angeli per accompagnarti durante l’anno” padre Grun compose “ Ciascuno cerca il suo angelo” dove il benedettino affermò che ciascuno ha bisogno per la sua vita della forza della propria anima. L’anima dispone di spazi di protezione, di spazi della fiducia che tutto possa ridiventare buono. L’anima offre possibilità di abbandono e di ancoraggio, presenta spazi dove si possono usare le ali della fantasia e della leggerezza del gioco. Queste possibilità dell’anima prendono forma nell’immagine degli angeli di cui parlano i racconti della Bibbia. Tali racconti degli angeli biblici sono potenti ispirazioni per la nostra vita. Il terzo libro di Grun sugli spiriti celesti fu “ 50 angeli per l’anima” dove l’anima è presentata come la forza e l’energia vitale dell’essere umano o meglio come il suo proprio Sè. E’ l’anima a costituire la nostra unicità e sono proprio gli angeli a metterci in contatto con questo particolare spazio che è l’anima. Ispirano l’anima a sviluppare la ricchezza delle proprie attitudini. La proteggono, la guariscono e la destano alla vita che viene così spesso offesa. Nel suo quarto libro sugli spiriti celesti intitolato “ Angeli” edito in Italia dalle Paoline dove il Benedettino commenta gli Acquarelli sugli spiriti ce-

lesti di Andreas Felger, padre Grun scrive nell’introduzione: “ Gli angeli sono messaggeri di Dio. La Bibbia è piena di storia di angeli.

Dio invia ripetutamente il suo angelo all’uomo nel momento del bisogno, per mostrargli la sua vicinanza che guarisce. Quando la Bibbia parla di angeli, si tratta sempre di una situazione di aiuto, assistenza, sfida e di annuncio che Dio ci fa pervenire. La teologia ci dice che gli angeli sono esseri spirituali creati e potenze personali. Gli esseri creati possono essere conosciuti. Dio è spesso al di là della nostra esperienza. Attraverso gli angeli, egli entra nel nostro mondo, affinché noi possiamo sentita la sua vicinanza in modo tangibile. Attraverso gli angeli, la parola di Dio giunge alle nostre orecchie. Allora può essere ascoltata. Attraverso gli angeli, Dio ci parla in quanto persone. Soltanto quando siamo interpellati da Dio diventiamo veramente persone, interlocutori di Dio. Gli angeli proteggono il nostro essere persone. Ci preservano dalle potenze distruttive che vorrebbero lacerarci nell’intimo e disgregarci nel nucleo della nostra dignità. Dio ci degna della presenza dei suoi messaggeri. Nei suoi messaggeri ci mostra che ci è vicino. La Bibbia non può che parlare della vicinanza risanatrice e amorevole di Dio raccontandoci di angeli che entrano nella nostra vita. E’ nelle situazioni quotidiane che Dio manda i suoi angeli: nella difficoltà di quando si ha paura, si è abbandonati e senza prospettive, vittime di pretese eccessive, depressi. Allora l’angelo ci risolleva. Porta luce nella nostra oscurità, speranza dove manca la

speranza, fiducia nella situazione di paura. L’angelo trasforma la nostra vita. Porta la realtà divina nel nostro mondo senza Dio. Ci apre le orecchie, affinché udiamo la parola di Dio. Ci toglie la benda dagli occhi, affinché riconosciamo la realtà di Dio nella nostra vita. Interviene quando siamo privi di aiuto e siamo ridotti alla disperazione. L’arte rappresenta spesso gli angeli con le ali.

Così facendo, esprime l’idea che gli angeli volino, per così dire, dentro la nostra vita e che non possiamo trattenerli. Volano via di nuovo non appena vorremmo aggrapparci a loro. Gli angeli non lasciano che si disponga di loro.

La lettura del fascicolo SISMI sta”; il rapporto si dilunga e divaga sulle amicizie e sui rapporti politici e con le autorità civili e militari di colui che indica come: “un alto esponente della massoneria internazionale” ed afferma che proprio attraverso la massoneria passerebbero i suoi rapporti con Peron e Campora infatti nel 1973 riceve la nomina a Console Onorario d’Argentina. Il maggiore dà anche notizia dei rapporti di Gelli con i paesi arabi ed avanza l’ipotesi che egli svolga funzioni di public relation man per i rapporti non palesi e non ufficiali intrattenuti dall’Italia con Stati arabi, chiedendosi se ciò non sia in relazione al traffico di armi.

Questo filone di indagine non fu più ripreso da nessun apparato informativo, nonostante nel rapporto si documenti in modo certo il contatto tra Licio Gelli e Luigi Lenzi.

Il medesimo rapporto faceva anche cenno al sicuro possesso, da parte del Centro di Firenze, di un fascicolo personale intestato a Licio Gelli, del quale tuttavia non gli fu possibile prendere visione. Le in-

dagini svolte su Licio Gelli non sembra giovarono agli ufficiali che se ne erano occupati; Il maggiore De Salvo appare iscritto alla Loggia P2, mentre Luciano Rossi finirà suicida dopo essere stato, (pare,) minacciato da Gelli; Serrentino abbandonerà il Servizio per infermità; quanto al colonnello Florio, dopo aver stato mobbizzato nell’Arma con l’arrivo di Giudice e Trisolini (su Giudice, a dire della vedova, aveva raccolto uno scottante dossier,) mori in un incidente d’auto.

Il 1974 insomma è l’anno in cui certi settori dei Servizi (Centro SID di Firenze, Ispettorato Antiterrorismo, Ufficio I della Guardia di Finanza,) sono stati attivamente interessati da questo “personaggio emergente”. Il quadro complessivo che viene fuori da una lettura combinata dei rapporti è ancora oggi pienamente valido e significativo, e tanto più colpisce in quanto compilato nel 1974, anno che segna, l’apice in Italia del fenomeno terroristico, di connotazione nera.

La lettura del fascicolo SISMI, ap-

palesa tra le altre, una nota datata 1977, allorquando di seguito ad un articolo apparso su l’Unità, il Servizio, sollecitato dal ministro della difesa, significa in una sua nota di risposta di non avere: “sinora sviluppato specifiche attività di ricerca sulla massoneria” e segnatamente alla figura di Licio Gelli afferma che: “è risaputo che il noto Licio Gelli ha intrattenuto ed intrattiene rapporti con varie personalità di rango elevato, sia in campo nazionale che in quello internazionale”.

Continua la velina del Servizio asserendo che è soltanto a conoscenza che: “il PCI ha recentemente deciso di ridimensionare la forza e l’influenza delle logge massoniche italiane, ritenute “centri di potere” capaci di intralciare le attività politiche ed economiche del partito”.

Ovviamente, continua specificando che a tal fine avrebbe intrapreso una campagna di stampa che, accusando la massoneria di “inquinamento fascista”, tende solo a

screditarla. Per concludere su questa velina, vale appena la pena di soffermarsi su quanto il Servizio scrive in materia di sua stretta competenza e sull’ineffabile rinvio all’ortodossia massonica per escludere la consistenza del reclutamento massonico di quattrocento ufficiali dell’esercito per i quali al riguardo è da rilevare, oltretutto, che detta procedura sarebbe stata assolutamente non aderente ai metodi tipici del proselitismo massonico, che prevede la presentazione individuale degli elementi da iniziare, da parte di almeno due garanti, già appartenenti all’organizzazione, ma trattasi evidentemente di attività svolta con MOTU PROPRIO dal venerabile della P2.

Nel 1978, infine, il Servizio diretto dal generale Santovito, redige una relazione sull’argomento, vertente non sulla Loggia P2 e su Licio Gelli, ma più ampiamente sulla massoneria in generale. Siffatto documento viene approntato per consentire al ministro della Difesa di

Sono un po’ come Dio, il quale non è nostra disposizione. In ambito esoterico, si vorrebbe conoscere esattamente l’identità degli angeli.

Tuttavia, già sant’Agostino ci ammonisce di non preoccuparci troppo della natura degli angeli. Gli angeli – sostiene Agostino – sono messaggeri di Dio. Dobbiamo comprenderli più dal punto di vista del loro compito che da quello della loro natura. Gli angeli sfuggono non appena vogliamo sapere esattamente quello che sono. Sugli angeli si può parlare solo in modo incerto.

documentarsi in seguito alla presentazione di una interrogazione da parte dell’ onorevole Natta alla Camera dei deputati.

Dopo un lungo excursus storico, la velina approntata, indica come fosse “opinione diffusa” ritenere che la massoneria italiana, sostenuta e sospinta da quella americana, si sia intromessa in note vicende politiche citando la scissione di Palazzo Barberini, l’estromissione del PCI dal governo De Gasperi, l’introduzione del PSI nell’area di governo, il divorzio, la scuola laica etc, sebbene rileva che si debba riconoscere che il suo peso in tali vicende è indiretto, ed è soltanto dovuto alla presenza di “fratelli” in Parlamento, negli enti locali, nella dirigenza statale, nell’industria, nella finanza e così via.

Continua la velina asserendo che su istigazione del comunismo internazionale, si tende a disgregare la massoneria, ma per fortuna Gamberini, a partire dal 1974 (data ricorrente ed importante per le vicende già citate,) ha cominciato ad espellere falsi fratelli antimassonici, affaristi e intrallazzatori.

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l e

Multicinema Ranieri

H

ugo Cabret è un bambino e vive nascosto nella stazione di Paris Montparnasse. Rimasto orfano, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione e coltiva il sogno di aggiustare l’uomo meccanico che conserva nel suo nascondiglio e che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre.

Per farlo, sottrae gli attrezzi di cui ha bisogno dal chiosco del giocattolaio, un uomo triste e burbero, ma viene colto

in flagrante dal vecchio e derubato del prezioso taccuino di suo padre con i disegni dell’automa. Riaverlo sarà essenziale.

Un modo nuovo di mettere alla prova il concetto di tempo. E Martin Scorsese è colui che più ci ha provato nel cinema.

La tecnologia tridimensionale smette di essere sfoggio e diviene bullone imprescindibile della costruzione; d’altronde, il film incrocerà di lì a poco Georges

n o s t r e

r e c e n s i o n i

Hugo Cabret

Meliès, il padre degli effetti speciali e dell’anim a z i o n e dell’inanimato.Ma padre non è solo un modo di dire, non in

questa circostanza. Il film, infatti, si presenta letteralmente come un’avventura da cinéfils, nel senso che Daney dava al termine, essendo la storia di un ragazzo che, cercando il proprio padre, trova il cinema. Eppure è proprio su questo punto che Hugo Cabret rischia di perderci e di vederci abbandonare il vagone.

Non è tanto la fine consistenza della trama (non era certo un cinema della narrazione, quello degli esordi) e

non sono solo i dialoghi artefatti. Più che mai, a frenare l’emozione, è l’abito da film per cinefili cucito su un film per neofiti. Al cinefilo viene qui sottratto il godimento principe, quello di partecipare ad una missione clandestina, dove l’oggetto del desiderio è qualcosa da andarsi a cercare, lontano dal plauso della critica.

Nella rilettura di Scorsese del bell’ibrido cartaceo di Brian Selznick, la magia dell’esperienza cinematografica è espli-

citata e ribadita ogni pochi minuti e lo stesso trattamento è riservato al mistero e all’avventura. S’invita lo spettatore ad ammirare lo spettacolo sensazionale, ad emozionarsi di fronte al meraviglioso, ma di fatto lo si tira per un braccio lungo un cammino prestabilito. Un film che non ha la pretesa si piacere in senso assoluto, ma forse proprio per questo affascina maggiormente.

L E AV V E N T U R E D I C A P I TA N VA F F D I K I N G B U F F I N O

CRAZY HERTZ

C

Dicembre 1964: neve e altruismo Una storia esemplare

U

na storia d’altri tempi, un piacevole amarcord, alla riscoperta di quei valori che sembrano svaniti, in un epoca densa di indifferenza e egoismo smisurato.

Quasi mezzo secolo fa, dicembre 1964, provincia di Potenza, stazione ferroviaria di Pietragalla. Stesso sce-

nario meteorologico di quest’ultimo periodo, una fitta e consistente nevicata sottoforma di tormenta. L’allora sindaco di Rionero, Giovanni Di Lucchio (non più in vita) in compagnia di tre assessori comunali dopo aver noleggiato un’auto ritornano da Potenza direzione Vulture, ma per l’insistenza e l’eccessiva quantità di precipitazione, sono costretti a fermarsi a San Nicola di Pietragalla per l’impossibilità a continuare nel tragitto viario. Decidono come unica possibilità per rientrare, di raggiungere lo scalo ferroviario a piedi, affrontando ben sette chilometri nella bufera che imperversa impietosa. Pur

tra mille difficoltà, a stento, raggiungono la meta, trovando ad accoglierli per loro buona sorte e salvezza, l’allora capo stazione Raffaele Basta che con piena disponibilità e grande generosità si prende cura dei ‘malcapitati’ ospiti che si presentano in condizioni precarie, quasi assiderati e giustamente provati per il sacrificio patito. Da sottolineare il provvidenziale comportamento degno di elogio del citato. Basta che pur avendo iniziato il proprio turno lavorativo in tarda mattinata e dovendo staccare alle ore 22, con profondo senso del dovere, altruismo e bontà resta volentieri a fare compagnia ai propri concittadini, dando loro la possibilità di riscaldarsi e riprendersi dalla disavventura fino alle 3,30 del mattino, allorquando un mezzo spartineve che transitava nelle immediate vicinanze accompagna i quattro sfortunati a casa finalmente. Un episodio con storia a lieto fine che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ritornato in mente non senza emozione all’ex dipendente delle Ferrovie dello Stato (attualmente in pensione e impegnato a dare una mano nell’edicola del figlio Franco), per ricordare che le occasioni di dimostrare in proprio impegno verso il prossimo nella vita capitano e fanno parte dell’esistenza di ognuno, esattamente per lasciare un segno e poter un giorno raccontare un proprio gesto e sentirsi soddisfatti e felici per se stessi, con gratitudine ben accetta.

Antonio Petrino

razy Hearts è un giovane “dubmaster” di Altamura (BA), che mantiene viva la tradizione murgiana del dub-stepper (di stampo inglese), con un’attività piuttosto intensa messa in campo nel suo studio personale.Il cd demo giunto in redazione, è un lavoro co-prodotto da Gianpy Sound System (selecter compaesano) a cui è dedicato anche una vigorosa “dubplate” all’interno.

Come dicevamo, i suoni sono quelli della tradizione d’Oltremanica, è quindi musica vibrazioni elettroniche e bassi digitali possenti, in uno stile che ci ha ricordato un po’ i fasti di Vibronics risalenti a qualche anno fa.

Crazy Herts dimostra di saper maneggiare con una certa padronanza gli alambicchi sintetici del dub.

Non resta quindi che partecipare ad una delle sue serate.Per info www.myspace.com/gianpysoundsystem.

C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture.

Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl .

Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse.

Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30.

Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali.

CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza.

2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella.

3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto.

4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare.

5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione.

6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella.

7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa.

8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda.

L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi).

Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.

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a cura di KING BUFFINO foto Publicom

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Gli attentati a Mussolini del 1926 e le reazioni in Basilicata A Melfi, Attilio Di Napoli si rifiuta di alzarsi al suono della marcia reale

Violet Gibson

di Michele Strazza

L’

11 settembre del 1926 Gino Lucetti, un marmista ventiseienne, nativo della Garfignana ed emigrato per ragioni politiche in Francia, di fede anarchica, scaglia contro l’autovettura sulla quale viaggia Mussolini una bomba.L’ordigno, dopo aver urtato contro la parte superiore dello sportello di destra, cade a terra esplodendo e ferendo ben otto persone. Anche a Potenza, come in tutta la regione, si tengono pubbliche manifestazioni per il fallito attentato.Durante una di queste tenute a Melfi, nel locale teatro, ac-

cade un fatto singolare: mentre venivano suonate la marcia reale e la canzone “Giovinezza” l’ex deputato Attilio Di Napoli ed il genero Mauro Salvatore si rifiutano di alzarsi, provocando la reazione dei fascisti presenti e riuscendo a stento a mettersi in salvo, protetti da agenti di Polizia. Singolare la spiegazione data dal Di Napoli al funzionario di Polizia intervenuto per proteggerlo: l’ex deputato sostiene di non conoscere alcuna disposizione normativa che imponga di alzarsi al suono della marcia reale.

Salvo questo episodio le “dimostrazioni di giubilo”, promosse dalle organizzazioni fasciste, non

incontrano nessun ostacolo e la popolazione partecipa ordinata alle numerose celebrazioni religiose di ringraziamento per lo scampato pericolo di Mussolini, “ senza incidenti di sorta”, come dichiara, ad esempio, il rapporto dei reali carabinieri di Melfi al Prefetto del 3 dicembre: “ La sera del giorno 11 corrente mese nei Comuni dipendente giurisdizione ad opera dirigenti sezioni Fasciste vennero promosse manifestazioni di giubilo per lo scampato pericolo di S.E. il Primo Ministro.Non si verificarono incidenti di sorta”. Anche il precedente attentato al Duce per opera dell’anziana donna irlandese Violet Gibson, anch’esso fallito, del 7 aprile aveva trovato in Basilicata uguali “dimostrazioni di giubilo” e cerimonie religiose di ringraziamento. Il 18 aprile, ad esempio, nella Chiesa Madre di Avigliano si era tenuto un solenne “Te Deum” e l’Arciprete aveva reso grazie alla Divina Provvidenza per avere salvato il Capo del Governo, rievocandone anche “le sue benemerenze”. Il 30 ottobre nuovo tentativo di uccidere Mussolini a Bologna da parte di Anteo Zamboni, un ragazzo di 16 anni figlio, di un tipografo noto per le sue idee anarchiche, che viene linciato dai fascisti.Anche questa volta il Capo del Governo esce illeso dal colpo di rivoltella esploso contro di lui mentre l’automobile, dirigendosi verso la stazione ferroviaria, aveva rallentato all’angolo di Piazza Net-

tuno e Via Indipendenza.Anche in Basilicata, in ossequio alle direttive romane, si tengono manifestazioni di gioia.Il Segretario Federale, Francesco D’Alessio, dispone che i segretari politici dei fasci locali solennizzino con adunate fasciste lo scampato pericolo ed ottengano anche che in ogni paese sia celebrato, con la maggiore solennità possibile, un ”Te Deum”di ringraziamento, a “cui è dovere fascista intervenire”.Gli edifici pubblici principali vengono illuminati e la bandiera viene esposta ”fino a nuovo ordine”, come impartito ai Prefetti, la sera del 31 ottobre, da parte del segretario Capo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, successivamente, dal Ministro Federzoni.Lo stesso Ministro si era anche preoccupato di mettere in allarme le Prefetture per comunicare qualsiasi notizia degna di essere segnalata in relazione all’attentato.

Anche questa volta la Basilicata risponde in conformità alle direttive delle Autorità Fasciste.Tutti i Comuni, in un modo o nell’altro, manifestano la propria felicità per lo scampato pericolo del Duce.A Melfi si tiene una “imponentissima unanime dimostrazione” ed il popolo acclama al “Duce Magnifico”.

Anche a Rionero viene segnalato un “imponente corteo”, mentre a Barile la popolazione manifesta il suo giubilo “con serena composta dimostrazione e solenne cerimonia

religiosa”.Un solenne “Te Deum” viene intonato nella Cattedrale di Rapolla dove “corteo numerosissimo disciplinato percorre il paese”. Non mancano neanche veri e propri festeggiamenti musicali come a Tolve dove le strade cittadine vengono attraversate dal complesso bandistico e la gente acclama Mussolini con canti ed inni fascisti. Lo stesso accade Mussolini incerottato dopo l’attentato a Ripacandida dove si Federzoni invia al Prefetto di Posegnalano “oltre 1000 cittadini par- tenza il seguente telegramma: “S.E. tecipanti religiosa imponente di- Capo del Governo ha molto gramostrazione” insieme alla banda dito sentimenti devozione manifemusicale e all’intero consiglio co- stati Vs personale dipendente munale.Indubbiamente le autorità popolazione cotesta Provincia ocfasciste, come dire, “calcarono un casione esecrando attentato e incapo’ la mano” nel descrivere la par- rica porgere a tutti ringraziamenti tecipazione popolare ma essa vi fu vivissimi” certamente ed il Duce non poté non essere soddisfatto anche delle notizie che gli giungevano dalla regione. L’8 novembre, infatti,

A Rionero, corsi di sensibilizzazione per genitori di figli adolescenti

C

ome si sa il mestiere di genitore non è mai stato facile; di questi tempi, poi, è diventato ancora più difficile.

Le cause sono tante, di natura diversa e non sempre facilmente risolvibili. I rapporti tra figli e genitori diventano sempre più complicati. Pertanto ben vengano le varie ed utili iniziative che consentano una migliore comprensione e facilità di rapporti genitori e figli.

L’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Rionero in Vulture Paola D’Antonio, il Consultorio Familiare ASP di Rionero, il Comitato Locale

della CRI di Rionero e le scuole hanno organizzato dei Corsi per Genitori e Insegnanti sulle problematiche adolescenziali. Gli incontri, partiti a Novembre e conclusosi nei giorni scorsi, si sono tenuti presso il Consultorio Familiare nella nuova sede del Distretto Sanitario di Rionero.

Quattro gli appuntamenti diretti dalla psicologa del Consultorio Familiare, Rosella Leopardi e introdotti dall’ispettrice della CRI di Rionero Erminia Casolino.

Nel primo appuntamento si è parlato di “Come compren-

diamo la mente degli altri: empatia e riflessività”. Fornire ai genitori gli strumenti per aiutarli nella comprensione dei propri figli attraverso esempi di rapporti problematici ed esperienze pratiche, domande a cui rispondere per riflettere sulla propria storia e il rapporto con i propri genitori. Si è proposto un momento di fermo per riflettere su se stessi ed osservare il proprio vissuto di figli perché solo in questo modo, liberi dai vincoli di un passato che contamina un rapporto chiaro con i propri bambini, è possibile mantenere un occhio attento al presente, e ci si potrà rapportare con loro in modo costruttivo.

Il secondo appuntamento ha toccato il tema: “Come sviluppiamo l’attaccamento, le relazioni tra genitori e figli”. È un’amara sorpresa, per molti genitori, scoprire che i propri figli, giunti alla soglia dei tredici-quattordici anni, si trasformano rapidamente, assumendo

una personalità nuova, più complessa, che essi non sanno penetrare e di fronte alla quale provano un senso di smarrimento. Abituati a confrontarsi con bambini di cui conoscevano alla perfezione esigenze e sentimenti, si accorgono ora di essere esclusi dalla segreta confidenza di questi adolescenti.

Nel terzo appuntamento il tema è stato: “Lo svincolo”. C’è qualcosa che accomuna ogni percorso adolescenziale: ed è il tentativo di svincolo dalla famiglia naturale. Svincolo più o meno traumatico, ma sempre difficile, perché mette in discussione aspetti familiari assodati, il già noto, i giochi fatti. Non si può non ridefinire le distanze, rinegoziare i rapporti, ristabilire nuove forme di legame, non ricalcati sui modelli precedenti già collaudati.

Nell’ultimo appuntamento l’argomento trattato è stato: “Dal proprio vissuto all’esperienza genitoriale”.Chiunque ha figli sa bene che non aver potuto mai confrontarsi con altri genitori sui comportamenti da tenere, può rappresentare un forte li-

mite per la coppia, ma anche per i minori coinvolti.

In questo progetto si è inteso coinvolgere direttamente i genitori, in maniera da dare loro consapevolezza piena delle loro potenzialità e la possibilità di socializzare quelle competenze comunque acquisite in virtù dell’esperienza realizzata.

Prezioso l’apporto della dott.ssa Battista Pinto, Responsabile Consultori Familiari ASP, che ha seguito gli incontri rendendoli ancora più interessanti grazie ai suoi interventi. Il percorso offerto costituisce l’occasione per riflettere e confrontarsi con altri genitori sui processi di crescita dei propri figli e di se stessi.

Costruttivo l’apporto dei genitori che hanno partecipato attivamente ai corsi confrontandosi con la psicologa del Consultorio Familiare Rosella Leopardi.

Visto il buon esito di questa iniziativa, i corsi si ripeteranno a Rapolla, Pescopagano, Lavello e Venosa.

Pino Di Lucchio

Nicola Filazzola, il pittore materano miete successi a bologna

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icola Filazzola, artista lucano nativo di Ferrandina, ha inaugurato la sua personale mostra a Bologna davanti ad un folto pubblico e al sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che lo ha presentato nell’ambito delle iniziative a sostegno di Matera come Capitale della Cultura 2012. Per il sindaco, la presenza di un artista materano a Bologna, è motivo di orgoglio e assegna a Matera un ruolo sempre più importante all’interno della cultura europea. La mostra si è tenuta nel Circolo dei Lucani che, con diverse iniziative, continuerà ad appoggiare la candidatura di Matera come capitale europea della cultura. Il presidente del Circolo, Domenico Grasso, sostiene che la mostra di Filazzola è l’ennesimo tentativo di unione tra l’Emilia e la Lucania e che, in futuro, potrebbe esserci un gemellaggio tra le città di Bologna e Matera. Lo stesso artista da anni si divide tra le due regioni e questo si rispecchia anche nei suoi dipinti che saranno esposti a Bologna fino al prossimo 18 febbraio.

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sabato 18 febbraio 2012

La festa patronale di Giuliano: appuntamento di solennità cristiane e tradizioni rurali

“R

ecuperod’identitàlucane: la festa patronale di Giuliano” di Angelo Nolè in collaborazione con Filomena Nolè, Giuseppe Nolè,Angela Martinelli, Donatella Colangelo, Luciana Telesca e Lucia Micca,èunlibricinochenascedaunaidea di Mons. Francesco Nolè, vescovo della diocesidiTursi,contribuendoafarcrescere

nell’autore l’esigenza di parlare della loro festapatronale,raccogliendotestimonianze e quant’altro. Questa iniziativa raccoglie racconti, testimonianze da vari punti di vista. Presenti anche cenni storici dovuti allericerchefattedall’autorepressol’archivio di Stato di Potenza. La Patrona e Protettrice di Giuliano, e delle Frazioni circostanti,èMariaSantissimaAusiliatrice,

diversa dalle altre Madonne Lucane, in quanto non è seduta in trono e non ha il Bambinoinbraccio;halabracciaallargate eproteseversoifigli,segnodelsuoAusilio e conforto. Festività, questa, che ricorre il 24 Maggio, e vede un forte senso di adesione e partecipazione da parte della popolazione. Prioprio come tutte le feste patronali,anchequestaprevedeprimairiti

La vita di Pier Paolo Pasolini, non solo poeta… nelle parole di Emiliano Ventura

“A

pologia di Pasolini”, Arduino Sacco Editore, è un libro di Emiliano Ventura, che illustra la vita di Pier Paolo Pasolini, storia questa di difesa del poeta in questione, difesa per chi non ha più voce dalla banalità, dalla mistificazione; ma il libro vuole anche essere un omaggio a Pasolini. Vi sono rac-

chiuse anche le dichiarazioni di colui che pagò per l’omicidio del poeta, ossia Pino Pelosi, cambiando la sua versione e dicendo che furono altri ad insultarlo ed ucciderlo; ed è proprio da ciò che parte l’analisi dell’autore. Il libro si rifà al genere della saggistica, che Emiliano Ventura mescola a filosofia e storia, iniziando però con una descrizione di Pier Paolo Pasolini, della sua vita e dei suoi lavori. Quello che l’autore vuole far recepire, è la parabola di Pasolini, che lui vede nel mito platonico di Socrate, ovvero l’uomo giusto ingiustamente condannato. Ed è proprio di Socrate che si parla nell’antefatto. A questo seguono poi quattro parti, che vedono Pasolini l’estraneo, l’omosessuale, il comunista ed infine il poeta. Viene riportata poi una cronologia di fatti storici avvenuti contemporaneamente alle sue vicende di vita. Seguono, infine, alcune interviste, nonché interpretazioni ed ipotesi sulla morte di Pier Paolo Pasolini.

Alessia Nardozza

religiosi, a partire da un mese prima (il meseMariano),acuiseguono,poi,tornei dicalcetto,giochiperbambiniealtrisvaghi.

SicitaanchelaparrocchiadidonBoscodi Potenza,unluogodovecrescerenellafede enellapreghiera.Taleparrocchiavieneaffidata ai salesiani con la venuta di Monsignor Bertazzoni, istituendola il 15 ottobre del 1964. durante la festa di MariaAusi-

liatrice vengono organizzate le Olimpiadi delle contrade e le “Estate Ragazzi”. In questolavororitroviamoanchenotiziestorico-architettoniche riguardo alla cappella diMariaSantissimaAusiliatrice,ladescrizione dei giochi e tornei organizzati per l’occasione,nonchécennisuldialettoaviglianese..

AlessiaNardozza

La dieta acido-base Sabine Wacker Tecniche Nuove

S

abine Wacker è una naturopata specializzata in nutrizione, digiuno e terapie disintossicanti.

“L’equilibrio acido-base è il principale meccanismo regolatore del nostro corpo. Si definiscono sostanze acide e sostanze basiche (dette anche alcali) le combinazioni che possiedono precise proprietà chimiche: queste sostanze infatti reagiscono in modo acido o basico (o alcalino) e questa reazione è misurabile”. Una scala che va da 0 a 14 misura il grado di acidità o basicità. Da 0 a 7 si ottengono reazioni acide, da 7 a 14 basiche o alcaline. L’equilibrio tra valori acidi e basici, si ottiene quando si raggiunge il pH 7 dell’acqua pura, completamente priva di minerali.

“Idealmente l’80% dell’alimentazione dovrebbe essere costituito da alimenti alcalinizzanti, ossia sostanzialmente frutta e verdura, e il restante 20 per cento da alimenti acidificanti”.

La quantità eccessiva di acidi nel si-

stema e nel sangue fa sì che il corpo, per regolare l’equilibrio, usi le sue riserve di base, che però possono essere insufficienti quando si sono mangiati troppi alimenti acidificanti, si è fatta poca attività fisica e si è stressati. “L’equilibrio acidobase viene alimentato in modo determinante dall’alimentazione, ma entrano in gioco anche altri fattori. Lo stress, la sedentarietà, la carenza di sonno e un atteggiamento pessimistico svolgono un ruolo determinante nella formazione di un’iperacidificazione cronica”.

Quali sono gli alimenti acidificanti? Tutti i tipi di carne, i pesci e i crostacei, le uova, i latticini, i formaggi, lo zucchero, i dolci, il gelato, gli alimenti contenenti farina bianca, il caffè, il thè, le bevande alcoliche.

Durante la dieta alcalinizzante è necessario bere due o tre litri di acqua al giorno, è l’acqua deve esser di fonte, pura e di alta qualità. “L’acqua addizionata di anidride carbonica è assolutamente da evitare, poiché l’anidride carbonica esercita un effetto acidificante”. Gran parte della frutta e delle verdure hanno proprietà alcalinizzanti, ma solo se sono mature, di provenienza locale e di stagione. “La dieta alcalinizzante consiste nel consumare cibi crudi e cibi cotti nel momento giusto della giornata. In linea generale vale la seguente regola: i cibi crudi devono esser assunti solo fino alle 14, mentre i cibi cotti vanno bene a qualunque ora, poiché sono più facili da digerire”. “La prima colazione basica

deve essere costituita prevalentemente da frutta. Come spuntino a metà mattina potete ricorrere a frutta secca, mandorle o olive. Se a pranzo avete a disposizione abbastanza tempo, mangiate prima un’insalata e poi un piatto caldo a base di verdura.

Naturalmente potete anche mangiare solo verdura cruda, se la digerite bene.

Se vi piacciono le cose dolci, il pomeriggio potete mangiare frutta secca. La cena non dovrebbe prevedere alimenti crudi, ma solo una piccola portata. Cercate inoltre di cenare presto”. L’approvvigionamento di sostanze basiche prevede quotidianamente frutta durante la mattina, un’insalata a pranzo e verdura cotta a cena. Durante la dieta alcalinizzante l’alimentazione basica non è tutto: infatti è importante seguire un’attività quotidiana come camminare, nuotare o una pratica come lo yoga che consente, tramite esercizi fisici e stili di vita di riportare in armonia il corpo, l’anima e la mente. “Un programma di accompagnamento efficace comprende anche la riduzione dello stress.

Tutti i sentimenti negativi sono pericolosi quanto gli alimenti acidificanti che si assumono mangiando. Infatti essi producono stress, e lo stress produce acidi nel metabolismo”. Seguire una dieta alcalinizzante è molto facile: basta eliminare tutti gli alimenti che il metabolismo trasforma in acidi e sostituirli con frutta e verdura. Inoltre è necessario bere due o tre litri di acqua pura, evitare il più possibile la rabbia e lo stress e fare un’ora di esercizio fisico ogni giorno. yogateacher@tiscali.it

APPARTAMENTI INVENDITA POTENZA– (Zona G) VendesiAppartamenti di nuova costruzione di varie metrature – Rif. P062V: -Appartamentoconingressosiaindipendente e sia condominiale composto da Salone, cucinaabitabile,cameramatrimoniale,camera doppia, camera singola e 2 bagni+Giardino/Terrazzo di circa mq 250+Garage di mq 44 – Richiesta Euro 465.000 -Appartamentoconingressosiaindipendente esiacondominialecompostodasalone,cucina abitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia, camera singola e 2 bagni+Giardino/terrazzo di circa Mq 250+Garage di mq 25 – Richiesta Euro 430.000 - Appartamento con ingresso solo condominialecompostodasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia,camera singola e 2 bagni+Terrazzo e balcone per complessivi Mq 23+Garage di mq 25 – Richiesta Euro 425.000 - Attico composto da soggiorno/pranzo con angolocotturaconterrazzo,2camerematrimonialiconbalcone,unbagnoeunazonalavanderia– Richiesta Euro 215.000 - Attico composto da soggiorno/pranzo con angolocotturaconterrazzo,2camerematrimonialiconbalcone,unbagnoeunazonalavanderia – Richiesta Euro 195.000 POTENZA– (ViaTasso) VendesiAppartamento al 6°Pcon ascensore composto da ingresso, cucina, soggiorno, camera matrimoniale, camera doppia ed un bagno+2Verande+Soffitta Richiesta Euro 145.000 (Trattabili) – Rif. P016V POTENZA– (Via Mazzini) Vendesiappartamentoal3°Pianoconascensorecompostodaingresso,salone,cucinaabitabile, una camera matrimoniale, 2 camere singole, uno studio, 2 bagni, una zona lavanderia e 2 ampi balconi Richiesta Euro 310.000 (Tratt.) – Rif. P038V POTENZA– (P.zza XVIIIAgosto) Appartamento al 1° Piano con ascensore di Mq200daristrutturare+Cantina+Garage e Posto auto all’esterno - Ulteriori informazioni inAgenzia Richiesta Euro 500.000 (Tratt.) - Rif. P045V POTENZA– (Via Danzi) Vendesi appartamento completamente ristrutturato ed arredato composto da ampio soggiorno/pranzoconangolocottura,camera matrimoniale ed un bagno Richiesta Euro 163.000 (Tratt.) – Rif. P039V POTENZA– (Macchia Romana) Vendesi appartamento ristrutturato al 3° Piano con ascensore composto da soggiorno/pranzo, cucina, camera matrimoniale,camerasingolaedunbagno+Soffitta+ Garage Richiesta Euro 150.000 (Tratt.) – Rif. P033V POTENZA– (ViaVaccaro) Vendesiappartamentoal2°Pianoconascensore composto da salone, cucina con ampio terrazzopanoramico,cameramatrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni Richiesta Euro 235.000 (Tratt.) – Rif. P031V POTENZA–(ViaAnzioneipressiScaleMobili) Vendesi appartamento di nuova costruzione al 7°Pianoconascensorecompostodasalone conbalcone,cucinaabitabileconbalcone,una camera matrimoniale, una camera doppia,una camera singola,zona lavanderia,un ripostiglio e 2 bagni+Soffitta di mq 16+Garage di mq 25 Richiesta Euro 375.000 (Tratt.) – Rif. P029V POTENZA– (Via Brescia) Vendesi appartamento ristrutturato al 1° Pianocompostodasoggiorno/pranzo,cucina, salone,cameramatrimoniale,2cameredoppie, ripostiglio e 2 bagni+Garage Richiesta Euro 258.000 (Tratt.) – Rif. P004V POTENZA– (Via Danzi) Vendesiappartamentoal3°Pianoconascensore composto da salone, cucinotto, camera matrimoniale, 2 camere doppie, ripostiglio e 2 bagni +Soffitta Richiesta Euro 165.000 (Tratt.) – Rif. P023V POTENZA– (Zona G) VendesiAppartamentodinuovacostruzione ben rifinito composto da soggiorno/pranzo, cucinotto, camera matrimoniale, 2 camere singole, una zona lavanderia e 2 bagni+Ampio terrazzo+Garage di Mq 35 circa Richiesta Euro 385.000 – Rif. P018V POTENZA– (Via Pretoria) Vendesi intero stabile completamente ricostruito e ben rifinito posto su 3 livelli +Terrazzo+ Ampia tavernetta – Ulteriori

informazioni inAgenzia.

Richiesta Euro 380.000 – Rif. P022V POTENZA– (Via Pretoria) VendesiAppartamentoconingressoindipendentesitoal1°Piano,compostodasalone,cucina abitabile, 2 Camere matrimoniali e 2 bagni Richiesta Euro 315.000 – Rif. P015V POTENZA– (ParcoTre Fontane) Vendesi appartamento al 1° Piano composto dasaloneconbalcone,cucinaabitabileconveranda,cameramatrimoniale,cameradoppia, camerasingolae2bagni+Soffitta+Scantinato Richiesta Euro 220.000 – Rif. P002V POTENZA– (Nei pressi di P.zza Bologna) VendesiImmobileconingressoindipendente postosu3livelli:P.T:Salone,cucina,unbagno, una zona lavanderia ed un ripostiglio; 1°P: 2 camerematrimoniali,unacamera singolaed un bagno;P. Mansardato di Mq 65 circa da poterricavareunulterioreunitàimmobiliare Richiesta Euro 350.000 – Rif. P008V POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Appartamento ben rifinito sito al 3° Pianoconascensore,compostodasalonecon ampioterrazzo,cucinaabitabile,cameramatrimoniale con bagno, camera doppia, camera singola ed un bagno–Parcheggio riservato Richiesta Euro 245.000 - Rif. P027V POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Appartamento ben rifinito sito al 3° Piano con ascensore, composto da soggiorno/pranzoconangolocotturaconterrazzino, una camera matrimoniale ed un bagno – Parcheggio riservato Richiesta Euro 135.000 - Rif. P024V POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Appartamento ben rifinito sito al 3° Pianoconascensorecompostodaampiosoggiorno/pranzo,cucina,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno e un Terrazzo – Parcheggio riservato Richiesta Euro 165.000 – Rif. P028V POTENZA– (Rione Francioso) Vendesi Appartamento completamente Ristrutturatoebenrifinitoal2°Pianoconascensore, composto da ampio salone, cucina abitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia,camerasingola,2bagni+2Balconi+Posto Auto riservato Richiesta Euro 315.000 (Tratt.) – Rif. P017V POTENZA– (Via Pretoria) Vendesi piccolo appartamento al 2° Piano senza ascensore composto da soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale ed un bagno – Da ristrutturare Richiesta Euro 60.000 – Rif. P025V POTENZA– (Via Cavour) VendesiAppartamentoal2°Pianocomposto da salone, cucina, camera matrimoniale, camera doppia ed un bagno+2 Balconi+Soffitta+Parcheggio riservato Richiesta Euro 145.000 (Tratt.) – Rif. P014V POTENZA– (Centro Storico) VendesiImmobiledioltremq300,Luminoso, Panoramico e con rifiniture di pregio, sviluppato su 3 Livelli, così composto:P.1°.Ampio saloneconcamino,salapranzo,cucinaabitabile ed ampio bagno; P.2°. 3 camere da letto matrimonialidicuiunaconspogliatoiebagno in camera+Altro bagno a servizio all’intero piano;P.Attico.Soggiorno/pranzo, 2 camere matrimoniali ed un bagno; RichiestaEuro1.050.000–(Tratt.)Rif.P069V POTENZA– (C.so Garibaldi) VendesiAppartamentoristrutturatocomposto da salone, cucinotto, zona lavanderia, camera matrimoniale, camera singola, un bagno ed una veranda+Scantinato–Possibilità posto auto riservato Richiesta Euro 235.000 (Tratt.) - Rif. P057V POTENZA– (Centro Storico) Vendesi Monolocale al 1°P. con Bagno Richiesta Euro 30.000 (Tratt.) - Rif. P073V POTENZA– (Centro Storico) Vendesi Monolocale Arredato al 1°P. con Bagno Richiesta € 48.000 - Rif. P044V POTENZA– (Centro Storico) VendesiMonolocaleristrutturatoedarredato al P.T. con Bagno Richiesta € 45.000 (Tratt.) - Rif. P001V POTENZA–(C.daPiandiZuccheroacirca Km 5 da Potenza) VendesiappartamentoalP.T.coningressoindipendentecompostodaingresso,ampiosoggiorno/pranzo con angolo cottura, camera matrimoniale, camera doppia ed un bagno Richiesta Euro 60.000 (Tratt.) - Rif. P032V PIGNOLA VendesiAppartamentocompostodaingresso, soggiornoconangolocottura,cameramatrimoniale con balcone, camerina con balcone ed un bagno+Cantina di Mq 55

Richiesta Euro 75.000 (Tratt.) - Rif. PI002V TITO SCALO Vendesi Appartamento al 2° Piano completamente ristrutturato, composto da salone, cucinotto,2camereedunbagno+Ampiobalcone–Con possibilità di Garage di Mq 33 RichiestaEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS002V TITO SCALO VendesiAppartamentodinuovacostruzione composto da Salone con ampio angolo cottura e con terrazzino, un disimpegno, Camera matrimoniale, camera singola ed un bagno Richiesta Euro 135.000 – Rif.TS009V TITO SCALO VendesiAppartamentodinuovacostruzione composto da Soggiorno/pranzo con angolo cottura, un disimpegno, camera matrimoniale con terrazzino ed un bagno Richiesta Euro 90.000 – Rif.TS008V TITO VendesiImmobileconingressoindipendente composto da ingresso, cucinotto, soggiorno/pranzo, camera matrimoniale ed un bagno+Cantina/Legnaia Richiesta Euro 32.000 (Tratt.) – Rif.P007V TITO VendesiAppartamentobenrifinitoal1°Piano composto da soggiorno/pranzo, cucina, camera matrimoniale, uno studiolo, un bagno, un ripostiglio e due balconcini.

Richiesta Euro 110.000 (Tratt.) – Rif. P002V TITO VendesiAppartamentoal1°Pianocomposto da salone con balcone, cucinotto con ripostiglio,cameramatrimoniale,camerasingolaed un bagno+Giardino+Possibilità di garage di Mq 30 RichiestaEuro105.000(Tratt.)–Rif.TS003V PICERNO Vendesi Immobile panoramico e completamente ristrutturato su 2 livelli:- P.T. Ampio soggiorno/pranzo con camino in pietra, cucinotto ed un ripostiglio; - 1°P. Camera matrimoniale, una camera doppia ed un bagno RichiestaEuro128.000(Tratt.)–Rif.PC006V PICERNO – (Centro Storico) Vendesiappartamentodinuovacostruzione, benrifinitaeconingressoindipendente,compostadasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, camera doppia e 2 bagni+ Terrazzo panoramico di Mq 90 RichiestaEuro158.000(Tratt.)–Rif.PI005V PICERNO – (A solo 2 Km dall’Uscita dell’Autostrada) Vendesi Appartamento al Piano Terra di Nuova Costruzione con Ingresso indipendente, composto da salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni+Terreno circostante.

RichiestaEuro155.000(Tratt.)–Rif.PC001V VILLE INVENDITA POTENZA– (Sant’Antonio La Macchia) Vendesi Villa bifamiliare, ben rifinita, di circa Mq 300 oltre Terrazzi e giardino – Ulteriori informazioni inAgenzia Richiesta Euro 490.000 (Tratt.) – P035V POTENZA– (Costa della Gaveta) VendesiVillapanoramicadicircaMq300sviluppata su 2/3 Livelli + Terreno di Mq 3000 sistemato a verde – Ulteriori informazioni in Agenzia.

Richiesta Euro 680.000 (Tratt.) – Rif. P030V POTENZA– (C.da Ciciniello) VendesiImmobileindipendentesviluppatosu 2Livelli:P.T.Salone,soggiorno/pranzo,cucina, dispensa ed un bagno;- 1°P.Camera matrimoniale con bagno, 2 camere doppie, un bagno ed una zona lavanderia+Terreno di circa Mq 4000 Richiesta Euro 250.000 (Tratt.) – Rif. P009V POTENZA– (C.da Dragonara) Vendesi Villa Panoramica di Nuova costruzionecosìcomposta:P.T.Ampiosaloneconcamino,cucinaabitabile, cameramatrimoniale con cabina armadio e bagno;1°P. 2 camere matrimoniali con terrazzo, una camera singolaconterrazzo,unampiobagnoedunvano lavanderia;P.Sottotetto:circamq50completamente abitabili con un bagno+Ampio terrazzo +Terreno Mq 2000 sistemato a verde Possibilità di scegliere le rifiniture interne Richiesta Euro 385.000 - Rif. P072V POTENZA– (ParcoAurora) VendesiImmobileconIngressoindipendente sviluppatosu 3Livelliedotatoanchediascensoreinterno:-P.T.AmpioGarageconCantina complessivamente Mq 285;1°P.Ampio salone, ampio soggiorno/pranzo con camino e terrazzo, cucina abitabile, uno Studio e 2 bagni;2°P. 4 camere da letto di cui una con bagno+Altro Bagno+Terrazzo circostante a tutte le camere+Ampio spazio esterno recin-

tato+Cancello RichiestaEuro1.200.000(Tratt.)–Rif.P020V POTENZA– (C.da Rossellino) VendesiImmobileindipendentepostosu2Livelli:P.T. Soggiorno/Pranzo, cucinotto ed un bagno – 1°P. 2 camere matrimoniali, cameretta ed un bagno+Cantina+Terreno di Mq 3000 circa Richiesta Euro 185.000 (Tratt.) – Rif. P007V POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villa sviluppata su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura, un Bagno+Garage+Cantina,1°P.Ampio salone, 2 camere matrimoniali di cui una con bagno, cameradoppiaedunaltrobagno+Terrenodi circa Mq 3000 Richiesta Euro 355.000 (Tratt.) – Rif. P019V POTENZA– (Costa della Gaveta) Vendesi Villa di nuova costruzione indipendenteepanoramicadicircamq400,cosìcomposta:-P.T.Ampio salone, ampio soggiorno, cucina abitabile, uno studio ed un bagno + Cantina e garage;-1°P. 5 ampie camere da letto e 3 bagni+Terreno di circa Mq 6000 completamente recintato Richiesta Euro 580.000 – Rif.P011V POTENZA–(PianidelMattino/C.daBaragiano) Vendesi Villetta indipendente sviluppata su 2 livelli, completamente da Ristrutturare, così composta:P.T.Soggiorno/pranzo, cucinotto, bagno e cantina;1°P.Camera matrimoniale, cameradoppiaebagno+Terrenodicircamq 2.000 Richiesta Euro 165.000 - Rif. P012V POTENZA–(PianidelMattino/C.daBaragiano) Vendesi Villetta indipendente sviluppata su 2 livelli, così composta:P.T.Soggiorno/pranzo, cucinotto, bagno e cantina;1°P.Camera matrimoniale,cameradoppiaebagno+Terreno di circa mq 2.000 Richiesta Euro 265.000 - Rif. P013V TITO Vendesi Villa Bifamiliare, ben rifinita, con Giardino indipendente, così composta:P. Seminterrato:Tavernetta con bagno e Cantina;P.T.Salone, cucina abitabile ed un bagno;1°P. 2 camere matrimoniali, camera singolae2bagni;P.Mansardato:Cameramatrimoniale, cucina ed un bagno Richiesta Euro 375.000 (Tratt.) – Rif.T005V PIGNOLA– (Pantano) Vendesi Villetta panoramica indipendente, nuova costruzione, così composta Soggiorno/Pranzo con angolo cottura, camera matrimoniale, cameretta e bagno+Terreno circostante di circa Mq 2000 Richiesta Euro 130.000 – Rif. PI010V PIGNOLA– (C.da Pantano) Vendesi Villa Bifamiliare di Nuova CostruzioneconIngressoindipendentesviluppatasu 2 Livelli:P.T.:Ampio salone con camino, cucina abitabile ed un bagno-1°P.Camera matrimoniale, 2 camere singole ed un bagno+Ampio giardino circostante Richiesta Cadauno/Euro 220.000 (Tratt.) – Rif. PI015V PIGNOLA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villetta Bifamiliare così composta:P.Interrato:Ampiogarage,cantina, zona lavanderia e scala interna di collegamento con il P.T.;P.T.Soggiorno/pranzo con angolo cottura, 2 camere da letto ed un bagno+Terreno di oltre Mq 3000 Richiesta Euro 210.000 – Rif. PI005V PIGNOLA– (C.da Ruovolo) VendesiporzionediVillaTrifamiliareconIngressoindipendenteconGiardinodiMq3000 – Composta da salone di mq 70, cucina abitabile,2camerematrimoniali,2bagnieduna Tavernetta indipendente Richiesta Euro 250.000 - Rif. PI001V TERRENI E FABBRICATI RURALI IN VENDITA POTENZA– (C.da Lagatone) Vendesi Terreno di circa Mq 30.000 con destinazione seminativo e pascolo con Fabbricato di Mq 80+Annessi agricoli Richiesta Euro 150.000 (Tratt.)

PIGNOLA– (C.daTora) VendesiTerrenoEdificabileconProgettoapprovato e Concessione edilizia ritirata per la Costruzione di una Villa Bifamiliare di Mq 220cadaunapostasu2Livelli-Ulterioriinformazioni inAgenzia Richiesta Euro 90.000 (Tratt.) - Rif.PI003V TITO SCALO Vendesi Fabbricato rurale posto su 2 Livelli+Terreno di Mq 3000 (Frutteto e Vigneto) RichiesteEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS003V

VENDITALOCALI EATTIVITA’ COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Vendesi Locale Commerciale di Mq 120 con 3ampievetrineedaltavisibilità+Possibilitàdi Garage di circa Mq 30 Richiesta Euro 280.000 (Tratt.) – Rif. P037V POTENZA– (Via dell’Edilizia) Vendesiimmobilecommerciale/direzionaledi circa Mq 300, ben rifinito, accreditato anche percorsi di formazione Richiesta Euro 610.000 (Tratt.) – Rif. P034V POTENZA– (Macchia Romana) Vendesi locale commerciale di nuova costruzione al P.T. di Mq 114, con ottima rendita mensile, composto da unico ambiente con bagno, antibagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 210.000 (Tratt.) – Rif. P026V POTENZA– (Via Pretoria) Vendesi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 30.000 (Tratt.) – Rif. P001V POTENZA– (ParcoAurora) Vendesi locale di circa Mq 110 valido per uso artigianale o perautorimessa Richiesta Euro 85.000 (Tratt.) – Rif. P005V POTENZA– (Centro Storico) Vendesi Attività avviata di Bar/Pab di circa Mq 200–Ulteriori informazioni inAgenzia Rif. P036V POTENZA– (ViaVaccaro) Vendesi garage di nuova costruzione di Mq 30 circa Richiesta Euro 30.000 (Tratt.) – Rif. P010V AFFITTI APPARTAMENTI POTENZA– (Via Danzi) Affittasi appartamento completamente ristrutturato ed arredato composto da ampio soggiorno/pranzoconangolocottura,camera matrimoniale ed un bagno Richiesta Euro 450 – Rif. P031A POTENZA– (Via di Giura) Appartamentoal1°Pcompostodaampiosalone con terrazzo, soggiorno con accesso al giardino, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 camere doppie e 2 bagni+Posto auto all’esterno Richiesta Euro 800 – Rif. P032A POTENZA– (Via DueTorri) Affittasi appartamento al 1° Piano Arredata/Non arredata composta da soggiorno, cucinaabitabile,cameramatrimonialeedun bagno Richiesta Euro 500 – Rif. P008A POTENZA– (Via del Popolo) Affittasiappartamentoarredatocompostoda soggiorno,cucina, camera matrimoniale e bagno Richiesta Euro 380 – Rif. P022A POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Affittasi Villa su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzoconangolocottura,unBagno+ Garage+Cantina,1°P.Ampio salone, 2 camere matrimoniali di cui una con bagno, camera doppia ed un altro bagno+Terreno di circa Mq 3000 Richiesta Euro 1.000 (Tratt.) – Rif. P024A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasiappartamentoconingressoindipendente composto da ampio soggiorno/pranzo, unacameramatrimonialeedunbagno+Parcheggio antistante Richiesta Euro 450 – Rif. P003A POTENZA– (Zona Montereale) Affittasi appartamento Ristrutturato Arredato/Non arredato composto da Soggiorno conAngolocottura,cameramatrimonialeed un bagno+Scantinato Richiesta Euro 500 (Tratt.) – Rif. P016A POTENZA– (Nei pressi Stazione Inferiore) Affittasi appartamento di nuova costruzione al2°PianoconascensorecompostodaSalone, Cucina abitabile, 2 Camere matrimoniali e 2 bagni+Possibilità di garage Richiesta Euro 800 – Rif. P025A POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione coningressoindipendenteePostoauto,compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno ed un ampio balcone+Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 600 – Rif. P011A POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione coningressoindipendenteePostoauto,compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, un bagno ed un ampio terrazzo + Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 550 – Rif. P025A POTENZA– (C.da Pian Cardillo) AffittasiAppartamentoArredata/Non arre-

datacompostodaSoggiorno/pranzoconangolocottura,cameramatrimoniale,2camere singoleedunbagno+Ampioripostiglio+Cantina+ n°2 Posti auto riservati Richiesta Euro 500 (Tratt.) – P006A POTENZA– (Rione Francioso) Affittasi Mansarda composta da cucina abitabile, una camera, ampio ripostiglio ed un bagno –Termoautonomo Richiesta Euro 320 – Rif. P012A POTENZA– (Rione Francioso) Affittasi a studentessa o lavoratrice ampia stanza singola arredata–Termoautonomo Richiesta Euro 230 + Spese PICERNO – (Nei pressi UscitaAutostrada) AffittasiVillettaindipendentedinuovacostruzione completamenteArredata composta da ampiosalone,cucinaabitabile,2camerematrimoniali,unacamerasingolaedunbagno+ Terrazzo e balconi+Terreno circostante Richiesta Euro 450 (Tratt.)

AFFITTI LOCALI COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampie vetrine ed alta visibilità Richiesta Euro 1.300 – Rif. P002A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi appartamento al 1°P. ben rifinito composto da 2 ampie stanze con balconcini e 2 bagni Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P028A POTENZA– (Ponte 9 Luci) Affittasiappartamentobenrifinitocomposto da una sala d’attesa, un’ampia segreteria, 4 ampie stanze e due bagni Richiesta Euro 800 – Rif. P004A POTENZA– (ViaVaccaro) Affittasi locale commerciale di Mq 300 completamente ristrutturato con 3 ampie vetrine e posti auto riservati Richiesta Euro 2.700 – Rif P013A POTENZA– (Via DueTorri) Affittasi locale commerciale di mq 75 con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P015A POTENZA– (Centro – Nei pressi Posta) Affittasi locale commerciale di mq 90 con bagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 600 – Rif. P019A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno e vetrina Richiesta Euro 350 (Tratt.) – Rif. P005A POTENZA– (ViaVaccaro) Affittasi Garage di nuova costruzione di Mq 30 Richiesta Euro 150 POTENZA– (Centro) AffittasilocaliCommercialidiMq55/110forniti di bagni e spogliatoi Richiesta Euro 500/1000 – Rif. P018A POTENZA– (Rione Francioso) AffittasiLocaleristrutturatousostudioalP.T. di Mq 40 con Bagno e antibagno Richiesta Euro 450 (Tratt.) – Rif. P023A POTENZA– (Via Isca del Pioppo) Affittasi Locali ad Uso Commerciale/Studio al P.T. di diverse metrature UlterioriinformazioniinAgenzia–Rif.P020A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi al 1°P. appartamento Uso Studio di Mq 55+Posto auto riservato Richiesta Euro 500 – Rif. P022A POTENZA– (Via Del Gallitello) Affittasi Locali Commerciali al P.T. di nuova costruzione di Mq 70/90/150 circa Richiesta Euro 600/800/1.400 POTENZA– (Zona Centrale) AffittasilocaleBar/Pizzeria/Ristorantedicirca mq200con50posti,completamentearredato e con tutte le autorizzazioni Richiesta Euro 2.500 (Tratt.)

POTENZA– (Via Del Gallitello) AffittasiAppartamento uso Ufficio di Mq 70 Richiesta Euro 600 - Rif. P009A POTENZA– (Immediate vicinanze) Affittasi Locali uso deposito di Mq/Cadauno 100 con piazzale antistante Richiesta Euro/Cadauno 450 – Rif. P007A POTENZA– (Via Dei Mille) AffittasiLocaleUsoArtigianalediMq130con altezzadiMt6econPiazzaleantistanterecintato Richiesta Euro 1.200 (Tratt.) - Rif. P014A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi Garage di nuova costruzione di Mq 30 circa Richiesta Euro 150 - Rif. P012A TITO SCALO Affittasi Locale di Mq 65 ad uso Artigianale/Deposito+Piazzale Richiesta Euro 270 - Rif.TS003A