ControSenso

Basilicata

21 Luglio 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 89/21 Luglio 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

San Carlo: una vittoria di Controsenso

<<Ecco il “cerchio magico” di De Filippo>>

a pag. 3

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Cari Contro-Lettori, Essi Vivono.

Li vedi, seminascosti dai loro occhiali da sole, dietro i finestrini delle loro auto blu, mentre ti fanno segno di no al rallenty, con il lungo indice.

Li scorgi dietro i porticati di Piazza Prefettura mentre guardano verso di te, scuotendo la testa.

In certi uffici, le porte inanellate lungo i corridoi si chiudono, al tuo passaggio.

Sono dappertutto.

Le loro mani a volte si posano sulla tua spalla.

“Così non va”.

Vorrebbero ignorarti. Ma non possono.

Sono dappertutto.

Sono gli Uomini del Presidente.

Sono gli Uomini del Potere.

Sono gi Uomini dei Potenti.

E sono dappertutto.

In questa città, in questa regione.

Negli uffici, ai dibattiti, in sala stampa, in sala d’attesa.

E poi in enti, sub enti, para-enti, molto abbi-enti.

Sono dappertutto.

Essi Vivono.

Walter De Stradis

Il sindaco di Muro Lucano sulle Poste: «Qui In Basilicata non sta rimanendo nulla»

ULTIMISSIMA - “Sulla questione della chiusura degli uffici postali urge un’azione immediata di Regione e Anci”. E’ il parere del sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani in seguito alla mobilitazione di ieri contro la chiusura degli Uffici Postali. “La Basilicata viene sempre più spoliata e depredata – ha detto Mariani- in modo perseverante di servizi e funzioni essenziali. E’ il caso del distretto dell’Enel che ora dipende dalla Puglia, del distretto Telecom che fa capo a Napoli, del Provveditorato alle Opere Pubbliche che dipende da Bari mentre il presidio generale di Poste Italiane è già stato spostato a Bari. Ed in Basilicata cosa rimane? Quasi nulla. Oggi chiedo ai

presidenti della Regione e dell’Anci di difendere senza tentennamento la Basilicata. Per Mariani “ un’ipotesi sarebbe la creazione di una cooperativa regionale- in accordo con tutti i sindaci lucaniper la gestione dei servizi che oggi eroga Poste Italiane. Bisognerebbe creare una struttura finanziaria operativa con l’obiettivo di dar vita ad uno sportello regionale che coadiuvi tutti i Comuni lucani. Una struttura che si reggerebbe senza ulteriori spese in quanto già la Regione Basilicata dà un contributo a Poste Italiane per non parlare degli incassi dei bonus carburante e di tutti i servizi che fornisce soprattutto agli Enti Locali”.

Potenza: quelli della Loggia 266 a pag. 8

REPORT

ontrosenso Basilicata

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UNA VITTORIA DI “CONTROSENSO”

“Umanizzazione” al San Carlo: il Direttore Generale richiama gli operatori Dopo le nostre segnalazioni e i racconti degli utenti, Maruggi scrive a medici e infermieri e cita il Papa di Michele Imperioli fisiologicità dell’esiguo numero delle segnalazioni di encomio rispetto a quelle di biasimo verso una struttura ospedaliera, non posso non rilevare con rammarico un’evidente discrasia tra quanto lamentato e

C

ome ricorderanno i lettori, da qualche settimana abbiamo dato vita all’analisi di un problema riguardante l’ospedale San Carlo di Potenza, che ha a che fare con la cosiddetta “umanizzazione”. In pratica, in base alle segnalazioni recapitateci e alle testimonianze raccolte, non sempre gli operatori del più importante ospedale regionale, che siano primari, medici, tecnici, infermieri, impiegati o inservienti, sembrano mantenere quel piglio di professionalità, calma e cortesia che si rendono indispensabili nel rapporto col paziente e/o utente.

Ovvio che certi comportamenti sono sempre di una minoranza.

Tuttavia, invocavamo un maggiore controllo da parte dei vertici sull’adeguatezza del comportamento di taluni operatori, nel momento in cui si trovano vis-a-vis col cittadino, va forse applicato. In settimana, qualcosa si è mosso. Il direttore generale dell’ospedale in persona, avvocato Giampiero Maruggi, ha scritto a tutti gli operatori, richiamandoli al dovere della “umanizzazione delle cure” tanto invocata dal nostro settimanale e dai nostri lettori.

Ecco il testo della lettera.

«Cari colleghi, desidero intrattenerVi per condividere e sollecitare un momento di riflessione in merito ad una tematiche ritengo di estrema rilevanza per il complessivo buon funzionamento della nostra Azienda:

Maruggi si rivolge agli operatori del San Carlo e cita Benedetto XVI: «La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e con il sofferente» il rapporto di tutti gli operatori coinvolti nel processo assistenziale con gli utenti, in termini di umanità e cortesia nei confronti dei pazienti, dei loro familiari e in genere di tutti coloro che entrano in contatto con la nostra Azienda. Si dall’inizio del mio mandato ho avuto modo di raccogliere diverse lamentele da parte dell’utenza, formalizzate e non, in relazione a comportamenti sgarbati o comunque poco collaborativi di personale medico, infermieristico e sanitario in genere. Ben consapevole della

gli innumerevoli, e miserabili, esiti positivi dell’assistenza sanitaria in senso tecnico. La constatazione dell’esistenza della nostra Azienda di Unità Operative e professionalità di eccellenza che unitamente all’atto medico o tecnico offrono all’utente anche un’attenzione e una disponibilità verso la sua persona non può che acuire il desiderio, o meglio, l’esigenza che tale comportamento diventi comune e permei trasversalmente ogni settore variamente coinvolto nella risposta sanitaria. Se è vero

che un’informazione adeguata, un’apertura all’ascolto delle esigenze, un’attenzione ai bisogni emotivi e finanche un sorriso non sono nulla se non accompagnati dall’intrinseca qualità ed efficacia delle prestazioni rese in termini di risultato, è altrettanto vero che per l’”utente sanitario” – caratterizzato da un peculiare stato di disagio e fragilità e, dunque, di bisogno – la validità del risultato viene vanificata, o comunque, offuscata se non accompagnata da una personalizzazione ed umanizzazione della stessa. Non può sottacersi che la medicina, nello specifico, soprattutto negli ultimi anni abbia compiuto enormi passi avanti, ma al progresso tecnico scientifico non sempre corrisponde analogo avanzamento della soddisfazione dei pazienti e dei loro familiari in quanto all’evolversi delle scienze mediche e delle conoscenze scientifiche non sempre si affianca un’adeguata crescita del senso etico e dell’attenzione ai loro bisogni emotivi. Ciò può avvenire unicamente in ragione della prevalenza di un atteggiamento che sia imperniato sulla persona, sulle sue idee, sui suoi vissuti, sulle sue paure e suoi diritti, trasponendo il focus dalla malattia da curare alla persona di cui prendersi cura. Si parla sempre più spesso di umanizzazione delle strutture sanitarie riferendosi ad un complesso di interventi capaci di incidere significativamente sulla soddisfazione del paziente e che non possono prescindere da un coinvolgimento sistemico, promuovendo una cultura dell’intervento sanitario “umanizzante” che veda coinvolti

medici, infermieri, personale ausiliario e amministrativo e tutte le figure che, a qualsiasi titolo, operano nelle strutture ospedaliere. La nostra Regione, invero, è una delle sei in Italia che ha aderito alla sperimentazione Age.na.s per l’Umanizzazione delle strutture di ricovero, individuando nell’AOR “San Carlo” la struttura pilota. L’attenzione nella nostra, come in altre strutture, è per lo più ad oggi concentrata sugli aspetti organizzativo – gestionali e sulle inevitabili difficoltà ad essi correlati in considerazione della progressiva e forzata continenza economica, ma tali problematiche non possono e non devono gravare l’utente o condizionare in alcun modo la complessiva assistenza. Per quanto cortesia, partecipazione, comprensione, disponibilità gentilezza siano valori laici e universali Vi trasmetto con profonda convinzione e auspicio di comune fattiva condivisione le parole della lettera Enciclica “Spe salvi” del Santo Padre Benedetto XVI, da lui recentemente richiamate in occasione della Giornata mondiale del Malato: “la misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e con il sofferente”.

Buon lavoro» Prendiamo atto dell’importante intervento del diggì, ma non ci fermiamo qui. Vigileremo e continueremo a segnalare.

Mamma e figlio: una serata storta al Pronto Soccorso

A

l nostro arrivo, già decine di persone in attesa, tutte con codice verde e con qualcuno con codice bianco. Patologie non gravi e irrilevanti.

Ma ciò non giustifica il comportamento degli addetti al Pronto Soccorso.

Entrata al pronto soccorso ore 19:00. Accettazione: “Cosa è successo al bambino?” mi chiede l’addetto all’accettazione, che poi, come gli altri in camice arancione, è addetto un po’ a tutto! “E’ caduto giocando, si è ferito alla testa, abbiamo messo del ghiaccio e disinfettato la ferita, ma esce ancora un po’ di sangue e accusa mal di testa e sonno”.

“Quanti anni ha il bambino?”

“Quattro” - gli rispondo.

Intanto arriva una signora con una persona anziana in auto: “Ho bisogno di una sedia a rotelle e di qualcuno che mi aiuti, non riesco a sollevarlo da sola!” E il tipo: “Signora, deve aspettare”. E poi rivolgendosi alla collega “Vai a vede’ che vuole questa con la macchina”. Lancio uno sguardo a mia madre e penso: “Ma cosa può volere chi viene qui? Di certo non desidera una pizza”.

Poi si rivolge di nuovo a noi: “D’accordo, aspetti fuori”. Già so che quando mi richiameranno, mi manderanno in pediatria per la consulenza, non capisco il senso dell’attesa in pronto soccorso.

Sala d’attesa del P.S.: Trascorre la prima ora...il bambino comincia a innervosirsi, si è chiaramente stancato dopo un pomeriggio di giochi conclusosi purtroppo in maniera poco piacevole.

Chiedo agli addetti quanto tempo di attesa c’è e mi dicono che non lo sanno,

dopo 10 minuti mi portano del ghiaccio: “Mettetelo al bambino”. Sono costernata, è già un’ora che siamo qui e si ricordano solo ora di darmi del ghiaccio. In ogni caso, il ghiaccio l’avevo già messo io ancor prima di andare in Pronto Soccorso. Trascorre anche la seconda ora, sono le 21:00,

il bambino non ne può più.

Inizia a piangere. Mi rivolgo nuovamente all’addetto, che ora non è più il tizio poco garbato di prima, è avvenuto il cambio di turno. Speriamo bene! Dobbiamo ancora aspettare un’altra persona.

Povero piccolo! 21:45: ci

chiamano! Evviva! “Signora, dovete portarlo in pediatria”.

Non avevo il minimo dubbio, dopo quasi 3 ore di attesa devo salire in pediatria. Per fortuna lo scenario cambia in reparto. Dottore e infermiere estremamente gentili: visita accurata, le ore di osservazione sono ormai abbondantemente trascorse. Medicazione, prescrizione di un antidolorifico in caso di necessità e possiamo finalmente ritornare al pronto soccorso per chiudere la cartella.

22:30: Saletta di rientro al pronto soccorso videosorvegliata... vedono che sei là in attesa, ma si dimenticano comunque di te. Ritirano il referto del reparto, il tempo di una firma e si può andare! Ma non è così semplice. 23:00 il bambino si accascia sulle mie gambe, è davvero stanchissimo, ha fame e sonno. Chiedo a uno di quelli in camice arancione se c’è da aspettare ancora

tanto e mi dice che devono solo chiudere la cartella. E vabbè. 23:15: non ci vedo più, sono davvero indispettita. Mi intrufolo attraverso una porta e sono di nuovo in pronto soccorso. Passa una dottoressa e chiedo con molta gentilezza se si sono per caso dimenticati di noi all’altro lato del muro.

Mi risponde: “Sono solo io e faccio quello che posso, non mi sono dimenticata”.

“Il bambino non regge più, è stanco e affamato, se gentilmente...” Si irrita: “Qui c’ è gente che sta male”, mi risponde. In questo caso la scusa è buona. Ma quando siamo al di là della porta, tutti con codici verdi e bianchi non stiamo male, possiamo aspettare oltre tre ore prima di entrare! Mi indispongo davvero: “Dottoressa, mio figlio ha 4 anni e non è un adulto che ragiona, è stato male, si è rotto la testa, ora è e stanco, affamato e ha sonno.

I bambini vivono di bisogni primari”. Mi sento in colpa per la gente che è nelle varie

stanzette per avere alzato la voce, ma una situazione del genere è estenuante. La dottoressa replica: “Lei è libera di andare via quando vuole”. E io: “Senza referto?”

E lei: “non mi interessa”.

E io: “Allora vado via immediatamente, ma se succede qualcosa e non ho il referto ne rispondete voi”.

Lei mi gira le spalle e va via! Schiaccio il pulsante apri porta e vado via. Fuori mi hanno sentito sbraitare, la mia uscita dal pronto soccorso è accompagnata da un sottofondo di voci “Ha fatto bene la signora!”. La mia voce è la voce di tutti quelli che vanno al Pronto Soccorso e devono sopportare queste trafile per mancanza di personale, mancanza di tatto o malasanità?

Jlenia D’Andrea

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“Spending Review”: un De Filippo “a pedali” I

l “taglia taglia” agli italiani continua a tenere banco….con il nome di spending review, pure qua da noi in Basilicata.

Tutti vogliono fare la proposta giusta e ci sta pure chi ha raccolto le firme per chiedere l’abolizione della

territorio per incontrare i cittadini e i campagnoli e i loro problemi e, dunque, i soldi servono. E io potrei pure concordare con i politici, se facessero politica per davvero...perché se curi gli interessi degli elettori devi guadagnare e non

ontrosenso

REPORT

La faccenda è che il Governo ha tagliato di tutto e messo tasse su tutto e il debito pubblico, invece, continua ad aumentare e allora il Governo pretende di fare tagli esagerati alla Sanità, anche Lucana. La medicina proposta

secondo noi, ci sono cose da fare per risparmiare soldi e altre da fare per dare l’esempio e non sarebbe un grande danno - con quello che guadagnano i consiglieri eccetera, anche volendoci togliere la quota per il partito … - che tutti,

Basilicata

Alcune riflessioni sul “tour” per il mondo del Prof Olivieri

S

diaria ai consiglieri regionali di Basilicata (se non ho capito male). Ora mettiamo pure che siano 5000 euro al mese di diaria, per 30 consiglieri per 12 mesi, risparmieremmo 1 milione ottocentomila euro anno, che sono poi tutta una bella cifra e (secondo i proponenti) in tempi di vacche magre devono dimagrire prima i politici. La cosa, ovviamente, non troverà d’accordo i politici che potrebbero sostenere, legittimamente, che quei soldi servono a fare politica, se consideri che ognuno di loro deve dare una quota al partito e poi si deve muovere sul

devi subire la tentazione del regalo, o peggio. Certamente criticabile questo parziale disaccordo con quelli che hanno raccolto le firme (oltre 4 mila) per far diminuire i guadagni dei consiglieri. Ma non è questo il punto, secondo me, e poi ci vorrebbe una legge e una legge simile la dovrebbero fare gli stessi consiglieri che prendono la diaria ed è difficile che si taglino da soli i guadagni .E poi se bastasse tagliare gli stipendi ai consiglieri e onorevoli e senatori … avremmo già fatto e risolto – con le buone maniere e con qualche ceffone all’occorrenza.

dal Governo non è quella giusta, e per dirla con i comici “NO BUONO”: questa cura sta uccidendo l’ammalato e l’ammalato Lucano prima di tutti, senza contare che questi tecnici e specialisti non sono capaci di capire la malattia del paese e adottare la cura necessaria. Qui in Basilicata,per esempio, paghiamo n. 3 Assessori Esterni (cioè non sono Consiglieri Regionali) ed allora vogliamo partire da qua ed eliminare questa spesa cosa che si può fare senza alcuna legge (basta la decisione del Presidente De Filippo)? E si potrebbe continuare … Comunque,

dal presidente De Filippo a scendere, debbano andare e tornare dall’Ufficio, esclusivamente, con mezzi propri . Oppure se vogliamo proporre per davvero, noi Lucani, un altro modello di sviluppo stabiliamo per legge che i Presidenti di Giunta, gli Assessori e i Consiglieri Regionali di Basilicata devono andare a lavoro in Bici o al massimo in bici con pedalata assistita da motorino elettrico e questa potrebbe essere per davvero la nuova frontiera o la innovativa via Lucana allo sviluppo ... PEDALATO.

ul numero scorso di “Controsenso” si parlava di un vero e proprio “tour”, in giro per il mondo, del prof. Ignazio Olivieri, direttore del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata e della U.O.C. di Reumatologia dell’A.O.R. “San Carlo”, con destinazione questa volta nel paese del sol levante, a Yokohama.Varcati i confini nazionali per prendere parte al Congresso dell’European League Against Rheumatism, a Berlino nei primi di giugno, e successivamente al Congresso Mondiale sulla Psoriasi e l’Artrite Psoriasica a Stoccolma –si legge- ora il noto reumatologo è stato a Yokohama, accompagnato da altri due medici del San Carlo di Potenza, il dr.

D’Angelo e il dr. Leccese, al Congresso Mondiale sulla Malattia di Behcet.

L’occasione dà lustro al San Carlo, e che Olivieri sia un nostro grande professionista, prezioso per il nostro nosocomio, non è in discussione. Sul sito del San Carlo, poi, sono leggibili dati definiti “impressionanti” che riguardano “i pazienti che accorrono da fuori regione tanto a Potenza quanto a Matera: negli ultimi anni sono più del 50% dei ricoverati, mentre la media dell’ambulatorio e del day hospital oscilla tra il 20 e il 30%”.

C’è però un’altra questione, che riguarda sempre il San Carlo, e di cui leggevo sui giornali. Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica dell’Azienda ospedaliera esprimono grande preoccupazione riguardo i continui tagli che ormai da anni si susseguono, la carenza di personale, la contraddittorietà delle scelte riorganizzative messe in atto dalla Direzione Sanitaria, in assenza di una precisa scelta strategica della Regione Basilicata sul ruolo da assegnare al S.Carlo, che hanno già determinato un peggioramento della qualità dell’assistenza e delle condizioni di lavoro dei dipendenti.

Le organizzazioni sindacali chiedono un confronto più costruttivo con la direzione aziendale al fine di trovare soluzioni alle problematiche più urgenti e consentire una migliore risposta ai bisogni assistenziali. “I tagli economici effettuati –diceva poi il consigliere comunale Laieta, che, se non sbaglio,

lavora all’Asp- hanno già creato “problemi” all’Azienda Sanitaria San Carlo, soprattutto a livello di organici ad oggi risultanti, ai diversi livelli, sottodimensionati”.

Ora, è ben noto che l’attività di ricerca del professor Olivieri avviene a costo zero e senza costi aggiuntivi, e la dirigenza dell’ospedale è ben contenta, si vanta e dà la sua benedizione per questo tipo di viaggi e se ne compiace, ma c’è un ma. Il prof. Olivieri va a questi convegni, pare di capire, per parlare più che per ascoltare. Gli altri, cioè, faranno tesoro della sua esperienza, ma a quale prezzo per noi? Oppure, a quale vantaggio per il San Carlo? A parte il lustro -molto nominale- che riceve l’ospedale e quello -molto personale- che riceve il luminare, con le liste d’attesa clamorose che ci sono quaggiù per Reumatologia, all’atto pratico, cosa ce ne viene a noi delle sue lezioni ai crucchi, agli stangoni svedesi o ai febbrili giapponesi? Parliamo in termini di “operatività” dei due ospedali lucani (Potenza e Matera) in cui dirige Reumatologia Olivieri, dato che per le spese vive del tour almeno pagano gli sponsor farmaceutici e gli organizzatori (questo per rispondere alle domande di alcuni lettori). Il tema qui affrontato non è di secondaria importanza, specie se si parla di “organici sottodimensionati”.

Insomma, quando il Professor Olivieri e i suoi sono in giro per il mondo spesati delle case farmaceutiche ed organizzatori vari, qui da noi chi rimane in reparto? Se vengo ricoverato d’urgenza quando Olivieri e i suoi sono in “tour” (per usare il termine del comunicato stampa) , a me chi ci pensa? E poi, in generale, mi chiedo quanto tempo ci vuole per una visita al San Carlo? E al Madonna delle Grazie? Quanto tempo si attende, al contrario, se quella stessa identica visita la si fa a pagamento in privato studio?

Sicuramente si fa prima, difficile pensare che si attendano lunghi mesi, come all’ospedale.

Insomma, il discorso che si fa spesso per i politici in giro per il mondo, può essere fatto benissimo anche in questo caso.

Tore Sparmia

NEW CITY

ontrosenso Basilicata

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«Ecco il “cerchio magico” di De Filippo» L’intervento su Controsenso di Filippo Massaro del Csail «Un milione di euro per l’ufficio stampa di regime: Soldi tolti ai Lucani affamati» di Rosa Santarsiero

«C’

era una volta, nella lontana via Anzio, un castello dorato in cui “tutti gli uomini del cerchio magico” vivevano felici e contenti, lontani dagli echi della realtà».

I membri della Giunta regionale e lo stesso presidente De Filippo sorrideranno insieme a noi per questo inizio d’articolo, simpatico e un po’ fantasioso. Tuttavia, questa settimana, vogliamo parlarvi della Regione e di “alcuni uomini del Presidente”. Nello specifico intendiamo parlare dell’ufficio stampa della Giunta regionale diretto da Giovanni Rivelli.

L’argomento, come abbiamo detto in altre occasioni, è di interesse pubblico, in quanto trattasi di ufficio pubblico di un ente pubblico che gestisce

interne lucane o Comitato indignati lucani, storicamente attivo sulle questioni acqua e petrolio, famoso anche per una sua recente intervista a Striscia La Notizia sulla faccenda delle royalties, da tempo è solito bollare l’informazione regionale con epiteti del tipo: “regime informativo”, “informazione di regime” o “emergenza informazione istituzionale”.

Come se non bastasse, in settimana, il leader del Csail ha etichettato con parole simili a delle mine antiuomo la classe politica regionale.

Infatti, in un suo ennesimo comunicato stampa si leggono frasi del tipo: «fannulloni voi che avete dissipato l’economia lucana andate a casa» oppure «mandiamo in vacanza (per sempre) i nostri politici del Palazzo della

Filippo Massoro del CSAIL

Giovanni Rivelli e Vito De Filippo

soldi pubblici. In questo caso, vi racconteremo del modo di fare informazione istituzionale –cosa che riguarda da vicino i cittadini lucani- del portale regionale Basilicatanet o del quotidiano Basilicata Mezzogiorno, organi di cui lo stesso Rivelli è direttore responsabile. Perché ne parliamo? È presto detto.

Il ben noto Filippo Massaro, presidente del Csail, Comitato per lo sviluppo delle aree

Giunta e i rispettivi cerchi magici»; mentre, proprio al Rivelli, il Presidente del Comitato indignati lucani indirizza una frase lapidaria: «(…) il capoufficio stampa del Presidente gestisce e sperpera da solo un milione di euro dei cittadini affamati per la demagogica e preoccupante informazione di regime».

Ma c’è un precedente piuttosto noto.

Massaro, infatti, tempo prima

aveva denunciato l’operato di Basilicatanet all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. A suo dire Basilicatanet, durante la campagna elettorale per i referendum, non si era comportata nel pieno rispetto della legge sulla par condicio, in altri termini -sempre secondo il parere del nostro intervistato- dimenticò di non essere un ufficio stampa privato ed autonomo.

L’Agicom avallò le tesi del presidente Massaro, tuttavia, nel febbraio 2012, la stessa delibera dell’organo di vigilanza è stata invalidata da una sentenza del Tar del Lazio, salvando così il portale istituzionale da una pesante sanzione.

Strano a dirsi, ma per uno strano scherzo del destino dopo la sentenza del Tar del Lazio i comunicati stampa del Csail –come per magia– sono

scomparsi dal sito regionale.

Basilicatanet.it può confermare quanto detto fino ad ora. Digitate il nome Csail nel motore di ricerca e vi compariranno tutti i comunicati o gli interventi del Comitato. Già, ma l’ultimo è del 23 agosto 2011, cioè di una data antecedente rispetto alla stessa sentenza del Tar, nonostante il Presidente continui instancabilmente a rivolgersi agli organi di stampa, a venire pubblicato sui giornali e a gestire un sito internet aggiornato.

Sarebbe questo solo un caso?

«Noi qui abbiamo una stampa di regime –sostiene- Massaroun tipo di informazione che sottolinea quel poco che c’è di buono, ma tace senza vergogna sui problemi della Basilicata. Senza contare che per l’ufficio stampa della Giunta si spendono, anzi noi cittadini spendiamo, un milione di euro. Io non posso fare altro che parlare di una vera e propria emergenza dell’informazione istituzionale ». «Quella adoperata nei miei confronti è censura. Dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha sospeso gli effetti della delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, stranamente, i miei interventi non vengono più pubblicati su Basilicatanet.

Sono scomodi. Io stesso sono un uomo scomodo, perché dico la verità, e si sa la verità non è cosa gradita per il nostro “ G o v e r n a t o re - S c e i c c o ” .

Comunque, non mi preoccupa questo comportamento nei miei riguardi, il modo giusto per arrivare alle orecchie dei cittadini non passa solamente attraverso un portale istituzionale».

Massaro, inoltre, era stato uno di quelli a segnalare la questione “fischi”, all’indirizzo di De Filippo, ricevuti nel corso della vista del Dalai Lama.

«L’episodio del Dalai Lama è solo l’esempio più sfacciato di questo modo di fare, chissà quanti altri problemi reali vengono taciuti. La politica del “qui tutto va bene” è una menzogna insopportabile a cui i cittadini non devono credere, anzi non ci credono più visto il calo di consensi

nei confronti del Governo regionale. I fischi indirizzati a De Filippo durante la giornata a Scanzano sono la testimonianza tangibile di quanto dico. E per Rivelli si trattava di facinorosi contestatori, di buddisti tarantini. Devo ricordarmi di regalare a Giovanni Rivelli un libro di preghiere e canti buddisti, così la prossima volta potrà riconoscerli».

Nel suo ultimo comunicato stampa, inoltre, Massaro fa riferimento al reclutamento per Basilicata Mezzogiorno di un giornalista, “pensionato d’oro della Rai” che lavora insieme all’assessore Viti per il senatore Colombo (come rivelato da La Nuova del Sud). «Si tratta di Raffaele Garramone, un ex giornalista della Rai in pensione, assistente del senatore Colombo. Non credo che non ci fossero più giornalisti in Basilicata. Qualche giovane disoccupato, magari con minore esperienza ma con un approccio più fresco. Con delle idee nuove. Insomma, siamo alle solite: ancora un “arruolamento” scelto a tavolino».

C’è poi, per Massaro, la delicata questione soldi.

«Le pubblicità regionali finiscono sempre sugli stessi giornali, è un dato innegabile, è sotto gli occhi di tutti.

Quanto alle royalties, il nostro Governatore non solo si accontenta delle briciole, e in aggiunta questi soldi vengono impiegati per salvare enti come i Consorzi di Bonifica, l’Arbea, l’Arpab, l’Ardsu o l’Apt. Io li chiamo enti mangia soldi, le cui funzioni, tra l’altro, sono imprecisate. Ripeto non lo dico io, ma è dimostrato dai fatti: quante opere pubbliche sono state realizzate con i soldi del petrolio? Come sono stati investiti questi soldi?

Ce lo spieghi una volta per tutte il nostro Presidente. Io vedo solo disoccupazione e cittadini affamati. Le dico di più, se la Regione Basilicata non avesse le royalties del petrolio avrebbe fatto la stessa fine della Regione Sicilia. Se continuiamo così…».

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ontrosenso

REPORT

Basilicata

A Melfi con le unghie e con i denti Storica manifestazine nella città federiciana per difendere il tribunale che il Governo sta per cancellare di Lorenzo Zolfo erano sicuramente oltre mille persone, tra istituzioni, associazioni, rappresentanti di partiti e liberi cittadini nella città federiciana per manifestare pubblicamente e dire no alla soppressione del Tribunale di Melfi, importante presidio di giustizia per un’area di oltre 70 mila abitanti. Presente anche il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla e Venosa, monsignor Gianfranco Todisco che ha percorso tutto il tragitto, partito dalla stazione e giunto fino al

C’

Tribunale.

Prendendo la parola, ha riferito: “Da un po’ di tempo, il Vulture-Melfese non è più un’isola felice. Non

si può più vivere di bellezze turistiche e naturali. Con la soppressione del Tribunale di Melfi è in gioco il bene di un intero territorio. Con la manifestazione di oggi, una voce si eleva forte e che possa arrivare fino alle stanze dei governanti nazionali perché alla fine prevalga il buon senso”. Tanti pensionati al seguito, nonostante il caldo, tra questi Vincenzo Valvano, che ha sostenuto questa protesta: “Abbiamo bisogno del tribunale, la protesta di oggi nasce dal cuore di ogni presente, è come se ci togliessero una parte della nostra vita”.

Francesca

Albis, una lavoratrice, ha aggiunto: “La soppressione di un tribunale toglie lavoro a centinaia di persone. Arrivare a Potenza per una strada insidiosa come la MelfiPotenza, diventa non solo pericolo, ma anche scomodo.

Non riesco a capire come la zona zona, nonostante le tante ricchezze, ultimamente è preda di saccheggi”. Due casalinghe, Cinzia S. e Mariagrazia

mobilitazione generale: “Con l’eliminazione di un tribunale, l’economia di una intera città ne risentirebbe, perfino il…barista. Spostare una struttura che ha fatto la storia è ingiusto”. Il dott. Vittorio Zambella, dalla vicina Barile, ha lasciato per un attimo il suo lavoro di medico, per essere presente a questa protesta: “La politica deve capire che il Vulture-Melfese non

C.incontrate ai bordi della strada dove passava il lungo corteo, con i propri figli, hanno commentato questo giorno di

è più terra di conquista per solo voti. Non vogliamo più essere calpestati da decisioni politiche ingiuste. Questo

torto subito deve essere subito cancellato, altrimenti i nostri politici devono spiegarci i motivi di questa soppressione del tribunale”.

Giuliana Lamorte, studentessa di scuola superiore, fa parte dell’azione cattolica, una delle tante associazioni che hanno partecipato, ha le idee abbastanza chiare: “Questa protesta non deve fermarsi ad oggi, dobbiamo continuare per dare uno schiaffo morale ai governanti. La nostra è una lotta di civiltà”. Presente anche l’ex Sindaco di Ginestra, Fabrizio Caputo, da tempo residente a Melfi. Ecco il suo pensiero su questa protesta: “Ho partecipato per difendere l’identità di questo territorio.

Sono favorevole ai tagli della spesa pubblica inefficenti, ma in questo caso il Governo ha ribaltato i criteri assunti nella legge-delega accorpando illegittimamente Lagonegro e Sala consilina (Sa), favorendo la soppressione del tribunale di Melfi”.

Lacorazza: la vita ai tempi della spending review di Virginia Cortese

E

state. Tempo di bilanci, tagli, revisioni e spending review.

“Manco se non l’avessimo sempre fatta”- borbotta il cittadino, che da troppo tempo si trova a stringere la cinta a un pantalone che, per contingenza, è diventato più corto che mai. E tanto non c’è più nemmeno il rischio d’ingrassare- dicono le stime; gli italiani stanno rinunciando in numero consistente p e r s i n o a l l ’ a p e r i t i v o rinfrescante con gli amici.

E le perdite in Basilicata sono impietose, sembrano agire con ghigno beffardo e riguardano strutture sanitarie (vedi Don Uva), tribunali (vedi Melfi), Poste e quant’alttro.

Ne parlava nell’editoriale della scorsa settimana, il direttore De Stradis, e guardava alla “lista di un immaginario “monumento ai caduti” delle strutture ed istituzioni lucane, che giorno per giorno, si allunga sempre di più.” Per l’appunto.

“Un impietoso e ritmico scalpello, come un picchio sul legno, scolpisce nel freddo marmo nomi ed indirizzi (…). I dirigenti di Poste Italiane, sono già pronti a contribuire all’infame elenco dei “desaparecidos” lucani, con una bella infornata di uffici postali da chiudere e da ridimensionare. Alcuni dei politici presenti -anzi, condannati a presenziare- al tributo a questo particolare monumento, si ridestano

un attimo dal sonno indotto dal caldo, si asciugano col fazzoletto il sudore sulla fronte, e cercano di farsi vento col tesserino della bonus card. Ma è solo un incubo.

Per tutti.”

Tale riflessione non è passata inosservata e ha destato nel presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, una risposta, che pare proprio un monito alla nostra terra. Fare la “bella addormentata” non le conviene, dice senza remore Lacorazza. È il caso che si rialzi e inizi a rimettersi al passo con i tempi. Ne riportiamo alcuni stralci.

Una Basilicata senza Province è più unita o più debole? Noi crediamo che per costruire uno Stato più efficiente e meno costoso, la via costituzionale sia quella più corretta, anche per evitare che altre istituzioni si sottraggano a questa sfida. Ma c’è anche un altro tema delicato su cui riflettere: in assenza di un modello istituzionale compiuto, con uno Statuto ancora sospeso, la Basilicata senza Province resiste davvero meglio alle tendenze di smembramento che già negli scorsi anni si sono manifestate con la Fondazione Agnelli? E poi, siamo un po’ più popolo della Basilicata, sentendoci

potentini o materani oppure il solco della lucanità supera ogni confine territoriale?

Già sei mesi fa in occasione di un consiglio provinciale convocato, contestualmente

inefficienze si annidano nelle sovrapposizioni di funzioni, negli enti che rilasciano pareri, in organismi, troppi, non elettivi, e che mantengono un potere non sottoposto

in tutt’Italia, proprio sul tema della soppressione delle Province si metteva in guardia sul fatto che un’Italia senza Province è un’Italia anche senza capoluoghi di provincia e che le funzioni essenziali svolte oggi da questi enti dovranno comunque essere espletate. Maggiori costi e

ad una reale verifica sia dai preposti organismi di controllo, sia, come accade per noi, dai cittadini e dagli elettori. Per esempio, sono 7000 gli enti governati da Cda o commissari nominati dalla politica che costano 3 miliardi a fronte dei circa 100 milioni di euro della spesa totale degli

amministratori provinciali.

Non voglio soffermarmi su noi, anche se c’e anche un po’ di orgoglio che attraversa la nostra attività e che ha ottenuto importanti riconoscimenti esterni, in particolare, nel campo delle rinnovabili emper l’Osservatorio del mercato del lavoro, ritenuta una pratica innovativa da diffondere anche al Nord e per il progetto “Aesculapius”, riconosciuto dal Ministero tra i primi 10 a livello nazionale. (…)

Una sfida che può iniziare ad esempio dalla discussione sulla legge regionale 23 del 99 sull’urbanistica, il cui aggiornamento è indispensabile dato che i temi urbanistici regolano gli investimenti e consentono di attivare, soprattutto in tempo di crisi, piccole economie sul territorio. Noi stiamo lavorando alla redazione del Psp (Piano strutturale provinciale), che è un obiettivo di fine consiliatura. Al 2014 la legge sull’urbanistica sarà vecchia di 15 anni. 15 anni nei quali sono accadute molte

cose: ci sono stati grandi accordi su acqua e petrolio, due cicli pieni di fondi strutturali spesi, fondi Fas investiti, crisi economiche che hanno attraversato il nostro territorio. Bisogna invertire il trend negativo che ha determinato, dal 2000 al 2009, una riduzione di 29.000 iscritti alle nostre scuole, dobbiamo operare per attuare gli obiettivi della strategia “Europa 2020” – che ha tra i suoi assi portanti la “crescita intelligente”. Non si può, però, ragionare di una prospettiva che guarda al 2020, con una legge, la numero 33 che risale al 2003, la quale non solo rischia di essere inadeguata ma anche pericolosamente dannosa (…). Uno sguardo alla legislazione sui rifiuti rende bene l’idea. Andiamo avanti con la legge regionale n. 6 risalente al 2001. Questa mia riflessione – concludeva Lacorazza - è quindi un sasso nello stagno che offre più di qualche motivazione per il ricorso alla Corte Costituzionale, che non è per noi la difesa dello status quo ma la necessità che la via Costituzionale dia il tempo alla nostra regione di aver un modello che eviti forze centripete e disaggregati ve per una regione cha ha già molti problemi. Dentro questo contesto riflettiamo su noi e sulla Basilicata”.

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21 Luglio 2012

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Nuove idee in Consiglio Regionale?

Non pervenute Folino ha fatto un bel discorso all’incontro con Bersani, ma la realtà quotidiana è tutt’altra cosa di Mario Petrone

U

rge parlare della Basilicata partendo dalla politica, piuttosto che segnalare l’ assenza o l’inadeguatezza della politica sul tema della cancellazione dei tribunali o magari sul tema dei tagli alla Sanità o della questione Poste. L’occasione è offerta dalla rilettura dell’intervento di Folino, Presidente del Consiglio Regionale, all’assemblea del P.D. con Bersani. Qui Folino con semplicità prende atto che è ormai evidente che la Basilicata rischia di sparire

come entità statuale per effetto dei tagli che il Governo fa (lui le chiama: “scelte di politica economica del governo e di importanti soggetti economici nazionali”) e sempre con semplicità chiede a Bersani di assumere l’impegno, quale prossimo auspicato capo del Governo, di considerare equamente i bisogni di questa piccola regione e di voler sottoscrivere un patto con questo territorio, ovviamente, un nuovo patto in ragione dell’apporto che si da al paese. Poi entra nel merito di altre questioni dalla paventata soppressione dell’università Lucana alla circostanza del paventato rischio dello stabilimento FIAT di Melfi o addirittura chiede ci si ponga l’obiettivo di rivedere gli accordi sulle Royalty perché alle compagnie si possa e si chieda di investire qui in Basilicata. L’intervento di Folino, anche così brevemente descritto, ci porta a dire preliminarmente che era ora che qualche politico dei nostri (del luogo intendo) si decidesse a prendere atto della realtà e delle conseguenze di quanto sta accadendo nel paese e ci

porta a dire anche che è strano che questa consapevolezza non sia diffusa e non occupi pensiero ed azione dei politici nostrani (sempre locali voglio dire). Ovvio è che tante cose si pongono sul tavolo della discussione a seconda del contesto in cui ci si trova e l’Intervento di Folino all’interno di una riunione del suo partito al massimo livello con il segretario nazionale possa essere e sia svincolato dalle situazioni reali che, come consigliere regionale, deve affrontare nel quotidiano ma è il segnale che, forse, un qualche sentore di pericoli ben più seri si avverte anche tra i politici. Non vi è da commentare oltre l’intervento ma vi è da dire molto,invece, sul ruolo e sul modo in cui tale ruolo viene ricoperto dalla politica regionale. Se è vero, insomma, come è vero e come tutti constatiamo e come denuncia anche Folino che ci stanno smontando la Basilicata ci si domanderebbe ma il Consiglio presieduto proprio da Folinoe la Giunta Regionale e gli onorevoli tutti che stanno facendo per evitare che finiscano di smontare questa regione? Come mai maggioranza ed opposizioni invece di agire come un sol uomo e di porsi a capo del necessario esercito di Lucani per la salvazione della Lucania si attardano su questioni da niente come per esempio il riconoscimento o meno dell’esistenza di due opposizioni?

Oppure si attardano a discettare di presunte immoralità di chi in maggioranza piglia due belle retribuzioni piuttosto che ragionare del cosa sarebbe utile e necessario fare per i Lucani disoccupati? Tornando a ragionare pratico all’ora si avverte una mancanza di politica (intesa come capacità di proposta e di progetto) e si avverte una carenza di programmi capaci di affrontare i problemi ed avviarli a soluzione. Certo la crisi c’è e produce i suoi effetti anche qui ma vi sono situazioni che aspettano di venire affrontate e risolte da tempo e non dipendono da luoghi lontani … dipendono da noi. La Basilicata perde abitanti perché non vi è lavoro ma quali politiche di contrasto si sono fatte e con quali effetti? Vi è, per esempio, una politica di formazione professionale capace di intercettare

i bisogni del mercato e se si quali strumenti formativi sono stati attivati e quante persone, così formate, sono entrate nel mondo del lavoro dipendente o autonomo qui o a Canicattì?

Vi è, per esempio, una politica per l’università che favorisca specializzazioni richieste nel paese e nel mondo o ci si affida alla politica del fare tutti cavalieri o, peggio, tutti uomini di lettere e poi si vede?

Vi è una politica di incentivo a fare per ognuno lucano che voglia fare, qui o altrove, un suo tentativo di intraprendere o no? Vi è una politica che aiuti il lucano a rimanere nel paesino e vivere li e lavorare da li? Vi è una politica che aiuti a superare le pluriclassi ovvero luoghi dove i ragazzi vengono messi insieme anche se devono frequentare classi diverse e ci si rende conto del fatto che così quei ragazzi avranno una istruzione di bassa qualità e avranno meno possibilità di emergere attraverso gli studi cosa che si aggiunge al fatto che hanno quasi zero possibilità di emergere attraverso il lavoro che non c’è o anche solo di ereditare l’impresa paterna? Io,per esempio, vedo che ci si preoccupa di installare arte sul Pollino che sarebbe già bello e interessante di suo e non vedo, invece, che si cerchi una soluzione lavorativa per i tanti adulti espulsi dalle imprese fallite o decotte o delocalizzate. Io vedo che ci si preoccupa di costruire la città o i luoghi della pace senza comprendere che la Basilicata si avvia ad essere solo un luogo di pace o, al meglio, un parco tutto spertusato. Insomma per concludere con un antico detto: mentre noi chiacchieriamo la purcedda (moglie del porco) si frega li grandinii ( si mangia i granoni).

CRONACA Droga nel Potentino: blitz delle fiamme gialle

A

conclusione di una complessa ed articolata attività di Polizia Giudiziaria condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Potenza, dott. Gerardo Salvia, all’alba di giovedì scorso è stata data esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un’ordinanza dell’obbligo della presentazione alla P.G., disposte dal G.I.P. di Potenza, dott.sa Rosa Larocca, nei confronti di altrettanti soggetti indiziati di appartenere ad un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito del territorio della provincia di Potenza.

L’attività investigativa, frutto del lavoro di mesi, ha avuto origine alla fine del 2010 allorquando è stato tratto in arresto M.V., un giovane di 27 anni, da tempo tenuto sotto osservazione, sorpreso a cedere hashish ad un suo coetaneo, G.V., in cambio di una somma di denaro.

L’esame degli elementi e dei dati acquisiti durante l’operazione, ha consentito di ottenere significativi riscontri nei confronti del giovane spacciatore, tali da farlo ritenere un soggetto ben inserito nel locale tessuto delinquenziale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’Autorità Giudiziaria, valutata la bontà di quanto emerso

dalle iniziali indagini, ha delegato attività tecniche di intercettazioni telefoniche che hanno interessato numerose utenze e sono durate alcuni mesi. L’intera operazione, denominata “PLUVIA” ha evidenziato che quest’ultimo svolgeva una frenetica attività di spaccio di eroina e di hashish nei confronti di diversi acquirenti, alcuni dei quali minorenni, e che lo stesso era legato ad altri soggetti anch’essi dediti allo spaccio, coi quali, come appurato dai numerosi sequestri avvenuti durante l’indagine, sono avvenuti frequenti scambi di sostanze stupefacenti, acquistate nella famosa e tristemente nota piazza di smercio dei quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia. Le indagini hanno riguardato, quindi, altri sei giovani di cui quattro uomini, L.G. di anni 32, S.D. di anni 29, C.N. di anni 29, D.S.E. di anni 29 e due donne, M.C. di anni 27 e S.M. di anni 20, tutti di Potenza e noti per i loro precedenti specifici.

Tale comportamento delinquenziale è stato ampiamente provato e

documentato con servizi di osservazione, controllo e molteplici pedinamenti (spesso conclusisi con sequestri di sostanze stupefacenti) nonché confermato in atti da venticinque assuntori.

Nell’ambito delle attività, altri cinque assuntori sono stati segnalati a piede libero all’A.G. inquirente per favoreggiamento personale in quanto, interrogati per sommarie informazioni, non solo non hanno dato motivazioni giustificanti i contatti telefonici avuti con i “pusher”, ma hanno anche fornito dichiarazioni in contrasto con quanto emerso nelle indagini, tali da aiutare gli indagati ad eludere le investigazioni.

Durante le attività, inoltre, è stata scoperta e sequestrata una sorta di “tipografia” fai da te (con bollettario in bianco tipico dei medici, timbro di un ufficio di un’ASL) gestita dalla giovane donna di 27 anni, per falsificare prescrizioni mediche idonee all’acquisto di psicofarmici del tipo RIVOTRIL. Diversi, infine, sono stati i sequestri di hashish, di eroina e metadone cloridrato nonché bilancini di precisione, taglierini, siringhe tipo “insulina”, lacci emostatici, fiale di soluzione fisiologica iniettabile e altro materiale vario necessario per il confezionamento delle sostanze stupefacenti.

Approvata la terza edizione del “Bando per Progetti di Promozione e Sviluppo delle Reti d’Impresa per l’anno 2012”.

Cciaa e Regione cofinanzieranno l’iniziativa al 50%. La Giunta camerale, nel corso della sua ultima seduta, ha approvato la terza edizione del “Bando per Progetti di Promozione e Sviluppo delle Reti d’Impresa per l’anno 2012”. L’iniziativa, come nelle due annualità precedenti, sarà cofinanziata dall’Ente camerale e dalla Regione Basilicata con un partenariato al 50% ed un budget di complessivi 150.000 euro. «La risposta ai primi due Bandi è stata incoraggiante e le istanze provenienti dalle Pmi hanno confermato che questo percorso aggregativo è utile e funzionale in risposta alla necessità di migliorare l’efficienza aziendale nell’attuale congiuntura economica – commenta il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte –. Il provvedimento appena approvato vede proseguire l’impegno congiunto dell’Ente e della Regione nel sostegno dei contratti di rete finalizzati alla collaborazione produttiva, alla progettazione, alla commercializzazione, alla logistica e servizi connessi. Si tratta dunque di una opportunità strategica per la creazione di nuovo valore aggiunto e per dar vita a collaborazioni tecnologiche e commerciali, preferibilmente fra aziende della stessa filiera produttiva, ovvero del medesimo distretto o sistema produttivo locale, per acquisire maggiore forza contrattuale e agevolazioni amministrative, finanziarie e di ricerca».

Tra qualche giorno il Bando sarà pubblicato sul sito www.pz.camcom.it

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21 Luglio 2012

Basilicata

Quelli della Loggia n. 266 La Massoneria potentina ieri e oggi. Quel “compleanno” al Giubileo e gli incontri “sotto le stelle” in Campania di Walter De Stradis ol caldo che fa viene un po’ difficile indossare il cappuccio. Per questo motivo, i confratelli Massoni (che per la verità, realisticamente, il cappuccio non lo indossano più, preferendogli giacca e cravatta), si “manifestano” all’aperto.

Mentre non cessa di tenere banco a Potenza la questione sulla effettiva ingerenza dei cosiddetti poteri forti in alcune oscure trame che hanno segnato la storia recente della nostra regione, i massoni “ufficiali” del Grande Oriente, a livello nazionale, optano con decisione per la linea della trasparenza.

I massoni del capoluogo, com’è risaputo, fanno riferimento alla storica loggia n.266, la “Mario Pagano”, alla cui guida c’è un “misterioso” Primo Grande Ufficiale di Gran Loggia, facente parte del “Supremo consiglio scozzese” e che a Potenza è il “Gran Maestro Venerabile”.

Come già riportato sulla stampa locale, però, pare che le polemiche che hanno accompagnato, un paio di anni fa, la ri-elezione di Gustavo Raffi a Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia a livello nazionale, abbiano provocato una specie di “scissione” fra i “muratori” potentini, con alcuni esuli che avrebbero “gemmato” una loggia aTito.

C

Sul rinnovatissimo sito del Grande Oriente, l’obbedienza massonica più importante d’Italia, di questa loggia titese, però, non vi è traccia: che i frammassoni locali, oltre a cambiare sede, abbiano cambiato pure “parrocchia”?

In ogni caso, nonostante il gran parlare della Massoneria, vera o presunta, in quel di Potenza e dintorni, la nostra regione risulta –a livello di organizzazione “accorpata” alla Campania.

E nell’elenco delle logge italiane appartenenti al Grande Oriente, di lucana, c’è solo la vecchia “Mario Pagano”.

Una loggia omonima esisteva una volta a Viggiano, e all’inizio del Ventesimo Secolo era una delle più importanti

del Mezzoggiorno, insieme a quelle di Bari e Napoli. In particolare, pare che la Loggia fosse affollata di musicisti, come la tradizione viggianese vuole. «Nelle famiglie dei musicisti – si legge sul sito del Concorso nazionale di Flauto “De Lorenzo”- la valigia era sempre a portata di mano per destinazioni tra le più varie e remote, e per trovare punti di riferimento in questi paesi lontani e sconosciuti il viggianese aveva quasi sempre un “lasciapassare” che gli garantiva appoggio ed assistenza dovunque: era il certificato di iscrizione alla massoneria. A Viggiano aveva sede la Loggia Mario Pagano, molto importante dopo quelle di Bari e Napoli; in un elenco

degli iscritti provenienti da 18 paesi della valle, il 48% di essi erano viggianesi e di questi ben il 42% erano musicisti, contro solo un 4% originari di tutti gli altri Comuni».

Tornando al capoluogo di regione, fra i documenti ufficiali che siamo riusciti a reperire circa la loggia numero 266, ce n’è uno che riguarda la celebrazione del suo 134esimo compleanno, avvenuta in pompa magna il 16 maggio del 2003.

Si legge su “Erasmo Notizie” (organo ufficiale del GOI) n. 11 del 2003: «Una partecipazione senza precedenti di quasi trecento Fratelli da tutta Italia ha festeggiato lo scorso 16 maggio il 134esimo anno di fondazione della Loggia

“Mario Pagano” del capoluogo lucano alla presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi (…).I lavori rituali, aperti nel pomeriggio dal Maestro Venerabile Andrea Roselli, si sono svolti in un Tempio allestito sontuosamente in una sala del Giubileo Hotel di Riofreddo, a Potenza, e per circa tre ore hanno ripercorso la storia massonica dell’area partenopea, a partire dal Settecento, attraverso la figura del filosofo Mario Pagano a cui è dedicata l’Officina. Dopo i saluti e la presentazione del Fratello Roselli, hanno preso la parola i presidenti di collegio Marotta, Greco e De Sinno, il Gran Maestro Onorario D’Ippolito, il presidente del collegio revisore Cecconi ed il Fratello Gnocchini, Grande Archivista del Goi, che ha tenuto una tavola dal titolo “La Massoneria in terra di Lucania”».

Sono passati nove anni da allora, e tanto fiume di inchiostro si è versato sul binomio Massoneria/ Basilicata, specie a seguito delle indagini di Woodcock e di altre ben note inchieste.

Pertanto è difficile prevedere quando e se, i Massoni potentini riapriranno le porte del Tempio ad obiettivi e telecamere.

Il fatto che la Massoneria potentina poi faccia capo a Napoli, non rende le cose più agevoli da questo punto di

vista.

Dicevamo, però, di una “apertura” dei confratelli del GOI, che si manifesta attraverso un sito (www. grandeoriente.it) piuttosto dettagliato ed articolato, e attraverso una serie di manifestazioni “sotto il sole” che si svolgono, per quel che riguarda i Lucani, in Campania.

Il 16 e il 17 giugno scorsi, infatti, si è tenuto a Napoli un incontro sul tema “La massoneria e le donne”, organizzato dalle Logge, la n. 577 “Acacia” di Napoli, la n. 1269 “Francesco Galasso” di Rossano Calabro, la 1329 “Mazzini Mori” di Gioia Tauro, la n. 272 “Ettore Ferrari”di Palmi.

Le Logge Federico Torre n.1287 di Benevento e Acacia n. 577 all’Oriente di Napoli, inoltre, con il patrocinio del Collegio dei Maestri Venerabili della Campania-Basilicata, hanno vissuto, il 29 giugno scorso, la seconda edizione di ‘Serata sotto le stelle’ che si è tenuta nel suggestivo scenario naturalistico del Parco delle Sorgenti del Grassano, a San Salvatore Telesino (Bn).

Pertanto, a chi è curioso di scorgere qualche volto “potentino” fra i partecipanti a questi incontri, non resta che tenere d’occhio gli eventi nella vicina Campania e saltare in auto.

La revisione della geografia giudiziaria in Basilicata

I

l Decreto delegato in tema di revi- sione sulle circoscrizioni giudiziarie è l’ennesima manovra del Governo tesa a dissuadere i cittadini dall’avanzare domande di giustizia. Lo Stato arranca nel gestire il sistema giurisdizionale e invece di valorizzare ed estendere le esperienze virtuose e velocizzare i processi con riforme effettivamente improntate all’efficienza, si arrende facendo in modo che il cammino che conduce ad una sentenza diventi un vero e proprio percorso ad ostacoli.E’ questa la chiave di lettura alla serie di provvedimenti che il Governo ha preso in materia di Giustizia, quali l’aumento del Contributo Unificato, l’abolizione delle esenzioni nei giudizi di lavoro e di famiglia, l’istituzione della media-conciliazione obbligatoria per i giudizi civili, le riforme sulla condanna alle spese di giudizio, l’inammissibilità dell’appello in ipotesi in cui appaia “improbabile il suo accoglimento” e la riforma del giudizio di equa riparazione per l’eccessiva

durata dei processi. Ma tanto non si è rivelato sufficiente ad abbattere i numeri macroscopici dei fascicoli pendenti (9 milioni di cause civili e penali agli inizi del 2012) e così si è deciso di sopprimere, sia pure mediante accorpamento, ben 295 uffici giudiziari. La Basilicata paga un prezzo alto per questa scellerata politica: vede sparire lo storico Tribunale di Melfi. L’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) da tempo è convinta che l’efficienza passi anche attraverso una nuova geografia giudiziaria, ma i criteri utilizzati dal Governo, specie in certi territori, appaiono fortemente discutibili. Il Ministro Severino, durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto in parola, ha affermato che i suoi principi informatori sono volti a garantire efficienza e giudici specializzati. Peccato che nessuno abbia calcolato l’impatto di queste misure sugli Uffici destinati a ricevere il contenzioso delle strutture soppresse: basti pensare che il Tribunale di Potenza assorbirebbe il circondario melfitano con tutti i connessi problemi logistici e pratici che chiunque, tranne il Governo, può immaginare.Il

Guardasigilli ha altresì dichiarato che la geografia giudiziaria è stata pensata quando nel nostro paese vi erano le carrozze, mentre oggi vi è l’alta velocità, quindi l’intervento normativo di adeguamento era indispensabile. E’ evidente che a via Arenula non si conosce il territorio lucano la cui viabilità, sia per i mezzi privati che pubblici, è tutt’altro che agevole. In via Arenula si dimentica, ancora, che il territorio del vulturemelfese (ove è ubicato un penitenziario di massima sicurezza ed ove insiste, tra l’altro, il più grande stabilimento industriale del Mezzogiorno) è interessato da un alto tasso di criminalità organizzata in quanto confinante con la vicina provincia di Foggia, caratterizzata da pesanti infiltrazioni di matrice mafiosa dovuti alla presenza su quel territorio di pericolosi nuclei di criminalità organizzata. Dunque, la chiusura del Tribunale di Melfi è un segnale devastante sia per i cittadini onesti che si sentono abbandonati che per quelli disonesti che credono

di avere maggiore spazio di azione. Il Decreto delegato è ora passato alle Commissioni parlamentari per l’espressione di un parere non vincolante ed in questi giorni in dette sedi il CNF (Consiglio nazionale forense) è stato ascoltato.

Nella sede parlamentare, il CNF ha ribadito la propria richiesta di rivedere tutta l’operazione alla luce di diverse evidenze, confermate in questi mesi.

Da una parte vi sono le perplessità circa il metodo seguito dal Governo, incline a tagli lineari piuttosto che all’applicazione del sistema della spending reviews, già denunciate nel corso di questi mesi; alle quali si aggiungono ora anche dubbi circa la effettiva efficacia della operazione, emersi a seguito della lettura dello schema di decreto delegato presentato lo scorso 6 luglio dal governo Monti. In particolare, il CNF ha rilevato come: - i risparmi effettivi si aggirano intorno ai 15 milioni e non certo ai 50 indicati dal Governo, anche in relazione al mancato calcolo dei costi di accorpamen-

to degli uffici sopprimendi ai tribunali provinciali; -il governo stima il maturare della prima tranche di risparmi sin dal 2012 laddove il decreto delegato entrerà in vigore dal marzo 2013; -il governo prevede inoltre la sopravvivenza degli uffici per altri cinque anni (fino al 2018), con un risultato di grande confusione.

Peraltro, dallo studio effettuato dal gruppo di lavoro Cnf-Anci, è emerso che: -i criteri utilizzati dal Governo, tra cui quello della base provinciale, si riferiscono ad una vecchia organizzazione dello Stato, risalente alla geografia amministrativa dello Stato sabaudo preunitario del 1859; -i risparmi sarebbero solo “una partita di giro”, visto il contestuale aumento dei costi per i Comuni accorpanti.

Alla luce di queste considerazioni, vi è il fondato rischio che il provvedimento governativo non rispetti il principio dell’invarianza di spesa, creando oneri aggiuntivi di finanza pubblica per i quali non vi sarebbe la necessaria copertura.

In merito, poi, al recupero di efficienza che deriverebbe dalla operazione, i tribunali

sub-provinciali di cui si è proposta la soppressione rispondono agli standard europei di efficienza in merito alla durata del processo e alla capacità di smaltimento. Nessuno vuol credere, perciò, che quanto deciso in prima battuta sia confermato. Ma il vaso è colmo e, ove la scelta del Governo fosse confermata, la parte della Basilicata onesta ed operosa non rimarrebbe inerte. Al diffondersi dei primi rumors sono nati spontaneamente comitati a difesa del Tribunale di Melfi anche grazie alla società civile, sempre più consapevole di ciò che sta accadendo. In discussione non è la difesa di una categoria o di una parte sociale.

In discussione vi è la tutela dei diritti che rischiano lo svuotamento se non accompagnanti da un’effettiva e concreta tutela. La Giurisdizione è una funzione dello Stato ma è soprattutto tutela della democrazia, ed i cittadini lucani lo sanno e chiedono che sia restituita un valido baluardo di giustizia, qual è il Tribunale di Melfi.

Avv. Ivana Enrica Pipponzi (Presidente AIGA Potenza)

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21 Luglio 2012

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DRAMMA AL DON UVA

«De Filippo e Martorano, il fallimento è vostro» Cosa (non) ha fatto la Regione Basilicata per porre rimedio a una situazione disperata in cui a pagare sono soprattutto i pazienti di Luigi Pistone ontinua la storia infinita della Casa Divina Provvidenza di Potenza. E’ da anni che si sta cercando una soluzione per “togliere” dalle mani della sede di Bisceglie la struttura potentita condeferendole una gestione autonoma.

Nell’ultimo anno gli incontri si sono moltiplicati. A cominciare dalle comunicazioni scritte a firma dell’assessore regionale alla Sanità Martorano per la stesura di un piano industriale e per il rientro dei debiti che ammontano a oltre 300 milioni di euro, fino agli incontri a partire da marzo 2012 con il presidente De Filippo. In più occasioni il governatore lucano ha bacchettato pubblicamente i vertici del Don Uva durante le riunioni svoltesi a Potenza alla presenza dei lavoratori e dei sindacati. De Filippo pur di raggiungere l’autonomia gestionale della sede di Potenza ha sbraitato più volte, redarguendo e minacciando di mettere in campo numerose iniziative tra le quali scrivere una lettera al Vaticano.

Tutte belle parole che sono rimaste nel chiuso della sala Verrastro della Regione. Ora è intervenuto un fatto nuovo.

Dopo i sei avvisi di garanzia, grazie alle indagini della Guardia di Finanza pugliese,

C

che hanno colpito tra gli altri anche la madre superiora suor Marcella Cesa per presunte fatture gonfiate alle Asl sulla cura dell’Alzheimer (si tratterebbe di qualche centinaia di migliaia di euro indebitamente ottenute da Foggia, Barletta, Andria e Trani), la Procura di Trani ha chiesto la procedura fallimentare per la Casa della Divina Provvidenza.

Un fatto che per certi versi ha aiutato gli amministratori lucani che ora possono assumere a pretesto di avere le mani legate dovendo aspettare la pronunzia del tribunale: la prima udienza è fissata per il 23 luglio prossimo.

Ma in questi mesi cosa hanno fatto De Filippo e Martorano? Non solo in favore dei 400 lavoratori di Potenza che hanno percepito solo acconti su acconti fino agli 800 euro dello stipendio di maggio, ma anche dei pazienti costretti a pagare una compartecipazione mensile che varia dai 935 ai 1.395 euro

mensili, quando la stragrande maggioranza può contare al massimo su pensioni che si aggirano sui 350-700 euro mensili (nei migliori dei casi). Martorano a settembre 2011 aveva promesso un suo interessamento, cosa che puntualmente non è avvenuta. Sarebbero bastati

La lettera dei 400 lavoratori del Don Uva di Potenza a De Filippo e a Martorano

L

a lettera, inviata a De Filippo e Martorano, è stata firmata con una frase a effetto: «I lavoratori sull’orlo di una crisi di fallimento».

Nella missiva i dipendenti lanciano un pesante “j’accuse” contro il massimo ente territoriale e i suoi rappresentanti di governo. «La vicenda Don Uva è ormai cronaca quotidiana - è scritto nella lettera -, ridondante a tal punto da farla diventare abitudine e così, come accade spesso, le abitudini scivolano via in maniera indolore. Anni trascorsi a incontrarsi, ripetersi, promettersi, rimandarsi. Anni di una politica che non ha voluto o saputo programmare, risovere e studiare. Ebbene la magistratura s’inserisce e sostituisce voi e il vostro temporaggiamento.

Ricordiamo i suoi ultimi proclami, caro presidente De Filippo e quelli più misurati dell’assessore Martorano con cui annunciavate una soluzione. Annunci che sono rimasti tali e che hanno il valore di uno spot. A oggi alla politica lucana - proseguono i lavoratori - non resta che certificare l’ennesimo fallimento.

Vi abbiamo sollecitati affinché trovaste una soluzione a garanzia delle risorse economiche pubbliche (circa 20 milioni

di euro annue) che la Basilicata eroga al Don Uva, nonché per tutelare servizi assistenziali fondamentali per il servizio sanitario regionale». Appelli, a detta dei 400 lavoratori della Casa divina provvidenza del capoluogo, caduti nel vuoto, mai considerati, mai ritenuti abbastanza importanti, evidentemente per intraprendere un’azione politica degna di una classe dirigente di cui andare orgogliosi. Nella nota si aggiunge: «Nulla, anzi avete continuato a dar credito ad amministratori approssimativi, arroganti, inaffidabili, incompetenti che hanno portato un Istituto, un tempo virtuoso al fallimento, nonostante in questi anni anche l’Asp e diversi organi ispettivi abbiano attestato irregolarità di condotta e di gestione. Amministratori che negli anni a più riprese - continua la lettera - si sono permessi il lusso di sbeffeggiarvi come meglio hanno creduto senza che voi abbiate mai opposto una minima reazione. L’unico sussulto quello di Martorano che ha risposto all’ennesima provocazione della superiora generale, suor Marcella Cesa» (che avanzava la pretesa di altri soldi da parte della Basilicata quando

il certificato Isee oppure il Cud per far pagare in base al reddito. Ma come al solito esistono disparità insanabili e scarsa attenzione verso i più sfortunati. Perché sono stati dati, grazie alle royalties del petrolio, 30 milioni di euro alla sanità e 10 milioni di euro per l’università? Tanto per fare

quest’ultima aveva già onorato tutti i debiti, n.d.r.). I lavoratori si chiedono: «Cosa vi ha impedito di svolgere un ruolo politico deciso e determinato?

Avete forse creduto che continuare a elargire soldi bastasse a mantenere confinata in un recinto la nostra dignità?

Noi chiedevamo prospettiva e qualità e non denaro. Oppure avete un altro piano? Un altro accordo? Il Don Uva è stato per anni un ammortizzatore sociale, comodo e pratico, sino a oggi, diventato invece troppo scomodo e troppo scarico.

Così come troppo nell’attesa di quanto un tribunale deciderà, almeno qualcuno avrà il coraggio di farlo, a prescindere dagli esiti». Gli appunti non mancano: «Noi continueremo a svolgere il nostro dovere, benchè lavorare con la sofferenza è complicato, ma voi questo non lo saprete mai e l’umanità che vi manca sarà sempre la ricchezza che traccia la differenza tra noi e voi. Con questa lettera vi consegnamo idealmente le chiavi di questo fallimento. Prima di congedarci - conclude la nota - ci consentirete di salutare e ringraziare quei nostri vecchi colleghi oramai passati a “migliore vita politica” e che in altri tempi pure si vedevano da queste parti, costoro hanno dimenticato che la solidarietà, seppure di facciata, è sempre meglio del nulla. Vi salutiamo con la delusione che si prova nello scoprire che Mandrake invece era solo un commediante mascherato».

due esempi. Intanto, al Don Uva incominciano a mancare addirittura i pannoloni e il personale lavora con lo stesso ritmo e abnegazione ma con scarsissime motivazioni perché non hanno i soldi per arrivare a fine mese e mantenere la famiglia (molti di loro sono monoreddito).

Le responsabilità esistono e molti dei lavoratori annunciano che non voteranno più per l’attuale coalizione. Basta fare un po’ di conti: 400 dipendenti per 4 sono 1.600 voti ai quali vanno aggiunti quelli dei tanti familiari dei pazienti ricoverati nei vari reparti a pagamento, che non sono pochi se si considerano figli, nuore, generi, nipoti e amici. Perché far pagare rette da capogiro a pazienti che non hanno la possibilità? E’ un controsenso visto che l’Italia è uno dei pochi Paesi che assicura cure gratuite a tutti i cittadini compresi gli extracomunitari.

Ammalarsi di una patologia irreversibile e non poter godere dell’assistenza da parte della Regione fa pensare a quei paesi del terzo e quarto mondo dove si muore per un semplice raffredore.

I lavoratori incontrano il Prefetto

N

ei giorni scorsi un lungo corteo di lavoratori, senza interrompere il servizio nel presidio sanitario, ha attraversato la città per raggiungere piazza Mario Pagano e incontrare il Prefetto che ha promesso un suo interessamento per sensibilizzare le istituzioni. Il

compito non sarà certo facile quando il dialogo avviene con i sordi. Certo è che i lavoratori sono rimasti favorevolmente colpiti dalla disponibilità del rappresentante del governo, il quale ha mostrato grande interesse per la questione.

Le azioni dei sindacati

T

utte le organizzazioni sindacali aziendali della funzione pubblica e regionali (CGIL, CISL, UIL, UGL e FIALS) hanno avviato azioni giudiziarie contro la sede centrale di Bisceglie.

Tramile il pool di avvocati dei sindacati hanno chiesto una serie di provvedimenti.

In primo luogo, «richiesta

di accertamento ispettivo urgente all’Ufficio provinciale del lavoro. Poi, richiesta all’Azienda sanitaria di Potenza del pagamento diretto delle retribuzioni personali e atto ingiuntivo per recuperare le somme non percepite».

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ontrosenso

REPORT

Basilicata

L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO San Carlo, si dimette direttore sanitario

I

l direttore generale Giampiero Maruggi comunica le dimissioni da Direttore Sanitario della dottoressa Patrizia Chierchini, per motivi strettamente personali.

Il direttore generale, nel prendere atto della decisione e nel ringraziarLa per il lavoro svolto con professionalità e dedizione, ha immediatamente attivato la procedura per l’avviso pubblico per la nomina del nuovo direttore sanitario.

La dottoressa Chierchini assicurerà la sua presenza fino all’insediamento nuovo del direttore sanitario.

L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA Discia bbon zi Cuttella: “Aviesc pan ca canllin!”: nun ‘u sai ca a sti fstin semb i gruoss anna balla’?

(Diceva bene zio Cuttella: “Avessi pane piuttosto che confetti!”: non sai che nelle feste sempre i potenti ballano? ) - Potenza

Editore Publicom S.r.l.

Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari

ontrosenso

REPORT

Basilicata

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UNIVERSITA’ LUCANA: COSA SCEGLIERE

Focus sulla Scuola di Ingegneria dell’Unibas Secondo evento C di Luca Santoro

ontinua la nostra carrellata di presentazione della nuova offerta formativa per l’anno accademico 2012/2013 promossa

dall’Università degli Studi della Basilicata. Questa settimana presentiamo alle matricole la facoltà, o meglio la nuova Scuola di Ingegneria, una delle migliori del nostro Ateneo, ma che al tempo stesso si colloca molto bene anche a livello nazionale. Scegliere Ingegneria significa fare una scelta di “ingegno”, tante le opportunità e le possibilità di scelta in particolare tra Ingegneria Civile ed Ambientale ed Ingegneria Meccanica.

INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE

Il corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale è la risposta più innovativa per chi desidera

una formazione che coniughi armoniosamente le discipline dell’Ingegneria Civile con quelle dell’Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. Il corso di Laurea è strutturato in maniera tale da conferire completezza e versatilità alla figura professionale formata che potrà vantare una solida preparazione tanto nell’ambito dell’Ingegneria Civile quanto in quello dell’Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio per un possibile inserimento nel mondo del lavoro o

per la prosecuzione degli studi. Il laureato che intenda proseguire gli studi avrà alla fine del percorso triennale un ampio ventaglio di possibilità, avendo acquisito

tutte le conoscenze che gli consentiranno di accedere direttamente ai corsi di Laurea Magistrale sia in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio sia in Ingegneria Civile.

INGEGNERIA MECCANICA Il corso di Laurea in Ingegneria Meccanica è rivolto a coloro che intendano acquisire le competenze necessarie per operare nei settori della progettazione

meccanica, produzione di beni e gestione di impianti industriali con le più moderne tecniche disponibili.

Il percorso degli studi in Ingegneria Meccanica, grazie alla solida base e alla flessibilità, derivante dalla notevole cultura tecnica e scientifica acquisibile durante la formazione, può permettere sia un proficuo inserimento nel mondo del lavoro sia l’approfondimento delle proprie competenze mediante prosecuzione degli studi nella Laurea Magistrale.

Oltre a questi corsi di laurea, sottolineiamo triennali, ci sono i corsi di laurea Magistrale in: Ingegneria Civile; Meccanica, Ambiente e territorio; Informatica e delle tecnologie dell’informazione.

Tutti questi corsi sono ubicati a Potenza presso la sede del Campus di Macchia Romana.

Il test di ingresso previsto per l’accesso ai corsi di laurea offerti dalla Scuola di Ingegneria dell’Unibas avrà luogo, presso le sedi di Potenza e Matera, il 5 settembre 2012. Il test facoltativo è fortemente consigliato ed è erogato contemporaneamente al Consorzio Interuniversitario Sistemi integrati per l’Accesso.

per la SOS Utenti di Basilicata

L

a Sos Utenti di Basilicata ha organizzato il suo secondo evento sulle tematiche legate alla tutela dei diritti dei consumatori ed in particolare sui disservizi delle compagnie telefoniche a danno degli utenti consumatori. Il tema è di forte attualità soprattutto in conseguenza della diffusione sempre maggiore di forme di pubblicità, sempre più invasiva, soprattutto telefonica.

Spesso infatti, i consumatori, sono vittime di disservizi e di pratiche negoziali scorrette.

Esempi tipici sono l’attivazione di contratti e servizi di telefonia ed internet

non richiesti, l’emissione di fatturazioni contenenti voci di addebito ingiustificate, r i t a r d i nell’attivazione dei servizi.

Tra i casi più gravi si riscontrano distacchi ingiustificati della linea telefonica ed internet con disagi elevati per gli utenti.

L’obiettivo dell’incontro è quello di sensibilizzare i consumatori sui rimedi che la legge offre per evitare potenziali contenziosi con le compagnie telefoniche ed in particolare il rimedio offerto dal ricorso al Corecom per risolvere in via stragiudiziale le problematiche e chiedere un indennizzo per i disservizi subiti.

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REPORT

ontrosenso Basilicata

Le parole di Unicredit non convincono i Non piacciono le risposte date in

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opo i servizi aggiunte le preoccupazioni lo svolgimento delle attività Per Ghizzoni tale tendenza capitale sociale e 44 votanti riportati nei tre circa la situazione debitoria assegnate. Fermo che i ha contraddistinto tutto rispetto ai circa 465.000 soci precedenti numeri di diversi Stati sovrani del consiglieri non esecutivi non il settore bancario e «le Unicredit che da l’indice del 30 giugno e del 7 e 14 sud dell’Europa, inclusa partecipano ad alcun piano di svalutazioni effettuate da di partecipazione dello luglio 2012 Controsenso l’Italia. Infine, le attese incentivazione basato su stock Unicredit nel corso del 2011 0,000095%, prossimo allo conclude l’informazione circa la crescita a livello options o, più in generale, hanno interessato avviamenti zero), Ghizzoni ha sottolineato sulla posizione assunta globale dei diversi Paesi su strumenti finanziari, il creatisi nel corso del tempo che «Unicredit segue con dal gruppo di minoranza Europei analogamente sono risultate compenso complessivo per il su alcune acquisizioni e/o attenzione, dell’ex controllata Banca decisamente inferiori rispetto Consiglio è stato determinato fusioni, i cui assets erano ad altre soluzioni volte a Mediterranea nell’ultima a quelle formulate nel 2008. dall’assemblea dei soci il stati originariamente valutati facilitare le partecipazioni assemblea di bilancio 2011 Tutti questi fattori hanno 29 aprile 2009; inoltre il utilizzando le metodologie degli azionisti all’assemblea, di Unicredit, riportando pesantemente influenzato i Consiglio di Amministrazione normalmente sviluppi tecnologici applicabili gli le risposte che necessari per l’Amministratore un’efficiente Delegato Federico e sicura G h i z z o n i implementazione (pagg.173-182 del voto a distanza. verbale) ha Attualmente questo voluto fornire strumento presenta agli interventi ancora incertezze svolti in maniera tecniche che lo coordinata dai rendono meno lucani Vittorio appetibile nel Brienza (pagg. rapporto costi98-107), Ivana benefici».

Pipponzi (pagg.

5) Riguardo 107-115) ed al tema delle Elman Rosania valutazioni (pagg.

116del rischio 124), l’azionista bancario sugli di minoranza affidamenti che dell’ex Banca hanno richiesto Mediterranea s u c c e s s i v e da dodici anni m a s s i c c e alla guida del svalutazioni da citato gruppo parte di Unicredit, nella complessa Ghizzoni ha v e r t e n z a precisato «come le risarcitoria stesse siano state contro Banca di condotte in linea Roma/Capitalia/ con le politiche U n i c r e d i t creditizie presenti connessa ai in Unicredit che, danni prodotti in particolare, dalla discussa prevedono una incorporazione ElmanRosania (a destra), da dodici anni alla guida del gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea nella complessa vertenza risarcitoria specializzazione della banca lucana.

I contro Banca di Roma/ Capitalia /Unicredit, insieme a Ivana Pipponzi e Gianpaolo Di Lucchio partecipi all’assemblea dei soci Unicredit a Roma per segmento della clientela e sono componenti lucani nella loro successiva corsi azionari delle banche ha stabilito, dopo aver alle società oggetto di altresì basate su strumenti replica (pagg. 188-191) si come Unicredit ma non consultato il Collegio acquisizione al momento della di misurazione del rischio sono comunque dichiarati solo: a titolo di esempio, Sindacale, di erogare ai realizzazione dell’operazione. (quali i sistemi di rating), «molto insoddisfatti delle l’Amministratore Delegato consiglieri che ricoprono un Tali metodologie includono, sulla valutazione del valore risposte fornite (o non fornite) ricorda come, dal 30 giugno ruolo particolare, e tra questi tra le altre, l’applicazione delle garanzie e, non da sull’esperienza dai vertici di Unicredit», 2008 al 10 maggio 2012, il si annoverava il Presidente, di multipli di mercato e ultimo, strutture proposte rimarcando inoltre il loro settore bancario europeo una speciale remunerazione l’attualizzazione dei flussi delle all’erogazione dei crediti. disappunto sulla conduzione L’andamento del mercato assembleare da parte del si è ovviamente riflesso in Vice Presidente Vincenzo successive svalutazioni legate Calandra Buonaura che ad un contesto di maggiore durante il dibattito ha difficoltà economica». Con limitato e penalizzato queste argomentazioni il diritto di parola e di Ghizzoni ha tentato di dare commento. Si riportano di risposta anche agli specifici seguito le risposte date ai rilievi critici formulati da Lucani dall’Amministratore Pipponzi in merito ai crediti Delegato di Unicredit secondo deteriorati (sofferenzela cronologia rilevata nel verbale ufficiale pubblicato, abbia perso il 52%, mentre in conformità alle vigenti di dividendi potenzialmente incagli-ristrutturati-crediti che è stata distinta in 15 punti. nello stesso periodo Unicredit disposizioni normative». rinvenienti dalla società scaduti) nel 2011 «aumentati ha perso circa il 72%», non acquisita. In entrambe le a € 40,2 miliardi ed a valore RISPOSTE DI GHIZZONI A ricorrendo ad aiuti di Stato.

3) Sui motivi che hanno ipotesi sono stati utilizzati nominale all’impressionante BRIENZA (pagg.173-176). portato agli attuali rispettivamente i dati di cifra di € 72,5 miliardi, pari 2) Sull’elevata risultati catastrofici in mercato o i dati di piano al 12,19% sul totale di € 1) Sulla gigantesca perdita remunerazione dell’ex Unicredit, come ritenuto dai disponibili al momento 594,8 miliardi dei crediti del 95% in Borsa del valore Presidente Dieter Rampl lucani Brienza e Pipponzi, dell’acquisizione.

Le alla clientela», un indice del titolo Unicredit dal 2008 privo di deleghe operative, l’Amministratore Delegato successive variazioni sui percentuale che secondo al 2012 - e comunque del peraltro versatagli nonostante ha precisato che «al di là corsi azionari ovvero sulle il gruppo di minoranza 73% nel solo ultimo anno - i risultati negativi conseguiti della generale congiuntura prospettive economico- dell’ex Banca Mediterranea che ha fatto perdere quasi da Unicredit, Ghizzoni economica negativa, gli patrimoniali degli assets in «sarebbe meglio appropriato tutto ai risparmiatori soci, ha rammentato che «in stessi risentono di elementi questione hanno condotto ad una piccola cooperativa Ghizzoni ha ricordato «come coerenza con le previsioni straordinari rilevanti, quali la a una svalutazione degli di credito collocata in un il periodo compreso tra il e le raccomandazioni del svalutazione dell’avviamento avviamenti». piccolo centro dall’economia 2008 e il 2012 abbia coinciso Codice di Autodisciplina, la e dei marchi: a tali elementi dissestata» e non ad un con una fase di profonda remunerazione corrisposta si sono sommate l’estrema 4) Sull’introduzione del grande Gruppo bancario di trasformazione dei diversi ai consiglieri non esecutivi volatilità dei mercati voto per corrispondenza in livello internazionale come sistemi bancari europei, a non è collegata ai risultati finanziari, una crescita del Unicredit e sull’abilitazione Unicredit. fronte dell’evoluzione dei economici conseguiti costo del funding innescata di collegamenti a distanza in mercati e, in particolare, le da Unicredit ed essa è dalla crisi del debito sovrano videoconferenza con la sede RISPOSTE DI GHIZZONI A banche europee hanno dovuto rappresentata solo da che ha investito anche l’Italia, assembleare per favorire PIPPONZI (pagg.177-179). affrontare richieste sempre più una componente fissa, il calo delle commissioni la partecipazione dei soci gravose in termini di struttura determinata alla minore (nell’ultima assemblea del 6) Sulla riduzione di 121 sulla base dovute del Gruppo patrimoniale da parte delle dell’importanza del ruolo e propensione della clientela bilancio 2011 vi hanno preso sportelli Autorità. A ciò si sono dell’impegno richiesto per per i prodotti d’investimento». parte soltanto il 45% del Unicredit (passati da 9.617

“Un disastro gestionale e societario e i risparmiatori soci perdono quasi tutto”

nel 2010 a 9.496 nel 2011) Ghizzoni ha precisato che la loro chiusura «fa parte di un piano complessivo di revisione dell’architettura della rete commerciale che ha avuto inizio dall’integrazione del Gruppo Capitalia ed è stata implementata gradualmente sulla base di due criteri: da un lato, accompagnare l’evoluzione delle abitudini dei clienti e le loro esigenze di attività transazionali e, dall’altro, minimizzare gli impatti di costo legati alle chiusure, massimizzando le sinergie in termini di risorse, evitando azioni drastiche e riducendo al minimo la potenziale perdita di clientela».

7) Sulla crescita del rapporto costi/ricavi in Unicredit nell’esercizio 2011 rispetto a quello precedente 2010, Ghizzoni ha sottolineato che detta crescita «è da attribuirsi più alla riduzione dei ricavi, in calo del 3,4%, che alla crescita dei costi, pari allo 0,9%», evidenziando peraltro che «su tale dinamica ha inciso negativamente l’introduzione di prelievi fiscali addizionali sull’attività bancaria in alcuni Paesi dove il Gruppo Unicredit opera quali, in particolare, la Germania, l’Austria, il Regno Unito nonché l’Ungheria, in mancanza dei quali i costi sarebbero rimasti invariati rispetto allo scorso esercizio».

8) Sulla mancata diminuzione delle spese per il personale del Gruppo Unicredit nonostante la riduzione di 1.649 unità nel 2011 (passati da 162.009 nel 2010 a 160.360 nel 2011), Ghizzoni ha dichiarato che le spese del personale «sono rimaste pressoché invariate rispetto al 2010 e che tale andamento risulta essere il frutto di dinamiche regionali diverse. Infatti, a fronte di un calo dei costi complessivi del personale nei mercati più evoluti, quali quello italiano, tedesco ed austriaco, si contrappone una dinamica di crescita nei Paesi dell’Europa Orientale, caratterizzati da economie con maggiori tassi di sviluppo ed inflazione.

Questo trend trova conferma nell’evoluzione dell’organico, che in termini di risorse FTE (“Full Time Equivalent”) si attesta a 160.360 unità, con una riduzione di 1.649, principalmente in Italia».

L’Amministratore Delegato ha poi ribadito che «il livello delle remunerazioni, in particolare dei bonus, dei manager è definito nell’ambito di un rigoroso processo di governance che prevede l’applicazione delle regole fissate dai sistemi di incentivazione del Gruppo, che sono basati sul principio della performance sostenibile e sono condivisi con le Autorità di Vigilanza»; sul punto Ghizzoni ha poi affermato che vi è stata «riduzione del 60% dei premi relativi al 2011 pagati ai primi

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soci Lucani: “La catastrofe rimane” assemblea dall’Amministratore Delegato Ghizzoni 9) Riguardo alla concentrazione dei “Grandi rischi” su un ridotto numero di clienti (nel bilancio 2011 essi hanno raggiunto l’enorme cifra di € 117,7 miliardi per solo 9 clienti con rischio ponderato e stimato in € 22,8 miliardi) Ghizzoni ha precisato che «gli affidamenti nei confronti dei grandi clienti rispettano le normative esistenti in materia di concentrazione dei rischi e, di conseguenza, le singole esposizioni sono correlate alla dimensione, al business e, ovviamente, al merito creditizio del cliente. Inoltre, la gestione del rischio di concentrazione del Gruppo è basata su un sistema di limiti riferiti ai settori merceologici (come ad esempio quello automobilistico, il chimico, il meccanico) ovvero a singoli prenditori o gruppi economici con più di 100 milioni di euro di esposizione riferiti alla clientela Multinational, large corporate, banche e istituzioni finanziarie, con esclusione della clientela infragruppo e tale sistema di limiti viene rivisto annualmente e sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione».

10) Sulle diverse partecipazioni detenute dal Gruppo Unicredit ed aventi

sede nelle località off shore delle Cayman e dello Stato Delaware che fa parte degli Usa (Pipponzi ha dichiarato che nell’ampio prospettopartecipazioni in società controllate del volume del bilancio consolidato 2011 sulle oltre 760 partecipazioni detenute dal Gruppo sono 20 quelle off shore), Ghizzoni ha precisato che le partecipazioni off shore «sono detenute in società tuttora attive ed utilizzate ai fini dell’emissione sui mercati internazionali di strumenti obbligazionari subordinati o di strumenti in raccolta a breve termine, i cosiddetti “commercial paper”. In particolare, le società detenute direttamente da Unicredit nel Delaware sono Unicredit Delaware e Unicredit Italiano Funding LLC III e IV mentre quelle detenute da Bank Austria nelle Cayman sono Alpine Cayman Islan e BA-CA Finance Cayman II».

RISPOSTE DI GHIZZONI A ROSANIA (pagg.180-182).

11) Riguardo alle eventuali indagini dei soggetti preposti al controllo e vigilanza sulle impressionanti perdite del titolo Unicredit e sulle clamorose oscillazioni fino a +600% delle quotazioni del diritto di opzione avvenute

tra il 4 ed il 20 gennaio 2012 (cioè durante il periodo della mega ricapitalizzazione di € 7,5 miliardi), Ghizzoni ha dichiarato che Unicredit non ha ricevuto direttamente da parte delle Autorità di vigilanza alcuna notizia in merito a tali indagini, ma notizie apparse all’epoca sulla stampa si riferivano «per quanto a conoscenza della Banca, alla verifica del rispetto della disciplina sulle vendite allo scoperto».

12) Sugli assets(-attività) di Unicredit rispetto alla stratosferica somma di € 18.200 miliardi di crediti passibili di svalutazione da parte delle banche europee (secondo il documento della Commissione Europea rimasto segreto fino a febbraio 2009), Ghizzoni ha innanzitutto precisato che «la definizione di “titoli tossici” non è riconducibile a nessuna di quelle contenute negli schemi contabili obbligatori o nei principi contabili internazionali», ricordando che nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009 Unicredit spa ed alcune sue controllate, avvalendosi delle modifiche allo IAS 39 e alla IFRS 7, hanno riclassificato determinate attività finanziarie fuori dai portafogli “detenuti per la negoziazione”

piano industriale annunciato a novembre tutte le azioni di rafforzamento patrimoniale necessarie per essere in linea con gli obiettivi di Basilea 3 e rispettare le richieste dell’EBA entro la scadenza prevista del giugno 2012».

di staff e tecnico-societaria presente in assemblea, di cui il Segretario del Consiglio di amministrazione Lorenzo Lampiano rappresenta una delle massime espressioni.

L’Amministratore Delegato ha cercato di rispondere a molte delle questioni affrontate dai lucani, ma gran parte delle sue risposte secondo i predetti si presentano generiche e comunque confermano i catastrofici risultati conseguiti da Unicredit, anche quando egli dichiara la gigantesca perdita del 72% di Unicredit rispetto alla già elevata percentuale di perdita del 52% conseguita dal settore bancario europeo negli ultimi quattro anni. Sorprende per i soci lucani, tra l’altro, il “particolare stato di privilegio” ancora goduto dagli amministratori e dirigenti di Unicredit, ritenuti del tutto irresponsabili rispetto ai nefasti risultati conseguiti dalla società, tanto da poter continuare a beneficiare di (elevate) remunerazioni scollegate agli effettivi Federico Ghizzoni nominato Amministratore Delegato di Unicredit risultati economici il 30 settembre 2010 e subentrato ad Alessandro Profumo dimessosi del Gruppo bancario, il 21 settembre 2010 e liquidato con € 40,6 milioni dal CdA Unicredit come avvenuto per l’ex Presidente Dieter Rampl e per l’ex Sulle difformità Amministratore Delegato pagine 208 e 209, della 15) della Alessandro Profumo; Nota Integrativa al Bilancio informative consolidato al 31 dicembre quotazione di chiusura del particolare stato di privilegio titolo Unicredit di venerdì 4 che è garantito soprattutto 2011». maggio 2012 in Borsa (come dall’inadeguato quadro 13) Sull’esposizione verso segnalato nella nota inviata normativo ed ordinamentale i titoli dello Stato Italiano dagli azionisti di minoranza non ancora efficacemente Ghizzoni ha dichiarato che lucani Telesca, Notargiacomo, modificato, dopo l’avvento detta esposizione «a fine Cappiello e Potenza ai vertici della crisi finanziaria del 2008, marzo 2012 ammontava per di Unicredit, Borsa Italiana, dalle competenti Autorità il Gruppo Unicredit a 41,9 Banca D’Italia e Consob), istituzionali e politiche. miliardi di euro». quando «sul sito Unicredit veniva riportato un valore di - - - - - - - - - 14) Sul motivo che ha visto € 2,704 (+0,22) mentre sul conclude così il soltanto Unicredit dare sito della Borsa Italiana era Si che corso alla raccomandazione riportato il diverso valore “RAPPORTO” ha voluto d e l l ’ E b a - A u t o r i t à € 2,698 (-0,22) », Ghizzoni Controsenso sull’ultima Bancaria Europea sulla ha fatto presente che «il pubblicare ricapitalizzazione (conclusa confronto è svolto su due assemblea degli azionisti lo scorso gennaio 2012 per prezzi differenti: infatti la di Unicredit, primo Gruppo € 7,5 miliardi) e non anche pagina iniziale Unicredit bancario italiano, riguardo alla le altre banche italiane riporta un “last price di posizione assunta dal gruppo Monte dei Paschi di Siena, Trading After Hours” alle ore dei soci-risparmiatori di Banco Popolare ed Ubi 18,01, mentre il sito di Borsa minoranza dell’ex controllata Mediterranea, (raccomandate dall’Eba Italiana riporta la chiusura Banca per altri € 6,5 miliardi di del mercato diurno alle ore collocati in Basilicata e nelle altre regioni meridionali di ricapitalizzazione) che non 17,30».

Campania e Puglia e coinvolti vi hanno più provveduto, nella complessa vertenza Ghizzoni ha ricordato che - - - - - - - - - risarcitoria contro Banca di «tutte le banche italiane, che erano state assoggettate Terminano qui le risposte che Roma/Capitalia/Unicredit per allo stress test dell’EBA l’Amministratore Delegato di la discussa incorporazione alla fine del 2011, hanno Unicredit Federico Ghizzoni della Banca Mediterranea presentato a gennaio 2012 ha voluto dare agli interventi varata a maggioranza il alla Banca d’Italia i rispettivi resi in assemblea dal 26 aprile 2000 a Potenza. piani di ricapitalizzazione. gruppo di minoranza dell’ex Nel ringraziare tutti coloro Ovviamente, non essendo controllata meridionale Banca che hanno reso possibile la pubblici, Unicredit non è Mediterranea con Vittorio realizzazione di tale iniziativa Controsenso in grado di commentare i Brienza, Ivana Pipponzi ed giornalistica, contenuti dei medesimi e, Elman Rosania. Va segnalato si augura di essere riuscito fornire un’adeguata quindi, non è a conoscenza che nel fornire le risposte a delle modalità con le quali tali Ghizzoni, che ricopre la carica informazione su temi che, banche raggiungeranno gli di Amministratore Delegato se pur intrisi di alcuni obiettivi fissati dall’EBA. La di Unicredit dal 30 settembre tecnicismi, sono connessi alla scelta, da parte di Unicredit, 2010 dopo le dimissioni crisi economico-finanziaria Alessandro Profumo che ormai quotidianamente si di lanciare l’aumento di di capitale a gennaio, è stata liquidato con 40,6 milioni di vive in Italia, in Europa e nel dettata dalla volontà di euro, è stato supportato dalla mondo. presentare nel contesto del tradizionale corposa struttura e “disponibili per la vendita”.

Ghizzoni ha poi dichiarato che «al 31 dicembre 2011 il valore contabile delle attività finanziarie riclassificate ammontava in Unicredit a oltre 9,8 miliardi di euro», rimandando «per ulteriori dettagli alla parte A.3.1.,

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NEW CITY

Basilicata

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Potenza ha bisogno di parcheggi Impazzano le soste selvagge nel capoluogo Fra malcostume e necessità di Antonio Nicastro

L

a struttura viaria cittadina è rimasta quella del dopoguerra, e le strade che collegano ai nuovi quartieri non sono state pensate e costruite per sopportare un traffico come quello che la città di Potenza richiama. Dire però che le Amministrazioni che si sono succedute non hanno fatto nulla per risolvere il

da privati utilizzando le agevolazioni della Legge Tognoli, ce no sono diversi sparsi per la città. A breve verrà inaugurato il maxiparcheggio in viale dell’Unicef ma la situazione resta drammatica.

L’introduzione della ZTL ha sollevato un vespaio di polemiche da parte di commercianti e residenti, i primi protestano contro il Comune per il calo delle vendite i secondi per la perdita di parcheggi.

La mancanza di adeguate aree di sosta spinge molti automobilisti a parcheggiare sui marciapiedi costringendo i malcapitati pedoni a muoversi sulla carreggiata con il rischio di essere investiti e proprio l’investimento di una donna alla Pagliarelle in via Vaccaro ha rinfocolato le polemiche. Alla fine di via Vaccaro, dove sono stati realizzati il sovrappasso e la rotatoria del Nodo Complesso, c’è una situazione paradossale, gli

Rifiuti e “fantasia”

un parcheggio nei pressi delle loro abitazioni ed ai pedoni di poter percorrere il marciapiedi in completa sicurezza. Una soluzione potrebbe essere quella di far parcheggiare nell’immenso spazio presente nel piazzale del deposito e degli uffici delle FAL ma è evidente che bisogna trovare una intesa fra FAL e Comune di Potenza. Di recente in un altro punto delicato della viabilità cittadina, in via Appia, nei pressi del ponte nove luci, un gruppo di cittadini ha segnalato più volte al Comune e alla stampa locale che un tratto di marciapiedi è perennemente occupato da auto in sosta creando situazioni di pericolo a chi deve camminare su una strada spesso percorsa ad alta velocità, ma le segnalazioni restano tali e nessuna autorità interviene per ristabilire la legalità. Altre segnalazioni che riguardano i marciapiedi usurpati ai pedoni da automobilisti poco corretti giungono da via Torino, via Tirreno, viale Marconi, bisognerà vedere se il tratto di marciapiedi in via della Fisica, oggi interessato dai lavori per la costruzione del Parco Fluviale, tornerà ad essere un marciapiedi o, a lavori ultimati, verrà utilizzato come parcheggio. Più di qualcuno

Documenti bancari in bella vista in via del Gallitello

S

empre di più i contenitori per il riciclo dei materiali si attestano, come dei veri e propri supermercati del tutto. Ancora una volta, dobbiamo aggiungere un elemento alla nostra lista del “trova tutto”. Iniziamo con la nostra lista: con le lastre di amianto, diverse tipologie di contenitori sanitari pericolosi –in via del Gallitello e di recente a Parco Aurora-, e

ora possiamo inserire anche i documenti bancari –la banca in questione è sita in via del Gallitello-. Si tratta di svariati documenti, nella fattispecie circolari interne tra banche, filiali, operatori ecc, in cui si delineavano le varie tipologie contrattuali, tassi di interesse, investimenti, ecc.

In alcuni documenti, vi erano anche riferimenti a operazioni bancarie da parte di società.

Che possano o non possano

essere documenti importanti, crediamo che tale materiale debba essere distrutto diversamente o quanto meno depositato negli appositi contenitori del riciclo, e non lasciati per strada alla portata di lettura di tutti, visto e considerato che comunque si trattava di documenti interni alla banca.

Giovanni D’Anrdea

Autobus urbani con le porte aperte in corsa problema non è esatto, negli ultimi anni si sono costruiti tre parcheggi pubblici al coperto: a rione Mancusi, in via Nazario Sauro e in via Vespucci, ma la situazione non è migliorata nelle aree circostanti di queste strutture in quanto si preferisce non pagare il non eccessivo costo del parcheggio e sostare in maniera selvaggia nei paraggi del parcheggio pubblico anche perché difficilmente si prende una multa. Numerosi altri parcheggi sono stati realizzati

abitanti di quel gruppo di case non hanno un posto dove parcheggiare e non trovano nulla di meglio che occupare, per una cinquantina di metri, il marciapiedi. La situazione è nota da tempo ma fino ad oggi la Polizia Locale ha chiuso un occhio, anzi tutti e due ma è evidente che non si può continuare a tollerare una palese irregolarità che mette a repentaglio l’incolumità dei pedoni. Occorre trovare una soluzione che consenta agli abitanti del posto di trovare

chiama in causa la Polizia Locale che interviene solo su segnalazione in quanto, per le note carenze di organico, sicuramente non può essere presente dappertutto anche perché le violazioni avvengono su tutto il vastissimo territorio comunale. Di sicuro sarebbe un bel deterrente l’effettuazione frequenti blitz con multe da 80 e passa euro per coloro che utilizzano il marciapiedi come fosse un suolo privato ove far stazionare la propria auto.

C

i sono giunte segnalazioni a riguardo del comportamento di alcuni autisti causato dal caldo –si badi bene, non di tutti, ma solo di alcuni operatori del trasporto urbano della città di Potenza. La stranezza, consisterebbe come si può evincere dalla foto pervenutaci -anche se non di alta risoluzione in quanto fatta in movimento-, della cattiva abtudine di tenere aperte le

porte durante la corsa, con passeggeri a bordo.

Ci si interroga: non sarebbe opportuno e di maggiore sicurezza per i passeggeri azionare il climatizzatore, piuttosto che camminare con le porte aperte? Come sempre attendiamo risposte, sperando che per la sicurezza dei passeggeri tutti gli autisti tengano chiuse le porte durante le loro corse!

G. D’A.

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21 Luglio 2012

NEW CITY

ontrosenso Basilicata

POLEMICA IN CENTRO «Niente spasso … siamo Potentini» Una campagna artistica e la singolare risposta del bar Zeronovesetteuno alle lamentele dei residenti di Rosa Santarsiero

“I

o abbasso il volume” è lo slogan di una singolare campagna artistica promossa da Piero Coviello, proprietario del lounge bar Zeronovesetteuno, e da Patrice Makabu, un brillante fotografo e designer del capoluogo. La campagna è nata in seguito alle lamentele di alcuni residenti del centro storico, 27 per l’esattezza; gli stessi mal sopportano l’eccessivo rumore e gli schiamazzi -prolungati fino a tarda notte- dei clienti del bar. Il locale ha riaperto i battenti da poco ed è uno dei luoghi più frequentati della città, chiudere a mezzanotte, come dei “moderni Cenerentoli”, significherebbe compromettere in negativo gli interessi del bar, dato che lo Zeronovesetteuno si rianima dalle 23:00 in poi.

Ebbene, Piero Coviello grazie alla collaborazione di Patrice Makabu, vuole, attraverso alcuni scatti e ad una locandina

coniata appositamente per l’evento, diffondere un messaggio non polemico, ma basato sulla convivialità e sulla voglia di stare insieme da parte dei giovani, in una città

che d’estate non offre grandi attrattive. È per questa ragione che dal 12 luglio scorso, dal giovedì al sabato e per un mese, i clienti dovranno misurare i toni ed abbassare il

volume della voce nel rispetto della quiete pubblica, ed inoltre, tutti i frequentatori del bar interessati all’iniziativa potranno indossare sulle labbra un adesivo indicante il nome scelto per la campagna dello 0971. Una risposta colorata, simpatica ed in linea con la volontà degli ideatori. A Patrice Makabu toccherà immortalare le serate attraverso alcuni scatti che, sera dopo sera, verranno caricati sul profilo Facebook del locale, e tutti i protagonisti potranno ritrovarsi e taggarsi.

Patrice Makabu è anche coautore di un’altra importante campagna sociale a favore della raccolta diversificata dei rifiuti, dal titolo “Riscatto: la raccolta differenziata”. Ci fa

“Antico Acquedotto, finalmente ci siamo”

G

entile direttore,

da tempo pensavo di risollecitarla a occuparsi sul suo giornale dei resti lapidei dell’acquedotto dell’antica fontana dell’Angilla, ma poi ho letto, con mia grande soddisfazione, sul numero 88 che finalmente quelle pietre sono state messe in salvo nel museo provinciale, proprio come avevo proposto. Così adesso le scrivo per complimentarmi con lei e con il suo giornalista Giovanni D’Andrea per la determinazione con cui avete condotto la campagna in favore di un manufatto, che, per quanto privo di pregi estetici, fa parte, però della memoria storica della nostra città e, come tale, merita di essere salvaguardato e conservato. Il tempo da me speso nel ripercorrere le tracce attraverso i documenti d’archivio, le ricerche sul campo ed infine la pubblicazione dell’articolo “Sulle tracce dell’Angilla” sulla rivista “Basilicata.

Regione-notizie” del 2008 non sarebbero approdati certo a tanto risultato se non ci fosse stata la vostra reiterata attenzione sulla questione.

Da ciò si deduce quanto sia importante il ruolo che media e cittadini possono esercitare nel risolvere i problemi (e non sono pochi!) della città. Se il suo giornale è molto impegnato su questa linea, non altrettanto si può dire dei potentini, sempre

mi permetto di indicare il chiostrino centrale, dove potrebbero essere ricomposte secondo l’originaria funzione. Sarebbe opportuno aggiungere anche pannelli esplicativi della storia dell’approvvigionamento idrico di Potenza, cui

pronti a criticare, ma per niente operativi.

Penso che tale comportamento debba essere ribaltato e, laddove l’amministrazione municipale risulta carente, in particolare nella pulizia dei luoghi e nella cura del verde, i cittadini, da singoli o in gruppo, dovrebbero dispiegare un’utile azione sostitutiva.

Ritornando alle pietre dell’acquedotto, poiché ho appreso nel corso del sopralluogo da me immediatamente effettuato, che ancora non è stato deciso dove allocarle,

l’acquedotto dell’Angilla era destinato. Naturalmente va anche ringraziato l’assessore alla mobilità, che ha mantenuto fede all’impegno preso con la lettera a Controsenso del gennaio 2012. Con rinnovata stima.

Dott.ssa Carmela Sanza Grazie dottoressa per i complimenti. Non cantiamo ancora vittoria però. Qui a Controsenso siamo tutti dei piccoli San Tommaso.

piacere constatare che una parte della stessa campagna “Riscatto” –di cui ci siamo occupati mesi fa– rivive in

«Con l’ auspicio che tutte le persone che sino ad ora si sono dimostrate solidali nei confronti di Zeronovesetteuno

quest’ultima iniziativa, poiché tutti i clienti del bar verranno invitati a perseguire dei comportamenti corretti e a non lasciare, pertanto, bottiglie o immondizia in strada. Coviello e Makabu definiscono in questi termini il loro progetto:

dimostrino sino in fondo il senso delle proprie parole...

Pronunciate a bassa voce dopo la mezzanotte! L’amicizia è un qualcosa di molto più alto del volume della voce e siamo pronti a dimostrarlo».

… e Belmonte diventa “giardiniere” o scorso venerdì 13 luglio, quell’ dell’Osservatorio Cittadino, ovvero l’ex

L

veste i panni del giardiniere, era stato lui stesso a dircelo in un articolo pubblicato qualche settimana fa sulle pagine

possibile che le aiuole vengano ripulite solamente una volta l’anno, ossia in occasione della festa Patronale e del maggio

consigliere comunale di Potenza Vincenzo Belmonte insieme a Luca Manzi, consigliere provinciale, da bravi potentini si sono armati di tosaerba e buona volontà, provvedendo personalmente al taglio dell’erba nelle malandate aiuole di viale Dante. Non è la prima volta che il consigliere Belmonte

di Controsenso. Belmonte e Manzi si sono rimboccati le maniche poiché –a loro giudizio- alle aiuole e agli spazi verdi della città, e della stessa viale Dante, il Comune non dedica la giusta attenzione e cura, tant’è che finiscono inevitabilmente per diventare delle discariche a cielo aperto.

Secondo i due consiglieri non è

potentino, per questa ragione, i due giardinieri d’eccezione hanno rimosso dalle stesse non solo le erbacce ma anche le bottiglie rotte, le siringhe o altri rifiuti che potessero costituire un pericolo per i tanti bambini che scendono in strada a giocare.

Ro. Sant

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21 Luglio 2012

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

ontrosenso Basilicata

Electro welding implants Implantologia emergente elettrosaldata Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria - Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject.com www.medicaldentalproject.com

L

a perdita di uno o più elementi dentari porta ad un cambiamento dell’anatomia morfofunzionale dell’apparato stomatognatico, tale da rendere necessaria un’adeguata riabilitazione protesica. Le cure riabilitative, oltre a ripristinare la funzione masticatoria, devono anche soddisfare le aspettative estetiche del paziente. Inventata negli anni settanta, la metodica implantologica moderna consente, nella stessa seduta chirurgica di inserimento degli impianti (viti, aghi, staffe sottoperiostee), uniti mediante saldatura, di ottenere il posizionamento di una protesi fissa in resina, che, pur provvisoria, risulta funzionalmente ed esteticamente valida. Questo tipo di implantologia prende il nome di implantologia emergente elettrosaldata monofasica.

Particolarmente utilizzata da medici italiani, questa tecnica implantare, oggigiorno, non riscuote la fama e l’utilizzo che meriterebbe. Infatti, maggiore interesse ed attenzione negli anni si è avuta per la tecnica bifasica legata al concetto di osteointegrazione come proposto dalla scuola svedese di Brånemark; tale tecnica prevede, dopo una prima fase chirurgica di inserzione degli impianti ed un periodo di quiescenza di 3-6 mesi, l’applicazione del carico masticatorio; non è previsto, infatti, né il carico immediato né l’inserimento degli impianti in sedi postestrattive, se non a distanza di alcuni mesi. La possibilità di applicare immediatamente il carico masticatorio (in occlusione fisiologica, non in sotto-occlusione) rende la tecnica monofasica una metodica implantare più rapida nel ristabilire l’occlusione e quindi lo stato di salute dell’intero apparato stomatognatico.

L’applicazione del carico immediato comporta l’inizio della trasmissione di forze masticatorie al tessuto osseo immediatamente dopo l’intervento di chirurgia implantare con conseguente stimolazione biologica positiva dell’osso naturale. Inoltre, il confezionamento immediato del provvisorio chirurgico guida la guarigione della mucosa, particolarmente a livello delle papille interdentali. Per utilizzare la protesi fissa provvisoria già alla fine della seduta chirurgica, è necessario che si raggiunga la stabilità primaria degli impianti inseriti, cosa questa ottenibile mediante il raggiungimento del bicorticalismo, l’inserzione degli impianti, con una larga filettatura, su piani divergenti e, soprattutto, la solidarizzazione tramite saldatura.

Quest’ultima è resa possibile mediante barrette o fili di titanio uniti per mezzo della saldatrice intraorale.

Prima della saldatura, gli impianti vengono orientati meccanicamente in modo che la barra che li unirà cada al di sopra del centro della cresta ossea.

La barretta o il filo tondo di titanio, svolgono una funzione biomeccanica importantissima, poiché su di essi viene a ripartirsi la maggior forza di carico verticale. Si ha, pertanto, un differente modo di distribuzione delle forze agenti sulla struttura.

Viene persa, così, l’individualità di ogni singolo impianto e la struttura metallica ottenuta diventa un complesso estremamente rigido per la protesi, con l’indubbio vantaggio di un’immediata immobilizzazione degli impianti tra loro ed una più veloce e sicura osteointegrazione. La cementazione della protesi di norma viene effettuata con cemento-resina tale da sigillare tutti i vuoti presenti e da compattare ulteriormente la barra ottenuta con la saldatura e gli impianti tra loro.

IMPIANTI BIFASICI SOLIDARIZZATI CON SINCRISTALLIZZATRICE ENDORALE La saldatrice intraorale fu ideata nei primi anni Settanta da P. Mondani per solidarizzare fra loro gli impianti emergenti, quali le viti monofasiche e gli aghi di Scialom, che fino ad allora venivano solidarizzati reciprocamente utilizzando legature metalliche e resine acriliche. La nuova apparecchiatura permetteva una facile saldatura di barrette metalliche alla parte emergente degli impianti, rendendo la struttura impianti-barre eccezionalmente solida ed immodificabile. In quegli stessi anni, grazie al lavoro di

Brånemark, l’implantologia veniva finalmente riconosciuta anche da quella parte del mondo scientifico ed accademico che fino ad allora non ne aveva colto in pieno l’importanza e i principi proposti dalla scuola svedese venivano universalmente accettati.

Questi prevedevano esclusivamente una tecnica di applicazione degli impianti in due tempi chirurgici e non prendevano in considerazione né l’applicazione immediata di impianti in sedi postestrattive né il carico immediato. Tali principi si ponevano in completa contrapposizione all’implantologia eseguita fino ad allora e da molti anni che faceva uso di impianti emergenti, spesso postestrattivi e a carico immediato, e per i quali la saldatrice endorale era stata inventata. La sincristallizzatrice di Mondani può offrire anche nell’utilizzo di impianti bifasici, primariamente fabbricati per un’ applicazione sommersa sottomucosa e in due tempi chirurgici. La stabilità primaria degli impianti così solidarizzati è infatti molto elevata tanto da permettere la loro applicazione anche subito dopo un’estrazione e con una funzionalizzazione immediata.

LA STABILITA’ DEGLI IMPIANTI Cooper ha dimostrato che la catena di eventi che partecipano al processo di guarigione delle ferite perimplantari sono in tutto e per tutto sovrapponibili a quelli che caratterizzano una fisiologica guarigione delle ferite ossee. Pertanto tutte le conoscenze dei fenomeni che regolano la fisiologia dell’osso adulto e sano sono applicabili allo

studio della guarigione di quella zona definita “interfaccia osso-impianto”.

Schwartz e Boyan nel 1994 hanno ben schematizzato tale processo suddividendolo in una serie di fasi distinte ma parzialmente sovrapposte.

Immediatamente dopo l’inserimento della fixture avviene l’adesione alla superficie dell’impianto da parte delle proteine seriche (fattori morfogenici umorali) con formazione del coagulo (prime ore dalla lesione). Entro 48 ore si ha vasodilatazione con richiamo e proliferazione locale di cellule mesenchimali riparatrici ed indifferenziate multipotenti. Segue la fase di rimozione dell’ematoma e dei tessuti necrotici ed infine la formazione del “Blastema Fibrocellulare”. Dal quinto, sesto giorno avviene la formazione del primitivo tessuto osteoide ed inizia il processo di calcificazione. Al quindicesimo giorno tale processo di calcificazione è completato con la formazione di osso a fibre intrecciate e comincia la fase di rimodellamento.

La formazione del Blastema Fibrocellulare costituisce uno dei momenti cruciali di tale processo e si osserva, come abbiamo visto, immediatamente dopo che le cellule hanno provveduto alla rimozione dei detriti e del coagulo. Le cellule mesenchimali multipotenti che popolano il Blastema Fibrocellulare possono differenziarsi in fibroblasti, condroblasti e osteoblasti. Tale orientamento fenotipico non è certamente casuale, ma viene modulato da molteplici fattori. Tutti gli studi concordano nel dire che la stabilità sembra essere il fattore più importante per l’ottenimento dell’osteointegrazione dell’impianto, e ad oggi, date le difficoltà di

reperimento e di sintesi dei fattori morfogenici, anche quello più facilmente raggiungibile.

Il razionale su cui si basa questa tesi è che i micromovimenti all’interfaccia impianto-osso durante il periodo di guarigione inducono le cellule mesenchimali pluripotenti del Blastema Fibrocellulare a differenziarsi verso il fenotipo fibroblastico anziché osteoblastico con formazione di tessuto fibroso invece che osseo. Abbiamo visto come la formazione del Blastema Fibrocellulare avvenga dopo circa 48 ore dalla preparazione dell’alveolo e che l’orientamento fenotipico degli elementi mesenchimali di tale tessuto sia modulato dall’azione dei fattori morfogenici e dallo stato di quiete meccanica. Questo significa che già dopo le prime 48 ore le cellule del Blastema Fibrocellulare vengono orientate verso il loro destino definitivo. Questa metodica, per le caratteristiche di cui sopra, è indicata particolarmente in pazienti che non intendono sottoporsi a interventi chirurgici traumatici, in pazienti molto anziani, con scompenso cardiaco, con diabete non controllato, in pazienti emopatici. È sconsigliata invece, visto l’utilizzo della saldatura endorale, in pazienti portatori di pace-maker. Il vantaggio più importante della metodica descritta resta, comunque, il fatto che il paziente esce dalla seduta chirurgica con gli elementi dentari, sia pur provvisori, inseriti, con conseguenti indiscussi benefici funzionali, estetici e psicologici.

ontrosenso

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Basilicata

21 Luglio 2012

Federfarma: farmacie chiuse il 26 luglio “I titolari di farmacie delle province di Potenza e Matera aderiranno alla giornata di chiusura delle farmacie come indetta dalla Federfarma nazionale per il prossimo 26 luglio 2012 in risposta alle misure varate dal Governo sul sistema

farmaceutico con il decreto Spending review e con i decreti Salva - Italia e Cresci- Italia. Lo fa sapere, in una nota, la Federfarma della Basilicata, all’indomani dell’assemblea generale degli aderenti.

“Siamo i primi ad essere d’accordo sulla riduzione degli sprechi nella spesa pubblica, ma la spesa farmaceutica è l’unico capitolo sotto monitoraggio costante e in perfetta aderenza con i criteri di spesa. Nonostante ciò - dicono i farmacisti - la farmaceutica

territoriale ed il sistema farmacia sono diventati il principale bersaglio di questo Governo con tagli che raggiungeranno il 40% dell’attuale spesa. Riteniamo che le farmacie, in special modo nella nostra regione, siano rimaste l’ultimo baluardo

territoriale di sanità sia nelle città che nei piccolissimi comuni della Basilicata. Siamo convinti - conclude Federfarma - che i cittadini capiranno la nostra battaglia a difesa della valenza della farmacia e a tutela del diritto alla Salute come previsto dalla nostra Costituzione”.

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Una mozione di Chiurazzi (PD) per inserire le cure odontoiatriche nel Ssn

I

l senatore del Pd Carlo Chiurazzi ha presentato, insieme con altri colleghi appartenenti anche ad altri gruppi politici, una mozione che impegna il Governo a inserire le cure odontoiatriche e di ortodonzia nel Servizio sanitario nazionale quali livelli essenziali di assistenza da garantire ai cittadini che versano in particolari condizioni di disagio socio-economico. “Si tratta di garantire ai cittadini in condizione di particolare vulnerabilità sociale o sanitaria - dichiara Chiurazzi - l’accesso a cure che spesso si rendono necessarie magari in presenza di specifiche malattie alle quali sono frequentemente o sempre associate complicanze di natura odontoiatrica o nei casi in cui le condizioni di salute potrebbero addirittura risultare aggravate o pregiudicate da patologie odontoiatriche concomitanti.

Gli effetti della crisi economica sul rapporto degli Italiani con la spesa sanitaria “continua “si sono manifestati con peculiare evidenza nel settore delle prestazioni odontoiatriche.

Inoltre, l’inserimento delle cure odontoiatriche e di ortodonzia tra le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale, consentirebbe di migliorare la qualità della vita di coloro che versano in particolari condizioni di disagio socioeconomico, di agire sulla prevenzione, riducendo le disparità per l’accesso alle cure nelle diverse aree geografiche

e gli elevati costi sociali legati alle patologie derivanti da una scarsa cura e igiene dentale. Per questo - conclude Chiurazzi auspichiamo che il Governo possa aggiornare i Lea ed estenderli a dette prestazioni, al fine di garantire anche alle categorie più disagiate il diritto alla prevenzione e alla tutela della salute”.

Prostatectomia radicale Consigli utili per i pazienti operati

A cura del Dott. Ft. Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione Terapia del LinfedemaASP Potenza email: ncastelluccioinfo@ gmail.com cell. 3804326784

L

a possibilità di diagnosticare sempre più precocemente il tumore alla prostata ha notevolmente abbassato, negli ultimi anni, l’età degli uomini sottoposti ad intervento di asportazione radicale di questa ghiandola.

Questa malattia, se aggredita precocemente, ha altissima percentuale di guarigione; non è però infrequente, dopo l’intervento chirurgico, riscontrare nel paziente disfunzione erettile e presenza di incontinenza urinaria. L’incontinenza ha un elevatissimo impatto sulla qualità della vita dell’uomo che, costretto ad utilizzare presidi assorbenti, si sente inadeguato ed è spesso obbligato a modificare o ridurre la propria vita di relazione.

Ma perché, dopo la prostatectomia radicale può apparire incontinenza e che cosa è possibile fare per prevenirla, ridurla o risolverla?

Nell’uomo, la continenza è caratterizzata dalla presenza,

alla base della vescica, là dove inizia l’uretra, (canale che porta l’urina verso l’esterno), di una sorta di valvola, chiamata sfintere che blocca la fuoriuscita di urina dalla vescica.

Queste valvole sono presenti anche nel tratto di uretra che attraversa la prostata, ghiandola sede della malattia, che si trova proprio sotto la vescica.

Con la chirurgia si asporta totalmente la prostata eliminando, quindi, anche quella parte di uretra così importante per la continenza. L’uomo prostatectomizzato ha dunque un tratto di sfintere notevolmente “ più breve “ rispetto a com’era prima dell’intervento e che, spesso, non risulta sufficiente a mantenere piena la vescica e bloccare la fuoriuscita di urina. Al di sotto della vescica e della prostata è presente un muscolo detto perineo, che è attraversato anch’esso, come la prostata, dall’uretra. La contrazione di questo muscolo può bloccare il passaggio di urina nel tratto di uretra che lo attraversa. E’ quindi intuibile che laddove la chirurgia ha asportato la prostata, gli effetti della chiusura dell’uretra mancante possono essere “sostituiti” dalla contrazione del muscolo. Il muscolo perineale però, non ha per sua natura le caratteristiche necessarie per dare una buona continenza ma, tuttavia, le può acquisire tramite un adeguato allenamento. L’allenamento di questo muscolo, chiamato “Ginnastica Perineale” deve mirare a dare tenuta e forza sufficiente alla zona, affinchè

la sua contrazione sia nuovamente in grado di fermare il passaggio di urina. E’ possibile sentire e riconoscere la contrazione del muscolo ponendo due dita sulla zona cutanea tra pene e ano, proprio al di sotto dello scroto. Se al comando di contrarre si sente la zona diventare più gonfia e rigida si è certi di contrarre il muscolo giusto. Attenzione a non confondere questa contrazione con la contrazione dell’ano, che non risulterebbe altrettanto utile. Il paziente inizia già prima dell’intervento a riconoscere e allenare il muscolo in modo adeguato, così da poterlo utilizzare immediatamente dopo l’asportazione della prostata e a limitare fin dai primi giorni l’eventuale incontinenza. E’ evidenza scientifica che gli uomini che prima e dopo l’intervento allenano il muscolo in modo adeguato, e con la supervisione di personale specializzato, possono evitare, ridurre o risolvere l’incontinenza.

Laddove non è possibile rivolgersi a personale specializzato, si può cercare di allenare il muscolo al proprio domicilio conoscendo alcuni importanti principi: La contrazione va fatta in posizione supina con le ginocchia piegate per poter meglio contrarre il muscolo; La contrazione deve avvenire nel muscolo situato dietro lo scroto e non a livello dell’ano;

I muscoli glutei non devono essere contratti; i muscoli della pancia, dall’ombelico in giù devono irrigidirsi; La contrazione non deve essere troppo veloce ma deve essere mantenuta per almeno 5 secondi; Tra una contrazione e la successiva il muscolo deve riposare almeno 10 secondi; Le contrazioni, a gruppi di una decina, devono essere ripetute almeno 4 volte al giorno; Non è un allenamento corretto cercare di bloccare l’urina durante la minzione. Questo gesto allena un tipo di contrazione che non è quella corretta ed efficace.

E’ bene ricordare che l’allenamento corretto della muscolatura perineale cominciato precocemente, possibilmente entro un mese dall’intervento, produce sempre un miglioramento della continenza, inoltre, che i migliori risultati si ottengono con i pazienti che, oltre all’allenamento a domicilio, si sottopongono con cadenza settimanale a sedute di riabilitazione. Da utilizzarsi insieme con la ginnastica, sono disponibili metodiche strumentali che possono ac-

celerare e migliorare la contrazione della muscolatura e sono: La stimolazione elettrica funzionale; Il biofeedback; La stimolazione magnetica extracorporea, da eseguirsi sotto controllo di personale specializzato; Il numero degli esercizi cambia in base alla condizione di allenamento dei muscoli; se dopo alcuni esercizi non si sente più la contrazione, si deve interrompere e riprendere dopo qualche minuto di pausa; se invece si fanno gli esercizi con facilità si deve aumentare gradualmente il numero delle ripetizioni.

Assolutamente importante, al di là di avere un muscolo forte ed efficace è ricordarsi poi di utilizzarlo

sempre durante la giornata, facendo in modo di metterlo in contrazione prima di affrontare quei movimenti che si sa possono essere causa di incontinenza. E’ forse questo l’impegno più oneroso che l’uomo deve affrontare per ottenere una buona continenza, insieme con la costanza nell’esercizio e la conoscenza del corretto gesto riabilitativo.

L’allenamento perineale dovrebbe essere conosciuto e utilizzato da tutti gli uomini con problemi di continenza perché permette sempre di ottenere una riduzione della quantità o della gravità dei sintomi e, dove il danno chirurgico ha risparmiato una porzione sufficiente di uretra, di ritornare alla perfetta continenza.

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21 Luglio 2012

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

ontrosenso Basilicata

Indicazioni generali sugli interventi cardiochirurgici valvolari di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

2A

parte - Il paziente sarà visitato dal cardiochirurgo e dall’anestesista che spiegheranno i dettagli dell’intervento e dei momenti precedenti e seguenti in Terapia Intensiva. Il paziente verrà istruito su come eseguire gli esercizi di fisioterapia. Verrà consegnato al paziente uno strumento di plastica contenente tre palline (pirometro): aspirando con forza dal boccaglio le palline si alzeranno e daranno un’idea della forza inspiratoria. Verranno poi eseguiti dei prelievi di sangue, un elettrocardiogramma ed una radiografia del torace. Potrebbero essere eseguiti anche altri test come l’ecocardiogramma se non è stato eseguito precedentemente.

Il Centro trasfusionale preparerà delle sacche di sangue che verranno utilizzate solo se necessario. Prima di essere portati in sala Operatoria il paziente dovrà togliere tutti i suoi averi dalla camera e dal corpo, le protesi dentarie e consegnati ai familiari. Verranno somministrati dei farmaci (pre-anestesia) che aiuteranno a diminuire l’ansietà.

In sala operatoria verrà incanalata una vena del braccio per la somministrazione dell’anestesia e, dopo l’intervento, non si ricorderà di questa fase perché i farmaci anestetici producono un’anamnesia delle fasi che circondano l’intervento stesso.

L’operazione durerà 3-4 ore a seconda della complessità dello stesso ed alla fine dell’intervento, il chirurgo andrà a dare notizie ai

parenti del paziente in sala d’attesa. Il paziente, subito dopo l’intervento verrà trasferito in terapia Intensiva e collegato ad un monitor per controllare i parametri delle funzioni vitali ed ad un respiratore meccanico. Il personale infermieristico e medico sarà presente continuamente ad assistere il paziente nelle fasi del risveglio svezzandolo dal respiratore. I familiari possono vedere i pazienti in terapia Intensiva solo in orari prestabiliti quando si può parlare anche con gli anestesisti.

Il paziente al risveglio avrà l’impressione di sentire e vedere ma di non riuscire a muoversi, questo è una cosa normale nelle prime fasi del risveglio e sarà seguito dalla ripresa della capacità motoria. Subito dopo il risveglio, il paziente non potrà parlare per la presenza del tubo endotracheale che lo collega al respiratore ma, il personale è addestrato per comunicare e comprendere ogni richiesta e necessità. Non appena il paziente avrà accettato la piena capacità di respirare autonomamente e questa capacità sarà giudicata adeguata, il paziente sarà scollegato dal ventilatore ed il tubo endotracheale rimosso. Nella zona dell’incisione chirurgica il paziente avvertirà un senso di fastidio e di dolore, un sondino nasogastrico eviterà allo stomaco di riempirsi di succhi gastrici ed aria proteggendo il paziente da nausea e vomito. La sensazione di sete che si proverà nelle prime ore è in parte dovuta all’anestesia e verrà permesso di inumidire le labbra ma non di bere per evitare di inalare liquidi in trachea mentre un catetere vescicale provvederà a drenare l’urina e la sensazione di stimolo del bisogno di urinare che è data dalla sua presenza. Il dolore alla ferita chirurgica verrà acutizzata dai colpi di tosse e con gli esercizi respiratori. Il dolore non è in genere forte e, comunque, verranno somministrati farmaci antidolorifici. Dopo tutti gli

interventi di cardiochirurgia , vi è una tendenza alla raccolta di fluido attorno ai polmoni e ad un aumento temporaneo delle secrezioni bronchiali. Gli esercizi di fisioterapia respiratoria rappresentano una tappa importante del processo di guarigione e la collaborazione del paziente è molto importante. La mobilizzazione precoce è utile per il recupero del tono muscolare e per aiutare a ri-espandere i polmoni. In genere si ricomincia a bere dopo l’intervento, la progressione ad una dieta semisolida e poi solida è rapida. Il cibo dovrà essere povero di sale per chi ha la pressione alta.

L’appetito sarà generalmente scarso per alcuni giorni, per il resto la scelta del cibo sarà lasciata al paziente. Un apporto nutritizio adeguato è comunque molto importante per una rapida e completa guarigione. A molti pazienti vengono fatte indossare calze elastiche per evitare gonfiore alle gambe e stasi circolatoria. La medicazione delle ferite chirurgiche viene fatta quotidianamente e le ferite chirurgiche vengono lasciate scoperte e ben esposte all’aria in quarta giornata se ben chiuse. I tubi di drenaggio verranno sfilati generalmente dopo due giorni dall’intervento ed i fili del pacemaker temporaneo rimossi il giorno prima della dimissione.

Queste piccole procedure non causano alcun dolore. Dopo un mese potranno fare la doccia coprendo le ferite con un cerotto.

Ogni giorno i pazienti si sentiranno più in forza anche se, sono possibili giornate “no” (che sono normali e non devono destare preoccupazione). La degenza media è di una settimana in reparto e di un’altra settimana in Riabilitazione Cardiologica.

Bisogna tenere presente che il processo di guarigione potrà richiedere anche due mesi per completarsi e, durante questo periodo l’organismo utilizza a questo scopo, la maggior parte

delle energie disponibili. I pazienti devono cercare di arrivare alla sera stanchi per riacquistare un normale ciclo di sonno e di veglia. Fare esercizio fisico come insegnato durante la fase di riabilitazione ed iniziare a guidare già dopo un mese mettendo le cinture di sicurezza per evitare danni allo sterno. Per un mese occorrerà dormire supini e non di fianco per permettere allo sterno di risaldarsi. Alla dimissione verrà spiegato al paziente quando presentarsi a visita di controllo e quali esami portare. Nel frattempo, dopo qualche giorno dal ritorno a casa, è opportuno contattare il medico curante per informarlo dell’intervento e delle condizioni del paziente. Evitare l’eccesso di cibi grassi ed iniziare con semplici passeggiate. L’attività sessuale non è controindicata durante la convalescenza, facendo attenzione a non fare sforzi intensi con gli arti superiori ed a non applicare pressioni sul torace. In media, il periodo di convalescenza dura da 4 a 6 settimane, tempo necessario per il consolidamento della frattura dello sterno. Il paziente che fa un lavoro che non crea sforzi con gli arti superiori può ritornare al lavoro circa 4 settimane dopo l’intervento, con impegno progressivamente crescente. Chi deve utilizzare gli arti superiori per lavori pesanti può necessitare fino a tre mesi per il completo recupero della solidità dello sterno. Anche se raramente, vi possono essere delle complicanze legate all’intervento ed alle valvole, anche dopo il ritorno a casa come la difficoltà respiratoria, l’aumento del peso corporeo, gli edemi declivi per ritenzione idrica. Ed anche, palpitazioni, tachicardia, perdite di coscienza di breve durata. In presenza di uno o di più di questi segni e sintomi, il paziente dovrà avvisare il medico curante ed anche il cardiochirurgo che lo ha operato. I farmaci anticoagulanti dovranno essere presi per tutta la

Senso di spossatezza? Sarà la pressione bassa?

o sostituzione valvolare godono di una qualità di vita migliore rispetto a prima dell’intervento.

Dopo l’operazione, i miglioramenti possono presentarsi fino a circa sei mesi dall’intervento ed in alcuni casi questo processo di continuo miglioramento dura fino ad un anno. La qualità di vita del paziente operato dipenderà dal seguire le raccomandazioni del medico, aderire scrupolosamente alle terapie indicate e sottoporsi ogni sei mesi e poi, ad un anno, a controllo cardiologico completo con ecocardiogramma, elettrocardiogramma ed esami completi del sangue. I consigli di sempre valgono anche in questo caso: se fumate, smettete!

Gli stili matrimoniali

I

L

a pressione bassa è un disturbo caratterizzato da debolezza, capogiri che si manifesta soprattutto durante la stagione estiva quando, a causa delle alte temperature, l’organismo per mantenere costante la temperatura corporea, attiva dei meccanismi di difesa fisiologici che favoriscono la dispersione di calore. Uno di questi è la sudorazione che comporta una perdita di liquidi e sali minerali che se non viene integrata Dott.ssa Ivana adeguatamente può portare alla disidratazione, una possibile causa dell’abGruosso bassamento della pressione sanguigna. L’altro meccanismo di difesa è la Farmacia Marchesiello vasodilatazione che comporta un aumento del calibro dei vasi e una sucwww.farmaciamarchecessiva diminuzione della pressione sanguigna. Si parla di ipotensione siello.it quando la pressione sistolica (massima) è al di sotto dei 90 mmHg mentre c.so Garibaldi 92 quella diastolica (minima) è al di sotto dei 60 mmHg. Seppur meno pre85100 Potenza tel occupante e grave della pressione alta è comunque molto fastidiosa, per la sensazione di malessere generalizzato che comporta e comunque non 097121179 va sottovalutata. In effetti l’ipotensione può essere fisiologica, cioè una email: caratteristica costituzionale, quando comunque nell’organismo viene assicurato l’apporto di sangue ai vari organi evitando lo svenimento. Questa situazione è molto frequente nelle donne soprattutto in gravidanza in quanto il progesterone causa vasodilatazione. L’ipotensione può essere anche patologica, dovuta a disfunzioni cardiache, tiroidee, aritmie, gravi infezioni, anemia, terapie farmacologiche, carenze vitaminiche che possono portare a manifestazioni più importanti come gli svenimenti improvvisi. Si parla invece di ipotensione posturale quando si verifica un brusco abbassamento della pressione passando dalla posizione sdraiata a quella eretta. La prima regola da seguire per evitare abbassamenti di pressione a causa del gran caldo è di avere un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura per assumere liquidi e vitamine, evitando i cibi troppo grassi e bibite gassate. I rimedi naturali indicati per contrastare i sintomi legati alla pressione bassa sono rappresentate dalle piante adattogene ad azione tonica e remineralizzante come il ginseng, l’eleuterococco, il guaranà, che aiutano l’organismo ad adattarsi alle condizioni climatiche contrastando la stanchezza e l’astenia. Il tè rooibos (rosso) rappresenta un toccasana per la sua ricchezza in sali minerali, vitamina C e proteine, adatto a tutte le età perché privo di caffeina. La pappa reale ricca di aminoacidi, zuccheri, carboidrati, è un ottimo rimedio contro il deperimento e per il recupero delle forze. Tra i rimedi omeopatici il ferrum metallicum, il phosphorus, e la china sono quelli più indicati per curare le vertigini, la nausea e la spossatezza che caratterizzano lo stato ipotensorio.

vita dai pazienti che hanno impiantata una protesi meccanica e per tre mesi dopo l’intervento, da quelli con protesi biologica. I pazienti portatori di protesi biologiche con ritmo del cuore regolare e, non in fibrillazione atriale, dovranno s o s p e n d e r e l’anticoagulante orale e sostituirlo con la cardioaspirina, sempre assunta a stomaco pieno ed in associazione con un gastroprotettore. Il dosaggio dei farmaci anticoagulanti deve essere monitorato tramite un esame del sangue perché una dose eccessiva di questa medicina predispone al rischio di emorragie, mentre una dose insufficiente potrebbe provocare trombi sulle valvole. Dopo la dimissione ospedaliera, i prelievi saranno più diradati nel tempo fino ad arrivare a tre-quattro settimane. Si ricorda che alcuni cibi, come le verdure a foglia larga, possono interferire sull’azione dell’anticoagulante. I portatori di protesi cardiaca devono eseguire una profilassi antibiotica ogni volta che eseguono procedure odontoiatriche o tali da causare sanguinamento, per evitare il passaggio di batteri dal sangue sulle valvole. Questa infezione è chiamata endocardite. Inoltre, il dentista deve anche essere informato del fatto che il paziente assume farmaci anticoagulanti o antiaggreganti che possono provocare un’emorragia. Vivere con una valvola malata è molto limitante mentre, la maggior parte dei pazienti operati di riparazione

a cura della dottoressa MariaTeresa Muscillo psicologa sessuologa tel328/8317632 mariateresa_muscillo@ yahoo.it

l matrimonio può essere definito come un processo dialettico che oscilla attraverso una linea continua con due differenti poli: 1) appartenenza alla famiglia di origine ed 2) individuazione. Quando si istaura un equilibrio che racchiude un senso di appartenenza forte verso la propria famiglia di origine e spazi individuali peculiari della persona, l’identità di una persona può essere definita matura. Carl Whitaker, uno dei più importanti pioneri della terapia familiare, sottolinea l’importanza della coppia nel consentire al soggetto di individuarsi e di definirsi come persona e, al contrario, di fuggire al proprio processo di individuazione. Idealmente il matrimonio diventa un processo che coinvolge due persone, che devono appartenere e separarsi; esso può essere definito come residuo diadico delle due famiglie originarie da cui è ipotizzabile un processo evolutivo. Per questo motivo si possono individuare diversi stili matrimoniali: Il matrimonio vede i due protagonisti come vittime di un gioco al massacro fra le famiglie acquisite, dove ogni famiglia ritiene che l’altro partner debba semplicemente scomparire in modo che la discendenza appartenga opportunamente alla loro famiglia.

Nel secondo tipo di matrimonio sono classificati tutti quei casi in cui i partner giocano a fare i genitori, purché poi diventino i figli della coppia. Entrambi si aspettano che l’altro assecondi il proprio bisogno di essere accudito. Questo stile di matrimonio viene definito contratto di adozione bilaterale.

Il terzo stile è definito come un progetto psicoterapeutico bilaterale. Ognuno dei due coniugi pensa di poter cambiare e migliorare l’altro. Questi tentativi, in realtà, sottendono il “far finta” di essere genitori, cercando di rendere infantile l’altro e, quindi, sottoporlo alla propria tutela. Alla base della lotta pseudo-terapeutica fra i due partner si nasconde la paura celata delle due famiglie di origine, dove i genitori dei coniugi non credono che il partner scelto dal proprio figlio/a sia adatto.

L’ultimo matrimonio consiste nella simbiosi, in un collegamento da inconscio ad inconscio, che ha luogo senza che i partner ne siano consapevoli. La simbiosi può essere causata da qualche stimolo simbolico del tipo “lui ha lo stesso sguardo del padre di lei” oppure “lei ha la stessa eleganza della madre di lui”.

ontrosenso Basilicata

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Il sovrano della satira oggi a Potenza A Palazzo Loffredo, incontro dibattito con Vincenzo Sparagna, direttore dei mensili FRIGIDAIRE e IL Nuovo MALE

V

incenzo Sparagna a Potenza.

Uno dei sovrani del giornalismo satirico,

della provocazione e del coraggio, della noia e della redenzione, precipita nella città della Parata Storica

dei Turchi, della neve e del sole senza mezze stagioni, Di Elisa e della Trinità, della Torre Guevara e della Via

dello Struscio, dell’ozio e dei compromessi, delle paure e delle prepotenze, dei rumori... dei riscatti silenziosi.

Se Cristo si è fermato a Eboli, Vincenzo non si ferma davanti a nulla e sfida grossi grattacapi per continuare a raccontare la sua storia fatta di promesse mantenute e tradite, profeti veri e falsi, artisti e non, buon vino e non, mortadelle.

In edicola, è noto, non c’è spazio per l’intelligenza. Ma la caparbietà, ce la potrà fare?

Incontro-dibattito al vetriolo e maccheroni con chi ci sarà e con chi ci vorrà essere: questa mattina, alle dieci, nella cornice storica della prestigiosa Sala dei Celestini di Palazzo Loffredo, in quel di Power Town.

Organizza Giulio Laurenzi.

Modera Rocco Pezzano.

Imputato Vincenzo Sparagna. Interrogano, e

Rionero in Vulture Gli eventi per l’estate

Lina Josca, Giuseppe Potenza e gli altri dirigenti di “Monadi”

P

resentata agli Organi di stampa, la Programmazione degli Eventi Estate 2012 , promossi dal nuovo sodalizio di animazione socio-culturale del territorio. Giuseppe Potenza e Lina Josca, con Arcangelo Rondinella, hanno fatto gli onori di casa , offrendo anche un dessert ai giornalisti intervenuti. Fra i titoli in cantiere “Cinema sotto le stelle” per non dimenticare, in serata alle 20:30 con raduno in Piazzale Stazione FS; successiva fiaccolata

in memoria del ventennale della strage di Via D’Amelio e proiezione del film “Gli angeli di Borsellino” (h. 21:30) al Centro Sociale “Pasquale Sacco”. Fra le altre attività in programma , in particolare : “Un caffè con i cittadini “ sul tema “Dalla nostra piazza alla futura Piazza”, Cleaning della monumentale “Fontana Grande” e del canale della Baronessa, cartoni animati nel giardino di palazzo Giustino Fortunato, caccia al tesoro, Party & Return (Il ritorno degli

universitari fuori sede) in “Villa Madre Teresa di Calcutta” c/o Area Sport a Barile. Spettacolo di animazione e karaoke “Canta che ti passa” al centro storico rionerese “Fontana Grande”.

«B.A.» PRESS OFFICE E-mail . briandemon@tiscali.it

saranno interrogati, Ugo Maria Tassinari e Walter De Stradis.

Il meriggio, dalle diciotto fino alla mezzanotte, ci si sposta tutti nel piazzale antistante la fumetteria Comicstore, in via Mazzini.

Si disegnerà e si verrà disegnati (si mangerà e si verrà mangiati,

ci si troverà a chiacchierare e a schiacchierare) in allegria e complicità con artisti di questo e dell’altro pianeta.

Sarà ovviamente presente Sparagna. Assente, per altri e alti motivi, il suo amico Guaragna.

Evento gratuito.

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21 Luglio 2012

L’INTERVENTO

S

Basilicata

Quanta sofferenza, dopo i suicidi di Pisticci e Marconia

di Mauro Armando Tita iamo stanchi di leggere sulla stampa locale gli ennesimi casi di suicidio.

Scorrono i titoli e i tanti casi di suicidio, ripetuti ed emblematici, ci fanno soffrire e ci sconfortano.

Gli ultimi in ordine di tempo sono delle settimane scorse e riguardano due quarantenni, due operai pisticcesi.

Tanti suicidi e tanta gente sull’orlo di una crisi di nervi vengono ignorati dalle Istituzioni e dalle cosiddette Agenzie educative (Chiesa, Scuola e Famiglia).

Lo sfaldamento delle famiglie e i licenziamenti sono le cause più ricorrenti.

Qualche tempo fa dopo il suicidio di un operaio avevamo tanto apprezzato il messaggio solidaristico del Sindaco e del Consiglio Comunale di Avigliano.

Abbiamo dedicato tanto spazio e tanta riflessione alla morte del povero operaio. Tale messaggio in un confermato cinismo di maniera non era stata una semplice presa di coscienza, era stata, una vera e propria “azione grimaldello”. Azione grimaldello che era servita a sensibilizzare tutte le Istituzioni (Regione e ASP in primis) a muoversi nella giusta direzione degli “ultimi.”

Azione grimaldello che aveva

ontrosenso

REPORT

supportato le accorate iniziative degli amici di Unità Popolare di Avigliano. Iniziative che per la prima volta in Basilicata avevano superato la soglia dell’indifferenza “istituzionale”.

Un gesto encomiabile e nobile, quello, posto in essere, dal

Sindaco e dagli Amministratori Comunali di Avigliano, che, non hanno mai voluto dimenticare il povero operaio. Non hanno voluto rispondere con l’ignavia di sempre, ma, soprattutto, con la “coscienza di persone sensibili e umanamente legate al prossimo”.

Nei mesi e nelle settimane scorse avevamo riproposto il tema del disagio in tutte le salse.

Un disagio che tante volte in Basilicata, sfociato tragicamente in suicidi apparsi ai più e per lo più “incomprensibili”, non ha trovato un briciolo di comprensione nella società lucana. L’ultimo esempio

di Pisticci ne è la deludente riconferma. Un contesto sociale, come la gran parte dell’opinione pubblica della regione, insensibile, indifferente e poco aperto e poco rispettoso alle altrui esigenze. Un contesto intollerante e chiuso. Un contesto che non si fa più carico delle emergenze e delle nuove povertà. Non una parola, non una riflessione sul “deserto” che regna intorno a noi.

Abbiamo ampiamente dibattuto tale intricato tema con un tasso pauroso di oblìo e di cinismo delle strutture all’uopo istituite. Non un cenno, non un riscontro, non una levata di scudi degli addetti ai lavori. Tanta indifferenza e tanto innaturale silenzio conditi da tanta insensibilità. Le vittime di Rotonda o di Atella, le “ragazze” di Policoro e di Brienza di ieri e l’operaio di Avigliano con gli operai pisticcesi di oggi, erano e sono la spia luminosa di un malessere che covava e cova da anni nelle nostre dimenticate e abuliche aree interne.

Prendevamo atto che non esisteva più comunione e non esisteva più solidarietà. Sembravano concetti triti e ritriti. Eppure le nostre Comunità marginali si fondavano sullo spirito di fratellanza e di condivisione.

Perfino don Francesco, parroco di Pomarico, avvertiva, qualche tempo fa, il bisogno di fare un gesto eclatante pubblicando manifesti murali per denunciare l’insensibilità cittadina. Noi società

lucana d’avanguardia abbiamo una terribile responsabilità.

Abbiamo favorito gli “egoismi” su tutte le forme di altruismo, comunque presenti, nelle nostre comunità marginali. Un virus che ha investito anche la Basilicata e la cosiddetta borghesia radical -chic, figlia degli agi e dei privilegi disgustosi. La grande stagione solidale del movimento operaio e studentesco degli anni ‘60 e ‘70 e del grande movimento popolare di Scanzano sono flebili ricordi. Scanzano e’ stato l’ultimo esempio di un popolo consapevole e solidale. E’ stato l’ultimo esempio di una vera stagione solidale e di condivisione. Solo la condivisione e la solidarietà ammazzano il “mostro “che è presente in ognuno di noi. Noi, inguaribili ottimisti vogliamo ancora credere in quella speranza che è sempre presente nelle nostre più sensibili Istituzioni democratiche.

Istituzioni democratiche che non sono restate inermi di fronte a tali drammi e che hanno creato con il dialogo, la condivisione e la vera solidarietà, l’abbattimento di ogni pericoloso isolamento. Se il Comune di Avigliano e gli uomini di buona volontà siamo vicini a coloro che soffrono, una ragione ci deve pur essere.

Abriola: lista di impegni per il sindaco

A

ppena insediatosi il sindaco di Abriola Romano Triunfo e la sua amministrazione composta da giovani preparati e volenterosi, sono alle prese con l’approvazione dei bilanci consuntivi e preventivi, naturalmente essendo a metà anno, non si fa altro che rendicontare l’operato dell’amministrazione precedente e cercare di analizzare le ultime operazioni messe in campo dalla vecchia amministrazione in prossimità delle elezioni. I piccoli comuni come Abriola quest’anno devono applicare anche l’IMU che sarà introitata interamente dallo Stato, naturalmente il sindaco di Abriola nella sua relazione introduttiva auspica un clima sereno e collaborativo sia con la minoranza che con le Associazioni presenti ad Abriola, ma soprattutto con i cittadini, FARE AZIENDA SOCIALE, sviluppare il volontariato e, uniti combattere le ristrettezze, è lo slogan di questa amministrazione. E› il momento che i piccoli comuni devono alienare un po’ di patrimonio comunale per poter sopravvivere, e, anche a Abriola, la precedente

amministrazione ha messo in vendita l›HOTEL PIERFAONE con gara già espletata un mese prima delle elezioni ed altri immobili presenti sul territorio, bisognerà fare cassa. Il sindaco Triunfo ha programmato un buon piano triennale di lavori pubblici, la priorità và all›edificio scolastico dove i ragazzini di Abriola hanno fatto scuola in condizioni pietose.

Le altre priorità per questa amministrazione sarà la strada Abriola-Potenza, ulteriore sviluppo turistico del comprensorio Arioso-Pierfaone-Sellata con aree attrezzate da pic-nic, creazione di strutture sportive e centro sociale a TINTIERA l›altra frazione di Abriola, rifacimento di diverse strade comunali di campagna, ristrutturazione e rifacimento del parcheggio comunale di via Lacava, la fruibilità della biblioteca comunale e, dulcis in fundo, la ristrutturazione del palazzo baronale di ARIOSO; non c›è che dire il nuovo sindaco di Abriola avrà un bel da fare.

Giovanni Dapoto

ontrosenso

REPORT

Basilicata

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Primo nostro novecento di Lucio Tufano

L

e porte aperte da anni, scanni e sedie rotte, le tappezzerie dei palchi da far pietà, anche Potenza ha la sua <<Pezzana>>. Un lto godimento, un soffio di sollievo, contro il delirio del loggione che strenuamente richiede scurrile e il pornografico, per quella scarsa dose di aria marina che, di tanto in tanto, ballerine napoletane recano nelle giarrettiere nere delle gambe appena intraviste nei passi del Can Can. Ma quattordici gradi sottozero sono troppi per gli incendi.

Reumatismi e raffreddori sono acuiti dagli spiffere del Teatro per quei pochi ostinati, decisi a resistere. Le corse dei somari, dei muli carichi di sonali, di nastri multicolori, di lunghe code di volpi non si effettuano a Carnevale.

Non più i famosi parati per la benedizione di Santantuono.

Rare maschere solitarie

corrono per la strada inseguite dai carabinieri, <<che il governo si tenga ben lontano e guardingo dal mandare qui, e nei difficili momenti di crisi economica che la provincia dolorosamente attraversa, un perfetto battagliero od altro che si addormenti sulla cosa pubblica e lasci passare inascoltate tutte le gravissime doglianze che d’ogni parte si ripercuotono contro il disordine amministrativo di moltissimi comuni>>… Che aria spavalda, in quei piccoli cavalieri, paggi, damine che passano da un bacio all’altro, alla carezza di tanti. Sotto i fasci di luce acuta le ciprie sulle gote, i paffuti Pierrot, a mimare i duelli, gli amori del Tasso, dell’Orlando Furioso, della laguna e del campiello; un teatro d’ambiente fatto di gridi, di cento voci squillanti, nel circolo lucano, per la serata del martedì grasso. Si fa largo dalla porta di ribalta una azione scenica scritta dal professore di Liceo, Giuseppe Gilio: Luigi XIV, il pagliaccio, il Turco, la Diavolessa, il Pescatore, una dama antica, la contadina russa, normanna, romana, calabrese, la zingara, la fioraia, il paggio il toreador.

In fila per due l centro della sala dove una enorme gallina lascia

cadere uova di cioccolato e di bombons. Amedeo Renza, grande richiesta, canta <<Fra Brasciola>>, e licenza la danza dei piccoli per cedere il posto al ballo dei grandi.

Sul palcoscenico, fra piante e festoni, il busto dell’estinto Verdi Giuseppe, musicista.

Il Teatro, ancora gremito di professori, studenti, autorità, con il Nabucco suonato dall’81° fanteria, viaggia sull’ali dorate delle crome e delle semicrome fino al fondo pagina, al tocco della bacchetta del colonnello Mandrile, stivali a mezza coscia e sciabola con l’elsa sullo spartito. Prefetto monarchico a Potenza. Antipasto di ostriche, zuppa reale, petitspatè alla finanziera, sbalzo di pesce con maionese, vitello alla giardiniera, filetti di pollo alla suprema, asparagi al burro, beccacce allo spiedo, bave-roi al cioccolato, formaggio, frutta, vini di Capri, di Ruoti, di Acerenza, liquori, caffè, Champagne, per il brindisi a sua eccellenza Maggiotti. Il sindaco, il presidente della Camera di Commercio, il segretario capo della Provincia, i consiglieri provinciali, il presidente della deputazione comunale: <<rafforzare i buoni e virtuosi cittadini per debellare i tristi che, microbi di morbi infetti, non hanno patria o l’hanno in ogni zolla del mondo>>.

Eppure v’è da dire che il prefetto è giunto in questa terra tutta coperta e vestita di neve per ampia distesa, altro che microbi. Né mai Potenza attecchì la bicicletta, impossibile a spingersi tra i gironi vorticosi delle scale ardue e scoscese, le scarpate che coronano le piazzette matrigne per chi vi arriva trafelato, con i polpacci arrossati dall’attrito del robusto biciclo. L’automobile sì, marca ed epoca, poderosi stantuffi, proiettati nel futuro che minacciano i pesanti cappotti di vetturini. Una strada sicura tra nembi di polvere più della ferrovia che arranca nel nero ventre della montagna e smotta nei rigagnoli delle piogge.

Veste in bianco, ha i capelli lunghi, sciolti sulle spalle, lo sguardo buono che ti prende e ti trascina, assomiglia a San Michele Aecangelo, quello della nicchia sinistra della chiesa; la stessa fierezza. Gira con i sandali. Come si chiama?

Francesco Loperfido! Tiene una conferenza mercoledì al circolo socialista <<Carlo Marx>>. Dicono che voglia fondare un istituto per rialzare le sorti dell’arte che, secondo lu, oggi è in decadimento.

Poi non lo si è più visto.

Pare si partito alla volta di Miglionico.

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Un presepe “fuori stagione” collocato nella cappella dell’Irccs Crob E’ un dono degli alunni della scuola media “Michele Granata” di Rionero di Angela Traficante

L’

i s t i t u z i o n e scolastica in un certo periodo, dedicata a buoni, sani e favorevoli valori universali, riflette senza dubbio la vera identità di una società che guarda oltre determinati schemi materiali e la contraddistingue per il suo spessore civile ed umanitario.

Inoltre ribadisce la volontà di riaffermare quei valori che il mondo moderno sta perdendo di vista e spesso non sente più propri. I valori come l’amicizia, l’amore vicendevole, la pace, la solidarietà, l’unità oggi

si stanno trasformando in chimere e spesso vengono considerati soltanto delle belle parole da esibire solo per apparire ben disposti alla loro affermazione in una società oggi troppo distratta.

Fortunatamente non tutti ne fanno questo uso improprio ma c’è chi spende la propria vita per l’affermazione di tali valori. Ecco perché l’istituzione della settimana dedicata alla pace ha trovato il consenso di tutti quegli individui che intendono riaffermare valori perduti e gridare a gran voce che occorre rispolverare non solo “certi modi” di dire ma concreti “modi di fare” se si vuole vivere in una società migliore.

Animati da tale consapevolezza e da questo

Recensiti da Aldo Marzi i testi in vernacolo del poeta rionerese Ernesto Greco

L’

ultimo numero della storica rivista di cultura salernitana “Fiorisce un cenacolo” (73° anno) pubblica una recensione dei testi in vernacolo rionerese di Ernesto Grieco. A curarne l’interesse e la critica è lo scrittore romano Aldo Marzi, che da alcuni anni c o r r i s p o n d e al poeta lucano le proprie impressioni sulla maniera di scrivere e soprattutto sulla fluida capacità di rinverdire i “timp r’ na vot”, evidentemente comuni e legati da quel filo rosso che avvolge i sentimenti, scevri tuttavia da inutili nostalgie. Marzi ripercorre, infatti, il passato romano ricco di profumi e di sapori dei quartieri capitolini, ormai quasi del tutto estinti, e condivide con Grieco la forza di tenerli in vita almeno nei versi e nelle atmosfere che essi emanano. I quartieri romani in

Inaugurazione presepe al Crob. Da sinistra Placido, Galella, Amendola, Pinto, Intana

spirito, gli alunni della classe 2^ E della Scuola Secondaria “Michele Granata” di Rionero, hanno dedicato parte del loro tempo. durante l’anno scolastico appena trascorso, alla realizzazione di un grazioso presepe che hanno poi voluto generosamente donare all’IRRCS CROB

rionerese. Nel corso di una semplice ma significativa cerimonia, che si è svolta nei giorni scorsi nella Cappella dell’Istituto, è stata fatta la consegna ufficiale del presepe.

Erano presenti il sacerdote don Biagio Intana, il sindaco di Rionero, Antonio Placido, il presidente del Consiglio

comunale cittadino, Maria Pinto, il dirigente scolastico, Sofia Galella, l’insegnante Luigia Gaeta ed il direttore generale Irccs Crob, Pasquale Amendola.Certamente una bella ed encomiabile iniziativa quella dei ragazzi che si è ben inserita nella settimana dedicata alla pace con un

segno visibile e concreto che riafferma ancor di più il fulcro della fede cristiana con la nascita del Signore Gesù.Una targa a ricordo dell’iniziativa è stata collocata sul presepe con la seguente motivazione: ”…con l’auspicio che il Bambino del Presepe possa nascere ogni giorno nel cuore di ognuno come una piccola fiamma di serenità e di pace”.Gli intervenuti alla cerimonia hanno evidenziato proprio” il tema della solidarietà e la cultura della speranza alimentata non come illusione ma come strumento di cura” ed hanno sottolineato “il forte legame tra l’Irccs, le istituzioni locali e la società civile” manifestata con questa lodevole iniziativa dai ragazzi della locale Scuola Secondaria rionerese.

Un giornalista scozzese nella Basilicata dell’800 Ramage Clauford Tait Laghi di Monticchio visti da un viaggaitore dell’800

nel 1828 visitò la Basilicata e la zona del Vulture di Michele Strazza

I

l pubblicista scozzese Ramage Clauford Tait (Annefield 1803-Wallace Hall 1878) fu a Napoli dal 1825 al 1828 per completare, con un viaggio di istruzione, l’educazione dei figli di sir. Henry Luschington, seconda la moda del “Grand Tour” diffusasi a partire dai primi decenni del sec. XVII tra i giovani aristocratici inglesi. Nel corso della permanenza nella capitale del regno delle Due Sicilie compì una serie di viaggi nei dintorni di Napoli e nella piana di Eboli, per visitarne i monumenti storici ed archeologici. fondo altro non erano che dei Con l’intento di “vedere quanti più piccoli paesi di un’unica grande siti di antiche località” tra l’aprile e la città che “non contava certo i fine di giugno 1828 lasciò la capitale non romani di oggi”, come scrive partenopea “senza un preciso itinerario Marzi. Il poeta romano esalta il da seguire” per “andare verso Sud” con modo spontaneo e sincero della lo scopo di “visitare tutti i luoghi resi celebri dagli autori classici, identificare scrittura di di Grieco, ne ha inserito Illustrazione GISSEe (Gino Spera). i siti dei vari campi di battaglia e conBasilicata un’intensa la forza Dalla nelrecensione Mondo, anno 1924, stabilire le posizioni degli eserciti del pag.123 vernacolo, tanto cara a maestri (Foto Traficante) della scrittura come Pasolini e del avversari; far rivivere le scene tanto nostro Pierro. “Come Ignazio poeticamente descritte da Virgilio; Buttitta - scrive Marzi - Grieco ricalcare le orme di morti illustri e difende accanitamente il valore meditare sulle tombe di coloro che del dialetto come lingua nella non possono morire”. Di ritorno dalla quale il popolo si riconosce”. Il Calabria il Ramage visita Policoro, ritmo dei versi di Grieco aprono Scanzano e Metaponto, per poi giungere il cuore alla comprensione, in Terra d’Otranto. Da lì, attraversando sebbene ci sia (come è la Terra di Bari, giunse in Capitanata ovvio) una iniziale difficoltà e in Basilicata, precisamente nella all’apprendimento del vernacolo. zona del Vulture dove visitò Venosa, Palazzo S. Gervasio, Barile, Rionero Armando Lostaglio e Melfi prima di dirigersi alla volta di

Campobasso. In Lucania il viaggiatore assapora la “miseria” di certe locande nelle quali è costretto a soggiornare.

Così ricorda l’accesso alla stanza in quella di Scanzano: “Salii su una scala a pioli passando attraverso una botola per giungere nella stanza, nella quale avrei dovuto dormire e ci trovai già installati altri due viaggiatori”. Ma le avventure continuarono in piena notte: “Ben presto dormivo profondamente.

Mi svegliai poche ore dopo con la sensazione di essere soffocato. Mi rialzai di scatto e cercai di raggiungere la finestra, ma non mi fu possibile.

Allora riuscii a mettermi i panni addosso e, dopo aver girato un po’ a tastoni, ritrovai la botola attraverso la quale mi calai cautamente”. La paura di subire un attentato alla propria vita venne fugata quando Ramage ebbe modo di verificare che la propria stanza era semplicemente ubicata “sopra il forno dove si cuoceva il pane”. Diventava, però, impossibile ritornare a dormire in quelle condizioni e perciò il viaggiatore scozzese trascorse il resto della notte all’aria fresca della costa ionica. Anche il soggiorno a Palazzo S. Gervasio, che Ramage visitò dopo Venosa, Acerenza e Forenza riservò sorprese inaspettate.

Vi trascorse una notte movimentata per una lite scoppiata fra i padroni della locanda, marito e moglie, ed i suoi mulattieri. In quel centro egli tentò di trovare la “Fons Bandusia” oraziana,

affidandosi alle indicazioni di un vecchio che, dopo essersi meravigliato del suo viaggio lungo e pericoloso, gli indicò due fontane che non avevano alcuna somiglianza con quella descritta dal poeta di Venosa. Di buon mattino si incamminò verso Melfi, ripercorrendo l’antica via Appia ridotta, però, ad “un semplice sentiero”. Prima di giungere nella città federiciana attraversò Barile, paese “piccolo e povero” circondato da vigneti “da cui si ottiene dell’ottimo vino moscato”, che lo accolse con notevole curiosità. L’importanza di Melfi e della sua storia viene subito colta dal viaggiatore scozzese che ne annota le vie strette dell’antico abitato “per proteggerle dai raggi diretti del sole” e le mura ormai diroccate che ne delimitavano l’area.

Ramage è particolarmente attratto “dal bell’aspetto della cattedrale e del teatro cittadino che una volta era stata la sala del consiglio dei normanni”.

Poi fu sul Monte Vulture, con guida e mulattiere, attraverso la foresta di Monticchio. La bellezza di quei luoghi lo ripagò dalle fatiche del viaggio e i frati francescani dell’Abbazia di San Michele Arcangelo lo accolsero con il dovuto riguardo. Rientrato a Melfi, dove vistò il passaporto, si diresse verso Ascoli.

Hanno contribuito alla manifestazione gli sponsor, i commercianti e i residenti

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SPORT

21 Luglio 2012

ontrosenso Basilicata

calci in cu...rva a cura di tony pezzotta

Potenza, sudori rossoblù

S

ono iniziati i ritiri rossoblù.

E’ il calcialingo che si sdoppia con il pensiero rivolto sempre al Potenza. Guarda alla serie D, perché più in alto non si può e strizza l’occhio al team che si appresta ad affrontare il prossimo torneo di Eccellenza lucana. In fondo, sempre di Potenza sono. Li uniscono i colori sociali ed un tifo che, probabilmente, non ha ancora trovato una sua identità. Non è facile scegliere, oggi, eppure un vantaggio non trascurabile la formazione di serie D ce l’ha. Intanto la categoria più decorosa e degna del blasone rossoblù. Poi, anche la considerazione, di questi ultimi giorni che, stante la crisi e i forfait di molte squadre di Prima e Seconda Divisione,

si andrà, probabilmente, ad un’unica serie C su tre gironi.

Come dire: se fin qui la serie D veniva vissuta come un purgatorio, lontano dalle categorie che contano, grazie a questa novità di prospettiva verrà, senza dubbio, rivalutata. Significherebbe, in ogni caso, sentire il profumo di professionismo, già nella categoria inferiore. Sfoglia i giornali alla ricerca di notizie, il calcialingo che è attento a tutte le sfumature di mercato e di colore. La piazza potentina, però, è ancora molto tiepida. I due club cittadini annunciano colpi a ripetizione e nomi ad effetto. Il recluso per calcio è l’emblema di ciò che il calcio rappresenta in questo momento in città: si mantiene neutrale. La prova della verità,

quella del terreno di gioco, non è così lontana. Tant’è vero che già durante i raduni ci saranno le prime partitelle e, poi, successivamente le amichevoli. I riflettori, dunque, sono tutti puntati sul mister e sui ragazzi che inizieranno quest’avventura.

E, così, tra il sudore della fronte per la durezza della preparazione e la necessità di apprezzare subito dei risultati, l’estate potentina torna a far parlare di calcio i propri tifosi. Ancora qualche giorno e, poi, si entrerà nel vivo della preparazione. Il calcialingo resta ancora un po’ alla finestra. In modo da valutare bene cosa vedere e da quale parte seguire il suo cuore rossoblù.

All in one day 2012 N

IL FRUTTO DI SERIA PREPARAZIONE E DI SACRIFICI PERSONALI Lucani OK alla <<Coppa Sila>>

D’

Emilio, Marchese, Di Bello e Confuorti primi nelle rispettive categorie - L’affermazione avrebbe potuto essere p i ù massiccia se Brienza, Lavecchia e D’Angelo non avessero accusato delle noie meccaniche Potenza, 20 luglio, i piloti lucani hanno fatto registrare un’affermazione eccezionale nella difficile <<Coppa Sila>> disputatasi a Cosenza.

Quattro di essi, precisamente Di Bello, Marchese, D’Emilio e Confuorti si sono classificati primi nelle rispettive categorie: gli altri tre che hanno partecipato alla gara, sono stati fermati solo da noie meccaniche. Questo il dettaglio tecnico per quanto riguarda i rappresentanti della Basilicata. Franco Di Bello, che ha corso su Fiat X 1,9 si è affermato nel gruppo 3 della classe 1300. Primo al traguardo anche Sandro Marchese, nella classe 1000, gruppo tre, che ha corso su Mini Cooper. Altri due primi posti rispettivamente per Gerardo Confuorti, su Beta Coupé, nella classe 2000, gruppo tre e Saverio D’Emilio che si è affermato nella sua classe – la mille – del gruppo

sei su <<AMS1000>>. Il successo dei piloti potentini avrebbe potuto assumere proporzioni maggiori se, come abbiamo accennato, delle noie meccaniche non avrebbero bloccato a metà percorso altri tre concorrenti, Brienza, Lavecchia e D’Angelo, soprattutto i primi due che avevano iniziato una gara che aveva tutti i presupposti per essere vittoriosa. A commento di questo successo si può rilevare che per i piloti lucani, nonostante le difficoltà dovute a un vero e proprio sostegno economico, hanno ormai raggiunto una maturità che li pone su una posizione di tutto prestigio nell’agone sportivo automobilistico per determinate specialità, come appunto le gare in salita.

Purtroppo le remore sono costituite dalla mancanza di siti. I corridori a partecipare alle competizioni solamente grazie ai propri sacrifici personali (e alla loro straordinaria passione per il mondo dei motori) e per gli aiuti sporadici che vengono loro offerti dai cosiddetti <<sponsor>> in cambio di una scritta pubblicitaria.

Ma come è facile capire, questi abbinamenti sono piuttosto rari sia perché le

corse automobilistiche in Lucania hanno una tradizione abbastanza recente, sia e soprattutto per il fatto che gli enti e le ditte preferiscono affidare il loro nome a piloti più famosi. Accennavano ai sacrifici che sopportano – quasi sempre da soli – i piloti.

Quelli che si sono affermati in Sila ne sono un esempio.

Hanno iniziato dal nulla spesso mettendo a punto le proprie auto da soli con tutti i rischi e i costi che è ben facile immaginare. Ma anche i più giovani, per mancanza di mezzi sono costretti a seguire la stessa strada. Citiamo a caso due nomi: Antonio Romaniello, che praticamente ha messo su da solo la sua Fiat Abarth, adattandola per le corse e si è classificato al secondo posto nella classe 1000 radiale nell’ultima Abriola – Sellata; Gerardo Di Bari, un altro giovane che, dopo aver distrutto una GT 2000 in una sfortunata gara Amalfi – Agerola, è riuscito a procurarsi (questo è il termine esatto) un’altra macchina dello stesso tipo che opportunamente elaborata da Pippo Ridolfi l’ha portato al primo posto, nella stessa competizione lucana di circa due settimane fa.

el pomeriggio di oggi, sabato 21 luglio 2012, a Matera presso il centro sportivo Gaetano Scirea, sulla strada statale 7 in direzione Laterza, si svolgerà la seconda edizione dell’evento sportivo “All in one day”, un’iniziativa promossa da Bruno Continisio in collaborazione con la Virtus Matera e il patrocinio del Comitato provinciale di Matera del CSI. Al riconfermato torneo di calcio a 8, gli organizzatori hanno deciso di affiancare anche il torneo di volley e il torneo 4x4 di basket. Il programma sportivo parte

Sono solo due esempi, ma tutti i corridori lucani – ed ormai sono tanti – andrebbero citati per quello che riescono a fare soprattutto nei gironi e nelle ore che precedono le gare sportive: quando cioè occorre tutto un rituale per mettere a punto la macchina e assicurarsi che sia in condizioni perfette per la sua partenza. Per quanto riguarda il mondo motoristico lucano su quattro ruote, dunque, vi è solo da aggiungere, che al di là delle apparenze spesso vistose del mezzo meccanico, vi è, dietro le quinte, solo una organizzazione dilettantistica frutto di una straordinaria intraprendenza e capacità dei piloti.

Un motivo in più, questo, per esaltarsi quando si arriva primi o comunque, si corre bene. Per concludere vi è da riferirsi ancora che per domenica prossima un altro difficile impegno attende i corridori lucani in una gara in programma ad Ascoli Piceno. Si sono già iscritti Saverio D’Emilio e Sandro Marchese.

V.S. Il Mattino – Anno LXXXV – Mercoledì 21 Luglio 1976

alle ore 17 con il torneo di calcio a 8: la squadra da battere è la Germania del capitano Vincenzo Contini, campione in carica grazie al successo ottenuto ai calci di rigore contro la squadra guidata dal capitano Roberto Rizzelli e abbinata quest’anno all’Olanda.Sono sedici squadre pronte a sfidarsi sul sintetico del Gaetano Scirea per conquistare l’ambito trofeo di Re per una notte.

L’evento “All in one day” offre la possibilità di divertirsi a circa trecento atleti, tra cui atleti professionisti di calcio e futsal e amatori che si affronteranno in gare da 25

minuti. Grande spettacolo anche nel torneo di basket, che vedrà impegnate otto formazioni in gare di 20 minuti: tra gli iscritti spicca la presenza di Barozzi, Merletto, Castoro, Ambrosecchia e Giuffrida, tutti atleti in attività. Nel torneo di calcio a 8 saranno premiate le prime quattro classificate, il capocannoniere, il miglior giocatore e il miglior portiere mentre nei tornei di basket e volley saranno premiate le prime classificate e il miglior giocatore.

SPORT

ontrosenso Basilicata

21 Luglio 2012

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volley

B1 - Virtus Potenza, Mario Marolda si racconta “Con i tifosi, già un rapporto particolare”

E’

soddisfatto Mario Marolda, il nuovo Coach della Energy Italia 01 Virtus Potenza, al termine dell’allenamento tenutosi in settimana, presso la palestra “Caizzo” di Potenza. Una seduta leggera, in cui ha potuto osservare attentamente il palleggiatore Leonardo Parisi (probabile la sua riconferma), i quattro ragazzi del settore giovanile (Calabrese, Raciti, Cuccarese e Pacilio) e alcuni possibili obiettivi di mercato come il libero Alessio Coppola e i centrali Giuseppe Saccone e Michele Mancini.

Domanda: Arrivi a Potenza con un anno di ritardo; forse il tuo ingaggio a metà

dello scorso campionato avrebbe cambiato la stagione sfortunata della Virtus?

Risposta: (Sorride) Così dicono... No, davvero, ormai è impossibile saperlo; piuttosto quello che voglio chiarire è che a Dicembre ho dovuto dire di no alla proposta della Virtus perchè dovevo risolvere ancora delle questioni con la mia ex squadra (Atripalda A2). Avevo una grande voglia di venire a Potenza e fortunatamente ora si è ripresentata l’occasione.

D: Fino ad oggi a Potenza solo da avversario; che impressione ti ha fatto la città e in particolare la società Virtus?

R: Le grandi metropoli non mi sono mai piaciute; Potenza è una realtà molto vivibile, quello che mi ha colpito da subito è il rapporto particolare che si è già instaurato con i tifosi: oggi pomeriggio ero seduto in un bar e mi hanno riconosciuto, forse attraverso le foto apparse sui giornali; questo mi ha fatto capire quanto la gente di qui sia attenta anche alle vicende sportive della propria città.

Per quanto riguarda la Virtus, ho già avuto modo in passato di conoscere il Presidente e la dirigenza e di apprezzarne la serietà; la società non si discute…

mercato estivo e hai già dato indicazioni precise su come costruire la Virtus 2012/2013?

ancora deciso se continuare a giocare il prossimo anno; tu che consiglio ti senti di dargli?

R: Quest’anno il mercato sarà più lungo e difficile del solito; stiamo valutando varie situazioni, dobbiamo essere bravi a contemperare le esigenze tecniche di una squadra competitiva, con quelle economiche di una società attenta al budget. Con il Direttore Sportivo Crichigno abbiamo individuato alcuni nomi su cui puntare per la prossima stagione: l’obiettivo è di allestire una rosa di buon livello, ma con uno sguardo particolare al bilancio.

R: Con lui ne ho già parlato e gli ho detto che non deve neanche pensarci; ne ho bisogno sia dal punto di vista tecnico che di gestione del gruppo. Gigi fisicamente sta bene, si allena bene e allora perchè smettere?

D: Dopo l’allenamento di oggi, cosa ti aspetti dal

D: Due parole su Gigi Zuccaro: il capitano non ha

D: Anche la pallavolo risente della crisi economica nazionale; il girone C della scorsa B1 è stato a undici squadre, per il prossimo anno ancora non si sa quante squadre parteciperanno e molte società hanno già rinunciato. Come se ne esce?

R: Secondo me il problema non è solo la crisi economica di quest’ultimo periodo; negli anni passati sono girati troppi soldi e poche sono state le società che hanno fatto la storia in B1. Mi spiego meglio: troppe sono state le “meteore”, società inesperte senza basi solide, che spendevano molto denaro in uno o due anni e poi sparivano, penalizzando così anche chi ha investito sui settori giovanili. Quando io ho iniziato a giocare a pallavolo, forse si facevano meno allenamenti, ma la qualità era più alta e le squadre puntavano al 90% sugli atleti del posto.

BASKET

La Basilia Pz festeggia il primo traguardo Accettata la domanda di ripescaggio per la serie A3

L

a A. Dil. Basilia Basket Potenza comunica con soddisfazione il buon esito della domanda di ripescaggio nel nuovo campionato nazionale di serie A3. Un traguardo prestigioso a cui si arriva grazie all’impegno della società, che ha garantito alla Federazione Italiana Pallacanestro le giuste credenziali affinché il capoluogo lucano potesse ritagliarsi un posto nell’elite del basket femminile italiano

per la stagione 2012-2013. Si attende adesso la composizione dei tre gironi da 12 squadre in cui verranno suddivise le 36 partecipanti a un campionato di assoluto prestigio, che impone l’inserimento a referto di quattro giocatrici nate a partire dal 1992. La Basilia Basket Potenza ringrazia il comitato regionale Fip Basilicata, nella persona del presidente Franco Liguori, per il prezioso supporto fornito nel raggiungimento di questo

importante traguardo. Per la stagione agonistica 2012-2013 la Basilia Basket Potenza conferma il suo staff tecnico formato dall’allenatore Michele Paternoster, dal preparatore atletico prof.

Francesco De Grazia e dal fisioterapista Giuseppe Vitagliano.

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21 Luglio 2012

Interventi di risistemazione di alcune strade cittadine

Buone nuove per i cittadini i di Rionero di Andrea Gerardi

P

roseguono gli interventi di risistemazione delle strade cittadine di Rionero in Vulture predisposti dall’Amministrazione Placido.

Dopo l’inizio dei lavori di urbanizzazione nella zona “C10” che prevedono, tra gli altri, la costruzione di strade a servizio di insediamenti già presenti e l’impianto fognario con un investimento pari a 750mila euro, da lunedì sono iniziati i lavori di rifacimento del manto stradale in via Padre Pio, Via Fiera e Via Roma, tre delle più grandi arterie della città fortunatiana fortemente compromesse dalle forti nevicate dell’inverno scorso. I lavori, che comporteranno una spesa pari a 600mila euro (compreso il rifacimento di Via Galliano i cui lavori però partiranno in data successiva), consisteranno nella scarificazione del vecchio manto stradale e posizionamento di un nuovo strato di asfalto: quindi non più interventi-tampone sulle buche presenti ma una soluzione definitiva ai problemi di queste arterie a forte intensità di traffico. Con buona pace degli

automobilisti che finalmente riusciranno a transitare senza sobbalzi sull’importante asse viario. “L’appalto di questo importante intervento – fanno sapere dall’Amministrazione Comunale – avrà durata di 90 giorni e si inserisce in un programma più ampio di interventi già predisposto nella scorsa legislatura e che, grazie alla continuità di governo, arriva oggi a compimento”. Questi interventi, a cui si aggiungono ad esempio i

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REPORT

lavori di riqualificazione di due piazze storiche come Piazza G. Fortunato e Piazza XX Settembre, consentiranno di rendere più vivibile questo importante centro a forte vocazione commerciale del Vulture-Melfese, che negli ultimi anni ha subìto un forte declino, soprattutto a livello strutturale ma che ora potrebbe avere nuova linfa per riprendere la sua crescita.

Basilicata

Riflessioni in Libertà di Rosa Santoro

L

Terremoti: la terra è stanca

a terra è il geoide tra i pianeti più importanti al terzo posto. È considerata come parte dell’evoluzione della specie perché sostiene la vita non soltanto dell’uomo ma anche dei vegetali e animali. Quindi ciò che contraddistingue la terra da altri pianeti è il CO2 che senza il quale saremo soltanto morti asfissiati. Grazie al CO2 (anidride carbonica) siamo vivi . La terra non è soltanto una materia ma anche una roccia vecchia formatasi in circa 5 miliardi di anni fa. Il contenuto della sfera è di tipo liquido(parte esterna) , gassoso e solido (parte interna). Ad esempio la sostanza liquida è cosiddetta la superficie blu, costituita da: oceani, mare, laghi, fiumi e torrenti. Le sostanze che essa contiene sono: ferro, silicio, zolfo, Come è strutturata la terra? Innanzitutto viene rappresentata con il simbolo di un cerchio con due segmenti a forma di croce: quella orizzontale è l’equatore mentre quella verticale è il meridiano. È strutturata in tre strati: la crosta (superficie blu e continenti) , il mantello( suddiviso in tre parti: mantello litosferico, astenosfera e mesosfera), il nucleo (esterno e interno). È utile parlare della parte superiore della terra costituita da: litosfera (una delle cause dei terremoti) che galleggia su l’astenosfera. La litosfera è formata da placche che galleggiando e spostandosi, urtando o sfiorandosi fra di loro procurano scosse come le ultime verificate in Emilia; la formazione di catene montuose (come ad es. il Monte Bianco, la vetta più alta); maremoti o fenomeni vulcanici marini che danno vita alla creazione di isole. L’urto delle placche può essere convergente quando si avvicinano le zolle, divergente quando si allontanano o trasformi quando

si sfiorano lateralmente l’una con l’altra.

Grazie allo spostamento delle placche tettoniche e l’energia sprigionata si sono formati i continenti. Le zolle possono essere sia continentali che oceaniche.

Il terremoto è sintomo di stress terrestre che si può anche verificare attraverso le spaccature di faglie. Fra i più forti maremoti ricordiamo quello del Giappone nel 2011, attraverso il quale, si è verificato lo spostamento dell’asse terrestre di alcuni cm . I Terremoti ultimamente fanno parte della quotidianità e non mollano la presa. La terra sta cambiando? È stanca di sopravvivere? Tornando indietro ricordiamo anche il terremoto in Haiti e Cile nel 2010 (zona soggetta a terremoti, in particolare a fenomeni vulcanici).

Precedentemente anche a l’Aquila nel 2009, altro avvenimento drastico con immagini devastanti. Questo è il sintomo delle zolle tettoniche e le conseguenze sia morali che fisiche-distruttive (strutture architettoniche, chiese, monumenti). La natura subisce un danneggiamento ma al contempo prevede anche la realizzazione di nuovi progetti e abitazioni che si procreeranno nel futuro. La popolazione rincorre ad aiuti economici statali, supporti, conforto e prestazione dei servizi ospedalieri attraverso volontariati e forze dell’ordine.

Rif. Art. 27876 dedicato alla Regione Emilia di Rosa Santoro, su http://www.agoramagazine.it/agora/spip. php?article27876

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REPORT

Basilicata

21 Luglio 2012

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Il beato Isidoro Bakanja e lo scapolare del Carmine

A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia ed angelologia

I

sidoro Bakanja nasce in Zaire (all’epoca il Congo belga), a Mbilankamba, presso i Boangi, membri della grande etnia Mongo, verso il 1885. Suo padre Yonzwa e sua madre Inyka ebbero altri due figli, un maschio e una femmina. Intorno al 1905, Isidoro si fa assumere come aiuto muratore in una ditta edile a Mbakanda. In quel periodo segue il catecumenato dei Padri trappisti, viene battezzato il 6 maggio 1906 e in quello stesso giorno riceve lo Scapolare del Monte Carmelo, che da allora porterà sempre. Isidoro viene cresimato nello stesso anno e farà la prima

Comunione nel 1908. Serio nel lavoro, onesto e coscienzioso, il giovane era anche un cristiano molto “impegnato” e, colpiti dalla sua saggezza, furono in molti a sceglierlo come catechista. Sapeva imporsi una tale disciplina che le sue attività religiose non interferivano mai con la sua vita professionale. Isidoro sceglie di seguire il suo nuovo padrone, che lo apprezzava per l’infaticabile impegno nel lavoro, per l’onestà ... ... e la cortesia, che è appena stato trasferito a Ikili. Isodoro viene avvertito che, in quella città, alcuni dirigenti della S.A.B. (una società per azioni belga) manifestano una grande avversione per i cristiani. Il responsabile della ditta, Van Cauter, fanatico nemico del Cattolicesimo non tollera l’influenza religiosa che Bakanja esercita sugli altri lavoratori, né i segni esteriori della sua vita cristiana, in particolare lo Scapolare che porta al collo. Il suo odio è rafforzato dal comportamento rispettoso, irreprensibile, molto coraggioso e pieno di convinzione nelle sue credenze religiose che caratterizza Isidoro. E’ nel febbraio 1909 che, per la prima volta, Van Cauter ordina maleducatamente a Isidoro, che lo serviva a tavola, di togliersi lo Scapolare. Il giovane risponde calmo:” Capo,tu esigi che io tolga la veste della Santa Vergine. Io non lo farò. Come cristiano, ho diritto di indossare il mio Scapolare”.

L’indomani, Van Cauter ordina

ai suoi di infliggere a Bakanja 25 colpi di “chiotte” (frusta di cuoio) e lui sopporta la tortura con pazienza angelica. Isidoro continua a condurre la sua normale esistenza di lavoratore, cristiano e catechista. Van Cauter non tollera più la sua influenza e ingiunge a Isidoro di non diffondere più “la robaccia che hai imparato dai Padri”, e continua dicendo:”Non voglio più cristiani qui, capito?”.

Strappa poi lo Scapolare al giovane e lo getta al suo cane. Poi va lui stesso a prendere la chicotte di pelle d’elefante, munita di due chiodi, e fa picchiare Isidoro a sangue. Coloro che erano stati

incaricati di farlo dapprima si rifiutano di obbedire, ma poi sono costretti a cedere, minacciati di incorrere nello stesso supplizio, mentre Van Cauter colpisce il martire a calci. I testimoni al processo di beatificazione, nel 1913, parlarono di almeno duecento colpi. Dopo il supplizio, Isidoro, in stato di incoscienza, viene portato in prigione. Van Cauter

gli impone due anelli metallici ai piedi, chiusi da una catena e fissati ad un enorme peso. Isidoro, ferito, rimarrà lì quattro giorni, senza ricevere cure né cibo. In quei giorni, giunge a Ikili la notizia dell’arrivo di un ispettore della Società. Colto dal panico, Van Cauter fa trasportare Isidoro a Isako, per nasconderlo. Isidoro però si lascia scivolare ai bordi di una palude, nei pressi della via che porta all’imbarcadero. E’ lì che lo troverà l’ispettore Dorpinghaus, che dichiarerà poi che il corpo di Isidoro era ridotto ad una piaga purulenta invasa dalle mosche. Quell’uomo retto ed umano lo fa trasportare in barca fino a Busira e lo fa curare da un cugino, ma era ormai troppo tardi e l’infezione non poteva più essere fermata. L’inchiesta che seguì rivelò che il caso di Bakanja non era affatto isolato: i dirigenti della S.A.B. stavano conducendo una vera e propria persecuzione nei confronti delle missioni cattoliche. La parola d’ordine era: impedire in ogni modo possibile che gli operai indossassero uno Scapolare o un rosario. Al termine di un processo in cui venne messa in luce la totale innocenza del martire, Van Cauter venne condannato a due anni e mezzo di reclusione. Ma Bakanja non era riuscito a rimettersi dalle ferite. Alla fine del luglio 1909, un Padre trappista gli amministrò gli ultimi sacramenti.

Isidoro espresse il perdono che

concedeva generosamente al suo carnefice ed assicurò che avrebbe pregato molto per lui, una volta in cielo. Il 15 agosto 1090, nella festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, sfinito nel fisico dopo sei mesi di intollerabili sofferenze, Isidoro Bakanja spirò serenamente. Tutti i testimoni sono concordi nel dire che Van Cauter aveva fatto flagellare Isidoro a morte, a causa del suo essere cristiano e dell’odio che riservava ai discepoli del Cristo. E fu lo Scapolare che portava ben visibile indosso, come un segno della sua consacrazione a Maria, che aveva esasperato quell’uomo brutale, portandolo a decidere di sopprimere il coraggioso catechista. Isidoro Bakanja è stato proclamato Beato da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994 nel corso dell’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi. Durante l’omelia il papa disse: “… Sei stato un uomo dalla fede eroica, Isidore Bakanja, giovane laico dello Zaire. In quanto battezzato, chiamato a diffondere la Buona Novella, hai saputo condividere la tua fede e hai testimoniato Cristo con tanta convinzione che, ai tuoi compagni, sei apparso come uno di quei valorosi fedeli laici che sono i catechisti” E ancora il papa sottolineò l’importanza dello scapolare della Madonna del Carmine: “ Il beato Isidoro che amava la preghiera del rosario e portava lo Scapolare della Vergine del Monte Carmelo, costituisce

un modello di devozione a Maria.

Nel momento in cui tutta l’umanità giunge alle soglie del terzo millennio, la Chiesa, in Africa e altrove, ha bisogno di voltarsi verso la Madre del Redentore per implorare la sua assistenza materna nei molteplici problemi che oggi accompagnano la vita delle persone, delle famiglie e delle nazioni. Abbiamo bisogno di lei come guida per portare la luce laddove regna l’ignoranza, per instaurare la giustizia dove regna l’oppressione e per far regnare la concordia là dove imperversano i conflitti. Cari fratelli e sorelle, possiate ripartire da Roma più forti, per far fronte alle difficoltà della vira con lo stesso coraggio di cui ha dato prova il beato Isidore Bakanja. Possiate essere, come lui, apostoli della riconciliazione, artefici di dialogo e agenti di pace: ecco gli uomini e le donne di cui lo Zaire ha bisogno, ecco gli uomini e le donne di cui l’Africa intera ha bisogno, affinché tutti gli abitanti di questo continente possano svilupparsi pienamente e offrire al mondo le ricchezze di fede, speranza e carità di cui sono portatori con gioventù e entusiasmo e di cui i nostri contemporanei hanno bisogno”. (Dal discorso ai fedeli Giunti per la Beatificazione, Lunedì, 25 aprile 1994)

La strage dell’Italicus

U

n discorso a parte merita, poi, la strage sul treno Italicus, previo un ordigno esploso nella notte fra il 3 ed il 4 agosto 1974.

Le istruttorie di una Commissione di inchiesta e quelle dell’autorità giudiziaria penale hanno infatti la comune caratteristica di utilizzare prove storiche e prove critiche per giungere, attraverso un processo logico esternato di libero convincimento, a determinate conclusioni.

Gli elementi differenziali riguardano invece l’oggetto e lo scopo dell’indagine.

Terzo tipo è quella storicogiornalistica, come la presente pretende di essere, che si limita all´esternazione dei fatti occorsi, limitando quanto più possibile le interpretazioni, onde fornire un quadro chiaro di informazione intellegibile ai più.

Quanto al primo, occorre opportunamente rilevare che la giustizia penale, ha come limite di accertamento realtà oggettivate od oggettivabili, mentre la Commissione parlamentare, può (e deve altresì,) tener conto anche di più soggettive emergenze come modi di pensare, opinioni e convincimenti diffusi (Corte costituzionale, sentenza 231/75, N.D.A.).

Quanto al secondo, appare evidente che, mentre la giustizia penale ha un compito di accertamento strumentale rispetto ad affermazioni di responsabilità personali, la Commissione ha invece quello di un accertamento funzionalizzato ad un più puntuale futuro esercizio dell’attività legislativa, e in esso vi è dunque spazio per affermazioni di responsabilità che siano di tipo morale o politico, secondo la natura propria dell’istituto.

Riguardo al terzo, vale quanto già enunciato.

Sicché, tanto doverosamente premesso, si può affermare che gli accertamenti compiuti dai giudici bolognesi, così come sono stati base per una sentenza assolutoria per non sufficientemente provate responsabilità personali degli imputati, costituiscono altresì base quanto mai solida, quando vengano integrati con ulteriori elementi che furono in atti della della Commissione, onde farle affermare: che la strage dell´Italicus è ascrivibile ad una organizzazione terroristica di ispirazione neofascista o neonazista operante in Toscana; che la Loggia P2 svolse opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti

dei gruppi della destra extraparlamentare toscana; che la Loggia P2 è quindi gravemente coinvolta nella strage dell´Italicus e può ritenersene anzi addirittura responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici,

quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale.

Gioverà a tal fine riportarsi direttamente agli accertamenti giudiziari. Già nella sentenzaordinanza bolognese di rinvio a giudizio (14. 4. 1980) si leggerà: “Dati, fatti e circostanze autorizzano l´interprete a fondatamente ritenere essere quella istituzione, (rifentesi alla Loggia P2,) all’epoca degli eventi considerati, il più dotato arsenale di pericolosi e validi strumenti di eversione politica e morale: e ciò in incontestabile contrasto con le proclamate finalità statutarie dell´istituzione”.

Più segnatamente, nella sentenza assolutoria d´Assise 20.7.1983-19.3.1984 si legge tra le pagine del testo dattiloscritto: “(pag.182) A giudizio delle parti civili, gli attuali imputati, membri dell’Ordine Nero, avrebbero eseguito la strage in quanto ispirati, armati e finanziati dalla massoneria, che dell’eversione e del terrorismo di destra si sarebbe avvalsa, nell’ambito della cosiddetta “strategia della tensione” del paese creando anche i presupposti per un eventuale colpo di Stato. La tesi di cui sopra ha invero trovato nel processo, soprattutto con riferimento alla ben nota Loggia massonica P2, gravi e sconcertanti riscontri, pur dovendosi riconoscere una sostanziale insufficienza degli elementi di prova acquisiti sia in ordine all’addebitalità della strage a Tuti Mario e compagni, sia circa la loro appartenenza ad Ordine Nero e sia quanto alla ricorrenza di un vero e proprio concorso di elementi massonici nel delitto per cui è processato”.

Significativamente, poi, si precisa in proposito: “ (pagg. 183-184) Peraltro risulta adeguatamente dimostrato: come la Loggia P2, e per essa il suo capo Gelli Licio (dapprima “delegato” dal Gran Maestro

della famiglia massonica di Palazzo Giustiniani, poi - dal dicembre 1971 - segretario organizzativo della Loggia, quindi - dal maggio 1975 - Maestro Venerabile della stessa), nutrissero evidenti propensioni al golpismo; come tale formazione aiutasse e finanziasse non solo esponenti della destra parlamentare (all’udienza in data 27.10.1982 il generale Rosseti Siro, già tesoriere della Loggia, ha ricordato come quest’ultima avesse, tra l’altro, sovvenzionato la campagna elettorale del “fratello” ammiraglio Birindelli), ma anche giovani della destra extraparlamentare, quanto meno di Arezzo (ove risiedeva appunto il Gelli); come esponenti non identificati della massoneria avessero offerto alla dirigenza di Ordine Nuovo la cospicua cifra di L. 50 milioni al dichiarato scopo di finanziare il giornale del movimento (vedansi sul punto le deposizioni di Marco Affatigato, il quale ha specificato essere stata tale offerta declinata da Clemente Graziani); come nel periodo ottobrenovembre 1972 un sedicente massone della “Loggia del Gesù” (si ricordi che a Roma, in Piazza del Gesù, aveva sede un’importante “famiglia massonica” poi fusasi con quella di Palazzo Giustiniani), alla guida di un’auto azzurra targata Arezzo, avesse cercato di spingere gli ordinovisti di Lucca a compiere atti di

terrorismo, promettendo a Tomei e ad Affatigato armi, esplosivi ed una sovvenzione di L. 500.000”.

Aggiunge significativamente il magistrato: “appare quanto meno estremamente probabile” - si legge a pag. 193 - che anche tale “fantomatico massone appartenesse alla Loggia P2”.

La conclusione, su questo punto corre come segue: “(pag.194) Peraltro tali importanti dati storici non sembrano ulteriormente elaborabili ai fini della costruzione di una indiscutibile prova di colpevolezza dei prevenuti circa la strage del treno Italicus”.

La statuizione appare ispirata al principio di personalità della responsabilità penale ed a quello di presunzione di innocenza: letta in controluce e con riferimento alla responsabilità storico-politica delle organizzazioni che stanno dietro agli esecutori essa suona ad indiscutibile condanna della Loggia P2.

Una condanna questa, rafforzata dalle enunciazioni contenute nella prima parte della sentenza ove si esterna il convincimento del giudice sulla matrice ideologica ed organizzativa dell´attentato, una matrice ovviamente irrilevante in sede penale finché non si individueranno mandanti, organizzatori od esecutori.

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ontrosenso Basilicata

21 Luglio 2012

Parco della Grancia: ecco le novità

IN PLATEA

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al 27 luglio il Parco della Grancia riapre le porte. Definito il passaggio di consegne dal Consorzio Ppal al Comune di Brindisi che ne è diventato l’ente gestore, il Parco si presenta con un programma più vasto e variegato che animerà la stagione estiva fino al 15 settembre. Il passaggio dalla passata gestione all’attuale ha solo rallentato l’avvio della Grancia, che è diventata col tempo “motore di un eccezionale dinamismo sociale” e, in non pochi casi, ha creato professionalità spese nel campo artistico. Il Parco della Grancia, uno degli attrattori turistici più conosciuti della regione, riprende le sue attività, proponendo un’offerta completamente rinnovata. A cominciare dal Cinespettacolo “La Storia bandita”, che coinvolge tra effetti speciali, musiche e scenografie circa 400 volontari e 150 figuranti che si alternano nel corso delle serate. E poi non manche-

ranno, dalla mattina alla sera, attività di animazione per ricostruire i ritmi e le atmosfere del mondo rurale della Basilicata: dai giochi di una volta alla fattoria didattica con gli animali da cortile, attraver-

so un crescendo di musica, spettacoli e animazione.

“Con la stagione 2012 – ha dichiarato il sindaco di Brindisi di Montagna, Nicola Allegretti in occasione della presentazione del programma di eventi della Grancia – si apre un nuovo capitolo per il Parco della Grancia. Dopo 13 anni di gestione e creazione del più grande evento spettacolare lucano, il consorzio Ppal cede la sua attività al Comune di Brindisi di Montagna. Un ringraziamento a coloro che con tanti sacrifici sono riusciti a non far morire un Parco unico nel suo genere, bandiera di qualità per la nostra terra, orgoglio di tutto il popolo lucano, anche se i lucani sono ancora in pochi ad aver visto il Cinespettacolo. Colgo l’occasione per farlo, in quanto la maggior si ostina a dire che lo spettacolo da tanti anni fosse sempre lo stesso senza averlo mai visto.

Quest’anno ci saranno grandi novità: il Cinespettacolo è stato innovato e il parco sarà fruibile dalla mattina alle 10. Inoltre, sarà allargato fino al borgo di Brindisi con animazioni e mercatini di prodotti tipici ed artigianato artistico. Finalmente il parco e la comunità di Brindisi dopo 13 anni diventano un tutt’uno”.

Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino

BARACCA SOUND “Foundation”

LOTTAROX SUMMER FESTIVAL 2012 UN SOLD OUT DI PURA ENERGIA

S

i è conclusa domenica 14/7/2012 la kermesse indipendente LOTTAROX SUMMER FESTIVAL a Gallipoli (Lecce). Un grande successo di pubblico e tendenze internazionali del panorama più trendy della musica indipendente. Per la prima volta in Italia, grazie all’infaticabile lavoro di talent scouting dell’agenzia di Booking ed Eventi LOTTAROXLondon, il Salento è stato protagonista di un evento unico nel suo genere, il LOTTAROX SUMMER FESTIVAL. Un festival formato compact che ha ospitato band inglesi, svedesi, italiane e pugliesi, tutte presenti, per celebrare la musica nella sua veste indipendente ed electropop. Le ICONA POP, regine della serata, hanno lanciato il loro nuovo singolo “I LOVE IT” e presentato altri singoli dal loro nuovo lavoro

MANNERS, mentre i VuvuVultures e Lizzie and the YES Men ci hanno riportato sulle note dell’indie più in voga della East London fino alle sonorità surf della new Twiggy, Lizzie. Non solo, i DON’T ASK ME sono stati il gruppo pugliese rivelazione dell’estate e assieme ai numerosi dj set di spirito europeo, hanno creato una vera e propria comunità e reti di talenti, per il confronto e lo sviluppo delle band e dj verso scenari mondiali, favorendo lo scambio culturale e internazionale di movimenti musicali di tendenza, grazie anche agli stands delle varie etichette indipendenti presenti alla serata.I Lottarockers hanno dettato tendenza ancora una volta, così come i numerosi passaggi in Radio Pugliesi (Radio Norba, RadioDJs) e nazionali (Radio2Rai-Radio

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Days) evidenziano, si è arrivati a creare quella comunicazione assente tra le tendenze indie di respiro internazionale e il nucleo di musicisti presenti sul territorio italiano e poco conosciuti.

Ancora una volta, Marzio Veno, il Manager musicale della LOTTAROX ha centrato l’obiettivo: creare ponti e valorizzare talenti all’insegna della musica trendy indipendente che mai sarebbe sbarcata in Italia senza il suo fiuto di talent scout e la collaborazione del suo Team di professionali distribuiti tra Stoccolma, Londra, Firenze, Lecce, Barcellona.Un sold out di pura energia.

Complimenti ed alla prossima!

D

ialetto romano, un po’ d’inglese, e le basi che hanno fatto la storia dei “riddim” giamaicani, da Studio One in poi. Esce “Foundation”, il nuovo album del Baracca Sound di Roma. Diciotto tracce su base raggamuffin e roots, in cui i volcalist capitolini, come annunciato, si confrontano con l’ABC della ritmica reggae.. Un concentrato di “radici”, passione per la propria terra e fedeltà al raggamuffin, così questo veterano gruppo è ritornato con un disco interessante, in cui c’è tanta energia, simpatia e freschezza, ma anche qualche pecca di ingenuità. Il Baracca Sound è formato dal trio Culla, Pavese e Papa Cloaca che collaborano dal lontano ’97, anno di formazione del sound system, con anni di esperienza e collaborazioni discografiche.

Foundation è il quinto disco, con il contributo di Huruman e Papa Buju (Erbapipaposse), che danno vita al brano più accattivante del disco.

L’album è in vendita ma anche scaricabile gratuitamente. Link free download album: http:// www.baraccasound.com/

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C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture.

Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl .

Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse.

Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30.

Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali.

CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza.

2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella.

3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto.

4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare.

5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione.

6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella.

7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa.

8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda.

L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi).

Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.

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ontrosenso Basilicata

21 Luglio 2012

REPORT

ontrosenso Basilicata

21 Luglio 2012

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Il fuoco e la fantasia nell’opera di Alfonso Nicastro La personale del maestro potentino rimarrà aperta fino al 31 luglio presso la Cappella dei Celestini di Virginia Cortese

N

on ha dubbi il decano dei giornalisti potentini, Mario Trufelli, sull’artigiano-artista Alfonso Nicastro: “E’ un istintivo che dall’istinto è riuscito a tirare fuori arte

pura. La sua è una Potenza nostalgica e il ferro battuto è un tributo; tale materiale è rimasto nei ricordi, almeno nelle modalità in cui lo lavora lui. Oggi c’è la sofisticazione della tecnica, della macchina,

‘C’era una volta’ a BERNALDA, nuovo appuntamento

G

razie all’impegno e all’abnegazione del dinamico e intraprendente Federico S c a s c i a m a c c h i a dell’associazione no profit ‘C’era una volta’ di Bernalda, domenica 22 luglio andrà in scena una nuova tappa degli eventi estivi programmati.

Protagonisti in questa occasione altre tipicità culinarie ‘crapiat e mulugnam’ con tanti ospiti e attrazioni a fare da cornice nella centralissima Piazza Plebiscito con inizio alle ore 21, in uno spassoso ed interessante susseguirsi di intrattenimenti per ogni gusto.

Viva e giustificata soddisfazione da parte del già citato promoter, già all’opera da diversi anni a questa parte a ‘regalare’ ai propri concittadini spettacoli con artisti di fama nazionale e tante attrazioni, sostenuto da sponsor e amici, con crescente fermento come sottolineato dalla stampa e con diverse associazioni che man mano si stanno avvicinando sempre di più alle iniziative, offrendo la loro collaborazione, a partire dal calcio con la F.D.C.Bernalda, che qualche settimana fa ha disputato la prima partita del cuore con il

cast del gruppo di cabarettisti di Telenorba del programma tv ‘Mudù’, capeggiato dal simpaticissimo Uccio De Santis.

Tra gli altri ‘partner a supporto’ che hanno sposato il progetto, la pallacanestro con la Cestistica Bernalda, con evento collegato il prossimo 25 di agosto a Largo San Donato, proprio nei pressi del palazzetto, con chiusura delle manifestazioni con il palo della cuccagna ,con relativo spettacolo dei ‘Mudù’ al completo.

E’ chiaro che l’interesse va al di là del semplice divertimento che alle iniziative non manca ,anche se questo gioca un ruolo importante, ma cogliendo il messaggio che si vuole portare avanti ormai da qualche anno, con in evidenza i colori sociali bernaldesi, rosso e blu, invitando a socializzare e a condividere

non si deve lottare come una volta con il ferro rovente.

E non lo si può nemmeno carezzare. Ricordo ancora quando Alfonso Nicastro donò al Tg3 Basilicata un grappolo di rondini (in esposizione, ndr), lo tenni in stanza per tutti gli anni di servizio e ogni volta che ricevevo artisti, scrittori e colleghi, essi lo ammiravano.

Su tutti citerei Giuseppe Appella che sembrò apprezzare particolarmente.

Questi episodi mi hanno sempre inorgoglito.

Cinquant’anni fa, con mia moglie, con la quale condivido l’amore per i mobili antichi, ci accorgemmo di un uomo che riusciva a dare , attivando spirito di coinvolgimento come volano principale di sviluppo sociale, civico e culturale, e perchè no economico, pur dovendo sottolineare di usufruire purtroppo di sempre meno sostegno dalla cosa pubblica, che spesso è poco presente nonostante l’impegno profuso e dimostrato.

La quarta manifestazione si svolgerà nel cuore del centro materano, in Piazza plebescito , evento per

una serie di motivazioni importante e speciale, uno di questi appunto è proprio la piazza come sappiamo adiacente alla sede municipale, per non parlare dei due patners a riguardo per l’arte culinaria, il ristorante ‘Al vecchio frantoio’ che cucinerà e servirà la crapiat

dignità, a rimettere al mondo oggetti risalenti al ‘700 e spesso frequentammo, non la bottega, ma lo studio di vita di Alfonso Nicastro.”

A inaugurare la cerimonia di apertura, tra gli amici di sempre, i figli e la famiglia, le rappresentanze del comune di Potenza. L’assessore alla pubblica istruzione, Messina ha ricordato: “Da bambino, mi recavo spesso nel laboratorio del maestro, ero incantato da ciò che riusciva a creare. È per noi e la nostra città, una risorsa. È per questo che, nonostante la chiusura delle scuole, faremo in modo di far recapitare l’invito ai centri estivi, perché i nostri bambini e ragazzi possano godere delle opere in mostra.”

L’assessore all’ambiente, Lovallo ha aggiunto: “25 anni fa, ero solito visitare spesso Alfonso Nicastro.

Tramite l’associazione La Pira, abbiamo donato nelle e inoltre il ‘Chioschetto’ storico della piazza che si occuperò del beverage oltre alla preparazione delle squisite melanzane ripiene, con l’immancabile parata di vari intrattenimenti, che in questa occasione, partendo dalla riconferma della brava e bella conduttrice Emily Rose in compagnia dell’inossidabile Federico presenteranno la serata, con la partecipazione dei clown con sculture di palloncini e trampolieri per la gioia dei più piccoli e non solo, alle performances di street jazz band Olivoil, al funky group con Mimma Pisto , Bruno Hammond, Giovanni Scasciamacchia, per passare al grande cabaret dello studio di ‘Zelig’ con Filippo Totaro, ed infine lo spettacolare oriental fire show di fachirismo e danza del ventre, con Vincenzo Amorelli (il Nabibba) e i suoi amati rettili e Morena Grieco (in arte Elektra The Lady of Fire) affascinante danzatrice, per uno spettacolo inedito in zona e presentato per la prima volta.

Tante sorprese, impossibile annoiarsi e divertimento assicurato per un evento di qualità e sensazionale, in una tipica serata d’estate che certamente non deluderà le attese.

Antonio Petrino

manifestazioni gli straordinari manufatti del maestro.” L’artista, originario di Laurenzana, ha cominciato a lavorare nella bottega del padre, dal quale ha carpito tutti i segreti del mestiere.

Autodidatta nell’apprendimento dei processi di lavorazione del ferro e di altri metalli, in più di mezzo secolo di attività ha contribuito alla formazione di molti giovani talenti. Oltre ai manufatti e alle sculture, suggestivi gli scorci del capoluogo lucano e della regione impressi in quadri, realizzati con la tecnica dello “sbalzo in rame”. Molte le collettive a cui ha preso parte e numerosi premi e riconoscimenti, non ultimi quelli tributati dalla stampa locale, nazionale e internazionale. “Continuerò, non ho intenzione di

fermarmi, finché ne avrò le forze.” – ha detto Alfonso Nicastro ai presenti, che lo hanno festeggiato e che si sono lasciati trasportare sulla strada dei ricordi di un tempo ormai passato.

“Un’estate in fumetteria”, proseguono le iniziative a Potenza

P

rosegue la rassegna Un’estate in fumetteria organizzata dal Comicstore di Potenza, in Via Mazzini. Il secondo appuntamento si è tenuto giovedì scorso con uno spettacolo, adatto a tutti, che ha l’ambizione di insegnare la mitologia greca con la fioca luce di una lampada.

Nel piazzale antistante la fumetteria si è messa in scena una rappresentazione teatrale dove a recitare saranno le ombre “costruite” dalle abili mani di Domenico Colucci, archeologo e attore: “Dei ed eroi (Teatro delle ombre) - L’uovo di drago, di Domenico Colucci.

Un uovo di drago, ritrovato per

caso in un ghiacciaio, cambia radicalmente la vita di un piccolo e povero regno, fino a che punto, però, è lecito utilizzare l’enorme e pericoloso potere di questa creatura fantastica?

Una fiaba che invita i piccoli spettatori ad interrogarsi sullo sviluppo sostenibile facendo i conti con una singolare fonte di energia, una storia raccontata proiettando ombre tremanti su un telo, come si fa in Asia da più di mille anni, con l’aiuto della fioca luce di una lampada.

Questa mattina, al palazzo Loffredo, incontro-dibattito sulla satira con Vincenzo Sparagna, direttore di “Frigidaire” e de “il Nuovo Male”.

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ontrosenso

REPORT

21 Luglio 2012

Basilicata

La nebbia, la cultura del silenzio, nella Sicilia dalle mille sfaccettature

I

l romanzo “Il soffio della lupa”, I libri di PAN, di Francesca Sassano, ha il taglio di una favola moderna. E’ la storia di una donna che ha vissuto molti abbandoni durante l’infanzia, ma che comunque è riuscita a farcela a dare un senso alla sua vita. Vive in Grecia ma torna nella Sicilia delle sue origini a causa della morte del padre. Cettina si ribella all’abbandono “fisico” causato dalla morte, ma la sua vita è segnata da abbandoni molto più complessi, che danno spunto all’autrice per raccontarci costumi e mentalità di una Sicilia antica. Il

ritorno in Sicilia della protagonista non la riporterà solo alle sue origini, ma praticamente sarà un viaggio a ritroso nella sua vita. Un viaggio per ritrovare il rapporto con le sue zie e, soprattutto, ricucire quello mai esistito con suo padre, attraverso un suo percorso mentale.

Anche la scoperta del tradimento del padre, se in un primo momento turberà moltissimo Cettina, in seguito lei stessa riuscirà a darsi pace e a collocare la figura paterna in un angolo della sua vita. Nel racconto si dipanano come un gomitolo di emozioni represse, rancori e

rimorsi, nonché scoperte di antichi tradimenti. Tutto è avvolto nella sottile ma avvolgente nebbia detta “lupa” in Sicilia, che è metafora di molte cose che spesso vengono nascoste.

Alessia Nardozza

Il ruolo della Basilicata nel Risorgimento italiano Importante pubblicazione del Centro Annali “Nino Calice” di Rionero di Michele Traficante

I

l “Centro Annali per una Storia Sociale della Basilicata Nino Calice” non poteva mancare all’appuntamento delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e l’ha fatto partecipando a più progetti, tra cui questo volume costituito da diversi contributi, come nella tradizione del Centro, curato da Ezio Maria Lavoràno”.

Così ha affermato con viva soddisfazione Maria Carmela Consiglio Calice, presidente del Centro Annali”Nino Calice”, nel presentare la pubblicazione

della Basilicata nel processo di unificazione nazionale. Un lavoro a più mani, cui hanno collaborato gli autorevoli studiosi di storia patria Antonio Libutti, Ezio Maria Lavoràno, Nicola Lisanti, Michele Strazza, Luigi Luccioni, Isabella Valente, Pietro dell’Aquila, Palmarosa Fuccella, Lucio Tufano, Simone Calice.

Pertanto, come evidenziato dal curatore del volume Ezio Maria Lavorano, “ciascun autore tutti componenti del Centro Annali Nino Calice – avendo alle spalle anni si pratica

ai lettori.

Il volume “Basilicata Italia, frammento di un percorso unitario”, CalicEditore, 222 pagine con numerose illustrazioni fra foto e documenti, si occupa, in effetti, “della scena politica, sociale, economica, culturale della Basilicata, in rapporto alla storia dell’Italia Unita”. Vale a dire la Basilicata ed il Risorgimento italiano, o meglio, l’apporto

nella ricerca storica e più in generale nella divulgazione, ha scelto il suo campo d’indagine e lo ha sviluppato secondo la propria sensibilità e curiosità storica, sulla base di un’autonoma adesione a filoni d’interpretazione storiografica”. “ La Basilicata risorgimentale nel processo dell’unificazione; trame allungate e contrasti” è il tema

dell’ampio ed erudito contributo di Antonio Libutti, mentre Ezio Maria Lavoràno si è occupato della prima quotizzazione demaniale a Venosa (18131824), fornendo, con numerose e dettagliate tabelle, un inedito spaccato sociale ed economico di tale evento. “La Carboneria in Basilicata è stato il campo di ricerca storica di Nicola Lisanti, mentre Michele Strazza ha tacciato una dettagliata rappresentazione dell’”infanzia abbandonata nella Basilicata dell’800. Esposti e trovatelli prima e dopo l’Unità d’Italia”.

Il dott. Luigi Luccioni, con la competenza professionale che gli è propria, si è occupato, con dovizia di dati ed illustrazioni, fino all’uso massiccio dell’insetticida D.D.T. per debellare la malaria e all’irrompere sulla scena mondiale ( ed anche in Basilicata) dell’A.I.D.S. o HIV, con “ Appunti per una storia dell’epidemiologia lucana dall’unità ai giorni nostri. Dai miasmi ai batteri e parassiti, ai virus”. Isabella Valente ha incentrato la sua indagine su “Genio, talento e bell’ingegno.

La Deputazione Provinciale di Basilicata e il sostegno delle arti nel secolo XIX”. Interessante il contributo di Pietro Dell’Aquila e di Palmarosa Fuccella i quali si sono soffermati su “Il Risorgimento delle donne”; in particolare su “Tracce di donne lucane nel primo Settantennio

unitario” e su “La donna è mobile. L’immagine femminile nel Risorgimento”.

Una carrellata di figure femminili, ben illustrata con foto d’epoca, le quali, in ruoli ed in vicende diverse ( anche brigantesche), sono stata sulla scena politica, culturale, sociale del Mezzogiorno d’Italia durante il Risorgimento. Da par suo Lucio Tufano, con lo stile erudito, il linguaggio, spesso popolaresco ed anche pindarico che lo caratterizzano, a volo d’uccello ma in modo efficace ed accattivante, ha ripercorso le tappe salienti del primo secolo dello Stato unitario italiano fino al secondo dopoguerra.

Conclude il volume il singolare contributo di Simone Calice su “ L’Unità del cibo “, vale a dire il cibo quale elemento identificativo ( “quello del formaggio è un esempio esplicito del rapporto tra cibo e identità, dato che per secoli fu associato ai paupers, ai poveri, perché era il risultato di una fermentazione che richiamava qualcosa di putrido, e puzzava; perciò inadatto alla dieta delle corti d’Europa”).

Insomma ne è venuto fuori un lavoro particolarmente interessante che, al di là delle varie valutazioni storiografiche, tuttora aperte, affronta la complessa tematica dell’unificazione nazionale, almeno per quanto riguarda il ruolo avuto dalla Basilicata, in

modo innovativo rispetto alle tante pubblicazioni celebrative dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in quanto porta a conoscenza e a giusta valutazione eventi e personaggi poco conosciuti.

Anche se, come Vincenzo Viti, politico di lungo corso ed attento studioso della questione del Mezzogiorno, ha sostenuto nel suo intervento nel corso della presentazione del volume, merita di essere completato ed approfondito negli aspetti ancora poco chiari e definiti.

Tuttavia questo volume del Centro Annali, benemerito sodalizio culturale fondato nel 1988 dal compianto senatore Nino Calice, è senza dubbio, come dichiara Ezio Maria Lavorano, una “concreta testimonianza di passione civica e di adesione ai valori comuni dell’unità e dell’appartenenza allo Stato unitario, molto spesso messi in discussione nel dibattito politico e storico giornalistico degli ultimi anni”.

Sarebbe interessante entrare nel merito dei saggi dei vari illustri autori, ma lo spazio, essendo questo un semplice articolo giornalistico, non ce lo consente. Il volume è stato presentato nei giorni scorsi a Rionero in Vulture nello storico giardino del Palazzo Fortunato alla presenza di un attento ed interessato pubblico ( in verità non numeroso, come invece meritava l’importante tematica trattata. Ma tant’è, così vanno

da noi i più interessanti eventi culturali!). Presenti, fra gli altri, Maria Carmela Calice, presidente del Centro Annali Nino Calice, il consigliere regionale Alessandro Singetta, il parroco di Rapone don Michele Cavallo, Lucio Tufano, Michele Strazza, Palmarosa Fuccella, Simone Calice, l’assessore comunale all’Ambiente e Pubblica Istruzione di Rionero Paola D’Antonio, il dirigente la biblioteca comunale di Atella Costantino Conte, l’ex consigliere regionale Donato Martiello ecc. Nel corso della presentazione del volume, coordinata con garbo ed intelligenza da Ezio Maria Lavoràno, sono intervenuti, con ampie, meditate ed opportune riflessioni sul tema trattato, Antonio Libutti, lo storico Donato Verrastro, dell’Università di Salerno, il sindaco di Rionero, Antonio Placido, l’assessore regionale al lavoro, formazione, cultura e sport Vincenzo Viti. A conclusione dell’importante evento culturale il gustoso buffet curato con raffinatezza da Matilde Iungano

AVVISO A TUTTI GLI SCRITTORI “A BASSA DISTRIBUZIONE” Avete pubblicato un libro per una casa editrice piccola o indipendente?

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POTENZA–(C.daDragonara) VendesiVillaPanoramicadiNuovacostruzionecosì composta:P.T.Ampio salone con camino, cucina abitabile,cameramatrimonialeconcabinaarmadio e bagno;1°P.2 camere matrimoniali con terrazzo,unacamerasingolaconterrazzo,unampio bagno ed un vano lavanderia; P. Sottotetto: circa mq 50 completamente abitabili con un bagno+Ampioterrazzo+TerrenoMq2000sistematoaverde-Possibilitàdisceglierelerifinitureinterne RichiestaEuro385.000-Rif.P072V POTENZA–(ParcoAurora) VendesiImmobileconIngressoindipendentesviluppatosu 3Livelliedotatoanchediascensoreinterno:-P.T.Ampio Garage con Cantina complessivamente Mq 285;1°P.Ampio salone, ampiosoggiorno/pranzoconcaminoeterrazzo,cucinaabitabile,unoStudioe2 bagni;2°P.4camere dalettodicuiunaconbagno+AltroBagno+Terrazzocircostanteatuttelecamere+Ampiospazio esternorecintato+Cancello RichiestaEuro1.200.000(Tratt.)–Rif.P020V POTENZA–(C.daPianCardillo) VendesiVillasviluppatasu2Livelli:P.T.Ampiosoggiorno/pranzoconangolocottura,unBagno+Garage+Cantina,1°P.Ampio salone, 2 camere matrimonialidicuiunaconbagno,cameradoppia edunaltrobagno+TerrenodicircaMq3000 RichiestaEuro355.000(Tratt.)–Rif.P019V POTENZA–(CostadellaGaveta) VendesiVilladinuovacostruzioneindipendentee panoramica di circa mq 400,così composta:P.T.Ampiosalone,ampiosoggiorno,cucinaabitabile,unostudioedunbagno+Cantinaegarage;-1°P. 5ampiecameredalettoe3bagni+Terrenodicirca Mq6000completamenterecintato RichiestaEuro580.000–Rif.P011V TITOSCALO VendesiVillaindipendentedinuovacostruzionesviluppatasu3livellidicircaMq360+TerrenocircostantecompletamenterecintatodicircaMq3000– UlterioriinformazioniinAgenzia RichiestaEuro350.000(Tratt.)–Rif.TS010V TITO VendesiVillettaindipendenteebenrifinitacomposta da ampio soggiorno/pranzo con camino, angolo cottura,cameramatrimoniale,cameradoppia ed unbagno+TerrenodiMq2500 RichiestaEuro138.000(Tratt.)–Rif.T008V PIGNOLA–(Loc.Belvedere) VendesiVillaindipendentebenrifinitasviluppatasu 4livellidimq150+Ampiogiardino RichiestaEuro330.000(Tratt.)–Rif.PI012V

POTENZA–(ViaVaccaro) VendesiAppartamentoristrutturatocompostoda Ampiosoggiorno/pranzoconangolocottura,cameramatrimoniale,unbagnoedunbalcone.

RichiestaEuro95.000(Tratt.)–Rif.P028V POTENZA–(ViaCasermaLucana) Appartamento composto da ampio soggiorno/pranzodiMq50conangolocottura,cameramatrimonialeconbagnoecabinaarmadio, duecameredoppie,unripostiglioedunaltrobagno +Soffitta RichiestaEuro360.000(Tratt.)–Rif.P008V POTENZA–(ViaVaccaroAlta) VendesiAppartamento al 2° Piano composto da ampioingresso,cucinaabitabile,salottoconbalcone, cameramatrimoniale,cameradoppia,camerasingola,unripostiglioconampiaverandaedunbagno +Scantinato–Daristrutturare.

RichiestaEuro320.000(Tratt.)–Rif.P006V POTENZA–(ViaDelGallitello) VendesiAppartamento al 3° Piano di Mq 200 + Ampibalconi+Parcheggioriservato–UlterioriinformazioniinAgenzia RichiestaEuro300.000-Rif.P027V POTENZA–(ViaCiccotti) VendesiAppartamentoal3°Pianosenzaascensore compostodasoggiorno,cucina,duecamerematrimonialiedunbagno+ScantinatodicircaMq20.

RichiestaEuro130.000(Trattabili)–Rif.P012V POTENZA–(VialeMarconi) VendesiAppartamento al 2°Piano con ascensore compostodasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia,camerasingolaedun bagno+Cantinetta RichiestaEuro220.000(Tratt.)–Rif.P002V POTENZA–(ViaStigliani) VendesiAppartamentoal1°PianocompostoSoggiorno/Pranzo, cucinotto, camera matrimoniale, duecameredoppieeduebagni+Soffitta RichiestaEuro170.000(Tratt.)–Rif.P010V POTENZA–(RioneMurate) Vendesi appartamento su 2 Livelli composto da ampiosalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, due camere doppie ed un bagno + Piano Mansardacompostoda2camereedunbagno RichiestaEuro265.000–Rif.P051V POTENZA–(ViaDelGallitello) VendesiAppartamento ben rifinito composto da ampiosalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, camera doppia, camera singola e 2 bagni+Garage.

RichiestaEuro370.000(Tratt.)–Rif.P048V

PIGNOLA–(C.daMagnone) VendesiVillettaindipendentecompostadasalone, cucinaabitabile,duecameredalettoedunbagno +Mansarda+TerrenodicircaMq10.000 RichiestaEuro95.000(Tratt.)-Rif.PI006V

POTENZA–(ViaTasso) VendesiAppartamentoal6°Pconascensorecompostodaingresso,cucina,soggiorno,cameramatrimoniale, camera doppia ed un bagno+2 Verande+Soffitta RichiestaEuro145.000(Tratt.)–Rif.P016V

PIGNOLA–(Pantano) VendesiVillettapanoramicaindipendente,nuova costruzione,cosìcompostaSoggiorno/Pranzocon angolocottura,cameramatrimoniale,camerettae bagno+TerrenocircostantedicircaMq2000 RichiestaEuro130.000–Rif.PI010V

POTENZA–(ViaMazzini) Vendesi appartamento al 3° Piano con ascensore compostodaingresso,salone,cucinaabitabile,una cameramatrimoniale,2cameresingole,unostudio, 2bagni,unazonalavanderiae2ampibalconi

RichiestaEuro280.000(Tratt.)–Rif.P038V

Richiesta€48.000-Rif.P044V

POTENZA–(P.zzaXVIIIAgosto) Appartamento al 1° Piano con ascensore di Mq 200 da ristrutturare + Cantina + Garage e Posto autoall’esterno-UlterioriinformazioniinAgenzia RichiestaEuro500.000(Tratt.)-Rif.P045V

POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleristrutturatoedarredatoalP.T. conBagno Richiesta€45.000(Tratt.)-Rif.P001V

POTENZA–(MacchiaRomana) Vendesiappartamentoristrutturatoal3°Pianocon ascensorecompostodasoggiorno/pranzo,cucina, cameramatrimoniale,camerasingolaedunbagno +Soffitta+Garage RichiestaEuro130.000(Tratt.)–Rif.P033V POTENZA–(ViaVaccaro) Vendesi appartamento al 2° Piano con ascensore compostodasalone,cucinaconampioterrazzopanoramico,cameramatrimoniale,2cameresingole e2bagni RichiestaEuro235.000(Tratt.)–Rif.P031V POTENZA–(ViaBrescia) Vendesi appartamento ristrutturato al 1° Piano compostodasoggiorno/pranzo,cucina,salone,cameramatrimoniale,2cameredoppie,ripostiglioe 2bagni+Garage RichiestaEuro258.000(Tratt.)–Rif.P004V POTENZA–(ViaDanzi) Vendesi appartamento al 3° Piano con ascensore compostodasalone,cucinotto,cameramatrimoniale,2cameredoppie,ripostiglioe2bagni+Soffitta RichiestaEuro165.000(Tratt.)–Rif.P023V

PIGNOLA–(Centro) Appartamentoallostatogrezzodaterminareedividere con due balconi – Ulteriori informazioni in Agenzia RichiestaEuro55.000(Tratt.)–Rif.PI013V PIGNOLA–(Centro) Appartamentoallostatogrezzopostosu2Livellida terminare e dividere – Ulteriori informazioni in Agenzia RichiestaEuro50.000(Tratt.)–Rif.PI014V PIGNOLA VendesiAppartamentocompostodaingresso,soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale con balcone, camerina con balcone ed un bagno+CantinadiMq55 RichiestaEuro75.000(Tratt.)-Rif.PI002V TITOSCALO VendesiAppartamentodinuovacostruzionecon ingresso indipendente e giardino antistante, compostodasalone,cucinaabitabileconterrazzino,cameramatrimonialeconcabinaarmadio,camera singolaedunbagno RichiestaEuro150.000(Tratt.)–TS011V

POTENZA–(ViaPretoria) Vendesiinterostabilecompletamentericostruitoe benrifinitopostosu3livelli+Terrazzo+Ampiatavernetta–UlterioriinformazioniinAgenzia.

RichiestaEuro380.000–Rif.P022V

TITOSCALO VendesiAppartamentoal2°Pianocompletamente ristrutturato,compostodasalone,cucinotto,2camereedunbagno+Ampiobalcone–Conpossibilità diGaragediMq33 RichiestaEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS002V

POTENZA–(ViaPretoria) VendesiAppartamentoconingressoindipendente sitoal1°Piano,compostodasalone,cucinaabitabile, 2Camerematrimonialie2bagni RichiestaEuro315.000–Rif.P015V

TITOSCALO VendesiAppartamentodinuovacostruzionecompostodaSaloneconampioangolocotturaeconterrazzino, un disimpegno, Camera matrimoniale, camerasingolaedunbagno RichiestaEuro135.000–Rif.TS009V

POTENZA–(ZonaG) VendesiAppartamentidinuovacostruzionedivarie metrature–Rif.P062V: -Appartamentoconingressosiaindipendenteesia condominialecompostodaSalone,cucinaabitabile, cameramatrimoniale,cameradoppia,camerasingola e 2 bagni+Giardino/Terrazzo di circa mq 250+Garagedimq44–RichiestaEuro465.000 -Appartamentoconingressosiaindipendenteesia condominialecompostodasalone,cucinaabitabile, cameramatrimoniale,cameradoppia,camerasingola e 2 bagni+Giardino/terrazzo di circa Mq 250+Garagedimq25–RichiestaEuro430.000 -Appartamento con ingresso solo condominiale compostodasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, camera doppia, camera singola e 2 bagni+Terrazzo e balcone per complessivi Mq 23+Garagedimq25–RichiestaEuro425.000 -Atticocompostodasoggiorno/pranzoconangolo cottura con terrazzo, 2 camere matrimoniali con balcone, un bagno ed una zona lavanderia– RichiestaEuro215.000 -Atticocompostodasoggiorno/pranzoconangolo cottura con terrazzo, 2 camere matrimoniali con balcone, un bagno ed una zona lavanderia – RichiestaEuro195.000

TITOSCALO VendesiAppartamentodinuovacostruzionecompostodaSoggiorno/pranzoconangolocottura,un disimpegno,cameramatrimonialeconterrazzino edunbagno RichiestaEuro90.000–Rif.TS008V TITO Vendesiappartamentocompostodaampiosalone concamino,cucina,cameramatrimoniale,camera singolaedunbagno+GaragedicircaMq30 RichiestaEuro138.000(Trattabili)–Rif.T009V TITO VendesiImmobileconingressoindipendentecompostodaingresso,cucinotto,soggiorno/pranzo,camera matrimoniale ed un bagno+Cantina/Legnaia RichiestaEuro32.000(Tratt.)–Rif.T007V TITO VendesiAppartamentobenrifinitoal1°Pianocompostodasoggiorno/pranzo,cucina,cameramatrimoniale,unostudiolo,unbagno,unripostiglioedue balconcini.

RichiestaEuro110.000(Tratt.)–Rif.P002V

POTENZA–(RioneFrancioso) VendesiAppartamento completamente Ristrutturatoebenrifinitoal2°Pianoconascensore,composto da ampio salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, camera doppia, camera singola, 2 bagni+2Balconi+PostoAutoriservato RichiestaEuro295.000(Tratt.)–Rif.P017V

TITO VendesiAppartamento al 1° Piano composto da saloneconbalcone,cucinottoconripostiglio,camera matrimoniale,camerasingolaedunbagno+Giardino+GaragediMq30 RichiestaEuro125.000(Tratt.)–Rif.TS003V

POTENZA–(ViaPretoria) Vendesi piccolo appartamento al 2° Piano senza ascensorecompostodasoggiornoconangolocottura, camera matrimoniale ed un bagno–Da ristrutturare RichiestaEuro60.000–Rif.P025V

VAGLIO–(Centro) VendesiBilocaleal1°Pianoconbalconcinopanoramico–CompletamenteRistrutturato,Arredato eTermoautonomo RichiestaEuro35.000(Tratt.)

POTENZA–(ViaCavour) VendesiAppartamento al 2° Piano composto da salone,cucina,cameramatrimoniale,cameradoppia ed un bagno+2 Balconi+Soffitta+Parcheggio riservato RichiestaEuro135.000(Tratt.)–Rif.P014V

PICERNO–(CentroStorico) Vendesiappartamentodinuovacostruzione,ben rifinita e con ingresso indipendente, composta da salone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale,cameradoppiae2bagni+Terrazzopanoramicodi Mq90 RichiestaEuro158.000(Tratt.)–Rif.PI005V

POTENZA–(CentroStorico) VendesiImmobiledioltremq300,Luminoso,Panoramicoeconrifinituredipregio,sviluppatosu3 Livelli, così composto:P.1°.Ampio salone con camino,salapranzo,cucinaabitabileedampiobagno; P.2°.3cameredalettomatrimonialidicuiunacon spogliatoiebagnoincamera+Altrobagnoaservizio all’intero piano;P.Attico.Soggiorno/pranzo, 2 camerematrimonialiedunbagno; RichiestaEuro1.050.000–(Tratt.)Rif.P069V POTENZA–(C.soGaribaldi) VendesiAppartamentoristrutturatocompostoda salone,cucinotto,zonalavanderia,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno ed una veranda+Scantinato–Possibilitàpostoautoriservato RichiestaEuro235.000(Tratt.)-Rif.P057V POTENZA–(ParcoAurora) VendesiMonolocalealP.T.conBagno RichiestaEuro23.000(Tratt.)–Rif.P040V POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleal1°P.conBagno RichiestaEuro30.000(Tratt.)-Rif.P073V POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleArredatoal1°P.conBagno

PICERNO–(Asolo2Kmdall’Uscitadell’Autostrada) VendesiAppartamento al PianoTerra di Nuova CostruzioneconIngressoindipendente,composto dasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, 2cameresingolee2bagni+Terrenocircostante.

RichiestaEuro155.000(Tratt.)–Rif.PC001V IMMOBILIINVENDITAALMARE MARINADIPISTICCI(MT) Vendesi in Complesso residenziale di recente costruzionefornitodi servizi,piscinaedanimazione, Appartamentoconingressoindipendentecompostodaampiosoggiorno/pranzoconangolocottura, due camere matrimoniali ed un bagno +Ampio terrazzoabitabileconportico+Postoautoriservato all’esterno.

RichiestaEuro95.000(Tratt.)

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sibilitàdiaverlaanchearredata RichiestaEuro600–Rif.P027A POTENZA–(C.soGaribaldi) Appartamento arredato al 3°Psenza ascensore compostodaingresso,salone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale,camerasingolaedunbagno.

RichiestaEuro600–Rif.P023A POTENZA–(ViadiGiura) Appartamentoal1°Pcompostodaampiosalone conterrazzo,soggiornoconaccessoalgiardino,cucinaabitabile,cameramatrimoniale,2cameredoppiee2bagni+Postoautoall’esterno RichiestaEuro800–Rif.P032A POTENZA–(C.daPianCardillo) Affittasi Villa su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzoconangolocottura,unBagno+ Garage+Cantina,1°P.Ampiosalone,2camerematrimonialidicuiunaconbagno,cameradoppiaed unaltrobagno+TerrenodicircaMq3000 RichiestaEuro1.000(Tratt.)–Rif.P024A POTENZA–(NeipressiStazioneInferiore) Affittasiappartamentodinuovacostruzioneal2° PianoconascensorecompostodaSalone,Cucina abitabile,2Camerematrimonialie2bagni+Possibilitàdigarage RichiestaEuro800–Rif.P021A POTENZA–(C.daRossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, composto da soggiorno/cucina,cameramatrimoniale,unbagno edunampioterrazzo+PossibilitàdiGarageeCantina RichiestaEuro550(Tratt.)–Rif.P025A POTENZA–(C.daRossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, composto da soggiorno/cucina, camera matrimoniale, camera singola,unbagnoedunampiobalcone+Possibilità diGarageeCantina RichiestaEuro600(Tratt.) –Rif.P011A POTENZA–(RioneFrancioso) AffittasiMansardacompostadacucinaabitabile, unacamera,ampioripostiglioedunbagno–Termoautonomo RichiestaEuro320–Rif.P012A TITO Affittasiappartamentoal1°Pcompostodasalone, soggiorno/pranzoconcucinotto,cameramatrimoniale,duecameresingoleeduebagni.

RichiestaEuro330–Rif.T001A PICERNO–(NeipressiUscitaAutostrada) Mansarda arredata al 2° Piano composta da AmpioSoggiorno/PranzoconAngolocottura,cameramatrimonialeedunbagno.

RichiestaEuro200- Rif.PC001A PICERNO–(NeipressiUscitaAutostrada) AffittasiVillettaindipendentedinuovacostruzione completamenteArredatacompostadaampiosalone,cucinaabitabile,2camerematrimoniali,una camera singola ed un bagno+ Terrazzo e balconi+Terrenocircostante RichiestaEuro450(Tratt.)–PC003A AFFITTILOCALICOMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA–(ZonaCentrale/AltaVisibilità) AffittasiLocaliCommercialidiNuovaCostruzione didiversemetrature,apartiredaMq50finoaMq 800,perqualsiasiattivitàcommercialeanchediristorazione UlterioriInformazioniinagenzia–Rif.P035A POTENZA–(MacchiaRomana) LocaleCommercialealPianoTerradicircaMq50 conbagnoevetrina.

RichiestaEuro380(Tratt.)–Rif.P038A POTENZA–(C.daCaira) AffittasiCapannonedicircaMq400+AmpioPiazzale RichiestaEuro900–Rif.P003A POTENZA–(ViaDelGallitello) Affittasi Locale Commerciale conAlta visibilità + Ampiospaziocircostante RichiestaEuro850–Rif.P029A POTENZA–(ViaDelGallitello) Appartamento Uso Studio al 1° Pcomposta da ampiasalad’attesa/segreteria,dastanzadiMq28 edunbagno RichiestaEuro480–Rif.P031A POTENZA–(MacchiaRomana) PoliambulatoriodicircaMq135,Pianoterra,ben rifinitoconparetidivisorievetrate,Unitàditrattamentoaria,senzabarrierearchitettoniche-Composto da 9Vani +Accessori - Idoneo perMedici associati,Odontoiatri,IstitutidiBellezzaeIstitutidi Riabilitazione - Completo diAutorizzazione rilasciatadall’ASL. RichiestaEuro2.200(Trattabili)-Rif.P022A POTENZA–(ViaDelGallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampievetrineedaltavisibilità RichiestaEuro1.300–Rif.P002A POTENZA–(ViaPretoria) AffittasiappartamentousoStudioal1°P.benrifinito compostoda2ampiestanzeconbalconcinie2bagni RichiestaEuro600(Tratt.)–Rif.P028A