ControSenso

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Basilicata

28 Aprile 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 78/28 Aprile 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

Cip Zoo: insomma, che ne facciamo?

Politica: il madrigale “perduto” di Gigino La Bella

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Cari Contro-Lettori, la situazione sta diventando grottesca. Le accuse di Mamma Filomena alla curia potentina, vengono affrontate in tv in una singolare “udienza” in cui “l’avvocato difensore” di Monsignor Superbo è un don Marcello Cozzi un po’ incredulo, un po’ imbarazzato e un po’ divertito. Infatti la domanda che serpeggia fra i telespettatori è: ma perché il vescovo ha mandato proprio lui? Per fargli vedere chi comanda? Perché non c’era di meglio? Perché don Marcello conosce bene “Chi l’Ha Visto”?. E soprattutto: ma perché, Sua Eccellenza, non ci è andato di persona? La domanda non è banale, visto e considerato che le accuse si sono spostate da “pedofilia” a “omosessualità” (con coinvolgimento di persone con problemi). Visto allora che il termine “pedofili” era stato usato a sproposito, per correggere il tiro la trasmissione della Sciarelli mostra il video shock con le confessioni di alcune vittime di un assatanato prete gay. Una storia terribile, sicuramente da raccontare, ma che non c’entra nulla col caso Claps. Il giorno dopo, “La Repubblica”, calca un cicinino la mano, descrivendo Potenza come «un bivio di trame e scorribande di spie, porto franco per notabili impastati con il crimine … con un cadavere dietro l’altro … là in cima, chiusa ed isolata come una fortezza». Al sindaco non resta che replicare, con la solita nota stampa. Che la nostra città sia un tantinello ipocrita (e che i problemi ci siano) l’abbiamo detto sempre anche noi, ma Potenza non è la Transilvania. Tanto per cominciare, chi ne fa le spese è sicuramente il mite monsignor Superbo, che paga la sua scelta di mantenere ad ogni costo un “profilo basso” e di affidare a comunicati stampa, o ad altri, le sue difese: c’è chi comincia a di invocare una guida “più energica” -ed anche sfacciata- per la chiesa potentina, pronta a passare una selvaggia mano di bianco sulle pareti affumicate, visto che le magagne ci sono e c’è da aspettarsi che ne usciranno presto altre. Ci sono poi le responsabilità “politiche”, di una classe dirigente allargata che non ha la veemenza necessaria per fare chiarezza di fronte a pericolose generalizzazioni, perché, forse, ha la coscienza sporca di chi teme gli venga rinfacciato, su quegli stessi giornali, un immobilismo politico, sociale e d economico, assai più evidente rispetto alla città medievale di mostri e vampiri descritta. Walter De Stradis

SI APRONO LE PORTE DELLA TRINITA’ Si è svolto ieri in mattinata un sopralluogo per verificare lo stato dei Uluoghi dell’aula liturgica della Chiesa della Santissima Trinità e dei locali a essa annessi. LTIMISSIMA -

Presenti l’amministratore parrocchiale don Vito Serritella, rappresentanti dell’Ufficio comunicazioni sociali e tecnici della diocesi, personale della Questura, dirigenti e tecnici dei Vigili del fuoco, dell’Ufficio comunale di Protezione civile, del Provveditorato alle opere pubbliche, della Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici, Soprintendenza dei Beni Culturali. Tutto l’immobile è interessato da notevoli fenomeni di infiltrazioni d’acqua e umidità con piccoli distacchi di intonaci. Per quanto attiene alla canonica, viene consigliato di sgomberare da mobili e suppellettili; di puntellare i solai interessati dalle infiltrazioni; di regimentare le acque meteoriche. Per quanto concerne le opere d’arte eventualmente da rimuovere, le relative operazioni saranno concordate con la soprintendenza BSAE di Matera. Non è stato possibile accedere e ispezionare il terrazzo e il sottotetto, in quanto sottoposti a sequestro giudiziario a tutt’oggi.

Preti omosessuali, una “vecchia” storia a pag. 8


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