Basilicata
5 Maggio 2012
DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 78/28 Aprile 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255
Formigoni “Se la prende” con De Filippo a pag. 3
Intervista a tutto campo con Lacorazza a pag. 7
Cari Contro-Lettori, dice il vecchietto di paese: lo sviluppo economico in Basilicata è roba da fantascienza. Dice Vito De Filippo, presidente della Regione: il prossimo nove maggio ti convoco a Roma tutti i parlamentari lucani per fare lobby comune sul petrolio e richiamare il governo ai suoi doveri. Torna a dire il vecchietto di paese: è fantascienza comunque, perché creare in Basilicata una “lobby” all’americana, tipo quelle del tabacco, degli alimenti e delle armi che nel paese più “democratico” del mondo dettano l’agenda politica, è impossibile. Insomma, a parte qualche successo di circostanza, se i parlamentari, tanto di destra, quanto di sinistra, finora hanno sonnecchiato non riuscendo a dare alla situazione la virata che merita, non lo faranno certo perché il 9 maggio andranno a pranzo tutti insieme. Ma torna a ribattere Vito De Filippo: col famoso articolo 16 qualche cosa è stata ottenuta, e poi è ora che si capisca che la faccenda petrolio non è solo responsabilità mia, e allora ti approfitto del fatto che questo è un governo di centro-destra-sinistra-tecnico, io chiamo a rapporto tutti i parlamentari lucani, e li metto di fronte alle loro responsabilità. Vedremo, cosa si riesce a portare a casa, allora. Vedremo se questo maledetto equivoco si risolverà, un equivoco che non può essere certo archiviato con un paio di pieni di benzina. La partita la si può vincere, anche se il vecchietto di paese dice che tanto non cambierà mai nulla, che anche noi moriremo poveri, fessi e contenti come lui fra poco. Dice che cambiare la mentalità “accontentista”, “tuttapostista” e “meglioquestochenientista” dei nostri politici è impossibile. Il vecchietto di paese dice che la gente è pecorona, che il popolo è bue, e che gli elettori sono asini. Dice che aspettarsi una vera presa di coscienza, la nascita cioè di un elettorato più smaliziato e meno affabulabile, è pura fantascienza. Ma il vecchietto forse non sa che, Jules Verne aveva preconizzato il sottomarino, Isaac Asimov la robotica e William Gibson (nella foto) il web e gli hacker. Quindi, non si sa mai. Walter De Stradis
La Lucania ufficialmente in recessione ULTIMISSIMA - In Basilicata la crisi economica nel 2011 si e’ trasformata in ‘’recessione’’, e ha colpito duramente tu i se ori produ vi lucani, anche i servizi, che negli anni preceden registravano percentuali minime di crescita: il trend per il 2012 non dimostra, almeno secondo le proiezioni e la ‘’fiducia’’ delle aziende, segnali di miglioramento, con il Pil in calo (secondo le previsioni) del due per cento. E’ quanto e’ emerso dal rapporto Unioncamere presentato ieri a Potenza. (ANSA).
Gabriella Carlucci ospite della Fiera dell’Autore a pag. 8
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moniale e bagno;-2°P:Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura con ampio Terrazzo panoramico, una camera matrimoniale e bagno – Divisibile anche in 2 Unità Immobiliari indipendenti Richiesta Euro 72.000 (Tratt.)
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PIGNOLA– (C.da Pian Cardillo) Vendesi Villetta Bifamiliare così composta:P.Interrato:Ampiogarage,cantina, zona lavanderia e scala interna di collegamento con il P.T.;P.T.Soggiorno/pranzo con angolo cottura, 2 camere da letto ed un bagno+Terreno di oltre Mq 3000 Richiesta Euro 210.000 – Rif. PI005V
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POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, un bagno ed un ampio terrazzo + Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 550 (Tratt.) – Rif. P025A
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POTENZA– (C.da Rossellino) Affittasi appartamento di nuova costruzione con ingresso indipendente e Posto auto, compostodasoggiorno/cucina,cameramatrimoniale, camera singola, un bagno ed un ampio balcone+Possibilità di Garage e Cantina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P011A
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POTENZA– (C.da Pian Cardillo) Affittasi Appartamento Arredata/Non arredata composto da Soggiorno/pranzo con angolo cottura, camera matrimoniale, 2 camere singoleedunbagno+Ampioripostiglio+Cantina+ n°2 Posti auto riservati Richiesta Euro 500 (Tratt.) – P006A POTENZA– (Rione Francioso) Affittasi Mansarda composta da cucina abitabile, una camera, ampio ripostiglio ed un bagno – Termoautonomo Richiesta Euro 320 – Rif. P012A TITO Affittasi Appartamento completamente ristrutturato e ben rifinito composto da ampio salone, cucina, camera matrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni. Richiesta Euro 450 – Rif.T001A PICERNO – (Nei pressi UscitaAutostrada) AffittasiVillettaindipendentedinuovacostruzione completamenteArredata composta da ampio salone, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, una camera singola ed un bagno+ Terrazzo e balconi+Terreno circostante Richiesta Euro 450 (Tratt.) AFFITTI LOCALI COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA– (Via Del Gallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampie vetrine ed alta visibilità Richiesta Euro 1.300 – Rif. P002A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi appartamento al 1°P. ben rifinito composto da 2 ampie stanze con balconcini e 2 bagni Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P028A POTENZA– (Ponte 9 Luci) Affittasi appartamento ben rifinito composto da una sala d’attesa, un’ampia segreteria, 4 ampie stanze e due bagni Richiesta Euro 800 – Rif. P004A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi locale commerciale di Mq 300 completamente ristrutturato con 3 ampie vetrine e posti auto riservati – Ulteriori informazioni inAgenzia - Rif P013A POTENZA– (Via Due Torri) Affittasi locale commerciale di mq 75 con bagno ed una vetrina Richiesta Euro 600 (Tratt.) – Rif. P015A POTENZA– (Centro – Nei pressi Posta) Affittasi locale commerciale di mq 90 con bagno e 2 ampie vetrine Richiesta Euro 600 – Rif. P019A POTENZA– (Via Pretoria) Affittasi piccolo Locale Commerciale al P.T. con bagno e vetrina Richiesta Euro 350 (Tratt.) – Rif. P005A POTENZA– (Via Vaccaro) Affittasi Garage/Deposito di nuova costruzione di Mq 30 Richiesta Euro 150 POTENZA– (Via Isca del Pioppo) Affittasi Locali ad Uso Commerciale/Studio al P.T. di diverse metrature UlterioriinformazioniinAgenzia–Rif.P020A POTENZA– (Macchia Romana) Affittasi al 1°P. appartamento Uso Studio di Mq 55+Posto auto riservato Richiesta Euro 500 (Tratt.) – Rif. P022A POTENZA– (Zona Centrale) AffittasilocaleBar/Pizzeria/Ristorantedicirca mq200con50posti,completamentearredato e con tutte le autorizzazioni Richiesta Euro 2.500 (Tratt.)
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Formigoni se la prende con De Filippo Il governatore lombardo, attaccato dal PD, “rinfaccia” gli indagati del partito .. e cita anche il presidente della regione Basilicata rincuorarci, telefoniamo subito al portavoce del governatore, Nino Grasso. «Non sapevamo di quest’ultima uscita di Formigoni –ammette- Ma non è la prima volta. Alcuni giorni fa alcuni nostri collaboratori ci avevano fatto notare un articolo pubblicato su “Il Giornale di Brescia”, in cui Formigoni faceva chiaramente riferimento a De Filippo, pur non nominandolo direttamente». Il fatto è, che come sostiene il portavoce, De Filippo attualmente non è indagato manco per niente. «Il
di Walter De Stradis
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al “Pirellone” a via Anzio a volte il passo (non) è breve. Il governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni, è ormai barricato dietro la scrivania, impegnato com’è a respingere l’attacco dei giornali che lo bersagliano (non ultimo “Il Fatto Quotidiano” che lo sbeffeggia per aver usato un “costume di merda” nell’ormai arcinota vacanza pagata) e l’offensiva degli avversari politici che vorrebbero le sue dimissioni. Pertanto, a pagina 6 del quotidiano economico “Italia Oggi”, in data 1 maggio 2012 si legge quanto segue: «Partito all’assalto di Palazzo Lombardia e per cacciare Roberto Formigoni dai piani altissimi, Pier Luigi Bersani, numero uno del Pd, è finito bersagliato da accuse che riguardano il suo partito nella Piacenza in cui è cresciuto. (…) il segretario
democrat ha insistito più volte sulla necessità che il Celeste (Formigoni ndr) si dimetta e rilanciato l’iniziativa del suo partito al Pirellone. (…) Un’esternazione che più di ogni altra aveva fatto arrabbiare il governatore il quale ha cominciato a twittare alzo zero contro la lettera intermedia dell’Abc, la triplice Alfano-Bersani-Casini che sostiene il governo. (…).E poi, visto che il segretario Pd non smetteva ma, anzi, rilanciava, s’era messo a fare la conta degli esponenti di sinistra sotto inchiesta a vario titolo: «Bersani, quanta ipocrisia: m’attacca, benché io non sia indagato, e non parla di Tedesco, Lusi, Vendola, De Magistris, De Filippo e Penati», ha scritto domenica”». Come, come … De Filippo?! Ma il nostro governatore lo sa che il collega lombardo lo ha citato con tanto amore, mettendolo in compagnia dei vari Penati e Lusi? Per
Presidente De Filippo è stato sempre archiviato. E’ evidente che Formigoni fa riferimento a notizie vecchie e non aggiornate». Ma De Filippo invierà una nota di chiarimento al collega lombardo? «Non credo proprio –chiude Grasso- non vale nemmeno la pena dare spiegazioni a chi dà vita a polemiche sterili, perché nei casini. Troppa fatica».
Coviello (FLI): “Nella politica ci vuole ‘insospettabilità’” C
onferenza stampa del Segretario Provinciale del FLI, Rocco Coviello, che ha illustrato la Petizione popolare del partito di Fini per il rispetto dei requisiti di onestà, onorabilità, insospettabilità, sobrietà e merito nella individuazione delle candidature elettorali.Una delle principali cause del discredito che ha colpito la politica italiana, sostiene Coviello, è l’opacità dei partiti politici e dei
criteri di selezione dei loro rappresentanti istituzionali. Al di là delle responsabilità penali individuali, che tocca alla magistratura accertare nel rispetto della presunzione d’innocenza e di ogni altra garanzia processuale, ai partiti spetta il compito di selezionare le proprie classi dirigenti con trasparenza e rigore,s ulla base di requisiti di onestà,onorabilità, insospettabilità, sobrietà e merito, come richiesto dall’opinione pubblica e dalla Costituzione repubblicana. In Parlamento,dice Coviello, sono state già depositate diverse proposte di legge ai sensi dell’art.49 della Costituzione per la riforma e la regolamentazione dei partiti, al fine di
introdurvi, con il loro riconoscimento giuridico, norme cogenti di democrazia e legalità, nelle more di una sollecita approvazione di tali norme, è necessario che i partiti diano subito una chiara prova di rinnovamento e legalità. Per questi motivi Futuro e Libertà chiede che tutti i partiti e movimenti politici si impegnino subito con apposite ed inderogabili norme statutarie a non candidare nelle loro liste e a non indicare per la nomina ad incarichi pubblici quanti siano stati condannati anche in via non definitiva per i reati di associazione per elinquere,corruzione,turbativa degli appalti, frode nelle pubbliche forniture, rapina, estorsione, usura e traffico illecito di rifiuti. Nei giorni seguenti le piazze di molti comuni lucani accoglieranno i gazebo di FLI per la raccolta delle firme. Giovanni Dapoto
Luca e Marirosa, alla ricerca del DNA “rivelatore” Eseguite le indagini sugli abiti del ragazzo. L’avvocato della famiglia: “Sono emersi elementi estranei agli indumenti” di Michele Imperioli
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carabinieri dei Ris hanno eseguito giovedì mattina, a Roma le indagini sugli indumenti di Luca Orioli, lo studente universitario trovato morto nel 1988 nella sua abitazione di Policoro insieme alla fidanzata, Marirosa Andreotta. Le indagini hanno riguardato i jeans, il maglione e gli indumenti intimi che furono ritrovati lo scorso settembre presso l’università la sapienza di Roma. L’avvocato della mamma di Luca Orioli, Francesco Auletta, ha detto che “sono
emersi elementi estranei agli indumenti, che sono interessanti per l’accertamento di Dna di persone terze. Non posso dire molto. Ma le novità sono sicuramente positive’’. Se fra le fibre di quegli indumenti si trovasse una traccia di DNA mitocondriale appartenente a terzi, l’ipotesi di omicidio aumenterebbe notevolmente di spessore. C’è da dire che la madre del ragazzo ricordava che gli abiti del figlio fossero stati inumati insieme con la salma dopo l’autopsia del 1996. Ma eccoli ricomparire
in qualche antro sperduto dell’Università La Sapienza di Roma, dove sarebbero stati inviati all’esito della prima autopsia. La Procura di Matera aveva deciso di far aprire lo scatolone nella sede del Commissariato di Scanzano Jonico, per far sì che Mamma Olimpia li potesse riconoscere. Ma il suo legale, l’avvocato Auletta, si era opposto, facendo giustamente notare che l’apertura, e conseguente analisi scientifica, dovevano avvenire in ambiente medico e qualificato. Ed eccoci giunti alle indagini
effettuate giovedì scorso. Mamma Olimpia, sta portando avanti una battaglia da 24 anni, una lotta senza quartiere che l’ha duramente provata, economicamente e fisicamente e psicologicamente. Non ci sta, non riesce a credere ad una morte tanto accidentale, quanto “rocambolesca”. C’era qualcun altro, non invitato, lì in quel bagno, con quei due ragazzi innocenti. La signora Olimpia Fuina Orioli ne è convinta da sempre.
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REPORT
ontrosenso Basilicata
Urge uno scatto di reni dei lucani P
Rifiuti: “Alea ACTA est” A lea I- ACTA est (il dado sarebbe tratto) se non ci fosse una “I” di troppo e se la faccenda non riguardasse invece ACTA Potenza e rifiuti solidi urbani. I rifiuti questi sconosciuti che …. se guardi la TV e incappi nella TGR Basilicata ti capita di assistere a un servizio su una visita alla stazione di trasferenza dei rifiuti situata a Tito (a lu’ Ttitu come dicono i paesani). L’intento, a giudicare dal servizio, è quello di far passare per la scuola o meglio per le scolaresche l’educazione al riciclo o riuso del rifiuto. Il servizio parlava più o meno del riciclo di carta e cartone e dei risultati anche economici e poi venivano mostrati i bambini davanti ai nastri trasportatori di rifiuti o mentre passavano vicino a monti-celloni di rifiuti. Insomma, ottimo l’intento della TGR, ma misero il materiale fornito dai rifiuti. E qui si sa, il rifiuto (lo dice la parola stessa) è cosa che nessuno vuole più e che, per questo, viene buttato dove capita capita. Ma questa descritta è la causa del discorso, non invece l’argomento. Vogliamo ragionare intorno ai rifiuti, ma per capire alcune cose importanti del tipo: quanto sono costati ad ACTA gli ispettori ambientali nominati quasi da un anno e quali benefici hanno portato ai rifiuti o alle casse? La domanda non è impertinente se consideriamo che quei sei sono dipendenti di ACTA ed erano stati assunti per esigenze insopprimibili connesse alla gestione dei rifiuti e che venivano nominati – con provvedimento del Sindaco Santarsiero – Ispettori ambientali con il compito di supportare la polizia municipale nell’attività di contrasto dei delitti di “improvvido abbandono di rifiuto “ dove che capita, delitto abituale cui i putenzesi non riescono in alcun modo a sottrarsi. B i s o g n a aggiungere che, ora, sul sito di ACTA non si trova più neanche traccia della notizia che esistono i sei o più ispettori ambientali e meno che mai si capisce che cosa abbiano fatto e che danni o vantaggi abbiano prodotto nel frattempo al bilancio di ACTA o a quello del Comune. Sia chiaro,
Domenico Iacobuzio, presidente ACTA, nella vignetta di King Buffino
sappiamo tutti che ACTA ha dovuto gestire l’emergenza neve e lo ha fatto bene, ma sappiamo anche che i rifiuti sono stati lasciati in strada a piangere perché, si disse, la neve e l’acqua li avevano appesantiti. Con tutti quei rifiuti per strada i sei Ispettori Ambientali avrebbero dovuto lavorare come matti a fare multe e …. Ma a noi preme di sapere se in tutti questi mesi di attività e passato il primo momento dedicato alla sensibilizzazione, ‘sti qua hanno fatto qualcosa per guadagnarsi lo stipendio o se invece ….. all’uso du meridione, come lo racconta incredibilmente la Lega degli ori e diamanti, la fatica la fanno quando incassano lu stipendione. A proposito tenete a mente che come diceva il Sindaco e come diceva da
ACTA Iacobuzio, quando hanno presentato il piano per la raccolta dei rifiuti porta a porta, bisogna prevedere un aumento minimo dei costi di gestione dei rifiuti per almeno un 10% dal momento che ACTA non ha il personale sufficiente a fare questa opera porta a porta. Diciamo noi ACTA INSUFFICIENTI e meno sei altri ancora? Abbiamo capito allora perché hanno aumentato lo stipendio agli amministratori ACTA: quelli di prima, forse, buttavano poco …rifiuto s’intende. Ma rimaniamo in attesa pacatamente di ogni notizia, informazione o chiarimento.
erché il popolo lucano non si indigna sui veleni della Fenice e del Petrolio, sugli incarichi d’oro alla progettazione dei bonificati di sempre e sulle disgustose sperequazioni subite? Perché il popolo lucano è cloroformizzato? Tanti opinionisti di Controsenso se lo chiedono con caparbia ostinazione in queste ultime settimane di fuoco e di furore giornalistico. Una prima risposta a un simile quesito è data dalla presenza poverizzata di tanti piccoli Comuni. Tanti piccoli Comuni che non riescono a fare notizia. I veleni trasmessi dalla Fenice intaccano il fragile equilibrio del territorio del Melfese. Un territorio che ha immense ricchezze sia sul piano agro industriale che su quello artistico - monumentale, paesaggistico e culturale. Resta la cosiddetta cittadinanza attiva. Cittadinanza attiva che riesce a creare movimento e opinioni a macchia di leopardo con una peculiarità tutta lucana. Si indigna per qualche settimana e si ammutolisce per lunghi periodi. Restano i “ pirati “ di sempre, i Bolognetti, i Pesce e gli “indignati” dei movimenti ambientalisti. Resta il rammarico delle mancate riforme strutturali.Da Scanzano in poi il “Contratto per le Riforme” sottoscritto da ben ventuno consiglieri nella passata legislatura segna il passo. Il vecchio slogan “NO riforme. No voto” è ammuffito in soffitta. Le forze politiche non hanno ancora acquisito consapevolezza dei processi in atto. Da tempo immemore langue una rinnovata e concreta politica radicata sul territorio. La patogena incapacità di spesa dei nostri Amministratori Comunali dovrebbe risvegliare le più assopite coscienze.Non si possono tollerare incompiute storiche e residui passivi per centinaia di milioni di euro in presenza di una crisi economica spaventosa. La Confindustria Lucana per bocca di Michele Somma richiama la fumosità dei progetti di Francesco Profumo e dice basta ai contributi polverizzati e di nicchia.Noi che abbiamo a cuore la vera equità (non quella sbandierata dai Tecnici del Governo Monti) siamo convinti che le ricadute della crescita delle imprese debbano riguardare tutto il territorio lucano. Sindacato e Impresa devono operare in autonomia senza la “cappa” matriarcale della Regione... se hanno gli “attributi”. La “musica del desiderio” resterà tale se non vi sarà un vero Sindacato di Proposta.Sono parole e concetti che sosteniamo da decenni. Siamo stanchi di affrontare crisi e licenziamenti quotidiani. Siamo stanchi di rincorrere a questo o a quel Tavolo di concertazione e di trattative finalizzate a provvedimenti tampone senza veri e concreti risvolti occupazionali. Siamo stanchi di aggiornare i nostri lunghi elenchi di cassintegrati. Se la Confindustria lucana sostiene che bisogna “spendere e non sprecare” vorrà dire che nei prossimi giorni si aprirà una vera e lunga stagione di auspicate riforme condivise. Creiamo anche noi in Basilicata una COMMISSSIONE ATTALI’ come lo auspicava qualche tempo fa Vincenzo Folino oggi Presidente del Consiglio, ieri
Assessore alle Attività Produttive. Una commissione in grado di programmare e progettare politiche di COMPETITIVITA’ e di MERITOCRAZIA.Non è pensabile che in una piccola Regione vi siano ancora protezioni e franchigie di natura tribale. Ormai è acclarato che dove vi sono nomine di CENSO o della Partitocrazia... gli Enti inutili proliferano. Vi sono dirigenze ancora lautamente foraggiate da mere rappresentanze ... le denunce di Controsenso di queste settimane sui boiardi e sulle ricche parcelle lo stanno a testimoniare. Una vera soluzione concreta può essere data da una seria analisi costi-benefici, da sempre bandita e mai seriamente applicata nei nostri Uffici regionali. Si cerca sempre di operare al contrario. Tu non vali niente, sei figlio o nipote di... ti sopportiamo, ti teniamo in frigo, ti riserviamo un posticino da imboscato, senza rilevanza esterna, aspettiamo con pazienza che tu possa maturare un “congruo” pensionamento e poi, forse, azzeriamo la tua inutile struttura. La tua famiglia tribale o partitocratica sarà contenta e felice, sicura di apprezzare questi “notevoli sforzi” compiuti dagli “ubbidienti” e remissivi politici di turno. Questa concezione ultraquarantennale non è mai stata rimossa. Il pachiderma si è sempre autonutrito. Il gioco dei quattro cantoni ha visto “il protagonismo” dei soliti noti. Non a caso i Plurimandati parlamentari e regionali, per questi signori, sono del tutto scontati. Il pudore “non è di casa” ... qui in Basilicata. I tanti giovani politici, pur preparati e pronti, devono segnare il passo e aspettare forse qualche decennio. Non è consentito loro fare il “salto della quaglia”. Si preferisce tenerli a bagnomaria alla stregua di “ragazzi spazzola”. IL “contratto” per le riforme auspicato nella passata legislatura da De Filippo e la “lungimiranza” dei pochi politici intelligenti (Vedi Alessandro Singetta e Marcello Pittella) sono per noi benedetti. Solo in questo modo si potranno avviare seri e palpabili processi meritocratici e progetti concreti di vera competitività (compreso GEL e Agrobios) tra territori e professionalità, presenti in loco. Uniamo le forze, le intelligenze e i talenti lucani, in questo ambizioso percorso virtuoso e liberiamoci di tutti i vecchi e logori arnesi della vecchia metodica lucana. Ci riusciremo sicuramente con il supporto di una stampa lucana viva, non prezzolata, dinamica, preparata e LIBERA.Una Stampa, davvero libera, che, in questi ultimi anni, non subisce più il fascino del politico di turno, anzi ... lo condiziona positivamente per il benessere di tutti i cittadini lucani, soprattutto gli “ultimi”. Controsenso ... insegna. Forse, per queste serie motivazioni di fondo ... un piccolo spiraglio di fiducia si è aperto, non vanifichiamolo con egoismi e cattiverie di sorta. Mauro Armando Tita
ontrosenso
NEW CITY
Basilicata
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La lotta alla Massoneria DENTRO la chiesa Jacques Mitterrand, confessava alla radio nel 1969: «Noi abbiamo sempre avuto dei vescovi e dei preti nelle nostre logge»
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l nome Marcel Lefebvre suscita in molti antipatia ed avversione, in realtà, almeno fino a poco prima dello scontro con PaoloVI, è stato considerato in Vaticano per molti decenni uno dei migliori vescovi a livello mondiale della Chiesa Cattolica. Al Concilio Vaticano II fu uno degli animatori del “Coetus Internationalis Patrum”, un gruppo di 250 vescovi che tentò di opporsi alla corrente progressista. La sua battaglia contro le novità introdotte dal Concilio lo portò alla fondazione della Fraternità Sacerdotale San Pio X e, in seguito, ad opporsi ad alcuni membri delle gerarchie vaticane, anche se conservò buoni rapporti personali con il cardinal Ratzinger, attuale Benedetto XVI. Tutta la sua vita fu una strenua nella prima parte della sua esistenza per la diffusione della fede cattolica e poi l’ultimo resto della sua lunga vita fu una lotta contro l’autodemolizione della Chiesa Cattolica. In un suo scritto intitolato “Lettera aperta ai cattolici perplessi”
Monsignor Marcel Lefebvre
il vescovo francese così scrive riguardo alla massoneria di cui per tutta la sua vita fu un fierissimo avversario: “Gli stessi ravvicinamenti si sono avuti con la massoneria, nonostante la dichiarazione senza ambiguità diramata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel febbraio 1981, preceduta da una dichiarazione della Conferenza episcopale tedesca dell’aprile 1980. Il nuovo diritto canonico però non ne fa menzione e non formula espressamente alcuna sanzione. I cattolici hanno permesso precedentemente che i massoni del B’nai Brith erano stati ricevuti in Vaticano, e recentemente l’arcivescovo di Parigi ha accolto per un colloquio il gran maestro di una loggia, mentre alcuni ecclesiastici insistono per conciliare la sinagoga di satana con la Chiesa di Cristo. Si rassicurano i cattolici dicendo, come per il resto: “La condanna delle sette forse ieri aveva un significato, ma i fratelli tre puntini non sono più
quello che erano”. Vediamoli dunque all’opera! In Italia lo scandalo della, loggia P2 è ancora fresco nella memoria. (…) Il vecchio gran maestro del Grand’Oriente Jacques Mitterrand, che confessava alla radio nel 1969: «Noi abbiamo sempre avuto dei vescovi e dei preti nelle nostre logge», faceva la seguente professione di fede: “Se mettere l’Uomo sull’altare al posto di Dio è il peccato di Lucifero, tutti gli umanisti dal Rinascimento in poi commettono questo peccato». Nel 1976, si venne a sapere che colui che era stato l’anima della riforma liturgica, Mons. Bugnini, era massone. Si può ritenere, dopo questa rivelazione, che non fosse il solo. Il velo che copriva la più grande mistificazione di clero e il fedeli sono stati oggetto, cominciava a strapparsi. Don Marcello Stanzione
Vertenza “Don Uva”, sindacati agguerriti N
ell’incontro svoltosi a Potenza tra i rappresentanti della Casa Divina Provvidenza e le organizzazioni sindacali Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl è stata esaminata la problematica del provvedimento di cassa integrazione per 52 unità lavorative, a zero ore per sei mesi, sospesa, però, a seguito della richiesta avanzata con forza dal sindacato ed ottenuta lo scorso 16 aprile dopo l’incontro con il Presidente della Regione. A comunicarlo in una nota congiunta le stesse organizzazioni sindacali. “La fase congiunturale – si legge
- si può anche affrontare verificando in azienda la possibilità di ricorrere non necessariamente alla cassa integrazione temporanea per 52 lavoratori, anche con rotazione, ma trovando soluzioni alternative. Per affrontare la crisi nel merito, si è, tuttavia, deciso di procedere, nei prossimi giorni, a verificare, congiuntamente alla direzione sanitaria ed amministrativa del Don Uva, possibili ambiti di cassa integrazione, anche se il sindacato continua a ribadire l’inesistenza di esuberi di personale in quanto l’attuale
dotazione organica di Potenza è appena sufficiente a garantire l’efficienza dei servizi. In conclusione dell’incontro, Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato che tutte le risorse che la Casa divina Provvidenza riceve dalla Regione Basilicata devono essere utilizzate per la sede di Potenza. Poiché, infine, si prevede, dopo il 15 maggio, un nuovo incontro a Roma presso il Ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali lavoreranno per definire gli ambiti e le modalità della cassa integrazione”.
Esperto in Oftalmologia Pediatrica Chirurgia Laser Agevolazioni per le famiglie con bambini
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REPORT
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Potenza, quante strutture in arrivo nel 2014 Se le scadenze verranno rispettate, la Provincia arricchirà il patrimonio culturale cittadino e le aree per il godimento del tempo libero di Antonio Nicastro
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n tempi di crisi, si cerca di 2012 o al massimo ai principi avviene d’estate quando nel risparmiare, eliminando del 2013. L’altra area verde Parco Baden Powell funziona le spese superflue: per il di proprietà della Provincia, un centro estivo. A tali rilievi, Governo centrale le Province il Parco Baden Powell, è il Presidente Lacorazza sono Enti ritenuti inutili e da gestito da una Cooperativa risponde che, relativamente qualche tempo si sta tentando Sociale che ha vinto un bando alla chiusura a seguito delle in vari modi di eliminare del 2009 per cui per 10 anni nevicate di febbraio, è stato questo ente intermedio fra gestirà il parco di Verderuolo necessario impedire l’accesso i Comuni e la Regione, e che hanno indotto alcuni al parco per il pericolo non si sa se realmente si cittadini a lamentare delle derivante dalla probabile arriverà a sopprimere le “inefficienze” da parte della caduta di rami e che è stata la Province o si punterà ad coop. Venere e che adombrano Protezione Civile a segnalare accorparle; in Basilicata, sull’intero territorio che ha solo due realtà nazionale questo tipo territoriali provinciali, non di emergenza. In tutti si riesce a immaginare i casi la Cooperativa una sola provincia che Venere è impegnata coincida con tutto il ad ultimare la territorio regionale. Le sistemazione di competenze delle Province un primo chiosco riguardano essenzialmente all’ingresso che la manutenzione di fungerà anche da gran parte delle strade, punto ristoro, ed l’edilizia scolastica, la entro l’anno prossimo formazione professionale e saranno completati i rifiuti. La città di Potenza i lavori di un’altra “beneficia” di alcune struttura all’interno. strutture di proprietà della Il Presidente si Provincia, per alcune di impegna, in tutti esse sono in corso lavori i casi, a verificare di riqualificazione, ne le lamentele della abbiamo parlato con il cittadinanza. C’è da presidente Piero Lacorazza dire che passeggiando che ci ha dato notizie su all’interno del parco alcuni cantieri presenti in in questi giorni si città. Cominciamo dalla evince che alcuni Villa del Prefetto per cui angoli versano nel c’è stato un finanziamento degrado con erba EX BIBLIOTECA CORSO GARIBALDI di circa 175.000 € per alta e qualche rifiuto, l’esecuzione dei lavori. Di esiste un pericolo per questi sono già stati appaltati, una sorta di “privatizzazione” la presenza di un cantiere la cui e praticamente eseguiti, del parco avendo realizzato recinzione in qualche punto interventi necessari di messa una recinzione che ha è stata divelta e un bambino in sicurezza del cantiere delimitato parte del prato potrebbe cadere in un laghetto (potatura di alberi, riparazione rendendola inaccessibile al non recintato. Per quanto di muri pericolanti, ecc.) per pubblico e per la chiusura concerne i cantieri aperti in 35.000 €. La seconda parte operata nel mese di febbraio, via Don Minzoni, costruzione dei lavori, che consentirà la quando c’è stata la nevicata. della Bibliomediateca, piena fruizione ed apertura Senza mezzi termini alcuni e Corso Garibaldi, della Villa, sarà appaltata abitanti fanno notare che parte ristrutturazione della ex a breve con l’obiettivo di della superficie è sottratta al Biblioteca Provinciale, le ultimare il tutto entro fine libero godimento, come problematiche sono differenti. I lavori per la realizzazione della Bibliomediateca, opera bloccata da un decennio, ma soprattutto un esempio di edificio pubblico ad alta efficienza energetica (risparmio annuo di CO2 stimato paria a 19.000 Kg), per un importo complessivo di 6,5 parapetti di corso sono mancanti in più punti milioni di euro, riprenderanno Umberto I° direzione e si rendono pericolosi per con la consegna all’impresa piazza XIII° Agosto, di chiunque passi, soprattutto degli isolatori sismici, già via Beato Bonaventura del per i bambini. Si auspica ordinati, e sui cui l’opera palazzo poste e telegrafi alla luce delle criticità, la sarà costruita. Nonostante necessitano di un intervento messa in sicurezza di quei questi lavori incrocino i immediato, in quanto gli parapetti. stringenti vincoli del patto di elementi artistici che li stabilità, che non dipendono G. D’A. compongono, costituiti da dalla Provincia,, uffici e forme geometriche di ovali, impresa stanno lavorando per il rispetto dei termini per la consegna della struttura che dovrebbe avvenire entro 2014. Più articolata la situazione dei lavori di ristrutturazione della ex biblioteca provinciale in corso Garibaldi chiusa a seguito del sisma del 1980. Il 7 maggio 2002 la struttura provinciale viene concessa in comodato, finalizzato al trasferimento, per 10 anni al Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Archivio di Stato per 2,480.milioni di
I parapetti pericolosi in città
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euro a favore della Provincia. Il Ministero a sua volta si impegna ad eseguire lavori per ca. 7,8 milioni di euro. Da notizie assunte presso la stazione appaltante, il Ministero, la conclusione dei lavori è fissata per la primavera del 2013 ed allo stato attuale sono stati consegnati due stati di avanzamento lavori. Riguardo alla destinazione si sta lavorando al nuovo protocollo d’intesa per
riportare al centro della città l’Archivio di Stato. Come si evince dalle dichiarazioni del Presidente Lacorazza, se le scadenze saranno rispettate, entro il 2014 la città di Potenza potrà beneficiare di importanti strutture che arricchiranno il patrimonio culturale cittadino e le aree per il godimento del tempo libero. In relazione alla drammatica crisi economica che non ha risparmiato il capoluogo di regione che vede
la fuga di migliaia di giovani è auspicabile che si adottino contromisure per frenare l’emorragia perché una città potenzialmente più vivibile non ha senso se si continua con questo trend demografico e con questi chiari luna che deprimono oltre misura tutta la popolazione.
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ontrosenso Basilicata
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INTERVISTA A 360 GRADI A PIERO LACORAZZA
La macchina pubblica è un bidone «Sbagliato eliminare le Province, ma sbagliato anche sottrarle al voto dei cittadini. Siamo bloccati dal patto di Stabilità» di Mario Petrone
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rosegue il tentativo di parlare di cose concrete con i rappresentanti delle Istituzioni e siamo qui a ragionare con il Presidente Lacorazza partendo dal tema del giorno: in troppi sostengono che l’eliminazione delle Province farebbe risparmiare soldi e poi si dice che le Province siano inutili. Presidente, come vede la faccenda delle province e la proposta di eliminarle? Io parto dal Presupposto che in questo momento di crisi e di difficoltà nel quale si chiedono sacrifici alle famiglie e alle imprese e davanti alle difficoltà dei giovani in cerca di lavoro lo Stato non può rimanere così com’è. Abbiamo un sistema pubblico troppo costoso ancora e poco efficiente e se a chiedere i sacrifici è questo stato così inefficiente non c’è credibilità e non si offre una prospettiva. Allora andrebbe ripensata completamente l’organizzazione statuale, ma a partire dalle province? No. In Italia, dal momento in cui c’è la disponibilità di un euro, alla partenza di un appalto ci vogliono mille giorni. Per cui, se uno mi dimostra che l’eliminazione delle province riduce questo tempo a 500 giorni, io sarò il primo a firmare per questa eliminazione. Ma noi abbiamo strutture ed enti che appesantiscono il processo decisionale, come anche la trasparenza dell’azione amministrativa, perché più passaggi ci sono, più tempo si perde e più diventa nebuloso diventa il processo decisionale e la gestione amministrativa. Secondo lei la riduzione della spesa non la si consegue con il taglio di uno o più Enti, ma riducendo i passaggi? Non c’è dubbio. In un momento di crisi se hai un euro e ci impieghi mille giorni per fare un appalto non dai una risposta ai problemi . Noi dobbiamo ridurre i costi degli apparati, ma dobbiamo anche realizzare un sistema efficiente e veloce dal punto
di vista della gestione. Le strutture intermedie che si realizzano tra provincia e comuni in Basilicata sono un appesantimento. Il mio riferimento è alle province e alle discussioni relative alle province. Io non voglio sottrarmi alla razionalizzazione delle province. E’ evidente che la provincia di Roma non ha senso mentre l’Ente ha senso in posti come da noipurché si razionalizzi l’Ente e i compiti perchéé altrimenti i piccoli comuni come potranno fare a fornire servizi? Il paradosso che rischiamo, invece, è che le province rimarranno, mentre verrà eliminato il voto per eleggere gli amministratori. E siamo sicuri che eliminando ill controllo democratico che è rappresentato dalle elezioni facciamo gli interessi della gente? Io non credo che la gestione delle risorse svincolata dal controllo democratico produca cose migliori. In pratica bisognerebbe eliminare un bel po’ di enti intermedi dal momento che questi hanno costi di gestione imponenti a fronte dei costi delle province e quei compiti potrebbero venire assegnati agli enti elettivi riducendo la spesa e migliorando l’efficienza. Secondo lei si può riformare la organizzazione sanitaria regionale senza coinvolgere le province che si occupano dei servizi sul territorio? Io penso che le provincie non si devono occupare del sistema sanitario per evitare duplicazioni inutili. Serve che il processo di riforma che la Regione ha avviato vada avanti e che le nuove Aziende Sanitarie completino la riorganizzazione potenziando il ruolo dei distretti sanitari. In generale penso che prima ancora di discutere soluzioni anche la Basilicata avrebbe bisogno di una Spending review (Revisione della spesa ndr). Lei come affronterebbe la questione della revisione di spesa? La
Basilicata
si
trova
a dover decidere una strategia per il suo futuro perché siamo quasi al 2013 e dobbiamo capire come di poniamo rispetto al 2014 -2020 e quali obiettivi ci poniamo. Ora si deve capire cosa ha funzionato bene e cosa no per cambiare. Tornando alla spending Review e muovendo dal cambio di direttore generale al San Carlo cii si domanda se sia saggioo generico a mettere un generico dirigere questee strutture dal momentoo che il ccon ni dirigente opera co poteri del privatoo imprenditore e però non rischia i suoi soldi ma i nostri.
rimango dell’idea che prima o poi i politici dovranno cominciare a rendere conto ai cittadini e bisognerà parlare con il cittadino al di fuori del comunicato stampa ufficiale. Ma parliamo di cose attinenti il ruolo della provincia. Io ho visto con piacere un iper attivismo della provin provincia n i campi suoi pro ne nei propri c e sono la scuola e la ch che viabilità con il lancio lan viabilità d progetti di scu di scuola meglio vivibile, più meglio curata e di un lu curata luogo d ve do po dove poter costruire u luca un lucano migliore. L ’ h a fatto in
«In Italia, dal momento in cui c’è la disponibilità di un euro, alla partenza di un appalto ci vogliono mille giorni. Abbiamo strutture ed enti che appesantiscono il processo decisionale. perché prendersela con le province?» Non esprimo giudizi sulle persone e formulo gli auguri al management che credo possa far bene secondo le decisioni che adotterà la politica. Per essere chiari in questa situazione economicamente complicata bisogna realizzare il nuovo piano sanitario ed è necessario definire gli obiettivi che vogliamo perseguire e attribuire le responsabilità ai manager. Credo che si deve affrontare il problema dei tempi di attesa perché questo è un indice importante per le persone. L’Assessore esterno Martorano credo stia aiutando a migliorare le situazioni . Presidente, io non vedo questi miglioramenti e rimango in attesa. Ho chiesto un’intervista all’Assessore che non ha risposto ma non mi creo il problema. Io
contrapposizione alle amministrazioni precedenti o perché crede nei giovani e nella necessità di aiutarli a farsi un futuro? L’intervento sulle scuole si spiega perché la crisi economica che stiamo vivendo non è solo economica, ma è anche crisi di pensiero e di cultura e non si esce da questa crisi solo perché si è fatta una scuola in più anche se qualunque lavoro al momento aiuta, ma serve dare il senso di una volontà di cambiamento delle condizioni di vita facendo scuole accessibili e attente ai risparmi . Notiamo gli sforzi che la provincia fa per le cose di cui si occupa, tipo strade e trasporti ma non vediamo esiti soddisfacenti, ci può spiegare che sta accadendo?
Il completamento di un’opera dà la strada alla comunità e fa recuperare il valore dei tratti già costruiti. Noi però ci stiamo ponendo, concretamente, il problema delle manutenzioni. E qui malgrado l’impegno nostro e della Regione Basilicata le difficoltà incontriamo i vincoli del patto di stabilità che ci impedisce di spendere i soldi disponibili. Propositi certamente condivisibili, però la manutenzione delle strade è carente a vista. Il patto di stabilità è il problema e dovremmo chiedere l’esclusione dal patto delle Royalty perché nella val d’Agri ci stanno le ciminiere, ci stanno i soldi e non si possono fare gli interventi. In pratica ho la strada rotta ho i soldi per ripararla e non lo posso fare e serve rivedere il patto. Poi stiamo realizzando il catasto delle strade con la collaborazione con il C.N.R. e Università per verificare le situazioni di dissesto e avere idee utili per fare lavori che non finiscano in frane ulteriori. Poi si discuterà con la Regione Basilicata per utilizzare i FAS e sistemare quello che si può impiegando le risorse disponibili. Vi sono vincoli che ci impediscono di fare tutto quello che vorremmo. Per il trasporto pubblico si notano gli sforzi, ma si vedono anche le necessità crescenti perché l’aumento dei costi dei carburanti impone qualche cambiamento di abitudini. Abbiamo già disposto tagli alle cose inutili come le linee agricole e abbiamo potuto far fronte alla rivoluzione scolastica e far arrivare gli alunni in tempo e contemporaneamente abbiamo potenziato il trasporto per il mondo del lavoro come per la Ferrero. Certo è che fare infrastrutture non risolve ogni problema, anche se il collegamento all’alta velocità ferroviaria (Potenza - Foggia) torna utile se aiuta a crescere l’economia lucana. E’ difficile vedere queste cose, perché in pratica se parliamo di infrastrutture la Potenza-Foggia, rischia
solo di rendere più veloce l’andare a Berlino in cerca di lavoro per il disoccupato. Comprendo la perplessità però il cambiamento ha bisogno di interventi continui e forti in certe direzioni. Non basta certo solo l’infrastruttura ma serve un insieme di azioni finalizzate ad impiegare le risorse in modo da soddisfare esigenze di crescita del contesto dalla impresa in su o in giù. Ma sono vari i livelli di competenza e la macchina amministrativa non sempre funziona al meglio e i passaggi richiesti sono sempre troppi e comunque impongono tempi lunghi. Però se consideriamo la scuola, fare 100 pluriclassi in cento comuni non è fare un buon servizio alla collettività, e l’aver accettato questa cosa comporta il suicidio per la collettività perché così in quattro anni tutte le scuole dei paesi saranno pluriclassi con conseguenze pazzesche sui ragazzi e sul loro futuro. Le cose bisogna discuterle e bisogna ragionare e comprendere che anche se non tutto va per il verso migliore bisogna avere un progetto strategico che consenta di uscire dalla crisi sapendo dove si vuole andare anche se concretamente bisogna avere i piedi per terra e ragionare con i sindaci per trovare insieme le soluzioni opportune per i ragazzi. Ma la crisi è anche un problema degli indicatori che si usano e quelli economici sono evidentemente inadeguati perché non è mica la stessa cosa se costruisco una scuola con barriere architettoniche o una scuola senza barriere, come non è la stessa cosa se faccio stare un ragazzo in una pluriclasse o se lo faccio stare due o tre ore in pullman prima di arrivare a scuola. Il PIL, purtroppo, ti misura solo l’alto livello di spesa non anche il livello di utilità della spesa. Per cui strategicamente bisogna cominciare a ripensare i parametri con i quali valutiamo gli interventi altrimenti si spreca e non si risolve.
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«Dura la vita, per un sindaco del Sud» A tu per tu con Gabriella Carlucci, primo cittadino di Margherita di Savoia, madrina alla imminente Fiera dell’Autore di Potenza di Giusy Trillo
Vietri, la disavventura del “Signor Pazienza”
P
otenza riveste i panni del salottino letterario. Torna infatti nel capoluogo lucano la Fiera dell’Autore, un incontro privilegiato con scrittori e scrittrici che da tutta Italia occuperanno con le loro opere, il centro storico della città. L’evento si aprirà venerdì 11 maggio e madrina d’eccezione in prima serata sarà l’onorevole dell’Udc, Gabriella Carlucci (che incontrerà anche il sindaco di Potenza sabato 12 a Palazzo di Città). A sfogliare le pagine di questa seconda edizione, dunque, una ventata di glamour, ma non solo. Dopo aver conosciuto il successo sugli schermi televisivi, la Carlucci ha replicato in politica, fino a diventare sindaco della cittadina pugliese Margherita di Savoia, che nel 2010 l’ha scelta con quasi il 70% dei voti. Un vero e proprio plebiscito, che ‘bella faccia’ e ‘buona dialettica’ da sole non potrebbero giustificare. Almeno si spera. E allora, conosciamola meglio. Amministratrice di un comune meridionale, la secolare questione ‘mezzogiorno’ interessa
Il TAR condanna il Comune: ex sindaco e giunta avevano “tagliato fuori” dal concorso di autista di scuolabus un ex dipendente tanti, potrebbero organizzarsi. I partiti, però, sono della gente. Tutti devono essere rappresentati. Prima, dunque, servirebbe una riforma, come quella perseguita dalla proposta Capaldo, appoggiata anche dall’Udc, che prevede siano gli stessi privati cittadini a finanziare i partiti”, con tanto però di incentivi fiscali. Soddisfatti o rimborsati, di certo chiedere ai cittadini di sostenere bilanci non sempre trasparenti, stando ai fatti dell’ultimo periodo, un po’ di
sentito nulla. E sulla riforma elettorale, che dopo l’accordo PdPdl-Udc, sembra essersi paralizzata? Tutti dicono che è urgente, ma pare che gli stessi preferiscano aspettare i risultati delle amministrative per farsi due conti in più. La riforma elettorale è obbligatoria. Bisogna riappropriare il cittadino del diritto di scegliere il proprio rappresentante. Anche così si combatte l’antipolitica. Inoltre, il bipolarismo all’italiana è
«La “burocrazia” in Italia appesantisce la già enorme prassi europea, e c’è scarsità di risorse umane. In un Comune come il mio, non ho il personale tecnico per leggere un bando e proporre progetti tali da canalizzare gli stessi fondi europei» anche lei: per risorsa che viene, non si sa quando, risorsa che va, non si sa dove? Le risorse a disposizione delle regioni del sud ci sono e ci saranno. Parliamo dei cosiddetti fondi Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)” che, però, finiscono spesso per arenarsi. Colpa della “burocrazia”, che in Italia appesantisce la già enorme prassi europea, e della scarsità di risorse umane. In un Comune di dodicimila abitanti come il mio, ad esempio, non ho il personale tecnico per leggere un bando e proporre progetti tali da canalizzare gli stessi fondi; di assumere qualcuno in grado di farlo, poi, non se ne parla. “Non ci sono i soldi”. Alfano, Berlusconi e la grande novità della politica italiana: un partito del tutto autofinanziato. Roba da il paese dei balocchi? Quello dei finanziamenti ai partiti è un problema serio. Eliminare ogni forma pubblica di sostentamento vorrebbe dire che solo i ricchi, e non parlo solo di Berlusconi perché in Italia ce ne sono
coraggio costa. La soluzione è semplice: rendiamoli pubblici. E Giuliano Amato superconsulente sui fondi ai partiti? Indubbiamente conosce bene sia l’economia che la politica. Va bene la nomina dei super esperti, ma tra qualche mese bisognerebbe chiedere conto di quanto fatto. Anche loro vanno controllati. Il nuovo consigliere, che con la sua pensione d’oro, in un periodo di tagli, da alcuni ‘amato’ non lo è poi tanto, è diventato l’ultimo bersaglio di quel Grillo per troppi un po’ troppo parlante. Un avversario politico davvero preoccupante o solo un fenomeno? Grillo non è in assoluto un avversario preoccupante, se non altro perché non fa proposte coerenti. Il suo è solo un libro dei sogni inattuabile, ma in un momento in cui la gente è stufa e ha perso fiducia nella politica, è decisamente pericoloso. Si potrebbe però controllare cosa i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno prodotto dal momento della loro elezione. Io non ho mai
fallito. Le coalizioni tra gruppi difformi, come si è visto, non funzionano. La riforma è obbligatoria. Ma di certo quello delle amministrative è un risultato che si aspetta. Chiudiamo, infine, con il motivo che porterà in terra lucana l’onorevole. Libri, cultura, ancora beni di lusso? E in Italia si fa abbastanza per la promozione di questo settore? Non si fa niente. O molto poco. In Italia non si crede che la cultura possa essere un settore trainante. Non è percepita come un investimento ma solo come una spesa. Ma se l’italiano è una lingua conosciuta in tutto il mondo è grazie alle grandi opere liriche, per esempio. Il leggere poi da noi è fanalino di coda, ma non in quanto bene di lusso. Le nuove tecnologie lo rendono, con grande vantaggio anche dell’editoria, possibile a tutti. Queste andrebbero incentivate, senza poi disdegnare private iniziative che, in ambito culturale, possono sopperire lì dove lo Stato non può arrivare. E a quanto pare, da queste parti, l’idea è la stessa.
«S
i è concluso positivamente in questi giorni, con sentenza definitiva del TAR Basilicata, una brutta pagina di cronaca del lavoro relativa all’illegittima “gestione” di un concorso per la stabilizzazione dei lavoratori precari, con evidente penalizzazione di un candidato». E’ quanto si legge in una nota dell’UGL. «Gli attori dì questa vicenda sono il Sig. Pazienza (nome di fantasia), l’ex sindaco e la giunta del Comune di Vietri di Potenza, che con artifizi amministrativi avevano cercato di “tagliar fuori” dal concorso per autista scuolabus un ex lavoratore dell’ente, riservandogli immeritatamente un secondo posto in graduatoria. I fatti risalgono al 2009, dove la UGL partecipava per trovare una soluzione congiunta e condivisa con gli Amministratori, al problema della stabilizzazione lavoratori ex-LSU e CO.CO. CO.. L’UGL propose da subito all’ Amministrazione, di procedere inserendo nel piano di stabilizzazione le nove unità individuate nell’Ente, ma “prepotentemente” la giunta con fare unilaterale si attivò per otto, adottando procedure e regolamenti concorsuali illegittimi e che penalizzavano anche un concorrente in possesso dei requisiti previsti dalla legge.L’ex Sindaco ignorando le numerose contestazioni dell’UGL e quelle del diretto interessato, non ‘arretrava’ dal proprio agire, nonostante in manifesta violazione di legge e con una serie di atti amministrativi nulli e malgrado il tentativo di fare partecipe il Prefetto e il Difensore Civico Regionale. La conclusione della lunga controversia arriva
dai Giudici del Tar Basilicata, nella seduta del 09/02/2012, con il pronunciamento definitivo sulla questione rendendo “GIUSTIZIA” al Sig. Pazienza.Tra le motivazioni di contestazione al Comune, per le “forzature amministrative” messe in campo per penalizzarlo, vi erano: 1) atti deliberativi con
già di un primo spreco dì soldi, da parte degli exAmministratori, per resistere in giudizio al grado della sospensiva, con un esborso per le casse comunali e dei cittadini di circa € 5.000,00, per spese legali.Successivamente l’ex-Sindaco, non compiaciuto individuava altro studio legale, proponendo ricorso gerarchico
errata applicazione di legge, come nel caso della delibera G.C. n° 39/2009, relativo al bando concorsuale; 2) nomina esterna, di un ex funzionario in pensione della Provincia di Potenza, a Presidente della Commissione Esaminatrice al posto del Segretario 3) erronea Comunale; attribuzione del punteggio al ricorrente per il servizio prestato; 4) mancanza dei requisiti di legge per la partecipazione al bando da parte del concorrentevincitore finale.Gli exAmministratori Vietresi, nel perseguire il “loro modello concorsuale” stavano danneggiando un lavoratore, “denigrato” anche per lungo tempo ma, che ha visto uno spiraglio grazie alla sua caparbietà, al sostegno del suo legale e del Sindacato UGL. Con la sentenza del Tar, che ha dichiarato l’obbligo per il Comune di Vietri a collocare il Sig. Pazienza nei ruoli del personale dipendente “quale unico ed esclusivo candidato vincitore per la copertura del posto di autista”, riteniamo ci sia stata conferma pure alle nostre. tesi.Si “commenta”
al Consiglio di Stato e dove, otteneva altro giudizio negativo dall’Autorità giudicante. Nella Sentenza del TAR Basilicata, forse per la gravità dei fatti emersi, troviamo la condanna per il Comune di Vietri di Potenza e per il controinteressato, costretti al pagamento in favore del Sig. Pazienza delle spese di giudizio e della somma complessiva di € 3.000,00.La UGL che dall’inizio ha sostenuto il lavoratore discriminato, oggi si dichiara soddisfatta della sentenza emessa dai Giudici che, hanno saputo interpretare le motivazioni saggiamente riportate dal suo legale, evitando tutti i risvolti negativi della vicenda. Per fare chiarezza sulla procedura amministrativa di stabilizzazione attuata nel Comune di Vietri di Potenza -conclude l’UGL- abbiamo interessato le Autorità competenti, chiedendo loro di accertare responsabilità soggettive ed eventuale spreco di denaro pubblico degli ignari cittadini vietresi».
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«Presidente, cambiamo modo di fare le nomine» Controsenso intervista il consigliere regionale della SEL Giannino Romaniello: petrolio, sanità … e poltrone di Mario Petrone
L’
intervista prosegue un tentativo di portare i vari partiti a dire la propria opinione su alcuni problemi che riguardano più da vicino la gente Lucana e il Consigliere Romaniello è particolarmente indicato, perché SEL a conclusione della crisi in Regione non si è più considerata parte della maggioranza di Centro Sinistra. Il messaggio del Presidente De Filippo, che considera la vostra posizione frutto di incomprensioni che si augura possano essere superate nell’immediato futuro, vi vede d’accordo? Il fatto è che al momento non possiamo considerarci parte della maggioranza per le ragioni già dette. Noi vediamo un’involuzione delle prospettive politiche che tentiamo di contrastare anche con l’uscita dalla maggioranza. La polemica pubblica con Martorano sui tickets sanitari rientra in questa diversa posizione politica? Assolutamente no. La questione è che i Tickets sono calcolati a seconda delle prestazioni richieste e non tengono conto delle questioni di reddito per cui a parità di prestazione,
oggi, 150 euro (per dire) deve pagare il pensionato o il disoccupato e tanto deve pagare il Marchionne che vivesse in Basilicata e questo non è accettabile. L’assessore ha dichiarato che siamo vicini a discutere la necessaria revisione e dal momento che il Governo e il Parlamento non hanno portato modifiche alle questioni ora non vi sono più ragioni per ritardare questo esame. Oggi la gente è costretta a rinunciare ad analisi e cure non avendo i soldi per pagare questo livello di Ticket. A proposito di spesa sanitaria, cosa pensa dell’altalena di Direttori Generali al San Carlo e alle Asl? Quando è arrivato Des Dorides pensavamo si volesse determinare un cambiamento di passo e di modi di gestione dell’Ospedale e della Sanità,
ma i fatti di oggi dimostrano che il D.D. non aveva alcuna voglia di cimentarsi e il cambiamento di direttore generale (resosi necessario ) rischia di non
essere in grado di affrontare i problemi di ristrutturazione e rilancio della sanità. Si tratta di operare in modo da ridurre gli sprechi e non la spesa sanitaria utile e necessaria e serve riorganizzare la rete di servizi ospedalieri come prima cosa. La sua opinione sull’accordo
con il Bambin Gesù per la pediatria? Non entro nel merito dell’accordo perché può essere che vi fosse necessità di aumentare il potenziale tecnico, ma mi domando quanto costa e cosa rende e se è quella la via per migliorare la Sanità. Ecco io ho forti dubbi che si determini un miglioramento così io credo più importante si riducano le liste di attesa e non vedo interventi in questo senso e la cosa mi preoccupa. In questi giorni è in discussione l’integrazione del PIEAR (energia insomma) e dal dibattito in corso emergono timori circa il fatto che si possano autorizzare gli inceneritori etc. come produttori di energie alternative. L’integrazione dipende dalla necessità di adeguare il nostro piano regionale ai nuovi limiti, più alti, imposti dal Governo. Ecco io ritengo che proprio queste produzioni vadano escluse categoricamente dal piano e credo e spero che questo delibereremo in Consiglio. Come pensa sia possibile che il petrolio si estrae qui e produce occasioni di lavoro in quel di Taranto come dichiara
il suo collega Benedetto? Io ritengo un bene che non si sia costruita una raffineria qui in Basilicata dato il livello altissimo di inquinamento che comporta e per quel che riguarda il lavoro noi, riteniamo insufficienti le politiche regionali finalizzate allo sviluppo perché la crisi si combatte anche con politiche che aiutino le imprese a stare sul mercato e a operare in Basilicata. Diversamente continuerà l’emigrazione di giovani in cerca di lavoro che qui non vi è mentre le energie alternative potrebbero essere un modo di aiutare la creazione di posti di lavoro puliti, per esempio. Ma ci si domanda se è accettabile che in Basilicata si paghino i carburanti di più che in qualsiasi altra parte di Italia. E’ inaccettabile ma, appunto, compito della politica dovrebbe essere di individuare e proporre le soluzioni.Il Memorandum sul petrolio potrebbe essere una opportunità ma si tratta di capire che non può essere quello l’unico strumento dal momento che non possiamo, certo, immaginare di trasformare la Basilicata in un
groviera di pozzi di petrolio. Lei e SEL proponete un uso più attento delle risorse e un sistema di spese meno spendaccione. Riteniamo che sia l’unica maniera perché la gente ha bisogno di sapere che si mette in campo sempre il meglio. E se non si cambia il modo di fare le nomine negli enti e società di gestione e se non si riporta, in primo luogo, la trasparenza nelle scelte si aiuteranno i denigratori della politica anche qui con le conseguenze che possiamo immaginare. In pratica le polemiche sui giornali intorno alle nomine non le facciamo noi, ma ci sono e sono vistose e di questo si deve tenere conto piaccia o no. Allora che manderebbe a dire al Presidente De Filippo in risposta? Noi crediamo nell’esigenza di un Centro Sinistra capace e concreto e aspettiamo di vedere se il Presidente De Filippo crede nelle stesse cose e se cambia il modo di fare le nomine di competenza per esempio. Aspettiamo un concreto segnale dal Presidente e sulla base di quello decideremo.
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Basilicata
L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO A Lavello rubati oltre due chilometri di cavi di rame
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n uomo di 36 anni, di nazionalità romena, è stato arrestato dai Carabinieri, a Lavello, per concorso in furto aggravato di 2,4 chilometri di cavi di rame (per un valore di circa 20 mila euro), che sono già stati restituiti all’Enel. L’uomo era a bordo di un’automobile insieme ad altre due persone, che sono riuscite a far perdere le tracce. I tre sono fuggiti prima in auto, poi a piedi, ma uno è stato bloccato dai militari. Sull’auto, utensili per tagliare i cavi.
L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.
IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA
Quann la panza è vacann, nun s sona e nun s canta....(Quando la pancia è vuota, c’è poco da festeggiare) - POTENZA
Editore Publicom S.r.l. Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari
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Rionero, al lavoro per piazza Fortunato In una conferenza stampa sono stati illustrati i relativi progetti di riqualificazione di Pino Di Lucchio
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abato 28 Aprile il Comune di Rionero ha voluto presentare l’avvio dei lavori di riqualificazione della Piazza G. Fortunato con un incontro pubblico presso il Palazzo G. Fortunato. Presenti all’incontro, Antonio Placido, sindaco di Rionero in Vulture, l’arch.Efisio Pitzalis progettista, Alberto Versace, direttore generale Dipartimento Sviluppo e Coesione Economica Ministero per lo Sviluppo Economico, Vito De Filippo - presidente della Giunta Regionale di Basilicata. Il Sindaco di Rionero ha brevemente descritto tutte le tappe del progetto, dal bando di concorso vinto dal Progettista Pitzalis al reperimento dei primi fondi per l’avvio del primo lotto. L’inizio dei lavori nella Piazza Giustino Fortunato non è che l’inizio di un complesso lavoro di riqualificazione urbana, approvato lo scorso anno dalla giunta comunale, che intende riqualificare il centro storico, il centro commerciale naturale, piuttosto che la proliferazione dei Centri Commerciali nelle periferie della città.L’arch. Efisio
è possibile assistere a concerti, spettacoli e manifestazioni pubbliche e comizi politici. Gli interventi previsti dal progetto vincitore si concretizzano in tre lotti. Il 1° interessa la parte gradinata della Piazza che dal fronte del Palazzo Giustino Fortunato si sviluppa sino al cerchio che, da un lato, intercetta il Tavolo dei relatori. Da sinistra Versace, De Filippo, Placido, Pitzalis (Foto manufatto basamentale Mariella Imbriani) che costituisce lo snodo verso Fontana Grande e, Pitzalis, capogruppo dello a) configurazione di un luogo dall’altro, l’edificio angolare studio vincitore del progetto, attrezzato per mostre d’arte, di sponda opposto. Il 2° lotto ha parlato del progetto. Grazie spettacoli e concerti, anche riprende dalla interruzione alle attività del Ministero dei come segno di rispetto e del primo e, con analogo Beni Culturali, della sezione memoria del pre-esistente schema a cerchi concentrici, “Qualità Italia”, il progetto Teatro Combattenti; b) si sviluppa sino all’area della nuova Piazza Giustino valutazione dell’opportunità dove attualmente e dislocata Fortunato è stato presentato di salvaguardare la peculiarità la rotonda spartitraffico. a livello internazionale in e singolare apertura dello Il 3° lotto completa lo numerose mostre, tra cui spazio e quindi della visibilità sviluppo della piazza sino Roma, Tokio, (prossimamente da valle verso Palazzo al bordo del Parco di Villa sarà esposto anche a Colonia Fortunato, Chiesa Madre, Catena.L’idea è quella di una in Germania) riscuotendo Fontana Grande e la Torre nuova piazza vista come un ammirazione e interesse dell’orologio del rione Costa. motore commerciale, turistico per il prospetto. Il progetto Infatti, le due piazze, esaltando e per la valorizzazione dei vincitore, ha tenuto conto la loro natura di invaso prodotti locali. Una piazza della indicazione del bando ricettivo ed accogliente, che richiama la storia e la che prevedeva il riassetto digradano progressivamente geografia del nostro territorio. delle due attuali piazze con dall’alto verso il basso, come Da qui la visione dello spazio, particolare attenzione rivolta: una platea naturale da cui di uno spalto, di un teatro
greco che accolga attività e spettacoli all’aperto, incontri, scambi culturali. Ma nello stesso tempo recupera il solco dell’antico fiume Rivus niger (Rio nero)” che denomina la cittadina del Vulture. Da qui la tradizionale canalizzazione delle polle d’ acqua. Proprio n ricordo del “Rio nero” tutta la piazza è disseminata di piccole polle d’acqua scolpite nella stessa pietra. il recupero delle aree verdi circostanti e l’illuminazione. Il Primo lotto dei lavori riguarderà l’area che va da Palazzo Giustino Fortunato con lo scoscendimento della Piazza, recuperando il dislivello di circa cinque metri.Il secondo lotto comprenderà la vasta area resa libera dopo l’abbattimento di edifici e del cinema teatro Combattenti, resi inagibili in seguito ai danni subiti dal sisma del 23 novembre 1980, e che oggi in parte è incolta e parte adibita a mercato ortofrutticolo. Alberto Versace, in qualità di Direttore Generale del Dipartimento Sviluppo e Coesione Economica Ministero per lo Sviluppo Economico, ha rimarcato l’interesse a livello internazionale del progetto. Nella realizzazione
di un nuovo progetto ci sono molteplici fattori da prendere in esame, fra cui i parcheggi e la viabilità, il territorio, ecc. Il Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo ha esordito con una battuta: “Visto la situazione che stiamo attraversando, per la realizzazione della Piazza non si parlerà di lotto 1, lotto 2… ma di lotta 1, lotta 2…”De Filippo ha proseguito elencando le strutture che la Regione Basilicata ha recuperato e consegnato alla comunità ricreativa. Si tratta di cospicui investimenti finanziari che hanno creato luoghi di aggregazioni culturali, di laboratori teatrali, di attività sociali. Tra i luoghi che la Regione intende recuperare, rientra anche l’ex macello di Rionero che verrà consegnata alle cooperative, alle associazioni, con un input finanziario iniziale.Per tutto questo non mancano le difficoltà, soprattutto finanziarie, per fronteggiare i tanti problemi di degrado e di abbandono di ampie zone della Basilicata.
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Basilicata
«Sindaco, ti vogliamo incontrare» I protagonisti della nostra rubrica vogliono parlare con Santarsiero. “La città non è a misura di disabile” di Rosa Santarsiero
A
volte ritornano. Non è solo il titolo di un famoso romanzo di Stephen King, non questa volta almeno. Perché a ritornare sull’argomento “disabilità” sono Egisto Ambrosio, Luigi Rondanini e Salvina. Questa volta, però, con un’intenzione precisa: chiedere al Sindaco di Potenza Vito Santarsiero una spiegazione riguardo al fatto che sino ad ora non si è ancora mosso niente nonostante Controsenso abbia ripetutamente parlato del problema. Già nelle scorse edizioni del nostro settimanale Egisto, Luigi e Salvina hanno offerto il loro punto di vista in merito alle difficoltà che quotidianamente sono costretti ad affrontare a causa della loro condizione: dai parcheggi alle barriere architettoniche. Ed è nello specifico, proprio su quest’ultimo aspetto, che intendono porre l’accento. La città è un luogo a dimensione di disabile? I diversamente abili nella città di Potenza hanno
piena libertà di movimento? Oppure la città diventa per loro un percorso ad ostacoli dal quale inevitabilmente escono sconfitti? Ecco cosa ci hanno detto davanti ad una tazza di caffè, a due passi da un edificio pubblico con relativa impossibilità di accesso per una persona in carrozzina. «Nuove e vecchie costruzioni della città hanno tutte lo stesso problema: non sono in regola. E nessuno si preoccupa di verificare ed eventualmente multare gli edifici che non rispettano la legge. Ma alla fine quest’ultima parla chiaro: la pendenza delle rampe per disabili non deve superare l’8%, e addirittura, in caso di lunghi percorsi con dislivello, dovrebbe essere presente una sosta con pianerottolo ogni 10 metri (pendenza massima del 5% e soste ogni 15 metri in caso di percorsi esterni). Quindi, se le cose stanno così, per quale ragione la nostra città non rispetta le regole?
SCEGLI L’UNIVERSITA’ DELLA BASILICATA Codice Fiscale: 96003410766 La legge 183/2011 (legge di stabilità 2012) ha riconfermato la possibilità di destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno della Ricerca Scientifica e delle Università. E’ possibile operare la scelta attraverso il modello CUD 2012, il modello 730 1, il modello Unico Persone Fisiche 2012. Per destinare il 5 per mille all’Università degli Studi della Basilicata occorre indicare il codice fiscale 96003410766 e firmare nell’apposito spazio: “Finanziamento della Ricerca Scientifica e della Università”.
Vogliamo parlare ancor più chiaramente della legge? Per chi non lo sapesse esiste il D.M. dei Lavori Pubblici del 14 giugno 1989 n.236 che prevede esattamente quanto abbiamo appena detto. Allora, se i soldi vengono comunque spesi per opere di ammodernamento e riqualificazione di tutti gli edifici della città, perché non si tiene conto di questo aspetto? Non siamo anche noi parte attiva della città stessa? E a questo vogliamo aggiungere il fatto che la larghezza minima delle rampe d’accesso per disabili non è quasi mai quella idonea. Eppure anche qui abbiamo precise disposizioni di legge, cioè le rampe dovrebbero avere una larghezza minima compresa tra i 90 ed i 150 centimetri, ed essere tra l’altro munite di pavimenti antisdrucciolo con eventuale guida per non vedenti, parapetto e corrimano. Ma a voi è mai capitato di vedere
una cosa del genere? Ci avete mai fatto caso? Noi sì, ogni giorno. E la situazione è l’esatto opposto. Senza contare che le Istituzioni che dovrebbero tutelarci sono le prime a risiedere in edifici che non ci consento l’accesso. Ma quando vengono fatti i collaudi, gli uffici tecnici preposti si accorgono di non aver rispettato tutte le regole previste? Ma la nostra non vuole essere una polemica a fini distruttivi, proprio come non lo sono state le precedenti. Al contrario, il nostro è una atteggiamento di carattere propositivo. Vorremmo soltanto parlare, offrire la nostra esperienza quotidiana a chi, ci rendiamo conto, potrebbe avere difficoltà a comprenderla perché avere gambe forti significa poter andare in ogni dove. Noi, invece, guardiamo il mondo da una prospettiva diversa con tutte le inconvenienze a cui la nostra situazione
ci obbliga. Il Sindaco e i relativi Presidenti della Regione e della Provincia, che sappiamo essere persone di animo sensibile, comprenderanno certamente le nostre difficoltà. E visto che Controsenso ha preso a cuore le nostre storie, è attraverso lo stesso che vogliamo chiedere ufficialmente al Primo Cittadino un incontro chiarificatore. Purtroppo le associazioni che dovrebbero tutelarci o quanto meno fare presente eventuali irregolarità o semplici difficoltà dovute a situazioni più che evidenti,
non assolvono sempre al loro scopo. Di conseguenza preferiamo intervenire noi stessi al fine di tutelare i nostri diritti di cittadini». E noi aspettiamo con fervente attesa che il Sindaco ci fornisca una risposta in merito alla richiesta dei nostri intervistati. Naturalmente siamo disponibili ad ascoltare il parere di quanti vorranno intervenire sull’argomento proponendo soluzioni o semplicemente ribadendo criticità relative a questa problematica.
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Piazza Zara, fra delusione e pazienza Il contestatissimo terminal autobus non verrà trasferito nel parcheggio della Regione. Il sindaco di Potenza: “Troveremo presto una soluzione” di Rosa Santarsiero
I
trasporti fanno sempre notizia, specialmente in regione.In settimana si è dato ampio spazio alla “longeva vicenda” del terminal bus di piazza Zara. I residenti, da tempo, chiedono a gran voce l’individuazione di una zona alternativa a largo Zara, poiché la sosta prolungata degli autobus
reale, e non nego che ci siano stati dei ritardi. Stiamo provvedendo a risolvere il problema. In realtà, è venuta meno anche l’ipotesi di far confluire temporaneamente tutti gli autobus extraurbani ed urbani nel parcheggio della Regione Basilicata. Anche in quel caso ci sarebbero delle criticità, poiché lo spiazzo non
è attrezzato per accogliere i viaggiatori. Più che su una soluzione temporanea ci stiamo soffermando su una scelta definitiva, e proprio da ciò dipendono i ritardi rispetto alla delibera (in merito) varata nel dicembre scorso.Credo che nel giro di qualche settimana saremo in grado di riunirci con tutti i
soggetti interessati e, pertanto, di avviare una gara d’appalto per la messa in opera dei lavori. Il terminal bus, con molta probabilità, verrà “ricavato” nei pressi della stazione Potenza Centrale. In questo modo, tutte le persone che si servono degli autobus, arrivate in città potranno raggiungere le varie mete attraverso i treni, la metropolitana, o con le scale mobili. Non dimentichiamo poi che il terminal bus sarà costruito nei pressi del nuovo sottopasso che congiunge la stessa viale del Basento alla stazione Potenza Inferiore. Il sottopasso, tra l’altro, è già pronto. Il nostro obiettivo è quello di dar vita ad un progetto organico e non transitorio». Signor Sindaco cosa vuole dire ai residenti di piazza Zara? «Io chiedo ai residenti di via
rende la vita impossibile a tutte le persone che dimorano nei palazzi attigui. Il sindaco di Potenza Vito Santarsiero ci ha spiegato, in un’intervista rilasciata ai nostri taccuini, che il Comune di Potenza sta provvedendo a trovare una soluzione che tenga conto di tutte le criticità relative alla problematica in esame. Oltre alla “soluzione del caso”, il Sindaco ci ha dato anche qualche anticipazione: «Effettivamente la questione di piazza Zara è un problema
Il sindaco: <<Il terminal bus, con molta probabilità, verrà “ricavato” nei pressi della stazione Potenza Centrale. Nel giro di qualche settimana saremo in grado di riunirci con tutti i soggetti interessati e, pertanto, di avviare una gara d’appalto>> Zara di pazientare ancora un altro po’. Mi rendo conto delle difficoltà e dei rumori molesti che sono costretti a sopportare tutti i giorni. In ogni caso, ho chiesto alle varie ditte che si occupano di trasporti di avere un po’ più di delicatezza e di sostare obbligatoriamente con il motore spento». La storia del terminal bus di via Zara è un po’come tutte le dive, ogni tanto fa la sua comparsa sulle nostre pagine. Già, perché non è la prima volta che Controsenso se ne occupa, dal 2004 di articoli a riguardo ne sono stati scritti a bizzeffe. Fermo restando quanto il Sindaco ci ha detto,
per comprendere i risvolti della questione, facciamo un po’di cronistoria, che non guasta mai. Già nel 2004, in occasione delle amministrative, il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero, nel suo programma elettorale denominato “Sarà Potenza 2009”, chiarì che si sarebbe impegnato a trovare una soluzione adeguata, al fine di individuare una zona più confacente (rispetto al piazzale Zara) alla sosta temporanea degli autobus extraurbani in città. Dal 2004 di tempo ne è passato. L’ordinanza della Giunta comunale – in riferimento al caso di specie – si è fatta attendere a lungo; solo nel dicembre dello scorso anno è stata individuata una location più consona rispetto alle esigenze dei viaggiatori. Nella delibera si parlava del piazzale della Regione come degno sostituto dello stesso largo Zara. Da dicembre ad oggi – come avrete intuito – la situazione è rimasta invariata. Nonostante le promesse e le rassicurazioni, i residenti del quartiere continuano a protestare; non solo a causa dei gas di scarico, ma anche per i rumori, di certo non soavi, degli autobus in sosta. Ogni giorno, transitano e stazionano (con i motori accesi) in piazza Zara ben 120 autobus tra urbani ed extraurbani, e tutto ciò avviene nell’arco di tempo compreso tra le quattro di mattina e l’una e trenta di notte. In settimana, il consigliere comunale d’opposizione Giuseppe Molinari si è fatto interprete della volontà dei cittadini, ed è intervenuto nuovamente sulla questione.Molinari ha chiesto esplicitamente al Sindaco il
perché degli eccessivi ritardi e della mancata dislocazione del terminal bus, dato che la delibera in merito, come si diceva, è stata approvata quattro mesi fa. In aggiunta, il consigliere ha specificato che più volte il gruppo d’opposizione ha offerto una possibile soluzione al problema autobus. Basterebbe – continua Molinari – predisporre un terminal bus attrezzato in contrada Lavangone per gli autobus che arrivano dalla zona nord della Regione; mentre, per i pullman che raggiungono Potenza da sud, la soluzione più ovvia sarebbe quella di farli sostare a rione Betlemme. Il tutto, ovviamente, dovrebbe svolgersi di concerto con un servizio navetta che consentirebbe ai pendolari di raggiungere agilmente il luogo desiderato. A giudizio del consigliere sono proprio i collegamenti che difettano. A suo dire, è inspiegabile che opere come i parcheggi in viale dell’Unicef (all’ingresso del ponte attrezzato, zona S. Lucia) non siano ancora stati terminati, nonostante la fine dei lavori si attendeva entro il 2010; stessa cosa per il sottopasso che unisce viale del Basento alla stazione Potenza centrale (ultimato, ma ancora chiuso). Sono opere di primaria importanza, tanto che lo stesso Molinari ha dichiarato: «bisogna passare dalla logica della propaganda e degli annunci a quella dei fatti».
REPORT
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Les chevaliers de la table brisee
di Lucio Tufano
A
lla bottiglieria Pappalardo… no, no! Al caffè D’Arpino parola d’onore, è il figlio del re. Vive a Potenza un figlio di Vittorio Emanuele e Umberto I, non so più se figlio o fratello, ma egli esaudirà i vostri voti. Le petizioni si ricevono dalle ore una alle ore ventiquattro, ricevono anche di notte. Il cappello bianco sulle ventitrè, aitante, recluta di fanteria, acrobata, ginnasta, saltimbanco della lingua, conferenziere senza grammatica, azzecca garbugli scacciaconsigli, messo in carta bollata senza tavolino, referendaro di notizie spicciole e di benemerenze di casa Sabauda… pronto per una domanda da presentare al tribunale. Quattro uova fresche per la richiesta di un certificato, e per lo sgravio di un balzello? Epigono ambulante del patronato, compilatore di modelli, consulente di vicolo per cittadini, scriba all’aperto per tutte le categorie di analfabeti che nel segno di croce firmano le loro richieste, i <<desiderata>>, al pubblico potere. Ce n’è un altro che adesso non posso precisarvi in quanto è andato a Tricarico, suo paese di nascita. E’ piccolo, basso, paffuto, ricco, o si spaccia per tale, cappello grigio-perla listato in bianco e nero, vestito di nero zegrino, lucido per l’uso, scarpe in pelle lucida. Alla sua padrona di casa deve parecchi mensili, ma per tutti basta uno chèque. Un bimbo prodigio, un’apprendista prestidicitore, la cui parola corre dippiù
dei fatti a tracciare significati, storie di splendide avventure, conquistatore e don Giovanni. Non cercate in lui nessuna aureola di divinità. Ha occhi cilestri e baffi arricciati. Sotto il balcone di casa lo aspetta la sua bella per sbattergli le imposte sul viso, un nostro sistema di fare l’amore, eppure le adora tutte, bionde, brune, vergini e vedove, in un inebriante valzer di sensazioni vertiginose. Idilli, seduzioni, tradimenti, gelosie, canti, suoni lieti e soavi e maschere, sempre maschere nella commedia della vita. Poeta, inventore di un nuovo brevetto per fare l’amore, dà lezioni di tressette e scopone, gioca e vince al Caffè Viggiani. Mette a frutto le idee degli amici. Se da socialista divenisse pretino egli sarebbe anche codino. In lui si adorano tutte le virtù. La sua mano tesa rende felici. Ecco, a distanza di un secolo, il primo paglietta
senza precisi obbiettivi, ma con una matta voglia di sbalordire. Si trasforma, si affina, si camuffa e veste i panni del votato, votato da tutti, indispensabile, si fa levitare, portato dalle spirali del suo sigaro al quale disperatamente si aggrappa. All’infuori di qualche città, in Basilicata, come si esprime il Lemormant, non si trova carne da macello ma si è condannati perpetuamente a carne di pollo: spaventosi uccellacci appollaiati sulle
«Idilli, seduzioni, tradimenti, gelosie, canti, suoni lieti e soavi e maschere, sempre maschere nella commedia della vita. Poeta, inventore di un nuovo brevetto per fare l’amore, dà lezioni di tressette e scopone, gioca e vince al Caffè Viggiani» grandi zampe gialle, miseri meschini, cui non è dato un pugno di grano tra le sporcizie. Li divorano i pidocchi, le piume si raggrinzano, senza voli, affetti da rachitismo, malattia della pelle. Vale la pena ucciderli? Per cucinarli, farli a pezzi, sventrarli, tritarne le interiora con cipolla e pomodoro, se il frutto della loro carne non vale il piatto, attesa la magrezza? Di necessità la gente di questo paese deve averne il palato. Da ciò i singolarissimi gusti, i sapori, i piatti archeologici nella ospitalità graziosa e borghese. Una tavola val bene un pasticcio: una pasta di mandorle amare, un prosciutto, cetrioli in aceto, formaggio forte, frutta candita, menta, semi di finocchio, biscottini inzuccherati, zuppa, polli in arrosto, insomma le ricette di Apicio ripetute in generazioni di bocche, di palati, di sapori associati nelle calde serate
solo per il forestiero. Ma in Basilicata v’è una cucina mutilata: recinto di frontiere dove si susseguono terremoti, scosse che danno brividi di paura e di freddo al dorso dell’Appennino, come quelli del passato e quello del 16 dicembre 1857, che ha procurato ai cerusici lavoro per quattromila amputazioni, epidemie, grotte, nidi di aquila ai pastori, agli eremiti ed ai briganti. A Roma invece si stringono le mani della politica estera: il piccolo Piemonte, annessi i piccoli regni della penisola, si pregia dell’amicizia della Francia, della Germania, dell’Austria. Vibrazioni d’estate, di nuove allenze, teatro di azione per feste diplomatiche. Una carrozza in più per chi, al di là della questione romana, dal Quirinale voglia attraversare il Tevere per officiare il sommo pontefice.
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5 Maggio 2012
ontrosenso
NEW CITY
Basilicata
“Essere Vito Santarsiero” Una scoperta consentirebbe di prevedere le azioni del cervello. Ma chi ci amministra forse è già “prevedibile” di Walter De Stradis
“H
o perso la testa per un cervello” è un film col comico americano Steve Martin in cui il protagonista si innamora di un cervello parlante di donna, sottospirito. Ovviamente il tutto è una metafora sull’amore vero che non si basa sull’aspetto fisico e bla bla bla, ma, se ci pensiamo, anche noi sudditi lucani quando andiamo a votare ci “innamoriamo di qualche cervello”. Stante il fatto, però, che magari (e quasi sempre) il “cervello” che tanto abbiamo apprezzato fino al momento in cui siamo entrati in cabina con la matita indelebile in mano, qualche istante dopo si trasforma nella proverbiale “capa gloriosa”. Ma il discorso vale un po’ anche al contrario. Nel senso che è il sogno di ogni politico, quello di “entrare nel cervello” di ogni singolo cittadino con in possesso della facoltà di voto, e quindi di afferrarne in anticipo le aspettative, i desideri, i sogni, le delusioni, e agire (a parole) di conseguenza. Sembra quasi di vederlo,
specie in periodi di fremito elettorale come questi, il candidato di turno che idealmente agita le mani sulla testa dell’elettore, come fosse la palla di vetro di una chiromante, recitando come un mantra la frase “Lasciami entrare”. E’ un po’ la particolare “password” che si cerca di carpire in ogni campagna elettorale che si rispetti. Ne sono diretta conseguenza il buon Tanino Fierro, che conosce(va) a memoria quasi tulle le liste elettorali al completo, il che gli consentiva di incontrare chiunque -tanto in via Pretoria quanto a Bucaletto- stringergli la mano e far finta di conoscere padre, madre, zia, nonno e nonna, grazie alla sua capacità di risalire dal cognome e l’indirizzo a tutta la genealogia familiare. Si spiega anche così il tentativo, qualche anno dopo, da parte del discepolo Gianluigi Laguardia candidato al Comune, di girare uno spot elettorale in Via Pretoria che lo riprendeva, appunto, nell’atto di stringere la mano a chi che sia.
Una tecnica di “immedesimazione” evidente è anche quella dell’attuale sindaco di Potenza Vito Santarsiero, che non disdegna di dare l’impressione, specie nel corso delle manifestazioni culturali a cui tiene tanto, di essere “uno di noi”. Eccolo allora in piazza posare con Folino, armato di tamburello e cappello contadino, oppure mentre, nel corso dei festeggiamenti di San Gerardo, tracanna un po’ di vino dalla tradizionale “borraccia” di legno, o ancora, addirittura prendere parte attiva nella “Sfilata dei Turchi”. Salvo poi, far imbestialire i “Portatori del Santo” per la questioncella dei lavori a Piazza Prefettura, piazza in cui più di qualche volta nel corso dei festeggiamenti passati (ed evidentemente a futura memoria) è stato oggetto di qualche maligno gavettone a base di vino rosso. Che dire poi, del canterino De Filippo che ama spesso imbracciare chitarra e partecipare ai karaoke, non appena la situazione lo consente? Tutti metodi, non ci vuole
Progetto di riforma per l’istituzione del tribunale della famiglia
I
n particolare, il disegno di legge prevede: a) che i procedimenti in materia di famiglia, minori e stato e capacità della persona siano improntati al principio del contraddittorio; della rappresentanza processuale delle parti, anche se minori o incapaci; della difesa tecnica; d e l l ’ a d e g u a t a informazione del minore o del suo rappresentante; dell’ascolto, anche mediato, del minore che ha compiuto gli anni dodici, o di età inferiore se ha capacità di discernimento. In questa direzione si tende a realizzare, mediante il recepimento di un indirizzo ormai consolidato nella legislazione internazionale, l’idea del riconoscimento del minore quale soggetto di diritto a pieno titolo, consentendogli, nei limiti della sua capacità di discernimento e del grado di maturità, di compiere autonomamente le scelte che riguardano la sua esistenza, attraverso la concreta partecipazione ai giudizi che lo vedono coinvolto; b) il potere d’ufficio del giudice di compiere tutti gli atti istruttori necessari per l’accertamento dei fatti per cui si procede nei procedimenti riguardanti minori e soggetti incapaci; c) l’intervento obbligatorio del pubblico ministero in tutte le controversie di competenza delle sezioni specializzate; d) che i procedimenti in materia di separazione personale dei coniugi, quelli in materia di scioglimento del matrimonio e quelli relativi all’affidamento ed al mantenimento dei figli di genitori non uniti in matrimonio siano disciplinati in modo uniforme; e) per i procedimenti di natura non contenziosa, la difesa tecnica necessaria solo nella fase di reclamo del provvedimento; f) che avverso i provvedimenti a contenuto decisionale, che non siano provvisori, pronunciati dalla sezione specializzata del Tribunale in composizione monocratica, sia dato reclamo alla medesima sezione, in composizione collegiale, e che avverso i medesimi provvedimenti pronunciati dalla sezione specializzata del Tribunale in composizione collegiale sia dato appello dinanzi alla competente sezione specializzata della Corte di appello; g) l’applicazione ai procedimenti, anche se in camera di consiglio, in cui sono prevalenti caratteri di semplificazione della trattazione o dell’istruzione della causa, o in cui sono prevalenti esigenze di celerità della definizione, del procedimento sommario di cognizione, restando tuttavia esclusa per tali procedimenti la possibilità di conversione nel rito ordinario; h) per i provvedimenti d’urgenza, l’applicazione della disciplina di cui alla Sezione II del Capo III del Titolo I del Libro IV del codice di procedura civile, in quanto compatibile. Avv. Ivana Enrica Pipponzi - Presidente AIGA Potenza
la zingara per capirlo, per cercare di entrare nella testa del cittadino comune. Quest’ultimo, però, in base a quanto riporta l’ANSA, potrebbe presto programmare una rivincita, avvalersi di un’arma che consentirebbe a lui, uomo della strada, di “entrare” nella testa del politico o aspirante tale, ed anticiparne le mosse. ‘Leggere’ il cervello di una persona –riporta infatti l’agenzia stampa- consente di prevedere se nei mesi a venire ingrasserà o se avrà una vita sessuale ‘vivace’: uno studio unico nel suo genere mostra, infatti, che osservando con la risonanza magnetica funzionale le reazioni del cervello a certi stimoli si possono predire i comportamenti di un individuo per i sei mesi successivi. Ecco allora l’idea: sottoporre chi ci governa ad uno “screening” semestrale per conoscere in anticipo le sue intenzioni: una specie di DEF (Documento economia e finanza), da presentare semestralmente agli elettori tramite risonanza magnetica. La ricerca –dice ancora il sito
dell’ANSA- è stata condotta da Kathryn Demos del Dartmouth College e pubblicata su The Journal of Neuroscience. Gli psicologi h a n n o osservato il cervello di un gruppo di studentesse del college con la risonanza magnetica mentre le giovani erano impegnate ad osservare foto di vario tipo (animali, scenari naturali, cibi irresistibili, oppure foto accattivanti di persone dell’altro sesso etc). I ricercatori hanno osservato le reazioni di una regione neurale implicata in sensazioni di desiderio, appagamento, gratificazione (il nucleo accumbens, già noto per il suo ruolo in vizi e dipendenze) e visto che se il cervello delle volontarie reagiva in modo intenso alla vista del cibo, la loro probabilità di ingrassare nei sei mesi a venire era alta. Allo stesso modo, si è
osservato che se il cervello reagiva intensamente alla vista di soggetti maschi, il desiderio sessuale delle giovani (stimato con questionari ad hoc) e la loro vita sessuale erano più ‘accesi’ nei mesi successivi. Insomma, si spera che questa scoperta possa fare ulteriori passi, portando alla previsione di informazioni diverse da quelle della sfera sessuale o alimentare. Per la serie, che a Silvio piace la sgnacchera già lo sappiamo, così come la panzetta di De Filippo cresce a vista d’occhio, senza bisogno di entragli nella testa per capire che gli piace assai la pastasciutta.
Il “mutandismo” si diffonde
S
i recita al matrimonio? Quel si: dimmi che mi vuoi! Crisi d’astinenza, perché mi sposo? Ripensamenti. È tardi, perché pensavamo ... invece siamo delusi e traditi dalla moglie o marito che l’aspettavamo diversa in una vita matrimoniale, una trappola o una carta giocata male? Queste verità messe in tavola e di spalle a un muro ormai impossibile o forse da sfondare con un divorzio massacrano la struttura vitale dell’altro. Amarsi o odiarsi? Entrambi è un non-limit. La dimostrazione per chi dura a lungo nei rapporti di feeling è la comprensione che in questi tempi viene a mancare e non mantiene, crolla e si manda all’aria un rapporto non solo fra XY ma anche fra amici intimi che credevamo eterni amori per una vita . Nascono a volte legami mai immaginati con l’extra (lo sfizio) fuori casa o nel circolo dell’ambito intimo amichevole. Non solo, a volte si espandono a tre o più sfizi. Realtà da capogiro quando esplodono i ‘polmoni’ , sbanda per poco l’uomo come la donna se in crisi dopo una litigata e turbamenti avvenuti in costanza e per tempo, si cerca dell’altro e dove capita senza star a pensare alla famiglia, chi se ne frega – è il motto. A tal punto? si vedono i diavoli e spine di rose, filtri nascosti e segreti, un velo da non togliere. E pure credevamo esistessero gli angeli ma quali angeli? Nascono gli amanti del passatempo e dell’affetto solo per sfogarsi su ciò che non si è in grado di condividere con la propria partner. E a questo punto siamo protagonisti di un film. Mi spaventa la storia che si sta crean-
do con quest’andazzo, sono sempre pochi i figli dei ‘sani principi’. Parliamo di 25 o 50 di matrimonio? Ma se non arrivano neanche a 2 anni o a una settimana.Era un valore fondamentale nei tempi di ieri la famiglia e il valore attribuito ad esso, oggi? L’eccessiva libertà ha creato insuccessi nella quotidianità perché ha complicato la vita morale delle persone. È un po’ come se andare in un negozio e scegliere della stoffa in vasta gamma che va dallo scadente o economico allo chic e doc (con dei pregi), e mica siamo al mercato, eppure li hanno inventati dalle pulci ai negozi e centri commerciali a due piani. Prima la donna era unica e soltanto quella ma se oggi ti stanchi c’è dell’altro neanche un fischio o uno sguardo, montano. La serietà si è smarrita anche nelle ‘sante’. Cosa sceglie la donna quando acquista? Filo o mutande? La mutanda è passato di moda come la coulotte, si preferisce il filo o il triangolo, aprite i cassetti delle teenegers e mamme di 30 anni. Cambia la moda, il mutandismo si diffonde, l›uomo s›adatta e si coinvolge, userà non mutande larghe da infilare ma boxer aderenti per e farsi affascinare. L›evoluzione colpisce il delicato ormone . Ecco, la serie dei fallimenti di coppia dipende anche da questo, il volersi accostare alla seduzione. L›uomo si stanca del solito piatto-femme , così lo chiamo. La donna per l’uomo diventa come la solita ‘minestra’ , vuoi cambiare? Ti è venuta la nausea e non né vuoi più? Hai bisogno di un piatto diverso con quel gusto che ti deve stravolgere i sensi, stordire in pochi istanti quell’istinto anima-
Riflessioni “in libertà” di Rosa Santoro le. L’uomo ha sempre voglia della creatività di una femme che cambia tono nell’ambito dei rapporti e crea dinamismo, sbroglia i punti deboli e critici, lo riconquista quasi fosse il primo giorno quando si sono conosciuti e fa dell’amore arte. Le crisi s-coppia, quando? La donna è in ciclo, incomprensioni di vario genere e/o lontananze e gelosie. La reazione dell’uomo quando la donna lo spreme come un limone è … sei incazzato ? Perde l’equilibrio mentale avendo delle reazioni non garbate come lo sbattere la porta, insultarsi a vicenda, ed è questa la realtà anche se la mascheriamo dietro un teatrino con finti pupazzi o statuine. La donna guida l’uomo sia dentro che fuori la sua professione e cerca d’adattarsi all’ambiente caratteriale.
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SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO
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MAL DI TESTA E MAL DI SCHIENA PASSANO DALLA BOCCA?
Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra - Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject. com www.medicaldentalproject. com
MAL DI SCHIENA? CONTROLLIAMO LA BOCCA La scienza medica ha ormai identificato con chiarezza le cause di moltissime patologie e ha spesso trovato la cura per vincerle. Questo consente, almeno nel mondo occidentale, un’attesa e una qualità di vita prima sconosciute. Basta però una postura scorretta per causare una serie di malesseri che la medicina “ufficiale” non riesce ancora a valutare. Il benessere è infatti basato sull’equilibrio tra struttura fisica, alimentazione e psiche. Se questo equilibro si altera, l’intero organismo
ne risente. In particolare, tutto il nostro corpo è regolato da un insieme considerevole di muscoli capaci di tenerci in posizione eretta senza affaticarsi troppo, permettendo alle articolazioni ossee di funzionare regolarmente. Ciò accade, tuttavia, quando i muscoli lavorano in totale armonia. Quando invece per vari motivi l’armonia si perde, una parte della muscolatura si contrae inutilmente, mentre l’altra si rilascia in misura eccessiva, forzando le articolazioni interessate e provocando i più disparati e misteriosi dolori: continue cefalee o emicranie, noiosi mal di schiena, strani formicolii a una gamba, frequenti torcicolli, dolori all’articolazione di una spalla o della bocca, malesseri alla zona dell‘orecchio, sensazioni di spossatezza. Insomma, tutti sintomi potenziali di uno squilibrio della postura risolvilbili, semplicemente, mediante il suo riequilibrio.Oggi, nell’era delle specializzazioni, la preparazione di un medico è spesso dedicata a un organo o a una zona del corpo specifici col risultato di perdere di vista il paziente nel suo insieme psicofisico. Ma che cosa accade in realtà? Accade che il cervello interpreta, armonizza, reagisce agli impulsi nervosi che arrivano dal corpo: valuta come appoggiamo i piedi, la salute degli organi interni, il modo stesso in cui chiudiamo la bocca. Esempio: chiudere la bocca contraendo troppo i muscoli masticatori può scatenare una serie di reazioni muscolari dal collo al bacino,
alle gambe, causando malesseri anche in zone molto lontane dalla bocca: cefalee, periartriti alle articolazioni della spalla, dolori cervicali, alla schiena, alle piante dei piedi. In questi casi generalmente si interviene per tentativi: realizzando un cosiddetto bite, un dispositivo ed economico, da portare in bocca la notte, che attenua “temporaneamente” i disturbi. Sottoponendosi a sedute da un chiropratico o da un osteopata nel tentativo di ristabilire l’equilibrio quando sono in gioco la posizione della colonna vertebrale e la ridotta mobilità di qualche articolazione o delle viscere. Attraverso la realizzazione di una apposita soletta quando si tratta di modificare il modo con cui il piede poggia a terra. Questo tipo di approccio è direttivo, obbliga il sistema neuro-posturale di adattarsi forzatamente in una direzione, inibisce il recupero spontaneo e a lungo termine crea danni nel punto di applicazione del rimedio e a distanza (sul sistema occlusale nel caso della soletta, sui cingoli scapolari, lombare e sul sistema vertebrale nel caso di un “bite”). LE NUOVE FRONTIERE Alcuni parlano di “Dentosofia: La linea sottile che unisce denti e schiena”, secondo cui raddrizzando i denti, cura anche il mal di
schiena. Qualcuno azzarderebbe poi dire che rimettendo in riga denti e schiena si agisce anche sull’ansia e si “raddrizza l’esistenza” in qualche modo. Si serve di un solo apparecchio in silicone (originariamente era in caucciù), detto attivatore funzionale. Alla base della dentosofia c’è l’idea che alla nascita la bocca sia in equilibrio. L’attivatore va portato 1 ora al giorno e tutta la notte. Si effettuano degli esercizi giornalieri che vengono insegnati man mano che si prosegue con la terapia. La lingua deve ritrovare la sua naturale posizione sul palato, la respirazione deve avvenire attraverso il naso, la muscolatura del viso normalmente contratta inizia pian piano a rilassarsi. Si ottiene una riarmonizzazione delle arcate dentali e un riequilibro del tono muscolare, il paziente pian piano si libera dai problemi dentari e dai blocchi psicologici. A livello emozionale si verificano cambiamenti nel modo di concepire e affrontare la vita. GNATOLOGIA: RELAZIONE TRA OCCLUSIONE E POSTURA Ultimamente la Gnatologia è diventata di fondamentale importanza per lo studio e il trattamento delle malocclusioni in funzione della masticazione, della deglutizione, della fonazione, della deambulazione e della posizione eretta. La malocclusione che meglio spiega questa relazione è il Cross bite o morso inverso. E’una patologia in cui i rapporti vestibolari e linguali di due o più denti antagonisti, anteriormente e/o posteriormente, risultano invertiti condizionando, in maniera notevole, le relazioni tra occlusione e postura in quanto il Cross bite non è solo dentale ma ha una base strutturale ossea (parti del mascellare superiore sono meno sviluppate o più atrofiche) e una base disfunzionale neuromuscolare tanto da configurare delle asimmetrie strutturali, chiamata anche scoliosi del volto e funzionali che influenzano i movimenti speculari o “mirror movements”. Molto spesso la postura viene valutata superficialmente, e se questa è palesemente scorretta, si attribuisce la causa alla posizione che assumiamo quotidianamente sul lavoro o quando siamo a tavola. Un’errata postura può innescare nell’organismo delle compensazioni che alterano la fisiologica struttura del nostro corpo. Una modifica dell’atteggiamento posturale può esser dovuto a molti fattori, e tra i più importanti sono quelli dell’apparato odontostomatologico cioè a problemi di origine discendente secondo la classificazione kinesiologica. Normalmente la nostra arcata superiore contiene l’arcata inferiore (cioè quella mandibolare ), come
il coperchio di una scatola. E dal punto di vista posturale avremo una stazione eretta rispetto ad un filo a piombo in modo che in anteroposteriore il corpo sia diviso in due parti uguali: destro e sinistro e in laterolaterale il filo a piombo passi d’avanti al malleolo peroniero , all’articolazione del ginocchio, all’articolazione coxofemorale , all’articolazione scapolomerale , all’ articolazione temporo mandibolare. II morso inverso può essere primitivo (cioè la causa di una postura errata ) o secondario (cioè una diversa patologia apparentemente estranea all’apparato odontostomatognatico è la causa del cross-bite). Questa distinzione è molto importante per impostare una corretta terapia che altrimenti non solo sarebbe inutile, ma addirittura dannosa in quanto interferendo sulle compensazioni del corpo aggraverebbe la patologia di base provocando ulteriori disfunzioni anche in altri distretti. Quando visitiamo, ad esempio un bambino, con un cross-bite ed una postura scorretta non sappiamo se è stato il morso inverso ad alterare la statica o se il morso inverso è il risultato di compensazioni dell’ organismo e quindi la causa risiede altrove. Prima di intraprendere qualsiasi terapia dobbiamo cercare di individuare ciò che è successo al bambino. Il cross bite primitivo può essere idiopatico, ereditario, per affollamento dentale, malformazioni cranio scheletriche, iatrogeno da parto. Il cross bite secondario o compensatorio può esser dovuto, secondo una classificazione kinesiologica, a problemi strutturali (discendenti,ascendenti,misti ) , a problemi biochimici (allergie, intolleranze ) o a problemi di stress (nascita di un fratello, la scuola, cambio di città). Tutte queste cose possono produrre lo stesso effetto: la perdita della normale postura. I meccanismi che regolano l’attività posturale sono indipendenti dalla nostra volontà e si avvalgono di sistemi senso-motori a vari livelli, tali da determinare una contrazione permanente antigravitaria di numerosi gruppi muscolari che controllano anche le articolazioni: queste sono le cosiddette “catene muscolari”. I muscoli della masticazione, la muscolatura cervicale anteriore e posteriore, l’osso ioide, i muscoli sopra e sotto-ioidei, hanno un intimo sinergismo che, se perturbato, può influenzare la posizione della testa e della mandibola, alterando la postura non solo della testa, ma anche di tutto il resto del corpo. Nella valutazione posturale, non basta considerare le asimmetrie, le retrazioni e le deviazioni della colonna vertebrale, dei cingoli, degli arti inferiori e superiori, ma è necessario prendere in esame anche la posizione
cranio-mandibolare. MAL DI TESTA? E SE FOSSE COLPA DEI DENTI? Quando il mal di testa resiste a qualsiasi tipo di cura e sembra non avere un perché, gli spasmi dei muscoli masticatori sembrano rappresentare una buona ipotesi. Come liberarsi dal problema? Semplicemente riequilibrando il sistema stomato-gnatico. I muscoli che aprono e chiudono la mandibola possono trovarsi in una condizione di spasmo quando non riescono a raggiungere una posizione di riposo confortevole. Quando la tensione di questi muscoli è costante lo spasmo diventa inevitabile e molto doloroso. Le persone che digrignano e serrano i denti durante il sonno lo fanno in genere perché l’occlusione della bocca non è perfetta e provoca una disarmonia muscolare. Per anni, l’occlusione dentale è stata per i dentisti più un arte che una scienza, affidata a cartine, impronte, cere. La maggior parte di questi metodi non è abbastanza sensibile per rilevare il contatto simultaneo e nessuno è in grado di misurare allo stesso tempo la forza e il tempo. La funzione occlusale corretta può essere molto complessa e una interferenza dello spessore di un capello può essere sufficiente per provocare problemi. Alcune domande per comprendere se il mal di testa dipende dalla bocca: -il mal di testa ti sveglia durante la notte? -Ti capita mai di svegliarti con la bocca fortemente serrata? -Ti svegli riposato o inizi ad avere sintomi di mal di testa? -Da dove inizia il tuo mal di testa? Dalle zone delle tempie e degli occhi? -Quando apri la bocca senti rumori o scatti? -Ti capita di provare dolore nell’area antistante le orecchie? -Il lato inferiore dei denti mostra segni di usura? -Se questo questionario descrive la tua condizione, il tuo mal di testa potrebbe dipendere dalla bocca.
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SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO
5 Maggio 2012
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Sole, protezione e benessere visivo UVB: determinano l’abbronzatura, ma anche i fastidiosi eritemi. A livello oculare interessano la cornea. UVC: pericolosissimi per l’uomo, anche se in gran parte vengono bloccati dall’ozono presente nell’atmosfera.
A cura del Dottor Vincenzo Pagliara Medico Chirurgo Responsabile Branca Oculistica ASP Potenza vincenzopagliara@alice.it www.vincenzopagliara..com 339/8081041 - 0971/310792
La luce
A
milioni di chilometri di distanza viene prodotta la luce solare, composta dai fotoni, particelle energetiche che arrivano sulla terra come radiazioni. Queste ultime, in base alla lunghezza d’onda, costituiscono le radiazioni visibili (raggi colorati ), e non visibili, divise in ultravioletti (UVA, UVB e UVC) ed infrarossi .La luce viene classificata secondo la lunghezza d’onda, che con le sue variazioni ci dà i vari colori. Ai due estremi dello spettro di luce visibile ci sono gli ultravioletti e gli infrarossi
Gli ultravioletti sono i raggi che ci consentono di abbronzarci. Si dividono in: UVA: responsabili dell’invecchiamento cutaneo e del cristallino, causando la cataratta.
I raggi ultravioletti (UV) penetrano attraverso le nuvole, sono più intensi con l’altitudine e nelle ore centrali della giornata, aumentano con il riverbero di acqua, sabbia e neve. I raggi infrarossi danno la sensazione di calore quando siamo al sole. Possono provocare secchezza oculare, in quanto il calore determina l’evaporazione del film lacrimale, determinando una minore protezione della cornea, con sensazione di fastidio, bruciore e minore tollerabilità alle lenti a contatto.La luce blu, che all’occhio appare azzurra o violetta, può provocare nel tempo danni alla retina. Le difese dell’occhio In presenza di una luce troppo intensa, l’occhio si protegge con l’ammiccamento delle palpebre, il restringimento della pupilla, la funzione di schermo del cristallino e, soprattutto, con i pigmenti della retina, che filtrano le radiazioni dannose.Gli occhiali da sole sono molto importanti per filtrare la luce solare che può essere nociva, senza alterare significativamente la visione dei colori. Le lenti devono assorbire tutti i raggi UV e le radiazioni violette-blu, ed
attenuare l’intensità luminosa totale ed i raggi infrarossi. Ecco perché è importante la scelta di occhiali da sole con precise caratteristiche, per avere una protezione “su misura”. Per valutare un filtro per la protezione solare, vanno considerate la trasmissibilità della luce visibile e l’assorbimento delle radiazioni ultraviolette.Si parte da filtri di classe 0-1, per luminosità solare molto bassa, fino a filtri 3-4, per luminosità molto intensa. L’indice UV indica l’intensità della radiazione ultravioletta solare che giunge sulla terra. Viene adottato a livello internazionale per informare sul possibile rischio derivante da una eccessiva esposizione al sole. Raggiunge i suoi valori massimi nei mesi estivi, pertanto è importante proteggersi maggiormente. Anche il colore dei filtri è fondamentale nella scelta. Per i miopi sono consigliate lenti di colore marrone, per gli ipermetropi lenti verdi, mentre per gli emmetropi, (che vedono 10/10), sono indicate lenti di vari colori, grigio, marrone e verde. Attualmente vi sono tante colorazioni delle lenti degli occhiali da sole, ed ogni colore corrisponde ad uno scopo specifico. Oltre il grigio, il marrone ed il verde, utilizzati nella maggior parte dei casi, vi sono: Giallo: per condizioni di scarsa luminosità (nebbia, notte), che favorisce una migliore percezione dei dettagli. Arancione: per la guida in condizioni di tempo nuvoloso.
Polarizzato: per l’eliminazione delle luci riflesse e del riverbero (mare, sabbia, asfalto), ma sconsigliato in presenza di ghiaccio in quanto, eliminandone il riflesso, lo rende invisibile. Rosa- Azzurro- Viola: sono colori moda, che garantiscono solo la protezione UV, ma non sono consigliati in condizione di luce intensa. Esistono poi le lenti fotocromatiche di ultima generazione, che diventano scure in condizioni di luce intensa per poi schiarirsi quando la luce diminuisce, e tutto ciò avviene in pochi secondi. Sono delle lenti “intelligenti”, ottime per avere un unico occhiale vista e sole, indicate anche per le lenti progressive. Bloccano il 100% dei raggi UV, sono perfettamente trasparenti in ambienti chiusi e scuriscono al sole proporzionalmente all’intensità dei raggi UVA/ UVB e del riverbero. Infine, le lenti medicali fotoselettive, di colorazione arancione, rossa e marrone-arancio, sono indicate per patologie oculari come degenerazione maculare, retinopatia pigmentosa e diabetica, glaucoma, cataratta, pseudofachia, albinismo. Quindi è importante utilizzare occhiali da sole di qualità, in quanto le lenti non a norma si riscaldano al sole senza filtrare i raggi nocivi, provocando congiuntiviti (dovute agli UVB e agli infrarossi) e cataratta (dovuta agli UVA). Inoltre, facendo dilatare la pupilla, giungono al fondo oculare radiazioni nocive che possono causare retinopatia (dovuta alla
luce blu). Tali danni sono più accentuati nei bambini e negli anziani. Per i bambini ciò è dovuto alla perfetta trasparenza di tutte le strutture oculari che si trovano davanti alla retina; pertanto i genitori, come si preoccupano di salvaguardare la loro pelle, devono proteggere i loro occhi con filtri su misura. Per gli anziani ciò è dovuto al fatto che i raggi del sole favoriscono i fenomeni foto-ossidativi, cioè di invecchiamento a carico del cristallino (cataratta) e della retina (degenerazione maculare senile). Anche dopo interventi chirurgici di cataratta e di chirurgia rifrattiva, l’occhio necessita di un’adeguata protezione e spesso anche di una lieve correzione. Infatti il cristallino artificiale inserito negli occhi delle persone operate (pseudofachia) è del tutto trasparente anche alle radiazioni nocive, ed è quindi opportuno proteggere la retina con lenti specifiche. Dopo chirurgia laser la cornea può essere più sensibile alla luce, e
quindi spesso sono consigliate lenti protettive. Infine anche l’alimentazione ci può aiutare a combattere l’accumulo dei radicali liberi, che possono danneggiare le strutture oculari, soprattutto la retina. Quindi è consigliabile consumare abbondanti porzioni di frutta e verdura di colore giallo, arancione, rosso ed a foglia verde, ricche di betacarotene, vitamine A, C ed E, luteina, zinco e selenio. La luteina, in particolare, può essere definita come un occhiale da sole naturale attivo 24 ore su 24, e va assunta con degli integratori specifici prescritti dal medico oculista. In conclusione, è importante una protezione con occhiali da sole su misura, in particolare per bambini, anziani, operati di cataratta, di chirurgia laser, retinopatie ed in tutte le persone con iridi chiare.
Il massaggio delle mani e dei piedi
A cura del Dott. Ft. Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione ASP Potenza email: ncastelluccioinfo@ gmail.com cell. 3804326784
a piedi e mani non è una cosa di piccola importanza …. Esso riduce quel senso di gonfiore che molto spesso accompagna soprattutto gli arti delle donne dovuto a disfunzioni del microcircolo, creando fastidi continui che danno nervosismo a livello impercettibile ma che alla lunga stancano. La gestualità dolce e stimolante di cerchi sul palmo della mano, di piccole pressioni e leggere trazioni regalano un senso profondo di rilassamento che induce benessere in tutto l’organismo donando attimi paradisiaci di completo abbandono.
MANI e PIEDI ….. Troppo spesso trascurati
Avete mai provato quindi un buon massaggio delle mani e dei piedi?
L
e mani ed i piedi sono le prime cose con cui veniamo in contatto con il mondo, con cui lo esploriamo … Il tatto ci accompagna in ogni nostro gesto inevitabilmente dicendoci cose che gli occhi molto spesso non percepiscono. E allora viene da chiedersi perché trascuriamo queste due parti del corpo importantissime? Con le mani carezziamo, lavoriamo e gesticoliamo … I piedi ci sostengono, ci trasportano ovunque noi vogliamo…Quindi perché talvolta non godono della nostra attenzione? La miglior cosa da fare è farsi praticare o praticarsi un massaggio specifico che apporta benessere in tutto il corpo. Fare un massaggio
Fin dall’antichità il massaggio è stato considerato un mezzo per ritrovare il benessere e ogni tipo di massaggio, oltre ad avere questa funzione “antistress”, stimola la circolazione del sangue, il drenaggio dei liquidi ed il rilassamento della muscolatura. Un effetto non secondario che si ottiene tramite il massaggio è di tipo psicologico: l’individuo, dedicandosi momenti di attenzione e di piacevolezza trasforma la percezione che ha di sé, del proprio corpo ed ha una ricaduta benefica sull’umore, sulla qualità della sua vita e delle relazioni. Il corpo , grazie al massaggio , libera endorfine, sostanze che ristabiliscono equilibrio dell’umore e nell’or-
ganismo migliorando lo stato di salute. Dopo intere giornate trascorse chini sul computer o sui libri, posture non corrette , scarsa attività fisica, le conseguenze sono inevitabili. Tale massaggio toglie gonfiore, stanchezza e pesantezza da braccia, mani, gambe e piedi. Dona tonicità ai muscoli ed elasticità alla pelle. I piedi reggono l’intero corpo e dovrebbero avere tutte le nostre attenzioni e cure. Sono per quasi tutto il giorno chiusi in scarpe sempre scomode e strette e mai vengono massaggiati o coccolati con creme. Questo trattamento cura, coccola le braccia, le mani, i piedi e le gambe in modo da far scorrere il fiume sanguigno e linfatico che a volte ristagna e perde di forza vitale.Sapete quindi quanto questa antica pratica sia importante per il benessere di tutto il fisico?Il massaggio dei piedi, e delle mani stimola energia in tutto il corpo: Ogni organo del corpo ha un punto riflesso presente nei piedi e nelle mani. Attraverso frizionamenti e digitopressione il trattamento dona uno stato di benessere diffuso, unito ad una profonda condizione di rilassamento e abbandono delle tensioni. Nervosismo e stanchezza possono essere eliminati o ridotti e la circolazione sanguigna aumentata. E allora viene da chiedersi perché trascuriamo queste due parti del corpo importantissime? ANCHE TU PUOI IMPARA-
RE SEMPLICI MANUALITA’, PER FARTI UN AUTOMASSAGGIO DELLE MANI O DEI PIEDI. Sono ripeto due parti del corpo molto spesso trascurate ingiustamente. Eppure è sufficiente imparare poche tecniche per effettuare un automassaggio che rilassa e rinvigorisce mani, braccia gambe e piedi … PERCHE’ NON PROVARE? Ecco alcuni suggerimenti e consigli in merito: PER LE BRACCIA E LE MANI, sono tra le parti più attive e utilizzate del nostro corpo. Soprattutto le mani si usano per qualsiasi azione, per cui è facile che si presentino rigide e stanche. Sono sempre le mani ad essere più colpite da una cattiva circolazione: l’effetto immediato è che diventano fredde. Il massaggio agli arti superiori consente di rilassare sia spalle che braccia e, spesso, di vincere mal di testa, dolori alla schiena e al collo. INIZIAMO: Con la mano destra afferrate il palmo della sinistra. Con il polpastrello del pollice massaggiate in senso circolare il centro del palmo sinistro. Partendo dal mignolo, massaggiate tutte le dita della mano sinistra: premete e rilasciate la
presa ritmicamente e non tralasciate le giunture. Usando il polpastrello del pollice, partite dal polso e proseguite sul dorso della mano fino alle dita. Premete e rilasciate ritmicamente. Con il pollice premete e rilasciate la zona del polso. Girate la mano e continuate a premere e rilasciare. Realizzate dei piccoli movimenti circolari con il polpastrello del pollice e le altre dita. Allungate il braccio sinistro e con la mano destra, con la tecnica dello sfioramento, cominciate a massaggiare dal basso verso l’alto. Con il palmo della mano destra massaggiate anche la parte interna del braccio, in modo da coprire tutta l’area. RIPETETE NATURALMENTE SULL’ALTRA MANO E SULL’ALTRO BRACCIO PER I PIEDI, spesso fanno male per la stanchezza e la fatica, oppure per problemi di circolazione. Da ricordare che la pianta del piede contiene migliaia di terminazioni nervose che, opportunamente stimolate, contribuiscono a rinvigorire il corpo. Sedetevi in posizione comoda e afferrate il piede destro con
entrambe le mani in modo da sostenerlo con entrambi i palmi. Con la tecnica dello sfioramento partite dalle dita dei piedi e massaggiate fino al calcagno. Con il piede supportato dalle mani, usate i polpastrelli dei pollici per premere la zona centrale della base del piede e compiere dei movimenti circolari. Supportate il piede con una mano e massaggiate ogni polpastrello delle dita dei piedi con l’altra. Cominciate dal mignolo, finite con l’alluce. I massaggi dovranno essere circolari, con una pressione media. Massaggiate con movimenti circolari la caviglia. Al termine, afferrate con entrambi i palmi delle mani il piede. Premete delicatamente,quindi lasciate andare. Ripetete sull’altro piede. E allora? Siete ancora dubbiosi? Su, fatevi coccolare o coccolatevi!!! NE VALE LA PENA.
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SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO
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La rianimazione cardiopolmonare
di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it
L’
arresto cardiaco è una temibile ed, in alcuni casi, mortale complicanza che si può verificare in pazienti affetti da una malattia cardiaca di tipo ischemico o di tipo valvolare. In altre circostanze, può essere l’esordio di una malattia del cuore che non lascia il tempo di intervenire. Tutti abbiamo visto in TV o letto sul giornale quello che di terribile è successo recentemente al calciatore Morosini per cui nulla si è potuto fare per mantenerlo ancora in vita. L’arresto cardiaco può essere dovuto all’asistolia ossia, la cessazione del battito cardiaco oppure, può essere data da una tachiaritmia ventricolare maligna come può essere la fibrillazione ventricolare.Durante l’arresto cardiaco, la quantità di sangue che raggiunge le strutture cerebrali è ridotta e, poiché le cellule del cervello dopo sei minuti di anossia cioè, senza ricevere
ossigeno, vanno incontro a morte cerebrale, l’arresto cardiaco può provocare dei danni neurologici permanenti ed irrecuperabili.A tale proposito, quando si verifica l’arresto, è necessario intervenire rapidamente con la rianimazione cardiopolmonare. La prima cosa da fare quando ci si trova di fronte ad una persona che ha una perdita di coscienza, è allertare il 118 chiamandolo in aiuto. Immediatamente dopo, si procede iniziando la rianimazione cardiopolmonare se è stato accertato che la perdita di coscienza è secondaria ad un arresto cardiaco o cardiorespiratorio.Per valutare che si tratti di arresto respiratorio, si osservano le escursioni respiratorie del torace e ci si mette con l’orecchio vicino alla bocca del paziente per sentire se respira.L’arresto cardiaco viene invece valutato sulla palpazione dei polsi arteriosi periferici in particolare, quelli carotidei a livello del collo e, quelli femorali a livello dell’inguine poiché sono di più facile e rapido accesso. Se i polsi sono assenti ossia, non si sentono pulsare le arterie, vuol dire che il paziente sta avendo un arresto cardiaco e, deve essere rianimato seguendo la regola denominata “ABC”.Il rianimatore deve porsi in ginocchio a lato del paziente, all’altezza del torace; il paziente va adagiato su un piano rigido,. Se invece, i rianimatori sono due, il secondo deve porsi alla testa del paziente.La regola della rianimazione ABC significa che la prima cosa da controllare
sono le vie aeree per capire se sono libere o, se magari sono ostruite da un corpo estraneo. Infatti, A nella dicitura anglosassone sta ad indicare proprio “airway” ovvero, vie aeree. Il soccorritore dovrà sollevare la mandibola del paziente verso l’alto, iperestendendo il collo e controllando l’eventuale presenza di corpi estranei nelle vie aeree.La sequenza continua con B che sta per “breath” ossia, respiro. Se il paziente che stiamo soccorrendo non respira, si può insufflare aria mediante la respirazione “bocca a bocca” oppure, se è già arrivata l’ambulanza del 118, mediante il pallone di “Ambu”. Normalmente, soprattutto quando ci sono due rianimatori, si fa una ventilazione ogni cinque compressioni sul torace.Se, invece, il rianimatore è da solo si fanno due ventilazioni ogni quindici compressioni. Se il paziente ha soltanto un arresto respiratorio e l’attività cardiaca è conservata, occorre compiere dodici atti ventilatori al minuto.Il terzo passaggio da rispettare durante la rianimazione cardiopolmonare è noto come C che sta a significare “chest compression” e corrisponde al massaggio cardiaco. Quest’ultimo ha la finalità, attraverso la compressione del torace, di aumentare la pressione all’interno del torace stesso e comprimere il cuore tra sterno e colonna vertebrale.L’ arresto cardiaco è una complicanza, anche abbastanza frequente, che si può osservare nell’immediato postoperatorio nei pazienti che
sono stati sottoposti ad intervento cardiochirurgico generalmente nelle prime ore dall’intervento quando sono ancora degenti in Terapia Intensiva. Le cause più frequenti sono rappresentate: dal sanguinamento post operatorio con conseguente riduzione della volemia; dall’ischemia operatoria;
miocardia
post
da alterazioni dei valori degli elettroliti nel sangue come potassio e calcio; da aritmie nel post operatorio; da alcuni farmaci somministrati. Il paziente che ha subito un intervento cardiochirurgico viene trasportato dalla sala operatoria in terapia intensiva dove, continua la sua degenza post operatoria, sottoponendolo ad un monitoraggio continuo di alcuni valori identificati come parametri vitali a cui corrispondono: il ritmo e la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa sistemica e la saturazione arteriosa di ossigeno che esprime la quantità di ossigeno presente nel sangue arterioso.I pazienti in terapia intensiva sottoposti ad intervento cardiochirurgico possono manifestare delle alterazioni del normale ritmo cardiaco e della sua frequenza.Nei casi di bradiaritmia ossia, quando la
frequenza cardiaca scende al di sotto di 50-40 battiti al minuto, il rianimatore ha a disposizione la possibilità di farla risalire con la somministrazione di un farmaco endovenoso che è l’atropina o la teofillina. Tuttavia, bisogna ricordare che durante tutti gli interventi di cardiochirurgia, sulla superficie del cuore (epicardio) vengono posizionati dei fili che possono essere collegati ad un pacemaker temporaneo e che vengono utilizzati appunto, nella primissima fase dopo l’operazione chirurgica quando il battito cardiaco può ridursi, stimolandolo per via elettrica. Questi fili vengono rimossi prima della dimissione del paziente attraverso una semplice medicazione in reparto durante la quale, il paziente non avverte nessun dolore.La persistenza di una bradiaritmia può condurre in un tempo più o meno breve all’arresto cardiaco per cui, se il paziente non ha più fili stimolatori o, non li ha mai avuti perché non è stato ancora operato, c’è l’indicazione all’impianto di un pacemaker temporaneo e, successivamente, quando le sue condizioni saranno stabili, allo studio dell’ aritmia ed all’eventuale impianto di un pacemaker definitivo. Per “tachiaritmie” si intendono una serie di aritmie nelle quali la frequenza cardiaca è elevata ed il battito irregolare, da cui si può innescare l’arresto cardiaco. Di queste, la più pericolosa è la fibrillazione ventricolare per
Per migliorare la salute delle articolazioni...e non solo
Dott.ssa Maria Rita MilellaFarmacia Marchesiello www.farmaciamarchesiello.it c.so Garibaldi 92 85100 Potenza tel 097121179 email: mr.milella@farmaciamarchesiello.it
l collagene è la proteina essenziale costitutiva delle fibre bianche (fibre di collagene a contrazione rapida) ed è costituente del derma (pelle), della cartilagine, delle ossa, dei tendini e di ciascun tessuto connettivo come il sangue, le ossa e la linfa. Esso è operante anche nelle parti umorali del corpo al fine di aumentarne la tempra come, per esempio, nell’umor vitreo dell’occhio. La proteina naturale denominata “collagene”, è un componente essenziale per le strutture di base delle unità biologiche del tessuto connettivo fibroso, la cui mansione è quella di sorreggere la corporatura umana. Il collagene si occupa dell’irrobustimentoe dell’elasticità di savariati tessuti ed organi. All’incirca il settanta per cento della nostra epidermide è costituita da collagene; questi prende parte al collegamento naturale delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini, dei capelli, delle giunture e di parti fondamentali del corpo umano. Il nostro fisico subisce effetti
I
negativi se la quantità di collagene si diminuisce, manifestando affaticamento, afflizioni ed un esteso calo nell’efficienza; questi sono segnali che possono solo aumentare con il progredire dell’età.In aggiunta a queste tipiche caratteristiche organiche, il collagene è il principio attivo essenziale per l’attivazione degli sviluppi riparativi di pressoché tutti i tessuti del corpo umano. Le risorse di collagene utilizzabili, derivano dall’insieme di molteplici alterazioni peculiari al danneggiamento o a disturbi a carico del collagene medesimo. Se la quantità di collagene originata dal nostro corpo è in diminuzione, pure la nostra condizione fisica ne soffre. Con il prosieguo degli anni, la quantità di collagene generata dal nostro corpo si riduce notevolmente. In primo luogo si possono rilevare rughe sottili che cominciano a segnare il volto ma in seguito una carente produzione di collagene potrà causare dei danni anche internamente al nostro corpo. Siffatte complicazioni cominciano a preoccuparci quando le sollecitazioni e le distorsioni diventano più intense. I gesti abituali , come compiere un balzo o spostarci rapidamente, diventano improvvisamente difficili ed accrescono i dolori delle articolazioni. Le Articolazioni sono la base di tutta la meravigliosa architettura del nostro organismo , permettono alle ossa di sviluppare movimenti. La cartilagine ha una consistenza vischiosa e piuttosto densa che riveste la parte finale delle ossa. La sua particolarità sostanziale è quella di contenere l’attrito delle articolazioni e di attutire i colpi di rimando alle ossa mediante la sua peculiarità di adeguare e di adattare la sua forma
se mantenuta sotto pressione. Questa attitudine all’adattamento, tipica della cartilagine, è influenzata dalla consistenza di acqua superiore al 70% e che può rivalutarsi durante il movimento o la compressione. Non si avverte nessuna forma di dolore quando la cartilagine si rinnova poiché essa è priva di nervi. Con l’avanzare degli anni, i tessuti dei muscoli si degradano perché la quantità di collagene inizia ad essere inadeguata. La pelle diminuisce notevolmente la quantità di collagene che potrebbe generare e le conseguenze si possono constatare con il mostrarsi delle prime grinzosità ed abbandonando la lucentezza caratteristica della giovinezza.Spesso si producono segni, raggrinzamenti, striature e voglie scure. La cute si secca ed i capelli si stressano e perdono la loro “vivacità”.Il corpo umano pratica la maggior parte dell’attività termica sul collagene durante le ore notturne mentre dormiamo e per fare questo gli serve l’energia che, se non può essere ottenuta dai carboidrati o dagli zuccheri, viene attinta dai grassi.E’ durante la fase REM del sonno che il corpo trasforma le sostanze nutrizionali in nuovi tessuti. Per compiere questa funzione gli necessita una rilevante disponibilità di energia. La conversione del collagene ha il compito di riparare tessuti epidermici, tendini, cartilagine ed organi vitali e di rafforzare il comparto muscolare ed osseo. Il collagene tutte noi donne lo conosciamo perché ingrediente indispensabile in creme per mantenere e migliorare l’elasticità della pelle infatti è il componente che dona e indiscutibilmente rende più elastico il tessuto connettivale dell’epidermide e più compatti i
tessuti. Molteplici ricerche hanno dimostrato che il collagene è dotato di svariate proprieta’ come quelle di migliorare i tessuti epiteliali rendendo la cute più flessibile e morbida ed capelli più forti e floridi. Favorisce la diminuzione del dolore e dona sollievo alle articolazioni: è un valido aiuto nella riparazione di cartilagine e tendini. Il collagene accrescere il calo fisiologico in associazione ad una dieta ipocalorica e consolida la massa muscolare se abbinato ad una regolare attività fisica favorendo altresì la riduzione del processo d’invecchiamento. Più studi hanno invece evidenziato che, somministrando per via orale peptidi di collagene questi sono assorbiti e si accumulano nei tessuti connettivali e nelle cartilagini dove esercitano un effetto positivo stimolando la produzione di altro collagene e proteoglicani migliorando e mantenendo in ottimo stato i tessuti ma soprattutto le articolazioni riducendo fenomeni di osteoartrite e che la somministrazione di collagene 10mg/die su pazienti affetti da gonartrosi dopo 48 settimane ha portato un miglioramento della struttura della cartilagine dell’articolazione. Ma oltre ad aiutare soggetti già affetti da patologie osteoarticolari può sicuramente aiutare i soggetti che mettono le articolazioni a dura prova come sportivi o lavoratori le cui articolazioni sono messe a dura prova in questi soggetti l’assunzione di 10 mg die di collagene preverrebbe l’assottigliamento delle cartilagini.
cui bisogna immediatamente defibrillare il paziente attraverso una o più scosse elettriche generate da un apparecchio noto come defibrillatore (di cui ho già parlato nel precedente articolo). Se il paziente non è intubato, è necessario provvedere alla sua rapida intubazione oro-tracheale con la quale la ventilazione può essere assistita in maniera meccanica. In base ai valori dei parametri vitali del paziente si procede a migliorare l’emodinamica attraverso dei farmaci che sono conosciuti con la dicitura di “inotropi”. Qualora sia in atto un sanguinamento massivo e sia manifesta all’ecocardiogramma la possibilità di un tamponamento cardiaco nonostante la presenza di drenaggi toracici, che sono dei tubi posizionati durante l’intervento cardiochirurgico per eliminare le raccolte ematiche residue dopo la chirurgia oppure, il massaggio cardiaco sia inefficace nel ristabilire l’emodinamica, è necessaria la riapertura del torace e l’esplorazione chirurgica per controllare eventuali fonti di sanguinamento, rimuovere gli eventuali coaguli o, addirittura, rimettere in circolazione extracorporea il paziente cioè assisterlo meccanicamente per migliorare l’emodinamica ed i parametri vitali.
L’importanza dei preliminari
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preliminari sono il luogo dove si negoziano i livelli di intimità, di erotismo, di significato, di unione emotiva o la sua a cura mancanza. Essi sono della dottoressa importanti perché sono MariaTeresa Muscillo inevitabili, si verificano psicologa sessuologa tel- 328/8317632 sempre! I preliminari rappresentano il processo di negoziazione conscio o inconscio che stabilisce l’atmosfera emotiva e il significato del resto dell’incontro. In particolare i modi di baciare danno una qualità particolare ad ogni incontro. Il bacio contiene sempre la “firma” emotiva di chi bacia e di chi viene baciato, contiene le nostre reazioni a chi ci ha baciato e a come ci hanno baciato. I preliminari sono il luogo dove si riflettono le politiche del potere nella relazione. Il passaggio dai preliminari al rapporto sessuale non accade semplicemente. Le coppie realizzano che i preliminari sono un processo di compromesso, questo permette ai due partner di prendere decisioni più deliberatamente e di acquistare maggiore controllo rispetto alla risposta sessuale. Particolare importanza sembra assumere il bacio ad occhi aperti, che può rappresentare spesso un percorso per un sesso intimo ed erotico, può aumentare il livello di differenziazione e la tolleranza all’intimità e la passione. Baciare ad occhi aperti rende coscienti di se stessi, oltre a dare un senso estremo di vicinanza al partner. Il fuoco dell’attenzione oscilla rapidamente verso l’interno e l’esterno, mettendo bene in evidenza i confini tra i due partner. I preliminari ad occhi aperti e la differenziazione possono portare un genere completamente diverso di quiete, la centralità di un unione profondamente intima. C’è qualcosa di più nel contatto visivo mentre si bacia il partner: la coscienza di se stessi e il contatto con la persona che si ama, la costruzione di un’intimità unica ed elettrizzante. Si aggiunge un significato più profondo all’unione, dove i bisogni dell’uno si intrecciano armonicamente con quelli dell’altro, rispettando tuttavia le individualità nella loro essenza.
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«Quello di Nitti è un esempio attualissimo” Il meridionalismo e il viaggio nella modernità nell’IIS di Potenza, intitolato all’economista lucano di Virginia Cortese
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ncora una volta è l’effetto del dimensionamento scolastico ad aver trasformato una scuola. Stiamo parlando dell’Itc potentino la cui denominazione ci riporta alla storia dell’economia nazionale e locale, con Francesco Saverio Nitti, che accorpato altre due scuole, l’Itc G. Falcone e il Professionale, G. Racioppi, è divenuto Istituto d’Istruzione Superiore. Non un contenitore globale, quanto piuttosto un’occasione di riunire tre realtà unicamente indipendenti che si sono trovate a condividere una nuova formula, dettata dalla Riforma scolastica, per l’appunto. Ne abbiamo discusso con il dirigente scolastico, la professoressa Caterina Perta. “Mi trovo a dirigere l’Itc in primis e l’Iis, in seguito, da tre anni. Devo ammettere che si è riusciti a lavorare molto intensamente ma in maniera sinergica, propositiva e ciò ci rende soddisfatti dei risultati finora conseguiti e ci spinge
ad andare oltre per raccogliere nuove sfide e raggiungere nuovi obiettivi. Certo, bisogna riconoscere che è necessario essere al passo con i tempi, mantenere la consapevole visione della realtà che si vive, e quella attuale è pregna di difficoltà sotto diversi profili; non per questo però ci si deve arrendere o peggio ancora si deve rinunciare a bypassare. Quello che la scuola deve sempre mantenere è un ruolo di guida, d’istruzione senza dubbio, ma deve anche essere luogo privilegiato di confronto costruttivo. Da docente, posso dire che inizialmente tale professione era considerata una missione, poi non è stato più così. Fortunatamente non in senso assoluto. Mi piace chiacchierare con i miei ragazzi, e con i giovani in generale; e mi piace, altresì ascoltarli, hanno risorse infinite, sono vitali, pieni di idee, ribelli ma intelligentissimi. Hanno solo bisogno di essere seguiti, indirizzati, aiutati a sviluppare
le potenzialità straordinarie che già abitano in loro. Ecco, questo è il principio al quale credo sia necessario ispirarsi con costanza e caparbietà.” Circa 700 gli studenti che fanno parte dell’Iis Nitti; il Piano dell’Offerta Formativa si sta unificando, pur tenendo conto, come si sottolineava in precedenza, delle esigenze dei rispettivi istituti. “Sono in esecuzione, progetti di notevole interesse, oltre a quelli più noti, Lo Sportello Didattico; la Scrittura Alternativa, A scuola di Vita; le Olimpiadi d’Informatica; l’Educazione alla Salute, il recupero e il potenziamento linguistico e metodologico nelle classi del biennio, l’Accoglienza e numerose attività complementari inerenti l’educazione fisica. V’è ancora un progetto Cinema sulla tematica del Bullismo, uno in collaborazione con Rai Educational e un calendario sui Festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia ed è da registrare l’invito
rivoltoci dal Consiglio dei Ministri a proporre lavori sulla Legalità, che riteniamo di dover accettare. Grande attenzione stiamo riservando ai Dsa, con osservazioni e interventi personalizzati per gli alunni, formazione per genitori e docenti; di recente, in collaborazione con la direzione regionale, abbiamo consegnato 130 pc a ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e a breve partiranno proprio dei corsi nei nostri laboratori, tenuti da docenti di questa scuola che periodicamente si aggiornano. Il nostro fiore all’occhiello è poi il Cts (Centro Territoriale di Supporto all’handicap) l’unico in regione che è ospitato proprio nell’istituto F. Nitti, e che rappresenta un punto di riferimento per tutto il circuito scolastico regionale e che fornisce supporti tecnici per le differenti necessità.” La scorsa settimana, l’IIS Nitti è stato organizzatore di un interessante convegno dal titolo “Nitti e il
La Dirigente, Caterina Perta
meridionalismo: conoscere il passato per comprendere il presente”. Un evento culturale di grande richiamo istituzionale, politico, sociale e storico. “E’ il secondo anno che diamo vita a queste giornate di studio vero e proprio. Lo scorso anno si è pensato di creare un concorso al quale potessero aderire solo gli istituti intitolati a Nitti, nel 2012 lo si è aperto a tutte le scuole. Hanno risposto ben dal sud, mi rammarica constatare che invece dalla Basilicata non vi sono state adesioni. È un’iniziativa che già precedentemente aveva entusiasmato il sindaco Santarsiero, il presidente della Provincia Lacorazza e il Governatore De Filippo, e che anche in questa occasione hanno accolto di buon grado l’invito. Abbiamo ospitato illustri relatori, la prof.ssa D’Antone dell’Università La Sapienza di Roma, il prof.
Paolino, dell’Università Tuscia, il prof. D’Andrea e abbiamo ricevuto un messaggio di saluto molto partecipato del Ministro per la Coesione Territoriale, Barca che ha suggerito ai nostri ragazzi: “Rileggere Nitti, riprenderne con interesse immutato l’opera, capirne l’approccio problematico e positivista, apprezzare la modernità, scoprirne la grande utilità per affrontare i problemi del presente e studiarne le intelligenti soluzioni concrete. Questo è una sfida culturale importante un’avventura culturale piena di sorprese e di benefici che i giovani lucani dovrebbero cogliere.” ”
I vostri contatti? La sede della direzione è in Via Anzio, a Potenza. Tel. 097145390. l’indirizzo mail: pzis023004@istruzione. it
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5 Maggio 2012
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ontrosenso Basilicata
IIS “Einstein – De Lorenzo”: tante potenzialità non considerate Una scuola virtuosissima, ma ignorata dalle istituzioni Il racconto del dirigente scolastico, Rocco Colonnese di Virginia Cortese
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na scuola all’avanguardia. Con idee numerose e geniali, giuste per il tempo in cui si vive. Una scuola propositiva, attenta e pronta all’abnegazione pur di conseguire il risultato. Ma una scuola, che più volte è rimasta inascoltata o peggio ancora ignorata. È questo il quadro sostanziale del dirigente scolastico, il professor Rocco Colonnese che ha affidato ai nostri taccuini, con grande onestà, pregi, virtù e criticità dell’Istituto d’istruzione Superiore, “Einstein – De Lorenzo” che presiede. “Si potrebbe dividere la categoria degli aspetti negativi in due filoni precipui; l’uno determinato dal cosiddetto ridimensionamento scolastico e riordino dei cicli e l’altro strettamente attinente all’istituto. Ma la mia preferenza è quella di premettere le nostre buone intenzioni: riteniamo sia necessario ridurre il carico giornaliero di lavoro dei ragazzi, per una scuola ad indirizzo tecnico 7 ore sono davvero eccessive; c’è, poi, il bisogno di adeguarsi al progresso tecnologico, all’internazionalizzazione della lingua, (il francese è stato abolito totalmente) e di ripristinare la “laboratorialità”. Detto ciò, è chiaro che si ha la serenità di ammettere le questioni che più volte sollecitiamo e sempre più spesso restano inaudite. L’inglese è stato ridimensionato, i docenti delle discipline tecniche sono stati decimati così come il personale Ata, con notevole disagio anche dal punto di vista della sicurezza; i mezzi tecnologici a noi riservati sono ormai obsoleti; ciò sembrerebbe di importanza contenuta, in realtà noi abbiamo allievi eccellenti che in collaborazioni esterne si distinguono nell’utilizzo di
Il Dirigente, Rocco Colonnese
software avanzati e che a scuola possono solo immaginarli. Ho l’impressione che si voglia “liceizzare” tout court, e che si tenda a produrre medici che non abbiano contezza dell’anatomia. È un paradosso. Questo si traduce, devo ammetterlo con dolore, in un lento spegnimento dell’entusiasmo dei ragazzi. Sono circa mille gli studenti, tenendo conto dell’accorpamento dell’istituto tecnico industriale Einstein all’istituto per Geometri, De Lorenzo; un numero ingente, di persone con altissimo potenziale. L’istituto è cresciuto affrontando le diverse congiunture storiche e sociali ma da 50 anni è ospitato nella stessa struttura religiosa, che non ha mai visto interventi di manutenzione ordinaria. Non abbiamo un’aula magna (il collegio dei docenti dobbiamo farlo in una sala che viene messa a disposizione dai religiosi, per l’appunto) né una palestra. E nonostante, ciò nessun politico ha avuto la lungimiranza di
costruire un istituto apposito. L’unica proposta è quella di una delocalizzazione, in contrada Rossellino, nei locali prestati all’università fino a qualche tempo fa, quando in realtà basterebbe un intervento di adeguamento del sito in cui ci troviamo attualmente. Per non parlare della supposta presenza di amianto, scoperto appena sotto la guaina che è crollata dal tetto dopo le giornate di maltempo del mese di febbraio. Siccome però, non v’è limite al peggio, oltretutto, ci è stato interdetto l’uso dei laboratori di meccanica per ipotetici problemi strutturali: tre anni fa, con un decreto provinciale ci è stato imposto il divieto. Così i torni, la macchina universale e quella idraulica sono rimasti inutilizzabili pur essendo in regola. Per curare la preparazione degli allievi, siamo costretti a mandare le classi terze e quarte presso i laboratori dell’Ipsia, che hanno, tra l’altro, una gamma ristretta di macchinari. La limitazione è eccessiva e non s’intravede alcuna soluzione. Ciò che ci rattrista però è che questi spazi sono stati interdetti perché diverranno un’area di parcheggio di pertinenza dell’istituenda Mediateca.” A fronte di tali problematiche, v’è però la pars costruens. Quali sono i fiori all’occhiello dell’IIS? “Abbiamo buoni elementi e buone professionalità. Per ciascun indirizzo, ben 4 progetti essenziali, pregevoli ma realizzati in economia, autonomia, nella maggior parte dei casi con auto finanziamento per dare un valore aggiunto e un messaggio ben preciso.
Indirizzo Meccanico Gli alunni con l’ing. Carlucci hanno realizzato un Prototipo di autovettura a motore elettrico e benzina (che è in grado di fare 80km/litro) che risponde alla normativa sulla sicurezza antincendio. È stato ideato, progettato e costruito dai ragazzi che sono venuti a lavorare nei giorni di festa e in modo gratuito. La macchinina è stata mandata inoltre in Germania, in un’esibizione internazionale sul circuito Eurospeedway di Lausitz. Indirizzo Chimico Con la prof.ssa Montano, gli studenti hanno messo a punto un processo di trattamento (esterificazione) degli oli esausti (quelli che restano dall’utilizzo in cucina) che altrimenti sarebbero rifiuti speciali (in città non è possibile nemmeno smaltirli), e si è ricavato da un lato saponi e glicerine, dall’altro il Biodiesel. Il Biodiesel (con registrazioni che lo attestano) ha consentito ad una vettura di procedere e ha fatto rilevare immissioni di fumi nell’aria pari allo 0.01%. Si sentiva un leggero odore di patatine fritte che crediamo sia sempre più gradevole degli scarichi tossici cui siamo abituati. Indirizzo Elettrotecnico Con il prof. Garambone, abbiamo messo a punto pannelli fotovoltaici che funzionano perfettamente. Ogni anno, permettiamo ai migliori alunni di frequentare lezioni pomeridiane, in un percorso di un biennio al termine del quale e dopo il superamento di un esame, essi ricevono una certificazione che
L’autovettura realizzata dagli studenti
li rende operativi nel settore. Siamo nella fase ideativa, infine, per la costruzione di una pala eolica, il cui concorso è rivolto a tutti e tre gli indirizzi. Abbiamo proposto sistematicamente differenti progetti al Comune e alla Provincia in tal senso e siamo stati ignorati. Uno riguardava l’illuminazione del Ponte Attrezzato, senza voler nulla in cambio, se non uno spazio in cui i nostri studenti potessero intervenire per la manutenzione dell’impianto stesso; l’altro, oltre che il fotovoltaico, prevedeva la messa a disposizione del biodiesel per i rifornimenti di carburante dei parco-macchine comunali e provinciali. Abbiamo ancora comunicato di avere un sistema di rilevazione meteo che avremmo potuto condividere con la città, ci è stato detto che erano in contatto con l’Aeronautica. Ma ad oggi un nulla di fatto su tutti i fronti.
l’Ecdl per i computer, c’è un corso serale con tre classi (dalla terza alla quinta) che funziona bene, c’è poi anche l’acquisizione dell’accertamento linguistico del Trinity College. Nonostante le differenze oggettive e strutturali, si tratta di una scuola che promette ottimi risultati. I docenti sono validissimi e c’è una grande attenzione nello studio della lingua inglese, in entrambi gli istituti, perché coltiviamo un gemellaggio con l’università Engecom di San Pietroburgo, ogni anno ci s’incontra per lo scambio delle relazioni sul petrolio e derivati e i dati sono pubblicati proprio sul sito dell’università russa. Dunque, nonostante la sfiducia, nei confronti del mondo politico, continuiamo a mantenere vivi i nostri progetti e a sostenerli con forza e caparbietà. Per altre informazioni è possibile consultare il sito internet www. itgpotenza.it
De Lorenzo C’è la possibilità di acquisire
“Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar” Così recitava una vecchia canzone popolare e anche se e’ passato parecchio tempo, l’idea di trasferirsi in America non è più un sogno !!! erché basta studiare la lingua straniera del posto dove si vuole trasferire e il gioco è fatto! Se fino a qualche decina di anni fa parlare la lingua era un requisito fondamentale solamente per diplomatici e grandi manager, oggi l’inglese e’ diventato indispensabile in ogni ambito professionale. Ecco solo qualche esempio. Il mondo informatico con i due colossi Microsoft ed Apple e’ dominato dagli Americani; nel campo dell’informazione e dei media l’inglese e’ certamente la lingua piu’ diffusa, specialmente nell’era di Internet e delle comunicazione via e-mail; la lingua inglese e’ anche la lingua ufficiale nel campo della medicina, delle scoperte scientifiche e della finanza (nonostante la crisi finanziaria, Wall Street continua a rappresentare il principale distretto finanziario mondiale); Hollywood ancora oggi non ha rivali con un peso di piu’ del 60 per cento dell’intera industria cinematografica globale; se pensiamo ai migliori sistemi educativi e alle scuole piu’ prestigiose Oxford, Cambridge e Harvard sono sicuramente i primi nomi che vengono alla mente; infine, la lingua inglese e’ uno dei caposaldi del settore turistico in quanto permette di fornire informazioni utili e soddisfare la curiosita’ di chiunque sia interessato a viaggiare e conoscere nuovi luoghi indipendentemente dalla sua nazionalita’. Che l’inglese sia estremamente importante l’hanno capito da tempo i nostri amici asiatici, definendolo ‘la chiave per il successo’. Una volta trovato il coraggio di iniziare una nuova avventura all’estero, imparare l’inglese puo’ quindi essere il primo passo per realizzare il famoso ‘American Dream’. Diverse sono le soluzioni per un viaggio studio in America e tantissime le citta’ che possono offrire un trampolino di lancio nel mondo del lavoro oltreoceano. New York e’ probabilmente il simbolo della cultura americana, della liberta’ e del successo. In fondo, chi non ha sognato, almeno una volta, di camminare per le strade newyorkesi e sentirsti piccoli piccoli di fronte agli altissimi grattacieli di Manhattan? ‘La Grande Mela’ non e’ solo una straordinaria citta’ dove passare le vacanze. Oltre a vivere in una delle metropoli piu’ affascinanti al mondo, trascorrere del tempo a New York puo’ diventare l’occasione per arricchire il proprio curriculum. Prima di trovare qualsiasi impiego all’estero, sia stagionale che a tempo indeterminato, e’ necessario dimostrare di avere una certa dimestichezza con la lingua. Ecco perche’ moltissimi aspiranti lavoratori negli USA frequentano un corso di inglese prima o durante la loro esperienza lavorativa. Se si conosce l’inglese, ‘everything is easy peasy!’. Basta guardare l’imponente Statua della Libertà per capire che in America tutto e’ possibile. Ma non serve attraversare l’Atlantico per imparare l’inglese! Se non vuoi trasferirti in America, ‘no problem mate!’. Non troppo lontano da casa c’e’ un altro paese dove e’ possibile imparare l’inglese: la Gran Bretagna. Patria di Shakespeare e della mitica Regina Elisabetta II ma anche terra ricca di cultura e storia, l’Inghilterra e’ una valida alternativa. Infatti, sono in molti a ritenere che il ‘vero inglese’ sia proprio quello britannico. Per chi non ama la burocrazia preparare un viaggio in Europa e’ sicuramente piu’ semplice che partire per gli States. Tutto cio’ di cui c’e’ bisogno per poter iniziare la propria avventura inglese e’ la carta di identita’ (ed un ombrello). Le opportunita’ di lavoro possono essere svariate, da lavori retribuiti per chi dimostra di avere gia’ un buon livello di inglese ad esperienze di volontariato presso organizzazioni di beneficienza (e ce ne sono davvero tante!) per chi inizialmente non e’ sicuro dl suo inglese. In questo ultimo caso, il soggiorno puo’ cosi’ diventare l’occasione per fare una vacanza studio in Inghilterra. Inoltre, se l’America e’ considerata da molti il piu’ grande ‘melting pot’ mondiale, la Gran Bretagna e’ sicuramente uno dei paesi piu’ multiculturali d’Europa. Vivere in citta’ come Londra, Edimburgo, Brighton o Dublino offre l’opportunita’ di essere a contatto con culture e persone da tutto il mondo. E chissa’ che dopo aver fatto amicizia con un collega sudamericano o un vicino di casa francese non vi venga in mente di trasferirvi in un altro paese ed imparare persino un’altra lingua!Certo e’ che quando si conosce bene l’inglese e si scopre la possibilita’ di essere ‘cittadini del mondo’, infinite altre porte si apriranno per chi desidera vivere all’estero. Informazione pubblicitaria
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ontrosenso Basilicata
Il cantante “napotentino” amico di Renzo Arbore Mariano Caiano, in arte Hobo, è membro dei locali Babalù, ma anche dell’Orchestra Italiana del Maestro di Rosanna De Angelis uesta settimana siamo in compagnia di Mariano Caiano, un musicista di grande spessore che partito dalla sua amata Napoli ha deciso di trasferirsi nella nostra bella Lucania. Chi è Mariano Caiano, in arte “Hobo”? “Sono un percussionista cantante e suono dall’età di dodici anni, e i miei primi strumenti sono stati fustini di detersivo, scatole di latta e coperchi delle pentole. A sedici anni ho partecipato alle prime sessioni di registrazione in studi professionali. Consolidata la passione, ho cominciato a studiare con il maestro Peppe Sannino (noto percussionista e attuale mio collega dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore), inserendomi gradualmente nel mondo dei “session men” (musicisti che si prestano professionalmente in vari progetti musicali, teatrali e per la realizzazione di colonne sonore). Fondamentale è stato l’incontro con Adriana Crispo, bravissima cantante lirica ed eccellente maestra di canto, che mi ha permesso di completare e arricchire il mio bagaglio artistico. Da questo momento in poi ho collaborato con numerosi
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personaggi di fama nazionale e mondiale: Tony Esposito, Alan Sorrenti, Gianni Bella, Cafè Latino, Kingston Club, Poli Opposti, 99 Posse, Articolo 31, Daniele Sepe, Antonio Onorato, Valentina Stella, Joe Barbieri, Nino Buonocore… Ho cantato in coppia con Pamela Prati “Que te la pongo” (sigla del programma televisivo “Scherzi A Parte”). Da circa dodici anni sono una delle voci soliste dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore che mi definisce affettuosamente “il fantasista”. Ho pubblicato due cd singoli, un album per la Carosello e numerosi brani contenuti in numerose compilation distribuite su tutto il territorio nazionale, a opera di etichette come Sony/V2, Universal, Warner Bros… Quando vivevo ancora nella mia adorata Napoli, per oltre sei anni, mi sono anche occupato di creare laboratori musicali per i ragazzi ospiti dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, ottenendo ampi consensi e grandissime soddisfazioni morali. Oggi mi trovo a vivere la favolosa realtà dei Babalù, gruppo elettro etno lucano, in cui sono entrato a far parte dal Settembre 2009.” Qualche aneddoto che ti viene
in mente con l’Orchestra Italiana? “Ricordo con piacere il momento in cui sono stato chiamato in Orchestra. Dopo esser stato proposto a Renzo Arbore da Massimo Volpe (storico fondatore, pianista, tastierista, arrangiatore e capitano dell’Orchestra Italiana) sono stato contatto telefonicamente dallo stesso Arbore. Quel giorno ha risposto al telefono mia madre che nell’avvertirmi mi ha detto: “Maria’ a mamma, c’è uno che dice di essere Renzo Arbore... ti vuole parlare”, così ho preso la cornetta pensando fosse uno scherzo di qualche amico e nel dire “pronto?” ho sentito “Mariano, sono Renzo Arbore... “ con l’inconfondibile erre moscia, e dopo una breve esitazione ho risposto con una finta erre moscia “e io so’ Paul McCarrrrtney”. Renzo è scoppiato a ridere e, dopo avermi convinto di essere proprio lui, mi ha detto che voleva assolutamente conoscermi di persona. Il giorno dopo sono andato a Roma, nella sua favolosa casa, seduti sul divano abbiamo parlato di quello che sarebbe stato il mio futuro nell’Orchestra Italiana!” Com’è capitato un artista del
tuo livello qui in Lucania, in particolare a Tito? “È una lunga storia, diciamo che dopo quasi due anni di spola tra Napoli e Potenza ho trovato la mia attuale casa a Tito, anche se il benvenuto non è stato certo dei migliori! In 45anni di vita ci voleva Tito, a un mese dall’acquisto dell’appartamento, per ritrovarmi in casa i ladri, cosa che a Napoli per quanto se ne dica non mi è mai accaduto. Forse avevano scambiato la mia casa per quella di Mick Jagger dei Rolling Stones!” Com’è nata l’idea dei Babalù? “È nata grazie a Gianluca Sanza (soprannominato Lupo), Viviana Fatigante, Paola Calbi e Maria Anna Nolè. Grazie al favoloso incontro con Gianluca Sanza, presentatomi da Nello Giudice (bassista storico di Mango e titolare dello studio di registrazione ed etichetta Officina Record di Potenza) e Toni De Giorgi (grande pianista e socio fondatore della Tumbao School Music Art), ho iniziato questa meravigliosa avventura nei Babalù, un gruppo composto da eccellenti talenti che vantano esperienze professionali di spessore. Ho l’onore e l’immensa gioia di condividere questo percorso artistico e di vita con
Renzo Arbore e Mariano Caiano (foto di Fernando Alfieri)
Viviana Fatigante (voce sublime e inconfondibile), Gianluca Sanza (grande musicista ed eccellente arrangiatore), Antonello Ruggiero (uno dei più grandi batteristi del Sud Italia), Luca De Laurentiis (virtuoso ed eclettico chitarrista) e Paola Calbi (una giovanissima percussionista specializzata nell’uso dei tamburi a cornice). Il gruppo mi ha cambiato la vita, tutti loro rappresentano la mia seconda famiglia in Lucania. Nel primo incontro con Lupo è nata la nostra hit “Mio fratello è pakistano”, che ha regalato l’anno scorso alla Basilicata per la prima volta in assoluto - il “Premio Miglior Testo” in occasione del concorso della XXII Edizione di Musicultura. Abbiamo pubblicato per Officina Record il nostro cd di esordio “Battito Stabile” che ha avuto finora ampi consensi.” Ci sono progetti in cantiere? Puoi darci qualche anticipazione? “Ora stiamo lavorando al nostro secondo cd: confermare un successo è la cosa più difficile che artisticamente si possa fare. Posso anticipare che il nostro
secondo lavoro avrà dei grandi ospiti: si parla di Zulù della 99 Posse, di Capone e Bungt Bangt, di Teresa De Sio, di Gegè Telesforo. Vorrei concludere l’intervista con una velata polemica: vengo da una città che si “alimenta” di musica e cresce e vive con la musica. Non a caso Napoli è la città da cui provengono i più grandi artisti nazionali come Pino Daniele, Edoardo ed Eugenio Bennato... Quando la Basilicata crederà nei suoi talenti? Quando la Basilicata, e Potenza in particolare, saranno fiere di avere dei talenti che fuori regione sono stimati e rispettati? Noi Babalù, ad esempio, potremmo essere - insieme ad altre interessantissime realtà musicali come gli Ethn’n’Roll, i Mamma Cannibale e i Musicamanovella… - l’orgoglio musicale di questa terra di cui io oggi mi sento parte, visto che ho deciso di abitarci. Dove sono gli organi competenti e le strutture dove suonare? Ai posteri l’ardua risposta, ma tanto si sa “nemo propheta in patria”!”
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Basilicata
Dalla scorsa edizione, segnali incoraggianti per la cultura in Basilicata
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e 27 marzo 2011 i giorni dedicati l’anno scorso alla 1a edizione della Fiera dell’Autore, l’evento ideato dalla Arduino Sacco Editore (che ha pubblicato numerosi autori lucani) e dalla Publicom Srl (società che edita il settimanale Controsenso Basilicata). Una kermesse originale e di grande rilevanza culturale, nata con lo scopo di accorciare le distanze fra le opere e i potenziali lettori. La Fiera, infatti, è stata organizzata per le vie del centro storico di Potenza, con l’istallazione di numerosi stand, attirando così un gran numero di persone e riscuotendo un grande successo. L’vento è stato patrocinato dalla Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Comune di Potenza e dall’Apt Basilicata. L’organizzazione prevedeva l’uso di stand-gazebo da parte degli autori, che esponevano le loro opere e che erano presenti i loco per dialogare con l’interesse e la curiosità del pubblico: non sempre capita al lettore, infatti, di poter “intervistare” uno scrittore dal vivo. La Fiera dell’Autore è stata anche una importante offerta promozionale, in quanto i libri sono stati venduti al 50% del costo iniziale; a questa si è aggiunta anche la vendita dei libri “a metro”, un modo di ridurre i costi per i lettori. All’iniziativa sono stati invitati anche gli studenti locali, che hanno potuto capire qualcosa di più del “mondo” degli autori. La Regione Basilicata, che da sempre considera la cultura come un importante elemento di sviluppo, ha patrocinato l’evento con entusiasmo. Il Presidente Vito De Filippo, nel corso dell’inaugurazione, ha parlato infatti, dell’importanza di iniziative culturali come questa, che riescono a creare una “filiera” corta fra autori e lettori. Alla Fiera hanno partecipato circa un centinaio di autori provenienti da tutta Italia, non solo lucani, per esporre le proprie opere direttamente al pubblico. Ha inoltre “battezzato” l’evento un ospite illustre, Renzo Rossellini, figlio del regista Roberto Rossellini, infondendo speranza nei giovani. Chiaro il suo messaggio: non smettere di credere nelle proprie potenzialità. La Fiera dell’Autore ha visto l’organizzazione anche di altri eventi, quali la proiezione presso il cineteatro Due Torri dei film “Viva l’Italia”, di Roberto Rossellini, e “Il tricolore della libertà”, di Marcy Monetti. Al. Nard.
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11-12-13 Maggio 2012: torna la Fiera dell’Autore Scrittori e lettori protagonisti Libri venduti a “metro” e contatto diretto con gli autori
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a Basilicata è una terra che più di altre, ha bisogno di libri. Ma anche e soprattutto di lettori.Fra le iniziative volte a promuovere la lettura in regione si segnala quella messa in campo dalla Publicom e dalla Arduino Sacco Editore. Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, con la prima edizione de “La Fiera dell’Autore,” la società Publicom (editrice del settimanale free press “Controsenso Baislicata”) e la Arduino Sacco Editore (che nel suo vasto e prestigioso catalogo, annovera anche le opere prime di numerosi giovani scrittori lucani) ne propongono una seconda, prevista per maggio, precisamente nei giorni 11-12-13. L’obiettivo è di coinvolgere un gran numero di alunni degli istituti scolastici lucani, come e più dell’anno scorso. Anche per questa edizione, gli autori saranno presenti per esporre le loro
opere e interagire direttamente con i lettori; presenziando negli stand con l’allestimento di apposite postazioni. I visitatori potranno così avvicinare gli autori, sfogliare i loro libri, soddisfare delle curiosità sulla genesi degli stessi, e magari, alla fine, acquistarli. Il principio è quasi rivoluzionario: non una “fiera di libri” e basta, ma un evento che porta direttamente gli scrittori in loco per confrontarsi con il pubblico lucano. L’inaugurazione della Fiera dell’Autore si celebrerà venerdì 11 maggio presso il “Teatro “Due Torri” di Potenza, dove parteciperanno gli studenti nonché le autorità
locali. Previsto l’intervento del decano dei giornalisti lucani Mario Trufelli e dell’attore Ulderico Pesce. Nel corso della fiera sarà presentato in anteprima il nuovo libro di Walter De Stradis dedicato a Lucio Dalla, “Dalla terrazza di Caruso” (Arduino Sacco Editore)- Le iniziative promozionali della scorsa edizione, vengono riproposte anche quest’anno, ossia la vendita dei libri al 50%, nonché la “vendita a metro” che tanto ha destato curiosità lo scorso anno. Alcuni testi infatti verranno venduti non in base al prezzo di copertina, ma in base alla “lunghezza” di questa.
In tal modo sarà possibile per i lettori acquistare un gran numero di opere a costi ridottissimi. Nel corso della Fiera è prevista, per sabato 12, l’esibizione di Gianni Mauro e i Pandemonium al “Cavaliere” di Rifreddo. Madrina dell’evento sarà l’onorevole Gabriella Carlucci. Scopo dichiarato dell’evento è avvicinare, quanto più possibile, i giovani, ma anche gli adulti, alla lettura, alla cultura, incentivando il loro interesse proprio con l’ideazione di eventi particolari e “sfiziosi”.
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Basilicata
Il socialista Eugenio Colorni fu confinato a Melfi Perseguitato durante il ventennio fascista vi giunse nell’aprile 1941 di Michele Strazza
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l 28 maggio del 1944 all’Ospedale San Giovanni di Roma moriva, a soli 35 anni, Eugenio Colorni, filosofo e personaggio di spicco del socialismo italiano, a seguito delle ferite d’arma da fuoco infertegli da esponenti della Banda Koch. Non tutti sanno che Colorni, perseguitato durante il ventennio fascista, fu confinato anche in Basilicata, nella cittadina di Melfi dove giunse ai primi del 1941. Ma ripercorriamo brevemente le fasi più importanti della sua esistenza. Eugenio Colorni era nato a Milano nel 1909 da famiglia ebraica mantovana, dopo gli studi al LiceoGinnasio “Manzoni” di Milano, nel 1926 si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Milano, dove seguì le lezioni di Borgese e Martinetti con cui si laureò nel 1930 con una tesi su Leibniz. Dopo un giovanile entusiasmo per il sionismo, aderì all’antifascismo, collaborando con “Giustizia e Libertà”, prima, e, dopo il 1935, con il Centro Interno Socialista di cui divenne uno dei maggiori responsabili.Nel settembre del 1938 venne arrestato per cospirazione antifascista ed assegnato al confino per 5 anni.Appena ventinovenne aveva raggiunto la colonia di confino di Ventotene dove, con Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, aveva iniziato la sua partecipazione alla stesura del noto Manifesto Federalista Europeo.Giunto nella città normanna, il filosofo incontra anche Manlio Rossi Doria il
quale gli stette accanto fino al 28 giugno del ’42 quando venne trasferito ad Avigliano. Dopo la partenza di Rossi Doria il Podestà di Melfi invia a Colorni un gagliardetto con l’ordine di esporla ad una finestra prospiciente alla strada dove sarebbe passato
cui aveva avuto già questa condanna, che essendo antifascista non ci si poteva aspettare che egli volesse esporre il gagliardetto fascista. Fatto sta che la permanenza del filosofo ebreo non fu affatto facile a Melfi, anche perché visto come un irriducibile
un corteo in occasione della visita di un gerarca fascista. Ma il confinato si rifiuta, spiegando le sue ragioni in una lettera allo stesso Podestà nella quale richiama il divieto imposto ai confinati di fare qualsiasi manifestazione di carattere politico. Dopo l’arresto per violazione dell’art.185 del T.U.L.P.S., il primo luglio viene rimesso in libertà provvisoria in attesa del giudizio.Comparso davanti al Pretore di Melfi, Francesco Perri, trentaduenne calabrese, il professore usufruisce, per uno dei reati, dell’amnistia del ventennale della marcia su Roma. Per l’altro, invece, il Pretore argomentò che il Colorni era stato mandato al confino perché antifascista, che ora non gli si poteva rimproverare una cosa per
ribelle rispetto ai rassegnati confinati precedenti. Del resto le Autorità locali poco lo sopportavano anche per i suoi modi da “intellettuale del nord”che sfruttava il soggiorno obbligato per approfondire i suoi studi, mentre non mancarono contatti segreti con alcuni dirigenti socialisti melfitani.A questo proposito ricordiamo l’amicizia intensa con Mauro Salvatore che, nel giugno del ’44, sul giornale socialista lucano “Il Lavoratore”, ripercorrerà alcuni episodi della vita a Melfi del Colorni, tramandandoci la figura di uno studioso assorto nelle sue ricerche delle quale discutevano, la sera ed anche la notte, nella casa dell’uno o dell’altro.Alla fine il filosofo, su pressante richiesta del
Podestà, venne trasferito in un luogo più piccolo e isolato della città normanna, ma preferì darsi alla fuga con l’intenzione di raggiungere la Svizzera. Di passaggio a Roma, nella primavera del ’43, resosi conto che era necessaria lì la sua presenza a causa di arresti negli ambienti dell’opposizione clandestina, soprattutto di De Ruggieri e di altri che stampavano il giornale antifascista “Italia Libera”, decise di restarvi per aiutarli e collaborare al nascente Movimento Federalista
Europeo.Il 27 agosto 1943, infatti, a Milano, in casa dello scienziato Alberto Maria Rollier, Colorni insieme a Spinelli fu tra i fondatori del movimento che si proponeva di diffondere le idee contenute nel Manifesto di Ventotene. Dopo essersi iscritto, qualche giorno prima dell’8 settembre,
al ricostituito Partito Socialista di Unità Proletaria, prevedendo l’occupazione armata dei tedeschi, inviò le tre figlie in provincia di Como, a breve distanza dal confine svizzero, impegnandosi, sino al maggio del ’44 come capo redattore dell’ “Avanti” ed organizzatore del centro militare del partito.Arriviamo così agli ultimi giorni della sua esistenza ricostruiti in maniera magistrale da Sandro Gerbi nel libro “Tempi di Malafede”. La notte precedente l’incontro con i suoi assassini Colorni sembrava inquieto, depresso. Da tempo non gli riusciva di condividere l’entusiasmo generale che si stava diffondendo a Roma, nell’imminenza della liberazione. Dopo mesi di lotta nella piena clandestinità, cominciava forse a sentire il peso di un’attività senza tregua: riunioni segrete, azioni rischiose di sabotaggio, molte notti in alloggi di fortuna. In quanto ebreo, inoltre, il suo rischio era maggiore, perché se fosse stato catturato e identificato, sarebbe stato senz’altro deportato, indipendentemente dalla gravità delle accuse rivoltegli. Il mattino del 28, una domenica, Colorni e un compagno di partito avevano in programma l’incontro con alcuni militanti, nelle vicinanze di Piazza Bologna, per preparare la costituzione di un gruppo militare di ispirazione socialista, in contrapposizione alle “Brigate Garibaldi” del PCI. In quel momento
la zona era pattugliata da due uomini del reparto di polizia speciale di Koch, Nestore Santini e Francesco Belluomini, i quali, nei pressi di via Michele da Lando, videro tre uomini camminare, parlando di “iscrizioni”, di “sezioni”e di altri argomenti simili. Insospettiti li avevano pedinati. Colorni aveva con sé un documento falso, ma anche un pacco di volantini da cui non era riuscito a liberarsi. Fermato, esibì i documenti, ma alla domanda che cosa contenesse il pacco, si dette alla fuga, provocando la pronta reazione di Santini che gli esplose contro un colpo di rivoltella che lo colpì alla scapola destra. Poi, raggiuntolo, gli sparò ancora due volte, colpendolo all’altezza della clavicola sinistra ed all’addome. L’ultimo proiettile si sarebbe rivelato fatale.Nel dopoguerra gli assassini di Colorni vennero giudicati durante il processo di Corte d’Assise contro i membri della banda Koch che si tenne a Milano nel 1946. Gli imputati Nestore Santini e Francesco Belluomini (quest’ultimo latitante, si sarebbe costituito solo a processo concluso) vennero condannati a morte ma, grazie all’abolizione della pena di morte, la condanna venne commutata in ergastolo. Poi, tra amnistie e condoni, la loro permanenza nelle carceri, come quella dei loro complici, si accorciò. Belluomini ricevette la grazia nel 1959. Nel frattempo Santini era già uscito: aveva scontato solo 11 anni.
L’associazione “Lucani a Napoli” compie 50 anni De Filippo presente alle celebrazioni: “Un forte contributo dalla Basilicata al Paese”
“L Un recente incontro all’associazione Giustino Fortunato
a ricerca delle proprie radici quando avviene a forte distanza può essere il frutto di nostalgia, ma quando si manifesta in realtà più prossime a quelle d’origine può essere solo il frutto di una forte identità culturale. Ed è per questo che ha un valore tutto particolare il 50esimo anniversario dell’Associazione Lucana Giustino Fortunato di Napoli, perché è testimonianza di come
quella lucana sia una forte identità culturale, di questa grande regione i cui figli vivono, per oltre la metà, oltre i propri confini”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo alla celebrazione dell’anniversario dell’associazione a Napoli. “Nonostante oggi, sotto il profilo demografico, gli italiani di Basilicata siano meno dell’uno per cento del totale degli italiani – ha detto De
Filippo - c’è spazio per approfondire il contributo lucano alla cultura, alla storia, alla politica, all’economia del nostro Paese. Un contributo, quello lucano unico ed originale, preparato e schivo, per il quale, spesso, ho ripetuto anche in contesti nazionali che l’Italia avrebbe bisogno di un po’ di carattere lucano in più”.
ontrosenso Basilicata
5 Maggio 2012
SECONDA
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Melfi sconfitto, ma non fa male
DIVISIONE
Per i gialloverdi passerella ad Aprilia, ma sugli altri campi è bagarre
di Lorenzo Morano
U
ltimi 90 giri di lancette per il Melfi in questa sua nona stagione consecutiva tra i professionisti; stagione conclusasi con un epilogo positivo, grazie alla matematica salvezza raggiunta mercoledì 25 aprile scorso, con due turni d’anticipo a seguito dell’importante affermazione casalinga sulla Vigor Lamezia. Domenica il Melfi chiuderà questo campionato in casa dell’Aprilia, quinta forza del torneo e lo farà concedendo una vetrina agli uomini meno utilizzati in questa stagione; un po’ come avvenuto nel turno scorso, dove all’Arturo Valerio, una cinica Arzanese si è imposta per 1 a 0 contro un volenteroso Melfi, nel quale comparivano dal primo minuto i vari Caprioli, Dermaku, Giunta e Simeri in mezzo al campo e Della Luna tra i pali. Contro i campani il Melfi avrebbe voluto congedarsi difronte al proprio pubblico nel migliore dei modi, prolungando la scia di risultati utili del tecnico subentrato a Rodolfi, mister Bitetto, ma una rete di Sandomenico al quarto d’ora ha rovinato la festa ai gialloverdi, che hanno comunque offerto una buona prestazione; sia prima della
rete ospite, sia dopo aver subito il colpo di Sandomenico, prova di quanto detto sono le giocate di Ambrogetti, Dermaku, Improta, Russo e soprattutto il palo colpito da 25 metri da
Simeri; per la cronaca legno colpito nel secondo tempo anche dagli ospiti. Melfi-Arzanese è terminata 1 a 0 per i campani, ma è un risultato che passa in secondo piano, anche in terzo volendo, in quanto entrambe le squadre non avevano più nulla da chiedere a questo campionato, tant’è che quello che va sottolineato è ancora una volta l’ennesimo “miracolo” compiuto dalla società del presidente Peppino Maglione, capace di salvarsi con una squadra composta quasi solo esclusivamente da under (i veterani sono poco più che ventenni); capace di conservare la categoria senza ricorre ai play-out, malgrado periodi bui, come l’avvicendamento in
SERIE D
panchina delle scorse settimane, rivelatosi poi determinante; capace di farcela malgrado una pesante penalizzazione subita in corso d’opera; basta solo questo per far capire quanto valgano i punti conquistati in questa stagione 2011-12 per i colori gialloverdi, che l’anno prossimo andranno a rappresentare, per il decimo campionato di fila, il calcio lucano tra i professionisti. Alla luce di questo non si può fare altro che plaudire la società, lo staff tecnico, il mister e questa banda di “ragazzini” che non ha mai ammainato la bandiera, nemmeno nei momenti bui, per poi dare il meglio di sé in questo stupendo finale di campionato. Ad Aprilia sarà per il Melfi solo passerella, mentre per tante altre squadre di questo girone B, della Lega Pro 2, il 42esimo turno sarà ancora un turno di fatica vera. Non lo sarà certo per Celano, Ebolitana ed Isola Liri, team retrocessi matematicamente in serie D; compagini protagoniste tutte di sconfitte nel turno scorso; gli abruzzesi retrocessi già da un po’ sono stati sconfitti per 2 a 1 dal Neapolis che coltiva ancora qualche speranza di salvezza diretta, a discapito del Campobasso; l’Ebolitana ha ceduto il passo per 1 a 0 in casa del Giulianova e l’Isola Liri in
casa si è lasciata superare per 2 a 0 dalla Vibonese, che come il Neapolis coltiva anch’essa qualche fievole speranza di non disputare i play-out, ma ovviamente molto dipenderà dai risultati altrui. Festa salvezza rimandata per il Campobasso, superato per 2 a 0 in casa del Chieti, mentre l’Aprilia vincendo 1 a 0 in Abruzzo inguaia gli aquilani, a cui sembrano sfuggiti i play-off promozione. Play-off certi per il Chieti, che con un rotondo 2 a 0 si è imposto sul Campobasso, che dovrà faticare ancora un pochetto contro il Fondi se vorrà evitare i play-out. Il Lamezia supera per 2 a 0 la capolista già promossa, Perugia, e conferma d’esser stata la sorpresa del campionato; qualche punto in meno perso per strada ed a quest’ora i calabresi avrebbero potuto festeggiare una promozione diretta, cosa che farà sicuramente domenica il Catanzaro contro il Giulianova, dopo il pari di Fondi. Passo in avanti della Paganese in zona play-off, grazie alla vittoria per 2 a 1 con il Fano ed al riposo del Gavorrano, mentre Aversa e Milazzo chiudono con un tranquillo 2 a 2, con i siciliani già in vacanza, visto che domenica per loro è previsto il turno di riposo. Oltre ai precedentemente
Niente da fare per l’Oppido Retrocedono i biancoverdi Ko il Brindisi ma il Francavilla non ne approfitta
I
primi verdetti del campionato di Serie D non sorride certo al calcio lucano. L’Oppido, infatti, perde sul campo del
Grottaglie e incassa anche il colpo a distanza del successo della Viribus Unitis che, invece, vince sul campo del
Nardò. La stagione 2012/2013 sarà dunque in Eccellenza per i biancoverdi che retrocedono matematicamente e si preparano a chiudere i giochi in casa contro il Casarano. Proprio con il Casarano inciampa malamente il Francavilla che subisce un pesante 3-0 al Capozza. Forse è l’ansia da risultato a frenare le gambe dei lucani che almeno per tutto il primo tempo non riescono a rendersi mai davvero pericolosi. Poco si può poi nella ripresa. Classifica ferma e sorpasso subito dalla
Turris che raggiunge al quinto posto il Brindisi, fermato invece dalla Casertana. E con la Turris il Francavilla si giocherà la possibilità di agguantare in extremis un posto utile per i play off. La Viribus rinvia anche la festa dell’Irsinese, nonostante la vittoria conquistata contro il Campania. Bisognerà dunque fare bottino pieno con il Gaeta e sperare così nella salvezza diretta.
citati match, l’ultima giornata vedrà la Vibonese giocarsela con l’Aversa, e, qualora conquistasse l’intera posta in palio, sperare nei passi falsi del Neapolis a Gavorrano e del Campobasso contro il Fondi, per conquistare un’improbabile salvezza diretta. Passerella del Perugia al Curi contro il già retrocesso Isola Liri, come per il Lamezia
ospite dell’Ebolitana, idem per il Chieti impegnato nel derby abruzzese con il Celano. Match da tenere sott’occhio saranno Fano-L’Aquila, con gli abruzzesi matematicamente non ancora fuori dai play-off, ed il derby campano ArzanesePaganese, con i salernitani non ancora certi matematicamente sempre dei play-off.
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ontrosenso
SPORT
5 Maggio 2012
Basilicata
IL punto sull'eccellenza
Un campionato in 90 minuti Ultimo avvincente atto per l’Eccellenza lucana C’è il Pietragalla tra Atletico e Serie D di Antonio Petrino
T
re punti per entrambe le due battistrada che si preparano a vivere gli ultimi novanta minuti al cardiopalma, per un testa a testa che domenica decreterà la regina del torneo e il conseguente salto di categoria. I potentini godono dei punti a tavolino per effetto del ritiro del C. Tanagro, mentre il Real Metapontino riesce ad espugnare Pisticci nel derby ionico e tallonare di una lunghezza la capolista sperando nella disgrazia altrui per poterne approfittare se capiterà. Ritorno al successo per l’ottimo Viggiano di
questa stagione, con vittoria sul non facile campo del pericolante Moliterno, mentre il sensazionale Policoro spodesta dal quarto posto il Valdiano infliggendo a questi ultimi una sconfitta nello scontro diretto. Per il resto tutto secondo pronostici con la facile vittoria dell’Atella Monticchio ad Avigliano, il netto successo della Murese sul Tolve e il pareggio salomonico tra Vultur e Pietragalla. Il prossimo turno (ultimo) vedrà l’Atletico Potenza giocarsi l’approdo in serie D a Pietragalla con l’obbligo di vittoria per non
complicarsi la vita; il Real Metapontino alla stessa maniera dovrà fare bottino pieno davanti ai propri tifosi contro la ‘rilassata’ Vultur e sperare in qualche sorpresa per tentare l’operazione sorpasso. Tiene banco la bagarre play off, con le gare tra Valdiano e Pisticci e tra Atella Monticchio e Policoro, mentre in coda gli eventuali play out potrebbero coinvolgere Moliterno e Tolve. Riposa il retrocesso Avigliano (inizio gare ore 16.30).
calci in cu...rva
La Vultur chiude col M Metapontino
Mister Ceruzzi (www.csvultur1921.it)
S
i chiude con un pareggio senza infamia né lode l’ultima gara interna dei bianconeri in questo poco esaltante campionato, con esiti condizionati da varie vicissitudini che hanno destabilizzato l’ambiente. Né vincitori e né vinti contro i pietragallesi in un confronto davvero poco godibile e che sicuramente
non ha entusiasmato i pochi aficionados in quel di Lavello, arrivati per seguire le sorti del team guidato da Ceruzzi, con vantaggio locale maturato ad un quarto d’ora dal termine ad opera di Carretta con tiro dal dischetto e replica nella fase di recupero a firma dell’ex Benedetto alla stessa maniera su calcio di rigore. ‘Ritorno’ al nono posto (in comproprietà
con il Picerno) e classifica tranquilla per i rioneresi dopo i rischi di terminare la stagione nel vortice di possibili indesiderati spareggi play out. Il prossimo turno, ultimo del torneo, opporrà in campo avverso ai rioneresi la ‘corazzata’ Real Metapontino con pronostico chiuso e con l’intento per l’undici ospite di onorare il campo nei limiti del possibile, con i padroni di casa che non solo dovranno conquistare i tre punti necessariamente, inoltre sperare in un possibile passo falso dei potentini dell’Atletico per ambire ad una vittoria del campionato al fotofinish. Ant. Pet.
a cura di tony pezzotta
A voi Pietragalla
ancano solo novanta minuti alla fine del campionato e il calcialingo attende freneticamente il fischio d’inizio dell’ultima gara della stagione. L’Atletico Potenza va a far visita al Pietragalla. Sono appena venticinque i chilometri che separano i rossoblu di Pinuccio Camelia dalla serie D. Non è una distanza abissale, né incolmabile. Anzi, si potrebbe parlare anche di una passeggiata fuori porta. Una di quelle gite, spesso a contenuto gastronomico, alle quali i potentini sono abituati. Questa volta la carne a cuocere è la promozione della compagine del presidente Pasquale Capobianco, malgrado il confronto calcistico si affacci nella settimana di San Teodosio, protettore di Pietragalla. Il pantofolaio per calcio vorrebbe trasgredire, uscire allo scoperto dal suo esilio dorato di viale Marconi. Potrebbe essere il giorno della grande festa per quello che da lunedì potrebbe tornare a chiamarsi Potenza, senza commistioni ed edulcoranti per indorare la pillola. C’è solo un Potenza, ripeteva qualche tempo fa uno slogan. Già, è vero, ora ce ne sono due e c’è la forte probabilità che torni ad essercene soltanto uno. Però, appena un anno fa, il Potenza si era fatto addirittura in quattro. “Con te partirò -intona con voce baritonale il calcialingo lucano- per strade e per monti…”. La radiolina e stavolta anche il pc per la diretta
video in streaming sono già pronte sulla sua postazione, il piatto è desolatamente ancora vuoto. Alla fine il recluso per calcio resisterà alla tentazione di raggiungere Pietragalla e si affiderà ai commenti che giungeranno tramite radio e pc. C’è proprio tutto, questa volta, nella cabina di regia del tifoso potentino. Compare persino un cornetto, di quelli lunghi e con il gancio per scongiurare scaramanticamente il malocchio. C’è solo da immaginare quante volte il calcialingo toccherà l’amuleto per intercettare le onde negative contenute nel flusso negativo che qualche gufo dirige e convoglia a Pietragalla. C’è tutta una città che attende il triplice fischio di questa partita, per poter festeggiare una conquista sportiva sul campo. Calcisticamente, Potenza non fa festa da quel 17 giugno 2007 a Benevento. Si, è vero, l’Atletico ha conseguito già due promozioni di fila, ma stavolta non è la stessa cosa, poiché, finora era rimasto in un ambito calcistico lucano. Ora, invece, questa promozione proietterebbe la squadra potentina in serie D, una categoria che, attualmente, ospita sodalizi di un certo blasone, finiti nell’inferno del calcio di periferia, a causa di tracolli, spesso di natura finanziaria o per responsabilità oggettiva. A voi Pietragalla.
SPORT
ontrosenso
27 Controsenso: ultima chiamata
Basilicata
PROMOZIONE
5 Maggio 2012
I rossoblu rispondono contro il Balvano Ora serve l’acuto con il Grottole
di Giusy Trillo Ultima giornata di campionato per la Promozione lucana annata 2011/2012. Una stagione mai in discesa per l’undici del Controsenso che nella penultima uscita trova il guizzo giusto per scappare dalle sabbie mobili degli ultimi posti e conquista la vittoria con il Balvano, che non riesce a bissare il successo del girone di andata e rimedia in casa una sconfitta di misura. Finisce infatti 1-0 per gli ospiti che si riportano a 30 punti, dopo la penalizzazione arrivata per decisione del giudice sportivo nelle scorse settimane, e ricominciano a sperare. “Dopo il fondo toccato con il Latronico -ha commentato mister Romano- abbiamo risposto alla nostra ultima chiamata.
Una formazione del Controsenso
Ora dipende solo da noi riuscire ad evitare la lotteria dei play out che, soprattutto pensando alla prima parte del campionato, non meritiamo. Con il Balvano, che proprio contro di noi avrebbe potuto raggiungere la matematica salvezza, è stata battaglia vera. Abbiamo giocato con la massima attenzione, oltre che cambiato modulo stringendoci in difesa, e soprattutto meritato
CALCIO a
la vittoria”. Una bella iniezione di fiducia e finalmente un cambio di atteggiamento sul terreno di gioco dopo le poco convincenti prestazioni degli ultimi tempi. “Sapevamo che era la nostra ultima chance per sperare nella salvezza diretta. Dovevamo mettere da parte i problemi di una stagione davvero lunghissima e così è stato. Ora dovremo replicare con il Grottole che sicuramente
non ci renderà la vita facile”. Uno scontro diretto che non permette di fare grandi conti. “Non possiamo permetterci di aspettare i risultati dagli altri campi”. C’è solo una possibilità: vincere. Chi può già festeggiare intanto è l’Aurora Marconia che, nonostante la sconfitta subita in casa del Latronico, si aggiudica un posto in Eccellenza grazie allo scarto dalla terza forza del campionato che lo mette al sicuro dai play off. La stessa sorte spera di incontrare lo Sporting Pignola che nell’ultimo turno della stagione attende proprio il Latronico. Un altro colpaccio?
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VOLLEY
Cirenza pronto alle ‘furie’ L’
Italia Under 21 si prepara alla sfida alle “furie rosse” spagnole, contro le quali ci sarà anche il laterale della Meco, Giacinto Cirenza, nuovamente convocato dal commissario tecnico Albani. Gli azzurrini sosterranno a Roma, al Pala To Live, da domenica 6 a
martedì 8 maggio, una serie di allenamenti in preparazione delle due amichevoli che li vedranno impegnati in Spagna la settimana successiva: contro la Spagna, infatti, gli azzurrini disputeranno due gare martedì 15 maggio ad Albacete e mercoledì 16 maggio a
Quintanar del Rey. Sarà una sorta di rivincita dopo le due amichevoli di febbraio giocate in Veneto in cui l’Italia perse 1-4 (con Cirenza protagonista positivo del match) e 0-6.
MOTORI
Olimpia, addio finale L
a paura di vincere blocca, ad un passo dalla finale, le ragazze di mister Vincenzo Pontolillo. Domenica scorsa in quel di Montescaglioso, l’Olimpia Volley Melfi è uscita sconfitta per 3 a 2 nella gara 3 della semifinale play-off. Dopo aver condotto senza grossi affanni i primi due set, le melfitane hanno letteralmente smesso di giocare e ceduto il passo
Postiglione torna in pista L’
autodromo Piero Taruffi di Vallelunga aprirà il 5 e 6 maggio la stagione agonistica di Chico Postiglione, il pilota lucano che sarà anche quest’anno tra i protagonisti del Campionato Italiano Porsche Carrera Cup. Sette gli appuntamenti in calendario (5/6 maggio Vallelunga, 9/10 giugno Mugello, 7/8 luglio Misano Adriatico, 4/5 agosto Red Bull Ring, 1/2 settembre Imola, 22/23 settembre Mugello, 20/21 ottobre Monza). Ogni week end di gara vedrà la disputa di due Round sulla distanza di 28 minuti + 1 giro. La serie riservata alla Porsche 911 GT3 Cup, si preannuncia molto combattuta. Il campionato, giunto alla sesta edizione, vedrà 21 piloti iscritti in rappresentanza di 8 team, almeno quattro o cinque i piloti che partono con l’ambizione di lottare per il titolo. Postiglione ha la grande possibilità di agguantare un titolo italiano che nelle ultime due stagioni è sfumato sempre
nell’ultima gara ed ironia della sorte proprio per mano di chi ora gli offre una Porsche competitiva. Il lucano, infatti, è stato ingaggiato proprio dall’Ebimotors per allungare
la collana di successi del team di Enrico Borghi. Il potentino avrà in Luigi Ferrara, della Petri Corse e già tricolore nel 2008 in categoria, un avversario di rango, come Matteo Malucelli, che approda al Carrera con Antonelli Motorsport e punta dichiaratamente al successo
assoluto. Da tenere d’occhio il debuttante Mancinelli della MIK Corse by Centro Porsche Padova Corse. Postiglione raggiunto al telefono poco prima della partenza per Vallelunga ha dichiarato: “Quest’anno approdo nel top team per antonomasia per ciò che riguarda l’italiano Porsche, ringrazio Enrico Borghi per la fiducia che mi ha accordato mettendomi al volante della macchina fin qui guidata dal tre volte campione italiano Balzan, sarà un impegno gravoso ma molto stimolante e non vedo l’ora di dare il via a questa stagione con le prime prove libere di venerdi.” Gara 1 si disputerà oggi alle ore 16, mentre Gara 2 domenica mattina alle 11,10. Diretta televisiva su Sportitalia2, canale 61 del Digitale Terrestre e canale 226 di Sky, e in streaming su www.carreracupitalia.com (disponibile anche su iPhone e iPad) e su www.motormedia. tv con il commento di Guido Schittone.
alle avversarie, che hanno chiuso il terzo set con il pesante punteggio di 25 a 12. Quarto set più combattuto, ma ancora a favore delle padrone di casa, e tie-break che si chiude sul 15 a 10 per le materane. Fatale il blocco psicologico delle normanne, che hanno nella sostanza gettato alle ortiche un cospicuo vantaggio. Ad ogni modo da parte di mister Vincenzo
Pontolillo sono arrivate lodi per tutte le atlete e ringraziamenti per tutto lo staff tecnico, per la dirigenza, lo staff medico, per gli sponsor, ed in particolar modo per il preparatore atletico Roberto Cavaliere, che ha seguito il team, mettendo a disposizione anche la propria palestra.
PESCA
A Monticchio per il Belly Boat 2012 di Virginia Cortese
S
iamo nel giugno 2007, quando un gruppo di amici, uniti dalla comune passione per la pesca a spinning e da una vera e propria adorazione per la specialità denominata black bass, decide di dare vita ad un club, un’opportunità di fare squadra, condividendo la meravigliosa esperienza della pesca. Nasce così il Fishing Bass Potenza, club affiliato alla F.I.P.S.A.S. e alla B.A.S.S. che conta al momento 50 soci provenienti da Basilicata, Campania, Puglia e Molise. Obiettivo principale è la diffusione fra tutti i pescatori della pratica del “catch & release”, oltre alla diffusione della pesca a spinning e alla tutela del patrimonio ittico ed ambientale del nostro territorio. E nelle acque del lago Grande di Monticchio, domenica
scorsa, si è svolta la 1° Prova di qualificazione ai Campionati Italiani di Belly Boat 2012, gara di pesca al black bass, patrocinata dalla Provincia di Potenza e organizzata dal Club Fishing Bass Potenza. Protagonisti 22 atleti, provenienti da varie regioni, che si sono dati battaglia per ben 7 ore. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente del Club, Carmine Costaro: “Siamo orgogliosi dei risultati conseguiti, ma soprattutto di aver goduto di una giornata dall’alto valore sportivo; ci pare opportuno sottolineare come durante la gara si utilizzino soltanto esche artificiali e il pesce pescato, che viene trattenuto in vivo in apposite nasse da ciascun concorrente, dopo la pesatura sulle sponde, viene rilasciato integro nel suo ambiente naturale. I numerosi turisti presenti si
sono, infatti, incuriositi per questa manifestazione insolita e singolare. Il senso agonistico ha consentito, inoltre, ai concorrenti di impegnarsi per centrare la finalità sportiva, come dicevamo; ma il momento successivo ha rappresentato una riunione amichevole e del tutto piacevole ed è stata occasione per confrontarsi sulle differenti tecniche e per scambiarsi pareri e suggerimenti. Mi preme ringraziare l’Assessore Provinciale Caccia e Pesca, Nicola Figliuolo, non solo per il patrocinio dell’ente, ma per la sua disponibilità alla diffusione di tali eventi.” I primi tre classificati sono proprio membri del club: Colarusso Diodoro (terzo nella finale nazionale dello scorso anno), Spallone Alessandro e Pace Vito.
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MONITOR
5 Maggio 2012
ontrosenso Basilicata
Gianni Mauro e i Pandemonium alla Fiera dell’Autore di Potenza Si esibiranno sabato 12 maggio al Cavaliere Gran Relais di Rifreddo. L’intervista di Virginia Cortese
C
antautore, attore teatrale e scrittore italiano. È questo l’incipit più sintetico del quale vogliamo servirci per presentare uno degli artisti di maggior rilievo che prenderà parte alla seconda Edizione della Fiera dell’Autore, Gianni Mauro. Un palma res di tutto rispetto, grazie al quale, ci si può permettere di considerarlo come un punto di riferimento nel poliedrico mondo dell’arte musicale e teatrale del nostro meridione. Già autore per Rca, inizia a scrivere sigle televisive e da un’idea del 1978 che egli stesso definisce “Il manifesto scellerato di una generazione allo sbando” ovvero la canzone demenziale “Tu fai schifo sempre” nasce il gruppo “I Pandemonium”, che attualmente è diventato TeatroCanzone Pandemonium, (considerati dalla critica i naturali eredi del “Quartetto Cetra”) e che si esibiranno in occasione della Fiera dell’Autore sabato 12 maggio all’hotel “Cavaliere Gran Relais” di Rifreddo. In televisione partecipa a numerose trasmissioni, lavorando in programmi di Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Oreste Lionello, Gino Bramieri, Pippo Franco. In teatro è attore- c a n t a n t e con Renato Rascel, Gabriella Ferri, Gino Bramieri, Oreste Lionello, Vittorio Marsiglia, Gigi Proietti. Nel 2007 la folgorazione per la narrativa e i racconti. Nel settembre 2008 una sua canzone “Canto Malinconico” (brano che attinge al gioco degli equivoci) diviene tormentone in un programma di Radio Kiss Kiss. La fervida produzione letteraria vedrà, Gianni Mauro, premiato in un più occasioni. A Febbraio 2011, lancia il progetto di un cofanetto edito da Arduino Sacco che contiene oltre a una rielaborazione teatrale, un cd audio dal titolo Appunti di un viaggio, i cui brani sono ispirati a grandi autori internazionali, quali Jacques Brel, Charles Aznavour, Georges Brassens, Léo Ferré, Vinicius De Moraes, Tom Jobim. Lo scorso anno, ha presentato ufficialmente, il romanzo “Meno di niente Emilia”, e in marzo, “Diario di un viaggio”, edito da Arduino
Sacco e dedicato a Murakami Haruki. Ci siamo confrontati con lui e abbiamo scoperto una persona sensibile e acuta; vi riproponiamo l’intervista. Una vita di arte e per l’arte. Come definirebbe il percorso? Quale il bilancio? Inizio con una premessa che mi sembra fondamentale per capire intanto cosa vuol dire esattamente “vivere per l’Arte e di Arte”: non si può decidere di fare il poeta, lo scrittore, il pittore, il musicista, il teatrante o comunque in generale di fare “arte”. Non si sceglie di fare arte, è l’arte che ti sceglie! E da quel momento, la vita diventa un tormento, un percorso dolorosissimo e tortuosissimo, e l’anima si frantuma, si ricompone e poi di nuovo ti esplode in modo devastante, per restituirti coriandoli di gioia o lame affilatissime che ti squarciano lo spirito con ferite sanguinanti e zampillanti, come fontane di acqua sorgente che sgorga senza ritegno, a volte con inaudita violenza e diventa linfa vitale di espressione creativa!! Questa premessa è in fondo anche definizione di quello che ha significato e significa per me, da sempre, il Vivere osservando, analizzando addirittura, con la massima attenzione e con una sensibilità estrema , tutto ciò che di gioioso e di disperato, di paradossale, di ironico, di grottesco, di straziante ci porge, ogni millesimo di secondo, questa meravigliosamente struggente esistenza.” Quanto ha contato, nella sua esperienza di vita e artistica, il contatto con personaggi di altissimo livello culturale e con i protagonisti del teatro e della musica italiana? Diceva Oreste Lionello: “Noi siamo trasferimenti!”, volendo intendere che quando si interagisce, si comunica con altre persone, che siano esse attori, ragionieri, muratori od altro, ognuno Trasferisce all’altro, il suo piccolo o grande bagaglio di vissuti, di cose fatte, dette, sentite, riferite, lette o semplicemente arrivate attraverso tradizioni orali che si tramandano nei secoli e nei millenni. Non cito a caso Oreste Lionello, lo faccio perché ho avuto il piacere di lavorare con lui in varie occasioni e ha contribuito molto alla mia formazione
“artistica”, ma essenzialmente Umana. Ciò vale, allo stesso modo, per Rascel, Bramieri, Pippo Franco, Rino Gaetano, Gabriella Ferri, Gigi Proietti, Vittorio Marsiglia, Renzo Arbore… di molti, sono o sono stato anche Autore oltre che amico e collaboratore.” Il sud è una terra dolce e amara. Quanto, del luogo in cui è nato, c’è nella sua produzione? Io credo che esista sempre un SUD di un qualche NORD. A tal proposito, ho scritto per un gruppo di musica etnica emergente, la Compagnia D’altrocanto, una canzone molto tosta, profonda, toccante, Ce sta’ semp’ ‘nu sud. Questo proprio a voler significare che, poiché esiste sempre un SUD di qualsiasi NORD, sarebbe straordinario esprimere QUEL SUD, che è rappresentazione di calore, solidarietà, vicinanza, fratellanza…che ci vive nell’Anima, indipendentemente dal luogo fisico in cui viviamo. Io credo di appartenere ad un Sud dell’Anima, che si esprimerebbe sempre con Rispetto ed Amore universale, anche se fosse nato al Polo Nord.” Dal teatro alla musica, dalla tv al mondo dei libri. La sua è un’identità plurima o c’è un campo in cui s’identifica maggiormente? All’età di 16 anni, circa, ho iniziato, spinto da un amico, attento lettore, ad avvicinarmi alle “Novelle per un anno” di Pirandello. Di lì, ho maturato un grande amore per “Uno, nessuno Centomila”, “Il fu Mattia Pascal”…e poi Pavese e Sartre e Camus e così via. Parallelamente (parlo della fine degli anni ‘60) c’è stato l’innamoramento per la Beat Generation e quindi Kerouac, Ginsberg. Questi grandi scrittori amavano il Jazz e quindi ho iniziato ad ascoltare Coltrane, Chet Baker e poi Billie Holiday, Ella Fitgerald. Degli italiani, amavo Tenco, quando i ragazzi come me, neanche sapevano della sua esistenza. E poi mi sono fatto contagiare dalla Pittura ed ho iniziato ad amare Chagall, (fra l’altro la canzone VOLARE è nata proprio da un quadro di
Chagall- in cui si vedono degli omini blu che volano- figure di cui si innamorò Franco Migliacci autore di questo brano, insieme a Modugno). Quando “avverti”, l’Arte, la puoi esprimere in mille modi. L’importante è che sia Autentica Trasposizione musicale, Letteraria od altro di Emozioni fortissime dell’Anima.” L’editoria si distingue per iniziative plurime di promozione di scrittori ma quella lucana della Fiera dell’Autore pare essere davvero singolare. La sua
opinione in merito? Ho conosciuto Arduino Sacco, qualche anno fa. Pubblicò un mio strano libro Storie disordinate di straordinaria ordinarietà. Mi piacque Arduino, perché non è il solito Editore, che pubblica tanto per dare l’illusione a chiunque di sentirsi Scrittore o poeta “Condominiale” (magari facendosi dare un “piccolo contributo”- n.d.a. migliaia di Euro). No! Arduino rischia in prima persona, se crede nella validità di un libro. In fondo, è anche un bravo scrittore e un Simpatico Geniaccio. La
UN LIBRO DI
Fiera dell’Autore di Potenza è un Evento molto importante, (ed è anche parecchio sopra le righe, fuori dal coro; io ho partecipato spesso alla Fiera del Libro di Torino che è del tutto standard), in cui una serie di persone ci hanno messo l’Anima e grazie a Dio hanno trovato forte accoglimento da parte delle Istituzioni e gli Enti preposti della regione Basilicata.”
REPORT
ontrosenso Basilicata
5 Maggio 2012
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A Rionero il “Certamen Fortunatianum” Interessante il tema trattato e sottoposto alla riflessione degli studenti di Michele Traficante
“E
u r o p a Mezzogiorno Mediterraneo tra colonizzazione, decolonizzazione, democratizzazione”. Questo il nucleo tematico dell’VIII edizione del Certamen Fortunatianum, che si è tenuto a Rionero in Vulture nei giorni 26 e 27 aprile scorsi, affidato alla riflessione degli studenti di vari istituti scolatici e alle analisi di autorevoli studiosi e di illustri docenti universitari di chiara fama n a z i o n a l e . L’ i n t e r e s s a n t e iniziativa culturale, ormai un classico nel panorama delle attività di prestigio scolastico, promosso ed organizzato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Giustino Fortunato” nei suoi indirizzi liceali classico, scientifico e delle scienze umane, ha goduto delle onorificenze del presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, dei presidenti del Senato, Renato Schifani e della Camera, Gianfranco Fini, oltre al patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, del Comune di Rionero in Vulture e dell’Ufficio Scolastico Regionale, dell’Apofil Basilicata. Si tratta di manifestazione rilevante della scuola inserita nel Progetto del Fondo Sociale Europeo “Abitare il futuro” Albo delle Eccellenze e fatto proprio dall’Amministrazione provinciale di Potenza.“Il tema fortemente significativo Europa Mezzogiorno Mediterraneo - ha affermato la dirigente scolastica Giuseppina Cervellino -
muove dalla rivisitazione del pensiero di Giustino Fortunato e dalla convinzione che non c’è politica senza libertà di scambi per ripensare il futuro del Sud in un orizzonte europeo e mediterraneo, piattaforma di nodi, centro di incontro e di civiltà con una politica forte di riequilibrio dei rapporti nord sud. Non per niente il Certamen 2012 si caratterizza per il rilevante coinvolgimento delle Università di Basilicata, di Salerno, di Napoli, dell’Istituto Campano della Resistenza, dell’Apofil di Basilicata, registrando ampi consensi e l’adesione di numerosi studenti di varie regioni, tra cui i liceali di Barcellona, giovani impegnati nelle due sezioni
Studentesse nei costumi tradizionali
P l a t o n i c u m di Viggiano, il Certamen Horatianum di Venosa e, naturalmente, il Certamen Fortunatianum di Rionero. Sono seguiti gli interventi di Raffaele Colapietra, ordinario di Storia moderna Università di Salerno (“il Sud diventa il cardine dell’economia del Mediterraneo), di Giampaolo D’Andrea, prof. dell’Università degli Studi della Basilicata, che nel suo ampio excursus storico, L’intervento di Francesco Barbagallo ha posto l’accento sulla necessità dell’integrazione del fra i popoli del Mediterraneo saggistica e multimediale, che l’istituzionalizzazione Foertunatianum come possibile sviluppo anche traduce la ricerca storica nella Certamen comunicazione ipertestuale”. nella Fondazione “Giustino del Mezzogiorno, di Francesco Nella prima giornata del Fortunato”. Il presiedente Barbagallo, ordinario di Storia Università seminario di studi, di elevato della Provincia di Potenza, Contemporanea spessore culturale, il tema è Piero Lacorazza, dal canto suo, “Federico II” di Napoli e stato ampiamente sviluppato ha evidenziato l’importanza Presidente della Fondazione con gli interventi, fra gli dell’Albo delle Eccellenze “Giustino Fortunato”, il quale, altri, di Francesco Fasolino, delle scuole della Basilicata richiamando l’affermazione di Giustino Fortunato ispettore generale scolastico “L’Italia sarà quello che regionale Basilicata, di sarà il Mezzogiorno” Mario Rovinello dell’Istituto ha richiamato, fra Campano per la Storia della Resistenza e dell’Istituto l’altro, la responsabilità della politica italiana Studi Filosofici di Napoli ( “ Il nell’irrisolta “Questione Mediterraneo, spazio comune meridionale” e illustrato di civiltà tra geografia e storia come l’eccessivo e bene comune”), di Nicola debito pubblico Laguardia, presidente Apofil penalizzi fortemente Basilicata, di Giuseppe l’Italia meridionale e Romaniello, direttore le aree più povere. Un Apofil, di Luca Caricato e programma dell’evento di Fabio Bavusi. Interessanti culturale impegnativo e molto seguiti gli interventi messo a punto nella della seconda giornata del comunicazione seminario di studi, avviati con ipertestuale, a cura della il breve indirizzo di saluto referente del Certamen, della dirigente scolastica prof.ssa Maria Gabriella. Giuseppina Cervellino Ciampa, che ha visto tutte L’intervento di Giampaolo D’Andrea le componenti dell’I.I.S. “Giustino Fortunato” coinvolte in attività di studio e di ricerca di grande spessore, articolato nei laboratori di storia (“Europa Mezzogiorno Mediterraneo: la sfida del futuro) a cura dei proff. Ciampa, Libutti; di costume e tradizioni a cura della prof.ssa Grieco; di tecnologie educative e didattiche (“Campus in rete dell’I.I.S. G. Fortunato”) a cura dei proff. Lopes e Monti; di scultura creativa (“Mare Nostrum: incontro Un momento della premiazione di civiltà”) a cura della prof. ssa Insalata; di Twkiming a cura della prof.ssa Di la quale rivolgendosi agli e del progetto “Abitare il Lonardo;di musica classica studenti li ha sollecitati ad uno futuro” dell’Amministrazione e moderna a cura di Casale, studio serio ed approfondito provinciale al fine di sostenere Laveglia, Pinto, Vito e degli della nostra storia, cui ha le competizioni nazionali ed studenti dell’Istituto. Inoltre riconosciute gli alunni si sono impegnati fatto seguito il saluto, anche internazionali a nome dell’Amministrazione dal Miur sul territorio, quali nel laboratorio di formazione comunale, del sindaco di il Mediashow di Melfi, il delle guide turistiche dei Galileianum licei a cura della prof.ssa Rionero Antonio Placido Conviuium che ha, fra l’altro, proposto di Potenza, il Certamen Maria Gabriella Ciampa e nel
laboratorio teatrale classico e contemporaneo a cura della prof.ssa A. Stigliani, di Gianni Ceccio e della Associazione “Magazzino dell’Arte”. Belli e significativi i costumi tradizionali di alcune nazione del Mediterraneo indossati da alcune graziose studentesse dell’Istituto “Giustino Fortunato”. I lavori del convegno sono stati intervallati da brani musicali eseguiti al pianoforte da due alunni dell’Istituto rionerese.Molto applauditi gli spettacoli teatrali serali “Dio” di Woody Allen e “Burattino fili” di Eduardo Bennato, tenutisi nel cinema teatro Vorrasi di Rionero, magnificamente interpretati dagli alunni dell’Istituto “Giustino Fortunato”. A conclusione la premiazione delle due sezioni di saggio breve e di multimedialità, alle quali hanno partecipato circa cento studenti provenienti da Istituti scolastici della Puglia, Campania, della Basilicata e anche della Spagna e Romania.La giuria composta, da Sofia Galella, Luigia Bozza e Armando Urbino, dopo attento ed approfondito esame degli elaborati (tutti di grande interesse) ha stilato l’elenco dei vincitori. Sezione Saggio breve: 1° premio ex equo a Maria Giovanna Russo del Liceo Scientifico “Aldo Moro” di Margherita di Savoia e a Lucia Fiore del Liceo Scientifico “Tarantino” di Gravina di Puglia. 2° Premio ex equo a Irene Armenio e a Fernando Sonnessa del Liceo Psicopedagogico di Rionero in Vulture. 3° Premio ex equo a Francesca Romano del Liceo scientifico Tecnologico “Pentasuglia” di Matera e ad Alessandro Mastroberti del Convitto Nazionale “Salvatore Rosa” di Potenza. Sezione Mutimediale: 1° premio all’Istituto “Aldo Moro” di Margherita di Savoia, 2° al Liceo Classico “Cagnazzi” di Altamura, 3° all’ I. I.S. “D’Errico” di Palazzo San Gervasio. Menzione speciale alla Scuola Superiore “Viladecans” di Barcellona (Spagna). Viva soddisfazione è stata espressa dalla dirigente scolastica Giuseppina Cervellino per l’ottimo risultato, sul piano storico educativo, della VIII edizione del Certamen Fortunatianum, che anche quest’anno ha superato i confini nazionali, nella sua insostituibile azione culturale per promuovere nei giovani una matura coscienza storica ed una formazione più rispondente ai tempi. Significativa ed opportuna è stata la pubblicazione degli Atti del Certamen Fortunatuianum di un settennio, pregevole corpus storico che è stato offerto ai presenti
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ontrosenso Basilicata
5 Maggio 2012
Ciglia finte permanenti o semipermanenti tutta la serata.
IN PLATEA MULTI CINEMA RANIERI TITO SCALO - PZ
Consigli di Bellezza a cura di Loredana Venturini Immagine Donna Estetica Solarium Via Ciccotti,11 Potenza Tel. 0971 45637
C
are amiche lâ&#x20AC;&#x2122;argomento di oggi sarĂ dedicato nuovamente alle ciglia finte perchè nelle vostre
numerose mail la domanda piĂš frequente è stata : la differenza trĂ le ciglia a ciuffetti e le ciglia singole (extension).Le ciglia finte, molto diffuse anni addietro, sono utilizzante anche al giorno dâ&#x20AC;&#x2122;oggi, sebbene in misura minore e magari in determinati avvenimenti. Oggi in commercio si trovano di diverse forme, di vari colori ciglia a strisce, ciglia a ciuffetti e ciglia per extension. Vediamo nel dettaglio : â&#x20AC;˘ Ciglia a striscia Sicuramente le piĂš semplici da usare, si mettono e tolgono in pochi minuti; sono disponibili molte versioni che permettono di scegliere tra colori, lunghezze e spessori diversi, in base allâ&#x20AC;&#x2122;effetto che si vuole ottenere. La forma è sagomata per permettere di seguire con facilitĂ il bordo naturale delle ciglia. Lâ&#x20AC;&#x2122;inconveniente è che sono un poâ&#x20AC;&#x2122; rigide da incollare , si staccano e si spostano con facilitĂ , si nota lâ&#x20AC;&#x2122;effetto innaturale e non durano nemmeno per
â&#x20AC;˘ Ciglia a ciuffetto Si tratta di piccoli ciuffi di ciglia finte che richiedono un poâ&#x20AC;&#x2122; di tempo e di pratica per essere applicate nel modo migliore. Il numero delle ciglia da usare varia in base allâ&#x20AC;&#x2122;effetto che si desidera ottenere e per quanto riguarda la loro disposizione si possono mettere lungo tutto il bordo della palpebra superiore, ma anche solo in fondo allâ&#x20AC;&#x2122;occhio, per aprire al massimo lo sguardo. Lâ&#x20AC;&#x2122;inconveniente ĂŠ che facilmente si staccano lasciando dei vuoti trĂ le ciglia , anche con questi ciuffetti si nota lâ&#x20AC;&#x2122;effetto innaturale, la loro durata non va oltre 5 giorni. â&#x20AC;˘ Le extension sono sintetiche e ultra leggere, le ciglia sono in fibra di cotone o di seta si applicano una ad una sulle ciglia naturali con lâ&#x20AC;&#x2122;ausilio di una pinzetta e di una colla ipoallergica. Il trattamento dura circa due ore, ma è del tutto indolore.La loro durata è di circa 60/90 giorni, lâ&#x20AC;&#x2122;effetto finale è
praticamente perfetto e naturale tanto che nessuno noterĂ che sono finte perchè risultano flessibili,morbide al tatto mantenendo la curvatura ottimale ma , la cosa straordinaria è che rimangono perfette anche dâ&#x20AC;&#x2122;estate perchè resistono allâ&#x20AC;&#x2122;acqua. Lâ&#x20AC;&#x2122;importante è evitare di sfregare lâ&#x20AC;&#x2122;occhio e usare struccanti oleosi. Lâ&#x20AC;&#x2122;inconveniente solo il tempo di applicazione...... â&#x20AC;˘ A voi la scelta.!!! â&#x20AC;˘ Se hai delle domande invia una e-mail a: venturil@hotmail.it . Vi aspetto al prossimo appuntamento
Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino
Basilicata work in progress: â&#x20AC;&#x153;Lavorare in Basilicata si puòâ&#x20AC;?
Lâ&#x20AC;&#x2122;
associazione Prima Persona ha lanciato unâ&#x20AC;&#x2122;ulteriore sfida dal titolo:â&#x20AC;?Lavorare al Sud?Le risposte della politica e le testimonianze di chi ce lâ&#x20AC;&#x2122;ha fatta!â&#x20AC;? Titolo abbastanza forte e di interesse attuale negli ultimi tempi. Esaminiamo lâ&#x20AC;&#x2122;Art.1 della Costituzione Italiana:â&#x20AC;?Lâ&#x20AC;&#x2122;Italia eâ&#x20AC;&#x2122; una Repubblica Democratica fondata sul lavoroâ&#x20AC;?; ma
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nel nostro Paese, o meglio nel nostro Sud, il lavoro dovâ&#x20AC;&#x2122;eâ&#x20AC;&#x2122;? Rappresenta solo un miraggio per tutti noi giovani!!!Secondo le ultime stime dellâ&#x20AC;&#x2122;Istat, la Basilicata ha il tasso di disoccupazione piĂš alto del resto dellâ&#x20AC;&#x2122;Italia(il 12,5%).I giovani sono scoraggiati, abbattuti e demoralizzati, si rifiutano persino di cercarlo un lavoro e allora cosa fare? Nel dibattito che si eâ&#x20AC;&#x2122; tenuto nella sala convegni dellâ&#x20AC;&#x2122; Hotel Orazio di Venosa, Prima Persona ha cercato di rispondere a questo fondamentale quesito tramite le testimonianze di uomini politici e persone che ce lâ&#x20AC;&#x2122;hanno fatta.Sono intervenuti il Presidente di Prima Persona Basilicata Mario Polese, il Presidente del Comitato per le politiche del lavoro Pinuccio Maggio, il Responsabile dellâ&#x20AC;&#x2122;orientamento dellâ&#x20AC;&#x2122;Universitaâ&#x20AC;&#x2122;della Basilicata Salvatore Masi, lâ&#x20AC;&#x2122;Assessore alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti, il Segretario Regionale della UIL Carmine Vaccaro, il Presidente della Confindustria Michele Somma e il Sindaco di Venosa Bruno Tamburiello.Ha moderato il dibattito il Direttore Responsabile Repubblica degli stagisti di Milano Eleonora Voltolina, che ha poi presentato il suo libro dal titolo â&#x20AC;&#x153;Se potessi avere 1000 euro al meseâ&#x20AC;?.Tutti dâ&#x20AC;&#x2122;accordo nel sostenere che un Sud diverso eâ&#x20AC;&#x2122; possibile.Lâ&#x20AC;&#x2122;Assessore Viti ha annunciato un prossimo patto di stabilitĂ con il Presidente della Regione Vito De Filippo e i sindacati per il passaggio dal vecchio al nuovo welfare in cui bisogna orientare la spesa in vari altri settori per aumentare la produttivitĂ e concorrere per il benessere e la sicurezza del cittadino; inoltre ha dichiarato che verrĂ speso ogni euro per i giovani a favore dellâ&#x20AC;&#x2122;occupazione. Si può rimanere
in Basilicata e cambiarla, basta con questa fuga di cervelli. Il lavoro rappresenta la libertĂ e dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per ottenerlo perchĂŠ è un nostro diritto. Per questo Prima Persona chiede alle istituzioni politiche piuâ&#x20AC;&#x2122; sostegno per i nostri giovani lucani affinchĂŠ non siano costretti ad andarsene, a lasciare le loro famiglie, i propri paesi per cercare fortuna al Nord o allâ&#x20AC;&#x2122;Estero. La Basilicata eâ&#x20AC;&#x2122; una terra straordinaria, piena di risorse da sfruttare e territori da valorizzare, oltre ad avere un eccellente patrimonio artistico e culturale. Prima Persona si sta impegnando per tutto questo, per i giovani, ma dobbiamo smetterla di lamentarci, anche partendo dal nulla si puoâ&#x20AC;&#x2122; arrivare a grandi risultati perchĂŠ ci sono giovani che ce lâ&#x20AC;&#x2122;hanno fatta, quindi seguiamo il loro esempio.Ci vuole coraggio ma bisogna provarci. Brigida Lambariello
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ly Dunbar e Robbie Shakespeare sono, da 40 anni, i musicisti giamaicani piĂš richiesti del mondo. Hanno collaborato praticamente con tutti, anche al di fuori del reggae: da Serge Gainbsourg a Bob Sinclair, da Grace Jones a Amp Fiddler, da Howie B a Mariano Apicella, anzi no, questo no, ma poco ci manca. Dopo aver campato, negli ultimi anni, grazie alla loro popolaritĂ internazionale e alle loro produzioni â&#x20AC;&#x153;misteâ&#x20AC;? per tutti i gusti, non sempre esaltanti per la veritĂ , tornano sul mercato con un album di dub â&#x20AC;&#x153;duro e puroâ&#x20AC;?, co-prodotto da Burro Blackwood e Gilroy Stewart, e in cui hanno chiamato a raccolta tutti gli amici musicisti della vecchia â&#x20AC;&#x153;Taxi Gangâ&#x20AC;?. I suoni, pertanto, sono quelli un poâ&#x20AC;&#x2122; vintage dei primi anni Ottanta, in cui il dinamico duo di batteria e basso spopolava con lo stile â&#x20AC;&#x153;roboticoâ&#x20AC;?, e faceva da laboratorio di suoni per i magnifici Black Uhuru di Michael Rose. Un poâ&#x20AC;&#x2122; di nostalgia, pertanto, pervade questo bel disco, al quale imputiamo però, di essere forse un poâ&#x20AC;&#x2122; troppo â&#x20AC;&#x153;spartanoâ&#x20AC;?: qualche incursione vocale e qualche featuring sarebbero stati graditi. Ma va bene anche cosĂŹ.
C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture. Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl . Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse. Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30. Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali. CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza. 2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella. 3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto. 4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare. 5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione. 6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella. 7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa. 8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda. L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi). Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.
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ontrosenso Basilicata
5 Maggio 2012
ontrosenso
REPORT
Basilicata
5 Maggio 2012
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L’emigrazione, male della Basilicata Quale futuro per una Regione destinata allo spopolamento? di Antonio Pallottino
S
e “A Est nulla di nuovo”, a sud, al contrario, finalmente qualcosa di nuovo, anzi d’antico. Tanto per parafrasare una celebre poesia del Pascoli. Si parte, anzi, si riparte, questa volta alla grande, lo senti dall’aria delle grandi occasioni che fiuti in giro: sì, c’è aria di smobilitazione generale e già si preparano i bagagli. Non è una ventata di emigrazione, è un ciclone, che di nuovo però, ha la qualità del mezzo. Si spazza di fino, ecco il nuovo che avanza. E via!, che vuoi che sia. E’ consolidata esperienza ormai, il rimedio ai mali del Sud è nel fuggire dalla propria terra, nel disertare (la lotta), nel dar ragione, ancora una volta, della sicumera del Franchetti, notoriamente entusiasta della pacifica rivoluzione dei contadini che a suo dire imbarcandosi all’inseguimento di rotte loro ignote, liberavano la proprietà terriera dalla pressione della loro maleodorante miseria, e questa volta senza brandire forconi, senza inforcare, appunto. I mali del Sud. E’ qui, naturalmente, il problema dei problemi, quello dal quale discendono i corollari, i rimedi. Oggi il vero, reale problema del Sud, e della Basilicata per quanto ci riguarda, è nel circolo vizioso che, inamovibile, affonda le radici nella storia, e che la cultura contadina, frutto del vissuto di miserabili ‘cafoni’ ha contribuito a rafforzare. Come a dire, il serpe ce l’abbiamo in casa: è “il male
di vivere” la realtà come fatalisticamente determinata, come scritta tra le stelle o chissà dove, e comunque al di là delle proprie possibilità di modificarla, e per questo come ciò che è da subire. Cultura tipica di chi, non avendo individuato il senso della storicità delle forze maligne, i soggetti in carne ed ossa, i carnefici/artefici del proprio destino, attribuisce il proprio scacco, uno scacco continuato, generazionale, a una forza al di là, invisibile e inalterabile nell’eterna sostanza di un destino cinico e baro – la malasorte: Verga insegni – contro cui nulla si può se non piegare il capo, per cui i perdenti sono perdenti per sempre e i vincenti sono vincenti in ogni caso. E’ questo l’assioma, il binomio storicamente irrisolto, ma che nella sua formulazione assoluta, priva di relazione dialettica, non fa che rafforzare, in un regime di rapporti di forze che si continua a favore del più forte, quella cultura che è patrimonio secolare, per così dire, dell’inconscio collettivo dei più deboli, degli sconfitti, dei “dannati della terra” e quindi, tanto più difficile da correggere, e così il circolo vizioso si perpetua nella misura in cui lo stato di minorità nel quale, come perdenti a vita, si è stati gettati nei sottoscala dalla storia, è confermato da noi stessi, determinati da un destino infame. E poiché non lo si può contrastare, non rimane che aggirarlo. L’emigrazione non
è che una deviazione rispetto al corso ineluttabile delle cose, in tal senso, più che rimedio è un palliativo, un sintomatico. Poiché essa non aggredisce la causa – per debellare la quale si richiede ben altra medicina, quella di deviare lo stesso corso – l’emigrazione, quando non rientra nella fisiologia di un dare e di un avere e assume nella geografia degli spostamenti umani carattere a senso unico, patologico, allora diventa essa stessa il male vero, il male dei mali, altro che rimedio! E ciò, tanto più perché ci distrae dalla seconda possibilità, unica via d’uscita dallo stato di minorità. Che sia essa il male dei mali, basti guardare ai dati riferiti alle diverse realtà. territoriali, che giorno dopo giorno chi più chi meno perdono pezzi – in termini di competenze e professionalità anche strumentali, difficili da rimpiazzare anche per difetto di ricambio generazionale – con la spiacevole conseguenza che i nostri abitati, già duramente provati da strappi secolari, privati delle proprie intelligenze e saperi, si fanno sempre più miserabili, ’inutili’, e lo spartiacque diventa sempre più netto: da qui, forme agonizzanti di vita, al di là le realtà investite da fenomeni d’immigrazione s’ingrassano, si fanno sempre più prospere, ricche sempre più delle nuove, giovanili risorse che a benefiche fiumane vi piovono, provenienti da un Sud finalmente ‘liberato’. Già, perché ormai vale il
detto: si sa, siamo nell’era della globalizzazione, e allora è giusto che ognuno vada dove voglia, dove il lavoro lo chiama: è forse la montagna che va al topolino o il topolino alla montagna? Va’, dunque, sei libero di andare, di scegliere il tuo destino. Ignorando, o fingendo, che uno è il destino: partire. Libertà di scegliere ciò che è scritto nell’ineluttabilità del destino. Bel modo di ragionare, i benpensanti nostrani. Ovvero, dimostrazione lampante del soma della fatalità sulla groppa dei perdenti, e a furia di sopportarne il peso, siamo alla peste. Un tempo ci si portava il fazzoletto al naso, era impossibile trattenere le lacrime, era limpido nella gente che partiva il dolore, la sofferenza dello sradicamento, misto magari, all’invidia per chi restava. Oggi l’emigrazione, a dimostrazione delle forme di pestifera malignità che va assumendo, sottende disamore, disinganno, rancore: impazienza; non si vede l’ora di prendere armi e bagagli e andare, lasciare alle spalle il nulla che si profila all’orizzonte del futuro. E’ un sentimento dominante, lo stesso che fa sentire l’atto dell’emigrare come atto di liberazione, di riscatto vivaddio!, di biografie di sconfitti. Non può essere diversamente se finanche genitori prossimi alla vecchiaia vendono casa – privilegio non facile da esercitare, peraltro, in un
mercato sotto tono – messa su a colpi di grossi sacrifici e rinunciano magari a un prestigio sociale conquistato sul campo in anni di onesto lavoro, e raccolte masserizie e ricordi si lasciano andare all’inseguimento dei figli e ricostruire in un altrove che non sia la deserta solitudine dei luoghi originari, il nido familiare secondo il modello di famiglia in uso, quello consolidato dei padri. Se anche questo accade e così frequentemente da proporsi come una vera e propria moda, tutto questo deve pur significare qualcosa circa il salto di qualità di quella che non può non essere considerata come patologia sociale, come peste all’ultimo stadio. E purtroppo, mentre il medico studia il malato muore: ci si attarda. Non saprei se si lascia che ci si attardi nel pantano del fatalismo culturale: certo, fare largo è sempre comodo a chi avrà affari da sbrigare. Di fatto, è così che muore la realtà, accettando passivamente, fatalisticamente, che si smobiliti. Basta prendersi la briga di visitare la Basilicata, altro che pro-capitale nella media nazionale! E non diamo colpa alla crisi in atto. Essa è il pendio franoso lungo il quale il già precario, il già instabile accelera la condanna a rovinare giù, i cui dati bisognava che ci venissero forniti da un giornale del Nord! Ovunque si vada, e soprattutto lungo la dorsale appenninica i cui centri abitati, privi di servizi, sono destinati
a soccombere per primi, è in atto una vera e propria tendenza alla replicazione dei Craco: qui, il panorama si esaspera di desolanti scenari e all’orizzonte già cupo il già ferreo regime a scartamento ridotto si declina secondo gironi infernali, dove i ritmi sono scanditi secondo il’tirare a campare’ di un’umanità a maggioranza candidata alle cure delle badanti o dell’ospizio, e i giovani una rarità in via di estinzione. A volte fa rabbia vederli ancora lì a pendolare, persi nel limbo di un endemico sottosviluppo, tra bar e piazzette e pensi che siano i peggiori, quelli che non hanno avuto forza di lasciare: così maligna è la peste ormai diffusa dell’emigrazione che non è la deserta solitudine dei luoghi a impressionare quanto la meraviglia di chi non avrebbe colto quanto fosse cosa saggia abbandonare alle ortiche – alle ortiche?! Ma davvero? – la terra dei cantori nostrani, una terra così amara, così avara… Avara?! E’ il petrolio, e l’acqua? Ma di questo, alla seconda puntata.
Anime in rete: le “dipendenze” dal web di Antonietta Di Lorenzo - sociologa
L
a realtà in cui viviamo è ricca di stimoli. I media si impongono sempre di più e noi dobbiamo imparare a dar loro la giusta importanza e il giusto peso. Essi racchiudono in sé tante risorse ma altrettanti pericoli per l’uomo e come in ogni cosa ci sono aspetti tanto negativi quanto positivi e spetta solo a noi valutare questi elementi. Le informazioni ci investono con la crescente energia di un’onda e la conoscenza di cui noi disponiamo rappresentano il nostro battello, le nostre vele e i nostri remi e, in fondo, noi stessi, moderni Ulisse, mentre ci avventuriamo navigando tra i flutti...metafore che portano tutte allo stesso sostantivo: Internet. Internet è nato nei primi anni sessanta, ma per le imprese e la massa Internet nasce nel 1995, da allora è stato un crescendo come ribadisce il sociologo spagnolo M.Castells “ormai viviamo nella Galassia internet se non vi occuperete della rete sarà lei, ad occuparsi di voi...”. Ci chiediamo a cosa è dovuta questa progressiva adesione alla società virtuale. E’ davvero solo voglia di sapere e di conoscere? O al contrario,
per molti, è la panacea che sembra rispondere in maniera rapida e veloce alla risoluzione di richieste di ogni tipo, riempendo nuovamente così, fino all’orlo, rischiando di farlo cadere e rompere ancora una volta il mitico vaso di Pandora? Può nascondersi dentro la rete l’Anima? Si parte da un malessere generale, fino a quando poi, lentamente emerge e può avere un unico nome: Solitudine. Ed ecco che connettersi ad internet e ai suoi social network diventa un modo di dimostrare prima a sé stessi e poi al mondo che esisti. Internet è una delle cause principali di nuovi tipi di dipendenza, quella che ai giorni nostri viene definita “cyber-relazionale”. Una delle teorie più famose è quella del noto sociologo McLuhan sintetizzata nella frase “Il medium è il messaggio”, spiegando come le nuove tecnologie formano il nostro cervello e
influiscono sul nostro essere, al punto tale da portare un radicale cambiamento a livello sociale, psicologico, affettivo, il rapporto con sé e con gli altri. E’ questo un fenomeno legato alla paura di essere sconnessi dalla realtà e del dover esserci sempre,
rete, tra chat e social network, una dipendenza denominata “Internet Addiction Disorder”, che viene a sua volta classificata in cinque diverse sottocategorie: 1) Cyber-sexsual addiction (sesso virtuale e pornografia) 2) Cyber-relational addiction (il social network) 3) Net-compulsion (il gioco d’azzardo e commercio on line) 4) Information overload (la ricerca ossessiva di informazioni)
da qualunque luogo e con qualunque persona. Ognuno di noi, secondo la moderna psichiatria, è portatore di una qualche dipendenza, sono innate, ma non tutte sono viste come patologiche, molte dipendono dall’epoca storica in cui si sviluppano, sono dinamiche e si adattano alla società che gradualmente si va formando. Da innocuo “passatempo” si trasformano in una vera e propria droga : sono molti gli ossessionati del web che passano intere giornate intrappolate nella
5) Computer addiction (il coinvolgimento ossessivo in giochi virtuali o di ruolo) Anche in Italia questo nuovo problema sociale ha un centro di riferimento per la diagnosi e la cura. Lo troviamo presso il Policlinico Gemelli di Roma, diretto dal dott.FedericoTonioli, dove curano all’interno del loro day hospital psichiatrico altre dipendenze come quelle del gioco d’azzardo nonché da stupefacenti e alcol. Quella
del social network è una dipendenza che non risparmia nessuno, dai più giovani ai più anziani, dagli studenti alle casalinghe. L’astinenza si trasforma in ansia e paura di perdere il controllo di ciò che accade sul web. La compulsione di controllare continuamente chi c’è online e quali messaggi sono stati lasciati sulla bacheca virtuale, si può trasformare in un impulso irrefrenabile che sorprende in qualsiasi momento della giornata. E’ frequente infatti sorprendere impiegati e dirigenti visitare il loro profilo Fb e commentare foto pubblicate dagli amici o a chattare addirittura con il collega della stanza accanto. A riguardo ci sono state aziende che hanno introdotto limitazioni alla rete aziendale e alcuni impiegati sono stati interdetti da internet perchè facevano troppe pause collegandosi a facebook. I pericoli di Fb possono essere molti. Questo social network conta più di 500 milioni di persone. Partendo dalla consapevolezza che Fb è una piattaforma che potrebbe presentare delle falle di sicurezza sono gli utenti
che dovrebbero farne un uso consapevole e responsabile per la loro tutela evitando di pubblicare immagini e informazioni spesso troppo private e personali o sensibili e di impostare correttamente a tutela le funzioni della privacy. Non si deve però demonizzare un mezzo, che se usato responsabilmente è effettivamente molto utile. Si tratta solo di imparare ad utilizzarlo con i dovuti accorgimenti e buon senso. Internet può avvicinare persone lontane, ma allontanare persone vicine. Concludo con una frase di Steve Jobs : Nel nostro DNA c’è l’idea che la tecnologia da sola non sia sufficiente. Solo quando si sposa alle discipline umanistiche riesce a produrre risultati che fanno vibrare il cuore. E se a parlare di cuore era il pioniere del computer.
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ontrosenso
REPORT
5 Maggio 2012
Basilicata
Un umoristico reportage Oltre la paura di una campagna Don Miguel Ruiz elettorale Edizioni Il Punto d’Incontro
“V
ota Antonio. Viaggio semiserio in una campagna elettorale. Potenza 30/maggio – 10/giugno/2009”, Arduino Sacco Editore, è un libro in cui l’autore, Giampiero D’Ecclesiis, con amarezza ma anche ironia, racconta la sua candidatura in una lista per il rinnovo del consiglio comunale di Potenza. Una piccola cronaca, questa, della sua esperienza alla prima elezione, con tutti i pensieri e le disavventure che ha incontrato. Tutto parte dal caso Englaro e da una serie di considerazioni da lui esposte sul social network, che hanno aperto discussioni condivise su temi generali, un modo come un altro per avere un confronto. Parla della situazione politico-economica di tutta la Basilicata, non solo del capoluogo, facendo emergere problemi del passato che persistono nel presente. Con rabbia, se vogliamo, l’autore esprime i suoi pensieri
che accomunano la maggior parte dei lucani, ovvero: il doversi allontanare da casa per trovare lavoro, quando, in una regione come quella lucana, ricca di risorse naturali importanti, con il giusto impegno la situazione potrebbe cambiare radicalmente, in meglio ovviamente. E’ su facebook che Giampiero D’Ecclesiis annuncia la sua candidatura alle elezioni, e sempre sul social la motiva, facendo sempre risaltare la situazione della regione; nonché la sua preoccupazione di padre che, probabilmente, un giorno vedrà suo figlio allontanarsi in cerca di lavoro e stabilità. Così l’autore continua con la cronaca delle sue giornate di campagna elettorale, tra un giro in Val d’Agri e uno tra le contrade, incontrando persone di ogni tipo, riportando le sue impressioni con grande lucidità e una vena umoristica. Termina il suo viaggio con l’augurio che i lettori ne capiscano il senso, perché
racchiude tutti i suoi pensieri, le sue debolezze ed i suoi pregi. Alessia Nardozza
Giorgio Faletti, “un brillante scrittore di Noir”
I
n “Giorgio Faletti e la riscoperta del noir in Italia”, Arduino Sacco Editore, Giuseppe Granieri analizza nella sua tesi un fenomeno editoriale dei nostri tempi, esploso con tre famosissimi volumi. Parliamo di Giorgio Faletti, una carriera da comico e cantante, che ha conquistato il pubblico dei lettori fin dal suo primo romanzo: “Io uccido”. Il pubblico, con il sistema del passaparola, ha dato la stura ad un successo sempre più consolidato. La trama di “Io uccido” è piena di azione, colpi di scena, trame e personaggi ricchi e strutturati. E’ moderno e metropolitano. Nel secondo “Niente di vero tranne gli occhi”, lo scrittore offre altre trame
avvincenti e personaggi introspettivi. “Fuori da un evidente destino” è un romanzo “Americano”: anzi, le sue pagine “contengono” l’America, sia per l’ambientazione, che per la spiritualità indiana che si contrappone alla cultura moderna. Giuseppe Granieri traccia una lucida analisi del “fenomeno Faletti”, con riscontri di marketing, e, da parte sua, si percepisce con Faletti un feeling semplice e immediato. Nel libro sono contenute, inoltre, le recensioni delle opere di Faletti, nonché una serie di interviste, allo stesso ma anche a Ugo Massai, Antonio D’Orrico e Fausto Brizzi.
D
on Miguel Ruiz è l’autore del best-seller “I quattro accordi” ed è un Nagual del lignaggio Tolteca. Un Nagual è una persona che è capace di guidare gli altri a riscoprire quello che realmente sono e aiutarli a trovare la propria gioia, felicità e amore. In molte religioni si trova il concetto di inferno, un luogo di sofferenza di ingiustizia, paura e violenza. Secondo Miguel l’inferno non sta nel corpo né nell’anima: l’inferno sta nella mente umana. “L’inferno è una malattia della mente umana. Il paradiso è esattamente l’opposto dell’inferno. E’ un luogo di gioia, pace, amore, comunicazione e comprensione. Nel paradiso esiste chiarezza. Tu sai ciò che sei. Non hai più bisogno di dare la colpa a te stesso o agli altri. Se cambieremo il nostro sogno da inferno a paradiso sulla Terra, l’energia prodotta dal cervello verrà modificata ed entrerà in sintonia con le vibrazioni dell’armonia e dell’amore”. Sulla Terra sta avvenendo un cambiamento cosmico: l’energia del sole ci sta spingendo ad aumentare l’amore e a ridurre la paura. Gli uomini si troveranno a produrre un nuovo sogno in cui il paradiso prenderà il posto dell’inferno. Ma gruppi regressivi si attacheranno sempre di più al potere che hanno ottenuto sponsorizzando l’incubo. Se il vecchio sogno non morirà non potrà sorgere quello nuovo. “Questo enorme cambiamento annunciato porterà con sé un caos mondiale che seguirà il crollo di tutti i sistemi basati sulla paura. Sarà dal caos che il nuovo sogno crescerà e fiorirà. Cercare di evitare il cambiamento è un atteggiamento inutile e che non ci aiuterà. Il cambiamento è inevitabile. Se la decisione del cambiamento non partirà dagli uomini, ci penseranno i disastri naturali. L’impazienza della Terra si è già rivelata attraverso inondazioni, incendi e terremoti. Tutti eventi che possono essere interpretati come tentativi della Terra di guarirsi da sola dalle ferite che le abbiamo inflitto”. Miguel afferma che possiamo prevenire i disastri semplicemente diventando più saggi. Un
segno del cambiamento della coscienza si può vedere nel grande numero di persone che lasciano le città per adottare uno stile di vita più semplice. Il messaggio di Miguel è che non abbiamo niente da temere. La coscienza sta cambiando e quindi sta cambiando anche la stessa evoluzione. Nel passato ogni grande cambiamento evolutivo è stato segnalato
dal cambiamento dell’energia proveniente dal sole. Miguel dice che che tutte le nostre idee e i nostri sogni provengono dal sole. La Bibbia afferma:” In principio era il Verbo e il Verbo era Dio”. I Toltechi dicono che “ Tutto è luce. Tutto ciò che conosciamo si basa sulla luce”. Da un punto di vista eterico, la vita umana sulle Terra è stata creata per sognare. Gli uomini creano la realtà che percepiscono nei loro sogni. “ Quando nasce un bambino, non ha la mente. Il bambino rimane libero come un animale selvaggio per parecchi anni dopo la nascita. Non è stato ancora addomesticato e quindi non ha ancora accettato il sogno che gli viene passato dalla sua famiglia, dalla religione e dalla cultura dominante. Appena viene addomesticato, lo sviluppo della mente incontra le emozioni provocate dalle punizioni e dai premi. Impara a comportarsi in un certo modo”. Il bambino viene addomesticato attraverso il premio e la punizione, attraverso i concetti di buono e di cattivo, premiando il buono e punendo il cattivo. “Abbiamo paura di essere puniti e abbiamo paura di non essere accettati. Crescendo, siamo quotidianamente sottoposti al giudizio degli altri e alle polarità della società dominante come giusto/sbagliato, bello/ brutto. Poi a nostra volta, iniziamo a giudicare. L’ a d d o m e s t i c a m e n t o diviene così forte che, a un
certo punto non abbiamo più bisogno di qualcuno che ci addomestici perché assumiamo noi stessi questo compito, punendoci e (a volte) premiandoci”. Dentro la nostra mente esistono tre elementi che svolgono il compito dell’addomesticamento. Il Giudice è quella parte che giudica tutto e tutti, oltre a giudicare ogni cosa che facciamo. La Vittima è quella parte che viene giudicata dal Giudice e di solito il Giudice la dichiara colpevole. Il terzo elemento è il sistema di credenze ed è costituito da tutto che assorbiamo dalla nostra famiglia, dalla scuola , dalla religione. “ Il Giudice, la Vittima e il sistema di credenze (o Libro dell’Inferno) formano un unico Parassita nella nostra mente. Il Parassita è un essere vivente fatto di energia eterica. Per sopravvivere il Parassita si deve nutrire delle emozioni prodotte dal cervello umano. Sono le emozioni provocate dalla paura, dalla rabbia, dalla gelosia, dalla tristezza, dalla depressione e dal sentirsi un incubo. Il Parassita controlla il sogno. Crea un sogno di paura, un incubo, per controllare il cervello che è la fabbrica delle emozioni”. I Toltechi conoscevano l’esistenza del Parassita. Secondo loro l’uomo ha due scelte di fronte al Parassita: arrendersi e soccombere o ribellarsi e dichiarare guerra. Dichiarare guerra al Parassita significa diventare guerrieri, diventare liberi di essere se stessi e di creare le emozioni che ci servono a nutrire quello che siamo realmente. “Un guerriero è un uomo che, consapevolmente dell’esistenza del Parassita nella propria mente, ha scelto di muovergli guerra per potersi guarire. Il compito del guerriero è quello di ribellarsi contro il nostro Giudice e la nostra Vittima inferiori. Prepariamoci e lasciare l’inferno. Immaginiamo di trovarci nel Paradiso sulla Terra. L’unica responsabilità che abbiamo su questa Terra è essere felici. L’Amore può cambiare il mondo intero. Amen”. yogateacher@ tiscali.it
AVVISO A TUTTI GLI SCRITTORI “A BASSA DISTRIBUZIONE” Avete pubblicato un libro per una casa editrice piccola o indipendente? Inviateci il libro che avete pubblicato, lo recensiremo su queste pagine, e invieremo le copie spediteci alla libreria dedicata “L’ Autore” di Bella – PZ, che le esporrà e le metterà in vendita. Per maggiori info contattare controsenso@email.it e telefonare allo 0971/092255. oppure inviate direttamente i libri a: Redazione Controsenso Basilicata, Via Vespucci snc – Parcheggio Tre 85100 Potenza.
Venerdi 11 Maggio Cine-teatro Due Torri
Venerdi 11 Maggio Presso gli Stand della Fiera
Ore 10:30 Inaugurazione della 2a Fiera dell’Autore alla presenza delle autorità: Vito De Filippo Presidente della Regione Piero Lacorazza Presidente della Provincia Vito Santarsiero Sindaco di Potenza Gianpiero Perri Direttore Apt Basilicata Mauro Fiorentino Rettore UNIBAS
Incontro serale con
l’Onorevole Gabriella Carlucci
Sabato 12 Maggio Ore 10:00 Palazzo di Città
Interverrà Mario Trufelli
l’Onorevole Carlucci incontra il Sindaco di Potenza
Ore 11:00 Accoglienza studenti e inizio lavori Incontro con l’attore Ulderico Pesce
al Cavaliere Gran Relais di Rifreddo Ore 22:00
Esibizione Presentazione del libro “DALLA terrazza di CARUSO” di Walter De Stradis Incontro con il cantautore Gianni Mauro
Gli Autori presenti alla Fiera Barbara Picci Domenico Martusciello Cristiano Francolini C.B. Simonetta Paroletti Giorgia Cappella Stefano Martufi Gianni Mauro Emiliano Felicissimo Manuela Lupo Dino Pinzari Enrico Scognamiglio Ezio Flammia Enrico Calenda Angelica Scarpati Claudio Cortesi Silvana Guerra Emanuele Grilli Potito Occhiobianco Terry Linoro Finalba Maruggi Vito Ferrone Marco Candiani Antonio De Falco Federica Orsida Alessandro Maiucchi
Nazzareno Cristofani Gino Pitaro Antonio Capolongo Domenico Romeo Fabrizio Bonati Micaela linzalata Paolo Scafetti Cristina Palma Vincenzo Mazza Carlo Cecchini Amato Bernabei Simonetta Ruggeri Daniele Mascolo Daniele Malavolta Simona Renzi Carmensita Bellettieri Giovanni Melchiorre Enrico Scandurra Luca Giovanni Masala Antonio Febi Pasqua D’Abrosio Marco Di Cesidio Immacolata Venturi Walter Carretta e Isabella Romualdi
di Gianni Mauro & PANDEMONIUM