DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO II n. 69/25 Febbraio 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 5 Fax. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 6
Corruzione e potere: avanti c'è posto
Lavoro e Povertà: La "pretesa" di continuare a mangiare
... E a Potenza si dice "Mo Basta!"
a pag. 3
a pag. 5
a pag. 7
Cari Contro-Lettori, l’altro giorno dal barbiere mi è capitato di leggere sulla rivista “Gente”, un articolo in cui, fra il serio e il faceto, si diceva che il buon Domenico Scilipoti, vice-capogruppo vicario dei Responsabili, è aduso servirsi di “sosia” che presenziano a quegli incontri ai quali lui non può, non vuole, o ha paura di andare. In attesa di leggere magari un ulteriore articolo in cui si annuncia che l’ex dipietrista e poi berlusconista, intenzionato a fare concorrenza a Dolce e Gabbana, stia per fondare la propria griffe (“VoltaGabbana”, perdonateci l’ironia), ho cominciato a chiedermi se anche qualche politico nostrano si sia mai servito di “sosia”. A quel punto, l’atroce dubbio. Visto e considerati, da un lato, i “risultati” ottenuti dalla maggioranza da un ventennio a questa parte, vista e considerata, dall’altro, la strenua “opposizione” opposta dagli oppositori: non è che al consiglio regionale –spesso e volentieri- ci vanno i sosia e non già gli “originali”? No, non può essere così: nessun “sosia”, tanto per dirne una, si farebbe eleggere nell’Italia dei Valori, partito di maggioranza regionale, per poi mettere i sassolini nelle scarpe del Governatore e i suoi, manco fosse uno dell’opposizione. Ma ecco l’atroce ri-dubbio: vuoi vedere che Scilipoti ha fatto scuola anche in questo senso? Walter De Stradis
Il Cardinale Bertone al San Carlo
a pag. 8