Basilicata
17 Marzo 2012
DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO II n. 72/17 Marzo 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255
Emilio Colombo
Potenza
ZTL: schiaffi
Superstar
e il Tribunale:
e carezze
il sindaco “cattivo
dal Gallitello
giudice”? a pag. 3
a pag. 4
Cari Contro-Lettori, alcuni giornali nazionali si sono divertiti a tratteggiare paragoni politico-somatici fra (la) ministro del Welfare Elsa Fornero, -la “tecnica” pacata che parla di “paccata”- e la “Lady di ferro” inglese Margaret Thatcher, a cui è stato dedicato un film da Oscar con Meryl Streep. La signora Elsa sarà pure una “Iron Lady”, avrà pure tirato fuori gli attributi dopo aver tirato fuori le lacrime (al sangue ci pensiamo noi, dice il nostro Capitano all’interno), ma il buon Felice Belisario (da cui attendiamo sempre il famoso commento sull’oscura vicenda Scicchitano, finora “non pervenuto”), alla freddezza “all’inglese” della Fornero (in un governo altrimenti “tedesco”), ha opposto una resistenza “all’Americana”. Il capogruppo lucano dell’IDV, infatti, ha mostrato muscoli (si fa per dire) e maglia rossa della Fiom con tanto di logo, come un novello Superman appena uscito dalla cabina, che sfoggia ai lettori dei suoi fumetti la mitica “S” giallo-rossa. E via, più veloce della luce. Ed è proprio il caso di dirlo. Oggetto della diatriba è infatti la Fiat (“lux”), che Belisario (come i Lucani, e gli Italiani tutti) teme faccia una “fuitina” all’estero e tanti saluti, e intanto passeggia con i tacchi a spillo sui diritti acquisiti dei tre operai di casa nostra trattati a pesci in faccia, ben prima della concomitanza del Pesce d’Aprile. Ma è tutto vero, non è uno scherzo: «Nel mondo Fiat i doveri sono di serie, ma il diritto è un optional –ha detto Felice (beato lui, che lo è)- per questo ho chiesto e chiedo al ministro Fornero di mandare gli ispettori del lavoro a verificare i comportamenti vessatori e ingiustificati della Fiat negli stabilimenti». “Questo è un lavoro per la Fornero”, insomma. Speriamo solo, che in tema di supereroi, non diventi “la Donna Invisibile”. Walter De Stradis
«Des Dorides, perché non dici se vai o resti?»
U
ltimissima - «L’assordante silenzio sulle insistenti voci che vogliono il dott. Des Dorides destinato ad altri incarichi fuori regione, è paradossale e preoccupante al tempo stesso -lo afferma Alessandro Singetta Capogruppo API in Consiglio Regionale– Non so se la notizia sia vera: ma, certo, è singolare anche il fatto che nessuno l’abbia smentita… Dopo appena 8 mesi, l’aver appreso – leggendo i giornali – delle intenzioni del nuovo Direttore Generale di lasciare il S. Carlo (perché almeno ciò deve darsi per assodate, visto che nessuno ha smentito la notizia), mi ha lasciato estremamente perplesso. Mi chiedo come sia possibile coniugare l’idea di un ospedale punto di riferimento per la sanità regionale (e non solo) con un manager che non si perita di smentire le voci che lo vogliono altrove dopo neppure un anno. Come sia possibile conciliare l’idea di un centro di eccellenza con un Direttore Generale pronto ad abbandonarlo senza aver neppure provato ad individuare i settori in cui intervenire né a proporre soluzioni. Sembra quasi che si sia deciso di abbandonare il S. Carlo al suo destino, o – almeno – è questa l’immagine che si da. Qualcuno si chiede quale sarà l’immagine del S. Carlo dopo questa vicenda? Il San Carlo – e la Basilicata – non meritano di essere terra di conquista».
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