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Luglio - Agosto 2013 Kenny Riches a Rionero per sostenere la Candidatura di “Matera Città della Cultura 2019”
2300 chilometri sotto le condizioni climatiche. Ha attraversato in bicicletta Inghilterra, Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania, Liechtenstein, Svizzera e tutta la dorsale adriatica della penisola italiana per raggiungere Matera. Si è concluso ieri a Matera il viaggio di Kenny Riches, il 34enne ciclista inglese, partito con la sua bici da Londra il 25 Maggio scorso per sostenere la candidatura di “Matera Città della Cultura 2019”. Non solo una figura a sostegno della candidatura ma un vero e proprio interprete di questo viaggio che Matera ha deciso di affrontare verso il 2019. (continua)
Matera 2019, firmata intesa fra Comune di Matera e Comune di Rionero
Il sindaco di Matera e presidente del Comitato Matera 2019, Salvatore Adduce, e il vicesindaco di Rionero, Vito D’Angelo, hanno firmato un protocollo d’intesa a sostegno della candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura. “Con questo accordo – afferma D’Angelo - il Comune di Rionero in Vulture sostiene la candidatura della città di Matera a capitale della Cultura 2019 nell’ambito di una azione coordinata per il conseguimento di obiettivi comuni per l’accelerazione della convergenza e l’accrescimento del potenziale di competitività dei sistemi locali di promozione culturale, coesione sociale (continua)
Monticchio Bagni. Inaugurata Casa Scout Bramea
Domenica 23 giugno è stata inaugurata, alla presenza del Vicesindaco di Rionero in Vulture, Vito D’Angelo, dell’Assessore Mauro Di Lonardo e di tutto il gruppo scout Melfi 3; la Casa scout Bramea. La struttura è stata data in comodato d'uso dal Comune di Rionero, che ha reso possibile un sogno per gli scout. Il piccolo borgo di Monticchio Bagni si rianimerà grazie alla presenza di tanti piccoli lupetti/coccinelle accompagnati dai loro capi ed anche da tanta allegria e gioia. “E' stato grazie al lavoro e all'impegno di tutti siamo riusciti a riportare a vivere una scuola rurale che verrà adibita all'ospitalità dei gruppi scout che ne faranno richiesta” ha detto il coordinatore degli scout Melfi3. Vedi la Manifestazione su: www.youtube.com/rioneroinvulturetv www.sideurgikatv.com il servizio con le interviste su www.tg7basilicata.blogspot.it
Matera a capitale europea della cultura 2019”.
Kenny Riches a Rionero per sostenere la Candidatura di “Matera Città della Cultura 2019”
includa tutta la regione. Rafforzeremo il nostro impegno con un protocollo d'intesa che firmeremo con la città dei sassi per mettere in piedi un insieme di iniziative che ci avvicinino al 2019”.
Matera Salvatore Adduce, il direttore del Comitato Matera 2019 Paolo Verri, amici, parenti e tanti materani. Il ciclista è stato omaggiato da una targa di riconoscimento per questa impresa a sostegno di Matera 2019.
Matera 2019, firmata intesa fra Comune di Matera e Comune di Rionero
Andrea Gerardi
(dalla Prima) Abbiamo chiacchierato con Kenny nell'ultima tappa che da Rionero in Vulture l'ha portato nella città dei sassi. Ma come è nata questa idea di raggiungere Matera in bici? “Amo andare in bicicletta. In bici noti tutto il paesaggio, quel paesaggio che ti sfugge quando sei in auto. A questa passione ho unito la voglia di vedere mia sorella che abita a Matera e che non vedevo da molto. Ho salutato la mia ragazza e sono partito”. Importante in questo lungo viaggio è stato l'aiuto che Kenny ha ricevuto dalla gente e dalle istituzioni che l'hanno ospitato nelle diverse città. Come a Rionero dove l'Amministrazione si è prodigata per accogliere al meglio il ciclista inglese: “sosteniamo fortemente Matera – riferisce l'Assessore alla Cultura Vito D'Angelo - perché con questa candidatura è tutta la Basilicata che si mette in gioco. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo per costruire una strategia di coinvolgimento che
Da Rionero a Matera Kenny è stato “scortato” dai ciclisti de “Il Velocifero” di Rionero e da un gruppo di ciclisti materani. Il gruppo è arrivato in Piazza Vittorio Veneto intorno alle 19. Ad accoglierlo il Sindaco di
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promozione della cultura, delle politiche di formazione del capitale umano e sociale e di sviluppo coerente e coordinato delle funzioni urbane e di tutela e valorizzazione del patrimonio storico ed architettonico”. Inoltre, il Comune di Rionero in Vulture “offre la propria disponibilità ad essere coinvolto nell’iter procedurale di preparazione della candidatura e formazione dei programmi relativi alle iniziative e alle attività culturali, che ne gioverebbero, proprio per l’applicazione del principio di cooperazione culturale”.
(dalla Prima) sviluppo dei sistemi produttivi e degli impatti occupazionali. Siamo molto onorati – ha aggiunto D’Angelo – di sostenere questa importante sfida nella piena consapevolezza che si tratta di una straordinaria opportunità non solo per Matera, ma per tutta la Basilicata”.
Con l’accordo “si conviene di promuovere ed intensificare la collaborazione e la cooperazione nella promozione di iniziative congiunte con particolare riferimento alle attività di
Infine, si si afferma conseguentemente l’impegno a promuovere l’introduzione negli strumenti della programmazione di competenza dei diversi livelli di governo le proposte connesse e conseguenti alla candidatura di
“In questi giorni in cui sto incontrando i sindaci di tutta la Basilicata – afferma Adduce trovo grande adesione e partecipazione intorno a questa sfida da parte di tutti i comuni. Ringrazio il Comune di Rionero in Vulture perché ha voluto, con questa intesa, ratificare un impegno concreto a sostegno di Matera 2019. E’ un impegno utile che serve a rafforzare la candidatura in un’ottica di massima condivisione e coesione territoriale. Sono certo che molti altri comuni, anche in modi diversi, seguiranno questo esempio utile a rendere più forte la Basilicata e l’intero Mezzogiorno”.
ALL’ IRCCS CROB DI RIONERO IN VULTURE IMPIANTATO PER LA PRIMA VOLTA IN BASILICATA E NEL MERIDIONE L’UNICO SISTEMA DI NEUROSTIMOLAZIONE PER LA TERAPIA DEL DOLORE, COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA INTEGRALE
Rionero in Vulture 16/07/2013 – E’ avvenuto nelle scorse settimane, presso l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (CROB), il primo impianto di un dispositivo di neurostimolazione midollare indicato per il trattamento del dolore cronico, compatibile con la Risonanza Magnetica (MRI). Si tratta del primo sistema impiantabile ad aver ricevuto all’inizio di quest’anno il marchio di Conformità Europea (CE) di compatibilità con la Risonanza Magnetica (MRI) integrale, in specifiche condizioni d’uso. “La disponibilità di questo nuovo dispositivo offre un grosso vantaggio nel trattamento di alcune tipologie di pazienti con dolore cronico che ora potranno accedere senza alcun problema a tutti i vantaggi della Risonanza Magnetica - afferma Pasquale De Negri direttore dell'Unità
Operativa di Terapia del Dolore Irccs Crob che prosegue - Sino a ieri, la Risonanza Magnetica, che, come tutti sanno, è diventata un esame standard sia per la diagnosi di numerose patologie che per il controllo nel tempo dell'evoluzione di patologie pregresse, era preclusa ai pazienti con neuro stimolatori midollari e per effettuarla occorreva prima rimuovere chirurgicamente il dispositivo. Di conseguenza, numerosi pazienti che avrebbero potuto alleviare, in questi anni, il loro dolore cronico con la neurostimolazione, non hanno potuto essere sottoposti all'impianto se consapevoli di dover effettuare risonanze magnetiche." La paziente, sottoposta ad intervento per il posizionamento di uno stimolatore midollare (SureScan Medtronic©) completamente compatibile con la Risonanza Magnetica, è una donna di anni 49, residente in Basilicata, ormai rientrata nella propria abitazione e ritornata alle normali attività quotidiane. La signora da circa 4 anni soffriva di dolore localizzato alla schiena ed agli arti inferiori determinato da una grave instabilità vertebrale (definita in termini medici come “insufficienza vertebrale postlaminectomia”) conseguenza di un indaginoso intervento chirurgico effettuato sulla colonna vertebrale, cui la donna era stata sottoposta proprio per la sintomatologia dolorosa.
“La insufficienza vertebrale postlaminectomia – spiega De Negri – è una patologia dolorosa molto invalidante. Compare come conseguenza di interventi chirurgici alla colonna vertebrale che comportano il disallineamento delle singole vertebre e l’alterazione dei dischi intervertebrali, “ammortizzatori” esistenti tra le singole vertebre, i quali sono sottoposti a continue sollecitazioni durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane come camminare, fare le faccende di casa, fare sport e che comunque con l’età vanno incontro a fenomeni degenerativi.
La neurostimolazione rappresenta un pilastro nella gestione del dolore cronico di natura neuropatica e non solo di origine vertebrale. Fino ad oggi i pazienti portatori di neuro stimolatore midollare non hanno potuto sottoporsi alla Risonanza Magnetica perchè, durante l’esecuzione dell’esame, la sicurezza del paziente e la funzionalità del neuro stimolatore potevano essere compromesse per effetto delle onde elettromagnetiche coinvolte. Il ricorso alla risonanza magnetica è notevolmente aumentato negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia che ne ha migliorato la precisione, l’efficacia e il
comfort per il paziente e si stima che ogni anno vengano effettuate 60 milioni di procedure di risonanza magnetica nel mondo. Solo in Europa occidentale, nel 2010, ne sono state eseguite 29 milioni, numero che raddoppierà ogni cinque anni. Già solo questo dato rende idea del potenziale di applicazione di questi nuovi dispositivi compatibili con la Risonanza Magnetica. Oggi la neurostimolazione midollare viene raccomandata nei pazienti con dolore cronico neuropatico da danno dei nervi periferici, da neuropatia diabetica, da insuccesso della chirurgia vertebrale, da nevralgia posterpetica, da lesioni parziali del midollo spinale, da sindrome dolorosa dell'arto fantasma, da lesioni del plesso brachiale, da dolore ischemico degli arti e da angina pectoris grave e da dolore delle sindromi regionali complesse. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale Irccs Crob dr. Pasquale Francesco Amendola per questo intervento che afferma l'importanza della “Rete regionale della terapia del dolore” , volontà della regione Basilicata per tutelare il diritto del cittadino ad accedere alla terapia a alla reale presa in carico; della rete regionale l'Irccs Crob è uno degli hub.
Antonio Casanova
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Vulture Magazine E’ morta una leggenda di Rionero. Quarant'anni. Si chiamava Antonio Casanova. Girava con delle manette di seconda mano. Impossibile capire dove le avesse prese. Se ci parlavi insieme ti diceva che era commissario di polizia, che aveva due mogli e svariati figli. Ma era tutto frutto della sua fantasia. Tutto frutto del vino che ha sempre bevuto, con orgoglio, sin da quand'era bambino. Lui viveva così. In barba al lavoro. In barba alla normalità. Un personaggio a parte. Di quelli che nascono una volta sola. Inimitabili. I vigili del fuoco, per trovarlo, hanno forzato l'uscio di casa. Dove viveva da solo. Era disteso davanti all'entrata. I familiari, dopo averne perso le tracce da qualche giorno, avevano allertato i soccorsi. I benpensanti, ovviamente, lo beffeggiavano. Ma lui, Antonio Casanova, in arte 'gnercul', non ha mai rubato nè cercato il pane a nessuno. La sua grandezza era questa. Riposa in pace!!! (Tratto da Bonanata)
Eugenio
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Incontri con gli Autori “La scuola elementare nel ventennio fascista” di Matteo Alfredo Bocchetti
Rionero in Vulture, “Il libro di Stato, dello Stato fascista, dovrà essere un capolavoro didattico e tecnico; il suo contenuto deve educare gli adolescenti nella nuova atmosfera creata dal Fascismo e plasmare loro una coscienza consapevole dei doveri del cittadino fascista”. Dalle testuali parole di Benito Mussolini pronunciate il primo novembre del 1928 per l’insediamento della Commissione sui libri di testo, si comprende l’importanza della didattica ai fini di quell’impronta che il regime del Ventennio intendeva inculcare nelle nuove generazioni. Infatti, per Mussolini “la scuola italiana in tutti i suoi gradi e i suoi insegnamenti si ispiri alle idealità del Fascismo, educhi la gioventù italiana a comprendere il Fascismo, a nobilitarsi e vivere nel clima creato dalla Rivoluzione Fascista”. L’indottrinamento veniva pertanto programmato in ogni meandro e ad ogni livello, facendo della scuola il luogo prediletto e sostenuto ai fini della propaganda e la formazione del pensiero già dalla tenera infanzia. Muovendosi su questo terreno complesso e delicato, Matteo Alfredo Bocchetti ha da poco
dato alle stampe (per le Edizioni Giuseppe Laterza, Bari) “La scuola elementare nel ventennio fascista”, un corposo volume nelle cui 320 pagine si intravede il piglio del ricercatore, dello storico, e in particolare dell’uomo di scuola che ha dedicato decenni in particolare a quella dell’infanzia, avendo ricoperto il difficile quanto entusiasmante ruolo di direttore didattico (o “dirigente scolastico” nel lessico aggiornato). E proprio la scuola è stata al centro di precedenti pubblicazioni di Bocchetti: “Suor Francesca Semperini maestra” (San Paolo, 2008); “Perché non va il maestro unico” (Edizioni Armando, 2009); “L’apprendimento unitario ovvero l’UDA nella Scuola-Territorio” (2019) e “L’antipedagogia dei politici” (Edizioni Armando, 2012). Un pragmatico percorso, dunque, che denota l’impegno di Bocchetti al servizio della ricerca quale fine per “capire l’essenza ed il significato dei fatti storici”. Per questo, sostiene l’autore, “mi sono rivolto ai documenti scolastici, alle cronache scritte dagli insegnanti di piccole e grandi scuole elementari durante il ventennio: cronache autentiche, quadri vivi di contesti scolastici che, pur diversi per contesti e tradizioni, diventavano simili per organizzazione didattica e strategie di intervento”. L’analisi infatti si muove in diversi ambiti e sugli archivi dei Circoli didattici: dalla Basilicata (Rionero in Vulture sua città natale e di servizio, e quindi Lavello) alla Toscana (Montevarchi vicino Arezzo), da Napoli a Bari, mettendo in risalto la rete di relazione fra gerarchi e dirigenti, succubi o plagiati da direttive imposte, con rarissimi esempi di “reazione” (come il maestro Michele Preziuso di Rionero) ad una tale violenza sulla formazione e la didattica.
Perciò diventa importante, ammette Bocchetti, far conoscere tali documenti per affermare sempre più il valore della democrazia dell’educazione. La lettura del testo, con una elegante copertina nera su cui campeggia l’immagine della scuola di Lavello a forma di “M” come Mussolini, arricchisce oltremodo circa i contenuti di una scuola che deve evolversi verso un sempre più partecipato coinvolgimento della famiglia e del territorio. Lo scrittore, da buon storico, non lancia tuttavia accuse, cerca di contestualizzare il periodo in questione, mettendo in luce sprazzi di competenza e oculatezza, come in Giuseppe Lombardo Radice. Certo è che quella scuola ha poi avuto ricadute, nel bene e nel male, negli andamenti culturali politici ed economici dei decenni successivi. Una analisi questa che riporta alla memoria un recente film dell’austriaco Michael Haneke, vincitore nel 2009 della Palma d’oro a Cannes, “Il nastro bianco”. Il capolavoro analizza la generazione che è stata rigidamente educata, in un villaggio austriaco, prima dei grandi conflitti mondiali, e quindi della nascita del nazismo. L'opprimente conservatorismo proprio della società austriaca dell'epoca, secondo il regista, ha generato dei mostri: nella cattiveria fine a sé di quei bambini (peraltro scoperta da un giovane insegnante) quale valvola di sfogo alle vessazioni subite da parte dei genitori. La condanna di Haneke è netta:
quei bambini, una volta cresciuti, sarebbero divenuti i responsabili di guerre e disfacimenti sociali. Ecco dunque la lettura storica di un testo, quello di Bocchetti, verifica (e di un film) che può ricondurre ad una analisi del presente come del futuro. Armando Lostaglio Vedi la Presentazione del libro su: www.youtube.com/rioneroinvulturetv www.sideurgikatv.com il servizio con le interviste su www.tg7basilicata.blogspot.it
Incontri con gli Autori "Il mio lungo Cammino" di Albino Rossi
Rionero in Vulture 3 Maggio 2013. Albino raccontato la sua storia, dall’infanzia, l’età dei giochi così come si svolgevano in un piccolo paese, e via via il viaggio verso l’età adulta e della responsabilità, citando luoghi, fatti, modi di vivere che a molti di noi lettori non più giovani evocano ricordi e suggestioni coinvolgenti. Racconta della sua famiglia, per molti tratti diversa dallo standard di un paese, ma forse anche di territori più ampi e con offerte di più ricche occasioni di scambi. Una famiglia laica, socialista, di colti artigiani del legno che offrì ad Albino opportunità di
riflessioni che certo pochi altri a Latronico allora ebbero. Ma in realtà Albino oltre a descrivere le proprie vicissitudini rappresenta la storia del Partito Socialista in Lucania a partire dagli anni ‘50-‘60 circa: e non dico a caso “rappresenta”, perché di fatto il lettore, se osservatore esterno e lontano dagli intrecci locali, è posto di fronte ad un palcoscenico su cui recitano personaggi politici che, a quell’osservatore, risultano effimeri e improduttivi ai fini di una seria ricerca di vie praticabili di sviluppo del territorio e di percorsi possibili cui le sue popolazioni potrebbero essere avviate: un palcoscenico politico, insomma, per anni tenuto dalle stesse figure che governano, si fa per dire, in serrata lotta fra di loro. Viene da chiedere: lotta, disaccordi su percorsi politici? Sulla scelta di programmi? Su una diversa concezione del futuro, del modello di sviluppo della Lucania? Recita di contrasti sani, auspicabili, creativi, dunque? Ahimè, no, lo spettatore attende invano e ben presto è deluso, perché in realtà si trova di fronte a due schieramenti tenacemente opposti ed in mezzo una clinica privata – motivo del contendere, altro che i progetti - portatrice di interessi vari per cui ad un gruppo politico essa conviene ad un altro… ovviamente no. Ma forse anche per quello che Albino, spesso con grande sofferenza, cerca di comunicare, se è vero che sono ricorrenti frasi come. “…braccio di ferro; guerra senza confini e senza esclusione di colpi; tenere le mani nella pasta del governo regionale, il partito era diventato più che un contenitore di idee comuni il luogo di scontro di tattiche e di interessi variegati; ricerca di approdi di fortuna; questa babele
in cui nessuno sa quello che è e quello che vuole…” e via di seguito. Attenzione , però, non siamo di fronte ad un sentito dire, ma ad un testimone diretto degli avvenimenti che peraltro talvolta ha determinato; come dire, notizie di prima mano: il che dà a quanto egli scrive un valore davvero particolare; anche per questo il libro colpisce. Tuttavia la conversione dell’autore è certo fatta di riflessioni e frutto di approfondite e attente letture, dagli atti del Vaticano II alla Pacem in Terra e così via, quindi di faticose acquisizioni e se questa fatica la cogli, vai in fondo al capitolo: “… in politica” egli dice “sono partito incanalato nel socialismo massimalista e sono approdato al socialismo democratico e liberale… In questo periodo di lunga transizione ho sviluppato in me una formazione cristiana, che era arida, nella parte preminente, della mia famiglia quando io sono nato… La mia dimensione sociale… andava rivestita da uno spirito che amalgamasse in una morale più ampia, senza limiti, così come senza limiti…”. (tratto da diabetologando.it) Vedi la Presentazione del libro su: www.youtube.com/rioneroinvulturetv www.sideurgikatv.com il servizio con le interviste su www.tg7basilicata.blogspot.it