La Settimana di Beppe Grillo

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Volume 7, numero 49

Sommario

09.12.2012

Economia L'indecenza delle banche

La polvere sotto il tappeto Muro del pianto 02.12.2012

Energia Passaparola - L'era della scarsità Lester Brown

Informazione La legge è uguale per gli altri

Minipost M5S Nogara: Il Wi-Fi sarà gratuito Parlamentarie, istruzioni per l'uso Italiani senza casa MoVimento 5 Stelle fuori dal Parlamento? ILVA in tre mosse Fassino, l'inquisitore di Torino Tasse di Natale Risultati del sondaggio sull'abolizione del contante

MoVimento I risultati delle Parlamentarie del M5S

Muro del pianto La polvere sotto il tappeto Lo squadrone di Bersani Il Calendario dei Santi Laici 2013

Politica Lo spread non si mangia

Trasporti/Viabilità TAV ne' ora ne' mai - Alberto Perino

La polvere sotto il tappeto è l'ultima strategia rimasta al Sistema per sopravvivere. La polvere ha ormai formato cumuli e il tappeto è deformato, con gobbe, strane linee e ondulazioni. Si cammina con circospezione per non inciampare. Ogni giorno nuova polvere, spesso tossica, aumenta lo spessore degli avvallamenti e delle improvvise discese, là dove il piede dovrebbe posarsi senza rischio alcuno. Il tappeto è rigonfio di problemi irrisolti, di tragedie lasciate a marcire, di fallimenti, di ruberie, di Alcoa, di Ilva, di Fiat, di Monte dei Paschi di Siena. Chi dovrebbe aprire le finestre per fare entrare aria nuova, usare scopa e paletta, straccio e ramazza è responsabile della sporcizia morale o quantomeno colluso, amico, compare, socio, palo. Nel caso migliore è restato a guardare per decenni, come Rigor Montis, consulente di Pomicino, o di Passera che con Riva ha condiviso affari, o di Bersani e del Pdl, finanziati da Riva, o di MPS, la banca più amata dal pdmenoelle e tecnicamente fallita su cui sta indagando la magistratura. I poteri dello Stato qualche volta ci provano a ripulire la stanza, ma senza esito. Infatti dove svanisce lo Stato, svaniscono anche i suoi poteri, la loro legittimità. Le sentenze dei giudici, come avviene a Taranto, vengono cancellate per decreto legge (Mussolini aveva più pudore), indagati come Mancino possono, senza scandalo, colloquiare con il Quirinale della loro situazione processuale per la trattativa mafia-Stato, la Costituzione viene "interpretata" quando serve dal Parlamento (come per il Lodo Alfano vergognosamente approvato prima della bocciatura della Corte Costituzionale), i referendum (finanziamenti elettorali, nucleare) dei cittadini vengono annullati, le leggi di iniziativa popolare (Parlamento Pulito) neppure prese in considerazione. E' il caso di prendere atto che non solo sta finendo la Seconda Repubblica, ma lo stesso Stato italiano sta scomparendo sotto i nostri occhi, sotto il tappeto. Siamo nazione, ma non più Stato. Lo Stato ha delle regole, delle divisioni chiare dei suoi poteri. Uno Stato è una

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comunità in cui ognuno ha diritti e doveri, chiunque è uguale di fronte alla legge, nessuno è lasciato indietro. L'Italia non è nulla di questo. Non ha sovranità territoriale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha perduto la sua sovranità monetaria, sta perdendo quella economica e quella popolare non l'ha mai avuta. Cosa le resta? I confini dalle Alpi a Lampedusa e una classe politica che rimanda ogni giorno il suo 8 settembre per non finire essa stessa sotto il tappeto. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.


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