La Settimana di Beppe Grillo

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Volume 7, numero 50

Sommario

16.12.2012

Informazione

Editoriale (del 9 e 16 dicembre 2012)

Noi siamo noi e voi non siete un cazzo! Politica 09.12.2012

Passaparola - Il bene e il male - Enrico Ghezzi

Minipost Una Bologna peggiore è possibile I candidati portavoce M5S per le regionali nel Lazio Dopo le Parlamentarie, le Regionalie in Lombardia Ritiro del logo del M5S Metti una firma a 5 Stelle! M5S Sicilia: il Vice-Presidente 5 Stelle senza privilegi! Diretta Streaming: I candidati Portavoce del M5S Lazio Diretta Streaming: #FirmaDay

MoVimento Obbiettivo: Elezioni 2013 Il M5S NON DEVE partecipare alle elezioni! L'onda rosa del M5S alle regionali della Lombardia

Muro del pianto Cancellieri e le firme dimezzate

Il Maya day di MontiIl 21 dicembre 2012 non ha deluso del tutto. Ci si aspettava una catastrofe. Un meteorite. Un gigantesco tsumami. Niente di ciò, ma un cambiamento è avvenuto. Il segnale atteso è arrivato. Nel Maya day, Rigor Montis si è finalmente dimesso. E’ l’inizio di un nuovo corso. Fatemi sognare. Un mondo nuovo ci aspetta. Libero da banchieri, speculatori, finanzieri, lobbisti che hanno il controllo del Vecchio Mondo. La fine di un pianeta costruito sulla mercificazione dell’umanità e sull’illusione della crescita eterna, dominato dalle banche e dai media. L’addio di Rigor Montis è “Un piccolo passo per il mondo, ma un grande passo per gli italiani”. E’ un messaggio di speranza, di gioia, di sollievo, di allegrezza. Sotto la sua espressione di Grande Tecnico Del Nulla, come abbiamo constatato per troppi mesi, c’era solo la distruzione economica del Paese. Addio spread, addio Monti discendente nelle acque. Il 2013 è alle porte, l’addio di Rigor Montis annuncia la lieta novella di un cambiamento a 5 Stelle.

Ha fatto almeno questo Il problema dell'Italia siamo noi

Politica Noi siamo noi e voi non siete un cazzo! Elezioni truffa

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Con le dimissioni di Rigor Montis lo specchio oscuro del Paese è andato in mille pezzi e ogni italiano, nel frammento a lui più vicino, può vedere la dissoluzione dello Stato. Un salto nel buio. Non è ancora Caporetto, non ancora l'otto settembre badogliano, ma qualcosa di molto simile. Chi può va alle scialuppe. Monti, quando ne aveva la possibilità, non si è rivolto ai cittadini, all'opinione pubblica per liberarsi dalla tutela dei partiti. Ha dimostrato il coraggio di Don Abbondio. E ora ne paga le conseguenze. L'immagine del montismo che rimarrà nella memoria degli italiani sarà la foto pubblicata su Twitter con Casini, Bersani e Alfano seduti nelle poltrone di velluto di palazzo Chigi, sorridenti a sorseggiare il té con Monti allampanato e orgoglioso alle loro spalle. "Guardateci", sembravano dire "Noi siamo noi e voi non siete un cazzo". La partecipazione popolare alle decisioni fondamentali della Nazione è stata buttata nel cesso dai partiti prima e dai tecnici poi. La volontà degli italiani è diventata una variabile indipendente dalle logiche del Sistema. Disprezzata con la parola "populismo". Scrissi una lettera aperta a Monti il 24 novembre 2011, non ne ebbi neppure un commento: "Lei, da solo, o anche con una squadra di professori e di tecnici, può fare ben poco senza il sostegno dell'opinione pubblica. La luna di miele che sta attraversando, dovuta alla "liberazione di Berlusconi" più che alla sua figura, potrebbe rivelarsi molto breve. Il suo successo sarà determinato dalle sue azioni e dal consenso che queste avranno nel Paese reale, quello dei movimenti e delle associazioni, non certo quello dei partiti, ormai simulacro di democrazia. Mi permetto quindi, anche per le persone che mi seguono, di darle qualche suggerimento. Il primo è di rispettare la volontà popolare, che essa si esprima per l'abbandono del nucleare, per l'acqua pubblica o per evitare l'inutile


distruzione della val di Susa. Il secondo è di dare subito degli esempi sul taglio dei costi inutili prima di qualunque tassa sulla prima casa, della patrimoniale o dell'aumento dell'Iva. Il popolo italiano ha le tasse più alte d'Europa e, allo stesso tempo, un'enorme evasione. Significa che pagano sempre gli stessi, è probabile che solo su di loro graverà il cosiddetto "risanamento". Lei è due volte fortunato, la prima ragione è che succede a uno sciagurato. La seconda è che ha grandi margini di manovra. Ovunque giri lo sguardo può operare risparmi e tagli a costo zero. Tagli le province, i finanziamenti elettorali, i contributi pubblici all'editoria. Fermi le grandi opere inutili come la Tav, la Gronda di Genova, l'Expo di Milano. Sa meglio di me che non servono a nulla. L'economia non si sviluppa con il cemento. Riporti le concessioni autostradali sotto la gestione statale, è corretto che, se c'è un guadagno di miliardi di euro, rimanga allo Stato, non sia destinato a Benetton e soci. Lei ha studiato dai gesuiti, ma dovrebbe rifarsi ai francescani. Spogliarsi dalle sue relazioni con il mondo che lo ha nominato e rivolgersi direttamente agli italiani. Se non può farlo, le consiglio di lasciare l'incarico. Ripetere gli stessi errori e nefandezze dei politici che l'hanno preceduta non le farebbe onore". L'annus horribilis di Monti lascia dietro di sé sciagurate conseguenze. Un Paese allo stremo e nessun problema strutturale, istituzionale, industriale, elettorale, sociale minimamente risolto. Macerie. Un vuoto dove si inseriranno come salvatori i responsabili dello sfascio del Paese, i gemelli siamesi pdl e pdmenoelle, e l'estrema destra che già presenta le sue liste in mezza Italia, Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Monti, quando esce spenga almeno la luce. Il MoVimento 5 Stelle è in corsa contro il tempo per presentare le sue liste. Da aprile siamo passati a marzo e ora a febbraio. E poi? Napolitano le indirà il giorno della Befana che vien di notte con le scarpe rotte? Fanno quello che vogliono. Attenzione alla rabbia degli italiani. Ci vediamo comunque in Parlamento. Sarà un piacere.

I candidati portavoce M5S per le regionali nel Lazio

Passaparola - Il bene e il male - Enrico Ghezzi

Minipost 09.12.2012

Informazione 10.12.2012

"Nel Lazio dei Fiorito, dei Maruccio, dei festini a base di ostriche e champagne, mentre la gente non arriva alla fine del mese, c'è un Movimento di persone perbene che ha deciso di riappropriarsi della sua Regione. Questi cittadini 5 Stelle si sono incontrati dal vivo ed in rete ed hanno costruito un percorso fatto di idee, proposte, coraggio e determinazione. I gruppi locali degli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno individuato i loro portavoce consiglieri ed hanno votato in rete il loro portavoce candidato presidente Davide Barillari. Da oggi, quindi, inizia il percorso di presentazione della lista M5S anche nel Lazio. Ci hanno provato in tutti i modi a fermarci: inerzia voluta della Polverini, sentenze del TAR, ricorsi, sentenze del Consiglio di Stato, decreti, di nuovi ricorsi, commissari ad acta, di nuovo decreti. Ma noi ci siamo. Il 3 e 4 febbraio (o qualunque nuova data si inventeranno) il Movimento 5 Stelle Lazio ci sarà e votandolo le persone perbene del Lazio metteranno finalmente cittadini onesti dentro il Consiglio Regionale. Ci vediamo in Regione e per loro non sarà un piacere." I cittadini del Movimento 5 Stelle Lazio ps: prossimo appuntamento per il Firma Week End il 15 e 16 dicembre: a breve la mappa dei banchetti pps: nei prossimi giorni discuteremo insieme i punti del programma regionale. Stay tuned!

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"Credo che pagando le tasse paghi soprattutto una tassa, una autorizzazione, magari modesta, lo vediamo oggi, meschina, mediocre, ma a non dovere nulla al politico verso cui ti getterai, verso cui potrai anche esprimerti in modo selvaggio, troppo duro, perché tu hai dato quello che era necessario per una politica, quello che era necessario per una spesa, mentre il controllo di essa non esiste assolutamente, quindi è già una intenzione pia. Però devo dire che sentirlo dire così, questa suddivisione in chi paga le tasse e chi non le paga, fa subito venire voglia di evadere, ma non le tasse, di evadere da questo polarismo, che è peggio ancora di quelli precedenti, è più ideologico. A questo punto diventa indifferente per quale motivo si cerca di avere soldi, per quale motivo non bisogna andare in banca rotta, è un motivo puramente conservativo. Provare a immaginare modelli in cui si perde qualche cosa, anche molto, ma guadagnando ovviamente in un altro settore, sono cose che valgono bene il sacrificio che invece stiamo facendo tutti, ma non in questi anni di crisi, il sacrificio che ha permesso al mondo di arrivare a questa crisi in modo così facile, perché non è arrivato a questa crisi, se l’è trovata di fronte, se l’è trovata di fronte che vuole dire specularmente se l’è trovata dentro di sé." Enrico Ghezzi Il Passaparola di Enrico Ghezzi, critico cinematografico, scrittore, autore e conduttore televisivo italiano. Demonizzazione facile della merce e dell’involucro "Questo è un pezzo che avevo scritto per il Corriere della Sera del 7 dicembre 1993, ci sarà qualche taglio, era uscito così e il titolo era, il titolo messo sul giornale mio era: Tremate, Tremate, è tornato il Beppe Parlante. Non è proprio un caso, anzi è un bel caso, che il discorso show di Beppe Grillo in tv, RAI Uno, sia avvenuto in giorni di fermento elettorale, elezioni mutate, polarizzate per legge, nel caso dei sindaci, intorno a singole volti e personaggi, e culminate nell’incredibile successo dei faccia a faccia. Il trionfo finale di Grillo, più di 14 milioni di spettatori, può apparire stupefacente, anche se è la manifestazione ultima e più chiara di una tendenza televisiva e non di tutta la società italiana. Crollata almeno in effige la autonomia politica, privatasi di qualunque credibilità la retorica politica, di cui oggi più che mai ci sarebbe bisogno, trionfano altri leader e altre parole retoriche. Da Adriano Celentano, il grande precursore televisivo fino dai tempi di Fantastico e l’anno scorso su RAI Tre, a Paolo Rossi, da Paolo Villaggio a Francesco De


Gregori editorialisti per l’Unità, ma non è neanche questione di esposizione televisiva: piacciano o non piacciano i loro film o la loro musica Nanni Moretti e Franco Battiato oggi sono punti di riferimento retorico politico di moltissime persone, ben più di Occhetto, Bossi o Rutelli o Fini, ma anche più di quanto sia mai stato un artista come Fellini. E per retorica non si intende qui la verbosità del retor ipocrita, ma la capacità di lanciare e liberare parole… Il più bello slogan del '68 francese fu il situazionista "vogliamo parole, non fatti", una sventura italiana fu il prevalere del politicismo tattico di conservazione del potere da una parte e il brutale passaggio terrorista alla retorica dei fatti dall’altra, mentre Berlinguer inventava geniali, provocatorie, parole retoriche come compromesso storico e austerità. Poi Tienanmen, alla fine degli anni '80, fu il trionfo mediatico di una pura presa di parola che riempie la piazza vuota del potere e viene dinamizzata dalla retorica della diretta CNN. Ed eccoci sul finire di questo 1993 al grandioso successo di Grillo, un colossal di ascolto, uno spettacolo semplicissimo, povero, una persona che parla, è interessante come si arrivi anche economicamente a questo, il grande personaggio, per quanto costi, è infinitamente meno costoso della puntata di un varietà medio, da Arbore a Celentano a Grillo, artisti, autori e dirigenti televisivi si orientano verso il singolo evento in due o tre puntate, dove il personaggio si mette in scena da se, esibisce appunto solo la propria storia, la propria forza retorica. [...]Nulla di nuovo parrebbe dal punto di vista del linguaggio, nessuna ricerca televisiva, in realtà una "one man television", che per ora, anche pericolosamente a senso unico, è quanto di più vicino ci possa essere all’idea di una tv futura dell’intervento diretto dei singoli cittadini o spettatori. Una tv che ha imparato da quel prolungamento e trasformazione della realtà che sono stati e sono certi programmi di RaiTre, da Un giorno in pretura a Chi l’ha visto?, dai programmi di Santoro a Chiambretti a Blob, ma la tv è ancora vista e considerata una trasmissione e come trasmissione di qualche cosa di preesistente, immagini, valori, il successo dello show di Grillo oltre che liberatorio può apparire inquietante. Demonizzazione facile della merce e dell’involucro, appello al risparmio, certo neanche la RAI ha più un soldo, e nessun accenno alla astuzia pervasiva del capitale, a quanto la società di oggi si basi sulla produzione di puro plusvalore immaginario. Prudenza nell’intaccare il proprio piedistallo televisivo, quanto costano le parole di un uomo, quanto valgono? Forse meno dell’acqua minerale! E quanto costa ascoltare in pubblico, infine, venduta la parola di un Grillo che denuncia i prezzi assurdi? Grande attacco alla pubblicità e grande pubblicità per se stesso. Del resto Grillo aveva inventato un sublime spot della Yomo, lui immobile e Muto, sguardo in macchina, con la scritta pubblicità telepatica. Non si può avere tutto in tv, non si può attaccare tutto, servono ancora valori per permettere i faccia a faccia, dove volti e corpi si scontrino e ci vengono addosso mille volte. Aspettiamo qualcuno che venga in tv, ci guardi, ci chiami, incroci le braccia, ci faccia ascoltare intensamente il suo nulla, infine senza nulla proporci." Il

sacrificio per la Crisi Non so perché ho letto questo, se risponde allo spazio che mi proponete di occupare, e non credo di avere mai occupato uno spazio televisivo, di sicuro non volontariamente, sono, sarei per dire siamo, ma mi assumo la responsabilità individuale e soggettiva di avere forse anche imposto a altri, ma non in modo violento, ma in modo automatico, credo molto nell’automatismo, e anche con quello televisivo, quello artistico, e la vita è automatica in qualche modo, tutto quello che si trascina o che va avanti bene da solo e da cui possiamo trarre, cercando, trovando, attivando certe attenzioni, proprio la nostra situazione media di vita.Dicevo ho sempre praticato una sorta di monachesimo dello spazio, ovvero di, ribadisco, contenimento della crescita e possibilmente addirittura della riduzione di uno sviluppo, e già ci siamo noi, come persone, che crescono, in maniera che non ci entusiasma a priori, diciamo, e quindi perché mimare questa crescita diciamo naturale, la sappiamo bene che la crescita poi può essere cancerogena e non meno naturale, quindi non si tratta di bene – male in questo campo, ma di sicuro l’intensificarsi dei livelli di occupazione di qualche spazio, per esempio lo spazio televisivo, per esempio lo spazio retorico, lo spazio di parola. È più grave che occupare una piazza? Di cui ci rendiamo subito conto, ma invece è una sorta di sviluppo pervasivo e di inevitabile imperialismo in qualche modo, imperialismo delle immagini, imperialismo del proprio potere sulle immagini, del proprio potere retorico o contro la retorica, personalmente uso il termine retorica in senso largamente positivo, ribadisco, credo che ci manchi retorica. Ora anarchicamente un po’ da situazionista isolato e isolato voglio dire non in gruppo, non vuole dire isolato per qualche motivo dagli altri, ma non ho veramente mai voluto convincere qualcuno, forse neanche con l’esempio, che poi è il modo se vogliamo migliore, quello che testimonia di più, ma non riesco a reggere negli altri, figuriamoci in me stesso, il discorso ideologico, ovvero il discorso che si autogiustifica, che fornisce uno schema, spesso tranquillizzante, è il tipico discorso delle grandi e piccole religioni e delle vere grandi ideologie, come si chiamano, letteralmente, le ideologie sono ideologiche, e le religioni lo sono quasi sempre, salvo quando saltano fuori dal loro riquadro ideologico e diventano forse inservibili, fanno appello alla santità, alla capacità derviscia di girare e di farsi girare la testa, ecco, quello per me è un grande momento neanche mistico, perché non va con il contatto diretto sul divino, il finale di "Francesco, giullare di Dio", che ho usato decine di volte tra Fuori Orario e Blob, forse 50 volte, con i frati e Francesco d’Assisi che si fanno girare la testa per sapere dove dovranno andare ciascuno a predicare, fino all’ultimo che non gli viene da girare la testa, alla fine casca e dice tu in che direzione sei? In direzione di quel pero laggiù, e allora andrai fino al pero e evangelizzerai gli uccellini di quel pero. Ed ecco, quando dico farsi girare la testa intendo quello, non necessariamente una esperienza sublime, limite, quella della mistica come separazione e come controllo accanito di sè fino a perdere il controllo, fino a lasciare il controllo all’entità che desidera amare e essere

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amata, scusate se uso questi termini, ma per me sono molto forti e politici, che non vorrei usare a vuoto e non sto dicendo che sono il modo migliore, probabilmente non c’è modo, però credo che anche la sorveglianza per esempio adesso in Italia diciamo pure molto palesemente verso questa attenzione a, a un processo che definirei, l’ho già definito così, prove democratiche di fascismo, cioè prove democratiche di una economia che assume i caratteri irreversibili, guidati verso l’irreversibile, a mala pena corretti, verso il fascismo, ma corretti proprio in senso autoritario, inesplicato,nel senso che lo spread, che cosa è davvero in due o due mila parole sappiamo dire che cosa sia lo spread? Viviamo in una situazione di parole magiche di brindisi perché lo spread scende sotto o disperazione perché saliva sopra, di cittadini che vengono definiti augurabilmente non più come di destra o sinistra, ma finalmente dice Monti tra quelli che pagano le tasse e quelli che non le pagano. Divisione talmente terribile che io ho sempre ammirato mio padre, i miei, poi forse per questo tradizionalmente con un gesto che è poco anarchico, lo ammetto, c’è una sorta di temperamento diciamo democratico, curva democratica dell’anarchismo, nel senso che credo che pagando le tasse paghi soprattutto una tassa, una autorizzazione, magari modesta, lo vediamo oggi, meschina, mediocre, ma a non dovere nulla al politico verso cui ti getterai, verso cui potrai anche esprimerti in modo selvaggio, troppo duro, perché tu hai dato quello che era necessario per una politica, quello che era necessario per una spesa, mentre il controllo di essa non esiste assolutamente, quindi è già una intenzione pia, però devo dire che sentirlo dire così, questa suddivisione in chi paga le tasse e chi non le paga, fa subito venire voglia di evadere, ma non le tasse, di evadere da questo polarismo, che è peggio ancora di quelli precedenti, è più ideologico, proprio perché non c’è.. a questo punto diventa indifferente per quale motivo si cerca di avere soldi, per quale motivo non bisogna andare in banca rotta, è un motivo puramente conservativo. Provare a immaginare modelli in cui si perde qualche cosa, anche molto, ma guadagnando ovviamente in un altro settore, sono cose che valgono bene il sacrificio che invece stiamo facendo tutti, ma non in questi anni di crisi, il sacrificio che ha permesso al mondo di arrivare a questa crisi in modo così facile, perché non è arrivato a questa crisi, se l’è trovata di fronte, se l’è trovata di fronte che vuole dire specularmente se l’è trovata dentro di sé. Questo mondo è un mondo da decenni, da 50 anni percorso dai fiumi di denaro nero, che sono quelli che danno peso alle cose, che è zero però, perché il mondo come insieme delle cose visibili, comprabili, era tutto comprabile già da qualche decennio. Quindi era tutto già come se fosse venduto con il cartellino della spesa, con il cartellino del costo su ogni singola molecola verrebbe da dire. Chissà se qualcuno si è già comprato il mondo stando in orbita da qualche parte. Allora tenere aperte le possibilità di orbitare molto lontani, quindi farsi anche prendere in giro, o chissà, prendendo in giro, è già una… presa di posizione agile, nel senso che uno non sta lì e occupa e mette radici, però direi gandianamente in qualche modo, non


cerca di raggiungere una indipendenza, che sappiamo che è ancora una battaglia di popoli in molti paesi, il terzo mondo è stato costellato dagli anni 60 a oggi da ribellioni, le stesse rivolte, da Piazza Tharir in poi, in medio oriente hanno un aspetto politico e ideologico abbastanza ambiguo, e comunque sempre intorno a due concetti che mi fanno paura e che un po’ ci dovrebbero fare paura, che sono quelli dell’identità e quello legatissimi, e quello dell’indipendenza, che può anche essere quella innocua, uno direbbe, non so, del cineasta indipendente, che mi fa da sempre ridere, io mi occupo molto di cineasti indipendenti, molti di questi credono del lavoro di Fuori Orario, ci aiutano a aiutarli, non lo so… ma credo che la prima indipendenza cui si dovrebbe puntare, e si può, è la dipendenza da se stessi. Abbiamo poche televisioni Da quella droga che è il sé stesso, che a volte ci dà dei momenti straordinari, di intensità, ma che è sicuramente, se protratta, se resa la nostra corazza narcisistica veramente una muraglia, che ci impedisce di vedere, di amare, l’autonomia è una cosa che sta a metà, diciamo, schematicamente, tra l’identità e l’indipendenza, in definitiva, (ma non c’è fine a questo discorso,) credo che si debba essere sempre sul bordo, il bordo vuole dire che sia vero o no, poi, matematicamente, aritmeticamente, per esempio in qualunque elezione mi piacerebbe votare per chi perde e aiutarlo a perdere di poco, anche persone che non stimo, che hanno un livello di pensiero umano e politico magari molto lontano dal mio, magari ributtante secondo molti canoni di giudizio, per spiegare, se.. per dire, mi è già capitato di dirlo anche così, uno mi può sputacchiare, per fortuna sono protetto dal vetro, dal vostro vetro, se state guardando questo blog, Se io dovessi votare tra A e B, su una questione anche molto importante, di comportamento sociale, dall’eutanasia, che è proprio una cosa che ci colpisce, o chi parte per lo spazio con le poche astronavi pronte quando poi si avvicina il meteorite, queste cose che ci sembrano sempre da film e poi invece sono sotto il film, perché questo va più avanti il film mondo e io voterei a caso, con gli occhi chiusi, perché a quel punto è talmente estrema, talmente lunare, talmente impossibile la situazione che fare finta di essere colui che pesa il bene, il male, che alla fine decide, è come mutarsi in Dio, ora è vero che siamo tutti in qualche modo dei, nella nostra ideologia religiosa, alla fine, e è vero che tutti vorremmo durare indefinitamente, è vero anche, pensa che noia se fossero tutti come me, che a me sembra che ci sia per esempio poca televisione. E allora io credo che in questo momento, checché se ne dica della televisione in crisi, che non sa che cosa essere e che è soppiantata da Internet per un sacco di cose, oppure va beh, lasciamo perdere il cinema, che già sta vivendo in questo tramonto, è un tramontaggio, un tramonto abbastanza curioso e interessante, perché ora si inizia a avere davvero le cose ipotizzate da Astruc, 70 anni fa con la caméra-stylo, a fare delle cose come si scrive, e molti non sanno che cosa fare, che cosa scegliere, quando si capisce benissimo che qualunque film, idea, può costare mille, un milione, 100 o 10, e è più o meno

simile, solo dipende se lavori più sul filmato o sul modo di filmarlo, di supporlo digitalmente, dal nulla, etc.,ma il punto è che secondo me abbiamo poche televisioni, anche se la linea c’è, diciamo, la raggiera che parte da ognuno di noi c’è, e c’è anche quella dell’emettere immediatamente, dove il soggetto stesso è virtuale e non esiste in qualche modo, cioè non vengono fuori grandi momenti personali dal blog e dalla Rete, quindi è obiettivo bene, secondo me, che non escano, perché poi è una zona di banditi mascherati, il discorso violentissima libertà, ovviamente qualunque espressione artistica per chi ancora ama questa separatezza, viene ridicolizzata, giustamente, dalla Rete, cioè è talmente un motore che potrebbe anche essere immobile, ma che è tutto disperso in ognuno di noi, allora invece che detto solo teoricamente questo dovremmo favorire, può darsi che sia già così, e lo scopriremo trovando un libro di manutenzione di un supercervello tra due anni o due mesi o due secoli in una caverna in un polo marziano, non lo so, o in un pollo marziano, nell’interiora di un pollo marziano, che ci dirà che siamo 7 miliardi o ci sarà stata nel frattempo una guerra, una epidemia di dissenteria, tutta la cacca sarà scivolata giù dal pianetta, la forza di gravità della merda, non lo so, però inverano dire che è così e che forse deve essere così, mancano ancora dei miliardi, io credo che ci vorrebbero 8 miliardi di canali televisivi, almeno uno a testa, e questo vuole dire almeno uno dentro la testa e questo probabilmente è già avvenuto, e quindi ricomincia tutto, perché se è già avvenuto che cosa è stato? Un atto di imperio? Ma di chi, di quale imperatore o Dio? Una cosa contro di noi? Per noi o un gioco innocuo per chi lo fa, ma che significa tutto il dolore, tutto il terrore, tutta la paura, ma anche l’amore di questa vita, di questo… mi sembra non accettabile questa cosa. Noi né stelle né luna, cavi… cavità, cavo e cavità, tutti e due. Buona visione. Buona visione.. propaganda… buona visione, va beh, non mi far giocare con le parole, perché vado avanti.. Ti faccio un Bergonzoni di 12 ore…

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Una Bologna peggiore è possibile Minipost 10.12.2012

"Bologna è una città magica, il tempo, in molti angoli sembra essersi fermato al medioevo, palazzi ben conservati, torri, strade, chiese e cortili... ma come accade spesso, l'uomo, o per meglo dire la giunta, o per dire ancora meglio, gli amministratori della città, violentano la storia, le cose belle, il nostro mondo, lo fanno in modo scellerato, sperperando denaro con progetti estemporanei... è il caso della piazzetta di Palazzo D'Accursio, vittima del Tirolismo style modello Ikea, un parquet da 300.000 euro che circonda il bellissimo pozzo incastonato speriamo non per sempre tra le tavole e gli esili bonsai della nuova piazza Ikea... una Bologna peggiore è possibile." Nik il nero


Obbiettivo: Elezioni 2013 MoVimento 11.12.2012

Tre cose fondamentali abbiamo fatto con queste votazioni. Una è che abbiamo dato un voto libero e da questo voto libero è nata una cosa che voglio sottolineare: il voto alle donne. Se il voto fosse sempre stato libero, in Parlamento oggi avremmo molte più donne che uomini. La seconda cosa è il permettere di conoscere i candidati, che forse andranno in Parlamento, 3 mesi prima in modo che tu puoi andare lì, discutere, conoscerli, votarli o non votarli. Consigliarli o maledirli. E la terza cosa è che non abbiamo speso un euro. Tutto a costo zero. A chi dice che non c'è stata democrazia perchè i voti sono stati pochi io faccio una domanda: quanti voti ha preso ognuno dei mille parlamentari oggi in Parlamento? Chi ha deciso di quella gente lì? Ve lo dico io: 5 segretari di partito. Non venite a rompermi i coglioni (a me!) sulla democrazia. Io mi sto stufando. Mi sto arrabbiando. Mi sto arrabbiando seriamente. Abbiamo una battaglia, abbiamo una guerra da qui alle elezioni. Finchè la guerra me la fanno i giornali, le televisioni, i nemici quelli veri va bene, ma guerre dentro non ne voglio più. Se c'è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va. Se ne va dal MoVimento. E se ne andrà dal MoVimento. Noi dobbiamo avere una forza unita per arrivare a fare un risultato che mai potevamo aspettarci di avere. Abbiamo poco tempo e le nostre forze devono essere indirizzate su queste cose, sulle cose reali, sul Programma, su quello che porteremo avanti, sulla campagna che ci aspetta. All'ultimo sangue. Siamo in una guerra. Siamo con l'elmetto, così come siamo partiti. Chi è dentro il MoVimento e non condivide questi significati e fa domande su domande e si pone problemi della democrazia del MoVimento va fuori! Va fuori dal MoVimento. Non lo obbliga nessuno. E andranno fuori.

Dopo le Parlamentarie, le Regionalie in Lombardia Minipost 11.12.2012

"Anche per le prossime elezioni regionali in Lombardia TUTTI I CANDIDATI saranno scelti con una votazione on line, democratica e a costo zero. Si voterà mercoledì 12 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 e giovedì 13 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Gli aventi diritto al voto sono gli iscritti al portale del MoVimento alla data del 30 settembre 2012 che abbiano inviato il documento di identità entro il 2 novembre 2012, già abilitati al voto per le Parlamentarie e residenti in Regione Lombardia. Ogni elettore troverà due link che condurranno rispettivamente a due piattaforme che consentiranno: - scelta dei candidati consiglieri per la composizione del listino provinciale (ogni elettore potrà votare solo per i candidati della propria provincia). - scelta del candidato Presidente all'interno di una lista limitata a coloro che oltre ad essere candidati quali consiglieri hanno anche manifestato la disponibilità a ricoprire la funzione di Presidente (la lista dei candidati presidenti sarà unica per tutta la regione). Per ciascuna delle due votazioni i votanti potranno esprimere fino ad un massimo di 3 preferenze. Le liste saranno formate alternando un uomo e una donna come prevede la nuova legge elettorale regionale. Buona democrazia a tutti!" Lombardia 5 Stelle

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Ritiro del logo del M5S Minipost 12.12.2012

"A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri." Beppe Grillo


Il M5S NON DEVE partecipare alle elezioni! MoVimento 12.12.2012

Fate attenzione ai tempi. Giovedì 6 dicembre il M5S, dopo le votazioni on line, riesce a predisporre le liste per il Parlamento in tutta Italia e può iniziare il processo di raccolta delle firme nelle diverse circoscrizioni. Nella stessa settimana la Commissione Affari Costituzionali alza bandiera bianca per modificare la legge elettorale attuale e ridurre il peso del M5S, o addirittura eliminarlo con regole ad hoc (come l'esistenza obbligatoria di uno Statuto a immagine e somiglianza di quello dei partiti). Esiste ancora un modo però per bloccare il M5S: il tempo. Va quindi in onda la manfrina del pdl contro la politica del governo appoggiata a 90 gradi per più di un anno, dall'IMU, all'aumento dell'IVA, all'aumento delle tasse. Rigor Mortis, offeso, si dimette da solo, senza essere sfiduciato dalle Camere, in modo assolutamente irrituale (forse anche incostituzionale). Invece di andare in Parlamento va da Napolitano. La data delle elezioni deve essere quindi fissata il più presto possibile per evitare l'innalzamento dello spread (?!). Al voto, al voto! All'inizio si anticipa a marzo, poi, perso ogni senso del pudore, a febbraio. Per la prima volta l'Italia va a votare anticipatamente senza che il governo in carica sia stato sfiduciato dal Parlamento e ci va sotto la neve, come per centomila gavette di ghiaccio, come se fossimo in guerra. Il tempo per raccogliere le firme diventa così per il M5S quasi impossibile. Pochissime settimane per decine di migliaia di firme. Per i partiti il problema non si pone. Loro, in quanto già in Parlamento, non devono autenticarne neppure una di firma e le liste dei candidati le faranno come sempre a tavolino, in un paio d'ore, tra un marsala e un caffè. Alla faccia della democrazia. Io non mi arrendo, ma ho bisogno di tutto l'aiuto possibile per organizzare nei due prossimi fine settimana dei "Firma day" in tutta Italia. Abbiamo il dovere di provarci. Se poi non ci riusciremo e resteremo fuori dal Parlamento, la responsabilità sarà dei partiti, del Governo, delle Istituzioni. Dovranno assumersi ogni responsabilità di aver impedito con un colpo di mano la partecipazione del M5S e aver fatto eleggere un Parlamento totalmente delegittimato con un'astensione superiore al 60%. Ci vediamo in Parlamento, o dentro o fuori. Sarà un piacere.

Metti una firma a 5 Stelle! Minipost 12.12.2012

Cancellieri e le firme dimezzate Muro del pianto 13.12.2012

"Abbiamo pochissime settimane per raccogliere decine di migliaia di firme. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile! Serve l'aiuto di migliaia di cittadini: è il momento di FIRMARE! Il 15 e il 16 dicembre, in ogni città e comune del Lazio si svolgerà il FIRMAWEEKEND per la raccolta firme necessarie per l’ammissione delle Liste Elettorali del MoVimento 5 Stelle. Controlla nella mappa il banchetto più vicino. Facciamo appello al senso civico e democratico di tutti i CITTADINI e li invitiamo a contribuire, tutti insieme, alla sottoscrizione delle Liste nazionali, provinciali e regionali a 5 Stelle. INOLTRE CI APPELLIAMO A TUTTI I CITTADINI che, ai sensi dell’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53, come modificato dalla legge n. 130/1998 e dalla legge n. 120/1999 possono realizzare l'autenticazione, perchè mettano a disposizione la propria funzione pubblica presso i centri di raccolta firme. Sono abilitate all'autenticazione delle firme per la presentazione delle liste elettorali: notai; giudici di pace; cancellieri e collaboratori delle cancellerie delle Corti di Appello, dei Tribunali ovvero delle sezioni distaccate dei Tribunali; i segretari delle Procure della Repubblica; i Presidenti delle Province e i Sindaci nonché i funzionari da essi incaricati; gli assessori comunali e provinciali; i presidenti dei consigli comunali e provinciali; i presidenti e i vice presidenti dei consigli circoscrizionali; i segretari comunali e provinciali. Possono, inoltre, autenticare i consiglieri comunali e provinciali purché comunichino preventivamente, rispettivamente al Sindaco e al Presidente della Provincia, la loro disponibilità al riguardo. Per comunicare la propria disponibilità scrivete a: info@lazio5stelle.it Senza il tuo aiuto non ce la faremo!" M5S Lazio

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Il ministro Cancellieri ha detto "Se c'è lo scioglimento anticipato delle urne (elezioni al 17 febbraio 2013, ndr) c'è una norma che dice che le firme da presentare sono dimezzate". Il che è vero però SOLO se lo scioglimento delle Camere avviene entro il 29 dicembre 2012, ossia 120 giorni prima della loro naturale scadenza fissata per il 29 aprile 2013, così come prevede l'art. 6 del famoso "Porcellum". In caso contrario le firme vanno raccolte tutte. In una decina di giorni quindi, prima dello scioglimento, Natale e Santo Stefano compresi, il Parlamento dovrebbe riuscire a discutere e far approvare sia il ddl Stabilità, il decreto sullo sviluppo, "risolvere" la questione Ilva nonché attuare la norma sul pareggio di Bilancio ed esprimere un parere sull'inutile ddl corruzione. La Cancellieri è però sicura del fatto suo, le firme saranno dimezzate. Quindi deve sapere da fonti bene informate che la legislatura finirà entro il 29 dicembre. E se finisse dopo (ci faccio una cena...)? Le firme mancanti ce le mette lei? Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Nei prossimi due fine settimana con i "Firma day" dobbiamo riuscire a raccogliere tutte le firme. Io sarò presente di persona nelle Regioni più a rischio per aiutare la raccolta. Una domanda: perché anticipare le elezioni sotto la neve a febbraio per la prima volta nella storia della Repubblica? Forse per tenere fuori dal Parlamento il M5S? Ci vediamo in Parlamento, o fuori o dentro. Sarà un piacere.


M5S Sicilia: il Vice-Presidente 5 Stelle senza privilegi!

Ha fatto almeno questo Muro del pianto 13.12.2012

Minipost 13.12.2012

Antonio Venturino, citttadino portavoce del MoVimento 5 Stelle Sicilia, è stato eletto Vice-Presidente Vicario dell'ARS: l'Assemlea Regionale Siciliana. Si tratta della seconda carica istituzionale più importante dell'ARS. Ai normali politici conferisce di "diritto" alcuni privilegi che Venturino, come promesso in campagna elettorale, ha immediatamente rifiutato. "Ho appena firmato la rinuncia all'indennità di carica di Vice Presidente, pari a 3.244,22 euro al mese, così come avevamo promesso durante la nostra campagna elettorale. Per quanto riguarda l'altro privilegio, quello delle auto blu, l'abbiamo già detto mille volte: noi rinunciamo a questo tipo di benefit. La macchina resterà parcheggiata da qualche parte. A noi non interessa. Non utilizzeremo assolutamente l'auto blu." Antonio Venturino, M5S, Vice-Presidente Vicario dell'ARS

A tutti si concede la frase "Ha fatto almeno questo..". L'onore delle armi. Anche il critico più feroce riconosce alla sua vittima un piccolo insignificante merito. Mussolini ha almeno prosciugato le paludi pontine. Nerone ha almeno costruito la Domus Aurea. Brunetta almeno conosce la ricetta originale della pasta e fagioli. Berlusconi ha almeno evitato il carcere. Fassino aveva almeno una banca. D'Alema ha almeno una barca. Scalfari ha almeno scassato i cosiddetti per quarant'anni filati con i suoi editoriali. Mastella ha almeno una piscina a forma di cozza. Tutti hanno un almeno, anche i più sfigati. Un "almeno" nel proprio curriculum serve per evitare la "damnatio memoriae", la cancellazione dalla memoria collettiva e la distruzione di ogni traccia che possa essere tramandata ai posteri. Mi sono chiesto quale fosse l'almeno di Rigor Montis, il dimissionario extraparlamentare. Ho pensato allo spread, il suo unico alibi governativo, ma lo spread non si è turbato più che tanto dalla sua prossima dipartita e neppure i titoli di Stato che anzi chiudono in rialzo. Certo, lo ammetto, sono leggermente prevenuto dopo una debacle degna di Caporetto, con disoccupazione, debito, tassazione alle stelle e aziende che muoiono come le mosche d'inverno e il PIL che sprofonda. Ho pensato quindi che l'almeno di Monti fosse la sua reputazione internazionale, nessuno è profeta in patria. Vederlo abbracciato spesso alla Merkel e a Hollande come a due salvagenti personali era più che un indizio di almeno. Ho letto per conferma il Financial Times a firma Wolfgang Munchau "L'anno di Monti è stato una bolla, buona per gli investitori finché è durata. E probabilmente gli italiani e gli investitori stranieri non ci metteranno molto a capire che ben poco è cambiato nel corso dell'ultimo anno, ad eccezione che l'economia è caduta in una profonda depressione. Due cose devono essere sistemate in Italia, la prima è invertire immediatamente l'austerità, in sostanza smantellare il lavoro di Monti... la seconda è scendere in campo contro Angela Merkel...". Forse il FT è di parte, troppo di sinistra. Ho dato una scorsa al New York Times, un articolo di Paul Krugman "Tecnocrati "responsabili" costringono le nazioni ad accettare la medicina amara dell'austerità, l'ultimo caso è l'Italia dove Monti lascia in anticipo, fondamentalmente per aver portato l'Italia in depressione economica". Il NYT deve essere comunista. Sono passato a sfogliare il Daily Telegraph "Monti ha portato l'inasprimento fiscale al 3,2% del Pil quest'anno: tre volte la dose terapeutica. Non vi è alcuna ragione economica per farlo. L'Italia ha avuto infatti un budget

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vicino al saldo primari nel corso degli ultimi sei anni". Maoista! Forse però un almeno lo ha anche Monti. Almeno si toglie dalle balle. Ci vediamo in Parlamento. O fuori o dentro. Sarà un piacere.


L'onda rosa del M5S alle regionali della Lombardia MoVimento 14.12.2012

Per la prima volta nelle elezioni regionali, in Lombardia, la portavoce di un movimento politico è stata eletta on line dagli iscritti. Si chiama Silvana Carcano, ha 41 anni, due figli, una laurea in Economia e Commercio. L'onda rosa del M5S continua dopo le liste per le nazionali. Nelle dodici province lombarde i capolista donne sono otto, pari al 66%. Questo dato conferma che in caso di elezioni libere dalle incrostazioni dei partiti, dei giochi di potere, dei capopanza, le donne sarebbero votate in maggioranza. Hanno votato per le liste 2.003 persone e per il portavoce presidente 1.991, dei 4.885 aventi diritto iscritti al M5S in Lombardia entro il 30/9/2012 con i documenti di identità digitalizzati. I voti potenziali, tre preferenze per votante, erano 14.655 e i voti espressi rispettivamente 5.505 per la portavoce, e 5.690 per le liste. Per votare non è stato chiesto un euro e il M5S non prenderà i contributi per le elezioni come ha già fatto nelle altre Regioni, l'ultima in Sicilia, dove ha partecipato. I cittadini in lista sono tutti incensurati, non sono professionisti della politica, ma della vita quotidiana. Leggete il loro curriculum, guardate le loro interviste su YouTube. Giudicateli e se credete che vi rappresentino, votateli. Puliamo il cielo della Lombardia. Ci vediamo in consiglio Regionale, dentro con persone oneste. Non è un miracolo?

Diretta Streaming: I candidati Portavoce del M5S Lazio

Elezioni truffa Politica 14.12.2012

Minipost 14.12.2012

"Oggi alle ore 18.00 il Movimento 5 Stelle Lazio presenterà i candidati portavoce per le elezioni regionali. Mentre la Casta con goffi tentativi cerca di rendere insidioso e instabile il percorso che conduce alla presentazione delle liste, il Movimento 5 Stelle Lazio va avanti e dopo aver votato on line i propri candidati portavoce, domani li presenterà alla cittadinanza. Il candidato Presidente Davide Barillari introdurrà il programma prodotto dalla partecipazione di molti cittadini. Esporrà anche la dichiarazione di intenti che ormai caratterizza il Movimento 5 Stelle. Invitiamo tutti i cittadini e giornalisti a seguire la diretta streaming per conoscere i candidati de Movimento 5 Stelle Lazio e a partecipare con domande tramite i canali Facebook e Twitter hashtag #elelaziom5s Potere seguire la diretta streaming qui" M5S Lazio

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Illustrazione di The Hand >>> SEGUI LO STREAMING del FIRMA DAY! febbraio, insieme a gennaio, è uno dei più freddi e con maggior precipitazioni nevose dell’anno. Spesso il primo in base alle serie storiche. Quindi il periodo migliore per votare in anticipo con la risibile scusa dello spread. L’Italia è un Paese in prevalenza montuoso. Alpi al nord e Appennini nel centro sud. Uscire di casa in Aspromonte o negli altopiani del Trentino può essere problematico, anche impossibile. E, con l’organizzazione da terzo mondo di cui disponiamo, se cade qualche fiocco, città come Milano e Roma si paralizzano. L’idea di tenere le elezioni a febbraio è apparentemente folle e avviene per la prima volta nella storia della Repubblica, ma invece è un colpo di genio della Cancellieri, di Rigor Montis e di Napolitano. Ottengono in un sol colpo due risultati. Il primo è che il M5S, l’unico grande movimento politico non presente in Parlamento ha a disposizione circa tre settimane sotto le feste natalizie per stampare le liste con i candidati circoscrizione per circoscrizione, evitare qualunque errore, organizzare i banchetti in tutta Italia, raccogliere decine di migliaia di firme, validarle, verificarle e quindi consegnarle al tribunale di competenza. Sembra l’undicesima fatica di Ercole. Il secondo risultato, nel caso si riescano a raccogliere firme sufficienti in Italia e nelle circoscrizioni estere, è sottrarre due mesi di campagna elettorale al M5S nelle piazze e in Rete. Gli altri partiti non ne avranno alcun danno, fanno infatti propaganda permanente, h24, in televisione e sui giornali. C’è però un piccolo, piccolissimo problema. Il voto d’inverno farà aumentare gli astenuti chiusi in casa e senza il M5S 6/7 milioni di italiani che lo voterebbero non si presenteranno ai seggi. Il prossimo Parlamento nascerebbe morto, delegittimato, senza opposizione e senza una reale rappresentanza. Napolitano, Monti, Bersani, pensate veramente che un governo con un Parlamento eletto dal 30/40% degli elettori possa durare più di qualche mese? Un Parlamento in bianco. Dio rende folli coloro che vuole perdere. “Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino … il carnevale impazza, il carnevale impazza...”. Ps: Con una macchina a otto posti e tre assistenti, Walter alla guida, Salvatore Mandarà per gli streaming e Pietro per blog/social e video, parto domani per il primo week end del Firma Day. In Toscana sabato e in Trentino Alto Adige


e Friuli Venezia Giulia domenica. Entro sera saranno comunicati percorsi e orari del mio tour e i banchetti di ogni circoscrizione italiana. I dati verranno continuamente aggiornati. Cercherò di fermarmi in tutti i banchetti: ho con me le catene da neve. Ci vediamo in Parlamento. Dentro o fuori, sarà un piacere. ITINERARIO FIRMA DAY: domani 15 dicembre, a partire dalle 12.00, saremo a Firenze, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo, Empoli, Livorno, Pistoia, Prato. Domenica 16 dicembre, a partire dalle 9.00, saremo a Bolzano, Trento, Rovereto, Trieste e Udine. Aggiornamenti sul luogo e sull'ora saranno dati in tempo reale su Twitter e Facebook. Una diretta streaming accompagnerà tutto il viaggio.

Diretta Streaming: #FirmaDay

Il problema dell'Italia siamo noi

Minipost 15.12.2012

Muro del pianto 15.12.2012

Lo streaming del Firma Day è iniziato! Sarà una diretta fiume, ininterrotta, fino a questa sera. A oltranza. Ugualmente domani. Ci saranno collegamenti dai banchetti di tutta Italia. Ti aggiorneremo in tempo reale sulla situazione dei banchetti sparsi per il territorio. Per partecipare a questa meravigliosa diretta streaming creata dai cittadini segnala il tuo banchetto a tvinmovimento@gmail.com indicando il tuo nome, gruppo o meetup di appartenenza e un recapito telefonico. Ti daremo tutte le indicazioni per effettuare il collegamento video. Usa l'hashtag #firmaday per commentare, segnalare problemi o un nuovo banchetto. Beppe Grillo interverrà in diretta per la prima volta verso mezzogiorno e poi di nuovo, per alcuni minuti, in ogni tappa che faremo. Seguite gli aggiornamenti in streaming, su Twitter e Facebook.

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Il vaso di Pandora di James Gillray >>> SEGUI LO STREAMING del FIRMA DAY! i lavori che gli italiani non vogliono più fare", nostra se facciamo la fila a migliaia alle mense della Caritas per un piatto di minestra perché non abbiamo voglia di impegnarci nella vita, nostra se abbiamo perso la casa a causa dell'IMU, nostra se abbiamo sbagliato il capoverso B del riquadro F della dichiarazione dei redditi e non riusciamo a onorare le sanzioni, nostra se paghiamo le tasse più alte del mondo e in cambio abbiamo i servizi più scadenti o nessun servizio e ci dobbiamo arrangiare da soli, nostra se non avremo nessuna pensione perché moriremo prima e tra qualche anno non varrà quasi nulla mentre paghiamo all'INPS le pensioni d'oro degli ex parlamentari, nostra se la sicurezza nelle città è un optional e ti puoi prendere una coltellata o essere stuprata da uno sconosciuto con precedenti penali a cui è stato dato il foglio di via, ma da qui non se ne è mai andato, nostra se veniamo travolti in bicicletta perché ci ostiniamo a non usare la macchina in assenza di piste ciclabili sicure, nostra se respiriamo l'aria tossica degli inceneritori in mancanza di una raccolta differenziata, nostra se se non abbiamo movimentato il conto corrente per più di dieci anni e lo Stato si prende tutto, nostra se abbiamo un parente malato di alzheimer, nostra se dobbiamo fare un'operazione e moriamo in lista di attesa, nostra se le aziende lasciano l'Italia per non morire di tasse, disservizi, gabelle, controlli e adempimenti inutili, nostra se conviviamo con la mafia spesso per non morire, nostra per la corruzione, le tangenti, il pizzo. Nostra se non esiste alcun futuro per i nostri figli, se le banche incassano profitti mostruosi e non concedono un prestito, un mutuo, un fido, un cazzo di niente alle piccole imprese e alle famiglie. Nostra se protestiamo e siamo manganellati, nostra se scendiamo in piazza e veniamo incarcerati per mesi senza processo come neppure sotto Pol Pot. Nostra se esiste il M5S, la vera origine di tutti i mali della Nazione, vaso di Pandora, antidemocratico, puzzolente, fascista, leninista, schifoso, massone, mussoliniano, occulto, colpevole di non aver mai rubato, ma anzi di aver restituito milioni di euro di contributi elettorali. Nostra se il M5S è il secondo movimento politico, un MoVimento che il Paese, che affonda le sue radici nella vera e illuminata democrazia dei partiti e nell'informazione di giornalisti con la schiena dritta a 90 gradi, non si merita.


Ci vediamo in Parlamento, fuori o dentro. Sarà un piacere. ITINERARIO FIRMA DAY: oggi 15 dicembre, a partire dalle 12.00, sarò a Firenze, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo, Empoli, Livorno, Pistoia, Prato. Domenica 16 dicembre, a partire dalle 9.00, sarò a Bolzano, Trento, Rovereto, Trieste e Udine. Aggiornamenti sul luogo e sull'ora saranno dati in tempo reale su Twitter e Facebook. Una diretta streaming accompagnerà tutto il viaggio.

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