Volume 8, numero 01
Sommario
06.01.2013
I fessi e i furbi
L'Italia alla fame Informazione 30.12.2012
Economia Dialogo tra un italiano qualunque e lo spread
Informazione L'Italia alla fame Basta morti sul lavoro! Il piccolo e medio imprenditore uomo dell'anno Se cinque anni vi sembrano pochi
Minipost Buffonarie: i candidati più uguali degli altri Bersani più a destra di Monti 2013, l'anno della rinascita -25 in Sud America / - 25 en América del Sur Riotta querelato dal candidato M5S Giarrusso La disinformazione di Rai3 Tre facce, un solo programma Il caos all'ospedale Maggiore di Bologna
MoVimento
Giuseppe Prezzolini divideva gli italiani in furbi e fessi. Ora i fessi non ci sono più. Sono diventati furbi. In realtà sono sempre fessi e il loro numero è perfino aumentato. Ma si sono convinti di essere furbi. I veri furbi sanno perfettamente che i fessi sono sempre fessi,che li mantengono e credono alle balle che gli propinano attraverso i giornali e le tivvù. Sia i veri furbi che i furbi fessi, se interrogati, si dichiarano fessi. E' infatti il modo migliore per passare per furbi. Se una volta c'era una percentuale di furbi del 50% e altrettanta di fessi che, sapendo di esserlo, cercavano in qualche modo di difendersi, oggi che i fessi si credono furbi, le percentuali sono nettamente a favore dei fessi, ma sono tutti più contenti, sia il fesso che si crede furbo, che il furbo che non deve stare più a discutere con qualche fesso che si rivolta. Popolo di fessi, in piedi!
Diretta Streaming: Sconsolati all'estero!
Politica Discorso di fine anno di Beppe Grillo Discorso di fine anno di Paolo Becchi In nome di Dio, andatevene!
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Il blog si è recato alla mensa della Caritas a Milano, a due passi dalla grande statua di San Francesco posta all'inizio di corso Indipendenza. Ogni giorno la coda fuori dalla mensa di chi non può permettersi un pasto aumenta e se, fino a un anno fa, la maggioranza era composta da stranieri, comunitari e extracomunitari, oggi gli italiani sono in maggioranza. Abbiamo raccolto alcune testimonianze, tutte dignitose, dei nuovi poveri, degli esclusi, di un esodato, di un egiziano, di un ex imprenditore, di un brasiliano tra i 4.000 che sfilano fuori dai cancelli ignorati dai passanti. Testimonianza di un italiano rimasto senza lavoro a un anno dal pensionamento - Sono un cosiddetto esodato, di quelli che hanno lavorato, costruito, contribuito a formare una sorta di democrazia che rendeva il nostro Paese vivibile malgrado l’inquinamento delle cosiddette istituzioni, l’inquinamento mafioso e criminoso che brulica attorno alle istituzioni, al Parlamento e in tutte le sue ramificazioni a piramide. Sono un esodato perché sono onesto e nell’azienda in cui ho lavorato per 30 anni essere onesto con tutto quello che ne consegue, non è mai piaciuto. Se sei onesto non sei ricattabile, non sei assoggettabile, quindi hanno messo in moto una macchina, non solo con me, ma con una buona parte di dipendenti che risultavano scomodi e non solo per il costo. Il costo, tutto sommato è relativo, ma per il ruolo che avevamo che non era più adeguato ai loro scopi e al nuovo modello di economy che il golpista Monti adesso sta tramutando in una grande orchidea. Sembra sia arrivato lui a salvare il Paese e peggio di così non poteva andare! Ho iniziato a lavorare a 19 anni, assunto in regola come tecnico, ho lavorato in vari posti. Alla fine sono stato assunto alla RAI, negli ultimi 10 anni, facevo le dirette Tv in esterna sulla Bivan, quindi non è un lavoretto da poco, non per gratificarmi né qualificarmi, però ci vuole una buona conoscenza. Due anni fa la RAI ha detto che questo servizio non gli serviva più perché non è
un servizio pubblico, è un servizio privato. Sono più di due anni che vado a destra e a manca, riesco a fare qualche lavoretto per caso perché nessuno ti vuole, con l’esperienza che ho… Hanno detto chiaramente che a me mi devono pagare: “Non possiamo farti lavorare per niente, ti dobbiamo pagare, preferisco avere qualcun altro”. E così non mi vuole nessuno! La pensione non me la danno perché è arrivata una sorta di zecca che ha detto: “Facciamo crepare chi lavora su indicazione, su volontà e su pianificazione di Confindustria”. Perché è stata Confindustria a fare questo golpe, non c’è niente da fare, che poi anche quella mezza sinistra l’abbia sostenuto per rimanere sul carro è un’altra cosa. Oggi come oggi appartengo a quelle più di 200.000 persone... sono abbastanza attivo con il sindacato, quello che si può definire ancora così. Sono più di 200.000 le persone nelle mie condizioni che sarebbero andate in pensione nel 2014 e invece non ci andiamo più e non sappiamo cosa ci succede. Quei pochi soldi che mi rimangono devo centellinarli sperando che domani possa cambiare qualcosa! Sono rimasto da solo adesso per fortuna perché almeno i miei guai me li tengo per me, però sto iniziando a odiare questo Paese e buona parte della sua gente perché la maggioranza non ha una collocazione degna di un Paese occidentale. Domani mattina vado a firmare per le liste di Beppe Grillo perché ce l’ho tra i preferiti da tantissimo, spero che possa essere utile, ciao a tutti! "Testimonianza di un uomo egiziano in Italia da 30 anni -Da tre anni vengo qua, ho bisogno di questi posti, c’è bisogno di questi posti, per fortuna ci sono che aiutano la gente a andare avanti. Intervistatore: Tu non hai lavoro? -L'avevo, purtroppo l’ho lasciato, vivo in una situazione un po’ particolare: mi hanno sfrattato anche da casa, vivo quasi fuori, per non fare altra strada sbagliata, questa mi fa continuare fino a che non trovo una soluzione. Intervistatore: Stai cercando un lavoro? -Sì, sarà difficile, però con l’aiuto di Dio salta fuori qualcosa di positivo Intervistatore: Da dove vieni? -Egitto Intervistatore: Sei in Italia da quanto tempo? - Sì da quasi 30 anni, lavoravo, pagavo contributi, una vita normale, poi all’improvviso c’è stato qualcosa che non è andato, lasciato il lavoro, mi sono trovato una situazione di disagio, tutto lì. Colpa di Bossi - Fini, la legge fatta tempo fa, ha danneggiato tanta gente come me: il permesso di soggiorno non si rinnova, anche se trovo un lavoro adesso col permesso di soggiorno non vale, non ti prendono. Io do la responsabilità a questa, non voglio dire una parolaccia, ma una legge così razzista ha danneggiato tanta gente come me. Testimonianza di un ex- imprenditore italiano Lei mi ha chiesto come mai vengo qui a mangiare in questa mensa. Io sono un ex imprenditore, 4 anni fa ho avuto dei grandissimi problemi dovuti un po’ alla mia ex moglie, è successo un casino. Un disastro perché sai quando vai un attimo fuori di testa, avevo una bella attività e davo lavoro anche a diversa gente, insegnavamo inglese, facevamo corsi di inglese, nel giro di una settimana sono andato in crisi, prima io e poi ho fatto andare in crisi l’azienda e voilà dal
venerdì al lunedì chiuso tutto, moglie, banche. Non è che si mangi tanto male, sono puliti, ci sono dei volontari che mangiano con noi. I volontari sono persone normali che lavorano qui dentro, si siedono a tavola e mangiano con noi. Ho una casa, ho difficoltà a pagare l’alloggio, non ce la faccio, ecco il motivo per cui vengo qui. E’ chiaro, sto cercando in qualche maniera di tirarmi fuori e di ricominciare una vita normale, però è molto difficile, soprattutto quando hai le banche contro. Attualmente insegno inglese, ho vissuto 30 anni in America, per cui continuo a fare il mio lavoro con i privati e riesco a vivere in questa maniera. Conto di rimettere su l’attività come prima, però non è che sia tanto semplice, perché bisogna fare degli investimenti. Pertanto devo sopravvivere! Vengo perché effettivamente questo posto mi dà una mano, risparmio quei 300-400 € al mese per nutrirmi, questo è tutto quello che posso dire. Testimonianza di un uomo brasiliano rimasto senza lavoro qui in italia In mancanza di lavoro vengo a mangiare qui. Ho perso il lavoro nei mesi scorsi, ho lavorato per una persona che doveva farmi il permesso, però lui ha sbagliato, non mi ha fatto nessun documento e adesso senza permesso e senza lavoro vengo qui a mangiare. Io volevo andare in Brasile prima di Natale. Voglio stare qui 2 o 3 mesi e basta. Ci sono tante persone cattive, per questo vengo a mangiare qui. Ne approfittano. Ho lavorato in nero. Lui aveva la sanatoria, ha preso il mio passaporto e tutto per i documenti e non ha fatto niente. Intervistatore: Ti pagava quando lavoravi lì? - Pagava come voleva se a tempo, a giornata Intervistatore: Cosa facevi?<br-Sono tornato a lavorare per questa persona perché l’anno scorso lui mi doveva 290 Euro Adesso torno ancora per lavorare almeno prendo questo che mi deve. Intervistatore:Hai un posto dove dormire o vai nei dormitori? -No, pago affitto. Intervistatore: Avete dei diritti come lavoratori, o lavorate sempre in nero? Lavorato sempre in nero! Due o tre anni in nero. E’ complicato, ho lavorato già per 4 persone, ma nessuno può fare niente per metterti in regola!
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Buffonarie: i candidati più uguali degli altri Minipost 30.12.2012
"Il MoVimento 5 Stelle ha già vinto. Ad esempio costringendo Bersani a fare lui delle Parlamentarie simili a quelle introdotte dal M5S. Purtroppo però nelle Primarie Parlamentari del pd (menoelle, ndr) si respira l'olezzo de "La Fattoria degli Animali". Questa è la denuncia dell'ingiustizia subita dai consiglieri del pd (menoelle, ndr) di Bari: "Sono primarie porcellum", "Si tratta di primarie ad personam, calibrate su nomi non scelti dai cittadini ma nelle stanze dei bottoni". Bersani ha fissato il regolamento in modo che un 10% dei candidati da lui scelti siano "blindati", ovvero avranno la poltrona assicurata in Parlamento. I candidati non sono tutti uguali, ce ne sono alcuni "migliori" di altri che non si abbassano ad essere giudicati dai cittadini della base, che in fondo nel pd (menoelle, ndr) non contano e non hanno mai contato nulla. Il ridicolo non finisce qui. 10 vecchi politici "scaduti" vengono non solo ricandidati ma persino blindati. I "derogati", se non riusciranno ad essere eletti, verranno comunque inseriti nel listino blindato: "Solo quattro dei dieci “derogati” hanno deciso di presentarsi alle primarie. Gli altri 6 big hanno detto no grazie. Come mai? I "magnifici 6" potrebbero aver ottenuto la garanzia di essere inclusi nel listino Bersani: una deroga alla deroga." Insomma, che i cittadini li votino o no, il circolo dei veri potenti del pd (menoelle, ndr) in Parlamento ci vuole stare e ci starà. E per questa farsa (una presa in giro inventata all'ultimo momento per guadagnare voti sulla scia del successo delle Parlamentarie 5 Stelle) un cittadino dovrebbe persino pagare 2 euro? Senza neanche avere un minimo di trasparenza su come verranno conteggiati i voti?" Commentandolestelle
Bersani più a destra di Monti Minipost 31.12.2012
"La vera campagna elettorale, quella per accreditarsi dove si prendono decisioni, la si fa sul Financial Times. Che ha dedicato molto spazio alle elezioni italiane. Segnaliamo questa intervista del Financial Times a Pierluigi Bersani, la prova che Bersani ci ha venduto alla Germania. Cosa dice di grave Bersani? La prima è che è favorevole ad un irrigidimento del fiscal compact, il patto sul bilancio che impegna a tagli di spesa pubblica di decine di miliardi l'anno per un ventennio. La seconda è che impegna l'Italia ad ulteriori politiche di austerità. Fin qui siamo a Monti forse con qualche parola più cruda sull'irrigidimento del fiscal compact. Ma dove Bersani, nel tentativo di accreditarsi in Europa, riesce a superare a destra Mario Monti è sulla questione del commissario unico europeo. Si tratta di una figura, già oggetto di trattativa nei precedenti round europei, che avrebbe potere di veto sulla stesura dei singoli bilanci nazionali. Per cui se un paese decidesse di finanziare scuola, sanità, servizi sociali, in autonomia nazionale, questa figura avrebbe potere di bloccare una decisione sovrana. Il più convinto artefice di questa proposta, che ha incontrato il favore di Barroso, è il superministro tedesco dell'economia Schauble. Monti, diplomaticamente, nelle settimane scorse aveva fatto scivolar via questa proposta (assieme ad altri paesi). Monti è un uomo di destra, convinto di svendere il paese, ma sa che la cessione di sovranità va sempre saputa trattare con accortezza." Segnalazione di Lalla M., Arezzo
Discorso di fine anno di Paolo Becchi Politica 31.12.2012 Video su blog Messora Discorso di fine anno Buona sera e Buon Anno a Voi tutti, italiane e italiani di ogni generazione. È con profonda commozione che mi rivolgo a Voi, cari sudditi … pardon, cari concittadini, in questi tempi così difficili, ma anche così pieni di speranza e di fiducia per il futuro che ci attende. Questo è stato un anno difficile per la nostra amata Costituzione, la nostra amatissima Carta nella quale sono enunciati i valori e i principi fondamentali cui si ispirarono quanti, sacrificando se stessi e la propria vita, hanno consegnato alle generazioni successive una Repubblica nuova e libera. Spetta a ciascuno di noi, in nome di quegli stessi principi, continuare ad amarla e consolidarla, perché, ricordatevi, chi lascia la strada vecchia per la nuova… ma cosa sto dicendo?!... qui bisogna cambiare tutto, anche questi proverbi…scusate, ora ricomincio tutto da capo. Poveri italiani: I proverbi dei vecchi fanno morire i giovani di fame. Non abbiamo più una Costituzione, dopo che per tutto questo anno è stata stuprata da coloro che erano incaricati di difenderla e di garantirne il rispetto. Essa è stata trasformata nel canovaccio di un indegno spettacolo. L’anno finisce come era iniziato il precedente: con la liquidazione di ogni forma di governo rappresentativo e con l’eliminazione di ogni garanzia di democrazia a favore dei cittadini e degli elettori. Che sia in carica o dimissionario, il Governo Monti è uno spettro che si aggira dentro la nostra Costituzione: è il fantasma di una Terza Repubblica che sta nascendo a forza di interpretazioni faziose del testo costituzionale, di ossequio formale alla legalità e di violazione di ogni principio democratico di legittimità. Come tutto è cominciato lo sapete. Una telefonata … A volte una telefonata allunga la vita, si diceva, una telefonata del Presidente della Repubblica tedesco Christian Wulff a Re Giorgio…Lieber Giorgio, wie geht’s Frau Clio? … senti, guarda, abbiamo un problema…bisognerebbe rovesciare il governo di Berlusconi…già, proprio così…lo capisci anche tu, ormai la situazione è diventata insostenibile…e non si tratta di Ruby… eine schöne Frau, übrigens … che ne dici di Monti? Sì, Mario Monti, lui…l’uomo che rappresenta l’Europa nel Bilderberg, consulente internazionale per molti anni di Goldman Sachs. Re Giorgio ascolta, annuisce… lo spread che sale, sale sempre di più, e noi, e noi ancora più giù …. Berlusconi si dimette….si sciolgono le Camere, si va alle elezioni? E per quale motivo? C’è la “responsabilità” nazionale, che, stimolati da Re Giorgio, ora Centro e Sinistra invocano. Monti sale al governo e lo spread scende. Strana storia, una storia sbagliata: una storia da basso impero, una storia da una botta e via, come cantava De André. Bisogna salvare l’Italia: o meglio l’Europa, o meglio l’Euro, vale a dire gli interessi finanziari di un potere transnazionale, occulto, invisibile, di banchieri e finanzieri. Piccolo inconveniente: per fare tutto ciò, occorre “ritoccare” la Costituzione. Ma che problema c’è? In una sola seduta, nel silenzio pressoché assoluto da parte
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dei giornali e dei media, il Parlamento ha modificato quattro articoli – presa in un colpo solo la quaterna: 81, 97, 117 e 119 sulla ruota della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio. Poi si ratifica, senza nessuna obiezione, il fiscal compact. E si va avanti così a colpi di maggioranze bulgare e decreti-legge. Certo, c’è però in giro un po’ di malcontento. E a Re Giorgio non piace che i suoi sudditi vengano resi inquieti da “facili populismi”. Meno male, dichiara, che sono stati “messi a tacere”. Sono degli irresponsabili. Cosa vogliono? Chi sono? Sono, caro Presidente, le forze di un popolo, quello italiano, che non ne può più, e che si sono organizzate, per la prima volta nella storia di questo Paese, in un MoVimento che, nonostante i continui tentativi di bloccarlo e di infamarlo, è arrivato ad essere la prima forza politica in Sicilia. Doveva accadere che un vero MoVimento di opposizione al potere, al sistema di Bruxelles, alla speculazione parassitaria, alla moneta unica, minacciasse finalmente la pax politica imposta a colpi di spread. Poco male, per Re Giorgio. Lui, per un po’, non se ne preoccupa, ma continua a telefonare…ma quanto telefona Napolitano? La magistratura lo intercetta, nell’ambito di indagini sulla trattativa Stato-mafia. Telefonate irrilevanti, forse. Fatto sta, che bisogna distruggerle. Lo dice la Corte Costituzionale: l’immunità del Capo dello Stato non si discute. Bisogna distruggere tutto e subito, senza neppure aspettare, come vuole la legge penale, un’apposita udienza davanti al giudice. Il messaggio indiretto a Berlusconi è chiaro: se c’è voluta persino la Corte per salvare Re Giorgio dalla giustizia forcaiola, cosa potrà mai fare un Berlusconi abbandonato da tutti? Soli si muore, e così assistiamo, anche se siamo solo a Natale, alla prima resurrezione politica della storia nazionale. Ma come, ancora lui, ma non dovevamo rivederlo più? E ci scappa da ridere, su quello che succede dopo. Ritira informalmente la fiducia al Governo e spara a zero su Monti, poi cambia idea e sperando nell’amorevole compassione di Re Giorgio candida Monti alla guida dei moderati. Il pensiero è stupendo: e tu, e noi, e lui fra noi. Ma Re Giorgio, il triangolo no, non l’aveva considerato, e anzi si è proprio rotto di tutto questo teatro, e impone le elezioni, anticipate quel tanto che basta per essere ancora lui a gestire la formazione del nuovo Governo. Amen, con tanto di sacra benedizione della Conferenza Episcopale Italiana e del Vaticano, ultimi sponsor ufficiali della ditta Rigor Montis & Co. Si ristabilisce finalmente quell’alleanza tra Trono e Altare che era venuta meno con la fine della res publica christiana. Siamo alla fine dell’anno…Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’ mi scrive Domenico Corradini, illustre avvocato nonché filosofo del diritto italiano e decano della disciplina, facendomi un sacco di domande imbarazzanti, del tipo: 1. Per quanti anni Napolitano ha promulgato senza quasi batter ciglio e senza rinviarle alle Camere le leggi ad personam di Berlusconi? Si è così dimostrato un partigiano della Costituzione? 2. Perché Napolitano non ci ha mandato alle elezioni dopo che Berlusconi è uscito da palazzo Chigi e ha preferito formare un suo governo tecnico sotto sua tutela e a dispetto della
sovranità popolare che al popolo appartiene? Si è così dimostrato un partigiano della Costituzione? 3. Perché il governo Monti-Napolitano con la Severino al ministero della Giustizia non ha provveduto ad abrogare le leggi ad personam di Berlusconi? Si è così dimostrato un partigiano della Costituzione? 4. Perché Napolitano ha detto che Monti era incandidabile, ed ora a malincuore è anche disposto a mandare giù il rospo di una sua eventuale candidatura? Si è così dimostrato un partigiano della Costituzione? Caro amico mio, cosa posso risponderti? Per un anno intero tutti i giornali ci hanno detto che l’Italia era sul baratro, e che solo Monti l’ha salvata. Ci voleva un quotidiano inglese, il Telegraph, per rivelarci che «l'Italia ha solo un grave problema economico. Ha la valuta sbagliata»? Ci voleva uno studio della Bank of America per scoprire che l'Italia avrebbe da guadagnare più di tutti gli altri membri dell'UE da un'uscita dall’eurozona e dal ripristino di un controllo sovrano sulle leve di politica economica? Ci voleva sempre il Telegraph per dire che «Monti può anche essere uno dei migliori gentlemen europei ma è anche il sommo sacerdote del Progetto UE e un personaggio chiave dell'adesione dell'Italia all'euro. Prima se ne va, prima l'Italia può fermare lo scivolamento nella depressione cronica»? Caro amico, siamo alla fine dell’anno…forse c’è tempo anche per qualche vecchio ricordo. Ricordo una seduta parlamentare di tanti anni fa. Era la fine dell’anno 1978, a dicembre, ed io studiavo allora in Via Balbi 4, esisteva ancora l’Università italiana: oggi dopo gli ultimi tagli di Rigor Mortis è morta anche quella. Governo Andreotti. Quel giorno si discute dell’adesione dell’Italia al Sistema monetario europeo. Scelta fondamentale, ma anche molto discussa e travagliata. Di quella seduta ricordo in particolare un intervento, molto incisivo, dedicato alle condizioni in cui tale sistema sarebbe potuto nascere. Ve ne leggo un ampio stralcio: Consideriamo non seria - mi si consenta di dirlo - la tendenza a liquidare come problema tecnico irrilevante quello di un’attenta verifica dei contenuti della risoluzione di Bruxelles del 5 dicembre per valutarne la rispondenza alle concrete esigenze poste da parte italiana. Quello delle garanzie da conseguire affinché il nuovo sistema monetario possa avere successo, favorire un sostanziale riequilibrio all’interno della Comunità europea (e non sortire un effetto contrario), contribuire a una maggiore stabilità monetaria e ad un maggiore sviluppo su scala mondiale, è un rilevante problema politico […]. Ma l’ulteriore alterazione nell’ultimo vertice di Bruxelles nella formula relativa a questo aspetto essenziale dell’accordo di cambio […] è stata solo la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della Repubblica Federale di Germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della Comunità. E così venuto alla luce un equivoco di fondo, di cui le enunciazioni del consiglio di Brema sembravano promettere lo scioglimento in senso positivo e di cui, invece, l’accordo di Bruxelles ha ribadito la
gravità: se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendo un paese come l’Italia alla deflazione. […] Naturalmente non sottovalutiamo la importanza degli sforzi rivolti a creare un’area di stabilità monetaria. Ma se è vero che le frequenti fluttuazioni dei cambi costituiscono una causa di instabilità e un fattore negativo per lo sviluppo del commercio intracomunitario (la crisi di questo commercio non può per altro essere ricondotta soltanto alle fluttuazioni nei cambi), è vero anche che esse sono il riflesso di squilibri profondi all’interno dei singoli paesi, all’interno della Comunità europea e nelle relazioni economiche internazionali. La verità è che forse come si è scritto fuori d’Italia - si è finito per mettere il carro di un accordo monetario davanti ai buoi di un accordo per le economie. Sono parole incisive e forti e coraggiose che denunciavano i pericoli dell’entrata dell’Italia nel sistema monetario comune e gli interessi tedeschi che spingevano all’introduzione di quel sistema. Piccolo dettaglio: sapete chi fu a pronunziare quelle parole? Un membro autorevole del Partito Comunista di allora: Giorgio Napolitano. Come si cambia, per non morire. Eppure Napolitano, in quell’occasione, dopo aveva visto giusto. Eppure il Partito Comunista fu in quell’occasione l’unico partito italiano a votare contro l’ingresso dell’Italia nello SME. Aveva ragione, tanto che, come noto, fummo costretti in seguito ad uscire dallo SME e non fu una catastrofe. Oggi, però, il PCI non c’è più e il compagno Napolitano è diventato Re Giorgio. E il Re ha cambiato decisamente opinione. Ora, per lui, dobbiamo restare nell’Euro fino a morirne. Cari italiane e italiani, comunque sia, l’anno che sta arrivando, tra un anno passerà. Quello che non passerà è il Governo di quel comitato d’affari della speculazione internazionale che ormai ci è stato imposto dall’Europa della finanza per i prossimi cinque anni. Da un punto di vista sostanziale, infatti, le elezioni, come del resto Re Giorgio ha dichiarato, non cambieranno proprio nulla. Per la prima volta, però, dopo tanti anni avremo nel Parlamento una nuova forza politica antisistema, contro tutto e contro tutti: il MoVimento 5 Stelle. La nuova resistenza è appena cominciata. Siamo in guerra, ed è meglio una fine spaventosa, che uno spavento senza fine.
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Discorso di fine anno di Beppe Grillo Politica 31.12.2012
Le uniche certezze che abbiamo sul 2013 è che l’economia sarà peggiore del 2012 e che i responsabili del fallimento politico ed economico dell’Italia non se ne vorranno andare. Alle prossime elezioni si ripresenterà tutto il ciarpame della Seconda Repubblica, da Berlusconi, a Bersani, da Fini a Casini. Le elezioni anticipate sono state decise a tavolino per escludere il M5S, non solo per una questione di numero di firme, ma per il pochissimo tempo a disposizione. Se non ci fossimo preparati per tempo, dalla scorsa estate, saremmo già fuori dal Parlamento. Per la firma sulle liste elettorali bisogna disporre di due delegati ufficiali per ogni circoscrizione elettorale, avere le liste con tutti i nomi complete per ogni collegio elettorale, predisporre i moduli senza sbagliare una sola parola e i moduli sono diversi per Senato e Camera, per le Regioni a Statuto Speciale e per le Circoscrizioni estere, è necessario avere un pubblico ufficiale ad ogni banchetto per vidimare le firme, quindi portare i moduli nei Comuni dei singoli firmatari per verificarne l’appartenenza al Comune. Una volta fatto tutto questo, i delegati devono depositare le liste nei tribunali di rifermento delle circoscrizioni. Quando è avvenuto il colpettino di Stato con Rigor Montis che si è sfiduciato da solo senza sentire neppure l’obbligo di farlo di fronte alle Camere, il tempo a nostra disposizione era così limitato che solo alle 4 di notte siamo riusciti ad inviare i moduli ai delegati, era sabato mattina di metà dicembre, e nel pomeriggio abbiamo iniziato a raccogliere le firme. Io ho fatto due massacro tour in due fine settimana, uno al centro nord e l’altro al Sud con il camper, ho tenuto trenta comizi in quattro giorni. Dopo, solo dopo, le firme necessarie sono state abbassate dal Governo a un quarto per favorire la lista Monti e la data delle elezioni è stata spostata di una settimana. Giochiamo contro dei bari della democrazia. In questa folle raccolta dalla quale sono esentati tutti i partiti presenti in Parlamento e chi si accorpa con loro, ho conosciuto una nuova realtà: i consolati italiani all’estero. E’ in atto un boicottaggio per impedirci di raccogliere le firme dei nostri emigrati. Quando si presentano trovano quasi sempre il consolato chiuso, se telefonano dicono che non sono competenti. Nessuno risponde al citofono. Questo è uno scandalo di cui chiederemo comunque conto e valuteremo gli estremi di cause legali contro alcuni consolati. Faccio un appello in particolare alle città con più italiani delle quattro circoscrizioni: Londra, New York, Buenos Aires e Sidney. Andate a firmare. Ai loro parenti
e amici in Italia chiedo di avvertirli. In questo percorso a ostacoli per impedire al M5S di entrare in Parlamento si gioca il futuro della democrazia in Italia. Se ci impediranno con la burocrazia o con altri mezzi di partecipare alle elezioni, ci aspetta un nuovo fascismo, un’Alba Dorata all’italiana. Senza un cambiamento democratico l’Italia è condannata. Questi se ne devono andare. Se non sarà il M5S con le buone, arriverà qualcuno che lo farà con le cattive. Il M5S in fondo è la loro assicurazione sulla vita. Questa classe politica ha distrutto il Paese e ora ha la faccia di bronzo di proporsi come la cura. Gente come Monti, l’ex consulente di Cirino Pomicino allora ministro del Tesoro fece esplodere il debito pubblico, come Bersani che ha governato con il centro sinistra per dieci degli ultimi vent’anni il Paese, come il mentitore professionale Berlusconi, come Napolitano che denuncia i guasti della politica della quale vive dagli anni 50. Se ne devono andare con i loro giornali, i loro servi delle televisioni. L’anticipo elezioni consente a Napolitano di scegliere il prossimo presidente del Consiglio, lui vuole Monti e Monti sarà. E’ un altro colpetto di Stato. Se le elezioni si fossero tenute ad aprile il prossimo presidente del Consiglio sarebbe stato nominato dal nuovo presidente della Repubblica eletto con i voti del M5S e allora addio Monti, Merkel, BCE. Dopo più di un anno Rigor Montis ha tradito ogni promessa, il debito pubblico è aumentato di 100 miliardi nonostante nuove tasse, disoccupazione mai vista dal dopoguerra, prodotto industriale in picchiata. Monti ha fallito e deve togliere il disturbo insieme ai suoi sostenitori di Pdl, Pd e Udc che hanno votato qualunque infamia nel 2012. L’Italia deve riprendersi la sua sovranità, il suo futuro, ha bisogno di cittadini onesti e capaci e non corrompili dal vecchio Sistema, Nel 2012 il M5S è diventato il secondo gruppo politico, ha fatto eleggere sindaci giovani e capaci, come a Parma, è diventato il primo movimento politico in Sicilia. Leggete sul blog il programma, diffondetelo. Se il M5S andrà al Governo proporrà il reddito di cittadinanza come avviene nei Paesi più civili. Nessuno deve restare indietro. Nel 2013 il suo obiettivo è di vincere le elezioni e restituire la democrazia a questo Paese. Buon anno a tutti. Sarà speciale, sarà micidiale, sarà un anno indimenticabile. L’importante è esserci per cambiare l’Italia.
2013, l'anno della rinascita
In nome di Dio, andatevene!
Minipost 01.01.2013
Politica 01.01.2013
"Se poteste vedere in che condizioni si legifera, capireste perchè la Sicilia si trova in questo stato. Non so se è stato un problema di "urgenza" oppure questa è ordinaria amministrazione. Sia in commissione, che in aula, l'iter è questo: arriva un ddl, subito dopo arrivano gli emendamenti al testo, si ha un'arco di tempo di 10-30 secondi per leggerli e votarli, poi si vota il testo completo. Tutto ciò nel caos più totale. L'unica cosa che conta è far passare le proprie istanze. Poco importa cosa presentino gli altri. L'importante è la vittoria personale, come se si stesse giocando ad uno strano gioco da tavola e non si avessero, invece, in mano le sorti di una terra. Saremo noi strani, inesperienti, ingenui, ma come ho detto in aula, nutriamo un profondo rispetto per il ruolo che ricopriamo, e sentiamo sulle spalle il peso di un'enorme responsabilità. Io voglio sapere cosa voto, voglio sapere cosa comporta una parola piuttosto che un'altra, voglio sapere il perché di ogni singola sillaba, voglio sapere quali sono le conseguenze di una frase che grazie a me potrebbe diventare LEGGE. Ieri, con grandissimo sforzo, abbiamo cercato di farci valere e di reagire ad un sistema folle (in parte, riuscendoci). Ma finchè si verificheranno queste situazioni, continuerò a pubblicare tutto, ad alzare la voce e a pretendere di svolgere il mio ruolo con serietà e responsabilità, poco importa quanto tempo ci vorrà. Che il 2013 sia l'anno della rinascita." Gianina Ciancio - Portavoce a 5 Stelle
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Se ne devono andare tutti, dove non ha importanza. In un'isola delle Barbados, nell'appartamento monegasco del cognato, in un ospizio, nella tipografia romana del suocero, in Vaticano a pregare per lo Ior, in Europa al posto di Van Rompuy, a insegnare alla Bocconi a studenti inconsapevoli, in un tribunale a esercitare la loro professione, in uno dei loro studi legali a incassare milioni di euro. Se ne devono andare. Non li regge più nessuno. Loro non capiscono. Si credono intoccabili perché garanti di interessi economici delle lobby del cemento, delle cooperative, dei concessionari, della Bce, delle banche internazionali, di Stati esteri. Vivono in un mondo a parte, fatto di studi televisivi, di giornalisti proni, di incontri istituzionali a discettare del nulla al quadrato con la rituale foto di gruppo, circondati da commessi, servi, maggiordomi, amanti. Onorevoli disonorati. Facce di bronzo, facce di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se si vuole riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili dello sfacelo economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi tirati ormai in un ghigno, l'incedere da uomini di potere che si credono statisti in scatola. Si ripresentano ancora, riverginati, innocenti, candidi come se non fossero colpevoli del più piccolo errore. Loro che hanno disfatto l'economia, l'informazione, la giustizia, la scuola, il tessuto produttivo, lo stesso Stato. Mantenuti nelle loro posizioni privilegiate per decenni, pagate dalle tasse degli italiani a suon di vitalizi mai rinnegati, di leggi ad personam, ad partitum, per gli amici, per i concessionari, per le mafie. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche. Virus che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il corpo della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e confidando nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare. In Parlamento non li vuole neppure l'italiano più mite, il più tollerante, il più distaccato dalla politica. L'Italia è in overdose dei Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni e delle centinaia di compari si ostinano a imporre la loro presenza. Non capiscono che sono come Ceaucescu al balcone, Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito da soldato tedesco, Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a divisioni che non esistono più. E' questione di tempo, ma la loro avventura politica è terminata. La campanella del 2013 è suonata, la ricreazione a spese di generazioni di italiani è finita. "Voi siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese come Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda
tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Chi fra voi non baratterebbe la vostra coscienza in cambio di soldi? E' rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Repubblica? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera Nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie ed ora siete voi l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene! (*)" (*) Dal discorso di Oliver Cromwell al Parlamento inglese nel 1653
-25 in Sud America / - 25 en América del Sur
Riotta querelato dal candidato M5S Giarrusso
Minipost 02.01.2013
Minipost 02.01.2013
In Sud America mancano appena 25 firme per poter presentare la lista del MoVimento 5 Stelle alle imminenti elezioni politiche. In Argentina è possibile firmare a Buenos Aires, Rosario e San Miguel de Tucumàn; in Bolivia a Santa Cruz; in Brasile a Belo Horizonte, Recife, Rio de Janeiro e San Paolo; in Colombia a Bogota e infine in Uruguay a Montevideo. Gli indirizzi esatti per ogni città menzionata e gli orari di apertura dei consolati sono disponibili su questa pagina e su questa mappa. Chiedi ai tuoi amici e parenti italiani che risiedono in Sud America di andare a firmare . E' importante. Non lasciamo l'Italia nelle mani dei "colonnelli". En América del Sur solo faltan 25 firmas para presentar la lista del MoVimiento 5 Estrellas a las proximas elecciones. En Argentina se puede firmar en Buenos Aires, Rosario y San Miguel de Tucuman, en Bolivia en Santa Cruz, en Brasil en Belo Horizonte, Recife, Rio de Janeiro y Sao Paulo, en Colombia en Bogotà y luego en Uruguay, en Montevideo. La direcciòn exacta para cada ciudad mencionada y las horas de oficina de los consulados estàn disponibles en esta pagina y en este mapa. Pideles a tus amigos y parientes italianos que viven en Amèrica del Sur que se vayan a firmar. Es importante. No dejemos Italia en las manos de los "coroneles".
"Sono Mario Michele Giarrusso, candidato al Senato nel collegio della Sicilia per il MoVimento 5 Stelle. Come tutti i cittadini candidati del M5S vivo del mio lavoro. Il mio lavoro è fare l'avvocato. Lo faccio difendendo i cittadini che non vogliono rigassificatori, che vogliono la raccolta differenziata e non gli inceneritori, difendendo anche le pubbliche amministrazioni che non vogliono che gli appalti siano affidati ad imprese sospettate di collegamenti con la mafia oppure vogliono recuperare i beni a note famiglie mafiose. Invece per il signor Gianni Riotta io sarei un lottizzato perchè qualche giorno fa sono stato contattato da una pubblica amministrazione che deve liquidare l'ATO acque. Qualche tempo fa abbiamo vinto in maniera splendida un referendum che ha sancito che l'acqua deve essere pubblica, deve essere dei cittadini. Per fare questo bisogna liquidare tutte le strutture che sono state create per trasferire l'acqua, che è nostra, alle società private. Per fare ciò si dà un incarico a un avvocato, in questo caso il sottoscritto. Il signor Gianni Riotta, così come il giornalista di Repubblica Carmelo Caruso, non distingue un incarico di sottogoverno o uno "lottizzato" da un incarico professionale. Purtroppo per loro sarò costretto a fornire questa spiegazione tramite altri avvocati, miei colleghi, che in tribunale difenderanno il mio nome e quello del MoVimento 5 Stelle e spiegheranno a questi signori la differenza tra un incarico professionale e un posto da lottizzato o un posto da sottogoverno. Auguro a tutti buon anno. Ci vediamo in Parlamento!" Mario Michele Giarrusso
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Diretta Streaming: Sconsolati all'estero! MoVimento 02.01.2013 "Questa sera in diretta streaming sulla TV5STELLE, ci collegheremo con i 4 angoli del mondo. Saranno nostri ospiti i 4 portavoce delle altrettante Circoscrizioni Estere: Francesco Attademo da Bruxelles, Belgio (Circ. estera n.1 Europa) Francesco Tripodi da Belo Horizonte, Brasile (Circ. estera n.2 America Meridionale) Arturo Busca da Miami, U.S.A. (Circ. estera n.3 America Settentrionale e Centrale) Andrea Tosatto da Dubai, Emirati Arabi Uniti (Circ. estera n.4 Africa, Asia, Oceania e Antartide). Ci racconteranno come vanno (male! tranne rare eccezioni) le cose nei nostri consolati, ci spiegheranno che difficoltà hanno incontrato i nostri concittadini per poter firmare e come si stanno adoperando per superarle. Hanno bisogno del supporto di tutti noi. Aiutiamoli a raggiungere l'obbiettivo! Moderatori: Salvo Mandarà da Desenzano del Garda, Giancarlo Lo Presti da Catania, Silvia Fossi da Firenze, Fulvio Utique da Genova." Tv 5 Stelle Partecipa su Twitter con l'hashtag #sconsolatiesteri
Basta morti sul lavoro! Informazione 02.01.2013
Foto: dipinto di Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione E' stato un 2012 drammatico per il numero di morti sul lavoro in Italia. Circa 1200 in totale di cui 622 sui luoghi di lavoro, nonostante la crisi devastante che ha colpito il Paese. Agricoltori (33%), muratori (29%), operai (11%), ma anche autotrasportatori (6,1%) e impiegati (5,8%). Giovani e vecchi (il 25% aveva più di 60 anni al momento della morte). Ogni categoria e ogni generazione di lavoratori paga il suo tributo di sangue. Nessuno fa nulla, le priorità sono sempre altre. Il MoVimento 5 Stelle porterà in Parlamento il tema della sicurezza sul luogo di lavoro come prioritario. Nessuno deve trarre profitto dalla morte di un lavoratore. "Il 2012 si è concluso e anche quest'anno ci sono stati tantissimi morti sul lavoro e non mi stancherò mai di dirlo, ancora chiamati impropriamente ed in modo ipocrita "morti bianche". 1180 lavoratori non hanno fatto più ritorno a casa nel 2012, perchè uccisi dall'insicurezza sul lavoro. Un tema, quello delle stragi sul lavoro, troppo spesso dimenticato, ignorato e di cui non si è detto una sola parola in campagna elettorale. Non c'è stato un governo che ha fatto qualcosa di concreto per fermare queste stragi. L'unica cosa che sono stati in grado di fare è quella di stravolgere il Testo Unico per la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08), voluto dal Governo Prodi, che è stato modificato in senso fortemente negativo dal Governo Berlusconi, con il Decreto Legislativo 106/09, che ha dimezzato le sanzioni ai datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, in alcuni casi ha sostituito l'arresto con l'ammenda, ha introdotto la salvamanger, che deresponsabilizza i datori di lavoro in caso di delega e subdelega, ha prorogato di 90 giorni l'obbligo della redazione della valutazione dei rischi (DVR) per le nuove imprese, ecc. E questa è solo una parte del problema, perchè andrebbe ricordato che in questi anni non è stato fatto nulla per aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro nelle aziende. Come fanno 1850 tecnici della prevenzione delle Asl a controllare 4-5 milioni di aziende sparse in tutta Italia? C'è un problema evidente di scarsità di controlli per la sicurezza sul lavoro, ma non c'è stato un Governo che abbia fatto qualcosa per aumentarli. E' dal 2006 che vado dicendo che la sicurezza sul lavoro andrebbe insegnata fin dalle scuole elementari, come si fa in Francia: è così difficile fare un decreto legge, per farla insegnare nelle scuole? Quando si è voluto, sono stati fatti decreti legge per qualsiasi cosa, poi quando si chiedono per cose importanti nessuno ti sta ad ascoltare. Non dimentichiamolo mai: gli studenti di oggi, saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani. Inoltre, manca la
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certezza della pena per i responsabili delle morti sul lavoro. Normalmente i processi per le morti sul lavoro si risolvono o con pene talmente basse, che i datori di lavoro non lo vedono neanche con il binocolo il carcere o peggio ancora con la beffa della prescrizione. Quando tutto ciò accade, per i familiari è come se il loro caro fosse morto una seconda volta. Un paese civile come si definisce lo Stato Italiano non si può permettere tutti questi omicidi sul lavoro (un termine forte lo so, ma sicuramente più realistico della presa in giro "morti bianche"). E' così difficile da capire? Ed intanto, mentre i lavoratori continuano a morire sui luoghi di lavoro, nessuno fa nulla per fermare questo triste bollettino di guerra." Marco Bazzoni, Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze
La disinformazione di Rai3 Minipost 03.01.2013
Il piccolo e medio imprenditore uomo dell'anno Informazione 03.01.2013
Dal Tg3 del pdmenoelle delle ore 19 del 2 gennaio 2013: "Sul sito (del M5S) parte la campagna di raccolta fondi. "Obbiettivo: 1 milione di euro" si chiama. Perchè è quella la cifra di cui, fatti i conti, avrebbe bisogno il comico per pagare studi legali, promuovere il simbolo, organizzare la tournée elettorale che lo porterà in giro per l'Italia. E così il MoVimento che si vanta di non avere chiesto neanche un euro per il voto alle Parlamentarie e disprezza i rimborsi elettorali ai gruppi politici si ritrova a sperare nel contributo volontario degli iscritti." Si ricorda a Bianca Berlinguer che il M5S non ha mai avuto contributi elettorali, a differenza del pdmenoelle che ha incassato centinaia di milioni di euro grazie alle tasse degli italiani e contro la volontà espressa in un referendum. I fondi richiesti sono volontari e non obbigatori. RAI3 deve chiudere.
Un po' martire, un po' eroe, testardo, cocciuto, indipendente, orgoglioso. Qualche volta suicida. Talvolta in fuga oltreconfine, in Svizzera o in Carinzia, per salvare la sua azienda e i suoi dipendenti. In mezzo a operai e impiegati, come uno di loro. Il piccolo e medio imprenditore italiano è l'uomo dell'anno. Un San Sebastiano moderno trafitto dalle tasse più alte dell'Occidente, da Equitalia, da adempimenti burocratici kafkiani. In credito verso lo Stato che però pretende l'anticipo sui presunti profitti. Tassato anche in perdita con l'Irap. Schifato dalle banche. Mulo da soma che lavora per lo Stato fino ad agosto e solo nei mesi successivi per se e per la sua famiglia. Uno Stato vorace, allo stesso tempo post sovietico e ultra capitalista, che assorbe le sue energie come una sanguisuga. Questo tipo d'uomo che crede nel futuro in mezzo a una realtà che assomiglia a un incubo quotidiano, e lo fa con ostinazione incomprensibile quando gli altri hanno già gettato la spugna, vive solo nel nostro Paese. E' una specie in via di estinzione, sopportata da una sinistra da sempre aggrappata alle mammelle dei concessionari, degli appalti di Stato e delle cooperative,e tradita da una destra spesso corruttrice e mafiosa, amica e foraggiatrice dei grandi imprenditori con leggi e casse integrazioni ad hoc. Difficile che si arrenda e quando lo fa, con una corda al collo o con un colpo di pistola nel suo ufficio, non è un atto di resa, ma di protesta. Butta la sua vita in faccia a chi non ha mai lavorato, rischiato, scommesso sui propri sogni pagando le sue scelte sempre in prima persona. Senza aiuti e orgoglioso di non dover chiedere. E' un combattente che sembra votato al martirio, ma che combatte per tutti, anche per i suoi avversari. Senza di lui il Paese si spegnerà come una candela, senza il tessuto delle piccole e medie imprese ci rimarranno le banche senza depositi, i dipendenti pubblici senza stipendio e i pensionati senza pensione. Un deserto di cui ci sono già segnali ignorati dai parassiti della Nazione. Gente che non si è mai sporcata le mani in una fabbrica o ha passato le notti in bianco per far quadrare i conti. Il piccolo e medio imprenditore è il cuore che tiene in vita questo corpo devastato che si chiama Italia. Se dovesse stancarsi nessuno potrà biasimarlo. Chapeau!
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Tre facce, un solo programma Minipost 04.01.2013
"Non appena insediato, lo avevamo definito il governo della vaselina, ma Mario Monti ha saputo andare ben oltre trasformandosi in un secchio di vaselina. Per lui è stato molto facile sostituirsi ad un personaggio ormai sputtanato, apparendo come il "Salvatore della Patria". Con manierismi e garbatezze, è riuscito a portare avanti gli interessi della classe cui appartiene (lui è un banchiere) e ha salvaguardato gli interessi di coloro che stanno alle sue spalle. Il Paese è rimasto perplesso, ma poco per volta ha capito che Mario Monti non faceva altro che far suo il programma di Silvio Berlusconi che per vigliaccheria non aveva avuto il coraggio di imporre. Ma capiti i due personaggi, il vero pericolo viene dal pd (menoelle, ndr). Perchè a questo punto interviene il terzo personaggio, Bersani. Tutti e tre hanno più o meno le stesse vedute. Anche Bersani è per il buco nella Valle di Susa, per i licenziamenti facili, lo svuotamento progressivo dello stato sociale, l'acquisto degli F35: vogliono le stesse cose. Anche in politica estera ha delle vedute che hanno radici nel passato. Berlinguer sosteneva di sentirsi più sicuro protetto dall'ombrello atomico americano, il ché è tutto dire. Bersani parla il meno possibile di questi argomenti, preferendo rifarsi ad altri temi: quelli della democrazia interna ad altri gruppi politici. Dimenticando che negli ultimi 20 anni, all'interno prima del PdS, poi dei DS, oggi del pd (menoelle, ndr) non si è mosso nulla, non si è mossa foglia che Massimo D'alema non lo volesse. Per Mario Monti è stato facile sostituire un personaggio ormai impresentabile facendo la parte del "Salvatore della Patria", però, fuori dagli equivoci, appare chiaro che i programmi suoi e quelli di Bersani e Berlusconi coincidono." Mario Albanesi
Dialogo tra un italiano qualunque e lo spread Economia 04.01.2013
Foto: particolare di un dipinto di Vladimir Kush Dialogo tra un italiano qualunque e lo spread. Italiano qualunque: "Si presenti, non parlo inglese e non so nulla di economia" Spread: "Sono un differenziale tra gli interessi di un'obbligazione e quelli di un titolo di riferimento. Ad esempio se un BTP ha un rendimento del 6% e il corrispettivo titolo di Stato tedesco con la stessa scadenza lo ha del del 2%, il mio valore è di 6 &#8722; 2 = 4 punti percentuali,ovvero di 400 punti base" Italiano qualunque: "Quindi lei è un differenziale, più la differenza aumenta tra i nostri titoli e quelli degli altri Paesi, più dobbiamo pagare di interessi" Spread: "To spread vuole dire "allargare", più mi allargo, più diventa largo il fosso. Io sono un fosso." Italiano qualunque: "Si, ma io che c'entro con lei, io non ho comprato né titoli italiani e neppure tedeschi" Spread: "Il suo Stato vive grazie alla vendita dei debiti, ne accumula circa 100 miliardi di euro all'anno. Lei è italiano, quindi corresponsabile, non può tirarsi fuori. Chi compra i vostri debiti sa che corre un rischio di insolvenza, quindi che, in sostanza, potrebbe perdere tutto o parte dell'investimento. Meno si fida, più chiede di interessi". Italiano qualunque: "Quindi chi compra i titoli tedeschi li vede come un bene rifugio. Sa che non ha alcun rischio sul capitale e si accontenta di un interesse basso". Spread: "Esatto. Più siete inefficienti come Stato, più dovete pagare di interessi. Per chi compra è come giocare alla roulette. Si ricorda l'Argentina e i tango bond?" Italiano qualunque: "Ma il debito può solo salire o anche scendere? Siamo arrivati a 2.000 miliardi di debito pubblico, qual è il limite, cosa c'è oltre lo spread?" Spread: "Vedo che lei comincia a seguirmi. Oltre lo spread, quando il fosso diventa una voragine, c'è il default. Se voi vivete di debito e continuate a crearlo, a causa della vostra irresponsabilità politica, gli interessi aumentano in modo progressivo perché dovrete vendere nuovi titoli di Stato per pagare gli interessi che via via si accumulano. Il debito è una spirale. Voi siete nella spirale". Italiano qualunque: "Come si esce dalla spirale?" Spread: "Si tagliano le spese non necessarie o si rinegoziano ("ristrutturano" è più dolce) gli interessi sul debito. In caso contrario gli interessi erodono nel tempo lo Stato sociale. Si chiudono scuole, ospedali, servizi pubblici, si spengono i lampioni delle strade, mentre il debito aumenta, implacabile." Italiano qualunque: "Si, d'accordo. Ma come è possibile che Rigor Montis ci abbia ammazzato di tasse e il debito sia aumentato?" Spread:
"Il debito è aumentato perché si è intervenuti sui ricavi, sulla tassazione diretta e indiretta, facendo fallire migliaia di imprese, distruggendo il settore immobiliare e diminuendo i consumi, e non sulle spese e sull'efficienza. Il risultato è che la vostra economia è peggiorata, basta vedere il rapporto PIL/debito pubblico che si sta avvicinando a quello della Grecia di due anni fa" Italiano qualunque: "Senta, non capisco, ma se l'economia italiana va a rotoli, perché lei è migliorato?" Spread: "Lei non solo non capisce di economia e non parla inglese, ma crede ancora nelle favole. Il mio valore attuale non ha nulla a che fare con la vostra economia. Lo capisce anche un bambino. Tutti gli indici economici dell'Italia sono negativi, i peggiori dal dopoguerra e io sono sotto i 300 punti. Che c'entro io allora con la vostra economia. Mi permetta, lei è uno che legge solo i giornali, per questo mi fa queste domande". Italiano qualunque: "Qual è allora il motivo della sua discesa?" Spread: "Vuolsi colà dove si puote, nelle agenzie di rating, direbbe il vostro Dante. Però le do qualche indizio. Rigor Montis ha riportato a casa centinaia di miliardi di vostro debito dalle banche francesi e tedesche e quindi il problema del debito sta diventando solo vostro e io c'entro sempre di meno. Quando il vostro debito pubblico ve lo sarete ricomprati al l'80/90% a nessuno interesserà più lo spread. Questa è la missione di Rigor Montis, far ritornare il debito in patria, impoverendo il Paese." Italiano qualunque: "Quindi, nel tempo, lei sparirà di scena e ci rimarrà un debito pubblico enorme, tutto sulle nostre spalle, che nessuno all'estero ci comprerà più e per metterlo sotto controllo ci vorranno decenni attingendo ai risparmi degli italiani". Spread: "Chi vive di debito, muore di debito. Auf wiedersehen, mio caro amico"
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Il caos all'ospedale Maggiore di Bologna Minipost 05.01.2013
"Il paziente con problemi agli occhi resta fuori dall’ambulatorio in attesa che la visita urologica finisca. Poi il paziente con problemi alla vescica esce e nello stesso identico ambulatorio entra il cittadino con problemi agli occhi. Questo è ciò che è accaduto dal 24 dicembre nel reparto di Urologia del Maggiore, ma la direzione dell’Ausl nega l’evidenza nonostante la dichiarazione del direttore dell’Unità di Urologia, Dott.Cuzzocrea: “Non è possibile alternare medicazioni oculistiche ed esplorazioni rettali nello stesso ambulatorio. So che l'Ausl in una nota ha detto che per i pazienti ci sono percorsi separati, ma non è vero niente. L'ambulatorio in cui si fanno le medicazioni è unico, noi facciamo manovre urologiche delicate come esplorazioni rettali, cambio cateteri, e subito dopo entrano i pazienti esterni che nella stessa stanza vengono visitati dall'oculista. Il Pronto soccorso è stato sistemato proprio a metà dell'area di degenza di Urologia, dove ci sono malati anche gravi. Abbiamo già avuto molte lamentele.". Da ieri pomeriggio hanno iniziato ad arrivarmi telefonate e mail che denunciano situazioni imbarazzanti: pazienti uomini e donne nella stessa stanza, medici e infermieri costretti a turni massacranti e a condizioni di lavoro molto difficili, pazienti deceduti che restano in camera per ore accanto agli altri pazienti, carenze di organico, ecc. Ieri mattina intorno alle 9.30, 2 carabinieri dei Nas sono andati a fare un primo sopralluogo al Maggiore e alle 15 erano ancora là a prendere informazioni. Peccato che si debba arrivare a questo per abbattere il muro di viltà che alcuni dirigenti Ausl hanno evidentemente costruito senza alcuna remora." Massimo Bugani, M5S Bologna
Se cinque anni vi sembrano pochi Informazione 05.01.2013
un piacere. Ps: Chi avesse notizie di Vittorio Missoni scomparso con alcuni amici durante un volo aereo in Venezuela dovrebbe per favore mettersi in contatto con la famiglia inviando una mail all'indirizzo: findvittorio@hotmail.com
Cinque anni fa, l'otto settembre 2007, a Bologna il primo Vday. In tutta Italia 350.000 firme validate, certificate, raccolte per la legge di iniziativa popolare "Parlamento Pulito". Stipate in scatoloni e portate da me a Marini, allora presidente del Senato. Per esaminare la legge, questi cialtroni che si fanno chiamare onorevoli, hanno avuto due legislature, tre presidenti del Consiglio, Prodi, Berlusconi, Monti. Nessuno ha ritenuto opportuno metterla in discussione. La proposta non è neppure arrivata in Senato dove Schifani ha messo in calendario di tutto, anche l'immondo Lodo Alfano e lo Scudo Fiscale per gli evasori totali, ma non la volontà di 350.000 elettori. Schifani è quel miracolato dallo psiconano (mai avrebbe pensato di diventare presidente del Senato) che si rifiutò di discutere pubblicamente Parlamento Pulito e mi invitò nel suo ufficio a parlarne con la dovuta riservatezza (?!). In più di cinque anni non si è sentito un monito, un fiato, un sibilo, un gorgoglio, un accenno, un bisbiglio, un rantolo del presidente della Repubblica su Parlamento Pulito. Napolitano dove sei stato in questi lunghi anni? Ora Parlamento Pulito è decaduto, dopo due legislature infatti una legge di iniziativa popolare deve essere ripresentata, le firme raccolte di nuovo e consegnate nelle mani di chi le riceve come una supplica medioevale, una grazia da concedere e non come un diritto dei cittadini. Parlamento Pulito chiedeva tre cose, normali. Scontate per una democrazia: un Parlamento senza condannati in via definitiva, un massimo di due legislature, l'elezione diretta del candidato. Nel 2013 avremo Dell'Utri in Parlamento, le contesse di lungo corso Bindi e Finocchiaro, nessuna elezione diretta. Le liste ancora nelle mani dei partiti. Rigor Montis si è aggiunto ai vecchi baroni e sceglierà lui medesimo i candidati, con le sue mani lorde di spread. Nulla è cambiato da allora, se non la maschera, adesso si professano più democratici, più vicini al popolo, vogliosi di riformare la legge elettorale di cui hanno goduto i frutti, tuttifrutti. I partiti hanno imposto in passato i loro compari, servi, mignotte e lo faranno ancora a febbraio. Al cittadino sarà impedito di scegliere, di non aver dei farabutti come rappresentanti, di vedere le stesse facce pluridecennali che hanno distrutto la nazione. Tanto tuonò che piovve. Il Porcellum lo volevano cambiare tutti, Napolitano aveva un'urgenza, un'urgenza, non poteva più aspettare e poi ha sciolto le Camere due mesi prima. Il Porcellum non è cambiato e Parlamento Pulito è decaduto. La democrazia in questo Paese è nata morta. Ci vediamo in parlamento. Sarà
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