La Settimana, 2 Giugno 2013

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Volume 8, numero 22

Sommario

02.06.2013

Economia

Editoriale Ai lavoratori

Il discreto collasso dell’economia italiana Economia 26.05.2013

Il discreto collasso dell’economia italiana

Informazione Siamo soltanto all’inizio - Sergio Di Cori Modigliani Dario per Franca RAI: la voce del padrone

Minipost Giannini ridens Il nullomane Le balle quotidiane /14: Le menzogne di Luxuria I risparmi di Letta Il cielo sopra Taranto Democrazia liquefatta Giochi pericolosi L'esercito di Al Tappone

Perché lavorando ogni giorno tra le pareti della fabbrica e le macchine e i banchi e gli altri uomini per produrre qualcosa che vediamo correre nelle vie del mondo e ritornare a noi in salari che sono poi pane, vino e casa, partecipiamo ogni giorno alla vita pulsante della fabbrica, alle sue cose più piccole e alle sue cose più grandi, finiamo per amarla, per affezionarci e allora essa diventa veramente nostra, il lavoro diventa a poco a poco parte della nostra anima, diventa quindi una immensa forza spirituale. Adriano Olivetti

Gli sponsor dell'inciucio L'abolizione che non c'è #leggetruffa Non cambieranno mai #leggetruffa Abolizione del finanziamento pubblico for dummies

MoVimento Lettera di un parlamentare dal Palazzo Tutti i nomi dei donatori dello Tsunami tour Non abbiamo fretta I partiti bloccano il cambiamento

Muro del pianto I maestrini dalla penna rossa

Passaparola Passaparola - Uno, cento, mille colpi di Stato

Politica Il triangolo non è un problema Vi capisco La dittatura che verrà

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Il discreto collasso dell’economia italiana, di Roberto Orsi della London School of Economics and Political Science (LSE) "Mentre l’attenzione sulla crisi dell’euro è focalizzata principalmente su Grecia e Cipro, non è un mistero che l’Italia - con la Spagna sia la vera sfida per il futuro della moneta comunitaria. Nel silenzio della stampa internazionale, la condizione della macroeconomia italiana non mostra alcun segno di miglioramento: anzi, numerosi indici ritraggono un’economia nazionale in depressione piuttosto che in severa recessione. Non è esagerato affermare che l’economia italiana sta crollando. L’Italia è la terza economia dell’eurozona, dopo la Germania e la Francia, ed ha contratto il più grande debito pubblico (più di duemila miliardi di euro) che è andato crescendo ad un ritmo sorprendente, persino in tempi recentissimi ed in particolare in rapporto con il PIL (130%), visto che quest’ultimo sta rapidamente contraendosi. Come è possibile che un tale debito sia sostenibile? Infatti non lo è! Per il momento, grazie alla BCE (che ha acquistato 102,8 miliardi di euro di debito italiano tra il 2011 e il 2012) e specialmente al meccanismo LTRO, le finanze italiane hanno potuto essere tenute a galla. Le banche italiane hanno potuto assorbire 268 miliardi di euro di liquidità emessa dalla BCE grazie al programma LTRO, il cui meccanismo è il seguente: "Dato che la BCE non può prestare liquidità agli Stati, eccetto in caso di emergenza estrema e per ragioni di stabilizzazione dei mercati finanziari a breve termine, la presta alle banche che acquistano titoli di credito governativi". E’ interessante notare che LTRO funziona come strumento per permettere il ritiro in buon ordine degli investitori internazionali dall’Italia, specialmente francesi e tedeschi, la cui quota detenuta di debito italiano è passata dal 51% al 35%, facendo sembrare che fossero le banche italiane a ricomprare il debito nazionale. Questo è un segnale


importante, che va in senso contrario alla interdipendenza che ci si aspetterebbe nel quadro di un’unione monetaria e di una prossima unione politica dell’eurozona. E’ realistico pensare che molti investitori stiano riducendo sistematicamente la loro esposizione in Europa del Sud, nella speranza che una prossima uscita dall’euro avrà per loro conseguenze meno gravi. Per gli euroscettici significa che, una volta che gli investitori stranieri si saranno ritirati, l’Italia verrà abbandonata al suo destino. La verità è che lo Stato Italiano è fallito nell’estate del 2011, quando gli interessi del debito nazionale andarono fuori controllo e, come risultato, l’Italia perse l’accesso ai mercati finanziari. Ma, a causa dell’importanza dell’Italia come realtà economica e come DEBITRICE, la BCE e le autorità politiche europee hanno acconsentito alla creazione artificiosa di una parvenza di mercato attorno alla finanza pubblica italiana. L’Italia avrebbe dovrebbe rimanere sotto questa tutela fino a quando la situazione economica interna non fosse migliorata migliori insieme alla fiducia dei mercati per tornare ad accedere al mercato del credito. Ma questo purtroppo non avviene e non ci sono segni che lascino sperare che ciò accada nei prossimi anni. La situazione dell’economia italiana è semplicemente drammatica. Recentemente è apparso un rapporto che rivela come la crisi attuale (2007-2013) sia molto peggiore di quella del 1929-1934. Nella presente crisi gli investimenti sono crollati del 27.6% in cinque anni, contro il 12.8% della recessione tra le due guerre. Il PIL è sceso del 6.9% contro il 5.1%. L’Italia, il cui comparto manufatturiero è secondo in Europa dietro la Germania, ha perso il 24% della sua produzione industriale, tornando ai livelli del 1980. Nessun dato mostra segni di ripresa. Dal’inizio dell’anno, il Paese ha perso più di 31.000 aziende ed ogni giorno chiudono 167 punti vendita al dettaglio, un’autentica disintegrazione del settore della distribuzione. Il settore dell’auto, uno dei più importanti, non fa che contrarsi: dai 2,5 milioni di vetture vendute nel 2007 siamo giunti ai 1,4 milioni di oggi, come nel 1979 e continuano a scendere. L’edilizia, altro pilastro dell’economia nazionale, è alla rovina: la caduta del 14% nel 2012 è l’ultima di una lunga serie. Le vendite di alloggi sono scese del 29% nel 2012 rispetto al 2011 che fu una catastrofe, fino al livello del 1985 di 440.000, la metà del 2006. L'impatto di questa tendenza sull’impiego è drammatico: la disoccupazione e’ giunta al 12% e sale rapidamente. Mezzo milione di lavoratori sono in cassa integrazione, e appare certo che a breve termine perderanno il loro impiego invece di essere reintegrati nel ciclo produttivo. Lo Stato Italiano si è finora arrabattato per difendere la propria posizione finanziaria per mezzo di ulteriori tassazioni, piccole riduzioni di spesa e altri prestiti. Come illustrato prima, lo schema di questi nuovi prestiti è stato architettato con la BCE e il settore bancario. La tassazione ha raggiunto livelli record, e con la stretta creditizia sta asfissiando l’economia interna. I tagli di spesa sono stati applicati fino ad un certo punto ma, come l’aumento delle tasse, hanno un effetto deprimente sull’economia per non parlare della loro difficile applicazione in un sistema clientelistico per non dire

apertamente cleptocratico come quello Italiano. Sotto la pressione della UE l’Italia si è impegnata a misure rigorose di controllo della spesa pubblica, fino ad introdurre un emendamento costituzionale per farle rispettare. Sembra assurdo ma il bilancio dello Stato appare in attivo se non si considerano gli interessi passivi sul debito, ma questo è dovuto al fatto che lo Stato spesso “dimentica” di pagare i suoi fornitori: lo scoperto nei confronti delle aziende fornitrici ammonta a una cifra oscillante fra 90 e i 130 miliardi di euro. Non è difficile immaginare che, in pochi mesi e malgrado le nuove tasse, il collasso di interi settori dell’economia interna causerà un rapido abbassamento degli incassi di imposte. Visto che non sembra possibile contrarre nuovi prestiti e che in Italia parlare di misure di austerità è una barzelletta, lo Stato italiano si troverà senza vie di uscita possibili e saranno necessarie nuove misure della BCE. Essenzialmente, una forma di fallimento assistito e controllato. Ma, dati gli ordini di grandezza dell’economia e del debito pubblico italiani, ciò è semplicemente impossibile. In assenza di qualsiasi consenso politico riguardo ad una politica monetaria radicalmente diversa della BCE, il solo scenario realistico sarà quello di una rinegoziazione o di una ristrutturazione del debito, come suggerito da Nouriel Roubini in una precisa analisi pubblicata circa 18 mesi fa. Il collasso della finanza pubblica italiana sta avvicinandosi rapidamente ed avrà un enorme impatto sull’Eurozona e sulla UE." Versione originale in lingua inglese

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Giannini ridens Minipost 26.05.2013

"Ieri pomeriggio, alla vigilia delle elezioni amministrative, in pieno silenzio elettorale, su Rai 3, il conduttore della trasmissione TV Talk, in compagnia della giornalista Sabrina Giannini di Report, ha tracciato l'ennesima pagina di "alto" giornalismo della televisione pubblica, costruendo un programma teso a falsificare la realtà e a danneggiare il M5S in questa importante vigilia elettorale. Si è cercato di assimilare i rimborsi elettorali pubblici destinati ai partiti che il M5S ha espressamente rifiutato, alle semplici elargizioni volontarie dei cittadini al M5S. La trasmissione si è caratterizzata per riferimenti pretestuosi e illazioni false e scorrette nei confronti di Grillo e del M5S, specie da parte di Vladimir Luxuria. Contrariamente a quanto riportato dalla giornalista Giannini nella trasmissione Report e ripreso ieri pomeriggio in Tv Talk, le elargizioni private al Movimento sono state ampiamente rendicontate sul Blog di Beppe Grillo l’11 aprile 2013, al pari della destinazione di quelle non spese in beneficienza per i terremotati dell’Emilia Romagna e, infine, come apparso sempre sul Blog di Beppe Grillo il 17 maggio 2013, in favore del Comune di Mirandola per la ricostruzione di una palestra; ben prima anche della trasmissione Report del 19 maggio 2013. Gli elettori sono consapevoli degli enormi risparmi ai costi della politica già assicurati dal M5S e auspicano un sistema di informazione pubblico equilibrato, professionale e non fazioso, ben lontano da quanto apparso ieri pomeriggio su Rai 3. Il M5S si impegnerà per costruire un nuovo e serio sistema pubblico di informazione, assumendo ogni iniziativa del caso. Per quanto accaduto nella trasmissione Tv Talk, a meno di ventiquattro ore dalle elezioni di domani 26 maggio 2013, il M5S chiederà comunque conto e giustizia, sia in sede di diritto di replica sia in sede parlamentare, riservando eventuali azioni anche in ambito giudiziario." Lello Ciampolillo, M5S Senato


Il nullomane Minipost 26.05.2013

Dall'editoriale di oggi del principale quotidiano italiano, il Corriere della Serva, di Pierluigi Battista: "[il partito] di Beppe Grillo, si è avvitato in un nullismo inconcludente compensato da un gran daffare su questioni interne di diarie, scontrini e partecipazione ai programmi tv."

Il triangolo non è un problema

Lettera di un parlamentare dal Palazzo

Politica 26.05.2013

MoVimento 27.05.2013

"Lui chi è? Si potrebbe vedere... si potrebbe inventare... si potrebbe rubare... Lui chi è lui chi è, lui chi è?" Il triangolo delle lussuriose attenzioni di pdl e pdmenoelle è formato dalle presidenze della Giunta per le Elezioni, del Copasir e della Vigilanza RAI. A quattro mesi dalle elezioni sono ancora vacanti. E poi dicono che pdl e pdmenoelle non lavorano. Sono come Penelope che di giorno tesseva e di notte disfaceva. Le nomine sono bloccate dal nodo della Giunta per le elezioni dove Berlusconi vuole un nome di assoluta sicurezza per non rischiare di essere espulso dal Parlamento a seguito della mozione di incandidabilità per la legge del 1957 o per la possibile condanna definitiva della Cassazione per evasione fiscale. Anche l'ultima chiamata del 21 maggio è andata deserta. Secondo il vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli "Per dare la possibilità alle opposizioni di riunirsi tra loro per decidere dei propri equilibri per quanto riguarda le presidenze delle commissioni e delle giunte che gli spettano per prassi o per legge”. Chiederete "Quali opposizioni devono decidere sul nome che potrebbe liberarci da Berlusconi?" Lega Nord, Fratelli d’Italia, Sel (gli alleati elettorali di pdl e pdmenoelle) alla faccia dell'opposizione!! oltre a M5S. E' probabile che si accordino in famiglia su un larussino o un leghista di garanzia, ne stanno discutendo. Fino a quando questa pagliacciata andrà avanti non saranno nominati i presidenti di Copasir e Vigilanza RAI. Direte "Che c'entrano con la Giunta?". In teoria nulla, in pratica moltissimo. La presidenza della Giunta è sia uno snodo, sia merce di scambio. Nessuno che non sia gradito a Berlusconi ne diventerà presidente o il Governo cadrà. Solo in seguito si potrà discutere di Copasir e RAI evitando con cura che il M5S, l'unica opposizione parlamentare, esprima un presidente, del resto di opposizioni ce ne sono altre tre: Fratelli d'Italia, Lega e Sel. Un triangolo di amorosi sensi. "Il triangolo no, non l'avevo considerato, d'accordo ci proverò, la geometria non è un reato, garantisci per lui, per questo amore un po' articolato..."

"Buongiorno onorevole, buongiorno senatore..." mi sento dire ogni giorno quando arrivo al lavoro. Ancora adesso, a volte, dopo quasi tre mesi mi giro indietro, magari il saluto è rivolto a qualcun altro. No, sono io l'onorevole, il senatore. Ormai ci ho fatto l'abitudine, saluto, sorrido e vado avanti. Per i palazzi dove siamo entrati, Montecitorio e Palazzo Madama, in tanti, tantissimi, siamo quelli nuovi, i "grillini", i ragazzini, "dilettanti allo sbaraglio senza proposte" ( Marina Berlusconi e his father dixit), quelli su cui fare "scouting" (cit. Bersani). Mi aspetta la commissione, l'emendamento da studiare con i miei colleghi, l'intervento in aula, il disegno di legge da presentare, l'interpellanza urgente sull'ennesimo disastro. E poi l'incontro con il sindacato, con Confidustria, con gli esodati. I primi a farsi avanti come cavallette sono i giornalisti. La mattina ti sorridono sempre. Prendo fiato e li affronto. Racconto di quello che abbiamo fatto, spiego, mi accaloro, sono felice di vedere che nonostante siamo al 57° posto nella classifica mondiale della Libertà di stampa, ci sono giornalisti che vogliono sapere. Per un attimo mi dimentico che da mesi quasi tutti i giornali non pubblicano una riga sui nostri lavori, ma solo gossip, retroscena, se non vere e proprie falsità. Ormai so che serve a poco parlare con loro. L'indomani del mio, del nostro lavoro, non si parlerà nei loro articoli. Ma guai a snobbarli, sono una delle caste del Palazzo. E nel Palazzo poi ci sono le regole, la burocrazia con cui bisogna fare i conti. A volte ci sentiamo soli. Come quelle persone normali, con vite normali, con sogni normali, che improvvisamente vengono invitate alla feste del Re e devono sottostare ai precetti. Ma questo non è il palazzo del Re, non è la Città proibita, è il Parlamento. Ma visto da dentro, questo Palazzo fa paura. E io, noi, non ci possiamo permettere di avere paura. "Buongiorno, buongiorno...". E' il refrain che mi avvolge mentre navigo nei corridoi. Sono i miei "colleghi", quelli "eletti" dalle segreterie dei partiti, dalle lobby, dai comitati d'affari, dal gossip televisivo. Mi chiedo, "e noi cosa siamo?". Una setta, burattini nelle mani di Beppe e Gianroberto, semplici comparse a cui sono stati affidati i sogni e la rabbia di milioni di persone? Siamo uomini e donne liberi, quelli che sentono ancora il profumo della vita, quelli che tengono ancora gli occhi grandi sbarrati quando tutte le mattine vediamo i volti degli intoccabili. Da tre mesi, come ha detto Alessandro Di Battista, vediamo tutte le mattine "la mafia in faccia", quella

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che non spara, che non ha pallottole ma usa la legge, l'emendamento, il regolamento, l'articolo di giornale o la comparsata in tv per dire ai sudditi, "questo è il nostro paese e ci facciamo quello che vogliamo". Lo fanno da sempre. Ma adesso hanno paura. Sanno che non siamo come loro. Siamo quelli che vigilano, controllano e che sono pronti a votare le buone idee, di chiunque siano. E magari ce ne proponessero una. Ma non ci facciamo prendere in giro. Non ci prendete in giro, questo è un consiglio. Smettetela di raccontarci che l'antiberlusconismo esiste ancora. Non esistono più soldatini blu e soldatini rossi, ora sono tutti grigi: votano le stesse cose, dicono le stesse bugie, e hanno lo stesso odore, quello che si sente nelle camere di obitorio, davanti ai morti. Questa politica non proporrà una legge elettorale per i cittadini, non abolirà le province, non abolirà il finanziamento pubblico ai partiti e tantomeno ai giornali, non proporrà il reddito di cittadinanza e non investirà sulla scuola pubblica e sulle imprese. Ne parlano, ne blaterano tutti i giorni. Ma sono annunci, solo spot che devono fare. Ne parlano perché nel Palazzo sono entrati i cittadini. Lo faremo noi, noi, quelli che sono considerati impreparati, ignoranti e stupidi. Noi, con la forza della rete, con la forza delle persone oneste. Faremo più in fretta possibile. Ci riusciamo, perché non siamo soli. Ma voi non lasciateci soli."

Le balle quotidiane /14: Le menzogne di Luxuria Minipost 27.05.2013

L'affermazione di Luxuria a partire dal minuto 6:50 Il MoVimento 5 Stelle dichiarò fin dall'inizio che avrebbe devoluto l'eccedenza delle donazioni non utilizzate per le spese dello Tsunami Tour ai terremotati dell'Emilia Romagna. Il concetto è stato ribadito più volte nel corso dei mesi. Nonostante ciò Vladimir Luxuria, durante Tv Talk di sabato scorso ha spudoratamente affermato il contrario: "Cosa si è scoperto? Che i soldi che il M5S ha raccolto per finanziare lo Tsunami Tour sono molti di più rispetto a quelli che sono stati spesi. Al punto tale che dopo, DOPO, il servizio di Report e non prima si dice che adesso la parte eccedente andrà ai terremotati dell'Emilia.". UPDATE: Vladimir Luxuria poco fa su La7 ha detto che era stata male informata e che la volontà di donare l'eccedenza ai terremotati dell'Emilia era stata espressa dal M5S DUE GIORNI PRIMA delle domande di Report, così come aveva precedente scritto in un tweet. Mente ancora: la volontà era stata espressa contemporaneamente alla richiesta di donazioni economiche e ribadita più volte nel corso dei mesi.

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I risparmi di Letta Minipost 27.05.2013

"Una richiesta bizzarra in un momento in cui la parola chiave è "sacrifici". Ebbene, il belpaese riesce a stupire sempre e in quest'Italia a due velocità ecco che spunta una proposta da molti già ribattezzata come "la furbata". La proposta di Vaccaro (deputato pdmenoelle, ndr) consiste nel dare a deputati e senatori la stessa indennità mensile degli europarlamentari: 6.200 euro netti contro gli attuali 5 mila, facendo registrare un bel + 24% sugli introiti. Aumento anche per i portaborse, ma direttamente pagati dalle Camere per evitare che i singoli onorevoli possan girare ai loro collaboratori una somma inferiore. Ma chi è Guglielmo Vaccaro? Da sempre fidato collaboratore del presidente del Consiglio Letta, che lo volle nella sua segreteria tecnica tra il '99 e il 2011 quando era ministro dell'Industria. Lo stretto legame affonda le radici in un passato ben più remoto che risale alla Margherita e ancor prima ai giovani democristiani." Segnalazione da Ibtimes L'annosa questione degli stipendi da nababbi dei parlamentari italiani può essere risolta in un attimo in maniera molto semplice: copiare esattamente ciò che fa il MoVimento 5 Stelle. 5.000 euro lordi al mese, rendicontazione di tutte le spese e abolizione dell'assegno di fine mandato. Tutto il resto, come la proposta del pdmenoelle Vaccaro (che difende così la sua proposta dalle critiche), sono chiacchere.


Passaparola - Uno, cento, mille colpi di Stato Passaparola 27.05.2013

Malaparte: "L'arte di difendere uno Stato è governata dagli stessi principii che regolano l'arte di conquistarlo". "Il colpo di Stato in realtà è avvenuto da molti molti anni, da quando i partiti, che sono delle associazioni private, hanno occupato tutto, cioè hanno occupato le istituzioni, il governo, la Presidenza delle repubblica, le regioni, i comuni, le aziende municipalizzate, il para stato, la RAI, in una certa misura anche i giornali, le terme, i conservatori, i teatri. E quindi sono loro gli autori del colpo di Stato, anche se oggi assume caratteristiche più evidenti, perché questa classe politica insidiata dal disagio sociale, dal MoVimento 5 Stelle, dall'astensione, si è compattata. Anche prima le diatribe, le lotte tra destra e sinistra erano delle finte lotte, o meglio per occupare le posizioni di potere, poi agli altri viene lasciato il sottopotere." Massimo Fini Passaparola di Massimo Fini, giornalista e scrittore Nessuno dei padri fondatori di questo sistema, la liberaldemocrazia, quindi né Locke, né Stuart Mill né Tocqueville fanno mai accenno ai partiti e nota come, fino al 1920, i partiti non fossero neanche nominati in Costituzione, perché? C’è una ragione precisa, il pensiero liberale vuole valorizzare meriti e capacità, potenzialità, del singolo individuo. Il partito, la lobby, è esattamente il contrario di questo perché gente che si organizza insieme, lo dice molto bene la cosiddetta Scuola Elitista Italiana dei primi del 900, quindi Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto e Michels, dice che cento che agiscono sempre d’accordo l’uno con l’altro prevarranno sempre sui mille che invece agiscono individualmente, quindi è il concetto proprio di partito, che poi da noi è degenerato in modo particolare in mafia! Perché la tangente è il pizzo, non è niente di diverso dal pizzo. Oltre all’occupazione del potere, ripeto, che è il colpo di Stato avvenuto, decenni fa, c’è tutto il sistema clientelare. Lo abbiamo visto molto bene nelle ultime occasioni, ma c’è da sempre, per cui tu se non accetti l’infeudamento in queste organizzazioni, se non ti umili ad accettare questo, allora fai una fatica 100 volte maggiore. E' l’abbattimento di ogni merito. Negli ultimi tempi diciamo è è venuto a galla quello che già si sapeva, mentre i nostri figli hanno difficoltà a trovare lavoro, questi piazzano i loro figli, nipoti, mogli, amanti, troie, chi ti pare, in posizioni da 100 mila euro l’anno e questo è un ulteriore schiaffo in faccia ai cittadini, per cui noi non siamo dei cittadini, come io ho scritto in un libro che si intitola "Sudditi, manifesto contro la democrazia rappresentativa", noi siamo dei sudditi e

a questa situazione abbiamo il diritto di ribellarci! La stessa nostra Costituzione, che pure nasce dal CLN, che era già una divisione tra i partiti in funzione antifascista, nomina i partiti in un solo articolo, ma dice i cittadini "possono", organizzarsi in partiti per concorrere a formare la volontà nazionale. Quindi è una possibilità, non un dovere, né questo dice che da quel solo articolo abbiano occupato gli altri 138 della costituzione, come hanno fatto! Quindi, il colpo di Stato è già avvenuto, da tempo, e non ci sarebbe stata questa ribellione che c’è adesso se la cosa non si fosse incancrenita e portata avanti negli anni, perché sennò non è che nasce così all’improvviso, capisci? Neanche la situazione economica giustifica questa cosa, è una ribellione di fronte a una situazione, non c’è il dittatore, persona unica, c’è un sistema di lottizzazioni e spartizione del potere fatta dai partiti. Un colpo di Stato in senso tecnico non c’è, c’è di fatto che la vecchia classe dirigente, PD, PDL, che sono i responsabili della situazione a cui siamo arrivati, con la benedizione e aiuto di Napolitano, si è arroccata nelle istituzioni e tra l’altro ha in mano e continua a avere in mano uno dei mezzi fondamentali, che è la televisione. Malaparte, quando parla di tecnica del colpo di Stato, dice che ci si impadronisce dei gangli vitale di uno stato, non c’è bisogno di fare appunto rivoluzioni. Questa è una situazione che qui c’è da sempre, nel senso che la televisione è da sempre in mano al potere. Per il regime berlusconiano non puoi parlare di dittatura in senso classico, così qui non puoi parlare di colpo di Stato in senso classico, ma lo è poi di fatto e non si vede il modo, essendo questi, ripeto, padroni delle istituzioni, di tutto il resto, di scalzarli. Che non sia un modo un po’ rude ecco. Sì, si può dire che è chiaro che adesso sotto la spinta del 5 Stelle e anche di un'astensione di cui non si parla mai, ma è il 25%, se tu fai il 25% di astensione più il 25% che va a 5 Stelle vuole dire che un cittadino su due già oggi non crede più a questa democrazia rappresentativa, almeno alla democrazia dei partiti, al partitocrazia. Adesso faranno qualche riformuccia di parata per poter dire che stanno facendo qualche cosa, dovranno essere incalzati moltissimo. Però come si vede tutta la stampa o quasi nazionale è contro l’unico MoVimento che può essere insidioso e pericoloso, quello di Grillo, dove vanno a beccare anche le cose più cretine che diventano gigantesche, loro ne hanno fatte di tutti i colori e va bene, poi c’è una sciocchezza di 5 Stelle, che può esserci, e diventa il problema di fondo. Il meccanismo del cosiddetto colpo di Stato è nato per lo meno trenta anni, e cioè da quando non è esistita più un'opposizione, per cui c’è una classe politica che è l’unica classe vera rimasta su piazza, la quale si autotutela e respinge qualsiasi tentativo di innovazione e rinnovamento, accadde con la Lega nel 92 e con l’inchiesta di Mani Pulite nel 92 – 94, cerca di farlo anche adesso. Io faccio il parallelo con i primi anni 90, l’inchiesta della magistratura, Lega, che per la prima volta si presentava un movimento sporco, brutto, come vuoi, ma era una opposizione, prima non c’era, Consociato il PC al potere siamo ritornati alle solite, per cui il cittadino non ha

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possibilità di scelta, almeno prima che apparisse 5 Stelle, perché che tu voti uno o l’altro in realtà voti la stessa cosa, cioè ci potrà essere un quid di protervia maggiore nel mondo berlusconiano, ma dal punto di vista politico sono la stessa cosa. L’impossibilità per il cittadino di scegliere una alternativa per me si chiama dittatura. Siamo stati economicamente sull’orlo, allora hanno chiamato Monti, per addossare su di lui responsabilità che in realtà erano loro di trenta anni, poi Monti si può giudicare come vuoi, il governo che ha fatto, ma il problema non è Monti, il problema è questo blocco partitocratico, quello che abbiamo chiamato partitocrazia contro cui già nel 1960 mi ricordo il presidente del Senato Cesare Merzagora, che era un galantuomo, fece un discorso durissimo al Senato. La cosa è andata peggiorando sempre di più e poi ripeto c’è l’essersi impadroniti del canale più importante di comunicazione, la televisione, ecco perché gli sta estremamente sul cazzo tutta la storia del web, perché quello lì non lo controllano! Ci sono tutta una serie di leggi liberticide che sono del codice Rocco, quindi del codice fascista, che peraltro erano un ottimo codice, bastava togliere queste leggi di vilipendio alla bandiera, al capo dello Stato, adesso hanno aggiunto la legge Mancino contro le espressioni di odio razziale o cose di questo genere, insomma per esempio l’odio è un sentimento e nessuna dittatura ha mai tentato di mettere le manette persino ai sentimenti. Io odio chi mi pare, dopodiché se gli torco un capello vado in galera, ma capisci? Non può essere un reato questo! E piano piano direi che il tentativo di limitare qualsiasi espressione di dissenso, lo vedi con il continuo discorso di abbassare i toni, la responsabilità, ma cazzo non la avete avuta per trenta anni e adesso venite a chiederci responsabilità a noi?! Non lo so, io non appartengo al 5 Stelle, ma chiedi responsabilità ai grillini che sono entrati da un mese?! Dovevate averla voi la responsabilità, non la avete avuta per trenta anni e adesso ci sono i contraccolpi, che io spero vadano molto più avanti. Io ho sostenuto che i partiti dovrebbero ringraziare Grillo, perché lui incanala una rabbia, istituzionalizza e rende innocua una rabbia profonda che non è esclusivamente economica, ma è più generale, che sennò assumerebbe forme violente e sono abbastanza d’accordo con l'affermazione di Grillo quando dice se noi non riusciamo a passare, a modificare le cose, qui ci saranno le barricate. E' una ipotesi, resa un po’ meno credibile dal fatto che il popolo italiano ha perso vitalità, è vecchio e quindi ormai è abituato a subire tutto, però se la crisi economica per esempio va più a fondo, come si dice in Toscana "Il bisognino fa trottare la vecchia", e allora si sveglierebbero anche i cittadini dormienti. Ripeto, non sottovaluterei il 25% di astensione che c’è stato alle ultime elezioni, ribadito dalle elezioni in Friuli, in cui addirittura non sono andati a votare il 47%, che riconferma la astensione Siciliana, per la Sicilia si era detto beh, però la Sicilia è una regione particolare, adesso Friuli, sono andati a votare meno del 50%! Quindi solo chi non vuole vedere non capisce che siamo su un crinale per cui può saltare il tavolo da un momento all’altro. Io spero che salti il tavolo. C’è


una parte di questo disagio sociale, di questa rabbia, finisce contro se stessi, ma è una parte, il resto potrebbe finire contro queste finte istituzioni utilizzate per proteggere una classe di potere. Stiamo più o meno nella situazione della Russia di Putin che non è una dittatura vera e propria, è una autocrazia a più voci. Poi non sottovaluterei tutti i tentativi di censura sul linguaggio, che è tipico di un regime dittatoriale. È un segnale no? Nei giornali, in tv, etc., qualsiasi cosa è considerata facendo un processo alle intenzioni, è considerata pericolosa, eversiva e via dicendo. E ripeto, come insegna bene Orwell nel 1984, si crea una sorta di neo lingua funzionale al potere. Una omologazione totale. Bisogna tenere presente che questo non è un fenomeno solo italiano, in Italia assume forme più vistose, ma il tentativo di omologare tutto a uno stesso modello, mondo è occidentale e è mondiale no? Noi siamo in Afghanistan perché? Perché non ci piacciono i talebani e il loro modo di essere, perché devono essere uguali a noi. Siamo contro l’Islam perché non lo so, perché ha una visione del mondo che è diversa dalla nostra. L’Iran è uno dei Paesi dell’asse del male, ma perché mai?! Che ha fatto? Non ha mai aggredito nessuno. L’Italia poi ha questo fatto, mentre le altre democrazie rappresentative hanno per lo meno la astuzia di rispettare la forma, in fondo la democrazia è un sistema di regole procedure e la forma è tutto, sennò non esiste, noi no, noi andiamo oltre… Violiamo anche il minimo etico che è il rispetto delle leggi che essi stessi hanno fatto, insomma, il monarca costituzionale che cosa è? Colui che rispetta almeno le proprie leggi, qui siamo andati oltre, più indietro del monarca costituzionale! Cioè c’è un doppio diritto in Italia, un dritto per lor signori che è, uso una parola che mi è odiosa, perché non vuole dire niente, è garantista, e uno per tutti gli altri che è forcaiolo. Quale è l’interesse dell’innocente? Essere giudicato il più presto possibile? E l’interesse del colpevole è essere giudicato il più tardi possibile e possibilmente mai, vedi Berlusconi in un certo senso anche Previti hanno dovuto aspettare 10 anni perché poi facesse un giorno vero di galera, poi sta lì al Monte Argentario a finti arresti domiciliari. Berlusconi giocando su questo prolunga le cose, ha 5 prescrizioni e così via. Ha collegi di difesa che gli permettono di andare a ricamare su qualsiasi sottigliezza giuridica, di fatto non viene giudicato o si fa le leggi per sé. Aveva un problema di falso in bilancio, abolisce il falso in bilancio, ripeto, siamo al livello Putin, con il fatto che per lo meno Putin ha una idea di Paese, Stato, nazione sua e Berlusconi ha solo in mente sé stesso. io ho fatto un pezzo in lode di Andreotti, ma io elogiavo Andreotti a spese di Berlusconi, in che senso? Andreotti non ha mai detto che era vittima di un complotto, della magistratura, con chissà chi, etc., si è difeso in processo, perché? Perché una classe comunque dirigente consapevole di essere tale non delegittima le istituzioni, perché sono le sue istituzioni, quindi almeno questo senso la vecchia classe dirigente DC lo aveva, questo è un puro avventuriero, non gliene frega assolutamente niente. I danni che ha fatto sono danni che ci porteremo dietro per decenni, perché ha tolto al popolo italiano quel poco di

senso di legalità che gli era rimasto. L’illegalità è diventato essere furbi, che è essere illegali, invece noi cittadini siamo pecore da tosare, altri asini da battere, devono lavorare, per questi, cioè già questo sarebbe motivo per rovesciare il tavolo. Se poi ripeto, per rovesciare il tavolo che cosa si intende? Io penso, ripeto, a una rivolta di massa, di popolo, non armata. Una rivoluzione ha successo quando i giovani poliziotti si mettono dalla parte dei dimostranti. In Italia un colpo di Stato in senso tecnico non c’è, c’è però una situazione che equivale a un colpo di Stato, nel senso che c’è una classe politica compattata e supportata dal presidente della Repubblica, che oltretutto ha raddoppiato il mandato, che di fatto cerca di impedire che le spinte che vengono dalla società vengano calmate e obnubilate. Io non so se questo è effettivamente un colpo di Stato in senso formale, perché colpo di Stato è che ci si impadronisce del Viminale, della Polizia... Non ne hanno bisogno, perché hanno in mano già tutto. E non hanno bisogno di impadronirsi della Polizia di Stato! Non hanno bisogno di impadronirsi dei mezzi di comunicazione, ce li hanno! E quindi questo ripeto non sarà un colpo di Stato come lo intende Malaparte, ma è di fatto una situazione di fine della democrazia. Volevo dire infine cosa sulla cosiddetta violenza verbale, si è fatto molto rumore perché la Polverini, degli avventori, della gente, hanno preso in giro mentre stavano mangiando o per quello che dice Grillo, sarebbe al limite dell’eversione. Neanche lo sfogo verbale è più ammesso, ma abbiamo una persona che da Presidente del Consiglio ha detto la magistratura è il cancro della democrazia. Ora è più eversivo questo o un vaffanculo di Grillo? Passate parola."

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Il cielo sopra Taranto Minipost 27.05.2013

"I social network stamattina hanno dato il buongiorno ai tarantini. Alcuni attenti cittadini ed operai hanno pubblicato diverse fotografie, scattate da diversi punti della città, che immortalavano una immensa nube arancione che si alzava dallo stabilimento Ilva di Taranto. Peacelink ha acquisito alcune fotografie riguardanti l'episodio di stamane e le ha inviate al Garante dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per l'ILVA di Taranto chiedendo se, secondo le disposizioni di legge, ci saranno iniziative di informazione e consultazione con le istituzioni locali al fine di assicurare la massima trasparenza per i cittadini in conformità della Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 (resa esecutiva con legge 16 marzo 2001, n. 108). Inoltre ha chiesto quali sono state le incidenze dell'episodio sui lavoratori, sui cittadini e sull'ambiente." Segnalazione da Peacelink Guarda le altre immagini


Democrazia liquefatta

Vi capisco

Minipost 27.05.2013

Politica 28.05.2013

"I risultati definitivi della tornata elettorale amministrativa si sapranno soltanto a sera inoltrata. Eppure i giornali già titolano "Crollo del M5S". E’ un titolo banale: tutti sapevano - per primi gli elettori e gli attivisti del MoVimento - che nelle elezioni comunali il M5S non avrebbe certo ripetuto il risultato delle politiche. Del resto, tra persone sincere questo fatto non sarebbe neppure oggetto di discussione: non c’è nessun rapporto tra le consultazioni politiche nazionali e le elezioni locali. Il problema, però, è un altro, ben più profondo: perché dovremmo essere felici, ed esultare, di fronte al "crollo" del M5S? Hanno forse vinto il Pd o il Pdl? I "partiti" hanno riacquistato la fiducia dei cittadini? Di cosa dovremmo essere felici? Del fatto che un romano su due non è andato a votare? Di un grado di astensione che non ha precedenti? È sorprendente vedere come si possono leggere le notizie, come la stampa possa presentarle. Possibile che non capiscano il dato reale? Ossia che la crisi della democrazia rappresentativa continua ad acuirsi, a farsi sempre più grave. Si attacca il M5S, ossia l’unica forza politica che è riuscita nel tentativo di riportare i cittadini alla partecipazione politica, all’interesse per la cosa pubblica. Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il "crollo" del M5S. Si è tanto spesso parlato di "società liquida". Ebbene, la nostra è una democrazia liquida, ma liquida va inteso come liquefatta. Lo sconfitto è il sistema dei partiti. Lo sconfitto è un sistema politico che non funziona più." Paolo Becchi

L'Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l'Italia A capirà che votando chi li rassicura, ma in realtà ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno. Vi capisco, avete fatto bene. Ps: Ringrazio tutti coloro che hanno "rischiato" dando il loro voto al M5S che avrà a seguito di queste elezioni dove si presenta in 199 comuni, in quasi tutti per la prima volta, circa 3/400 nuovi consiglieri, raddoppiando quelli attuali.

Non è corretto attribuire il (mancato) voto di ieri al M5S ai pennivendoli che da dopo le elezioni politiche diffamano h24 il M5S sui giornali e su tutte le reti televisive, notoriamente di proprietà dei partiti. Non è giusto. Il risultato delle elezioni comunali non è stato frutto di cittadini disinformati. Al contrario, il voto, in quanto comunale, vicino alla realtà quotidiana, è stato dato in piena coscienza. Non si tratta di italiani che hanno sbagliato per consuetudine o per dabbenaggine, ma di persone pienamente responsabili della loro scelta. Non diamo la colpa ai giornalisti o ai talk show, per favore. Possono aver inciso, ma non più di tanto. Il 50% o poco meno non ha votato. Il rimanente è andato alle coalizioni di Pdl e pdmenoelle e in parte al M5S. Capisco chi ha votato, convinto, per il condannato in secondo grado per evasione fiscale e chi ha dato la sua preferenza ai responsabili del disastro dell'ILVA, del Monte Paschi che hanno come testimonial il prescritto Penati. Capisco chi ha mantenuto la barra dritta e premiato i partiti che succhiano i finanziamenti pubblici e non chi li ha restituiti allo Stato. Vi capisco. Il vostro voto è stato pesato, meditato. Esistono due Italie, la prima, che chiameremo Italia A, è composta da chi vive di politica, 500.000 persone, da chi ha la sicurezza di uno stipendio pubblico, 4 milioni di persone, dai pensionati, 19 milioni di persone (da cui vanno dedotte le pensioni minime che sono una vergogna). La seconda, Italia B, di lavoratori autonomi, cassintegrati, precari, piccole e media imprese, studenti. La prima è interessata giustamente allo status quo. Si vota per sé stessi e poi per il Paese. Nella nostra bandiera c'è scritto "Teniamo famiglia". In questi mesi non ho sentito casi di funzionari pubblici, pluripensionati o dirigenti di partecipate che si siano suicidati. Invece, giornalmente, sfrattati, imprenditori falliti, disoccupati si danno fuoco, si buttano dalla finestra o si impiccano. Queste due Italie sono legate tra loro come gemelli siamesi, come la sabbia di una clessidra. L'Italia A non può vivere senza il contributo fiscale dell'Italia B, ma quest'ultima sta morendo, ogni minuto un'impresa ci lascia per sempre. Vi capisco comunque, la pensione, in particolare se doppia o superiore ai 5.000 euro, è davvero importante. Lo stipendio vi fa sopravvivere, che sia pubblico o politico non ha importanza. Il M5S ha commesso errori, chissà quanti, ma è stato l'unico a restituire, nella Storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa.

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Giochi pericolosi Minipost 28.05.2013

Le vittime del gioco d'azzardo le vedi dentro i bar tabacchi, le riconosci dallo sguardo spento. Sono ragazzi che non studiano più né lavorano, trentenni disoccupati, operai in cassa integrazione, vecchie signore. Si giocano gli spiccioli dei lavori saltuari, i pochi soldi della disoccupazione, mezza pensione. Ma soprattutto si giocano la famiglia, gli affetti, il futuro e la speranza. Stroncati dalla crisi, affascinati dalle false promesse pubblicitarie, cercano un riscatto sociale che non troveranno. Non sono la maggioranza dei giocatori, ma i soggetti deboli che risentono della mancanza di regole chiare e stringenti. Lo Stato guadagna poco, i politici amici delle lobby molto e il costo sociale è troppo elevato. Il M5S ha già presentato una proposta di legge per tutelare i minori e le persone più a rischio. "In Italia ci sono circa 19 milioni di scommettitori, 3 milioni a rischio ludopatia. Maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione. Sfiorano la dipendenza patologica 1 milione. Nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d'azzardo." Dati Corriere.it

Tutti i nomi dei donatori dello Tsunami tour MoVimento 28.05.2013

27.943 cittadini hanno contribuito con una donazione libera alle spese dello Tsunami Tour per un totale di 774.208,05 euro, di cui spesi circa 350.000 e il rimanente dato in beneficenza. 9.789 di loro hanno autorizzato la pubblicazione del loro nome, che riportiamo qui. Buona lettura a chi chiede trasparenza. Stancatevi gli occhi! Nel frattempo, Bruno Manfellotto, direttore de l'Espresso scrive nel suo editoriale: "[...] questo è il Paese dei Berlusconi che manifestano davanti ai Palazzi di Giustizia, ma anche dei Grillo e Casaleggio che pretendono (sacrosanta) trasparenza da partiti e parlamentari ma, in spregio dei loro elettori, si rifiutano di mostrare i bilanci delle loro holding e società e di dire da chi prendono i soldi e come li spendono. Ieri la Casta, oggi il segreto bancario.". Di che holding parla il Manfellotto? Quelle di De Benedetti? Casaleggio Associati è una srl e il suo bilancio è presso la Camera di Commercio di Milano. I soldi (che non sono soldi pubblici) "da chi li prendo" e come vengono spesi sono da tempo sul blog, compresa la donazione al Comune di Mirandola del residuo della campagna elettorale. Studi, Manfellotto, studi prima di scrivere editoriali.

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Non abbiamo fretta MoVimento 29.05.2013

Dopo le elezioni politiche e l'affermazione del M5S, Casaleggio disse che per lui "Era un giorno come un altro". Valeva anche per me. Nel senso che era la tappa di un percorso. Non abbiamo fretta. Anche ieri, dopo le comunali è stato un giorno come un altro. Nessun trionfo a febbraio, nessun tonfo a maggio. L'obiettivo del M5S è di cambiare il Sistema, le regole del gioco, di introdurre nella Costituzione strumenti di democrazia diretta, oggi totalmente assenti o disattesi. E, come ovvio, di andare al Governo, ma senza questi partiti che hanno distrutto l'Italia e che oltre a essere la malattia si propongono come cura. Non abbiamo fretta. Il cosiddetto risultato disastroso di ieri consentirà a circa 400 consiglieri del M5S di entrare nelle municipalità, di fare proposte, operare da sentinella per i cittadini. E' tanto? E' poco? E' comunque un risultato che consente al M5S di raddoppiare la sua presenza nei Comuni. Dopo le elezioni politiche la stampa e le televisioni si sono scatenate contro il M5S come se fosse l'anticristo con una rabbia, un odio, un disprezzo che non ha riscontro nella Storia d'Italia. L'informazione è l'ultima barriera che protegge processi, corrotti, status quo. E' l'arma letale nelle mani dei partiti. Si dice che Bottino Craxi, prima di involarsi, suggerì al suo sodale Berlusconi "Hai dei cannoni a tua disposizione, le reti televisive, usali". La fogna che è ora la RAI, che perde 200 milioni di euro all'anno, nonostante canone e pubblicità, con una pletora infinita di dipendenti e "esterni" va riformata al più presto, tolta dal controllo dei partiti. Più che andare in televisione, bisogna cambiare la televisione. E' un obiettivo del M5S. Una sola rete nazionale, multimediale, senza pubblicità svincolata dalla politica. Non abbiamo fretta. A via Mazzini, i nominati dai partiti, comincino a preparare gli scatoloni, con calma. Ogni tanto è bene ribadire che il MoVimento non è un partito, non fa alleanze con i partiti, né inciuci. Questo vale per i prossimi ballottaggi dove non appoggeremo la destra e tanto meno la sinistra, tra loro non c'è alcuna differenza, forse la destra ti prende un po' meno per il culo. Scrissi che chi voleva l'accordo con il pdmenoelle aveva sbagliato a votarci. Lo confermo e estendo il concetto. Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta. E' meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C'è più controllo. Il M5S cresce ogni giorno, è un fatto, così come è un fatto che è stato il più votato alle politiche. Non abbiamo fretta. "Io vi do il


tempo, anzi il tempo sono io! Il tempo a volte è strano, ma il tempo è galantuomo! Io non vi imbroglio, ma non vi si può imbrogliare! Io vado piano, ma non mi si può fermare! Da' tempo al tempo e i conti devon tornare". Da Rockcoccodrillo di Edoardo Bennato

L'esercito di Al Tappone Minipost 29.05.2013

I partiti bloccano il cambiamento MoVimento 30.05.2013

Tale Simone Furlan ha dato vita all'"Esercito di Silvio", un'organizzazione che sostiene Al Tappone Berlusconi nella sua "guerra dei venti anni". Chi si arruola dichiara quanto segue: "Di volermi arruolare nell'Esercito di Silvio per difendere il presidente Berlusconi e combattere al suo fianco la Guerra dei Vent'anni; di riconoscermi in lui, nel suo pensiero, nei suoi ideali e nel suo operato". Per diventare "comandandante di un reggimento territoriale" (???) bisogna invece spedire: "una tua foto ed una breve motivazione del perché ami Silvio". Belìn! Quando me l'hanno detto non ci volevo credere, invece è tutto vero. "Per me... l'esercito di Silvio... è una cagata pazzesca!" (cit.)

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"Pdl, Pd,Lega, Scelta Civica con Monti gettano la maschera. I rappresentanti della partitocrazia, hanno bocciato al Senato le proposte di Riforma contenute nella mozione del Movimento 5 Stelle. Sul voto il capogruppo Vito Crimi ha chiesto ed ottenuto voto separato su ogni parte. "In modo da permettere ad ogni gruppo parlamentare di esprimersi in maniera separata su ogni singola proposta. Ma tutte sono state inspiegabilmente bocciate. Hanno gettato la maschera". Al primo punto il MoVimento 5 Stelle chiedeva "ancora prima di iniziare il percorso di riforme sulle forme di Stato o di governo, di indire un referendum consultivo d'indirizzo con diritto voto esteso ai 16 enni". Un referendum da svolgere " su vari punti sull'opportunità di modificare e in quale modo la Costituzione in parti importanti, con un dibattito approfondito anche nelle scuole di almeno 6 mesi". Bocciata anche la proposta che indirizzava il Parlamento a procedere in tempi rapidi ad una limitata riforma della seconda parte della Costituzione con la riduzione del numero dei deputati e dei senatori, la riduzione del numero dei consiglieri regionali, la soppressione delle Province, l'accorpamento di Comuni,l'introduzione del referendum propositivo e consultivo senza quorum, l'eliminazione di ogni quorum per il referendum abrogativo, la fissazione del numero massimo di mandati elettorali a qualsiasi livello pari a due, la previsione dell' incandidabilità alla carica di deputato e senatore di coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva, sulle leggi di iniziativa popolare, un termine perentorio entro cui il Parlamento abbia l'obbligo di esaminarle. Terzo e ultimo punto "affrontare le riforme esclusivamente nelle sedi parlamentari proprie in rispetto agli articoli 72 e 138"." M5S Senato


I maestrini dalla penna rossa Muro del pianto 30.05.2013

Dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche, c'è un fiorire di maestrini dalla penna rossa. Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo vent'anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c'è differenza. In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra. E' tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla né di Ilva, né degli inceneritori concessi alla Marcegaglia, è come le vecchie di "Bocca di Rosa" "Si sa che la gente dà buoni consigli/ se non può più dare cattivo esempio". C'è poi lo smacchiatore di Bettola in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l'impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà. Belìn, questo ha perso più battaglie del general Cadorna a Caporetto e ci viene venduto da Floris come Nelson a Trafalgar. I maestrini dalla penna rossa sono usciti dal libro Cuore, impersonano però Franti e non Garrone. Mentono agli elettori, fanno inciuci, usano la fionda contro i passerotti e poi nascondono la mano. Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sé stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo. Persino Topo Gigio Veltroni è stato riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte. E poi c'è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto. Maestrini che vedono la pagliuzza negli occhi del M5S, pagliuzza che spesso non c'è neppure, e non hanno coscienza della trave su cui sono appoggiati.

Gli sponsor dell'inciucio

Dario per Franca

Minipost 30.05.2013

Informazione 30.05.2013

"Come accade in tutte le democrazie avanzate è utile mettere sotto la lente d'ingrandimento chi finanzia fondazioni e politici. E' importante per monitorare meglio le azioni di governo che si fanno in campo ambientale, energetico, nel settore dei giochi d'azzardo, nell'informazione, nei trasporti, nei lavori pubblic. Una legittima e particolare attenzione va posta in tal senso alla fondazione Vedrò, l'associazione di Enrico Letta fondata nel 2005. Tra gli sponsor della fondazione, vera unione del governo pd (menoelle, ndr) - pdl, abbiamo i colossi del gioco d'azzardo Sisal e Lottomatica; per energia e ambiente abbiamo Enel, Eni, Edison; per i trasporti Autostrade per l'Italia; per il settore alimentare Nestlè. Ben 7 personalità trasversali del governo fanno parte della fondazione Vedrò: il presidente Letta, il vice e ministro dell'interno Alfano, il ministro dell'ambiente Orlando, quello delle infrastrutture Lupi, quella dell'agricoltura De Girolamo, delle pari opportunità Idem, della salute Lorenzin. Ma anche ex ministri come Passera, la Polverini, Boccia, Carfagna, Giorgetti, Ravetto, la presidente del Friuli Serracchiani, il sindaco Renzi. E tanti giornalisti illustri come Curzio Maltese, Filippo Facci, Davide Parenzo e Giuseppe Cruciani. Tutti impegnati in un legittimo disegno comune che ci inquieta. La legittima, ma per noi non condivisibile, proposta di Vedrò in merito all'energia privilegia gas e idrocarburi rispetto alle rinnovabili e al risparmio energetico." Paola Nugnes, M5S Senato

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di Dario Fo "Franca ed io abbiamo scritto quasi sempre i testi del nostro teatro insieme. Io mi prendevo l’onere di mettere giù la trama quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso li recitavamo a soggetto, all’improvvisa, come si dice... Questo era il metodo preferito ma non sempre funzionava. Si discuteva anche ferocemente, si buttava tutto all’aria e si ricominciava da capo. In verità mi trovavo a dover riscrivere di nuovo il testo da solo. Poi lo si discuteva con più calma e si giungeva ad una versione che funzionasse e che andasse bene a tutt’e due. Anche Franca è stata l’autrice unica di alcuni testi. Ci sono opere, come per esempio “Parliamo di donne”, che furono stese da lei completamente a mia insaputa. Quando mi ha dato da leggere questa commedia già ultimata sono rimasto un po’ perplesso... e seccato! Ma come ti permetti?!? No, scherzavo... Io ho proposto qualche variante ma di fatto si trattava di un’opera del tutto personale. Pochi lo sanno ma la gran parte degli spettacoli che trattavano di questioni prettamente femminili è stata Franca ad averli scritti, elaborati e poi li ha recitati al completo spesso anche da sola. E io mi sono trovato a collaborare solo per la messa in scena. Vi dirò di più: testi quali Mistero Buffo e Morte Accidentale di un Anarchico - che io avevo realizzato come autore unico hanno avuto grande successo anche all’estero con centinaia di allestimenti dall’America all’Oriente, per non parlare dell’Europa. Ma dei nostri lavori quello che ha battuto tutti i record di messa in scena è Coppia Aperta, Quasi Spalancata che è stato replicato con diverse regie per più di 700 edizioni nel mondo. Ebbene l’autrice unica di questo testo è Franca. L’ho sempre tenuto nascosto! C’è in particolare un lavoro o meglio, un monologo, che Franca ha recitato solo qualche volta quest’anno, e di cui bisogna che io vi parli perché è fortemente pertinente alla situazione a dir poco drammatica che io sto in questi giorni vivendo. Da tempo Franca aveva scoperto l’esistenza di alcuni testi apocrifi dell’Antico Testamento nei quali la Genesi è raccontata in termini e linguaggio molto diversi da quelli cosiddetti canonici. Attenti, non sto parlando dei Vangeli apocrifi, ma dell’Antico Testamento... Apocrifo! Ebbene da uno di questi testi Franca ha tratto un racconto che vi voglio far conoscere, quasi in anteprima. Eccovelo! Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiumi, foreste animali e anche l’uomo. O meglio il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo ma Eva, la femmina! Che viene al mondo non tratta dalla costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla


fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la parola. Il tutto “prima” di creare Adamo; tant’è che girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che... della sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati e addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo “maschio”, Adamo, che la guarda preoccupato e sospettoso. Eva vuol provocarlo e inizia intorno a lui una strana danza fatta di salti, capriole e grida da selvatica... quasi un gioco che Adamo non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura... al punto che fugge nella foresta a nascondersi e sparisce; ma viene il momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature, umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Quello li trova e poi li accompagna dinnanzi a Dio in persona. L’Eterno li osserva e poi si compiace: “Mica male! mi siete riusciti... E dire che non ero neanche in giornata... ! Voi non lo sapete perché ancora non ve l’ho detto ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden! E sta a voi decidere cosa farne e come viverci. Ecco la chiave. E gliela getta. Vedete, qui ci sono due alberi magnifici (e li indica), uno – quello di sinistra – dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha significato: eternità... Significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli, vivrete per sempre, appunto in eterno! A differenza degli altri animali non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero invece produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene! E sapete perché? Perché non creano l’eternità... ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio. Ancora vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro e perfino macchine come la ruota e il mulino a vento e ad acqua. No, non ho tempo di spiegarvi come si faccia, arrangiatevi da voi. ... tutto quello che scoprirete; e ancora queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi... non solo, ma grazie a quell’amplesso, vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo. Però attenti, alla fine ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango. Gli stessi da cui siete nati. Pensateci con calma, mi darete la risposta fra qualche giorno. Addio.” “No. Non c’è bisogno di attendere, Padre Nostro! – grida subito Eva – Per quanto mi riguarda io ho già deciso, personalmente scelgo il secondo albero, quello delle mele. S devo essere sincera, Dio non offenderti, a me dell’eternità non interessa più di tanto, invece l’idea di conoscere, sapere, aver dubbi, mi gusta assai! Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace!!! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi, oh che bella parola ho scoperto cingermi!, cingermi con lui e farci... come si dice?! Ah, farci l’amore! So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E ti dirò che, appresso, il fatto che mi toccherà morire davanti a tutto quello che ci offri in cambio: la possibilità di

scoprire e conoscere vivendo... mi va bene anche quello. Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore... ben venga anche la morte!” Il Padreterno è deluso e irato quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: “E tu? ...che decisione avresti preso? Parlo con te, Adamo sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e la fine?” E Adamo quasi sottovoce risponde: “ Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’amore anche se poi c’è la fine"." Dario Fo

La dittatura che verrà Politica 31.05.2013

di Paolo Becchi "Eppur si muove! Certo ci si sarebbe aspettati qualcosa da un governo che sinora non ha fatto altro che vivere della rendita di quello precedente, ci si sarebbe aspettati almeno qualcosina sulla crescita dopo che l’austerity - come lo stesso Presidente della Corte dei Conti ha recentemente dichiarato - ci è costata 230 miliardi. Certo un aiutino l’eurocrazia ce l’ha dato in questi giorni. Un po’ come lo strozzino che deve mantenere in vita il suo debitore, perché di un morto non sa proprio che farsene. E così è stata chiusa la procedura per deficit e gli eurocrati che ci governano da Bruxelles hanno deciso di riattaccarci per qualche mese alla bombola dell’ossigeno. Il nostro governo ha invece cose ben più urgenti di cui occuparsi e riguardo all’economia ci si è limitati a rinviare l’IMU a settembre, come per gli esami di riparazione, e a discutere di un eventuale aumento dell’IVA, tanto per favorire i consumi. No, a Letta dei milioni di disoccupati, cassaintegrati, suicidati, giovani in attesa di primo impiego, studenti con tasse da pagare spropositate, piccole medie imprese che ogni giorno chiudono i battenti, no, di tutto questo non gliene frega proprio nulla. È un’altra Italia questa, che lui non vuol vedere. E pertanto il governo, invece di occuparsi dell’inesorabile declino economico e sociale del nostro paese, ha deciso di puntare tutto sulla riscrittura della nostra Costituzione. Si è dato 18 mesi di tempo per eliminare l’unica cosa solida che ancora esiste in Italia. Ai partiti liquefatti che tengono sempre meno (guardate bene i risultati elettorali delle comunali e le perdite consistenti anche di quel partito che oggi, di fronte a un astensionismo senza precedenti, sostiene di aver vinto le elezioni) deve corrispondere un paese liquefatto. Questo c’è già, ma bisogna dargli il colpo di grazia mutando quelle regole fondamentali che esso si era dato dopo la fine della Seconda guerra mondiale e preparando una svolta autoritaria nelle nostre istituzioni democratico parlamentari. Intanto il pdmenoelle, come si è visto ieri alla Camera, si divide al suo interno persino sulla necessità di sostituire il porcellum, timoroso dell’ira di Berlusconi. Non sono in grado di cambiare la legge elettorale, ma vogliono distruggere la Costituzione. Le costituzioni non nascono come i funghi, ma sono il prodotto di un rivolgimento presente all’interno di un paese. La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza antifascista, la nuova dovrebbe nascere da Al Tappone, il nipote di suo zio e l’angelico Alfano. Glielo vogliamo lasciar fare?" Paolo Becchi

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L'abolizione che non c'è #leggetruffa

Siamo soltanto all’inizio Sergio Di Cori Modigliani

Minipost 31.05.2013

Informazione 31.05.2013

Dopo la propaganda elettorale di Letta che con un tweet annunciava di aver eliminato il finanziamento pubblico, oggi scopriamo la verità: per quest'anno non si toccano. Ma dovrebbe avvenire nel 2017 "quando terminerà l'erogazione del rimborso già previsto per le elezioni di quest'anno". I partiti saranno "aiutati" con servizi come sedi, bollette telefoniche, spazi televisivi. Quindi i partiti dal 2017 non gestiranno più soldi? Illusi: "ciascun contribuente può destinare il due per mille della propria imposta sul reddito (IRE) a favore di un partito" e "i fondi non espressamente attribuiti dai privati attraverso l'opzione del due per mille, saranno distribuiti ai partiti proporzionalmente alle somme stanziate in via esplicita". L'importo totale a disposizione dei partiti potrebbe addirittura aumentare. Il finanziamento esce da una parte e entra dall'altra. I soldi dei cittadini continueranno ad arrivare e i partiti a mangiare. Il M5S ha mantenuto fede alle promesse elettorali e ha rinunciato completamente ai 42 milioni di soldi pubblici che gli sarebbero spettati. I partiti non sono riusciti a fare altrettanto. "Questa è una "legge-truffa", una presa in giro per i cittadini che continueranno a pagare per far campare i partiti." Partecipa alla discussione su Twitter: #leggetruffa

di Sergio Di Cori Modigliani “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono" Malcolm X, fondatore e leader del movimento Black Panthers "Ramazzando nel dibattito collettivo, nel tentativo di aggirare le banalità, scempiaggini, mistificazioni, falsità, manipolazioni, che in questi giorni i media compatti - sia quelli cartacei che televisivi e sul web - ci stanno regalando, ne ho trovato uno che spicca di gran lunga al di sopra dello squallore generale. Non soltanto per il contenuto, ma anche e soprattutto per la certificazione della firma. L’autore è uno dei più noti esperti italiani su questioni politiche nazionali, docente di Storia dei partiti Politici e Politologia all’Università degli Studi di Urbino. Il professore si chiama Ilvo Diamanti. L’altro ieri, nel corso di un talk show televisivo ha spiegato, con intelligente argomentazione, come vada letto un risultato elettorale in Italia: il risultato delle politiche del 25 febbraio ha sancito la sconfitta bruciante del PDL e quella personale di Silvio Berlusconi, il quale ha perso il 48% del suo elettorato. Ma il cavaliere ha stravinto il dopo-elezioni. Il PD, dal canto suo, ha preso più voti ma non ha vinto, perché non ha raggiunto la maggioranza necessaria per governare da solo; in compenso ha straperso il dopo-elezioni. Il M5s ha stravinto le elezioni e non è stato in grado di stravincere il dopo-elezioni. Le cose stanno così. Le amministrative sono diverse dalle politiche e vanno considerate, dunque, in un ambito diverso. E’ necessario, comunque, verificare come verrà gestito da tutti il dopo-elezioni. Perché è quello che conta. Analisi puntuale che sottoscrivo. Il dopo-elezioni è fondamentale. Vi sono diversi precedenti in Italia dai quali poter apprendere delle lezioni civiche sul funzionamento della strategia politica. Nella fondamentale elezione del 1986, la Democrazia Cristiana puntava ad allungare di almeno il 15% la sua distanza dal P.C.I. I comunisti avevano come obiettivo quello di diventare il primo partito italiano, essendo ormai chiaro a tutti che era una questione di tempo il crollo dell’impero sovietico. I socialisti cercavano una poderosa affermazione aumentando di almeno il 10% rispetto al turno precedente. Vinse la D.C. mantenendo lo stesso risultato. Il P.C.I. si avvicinò a una distanza dello 0,8% restando però secondo. Il P.S.I. passò dal 12,2 al 12,8%. In realtà persero tutti e tre, poiché nessuno raggiunse l’obiettivo prefissato considerato imprescindibile, mostrando al paese un quadro politico –pur nelle

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sue differenze- molto ma molto simile a quello attuale. Va da sé che ciascuno cantava e pretendeva vittoria. Ma quando Occhetto, Andreotti, Forlani, Craxi, si sedettero intorno a un tavolo, Bettino Craxi li stracciò letteralmente, come se avesse preso il 50%. La documentazione ufficiale di quella riunione durata ben sei ore non è ancora pubblica. Lo sarà, a termini di Legge, nel 2016. Ciò che conta è il Senso della vicenda. In Politica, come giustamente sta spiegando il prof. Diamanti, non contano tanto i numeri, bensì l’uso che se ne fa. Applicare una strategia da ragionieri come se si trattasse del consiglio di amministrazione di una società quotata in borsa, dove conta soprattutto la voce di chi possiede il pacchetto maggioritario delle azioni, è perdente. E’ un po’ come al gioco delle carte; che sia poker, bridge, burraco o tresette è irrilevante: alla fine, anche se non si hanno buone carte, vince chi sa giocare meglio. Quindi, il dato delle amministrative va letto, argomentato e dibattuto alla luce di una sana e intelligente strategia del dopo-elezioni. Mettiamola così: “E’ finita la campagna elettorale, per il momento non si vota più; finalmente è possibile cominciare a parlare di politica. Era ora”. Finora, infatti, non si è mai parlato di Politica, ma si è vissuti all’interno di una gigantesca nuvola di perenne campagna elettorale, iniziata lo scorso settembre. La cupola mediatica ha partecipato con tutta la sua gigantesca forza adattandosi all’ambiente e alla circostanza; dopotutto sono ben pagati proprio per fare questo lavoro, senza che il lettore o il telesionato se ne accorga. Ciò che conta, oggi, è affrontare il dopo-.elezioni e vedere come “leggere” il risultato per comportarsi di conseguenza. Su tutti i media il M5s è il grande perdente di queste elezioni. E’ un trucco mediatico. Fecero la stessa cosa con i socialisti nel 1986. Il più fiero antagonista di Craxi, il quotidiano la repubblica, era addirittura arrivato al punto di paventare un aumento dei socialisti, in termini elettorali, del 60%, avvicinandosi al P.C.I. Alla fine delle elezioni, quindi, l’aumento di voti ottenuto dai socialisti venne presentato come “Craxi sconfitto alle urne: il P.S.I. tiene ma non dilaga”. Perché mai avrebbe dovuto dilagare? La strategia di Craxi non era affatto quella di essere il leader di un partito di massa, bensì di rappresentare, con forza realistica, dei blocchi sociali laici formati da imprenditori e professionisti decisi a contrastare il consociativismo, già operativo, dei catto-comunisti. Per alcuni versi è simile alla posizione assunta dal M5s a queste elezioni, tanto è vero che si sono presentati soltanto nel 35% dei luoghi deputati. Se il M5s avesse puntato a vincere le elezioni amministrative affermandosi come “partito-massa” si sarebbe presentato dovunque e Grillo avrebbe condotto una aggressiva campagna elettorale come quella realizzata in Sicilia e a Parma. L’obiettivo consisteva nel garantirsi una presenza all’interno delle istituzioni locali per cercare di avvicinarsi all’obiettivo finale del movimento: scardinare il sistema marcio italiano sorretto da partiti fatiscenti e cancellare per sempre una società diseguale, uno stato inefficace e inefficiente, per ricostruirlo dalle fondamenta su basi diverse, più consone alle esigenze collettive della comunità nazionale. Allo stesso tempo dimostrare


cifre alla mano (in questo caso sì) che il PD e il PDL seguitano la loro folle corsa verso l’auto-distruzione. Tant’è vero –calcolo ragionieristico oggettivo- che il PD perde il 43% dei consensi ottenuti nel 2008 su scala nazionale; e il PDL perde addirittura il 65% dei voti raccolti nel 2008. Questo dato illuminante consente al mio quotidiano surrealista di pubblicare la notizia (con editoriale chiesto al prof. Diamanti) aperto dal seguente titolo: “Berlusconi eclissato: prosegue l’emorragia di voti nel PDL esplosa alle politiche". Il PD vince ai numeri ma non controlla più la società: lascia sul tappeto 295.164 voti, questo è il numero degli elettori che hanno scelto di non votarlo più. Il dato oggettivo delle amministrative è il seguente; osservatelo con attenzione: PD: 26,26% 2013. Nel 2008 aveva preso il 34,03%. PDL: 19,21% 2013. Nel 2008 aveva preso il 36,57%. A me sembra che gli elettori abbiano parlato molto chiaramente. Da aggiungere, infatti, il dato che, in casa PD, nel 78% dei casi, le personalità elette sono esponenti della società civile scollati dalla burocrazia centrale, spesso contrari a questo governo e in netta opposizione a Letta, Franceschini, e in antagonismo alla segreteria attuale. Luca Zingaretti (un politico davvero abile che conosce molto bene la sua professione ed è un abile stratega) ha sostenuto invece Ignazio Marino ed evidentemente gestirà a nome del PD “il post-elezioni diamantino”. Pochi hanno ricordato che Marino stava quasi per essere buttato fuori dal partito in quanto fiero sostenitore di Rodotà, dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, della necessità della trasparenza, dell’immediato taglio dei costi alla politica, e addirittura sostenitore a livello nazionale dell’abolizione delle sovvenzioni all’editoria e giornali. Praticamente il programma del M5s. Lo ha addirittura dichiarato apertamente in conferenza stampa, rifiutandosi di nominare i burocrati. Ha deciso di non mettere il simbolo del partito per non far scappare via gli elettori. Se andate su facebook e andate a leggere i commenti di tanti piddini romani (anche nomi molto noti) noterete che sono in molti ad affermare che è bene che la direzione nazionale capisca che la vittoria di Marino a Roma non ha nulla a che fare con questo PD. Tutto ciò per spingere i lettori più intelligenti a meditare, dedicare dei pensieri e dibattere sui risultati elettorali delle amministrative, pensando a come gestire il dopo-elezioni. Perché lì vince la Politica. Lì vince chi ha una solida strategia, chi è lungimirante, chi si sottrae alle fantasie ragionieristiche piccolo-borghesi dei numeri e ne trae le dovute conseguenze. Ciò che il paese ha confermato è la bocciatura dell’attuale classe politica dirigente. Gli elettori non sono andati di corsa a votare per il M5s perché il movimento – e ne è consapevole - non era in grado di poter esprimere una efficace, competente, adeguata classe dirigente da presentare in alternativa all’attuale quadro fatiscente offerto da PD e PDL. Non è ancora il momento. Su questo è necessario lavorare nel dopo-.elezioni. Viviamo come pesci dentro un acquario, ammaliati dalla nostra mitomania che ci fa pensare di essere luminescenti animaletti che scorrazzano nei mari del Pacifico Meridionale. Non è così. Viviamo dentro un falso perenne: è la

condizione del Paradosso della Surrealtà. Il PDL che ruota tutto intorno al grande comunicatore Berlusconi crolla perché non arriva nessuna comunicazione: il mittente è diventato afono, vecchio, intorpidito; soprattutto non ha nulla da comunicare a nessuno. Forse neppure a se stesso. Il risultato è paradossale. E così, dunque, va letto. Hanno vinto gli italiani che lentamente si stanno svegliando. All’astensione va aggiunto, infatti, anche il calcolo di schede bianche e nulle che porta il dato nella città di Roma a un 39,8% di voti validi. Più chiaro di così, si muore. Stiamo sulla strada giusta, quindi. E’ legittimo essere ottimisti. E’ fondamentale saper gestire il dopo-elezioni e sottrarsi alla falsificazione dei media che disperatamente stanno cercando di nascondere i propri scheletri nell’armadio, ormai con le ante aperte e il popolo italiano che sornione, osserva lo spettacolo divenuto pubblico. Siamo soltanto all’inizio." Sergio Di Cori Modigliani

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Non cambieranno mai #leggetruffa Minipost 01.06.2013

"Chiamatela come meglio credete. Ma non con il nome sbagliato: abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Perché inseguire Beppe Grillo è un conto; raggiungerlo, un altro. [...] Gli sgravi fiscali non sono forse una forma di finanziamento pubblico, sia pure indiretto? Si tratta di denari che lo Stato non incassa consentendo ai partiti di avere donazioni da imprese o privati cittadini. Dunque è come se quei soldi lo Stato li desse alla politica. Con un trattamento, per chi decide di aiutare economicamente un partito o un politico, dodici volte più favorevole rispetto a quello cui ha diritto il sostenitore di un'opera benefica. [...] parliamo della possibilità di risparmiare il 52 per cento fino a 5 mila euro e il 26 per cento fino a ben 20 mila. [...] Dare 20 mila euro in beneficenza consente di detrarre al massimo 542 euro, regalare la stessa cifra a un partito ne fa invece risparmiare 6.500. [...] A quanto ammonterà questo finanziamento indiretto è difficile dire. Il 2 per mille è una incognita assoluta. [...] ci sono gli altri rivoli. L'esenzione dell'Imu per le sedi politiche, per dirne una. I contributi pubblici alla stampa di partito, circa un miliardo di euro dal 1990 a oggi. Oppure le agevolazioni postali per il materiale elettorale [...] Il finanziamento pubblico dunque non è morto, a dispetto dell'epitaffio scolpito venerdì dal governo di Enrico Letta. Chi credeva davvero che alla politica non sarebbe più arrivato un euro statale si metta l'anima in pace." Sergio Rizzo sul Corriere.it - Leggi tutto


RAI: la voce del padrone Informazione 01.06.2013

Abolizione del finanziamento pubblico for dummies Minipost 01.06.2013

Rai1, Rai2 e Rai3 sono occupate dai partiti. Non è una notizia. Non è una novità. Il vero scandalo è che questo non dà più scandalo. Si dà ormai per scontato che plotoni di addetti stampa raccontino le balle dei partiti senza vergogna pagati dal canone, dalla pubblicità e dalle tasse. Molti giornalisti della Rai dovranno in futuro rendere conto della loro omertà, dei loro attacchi telecomandati, dei loro silenzi. Sono responsabili più dei loro padroni, di chi li ha assunti, di chi gli telefona (ma sovente non è neppure necessario) per dettargli palinsesto, contenuti e persino le parole e le pause. Non ci sono più le veline, si è passati direttamente alla dettatura. Scandalo nello scandalo, la Rai è un pozzo senza fondo. In un'Italia che non ha più neppure gli occhi per piangere ha perso 200 milioni di euro nel 2012. Il direttore generale Gubitosi e la presidente Tarantola rimangono imperterriti ai loro posti e dai consiglieri di amministrazione non un fiato. Cosa fanno dalla mattina alla sera questi signori ben pagati dagli italiani? Una Rai lottizzata. Un non luogo dell'informazione che fa rimpiangere persino l'era socialista, quando di tre assunti uno era democristiano, l'altro socialista e il terzo bravo. Ora il terzo viene spartito tra Sel e Lega. Quando c'è un colpo di Stato, la prima cosa messa in atto è il controllo dei mezzi di informazione. Il cittadino però, mentre avviene, ne è consapevole. Sa che, da quel momento, la dittatura userà la televisione per legittimare sé stessa e si comporta di conseguenza. I sovietici leggevano la Pravda, ma non le credevano. Gli italiani guardano la televisione e le credono. Non hanno anticorpi, pensano di vivere in una democrazia. Tre commissioni sono ancora senza presidente: Giunta per le elezioni (bloccata in attesa di una persona gradita a Berlusconi), Copasir e Vigilanza Rai. Le presidenze di norma vengono assegnate all'opposizione. L'unica presente in Parlamento è il M5S. Fratelli d'Italia, Sel e Lega si sono coalizzate con pdl e pdmenoelle e in seguito si sono scisse come un'ameba per mettersi la maschera da finta opposizione. L'ennesima beffa di questa legislatura. Ora, il M5S è stufo di prendere schiaffi e di essere, allo stesso tempo, preso per il culo dalla Rai. O ci verrà affidata la presidenza della Rai al più presto, sono già passati tre mesi dalle elezioni, o ne trarremo le conseguenze.

Capitan Findus Letta ha detto: "Il finanziamento pubblico ai partiti è un tema su cui si deciderà. A chi non piace la proposta presentata ieri, ne faccia altre". Quanto presentato dal governo non ha abolito nulla nè ha intaccato il portafoglio dei partiti, nonostante stamattina i giornaloni affermassero il contrario. E' una giravolta semantica, come quella dei "rimborsi elettorali" dopo il referendum del 1993. Il MoVimento 5 Stelle ha già depositato un disegno di legge il cui concetto è semplice e lo scandisco in tre parole comprensibili anche per gli stoccafissi: ABOLIZIONE FINANZIAMENTO - PUBBLICO. Che vuol dire: i partiti non devono gestire soldi pubblici. Le attività si possono finanziare con micro donazioni private, come ha dimostrato il M5S. Il 31 luglio, mentre finiranno I fondi per la cassa integrazione, i partiti si spartiranno milioni di euro di finanziamenti pubblici pagati dai cittadini. Solo il M5S ha mantenuto fede alla promesse elettorali e ha già rifiutato i 42 milioni che gli sarebbero spettati. Pdl e pdmenoelle dovrebbero fare altrettanto anzichè propinare agli italiani l'ennesima legge truffa.

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