ControSenso

Basilicata

7 Luglio 2012

DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO III n. 88/07 Luglio 2012 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza Tel. e Fax. 0971 - 092255

SOS “Umanizzazione” al San Carlo a pag. 3

Viale Dante: un “Ballarò” a cielo aperto a pag. 6

Cari Contro-lettori, ettori, in Svizzera, in un luogo che si chiama Cern, dove esiste un acceleratore di particelle (palline che girano a forte velocità) è stata fotografata in questi giorni laa scoperta del secolo: la cosiddetta “particella rticella di Dio”, ovvero il “bosone di Higgs”. Si tratta di una particella davvero vvero speciale perché conferisce il dono ono della sostanza a tutte le cose. I fisici la chiamano “massa” ed è la proprietà fondamentale di tutto ciò che esiste. Se non avessimo massa - se non l’avessero essero gli atomi, cioè i protoni, i neutroni, roni, gli elettroni di cui noi stessi siamo mo costituiti - saremmo solo particelle che schizzano nel vuoto alla velocità della luce. A Potenza, in un posto che he si chiama Regione Basilicata, dove esiste uno speciale acceleratore di particelle (sempre palline che girano), gli scienziati hanno fotografato un’altra sensazionale scoperta. Si tratta del Presidente della Regione Vito De Filippo, immortalato immobile sulla sua poltrona. Ebbene sì, la particella di Dio lucana esiste.

Non è solo una leggenda. I fisici anche quella la chiamano “massa” e dovrebbe essere, stando alle carte, ciò che conferisce “sostanza” a tutte le cose della Basilicata. Se noi Lucani non avessimo massa – se non avessimo cioè, questi assessori, consiglieri, sindaci, parlamentari, presidenti e direttori vari- saremmo solo particelle che schizzano nel vuoto alla velocità della luce. Ma siccome questo popò di massa ce l’abbiamo, e ce la portiamo dietro, schizziamo nel vuoto lo stesso, solo un pochettino più lentamente.

In attesa del prossimo Big-Bang.

Walter De Stradis

LA PARTICELLA di DIO

Il professore dell’Itis: <<Denuncio la Provincia>> a pag. 7

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7 Luglio 2012

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“Umanizzazione” al San Carlo: un problema concreto Lavoro, stress e scortesia: le segnalazioni al nostro giornale e gli episodi raccontati da alcuni utenti di Michele Imperioli

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ontinua la nostra inchiesta sull’ospedale “San Carlo” di Potenza, così com’è visto e percepito dai pazienti. Ultimamente, stiamo ricevendo diverse segnalazioni, in merito alla questione “umanizzazione”.

Personale “interno” del nosocomio, seppur in forma anonima, ci ha confermato che il problema esiste: non tutti gli operatori, dai medici, ai primari, agli infermieri, agli addetti delle amministrazioni, sembrano sempre mantenere un atteggiamento di gentilezza nei confronti del paziente/ utente. Non di rado, ci dicono, si verificano episodi in cui alcuni operatori (non certo tutti, ovviamente) danno vita a comportamenti piuttosto bruschi e scortesi. Pur comprendendo la massiccia mole di lavoro, e di gente, che quotidianamente si riversa sul

San Carlo, con conseguente stress ed affaticamento per tutti gli operatori, il valore dell’umanizzazione rimane imprescindibile in un nosocomio. Gli episodi che ci vengono raccontati, trattano proprio dello spiccio e quotidiano via vai fra i reparti e gli uffici dell’ospedale: piccole ma scoraggianti avventure, in cui al cittadino capita di incappare nell’intricata maglia sanitarioamministrativa, e anche nella luna storta e nella cattiva giornata di qualche operatore.

E’ infatti solo di qualche giorno fa il racconto che ci ha fatto una giovane donna incinta di Potenza, in merito all’apparire e lo scomparire –manco si avesse a che fare con mago Forrest, o peggio, con il mago Oronzo- di alcune analisi che la riguardavano.

«Mancano solo tre settimane al grande evento –ci racconta

UNA BATTAGLIA DI CONTROSENSO

I resti dell’antico acquedotto di Potenza a settembre saranno al museo provinciale

S

embra volgere al meglio la storia dei resti dell’antico Acquedotto di Potenza.

Volendo fare un resoconto della nostra

nel mese di febbraio, ci ritornammo, perché preoccupati dalla situazione in cui si trovavano alcuni di essi che erano addossati a un muretto di mattoni pericolante, che avrebbe potuto danneggiarli. Il muretto a seguito poi della rimozione dei resti, crollò. A seguire, ritornammo nel mese di maggio, con ben due articoli, sulla loro misteriosa scomparsa: furono prelevati da parte del comune di Potenza, che dimenticò di mettere al corrente le autorità preposte in materia, la Soprintendenza, per esempio, che fummo noi ad avvisare di quanto era accaduto. In quell’occasione, i resti furono prelevati e depositati in una struttura del comune, in I resti dell’antico Acquedotto al Museo di Potenza un giardinetto e impropriamente addossati l’uno su l’altro, non curandosi di una eventuale rottura battaglia sul degrado in cui imperversavano: dei pezzi. Per ultimo, nel mese di gennaio di articoli sulle pagine del nostro giornale di quest’anno, con la notizia dell’iniziativa se ne possono contare all’incirca cinque, in del comune di Potenza, sulla volontà del quasi due anni. Esordimmo nel gennaio 2010, loro recupero e fruizione. Dopo tutta questa in occasione dell’iniziativa della Provincia vicenda travagliata e lunga, i resti saranno di Potenza, sul recupero del patrimonio resi fruibili in occasione delle giornate del archeologico della stessa, interrogandoci sul Patrimonio Europeo nel mese di Settembre, mancato tentativo di recupero e valorizzazione ciò è quanto ci ha riferito la dirigente del dei resti dell’acquedotto di Potenza, visto e museo provinciale, la dottoressa Caricati. Ora considerato che si stava parlando di valorizzare i resti sono presso il museo provinciale, sono il patrimonio. Ritornammo con un altro articolo stati lavati e trattati con materiale apposito, nell’ottobre dello stesso anno, constatando che perchè possano ritornare al loro splendore. la nostra proposta di messa in sicurezza non era stata per niente presa in considerazione, e i Giovanni D’Andrea resti continuavano a giacere nell’indifferenza.

Con il nuovo anno (2011), ed esattamente

L’avventura di una giovane donna incinta del capoluogo alla ricerca delle sue analisi emozionata- e in compagnia di mio marito mi sono recata in ospedale, per la precisione in due reparti distinti, per ritirare delle analisi, che in casi come questi, hanno chiaramente valore di urgenza. Gli addetti di entrambi i reparti, hanno però prontamente risposto che le mie analisi lì non erano ancora arrivate. Mio marito, che è comprensibilmente in ansia per il mio status, ha voluto vederci chiaro, e nel caso del primo reparto si è rivolto direttamente al primario, che è stato molto disponibile, e che con sua e nostra grande sorpresa, dopo una rapida occhiata, ha esclamato : “Ma come, le analisi SONO qui!”. A quel punto, ci è sembrato giusto andare a ricontrollare anche al secondo reparto. Dietro lo sportello c’era un’altra persona, che ha subito trovato le analisi, che solo qualche minuto prima non c’erano.

A quel punto anche l’addetta non sapeva come spiegarsi l’accaduto, e ci ha chiesto di descriverle l’impiegato che si trovava lì prima di lei. Ma allora io dico: all’ospedale

la gente ci va perché ha bisogno, non perché ha tempo da perdere. I dirigenti e i responsabili devono controllare quotidianamente la qualità del lavoro dei loro dipendenti, specie di quelli a diretto contatto con il pubblico, perché non è possibile che un cittadino subisca dei disservizi solamente perché un impiegato, un infermiere o un dottore quel giorno ha poca voglia di lavorare, è distratto o –peggio- ci ha i cavoli suoi ed è scortese con l’utenza».

Questa è la testimonianza di una giovane moglie incinta di Potenza. Ma, per riassumere il tenore di altre rimostranze da noi raccolte, all’Ospedale San Carlo può anche capitare di sbagliare stanza –alla ricerca di quella giusta- e subirsi il feroce rimprovero del medico che la occupa, rischiando così di mandare all’aria l’esame da sostenere di lì a poco, specie se si soffre di ipertensione.

Qualcuno potrà obiettare che i nostri resoconti sui piccoli, e spiacevoli, episodi di intemperanze al principale ospedale della regione,

siano banali e che magari ci siano cose più “importanti” di cui parlare. Pur non generalizzando, ripetiamo, riteniamo invece che il discorso “umanizzazione” delle cure sia di vitale importanza, soprattutto perché –con le nostre “incursioni”abbiamo avuto modo di appurare che spesso la gente subisce ed ha paura di parlare, perché in ballo c’è la propria salute. Invece invitiamo i nostri lettori, come per tutti gli altri argomenti della vita pubblica, ad insistere con le segnalazioni, proprio perché la salute del cittadino è da sempre il recinto in cui alcune personalità di spicco del settore ospedaliero –e dei suoi reparti- costruiscono le mura di veri e propri feudi di rispettabilità ed anche potere. Alcuni poi a volte cercano anche di tramutarli in consenso elettorale. E quindi è ragionevolmente giusto che il loro operato venga sottoposto allo stretto vaglio degli utenti, specie quando si tratta di “umanità”.

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7 Luglio 2012

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Valorizzare le aree interne della regione

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Regione Basilicata: “Mezzogiorno di fuoco” per l’informazione

Rivelli e De Filippo il giorno della visita del Dalai Lama

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ella rubrica dei risparmi possibili, o degli sprechi reali se preferite, questa volta tocca parlare, in quanto ufficio di un ente pubblico, della struttura informativa della Regione Basilicata, ovvero della Pravda (la Verità) Nostrana. Certo tutta la informazione Regionale Lucana è una cosa detta quasi per finta, dato che si rivolge a un manipolo di studiosi o quasi e, addirittura, senza voler scomodare il Massaro del CSAIL e le sue intemerate verso Basilicatanet e Rivelli Giovanni, che ne è capo, e il censurismo che, a suo dire, attuerebbero, non è che la precedente versione di Basilicatanet fosse tanto diversa da questa. Ecco, secondo alcuni, la informazione Regionale Lucana sembra sempre guardare alla Gazzetta di Basilicata (da cui infatti proviene anche Rivelli) e, qualche persona di malanimo (vedi La Nuova del 29 giugno scorso), ora vede nella generosità che l’Ufficio del Rivelli riserverebbe

a quel giornale una cosa che non è fatta bene perché, magari all’insaputa del Rivelli stesso, danneggia gli altri giornali verso i quali, sempre quell’Ufficio, non sarebbe generoso.

Ma anche se fosse, questo a noi non frega per niente e riportiamo la cosa solo perché ci piace ragionare, e tornando alla Pravda (“Verità”, come si diceva all’epoca dell’Unione Sovietica) ci piace parlarne a prescindere anche dai personaggi e dalle situazioni. I fatti ci dicono che Rivelli è capo della Informazione del portale Basilicatanet com’è capo di Basilicata Mezzogiorno, quotidiano edito dalla Regione Basilicata per il fine di fornire l’onesta informazione che la stampa locale non era capace di fornire….. (devo pensare io). Ora Basilicata Mezzogiorno viene messo a disposizione degli studiosi di Verità Lucane ogni giorno non festivo ‘mbart Mezzogiorno (di qui il nome credo) e si compone di notizie prese dai quotidiani locali (Solo Quelle

Notizie Vere immagino) e di qualche pregiato pezzo della Redazione interna. Verosimilmente rischio di venire accusato di malanimo verso gli uomini della informazione regionale e per dimostrare l’infondatezza di tale accusa cito il lunghissimo e dettagliatissimo resoconto sulla Visita del Dalai Lama in scritti e foto che tacevano,però, dei sonori fischi e delle proteste indirizzati al Presidente De Filippo nell’occasione. Naturale è che l’attribuire le proteste a facinorosi provocatori come hanno fatto da Basilicata Mezzogiorno è il minimo che si potesse fare per compiacere il Capo ma è anche la concreta dimostrazione del fatto che l’unica Verità è che stanno a scimmiottare la Pravda (inconsapevolmente con ogni probabilità) senza neanche essere o essere stati comunisti. Rivelli, infatti, che alle elezioni del direttivo Assostampa del 2008, già immaginava di poter chiedere e imporre di <<non dare pubblicità e contributi

a testate che non applicano il contratto, o non abilitare l’accesso alla pubblicazione di notizie sul portale regionale Basilicatanet alle amministrazioni prive di una figura giornalistica>> sarebbe la persona sbagliata nel posto peggiore, per gli esclusi, o la persona giusta nel posto più opportuno, per gli inclusi nell’elenco dei beneficiari….. ma questa è solo la elementare Verità o Pravda (se più vi piace). Del resto ho verificato l’ultima settimana e si parla di tutto il bene possibile di quello che si fa per la Basilicata e i suoi abitanti, non si legge una nota o un rigo sul fatto elementare, e pure Verissimo, che malgrado tutto il meglio che fanno per la Basilicata e i suoi abitanti i Lucani non si accorgono di questo bene e continuano a finire, a insaputa di tutti, nelle statistiche della povertà a dispetto, oserei dire, delle Verità di Giovanni e della Basilicata ’mbart Mezzogiorno.

iprendiamo il mai dimenticato dibattito sull’insopportabile e intollerabile collasso demografico dei nostri piccoli Comuni montani. Lo riprendiamo in un’ottica diversa molto più propositiva e meno “dispersiva”. Lo riprendiamo, soprattutto, alla luce di una seria politica di programmazione che si fa strada, incisivamente, nei Comuni dell’Alta Montagna del Vulture e del Marmo. Seria politica auspicata da amministratori comunali seri e propositivi. Una programmazione che riprenda i vecchi obiettivi dei mai dimenticati P. S. (progetti speciali aree interne) 33.

Purtroppo, dobbiamo convenire con i tanti amministratori locali più sensibili che lo stato di abbandono e le mancate manutenzioni e gestioni di diversi fabbricati di pregio, presenti nei piccoli Comuni lucani, sono sotto gli occhi di tutti. Il solo caso positivo di Irsina e di San Mauro Forte che rimbalza sui giornali inglesi non ci soddisfa. Al contrario, dobbiamo constatare che vi sono, purtroppo, “centri servizi”, “case albergo”, “centri sociali e polivalenti” e “beni culturali e ambientali”, presenti nelle nostre aree interne, esposti alla totale incuria e alla mercé di disgustosi atti vandalici, ripresi puntualmente da tante riviste specializzate e da tanti blog. A tal proposito la “Regione “ è in grado, dopo i successi irsinesi, di promuovere una vera e concreta “società di servizi” che possa censire e ricognire il “grande patrimonio” esistente in tutte le realtà comunali lucane?Una sorta di “PATRIMONIO S.p.A”, tutta lucana, che possa circuitare, “georeferenziare” e campionare, attraverso Centri di Eccellenza, Università, APT, UNIONCAMERE e CONFINDUSTRIA, luoghi e territori sconosciuti al grande pubblico, ma, capaci di attrarre nuovi potenziali turisti, non solo inglesi. Ricordiamo con vivo piacere i circuiti virtuosi posti in essere qualche anno fa dai vari “torpedoni” di anziani delle UNITRE, delle Associazioni religiose e non profit ecc., “Torpedoni” che, non solo, hanno apprezzato ed ammirato le nostre bellezze, ma, sono rimasti “estasiati” dalla nostra ospitalità e dalla nostra tradizionale e tipica cucina lucana. I nostri piccoli Comuni come Satriano, Castelmezzano, Ripacandida, Pietrapertosa, Guardia Perticara e tante altre piccolissime realtà dell’interno lucano sono state letteralmente prese d’assalto nelle scorse estati.

Qualcuno ha riflettuto su questi “nuovi target”. per l’avviata stagione estiva?

Noi crediamo che, alla luce delle scarse attenzioni ricevute, nessuno si sia veramente attivato, nonostante, qualche timido tentativo dell’APT e nonostante il famoso “volo dell’angelo” di Castelmezzano. La grande attenzione è, ancora, purtroppo, rivolta alla “POLPA” del territorio lucano. Al contrario, assistiamo, ancora oggi, alla totale indifferenza riservata “all’OSSO”. Il buon Manlio Rossi Doria sarebbe deluso da tali comportamenti. La mancanza di dibattiti e di approfondimenti di spessore su questi temi ci fanno ulteriormente intristire.

Se, nei prossimi anni, saranno confermate le stesse politiche odierne e gli stessi indici di vecchiaia, i nostri piccoli Comuni subiranno un vero collasso demografico. Un collasso demografico che ha raggiunto picchi altissimi. Gli “indici di vecchiaia” (rapporto tra gli abitanti superiore ai 65 anni e inferiore ai 14) si sono, purtroppo, raddoppiati rispetto a quelli nazionali. E’ un dato che desta tanta preoccupazione e fa tanto riflettere. Se Moody’s negli anni scorsi e la Confindustria con

Artioli, sostenevano che ci eravamo incamminati nel giusto “percorso economico e produttivo” (bontà LORO), vorrà dire che si doveva, ob torto collo, adottare la stessa metodica per le nostre piccole realtà marginali.

Non c’è più tempo da perdere. Quante volte nel recente passato ci siamo chiesti se, in presenza di informazioni e dati certi, e, soprattutto, di veri “Centri di documentazione plurispecialistici e interdisciplinari” all’uopo preposti, ci sarebbero state tante disattenzioni nei confronti dei piccoli borghi?

Sarebbe bello, se si potesse ipotizzare e realizzare una serie di progetti, non più calati dall’alto, ma, curati e gestiti dai vari attori sociali, presenti in loco. Del resto come sono nate le Città del miele, del vino, del sambuco, ecc. (Ripacandida, VultureAltoBradano, Chiaromonte ecc.)?.

Esse non sono forse l’espressione dell’”autoctona” Associazione locale? Se la Regione ha ottenuto il riconoscimento IGP del fagiolo di Sarconi lo si deve, soprattutto, a questo circolo virtuoso dell’associazionismo produttivo locale. A tal proposito qualche mese fa tante trasmissioni televisive eno-gastronomiche RAI parlavano del fagiolo di Sarconi come di un grande prodotto, unico, nel suo genere. Se le Associazioni delle Pro Loco avessero potuto puntare sullo sviluppo, con il supporto di esperti regionali del settore, avrebbero ottenuto certamente risultati ancora più brillanti, più immediati e più lusinghieri. La classe dirigente (e non classe dominante) deve comprendere che attraverso ALSIA, Centri di Eccellenza, Università ecc., si possono sviluppare “nuovi disciplinari” e favorire prodotti dop e “varie tipicità “ lucane, poco conosciute, ma, molto ambite. La conferma viene dalle Fiere campionarie, dal turismo ai prodotti enogastronomici. Gli stands della Basilicata sono sempre affollatissimi, con buona pace di increduli imprenditori del nord, in particolare, meravigliati dal successo riportato dai nostri prodotti di nicchia. Sono tanti piccoli “tasselli” che avvertono la necessità di puntare sulle potenzialità delle aree interne della regione con le stesse opportunità e con le stesse garanzie offerte alle quattro M (Matera, Melfi, Metaponto e Maratea).

Investiamo ora anche sulle piccole realtà di Montagna. La “gens” della montagna lucana, lo sosteniamo da secoli, è ancora tanto onesta e genuina, come lo sono i suoi incontaminati prodotti. E’ stanca di essere tradita e ha tanto bisogno di persone serie, meno furbe e più propositive, che sappiano coniugare bene e con tanta onestà, l’interesse di tutti e lo sviluppo territoriale di riferimento. In questo modo, si può costruire la vera Comunità Democratica, come da sempre auspicata da noi uomini di buona volontà, dove, finalmente, il “mondo dei vinti” di revelliana memoria (Nuto Revelli) sia, almeno, in parte, Protagonista e non passivo testimone.

Mauro Armando Tita

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Regione: una trasparenza a suon di “bollette” L’avventura di Maurizio Bolognetti negli uffici regionali: avere gli atti su tutti i siti inquinati, costerebbe 15 mila euro! di Walter De Stradis a “trasparenza”, è un concetto di cui ogni aspirante politico opportunamente si serve in fase di campagna elettorale, o quando è seduto al banco dell’opposizione, ma che poi immancabilmente dimentica una volta spiccato “il salto della poltrona”.

Altresì, la “trasparenza” (che è quella cosa che dovrebbe consentire al cittadino normale di capire come si muove e cosa fa la macchina amministrativa, nonché di dare un’occhiatina ai documenti e alle carte che riguardano i casi pubblici, che sono anche casi suoi), in Basilicata è una cosa per ricchi.

In pratica, secondo quanto denuncia il solerte e radicale Maurizio Bolognetti, se un giorno ti svegliassi e ti scappasse –oltre alla pipìanche la voglia di saperne di più sui siti contaminati dalle

L

attività estrattive, dovresti accendere un mutuo e cacciare circa 15mila euro.

E così, in un colpo solo, quel giorno immancabilmente sparirebbero le tue ambizioni di avere chiarezza sull’inquinamento lucano, e –più in generale- la voglia di occuparti dei casi pubblici.

Meglio per te pensare ai casacci tuoi, che sono grandi e grossi.

Le amare riflessioni, come accennato, nascono da un’emblematica avventura capitata al pubblicista, opinionista, attivista, e soprattutto “rompi” residente a Latronico (Bolognetti appunto), che qualche tempo fa si era recato in Regione per chiedere la documentazione su tre dei siti di cui sopra.

L’incaricata avrebbe a quel punto risposto che per due di essi non era possibile rilasciare alcunché –in quanto non di sua

competenza- e che per il terzo era sì possibile, ma c’era da cacciare una cosina di soldi.

«E così può accadere –spiega

«Di fatto –aggiunge -chiedere una tassa di 37 euro significa negare una reale possibilità di accesso all’informazione

Il bollettino pagato da Bolognetti

Bolognetti- che se chiedi informazioni su uno dei tanti siti contaminati dalle attività di ricerca ed estrazione petrolifera, il dipartimento ambiente ti risponda con la richiesta di un versamento di 37,18 € per spese di riproduzione, ai sensi della legge regionale 12/92 art. 8».

ambientale e che la stessa è riservata solo a chi ha la possibilità di spendere migliaia di euro all’anno».

E così basta fare un piccolo, ipotetico “conticino”, per rendersi conto di quanto possano essere esose le “pretese” di un cittadino comune con pruriti di

“chiarezza”.

«Se qualcuno volesse approfondire la situazione dei circa 450 siti inquinati dalle attività estrattive, censiti nel 2000 dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, dovrebbe spendere (se non ha santi in paradiso) una cifra vicina ai 15.000 euro; questo sempre che riesca a sapere che quei siti esistono e la loro esatta ubicazione».

Il modo per evitare tali esborsi?

Una cosa che si chiama “Internet”.

«La soluzione –afferma infatti Bolognetti- vive nell’utilizzo della rete e di tecnologie che da tempo vengono utilizzate dai comuni mortali: digitalizzare le informazioni e - se possibile - metterle in rete a disposizione di tutti. E’ questo l’unico modo concreto di applicare la Convenzione Aarhus nell’era dell’informatica.

Qualsiasi altra soluzione è solo un modo per continuare a mantenere nei cassetti informazioni che i cittadini lucani hanno il diritto di poter conoscere. Da oltre 4 anni andiamo ripetendo che occorre facilitare l’accesso alle informazioni ambientali, che occorre applicare e onorare la Convenzione di Aarhus ratificata dall’Italia con la legge 101 del 2001. Come un mantra, da tempo, ripetiamo

che bisogna spalancare le porte e le finestre del Dipartimento Ambiente e dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente per garantire il diritto a poter conoscere per deliberare.

Purtroppo c’è da prendere atto che i reiterati appelli e le proposte per accrescere il tasso di trasparenza si scontrano quotidianamente da un lato con l’ottusità della burocrazia regionale e dall’altro con l’incapacità del decisore politico di dare concreta applicazione a quanto previsto da convenzioni internazionali e dallo stesso legislatore nazionale. Mi chiedo e chiedo al Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, al Presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, all’assessore all’Ambiente Wilma Mazzocco e all’intero Consiglio se questo sia il modo migliore di garantire l’accesso ad informazioni che spesso vengono trattate come materiale “top secret”, in una regione che - a 15 anni di distanza dall’approvazione del Decreto Ronchi - non ha ancora istituito l’anagrafe dei siti da bonificare».

Trasporti: in treno con l’onorevole

U

n comodo salottino di un treno Alta Velocità.

Siamo in quattro. Io, il fighetto con la borsa Gucci, l’onorevole con la camicia siglata, la signora dal viso tirato. Viaggiamo comodamente. Il costo?

70 € da Roma a Napoli, dove prenderò un caffè, un giro alla libreria Feltrinelli, per poi risalire sull’Intercity 707, che non ho preso a Roma perché troppo pieno. Arriverò a Potenza, se tutto va bene, alle 20,07, alla modica cifra totale di 86€. La colpa, ovviamente, è solo mia e della mia debolezza. Quella di voler tornare a casa per vedere la partita con la mia famiglia e un po’ di amici. Italia Germania è una di quelle partite che potresti ricordare per tutta la vita.

Anche se il calcio è sempre più un sistema di potere e di affari poco puliti, potrebbe essere per i miei figli uno di quei ricordi belli, un’emozione, una bella sera d’estate. Ed io, sempre lon-

tano da casa, questa volta non vorrei mancare. Vorrei essere parte di quei ricordi, sempre sperando nell’Italia di Prandelli e in un altro “cucchiaio”.

Così, anche in virtù del fatto che domani a Roma è giorno festivo, finiti gli esami, una revisione di tesi e una discussione “altamente scientifica”, volo in stazione, illudendomi di trovare un posto su un treno per Potenza. Di posti però sull’intercity delle 15,39 neanche a parlarne, né di prima né di seconda. Passiamo al piano B. Treno AV delle ore 16 fino a Napoli e lì si riprende l’Intercity. Lo scherzetto costa 56€ invece di 32€. Ormai non si torna indietro. Il piano B, che già mi irrita parecchio, in genere funziona, anche nell’imminenza di Natale o Pasqua. Questa volta no. Unica soluzione il salottino. E se l’Italia perde? Niente da fare, ultimamente ho queste paranoie di casa, dei figli, degli amici. Torno. Biglietto di prima top class fino a Napoli e di seconda (così almeno risparmio

una decina di euro) da Napoli a Potenza.Sono sull’Intercity.

Non ho comprato libri alla Feltrinelli. Tanto mia moglie dice che ne compro molti di più di quelli che leggerò effettivamente. Forse ha ragione, ma mi piace così: scegliere, averne quattro o cinque sul comodino, un paio in valigia, leggere dei pezzi, ritornarci a distanza di tempo, trovarmi tra le mani in un preciso istante quello che risponde al mio umore, ai miei interessi del momento, al mio tempo, alla mia curiosità. Tra l’altro questo non è neanche un bel periodo. Lo sfizio di fare il ricercatore a Roma è quasi insostenibile. Anzi sarebbe certamente insostenibile senza i continui soccorsi dei genitori. Che nelle intenzioni sono sempre prestiti. Così mi chiedo spesso, non per invidia sociale, ma per pura curiosità, che cavolo di mestiere fanno tutti questi fighetti, top manager e strafighe, che viaggiano su questi bellissimi treni su e giù per l’Italia.

Chi paga? E’ questo modello,

bello, asettico, con le camicie fresche e stirate, che dobbiamo salvare con i denti? Poi ci sono gli sfigati, direbbe il sottosegretario Martone. E quanti sfigati.

Per cominciare tutti quelli che per andare da Roma a Napoli, preferiscono l’Intercity all’Eurostar, quando non costretti dagli orari studiati ad arte. E poi ci sono i supersfigati. Quelli che si sentono bene a non mendicare un lavoro in Basilicata e che pensano di continuare così: un piede di qua e uno di là. E questi, come me, invece si dovrebbero rassegnare. In fondo rassegnare non è neanche la parola giusta, perché, ormai ne sono convinto, dobbiamo tutti liberarci della retorica dell’andare e del restare. Andare perché sei un genio, restare perché sei un eroe o un romantico, appassionato della tua terra a cui non vuoi negare il tuo contributo. Semplicemente, oggi, rivendico il mio diritto ad essere un cittadino libero in un paese civile, che non mi costringa a lavorare per pagarmi cose inu-

tili e folli. Come un viaggio in salottino. Un’ora di libidine a 70€. E tutto questo perché non c’è un coglione di politico a cui è venuto in mente che, forse, avendo noi lucani solo un paio di treni al giorno per collegarci al mondo, sarebbe il caso di pretendere un diritto di accesso a quell’unico treno, almeno per i viaggiatori frequenti, come per i titolari di abbonamento.

Potremmo parlare poi del fatto che 30 anni di royalties del petrolio rendono alla Basilicata la metà di quanto costa la nuova linea ferroviaria Napoli Bari.

Come dire, 30 anni di svendita del territorio per ricavare il nulla. E qui m’incazzo. E non li sopporto più. Non le sopporto quelle facce da imbecilli, che non mi spiegano perché dovrei regalare la foce dei miei fiumi, il vento, il sole e il silenzio, agli ormeggi delle barche e ai campi da golf. E non sopporto quegli imbecilli che sotto casa mia fanno i sentieri nel bosco con il cemento. Il cemento del potere. Il potere di svendere la mia

terra, il potere di farmi credere che una striscia di verde attrezzato in un quartiere sia un parco urbano, il potere di negarmi un treno, facendomi accettare un nuovo pullman come una conquista, il potere di farmi credere che il petrolio sia un buon affare. Rocco Papaleo, in questo Roma Potenza coast to coast ti ho scelto come simbolo dell’intelligenza venduta e della dignità negata. Forse però tu non hai colpa, perché come ognuno di noi, sei solo un povero lucano, che finalmente vede un po’ di luce e se la merita. Così il mio è solo uno sfogo. Scusami tanto Papaleo.

Rosario Gigliotti

Vendesi terreno in Consorzio Malvaccaro 3, mq 1000 (cubatura: 803 metri), Potenza tel. 336/863190

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7 Luglio 2012

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I “CARBONARI” CHE “COSPIRANO” CONTRO IL SINDACO

Viale Dante: un “Ballarò” all’aperto di Rosa Santarsiero

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ensate ad una sera d’estate, una di quelle in cui, dopo una lunga giornata di caldo ed afa, ci si ritrova al bar davanti ad un aperitivo ghiacciato.

Noi di Controsenso, almeno in questo caso, la notizia l’abbiamo scovata a portata di mano, “sotto casa” per la precisione; già perché pochi sapranno che viale Dante, nei mesi più caldi, si trasforma in un salottino, un boudoir di commentatori all’aperto.

Fin qui nulla di anomalo, visto e considerato che i potentini sanno benissimo che viale Dante, con l’arrivo della bella stagione, sopperisce al classico “struscio” invernale di via Pretoria. In questo salottino, tuttavia, abbiamo incontrato alcuni dei volti noti della politica e della città.

Cos’altro potevamo fare se non da orecchio indiscreto?

Ci siamo appropriati di un posto al tavolino di un bar ed ascoltato le opinioni di chi, dismessi i panni istituzionali, ci ha parlato da cittadino, lamentando problemi ed avanzando proposte.

A questo ritrovo, ogni sera, prendono parte l’ex consigliere del Comune di Potenza Vincenzo Belmonte, il consigliere comunale Giuseppe Molinari ed altri “opinionisti” che conoscono bene il capoluogo ed i suoi problemi, lavorando negli uffici pubblici locali.

Hanno sottolineato che il loro non è certo un pettegolezzo, ma un semplice discorrere frutto della voglia di ritrovarsi, di fare qualcosa per apportare delle migliorie al contesto, anche le più semplici, partendo

da uno dei quartieri cool della città, come lo stesso viale Dante. Ad esempio, Vincenzo Belmonte ci ha raccontato che, in collaborazione con alcuni residenti del quartiere, si dedica alla cura delle aiuole, poiché – a suo dire – tra le priorità del Comune non vi è di certo la salvaguardia del verde cittadino.

A turno, abbiamo chiacchierato con alcuni dei nostri commentatori d’eccezione.

Vincenzo Belmonte: ci improvvisiamo giardinieri.

Il Comune cosa fa per il decoro urbano?

«Lei vuole sapere di cosa parliamo? Le posso garantire che non facciamo del cicaleccio. Si discute prevalentemente di politica, calcio e della città. Noi viviamo la città.

Ritengo che viale Dante sia uno dei pochi luoghi in cui trascorrere del tempo in rilassatezza. È vero, si tratta di un rione pulito, ma non è assolutamente curato, questo e tanti altri della città. Siamo noi cittadini che spendiamo il nostro tempo libero a potare alberi o ad innaffiare le aiuole. Abbiamo salvato un albero da morte certa. Le sembra giusto? A me no, visto che paghiamo tasse come la tarsu che dovrebbe garantire il decoro urbano.

Le dicevo, si parla anche di politica. Qui non c’è uno schieramento unico, il dibattito è aperto, a maggior ragione se passa da queste parti un membro di questo o quel partito. Si scatenano i commenti più disparati.

Altro tema caldo dei nostri

Politici e funzionari pubblici ogni giorno, si riuniscono, discutono della città e “bacchettano” l’amministrazione comunale

Vincenzo Belmonte ed alcuni dei “Carbonari” di Viale Dante

discorsi, come anticipato, è il calcio. Lascio immaginare a lei e ai lettori il caos che genera un discorso di questo tipo, essendo presenti varie fazioni di tifosi».

Il consigliere comunale Giuseppe Molinari: Potenza è una città in decadenza «Di cosa parliamo durante i nostri incontri? Di calcio, di politica e della città. In più, lei mi ha chiesto, da uomo politico dell’opposizione, cosa ne penso della città di Potenza. Le rispondo in modo lapidario: è una città in decadenza».

Il signor Giuseppe Gelli: chiudere viale Dante al traffico durante l’estate «Ci vorrebbe più coraggio da parte dell’amministrazione comunale. Mi chiedo, dato che questa città in estate non offre grandi attrattive e possibilità, perché non chiudere viale Dante al traffico? Potrebbe diventare una zona pedonale, un punto di raccolta. Potenza ha un grande neo: non ha associazioni attive come quelle dei paesi limitrofi che mantengono in vita una comunità con eventi o manifestazioni».

Il signor Giuliano, un funzionario del Comune di Potenza: avevamo acqua, aria e una città pulita. La politica si è venduta tutto.

«Io sono nato in questa strada, ho una certa età e posso raccontare le evoluzioni che la città ha subìto negli anni, l’ho vista cambiare diverse volte. La sporcizia, oggi, ha raggiunto dei livelli vergognosi.

Avevamo tre cose di cui vantarci: l’acqua, l’aria e una città pulita, grazie a chi ci governa abbiamo svenduto tutto. L’amministrazione è immobile, ci sono tanti problemi di cui i nostri governanti non si curano: dal fenomeno del randagismo alla mancanza di un vigile di quartiere che indurrebbe a comportamenti corretti.

Questa amministrazione deve fare solo una cosa: le valigie ed andar via il più presto possibile».

Il signor Pasquale, un funzionario pubblico: che fine fanno le royalties?

«Se vuole, i problemi glieli posso elencare. Al primo punto metterei il sudiciume di questa città che si ricollega in modo diretto alla cattiva gestione dell’immondizia; dilemma che i nostri amministratori non hanno ancora risolto in modo definitivo. Non parliamo poi del traffico, del verde lasciato lì ad appassire, e dei gradini rotti che causano ai pedoni dei ruzzoloni rovinosi.

Questa è una città priva di prospettive future. Mi chiedo che fine facciano le royalties derivanti dal petrolio. Perché

non vengono spese per l’occupazione giovanile e le famiglie meno abbienti?».

Il signor Giuseppe: “Città cultura”, uno slogan politico. «”Città cultura” è solo uno slogan politico, un parolone pre-elettorale. Io credo che vada sviluppato. Questo slogan deve diventare il simbolo del vivere civile.

Attualmente, non rappresenta la città di Potenza.

Non abbiamo spazi di aggregazione o un cartellone estivo che allieti le serate dei pensionati o di chi non può permettersi una vacanza.

Potenza è una città poco accogliente sia per i potentini che per uno sparuto numero di turisti malcapitati».

L’ingegner Michele Montemurro, un “semplice cittadino”: corso Garibaldi è simile ad una via del Terzo Mondo «Risiedo a corso Garibaldi, parlo di questa zona della città non solo perché la conosco, ma anche perché è paradossale che una via centrale sia in queste condizioni. È indecente. Ci sono delle buche vistose, marciapiedi sconnessi, erba non tagliata e una illuminazione da Terzo Mondo. Non parliamo poi del traffico. La gente è solita lasciare le auto in doppia fila e in prossimità della strada, capirete che basta che passi un autobus e il traffico si blocca.

I vigili urbani dovrebbero esercitare un controllo capillare e frequente».

Cantieri “infiniti”: aspettando il “verde” a Macchia Romana di Antonio Nicastro

I

n questi giorni di caldo torrido i potentini cercano rifugio nei parchi e nelle aree di verde attrezzato, frequentatissimo il Parco dell’Europa Unita ma con poche panchine a disposizione di troppi frequentatori, affollata pure la villa di S. Maria, un po’ meno Montereale che ha perso il primato di più importate parco cittadino, ora che il bar-Dancing ha chiuso è un mortorio. Teoricamente la situazione non è drammatica,

Potenza dispone di diversi spazi ove è possibile vivere a contatto con la natura, manca un grande parco degno di questo nome ma grazie all’idea dello studio WOP gran parte della cittadinanza s’è mobilitata per chiedere di realizzare un grande parco urbano nell’area dell’ex Cip Zoo, una petizione popolare, ancora in corso, ha già raccolto oltre 11.000 firme per chiedere al Comune e alla regione (proprietario del suolo) di

far sparire le porcilaie e far posto a tutta una serie di attrezzature che costituiranno il Parco della Città. Prima che l’idea progettuale si concretizzi occorrerà un po’ di tempo. Un altro spazio verde lo si sta realizzando a Macchia Romana, i lavori a dire il vero dovevano essere terminati nel marzo 2010; abbiamo voluto verificare lo stato dell’arte in quanto alcuni abitanti del popoloso “quartiere-dormitorio” ci hanno sollecitato a constatare per quale motivo la promessa di aprire al pubblico il parco per il 30 giugno non è stata mantenuta. Andando indietro di qualche anno bisogna ricordare le battaglie di un combattivo comitato civico di Macchia Romana che tentò di opporsi in tutti i modi alla costruzione di un gruppo di fabbricati, il cosiddetto “pentagono”, in

quanto si doveva intaccare parte del boschetto. La storia ci dice che il “pentagono” è stato regolarmente costruito, parte degli alberi tagliati per far posto al cemento non sono stati reintegrati, come solennemente promesso e solo qualche anno più tardi si è inteso “risarcire” il quartiere prevedendo un parco sulla collina dove c’è un magnifico bosco. Utilizzando i fondi POR 2000 – 2006 per riqualificare Macchia Romana venne progettato un parco.

I lavori, stando al cartello ubicato sul posto, sono iniziati nel giugno 2009 e sarebbero dovuti durare 270 giorni ma a marzo 2010, periodo ultimo per l’ultimazione dei lavori, il parco non è stato ultimato, forse i lavori non furono neppure iniziati. Siamo arrivati a luglio 2012 ed il cantiere è ancora aperto. Siamo stati a verificare come stanno

le cose, si può liberamente accedere al parco sia da via Martin Luther King nei pressi delle case ATER, che da via Giovanni XXIII proprio sotto la chiesa. Con noi un abitante del quartiere che ci ha guidati lungo il vialetto che da via Martin Luter King sbuca in via Giovanni III, il vialetto ha la pavimentazione in mattoncini rossi ed è delimitato dalle classiche staccionate di legno, ai lati sono state previsti viottoli che s’addentrano nel folto bosco, non tutto il viale è pavimentato, a metà percorso due operai al lavoro per la realizzazione di una scalinata che dovrebbe portare ad un chiosco ancora da realizzare. Ai lati del viale molto materiale edile e sul viale tanti escrementi di cani.

Non si è notata neanche una panchina nè una fontanella, l’impianto dell’illuminazione è incompleto. Il nostro

accompagnatore ci informa che il cantiere non è stato sempre attivo, ci sono state numerose soste e comunque il numero delle maestranze è sempre stato ridotto. Può darsi che il patto di stabilità abbia imposto delle soste forzate ma un lavoro che doveva durare 270 giorni, dopo circa 1200 giornate di lavori è forse alla metà dell’opera, francamente è esagerato. Gli abitanti di Macchia Romana e i potentini amanti del verde devono rassegnarsi, almeno per questa estate non potranno utilizzare il parco, e se il ritmo dei lavori è lo stesso di questi anni, forse nemmeno per la prossima estate la città entrerà in possesso di questo polmone verde.

ontrosenso

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Basilicata

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PARLA UN INSEGNANTE DELL’ITIS DI POTENZA

«Ma quale progresso, io denuncio la Provincia» Insegna da 20 anni all’Einstein e ci scrive delle diverse problematiche dell’istituto: non ultima, quella dell’amianto

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entile Direttore, mi compiaccio di quanto la Provincia di Potenza intende porre in atto per la realizzazione del progetto “scuole ecologiche in scuole sicure” (Controsenso n. 87 del 30 giugno 2012).

Senza dubbio sono lodevoli le finalità del progetto che “prevede maggiore sicurezza, integrazione, funzionalità, sostenibilità ambientale, miglioramento dell’offerta formativa, abbattimento delle barriere architettoniche

L’INTERVENTO di Tonio Bilotti*

A

nche se in leggera flessione rispetto all’anno precedente, quale conseguenza della crisi economica che attanaglia da tempo molti settori produttivi, le prime anticipazioni sul rapporto Annuale dell’ Inail per il 2011 parlano di 920 incidenti mortali in Italia per motivi di lavoro. Si tratta di un dato che conferma, purtroppo, la drammaticità del fenomeno che vede una media di circa tre decessi al giorno nel ns.

Paese e di circa un decesso al mese nella nostra Regione.

La rabbia e l’indignazione sono sacrosanti e tuttavia non bastano più. E’ indispensabile promuovere un cambio di mentalità, discutere di questi drammi e cercare di far capire che la sicurezza sul lavoro non è un costo ma un’opportunità per i lavoratori e per le stesse aziende. Per non parlare poi del fenomeno delle malattie professionali che non fanno notizia ma che uccidono lo stesso. Di quelle patologie,

e più spazi e palestre per laboratori, sport e tempo libero ecc” Sicuramente l’Amministrazione Provinciale ha imbroccato la strada giusta per risolvere alcuni problemi, ma, caro Direttore, altre problematiche

credo che siano destinate a rimanere nel dimenticatoio!

Insegno da venti anni all’ITIS “Einstein” di Potenza, glorioso Istituto che nel corso di cinquanta anni ha diplomato il fior fiore dei tecnici della nostra regione. Per l’edificio

che ospita l’ITIS, la Provincia paga, da cinquanta anni per l’appunto, il fitto all’Istituto Principe di Piemonte. Inoltre, da tre anni, il capannone che ospitava i laboratori della specializzazione meccanica è chiuso, e al posto dei circa ottocento metri quadrati, ci si deve accontentare dell’ospitalità, per quattro ore di esercitazioni a settimana, dei laboratori dell’IPSIA Giorgi. In questi anni, siamo stati ricevuti cordialmente dal Presidente della Provincia, ma purtroppo ad oggi nulla è cambiato.

Ci avviamo ormai al quarto anno di chiusura di questi reparti così importanti e si “vocifera” anche di un parziale sfratto di locali, avanzato dalla direzione dell’istituto religioso che ci ospita che, se veritiero, arrecherà ulteriori problemi alla nostra organizzazione scolastica.

Quindi

ben vengano discorsi sul miglioramento dell’offerta formativa e di maggiori spazi per palestre e laboratori, ma a questo punto mi chiedo: non era prioritario risolvere il problema dell’ITIS? Caro Direttore e gentili lettori, sono convinto che questa mia segnalazione darà fastidio a più di qualche politico che forse ha già dato inizio alla propria campagna elettorale, ma ho taciuto per troppo tempo credendo nella buona fede di questi interlocutori politici. A questo punto, sono anche costretto ad adire le vie legali nei confronti della Provincia come lavoratore esposto all’amianto. In quei capannoni, infatti, l’intradosso è in eternit e presenta fori in più punti per cui, da tecnico, sono convinto che esista un problema di sospensione di fibre di amianto ed è così strano che tra i tanti bravi tecnici dell’Ente che hanno periodicamente effettuato sopralluoghi in loco, nessuno se ne sia mai accorto.

Vincenzo Carlucci Professore

Sicurezza sul lavoro: ci vuole un cambio di mentalità

anche invalidanti, che, pure dopo diversi anni e anche quando non si svolge più la mansione o si è in pensione, sono conseguenza di vari fattori di rischio con cui il lavoratore convive o ha convissuto. Parliamo in questi casi dei c.d. “rischi per la salute” che si hanno quando si lavora, per esempio, in condizioni di microclima sfavorevole (temperature molto alte o molto basse, umidità, eccessiva areazione naturale o artificiale, ecc.), con scarsa o eccessiva illuminazione, quando si svolge la propria mansione essendo esposti ad agenti biologici o chimici pericolosi, quando si lavora con mezzi e attrezzi rumorosi o che producono vibrazioni al corpo umano, oppure quando si assumono sistematicamente posture incongrue o si sollevano carichi pesanti.

Ebbene, i dati sulle malattie professionali parlano di circa 30mila malattie professionali denunciate in un anno e di queste circa 10mila riconosciute e di

queste, ancora, circa 300 con esiti mortali. E c’è da dire, ancora, cha ai dati ufficiali delle morti bianche e delle malattie professionali occorre aggiungere quelli sul lavoro sommerso e irregolare che sfuggono alle statistiche e che si presume siano pari al 15% del totale. Tutto ciò conferma come il ns. Paese, nonostante disponga di un quadro normativo all’avanguardia in materia di sicurezza e salute sul lavoro (il d.lgs. n.

81/2008,” Unico Testo” in materia di sicurezza e salute del lavoro che ha abrogato il più conosciuto d.lgs. 626/94 e che ha maggiormente avviato un più proficuo approccio alla sicurezza), ancora non abbia sviluppato quel decisivo e definitivo salto di qualità soprattutto dal punto di vista culturale. Molte volte, infatti, gli obblighi di sicurezza sono visti dai datori di lavoro per lo più come delle inutili e costose perdite di tempo, un vano esercizio burocratico - amministrativo, perché…. “non è mai successo niente”, perché.. “i miei operai hanno

esperienza”, perché… “tanto figurati se vengono a fare dei controlli in un negozio di abbigliamento”, perché ….non “ci sono soldi”, perché….. E, ancora, spesso l’infortunio, soprattutto per alcune categorie meno protette e in contesti arretrati, o, peggio ancora, consapevolmente fuori legge, è considerato come qualcosa di ineluttabile e con il quale convivere a fronte, addirittura, di nessuna tutela risarcitoria. Entrambe le situazioni appena descritte richiedono un decisivo cambio di passo laddove la cultura della prevenzione, con formazione, informazione e aggiornamento continui del personale attraverso l’attuazione di modelli, anche semplici, di organizzazione e gestione della sicurezza, dovrà svilupparsi al pari di una maggiore e più efficace sistema di controlli da parte degli organi di vigilanza.

Eppure il nostro legislatore ha avuto, da sempre, una particolare attenzione alla tutela prevenzionistica.

Basti pensare, anche senza soffermarci alle più recenti ed evolute disposizioni legislative, alla fondamentale norma rappresentata dall’art.

2087 del codice civile che, già nel lontano 1942, imponeva all’imprenditore “ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Basti pensare, poi alla nostra Carta Costituzionale, che è del 1947, quando afferma, all’art. 41, che “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana […].” Basterebbero solo queste basilari, ma esaustive, disposizioni a determinare una maggiore sensibilità e consapevolezza; soprattutto se riflettiamo anche sui molteplici vantaggi che una corretta e puntuale applicazione della normativa

determinerebbe. Un miglior clima lavorativo e una migliore salute psicologica del lavoratore, una maggiore produttività e competitività, una maggiore fiducia nella propria organizzazione e non più, quindi, perdita di risorse (umane e materiali), perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo, aumento delle spese (multe, premi assicurativi, spese legali, ecc.). La sicurezza sul lavoro, quindi, non deve essere più vista come un costo, la sicurezza sul lavoro deve essere, invece, vista e vissuta come un’opportunità, come un proficuo investimento che porti le imprese, grazie all’applicazione delle migliori pratiche organizzative, a parlare tra loro lo stesso linguaggio, dove la salute e la sicurezza siano al centro di un processo produttivo di qualità. *CSL-Consulenti Sicurezza Lavoro-Potenza

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ontrosenso Basilicata

Chiacchiere davanti al pozzo: perdita di petrolio L’opposizione si arrovella ancora sulla questione Viti, mentre le risorse e le strutture ci vengono tolte sotto il naso

di Mario Petrone

T

la crisi impone. La crisi e l’incredibile Berlusconi che evidenziava come fossero pieni i ristoranti e stracolmi gli aerei per cui l’avevamo immaginata ma non c’era… la crisi, ecco l’incapacità di Berlusconi di prenderne atto e di provare a governare,la crisi, ci ha portato sull’orlo del baratro. Oggi il Monti Mario,sostenuto sempre dal Berlusconi, ci ha imposto una riforma pensionistica per cui possiamo pensionarci solo dopo morti, ci ha fatto arrivare la Benzina alle stelle (pure a noi Lucani che ci mettiamo il petrolio) ci chiude i tribunali (e fa incazzare Melfi e l’area Nord) ci vuole chiudere gli ospedali (L’oncologico di Rionero in V. come Chiaromonte e Tricarico) e insomma vogliono chiudere, sembra, la Basilicata. E noi?

Continuiamo a chiacchierare di Viti e Colombo invece che vedere il da farsi. Vi è da ricordare le colpe di destra e di sinistra che si sono affidate al Memorandum sul Petrolio (come cosa capace di risolvere, d’incanto, ogni problema Lucano) mentre serviva un’azione forte di tutti per dire a Monti e Co e prima a Berlusconi: “ il petrolio che vi serve ha un costo minimo al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare e quindi diciamo noi e scrivete voi che per la Basilicata, a mo’ di compensazione per i danni subiti dalle estrazioni, riconosciamo alcune pe-

culiarità … i Lucani hanno diritto allo sconto del 20% sul prezzo dei carburanti, hanno diritto a mantenere un Ufficio Giudiziario in Più e anche,magari, un ospedale che non abbia tutti i numeri perché già così vivere qua non è un gran godimento” ma i ROSA, i VENEZIA, i DE FILIPPO sono in tutt’altre faccende affaccendati e allora usciranno i manifesti di ROSA e VENEZIA per chiedere le dimissioni di VITI che le ha già presentate e che sono già state rigettate da DE FILIPPO? Con ogni probabilità si, non serviranno a niente e avremo perduto una altra occasione per aiutarci a non finire con il sedere bagnato.

A proposito ricordo a me e a tutti che quando si è in guerra e si vuole tentare di vincere è opportuno che i Generali (dopo aver unito tutte le forze) precedano le truppe e diano l’esempio di sprezzo del pericolo offrendo il petto al fuoco del nemico esterno ma… forse ho una visione troppo romantica della cosa.

La guerra la si può ben combattere all’uso di De Filippo, Rosa,Venezia,Viceconte e d’altra parte loro son diventati generali e noi siamo rimasti, a mala pena, … soldatini di stagno. E per questo ci sarà pure una ragione o no?

Sagra del gelato a Ruoti Presso l’Hotel Natura un’originale iniziativa per oggi e domani

A

ppuntamento imperdibile per tutti gli amanti del gelato a Ruoti in contrada Abetina presso “Hotel Natura”.

I buongustai potranno assaggiare diversi tipi e qualità di gelato artigianale preparati da esperti del settore.

Previsto un allestimento di una cena per entrambi i giorni all’insegna della buon musica: le serate saranno infatti allietate da balli in compagnia del gruppo folk etnico i Tarantanzi che

“Informazione pubblicitaria”

occa tornare a parlare della collaborazione di Viti con il Senatore Colombo, perché in troppi ci inzuppano su un fatto che non ha rilevanza politica (se fare politica significa fare delle cose, proposte e quanto altro necessario o richiesto o utile alla collettività), e intorbidisce l’acqua, cosa che non aiuta i Lucani a vedere un futu- ro migliore. Certamente c h i u n q u e fa politica deve accettare critiche alle sue azioni ma qui : Viti Vincenzo collabora con il Senatore Colombo e in virtù di ciò incassa 2.500 euro al mese dov’è lo scandalo che tanto attizza il ROSA, il VENEZIA? Non c’è scandalo e i due consiglieri preferiscono adombrare una qualche violazione morale come se incassare l’indennità di Assessore renda immorale la collaborazione pagata. Il ROSA, il VENEZIA rappresentano il Liberismo Lucano e se ne dichiarano campioni e da liberisti di per sé non accettano limiti giuridici e morali alle capacità personali ed ai guadagni che ne derivano (non hanno mai criticato il Berlusconi per i guadagni e per il fatto che con tutti quei soldi pure incassava le prebende politiche). Insomma, non avendo argomenti di merito con cui contestare il Viti Assessore cercano di montare un “casino” nella

pretesa di migliorare la propria posizione dentro e fuori il Pi Di Elle a danno di Viti.

Noi che abbiamo già avuto modo di criticare Viti perché chi governa deve avere idee, progetti da realizzare, constatiamo che ci sono mancanze serie di maggioranza come di opposizione nella politica di Basilicata e la vicenda ROSA, VENEZIA, VITI questo dimostra. La politica, non pare in grado di averci una idea utile per la gente. L’esempio degli ultra quarantenni Viggianesi che protestano senza che si intraveda una soluzione al loro problema che è l’assenza di un lavoro è li ed è assurdo l’averci un Comune (Viggiano) con un “botto” di soldi in cassa impossibilitato a creare lavoro com’è assurdo che in tanti anni nessuno è riuscito ad avere un’idea che aiutasse a risolvere. Prendo atto ,ora, che a nessuno frega di discutere di lavoro che non c’è e che agli oppositori interessano solo polemiche pseudo moralistiche invece che progetti o proposte o contestazioni di azioni della maggioranza intorno ai problemi fondamentali Lucani che hanno tutti origine dall’assenza di occasioni di lavoro.

Lavoro, dunque, croce e delizia Lucana e oggi non è più solo un problema di lavoro che non c’è per chi è disoccupato (come gli attempati Viggianesi) ma anche di riduzione di tutto e di tutti che

si esibiranno questa sera e dell’organettista Niki Fox. Ritagliando il coupon pubblicato a pagina 11 e, consegnandolo presso l’hotel, riceverete uno sconto di 3€ sul costo della cena. Siete tutti invitati, per maggiori informazioni 09871/82185 cell.

328/8467657

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REPORT

ontrosenso Basilicata

L’ISTANTANEA DI KING BUFFINO Rionero: quale destino per “il palazzo del vino” U

n lettore ci ha chiesto informazioni in merito all’edificio delle foto (di ieri e di oggi). Questo imponente edificio, posto su Via Monte Grappa, pur trovandosi nell’immediata periferia di Rionero in Vulture e nelle vicinanze della stazione ferroviaria, è situato nel territorio del comune di Ripacanadida. Venne costruito negli anni ‘50 del secolo scorso, come stabilimento enologico enopolio, per agevolare i produttori vitivinicoli di Rionero e dell’area del Vulture.

Rimase in funzione per alcuni anni, cambiando diversi gestori e poi smise ogni attività. Fu così abbandonato. Da anni, si trova in uno stato di degrado e, attualmente, non ci risultano progetti di riqualificazione e né di eventuale abbattimento della struttura

L’invio di materiali (testi, fotografie, disegni etc.), alla redazione di “Controsenso Basilicata” e all’editore “Publicom”, deve intendersi quale espressa autorizzazione alla loro libera utilizzazione per qualsiasi fine ed a titolo GRATUITO, e comunque, a titolo di esempio, alla pubblicazione GRATUITA su qualsiasi supporto, cartaceo e non, e su qualsiasi pubblicazione della Publicom. Testi, disegni e fotografie inviati su supporto cartaceo non verranno restituiti.

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA

Quann lu mierc sturia, lu mualat mor (“Quando il medico studia, il malato muore”) – Avigliano (PZ)

Editore Publicom S.r.l.

Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: Martano Editrice Srl Via delle Magnolie, 70026 Modugno - Bari

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REPORT

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Unibas: ritornano gli incontri di orientamento universitario promossi dal C.A.O.S un’occupazione corrispondente al titolo conseguito.

Questi sono dati che denotano bisogni ed esigenze degli studenti spesso insoddisfatti e poco considerati. In tutto questo l’orientamento p r e universitario risulta di p r i m a r i a importanza proprio per la prevenzione Il professor Masi, direttore del C.a.o.s. dei fenomeni di dispersione e Università italiana abbandono durante il corso di è purtroppo laurea e per la promozione di caratterizzata da scelte post diploma coerenti alcuni aspetti allarmanti: con le aspettative, interessi gli alti tassi di abbandoni, i e capacità della persona. frequenti cambi di facoltà, le Indubbiamente i ritardi o gli basse percentuali di laureati abbandoni trovano anche altre rispetto agli iscritti iniziali e i giustificazioni oltre ad una numerosi laureati disoccupati, possibile preparazione carente o anche i lunghi tempi di da andare a colmare o ad una attesa prima di trovare scelta iniziale non adeguata .

L’

A volte, nonostante una buona preparazione di base e una scelta pertinente, gli studenti si ritrovano fuori corso rispetto al piano di studi o nei casi più estremi abbandonano.

Questo si spiega perché spesso si ritrovano ad attuare strategie inadeguate, per cui sono costretti a ritornare sui propri passi e di conseguenza ad allungare i tempi normalmente previsti.

Tutto ciò è comprensibile se si pensa che per molti l’Università presenta novità e richiede capacità, decisioni e responsabilità nuove, sin dalla necessità di auto organizzarsi e pianificare i propri tempi, tra la frequenza alle lezioni e lo studio a casa. Per tale motivo presso l’Università degli Studi della Basilicata da diverso tempo ormai è attivo il centro CAOS acronimo di Centro di Ateneo Orientamento Studenti(diretto dal prof. Salvatore Masi) che si caratterizza come supporto alla vita dello studente. Si tratta di una funzione innovativa che si inserisce nell’Università come guida per lo studente.

L’orientamento offerto è finalizzato alla crescita della consapevolezza degli studenti durante la carriera universitaria per meglio inserirli nel duro mondo del lavoro. Il sistema universitario è poco conosciuto per cui occorre aiutare chi, per la prima volta, si trova ad affrontare determinate dinamiche, come ad esempio i corsi semestrali che portano ad una rapidità che finisce per

mettere in difficoltà lo studente universitario alle prime armi.

L’accoglienza, l’apertura sono elementi determinanti per la crescita dell’istruzione universitaria. Presso il CAOS lo studente ha la possibilità sanare qualche scelta non perfettamente oculata, oltre che avere la possibilità di un primo inserimento nel mondo del lavoro mediante la partecipazione a tirocini formativi che riescono

ad offrire a circa un terzo degli studenti una grande opportunità. Per tutte queste motivazioni il centro CAOS negli anni è diventato punto di riferimento per matricole, laureandi e laureati che, grazie a personale qualificato e disponibile, si apprestano a vivere con maggior sicurezza e meno dubbi il proprio futuro.

Luca Santoro

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7 Luglio 2012

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REPORT

Basilicata

Un’iniziativa interessante di C.R. Gorga s.a.s.: una novità che si aggiunge al trasporto dei disabili e dei dializzati

“Informazione pubblicitaria”

A Potenza un’ambulanza gratuita per gli anziani di Luca Santoro

I

n una società come la nostra caratterizzata da ritmi frenetici, a volte voluti e a volte imposti, molto spesso ci si dimentica di prestare la massima attenzione nei confronti di coloro i quali realmente ne hanno bisogno come ad esempio gli anziani e i disabili. Di fatti quanti di noi si sono mai chiesti, magari quando siamo incolonnati con le macchine ad un incrocio, come fanno gli anziani e i disabili a raggiungere i poli ospedalieri per effettuare visite, che vista l’età o la

situazione fisica diventano indispensabili? La salute e il suo rispetto è fondamentale nella vita quotidiana di ogni persona anziana. Con l’avanzare dell’età è sempre bene avere la possibilità di affidarsi a personale esperto e competente che ci assista nei momenti in cui ne abbiamo più bisogno. È chiaro che l’età avanzata comporta un aumento di patologie quali l’alzheimer, le cardiopatie, la depressione, il diabete, l’osteoporosi, la demenza senile, il parkinson. Sono

agio.

Possono accedere al servizio, oltre ad anziani e diversamente abili, anche persone con gravi problemi di deambulazione tali da non potersi muovere diversamente. L’autista assicura l’assistenza alla salita ed alla discesa del disabile in carrozzina, e su richiesta il soccorritore assiste la clientela nella deambulazione o negli spostamenti su carrozzina; attende o accompagna il cliente presso il luogo di cura o di piacere, con professionalità e discrezione.

Il servizio dispone di un veicolo espressamente studiato allo scopo: è dotato di entrata laterale e pedana di sollevamento, offre massimo comfort dell’abitacolo e grande panoramicità e visibilità Allestito con pedana elettroidraulica, sedili ergonomici con cinture di sicurezza a quattro

In una società, popolata da un elevato numero di anziani, diventa quindi prioritario il servizio di trasporto ambulatoriale.

Fortunatamente a Potenza, in una città che pensa spesso al singolare, esiste un Servizio Ambulanze che offre gratuitamente la possibilità di spostamenti per la città delle patologie invalidanti che modificano in maniera netta la qualità della vita di questi soggetti e dei loro familiari. In una società popolata da un elevato numero di anziani, diventa quindi prioritario il servizio di trasporto ambulatoriale.

Fortunatamente a Potenza, in una città che pensa spesso al singolare, esiste un Servizio Ambulanze che offre gratuitamente il servizio di spostamenti per la città, stiamo parlando di Gorga s.a.s. Con un’esperienza ultradecennale Gorga s.a.s lavora da sempre alla promozione di servizi

per disabili dotandosi anche (novità delle ultime settimane) di un’autovettura confacente a tutte le caratteristiche richieste per un servizio del genere.

La gestione del trasporto di un infermo è una questione assai delicata: il servizio va svolto con molta accuratezza, discrezione, perizia, puntualità e savoir faire; richiede quindi all’equipaggio, oltre ad una solida preparazione per svolgere il trasporto col minor disagio possibile per l’infermo, anche una certa dose di psicologia per mettere il soggetto trasportato quanto più possibile a suo

punti, pavimentazione antisdrucciolo con annesse guide per l’ancoraggio delle carrozzine, predellino laterale e maniglia di salita, può ospitare anziani e disabili sia in carrozzina sia con problemi motori, garantendo una sicura mobilità a persone impossibilitate ad usufruire del trasporto pubblico.

Il mezzo oltre a rispondere alle normative del Ministero dei Trasporti e della Navigazione, segue le norme regionali e comunitarie sulle dotazioni ed equipaggiamenti dei veicoli da soccorso.

Insomma un servizio completo e soprattutto innovativo che rappresenta sicuramente una soluzione per chi, come gli anziani e i disabili, ne ha realmente bisogno.

SERVIZIO AMBULANZE CROCE VERDE DEL MELANDRO GORGA s.a.s VIA PARMA, 17 POTENZA Cell.337.858195 336.544008

Impaginazione e grafica Isabella Soldo

PAGINA AUTOGESTITA E DENUCLEARIZZATA www.costituentecologista.it – www.politicheverdi.it maniverdi@gmail.com Anno 2012 - n. 4 FOCUS

Rifiuti: basta con le chiacchiere, passiamo ai fatti. scorso aprile il magistrato rinvia a giudi-

Editoriale Siamo dell’idea di applicare la tariffa in luogo della tassa, fare il porta a porta spinto nella raccolta differenziata, conferire in piattaforme di recupero materiali di ogni genere, lasciare alle proprie spalle un modello fatto di idee VECCHIE , OBSOLETE, frutto di una politica e di un MODELLO CULTURALE che i cittadini devono sconfiggere con la partecipazione e il voto.

La logica dell’emergenza con cui negli ultimi anni, è stata affrontata la gestione dei rifiuti in Basilicata va sconfitta. Dietro questa scelta c’è una concezione affaristica della gestione dei rifiuti.

Tutti i Piani Rifiuti adottati dalla Regione Basilicata, rispondendo a interessi di privati, prevedono il ricorso alle discariche e all’incenerimento.

In una fase di profonda crisi economica la cosiddetta green economy, subdolamente spacciata come nuovo sviluppo sostenibile ed ottimizzazione delle risorse, sta diventando sempre più la nuova frontiera per trarre profitto dallo sfruttamento del territorio e dai beni comuni.

La lotta dei Comitati contro le discariche e gli inceneritori, contro tutti gli impianti di combustione, contro le discariche di rifiuti speciali compresi i depositi delle scorie nucleari, deve trovare un momento di confronto per superare il “particolarismo” ed avviare un processo di unificazione delle mobilitazioni.

Questo si traduce nell’opposizione ferma, non solo alle discariche ed agli inceneritori, ma, alla luce delle conferme derivanti dagli ultimi provvedimenti del Ministro Clini, a tutti gli impianti di recupero di energia dai rifiuti ,che non a caso godono di contributi sottratti alle vere energie rinnovabili.

Per contrapporci alla gestione monopolistica ed affaristica dei rifiuti e dei megaimpianti tossici, per imporre SUBITO una gestione dei rifiuti alternativa e compatibile sia sul piano ambientale che sociale, è necessario unire le forze in un unico movimento che sia autonomo da strumentalizzazioni siano esse di partiti o di istituzioni.

Anche per questo invitiamo tutti i comitati, i cittadini, le reti, attivi sui territori ad aderire agli “ECOLOGISTI E RETI CIVICHE – VERDI EUROPEI”.

Mario Nicola Di Dio

In Basilicata siamo al 15% di raccolta differenziata ma l’umido viene spesso avviato in discarica o ad incenerimento.

Si parla ma i risultati sono scarsi pur trattando di una quantità irrisoria.

Lo stato di confusione regna sovrano.

Il primo consiglio Provinciale di Matera approva il suo Piano rifiuti all’unanimità. La Provincia di Potenza predispone impianti di compostaggio a Venosa e Sant’Arcangelo.

Molti Comuni in maniera singola od associata sono dediti alla raccolta differenziata porta a porta, anche se gli impianti di compostaggio in Basilicata non ci sono e l’umido va a Laterza. Abbiamo delle risorse da spendere per incrementare la raccolta differenziata, ma sono parcheggiate.

Il bacino di Potenza non fa partire la differenziata porta a porta e della gestione dei rifiuti spesso si perde il controllo.

Nel materano i sindaci dei Comuni che si affacciano sulla Val Basento non raggiungono l’accordo su quello che deve essere il Comune capofila. La Regione si inventa l’aggiornamento del Piano rifiuti scomodando i noti professori

Il valzer dei rifiuti solidi urbani lucani

delle discariche e degli inceneritori.

La Giunta regionale revocò l’assegnazione di volumetria alle discariche di Ferrandina e San Mauro Forte, il Piano della Provincia di Matera recepì la revoca. Il 28 dicembre dello scorso anno la predetta Giunta dichiara l’ampliamento sia di Ferrandina che di San Mauro Forte che diventano “indispensabili”. Lo

zio il Sindaco di San Mauro Forte ed il tecnico comunale perché la discarica di quel Comune, esaurita, inquina; lo si rileva dai pozzetti.

La stessa cosa non è possibile rilevare per la discarica di Matera che ne è sprovvista. La Venita di Ferrandina è sotto sequestro, l’ex-Sindaco e tecnici comunali sono stati rinviati a giudizio, solite motivazioni: inquinamento delle falde acquifere. In quest’ultima si andava avanti con autorizzazioni scadute così come accade per gli impianti di Matera.

Il 30 settembre si avvicina. Il Presidente De Filippo emetterà nuova ordinanza per indirizzare i rifiuti del bacino centro a Fenice.

Fenice resta centrale al ciclo dei rifiuti urbani lucani e l’aumento delle quantità di lavorazione concedendo la VIA Valutazione Integrata Ambientale - per 39 mila tonnellate sarà necessario. La quantità di 30 mila, oggi autorizzata, verrà raggiunta rapidamente.

Questo è il ciclo dei rifiuti lucani, via ad un altro giro di valzer fatto di chiacchiere dei professori del fumo e delle discariche, povera Basilicata!

Pio Abiusi Città Plurale - Matera

Basta con il tour della monnezza “

EMERGENZA RIFIUTI

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Una delle ragioni di tale limite culturale è da riscontrarsi nella scarsa partecipazione di giovani e donne alla vita politica lucana e nella scarsa o nulla presenza degli ambientalisti nelle istituzioni.

Inadeguate le soluzioni della politica lucana!

La politica lucana, ancora oggi di fronte a tutta l’evidenza ed enormità dei problemi legati ai rifiuti solidi urbani, mostra tutta la sua inadeguatezza proponendo soluzioni semplici ad un problema complesso.

Nella gran parte della politica lucana, infatti, trova ancora molto spazio la “soluzione” al problema dei rifiuti fatta dall’accoppiata inceneritori, più discariche. Questa la soluzione proposta dagli amministratori lucani ai cittadini, che innesca spesso, e giustamente, proteste da parte delle comunità locali.

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Il fascino di questa “non soluzione” è nell’intreccio tra politica ed affari, per non parlare delle ecomafie, nel ciclo dei rifiuti, ma specialmente in un limite culturale che sopravvive ancora nella nostra Regione ed anche negli amministratori onesti, che impone al politico di trovare soluzioni semplici, dirette, anche quando queste non sono ambientalmente sostenibili.

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ontrosenso

REPORT

Basilicata

7 Luglio 2012

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UNICREDIT: «UNA CATASTROFE GESTIONALE E SOCIETARIA»

I

I soci lucani si fanno sentire a Roma

n prima e terza pagina del precedente numero del 30 giugno 2012 Controsenso ha dato notizia sulla posizione assunta all’assemblea di bilancio 2011 dei soci Unicredit dal gruppo di minoranza proveniente dall’ex controllata Banca Mediterranea (con sede sociale a Pescopagano in provincia di Potenza) e da dodici anni impegnato in una complessa vertenza per ottenere il risarcimento dei danni patiti dall’ingiusta incorporazione della stessa Mediterranea, varata a maggioranza nell’aprile 2000 a Potenza soltanto per il voto determinante espresso dall’allora controllante Banca di Roma/Capitalita, poi confluita in Unicredit nel 2007.

Le notizie sono state acquisite attraverso la recente pubblicazione del verbale ufficiale dell’assemblea dei soci di Unicredit a Roma, in cui si è esaminata “la colossale perdita di € 9,2 miliardi nel 2011”. All’assemblea hanno preso parte anche i lucani Elman Rosania, Gianpaolo Di Lucchio, Vittorio Brienza ed Ivana Pipponzi che hanno svolto tre interventi coordinati (pagg.98-124 del verbale), oggetto di risposte da parte dell’Amministratore Delegato Federico Ghizzoni (pagg.173182) ritenute però del tutto insoddisfacenti dalla minoranza dell’ex Banca Mediterranea nella successiva replica (pagg.

188-191).

Dopo l’intervento svolto da

Brienza, riportato nel precedente numero del giornale, ha preso la parola Ivana Pipponzi che ha trattato temi più specificamente tecnici del bilancio 2011 di Unicredit (pagg.107-115).

Pipponzi ha affermato che, rispetto al precedente esercizio 2010, nel bilancio 2011 di Unicredit sono diminuiti il margine di intermediazione (-3,4%, con € 25,2 miliardi rispetto ai € 26,7 miliardi del 2010), il risultato di gestione (-9,4%, con € 9,7 miliardi rispetto a € 10,7 miliardi del 2010), la raccolta alla clientela (-1%, con € 398,4 miliardi rispetto a € 402,2 miliardi del 2010) ed il totale dell’attivo che porta ancora il segno negativo sia pure in misura contenuta (-0,3%).

Di contro sono cresciute le passività finanziarie di negoziazione (+8,1% che assommano nel 2011 a € 123,2 miliardi rispetto a € 114,1 miliardi del 2010).

Ma sono i dati storici riportati nel prospetto di bilancio del Gruppo Unicredit per il periodo 2001-2011, ha dichiarato Pipponzi, a rendere «ancora più evidente la dimensione della vertiginosa caduta di tutti i valori, indici e rapporti della società a causa della gestione effettuata dal management nel

corso degli anni». Infatti dal 2007 al 2011 diminuiscono l’attivo (da € 1.021,8 miliardi a € 926,7 miliardi), i crediti verso la clientela (da € 574,2 miliardi a € 559,6 miliardi) e l’indice di redditività (dall’1,16% all’1,05%), mentre cresce il cost-income (dal 54,4% al 61,4%) e si raddoppiano le sofferenze (da € 9,9 miliardi a € 18,1 miliardi) nonostante la diminuzione dei crediti verso clientela. Riguardo ai valori massimi riportati nel prospetto del volume del bilancio consolidato 2011 di Unicredit sulle informazioni del titolo azionario nel periodo 2001/2011 «si registra che la perdita di valore del titolo Unicredit ammonta all’83% nel quinquennio 2007-2011, essendo stato quotato € 7,646 nel 2007 ed € 1,31 nel 2011 (valore ante raggruppamento azioni di fine dicembre 2011); e se il raffronto viene effettuato con la

quotazione del 10 maggio 2012 pari ad € 2,842 (che da € 0,284 ante raggruppamento di fine dicembre 2011) si rileva che il titolo realizza la stratosferica perdita del 96%, cioè l’azzeramento del suo valore».

Una «vera catastrofe sul piano gestionale e societario» di Unicredit.

E la gravità della situazione del Gruppo Unicredit è avvalorata anche dai dati: sui Grandi Rischi «cresciuti nel 2011 fino alla colossale somma di € 117,7 miliardi per solo 9 clienti con rischio ponderato e stimato in € 22,8 miliardi» ; sui crediti deteriorati (sofferenzeincagli-ristrutturati-crediti scaduti) «aumentati a € 40,2 miliardi e che a valore nominale assommano all’impressionante cifra di € 72,5 miliardi, pari al

12,19% sul totale di € 594,8 miliardi dei crediti alla clientela».

La gravità della situazione di Unicredit è poi confermata dai dati delle rettifiche di valore portate a conto economico, che hanno assorbito «quote sempre crescenti della redditività del Gruppo Unicredit e che hanno inciso nel 2011 per oltre € 15,4 miliardi» (di cui € 6 miliardi per rettifiche su crediti, € 0,7 miliardi per accantonamenti su rischi ed oneri ed € 8,7 miliardi per svalutazioni su avviamenti) e, ad avviso della minoranza dell’ex Banca Mediterranea, «a tali impatti non vi è conto economico che possa reggere».

Quanto alle partecipazioni societarie di Unicredit, ha concluso Pipponzi, esse sono più di 760 e riguardano numerose società aventi sedi in località off shore con quote di partecipazione che variano dal 17% al 100% ed impegnano oltre € 3,5 miliardi ai valori di libro e grandi risorse umane per la loro gestione ed il loro controllo. Secondo il gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea «è singolare ipotizzare la presenza di società del Gruppo in compartecipazione con soggetti di ignota origine e finalità, per di più in posizioni di minoranza, e nello scorrere le tante pagine del prospetto sulle partecipazioni in società controllate (in via esclusiva o in modo congiunto), sorprende rilevare che vi sono ben 20 società parteci-

pate da Unicredit aventi sede nelle varie isole Cayman e nel Delaware», tali da apparire «come l’interessenza acquisita da Unicredit in passato nella Banca Agricola Commerciale di San Marino».

Dopo l’intervento di Ivana Pipponzi i contributi assembleari offerti dalla compagine minoritaria lucana si sono chiusi con Elman Rosania (l’azionista di minoranza dell’ex Banca Mediterranea da dodici anni alla guida del gruppo meridionale nella complessa vertenza risarcitoria contro Banca di Roma/Capitalia-Unicredit) di cui il giornale darà notizia nei prossimi numeri, insieme alle risposte fornite dall’Amministratore Delegato di Unicredit Federico Ghizzoni.

Queste risposte comunque sono state ritenute del tutto insoddisfacenti dai lucani in sede di replica ed in merito al solo intervento di Pipponzi innanzi illustrato, si preannuncia, esse hanno riguardato (pagg.177179 verbale): la riduzione degli sportelli, la crescita del rapporto costi/ricavi nel 2011, le spese del personale, il livello remunerativo dei manager, gli affidamenti ai grandi clienti, la gestione del rischio di concentrazione del Gruppo Unicredit e le sue partecipazioni detenute alle Cayman e nel Delaware.

Continua sul prossimo numero

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NEW CITY

7 Luglio 2012

ontrosenso Basilicata

La democrazia è pane per quali denti?

di Lucio Tufano

N

on valga lo sfottò dei mangiapreti rossi, de primi Mefistofele in abito grigio. Che il ricavato delle feste salvi anche le loro anime e le loro botteghe.

Due sono le vergini eteree, la libertà e la giustizia, cui non si può accoppiare l’inganno e la bugia, la demagogia della mancata pietà e la tavola di salvezza delle Leghe. La democrazia è pane per quali denti? Sulla scia di quale interrogativo, ormai altrove divenuto programma ed azione della nascente vita dei partiti e del movimento dei lavoratori, uno sciopero della Società di illuminazione getta luce oscura (dipende dai punti di vista) sui giorni della vita quotidiana e della condizione collettiva. In discussione sono i denti di carie per via di una errata, privata o opulenta supernutrizione o per via di un cattivo funzionamento dello stomaco e dell’apparato.

Ma potrebbe essere la pancia, la tasca, il desco, il muro,

il bancone, il cartellino dei prezzi e quello del <<qui non si fa credito >>, le foto infilate sulle bacchette che reggono lo specchio arruginito del comò.

Per don Giustino è un purga l’emigrazione che, scemato quaggiù di un quarto il numero degli omicidi, ha reso meno frequente l’abideato, ha

A Fortunato l’oratoria, a Ciccotti la politica Aiga: festa di chiusura dell’anno sociale

liquidato la vergognosa piaga del brigantaggio, ha reso via via più rade le sanguinose rivolte dei ceti rurali, mentre è invece ancora e solo tracoma, infezione oftalmica che minaccia la vista di gran parte del Mezzogiorno ed è desiderio insoddisfatto,

le valvole, così, sic et simpliciter, anche se qualcuno su La Provincia, per evitare un corto circuito, ricorre agli isolanti, alle minacce e all’arma a doppio taglio. In teatro Le bufere. <<Non ci si potrà lamentare, se lo si diserta, che poi non ci sono

G

bisogno impellente di alfabeto, del grado infimo del potere delle masse per giungere a quello della denuncia. Il dibattito dunque prende le sue mosse dagli occhi malati di fame e che non riescono a vedere neppure la graduale trasformazione del loro stesso lavoro. L’emigrazione non ricicla la misera economia del risparmio, non investe in un progetto diverso da quel piccolo podere della zappa e della vanga, servitù del fitto e dell’acquisto, e che ha costituito, per generazoni, la destinazione dei sogni e la ubriacatura del riscatto: l’utopia della vigna. E’ questa che li vede far ressa nelle cantine, imbambolsti dalle botti grandi come case, dove, ossessionati dalla impotenza fisica di diventare padroni, tentano, di bicchiere in bicchiere, di tracannare gli ettolitri di sudore, convinti di ridiventare d’un tratto i padroni. Un rito che li pone al riparo anche dalla malaria e dalle molte anemie. Per questo agli elettrici saltano

divertimenti, anche perché si sono divertimenti, anche perché si sono pressocchè eseguiti tutti i lavori di trasformazione dell’impianto di illuminazione>>.

Concittadini, amici, funzionari, politici, senza distinzioni di classe o di partito, al di sopra di ogni idea, brindiamo tutti, tutti e centotrenta i coperti, in onore del prof. Ettore Ciccotti, figlio di Potenza e di tutti coloto che lavorano e lottano con sincera convinzione per il trionfo della giustizia e il bene delpaese.

Tutti insieme al banchetto dell’<<Appennino>> per le ostriche, la brandiniera d’erbe, la spinola con salsa tartara, gli asparagi all’inglese, l’arrosto di dindo con insalata verde, per la bontà della cucina che risponde a tutte le esigenze.

S.A. il Duca degli Abruzzi per la sua spedizione al Polo Nord ha prescelto per sé e il suo seguito le Maglierie igieniche Hèrion di Venezia. Il Lucano 12/13 giugno 1909. Sotto la direzione dell’Egregio ing.

Bolognini, della Società Generale d’illuminazione, al Teatro Stabile, si sono pressochè eseguiti tutti i lavori di trasformazione dell’impianto, ed oramai possono dirsi compiuti.

iovedì sera, presso il ristorante “Re Alessio” di Pignola (PZ), si è tenuta la cerimonia di chiusura dell’anno sociale dell’Aiga l’ associazione italiana giovani avvocati di Potenza. “E’ stato un anno particolarmente importante per il prestigio dell’associazione - ha dichiarato il presidente Ivana Pipponzi - la sezione locale si è distinta per l’impegno profuso, in collaborazione con il Consiglio dell’ordine, per la formazione continua degli avvocati. In esecuzione della convenzione stipulata per la prima volta con l’Ordine professionale, sono stati organizzati 10 eventi, tra convegni tematici e tavole rotonde, che hanno visto la partecipazione di luminari nazionali ed hanno consentito l’attribuzione di 44.crediti formativi. Un ringraziamento particolare – ha aggiunto Pipponzi - sento di farlo al Consiglio direttivo

ed a tutti quei soci che hanno offerto la propria collaborazione per la riuscita degli eventi.

L’Aiga Potenza ha dimostrato come intorno ad un lavoro serio sia possibile trovare quelle sinergie professionali che devono essere alla base dell’etica deontologica degli avvocati. E’ un onore – ha concluso il presidente Pipponzi - avere ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica per la manifestazione, a testimonianza dell’apprezzamento al lavoro svolto, riservato da questa alta Istituzione.”

Fra i presenti l’onorevole Vincenzo Taddei ed l consiglieri regionali Nicola Pagliuca ed Alessandro Singetta.

Nel corso della serata è stato premiato l’avvocato Giandomenico Costanza, per essersi distinto nelle attività dell’associazione.

“THIS IS THE FINAL CALL TO .........DUBLIN!”

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“Informazione pubblicitaria”

Non e’ la battuta di un film ne’ la triste conclusione di un romanzo d’avventura della letteratura irlandese. Si tratta invece di un invito ad iscriversi alla vacanza studio che si terra’ dall’8 al 15 luglio 2012 nella citta’ di Dublin ( Dubh Linn, in lingua gaelica che significa palude nera). Anche se si tratta di una sola settimana potrai seguire un corso intensivo di lingua inglese ( sia di mattina che pomeriggio) presso la DSE ( Dublin School of English) a Wellington Quay oppure decidere di estendere a 2 settimane la permanenza nella capitale irlandese frequentando di mattina il corso semi intensivo di lingua inglese mentre il pomeriggio dedicarlo alle attivita’ socio culturali come da programma: O’ Connell e Grafton Street, Guinness Storehouse, St Stephen’s Green, Down the Liffey, The Trinity College, O’ Doneghues, Saint Patrick’s Cathedral, Ha’penny Bridge, l’ area del Temple Bar. La sera resta libera per godersi la citta’ nei suoi angoli piu’ caratteristici e suggestivi dove non si possono non scattare foto uniche e originali ai giardini del Dublin Castle, al Blue Liffey Glass, alla Kilmainham Gaol, alla Cathedral Bridge, alla George Street Arcade e dinanzi alle statue in bronzo di James Joyce o Molly Malone. Non manchera’ una sera dedicata al ballo irlandese visto che in molti locali e’ consuetudine ballare la tradizionale ceili dancing ( ballo di gruppo) e la solo dance ( ballo di un singolo ballerino/a). Ci sono due gruppi di studenti che partecipano a questa vacanza studio, uno con partenza da Napoli ed uno da Roma; pertanto, se anche dovessi essere fuori sede, puoi contare di partire con noi da uno di questi due aeroporti. E, in base a questo, potrai anche scegliere tra due tipi di accomodation, uno presso la University of Dublin ( con camere singole e bagno privato) o l altro presso un hotel tre stelle con vista mare lungo Merrion Road ( con camere singole e/ o doppie) con bagno privato. Essendo un albergo, potrai godere del complimentary te e caffe nella tua camera, del quotidiano gratuito alla reception, cosi come wi fi gratis nella lobby o nelle stanze di meeting oltre, naturalmente del cibo delizioso servito nel bar ristorante della struttura alberghiera.

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7 Luglio 2012

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

ontrosenso Basilicata

DISALLINEAMENTO DENTALE NELL’ADULTO? CHIRURGIA ORALE AVANZATA E MICROCHIRURGIA ORTODONTICA Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra - Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject. com www.medicaldentalproject. com

U

n bel sorriso esprime più di mille parole, spesso è il nostro biglietto da visita e può avere importanza decisiva nella comunicazione adulta. Ormai sono in molti a pensare che: “Un bel sorriso può aprire porte e abbattere le barriere che si trovano fra te e una vita di successo e di benessere”.

Siamo tutti d’accordo che per avere i denti ben allineati bisogna prendersene cura fin da quando siamo piccoli, infatti un corpo in crescita è facilmente modellabile rispetto ad un corpo cresciuto e quindi già formato.

A volte per vari motivi ciò non è possibile, si raggiunge l’età adulta con i denti frontali (incisivi e canini) disallineati nell’arcata superiore, i denti che donano armonia al sorriso.

Viene da chiedere: “Perchè ho i denti storti? Perché mi si vede troppo il naso? Ho le labbra sottili oppure non riesco a pulire bene i denti?

Qual è la soluzione in età adulta per donare ai lineamenti del viso più armonia e ai denti un sorriso da fotografia?” Spesso i disallineamenti dentari (malocclusioni) dell’adulto sono sostenute da alterazioni scheletriche strutturali a carico dei mascellari, che impediscono al solo intervento ortodontico di allineamento dentale di risultare pienamente efficace nel raggiungere l’obbiettivo correttivo ed estetico.

La crescita ridotta o iposviluppo del mascellare superiore, vista la sua posizione centrale nel sistema cranio-facciale, interferisce con la respirazione nasale, la funzione uditiva, la ventilazione tubarica, la masticazione, l’ingranaggio dentale, l’armonia del volto ed estetica del sorriso. Negli adulti generalmente prevale la necessità estetica, le altre disfunzioni seppure rilevanti passano in secondo piano. L’adulto, pertanto, richiede un’attenzione particolare all’estetica del trattamento. I disturbi di crescita del mascellare superiore si accompagnano ai difetti di allineamento della dentizione. Si verifica una discrepanza tra base ossea (mascellare superiore) e superficie dentale (somma del margine incisale dei denti presenti in arcata). In altre parole vi è un deficit di osso per cui i denti si “sovrappongono” e si “accavalcano” .

Si può recuperare il difetto di osso

attraverso la disgiunzione della sutura palatina senza chirurgia nel bambino con chirurgia orale avanzata nell’adulto. La sutura palatina mediana decorre in senso anteroposteriore e divide il palato nelle due metà destra e sinistra.

Questa sutura si continua nella sutura intermascellare posta tra i denti incisivi centrali superiori.

Come si interviene nell’adulto?

Nell’adulto è necessario programmare una terapia di microchirurgia ortodontica, di ortodonzia ortopedica e di ortodonzia intercettiva in unico tempo e perfettamente sincronizzate.prima fase: microchirurgia ossea resettiva della sutura palatina.seconda fase: separazione della sutura palatina mediante espansione rapida, terza fase: allineamento dentale utilizzando dispositivi fissi incollati temporaneamente sui denti (brackets ed archi preformati). Si può associare la microchirurgia ortodontica.

I risultati sono immediati dell’ordine di giorni, alcune settimane o alcuni mesi al massimo.

Ma in cosa consiste l’espansione rapida del palato?

E’ una terapia ortopedica vera e propria che divarica le ossa mascellari distanziandole. Per espansione rapida del palato si intende l’unica metodica che consente la reale espansione del palato; la cosiddetta espansione lenta del palato, infatti, non porta ad un espansione palatale, ma solo ad uno spostamento dentale verso l’esterno (tipping vestibolare). L’espansione del palato è una metodica terapeutica che richiede l’osservanza di regole precise e codificate. L’espansore è costituito da un apparecchio fissato sul palato, 2 bande ancorate sui molari superiori e una vite centrale, sulla quale lo specialista effettuerà per 7 giorni, circa 20 giri, affinché la sutura non sarà aperta e verrà portato per ulteriori 5 mesi come mantenimento. Tale vite esiste di varie dimensioni e può allargare il palato dagl’8 ai 12mm. Con l’ espansione si verifica la separazione della sutura palatina, perciò si crea uno spazio tra gli incisivi centrali.

Con un’attivazione più lenta si avrebbero solo movimenti dentari e non aumento di osso.

Gli effetti L’espansione creata sull’ arcata superiore favorisce il corretto posizionamento della lingua all’ interno della cavità orale e la correzione dei carichi pressori esercitati dalla muscolatura periorale sui denti di entrambe le arcate. Si avrà quindi un effetto indiretto anche sull’ inclinazione degli elementi dentari mandibolari e sull’ aumento del diametro trasversale dei primi molari inferiori. Inoltre, se posizionata posteriormente la mandibola potrà

avanzare senza ostacoli e, in caso di laterodeviazioni, potrà ritornare in asse con il volto.

Il San Carlo per la prevenzione del melanoma

Quali sono i legami tra bocca, naso e orecchie?

La cavità orale e quella nasale sono in comunicazione nella loro porzione posteriore a livello della faringe. L’orecchio medio a sua volta comunica con il cavo orale tramite la tuba di Eustachio. Dati tali rapporti di vicinanza si deduce facilmente perché i pazienti, e in particolar modo i bambini, che respirano con la bocca mostrano non solo una progressiva atrofia delle cavità nasali, ma anche un iposviluppo del mascellare superiore e una disfunzione della tuba di Eustachio con conseguente otite media e ipoacusia.

Effettuando precocemente l’espansione rapida stiamo agendo sul palato, che è il tetto della bocca e, contemporaneamente, il pavimento del naso. Quindi stiamo diminuendo significativamente le resistenze nasali al passaggio del flusso aereo e interrompendo tutta quella catena di eventi che porterà ad avere ipertrofia delle adenoidi, delle tonsille ed otiti nel bambino.

Ormai anche il Ministero della Salute Italiano nei suoi quaderni di raccomandazioni sulla salute (aggiornati a gen-feb 2011) sottolinea che: “I bambini con respirazione prevalentemente orale e mascellare superiore contratto traggono beneficio dall’espansione ortopedica del mascellare”.

I

l melanoma cutaneo è uno dei tumori maligni che ha mostrato negli ultimi anni un preoccupante incremento e una crescita nei tassi di incidenza superiore a quella di tutti gli altri tipi di tumori maligni. Tuttavia, il melanoma cutaneo – tumore maligno della pelle - è l’unico ad essere visibile già durante le prime fasi evolutive ed è per questo che il suo tempestivo trattamento ne consente una completa guarigione.

Un tumore che è manifestamente collegato alla stagione estiva: le radiazioni ultraviolette rappresentano infatti il principale fattore di rischio per questo tumore che ogni anno registra in Italia 7mila nuovi casi, un quarto dei quali riguarda i giovani (under 30). Un incremento impressionante per questa fascia di popolazione se si considera che appena dieci anni fa la percentuale era esigua: appena il 5%. E’ evidente il peso della diffusione delle lampade abbronzanti per questa impennata. Maggiormente a rischio sono le persone che hanno molti nei o lentiggini, carnagione e occhi chiari.

La diagnosi precoce assicura la sopravvivenza nel 99% dei casi. Per sostenere la campagna nazionale per la prevenzione del melanoma l’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” ha deciso di incrementare

le attività dell’Unità Operativa di Dermatologia, che assicura la possibilità di effettuare la mappatura dei nei con una tecnologia di ultima generazione. Nel 20% dei casi la prima manifestazione del melanoma è rappresentato dalla modificazione delle dimensioni, della forma, del colore o della sensibilità al tatto di un neo preesistente, nel resto dei casi il melanoma insorge de novo..

“L’incremento dei servizi assicurati dall’unità di Dermatologia del San Carlo – ha dichiarato il direttore generale Giampiero Maruggi – per prevenire nella stagione estiva l’insorgenza di melanomi è una delle tante iniziative che stiamo assicurando per contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa, una priorità aziendale su cui stiamo registrando significativi risultati. Nel ringraziare il personale per la disponibilità assicurata, confermo la nostra determinazione a incrementare l’offerta dei nostri servizi di prevenzione, diagnosi e cura per assicurare, alla popolazione tutta, qualità ed efficienza sul terreno fondamentale del diritto alla salute”

ontrosenso Basilicata

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

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La dislessia tra genialità e disagio Se n’è discusso in un seminario svolto presso l’Istituto Comprensivo di San Fele

A

d ogni latitudine della penisola, sempre più spesso si sente parlare di “workshops”, ma non sempre l’anglicismo è giustificato dai contenuti e dagli obiettivi che essi si prefiggono. Nella fattispecie, invece, si tratta di un seminario serio, anche se inserito in un contesto temporale di fine anno scolastico, quando ormai le “batterie” del corpo docente sono oltremodo esauste. A sedere in cattedra è un’ospite d’eccezione: la prof.ssa Antonella Amodio, presidente dell’associazione onlus “Yin-sieme” (a capo della quale nel 2010 organizzò la famosa “Festa degli abbracci”, a Potenza) e coordinatrice del D.S.A (Osservatorio regionale sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento), nonché docente di “Pedagogia speciale” all’Università Cattolica presso l’ospedale San Carlo di Potenza, esperta di lungo corso di psicopedagogia con specializzazione in dislessia,

cioè quel disturbo per cui non si riesce a leggere né a capire un testo scritto, pur essendo in grado di leggere e capire le singole parole. In una sala gremita fino all’inverosimile di docenti di tutto l’Istituto Comprensivo di San Fele, il respiro si fa pesante, a causa del caldo torrido che si diffonde nell’aria e tenta di ottundere le idee, ma l’interesse per l’argomento è tanto grande da impedire qualsiasi forma di assopimento. Già, si parla di un disturbo che raggiunge circa il 4,5% della popolazione italiana.

In Basilicata, per fortuna, siamo solo ad 1/3 di tale percentuale, ma esso va comunque trattato con il dovuto riguardo. Ad illustrarcelo ci pensa subito l’eminente relatrice che, senza reticenze, con cognizione di causa come mai era successo in altre occasioni, informa la platea di essere lei stessa una dislessica.

Certo, non capita tutti i giorni di incontrare uno psicologo che faccia “outing” raccontando della proprie “disgrazie”, ma la prof.ssa Amodio grazie alla sua verve supportata da un metodo che i linguisti chiamano “explanatio per argumenta exemplarum”, riesce

a rendere comprensibili anche i concetti più difficili, creando così un “transfert” emotivo che ti coinvolge, ti informa e ti rende partecipe del disagio che angustia il dislessico, fino a renderti empatico ed a farti stabilire un feeling particolare con chi soffre.Grazie a questo modus operandi, tutto diventa più facile e la comprensione di un diagramma di Gauss, passando per Bakker e Geiger, non è più un tabù. Così, con l’ausilio della L.I.M (lavagna interattiva multimediale) scopriamo che un difetto della “memoria procedurale” porta ad un’inosservanza della scansione spazio-tempo, quindi confusione tra le consonanti p-q-d-b (unico segno grafico, ma collocato in posizioni diverse nello spazio, tali da fargli assumere suoni diversi dal punto di vista fonetico). Secondo gli studi effettuati negli anni, dunque, i dislessici hanno problemi di percezione, talché sono portati a vedere ciò che non c’é. Inoltre ci dice la relatrice : <<Spesso le capacità di letto-scrittura vengono associate e confuse con il famoso “Q.I” (quoziente intellettivo), ma si sa con

certezza che non è così. Come ci informa Howard Gardner, sostenitore della tesi della “predisposizione genetica”, infatti, non c’è una sola intelligenza umana, ma diverse (multiply intelligences), per cui uno che è scarso in matematica, non è affatto detto che lo sia anche nelle altre materie dove, per contro, potrebbe rivelarsi un genio.>> E a proposito di geni, l’esperta ha voluto evocare una famosa affermazione di Albert Einstein, il padre della “teoria della relatività”, che non aveva certo deficit sensoriali o intellettuali, eppure anch’egli era dislessico:<<Parole o linguaggi non sembrano avere alcun ruolo nel mio meccanismo di pensiero. Il mio pensiero consiste in immagini.>> Questa confessione, secondo la prof.ssa Amodio, ci porta ad assumere come vera la teoria secondo cui <<La cornice informa il contenuto. Esiste il pensiero per immagini e quindi i pensatori visivi. I dislessici sono tra questi, poiché l’immagine è piena di informazioni.>> E’ seguita, inevitabilmente, una sorta di “Question Time”, in cui i “discenti” più coraggiosi e

curiosi hanno potuto liberamente formulare delle domande inerenti le problematiche di un dislessico. E così si è scoperto che, in genere, chi è portatore di tale disturbo si caratterizza per scarsa autostima, disortografia, stato ansioso, disturbi dell’umore, fobie sociali, comportamenti oppositivi ecc.

Tuttavia, come abbiamo visto, i dislessici possono vantare ottimi “compagni di sventura”, tra cui, oltre al citato premio Nobel , anche il poliedrico Leonardo da Vinci, genio universale che, secondo la super esperta, scriveva da destra verso sinistra non per semplice vezzo, ma per vera e propria “strategia di compensazione”.

Tutti i dislessici escogitano delle strategie di compensazione.

Purtroppo, è anche emerso che ai dislessici è precluso, ovviamente, lo studio delle lingue straniere, avendo essi problemi con la cosiddetta “short memory” e la fonetica.

Per quanto concerne, poi, i tanto enfatizzati tests predittivi per la valutazione della dislessia, essi sono da prendere “cum grano salis” e comunque accompagnati da dati clinici

certi. Sic et simpliciter, stilare una diagnosi di dislessia non è un lavoro individuale, ma di équipe. E i rimedi ci sono, basta rivolgersi in tempo utile ai giusti esperti in materia: la relatrice ne è un esempio lampante in tutti i sensi. A margine del dibattito, la Dirigente scolastica, prof.ssa Vittoria Lucia Cefola, che ha voluto a tutti i costi tale evento, complimentandosi con l’illustre ospite, per l’ottima performance, ha approfittato dell’occasione per sottolineare l’importanza dell’aggiornamento e della formazione didattica nell’epoca dominata dall’algoritmo e dalle sue applicazioni; quindi ha ringraziato la famosa studiosa <<per avere riacceso il suo entusiasmo e l’interesse del corpo docente verso la conoscenza di problematiche con cui, talvolta, la Scuola è tenuta a confrontarsi.>>

luogo attraverso una presa di coscienza di quelle che sono le esigenze fisiche e psichiche di chi riceve il massaggio, si deve valutare la personalità del soggetto e la sua struttura corporea. Ogni massaggio deve essere praticato sempre con calma, con ritmo uniforme, mai spezzettato o nervoso, questo, oltre che dare una cattiva impressione non permette al paziente di rilassarsi, inoltre un movimento troppo energico, o inconsulto può compromettere tutta la seduta. All’inizio si procede con manovre dolci e leggere allo scopo di saggiare la sensibilità del paziente e di prendere confidenza con il contatto con la mano, successivamente le manovre potranno aumentare d’intensità, che sarà sempre in proporzione alla regione e alle relative strutture da trattare. Qui entra in gioco tutta la preparazione e la professionalità del Terapista, che deve sapere come agire e improntare una manovra o l’intero massaggio adeguandolo al paziente; età, sesso, struttura, stato emotivo, devono essere sempre valutati nel corso del massaggio.

saggio non è mai fissa e dipende dalla zona massaggiata, dal paziente e dalle condizioni nelle quali si svolge il massaggio. Sono consigliabili, le ore lontane dai pasti, non affrontare comunque il massaggio dopo un pasto abbondante, o quando si è troppo stanchi.

Nei casi in cui il trattamento terapeutico debba essere protratto per lunghi periodi, dopo 15 o 20 sedute è opportuno interporre un periodo di riposo, dato che i tessuti abituati allo stimolo, non reagiscono più con la prontezza e la vivacità iniziali. I lubrificanti si devono usare con parsimonia, un eccesso di questo prodotto produce parecchi inconvenienti, e comunque non hanno nessuna azione terapeutica, ma devono servire unicamente a facilitare la funzione meccanica delle manipolazioni massoterapiche. Allora, che cosa aspettate fatevi fare un bel massaggio e attenzione agli abusivi , che per legge non possono mettere le mani su Voi pazienti, che espongono nei loro pseudo studi fisioterapici diplomi e attestati che non abilitano alla professione, magari chissà scaricati da siti internet.

Prof. Domenico Calderone Docente c/o Istituto Comprensivo di San Fele

Il Massaggio

A cura del Dott. Ft. Nicola Castelluccio Osteopata D O Posturologo Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione Terapia del LinfedemaASP Potenza email: ncastelluccioinfo@ gmail.com cell. 3804326784

P

ER PROVARE COSA SIGNIFICHI UN MASSAGGIO NON E’ NECESSARIO “STARE MOLTO MALE”, BASTA SOLO AVERE VOGLIA DI “STARE MEGLIO”.

Il massaggio è una delle più efficaci arti curative che oltre a modificare la struttura fisica, fisiologica e posturale dell’individuo lo apre alla meditazione e alla conoscenza di sé. Se ci pensiamo un po’, ognuno di noi può capire che il contatto fisico è la forma più elementare di comunicazione e di conforto che l’uomo, così come tutti gli altri animali, usa da millenni. Attraverso il “tocco” delle mani si produce una immediata reazione positiva percepibile anche senza essere degli esperti massaggiatori, secondo antiche culture orientali poi, si può ristabilire la corretta circolazione e l’equilibrio dell’ energia vitale,

quindi influire sul flusso energetico che attraversa il corpo, responsabile dello stato di salute. Molto forte però deve essere il legame che vi è tra il “corpo” e la “mente” per far si che un massaggio possa definirsi completo. Se si vede il massaggio come una serie di tecniche effettuate con le mani o altre parti del corpo su di un’ altro corpo o parti dello stesso al fine di creare delle modificazioni fisiche e/o mentali di quest’ultimo, risulta facile capire l’importanza fondamentale della personalità e delle caratteristiche innate del professionista.

COS’ E’ IL MASSAGGIO Il massaggio è una fonte di incredibile benessere, di serenità e di rilassamento. Dopo un massaggio ben eseguito l’effetto benefico si farà sentire con una sensazione di benessere e leggerezza estremamente piacevole. Il massaggio è antico come il mondo, è un gesto intuitivo, primordiale, e l’uomo ha evoluto questo gesto spontaneo. Ogni corpo rivela la propria storia attraverso la postura, le tensioni muscolari, i punti maggiormente dolorosi. Un tempo farsi massaggiare era un appannaggio tipico delle persone ricche ed altolocate, oggi fortunatamente l’uomo impiega maggiori risorse nella cura di se stesso, ed il massaggio è uno splendido metodo per prendersi cura di se. Il massaggio ci fornisce un mezzo per neutralizzare lo stress che questo mondo così

caotico ci procura. La prima cosa importante è ritrovare quell’apertura mentale che ci permette di essere toccati, o di toccare un’altra persona in modo quasi “intimo” senza esserne in confidenza alcuna. In qualche modo il nostro spazio vitale, così importante per noi nella vita quotidiana deve essere violato senza che questo ci crei delle tensioni interne.

Il rapporto tra il massaggiatore ed il massaggiato deve diventare uno strumento di dialogo energetico benefico per entrambi, bisogna ritrovare il piacere del tatto. Il piacere del tatto si ritrova alla fine nella gioia del dare e del ricevere, del conoscere e conoscersi, nell’entrare in simbiosi con l’altro. La tensione continua e la rigidità provocano a lungo andare una diminuzione di energia e vitalità nel soggetto; tale energia viene ripristinata tramite un massaggio adeguato. Il massaggio viene considerato un’arte in quanto non è sufficiente la conoscenza della tecnica ( che si potrebbe apprendere da un libro) se non è supportata dall’amore per ciò che si sta facendo.

A CHI E’ INDICATO Il massaggio può essere una terapia di base per svariati malanni, ma può anche essere complementare ad altre terapie; è comunque molto utile anche a chi gode di ottima salute. E’ indicato in caso di mal di testa, mal di schiena, problemi intestinali o digestivi, ma anche per contratture,

distorsioni, stiramenti o slogature; allevia il dolore in casi di reumatismi o gambe pesanti.

Fondamentale anche per alleviare lo stress o per aiutare persone ansiose o nervose, può anche aiutare a ridurre lo strato di grasso superfluo e a rendere più tonici i tessuti.

Non bisogna però massaggiare in caso di un processo infiammatorio in atto, e su parti particolarmente arrossate o turgide, inoltre non bisogna massaggiare un soggetto con la febbre.

EFFETTI Gli effetti del massaggio sono molteplici, e la sua efficacia si diffonde oltre il punto preciso dove questo viene eseguito.

Può servire per mobilizzare l’energia bloccata quando ad esempio ci accorgiamo di essere molto contratti in tutto il corpo con una respirazione molto superficiale. Riattiva la circolazione, infatti durante il massaggio si dilatano i vasi sanguigni presenti sotto la pelle e questo aiuta l’ossigenazione delle cellule. Distende la muscolatura e ossigena i tessuti. Infine un massaggio ben fatto influisce anche sul nostro sistema nervoso, che ne trae grandi benefici. Una buona manualità, scioltezza ed elasticità delle mani sono le doti richieste ad un buon professionista, tali qualità si acquisiscono normalmente con l’allenamento. E’ essenziale creare prima di tutto un’intesa, un feeling con l’altra persona, questo avviene in primo

DURATA MEDITATE!!!

La durata della seduta di mas-

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7 Luglio 2012

ontrosenso

SALUTE... GLI SPECIALISTI CONSIGLIANO

Basilicata

La cardiopatia di Takotsubo

di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

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a parte - Nelle pazienti affette da questa sindrome è stato rilevato un notevole aumento nel sangue dei valori delle catecolamine (adrenalina, noradrenalina) che determinerebbe un’attivazione dei canali del calcio a livello delle cellule cardiache, con un aumento di calcio all’interno delle cellule stesse causando una disfunzione ventricolare.

La parte basale del cuore è più ricca di terminazioni nervose cosiddette “simpatiche” che vengono stimolate dalle catecolamine che come già detto, sono maggiormente prodotte in questa forma di cardiopatia. La maggiore produzione di catecolamine che si verifica in questa cardiopatia è dovuta alla presenza di uno stress. Si dice appunto che questa sindrome appartiene al gruppo delle cardiopatie da stress. Infatti, uno stress psico-fisico provocherebbe una maggiore produzione di catecolamine che andrebbero a stimolare le terminazioni nervose simpatiche del muscolo

cardiaco aumentandone la contrazione (ipercinesia) dei segmenti basali del ventricolo sinistro; a livello dell’apice invece, i recettori sarebbero inibiti dagli elevati valori delle catecolamine con riduzione della contrazione in quell’area del cuore (acinesia).

Questa condizione potrebbe essere addirittura accentuata dall’elevato stress sulla parete dell’apice prodotto dall’ ipercinesia basale. L’apice del cuore inoltre, ha una maggiore quantità di recettori per l’adrenalina che, quando presenta elevati valori nel sangue stimola i recettori in quell’area del cuore provocando a livello dell’apice del cuore un effetto inotropo negativo cioè, si riduce la capacità di contrarsi e pompare sangue. Spesso, nella storia di questi pazienti è presente un evento stressogeno scatenante, di natura psicologica o emotiva come un incidente stradale, un lutto in famiglia, una separazione oppure, di natura fisica come un trauma o un intervento chirurgico. Ad ogni modo, non sempre è possibile risalire ad un chiaro evento scatenante. La cardiopatia di Takotsubo si manifesta di solito come la sindrome coronaria acuta ovvero con dolore toracico, associato o meno ad affanno ed intensa sudorazione. Alcune volte, sono stati riscontrati trombi all’interno del ventricolo che si sono sciolti dopo alcuni giorni con la terapia anticoagulante.

Questa cardiopatia ha una buona prognosi: le anomalie di contrazione di alcune aree

del cuore tendono a risolversi spontaneamente entro un mese dall’esordio dei sintomi, la mortalità intra-ospedaliera è piuttosto bassa (l’1% circa) e le recidive sono rare, con un’incidenza che oscilla dallo 0% al 7%. Nella cardiopatia di Takotsubo mancano le lesioni critiche ed ostruttive delle arterie coronarie, pur in presenza di alterazioni all’elettrocardiogramma di recente insorgenza ed evidenza di transitorie alterazioni della contrazione (acinesia o discinesia localizzate ai segmenti medi ed apicali del ventricolo sinistro con alterazioni che si spingono oltre il territorio di un singolo vaso coronarico).

Quindi, per fare diagnosi di cardiopatia di Tahotsubo e, distinguerla da una vera e più frequente sindrome coronarica acuta, occorre sottoporsi ad elettrocardiogramma, ecocardiogramma e coronarografia.

All’elettrocardiogramma i segni sono gli stessi che si osservano nel caso di ischemia cardiaca con chiusura delle coronarie. L’ecocardiogramma transtoracico, data la sua non invasività e ripetibilità, è importante anche nel follow up per evidenziare la progressiva risoluzione dei difetti della contrazione nelle singole aree del cuore e totale cardiaca. Inoltre, tali alterazioni della contrazione cardiaca si estendono oltre il territorio irrorato da un singolo vaso coronarico. L’ecocardiogramma è importante anche per valutare

le possibili complicanze come la rottura di una parete del cuore o la presenza di trombi nel ventricolo. In alcuni pazienti però, già dalla storia clinica, prima di eseguire la coronarografia, in caso di eventi particolari di stress emotivo che possono aver scatenato l’angina, si può pensare a questa sindrome mentre, altre volte, la diagnosi si fa soltanto con la coronarografia.

La ventricolografia ossia, l’iniezione di mezzo di contrasto nel ventricolo, manifesta un aspetto che gli americani definiscono “ apical ballooning” (aspetto “a palla”); questa espressione viene usata per esprimere l’aspetto del ventricolo che ricorda la tipica conformazione che gli viene conferita dalle suggestive anomalie nelle aree del cuore, provocate dalla sindrome stessa (poca o nulla capacità dell’apice e della porzione medio-distale dei ventricoli di contrarsi e maggiore contrazione, ipercinesia, della base del cuore), che si risolve nel giro di giorni o settimane.

Alla ventricolografia si vede che, la porzione apicale del cuore è più larga mentre quella medio-basale è più stretta come un’anfora.La coronarografia, che dovrebbe essere eseguita entro 48 ore dall’insorgenza dei sintomi, rivela se le coronarie sono sane o malate e permette di fare diagnosi differenziale.I tipici enzimi di necrosi miocardica, i cui valori si alzano nel sangue in corso di infarto miocardio, nei pazienti affetti da cardiopatia

di Takotsubo possono subire degli innalzamenti sì ma, poco significativi. Le evidenze scientifiche circa il trattamento da seguire in questa sindrome sono poche ma, dalla letteratura sembra essere confermato il ruolo dei farmaci beta bloccanti che va però individualizzato per ciascun paziente ossia, fare

Dimagrire, naturalmente!

A

rrivata l’estate tutti vogliamo tornare in forma e liberarci di qualche chilo di troppo preso durante il periodo invernale!

Il caldo e le giornate più lunghe dovrebbero essere di stimolo a fare un po’ di movimento in più a cui andrebbe naturalmente associata un’alimentazione più sana. Un aiuto ci viene dato anche Dott.ssa Ivana dalle piante ma non dobbiamo dimenticare che queste non fanno Gruosso miracoli! In una fase iniziale è fondamentale depurare l’organismo Farmacia Marda tossine alimentari e metaboliti di scarto e drenare i liquidi in chesiello eccesso. Le piante con azione dimagrante possono avere diversi www.farmaciamarchemeccanismi di azione: stimolazione della termogenesi, dell’attività siello.it enzimatica, del metabolismo basale o riduzione dell’assorbimenc.so Garibaldi 92 to dei grassi e degli zuccheri. Il Fucus è un’alga bruna ricca di 85100 Potenza tel iodio molto utilizzata nelle diete come dimagrante in quanto attiva 097121179 il metabolismo basale stimolando la tiroide. Smuove i depositi adiposi favorendone l’utilizzo ai fini energetici e per la presenza degli alginati va anche a regolarizzare il transito intestinale, spesso alterato dalle diete. La ricchezza inoltre di oligoelementi (zinco, ferro, manganese, selenio, cromo) e di vitamine (C, B6, B12) rende il fucus adatto a soddisfare le richieste nutrizionali durante i percorsi dimagranti. Attenzione però non è privo di effetti indesiderati e non va assolutamente assunto da chi ha patologie tiroidee. Il Citrus aurantium (arancio amaro) va a smuovere i depositi adiposi in quanto attiva la termogenesi. Quest’ultima non è altro che un processo metabolico che stimola l’organismo nella produzione del calore per sciogliere il grasso localizzato soprattutto a livello addominale. L’azione termogenica è dovuta alla presenza di amine simpatico mimetiche che agiscono sui recettori adrenergici beta-3 presenti soprattutto nel tessuto adiposo e nel fegato. Diversi studi hanno dimostrato che il citrus se assunto nei giusti dosaggi non presenta effetti indesiderati, è però sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento. La Garcinia, per la presenza dell’acido idrossicitrico nella buccia, agisce inibendo la produzione da parte del fegato dell’enzima ATP-citrato liasi, responsabile della trasformazione degli zuccheri in trigliceridi e colesterolo. La garcinia è risultata molto utile per placare la fame nervosa e per ridurre la voglia di mangiare dolci. La Gymnema è un valido aiuto per i golosi infatti, sciolta sotto la lingua, riduce la voglia di dolce, inoltre l’acido gymnemico contenuto nelle foglie va a ridurre l’assorbimento degli zuccheri e dei carboidrati. Il Chitosano, polimero ottenuto dalla corteccia dei crostacei, agisce come cattura grassi, li ingloba e li elimina a livello intestinale.

Il Glucomannano ha la straordinaria capacità di assorbire grandi quantità di acqua, formando nello stomaco un gel che procura un immediato senso di sazietà. Non può essere utilizzato da chi ha problemi di ernia iatale o ulcera peptica mentre molta attenzione deve essere posta per chi assume farmaci in quanto essendo un fibra ne riduce l’assorbimento.

una terapia specifica in caso di scompenso, l’anticoagulazione in caso di trombosi, beta bloccanti per antagonizzare l’aumento del tono nervoso simpatico, soprattutto nella fase acuta della cardiopatia.

Le cause della sterilità!

S

e una coppia decide di avere figli e dopo un anno non ha ottenuto i risultati a cura desiderati si può della dottoressa parlare di infertiMariaTeresa Muscillo lità; la causa può psicologa appartenere tanto sessuologa telalla donna quanto 328/8317632 mariateresa_muscillo@ all’uomo. In genere nel 30-40% yahoo.it dei casi di sterilità di coppia la motivazione è da ricercare nell’inadeguatezza dello sperma; il 20-30% invece fa riferimento a problemi ormonali della donna e ad una carente ovulazione; nel 15-30% è presente un’occlusione delle tube di Falloppio e percentuali minori rivelano che le cause sono dovute ad un ambiente ostile allo sperma nella vagina (10%) o a fattori sconosciuti (10%). Per quanto riguarda l’inadeguatezza del liquido seminale nell’uomo, possiamo considerare diverse variabili: stress emotivo, abuso di alcool, temperatura elevata all’interno dello scroto causata dalla presenza di vene varicose o dall’utilizzo di indumenti troppo stretti. In questi casi lo sperma contiene un numero basso di spermatozoi sani rispetto al normale che non favorisce la fecondazione. Nelle donne, come abbiamo visto dalle percentuali sopra riportate, le cause sono differenti. La mancanza di ovulazione è la motivazione più frequente di sterilità; basterebbe in tali situazioni riequilibrare gli scompensi ormonali presenti. Quando si è di fronte ad occlusione delle tube di Falloppio bisogna verificare se è presente endometriosi oppure infiammazioni per gonorrea; le tecniche utilizzate per diagnosticare la presenza di infezioni sono la laparoscopia e l’insufflazione. Nei casi in cui ci sono delle anomalie delle tube si può intervenire chirurgicamente. L’ultima causa plausibile di infertilità femminile è la composizione del muco vaginale che può rivelarsi inadeguata al trasporto dello sperma. Il primo passo da fare in questi casi è sottoporsi ad analisi accurate, sia per l’uomo che per la donna, attraverso cui è possibile costruire una diagnosi e un percorso terapeutico adeguato. Le terapie da seguire sono specifiche per il tipo di problema. Tuttavia ci sono situazioni in cui le cause sono squisitamente psicologiche: bisogna fare un lavoro sulle emozioni e sulle resistenze inconsce dell’individuo e della coppia verso la genitorialità. Ovviamente in questi casi il percorso diventa in salita, ma l’impegno e la motivazione sono degli ottimi ingredienti per venirne a capo!

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ontrosenso

REPORT

7 Luglio 2012

Bersani a Potenza: <<Non dare mazzate alla sanità>> “A

ttenzione a non dare una mazzata al Servizio sanitario nazionale”: è il primo commento del leader del Pd, Pier Luigi Bersani, alle misure sulla spending review decise la notte scorsa dal Governo.

Bersani ieri era a Potenza per partecipare ad un’iniziativa regionale del partito.

“Dobbiamo vedere le carte - ha aggiunto Bersani - ma, a una prima occhiata, ci sono anche delle cose che ci piacciono,

Basilicata

in tema di ordinamento degli enti locali, e sono stati fatti dei passi avanti anche sui costi standard”. “Ma sulla sanità - ha proseguito il leader del Pd - ci sono cose che ci preoccupano molto. Bisogna stare attenti - ha ribadito a non dare una mazzata al Servizio sanitario nazionale”.

“Nella prospettiva dei prossimi due anni, per la sanità, a Tremonti si aggiunge

Monti: ci sono troppi ‘Monti’ da scalare”: con una battuta Bersani ha sintetizzato per i giornalisti le conseguenze di anni di provvedimenti sulla sanità. “Ci sono cose che ci preoccupano molto.

I governatori - ha aggiunto Bersani - hanno ragione, è gente che pensa, non sono azzeccagarbugli o agit-prop”

Beni Culturali: man bassa sulle long list

E’

un periodo di magra per i dipendenti pubblici, sembrano essere diventati ricettacolo di tutti i mali, il riconfermato Segretario Regionale dell’UGL-Statali, Domenico Santarsiero, sostiene, come diceva il buon Shakespeare, nell’Amleto, c’è del marcio in Danimarca.

Il pubblico impiego paga errori

di pianificazione e sperpero di denaro pubblico soprattutto da parte della dirigenza con funzioni direttive che hanno sempre soffiato sul fuoco per avere mano libera nell’assunzione di contrattisti a loro compiacenti, ed eliminare così la via democratica al concorso pubblico dove possono risaltare le qualità del giovane senza dover sottostare ai ricatti ed all’umore di stravaganti capufficio.

Prendiamo il caso, sostiene Santarsiero, del Ministero per i beni e le Attività Culturali, i dipendenti in pochi anni

sono passati da 28 mila a circa 19 mila, e, sono coloro che rendono fruibili Archivi, Biblioteche, Musei ed Aree Archeologiche, fra qualche anno andranno in pensione gli assunti con la Legge 285 trent’anni fa e gli uffici si dovranno chiudere, o, non potranno più essere fruibili per mancanza di personale e, si tenga conto che il patrimonio culturale è un entrata importante per le casse dello Stato.

L’ultimo concorso nel Ministero BB.AA.CC. risale a diversi anni fa per assumere

circa 300 custodi in tutta Italia, non ancora tutti assunti.

Si è voluto appositamente, continua Santarsiero, smantellare la legislazione sul diritto del lavoro e, adesso si persegue con l’art, 18, per non avere alcun vincolo nel fare e disfare assunzioni con contratti a termine e, tenere così soggiogati giovani laureati a proprio uso e consumo. Ci sono diversi Istituti nel Ministero BB.AA. CC. anche in Basilicata, prosegue, che utilizzano questo tipo di manodopera intellettuale per non sottostare

alle leggi sul collocamento al lavoro, si sono inventate le famigerate LONG-LIST, e così abbiamo fior di dirigenti che quando inaugurano la varie mostre, fanno dichiarazioni preoccupate sulla carenza di personale dei loro uffici, per poi servirsi a man bassa di manodopera a contratto, cosa voluta e perseguita da questi funzionari.

Visto che il PADRONATO sa vincendo su tutto, continua Santarsiero, occorrerebbe una svolta politica che imponga una nuova legge giovanile, UNA NUOVA 285 che occupi

i nostri giovani diplomati e laureati nella pubblica amministrazione mandando in pensione gli ex 285 oggi sessantenni che hanno quasi quarant’anni di servizio.

Una classe politica attenta, salvaguarderebbe l’occupazione giovanile e la funzionalità dei pubblici uffici, senza sperperare risorse con contratti a tempo, rinnovabili, discrezionali e soggiogabili dai soliti noti.

Giovanni Dapoto

«TRIBUNALI Incontro tra imprese e L’INTERVENTO LUCANI, LA Acquedotto Lucano BATTAGLIA DEVE CONTINUARE» per sostenere l’economia regionale

L

a doccia fredda dell’annunciata chiusura del tribunale di Melfi ha confermato i timori che avevo espresso nel corso della riunione dei sindaci della zona il 23 del mese di giugno. E’ quanto afferma il capogruppo del PDL in Consiglio Regionale Nicola Pagliuca. Un governo che non sentendo la responsabilità del contatto con i territori ed i suoi cittadini ha finito per essere la mano di lobby che dietro il falso teorema del risparmio hanno nascosto obiettivi di tutt’altra natura. Non e’ facile capire a chi ed a cosa gioverà la chiusura di un presidio di giustizia come il tribunale di Melfi di certo e’ facile comprendere quali saranno le conseguenze negative che si

scaricheranno tutte sui cittadini desiderosi di giustizia vera.

Il bilancio del tribunale di Melfi è veramente pochissima cosa rispetto agli sprechi che si registrano in altri settori del bilancio dello Stato e perciò non ritengo possa essere questo un motivo valido ed accettabile. I carichi di lavoro e l’efficienza del tribunale di Melfi lo collocano molto avanti ad altri presidi che resteranno in vita....quindi a cosa serve chiuderlo? La falsa, ormai tale, notizia trapelata nei mesi addietro che tecnicamente salvava Melfi a discapito di Lagonegro e’ stata la classica polpetta avvelenata, che ha fatto abbassare la guardia ed ora ci si dice che e’ tardi per rivedere scelte già fatte! Io a questo non credo....

non e’ mai troppo tardi!

“Sono convinto che l’unita’ delle forze politiche ed istituzionali sara’ in grado di far rivedere questa scelta scellerata” In Basilicata nessun tribunale deve chiudere, nè Melfi, né Lagonegro e nemmeno Pisticci, e questo in applicazione dei principi contenuti nella delega ricevuta dal Governo, senza nessun regalo o deroga. “La chiusura e’ uno scippo che non possiamo e dobbiamo accettare”!!!!

E’ necessario sviluppare una azione efficace nelle commissioni parlamentari che esprimeranno il parere, che, quantunque non vincolante, rappresenta un primo momento vero di confronto con il Governo. “LE FORZE POLITICHE GIA’ DA ORA HANNO IL DOVERE DI DIRE A CHIARE LETTERE CHE OVE DOVESSE ANDARE AVANTI QUESTO PROVVEDIMENTO, LO STESSO SARA’ CAMBIATO DAL NUOVO GOVERNO POLITICO” Nicola Pagliuca

D

ifficoltà per l’accesso al credito, pagamenti alle imprese appaltatrici, modalità di affidamento delle gare: sono stati questi i temi affrontati nel corso dell’incontro che si è svolto ieri, a Potenza, tra le delegazioni di Ance, Alleanza delle Cooperative, Aniem Confapi Basilicata e Rete Impresa Italia ed il presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile, ed il direttore generale Gerardo Marotta.

In considerazione del grave momento di crisi che stanno attraversando le imprese lucane, nonché della loro struttura e dimensione, i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno avanzato la richiesta che le modalità di partecipazione ai bandi di gara pubblicati da Acquedotto Lucano siano tali da non penalizzarle nel confronto competitivo con le imprese di fuori regione, in particolare per quanto concerne importi

e dimensioni degli appalti. Le Associazioni di categoria hanno espresso apprezzamento per quanto già fatto da Acquedotto Lucano per le gare di appalto sotto il milione di euro, ovvero - in applicazione delle nuove norme sulle procedure negoziate ex art. 122 comma 7 del Codice Appalti introdotte dal “decreto sviluppo” n. 70 del 13 maggio 2011 – il sorteggio delle imprese da invitare alle gare effettuato tra le imprese lucane iscritte al casellario dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, ritenendo valida questa metodologia al fine di assicurare i principi di equità, trasparenza ed economicità nella più ampia garanzia di partecipazione e competizione tra le piccole e medie imprese del territorio.

Per le gare di appalto di importo superiore, invece, le medesime Associazioni hanno rimarcato, con forza, la necessità che Acquedotto Lucano riduca al minimo possibile il ricorso

al metodo di aggiudicazione basato sul massimo ribasso.

Ance, Alleanza delle Cooperative, Aniem Confapi Basilicata, Confartigianato e CNA, inoltre, hanno accolto con favore la disponibilità di Acquedotto Lucano ad intraprendere iniziative che consentano di ridurre i ritardi nei pagamenti, mettendo le imprese nelle condizioni di riscuotere i crediti sulla base di tutti gli stati di avanzamento eseguiti. In una fase di crisi dell’economia, in cui anche l’accesso al credito è sempre più problematico ed oneroso, occorre assicurare immediata liquidità alle imprese appaltatrici. In tal senso, assume un significato molto positivo la condivisione di percorsi che possano portare alla soluzione di problemi che stanno generando pesanti conseguenze sulle imprese e sulle famiglie.

ontrosenso

REPORT

Basilicata

7 Luglio 2012

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Tricarico: Monsignor Delle Nocche dichiarato “Venerabile” Il vescovo del comune lucano era fondatore della congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico

I

l 10 maggio 2012 S.S. Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi ha promulgare, tra gli altri, il “Decreto di venerabilità” sulle virtù eroiche del Servo di Dio Raffaello Delle Nocche, Vescovo di Tricarico e Fondatore delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico.

Mons. Raffaello Delle Nocche, nato a Marano (Napoli) il 19 aprile 1877, fu Vescovo della diocesi di Tricarico dal 1922 al 23 novembre 1960, giorno del pio transito verso la vita immortale.

Tra le molte virtù eroiche che hanno caratterizzato l’apostolato del Venerabile Delle Nocche, merita una menzione particolare quella di

aver fondato la Congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico.

L’attività della nuova famiglia religiosa ebbe ufficialmente inizio il 4 ottobre 1923, quando arrivarono a Tricarico due signorine da Napoli, Linda Machina e Silvia Di Somma. Le aspiranti religiose trovarono sede in un antico Convento francescano in abbandono, che divenne poi la Casa Madre delle Discepole di Gesù Eucaristico. Linda, divenuta Madre Maria Machina (1884-1981), fu la prima “Discepola” che da Calvizzano aderì al messaggio eucaristico proposto da Mons.

Raffaello Delle Nocche e fu, per svariati anni, anche la prima Superiora Generale del neo istituto di vita consacrata.

Era il 15 settembre 1924 quando, nella chiesa del convento di S. Antonio a Tricarico, in provincia di Matera, ebbe luogo l’attesa cerimonia per la vestizione delle prime Discepole di Gesù Eucaristico, il nuovo ordine religioso istituito da S.S. Pio XI. Considerata l’importanza delle evento, i giornali dell’epoca così commentarono la notizia: “ … fin dalle 7 del

mattino, la chiesa, sorridente nella candida semplicità della sua unica navata, rigurgitava di folla, riverente e silenziosa, composta di tutti i ceti sociali.

Alle 8 Monsignor Delle Nocche entra dalla porta maggiore e subito dopo dallo stesso ingresso, s’avanzano le monacande, avvolte nella spumosa bianchezza di veli nuziali, che s’accorda col pallore estremo del viso, pensoso, all’ombra delle lunghe ciglia, al braccio delle rispettive madrine ( Sig. re Giuseppina Ferri, Bettina Santoro, Rosina Ferri, Sig. ne Marietta Delle Nocche, Gigli e Venturini) e vanno ad inginocchiarsi presso l’altare maggiore. Il Vescovo intona l’inno Veni Creator Spiritus; indi, con voce trepida di commozione, chiede: “ Figlie, che domandate?”.

E le postulanti: “ Una sola cosa ho domandato al Signore e questa io cercherò: che io possa abitare nella sua casa e per tutti i giorni della mia vita a fine di vedere il gaudio del Signore, vivendo nell’adorazione del mio Sposo nella S.S. Eucaristia e riparando alle offese che a Lui si fanno. E perciò domando l’abito delle Discepole di Gesù Eucaristico… Concluse le varie fasi della vestizione… il Vescovo impartisce la benedizione, celebra la S. Messa ed intona il Te Deum”.

Fu una grande festa per la piccola comunità tricaricese, oltre ad essere stata profondamente suggestiva sia per le otto fanciulle che celebrarono le loro mistiche nozze con Cristo e sia per il

buon Pastore di anime Mons.

Delle Nocche. Il Vescovo, infatti, grazie alla nuova congregazione religiosa femminile, regalò alla diocesi una ventata di vigorosa sorgente di spiritualità, fatta di amore zelante e di carità ardente.

Nella Lucania del Novecento si respirava una grande aria di santità e di valori umani e spirituali, che, tra gli altri, trovarono concretezza e testimonianza di vita nelle figure eroiche del mantovano Augusto Bertazzoni, Vescovo di Potenza dal 1930 al 1966, il quale, insieme a Raffaello Delle Nocche, entrambi servi di Dio, operarono nella stessa epoca e, con solerzia tutta evangelica, seppero guidare in modo considerevole il loro popolo nella crescita della vita sociale cristiana.

A questi uomini “santi”, si aggiungono, solo per citarne alcuni, le opere pastorali dell’arcivescovo di Matera Anselmo Pecci che resse la diocesi per 37 anni, dal 1907 al 1944, di Don Vincenzo D’Elia che fu segretario del vescovo potentino, Ignazio Monterisi, quest’ultimo fratello del più noto Nicola, Arcivescovo di Salerno, e poi parroco, per oltre 50 anni, della Parrocchia SS. Trinità di Potenza, di Mons.

Peppino Spera, Arcidiacono della Cattedrale di Potenza, di Mons. Angelo Mazzarone, Vicario della Diocesi di Tricarico e fedelissimo del nostro vescovo Delle Nocche, P. Raffaele Pontrandolfi da Grassano, primo parroco francescano della Parrocchia

di S. Michele di Potenza, Don Giuseppe De Luca, uomo di profonda umanità e cultura, Mons.

Giuseppe Vario, Arcivescovo di Potenza, Marsico e Muro Lucano, Don Francesco Colucci, primo parroco di S. Anna a Potenza, Mons. Quaremba di Matera e i padri Semeria e Minozzi, lucani per espressa volontà.

Raffaello Delle Nocche appartiene, dunque, a quel nutrito drappello di presuli dei tempi nuovi, coraggiosi testimoni della fede. Egli seppe declinare il ministero episcopale alle problematiche del Mezzogiorno, acuitesi nel primo e nel secondo dopoguerra, alleviare le piaghe dell’analfabetismo ed annunciare la Parola di Dio; ebbe cura degli emarginati della società ed attese alla formazione civica particolarmente dei giovani, diede speranza ai rassegnati, salvaguardò la pietà popolare e stimolò anche i credenti a valorizzare la sofferenza ed a porsi al servizio dei poveri e dei bisognosi.

Feconda fu l’attività svolta dalle Discepole nel primo ventennio (1923-1943), soprattutto in ambito didattico-educativo.

Speriamo che il “profumo” di santità del loro fondatore, il venerabile Raffaello Delle Nocche, continui ad inebriare ed illuminare la vita, il pensiero e l’opera meritoria di queste umili ed importanti “operaie nella vigna del Signore”, affinchè il loro sforzo educativo sia sempre più attento e generoso e l’umanità sia sempre più ricca di credenti semplici e saggi, che sappiano guardare oltre e dentro l’intelligenza e il cuore delle persone, ricordando il passo biblico del libro del Siracide (6,26) “Se incontri una persona saggia, va presto da lei, il tuo piede consumi i gradini della sua porta.”

Ad majora, semper!!!

Niko Marcantonio

La storia del “detective” degli affetti Atella: Alla ricerca della propria famiglia attraverso Facebook di Benedetto Carlucci

L

a storia delicata e, per tanti aspetti, drammatica che raccontiamo questa volta riguarda una ragazza atellana, nata 28 anni fa ad Atella in una famiglia particolarmente disagiata.

Il racconto presenta tutti gli aspetti di un evento, pieno di particolari, molto commovente. N. non conoscerà mai la madre naturale. Se non nei primi giorni di ottobre 2011.

Allorché la ragazza, adottata da un’affettuosa famiglia della città lucana dei Sassi, comincia a toccare con mano i frutti del suo percorso affettivo molto lungo. Alla ricerca dei suoi familiari

naturali. Il padre naturale era venuto, purtroppo, a mancare diversi anni fa.

Ma la madre era ancora in vita. E trascorreva i suoi giorni in una struttura di accoglienza di Rionero in Vùlture.

N., tuttavia, amava (ed ama) i suoi genitori adottivi materani. Ma ne era, al tempo stesso, riamata al punto tale da essere da quelli agevolata in tutti i modi ed in ogni circostanza della ricostruzione di quel “difficile” ed affascinante albero genealogico atellano.

Purtuttavia pieno di aspetti dolenti.

E, se N. ha voluto incontrare, alcuni mesi fa, la madre originaria di San Fele, i suoi nuovi genitori materani l’hanno come detto poc’anzi - sempre accompagnata in questo “amarcord” atellano ed extraatellano. N. ha utilizzato per mesi Facebook con rara maestrìa per effettuare la sua difficile ed ardua ricerca dei fratelli, sparpagliati qua e là.

La giovane

atellano-materana, nella sua intelligente spiritualità (oggi di ragazza e, domani, augurabilmente ed, a sua volta, di madre) si è improvvisata “detective” familiare. E, grazie alla rete informatica, del web, ha cominciato a lanciare messaggi adeguati di qua e di là nell’etere.

E’ stato così che ella ha rintracciato, per prima, il fratello primogenito, residente per lavoro in Germania (dove gestisce un locale pubblico).

Un altro fratello lo ha rintracciato nell’Emilia (oggi terremotata). Un altro fratello vive da solo ad Atella. Così, all’appello, a tutt’oggi manca soltanto un ultimo fratello

vivente. Alla cui ricerca, N., è - come al solito –- lanciata.

Con lo stesso affetto che l’ha portata a scovare dapprima la madre naturale e gli altri due fratelli, in attesa di conoscere il terzo.Ma N. non dispera di intercettarlo, appena possibile, con l’aiuto di Dio e della Madonna della Neve.

La ragazza, ex atellana ed, attualmente, materana ci ha confidato che frequenta un ragazzo di buoni sentimenti (E la sua prudenza appare largamente giustificata dalle traversìe della sua famiglia d’origine).

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REPORT

7 Luglio 2012

ontrosenso Basilicata

Ruolo e responsabilità dei giovani amministratori A Rionero se n’è discusso in un incontro promosso dall’Ass. “Le Monadi” di Michele Traficante

“S

pesso i giovani consiglieri sono letti solo come degli alzatori di mano”. E’ la grave affermazione di Vincenzo Di Lucchio, un giovane consigliere comunale di Rioenro in Vulture fatta nel corso di un interessante incontro promosso nei giorni scorsi dall’Associazione socio - culturale “ Le Monadi”. Anche se poi ha aggiunto, non si sa con quanta convinzione e possibilità concreta: “ Invece possiamo e dobbiamo avere un ruolo attivo nell’amministrazione comunale”.La lodevole iniziativa dell’associazione “Le Monadi”, costituitasi recentemente e formata da volenterosi giovani professionisti e non animati dalle migliori intenzioni per dare una “scossa” alla quasi catalessi in cui versa la politica locale e non solo, rientra nei periodici incontri della rubrica “Un caffè con…”. L’incontro dibattito dei giorni scorsi, tenutosi presso il Bar Giustino Fortunato della città vulturina, ha avuto come interlocutori i giovani consiglieri comunali Mauro Nardozza, Nicola Giansanti, Mario Di Nitto e Vincenzo Di Lucchio ed ha

avuto come tema: “ Cosa può fare la politica per affrontare il problema della disoccupazione giovanile”.

Stranamente, però, vi hanno preso parte all’importante ed impegnativo dibattito, garbatamente ed intelligentemente moderato da Giuseppe Potenza, presidente della stessa Associazione, solo i giovani consiglieri comunali della maggioranza che sostiene l’attuale l’Amministrazione comunale rionerese, capeggiata dal sindaco Antonio Placido, come se il problema del lavoro, come è stato ampiamente dibattuto, non interessasse l’intero Paese e “accentuato fortemente nel Mezzogiorno d’Italia con il triste ruolo di vice reginetta della nostra regione, seconda solo alla Campania”.

Anche i giovani consiglieri della minoranza, democraticamente eletti, hanno le loro responsabilità e da dire la loro. O no!Eppure, come ha affermato Nicola Giansanti, “le giovani generazioni hanno oggi maggiori conoscenze e

professionalità; anche dalla piccola provincia del Vulture è necessario muoversi in una logica globale. In quest’ottica il Mezzogiorno, la Basilicata e il Vulture possono conoscere un rinnovato slancio economico, sapendo far tesoro delle proprie bellezze naturali e paesistiche”.

Infatti, ha aggiunto Mario Di Nitti, “il turismo e la natura possono essere certamente un buon volano per il rilancio economico della nostra area; è tuttavia difficile comprendere,

del mercato del lavoro messa in atto dai governi di destra che hanno governato e in buona parte continuano a governare l’Italia e l’Europa”.Non poteva sfuggire al dibattito la necessità di una spending review (revisione della spesa) e del risparmio nella “costosa macchina amministrativa” per effettuare investimenti in settori più produttivi con conseguenti ricadute occupazionali. A tal proposito Vincenzo Di Lucchio ha riferito che “l’argomento è stato oggetto di dibattito tra noi giovani consiglieri comunali: Tuttavia la complessità dello stesso ci impone una più approfondita riflessione sui fondi strutturali Un momento dell’incontro previsti dall’8° ha però evidenziato, come Programma della Comunità possono le amministrazioni Europea e riguardanti locali investire in questi ricerca, innovazione, energie settori, stante i continui tagli alternative e le nuove dei trasferimenti statali”. Di tecnologie possono essere il Nitto ha anche sostenuto che giusto trampolino di rilancio “la crisi occupazionale odierna per l’occupazione giovanile e è frutto di una destrutturazione per il Mezzogiorno d’Italia”.

Come dire, chi vivrà, vedrà!Ma è sul problema del lavoro e dell’occupazione giovanile, soprattutto a Rionero e nella zona, che si è accentuato il dibattito, trovando una concordanza di opinione fra i partecipanti nel ritenere necessario un emendamento al bilancio comunale in modo da garantire la necessaria copertura economica. A tal proposito si farà leva sul “forum giovanile e la consulta delle associazioni” quali strumenti che consentiranno di implementare e condividere politiche concrete per le nuove generazioni. Non si è sottaciuta la necessità per i giovani di dare all’economia un volto umano, come richiamato dal moderatore Giuseppe Potenza. A tal riguardo Mauro Nardozza ha evidenziato come “l’idea di una fattoria sociale è un’idea più che valida oltre che auspicabile, ma che tuttavia richiede un intervento del legislatore regionale, poiché sul tema la disciplina è carente”. A conclusione del dibattito, sempre sul problema delle politiche giovanili è intervento anche Antonio Rondinella, tesoriere dell’associazione “Le Nomadi” il quale è ha

reso noto che è intendimento dell’Associazione mettere in campo l’eBay del lavoro e l’anagrafe dei fuori sede quali strumenti che consentiranno di dare piccole risposte, partendo dal nostro territorio, all’emergenza occupazionale che la maggior parte dei giovani affronta quotidianamente. Il servizio di prima consulenza dallo psicologo in sede sarà, inoltre, uno strumento utile per affrontare i disagi della crisi”.Insomma si è trattato di un utile confronto di idee e non solo, soprattutto perché ha visto in campo le nuove e fresche energie giovanili, a cui vanno riconosciute autonomia di giudizi, le quali, però, necessitano di essere non solo ascoltate, soprattutto se fanno seguire serie proposte praticabili, da chi di dovere, ad ogni livello, e, soprattutto, sostenute nei fatti per assicurare loro un futuro credibile e concreto, consapevoli che il futuro dei giovani è il futuro del Paese.

Il lauriota Nicola Miraglia La città partenopea gli ha dedicato una strada al quartiere di Poggioreale di Michele Strazza

N

ato a Lauria il 3 settembre 1835, compì gli studi unanistici a Napoli sotto la guida dello zio paterno Michele. In questa città si laureò in Giurisprudenza.

Patriota, accettò il programma del Comitato dell’Ordine.

Diventato segretario del generale Giorgio Pallavicini, potè mostrare le sue doti di mediazione politica in varie questioni concernenti l’annessione della Sicilia e del Napoletano. Dopo l’unità d’Italia fece una rapidissima carriera nel Ministero dell’Agricoltura arrivando a ricoprire l’incarico di Direttore Generale dal 1884 al 1896. Promosse anche la costituzione della Scuola Superiore di Agricoltura di Portici. Come deputato rappresentò il collegio di Lagonegro nella XVIII e nella XIX Legislatura, dal 1892 al 1897. Durante il suo

mandato parlamentare “rese al paese eminenti servigi, nei quali rifulsero le sue doti di diplomatico abile, duttile, sagace, e la sua formidabile competenza tecnica, cooperando alla stipula dei nostri più importanti trattati commerciali con la Francia, l’Austria, la Germania,

la Svizzera e altri Stati minori”. Nel 1896 Luigi Luzzati, Ministro del Tesoro, lo propose alla Direzione Generale del Banco di Napoli che si trovava in difficoltà finanziarie, nella convinzione che soltanto lui avrebbe potuto evitare il fallimento dell’istituto creditizio. La

proposta venne approvata all’unanimità e Miraglia potè subito mettersi al lavoro, pur essendo consapevole dell’ostruzionismo che avrebbe incontrato all’interno del Banco “dove operava una specie di camorra” dedita ad “ottenere e fare ottenere prestiti cambiari di dubbio esito”. Resosi conto del numero eccessivo degli impiegati, volle comunque mantenerli in servizio ma bloccò ogni altra assunzione e minacciò dure ritorsioni contro il lassismo e l’assenteismo.

Inviò immediatamente “le sofferenze” all’Ufficio Legale per le relative azioni esecutive.

Attivò, per i nuovi prestiti, una procedura per cui non ne potevano usufruire i vecchi debitori, stabilendo, altresì, che i contraenti principali avrebbero dovuto presentarsi con persone solvibili in qualità di “avallanti”. L’azione del direttore generale dette subito

i suoi frutti e dopo quattro anni il Banco poté estendere le sue attività oltreoceano mentre, nel giugno del 1902, venne autorizzato all’esercizio del credito agrario e nel 1911 gli venne affidata la gestione delle Casse Provinciali di Credito Agrario della Campania, degli Abruzzi e delle Puglie. Quando Miraglia venne accusato di non aver saputo evitare il fallimento di alcune banche di credito cooperativo lucane, ne prese le difese il lucano Francesco Perrone, professore di Diritto Commerciale dell’Università di Napoli, il quale gli riconobbe il merito di aver risanato il deficit del Banco di Napoli e di aver dato prova di grandi doti in campo finanziario. E quando, nel 1926, il governo di Mussolini volle procedere all’unificazione degli Istituti di Emissione il Banco di Napoli risultò in possesso di valuta aurea per ben 952

milioni di lire. Per i suoi meriti Napoli volle conferirgli la cittadinanza onoraria il 25 settembre 1924 con una significativa cerimonia alla quale prese parte anche il Senatore Giuseppe De Lorenzo e l’illustre clinico Antonio Cardarelli.

Quest’ultimo, abbracciando il festeggiato, gli disse “Il più grande medico sei tu, che hai saputo risanare il Banco di Napoli”. Due anni dopo, il 19 aprile 1926, lasciava il suo alto incarico con la gratitudine dello stesso Vittorio Emanuele III che lo nominò “Conte”.

Morì a Napoli il 26 marzo 1958. La città partenopea gli dedicò una strada al quartiere Poggioreale.

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7 Luglio 2012

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L’Italia ritorna un po’ “cotta”

europei

Secondo posto ‘d’onore’, ma si può fare di più di Giusy Trillo

C

hi ci avrebbe creduto? Alla vigilia dell’Europeo 2012 all’Italia in finale non ci avrebbe creduto nessuno -il solito ‘campanilismo’!- eppure la Nazionale “s’è desta” e ha regalato a tutti, tifosi e gufi, un insperato campionato da protagonisti e un’inattesa medaglia d’argento. Per tutto questo l’8 giugno avremmo messo la firma; per un’Italia in fin di vita, seppur in finale, forse no. Le gambe non girano, il fiato è corto, gli avversari sembrano replicarsi ad ogni fraseggio, sono davvero troppi per un’Italia sola, così, dopo esserci riscoperti grandi con l’Inghilterra e grandissimi con la Germania, ci risvegliamo piccoli, piccolissimi contro la Spagna. Non c’è neanche da giocarsela: al 45esimo è già 0-2. Ventidue milioni di telespettatori, in punta di sedere sul divano di casa, e

qualche uomo in ‘vacanza’ in panchina sarebbero pronti a dare una mano (qualche respiratore servirebbe di più!), ma Prandelli vede solo Thiago Motta e la frittata è fatta.

Cinque minuti scarsi di corsetta di prova e il bicipite femorale del centrocampista ‘francese’ fa crac. Dopo il raddoppio spagnolo in modalità play station, dunque, arriva anche l’ennesimo infortunio, per giunta, a sostituzioni esaurite e il cielo, questa volta, può tingersi di rosso: il rosso delle furie e quello delle facce azzurre a rischio collasso. Il match si chiude in anticipo -ahinoi-, le marcature no.

Torres e Mata rispondono a Silva e Jordi Alba e il primo triplete della storia (EuropeoMondiale-Europeo tutto di un fiato) è servito. Insomma, scongiurato il ‘biscotto’, gli spagnoli ci riservano un’amara torta in faccia che gli Azzurri

sono costretti ad ingoiare.

Archiviato con un sospiro l’Europeo di Polonia-Ucraina, si pensa già alla Confederation Cup che ci vedrà protagonisti l’anno prossimo in Brasile e, ovviamente, alle coccole da riservare ad una Nazionale che sola contro tutti è riuscita a meritarsi un secondo posto ‘d’onore’. Messo dunque da parte lo spirito patriottico che tanto ci ha tenuti uniti in queste settimane, si può ripartire con le polemiche. A dare il buon esempio per prime ci hanno pensato Figc e Lega, non quella che puntualmente si ritrova su Radio Padania a tifare contro l’Italia sul campo, ma quella che, a dire di molti, le ‘remerebbe’ contro riservandole poco spazio durante la stagione sportiva.

Dunque, terminato l’inno, via con le scazzottate. La solita vecchia Italia.

Uno stadio, tanti interrogativi irrisolti

calci in cu...rva

I tifosi di Rionero sul ‘Corona’: “Chiediamo risposte”

a cura di tony pezzotta

Potenza, due destini diversi

S

i muovono i primi passi per il Città di Potenza e per il Rossoblù Potenza. Ancora sembra lontana la sintesi, tanto auspicata, di un solo Potenza. I tifosi sono disorientati ed indecisi e guardano ad entrambe le realtà, sperando di avere dei segnali che incoraggino a seguire le sorti dell’una o dell’altra e, perché no, considerata la diversa categoria, di tutt’e due. Il calcialingo è ancora chiuso nel suo ritiro, in viale Marconi a Potenza. Non si fa capace di come si possa essere arrivati ad avere due squadre in città. Non riesce, soprattutto, a spiegarsi la necessità di avere un’alternativa, proprio ora che con la serie D, s’è raggiunta una categoria dignitosa, dalla quale ripartire per iniziare un nuovo cammino. I percorsi nel calcio, spesso, seguono strade tortuose e questa condizione, la conosce molto bene chi lo ha praticato. Si fa fatica ad accettare verità scomode ma, alla fine, contano soltanto i fatti e gli atti che danno contenuto alle azioni e alle idee. In tutti questi movimenti estivi di calcio, la città si mostra apatica e assente. Dopo ciò che è capitato non è facile risvegliare i sopiti entusiasmi. “Figurarsi -soggiunge il calcialingo- quando alla vigilia di un campionato di serie D, nasce un nuovo club potentino”. I dualismi non fanno bene a nessuno, specie quando sono espressione di un piccolo territorio che dovrebbe far leva solo sull’unione delle forze, per poter ambire a successi duraturi. A chi giova, dunque, una contrapposizione, sebbene i nuovi arrivati mettano le mani avanti per evitare antagonismi. Come si fa a dire di non essere in competizione quando si parte a manetta puntando a traguardi elevati? Dove sta, allora il problema. Perché non si è tentata una sintesi e, soprattutto, è plausibile che i dirigenti del neo promosso Città di Potenza, abbiano chiuso tutte le porte in faccia ai dirigenti che hanno fondato, poi, Rossoblù Potenza.

Sono questi gli interrogativi che il tifoso comune potentino si pone, prima dell’inizio delle ostilità in campo. Quale maglia vestirà il Potenza nella prossima stagione agonistica già lo si sa: due squadre, due bandiere, due destini diversi. Ciò che non si sa è, invece, come si orienterà la tifoseria.

Capitan Buffon messo in ginocchio dall’ennesimo goal spagnolo (www.footballtransfer.blogosfere.it)

L

asciano parlare le immagini; ma i tifosi della cittadina del Vulture sono stanchi di aspettare e questi sono gli interrogativi che, dopo mesi di inutili speranze, vorrebbero porre all’Amministrazione sui lavori di riqualificazione dello storico ‘teatro’ calcistico rionerese: “Fine lavori prevista per il 28.04.2012...perché questo ritardo di già oltre 2 mesi?”; “Si tratta di un ritardo previsto e provocato da cause di forza maggiore o altro?”; “É possibile conoscere la data precisa e stimabile di fine lavori e consegna?”; “Lavori comunque condotti troppo a rilento,

come mai?”; “Si è consapevoli che tutto questo ritardo scoraggia o allontana definitivamente eventuali interessati alla gestione del C.S. Vultur?”; “Come si intende procedere con la gestione della struttura (è bene organizzarsi fin da ora!)?”; “É prevista una sistemazione generale della struttura con interventi utili e necessari tra spalti e spogliatoi?”; “E’ prevista una bonifica generale interna ed esterna della struttura, considerando lo stato pietoso in cui versa?”.

Le attuali condizioni del “Corona”

Domande legittime per opportuna conoscenza e per fare chiarezza, evitando pericolose e distorte interpretazioni da parte dell’opinione pubblica e per informare giustamente cittadini, sportivi e addetti ai lavori su esiti e sviluppi relativi. Grazie.

Antonio Petrino

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SPORT

7 Luglio 2012

ontrosenso Basilicata

Alla grande la 2ª edizione del Trofeo “Piccoli Campioni” “Appuntamento all’anno prossimo”, la promessa dei promotori del Milan Club di Rionero in Vulture

volley

B2 - De Gasperi Volley, coach Claps: “Professionalità e gioco di squadra” parte l’individualismo sono fattori altrettanto importanti.

Sono criteri che di certo valuteremo seriamente quando andremo a costituire l’organigramma e la nuova compagine per la B2”. Una compagine su cui per ora ci sono poche certezze, ma che potrebbe contare in futuro sull’innesto di qualche atleta lucana in più.

di Michele Traficante

“P

er fare felice un bambino basta poco, un pallone e qualcuno che si ricordi di essere stato bambino”. È questo il motto assai felice che anima l’attivissimo Milan Club intitolato al compianto “Lucio D’Angelo”, costituitosi l’anno scorso nella città del Vulture, che unisce la passione per la squadra rossonera alla “missione” di aiutare i bambini ad essere felici attraverso lo sport calcistico. E lo fa nel modo migliore e più efficace organizzando affollati tornei di calcio a cinque riservati “ai piccoli campioni di domani”.

Anche quest’anno, dopo il grande successo del torneo dell’anno scorso, svoltosi presso i campetti di “Villa Catena” a Rionero in Vulture, il dinamico Club milanista, presieduto dall’instancabile Virgilio Ricciardi, ottimamente coadiuvato da appassionati collaboratori, ha organizzato la seconda edizione del “Torneo piccoli campioni”. Il tutto, assolutamente senza scopo di lucro, è stato possibile, precisano gli organizzatori, grazie ai pochi fondi raccolti, necessari per coprire le spese vive. Per dare anche carattere zonale all’iniziativa, quest’anno le partite si sono svolte nell’attrezzato campetto dell’Area Sport della vicina Barile. Un successo, forse al di là di ogni aspettativa. Centoventi i bambini partecipanti nati negli anni 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, che hanno formato ben 14 squadre e che si sono dati “battaglia”, per modo di dire, per fare bella figura e, perché no, meritare i premi.Il torneo di calcio a cinque per piccoli campioni di domani, ha visto il calcio d’avvio nella serata di mercoledì 13 giugno e il fischio finale venerdì 29 giugno scorso quando, a partire dalle ore 21, c’è stata la tanta attesa premiazione.

Le gare si sono svolte per fasce di età e in 4 gironi.

Queste le squadre divise per gironi: A) La Fossa dei leoni, Zeus, Fanta Boys; B) Red Denils, A.S. Barile, Athletic Sportime; C) Le Tigri della Malesia, New Generation, Royal Boys; D) III B, Area Sport, A.S.D. Barile, Vultur Bike, Publi Point. La durata delle gare è stata di 2 tempi da 20 minuti di gioco. Esse si sono svolte nella gioiosità più assoluta, con la presenza di un pubblico numeroso ed entusiasta, per lo più genitori, parenti ed amici dei baby calciatori. Alle finali si sono qualificate Zeus e A.S.D. Barile (fascia 1999-2000), Tigri della Malesia e Royal

Bois (2001-2002), A,DS.D. Barile e Vultur Bike (20032004). Negli spareggi delle varie fasce hanno vinto A.S.D. Barile su Zeus col punteggio di 5-4, Royal Boys su Tigri della Malesia (5-4), A.S.D. Barile su Vultur Bike (6-3). Il tutto secondo le finalità del torneo: divertirsi e stare insieme. “In quest’ottica di partecipazione e condivisione le finali sono state pro forma”, ha spiegato con soddisfazione il presidente del Milan Club rionerese Virgilio Ricciardi. “Per noi -ha affermato ancora Virgilio Ricciardi- tutti i bambini sono vincitori, pertanto sono stati tutti premiati con la stessa medaglia, mentre una coppa è stata riservata ad ogni squadra partecipante”.

E, infatti, il tutto si è svolto con la massima semplicità e serenità in quanto i bambini hanno giocato col pallone, più che al pallone, divertendosi e facendo divertire il numeroso pubblico presente. Così dopo le gare di “qualificazione” si è giunti alla serata finale e, dopo l’ultima partita vinta dall’A.S.D. Barile per 6 a 3 contro la Vultur Bike, tutti in fila per essere chiamati, nome dopo nome, a ricevere la medaglia di partecipazione e la coppa per la squadra. La “festa” della premiazione, perché di festa si è trattato, ha visto tutti i bambini partecipanti sorridenti e felici, soprattutto quando la simpatica e cordialissima Rosa Brenna, consigliere comunale di Barile con delega alle Politiche sociali, in sostituzione del sindaco Giuseppe Mecca assente per precedenti impegni, ha consegnato loro, insieme al presidente Virgilio Ricciardi, la medaglia e la coppa. E poi tutti felici per la foto di gruppo a ricordo della bella manifestazione. Molta curiosità e “divertimento”, hanno suscitato le simpatiche “performance” di alcuni bambini e bambine, dai sei a sette anni, “piccole promesse”, che frequentano scuole di calcio di Rionero e di Barile. Una festa, insomma, con bambini e genitori, anche come occasione per salutare con un sorriso la fine dell’anno scolastico e l’arrivo dell’estate. Un plauso va senza dubbio alla dirigenza del Milan Club rionerese, dal dinamico presidente Virgilio Ricciardi ai suoi instancabili collaboratori, Giacomo Abbamonte, Luca Caruso, Gianni D’Urso, Giuseppe Mecca, Carmine Ricciardi, Giuseppe Ricciardi ed, in particolare, l’attivo Domenico Schirò, apprezzato preparatore del settore giovanile dell’A.S. Melfi, che tanto si è speso, con grande impegno e non pochi sacrifici,

per la perfetta organizzazione del Torneo, che ha riscosso la viva approvazione e la piena soddisfazione dei genitori dei baby calciatori e di quanti hanno potuto assistere allo svolgimento delle gare in queste afose serate di giugno. Un ringraziamento, ovviamente, va anche agli amici che con il loro contributo spontaneo hanno sostenuto e consentito la realizzazione del simpatico evento sportivo. È doverose citarli: Bar Buffet Stazione - Rionero, Auto carrozzeria Alianiello - Rionero, Ing. Ram S.r.l - Rionero, Vultur Bike - Rionero, Gennaro Schirò Impianti elettrici - Rionero, Cementeria Costantinopoli Barile, Publi Point - Potenza.

Incoraggiati dal lusinghiero successo dell’iniziativa e per continuare ad “assicurare ai bambini” momenti di piacevole aggregazione, divertimento e, perché no, occasione per mostrare come “ci sanno fare col pallone”, la dirigenza del Milan Club “Lucio D’Angelo” di Rionero ha promesso di ripetere anche per l’anno prossimo il “Torneo Piccoli campioni”, impegnandosi a fare sempre meglio e sperando su un numero sempre maggiore di bambini.

Coach Davide Claps

“Q

ueste sono settimane cariche di lavoro per la De Gasperi Volley”. A parlare è il tecnico potentino Davide Claps che in questi giorni insieme ai massimi vertici societari è alle prese con la definizione delle linee guida per la stagione 2012/2013. Nelle frequenti riunioni si sta cercando di mettere a punto un piano che permetta per prima cosa

di ottimizzare le risorse e abbattere i costi senza intaccare la qualità del lavoro. “Ci teniamo a fare bene anche nel prossimo campionato – spiega mister Claps – e per questo puntiamo a mettere in piedi un organico composto da elementi professionalmente validi.

Ma l’esperienza da sola non basta. Per noi l’aspetto umano, la capacità di fare gruppo e di mettere da

Un momento della manifestazione (foto Catalano)

motori

A Potenza si ‘corre’ per la Targa Oro Questa mattina la sessione per il rilascio del Certificato d’Identità ai veicoli storici

S

abato 7 luglio 2012 a partire dalle ore 9, presso la Center Car Concessionaria Jeep in viale della Siderurgica n. 9 a Potenza, si terrà la sessione di verifica per il rilascio del Certificato d’Identità.

L’evento, organizzato anche quest’anno dall’Associazione Lucania Ancient Motors Club, l’unica riconosciuta in Provincia dall’ASI, Automotoclub Storico Italiano, è teso a verificare lo stato di originalità e lo stato di conservazione dei veicoli storici al fine di conseguire il riconoscimento, meglio conosciuto come “Targa Oro”, che certificherà la corrispondenza del veicolo al modello originario. I Commissari, esperti di ogni singolo Marchio e provenienti da ogni parte d’Italia, esamineranno minuziosamente ogni singolo componente della carrozzeria, degli interni, della meccanica e degli accessori, in modo da garantire il rispetto dell’autenticità, dello “stile”e del “design” del veicolo. La Commissione Federale rilascerà la desiderata “Targa Oro” consacrando così l’impegno, la passione e il sacrificio del proprietario, consegnando alla Storia un altro pezzo dell’ingegno motoristico.

Guardando poi al campionato ormai archiviato il mister non ha rimpianti: “Il bilancio è stato sicuramente positivo per noi. Siamo partiti di slancio, l’inizio è stato esaltante e ci ha permesso di non affondare nei primi mesi di quest’anno, quando abbiamo attraversato un periodo decisamente complicato e abbiamo sprecato troppe occasioni in gara. Però siamo riusciti a trovare la forza di reagire e abbiamo chiuso in bellezza, con la giusta dose di ottimismo per rimboccarci le maniche per il prossimo campionato”.

La Virtus riparte senza la Medical Center

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opo due mesi esatti dall’ultima gara disputata riparte ufficialmente il lavoro della Virtus Potenza.

Ovviamente è ancora presto per parlare di sedute di allenamento o di preparazione atletica; al lavoro, infatti, per il momento, sono tornati solo il Presidente e i dirigenti della società di Via Leonardo da Vinci, impegnati incessantemente nella costruzione della futura Virtus. “In un momento di crisi economica nazionale, come quello che stiamo vivendo in Italia, la prima notizia è che anche il prossimo anno la Virtus Potenza disputerà il campionato nazionale di B1 dichiara il Direttore Sportivo Crichigno Si interrompe consensualmente, invece, il rapporto di collaborazione con il main sponsor Medical Center, a cui vannno i nostri più sentiti ringraziamenti per averci accompagnato e sostenuto in questi ultimi anni, consentendoci di raggiungere importanti

risultati, come la finale play-off di B2 del 2009 e la semifinale playoff di B1 del 2011”.

Da domani si riparte: la prossima settimana saranno espletate le ultime formalità relative all’iscrizione e a breve verrà ufficializzato l’accordo con il nuovo main sponsor: un’azienda lucana che ha fortemente voluto affiancare il proprio nome a quello della Virtus e che dalla prossima stagione porterà sicuramente un’”energia alternativa” all’interno della Società potentina. Anche sul fronte del mercato sono stati fatti significativi passi in avanti per l’allestimento della rosa 2012-2013: mancano pochi dettagli e fra qualche giorno conosceremo il nome del futuro allenatore della Virtus, che avrà il compito di gestire una squadra in cui giovani con prospettive interessanti saranno affiancati da atleti più esperti.

ontrosenso

SPORT

Basilicata

MOTO

7 Luglio 2012

Raffaele Rubino a Imola

MOTORI

Postiglione a Misano sfida il caldo

per il Trofeo Bridgestone Il pilota lucano parteciperà come wild card con la sua Kawasaki Zx 1000 R

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uovo appuntamento agonistico per il pilota materano Raffaele Rubino che in questo weekend prenderà parte al Trofeo Bridgestone in programma domenica 8 luglio sul circuito di Imola. Rubino prenderà parte alla gara come wild card per continuare i test che sta svolgendo su un innovativo monoammortizzatore posteriore prodotto da OVC (Oleodinamic Variable Compressor).

Il componente coperto da brevetto italiano, sarà montato stavolta sulla Kawasaki Zx

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1000 R utilizzata da Rubino lo scorso anno nel Campionato Italiano Velocità. Una moto molto competitiva con la quale Rubino si è allenato nelle scorse settimane sul circuito di Binetto ottenendo positivi riscontri.

“Il monoammortizzatore OVC -afferma Rubinorisponde benissimo sia con le gomme Pirelli sia con le Bridgestone che useremo domenica in gara.

I miglioramenti più sostanziali si registrano soprattutto nella maggiore velocità di ingresso in curva. In più il rendimento della sospensione è costante per tutta

la gara e ciò comporta vantaggi soprattutto quando le gomme si consumano”. Nella scorsa gara del trofeo Bridgestone Rubino si è piazzato secondo (su 40 partecipanti), pur girando con una Suzuki Gsx-R poco competitiva.

C’è da attendersi dunque una prestazione migliore visto che il pilota materano corre con una motocicletta performante che conosce benissimo.

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I

n questo fine settimana, il pilota Chico Postiglione torna in pista nel campionato italiano Porsche Carrera Cup. Sul veloce circuito romagnolo di Misano il lucano tenterà di accorciare il gap in classifica generale sul forte Malucelli che lo precede di 7 punti. Il team Ebimotors punta molto su questa gara per la tradizione favorevole che

la lega al circuito e, inoltre, proprio qui l’anno scorso Postiglione ottenne un terzo posto dopo una gara spettacolare in rimonta, l’unica che si disputava in notturna. La cabala quindi pone le basi per un moderato ottimismo da parte di Postiglione; le condizioni si prevedono difficilissime perché il gran caldo sarà uno dei nemici principe dei partecipanti, che già nelle prime prove libere disputate venerdì mattina hanno dovuto affrontare una temperatura dell’aria che alle 9,00 aveva già raggiunto i 32 gradi, mentre l’asfalto toccava punte di 43 gradi.

Conservare le gomme e partire davanti saranno dunque fattori determinanti per ottenere un risultato positivo soprattutto in gara 1. Ricordiamo che la classifica dopo le prime due gare vede al comando Malucelli con 52 punti, Postiglione 45 e terzo Mancinelli con 44. Questa giornata di sabato sarà ricca di emozioni, alle 10.30 si svolgeranno le prove ufficiali ed alle 16,00 scatterà gara 1, mentre gara 2 scatterà domani mattina alle 11,05. Le gare saranno trasmesse in diretta televisiva da Sportitalia2 sul canale 61 del Digitale Terrestre e sul canale 226 di Sky e in streaming da www.carreracupitalia.com e da www.motormedia.tv.

BASKET

BOXE

Ai Cavalieri il “Time Out” per la Festa della Bruna

A Pignola il IV Memorial “Luciano Brucoli”

Cavalieri “salgono” sul Carro e si aggiudicano la sfida decisiva per la vittoria nel primo torneo di basket della Festa della Bruna. Nell’altra sfida i Pastori battono i Fuochi pirotecnici e chiudono al secondo posto l’evento sportivo disputato in tre serate al PalaSassi di Matera. La classifica finale vede al primo posto a quota 4 Carro, Cavalieri e Pastori, ma è la squadra guidata da coach De Stradis ad aggiudicarsi il prestigioso

trofeo Time Out per differenza canestri.

Al secondo posto si piazzano i Pastori, mentre sul gradino più basso del podio si ritrova il Carro.

Un grande equilibrio nella classifica finale che conferma l’ottima formula adottata per formare i quattro roster che si sono affrontati al PalaSassi di Matera.

Il torneo ha assegnato anche diversi premi speciali: Gianluca Ambrosecchia è stato indicato quale migliore giocatore del torneo mentre Mattia Stano ha conquistato la gara dei tre punti. Premiato anche il giocatore più longevo, Carlo Melodia e quello più giovane, Stefano Miriello. Grande entusiasmo da parte dei protagonisti durante la cerimonia di premiazione che si è svolta presso il Bar Valentino.

P

otenza - A piazza Risorgimento, di fronte al municipio di Pignola, il giorno 29 giugno alle 20 e 30 si è tenuto il “IV Memorial Luciano Brucoli”, dedicato al compianto maestro potentino. La manifestazione ha visto la partecipazione di numerosi atleti provenienti da Campania, Calabria, Puglia e Basilicata, che hanno dato vita a dieci match avvincenti. Cinque gli atleti potentini che hanno preso parte agli incontri, portando a casa due pareggi e tre vittorie. Di seguito i risultati: Francesco Vaccaro pareggia ai punti con Simone Carlucci della “Vivere solidale con lo sport Puglia”, nella categoria Youth 60 Kg; Simone Mecca vince ai punti con Fabio Spezzaferro della “Pugilistica Metropolis” di Salerno, nella categoria Elite II serie 60 Kg; Michele Agatiello pareggia ai punti contro Andrea Imperiale della “Pugilistica Merico”, nella categoria Elite III serie 91 Kg; Davide Vaccaro vince ai punti contro Cosimo Teribia della “Vivere Solidale con lo sport Puglia”, categoria School Boys 56 Kg; Cristiano Telesca vince ai punti contro Valentino Penna della “Pugilistica Metropolis” di Salerno, nella categoria Elite I serie 75 Kg. Enorme la soddisfazione del maestro Giuseppe Gruosso, che ha commentato i match dichiarando come la boxe espressa dai suoi ragazzi sia stata di ottimo livello, considerando anche il

valore degli avversari. Difficili e combattuti sono stati gli incontri di Michele Agatiello e Francesco Vaccaro, mentre Cristiano Telesca e Davide Vaccaro hanno portato dei colpi puliti, uscendo bene dalle corde e mostrando una preparazione fisica invidiabile. Nel corso della manifestazione sono stati consegnati due riconoscimenti tra la commozione generale. Uno alla famiglia Brucoli e l’altro alla famiglia Mazzola, che hanno ricordato ai presenti i due personaggi legati al mondo della boxe attraverso alcuni aneddoti. Inoltre, è stata consegnata una targa ricordo a Ciro Di Corcia, olimpionico a Sidney nel 2001, sette volte campione italiano I Serie in diverse categorie di peso. ASD BOXE POTENZA ci tiene a ringraziare il Sindaco, la polizia municipale, i Carabinieri di Pignola e tutta la comunità pignolese per la grande disponibilità, l’efficienza, l’organizzazione e l’entusiasmo con cui hanno accolto e sostenuto la manifestazione, non facendo mai mancare la loro vicinanza ed il loro supporto e rendendosi disponibili ad ospitare la manifestazione anche il prossimo anno.

IVAN RUSSO, AUTORE DELLA PREFAZIONE

REPORT

ontrosenso Basilicata

7 Luglio 2012

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7 luglio: pellegrinaggio degli amici di Francesca Lancellotti a Oppido Lucano

A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia

E’

da poco arrivata in libreria la mia biografia su Francesca Lancellotti edita dalla editrice Segno di Udine. Ogni anno il 7 luglio un numero considerevole di amici di Francesca Lancellotti, defunta da pochi anni, da ogni parte d’Italia si reca ad Oppido Lucano presso la Cappellina di San Michele per alcune ore di preghiera. Per leggere la storia di Francesca umanamente, occorre visitare la sua vita ed i luoghi più significativi dal punto di vista storico e religioso che sono in qualche modo legati al suo personaggio ed agli eventi soprannaturali che l’hanno accompagnata.

Credo che Francesca non abbia mai dimenticato i luoghi dove ha trascorso buona parte della sua vita. Solo nel 1960, dopo aver vissuto quarantatre anni, lascia il suo piccolo paese dell’entroterra

lucano, per volontà di Dio, e si trasferisce nella capitale, con stili di vita completamente stravolti. E’ affascinante vedere lo spaccato della sua vita come un viaggio ricco di spiritualità che conquista.

La sua vita è iniziata nel 1917 e si è conclusa nel 2008; è stata spettatrice di un’evoluzione della Chiesa cattolica e di molti snodi cruciali della storia, soprattutto nell’ultimo quarto del secolo XX e dei primi anni del nuovo millennio.

Il 7 luglio 1917 Francesca nasce ad Oppido Lucano (PZ), paesino sperduto della Basilicata, nel contesto storico della fine della prima guerra mondiale. Nel 1940, all’inizio della seconda guerra mondiale, Francesca ha 23 anni ed è una donna sposata, come le aveva predetto la Santa Vergine. Dal 1960 fino ad oggi si susseguono i pellegrinaggi verso questo luogo sperduto della Basilicata, dove è apparso l’Arcangelo. Persone che vanno in pellegrinaggio solo per ringraziare Dio ed il Suo messaggero celeste per grazia ricevuta.Pellegrinaggi che rappresentano “strane umili distorsioni” della vita quotidiana dove tutto è possibile, in cui il benessere è a portata di tutti. Arriva anche il 1968 con i suoi cambiamenti epocali ed il 9 aprile dello stesso anno, la Santissima Trinità lascia a Francesca un testamento spirituale importante e sconvolgente per un’epoca che corre verso lo stravolgimenti

dei costumi. In questo contesto Dio dice a Francesca parole inconsuete del tipo “L’amore a volte può farvi prigionieri di un cuore, da quel cuore Io vi farò uscire per rendervi liberi e sarete un cuore solo con Me. Nel mio Cuore mi ascolterete, nel cuore vostro lo parlo e vi dico quale è il bene vostro.

Il bene che vi voglio dare è udire la mia voce sempre.”

Oppure “la differenza in te sarà la presenza costante di Me. Quello che farai sarò lo a volerlo, nulla avverrà a caso, è tutto preparato da Me ..Io saprò rendere autorevole la tua parola; l’autorità ti è data per avere amato coloro che lo ti inviai malati, per la non conoscenza di Me… ma Io non servo coloro che vogliono essere serviti con la finzione di servire Me. In realtà questi uomini mi vorrebbero al loro servizio perché sanno quanto Io sia Potente. Essi sanno che tutto è nelle mie mani e allora si inchinano a Me. Il loro inchinarsi è riconoscere la mia onnipotenza; la mia presenza. Ma questo inchinarsi a Me, questa maniera non è quello che Io voglio. Preferisco coloro che non s’inginocchiano davanti a Me, solo perché non sanno quanto Io posso. Questi sono meno responsabili. Da costoro potrei ottenere molto se mi facessi conoscere.”

Questi spunti lasciano forse perplessi ma questo significa che l’Eterno Padre, essendo costantemente presente in Francesca, dirigeva ogni suo

respiro ed ogni suo passo, in un contesto storico di delirio di onnipotenza ed epoca in cui addirittura il 20 luglio 1969, Neil Armstrong, comandante dell’ Apollo 11, atterra sulla Luna nell’ambito della “gara spaziale” che si stava svolgendo tra Stati Uniti ed Unione Sovietica .Il 7 luglio 1993 avviene, per intercessione di Francesca, il Miracolo di Cerquetani che porta esponenti della Guardia di Finanza ed in seguito le altre forze armate, in processione alla cappella dell’apparizione per rendere grazie a Dio ed all’Arcangelo.

Nel frattempo Francesca continua la sua opera di avvicinamento della gente a Dio in contestuale opera di altre figure che lasciano il segno come Madre Teresa di Calcutta ed altri mistici e santi del mondo. Francesca anticipa gli eventi terroristici del 2001 ammonendo, in tempi non sospetti, le persone ed avvertendo di stare attenti, di rincasare presto la sera perché i tempi stanno cambiando.

Francesca finisce la sua missione in questo mondo il 4 settembre 2008 a Roma mentre gridava al mondo stesso che Dio avrebbe lasciato presto solo un terzo dell’umanità, i migliori, i più buoni e che Dio non sopportava più la crudeltà dell’uomo, il cinismo della cultura dell’eccesso, dello spreco del cibo (che veniva buttato nei cassonetti), mentre le persone morivano di fame, di sete per una corsa insana

e demoniaca verso il potere assoluto.

P r o p r i o mentre le disastrose bolle speculative dei primi anni del 2000, insieme alla politica del credito con bassi tassi d’interesse per stimolare la cosiddetta “economia del debito”, sfociano nella grave crisi economica del 2008, con il fallimento di importanti Banche statunitensi che trascinarono nella crisi il mondo intero.La vita di Francesca pone a tutti una profonda riflessione ed evidenzia quanto sia necessario e urgente richiamare l’attenzione delle persone sui messaggi che il Cielo ci invia, messaggi di fede, amore e speranza ma talvolta anche di severo ammonimento agli uomini per i loro peccati e la loro lontananza da Dio. Tali rivelazioni possono rappresentare per il credente un nutrimento della fede e della carità mentre per un non credente la fiamma di una speranza.Comprendere la storia della vita di Francesca legata agli eventi della umanità è il tentativo, speriamo riuscito, di comporre un mosaico, per quanto possibile convincente e attendibile, di ciò che l’umanità ha vissuto in una logica di Dio che cerca di rendere l’uomo

consapevole della gravità degli ammonimenti che vengono dati all’umanità.

Al riguardo occorre tener presente che “la profezia nel senso della Bibbia non significa predire il futuro, ma spiegare la volontà di Dio per il presente e quindi mostrare la retta via verso il futuro.

Colui che predice l’avvenire viene incontro alla curiosità della ragione, che desidera squarciare il velo del futuro; il profeta viene incontro alla cecità della volontà e del pensiero e chiarisce la volontà di Dio come esigenza ed indicazione per il presente.

L’importanza della predizione del futuro in questo caso è secondaria. Essenziale è l’attualizzazione dell’unica rivelazione, che mi riguarda profondamente: la parola profetica è avvertimento o anche consolazione o entrambe insieme.” (tratto dal commento teologico alla terza parte del segreto di Fatima).

IL “SID PARALLELO”

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el corso del 1974, il giudice Tamburino, raccoglie inoltre alcuni riferimenti testimoniali sul cosiddetto “SID PARALLELO”, il cui procedimento si chiuse infine con la richiesta di archiviazione formulata dal Procuratore della Repubblica di Roma, accolta dal giudice istruttore in data 22 febbraio 1980. È di particolare interesse, ia proposito di tali deposizioni, quanto ebbe a dichiarare il generale Siro Rossetti, allontanatosi nel 1974 dalla Loggia P2, (in posizione polemica nei confronti di Licio Gelli,) il quale in ordine al problema dell´esistenza di un´organizzazione parallela ai Servizi ebbe a dire: “...la mia esperienza mi consente di

affermare che sarebbe assurdo che tutto ciò non esistesse...” continua asserendo: “...a mio avviso l’organizzazione è tale e talmente vasta da avere capacità operative nel campo politico, militare, della finanza, dell’alta delinquenza organizzata...”.

Questa descrizione letta oggi sulla base delle conoscenze acquisite in ordine alla Loggia P2, sembra un pò come un´innocente scoperta dell´acqua calda, soprattutto in relazione alla sua provenienza, ossia, da parte di un elemento che conosceva la loggia direttamente dall’interno e che professionalmente si occupava di servizi di informazione.

Altro argomento di ben più impegnativo rilievo, appare quello dei gruppi estremistici toscani i quali compirono

parecchi degli attentati (segnatamente ai treni,) che funestarono l´Italia tra il 1969 e il 1975. Il generale Bittoni anch´esso Piduista, comandante la brigata dei Carabinieri di Firenze, iniziò a svolgere indagini, cercando

di dare impulso all´inchiesta e di coordinare le ricerche dei comandi di Perugia e di Arezzo, sebbene l’impegno degli ufficiali aretini si rivelerà del tutto insufficiente, come ebbe a lamentare lo stesso Bittoni e come risulta dalle

deposizioni dei sottufficiali.

Rilevato come ben due degli ufficiali superiori del comando di Arezzo incaricati delle indagini facessero parte della Loggia P2 (uno di essi parlerà della relativa iscrizione come di una “necessità”,) e che Gelli rivolse al generale Bittoni discorsi sufficientemente equivoci da provocarne una accesa reazione, non sembra azzardato mettere in rapporto di causa ed effetto l’infiltrazione della Loggia nell´Arma e l´insufficienza dell´indagine.

A ciò, si aggiunga che analoga situazione si verificava per la questura della stessa città, essendosi potuta accertare l´iscrizione alla Loggia non solo di due dei suoi funzionari, ma addirittura del questore pro-tempore.

Anche in tal caso appare logico mettere in rapporto di causa ed effetto il fenomeno di infiltrazione piduista con disfunzioni “mirate” tale ad esempio, il caso della

informativa su Gelli e Marsili e sui rapporti del primo con il gruppo Sogno e Carmelo Spagnuolo, richiesta dal giudice istruttore di Torino alla questura di Arezzo e mai ottenuta, ma sarà rinvenuta, però, tra le carte di Castiglion Fibocchi copia dello scritto anonimo che aveva sollecitato alla richiesta i giudici torinesi; il Venerabile era stato quindi tempestivamente informato ed aveva potuto predisporre le sue difese.

In definitiva, sembra potersi concludere sul punto, che le infiltrazioni piduistiche ad Arezzo nella Polizia e nei Carabinieri (ed il sospetto di infiltrazione anche nella magistratura, come si vedrà in seguito,) servirono in quegli anni a conferire a Gelli un´aura di intangibilità, lasciandogli mano libera per tutte le proprie attività, politiche... e personali.

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7 Luglio 2012

IN PLATEA

SAGGIO SPETTACOLO ‘ROSARIO FREE DANCE’ AD ATELLA (PZ)

MULTI CINEMA RANIERI TITO SCALO - PZ

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avanti ad un numeroso pubblico che ha riempito gli spalti del campo sportivo di Atella (location in sostituzione della palestra comunale indisponibile per problemi di utilizzo), è andato in scena l’atto conclusivo della stagione dell’Associazione Dilettantistica ‘Rosario Free Dance’ del centro angioino, con il tradizionale svolgimento del saggio spettacolo con la partecipazione di tutti gli allievi e iscritti

praticanti. Quasi tre ore di show, con presentazione affidata anche quest’anno ad Antonio Petrino in compagnia della bella e brava Bianca Vittiglio, in un susseguirsi di esibizioni che hanno raccolto consensi e gradimento dalla folta platea (presenti numerosi genitori a dare manforte ai loro figli), a suggellare la qualità e la preparazione espressa, frutto di un intenso e impegnativo lavoro di preparazione durato mesi.

Protagonista il palcoscenico, il contatto con il ‘pubblico’ anche se amico, la gratificazione dell’applauso, sono il risultato di un’emozione nuova che ha chiuso il ciclo iniziato a settembre dell’anno prima.

Il pregevole lavoro messo in opera dai maestri Elisabetta Intaglietta e Donato Scibelli, caratterizzato dallo slogan ‘ballare è un piacere’, sottolineando le finalità dell’iniziativa ‘non a scopo di lucro’ ma bensì una occasione per tanti di passare in armonia una bella e divertente serata diversa dal solito.

Dopo la sigla iniziale, le varie performances, con

in evidenza il ballo di gruppo, considerato il modo più allegro e moderno di fare ginnastica, che amplia la capacità creativa dei bambini e facilita la socializzazione. In sequenza si sono esibiti i vari gruppi suddivisi (tutti premiati): Syncronizzato Baby, Choreografato Under 15, Under 21, Liscio Coppiette, Syncronizzato Smile Girl, Choreografato Under 9 e Liscio Adulti; inoltre show di tango e coppie rueda, con la presenza nel corso dell’evento dei campioni interregionali 2012 Leo e Pia e altri allievi finalisti nelle varie competizioni del settore. Il saggio si è concluso con un omaggio al grande cantautore Lucio Dalla con una toccante e originale coreografia sulle note del brano ‘Caruso’. Numerosi gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione e un ringraziamento all’Amministrazione Comunale per aver messo a disposizione la struttura sportiva.

Dopo la pausa estiva, si riparte a metà settembre presso la sede dell’associazione in via Potenza n.27 per la riapertura dei corsi per tutte le età e per tutti i livelli e gusti in base alle richieste.

Le avventure di CAPITAN VAFF di king buffino

BLIND REVERENDO “Voces”

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S

eguendo le orme di artisti come Sergent Garcia o Manu Chao, arriva il disco di un personaggio molto particolare, Blind Reverendo.Musicista e viaggiatore, Mario Rivolo, artista torinese non vedente dall’infanzia, ci regala un album davvero fresco, in cui Reggae, flamenco e rumba (ma anche altro), si congiungono e si imbastardiscono l’un l’altro, in un mix di musica solare e meticcia.Apprendiamo dal suo ufficio stampa che in quanto grandissimo viaggiatore, Blind Revendo ha acquisito e definito il suo stile soggiornando in diversi Paesi: Uruguay, Argentina, Brasile, Spagna, Senegal, Mali e Burkina Faso, con l’aiuto del suo cane Leo, essendo l’artista non vedente dall’età di otto anni. Insomma una bella storia di musica e di vita che ha richiamato anche la partecipazioni artisti noti nel circuito quali Bunna degli Africa Unite, Makako e Zuli.

Un disco assolutamente non banale, il che, di questi tempi, è già un ottimo punto di partenza.

Fittasi locale uso ufficio per professionisti, mq 55. Nuovo palazzo Ungaro, via del Gallitello Potenza. tel. 336/863190 www.siderurgikatv.com Video, Filmati, Notizie, Documenti, Musica, Eventi… dall’Italia e dalla Basilicata Le Nostre Pubblicazioni On-Line: Vulture Magazine, notizie dal cuore della Basilicata; Evasion, blog del libero pensiero; Libri Liberi, Libri Basilicata, ecc

C O M U N E DI P O T E N Z A AVVISO ALLA CITTADINANZA ASSEGNAZIONE DI SEPOLTURE AL NUOVO CIMITERO Si avvisa la cittadinanza che è possibile presentare domanda di assegnazione di sepolture.

Con convenzione Rep. N. 14941 del 27.04.2009 il Comune di Potenza ha affidato in concessione i lavori per la progettazione, realizzazione e gestione del Nuovo Cimitero Comunale, in località C/da Montocchino, alla Società Nuovo Cimitero di Potenza di Socomer G. L. srl .

Il progetto definitivo approvato il 07.04.2010 prevede la realizzazione di loculi, cappelle gentilizie, cappelle di famiglia, cellette ossario e fosse.

Il costo stabilito per ciascuna tipologia è quello riportato nella sottostante tabella: Prezzo* € 10% caparra concessione per 30 anni di loculo in 1° fila 3.780,00 378,00 concessione per 30 anni di loculo in 2° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 3° fila 4.300,00 430,00 concessione per 30 anni di loculo in 4° fila 2.940,00 294,00 concessione per 99 anni di cappella gentilizia 10 loculi + 16 ossari 58.950,00 5.895,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 8 loculi + 8 ossari 43.640,00 4.364,00 concessione per 99 anni di cappella di famiglia tipo 4 loculi + 4 ossari 24.760,00 2.476,00 concessione per 30 anni di celletta-ossario o cinerario 236,00 23,60 concessione per 10 anni di fossa 294,00 29,40 * oltre iva come per legge Gli interessati potranno presentare la domanda di concessione presso la sede del concessionario NUOVO CIMITERO DI POTENZA DI SOCOMER G. L. srl, ubicata in Potenza alla Via Matera presso Parcheggio UNO Rione Mancusi – negli orari di apertura al pubblico dal martedì al giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 ed il mercoledì dalle ore 15,00 alle 16,30.

Il progetto potrà essere visionato sul sito internet www.socomer.it oppure sul sito internet del Comune di Potenza www.comune.potenza.it area tematica servizi cimiteriali.

CONDIZIONI PER L’AMMISSIONE DELLA DOMANDA 1. Gli assegnatari dovranno essere residenti o aver avuto la residenza o aventi parenti residenti nel Comune di Potenza.

2. Ogni soggetto potrà risultare assegnatario di n. 1 (uno) loculo e di un ossario per ogni componente il suo stato di famiglia o di una cappella.

3. L’assegnazione potrà avvenire solo ed esclusivamente in favore di un soggetto.

4. L’assegnazione potrà altresì avvenire a favore di soggetti defunti su richiesta del familiare.

5. E’ fatto assoluto divieto di cessione, a qualunque titolo, della prenotazione e/o concessione.

6. E’ condizione di ammissibilità della domanda il versamento del 10% del costo di concessione a titolo di deposito cauzionale come dettagliato in tabella.

7. La durata della concessione decorrerà dall’utilizzo della stessa.

8. La scelta della sepoltura avverrà con il criterio cronologico di presentazione della domanda.

L’Ufficio del Concessionario del Nuovo Cimitero Comunale di Potenza è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti (e-mail: nuovocimiterodipotenza@socomer.it, tel. 0971/273524) e ha la sede in Potenza alla via Matera c/o Parcheggio Uno (Rione Mancusi).

Potenza, 10/01/2012 Il Concessionario Nuovo Cimitero di Potenza s.r.l.

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7 Luglio 2012

REPORT

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Cento Rubli tagliati in quattro La compagnia Abito in Scena propone una versione magnetica di Cechov e conquista il pubblico potentino di Virginia Cortese

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abato scorso, nella prestigiosa cornice del teatro Stabile di Potenza, la Compagnia Abito in Scena ha incantato il pubblico con un spettacolo suggestivo dal titolo “Cento Rubli tagliati in quattro” da Anton Cechov.Con la regia di Leonardo Pietrafesa e la direzione del laboratorio a cura di Monica Palese, Danila Bilancia, Adriana Colucci, Domenico Colucci, Lorenza Coviello, Marcello Faggella, Roberta Mattiacci, Rocco Mecca, Vito Pace, Filomena Rosa, Pasquale Rosa, Andrea Tosi e Maddalena Vignola hanno conquistato i numerosi presenti, trascinandoli in uno spazio artistico del tutto privilegiato, confondendosi e proponendosi “al di qua” del palco.L’orso, La signora col cagnolino, Una domanda

di matrimonio e La corista, i quattro racconti del grande autore russo che hanno preso vita in un atto unico, i primi due grazie ai corsisti del ciclo propedeutico, gli ultimi

a opera degli attori del corso avanzato.Abito in Scena nasce a Potenza, con l’intento di promuovere la cultura attraverso forme variegate che hanno nella creatività il “libero” punto di forza. In quest’ottica, il teatro diventa

Riflessioni in Libertà di Rosa Santoro

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ebbre del sabato sera?

Non è mai fermo, lo trovi presto anche online con la creazione del progetto Dance Fever su www.lafebbredelsabatosera.com . È Lele Dinero che stravolge e scotta il pubblico con il suo corpo dinamico e riesce a conquistare una serie di successi. Sin da bambino né andava matto per John Travolta! Amava vestirsi come lui e ballare. Ci trasmette e regala infinite emozioni scoppiettanti come fuochi d’artificio. Lele si esprime come modello originale, ci stupisce con questo spirito così energico e spumeggiante ma dove trova questa energia? Grazie alla sua professionalità che acquista nel corso degli anni diventa un personaggio amato e stimato nel panorama dello spettacolo. Nel 1991 balla su Rai 2 in ‘Stasera mi butto’ ; nel 1992 balletto da Maurizio Costanzo show con Olivia Newton;

1993 spot tv con Fiorello su reti Mediaset per la pubblicità di Mirabilandia; nel 1994 protagonista di ‘Un divo alle sbarre’ per Bim bum bam; nel 1996 balletto alla finale nazionale della modella per l’arte su Telemontecarlo; nel 1997 balla a ‘Ciao Darwin’ su Canale 5 ; nel 1998 balletto al programma ‘A tutta festa’ su canale 5; nel 1999 balletto nel videoclip ‘Elio e le storie tese’ su Mtv e Telemontecarlo; nel 2000 Balletto a sorpresa con Natalia Estrada su canale 5 a ‘La sai l’ultima’ ; nel 2001 balletto a ‘La vita in diretta’ su Rai 1 ; dal 2002 al 2006 svolge varie serate nei locali italiani e esteri ; nel 2007 balletto a sorpresa con Nadia Bengala su Sky Ty; nel 2008 creazione del progetto Dance Fever; nel 2009 si indice ‘La febbre italiana’ , un cortometraggio interessante in cui si stanno selezionando produttori per poter sviluppare questo progetto cinematografico. Riceve interviste e partecipa come ospite per il concorso ‘una ragazza per il cinema’ , la ‘modella per l’arte’ , ‘dentro Milano’ , ‘Village Festival’ , ‘miss ragazza per il cinema’ , ‘gente che parla’ , ‘miss ragazza e ragazzo per il cinema’ e show a Saint Tropez, Botticino 2011 presso il

un veicolo di trasmissione finalizzato alla crescita individuale e collettiva.

La compagnia produce e distribuisce i propri spettacoli in Basilicata e al di fuori dei confini regionali ed è impegnata da sempre in operazioni rivolte al superamento del disagio sociale; in tal senso il progetto capofila è TeatrAbili, un laboratorio che è stato condotto nei Dipartimenti di Salute Mentale, nelle Case di riposo, all’interno degli Istituti Penali Minorili e dei Centri diurni per l’accoglienza dei disabili. Grazie al teatro ragazzi, numerosi sono stati gli spettacoli e i laboratori contro il disagio giovanile e per la formazione degli insegnanti.

L’immediata traduzione si sostanzia in corsi sulla società multiculturale,

spettacoli in appartamento e sedute di lettura creativa per famiglie. L’ultimo impegno è il Progetto SotTeatro, che si propone di trasferire il teatro in luoghi non convenzionali, in termini di sperimentazione e di contaminazione. SotTeatro è anche il nome della sede operativa di Abito in Scena, in cui vengono realizzate iniziative che uniscono musica, poesia e cinema, per uno scambio continuo e la crescita collettiva. Abito in Scena è ideatrice e organizzatrice del FestivalPotenzaTeatro.Il rapporto attore-pubblico e lo spazio teatrale vengono ogni volta ridefiniti; ciò che conta è la libertà d’espressione, non è un caso che SotTeatro “avvenga” in luoghi non convenzionali: cantine, sottoscala, mansarde, ma anche in musei, torri e siti archeologici.

Quattro i soggetti, come anticipato: Una vedova che ripudia il contatto con gli esseri umani e si ostina ad amare un uomo che in vita l’ha solo tradita e messa da parte, fino a ritrovare il proprio

temperamento, celato dietro un compromesso morale con se stessa. Un “balletto” di sensi, che vedrà trionfare l’alchimia emozionale. La corista, sciantosa e artista, la sensibilità di una donna che cede alle lusinghe di un amante che si rivelerà codardo al cospetto di una moglie che andrà a riscuotere un corrispettivo in denaro dalla rivale in amore. L’avidità e l’orgoglio si contrappongono alla fragilità e all’illusione di un sentimento che ha l’apparenza di una sovrastruttura salda ma che in realtà è molto debole. Sposarsi, sistemarsi o difendere i propri ideali e le rispettive testardaggini?

L’inquietante interrogativo che infiamma una coppia di giovani ragazzi e un genitore che concederà la sua benedizione per sfinimento!

Corsi e ricorsi fumantini lasciano presagire i tratti della futura vita matrimoniale.

La solitudine, il gioco della conquista, l’interrogativo amoroso, la sfida, la preda e il cacciatore. Ruoli che

s’interscambiano, uno straordinario grillo parlante, quello che potremmo definire l’uomo delle domande e delle silenziose osservazioni, colui che guarda e che ha già chiaro l’epilogo. La vanità di credersi su un piano di dominio e l’amara scoperta di rappresentarsi come “vittima” di un “alter” progetto di vita che s’intreccia senza chiedere il permesso, cagionando le individuali certezze.

“Disimparare e liberarsi di tutto ciò che è semplice e sicuro”. L’inesorabile morale.

Uomini e donne, dunque, amore e odio, insofferenze ed edonismi, contraddizioni e logiche, gravità e leggerezza nei tratti più tipici, messi in luce in questa prova che ha meritato, secondo noi, la promozione a pieni voti.

Lele Dinero o … Tony Manero? teatro Centrolucia, al salone Matteotti di Milano, Cantavirle 2011 a Virle, teatro della Regina a Cattolica, convention gruppo Isko Italia a Rotonda a mare Senigallia, convention internazionale Isko Jeans presso villa Corner a Treviso, il 23 Novembre Miss Fashion Firenze 2011 presso teatro Cestello con esibizione delle miss finaliste. È anche giuria a ‘Miss mondo Lombardia’ e presentatore di grandi eventi conquistando anche le Disco .Ultimamente punta il suo insegnamento online dove si può prendere lezione su i passi del sabato sera. A voi, Lele!

Cosa ne pensi della ‘febbre del sabato sera’ e come si conquista? Ha dei pregi?

Beh,e’ un film cult che ha lanciato John Travolta al grande successo ed ha contagiato intere generazioni..ancora oggi e’ attuale per le tematiche sociali che tratta..la voglia di essere qualcuno sulla pista da ballo dopo aver lavorato tutta la settimana liberando la mente da ogni stress della vita..per me e’ stato il film che mi ha fatto appassionare ai passi di Travolta al punto di studiarli al rallenty su schermo fino ad impararli fedelmente a lui ed a ripeterli poi nel mio show per ricordarlo al meglio! Il pregio del film e’ quello di far tornare i giovani a divertirsi in modo sano e naturale come capitava negli anni 70..infatti John nel film era contrario a droghe e

beveva solo gassose per essere sempre lucido e gustarsi al meglio le sue serate in disco..

Che differenza c’è tra sballo e ballo?

Il ballo vero e’ quello che si fa a mente lucida senza bisogno di riempitivi artificiali,lo sballo e ciò che si ottiene al contrario distorcendo la mente dalle emozioni reali e che quindi fa perdere il vero gusto della vita...

Cosa ne pensi del cortometraggio ‘La febbre italiana’?

E’ un progetto cinematografico-televisivo di cui sono attore protagonista..una commedia commovente di 18 minuti ispirata in parte alla mia vita artistica come Tony Manero italiano. È stato girato da Ettore Pasculli (regista padre del cinema digitale italiano con 30 anni di esperienza) nella zona di Milano fine 2009 inizio 2010 e presentato in anteprima presso la sede del regista del CIB (Centro internazionale Brera) a Milano con sala piena e apprezzamenti del pubblico.. per me e’ un vero onore farne parte! . Attualmente stiamo proponendo il corto a produttori interessati a finanziare il film per il cinema (chi volesse partecipare alla produzione in tal senso può mandare una e-mail alla mia attenzione a info@lafebbredelsabatosera. com e sarà poi contattato) nel cast del corto anche Edoardo

Raspelli (nella parte di un prete salvagiovani) e Nadia Bengala (Miss Italia 1988) che fa› la parte della mia donna..

La trama di questa commedia commovente (tragicomica) vede la figura del Tony Manero italiano da me interpretata passare in varie situazioni della vita (da un casting per un reality,all’incontro con una finta produttrice,dal gioco al casinò per tentare di vincere la somma per incontrare il suo mito John Travolta alla voglia di apparire) fino ad essere ingaggiato da un simpatico prete salvagiovani (Edoardo Raspelli) e dalla sua assistente sociale (Nadia Bengala) per aiutare i giovani sballati e drogati della loro comunità ad uscire da quei brutti giri coinvolgendoli a ballare con me la Dance Fever..la cosa riuscirà ma a qualcuno cattivo la cosa darà fastidio in un finale movimentato e tragico con una sorpresa finale di un grande personaggio cinematografico che,leggendo la notizia su un giornale americano,verrà a trovarmi in ospedale commosso dall› accaduto per la mia azione sociale..Un corto che,toccando tematiche sociali attuali diventando film per il cinema vorrebbe lanciare questo importante messaggio sociale contro la droga (Si Ballo,No Sballo) che poi e’ anche la mia reale filosofia di vita..

Quali sono i progetti per il

futuro?

Oltre alla realizzazione del film ho in mente un progetto teatrale per la realizzazione del quale sto collaborando con Giulia Deamina stilista della nuova linea di intimo femminile DEA DIAMOND nonché showgirl e organizzatrice di eventi (collaborerà con me per il marketing e la ricerca sponsor)! Si tratta del “THE DANCE FEVER SHOW” : uno show dinamico di cui sarò protagonista!!non sarà un musical come quelli già visti a teatro ma un qualcosa di ancor più dinamico e travolgente che stupirà davvero il pubblico... si sta valutando la possibilità di ideare per il 2013 una prestigiosa prima nazionale presso un rinomato teatro di Milano: alla prima nazionale saranno presenti anche giornalisti,emittenti televisive e radiofoniche,e personaggi dello spettacolo. Per realizzare questo elettrizzante progetto si da quindi la possibilità a sponsor di finanziare lo spettacolo per vedere il proprio marchio su tutti i manifesti che tappezzeranno Milano! Gli sponsor saranno nominati in tutti i servizi giornalistici e televisivi che saranno realizzati a riguardo. Inoltre potranno distribuire propri gadget all› entrata e all› uscita del teatro.

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ontrosenso

REPORT

7 Luglio 2012

Basilicata

Sogni e realtà, nei libri di Francesca Sassano parti, nella prima è la baronessa che parla e racconta di se, delle sue vicissitudini, dei suoi sogni preannunciatori di verità. La sua vita va ad intrecciarsi con quella della giornalista

Isabella, nella seconda parte del libro, la quale darà voce a dei sentimenti e ad una verità per troppo tempo taciuta, quella di Isabella Morra.

“L

a figlia di Dietriz”, I libri di PAN, è un romanzo di Francesca Sassano, e tratta di destini incrociati senza motivazione apparente. La storia è narrata da Carla, psicoterapeuta che prende in cura un uomo con un passato particolare. Egli, a seguito di una malattia mentale insorta improvvisamente, in un momento di totale non-lucidità, commette un omicidio, ponendo fine, così, alla vita di sua figlia Alba. Il gesto si sviluppa a seguito di una allucinazione da lui avuta, ma che ha cambiato la vita di una intera famiglia. Questa vicenda sconvolge anche Carla, che la fa diventare parte integrante della sua vita, ritrovandosi così a riflettere sul suo passato, ma soprattutto sul presente. L’autrice Francesca Sassano si è dedicata alla stesura di vari romanzi, tra cui “Isabella, il suo sogno”, I libri di PAN; nelle cui pagine tratta la storia della baronessa, nonché poetessa, Isabella Morra, vissuta in terra lucana. La protagonista è vissuta nel Cinquecento, la sua fine avvenne per mano dei suoi fratelli, a causa di un amore da lei vissuto, ma per loro disonorevole, in quanto l’uomo era sposato. E’ suddiviso in due

L’AUTRICE F

rancesca Sassano è nata a Potenza è avvocato cassazionista, ed è iscritta nell’Albo dei pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti di Roma dal 20.12.1988. Ha pubblicato opere personali di letteratura: “Isabella, il suo sogno” Editrice FlorenceArt anno 2010, “La figlia di Dietriz” Editrice FlorenceARt, anno 2009; “Nata con le manette “Editrice FlorenceArt anno 2008; ”Come un foglio bianco” Editrice Il Filo anno 2008; “Dentro di Te” Editrice FlorenceArt anno 2008; “Angelina la straniera” Editrice FlorenceArt anno 2008; “ La donna d’angolo” Editrice FlorenceArt anno 2007; “L’arancio Amaro” Editrice FlorenceArte anno 2006; “E’ di scena la giustizia. Commedia in quattro atti” Editrice Fiori di Campo anno 2005; “Sotto la pelle” Editrice FlorenceArte anno 2005, “Storielle un po’ matte”, Gabrieli Editore, anno 2002 ristampa; “L’attesa”, Potenza 1996, nonché partecipato a numerose raccolte di poesie; Ha collaborato continuativamente con la redazione del settimanale Città Domani, IL Corriere Lucano, la televisione privata TP1 in Potenza; ha collaborato quale vignettista in maniera continuativa per la redazione del settimanale Il Corriere Lucano negli anni 1986,1987; sono in corso di stampa altre pubblicazioni monografiche e non.

Presentato il libro “Inside (parole d’amore)” di Carlo Abbatino

L

e poesie dell’eclettico Carlo Abbatino, le opere pittoriche di Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese, le testimonianze dei giornalisti Antonella Ciervo, Franco Martina e Filippo Radogna, le declamazioni dei versi a cura di Antonella Radogna e Mimì Orlandi, i contributi della madrina Paola Masciulli, della testimonial Michela De Francesco, di Mariella Virgintino e Brunella Caserta, il sottofondo musicale della giovanissima Veronica Coviello, alunna della Torraca con la passione per il pianoforte e affascinata dalla poesia di Carlo Abbatino a tal punto da comporre per l’occasione un “tappeto” musicale che accompagna i versi del poeta materano in una serata memorabile.

L’evento culturale affidato alla conduzione del direttore di SassiLive. it Michele Capolupo e celebrato nel tardo pomeriggio al Cenacolo dell’Hotel San Domenico al Piano per la presentazione del libro “inside (parole d’amore)” di Carlo Abbatino stupisce per la sobrietà, lo stile, la classe e l’eleganza e rispecchia sino in fondo la personalità del suo autore. Carlo Abbatino è un uomo eccezionale, di una

bontà infinita, un artista a tutto tondo che riesce a regalare emozioni anche attraverso uno sguardo. E la vasta produzione di liriche trova finalmente la sua collocazione privilegiata nelle migliori librerie della città di Matera. A promuovere la pubblicazione “Inside (parole d’amore) sono state le associazioni Matera Poesia 1995, rappresentata dalla presidente Maria D’Agostino e da Rossana Tinelli, responsabile settore poesia e letteratura di Arterìa. La pubblicazione fa parte della collana letteraria “ut pictura poesis” ed è stata affidata a La Stamperia edizioni. Una perla che arricchisce il patrimonio culturale della città di Matera e che contiene anche la lirica “Matera ieri, Matera 2019”, omaggio di Carlo Abbatino alla candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura. La lirica, pubblicata in esclusiva su www.SassiLive.it ha riscosso consensi sul web a tal punto che l’associazione Teatro-cultura “Beniamino Joppolo” di Patti ha inserito Carlo Abbatino tra le “migliori voci poetiche” italiane. La giuria dell’associazione siciliana ha assegnato a “Matera ieri, Matera 2019″ il Gran Premio Speciale: “Poeti per la Repubblica” e

si è congratulata con il poeta Carlo Abbatino per l’ottima capacità lirica ed espressiva del suo “poetare”. Il poeta Carlo Abbatino ha ispirato anche due pittori, Anna Maria Casamassa di Montescaglioso e Nicola Pavese, originario di Ferrandina e materano d’adozione. E le produzioni artistiche di Casamassa e Pavese, già scelte per arricchire la copertina del libro che racchiude le poesie di Carlo Abbatino, si possono ammirare dal vivo alle spalle dei protagonisti chiamati ad animare un’intensa e partecipata serata culturale.

Parole d’amore, Angela e Refrain della vita: questi i titoli delle tre sezioni che compongono “Inside (parole d’amore). Un omaggio alla città di Matera, all’amore, alla donna. Carlo Abbatino esalta il nobile sentimento dell’amore in tutti i suoi versi, manifesta con orgoglio il suo senso di appartenenza alla città dei Sassi e si mostra visibilmente emozionato quando viene ricordato il grande amore della sua vita che stasera ha sorriso dal cielo, sua moglie Angela.

Pittura, poesia e anche musica nella serata speciale di Carlo Abbatino con la partecipazione straordinaria del Quartetto Lucano composto da Michele

Fontana, Carmine Milano, Franco Leone e Carmine Recchia.

Un momento musicale che sorprende le donne in sala, omaggiate da una rosa arancione, colore che rappresenta l’amicizia.

Mimi Orlandi e Antonella Radogna fanno sognare il pubblico alternandosi nella declamazioni di alcune liriche di Inside (parole d’amore).

Sublime la scelta di abbinare la lettura in italiano e in inglese (con la traduzione affidata al professore Nicola Rizzi) della

poesia dedicata al gelato del bar Tripoli alla degustazione del torroncino prevista al termine della serata, non prima di aver assaggiato un piatto di pennette all’arrabbiata. Il sole tramonta e nel cenacolo by night scorrono i titoli di coda di una serata magica. Ma chi ha perso la presentazione ufficiale di Inside (parole d’amore) avrà la possibilità di recuperare con “L’omaggio a Carlo Abbatino”, che riprenderà sabato 7 luglio 2012 alle ore 19 presso il

Circolo Culturale “L’Atrio” in via San Biagio, 29 a Matera quando sarà inaugurata la mostra d’arte con le opere degli artisti Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese.

La mostra resterà aperta sino al 13 luglio 2012 dalle ore 19 alle 23 e prevede ogni sera readings di poesie a cura dell’autore Carlo Abbatino.

Michele Capolupo

AVVISO A TUTTI GLI SCRITTORI “A BASSA DISTRIBUZIONE” Avete pubblicato un libro per una casa editrice piccola o indipendente?

Inviateci il libro che avete pubblicato, lo recensiremo su queste pagine, e invieremo le copie spediteci alla libreria dedicata “L’ Autore” di Bella – PZ, che le esporrà e le metterà in vendita.

Per maggiori info contattare controsenso@email.it e telefonare allo 0971/092255. oppure inviate direttamente i libri a: Redazione Controsenso Basilicata, Via Vespucci snc – Parcheggio Tre 85100 Potenza.

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RichiestaEuro380.000–Rif.P022V POTENZA–(ViaPretoria) VendesiAppartamento con ingresso indipendentesitoal1°Piano,compostodasalone,cucina abitabile,2Camerematrimonialie2bagni RichiestaEuro315.000–Rif.P015V POTENZA–(ZonaG) VendesiAppartamenti di nuova costruzione di variemetrature–Rif.P062V: -Appartamentoconingressosiaindipendentee sia condominiale composto da Salone, cucina abitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia, camerasingolae2bagni+Giardino/Terrazzodi circamq250+Garagedimq44–RichiestaEuro 465.000 -Appartamentoconingressosiaindipendentee sia condominiale composto da salone, cucina abitabile,cameramatrimoniale,cameradoppia, camerasingolae2bagni+Giardino/terrazzodi circa Mq 250+Garage di mq 25 – Richiesta Euro430.000 -Appartamentoconingressosolocondominiale composto da salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, camera doppia, camera singola e 2 bagni+Terrazzo e balcone per complessivi Mq 23+Garage di mq 25 – Richiesta Euro 425.000 -Atticocompostodasoggiorno/pranzoconangolocotturaconterrazzo,2camerematrimoniali con balcone, un bagno ed una zona lavanderia –RichiestaEuro215.000 -Atticocompostodasoggiorno/pranzoconangolocotturaconterrazzo,2camerematrimoniali con balcone, un bagno ed una zona lavanderia –RichiestaEuro195.000 POTENZA–(RioneFrancioso) Vendesi Appartamento completamente Ristrutturato e ben rifinito al 2° Piano con ascensore,compostodaampiosalone,cucinaabitabile, cameramatrimoniale,cameradoppia,camera singola,2bagni+2Balconi+PostoAutoriservato RichiestaEuro295.000(Tratt.)–Rif.P017V POTENZA–(ViaPretoria) Vendesipiccoloappartamentoal2°Pianosenza ascensore composto da soggiorno con angolo cottura,cameramatrimonialeedunbagno–Da ristrutturare RichiestaEuro60.000–Rif.P025V POTENZA–(ViaCavour) VendesiAppartamentoal2°Pianocompostoda salone, cucina, camera matrimoniale, camera doppia ed un bagno+2 Balconi+Soffitta+Parcheggioriservato RichiestaEuro135.000(Tratt.)–Rif.P014V POTENZA–(CentroStorico) Vendesi Immobile di oltre mq 300, Luminoso, Panoramicoeconrifinituredipregio,sviluppato su3Livelli,cosìcomposto:P.1°.Ampiosalonecon camino, sala pranzo, cucina abitabile ed ampio bagno; P.2°.3 camere da letto matrimoniali di cuiunaconspogliatoiebagnoincamera+Altro bagno a servizio all’intero piano;P.Attico.Soggiorno/pranzo, 2 camere matrimoniali ed un bagno; RichiestaEuro1.050.000–(Tratt.)Rif.P069V

POTENZA–(C.soGaribaldi) VendesiAppartamentoristrutturatocomposto da salone, cucinotto, zona lavanderia, camera matrimoniale,camerasingola,unbagnoeduna veranda+Scantinato–Possibilità posto auto riservato RichiestaEuro235.000(Tratt.)-Rif.P057V POTENZA–(ParcoAurora) VendesiMonolocalealP.T.conBagno RichiestaEuro23.000(Tratt.)–Rif.P040V POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleal1°P.conBagno RichiestaEuro30.000(Tratt.)-Rif.P073V

IMMOBILIINVENDITAALMARE MARINADIPISTICCI(MT) Vendesi inComplessoresidenzialedirecentecostruzionefornitodi servizi,piscinaedanimazione, Appartamentoconingressoindipendentecomposto da ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura,duecamerematrimonialiedunbagno +Ampio terrazzo abitabile con portico + Posto autoriservatoall’esterno.

RichiestaEuro95.000(Tratt.)

TERRENIEFABBRICATIRURALIIN VENDITA

POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleArredatoal1°P.conBagno Richiesta€48.000-Rif.P044V

POTENZA–(C.daCicinielloBassa) VendesiTerrenodicircaMq2800conruderedi circaMq90 RichiestaEuro110.000(Tratt.)–Rif.P021V

POTENZA–(CentroStorico) VendesiMonolocaleristrutturatoedarredatoal P.T.conBagno Richiesta€45.000(Tratt.)-Rif.P001V

POTENZA–(CostadellaGaveta) VendesiTerreno agricolo in ottima posizione di 18Ettari-Ulterioriinformazioniinagenzia RichiestaEuro950.000(Tratt.)–Rif.P046V

PIGNOLA–(Centro) Appartamentoallostatogrezzodaterminaree dividereconduebalconi–Ulterioriinformazioni inAgenzia RichiestaEuro55.000(Tratt.)–Rif.PI013V

POTENZA–(C.daLagatone) Vendesi Terreno di circa Mq 30.000 con destinazioneseminativoepascoloconFabbricatodi Mq80+Annessiagricoli RichiestaEuro150.000(Tratt.)

PIGNOLA–(Centro) Appartamentoallostatogrezzopostosu2Livelli daterminareedividere–Ulterioriinformazioni inAgenzia RichiestaEuro50.000(Tratt.)–Rif.PI014V

PIGNOLA–(C.daTora) VendesiTerrenoEdificabileconProgettoapprovatoeConcessioneediliziaritirataperlaCostruzionediunaVillaBifamiliarediMq220cadauna postasu2Livelli-UlterioriinformazioniinAgenzia RichiestaEuro90.000(Tratt.)-Rif.PI003V

PIGNOLA VendesiAppartamento composto da ingresso, soggiornoconangolocottura,cameramatrimoniale con balcone, camerina con balcone ed un bagno+CantinadiMq55 RichiestaEuro75.000(Tratt.)-Rif.PI002V TITOSCALO Vendesi Appartamento di nuova costruzione coningressoindipendenteegiardinoantistante, compostodasalone,cucinaabitabileconterrazzino,cameramatrimonialeconcabinaarmadio, camerasingolaedunbagno RichiestaEuro150.000(Tratt.)–TS011V TITOSCALO VendesiAppartamento al 2° Piano completamente ristrutturato, composto da salone, cucinotto, 2 camere ed un bagno+Ampio balcone–ConpossibilitàdiGaragediMq33 RichiestaEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS002V

TITOSCALO Vendesi Fabbricato rurale posto su 2 Livelli+TerrenodiMq3000(FruttetoeVigneto) RichiesteEuro135.000(Tratt.)–Rif.TS003V VENDITALOCALIEATTIVITA’COMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA–(C.daCaira) Vendesi Capannone di circa Mq 400 +Ampio Piazzale RichiestaEuro175.000(Tratt.)–Rif.P023V POTENZA VendesiAgenziadiScommesseconOttimofatturatoannuo UlterioriinformazioniinAgenzia

TITOSCALO Vendesi Appartamento di nuova costruzione composto da Salone con ampio angolo cottura econterrazzino,undisimpegno, Cameramatrimoniale,camerasingolaedunbagno RichiestaEuro135.000–Rif.TS009V

POTENZA–(MacchiaRomana) Poliambulatorio di circa Mq 135, Piano terra, ben rifinito con pareti divisorie vetrate, Unità di trattamentoaria,senzabarrierearchitettoniche - Composto da 9Vani +Accessori - Idoneo per Medici associati, Odontoiatri, Istituti di Bellezza eIstitutidiRiabilitazione-CompletodiAutorizzazionerilasciatadall’ASL. RichiestaEuro420.000(Trattabili)-Rif.P068V

TITOSCALO Vendesi Appartamento di nuova costruzione compostodaSoggiorno/pranzoconangolocottura,undisimpegno,cameramatrimonialecon terrazzinoedunbagno RichiestaEuro90.000–Rif.TS008V

POTENZA–(ViaDelGallitello) Vendesi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampievetrineedaltavisibilità+PossibilitàdiGaragedicircaMq30 RichiestaEuro280.000(Tratt.)–Rif.P037V

TITO Vendesiappartamentocompostodaampiosaloneconcamino,cucina,cameramatrimoniale, camera singola ed un bagno + Garage di circa Mq30 RichiestaEuro138.000(Trattabili)–Rif.T009V

POTENZA–(Viadell’Edilizia) Vendesi immobile commerciale/direzionale di circaMq300,benrifinito,accreditatoancheper corsidiformazione RichiestaEuro610.000(Tratt.)–Rif.P034V

TITO Vendesi Immobile con ingresso indipendente composto da ingresso, cucinotto, soggiorno/pranzo,cameramatrimonialeedun bagno+Cantina/Legnaia RichiestaEuro32.000(Tratt.)–Rif.T007V TITO VendesiAppartamento ben rifinito al 1° Piano compostodasoggiorno/pranzo,cucina,camera matrimoniale,unostudiolo,unbagno,unripostiglioeduebalconcini.

RichiestaEuro110.000(Tratt.)–Rif.P002V TITO VendesiAppartamentoal1°Pianocompostoda saloneconbalcone,cucinottoconripostiglio,camera matrimoniale, camera singola ed un bagno+Giardino+GaragediMq30 RichiestaEuro125.000(Tratt.)–Rif.TS003V VAGLIO–(Centro) VendesiBilocaleal1°Pianoconbalconcinopanoramico–CompletamenteRistrutturato,ArredatoeTermoautonomo RichiestaEuro35.000(Tratt.)

PICERNO–(CentroStorico) Vendesi appartamento di nuova costruzione, benrifinitaeconingressoindipendente,compostadasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, camera doppia e 2 bagni+ Terrazzo panoramicodiMq90 RichiestaEuro158.000(Tratt.)–Rif.PI005V PICERNO–(Asolo2Kmdall’Uscitadell’Autostrada) VendesiAppartamentoalPianoTerradiNuova Costruzione con Ingresso indipendente, compostodasalone,cucinaabitabile,cameramatrimoniale, 2 camere singole e 2 bagni+Terreno circostante.

RichiestaEuro155.000(Tratt.)–Rif.PC001V

POTENZA–(MacchiaRomana) Vendesilocalecommercialedinuovacostruzione al P.T. di Mq 114, con ottima rendita mensile, composto da unico ambiente con bagno, antibagnoe2ampievetrine RichiestaEuro210.000(Tratt.)–Rif.P026V POTENZA–(ViaPretoria) VendesipiccoloLocaleCommercialealP.T.con bagnoedunavetrina RichiestaEuro30.000(Tratt.)–Rif.P001V POTENZA–(ParcoAurora) VendesilocaledicircaMq110validoperusoartigianaleoperautorimessa RichiestaEuro73.000(Tratt.)–Rif.P005V POTENZA–(CentroStorico) VendesiAttivitàavviatadiBar/PabdicircaMq 200–UlterioriinformazioniinAgenzia Rif.P036V AFFITTI APPARTAMENTI POTENZA–(ViaVespucci) AffittasiAppartamento al 2°Psenza ascensore compostodaampiosoggiorno,cucina,camera matrimonialeedunbagno RichiestaEuro400(Tratt.)–Rif.P006A POTENZA–(C.daMarrucaro) AffittasiAppartamento al P.T. con ingresso indipendentecompostodasalone,cucina,duecamerematrimonialiedunbagno RichiestaEuro450–Rif.P008A POTENZA–(ViaAnzio/VicinoScaleMobili) Affittasi Appartamento composto da salone, ampio soggiorno/pranzo, cucina, camera matrimoniale,cameradoppia,camerasingolaedue bagni–Possibilitàdiaverlaanchearredata RichiestaEuro600–Rif.P027A POTENZA–(ImmediateVicinanze) AffittasiappartamentoalP.T.coningressoindi-

pendente composto da Soggiorno/Pranzo con camino, camera matrimoniale ed un bagno Termoautonomo RichiestaEuro250–Rif.P016A POTENZA–(C.soGaribaldi) Appartamentoarredatoal3°Psenzaascensore composto da ingresso, salone, cucina abitabile, camera matrimoniale, camera singola ed un bagno.

RichiestaEuro600–Rif.P023A POTENZA–(ViadiGiura) Appartamento al 1° Pcomposto da ampio saloneconterrazzo,soggiornoconaccessoalgiardino, cucina abitabile, camera matrimoniale, 2 cameredoppiee2bagni+Postoautoall’esterno RichiestaEuro800–Rif.P032A POTENZA–(C.daPianCardillo) Affittasi Villa su 2 Livelli:P.T.Ampio soggiorno/pranzo con angolo cottura, un Bagno+Garage+Cantina,1°P.Ampiosalone,2 camerematrimonialidicuiunaconbagno,cameradoppiaedunaltrobagno+Terrenodicirca Mq3000 RichiestaEuro1.000(Tratt.)–Rif.P024A POTENZA–(NeipressiStazioneInferiore) Affittasi appartamento di nuova costruzione al 2°PianoconascensorecompostodaSalone,Cucina abitabile, 2 Camere matrimoniali e 2 bagni+Possibilitàdigarage RichiestaEuro800–Rif.P025A POTENZA–(C.daRossellino) Affittasiappartamentodinuovacostruzionecon ingressoindipendenteePostoauto,compostoda soggiorno/cucina, camera matrimoniale, un bagnoedunampioterrazzo+PossibilitàdiGarageeCantina RichiestaEuro550(Tratt.)–Rif.P025A POTENZA–(C.daRossellino) Affittasiappartamentodinuovacostruzionecon ingressoindipendenteePostoauto,compostoda soggiorno/cucina, camera matrimoniale, camera singola, un bagno ed un ampio balcone+PossibilitàdiGarageeCantina RichiestaEuro600(Tratt.) –Rif.P011A POTENZA–(RioneFrancioso) Affittasi Mansarda composta da cucina abitabile,unacamera,ampioripostiglioedunbagno –Termoautonomo RichiestaEuro320–Rif.P012A PICERNO–(NeipressiUscitaAutostrada) Mansarda arredata al 2° Piano composta da Ampio Soggiorno/Pranzo conAngolo cottura, cameramatrimonialeedunbagno.

RichiestaEuro200- Rif.PC001A PICERNO–(NeipressiUscitaAutostrada) Affittasi Villetta indipendente di nuova costruzione completamente Arredata composta da ampiosalone,cucinaabitabile,2camerematrimoniali,unacamerasingolaedunbagno+Terrazzoebalconi+Terrenocircostante RichiestaEuro450(Tratt.)–PC003A AFFITTILOCALICOMMERCIALI/UFFICI/GARAGES POTENZA–(C.daCaira) Affittasi Capannone di circa Mq 400 +Ampio Piazzale RichiestaEuro900–Rif.P003A POTENZA–(ViaDelGallitello) AffittasiLocaleCommercialeconAltavisibilità +Ampiospaziocircostante RichiestaEuro850–Rif.P029A POTENZA–(ViaDelGallitello) AppartamentoUsoStudioal1°Pcompostada ampia sala d’attesa/segreteria, da stanza di Mq 28edunbagno RichiestaEuro480–Rif.P031A POTENZA–(MacchiaRomana) Poliambulatorio di circa Mq 135, Piano terra, ben rifinito con pareti divisorie vetrate, Unità di trattamentoaria,senzabarrierearchitettoniche - Composto da 9Vani +Accessori - Idoneo per Medici associati, Odontoiatri, Istituti di Bellezza eIstitutidiRiabilitazione-CompletodiAutorizzazionerilasciatadall’ASL. RichiestaEuro2.200(Trattabili)-Rif.P022A POTENZA–(ViaDelGallitello) Affittasi Locale Commerciale di Mq 120 con 3 ampievetrineedaltavisibilità RichiestaEuro1.300–Rif.P002A POTENZA–(ViaPretoria) AffittasiappartamentousoStudioal1°P.benrifinitocompostoda2ampiestanzeconbalconcini e2bagni RichiestaEuro600(Tratt.)–Rif.P028A POTENZA–(Ponte9Luci) Affittasiappartamentobenrifinitocompostoda unasalad’attesa,un’ampiasegreteria,4ampie stanzeeduebagni RichiestaEuro800–Rif.P004A POTENZA–(ViaVaccaro) AffittasilocalecommercialediMq300completamenteristrutturatocon3ampievetrineeposti autoriservati–UlterioriinformazioniinAgenzia -RifP013A