Insediata da tre mesi, la giunta Orlandoa Palermo perde il vicesindaco. La sindrome De Magistris non sarà mica contagiosa? www.ilfattoquotidiano.it
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Jp"zphtv(( Jp"zpl{l( Sabato 18 agosto 2012 – Anno 4 – n° 195
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
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ANCHE MONTI ATTACCA I PM E MINACCIA IL BAVAGLIO V
I Monti non tornano
di Marco Travaglio
Mentre Zagrebelsky dimostra che la Procura di Palermo ha rispettato la legge e invita Napolitano a ritirare il conflitto, il premier la accusa e annuncia: “Legge contro gli abusi” APPELLO DEL FATTO, 116 MILA FIRME Calapà pag. 6 z
silenzio di Gustavo Zagrebelsky pesapiù delle parole di tanti sul conflitto Idi lvaattribuzione scatenato da Napolitano contro la Procura di Palermo. Ma ora Zagrebelsky quel silenzio l’ha rotto. Prima ha aderito all’appello del Fatto in favore dei pm sotto attacco. Poi, ieri su Repubblica, ha spazzato via in un colpo solo il decreto Napolitano del 16 giugno e le decine di articoli pro Quirinale del quotidiano di Largo Fochetti e degli altri “corazzieri” di complemento. pag. 7 z
Udi Malcom Pagani GIORDANA: “STO CON INGROIA” onosco Ingroia, lo rispetto e apprezzo la sua assoluta mancanza Cdi vanità. Non cerca titoli in prima pagina, ma verità. Non si può non essere al suo fianco”. Marco Tullio Giordana si dice “deluso dalla condotta del Quirinale”. pag. 6 z
VERTICE BLINDATO x L’Ilva promette al governo 146 milioni, ma col ricatto. In piazza la rabbia dei cittadini
Taranto ammalata contro i ministri CHI RUBA
Passera: i giudici non blocchino l’azienda. Ma l’inchiesta (con 20 indagati) si estende ai rifiuti. E l’Italia è piena di bombe pronte a esplodere pag. 2 - 3 - 4 - 5 z
CHI SOFFRE
Udi Paolo Flores d’Arcais LA FIOM, PRESIDIO DEL RIFORMISMO L’indagine e la foto della mazzetta al perito
Il piccolo Lorenzo, 3 anni e un cancro
Italia è il paese del riformismo immaginario. tutL’sinistra, ti lo ivocano, nessuno lo pratica. Destra, centro, tecnici, non c’è nessuno, nel Palazzo, che
Il dirigente Ilva Archinà passa il denaro al perito Liberti
Il papà mostra la foto del suo bambino ieri al corteo
pag. 22 z
LETTURE ESTIVE x
I grandi racconti: “La collana” di Guy de Maupassant rosegue la pubblicazione di alcuni racconti di grandi scrittori dell’Ottocento. Il secondo che il Fatto Quotidiano propone come lettura (o rilettura) estiva è La collana, congegno narrativo spietato e perfetto di Guy de Maupassant, l’autore di Bel Ami, considerato uno dei maestri assoluti della short story moderna. pag. 18 - 19 z
P
non se ne riempia la bocca.
nlondra
Udi Paolo Villaggio
Ascesa e caduta di Assange, che fece tremare i potenti
HO RISCRITTO I DIECI COMANDAMENTI
pag. 14 - 15z
nmosca Il mondo insorge per la condanna delle tre Pussy Riot Oppes pag. 13z
CATTIVERIE Vendola sull’Ilva: “Avere una visione leggendaria e sensazionalistica non aiuta. Non bisogna smarrirsi”. E lui, modestamente, si smarrì.
finalmente, duranH“Sacraoteletto, una notte insonne, la Bibbia” e i 10 comandamenti. La Bibbia dice che con l’osservanza di questi comandamenti ci si fa un tesoro in cielo. Questo tesoro, però, non è la vita eterna. pag. 17 z
i eravate mai accorti che “siamo in stato di guerra” contro gli evasori fiscali? No? Ora lo sapete: lo rivela dall’Engadina Mario Monti. Il sospetto è che ci creda poco anche lui, se per l’annuncio ha scelto il settimanale formigoniano Tempi, un modo come un altro per entrare in clandestinità. Sia come sia, il premier ha scoperto che l’evasione “produce un grosso danno”, e sapete perché? Non perché sottrae ogni anno alle casse dello Stato 150 miliardi di euro, costringendo i soliti fessi a pagare al posto di chi non paga. Bensì perché guasta “la percezione del Paese all’estero: la notorietà pubblica del nostro alto tasso di evasione contribuisce molto a indisporre nei confronti dell’Italia quei Paesi da cui potremmo aver bisogno di assistenza finanziaria”, perché “dicono: l’Italia ha un fortissimo debito pubblico che magari richiederà domani di aiutarla a rinnovare; eppure ci sono italiani ricchi o medi che non pagano le tasse”. Cioè: l’evasione non è un male in sé, ma perché si viene a sapere in giro e ci rovina l’immagine. L’importante, comunque, è che ora Monti dichiari “lo stato di guerra” e preannunci “strumenti forti”. À la guerre comme à la guerre. La prima misura draconiana è la conferma di Corrado Passera, indagato per frode fiscale, come ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture, Trasporti, Comunicazioni, Industria e Marina mercantile. Una cura omeopatica. Di fare una legge che mandi in galera gli evasori fiscali, come in tutti i paesi che sono in guerra contro l’evasione o non lo sono più perché l’hanno vinta, non se ne parla neanche. E tantomeno di approvare la legge anticorruzione, ormai dispersa nei cassetti del Parlamento. L’unica vera guerra dei grandi partiti, e dei tecnici al seguito, è quella ai magistrati. Infatti, sempre al samizdat ciellino, Monti confida un’altra scoperta sensazionale: le intercettazioni indirette di Napolitano sul telefono di Mancino nell’indagine sulla trattativa Stato-mafia sono “episodi gravi”. Purtroppo non spiega perché “gravi”. Perché uno Stato non tratta con la mafia e, nel caso in cui venga scoperto a trattare, il Capo dello Stato non parla al telefono con chi è coinvolto nelle indagini? Perché Mancino ha trascinato in Quirinale nel fango delle sue beghe processuali? O perché i pm hanno stralciato le telefonate Napolitano-Mancino ritenendole irrilevanti, in attesa che il gip ne decida la distruzione dopo averle fatte ascoltare agli avvocati? Se, come sembra, la risposta giusta è la 3, Monti è fortunato, casca male: propri ieri su Repubblica il presidente emerito della Consulta Gustavo Zagrebelsky ha spiegato che i pm di Palermo hanno applicato la legge e l’unica cosa grave è il conflitto di attribuzioni scatenato dal Quirinale contro di loro. Sfugge comunque il nesso fra tutto ciò e il preannuncio di un’“iniziativa del governo” con “novità legislative” in materia perché “è evidente a tutti che nel fenomeno delle intercettazioni telefoniche si sono verificati e si verificano abusi”. Ecco, siccome per noi questi “abusi” non sono affatto “evidenti”, gli saremmo grati se ce li volesse illustrare con nomi, cognomi e indirizzi: quali magistrati li hanno commessi, e quando, e dove e perché. Siccome poi chi abusa di intercettazioni commette reato e illecito disciplinare, e il ministro della Giustizia è titolare dell’azione disciplinare, può spiegarci il prof. Monti perché la signora Severino non ne ha avviata alcuna contro i magistrati autori dei presunti abusi? Delle due l’una: o questi abusi non esistono, e allora il premier farà bene a ritirare la sua generica denuncia; oppure esistono, dunque le norme attuali già li prevedono e li sanzionano (altrimenti non sarebbero abusi), e allora che bisogno c’è di una nuova legge per punire ciò che è già punito? È sicuro il premier di sapere quel che dice? E, se no, perché non tiene la bocca chiusa?