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Nel giorno della disfatta dei partiti, si salva solo Nicola Zingaretti, nuovo governatore del Lazio. La prova che, per vincere, occorrono buoni candidati

Martedì 26 febbraio 2013 – Anno 5 – n° 56

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

GRILLO BOOM BATTE TUTTI E LI SPINGE ALL’AMMUCCHIATA n Il centrosinistra avanti di misura alla Camera e al Senato. Il centrodestra perde, ma ha più seggi a Palazzo Madama. M5S è il primo partito a Montecitorio e sorpassa il Pdl nell’altro ramo n Flop di Monti, Casini quasi estinto, Fini non pervenuto. Lega dimezzata. Ingroia e Di Pietro sotto lo sbarramento e fuori da entrambe le Camere n Dal voto esce un Parlamento senza maggioranze, dunque ingovernabile. Ma Napolitano potrebbe promuovere un governissimo Pd-Pdl-Centro n Si parla di un premier “pontiere” come Amato o di un “tecnico” tipo Passera. Tutto pur di non tornare a votare con lo spauracchio a Cinque Stelle dc

E NON ABBIAMO ANCORA VISTO TUTTO di Antonio Padellaro

LA CATTIVERIA Lista Monti sotto il 10%, ma c’è “soddisfazione al comitato” Sta sul cazzo anche a loro » www.spinoza.it

uando, poco dopo le 17, la prima proiezione sul Senato senza maggioranza ha affondato Q la Borsa e fatto impennare il maledetto spread, l’Italia ha annunciato al mondo il seguente terremoto: 1) Il boom del Movimento 5Stelle che partendo da zero e oltre ogni aspettativa supera il 25 per cento a Montecitorio (quasi il primo partito) mentre sfiora il 24 a Palazzo Madama. Altro che protesta passeggera. Con i voti di Grillo e dei grillini tutti dovranno fare i conti, dentro e fuori il Parlamento. 2) La coalizione di centrosinistra imperniata sul Pd prevale alla Camera, con l’annesso premio di maggioranza, ma perde al Senato. Un deludente pareggio che costringe Bersani a una dolorosa riflessione sulla presuntuosa campagna elettorale condotta col freno a mano. 3)La coalizione di centrodestra lascia per strada una marea di voti, ma grazie alle trovate truffaldine del solito Berlusconi (vi rimborso l’Imu) e alla conclamata supponenza della sinistra, conserva un peso determinante nelle nuove Camere. 4) Anche la Scelta civica di Monti e dei suoi alleati Casini e Fini raccoglie molto meno di quanto sperato. Il Professore, baldanzosamente salito in politica per ricoprire ruoli primari, rischia adesso di fare la ruota di scorta del Pd. Male anche la Rivoluzione Civile di Ingroia e Di Pietro, ma in questo caso superare lo sbarramento del 4 era impresa disperata. Su cosa potrà succedere, solo ipotesi di grandi intese più o meno mascherate. La prima è che Bersani, forte del successo alla Camera, si faccia dare da Napolitano l’incarico di formare il nuovo governo e chieda l’appoggio di Monti. Visto che il M5S si riserva di votare solo le leggi di proprio gradimento sarà B., eventualmente, a sfiduciarlo. Se non lo farà, in cambio di cosa? Altra ipotesi. Con il placet del Quirinale, B. potrebbe farsi promotore di una sorta di governissimo Pdl-Pd-Monti, guidato da una personalità gradita alla sinistra (si parla di Giuliano Amato). Una formula a tempo per eleggere a metà aprile il nuovo capo dello Stato, per approvare una nuova legge elettorale e per tranquillizzare i nervosissimi mercati. Dopodiché si torna alle urne. O forse meglio di no. La grande ammucchiata serve per tenere a bada il grande spauracchio Grillo. Non per ritrovarselo al governo dopo un altro voto.

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5 STELLE

CENTROSINISTRA

Grillo: “Inciuci mai, però sarebbe un crimine galattico ridare l’Italia a B.” Liuzzi e Sansa » pag. 3

CENTRODESTRA

Bersani zitto, parla Letta: “Chi vince alla Camera presiede il governo” Caporale e Marra » pag. 2 - 5

SCELTA CIVICA

Berlusconi tace e prepara il ricatto: “Pier Luigi premier, ma io al Quirinale”

Monti pare Forlani: “Sono soddisfatto comunque, abbiamo avuto poco tempo”

d’Esposito » pag. 6

Perniconi » pag. 7

BOMBA SULLA FINANZA

IL MONDO CI GUARDA

Panico sui mercati per un Paese senza guida: giù la Borsa, lo spread balza a 300

Cancellerie europee sconcertate Silenzi e allarmi per la zona euro

Feltri » pag. 10

Gramaglia » pag. 11

L’amico del giaguaro di Marco

Travaglio

a domanda era: riusciranno i nostri eroi a L non vincere le elezioni nemmeno contro un Caimano fallito e bollito? La risposta è arrivata ieri: ce l’han fatta un’altra volta. Come diceva Nanni Moretti 11 anni fa, prima di smettere di dirlo e di illudersi del contrario, “con questi dirigenti non vinceremo mai”. Del resto, a rivedere la storia del ventennio orribile, era impossibile che gli amici del giaguaro smacchiassero il giaguaro. L’abbiamo scritto fino alla noia: nel novembre 2011, quando B. si dimise fra le urla e gli sputi della gente dopo quattro anni di disastri, era dato al 7%: bastava votare subito, con la memoria fresca del suo fallimento, e gli elettori l’avrebbero spianato, asfaltato, polverizzato. Invece un’astuta manovra di palazzo coordinata dai geniali Napolitano, Bersani, Casini e Fini, pensò bene di regalarci il governo tecnico e soprattutto di regalare a B. 16 mesi preziosi per far dimenticare il disastro in cui ci aveva cacciati. Il risultato è quello uscito ieri dalle urne. Che non è la rimonta di B: è la retromarcia del centrosinistra. Che pretende di aver vinto con meno voti di quando aveva perso nel 2008. Il Pdl intanto ha incenerito metà dei voti di cinque anni fa, la Lega idem. E meno male che c’era Grillo a intercettarli, altrimenti oggi il Caimano salirebbe per la quarta volta al Quirinale per formare il nuovo governo. Il che la dice lunga sulla demenza di chi colloca M5S all’estrema destra o lo paragona ad Alba Dorata. Il centrodestra è al minimo storico, sotto il 30%, che però è il massimo del suo minimo: perché B. s’è alleato con tutto l’alleabile, mentre gli strateghi del Pd con la puzza sotto il naso han buttato fuori Di Pietro e quel che restava di Verdi, Pdci, Prc e hanno schifato Ingroia: altrimenti oggi avrebbero almeno 2 punti e diversi parlamentari in più, forse addirittura la maggioranza al Senato. Ma credevano di avere già vinto, con lo “squadrone” annunciato da Bersani dopo le primarie: l’ennesima occasione mancata (oggi, col pur discutibile Renzi, sarebbe tutta un’altra storia). Erano troppo occupati a spartirsi le poltrone della nuova gioiosa macchina da guerra per avere il tempo di fare campagna elettorale. I voti dovevano arrivare da sé, per grazia ricevuta e diritto divino, perché loro sono i migliori e con gli elettori non parlano. Qualcuno ricorda una sola proposta chiara e comprensibile di Bersani? Tutti hanno bene impresse quelle magari sgangherate di Grillo e quelle farlocche di B. (soprattutto la restituzione dell’Imu, tutt’altro che impossibile, anche se pagliaccesca visto che B. l’Imu l’aveva votata). Di Bersani nessuno ricorda nulla, a parte che voleva smacchiare il giaguaro. Anche questo l’abbiamo scritto e riscritto: nulla di particolarmente brillante, tant’è che ci era arrivato persino D’Alema. Ma non c’è stato verso: la campagna elettorale del Pd non è mai cominciata, a parte i gargarismi sulle alleanze con SuperMario (da ieri MiniMario) e i formidabili “moderati” di Casini (tre o quattro in tutto). Col risultato di uccidere Vendola, mangiarsi l’enorme vantaggio conquistato con le primarie e regalare altri voti a Grillo, non bastando l’emorragia degli ultimi anni. Ora è ridicolo prendersela col Porcellum (peraltro gelosamente conservato): chi, dopo 5 anni di bancarotta berlusconiana, non riesce a convincere più di un terzo degli elettori non può pretendere di governare contro gli altri due terzi. Anzi, dovrebbe dimettersi seduta stante per manifesta incapacità, ponendo fine al lungo fallimento di un’intera generazione: quella degli ex comunisti che non ne hanno mai azzeccata una. Ma dalle reazioni fischiettanti di ieri sera non pare questa l’intenzione: tutti resteranno al loro posto e, lungi dallo smacchiare il giaguaro, proveranno ad allearsi col giaguaro in una bella ammucchiata per smacchiare il Grillo e soprattutto evitare altre elezioni. Auguri. Quos Deus vult perdere, dementat prius.


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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Anno 3 Numero 291 del 26/02/2013

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Basilicata si conferma “isola” della coalizione guidata dal Pd in un Sud che invece sceglie il centrodestra

Responsabilità di governo

Successo del M5S, De Filippo: “Energie da recuperare per il bene del Paese”

•A PAG. 2 Il baluardo del centrosinistra, in un Mezzogiorno che si schiera con il centrodestra: è la prima analisi evidente del risultato elettorale in Basilicata, che si conferma ‘’fortezza’’ isolata ma registra, come nelle altre regioni, l’emergere del Movimento 5 Stelle, protagonista di un successo che offre riflessioni e prospettive politiche interessanti. Il Partito democratico si conferma il primo partito in regione e manda a Palazzo Madama tre suoi rappresen-

tanti su sette senatori lucani e quindi l’esito del voto non avra’ alcuna ripercussione sulla stabilità degli enti locali, tutti nelle mani del centrosinistra. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle ha conseguito un successo neanche pronosticabile alla vigilia proprio per le caratteristiche politiche della regione: in particolare, a Potenza, i cosiddetti “Grillini” raggiungono il 24,24 per cento dei voti, secondi proprio dietro il Pd, che si ferma al 26,3. Intanto, il centrodestra esce dalle urne ridimen-

sionato, mentre i movimenti collegati a Ingroia e Giannino ottengono percentuali insufficienti. Commenta il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo: “La Basilicata, anche in questo clima di travolgimento generale, resta una delle regioni dove regge il rapporto di fiducia tra i cittadini e le storiche forze che li rappresentano. Ma si tratta di elezioni nazionali, per cui provare a dare un’interpretazione locale in qualche misura è comunque una forzatura”.

Consiglio regionale giorno di surroghe

Artigiani, un bando del Gal bradanica

Difesa delle colture Nuovi scenari

Prevista l’elezione del nuovo presidente al posto del dimissionario Vincenzo Folino

Prorogata la data di scadenza al 21 marzo 2013 Finanziabili progetti da 10.000 a 30.000 euro

Se ne parlerà in un incontro organizzato dall’Alsia in partnership con l’Ufficio fitosanitario della Regione

•A PAG. 3

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Come nel resto dell’Italia anche qui flessione di 6 punti sul numero di votanti

Ed ecco l’elenco dei 13 nomi dei nuovi deputati e senatori Alcuni sono ancora in forse

Cospicuo il gruppo di chi resta a casa: alle urne il 69 % degli aventi diritto

Ci sono volti nuovi della politica e diverse conferme fra i lucani

Ci sono comuni, come ad esempio Viggianello, in cui a votare è andato meno del 55% degli aventi diritto. E altri comuni, come ad esempio Balvano, in cui si è recato ai seggi quasi il 77% degli aventi diritto. In media, la Basilicata ha

Sette senatori e sei deputati al Parlamento: sono i lucani eletti alle politiche del 24 e 25 febbraio. Fra questi ci sono alcuni nomi del tutto nuovi alla politica, volti nazionali che si sono presentati proprio in Basilicata e alcune facce note che sono state ricon-

visto una partecipazione del 69%: un &% in meno rispetto a cinque anni fa, in media con la tendenza nazionale che ha visto una notevole astensione. Il partito del non-voto si rafforza ulteriormente: a rimanere a casa in pratica tre elettori su dieci.

La Gazzetta del Mezzogiorno

fermate dagli elettori. Poi ci sono alcuni nomi che subentreranno ai leader nazionali se questi decideranno di dimettersi per far loro spazio. Dunque, ancora qualche incertezza sul risultato finale e sui beneficiari del voto politico.

Il Quotidiano della Basilicata


26.02.2013 N. 291

SPECIALE ELEZIONI 2013

PAG. 2

Basilicata Mezzogiorno

La Basilicata resta “isola” in un Sud conquistato dal centrodestra. Grosso successo del M5S

Baluardo del centrosinistra SENATO BASILICATA

Elettori Votanti

-> 430.066 -> 297.910 (69,27 %)

SENATORI ELETTI - Pd: Emma Fattorini, Filippo Bubbico, Salvatore Margiotta. Sel: Giovanni Barozzino. M5S: Vito Rosario Petrocelli. Pdl: Silvio Berlusconi (Guido Viceconte in caso di rinuncia). Scelta c. con Monti: Pier Ferdinando Casini (Tito Di Maggio). Liste

Voti

%

Seggi

PARTITO DEMOCRATICO

75.815

27,17

3

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

14.090

5,05

1

CENTRO DEMOCRATICO

12.384

4,43

-

102.289

36,66

4

Totale coalizione IL POPOLO DELLA LIBERTA'

54.783

19,63

1

FRATELLI D'ITALIA

6.450

2,31

-

GRANDE SUD

3.550

1,27

-

LA DESTRA

3.022

MIR - MODERATI IN RIVOLUZIONE

1.452

INTESA POPOLARE

1.037

LEGA NORD

1,08

0,52

0,37

-

-

-

362

0,12

-

Totale coalizione

70.656

25,32

1

MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT

63.841

22,88

1

CON MONTI PER L'ITALIA

23.302

8,35

1

POPOLARI UNITI

6.583

2,35

-

RIVOLUZIONE CIVILE

4.960

1,77

-

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

1.511

0,54

-

FARE PER FERMARE IL DECLINO

1.324

0,47

-

FIAMMA TRICOLORE

1.310

0,46

-

IO AMO L'ITALIA

1.185

0,42

-

LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA'

1.149

0,41

-

COMUNITA' LUCANA

882

Totale BASILICATA

278.992

0,31

7

Il territorio della Basilicata si conferma “fortezza” isolata del centrosinistra in un Mezzogiorno che si schiera con il centrodestra. Si registra, come nelle altre regioni, l’emergere del Movimento 5 Stelle, protagonista di un successo che offre riflessioni e prospettive politiche interessanti. E’ questa la sintesi dei risultati elettorali in Basilicata. Il Partito democratico si conferma il primo partito in regione e manda a Palazzo Madama tre suoi rappresentanti su sette senatori lucani e quindi l’esito del voto non avrà alcuna ripercussione sulla stabilità degli enti locali, tutti nelle mani del centrosinistra. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle - mentre Scelta civica con Monti ottiene un dato poco al di sotto di quello nazionale - ha conseguito un successo neanche pronosticabile alla vigilia proprio per le caratteristiche politiche della regione. In particolare, a Potenza, i cosiddetti “Grillini” raggiungono il 24,24 per cento dei voti, secondi proprio dietro il Pd, che si ferma al 26,3. Intanto, il centrodestra esce dalle urne ridimensionato, mentre i movimenti collegati a Ingroia e Giannino ottengono percentuali insufficienti.

De Filippo: è chiaro il mandato, nuova legge elettorale “Credo che il Parlamento che nasce abbia un mandato chiaro su cui, se al centro dell’interesse c’è il bene del Paese, sarà facile trovare ampie convergenze: bisogna dare all’Italia una nuova legge elettorale che ne consenta la governabilità e bisogna fare restituendo agli elettori il potere di scegliersi i rappresentanti”. E’ il primo commento ai risultati elettorali rilasciato all’agenzia Ansa dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo (Pd). “Posso essere sorpreso - prosegue - nelle proporzioni dal risultato dei 5 stelle ma non sono allarmato. Un voto così ampio consegna al movimento una responsabilità di governo a cui non potrà sottrarsi, a pena di tradire il mandato dei propri elettori. Per Grillo si chiude ora la fase forse facile della sola protesta e ora dovremo recuperare queste energie per il bene del Paese”. Sui risultati lucani, De Filippo aggiunge: “Il centrosinistra conferma il suo radicamento, e la Basilicata, anche in questo clima di travolgimento generale, resta una delle regioni dove regge il rapporto di fiducia tra i cittadini e le storiche forze che li rappresentano. Ma si tratta di elezioni nazionali, per cui provare a dare un’interpretazione locale in qualche misura è comunque una forzatura”, conclude.

SENATO BASILICATA Schede bianche Schede nulle Schede contestate e non assegnate CAMERA BASILICATA Schede bianche Schede nulle Schede contestate e non assegnate

6.387 12.526 5

395.286 871.780 1.951

2,14 % 4,20 % 0,00 %

1,12 % 2,47 % 0,00 %

CAMERA BASILICATA

Elettori Votanti

-> 476.020 -> 330.812 (69,49 %)

DEPUTATI ELETTI - Pd: Roberto Speranza, Vincenzo Folino, Maria Antezza. Sel: Nichi Vendola (subentrerà Antonio Placido in caso di rinuncia di Vendola). Pdl: Cosimo Latronico. Movimento cinque stelle: Mirella Liuzzi. Liste

Voti

%

Seggi

PARTITO DEMOCRATICO

79.696

25,69

3

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

18.300

5,9

1

CENTRO DEMOCRATICO

8.006

2,58

-

Totale Coalizione

106.002

34,17

4

IL POPOLO DELLA LIBERTA'

59.174

19,08

1

FRATELLI D'ITALIA

7.397

2,38

-

LA DESTRA

3.329

1,07

-

GRANDE SUD MPA

3.137

1,01

-

MIR - MODERATI IN RIVOLUZIONE

1.515

0,48

-

INTESA POPOLARE

1.473

0,47

-

382

0,12

-

Totale Coalizione

76.407

24,63

1

MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT

75.258

24,26

1

SCELTA CIVICA CON MONTI PER L'ITALIA

24.437

7,87

-

UNIONE DI CENTRO

8.096

2,61

-

FUTURO E LIBERTA'

2.392

0,77

-

Totale Coalizione

34.925

11,26

-

RIVOLUZIONE CIVILE

7.387

2,38

-

POPOLARI UNITI

2.992

0,96

-

FARE PER FERMARE IL DECLINO

1.845

0,59

-

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

1.720

0,55

-

LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA'

1.308

0,42

-

FIAMMA TRICOLORE

1.201

0,38

-

IO AMO L'ITALIA

1.087

0,35

-

LEGA NORD

Totale BASILICATA

310.132

6


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.02.2013

PAG. 3

Basilicata Mezzogiorno

Primo Piano 15

Martedì 26 febbraio 2013

LA CARICA DEI 13 Il seggio guadagnato dal “listone” Monti al Senato potrebbe rimanere di Casini ELETTI ALLA CAMERA

?

MIRELLA LIUZZI (M5S) Ha 27 anni, originaria di Grassano. Ha lavorato in Spagna per qualche mese in un Ente che si occupa di associazionismo e corsi di formazione. Proprio in quel periodo ha iniziato ad interessarmi agli impatti dei cambiamenti climatici, alla teoria della decrescita.

?

MARIA ANTEZZA (PD) Eletta senatrice nel 2008 nelle liste del Pd, era arrivata in parlamento lasciando l’incarico di consigliere regionale. A viale Verrastro era presidente del consiglio regionale, incarico assegnato con lei per la prima volta a una donna (ha rivestito la carica per tre anni consecutivi)

ROBERTO SPERANZA (Pd) Stagione politica di grande successo per il segretario del Pd lucano scelto da Bersani nella squadra dei tre giovani, simbolo del rinnovamento del partito. Ruolo che gli è valso di fatto il primo posto della lista Pd alla Camera dei Deputati. E’ stato assessore al Comune di Potenza. Nel 2009, a soli 29 anni, è stato chiamato a guidare il partito regionale.

VINCENZO FOLINO (PD) Presidente uscente del Consiglio regionale, ex segretario regionale dei Ds, nel 2005 è stato eletto per la prima volta in consiglio regionale. Dal 2007 al 2008 è stato vicepresidente della giunta regionale ed assessore alle attività produttive. Nel 2010 ci riprova con successo al consiglio regionale, presentandosi come il politico dal “brutto carattere. E’ stato l’aspirante parlamentare più votato alle primarie del Pd.

ANTONIO PLACIDO (SEL) Dal piccolo comune di Rionero, direttamente alla Camera dei deputati. Il due volte sindaco del Comune del Vulture, 51enne laureato in Scienze politiche, al primo tentativo conquista lo scranno nella lista guidata dal governatore della Pugli, Nichi Vendola

COSIMO LATRONICO (PDL) Il senatore uscente di Nova Siri torna per la seconda volta in Parlamento, stavolta alla Camera. Aderente al movimento Comunione e liberazione, ex sindaco di Nova Siri, è stato eletto per due legislature al consiglio regionale.

ELETTI AL SENATO

PIERFERDINANDO CASINI (UDC/MONTI) Nato a Bologna nel 1955, è stato deputato europeo dal 1994 al 1999, è anche presidente dell’IDC (Internazionale Democratica di Centro). Ex presidente della Camera,

GUIDO VICECONTE (PDL) È stato eletto deputato europeo alle elezioni del 1994, poi riconfermato nel 1999, per FI. Nel 2001 viene eletto alla Camera, poi diventa sottosegretario alle Infrastrutture nel Governo Berlusconi. E’ stato anche sottosegretario all’istruzione della riforma Gelmini.

TIZIO CAIO Dopo la maturità classica si laurea in ingegneria idraulica presso l'Università di Napoli e consegue poi il dottorato di ricerca. È professore associato di Costruzioni rurali e territorio agroforestale presso l'Università della Basilicata. Socio fondatore dello studio di ingegneria Margiotta Associati, ha progettato, diretto e collaudato opere pubbliche e lavori privati sul territorio nazionale.

EMMA FATTORINI (PD) «Una grande terra, ma accidenti come è difficile venirci». Arrivata in Basilicata per la campagna elettorale ha subito dovuto affrontare il problema dei collegamenti. E poi donne, lavoro, cultura. Laureata in filosofia morale all'Università di Firenze, si è perfezionata a Berlino. Docente di storia contemporanea alla Sapienza, studiosa della chiesa contemporanea, è una esperta di archivi vaticani. Lavora da tempo per il rinnovamento spirituale della chiesa cattolica. Fa parte del comitato nazionale di bioetica.

FILIPPO BUBBICO (PD) Da queste parti è per tutti il “generale”, fare risoluto, poche parole e molta concretezza. Governatore dal 2000 al 2005, negli anni della rivolta di Scanzano e degli accordi sul petrolio. Aveva cominciato la carriera amministrativa diventando sindaco di Montescaglioso nel 1980, poi in consiglio regionale e segretario provinciale del Pci di Matera. In Senato dal 2006, è stato anche sottosegretario allo Sviluppo economico del governo Prodi.

GIOVANNI BAROZZINO Classe 1964, di Rionero, ha lavorato fin da piccolo per aiutare la famiglia. Emigrato a 16 anni in Canada, uan volta tornato in Basilicata si è spostato e ha cominciato a lavorare alla Fiat. E’ uno die tre operai licenziati dal Lingotto, reintegrati per sentenza e tenuti lontani dalla catena di montaggio.

ROSARIO PETROCELLI (M5S) Ha 48 anni, è spostato e ha due figli. Vive a Matera, è un geologo, consulente per bonifiche e sistemi di gestione ambientale. Attivo nel sociale e nelle lotte, dal 2009 iscritto al meetup.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.02.2013

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POTENZA ELEZIONI I V

Martedì 26 febbraio 2013

ELEZIONI 2013

L’AFFLUENZA NEL POTENTINO

Basilicata Mezzogiorno

PROVINCIA DI POTENZA Il partito del non-voto resta molto forte. Cali di votanti in tutti i comuni del Potentino. A Potenza il 74,7 rispetto al 79 del 2008

L’ANALISI Oltre al caso di Castelluccio superiore calo vistoso a Pietrapertosa. Solo in otto centri la flessione è stata leggerissima

Alle urne il 69% dei votanti lucani Flessione di 6 punti rispetto a cinque anni fa, in linea con la tendenza nazionale MASSIMO BRANCATI l Un calo di 10 punti percentuali in provincia di Potenza e di 6 nel Materano. Complessivamente ha votato in Basilicata il 69,32 per cento rispetto al 75,76 registrato nel 2008, una flessione in linea con quanto accaduto nel resto d’Italia. A Potenza città il calo è stato più contenuto (74,72 per cento contro il 79,15), ma in giro per la provincia ci sono situazioni di paesi in cui l’antipolitica ha attecchito di più, traducendosi in minore flusso ai seggi: nel Potentino la percentuale di votanti è stata del 69,65 rispetto al 76,18 del 2008. Caso eclatante a Castelluccio Superiore (di cui ci occupiamo a pagina XIII) la cui percentuale si è fermata a quota 20,34 a fronte dell’87,85 di cinque anni fa. Calo vistoso anche a Pietrapertosa, paese natio dell’ex presidente del consiglio regionale e candidato del Pd, Vincenzo Folino, che è assato dall’88,49 delle precedenti consultazioni elettorali al 61,46. Fles-

sione - seppur in maniera meno evidente anche negli altri centri che hanno dato i natali a politici, come Sant’Arcangelo (dove ci sono le radici del governatore Vito De Filippo) che ha perso 6 punti percentuali passando dal 70,91 al 64,53 e Francavilla sul Sinni, paese d’origine del senatore uscente del Pdl, Guido Viceconte (67,75 a fronte del 72,31). Sono una manciata i paesi del Potentino dove, rispetto a cinque anni fa, il numero degli elettori che ha esercitato il diritto al voto è rimasto sostanzialmente lo stesso. È il caso di Anzi, Balvano, Baragiano, Corleto Perticara, San Costantino Albanese, Tolve, Venosa, Vietri di Potenza. Come ampiamente annunciato alla vigilia, dunque, il partito del non-voto continua ad essere molto forte. Oggi più che mai i partiti hanno il dovere di confrontarsi con gli «astensionisti» in quanto il non voto rappresenta, in modo crudo e malsano, su tutto il territorio nazionale le caratteristiche di frattura tra chi

ancora si sente far parte di un sistema e chi invece da sempre ha cercato o chiesto di cambiarlo. Se il partito degli astenuti, che rappresenta una buona fetta degli aventi diritto al voto, formasse un movimento sarebbe il primo o il secondo partito maggioritario in Italia e con l'attuale sistema elettorale potrebbe governare da solo e senza accordo alcuno con altri schieramenti. Due sono i fattori principali che potrebbero far tornare gli astensionisti verso il voto: nuovi protagonisti, nuovi leader politici e una maggiore generale moralità della politica. Una richiesta che, in questa tornata elettorale, ha incrociato la proposta del Movimento 5 Stelle, determinando un risultato clamoroso sia a livello nazionale che su base locale. Bocciata, invece, Rivoluzione civile che pur nascendo con l’obiettivo di «rivoluzionare» l’assetto politico, ha finito per presentarsi agli elettori con candidati «riciclati». E l’elettorato non ha gradito.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.02.2013

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SPECIALE ELEZIONI

Non sono stati eletti Benedetto e Mazzocco per Centro democratico

Martedì 26 febbraio 2013

De Filippo rimane presidente e la legislatura si chiuderà nel 2015

Cosa cambia alla Regione: solo Folino in Parlamento

I risultati non toccano il consiglio regionale di SANTORO SALVATORE

La curiosità

i paesi dei big

Così hanno votato a Sant’Arcangelo e Pietrapertosa NEI comuni di nascita di Vincenzo Folino, Pietrapertosa, e di Vito De Filippo, Sant’Arcangelo ci sono stati risultati diversi. Nel paese del presidente della giunta regionale il Partito democratico non è il primo partito con le preferenze che al Senato si sono fermate a 786 (28,68 per cento) contro le 897 del Pdl (32,73 per cento). Non è andata meglio nemmeno alla Camera dei deputati nonostante lo stesso De Filippo fosse candidato al quarto posto: il Pd si è piazzato sempre al secondo posto battuto dal Pdl per oltre 150 voti. A Pietrapertosa invece, il partito di Folino è stato premiato al Senato con numeri da record: 247 voti con oltre il 50 per cento. Stracciati gli avversari. E alla Camera dei deputati dove Folino era candidato al secondo posto le cose per il Pd sono andate anche meglio: 292 voti e briciole agli altri. Malissimo anche l’Udc di Agatino Mancusi con solo 14 voti.

POTENZA - Le politiche hanno “risparmiato” la Regione. Non c’è stata la “temuta” rivoluzione che avrebbe potuto sconvolgere il consiglio regionale. A urne ancora fumanti (e con qualche incertezza difficilmente determinante) solo Vincenzo Folino lascia il consiglio regionale per il Parlamento. E la questione era ampiamente prevista visto che l’ex ormai presidente del consiglio era candidato in una posizione blindata nelle liste del Partito democratico. Non ce l’hanno fatta invece gli altri esponenti regionali che erano candidati. Non è riuscito nell’impresa nemmeno il consigliere regionale Nicola Benedetto candidato come capolista al Senato nel Centro democratico di Tabacci nonostante un ottimo risultato di lista (ampiamente sopra i dati nazionali) e un testa a testa con il capolista di Sinistra ecologia e libertà, Giovanni Barozzino. Alla fine l’ha spuntata l’operaio candidato direttamente da Vendola ai danni di Benedetto che quindi rimane tra i banchi del consiglio regionale. Niente da fare anche per l’altro capolista alla Camera di Centro democratico. Vilma Mazzocco assessore regionale all’Ambiente - che si era sospesa dall’incarico al momento della candidatura - non entra in Parlamento con un risultato comunque inferiore a quello raggiunto dal suo stesso partito al Senato. Tira quindi, un sospiro di sollievo il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, che non si trova costretto a sostituire un altro assessore in giunta mentre ancora non ha trovato il successore di Agatino Mancusi. E rimane al suo posto anche lo stesso De Filippo. La sua candidatura al quarto posto alla camera dei deputati per diventare “utile” aveva bisogno di un exploit eccezionale del Partito democratico di Basilicata. Non è andata così e con i dati ancora non ufficiali non è ancora certa nemmeno l’elezione di maria Antezza che lo precedeva in lista. Fosse così non ci sarebbe nessuna “bicicletta” nemmeno immaginabile. Insomma dai risultati di ieri pare abbastanza evidente che la legislatura regionale dovrebbe arrivare alla fine naturale nel 2015 e non prima. Ad ogni modo De Filippo ha perso una scommessa con un suo vecchio amico sulla cifra elettorale che raggiungeva il Pd. s.santoro@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sopra Vito De Filippo che ha votato ieri a Potenza sotto il comitato elettorale


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.02.2013

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Basilicata Mezzogiorno

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SPECIALE ELEZIONI

IL VOTO NELLE CITTA’

Pd regge, Grillo sfonda E Cannizzaro non bissa il risultato dei Popolari del 2008

La denuncia

«Mancano due schede» Il rappresentante di lista e alcuni attivisti del M5S ha fatto sapere di aver depositato denuncia in Questura. Alle ore 23:30 domenica hanno denunciato la scomparsa di due schede elettorali e una matita da una sezione della città di Potenza in via don Minozzi. «In serata al conteggio delle schede alle ore 22:00, per ciò che concerne la Camera era tutto ok, al Senato invece, mentre risultavano 645 persone che avevano votato, vi erano 647 schede usate. Il conteggio è stato rifatto più volte, ma mancano tutt'ora 2 schede».

Terranova

Lutto al seggioi LUTTO improvviso durante lo spoglio a Terranova. Si chiamava Cristina Santagata, la giovane donna morta dopo un malore all’interno del seggio del paesino lucano, in cui aveva l’incarico di scrutratrice. La donna lascia marito e tre figli. L’ambulanza è arrivata immediatamente al seggio, ma non c’è stato niente d afare. per diverso tempo le operazioni di spoglio si sono naturalmente interrotte. Incredulità e sgomento si sono diffuse presto in tutto il paese.

di SARA LORUSSO «Guardi, abbiamo stravinto, però..». C’è un però, per i grillini che a Potenza fanno cifre da capogiro, con quel 24,24 per cento al Senato. La cifra doppia che insegue il Partito democratico (attestato al Senato al 26,33 per cento) racconta comunque «che nonostante tutto, ci sono ancora cittadini legati al potere, che non riescono a scardinare il sistema. basta guardare quanto poco ottengono altri “voti di protesta”. Mica c’eravamo solo noi». Partito comunista dei lavoratori, Comunità lucana, Io amo l’Italia si fermano poco dopo lo zero. Solo Rivoluzione civile fa un pochino meglio, ma il partito di Ingroia non arriva neanche al due per cento. Insomma, è al Pd, soprattutto al Pdl che i grillini avrebbero voluto rosicchiare ancora percentuale. Mentre andava avanti lo spoglio della Camera, bastava la griglia dei risultati al Senato a tracciare un quadro chiaro del voto su Potenza città. Il Movimento 5 Stelle supera forse anche le aspettative: l’aria di festa che c’era nel comitato di viale Dante, fin dal tardo pomeriggio faceva da contraltare all’incredulità di altre sedi di partito, distribuite in città. Sul Partito democratico la valutazione cambia a seconda della prospettiva. Perché è vero che il partito di maggioranza relativa, che governa in città da anni non garantisce una prestazione brillante. Ma è anche vero che nel confronto con le precedenti elezioni locali, il Pd recupera parecchio. Nel 2010, alle regionali, il pd in Basilicata toccò il 27 per cento, mentre in città solo il 17. Fu una debacle. Così il 26 e qualcosa di questo turno sembra una piccola scalata. Il Pdl esce invece con le ossa rotte: 15,86 per cento alla Camera, 16,22

per cento al Senato. Per essere una formazione nata da poche settimane, pur interna al centrodestra, ma con ambizioni di scelta critica, Fratelli d’Italia raccoglie poco più del 2,5 per cento. La curiosità, invece, era tutta per il risultato dei Popolari uniti, che - perso l’accordo con il Pd - avevano scelto la corsa in solitaria, calando l’asso. La candidatura di Michele Cannizzaro al Senato aveva sparigliato le carte e complicato parecchio i rapporti interni al centrosinistra, vista la campagna elettorale combattuta tutta contro il partito regione. Certo, i Popolari uniti a Potenza sono forza di governo, con tre assessori nella giunta del democratico Vito Santarsiero. Il divario tra il dato dei Popolari uniti al Senato (6,10 per cento) e quello raccolto dagli uomini di Antonio Potenza alla Camera (1,96 per cneto)

racconta con chiarezza di quanto al sfida fosse tutta concentrata sulla candidatura dell’ex direttore generale del San Carlo. Una canddidatura che ha misurato anche il consenso personale e che forse non ha ricevuto tutto l’appoggio del partito. Con 2.245 voti, Michele Cannizzaro non riesce a bissare il risultato ottenuto su Potenza città dai Ppopolari uniti alle politiche del 2008 (circa 3mila voti). Da stamattina in molti dovranno tirare linee, fare riflessioni e rifare conteggi (e paragoni). Lo dovrà fare il Pd, lo farà il Pdl. E una riflessione toccherà anche ai Popolari uniti e all’Idv, a proposito di equilibri e relazioni interne al centrosinistra potentino. La festa dei grillini - è prevedibile - andrà avanti. E a pensarci, le prossime amministrative non sono così lontane.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 26.02.2013

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SPECIALE ELEZIONI

Martedì 26 febbraio 2013

IL VOTO NELLE CITTA’

Matera è dei grillini Conquistano il 30%, boom alla Camera. Pd deluso a rincorrere

di PIERO QUARTO

Democratici solo al 25% La Sel arriva al sei per cento

Il Pdl senza acuti solo il 15% Male Ingroia Mastrosimone ko

Monti si difende oltre il 10% Casini e Fini ai minimi

MATERA - L’onda lunga dei grillini travolge anche Matera. Beppe Grillo vero trionfatore mentre i partiti tradizionali restano a leccarsi le ferite. Una disamina che, mai come questa volta, conferma anche a Matera i malumori e la protesta, feroce in termini di voto degli elettori. Basta vedere i freddi numeri per rendersene conto. Grillo, a Matera città, conquista alla Camera solo 300 voti in meno dell’intera coalizione che sostiene Bersani (10591 Grillo contro i 10.849 dei bersaniani). Al Senato proporzione più importante ma comunque Grillo va largamente sopra il Pd e con il trenta per cento è il primo partito. Un’ondata impetuosa che scuote l’Italia e anche la città dei Sassi e che lancia sostanzialmente tramortiti soprattutto all’interno del Partito Democratico. Lo smacco è evidente, il messaggio arriva forte e chiaro sin dai primi minuti. Dopo poco più di un’ora di scrutinio arrivano i primi segnali, il vento dei grillini soffia sui Sassi, in ogni sezione avanti al Pd tra la sorpresa ed in alcuni casi l’incredulità. Anche in alcune sezioni storiche l’impasse è evidente. Il Pd si ferma al 25% e non è una magra consolazione ma una debacle vera e propria. Anche in casa Pdl la situazione non è migliore. Il dato è nei fatti quello che era stato nelle ultime comunali e regionali intorno al 15 per cento che sale di poco con i partiti minori. Il centrodestra non sfonda e conferma i suoi limiti strutturali. Da notare invece sopra i livelli consueti a livello nazionale la performance della Lista Monti. Il professore al Senato supera 11,19 per cento di preferenze e alla

Mirella Liuzzi soddisfatta per il risultato del movimento Cinque Stelle, a lato l’apprensione nel Pd

Camera si ferma di poco sotto il dieci per cento con Casini e Fini che restano sostanzialmente a guardare. In particolare il presidente della Camera subisce una sconfitta assolutamente pesante che non lo ridimensiona ma lo azzera completamente. Non meglio, bisogna dirlo va a Ingroia e dunque all’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro che toccano il 3 per cento e che però risultano fortemente in perdita rispetto al recente passato. Una sconfitta pesante vista anche la presenza e l’impegno dell’assesore regionale Rosa Mastrosimone al fianco di Ingroia e Di Pietro. Va male, nonostante la discreta performance anche al Centro Cristiano Democratico di Nicola Benedetto che al Senato, su Matera città si ferma al di sotto del quattro per cento mentre importante e produttiva è la performance di Sel che riesce a co-

gliere un 6 per cento di assoluto prestigio che ne esalta e ne premia l’impegno in questa campagna elettorale. La sensazione però resta quello di un ciclone che si è abbattuto sulla politica nazionale e anche sulla Basilicata. Matera non fa eccezione, i grillini avanzano e sfondano il muro del trenta per cento come poche volte si è riusciti a fare in sessant’anni di storia. A leccarsi le ferite ci penserà invece il Partito Democratico che da oggi dovrà aprire una forte riflessione su un voto che è un messaggio politico per tutto quello che è successo finora. A livello nazionale ma non solo. Un messaggio che non potrà, comunque la si pensi inosservato. p.quarto@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.02.2013

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MATERA ELEZIONI I XIII

Martedì 26 febbraio 2013

ELEZIONI 2013

LA PROTESTA ANTI-URNE

ASTENSIONE Non solo San Cataldo di Bella e Possidente. Astensionisti un po’ dovunque in Basilicata, con punte nell’area Sud

SFIDUCIA Scarsa fiducia nei politici, spoliazione di servizi (uffici postali e dintorni): le ragioni di chi ha deciso di non andare a votare

Qui ha vinto il partito del non-voto A Castelluccio Superiore solo il 20% alle urne rispetto all’87% di cinque anni fa PINO PERCIANTE

Egidio Salamone

Walter Nese

l CASTELLUCCIO SUPERIORE. Non l’hanno preannunciato come a Bella e Possidente ma anche gli elettori di Castelluccio Superiore hanno disertato le urne in segno di protesta contro la poca attenzione della politica ricevuta negli ultimi anni. Alla 15 di ieri quando hanno chiuso i seggi avevano votato appena 153 elettori su un totale di 740 alla Camera e 674 al Senato. In termini percentuali significa 20,34 contro l’87,85 registrato nel 2008. Si tratta del calo alle urne più eclatante registrato in Basilicata rispetto alle precedenti elezioni. Alla protesta ha aderito anche

il sindaco Egidio Salamone . «È un gesto forte ma necessario – ha dichiarato il primo cittadino di Castelluccio – per dare un segnale alla politica lucana che esistono anche i piccoli comuni. Sono troppo distanti, devono venire a vedere cosa c’è qui. Spontaneamente i cittadini hanno deciso di non recarsi alle urne perché si sentono abbandonati e noi ci siamo uniti al loro malcontento». Tra i motivi che hanno fatto optare i cittadini di Castelluccio per la scelta di non votare ci sono la recente chiusura dell’ufficio postale, aperto solo a giorni alterni, il paventato trasferimento di medici e ambulatori nei comuni limitrofi, la

disoccupazione che costringe molti giovani a lasciare il paese per emigrare e si rischia lo spopolamento. Dice Walter Nese: «Sicuramente la scelta di non votare da parte di quasi un’intera comunità è significativa: vuole essere, in particolare, un messaggio per una classe politica che fino ad oggi si è limitata a fare proclami ma che, di fatto, ha disatteso le aspettative dei cittadini di questo territorio, che è afflitto da numerosi problemi: Fino ad oggi, i cittadini hanno sempre riposto piena fiducia nelle istituzioni politiche locali e nazionali; questa forte astensione dal voto vuol dire che la fiducia non c’è più».

«Nessuno ci ha dato ascolto» Da San Cataldo di Bella l’accusa ai candidati di aver ignorato il loro appello FEDERICA D’AMBROSIO l BELLA. Con un clamoroso atto di disobbedienza civile i cittadini di Sant’Antonio Casalini di Bella hanno disertato le urne per protestare contro l’immobilismo della classe politica sulla provvedimento di Poste Italiane che vede la chiusura dell’ufficio postale. «Una decisione estrema per dare voce ad un territorio che è stato privato di un servizio necessario ed essenziale che dovrebbe essere estraneo a logiche di profitto». Questa l’amara considerazione che è partita dai gazebo posti a poca distanza dal seggio elettorale, dove la popolazione compatta si è riunita. Su 900 aventi diritto solo il 10% ha votato. «Questa protesta - sottolinea Gianbattista Di Vito, 21 anni, segretario del comitato cittadino - è per sensibilizzare, ancora una volta, la classe politica che non si è curata delle difficoltà che sta creando la chiusura dell’ufficio postale.

Andare fino a Bella per pagare una bolletta, fare una raccomandata o ritirare i soldi è un grosso inconvieniente tenendo conto della distanza, delle condizioni delle strade e del tempo che si perde. Per chi non ha un mezzo proprio il problema è maggiore perché purtroppo non c’è un efficiente servizio di trasporto pubblico. L’ufficio postale offre servizi indispensabili specie nelle piccole comunità. Qui la gente delle masserie, fuori frazione, poteva venire a piedi. Paghiamo le tasse come i cittadini del resto d’Italia, ma veniamo trattati come se fossimo di serie B. Qui non c’è più niente, adesso neanche un servizio essenziale. Come giovane mi sento spinto ad andar via e come me tanti altri». Gli fa eco Canio Santoro , 67 anni, piccolo imprenditore in pensione: «I signori politici ci hanno abbandonato. In queste settimane la battaglia popolare, per salvare l’ufficio postale, ci ha visto impegnati a tutti i livelli. Più volte abbiamo

scritto ai vertici dell’azienda nazionale sollecitando un ripensamento. Abbiamo incalzato un intervento in tutte le sedi istituzionali, ma nessuno si è fatto vivo. È una vergogna. Sono nato e ho sempre vissuto qui. Fino ad una decina di anni fa Sant’Antonio somigliava ad un paesino svizzero. Oggi mi sembra di vivere in un deserto. Quell’ufficio postale era al servizio delle aziende, degli anziani e dei giovani. Poste Italiane ha preso una gravissima decisione senza curarsi dei disagi che creava. Mi chiedo che futuro ci può essere qui per i nostri giovani. Sono amareggiato». Tutti puntano il dito contro la classe politica che ha «trascurato» questo territorio. Anche Maria Conforte, 25 anni, la vede così. «Abbiamo invitato più volte i politici a venire qui per rendersi conto di persona delle difficoltà che si stavano prospettando per tutti. Nonostante le manifestazioni dei mesi scorsi nessuno si è fatto vedere».

LE VOCI DELLA PROTESTA In alto Maria Conforte e a destra Gianbattista Di Vito. In basso Canio Santoro

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Rivolta a Possidente solo 1 su 10 ai seggi ANTONIO PACE

Canio Coviello

Franco D’Andrea

Giovanni Coviello

Rocco Coviello

Maria Possidente

Paolo Possidente

l POSSIDENTE. I cittadini di Possidente, una delle popolose frazioni del comune di Avigliano, non sono andati a votare. Una altissima percentuale di cittadini elettori nei giorni scorsi avevano più volte minacciato il nonvoto, se il loro ufficio postale continuava ad essere chiuso per decisione unilaterale delle Poste Italiane, e cosi è stato. Solo una piccola percentuale si è presentata al seggio n. 9 per esprimere il proprio voto. Centoquarantadue cittadini, su un totale di 999 hanno votato, tutto il

Canio Possidente

Giuseppe Possidente

Salvatore Possidente

Vito Possidente

resto non si è presentato per protesta. Tra i votanti molti sono studenti e lavoratori che si trovano in altre regioni per motivi di studio o di lavoro che hanno «approfittato» delle elezioni per avere uno sconto sul trasporto, ma che per poter usufruire della tariffa scontata avevano bisogno del timbro apposto sulla tessera elettorale. Una protesta che è partita da lontano, da quando cioè le Poste italiane presero la decisione di chiudere lo sportello di Possidente unitamente ad altri collocati in altrettanti paesi della Basilicata. A Possidente, il Comitato sorto appositamente, fu subito sommerso di tessere elettorali che spontaneamente i cittadini andarono a depositare in segno di protesta. Poiché nessuna decisione è stata presa in considerazione dai politici, dagli Enti Regionali, provinciali e comunali, la protesta è stata attuata e anche massicciamente. «Continueremo a protestare – dice Vito Possidente membro del Comitato – finchè non avremo ottenuto qualche risultato positivo». «Se questa non basta, ha aggiunto la signora Maria Possidente – non andremo a votare

neanche alle prossime elezioni regionali, a quelle provinciali e anche a quelle comunali». Ancora più drastico è apparso Paolo Possidente: «Siamo stati lasciati soli da tutti, dai politici in prima persona e adesso volevano il nostro voto per le coalizioni a cui appartenevano. Noi abbiamo detto no e continueremo sulla nostra strada che sarà quella della protesta ad oltranza». Salvatore Possidente è convinto che «esiste proprio un disegno strategico negativo sulla nostra frazione, visto che non siamo nemmeno rappresentati adeguatamente nella giunta comunale di Avigliano». Per Franco D’Andrea il problema è semplicemente politico e «politicamente andava risolto in tempo utile». Canio e Rocco Coviello sono determinati nella protesta «fino alla completa risoluzione del problema». Canio Possidente si sente ottimista: «Dopo questo segnale qualcuno dovrà prendere qualche decisione positiva, visto che non siamo i soli a protestare. Qualche politico a livello regionale dovrà impegnarsi sulla questione per frenare questa emorragia di enti».


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.02.2013

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XII I POTENZA ELEZIONI

ELEZIONI 2013 POLEMICHE NEI SEGGI

Martedì 26 febbraio 2013

LA SEGNALAZIONE La denuncia del candidato Michele Labriola: «All’appello mancano una matita cosa mai verbalizzata, e due schede»

QUESTURA I «grillini» si sono rivolti alla questura di Potenza. Negli altri seggi della città tutto è proceduto senza intoppi o casi «sospetti»

Il «giallo» delle schede mancanti La denuncia del M5S nella sezione 7 allestita nei locali dell’Itis del capoluogo lucano EMANUELA FERRARA l POTENZA. Siamo in pieno fermento elettorale e l’attenzione volge ormai all’analisi dei risultati. Queste politiche sono forse le elezioni più sentite da diversi anni. Tra chi ha scelto, come atto di protesta, di non votare e chi invece, qualunque sia il suo orientamento, ha apposto le due famose croci sulle schede di Camera e Senato, c'è chi si è applicato per vigilare che il tutto venga svolto nella più completa regolarità. Ci riferiamo ovviamente all’esercito di scrutatori, presidenti e rappresentanti delle liste che danno vita ai seggi elettorali. A quanto pare, però, non tutto fila liscio come l’olio, così come regolarmente denunciato presso la questura di Potenza attorno alle 23 di domenica sera. La denuncia arriva dal Movimento 5 Stelle ed in particolare da Michele Labriola. Nella serata di domenica il candidato si trovava nel seggio di via don Minozzi, precisamente nella sezione numero 7, allestita nell’istituto superiore Itis. Due le anomalie riscontrate. All’appello mancava una matita, cosa mai verbalizzata, ma soprattutto sono «sparite» due schede elettorali. «I conteggi parlano chiaro - afferma Labriola - su 1061 possibili votanti in questo seggio, se ne contavano 645. Facendo un rapido calcolo dunque, le schede elettorali non ancora utilizzate sarebbero dovute essere 416 ed invece ce ne troviamo 414». Cosa è potuto succedere? Perchè il presidente di seggio domenica sera non ha denunciato l’accaduto, rimandando di fatto il problema? La risposta fornita non piace agli attivisti di M5S. «Ci hanno risposto solo stamattina (lunedì ndr) - continua Michele

Labriola - che con ogni probabilità sono state timbrate 1059 schede invece delle 1061 e che quindi non ci sono irregolarità». Questa spiegazione ovviamente non è stata gradita per niente anche perchè poco chiara e poco esaustiva su come questo possa essere accaduto. Tutto ciò fa gridare allo scandalo i seguaci di Grillo. «Ora si vedrà come finiranno le cose. Ponendo particolare attenzione ai risultati di questa sezione». In-

tanto la denuncia è stata sporta e l’iter presso la questura continua. Negli altri seggi del capoluogo lucano, al momento, non si sono riscontrate particolari criticità ma l’occhio vigile del movimento creato dal comico genovese continua a svolgere la sua attività di controllo, una delle principali direttive arrivata dall’alto agli attivisti del movimento 5 stelle. Un’attività fondamentale, perchè, mai

come in questo periodo, tutto il popolo elettorale è stanco delle continue prese in giro e delle promesse poco chiare e praticamente mai rispettate. Per riportare un minimo di serenità a queste consultazioni sarebbe bene che, almeno per una volta, gli scontenti di questa tornata elettorale non debbano ricorrere alla famosa frase: «brogli elettorali» a cui spesso ci si appella come ultimo tentativo di non ammettere una sconfitta.

MALCONTENTO C’è chi è andato a votare ma ha annullato la scheda esprimendo il suo pensiero su tutta la classe politica [foto Tony Vece] .


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 26.02.2013

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POTENZA ELEZIONI I XI

Martedì 26 febbraio 2013

ELEZIONI 2013

UNO TSUNAMI NELLE URNE

MIMMO SAMMARTINO l Lo tsunami del Movimento 5 Stelle ha travolto anche diversi comuni lucani. La Basilicata resta «isola» del centrosinistra nel Mezzogiorno, ma con una caduta di una decina di punti rispetto alle passate elezioni parlamentari. Tracollo ancora maggiore di Pdl e centrodestra. A Potenza il Movimento 5 Stelle diventa primo partito. Gli eletti al Senato, in questo scenario, sono tre del Partito democratico (Emma Fattorini, Filippo Bubbico, Salvatore Margiotta), uno di Sel (Giovanni Barozzino). In casa Pdl eletto un senatore: con la rinuncia del capolista Silvio Berlusconi, tornerà a Palazzo Madama Guido Viceconte. Fino all’ultimo c’è stata la battaglia per l’elezione fra un secondo seggio del Pdl (Giuseppe Moles) e, come rappresentante della lista Monti, entra a Palazzo Madama - proprio grazie all’elezione lucana - Pierferdinando Casini. Ma il grande vincitore, la vera sorpresa anche in Basilicata, si chiama Movimento 5 Stelle che ha compiuto un vero exploit con un risultato intorno al 23 per cento. Un exploit che ha portato all’elezione di un senatore lucano (il capolista Vito Rosario Petrocelli). E con una serie di risultati clamorosi in diversi comuni. Oltre al promato a Potenza (per sessanta voti sul Pd), i «grillini»

SENATORI Eletti quattro senatori del centrosinistra (tre Pd e uno di Sel), uno del Pdl, uno della lista Monti e uno del Movimento 5 Stelle

ELETTI Vanno a Palazzo Madama: Fattorini, Bubbico e Margiotta (Pd), Barozzino (Sel), Viceconte (Pdl), Petrocelli (M5S) e Casini (Lista Monti)

La Basilicata «rosa» sedotta dai «grillini» I «5 Stelle» primo partito a Potenza e in altri centri della provincia primeggiano a Melfi (città di Navazio, lista Monti) con il 27%, Ruoti (22,9%), Rapolla (39,49%), Carbone (28,83%), Cancellara (26,53%), Calvello (23,97%), Baragiano (22,84%), Maschito (31,84%), Pignola (30,18%), Montemilone (29,98%). Con altri primati anche alla Camera (daTito a Ginestra a Grumento Nova). «Il Pd in Basilicata ha fatto re-

gistrare una media di cinque-sei punti superiore al resto del Mezzogiorno - ha commentato il segretario regionale del partito e capolista alla Camera, Roberto Speranza. - Siamo al livello delle Marche e poco più sotto solo alle cosiddette regioni rosse. Il dato è quello fatto registrare alle ultime consultazioni regionali». Di certo, al Senato come alla

MEZZOGIORNO

CASINI

Speranza: «Ma il Pd lucano primeggia rispetto a tutto il Sud»

Il leader Udc entra in Senato grazie all’elezione lucana

ELEZIONI Le operazioni di soglio nei seggi del capoluogo [foto Tony Vece]

SCRUTINIO Sorprese anche dalle urne del potentine [foto Tony Vece]

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POTENZA NELLA SEDE DI VIALE DANTE GRANDE FESTA A BASE DI VINO E SALSICCIA LOCALI

«Anche il capoluogo ha voluto svoltare» Movimento 5 stelle: «Abbiamo fatto boom» EMANUELA FERRARA «Abbiamo fatto boom!». I dati non sono definitivi, manca ancora un po’ prima che si chiudano definitivamente gli scrutini, ma oramai è chiaro, Movimento 5 Stelle ha riscosso molto successo, diventando la vera rivelazione delle politiche 2013. Nella sede potentina di viale Dante si aprono bottiglie di vino, rigorosamente lucano ci tengono a precisare gli attivisti, e si tagliano fette di salsiccia nostrana. Insomma, si respira aria di festa. «I veri vincitori siamo noi. Lasciate perdere i dati di Pd e Pdl, provenienti dalla somma di voti delle coalizioni, noi “grillini” siamo la seconda forza politica, se non addirittura la prima». Il dato è sorprendente. Qualcosa sta cambiando. Si assiste, comunque sia e comunque la si pensi, alla scrittura di una nuova pagina di storia in cui il protagonista assoluto è il popolo italiano. «Quel popolo – dicono dal movimento – che si è preso sulle spalle un carico enorme. Il carico del cambiamento». È giunta dunque l’ora della resa dei conti.

Ora Grillo (non candidato) e i suoi, devono davvero dimostrare di avere le idee rivoluzionare. Una delusione da parte loro sarebbe inaccettabile. L’Italia, o una buona fetta di essa, ha creduto nel comico genovese e nel suo tanto chiacchierato programma, adesso è giunto il momento di dimostrare che non erano tutti proclami da campagna elettorale. Quello che stupisce di più, però, è forse il dato locale. Movimento 5 Stelle è risultato secondo solo al Pd con percentuali che in sede definiscono «da brivido». «La paura della risposta potentina – dicono – c’era tutta ed era giustificabile. Invece siamo rimasti sorpresi. Anche il capoluogo di regione vuole svoltare. Gli italiani ed i lucani non hanno creduto alle solite promesse, ma si sono affidati al cambiamento». Ed è in quest’ottica che già si inizia a ragionare, tra un festeggiamento ed un altro, per le prossime elezioni che riguarderanno la Basilicata più da vicino, le amministrative del 2014. Partiamo da qua. «Tra un anno saremo ancora più forti». “Ognuno vale uno” recita un famoso slogan a 5 stelle e i tanti uno si sono trasformati

Camera, i partiti tradizionali hanno pagato dazio. Il Pd è calato a poco più del 27% (38,5 nel 2008), con uno scivolamento all’indietro dell’intera coalizione (che 5 anni fa annoverava anche Italia dei valori di Di Pietro): 36,6% (contro il 44,59% del 2008). Il Pdl riesce a fare anche peggio: 19,6% contro il 36,79 del 2008, con la coalizione di centrodestra che sprofonda al 25,3% (dal 37,57%). Monti al Senato non va oltre un 8,4%. Mentre il Movimento 5 Stelle raccoglie un 22,9%. Anche a Potenza città sembra essere saltato il banco. Con un Pd sceso al 25,78% e un Pdl al 15,86%; una coalizione di centrosinistra al 33,46% e il raggruppamento di centrodestra al 22,28%. E il boom dei «grillini» che diventano il primo partito con 10.478 (pari al 25,93%), sessanta voti più del Pd. Tra le curiosità, l’attesa perfomance di Michele Cannizzaro, capolista dei Popolari uniti al Senato, che non ha portato i risultati attesi: i Pu si sono fermati al 6.10% a fronte dell’8.06% che avevano ottenuto nel 2008. Il governatore Vito De Filippo, dinanzi al botto dei «grillini», si dice «sorpreso ma non allarmato: ora dovranno misurarsi con ruolo di governo dei problemi che gli hanno assegnato gli elettori». Intanto però nella «sua» Sant’Arcangelo il Pd si ferma al 28,68%, surclassato dal Pdl (32%).

davvero in uno tsunami forse impensabile. «Ho sempre pensato – racconta un’attivista – che se l’Italia avesse una forma a stivale, un motivo ci doveva essere. Oggi l’ho trovato. L’Italia deve dare un calcio al mondo e le nostre isole possono rappresentare le palle da spedire in America, e mi riferisco alla Sicilia, e in Europa, riferendomi alla Sardegna. I nostri concittadini, insieme a tutto lo stivale, possono insegnare tanto al mondo e poi, diciamocela tutta, per ottenere un buon tiro la parte da allenare di più, da mantenere in gran forma, è la caviglia, rappresentata egregiamente dalla nostra cara Basilicata». Discorsi filosofici, che in una serata come questa ci stanno tutti, ma anche, si spera, tanta pratica perché se gli italiani hanno chiesto un cambiamento, che cambiamento sia.

POTENZA I festeggiamenti nella sede potentina del Movimento 5 stelle [foto Tony Vece]

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26.02.2013 N. 291

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Basilicata Mezzogiorno

L’assemblea si riunirà alle ore 15,30 e sarà trasmessa in web streaming dai siti internet www.consiglio.basilicata.it e www.basilicatanet.it

Consiglio, oggi le surroghe Prevista l’elezione del presidente dell’assise al posto del dimissionario Folino. Durante i lavori verrà sostituito Romeo Sarra, venuto a mancare recentemente a Matera, a cui un mese fa erano state delegate le funzioni Il Consiglio regionale della Basilicata si riunirà oggi pomeriggio, alle ore 15,30, nel palazzo della giunta regionale (Via Vincenzo Verrastro, 4 - Potenza). All’ordine del giorno la surroga del consigliere regionale Romeo Sarra, prematuramente scomparso nei giorni scorsi, e l’integrazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con l’elezione del nuovo vice presidente. Prevista, inoltre, l’elezione del presidente del Consiglio regionale in sostituzione del dimissionario Folino. L’as-

semblea passerà, quindi, all’attività di controllo ed all’analisi di una delibera della Giunta regionale riguardante il “Programma

realizzazione di programmi costruttivi” dell’Ater di Matera. Prevista, infine, la nomina del Difensore civico della Basilicata. La

Il palazzo della giunta regionale in cui si tiene il Consiglio

All’ordine del giorno Vincenzo Folino

di reinvestimento delle economie accertate allo scorso 31 ottobre nella

Il parlamentino lucano nominerà anche il Difensore civico della Basilicata

Romeo Sarra

riunione del Consiglio regionale sarà trasmessa in diretta sul canale televi-

sivo satellitare 826 di Sky ed in web streaming (su pc, tablet e smartphone) dai siti internet www.consiglio.basilicata.it - www. basilicatanet.it. Romeo Sarra, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata a cui un mese fa erano state delegate le funzioni di presidente, morto a Matera all’età di 61 anni. Era stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 2010, risultando il primo eletto del Pdl nel Materano. In precedenza era stato consigliere comunale di An e presidente del Consiglio comunale di Matera.

A Metaponto un incontro a marzo sulle nuove norme comunitarie

Colture, difesa integrata Ecco gli scenari inediti Analisi del Piano di azione nazionale per l’uso dei pesticidi Le recenti normative comunitarie rendono prioritario il corretto impiego dei prodotti fitosanitari per una gestione sostenibile dell’agricoltura. In particolare il decreto legislativo 150 del 2012 prevede l’implementazione di un Piano d’Azione Nazionale per definire obiettivi, misure e indicatori per la riduzione del rischio e dell’impatto dei prodotti fitosanitari sulla salute umana e sull’ambiente. L’Alsia, l’Agenzia lucana di sviluppo e di Innovazione in agricoltura, in collaborazione con l’ufficio fitosanitario della Regione Basilicata ha organizzato un incontro che si svolgerà il prossimo 7 marzo a Metaponto presso l’Azienda

Sperimentale Dimostrativa di Pantanello per approfondire i nuovi scenari che si delineano per l’intero settore agricolo. Le nuove norme pur introducendo vincoli rappresentano una importante opportunità per consolidare il sistema produzione integrata e biologica lucano, per strutturare o rafforzare i sistemi regionali di supporto pubblici e privati, per sviluppare un’assistenza tecnica qualificata in grado di supportare le aziende agricole. La lotta integrata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti: l’uso di fitofarmaci poco o

per niente tossici per l’uomo e per gli insetti utili; la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale ; fitofarmaci selettivi (che eliminano solo alcuni insetti); fitofarmaci che possono essere facilmente denaturati dall’azione biochimica del terreno e dall’aria; la previsione del verificarsi delle condizioni utili allo sviluppo dei parassiti, in modo da irrorare con fitofarmaci specifici solo in caso di effettivo pericolo di infezione e non ad intervalli fissi a scopo preventivo; la lotta agli insetti dannosi tramite l’inserimento di altri che siano loro predatori naturali e che non siano dannosi alle coltivazioni; l’uso di varietà colturali

Il gruppo di azione locale bradanica comunica che la data di scadenza del bando “Sviluppo dell’artigianato” è stata prorogata fino al 21 marzo 2013. L’operazione mira a potenziare e a sostenere il rilancio dell’artigianato locale, le competenze professionali e imprenditoriali, a favorire investimenti per ammodernare le strutture dedite alla lavorazione, trasformazione, commercializzazione e introdurre innovazioni tecnologiche sul processo produttivo.

Il Gruppo di azione locale Bradanica ha prorogato la data di scadenza al 21 marzo prossimo

Frutteto

maggiormente resistenti; l’uso della rotazione colturale; particolare attenzione ed eliminazione di piante infette. I limiti della lotta integrata sono costituiti dai mag-

giori costi di produzione, dalla necessità di una assistenza tecnica qualificata, e la obbiettiva difficoltà nel certificare il prodotto. La lotta integrata usa tutti gli strumenti possibili,

Le azioni Consolidare produzione integrata e biologica, assistere le aziende

Un bando per l’artigianato locale I possibili beneficiari ammessi a contributo sono le imprese artigiane definite ai sensi della legge numero 443 del 1985. Considerato che si tratta di una seconda pubblicazione del medesimo bando, le risorse finanziarie messe a disposizione sono le seguenti: 155.000 euro di quota pubblica a cui vanno ad aggiungersi

Una veduta di Miglionico uno dei sei comuni del Gal bradanica

altri 155.000 euro di cofinanziamento privato, per un totale complessivo di 310.000 euro. Ogni richiedente, inoltre, potrà presentare un progetto che abbia un costo minimo complessivo di 10.000 euro per finire ad un altro progetto con un costo massimo di 30.000 euro (di cui il cinquanta per cento a carico dell’impre-

non limitandosi quindi ai mezzi chimici. Questo approccio è prevalentemente usato nella lotta contro gli insetti, ma si può estendere nella lotta contro tutti gli organismi dannosi (funghi, roditori..). Il suo obiettivo è quello di mantenere l’organismo dannoso entro una soglia, limite oltre al quale l’organismo stesso crea danno economico.

sa ed il restante cinquanta per cento di contributo pubblico). La documentazione completa, necessaria per poter partecipare al bando, è consultabile sul sito istituzionale www. gal-bradanica.it. Il Gruppo di azione locale bradanica ha come area di riferimento i comuni di Grottole, Grassano, Montescaglioso, Irsina, Miglionico e Pomarico. Tra i soci pubblici che compongono il Gal bradanica vi è anche l’Ente parco della Murgia materana.


26.02.2013 N. 391

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Basilicata Mezzogiorno

Agricoltura è futuro

La nostra tradizione è la principale fonte di crescita

r Bandi a sostegno dell’insediamento di giovani imprenditori agricoli, ma anche dell’ammodernamento di aziende preesistenti

Interventi a favore del biologico e ricerche scientifiche che puntino ad un offerta altamente qualificata e a sistemi di reti informatiche

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nell’agricoltura come fattore primario per lo sviluppo della nostra economia. Investiamo energie a sostegno di progetti per qualificare il settore e renderlo più competitivo sui mercati


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