Prime Pagine, 17 marzo 2013

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Mercoledì le consultazioni al Quirinale. La consueta sfilata di dichiarazioni, poi un evento da non perdere: l’incontro tra Napolitano e Grillo

Domenica 17 marzo 2013 – Anno 5 – n° 75

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

CAMERE, EFFETTO TSUNAMI BOLDRINI E GRASSO PRESIDENTI Il Pd rinuncia ai giochi di apparato e si affida a due volti della società civile. La donna Onu a fianco dei rifugiati eletta a Montecitorio con l’applauso dei 5Stelle, mentre a Palazzo Madama l’ex procuratore Grasso vince grazie a una decina di voti M5S dc

DIRITTI UMANI

LA BUONA POLITICA

Nelle mani di Laura un’Aula “dalla parte degli ultimi”

di Antonio Padellaro

olto si dirà sulle divisioM ni dei senatori a cinque stelle, sulla grida che salivano

dalle stanze di Palazzo Madama dove i ‘cittadini’ siciliani si ribellavano, giustamente, all'idea di far vincere l'avvocato dei mafiosi Schifani perché costretti a non votare il magistrato antimafia Grasso. Ed è stato così che, descritti come gli automi radiocomandati da Grillo e Casaleggio, ieri hanno fatto di testa loro, riversando sul candidato democratico quanto bastava per farlo arrivare tranquillo alla presidenza del Senato. Mentre qualche ora prima si erano visti i grillini di Montecitorio appollaiati sui banchi più alti, come i Montagnardi della Rivoluzione francese, spellarsi le mani per Laura Boldrini, presidente della Camera e “di chi ha perduto certezze e speranze”. È l’effetto tsunami che scombina i vecchi giochi e costringe Bersani a smacchiare Franceschini e Finocchiaro, candidati d'apparato, perché altrimenti, come da giorni gli ripetevano i giovani turchi Orfini e Fassina, “alle prossime elezioni Grillo ci spazza via”. Poiché, bisogna dirlo, l’eterogenesi dei fini ha fatto sì che la guerra fra Pd e M5S per ammazzarsi a vicenda abbia prodotto qualcosa di nuovo che giova a entrambi, costringendo Berlusconi a osservare la sconfitta dietro un paio di lenti scure circondato dai suoi impiegati attoniti. Ci sarà tempo per tornare a spararsi contro, ma intanto il movimento di Grillo impara che per cambiare la politica bisogna avere il coraggio di farla rischiando all’occorrenza di sporcarsi le mani. Mentre il partito di Bersani ora sa di poter giocare qualche carta in più quando la settimana prossima il candidato premier andrà al Quirinale per ottenere un incarico che Napolitano sembra riluttante a dargli. Dopo una giornata così, l’idea che sia tutta un’illusione passeggera perché presto si tornerà alle urne è davvero crudele. L’uomo con gli occhiali neri non aspetta altro.

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Citati » pag. 6

Dlm

GIUSTIZIA

Da Falcone alla gaffe sul premio antimafia per Berlusconi Dlm

Lillo » pag. 7

»PD» Ma resta difficile la sua speranza di formare e guidare un governo

Bersani spariglia i 5Stelle mette all’angolo B. e Monti Le grida e le divisioni tra gli eletti di Grillo. Le ambizioni del Professore finite nelle schede bianche. L’uomo di Arcore vive la sconfitta dietro le lenti scure d’Esposito, Marra, Perniconi e Zanca » pag. da 2 a 5

VOCI DAL PALAZZO

U di Furio Colombo

Vincitori e vinti Scene di un potere che un po’ cambia e un po’ resiste

IL PROSSIMO PASSO: IL CAIMANO INELEGGIBILE

li occhialoni latinoamericani di Silvio Berlusconi, finiG scono all’opposizione. Impianta-

è un appello di Micromega che ho subito firmato. C’ Martedì 23 marzo ci troveremo

to sulla sedia, goffo, gonfio, sicuramente impensierito da quel che sta accadendo, guarda la scena inorridito. Caporale » pag. 2

Silvio Berlusconi ieri al Senato LaPresse

FIRENZE, I 150MILA DI “LIBERA”

in piazza (spero in tanti) in molte città italiane per leggere le Costituzione e dire che Berlusconi è ineleggibile. » pag. 18

L'INTERVISTA

Gli 80 anni di Tomàs Milian: “Io e Monnezza comunisti da sempre” Pagani » pag. 14 Il corteo antimafia di ieri a Firenze Ansa

» PAPA BEROGLIO

Don Ciotti: Cosa Nostra “Francesco perché vorrei una Chiesa è la nuova peste Fierro » pag. 10

povera per i poveri” » pag. 8 - 9

LA CATTIVERIA Schifani va a complimentarsi con Grasso. Ah no, si è costituito » www.spinoza.it

Complotto prefetto di Marco

Travaglio

a Stampa: “Soldi, bugie, foto false. AffonL dano le accuse contro Del Turco”. L'Unità: “Del Turco, la prova 'regina' era una bufala”. Il

Foglio: “Le prove latitano e le foto erano addirittura taroccate: patacche indegne, come i pizzini di Ciancimino”. Il Giornale: “Il processo farsa a Del Turco crolla tra bugie e false prove”, “Del Turco vittima dei pm. Però nessuno lo risarcirà”. Le stesse cose dice Del Turco in un'intervista a Repubblica, peraltro affidata a un giornalista molto documentato e tutt'altro che sdraiato su una tesi precostituita. Ma il lettore di uno a caso fra questi giornali (praticamente tutti: Del Turco, essendo socialista e imputato, piace sia al Pd sia al Pdl) dirà: toh, guarda, hanno assolto Del Turco. Anzi riassolto, visto che gli stessi giornali scrivevano che le accuse crollavano già cinque anni fa, subito dopo l'arresto. Che però curiosamente fu confermato, oltrechè dai tre pm che l'avevano chiesto e dal gip che l'aveva disposto, da tre giudici di Riesame e da cinque di Cassazione. Le accuse tornarono a crollare (sui giornali, s'intende) tre anni fa, in piena udienza preliminare: poi invece Del Turco fu rinviato a giudizio da un gup che, evidentemente, non si era accorto della sua plateale innocenza. L'anno scorso, replay: Stampa, Corriere, Giornale, Foglio e Unità amorevolmente affratellati tornarono a raccontare che era tutto finito, i pm smentiti, le prove svanite, l'imputato immacolato come giglio di campo. Invece il processo era in corso, con le normali schermaglie fra difesa e accusa, e l'ex braccio destro di Del Turco aveva patteggiato 3 anni (innocente a sua insaputa). Ora ci riprovano a fine dibattimento: stessi titoli e una nuova, sconvolgente rivelazione: le foto delle mazzette scattate dall'autista dell'imprenditore della sanità Vincenzo Angelini, che s'è autoaccusato di aver corrotto Del Turco portandogliele a domicilio, sarebbero false, taroccate, fabbricate ad arte, perchè la data risultante dalla macchina fotografica è il 2006, mentre le consegne sarebbero avvenute nel 2007. Se fosse vero, sarebbe un bel colpo per la difesa e contro l'accusa. Ma anche per la sanità mentale di Angelini, che nel 2006 si sveglia una mattina e fotografa delle false bustarelle per poi accusare Del Turco due anni dopo di averle incassate nella data sbagliata. Non solo: bisognerebbe fare la perizia psichiatrica anche all'autista, alla moglie e alle due segretarie di Angelini che han testimoniato di aver chi fotografato e chi addirittura preparato i contanti per Del Turco nel 2007. Peccato che ciò che scrivono i giornali non sia mai avvenuto: nessun perito, nemmeno della difesa, ha mai sostenuto che le foto siano false o taroccate. La sfasatura delle date dipende dal mancato reset della macchina fotografica. Saranno comunque i giudici a decidere se credere alla memoria dell'aggeggio o a quella di Angelini,moglie, autista e segretarie, che guardacaso coincide con i numerosi incontri di Angelini a casa Del Turco. Già, perchè ancora non s'è capito come mai l'allora governatore, che ora dipinge Angelini come un delinquente matricolato, lo ricevesse continuamente a casa sua. Cos'è dunque accaduto al processo negli ultimi giorni? Un normale battibecco fra consulenti di difesa e accusa intorno a una chiazza bianca sullo sfondo di una foto scattata nel cortile della clinica Villa Pini. Un costruttore sostiene, tra varie incertezze,che la chiazza immortala i lavori di recinzione attorno a un terrapieno svolti nel 2006 (dunque la foto e le mazzette non potrebbero risalire al 2007); ma il direttore dei lavori ricorda che la recinzione fu messa e tolta più volte fra il 2006 e il 2007 (il che annullerebbe la rivelazione del primo teste). Deciderà il Tribunale a chi credere, e alla fine assolverà o condannerà Del Turco. Ma i giornali hanno già deciso che è innocente. Così, se viene assolto, era un complotto. E, se viene condannato, è un complotto.


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