Allarme dei governatori delle regioni: “Il blocco della spesa pubblica uccide l’Italia”. Quando Grillo dice che a settembre “crolla tutto” forse non esagera
Venerdì 17 maggio 2013 – Anno 5 – n° 134
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SONDAGGI, BERLUSCONI VOLA SULLE ALI DI NAPOLITANO E PD Mentre il premier Letta mette le mani avanti: “Non aspettatevi miracoli” ed è alla ricerca di soldi per l’emergenza sociale, il Caimano è ogni giorno di più in campagna elettorale. Forte della sponda del Quirinale, sfrutta la crisi dei democratici ridotti a donatori di sangue » pag. 2 - 3 LO SCONTRO
Quella notte che Bersani bloccò la corsa di D’Alema verso il Colle Nell’assemblea che diede il via alla candidatura di Prodi si sarebbe dovuti arrivare a un voto tra lui e il Lìder Maximo. Così la rottura tra i due cambiò il corso della politica d’Esposito e Marra » pag.4
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U di Paolo Flores d’Arcais
IN PIAZZA CON LA FIOM PER DIRE NO Italia che in schiacciante maggioranza ha votato L’ per una svolta di giustizia e libertà si ritrova con il governo della Casta voluto da Napolitano e dominato da B. » pag. 22
» MAGGIORANZA » Il Pdl minaccia
» MATURITÀ » Prova per la preparazione all’esame
Zanda contro B. Rocco Grillo e il tema “È ineleggibile” che mette all’indice Il Pd lo lascia solo papà Beppe e M5S Il capogruppo democratico al Senato ricorda che Berlusconi è titolare di concessioni e quindi non eleggibile. Il partito tace, lui ci ripensa e si corregge: “Soltanto opinioni personali”
Il tema nel liceo scientifico genovese frequentato dal figlio del leader del Movimento. Svolgimento: “Voto di crisi o di protesta?”. E gli articoli di giornale da commentare sono tutti contro i Cinque Borromeo » pag. 5 Stelle
Palombi » pag. 2
IL LIBRO
Chiesa che vorrei: il cammino con Francesco di don Gallo
NON FU SUICIDIO
Bergamini, caso riaperto. Indagata per omicidio l’ex fidanzata
ra è tempo che la misteuesto libro stava per esQ sere dato alle stampe Oriosa Isabella, già fidanzaquando l’11 febbraio è giunto ta ventenne di Donato “Denis” strepitoso l’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI. Un evento straordinario che ha scosso tutti. Non si verificava da secoli.
don Andrea Gallo» pag. 11
Bergamini, morto come un cane in un giorno di novembre dell’89, esaudisca la preghiera di Domizio, il padre dell’ex calciatore del Cosenza.
Pagani e Scanzi» pag. 19
» TARANTO
Quelli che dicono “no” ai veleni dell’Ilva dei Riva Amurri » pag. 7
LA CATTIVERIA Zanda: “Mai senatore a vita col passato di Berlusconi”. Ha atteso la morte di Andreotti per dirlo » www.forum.spinoza.it
Impigliato alzatevi di Marco
Travaglio
ella vertiginosa regressione lessicale che ci N sta portando rapidamente verso l’obiettivo “neuroni zero”, mancavano giusto un sostantivo e un aggettivo: li ha pronunciati il presidente Napolitano in una di quelle esternazioni quirinalizie che non si sa bene come qualificare (interviste? moniti? spifferi? sedute spiritiche? Boh). Si tratta di alcune sue frasi pubblicate tra virgolette dal direttore del Messaggero, Virman Cusenza, che lo scortava sull’aereo presidenziale da Roma a Genova, dov’era atteso per i funerali delle vittime della strage al porto. In quella selva di ovvietà da Banal Grande che tanto eccita la stampa nazionale (“portare avanti la barca tra i marosi, dare fiducia al Paese”, Letta “non si lascia intimidire da polemiche né da incidenti di percorso”, “molto misurato”, anzi “attentissimo”, come del resto “Saccomanni”, al discrimine “tra il fare e il non abbandonare il rispetto degli impegni”, “siamo sul filo del rasoio con Bruxelles”), sono affogati il sostantivo e l’aggettivo della neolingua inciucista. Il sostantivo è “moderazione”: “serve moderazione nelle aspettative delle misure economiche”. Il che, tradotto in italiano, significa che il governo non farà un bel nulla, visto che non c’è un euro e i presunti alleati litigano su tutto. L’aggettivo è “impigliato” che, nel nuovo dizionario dei sinonimi, sta per imputato. Dare dell’imputato a B. pare brutto: vedi mai che si incazzi e rovesci il governo del nulla. E allora si dice “impigliato”: “Capisco chi si trova impigliato”. Dove? “In processi e vicende giudiziarie di rilievo”, spiega il Cusenza. Ah ecco, il presidente della Repubblica “capisce” un leader di maggioranza, già tre volte premier, che “si trova impigliato” in quattro processi per corruzione di senatori, concussione e lenocinio minorile, frode fiscale, divulgazione di intercettazioni segrete di un avversario politico. Sono cose che possono capitare a tutti. Specie a chi corrompe senatori, intimidisca questure, paga prostitute minorenni, froda il fisco, divulga intercettazioni rubate. E allora zac!, si ritrova impigliato. E pazienza se, per molto meno, Dominique Strauss-Kahn ha rinunciato all’Eliseo. Il capo dello Stato – italiano, mica francese – capisce anche (“era nelle cose, nella natura”, scrive l’esegeta Cusenza) “le forze politiche che non rinunciano a reagire, ciascuna a modo suo”: anche con manifestazioni di piazza contro il terzo potere dello Stato. Però, fa notare, “meno reazioni composte arrivano, meglio è dal punto di vista processuale”. Nella sua immensa bontà e saggezza di padre, dispensa consigli ai difensori di B., casomai non fossero abbastanza, per favorire un miglior esito processuale all’illustre cliente imputato, anzi “impigliato”. Insomma, al presidente della Repubblica non importa sapere se l’uomo, l’ometto che ha mandato tre volte (direttamente o indirettamente) al governo e a cui ha firmato una dozzina di leggi vergogna è un corruttore, un concussore, uno sfruttatore di minorenni, un evasore fiscale e un violatore di segreti. Questo per lui si chiama – per usare il traduttore simultaneo Cusenza – “il macigno giustizia”: e, siccome “ce lo trasciniamo da anni” ed “è sempre stato all’ordine del giorno”, occorre che “tutti se ne facciano una ragione”. Come dire a un gioielliere che viene rapinato impunemente da anni: guarda, caro, visto che il macigno rapine ce lo trasciniamo da anni ed è sempre all’ordine del giorno, fattene una ragione. Anzi, la prossima volta risparmia la fatica al rapinatore e consegnagli spontaneamente la refurtiva; perché sai, i rapinatori non rinunciano a reagire, ciascuno a modo suo, e non vorrei che una reazione scomposta gli provocasse peggioramenti dal punto di vista processuale; perché io capisco chi si trova impigliato in vicende di rapina. E adesso non rompere perché devo occuparmi di chi mi ingiuria sul web, cioè dei veri reati di cui non riesco proprio a farmi una ragione.