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Anno 2 Numero 245 del 17/12/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
La Regione vara un piano di tutela dell’ambiente in Val d’Agri. Valori soglia al di sotto dei limiti di legge
Aria sotto controllo
Siglati accordi con Cnr, Iss e Bocconi per nuovi progetti di monitoraggio Il nuovo strumento risponde al “principio di precauzione” riportato dall’articolo 191 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea e prevede il blocco delle estrazioni per i livelli di attenzione più alti
•ALLE PAG 2 E 3 In primis la salute dei cittadini nel nuovo Piano di azioni per la tutela della qualità dell’aria in Val d’Agri varato dalla Regione. Il piano riguarda i comuni di Viggiano e Grumento Nova, maggiormente interessati dall’attività estrattiva. Il nuovo strumento consentirà di vigilare e intervenire sul processo e sulla produzione di greggio. Quattro i livelli di attenzione stabiliti ai quali corrispondono altrettante misure volte a preservare la qualità dell’aria. Ridotti del venti per cento rispetto ai limiti di
legge i valori soglia per il biossido di zolfo e di idrogeno solforato. Raggiunti tali valori, si potrà addirittura procedere allo stop dell’impianto di estrazione. Intanto, l’Osservatorio ambientale della Val d’Agri ha avviato una serie di attività per raccogliere dati e valutare la qualità del’ambiente, tra cui un accordo con l’Imaa Cnr di Taranto, con l’università Bocconi e con l’Istituto superiore di sanità. Nel commentare il nuovo piano appena varato, il presidente De Filippo ha ricordato che la Regione ha
sempre chiesto di “usare le migliori tecnologie disponibili al mondo”. Secondo il governatore abbiamo “il dovere di non fidarci e di prepararci a tutti gli scenari possibili secondo il principio di precauzione”. L’’assessore all’Ambiente, Mazzocco, ha detto che al centro dell’attività istituzionale c’è sempre stato “lo sviluppo sostenibile” e che lo scopo del piano è “intervenire preventivamente sulle cause che possono potenzialmente arrecare peggioramento alla qualità dell’aria”
Caso Don Uva, resta priorità alla Regione
Salotti, arriva nuovo Programma
Il rilancio economico nell’area del Pollino
Confermato il pagamento delle mensilità arretrate l’impegno di Martorano per risolvere la vertenza
Polo della Murgia al centro di un incontro tra governo nazionale e Regioni Basilicata e Puglia
Alcuni rappresentanti della Regione hanno partecipato sabato ad un incontro al ministero dell’Ambiente
•A PAG. 4
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“Concorsone” della scuola, quasi in duemila gli insegnanti lucani presenti alle prove selettive
In settimana alla Fiat di Melfi appuntamento tra il ministro Passera Sergio Marchionne e John Elkann
Le sedi dislocate tra Potenza e Matera Cinquanta i quesiti con 4 opzioni di risposta
I lavoratori in attesa di conoscere le strategie del gruppo. Cgil non invitata all’incontro
Oggi e domani le prove pre-selettive per il cosiddetto “concorsone” della scuola. Quasi duemila i docenti lucani che vi partecipano. Le prove si terranno in diverse scuole di Potenza e Matera e i candidati sono divisi in tre gruppi giornalieri.
E’ fissato per giovedì prossimo l’incontro cruciale, a Melfi, tra il ministro Passera e i vertici della Fiat, l’ad Marchionne e John Elkann, per discutere dei progetti del gruppo e delle azioni da intraprendere per il prossimo biennio. Poche le informazioni fil-
Cinquanta i quiesiti previsti da completare in cinquanta minuti. Quattro le opzioni di risposta. Ogni risposta corretta vale un punto. L’esisto sarà reso noto dopo la conclusione della prova direttamente nella postazione informatica del candidato.
La Gazzetta del Mezzogiorno
trate sull’incontro ma la speranza è che venga dichiarata la sede di produzione della nuova punto. Parteciperanno Bonanni e Angeletti mentre la Cgil non è stata invitata. La Fiom organizzerà invece un presidio all’esterno dello stabilimento.
Il Quotidiano della Basilicata
17.12.2012 N. 245
PAG. 2
Basilicata Mezzogiorno
PIANO ARIA IN VAL D’AGRI
Ambiente, qualità monitorata
Varato il Piano per la tutela, il controllo e l’intervento sul processo dell’attività estrattiva Una maggiore attenzione alla qualità dell’aria e lo stop alle estrazioni di greggio se i livelli di inquinamento superano certi limiti. Il Piano Aria messo a punto dalla Regione, ovvero Piano di azioni per la tutela della qualità dell’aria in Val d’Agri, è stato approvato dalla giunta e trasmesso alla terza commissione consiliare per le valutazioni di competenza. Il piano prevede una serie di norme tecniche e azioni recepite in una delibera e riguarda i comuni di Viggiano e Grumento Nova, che sono quelli maggiormente interessati dalle attività estrattive. L’area di misura è di circa cento chilometri. Il Piano parte dall’analisi dell’andamento dei dati stessi rilevati dall’Arpab relativi agli anni 20062011, tenendo presenti la radiazione solare, la temperatura, l’umidità relativa e la velocità del vento, per avere informazioni sulle caratteristiche dell’atmosfera nella zona. Per costruire questa serie storica sono stati presi in considerazione gli inquinanti presenti nell’aria acquisiti dalla centralina fissa di contrada Guardemauro nel comune di Viggiano e sono stati integrati dai dati delle campagne di monitoraggio del biossido di zolfo e dell’idrogeno solforato, effettuate con mezzi mobili negli anni 2008-2011. Dall’osservazione è emerso che tutti gli inquinanti considerati e derivanti dalle attività antropiche e industriali della Val d’Agri non hanno mai evidenziato superamenti delle norme, anzi le medie massime giornaliere registrate sono state molto più basse rispetto ai valori minimi stabiliti. Si è registrato, inoltre, un aumento del biossido di zolfo dal 2006, ma sempre nei limiti di legge. Il Piano ha preso in considerazione, stabilendo alcuni valori-soglia, il biossido di zolfo e l’idrogeno solforato, perché strettamente correlati alle attività estrattive e, quindi, più significativi per valutare l’impatto delle attività petrolifere sull’aria. La rete di monitoraggio si
Confronto limiti nazionali vs limiti regionali SO2 -E missioni in atmosfera (mg/Nm3)
1400
Limite nazionale D.Lgs. 152/2006 (all. I parte IV sez. 2)
1200
1200 960
1000
840
800 600 400
200
200 0
Confronto delle emissioni annue di di SO SO2 tra il Centro Olio Val d’Agri e la e la Raffineria Raffineria eni di Taranto 3050 tonnellate/anno (1) 3500 3000 2500 2000
La raffineria eni di Taranto emette circa 20 volte di più rispetto al Centro Olio Val d’Agri
1500 1000
156 tonnellate/anno
500 0
Centro Olio
Raffineria di Taranto
{1} Dato desunto dall’A.I.A. statale rilasciata con Decreto DVA-DEC-2010-0000273 del 24/05/2012 (1) ‐ Dato desunto dall’A.I.A. statale rilasciata con Decreto DVA‐DEC‐2010‐0000273 del 24/05/2010 e e relativo alle emissioni convogliate di SO2 in aria per l’intero complesso di raffineria {bolla} relativo alle emissioni convogliate di SO2 in aria per l’intero complesso di raffineria (bolla). è consistentemente sviluppata, con un sistema di rilevazione della qualità dell’aria, che si è potenziato attraverso la messa in funzione delle cinque centraline di monitoraggio in altrettanti punti strategici dell’area, e su una modellistica meteoclimatica elaborata dall’Arpab. In particolare, nello studio è stata effettuata una valutazione qualitativa delle ricadute al suolo delle emissioni di biossido di zolfo mediante l’utilizzo di un modello di dispersione degli inquinanti, soprattutto in relazione alle attività del Cova, il Centro Olio in Val d’Agri dell’Eni, dove viene eseguito il primo trattamento del pe-
trolio. Tutti i dati di qualità dell’aria delle 5 centraline, vengono poi inviati e resi disponibili presso l’Osservatorio ambientale della
Blocco delle estrazioni se si superano i valori-soglia stabiliti al di sotto dei limiti di legge Val D’Agri (www.osservatoriovaldagri.it). Il Piano risponde al “principio di precauzione” riportato dall’articolo 191 del Trattato di funziona-
mento dell’Unione europea in tema di ambiente. A scopo cautelativo, sono stati abbassati del 20 per cento i valori limite stabiliti dalla normativa nazionale sia per il biossido di zolfo (decreto legge 155/2010) sia per l’idrogeno solforato (articolo 8 del Dpr 322/1971), valorisoglia da non superare. Perciò, nel Piano sono previsti, quotidianamente, confronti tra la concentrazione media oraria e giornaliera e i valori soglia del biossido di zolfo e dell’idrogeno solforato. A seconda dei trend di concentrazione misurati, per gli inquinanti in questione sono stati individuati quattro livelli
di attenzione correlati al numero dei superamenti dei valori soglia che si verificheranno nel corso dell’anno civile. Senza attendere che si raggiungano i livelli limite di legge, in base a quanto previsto dal Piano, nel momento in cui i livelli toccano le “soglie di intervento”, automaticamente saranno messe in campo delle azioni specifiche, a partire dalla revisione delle unità operative e di adeguamenti tecnici, che il Cova dovrà attuare per riportare i valori nelle soglie stabilite. Per i livelli di attenzione più alti è prevista la riduzione della quantità di greggio trattato e il bloc-
co immediato dell’impianto. Questo vale anche se il superamento viene registrato in una sola centralina dell’Arpab. In sostanza, in presenza di valori-limite più alti, ma sempre nel rispetto delle norme, si interverrà sul processo e sulla produzione con la possibilità di giungere perfino allo stop. Gli interventi messi in atto dal Cova dovranno essere documentati e annotati su un registro a disposizione degli enti di controllo e tempestivamente comunicati agli uffici competenti della Regione e della Provincia di Potenza, ai Comuni di Viggiano e Grumento Nova e all’Arpab. (Bm4)
17.12.2012 N. 245
PAG. 3
Basilicata Mezzogiorno
OSSERVATORIO AMBIENTALE BASILICATA
Qualità dell’aria, gli accordi con Cnr e Iss
Al via progetti di monitoraggio. Le emissioni del Cova 20 volte in meno rispetto alla raffineria Eni di Taranto Le industrie del petrolio devono arrivare a garantire i massimi livelli di attenzione ambientale. In quest’ottica si inserisce la strategia avviata dalla Regione per monitorare la qualità dell’aria in Val d’Agri. Obiettivo principale è la riduzione dei valori di emissione dell’inquinante biossido di zolfo ben sotto i limiti normativi, così come previsto dall’aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata nel maggio del 2011 all’Eni. Un risultato è il rapporto tra il Cova e la Raffineria Eni di Taranto, con lo stabilimento lucano che emette circa 20 volte in meno della struttura pugliese, 156 tonnellate all’anno rispetto alle 3000 di Taranto. Un altro punto importante è l’innovazione delle tecnologie e delle modalità di controllo ambientale, realizzate con avanzati sistemi di rilevazione per effettuare il monitoraggio del rumore all’esterno del Centro Olio, dello stato de-
gli ecosistemi, della raccolta di dati sulla sismicità naturale o indotta nell’area del giacimento petrolifero e presto delle emissioni odorigene. Sono già vari i progetti messi in campo, tra i quali c’è l’accordo con l’Imaa Cnr che ha permesso l’avvio di studi relativi al sistema per lo studio della sismicità locale, alla realizzazione del cockpit ambientale
per il controllo predittivo degli impatti ambientali in Val d’Agri e al modello integrato di matrici ambientali. E’ partito inoltre un progetto di gestione dell’informazione ambientale da attuare con l’Istituto di Economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi per sviluppare prodotti relativi all’informazione e alla partecipa-
Il nuovo piano richiama il principio di precauzione De Filippo: “In un certo senso abbiamo il dovere di non fidarci” Mazzocco: “Al centro dell’iniziativa lo sviluppo sostenibile” Introduce il “principio di precauzione” il presidente della Regione, Vito De Filippo, per commentare il Piano aria appena varato. “Non abbiamo motivo per credere che i principi di rispetto della salute e dell’ambiente non siano rispettati ma abbiamo, in un certo senso, il dovere di non fidarci e di prepararci a tutti i possibili scenari secondo il principio di precauzione. Nei vari confronti che abbiamo avuto con chi effettua attività estrattive in Basilicata - ha aggiunto - abbiamo chiesto sempre con costanza di non utilizzare semplicemente tecnologie ammesse dalla legge, ma le migliori tecnologie disponibili al mondo, di non attenersi ai tetti di inquinamento previsti dalle norme, ma di adottare ac-
corgimenti per il maggior rispetto dell’ambiente realizzabile. Il fatto che oggi il piano - ha detto De Filippo - riduca del 20 per cento la soglia di intervento rispetto ai limiti è la logica conseguenza che testimonia la coerenza dell’azione portata avanti”. Dello stesso avviso l’assessore all’Ambiente, Vilma Mazzocco, per la quale “La Regione ha messo al centro dell’iniziativa istituzionale lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’alta qualità ambientale. Le linee programmatiche di questa strategia si esplicitano attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e la promozione di modelli avanzati di monitoraggio ambientale. Grazie a un intenso lavoro del dipartimento Ambiente e di Arpab, poi
valutato e condiviso con l’Ispra, sono state definite una serie di “norme tecniche e azioni” che rappresentano un importante strumento operativo finalizzato a garantire un alto livello di protezione attraverso azioni di carattere preventivo. Importante, ad esempio, l’individuazione di quattro livelli di attenzione con relative misure volte a preservare la qualità dell’aria. Azioni che – conclude Mazzocco - hanno lo scopo di intervenire preventivamente sulle cause che possono potenzialmente arrecare un peggioramento della qualità dell’aria, perseguendo l’obiettivo del mantenimento dello stato attuale ed evitando il raggiungimento dei valori limite normativi definiti a livello nazionale”. (Bm4)
STATO DI ATTENZIONE 2 Concentrazione media oraria SO2 > 280 µg/m3 (dal 4° al 9° superamento) oppure
Livello 2
Concentrazione media oraria H2S > 32 µg/m3 (dal 2° al 3° superamento media su 24 ore)
oppure
Livello 1
Concentrazione media oraria SO2 > 100 µg/m3 (1° superamento media su 24 ore) oppure Concentrazione media oraria H2S > 32 µg/m3 (1° superamento media su 24 ore)
Al verificarsi delle circostanze relative al livello di attenzione 2, il COVA eni dovrà procedere: • ad una revisione delle unità operative per individuare la causa dell’eventuale superamento della soglia di intervento; • ad adottare adeguati interventi tecnici per conseguire una stabile riduzione delle emissioni al fine di riportare i valori di concentrazione al di sotto della soglia di intervento e di prevenire il raggiungimento dei valori limite nazionali; • in ultimo, ad una eventuale limitazione del quantitativo di greggio trattato intervenendo su una o più linee produttive al fine di conseguire una rapida e stabile riduzione delle emissioni. Tutti gli interventi messi in atto dovranno essere documentati ed annotati su apposito registro a disposizione degli enti di controllo, nonché tempestivamente comunicati all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza, al Comune di Viggiano, al Comune di Grumento Nova ed all’A.R.P.A.B.
STATO DI ATTENZIONE 3 Al verificarsi delle circostanze relative al livello di attenzione 3, il COVA eni dovrà procedere: • ad una revisione delle unità operative per individuare la causa dell’eventuale superamento della soglia di intervento; • ad adottare adeguati interventi tecnici per conseguire una stabile riduzione delle emissioni al fine di riportare i valori oppure di concentrazione al di sotto della soglia di intervento e di prevenire il raggiungimento dei valori limite nazionali; Concentrazione media oraria 3 • in ultimo, ad una limitazione del quantitativo di greggio SO2 > 100 µg/m trattato dall’impianto intervenendo su una o più linee (dal 3° superamento media su 24 ore) produttive al fine di conseguire una rapida e stabile riduzione delle emissioni. oppure La limitazione di produzione dovrà permanere per almeno 48 ore prima di ritornare all’assetto produttivo a regime. Tutti gli Concentrazione media oraria interventi messi in atto dovranno essere documentati ed anH2S > 32 µg/m3 notati su apposito registro a disposizione degli enti di control(dal 4° al 5° superamento media lo, nonché tempestivamente comunicati all’Ufficio Compatisu 24 ore) bilità Ambientale della Regione Basilicata, all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza, al Comune di Viggiano, al Comune di Grumento Nova ed all’A.R.P.A.B. Concentrazione media oraria SO2 > 280 µg/m3 (dal 10° al 24° superamento)
Livello 3
Concentrazione media oraria SO2 > 280 µg/m3 (dal 25° superamento) oppure
STATO DI ATTENZIONE 1 Al verificarsi delle circostanze relative al livello di attenzione 1, il COVA eni dovrà procedere: • ad una revisione delle unità operative per individuare la causa dell’eventuale superamento della soglia di intervento; • ad adottare adeguati interventi tecnici per conseguire una stabile riduzione delle emissioni al fine di riportare i valori di concentrazione al di sotto dell a soglia di intervento e di prevenire il raggiungimento dei valori limite nazionali. Tutti gli interventi messi in atto dovranno essere documentati ed annotati su apposito registro a disposizione degli enti di controllo, nonché tempestivamente comunicati all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza, al Comune di Viggiano, al Comune di Grumento Nova ed all’A.R.P.A.B.
Concentrazione media oraria SO2 > 100 µg/m3 (2° superamento media su 24 ore) oppure
LE QUATTRO SOGLIE DI ATTENZIONE DEL PIANO D’AZIONI
Concentrazione media oraria SO2 > 280 µg/m3 (dal 1° al 3° superamento)
zione pubblica in materia ambientale, realizzando un catalogo delle informazioni ambientali e costruendo un processo partecipato di valutazione e comunicazione del rischio ambientale dell’area della Val d’Agri. L’accordo sottoscritto con l’Istituto superiore di sanità verte sull’attuazione di un programma di ricerca “Ambiente e Salute” che ha come obiettivo la valutazione dell’impatto sull’ambiente e degli indicatori di salute della popolazione residente nelle aree di interesse. Tutta l’informazione ambientale indispensabile per la completa conoscenza da parte del territorio dello stato del suo ambiente è disponibile on line, dai primi di novembre, sul sito web dell’Osservatorio ambientale. Vista la natura di progetto a lunga scadenza, le attività dell’Osservatorio saranno aggiornate e destinate a svilupparsi di continuo. (bm8)
Livello 4
STATO DI ATTENZIONE 4
Al verificarsi delle circostanze relative al livello di attenzioConcentrazione media oraria ne 4, il COVA eni dovrà procedere: SO2 > 100 µg/m3 • al blocco immediato dell’impianto sino all’accertamen(dal 4° superamento media su 24 ore) to delle motivazioni che hanno comportato il superamento della soglia di intervento. oppure A seguito di tale superamento dovrà essere inviato all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, Concentrazione media oraria all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza, al Comune H2S > 32 µg/m3 di Viggiano, al Comune di Grumento Nova ed all’A.R.P.A.B. (dal 6° superamento media un report dettagliato sulle cause del superamento e sugli su 24 ore) interventi messi in atto per scongiurare futuri superamenti. Le modalità ed i tempi per la ripresa della regolare atoppure tività dovranno essere preventivamente concordati con i suddetti Enti Concentrazione media oraria 3 SO2 > 400 µg/m (dal 1° superamento rilevato su 3 ore consecutive)
17.12.2012 N. 245
PAG. 4
Basilicata Mezzogiorno
La Regione assicurerà i pagamenti ai lavoratori di Potenza e della ditta esterna collegata “Ambrosia”
Caso Don Uva resta priorità L’assessore Martorano ribadisce l’impegno sul pagamento delle mensilità passate Se anche la crisi che ha colpito il Don Uva di Potenza è stata scongiurata nel breve periodo, resta ancora da stabilire tutti i passaggi per garantire gli stipendi ai dipendenti. Che la spinosa questione sia al centro dell’attività della Regione già da tempo lo conferma l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano, a una seduta aperta del Consiglio comunale di Potenza, che ha fatto il punto sull’attuale situazione economica del Don Uva. “Metteremo subito in atto, in collaborazione con l’Azienda sanitaria di
Saranno liquidate le mensilità pregresse ai dipendenti (a partire da quella di settembre) Potenza, tutto quanto stabilito nel corso dei diversi incontri per consentire all’ente Don Uva di assolvere a tutti gli impegni sinora concordati”. L’esponente della giunta ha dichiarato che il governo regionale si impegnerà al fine di assicurare il pagamento delle mensilità pregresse ai dipendenti (a partire da quella di settembre). Successivamente, l’assessore si è recato al centro “Don Uva” di Potenza per approfondire le problematiche connesse alle modalità di pagamento delle mensilità maturate dalle Ancelle della Congregazione della Divina Provvidenza nei confronti dell’Azienda sanitaria di Poten-
za. Una soluzione opportuna per una più rapida corresponsione dei salari arretrati a favore dei lavoratori del centro di riabilitazione psico-motoria. In mattinata, si è poi tenuto un ulteriore incontro a cui ha partecipato Martorano alla presenza del titolare di “Ambrosia Tecnologies”, del direttore generale e del direttore amministrativo dell’Asp, Mario Marra e Cristiana Mecca, e del direttore generale del dipartimento regionale alla Salute, Domenico Tripaldi. Obiettivo della riunione: valutare le più opportune soluzioni atte a garantire la continuità dei servizi di mensa e pulizia all’interno del presidio potentino. Dall’incontro è emerso che risultano determinanti le modalità e le procedure da adottare nel pieno rispetto dei diversi vincoli legali derivanti dalla procedura pre-concorsuale avviata dall’ente “Don Uva”. Dopo un lungo confronto, si è giunti alla individuazione di una strategia che (se correttamente adottata da parte dei gestori del centro sanitario) potrà garantire la liquidazione delle spettanze maturate a favore della ditta “Ambrosia” (che opera all’interno della struttura erogando il servizio mensa e di pulizia) solo dopo l’istanza di ammissione al concordato preventivo. In questo modo, si darà un sospiro di sollievo ai dipendenti della società esterna “Ambrosia” grazie al conseguente sblocco dei pagamenti. Una soluzione che seguirà il pagamento delle retribuzioni arretrate dei lavoratori del “Don Uva” di Potenza.
“Ci metteremo a lavoro con l’Asp per consentire al centro “Don Uva” di assolvere a tutti gli impegni concordati”
Al ministero dell’Ambiente un incontro sul Pollino
Una veduta del Pollino
Sarà predisposto a breve un progetto per la realizzazione di interventi in modo da mettere in sicurezza le infrastrutture e le strutture ricettive nella zona del Pollino. E’ quanto emerso, sabato a Roma, nel corso di un incontro del Tavolo tecnico sugli effetti del sisma, tenutosi al Ministero dell’Ambiente. Erano presenti in giornata tra gli altri: i rappresentanti delle Regioni Basilicata e Calabria, dell’Ente Parco,
Polo murgiano, in arrivo l’Accordo di programma
Al tavolo del ministero presenti il governo insieme alla Basilicata e alla Puglia
Entro gennaio la firma dell’intesa che stabilisce le tappe per la reindustrializzazione della zona Il governo nazionale e le Regioni Basilicata e Puglia insieme per far ripartire la produzione e rilanciare il tessuto industriale dell’area della Murgia con la sottoscrizione, entro il prossimo mese di gennaio, di un Accordo di programma per stabilire le tappe future di intervento. Lo sottolinea l’assessore della Regione Basilicata alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti, al termine dell’incontro conclusivo del lavoro avviato con l’intesa del 27 luglio scorso, che si è tenuto presso la sede del ministero dello sviluppo economico, il Mise, con il sottosegretario Claudio De Vincenti e Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia. “Considero assai positiva la decisione che il ministero dello Sviluppo economico e le Regioni Basilicata e Puglia hanno assunto e ufficializzato di condividere il programma di reindustrializzazione e di riqualificazione economica e produttiva del territorio murgiano messo a punto da un gruppo di lavoro cui hanno partecipato gli esperti delle due Regioni, con il coordinamento del direttore generale Sappino e di Invitalia - ha dichiarato l’assessore Viti a margine del tavolo al Mise
- ciò ha consentito di definire il quadro degli ulteriori passaggi che condurranno entro il 31 gennaio 2013 a sottoscrivere un Accordo di programma che costituirà la cornice giuridica e operativa posta a sostegno degli investimenti cui governo e le due Regioni contribuiranno con risorse a dimensione paritaria, finalizzate a sostenere investimenti, ristrutturazioni, riconversioni e anche azioni di miglioramento e di riqualificazione delle infrastrutture a servizio dell’area”. L’assessore ha poi proseguito specificando alcuni punti importanti raggiunti grazie al lavoro congiunto di governo e Regioni: “L’Accordo di programma conterrà specifici riferimenti sia alle modalità con le quali verrà sostenuto il quadro degli investimenti sia delle competenze istruttorie cui attenderà Invitalia con il concorso delle strutture regionali operanti a servizio dei processi industriali. Regolerà inoltre le modalità di accesso al credito e di sostegno ai processi di innovazione. Ho posto con forza, d’intesa con la collega Capone, la questione delle risorse occorrenti a sostenere gli oneri per gli ammortizzatori sociali, indispensabili
dei sindacati Cgil e Uil e dei Comuni di Rotonda e di Mormanno. Al centro della riunione non solo le questioni sul coordinamento delle attività del corpo della Protezione Civile, ma soprattutto il rilancio economico dell’area. Il settore produttivo nell’area del Pollino, infatti, ha sta subendo gravi contraccolpi, specialmente nel versante turistico, a causa del perdurare dello sciame sismico. Un segnale sconfortante (che accomunandosi alla crisi globale dei mercati nazionali ed internazionali) sta suscitando notevoli preoccupazioni all’intera comunità lucana. A conclusione dei lavori, è stato deciso che una prima bozza del progetto dovrebbe essere pronta in vista della prossima riunione del Tavolo tecnico prevista a gennaio.
L’assessore Viti: “Siamo di fronte alla conclusione di un lungo itinerario e al coronamento dell’impegno della Regione” nella fase di accompagnamento fino alla piena operatività degli investimenti da realizzare dell’area. Siamo quindi di fronte alla conclusione di un lungo itinerario che è partito nel 2003, che ha conosciuto fasi di accelerazione e di abbandono e che, riattivato a luglio di quest’anno, ha trovato un punto di approdo e una data che costituisce il coronamento dell’impegno che la Regione ha profuso con un
costante raccordo con gli enti locali e con l’intero movimento sindacale”. L’assessore Viti ha quindi annunciato la diffusione a tutti i soggetti interessanti dei particolari dell’accordo e che “l’intesa sottoscritta il 13 dicembre 2012, nel corso della riunione presieduta dal sottosegretario De Vincenti, verrà illustrata ai sindacati e al partenariato privato e distrettuale nelle prossime ore”. (bm8)
PAG. 5
17.12.2012 N. 245
A Tursi una manifestazione in onore di Albino Pierro De Filippo : “ Il poeta lucano ha saputo proiettare la Basilicata in una dimensione letteraria internazionale”
Basilicata Mezzogiorno
L’ Università degli Studi di Basilicata e quattro cooperative sociali lucane lavorano insieme
Basilicata Innovazione propone il modello di aggregazione In rete è possibile sfruttare i vantaggi delle economie di scala per fare fronte al fabbisogno di formazione e di risorse umane ed economiche
La collaborazione tra operatori sociali è poco formalizzata
“Albino Pierro, tra i più noti poeti contemporanei e candidato al Nobel, ha saputo proiettare Tursi e la Basilicata in una dimensione letteraria internazionale, trasmettendo attraverso la forza poetica del dialetto, recuperato insieme ai ricordi dell’infanzia e delle ‘cose lontane’, l’immagine del paese natale e della Lucania al di fuori dei confini”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo in occasione della manifestazione per Albino Pierro” organizzata dal Centro Studi in onore del poeta lucano. “L’uso del dialetto fu per Pierro una scelta consapevole e di portata innovativa, consentendo così il recupero di un bene immateriale che rischiava di perdersi. Albino Pierro è tuttora un punto di riferimento per Tursi e l’intera regione. Il parco letterario a lui dedicato, le numerose manifestazioni di grande interesse che ha generato sono diventati motore per una terra che ha ancora molto da dare in termini di cultura e di valori. Fare della cultura un ‘fertilizzatore sociale e civile’, oggi è una questione che riguarda tutti, e in quest’ottica, la cultura può essere essa stessa occasione di sviluppo e settore di investimenti produttivi”.
Lavorare insieme, condividere risorse e servizi, “fare sistema”. E’ l’imperativo richiesto oggi alle imprese per affrontare mercati sempre più globali. Una prassi consolidata sul piano giuridico con l’introduzione, un paio d’anni fa, della nuova forma del “contratto di rete” che, secondo gli ultimi dati di Confindustria, conta circa 2.800 imprese aderenti sul territorio nazionale. Nasce da questi presupposti l’idea di sperimentare un modello di aggregazione per le imprese sociali lucane, che Basilicata Innovazione ha tradotto in un progetto partecipato dall’Università e da 4 cooperative lucane - Benessere, Benessere Work, Collettivo Colobrarese e Vita Nuova - specializzate in servizi di assistenza e inserimento lavorativo
Presentato il Parco eolico
Il commento di Pittella “Un buon esempio di come le singole amministrazioni comunali, lavorando insieme in una logica di collaborazione, possano produrre una forma di energia che rispetti l’ambiente ma che risponda comunque ai fabbisogni del territorio”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Marcello Pittella, ha commentato la presentazione del Parco eolico realizzato da Enel Green Power nel territorio ricadente tra i Comuni di Potenza, Pietragalla e Avigliano. “Come governo regionale – ha aggiunto – sosteniamo il virtuosismo dei Comuni e incentiviamo la capillarizzazione della microgenerazione diffusa, così come prevede il Piano energetico regionale”.
di persone svantaggiate. L’iniziativa è stata presentata a Potenza, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della coop. Benessere. “In regione la collaborazione tra operatori sociali è consolidata sul piano operativo ma an-
cora poco formalizzata e poco strutturata secondo modelli manageriali – ha spiegato Andrea Trevisi, responsabile del servizio di trasferimento tecnologico di Basilicata Innovazione – così abbiamo rilevato l’esigenza di defi-
nire un modello che fosse in grado di ottimizzare i processi di organizzazione, management e innovazione sia a livello di rete che di singola cooperativa sociale”. “L’aggregazione – ha commentato Michele Beneventano, presidente di Benessere – rafforzerebbe la capacità competitiva di tutto il sistema lucano della cooperazione sociale. Le difficoltà legate alla crisi, le sollecitazioni che provengono dal mercato richiedono un ripensamento dei nostri sistemi gestionali verso approcci più aziendalistici che ci consentano di crescere dimensionalmente e qualitativamente”. Il modello progettato dall’Università necessita ora di una fase attuativa che traduca le linee guida in veri e propri interventi di riorganizzazione.
Dal Consiglio Politica Rosa (Pdl) Dal coordinatore regionale mi sarei aspettato la volontà di organizzare un incontro aperto a tutta la gente lucana che ha fatto il Popolo della Libertà. Un’occasione per riflettere sul delicato momento che il centrodestra sta attraversando; un momento per poterci confrontare e affrontare il futuro con serenità. Invece mi sbagliavo.
Non ci convince la motivazione con la quale si è deciso di individuare negli uffici romani della Regione Basilicata la sede dei colloqui. Una sede esterna sottrae la partecipazione dei curiosoni. Ma anche degli addetti al lavoro. E di quelli che non vogliono essere presi in giro. Piano aria Viggiano Autilio (Idv)
Contro l’aggressione della Shell alle coste ionico lucana, pugliese e calabrese, è necessario seguire l’esempio di Puglia, Veneto e Abruzzo che hanno già presentato al Parlamento proposte di legge di iniziativa regionale per la moratoria di prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche.
Il piano di controllo della qualità dell’aria necessita di un’iniziativa per colmare la inadeguatezza della normativa nazionale riferita alle sostanze emesse nell’aria specie dall’attività di produzione del Centro Oli di Viggiano. La Norvegia ha in programma di raddoppiare la tassa sulle emissioni di Co2 alle sue industrie petrolifere attive nel Mare del Nord. Il governo di Oslo ha annunciato uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per combattere l’impatto dei cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo.
Lucana Film Commission Navazio (Ial)
Ospedale Madonna delle Grazie Santochirico (Pd)
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Lucana Film Commission ha diramato i nominativi dei candidati ammessi al colloquio orale e la sede di svolgimento.
L’ospedale ‘Madonna delle Grazie’ è a rischio collasso. Se si vuole evitare il crollo occorrono segnali chiari e immediati che il Governo regionale non può ritardare.
Petrolio Benedetto (Idv)
Occorre una iniezione di investimenti che sostenga, aggiorni e potenzi la dotazione tecnologica e strumentale per le attività di tomografia, ecotomografia, risonanza magnetica, toracica digitale, anestesia, angiografia e radioterapia . Occorre autorizzare il reclutamento del personale medico e di quello infermieristico, per cui sono già stati emanati i bandi, al fine di consentire l’attività di reparti che, altrimenti non sono in condizioni di funzionare. Impianti sportivi Napoli (Pdl) A Potenza sono al limite della decenza igienico-sanitaria, con carenze strutturali che a breve potrebbero determinarne la chiusura. La piscina di Montereale si propone all’utenza priva di riscaldamento. Gli ambienti sono freddi da diversi giorni e gli utenti che hanno deciso di sfidare il freddo hanno trovato una spiacevole sorpresa. Acqua verde, torbida. L ’amministrazione comunale potentina non ad essere vicina ai giovani che credono di costruirsi un modello di vita in cui lo sport è componente essenziale. Non investire nell’impiantistica sportiva significa precludere le vie d’accesso ai ragazzi verso quei sani principi che distolgono dalle devianze verso cui la società sempre più li proietta.
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Basilicata Mezzogiorno
Turismo è vitalità
La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi
I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico
Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I III
Lunedì 17 dicembre 2012
QUIZ E LAVORO
LA «CARICA» DEI DOCENTI
PIÙ SEDI I candidati saranno divisi in tre gruppi giornalieri. Le prove si terranno in diverse scuole di Potenza e di Matera
In duemila i prof precari per 177 cattedre lucane Oggi e domani le prove pre-selettive del «concorsone» per la scuola l Sono quasi duemila gli insegnanti lucani che oggi e domani parteciperanno alla pre-selezione del «concorsone» della scuola. In Basilicata le cattedre da occupare riguardano la scuola dell’infanzia (37 posti), la scuola primaria (91 posti), l’insegnamento di tecnologia alle medie (classe A033: 12 posti) e le Lettere nella scuola media (classe A043: 12 posti) e alle superiori (A050: 7 posti, A051: 2 posti, e A052: 2 posti). A ciò vanno aggiunti 14 posti messi a concorso per il sostegno (infanzia: 3; primaria: 8; media: 2; superiori: 1). Complessivamente, sull’intero territorio nazionale, sono 321.210 i candidati alla prova preselettiva (258.476 le donne), più di 27 per ogni posto considerando che le cattedre «in palio» sono 11.542, distribuiti su tutti gli ordini scolastici, dalle materne alle superiori. Le prove si terranno in varie sedi, tra Potenza e Matera, e i candidati sono divisi in tre gruppi giornalieri che si cimenteranno nei quiz alle 8.30, alle 11.30 e alle 15.30. Cinquanta i quesiti previsti che andranno completati in 50 minuti: 18 di
capacità logiche/deduttive, 18 di comprensione del testo, 7 di competenze digitali, 7 di conoscenza della lingua straniera (a scelta del candidato tra francese, inglese, tedesco o spagnolo). Ci saranno 4 opzioni di risposta, di cui una sola corretta, che varrà 1 punto. L'esito della prova sarà visualizzato nella postazione informatica del candidato immediatamente dopo la conclusione della prova. Arriva, dunque, il momento topico per chi ha studiato settimane intere esercitandosi con i quiz messi in rete dal Miur. Il Ministero ha diffuso il 27 novembre scorso l'archivio dei 3.500 quesiti da cui saranno estratti quelli della prova ufficiale di oggi e domani. I quiz saranno scelti in modalità random tra i 3.500 proposti per l'esercitazione. I quesiti sono a risposta multipla con 4 opzioni di risposta, di cui una sola corretta. Al termine del tempo stabilito il sistema interrompe la procedura e acquisisce unicamente le risposte fornite dal candidato fino a quel momento. Durante lo svolgimento della prova le risposte già fornite po-
tranno essere corrette, fino all'acquisizione definitiva. La prova, lo ricordiamo, sarà ritenuta superata con una votazione minima di 35/50 da conteggiare in questo modo: un punto per ogni risposta corret-
ta, zero per ogni risposta lasciata bianca, mezzo punto in negativo per ogni errore. Alla prova preselettiva sono stati tutti ammessi; i titoli di accesso saranno verificati solo per coloro che la supereranno.
PROVA I quiz saranno svolti utilizzando computer .
RIFIUTI A POTENZA SI SONO PERSE LE TRACCE DEL PROGETTO CON IL CONAI E DEL FINANZIAMENTO PROMESSO DALLA REGIONE
Raccolta porta a porta? «Un miraggio»
La denuncia del consigliere comunale Molinari. E la differenziata non decolla l Ma che fine ha fatto il progetto di raccolta «porta a porta» dei rifiuti a Potenza? A distanza di circa un anno dall’approvazione da parte della giunta comunale del piano realizzato con il Conai non c’è ancora traccia del finanziamento promesso dalla Regione e il progetto si è impantanato. Lo denuncia il consigliere comunale di Potenza, Giuseppe Molinari, che ricorda come secondo gli ultimi dati di Legambiente a Potenza è ancora troppo bassa la percentuale di raccolta differenziata pari, infatti, al 23,71 per cento. «Circa un anno fa - dice Molinari - avevamo chiesto ed ottenuto anche di discutere in Consiglio comunale sulla de-
licata questione rifiuti. Vista l’ urgenza di meglio organizzare e ottimizzare il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti preoccupa l’assenza da parte della Regione che non ha, inoltre, provveduto ad attuare un serio piano regionale. Nel frattempo l’emergenza è dietro la porta con le discariche che continuano a riempirsi». A ciò si aggiunge la spesa di risorse pubbliche per lavori di cui non se ne conosce la fine né lo stato di attuazione. In particolare Molinari fa riferimento alla discarica di Pallareta e all’inceneritore: «C’è la necessità di agire in fretta - aggiunge - per garantire un efficiente ed efficace sistema di raccolta e smaltimen-
to rifiuti perché già in questi ultimi giorni si notano lungo alcune vie della città come a Poggio Tre Galli, via Mazzini o nel centro storico del capoluogo, cassonetti stracolmi in attesa di essere svuotati. Bisogna capire cosa l’amministrazione comunale vorrà fare dell’inceneritore da anni ormai fermo. Nel frattempo lo scorso 13 novembre la giunta regionale ha deliberato l’assegnazione di 340 mila euro al Comune di Potenza per interventi integrativi di messa in sicurezza del sito «area discariche rsu» a Pallareta. Non bisogna attendere una nuova emergenza per attivarsi a trovare soluzioni, come spesso è capitato, tampone».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Lunedì 17 dicembre 2012
24 ore in Basilicata
Melfi, giovedì Marchionne ed Elkann lanceranno la strategia del gruppo per i prossimi due anni
Fiat, atteso il ministro Passera Ci saranno Bonanni e Angeletti, Cgil non invitata. La Fiom fuori ai cancelli MELFI - Gli occhi di tutta Italia puntati sullo stabilimento Fiat di Melfi, dove, in settimana, è fissato l’evento che il Paese sta aspettando da tempo. Sergio Marchionne e John Elkann che saranno a San Nicola giovedì 20, proprio dallo stabilimento lucano romperanno finalmente gli indugi. Chiariranno, non solo i dettagli dei nuovi investimenti che riguardano la Basilicata, ma l’intera strategia industriale relativa ai prossimi due anni e l’avvio della produzione di almeno 5 nuovi modelli nei prossimi mesi: oltre al Suv e alla city car previsti a Melfi, i due modelli Maserati già annunciati nello stabilimento di Grugliasco, vicino a Torino. Infine dovrebbe essere confermata la produzione, a partire dal 2014, di un suv grande con il marchio Maserati a Mirafiori. Di notizie ufficiali ce ne sono ancora poche. Il Lingotto sta gestendo con grande riservatezza la macchina organizzativa della visita, anticipata, nelle scorse settimane, da diversi sopralluoghi da parte dellostaff dell’amministratore delegato. Secondo autorevoli indiscrezioni, però, per il grande evento sarebbe prevista anche la presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Proprio in queste ore si attende la conferma. Un parterre istituzionale d’eccezione che dà bene l’idea dell’importanza dell’appuntamento. Proprio da Melfi si
PALOMBELLA (UILM) «Ora il contratto con Fiat» «Dopo il contratto con Federmeccanica fare quello con Fiat». Lo afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, in un articolo su Fabbrica società, il giornale dei metalmeccanici «Andiamo tra i lavoratori senza indugi, nè tentennamenti», dice agli iscritti il dirigente sindacale rispetto alle fase di assemblee e consultazioni nei luoghi di lavoro sul rinnovo contrattuale della categoria avvenuto lo scorso 5 dicembre e che si concluderà all’inizio della terza decade di gennaio. «Noi continueremo a conquistarci uno spazio giusto-spiega il leader sindacale- rispetto all’effettivo lavoro che svolgiamo, perchè siamo il sindacato che firma i contratti ed evita le chiusure e le delocalizzazioni».
L’Ad Fiat, Sergio Marchionne e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera
attendono nuovi e importanti annunci sul futuro dell’auto made in Italia. Ma soprattutto dovrebbe essere sciolto il nodo che sta più a cuore allo stabilimento lucano: dove sarà prodotta la nuova Punto? Un quesito vitale per il sito produttivo di San Nicola. Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, il management Fiat vorrebbe spostare in Turchia la produzione dell’auto che fino a questo momento ha consentito alla Sata di stare a galla nonostante la crisi. Per i lucani non sarebbe una buona noti-
zia. La produzione del Suv e della city car nello stabilimento di Melfi, con molta probabilità non garantirebbe gli stessi volumi produttivi. Marchionne, che ritorna in Basilicata dopo la precedente visita in occasione della sottoscrizione dell’accordo per il campus di ricerca e innovazione, accompagnato dal presidente Elkann, per la prima volta in terra lucana, dovrebbe finalmente sciogliere il nodo cruciale. Anche perché c’è un’altra ipotesi in campo per lo stabilimento Sata: se va via la Punto, potreb-
be arrivare un’altra vettura. Qualcuno pensa alla Mito. Ma al momento si tratta di pure ipotesi. Quel che è certo è invece è che giovedì ci saranno i segretari di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti. Non è stata invitata, invece, Susanna Camusso. Cgil e Fiom non ci saranno, non dentro lo stabilimento. Saranno invece fuori, ai cancelli, dove il sindacato dei metalmeccanici terrà un presidio, al quale dovrebbe prendere parte il leader nazionale di categoria Maurizio Landini.
Protesteranno contro l’ennesima «sceneggiata inscenata dall’Ad Fiat», in contemporanea con l’atteso incontro. L’apertura dei cancelli dello stabilimento è prevista per le 10 e 45. Prima Marchionne dovrebbe tenere un discorso ai lavoratori. In programma, poi, una visita alla fabbrica che dovrebbe anticipare la presentazione vera e propria della strategia del Lingotto. Circa 150 gli ospiti previsti per un evento che sarà seguito da tutto il Paese. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it
Il commento di Flovilla
Pmi, più tasse meno crescita «Un paradosso»
CRESCO le tasse e calano gli indicatori economici del sistema produttivo. E’ questo quello che emerge dal sondaggio Ispo/Confartigianato effettuato su un campione di titolari di piccole e medie imprese. «Un paradosso inaccettabile», per il dirigente regionale dell’Udc, Antonio Flovilla, che sottolinea: «In Basilicata gli Stati Generali della piccola e media impresa, sulla scia dell’iniziativa promossa dal Forum delle associazioni cattoliche, costituito per iniziativa di Cisl, Acli, Coldiretti, Confcooperative, Confartigianato, Movimento Cristiano dei Lavoratori e Compagnia delle Opere, hanno rinnovato l’esigenza di un nuovo protagonismo per superare la crisi da parte dell’imprenditoria cosiddetta minore che, soprattutto da noi, rappresenta la grande maggioranza delle imprese. Le analisi, le riflessioni e le proposte contenute nel documento “Pensiamo Basilicata”, risalenti a qualche mese fa e sempre più attuali - conclude il dirigente dell'Udc - meritano massima attenzione e condivisione».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
16 Matera e provincia
Lunedì 17 dicembre 2012
Il senatore Cosimo Latronico (Pdl) scrive a Invitalia per il mancato rispetto degli accordi
Ex Club Med di Pisticci, ancora tutto tace PISTICCI - Notizie sullo stato del progetto relativo all'impianto turistico di Pisticci,exClubMed, conladefinizionedei tempi di esecuzione delle opere finalizzate alla riapertura del complesso turistico dopo alcuni anni di chiusura, sono state chieste dal senatore del Pdl, Cosimo Latronico, in una lettera inviata all'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. «Nel comune di Pisticci -scrive Latronico- dal 1985 è operante un villaggio turistico di proprietà del gruppo Invitalia, che ha rappresentato una frontiera di sviluppo e di lavoro per centinaia di addetti per oltre 20 anni. La gestione del villaggio è stata curata dal Club Med fino alla stagione estiva dell'anno 2010. Da allora l'impianto è stato chiuso per la mancata esecuzione di opere di ordina-
ria e straordinaria manutenzione che ha reso strutturalmente e funzionalmente inadeguato l'impianto medesimo. Gli impegni assunti dagli amministratori di “Italia Turismo” nei vertici istituzionali di questi ultimi anni con i rappresentanti della Regione, della Provincia di Matera e del Comune di Pisticci, fissavano per la stagione estiva del 2012 l'apertura dell'impianto con il reimpiego degli addetti relativi all'impianto. Purtroppo -prosegue il senatore del Pdl- si deve constatare che da mesi i lavori sono sospesi, nè si hanno notizie sull'esistenza di un effettivo cronoprogramma -precisa ancora il parlamentare- che possa conseguire l'obiettivo della riapertura della struttura turistica in tempi brevi. E' superfluo sottolineare il risvolto negativo che lo stallo delle attività sta determinando sul comprensorio lucano del
Metapontino, a partire dagli oltre 200 addetti che sono stati espulsi dal lavoro senza alcuna protezione sociale. Sono certo di incontrare -conclude Latronico, rivolgendosi all'Amministratore delegato Arcuri- la sua consueta collaborazione per dare unimpulso risolutivo alla questione sollevata». Un’istanza più che legittima, quella di Latronico, che ha opportunamente sollevato il caso della struttura turistica, effettivamente abbandonata a se stessa da almeno due anni e, ad oggi, con poche prospettive di poter riaprire in modo competitivoper laprossima stagioneturistica. Un dato tanto più grave, a vedere lo stato generale in cui versa l’economia turistica ed i bassi livelli occupazionali dell’area jonica. provinciamt@luedi.it
Il villaggio turistico ex Club Med di Pisticci
I cittadini di Basilicata, Calabria e Puglia con gli operatori turistici si ritroveranno al PalaErcole
Tutti in strada contro le trivelle
A Policoro la marcia del Sud per fermare i sondaggi petroliferi in mare POLICORO - «Non vogliamo questi "grattacieli" in pieno mare. Ognuno di noi si deve svestire da qualsiasi casacca di parte. Solo così facendo possiamo porci contro uno Stato che furbescamente mette queste zone di ricerca oltre le otto miglia in cui i comuni non hanno alcuna competenza decisionale». Sono le parole del sindaco di Policoro, Rocco Leone, alla conferenza stampa di presentazione della grande manifestazione interregionale, organizzata per stamane nella città jonica, per dire no alle trivelle petrolifere nel mar Jonio. Irappresentanti diBasilicata, Calabria e Puglia si ritroveranno in piazza Heraclea, intorno alle ore 9.30, per marciare alla voltadel PalaErcole, dove la giornata si concluderà con una lezione magistrale di un'esperta che metterà in guardia dai possibili problemi che le trivelle possono causare. Oltre a problemi "estetici", infatti, le trivelle potrebbero danneggiare la produzione ittica in un mare, lo Jonio, molto pescoso. Ma a preoccuparsi sono soprattutto i gestori di strutture turistiche. «Con la mobilitazione popolare contro l'aggressione della Shell alle coste joniche, dopo lo stop imposto dal ricorso del Consiglio dei Ministri alla moratoria della ricerca petrolifera sulla terraferma, per saldare il rinnovato protagonismo dei territori alle iniziative istituzionali, è necessario seguire l'esempio delle Regioni Puglia, Veneto e Abruzzo che hanno già presentato al Parlamento proposte di legge di iniziativa regionale per “la moratoria di prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche”». E' quanto sostiene il vicepresidente del consiglio regionale, Nicola Benedetto (Idv), per il quale «l'adesione istituzionale e politica all'iniziativa di protesta deve tradursi, perciò, in una normativa di legge specifica. Si pone anzi l'esigenza di concordare con tutte le Regioni italiane interessate, sia quelle adriatiche che quelle che si affacciano sullo Ionio, un testo legislativo comune al quale dare più forza e peso costituzionale». Nel ricordare che «la Regio-
Tanti disagi per studenti e pendolari
Metapontino senza treni I bus sostitutivi hanno orari incompatibili
Una trivella per l’estrazione del petrolio in mare
ne Puglia ha approvato nell'estate 2011 la proposta di legge alle Camere “Divieto di prospezione, ricerca, e coltivazione di idrocarburi liquidi”, per vietare la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque del mare Adriatico prospiciente le regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia», Benedetto evidenzia che «la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a L'Aquila il 24 novembre 2011, ha invitato il presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell'Ambiente a sospendere ogni procedimento autorizzativo per indagini petrolifere in mare e ad adottare una moratoria di ogni iniziativa di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nell'Adriatico e nelle acque al largo di tutte le coste europee. Solo lo Jonio sarebbe interessato da 7 nuove richieste per la ricerca di petrolio per un totale di 3.942 kmq, in aggiunta a quelle precedenti, e dopo il provvedimento del MinistroPassera che,di fatto,dà ilvialibera allaricercadiidrocarburi sulla terra ferma e in
Si partirà alle 9.30 da piazza Heraclea al PalaErcole
mare -dove ci sarebbero 10,3 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, che stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per appena 7 settimane- il rischio di ritrovarci le trivelle a poche migliaia dalla costa metapontina è sempre più reale». Nel sottolineare che «nel 2011 in Italia sono stati estratti 5,3 milioni di tonnellate di petrolio, di cui 640mila tonnellate dai fondali marini dalle nove piattaforme marine di estrazione petrolifera attive», Benedetto aggiunge che «viene da chiedersi quali sarebbero potute essere le conseguenze se, un incidente come quello avvenuto nel giugno 2010 nel Golfo del Messico, fosse accaduto nello Ionio o nell'Adriatico. Va poi sottolineato l'aspetto riguardante la certezza dei dati relativi alle risorse disponibili su cui c'è grande discordanza». Secondo i Giovani democratici di Policoro, che parteciperanno in massa alla manifestazione di oggi, è necessaria «la costruzione e l'implementazione di un più avanzato, moderno e sostenibile modello di sviluppo, che tenga insieme tutela dell'ambiente e crescita. La Basilicata tutta, in questo sforzo, deve essere protagonista proprio per la
funzione che svolge e che ha svolto in questi ultimi anni come principale bacino petrolifero del Paese. Indipendentemente dalla complicata normativa che disciplina la materia e al di là delle già forti ed articolate prese di posizione delle varie istituzioni locali, è fondamentale che ogni lucano che crede nella necessità di tutelare le proprie coste come fonte di reddito sostenibile nel tempo e alternativo alle eventuali royalties delle estrazioni, oltre che come straordinario patrimonio naturale e culturale, si spenda concretamente». L’Ugl dice chiaramente: «Via la Shell dal nostro mare!”. Il secco no arriva anche dal segretario regionale generale e dal componente confederale, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, «lo sviluppo economico del Metapontino deve coniugarsi con la difesa dell'ambiente. Il petrolio dello Ionio non è nero, è azzurro come il nostro mare, verde come i nostri prati, e si chiama turismo. Diciamo, perciò, un no netto e deciso alla scellerato disegno di portare le trivelle nel nostro mare». provinciamt@luedi.it
Benedetto «La protesta si traduca in iniziativa di legge»
Una littorina regionale di Trenitalia
METAPONTINO - Come volevasi dimostrare: la soppressione della tratta ferroviaria interregionale Sibari-Metaponto, sta già arrecando enormi disagi a molti cittadini della fascia jonica calabro-lucana, in particolare ai lavoratori pendolari e agli studenti. Nonostante il collegamento sia garantito attualmente da autolinee private, non si comprende come mai le stesse abbiamo scelto di far partire le proprie corse da Sibari ad orari non consoni alle esigenze della popolazione,ovvero alle 5.05 ed alle 10, quando le esigenze della maggior parte dei passeggeri avrebbero consigliato il mantenimento della partenza delle 7.10, che era garantita dalla tratta ferroviaria. Notevoli disagi si riscontrano anche nella drastica riduzione del numero dei collegamenti, che la Sibari - Metaponto garantiva. Non è possibile che un lavoratore pendolare debba partire alle 5.05 da Sibari per arrivare sul proprio posto di lavoro in Basilicata esattamente due ore prima dell'inizio della sua attività lavorativa. Non è possibile
che uno studente di Rocca Imperiale (Cs) non abbia un collegamento in un orario idoneo con le scuole di Trebisacce (Cs) e Policoro. Non è possibile che tra le corse della mattina e del pomeriggio ci sia una forbice superiore alle 5 ore di attesa; non è possibile ancora che si sia proceduto ad un taglio del numero dei collegamenti con ben 40 lavoratori pendolari, che ogni giorno utilizzano la SibariMetaponto, la quale ha sempre garantito una pubblica utilità. Non è possibile che l'alto Jonio venga penalizzato ed isolato dal sistema trasporti nonostante la presenza di una ferrovia. La Federazione dei Cristiano Popolari calabrese è vicina alla popolazione dell'Alto Jonio cosentino e per queste ragioni chiede «all'assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele (la Calabria è competente anche per la tratta lucana ndr) di intervenire prontamente per rimodulare gli orari dei collegamenti e per tentare nuovamente il ripristino della Sibari-Metaponto». provinciamt@luedi.it
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Domenica 16 dicembre 2012
Ipotesi terremoto Migliaia di persone coinvolte nel test Simulato lo scenario da sisma in Val d’Agri
A scuola di prevenzione Esercitazione nazionale di Protezione civile in Basilicata E a Potenza la prova si fa su scala reale di SARA LORUSSO LA prova, quella di protezione civile che ha fatto della Basilicata lo scenario nazionale del test, «è stata superata bene». A Potenza, poi, si dicono ancora più soddisfatti di aver testato con ottimi risultati il piano di protezione RAGAZZI civile comunale, che già Contro i botti aveva ottenuto diverdi Capodanno si riconoDOMANI alle 11, gli artificieri scimenti. della Polizia di Stato incontre- Solo che firanno gli studenti della media nora era ri“Domenico Savio” nel Parco masto tutBaden Powell di Potenza. l’in- to su carta: contro servirà a sensibilizzare da tempo si e responsabilizzare i ragazzi chiedeva sulla pericolosità dei fuochi pi- anche una rotecnici in vista dell’approssi- simulaziomarsi delle festività natalizie e ne reale. E a sentire il di fine anno. dipartimento nazionale di protezione civile, «la Basilica è stata all’altezza, un buon esempio di pratica positiva di prevenzione». Certo, c’è ancora molto da fare ha fatto notare comunque il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Soprattutto in cultura diffusa. La consapevolezza è che «più la popolazione conosce, più è esigenze, più le amministrazioni saranno costrette a rispondere in modo adeguato». Certo, è anche vero che i fondi sono pochi e chi si aspettava simulazioni da set cinematografico potrebbe essere rimasto deluso. Quella di ieri è stata soprattutto un’esercitazione per posti di comando. Il segnale di una scossa (simulata) è stato dato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma alla sala operativa regionale. Alle 8 è stata registrata - per finta -una scossa di 6,5gradi della scalaRichter,con epicentroinVal d’Agri. Da lì sono partite le comunicazioni con tutti i centri comunali e sono stati ipotizzati alcuni scenari, con relative risposte necessarie in termini di uomini, mezzi, soccorsi. A Spinoso, per esempio, si sono ipotizzati molti crolli. A Satriano, invece, sono stati ipotizzati 22 sgomberati. A Potenza, ancora, lo scenario ipotizzato raccontava di un’ottantina di persone coinvolte nei crolli. Da una sala operativa all’altra, via radio, in re-
te, oppure col vecchio e funzionante fax. Le comunicazione in tempo di emergenza vanno tenute sotto controllo. Protezione civile, forze dell’ordine, i corpi del soccorso, geologi, volontari delle associazioni attive, Croce rossa. Ognuno con un ruolo, compiti assegnati e piani di evacuazione alla mano. Giubbini indossati peressere riconoscibili, l’attesa e la pazienza, poi l’ansia del risultato. Ché a Potenza c’era da farla su scala reale la prova. Nella sala di protezione civile comunale, a via Sauro, si tenevano
sotto controllo i fronti aperti. Anche sulla prova di caduta del grave: chiamano così tecnicamente il salto che fanno fare fino a terra a un cubo in cemento. A misurare le vibrazioni e gli effetti sugli edifici c’erano anche i ricercatori e i docenti del laboratorio di ingegneria sismica dell’Unibas. Il quartiere chiamato a misurarsi con evacuazioni e uscite di emergenza, Poggio Tre Galli, è stato scelto perché un concentrato di uffici pubblici, scuole, palazzi popolosi, una chiesa. Quando la
campana di Santa Cecilia ha dato l’allarme, in tanti hanno prestato attenzione. Gli studenti hanno raggiunto le uscite e le aree di attesa. Poi in fila, fino alle aree di accoglienza, allestite per simulare il presidio per malati, feriti, senzatetto. E mentre i vigili del fuoco tiravano via da un appartamento al quarto piano una famiglia rimasta intrappolata, carabinieri e polizia presidiavano gli istituti scolastici e la polizia locale si dava da fare a mantenere ordine sulle strade. «Il premio - dice il sindaco Vito
Santarsiero - va all’impegno e al lavoro di preparazione». Sapendo che si deve guardare avanti. Perchè in clima di esercitazione nessuno ha fatto i conti con l’incognita sorpresa, con la paura. Il traffico è stato bloccato in entrata, i piazzali erano sgomberi di auto. Scenari non di quotidianità. Ma questo serve, spiegano, serve sempre, serveacostruire abitudineepratiche. Serve anche a testare cosa non va e a migliorare risposte. Costruendo, così, in terra di terremoti, buone pratiche.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Primo piano 11
Domenica 16 dicembre 2012
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MA LA TERRA TREMA DAVVERO
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E nella notte ancora una scossa (vera) tra Basilicata e Calabria: lo sciame sismico va avanti
Un piano di interventi sulle strutture ricettive del Pollino Mentre la Basilicata era impegnata nella simulazione di uno scenario sismico, territorio di prova dell’esercitazione nazionale di Protezione civile, parte della regione è tornata di nuovo scenario sismico reale. Ancora ieri, infatti, sul Pollino si registravano scosse di media intensità. L’Istituto di geofisica e vulcanologia ne ha registrata uno di magnitudo 2.6 alle 5,20 a una profondità di 5,1 km. La scossa precedente è stata registrata all’1,50 di notte (2.4 di magnitudo). Le scosse rientrano nella sequenza, spiegava pochi giorni fa il direttore del'Ingv, Alessandro Amato, «che stiamo os-
servando da due anni e che si è intensificata negli ultimi due mesi». La popolazione della zona convive con la paura da tempo ormai. E chiedono sostegno non solo gli abitanti. Uno dei settori che lo sciame sismico ha messo in grande difficoltà è quello turistico. Le strutture ricettive della zona devono essere controllate e, in alcuni casi, messe in sicurezza. Ma presto sarà predisposto un progetto di interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture e delle strutture ricettive della zona del Pollino. E’ la notizia arrivata da Roma dall’incontro del tavolo sugli effetti del sisma, tenutosi
presso il ministero dell’Ambiente, a cui hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle Regioni Basilicata e Calabria, dell’Ente Parco, dei sindacati Cgil e Uil e dei Comuni di Rotonda e di Mormanno, tra i più colpiti. Al centro del tavolo non ci sono solo le questioni di Protezione civile, ma soprattutto il rilancio produttivo dell’area, che ha subito gravi contraccolpi economici, specialmente nel settore turistico, per il perdurare dello sciame sismico. Una prima bozza del progetto dovrebbe essere pronta per la prossima riunione del tavolo prevista a gennaio.
Gli studenti hanno fatto prove di evacuazione; tende pneumatiche montate in piazzale Michetti; a destra la sala operativa regionale e il dirigente generale della Protezione civile lucana De Costanzo; i vigili del fuoco hanno simulato il salvataggio di una famiglia (foto Mattiacci)
Il prefetto Gabrielli incontra gli studenti: così l’organizzazione è diventata necessità
C’è un ruolo centrale della formazione Non è un caso se parte la giornata di esercitazione di Protezione civile si è concentrata sulla cultura della prevenzione nella scuole. Non è un caso se prima di avviare la simulazione su scala reale (solo a Potenza la simulazione “concreta” dell’emergenza, visto che nel resto della Regione si è trattato di un’esercitazione per livelli di comando), il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha voluto incontrare gli studenti di una delle scuole coinvolte nella prova. All’istituto “Francesco Saverio Nitti” spiega e racconta ai ragazzi del valore della Protezione civile, risponde alle domande, non si sottrae. «E’ che a volte le cose importanti si capiscono dopo». Nessuno forse, almeno tra i cittadini, almeno i primi tempi, aveva capito la portata del provvedimento normativo che sul finire di legislatura istituiva la Protezione civile nazionale. «Era il 1992, un anno di sfascio per il Paese, anno di stragi, di dolore e spaesamento. Eppure, questo provvedimento che al confronto sembrava quasi poco rilevante, fa parte del percorso di rinascita che da lì avrebbe dovuto co-
Gli studenti dell’istituto Nitti con il prefetto Franco Gabrielli (foto Mattiacci)
minciare», dice. Lo racconta agli studenti perchè imparino il valore dell’organizzazione e della prevenzione. E della collaborazione. «Fu intuizione felice inserire nelle strutture di Protezione civile la comunità scientifica», braccio importante di una macchina che - in una continua lotta sui fondi e le risorse - vive soprattutto di ricerca e prove. Mica è sempre stato così, però. «All’inizio - racconta ancora Gabrielli - la Protezione civile era allocata all’interno del ministero ai La-
vori pubblici perché dopo le catastrofi dell’inizio del secolo scorso, soprattutto in Calabria, si pensava che la macchina avrebbe dovuto avere soprattutto una funzione nell’opera di ricostruzione». Negli anni Ottanta il nuovo passaggio. E sono ancora una volta delle tragedie a costringere alle riflessione. «In due drammi completamenti diversi, la popolazione conobbe la disorganizzazione dei soccorsi. Prima nel vano tentativo di salvare Alfredino dal pozzo artesiano di Vermicino in cui era caduto. Poi du-
rante il sisma del 1980 la disorganizzazione dei soccorsi costrinse il presidente della Repubblica, Sandro Pertini a chiedere dove fosse finito lo Stato. Anni dopo, dice Gabrielli, c’è ancora tanto da fare. In Basilicata, però, il «terreno - dice - è positivo. In questa regione gli amministartori hanno investito sulla prvenzione, sulle misurazioni, sui controlli. Questo non vuol dire ababssare al guardia, ma è un buon punto di partenza». Qui, spiega, ha trovato spirito di collaborazione tra i vari
livelli istituzionali. «Ed è raro in un paese dove spesso i piani comunali di Protezione civile, neanche sono chiusi in un cassetto, sono letteralmente assenti». Dalle scuole, allora, dalle scuole è necessario partire. In formazione, insegnamento, cultura della prevenzione. Le esercitazioni e le prove servono a questo. Bastano? No di certo. Non in un Paese dove quelle stesse scuole non sempre sono a norma, hanno impianti vecchi, scale pericolanti e tetti rotti. sa.lo.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.12.2012
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MATERA CITTÀ I XIII
Domenica 16 dicembre 2012
PREVENZIONE SISMA TARATO IL SISTEMA PROVINCIALE
EMILIO SALIERNO l Tutte le scuole di Matera e provincia sono state coinvolte per due giorni nelle prove di evacuazione per il rischio sismico. Una simulazione avviata ieri per iniziativa della Protezione civile in Basilicata e in altri territori della Calabria e della Campania. Per due scuole di Matera, il Liceo scientifico Alighieri e il Tecnico industriale Pentasuglia, un supplemento di impegno in quanto sono state «indirizzate» nelle aree di attesa prossime agli istituti, nel parco di Macamarda, grazie anche agli studenti volontari di Legambiente. «Si tratta di una esercitazione di particolare importanza – dice l’architetto Pio Acito, disaster manager e coordinatore del gruppo volontari di Legambiente – perché consente alle strutture amministrative del nostro territorio di confrontarsi direttamente con una probabile situazione di emergenza conseguente ad un sisma. Già la preparazione di questa iniziativa ha richiesto un forte impegno da parte della Regione Basilicata e delle Prefetture. E la Prefettura di Matera, in particolare, ha dimostrato una brande disponibilità e capacità organizzativa. Devo dire che tuti si sono mossi molto bene». Dopo le prove di ieri, oggi seconda giornata con la simulazione di uno scenario sismico in Val
Basilicata Mezzogiorno
SCUOLE E VOLONTARI ALLA PROVA Due simulazioni di uno scenario di terremoto nella Valle dell’Agri con ripercussioni in altri territori
I PRESIDI TERRITORIALI I Centri operativi misti nel Materano sono in cinque comuni: Bernalda, Policoro, Stigliano, Grassano e nel capoluogo
«I Comuni aggiornino i Piani di emergenza» Il disaster manager Pio Acito dopo le esercitazioni dei giorni scorsi d’Agri con ripercussioni in altri territori. «Nel 1857, proprio a dicembre, ci fu un terremoto in Val d’Agri chiarisce Acito - . L’esercitazione di oggi è per “posti comando” per verificare il funzionamento della macchina dei soccorsi nei diversi livelli di gestione del soccorso e dell’emergenza sismica che in
tutta la regione è attivata dal Dipartimento di Protezione civile, in sinergia con le Prefetture e la sala operativa della Regione. I prefetti attiveranno i Centri operativi misti, che nel Materano sono cinque: Matera, Bernalda, Policoro, Stigliano e Grassano. Ogni sindaco, invece, dovrà mettere in campo i Centri operativi comu-
CONTROMISURE
MOBILITATI
Nel 1857, proprio a dicembre, la terra tremò nel Potentino
Prefettura e Legambiente in prima fila
NEL QUARTIERE Il montaggio delle tende pneumatiche nella zona di accoglienza ieri ad Agna
NELLE SCUOLE Il prefetto Franco Gabrielli e volontari dell’Aeop venerdì a Basilicata 2012
PROTEZIONE CIVILE CONCLUSA IERI “BASILICATA 2012” SUL RISCHIO SISMICO
le altre notizie
In piazza Costellazione le tende dei volontari
OGGI FESTA CON I CLOWN
Babbo Natale in piazza nel gazebo dell’associazione Oasi del Sorriso
Ad Agna il cuore dell’esercitazione pratica EMILIO OLIVA l Lo scenario, ipotizzato dal Dipartimento della Protezione civile, sentito l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, era quello di un territorio colpito da un terremoto di magnitudo 6,5 con epicentro in Val d’Agri. Nella storia sismica di quest’area, importante dal punto di vista geologico, ricorda Pio Acito, disaster manager di Protezione civile, l’unico nella regione con questa qualifica, il sisma non rappresentava quello più catastrofico possibile, ma era comunque di forte entità. Si è immaginato che rimanessero coinvolte nei crolli tra le 4500 e le 5000 persone. Di queste, il 95 per cento in Val d’Agri e in altre zone della provincia di Potenza. Quella di Matera, uscita sostanzialmente indenne dal terremoto, è risultata quella più prossima per portare i soccorsi nelle prime ore dall’evento. Questo scenario, previsto peraltro otto anni fa nel piano di emergenza del Comune di Matera, ha orientato ieri mattina l’esercitazione per posti di comando che ha chiuso il programma di “Basilicata 2012” per la pianifi-
cazione d’emergenza sul rischio sismico. Dopo la giornata di venerdì che ha coinvolto le scuole, per testare i piani di evacuazione, ma in quattro istituti anche per collaudare il coordinamento con le strutture esterne della Protezione civile, con la simulazione di un allarme per un terremoto, segnalato alle 8 del mattino, il cuore delle operazioni si è spostato nel rione Agna, in piazza della Costellazione, dove è stato allestito il campo nella zona di accoglienza, prevista nel piano comunale di emergenza. Dai volontari del Gruppo volontari per l’ambiente di Matera, supportato dal gruppo scout Agesci Clan "Passi di Vento" Matera 3, dal Nucleo operativo volontari di Pisticci, dall’Heraclea di Policoro, dal Gruppo di Protezione Civile di Montalbano Jonico e dalla Confraternita Misericordia di Grassano, una quarantina in tutto, sono state montate tre tende pneumatiche (ma il campo completo può ospitarne quaranta), ognuna con una capacità di 8 posti. «Ieri a Potenza avevamo partecipato alla fase formativa. Solo alcuni di noi avevano l’esperienza dell’allestimento di un campo di accoglienza, avendo partecipato a missioni tra
nali. Sarà poi il Dipartimento di protezione civile, tramite la Regione, a comunicare a tutti i Municipi lo scenario dei danni per ciascun paese. Le Prefetture, tramite i Centri di coordinamento soccorsi, verificheranno le richieste di aiuto che arrivano dai Centri operativi comunali e da quelli misti e provvederanno a gestire in maniera coordinata i soccorsi lì dove sono effettivamente necessari». Ma quali saranno, chiediamo a Pio Acito, i passi successivi di questi due giorni di esercitazione? «I Comuni dovranno riconoscere l’urgenza e la necessità di aggiornare i Piani comunali di emergenza - risponde il disaster manager , informando correttamente i cittadini sui comportamenti opportuni da varare quando si verificano emergenze gravi come i terremoti. Anche oggi, i volontari di Legambiente sono impegnati con le scuole. Sarà allestita una tendopoli nell’area di attesa di Piazza delle Costellazioni, nel Rione Agna, insieme ai volontari di Marconia e Montalbano Jonico. Ricordo che in tutti gli immobili con alta concentrazione di persone, come appunto le scuole, si possono avere situazioni d’emergenza che modificano le condizioni d’agibilità degli spazi ed alterano comportamenti e rapporti interpersonali»
i terremotati dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo. Molti invece non avevano mai montato una tenda. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto anche la pratica», dice Vito Borneo, 38 anni, da una decina nel Gruppo volontari per l’Ambiente. Sul posto, Dipartimento nazionale e Servizio regionale di Protezione civile hanno coordinato le operazioni in collegamento con il Centro operativo misto insediato nell’Istituto industriale “Pentasuglia” e il Centro di coordinamento soccorsi, in Prefettura. In Municipio infine è stato allocato il Centro operativo comunale. Attraverso questa rete è stata monitorata l’intera macchina dei soccorsi, attraverso una simulazione che ha compreso fra l’altro la ricognizione dello stato delle dighe e delle principali infrastrutture, delle reti di trasporto e di telecomunicazione. Alle 14 l’operazione era conclusa.
n Babbo Natale sarà oggi, dalle 10 alle 13, in piazza Vittorio Veneto, nel gazebo dell’associazione Oasi del sorriso, per ritirare le letterine dei bimbi a lui indirizzate. Per l’occasione sarà aiutato da alcune clown che indosseranno vestiti e cappellini natalizi. Alle 19, invece, Babbo Natale e clown saranno a Grottole dove l’Associazione genitori, il Comune, la chiesa e le scuole, hanno organizzato una Festa degli Auguri e consegneranno al presidente dell’Oasi, Giovanni Martinelli, i giocattoli raccolti [fi.me.] dalla comunità grottolese.
LA ZONA DI ACCOGLIENZA CONFRONTO NELLA SALA CONSILIARE Un’altra fase del montaggio delle tende nel rione Agna, dove i n Studi dei medici di famiglia aperti 24 ore volontari sono su 24. Lo prevede una legge approvata dal stati impegnaGoverno Monti. Ma come organizzare l’asti nell’esercisistenza sul territorio? Di questo parletazione pratica ranno oggi gli iscritti alla Federazione ita-
Studi medici aperti 24 ore su 24 ma come bisognerà organizzarsi?
liana dei medici di medicina generale della provincia di Matera a Bernalda, nella sala consiliare del Comune, dalle 10. All’ordine del giorno, oltre al riordino delle cure primarie, anche l’assicurazione obbligatoria per i rischi professionali, e [fi.me.] l’adozione delle classi di priorità.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 15.12.2012
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BASILICATA PRIMO PIANO I III
Sabato 15 dicembre 2012
GIUSTIZIA
Basilicata Mezzogiorno
RIORGANIZZAZIONE DELLE SEDI
GIUDICI DI PACE Si avvantaggerebbero dello stop anche ventidue centri lucani sede dei giudici di pace (soggetti anch’essi a cancellazione)
COMMISSIONE Due gli emendamenti: il primo, della Commissione Giustizia, è stato bocciato. Il secondo sarà esaminato a breve
La resistenza dei piccoli tribunali Potrebbe essere rinviata di due anni la soppressione delle strutture di Melfi e Pisticci TRIBUNALI DA TAGLIARE Una vista dell’ingresso del Tribunale di Melfi, struttura che, con quella di Pisticci, doveva chiudere. Chiusura ora rinviata
PIERO MIOLLA l PISTICCI. Per il tribunale di Melfi, la sezione distaccata di Pisticci e 22 uffici dl Giudici di Pace lucani, soppressi in seguito al riordino delle circoscrizioni giudiziarie, arriva il salvacondotto da campagna elettorale? La domanda è lecita: come è noto, infatti, l’Italia è una repubblica fondata sulle esigenze della campagna elettorale ed, in ossequio a questo principio consuetudinario, sono stati presentati due emendamenti bypartisan con i quali si chiede il rinvio della soppressione degli uffici giudiziari. Una manna dal cielo per centri come Melfi e soprattutto Pisticci (che perderebbe sia la sezione distaccata che il Giudice di Pace), ingiustificatamente cancellati dalla mappa del sistema giudiziario per essere sacrificati (insieme ad altri centri del Bel Paese) sull’altare del presunto risparmio di spesa e dell’ancor più presunta e non dimostrata esigenza di razionalizzazione del sistema giustizia. Il primo emendamento, venuto alla luce su iniziativa del presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli (Pdl), è stato votato all’unanimità dalla suddetta Commissione e proposto in occasione dell’approvazione del «Decreto Sviluppo»: con esso si chiedeva il rinvio al 7 marzo 2015 della soppressione di 32 tribunali, 220 sezioni distaccate e 667 giudici di pace, ma è stato bocciato dal Parlamento. Il secondo, invece, sottoscritto dal senatore lucano del Pd, Carlo Chiurazzi e dai suoi colleghi Andria, Mariapia Garavaglia, Granaiola, Scanu, Fioroni, Biondelli, De Sena, Mongiello, Berselli, Caliendo, Mugnai, Balboni, Li Gotti, Mura, D’Ambrosio, Serra, Alberti Casellati e Marcucci, presentato in sede di approvazione definitiva della cosiddetta «Legge di Stabilità» dovrebbe essere esaminato nelle prossime ore. Esso propone di spostare la soppressione degli uffici giudiziari al 2014, quindi non più dopo 12 mesi
dall’entrata in vigore del decreto legislativo 155/2012, che ha cancellato, tra gli altri, Melfi e Pisticci, cioè a settembre del prossimo anno, ma a settembre del 2014, appunto. Passerà? Non è dato sapere. Di sicuro, però, il rinvio della soppressione consentirebbe a città e paesi interessati dal taglio di vedere certamente posticipata la loro sparizione che, considerato l’andazzo della politica italiana, potrebbe anche essere definitivamente annullata. L’impresa non è facile, basti pensare che il
Consiglio Superiore della Magistratura ha già lanciato l’allarme: l’emendamento, hanno spiegato dall’organo di autogoverno dei giudici, andrebbe ad intaccare una serie di provvedimenti già emanati in tutto il Paese. Si teme che lo smantellamento del decreto possa portare al caos totale che ricadrebbe sui cittadini ricorrenti, messi nella condizione di non sapere a quale giudice rivolgersi: un problema, questo, che in verità i cittadini del circondario della sezione distaccata di Pisticci
già vivono dal 12 novembre, e non certo per colpa di emendamenti o retromarcia della politica. Le preoccupazioni manifestate dal Csm hanno già portato alla richiesta di un plenum straordinario, nel caso la proposta di slittamento dovesse passare, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: una richiesta che fa capire come la convenienza politica dovrà fare i conti con forti pressioni provenienti da alte cariche dello Stato. In ogni caso, in Basilicata oltre a Melfi e Pisticci, si gioverebbero dell’eventuale rinvio anche Acerenza, Avigliano, Bella, Calvello, Chiaromonte, Genzano di Lucania, Irsina, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, Rionero in Vulture, Rotondella, San Mauro Forte, Sant’Arcangelo, Stigliano, Tricarico, Venosa, Vietri di Potenza e Viggiano, tutti sede di uffici del Giudice di Pace soppressi. Sul tema, il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, ha sottolineato come l’eventuale rinvio si porrebbe «in controtendenza rispetto alle recenti decisioni assunte dal presidente del Tribunale di Matera Giuseppe Attimonelli Petraglione, che ha già trasferito il civile nella sede principale, anche se avverso il decreto c’è un ricorso al Tar. A noi un eventuale rinvio della soppressione starebbe bene anche perché, con la nuova legislatura, si potrebbe ipotizzare l’approvazione di una nuova riorganizzazione delle circoscrizioni, magari basata non sui tagli orizzontali bensì sulla meritocrazia e sulla produttività. Di sicuro, questo rinvio potrebbe essere un modo per evitare lo sperpero di danaro pubblico, come nel caso di Pisticci, visto che abbiamo speso per la nuova sede più di un milione di euro. A questo punto - ha concluso Di Trani - non mi interessa se la proposta sia del Pd o del Pdl: l’importante è che il territorio ne possa trarre giovamento. Spero solo che l’emendamento possa essere accolto prima della fine della legislatura».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 15.12.2012
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18 24 Ore in Basilicata
Basilicata Mezzogiorno
Sabato 15 dicembre 2012
Ammortizzatori in deroga, 2.500 lavoratori lucani rischiano di restarne senza nel 2013
Il prefetto scrive al Governo
Sit-in in piazza Prefettura: «L’esecutivo intervenga con due miliardi» POTENZA - Sono riusciti a ottenere l’impegno del prefetto Antonio Nunziato che ha già ha scritto al Governo. I 2.500 lavoratori con ammortizzatori in deroga chiedono allo Stato la copertura finanziari per tutto l’anno 2013, ormai alle porte. Ieri mattina, accompagnati dei segretari sindacali - Angelo Summa e Nicola Allegretti (Cgil), Nino Falotico ed Enrico Gambardella (Cisl), Antonio Dioregi (Uil) hanno tenuto un sit in di protesta in piazza Mario Pagano. Poi, a fine mattinata, una delegazione è stata ricevuta dal prefetto al quale hanno esposto la problematica. Il governo centrale ha previsto la copertura degli ammortizzatori in deroga solo per i primi mesi del 2013. «Questo sarebbe gravissimo per le famiglie italiane - hanno commentato i rappresentanti sindacali in un momento di profonda crici economica». In Italia sono circa 180.000 i lavoratori espulsi dai processi produttivi che a breve rischiano di trovarsi senza alcuna forma di sostegno al reddito. La proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali a livello nazionale è quello di destinare a questo scopo due dei dieci miliardi di euro del Fondo per la incentivazione alle imprese. «Se così non fosse - hanno commentato ieri mattina i sindacalisti lucani - le conseguenze sarebbero gravissime, soprattutto in Basilicata, una delle regioni più povere d’Italia». E alla fine dell’incontro con una lettera inviata a Roma il prefetto Nunziante ha caldeggiato la proposta.
Il sit-in di ieri mattina in piazza Prefettura (foto Andrea Mattiacci)
Il sindacato: «Ottenuto il maggior numero di rappresentanti nelle fabbriche di San Nicola»
Rsu indotto Fiat, esulta la Fismic Per i segretari Zenga e Roselli si tratta di «un trionfo senza precedenti» MELFI - «La Fismic di Basilicata è il sindacato che si è aggiudicato più rappresentanti nelle recenti consultazioni elettorali per il rinnovo delle Rsu nelle fabbriche dell'indotto Sata. Gli ultimi due mesi di questo 2012, infatti, hanno rivoluzionato la gerarchia delle rappresentanze sindacali nelle fabbriche della zona industriale di San Nicola di Melfi». A sostenerlo, in una nota, è la Fismic della Basilicata. «Nel giro poche settimanesi è votato presso la Argol, Johnson, Htl, TI troupe e la Tiberina. Sommando i delegati eletti il risultato è emblematico e conferma proprio la Fismic dei segretari, Tonino Zenga e Marco Roselli, come quello che ha raccolto più rappresentanti. Sono ben sette le Rsu per la Fismic, cinque per la Uilm UIL, tre per la Fiom Cgil mentre Fim
Cisl e Ugl non hanno conquistato nessun delegato». «Siconferma - concludela nota- l'aumento di consensi per Fismic che già presso la Fiat Sata era diventata nei mesi scorsi la prima organizzazione sindacale dopo il passaggio di alcuni iscritti provenienti dalla Fim. Proprio il comparto metalmeccanico della Cisl risulta essere il sindacato che esce sconfitto dalle recenti consultazioni elettorali. Fin dai primi giorni del 2013 si renderà necessaria una valutazione del sindacato confederale che oggi attraversa un momento di grave crisi per scelte che le maestranze non hanno compreso appieno fin alla sonora bocciatura delle urne. Per la Fismic, viceversa, si tratta di un trionfo senza precedenti». Vittorio Laviano
Archeologi lucani Gli agricoltori: in protesta «Più attenzione al Pantheon di Roma al settore» ROMA - Si sono dati appuntamento oggi a Roma, in piazza del Pantheon, a partire dalle 10 e 30, gli archeologi dell’Ana di Basilicata per protestare, per la seconda volto, contro la mortificazione della figura professionale. «È grave - si legge in una nota stampa che annuncia la protesta - che proprio in Italia la figura dell’archeologo, al contrario di quella del restauratore - sottolinea Tsao Cevoli, presidente dell’Ana - non sia riconosciuta nel Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. L’Ana da sempre chiede con forza il riconoscimento giuridico pubblico della figura di archeologo: un traguardo basilare e indispensabile per dare ruolo, dignità, tutele e diritti a migliaia di archeologi». «Non si può più rinviare – aggiunge l’Ana regionale - la ratifica della Convenzione di Malta per la tutela del Patrimonio Culturale che è del 1992 e stabilisce che le esigenze della tutela debbano essere integrate nei programmi di pianificazione territoriale, obiettivo che lo stesso ministro Ornaghi si propose nel discorso d’insediamento del suo dicastero, superando dopo vent’anni il fossato che ormai separa l’archeologia italiana da quella europea».
POTENZA - «In attesa del superamento definitivo del rischio di disimpegno dei fondi comunitari del Psr 2007-2013 (tra i 30 e i 40 milioni di euro) guardiamo con attenzione al bilancio di previsione 2013 della Regione che per il settore della politica agricola regionale ha una dotazione di24 milioni 812 milaeuro destinata a ridursi a circa 22 milioni di euro nel 2014 e nel 2015». E' quanto sostiene il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Donato Distefano sottolineando che «i tagli imposti dalla spending review registrano la cancellazione di qualsiasi intervento a sostegno della innovazione in agricoltura, mentre al di là dei capitoli di spesa, a sostegno delle organizzazioni professionali e delle associazioni di produttori agricoli e zootecnici (3 milioni 500 mila euro) e della realizzazione e manutenzione straordinaria di schemi irrigui ed opere di bonifica (2 milioni 500 mila euro) il resto dei capitoli di spesa è davvero misero». «Si pensi che per le aziende agricole e zootecniche colpite da calamità naturali sono disponibili solo 100 mila euro, per i sistemi agroalimentari 200 mila euro e per le produzioni biologiche di qualità addirittura 10 mila euro. Per avviare a soluzione dunque le numerose difficoltà del mondo agricolo - prosegue il presidente della Cia - rivendichiamo la definizione di programmi che riposizionino il settore agricolo nelle politiche di sviluppo regionale, favorendo una effettiva integrazione del settore primario con il resto dell'economia lucana». La Cia ritiene che per avviare un processo di sviluppo chedia centralità alsettore primario ed allo sviluppo rurale, è indispensabile operare coerentemente e valorizzare le effettive propensioni e risorse presenti nella regione.
Vittime d’amianto Iniziativa Uil UN protocollo tra Anmil, organizzazioni sindacali e associazioni delle vittime e degli esposti all'amianto, promosso dalla Uil per aiutare a far emergere questo grave problema dal limbo in cui si trova e per fare progredire la ricerca sulle malattie causata dall'asbesto. E' quanto sottolinea in una nota la Uil di Basilicata. A causa dell'amianto, muoiono ogni anno in Italia 3000 persone (più di tre volte di tutti i morti per infortuni sul lavoro e il picco della mortalità si avrà tra il 2020 e il 2024). Sono interessati circa 600.000 esposti e sono ancora sul nostro territorio decine di milioni di tonnellate di cemento amianto che ai ritmi attuali di smaltimento richiederanno 80 anni per la bonifica». In Basilicata l'ulteriore impegno assunto dall'assessore alla Salute in sede di Consiglio, il 13 marzo scorso, sull’avvio in tempi brevi dell'iter per la realizzazione dell’atteso “studio epidemiologico”, «è di fondamentale importanza per l’inserimento delle aziende esposte ad amianto che hanno operato nel sito industriale Val Basento nell'atto di indirizzo ministeriale,entrandocosì afarpartedell'elenco dei siti produttivi interessati all' applicazione della legge che riconosce i benefici»
BREVI RAPPORTO ANNUALE INAIL
Infortuni sul lavoro e malattie professionali in Basilicata POTENZA - Lunedì prossimo, alle ore 9 e 30, presso la Sala delle Conferenze della Direzione Regionale Inail per la Basilicata sarà presentato il rapporto annuale regionale che illustra i dati di produzione aziendale e quelli infortunistici relativi all’anno 2011. L’evento rappresenta l’occasione per verificare lo stato attuale del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali nel territorio lucano e suggerire politiche attive di prevenzione per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori, di riabilitazione e di reinserimento degli stessi nel circuito produttivo, familiare e sociale curando anche le attività di ricerca e di innovazione tecnologica. Inoltre la manifestazione renderà ufficiale il trasferimento degli uffici del Settore Ricerca, Certificazione e Verifica (ex Ispesl) – Dipartimento Territoriale di Potenza da Via della Pineta nei nuovi locali della Direzione Regionale Inail per la Basilicata ubicati alla Via Vincenzo Verrastro n°3/L, realizzando così pienamente l’integrazione tra i due enti a seguito dell’incorporazione dell’Ispesl all’Inail voluta dal Legislatore con la legge n°122/2010. Interverranno i massimi dirigenti regionali Inail e le Autorità Civili, Militari e Religiose presenti porteranno il loro saluto; alle relazioni degli estensori del Rapporto Annuale seguirà un breve dibattito mentre le conclusioni saranno affidate all’Assessore Regionale alla Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Attilio Martorano.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I VII
Domenica 16 dicembre 2012
I NOSTRI SOLDI
ASPETTANDO LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA
L’ODISSEA MENSILE DEI PENSIONATI
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Le mini-pensioni da ritirare in contanti «È un tormento» Anziani «stritolati» dalla burocrazia delle Poste MASSIMO BRANCATI
anziani lucani incassano 632 euro, mentre la media nazionale si attesta attorno ai 778 euro. l Un anno fa il decreto «salva Italia» che, tra Nella Basilicata delle tasche più vuote c’è il caso gli altri provvedimenti, ha disposto l’accredi- Potenza dove i pensionati contendono ai loro tamento delle pensioni, superiori a mille euro, colleghi di Benevento la palma dei più poveri su un conto corrente o un libretto di rispar- d’Italia: nel capoluogo lucano l’assegno è di 610 mio. euro, nella città campana è di 580. Va un po’ L’operazione - gratis per chi percepisce fino a meglio a Matera (645 euro). 1.500 euro mensili - si traduce in un’occasione di Mugugni, lunghe file, attese condensati in guadagno per Poste italiane che ha a dispo- denunce che sono giunte alla sede potentina sizione un gran numero di clienti-pensionati a dell’Adoc, l’associazione dei consumantori dicui vendere, accanto al conto corrente gratuito, retta, a livello regionale, da Canio D’Andrea. «Molti pensionati - conferma il presidente dell’Adoc di Basilicata - ci segnalano le notevoli difficoltà per prelevare dei soldi dal proprio libretto. Infatti, spesso, dopo lunghe ore di attesa (quasi le stesse di quando tutti ritiravano la pensione in contanti), non hanno potuto prelevare perché non in possesso dell’apposito modello compilato. Né l’impiegato è tenuto a compilare il modello del cliente». Per i pensionati, insomma, recarsi agli uffici postali è diventato davvero un tormento. E si ritrovano a pagare un costo aggiuntivo in termini di tempo e di stress. Nel ricordare a Poste Italiane che il servizio è rivolto a persone anziane spesso con difficoltà visive e motorie, l’Adoc chiede all’azienda il rispetto del codice etico che al punto 8 riporta testualmente: «L’attenzione al FILE Lunghe attese per ritirare la pensione [foto Tony Vece] cliente è perseguita con competenza, professionalità, cortesia, servizi aggiuntivi a pagamento. trasparenza, correttezza e imparzialità». Ma se da una parte c’è terreno fertile per lo Dopo la chiusura, ormai prossima, di diversi sviluppo di un business, dall’altra aumentano i uffici postali in regione, le lungaggini per la disagi per le persone anziane, alle prese con definizione della carta carburanti e del nuovo l’iter burocratico per prelevare i contanti. Ed è accredito «Poste Italiane - conclude D’Andrea la maggioranza degli anziani a percorrere que- sta dimostrando di non tenere nella giusta consta strada, dal momento che le pensioni in Ba- siderazione i cittadini di Basilicata che, a quesilicata sono tra le più «leggere» d’Italia, mentre sto punto, devono domandarsi se davvero il sono davvero in pochi coloro che superano i servizio loro offerto è il migliore o se esistono 1.000 euro mensili, la soglia oltre la quale scatta nuove e migliori prospettive offerte dal merl’accreditamento. In media, lo ricordiamo, gli cato».
CANTIERE I lavori sono già stati prorogati fino a maggio 2013 [foto Tony Vece]
LA CURIOSITÀ IL «FROZEN» ORGANIZZATO DA «POTENTIALMENTE»
«Paralizzati» in piazza per riflettere e agire
l Cambiare si può? O Cambiare si può! Non solo una questione di punteggiatura per i promotori e sostenitori del movimento «Cambiare si può!», che ha tenuto ieri a Potenza l’assemblea regionale, in contemporanea con le altre 100 in tutta Italia, alle quali seguirà il 22 prossimo l’assemblea nazionale, nell’ambito della quale si deciderà se dar vita o meno ad una lista civica dall’omonimo nome, che già ora coinvolge movimenti, associazioni e singoli cittadini che da 15 anni operano per una società più democratica, più rispettosa del dettato costituzionale. Il sito www.cambiaresipuo.net, i social network, come Facebook, hanno raccolto a quest’oggi più di diecimila adesioni, a partire dall’ap-
Asili nido comunali addetti senza stipendio
PETROLIO
FLASH MOB L’iniziativa di ieri sera in piazza [foto Tony Vece]
Il Pd lucano contro le trivelle in mare
l Una vita di corsa. Distratti dal tran tran quotidiano, ci si dimentica di chi ci si sta accanto, dei più bisognosi, dei problemi della collettività. Ogni tanto occorre fermarsi per riflettere. È l’invito lanciato ieri in piazza Mario Pagano, a Potenza, dall’associazione Potentialmente onlus che ha dato vita al cosiddetto «Frozen», una forma di flash mob (raduno improvviso di persone per un gesto collettivo apparentemente senza ragione). All’evento ha collaborato l’Asd Dimensione danza Giselle di Marisa Tramutola (coreografie di Giuseppe Albano). Cittadini «paralizzati» per ricordare a tutti che «Potentialmente», associazione giunta al suo sesto anno di vita, è «sempre proiettata all’ascolto e alla condivisione dei problemi della sua città con l’obiettivo di affrontarli insieme». L’iniziativa fa seguito al progetto «Integrazione» che ha consentito di regalare a Potenza il Potentialbus, il primo autobus dotato di pedana sottopianale per l’incarrozzamento dei disabili. Nel mese di marzo 2013 l’associazione organizzerà il primo Barcamp dedicato al volontariato per individuare insieme problemi e soluzioni.
n «Il Partito democratico della Basilicata si schiera al fianco dei cittadini e delle associazioni che in questi giorni stanno lottando per evitare le trivellazioni petrolifere nel mare Jonio, sondaggi esplorativi compresi». Ad annunciarlo Ignazio Petrone, coordinatore della segreteria del Pd lucano e Gianluca Marrese, componente della segreteria regionale e capogruppo Pd in Consiglio Comunale a Policoro. «Una posizione che non riguarda solo un singolo assessore ma tutti gli iscritti e i cittadini che in questo partito si riconoscono». INCONTRO
«Prima Persona» compie un anno di vita
«Cambiare si può», la politica nasce e si sviluppa sul web pello dei 6 promotori, tra i quali è anche don Marcello Cozzi (vicepresidente nazionale Libera). L’appello dei promotori è partito dalla constatazione che «Il sistema sta andando in pezzi» e dalla convinzione che «a fronte di ciò non è più possibile stare a guardare o limitarsi alla critica», per giungere alla conclusione che «I fatti richiedono un’iniziativa politica nuova e intransigente, per non restare muti di fronte a opzioni che non ci corrispondono». L’elenco degli interventi politici proposti dal movimento, necessari nell’immediato, vanno dalla «rinegoziazione delle normative europee che impongono politiche economiche recessive», a «la reale azione di contrasto dell’evasione fiscale e della corruzione; il ritiro da tutte le operazioni di guerra e l’abbatti-
SCUOLA
n I sindacati di categoria denunciano la grave crisi economica della cooperativa «Il Melograno», aggiudicataria dell’appalto per la gestione degli asili nido comunali. Non vengono garantiti gli stipendi ai dipendenti che hanno anche ridotto l’orario di lavoro. Proclamato lo stato di agitazione: il 21 dicembre prossimo assemblea e sit-in, a partire dalle 9, davanti all’asilo di via Jonio, nel rione Poggio Tre Galli.
A POTENZA ASSEMBLEA REGIONALE DEL MOVIMENTO IN CONTEMPORANEA CON ALTRE CENTO CITTÀ ITALIANE
LORENZA COLICIGNO
le altre notizie
mento delle spese militari; la definitiva rinuncia alle grandi opere (a cominciare dalla linea Tav Torino-Lione e dal ponte sullo Stretto); l’abrogazione delle leggi ad personam; la previsione di un tetto massimo per i compensi pubblici e privati e l’azzeramento delle indennità aggiuntive della retribuzione per ogni titolare di funzioni pubbliche». Su questi punti il dibattito, circa una ventina gli interventi, che hanno fatto seguito alla relazione introduttiva di Catia Caponero, medico psichiatra materana, esponente di spicco di Alba, costola del movimento. L’assemblea potentina porterà all’assemblea nazionale la ferma volontà di offrire, attraverso questa lista civica nazionale, un’opportunità di espressione politica a quanti non si riconoscono nel quadro politico esistente, né nel Pd e
Pdl, che hanno sostenuto Monti, né nelle opposizioni ad essi, e soprattutto agli astensionisti. Tra i partecipanti all’assemblea, essenzialmente, ma non solo, esponenti dell’area della sinistra lucana, numerosi i promotori della lista civica, tra questi, di Matera, Emmanuele Curti, Alba, di Potenza, Pietro Bianchi, Gildo Claps, Lidia Renzano, Pino Giacomino, Rosario Gigliotti e Antonio Candela, quest’ultimo del movimento politico universitario, Sui Generis.
INCONTRO In alto un momento dell’assemblea regionale di «Cambiare si può», ieri sera a Potenza
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n L’associazione Prima Persona Basilicata festeggia il suo primo anno di vita. Per l’occasione è stato organizzato un incontro-dibattito dedicato e aperto a tutti i giovani lucani che hanno già avviato una start-up oppure vogliono investire su una nuova idea. Questa iniziativa vuole essere un momento di confronto per tutti quei giovani intenzionati a scommettere in Basilicata e per chi, grazie alla sua creatività, già ci sta provando in Prima Persona. Domani, alle 16.30, due incontri: a Potenza e San Fele. Nel capoluogo l’appuntamento è nel polo di rione Francioso dell’Università; alle 19.30 Prima Persona Basilicata sarà a San Fele nel locale Kahlua in contrada Cecci. I saluti sono affidati al coordinatore di Prima Persona Basilicata, Mario Polese. Ad intervenire Salvatore Masi del Centro Orientamento Studenti e Paola Curci, start upper di Basilicata Innovazione.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Matera Lunedì 17 dicembre 2012
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Ci sono pochi agenti, secondo l’Ugl si è sfiorata la tragedia: «Dalla direzione nessuna spiegazione»
Troppi rischi nel carcere
La lite tra detenuti avvenuta davanti ad una scolaresca riaccende i riflettori FA discutere l’episodio di violenza, verificatosi nei giorni scorsi al carcere di Matera, dove una lite scoppiata tra detenuti, che ha turbato la serenità ed il clima di pace della recita natalizia natalizia, portata in scena proprio per loro dagli alunni della scuola “Pascoli”. Un caso grave e riprovevole, che rappresenta la spia allarmante di uno stato di tensione continua a cui sono sottoposti i detenuti e la Polizia penitenziaria, che recentemente ha reso pubblico il cronico disagio per la carenza di personale nel carcere materano. Nonostante tutto, per fortuna, i pochi agenti presenti sono riusciti a sedare gli animi evitando il peggio, anche se è rimasto l’esempio profondamente diseducativo per i bambini, che hanno assistito. Sulla vicenda era già intervenuto il sindacato Osapp che ha giuudicato l’episodio «grave ed increscioso». L’Osapp, a questo proposito, è tornato a denunciare la carenza d'organico di personale nel penitenziario materano pari ad almeno 60 unità per la sezione maschile e 8 per quella femminile». Un dato allarmante, anche se in linea con quanto avviene in altri istituti di pena italiani, confermato anche dall’Ugl provinciale, secondo cui «sono tante le criticità che si registrano nella struttura penitenziaria di Matera -spiegano- non ultima quella appresa da fonti, dove sembra si sia innescata tra detenuti una rissa, provocando contusioni anche agli operatori di sorveglianza al momento in servizio». Sulla vicenda,l'Ugl interviene attraverso una nota sindacale indirizzata al Provveditore regionale nonché, alla stessa direzione materana per capire ufficialmente su quanto accaduto «ma, ad oggi non vi è alcuna risposta. -denuncia il segretario regionale della Polizia penitenziaria dell'Ugl Basilicata, Vito Messina- Solo grazie all'alta professionalità dei colleghi di Matera si è evitato che la situazione deteriorasse e, da notizie a noi fatte recapitare. -aggiunge Messina- Sembrerebbe che vi fosse una folta presenza di reclusi all'evento oltre, la presenza di personalità civili ed istituzionali, nonché anche una scolaresca. Vane sono state le nostre denunce, attraverso sit-in di protesta, comunicati stampa ed incontri con il prefetto di Matera fatte negli ultimi periodi, dove l'Ugl da sempre ha sostenuto quantopoteva succedere edadesso accaduto. Certamente non è un caso isolato. -prosegue il sindacalista- Era inevitabile e ognuno ora deve assumersi le proprie responsabilità, poiché abbiamo sempre sostenuto come Ugl, che con l'apertura del nuovo reparto, le risorse anche per tali prevenzioni di questi eventi sono sempre più risicate. L'auspicio dell'Ugl ora -conclude Messina- è che si riveda l'assetto organizzativo affinché non si ripetano mai questi tipi di eventi: il contenimento della spesa nel nostro settore è solo utopia, con la spending review non si può produrre sicurezza e ne è riprova che, in questo caso, si poteva sfiorare una tragedia». Sullo sfondo resta quell’alone di mistero che circonda, da sempre, la comunicazione della direzione carceraria all’esterno, dove meno si sa, meglio è per tutti. Tranne che per gli agenti di Polizia penitenziaria, ovviamente. matera@luedi.it
Mancano almeno sessanta agenti per i maschi e 8 per le donne detenute
Il punto in un recente convegno
Conai e Cciaa Cresce il recupero degli imballaggi
Oggi lo storico titolare del “Bar Sport” compie il secolo
Le cento primavere di Luigi CENTO candeline sulla torta di Luigi Stano. Il gestore del “Bar Sport” arriva a questo importantissimo traguardo. Oggi, infatti, l'arzillo pensionato festeggia i suoi 100 anni con tutta la sua famiglia. Saranno circa 70, infatti, i parenti che si ritroveranno a casa di una delle sue figlie per fare festa insieme a nonno Luigi. Festa rigorosamente in casa, perché nonno Luigi non vuole rinunciare a tutti i suoi comfort. Luigi Stano, nato il 17 dicembre del 1912, nella vita è stato un commerciante. Luigi Stano In città molti lo ricorderanno come il proprietario del Bar Sport di via Annunziatella, bar che negli anni d'oro era conosciutissimo per l'ottimo gelato artigianale che produceva. Nonno Luigi è in pensione
da circa 30 anni ed è rimasto vedovo. Ma ha comunque attorno a sè l'affetto dei suoi familiari. Infatti, è numerosa la famiglia Stano, che ovviamente oggi annovera nella sue fila anche altri componenti e quindi altri cognomi. Luigi ha avuto cinque figli: 4 femmine e un maschio. E’ nonno di sei nipoti e anche di quattro pronipoti. Oggi, quindi, festa grande per lui, tanto che per soddisfare le crica 70 persone che accorreranno per fargli gli auguriè stato necessario ricorrere al servisio catering. Ovviamente ci sarà anche una bella torta per festeggiare tutti insieme. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
HA ricadute positive sulle attività delle aziende, in termini di produttività e lavoro, sul territorio e di conseguenza anche sulle comunità locali, l'attività di raccolta e riciclaggio dei rifiuti e, in particolare, degli imballaggi. Una conferma è venuta dal convegno sul tema “Responsabilità e opportunità nella gestione degli imballaggi”, organizzato dalla Camera di commercio di Matera in collaborazione con Conai, che si inserisce tra le azioni e gli adempimenti previsti dalla normativa nazionale ed europea nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti provenienti dalla stessa fase, con l'obiettivo di formare , informare e orientare le imprese della filiera. «Conoscere bene procedure e opportunità di questo tema -ha detto Pietro Capodieci, vicepresidente del Conai- consente alle imprese di operare al meglio con ritorni concreti di gestione e lavoro. L'Italia in un decennio ha invertito la tendenza con un saldo positivo nell'export e ha visto, via via, la voce legata alla raccolta differenziata staccarsi da quella dell'andamento economico. Significa che il sistema si è strutturato, coinvolgendo e motivando le aziende di settore e gli stessi cittadini in un percorso, con un risparmio in termini di costi e di tutela dell'ambiente. L'Italia ha poi raggiunti già nel 2007, con il 60 per cento del recupero complessivo di rifiuti, quanto fissato nel 2008 dall'Unione europea. E' una sfida che coinvolge tutti, anche i Comuni che dovranno provvedere anche alla raccolta dei materiali». La Basilicata, secondo dati del rapporto 2012, che fanno riferimento al biennio 2010-2011, si è attestata sul 13,3 per cento nella raccolta differenziata dei rifiuti e di questi l'8 per cento è costituito da imballaggi pari a 15.800 tonnellate conferiti alla rete di raccolta Conai. Il dato nazionale di raccolta è del35 per cento e del20 nelle regioni del Sud. «Senz'altro -ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli- occorrerà fare di più affinché la Basilicata possa entrare nel novero delle regioni virtuose, recuperando tempi e sinergie nella programmazione degli interventi sul ciclo della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Il nostro Ente, insieme al Conai, intensificherà le iniziative per stimolare questo processo».
LA PROVINCIA Partenariato formativo per giovani professionisti del Materano
In Francia per imparare il design DAL 5 al 7 dicembre scorsi, con riferimento alle previsioni del progetto “2Ins Clusters” e agli accordi raggiunti nell'ultimo meeting tenutosi a Palma di Maiorca lo scorso ottobre, ha avuto luogo a Marsiglia la prima missione di cooperazione, organizzata dalla Camera di Commercio della città francese nell'ambito del progetto. La missionedi cooperazione delle imprese dei territori del progetto, finalizzata alla partecipazione al progetto Sme's Innovation and Internationalization Support Clusters (Sviluppo di Clusters a supporto dell'innovazione e dell'internazionalizzazione delle Pmi a livellolocale),ha vistolaparte-
cipazione di imprese provenienti da Grecia, Spagna, Malta, Francia e Basilicata, appartenenti al settore dell'industria creativa (cultural media, design e artigianato artistico della lavorazione della ceramica), tra cui le aziende del materano Matera Hub, QualityFor e Graficom. L'evento ha, inoltre, coinvolto imprese, associazioni di imprese, istituti ed enti francesi interessati a progetti e a partenariati con altre aziende italiane ed europee. Il format della missione di cooperazione ha previsto un ciclo di incontri tra le imprese partecipanti durante i quali a momenti in plenaria in cui le aziende, le istituzioni e le asso-
ciazioni coinvolte hanno presentato le loro iniziative e i loro progetti più importanti, si sono alternati incontri face to face tra le aziende. La Provincia di Matera, prendendo parte ai lavori, ha affiancato le imprese del territorio, sostenendo il lavoro delle stesse e proponendo una serie di piani volti alla capitalizzazione dei risultati degli incontri, tra cui, per esempio, iniziative e progetti finalizzati a rafforzare il legame tra aziende, enti e istituzioni francesi e il territorio della provincia, considerando il collegamento tra Matera città candidata a Capitale europea della cultura per il 2019 e Marsiglia che sarà Capitale della
cultura 2013. In dettaglio, è stata proposta una collaborazione con l’istituto di design, per permettere a giovani designer della provincia di Matera di svolgere un'esperienza formativa in condivisione con altri giovani europei.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
IV I MATERA CITTÀ
Lunedì 17 dicembre 2012
LA CITTÀ SOLIDALE
LA MARATONA Tre giorni di iniziative fra mostre, sfilate per esibizioni di gruppi musicali e LOTTA ALLE MALATTIE GENETICHE bambini, un concerto dei flautisti del Conservatorio
I PROTAGONISTI Coinvolti gli atleti della Coserplast. Di Tommaso: «Siamo dei privilegiati e vogliamo dare tutto l’appoggio possibile a chi soffre»
Telethon raccoglie 20 mila euro
«Il cuore dei materani si riconosce anche in tempi difficili». Bnl e pallavolisti impegnati nella campagna GRAZIA TANTALO l Vincere contro le malattie genetiche si può. Anche con un sorriso. Il sorriso è quello dei giocatori della Coserplast-Openet, la squadra materana di pallavolo che milita in serie A2, che quest’anno ha affiancato la Banca Nazionale del Lavoro nella campagna Telethon “Io esisto”. Da Matera sono arrivate offerte quasi per 20 mila euro, in questa raccolta nazionale di fondi a favore della ricerca contro le malattie genetiche rare: coinvolti i dipendenti di Bnl, che si sono messi a servizio della comunità per informare su patologie sconosciute ed essere vicini a chi ne soffre, attraverso un faticoso lavoro di sportello per le donazioni. Ma c’è grande gioia nel dare il proprio tempo a questa causa. «Siamo fieri di contribuire, anche quest’anno, alla raccolta di fondi Telethon – afferma il direttore dell’agenzia, Michele Loreto, che è anche responsabile del raggruppamento Basilicata –. La città ha risposto molto bene: il grande cuore dei materani si riconosce anche in questi tempi difficili. Abbiamo raggiunto la somma di 19 mila e 500 euro, pochissimo meno dell’anno scorso. Da segnalare un contributo importante, quello della Uidm di Laterza, asso-
ciazione contro la distrofia muscolare molto attiva. Ma in generale c’è stata la partecipazione della gente, rafforzata anche dalle iniziative che abbiamo messo in campo per questi tre giorni». Per Telethon, quest’anno Bnl ha allestito diverse mostre nella sede di via Dante, tra cui quelle dei quadri di Ugo Annona e di mezzi d’epoca dei Vigili del fuoco dell’artista Vincenzo Giaculli. E poi sfilate per bambini, karaoke, esibizioni di gruppi musicali e un concerto dei flautisti del Conservatorio Duni. Una grande festa della solidarietà, che quest’anno ha avuto una marcia in più grazie alla presenza dei pallavolisti della Coserplast, che generosamente hanno prestato volti e voci per un video promozionale della campagna Telethon. Sabato, i giocatori si sono alternati nella sede della Bnl per salutare i cittadini materani e per donare loro gadget Telethon, da loro autografati, e ieri hanno dedicato alla causa la loro partita contro la Conad Reggio Emilia, nella manifestazione “Una schiacciata alle malattie genetiche”. In realtà, la squadra ha fatto di più: non ha aspettato di conoscere l’incasso della partita, bensì ha voluto dare un contributo consistente a Telethon, dimostrandosi generosa e sen-
ENTI NONOSTANTE LA SCAMPATA SOPPRESSIONE DELLA PROVINCIA
«Matera si muove» prosegue la battaglia referendaria per l’annessione alla Puglia CARMELA COSENTINO l Punti informativi e incontri tematici per sensibilizzare i cittadini sulla questione del riordino della Province. Il Comitato ”Matera si muove” è pronto a continuare la sua battaglia, forte del risultato ottenuto in tre mesi di campagna referendaria che ha portato a raccogliere oltre 7 mila firme per la proposta del passaggio della città di Matera alla Regione Puglia. Un’idea nata come una provocazione, ma che oggi, a conti fatti, «rappresenta l’unica ancora di salvezza per salvare il territorio e favorire il suo sviluppo in termini economici e occupazionali», ha sottolineato Massimo Andrisani, vice presidente del Comitato, nella conferenza stampa dell’altra mattina nella sede del Comitato in via XX Settembre. Il prossimo passo è la consegna di 5 mila firme al sindaco Salvatore Adduce e al presidente del Consiglio comunale, Brunella Massenzio, per mantener fede all’impegno preso con i cittadini che hanno aderito alla Raccolta di firme [foto Genovese] campagna referendaria. Ma l’impegno del Comitato non termina qui. Durante il fine settimana in piazza Vittorio Veneto continuerà la raccolta delle firme. «Una raccolta simbolica – ha spiegato Massimiliano Amenta, portavoce del Comitato – che si aggiungerà all’organizzazione di incontri e dibattiti pubblici per tenere alta l’attenzione sulla questione. La decadenza del decreto di soppressione delle Province infatti non ha risolto i problemi di perdita di funzioni della città e del territorio, lasciando invariati i costi della Regione. A ciò si aggiunge che la nostra regione sta vivendo un periodo di forte crisi, pensiamo solo ai tagli alla sanità e ai servizi postali per questo siamo convinti che il passaggio di Matera in territorio pugliese sia l’unico modo per garantire ai lucani e ai giovani in particolare, maggiori opportunità di lavoro e di crescita». L’iniziativa promossa dal Comitato “Matera si muove” è sostenuta anche da 12 consiglieri comunali di diversi partiti.
CREATIVITÀ L’IDEA DI MATERAHUB SFIDA LA PROFEZIA
«Materani, raccontate una città che è la fine del mondo»
IN BANCA La squadra della solidarietà della Bnl sibile. C’è grande consapevolezza, negli atleti di Coserplast, della responsabilità e dell’importanza del loro compito. «È bello prestare la nostra immagine per questa iniziativa – commenta Simone Di Tommaso –. Il mondo dello sport può trasmettere al meglio il messaggio di coraggio di Telethon: siamo dei privilegiati, e vogliamo dare tutto l’appoggio possibile a chi soffre, af-
finché metta ancora più energia nel combattere le proprie sfide». E il capitano della squadra, Vittorio Suglia, conclude: «Ci piace pensare che, con la nostra presenza e il nostro piccolo contributo, abbiamo donato una speranza in più alle persone affette da malattie genetiche. perché, come abbiamo detto nel nostro video, "insieme possiamo vincere": io ne sono convinto».
l Incursioni creative a Matera, una città che è «la fine del mondo». Sfidando la profezia dei Maya, il team di Materahub, consorzio di persone ed imprese che mira a favorire la cooperazione e l’innovazione sociale, la cultura e la tecnologia, ha organizzato l’evento “matera211212”: dalla fatidica data del 21 dicembre, fino alla sera del 31, incursioni che si svolgeranno in tutto lo spazio urbano, borghi compresi. L’idea è che i materani raccontino la propria città, valorizzandola, esaltandone angoli suggestivi o panorami mozzafiato, facendo ricorso a fantasia e creatività, per riappropriarsi del passato, del presente e soprattutto del futuro della città dei Sassi. Partecipare è semplice e gratuito. Online, ci si registra su matera211212.eventbrite.it entro il 20 dicembre Da soli o in squadra, in una data compresa tra il 21 e il 31, si farà una incursione creativa, documentandola con video o fotografie. I lavori dovranno essere inviati all’indirizzo mail info@materahub.com. I contenuti saranno pubblicati su www.materahub.com, dando così il via alla gara di "Mi piace": le preferenze saranno date con un tasto collegato al social network Facebook. Obiettivo di matera211212” è, oltre a valorizzare gusto e creatività dei materani, risvegliare le coscienze, stimolare la conoscenza della città; promuovere Matera sulla rete. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il regolamento online: http://materahub.com/files/uploads/re[g.tan.] golamento.pdf
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.12.2012
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VIVILAREGIONE
Segnala le tue attività artistiche e le tue iniziative nel campo dello spettacolo e del divertimento a: redazione.basilicata@gazzettamezzogiorno.it
NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA MUSICALE VIVAVERDI
COL CORO POLIFONICO DI SAN BERNARDINO E SOLISTI
n Per la rassegna musicale VivaVerdi organizzata dall’Associazione d’arte e cultura Arterìa di Matera, si esibirà lunedì alle 21 nella sede sociale in via XX Settembre, il Trio di Anna Di Battista al violino, Maria Rosaria Castria al pianoforte e Rocco Tuzio al clarinetto. Il concerto «Viaggio nella musica armena» è inserito nella Masterclass di alto perfezionamento musicale curata dal violinista Alessandro Moccia. [c.cos.]
n Organizzato dalla sezione Fidapa diretta da Anna Troiano, si terrà a Bernalda oggi, alle 19, nella chiesa del Convento, il tradizionale Concerto di Natale. Protagonista il Coro polifonico di San Bernardino, il mezzosoprano Giuseppina Pistoia e la pianista Grazia Conforti. Voce solista Beatrice Sammartino, al violino Giuseppe Benedetto, alla chitarra Gianfranco Ravera, al basso Vin[an.mor.] cenzo Russo, alle percussioni Aris Volpe.
Un viaggio nella musica armena
Concerto di Natale stasera a Bernalda
LA SETTIMA MUSA LINO CAPOLICCHIO DEFINÌ COSÌ IL GIOVANISSIMO ATTORE MATERANO DALLA GRANDE PERSONALITÀ
Il piccolo fenomeno: «Per me il cinema è un divertimento»
Claudio Salvato a 11 anni è a suo agio sul set di GRAZIA TANTALO
U
n piccolo fenomeno. Così, quando aveva appena 8 anni, fu definito l’attore materano Claudio Salvato da Lino Capolicchio, che lo aveva visto recitare nel film “Non te ne andare”, del regista Alessandro Porzio. Oggi Claudio di anni ne ha 11, e l’ultimo lavoro nel quale ha recitato, il mediometraggio “Genesi”, regia di Donatella Altieri, sta girando per festival cinematografici e ha ottime possibilità di vittoria, come ha già osservato Marco Bellocchio, nome altisonante del cinema, che ha visto la pellicola. In “Genesi”, il giovanissimo, intenso attore recita con Roberto Herlitszka, e ancora una volta dà prova di grande professionalità. D’altronde Capolicchio lo aveva scelto per un suo film, che poi non si girò più per ragioni di budget. Claudio aveva solo 7 anni, e a vederlo a Matera, a spasso con sua madre, fu la sceneggiatrice di quel film in embrione, Maria Pia Autorino. Colpita dal viso espressivo, dagli occhi vivaci, mobili, organizzò per lui un casting che andò benissimo. Quella pellicola rimase incompiuta, ma per Claudio ormai la strada per il cinema era aperta: fu chiamato
NON FA PROGETTI
«Quando crescerò, magari farò ancora l’attore o forse no. Non penso al futuro»
per il provino di “Non te ne andare”. Porzio aveva ben chiaro il bambino che cercava, e l’attore Andrea Ferrante gli parlò di «questo bambino bellissimo». Quel provino Claudio non lo concluse neppure: il regista, dopo poche battute, decise che il suo film lo avrebbe fatto lui. I genitori erano dubbiosi. «Sentivamo il peso della responsabilità - ricorda papà Fabrizio -: era un film drammatico, trentasei pagine di sceneggiatura da studiare. Temevamo fosse “troppo” per lui, e decidemmo che lo avrebbe fatto solo se non gli fosse pesato. Paure inutili: Claudio si divertì da morire». Quel film gli valse, nel 2010, il premio come Migliore attore protagonista al Festival del cinema di Tropea. Un trionfo, che lo fece notare da molti altri registi: da allora, il piccolo attore materano, oggi nella “squadra” della Puglia Film Commission, sta girando tanto. Ma lo fa con naturalezza. «Quando girò “Non te ne andare” – racconta suo padre – non disse nulla a nessuno. Poi a Matera fu proiettata la “prima”, e io andai a scuola sua, a portare gli inviti per i compagni di classe e i maestri. L’insegnante cadde dalle nuvole: Claudio aveva recitato per oltre un mese, da protagonista, e non ne aveva parlato a nessuno». Tra gli ultimi lavori, la fiction tv per la Rai “Mia madre”, di Ricky Tognazzi, il corto “Poppitu”, dedicato alla vita del poeta Vittorio Bodini, girato in Puglia con la regia di Roberto De Feo e Vito Palumbo, il film “Una domenica notte”, di Giuseppe Albano, tra pochi giorni al cinema. Lavori molto, Claudio. Non ti pe-
sa? «A dire il vero per me il cinema è soprattutto un grande divertimento». Riesci a conciliare la recitazione con gli impegni scolastici? «Faccio la prima media, e i miei genitori, quando hanno la possibilità di accordarsi con la produzione, chiedono che si giri in estate, quando non vado a scuola. Se non è possibile, si concorda almeno che le mie scene vengano concentrate in 4-5 giorni di girato, così da non perdere molti giorni». Sorride, Claudio, ancora non consapevole del “prestigio” che il lavoro da attore può dargli. Rivela una passione per la saga dei vampiri di “Twilight” («Mi piace moltissimo Robert Pattinson», dice), tipica della sua età, come tutto il resto: è un undicenne normale, che ha tanti amici, gioca a tennis, suona la chitarra, comincia ad interessarsi alle ragazzine, ama la musica e il calcio. «Sono juventino», dichiara orgoglioso. E dimostra carattere quando rifiuta un film. «Mi è capitato – racconta – di dire no perché magari leggo il copione e non mi piace. Allora rifiuto». Quindi il cinema ti appassiona proprio? «Per ora mi diverte, soprattutto. Quando crescerò, chissà. Magari farò ancora l’attore, o forse no, ma non penso al futuro». Ma che sensazioni provi quando reciti? «All’inizio ho sempre un po’ paura. Poi comincio a dire la parte, e non ci penso più alla paura, ma solo a divertirmi».
EDITORIA IL GIORNALISTA E SCRITTORE A PALAZZO MEDICI
CULTURA IL POLICORE PREVALE NELLA SELEZIONE LUCANA
Libro di Sammartino in vetrina a Firenze
Poesia orale, Fittipaldi finalista di «Poetry slam»
l Scrittori lucani d’esportazione. Oggi, alle 16.30, verrà presentato a Firenze, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, il libro di Mimmo Sammartino dal titolo «Un canto clandestino saliva dall’abisso» (edizioni Sellerio). L’evento è organizzato dalla Provincia di Firenze e dall’associazione «Sguardo e Sogno». Interverranno, oltre all’autore, Paola Lucarini, Michele Brancale ed Alessio Mugelli. Giornalista, presidente dell’Ordine professionale di Basilicata, collaboratore della Rai e del Manifesto, capo della redazione di Potenza della Gazzetta del Mezzogiorno, Sammartino è autore di testi di teatro, programmi radiofonici e sceneggiature televisive. Oltre a «Un canto clandestino saliva dall’abisso», edito nel 2006, ha pubblicato «Vito ballava con le streghe» (Sellerio editore Palermo, 2004), vincitore del premio speciale della giuria per la narrativa al XXXIV Premio Basilicata; «Viandanti d’Herculia» (Osanna editore, Venosa, 2004); «C’è qualcuno che piange qui?» (Il Filo di Partenope, Napoli, 2008); «17» (Il Filo di Partenope, 2009); «Beslan» (Il Filo di Partenope, 2009).
l poeta Francesco Fittipaldi, autore di “Oltre il mio sguardo”, Bmg editore, e di “Scrivo per leggere la vita”, editrice lulu.com., ha prima vinto la selezione lucana di “Poetry slam” e poi è entrato nella finale nazionale svoltasi a Bologna piazzandosi tra i primi 40 concorrenti. Cos'è il Poetry slam? È un genere di poesia orale (sonora e vocale) che ha il potere di catturare lo spettatore ed emozionarlo con le parole e le immagini. È un’arte che nasce dalla strada e crea un legame tra scrittura e performance. Così, l’associazione culturale Via dei poeti di Bologna ha organizzato il secondo campionato italiano di Poetry slam. La selezione regionale si è svolta a Colobraro, organizzata dal Comune. E Fittipaldi è stato scelto dalla giuria nazionale partecipando alle semifinali di Bologna. Semifinali brillantemente superate dal poeta di Policoro che ha avuto accesso alla finale con altri 39 concorrenti. Così, Fittipaldi: «Erano presenti i migliori artisti italiani e stranieri. I punteggi andavano da 90 a 140 punti. Io ho avuto 110. Visto [fi.me.] il contesto, sono soddisfatto».
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UN PICCOLO FENOMENO Claudio Salvato ha iniziato a recitare a soli 8 anni
AMBIENTE PRESENTATA A BOLOGNA DA FABIO QUINTO
Alla Festa del lupo gli esiti di una ricerca sull’area materana di PIERO MIOLLA
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na tre giorni che ha visto il lupo materano protagonista a Bologna. È accaduto grazie al “Movimento Azzurro” che ha partecipato alla terza edizione della biennale festa del lupo, denominata “Il lupo che non conosci”, organizzata dall’associazione Provediemozioni.it e www.italianwildwolf.com con la collaborazione dell’associazione Castello Manservisi e del Gruppo di Studi Gente di Gaggio. Nella città emiliana, il pisticcese Fabio Quinto, anche in rappresentanza dell’Ecosezione delle Murge Materane e delle Aree d’Interesse Naturalistico del Movimento Azzurro, ha avuto l’onore di presentare i primi risultati delle recenti indagini volte a monitorare la presenza del lupo nel Materano e delle sue incursioni nella vicina Puglia: un fenomeno, quello della diffusione e della proliferaIL RELATORE Il pisticcese Fabio Quinto zione dei lupi, che appare sempre più marcato ed interessante. «L’evento, in buona sostanza - ha spiegato Quinto - ha avuto l’obiettivo di far conoscere il vero lupo selvatico dei nostri boschi, con i suoi pregi ed i suoi difetti. È stata, però, anche l’occasione per condividere le esperienze raccolte sul campo dai tanti studiosi ed appassionati che provengono da diverse regioni italiane, con i quali ci siamo cambiati opinioni ed impressioni sul predatore appenninico che per noi, forse, rappresenta un fenomeno recente». La festa si è svolta nello splendido scenario del Castello Manservisi di Castelluccio di Porretta Terme, nel cuore dell’appennino bolognese. Nel corso dell’evento c’è stato anche spazio per una mostra sul tema “Nel mondo dei Lupi”, che ha preparato i visitatori ad una giornata di studio, aperta dal fotografo naturalista Antonio Iannibelli e moderata da Maria Perrone, in cui si sono alternati reporter e fotografi naturalisti supportati da biologi e dal Corpo Forestale nella persona del Comandante del Veneto e Friuli Venezia-Giulia, Daniele Zovi. I lavori della tre giorni si sono poi conclusi con l’escursione nel Parco del Corno alle Scale, dal Cavone alla Nuda e l’escursione alla Madonna del Faggio e Tresana nella giornata di domenica. «Un bilancio? Direi assolutamente positivo: è stata l’occasione per porre all’attenzione di tutti il fenomeno del predatore appenninico ed, in particolare, per far conoscere all’Italia intera quanto sia diffuso nelle nostre zone il lupo».
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 246 del 18/12/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
L’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco: nessun dubbio su posizione contraria della Regione Basilicata
Jonio, alt alle trivelle A Policoro la manifestazione contro la ricerca di idrocarburi in mare L’appello
Il governatore De Filippo esprime solidarietà al leader dei Radicali I principali temi della protesta non violenta riguardano il ripristino della legalità e la grave condizione dei detenuti italiani
Il corteo di ieri a Policoro per manifestare contro le trivelle
No alle trivelle nel Mar Jonio. E’ la posizione condivisa dalla Regione e da Federparchi Basilicata. “Se qualcuno aveva il dubbio - ha commentato ieri l’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco - che il “no” del presidente De Filippo e della Regione Basilicata a nuove estrazioni petrolifere, a partire da quelle nello Jonio, ap-
pena ribadito nella riunione con i sindaci della zona lo scorso 11 dicembre, potesse essere una posizione non rappresentativa della volontà popolare - ha aggiunto - la manifestazione di oggi a Policoro dà una risposta chiara”. Parere contrario anche da Federparchi Basilicata, Puglia e Calabria.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, si è unito alla protesta non violenta che Marco Pannella sta portando avanti da una settimana rimarcando la necessità di portare i temi della giustizia e della detenzione carceraria in cima all’agenda poli-
tica nazionale. Non è la prima volta che il governatore sposa una battaglia dei Radicali italiani, ma tenendo conto delle precarie condizioni di salute, confermate dagli ultimi bollettini medici, ha invitato Pannella ad interrompere lo sciopero della fame e della sete. •A PAG. 2
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Un cantiere
Neve a Potenza
Previsioni meteo per i telespettatori
La Rai trasmetterà le temperature di Potenza
Impianti di risalita sul Sirino
Edilizia agevolata, pronto l’elenco 25 le imprese ammesse al contributo
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In sci sul Parco e in montagna
Incontro operativo con l’assessore Pittella •A PAG. 3
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Enti strumentali da accorpare: la proposta della Uil per far quadrare i conti lucani
Per l’occupazione il 2011 è stato l’annus horribilis: persi addirittura 6.000 posti
Proposta la chiusura di organismi nei settori agricoltura e turismo
Rapporto Inail, ci sono anche dati positivi: diminuiti gli infortuni e gli incidenti mortali
Partire dall’esistente per cambiare e realizzare una macchina amministrativa nuova, che non conosca i pesi di quella attuale. E’ la proposta della Uil Basilicata, redatta in un corposo dossier dal suo Centro studi e presentata
Forse è meglio introdurre subito la notizia positiva: nel 2011 in Basilicata sono calati gli incidenti mortali e gli infortuni sul lavoro. Lo dice il Rapporto Inail per la Basilicata, illustrato nel capoluogo di regione. Poi c’è la cattiva notizia.
in un incontro ufficiale a Potenza. Fra le idee della Uil, accorpare alcuni enti strumentali della Regione ed eliminarne altri considerati ridondanti, come l’Alsia in agricoltura e l’Apt per il turismo.
La Gazzetta del Mezzogiorno
Ed è davvero cattiva: nello stesso anno si sono persi 6.000 posti di lavoro. E, si badi bene, questo è il risultato della somma algebrica fra i posti nati e quelli morti. Il bilancio per la Basilicata è pesantemente negativo.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Il governatore lucano esprime solidarietà al leader dei Radicali italiani giunto oramai al settimo giorno di sciopero della fame e della sete
De Filippo vicino a Pannella Condizione delle carceri, amnistia e ripristino della giustizia sono i principali temi che animano la protesta non violenta Tanti gli appelli lanciati dal mondo politica nazionale soprattutto dopo la pubblicazione degli ultimi bollettini medici “È unanimemente riconosciuto che i temi della giustizia e della detenzione rappresentano un’emergenza nazionale, e l’iniziativa di Marco Pannella è sicuramente un monito ad evitare che diventi un’emergenza dimenticata. Marco Pannella con generosità sta mettendo in gioco se stesso per richiamare l’attenzione delle massime cariche istituzionali su temi attinenti i diritti umani, la legalità, la democrazia, l’einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare. Pannella ha ragione quando afferma che c’è una questione
non ulteriormente differibile che investe i diritti umani e la Costituzione”. È il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, allo sciopero della fame e della sete messo in atto da Marco Pannella. “Sono convinto – ha aggiunto De Filippo – che anche l’altro tema al centro dell’iniziativa politica di Pannella meriti attenzione. Abbiamo un problema con il ‘porcellum’ che il Partito democratico sta superando con le primarie per le candidature, ma c’è anche un’emergenza di informazione politica che
Il presidente De Filippo condivide da tempo molte battaglie radicali
Elezioni e mass media Abbiamo un problema con il ‘porcellum’ ma anche un’emergenza di informazione politica
nega ai cittadini di questo Paese la possibilità di poter essere informati su tutte le posizioni in campo. E c’è una situazione inaccettabile che nei fatti vieta a Marco Pannella e ai radicali di poter far conoscere in modo sufficiente le loro proposte e nel contempo nega un serio e approfondito dibattito su temi quali la giustizia e condizioni di detenzione che palesemente violano il dettato costituzionale. Sento di poter far miei i contenuti dell’appello del 1976 citato da Marco Pannella e affermo che in una democrazia non possia-
mo privare i cittadini del diritto ad essere informati in modo equo su tutte le posizioni in campo. A Marco – ha concluso il presidente De Filippo – rivolgo l’invito ad interrompere l’iniziativa nonviolenta prima che possano verificarsi conseguenze nefaste”. La solidarietà del governatore lucano si somma a quella di molti altri esponenti politici nazionali preoccupati, dopo la pubblicazione degli ultimi bollettini medici, per le precarie condizioni di salute del leader dei Radicali italiani. (bm9)
Venticinque le imprese di costruzione ammesse ai contributi regionali
Edilizia residenziale, pubblicato l’elenco Le risorse finanziarie disponibili ammontano a 10 milioni Sono 25 le domande delle imprese di costruzione, presentate in forma singola o associata attraverso la formula dell’autocertificazione, ammesse ai contributi del bando di concorso della Regione Basilicata finalizzato alla realizzazione di programmi di edilizia residenziale pubblica agevolata. Le graduatorie sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata numero 46 del 16 Dicembre 2012. Le risorse finanziarie per la realizzazione degli alloggi ammontano complessivamente a dieci milioni di euro. Di questi 6,667 milioni di euro sono destinati alla provincia di Potenza, per la realizzazione di 225 nuove costruzioni e 3,334 milioni di euro a quella di Matera per la costruzione di 111 alloggi. I contributi saranno erogati direttamente agli acquirenti attraverso l’abbattimento, da parte dell’impresa di costruzione, del costo finale dell’alloggio in base alla fascia di reddito. La riduzione sarà di 30 mila euro per chi
Un cantiere edile
L’espressione “Potenza non pervenuta” sarà finalmente archiviata. Grazie ai dati che il dipartimento regionale della Protezione civile comunicherà all’Aeronautica militare, infatti, la Rai sarà finalmente in grado di trasmettere i rilevamenti minimi e massimi delle temperature registrate a Potenza. In attesa dell’attivazione di una stazione meteorologica da parte dell’Aeronautica militare, la Protezione civile fornirà i rilevamenti che effettua
ha redditi fino a 20.757 euro (calcolati in base a quanto previsto dall’art. 20 delle legge n. 457/78 sull’edilizia agevolata), di 20mila euro per coloro che hanno redditi fino a 24.531 e di 10mila euro per redditi fino a 41.208 euro annui. L’elenco è stato redatto prevedendo l’assegnazione del più alto punteggio alle imprese in possesso di concessione edilizia con i lavori in corso. Punteggi preferenziali sono stati poi assegnati agli edifici con maggiori prestazioni energetico - ambientali e che utilizzano dispositivi antisismici. Le graduatorie sono state formulate esclusivamente sulla base delle autocertificazioni dei soggetti richiedenti. Per confermare il punteggio assegnato e il diritto al contributo, nei prossimi giorni sarà richiesto l’invio della necessaria documentazione. Una boccata di ossigeno per le famiglie lucane in attesa di una sistemazione abitativa dignitosa e per le aziende del settore interessate. (bm9)
Il dipartimento della Protezione civile trasmetterà i rilevamenti giornalieri effettuati a Potenza
Le temperature sbarcano in Rai con le sue centraline per fare in modo che il servizio pubblico televisivo comunichi ai cittadini anche le temperature del capoluogo lucano, da anni unica città italiana esclusa dalla mappa dei rilievi. Contattato dalla Rai, l’ufficio regionale della Protezione civile si è immediatamente messo a disposizione per fornire i
Potenza sotto la neve
dati che saranno comunicati in tre momenti diversi della giornata: alle ore 6
sarà fornito il dato relativo alla temperatura minima registrata nella notte (dal-
le ore 18 del giorno prima alle 6 del mattino); alle ore 12 sarà comunicata la temperatura rilevata a mezzogiorno; alle ore 18 saranno trasmesse le temperature minime e massime della giornata. “Il refrain ‘Potenza non pervenuta’ – ha commentato il presidente della giunta regionale Vito De Filippo – aveva collocato
il capoluogo di regione e con esso tutta la Basilicata, in una situazione grottesca al limite della sopportazione. Siamo soddisfatti che si sia trovata questa alternativa temporanea, in attesa – ha evidenziato il governatore – che l’Aeronautica militare provveda ad istallare le apposite centraline”. Dunque, gli spettatori lucani del servizio pubblico potranno finalmente regolare con più precisione gli spostamenti nella città di Potenza. (bm9)
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Basilicata Mezzogiorno
“Il no del presidente De Filippo e della Regione a nuove estrazioni petrolifere, è una posizione rappresentativa della volontà popolare” Un momento della manifestazione “No Triv” a Policoro
L’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco: la convergenza di posizioni tra cittadini e Regione è chiara
“Concordi contro le trivelle” Federparchi Basilicata, Puglia, Calabria: no alle ricerche nello Jonio No alle trivelle nel Mar Jonio. E’ la posizione condivisa dalla Regione e da Federparchi Basilicata. “Se qualcuno aveva il dubbio - ha commentato ieri l’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco - che il “no” del presidente De Filippo e della Regione Basilicata a nuove estrazioni petrolifere, a partire da quelle nello Jonio, appena ribadito nella riunione con i sindaci della zona lo scor-
so 11 dicembre, potesse essere una posizione non rappresentativa della volontà popolare - ha aggiunto - la manifestazione di oggi a Policoro dà una risposta chiara. La convergenza di posizioni tra cittadini e Regione è chiara così come è pacifico che mentre i cittadini portano il loro dissenso in piazza, l’ente continuerà a portarlo in modo convergente sui tavoli di confronto
istituzionali, in stretto raccordo con i sindaci così come già fatto nei giorni, nelle settimane e nei mesi scorsi”. Anche il presidente del Parco dell’Appennino Lucano Domenico Totaro, in qualità di coordinatore di Federparchi Basilicata, anche a nome dei coordinamenti di Puglia e Calabria, ha ribadito la netta contrarietà alle richieste della Shell di effettuare operazioni
“Mentre i cittadini portano il loro
della loro maggiore riserva di natura. Totaro, ritiene, che “lo sviluppo del Metapontino debba puntare essenzialmente sul patrimonio naturale rappresentato dal
binomio mare-natura, su cui costruire un percorso di valorizzazione turistica di portata nazionale. L’area del Metapontino è naturalmente vocata al turismo e l’inversione di questo percorso, a cui da tempo stanno lavorando istituzioni e operatori di settore, causerebbe un grave danno all’economia delle popolazioni oltre che una ferita al patrimonio naturale”.
più gratificante. Al vaglio delle istituzioni, poi, c’è la nascita di una cabina di regia che coinvolga tutti i soggetti interessati. Il turismo della montagna, con le sue potenzialità e le sue caratteristiche, trova dunque un’attenzione di alto livello nelle istituzioni che credono alle potenzialità di crescita di un
settore al quale guardano con attenzione molti operatori e molte nuove figure professionali. Per questo all’orizzonte di questo impegno istituzionale c’è l’elaborazione di un vero e proprio Sistema Turistico Locale della Montagna che possa trovare attenzione anche in sede di redazione del Piano Turistico Regionale.
dissenso in piazza, l’ente continuerà a portarlo in modo convergente sui tavoli di confronto istituzionali” di ricerca di idrocarburi nel mare Jonio, offrendo solidarietà alle popolazioni e ai comuni dell’arco jonico-metapontino che stanno conducendo una battaglia di salvaguardia
Parco dell’Appennino Focus sulla montagna Incontro tra l’Ente, l’assessore Pittella, l’Apt, i gestori degli impianti sciistici e i sindaci Il Parco e la montagna, con le problematiche inerenti alla sua fruizione specie per le attività invernali, è stato il tema al centro dell’incontro operativo tenutosi il 12 dicembre scorso presso la sede del Parco dell’Appennino Lucano, a cui hanno preso parte, oltre al presidente dell’Ente Domenico Totaro, l’assessore alle attività produttive della Regione Basilicata Marcello Pittella, un rappresentante dell’Apt, i gestori degli impianti sciistici dell’area del parco, rappresentanti dei Maestri di Sci e i sindaci dei comuni interessati. Obiettivo era la definizioni di azioni strategiche in grado di migliorare la gestione e la fruizione delle stazioni sciistiche presenti nell’area protetta, par-
tendo dalla necessità di un coordinamento fra i diversi impianti, che passi attraverso una più agevole mobilità sul territorio e di conseguenza un miglior accesso agli impianti stessi, in grado di aiutare a superare le storiche carenze del “sistema neve” in questa parte di Basilicata. Dopo una riflessione comune sulla situazione contingente si è passati ad analizzare nello specifico le criticità, ponendo particolare accento sulle difficoltà legate alla mobilità tra i diversi impianti e al loro adeguamento. Molte le idee messe in campo, grazie anche all’apporto del Gruppo Lucano della Protezione Civile, presente alla riunione, e ai Maestri di Sci. Nel breve periodo è stata
Definire strategie per migliorare la gestione delle stazioni sciistiche nell’area protetta Una montagna lucana innevata
rimarcata la volontà comune di puntare sulla formazione degli operatori, in modo da rafforzare la comunicazione all’interno e all’esterno del sistema e creare un raccordo operativo più efficace tra alberghi e stazioni sciistiche. Partendo da questo, però, è stato previsto un programma di più lungo corso.
Innanzitutto si è parlato della programmazione di un miglioramento degli impianti sia per ciò che riguarda la sicurezza sia per ciò che concerne la fruibilità. Rendere le stazioni praticabili agli sportivi e agli appassionati sia di inverno che d’estate, significa dare agli operatori una sicurezza economica più solida e una prospettiva
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Inclusione sociale Sul Bur l’avviso “Valore donna” Il bando intende sostenere le lucane che abbiano problemi di conciliazione tra vita familiare e lavoro o studio
Basilicata Mezzogiorno
Arriva in consiglio regionale il dibattito sul fondamentale documento finanziario
Oggi comincia la discussione su bilancio e manovra 2013 Sul disegno di legge della giunta ieri si sono dette favorevoli a maggioranza tre commissioni: seconda, terza e quarta
Sopra, la sede del consiglio regionale della Basilicata
E’ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata n. 46 del 16 dicembre scorso la delibera di giunta regionale con la quale è stato approvato l’avviso pubblico “Valore Donna”. L’Avviso Pubblico si pone l’obiettivo di rispondere ad una duplice finalità: sostenere le donne lucane con problemi di concilazione tra vita familiare e lavoro/ studio per migliorare la qualità della vita, attraverso un aiuto economico nella forma di un voucher (un buono) di conciliazione; sostenere le donne in situazione di difficoltà derivanti da sottoposizione e violenza, maltrattamenti, prostituzione, tratta o grave sfruttamento (accattonaggio, espianto degli organi, riduzione e/o mantenimento in servità o schiavitù), mediante forme di sostegno all’occupabilità e all’ empowerment individuale. Per rispondere a questa duplice finalità, l’Avviso pubblico prevede 2 linee di intervento, una per ciascuna delle due finalità individuate: l’ assegnazione di voucher per la conciliazione tra tempi di vita e lavoro; il sostegno alla formazione e all’avviamento al lavoro. La candidatura, abolito il cartaceo, va presentata con modalità interamente on line. Tutte le informazioni sul portale web della Regione raggiungibile all’indirizzo www.basilicatanet.it
Comincia la discussione sul bilancio della Regione Basilicata. Oggi parte, nella seduta dell’assemblea programmata per oggi, il dibattito che dovrà portare all’approvazione del principale documento economico-finanziario della Basilicata. E’ previsto anche, fra i punti all’ordine del giorno, l’esame di un pacchetto di proposte di legge, promosse dall’ufficio di presidenza e dai capigruppo, sul contenimento dei costi della politica, nonché la designazione del difensore civico. Per quanto riguarda il contenimento dei costi, le proposte dell’esecutivo intendono innanzitutto abrogare una legge regionale (la numero 54 del 1997) e poi apportare modifiche ad altre leggi del 1998 (la numero 8), del
Folino sul Collegio sindacale
Asm, due nomine Il presidente del consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Folino, sentiti i capigruppo consiliari, ha nominato due componenti nel Collegio sindacale dell’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm). Si tratta di Domenico Gurrado di Irsina e di Giovanni Porsia di Matera. Per farlo, Folino ha dovuto utilizzare i poteri sostitutivi del presidente i poteri sostitutivi previsti dall’articolo 9 della legge 32 del 2000. L’articolo prevede che, per le nomine spettanti al consiglio regionale, se l’assemblea non provvede nei tempi previsti nemmeno se convocato in seduta straordinaria, si trasferisce la competenza al presidente che deve decidere entro tre giorni. (bm3)
2000 (la numero 42), del 2001 (la numero 7), del 2002 (la numero 38), del 2010 (la numero 28) e infine la numero 32 dell’anno ancora in corso. Ma ovviamente i maggiori sforzi del “parlamentino” lucano sono indirizzati al
punto che recita testualmente: “Disposizioni per la formazione del Bilancio di Previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata; Legge finanziaria 2013” – “Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2013 e Bilancio
Pluriennale per il triennio 2013/2015” e della deliberazione dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale sul “Bilancio di previsione annuale per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale per gli esercizi finanziari 20132015 del consiglio regionale”. E’ facile prevedere che il dibattito proseguirà nei giorni a venire. Sul disegno di legge della giunta sul bilancio si sono espresse favorevolmente a maggioranza, ieri, tre commissioni consiliari permanenti: la seconda (Bilancio e programmazione), la terza (Attività produttive, territorio e ambiente) e la quarta (Politica sociale). Presentate richieste di delucidazioni ed emendamenti che saranno discussi in aula da oggi. (bm3)
Dal Consiglio Trivellazioni Benedetto (Idv)
Inquinanti Gruppo misto
La manifestazione a Policoro contro l’aggressione delle compagnie petrolifere alle coste lucana, pugliese e calabrese, ha espresso che il fronte comune cittadini - istituzioni è compatto. Aver sfilato a fianco del presidente del Consiglio regionale della Puglia Introna, ha testimoniato la volontà unanime della massima assise istituzionale di sostenere una battaglia che deve essere allargata anche al Consiglio regionale della Calabria.
I consiglieri Mazzeo, Gaudiano e Singetta in un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore all’Ambiente hanno chiesto di conoscere se vengano effettuati, dagli organismi preposti, i rilievi per il monitoraggio degli inquinanti presenti nell’area della discarica di Tito Scalo e in quelle limitrofe e quali iniziative si intendano adottare a tutela della salute pubblica.
Trivellazioni Mollica (Mpa) Sostegno a quanti hanno protestato contro le multinazionali che vogliono effettuare nuove trivellazioni nel Mar Jonio. ll contributo che la Regione Basilicata offre al fabbisogno energetico nazionale è già pari al 6 per cento, destinato ad aumentare visto il nuovo piano di investimento dell’Eni che prevede l’apertura di 9 nuovi pozzi nell’area della Val d’Agri e l’incremento dei barili di petrolio estratti. Rinnovo l’invito al presidente De Filippo a far fronte comune per opporsi affinchè scelte calate dall’alto non distruggano anche quelle poche aree a vocazione turistica.
Bilancio Pagliuca e Rosa (Pdl) Rosa e Pagliuca annunciano l’ assenza del loro gruppo politico dai lavori delle Commissioni consiliari sul Bilancio di previsione della Regione. “Le commissioni – hanno detto - sono state convocate ieri per analizzare oltre 500 pagine che esprimono la programmazione della Giunta per gli anni a venire. Un ‘dovere’ arduo quello che spetta ai commissari che, però, dovrebbero avere informazioni e tempo per comprendere compiutamente l’impostazione data dalla Giunta ed eventualmente avanzare proposte e modifiche. Una politica seria non organizza i lavori in questa maniera e noi del Popolo della Libertà riteniamo di doverci
sottrarre, non abbiamo alcuna intenzione di assistere in silenzio ad un ‘passaggio formale’ nelle Commissioni dei fascicoli del Bilancio. Un modus operandi che consideriamo arrogante rispetto alle legittime prerogative dei consiglieri regionali che in concreto vengono esautorati dal loro compito. Nomine Lucani in Brasile Il presidente della Federazione delle Associazioni della Basilicata in Brasile, Odilon de Barros, propone la nomina del presidente della Federazione Lucana in Svizzera, Giuseppe Ticchio, a presidente della Commissione dei lucani all’estero. “Un riconoscimento che merita - scrive Barros in una lettera aperta - per l’impegno costante profuso per tante questioni importanti, come ad esempio quella della “Prima casa” . “Credo – scrive il presidente Barros – che anche le altre Federazioni e Associazioni vorranno sostenerti in quello che dovrà essere un atto di sostegno a favore dei tanti lucani sparsi nel mondo. Un atto di sostegno da svolgere senza l’indennità prevista per il presidente, che è prossima alla povertà, prima che l’autonomia dei lucani all’estero venga confiscata, e questo tu e altri non lo permetteranno”.
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Basilicata Mezzogiorno
Agricoltura è futuro
La nostra tradizione è la principale fonte di crescita
r Bandi a sostegno dell’insediamento di giovani imprenditori agricoli, ma anche dell’ammodernamento di aziende preesistenti
Interventi a favore del biologico e ricerche scientifiche che puntino ad un offerta altamente qualificata e a sistemi di reti informatiche
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nell’agricoltura come fattore primario per lo sviluppo della nostra economia. Investiamo energie a sostegno di progetti per qualificare il settore e renderlo più competitivo sui mercati
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I V
Martedì 18 dicembre 2012
SPENDING REVIEW
DITO PUNTATO SU ALSIA E APT Chiesta la disattivazione di organismi l’Alsia e l’Apt. Si punta sull’unione REGIONE E PROPOSTE DI MODIFICA come dei comuni per tagliare i costi
LE AGENZIE UNICHE Sulla formazione si punta su un’agenzia unica che metta insieme Apofil e Ageform. L’idea dell’agenzia agro forestale
«Si accorpino gli enti strumentali» Riduzioni e unioni: le proposte della Uil per la governance regionale ANTONELLA INCISO Sono troppi, decisamente troppi. Troppi da sostenere in un’epoca di spending review come quella attuale. Gli enti strumentali in Basilicata sono circa 180 ed impiegano 14mila e 700 addetti. Un numero notevole, un numero che, in un momento di difficoltà come questo, appare «insostenibile». Per questo l’ accorpamento degli enti strumentali e il loro riordino appare una necessità. Almeno questo è quanto emerge dal dossier del Centro studi della Uil di Basilicata dal titolo « Come, perchè e con chi cambiare ora in Basilicata» presentato nel pomeriggio di ieri a Potenza dai vertici del centro studi e del sindacato. Un rapporto articolato in cui tra i programmi di spending review vi è proprio il taglio radicale degli enti strumentali, seguito da un riordino delle funzioni, e un “nuovo asse istituzionale” tra la Regione, le Pro-
L’INCONTRO Nella foto di Bianchi l’incontro
restale che «superi l’attuale intervento frammentato e non finalizzato nel campo forestale». Provvedimenti a cui dovrebbero aggiungersi, infine, una «divisione ed una ridistribuzione delle funzioni dei Consorzi Asi rifondati anche con l’apporto delle Unioni dei comuni» e nuove combinazioni «tra Basilicata sviluppo ed Università, con la modalità dello spin off al fine di sospingere l’attività di ricerca e di innovazione sul modello di altre esperienze». Nella relazione, poi, viene evidenziato che la struttura di governo del territorio «dovrà fondarsi esclusivamente sul rapporto tra la Regione, in quanto ente di governo e di «committenza», le Province, enti di «area vasta», e le Unioni dei Comuni, che dovranno gestire servizi condivisi che altrimenti non potrebbero realizzarsi a livello locale. «A questo deve seguire – sottolinea il coordinatore del Centro stu-
LE MODIFICHE
IL RAPPORTO
Ieri la presentazione del dossier del Centro studi Uil di Basilicata
Partire dall’esistente per cambiare è il leit motiv della relazione
vince e le Unioni dei Comuni, per amministrare in modo uniforme il territorio lucano. Questo partendo dal presupposto che la riforma della «governance» in Basilicata, non sia un mero «taglio» di enti, ma sappia «coniugare il rigore con la funzionalità delle istituzioni». «Il sistema degli enti strumentali procede in modo autoreferenziale, senza legami con l’esercizio di funzioni di governo della Regione sottolinea il dossier - e di governance, programmazione locale dei Comuni e delle Unioni». Per la Uil, quindi, «serve una vera sessione di riordino degli enti strumentali». «Una prima ipotesi - aggiunge ancora la nota -può essere quella di riunire le funzioni di assistenza e di sostegno dei settori produttivi in un unico Dipartimento regionale della competitività del sistema regionale, avviando esperienze di sportello unico per le attività produttive». «Un sistema che pre-
di della Uil, Giancarlo Vainieri, che ha realizzato lo studio – una riforma degli enti strumentali, da accorpare per funzioni: la formazione, l’ambito agroforestale, la competitività e la ricerca». Un disegno «nuovo», secondo le definizioni del segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro, che porterebbe «anche a una nuova divisione amministrativa della Regione, in una sorta di “quattro cantoni” omogenei per aree produttive, morfologia, tradizioni e cultura, per generare indubbi benefici alle popolazioni locali». «Questo perchè il concetto di spending review non può essere quello del taglio indiscriminato e lineare della spesa pubblica – evidenzia il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loi – ma un riordino vero della spesa in grado di eliminare le sacche di inefficienza e di spreco, che permetteranno di liberare le risorse per politiche sociali e di sviluppo».
LA SALA I vertici della Uil veda anche un Dipartimento regionale di integrazione europea - precisa ulteriormente la relazione - in cui far confluire risorse umane e strumentali, disattivando organismi superati come l’Alsia. Identica operazione, poi, va fatta nel campo turistico a fronte di un Apt che, al di là di brillanti intuzioni o iniziative,
fatica a rendere vincente un comparto regionale davvero decisivo». E sempre secondo il dossier, poi, accorpamenti dovranno riguardare anche la formazione con l’unione delle due agenzie ora presenti, Apofil ed Ageform, in un’agenzia unica regionale a cui si affianchi anche la creazioni di un’agenzia agro -fo-
EDILIZIA PUBBLICA DALLA REGIONE
Case popolari pubblicate le graduatorie l Sono 25 le domande delle imprese di costruzione, presentate in forma singola o associata attraverso la formula dell’autocertificazione, ammesse ai contributi del bando di concorso della Regione Basilicata per la realizzazione di programmi di edilizia residenziale pubblica agevolata. Le graduatorie sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata numero 46 del 16 dicembre 2012. Le risorse finanziare per la realizzazione degli alloggi ammontano complessivamente a dieci milioni di euro. Di questi 6,667 sono destinati alla provincia di Potenza, per la realizzazione di 225 nuove costruzioni e 3,334 a quella di Matera per la costruzione di 111 alloggi. I contributi saranno erogati direttamente agli acquirenti attraverso l’abbattimento, da parte dell’impresa di costruzione, del costo finale dell’alloggio in base alla fascia di reddito. La riduzione sarà di 30 mila euro per chi ha redditi fino a 20.757 euro (calcolati in base a quanto previsto dall’art.20 delle legge 457/78 sull’edilizia agevolata), di 20mila euro per coloro che hanno redditi fino a 24.531 e di 10mila euro per redditi fino a 41.208 euro annui. Le graduatorie sono state redatte assegnando il più alto punteggio alle ditte in possesso di concessione edilizia con i lavori in corso. Punteggi preferenziali sono stati assegnati agli edifici con maggiori prestazioni energetico - ambientali e che utilizzano dispositivi antisismici. Le graduatorie sono state formulate esclusivamente sulla base delle autocertificazioni. Per confermare il punteggio assegnato e il diritto al contributo, nei prossimi giorni sarà richiesto l’invio della necessaria documentazione.
L’ANALISI IL CONSIGLIERE ROSA SULLA FINANZIARIA REGIONALE IL PRESIDENTE DE FILIPPO SU INIZIATIVA DI PANNELLA
IN ATTESA DELL’ATTIVAZIONE DELLA NUOVA STAZIONE METEOROLOGICA
l «Impolitico, superficiale ed ingiusto l’atteggiamento del Governo regionale, della presidenza del Consiglio e della stessa maggioranza di centrosinistra nell’affrontare temi importanti quali il “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013” e il” Bilancio pluriennale per il triennio 2013 - 2015”». È quanto sostiene in una nota il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa. «La discussione della Finanziaria in Consiglio regionale è prevista per oggi dice Rosa - di contro le Commissioni consiliari sono state convocate ieri con il compito di analizzare e sviscerare oltre 500 pagine di relazioni, tabelle e nu-
l L’espressione «Potenza non pervenuta» sarà finalmente archiviata. Grazie ai dati che il Dipartimento regionale della Protezione civile comunicherà all’Aeronautica militare, la Rai sarà finalmente in grado di trasmettere i rilevamenti minimi e massimi delle temperature registrate a Potenza. In attesa dell’attivazione di una stazione meteorologica da parte dell’Aeronautica militare, la Protezione civile fornirà i rilevamenti che effettua con le sue centraline per fare in modo che il servizio pubblico televisivo comunichi ai cittadini anche le temperature del capoluogo lucano, da anni unica città esclusa dalla mappa dei rilievi.
«Troppo poco tempo «Marco fermi lo sciopero La Protezione civile lucana per analizzare il bilancio» della fame e della sete» fornirà i dati meteo alla Rai meri che esprimono la programmazione della Giunta per gli anni a venire». «Un “dovere” arduo quello che spetta ai commissari - continua il consigliere - che però dovrebbero avere informazioni e tempo per comprendere compiutamente l’impostazione data dalla Giunta ed eventualmente avanzare proposte e modifiche. Una politica seria non organizza i lavori in questa maniera e noi del Popolo della Libertà riteniamo di doverci sottrarre- conclude Rosa non abbiamo alcuna intenzione di assistere in silenzio ad un “passaggio formale” nelle Commissioni dei fascicoli del Bilancio».
l Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo (Pd), ha chiesto a Marco Pannella di interrompere la sua iniziativa di protesta non violenta, che ha rappresentato «sicuramente un monito per evitare che quella delle carceri diventi un’emergenza dimenticata». Secondo De Filippo, «Pannella ha ragione quando afferma che c'è una questione non ulteriormente differibile che investe i diritti umani e la Costituzione. Sono convinto che anche l’altro tema al centro dell’iniziativa politica di Pannella meriti attenzione. Abbiamo un problema con il “porcellum” che il Pd sta superando con le primarie per le candidature, ma c'è anche un’emergenza di informazione politica che nega ai cittadini italiani la possibilità a poter essere informati su tutte le posizioni in campo. E c'è una situazione inaccettabile che nei fatti vieta a Marco Pannella e ai Radicali di poter far conoscere in modo sufficiente le loro proposte e nel contempo nega un serio e approfondito dibattito su temi quali la giustizia e condizioni di detenzione che palesemente violano il dettato costituzionale. Sento di poter far miei i contenuti dell’appello del 1976 citato da Marco Pannella – ha concluso De Filippo – e affermo che in una democrazia non possiamo privare i cittadini del diritto ad essere informati in modo equo su tutte le posizioni in campo».
Contattato dalla Rai, l’ufficio regionale della Protezione civile si è immediatamente messo a disposizione per fornire i dati che saranno comunicati in tre momenti diversi della giornata: alle 6 sarà fornito il dato relativo alla temperatura minima registrata nella notte (dalle 18 del giorno prima alle 6 del mattino); alle 12 sarà comunicata la temperatura rilevata a mezzogiorno; alle ore 18 saranno trasmesse le temperature minime e massime della giornata. Soddisfatto il governatore Vito De Filippo: «È una buona alternativa temporanea, in attesa che l’Aeronautica militare provveda ad installare le apposite centraline».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.12.2012
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in Basilicata
Presentato il rapporto Inail: in un anno persi 6.000 posti, disastro per costruzioni e informatica
Lavoro, un 2011 da dimenticare In calo gli infortuni e gli incidenti mortali: l’agricoltura è il settore più a rischio di ANTONIO LIOTTA
I DATI DELLA CGIL
POTENZA - Oltre 6.000 posti di lavoro persi, con picchi da brivido nel settore delle costruzioni (1.599) e in quello dell’informatica e dei servizi (1.338), e un tasso di disoccupazione che ha sfondato quota 24% nella fascia d’età tra i 24 e i 35 anni (quello generale, in Basilicata, è del 12%). È stato un 2011 durissimo per l’economia lucana, alle prese con un ristagno della produzione e una forte contrazione dei consumi. I dati contenuti nel rapporto regionale Inail 2011, presentato ieri mattina a Potenza, fotografano una regione in recessione, in cui aumentano la mortalità delle imprese, le richieste di credito e il rischio povertà per le famiglie. La popolazione, ormai stabilmente al di sotto delle 600mila unità, è diminuita negli ultimi 5 anni in modo lento ma costante, con un’ulteriore perdita di 10mila persone nel 2011, e un’emigrazione intellettuale che impoverisce il già fragile tessuto sociale. Sul fronte occupazionale, non c’è un solo settore che registri un dato positivo nel Un momento della presentazione del rapporto regionale Inail 2011 rapporto tra nuove aziende e cessazioni d’impresa. E, a proposito di aziende, molto spesso queste 2011 (di questi 3.168 riguarda la infatti, hanno rappresentato ciroperano in condizioni tutt’altro provincia di Potenza e 1.790 quel- ca il 20% del totale in una regione che regolari: dai controlli svolti la di Matera). Si riducono anche dove l’impiego di mano d’opera è dall’istituto su 211 imprese (145 gli incidenti mortali, che erano 12 solo del 7/8% del totale dei lavoranella provincia di Potenza e 76 in nel 2010 e nel 2011 sono stati 8 (5 a tori. Anche se, nel lungo periodo, quella di Matera) sono emersi ben Matera e 3 a Potenza), anche se l’andamento infortunistico ha su447 lavoratori irregolari e 27 lavo- l’indice di frequenza della Basili- bìto una significativa flessione ratori completamente in nero per cata (0,08) rimane tra i più alti a li- passando dai 1.103 casi del 2007 un totale di premi, non versati e re- vello nazionale (0,06 quello agli 858 infortuni del 2011 (cuperati, stimati in quasi 500mila dell’Italia). Da rilevare, comun- 8,24% rispetto all’anno 2010 que, che nel quinquennio 2007- quando i casi registrati sono stati euro. Diminuiscono, per fortuna, gli 2011 è stata registrata una pro- 935). Dall’analisi dell’Inali emerge incidenti mortali e gli infortuni gressiva e costante diminuzione ma ciò avviene principalmente degli infortuni, passando dai anche l’elevato numero di infortuperché di lavoro ce n’è sempre me- 6.500 casi del 2007 ai poco meno ni che coinvolgono gli studenti, riportando in primo piano il probleno. Ad ogni modo, il trend è posi- dei 5.000 casi del 2011. Anche nel 2011, l’agricoltura si ma di una capillare diffusione deltivo: in dodici mesi gli incidenti sono calati del 10%, passando da conferma come settore ad alto ri- la sicurezza nelle scuole. Sebbene 5.519 casi del 2010 ai 4.958 del schio: gli infortuni nel comparto, il 2011 presenti una tendenza ne-
Boom di Cig ANCHE i dati relativi al 2012 dipingono un quadro preoccupante per l’occupazione regionale. Secondo i dati resi noti dall’osservatorio Industria della Cgil di Basilicata, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria in Basilicata è aumentata dell’89,53% nei primi undici mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Nei primi undici mesi dell’anno in corso, quindi, alla cassa integrazione «sono interessati 15.684 lavoratori per un totale di oltre 13 milioni di ore e 1,8 milioni di giornate lavorative». «Nel periodo considerato – spiega una nota firmata da Giuseppe Cillis – continua a calare il reddito per le famiglie dei cassintegrati, con una perdita per ogni singolo lavoratore per tutto il periodo considerato pari a circa 7.362 euro di riduzione del salario individuale al netto delle tasse». Una situazione ancora più difficile, se si pensa all’aumento della fiscalità locale e dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie lucane.
gativa (-9,7%) rispetto all’anno 2010, infatti, gli 893 episodi sono evidentemente troppi, soprattutto se rapportati alla popolazione scolastica. Se, da una parte, diminuiscono le gli infortuni sul lavoro, dall’altro crescono le malattie professionali, passate dalle 419 denunciate nel 2010 alle 450 del 2011 (+7,4%). Anche per il 2011 si conferma l'aumento delle denunce nei settori dell’industria manifatturiera e dell’edilizia e in particolare di ipoacusie e di malattie asbesto-correlate. Per il direttore regionale dell'Inail, Vito Sante Linsalata, quello tracciato dal Rapporto annuale è «un bilancio infortunistico in
In piazza Prefettura la manifestazione per il tenente Di Bello
«La revoca è solo un’ingiustizia»
POTENZA - Si sono ritrovati, ieri, in piazza Prefettura a Potenza, nonostante la pioggia battente, per dimostrare tutto il proprio sostegno. Un manifesto bianco, non in segno di mutismo ma di attesa. «Aspettiamo - dice uno degli organizzatori della manifestazione, Mario Guarente - che il Prefetto si pronunci secondo la propria coscienza». La revoca della qualifica di agente al tenente provinciale Giuseppe Di Bello, per loro, quelli dell’Mgl, dell’Epha, di Indignati lucani e per alcuni singoli cittadini che hanno risposto all’appello lanciato su Facebook, non solo non la condividono ma la reputano «un’ingiustizia». Tra quei pochi che c’erano ieri - pare però che il cattivo tempo abbia molto scoraggiuato - il suo “braccio destro” Albina Colella, dell’Epha, Piero De Angelis, altro compagno di avventure di Di Bello, Alessandro Galella. Di Bello era stato sospeso dal servizio circa due anni fa per fuga di notizie. Aveva cioè diffuso i
dati relativi all’inquinamento delle acque del Pertusillo. Da quel momento era stato trasferito al Museo provinciale, sempre come agente, ma poi è arrivata la violazione del segreto d’ufficio. Così, il Prefetto Nunziante, ha notificato la’tto con cui revoca all’agente la sua qualifica. «Siamo al paradosso - dicono i suoi sostenitori - si tratta comunque di una condanna in primo grado. Ai poliziotti che fecero irruzione nella scuola Diaz, sono passati tre anni prima della revoca». Che sia una «congiura» contro chi ha “il vizio”di parlare? Sono giunti a pensare anche questo i pro - Di Bello. «Evidentemente - dicono - è perchè lui sa altre cose che temono possano uscire fuori». Al di là di ogni posizione,
anche la più estrema, resta un fatto. E’stato lui a denunciare per primo il probabile l’inquinamento delle acque del Pertusillo, a segnalare la presenza di radioattività a Tito scalo, a trasmettere la notizia di reato riguardante la presenza di fanghi tossici nell'area industriale di Tito scalo. D’altronde, però, sembra che il Prefetto non potesse fare altro, se non rispettare quanto previsto dalla legge. Una legge che però a molti pare assurda, «soprattutto quando altri come Sigilitto,
La notifica dal Prefetto Nunziante
implicato nella vicenda come Di Bello, continuano a lavorare e per di più alla Regione Basilicata». Secondo quanto riportato da Basilicata 24, il sito d’informaizone lcunao che ha anticipato la notzia, nell notifica c’è scritto che «la responsabilità di agente della polizia provinciale richiede il possesso, in chi ne è investito, di requisiti di prestigio, generale stima in pubblico, trasparente condotta, anche allo scopo di mantenere inalterata la fiducia che i cittadini devono nutrire nei suoi confronti». Insomma, Quanto “commesso” è incompatibile con la sua carica. Di fiducia, in Di Bello, però, qualcuno ne ha ancora molta. Anna Martino
PENDOLARIA Il flash mob di Legambiente SI terrà oggi alle 13.30 il flash mob di Legambiente Basilicata per i pendolari lucani. L’iniziativa rientra nella Giornata nazionale di mobilitazione.
chiaroscuro, che ci esorta a continuare nella strada intrapresa in questi anni e a potenziare ulteriormente gli sforzi fatti finora». «Se da un lato - continua - si è registrata una soddisfacente flessione dell’andamento infortunistico molto più marcato rispetto alla media nazionale pur considerando gli effetti negativi prodotti dalla crisi economica sui livelli occupazionali, dall’altro è da evidenziare, in controtendenza, l’aumento delle malattie professionali in progressiva e costante crescita negli ultimi cinque anni». Nel corso della presentazione del rapporto Inail, è stato, inoltre, ufficializzato il trasferimento degli uffici dell’ex-Ispesl che dal 10 dicembre hanno lasciato definitivamente i locali di via della Pineta per trasferirsi nei nuovi immobili della direzione regionale Inail in via Vincenzo Verrastro. Ultimo capitolo, quello relativo agli incentivi dell’Inail alle imprese lucane. «L'Istituto - ha concluso Linsalata - è sempre più vicino alle imprese, in particolare quelle piccole e medie, anche dal punto di vista economico. Con il bando Isi 2011 degli incentivi Inail sono state infatti 50 le imprese lucane che hanno presentato domanda per ottenere finanziamenti per realizzare interventi volti a migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro attingendo dai fondi assegnati alla Basilicata pari a circa due milioni e trecentomila euro, mentre sono state 195 le aziende (105 in provincia di Potenza e 90 nella provincia di Matera) che hanno fatto domanda nel 2011 per la concessione di una riduzione del premio assicurativo da versare all’Inail per aver adottato buone prassi e comportamenti virtuosi relativi alla salute, sicurezza e prevenzione dei rischi lavorativi, con circa il 70% delle domande accolte».
A lato il tenente Giuseppe Di Bello Sotto i manifestanti pro agente.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno
IV I POTENZA CITTÀ
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MONNEZZOPOLI
Arrestate cinque persone. Nell’affare le In manette il titolare dell’Ageco, Agoglia discariche di Salandra, Tricarico e Lauria e gli imprenditori Castellano e Guida oltre alla stazione di trasferenza di Tito quest’ultimo proprietario della Polidrica
OPERAZIONE CARABINIERI DEL NOE
La raccolta differenziata una truffa milionaria Incassati 4,5 milioni ma rifiuti scaricati «tal quali» in discarica l «Il trituratore non funzionava e il rifiuto che arrivava veniva messo in discarica». Un dipendente della Castellano cotruzioni generali riferisce a Giovanni Castellano, all’epoca gestore della discarica di Salandra, ciò che trovarono i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, durante un’ispezione. Il «traffico illecito di rifiuti», secondo i carabinieri del Noe e del Reparto operativo di Potenza che ieri mattina hanno arrestato tre persone ed eseguito altre nove ordinanze cautelari minori, partiva dal centro di trasferenza di Tito, gestito dalla Ageco. Un affare da 4,5 milioni di
due mesi. Lo ha disposto il gip del Tribunale di Potenza Michela Tiziana Petrocelli, su richiesta dei Pm Francesco Basentini e Sergio Marotta. I risultati dell’operazione sono stati illustrati ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa in Procura, dal procuratore facente funzioni Laura Triassi, dal capitano Antonio Milone, comandante del Reparto operativo diPotenza, e dal capitano
Vaglio del Noe. I rifiuti venivano raccolti nei 28 comuni del Potentino, tra cui Potenza, che fanno parte del «Bacino centro», previsto dal Piano provinciale per i rifiuti, e trasportati nel centro di trasferenza di Tito. L’iter previsto dalla legge imponeva la separazione dell’immondizia e la vagliatura, cosa che invece non avveniva, poichè tutto veniva portato e scaricato senza
trattamenti nelle discariche lucane. Una parvenza di legalità, che non è passata inosservata ai controlli dei carabinieri, gliela dava un falso codice che avrebbe dovuto attestare il trattamento. I contributi dagli enti locali venivano però regolarmente percepiti. Per questo, oltre all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, è scattata anche l’accusa di truffa.
Il particolare Ex cappellano dei carabinieri s’interessò di Agoglia
PROCURA A sinistra la conferenza stampa di ieri per illustrare i dettagli dell’operazione. In alto l’arresto del titolare della stazione di trasferenza di Tito, Giovanni Agoglia [foto Tony Vece]
INDAGINE
Tra gli indagati anche dirigenti comunali di Matera. Obbligo di firma
Don Rocco Smaldone era il cappellano dei carabinieri, poi lo è stato della Guardia di finanza. Ora fa solo il sacerdote. Ma secondo il gip di Potenza, tra una messa e l’altra, si è interessato anche delle sorti giudiziarie di Giovanni Agoglia. Su questo avvenimento il gip fonda la necessità della misura cautelare a carico di Agoglia. Scrive il gip: «Il 29 novembre scorso, il capitano Vaglio, titolare delle indagini su Agoglia, aveva avuto un contatto telefonico con don Smaldone, parroco di Tito. Dopo i saluti di rito, il parroco riferiva all’ufficiale di averlo ciamato poiché si trovava in compagnia di Agoglia a Tito Scalo. Non volendo proseguire nella conversazione, l’ufficiale riferiva di trovarsi fuori zona e che non sarebbe rientrato prima della successiva settimana. A fronte di tale sua affermazione don Rocco concludeva dicendo “comunque butta un occhio a Tito, a quello che sta succedendo».
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euro in poco più di un anno (tra il 2010 e il 2011) ricevuti dagli enti locali per smaltire i rifiuti solidi urbani e trasferirli nelle discariche della Basilicata, senza però trattarli prima del conferimento. Giovanni Agoglia, 47 anni, di Savoia, titolare dell’Ageco, Giovanni Castellano, 56 anni, di Matera, titolare della Castellano costruzioni generali, e Cosimo Guida, 59 anni, di Montalbano Jonico, titolare dell’azienda che gestiva la discarica di Tricarico, presidente di una delle cooperative rosse più grandi di Basilicata, la Polidrica, nonché presidente del Policoro calcio, sono finiti in carcere. Gaetano Antonio Papaleo, 42 anni, di Lagonegro, gestore della discarica di Lauria, e Bruno Longo, 62 anni, di Po-
BACINO CENTRO
Nessuna separazione e processo di vagliatura dell’immondizia licoro, sono agli arresti domiciliari. Tiziana Ferretti, 42 anni, di Pignola, Raffaele Rosa, 44 anni di Avigliano, Francesco Paolo Gravina, 56 anni, di Matera, dirigente del Settore igiene del Comune di Matera, Franco Pepe, 48 anni, di Matera, ex dirigente del Settore manutenzione urbana del Comune di Matera, e Felice Cavallo, 48 anni, di Savoia, dovranno presentarsi quotidianamente nella stazione dei carabinieri del loro comune di residenza per l’obbligo di firma. Ida Zecconi, 48 anni, residente a Napoli, e Paolo D’Angelo, 54 anni, residente a Napoli, sono stati interdetti dallo svolgere attività imprenditoriali con la pubblica amministrazione per il periodo di
LE INTERCETTAZIONI LA TELEFONATA TRA COSIMO GUIDA E FRANCO NUNZIO
LE INTERCETTAZIONI I COLLOQUI CON IL SINDACO E L’ASSESSORE
Il «trituratore» che non tritura Agoglia e il flusso per Fenice ma schiaccia l’immondizia «Se solo i rifiuti fossero vagliati» l «Quello che ho sempre detto anche a Carmine, lo chiamiamo trituratore ma non tritura niente, schiaccia solamente, quindi il problema è che anche questo aspetto qua io non lo so se... se vanno cambiate... e visto che cambiamo mettiamo un altro tipo di coltelli...». Cosimo Guida viene contattato da Franco Nunzio della Coparm di Ferrandina e avvisato dell’arrivo di pezzi di ricambio del trituratore. La telefonata è stata intercettata e trascritta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico ed è presente nell’ordinanza di custodia cautelare, di cui la Gazzetta è in possesso. I due sembrano consapevoli che non tutto è in regola nella filiera dello smaltimento dei rifiuti in discarica. Il trituratore è un problema. Che va risolto al più presto. Guida evidenzia la necessità di una soluzione migliore per il trituratore che in realtà non era efficiente e si limitava solo a com-
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primere i rifiuti. Dice Guida: «Perché questi qua non fanno altro che passare questo rifiuto tra una lama e l’altro, tra un rullo e l’altro... come vogliamo chiamarlo... e la schiaccia solamente e passa... ma non viene per niente sminuzzata, per niente tagliato il materiale che transita...». L’interlocutore Franco Nunzio risponde: «... di lavorare le lame, di diminuire lo spessore della lama, però, diminuendo lo spessore della lama, che cosa succede, che poi alla fine hai un passaggio maggiore, quindi ti passa più materiale». Guida insiste sul cattivo funzionamento del trituratore: «Sì, ma come ho detto, tanto comunque là non tritura niente, fa solo operazione di schiacciarli, non, non taglia niente, così come è fin dall’inizio, non ha mai tagliato niente... quello secondo me non è il trituratore giusto per quei rifiuti là, specialmente quando è umido, il rifiuto umido lo schiaccia solamente...».
MACCHINARI
Non viene niente sminuzzato, niente tagliato il materiale transita...
Giovanni Agoglia, titolare della stazione di trasferenza di Tito viene intercettato mentre parla con il sindaco di Potenza Vito Santarsiero e con l’assessore provinciale Massimo Macchia. Entrambi gli amministratori non sono indagati nell’inchiesta dei carabinieri. Ecco le trascrizioni.
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IL SINDACO Agoglia: «Ue’ sindaco». Santarsiero: «Senti, ho parlato con Giovanni Viggiano, mi dice che da martedì dovremmo avere i tre... camion anche per Tricarico... poi fammi capire una cosa, come si chiama quell’impianto che dovevi montare tu...». Agoglia risponde: «Il vaglio rotante». Santarsiero chiede: «Ma lo monti sempre o no?». Agoglia: «Se mi danno l’autorizzazione lo monto, Vito, altrimenti no che ci metto... già mi hanno fatto fare... ho presentato un progetto e se ne sono andati 27mila euro, vado a buttare
altri 20mila là sopra per farmi dire no poi da quell’emerito... se ci stanno le condizioni lo facciamo... io ci metto una settimana per presentarlo... il dottor Viggiano mi ha trattato a c... in faccia, quell’imbecille». L’ASSESSORE - Macchia chiede ad Agoglia lumi sulla situazione dello smaltimento dei rifiuti. Agoglia risponde: «La situazione è critica». Macchia chiede quanti rifiuti stanno finendo nell’inceneritore Fenice di Melfi. Agoglia: «Stiamo portando quello che ci ha detto, 13... due viaggi fissi al giorno più tre durante la settimana, 15 viaggi a settimana come avevano detto... il deficit è di due camion al giorno». Macchia: «Però non puoi aumentare su Fenice?». Agoglia: «Fenice mi ha detto che se il materiale fosse più pulito, fosse vagliato ne può prendere pure cinque, ma così ha un po’ di difficoltà».
VIA LIBERA
Se mi autorizzano metto in funzione il vaglio rotante
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.12.2012
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Martedì 18 dicembre 2012
Trivelle sullo Jonio Gonfaloni e tanti rappresentanti delle istituzioni in testa al corteo Il sindaco Leone: «Si devono fermare»
Tre regioni un solo grido
Il corteo è stato animato da centinaia di studenti, alcuni provenienti anche dalle altre regioni, che hanno colorato la loro marcia con striscioni dal senso inequivocabile: la costa jonica non si tocca.
Centinaia di cittadini lucani, calabresi e pugliesi in marcia per salvare il mare di PIERANTONIO LUTRELLI POLICORO - No alle trivelle nel mar Jonio. No ai tentativi che vuole effettuare la Shell di trovare il petrolio lungo le coste. Per queste ragioni, ieri mattina, circa tremila persone, tra cui molti studenti, si sono date appuntamento a Policoro per sfilare nelle vie cittadine. La manifestazione ha coinvolto le regioni, Puglia, Basilicata e Calabria. Oltre 50 amministratori della costa jonica salentina, lucana e calabrese hanno marciato lungo via Siris per raggiungere il "Palaercole". Per la Regione Puglia, sono intervenuti: il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, l'assessore comunale della città di Taranto, Vincenzo Baio; il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, il vicesindaco di Galatone, Claudio Botrugno, l'assessore del Comune di Ginosa, Leonardo Galante, gli assessori comunali di Castellaneta, Giuseppe Angelillo e Gianrocco Demarinis, amministratori di Nardò, Palagiano e Porto Cesareo. Per la Regione Calabria, il consigliere regionale, Mario Franchino, per la Provincia di Cosenza, l'assessore provinciale Giovanni Forciniti, i sindaci di Rocca Imperiale, Ferdinando Dileo, di Montegiordano, Francesco Lamanna, di Amendolara, Antonello Ciminelli; per il Comune di Roseto Capo Spulico, l'assessore al Turismo, Sabrina Franco; intervenuti anche il sindaco di Calopezzati, Franco Cesare Mangone, il primo cittadino di Albidona, Salvatore Aurelio, per il Comune di Trebisacce, l'assessore Filippo Castrovillari. Amministratori dei Comuni di Cropalati, Mirto Crosia, Villapiana. Dei rappresentanti lucani, presenti i sindaci di Matera e Potenza, Salvatore Adduce e Vito Santarsiero, quest'ultimo presidente dell'Anci di Basilicata, che ha parlato anche per conto di tutti i sindaci lucani. I primi cittadini della fascia ionica metapontina: Bernalda, Leo Chiruzzi; Pisticci, Vito Di Trani; Scan-
SCATTI SULLA PROTESTA
zano, Salvatore Iacobellis; Nova Siri, Giuseppe Santarcangelo; Rotondella, Vincenzo Francomano, quest'ultimo vice presidente Anci e presidente dell'Area Programma “Metapontino-Collina Mmaterana”. Ma anche tanti sindaci dei Comuni limitrofi, da Tursi a Colobraro, da Valsinni a Craco, da Montalbano ad Accettura. Presenti anche il vice pre-
Stipulato il protocollo d’intesa “Heracleia”
sidente del consiglio regionale, Nicola Benedetto, in rappresentanza della Regione Basilicata; l'assessore della Provincia di Potenza, Massimo Macchia e il senatore Filippo Bubbico. «Un grande risultato dal grande spessore scientifico e istituzionale. -ha commentato il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone, soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione- Quello di oggi -
prosegue Leone- è solo l'inizio di un percorso condiviso che continueremo a percorrere al fine di salvaguardare la nostra costa, le nostre specificità, il nostro mare. Un ringraziamento speciale -prosegue Leoneva alle associazioni che hanno creduto in questa manifestazione, a cominciare dal Comitato No Triv Jonio, per arrivare a Greenpeace, Fai - Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra,
Associazioni e scuole cittadine per difendere il futuro di tutti
Legambiente, Wwf, Ola Ambientalista, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Amea, Altragricoltura, Federparchi, le Scuole intervenute, i sindacati, le parrocchie. Con i sindaci intervenuti -conclude il primo cittadino di Policoroabbiamo intenzione di organizzare, non appena il tempo lo permetterà, una grande regata a vela che partirà dal Porto di Gallipoli e attraverserà tutto il Gol-
fo di Taranto per raggiungere Crotone». Anche la Chiesa locale, tramite il parroco della Chiesa Madre, don Antonio Mauri, è intervenuta: «Come parroco -ha detto il prelato- faccio riferimento a Dio, che ha creato l'universo e la terra e noi dobbiamo rispettarla. Il guadagno di oggi diventa la perdita del domani. Oggi quanti di noi sono disposti a rifiutare il benessere del petrolio?».
Don Antonio: «Dio ha creato l’universo noi lo dobbiamo rispettare»
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.12.2012
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Tra gli slogan è comparso anche quello molto suggestivo di “Lucani sciolti”, che per certi versi ricorda quello dei briganti, vera animazione popolare della lotta antiscorie contro il deposito unico nel 2003.
Non poteva mancare, tra gli altri simboli della civile protesta del popolo lucano, l’asinella Nicoletta, che ha ormai compiuto 18 anni e da sempre accompagna le proteste, dal no al nucleare del 2003 alla battaglia degli alluvionati
E’ innegabile che facesse un certo effetto vedere tutte le fasce tricolore dei sindaci, che hanno fatto da testa di ponte al corteo, costituito per la maggior parte da giovani e popolazione civile.
LA LECTIO MAGISTRALIS AL PALAERCOLE
Il parere del fisico italo-americano Maria Rita D’Orsogna
Per la pesca ed il turismo sarebbe una devastazione POLICORO - Non appena il corteo è giunto al Palaercole, la professoressa Maria Rita D'Orsogna, fisico, professore associato presso il Dipartimento di Matematica della "California State University di Los Angeles", ha tenuto una relazione tecnico-scientifica sui rischi derivati dalle trivellazioni in mare. Il momento, senza dubbio, più atteso della giornata. «Non è un problema solo di Policoro -ha esordito la studio italiana di origini abruzzesi- prima di tutto bisogna capire se vale la pena o meno trivellare. I sondaggi -ha spiegato- li fanno nel mare, con delle navi che spazzolano le acque con degli spari violentissimi di aria compressa, in modo che grazie al segnale riflesso, si riesce a capire la consistenza del giacimento presente. I danni che queste tecniche arrecano sono notevoli. Ci sono danni alla pesca, che si riduce di circa il settanta per cento. Con questa pratica si danneggia il sistema auditivo dei pesci. “Le tecniche di Ergan", così vengono chiamate, sono tecniche impattanti. Inoltre -ha concluso l'esperta che ha proiettato diverse slide in cui veniva illustrata la situazione post trivellazioni in mare in altre parti del pianeta- ogni tanto periodicamente ci possono essere problemi di spiaggiamenti. In Puglia, ad esempio, nel 2009 furono ritrovate morte in mare sette balene». In più, dalle prime indiscrezioni trapelate, sembra che la tipologia di petrolio disponibile sia anche di pessima qualità, ovvero particolar-
Qui sopra, i sindaci all’interno del Palaercole, dove si sono stretti simbolicamente la mano, a destra il fisico italoamericano Maria Rita D’Orsogna (foto Cosimo Martemucci)
mente “sporco”. Dopo gli interventi dei tanti rappresentanti istituzionali presenti, a margine dell'incontro è stato sottoscritto il “Protocollo di Heracleia”, stipulato “per concordare ed attuare interventi ed azioni necessarie a scongiurare qualsiasi attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi o gassosi nel mar Jonio e sulle aree dell'entroterra, nello specifico, si oppongono fornendo parere contrario alle undici istanze presentate da sei compagnie petrolifere e a tutte le altre richieste che in futuro tenteranno di essere approvate. Tale parere contrario, si fonda sulla convinzione che tali attività, di ricerca e/o estrattive, comportano la definitiva compromissione delle possibilità di sviluppo turistico del litorale jonico, la compromissione dello sviluppo agricolo delle aree interne, nonchè un impatto ambientale rilevante”. Nel protocollo di Herackleia, infine, è inoltre specificato che gli enti partecipanti “si impegnano nelle proprie sedi istituzionali a predisporre atti idonei a formalizzare parere negativo alle richieste di permessi di ricerca ed estrazione sui propri territori o nelle acque prospicienti i propri litorali; i Comuni, in particolare, si impegnano a fornire la massima collaborazione e trasmissione di conoscenze tecniche e specialistiche, provenienti anche dalla società civile, al fine di predisporre osservazioni e pareri idonei, nei termini di legge, ad opporre la concessione da parte della Regione di competenza di Valutazione di Impatto Ambientale favorevole”. pie.lu.
LE REAZIONI UNA levata di scudi da tutte le istituzioni e dal mondo produttivo. Cercheremo di sintetizzare tutti gli interventi giunti ieri in redazione. «Se qualcuno aveva il dubbio che il no del presidente De Filippo e della Regione a nuove estrazioni petrolifere, a partireda quelle nello Jonio, potesse essere una posizione non rappresentativa della volontà popolare, la manifestazione di Policoo dà una risposta chiara». È il commento dell'assessore all'Ambiente Vilma Mazzocco, secondo cui «mentre i cittadini portano il loro dissenso in piazza, l'ente continuerà a portarlo in modo convergente sui tavoli di confronto istituzionali, in stretto raccordo con i sindaci così come già fatto nei giorni, nelle settimane e nei mesi scorsi». Il senatore Cosimo Latronico (Pdl) promette che si adopererà «perché i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente neghino il permesso per le esplorazioni minerarie a largo della costa ionica lucana, pugliese e calabra». I senatori del Pd, Maria Antezza e Carlo Chiurazzi:, impediti a partecipare per impegni parlamentari, assicurano che sosterranno «l'attività delle amministrazioni comunali, della Provincia e della Regione, che ha messo
Garofalo (Lucania Turismo doc): «Non si può umiliare un settore»
Levata di scudi tra politica e operatori in campo una opportuna legge di moratoria di tutte le attività estrattive». Il consigliere regionale di Idv, Nicola Benedettoha sottolineato che occorre «sostenere una battaglia che deve essere allargata anche al consiglio regionale della Calabria. Con il Presidente Introna -aggiunge- ho avuto modo di avviare un primo confronto nel merito della proposta di legge che la Regione Puglia ha approvato nell'estate 2011». Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha ribadito la netta contrarietà dell'istituzione che rappresenta alle trivellazioni: «Non lasceremo che decisioni incuranti della volontà popolare, e lesive del diritto allo sviluppo delle comunità, facciano scempio di una delle risorse più importanti dell'intera regione. Oggi tutti insieme, istituzioni e cittadini, abbiamo detto no alle trivellazioni nel nostro mare. Non permetteremo a nessuno di compromettere la salute del nostro territorio». L'Associazione Lucania Turi-
smo Doc, attraverso il presidente Francesco Garofalo, in rappresentanza di 45 aziende turistiche alberghiere, relais, hotel e tour operator, ribadisce il proprio No alle trivelle off shore nel Mar Jonio. Ritengo che il turismo sia l'unica leva di sviluppo possibile per creare occupazione e benessere ai nostri territori, ed è una occasione da non perdere per poter salvaguardare lepeculiarità ambientali, storiche, archeologiche della nostra regione. Non possiamo umiliare il dinamismo imprenditoriale dell'imprenditoria della costa jonica». No alle trivellazioni di petrolio sulla costa metapontina, ma pieno sostegno alla difesa del territorio e allo sviluppo sostenibile legato al turismo, all'ambiente e all'agroalimentare. La Camera di commercio di Matera racchiude in questa posizione la ferma volontà a proseguire sulla strada della difesa e della valorizzazione delle risorse, a tutela delle popolazioni e degli imprenditori che hanno investito e intendono continuare a investire nelle risorse,
che fanno della costa metapontina un'area dalle notevoli potenzialità di crescita. «Ancora una volta -ha commentato il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli- occorre fare fronte comune per evitate che il futuro di un territorio sia bloccato e deturpato da azioni, che rischiano di alterare e stravolgere quanto è stato fatto nei decenni nel mondo agricolo, con le colture pregiate, e per il turismo con la nascita di strutture portuali, ricettive e di animazione. Il Governo deve considerare le effettive vocazioni della Basilicata, del Metapontino anche a tutela della salute delle comunità locali, revocando le autorizzazioni alle perforazioni». Con la partecipazione attiva alla manifestazione diPolicoro “No alle trivelle nello Jonio”Confapi Matera ha voluto ribadire la propria contrarietà alle trivellazioni marine che dovrebbero interessare le acque lucane della fascia jonica. «Il petrolio -sostiene Franco Braia, presidente della Sezione Turismo di Confapi Matera- pur rappresentando una risorsa im-
portante per l'economia nazionale, è considerato in questo momento una minaccia per i due comparti sui quali la Regione Basilicata ha deciso di puntare con una serie di investimenti di marketing territoriale, turismo e agricoltura. Con la presenza a poche centinaia di metri di trivelle per l'estrazione del petrolio -precisa Braia- i turisti escluderanno certamente la costa jonica dalle mete in cui trascorrere una vacanza estiva e gli investimenti degli imprenditori sulle strutture ricettive e balneari e sui porti turistici già presenti nel Metapontino sarebbero inevitabilmente compromessi. Consentire nuove trivellazioni sul Mar Jonio -spiegavuol dire annullare di colpo tutti gli investimenti effettuati per migliorare l'offerta turistica sulla costa jonica e il nostro territorio non può assolutamente correre questo rischio. Credo che trivellare le acque del Mar Jonio sia inutile, pericoloso e dannoso allo stesso tempo, per una serie di ragioni di carattere economico e ambientale. Mentre il Governo nazionale decide di accentrare le competenze energetiche, la Regione ha ribadito la necessità di tutelare il nostro territorio e questa posizione è condivisa dalla Sezione Turismo di Confapi Matera.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.12.2012
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VI I POTENZA CITTÀ
Martedì 18 dicembre 2012
SCUOLA
CANDIDATI In tutta Italia saranno 11.542 le cattedre assegnate. I lucani che hanno provato i test sono stati circa 2.000
«CORSA» ALLE CATTEDRE
Solo il 20% dei candidati passa la prima prova
TEST Le prove di ieri a Potenza [servizio fotografico di Tony Vece]
I risultati del «Nitti», una delle sedi potentine del Concorsone EMANUELA FERRARA Il «concorsone» del Ministero dell’Istruzione termina oggi. Una due-giorni intensissima in cui 320mila candidati, in maggioranza donne, hanno provato a passare la prima delle prove
che daranno accesso all’insegnamento. In tutta Italia saranno 11542 le cattedre assegnate. I lucani che hanno tentato la sorte, passando magari giorni interi sui libri di studio, sono stati circa duemila. Numeri importanti a fronte dei pochi posti a disposizione. Abbiamo provato a
POLEMICA
I quiz «bocciati»: così non si valutano le nostre competenze
monitorare la situazione nel potentino. Le sedi in cui si è svolto il concorso sono cinque, di cui quattro a Potenza (l'Itis, l’Itc F.S. Nitti, il liceo scientifico G. Galilei ed il liceo europeo Gianturco) ed una a Brienza (liceo Gianturco). In particolare molto bene, almeno dal punto di vista tecnico, sono andate le cose nell’istituto Francesco Saverio Nitti dove però, dal punto di vista degli esiti, non si può dire la stessa cosa. Solo il 20% circa dei partecipanti ha superato il test: 50 quiz a cui rispondere in soli 50 minuti. Forse anche per il poco tempo a disposizione e, soprattutto, per la modalità di svolgimento, l’età media di chi ha superato il test è stata relativamente bassa. «Questa prova – ha dichiarato Pasquale Ruggiero al termine di una delle sessioni d’esame – era adatta specialmente a neo-laureati o persone comunque giovani, abituate alla modalità quiz con molte domande di logica e ad avere una
certa familiarità con il computer». A passare alla fase successiva, almeno in questo istituto, sono stati trentenni e qualche quarantenne «trend questo – afferma la preside Debora Infante – che conferma quello del concorso per dirigente scolastico. L’utilizzo minimo del computer, richiesto in questa prova, non doveva essere un limite invalicabile anche perchè in ogni istituto, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie, è sempre prevista una minima conoscenza informatica». Le 50 domande a risposta multipla erano suddivise in: 18 di logica, 18 di analisi del testo, 7 di competenze digitali e 7 di lingue. Per ogni risposta corretta veniva assegnato un punto mentre ne veniva tolto mezzo per ogni errore ed il punteggio minimo da ottenere per superare la prova era di 35 punti. «A livello pratico – spiega Rocco Telesca, uno dei tecnici di laboratorio che ha seguito la prova nell’Itc F.S. Nitti – non si trattava di nulla di particolare. Bisognava semplicemente cliccare sulla casella corrispondente alla risposta ritenuta giusta ma non nego che qualcuno ha avuto difficoltà anche solo con questa procedura». Il vantaggio di questo tipo di test è
Pasquale Ruggiero
nell’immediatezza dell’esito. Infatti ai candidati è stato comunicato, con apposita schermata personalizzata, il fatidico passaggio o meno alle successive prove scritte il cui numero dipenderà dalle classi concorsuali. Un minimo di confusione è stata creata dagli stessi partecipanti, tra arrivi in larghissimo anticipo ed un clamoroso sbaglio di sede. Fortunatamente per il candidato si trattava di spostarsi solo di poche centinaia di metri e, probabilmente, sarà riuscito, se pur al limite massimo di tempo consentito, a raggiungere l’istituto giusto.
ETÀ MEDIA
A superare il test sono stati soprattutto i trentenni e qualche quarantenne
Debora Infante
ANDAMENTO ANALOGO A POTENZA. LA GAZZETTA NELL’ISTITUTO LOPERFIDO PER MONITORARE L’ANDAMENTO DELLA PROVA E RACCOGLIERE COMMENTI
Bilancio negativo anche a Matera i test mettono in crisi gli aspiranti prof QUIZ Ciascun candidato è appreso del risultato della prova subito dopo la fine del test. Cinquanta le domande a risposta multipla. Per passare occorreva rispondere positivamente a 35 domande su 50
CARMELA COSENTINO l Si è conclusa con un bilancio negativo la prima delle due tornate della prova preselettiva del Concorso a cattedra. A Matera per i candidati, distribuiti nelle aule messe a disposizione dall Istituto Loperfido Olivetti, dall’Istituto di istruzione professionale «Isabella Morra», dalla scuola media «F. Torraca» e dall’Istituto tecnico industriale «G. B. Pentasuglia», non è stata una giornata positiva. In pochi hanno superato la prova ottenendo un punteggio minino di 35 su 50. Iltestdi preselezione è stato uno degli argomenti più dibattuti di questoconcorso. Molti infatti, e ancora oggi, ritengo che il test, così strutturato, non sia in grado di definire competenze e capacità di un insegnante, ma sembra più una prova finalizzata aridurre il più possibile il numero dei partecipanti, in modo da rendere più agibile alla macchina concorsuale lo svolgimento delleprove scritte e orali. Ieri mattina noi de La Gazzetta siamo stati all’Istituto Loperfido- Olivetti in via Matarazzo per raccogliere i pareri dei candidati. La maggior parte delle persone intervistate, (di cui riportiamo solo il nome e la provenienza perché hanno voluto mantenere l’anonimato), era d’accordo su un punto, vale a dire che il test presenta delle evidenti difficoltà soprattutto per un laureato in lettere e filosofia. «Mi sono esercitato molto in questi 20 giorni - ha detto Emilio di Bernalda,
Rocco Telesca
.
laureato in Scienze politiche a Bari e poi in Scienze della formazione a Matera – e devo dire che alcune domande non sono alla portata di tutti. Ho trovato difficoltà con la lingua inglese perché in alcuni casi si chiedeva di comprendere il testo e da lì formulare una domanda. Ho addirittura trovato un errore nel test di matematica. Nel complesso credo che queste domande non siano idonee a testare le mie e in generale le competenze di un aspirante docente”. Affermazioni condivise anche da Maria di Accettura che aspira a
diventare una maestra della scuola elementare. «La difficoltà maggiore l’ho trovata nelle domande di logica e di informatica. Ho un diploma preso 20 anni fa all’Istituto Magistrale, ho studiato, mi sono esercitata per partecipare al concorso, ma non so se riuscirò a superare la prova». Spera di passare questa prima fase Piera da Garaguso, una delle tante insegnanti precarie della Basilicata. «Ho deciso di fare il concorso - afferma - per avere una doppia possibilità. Sono un’insegnante precaria, sacrifici ne ho già fatti tanti, e mi
auguro che la situazione possa cambiare». Tra coloro che non hanno superato la prova, Alessandra. «Mi sono accorta della difficoltà del test dice - appena l’ho visto sul sito del Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca). E anche oggi ho trovato delle domande davvero impossibili, come quelle di logica e di inglese». Le selezioni continuano oggi mentre coloro che hanno superato la prova dovranno aspettare il 16 gennaio quando sulla Gazzetta Ufficiale sarà pubblicata la data della prova scritta.
Concorsi e ricorsi I «docenti invisibili» ammessi con riserva Tra i candidati «ammessi con riserva» alla prova preselettiva del concorso a cattedre, Gaetano Caino di Avigliano, laureato nel 2005 in Lettere e Filosofia all’Università degli Studi della Basilicata. Caino ritenendo le limitazioni poste dal Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) eccessivamente restrittive ha deciso di fare ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) che, a pochi giorni dalla prova, fissata il 17 dicembre, ha accolto l’esposto presentato dall’ Adida (Associazione docenti invisibili da abilitare) predisponendo l’accesso dei nuovi aspiranti docenti che si erano visti sbarrare la strada dai criteri di ammissione. «Sono stati messi dei paletti troppo stretti - ha spiegato Caino - e limitativi. Ho già esperienze di insegnamento. Dall’anno di laurea ad oggi ho insegnato in alcuni licei della provincia di Venezia e per un anno in una scuola media. Inoltre – sottolinea - questi test non servono per verificare le capacità e le competenze dei candidati. Ho avuto la possibilità di esercitarmi solo pochi giorni fa e questo grazie all’Adida che ha messo a disposizione sul suo sito internet dei questionari molto simili a quelli proposti dal Miur a cui non avevo accesso. Ciò che ho notato è che sono test di memoria più che di valutazione ed è palese che l’obiettivo è quello di eliminare il maggior numero di persone». Lei è stato ammesso alla prova con riserva, nel caso di esito positivo cosa succede? «Dovrò aspettare che il Tar si pronunci nuovamente il 10 gennaio», conclude. [c.cos.]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.12.2012
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X I MATERA CITTÀ
DENTRO LA CITTÀ
IL VOLTO ANTICO DIMENTICATO
Martedì 18 dicembre 2012
UNA PROPOSTA DI TUTELA Matura la volontà di allargare i confini del Parco della Murgia a Serra d’Alto Murgia Tirlecchia e Difesa San Biagio
Collina di Serra d’Alto una storia senza difese È il momento di allargare i confini del Parco della Murgia
REPERTI Le nuove decorazioni geometriche su una tazza ad ansa
PASQUALE DORIA l Nessuna forma di tutela. Eppure si tratta di uno tra siti archeologici più noti del mondo. Almeno lo è nel mondo degli studiosi di civiltà preclassiche. La ragione? È per via dei ritrovamenti avvenuti su una collina a pochi chilometri da Matera. Viene indicata una tappa evolutiva fondamentale nel lungo cammino dell’umanità. Il luogo in cui si sviluppò un nuovo gusto nel decorare le ceramiche è la collina di Serra d’Alto. Indicazione precisa con la quale è accomunata tutta una produzione occidentale che in questa zona d’Italia si sviluppò intorno a quattromila anni prima della nascita di Cristo. Segno tangibile di una svolta epocale che ha forse segnato per sempre la fine delle società di raccoglitori, cacciatori e nomadi, e certificato la nascita delle comunità stanziali dedite all’allevamento e all’agricoltura. Accadeva sotto casa nostra e adesso l’Ente Parco della Murgia intende ampliare i suoi confini per fare in modo che questa pagina di storia dell’umanità venga adeguatamente tutelata. Non è la sola zona interessata. Stesso di-
SERRA D’ALTO La collina come si presenta oggi e una foto dei primi del Novecento testimonia gli scavi dell’archeologo Domenico Ridola scorso vale per Murgia Tirlecchia e per la Difesa di San Biagio, in territorio di Montescaglioso, altro sito di grande interesse archeologico e naturalistico che bisogna salvaguardare con altrettanta convinzione. L’iniziativa di ampliamento, meritoria e sicuramente degna di tagliare il giusto traguardo, è stata ufficializzata
dal presidente dell’Ente Parco, Pier Francesco Pellecchia, e dal sindaco di Montescaglioso, Giuseppe Silvaggi. Un briciolo di storia. Nei primi anni del 1900 raccolse una gran quantità di materiali Domenico Ridola. Tra il 1919 e il 1925 fu la volta di Ugo Rellini, seguito nel 1942 da Eleonora Bracco e nel
1975 da Maria Bernabò Brea. Cita questi nomi Felice Gino Loporto, anche lui grande archeologo. Ha in comune con chi lo ha preceduto gli studi sulla «collina delle meraviglie». I risultati degli scavi sono documentati in una pubblicazione del 1989 sostenuta dall’Accademia dei Lincei per le edizioni Bretschneider, intitolata
L’insediamento neolitico di Serra d’Alto nel Materano. Perchè tanti scavi sistematici nella stessa zona? Intanto, si tratta di una collina situata a circa tre chilometri a nord-nord-est dal centro di Matera. È caratterizzata da un ampio pianoro a 400 metri sul livello del mare il cui fronte è lungo circa 1.500 metri. Come an-
CONOSCERE LA PROPRIA STORIA CONTRIBUTO ATTIVO AL PREZIOSO LAVORO PIONIERISTICO AVVIATO DALL’ARCHEOLOGO DOMENICO RIDOLA
Un« «bacheca» nel Parco valorizzerà le tesi di laurea centrate sul territorio l Un territorio che è uno scrigno. Gli studiosi di civiltà preclassiche, a qualunque latitudine abbiano maturato i loro studi, lo sanno. E forse conoscono questa parte di vicende legate al territorio materano meglio di chi ci abita. Residenti che, tuttavia, stanno combattendo una bella battaglia di civiltà per la tutela di una ricchezza che altri ci invidiano. Non bisogna sforzarsi chissà quanto per farsi un’idea anche sommaria della qualità di un patrimonio tanto prezioso quanto poco valorizzato. Il forziere di queste testimonianze è in pieno centro, nel Museo archeologico nazionale Domenico Ridola, il pioniere di studi scavi e ricerche sul passaggio dalla fase in cui gruppi di cacciatori presenti sul territorio, gradualmente, divennero stanziali. La presenza di numerosi villaggi trincerati risalenti al Neolitico racconta una storia straordinaria che corrisponde al riscaldamento del clima successivo all’ultima glaciazione. Il nomadismo finisce quando iniziano a salire le temperature e con queste l’affermarsi delle prime forme di allevamento e di coltivazione. Una narrazione emozianante che può essere appresa nei villaggi neolitici del Materano se si considera che sono state ritrovate persino le fosse in cui venivano conservati i cereali, la cui coltivazione tante pagine di storia ancora ha scritto in questa zona a cavallo tra Puglia e Basilicata.
La famosa ceramica, detta di Serra d'Alto prende il nome dalla collina in cui è stata ritrovata e, per quell’epoca, ha rappresentato la vetta dell’abilità artistica del genere umano. Una mano a riscoprire e apprezzare ulteriormente questi aspetti del nostro territorio viene dall’Ente Parco della Murgia Materana. Si tratta di un’iniziativa rivolta agli studenti universitari in titolata «L’Archivio delle tesi di laurea». Si vuol costituire un luogo della memoria degli studi che si vanno facendo sul territorio del Parco e delle aree che la circondano, evidenziando all’interno della Biblioteca del Parco, già destinataria di notevoli studi, una «bacheca» espositiva delle tesi di laurea con la finalità di renderle consultabili. Agli stessi lavori inoltre verrà dedicata una sezione nell’ambito del sito internet dell’Ente Parco. Con questa stessa volontà di sensibilizzazione, l’Ente Parco, i Cea e i Comuni di Matera e di Montescaglioso, domani piantano alberi: 30 lecci. La giornata inizia alle 9, a Matera con l’incontro alla media Nicola Festa, dove saranno piantati 10 lecci nell’area verde intorno alla scuola. Alunni e docenti saranno i custodi. Alle 11,30 sarà la volta di località Pianelle, al Cea di Montescaglioso dove, in varie zone del territorio, saranno piantumati gli altri 20 lecci. La giornata si concluderà nel [p.d.] pomeriggio al Cea di Matera.
SENSIBILIZZARE
Alle scuole medie e alle cure degli alunni affidati 30 lecci
GLI SCAVI RACCONTANO A sinistra, una tazza ad ansa. Sotto, frammenti decorati con disegni geometrici numerati dall’archeologo Felice Gino Lo Porto, autore del disegno a destra di una tomba ritrovata a Serra d’Alto
ticipato, è una zona nota per via dello stile, che prende il nome proprio dalla collina di Serra d’Alto. Gli esperti parlano di una ceramica raffinata «dipinta in bruno e contraddistinta da un vasto repertorio decorativo a motivi meandro-spiralici e schemi miniaturistici accanto ad elaborate anse plastiche a nastro spesso sormontate da un’appendice di tipo zoomorfo». Ma non è tutto. Sì, perchè non lontano da questo sito non si può fare a meno di citare quello di Trasano, al centro di studi dal 1984, nonchè prodigo d’imponenti strutture tra muri, silos, forni e sepolture. Al punto che le sue stratigrafie lo hanno imposto quale sito neolitico di riferimento per l’intera Italia meridionale. E ancora, per sottolineare la fecondità non sempre nota del territorio materano, è appena il caso di citare, oltre a quelli già menzionati, i siti di Murgecchia, Timone, Trasanello, Sette Ponti, S. Martino, S. Eligio, Verdesca e Matinelle. Che dire? Ci sono diversi tipi di ricchezza. Ma come non ammettere che è sicuramente indice di povertà la consapevolezza di non sapere di essere depositari di un patrimonio così vasto e prezioso?
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.12.2012
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Matera Martedì 18 dicembre 2012
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Ferma ed unanime condanna «di uno scempio che viola i principi del restauro»
«Un orrido ponte nel Barisano» Alcune associazioni sollevano il caso di “riqualificazione in vico Commercio” E’ UN caso vero e proprio quello del cosiddetto ponte in vico commercio. Il rifacimento di un passaggio pedonale crollato in passato che non piace a molte delle associazioni cittadine. La questione sarebbe stata esaminata per verificare tutte le necessarie autorizzazioni ma non sarebbe stata rilevata alcuna anomalia tanto da indurre le associazioni ad intervenire chiamando in causa in particolare le Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata Francesco Canestrini a cui è stato inviato un esposto sul caso da Città Plurale e Mutamenti a mezzogiorno. Ad alzare l’attenzione sul caso sono brio brillanti realtà in osservazione, wikimatera.it , il movimento matera cambia, wwf provinciale e Città Plurale. «La cosiddetta “riqualificazione” di vico Commercio costringe ad occuparsi ancora una volta della sufficienza ed incredibile approssimazione con cui sono gestiti i vari comparti di recupero e restauro dei Sassi di Matera» si legge all’interno di una nota che sottolinea la situazione che viene riprodotta con una serie di immagini. «Intendiamo focalizzare la pubblica attenzione sulla realizzazione del progetto risultato vincente nel 2008, che ha preso la forma dell’orrido ponte metallico al di sotto della predetta via del Sasso Barisano. Non possiamo che condannare fermamente la bruttura e lo scempio di questo manufatto, reo di violare
Macaione: «Estetica oggi è disturbante»
Le foto del ponte di collegamento in via del Commercio
«Ma non è l’unica idea si continua a pensare ad un’ascensore che colleghi a via Fiorentini» «Speriamo che il Comune e la Soprintendenza finora in silenzio, pongano riparo a questa mostruosità» tutti i principi basilari del restauro conservativo (mantenimento del linguaggio stilistico e della conformità al contesto storico-artistico) e inoltre dei requisiti fondamentali che hanno consentito l’iscrizione nelle liste Unesco (unicità ed originalità delle caratteristiche del sito) e del banale buonsenso. L’intervento è solo l'ultimo atto di un progetto che, se sulla carta avrebbe dovuto segnare il recupero di un’area interessata da crollo alla fine de-
gli anni ’80, in concreto si è trasformato in uno scempio senza precedenti . Ci riferiamo anche all’idea di prevedere un ascensore di collegamento con via Fiorentini, alla scelta di chianche industriali bianche per il rifacimento della viuzza, in luogo del riutilizzo di quelle originali, nonché all'adozione di un insieme di interventi che snaturano di fatto l’essenza di un’intera area di enorme valore storico». Le associazioni quindi si
augurano che l’assessore comunale all’urbanistica, l’ufficio Sassi e la Soprintendenza ai beni architettonici «finora incredibilmente silenti, pongano riparo a questa immane mostruosità, prima che un intervento sanzionatorio delle istituzioni internazionali, cui dobbiamo rendere conto arrechi un colpo mortale irreparabile all’intera città, nel qual caso queste figure dovranno assumersi delle precise responsabilità».
«Opera ancora da finire Vediamo se copertura in tufo è sostenibile» «NON VOGLIO esprimere ancora alcun giudizio sino al completamento dei lavori che non è avvenuto. Vedremo se ci sarà la possibilità di intervenire per foderare di tufo quel ponte così come nell’idea originale. Ma c’è da capire quali sono i costi». L’assessore comunale ai Sassi Ina Macaione non si sbilancia sul “ponte” di vico Commercio ma spiega che «si tratta di un’altra eredità che ci siamo trovati con un progetto che però difficilmente poteva essere completato secondo i costi e le disponibilità economiche che vi erano. Oggi ci troviamo di fronte a questa situazione, ma bisogna aspettare la conclusione dei lavori. Abbiamo fatto il meglio che si poteva fare. Ora c’è solo da verificare sotto un profilo dei costi come un intervento di miglioramento possa essere fatto». Le verifiche da parte degli uffici comunali su quelli che saranno i costi eventuali per un successivo intervento saranno meglio definiti dall’Amministrazione nelle prossime settimane. Poi si deciderà il da farsi ed un eventuale nuovo intervento. Ad oggi con molta prudenza la Macaione si limita esclusivamente a dire: «posso dare un giudizio parziale perchè ho parlato direttamente con il direttore dei lavori, alcuni interventi andranno an-
Ina Macaione
cora fatti e bisognerà aspettare la fine dell’opera. Certo oggi posso dire che sotto un profilo estetico la visione di quel ponte in quel contesto è disturbante. Se ci saranno da valutare ulteriori interventi dovremo farlo con un processo di coinvolgimento e di condivisione che sarà il più ampio possibile». Parole che oggi testimoniano la posizione di attesa in cui si è posta l’Amministrazione comunale di Matera su questa vicenda del ponte in vico Commercio. p.quarto@luedi.it
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 18.12.2012
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MATERA CITTÀ I XI
Martedì 18 dicembre 2012
ALLARME SICUREZZA LA GIUSTIZIA E I DISAGI
NESSUNA RISSA «Durante lo spettacolo alla presenza di una scolaresca c’è stata soltanto una scaramuccia tra tre detenuti prontamente sedata»
«Carcere sotto organico di circa quaranta unità» Grippo (Uil) richiede il potenziamento degli agenti penitenziari Sanzionati dopo il diverbio In cella di isolamento gli autori del litigio.
DONATO MASTRANGELO l La carenza di unità anche nel ruolo di sottufficiali e i turni massacranti cui sono costretti gli agenti di Polizia penitenziaria restano due dei nodi principali della Casa Circondariale di via delle Cererie. È quanto denuncia Giovanni Grippo, segretario regionale della Uil Penitenziaria che in più circostanze ha evidenziato le criticità dell’istituto di pena con evidenti ripercussioni sulla sicurezza. Disagi che si riflettono sugli agenti e sulla stessa popolazione carceraria anche a causa di problemi sul piano logistico come le difficili condizioni di vita all’interno delle celle e l’assenza di spazi per altre attività. L’organico di Polizia Penitenziaria, secondo quanto riferisce Grippo sarebbe sottodimensionato di almeno 35-40 unità. «In effetti - sostiene - se si considerano le unità che cominceranno ad andare in pensione nel 2013 necessiterebbero almeno quaranta unità. compresi ispettori e sovrintendenti». Tra le altre situazioni anomale Grippo punta il dito sulla «sorveglianza generale assegnata agli assistenti capo che invece non andrebbe fatta in quanto la legge non lo prevede». Tra le note liete l’esponente della Uil Penitenziaria indica il reparto protetto all’interno dell’ospedale Madonna delle Grazie. «La struttura - rileva - è attiva e funzionante da qualche mese». Grippo coglie l’occasione per precisare quanto ve-
Si trovano in cella di isolamento i tre detenuti napoletani protagonisti della scaramuccia che si è registrata lo scorso 13 dicembre al termine di uno spettacolo natalizio al quale assisteva anche una scolaresca della scuola media “Pascoli” oltre ad alcuni rappresentanti delle istituzioni. Il gesto che ha determinato la contusione lieve di tre baschi azzurri, è stato condannato oltre che dalla direzione del carcere, dagli agenti di polizia penitenziaria e dagli educatori, dall’intera popolazione carceraria che ha espresso indignazione per quanto accaduto. Secondo quanto si è appreso i detenuti appartengono a due opposte fazioni partenopee in combutta tra loro. Vecchie ruggini, insomma, che sarebbero riaffiorate nel giorno di Santa Lucia. Qualche domenica fa c’era stato un piccolo screzio ma tutto sembrava finito lì. Poi il 13 dicembre la spinta e uno schiaffo ma nulla più perchè gli agenti avevano prontamente ristabilito la situazione prima che potesse degenerare. [d.mas.]
rificatosi lo scorso 13 dicembre all’inter no del carcere durante uno spettacolo natalizio alla presenza di una scolaresca della scuola media “Pascoli”. Nella circostanza c’era stata qualche scaramuccia tra tre detenuti napoletani ma l’accenno di rissa aveva avuto una vasta eco all’esterno. «Non è stata una rissa - afferma Grippo - in quanto la scaramuccia è stata immediatamente sedata. È stato qualcosa di una frazione di secondo che non ha neppure destato l’attenzione degli alunni. In sala oltre alla scolaresca erano presenti rap-
SOCCORSO PROTAGONISTA UNA 23ENNE RUMENA
Partorisce in strada con l’aiuto di passanti e del 118 EMILIO OLIVA l «Correte, correte, che sta nascendo». Agli operatori del 118 era già accaduto di ricevere richieste di soccorso per parti naturali, avvenuti in casa o in ambulanza. Ma uno in strada è forse il primo ad essere registrato. È accaduto ieri mattina, intorno alle 6.20. Protagonista una giovane rumena, 23 anni, alla seconda gravidanza. Ha dato alla luce una bambina, lungo un tratturo, tra Montescaglioso e Ginosa. Due passanti l’avevano trovata stesa per terra. Spaventati, si erano accorti che stava nascendo la bambina. La donna, che vive a Ginosa, era andata con il marito a trovare degli amici in campagna. Quando le si sono rotte le acque, era rimasta sola con la prima figlia. È corsa in strada a chiedere aiuto. Priva di forze, è caduta. La sua fortuna è stata l’intervento dei due passanti che hanno chiamato il 118 con un cellulare. «Li ho sentiti piangere, per l’emozione», racconta la dott.ssa Maria Rosaria Lacopeta, il medico del 118 che ha effettuato il 118 Un’ambulanza [foto Genovese] soccorso insieme ad una infermiera, Antonietta Puzzovivo, e all’autista dell’ambulanza, Mario Lascaro. «Ma è viva?», ha chiesto ai due passanti. «Non lo sappiamo», è stata la risposta. Ma poco dopo la neonata ha emesso un vagito. «Copritela e pulitele la bocca», sono state le prime indicazioni del medico. «Quando sono arrivata, la piccola sporgeva fra le gambe della mamma, adagiata in un’auto, con il cordone ombelicale intorno al collo. L’ho tagliato, ho dato l’ossigeno alla bambina e l’ho protetta», precisa la dott.ssa Lacopeta, da 8 anni in servizio al 118. Il giorno prima, nella chiesa di Venusio, aveva salvato un altamurano che era entrato in arresto cardiocircolatorio. La donna e la neonata sono state trasportate nell’ospedale Madonna delle Grazie, dove sono ricoverate nel reparto di ostetricia. Stanno bene. La piccola, che ieri non aveva ancora un nome, pesa all’incirca un chilo e mezzo.
ISTITUTO DI PENA Uno spettacolo teatrale all’interno della casa circondariale di via Cererie [foto Genovese]
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presentanti istituzionali ed una sessantina di detenuti. Tutti sono rimasti profondamente amareggiati per questo diverbio che ha registrato l’indignazione di tutta la popolazione carceraria. Gli sforzi profusi dall’Amministrazione Penitenziaria e dagli educatori che operano nel carcere per scrivere una bella pagina di socializzazione a pochi giorni dal Natale sono stati vanificati dal gesto assolutamente censurabile di tre soggetti. Gesto ancora più inspiegabile perchè realizzato nell’ambito di un evento che inneggiava alla pace e alla fratellanza».
le altre notizie GLI ARRETRATI DELLA CASSA INTEGRAZIONE
Saranno pagate tre mensilità ai lavoratori della Incanto Group
n Il Ministero del Lavoro ha autorizzato l’Inps di Matera, con un decreto, al pagamento di tre delle sette mensilità di cassa integrazione straordinaria vantate dai 193 lavoratori della Incanto, azienda del settore del mobile imbottito, dichiarata fallita dal Tribunale di Bari nel novembre scorso. I lavoratori non percepivano alcun importo dal 5 maggio scorso, data di collocazione delle maestranze in cassa integrazione straordinaria a seguito dell’attivazione del regime di amministrazione controllata per difficoltà finanziarie. OGGI NEL QUARTIERE SERRA RIFUSA
Giornata in ricordo di Masciullo al Centro integrato polivalente n Una giornata di auguri, in vista delle prossime festività natalizie, in ricordo di Gino Masciullo, per tutti a Matera Gino “mille lire”, scomparso di recente: è in programma oggi, dalle 9 alle 18, al Centro integrato polivalente di viale dei Peucezi, nel quartiere Serra Rifusa. Nell’occasione, saranno esposti prodotti artigianali dei labora[p.miol.] tori del Cip.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 18.12.2012
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Basilicata Mezzogiorno Martedì 18 dicembre 2012
36 Policoro Il sindaco Leone: «Gli imprenditori del territorio aiutino quest’uomo e la sua famiglia »
In catene per una vita dignitosa
Singolare protesta di un disoccupato che deve mantenere la figlia malata POLICORO - Il disperato bisogno di lavoro e la conseguente impossibilità a far fronte alle esigenze di una figlia malata e di una moglie, hanno costretto ieri mattina un cittadino di Policoro, Pasquale Santarcangelo di 44 anni ad incatenarsi ad oltranza dinanzi la sede municipale e proclamare lo sciopero della fame «Fino a quando qualcuno non mi aiuta». L'uomo ha ammesso di avere alle spalle un passato di tossicodipendente che lo ha portato anche a subire la detenzione in carcere. «Ora é tutto finito - ha raccontato al Quotidiano - ho chiuso con quella vita da dieci anni. Ho capito tanti errori. Però devo lavorare perché voglio che la mia famiglia abbia una vita dignitosa. Ho una bambina di 16 mesi e pesa sei chili e mezzo, i medici mi dicono che sembra di nove mesi. La porto sempre al controllo all'ospedale pediatrico "Gaslini" di Genova, sopportando dei costi non irrisori. Ho avuto 200 euro dal Comune di Policoro ed un aiuto dal vescovo. Non posso continuare così - ha continuato - ho bisogno di un lavoro. Farò lo sciopero della fame fino a quando non si aggiusta qualcosa. Ho bisogno di essere inserito lavorativamente; tra l'altro - spiega - appartengo alle categorie protette in quanto invalido civile al 50%. Abito in una casa di 45 metri senza riscaldamento e con una piccola stufa a gas andiamo avanti, maha concluso - la notte devo spegnerla, altrimenti rischiamo l’incendio». Sulla vicenda é intervenuto con una nota il sindaco di Policoro, Rocco Leone dopo aver incontrato nella tarda mattinata di ieri Santarcangelo. «L’emergenza lavorativa attanaglia numero-
Per far sentire il dissenso del Metapontino
Seconda canna Sinni Devincenzis a Roma
Pasquale Santarcangelo rimarrà incatenato davanti al Comune finchè non otterrà un lavoro per mantenere la famiglia e curare la figlia malata
se famiglie e gli aiuti di un ente comunale sono di carattere momentaneo, temporaneo, purtroppo non definitivo: come amministrazione comunale facciamo un appello agli imprenditori locali, agli artigiani, affinché si dia un po’ di respiro a quest’uomo, perché disoccupato e con famiglia a carico. L'uomo é conosciuto ai Servizi Sociali – ha proseguito Leone - ed è stato aiutato più volte mediante piccoli sostegni "tampone" che
purtroppo non risolvono in via definitiva il problema. Piena solidarietà da parte mia, dell’assessore Lauria, con delega alle Politiche Sociali e alla Famiglia, e dell’amministrazione comunale tutta, per il cittadino in questione, a cui - ha concluso il sindaco - continueremo a garantire quei piccoli aiuti che un ente può effettuare». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
MONTALBANO JONICO - Ieri a Policoro a manifestare il dissenso alle trivelle nel mar Jonio, oggi invece è a Roma il Sindaco di Montalbano Jonico, Enzo Devincenzis (nella foto), per andare a ribadire il suo no alla seconda canna del Sinni.E' prevista per oggi, infatti, alle ore 10 l'adunanza della IV Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con, all'ordine del giorno, anche il potenziamento della capacità di trasporto dell'acquedotto del Sinni, una questione contro la quale il primo cittadino montalbanese sta combattendo da diversi mesi. «Tale adunanza -si legge in una nota di Devincenzis- segue la precedente del 18 ottobre a cui ho partecipato, insieme al solo sindaco di Senise e con il parere contrario dei sindaci dei territori interessati, argomentando tecnicamente le motivazioni per cui la seconda canna del Sinni non deve essere costruita, e suggerendo anche soluzioni alternative, come risulta dal verbale della IV commissione del ministero competente. Così come per il petrolio, anche per l'acqua abbiamo già
dato alla Puglia. E' una condizione a cuituttii sindaciinteressatidevono opporsi e, per tale motivo, sono stato delegato dal presidente dell'area di Programma “Metapontino-Collina Materana”a porre ulteriore diniego affinché l'adduttore non venga raddoppiato». All'incontro, cui parteciperanno anche le autorità competenti di Puglia e Basilicata, il sindaco di Montalbano vuole ribadire quei princìpi già più volte espressi e che non escludono periodi di futura siccità, quale fenomeno ciclico, che la stessa Basilicata, produttrice di acqua, ha dovuto subire negli anni passati, con grave danno agli impianti agricoli, ma alla stessa popolazione che ha dovuto vedersi chiudere i rubinetti nelle ore centrali della giornata. La preoccupazione del sindaco Devincenzis, sta nel fatto che, una volta raggiunta Ginosa, la seconda canna prevista sarà utilizzata per ulteriori approvvigionamenti alla Puglia, rischiando di lasciare a secco i Lucani considerato che già il Pertusillo viaggia molto versa la Puglia. Anna Carone
Montalbano Ricordo del giovane universitario vittima di un incidente
Tutti insieme per Marco Tauro Una giornata di sport con l’Us Acli e la parrocchia
Policoro, adotta una strada Carabinieri sulla Jonica
L’Atletico Montalbano Jonico e (a destra) il parroco, Franco Nola e Nicola Tauro
MONTALBANO JONICO . Domenica scorsa si è svolta a Montalbano Jonico, presso i campi della parrocchia Santa Maria delle Grazie, la manifestazione di calcio giovanile riservata ai nati negli anni 2000/01 categoria Under 12, all'interno del progetto più sport per tutti in parrocchia”, in memoria di Marco Tauro, giovane studente universitario montalbanese prematuramente scomparso. Evento organizzato dalla Sede Provinciale Us Acli di Matera e dalla sede regionale di Basilicata in collaborazione con l'associazione Fcd Atletico Montalbano e la parrocchia Santa Maria delle Grazie di Montalbano jonico. Dopo il raduno e l'accoglienza, c'è stato un momento di preghiera da parte di tutti gli sportivi e loro familiari presenti i quali sono venuti, oltre che da Montalbano, anche da Valsinni, Tursi, Scanzano e Marconia. «Si fortifica il progetto
più sport per tutti in parrocchia -ricorda Vincenzo Di Sanzo, presidente regionale dell'Unione Sportiva Acli di Basilicata- anche con questo evento il quale vuol essere un invito alla vita grazie allo sport. Sono contento per la numerosa partecipazione delle associazioni sportive quali Apif Valsinni, Polisportiva Tursi, Holly e Benji Marconia, Polisportiva San Giovanni Bosco di Marconia, As Scanzano e Atletico Montalbano, le quali non fanno mai mancare la loro gradita presenza ai nostri appuntamenti importanti». Per Franco Nola (consigliere nazionale Us Acli e presidente dei Veterani dello sport del Metapontino) lo sport organizzato dall'unione sportiva Acli è rispetto e, poiché la vita è il più bel dono che il Signore ci ha dato, dobbiamo divulgare la pratica sportiva per vivere una vita più dignitosa eliminando possibilmente violenza, soprusi e conflitti familiari
e non solo». Soddisfatto anche Rocco Tauro (papà di Marco ed assessore al comune di Montalbano): «Innanzitutto un sentito ringraziamento all'unione sportiva Acli regionale e locale, alla parrocchia Santa Maria delle Grazie con parroco, don Vincenzo Sozzo, alle squadre partecipanti con i propri dirigenti e genitori ed a tutti coloro che hanno collaborato ad organizzare la manifestazione in ricordo di Marco. Mi piace citare la caratteristica maggiore di Marco che era la bontà di animo, con un grande cuore per gli amici e la sua famiglia. Studente universitario a Modena, scomparso prematuramente il 18 dicembre di quattro anni fa. In famiglia lo sen-
tiamo sempre vicino in ogni momento della giornata. Un mio messaggio finale verso tutte quelle famiglie che hanno attraversato questo evento è quello di continuare la propria vita nella serenità e nella certezza che la perdita del proprio caro è solamente un avvicinarci a Dio». Secondo don Vincenzo Sozzo, «E’ stata una mattinata meravigliosa. In questa terza domenica di Avvento, definita liturgicamente domenica della gioia, mi si è riempito il cuore vedendo la chiesa piena di ragazzi venuti da altri paesi. Spero che ci possono essere altre occasioni per ravvivare sempre più la vita in questa comunità». provinciamt@luedi.it
La Statale jonica
POLICORO - Parte la seconda edizione di “Adotta una strada”, Il progetto promosso da Fondazione ANIA e Arma dei carabinieri sulla Pontina, Pontebbana, Padana Inferiore, Adriatica e Jonica si propone di rendere sicure le strade più pericolose d'Italia. E’ trascorso già un mese circa dall'avvio del progetto, promosso da Fondazione Ania e Arma dei carabinieri finalizzato a rendere sicure le strade più pericolose d'Italia. I militari stanno adottando misure straordinarie intensificando i pattugliamenti in alcuni punti, considerati particolarmente a rischio della Ss 106 Jonica, avvalendosi, in questaattività, delsupporto deiNuclei radiomobilie delle Stazioni competenti, e distribuendo, durante i controlli, etilometri monouso e depliant informativi con le regole da seguire pertrasportare i bambiniin auto, messia disposizione dalla Fondazione Ania. In questa prima fase sono stati rilevati 2 incidenti stradali di cui 1 con 2 feriti; controllati circa 200 persone di cui 30 con etilometro; ritirate 2 patenti.