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ph. S. Strizzi
Monti attonito alla Camera mentre dai banchi della destra lo insultano e lo sbeffeggiano. Triste epilogo di un premier che doveva salvare l’Italia (e l’Europa)
Ferrara Palazzo dei Diamanti 10 marzo 9 giugno 2013 Info e prevendita: 0532 244949 ww.palazzodiamanti.it
Lo sguardo di MICHELANGELO
ANTONIONI e le arti
COMUNE DI FERRARA
PROVINCIA DI FERRARA
Giovedì 28 marzo 2013 – Anno 5 – n° 86
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
BERSANI VICINO ALLA RESA M5S: NOME FUORI DAI PARTITI Fallimentare incontro fra il premier incaricato e i 5Stelle. Grillo: “Berlusconi e Bersani padri puttanieri”. Anche il Pdl si sfila (“Tempo scaduto”) dopo che il Pd ha escluso accordi espliciti Di Blasi, Marra e Zanca » pag. 2 - 3 per il Quirinale. Oggi o domani Napolitano cambia cavallo dc
A FARI SPENTI NELLA NOTTE di Antonio Padellaro
ispiace dirlo, ma l’Italia D appare ogni giorno di più come una nave alla deriva senza pilota, senza timone e senza rotta che imbarca vistosamente acqua, come dimostrano tutti gli indicatori economici sempre più giù, a eccezione dello spread che torna a salire. Vi faremo grazia di tutte le indiscrezioni che ipotizzano questo o quel governicchio appeso ai capricci di partiti e partitini che, per garantire uno straccio di fiducia, dovrebbero entrare e uscire dall’aula del Senato, come in certe pochade gli amanti clandestini entrano ed escono dagli armadi. La verità è che nessuno ha la più pallida idea di come uscire dall’incommensurabile casino in cui ci hanno gettato l’imperizia e l’irresponsabilità di troppi presunti leader, per non parlare dei guru che scommettono sull’apocalisse. Gli insulti di Beppe Grillo sono diventati insopportabili anche per i tanti che avevano votato M5S sperando di dare un governo del cambiamento al Paese e si ritrovano davanti un muro di ostilità verso tutto e tutti. Gli va però dato atto che lo aveva detto già un’ora dopo il voto e ripetuto fino allo sfinimento, che mai e poi mai il movimento avrebbe appoggiato governi politici di qualsivoglia colore o camuffamento. E allora appare incomprensibile e perfino ottusa l’ostinazione di Bersani nel proporre alleanze impossibili che l’ex comico si diverte a stracciare con le ingiurie più sanguinose. A meno che non sia tutta una messinscena per dimostrare quanto i grillini siano inaffidabili in una campagna elettorale che non finisce mai. Voto anticipato (già a ottobre?) su cui, con il consueto cinismo, gioca le sue carte anche Berlusconi, convinto che gli italiani, di fronte alla inettitudine della sinistra e alle mattane grillesche, lo riporteranno sulle spalle a Palazzo Chigi. L’ultima parola spetta ora a Napolitano. Si parla di un nome a sorpresa, di un asso nella manica non sgradito a Grillo. La pochade continua, mentre la nave affonda.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
U di Andrea Scanzi
DIRETTA STREAMING TRA SORDOMUTI » pag. 18
MOODY’S CI MINACCIA
Economia, le bombe che stanno per esplodere Meletti » pag. 7
L’EX SOCIO DEL GURU
Sassoon: “Ecco perché Casaleggio scelse Grillo” Tecce » pag. 4
» FERRARA » Presidio di solidarietà ai poliziotti che uccisero Federico di botte
Vergogna: sit-in di agenti contro mamma Aldrovandi BARBARA SPINELLI
“Dopo quella legge anti-Caselli, Grasso doveva dimettersi” Reguitti » pag. 10
MESTO ADDIO
L’ultima via crucis di SuperMario: il suo governo s’inabissa coi marò
“TROIE NELLE CAMERE”
Sicilia, Crocetta non perdona e licenzia Battiato (e pure Zichichi)
Truzzi » pag. 9
el nome dei marò, fucilieri overa patria! Tra i goveresperti di oceani e di squa- Pnanti, quanti perfetti e inuN li, il governo s’inabissa e scom- tili buffoni! Nel fango affonda lo pare. E nell’aula della Camera Monti sospira desolato: “Non vedo l’ora”. Caporale » pag. 5
stivale dei maiali”. Battiato non ha mai nascosto le sue idee sui politici. Perniconi » pag. 6
LA CATTIVERIA
Napolitano convoca Bersani al Quirinale. “Scusa, hai il numero di Grillo?” » www.spinoza.it
Il Troiellum di Marco
Travaglio
ultima volta che i presidenti di Camera e L’ Senato, a Parlamento unificato, tuonarono assieme contro qualcuno, fu per mettere in
riga il pm Gherardo Colombo che si era permesso di definire la Bicamerale “figlia del ricatto”. Allora erano Violante e Mancino, preclare figure. Oggi sono Boldrini e Grasso a strillare come vergini violate contro Franco Battiato che ha avuto l’ardire di dichiarare: “Mi rallegro quando un essere non è così servo dei padroni, come queste troie in giro per il Parlamento che farebbero qualunque cosa, invece di aprirsi un casino”. Apriti cielo! Proteste unanimi da destra, centro e sinistra, mobilitazione generale, emergenza nazionale, manca soltanto la dichiarazione dello stato d’assedio con coprifuoco, cavalli di frisia e sacchi di sabbia alle finestre. Boldrini: “Respingo nel modo più fermo l’insulto alla dignità del Parlamento, stento a credere” ecc. Grasso: “Esprimeremo il nostro disagio al governatore della Sicilia per le frasi dell’assessore Battiato”. Sui cinquanta fra condannati, imputati e inquisiti che infestano il Parlamento, invece, nemmeno un monosillabo. Invece giù fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore-assessore che osa chiamare troie le troie. Pronta la mossa conformista del governatore Crocetta, un tempo spiritoso e controcorrente specie sulle questioni di sesso, ora ridotto alla stregua dell’ultimo parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore all’occhiello della sua giunta, financo equiparandolo a uno Zichichi qualunque. Si risente pure la Fornero, che è pure ministro delle Pari Opportunità (infatti s’è scordata solo 390 mila esodati). Certo, il linguaggio usato da Battiato è da pugno nello stomaco, tipico dell’intellettuale indignato che vuol “épater” un Paese cloroformizzato. Ed è facile dire che ci si poteva esprimere in termini meno generici, o aggiungere subito e non dopo che la denuncia riguarda anche le troie-maschio, pronte a vendersi al miglior offerente. Ma andiamo al sodo: è vero o non è vero che il Parlamento, anche questo, è pieno di comprati, venduti, ricomprati e rivenduti? È lo spirito losco del Porcellum (nomen omen) che porta alla prostituzione della politica, alla nomina dei servi dei partiti e innesca la corsa sfrenata al servaggio e al leccaggio per un posto al sole. E come li vogliamo chiamare questi servi, che si vendono la prima volta per farsi candidare in cima a una lista e poi magari si rivendono per voltar gabbana a seconda delle convenienze? Passeggiatrici? Lucciole? Mondane? Falene? Peripatetiche? Chi voleva capire ha capito benissimo: accade a tutti di dare della “troia” a chi, maschio o femmina, è disposto a tradire e a tradirsi per un piatto di lenticchie o a vendersi per far carriera. Ma, nel Paese di Tartuffe, che con buona pace di Molière è l’Italia e non la Francia, ci si straccia le vesti appena qualcuno squarcia il velo dell’ipocrisia e dice pane al pane: ieri sui ricatti della Bicamerale, oggi sulla mignottocrazia (copyright Paolo Guzzanti). Battiato è come il bambino che urla “il re è nudo” e la regina è troia. Tutta la corte intorno sa benissimo che è vero, ma arrota la boccuccia a cul di gallina e prorompe in urletti sdegnati. Lo sa tutto il mondo come e perché sono stati/e eletti/e certi/e cosiddetti/e onorevoli. Persino in India, dove la Ford si fa pubblicità con un cartoon che ritrae lo statista di Hardcore col bagagliaio dell’auto pieno di mignotte. I primi a saperlo sono i nostri giornali, che han pubblicato centinaia di intercettazioni sulle favorite del Cainano e sulla compravendita dei parlamentari, e ora menano scandalo perché Battiato, dopo averci scritto una splendida canzone Inneres Auge), li chiama per nome. E non si accorgono neppure che il loro finto sdegno non fa che confermare le parole di Franco. Se uno accenna ad alcune troie e si offendono tutti/e, la gente penserà: “Però, guarda quante sono! Credevo di meno...”.