Prime Pagine, 4 marzo 2013

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Lunedì 4 marzo 2013 – Anno 5 – n° 62 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma - tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 - Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

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Colonna sonora della settimana w Max Manfredi: “Amore di Dublino, parla di solitudine e falsa comunicazione”.

a cura di Eli.

Reg.

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PRIMA RIUNIONE • Ieri i neo eletti del Movimento 5 Stelle si sono incontrati a Roma, mentre piazza Montecitorio era invasa da militanti e non in fila per visitare la Camera dei deputati. Il leader teme i voltagabbana e attacca l’articolo 67 della Costituzione: “Parlamentari non vincolati, possono fare quello che vogliono senza rispondere a nessuno”

STRATEGIE PD

OLTRETEVERE

Bersani tenta Fedeli soli l’ultima e porporati chiamata in battaglia

Borromeo, Corlazzoli e Liuzzi w pag 2-3

Nicoli w pag 4

Tecce w pag 5

É QUI LA FESTA?

Gli alieni atterrano su Roma Grillo: “Non siamo in vendita”

Ma mi faccia il piacere di Marco Travaglio

pending Review.“ResponsaS bilità e stabilità: facciamo un governo di larghe intese partendo dalle cose da fare, altrimenti si rischia di pagare un prezzo troppo alto”(Silvio Berlusconi, la Repubblica, 28-2). Con quello che mi è già costato De Gregorio. Fermare il declino. “Parlai a Dell'Utri del mio intervento con gli Usa per far cadere Prodi” (Sergio de Gregorio, La Stampa, 2-3). All'esplodere dell'ennesimo scandalo, ci si domandava allarmati che fine avesse fatto Dell'Utri, dato ormai in declino. Poi è arrivata la lieta notizia: anche stavolta c'entra. Forza Mazzette. “Il 23 marzo ci sarà una grande manifestazione a Roma per protestare contro una parte della magistratura che usa la giustizia per combattere avversari politici che non si riescono a eliminare col sistema democratico delle elezioni” (Silvio Berlusconi, Corriere della sera, 2-3). Parola di uno che diede 3 milioni a De Gregorio per rovesciare Prodi che non era riuscito a eliminare col sistema democratico delle elezioni. Svendola. “Mi sia consentito dire che in questa tempesta, in questo passaggio segnato da un autentico terremoto politico, noi con Sel abbiamo l'orgoglio di poter dire 'missione compiuta': volevamo portare la sinistra in Parlamento e un'alleanza di centrosinistra al governo in un Paese stremato dalle politiche di austerity” (Nichi Vendola, dopo aver fatto perdere la Puglia al centrosinistra e aver raccolto un ragguardevole 2,98%, la Repubblica, 26-2). Chissà quanto pensava di prendere. Craxini. “Dovremmo gioire perchè noi torniamo al Senato e alla Camera mentre Di Pietro è fuori” (Riccardo Nencini, Psi, dall'alto del suo poderoso 0,2%, Corriere della sera, 27-2). Ma ai bei tempi i socialisti non prendevano meno del 5 per cento. Lo smacchiator cortese. “Non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi, questa è la sostanza”. “C'è il venir meno di una lunga stagione di un meccanismo acquisitivo che ha accompagnato le società europee”. “Il bicchiere va letto dai due lati: non è che siamo noi il problema, noi comunque siamo stati il punto di tenuta”. “Un governo che spinga su delle novità forti, compreso di aprire un libro europeo”. “Ho letto tonnellate, proprio camionate di senno di poi” (Pierluigi Bersani, prima conferenza stampa dopo le elezioni, 26-2). L'ha presa bene. Letta-Letta. “Subito una nuova legge elettorale, poi si torna a votare” (Enrico Letta, Rai1, 25-2 ore17). “L'ipotesi di nuovi voti non sarebbe la soluzione” (Enrico Letta, 25-2, ore 20). L'ha presa bene anche lui. Segue a pag. 5

w EDITORIALE w Una classe dirigente rinnovata che forse avrà vita breve

w ORIZZONTI w Democrazia online, tra realtà e utopia

w VITA

DIGITALE w Programmi per ogni esigenza, già dalla gravidanza

Ma la primavera rischia di durare soltanto un giorno

Parlamento a domicilio con un click

Più App per tutti, si comincia prima di nascere

di Ferruccio Sansa

di Barone, Liuzzi e Mackinson

di Diletta

se invece fosse un’occasione? Nessun altro Paese ha cambiato così radicalmente la classe dirigente. A RoE ma arriveranno centinaia di deputati e senatori che po-

iaggio nella democrazia online, mentre ’è un’applicazione per tutto”, profetizzava Steve Grillo propone referendum in rete sul- CJobs. Ecco come nascono le App per computer e V l’euro. Carlassare: “Può riavvicinare elettori telefonini, un mercato da 3 miliardi che sta cambiando

trebbero rifare del Parlamento il cuore della democrazia. Ma il rinnovamento rischia di finire subito. » pag 18

ed eletti”. Ma restano nodi anche tecnologici. » con un racconto di Garlini pag 6-9

Parlangeli

il nostro modo di pensare, agire e risolvere i problemi. A cominciare addirittura dalla gravidanza. » pag 10-11










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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Anno 3 Numero 295 del 04/03/2013

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

Sanità penitenziaria

La vita in carcere va tutelata dalle istituzioni Il governo lucano ha emanato le linee guida per evitare suicidi e comportamenti autolesivi dei detenuti negli istituti di pena

La giunta regionale ha approvato il Pdta per le sindromi coronariche

Terapie più idonee per salvare il cuore Diagnosi corretta per la rete interospedaliera di successo La tempestività degli interventi e l’appropriatezza delle cure sono essenziali per assicurare cure e guarigione alle persone colpite da episodi di ischemia acuta

Un ulteriore tassello al percorso di riforma penitenziaria per la salute e la riduzione del rischio autolesivo e suicidario nelle carceri. La giunta regionale di Basilicata ha approvato le linee guida per il recepimento dell’accordo approvato in Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali il 19 gennaio 2012.

In Basilicata si sperimenterà un nuovo Percorso diagnostico e terapeutico per le sindromi coronariche acute.

L’esecutivo regionale ha completato il modello organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache, già avviato con

il Pdta per l’Infarto del miocardo acuto, con una rete più funzionale anche a quei casi di ischemia coronarica.

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Agricoltura

Zootecnia

Ambiente

Ammontano a oltre 3 milioni di chilogrammi

I vecchi metodi appaiono ormai superati

Tante le associazioni del materano presenti

Scadenza il 30 del prossimo mese

La prima Giornata ecologica

Quote latte, sul Bur Parassitosi, prorogati Sacchi e scope, l’Oasi l’elenco delle aziende i termini del bando San Giuliano splende Assegnate già dal primo aprile A PAG. 3

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Urbanistica, sette idee per Matera Confronto pubblico e condiviso sui nuovi indirizzi programmatici

Tutti insieme contro il degrado I potentini si rimboccano le maniche: rioni più puliti

Crisi e avanguardia, una città che potrebbe diventare un modello anche per tutta Italia

Da Montereale a Poggio Tre Galli, così i residenti provano a riprendersi il capoluogo

Sette punti per rendere una città e il suo territorio maggiormente appettibili. In vista anche di Matera 2019. Cambia la visione urbanistica di una comunità in movimento. L’annuncio è dello stesso assessore

Di questi tempi attendere l’intervento dall’alto può essere inutile. E così i residenti di Poggio Tre Galli si rimboccano le maniche e puliscono l’area da soli. Una buona e sana abitudine che coinvolge anche altri cittadini e zone di Po-

comunale all’Urbanistica, Ina Macalone, che sollecita un’unità di intenti tra i vari strumenti di programmazione. Riciclare, ridurre, riusare. I cittadini, quindi, protagonisti attivi di un cambiamento che potrebbe essere “epocale”.

La Gazzetta del Mezzogiorno

tenza. A partire dai Piani del Mattino, rione Lucania o Montereale. Rifiuti, degrado, scarsa manutenzione del verde, panchine divelte e giochi inesistenti o quasi per i bambini. Una scossa per riprendersi la città.

Il Quotidiano della Basilicata


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Basilicata Mezzogiorno

La Giunta regionale ha approvato il Percorso diagnostico e tarapeutico per le sindromi coronariche acute

Una rete a prova di cuore

A completamento del modello organizzativo già avviato oltre un anno fa per l’infarto del miocardio acuto. Più funzionale alle diverse malattie cardiache come le ischemie Approvato dalla giunta regionale il Percorso diagnostico e terapeutico per le sindromi coronariche, su proposta dell’assessore alla Salute, Attilio Martorano. In tutto il mondo, le malattie cardiovascolari rappresentano infatti, la prima causa di morte e la quinta causa di malattia. Spesso le vittime muoiono in ospedale ma tantissime, ancora prima di arrivare nella più vicina struttura sanitaria. Nel “Pdta” rientrano tutti quegli eventi differenti, come le sindromi coronariche acute, diagnosticate più tipicamente nel soggetto giovane o al primo episodio infartuale. Questo percorso diagnostico terapeutico completa e ottimizza la rete di intervento in tutti i casi di infarto miocardico acuto, garantendo all’intera popolazione lucana una complessiva tutela nell’emergenza coronarica. Da oltre un anno è attiva la “Rete regionale cardiologica per l’infarto mio-

a coloro che sono colpiti da eventi coronarici acuti. A completamento di quanto già in atto e per mantenere capillare l’attuale modello organizzativo, è richiesto lo sforzo ulteriore di rendere funzionale la rete anche a quei casi di ischemia coronarica che si verificano per stenosi severe non occlusive, ovvero per i casi in cui è necessario un trattamento immediato in Emodinamica per interventi microchirurgici. Il percorso diagnostico e terapeutico delineato dal Dipartimento regionale della Salute consente di prestare interventi sem-

Un’offerta sempre maggiore: prestazioni idonee anche per i casi in cui non servono trattamenti immediati cardico acuto (Ima)”, che assicura ormai in tempi rapidi, attraverso un sistema integrato territorioospedale, le soluzioni più appropriate di assistenza

Tutelare la salute dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale nelle carceri riducendo il rischio autolesivo e suicidario. Questo il principio ispiratore delle linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sicurezza e solidarietà sociale, Attilio Martorano. Il provvedimento recepisce l’accordo approvato in Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali il 19 gennaio 2012. Si tratta di un ulteriore tassello al percorso di riforma penitenziaria avviato a seguito del D.P.C.M. del 1 aprile 2008.

pre più mirati. Il paziente, se operato in tempi ravvicinati, ha una prognosi più favorevole. Sotto il profilo epidemiologico, i pazienti colpiti

da tale patologia sono più anziani, hanno più fattori di rischio coronarico, hanno soprattutto una storia più lunga di malattia coronarica, hanno subito più infarti, angioplastica, bypass aortocoronarico ed episodi di scompenso cardiaco. In Italia le ischemie cardiache sono in progressivo aumento ed oggi hanno una frequenza quasi raddoppiata rispetto agli episodi coronarici acuti.

La tempestività degli interventi e l’appropriatezza delle cure sono alla base del percorso diagnostico e tarapeutico Ecco perché l’attivazione della rete interospedaliera per il trattamento delle Sca Nstemi, che si attiva in seguito a una diagnosi corretta del doloro tora-

Attivo da oltre un anno

La chiave di successo dell’Ima Offrire ai pazienti colpiti da infarto il trattamento più rapido ed efficace in relazione alle caratteristiche cliniche del paziente e al luogo dove si verifica l’infarto. E’ questa la funzione della rete cardiologica per l’infarto miocardio acuto (Ima). Il principio è quello che non serve trasferire velocemente il paziente nell’ospedale più vicino

ma nella struttura sanitaria più idonea. Nel sistema, la diagnosi e la terapia delle primissime fasi, compresa la somministrazione di farmaci fibrinolitici, sono essere eseguite in sedi diverse: (in ambulanza, nel Pronto soccorso di ospedali periferici e da altre figure professionali), in stretto contatto con la centrale operativa del 118 e il cardiologo dell’Utic di riferi-

mento. Le ambulanze del 118 già state attrezzate per eseguire un elettrocardiogramma completo sui pazienti con dolore toracico acuto e di trasferire il tracciato alla Centrale operativa del 118 e all’Utic dell’Ospedale S. Carlo di Potenza e del Madonna delle Grazie di Matera dove sarà garantita la presenza un cardiologo, giorno e notte.

Tutelare la salute in carcere un dovere delle istituzioni Recepite le linee per riformare la medicina penitenziaria Il decreto prevede una riorganizzazione della medicina penitenziaria. Saranno affidate tutte le funzioni prima svolte dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile, al servizio Sanitario Nazionale, mentre alle Regioni è affidato il compito di garantire l’espletamento delle funzioni trasferite attraverso le Aziende sanitarie locali.

cico e che prosegue con la consegna del paziente nelle strutture di unità di terapia intensiva cardiologica e di degenza cardiologica, rappresenta un progetto di particolare importanza. “Con il percorso diagnostico e terapeutico per le sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento – ha commentato l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano - si completa il modello

L’assessore Attilio Martorano in visita al casa circondariale di Potenza

L’obiettivo è quello di valutare e adottare procedure di accoglienza che consentono di attenuare

gli effetti potenzialmente traumatici della privazione della libertà e mettere in campo interventi ne-

cessari per prevenire atti di autolesionismo. “Tutelare la salute anche tra le mura carcerarie è un dovere delle istituzioni – ha dichiarato l’assessore regionale Attilio Martorano. Si è reso necessario disciplinare con linee guida l’assistenza sanitaria in luoghi di detenzione anche per fronteggiare un dato allarmante relativo ai suicidi che, così come rileva il Ministero della giusti-

organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache, già avviato dalla Regione Basilicata con il percorso te rapeutico assistenziale per l’Ima (infarto del miocardio acuto). La tempestività degli interventi e l’appropriatezza delle cure – ha aggiunto Martorano – sono alla base delle iniziative come quella appena definita dal governo regionale per assicurare cure e guarigione alle persone colpite da episodi di ischemia acuta. La rete del cuore ci ha messo nelle condizioni di trattare e curare ogni tipo di infarto che si verifica nella nostra regione. Quindi nessun lucano è costretto ad uscire fuori dai confini regionali per cercare cure adeguate”.

zia, aumentano in caso di reclusione. Per questo la Regione Basilicata – ha aggiunto l’assessore Martorano – al fine di garantire un’assistenza sanitaria di qualità anche a chi vive in luoghi di detenzione, aveva già sottoscritto un protocollo d’intesa con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e centro per la giustizia minorile”. Le azioni saranno condotte in concorso con tutti i livelli istituzionali interessati per attenuare gli effetti potenzialmente traumatici della privazione della libertà individuando fattori di rischio e percorsi di integrazione.


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Basilicata Mezzogiorno

Superano i 3 milioni di chilogrammi. Circa 500 mila sono destinati agli allevatori di razze podoliche

Latte, assegnate le quote

Sul Bur di inizio marzo l’elenco delle aziende. Già dal 1° aprile saranno disponibili La Regione ha assegnato ai produttori lucani di latte bovino le quote individuali per bacino a partire dal prossimo primo aprile. Sul Bollettino ufficiale numero 5 di inizio marzo è possibile consultare l’elenco completo delle aziende. Il massimo ente ha fissato in 3.170.092 chilogrammi il tetto delle quote consegne per le zone svantaggiate e montane di cui mezzo milione è destinato andato agli allevatori di razza podolica. La quota consegne per le aree di pianura ammonta a 20.119 chilogrammi. Quelle di vendite dirette per le zone svantaggiate

e montane ammontano a 49.391 chilogrammi. Il termine quota latte fu introdotto in un regolamnto della Comunità europea del marzo 1984, sostituito poi prima nel dicembre 1992 e infine nel 29 settembre 2003 e rappresentra la definizione corrente attribuita all’elemento principale del regime Ue del prelievo supplementare. Si tratta di uno strumento di politica agraria comunitaria che impone agli allevatori europei un prelievo finanziario per ogni chilogrammo di latte prodotto oltre un limite stabilito (quota latte).

Il termine fu introdotto dalla Comunità europea nel 1984. Rinegoziato più volte, impone un limite alla produzione

Sono gli acquirenti di latte (latterie, caseifici, ecc.) a fungere da sostituti di imposta: essi devono quindi tener monitorate le consegne di latte dei produttori e nel momento in cui questi ultimi superano

la quota devono trattenere il prelievo stabilito dalle norme comunitarie. Le quote latte, dunque, si configurano come un regime di contingentamento della produzione, volto a regolare l’offerta.

Lotta ai parassiti prorogati termini senza danneggiarlo, pertanto non causano malattie. Alcuni parassiti invece sono cause dirette di malattia, altri danneggiano l’ospite attraverso la produzione di tossine. La Regione Basilicata, da sempre, guarda con estrema attenzione al mondo degli allevatori lucani attraverso anche la realizzazione di specifici programmi. E’ pur vero che il il ministero delle Politiche agricole e forestali diversamente dagli anni precedenti, oggi solo parzialmente copre la somma necessaria ad alcune importanti attività. Per questo la Regione è dovuta intervenire con propri fondi. Tra gli interventi

diciotto novembre 2008 a Bruxelles dal Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea, che ha portato a un aumento della quota di produzione italiana di circa il cinque per cento. (bm2)

Negli ultimi anni diminuite le risorse ministeriale anche per altri particolari settori del mondo agricolo

Zootecnia, il bando scade il trenta aprile I vecchi metodi per ucciderli sono superati Scadranno il prossimo 30 aprile i termini per la presentazione delle domande sugli interventi di lotta alle parassitosi animali. I metodi per sconfiggerle sono affidate per lo più all’utilizzo di antiparassitari di sintesi ad ampio spettro somministrati in maniera routinaria. Una pratica, però, costosa per l’allevatore, che provoca gravi problemi di farmacoresistenza e ha un forte impatto ambientale. Le parassitosi sono malattie infettive causate o trasmesse da parassiti. Che possono essere ospitati praticamente da tutti gli organismi viventi, vegetali e animali. Molti parassiti convivono con l’ospite

Si tratta di una misura che interviene sulle decisioni dell’imprenditore, disincentivando fortemente la produzione di un bene oltre certi limiti. La disciplina delle quote latte è stata rinegoziata il

La Regione Basilicata sempre vicino agli allevatori. Sono stati già realizzati specifici corsi informativi

l’attività di selezione e miglioramento genetico, il programma di controllo della scrapie e quello di lotta delle parassitosi, i programmi regionali di assistenza tecnica e te-

nuta libri genealogici da parte dell’Ara, i servizi di assistenza tecnica in zootecnia. Da parte degli allevatori, poi, c’è una precisa volontà di tenersi aggiornati

con corsi e seminari, promossi dalla stessa Regione Basilicata, sulle diverse patologie che colpiscono gli animali. Dalla stessa parassitosi, alla mastite e altre per fortuna meno

diffuse. La gestione del rischio sanitario è il presupposto fondamentale per la valorizzazione delle produzioni zootecniche e per la sicurezza alimentare. (bm2)

Le nuove misure europee riguardano in particolare il potenziamento della vigilanza, la formazione e l’informazione degli utilizzatori

Pesticidi e norme Ue, seminario dell’Alsia Giovedì pomeriggio incontro a Metaponto. La direttiva comunitaria sarà applicata in Italia entro l’anno

Tocca ai piani nazionali indicare i tempi per ridurre i rischi

L’uso sostenibile dei pesticidi e l’applicazione della direttiva Ue al centro di un convegno organizzato dall’Alsia per giovedì dalle 15,30 nell’azienda Pantanello di Metaponto. La direttiva dovrà essere applicata in Italia da quest’anno con importanti novità nel campo della formazione, del controllo delle

irroratrici, dell’attuazione della difesa integrata e dell’agricoltura biologica. Le misure comunitarie riguardano soprattutto il potenziamento della vigilanza, la formazione e l’informazione degli utilizzatori. Si applica esclusivamente ai pesticidi che sono prodotti fitosanitari. Gli Stati membri possono

applicare il principio di precauzione ai fini della limitazione o del divieto di utilizzo di pesticidi in circostanze o aree specifiche. I piani d’azione nazionali, poi, devono includere gli obiettivi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e

sull’ambiente. Essi dovrebbero inoltre incoraggiare l’utilizzo di approcci o tecniche alternativi, più ecologici. Gli Stati membri, inoltre, devono creare un sistema di formazione per gli utilizzatori professionali, i distributori e i consulenti. La formazione sarà comprovata da un certificato.


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Basilicata Mezzogiorno

Tutti assieme per pulire l’Oasi di San Giuliano Grande successo per la prima Giornata ecologica condivisa. Tantissime le associazioni che vi hanno aderito: “Tutelare l’area è indispensabile” L’Oasi di San Giuliano tirata a lucido. E’ stato questo l’obiettivo principale della prima giornata ecologica condivisa che si è tenuta sabato scorso nella riserva naturale in concomitanza con la Giornata ecologica nazionale del Cfi (Carpfisching Italia) a cui hanno preso parte i volontari di diverse associazioni della provincia di Matera (club

Carp free, Lega navale Matera, Feronia, il Wwf della Città dei Sassi e Sns e ancora Cea Matera, Brio, Nexus, Altamura Fishing, Antea, Lenza club San Giuliano, Foto club del capoluogo di provimncia, Sassi casting, Matera Carp team e tante altre. La manifestazione ha avuto anche il patrocinio dei comuni di Miglionico e Matera, della Provincia di

Matera e della stessa Regione Basilicata. I partecipanti all’interessante iniziativa ambientalista, pur sacrificando il proprio tempo libero, hanno avuto l’opportunità di compiere un atto di amore verso il particolare luogo che l’oasi rappresenta e per l’ambiente in generale. Si tratta di un’area che va sicuramente tutelata per

“Donna e Attualità” L’8 marzo a Roma

L’ associazione dei lucani celebrerà la prossima ricorrenza riflettendo sulle evoluzioni positive e sugli episodi drammatici L’Associazione dei Lucani a Roma celebra quest’anno la ricorrenza dell’8 marzo con una riflessione sulla condizione femminile alla luce di accadimenti gravemente contraddittori, in Italia e nel mondo. “Accanto a evoluzioni positive della condizione femminile – sottolineano i rappresentanti dell’Associazione - si registrano episodi drammatici e regressivi”. Coordinate da Emma Urgesi Di Nuzzo ne parleranno Matilde D’Errico, (nata a Venosa), soggettista e regista televisiva nella Rai, Cristina Cerrato, avvocato - Associazione Differenza Donna e Cristiana Coviello, (potentina) avvocato e

consulente dell’associazione Telefono Rosa. La D’Errico, oltre che dirigere la nota trasmissione televisiva Amore Criminale, in onda dal 2007, fornisce assistenza alle donne in difficoltà ed ha ricevuto

per questo un premio annuale del Telefono Rosa; la Cerrato è avvocato difensore a favore delle donne nell’associazione Differenza Donna e la Coviello svolge la stessa attività per Telefono Rosa. Cristiana Coviello è inoltre autrice, insieme ad Assunta Basentini, del recentissimo volume Elisa tra cielo e terra. Che, come dice il sottotitolo, è il “romanzo di una storia vera”, quella di Elisa Claps. Nel corso delle presentazioni saranno proiettati alcuni brani filmati. La ricorrenza è comunque anche una festa e durante e dopo la fase conviviale ci sarà l’omaggio canoro di Don Pablo Continanza.

poter essere trasmessa alle generazioni future così come ci è pervenuto oggi, seppur grazie a trasformazioni artificiali ormai consolidate. Una tutela che però non può aver luogo se non con la presenza costante di associazioni ed utenza responsabile, in grado di realizzare attività di carattere educativo ma anche turistico e sportivo di tipo

Uno scorcio dell’Oasi

sostenibile. Non può esserci valorizzazione senza tutela, ma allo stesso tempo non può esserci tutela senza valorizzazione. Il rischio dell’abbandono e del conseguente degrado è sempre alle porte.

E sarebbe un gravissimo peccato abbandonare le nostre oasi più belle all’incuria. Nel corso della giornata, due distinti gruppi hanno operato per lasciare ai turisti un’Oasi sempre più attraente.

Le novità della legislazione in un incontro a Potenza

“Start up innovative: quale futuro?” Assistenza e sostegno alla creazione di nuova impresa Start up innovative. Alessandro Fusac- mercato con i quali si cerca di definire le chia, coordinatore della Task Force del attività e gli indirizzi aziendali. Ministero dello Sviluppo Economico Fare della propria passione un lavoro è presenterà tutte le novità della legge un sogno che sempre più giovani rincor221/2012 in un incontro che si svolgerà rono e che oggi si fa ancora più concreto a Potenza il prossimo 11 marzo. Il 2013 grazie alle nuove disposizioni introdotte si candida come anno di svolta per le dalla legge 221/2012 che riconosce alle startup italiane. Non “startup innovative” solo un nuovo modo Alessandro Fusacchia della un ruolo importante di creare impresa, ma per la crescita econoTask Force del Ministro per mica e produttiva del anche una filosofia di vita. E per entrare lo Sviluppo Economico Paese e attribuisce dentro questo modo ad esse la possibilità di vivere non basta illustrerà le agevolazioni di beneficiare di un’ semplicemente metinteressante serie di tersi in proprio, bisogna essere creativi, vantaggi e agevolazioni. Il sistema norvincenti e pronti a rischiare. Con il ter- mativo prende in considerazione il vamine startup si identifica l’operazione e lore delle nuove aziende innovative per il periodo durante il quale si avvia un’im- la crescita, l’occupazione e l’innovazione presa. Nello startup possono avvenire del sistema produttivo italiano. L’evento operazioni di acquisizione delle risorse sarà un’occasione per presentare le optecniche correnti, di definizione delle portunità di assistenza e sostegno alla gerarchie e dei metodi di produzione, di creazione di impresa presenti sul terriricerca di personale, ma anche studi di torio.

Dal Consiglio Politica Rosa (Pdl) Comprendiamo che il giovane vecchio Roberto Speranza sia ormai proiettato sulle rive del Tevere a svolgere l’attività di deputato, sostenuto ed aiutato da Pierluigi Bersani. In questo sforzo di compiacere il segretario nazionale si lancia in analisi di stantìo e anche di mistificazione politica. A parte le fandonie di una Basilicata amministrata bene, bastano i fatti: emigrazione, scarsi consumi, piccole aziende in crisi, agricoltura in ginocchio e ambiente e natura maltrattati. Speranza ha compreso bene che questo voto è stato anche

un voto contro il ‘Potere’ lucano e fa finta di voler porre rimedio dicendo di voler cambiare tutto, ma senza voler cambiare nulla. “Fratelli D’Italia lavorerà per un vero rinnovamento del centrodestra lucano, il nostro unico scopo è la migliore qualità della vita per i lucani e mandare a casa questo vecchio e dannoso centrosinistra. Politica Mazzeo (Gruppo misto) Da troppo tempo invochiamo la necessità di un rinnovamento profondo, nelle scelte, nei metodi e nei comportamenti. Questa crisi non può essere affrontata con la superficialità e la sufficienza, tipi-

che di alcuni dirigenti. Le vecchie prassi, l’occupazione dei posti di potere, le sistemazioni compensatorie, la collocazione di propri referenti, la poca trasparenza nei concorsi, sono la causa vera di tanti guasti, più volte saliti alla ribalta e condannati da una opinione pubblica sempre più contrariata e delusa. Questo è il tempo, anche per noi, di far ricorso a politiche ‘rinnovate’, per creare occasioni stabili di sviluppo. Occorrono scelte chiare, sapendo definire con coraggio le priorità, riducendo i tempi di attuazione delle procedure, evitando compromessi di basso profilo o continui rinvii.

Sanità Venezia (Pdl) In una interrogazione, rivolgendosi all’assessore alla Sanità Martorano, Venezia fa presente che “il Distretto Sanitario di Tricarico è stato compreso nei finanziamenti Fesr 200713 per lavori di adeguamento strutturale al fine di migliorare i servizi al cittadino con quota parte dei locali adibiti a funzioni di tipo amministrativo e di supporto, finanziato con delibera regionale n.1408 dell’01-09-2010, per un importo di 791.454,42 euro; che la scadenza di suddetti lavori era prevista per il 3-11-2012; e che un’ala dell’Ospedale di Tricarico rientra, dal 2003,

nel progetto di collaborazione per il Polo Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi”. Il consigliere intende sapere: se i lavori in questione siano stati terminati entro il 3 novembre 2012; se le condizioni di sicurezza ed agibilità siano effettivamente rispettati in tutti i punti di pubblico accesso dell’Ospedale di Tricarico; il motivo per cui presso l’Ospedale di Policoro i tempi di attesa per le visite odontoiatriche, psichiatriche ed urologiche siano rispettivamente di otto, tre e quattro mesi; se l’area perimetrale dell’Ospedale di Policoro sia effettivamente priva di ammassi di rifiuti ospedalieri abbandonati.

Crle Stamani conferenza “La nostra Basilicata: costruiamola” è il titolo scelto per l’assemblea annuale della Commissione regionale dei lucani all’estero, in programma l’8 e il 9 marzo nella sala convegni del giubileo Hotel di Rifreddo. Il programma dell’iniziativa è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa. L’incontro è stato aperto dagli interventi del presidente e del vicepresidente della Crle, Luigi Scaglione e Franco Mollica. L’assemblea annuale sarà trasmessa in diretta streaming dai siti internet www.consiglio.basilicata. it - www.basilicatanet.it.


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Basilicata Mezzogiorno

Turismo è vitalità

La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi

I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico

Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

Potenza Lunedì 4 marzo 2013

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Il 50 per cento delle piccole e medie imprese è a rischio tracollo

Economia in ginocchio Il sistema bancario non aiuta. Anzi ostacola la ripresa IL rapporto del centro studi della Cgia di Mestre è solo l’ennesima conferma di quanto è sotto gli occhi di tutti: una piccola impresa su due non riesce più a pagare gli stipendi ai propri dipendenti ed è costretta a rateizzare o dilazionare i pagamenti, a causa della mancanza di liquidità. Colpa del calo del fatturato, del “blocco” dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, ma anche dell’aumento dei protesti bancari a cui si deve aggiungere la restrizione dei crediti. Dall’inizio della crisi, i titoli di credito che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti del 12,8 per cento, mentre le sofferenze bancarie in capo alle aziende hanno fatto registrare un’impennata spaventosa con un aumento del 165 per cento. Aumento che ha sicuramente finito con il mandare “in rosso”i conti correnti di un piccolo o medio imprenditore lucano su due. Se è vero che la causa principale di questa situazione è la crisi economica che da 5 anni a questa parte attanaglia l’Italia , dall’altra c’è da sottolineare anche la difficoltà di accesso al credito. Un meccanismo perverso che ha messo in ginocchio le piccole e medie imprese che in Basilicata, come nel resto del Paese, sono il vero motore economico. E così, per un effetto domino, il disagio degli imprenditori, inevitabilmente ricade sui lavoratori che, quando va bene, non percepiscono lo stipendio con regolarità. Niente stipendi. Niente consumi. Negozi che chiudono e sempre più famiglie sul lastrico. Il quadro è davvero preoccupante se si considera anche il fatto che alla crisi delle piccole e medie imprese fa da contraltare l’aumento dell’usura. Usura che, negli ultimi tempi, ha colpito soprattutto la provincia di Potenza. L’insolvenza delle imprese vede la Basilicata collocata al quarto posto, dopo Lazio, Sicilia e Molise. Per cercare di “limitare i danni” si può solo sperare che il “Patto di sistema”, predisposto dalla Giunta regionale con il coinvolgimento delle varie parti sociali, possa sortire gli effetti di un reale sostegno al mondo produttivo, permettendo alle imprese lucane di fronteggiare le sfide imposte dalla competitività. al.g. a.giammaria@luedi.it

Il calo del fatturato non consente il pagamento puntuale degli stipendi E senza soldi diminuiscono i consumi

LA CONVENZIONE

IL CONVEGNO

“Sbloccacrediti” più liquidità per favorire la ripresa

Crisi, povertà e usura Come arginare il fenomeno

SARA’ sottoscritto oggi, alle 11.30, nella sede della Camera di commercio di Potenza, la convenzione tra Ente camerale del capoluogo e Banca di credito cooperativo Monte Pruno di Roscigno e di Laurinoper la gestione di un fondo rotativo destinato allo sblocco dei crediti vantati dalle Pmi del potentino verso la Pubblica Amministrazione. La misura, chiamata appunto “sbloccacrediti”, è resa operativa da un'altra convenzione, sottoscritta di recente, tra Camera di commercio e l'Anci (Associazione nazionale dei Comuni) di Basilicata. Per la prima volta nel Mezzogiorno d'Italia, dopo le sperimentazioni in alcune regioni del Nord, questo meccanismo consentirà di dare una boccata di ossigeno e un po’ di liquidità alle piccole e microimprese con delicatissimi problemi di cassa.

L’USURA ai tempi della crisi. La situazione, le risposte”. Questo il tema dell’ incontro pubblico - promosso dalla Fondazione antiusura “Interesse uomo” - che si terrà oggi, a partire dalle 10, nella Sala consiliare della Provincia in piazza Mario Pagano a Potenza. Com’è è cambiata l'usura con l'avvento della crisi? Quali ripercussioni ci sono state sulle famiglie lucane sempre più povere? In che modo è possibile intervenire per arginare il fenomeno criminale e dare sollievo alle persone? A tutte queste domande e anche ad altre si cercherà di rispondere nel corso del convegno in programma questa mattina nella sede della Provincia. Dopo i saluti del prefetto di

Potenza Antonio Nunziante, interverranno: don Marcello Cozzi (presidente della Fondazione antiusura “Interesse uomo”, nonché vice presidente di Libera), Riccardo Milano, (economista e responsabile culturale di “Banca popolare etica”), il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Potenza, Massimo Lucianetti, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e il sindaco del capoluogo di regione Vito Santarsiero. Le conclusioni saranno affidate a Elisabetta Belgiorno (Commissario straordinario del Governo Antiracket e Antiusura) e a Carlo De Stefano (sottosegratario all'Interno).

LA BUONA NOTIZIA

La storia della Cmd

L’azienda aumenta la sua produttività A FRONTE di tante aziende che chiudono c’è però chi, come la Cmd di Atella (140 dipendenti e oltre 20 milioni di fatturato), non solo riesce a fare fronte alla crisi ma addirittura aumenterà la sua produttività. Una nuova linea robotizzata per la produzione di 128 mila testate all’anno, per cinque anni, di nuovi motori diesel per le Maserati “Ghibli” e “Quattroporte” e per il modello Jeep “Grand cherokee”. Investimento iniziale pari a 8,7 milioni di euro e opererà continuamente nell’arco delle 24 ore. Per questo motivo sono stati formati 30 operai per la sorveglianza. «Perchè queste testate le produrremo noi? È semplice, perchè dal 1990 abbiamo una storia produttiva sempre più qualificata, attraverso innovazione e sviluppo delle tecnologie». Così Salvatore De Biasio, presidente della Cmd. Oggi come oggi arrivare a produrre 128 mila testate all'anno (per cinque anni) è un vero e proprio miracolo. La produzione scatterà il prossimo 18 marzo, subito dopo l'inaugurazione della nuova linea robotizzata che lavorerà 24 ore al giorno. Si compone di cinque centri di lavoro «ad altissima precisione meccanica», un'isola di lavaggio (con una pressione massima di 400 bar) e due isole di montaggio. Trenta addetti sono stati formati dall'azienda per controllare il robot: la nuova linea è intitolata a “Bruno Negri”, cofondatore del primo stabilimento della Cmd in Basilicata. Le 128 mila testate prodotte saranno trasportate a Cento (Ferrara) per essere assemblate e poi finite a Grugliasco, da dove usciranno le Maserati “Ghibli” e “Quattroporte”. Altre, via mare, raggiungeranno, negli Stati Uniti, la fabbrica della Chrysler. La Cmd giunse ad Atella all'inizio degli anni '90, grazie ai fondi dell’ex 219 e, oggi, è una delle poche aziende a non avere chiuso i battenti. Lo sviluppo industriale post terremoto ha purtroppo registrato più fallimenti che successi.

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DENUNCIA SUL DEGRADO CITTADINO NON può bastare la messa in sicurezza dell'edificio ex Fiat in via Mazzini perché il tempo e l'incuria finiranno nuovamente per rendere pericolosa, oltre che indecorosa, la struttura di cui si aspetta la riqualificazione da anni. Si tratta di una proprietà privata affidata ad un curatore fallimentare che, però, dovrebbe essere sollecitato a chiudere la questione relativa alla vendita dell'edificio affinchè si proceda celermente ad una sua riqualificazione. Questa dovrà necessariamente essere accompagnata dalla bonifica di un'area vi-

Molinari su edificio ex Fiat di via Mazzini cina dove è presente una discarica a cielo aperto, già segnalata in altre occasioni. A riguardo credo sia urgente intervenire alla pulizia della zona prima dell'inizio dell'estate. La risposta data dall'assessore Lovallo alla mia interrogazione non elimina, però, le preoccupazioni ed i dubbi sul futuro dell'edificio che si trova in un'area molto centrale della città capoluogo di regione.

Già qualche anno fa un incendio scoppiato all'interno dell'edificio in questione aveva creato paura e pericolo per le abitazioni che si trovano nella zona oltre che per i passanti e gli automobilisti in via Mazzini. Da tempo nelle commissioni si affronta l'argomento che non può e non deve esaurirsi con la messa in sicurezza della struttura per cui l'assessore Lovallo ha detto

che l'amministrazione comunale ha individuato una, non meglio specificata, somma sufficiente per mettere il sito in sicurezza dopo l'ottenimento del nulla osta necessario. Il problema si non risolve con interventi urgenti ma credo sia necessario intervenire con qualche ordinanza per intimare anche il curatore fallimentare a fare la sua parte.

L'attenzione sul futuro dell'edificio ex Fiat è alta ma fino ad ora si è stati sostanzialmente inconcludenti. Anche con la sesta commissione organizzammo un sopralluogo per prendere visione dello stato di degrado. Sarebbe necessario, prima dell'arrivo della stagione estiva, quantomeno provvedere alla bonifica del sito altamente inquinato e adiacente all'edificio ex Fiat Giuseppe Molinari Coordinatore gruppi d’opposizione al Comune


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 03.03.2013

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POTENZA CITTÀ I V

Domenica 3 marzo 2013

CENTRO STORICO UN’EMORRAGIA SENZA FINE

Basilicata Mezzogiorno

SARACINESCHE GIÙ Tutta l’area, a cominciare da via Mazzini, è oggetto di un lento ma inesorabile processo di «desertificazione commerciale»

PIAZZA MATTEOTTI C’è chi ha deciso di trasferirsi. Il caso di piazza Matteotti e dintorni, zona che assiste ad una fuga di massa

Qui i negozi hanno vita breve Chiude anche lo storico Bar Primavera ANGELO LA CAPRA l Potenza, centro storico e dintorni. Ogni giorno, o quasi, c’è un’attività che chiude o un locale che resta vuoto. I cartelli con scritto fittasi e vendesi stanno superando come numero le insegne che resistono alla crisi e ad un’amministrazione distratta e insensibile. L’ultimo a chiudere in ordine di tempo è stato il Bar Primavera, nella centralissima piazza 18 agosto. Per decenni il piccolo bar, d’angolo con il tratto iniziale di via Vaccaro, è stato meta di potentini e non solo, classico punto di riferimento per gli appuntamenti con gli amici, a piedi, in moto, in auto, e una volta per prendere l’autobus che non c’è e, stando all’attuale piano dei trasporti pubblici, non ci sarà più. Ma c’è sempre uno spiraglio e probabilmente, come ci assicura il probabilmente, il Bar Primavera riaprirà tra qualche tempo dopo un cambio di gestione. Per un’attività che chiude sperando magari di riaprire in tempi brevi ce ne sono invece tante altre che abbandonano il centro storico per sempre. Si tratta di banche, negozi di ogni genere, uffici pubblici e privati Basta un giro frettoloso per via Pretoria per rendersi conto della gravità della situazione. Il centro storico di Potenza e le strade che lo raggiungono, lo stato comatoso di via Mazzini vale per tutte, sono oggetto di un lento ma inesorabile processo di «desertificazione commerciale». Col passare dei mesi nell’ultimo anno sono scomparse via via la Banca Meridiana (oggi Apulia), Photo Express ed Esprit, per citarne alcune della zona di piazza Sedile, area commercialmente tramortita dall’attivazione della «ztl». Una volta piazza Matteotti e dintorni erano il regno delle banche, c’erano il San Paolo e il Monte dei Paschi, oggi è rimasto aperto solo lo storico palazzo del Banco di Napoli (Banca Intesa), ma con pochi clienti disposti ad arrivare fin lì. Sta per chiudere anche Re Nudo, giovane negozio di abbigliamento,

ormai allo stremo dopo giorni a cassa «zero», ovvero senza scontrini e senza clienti. Re Nudo però non abbandona il centro storico e coraggiosamente ha deciso di riaprire in largo Sinisgalli, ovvero in via del Popolo accanto alla tecnica Eliografica. «Ci riprovo spostandomi in una zona aperta al traffico – dice il proprietario Donato Verrastro – perché nell’ultimo anno, complice una ztl intempestiva in un momento di grande crisi economica, ho subito un calo di vendita superiore al cinquanta per cento. Da qui non passa più nessuno. Con altri esercizi abbiamo perso mese dopo mese i clienti occasionali e di passaggio, quelli degli uffici, quelli che utilizzavano gli autobus. E poi il costo dei parcheggi, a due euro l’ora, è troppo alto. Potenza è una città fredda, d’inverno non si esce volentieri e

commerciali sono sul piede di guerra o di partenza e nell’immediato futuro la via dello shopping e del passeggio rischia di ritrovarsi sempre più vuota e desolata. C’è poi un aspetto non secondario nel declino del centro storico di Potenza e riguarda i residenti. Questi assistono al progressivo svuotamento dello stesso centro e sentono aumentare il disagio, il senso di abbandono e di precarietà, oltre che quello di un diffuso timore di circolare la sera in strade deserte. La favoletta di Potenza città di provincia pigra e tranquilla potrebbe non durare a lungo. Di tutto questo morire non sembra accorgersene più di tanto l’amministrazione comunale, che guarda alla Potenza del futuro, quando in città i giovani saranno andati quasi tutti via ed il capoluogo lucano sarà solo una città per vecchi.

FUGA A sinistra l’ex sede della Meridiana [foto T. Vece]

CRISI A sinistra il Bar Primavera, in alto il negozio «Re nudo» [foto Tony Vece]

LA LETTERA L’ENNESIMO GRIDO D’ALLARME LANCIATO DAI COMMERCIANTI DELL’AREA

«Ztl e bus, noi paghiamo i capricci del Comune»

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UN COLPO

Non bastava la crisi. Certe scelte in città ci hanno affossato

per questo credo che la chiusura al traffico andrebbe fatta solo da aprile a ottobre. Vista la crisi generale non era questo il momento di fare la ztl». L’elenco delle attività che hanno chiuso o stanno per chiudere si allunga attraversando via Pretoria in direzione Portasalza. Sta liquidando tutto per andarsene «B e B Shoes» (ex Piovan e Milan), non ci sono più il fruttivendolo e il negozio di intimo a ridosso della Trinità, così come sono andati via il negozio Tim e quello Champion. Secondo voci ben in formate almeno un’altra decina di attività

CONSUMI IERI L’INAUGURAZIONE DI UN SINGOLARE MARKET A RIONE FRANCIOSO

Contro la crisi e il caro spesa lo shopping a «solo 1 euro»

ASSALTO A caccia dell’affare [foto Tony Vece]

l Sconfiggere la crisi e spingere i consumi. È possibile ripartendo dal piccolo market di quartiere, il negozio sotto casa, insomma, purché sia in grado di competere con la grande distribuzione. La ricetta l’hanno trovata Biagio Picerno, la moglie Rosa e il figlio Massimo, aprendo a Potenza, in via Baracca, a rione Francioso, il primo store a «Solo 1 euro». In 350 metri quadrati di esposizione si può comprare tutto pagando solo 1 euro a pezzo: dall’alimentare, ai casalinghi, all’igiene della casa e della persona. «La massaia - spiega Picerno - non deve chiedere il prezzo, deve solo scegliere e pagherà prodotti di marca tutti al prezzo di un euro. Grazie a una serie di contratti con i fornitori di zona si possono acquistare anche prodotti tipici lucani, dal pane, alle mozzarelle ai dolci. Insomma tutto quanto serve per fare la spesa giornaliera».

Ma come è possibile tutto questo? «Era un sogno che avevo nel cassetto - spiega sono partito negli anni Novanta con il primo negozio con il “tutto a mille lire”. È stato un bel successo». E da allora Biagio, che ha un fisico robusto è diventato «Biagione» è ha lanciato il suo «mondo», un piccolo franchising che ha sviluppato a Potenza e anche in provincia di Potenza e di Matera. E questa è diventata la sua forza, perché essendo un grossista compra merce che poi distribuisce in tutti i suoi piccoli negozi, saltando tutti i passaggi degli intermediari e arrivando direttamente al consumatore finale. «Difendiamo così i piccoli negozi di quartiere, estendiamo questa piccola rete che conta ora una ventina di punti vendita e diamo lavoro. Sono 6 i dipendenti del nuovo store». E la gente? «È contenta, a giudicare [l.ier.] dall’assalto del primo giorno».

Alcuni operatori commerciali del centro storico di Potenza hanno inviato alla Gazzetta una lettera segnalando la gravità delle condizioni in cui versa il centro storico del capoluogo. l Ad un anno dall’istituzione della Ztl nel centro storico si tirano le somme del danno provocato a quasi la totalità delle aziende operanti nel centro della città. Tante le dispute sui passaggi delle scale mobili, ma la realtà dei fatti è stata che i cittadini non hanno gradito le novità, anche grazie alla mancanza di parcheggi, ma soprattutto alla mancata integrazione tra le varie strutture verticali con i mezzi pubblici. Ecco quello che è accaduto nell’ultimo anno. Le attività già in forte crisi per la negativa congiuntura economica europea, hanno dovuto accollarsi altri sacrifici, dovuti a sperimentazioni dell’amministrazione comunale prive di analisi e valutazioni che andavano ricercate in sedi accreditate. La mancanza di programmazione relativa alla compensazione iniziale su un provvedimento nuovo e non pubblicizzato nella sua esecutorietà, fatto in un periodo dell’anno (pieno inverno) dove la variabilità stagionale è importantissima, non può che arrecare danni in molti casi irreparabili (vedi chiusure costanti di attività nel centro storico). Tornando al discorso del principio di compensazione, denotiamo che col partire della Ztl nessuna attività, che andava comunque programmata prima, relativa ad attrattori, che stimolassero l’uso dei mezzi pubblici (idonei), è stata posta in essere, cosa possibile solo con concertazione tra commercianti, associazioni e residenti. Non stiamo qui a dire se è giusto o no, avere nel nostro centro storico una Ztl, ma stiamo qui a contare, dopo un anno, le tante chiusure che ci sono state e che ci saranno, con l’inconvertibile dato relativo alla riduzione della qualità nei servizi e nei tanti prodotti di marchi affermati, che richiedono budget di acquisti stagionali che non tutte le attività commerciali potranno più permettersi a favore di concorrenti in altre zone cittadine o in altri paesi che, nonostante la crisi, almeno non hanno l’inconveniente della raggiungibilità. Perchè negli altri centri

delle altre città va bene la Ztl ed a Potenza no? La risposta è: «Ancora no». Forse sarà «sì», ma solo dopo un lavoro serio che riduca la minimo il rischio di azzerare l’offerta economica di un centro con un addensamento naturale di attività che danno lavoro a centinaia di dipendenti e fanno fatica a mantenere le proprie famiglie.Tante sono le testimonianze di commercianti sull’orlo del fallimento che non denunciano apertamente i loro problemi per discrezione, ma che accollano la responsabilità del declino delle loro attività alla Ztl. In altre città La Ztl è stata sicuramente meglio valutata e, più semplicemente, resa proponibile visto l’ingente presenza turistica, e con la presenza di uffici che garantissero un flusso costante di gente in ogni caso. Nella nostra città tutto questo non c’è, anzi l’esodo di uffici pubblici, ed altro, ha fatto denotare l’inopportunità di una chiusura al traffico cosi repentina rispetto a tutte quelle politiche che andavano fatte prima. L’unica forma di attrazione per il centro è quella di porre in essere programmi culturali e di intrattenimento per parte autofinanziabili dagli operatori e parte sostenuti dall’amministrazione, ma concertati e supportati anche da una buona informazione senza tralasciare la comunicazione specifica circa gli orari della Ztl e soprattutto come arrivare in centro, visto che se, semplicemente, chiediamo ad un campione della popolazione cittadina se conoscono gli orari, la risposta in più dei casi è negativa. A un anno di distanza, non abbiamo assistito ad alcuna forma di controllo o solo di preoccupazione da parte della amministrazione circa lo stato del nostro settore, quello commerciale, con la Ztl in vigore. Un’amministrazione evidentemente poco attenta alla produzione di un comparto che è stato fiore all’occhiello per tanti anni nel centro storico e che sta perdendo smalto a discapito delle periferie e dei vari centri commerciali artificiali delle immediate vicinanze. Il pensiero generale degli operatori commerciali del centro storico e quello di ipotizzare una sospensione cautelativa della Ztl per ripercorrere le tappe iniziali sui lavori preparatori e sperimentali volti all’istituire una Ztl vantaggiosa per tutti, commercianti e residenti.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 03.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

Potenza e provincia 25

Domenica 3 marzo 2013

Giulio Sapelli ha aperto a Viggiano “Not for profit school” promossa dalla Fondazione Mattei

Il senso della cooperazione

Il terzo settore non solo deve essere difeso ma bisogna che sia incentivato «IN un settore come questo che non può vivere senza l'impegno dei singoli, fondamentale è l'energia creativa delle persone, è per questo che ogni i iniziativa di no profit, deve rimanere fedele a quelli che sono i principi dell'alleanza internazionale sulla cooperazione». Con parole chiari ed efficaci, Giulio Sapelli, il noto intellettuale e saggista, ha aperto ieri mattina a Viggiano la due giorni di “Not for profit school” promossa dalla Fondazione Eni Enrico Mattei. Per circa un'ora, il professor Sapelli ha catturato l'attenzione della platea - per la maggiore composta da un pubblico femminile e da giovani - con la sua lectio magistralis sul “Terzo settore e il senso della cooperazione”. Un terzo settore che troppo spesso nel nostro Paese nasce sotto le ali della pubblica amministrazione. Riflessione sul terzo settore anche da parte del direttore della Fondazione Eni Enrico Mattei, Giuseppe Sammarco, «nel momento in cui ci sono difficoltà da parte dello Stato il terzo settore fa da supplente per questo va difeso e incentivato». A chiudere i lavori della mattinata sono state le testimonianze dei responsabili di due cooperative: Giuseppe Bruno, presidente del consorzio “La città essenziale” di Matera e Gianfran-

ARRESTATO

L’INTERVISTA LA visione della Basilicata rispetto al terzo settore? «Come abbiamovisto ci sonoesperienze digrande interesse. Quello che mi colpisce è che non c'è molta quantità ma molta qualità» Ilterzo settorepuò esserela chiavedi svoltaper ilfuturo? E qual è il suo messaggio in qualità di esperto? «Penso che il mondo cooperativo può essere la svolta. Come vecchio consigliere della Fondazione Mattei, devo dire che qui dobbiamo parlare ai giovani, alle donne che sono quelle che portano il peso maggiore e dare un messaggio che bisogna fare cose concrete per occupare le persone, per dargli un reddito, perché non possiamo predicare senza dire anche ai giovani che avrete un reddito lavorando qui. Questo è il nostro messaggio». Si riuscirà a fare un governo? «Io penso che la fiducia Bersani la otterrà, se non lo vota Grillo, la otterrà dal Pdl. Comunque bisogna auspicare che vada Bersani al governo e non cercare pasticci. Il programma economico di Grillo non è così negativo. Tante idee sono buone. Sono abbastanza fiducioso». an.pe ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulio Sapelli durante l’incontro di ieri

co Visicchio, responsabile del consorzio “Meridia” di Bari. Due eccellenze nel modello di cooperazione sociale. Visicchio ha illustrato dapprima la storia di “Meridia”, consorzio nato a Bari nel 1999 che a oggi conta 30 cooperative sociali e offre servizi a circa 7.000 persone, con un impatto occupazionale di 1466 lavoratori. Un consorzio che si occupa di sviluppo del territorio ed accompagnamento delle cooperative. Tra le sfide lanciate il contratto di rete “Risp” per l'Integrazione sociosanitaria in Puglia, per con-

tribuire ad un sistema più efficiente di sanità territoriale, in particolare si tratta dei nuovi “poliambulatori del welfare”. Obiettivo «offrire ai cittadini servizi sanitari, visite specialistiche a costi accessibili, di poco superiore al ticket». Idee innovative e buona prassi del consorzio “La città essenziale” nata nel giugno del 2000 come organizzazione imprenditoriale di secondo livello della cooperazione sociale che opera nella provincia di Matera, il cui complesso organico è costituito da imprese, coope-

La storia Paolo Salerno è originario di Gallicchio

Un esperto lucano di energia in Messico

GALLICCHIO - Il Messico chiama la Basilicata, o meglio un esperto internazionale in materia energetica europea, Paolo Salerno, nato e vissuto a Gallicchio, fino ai 18 anni, e dove ritorna spesso appena i suoi impegni lavorativi glielo consentono. Due le conferenze importanti che vedranno protagonista il professor lucano dal 1 al 4 marzo nello stato del sole: una a Città del Messico e l'altra a San Luis Protosì, entrambe incentrate sul Medio Ambiente e le Energie Rinnovabili . Oggi, infatti, chi si occupa di fonti d'energia rinnovabili descrive il Messico come «una risorsa infinita» in quanto è uno dei pochi paesi in cui si riesce ancora a sviluppare l'idroelettrico, dove il potenziale eolico è impressionante e in materia di geotermica installata si piazza al quarto paese al mondo per capacità. Non è un caso che tra le divinità dei Maya e degli Atzechi al Sole fosse riservato il posto più importante assieme alla pioggia, il vento e la terra che avevano i loro templi e le statue dedicate . Secondo i dati diffusi da ProMexico, l'agenzia di promozione degli investi- Il giovane lucano, Paolo Salerno menti esteri, il 24,1% della capacità di generazione elettrica installata nel Paese è coper- tesi, anche qui, riguarderà il regime giuridita da fonti rinnovabili. Ma il potenziale pro- co internazionale e l´applicazione della legiduttivo è elevatissimo: 71mila Mw nell'eoli- slazione dell´Unione Europea negli Stati co, 39mila Mw nell'idroelettrico. E nel solare membri con speciale referenza ai casi di Spal'irraggiamento è tale (5-6 Kw/h per metro gna ed Italia per le fonti di energia rinnovaquadrato) che 25 chilometri quadrati nell'a- bili. Due quindi i fronti in cui sarà impegnarea di Sonora o di Chihuahua sono sufficien- to il professore avvocato Salerno: il primo in ti a generare il fabbisogno elettrico di tutto il una conferenza organizzata dall'UniversiMessico. Di questo enorme potenziale ne è a dad Ibero Americana "Medio Ambiente, Sviconoscenza il professore dell'Universidad luppo Sostenibile e Energie Rinnovabili", Complutense de Madrid, Paolo Salerno, lu- dal 1 al 4 marzo a Città del Messico, dove si cano doc, ma residente a Madrid per studio e occuperà di trattare il nuovo accordo politilavoro da anni. Lui uno dei tanti "cevelli lu- co messo in campo dal nuovo governo di cani" fuori sede che a differenza di tanti altri Enrique Peña Nieto. In tale occasione avrà non è per niente scontento di esserlo. Dopo modo di analizzare l'accordo intrapreso essersi laureato a Bologna in Giurispruden- comparandolo con lo sviluppo europeo in za, ha iniziato la sua carriera oltre i confini materia di rinnovabili dando un parere su nazionali scegliendo la Spagna come sua se- come il governo dovrebbe sviluppare la norconda patria. A Madrid, infatti, vince una mativa in materia. Il secondo appuntamento borsa di studio, della durata di un anno, del è invece a San Luis Potosí il 4 marzo. DuranProgramma Europeo Socrates e vi rimane te questo seminario, molto pù tecnico in subito dopo iscrivendosi ad un master la cui quando più giuridico, descriverà lo sviluppo tesi riguarderà proprio "La regolamentazio- normativo che è stato fatto in Europa in mane delle Energie Rinnovabili nell´Unione teria di energie rinnovabili, trattando lo sviEuropea". Non contento decide di imple- luppo spagnolo e italiano in materia, e facenmentare i suoi studi in materia giuridica, do un paragone con la legislazione messicacon particolare attenzione al diritto euro- na. Loredana Vaccaro peo, vincendo un dottorato di ricerca la cui

rative sociali che operano nel settore dei servizi alla persona e dell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E’ costituito da 27 cooperative sociali, due associazioni e un consorzio di cooperative sociali. Opera all'interno di un percorso che mira a realizzare un modello di welfare comunitario, in prospettiva di un sistema di protezione e sviluppo sociale fortemente incentrato sulla capacità delle comunità locali di auto-organizzarsi per rispondere alle loro esigenze. Im-

piega ben 386 lavoratori con contratto da dipendente a tempo indeterminato e 47 a tempo determinato. Tra i diversi progetti avviati, “Energia solidale”, il progetto promosso da EnerGcoop per collegare i principi della sostenibilità ambientale con la solidarietà sociale, e il progetto “Panecotto”, che mira alla valorizzazione dei prodotti tipici, sotto tre aspetti: l'enogastronomia, l'artigianato artistico e l'esperienza turistica. Angela Pepe © RIPRODUZIONE RISERVATA

Armato di ascia minaccia i vicini NON si conoscono ancora i motivi alla base del raptus che ha colto un uomo di 37 anni - V.D - di Castronuovo Sant’Andrea. Il trentasettenne, arrestato dai carabinieri della compagnia di Senise guidata dal capitano Davide Palmigiani, armato di un’ascia e di un coltello a serramanico, l’altra sera ha dato in escandescenze e ha aggredito e ha cominciato a minacciare i vicini. Vicini che terrorizzati si sono precipitati nella propria abitazione, si sono barricanti all’interno e hanno chiamato gli uomini dell’Arma. I carabinieri giunti immediatamente sul posto hanno arrestato l’uomo che ha continuato a inveire contro i vicini di casa. Il trentasettenne è accusato di violenza privata, minaccia grave e porto illegale di armi.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

POTENZA CITTÀ I III

Lunedì 4 marzo 2013

BASILICATA SUD

IDEA «FABBRICA» DEL GIOCO

PROPOSTA Un’idea rilanciata, nei giorni scorsi, dai consiglieri regionali Singetta e Mazzeo (Gm), Mancusi, Mollica e Falotico (Udc)

Maratea: casinò sì, casinò no la città si divide sulla proposta I critici: non aiuta economia e l’occupazione, ma azzardo e usura PINO PERCIANTE l L’idea ventilata in questi giorni dai consiglieri regionali Singetta e Mazzeo (Gm), Mancusi, Mollica e Falotico (Udc) di istituire un casinò a Maratea viene accolta favorevolmente nella «perla del Tirreno». Dopo l’entusiasmo manifestato per l’iniziativa da parte del sindaco Mario di Trani, l’eventuale nascita di una casa da gioco non può che far luccicare gli occhi anche agli operatori economici, anche se non manca qualche perplessità. «Un fatto positivo – dichiara Biagio Salerno, titolare di un hotel a Castrocucco – soprattutto perché da tempo immemore non si registrano interventi tali da dare una spinta alla promozione turistica della cittadina. I dubbi sono legati al fatto che la struttura sarebbe stagionale, vale a dire solo per l’estate dal momento che d’inverno si sposterebbe a Matera. Comunque ben venga lo stesso, anche se sarebbe meglio un casinò fisso considerato che Maratea, a differenza di Matera, ha bisogno di un aiuto per svincolarsi da una stagionalità ancora troppo forte». «In termini di economia e benessere – ammette Carmine Esposito, presidente del Consorzio turistico Maratea – il casinò sarebbe

un affarone. Quindi ben venga, anche se potrebbe causare problemi di altro tipo a cominciare dalla criminalità. Però questa cosa non deve diventare un freno all’istituzione della casa da gioco e quindi allo sviluppo. Ogni zona economicamente vitale corre rischi di questo tipo, ma non per questo si pensa di rallentarne lo sviluppo». Non tutti la vedono allo stesso modo. L’avvocato Riccardo Vizzino che guida il pool contro il gioco d’azzardo evidenzia la contraddi-

zione in cui sta cadendo la classe politica regionale che sino ad ora si era espressa contro il gioco e che oggi all’improvviso si dimostra sostenitrice addirittura dell’apertura di un casinò. «Ma sono mai scesi nel Lagonegrese – si chiede il legale - per rendersi conto della disoccupazione e dell’usura che c’è? Pensassero ad istituire un fondo vittime del gioco piuttosto che un casinò». Vizzino preannuncia un’iniziativa a livello giudiziario con un im-

Tra i sostenitori più convinti del progetto il sindaco marateota Mario Di Trani

SINDACO Mario Di Trani

l È dagli anni ’60 che si parla della possibilità per Maratea di diventare una nuova capitale di en plein, croupier e palline che girano. In tutti questi anni, diverse sono state le iniziative parlamentari che però non sono mai pervenute e buon fine. Oggi l’idea di aprire un casinò nella «perla del Tirreno» torna di moda con la mozione presentata dai cinque consiglieri regionali. Secondo Singetta, Mazzeo, Mancusi, Mollica e Falotico, la Basilicata in questo momento particolare di crisi potrebbe trarre

Iniziativa a Potenza per contrastare i tumori al polmone l In piazza per informare. Questo lo scopo dell'attività dell'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, il primo ospedale nel Sud Italia ad aderire a Cosmos 2, il progetto avviato dall’Istituto europeo di Oncologia (Ieo) tra la popolazione ad alto rischio di tumore (fumatori ed ex fumatori di età compresa tra 55 e 75 anni) con l’obiettivo di identificare in 5 anni centinaia di tumori del polmone per la maggior parte in fase iniziale. Il San Carlo partecipa al progetto in collaborazione con la Regione Basilicata con l’obiettivo di inserire gratuitamente nel programma di diagnosi precoce 1.000 fumatori o ex-fumatori lucani. Nel punto predisposto in piazza, ieri mattina a Potenza, era possibile acquisire informazioni sulle modalità di partecipazione al progetto, totalmente gratuito per il cittadino, e sulle modalità di controllo.

«Cara Sel, quella è una battaglia fatta dai Radicali» l Polemica replica del responsabile lucano dei Radicali, Maurizio Bolognetti, al consigliere regionale di Sel, Giannino Romaniello. Oggetto del contendere è la questione dell’anagrafe pubblica. Bolognetti gli ricorda che «quella dell’anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati è una storica battaglia radicale». Per Bolognetti, Romaniello «bene avrebbe fatto ad impegnarsi per ottenere una rapida applicazione della proposta d’Anagrafe finalmente recepita dal Consiglio regionale nel novembre 2010».

MARATEA Una veduta della cittadina tirrenica dal «Cristo»

Un piano vecchio cinquant’anni

In piazza contro il fumo

POTENZA ANAGRAFE PUBBLICA

minente esposto da presentare in procura a Lagonegro. Poi chiede che «la chiesa si pronunci sul casinò e che ci dia una mano ad organizzare una manifestazione davanti alla sede della Regione». Dello stesso avviso Mimmo Maggi, direttore dell’associazione «Insieme», il quale ritiene un progetto del genere non rispondente al momento attuale. «Il casinò è una follia – dice - ci opporremo con ogni mezzo. Pensassero a un piano serio per risollevare l’economia».

L’attività stessa, infatti, richiede un impegno di tempo veramente minimo: i soggetti a rischio potranno sottoporsi a una tac spirale, a basso dosaggio di radiazioni, e a un prelievo di sangue, che consentirà al gruppo di ricercatori milanesi di rintracciare un marcatore per il tumore al polmone, con un significativo risparmio in termini di costi per il sistema sanitario e di rilevante aumento delle possibilità di guarigione in caso di malattia accertata. Il controllo può essere prenotato gratuitamente chiamando il numero 02.64107700. L'iniziativa, che sarà replicata in altre piazze della regione per raggiungere e informare il maggior numero possibile di cittadini, ieri a Potenza è stata accompagnata dalla distribuzione in maniera gratuita di frutta omaggiata da un'azienda agricola del Metapontino, per sottolineare il legame tra la buona alimentazione e la salute del corpo.

I RITARDI PER LA NUOVA PIAZZA

+ 32 CANTIERE Piazza Bonaventura a Potenza: lavori infiniti [foto Tony Vece]

notevoli benefici soprattutto di carattere economico dall’istituzione di una casa da gioco. Senza contare la ricaduta occupazionale. Come a dire, Matera e Maratea non possono sprecare questa occasione. La mozione dei consiglieri regionali è appoggiata in pieno dal sindaco di Maratea Mario di Trani che si dichiara da sempre favorevole all’istituzione di un casinò nella cittadina tirrenica «perché ben si coniuga con la vocazione turistica del nostro territorio». Ma come finirà? Un casinò a Maratea e

uno a Matera, come propone qualcuno? Oppure uno per l’estate e uno per l’inverno, come suggeriscono i cinque consiglieri regionali? C’è chi ha la sua teoria rispettabile ma preferisce esprimerla nell’anonimato «Non bisogna dimenticare i tempi che viviamo. Le lotterie proliferano e si nota una grande frenesia per il gioco d’azzardo». Come a dire, non solo la torta è già grossa e appetibile ma può ancora crescere. I giochi (e le polemiche) restano aperti. [pi.per.]


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

IV I MATERA CITTÀ

Lunedì 4 marzo 2013

LA VISIONE URBANA

VERSO LA CITTÀ SOSTENIBILE l La visione urbanistica di una Comunità in movimento verso Matera 2019. A rafforzarla arriva un «documento di apertura del confronto pubblico» con gli «indirizzi strategici degli strumenti di pianificazione in itinere della città e del suo territorio». Lo annuncia l’assessore comunale all’Urbanistica, Ina Macaione, facendo riferimento al lavoro in itinere su vari strumenti di programmazione, dal Regolamento urbanistico al Piano atrutturale, dal Piano urbano della mobilità al Piano di gestione del sito Unesco, al Piano Strategico. L’assessore concorda sull’esigenza di far parlare un linguaggio comune a tutti questi strumenti. Ritiene una prima importante tappa l’approvazione, avvenuta il 25 febbraio in Giunta, del «Documento di apertura del confronto pubblico» nel quale si definiscono gli «Indirizzi strategici degli strumenti di pianificazione in itinere della città e del suo territorio» e, conseguentemente, il «Documento preliminare del Piano Strutturale», tramite il quale si può avviare la procedura di Valutazione ambientale strategica ed il confronto in città. Si tratta di disporre di una base utile per interpretare al meglio la realtà ed offrire possibili soluzioni ai problemi dei cittadini nel quadro dei nuovi scenari che si profilano all’orizzonte. «L’obiettivo degli Indirizzi è la costruzione collettiva di una politica rivolta ai luoghi, che possa aiutare a definire con chiarezza “che cosa fare”, “come farlo” e “con chi farlo”, consentendo così all’intera comunità scelte consapevoli. Ci dobbiamo occupare del futuro della città in un momento molto critico sul piano economico e sociale. A ridotte risorse pubbliche e private si risponde facendo ricorso a tutte le energie disponibili. Innanzitutto quelle culturali. La candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019 ci offre una occasione irripetibile. Bisogna essere esemplari rispetto ai cambiamenti che il tempo attuale c’impone, mirando con decisione al lavoro, al futuro dei giovani e a un modello di vita improntato a una “sostenibilità inclusiva/intelligente”, come vuole l’Europa. Il punto di forza di questa nuova visione s’incentra sull’idea che la lezione di Matera al mondo (che poi è anche la ragione della sua attrattività, così diversa da altre città come Roma, Venezia, Firenze) sta nel contenere nella sua cultura termini, apparentemente inconciliabili, come crisi e avanguardia. Questo sembra interessare molto non solo all’Europa ma anche al Mondo. Ora si tratta di dimostrare in quale modo Matera è capace di una visione che produce lavoro utilizzando le sue materie prime di cultura e rigenerazione urbana». L’assessore spiega che «il percorso pubblico di costruzione della visione strategica, che in parte coincide con il percorso di candidatura di Matera 2019, comprenderà l’aggior namento del Piano Strategico e la contemporanea redazione degli altri strumenti di programmazione, per focalizzare ed integrare gli obiettivi. Riconducendo poi il tutto, ad un

L’OBIETTIVO DI PARTENZA Si vuole un confronto tra l’attrattività culturale e il senso che ne scaturisce coniugandolo con i grandi temi della sostenibilità operativa

PER UNA SCELTA CONDIVISA «Costruzione collettiva di una politica rivolta ai luoghi, che possa aiutare a definire che cosa fare, come farlo e con chi farlo» PERCORSI PER UN CONFRONTO Farà da battistrada un documento finalizzato ad aprire il confronto pubblico con gli Indirizzi strategici degli strumenti di pianificazione in itinere della città e del suo territorio

«Riciclare, ridurre, riusare» la rigenerazione urbana nuova occasione per la città confronto tra l’attrattività culturale e il senso che ne scaturisce coniugandolo con i grandi temi della sostenibilità operativa (re-cycling, re-duce, re-use). Tutto questo reclama con urgenza un’urbanistica intesa come “laboratorio di rigenerazione urbana” nel quale idee e azioni siano in grado di richiamare, organizzare, promuovere le forze culturali ed economiche di natura professionale e imprenditoriale, sia interne che esterne alla città. È indispensabile individuare e condividere presto gli obiettivi programmatici, determinanti per una strategia di rigenerazione della città». «Il risultato atteso nella nuova e complessiva visione di futuro della città - conclude Macaione - si misurerà più sui processi, i segmenti intensivi di qualità architettonica, le infrastrutture intermodali e interagenti, i percorsi di produzione del nuovo lavoro e di autoapprendimento dei cambiamenti, che sugli oggetti o sui modelli precostituiti».

La Carta di Lipsia del 2007 In Europa con le regole dell’Europa Da oltre venti anni in Europa si pratica la relazione tra città e rigenerazione, la necessità di riqualificare le aree urbane piuttosto che espanderle. Non mancano gli strumenti. Tra questi spicca la «Carta di Lipsia sulle città sostenibili» del 2007. Recepisce una serie di raccomandazioni dell’Unione europea, quell’Europa in cui Matera ambisce indossare le vesti di capitale della cultura nel 2019. Ecco le sei raccomandazioni della Carta: rivolgere attenzione speciale ai quartieri degradati per aumentare la coesione sociale; strutturare gli insediamenti in modo compatto, riunendo diverse attività in un solo quartiere; creare spazi pubblici di qualità attraenti e orientate ai fruitori; coinvolgere i cittadini nel processo di recupero; potenziare l’economia locale e le politiche d’integrazione e sostegno sociale; sostenibilità ambientale degli edifici esistenti, evitando il consumo di altri spazi verdi. Una sola domanda: il Regolamento urbanistico o il Piano strutturale rispettano tutti questi sei punti? [p.d.]

le altre notizie UN MANO AI PIÙ BISOGNOSI

Solidarietà, 241 le classi partecipano al «Donacibo» n Solidarietà tra scuola e famiglia. Inizia oggi e andrà avanti fino al 9 marzo in tutte le scuole d’Italia la «Settimana del Donacibo». Promossa dalla Fondazione Banchi di Solidarietà (VII edizione) coinvolge una serie di associazioni di volontariato che assistono le famiglie bisognose. A Matera la settimana del Donacibo è organizzata dall'Associazione Koinè Onlus. Gli alimenti raccolti saranno destinati a circa 50 famiglie in difficoltà economica che Koinè Onlus assiste durante tutto l'anno. I volontari facendosi carico del bisogno incontrato, portano personalmente il "pacco" con i prodotti raccolti a casa degli assistiti con discrezione ogni 15 giorni distribuendo oltre 1000 chili di prodotti al mese. Le scuole che hanno aderito a Matera sono: Istituto comprensivo "Padre Minozzi", Istituto comprensivo "Padre Semeria", Istituto comprensivo Torraca, Istituto comprensivo Via Greco, Istituto comprensivo Via Fermi. In totale hanno aderito 241 classi (materne, elementari e medie) per oltre 5300 alunni. Per sostenere l’iniziativa, a loro si sono aggiunti una serie di privati tra cui alcuni noti esercenti della città sensibili ai temi della solidarietà.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

40 Potenza e provincia

Lunedì 4 marzo 2013

Il vescovo di Acerenza, Giovanni Ricchiuti, e la scelta delle dimissioni di Benedetto XVI

«Ecco cosa penso di Ratzinger»

L’auspicio è per un nuovo pontificato che “governi” collegialmente la Chiesa

ACERENZA - A tre giorni dalla fine del pontificato del dimissionario Papa emerito e mentre per tutti sarebbe troppo presto tracciare un bilancio sugli otto anni del pontificato appena concluso, i fedeli acheruntini, si sono riuniti in preghiera partecipando a una celebrazione religiosa dedicata a Ratzinger. Tanti sono gli interrogativi che i fedeli di tutto il mondo si pongono. Mentre molti fedeli si sono chiusi in preghiera , altri desiderosi di chiarire il vuoto che la scelta di Ratzinger ha generato, sentono ancor più il bisogno di interrogare i rappresentanti ecclesiastici più vicini. Per questo abbiamo intervistato l’arcivescovo di Acerenza Giovanni Ricciuti. Un motivo particolare di ringraziamento a Sua Santità per il suo pontificato? «Sento ancora di esprimere a Benedetto XVI, personalmente e a nome dell’intera comunità ecclesiale diocesana, profonda gratitudine per aver servito la Chiesa in questi otto anni del suo pontificato, per averci dato una luminosa testimonianza di amore verso Cristo, verso cui ha voluto indirizzare lo sguardo dei cristiani, e di dialogo con il mondo sul tema sempre bello e affa-

Ricchiuti durante un suo recente incontro con Benedetto XVI

scinante della fede come ala, che insieme alla ragione, può consentire all’uomo di dirigersi verso Dio». Cosa auspica per il prossimo pontificato? «L’attesa del nuovo Papa è prima di tutto per noi attesa densa di preghiera perché lo Spirito Santo, attraverso la scelta che i cardinali faranno nel Conclave, doni alla sede di Roma e alla Chiesa universale un pastore dei pastori ‘secondo il cuore di Dio’, in grado di guidare il popolo di Dio a vivere il Vangelo nella storia del nostro tempo. Auspico un pontificato che, in collegialità con tutti i vescovi , “governi” la Chiesa nella fedeltà alla Pa-

rola del Signore e in ascolto dei problemi che le grandi trasformazioni sociali stanno ponendo alla coscienza dei singoli e dei popoli. Il mondo, nonostante qualche pagina non esaltante dei cristiani, guarda con fiducia alla Chiesa domandando pressantemente, ai suoi uomini e alle sue donne, coerenza di vita e trasparenza di comportamenti». Durante un’intervista di qualche giorno fa pubblicato dall'Huffington Post, il teologo Hans Kung parla del “Papa ombra” e rende noto che la situazione è pericolosa poichè avremo un ex Papa che vivrà nel Vaticano stesso anzichè in

un monastero e che avrà contatti con i cardinali e con il nuovo Papa. Vede quindi una forma di ingerenza. Lei cosa ne pensa? «Salutando i cardinali, Benedetto XVI ha promesso al suo successore “riverenza e obbedienza”, parole di grande umiltà (una virtù della quale egli ha dato bella testimonianza), segno di un voler ritirarsi e continuare nella preghiera a confermare tutti noi, suoi fratelli nella fede. Sono certo che il “Papa emerito” non “condizionerà” il suo successore». Ratzinger rinuncia al ministero petrino e decide di mantenere il titolo di “Papa emerito” e la veste bianca .

L’ipotizzata dizione “vescovo emerito di Roma” è stata esclusa. Lei cosa pensa di questa scelta? «Roma è il luogo dove i Santi Apostoli, Pietro e Paolo, furono martirizzati e proprio questo evento ha fatto della sede di Roma e del suo vescovo la sede del Papa. E’ questo, credo, il motivo che ha portato alla decisione di chiamare il papa dimissionario “Papa emerito”». Si sente spesso dire che Wojtyla sarà ricordato per i suoi gesti e Ratzinger per le sue parole che hanno cambiato il corso della storia della Chiesa. Lei condivide o può specificarci gesti per cui il Papa emerito andrà ricordato? «Benedetto XVI, in quanto papa, si è contraddistinto per la sua umiltà, per la sua parola intensa e profonda, per i suoi scritti di altissima dottrina teologica: doni per i quali è stato ascoltato, seguito e amato. I Papi, nella storia della Chiesa, sono stati uomini che con diversi modi hanno desiderato che la Chiesa, affidata a loro da Cristo, come successori di Pietro, ne conservasse nel tempo il Suo volto e ne manifestasse l’appartenenza a Lui che è il Maestro e il Signore». Katia Cillis © RIPRODUZIONE RISERVATA

Viggiano Si è concluso il “Not for profit school”

Terzo settore, occasione per 40 operatori sociali

VIGGIANO - Si è conclusa ieri mattina la prima edizione di “Not for profit school”, il percorso formativo rivolto agli operatori sociali e inoccupati con vocazione al lavoro nel terzo settore. Il corso, promosso dalla Fondazione Eni Enrico Mattei in partnership con il Comune di Viggiano, ha visto la partecipazione di quaranta persone che lo hanno seguito con grande interesse, manifestando notevole soddisfazione per il contenuto delle lezioni. Obiettivo della “Not-forprofit school” è quello di offrire, sfatando alcuni “miti”, una vasta panoramica sulle diverse anime che compongono il terzo settore. Il percorso formativo è stato strutturato su due moduli, il primo terminato nella mattinata di ieri si è focalizzato su due temi chiave “L’auto imprenditorialità e le competenze sociali” e lo “Sviluppo di progettualità imprenditoriali o di tipo associativo nel contesto sociale”. La finalità è stata in particolare quella di “avvicinare” quanto più possibile la fase di progettazione attraverso la “scomposizione di progetti imprenditoriale dei partecipanti in scansione di obiettivi e metodologie, tempistiche e risorse. Un lavoro di scomposizione, fatto con modalità di apprendimento”. I panel hanno affiancato ad una cornice teorica introduttiva sui temi del not-for-profit esperienze di fondazione e di lavoro di realtà senza scopo di lucro, con tutte le sfaccettature possibili: dalle problematiche che sorgono sul territorio, agli aspetti organizzativi; dal rapporto con gli enti istituzionali alle relazioni con enti simili al proprio. Inoltre istituiti laboratori di simulazione d'impresa e attivitàprogettuale. Ilsecondoci-

Due dei relatori e a sinistra gli operatori

clo di formazione che si svolgerà il 13 e 14 aprile prossimo sarà caratterizzato, invece, dall'attività su “Il contesto ter-

ritoriale e organizzativo”e“Le competenze individuali e il miglioramento organizzativo”. I moduli formativi hanno

Lavello, un convegno sul rapporto tra donne e agricoltura LAVELLO - “Donne e agricoltura” è il tema del convegno che si terrà oggi presso l'aula magna dell'Istituto scolastico “Giuseppe Solimene”a partire dalle 17. A organizzarlo il comitato regionale lucano dell'Unicef coadiuvato dall'Istituto tecnico agrario di Lavello, dalla Confagricoltura lavellese, dalla Cia di Lavello, dalla Coldiretti locale. Il programma prevede le relazioni della referente Unicef del Vulture Alto Bradano, Giulia Di Stasi, del dirigente scolastico dell’Iiss G. Solimene”di Lavello, Michele Giammateo, del presidente Gal sviluppo Vulture Alto Bradano, Francesco Perillo, della presidente Fidapa, sezione di Lavello, Antonella Sibio, della vice presidente dell'enoteca regionale, Filena Ruppi. Concluderà il simposio l'assessore regionale all'agricoltura, Rosa Mastrosimone. Ne seguirà un dibattito e a coordinare i lavori provvederà Mauro Finiguerra, presidente del consiglio dei periti agrari della Provincia di Potenza. Giuseppe Catarinella ©RIPRODUZIONE RISERVATA

visto la partecipazione di un team specialistico del terzo settore e cooperazione sociale: i docenti Barbara Nesi, Gia-

nluca Alfano, Michele Rabaiotti e Giuseppe Imbrogno. Angela Pepe

Atella

Piano urbanistico Approvato in consiglio ATELLA - Nell’ultima seduta consiliare il consiglio comunale ha adottato il nuovo Piano urbanistico. La cui stesura, coordinata dall'architetto Fedele Zaccara, è durata ben sei anni. A causa sia della laboriosità del documento e dell'articolazione del territorio comunale, sia del cambio di amministrazione (da quella presieduta dal sindaco Michele Zaccagnino, a quella attuale d Roberto Telesca). Il consiglio comunale, che si accinge ad affrontare le prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio prossimo, è afflitto da una crisi profonda ma anche dal fatto che Atella voterà, per le imminenti comunali, con la nuova normativa che ha ridotto del 50 per cento il numero dei consiglieri comunali. Vale a dire che, la prossima volta le liste dei candidati comunali saranno formate da un candidato alla carica di sindaco più sette candidati alla carica di consiglieri. Con la lista vincente, alla quale spetteranno cinque consiglieri. E gli altri due assegnati alla minoranza. Nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza, formata da Pd-Pu-Psi, si è presentata - come avviene ormai da oltre un anno - decurtata dalla cosiddetta “pattuglia Gerardina” (Telesca, Ricciardella e Rosa). Per il Piano urbanistico atellano appena approvato, l'amministrazione uscente Telesca-Petrino fanno notare in paese - ha proceduto alla sua adozione in “zona Cesarini”, cioè ad appena tre mesi dal rinnovo ordinario del Consiglio comunale di fine maggio prossimo. Benedetto Carlucci © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I titolari dell’azienda De Filpo ospiti della trasmissione “Geo & Geo”

Il “paddaccio” del Pollino a Rai tre

VIGGIANELLO - Sarà l’azienda agricola di Pio De Filpo che presenterà il “Paddaccio” e i prodotti ovocaprini a marchio Pollino, la protagonista della puntata di “Geo & Geo” che andrà in onda oggi, alle 17.40, su Rai tre. Pio De Filpo, titolare dell'azienda agricola omonima di Viggianello, cuore del Parco nazionale del Pollino, presenterà oggi il paddaccio, prodotto tradizionale della Basilicata. L’azienda agricola De Filpo ha una storia di almeno tre generazioni, decenni di passione per la pastorizia e la trasformazione del latte ovicaprino in deliziosi formaggi dal sapore particolare. Le greggi infatti pascolano nelle splendide ed incontaminate valli del Parco nazionale del Pollino, nel Comune di Viggianello. Le erbe qui presenti donano al latte ed al formaggio profumi e caratteristiche uniche. La tradizione si fonde con la modernità: i giovani fratelli Pio e Vincenzo hanno infatti costruito un caseificio che rispetta le attuali normative igienico-sanitarie dove producono pe-

corino, pecorino misto, caprino, ricotta, caciocavallo, toma, paddaccio. Il punto vendita aziendale è accreditato alla Rete di Campagna Amica della Coldiretti e i fratelli De Filpo partecipano a tutte le iniziative promosse dall'associazione Agrimercato di Potenza, in particolare il Mercato di Campagna Amica. Pio De Filpo gestirà una Bottega di Campagna Amica di prossima apertura a Potenza, dove si potranno acquistare anche i prodotti delle altre aziende della Rete lucana. Il paddaccio è un formaggio ovicaprino ottenuto da animali allevati prevalentemente al pascolo, contrasformazione dellatte direttamente in azienda. La produzione va solitamente da giugno a settembre, circoscritta a una piccola area (Rotonda, Terranova del Pollino e Viggianello). Lo chef dell'Unione cuochi lucani Antonio Tedesco presenterà in trasmissione gustosi piatti ottenuti con questo particolare formaggio.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 02.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

Potenza Sabato 2 marzo 2013

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Ecco i cittadini che si rimboccano le maniche senza aspettare l’intervento dall’alto

Storie di partecipazione attiva Dai residenti di Poggio Tre Galli che puliscono il Parco alle scuole “ecologiche” SPESSO si sente dire che i potentini sono apatici. E privi di senso civico. Poco curanti della cosa comune, badano solo al proprio orticello. Negli ultimi tempi, però, sembra che l'aria stia cambiando. Forse per protesta, per sfiducia nelle istituzioni o semplicemente per spirito di iniziativa, si moltiplicano i casi in cui sono gli stessi cittadini ad attivarsi. Quando si dice la partecipazione dal basso o sussidiarietà orizzontale: sono i cittadini a soddisfare i bisogni dei cittadini stessi, in forma associata o volontaristica. Quello su cui si riesce a mettere mano con più facilità e immediatezza è sicuramente tutto ciò che riguarda il decoro urbano. C'è chi si prende cura delle aiuole del proprio quartiere senza che nessuno l'abbia chiesto. Lo fanno alcuni re-

Nelle contrade

Il sale dei comitati E chi lo dice che i comitati di quartiere servono a poco? Negli anni, del resto, hanno dato prova di grande attivismo, cercando di smuovere le istituzioni, ma anche promuovendo la partecipazione e i dibattito tra i residenti dei vari quartieri. Ma se questo non bastasse, a dimostrare grande attivismo c’è il Comitato delle contrade, che nelle zone di Piani del Mattino e dintorni ha distribuito volontariamente il sale dell'Acta da usare in caso di neve e ghiaccio. Ben 50 sacchetti di sale, di circa 10 chili ciascuno. Sono stati gli stessi componenti del comitato a farsi avanti perchè le aree più periferiche non rimanessero sprovviste. E così se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto.

Istituto “Da Vinci”

Giornata verde

ANCHE l'Istituto tecnico commerciale statale “Leonardo Da Vinci” ha voluto fare qualcosa di concreto per la propria scuola. Addirittura istituendo una “giornata di verde”: il “Da Vinci Green”, la giornata di pulizia e riqualificazione che vede gli studenti mettersi all'opera per ripulire le aree verdi che circondano l'edificio scolastico, troppo spesso lasciate all'incuria e al degrado assoluto. In questo caso all'azione concreta si associa una ancora più grande, di un vero e proprio percorso di educazione ambientale che riguarda la città di Potenza (il recupero degli spazi urbani e la raccolta differenziata), mettendo in campo azioni e iniziative volte a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sul tema e a migliorare “concretamente” la fruibilità dell'area verde antistante la scuola, come simbolo di un bene comune e di un luogo pubblico da valorizzare. Da un lato l'attività concreta di pulizia, attraverso la quale gli studenti danno il “buon esempio”, dall'altro il momento di denuncia sulla realtà di degrado che caratterizza l'area.

sidenti di Poggio Tre Galli per il parco dell'Europa Unita, ma lo fa anche il proprietario della yougurteria in via Quinto Orazio Flacco, nel centro storico, che mantiene in vita le fioriere delle scalinate innaffiando fiori ed estirpando erbacce. O, ancora, il titolare della macelleria Tramutola, in via Sabbioneta che si è fatto carico volontariamente dell'aiuola vicina al negozio. C'è chi provvede da sé, in caso di ghiaccio e neve, a spalare le strade e a cospargerle di sale, dando una mano anche ai vicini, soprattutto nelle zone periferiche. Perchè chi fa da sé fa per tre. Lo sanno bene anche i cittadini di Bucaletto che ogni estate, puntualmente alle prese con erba incolta e vipere che sbucano all'improvviso, coinvolgono alcuni pensionati della Cittadella nella puli-

zia delle aree più intasate. Sempre più spesso, poi, gli input vengono dalle scuole. Molte sono già inserite in progetti di educazione ambientale volti al rispetto degli spazi in condivisione. Di frequente le azioni dei cittadini vedono il coinvolgimento di gruppi già costituiti, come il caso delle scuole appunto, che si rivolgono ad associazioni che normalmente si occupano di queste questioni: Wwf, Legambiente, tanto per citarne alcune. E' anche capitato che veri e propri gruppi si costituissero in virtù di un'iniziativa da proporre. Il Quotidiano ha deciso di dare voce a questi piccoli eroi urbani, che agiscono nell'ombra. Esempi positivi a cui guardare. E perchè no, da emulare. Anna Martino © RIPRODUZIONE RISERVATA

Studenti al lavoro per ripulire la città

“Amici di Montereale”

Insieme contro il degrado NON ce la facevano proprio più alcuni residenti e frequentatori di Montereale. Rifiuti, scarsa manutenzione del verde, panchine sradicate, giochi per bambini rotti. Così un bel giorno hanno deciso di mettere insieme e costituire un'associazione: “Amici di Montereale”. Si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di impegnarsi in prima persona per la salvaguardia di questo storico spazio pubblico. La prima giornata di pulizia è stata questa estate in collaborazione con Legambiente. Da quel momento, però, camminano con le loro gambe. Piantumazione di piante aromatiche nelle aiuole, raccoglimento di rifiuti. Quando si può, ovviamente. Insieme.

Media rione Lucania

Riprendersi la città

INERTI, pneumatici, materiale di risulta (calcinacci, mattoni), cavi elettrici, elettrodomestici arrugginiti, batterie di automobili, cumuli di spazzatura. E' una vera e propria discarica quella che trovano tutti i giorni davanti ai propri occhi gli studenti dell'Istituto comprensivo Potenza Settimo, a Rione Lucania. Lo scempio, ha spinto i docenti a rivolgersi al circolo Legambiente di Potenza per lanciare un segnale. Gli alunni della II D, insieme a insegnanti e volontari dell'associazione, si sono armati di buste, guanti, scope, raccoglitori e un bel giorno hanno deciso di ripulire l'area. «Ci siamo così riappropriati di di una zona dimenticata -spiegano alunni e professori - cercando di richiamare l'attenzione di tutti verso una maggiore cura dell'ambiente in cui viviamo, inteso sia come spazio verde che come spazio urbano. L'arte dei writers, con le loro performance di arte urbana laddove consentito - spesso riescono a sottrarre al grigiore alcuni angoli della città. Sgomberato dai rifiuti, infatti, il sottoponte di Rione Lucania offre tutt'altro scenario. I murales realizzati dagli anonimi graffisti potentini, danno l'idea di trovarsi in una sorta di spontanea “galleria” di street art».


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 02.03.2013

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Basilicata Mezzogiorno

VI I POTENZA CITTÀ

Sabato 2 marzo 2013

TENDENZE

AUTODIFESA E FORMA FISICA

MASSIMO BRANCATI l Con soli due colpi, assestati con la giusta forza e nei punti sensibili, si mette kappaò l’aggressore. Si chiama Krav Maga ed è una tecnica molto utile soprattutto alle donne, alle ragazze, molte delle quali inghiottite dal vortice della paura. Paura di uscire da sole di sera o di incamminarsi lungo una strada buia. A Potenza e in Basilicata, per fortuna, episodi di aggressioni e di violenze non sono all’ordine del giorno, ma sapersi difendere, oltre a consentire di neutralizzare un’eventuale minaccia, significa migliorare il proprio stato emotivo, sgombrare la propria mente da fobie. Nascono con questo obiettivo corsi di Krav Maga organizzati in tutto il territorio lucano da Gennaro Mangiamele, 26 anni, di Tricarico, istruttore di questa disciplina che affonda le radici in Israele. È un sistema di combattimento nato in ambienti ebraici dell'Europa centro-orientale e sviluppatosi nella stessa Israele durante la prima metà del XX secolo. La parola Krav Maga, in ebraico moderno, significa letteralmente «combattimento con contatto/combattimento a corta distanza». Questa disciplina è

SERVIZI SEGRETI Due istruttori lucani, Gennaro Mangiamele e Andrea Fatone, insegnano una disciplina utilizzata dai servizi segreti

FISICO E MENTE «Si impara a difendersi dagli aggressori, liberandosi anche di fobie. Passeggiare da sola di sera non sarà più un problema»

Ragazze si difendono come agenti dell’Fbi Esplode la mania del Krav Maga, tecniche di combattimento insegnata nelle accademie dei più famosi servizi segreti (Mossad, Cia) e corpi speciali di polizia (come Fbi e Guardia di Finanza) o esercito (come il Col Moschin) con una sempre più massiccia diffusione in Italia tra le forze dell'ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Fi-

nanza), i reparti militari d'élite fino ad arrivare agli operatori della sicurezza e vigilanza privata (ad esempio le guardie del corpo). «In realtà - spiega Mangiamele - il Krav Maga è un’evoluzione del Kapap, un’altra disciplina sempre nata in Israele, che prevede

EBREI

8 MARZO

Tecniche di combattimento nate in Israele

Corsi gratuiti in occasione della festa della donna

PALESTRA Alcune ragazze si esercitano con il Krav Maga

DISCIPLINA Nel riquadro in alto Gennaro Mangiamele .

LE STUDENTESSE APPREZZANO IL VIA AL PROGETTO DENOMINATO «DIVENTA CINTURA ROSA»

E il Nitti-Falcone di Potenza insegna karate alle alunne Disciplina, attività motoria e difesa personale MARIO LATRONICO l Un’iniziativa molto singolare che avvalora il processo formativo dello studente attraverso una pratica periodica nello sport. Presso l’Istituto Tecnico Economico Francesco Saverio Nitti - Giovanni Falcone di Potenza è stato avviato per il corrente anno scolastico un interessante progetto denominato «Diventa Cintura Rosa», un corso di karate aperto a tutte le studentesse, finalizzato alla promozione delle attività motorie in ambito educativo. Il corso che si inserisce perfettamente nelle nuove linee guida della scuola moderna, il cui processo di formazione oggi non può prescindere dalla pratica sportiva, è aperto a tutti gli studenti della scuola, compresi quelli della sede aggregata del Professionale «G. Racioppi». Esso si articola in 18 incontri pomeridiani tutti i venerdì presso la palestra dell’istituto ed è tenuto da un esperto esterno specializzato , il maestro di karate Sandro Cafaro.Le ragazze dell’istituto – spiega in una nota il responsabile dell’area comunicazione della scuola - sono impegnate in corsi di difesa personale femminile che si basano sulle tecniche esclusive dell’arte marziale che tengono in debito conto la preparazione psicologica, la valutazione e la prevenzione delle situazioni a rischio,

tecniche letali ed era insegnato in ambienti militari in tutto il mondo». Corsi di Krav Maga - con l’imprimatur dell’organizzazione israeliana che certifica la disciplina - vengono organizzati in diverse palestre della regione: Elixia di Potenza, Arte Fitness di Matera, Energy Fitness Center di Tricarico, Discobolo Gym di Grassano e The body's garden di Pomarico. Oltre a Mangiamele, referente per la provincia di Matera, c’è un altro istruttore, Andrea Fatone, responsabile per il Potentino. In poco tempo questa opportunità di coniugare forma fisica e difesa personale ha attratto l’attenzione di tante ragazze lucane: «Le donne - conferma Mangiamele - si iscrivono con molto entusiasmo ed è un modo semplice per imparare a difendersi mantenendosi in forma. Ritengo che ci siano anche riflessi non solo sul corpo ma sulla mente. Imparare a difendersi - conclude Mangiamele che, in occasione della festa delle donne dell’8 marzo offrirà una lezione gratuita a tutte le ragazze che vorranno avvicinarsi a questa tecnica di combattimento - aiuta lo stato emotivo delle donne che si liberano così di paure e di piccole e grandi psicosi».

aspetti questi che sovente vengono sottovalutati e trascurati. Il maestro Cafaro nelle sue lezioni cura una parte psicologica, nello specifico il rapporto tra soggetto aggredito e soggetto aggressore, la gestione delle emozioni e le componenti della paura oltre ad una parte teorica con approfondimenti in materia di anatomia del corpo umano e di analisi dell’ambiente. Infine sono analizzati e messi in pratica le tecniche di difesa da prese, da pugni ed a terra. «Si tratta di una esperienza molto interessante che ci aiuta a crescere - sostiene Rosa Pascaretta che frequenta il terzo anno del professionale Racioppi siamo impegnate ad apprendere l’immediatezza e la semplicità della reazione in una situazione di pericolo. In questo corso non ci vengono insegnati i soliti pugni o calci coreografici. Il maestro - prosegue l’allieva - ci illustra anche come affrontare il confronto verbale con l’ipotetico aggressore perché ogni donna ha non solo il diritto ma, soprattutto, il dovere verso se stessa di difendersi da chi vuole usarle violenza». L’iniziativa, assolutamente nuova nel panorama scolastico,cittadino è rivolta anche agli allievi disabili che provano costantemente una sensazione di debolezza e vulnerabilità legata alla diminuita capacità di movimento. «Il maestro Cafaro aggiunge un’altra allieva - ci ha insegnato come

ARTI MARZIALI Le studentesse soddisfatte del progetto che introduce il karate a scuola sfruttare il vantaggio di avere un baricentro basso e come utilizzare certe semplici mosse per disorientare un eventuale aggressore e guadagnare spazio. Il tutto - conclude la studentessa - ci fa sentire interiormente più forti e più sicure nelle varie attività, in quanto ci consente di vincere dal punto di vista psicologico la paura». Questo corso di autodifesa, organizzato dalla Istituto Tecnico Economico F.S. Nitti, ha trovato il supporto dei fondi della Provincia di Potenza nell’ambito del Piano Regionale Triennale 2011/2013 e nella sua valenza formativa mira al consolidamento di quelle abilità di autodifesa utili per camminare a testa alta ed a sentirsi più forti nell’affrontare eventuali male intenzionati. Iniziative di questo tipo – come sottolinea ancora la nota della scuola – riescono a saldare sempre meglio con il contesto territoriale di riferimento le offerte formative scolastiche lasciando alla scuola il ruolo di insostituibile punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo sociale.


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