Viaggi, cene e regali: in 5 anni gli onorevoli leghisti si sono mangiati 12 milioni di euro. Invece di scusarsi e salutare in molti si sono ricandidati
Giovedì 7 febbraio 2013 – Anno 5 – n° 37
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
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LE BANCHE ROTTE
Stupidità oggettiva di Marco
» pag. 2 - 3
Sequestrati 40 milioni scudati dalla “banda del 5 per cento”
LA CONTROLLATA
GESTIONE PONZELLINI
Banco Desio, la Consob elvetica radia il presidente
Bpm, l’avvocato e quei prestiti in odore di ‘ndrangheta
vertici del Banco Desio sono pm, la ‘ndrangheta e conentre il cda del Monte stiM ma un costo complessivo Istati costretti a lasciare la Btatti con l’ex assessore redi 730 milioni per i derivati tos- Svizzera, radiati dal Registro di gionale Domenico Zambetti. sici (dai 220 iniziali), la procura sequestra 40 milioni di euro alla cosiddetta “banda del 5 per cento” di ex manager. Lillo » pag. 2
commercio elvetico. Dimissioni chieste dall’autorità di vigilanza sui mercati finanziari svizzeri. Sansa e Vecchi » pag. 3
Rapporti che emergono dall’ordinanza per cui da ieri è ai domiciliari Onofrio Amoruso Milosa » pag. 3 Battista.
» TV » Oggi il giorno della verità: il consiglio di amministrazione di Telecom decide il futuro della rete
Cairo: “Se mi danno La7 Mentana e Santoro inamovibili” ALLEANZE DIFFICILI
“Berlusconiano io? Con lui ho chiuso nel ‘95. Licenziato da Mondadori mi sono rimboccato le maniche e ora se mi vendono l’emittente posso garantire solidità finanziaria e nessuna ombra sulla linea editoriale. Ho chiesto un aiutino al venditore per far fronte all’acquisto” Caporale » pag. 9
L’INTERVISTA
Gad Lerner: “Una lotta tra furbi Ci svendono e la sinistra tace” di Giorgio Meletti
a tempo “giungevano continue raccomandazioni di D cautela, dicevano ‘Berlusconi ci minaccia...’, anche con il berlu» pag. 9 sconismo in crisi”.
» L’ARCHISTAR
Fuksas e Nuvole: “Io, Alemanno e il dito di Pasolini” Pagani » pag. 5
SE ANCHE IL PROF ADOTTA UN CANE
» PEZZI DI CALCIO
Già lo aveva fatto B: ieri è toccato a Monti A. Terenghi
Monti ricatta Bersani: sì all’accordo ma senza Vendola "Se vogliono collaborare facciano scelte all'interno del loro polo”. Il segretario del Pd: “Niente da fare” Marra » pag. 6
Crolli, topi e squillo: gli stadi all’ultimo stadio Ziliani » pag. 14
ASSEDIO AL GOVERNO
LA CATTIVERIA
Ucciso leader opposizione in Tunisia rivolte e barricate Fierro » pag. 13
Travaglio
e il centrosinistra non avesse abdicato al dovere morale e politico di rinfacciare a B. S i suoi scandali giudiziari, così immunizzan-
L’intero sistema del credito comincia a scricchiolare. Monte Paschi, il costo dei derivati tossici sale a 730 milioni di euro. Nuovo scandalo anche al Banco Desio: dirigenti messi al bando in Svizzera, ma in Italia nessuno li tocca. Alla Popolare di Milano un altro arresto per mazzette in cambio di finanziamenti SIENA
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Berlusconi: “Ero indirizzato a un tramonto operoso, ma poi ho deciso di non cambiare fondotinta” » www.forum.spinoza.it
dolo per sempre dalle conseguenze morali e politiche dei reati suoi e delle sue aziende, oggi potrebbe rispondergli qualcosa a proposito delle sue accuse sul caso Montepaschi. Perché purtroppo B. ha ragione a denunciare la “responsabilità oggettiva” degli ex Pci, ex Pds, ex Ds, ora Pd nella malagestione della banca senese, da decenni nelle mani degli amministratori locali del centrosinistra, dopo aver fatto capo alla P2 e aver regalato a B. fidi e finanziamenti oltre ogni limite di rischio ai tempi di Milano2. Il fatto è che la responsabilità oggettiva dovrebbe valere sempre, anche per lui. Anche quando viene assolto o prescritto in processi che vedono condannati suoi manager o fedelissimi. Stiamo parlando non solo di culpa in eligendo e in vigilando, per aver scelto gli uomini sbagliati e non averli sorvegliati. Ma anche soprattutto di culpa “in premiando”, visto che, una volta accertata la loro colpevolezza, non sono stati rimossi o puniti, anzi han fatto tutti carriera, in azienda o addirittura in Parlamento. Delle tangenti alla Guardia di Finanza, B. disse di non saperne nulla. Fu condannato in primo grado, prescritto in appello e assolto per insufficienza di prove in Cassazione: ma il capo dei servizi fiscali Fininvest, Salvatore Sciascia, confessò e fu condannato per corruzione a 2 anni e 4 mesi, mentre l’avvocato Massimo Maria Berruti si beccò 8 mesi per favoreggiamento: dopodiché entrambi divennero onorevoli, sebbene B. sapesse tutto almeno dalle sentenze, o forse proprio per questo. E la responsabilità oggettiva di B.? Nessuno ne parlò. Anzi, quando fu assolto, D’Alema si scusò pubblicamente con lui per aver chiesto a suo tempo le sue dimissioni: cioè per averne detta eccezionalmente una giusta. Anche Dell’Utri fu condannato per le false fatture di Publitalia insieme ad altri manager, e poi per mafia: promosso senatore. E la responsabilità oggettiva di B.? Passata in cavalleria. Il fratello minore Paolo patteggiò per una mega-truffa alla Regione Lombardia. Della responsabilità oggettiva del fratello maggiore, neanche a parlarne. Previti fu condannato perché comprava giudici e sentenze à la carte con soldi di B. e della Fininvest: B. se la cavò per prescrizione, ma la Fininvest fu condannata civilmente a risarcire De Benedetti per lo scippo della Mondadori. Avete mai sentito un esponente del centrosinistra (a parte Di Pietro, non a caso espulso con ingnominia) rammentargli quella piccola responsabilità oggettiva da 560 milioni? Idem per il caso Mills: l’avvocato inglese fu condannato per essere stato corrotto con 600 mila dollari di provenienza Fininvest e poi prescritto, mentre B. fu subito prescritto. E la sua responsabilità oggettiva? Di solito, per accertare la responsabilità oggettiva di un politico, non c’è bisogno di processi o sentenze: bastano i fatti, almeno quando sono documentati. E di fatti documentati ce n’erano a bizzeffe già nel 1997, quando il centrosinistra promosse B. a padre costituente nella Bicamerale, chiamandolo a riformare “insieme” nientemeno che la Costituzione. E ce n’erano a carrettate nel novembre 2011, quando il Pd accettò di entrare in una maggioranza guidata da lui per governare insieme l’Italia appoggiando Monti. Per vent’anni chi avrebbe potuto e dovuto isolarlo, rifiutare di parlargli, delegittimarlo per le sue colpe politico-morali prim’ancora che penali, lo ha invece coinvolto, riverito, interpellato, legittimato. Col risultato che lui, oggi, rinfaccia agli altri le loro responsabilità oggettive. E gli altri non sanno cosa rispondere, perché non hanno più nulla da dirgli: o, peggio, dovrebbero dirgli ciò che non gli han detto per vent’anni.