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Oggi Italia-Spagna, partita difficile. In più dobbiamo garantire con 40 miliardi i buchi delle banche di Madrid. Oléy(7HC0D7*KSTKKQ( www.ilfattoquotidiano.it

Domenica 10 giugno 2012 – Anno 4 – n° 137

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DVD € 8,80 + € 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

DI PIETRO ATTACCA SULLE NOMINE BERSANI FISCHIATO ALLA FIOM D

Grande lettitudine

di Marco Travaglio

Il leader Idv: “Troppe spartizioni sulle Authority e inciuci pro governo, non ce l’ha ordinato il medico di stare insieme”. Il segretario Pd: “Non accettiamo diffamazioni”. Vendola non si schiera. E così il centrosinistra si spacca davanti agli operai che chiedono unità e lavoro

Maurizio Landini (metalmeccanici Cgil) convoca i capipartito della sinistra e detta le sue condizioni: “Basta deleghe in bianco, ora vi incalzeremo”. Il capo di Sel, davanti allo strappo finale della foto di Vasto: “Cerchiamo di stare uniti” Marra e Meletti pag. 4 - 5 z

LA RAI DEI BANCHIERI

I tecnici hanno un piano: tagliare e privatizzare di Carlo Tecce

ualcuno sospetta che LuiQTarantola gi Gubitosi e Anna Maria siano sprovvisti di televisore. Non fa curriculum: non interessava a Mario Monti. Per decifrare le ragioni di un mandato tecnico-cattolico va riascoltato il professore che bacchetta la Rai. Quella che pensa ai programmi e ignora la finanza. pag. 2 - 3 z

Stampo di governo Su facebook impazza il fotomontaggio di “Vogliadarianuova”: Anna Maria Tarantola e Monti, due gocce d’acqua

ENTI INUTILI x Ecco tutti gli sprechi dell’Istituto per lo sviluppo agroalimentare

CINQUE MILIONI DI STIPENDI PER CINQUE PRATICHE ALL’ANNO Finanzia piccole e medie imprese del settore per decisione dell’ex ministro Alemanno. L’Ad è moglie di un deputato del partito di Romano (imputato per mafia)

di Caterina Perniconi

pratiche di finanziamento in sette anni. È questo il risultato del lavoro dell’Istituto per lo sviTlupporentasei Agroalimentare, finanziaria partecipata al 100% dal ministero delle Politiche agricole.

pag. 9 z

LA TRATTATIVA Stato-mafia

Udi Furio Colombo

Mancino indagato: “Mentì per coprire colpe sue e altrui”

L’ORA DELLE ÉLITE RILUTTANTI

di Giuseppe Lo Bianco

e Sandra Rizza on è un complice della trattativa mafia-Stato, non è detto neanche che ne conoscesse l’esistenza, però su alcuni snodi cruciali ha mentito. pag. 7 z

N

CATTIVERIE Alla Rai è scoppiata una epidemia di gubitosi acuta dovuta, pare, a un morso di tarantola (Senatore Anonimo)

Il ministero dell’Agricoltura (FOTO ANSA)

nuova, febbrile apatia” Ubellanaattraversa l’Italia. La frase e poetica riassume, a pagina 109, il senso del libro I riluttanti di Carlo Galli, appena pubblicato dalla casa editrice Laterza. Ma chi sono “i riluttanti” secondo Galli? pag. 18 z

All'interno pag. I - VIII z

unque, per la gran parte dei giornali, con la nomina di madama Tarantola alla presidenza della “nuova” Rai e l’indicazione di Gubitosi alla direzione generale, Monti avrebbe scelto “due alieni”, compiuto “un salto di qualità”, percorso “una strada diversa” e “inedita”, “non contaminata dalla lottizzazione”, con “un pacchetto a prova di interferenze politiche”, lanciando “una sfida ai partiti alleati” per “piegarne la resistenza” e “metterli davanti alle loro responsabilità” (Corriere della Sera), “voltando pagina” con la “rivoluzione dei tecnici” (Repubblica), addirittura “cercando l’incidente” coi partiti ignari, scavalcati e dunque furibondi (il Giornale). Seguono ritratti-soffietto dei due prescelti: la Tarantola sarebbe “la Thatcher di Bankitalia” (il Giornale), “una lady di ferro” (Repubblica), tutta “disciplina e rigore” (La Stampa), “la signora della vigilanza bancaria” (Corriere); e Gubitosi “il super manager che ama gli scacchi”, “di fede romanista” (Corriere), “schivo” e di “stile sobrio”, visto che “preferisce il volontariato ai salotti” (La Stampa). Curiosamente, in questo festival della saliva e dell’incenso, è sfuggito a tutti (fuorché al nostro giornale) che la vigilante di Bankitalia s’era lasciata sfuggire sotto il naso le prime imprese truffalde di Gianpiero Fiorani, anche perché legatissima allo sgovernatore Fazio. Ed è pure sfuggito a tutti (fuorché al Fatto) ciò che scrisse Giovanni Pons un anno fa su Repubblica, e cioè che Gubitosi, vicino all’Opus Dei, “si è fatto presentare al potente sottosegretario Gianni Letta da Luigi Bisignani”, noto piduista e pregiudicato per la maxitangente Enimont da lui riciclata allo Ior, di lì a poco coinvolto nello scandalo P4 per il quale patteggerà 1 anno e 7 mesi di reclusione. Ed è pure sfuggita l’indagine della Procura di Roma che ipotizzava una mega-mazzetta per la vendita di Wind dall’Enel al magnate egiziano Sawiris, operazione in cui si fece il nome di Bisignani in cabina di regia e che fruttò a Gubitosi, all’epoca direttore finanziario di Wind, un’accusa di corruzione poi archiviata perché nessun paese straniero rispose alle rogatorie entro i termini massimi consentiti per indagare. Lasciamo stare gli eventuali reati, che qui non interessano, e concentriamoci sulle amicizie: in un paese normale chi fosse accostato al nome di Bisignani si affretterebbe a smentire, oppure diverrebbe un appestato. In Italia invece la bisignanitudine, così come la lettitudine, fa curriculum. Basta contare i ministri e alti papaveri nominati o conservati al loro posto che hanno avuto e/o hanno rapporti con Letta e Bisignani. Altro che “alieni”, altro che “tecnici”, altro che “meritocrazia”, altro che “sfida” all’establishment. Tutto continua ad avvenire nelle segrete stanze, all’ombra dei grembiulini e delle tonache color porpora. Fanno quasi tenerezza Santoro e Freccero, che avevano inviato a Monti i loro curricula grondanti di medaglie e di esperienze in fatto di tv: l’aver ideato e condotto programmi di grande successo e diretto reti televisive in Italia e all’estero con risultati eccellenti, lungi dall’essere un merito, è una colpa. Sotto i governi politici come sotto quelli tecnici, che ne sono la prosecuzione con altri mezzi, anzi con gli stessi. Perché qui, prim’ancora che di nomi, è questione di metodo. La miss Marple uscita dai caveau di Bankitalia e il manager sbucato da quelli di Bank of America-Merrill Lynch, oltre a non distinguere un televisore da un paracarro, sono stati calati dall’alto, fatti scegliere – si dice – a una società inglese di cacciatori di teste (di cavolo) che mai li avrebbe messi a dirigere la Bbc, o France 2 o l’Rtf francese. Perché nel mondo civile prima viene il curriculum con le competenze specifiche, poi arriva la nomina. Qui invece prima arriva la nomina e poi il curriculum, peraltro privo di competenze specifiche. Un foglio bianco, con in calce una scritta in piccolo: “Mi manda l’Opus”, “Mi manda Bisi”, “Mi manda Gianni”.


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