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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 218 del 08/11/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Industria
Ex Daramic, si fa il punto sull’iter utile a ripartire Lo stato di avanzamento è fermo all’ultima riunione, ma l’azienda ha riconfermato la volontà di proseguire nell’investimento
Rinviata al 14 novembre prossimo la Conferenza prevista per domani
Valbasento, azioni e non piagnistei Programmate relazioni dei quattro assessori competenti
Il responsabile della segreteria tecnica della Task Force dell’occupazione della Regione Basilicata, il procuratore dell’azienda “Sistema”, rappresentati di Confindustria, dei sindacati e delle rsu hanno partecipato, ieri in Regione, a un incontro per verificare lo stato di attuazione del processo di reindustrializzazione del sito ex Daramic. Si è preso atto che lo stato di realizzazione del processo di reindustrializzazione è fermo alla data dell’ultimo incontro, tenutosi nello scorso mese di agosto. L’azienda ha riconfermato la volontà di proseguire l’investimento e si è impegnata a superare le difficoltà attuali relative alla ricerca di nuovi mutui e al pagamento di una trance del trattamento di fine rapporto, entro il mese di dicembre del 2012. I rappresentanti sindacali hanno inoltre evidenziato la necessità di eliminare la presenza di aziende terze all’interno dello stabilimento e di avviare un piano di formazione per la riconversione dei lavoratori. Le parti saranno riconvocate entro il 30 novembre prossimo.
Dopo gli interventi dei responsabili di Lavoro, Attività produttive, Ambiente e Infrastrutture le conclusioni saranno affidate al presidente De Filippo La giunta regionale ha riprogrammato per il 14 novembre la Conferenza sulla Valbasento, appuntamento annunciato per
domani, rivedendone lo schema organizzativo. Decisione presa per garantire massima efficacia e pubblicità all’iniziativa
ed evitare il rischio che iniziative di contestazione potessero ridurre la Conferenza a un momento di visibilità mediatica.
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Ambiente
Territorio
Sisma, fondo per il Pollino Ottanta milioni di euro ai comuni colpiti dal sisma dello scorso ottobre e un fondo da alcuni miliardi nel bilancio di previsione 2013. L’assessore è stato ascoltato in V Ccp sui temi della prevenzione, informazione, soccorsi e ricostruzione delle aree del Lagonegrese-Pollino duramente segnate dalll’ultimo terremoto. Mancusi, ha poi, sottolineato anche come nelle scuole si stia lavorando a progetti volti alla sensibilizzazione dei ragazzi.
Informare sull’attività estrattiva in Val d’Agri
Siglato accordo Regione-Bocconi Piattaforme e cataloghi A PAG. 4
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Amara sorpresa per i lucani: rischio tumori maggiore qui che nella Taranto dell’Ilva
A cosa potrebbe servire la “tassa di soggiorno” per la città dei Sassi
I tassi di mortalità a Potenza e Matera raggiungono livelli addirittura più alti
La relazione di Verri di “Matera 2019” al focus Museo/Territorio di Firenze
Sembra incredibile, ma a certificarlo ci sono le fredde cifre e non vaghe ipotesi: i tassi di mortalità per tumore sono più alti a Potenza e Matera che non nella Taranto divenuta tristemente nota per l’impianto Ilva e i suoi fumi
La “tassa di soggiorno” è una pratica che si sta diffondendo ultimamente in Italia, soprattutto nelle città segnate da un continuo flusso di visitatori. Matera è una di queste. A spiegare come potrebbero essere utilizzati i fondi
inquinanti. In particolare, è alta l’incidenza del cancro all’apparato digerente. Nel capoluogo di regione, poi, il record di decessi per le malattie del sangue. Adesso bisognerà capire i motivi dell’anomalia.
La Gazzetta del Mezzogiorno
dell’obolo per turisti, è andato all’incontro “Museo/ Territorio” di Firenze Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019. In particolare, ha parlato di un sistema di accoglienza e informazione per i visitatori.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Valbasento Rinviata al 14 novembre la Conferenza prevista per domani: non è ora di sterili contestazioni
No ai lamenti, sì ai progetti
Interventi degli assessori al Lavoro, Ambiente, Attività produttive e Infrastrutture La Conferenza sulla Val Basento deve diventare un momento da cui partire per risolvere tutte le questioni sul campo e poter ripartire con una seria programmazione industriale: è questo il motivo di fondo per cui la giunta Regionale ha voluto spostare a un’altra data - ossia il 14 novembre prossimo - l’appuntamento inizialmente annunciato per domani 9 novembre. Per la stessa ragione, l’esecutivo ha inteso rivederne lo schema organizzativo, così da garantire massima efficacia e pubblicità. Alla base dello sposta-
mento di data, il rischio segnalato da accadimenti degli ultimi giorni che iniziative di contestazione potessero ridurre la Conferenza a un solo momento di visibilità mediatica per lamentare i problemi esistenti. In questo modo, secondo gli esponenti della giunta regionale, non sarebbe stato possibile realizzare quel momento di riflessione fattiva e operativa per risolvere gli stessi problemi. Il governo della Regione Basilicata ha invece confermato la volontà di fare della Conferenza un
momento non rituale, riempiendola di contenuti e cercando di ottenere il contributo di informazioni, progettualità e riflessioni di tutti quanti parteciperanno ai lavori.
L’obiettivo principe resta, dunque, superare i problemi di quest’area che, sottolineano ancora dalla giunta lucana, rappresenta e deve rappresentare un’opportunità su cui in-
Concluderà il presidente De Filippo Più in là la stesura del progetto
vestire per l’intera Basilicata e non un ostacolo da annoverare nel registro delle lamentele e delle proteste. Sulla scorta di tutto quanto detto, l’incontro di avvio della riflessione avrà luogo a Potenza nella sede della Regione nella mattinata di mercoledì 14 novembre prossimo. La riunione sarà organizzata sulla base di interventi specifici che verranno resi dagli assessori al Lavoro e alla formazione, alle Attività produttive, all’Ambiente e alla Infrastrutture. L’incontro verrà conclu-
so dal presidente della Regione Vito De Filippo subito dopo il dibattito di cui verranno registrati i contributi. Non si tratterà ovviamente di un’iniziativa unica e isolata nel tempo: a questa riunione ne seguiranno altre di approfondimento e si concluderanno poi in loco, proprio nel territorio della Valbasento. Per l’occasione sarà definito il progetto complessivo, e saranno stabilite la tempistica dell’iter necessario al processo di rilancio e l’ammontare delle risorse occorrenti a portarlo avanti. (bm3)
paio di anni sono stati “postati” tutti i comunicati sindacali della vertenza. Ma c’è stato posto anche per commenti personali, comunicazioni riguardanti i tanti incontri nelle sedi delle istituzioni locali e nazionali e note di servizio. I lavoratori Daramic sul proprio sito riuscirono anche a esprimere solidarietà a colleghi in situazioni di difficoltà (ad esempio,
i lavoratori della Lasme) o ai cittadini che avevano appena subito il terremoto dell’Aquila. Inoltre, per mostrare quanto le scelte effettuate dalla Polypore dipendessero più da questionii finanziarie che non da reali esigenze di mercato, i responsabili del sito aggiunsero un collegamento alla quotazione in borsa dei titoli societari. (bm3)
Incontro in Regione sull’iter del processo di reindustrializzazione
Ex Daramic, il punto L’azienda riconferma la propria volontà di proseguire Lo stato di avanziamento del processo di reindustrializzazione del sito ex Daramic è stato al centro dell’incontro tenutosi ieri in Regione. Erano presenti il responsabile della segreteria tecnica della Task Force dell’occupazione della Regione Basilicata, il procuratore dell’azienda “Sistema”, rappresentati di Confindustria, dei sindacati e delle rappresentanze aziendali. Nel corso della riunione si è preso atto che lo stato di realizzazione del processo di reindustrializzazione è fermo alla data dell’ultimo incontro, tenutosi nell’agosto scorso. L’azienda comunque ha riconfermato la volontà di proseguire l’investimento e si è impegnata a superare le difficoltà attuali relative alla ricerca di nuovi
mutui e al pagamento di una trance del trattamento di fine rapporto, entro il mese di dicembre del 2012. I rappresentanti sindacali hanno inoltre evidenziato la necessità di eliminare la presenza di aziende terze all’interno dello stabilimento e di avviare un piano di formazione per la riconversione dei lavoratori. Al termine dell’incontro è stato stabilito che le parti saranno riconvocate entro il prossimo 30 novembre. La Daramic di Tito Scalo era un’azienda produttrice di separatori per batterie. La proprietà era del gruppo americano Polypore, leader del settore al punto di rasentare il monopolio mondiale. Lo stabilimento lucano venne chiuso dal primo
gennaio del 2009 con una motivazione (“flessioni di mercato”) non meglio specificata. Il bilancio era in attivo e il prodotto che usciva dalle catene di montaggio di Tito Scalo dissero i sindacati all’epoca - era “il miglior separatore a livello mondiale con riconoscimenti interni ed esterni al gruppo”, con “impianti, strutture, professionalità adeguate a reggere la innovazione e la competitività di settore”. Clienti della fabbrica lucana erano grandi marchi internazionali come Panasonic, Varta, Fiamm. La decisione del gigante a stelle e strisce sarebbe insomma stata legata a questioni finanziarie e alla volontà di riorganizzare la propria presenza in Europa. All’epoca si ritrovarono
Processo industriale
in mezzo a una strada ben 140 persone, la cui situazione venne appena tamponata dalle provvidenze dello Stato (sotto forma di cassa integrazione). Il contraccolpo e l’incredulità dei dipendenti fu tale che nacque anche un sito internet apposito, denominato “Dalle stelle alle stalle - Quando la finanza uccide l’economia reale”: sulle pagine web per un
Presentata l’esperienza dell’incubatore di Basilicata Innovazione in un incontro organizzato da Alsia - Azienda Agraria Pantano di Pignola
Voglia d’impresa al cubo. Anzi, al Bi Cube
L’obiettivo è quello di intercettare idee a elevato potenziale tecnologico e commerciale e assistere gli aspiranti imprenditori
Il ruolo è aiutare il progetto nella fase più delicata: l’avvio
Illustrata l’esperienza dell’incubatore Bi Cube in un incontro organizzato da Alsia - Azienda Agraria Pantano di Pignola. L’iniziativa era aperta a ricercatori universitari, giovani e imprenditori interessati a saperne di più sui meccanismi e sulle forme di sostegno alla nuova imprenditoria.
E in Basilicata, nonostante la crisi (o forse proprio grazie a essa), la voglia di diventare imprenditori non scema, anzi. Diventa molto utile, in questo quadro, l’esperienza dell’incubatore di impresa di Basilicata Innovazione. Il suo ruolo è quello di intercettare idee a elevato
potenziale tecnologico e commerciale e assistere gli aspiranti imprenditori nella fase iniziale, quella più delicata, che prevede la messa a punto di un progetto di business sostenibile per il mercato. I servizi offerti dall’incubatore vanno dalla valutazione della sostenibilità tecnologica ed economi-
ca dell’idea alla messa a punto del business model più appropriato, dalla verifica della proprietà intellettuale alla creazione di contatti con potenziali partner industriali, business angel e venture capital. Si fa leva sulla creatività e sul talento lucano per costruire un futuro migliore per l’economia. (bm3)
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Basilicata Mezzogiorno
L’assessore alle Infrastrutture Mancusi ascoltato in V Commissione: emessi anche 375 buoni contributo
Sisma, 80 milioni ai Comuni La Regione ha assegnato fondi ai paesi colpiti dal terremoto del 26 ottobre scorso Attività di prevenzione, emergenza e pronto soccorso in caso di terremoti e l’avvio della ricostruzione al centro dell’audizione che l’assessore alle Infrastrutture, Agatino Mancusi ha tenuto in V Commissione. Presenti anche il dg del dipartimento, Mario Cerverizzo e il responsabile della Protezione civile, Giovanni De Costanzo. “La prevenzione - ha detto Mancusi - può essere attuata a due livelli: territoriale, vale a dire la predisposizione di norme e vincoli nell’uso del territorio e di informazione e preparazione della popolazione e del personale operante nel soccorso e nella protezione civile. Importanti anche i progetti educativi come la “Scuola multimediale di protezione civile”
cittadini. La pianificazione regionale - ha continuato l’assessore - comporta la consapevolezza di trovarsi dinanzi a un evento cronicizzato che perdura lentamente ormai da due anni e che ha perso il carattere dell’emergenza”. “Questo ha indotto a proporre, in sede di bilancio regionale di previsione 2013, un fondo mirato a finanziare i privati per interventi urgenti sul patriottiene, per quelli di nuova costruzione, rispettando le prescrizioni e, per gli altri, attraverso due azioni che prendono il nome di adeguamento e miglioramento sismico, come avvenuto nel Pollino-Lagonegrese dopo il sisma del 1998 attuando le misure previste dalla legge 226 del 1999. La Regione
In senso orario: mezzo della Protezione civile, l’assessore Mancusi e Rotonda
stata avviata prontamente sin dai primi minuti. Attivata la sala operativa regionale (Sor) in modalità h24 e attenzionati ai risultati delle prime rilevazioni i vertici politici regionali. In poco tempo tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile risultavano attive e operanti, mentre la funzione di comunicazione (Ufficio stampa
Sollecitate le amministrazioni a presentare il piano di protezione civile. L’ultima scadenza è stata fissata per il 31 dicembre prossimo che si propone di coinvolgere le generazioni più giovani e si inserisce nelle molteplici attività realizzate per favorire una sempre maggiore sensibilità della popolazione. Le attività di previsione e prevenzione sono strettamente interrelate e consequenziali. La riduzione del rischio sismico si attua anche attraverso la minore vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture che si
Consorzio industriale sotto osservazione. Il commissario dell’Asi del Potentino, Donato Salvatore, infatti, è stato ascoltato in V Commissione sullo stato di attuazione di piani, programmi e provvedimenti per il risanamento dell’ente. Presente tra gli altri anche il direttore, Rocco Liccione. L’Asi, lo ricordiamo, comprende 9 aree industriali e 92 chilometri di strade con realtà diversificate che richiedono interventi mirati e a ampio respiro. “Abbiamo lavorato - ha detto Salvatore - in sintonia con l’assessorato alle Attività produttive e, in cinque anni, saremo in grado di arrivare all’equilibrio di bilancio. Due - ha
- ha riferito Mancusi - nel corso degli ultimi anni ha messo in campo una serie di iniziative volta alla conoscenza dello stato del patrimonio edilizio, pubblico e privato e a una migliore conoscenza del territorio riguardo al rischio sismico e all’informazione alla popolazione”. “Per quanto concerne la situazione nei Comuni maggiormente interessati dal sisma del 26 ottobre,
Prevenzione e informazione anche nelle scuole. Avviate campagne di sensibilizzazione nella popolazione e tra i ragazzi
Castelluccio Inferiore e Superiore, Rotonda, S. Severino e Viggianello, - ha proseguito l’assesore - sono state assegnate risorse per 80.099,417,08 euro. Per gli stessi centri risultano emessi 375 buoni contributo. Per quanto concerne le verifiche dei piani di protezione civile, nel corso dei primi mesi
del 2012, l’ufficio Protezione civile regionale ha provveduto a sollecitare a più riprese le amministrazioni comunali per la redazione o l’aggiornamento del proprio piano fissando al 31 dicembre la scadenza ultima”. “La fase emergenziale immediatamente seguente l’ultimo evento sismico è
Nel Pollino-Lagonegrese evento non più occasionale. Nel bilancio di previsione 2013 proposto fondo di 2 milioni per il biennio successivo regionale) pubblicava sul sito internet della Regione le prime notizie sul sisma per garantire la corretta informazione ai
Asi Potentino, in 5 anni il pareggio di bilancio
Il commissario Salvatore in V Ccp: nuova gestione e costi ridotti spiegato - sono i punti cardine per abbattere la spesa: un nuovo modello di gestione dei servizi e la riduzione non del personale, bensì del suo costo. Il fabbisogno finanziario è quantificabile in 22 milioni, di cui 15 relativi a debiti pregressi effettivi e verso l’Enel e il Consorzio di bonifica, altri 5 maturati nei confronti dell’ente per la gestione del depuratore di Potenza e 2 per l’iva anticipata sulle opere eseguite”.
Il Consorzio industriale
Salvatore ha, poi, esplicitato “la necessità di attivare un mutuo pari a 15 milioni in 15 anni per chiudere in tempi relativamente più
brevi lo stato di indebitamento, giacchè il contributo regionale prevede l’erogazione di 1 milione ogni 12 mesi. Duplice
monio immobiliare nelle aree del Pollino colpite dal sisma, pari a 2 meuro nel prossimo biennio e altri 6, negli altri anni, destinato al dissesto idrogeologico nei centri storici. La posta finanziaria – ha concluso l’assessore alle Infrastrutture, Agatino Mancusi - concorre alla implementazione di un percorso più strutturato teso alla riduzione del rischio per
l’azione svolta in questi ultimi due anni di gestione - ha proseguito Salvatore - in virtù della situazione debitoria ereditata. La cattiva gestione, dunque, alla base del disastro attuale e tra i fattori principali dei tagli ai fondi ministeriali per le aree ex 219. Riduzione, quindi, del 30% del costo del personale con procedure di mobilità e incentivi all’esodo. Il grosso dell’abbattimento dei costi giungerà - ha detto Salvatore - dall’affidamen-
il patrimonio publico e privato, che costituisce l’unica efficace risposta al perdurare dello sciame sismico”. (bm2)
to in concessione, tramite un bando pubblico (con clausola sociale a favore dei lavoratori Argaip) previsto per metà novembre, degli impianti di depurazione. Chi si aggiudicherà la gara dovrà garantire la gestione dei servizi nelle aree industriali e il pagamento di un canone. I costi energetici rimarranno all’Asi che sta provvedendo a una convenzione con la Sel per diminuire i costi. L’Asi gestirà, invece, direttamente l’acqua industriale. Prevista la cessione della gestione dell’invaso di Pignola, mentre ad Acquedotto lucano andrà la gestione delle reti idriche potabili”, ha poi concluso il commissario dell’Asi del Potentino. (bm2)
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L’abbeveratoio-fontana di Laurenzana vince “Fotogoccia” Il concorso indetto dai Ceas intende indirizzare l’attenzione dei cittadini verso l’impiego e il valore della preziosa risorsa
Basilicata Mezzogiorno
Intesa tra la Regione Basilicata e il Centro di ricerca dell’Università Bocconi di Milano
Un accordo sull’informazione ambientale in terra di petrolio Garantire la diffusione di notizie accurate, significative e facilmente accessibili sull’impatto delle attività estrattive in Val d’Agri
Saranno elaborati un “catalogo” e un regolamento
Ecco la foto vincitrice di “Fotogoccia”, il concorso di idee sul recupero dei manufatti in acqua. Lo scatto vincente, intitolato “I suoni dell’acqua”, è di Giovanna Petrone ed ha come oggetto l’abbeveratoio-fontana sito in località Acque del Prosciutto di Laurenzana. Il concorso, indetto i primi di ottobre dai Ceas Bosco dei Cigni, Il Vecchio faggio, Oasi Bosco Faggeto, I Calanchi e Melidoro Pollino, voleva essere uno spunto inedito di riflessione sul significato dell’acqua e un pretesto per attivare un servizio di segnalazione sullo spreco idrico delle fontane pubbliche. I partecipanti erano chiamati a realizzare fotografie, che mettessero in luce angoli di particolare pregio naturalistico, suggestivi, in cui gli spazi verdi si integrano all’uomo e alle sue opere, in particolare i manufatti legati all’acqua. “Tra le ventidue istantanee ricevute - dicono i promotori dell’iniziativa - questa ci è sembrata la più significativa dei valori che volevamo trasmettere: la limpidezza dell’acqua resa molto evidente dalla luce della fotografia crea un netto contrasto con la vegetazione incolta che circonda la fontana”. L’iniziativa rientra nel progetto Terre d’acqua, nell’ambito del programma Epos 2010-2013. Margherita Sarli
L’ambiente e il territorio della Val d’Agri ancora in primo piano. Questa volta come oggetto di una intesa sulla gestione e report dell’informazione ambientale nell’ambito dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri. Un accordo operativo sottoscritto ieri tra la direzione del dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata e l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi di Milano. In particolare il Centro di ricerca dell’Università Bocconi specializzato in materia energetica ed ambientale, fondato oltre 50 anni fa e leader nazionale ed internazionale su questa materia, presterà assistenza tecnico scientifica per la definizione di
Il fotovoltaico nel 2013
Energia solare al S.Carlo Fervono i lavori nell’area del grande parcheggio di fronte all’auditorium del San Carlo. Dall’inizio del 2013 l’ospedale di Potenza sarà munito di un impianto fotovoltaico. I pannelli saranno collocati sopra le pensiline che copriranno i 250 posti auto dell’area. L’iniziativa, che rientra in un progetto regionale, è in partenariato con la Società energetica lucana. Il progetto e la direzione dei lavori sono tenuti dall’ufficio tecnico dell’Aor San Carlo. “E’ un investimento tecnologico importante - spiega il direttore generale Giampiero Maruggi - che permetterà di rendere più efficiente ed economico l’approvvigionamento energetico dell’ospedale. Sarà rigorosamente rispettato il cronoprogramma.” un modello di gestione dell’informazione ambientale improntato alla Convenzione di Aarhus sull’ accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. Sarà garantita la
diffusione di informazioni accurate, significative e facilmente accessibili relative all’impatto ambientale delle attività estrattive in Val d’Agri e sarà anche elaborato il “catalogo” delle informazioni ambientali ed un regolamento per le
modalità di accesso alle stesse. Sarà inoltre sviluppato un piano di comunicazione del rischio ambientale in Val d’Agri e verrà definito un sistema di indicatori rappresentativi dello stato dell’ambiente in Val d’Agri e nell’intera Basilicata. Il team di ricercatori dell’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi di Milano opererà presso il centro dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri. Il progetto, che ha una durata di diciotto mesi, prevede anche il coinvolgimento dei principali portatori d’interessi operanti sul territorio. Nell’ambito dell’accordo sono previste specifiche attività scientifiche e divulgative a livello regionale e nazionale.
Dal Consiglio Concorsi Venezia (Pdl)
Ufficio scolastico regionale Autilio (Idv)
Numero legale Napoli (Pdl)
Con una interrogazione al presidente della Regione De Filippo, chiede di sapere i motivi per i quali, 19 giovani lucani vincitori di concorsi banditi da enti regionali, siano posti in condizione di soggezione e umiliazione; perché non si procede alla loro immediata assunzione; perché vengono banditi concorsi senza che ai giovani venga garantita la certezza del diritto.
Seguire l’esempio della Regione Liguria che ha respinto al Ministero alla Pubblica Istruzione la bozza del decreto che prevede la possibilità che l’Ufficio scolastico regionale sia accorpato ad altra Regione. Il Titolo V modificato attribuisce alle Regioni specifiche competenze sulla formazione e sull’istruzione, processo condiviso dallo stesso Governo Monti. Sollecito l’assessore Viti a prendere contatti con il collega ligure e con quelli delle Marche e del Molise interessate dal provvedimento del ministro Profumo.
I richiami di rito alla responsabilità sono finiti. Nessuna eco hanno prodotto in passato, nessuna ne produrranno per il futuro. Mediti il presidente del Consiglio sulla necessità di creare i presupposti politici per ridestare dal torpore il centrosinistra, per costruire un futuro diverso e migliore per la comunità lucana ma anche per recuperare quella credibilità politica di fatto smarrita.
Numero legale Mollica (Mpa) Non si può non condividere il richiamo del presidente del Consiglio regionale Folino ai consiglieri, dopo che con la loro assenza si è sciolto il Consiglio nella seduta pomeridiana dei giorni scorsi. La maggioranza non può pensare di continuare a governare non garantendo il regolare svolgimento dei Consigli impedendo, di fatto, la trattazione di argomenti iscritti all’ordine del giorno che vengono procrastinati di volta in volta. Farebbe bene Folino a vigilare su tali accadimenti ricorrendo, se necessario, anche all’ausilio delle forze dell’ordine. In democrazia sono rispettabili le opinioni di tutti a condizione che non si scada nella violenza gratuita.
Autonomie locali Scaglione (Pu) Il rispetto che si deve ad un ministro della Repubblica non è da meno di quello che si deve ad un sindaco ed ad un Consiglio comunale. Le accuse che il ministro Patroni Griffi rivolge al sindaco di Potenza finiscono con il rappresentare l’ennesimo attacco ad un sistema legato al territorio, rispetto a chi, dall’alto dei suoi poteri, immagina di governare per decreto il Paese e le sue anime. Nessuno scontro tra Potenza e Matera ma difesa delle identità amministrative.
Fiat Romaniello (Sel) Sulla questione dei tre lavoratori di Melfi credo che sia necessaria una nota ufficiale, perché siamo in presenza della violazione di un diritto sancito dalla Costituzione: prestare l’attività in presenza della corresponsione di una retribuzione, mentre si chiede ai lavoratori di essere pagati a casa, ledendo la loro dignità. Il Consiglio risolleciti la Giunta ad assumere un’iniziativa per far capire alla Fiat di Melfi che ricostruire relazioni sindacali rispettose dei diritti è fondamentale per salvaguardare l’impresa, il lavoro e a rilanciare il settore dell’auto motive nella nostra regione e nel Paese.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
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Giovedì 8 novembre 2012
Politica lucana
Gli assenti “giustificati”
Dopo lo scioglimento della seduta ecco cosa pensano i consiglieri
«Assenteisti? Folino esagera»
Paolo Castelluccio, Pdl
«PER carità, le regole vanno rispettate. Meglio, magari, stabilirne di chiare». Perchè il rischio, fa capire Nicola Benedetto, consigliere dell’Idv, è di lasciare che la consuetudine diventi norma, come accade per l’avvio delle sedute consiliari. E poi, a usare rigore, non ci si raca AFORIBBA pezza più. Insomma, a sentire i consiIl consigliere talvolta assente così glieri assenti consente il numero legale. in aula quanOndata di comunicati da parte dei do martedì è mancato il nuconsiglieri regionali in risposta ad mero legale, un precedente comunicato di Folino non Folino nel quale si stigmatizzava il avrebbe dovuto usare toni reiterato assenteismo dei così severi. Doconsiglieri e si lamentavano le po un paio di conseguenti, ripetute sospensioni ore dedicate a delle sedute dell’Assemblea per la mozioni e inmancanza del numero legale. Nei terrogazioni, alla ripresa posuddetti comunicati, il consigliere meridiana, al talvolta assente talaltra dissente. momento di una votazione, Comunque, da un primo l’appello ha coconteggio, si evince che, stretto il presifinalmente, il Presidente ha dente del conottenuto il numero legale. Per il siglio regionale a sciogliere momento solo su Basilicatanet, la seduta. Prema è pur sempre un inizio. senti in quindici, troppo pochi per andare avanti. La metà dell’assemblea non c’era. In quattro erano assenti davvero, non avevano risposto neanche all’appello del mattino. Con Marcello Pittella (assessore Pd) e Mariano Pici (Pdl), erano in questo gruppetto Luigi Scaglione (Popolari uniti), impegnato per una missione istituzionale a Roma, e Enrico Mazzeo (Idv). «Non ero assente giustificato nel senso
tecnico - spiega quest’ultimo - La giustificazione, valida in caso di malattia o impegno istituzionale, ci consente di non perdere il rimborso dei 100 euro a seduta. Siccome ero fuori Potenza per motivi personali, non ho diritto all’indennità». Ma il caos, martedì, è scoppiato su un’altra “categoria”di consiglieri, quelli che fisicamente risultavano presenti (in elenco, questa volta, Antonio Autilio e Nicola Benedetto dell’Idv, Alessandro Singetta e Vito Gaudianodel gruppo misto, Gianni Rosa e Paolo Castelluccio del Pdl, Vincenzo Viti, Marcello Pittella, Erminio Restaino e Gennaro Straziuso del Pd, Giannino Romaniello di Sel, Rocco Vita del Psi. Tutti loro avevano risposto all’appello in apertura di seduta, le loro schede magnetiche del voto elettronico risultavano inserite nei banchi. Ma quando, dopo la pausa pranzo, la campanellaè suonata,nonerano ancoratornati in aula. Fatta la conta, il numero dei presenti non era sufficiente per andare avanti. Così Folino si è infuriato e ha «stigmatizzato» l’accaduto. «E’ solo il caso di ricordare – ha detto - che a seguito delle reiterate richieste dei consiglieri, i quali legittimamente auspicavano l’immediata discussione di mozioni destinate altrimenti a perdere d’attualità, ho propostoasuo tempoallaconferenzadei capigruppo di tenere ogni settimana la riunione del consiglio regionale. Naturalmente le assenze dei consiglieri al momento del voto determinano l’impossibilità di trattare gli argomenti». Un momento, ha replicato ieri Gianni Rosa(Pdl).Il consigliere,qualchetempo fa, aveva chiesto conto delle mozioni accatastate nei cassetti. «E’vero, ma Folino deve essere obiettivo. La prassi è far cominciare le sedute con un’ora di tolleranza. Quindi, martedì, semplicemente, con la seduta in ripresa alle 15.30, alle 15.45 ero nelle stanze del gruppo, al piano superiore, a inviare una nota stampa. Tutto qui». Sorpreso, dice, come tutti gli altri. Lo racconta anche Gennaro Straziu-
Gianni Rosa, Pdl
Mariano Pici, Pdl
Antonio Autilio, Idv
Nicola Benedetto, Idv
Vito Gaudiano, gruppo misto
Alessandro Singetta, gruppo misto
Rocco Vita, Psi
Vincenzo Viti, Pd (assessore)
Luigi Scaglione, Popolari uniti
I ritardatari all’appello di martedì si giustificano «Se la prassi è la tolleranza, ci si adegua di conseguenza» di SARA LORUSSO
i Ritardatari
Enrico Mazzeo, Idv
Marcello Pittella, Pd
so (Pd): «Va bene il rigore, va bene davvero. Madiventi regola,non rigorismo.Avolte siè rigidi, altri di uan tolleranza assoluta». Insomma, i consiglieri sembrano pure disposti a essere puntuali, purchè si dia una prassi va- Erminio Restaino, Pd Gennaro Straziuso, lida sempre. «Basti pensare - aggiunge BenePd detto - alle volte in cui cominciamo il consiglio, convocato per le 10, quando è passato mezzogiorno. Quante cose potremmo fare in quelle due ore? Neanche ci sarebbe bisogno dell’aggiornamento pomeridiano. Farà bene Folino a porre il problema, ma vale la pena discuterne in modo strutturale». C’è poi chi, come Michele Napoli, nell’accaduto, vede altro: «L’inesistenza della maggioranza di governo e l’assenza di una leadershipriconosciuta».Altri, invece,aFolino propongono sponda. «In un momento storiGiannino co dove l’antipolitica impazza – dice il consiRomaniello, Sel gliere dell’Mpa, Francesco Mollica - non si può prestare il fianco con tali comportamenti irresponsabili a quanti ci considerano come nullafacenti, né la maggioranza può pensa- lente da parte di un gruppo di cittadini che, re di continuare a governare in questo modo esagitati da qualche politico di riferimento, non garantendo il regolare svolgimento dei aspettavano la discussione di uno specifico consigli impedendo , di fatto, la trattazione di argomento (una questione di confini tra Riargomenti che vengono procrastinati di vol- pacandidaeRionero)e che,delusiperlosciota in volta. Anche perché, un tale comporta- glimento della seduta aggravata molto promento ,danneggia i colleghi che, come me, babilmente dall’assenza di qualche consierano presenti in aula pronti a svolgere il gliere di riferimento, hanno pensato bene di proprio compito responsabilmente e che, in- sfogarsi verbalmente su chi, come me, si trovece sono stati costretti a subìre invettive vio- vava lì». Proprio come dice un vecchio detto.
L’INTERVENTO di ROCCO VITA Il dibattito sul riordino delle Province - in verità in poche occasioni pacato e costruttivo e, invece, nella maggior parte delle prese di posizione, comunicati, commenti, di carattere strumentale, demagogico e localistico - ha messo in secondo piano la riforma dell’ordinamento locale nel suo complesso e rischia di farci perdere un’ennesima occasione. Oggi il pericolo è che invece di favorire la nascita di una nuova cultura autonomista, anche sotto la spinta della crisi economica più grave che il Paese ricordi, si faccia strada l’idea che le autonomie siano un danno e il centralismo la soluzione. E’ invece giunto il momento di ripensare il modello di Regione e di governo locale del territorio mostrando
particolare attenzione al fatto che non sempre tagliare enti per risparmiare equivale ad un processo che favorisce lo sviluppo dei territori e amplia la democrazia e la partecipazione dei cittadini. Tra l’altro sfugge che il sistema delle autonomie, da noi con una o due Province, è fatto di municipalità e di comprensori con caratteristiche e vocazioni differenti tra loro. E’ anche questa la ragione che ha spinto il Psi a promuovere per venerdì 9 novembre prossimo a Rionero in Vulture un momento di approfondimento e riflessione sui fattori alla base del principio di autodeterminazione di un territorio, quello del VultureAlto Bradano, senza lasciare alcuno spazio al campanilismo. La stagione quarantennale delle Comunità Mon-
RIPENSARE IL MODELLO tane, che nel nostro caso ha significato un Ente che ha contribuito, almeno per una buona parte di vita istituzionale, in modo significativo allo sviluppo, soprattutto delle aree rurali e marginali, si è chiusa con la costituzione di sette Aree Programma. Si è ancora in una fase di esordio per poter esprimere un giudizio completo sull’attività delle Aree Programma. Non mancano segnali assai discordanti tra loro: da una parte – il caso dell’Area Programma Val d’Agri – si registra uno sforzo lodevole per misurarsi sui problemi delle attività petrolifere oppure – il caso dell’Area
Lagonegrese-Pollino – il tentativo di dare un contributo per la riforma della governance; dall’altra, ci sono Aree Programma che si limitano a rivendicare più potere e persino a rimpiangere le Comunità Montane. Di sicuro quello che non si deve ripetere è il modello passato di piccole postazioni di potere magari per coltivare carriere politiche. Di sicuro, se devono continuare ad esistere, ed in proposito ho forti dubbi, devono essere molto “leggere”. Sono invece convinto che oggi qualsiasi riforma istituzionale non può che mettere al centro il cittadino,
con i suoi bisogni, le sue peculiarità e i servizi che ruotano attorno al suo diritto di cittadinanza, a partire dai diritti alla salute e all’assistenza socio-sanitaria, all’istruzione, ai trasporti, al lavoro. Ecco perché una riforma degli assetti istituzionali della Regione che razionalizzi e semplifichi alcuni processi, individuando nei Comuni e nelle loro forme associative il perno di una nuova governance locale. Si deve accelerare perciò il processo di costituzione dell’Unione dei Comuni che per ora nella nostra regione registra esempi e casi limitati alla
gestione di servizi anche intercomunali (tra tutti la polizia municipale, la gestione di impianti sportivi, la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani). Per il nostro territorio l’ Unione dei Comuni, quale forma di cooperazione tra enti locali territoriali, per lo svolgimento in forma associata delle funzioni ad esse delegate dalla Regione, può diventare un laboratorio di indirizzo politico di area vasta. Non facciamoci sfuggire questa occasione. Non abbiamo molti esempi a cui far riferimento: a livello nazionale l’ordinamento è particolarmen-
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
SALUTE
DATI CHOC DELL’ISTAT
Giovedì 8 novembre 2012
IL DOSSIER Alta l’incidenza del tumore all’apparato digerente. Ai potentini il record della mortalità per le malattie del sangue
I lucani e il cancro più rischi che a Taranto «I tassi di mortalità sono più alti a Potenza e a Matera» l Taranto è la terra dei veleni: i fumi dell’Ilva, le cozze alla diossina, l’indagine della magistratura. Ma leggendo i dati sui tassi di mortalità per tumore scopriamo, ahinoi, che a Potenza e a Matera si muore di più rispetto alla città pugliese. Lo rivela l’Istat che - come anticipato dalla Gazzetta cinque giorni fa - ha preso in esame il decennio dal 1991 al 2001 mettendo a confronto dati e territori: il tasso di mortalità del cancro all’apparato digerente, in particolare, è dell’11.97 a Matera, 11,61 a Potenza e 10,4 a Taranto. Insomma, malgrado le contaminazioni di cancerogeni negli alimenti che sono stati riscontrati nell’area tarantina, le città lucane risultano più a rischio soprattutto per quanto
riguarda i maschi. Quanto alle femmine, i dati delle rispettive aree sono sovrapponibili. Anche per quanto riguarda i «tumori maligni allo stomaco», il tasso di mortalità dei lucani (uomini e donne) è storicamente superiore a quello di tarantini e tarantine. Stiamo parlando di livelli davvero alti. Prendendo i dati Istat più recenti disponibili, cioè quelli relativi al 2001, il tasso di mortalità dei maschi potentini è il 2,74; quello dei materani è il 2,23 mentre quello dei tarantini è l’1,63. Nel decennio 1991-2001, confermano questo andamento anche i dati del tasso di mortalità degli uomini relativo a «tumori maligni colon, retto, ano». Nel 2001, i dati dell’Istat sono i seguenti: un tasso di mor-
talità del 2,38 a Taranto, contro il 3,39 di Potenza e il 3,43 di Matera. Anche per quanto riguarda il tasso di mortalità per tumori maligni tessuti linfatico ed emopoietico, l’Istat segnala che dal 1996 i potentini superano i tarantini e, dal 1998, anche i materani hanno un tasso maggiore rispetto a quello dei loro vicini pugliesi. L’ultima rilevazione disponibile, del 2001, riporta queste cifre: un tasso di mortalità del 2,19 per i tarantini; del 2,34 per i potentini e del 2,8 per i materani. Ai potentini appartiene anche il record in fatto di tasso mortalità malattie sangue, organi emopoietici, disturbi immunitari»: lo 0,79 contro lo 0,56 dei tarantini e lo 0,46 dei materani. Un dato superiore an-
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STATISTICHE I dati dell’Istat si riferiscono al decennio 1991-2001 che alla media nazionale, che nel 2001 era lo 0,75 ed è andato via via calando fino allo 0,42 del 2009. Capitolo sistema circolatorio. Le patologie uccidono molti più uomini a Matera (dove, per intenderci, il tasso di mortalità, nel 2001, è del 51,93) e Potenza (51,45) che a Taranto (46,85). Secondo l’Istat, per almeno vent’anni, dal 1990 al 2009, i lucani sono al primo posto. Nel 2009 il tasso a livello nazionale è 37,29; in Puglia è il 34,34 e in Basilicata è 38,23. Trend che si confermano anche per le donne, con una preponderanza di vittime nel Materano. Quelli dell’Istat sono dati attendibili. E non solo per la professionalità e la competenza da sempre mostrata dall’istituto.
Non si sta parlando di stime, ma di funerali, di tragico computo di decessi. Inoltre, la qualità delle cifre appare confermata dalle rilevazioni che riguardano le tipiche malattie da inquinamento dell’aria. Per esempio, nel caso dello studio «Tumori maligni all’apparato respiratorio e organi intratoracici», gli esiti sono precisamente quelli che ti aspetti sapendo quello che oramai si sa: tra il 1991 e il 2001, a Taranto il tasso di mortalità tra i maschi è sempre, costantemente, superiore al dato medio nazionale e - enormemente superiore - al dato disaggregato per le due province di Basilicata. Nel 2001 il tasso a Taranto era il 12,19 (a Potenza era il 7,72 e a Matera il 7,24).
L’ANALISI LA VALBASENTO E IL CENTRO ITREC DI ROTONDELLA LE AREE DEL MATERANO CHE POTREBBERO AVER LASCIATO IL SEGNO. MA SERVE UN LUNGO MONITORAGGIO A POTENZA E A VENOSA
La prevenzione contro la paura
Settimana Airc oggi e domani i ricercatori I dati dell’Istat fanno riferimento ai certificati di morte. L’allarme dell’istituto tumori di Milano nelle scuole SCREENING Nella diagnosi precoce di alcune patologie la Basilicata è all’avanguardia
ENZO PALAZZO l Si muore più che a Taranto. Il dato risulta immediatamente d’effetto perché lo certifica l’ente pubblico di ricerca, l’Istat, anche se a volte ha fatto riferimento a dati del 2001, e perché ha del paradossale in quanto la condizione ambientale di Taranto è drammaticamente più inquietante della Basilicata e, in particolare, di quella di Matera e provincia. Lo si capisce ad occhio nudo, semplicemente passando lungo la statale che circonda la periferia industriale di Taranto, che gli abitanti della città jonica hanno gravi problemi con il loro ambiente che è terribilmente saturo di polveri ferrose, Pm10, corpi organici volanti, idrocarburi aromatici, diossina e benzoApirene. E ce lo racconta la cronaca quotidiana e di denuncia che sempre più spesso parla di diossina nel latte materno delle donne, nelle cozze e negli allevamenti di bestiame di Taranto. Eppure, i dati Istat, ot-
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tenuti sui certificati di morte, non mentono, e vanno di pari passo con un incremento dell’incidenza tumorale in Basilicata che è stato «certificato» dall’Istituto dei tumori di Milano con uno studio durato 20 anni. Segno probabile che anche le nostre aree inquinate, la Valbasento per
la chimica, il metapontino per i nitrati più la paura per la radioattività dell’Itrec, non scherzano e forse lasciano il segno. Il tasso di mortalità è più alto a Matera e Potenza che a Taranto se sei maschio e se hai un tumore all’apparato digerente (11,97 per cento contro il 10,4), se ne hai uno
maligno allo stomaco (2,23 contro 1,63), al colon retto e ano (3,43 contro 2,38) e addirittura se ne hai uno al tessuto linfatico (2,8 contro 2,1), dove l’incidenza di linfomi a Taranto è notoriamente più elevata rispetto anche alla media nazionale. Che succede? La domanda
l’abbiamo girato a Marina Susi, responsabile dell’ambulatorio di oncologia al Madonna delle Grazie, chiaramente sorpresa del dato Istat. «Bisognerebbe avere il dettaglio dei dati Istat per avere un quadro generale più completo perché la notizia colpisce sia emotivamente, dato che tutti conosciamo la situazione drammatica di Taranto rispetto a quella del nostro territorio, e sia clinicamente perché proprio per quanto riguarda i linfomi, l’incidenza che si rileva nella città jonica è talmente elevata rispetto a quella che osserviamo nel materano che il tasso di mortalità lucano, così alto nel confronto, ci lascia un po’ interdetti. Tra l’altro, a riprova che c’è bisogno di dati più specifici, va considerato che una delle armi più efficaci per abbassare il tasso di mortalità nelle malattie cancerogene è la prevenzione con la diagnosi precoce. E la Basilicata con lo screening regionale, almeno su alcune patologie, è all’avanguardia».
«L’incidenza è aumentata su forme molto rare come i sarcomi» l I tumori sono in incremento in Basilicata? «Sicuramente – risponde l’oncologa Marina Susi – la nostra percezione dal nostro osservatorio oncologico è che c’è un aumento dell’incidenza dei tumori. Lo registriamo anche su forme più rare come i sarcomi». Dovuto a cosa secondo lei? «Ad abitudini alimentari che si sono allontanate negli ultimi anni dalle sane regole della dieta alimentare, ricorrendo a cibi più industriali e a maggior contenuto di grassi e conservanti chimici, ma anche a un degrado ambientale legato a fenomeni di inquinamento
da attività antropica che negli ultimi anni si avverte sempre di più anche in Basilicata». Perché il maschio materano è più a rischio della donna? «La migliore arma in nostro possesso per abbattere il tasso di mortalità in oncologia è la prevenzione. Lo screening per alcuni tumori tipici delle donne ha raggiunto livelli alti di efficacia. Può essere una spiegazione, dato che per alcuni tumori maschili lo screening è o meno efficace o è agli inizi come indagine collettiva. Ma già nel colon abbiamo ora risultati incoraggianti: molti tumori maligni non vengono
più trattati con la chemioterapia, ma con la sola chirurgia». Si può correlare il tumore al luogo di provenienza del malato? «L’ambiente in cui si vive e si lavora entrano nelle cause che generano un tumore. Per capirne di più occorrerebbe poter usufruire dei dati di un registro dei tumori che ci consentirebbe analisi più dettagliate da utilizzare in questa guerra contro il cancro». Il registro tumori in Basilicata non esiste. «Stiamo aspettando con ansia la [e. p.] sua pubblicazione».
RICERCA La prevenzione richiede più investimenti
l Cominciano oggi gli incontri di ricercatori con studenti della Basilicata. L’evento rientra nella settimana della ricerca finalizzata a sconfiggere i tumori. Il comitato regionale dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), presieduto da Rosa Pedio Diamante, ha organizzato una serie di eventi in contemporanea a quelli che si svolgono in tutta Italia. I veri protagonisti della battaglia contro il tumore sono soprattutto i ricercatori che, dal teleschermo, ma anche con incontri dal vivo, illustreranno, in una fitta rete di iniziative, il duro ed esaltante sforzo per battere i 100 e più differenti tumori che si manifestano nel nostro tempo. Oggi e domani, come dicevamo, tre ricercatori terranno incontri in scuole lucane. Questa mattina, all’Itis «Albert Einstein» di Potenza, a partire dalle 10, interverrà Massimo Di Maio, dell’Istituto nazionale tumori «Fondazione Pascale», Napoli; sempre oggi, a Potenza, a partire dalle 10, Fabiana Quaglia dell’Università di Napoli Federico II parlerà agli studenti dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri «Leonardo Da Vinci». Domani sarà la volta dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri «Battaglini» di Venosa: a partire dalle 11 interverrà a scuola Matteo Landriscina, dell’Università degli studi di Foggia. Il comitato regionale dell’Airc della Basilicata, che quest’anno celebra i vent’anni dalla sua nascita, organizza il prossimo 7 dicembre, presso il ridotto del teatro Francesco Stabile di Potenza, una manifestazione celebrativa del proprio ventesimo anniversario. Sarà presente il direttore scientifico Airc, Ines Colnaghi.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Matera Giovedì 8 novembre 2012
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
La rassegna in corso a Firenze ha affrontato il rapporto fra musei, cultura e smart cities
L’obolo della tassa di soggiorno Paolo Verri propone una mailing list di turisti-sostenitori di Matera 2019 ANCHE Matera 2019 ha partecipato alla settimana internazionale dei Beni culturali e Ambientali Florens 2012 in corso di svolgimento a Firenze. In particolare, al focus “Museo / Territorio” sono stati chiamati, fra gli altri, a proporre una relazione Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019, Maurizio Cecconi, Ad di Villaggio Globale e direttore della candidatura di Venezia come capitale europea della cultura 2019, Maurizio Venturi dell'Ibm Smarter Cities Team e Paolo Nesi dell'Università di Firenze. Nel corso della tavola rotonda si è discusso della relazione tra musei, cultura e smart cities. Il fil rouge di Florens 2012 è il tema della produzione culturale, affiancato da quello dell'identità competitiva dei beni culturali, che verrà sviluppato nelle ricerche del Forum, nelle case history e nelle lectio magistralis. Le ricerche faranno emergere una visione unitaria dei beni culturali: dal paesaggio agli archivi storici, dalla gastronomia all'artigianato, dall'archeologia alla moda, all'agricoltura al design. Sotto l'egida della cultura verrano connessi, interpretati e divulgati l'aspetto storico, sociale e artistico legati indissolubilmente e biunivocamente a quello economico/produttivo. La finalità del Forum Internazionale e delle iniziative di Florens 2012 è, attraverso esempi mutuabili, motivare e promuovere un'economia basata sulle risorse culturali e ambientali mediante una proficua combinazione di saperi, at-
CASO FONTANA Udienza rinviata SI terrà il 28 novembre prossimo l’udienza del processo di secondo grado a Paolo Chieco accusato di aver ucciso Anna Rosa Fontana, il 7 dicembre del 2010. La seduta che avrebbe dovuto tenersi a Potenza è stata infatti spostata a causa dell’indisponibilità del difensore dell’uomo, l’avvocato Scalcione, che è malato. Chieco è stato condannato nel febbraio scorso a 30 anni di reclusione per l’omicidio della sua ex convivente. Furono otto le coltellate inferte alla donna mentre stava rientrando a casa, dall’uomo che si era nascosto vicino al portone della sua abitazione. All’omicidio assistette uno dei tre figli della Fontana. Qualche settimana fa, la famiglia della donna, nel corso di una conferenza stampa aveva chiesto che la giustizia confermasse la condanna contro quest’uomo che ha tolto la madre a tre ragazzi. Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019
ta a creare una nuova golden economy legata ad un sostenibile sviluppo industriale di lungo termine della quale poter avvalersi anche per far fronte alle attuali emergenze economiche. L'obiettivo è creare nell'opinione pubblica, ma soprattutto negli amministratori della cosa pubblica, una nuova sensibilità su queste tematiche per ripristinare lo stretto e corretto rapporto tra produzione e conoscenza: il ritorno economico della cultura.
Nel corso del suo intervento Verri ha proposto di focalizzare con chiarezza l'uso delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno. «Nelle città d'arte italiane ha detto il direttore del Comitato Matera 2019 - si può e si deve costruire un progetto di accoglienza e informazione a tutti gli ospiti italiani e stranieri che la pagano. Si tratta di dire con chiarezza a cosa servirà quella tassa e di chiedere l'iscrizione volontaria a una mailing list "di scopo" grazie alla quale entrare a far
parte di una specifica community e diventare davvero cittadini temporanei». Inoltre, Verri ha proposto di lavorare alla creazione di volontari del web che aiutino i territori a raccontarsi come si sta sperimentando a Matera. «Si tratta di formare cittadini, visitatori, giovani, anziani, dare loro più informazioni prima che arrivino in un luogo e dopo che l'hanno lasciato. E' una grande chance della rete che bisogna saper cogliere». matera@luedi.it
EROE PER UN GIORNO
Soccorre una signora tirandola fuori dall’auto incidentata
Camionista angelo della strada
MATERA - Quando si dice aiutare il prossimo. E' quello che ha fatto ieri mattina un camionista, testimone di un incidente stradale. Dinanzi ai suoi occhi, una donna alla guida di una Citroen AX di colore blu, percorreva via La Martella in direzione Zona Paip. La sessantenne ha improvvisamente perso il controllo dell'autovettura urtando lo spigolo di un guardrail, sul ponte, all'altezza dello svincolo per Bari. L'auto a quel punto si è ribaltata ricandendo sul tettuccio. Il tutto mentre il camionista raggiungeva con il suo mezzo il punto dell'incidente. Dall'auto ha iniziatoa fuoriusciredelfumotanto daallertare l'autotrasportatore il quale ha fermato il camion per soccorrere la signora. «Il camionista - ci hanno riferito i Vigili Urbani - è sceso dal suo mezzo ed è corso in aiuto della signora, ha rotto il vetro dell'auto e ha tirato fuori la donna, spaventato dalla possibilità che le fiamme potevano divampare da un momento all'altro». Un gesto che ha messo in sicurezza la donna, anche se successivamente, per fortuna, le fiamme non si sono originate. Sul posto sono intervenuti, oltre ai Vigili Urbani, che hanno provveduto a deviare il traffico, an-
L’auto incidentata sul carroattrezzi (foto tratta da www.sassiland.com)
che i Vigili del Fuoco e l'ambulanza del 118, che ha condotto la signora in ospedale per le cure del caso. Nulla di grave, ma sicuramente tanto spavento. Per liberare la carreggiata i Vigili del Fuoco hanno anche dovuto chiedere l'ausilio di un carroattrezzi: prima l'auto è stata imbragata e poi è stata trascinata in una zona adiacente la sede stradale. Una volta ribaltata, l'auto è stata caricata sul carroattrezzi e messa in sicurezza.
Va comunque sottolineato il senso civico del camionista che è intervenuto in prima persona per prestare soccorso alla signora. Scene quasi d'altri tempi verrebbe da dire. Un primo soccorso a tutti gli effetti, incurante del pericolo, in una situazione che poteva degenerare verso il peggio. Un comportamento da prendere come esempio come codice etico del buon automobilista. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
Pierro: arriva tardi, slitta l’odg e per protesta occupa l’aula Il consigliere Pierro (foto Cosimo Martemucci)
AVREBBE voluto discutere l'ordine del giorno da lui presentato , ieri, nella massima assise provinciale, il consigliere del Pdl, Donato Pierro, non avendolo ottenuto è rimasto ad occupare il suo scranno nell'aula consiliare per tutto il resto del giorno in attesa di spiegazioni. «Sono arrivato in ritardo da Montalbano - spiega - al mio arrivo i lavori erano già avanzati, erano state discusse circa 8 interrogazioni, la mia relativa al servizio handicap nelle scuole superiori della provincia, era al punto 6, non mi è stato consentito di parlarne e tantoè grave in quanto era motivata di urgenza e leinterrogazioni urgenti possono essere presentate anche in sede di Consiglio. La mia interrogazione- ha spiegato ancora Pierro- era stata presentata il 30 ottobre ed era stata preceduta da email al presidente provinciale. E' una questione seria che ha delle risposte da dare a cittadini che già vivono il loro disagio». Un segno di protesta che mira all'ascolto delle motivazioni e a sottolineare il ruolo delle minoranze nelle assisi territoriali quando: «Le istanze sono presentate nei termini di
legge». Pochi mesi di rodaggio sono bastati al consigliere di Montalbano Jonico per dare spazio alle richieste della sua area politica tra cui la situazione della provincia unica.«Contesto- ha,infatti, specificato Pierro- anche la seduta del prossimo Consiglio Provinciale che mira al raduno dei rappresentanti dei 31 Comuni materani, già sentiti nei mesi scorsi e che chiaramente hanno già espresso il loro dissenso alla Provincia unica di Basilicata. E' importante - ha ribadito Pierro - che in quel Consiglio Provinciale siano presenti i parlamentari lucani; l'ordine del giorno della maggioranza se da una lato pensa alla conservazione delle due Province, dall'altro appone una subordinata e cioè che la provincia unica sia Matera. Non dobbiamo batterci per le subordinate ma per le due Province. Perdere la provincia di Matera, comporta la perdita di tutti gli altri enti e questo penalizzerebbe, sino ad annullarlo, l'intero territorio». Al consigliere Pierro è stata espressa solidarietà da Leonardo Giordano, dirigente regionale del Pdl. Anna Carone
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I VII
Giovedì 8 novembre 2012
MERCURE LA CONFERENZA DI SERVIZI RIAVVIA L’IMPIANTO. ORA SI ATTENDE LA REAZIONE DEGLI AMBIENTALISTI
Centrale, sì dalla Calabria ma i lucani non ci stanno I sindaci della Basilicata sud ieri non erano al vertice Dei lucani c’erano solo i primi cittadini di Castelluccio Inferiore e Superiore. Esultano i pro-impianto
BIOMASSE La centrale Enel del Mercure .
PINO PERCIANTE l Via libera alla centrale del Mercure. Ieri si è chiusa la nuova Conferenza dei servizi indetta dalla Regione Calabria dopo la sentenza del Consiglio di stato dello scorso mese di agosto. Dopo il vertice cresce la possibilità che l’impianto, riconvertito a biomasse, possa entrare presto in funzione. Nonostante l’opposizione di ambientalisti e anche delle amministrazioni lucane rientranti nella Comunità del Parco (con l’eccezione di Castelluccio Inferiore). L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Catanzaro
MURO LUCANO
nel palazzo «Alemanni», sede della Regione Calabria che così ha messo la parola fine sull’annosa vicenda dell’impianto situato al confine con la Basilicata. La decisione sembra porre la parola fine a una battaglia infinita sulla centrale. Nonostante l’ultima protesta che, ancora lo scorso lunedì, ha portato alla sospensione della riunione della Comunità del Parco. Incontro che poi, riconvocato il giorno dopo, si è ritrovato senza il numero legale. Tra gli assenti quasi tutti i sindaci lucani (presenti solo i primi cittadini di Castelluccio Inferiore e Superiore). Avrebbero dovuto votare un documento che conteneva una serie di richieste all’Enel. Ma gli altri sindaci lucani
IL SINDACO CHIEDE UN COMMISSARIO AD ACTA
non si sono recati. Il parere negativo che ieri il Parco ha fatto pervenire alla conferenza dei servizi non è servito a ribaltare l’esito della decisione finale. Parere negativo fino ad un certo punto, perché, in realtà, pone delle condizioni. «Finalmente si pone la parola fine ad una vicenda fatta di ritardi e di burocrazia. La riattivazione dell’impianto premia lo sviluppo e salvaguarda l’occupazione dell’intera valle del Mercure – è stato il commento dei comitati favorevoli alla centrale che non hanno mancato di esprimere gratitudine alla Regione Calabria, ai comuni favorevoli all’impianto, tra cui Castelluccio Inferiore, e agli altri enti
MELFI
Investimento dell’Enel di 70 le altre notizie milioni di euro. Oggi sono POTENZA occupate 40 unità che FORESTALI diventeranno 150 a regime Addetti forestali, al via che ne hanno consentito la riattivazione -. «La lotta dei lavoratori ha dato i suoi frutti – hanno dichiarato i segretari generali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uilcem Uil Umberto Pisanti, Mimmo Portaro e Gino Campana -. Le tante manifestazioni a difesa del loro sacrosanto diritto al lavoro nella propria terra hanno sortito l’effetto sperato». Ora bisognerà vedere se e quale potrà essere la reazione di coloro che hanno sempre ritenuto un assurdo l’apertura di una centrale energetica in un parco naturale. L’impianto occupa attualmente 40 persone e a ciclo completo ne dovrebbe occupare 150. L’investimento dell’Enel ammonta a circa 70 milioni di euro.
elaborazioni che fanno perdere tempo. Nel frattempo la Regione fissa al dicembre 2006 il termine ultimo per l’approvazione, mentre il Comune incarica un gruppo di geologi con i quali viene sottoscritta la convenzione per eseguire indagini più approfondite per la microzonazione sismica. «Poi - dice il sindaco - ci sono stati richieste ulteriori integrazioni rispetto al nuovo Piano di assetto idrogeologico del fiume Sele e nuove disposizione per le micro zonazioni sismiche. Non da ultimo nel mese di luglio 2012 sono state commissionati e poi eseguiti, ulteriori indagini e rilievi come richiesto dai geologi. Ma la telenovela del Regolamento urbanistico sembra non aver mai fine. A settembre giunge una richiesta di integrazione da parte dei progettisti. L’Ufficio Tecnico provvede a trasmettere gli atti richiesti ma arriva una nuova richiesta di integrazione da parte dei progettisti. A questo punto chiedo alla Regione di nominare un commissario ad Acta - conclude Mariani perchè si chiuda la vicenda»,
n La Regione ha pubblicato gli elenchi dei candidati ammessi ai test di selezione per i corsi di formazione degli addetti al settore forestale: lo hanno reso noto i segretari regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, esprimendo soddisfazione per l’iniziativa e “forte preoccupazione per i ritardi nel pagamento dei salari arretrati».
ROTONDA AGRICOLTURA
L’ULTIMO RITROVAMENTO ALLE SPALLE DEL CENTRO NITTI
Regolamento urbanistico Lastre di amianto «bloccato» dalle troppe «abbandonate» nel cuore richieste burocratiche dell’antico centro storico l MURO LUCANO. Tempi troppo lunghi e troppa burocrazia. Per questo il Regolamento urbanistico non è ancora pronto. È quanto denuncia il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, che ha chiesto alla Regione «di nominare un commissario ad acta per ultimare il Regolamento urbanistico che i cittadini muresi attendono ormai da anni». «La pazienza ha un limite ma quando ci troviamo dinanzi all’interesse della collettività - dice Mariani - la pazienza non è più tollerabile poiché si intravede un danno all’Erario». L’iter del Regolamento urbanistico appare una telenovela. Il primo atto risale all’anno 2000 e l’incarico viene affidato al responsabile dell’Utc. Dopo 2 anni l’incarico viene revocato per affidare l’adeguamento dello strumento urbanistico ad un tecnico esterno. Il tecnico poi per rinuncia per motivi personali. Nel 2003 la nomina dei tecnici attuali. Nel frattempo la Regione emana il regolamento di attuazione della legge urbanistica regionale, introducendo diverse modifiche. Sono necessarie nuove
i corsi di formazione
MARCO TUCCI
Sono le tipiche coperture che, infatti, si trovano ancora su centinaia l MELFI. Sempre attuale, purtropdi tetti case, magazzini, e garage po, l’abbandono di rifiuti nocivi come melfitani. Basta farsi un giro, ad le onduline di eternit, materiale canesempio, per vecchie attività macerogeno nato nifatturiere opdalla miscelapure ex locali zione di amiancommerciali, to e cemento. per rendersi Il fenomeno conto di quanto non accenna a eternit ci sia terminare nella ancora . cittadina fedeIl fatto, come riciana ed anzi già evidenziato riguarda anche in passato, è le strade interche il prelievo e ne alla città, adlo smaltimento dirittura in piea cura di ditte e no centro storipersonale speco. Ecco, quincializzato non è di, il pericoloso LE LASTRE Nella foto di Tucci l’eternit economico. E materiale fare questo scoragbrutta mostra di se alle spalle del gia non poco lo smaltimento da parte centro culturale Nitti, salendo dalla dei cittadini che preferiscono in molstrada che passa per il castello. ti casi abbandonarlo abusivamente.
Una rassegna dedicata ai sapori del Pollino n Oggi i fagioli bianchi e la melanzana rossa di Rotonda Dop saranno i protagonisti della manifestazione «Il Pollino dei sapori». Un concorso nazionale per scuole alberghiere che si sfideranno a suon di ricette a base proprio del "bianco e la rossa".Un programma ricchissimo che si concluderà con una visita guidata nel Museo naturalistico e paleontologico di Rotonda.
POTENZA AGRICOLTURA
Fattorie didattiche da oggi a domenica n Da domani a domenica le fattorie didattiche della Basilicata aprono gratuitamente le porte per mostrare percorsi e laboratori in un evento distribuito su tutto il territorio lucano. L’evento è organizzato dall’Alsia ed è finanziato dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata. Sono 48 le Fattorie didattiche iscritte nell’elenco regionale della Basilicata, 32 delle quali protagoniste dell’edizione 2012.
LAVELLO L’UOMO MORTO IN UN INCIDENTE STRADALE TIFAVA PER LA JUVENTUS Stadio, uno striscione per ricordare il giovane Donato
VIGGIANO CONVEGNO REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE DIRETTORI D’ALBERGO Val d’Agri, il futuro diviso tra il turismo e le estrazioni petrolifere
l Donato Cavallo aveva due grandi amori: la sua famiglia e la squadra del cuore. I primi di settembre, il 6 settembre precisamente, però, la sua vita è stata spezzata da un incidente automobilistico avvenuto sulla Foggia Candela. Un incidente nel cui impatto ha perso la vita anche il padre, Raffaele Cavallo, pensionato di Lavello, morto sul colpo, mentre il 37 enne Donato, alla guida dell’autovettura è stato prima ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Riuniti di Foggia e poi è morto dopo 30 gior ni. A Lavello non lo hanno dimenticato e soprattutto non lo hanno dimenticato i suoi familiari che hanno voluto ricordarlo facendo leva proprio sulla sua squadra del cuore. Per
l «Energia e Turismo. Quali scenari?». È questo il titolo del secondo convegno regionale dell’Associazione direttori d’albergo di Basilicata che si terrà domani giovedì 8 novembre 2012, a partire dalle ore 15, presso l’Hotel Kiris di Viggiano. L’incontro, al quale prenderanno parte diversi esponenti del mondo produttivo, accademico ed istituzionale, intende porre al centro dell’attenzione il confronto fra il tema dello sviluppo turistico della Val d’Agri e quello della sua vocazione energetica. «Il perpetrarsi delle discussioni sugli scenari della Val d’Agri – dichiara il presidente regionale dell’Ada Basilicata, Michele Tropiano – evidenzia che ormai i tempi per accendere i riflettori sul sistema della realtà estrattiva della Val d’Agri e sulle sue possibili sinergie e o contraddizioni con un si-
LO STRISCIONE Nella foto lo striscione questo il nipote di Torino, per ricordare Donato e rendere felici i suoi bambini che avevano il desiderio di vedere il nuovo stadio juventino, lo ha ricordato con uno striscione. «Adesso sarà sempre in prima fila....Per sempre con noi!!!» spiega il nipote mostrando orgoglioso lo striscione che porterà sempre allo stadio.
L’AREA Nella foto una veduta della Val d’Agri stema di economia turistica sono maturi. Ciò anche per meglio orientare gli investimenti per il futuro degli operatori economici del territorio». L’Ada si occupa di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e ricettivo del territorio con continuità ed attenzione allo sviluppo sostenibile dei fattori economici e produttivi.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
IV I POTENZA CITTÀ
Giovedì 8 novembre 2012
LA CITTÀ DELLO SPORT
ASPETTANDO PIAZZA BONAVENTURA
I LAVORI AVVIATI CIRCA 20 ANNI FA
-79 CANTIERE Si realizzano box-auto interrati [foto Tony Vece]
LAVANGONE La sagoma del palazzetto dello sport [foto Tony Vece]
Lavangone, un palazzetto tra i doni sotto l’albero di Natale Entro il 31 dicembre il passaggio di consegne tra ex Comunità montana e Comune GIOVANNA LAGUARDIA l Sta per concludersi l’iter burocratico per il passaggio delle consegne tra ex Comunità Montana Alto Basento e Comune di Potenza sul palazzetto dello sport di contrada Lavangone. Come anticipato dalla Gazzetta lo scorso 13 settembre, infatti, essendo il palazzetto patrimonio della Comunità Montana in liquidazione, prima di poter essere definitivamente affidato, è necessario un altro passaggio burocratico: la struttura deve andare prima in proprietà alla Regione, che poi dovrà decidere a chi affidarlo, ovviamente tenendo conto del fatto che l’immobile si trova sul territorio del Comune di Potenza. Al momento, dice il commissario liquidatore della Comunità Montana Gerardo Ferretti, tale passaggio burocratico non si è ancora consumato, ma sicuramente tutte le carte saranno «messe a posto» entro il 31 dicembre prossimo. A quel punto, dunque, non ci sarà più alcun ostacolo all’inaugurazione della struttura sportiva che ha una storia ormai ventennale alle spalle. I lavori all’interno e all’esterno dell’im-
PALAZZETTO L’interno della struttura sportiva [foto Tony Vece] pianto, infatti, sono ormai terminati da tempo. Che sia finalmente la buona volta? Si vocifera che potrebbe essere davvero così. Ovvero, l’inaugurazione del palazzetto di Lavangone sarebbe ormai davvero prossima e dovrebbe avvenire prima della fine dell’anno. Certo, il condizionale è d’obbligo, vista la storia assai
travagliata di questa struttura. La storia del palazzetto dello sport di Contrada Lavangone prende avvio circa 20 anni fa. Dopo anni e anni di ritardi e polemiche più volte è sembrato che l’inaugurazione fosse ormai praticamente cosa fatta. Ma le porte dell’impianto sono sempre rimaste desolatamente chiuse. Spulciando
negli archivi della Gazzetta infatti, vediamo che già nel 2007 si parlava di una «stretta finale per i lavori». Previsione legittima, visto che in quel momento per completare l’opera mancavano solo «la messa in posa del parquet, la sistemazione definitiva delle vie di fuga della struttura e una rete tecnologica per smaltire i fumi». Rimaneva, poi, la sistemazione della parte esterna: strada di accesso e parcheggi. Un anno dopo, però, nel 2008, il mondo sportivo potentino era ancora in attesa di quello che veniva annunciato come uno degli impianti più belli e moderni della città. «Entro la fine del 2008», assicuravano ottimisticamente dagli uffici tecnici della Comunità Montana. Ma nel 2009 i lavori al palazzetto tornavano ancora sotto i riflettori della cronaca, per la decisione del Tar di bloccare l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione della strada di accesso alla struttura. Alla fone del 2012 l’ente che ha costruito il Palazzetto, la Comunità Montana, ormai non c’è più, ma le porte del palazzetto sono sempre chiuse. Secondo i bene informati però, l’attesa è ormai quasi terminata.
POTENZA L’INTERA OPERAZIONE RICHIEDERÀ CIRCA DUE ANNI AL RITMO DI UNA VIA A SETTIMANA
za della Caserma dei Vigili del Fuoco, verso i Piani del Mattino). Tale strada ricalca, nella sua parte iniziale, il tracciato dell’antica vicinale detta «Strada delle Mattine» o «della Mattina». Via dell’Agrifoglio (a monte di Via delle Mattine, con innesto su via Poggio delle Macine). Via Ponte S. Antonio (da Via delle Mattine, a sinistra, con il ponte che supera il vallone S. Antonio La Macchia e sale verso nord). «Via Poggio delle Macine (a circa Km 1,3 sulla destra di Via delle Mattine, accede al nucleo di Masseria Romaniello e al vicino serbatoio di acqua potabile proveniente dalla Diga della Camastra). Il nome è quello dell’antica strada vicinale. Via Fonte Ceciliana (a monte a Km. 1,7 dall’origine di Via delle Mattine verso Monte Plinio). La strada costeggiava l’antica fontana Ceciliana Via Fonte della Spina (ancora più a monte a Km. 2,2 dall’origine di
via delle Mattine a destra verso i Piani del Mattino. Via del Rosmarino (da via Appia a via dell’Agrifoglio). Via Complanare Tufaroli (la parallela, sul lato sinistro della Basentana). Via della Lavanda (da via Complanare Tufaroli a via Costa della Gaveta). Via Costa della Gaveta (lungo la Via Appia si sviluppa per circa Km. 2,8 tagliando longitudinalmente tutta la contrada Costa della Gaveta). Via dei Gelsi (terza traversa compresa tra la Complanare e via Costa della Gaveta). Via delle More (quarta traversa). Via San Cona (dalla complanare, in parte coincidente con la S.S. n. 7, verso via Costa della Gaveta, a Nord). Via Donnadezio (dall’incrocio tra Via Giovanni XXIII e Via di Parco S. Antonio sul versante destro del vallone). Via della Massara (dall’incrocio di via Giorgio La Pira con via Cavalieri di Malta fino ad immettersi su via Donnadezio). Via Ca-
SINDACATI
Tagli alle sedi Inail L’impegno della Cisl Fp n Il segretario fegionale della Cisl-Fp del comparto enti pubblici non economici, Nicola Pica, e il coordinatore regionale Cisl-Fp Inail Leonardo Sabato avviano una mobilitazione contro il declassamento della sede provinciale Inail di Potenza e la chiusura delle sedi di Lagonegro e Melfi. Oggi sarà a Potenza il segretario generale Paolo Pedemonti. INCONTRI
Il circolo Maritain e il centro storico n Il circolo Jacques Maritain, in occasione dei quaranta anni di attività nella nostra città, organizza un incontro per discutere del centro storico alla luce della nuova sistemazione di piazza Mario Pagano insieme al progettista Antonio Maroscia. Interverrà anche lo storico Vincenzo Perretti. L’incontro si terrà stasera, alle 18.30, presso la sala dell’Arco del Municipio. OSPEDALE SAN CARLO
Dal 2013 parcheggi «fotovoltaici» n Dall’inizio del 2013 l’ospedale di Potenza sarà munito di un impianto fotovoltaico. I pannelli saranno collocati sopra le pensiline che copriranno i 250 posti auto che sono in costruzione. L’iniziativa è in partenariato con la Società energetica lucana. «È un investimento – spiega il direttore generale Giampiero Maruggi – che permetterà di rendere più efficiente ed economico l’approvvigionamento energetico».
Finalmente un nome a tutte le strade si parte dal Nord Est della città l Al via la rivoluzione toponomastica nelle aree rurali di Potenza. All’inizio di ogni strada da rinominare saranno installati le nuove targhe viarie e alcuni cartelli informativi. Saranno quindi consegnati a domicilio i nuovi numeri civici (gli assenti troveranno nella posta un avviso per ritirare il numero agli Uffici di S. Antonio la Macchia). Una volta ottenuto il numero i cittadini potranno recarsi all’Anagrafe in via Nazario Sauro, per l’aggiornamento di dati anagrafici, patenti e libretti di circolazione (questo adempimento sarà garantito automaticamente dal Ministero dei Trasporti entro trenta giorni). Le operazioni saranno completate entro un paio di anni, alla media di circa una strada alla settimana. Si inizierà dalla zona a Nord Est. Queste le strade interessate: Via delle Mattine (dalla Ss N° 7, Via Appia, in località Betlemme, all’altez-
le altre notizie
INSTALLAZIONI
Pubblicità abusiva multe per 13mila euro valieri di Malta (in contrada Piani del Mattino da Macchia Romana, Via Giorgio La Pira al nucleo rurale di Cavalieri). Corte dei Cavalieri (nell’abitato di Cavalieri). Via delle Brecce (dall’ultimo tratto di via Cavalieri di Malta e conduce verso nord fino alla valle del torrente Tiera, attraversando il nucleo di masseria Colucci). Via Rivisco (da via Cavalieri di Malta fino a via delle Brecce). Via Baragiano (a circa 250 metri dall’incrocio con Via Giorgio La Pira verso Via S. Caterina).
TOPONIMI Contrada Costa della Gaveta, una delle zone interessate dalla rivoluzione toponomastica [foto Tony Vece] .
n La Polizia Locale di Potenza ha accertato dal mese di gennaio dell’anno in corso 30 violazioni alle norme del Codice della Strada ed al Regolamento Comunale per la pubblicità. Le relative sanzioni ammontano a circa 13.000 euro. Gli accertament hanno interessato il Centro Storico, viale del Basento, via del Gallitello, via Vaccaro, piazza Vittorio Emanale II, viale Marconi, via Giovanni XXIII ed il Ponte Musmeci.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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BASILICATA PRIMO PIANO I III
Giovedì 8 novembre 2012
I NOSTRI SOLDI
Basilicata Mezzogiorno
POLIZIA LOCALE DI POTENZA
TUTTA COLPA DEL «CAD» Contravvenzioni per le quali si chiede un surplus per non aver versato la quota del Cad (comunicazione di avvenuto deposito)
«COMITATO 13 OTTOBRE» Sui vecchi bollettini il «Cad» era citato nelle postille. Nessuno se n’è accorto. Pronta una class action contro il Comune
Il «ritorno» delle multe già pagate Sanzioni del 2010 che si ripresentano maggiorate a causa di una spesa-fantasma SANZIONI Multe che risalgono al 2010. Chi l’ha già pagata rischia di vedersela recapitare di nuovo a casa con un importo maggiorato [foto Tony Vece]
MASSIMO BRANCATI l Piomba in casa una notifica che fa riferimento ad una multa di due anni fa. E spunta un Cad che non t’aspetti: in questi giorni, come pubblicato anche dalla Gazzetta, stanno arrivando nelle case dei potentini avvisi della Polizia locale per infrazioni al codice della strada che risalgono al passato. Contravvenzioni regolarmente pagate, ma ai malcapitati automobilisti si chiede un «surplus» per non aver versato la quota del Cad (comunicazione di avvenuto deposito). Ma ‘sto Cad che Cad è? Quando, all’epoca, è stato recapitato il bollettino per pagare la multa non c’era alcun riferimento a questa sigla. Ci si chiede: se allora non è stato chiesto, perché oggi bisogna mettere mano al portafogli, accusato di essere un moroso? Sì, perché se è vero che la cifra da versare per il Cad risulta abbastanza contenuta (3,40 euro) è anche vero che il suo mancato pagamento determina un effetto moltiplicatore, facendo perdere all’automobilista il beneficio della sanzione in misura ridotta del 50 per cento. Risultato: oltre al Cad deve sborsare un’altra metà della multa più le spese di spedizione. La nuova sanzione raggiunge oltre il triplo di quella originaria. Un esempio, riportato dalla Gazzetta il 30 ottobre scorso, è contenuto nella denuncia di un nostro lettore, Giuseppe Buono: «Se non paghi la multa entro 10 giorni ti arriva la notifica a casa aumentata delle spese per la consegna. Per il divieto di sosta 38 euro più 13,40, per un totale di 51,40 euro. Ti allegano anche il bollettino postale prestampato perciò tu devi solo recarti agli sportelli e pagare. Cosa che fai e ti metti la coscienza a posto. Ma non è così - continua il nostro lettore giacché dopo due anni e mezzo ti arriva un’altra lettera dal Comune in cui ti dice che per estin-
guere la sanzione devi versare ancora la cifra di 43,90 dato che l’importo che avresti dovuto versare era di 54,80 cioè 51,40 più 3,40 per l’emissione del Cad che non so nemmeno cosa sia». Sulla vicenda interviene con toni critici il «comitato 13 ottobre» di Potenza che propone una sorta di class action nei confronti del Mu-
nicipio. All’indirizzo e-mail attivato proprio per raccogliere segnalazioni (comitato13ottobre@gmail.com) sono arrivate già numerose denunce di potentini finiti nel «tritacarne» del Cad. Il comitato ha elaborato un’interpellanza urgente inviata al sindaco Vito Santarsiero, al presidente del consiglio comunale, Vincenzo
Santangelo, e ai capigruppo comunali chiedendo di «eliminare quest’azione di recupero dei costi per la comunicazione di avvenuto deposito. Un’azione che sconfina in logiche usuraie. Siamo certi - spiega Dino De Angelis, portavoce del comitato - che si possano individuare procedure in grado di far recuperare le spese anticipate dall’amministrazione comunale di Potenza per i Cad senza richiedere ai cittadini importi non dovuti e sproporzionati rispetto a quelli dovuti. Il tutto potrà forse ridare un briciolo di credibilità nella Polizia Locale e forse anche nella stessa amministrazione comunale del capoluogo». I mugugni dei cittadini sono arrivati anche nell’ufficio del comandante della Polizia Locale, Donato Pace, che svela l’arcano: «Non è vero che sul bollettino non c’era la dicitura Cad. Fino al 2010 era contenuta tra le note e bisognava tenerne conto al di là della cifra scritta sullo stesso bollettino». Insomma, uno di quei tranelli a cui i consumatori vanno spesso incontro quando devono acquistare certi prodotti o abbonarsi ad un servizio: «È vero - ammette Pace quei bollettini potevano creare problemi, ecco perché da due anni li ho fatti cambiare evidenziando l’aspetto che riguarda il Cad». Non ci saranno più fraintendimenti. Ma per il passato? Il comandante della Polizia Locale annuncia che il Comune sta verificando, su un piano giuridico, alternative per trovare una soluzione sul pregresso. Una «scappatoia» che oltre a cancellare il salasso eviterebbe un’incursione della Corte dei Conti. La sensazione è che alla fine i cittadini saranno costretti a pagare. Un consiglio per le future multe: conviene pagare tutto e subito. Magari aggiungendoci un paio d’euro di contributo spese. Non si sa mai.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
VIII I MATERA CITTÀ
Giovedì 8 novembre 2012
ANCORA MATTONI
UNA STORIA ANTICA Il piano di lottizzazione risale tempi della grande variante E C’È IL GIALLO DI UNA PIANTINA ai al Piano degli anni Settanta
Lottizzazione Quadrifoglio «Il progetto è conforme e non confligge con il Parco» Saranno costruiti 450 alloggi a Cristo la Gravinella l La comunicazione sull’esito di riunioni e sopralluoghi riguardanti la pianificazione denominata Quadrifoglio, in contrada Cristo alla Gravinella, è stata al centro di una conferenza stampa in Municipio, presenti il sindaco, Salvatore Adduce, l'assessore all'urbanistica, Ina Macaione, e il presidente dell'Ente Parco della Murgia, Pierfrancesco Pellecchia. Assenti, rispetto all’annuncio della vigilia, i rappresentanti della Regione. In compenso c’erano altri cittadini. È il caso dei privati interessati alla realizzazione di 450 alloggi su un’area di 11 ettari estesa alle spalle della stazione delle Ferrovie apulo lucane (Fal). È una lottizzazione risalente al 1973, già prevista dal prof. Luigi Piccinato. In fondo, si tratta di una pagina del secondo piano regolatore della città approvato nel 1975, che con un artificio linguistico fu indicato come Grande variante al piano regolatore. Uno strumento, per niente grande e che ha prodotto solo molte piccole cose (la storia è andata avanti così) rispetto a quanto di buono era stato già fatto. Processo ormai sfuggito di mano al pianificatore che – raccontano i testimoni dell’epoca – sfiancato da pressioni di ogni tipo, mollò tutto. Come preannunciato non fece più ritorno a Matera. Cosa che altri noti professionisti hanno fatto dopo di lui. È quindi una storia che viene da lontano e che prende quota con un un progetto del 1986, approvato nel 1988 e, a cascata, fino a giungere al capitolo urbanizzazioni del 2011. Ma una conferenza stampa, con simili modalità, non era mai avvenuta prima in via Moro. È stata convocata a seguito di una serie di perplessità che ha visto protagonista, tra gli altri, il presidente dell’Ente Parco. In un a nota diffusa nei giorni scorsi, Pellecchia
Giudizio sul dibattito in corso Adduce ammette il suo disagio Un metodo irrituale. Eppure gli argomenti meritevoli di essere discussi non sono mancati. Mai prima d’ora, però, l’ente locale aveva convocato una conferenza stampa per un piano di lottizzazione, nel caso specifico per descrivere cosa sta accadendo in contrada Cristo la Gravinella, dove saranno edificati 450 nuovi alloggi. A questo proposito, si registra una dichiarazione del sindaco, Salvatore Adduce, che ha ammesso il suo disagio - e non solo il suo - circa la vicenda di ieri e anche rispetto ad altre. Del resto, non molti giorni fa, Adduce è finito in minoranza in Consiglio comunale circa l’abbattimento di buona parte dei volumi del mulino Alvino. Volumi spalmati su 44 alloggi di cinque piani più attico altrove. In via Dante, a ridosso del quartiere Villa Longo, dove le palazzine sono di tre piani. Indici alti. Difficile cogliere il criterio che armonizza l’intervento. Intanto, si è detto che quello di eri non rimarrà un episodio isolato di confronto. Si è fatto riferimento al Regola[p.d.] mento urbanistico, per parlarne con la città. Vedremo.
paventava che l’intervento si fosse spinto dentro i confini del Parco. Attività di sorveglianza che gli compete e che nei giorni scorsi, come ieri mattina, ha avuto modo di mettere ulteriormente a fuoco, unitamente al sindaco e all’assessore, evidenziando che, in buona sostanza, procedure e aree di intervento della lottizzazione Quadrifoglio «sono conformi alle planimetrie ufficiali della Regione e non confliggono con il perimetro del Parco». Circola pure un’altra versione dei fatti. Si lega alla nota stampa di Pellecchia che, inizialmente, ha agganciato i suoi discorsi a una delibera della Regione del 2005 riguardante la materia dei confini del Parco, a quanto pare mai sconfessata con una delibera di tono analogo. Insomma, il presidente dell’ente non è impazzito. Si sarebbe basato su una cartina riportante i confini del Parco pubblicata sul sito ufficiale della Regione. Dopo i primi dubbi sull’intervento di lottizzazione espresso
anche da parte di alcune associazioni locali, la stessa piantina sarebbe stata rimossa dal sito e, come è come non è, già da alcuni giorni ne circola un’altra timbrata e diversa rispetto a quanto si poteva consultare prima in rete. A parte queste vicende, ancora poco chiare, gli amministratori comunali hanno annunciato la disponibilità dei lottizzanti a ridurre l’impatto delle opere previste con alcuni interventi di contenimento a ridosso dei confini dell’habitat rupestre. In pratica, si tratta di aumentare lo spazio dedicato al verde rinunciando a un parcheggio, oltre a costruire un ponte per favorire l’accesso alla zona all’altezza di via Colangiuli, a ridosso dei binari Fal. Presenti al sesto piano del Comune alcuni lottizzanti. Tramite la presidentessa del consorzio Quadrifoglio, Lucia Gaudiano, sono state ribadite anche le misure di rispetto nei confronti della chiesa rupestre di Cristo la Gra[p.d.] vinella.
PARTECIPAZIONE COSÌ IL FORUM PUNTA A NON NEGARE LA PAROLA AI CITTADINI
Sassi, attiva una linea diretta con il Comune l Accorciare le distanze tra il «palazzo» e la comunità. Ogni mezzo è buono. Si può provare anche con la rete a intessere un dialogo da sempre auspicato e comunque troppo poco o niente praticato. A questo proposito, sul sito internet del Comune è stato aperto un forum di discussione riguardante, in modo specifico, i rioni Sassi di Matera. Lo rendono noto l’assessore ai Sassi, Ina Macaione, e l’assessore alla Cultura, Alberto Giordano. L’iniziativa è stata presa a seguito di una serie di incontri che i due esponenti di Giunta comunale hanno tenuto con i residenti, gli operatori turistici e commerciali. «Abbiamo voluto aprire questo forum - affermano Macaione e Giordano - per consentire un coinvolgimento attivo della cittadinan-
za sui problemi dei Sassi. Chiediamo che ciascuno individui un massimo di cinque priorità indicandone possibili soluzioni. Ciò permetterà di rendere più fattive e concrete le riunioni che, come concordato, si svolgeranno ogni quindici giorni. Avviamo in questo modo un esperimento di partecipazione che sicuramente richiederà aggiustamenti lungo la strada. Ciò che più conta è l’atteggiamento con il quale si affronta questa fase. Da parte nostra, nel rispetto delle competenze e responsabilità, garantiamo la massima disponibilità, apertura e considerazione. Ci aspettiamo concretezza e, soprattutto, un atteggiamento costruttivo». La sezione forum è sulla home page del sito del Comune all’indirizzo www.comune.mt.it.
VIA MORO Un momento della conferenza stampa di ieri mattina in Municipio .
SCONTRO HANNO CHIESTO LUMI ALLA SOPRINTENDENZA SULLA VALENZA DI UN MANUFATTO
Preannunciate querele contro dieci associazioni l «No e poi no. È stato compiuto un sopralluogo con l’architetto Biagio Lafratta, dei Beni storici, architettonici e paesaggistici. Ha escluso la valenza storica di quella che non è una grotta. Significa che quel locale, appartenente alla mia famiglia dal 1919, verrà abbattuto; ma faremo tutti i rilievi per non cancellarne completamente la memoria». Parola più, parola meno - c’era non poca agitazione ieri mattina in via Moro - la sostanza del discorso dell’arch. Lucia Gaudiano, responsabile del consorzio urbanistico Quadrifoglio, è stato di questo tono. Ha anche anticipato l’intenzione di sporgere querela contro i soggetti dieci tra associazioni e movimenti - che si sono rivolti alle Soprintendenze regionali. Hanno scritto una lettera per segnalare la presenza nell’area lottizzata di un immobile di probabile interesse storico. Si tratta di un’area che già presenta un luogo di culto ben radicato nella cultura tradizionale della città, la cripta di Cristo alla Gravinella. Ora, la valenza ambientale dell’area potrebbe essere confermata da una recente riscoperta. Si parla di un manufatto: «presenta visibili tracce di affreschi all’esterno ed un ingresso segnato da un arco
LA DECISIONE
Verrà buttato giù l’ambiente segnalato dalle associazioni
LA SPESA ANNUA ALL’EX GENIO CIVILE
scolpito. L’interno è chiuso da una vecchia porta metallica e non è stato possibile effettuare una ricognizione dell’interno di cui, pertanto, si ignora la rilevanza. Pur se probabilmente tale ambiente ha svolto la funzione di deposito negli ultimi decenni, ha chiare tracce di un passato diverso, quando forse era adibita a cappella o chiesa rupestre, pur essendo stata ignorata dalle pubblicazioni dedicate a tali strutture. L’area ricade nel perimetro della lottizzazione, prossima allo sbancamento, e tale bene non risultava censito al momento del rilascio delle autorizzazioni di competenza delle Soprintendenze». Insomma, pare di capire che viene chiesto un pronunciamento ufficiale per sapere se l’interno presenta o meno tracce meritevoli di tutela da parte degli organi periferici dello Stato a questo scopo preposti. Alla nota è stata aggiunta un’appendice recante i dettagli per la localizzazione del luogo e immagini fotografiche del manufatto. Hanno curato l’iniziativa Wwf Matera, Brio Matera, SassieMurgia, MaterAzione, Mutamenti a Mezzogiorno, Legambiente circolo di Matera, Muv, MateraCambia, Insieme per la Rinascita, Movimento 5 Stelle. Se c’è una spetto interessante in questa vicenda è proprio il numero di associazioni e movimenti impegnati. Non si venga a dire che questa volta a ogni sigla corrisponde una sola persona. Non è vero. Ma questa è un’altra storia e, a prescindere dall’episodio specifico, c’è tutto il tempo per capire se e come evolverà. [p.d.]
le altre notizie DOMANI INIZIATIVA IN MEDIATECA
Tar di Basilicata, un bilancio
n L’avvocatura comunale ha organizzato per domani, alle 9, nella Mediateca provinciale, in piazza Vittorio Veneto, un seminario di studi sul tema “Vent’anni di giustizia amministrativa in Basilicata”. «Con questa iniziativa – afferma Enrica Onorati, dirigente dell’Avvocatura comunale – si intende fare un bilancio degli ultimi venti anni del lavoro del Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata attraverso un’analisi delle più importanti pronunce e dei più importanti casi trattati». L’iniziativa è organizzata con il patrocinio della Regione, dell’Amministrazione provinciale, della Camera di commercio e dell’Ordine degli avvocati. DEDICATA A BRUNA GUIDA
L’Ail consegna una borsa di studio EX GENIO CIVILE Una sede «superata» dai tempi? l Per le spese ordinarie, acqua, luce, gas, pulizie e telefono, nella sed del nucleo operativo del ministero delle Infrastrutture, già palazzo del Genio Civile, si spendono non 18 mila euro al mese, come è stato erroneamente riportato nelle cronache di ieri. La stessa somma ammonta alla spesa totale dell’intero anno. Aspetto che lascia comprendere, se gli uffici dovessero essere trasferiti a Bari, quanto modesto risulta l’effettivo risparmio di questa funzione a servizio del territorio. [p.d.] Ci scusiamo per l’errore con i diretti interessati e i lettori.
n Si svolgerà sabato, alle 9, nell’auditorium dell’ospedale “Madonna delle Grazie”, la cerimonia di consegna della borsa di studio “Bruna Guida”, finanziata da MaterAil, sezione di Matera dell’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma onlus. La manifesstazione, che si inserisce nel quadro delle tante azioni promosse dalla sezione Ail a favore dei pazienti ematologici di Matera e provincia, avrà luogo nell’ambito del convegno “Sindromi mielodisplastiche: medici di famiglia ed ematologi a confronto”.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.11.2012
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Primo piano 13
Giovedì 8 novembre 2012
Il Quadrifoglio
Il Comune e l’Ente Parco confermano: «Mai stato violato il perimetro protetto»
«Nessun danno al Parco» La costruzione delle 400 case potrà avvenire. Il Consorzio aumenterà la zona verde di ANTONELLA CIERVO CHIAREZZA e confronto. Il caso del Quadrifoglio, il progetto abitativo che sta per nascere nella zona di Cristo la Gravinella, è stata l’occasione ieri per chiarire che nessun perimetro del Parco della Murgia è stato violato e che, anzi, i progettisti rinunceranno alla costruzione del parcheggio che era stato previsto e ad altri punti, per venire incontro alle richieste presentate dall’amministrazione comunale. Il presidente dell’Ente Parco della Murgia, il sindaco e l’assessore all’urbanistica hanno ripercorso le vicende degli ultimi 25 anni, da quando cioè la Lottizzazione del Quadrifoglio divenne realtà. «Informazioni e comunicazioni che sono circolate nelle scorse settimane- ha spiegato l’assessore Ina Macaione hanno convinto il Comune e l’Ente Parco a convocare questo incontro». L’assessore ha aggiunto che una planimetria della Regione aveva mostrato in quell’area una divisione in due parti. «La Regione ci ha fornito copie conformi, svolto sopralluoghi e verificato che dal punto di vista formale e legale, è tutto a posto». «Ci eravamo impegnati a verificare - ha spiegato il presidente Pierfrancesco Pellecchia - l’eventuale sconfinamento della lottizzazione». Nel corso di una attenta ricostruzione dei fatti, Pellecchia ha precisato: «La prima planimetria risale al piano regolatore di Piccinato del 1975, precedente all’istituzione dell’Ente Parco, che poneva “l’area 15” come vincolata e quella dell’ambito urbano nella quale si è realizzato il Quadrifoglio. Lo stesso perimetro è stato confermato dal prg Nigro nel 1999. Nel frattempo, con la legge regionale del 1990, è nato l’Ente Parco. A quel punto si è preso atto della zonizzazione del territorio. Quella legge poneva come confine la zona individuata nell’area 15 del Piccinato, confinando con la zona 4 in cui è nata l’edificazione». Passaggi che, dunque, confermano l’esatto iter seguito e annullano le osservazioni fatte finora da chi considerava quel progetto un “affronto” al patrimonio ambientale della città. L’Ente Parco ha raccolto documenti, atti, mappe e cartografie in grado di ricostruire anche i passaggi amministrativi . «La lottizzazione è stata approvata con delibera di consiglio comunale nel 1987. L’ultima in ordine di tempo, che riguarda le urbanizzazioni, risale al 24 agosto 2011. I confini del Parco sono stati confermati nel 2005. Con la planimetria che ci ha fornito la Regione siamo sicuri, come lo sono anche tutti gli operatori, che le aree sono state rispet-
tate. Ci avrebbe fatto piacere intervenire su questo progetto, anche per eventuali forme di perequazione ma non lo abbiamo potuto fare. Anche a livello regionale corriamo lo stesso rischio. Siamo in attesa di un piano paesistico regionale, che avrebbe dovuto essere pronto dal 2008, ma non abbiamo ancora nulla. In quanto al Comune, dal canto suo, ha solo un quadro conoscitivo locale». In un secondo tempo, ha aggiunto Pellecchia, abbiamo valutato l’ipotesi di apportare modifiche nella zona destinata all’amministrazione comunale che il Consorzio Quadrifoglio si è reso disponibile ad effettuare. «Rispetto al momento iniziale, negli anni ‘80 - spiega l’assessore all’Urbanistica Ina Macaione, entrando più nei dettagli oggi abbiamo una sensibilità che richiede un’attenzione maggiore. Il consorzio è venuto incontro a queste esigenze, aumentando la quota di verde che era prevista, non realizzando il parcheggio i cui standard sarà assorbito dalla strada già prevista nel progetto. Questo consentirà di giungere con un impatto meno forte verso il basso. Inoltre il consorzio ha garantito che si occuperà di sistemare in modo dignitoso il percorso che raggiunge Cristo la Gravinella e a realizzare il ponte che consente l’accesso al quartiere con un passaggio più alto di quello attuale». Il caso-Quadrifoglio, al tempo stesso, è stata anche l’occasione ideale per annunciare che «Nelle prossime settimane incontreremo lo studio Nigro - ha precisato ancora l’assessore subito dopo apriremo un dibattito con la città, per accelerare i tempi di approvazione degli strumenti urbanistici». a.ciervo@luedi.it
«Aspettiamo il Piano paesistico regionale»
L’area in cui sorgeranno 400 abitazioni (f. Cosimo Martemucci)
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IL SINDACO
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«Galera a quelli che non pianificano» Atto d’accusa di Adduce contro gli ultimi 25 anni senza strumenti La zona del Quadrifoglio (f. Martemucci)
IL suo è un atto d’accusa ma, al tempo stesso, una forte provocazione in tempi in cui il ricorso alle patrie galere rappresenta la minaccia più efficace. «Ci vorrebbe una legge che preveda il carcere per le amministra-
Forum sui Sassi «La città partecipi» Sul sito internet del Comune è stato aperto un forum di discussione riguardante, in modo specifico, i Sassi di Matera. Lo rendono noto l'assessore ai Sassi, Ina Macaione, e l'assessore alla Cultura, Alberto Giordano. L'iniziativa è stata presa a seguito di una serie di incontri che i due esponenti di Giunta comunale hanno tenuto con i residenti, gli operatori turistici e commerciali. «Abbiamo voluto aprire questo forum - affermano Macaione e Giordano - per consentire un coinvolgimento attivo della cittadinanza sui problemi dei Sassi. Chiediamo che ciascuno individui un massimo di cinque priorità indicandone possibili soluzioni. Ciò permetterà di rendere più fattive e concrete le riunioni che, come concordato, si svolgeranno ogni quindici giorni. Avviamo in questo modo un esperimento di partecipazione che sicuramente richiederà aggiustamenti lungo la strada. Ciò che più conta è l'atteggiamento con il quale si affronta questa fase. Da parte nostra, nel rispetto delle competenze e responsabilità, garantiamo la massima disponibilità, apertura e considerazione. Ci aspettiamo concretezza e, soprattutto, un atteggiamento costruttivo». La sezione forum è sulla home page del sito del Comune all'indirizzo www.comune.mt.it.
zioni che organizzano pianificazioni e non accludono strumenti funzionanti al massimo entro tre anni». Il sindaco Salvatore Adduce valuta il decisivo chiarimento su una vicenda che ha alimentato commenti e polemiche, come un atto finale ma, al tempo stesso, un’occasione ideale per lanciare i suoi strali contro le amministrazioni che lo hanno preceduto negli ultimi 25 anni di storia della città. «Questa vicenda rientra in un percorso lungo che appartiene, come direbbero i ragazzi, alla preistoria. Oggi, purtroppo, uno dei problemi della mia amministrazione è legato al fatto che siamo stretti in un meccanismo datato. Qualche giorno fa - ha ricordato ho partecipato ad una iniziativa a Firenze - e sottolineato quanto sia importante la percezione del tempo come variabile indipendente rispetto al resto. Come possiamo pensare di proteggere i nostri territori se l’incarico è stato affidato in un altro secolo? Oggi, nel 2012,
non abbiamo ancora gli strumenti necessari per farlo. L’arco temporale che riguarda questa vicenda è talmente ampio che ci può entrare di tutto. Venticinque anni senza alcuno strumento, pretendendo che in questo periodo non succedesse niente, vuol dire essere illusi. I dati che abbiamo a disposizione oggi dicono che dietro il trascorrere degli anni, si allinea il peggio del peggio. Noi veniamo chiamati a mettere rimedio a ciò che è stato compiuto da chi c’è stato prima di noi, provando a lavorare per cercare di mettere qualche toppa confidando sulla sensibilità degli operatori e di chi ha acquisito diritti. Non ci accontentiamo del fatto che i confini formali siano stati rispettati, quell’intervento avrebbe dovuto avere qualche attenzione in più già 25 anni fa, per tutelare meglio il territorio. Questo patrimonio non è dell’amministrazione comunale, ma è un bene comune che va oltre i confini della città, è patrimonio dell’umanità». a.ciervo@luedi.it
La progettista querelerà chi parla di patrimonio rupestre distrutto
«Basta false informazioni» Quereleranno tutti coloro che finora hanno diffuso notizie false sul progetto edilizio del Consorzio Il Quadrifoglio e chi, ancora oggi, penetra all’interno del cantiere per cercare reperti e chiese ruspestri che non ci sono. L’architetto Lucia Gaudiano, progettista, ne ha per tutti e chiede che si interrompa il flusso di informazioni che danneggiano il lavoro svolto finora. Ma i problemi non finiscono qui. «Nei piani di lottizzazione i cittadini si autotassano, nel nostro caso lo abbimo fatto per 6 milioni di euro, per una serie di servizi - precisa - tra cui un ponte che avrebbe dovuto realizzare l’amministrazione comunale. Se non dovesse essere realizzato non potremmo accedere all’area, nè alle fantomatiche chiese rupestri che, a quanto pare, nascono come funghi da un giorno all’altro. Nel 1987 abbiamo svolto un serio censimento». Ieri l’architetto Biagio Lafratta ha svolto un sopralluogo insieme all’architetto e ancora una volta nessuno insediamento rupestre è stato individuato. «La chiesa della
Madonna della Quartarella, la cui icona fu salvata durante le opere di demolizione e che oggi si trova nell’edicola davanti alla stazione di Villa Longo, si trovava in un luogo diverso da questo - spiega l’architetto Gaudiano. Il danno provocato da illazioni, come quelle diffuse in questo periodo, conferma l’architetto, crea problemi che, con effetto domino, si ripercuotono sui pagamenti alle imprese impegnate nei lavori. «Il progetto non è una lottizzazione, ma un recupero e consiste in un parco urbano nella zona che oggi ha ulivi secolari che stiamo salvando e abbiamo censito, e prevede circa 400 abitazioni su un’area complessiva di 11 ettari. Non grattacieli, ma edifici bassi a misura d’uomo. All’interno di questa lottizzazione ci sono palazzi in cui vivono famiglie senza servizi, quelli che avrebbe dovuto fare il Comune con gli oneri incamerati dai condoni e che invece stanno pagando i lottizzanti». a.ciervo@luedi.it
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Potenza 23
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Il crollo di un tratto della Sp 6 costringe gli aviglianesi a fare giri enormi per raggiungere il capoluogo
Dopo la frana tanti disagi
La “Appula” è interrotta e non si conoscono i tempi per tornare alla normalità NON c'è pace per gli aviglianesi dopo il crollo che ha interessato il “curvone” isolando, così, gran parte del centro abitato. Adesso si è costretti a valutare percorsi alternativi alla strada provinciale 6 “Appula”, per spostarsi verso il capoluogo o per raggiungere il Vulture - Melfese. Già, gli automobilisti che, ogni giorno, si recano in queste aree, sono costretti ad aumentare il proprio tragitto, percorrendo Via Maresciallo Santoro (la cui strada è piena di buche e di rattoppi mal fatti) e contrada Spinamara , al fine d'imboccare nuovamente la Sp 6 o la Sp 30. Dunque, tanti i disagi che sicuramente si acuiranno con il maltempo e le prime nevicate. La “Appula”, che fino a qualche giorno fa era oggetto d'ammodernamento, è tuttora interrotta e non si conosce ancora il tempo necessario per tornare alla normalità. Oltre alla problematica riguardante l'importante cedimento avvenuto nelle scorse settimane, c'è anche quella legata all'insufficiente illuminazione e all'assenza di segnaletica orizzontale, di alcuni incroci che si trovano lungo la strada. Questa volta sono i residenti di via Civitelle a manifestare le proprie preoccupazioni per la scarsa illuminazione pubblica di quest'area. Sono ben tre i punti al buio, privi d'indicazioni sul manto stradale -
nei pressi di nuclei abitativi e del plesso Polifunzionale, adiacente al percorso fitness - che richiederebbero un investimento che si aggira intorno ai cinquemila euro a fronte dei cinque milioni spesi per i lavori di ammodernamento della strada. Ma chi abita in quest'area si sente sempre più in periferia poiché, adesso, il traffico degli autoveicoli è diminuito a causa della frana, intanto che l'illuminazione pubblica, nonostante ci siano nuove abitazioni, non è stata ampliata. Eppure vari punti luce sono stati installati nel territorio comunale, presso abitazioni civili, chissà con quale criterio. Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per illuminare parti disabitate del territorio, mentre basterebbe davvero poco per migliorare le condizioni di viabilità e sicurezza di questo tratto stradale, estremamente compromesse dal buio. La Provincia, infatti, ha dotato la Sp 6 di tredici nuovi pali conici con armature a led (per un totale di circa 12 mila euro), ma non ha previsto alcun intervento per gli incroci, dimenticando anche la palestra pubblica (il Polifunzionale), quasi completata. E la situazione peggiora con la fitta nebbia che persiste per tutto il periodo invernale. Dunque, un intervento molto di-
FONTANA DIVELTA VICINO AL COMUNE
Individuato l’autore grazie alle telecamere E’ STATO individuato, grazie alle telecamere installate nell’area adiacente il Palazzo di città, la persona che l’altra notte ha completamente distrutto, o meglio divelto, la fontana che si trova nei pressi dell'uscita delle scale mobili che collegano via Due Torri a via Armellini. La presenza delle telecamere che video sorvegliano l'adiacente Palazzo di CittàdiPiazza Matteottihannoconsentito l'individuazione dell'autore del gesto nei confronti del quale la Polizia locale sta adottando i provvedimenti del caso. «Certamente gli atti di vandalismo sono deprecabili in ogni caso, ancor di più quando i genitori di coloro che li commettono invece di denunciare tendono a coprire o a non dare il giusto peso al comportamento profondamente sbagliato posto in essere dai propri figli» così il Comandante della Polizia locale.
scusso quello realizzato lungo la “Appula”, che ha richiesto ben dieci anni dalla decisione alla realizzazione. Ma, nonostante i tempi biblici, non si è provveduto alla riqualificazione completa dell'area; mancano ancora 300 metri (quelli finali) per migliorare il collegamento con la Sp 30 che conduce al capoluogo. Ancora, i cittadini che risiedono nell'ex contrada Civitelle, richiedono da diversi anni la metanizzazio-
ne. Da circa due anni è stata implementata la rete principale ma, ad oggi, non c'è erogazione di metano e non è possibile effettuare gli allacciamenti per le unità abitative. Dunque in quest'area residenziale, che sembra non godere affatto dell'attenzione dell'amministrazione, si vive un isolamento che riporta i residenti al buio e allo stesso disagio di trent'anni fa. Antonella Rosa
“Amici dell’hospice” e la memoria GLI Amici dell’Hospice celebrano la quartaGiornata della Memoria. In occasione della Giornata Nazionale delle Cure Palliative, si terrà il prossimo 11 novembre, alle 16.30 presso l’Auditorium “Potito Petrone”dell'Ospedale S. Carlo di Potenza, la quarta “Giornata della Memoria” promossa dall’Associazione Amici dell’Hospice San Carlo e AMASI (Associazione Mariana Assistenza Sollievo Infermi). Una messa commemorativa e momenti di condivisione con testimonianze e video, che hanno come protagonista la “Famiglia Hospice”. Sarà l’occasione per condividere insieme le emozioni e i sorrisi di chi ha vissuto l'hospice, nella piena affermazione dell'interminabilità della persona. La giornata sarà impreziosita dalla partecipazione del-
Alcuni dei volontari dell’Hospice
I volontari durante una delle loro iniziative A sinistra la locandina
la ''Concert Band'', diretta da Paola Guarino e della compagnia teatrale ''Gommalacca''. «L’Hospiceèun luogodivita – dichiara il presidente dell’associazione Raffaele Messina - dove si afferma il valore e la dignità della persona, prendendosene cura
non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico, spirituale, sociale e relazionale». A concludere la serata il tradizionale ed emozionante ''volo delle lanterne'', riportanti i messaggi della famiglia hospice.
LA LETTERA DEI LAVORATORI DEL DON UVA
«Se ci troviamo così la colpa è dei sindacati»
Due lavoratori del “Don Uva” mostrano un cartello di protesta durante l’ultima seduta del consiglio regionale
UN ringraziamento ai nostri segretari confederali e non, per averci portato elegantemente a vivere oggi questa tragica situazione. Una domanda: «Ora che c'è bisogno di voi dove siete?». Ci avete preso in giro sapendo che non avevate nessuna voce in questa lotta tra la politica lucana e l'ente ecclesiastico Don Uva, una lobby radicata negli anni in cui nessun sindacato può entrarci. Ci avete preso in giro attraverso ivostri segretariaziendali (analfabeti) pensando solo a sistemare le vostre cose: vedi assunzioni varie: nuova segretaria Cisl; figlia segretario Uil, per non parlare della Cgil che manovra assunzioni in cucina e servizi; per non parlare dei corsi di formazione di dub-
bio valore pagati a cro prezzo da tanti ragazzi in cui gli unici che ci hanno guadagnato sono stati i docenti ,casualmente anche del Don Uva e i sindacati organizzatori (vedi Fials e altri). Con questa vogliamo ricordare una frase del direttore generale Dario Rizzi in cui affermava che gli unici a non dover e poter parlare erano i sindacati potentini. Ora basta , l'unica nostra lotta possibile è strappare le tessere sindacali, scendere in campo e organizzare autonomamente , una seria azione di protesta garantendo comunque i minimi assistenziali previsti senza alcun disagio per i pazienti. I lavoratori del Don Uva
BREVI PUBBLICITÀ
Lotta all’abusivismo SONO 30, nell’ambito dell'azione di contrasto al fenomeno dell'abusivismo in materia di installazione di mezzi pubblicitari sulle strade cittadine, le violazioni che dallo scorso mese di gennaio, la Polizia locale di Potenza ha accertato. Trenta sanzioni che hanno fatto si che nelle casse comunali entrassero 13.000 euro. Gli accertamenti di violazione hanno interessato non solo il centro storico, ma anche le principali arterie della nostra Città, fra le quali si annoverano viale del Basento, via del Gallitello, via Vaccaro, piazza Vittorio Emanale II, viale Marconi, via Giovanni XXIII ed il Ponte Musmeci.
CONFAPI
Dirigenti in quinta commissione «FAREMO tesoro dei suggerimenti e delle proposte concrete avanzate dai rappresentanti della Confapi di Potenza». Così il presidente della quinta commissione consiliare, Sebastiano Papa, a margine dell'audizione durante la quale sono stati ascoltati dai componenti dell'organo consiliare il presidente della sezione Aniem - Edile di Confapi Potenza Pier Luigi Volta e il direttore della Confapi Vincenzo Albano. Il presidente Papa, in particolare, fa riferimento a una proposta secondo la quale sarebbe possibile individuare la zona artigianale del capoluogo nei pressi dello svincolo autostradale dell'area industriale di Vaglio, comunque in territorio potentino. «Grande attenzione porremo anche nei confronti dell'istituzione di un “incubatore di imprese” sfruttando la competenza sviluppata da Confapi in 40 anni di storia, così come verificheremo il percorso affinché trovi piena efficacia lo sportello unico per le imprese» ha affermato Papa. Sulle proposte si è registrata la convergenza da parte di tutte le forze politiche presenti alla seduta, con i commissari, che insieme agli ospiti, hanno potuto effettuare una disamina approfondita dello situazione nella quale le imprese locali operano attualmente. Particolare attenzione è stata riservata al settore edilizio quello che più risente della crisi, crisi che da noi comporta una contrazione di retribuzioni e, quindi, di occupazione, superiore al 20 per cento annuo . Una situazione alla quale si potrebbe rispondere facendo sì che possano concretizzarsi interventi, quali il recupero del patrimonio edilizio esistente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 08.11.2012
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VI I POTENZA CITTÀ E PROVINCIA
Giovedì 8 novembre 2012
Lagopesole Contrade e amministrazione Anche Sant’Ilario vuole lasciare Delusione e rabbia si sono diffuse tra le popolazioni di Lagopesole e altre 12 frazioni e agglomerati del comune di Avigliano che vorrebbero essere amministrate dal comune di Filiano e quindi staccarsi da Avigliano, per la mancata votazione della legge regionale sul riordino dei confini comunali, presentata con carattere di urgenza. Eludendo le aspettative delle popolazioni interessate che si aspettavano ieri il Consiglio non ha votato. Un dato che pesa soprattutto per quelle popolazioni che sono costrette a percorre oltre 20 chilometri per accedere ai servizi comunali attraversando il valico di Monte Carmine. «Se i cittadini fossero amministrati dal confinante comune di Filiano - dicono i cittadini di Lagopesole - i chilometri si ridurrebbero a 3 con le strade sempre percorribili. Gli stessi abitanti di Sant’Ilario, in un’assemblea pubblica, hanno manifestato la volontà di aderire anch’essi al confinante comune di Filiano, per via della distanza da Atella che non riesce ad allacciare il gas metano alla frazione.
[a.pac.]
LO SVINCOLO Nella foto di Di Lucchio l’area interessata
VULTURE
Si allarga ai terreni agricoli la «guerra per i confini» La «diatriba» Rionero - Ripacandida per 70 ettari di territorio
l RIONERO. In ballo non ci sono solo gli alloggi costruiti dall’ex Istituto case popolari e le famiglie che vi abitano. Ora nella «guerra di confine» tra Rionero e Ripacandida spuntano anche i terreni agricoli, tra cui quelli dove si trovano alcuni vigneti per la produzione di vino Aglianico. Il comune di Rionero, infatti, nella ridefinizione amministrativa del territorio con il vicino paese di Ripacandida ha inserito 70 ettari di territorio. Una fetta di terra, in cui, non solo rientrano le abitazioni ma anche terreni e lo svincolo dell’autostrada «Potenza - Melfi». Settanta ettari di territorio agricolo che, a sua volta, l’amministrazione comunale di Ripacandida non ha alcuna intenzione di «cedere». «Si vogliono allargare perchè è una zona molto appetibile - tuona il sindaco di Ripacandida Giuseppe Annunziata - è una zona agricola ma nonostante questo sono state costruite negli anni Sessanta le abitazioni. Nei settanta ettari vogliono far rientrare lo svincolo della superstrada ma anche alcuni terreni dove
LA LETTERA
Il sindaco Placido scrive a tutti i consiglieri regionali: «Ci dicano come voteranno» ci sono le produzioni vitivinicole». Il sindaco di Rionero, da parte sua replica di «aver fatto un’ipotesi nel corso di una trattativa». Già, perchè la questione non è di ieri o di l’altro ieri ma va avanti da alcuni anni e solo a marzo scorso è esplosa quando l’Istat ha inserito i 120 cittadini che abitano in quella zona tra i residenti di Ripacandida. Dal 2005 ad oggi, i due comuni hanno cercato di trovare un’intesa, una soluzione condivisa ma la discussione non ha prodotto risultati. Così ora, sulla vicenda dovrà esprimersi il Consiglio regionale che proprio martedì, per mancanza di numero legale, non ha votato l’aggiornamento della legge che deve regolamentare la «modifica, la fusione e l’istituzione di nuovi comuni» e che, oltra alla diatriba tra Rionero e Ripacandida avrà riflessi anche sulla richiesta di 12 frazioni di Lagopesole di lasciare Avigliano ed essere amministrate da Filiano. «Ora la decisione finale spetta al Consiglio regionale - sottolinea ancora il sindaco Placido - sarà l’as-
semblea che può ritenere ragionevole o irragionevole la modifica della legge. Noi abbiamo proposto un’ipotesi di perimetrazione che corrisponde agli insediamenti dei cittadini, ma ora sulla questione dovrà esprimersi il Consiglio». E proprio per capire quale sarà l’orientamento del voto in Consiglio all’aggiornamento della legge (tra cui l’emendamento che prevede che, in caso
INDUSTRIA
Ex Daramic, confermati gli investimenti n L'azienda «Sistema» ha confermato gli investimenti per la reindustrializzazione del sito ex Daramic di Tito: è quanto è emerso ieri nel corso di un incontro a cui hanno partecipato l’azienda, la Regione, i sindacati e Confindustria. La «Sistema» si è impegnata, secondo l’ufficio stampa, a superare le difficoltà per la ricerca di nuovi mutui, e per il pagamento di una parte del trattamento di fine rapporto, entro dicembre.
RIONERO LETTERATURA
Basilicata e sviluppo un concorso sul tema
TITO DIALETTOLOGIA
di ipotesi di distacco, al referendum consultivo siano chiamati a consultazione entrambe le popolazioni interessate oltre a quelle del territorio interessato) il Comune di Rionero ha deciso di scrivere a tutti i consiglieri regionali. «Chiederemo ad ogni singolo consigliere regionale se condivide o meno l’emendamento - precisa Placido - e lo faremo a partire da oggi».
Progetto Alba, al via tre giorni di studi
I TERRENI L’area (foto Di Lucchio)
POTENZA PER LA DEFINIZIONE DI UN MODELLO DI GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AMBIENTALE
Tutela dell’ambiente e gestione dei dati accordo tra Regione e Università Bocconi l POTENZA. Gestione e report dell'informazione ambientale nell'ambito dell'Osservatorio Ambientale della Val d'Agri. È questo l'oggetto di un accordo operativo sottoscritto ieri tra la direzione del Dipartimento ambiente, territorio e politiche della sostenibilità della Regione e l'Istituto di Economia e Politica dell'Energia e dell'Ambiente dell'Università Bocconi di Milano. In particolare il Centro di ricerca dell'Università Bocconi specializzato in materia energetica ed ambientale, fondato oltre 50 anni fa e leader nazionale ed internazionale su questa materia, presterà assistenza
TITO
n «La Basilicata è ricca di petrolio. Da tanta ricchezza, però, derivano irrisori vantaggi economici e sociali. Come, a suo giudizio, si dovrebbe operare ai fini dello sviluppo della nostra regione?». È il tema scelto dal Centro comunale anziani di Rionero in Vulture per la «Quinta edizione del Concorso letterario» . Il concorso è aperto a tut[d.d.l.] ti.
IL CASO SCOPPIATO NEL 2005 DOPO CHE IL COMMISSARIO PREFETTIZIO SI ACCORSE DELLA QUESTIONE
ANTONELLA INCISO
le altre notizie
tecnico scientifica per la definizione di un modello di gestione dell'informazione ambientale improntato alla Convenzione di Aarhus sull' accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l'accesso alla giustizia in materia ambientale. Sarà garantita la diffusione di informazioni accurate, significative e facilmente accessibili relative all'impatto ambientale delle attività estrattive in Val d'Agri e sarà anche elaborato il «catalogo» delle informazioni ambientali ed un regolamento per le modalità di accesso alle stesse. Sarà inoltre sviluppato un piano di comunicazione del rischio am-
bientale in Val d'Agri e verrà definito un sistema di indicatori rappresentativi dello stato dell'ambiente in Val d'Agri e nell'intera Basilicata. Il team di ricercatori dell'Istituto di economia e politica dell'energia e dell'ambiente dell'Università Bocconi di Milano opererà presso il centro dell'Osservatorio Ambientale della Val d'Agri. Il progetto, che ha una durata di diciotto mesi, prevede anche il coinvolgimento dei principali portatori d'interessi operanti sul territorio. Nell'ambito dell'accordo sono previste specifiche attività scientifiche e divulgative a livello regionale e nazionale.
n Da oggi a domenica si terrà tra Potenza, Grumento Nova e Tito il Terzo convegno internazionale di studi di Dialettologia (Progetto Alba– Atlante Linguistico della Basilicata) dal titolo «Dialetti: per parlare e parlarne». Interverranno alcuni tra i maggiori esperti Tra cui Max Pfister, Edward Tuttle e Lorenzo Massobrio.
SPINOSO AMBIENTE
Specie rare avvistate nel Parco Appennino n Nel territorio del Parco dell’Appennino Lucano si susseguono gli avvistamenti di specie rare e significative della fauna. L’avvistamento che ha offerto le maggiori emozioni è stato quello di una cicogna bianca. Altro avvistamento gradito nell’area Parco è stato quello di un nutrito gruppi di grifoni. Ne sono stati avvistati ben sei, da diversi escursionisti su un costone roccioso in alta Val d’Agri.
TERRANOVA DEL POLLINO SITUAZIONE DIFFICILE ANCHE PER LE ASSENZE DEL SEGNALE
Il digitale terrestre? C’è ma in paese non si vede Solo dieci i canali visibili. Le lamentele dei cittadini: «Noi privati di un servizio pagato» MARIAPAOLA VERGALLITO l TERRANOVA DI POLLINO. A Terranova di Pollino il digitale terrestre proprio non si vede. O meglio, si vede a metà: solo dieci i canali visibili e tanto disagio. Così il comune nel cuore del Pollino rischia di diventare il simbolo di questa nuova tecnologia che stenta a funzionare in molti altri comuni dell’area e non solo. «La prima problematica - ci racconta Mario Golia - è sicuramente il fatto che il numero dei programmi offerti è cla-
morosamente irrisorio. La copertura del piccolo centro infatti consente di vedere (se cosi si può dire, visto il segnale scarsissimo, talvolta quasi nullo!) solo 10 canali». Rai 1, rai 2, Rai 3, Rai News, Rete 4, Canale 5, Italia 1 , Iris, La 5, Tg com 24 – dati confermati anche dal monitoraggio offerto dalla apposita pagina web. Ma non solo. Senza allontanarci troppo, già la vicina San Costantino Albanese, secondo i tabulati, con l’avvento del digitale presenta circa 56 canali televisivi, 46 in più rispetto alla vicina
Terranova. Questi dati servono solo a rendere l’idea della grande divergenza e della disparità di trattamento tra le diverse aree. Ma l’elemento ancor più inquietante e che già da tempo suscita l’ira dei terranovesi è il fatto che si verificano continue interruzioni dei già pochissimi canali visibili dovute ad “assenza di segnale”. Problematiche queste che ormai da tempo angosciano gli utenti terranovesi che si sentono privati di un servizio pagato». Un servizio che, ora, molti cittadini minacciano di non
AL BUIO Segnale fantasma pagare. La stessa Regione in una pagina dedicata al digitale terrestre ha tenuto a sottolineare che «la digitale terrestre costituisce quindi un’importante innovazione tecnologica che avrà notevoli conseguenze positive sul modo di fruire la televisione stessa», acclamando come maggiori benefici: «un maggior numero di canali disponibili e una migliore qualità audio e video».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno Giovedì 8 novembre 2012
28 Melfi Alcuni alunni dell’Ipsia hanno sistemato soffitti e intonaci e dopo li hanno ridipinti
E gli studenti riparano la scuola Un vero e proprio laboratorio che ha avuto il placet del dirigente MELFI - E' il caso di dire grande senso di responsabilità, profondo senso civico, e notevole attaccamento all'Istituzione scolastica. Quello che in questi giorni stanno compiendo alcuni alunni dell'Ipsia di Melfi, merita davvero di essere rimarcato. Rimboccandosi le maniche e mettendoci molto olio di gomito, questi intrepidi ragazzi stanno aggiustando la propria scuola. Sì avete capito bene. Letteralmente stanno rimettendo in senso il proprio Istituto scolastico, il Professionale “Remo Righetti”della cittadina federiciana. L'istituto presentava qualche crepa, qualche situazione da migliorare, alcuni danni alle pareti. Ricordi negli anni scorsi e della tante stagioni passate. D'altronde la struttura è datata e bisognosa di interventi. Prima, gli alunni hanno sistemato soffitti ed intonaci e dopo li hanno ridipinti. Iltuttonell'ambito diunvero e proprio laboratorio di manutenzione, svolto sotto l'autorizzazione del Dirigente scolastico, Giovanni Gruosso, e con il coordinamento degli insegnanti Marilena Altieri e Sandro Calabrese. Davvero un’iniziativa lodevole, che da un lato ha fornito grandi dosi di responsabilità ai ragazzi che hanno potuto
I ragazzi alle prese con la ritinteggiatura delle pareti dell’istituto “Righetti”
apprendere la rilevanza nel non rovinare quella che nel periodo scolastico, è la loro casa. D'altro canto, i ragazzi, hanno messo in mostra ottime capacità nel cimentarsi in
questi lavori manuali. Quindi da un parte, hanno appreso la fatica e l'utilità di mestieri importanti, congiuntamente sviluppando la soglia di attenzione nei confronti della scuola e su come essa va tenu-
ta. In un periodo in cui credere nelle Istituzioni, anche quella scolastica, è ormai diventato un hobby, quasi passatempo vacuo, questo esempio che ci viene lanciato da Melfi, è di
Atella I Genitori lamentano cattive gestione e organizzazione didattica
Disagi all’ Ic “F. Saverio Nitti” Troppi compiti, orari massacranti e percorso scuola pericoloso ATELLA - Sono anni che, ad Atella, serpeggia un certo qual malessere nell'ambito dell'Istituto comprensivo “F. S. Nitti”. E, più precisamente, nella gestione didattica della scuola elementare. Si tratta di mormorii, mezze frasi ed incongruenze didattiche e organizzative, riconducibili a quello che - tra i genitori più sensibili al problema educativo infantile - viene definita come la “scuola dei docenti”, più che quella degli alunni. In realtà, il tempo lungo, ad Atella, diventa addirittura “tempo lunghissimo”. Perché, con l'eccezione dei soli pomeriggi del mercoledì e del sabato, le giornate scolastiche cominciano alle 8,30 e terminano alle 16,30. Comprendendovi anche la mensa meridiana. Al tempo didattico quotidiano - già
di per sè lungo e non sempre didatticamente accattivante - si aggiungono, come autentica ciliegina sulla torta, una valanga di compiti a casa. Diventati, giorno dopo giorno, una prassi sulla giustificazione della quale la maggior parte dei genitori, smarriti e distratti da mille altre futili occupazioni, sorvolano. E questa autentica tortura, da un lato, obbliga i bambini a richiedere l'inevitabile collaborazione dei genitori e dei nonni per il trasporto dei capaci e pesanti zaini, insopportabili per le spalle non temprate ed inadeguate dei bambinialunni. Dall'altro canto, trasforma il viaggio casa-scuola-casa in un itinerario estremamente rischioso. Soprattutto ad Atella, dove il corso principale Giovanni XXIII viene da sempre per-
corso dal traffico automobilistico privato. L'argomento del funzionamento atellano della scuola elementare vede l'opinione pubblica, distratta da una lunga gestione scolastica e didattica, potrebbe essere vicina ad una svolta. A causa, sia dell'arrivo del nuovo dirigente Domenico Quatrale, sia dall'elezione a presidente del Consiglio d'istituto del professore Nicola Telesca. Anche perché, in una rapida inchiesta del Quotidiano nella cittadina angioina, molti genitori giovani e, particolarmente di recente cittadinanza atellana, hanno dichiarato una marcata insofferenza per questo andazzo didattico nella scuola elementare atellana. Benedetto Carlucci
quelli da non disperdere. Alunni operai al servizio della scuola, per il bene della scuola. Meglio di qualsiasi lezione possibile, acquisendola tra le altre cose, direttamente sul campo, fianco a fianco,
perché no, imparando anche un mestiere che nella vita è sempre cosa buona. Alunni, insegnanti e preside, meritano davvero un bel 10 e lode. Emilio Fidanzio
Venosa In festa per Lina
Trent’anni di dedizione VENOSA -Nei giorni scorsi nell'aula magna del nuovo Liceo classico e scientifico “Quinto Orazio Flacco” è stata festeggiata Lina Tarantino del personale Ata. Dopo oltre 30annidi servizioèandatain pensione. Ricordata la sua professionalità e la sua dedizione al servizio, alla presenza del nuovo dirigente scolastico, Mimma Carlomagno, proveniente da Lauria, dalla professoressa Rosa Torciano, dirigente scolastico per tanti decenni dell'istituto venosino. Abbastanza commossa,Lina Tarantinoharingraziato questa famiglia scolastica che l'ha voluta bene. l.z.
Lina Tarantino insieme ai colleghi che l’hanno festeggiata
Acerenza L’atleta racconta la sua partecipazione a “ La corsa dei santi” che si è tenuta aRoma
Ottavo posto per Daniele Caruso
Daniele Caruso
ACERENZA - Ha gareggiato a Roma l’atleta acheruntino Daniele Caruso, assicurandosi l'ottavo posto a “La corsa dei Santi”. L’atleta lucano ha portato a casa, ancora una volta, la soddisfazione e l'orgoglio di mettere in evidenza le proprie capacità e la propria professionalità che nel corso degli anni gli hanno concesso di collezionare titoli e coppe di singolare importanza. La manifestazione promossa dalla fondazione “Don Bosco nel mondo”, si inserisce tra le gare su strada a livello nazionale, si presenta come una delle iniziative che concorrono a
sostenere le attività dei missionari salesiani nelle zone più critiche della terra. Ai nastri di partenza si sono presentati 1800 atleti di diverse nazionalità e con diversi curriculum agonistici, accomunati dall'obiettivo di assicurarsi il podio in una gara che si connota anche per il suo indirizzo di solidarietà. “La corsa dei santi”, infatti, ha avuto come obiettivo di questa quinta edizione, il sostegno fattivo a un progetto che prevede a Porto Alegre in Brasile, di dare accoglienza, scolarizzazione e inserimento nella società ai bambini abbandonati per le strade del Bra-
sile. L'obiettivo è quello di raccogliere attraverso le donazioni almeno 150.000 euro. Ad assicurarsi la coppa è stato il keniano Meli già vincitore nel 2009 e 2011. Dietro di lui i connazionali Chircir e Ngeno. Afferma Caruso: «Dopo una partenza dalle retrovie in quanto l'organizzazione non mi ha permesso di partire nel gruppo dei primo 30 atleti ho dovuto fare una gara di rimonta, accontentandomi di un ottavo posto dietro a soli tre italiani, Buttazzo, Caimmi e Rutigliano facenti parte dei centri sportivi militari». Guarda lontano Daniele, tenendo il pugno
fermo su coraggio, spirito combattivo e allenamento quotidiano asserendo «I miei prossimi obiettivi sono le due prove di selezione per il campionato d'europa di campestre, che si disputeranno a Volpiano l'11 novembre (Torino) e Borgo Valsugana in Trentino il 25 novembre». Dopo aver partecipato alla manifestazione che ha dato visibilità ad un'emergenza umanitaria, Daniele si ritiene pronto a continuare ad inserire il suo nome nelle liste agonistiche di respiro nazionale ed internazionale. Katia Cillis
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 08.11.2012
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Potenza Giovedì 8 novembre 2012
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Vladimir Luxuria alla Cappella dei Celestini per presentare il suo “Eldorado”
«Io, una mammona meridionale» Ironia, sobrietà e qualche frecciatina a chi in passato le ha calpestato i piedi PRIMA tansgender in Europa ad essere eletta in parlamento, ballerina, attrice teatrale, conduttrice televisiva, scrittrice. Qualunque siano i panni che indossa Vladimir Luxuria è sempre se stessa. Dietro i capelli lunghi, il viso ricoperto dal trucco, il seno rifatto non c’è nessuna maschera. Ed è evidente quando poco prima di presentare il suo romanzo nella Cappella dei Celestini, a Potenza, parlando con la conduttrice Eva Bonitatibus dice: «Io non voglio sapere nessuna domanda in anticipo, altrimenti si perde tutta la spontaneità del momento». E lo è ancora di più quando, tra la lettura di una pagina e l’altra di “Eldorado”, lancia una frecciatina a quanti le hanno «sputato in faccia, sentendosi superiori soltanto perchè sono eterosessuali con la pelle bianca e poi spendono i soldi pubblici in cene, che di giorno predicano bene e di notte razzolano molto male». Ancora «a quelli che hanno insultato Fini al funerale di Rauti» a quelli «con i pugni alzati» o che «inneggiano alla svastica, conati di vomito di un periodo che dobbiamo ricordare». Il suo romanzo è ambientato infatti negli anni 30, quando le SS fanno irruzione in un cabaret di Berlino e deportano gli omosessuali che vi lavorano. Raffaele ripensa a quei momenti quando si ritrova settantenne negli anni 80, partito da Foggia anni fa per trasferirsi a Berlino e poi finire a Milano. Un romanzo toccante ma ironico, leggero. Vladimir in fondo è così. Tutto ciò che è stata e tutto ciò
ARTE DOLCIARIA
Pasticceria d’autore con Massari
Vladimir Luxuria con la presentatrice Eva Bonitatibus. L’appuntamento rientra nella rassegna Gocce d’autore promossa da Comune, Ubik e associazione Tumbao.
che è oggi lo deve alla sua arma migliore: l’ironia. Quella che le fa vincere anche la solitudine, a volte. «Noi - dice - non siamo sfascia famiglie. Io in fondo sono una finta trasgressiva. L’ultima cosa che ho fatto di trasgressivo è stato parcheggiare sulle strisce blu senza pagare il ticket. In realtà sono una mammona, tradizionalissima, meridionalissima, terronissima. Noi chiediamo il matrimonio, quali rovina famiglie». La famiglia è al centro del romanzo e della vita di Luxuria che molto ha in comu-
ne con quella di Raffaele, anche lui del mondo dello spettacolo, anche lui meridionale immigrato costretto a combattere con i demoni dell’ottusità, della chiusura, della paura del diverso. In un viaggio nella memoria e nel tempo Raffaele imparerà a ripartire dal dolore per trovare la speranza e la voglia di scoprire le infinite sorprese che la vita gli ha riservato. Raffaele ritroverà il suo Eldorado. Anna Martino
GASTRONOMIA
Una sfida a colpi di bianco e rosso
Arriva il concorso alberghiero sui prodotti dop del Pollino, il fagiolo e la melanzana di Rotonda SUPERARE la paura del terremoto attraverso la promozione e la diffusione di due eccellenze del territorio I fagioli bianchi e la melanzana rossa di Rotonda Dop saranno oggi i protagonisti della manifestazione "Il Pollino dei sapori". Una maniera originale, diversa e sicuramente piacevole per tentare di dimenticare la paura del sisma che nei giorni scorsi ha scosso le terre del parco a cavallo tra Basilicata e Calabria. Un concorso nazionale per scuole alberghiere che si sfideranno a suon di ricette a base proprio del "bianco e la rossa". Un programma ricchissimo che avrà inizio nella prima mattinata con l'inizio del concorso. Verso le 12.00 la presentazione della giuria e nel primo pomeriggio, dopo la pausa pranzo, un lungo viaggio alla scoperta dei tesori del Pollino attraverso una visita guida-
ta nel Museo Naturalistico e Paleontologico di Rotonda. L'organizzazione dell'evento, coordinata da Alsia, Operatori turistici Rotonda e Scuola alberghiera Castrovillari, ha organizzato, dopo la cena di gala offerta ed organizzata dai ristoratori della Valle del Mercure, la premiazione che decreterà il re o la regina dei "sapori del Pollino". I due prodotti che daranno vita alla manifestazione si contraddistinguono nel panorama agroalimentare italiano per le altissime proprietà organolettiche e nutrizionali. Due Dop, ottenute rispettivamente nel 2010 e nel 2011, che stanno evolvendo a ritmi velocissimi e che per la prima volta quest’anno si sono introdotte nel circuito internazionale sbarcando perfino nei mercati londinesi. Un successo tutto da gustare.
APPRODA anche a Potenza la pasticceria d'autore. Il maestro Iginio Massari, sarà ospite dall'Associazione Cuochi Potentini, lunedì 12 e martedì 13 novembre dalle ore 10, nella sala riservata alle lezioni dimostrative dell'azienda Satriano S.r.l di Tito Scalo . L'incontro rientra nell'ambito delle iniziative organizzate dagli chef lucani, che puntano a valorizzare le eccellenze della gastronomia italiana. Titolare della famosa pasticceria Veneto di Brescia, Massari vanta tra i suo successi, quello di aver vinto nel 1997 con la squadra italiana, la Coppa del Mondo di Pasticceria a Lione. Nel 1993 fonda l'Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani, mentre nel 2012, viene eletto, con il massimo del punteggio, miglior pasticcere, dalla Guida “Pasticceri e Pasticcerie” dalla guida del Gambero Rosso. Grande esperto di impasti e paste lievitate, tra le sue ricette più famose figura senz'altro quella del classico panettone natalizio. Appuntamento imperdibile, quindi, per apprendere e scoprire i segreti di uno dei massimi esponenti del panorama culinario italiano e mondiale.
Moda
Appuntamento con il vintage E’ nelle ultime collezioni autunno - inverno. Sempre più gente va a caccia di pezzi unici nei mercatini e in rete. Il vintage è di moda. E torna a Potenza con una sfilata di abiti anni 70, 80 organizzata dal negozio Salizada, al centro commerciale Galassia. La musica di quel periodo e l’esposizione di borse griffate risalenti a quell’epoca faranno da cornice a una serata che è un tuffo nel passato. L’appuntamento è per domani alle 19 al centro commerciale Galassia.