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15 mila euro per volare a Londra su un aerotaxi: le ruberienel Carroccio non cancellano le ruberie di Lusi ignorate dalla Margheritay(7HC0D7*KSTKKQ( www.ilfattoquotidiano.it

Venerdì 13 aprile 2012 – Anno 4 – n° 88

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LEGA: SI INDAGA SU CALDEROLI

A che serve Monti? di Marco Travaglio

che serve il governo Monti? Sappiamo bene perché è nato: perché quello precedente, guidato (si fa per dire) da B., era capace di tutto ma buono a nulla; e persino quando fu commissariato dalla troika Merkel-Trichet-Sarkozy continuò a fare il furbo con finte manovre finanziarie piene di niente. Serviva un governo presieduto da una persona autorevole agli occhi della comunità internazionale e dei famosi “mercati” (e non era difficile trovarla, visto chi c’era prima), ma soprattutto disinteressato al consenso elettorale, cioè in grado di imporre sacrifici a chi, o per numero (lavoratori e pensionati) o per peso specifico (le grandi lobby), spaventava i partiti e li dissuadeva da misure sgradite a questo o a quello. Monti è autorevole, o almeno molto più di chi c’era prima e, più in generale, di tutti i leader politici italiani. Le misure impopolari contro pensionati e lavoratori le ha prese. Non quelle contro le lobby, ben protette da vari ministri. Ma tanto è bastato per domare lo spread per un po’ e quindi garantire un buon collocamento dei nostri titoli di Stato. Ma questo valeva fino alla settimana scorsa. Poi lo spread è risalito oltre i livelli di guardia (di pari passo col risveglio dei partiti, i primi stop su art. 18 e anti-corruzione, le prime critiche della stampa finanziaria internazionale) e l’ultimo collocamento dei titoli è andato male. Segno che gli speculatori non si contentano più di un altro al posto di B.: ora vorrebbero vedere un governo nel pieno delle sue funzioni, con una maggioranza omogenea e compatta, cioè in grado di decidere senza piatire e mercanteggiare ogni giorno in Parlamento i voti dell’una o dell’altra banda. Se il consenso del governo resta alto, anche se ben sotto i livelli di due mesi fa, è perché tutt’intorno si agita una galleria di mostri da paura: la sola prospettiva che possano tornare “quelli di prima” (tutti i politici) basta a terrorizzare gli italiani, inducendoli a preferire, tutto sommato, i tecnici. Ma più per rassegnazione che per convinzione. Tantopiù che i partiti non riescono nemmeno a tagliarsi dell’1% i rimborsi elettorali, mentre ogni giorno finisce indagato un leader o tesoriere ladro per uso privato della sua carica o dei nostri soldi. Ed ecco la domanda: a cosa serve, di qui alla scadenza naturale della legislatura (aprile 2013: fra un anno), il governo Monti? Cosa dovrebbe fare, lo sappiamo tutti: un elenco infinito di riforme. Ma cosa può realisticamente fare, con questa maggioranza Brancaleone, divisa su tutto fuorché sulla paura fottuta del voto? Dopo la Finanziaria, le finte “liberalizzazioni”, le pensioni e l’art. 18, il piatto di Monti piange: a parte le famose e fumose “misure per la crescita” (per cui s’è già capito che non c’è un euro), nulla di fattibile risulta all’ordine del giorno. La patrimoniale non si fa: B. non vuole. La Rai non si tocca: B. non vuole. I tagli alla casta sono tabù: i partiti non vogliono. Di anti-corruzione manco a parlarne, così come di prescrizione, falso in bilancio, manette agli evasori. Il rischio anzi, toccando la giustizia ora, è risvegliare gli zombie: bavaglio anti-intercettazioni, responsabilità civile dei giudici e abolizione della concussione (cioè dei processi Ruby e Penati). Una volta piazzati gli ultimi titoli di Stato (a maggio), il governo rischia di girare a vuoto per i successivi 10 mesi. Facendo ciò che Monti dice di aborrire: il “tirare a campare” di andreottiana memoria. Se è così, tanto vale sciogliere le Camere tra un mese e votare in autunno. Spetta a Monti dimostrare che non è così, inventandosi una o due mission forti che giustifichino la sua sopravvivenza fino all’anno prossimo. Presenti in Parlamento, “prendere o lasciare”, senza concordarle con nessuno, una legge che cancelli la Gasparri e disinfesti la Rai dai partiti e un pacchetto di norme contro la criminalità finanziaria. Se avrà i voti, avrà reso un servigio al Paese. Se non li avrà e cadrà, darà comunque degna sepoltura ai partiti-cadavere e sarà comunque un bel modo di morire, per una giusta causa. Risparmiandosi e risparmiandoci un anno di inutile agonia.

SOLDI E PARTITI: LEGGE FANTASMA A Resa dei conti in via Bellerio: cacciati Belsito e la Mauro, sacrificata da Bossi per salvare il Trota. Faro dei pm di Milano sul triumviro. Un’orgia di denaro pubblico, ma la riforma dei “rimborsi” si arena Mentre si scoprono altri 13 milioni distratti da Lusi alla Margherita, il testo partorito da Alfano, Bersani e Casini rischia tempi lunghi. E non c’è traccia dell’annunciato congelamento della rata estiva da 100 milioni pag. 4 - 5 - 6 - 7 - 8 z

Udi Stefano Feltri TREMONTI: MA BOSSI RIMANE IL LEADER Tremonti osserva con distacco la crisi della Lega, convinto che alla fine Bossi sarà ancora il Gveroiulio leader, ma si indigna per essere stato accostato ai

Rosi Mauro

(FOTO ANSA)

misfatti dell’ex tesoriere Belsito. “In quei giorni stavo scrivendo i decreti conseguenti alla lettera della Bce, come si può pensare che mi mettessi a dar consigli finanziari a Belsito?”. pag. 7 z

COMPENSI D’ORO x Chi sono e quanto guadagnano dirigenti pubblici e privati nell’era dell’austerità

Viva la crisi: 134 milioni a 50 manager Anche coi bilanci in rosso, si aumentano la paga a spese dei piccoli azionisti: la classe dirigente economica costa più della politica Malagutti e Meletti pag. 3 z

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Oggi corteo a Roma

Fornero, ultima beffa: “Gli esodati? Solo 65 mila” di Salvatore Cannavò

Marco Tronchetti Provera (amministratore Pirelli) e Paolo Scaroni (ad dell’Eni) (FOTO ANSA / LAPRESSE)

del Lavoro Elsa Fornero ha dato finalmente i numeri IMaldeilaministro cosiddetti lavoratori esodati ribattezzati in “salvaguardati”. sensazione è che si tratti di numeri poco plausibili: soltanto 65 mila persone “complessivamente interessate”.

pag. 2 z

Udi Gianni Barbacetto

MALASANITÀ Indagato anche il vescovo di Altamura

nbeni culturali?

Altra inchiesta su Vendola I pm: “Peculato, falso e abuso”

Artisti e studiosi: DENARI DI B. Ornaghi dimissioni A MINETTI il direttore generale E PAPI GIRL

di Antonio Massari

ue avvisi di garanzia in due giorni: è la settiDPuglia, mana più nera, per Vendola, governatore della che ieri ha scoperto di essere indagato per abuso d’ufficio, falso e peculato, in un altro filone dell’inchiesta barese sulla Sanità. pag. 9 z

Montanari pag. 18z

CATTIVERIE I soldi della Lega venivano destinati all’istruzione di Renzo Bossi. Ma quanti cazzo pensavano di averne?

(www.spinoza.it)

egui i soldi, dicono da semSri. pre gli investigatori miglioLo sanno bene anche Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, i pm dei processi Ruby. E seguendo la pista dei soldi sono arrivati a scoprire altri versamenti. pag. 9 z


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