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Anno 2 Numero 202 del 16/10/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Istituito nel Castello di Lagopesole, con l’Università Tor Vergata, l’Osservatorio regionale: è il primo in Italia
Diabete, un atto da pionieri
Saranno realizzati studi e analisi sulla malattia per definire azioni e priorità
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I relatori dell’incontro di ieri
Il governo della Regione Basilicata e l’Università “Tor Vergata” di Roma hanno sottoscritto il primo accordo di programma per lo sviluppo di un progetto specifico sul diabete che qualifichi l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla malattia (Bbdo), che avrà sede nell’incantevole Castello di Lagoposole. La firma del’intesa è avvenuta alla presenza del governatore lucano, Vito De Filippo, dell’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, del Rettore dell’Università “Tor Vergata” di Roma,
Renato Lauro, del direttore dell’Osservatorio nazionale per la salute nelle regioni, Walter Ricciardi, del direttore del dipartimento di Epidemiologia del Consorzio “Mario Negri Sud”, Antonio Nicolucci, e del direttore scientifico del Bbdo, Achille Patrizio Caputi. Il Bbdo ha l’obiettivo di realizzare studi e analisi sulla malattia al fine di definire azioni, indicatori, strumenti di verifica atti a monitorare la situazione del diabete e costruire poi una roadmap regionale in grado di tracciare le priorità d’intervento in
Basilicata. Allo stesso tempo si prefigge di individuare modelli di studio e confronto per un’analisi comparativa sui risultati clinici economici e sociali tra le altre Regioni, per analizzare le cause della malattia e le variabili, anche geografiche, che determinano un gradiente Nord-Sud molto differente rispetto ai valori di diffusione del fenomeno. Inoltre, nell’ambito del progetto saranno avviate campagne sociali con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione del diabete.
Formazione e lavoro Esigenza ineludibile
A Villa d’Agri riapre diabetologia
A Rotonda il meeting “Robinwood Plus”
Presentati a Lagopesole due bandi per favorire l’occupazione e incentivare la capacità competitiva
Nell’ospedale di Lauria è perfettamente funzionante l’unità operativa di Radiologia
Una giornata dedicata interamente ad attività di educazione ambientale nel Parco del Pollino
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Il “nobel” del turismo culturale ai percorsi sostenibili organizzati nei Sassi di Matera
Le cattive abitudini di Potenza rendono la città meno vivibile e non aiutano il pianeta Terra
Premio internazionale del Wte di Assisi all’autore di una proposta di itinerario
Si potrebbero cambiare molti comportamenti dal cibo allo smaltimento dei rifiuti alla spesa
La proposta di itinerario intitolata “Matera e i Sassi: i tempi, gli uomini, l’ambiente” del venticinquenne Sabino Labarile ha letteralmente incantato i giurati del World Tourism Expo, ad Assisi. E così uno dei tre prestigiosi premi internazionali è stato as-
Che Potenza non sia una città dalle abitudini molto sostenibili lo si sapeva da tempo. Nonostante le piccole dimensioni - e dunque la ridotta “orma energetica” che la caratterizza - i comportamenti inveterati di molti dei suoi abitanti ne fanno una città
segnato al suo progetto. Il Wte è una manifestazione che si svolge ad Assisi ma ha un respiro mondiale, e aver ottenuto un riconoscimento del genere sicuramente apre un’importante finestra internazionale per l’autore e per la terra lucana.
La Gazzetta del Mezzogiorno
poco attenta all’ambiente. Eppure basterebbe stare un po’ più attenti: da quando si va a fare la spesa (troppe buste) all’uso dei pannolini, dagli sprechi in cucina e in bagno (quei rubinetti aperti per dieci minuti) allo smaltimento dei rifiuti.
Il Quotidiano della Basilicata
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Tra Regione Basilicata e Università “Tor Vergata” siglato l’accordo per lo sviluppo di un progetto sul diabete
L’Osservatorio diventa realtà
La sede nella suggestiva residenza dell’imperatore Federico II, il Castello di Lagopesole La Regione Basilicata e l’Università “Tor Vergata” di Roma hanno firmato il primo accordo di programma per lo sviluppo di un progetto specifico sul diabete che qualifichi l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla malattia (Bbdo), che avrà sede in una delle più suggestive residenze dell’Imperatore Federico II, il Castello di Lagopesole. La firma dell’accordo che ha preceduto l’insediamento dell’Osservatorio è avvenuta ieri mattina alla presenza del governatore Vito De Filippo, dell’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, del Rettore dell’Università “Tor Vergata” di Roma, Renato Lauro, del direttore dell’Osservatorio nazionale per la salute nelle re-
di, dal direttore generale dell’Ibdo Federico Serra e da un segretario generale del Bbdo. Il secondo, invece, è formato da esperti nominati dall’Advisory board, tra i quali un segretario tecnico, un componente nominato da ciascuna società scientifica regionale della Amd, Sid, Siedp, Simg, dal Consorzio Mario Negri Sud, dal Ceis Sanità dell’Università di Tor Vergata, dal Censis, inoltre una roadmap regionale sul diabete, in grado di tracciare le priorità d’intervento in Basilicata. Allo stesso tempo punta ad individuare modelli di studio e confronto per un’analisi comparativa sui risultati clinici economici e sociali tra le altre Regioni, per analizzare le cause della malattia e le variabi-
In alto i relatori dell’incontro e il Castello di Lagopesole. In basso parte del pubblico
logia e delle conseguenti implicazioni di politica sanitaria. Il Basilicata barometer diabetes observatory è costituito da un organo di indirizzo, l’Advisory board, e da un organo tecnicoesecutivo, il Comitato scientifico. Il primo è presieduto dall’assessore alla Salute, Attilio Martorano, ed è composto dal Rettore dell’Università Tor Vergata
Il Bbdo ha l’obiettivo di effettuare studi e analisi sulla malattia al fine di definire azioni, indicatori e utili strumenti di verifica gioni, Walter Ricciardi, del direttore del dipartimento di Epidemiologia del Consorzio “Mario Negri Sud”, Antonio Nicolucci, e del direttore scientifico del Bbdo, Achille Patrizio Caputi. L’obiettivo dichiarato del Bbdo è quello di realizzare studi e analisi sulla malattia al fine di definire azioni, indicatori, strumenti di verifica atti a monitorare la situazione e costruire
“La cura e il benessere della persona sono fattori fondamentali dello sviluppo economico, sociale e culturale di una società, oltre che di una piena realizzazione personale di ciascuno. Una società che sta bene affronta e vince le sfide che costantemente si presentano. In questo senso, è più che mai opportuno attivare strumenti come l’Osservatorio regionale sul diabete in grado di esaminare a mo’ di lente d’ingrandimento le cause che determinano la diffusione del diabete, una malattia la cui degenerazione può provocare serie invalidità e rappresentare un costo insopportabile per il sistema sanitario”. Lo ha detto ieri
li, anche geografiche, che determinano un gradiente Nord-Sud molto differente rispetto ai valori di diffusione del fenomeno. Nell’ambito del progetto saranno, inoltre, avviate campagne sociali aventi l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione del diabete. Il Bbdo si avvarrà del supporto dell’Università romana, dell’Italian barometer diabetes observatory
La struttura sarà costituita da un organo tecnico-esecutivo e da un altro di indirizzo, denominato Advisory board
(Ibdo) e di esperti nazionali e regionali in materia per la formazione, la ricerca clinica, sociale ed economica in campo sanitario. Il progetto prevede anche la realizzazione annuale di Forum regionali e di report sullo stato di attuazione delle politiche sanitarie, assistenziali e sociali in materia di pre-
venzione e cura del diabete. Il vigente Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2013-2015, ha affidato all’Osservatorio regionale sul diabete un ruolo centrale nella lotta alla malattia, con particolare riguardo agli studi sulla diffusione della pato-
Prevista anche la realizzazione di Forum regionali e report sullo stato delle politiche sanitarie, assistenziali e sociali di Roma, Renato Lauro, dal direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute, delegato dal Presidente dell’Ibdo, Walter Ricciar-
Una partnership strategica che garantisce la qualità Soddisfatti il presidente De Filippo e l’assessore Martorano mattina il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, presentando il “Basilicata barometer diabetes observatory” (Bbdo) al Castello di Lagopesole. “Auspichiamo che il sistema di prevenzione messo in piedi attraverso l’Osservatorio, così come altri progetti qualificanti all’interno delle politiche sanitarie, dia risultati importanti in termini di analisi dei fattori che determinano la diffusione della malattia. Grazie ad un al-
dalla Sio, dai componenti della Commissione regionale per il coordinamento delle attività diabetiche, dal Comitato scientifico dell’Ibdo, da Cittadinanza attiva, dall’Università della Basilicata, dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, dalla Sifo e dal dipartimento Salute. Un passo importante che evidenzia la volontà del governo lucano di creare
largamento dell’orizzonte scientifico attivato in partnership con l’Università di Roma “Tor Vergata” e con l’Osservatorio nazionale – ha concluso De Filippo – l’indagine sulla diffusione del diabete si avvarrà di un alleato di indiscusso valore”. A fargli eco, l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano: “Il Basilicata barometer diabetes observatory (Bbdo) rappresenta la prima esperienza in Italia di Osservatorio sul
le migliori condizioni di collaborazione scientifica per limitare la diffusione di una patologia molto diffusa. (bm9)
diabete istituito su scala regionale. Ne abbiamo avvertita tutta la necessità per sfidare questa patologia, utilizzando le migliori esperienze nazionali ed internazionali. Il Sistema sanitario regionale – ha sottolineato l’assessore – da oggi potrà contare su uno strumento particolarmente qualificato, per conoscere e prevenire il diabete”. Una partnership strategica che garantità senza dubbio la qualità delle iniziative in campo e che metterà a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale informazioni importanti che contribuiranno ad indirizzare gli studi sulla malattia. (bm9)
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In Basilicata i pazienti giunti almeno una volta al controllo ambulatoriale oscillano tra i 20.000 e i 25.000
La razionalità contro il male
Sono fondamentali i percorsi sanitari condivisi da ospedale e territorio 59, aumenta considerevolmente la percentuale degli uomini che si ammalano rispetto alle donne. Dopo i 65 anni, invece, s’inverte il dato: il diabete colpisce, in percentuale, più le donne degli uomini.
Il diabete compromette la funzionalità di molte parti dell’organismo, ma le complicanze possono essere prevenute o rallentate con uno stretto controllo di tutti i fattori di rischio
Il diabete non è una di quelle malattie che si fermano a un organo ben preciso del corpo umano: gradualmente compromette la funzionalità di molte parti dell’organismo, con complicanze acute o croniche su occhi, reni, cuore, vasi sanguigni e nervi periferici. Le complicanze possono essere prevenute o rallentate con uno stretto controllo di tutti i fattori di rischio. TIPOLOGIE Il diabete mellito si classifica in diabete tipo 1, carat-
terizzato da una carenza insulinica assoluta; diabete tipo 2, causato da un deficit parziale di secrezione insulinica; diabete gestazionale, causato da difetti funzionali analoghi a quelli del diabete tipo 2 e viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza; diabete monogenico, causato da difetti genetici singoli che alterano secrezione e/o azione insulinica; diabete secondario conseguenza di patologie che alterano la secrezione insulinica o l’azione insulinica.
DATI IN ITALIA I dati Istat 2010 indicano che il 4,9% degli italiani, pari a circa 2.960.000 persone, è diabetico. Ci si ammala di più al Sud che al Nord. I dati Istat dicono che, per quanto riguarda la distribuzione geografica, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 5,6%, seguita dal Centro con il 4,8% e dal Nord con il 4,4%. I dati 2010 della sorveglianza “Passi” rilevano che è pari al 5% la percentuale delle persone che riferiscono di aver
Quattro anni d’impegno per l’Osservatorio Le diverse iniziative messe in campo dalla Regione per costruire un efficace sistema di prevenzione e cura L’osservatorio nasce adesso, ma è da tempo che la Regione s’impegna nella lotta al diabete. Al 2008 risale il Protocollo attuativo per la gestione in rete integrata ospedale-territorio della malattia diabetica. Poi, nel 2010 la Basilicata si dota di una legge regionale sull’assistenza in rete integrata ospedale-territorio della patologia diabetica e delle patologie endocrino-metaboliche. Il provvedimento istituisce un sistema di prevenzione e cura del diabete mellito e prevede la realizzazione di una rete di servizi per il trattamento in forma integrata del diabete mellito e delle malattie endocrino - metaboliche, la prevenzione e la diagnosi precoce del diabete, la cura e la prevenzione delle complicanze; la completa integrazione del paziente
IL SISTEMA LUCANO Dalla Regione, sulla base dei dati epidemiologici, si vogliono introdurre i percorsi diagnostico-terapeutici relativi alla patologia diabetica (tipo 1, tipo 2, gestazionale). Stabilire percorsi sanitari condivisi da ospedale e
Villa d’Agri
Riapre l’ambulatorio Da questa mattina è stato riattivato l’ambulatorio di diabetologia dell’ospedale di Villa d’Agri. Lo fanno sapere dalla direzione dell’Azienda sanitaria di Potenza. I vertici dell’Asp spiegano che, risolte le problematiche logistiche e organizzative incontrate sul percorso, a partire da oggi e per i prossimi quindici giorni lavorativi, l’ambulatorio di diabetologia verrà aperto dalle ore 8,30 alle ore 13, dal martedì al venerdì. Obiettivo è quello di recuperare i pazienti già prenotati nei mesi di settembre e ottobre. Poi, una volta scontato l’arretrato e riportata l’attività sui binari della normalità, si riprenderà con orari più consueti. Infatti la successiva programmazione dell’ambulatorio di diabetologia seguirà il normale calendario, con apertura nei giorni di mercoledì e giovedì, dalle ore 9,30 alle ore 11,30.
Ospedale di Lauria
Sede della Regione Basilicata
diabetico; la promozione della cultura della prevenzione della malattia diabetica. Sempre nel 2012, la giunta regionale adotta il “Manifesto dei diritti delle persone con diabete” quale strumento di riferimento alla pianificazione e veri-
ricevuto una diagnosi di diabete, con un gradiente Nord-Sud che fa registrare il valore più basso nella Provincia Autonoma di Bolzano (2%) e quello più alto in Basilicata (8 %). In italia, il diabete è più comune nelle fasce socioeconomiche svantaggiate ed in alcune etnie, oggi più rappresentative nel nostro Paese. La malattia colpisce tanto gli uomini quanto le donne, con lievi differenze a seconda dell’età. Tra i 35 e i 54 anni, sono colpiti più gli uomini che le donne. Tra i 55 e i
DATI IN BASILICATA Dai dati dell’Osservatorio epidemiologico regionale emerge che i pazienti giunti almeno una volta al controllo ambulatoriale oscillano tra i 20.000 e i 25.000, con una prevalenza pari al 3,9% della popolazione regionale e che la percentuale dei pazienti soggetti a complicanze o co-morbilità di natura cardiovascolare, è pari al 4% per lo scompenso cardiaco ed al 34% per l’ipertensione arteriosa.
territorio è molto importante per assicurare una gestione razionale, efficace ed economica delle patologie croniche ad elevata prevalenza che richiedono un approccio metodologico coordinato, su tempi medio/lunghi con il coinvolgimento dell’assistito. Fra i vari percorsi, alcuni saranno erogati in regime di day service, modello organizzativo per l’attività specialistica ambulatoriale attuato attraverso l’erogazione, in tempi necessariamente brevi, di prestazioni multiple integrate, per le quali non è richiesta la permanenza con osservazione prolungata del paziente. I pacchetti ambulatoriali da erogare in day service riguardano il diabete mellito tipo 1, tipo 2 in gestione integrata, sia alla diagnosi che al “follow-up”. Per questi pacchetti la Regione Basilicata ha definito un “ticket di patologia” pari al massimo a quello dovuto per una ricetta (alla diagnosi e per i pazienti non esenti). (bm3)
fica dell’assistenza del paziente al fine di migliorare la qualità delle cure e della vita. L’ultimo passo è, ora, l’approvazione dello schema di accordo tra Regione Basilicata e Università Tor Vergata con istituzione dell’Osservatorio regionale sul diabete. (bm3)
Radiologia funziona bene E’ perfettamente funzionante e attiva l’unità operativa di Radiologia dell’ospedale di Lauria. Lo fanno sapere dall’Asp. Già dal 25 settembre scorso, dopo gli adeguamenti, i pazienti possono recarsi nell’ospedale di Lauria per usufruire dei servizi sanitari di radiologia - in base alle procedure di accesso - senza alcun problema.
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“Favorire iniziative per la crescita e l’occupazione basate sull’economia della conoscenza”
Viti: “E’ importante fare sistema tra educazione e lavoro”
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Parco del Pollino educazione ambientale con “Robinwood”
Presentati ieri pomeriggio a Lagopesole i bandi sull’apprendistato professionalizzante e lo Sportello impresa per la formazione continua
Due giornate di livello internazionale alla scoperta del “cammino di legno” per inaugurare il sentiero didattico
“Fare sistema tra il momento della formazione e il mondo del lavoro è diventata oggi un’esigenza ineludibile per l’occupazione e per rendere più competitivo il tessuto imprenditoriale lucano. Ciò significa per il sistema formativo orientare le azioni verso lo sviluppo delle competenze del capitale umano e per le imprese prevedere l’incremento di forza lavoro qualificata nei propri processi innovativi”. E’ il concetto rimarcato dall’assessore regionale alla Formazione e lavoro, Vincenzo Viti, in occasione della presentazione di ieri pomeriggio a Lagopesole dei due avvisi pubblici, il primo relativo alla sperimentazione dell’apprendistato professionalizzante e l’altro allo Sportello impresa per la formazione continua. “L’apprendistato – ha spiegato Viti – non ha avuto nel passato il risalto che avrebbe dovuto avere, essendo stato utilizzato poco e male. La riforma ha assegnato alle nuove forme contrattuali un ruolo chiave per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che hanno la possibilità di vedere crescere le competenze professionali di pari passo con l’azienda che si può avvalere di persona-
Due giornate dedicate all’educazione ambientale nel Parco del Pollino, grazie al progetto “Sharewood” attuato dall’Ente calabro-lucano che partecipa, in qualità di partner, al programma europeo Robinwood. Oggi a Rotonda, presso la sede dell’Ente, con il meeting del progetto Interreg IVC “Robinwood Plus” e domani sempre dalle ore 10, si svolgerà presso il Piano di Novacco, nel Comune di Saracena una giornata internazionale di educazione ambientale intitolata “Alla scoperta del cammino del legno” durante la quale sarà inaugurato il sentiero didattico ed alla quale parteciperanno non solo le autorità locali ma anche i partner del progetto provenienti da Francia, Romania, Finlandia, Regione Liguria e Regione Calabria. Saranno chiamati a partecipare all’evento anche gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Primo Levi” di Saracena, che hanno già preso parte alle precedenti iniziative di educazione ambientale del progetto. Il Parco Nazionale del Pollino partecipa in qualità di partner al programma europeo Robinwood Plus con il progetto di educazione ambientale intitolato “Sharewood”. Il progetto ha previsto una serie di attività di educazione ambientale con gli studenti e la comunità locale, che nel ricordare la storia delle utilizzazioni dei boschi del Pollino avvenuta nel secolo scorso promuovono la storia sociale del bosco quale didattica finalizzata alla conoscenza del rapporto uomo-foresta nel territorio del Parco e quale occasione per riflettere sull’importanza delle foreste nella storia dell’umanità e sulla necessità di rispettarle e gestirle in modo responsabile e sostenibile.
L’Assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti
L’impegno della Regione
Matera verso il 2019 “La Regione Basilicata sostiene con il massimo impegno la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura nel 2019. Avremo un incontro con il presidente De Filippo, per mettere a sistema tutto il percorso”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione, Vincenzo Viti. “Questa manifestazione – ha detto– si basa su due concetti: la cooperazione fra organizzatori e lo scambio culturale. In questo modo Matera diventa il baricentro di un percorso che deve portare tutta la Basilicata a vincere questa sfida. L’idea stessa di aprire la redazione del dossier di candidatura a tutti i lucani che vivono dentro e al di fuori della nostra regione rappresenta uno degli elementi positivi che si stanno mettendo in campo”. le qualificato in relazione alle proprie esigenze. L’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, in particolare si concretizza con un percorso di formazione interno o esterno all’azienda. L’avviso pubblico prevede
un sostegno diretto al datore di lavoro con la concessione di voucher e garantisce l’affiancamento agli apprendisti di esperti di elevata professionalità in grado di trasferire conoscenze nell’ambito tecnologico e di proces-
so”. Quanto all’avviso pubblico sperimentale per lo sportello per la formazione continua, Viti ha sottolineato le finalità del bando, volte a incentivare la capacità competitiva dei sistemi produttivi regionali, concedendo aiuti alle imprese per adeguare alle proprie esigenze la professionalità dei lavoratori. “La natura sperimentale dell’avviso riguarda il ricorso a modalità semplificate basate su una forte velocità dei tempi di intervento ed erogazione, inclusa la costituzione di uno o più cataloghi regionali di offerta formativa. Si tratta – ha concluso l’assessore – di favorire iniziative finalizzate alla crescita e all’occupazione basata sull’economia della conoscenza, attraverso la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”.
Dal Consiglio Solidarietà Benedetto (Idv)
Carta intenti/1 Vita (Psi)
Solidarietà al vescovo Michele Russo, 66 anni, di Manfredonia, da 22 anni responsabile della diocesi di Doba, espulso dal governo del Ciad per aver contestato in un’omelia la gestione dei proventi del petrolio. Le sue parole mi ricordano quelle di Mons. Superbo, quando alla Festa della Madonna di Viggiano, nell’omelia ha rivolto l’attenzione su giovani senza lavoro, famiglie senza reddito, anziani e i disabili senza assistenza che vivono in Basilicata, nella terra del petrolio italiano, che dà ricchezza ad altri e povertà e sofferenza alle comunità locali sollecitando gli amministratori regionali e i politici a fare qualcosa.
Nella Carta d’Intenti sottoscritta da Bersani, Vendola e Nencini c’è un nuovo progetto di società, l’opposto del ddl di riforma dell’art. V della Costituzione con il quale il Governo punta non solo ad assicurarsi il controllo della produzione, del trasporto e della distribuzione dell’energia e quindi dell’attività petrolifera in Basilicata, ma a ridimensionare notevolmente poteri e competenze delle Regioni in numerose materie cosiddette concorrenti, quali l’istruzione, il turismo, i trasporti. Quando rivendichiamo l’impegno a rilanciare l’unità e l’integrazione politica dell’Unione Europea pensiamo all’Europa dei popoli, delle comunità locali e non delle Regioni forti che fagocitino quelle più deboli e più piccole.
Piazza Prefettura Napoli (Pdl) Abbiamo letto della protesta civile di quanti, al taglio del nastro, hanno manifestato il loro dissenso. I potentini hanno dimostrato di non aver paura di mettere in piazza le proprie idee. Non si riesce più a restare indifferenti alle imposizioni di certa politica. Le scelte che ricadono sulla vita di una comunità vanno condivise con i cittadini e con gli apparati deputati a rappresentarli.
Carta intenti/2 Romaniello (Sel) Nella Carta d’Intenti di Pd, Sel e Psi c’è il comune sentirsi vicini a chi nel mondo si batte per la libertà e l’emancipazione di ogni essere umano intrecciato ad una forte aspirazione che il destino dell’Italia sia figlio della migliore civiltà europea. Il cuore del progetto per costruire il campo più ampio
possibile dei progressisti è la dignità del lavoratore da rimettere al centro della democrazia, in Italia e in Europa. C’è bisogno di un nuovo equilibrio fra tutela ambientale e lavoro, fra sviluppo e salvaguardia del pianeta. Macroregioni Navazio (Ial) Il direttore Paride Leporace sollecita a costruire il partito della Basilicata. Il ministro Patroni Griffi rilancia uno studio della Fondazione Agnelli presentato, per la verità, nel 1992 con il quale è stata ridisegnata la nostra carta geografica. Si riduce il numero delle Regioni a 12 secondo criteri legati al ‘residuo fiscale pro capite’. Oggi occorrerebbe rifare l’analisi, attualizzandola e soprattutto agganciandola non solo ai flussi finanziari di bilancio ma anche al paniere che determina tali flussi! Altro che dodici Italie! La soluzione è più complessa. Attiene alla vasta e molteplice partita dell’ adeguata e condivisa ripartizione delle competenze tra centro e periferia. La regione deve ritornare ai compiti per i quali è stata creata: attività legislativa e di programmazione. Abbandonare la gestione che ormai pervade ogni singola azione assessorile. Senza capacità di reazione non si va da nessuna parte.
Agricoltura è futuro
La nostra tradizione è la principale fonte di crescita
r Bandi a sostegno dell’insediamento di giovani imprenditori agricoli, ma anche dell’ammodernamento di aziende preesistenti
Interventi a favore del biologico e ricerche scientifiche che puntino ad un offerta altamente qualificata e a sistemi di reti informatiche
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nell’agricoltura come fattore primario per lo sviluppo della nostra economia. Investiamo energie a sostegno di progetti per qualificare il settore e renderlo più competitivo sui mercati
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
18 24 Ore in Basilicata
Martedì 16 ottobre 2012
Solo 150.000 le auto prodotte nel 2012, ammortizzatori sociali raddoppiati rispetto all’anno scorso
Sata, produzione mai così giù
La Uilm: «Garantire lavoro fino al 2015. De Filippo si metta a capo dell’iniziativa» RIONERO - Non ha precedenti in sedici anni di storia il calo produttivo che nell’ultimo anno si è registrato alla Fiat di Melfi: solo 150.000 auto prodotte nel 2012, rispetto alle 260.000 del 2009. Le settimane di cassa integrazione si sono raddoppiate rispetto all’anno precedente. E’ da questo amaro dato che è partita ieri la riflessione sulla situazione dello stabilimento di San Nicola e del suo indotto al centro del direttivo Uilm che si è svolto nel centro sociali di Rionero. E proprio dal tavolo della segreteria è arrivato un messaggio chiaro: «Parti sociali, lavoratori, istituzioni devono essere insieme, remare dalla stessa parte se si vuol provare a dare un futuro alla più grande fabbrica lucana». «Proprio per questo - ha aggiunto il laeder regionale della Uil, Carmine Vaccaro che non ha mancato anche di commentare le operazioni di accertamento in corso da parte della Guardia di Finanza al Consiglio regionale - è necessario recuperare il senso della misura e dell’etica. La politica deve tornare a mettere al centro il problema del lavoro. E in questa regione Fiat e indotto rappresentano la riposta più importante che dobbiamo provare a dare». «Non si può correre il rischio di rimanere a bocca asciutta - ha aggiunto il segretario della Uilm, Vincenzo Tortorelli - Per questo auspichiamo che il presidente De Filippo si metta a capo di un’iniziativa che rivendichi prospettive per il sito di San Nicola». Certo è che - continua l’analisi di Tortorelli - non si può rimanere ad attendere il rilancio produttivo che Marchionne fissa al 2015 con i soli ammortizzatori sociali. «Dobbiamo compiere uno sforzo per continuare a lavorare in questo tempo che ci separa dalla ripresa». Il che per la Uil significa sostanzialmente accettare l’ipotesi del fitto di parte delle linee produttive dello stabilimneto. Ovvero una joint venture con un altro marchio, sulla scorta di quello che è stato già fatto in altri Paesi. Del resto sono diversi i produttori internazionali che hanno già fatto visita agli stabilimenti. La situazione più critica è quella dell’indotto. O almeno parte di esso. Stanno meglio le aziende che hanno una produzione diversificata e che quindi lavorano anche per altri marchi oltre che per Fiat. Ma stanno molto male quelle aziende più legate alle produzioni torinesi, che, oltre al calo della produzione della Punto, hanno già subito il tracollo di Lancia Y e altre attività di Mirafiori. Oltre a questo, per molte realtà produttive, si sta verificando un problema di liquidità. Il segretario Tortorelli non ha mancato di commentare l’iniziativa promossa questa mattina davanti ai cancelli di San Nicola dalle mogli degli operai di Pomigliano. «Io credo - ha commentato - che Melfi in termini di solidarietà produttiva ha già dato molto. Come è accaduto nel 2004 quando si decise di spostare la produzione della Y ceduta a Termini Imerese. Oggi paghiamo anche le conseguenze di quella scelta. Io credo che qualsiasi iniziativa che vede coinvolti i nostri operai deve avere un solo punto di partenza: ora tocca a Melfi, perché è qui il cuore giovane della Fiat. ma.la. m.labanca@luedi.it
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OSSERVATORIO FIOM
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Record di cassa integrazione NUOVI dati allarmanti arrivano dall’Osservatorio industria della Fiom lucana: ancora pesanti incrementi nel ricorso alla cassa integrazione a settembre. In questi nove mesi del 2012 il totale di ore di cassa richiesta è di poco meno di 800 milioni per un +8,94% sullo stesso periodo dello scorso anno, gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende nell'insieme non migliorano più e sono solo 8,88% del totale. Nel mese di settembre in Basilicata le ore di cassa integrazione sono aumentate di 3.730.340 attestandosi su un valore complessivo di 12.255.162 con una crescita del 43,76% tra le più alte in Italia (seconda solo alla Sicilia che registra un aumento del 58,38%). «Si tratta di un segnale inequivocabile -
Il segretario della Uil, Vincenzo Tortorelli
commenta il responsabile dell’Osservatorio, Giuseppe Cillis - di come si stia tornando ai livelli più pesanti mai toccati dalla crisi produttiva, con la recessione che consolida l'aumento negativo della Cig”. S’impenna la richiesta di Cigo a settembre 2012 con un +113,83% il settore maggiormente colpito e quello metalmeccanico con 5.301.036 di ore di Cigo a fronte di 2.062.092 delle stesso periodo del 2011. Con un ricorso medio alla Cig (50% del tempo lavorabile globale, Cigo, Cigs, Cigd) sono interessati, nella nostra Regione da gennaio a settembre dell’ultimo anno, 15.712 lavoratori per un totale di 12.255.162 ore (10.989.579 a agosto 2012) per un totale di 1.531.895 giornate lavorative coperte da Cig. (1.373.697 a Agosto 2012)
OGGI LE MOGLI DI POMIGLIANO A MELFI
DONNE, FIAT E LOTTA ALLA MAFIA di DOMENICO LOGOZZO LE donne del Sud alzano la voce: no alla devastante emorragia occupazionale, no alla dilagante illegalità. Le mogli dei cassintegrati della Fiat di Pomigliano d'Arco prendono decisamente posizione e chiedono solidarietà concrete “perché ai nostri figli presto mancherà il piatto a tavola”. E domani saranno a Melfi per consegnare personalmente una lettera-appello ai lavoratori dello stabilimento lucano. In Calabria ,dal piccolocentro diDecollatura, tre donne sindaco inviano a Ilda Bocassini un mazzo di girasoli “per la sua attività di contrasto alla mafia” e danno vita all'iniziativa legalitaria “Sud chiama Nord”. Contro tutte le ingiustizie. Senza ambiguità. Senza strumentalizzazioni, soprattutto politiche, visto che gli appuntamenti elettorali si avvicinano. Si oppongono al “disastro industriale”e si schierano decisamente contro lo strapotere mafioso. Il ruolo delle donne deve divenire “un fattore determinante” ,come auspicava Giuseppe Di Vittorio nel lontano gennaio del 1954 a Firenze in uno storico discorso alla Conferenza nazionale delle donne lavoratrici. «Il risveglio delle donne - sosteneva il grande leader sindacale della Cgil - significa che una metà della nostra società nazionale - la metà che è sempre stata la più negletta, la più asservita, calpestata, sfruttata - entra nella storia del nostro Paese e ne diviene fattore determinante». Non è stato purtroppo facile il cammino delle donne. E non è tuttora agevole. Sono le più penalizzate nell'accesso al mondo del lavoro. Recenti statistiche confermano la preoccupante situazione dell'occupazione femminile, in particolar modo nel Mezzogiorno e soprattutto nel mondo giovanile. Una discriminazione preoccupante, da condannare, così come Di Vittorio nei primi anni Cinquanta aveva condannato il vergognoso sfruttamento delle lavoratrici, chiedendo il rispetto della Costituzione. Parole che mettevano in evidenza vigliacche umiliazioni: «Noi vogliamo che le donne lavoratrici siano liberate dalla miseria che le costringe a lavorare per 50 lire al giorno. Io mi sono sentito offeso quando ho sentito denunciare questo fatto, noi tutti ci sentiamo offesi e con noi tutto il popolo lavoratore italiano. Quei signori, quei tipi che pagano dei salari di 50 li-
re, di 100 o 200 lire, non sanno forse che cosa significhi per una madre, per una famiglia, essere costretti a lavorare per quella somma. Essi non lo sanno. Noi però lo sappiamo, perché l'abbiamo sofferto, e milioni di nostri fratelli lo soffrono. Sappiamo che cosa significa quando in una casa non si può accendere il fuoco, non si può cucinare, perché non c'è nulla da cucinare. Noi sappiamo, o signori che venite tanto spesso a parlarci della santità della famiglia, a parlarci dellaserenità dellafamiglia, sappiamo che nella casa in cui non si cucina e dove non c'è nemmeno ilpane, non cipossono essere pace e tranquillità. Allora anche i sentimenti più profondi, più umani, più gentili, gli affetti più cari, vengono quasi spezzati nella famiglia assillata dal bisogno”.E poi Di Vittorio evidenziava un'altra sconcertante pretesa dei potenti che volevano calpestare i diritti sanciti dalla Costituzione.Come se fosse carta straccia e come se le lavoratrici fossero “zavorra”, da buttar via, non una risorsa preziosa. Sottolineava con profondo sconcerto Giuseppe Di Vittorio: “Spesso viene messo in forse il diritto al lavoro delle donne. Non si comprende che il diritto al lavoro equivale al diritto alla vita; il diritto a una vita degna, serena, onesta, come onesta la vogliono le nostre donne e la vuole il nostro popolo. Si cerca di alimentare dei pregiudizi verso il lavoro femminile fra gli stessi lavoratori e si dice: “C'è tanta disoccupazione in Italia. Se si potessero licenziare le donne, mandare le donne a casa, ad accudire la famiglia, a curare i bambini, e si facessero lavorare solo gli uomini, allora la disoccupazione non ci sarebbe più!”. E bisogna riconoscere che ci sono ancora molti uomini che credono a
questa menzogna”. Una vergogna,mentre l'illuminato sindacalista e lungimirante politico sosteneva con forza che “la società per progredire e svilupparsi ha bisogno del lavoro di tutte le donne in tutti i campi. C'è un mezzo per lottare contro la disoccupazione, ma non è quello di rendere disoccupate tutte le donne e poi ripartire il poco lavoro che rimane fra gli uomini. Questo significherebbe un peggioramento del livello di vita medio del popolo, un peggioramento della situazione, una maggiore restrizione nelle capacità di consumo e di acquisto del mercato interno, uno stimolo a diminuire gli investimenti, la produzione e ad aumentare la disoccupazione, ad aumentare la miseria generale”. Progresso e sviluppo. Dal Sud arrivano oggi segnali di coraggio e di rigore, contro l'egoismo sfrenato e gli assetati di potere. Cercare un nuovo slancio collettivo. Sosteneva Danilo Dolci:”Chi lo ferma il vasto fiume della gente malcontenta quando si muove cosciente e decisa? Ma anche una marcia non basta. Rivoluzione è muoversi ogni giorno, ora per ora, è organico impegnarsi”. Le mogli dei cassintegrati di Pomigliano d'Arco e le tre donne sindaco calabresi stanno cercando di fare questo.Non chiacchiere. Ma fatti. Melfi sarà la prima tappa della campagna di sensibilizzazione. Sono grandi i timori per il futuro. "Dobbiamo tutelare tutti e per tempo -dicono le donne campane - alla luce dell'imminente disastro industriale e sociale che si prospetta per i lavoratori dell'intero gruppo Fiat e del collegato indotto. Una proposta da costruire insieme eaperta a tuttequelle forze sindacali e politiche disponibili da subito a schierarsi, “senza se e senza ma”, dalla parte degli ope-
rai ed indisponibili al richiamo di quanti, con l'approssimarsi della campagna elettorale, puntano solo a creare nuove e strumentali illusioni”. Non arrendersi.Mai.Ritorna alla memoria Giorgio Gaber con “Mi fa male il mondo”e con le sue acute riflessioni - denuncia.Tanto attuali. «Se è vero che questa è la nostra realtà- diceva -, guardarla in faccia non può far male a nessuno.Basta non farsi prendere dalla stupidità dello sconforto. E' la non consapevolezza che crea malesseri nascosti e uccide per delega. Se un uomo conosce con chiarezza il suo male, qualsiasi esso sia, ha anche la forza percombatterlo. Bisognaassolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo. Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo”. Essere in tanti, sempre di più. E soprattutto uniti. Nella difesa del posto di lavoro e nella lotta alla criminalità organizzata. E' l'appello che viene da Pomigliano e da Decollatura. Nel paese catanzarese si sono incontrate donne provenienti da tante parti d'Italia. Hanno varatoil progetto”Sud chiama Nord”. Dopo i fatti di Reggio e quelli di Milano, non può avere il riduttivo e inconcludente significato di uno slogan ad effetto ,ma deve essere riempito di contenuti, reali. Per evitare soprattutto l'isolamento di chi quotidianamente si trova a dover contrastare la criminalità mafiosa, nel Mezzogiorno come nel Settentrione. E' stato ribadito l'impegno unitario a sostenere le tre amministratrici di Decollatura, Monasterace e Rosarno,che “incarnano reali esempi di buon governo e di speranza per chi crede nella buona politica e nel cambiamento". Non sono sole,non possono rimanere sole. La mafia intimorisce, uccide e tenta anche di trovare complicità e connivenze per delegittimare chi fa della legalità una regola di vita. Dalla parte dello Stato, contro l'anti-Stato. Troppe commistioni, “contiguità”pericolose hanno avvelenato la politica. Ricordare le buone lezioni dei grandi del passato, in questo momento di confusione, è perciò importante. Per non continuare a sbagliare. «Dopo lapreghiera-diceva GiorgioLa Pira, indimenticabile sindaco di Firenze - la politica rappresenta l'atto più sacro per il cittadino».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.10.2012
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Martedì 16 ottobre 2012
Politica lucana sotto assedio Il blitz degli inquirenti e quello del Governo sui poteri delle Regioni Folino fa autocritica sui privilegi ma attacca tecnocrati e banchieri «Su petrolio, tribunali e Fiat serve un dialogo con la comunità»
«Sobrietà e penitenza per recuperare fiducia» Il presidente del Consiglio apre ai grillini ma non rinnega il “classico” D’Alema «Penso ancora che la trasparenza sia la migliore medicina per l’etica pubblica» di PARIDE LEPORACE PRESIDENTE Folino, con il senno di poi, forse era meglio non stare su questa poltrona in questa momento… «Come sa lei e sanno anche i suoi lettori, sono abituato alle missioni difficili e da subito ho iniziato un’azione di contenimento dei costi della politica che ha registrato il taglio dell’indennità, l’eliminazione dei vitalizi, pur se dalla prossima legislatura, la riduzione di molti altri benefit (telefonini istituzionali, auto blu, riduzione del personale comandato). Ho anche avviato con la collaborazione degli uffici amministrativi e dell’ufficio di presidenza la definizione di regole più stringenti per la gestione dei diversi fondi incontrando certamente delle resistenze, ovviamente, non pensavo di potermi trovare in questa situazione drammatica, nella quale le buone pratiche (regolamenti e controlli) perdono di valore con le vicende eclatanti del Lazio e il crollo della fiducia delle Regioni». Purtroppo, anche in Basilicata, nonostante la sua notoria buona immagine nazionale, l’azione penale ha mostrato il suo volto in questo Palazzo. E quando questo avviene il problema è già esploso, al di la di quelle che saranno eventuali responsabilità personali… «Ho sempre ritenuto fondamentale l’assoggettamento di ogni cittadino alla verifica giudiziaria, penale e contabile. Ho sempre espresso fiducia nella magistratura, anche in tempi difficili come quelli di Toghe lucane. Penso che l’azione giudiziaria in corso sia giusta e necessaria per tutelare il denaro pubblico, i cittadini, e gli stessi consiglieri». Lei come presidente del Consiglio ritiene di aver tutelato il denaro pubblico?
«I Pm diranno se abbiamo sbagliato tutti, nessuno, o qualcuno»
«Col mio partito ho preso un impegno e non posso polemizzare»
Il presidente del Consiglio Vincenzo Folino Sotto il Palazzo di giustizia di Potenza
«Penso di sì, nei limiti dei poteri che mi sono stati attribuiti e delle norme vigenti che io stesso ho provveduto in parte a cambiare. Non sta a me giudicarmi e giudicare. Sarà la magistratura, mi auguro rapidamente, a stabilire, se abbiamo sbagliato tutti e 33 o nessuno, o qualcuno. D’altra parte, anche se si registra un ritardo nell’attuazione della legge sull’anagrafe degli eletti, l’ufficio di presidenza su mia proposta, in risposta alle pressioni dei media, ed in particolare del suo giornale, ha reso pubblico sul sito del Consiglio, le tabelle riassuntive per voci di spesa di tutti i consiglieri e gli assessori esterni». Però tutti ci siamo infilati nel buco delle scelte individuali. Non tutti hanno ritenuto opportuno divulgare, nel nome della privacy, le loro spese. Mi permetta di aggiungere, che il gruppo del suo partito non ha brillato per chiarezza di posizione… «Ho preso un impegno alla Festa del Pd a Potenza e non voglio polemizzare con il mio partito per un po’ di tempo. Non giudico le scelte altrui, nel rispetto che il presidente del Consiglio regionale nella sua funzione di garanzia deve esercitare nei confronti di ogni singolo consigliere; io personalmente ho scelto di rendere pubblico il mio rendiconto e non me ne pento, perché penso che la trasparenza sia la migliore medicina per l’etica pubblica. Quanto ai media, di esagerazioni talvolta se ne vedono, ma in questo periodo forse esageriamo un po’ tutti. Se però apriamo la porta evitiamo il voyeurismo da buco della serratura. Mi auguro che la stampa svolga il necessario ruolo di controllo guardando meglio alla sostanza». Ognuno parla per il suo ruolo e per la sua parte. Ritengo che la mia testata abbia fatto il suo dovere sollevando il problema ma evitando di scadere in inutili e facili scandalismi. E ora? «La magistratura fa la sua parte, i media pure, l’istituzione Consiglio farà la sua!» Come? «Servono nuovi decisioni, regole che consentano l’esercizio delle funzioni politiche senza esuberi e senza esuberanze, anche sulla base di un lavoro comune tra le varie regioni e di un decreto del governo, da me auspicato già da tempo, che purtroppo non è chiaro come sarebbe necessario…» Mi permetta presidente, lei a fine luglio ha provato a ridurre il rimborso chilometrico dei consiglieri. Mi pare di ricordare che solo in quattro hanno aderito a quella proposta bocciata a larga maggioranza… «Sì, ma ci sono già nuove proposte di diversi gruppi. Penso che ora piu’ che mai, tutti siano più consapevoli della necessità di contenere privilegi e spese, in presenza di una feroce crisi economica e sociale. Penso anche che la classe politica lucana debba prepararsi ad un periodo di sobrietà e penitenza per recuperare quel rapporto di fiducia con i cittadini che ci hanno eletto,
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L’inchiesta sulla “casta” di via Verrastro
Riecco la Mobile Proseguono le acquisizioni di documenti VENERDI’ non avevano fatto in tempo per questo sono tornati anche ieri mattina, e al quarto piano del Consiglio regionale è stata un’altra giornata ad alta tensione. Vanno ancora avanti le acquisizioni di fatture e rendiconti da parte della Procura della Repubblica di Potenza nell’ambito delle inchieste sulla “casta” di via Verrastro. Gli ultimi “libri” a finire negli uffici della Squadra mobile sono stati quelli sulle spese dei gruppi consiliari nell’attuale e nella scorsa legislatura. Gli investigatori che nei prossimi giorni li passeranno al setaccio sono gli stessi che tra il 2008 e il 2009 avevano già messo sotto inchiesta 3 dei 5 membri del vecchio ufficio di presidenza, più un consigliere regionale, per un’ipotesi di truffa sui rimborsi benzina per le sedute del parlamentino lucano e delle varie commissioni. Il nuovo filone d’accertamenti sarebbe un seguito proprio di quell’indagine che era partita da un’intercettazione casuale tra l’ex presidente della provincia di Matera Carmine Nigro, e l’attuale assessore all’agricoltura Rosa Mastrosimone disposta nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Henry John Woodcock su appalti e corruttele all’ombra delle trivelle della valle del Sauro (per cui il primo è stato di recente rinviato a giudizio). Stando all’accusa i quattro consiglieri inquisiti avrebbero incassato il rimborso benzina riservato ai residenti fuori Potenza nonostante durante la settimana risultassero comodamente domiciliati nel capoluogo, come dimostrato da una serie utenze telefoniche e servizi di osservazione disposti in giro per la città. Quello che invece era rimasto nell’ombra sarebbe emerso soltanto dieci giorni fa con la pubblicazione dei dati aggregati sui rimborsi per le spese di segreteria e rappresentanza dei singoli consiglieri regionali oltre ai rendiconti di alcuni gruppi politici dove facevano bella mostra altri rimborsi benzina classificati come «spese di viaggio». Quei numeri a quattro zeri bollati come «spese di funzionamento» vicino al nome di un gruppo, magari composto da un solo consigliere, oppure come spese di «segreteria e rappresentanza» vicino al nome di qualcuno che già percepisce la famosa indennità di “trasferta” dei residenti fuori dal capoluogo, hanno fatto insospettire non solo gli agenti della Squadra mobile ma anche i militari dei carabinieri che hanno iscritto a loro volta una notizia di reato a partire dalle notizie di stampa pubblicate in proposito.
Quanto a questa seconda indagine, a differenza che per la prima, sembra che non vi siano ancora iscrizioni eccellenti, ma una volta raccolti rendiconti, fatture e scontrini giustificativi si tratta di analizzare tutto con attenzione e potrebbero volerci settimane se non addirittura dei mesi. In fondo dell’esistenza di astuzie per giustificare più di quanto effettivamente speso per le trasferte di chi vive fuori Potenza, o quanto speso per motivi diversi dalle attività del partito e dall’«esercizio del mandato senza vincolo di mandato» si è sempre mormorato nei palazzi della cittadella di via Vaccaro e adesso si tratta di capire quanto c’è di vero. La duplicazione dei rimborsi per capitoli di spesa identici tra i singoli e i partiti di riferimento, unita al proliferare di gruppi composti da un singolo consigliere, i cosiddetti monogruppi, ha ingarbugliato un bel po’la situazione. In pratica si è venuta a creare una sovrapposizione pericolosa che potrebbe rendere difficile se non impossibile distinguere una cosa dall’altra, col rischio di farsi prendere da strane tentazioni o semplicemente di sbagliare per chi comunque - col vecchio regolamento - doveva presentare ogni sei mesi una formale giustificazione, ma sapeva bene che i controlli restavano opzionali (anche in caso positivo il presidente del Consiglio poteva scegliere la grandezza del “campione” da esaminare estratto con una specie di lotteria). Inoltre, se ai gruppi era chiesto di consegnare l’originale di fatture e ricevute per le spese “organizzative, di rappresentanza, di funzionamento, di aggiornamento, studio e documentazione, comprese le acquisizioni di consulenze qualificate di esperti, nonché la stipula di convenzione con agenzie, società eccetera”, ai singoli invece ancora oggi il nuovo regolamento richiede la consegna soltanto delle copie conservando per sè l’originale. E così se a un consigliere residente fuori Potenza viene riconosciuto forfettariamente un rimborso mensile per le trasferte casa-lavoro lui non deve presentare le ricevute del benzinaio. Ma può anche chiedere tra i costi di “segreteria e rappresentanza” di essere rimborsato per “spese di viaggio” allegando delle fatture. Facile insomma che finisca nel rendiconto anche la benzina usata per il tragitto casa-lavoro, oltre a quella per altri spostamenti dovuti a “segreteria e rappresentanza”. E non sempre potrebbe trattarsi di un stupido errore. lama
«L’indagine si estende anche sulla scorsa legislatura»
necessario perché la democrazia non lasci il posto alle tecnocrazie e ai banchieri». Presidente mi boccia Monti? «No, ha fatto bene in un momento drammatico. Alcuni ministri sono di facile comunicazione e di scarsa coerenza. Il problema vero è che sulla vicenda delle Regioni si rischia di buttare il bambino con l’acqua sporca». Si riferisce all’intervista di Patroni Griffi? «Penso che il ministro dica cose molto sensate, ma quei provvedimenti vanno presi da un nuovo parlamento con eletti scelti dai cittadini. Concordo con quello che ha scritto domenica Giuliano Amato sul Sole 24 ore su federalismo e Regioni. Per la Basilicata il problema vero è che nella crisi politica del regionalismo possono subire un danno gli interessi lucani in materia di risorse naturali perché con la motivazione della scarsa qualità delle classi politiche locali possono riemergere le tentazioni di pezzi significativi del mondo economico per avere mani libere sullo sfruttamento del sottosuolo; e questo non è un’astratta lesa maestà del potere regionale, ma il rischio è che si prescinda dai fondamentali diritti di cittadinanza relativi alla sicurezza, salute, ambiente e ad un uso ecocompatibile del territorio». Quindi gli scudi moratori e le attese di memorandum da approvare vanno definitivamente in archivio? «No. Io penso che il presidente De Filippo nella sua funzione alla Conferenza Stato-Regioni e nelle sue relazioni con il governo in carica debba proseguire in una relazione istituzionale come sta facendo. Tuttavia, ribadisco quello che ho detto ad inizio luglio a Pierluigi Bersani e cioè che serve un nuovo patto tra la Basilicata e il governo nazionale che mi auguro che lui dirigerà. Mi riferisco alla presenza dello Stato in Basilicata (Potenza e Matera) nonché ai necessari presidi della legalità nelle aree di frontiere come il Vulture-Melfese e il Metapontino, serve una garanzia nazionale sul destino del polo dell’auto a Melfi e una ridefinizione complessiva delle relazioni con Stato e compagnie per le risorse petrolifere. Non lo so se saremo nel futuro, come mi auguro, Regione Basilicata, o se saremo parte di altre aggregazioni istituzionali. Questo governo, Bersani, o qualunque altro governo, devono sapere che al di là delle forme istituzionali in vigore ci si deve rapportare ai cittadini e ad alla comunità lucana che ha dimostrato in questi anni di essere matura e ragionevole. Sono certo che il Parlamento e il governo che verranno sapranno corrispondere ai lucani con lo stesso metro». Pensiero completo e coerente il suo ma la fase mi sembra cambiata. Di recente la protesta non manca anche dalle nostre parti. Condivide? «La protesta e la critica sono il sale della vita democratica. E’ evidente la difficoltà dei partiti tradizionali nel raccogliere e nell’interpretare posi-
zioni e pensieri sempre più plurali ed articolati. La stessa e forte presenza della rete stimola una partecipazione capillare e diffusa che a volte si limita alla protesta. Come ridefinire le forme di partecipazione della democrazia è l’interrogativo di questo momento. Il movimento Cinque stelle è a mio parere l’espressione concreta, della volontà di tanti cittadini, molti giovani, acculturati e soprattutto precari di chiedere conto e non delegare. Tuttavia le nuove forme di organizzazione e partecipazione politiche sono necessarie per scegliere, decidere e governare». E con De Filippo pace fatta? «Tra me e De Filippo c’è rispetto umano e politico. Abbiamo pero’ cultura, storie, esperienza, posizioni, stili differenti che continueremo ad esercitare con la giusta e necessaria dialettica politica». Ha firmato per la candidatura di D’Alema. Per lei quasi una scelta obbligata. Ma era proprio necessario? «E’ una scelta voluta per due ragioni: la prima è che oltre la bellezza delle primarie è necessario rimettere al centro i problemi e le questioni, e quella del Mezzogiorno e del suo sviluppo rimane fondamentale per un’Italia all’altezza degli altri grandi paesi europei, e D’Alema è, a mio parere, un leader nazionale e meridionale di primo piano e durante il suo governo il Meridione ha avuto la necessaria attenzione. La seconda è che il Pae- Le spese dei politici sotto se ha bisogno di un osservazione grande rin- Dove un tempo novamento, nella po- si saccheggiava, oggi soltanto litica, colazioni a sacco nell’economia e nelle professioni. C’è bisogno di un nuovo spirito pubblico. E tutto ciò si può fare solo con un grande protagonismo collettivo. Non rottamando singole persone, men che meno Massimo D’Alema che per la sua storia, la sua esperienza e le sue relazioni puo’ aiutare il nostro partito e l’Italia nei rapporti positivi con gli altri leader europei e internazionali a cominciare da quelli progressisti e democratici».
«Ci sono ministri di facile comunicazione ma di scarsa coerenza»
| IL COMMENTO | IL PLASTICO DI COGNE, GLI SCONTRINI E LE FATTURE di MAURIZIO BOLOGNETTI* Vorrei lanciare una piccola provocazione: quanti indizi occorrono per fare una “prova”? Leggo le dichiarazioni della Severino e ho come l’impressione che sia quasi felice per l’esplodere di questa “nuova tangentopoli”. Una gioia che comprendo visto che il Ministro ha avuto nel suo portafoglio clienti un grande player dell’energia quale la francese Total, che in Basilicata è coinvolta in vicende di corruzione in relazione al progetto Tempa Rossa. Sia chiaro, non sto discutendo il diritto a poter avere la miglior difesa possibile e un giusto processo, ci mancherebbe. Dico che in questa atmosfera da basso impero romano, con un intero ceto dirigente o parte di esso che potrebbe essere travolto dal crollo di mura e calcinacci, c’è qualcosa che mi sfugge e di certo ancora una volta nel paese dei gattopardi corriamo il rischio che tutto cambi affinché nulla cambi davvero.
Ormai da settimane il plastico di Cogne è stato sostituito da fatture e scontrini, mentre continua ad essere negata la possibilità di poter discutere non dei “Costi della politica”, ma delle radici che sono alle basi del crollo. Le prime pagine vengono occupate dai Barbato e dalle urla di chi dice di voler prendere a calci in culo i Batman d’Italia. Vano il tentativo di far passare un pensiero articolato. A spallate si fanno largo proposte e soluzioni che non solo non serviranno a cambiare l’Italia delle caste, ma che di certo renderanno più forti lobby e potentati. Non dico che ci sia in giro un grande vecchio o un qualche complotto, ma è evidente il tentativo di cavalcare lo sfascio prodotto dal sessantennio partitocratico per offrirci “terapie” che sono peggiori del “male” che si intende curare. Nell’Italia delle Fondazioni e della “democrazia reale” tocca stare in campana. *Direzione Radicali Italiani
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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IV I POTENZA CITTÀ
OPERE PUBBLICHE DA PIAZZA PREFETTURA A...
Martedì 16 ottobre 2012
SOTTO OSSERVAZIONE Dopo la piazza principale di Potenza, appena consegnata, spostiamo la nostra attenzione su altre opere da completare
Nella città dei cantieri fra ritardi e «incompiute»
CANTIERE Piazza Bonaventura [foto Tony Vece]
Un giro tra i lavori più discussi, dal «nodo» al parcheggio di S. Lucia MASSIMO BRANCATI
tore piazza Bonaventura, partendo da giovedì prossimo quando, secondo i programmi dei l La nuova piazza Prefettura è stata re- lavori, mancheranno 100 giorni alla consegna stituita alla città con un ritardo di una ventina dell’opera (box auto interrati). Ma non posdi giorni sulla tabella di marcia. Un’inezia nel siamo non soffermarci anche su altre opere mondo degli appalti pubblici, dove i tempi si sparse nel capoluogo lucano, spesso oggetto di diluiscono a dismisura e, in diversi casi, fi- critiche da parte dei cittadini. Occhi puntati, niscono per incagliare la stessa opera. Rico- per esempio, sul nodo complesso di Gallitello, rimasto incompiuto a pochi metri dal traguardo. Le vicende giudiziarie che hanno travolto la Dec dei fratelli Degennaro di Bari hanno impedito di portare a termine il sistema viario: mancano all’appello lavori per circa 4 milioni di euro. Proprio qualche giorno fa il Comune ha rescisso formalmente il contratto con l’impresa pugliese e ora ha davanti due strade: quella dell’affidamento diretto dell’ultima tranche dei lavori, magari ad una ditta subappaltatrice, o il bando pubVIABILITÀ Il cantiere del nodo complesso [foto Tony Vece] blico che, inevitabilmente, finirebbe per allungare i tempi. Anche di anni. noscendo alla Conared, appaltatrice dei lavori, E si incrociano le dita sperando in una sorte efficienza e impegno, magari attribuendoci, migliore per il parcheggio che si sta realizcon un po’ di presunzione, il merito di essere zando a ridosso della scala mobile di Santa stati da stimolo contando e pubblicando i gior- Lucia (ex ponte attrezzato): i due piani dell’openi del cantiere, spostiamo ora l’attenzione su ra comprendono 150 posti auto e 45 posti di altri lavori in città. Sperando in egual fortuna. interscambio per i pullman. Ma anche qui le Abbiamo scelto di «marchiare» con il conta- cose non vanno proprio per il verso giusto: i
lavori (per un importo di oltre quattro milioni e 300mila euro) sono stati consegnati a novembre del 2009 e la conclusione era prevista per il 18 aprile del 2011. A tutt’oggi, a distanza di diciotto mesi dalla data prevista per l’ultimazione dei lavori, il parcheggio, benchè appaia grosso modo completo in tutte le sue parti, continua a rimanere chiuso. Niente posti auto per i fruitori del ponte attrezzato, dunque, e soprattutto niente interscambio per i bus. Che continuano a stazionare a piazza Zara in attesa dell’annunciato trasferimento in viale del Basento (a proposito, ma il nuovo terminal non doveva essere inaugurato ieri?). Da un cantiere nuovo (si fa per dire) ad un’opera storica su cui ruotano interrogativi e timori: il ponte di Montereale. La zona sottostante al viadotto è «interdetta» da tempo a causa della presenza di transenne che avvolgono il ponte malandato. Il Comune di Potenza spende ogni mese 4.100 euro per l'impalcatura che serve solo per proteggere pedoni e veicoli dall'eventuale caduta di calcinacci, visto che il viadotto versa in gravi condizioni. L'amminstrazione comunale dice che comunque il ponte non è a rischio crollo, ma intanto bussa a soldi per avere le risorse necessarie alla manutenzione. L'ipotesi dell'abbattimento e della ricostruzione? Per il momento è fantascienza: servono non meno di 5 milioni di euro.
TRANSENNE
L’impalcatura «virtuale» ai piedi del malandato ponte di Montereale
PARCO AURORA
È diventato il simbolo di opere pubbliche dalla dubbia utilità l L’impressione è che certe opere pubbliche vengano realizzate non perché siano funzionali al capoluogo, ma unicamente per dare lavoro a progettisti e spendere il «gruzzoletto» europeo che altrimenti prenderebbe altre strade. Un approccio che ha partorito in città strutture (ad essere ottimisti) inutili. Ci siamo occupati dei giorni scorsi del «mausoleo» di piazza delle Regioni. Spostandosi più a valle di qualche centinaio di metri incontriamo un altro «rebus», il ponte di via di Giura, quello che collega la parte alta di parco Aurora con l’area verde che porta al parco Baden Powell. Lungo il tragitto sorge una fontana monumentale (ancora non funzionante) progettata nell'ambito del concorso nazionale di idee «Una fontana per Potenza», vinto dall'architetto pisano Enrico Nieri. Per quest’opera sono stati spesi circa 80mila euro: l’impianto, collocato in via Di Giura, nell'area verde che funge da rotatoria, ha una forma ellissoidale, è abbellito da cristalli e presenta un caratteristico gioco di luci, valorizzando la zona, nonchè l'ingresso del quartiere. La fontana è il «fulcro» estetico di un’area completamente pedonale: il fine ultimo di questi ulteriori interventi è quello di creare gli opportuni collegamenti pedonali dei quali Parco Aurora era privo. La fontana sarà costeggiata da un grande giardino con panchine e verde. Insomma, ci
SCHELETRO Il parcheggio della fondovalle [foto Tony Vece]
PARCO Lo storico ponte di Montereale [foto Tony Vece]
IL CASO FIOCCANO CRITICHE SULL’UTILITÀ DEL VIADOTTO. MA PINO BRINDISI DEL COMUNE ASSICURA: «EVITA ALLE FAMIGLIE DI ATTRAVERSARE LA STRADA»
Il ponte di via Di Giura, eterno dilemma ma serve davvero ai residenti del rione? STRUTTURA Il ponte di via Di Giura che collega il rione a un’area a ridosso del parco Baden Powell. L’opera di riqualificazione è al centro da sempre di polemiche sulla sua reale utilità [foto Tony Vece]
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si può passeggiare attorno. La realizzazione di queste strutture rappresenta il primo passo verso la riqualificazione di un quartiere troppo spesso abbandonato a se stesso. Ma sono anni che siamo impantanati in una dimensione di annunci e nel frattempo i potentini continuano a chiedersi il perché di quel ponte, alimentando le critiche per un sistema dei lavori pubblici che sembra navigare a vista. Forse, come suggerito da qualcuno negli anni scorsi, sarebbe il caso di
costituire all’interno del Municipio un ufficio progettazione che studi opere in grado di migliorare la vivibilità del capoluogo, pronte ad essere realizzate nel momento in cui si individuano le necessarie sponde finanziarie. Europee e non. Non condivide le critiche Pino Brindisi, dirigente comunale dell’ufficio qualità urbana: «Non è vero che il ponte di via Di Giura è inutilizzato. La gente ci passa sopra senza problemi. È un’opera utile per i residenti che da Parco
Aurora portano i figli alla scuola elementare e media di parco Baden Powell. Il progetto - aggiunge Brindisi - è completamente realizzato: prima la gente era costretta ad andare in mezzo alla strada, i bambini attraversavano dove c’è un traffico incredibile. Ora vanno a scuola tranquillamente e in sicurezza, scendendo nell’area interna della rotatoria. La fontana? Non è stata attivata spiega Brindisi - per questioni tecniche legate all’allacciamento [ma.bra.] dalla rete idrica».
L’accusa «È inutile completare un’opera di questo tipo» «È inutile completare un'opera che non serve a nessuno, che fino ad oggi non è stata utilizzata e che mai sarà utilizzata da nessuno perché è inutile». È quanto sottolinea il vice presidente del consiglio comunale, Antonino Imbesi (Pdl), che aggiunge: «Il Comune, vista la situazione distastrosa delle finanze non può permettersi di spendere altri fondi per il completamento di un’opera brutta e inutile, quando quei fondi potrebbero essere utilmente reimpiegati per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Penso ad esempio alla manutenzione delle strade urbane, che sono tutte combinate malissimo e che mettono a rischio le vetture dei cittadini, con il rischio che qualcuno che ha rotto l’auto chieda poi al comune anche i danni. Ma penso anche al verde urbano, che è in grave stato di abbandono. la città di Potenza ha disperatamente bisogno di veri parchi, non come la «Nave», dove è stata solo stesa un po’ d’erba su un letto di cemento armato».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I V
Martedì 16 ottobre 2012
CRIMINALITÀ
I «TOPI D’APPARTAMENTO»
FAMIGLIA SFORTUNATA È la seconda volta che deve fare i conti con i ladri. Abitava in una villetta e si era trasferita in un condominio dopo il furto
MODUS OPERANDI Secondo gli investigatori dovrebbe trattarsi di una banda di fuori regione. Hanno utilizzato un «piede di porco» per piegare i cilindretti
Spaccano in due la porta blindata Ladri al sesto piano di un edificio di via Messina. L’ingresso «sicuro» non esiste MASSIMO BRANCATI l Si parla di un fenomeno fisiologico. Di dati sotto la media nazionale. Ma a Potenza quello dei furti negli appartamenti comincia davvero ad assumere i connotati di un’emergenza di fronte alla quale bisogna reagire con forza, incisività e impegno. Ieri mattina l’ennesimo episodio: è accaduto in un edificio di via Messina, preso di mira da ladri che evidentemente si sentono così sicuri da non aspettare il calare della sera, il buio per agire. In un appartamento del sesto piano è stata letteralmente spaccata in due la porta blindata, ma il colpo non è andato a segno perché nel frattempo un cane volpino che si trovava in casa è fuggito ed è stato visto nelle scale da una vicina che ha cominciato a suonare al citofono. Nessun bottino, dunque, ma restano il danno all’ingresso e il dramma di una famiglia che già in passato è stata
vittima dell’incursione di «topi d’appartamento». La casa, si sa, è sentita come una parte di sè, il luogo dove c’è non solo il corpo ma anche l’anima della famiglia. Vedersela «violata» significa non solo perdere magari oggetti particolarmente cari ma anche la tranquillità, la serenità. «Abitavamo in una villetta un po’ isolata e i ladri si sono fiondati. Ecco perché - racconta il capo famiglia dell’alloggio di via Messina - abbiamo deciso di trasferirci in un condominio, ma il destino si è accanito». La sfortuna, insomma, perseguita questi cittadini che condividono con tanti altri potentini lo «sfregio» di una visita sgradita. Fronteggiare l’avanzata dei ladri non è facile, anche perché con tutta probabilità si tratta di persone che provengono da fuori regione. La polizia, intervenuta ieri in via Messina, assicura il massimo impegno nel controllo del territorio. Azione
che nei giorni scorsi ha prodotto anche un risultato: sono stati fermati alcuni zingari trovati in possesso di passpartout per porte blindate. Chiavi dell’ultima generazione, quelle codificate, sequestrate dagli agenti che così hanno bloccato l’ondata di furti compiuti sempre a Potenza senza lasciare segni di forzature sull’ingresso delle abitazioni. In tre anni, sull’intero territorio lucano, i furti negli appartamenti sono aumentati del 37,33%. E anche se Potenza e Matera, a fronte delle situazioni di altre aree d’Italia, continuano a essere considerate centri «meno a rischio», l’allarme cresce. In molti pensano che dietro questi episodi ci siano zingari in trasferta, ma c’è anche chi ritiene che la tempistica dei furti (avvenuti non appena gli inquilini si sono assentati) possa ricondurre a persone che conoscono bene le abitudini dei residenti e che, quindi, potrebbero vivere proprio a Potenza.
INGRESSO La porta forzata con un piede di porco [foto T. Vece]
POTENZA UN NUOVO SERVIZIO
COMUNE ANTONINO IMBESI
Leggere giova alla salute lo dicono Comune e Biblioteca
Le spese dell’Acta «Il direttore generale non serve e costa tanto»
l Un invito alla lettura, alla conoscenza, ma soprattutto ad essere protagonisti del proprio futuro. Il progetto «Leggere giova gravemente alla salute», voluto dal Comune di Potenza con la partnership della Biblioteca nazionale, parte proprio da questo punto fermo per poi svilupparsi a diversi livelli. In pratica il progetto consiste nella realizzazione sul territorio comunale (l’inizio delle attività è fissato nel mese di novembre) di un servizio di sostegno alla lettura-animazione, tramite supporti cartacei, multimediali, finalizzato a migliorare la qualità della vita di anziani, persone disabili, ipovedenti e non vedenti, persone con disturbo specifico dell’apprendimento, dislessici ma anche degli utenti inseriti presso il centro socio educativo diurno per persone con handicap grave e medio grave, le persone ricoverate presso la Residenza Sanitaria assistita della «Casa della Divina Provvidenza», gli anziani che frequentano i centri di aggregazione. Tutte categorie «deboli» che hanno bisogno di un supporto (sia tecnico che professionale) per poter beneficiare del gusto della lettura e della conoscenza. L’assistenza, affidate a cinque giovani del servizio civile, coordinati dai servizi sociali del Comune, consiste nella scelta dei libri, dei periodici appartenenti al fondo della Biblioteca nazionale ed il sostegno alla lettura con contestuale animazione sia nelle strutture preposte che a domicilio. «Il progetto – ha detto il Sindaco Vito Santarsiero durante la presentazione dello stesso insieme all’assessore Donato Pace si muove nel solco dell’azione innovativa che l’Amministrazione porta avanti nelle politiche sociali. Si tratta sicuramente di una iniziativa quasi unica nel panorama nazionale che coglie due obiettivi: quello di intercettare 250 utenti dei servizi sociali accompagnati nella lettura, ma anche quello di mandare un messaggio forte alla nostra società con l’invito alla lettura quale elemento di crescita personale e collettivo».
l Si chiedono sacrifici. Ma c’è chi stringe la cinghia e chi continua come se nulla stesse accadendo. Come se la «spending review», la necessità di risparmiare, di tagliare la spesa pubblica fossero questioni di un altro mondo. Nel passare al setaccio i conti di enti e aziende in qualche modo legate al pubblico, non si può non soffermarsi su quanto succede all’Acta, gestore del servizio di smaltimento rifiuti a Potenza: l’intero consiglio di amministrazione (composto da tre membri) costa 127.616 euro, mentre per pagare il solo direttore generale l’azienda sborsa 128.686 euro, quasi 10.800 euro lordi al mese. Dati che hanno ispirato un’interrogazione presentata dal consigliere comunale del Pdl, Antonino Imbesi: «Ho da sempre avuto una posizione contraria alla presenza del direttore generale all’Acta - dice Imbesi perché sin dalla istituzione dell’azienda, tale figura professionale rappresentava una aggiunta inutile, non necessaria per legge e, secondo me, voluta solo dalla maggioranza di centrosinistra per risolvere problemi interni di divisione dei «posti eccellenti» disponibili a livello politico. All’epoca aggiunge - fui uno dei pochi a far rilevare tale inutilità di spesa ed a chiedere che simile figura non venisse istituita: oggi vedo che tale opinione comincia a far breccia anche in molti consiglieri del centrosinistra che finalmente si accorgono dell’impossibilità per un Comune disastrato come il nostro di spendere cifre al limite dell’impossibile. Eppure - prosegue Imbesi - poco tempo prima (dopo una tenace lotta politica) ero riuscito a convincere l’amministrazione ad eliminare la figura del direttore generale all’interno del Comune. Ciononostante il centrosinistra decise di assecondare il sindaco ed inserì nello statuto Acta una miriade di competenze mai realizzate ed anche la figura del direttore, che oggi pesa economicamente come un macigno senza al contempo produrre alcun vantaggio obiettivo per l’azienda».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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VI I POTENZA CITTÀ E PROVINCIA
Martedì 16 ottobre 2012
MONTEMURRO LA DENUNCIA DELL’EHPA. NUOVO PERICOLO D’INQUINAMENTO
Allarme rosso sul Pertusillo nell’acqua affiorano liquami La fanghiglia fuoriesce dal terreno ai bordi del lago Un video, girato giovedì scorso 11 ottobre, documenta il fenomeno, insieme ad alcune foto
MISTERO Tracce rossastre nel Pertusillo. La foto tratta dal sito di Basilicata24
PINO PERCIANTE l MONTEMURRO. Nuovo allarme per il Pertusillo. Liquami rossi fuoriescono dal terreno ai bordi del lago. La località interessata è quella vicino Montemurro. Un video, girato giovedì 11 ottobre, documenta il fenomeno, insieme ad alcune foto. Il filmato e le foto sono state realizzate dalla professoressa Albina Colella e dal tenente Giuseppe di Bello, entrambi dell’associazione Ehpa, con la collaborazione di un componente dell’Oipa. Secondo quanto accertato dalla professoressa Colella, si tratta, in parti-
LAGONEGRO
colare, di liquami rossi che fuoriescono da piccole falde acquifere su entrambi i lati del Fosso di Spetrizzone le cui acque confluiscono nel lago. La rilevazione di queste falde è stata possibile a seguito dell’abbassamento del livello delle acque sia del lago sia del torrente. Ciò in conseguenza delle scarsa piovosità che si è registrata nella zona. «L’aspetto interessante -spiega la professoressa Albina Colella -è che questi liquami fuoriescono nel fosso di Spetrizzone, a circa un centinaio di metri dalla sua foce nel Pertusillo (nelle immagini iniziali del video si vede in fondo il viadotto di Montemurro), lì dove que-
sta estate sono stati campionati i sedimenti con la più alta concentrazione di idrocarburi rilevata nell’invaso, e cioè 559 milligrammi/chilo. Il fenomeno si riscontra in prossimità del pozzo di reiniezione Costa Molina 2D». Allo stato attuale tutto è delegato al risultato delle analisi che saranno eseguite da un laboratorio specializzato probabilmente fuori regione. Comunque il filmato con i dati raccolti sono stati consegnati in procura a Potenza per gli eventuali accertamenti del caso. Ormai nella zona continua ad esserci preoccupazione per la salute del Pertusillo, in considerazione del fatto che
ALLA VISTA DEI FINANZIERI I DUE OCCUPANTI SONO FUGGITI A PIEDI
POTENZA
I dati raccolti sono stati le altre notizie consegnati alla Procura di POTENZA Potenza per gli eventuali DESTRA DI STORACE accertamenti del caso Modrone nominato non è questa la prima anomalia che si riscontra. Secondo Maurizio Bolognetti di Radicali italiani «ci sono ancora troppi punti oscuri e non chiariti in merito all’incidenza delle attività estrattive e alla presenza di un centro oli vicino ad uno degli invasi più importanti d’Italia. Ricordo ancora che il ministro Balduzzi nel rispondere ad una interrogazione dei deputati radicali sottolinea che la stessa Arpab ha riscontrato alte concentrazioni di idrocarburi totali all’interno del lago». Non resta che attendere gli sviluppi del caso. Intanto, il mistero del Pertusillo continua.
l Corrieri della droga presi dal panico alla vista di un posto di blocco della Finanza abbandonano l’auto con l’intero carico: quasi tre chili di hashish. E’ successo sulla 585 Fondovalle del Noce, nelle vicinanze di Lagonego, dove era in corso un’attività di controllo delle Fiamme gialle. L’auto, una Ford Focus, si ferma improvvisamente al centro della carreggiata sud, ad un centinaio di metri dal posto di blocco dei finanzieri. Insospettiti, i militari decidono di avvicinarsi per capire che cosa stesse accadendo ma vedono i due occupanti allontanarsi velocemente dal veicolo e fuggire nella boscaglia circostante. Gli agenti si lanciano all’inseguimento delle due persone, ma senza esito. La vettura risulta intestata ad un cittadino di nazionalità egiziana. Dopo un più approfondito controllo effettuato nella caserma di Lau-
Le vetture si sono urtate frontalmente
CARICO SEQUESTRATO La guardia di finanza ha sequestrato sull’A3 nei pressi di Lagonegro circa tre chilogrammi di sostanza stupefacente
SCONTRO IN CITTÀ Personale della polizia locale al lavoro dopo l’incidente di ieri pomeriggio in via Cavour. Si sono scontrate frontalmente due auto: due i feriti [foto Vece]
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ria ecco saltare fuori la «sorpresa»: 30 panetti di hashish avvolti con nastro adesivo da imballaggio e cellophane del peso complessivo di 2, 9 kg. I primi accertamenti hanno consentito di stabilire che la droga sequestrata è di parti-
colare qualità. Infatti, dal quantitativo potevano essere ricavate circa 13 mila dosi che avrebbero fruttato circa 100mila euro. Sono tutt’ora in corso le indagini per individuare le due persone che erano a bordo dell’auto. [p.perc.]
n Luigi Modrone nella giornata di ieri ha accettato la nomina a segretario provinciale della Destra di Storace. Luigi Modrone insieme al segretario regionale Antonio Mazzella è stato ricevuto dal segretario nazionale Francesco Storace a Roma, dove si è parlato oltre che delle tematiche di politica nazionale anche di politica lucana.
MELFI FIAT
IERI POMERIGGIO IN VIA CAVOUR
Corrieri della droga sull’A3 Scontro fra auto in auto 3 chili di hashish due le persone ferite La sostanza stupefacente avrebbe fruttato 10mila euro
segretario provinciale
l Ancora un incidente stradale in città. L’ultimo sinistro in ordine di tempo ieri pomeriggio intorno alle 15,30 in via Cavour. Per cause in corso di accertamento si sono scontrate frontalmente due autovetture: bilancio due feriti. Sul posto dopo l’incidente è giunta la polizia municipale e personale medico del «118» che ha provveduto a trasportare le due persone ferite all’ospedale «San Carlo» del capoluogo.
Pomigliano, in arrivo le mogli dei lavoratori n Oggi davanti ai cancelli della Sata di San Nicola di Melfi arrivano le mogli dei lavoratori di Pomigliano. Si tratta delle consorti degli operai cassintegrati dello stabilimento di Pomigliano D’Arco. Una sorta di mobilitazione. Le signore campane consegneranno nelle mani dei colleghi lucani dei loro mariti una sorta di lettera-appello.
AVIGLIANO CARABINIERI
Furti in abitazioni denunciato un giovane n Un giovane è stato denunciato dai carabinieri, ritenuto responsabile di furti compiuti a luglio in 3 appartamenti di Avigliano. I militari hanno paragonato i tre «colpi»: non erano stati trovati segni di effrazione e i ladri avevano rubato denaro e gioielli senza mettere a soqquadro le stanze. È stato scoperto che un 25enne era riuscito a farsi consegnare le chiavi delle tre case. La refurtiva ceduta a negozi di «compro oro».
POTENZA CONTENUTI I DANNI GRAZIE ALL’INTERVENTO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA Un detenuto provoca un incendio nel carcere minorile
OPPIDO LUCANO UN CORTEO HA ATTRAVERSATO LE PRINCIPALI VIE DEL COMUNE Omicidio Massaro Il paese non dimentica e scende in piazza
l POTENZA. Un detenuto di nazionalità marocchina ha provocato un incendio giovedì sera nel carcere minorile di Potenza. Grazie alla professionalità, al sangue freddo ed al senso del dovere delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, peraltro intossicati e a loro volta oggetto di un’aggressione, sono state contenute le conseguenze dell’incendio. Sulla vicenda interviene Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe): «Oggi - dice - abbiamo oltre 500 minorenni detenuti negli Istituti di pena per minori italiani. Quella della detenzione minorile è una specificità della giustizia di cui si parla, a torto, sempre troppo poco. Eppure è sempre più frequente l’utilizzo dei minori coinvolti in attività criminose. Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, personale
l Erano in 150, ieri sera, sulle strade più antiche di Oppido Lucano. In silenzio. Qualcuno reggendo una candela. Una preghiera, un muto grido di dolore. Un saluto a chi è stato portato via in maniera barbara e inconcepibile, in un paesino di neanche 4mila anime dove «per fortuna non succede mai niente». Forse erano poche, le persone che hanno preso parte alla «Marcia per non dimenticare» Rocco Massaro, il 74enne ucciso un mese fa durante un tentativo di rapina. Ma al loro corteo intimo si sono aggiunti i tanti concittadini sparsi altrove, da Roma a Torino, dall’Europa alle Americhe, ancora increduli per l’omicidio che ha rotto la beata noia di un paesino di provincia. Partito dalla chiesa dell'Annunziata, il corteo ha toccato via Santa Maria Nuova, via Monastero, piazza Guglielmo
SICUREZZA Un carcere minorile specializzato nel trattamento dei detenuti minorenni, fanno davvero un encomiabile lavoro con una utenza difficile. Ma ci si deve attivare perché anche nella Giustizia Minorile vengano assegnati stabilmente in servizio Commissari della Polizia Penitenziaria in grado di conciliare le esigenze di sicurezza a quella rieducative».
PER NON DIMENTICARE Il corteo a Oppido Marconi e via Cervellino, per arrivare infine davanti all'abitazione di Rocco Massaro, dove il sindaco Antonia Maria Fidanza ha depositato una corona di fiori e una candela, seguita da altre persone. Oppido non ha dimenticato, no. Ma per evitare che accada ancora non basta [a.pal.] piangere, né pregare.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA E PROVINCIA I VII
Martedì 16 ottobre 2012
MELFI ABITANO IN DUE ALLOGGI DIVERSI. IL CASO HA VOLUTO CHE RICEVESSERO INSIEME LO SFRATTO. HANNO CHIESTO AIUTO AL COMUNE
Dramma della povertà sfrattati lui e l’ex moglie con due figli piccoli ANTONIO PACE
l La famiglia di Donato Bevilacqua e della sua ex moglie con due figli minori ( 5 e 2 anni) sarà a breve sfrattata dalle case in cui dimorano e non sanno dove andare a vivere. Il marito, disoccupato, che occupa abusivamente una casa Ater di via Pisa ha ricevuto lo sfratto immediatamente esecutivo e dovrà lasciare nel giro di poche ore l’appartamento che occupa e dovrà trovarsi un altro alloggio; la moglie con i due figli, di cui il più piccolo di appena due anni, con problemi di salute e con un reddito di
PALAZZINE ATER Nella foto d’archivio appartamenti, sopra una veduta di Melfi
circa trecento euro al mese, sfrattata anche lei e che quindi dovrà lasciare l’abitazione. Sembra che la sorte si sia accanita contro questa famiglia. I coniugi si sono rivolti al Comune per avere un aiuto, non di tipo economico, anche se le circostanze andrebbero in quel senso, ma anche l’assessore alle politiche sociali, Lucia Pennesi, fino ad ora non è riuscita a trovare alcuna soluzione idonea per la famiglia Bevilacqua, o «almeno per la mia ex moglie e per i figli» ha detto al cronista, Donato Bevilacqua, disperato per l’attuale situazione. L’asssessore Pennesi durante la settimana scorsa ha im-
pegnato tutto il suo tempo alla ricerca di qualche abitazione libera, da poter assegnare ad un canone equo alla famiglia in gravi difficoltà. Ma, a quanto pare, ogni tentativo è stato inutile per via della cifra troppa elevata del canone di locazione o per l’idoneità dei locali dovendo ospitare, fra l’altro, un bambino con problemi di salute. La madre dei due piccoli, aspetta con ansia la graduatoria per l’assegnazione di un alloggio Ater, ma, a quanto pare, pur essendo fra le prime non rientrerebbe fra le assegnatarie per via di alcuni punteggi non assegnati perché la signora risulta separata e non di-
vorziata come probabilmente richiede il concorso. Non resta altro che l’amministrazione comunale faccia una requisitoria degli alloggi di proprietà comunale vuoti per assegnarne uno idoneo alla moglie e ai figli di Donato, padre disperato che non sa a chi santo rivolgersi per poter avere un aiuto. Probabilmente, del caso si interesserà il sindaco in persona che selezionerà un’adeguata sistemazione per la signora e specialmente per i due minori che non hanno nessun tipo di colpa e che chiedono alla società di poter vivere dignitosamente con i propri genitori, almeno come gli altri.
MELFI IL PROBLEMA RIGUARDA LE FAMIGLIE DELLA ZONA ALTA DI CONTRADA BICOCCA LAGOPESOLE REGIONE-UNIVERSITÀ TOR VERGATA
Acqua, sono 26 anni di attesa Diabete, è stato istituito per fortuna c’è l’autobotte l’osservatorio regionale L’allaccio alla condotta idrica pubblica ancora non arriva MARCO TUCCI
l MELFI. Ventisei anni senza aver ottenuto la possibilità di allacciamento ad una diramazione della condotta idrica pubblica. Dura, insomma, dal 1986 la vicenda di alcune famiglie che risiedono nella zona più alta di contrada Bicocca e che, appunto, hanno l’autobotte comunale come unico rifornimento di acqua per le abitazioni interessate con annessa attività di autocarrozzeria. «Per fortuna c’è stata sempre la gentile disponibilità di chi si occupa del trasportosottolinea alla Gazzetta il signor Giovanni Cecere, noto artigiano melfitano del settorema è comunque un disagio dover sempre fare i conti con una cisterna che si svuota, la necessità di riempirla in tempo e, ogni volta, con il pagamento dei litri che l’autocarro riesce a caricare per il viaggio. Senza dimenticare le varie autoclave che si sono rotte e che ho dovute cambiare con le relative spese di 300 euro cadauna». In particolare, il sito si trova a circa 4 chilometri dal centro cittadino sulla strada che conduce all’Ofantina ma non è questo il problema. «Il malcontento- continua il nostro interlocutore- dipende dal fatto che l’acquedotto arriva con un collettore, a meno di 400 metri da dove ci troviamo noi e non si capisce perché i lavori svolti si siano fermati lì quando, per esempio, sono state servite case molto più lontane come quelle del basso melfese e la stessa zona di S. Nicola. Vorremmo essere trattati allo stesso modo». Il legittimo malumore, inoltre, è accresciuto dal fatto che non si tratta, eventualmente, di mancata appartenenza alla cosiddetta cinta urbana. Il luogo, infatti, è fermata periferica di una linea del bus e fa parte normalmente del sistema di raccolta rifiuti, così come c’è la linea telefonica.
«Utenza che ho sostenuto all’epoca, con un costo di circa 3 milioni di vecchie lire, così come sono disposto a fare per avere l’acqua come tutti ma, di certo- ha concluso Giovanni che effettua pure soccorso Aci e custodia giudiziaria di mezzi- non posso sobbarcarmi il prezzo di un tracciato rappresentato da tanti metri di scavi da operare e tubi da interrare». Il tutto, per giunta, se-
guendo il percorso curvilineo di Via Monteverde ma, oltre questo, risulta che dovrebbe essere l’ente distributore a dover arrivare il più vicino possibile alla proprietà privata da dove, in seguito, serve l’intervento del fruitore per portarsi l’acqua a domicilio. Dunque, sarebbe doveroso fornire risposte queste persone e, senza attendere altri anni, trovare una soluzione.
SENZ’ACQUA Alcune famiglie della parte alta di contrada Bicocca aspettano da 26 anni [foto m.t. ] .
GENZANO VITTICANO, TETO E LAGINESTRA Crisi nella maggioranza in un colpo solo si dimettono vicesindaco e due assessori ANTONIO MASSARO l Maggioranza divisa. Se non è crisi poco manca. La notizia ultima è che si sono dimessi dalle rispettive cariche il vicesindaco e due assessori. È facile intuire dissapori in giunta. I motivi delle dimissioni del vicesindaco Gino Vitticano e degli assessori Giuseppe Teto e Ambrogio Laginestra sono illustrati in una lettera inviata sia al sindaco Pasquale Vertulli che all’ Area amministrativa del Comune. Nella missiva rivolgendosi al sindaco i tre «dissidenti» sostengono che è stato lo stesso primo cittadino nel corso di un incontro con alcuni consiglieri della maggioranza a «sollecitare» le loro dimissioni. Allo stesso tempo Vitticano, Teto e Laginestra affermano «di non comprendere le ragioni di una simile e inaspettata richiesta, priva di motivazione tanto politica che amministrativa». Da qui «l’irrevocabile decisione» rimettendo le deleghe nelle mani del sindaco. Nella lettera recapitata all’ufficio protocollo i tre dimissionari confermano la «lealtà alla squadra “Insieme per Genzano” che nel marzo del 2010 ha vinto le elezioni». Quindi il loro ruolo in Comune rimane in veste di consiglieri. La palla ora passa nelle mani del sindaco che dovrà nominare un nuovo vicesindaco e due assessori.
con esperti mondiali
l La Regione Basilicata e l’Università Tor Vergata di Roma hanno firmato il primo accordo di programma per lo sviluppo di un progetto specifico sul diabete che qualifichi l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul diabete (Bbdo), che avrà sede nel Castello di Lagopesole. Con l’istituzione dell’Osservatorio, la Basilicata, dunque, si consolida al primo posto in Italia nel settore della prevenzione del diabete, una malattia esplosa negli ultimi dieci anni nel mondo e quindi in Basilicata dove si registrano soggetti a rischio per la presenza di una obesità molto superiore alla media nazionale. I dati. Circa il 5% degli italiani ( 3milioni) risulta essere diabetico: esistono più ammalati al Sud che al Nord. Nella nostra regione i pazienti affetti dal diabete sono il 4% della popolazione con complicanze più o meno gravi per gli occhi, reni, cuore e nervi. I lucani che sono stati soggetti a complicanze ( dati Istat) di natura cardiovascolari sono il 4%, mentre salgono al 34% quelli che hanno avuto complicanze per lo scompenso cardiaco. La malattia, colpisce uomini e donne quasi in egual misura. I dati sono allarmanti, perciò la Regione Basilicata e il Dipartimento Salute hanno inteso intensificare la lotta al diabete istituendo l’Osservatorio regionale che avrà il compito, fra l’altro, di analizzare le cause che determinano la malattia comparandole con quelle delle altre regioni con percentuali di ammalati molto inferiori a quelli registrati nel Sud dell’Italia. L’insediamento del Basilicata Barometer Diabets Observatory sarà costituito da un organo di indirizzo e da un organo tecnico-esecutivo. Il primo sarà presieduto dall’ass. regionale alla salute, Attilio Martorano, dal rettore dell’Università Tor Vergata di Roma, Renato Lauro, dal direttore dell’Osservatorio nazionale alla salute, Walter Ricciardi e dal direttore Bbdo, Federico Serra. Il secondo, (Comitato scientifico) sarà formato da esperti come il prof Achille Patrizio Caputo e da altri nominati dall’Advisory board facenti parte di ciascuna società scientifica (Amd, Sid, Siedp, Simg, Consorzio Mario Negri Sud, Ceis, Censis, Sio, C.A. Università Basilicata, Ospedale pedia[a.pac.] trico Bambino Gesù, Sifo e dal Dipartimento Salute.
le altre notizie POTENZA ORDINE INGEGNERI
Saverio Scavone il nuovo presidente n In seguito alle dimissioni dell’ing. Vito Vincenzo Mancusi, il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Potenza ha nominato Presidente l’ing. Saverio Scavone.
VILLA D’AGRI ASP
Riapre ambulatorio di diabetologia n L’Asp, risolte le problematiche logistiche ed organizzative, comunica che, a partire da oggi l’ ambulatorio di diabetologia di Villa d’Agri verrà aperto dalle ore 8,30 alle ore 13, dal martedì al venerdì, al fine di recuperare i pazienti già prenotati nei mesi di settembre e ottobre.
POTENZA LAVORO
Consorzi di bonifica oggi sit-in di protesta n Oggi, in concomitanza con la seduta del consiglio regionale, si terrà un nuovo un sit-in di protesta dei dipendenti dei consorzi di bonifica Alta Val d'Agri, Vulture Alto Bradano e Bradano Metaponto. Lo rendono noto le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil.
BELLA LA NUOVA STRUTTURA ATTESA DA 50 ANNI È STATA INAUGURATA DAL COMUNE Il viadotto «Mingariello» migliorerà i collegamenti tra le frazioni di Zippariello e Angeloni l Giornata storica per San Cataldo di Bella. Atteso da oltre 50 anni, è stato inaugurato il nuovo viadotto Mingariello, alle porte della popolosa frazione. Presenti al taglio del nastro il sindaco Michele Celentano, il vicesindaco Leonardo Sabato, il consigliere comunale Canio Carlucci e quello regionale Rocco Vita, alunni, docenti e rappresentanti delle forze armate. «Si tratta di un’opera d’ importanza strategica per la crescita e lo sviluppo di San Cataldo – ha detto il sindaco Celentano – che si accompagna alle esigenze di mobilità di una realtà profondamente mutata». Il ponticello costruito negli anni 60, ormai pericoloso per la pubblica e privata in-
columità, era obsoleto e non più rispondente alle attuali esigenze di collegamento tra contrada Zippariello con circa 500 abitanti e contrada Angeloni con 700 . L’opera finanziata dalla Regione è costata 550 mila euro.. A conclusione della cerimonia i rappresentanti dell’amministrazione comunale hanno sottolineato come «il viadotto , pur in tempi difficilissimi per le finanze pubbliche, è stato realizzato grazie all’impegno profuso e alla buona programmazione che alla fine viene sempre premiata quando ha come ragion d’essere la realizzazione di opere pubbliche e di interventi di interesse comune al [f.d’ambr.] servizio dell’intero territorio».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
VIII I MATERA CITTÀ
Martedì 16 ottobre 2012
PROVINCIA & COSTI GLI ONERI DELLA POLITICA
Sul sito internet dell’ente di via Ridola Tra i rimborsi più alti percepiti negli pubblicati i dati relativi ai rimborsi per ultimi mesi spiccano anche quelli missioni, viaggi e indennità percepite di Di Pierro, Santochirico e D’Amelio
In un mese benzina per oltre 2 mila euro Tanti ne ha percepiti Tauro a gennaio ed aprile FILIPPO MELE l Dopo la Regione abbiamo provato a “spulciare” su quanto incassano in stipendi e rimborsi vari alla Provincia il presidente, gli assessori e i consiglieri dell’ente intermedio “cancellato” per decreto dal Governo Monti. Abbiamo compiuto una sorta di “viaggio virtuale” sul sito dell’ente di via Ridola, alla voce “Trasparenza e valutazione di merito”. Una sorta di mare magnum di link che, per economia di spazio, abbiamo ridotto prendendo in considerazione le spettanze degli amministratori convinti che il resto (Apea, Ageforma, dirigenti) è una conseguenza. Tra le spese messe sul sito, altresì, abbiamo esaminato quelle di gennaio 2012 e dell’ultimo mese inserito, aprile. Ed ecco le competenze gennaio 2012 corrisposte al presidente e agli assessori. Ci sono due tabelle. Nella prima vi è il “Prospetto dei rimborsi spese sostenute dagli assessori per missioni e per viaggi compiuti per l’espletamento del mandato». Risulta che Salvatore Auletta ha percepito rimborsi per missioni di 110 euro e per viaggi di 1411,28 per un totale di 1521,80 euro. Giovanni Bonelli ha ottenuto 256,38 euro per missioni e 1012,26 per viaggi, per una somma di 1268,64. Angelo Garbellano è stato rimborsato di 30,46 euro e di 229,65 per un totale di 260,11. Antonio Montemurro, recentemente scomparso, ha avuto un rimborso viaggio per 756,32 euro. Nessun rimborso per Giovanni Rondinone e Domenico Smaldone. L’altra tabella riguarda le “Competenze corrisposte al presidente Franco Stella e agli assessori”. Vi si legge: Stella 5310. Auletta 3451,50. Bonelli 3982,50. Garbellano 3451,50. Montemurro 3.451.50. Smaldone 1725,75. Totale 24.824,25. Nel link del mese di aprile, invece, vi è solo un prospetto: “Presidente del consiglio Aldo Chietera e assessori”. Ecco l’elenco: Stella 2906,29. Chietera 2019,13. Auletta 2630,94. Bonelli 2421,31. Garbellano 2451,28. Montemurro 2219,11. Rondinone 1385,96. Smaldone 984,96. Totale 17.018,98.
Nel rendiconto di gennaio 2012 relativo ai consiglieri i cinque rimborsi spese per viaggi più alti sono, nell’ordine, quelli di Nicola Tauro 2257,52, Vincenzo Di Pierro 1834,77, Antonio Santochirico 1587,84, Saverio D’Amelio, 1376,32, Salvatore Cosma 1334,99 più una missione dicembre 2011 di 74,65. Gli altri: Anna Maria Amenta 802,53. Antonio Barisano 1022,26. Nicola Buonanuova 1146,75. Francesco Carbone 743,50 più un rimborso per missione dicembre 2011 di 66,79 euro. Cosimo Damiano Cinnella zero. Serafino Di Sanza 740,74. Vito Anio Di Trani 144. Giuseppina Favoino 1128,37. Francesco Garzone 480,75. Giuseppe Labriola 167,61. Antonio Mangiamele 1299,96. Nunziata Marzano 618,90. Donato Michele Paterino zero. Giuseppe Soranno 536,94. Antonio Stigliano 753,97. Augusto Toto, Giovanna Vizziello (66,79, euro di rimborso missione dicembre 2011) e Giovanni Vizziello zero. Per l’aprile 2012 a guidare l’elenco dei 23 consiglieri è sempre Tauro, 2784,32 euro, seguito da Santochirico 1994,44. Di Pierro 1992,29. D’Amelio 1984,87 e Cosma 1449,96. Gli altri: Amenta 755,57, Barisano 605,03, Buonanuova 1.053,40, Carbone 655,41, Di Trani 155,59, Favoino 1.328,48, Garzone 522,86, Mangiamele 1.410.98, Marzano 670,30, Soranno 800,96, Stigliano 817,01. Nessun rimborso per Cinnella, Labriola, Paterino, Toto, Giovanna Vizziello e Giovanni Vizziello. Questo è quanto riportato dal sito ufficiale della Provincia. Noi ci siamo limitati a proporlo senza commento. Ma non possiamo esimerci da due riflessioni. La prima. Colpiscono le differenze sostanziali tra quanto percepito, soprattutto per i rimborsi spese dei viaggi, tra i diversi assessori e consiglieri. La seconda. Colpisce, soprattutto i politici della “prima Repubblica”, l’evoluzione subita dalle spese per gli amministratori provinciali negli ultimi anni. Fino al 2000 alla Provincia bisognava pregare qualcuno per farlo candidare. Non c’erano soldi per nessuno. Poi, invece, c’è stata la corsa alla candidatura. Chissà mai perché.
GALASSIA VARIEGATA
Colpiscono le differenze sostanziali degli indennizzi tra i vari consiglieri
ISTITUZIONI Il presidente della Provincia Stella durante un Consiglio [foto Genovese]
I COMPENSI DALLA VIABILITÀ, AL PIANO DI FORMAZIONE, ALLA SICUREZZA E PREVENZIONE DEGLI INCENDI
Consulenze e incarichi ecco la mappa degli esterni l E a consulenze esterne, incarichi affidati a personale e strutture al di fuori da quelle in organico, come stiamo alla Provincia? Abbiamo verificato la relativa voce sul link “Trasparenza valutazione e merito” e poi “incarichi esterni” sul sito internet ufficiale. Ecco l’elenco nel primo semestre 2012, per gli importi superiori ai 10 mila euro. Università della Basilicata, programma per la tutela e la salvaguardia della viabilità provinciale, compenso lordo 247.000,100 euro. Luca Tamassia, attuazione del Piano di formazione 2010 destinato al personale dell’ente, 100 mila. Rosario Francesco Telesca, calcoli strutturali del ponte sul fiume Basento, 38 mila. Silvia Agresti, incarico per il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, 35 mila. Te-
resa Ruggi, direzione lavori-contabilità-misura-coordinamento sicurezza e prevenzione incendi, 28.111,17. Antonio Alberto Garambone, incarico professionale di direzione lavori, 25 mila. Franca Digiorgio, incarico professionale coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, 19 mila. Francesco Maragno, incarico professionale di assistenza e contabilità con funzioni di direttore operativo ed ispettore di cantiere, 19 mila. Vito Lascaro, incarico professionale per il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, 18 mila. Luigia Scarpa, incarico professionale per collaudo tecnico-amministrativo finale, 12 mila. Vincenzo Maria Chiore, incarico professionale in materia di sicurezza e salute in fase di [fi.me.] esecuzione, 11 mila.
AMBIENTE DOPO IL CASO DELL’ANTENNA VICINO LA SCUOLA DI AGNA
L’INIZIATIVA HANNO ADERITO ANCHE SEI CONSIGLIERI COMUNALI
CGIL DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ
La mozione è passata all’unanimità
La petizione per indire un referendum
della Basilicata»
No alle antenne selvagge «Passiamo alla Puglia» «A Matera la sede il Consiglio è compatto raccolte duemila firme della Provincia unica l Consiglio comunale compatto su un tema particolarmente delicato per l’ambiente e la salute dei cittadini. È passata all’unanimità la mozione “Piano delle antenne di telefonia mobile e dati”, allo scopo di mettere ordine sulla materia e programmare, per quanto possibile con la legislazione nazionale vigente, la installazione degli impianti in città. Un provvedimento quello che ha visto come firmatari Angelo Cotugno, Annunziata Antezza, Antonella Paradiso, Massimiliano Taratufolo, Vito Tralli, Carmine Alba, Carlo Antezza, Angelo Raffaele Cotugno, Brunella Massenzio, Domenico Fiore, Angelo Sardone, Giovanni Angelino e Michele Lamacchia, che ha sostanzialmente preso le mosse dalla vicenda dell’antenna di telefonia mo-
bile installata vicino alla scuola di via Frangione nel rione Agna. Come è noto, dopo le iniziative del Comitato dei residenti e le forti sollecitazioni della parrocchia, con in testa don Basilio Gavazzeni, l’Ufficio Urbanistica del Comune, ha ravvisato irregolarità sulle opere di pertinenza dell’antenna, sospendendo i lavori e revocando la Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. Con la mozione si chiede al sindaco Salvatore Adduce di far rimuovere l’antenna di via Frangione, a delineare un regolamento comunale in modo da allocare nuovi impianti lontani da aree abitate, di procedere alla formazione del “Catasto degli impianti fissi per la telefonia mobile e dati” e di attivare il monitoraggio da parte dell’Arpab sugli impianti esisten[donato mastrangelo] ti.
AL CONFINE L’iniziativa di sabato sulla statale 99 [foto Genovese] l Matera alla Puglia. Continua la raccolta di firme del Comitato referendario “Matera si muove” sulla proposta di «annettersi» al Barese. Nell’ultimo week end, la raccolta ha toccato quota duemila firme, risultato raggiunto in due settimane. I materani, sabato e domenica, si sono riversati in
massa ai gazebo, dicono gli organizzatori, «sempre più convinti della bontà dell’iniziativa da noi proposta e dalla voglia di sollecitare al più presto il Consiglio comunale nell’adoperarsi per avviare l’iter referendario. E sono sei i consiglieri comunali che hanno firmato la petizione.
l Un documento approvato all’unanimità. È quello del consiglio direttivo della Cgil di Matera che, rispetto al tema della soppressione delle Provincie, «ritiene auspicabile la conservazione dell’attuale assetto istituzionale; e comunque, nel quadro di un equilibrio istituzionale fra i due territori, chiede che la provincia unica della Basilicata abbia sede in Matera». Un tema che è all’ordine del giorno e che, come traspare dall’iniziativa del sindacato, va ben oltre le tradizionali sedi istituzionali e politiche. Allo stesso tempo, il consiglio direttivo del sindacato chiede che «si avvii: un confronto con la Regione e con il sistema delle autonomie (non solo con i Cal sul complessivo assetto del territorio, come deriva dalle nuove disposizioni in tema di pubbliche
amministrazioni: piccoli Comuni; province; redistribuzione funzioni ex province; funzioni amministrative a Comuni, società, fino alla conseguente redistribuzione e riorganizzazione delle amministrazioni centrali sul territorio, garantendo qualità, stabilità e formazione al personale coinvolto in questa fase di riorganizzazione delle amministrazione pubbliche». Tutto questo perchè il sinbdacato «ritiene un errore gravissimo lasciare la Basilicata con una sola provincia che coincide con i confini della regione. Sopprimendo infatti la provincia di Matera, verrebbe meno anche quel processo di costruzione dell'identità regionale che in Basilicata ha avuto una genesi difficilissima e che è ancora a rischio».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Martedì 16 ottobre 2012
LUOGHI D’ECCELLENZA LE ROTTE PER I VIAGGIATORI
WORLD TOURISM EXPO I percorsi «sostenibili» elaborati da Sabino Labarile in collaborazione con SassieMurgia hanno incantato la giuria
MA IL COMUNE NON C’ERA Il Wte di Assisi è un evento fondamentale per i siti patrimonio dell’umanità e apre la strada all’inserimento nei cataloghi internazionali
Unesco premia gli itinerari dei Sassi L’Oscar del turismo culturale ad un progetto che include alcuni siti della città PERCORSI NELLA NOTTE Matera by night nella proposta che ad Assisi si è aggiudicato uno dei tre premi per il turismo culturale del World Tourism Expo firmato Unesco. Vetrina internazionale per i siti patrimonio dell’umanità a cui non ha partecipato il Comune
EMILIO SALIERNO l Un progetto di offerta turistica per la città dei Sassi ha fatto centro alla terza edizione del World Tourism Expo firmato Unesco. Uno dei tre premi internazionali per gli operatori del turismo culturale è andato, infatti, a Sabino Labarile, autore della proposta «Matera e i Sassi: i tempi, gli uomini, l’ambiente», ideata in sinergia con l’associazione «SassieMurgia» presieduta da Luca Petruzzellis. L’ambito riconoscimento della terza edizione del World Tourism Expo dell’Unesco (Wte), che si è tenuto ad Assisi, è considerato l’Oscar del turismo culturale, ed ha chiuso il bilancio con 100 siti italiani e stranieri rappresentati, 150 tour operator provenienti da tutto il mondo, incontri scientifici e divulgativi e 15mila ingressi al pubblico. Gli itinerari elaborati con SassieMurgia hanno incantato la giuria di quello che può essere considerato l'Oscar del turismo culturale. L’evento Unesco di Assisi (dal 21 al 23 settembre, ma non c’era alcun rappresentante del Comune di Matera) è importante perchè consegna agli operatori del turismo internazionale nuove prospettive per la realizzazione di strumenti concreti di promozione capaci di veicolare le rotte dei viaggiatori verso quei luoghi speciali inseriti nel World Heritage List. Un appuntamento importante per le città Unesco, che apre la strada all’inserimento nei cataloghi internazionali di itinerari orientati allo sviluppo di un turismo culturale sempre più responsabile e sostenibile, che sia anche fruibile, accessibile e accattivante. Sabino Labarile, da 25 anni impegnato a promuovere viaggi, operatore de “I Viaggi di Coral Reef ”, ha tutti i motivi per essere fiero del riconoscimento assegnatogli ad Assisi (gli altri due premi sono andati ad un giapponese e ad un trentino): «Gli itinerari materani hanno incantato la giuria - dice Labarile - e la città dei Sassi si conferma luogo d’eccellenza. Enorme l’interesse suscitato dai nostri
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percorsi notturni che toccano anche la diga di San Giuliano e il castello di Miglionico, con la degustazione di prodotti tipici. Le occasioni che si vengono a creare con questi eventi sono davvero molteplici, tanto che le nostre proposte sono già presenti sulle maggiori pubblicazioni turistiche internazionali. L’obiettivo, almeno per noi, è di far crescere il nostro territorio, implementando iniziative lì dove ci viene consentito. E sul prossimo numero della rivista Unesco “Siti” sarà presente un focus proprio su Matera». Ma bisogna rendersi conto e partecipare a queste iniziative, nemmeno tanto lontane da noi, sul tema del turismo delle città Unesco. «In effetti - sottolinea Labarile - il Comune di Matera non solo non c’era ad Assisi, ma l’assessorato competente nemmeno sapeva dell’esistenza di questo tipo di manifestazione». Negli itinerari materani di Labarile, aggiunge Luca Petruzzellis, di “Sassiemurgia”, «ci sono gli antichi rioni di tufo, la sostenibilità sociale con la riscoperta degli spazi del vicinato, quella ambien-
tale con la presa d’atto di come una volta vi era un uso oculato del territorio, si pensi al sistema della canalizzazione delle acque reflue, l’accessibilità del territorio anche alle categorie svantaggiate, ad esempio i non vedenti». Tra i convegni all’interno del Wte di Assisi, anche quelli curati dal Centro internazionale studi superiori del turismo sui nuovi processi produttivi del turismo e sulle nuove raccomandazioni Unesco per le strategie e le azioni nelle esperienze delle città patrimonio mondiale. Contemporaneamente al Wte si è tenuta la prima edizione delle Giornate della dieta mediterranea, manifestazione pensata per far conoscere al pubblico, agli operatori e alla stampa la realtà della Dieta, diventata patrimonio dell’Umanità nel 2011, in tutti i suoi aspetti, sia alimentare che delle tradizioni. Anche in questo caso, non erano presenti enti materani (a dire il vero nemmeno soggetti privati) tra cui la Camera di commercio, che proprio sulla dieta mediterranea sta portando avanti un progetto.
Quel che accade in Piazza della Visitazione Il Comune pretende il pagamento della tassa d’ingresso, ma non ha installato i cartelli Il desiderio dell'Amministrazione comunale di introdurre il prima possibile una tassa d'ingresso su autobus turistici, roulotte e caravan sta creando una notevole confusione: sabato 13 ottobre, i vigili urbani hanno richiesto ai conducenti degli autobus in sosta in piazza della Visitazione di esporre sul parabrezza la ricevuta di pagamento della tassa d'ingresso, della quale questi ultimi ovviamente non sapevano nulla, dato che l'apposita segnaletica non è ancora stata installata. A segnalare questa situazione incresciosa, sono le guide turistiche. I vigili hanno richiesto agli autisti di effettuare il prima possibile il pagamento tramite il sito web del Comune, dato che le card prepagate previste dalla delibera non sono ancora disponibili e non è dato sapere nemmeno dove saranno vendute. La scena si è ripetuta anche lunedì, ma questa volta i vigili, oltre alla tassa d'ingresso, hanno richiesto il pagamento di una penale per aver evaso la tassa. Eppure, la delibera sulla tassa d'ingresso stabilisce che “la sosta dei pullman, caravan e roulottes è consentita esclusivamente nelle aree individuate”: pertanto fino a quando le aree non saranno individuate con la segnaletica, l'applicazione della tassa è illegittima. E poi i servizi promessi dall'amministrazione nell'incontro con gli operatori turistici (in primis l'apertura dei bagni nel “city terminal” di piazza Matteotti), non sono disponibili.
URBANISTICA L’ASSEMBLEA NON INTENDE SUBIRE UNA LEGGE CHE PUÒ CAMBIARE IL VOLTO DEL TERRITORIO A SCATOLA CHIUSA
Il Consiglio si è fatto sentire Sul «Piano casa due» approvata la mozione presentata nei giorni scorsi l Parziale, nel senso che ha interessato solamente il Consiglio comunale e pochi altri intimi. Ma è stato comunque un rarissimo momento di urbanistica partecipata. Chissà se la stessa possibilità potrà essere registrata in città, magari tra i residenti più da vicino interessati a vicende in cui sono coinvolti, oggi e anche domani. Insomma, si discuteva della famosa legge 106, il cosiddetto «Piano casa due». La richiesta è partita da una mozione firmata da 14 consiglieri e, sostanzialmente, chiedeva di poter discutere le scelte che al momento vengono compiute unicamente dall’Ufficio urbanistico del Comune. Una richiesta a partire da un motivato parere sulla materia da parte del ministero competente e dell’Avvocatura dello Stato. La mozione prevede anche la costituzione di una commissione con poteri ricognitivi sullo stato dell’arte circa l’applicazione delle autorizzazioni a costruire già rilasciate. A far scaturire questa iniziativa, spesso conto ni aspri, ha contribuito il dibattito animato dal
via libera dato a livello tecnico a valle della demolizione di una parte dell’ex mulino Alvino e della contestuale delocalizzazione dei volumi di questa area in via Dante, dove dovrebbero essere realizzati 42 alloggi. Ha illustrato la mozione il consigliere comunale dell’Idv Michele Paterino che, tra l’altro, ha anche letto alcune indicazioni precise del programma politico presentato dal centrosinistra circa le decisioni urbanistiche da maturare non tra pochi intimi e con riferimenti, in particolare, agli ex mulini Alvino e Barilla. Calibrato l’intervento successivo del consigliere Vincenzo Acito, della Lista Stella. Oltre a evidenziare che sarebbero 25 i permessi a costruire già rilasciati dagli uffici tecnici comunali, ha fatto notare che nessun ente locale tra quelli lucani è stato così solerte come quello materano. Ha stigmatizzato la generale sfiducia che vive il Consiglio comunale Doriano Emanuello di Io Sud, perchè è un ruolo continuamente scavalcato, mentre sempre più spesso si consumano
situazioni di privilegi, abusi, soprusi a favore di pochi e a scapito di molti. Di diverso avviso i discorsi del consigliere del Pdl Adriano Pedicini che ha difeso la filosofia del Piano casa due e sottolineato le sospette latitanze, a seconda dei casi, del Consiglio comunale. A seguito dell’intervento del consigliere Giovanni Scarola, del Pd, si è deciso per un’interruzione di una decina di minuti allo scopo di discutere una sua proposta di modifica della mozione. La consigliera del Pd Antonella Paradiso ha richiamato tutti al rispetto del Piano regolatore generale, che c’è, tralasciando interpretazioni estensive e di comodo. Il consigliere di Fli Augusto Toto ha evidenziato che, in realtà, più e più volte, ma invano, nell’ambito della commissione urbanistica sono stati chiesti lumi sull’interpretazione della legge 106, il Piano casa due. Dure le accuse di mancanza di decisione politica mossa dal consigliere di Matera Lab Alessandro Tortorelli, in particolare nei confronti del sindaco. Per il consigliere del Pd An-
gelo Cotugno non basta dire che il Piano casa due è obbrobrioso. Tutti lo sanno. Ma la politica a cosa serve se non a decidere? È la città che deve scegliere il suo destino. Quando il governo Berlusconi individuò Scanzano come pattumiera radioattiva d’Italia lo fece in forza di una legge. Sappiamo tutti come è andata a finire. Le leggi, specialmente se ingiuste, si possono cambiare. Sulla necessità di non far venire meno le prerogative del Consiglio comunale si sono inoltre espressi i consiglieri Nunzia Antezza del Pd, Roberto Morea dei Popolari uniti, Domenico Fiore dell’Udc, Carmine Alba del Pd, Angelo Raffaele Cotugno di Sel e Angelo Tosto di Alleanza materana che, tra l’altro, ha fatto riferimento a un partito trasversale e ai suoi protagonisti abituati non a saltare l’asticella, come tutti gli altri, piuttosto a passarci sotto. Cosa difficile anche da capire se si considera che in città su 60 mila abitanti sono disponibili 90 mila alloggi, mentre la capacità di spesa si è ridotta per tutti.
VIA MORO La sede del Municipio [foto Genovese] Per il sindaco, Salvatore Adduce, il quale ha preventivamente evidenziato di non avere nessuna intenzione di nascondere la testa sotto la sabbia o arretrare di un solo millimetro, si è parlato del “Piano casa due“ non per entrare nel merito della proposta e per affrontare seriamente il problema, ma per attaccare l’Amministrazione che, invece, in questi mesi ha lavorato solo sul fronte dell’edilizia sociale. Anche ad Adduce la 106 non piace, per quanto ha evidenziato che si partiva da ben altro e oggi da 112 alloggi si è scesi a 42, potendo salvare un’area importante della città come l’ex mulino Alvino. Dopo una nuova interruzione dei lavori il sindaco ha proposto
una serie di modifiche alla mozione, respinte da Enzo Acito, Angelo Tosto e Angelo Cotugno. L’assessore all’urbanistica Ina Macaione ha quindi proposto una mappatura delle aree degradate della città per lavorare meglio in futuro. Nuovo intervento dei consiglieri Manuello e Tosto, nonchè del sindaco. Poi, c’è stato il voto, presenti 31 consiglieri. Le modifiche del sindaco sono state respinte con 17 voti, mentre la mozione è passata con 17 voti a favore, 8 astenuti e 6 contrari. La decisione dello scorso 6 ottobre, alla luce di quanto maturato ieri, appare più sbilanciata che mai. Tanta fretta rimane incomprensibile. Sarebbe stato meglio attendere l’esito del [p.d.] dibattito in Consiglio.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.10.2012
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Potenza Martedì 16 ottobre 2012
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IL VADEMECUM
Quando si fa la spesa E’ il momento di fare la spesa. Cosa evitare? Piatti, bicchieri e posate di plastica, tanto per cominciare. I biscotti? Magari al forno sfusi. Lo stesso vale per i detersivi: alla spina (svariati siti internet offrono questo tipo di servizi). Come si trasporta la spesa? In borse di tela o al massimo in buste biodegradabili (basta chiederle alla cassa).
Le shopper bags ecologiche
Pannolini di stoffa e farmaci
I pannolini di stoffa
Costano tanto e si consumano ancora di più, oltre ad essere altamente inquinanti: i pannolini. Un pò per la crisi un pò per motivi puramente ambientalistici sempre più famiglie ricorrono ai pannolini in stoffa, lavabili. Si acquistano nei negozi per neonati. Per i farmaci, bisogna prestare attenzione allo smaltimento (appositi raccoglitori nelle farmacie) ma anche al confezionamento: meglio evitare carta e bustine da trasporto.
A tavola senza sprechi Anche a tavola si possono evitare gli sprechi. Mangiando meno ed evitando il superfluo, per esempio. Evitando come già detto utensili di plastica (al max in cartone). Ma c’è una cosa che più di tutte dovrebbe entrare nelle proprie case come abitudine e buona pratica: l’uso dell’acqua del rubinetto, in caraffa. Tra le mura domestiche quanto nei ristoranti.
L’acqua di rubinetto
Dove conferire i rifiuti?
Rifiuti abbandonati
La regola, per il momento, è separare l’organico da tutto il resto, leggere sui cassonetti e infilare i rispettivi sacchetti. Per i rifiuti ingombranti c’è la piattaforma di via del Gallitello dove depositare biciclette, computer, damigiane, divani, finestre, elettrodomestici, giocattoli, hi-fi, imballaggi, inerti, strumenti tecnologici, ma anche farmaci ed etichettati "t" o "f".
Rifiuti e mobilità La città dalle cattive abitudini PENSARE, immaginare, prima ancora di realizzare, un altro modo di muoversi in città, di consumare, di usare l'energia: un'idea diversa del modo di essere comunità urbana. E' quello di cui hanno bisogno le città italiane secondo il presidente nazionale di Legambiente. Si tratta - scrive nell'introduzione dell'ultimo rapporto Ecosistema urbano, il dossier annuale sulla qualità delle città italiane- di una volontà politica. Dei cittadini quanto delle amministrazioni. Basterebbero piccoli gesti quotidiani, apparentemente insignificanti, per vivere in ambienti più “puliti”, più “sostenibili” per usare un termine tanto in voga negli ultimi tempi. Potenza per la raccolta dei rifiuti è ancora molto indietro rispetto agli standard europei, che stabiliscono la raccolta differenziata al 60 per cento. Paradossalmente, però, il suo 23, 71 per cento (i dati sono quelli pubblicati lo scorso 4 ottobre dall'Osservatorio rifiuti della Provincia di Potenza) ottenuto con il solo multimateriale presuppone una certa “abitudine” da parte dei cittadini nel separare l'indifferenziato da tutto il resto: plastica, alluminio, vetro, legno, carta. Insomma, i potentini sembrano pronti per il salto di qualità. Almeno in parte. Perchè basta farsi un giro nelle zone più o meno periferiche e trovare accanto ai bidoni dell'immondizia pneumatici, sanitari, a volte anche materiale da costruzioni. O cumuli di sacchetti depositati ai lati con i raccoglitori vuoti. E non è solo un problema di smaltimento ma anche di produzione. L'abitudine a bere l'acqua minerale in bottiglia, per esempio, non fa altro che aumentare la produzione di materiale plastico. Dimenticando i metodi della nonna, si fa un uso smisurato di detersivi e saponi (aceto e limone, per esempio, sono dei toccasana per lavare ba-
Uno dei momenti di sofferenza per il capoluogo per la raccolta dei rifiuti
gni e cucina). Il salto di qualità, ovviamente, mai avverrà se per strada continueranno ad esserci cassonetti, per di più stracolmi, o sporadici cestini nelle poche aree verdi urbane esistenti. Il cambiamento non può mai avvenire dall'oggi al domani; va sempre portato con mano. Allora, magari, uno smoke point in più nelle strade più frequentate e non solo lungo via Pretoria, invoglierà i cittadini a spegnere le cicche di sigaretta negli appositi posacenere da strada. I contenitori per il materiale differenziato davanti ai bar, aiuterà il cliente a prendere consapevolezza delle modalità in cui si separano i rifiuti, pratica che con la stessa facilità può essere ripetuta anche nelle proprie abitazioni. Ovviamente tutto ciò da solo non può bastare. La vera spinta si dà con il cambio di sistema. Ormai è
Più cestini e meno auto
Cestino per la raccolta differenziata
Maggiori smokepoint e cestini nei parchi urbani: parco dell’Europa Unita, o parco diMacchia Romana. Sebbene quest’ultimo sia ufficialmente fruibile da oggi, è frequentato già da diversi mesi. Ma di cestini neppure l’ombra, nemmeno nei pressi dell’area pic nic. E poi, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e istituzionalizzare esperimenti come il “pedibus” per invitare i genitori a mandare i bambini a scuola a piedi.
un anno che il Comune ha approvato il progetto del Conai sul porta a porta. Sembra manchi solo il finanziamento regionale perché la svolta abbia inizio. Lo stesso vale per la mobilità, che insieme alla gestione dei rifiuti è l’unità di misura della vivibilità di un posto. Prima che il nuovo piano di trasporti entri in funzione - l’assessore Ginefra ha garantito per i primi di novembre - perchè non evitare di portare i figli a scuola con la propria auto anche per pochi metri? Intanto, dunque, sarebbe un bene non rimanere con le mani in mano. Prendere nota delle cattive abitudini e cercare di porvi rimedio. Di seguito, alcuni suggerimenti per ripulire le strade e i propri stili di vita da “ingombranti rifiuti”. Anna Martino
La differenziata anche al bar Differenziare i rifiuti anche nei bar, negli esercizi commerciali, nelle mense dovrebbe essere un obbligo oltre che una buona abitudine. Dovrebbero queste attività le prime a dare il buon esempio, riferendosi ad un pubblico molto ampio. Quanti bar, pizzerie in città hanno in vista Scontrini e bustine di zucchero contenitori in cui si separano i rifiuti?
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Potenza 21
Martedì 16 ottobre 2012
Sono solo sette le donne che nel capoluogo hanno intitolata una via. Con oggi si arriverà a 8
Toponomastica maschilista
Alle 18, infatti, il parco di Macchia Romana porterà in nome di Elisa Claps SONO a oggi solo 7 le donne a cui, nel capoluogo di regione, sono state intitolate vie o vicoli, a fronte dei 185 uomini. Di questi 185 ben 17 hanno anche il privilegio di avere intitolato un vicolo, una rampa e una piazza. E così il capoluogo si conferma, in linea con tutte le altre città italiane, maschilista per quanto riguarda la toponomastica. Non molto tempo fa “Telefono donna” di Potenza, in collaborazione con il Comune, aveva lanciato una votazione on line sul sito istituzionale dell’amministrazione comunale un sondaggio invitando i cittadini a scegliere, tra una rosa di nomi di donne, a chi intitolare una strada. Purtroppo la votazione è stata sospesa perché ci si è accorti che qualcuno “giocava sporco” e di fatto falsava i risultati. Peccato perché poteva essere una buona occasione che non è stata colta. Quelle che hanno più chance di essere nominate sono le Madonne. A ruota seguono sante, beate e martiri, che staccano letterate, politiche e artiste, lasciando in coda poche scienziate e mettendo a confronto, almeno nelle regioni che hanno vissuto la Resistenza, le partigiane con le figure mitologiche femminili. E il capoluogo non fa eccezione visto che le 7 strade - una parola già femminile di per sé - sono intitolate a Madonna delle Grazie, santa caterina, Santa Lucia - che detiene il primato con tre vicoli che portano il suo nome - Madre Teresa di Calcutta e uniche eccezioni Luisa San Felice, nobildonna della rivoluzione napoletana del 1789, e le poetessa Isabella Morra e Laura Battista. Oggi con l’intitolazione a Elisa Claps del parco di Macchia Romana saliranno a otto le donne della toponomastica cittadina. Ciò non toglie che il capoluogo, come il resto d’Italia, non “ama” troppo le donne e per capirlo basta “seguire” le strade e “attraversare” le piazze. Stando a una statistica a
oggi porta il nome di una donna solo il 4 per cento circa dei toponimi nei quasi 8.100 comuni italiani. E siccome il cambiamento si fa, concretamente, anche dando un nome ai luoghi in cui si vive, su Facebook è stato creato un gruppo - Toponomastica Femminile - dove è possibile fornire il proprio contributo in modo tale da cambiare le “ targhe” nel segno della pari rappresentanza. Le città, e Potenza non deve essere da meno, devono cambiare per dimostrare di voler accogliere e riconoscere tanto le donne quanto gli uomini. E ben venga la cerimonia che si terrà oggi, alle 18, quando il parco di Macchia Romana sarà intitolato a Elisa Claps, la studentessa potentina uccisa il 12 settembre del 1993. al.g. a.giammaria@luedi.it
BREVI
CARCERE MINORILE
La mappa del parco. A destra la targa che sarà
Detenuto appicca incendio Tempestivo intervento degli agenti della penitenziaria
PALAZZO DI CITTÀ
CONTINUANO a susseguirsi episodi, più o meno gravi che riguardano i detenuti, maggiorenni o minorenni, che si trovano nella casa circondariale di Potenza. L’ultimo è accaduto nel carcere minorile del capoluogo quando un detenuto, di nazionalità marocchina, ha appiccato un incendio che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze grazie all’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria Per fortuna, e grazie alla professionalità, al sangue freddo e al senso del dovere delle donne e degli uomini «della Polizia penitenziaria si legge in una nota del Sappe - in servizio nel carcere minorile, peraltro intossicati e a loro volta oggetto di un’aggressione, sono state contenute le pur significative conseguenze dell’incendio sono state contenute». Va «quindi a tutto il reparto di Polizia penitenziaria dell’Istituto penale per minorenni di Potenza, che pure patisce una grave carenza di organico».
IL neo presidente del Tribunale di Potenza, Lanfranco Vetrone è stato ricevuto dal sindaco Vito Santarsiero nel suo ufficio di piazza Matteotti. «Siamo lieti di poter salutare un nostro concittadino che torna a Potenza dopo una lunga e importante esperienza maturata in diversi contesti». Così il primo cittadino ha accolto Vertone che è nato nel capoluogo e ha lavorato per 7 anni alla Corte d’Appello. Il sindaco ha concluso l'incontro augurando buon lavoro al presidente Vetrone.
A BUCALETTO
Presentato ai residenti il Piano nazionale di città In arrivo 240 alloggi, piscina e campi sportivi UN progetto che dia identità e restituisca dignità al quartiere. L’hanno definito così il piano di riqualificazione per Bucaletto, presentato ieri ai residenti. 240 nuovi alloggi di cui 160 di edilizia sovvenzionata, quindi soggetti a graduatoria per le assegnazioni in base al reddito e ad altri parametri finora adottati, e il restante di edilizia convenzionata. Ristrutturazione delle strade, un nuovo svincolo sulla Basentana, un parco urbano, una piscina di 33 metri, campetti di calcetto. Una riqualificazione a tutto tondo per un investimento di 72 milioni di euro, di cui 50 provenienti dalla Legacoop e 22 dal Piano nazionale delle città. Perchè tutto ha inizio da qui. Dalla legge del 23 giugno 2012 con la quale il governo Monti mette a disposizione delle risorse per le amministrazioni comunali che devono presentare un piano di riqualificazione entro il 5 ottobre 2012. Il Comune di Potenza non ha perso tempo e ha individuato in Bucaletto - insieme alla zona G e al Francioso, dove pure verranno costruiti dei nuovi alloggi, pe run totale di 360 abitazioni - la maggiore area di intervento. «I criteri di finanziamento - spiega l’assessore comunale all’urbanistica Pietro Campagna - hanno riguardato l’immediata cantierabilità, la pluralità di finanziamento, la riduzione dell’emergenza abitativa, il miglioramento della qualità urbana. I tempi erano ristretti, così appena abbiamo avuto questa proposta da parte della Legacoop non abbiamo esitato ad accettare, anche senza bando di gara. Perchè un privato che si propone con 50 milioni di euro, di questi tempi, non è da poco».
DRAGONARA In piedi l’assessore alle politiche sociali Donato Pace, a seguire il sindaco e Campagna
Ciò che interessa ai residenti, però, è soprattutto il modo con cui questi nuovi alloggi verranno assegnati. Perchè la graduatoria generale mette nuovamente in ballo, come per l’assegnazione di altri alloggi in passato, residenti di Bucaletto e non solo. «Il rischio - dicono - è che noi dobbiamo sloggiare ed altri subentrano al posto nostro. Il risultato è che la riqualificazione di Bucaletto non riguarda i cittadini di Bucaletto». an. mart.
UN PAZIENTE RINGRAZIA LO STAFF DI CARDIOCHIRURGIA
San Carlo, la sanità che funziona bene HO scelto di indirizzare la presente ai dirigenti dell'Azienda ospedaliera S. Carlo e alle colonne del “Quotidiano” perché ritengo doveroso riportare la mia esperienza: una testimonianza, fra le tante, di buona sanità del prezioso ospedale regionale. Nello scorso mese di giugno, a seguito di svariati episodi di eccessivo affanno al minimo sforzo, ho avviato le prime indagini di routine sul mio stato di salute. Dal primo esame radiologico è subito emersa un'allarmante insufficienza cardiaca, dovuta al notevole ingrossamento dell'aorta ascendente e della relativa valvola. Il verdetto del primo cardiologico interpellato ha subito sentenziato la necessità dell'immediato intervento chirurgico al cuore. Il mondo, com'è facilmente immaginabile, mi è crollato addosso, accompagnato dalla domanda immediata: «E adesso dove mi opero?». E’ cominciato il tam tam delle chimere, ognuna mi suggeriva un ospedale e un posto: Milano, Padova, Massa, Roma, Napoli, Bari, ciascuno consigliato da amici e medici per esperienze dirette o indirette. Poi, venuto a conoscenza delle competenze e della
professionalità ad ogni livello presso la cardiochirurgia di Potenza, e spinto inoltre dal desiderio di non aggiungere la fatica del viaggio a quella dell'intervento, ho presto fissato un appuntamento con il dottore Maurilio Di Natale, Direttore facente funzioni del reparto di Cardiochirurgia. Dopo solo un giorno sono stato ricevuto da Di Natale: sono stati sufficienti dieci soli minuti a sciogliere ogni riserva e timore verso il luogo e l'intervento, grazie alle qualità umane mostrate dal chirurgo. A questo primo incontro ne sono seguiti altri, in ospedale e tramite telefono, che hanno accresciuto la consapevolezza di “essere nelle mani giuste”. Dopo neanche un mese dal colloquio, il 7 agosto è stato eseguito il ricovero. Immediatamente ha avuto la percezione di trovarmi in un ambiente sereno, con personale infermieristico dalla grande competenza e disponibilità, il dottore Di Natale sempre presente fino al giorno dopo, quello fatidico dell'operazione, meritevole di aver messo me e la mia famiglia nelle condizioni più favorevoli per affrontare la fase pre-operatoria. Dopo 8 ore di in-
Santarsiero saluta Vertone
tervento in sala operatoria, il chirurgo ha subito tranquillizzato i presenti nella sala di attesa e ha premurosamente aggiornato la mia famiglia fino al giorno successivo, quello del mio risveglio. Tornato in reparto, la serenità percepita il giorno del ricovero è stata confermata nei dieci giorni di degenza. Di Natale è stata una presenza costante: non ricordo una mattina, un pomeriggio, una sera, una domenica, in cui non abbia ricevuto una sua visita, un suo aggiornamento sul mio recupero, una sua rassicurante battuta di spirito o anche semplicemente un caldo sorriso, finanche il giorno di Ferragosto! Alla bontà del dottore e del suo staff ha fatto seguito la grande, grandissima qualità assistenziale dell'intero corpo infermieristico del reparto, coordinato in maniera impeccabile dalla caposala, che si contraddistingue per competenze e abilità distribuite in eguale misura tra tutti i pazienti, in special modo con i più bisognosi. Gioia e dispiacere hanno accompagnato il mio ritorno a casa: la prima è presto spiegata, la seconda dovuta al dovermi distaccare dalle persone che mi hanno
curato e soprattutto salvato la vita! A più di due mesi dall'intervento, io sono sinceramente convinto di aver scelto il luogo e le persone migliori a cui affidare il mio cuore, soddisfatto, senza tema di apparire campanilista, di essere rimasto nella parte bassa dello stivale, con servizi degni della migliore Italia. Oggi, recuperate pienamente le mie forze fisiche, mi sento in dovere di dire che professionalità, umanità e abnegazione sono sicure caratteristiche del personale medico e paramedico del reparto di cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. In conclusione auguro, a vantaggio dei più, che le eccellenze mediche, qui impersonate dal dottore Maurilio Di Natale e dall'intero staff di cardiochirurgia, restino sempre operative nell'ospedale della nostra regione. Il diritto alla salute è e deve restare primario e le professionalità che sono in grado di garantirla devono essere preservate, e quindi invogliate, a fare sempre meglio: queste, infatti, sono parte del patrimonio che la nostra Basilicata deve vantare di possedere. Antonio Nardiello
Strada franata Cominciati i lavori SONO iniziati ieri i lavori per la messa in sicurezza di un tratto del torrente Gallitello in località Dragonara già oggetto di smottamento a causa delle abbondanti precipitazioni meteoriche del 3 e 4 maggio dello scorso anno, e che hanno causato un parziale cedimento di un tratto di strada. L’assessore alla Protezione civile, Nicola Lovallo, ha effettuato un sopralluogo con i dirigenti e tecnici comunali della Protezione civile e ha «ringraziato la Regione Basilicata per aver posto questo intervento tra le priorità, in un territorio come quello lucano, e quello potentino in particolare, da sempre interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico in maniera molto diffusa». L'intervento che verrà realizzato è quello della posa in opera di gabbioni in rete metallica riempiti di materiale arido, profilatura e regolarizzazione della scarpata stradale e il suo ripristino.
ORDINE INGEGNERI
Saverio Scavone nuovo presidente E’ SAVERIO Scavone il nuovo presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Potenza. la nomina è avvenuta a seguito delle dimissioni di Vito Vincenzo Mancusi.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 16.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno Martedì 16 ottobre 2012
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Dibattito alla presenza del presidente nazionale dell’associazione Claudio Lodoli
Venti candeline per l’Avo di Venosa
VENOSA - Tagliato il traguardo dei 20 anni, la sezione Avo di Venosa si è fermata per fare il punto sulla strada percorsa ed è subito ripartita con slancio verso nuove mete. Il ventesimo anniversario della fondazione dell' Associazione Volontari Ospedalieri di Venosa è stato celebrato, infatti, con una riflessione a più voci nel corso del convegno sul tema “Volontariato come rinascita”, tenutosi nell'auditorium dell'ospedale venosino. Dai lavori è emersa la validità della presenza nelle strutture sanitarie di un volontariato qualificato, che sa ascoltare e dialogare con il ricoverato, e riesce ad integrarsi con medici e infermieri per dare risposte qualificate all'ammalato. E' emerso, così, che a fronte di politici che utilizzano risorse pubbliche per interessi privati, ci sono persone che utilizzano risorse private per l'interesse pubblico. «Sono stati quasi 500 i volontari che si sono avvicendati nei 20 anni nell'Avo di Venosa, donando parte del loro tempo per stare al fianco di chi sof-
fre o vive una situazione di disagio in ospedale - ha sottolineato Giuseppe Grieco nel ricostruire la storia dell'associazione -In tutti l'attività di volontariato ha inciso sul loro stile di vita». Le richieste degli ammalati erano le più disparate: la sistemazione di una tapparella o di un lavandino, di una porta, di un interruttore; la richiesta di un bastone per la deambulazione, di vassoi per l'alimentazione. Ma anche richieste per una sistemazione in casa di riposo, per ottenere l'accompagnamento o affrontare situazioni familiari difficili. Il tutto ha contribuito a rendere più umano il ricovero ospedaliero. A preoccupare i volontari Avo i processi di cambiamento in atto, che riguardano anche l'ospedale di Venosa: «Abbiamo avvertito un senso di inutilità e di sconforto nel vedere reparti che si trasferivano o si chiudevano - ha evidenziato Lina Cammarota, Presidente Avo Venosa - Ci siamo rinfrancati quando abbiamo saputo che il nostro ospedale ha avuto una nuova destinazione: la
lungodegenza e la fisiatria, mentre al mattino funzionano molti ambulatori. Ci rendiamo conto della necessità che anche il nostro servizio si adegui alla nuova realtà andando incontro alle profonde trasformazioni che si stanno verificando». Di qui, appunto, l'esigenza di un atto di rinascita dell'associazione per adeguare funzioni e compiti dell'Avo ai cambiamenti in atto. Indicazioni precise sono venute dai lavori della mattinata. Il Presidente nazionale Avo Claudio Lodoli, ha invitato a riorganizzare il modello organizzativo dell'Associazione sulla base dei processi di riordino e ridimensionamento in corso, aprendosi al territorio per seguire l'ammalato all'interno della rete dei servizi. Di qui l'invito a potenziare la rete Avo ampliando le attività anche in altri comuni «Entro sei mesi - ha concluso Lodoli dobbiamo costituire l'Avo regionale». Indicazioni sono venute anche dal Direttore Generale Asp, Mario Marra: «Il Piano per la Salute prevede il contratto di ospitalità, che
I presidenti dell’Avo di Venosa che si sono succeduti in questi 20 anni
apre spazi enormi al volontariato - ha sottolineato il dr. Marra - I lungodegenti, i malati terminali ricoverati più che di medicine, hanno bisogno di ascolto e sostegno». Hanno partecipato ai lavori del convegno anche il sindaco di Venosa, Bruno Tamburriello, il consigliere regionale, Franco Mollica, e il consigliere provinciale, Giuseppe Di Leo. Presenti anche le sezioni Avo di Melfi, Rionero, Potenza e Lagonegro. Giuseppe Orlando
Soddisfatti gli organizzatori. Sonnessa: «Il nostro è un territorio che merita di essere visitato»
Rapolla, una sagra da record Decima edizione dai grandi numeri. Moltissimi i turisti da fuori regione
RAPOLLA - La decima Sagra della castagna e dei prodotti tipici locali, promossa dall'amministrazione comunale, realizzatanello splendidoscenario del Parco Urbano delle Cantine, sarà ricordato come l'anno dei record.Alla presenza anche dell'assessore regionale all'Agricoltura, Rosa Mastrosimone nonostante il cattivo tempo, intere famiglie (moltissimi provenienti dalle regioni limitrofe) , come un fiume in piena, hanno riempito le caratteristiche cantine per degustare l'enogastronomia locale attraverso un viaggio nei sapori e nei colori del vulture. Perfino il campo sportivo era strapieno di camper (vedi foto). Le stradine del centro storico piene di gente proveniente soprattutto dalla Puglia e Campania. L'amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Michele Sonnessa, è rimasta soddifatta dell'evento perchè ad arricchirsi sono stati i tanti produttori di vino, olio e prodotti locali di Rapolla (due operai della Fiat ,addetti alla vendita di prodotti locali, hanno riferito di aver guadagnato in questi due giorni, la somma equivalente ad un mese di lavoro alla Fiat). Da cornice hanno allietato la manifestazione gli sbandieratori di Lucera, i falconieri di Melfi, il gruppo Arcieri, gli artisti di strada ed i siti monumentali di Rapolla (Cattedrale, chiesa di S.Lucia, bravi a proposito le guide, abbastanza preparate), che hanno reso questa manifestazione anche un contenitore culturale. La visita alla coperativa Rapolla Fiorente, che conta ben 350 soci, presieduta da Mario Stante e diretta da Donato Amerigo con degustazione “Pane ed olio” ed alle Terme hanno conoscere meglio Rapolla. Anche un grup-
Alcune eloquenti immagini della Sagra della Castagna di Moliterno. Rapolla è stato letteralmente invaso pacificamente da turisti provenienti dai paesi limitrofi e dalle vicine regioni
po di pazienti della casa alloggio di Maschito era presente. Da Taranto 2 autobus, da Gallipoli, da Lecce. Da Pozzuoli (Na) per il 3° anno consecutivo è giunto con la famiglia Agostino Pirolo (ha conosciuto a Rapolla Terenzio, che gli ha fatto da guida) per farsi un pieno di vino ed olio e regalarlo agli amici. Da Altamura, in 10 con un camper, grazie ad
internet hanno raggiunto Rapolla per rivivere le tradizioni della cultura contadina. Si è notata anche la presenza di qualche emigrante, che preferisce venire in questo periodo, piuttosto che in agosto, come Gianni Alfieri da Milano. Coordinatore di questo evento, Giovanni Sisti: «questo evento riscuote consensi perché è visitato da famiglie. Ho
ricevuto telefonate di prenotazione da Bari, da un'associazione di disabili, da Alberobello, da Salerno dall'associazione lucani, anche dal materano. E' un evento che porta reddito ai ristoratori di Rapolla, proprio in un periodo di crisi». Entusiasta il sindaco Michele Sonnessa, che ricevendo i graditi ospiti alle Terme ha riferito: «la nostra è una sagra che
esalta le tipicità di Rapolla, il nostro è un territorio che merita di essere visitato, al di là della Fiat. Mettendo in rete, senza contrapposizioni, tutti gli eventi del Vulture-Melfese, si otterranno migliori benefici». Il coordinamento istituzionale di questo evento era composto dal vice sindaco Biagio Cristofaro, dal presidente del conslgio comunale, Rodol-
fo Maruggi e dagli assessori Bevilacqua e Palmieri. La logistica per gli stand e le cantine da:Grazia Stante, Flavia Cerone e Anna Intana. Il corteo storico: Margherita Cocolicchio. Comunicazione: Marta Pianta. Giuda turistica: Matteo Brienza, Antonietta Ruberto, DonatoLovisco eMichele Pianta. Lorenzo Zolfo