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Lunedì 14 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 13 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma - tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 - Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
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Ma mi faccia
Colonna sonora della settimana w il piacere Francesco Di Giacomo (Il Banco): “Anna e Marco di Lucio Dalla. L’aria è poca e mefitica ma il salto è necessario. Questo è il futuro. Buona rincorsa”.
di Marco
Travaglio
l Padrino parte quarta. I “Marcello Dell'Utri è una persona onesta: è cattolico e
ha quattro figli” (Silvio Berlusconi, Servizio Pubblico, 10-1). Il Padrino di figli ne aveva cinque, dunque era proprio un santo. Ascolta su w www.ilfattoquotidiano.it
Capire l’adozione: tappe e requisiti per diventare genitori. La legge e i temi più caldi: affidamento, coppie gay, single. La parola a madri figli ed esperti Cannavò, Mackinson w pag. 2-7
ALLARME UNICEF
All’estero: speranza e sfruttamento Castigliani e Liuzzi w pag. 5
EX ORFANOTROFI
Un giorno con i bimbi in istituto Ferrucci w pag. 6
IO TI ADOTTO
Pisanu, profumo d'intesa. “Sembra lo-
gico parlare, più che di una trattativa sul 41-bis, di una tacita e parziale intesa tra le parti in conflitto” (Giuseppe Pisanu, presidente della commissione parlamentare Antimafia, relazione finale sulla trattativa Stato-mafia, 9-1). Insomma: fu colpo di fulmine, senza bisogno di corteggiamento o di preliminari. “Magda, tu mi adori?”. “Sì, Furio”. “E allora vedi che la cosa è reciproca?”. Il fidanzatino. “Tre giudici comuniste e femministe (quelle che hanno inflitto a Silvio Berlusconi un risarcimento di 36 milioni l'anno all'ex moglie Veronica Lario nella causa di separazione, ndr)? Ma se una era la mia fidanzata, votava Pdl e non era affatto femminista!” (Gabriele Albertini, Radio 24, 9-1). Ecco una rara occasione in cui la smentita rafforza la bugia di B. L'allenatore del pallone. “Silvio Berlusconi si è allenato per Servizio Pubblico con uno sparring partner come Renato Brunetta che da un po' di tempo si è installato all'interno di Palazzo Grazioli” (Corriere della sera, 10-1). Dai Brunetta, allenami. Brunetta, ma dove ti sei cacciato? Brunettaaaaaaa vieni fuori! Cazzo, ve l'avevo detto ragazzi di portar via le trappole per topi. Il Grasso in bocca. “Sulla candidatura di Vladimiro Crisafulli nel Pd non ho nulla da dire” (Piero Grasso, già procuratore nazionale antimafia, 7-1). Nenti vitti, nenti sacciu. Casa & bottega. “Monti mi ha chiamata, pensavo a uno scherzo, ma era la sua voce: 'Mi piacerebbe molto che facesse parte della mia squadra'. Ci siamo visti a Palazzo Chigi, colloquio di un'ora” (Valentina Vezzali, campionessa di fioretto e neocandidata della Lista Monti, la Repubblica, 10-1). Prima c'era uno che faceva incontri istituzionali a casa sua, ora ce n'è uno che fa incontri privati in una sede istituzionale. Ma uno normale mai? Candido come la neve. “Non candido inquisiti” (Silvio Berlusconi, prima di candidare Moggi e Dell'Utri, 10-1). Solo condannati. Segue a pag. 13
w L’EDITORIALE w Punto
di partenza deve essere la tutela dei piccoli
w PICCOLO
SCHERMO w Ecco Pacino e le star, le nuove serie di qualità
w GEOGRAFIA
Ogni persona ha il diritto di essere figlio
Rivoluzione tv: il grande cinema è nelle fiction
Alla scoperta dell’isola che non c’è
di Ferruccio Sansa
di Malcom Pagani e Luca Raimondo
di Ugo
iglio. Madre. Padre. Parole che sono misura di ogni amore. Fa tremare i polsi che quel legame insostituiF bile nasca non dal sangue, ma in un tribunale. E invece il
l grande cinema scopre le fiction. Arriva la nuova onsole inesistenti o diversamente esistenti. Codata di serie tv dagli Stati Uniti, dopo la prima invasione Ime la Neverland Island di Peter Pan. ViagI di dieci anni fa. E, sorpresa, sono prodotti di qualità. In gio nei luoghi al confine tra la geografia e la
bambino adottato non è “come” un figlio naturale. È un figlio, punto. Parola che non accetta gradazioni. » pag 18
America hanno sconfitto i film e azzerato i reality. Le star, a cominciare da Pacino, non le snobbano più. » pag 10-11
E FANTASIA w Socotra, ignorata dalle mappe
Volli
fantasia. Che a volte si affacciano sulla realtà, come Socotra. » Reguitti pag 14-15
Monti: “Il Cavaliere come il pifferaio magico con i topini che affogano nel fiume”. Lui: ”Mi vuole tassare il piffero”. La Politica che vola alto
Martedì 15 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 14
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
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LA CARICA DEI CANDIDATI
PARENTI & SERPENTI Marra e Nicoli » pag. 2 - 3 - 4
CARI PRESENTABILI, DITE QUALCOSA di Paolo Flores d’Arcais
n magistrato, Pietro Grasso, tre giornalisti, Massimo Mucchetti, Rosaria Capacchione e U Corradino Mineo, due filosofi, Michela Marzano e Franco Cassano, ma si potrebbe continuare. Sono solo alcuni dei nomi che danno lustro alle liste del Partito democratico, personalità della società civile che hanno più che meritato nel loro campo professionale, e che dunque con le loro ineccepibili credenziali costituiscono l’atout irrinunciabile con cui il Pd prova a far dimenticare a tanti elettori, delusi e tentati dal non-voto, anni di inciuci, di subalternità, di latitanza (“Di’ qualcosa di sinistra” e “Con questi dirigenti non vinceremo mai” sono i fotogrammi indelebili di quegli anni). Sono i fiori all’occhiello senza i quali le liste del Pd risulterebbero indigeribili anche agli stomachi più avvezzi ai grigiori di apparato e alle mediocrità di nomenklatura. Bersani ha svolto personalmente un lavoro di convincimento, perfettamente consapevole che senza questo “pacchetto di mischia” della società civile diffuso in tutte le circoscrizioni non avrebbe recuperato – malgrado il fuoco d’artificio delle primarie – neppure un’oncia dei milioni di elettori perduti negli scorsi anni. Dunque, ciascuna delle personalità che abbiamo citato possiede, anche singolarmente e più che mai assieme alle altre, un potere enorme, una vera e propria golden share: possono dire a Bersani “o noi o loro” ed essere sicuri di vincere qualsiasi resistenza, di vedere la loro richiesta accolta integralmente. “Loro” sono, ovviamente, gli IMPRESENTABILI, quella lunga processione di candidati che smentiscono i principi etico-politici che il Pd ricamerà su ogni manifesto e di cui il segretario Bersani e ogni altro dirigente si riempie la bocca in ogni talk show. Vladimiro Crisafulli detto Mirello è diventato il loro simbolo, ma i molti altri segnalati puntualmente su questo giornale non sono certo da meno. Non hanno condanne definitive, sfuggono alle maglie assai larghe del “codice etico” del Pd, ma costituiscono antropologicamente (e talvolta lombrosianamente) la perfetta antitesi dei Grasso, Mucchetti, Capacchione, Mineo, Marzano, Cassano... Dipende solo da questi ultimi, se i Crisafulli & Co. entreranno in Parlamento a discreditarlo ulteriormente o saranno lasciati a casa. Basta che dicano con semplicità e fermezza a Bersani “o noi o loro”, e saranno esauditi all’istante, magari facendo felice un Segretario a cui era mancato il coraggio. Avete in mano la carta della decisione, potete davvero far finta di nulla? In coscienza, ve la sentite?
SCANDALO A TRAPANI
Carabinieri, rapporto su Papania (Pd) e l’associazione a delinquere dei rifiuti Giacalone e Lillo » pag. 2
EFFETTO SANTORO?
La rimonta-bufala del Pdl nei sondaggi: solo 2 punti in più nell’ultimo mese d’Esposito » pag. 3
ILLEGITTIMO IMPEDIMENTO
B. vuole congelare il processo Ruby fino alle urne, il Tribunale risponde picche Barbacetto » pag. 5
» FABBRICA ITALIA » Cisl e Uil firmano il piano-flop di Marchionne
Pomigliano, la Fiat cancella 1400 operai DIRITTI CIVILI
La trattativa, Grasso e chi abusa di Falcone
IL BR DEL CASO MORO
Gay e adozioni: la marcia di Parigi e la confessione di Jodie Foster Gramaglia, Tinti e Vitaliano » pag. 12 - 13
Gian Carlo Caselli » pag. 18
Arabia Saudita, a 15 anni scappa dal marito novantenne. Ritrovata in soggiorno » www.spinoza.it
Jodie Foster ai Golden Globe LaPresse
MAFIA E ANTIMAFIA
Cannavò » pag. 11
LA CATTIVERIA
Ora e sempre Desistenza di Marco
Travaglio
l Pd gradirebbe che Rivoluzione Civile di Ingroia, Di Pietro & C. ritirasse i suoi canI didati in Lombardia, in Campania e in Sicilia,
Casini schiera la cognata, il fidanzato della figlia, il marito della portavoce e il nipote di De Mita Ma Parentopoli inquina anche le liste Pd e Pdl e aggrava lo scandalo degli impresentabili Clamorosi i casi di Campania e Sicilia, dove Berlusconi e Bersani cedono ai peggiori ras locali dc
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Gallinari, morte di un carceriere di Rita Di Giovacchino
nche i capi delle Br muoiono. Il primo ad anA darsene è stato Prospero Gallinari, aveva 62 anni e faceva l’autista. Nel 1988, nel carcere di Rebibbia, con i compagni aveva scritto: “La guerra è finita, lo Stato ha vinto”. » pag. 9
Prospero Gallinari Ansa
cioè nelle tre regioni decisive per assicurare al primo classificato la maggioranza non solo alla Camera, ma anche al Senato. Sulla carta, l’auspicio per un patto di desistenza è perfettamente comprensibile e persino legittimo. Nella realtà dei fatti accaduti in questo inizio di campagna elettorale, un po’ meno. Vediamo perché. Al momento della sua entrata in politica, Ingroia si appellò alle forze ritenute più vicine, cioè al Pd e a Grillo, per dialogare sui programmi ed eventuali alleanze. Grillo rispose che non era interessato, ma rispose: stima per la persona di Ingroia, ma non per il suo ruolo di “foglia di fico” dei vecchi partiti che aderiscono alla sua lista. Bersani nemmeno gli rispose al telefono, anzi sguinzagliò i giannizzeri ad attaccare Ingroia come portatore di un non meglio precisato “giustizialismo” e di una fantomatica “guerra al Quirinale” (che, come i nostri lettori ben sanno, non è mai esistita). Pensavano, gli strateghi di via del Nazareno, che Rivoluzione Civile fosse un pelo superfluo da ignorare o almeno snobbare. Naturalmente è così: vedi i sondaggi, che danno il movimento sopra il 5 per cento, quanto basta già ora per superare il quorum d’accesso alla Camera. E per ridicolizzare il famoso Casini, noto frequentatore di se stesso e di parenti stretti, per anni inseguito dai geni pidini che l’avevano scambiato per un trascinatore di folle oceaniche. Ora, Rivoluzione Civile ha al primo punto la questione morale e al secondo quella sociale, come dimostrano alcuni suoi candidati-simbolo. E anche il Pd, almeno a parole. Nei fatti, però, dietro alla foglia di fico di alcuni sindacalisti, schiera l’ex dg di Confindustria, Galli, e il professor Dell’Aringa, che considerano la Fornero una blanda mammoletta. E, dietro alla foglia di fico dell’ex procuratore nazionale antimafia Grasso, candida condannati, imputati, indagati, portatori di conflitti d’interessi e amici degli amici. Soprattutto in Campania e in Sicilia, cioè in due delle tre regioni dove Ingroia dovrebbe accettare la desistenza. Che cos’è, uno scherzo? Domani, finalmente ma con comodo, dovrebbero riunirsi i garanti, la celebre Commissione di Garanzia, presieduta da Luigi Berlinguer, che da un mese sfugge alle domande del nostro giornale sugli impresentabili che il suo illustre sinedrio dovrebbe cancellare dalle liste a norma di Codice etico. Prima che ne escano con la solita furbata da magliari, è bene sapere che non sono chiamati a giudicare reati (semmai a prendere atto dei reati già accertati dalla magistratura), ma comportamenti. Quale credibilità può avere il Pd sulla lotta alla corruzione se candida Antonio Luongo, rinviato a giudizio per corruzione? E sulla lotta ai reati finanziari, se candida Nicodemo Oliverio, imputato per bancarotta fraudolenta? E sulla trasparenza amministrativa, se candida Antonio Papania, che ha patteggiato una condanna per abuso d’ufficio, e Andrea Rigoni, condannato e poi prescritto per i lavori fuorilegge in casa sua, e Nicola Caputo, indagato per truffa e peculato nell’inchiesta napoletana sui rimborsi d’oro? E che senso ha proibire nel Codice etico la “gestione clientelare del potere”, le logiche di “scambio”, i “conflitti d’interessi” e gli “incarichi a familiari”, e poi candidare il re del clientelismo e delle amicizie mafiose di Enna, Vladimiro Crisafulli (per giunta indagato per abuso), e il principe della parentopoli e dei conflitti d’interessi a Messina, Francantonio Genovese? Con che faccia si chiede a Ingroia di farsi gentilmente da parte e di ritirare i suoi candidati puliti per far eleggere questi gigli di campo? Poi, naturalmente, tutti contro Santoro perché resuscita Berlusconi. Lui.
Siria: 80 morti all’Università di Aleppo. Da mesi quasi una strage al giorno per oltre 60 mila vittime. Ma nessuno ferma i macellai
Mercoledì 16 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 15
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MARCHIONNE METTE MONTI IN CASSA INTEGRAZIONE A dicembre la fabbrica di Melfi era il set per lo spot al premier di Elkann e dell’Ad Fiat: grandi promesse di investimenti e nuovi modelli. Ora da Detroit l’annuncio di due anni di cassa integrazione. Mentre a Pomigliano 1400 dipendenti si rassegnano a rimanere senza lavoro
SILVIO IL SIMPATICONE SHOW ALLA 7 Il Cavaliere scherza e colpisce con un cartello il giornalista Marco Damilano
Cannavò » pag. 10
FONDI ELETTORALI
INGROIA FINISCE IN MANETTE
Montezemolo e Bondi a caccia di 10 milioni per il Professore
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UN GIORNO DA PECORA Il candidato premier arancione gioca con i conduttori
Italia Futura organizza le cene, dove pagano anche i candidati che dovranno sostenere la campagna Feltri e Tecce » pag. 7
» I GIORNI DELLA VERITÀ » Domani si riunisce il Comitato di Garanzia sulle liste e il Codice etico
Pd, troppi impresentabili: Bersani che fai, li cacci? Il Partito democratico in Sicilia ha in lista cinque candidati “discussi”, non solo Crisafulli, ma anche il potente ràs agrigentino Capodicasa E Oscar Giannino candida addirittura Giosafat Di Trapani, già indagato da Falcone nel 1992 e poi condannato per favoreggiamento a don Vito Ciancimino
CONSULTA & TRATTATIVA
Fierro, Lillo, Lo Bianco, Perniconi e Rizza » pag. 2 - 3 - 4 - 5
CAMPAGNA D’ITALIA
U di Franca Rame
Salerno, viaggio elettorale nel regno di De Luca
CARI DEMOCRATICI LA DESISTENZA SÌ: MA DAGLI INDEGNI
di Antonello Caporale
l 24 febbraio finalmente si vota. I Molti degli attuali 945 parlamentari se ne torneranno a casa. Il vento cam-
inviato a Salerno
ome sempre, tutto si tiene. In una città che investe sul cemento, la SiC nistra, anche quella radicale, tenta di dare nelle candidature coerenza allo spirito del luogo. » pag. 8
Ora il Presidente è un Re intoccabile » pag. 2
LA CATTIVERIA Berlusconi: “Ci fu un tentativo di uccidermi”. Capita che a 15 anni portino l’apparecchio » www.spinoza.it
bia. Deve cambiare! Noi, “popolo”, siamo pieni di aspettative. Cosa chiediamo? Pulizia, onestà, correttezza, rispetto. Ma se ne sentono delle belle » pag. 18 e pure stravaganti.
U di Furio Colombo
QUELLE LEZIONI AMERICANE TRA AGNELLI E NAPOLITANO » pag. 18
La Corte incostituzionale di Marco
Travaglio
iamo accusati di non rispettare la Corte costituzionale. Ma ci dev’essere un equiS voco: da ieri, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza sul conflitto di attribuzioni Quirinale-Procura di Palermo, alla Consulta non portiamo solo rispetto, ma anche uno sconfinato affetto. Intanto per l’umana comprensione che si deve a 15 insigni giuristi costretti a rovinare intere vite e onorate carriere con l’atto eroico, quasi soprannaturale, di motivare una sentenza immotivabile, spiegare concetti inspiegabili, sostenere tesi insostenibili. Eppoi per l’avallo davvero insperato che danno alla solitaria campagna del Fatto Quotidiano affinché Napolitano divulghi il contenuto delle sue quattro telefonate con Mancino. La loro “propalazione” – conferma la Corte – “sarebbe estremamente dannosa non solo per la figura e per le funzioni del Capo dello Stato, ma anche, e soprattutto, per il sistema costituzionale complessivo che dovrebbe sopportare le conseguenze dell’acuirsi delle contrapposizioni e degli scontri”. Dunque, par di capire, i giudici costituzionali sanno qualcosa che noi comuni mortali non sappiamo: Napolitano disse a Mancino cose che, se si venissero a sapere, aggraverebbero “le contrapposizioni e gli scontri” (fra chi e chi? Mistero) e ne danneggerebbero non solo “la figura e le funzioni”, ma addirittura “il sistema costituzionale complessivo”. Roba grossa, dunque. Chissà da chi l’hanno saputo: da Mancino? Da Napolitano? Dall’uccellino? Mistero. Noi, che fosse roba seria e grave, l’avevamo intuito quando il consigliere D’Ambrosio, intervistato dal nostro Marco Lillo, si lasciò sfuggire di non poter rivelare ciò che Napolitano gli aveva chiesto di fare per assecondare le lagnanze di Mancino contro i pm di Palermo, perché erano parole e atti “coperti da segreto” e “immunità”. Altro che auguri di Natale, convenevoli, scambi di cortesie e chiacchiere in libertà fra due vecchi amici. “La semplice rivelazione ai mezzi di informazione dell’esistenza delle registrazioni costituisce un vulnus che dev’essere evitato”: che vulnus potrebbe mai creare sapere che Napolitano parlava con Mancino, se non si fossero detti niente di che? Nel tentativo disperato di affermare un’immunità totale del Presidente, manco fosse il Re Sole, mai prevista dai padri costituenti, i giudici costituzionali non fanno che aumentare la curiosità dei cittadini sul contenuto delle telefonate. Che sarà soddisfatta solo quando Napolitano o Mancino si decideranno a svelarci che cosa si dissero, mentre cadeva il governo Berlusconi, nasceva il governo Monti e il Quirinale trovava il tempo d’immischiarsi nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia, mettendo in mezzo il superprocuratore Grasso e due Pg della Cassazione. Qualcuno dirà che affermare che la Consulta conosce il contenuto di quelle telefonate è pura illazione. Ma è una deduzione e una speranza: se la Consulta non lo conoscesse, come farebbe a scrivere che, parlando col privato cittadino Mancino, Napolitano esercitava le sue “funzioni”, non importa se “formali o informali”? Purtroppo nessuna norma costituzionale od ordinaria prevede, fra le funzioni formali o informali del capo dello Stato, le interferenze in un’indagine giudiziaria. Anche perché, altrimenti, bisognerebbe affermare che anche quando il barista del caffè Gambrinus di Napoli gli offre un ginseng e lui risponde “no grazie, preferisco un caffè”, Napolitano sta esercitando una funzione “informale”, e dunque la risposta “no grazie, preferisco un caffè” è coperta da segreto e i giornali che l’hanno riportata hanno messo in pericolo non solo “la sua figura e le sue funzioni”, ma soprattutto “il sistema costituzionale complessivo”. Innescando fra l’altro un pericoloso “acuirsi delle contrapposizioni e degli scontri”. Fra il ginseng e il caffè.
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 3 Numero 261 del 15/01/2013
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Dura denuncia dopo la defezione dell’azienda all’incontro Anci
Zootecnia
Blue tongue 2011 domande fino al 31 gennaio L’inoltro on line sul portale www.basilicatanet.it Gli allevatori lucani avranno tempo fino al 31 gennaio prossimo per compilare la domanda on line per l’ottenimento dei contributi del Piano di sorveglianza sierologica 2011 del virus della febbre catarrale degli ovini (Blue tongue). Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha prorogato la precedente scadenza del 31 ottobre 2012. La riapertura dei termini si è resa necessaria per consentire la presentazione on line delle domande da parte degli allevatori che nel 2011, pur partecipando all’attuazione del Piano attraverso domanda in formato cartaceo, non avevano poi utilizzato la procedura on line prevista dal bando. In particolare la procedura prevede due fasi. La prima riguarda l’ottenimento del codice di attivazione. Se si è in possesso della firma digitale lo stesso può essere richiesto attraverso il portale www.basilicatanet.it (sezione: servizi on-line, link diretto http:// servizi.basilicatanet.it/servizi/index.jsp). In caso contrario il codice di attivazione potrà essere richiesto allo sportello Urp del Dipartimento Agricoltura. Una volta ottenuto il codice d’attivazione attraverso basilicatanet.it (sezione consultazione - avvisi e bandi) è possibile compilare e inviare la domanda. L’invio on line ha valore di presentazione all’Ufficio Protocollo del Dipartimento Agricoltura della domanda. Il virus si trasmette esclusivamente attraverso le punture dei moscerini ematofagi del genere Culicoides che si infetta durante il pasto di sangue su un ospite viremico e Btv replica attivamente nell’organismo degli insetti, andando a colonizzare le ghiandole salivari, dalle quali è in grado di infettare un nuovo ospite punto da Culicoides. Una volta inoculato, Btv tende a colonizzare le cellule del sangue, soprattutto i globuli rossi, fatto che facilita la trasmissione tramite il pasto di sangue del vettore. La viremia è stimata durare circa 60 giorni, ma l’animale colpito è contagioso per il vettore solo nei primi giorni dopo l’infezione, quando il titolo virale nel sangue è più elevato. La pecora è la specie più sensibile all’infezione da Btv e presenta sintomi clinici anche gravi; bovini e caprini vengono infettati ma sono più resistenti e generalmente la malattia trascorre con sintomi lievi od assenti. La Bluetongue non colpisce l’uomo. A PAG. 3
Poste, l’ira dei sindaci contro le chiusure Annunciato ricorso al Tar contro le decisioni in Basilicata
I sindaci lucani alzano la voce contro Poste Italiane e denunciano pubblicamente l’atteggiamento dell’azienda che penalizza il territorio. Lo si legge nel documento approvato al termine della manifestazione indetta dall’Anci Basilicata con i comitati locali a difesa degli sportelli postali presenti sul territorio, culminata nell’incontro tenutosi con la Regione Basilicata in presenza di parlamentari, amministratori regionali e provinciali. I sindaci ritengono “gravissima - è scritto - la rinuncia di Poste Italiane a partecipare all’incontro di Anci e Regione per discutere della questione”. Un’immagine significativa
A PAG. 2
Scade oggi il bando per trovare la persona che gestirà il progetto destinato agli stranieri perché possano “sentirsi a casa propria”
La lingua per integrarsi Previsti corsi di italiano ma anche di educazione civica e alla legalità Budget totale da 191.588 euro
A PAG. 4
Fondamentale imparare la lingua del Paese in cui si vive
Robot e luminari nel “patto per la salute” con il Regina Elena
La candidatura di Matera 2019 potrebbe passare anche per i campanacci di San Mauro
Partita la convenzione con l’ospedale S. Carlo per interventi chirurgici di altissimo livello
Quattro giorni di laboratori, mostre, concerti e numerosi “riti ancestrali”
Fra i primi interventi chirurgici effettuati nell’ambito della convenzione fra l’ospedale San Carlo e l’Istituto tumori “Regina Elena” di Roma, ce ne sono stati due che hanno utilizzato la tecnologia robotica. Per la precisione, i robot capaci di operare
I quattro giorni del Campanaccio 2013 - la consueta festa che anima San Mauro Forte a gennaio - non serviranno solo a rafforzare le presenze turistiche del paese lucano. L’iniziativa - ricca di concerti, mostre, laboratori del gusto e soprattutto
tumori alla prostata. Una tecnologia che potrebbe portare a ottenere, per l’azienda ospedaliera lucana, un “appeal” ancora maggiore a abbattere parte dell’emigrazione sanitaria. Inoltre, si potrebbero abbattere le liste di attesa.
La Gazzetta del Mezzogiorno
riti antichi come quello che dà il nome all’evento - servirà anche a spingere Matera verso la candidatura a Capitale europea della cultura 2019. Non è un caso infatti che la presentazione ufficiale sia avvenuta proprio nella città dei Sassi.
Il Quotidiano della Basilicata
15.01.2013 N. 261
PAG. 2
Basilicata Mezzogiorno
Documento dell’Anci contro i dirigenti del gruppo che hanno disertato l’incontro sul taglio degli uffici
Poste, la rabbia dei sindaci Gli amministratori lucani annunciano ricorso al Tar sulle decisioni dell’azienda Gli enti locali lucani fanno la voce grossa contro Poste Italiane e denunciano pubblicamente l’atteggiamento dell’azienda che penalizza il territorio. Lo si legge nel documento approvato al termine della manifestazione indetta dall’Anci Basilicata con i comitati locali a difesa degli sportelli postali presenti sul territorio, culminata nell’incontro tenutosi con la Regione Basilicata in presenza di parlamentari, amministratori regionali e provinciali. I sindaci ritengono “gravissima - è scritto nell’atto - la rinuncia di Poste Italiane a partecipare all’incontro di Anci e Regione per discutere della questione connessa alle decisioni di chiusura e razionalizzazione di Uffici postali
punto di accesso entro 3 chilometri; al 92,5% della popolazione con punto di accesso entro 5 chilometri; al 97,5% della popolazione con punto di accesso entro 6 chilometri”. I sindaci - prosegue il provvedimento - “lamentano che i provvedimenti sono intervenuti nel pieno di una trattativa in atto tra Poste Italiane e il sistema dei Comuni. Esprimono forte preoccupazione per nanziari, eccetera, essenziali per garantire processi di sviluppo territoriale e coesione sociale Considerano tale comportamento un atteggiamento ostile che rischia di compromettere definitivamente le relazioni istituzionali tra il sistema dei Comuni e Poste Italiane”. Ma ovviamente il noccio-
Due scene consuete e (sotto) l’incontro organizzato dall’Anci
razionalizzazioni di uffici che hanno volumi medi di attività doppi rispetto alla media nazionale. Trattasi di un’azione programmatica che incredibilmente penalizza doppiamente la Basilicata”. La regione è infatti già colpita da una norma che impone a livello nazionale e non locale parametri penalizzanti per un territorio - come quello lucano, fatto di
“Incomprensibile la motivazione della defezione connessa a una legittima, democratica e pacifica manifestazione” nella Regione Basilicata. Considerano incomprensibile la motivazione a tale rinuncia connessa alla organizzazione di una legittima, democratica e pacifica manifestazione promossa dall’Anci Basilicata con i comitati locali a difesa di presidi territoriali fondamentali per garantire servizi essenziali quali il pagamento delle pensioni, del servizio postale universale, di depositi fi-
di Alessandro Sileo Le amministrazioni pubbliche e i privati potranno beneficiare di agevolazioni economiche fino al 40 per cento delle spese per l’installazione di pannelli solari, stufe e pompe di calore. Varato dal Governo il decreto “Conto termico”: un’altra misura che insieme al “Conto energia” rientra nel panorama legislativo italiano per il sostegno dell’energia ecosostenibile. Stanziati 900 milioni di euro fino ai prossimi cinque anni, di cui circa 200 milioni di euro alle pubbliche amministrazioni e circa 700 milioni di euro al settore privato per promuovere l’efficienza energetica da
lo del documento è nelle decisioni strategiche dell’azienda: i sindaci infatti “considerano ingiustificati i provvedimenti di chiusura e razionalizzazione anche alla luce di alcuni dati acquisiti presso le comunità interessate”. Alcuni esempi di paesi in cui gli uffici saranno chiusi: a Possidente ci sono 500 pensioni pagate a sportello e 250 operazioni medie giornaliere; a
A Possidente 500 pensioni pagate a sportello e 250 operazioni medie giornaliere; a Sant’Antonio Casalini 250 pensioni e 110 operazioni
Sant’Antonio Casalini 250 pensioni e 110 operazioni; ad Avigliano Scalo 180 pensioni e 150 operazioni. Si pensi che nei 628 uffici nazionali oggetto di razionalizzazione in media ci sono 48 pensioni pagate a sportello e 47 operazioni medie giornaliere e che addirittura, fra i parametri di Poste Italiane, in un uf-
ficio mono-operatore diseconomico sono previste 6 pensioni e 18 operazioni. Mentre il dato medio giornaliero relativo alle razionalizzazioni degli Uffici in Basilicata è pari a tra 70 e 100 pensioni medie e tra 75 e 100 operazioni. “Dati - dicono i sindaci che evidenziano come in Basilicata si è operato con
La regione è già colpita dalla norma che impone a livello nazionale e non locale parametri penalizzanti per un territorio molto complesso un’orografia complessa e una densità di popolazione assai bassa: servizio postale garantito al 75% della popolazione con
Premi alle performance più verdi di Pa e privati Nuovi incentivi del governo a sostegno dell’energia pulita fonti rinnovabili. Il decreto “Conto termico”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 gennaio, è stato varato dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente. Le istituzioni pubbliche potranno accedere a rimborsi da parte del Gse (Gestore dei Servizi energetici) per la collocazione e la sostituzione di impianti di climatizzazione e per gli interventi: di isolamento termico (pareti e infissi); per ridurre i consumi pro-
dotti dai congegni di climatizzazione estiva, delle caldaie a condensazione. I privati, invece, potranno ottenere contributi per l’installazione del solare termico; di pompe di calore elettriche e a gas; di generatori di calore a biomasse, o stufe o caldaie a legna e a pellet con valvole termostatiche. Il “Conto termico” si distingue rispetto al “conto energia”. Mentre quest’ultimo punta al contenimento dell’energia elettrica, il pri-
mo provvedimento mira a premiare i contenimenti energetici ottimali annui, a seconda dell’opera infrastrutturale installata. Il Gse e il Cti (Comitato Termotecnico italiano) hanno il compito di predisporre le linee guida per l’installazione dei contatori termici per l’invio telematico dei dati energetici. L’entità delle erogazioni, suddivise al massimo in cinque rate annuali, dipende dalle dimensioni dell’edificio, dalla potenza raggiunta
il quadro più complessivo del servizio e della organizzazione di Poste Italiane sul territorio regionale anche per la precarietà del servizio di recapito, la riduzione di circa 100 unità della pianta organica e la mancata previsione di strutture operative di primo piano nel nostro territorio, al rispetto della Carta di qualità. Chiedono alla Regione Basilicata
sulla base delle prestazioni energetiche ottenute dal soggetto pubblico o privato. Nel caso delle pompe a calore, la somma da destinare è calcolata sulla base dei coefficienti prestazionali e della zona climatica. Il monitoraggio sui risultati conseguiti in termini energetici è affidato all’Enea mentre le coperture economiche vengono stabilite dall’Autorità dell’Energia attraverso lievi incrementi intorno al 2 per cento sulla
e alle Province di Potenza e Matera di intervenire in maniera decisa”. I sindaci annunciano il ricorso al Tar. (bm3)
tariffa del gas. Per i prossimi dieci anni, i titolari di redditi soggetti ad Irpef o Ires ad eccezione del settore pubblico saranno i beneficiari della detrazione fiscale del 55 per cento per il risparmio energetico (coperta dalla fiscalità generale). Secondo le stime riportate dal ministero dello Sviluppo economico, la misura “Conto termico” consentirà di rimborsare il 40 per cento delle spese sostenute (superando il tetto tra il 15 e il 20 per cento) compresi i costi di gestione degli impianti e per il rilascio della certificazione energetica. Le risorse finanziarie saranno accreditate sul conto corrente dei privati sotto il controllo del Gse.
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Piano Blue tongue 2011 domande on line fino al 31 gennaio La Giunta regionale ha prorogato la precedente scadenza per consentire l’inoltro delle domande sul portale basilicatanet.it
Regione Basilicata, al fine di conseguire i risultati attesi con l’applicazione del “Piano di sorveglianza sierologica per il virus della febbre catarrale degli ovini (appunto la Blue tongue)”, ha ritenuto opportuno stimolare la partecipazione volontaria al suddetto Piano degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie il proprio personale e le proprie strutture, per lo svolgimento di tutte le operazioni richieste: riconoscimento e cattura dei propri capi di bestiame da sottoporre al Gli allevatori lucani avranno tempo fino al 31 gennaio periodico prelievo ematico, installazione delle trappole prossimo per compilare la domanda on line per l’otte- per il monitoraggio entomologico. A tal uopo, gli allenimento dei contributi del Piano di sorveglianza siero- vatori che hanno partecipato nell’anno 2011 e quelli logica 2011 del virus della febbre catarrale degli ovini che stanno partecipando nel 2012 al suddetto Piano, (Blue tongue). Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha vengono compensati per i costi sostenuti per garantire prorogato la precedente scadenza del 31 ottobre 2012. l’attuazione dello stesso. Per beneficiare di detta comLa riapertura dei termini si è resa necessaria per consen- pensazione finanziaria, il richiedente non deve aver tire la presentazione on line delle domande da parte ottenuto né richiesto contributi, per la stessa attività, degli allevatori che nel 2011, pur partecipando all’at- ad altri enti pubblici. I richiedenti devono possedere il tuazione del Piano attraverso domanda in formato car- fascicolo aziendale aggiornato, come risultante dal portaceo, non avevano poi utilizzato la procedura on line tale Sian. La concessione del contributo avviene in base prevista dal bando. In particolare la procedura prevede a quanto segue: contributo a favore degli allevatori pardue fasi. La prima riguarda tecipanti alla attuazione l’ottenimento del codice di del piano di sorveglianza attivazione. Se si è in possierologica: il contributo sesso della firma digitale lo è concesso proporzionalstesso può essere richiesto La viremia dura 60 giorni mente al numero dei capi, attraverso il portale www. Soggette all’infezione le pecore attestati dal Servizio Veteribasilicatanet.it (sezione: nario dell’Azienda Sanitaria servizi on-line, link diretto ma anche bovini e caprini competente, che vengono http://servizi.basilicatanet. resi disponibili per i prelieit/servizi/index.jsp). In caso contrario il codice di atti- vi nell’intero anno 2011 e 2012. Per ogni capo messo vazione potrà essere richiesto allo sportello Urp del a disposizione dell’autorità sanitaria, ed accettato dalla Dipartimento Agricoltura. Una volta ottenuto il codice stessa, viene erogata una somma massima di 8 euro d’attivazione attraverso basilicatanet.it (sezione consul- per capo/controllo mensile, per un importo massimo di tazione - avvisi e bandi) è possibile compilare e inviare euro 96 euro per capo/anno. Tale somma sarà eventualla domanda. L’invio on line ha valore di presentazione mente ridotta in relazione al periodo di effettiva messa all’Ufficio Protocollo del Dipartimento Agricoltura della a disposizione; contributo a favore degli allevatori pardomanda. Per eventuali informazioni sulla procedura tecipanti alla attuazione del piano di sorveglianza entoe assistenza è possibile contattare gli uffici del Diparti- mologica: massimo 400 euro ad azienda. Tale somma, mento Agricoltura componendo lo 0971/668690 o in- rapportata all’intero anno solare, sarà eventualmente viando una mail a: rocco.giorgio@regione.basilicata.it ridotta in relazione al periodo di effettiva messa a dispoPer quanto concerne gli interventi a favore degli alleva- sizione. Il virus si trasmette esclusivamente attraverso le tori partecipanti all’attuazione del “Piano di sorveglian- punture dei moscerini ematofagi del genere Culicoides; za sierologica per il virus della febbre catarrale degli ovi- in Africa e nel bacino del Mediterraneo la specie epideni (Blue tongue) in Italia” riferito agli anni 2011 e 2012, la miologicamente più importante è C.imicola. Culicoides
Allevamenti ovini e bovini soggetti all’attacco della Blue tongue
La malattia
L’azienda sanitaria di Potenza ha fornito precise informazioni in merito al pericolo di trasmissione all’uomo della trichinellosi, una malattia che colpisce cinghiali, suini ed equini.Dopo un intervento veterinario di verifica su alcuni cani morti, le cui carcasse sono state rinvenute nel territorio del Comune di Moliterno, con sospetto di avvelenamento, è stata rilevata - rende noto l’azienda sanitaria - la presenza di un’unica carcassa di volpe. Il materiale prelevato è stato subito inviato per tutti gli accertamenti del caso all’istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata presso la sezione di Tito scalo che ha accertato la positività per Trichinella. L’esame parassitologico, effettuato sui muscoli della carcassa di volpe ha rile-
si infetta durante il pasto di sangue su un ospite viremico e Btv replica attivamente nell’organismo degli insetti, andando a colonizzare le ghiandole salivari, dalle quali è in grado di infettare un nuovo ospite punto da Culicoides. Una volta inoculato, Btv tende a colonizzare le cellule del sangue, soprattutto i globuli rossi, fatto che facilita la trasmissione tramite il pasto di sangue del vettore. La viremia è stimata durare circa 60 giorni, ma l’animale colpito è contagioso per il vettore solo nei primi giorni dopo l’infezione, quando il titolo virale nel sangue è più elevato. La pecora è la specie più sensibile all’infezione da Btv e presenta sintomi clinici anche gravi; bovini e caprini vengono infettati ma sono più resistenti e generalmente la malattia trascorre con sintomi lievi od assenti. La Blue tongue non colpisce l’uomo.
Le informazioni dell’Azienda sanitaria di Potenza sulla patologia che colpisce suini ed equini
Trichinellosi sotto controllo
Tutti gli animali introdotti nei macelli vengono sottoposti a controlli ed esami previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale I servizi veterinari pubblici sono presenti e vigilano su tutti i focolai epidemici vato la presenza di larve di Trichinella. Questi parassiti sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità per ulteriore indagini. Allo stato - pre-
cisa l’Asp - non si può parlare di rischio di contagio nei confronti dell’uomo, a mezzo di carni e insaccati, perchè in tutto l’ambito territoriale dell’Azienda
sanitaria, tutti i suini e gli equini introdotti nei macelli, vengono scrupolosamente sottoposti ai controlli ed esami specifici previsti dalla normativa
europea, nazionale e regionale in materia. L’esame trichinoscopico permette di evidenziare la eventuale positività. Tali controlli sono disposti, da parte dell’Azienda Sanitaria di Potenza, anche sui suini macellati a domicilio. È evidente la opportunità che anche gli animali, in particolare i cinghiali, che vengono trattati in conseguenza di battute di caccia da parte di privati, siano sottoposti all’attività di ispezione da parte dei servizi veterinari. Il Dipartimento di Prevenzio-
ne dell’Azienda sanitaria di Potenza e la Provincia, come previsto da un protocollo d’intesa, hanno individuato azioni da porre in campo per i controlli sulla fauna selvatica. I titolari dei permessi di caccia devono pertanto rispettare le prescrizioni per il corretto consumo degli animali abbattuti. L’Asp raccomanda di consumare carne fresca di suini, equini e cinghiali ben cotta e di porre attenzione affinché gli insaccati ed i prosciutti riportino i controlli da parte dei servizi veterinari pubblici. I servizi veterinari pubblici dell’Azienda che hanno come primario interesse la salute dell’uomo e degli animali si sono contraddistinti per la particolare e scrupolosa presenza e vigilanza in tutti gli episodi di focolai epidemici.
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Oggi scade l’avviso per chi dovrà gestire il progetto di “Corsi di lingua e di educazione civica italiana”
Cleci: verso l’integrazione Una figura che abbia competenze economiche ma anche nel settore sociale Dovrà essere esperto di economia e finanza, ma anche di problematiche sull’emigrazione: è richiesto un certo eclettismo al candidato che farà domanda per l’incarico di prestazione d’opera relativa al progetto “Cleci” della Regione Basilicata. La data ultima per la presentazione della domanda è quella di oggi, 15 gennaio. Fra i requisiti - oltre a quelli soliti (cittadinanza italiana, nessun carico giudiziario, nessuna incompatibilità eccetera), bisogna anche aver conseguito una laurea magistrale in materie economica o sociale e aver svolto attività di project manager da almeno tre anni in progetti regionali, nazionali o transnazionali. Per dimostrare la propria idoneità, sono gradite (e, soprattutto, danno punti in più) la conoscenza in materia di analisi dei bisogni degli , la comprovata esperienza, la precedente realizzazione di progetti in materia di integrazione sociale degli enti pubblici, specializzazioni e master
in materia e pubblicazioni nel settore. La laurea con il massimo dei voti e la lode vale 3 punti, e solo 1 o 2 punti per votazioni più basse. Master e specializzazioni varie porteranno da 0,50 a 2 punti. Aver svolto gli incarichi in istituzioni potrà aggiungere al punteggio - a seconda della durata delle attività svolte - da 0,50 a 3 punti.
Parte con una serie di difficili interventi chirurgici la collaborazione tra l’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e l’Istituto tumori di Roma “Regina Elena”. A meno di due settimane dalla sigla del protocollo interaziendale si è svolta la prima seduta operatoria congiunta con la partecipazione dell’equipe romana. A operare con i luminari internazionale della chirurgia oncologica in urologia, l’intera squadra del settore del San
Robot e luminari al San Carlo
Il colloquio servirà a chiarire punti controversi del dossier di candidatura Infine, la pubblicazione di opere nel settore dell’immigrazione - che quindi attestano la conoscenza in materia - daranno da mezzo punto a 3 punti, in base alla coerenza del lavoro realizzato con il ruolo nel progetto Cleci, della responsabilità avuta, della qualità del lavoro stesso e dell’importanza degli editori. E’ previsto anche un colloquio “finalizzato esclusivamente – è scrit-
to nel bando – a chiarire punti controversi del dossier di candidatura e ad approfondire gli aspetti di dettaglio utili alla corretta applicazione di alcuni criteri valutativi”. Dunque, con il colloquio non si guadagnerà alcun punto. Non sono pochi i compiti che il prescelto dovrà svolgere: coordinare il progetto “Cleci” e garantire il raggiungimento degli obiettivi; coordinare l’attuazione dei wp (significa “work packages”, le unità operative) del progetto gestiti dal dipartimento Salute; collaborare con il lead partner del progetto; redigere il calendario delle varie fasi e svolgere periodicamente il processo di controllo; partecipare agli incontri richiesti dalla Regione Basilicata e dal ministero dell’Interno; produrre lo stato di avanzamento; contabilizzare e rendicontare le risorse per conto della Regione Basilicata. Ma ce ne sono anche altri. Da quando verrà stipulato, il contratto durerà fino al 30 giugno prossimo, per un massimo
Di cosa si parla Primo: comprendersi Il significato della sigla “Cleci” dice già tutto sul progetto a cui si riferisce: Corsi di lingua e di educazione civica italiana. E’ possibile un processo di reale integrazione – concetto finora rimasto fumosamente nell’ambito delle teorizzazioni e dei discorsi sui massini sistemi – se non c’è la comprensione, innanzitutto di ciò che si dice e si scrive? La risposta viene spontanea. Dunque, con l’obiettivo di una reale comprensione della lingua e la conoscenza della cultura del Paese ospitante, il progetto della Regione Basilicata intende organizzare corsi di italiano a partire dal primo livello, di educazione civica e di educazione alla legalità riservati agli immigrati. Il budget è di quasi duecentomila euro. Per la precisione, 191.588 euro. Il progetto – come ha fatto sapere qualche tempo fa l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano – è stato ammesso ai finanziamenti del Fei, il Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi. Beneficiari innanzitutto - fra gli stranieri - i lavoratori stagionali, le donne, gli analfabeti, i disabili e i minori. Sei i corsi previsti, ognuno per 20 partecipanti. Perché non sia un progetto valido solo sulla carta, ma effettivo ed efficace, è stato programmato il miglioramento delle strutture formative locali con allestimenti, dotazioni materiali e prodotti formativi. Sarà potenziata anche la rete territoriale dei servizi, ossia le strutture formative locali e gli sportelli informativi, utili a orientare i destinatari del progetto. (bm3)
di 240 ore, così come previsto dal progetto finanziato. “Tutte le attività per il raggiungimento degli obiettivi sono da svolgersi – si legge nell’avviso pubbli-
co – senza alcun vincolo di subordinazione, fermo restando l’obbligo di svolgere le attività secondo le esigenze della Regione Basilicata indicate dal responsabile del progetto.
Parte la collaborazione fra l’azienda ospedaliera di Potenza e l’Istituto tumori “Regina Elena” di Roma con un doppio intervento e l’utilizzo delle tecnologie urologiche più all’avanguardia Carlo. Impegnate in contemporanea due sale per due prostatectomie radicali e un tumore al rene. I dottori romani hanno elogiato ampiamente le capacità dei colleghi lucani, giudicate di elevatissimo spessore. “Stiamo lavorando a un progetto multidisciplinare - fa sapere l’ospedale
di Potenza - che proporremo alla Regione per rendere profittevole un impegnativo investimento tecnologico. L’acquisto di un robot consentirà al San Carlo di collocarsi all’avanguardia nell’Italia meridionale, candidandosi a diventare un hub interregionale della chirurgia robotica”.
Nomine
Il progetto è peraltro quasi a costo zero, come hanno sapere dalla Regione Basilicata, e che assesta un forte colpo all’emigrazione sanitaria, da sempre uno dei problemi della sanità meridionale. Storicamente, il primo intervento di prostatectomia radicale robotica risale al 2000, eseguita
da Binder e Kramer. Da allora, sempre più centri urologici si sono dedicati alla codifica puntuale e al perfezionamento della prostatectomia radicale robotica, sicuramente uno degli interventi dove la tecnologia robotica esalta le possibilità di eseguire un intervento “anatomico”, con ottima-
Il compenso sarà di 80 euro lordi (dunque comprensivi di oneri previdenziali e assicurativi e dell’Iva) all’ora per un massimo – come detto – di 240 ore. (bm3)
le preservazione dei fasci vascolonervosi deputati al mantenimento della funzione sessuale e alla possibilità di una ottimale ricostruzione della continuità della via urinaria al termine della dissezione della prostata. Grazie ai validi risultati, sia oncologici che funzionali, della prostatectomia robotica si è assistito ad una progressiva diffusione di questa metodica tanto che attualmente negli Usa copre circa l’80% degli interventi del settore. (bm3)
Commissioni
Lucani all’estero, arriva Scaglione
Osservatorio edilizia: quale ruolo
Attuato il passaggio di consegne alla Commissione regionale dei lucani all’estero. Alla guida dell’organismo si è insediato ieri il consigliere regionale Luigi Scaglione, delegato ad assumere questo incarico dal presidente dell’assemblea dopo la recente modifica della legge regionale numero 16 del 2002. Ai marzo dovrebbe svolgersi l’assemblea annuale nella quale viene varato il programma delle iniziative in favore dei lucani all’estero. Nelle prossime settimane la Crle concentrerà inoltre la propria attenzione sull’organizzazione di due iniziative: la settimana lucana in Piemonte e l’inaugurazione del busto di Orazio in piazza Roma a Buenos Aires, in attuazione di un protocollo d’intesa fra la Regione Basilicata e la città di Buenos Aires che prevede tra l’altro iniziative in favore dei lucani indigenti residenti in Argentina.
E’ ripresa, dopo la pausa delle festività natalizie, l’attività della terza Commissione permanente del consiglio regionale (Attività produttive, territorio e ambiente). Al centro dei lavori, le audizioni sull’adozione del disciplinare dell’Osservatorio regionale dell’edilizia e dei lavori pubblici. Ascoltati il presidente dell’Ance Basilicata (Associazione nazionale costruttori edili), il segretario regionale Cisl Basilicata, i rappresentanti di Fillea Cgil, Feneal Uil e Alleanza delle cooperative italiane. Secondo quanto spiegato dagli operatori di categoria, l’organismo - atteso da tempo - ha lo scopo di monitorare l’andamento del settore edilizia e dei lavori pubblici in Basilicata al fine di mettere a disposizione degli operatori dati e informazioni puntuali anche allo scopo di fronteggiare la grave crisi del settore.
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Agricoltura è futuro
La nostra tradizione è la principale fonte di crescita
r Bandi a sostegno dell’insediamento di giovani imprenditori agricoli, ma anche dell’ammodernamento di aziende preesistenti
Interventi a favore del biologico e ricerche scientifiche che puntino ad un offerta altamente qualificata e a sistemi di reti informatiche
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nell’agricoltura come fattore primario per lo sviluppo della nostra economia. Investiamo energie a sostegno di progetti per qualificare il settore e renderlo più competitivo sui mercati
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 15.01.2013
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IV I POTENZA CITTÀ
Martedì 15 gennaio 2013
LA PROTESTA
CONTRO I PIANI PROGRAMMATI
L’ARMA DEL «NON VOTO» La questione Poste per cui tutti i sindaci protestano, coadiuvati e sostenuti dai propri cittadini, sta diventando una questione politica
SI NASCONDONO DIETRO I COSTI Non essendo previsti veri e propri licenziamenti quello che accade è solamente una riduzione dei servizi alla popolazione
Tagli delle Poste: «Non voteremo» Si leva la protesta dei Comuni, oltre 500 manifestanti in corteo alla Regione Il documento dell’Anci Dati alla mano nessun ufficio è «diseconomico» in Basilicata .
EMANUELA FERRARA l In testa al corteo portano una cesta con le schede elettorali. Sono pronti a non utilizzarle alle prossime elezioni. La questione Poste per cui tutti i sindaci protestano, coadiuvati e sostenuti dai propri cittadini, sta diventando una questione politica. Oramai c’è poco da fare nelle varie amministrazioni. I primi cittadini hanno già giocato tutte le carte in loro possesso ma nulla si è mosso. Gli uffici postali continuano a chiudere e il piano di razionalizzazione va avanti a tutto discapito della popolazione. «Si nascondono dietro ad una diminuzione dei costi – afferma Antonio Manfredelli, sindaco di Rivello – ma in realtà, non essendo previsti veri e propri licenziamenti quello che accade è solamente una riduzione dei ser-
L’Anci di Basilicata ricorrerà al Tar contro i provvedimenti di chiusura decisi da Poste italiane. E lo fa sulla scia di dati che dimostrano come le soppressioni non siano giustificate. È una questione statistica. L’associazione confronta i parametri di un ufficio considerato dall’azienda «diseconomico» con quelli degli sportelli lucani da chiudere. I numeri della diseconomicità riguardano 6 pensioni medie pagate a sportello e 18 operazioni medie giornaliere. Vediamo cosa accade negli uffici lucani oggetto di provvedimento di chiusura. A Possidente sono presenti 500 pensioni pagate a sportel-
lo, 250 operazioni medie giornaliere. A Sant’Antonio Casalini 250 pensioni pagate a sportello e 110 operazioni medie giornaliere. Ad Avigliano scalo 180 pensioni pagate a sportello e 150 operazioni medie giornaliere. Tali numeri - rileva l’Anci vanno confrontati con i dati medi dei 628 uffici nazionali oggetto di razionalizzazione e pari a 48 pensioni pagate a sportello e 47 operazioni medie giornaliere. L’associazione dei Comuni lucani denuncia come i provvedimenti siano intervenuti nel pieno di una trattativa in atto tra Poste italiane ed il sistema dei Comuni, che aveva avviato un proficuo confronto in grado di
portare a positiva soluzione l’intera vicenda. In un documento approvato al termine della manifestazione di ieri, l’Anci chiede alla Regione e alle Province di intervenire in maniera decisa, investendo della questione anche le assisi consiliari, in continuità con il lavoro svolto sino ad oggi con l’Anci per favorire una intesa con Poste Italiane su tutte le problematiche, nonché per la revoca dei provvedimenti assunti. In tale contesto si invitano i livelli istituzionali superiori a sospendere le intese in corso per nuove attribuzioni a Poste Italiane nelle more della definizione di un accordo più complessivo.
A POTENZA
Italiane ha agito senza tener conto della geografia dei nostri territori. 20 km non sono una passeggiata in un territorio montano. Senza considerare poi che la maggior parte dell’utenza è rappresentata da persone anziane, impossibilitate a tali spostamenti. Manifestare nel capoluogo regionale è stato un modo per arrivare ai massimi esponenti politici. «Sono loro, presidente della Regione Vito De Filippo in primis, ad essere chiamati in causa. Noi sindaci – dichiarano Michele Marino, primo cittadino di Trivigno, e Giuseppe Nella di Filiano – abbiamo fatto quanto possibile. Abbiamo affidato servizi come la Tarsu, l’Imu ed i tributi solitamente in mano ad Equitalia alle Poste. Ma ciò non è bastato. Ora è il momento di alzare il tiro. La nostra proposta, presentata all’Anci, è quella di re-
LA PROPOSTA
Da piccoli Comuni come Rivello, Bella, San Costantino per farsi sentire
Abbiamo proposto all’Anci di rescindere tutti i contratti
vizi alla popolazione. Insomma si continuano a penalizzare i soli cittadini che pur portano ricchezza a Poste Italiane, basti pensare a tutte le giacenze possedute dalla popolazione con i vari libretti o conti postali». Il comune di Rivello, come molti altri, è uno di quelli colpiti dalla scure messa in atto. In modo particolare ad essere colpita è la frazione di San Costantino in cui abitano circa 500 persone e che dista 20 km da Rivello, centro più vicino in cui trovare un ufficio postale. Insomma, a quanto pare, Poste
scindere tutti i contratti. Così potremmo veramente vedere dei risultati». Raccolgono le schede elettorali, minacciano il non voto a febbraio. Giurano che andando avanti così, tra uffici postali chiusi ed altri che lavorano a giorni alterni, saranno costretti a prendere seri provvedimenti. Intanto Poste Italiane sembra fare orecchie da mercante e rifiuta incontri ufficiali nei quali discutere la situazione. Come sempre, a pagarne le spese rimangono i cittadini.
Zorana Petrino
Vito Leone
Rocco Faraone
Moussa Inoussa
Michele Marino
Mario Piciuolo
Giuseppe Nella
Giovanni Ruggiero
Fausto De Maria
Antonio Manfredelli
DISSERVIZI «È UN ATTACCO CONTRO LE FASCE PIÙ DEBOLI DELLA POPOLAZIONE»
Diritto di replica Dov’erano Cisl e Uil quando ne parlavamo?
«Pronti a continuare la protesta ad oltranza» l Circa 500 persone. Alcuni arrivano con il trattore. Una fila lunga che parte da via del Gallitello ed arriva fino alla sede regionale di via Anzio. Sono qui per manifestare non solo contro Poste Italiane ma anche per esprimere il loro malcontento verso la maggiore istituzione politica che dovrebbe, a loro dire, prendersi seriamente carico della situazione. «L’azienda postale – dichiara l’assessore di Bella, Vito Leone – sta dimostrando tutta la sua arroganza e prepotenza rinunciando agli incontri previsti. Continueremo questa protesta ad oltranza perché i nostri cittadini stanno subendo una grave forma di mancanza di rispetto». Chiudere gli uffici postali, ed in questo caso ci si riferisce a quello di Sant’Antonio Casalini, appare, agli occhi dei manifestanti, un attacco alle fasce più deboli della popolazione. Tutte le frazioni ed i paesi colpiti sono infatti popolate per lo più da anziani. La difficoltà a percorrere chilometri su chilometri per accedere ai servizi postali è più che evidente. «A venire meno – dice Mario Piciulo, ex dipendente delle Poste – è il servizio sociale. Un’azienda che offre servizi ai cittadini dovrebbe sempre andare avanti, anche in momenti di estrema difficoltà». Ciò che a volte stupisce è la scelta delle sedi colpite. «Qui da noi – lamenta il vice sindaco di Castelluccio Superiore – hanno chiuso le scuole
per mancanza di popolazione giovane. Ciò vuol dire che siamo un paese di anziani e, si sa, sono maggiormente gli anziani i “frequentatori” degli uffici postali. Perché togliere allora un servizio a loro dedicato?». La situazione si fa sempre più pesante man mano che si ascoltano i pareri e le storie proposte dai vari cittadini. «I disservizi – dichiarano Moussa Inoussa e Zorana Petrino – erano già tanti. Qui a Bella, in cui non ci sono gli elimina code, si è sempre assistito a scene a limite del raccontabile. Ore ed ore di code per un versamento. Adesso, che qui confluiscono anche i cittadini di Sant’Antonio Casalini, la situazione è peggiorata. Ai preesistenti disservizi se ne aggiungono di nuovi, a tutto discapito della popolazione». Ma anche dove Poste Italiane ha deciso di lasciare tutto com’è non si ascoltano certo pareri confortanti e parole dolci verso l’azienda. «Potremmo vedere il bicchiere mezzo pieno – dice Fausto De Maria, sindaco di Latronico – ma non vogliamo arrenderci alla loro volontà. Ad Agromonte in principio l’ufficio postale era stato soppresso poi, dopo le proteste, ci è stato offerto il contentino dell’apertura a giorni alterni. Potremmo accontentarci a fronte delle situazioni vissute
negli altri centri lucani ma noi la battaglia vogliamo perseguirla per tutti i 130 comuni della nostra terra». Il rischio, dicono, è che oggi si taglino i primi dieci uffici e domani la scure si abbatterà su altrettanti fino alla totale scomparsa di Poste Italiane nei piccoli paesi della Basilicata. «Il nostro è un problema di disservizi nella consegna – lamenta il vice-sindaco di Picerno, Rocco Faraone – Alcuni cittadini hanno subito i tagli alle utenze perché Poste Italiane non recapitava le bollette. È una situazione drammatica che non può essere taciuta». Insomma, se non si tratta di tagli e chiusure, c’è comunque sempre qualcosa che non va.
IL CORTEO La manifestazione contro Poste Italiane per i tagli previsti nei comuni lucani [servizio fotografico di Tony Vece] .
In merito alla polemica di Cisl e Uil che ieri, sulla Gazzetta, hanno attaccato la Cgil accusandola di aver spaccato il fronte sindacale sulla protesta contro Poste italiane, riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario generale Cgil di Potenza, Angelo Summa. «Siamo contenti che la redazione di «Chi l’ha visto» abbia rintracciato Cisl e Uil, dopo la loro preoccupante assenza nei tanti incontri e riunioni tenuti con i sindaci sul tema riorganizzazione Poste Italiane, a cui ha partecipato la Cgil di categoria. Il sospetto, ovviamente, è che Cisl e Uil abbiano riscoperto l’importanza di questa vertenza solo dopo la posizione assunta dalla Cgil. Messa da parte l’ironia, quella accesa da Cisl e Uil ci sembra una polemica gratuita e sterile, anche alla luce del fatto che la manifestazione di oggi è organizzata dall’Anci, a cui la Cgil ha risposto semplicemente dichiarando la propria adesione, senza nulla togliere al processo verso la soluzione della vertenza che continua ad essere l’obiettivo principe della nostra azione».
[Angelo Summa]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 15.01.2013
Martedì 15 gennaio 2013
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24 ore in Basilicata
Trattori e moltitudine di cittadini contro i tagli dell’azienda che non si è presentata all’incontro
Poste, sarà il Tar a decidere
Un documento dei trenta sindaci. Consegnati i documenti elettorali POTENZA -Proprio come previsto: tantissima folla (anziani, intere famiglie, operai, agricoltori, giovani, sindacati di categoria) ha marciato da via Del Gallitello fino al Palazzo della Regione Basilicata, in Via Anzio. Dal Piazzale della Regione è arrivato un segnale forte dalle circa 500 persone provenienti dai 30 Comuni, colpiti dal piano di chiusura e razionalizzazione di Poste Italiane. Hanno aperto il corteo i sindaci con la fascia tricolore e i gonfaloni, preceduti da una decina di trattori, provenienti da Sant’Antonio Casalini e da un auto con a bordo gli assessori di Bella, Carmine Ferrone e Vito Leone, che con l’ausilio di un megafono e di un altoparlante, hanno riunito nella grande manifestazione di protesta, i comitati cittadini (in testa Possidente e Sant’Antonio Casalini) e tutti i manifestanti, armati di trombette, striscioni e bandiere delle associazioni di categoria (Cia, Cisl, Cgil, Uil). Tante comunità e tante amministrazioni comunali unite dall’unico obiettivo, che da troppo tempo li tormenta e li preoccupa: riavere i sacrosanti diritti e servizi, un tempo dovuti e universali e adesso sospirati. Chi doveva dare risposte alla questione è stato latitante, per l’ennesima volt, non ha avuto la compiacenza di presentarsi. Forse, Poste Italiane, ci invierà una raccomandata, senza ricevuta di ritorno. Si esprimerà nell’unico suo linguaggio dovuto, e che i cittadini non hanno mai gradito. L’azienda, ormai, ha imboccato la strada sbagliata, quella di non prendere in considerazione, niente e nessuno. Ma quel niente e nessuno, sono proprio quei cittadini in fila ai cortei, ieri e nei giorni scorsi, in presidio davanti agli uffici postali, anche nei periodi natalizi. Niente può farci dimenticare le difficoltà e i sacrifici messi in campo dai piccoli Comuni: quegli enti che rischiano un isolamento immeritato e che poteva essere evitato. La lunga preparazione a questa giornata, meritava una maggiore considerazione da Roma. Tuttavia, tutti sono decisi a continuare la battaglia, uniti e più forti di prima. I cittadini di Possidente hanno dichiarato che «se non abbiamo diritto al servizio postale, faremo a meno anche del diritto di voto. Siamo oltre mille votanti – hanno aggiunto- e oggi, abbiamo deciso di portare con noi una minima parte delle schede elettorali (raccolte realmente in un contenitore, sorretto da due cittadini) in segno di protesta verso un Governo che non ci sostiene». Altri cittadini provenienti da Sant’Antonio Casalini hanno affermato «non comprendiamo la chiusura dell’Ufficio postale, apparteniamo ad una frazione redditizia, per questo attendiamo risposte da Poste Italiane e dalla stessa Regione Basilicata». Anche il Comune di Castelluccio Superiore, in corteo con una nutrita delegazione di anziani, donne e operai, ha ricordato che «siamo tra i pochi Comuni della fascia del Pollino a rischiare di restare senza un servizio essenziale, l’unico che permetteva dava un impulso forte all’economia, per questo non vogliamo sentirci cittadini di serie B». Il Corteo intorno alle 12.30 si è raccolta nel Piazzale antistante gli Uffici della Regione Basilicata, e hanno atteso fino alle 15 l’esito della riunione tra Anci Basilicata, l’assessore
L’Anci: ecco perché le chiusure sono ingiustificate
Nei nostri uffici volumi superiori alla media nazionale IL documento con i quali i sindaci hanno deciso di ricorrere al Tar parte da un presupposto fondamentale: i provvedimenti di chiusura e razionalizzazione sono ingiustificati anche alla luce di alcuni dati acquisiti presso le comunità interessate. Qualche esempio per capire meglio: nell’ufficio di Possidente, oggetto di provvedimento di chiusura, sono presenti 500 pensioni pagate a sportello, 250 operazioni medie giornaliere. ASant’Antonio Casalini, 250 pensioni pagate a sportello, 110 operazioni medie giornaliere. Nell’ufficio di Avigliano Scalo, 180 pensioni pagate a sportello, 150 operazioni medie giornaliere. Tali numeri vanno confrontati con i dati medi dei 628 uffici nazionali oggetto di razionalizzazione e pari a 48 pensioni pagate a sportello, 47 operazioni medie giornaliere. Vanno, inoltre, confrontati
con i parametri di Poste Italiane per esemplificare un ufficio mono-operatore diseconomico: 6 pensioni medie pagate a sportello, 18 operazioni medie giornaliere. Sorprendente, anche il dato medio giornaliero relativo alle razionalizzazioni degli Uffici in Basilicata, pari a 70 e 100 pensionimedie pagateasportello, 75 e 100 operazioni medie giornaliere. Questi numeri sottolinea l’Anci - mostrano come in Basilicata si è operato con razionalizzazionidi ufficiche hannovolumi medi di attività doppi rispetto alla media nazionale. Si tratta, quindi, un’azione programmatica che incredibilmente penalizza doppiamente la Regione Basilicata in virtù del fatto che la regione già colpita da una norma che, imponendo a livello nazionale e non locale i seguenti parametri.
Le immagini della grande manifestazione contro la chiusura degli uffici in regione
Vincenzo Viti, in rappresentanza del Governo regionale, gli amministratori regionali e provinciali, e tutti i sindaci. L’incontro è culminato con l’approvazione di un forte documento, letto ai manifestanti sul camion-palco, dal Presidente dell’Anci, Vito Santarsiero, accanto ai sindaci. Con una notizia importante: un ricorso al Tar contro l’azienda. Il primo cittadino di Potenza ha dichiarato che «questo documento esplicita le tante assurdità dimostrate fin ora da Poste Italiane, e questa ha dimostrato un importante atto di democrazia, in cui ognuno ha fatto sentire la propria voce, in maniera pacifica, verso i nostri territori, ingiustamente penalizzati e che insieme siamo lottando per ri-
conquistare i diritti e i servizi». «Siamo rimasti increduli –ha continuato Santarsiero - davanti la rinuncia di Poste Italiane a partecipare all’incontro, utile anche per capire le ragioni del sorprendente provvedimento di chiusura e razionalizzazione e, soprattutto, chiediamo alla Regione Basilicata ed alle Province di Potenza e Matera, di ricorrere al Tar per l’annullamento dei provvedimenti assunti con Poste Italiane». Anche il sindaco di Avigliano, Vito Summa, ha ribadito che «i presidi e le lotte continueranno, anche dopo la manifestazione di oggi: la partita non si chiude qui. Dobbiamo rimanere uniti, in difesa dei nostri servizi e diritti». Mariarosaria Aquino
LA POLEMICA SINDACALE Cgil replica a Cisl e Uil “Dove siete stati fino a ora?” LA Cgil non se l’è tenuta, e a Cisl e Uil che alla vigilia della manifestazione avevano accusato il segretario Angelo Summa di aver rotto la linea unitaria seguita fino a questo momento nella vertenza poste, lo stesso sindacalista replica: “Siamo contenti che la redazione di ‘Chi l’ha visto’ abbia rintracciato Cisl e Uil, dopo la loro preoccupante assenza nei tanti incontri e riunioni tenuti con i sindaci sul tema riorganizzazione Poste Italiane, a cui ha partecipato la Cgil di categoria. Il sospetto, ovviamente, è che Cisl e Uil abbiano riscoperto l’importanza di questa vertenza solo dopo la posizione assunta dalla Cgil. Messa da parte l’ironia, quella accesa da Cisl e Uil ci sembra una polemica gratuita e sterile, anche alla luce del fatto che la manifestazione di oggi è organizzata dall’Anci, a cui la Cgil ha risposto semplicemente dichiarando la propria adesione, senza nulla togliere al processo verso la soluzione della vertenza che continua ad essere l’obiettivo principe della nostra azione”.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 15.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
VI I POTENZA CITTÀ
SANITÀ
CENTRI DI ECCELLENZA
Martedì 15 gennaio 2013
OBIETTIVI La convenzione consentirà al «San Carlo» di acquisire tecnologie e pratiche cliniche all’avanguardia internazionale in urologia
IL FUTURO La collaborazione potrebbe coincidere con l’introduzione della robotica a cominciare dalla chirurgia urologica
San Carlo e Regina Elena un «patto» per la salute Collaborazione del primario Gallucci e del suo team SANITÀ La presentazione dell’intesa raggiunta tra l’ospedale San Carlo di Potenza e l’istituto Regina Elena per il reparto di urologia
ALESSANDRO BOCCIA l «Non è un favore, ma un’opportunità che da lucanissimo quale sono non potevo non accettare». Così il professor Michele Gallucci, noto urologo di fama mondiale, originario di Pietragalla dove è nato nel 1950, spiega i motivi che lo hanno portato ad accettare la collaborazione tra l’istituto «Regina Elena» di Roma, dove lui è primario, e l’azienda ospedaliera «San Carlo» di Potenza. Una collaborazione fortemente voluta dal direttore generale del «San Carlo», Giampiero Maruggi, che, nel corso della presentazione dell’intesa tra le due strutture sanitarie, non ha esitato a definire «fondamentale per la crescita del più grande ospedale lucano». La convenzione consentirà, infatti, al «San Carlo» di acquisire tecnologie e pratiche cliniche all’avanguardia internazionale, grazie proprio all’eccellente contributo del professor Gallucci e del suo team, che opereranno a Potenza ed affiancheranno i chirurghi del posto in un programma articolato di confronto e miglioramento. «Il tutto - ha confermato Maruggi – a costo quasi zero per l’azienda lucana poichè il professor Gallucci ha accettato di collaborare senza compenso alcuno, mettendo a disposizione anche la rete sanitaria attivata in questi anni in tutto il mondo». Una scelta dettata da vari motivi. «Mi legano alla Basilicata innanzitutto le mie origini – ha spiegato Gallucci, che già ieri ha eseguito alcuni interventi chirurgici -e poi il fatto che vi trovo un gruppo di urologi bravissimi». Diverse, infatti, sono state le parole di apprezzamento per il nosocomio lucano. «Si tratta di una collaborazione utile alle due strutture e al personale sanitario, medico e infermieristico, che porterà il San Carlo a essere centrale nel panorama meridionale e a ridurre le liste di attesa» anche perchè «nella struttura potentina c'è già una squadra di medici di elevatissimo spessore professionale, quindi tut-
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ta la sperimentazione è legata solo alla pratica su nuove tecniche chirurgiche»: i medici del San Carlo, in questo senso, «avranno anche la possibilità di stage all’estero per arricchire le proprie competenze».
ATTESE
Tra gli obiettivi della collaborazione (senza compenso) c’è la riduzione delle liste di attesa La collaborazione con l’istituto «Regina Elena» potrebbe, poi, coincidere con l’introduzione della robotica applicata in vari ambiti sanitari. A cominciare proprio dalla chirurgia urologica, di cui il professore - lau-
reatosi a Roma a 24 anni, collaborando poi con la cattedra di Clinica urologia nell’Università di Roma, e attualmente docente anche nelle Scuole di specializzazione della Sapienza e del Campus biomedico nonché collaboratore dell’European School of Urology - è una delle massime autorità mondiali. Attualmente l’ospedale potentino non dispone di attrezzature simili, anche se Maruggi ha annunciato che «il San Carlo sta riflettendo su tutte le opzioni, anche quelle legate all’acquisto del nuovo robot, in un percorso di crescita legato all’utilizzo a livello locale, all’utenza e alla professionalità elevatissima dei nostri medici», riflettendo «sui costi elevati del macchinario». Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore regionale alla salute, Attilio Martorano, per il quale «progetti simili non solo danno una forte spinta all’eccellenza, ma contribuiscono anche a diminuire l’emigrazione sanitaria».
TUMORI I RESPONSABILI DELLE UNITÀ OPERATIVE SPIEGANO I VANTAGGI DELLA METODICA INNOVATIVA
Regione Un defibrillatore in ogni Comune lucano Una defibrillazione immediata è in grado di garantire una maggiore probabilità di sopravvivenza. Soprattutto nelle malattie cardiovascolari che costituiscono la prima causa di morte nel nostro Paese e che spesso si manifestano in modo imprevedibile sotto forma di aritmie ventricolari che, se non vengono tempestivamente convertite, hanno un esito infausto. Questa la motivazione di fondo alla base del progetto «un defibrillatore in ogni Comune» che il Dipartimento regionale alla Salute, sicurezza e solidarietà sociale, servizi alla persona e alla comunità, ha messo in campo allo scopo di diffondere in modo capillare, su tutto il territorio della Basilicata, l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni. Un progetto rivolto a tutti i comuni a cui l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano, ha chiesto ufficialmente una dichiarazione di disponibilità. «Ciò - scrive l’assessore in una nota inviata a tutti i sindaci lucani - al fine di dare la possibilità ad ogni singola Amministrazione comunale di poter disporre, dopo la fornitura della attrezzatura necessaria e la opportuna formazione del personale individuato per la custodia e l’utilizzo, di un’importante presidio di primo soccorso sul proprio territorio». Una opportunità che il sindaco di Roccanova, Giulio Emanuele non si è lasciato sfuggire inviando con immediatezza la disponibilità di adesione al progetto e indicando anche il tra il personale non sanitario che dovrà essere formato, alcuni soci dell’Avis, rappresentanti delle associazioni sportive e di volontariato e dipendenti comunali. Specificando anche che il luogo più idoneo dove collocare il defibrillatore è la sede dell’Avis, nella ex scuola materna in via Belvedere dove si trova anche l’ambulatorio della Guardia medica. Posto strategico e vicino ai luoghi più affollati , quali ad esempio le scuole, il campo sportivo.
[Andrea Lauria]
I LIMITI DI UN SERVIZIO NATO NEL 2008 PER GLI UTENTI
Nuova radioterapia intraoperatoria Referti on line all’Ircss-Crob: i primi trattamenti ma non per tutti SANDRA GUGLIELMI l Anche in Basilicata la radioterapia intraoperatoria è diventata una realtà. Da oltre tre mesi presso l’Istituto di Ricerca - Ospedale Oncologico di Rionero in Vulture si pratica, tra i pochissimi centri del sud Italia ad offrire questa possibilità, una nuova tecnica che permette di erogare già nel corso dell’intervento chirurgico, subito dopo l’asportazione della neoplasia, una dose unica di radiazioni direttamente nella sede del tumore. I primi trattamenti integrati di chirurgia e radioterapia nei tumori della mammella sono stati condotti ai primi di ottobre mediante l’utilizzo di un acceleratore lineare mobile sotto la responsabilità di medici, fisici e tecnici della Radioterapia dell’Istituto guidati dal dott. Vincenzo Fusco. L’intervento chirurgico è stato effettuato dall’equipe della chirurgia senologica, diretta dal dott. Giuseppe La Torre, con la partecipazione del dott. Pietro Caldarella, collaboratore del prof. Veronesi dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Ne abbiamo parlato con i responsabili delle due Unità operative, il dottor La Torre e il dottor Fusco. Ci spiegate quali sono i vantaggi di questa nuova metodica?
«L’associazione tra chirurgia conservativa e radioterapia (che ha lo scopo di distruggere eventuali microscopici residui tumorali nella mammella) rappresenta il trattamento standard nei tumori del seno in fase precoce. L’utilizzo delle due metodiche terapeutiche riduce infatti il rischio di recidiva locale dal 20% (sola chirurgia) al 6-7% (chirurgia seguita da radioterapia). Essendo la localizzazione delle recidive locali nell’80-100% dei casi nello stesso quadrante mammario sede della malattia, irradiare solo la zona maggiormente a rischio in un’unica e precoce seduta aumenta i benefici e riduce i rischi dell’irradiazione stessa». Come avviene il trattamento? «La radioterapia esterna tradizionale, eseguita successivamente all’intervento chirurgico, richiede generalmente un periodo di 5 settimane circa; la iort, invece, prevede, come trattamento esclusivo, un’unica seduta di radioterapia della durata di pochi minuti nel corso della procedura chirurgica, o in alternativa un’erogazione parziale associata a poche sedute di trattamento radiante esterno». Ci sono effetti collaterali? «Il tipo di radiazione utilizzata permette di avere una distribuzione omogenea della dose rilasciandola solamente all’interno del tes-
suto tumorale, minimizzando i danni ai tessuti sani adiacenti. Inoltre, l’eliminazione del periodo di trattamento post operatorio da un alto libera il paziente dal giornaliero trattamento, dall’altro libera posti nelle liste d’attesa». Avete fatto riferimento solo al tumore alla mammella. Ma la Iort può essere usata anche in altri tipi di neoplasie? «Il successo della radioterapia intraoperatoria è consolidato, al momento, solo per i tumori alla mammella, mentre per gli altri si è ancora in una fase di sperimentazione, ragion per cui attualmente con la iort trattiamo solo questo tipo di carcinomi». Tutte le neoplasie mammarie sono trattabili con questa nuova tecnica? «La iort non è una panacea, non è adatta a qualsiasi tumore ed in qualsiasi donna. Non è adatta per esempio ai tumori multipli, a tumori superiori ai 3 cm, ai tumori che raggiungono la cute o quando è necessario irradiare le stazioni di drenaggio linfatico; è sconsigliata in mammelle troppo piccole o eccessivamente voluminose, in zone periferiche. Proprio l’accurata selezione richiede un affiatamento ed una collaborazione stretta tra chirurghi, radioterapisti, radiologi e fisici sanitari».
l Il servizio è utile. O meglio, sarebbe utile. Chi fa un esame al San Carlo - in seguito dovrebbe essere attivo anche all'Asp (Azienda Sanitaria Potenza), all'Asm (Azienda Sanitaria Matera) e a al Crob di Rionero - attraverso il sito internet della Regione dovrebbe poter scaricare sul proprio computer i risultati senza doversi recare nuovamente nell'ospedale. Nonostante questa opportunità sia stata annunciata nel 2008 purtroppo ancora non è possibile per tutti. La segnalazione ci giunge da alcuni lettori. L’accusa: il sistema è troppo macchinoso, indicazioni e informazioni poco fruibili, i percorsi di accesso sono poco intuitivi, anzi da labirinto, soprattutto su come richiedere i Pin di accesso alle notizie riservate, anche dai più avvezzi alla tecnologia. Non tutti, insomma, sono
messi nelle giuste condizioni di poter scaricare i referti. Il sistema, nel suo complesso riferito alla sanità, dovrebbe servire, almeno nelle intenzioni espresse negli ultimi 15 anni, anche per prenotare esami ed essere utilizzato dalle farmacie della regione. Soprattutto per coadiuvare quella fetta di popolazione poco «tecnologica», come gli anziani. Ma i problemi non finiscono qui. Alcune credenziali di qualche cittadino che si è iscritto dal primo annuncio, nel 2008, non sono più rintracciabili: quelli per ottenere il Pin di sicurezza per i dati sensibili come i referti riferiti alla salute. Nonostante abbiano già svolto tutta la parte burocratica oggi sono costretti a recarsi presso il San Carlo per richiedere quello che avevano già ottenuto in passato. pubblici.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 15.01.2013
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Potenza Martedì 15 gennaio 2013
Basilicata Mezzogiorno
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Depositate le motivazioni del Tar che ha annullato la vendita del Tribunale da parte del Comune
«A rischio il vincolo pubblico» Se il ministero fosse stato informato per tempo, avrebbe potuto verificare Non solo quel contratto con un’immobiliare privata metteva a rischio un vincolo di destinazione pubblica, ma il ministero - che avrebbe potuto intervenire e controllare in modo preventivo - ne è stato informato tardi. E per questo i giudici amministrativi hanno annullato la vendita del tribunale del capoluogo. Sono state pubblicate ieri le motivazioni della sentenza con cui il Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata ha dato l’alt alla vendita del palazzo di giustizia di Potenza. L’amministrazione aveva puntato parecchio su quella compravendita, utile - avevano spiegato a Palazzo di città - a tagliare il debito storico dell’ente. Il ministero di Grazia e giustizia, invece, ha fatto ricorso, chiedendo conto al Comune e, indirettamente, alla Maya immobiliare, la società che aveva deciso di rilevare la struttura. Lo stop giudiziario dopo un lungo iter di trattativa, manifestazioni di interesse, bandi. A qualche mese dal ricorso di via Arenula, il Tar ha annullato la delibera del consiglio comunale del 2008 per «l’alienazione con patto di locazione» del tribunale. Ma l’acquirente non avrebbe potuto spiegava il Comune - modificarne le condizioni d’uso. Il ministero aveva fatto notare che il tribunale - un edificio da poco più di 14 mila metri quadrati - era stato costruito dopo la metà degli anni Settanta con diversi finanziamenti statali concessi al Comune: per la struttura sono stati spesi circa 17 milioni di euro. Anche lo stesso Municipio aveva messo fondi
«Lo Stato concede un contributo all’ente, non il rimborso delle spese di manutenzione»
sull’edificio che è nato con un vincolo della destinazione d’uso a uffici giudiziari. Con tutto questo impegno da parte del pubblico, il ministero non ha mandato giù - aveva fatto notare nel ricorso - che il Comune avesse fatto sapere dell’intenzione di vendere solo a cose fatte. Il prezzo indicato in origine era di 53 milioni di euro. La cifra sarebbe arrivata subito nelle casse cittadine. La vendita però, successivamente, è stata chiusa a 32 milioni di euro e con un canone diverso da quello ipotizzato in partenza. L’avvocatura dello Stato, che ha supportato le ragioni del ministero, ha opposto anche un eccesso di potere negli atti del Comune: una struttura nata per essere pubblica, mal si concilia con un rapporto di natura privatistico. Il Comune dal canto suo ha replicato che la destinazione d’uso del tribunale non era a rischio. E poi - come spesso spiegato dall’amministrazione Santarsiero - lo stesso Stato ha alienato propri beni per far cassa: perché il Comune non può? Che cosa ne è dell’autonomia degli enti locali? Il Tar ha invece stabilito che il tribunale fa parte «della categoria dei beni patrimoniali indisponibili», sottoposti a un vincolo molto forte. In questo caso, il «rapporto contrattuale locativo di diritto privato tra il Comune di Potenza e la Maya» avrebbe fatto perdere al vincolo di destinazione la «propria originaria connotazione pubblicistica». Secondo il Tar il ministero aveva anche ragione nel lamentarsi: se informato per tempo, avrebbe «potuto partecipare in sede procedimentale e quindi preventivamente alla “verifica di compatibilità” fra l’alienazione dell’immobile e le condizioni di permanenza della destinazione ad uso pubblico». Anche sul rapporto di spese e rimborsi tra Comune e Ministero (il primo lamenta sempre ritardi) il Tar decide di fare chiarezza. La norma è chiara: le spese di illuminazione, pulizia e gestione sono a carico dei Comuni sede dei tribunali. Il ministero corrisponde, invece, un contributoche può essere rivistoe modificato di volta in volta. Il Comune di Potenza non avrebbe perciò potuto fissare il canone di locazione del tribunale, una volta alienato: non ne aveva diritto. Sara Lorusso
Il tribunale di Potenza
IL PUNTO
L’Unione punta sulle aree urbane: un’occasione per il capoluogo
La città diventa il centro di programmazione C’è un pacchetto di fondi europei da spendere Il prossimo ciclo di programmazione dei fondi comunitari «sarà una grossa occasione per le città», lo sarà - almeno in linea di principio - per Potenza. In un momento in cui le risorse a disposizione dei Comuni sono sempre meno, a Potenza - come in altre realtà urbane - il nuovo indirizzo europeo lascia sperare. E, contemporaneamente, diventa una chiamata alla responsabilità. L’Europa ha deciso che il ciclo di programmazione 2014-2020 dovrà essere incentrato sulle aree urbane. E in sede di Conferenza delle Regioni, il presidente dell’Anci, Vito Santarsiero, ne ha fatto un punto di battaglia. Da sindaco di una città che fa ancora fatica a vivere il ruolo di capoluogo, stretta tra una dimensione di provincia e l’ambizione metropolitana, sa che tempo da perdere non ce n’è. «Questa volta dobbiamo arrivare pronti al primo gennaio 2014», dice. Non è andata così con il vecchio ciclo di programmazione: ritardi, soldi persi, poi rimodulati. «L’Europa ci sta dicendo che le aree urbane solo il contesto in cui progettare lo sviluppo. I precedenti orientamenti non hanno portato i giusti risultati. La stessa Europa sta facendo marcia indietro rispetto alla strategia di Lisbona che è stata un fallimento. Ed aver rinunciato per troppo tempo a questo ruolo, è uno dei
motivi per cui in Italia non si riescono a costruire percorsi di crescita». Potenza dovrà cogliere questa opportunità. «La nuova programmazione comunitaria dice che le aree urbane sono luoghi in cui costruire innovazione». La città di Potenza non si può permettere di perdere questa occasione: la regola è “farsi trovare pronti”. E forse anche evitare alcuni errori nella gestione dei fondi (tra ritardi, relazioni complesse tra gli enti interessati, progetti cambiati). Santarsiero assicura che in questo Potenza dovrebbe essere avvantaggiata. La strategia che il sindaco ha chiamato “Potenza 2020” tiene dentro progetti e programmi nati sulle disponibilità di canali diversi di finanziamento già attivi. Dentro questo progetto di riqualificazione complessiva della città nei prossimi anni inserisce il Pisus (il piano integrato di sviluppo urbano sostenibile, passato da 40 a 20 milioni e integrato poi col fondo di coesione). Ci mette dentro anche i 26 milioni ottenuti con la rimodulazione del fondo di sviluppo e coesione operato dal ministro Fabrizio Barca. Ancora, concorrono a disegnare “Potenza 2020” anche i 10 milioni del ministero alle infrastrutture che faranno da sponda agli 8 milioni di euro messi dal comune sulla mobilità (il collegamento ex Fornace Ie-
race con il centro, lo sdoppiamento della tratta ferrata Fal-Fs). In elenco anche i 15 milioni, sempre in quota fondo di coesione, che serviranno a realizzare lo studentato in via Ciccotti e i 72 milioni di euro del Piano città (un piano di edilizia che funzionerà con 50 milioni a carico dei privati e 21 dello stato, gestiti dal Comune). «In questo modo abbiamo un “serbatoio” di progetti a cui attingere man mano che arrivano i fondi, con documentazione già pronta e senza dover rifare la trafila di approvazione e definizione ogni volta». A questi fondi, poi, si aggiungeranno le risorse del prossimo ciclo di programmazione 2014-2020. «L’emendamento che ho proposto in sede di Conferenza delle Regioni chiede di rafforzare la centralità delle aree urbane. La partita si chiuderà nel parlamento europeo, quando saranno definiti regolamenti, le modalità di utilizzare i fondi, le regole di progettazione». Sul ciclo che arriva al 2014 l’Europa spinge per programmazione integrata (un progetto deve investire più fronti, garantire occupazione ed essere inserito in un progetto più vasto). Ora l’obiettivo è fare in fretta. Perchè mentre si pensa alle strategie che verranno, bisogna fare i conti con i progetti
aperti. L’opposizione a Palazzo di città ha più volte fatto notare che i 10 milioni di euro destinati allo sviluppo delle imprese nel pacchetto Pisus sono fermi. Il timore hanno detto i consiglieri in conferenza stampa - è di vederseli chiesti indietro dall’Europa. E gli altri progetti? Nel piano Pisus ci sono la riqualificazione di Parco aurora, la costruzione della scuola a Macchia Romana, il collegamento verticale col centro, la passeggiata dal parco del Basento all’area archeologica del Gallitello. Tutto fermo da agosto scorso. Il ministero dello Sviluppo economico ha dato il via libera solo a dicembre. «Ora la Regione e i Comuni dovranno ratificare col ministero gli accordi del programma quadro». Come vanno spesi i soldi, come anticipati, quali modalità per le gare d’appalto. «A giorni saremo in grado». Così assicurano. sa.lo.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 15.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Martedì 15 gennaio 2013
LADRI AL LAVORO
AZIONI A MACCHIA DI LEOPARDO
LO SFOGO DI UNA VITTIMA «Ci hanno rubato oro, soldi e tutto ciò che poteva essere portato via. Stiamo ancora male ed io non ho ripreso a lavorare»
IL BOTTINO GRIFFATO Se l’è cavata con poco un residente di via Nazionale. I malviventi si sono accontentati di una boccetta di profumo
Feste con l’amaro dei furti in casa Nei Sassi il colpo più grosso e la beffa dei danni EMILIO OLIVA l Feste e cenoni di San Silvestro con il magone per alcune famiglie materane. A strappare loro il sorriso sono stati i furti, ma anche la beffa dei danni alle abitazioni, ad opera di ladri di appartamento. Cinque le denunce presentate alla Questura tra furti e tentativi di furto. Ma non è da escludere che altre, come al solito, rimarranno nascoste nel sommerso. Sono tanti i motivi che frenano le vittime. Soprattutto quando il valore della refurtiva non è elevato. Un po’ di scetticismo sulle possibilità di recuperare gli oggetti rubati e, qualche volta, la paura di confessare una colpevole distrazione giocano quasi sempre a favore dei malviventi, scoraggiando le denunce. Furti a macchia di leopardo e quasi tutti concentrati tra la vigilia di San Silvestro e l’ultimo giorno dell’anno. I ladri hanno agito in più quartieri, anche molto distanti fra loro. Da Agna ai Sassi, da Lanera ad Acquarium. Solo il rientro a casa di un vicino ne ha evitato uno in un appartamento di via Protospata, il 3 gennaio, dove i ladri avevano già forzato e danneggiato una finestra. In via Montescaglioso, invece, a San Silvestro, i malviventi hanno desistito dopo essersi accorti che i proprietari di casa erano nella tavernetta. «Probabilmente erano ancora dentro quando è rientrata mia moglie», dice una delle vittime, un commerciante, proprietario di un appartamento in via Annibale Maria di Francia. Il furto è avvenuto la vigilia di San Silvestro, tra le 19.30 e le 20. I ladri sono entrati da una finestra al primo piano, che si affaccia sul garage, dopo aver rotto un’avvolgibile. «Mia moglie – continua il racconto – non è riuscita a entrare in casa perché la porta d’ingresso, a doppia serratura, era stata chiusa dall’interno. Al mio arrivo, un’ora dopo, abbiamo avuto la conferma che c’erano stati i ladri. Hanno messo a soqquadro la camera da letto e il soggiorno e forse disturbati non sono riusciti a terminare il lavoro e sono andati via con piccoli oggetti d’oro, ma di grande valore affettivo». Il danno denunciato ammonta a circa 5-600 euro. La reazione dei proprietari non è stata soltanto quella comune a tante altre vittime che hanno visto la propria vita privata, la propria intimità, i propri ricordi, violati da estranei senza scrupoli. «Mia moglie e mia figlia – rivela il commerciante – avevano paura a rimanere in casa da sole». Le modalità degli ultimi furti si somigliano, ma non fanno pensare nè a rom nè a bande di professionisti o a pugliesi in trasferta. I ladri, manovalanza locale che potrebbe aver agito con l’aiuto di un basista, sembrano aver studiato bene le case prese di mira, seguendo abitudini e orari delle famiglie residenti. Hanno forzato porte o finestre e fatto razzia di tutto quanto era facilmente trasportabile. Nei Sassi una testimone avrebbe riferito di aver visto aggirarsi con fare sospetto un paio di giovani nei giorni scorsi, tra venerdì o sabato della scorsa settimana. «Hanno suonato il campanello d’ingresso intorno alle 23.30 e uno dei due era stato già notato da un vicino mentre tentava di scavalcare un muretto. Parlavano con accento materano. Si sono allontanati quando si sono accorti che in casa c’era qualcuno». In via San Potito, la notte di San Silvestro, non hanno esitato invece a entrare in una abitazione dall’unica finestra priva di grate. «Era il tallone d’Achille della casa», dice il proprietario che insieme alla
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I consigli utili Per difendersi, cittadini sentinelle del territorio
DENUNCE IN QUESTURA Si tratta di furti e tentativi di furto. Ma non è da escludere che altre, come al solito, rimarranno nascoste nel sommerso. Tanti i motivi che frenano le vittime
Per difendersi dai furti in appartamento il ruolo dei cittadini è fondamentale. Le forze dell’ordine li invitano a diventare le sentinelle del territorio, segnalando ogni anomalia con una telefonata. «È importante la tempestività. Segnalare non solo persone sospette, ma anche la presenza di automezzi in un quartiere o in una strada può costituire l’inizio di un accertamento o di una indagine», dice il maggiore Paolo Sambataro, comandante della Compagnia Carabinieri. La prima regola da osservare a scopo preventivo è di evitare di tenere in casa somme di denaro rilevanti e oggetti di valore. «E non dimenticare che i tempi in cui i gioielli si mettevano nel cassetto del comodino sono finiti», precisa Sambataro. Fotografare gli oggetti di valore e annotarne i particolari sono altre operazioni consigliate per agevolare tanto le ricerche quanto la restituzione della refurtiva. È invece da evitare di diffondere troppo la data della propria partenza, di far accumulare la corrispondenza nella cassetta della posta (meglio chiedere la collaborazione di un vicino) e di lasciare la casa al buio. [em.ol.]
moglie gestisce anche un bed and breakfast. «Ma quello – precisa – non lo hanno toccato, sapendo di non trovarvi nulla di interessante». Approfittando dell’assenza della famiglia e probabilmente anche del frastuono dei botti, uno o più malviventi hanno sfondato una persiana e si sono calati all’interno da un’altezza di circa due metri e mezzo, lanciandosi su un letto. Anche in questo caso, al furto si è aggiunta la beffa dei danni causati all’abitazione. Per entrare nell’appartamento i ladri inizialmente avevano tentato
UN ALTRO RACCONTO «Probabilmente erano ancora dentro quando è rientrata mia moglie»
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MILA EURO DI DANNI È la stima del valore della refurtiva oltre che dei costi di riparazione preventivati dopo l’incursione dei ladri in una abitazione in via San Potito, nei Sassi
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EURO UN ALTRO BOTTINO In una abitazione di via Annibale Maria di Francia hanno trafugato piccoli oggetti di valore oltre a forzare un’avvolgibile di una finestra al primo piano di sfondare tre porte. «Quando siamo rientrati, abbiamo trovato la casa sottosopra. Hanno rovistato dappertutto, frugando nelle nostre cose più intime, tra i ricordi e gli oggetti cui siamo più legati affettivamente. Ci hanno rubato oro, soldi e tutto ciò che poteva essere portato via facilmente, compresi i regali ricevuti da mia figlia», racconta il proprietario ancora sconvolto e amareggiato. «La notte stessa abbiamo dormito nel nostro b&b. Ma dopo quello che è suc-
cesso, stiamo ancora male e io non ho ripreso a lavorare. Non riesco a essere lucido. La polizia sta facendo indagini, ma sono molto sfiduciato e temo che non riuscirò a recuperare la refurtiva». Quello di via San Potito è stato il furto più grosso. La stima dei danni ammonta tra i 20 e i 30 mila euro. È andata meglio al proprietario di un appartamento in via Nazionale. Qui i ladri, la sera di san Silvestro, si sono accontentati di andar via con una boccetta di profumo.
A MANI VUOTE
Sventato dall’arrivo di un vicino un altro furto in corso in via Protospata
MOBILITÀ URBANA È IN VIA DI DEFINIZIONE IL REGOLAMENTO, POI SPAZIO ALLA FASE SPERIMENTALE DI DUE MESI
Ztl nel centro storico, l’assessore a confronto con i commercianti DONATO MASTRANGELO l Il vice sindaco ed assessore alla Viabilità Sergio Cappella incontrerà questa mattina alle 10 nel Palazzo di Città i rappresentanti di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti per definire alcuni aspetti connessi alla Zona a traffico limitato (Ztl). «L’incontro afferma l’esponente della Giunta Adduce - servirà per recepire una serie di indicazioni e suggerimenti da parte dei commercianti e delle altre attività produttive in ordine al regolamento che disciplinerà la ztl e che l’Amministrazione comunale si sta accingendo a varare. Sarà dunque l’occasione per accogliere istanze in merito ad alcuni temi come le fasce orarie di carico e scarico ed altri suggerimenti utilizi
ad ottimizzare la zona a traffico limitato. Una volta approvato il regolamento - prosegue l’assessore Cappella - avvieremo la sperimentazione della ztl. Ci saranno come previsto per legge sessanta giorni, un arco temporale necessario affinchè gli utenti possano prendere visione della regolamentazione del traffico nel centro storico». Trascorsi i due mesi di fase sperimentale il servizio supportato dai dispositivi di videosorveglianza e dai dissuasori a scomparsa entrerà nella sua compiuta attuazione. Si passerà insomma dalla presenza degli agenti della polizia municipale all’occhio elettronico in grado di rilevare il transito degli autoveicoli e le eventuali infrazioni nella zona a traffico limitato. «La Ztl nel centro storico - dice Cappella
- è già in vigore da sette anni. Ora si tratta di passare alla fase disciplinata dai nuovi dispositivi tecnologici. Le telecamere sono state installate così come tutta l’impiantistica necessaria che è stata sottoposta ai collaudi del caso ed è perfettamente funzionante. Dopo il confronto con le associazioni di categoria e gli ultimi passaggi in commissione contiamo di avviare la fase sperimentale dal prossimo febbraio. Questo permetterebbe di attuare la Ztl con i nuovi dispositivi già dalla primavera». L’Amministrazione comunale nella fase sperimentale punta a sensibilizzare i cittadini al corretto utilizzo del servizio e al rispetto delle regole. «Durante la sperimentazione gli autori delle infrazioni saranno informati con una lettera di cortesia».
le altre notizie SEDUTA STRAORDINARIA
Consiglio provinciale convocato per oggi n Convocato dal presidente, Aldo Chietera, il Consiglio pronunciale si riunisce oggi, alle 9.30, in seduta straordinaria urgente, nella sala delle adunanze del palazzo di via Ridola. Sei i punti iscritti all’ordine del giorno, tra i quali una interrogazione del consigliere Donato Pierro, Pdl, sul Parco dei calanchi a Montalbano Jonico, l’istruzione della procedura di Valutazione di impatto ambientale per due istanze di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare presentati dalla Shell, l’approvazione dei regolamenti sui controlli interni, le modifiche al regolamento di contabilità e l’approvazione del regolamento interno dell’Ambito territoriale di caccia A con sede a Matera. SBOCCHI LAVORATIVI
Incontro dell’Esercito all’Industriale n Nell’Istituto tecnico industriale settore tecnologico «G.B. Pentasuglia» si terrà oggi, nell’aula magna, un incontro formativo promosso dal Comando militare Esercito Basilicata nell’ambito dell’attività di orientamento all’impiego svolta negli istituti di istruzione secondaria superiore dell’intera regione. Saranno illustrati agli studenti gli sbocchi occupazionali proposti dalla Forza armata.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 15.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
X I MATERA CITTÀ
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UNA NUOVA PIAGA UN FENOMENO DA ARGINARE
LA PREVENZIONE «Stiamo predisponendo un piano psico-educativo rivolto al giocatore e alla famiglia per contrastare la dipendenza», dice Chiacchio
Gioco d’azzardo, ora è emergenza sociale La richiesta di aiuto agli esperti è cresciuta del 70 per cento SLOT MACHINE Sempre più giovani sono attratti dal gioco d’azzardo diventato ormai una vera e propria patologia. Gli esperti lanciano l’allarme sociale e chiedono interventi per correre ai ripari
DONATO MASTRANGELO l Una piaga che cresce in maniera esponenziale e trova nella rete il suo terreno fertile soprattutto tra i giovanissimi. Il gioco d’azzardo patologico rappresenta ormai una vera e propria emergenza, un fenomeno che spesso porta ad implicazioni ancora più gravi, costringendo i soggetti che entrano nel tunnel delle abbuffate ludiche a bussare agli usurai oppure a lasciarsi andare a gesti estremi. «In città - afferma Antonello Chiacchio, psicologo e presidente Sipgi Basilicata, la Scuola ad indirizzo pluralistico gestaltico integrato - nell’ultimo anno in base all’attività svolta in collaborazione con il Centro studi di promozione sociale Omnia Mentis i soggetti alle prese con le dipendenze da gioco d’azzardo patologico sono cresciuti del 70 per cento. Sono aumentati sensibilmente i ventenni che si rivolgono ai nostri esperti. L’impatto sociale è devastante e molte famiglie sono ridotte sul lastrico. Si annulla la dimensione relazionale-affettiva. Il gioco diventa compulsivo, patologico perchè non si riesce a riempire un vuoto affettivo. Questa nuova dipendenza va affrontata sotto l’aspetto della prevenzione lavorando sul soggetto e sulla famiglia in modo parallelo». Il team multidisciplinare di esperti sta redigendo un Piano psicoeducativo per giocatori d’azzardo patologici. «Si tratta - afferma Chiacchio di un percorso trattamentale psico-educativo suddiviso in singoli momenti, rivolto al giocatore e ai suoi familiari. Il “problema gioco” viene affrontato nella sua dimensione globale, dall’aspetto clinico a quello esistenziale, da quello familiare a quello sociale, non trascurando l’ambito giuridico-finanziario. Il giocatore e la sua famiglia vengono accompagnati per tutta la durata del percorso, ipotizzando una azione ambulatoriale oppure, nei casi più significativi, la residenzialità per periodi più lunghi». Spesso non è il gambler, (giocatore d’azzardo), a chiedere aiuto. «In molti casi - evidenzia Chiacchio - è uno dei familiari a farlo quando ormai la situazione è già compromessa sul piano psicopatologico e solo in un secondo momento subentra il gambler. Dopo i colloqui motivazionali uno snodo cruciale del percorso psico-educativo è il percorso terapeutico finalizzato alla gestione della dipendenza da gioco d’azzardo. Il giocatore deve prendere coscienza della dipendenza, sviluppando con il sostegno degli esperti, tecniche cognitive, comportamentali ed emotive per intraprendere un nuovo stile di vita. «Le opportunità di accesso al gioco - afferma Rino Finamore, counselor di formazione gestaltica-fenomenologica - sono aumentate vertiginosamente mediante internet ma anche molti social network hanno banner “civetta” che richiamano al gioco d’azzardo, senza dimenticare le tante pubblicità ingannevoli che in televisione attirano i più giovani a provare l’ebbrezza del gioco». «Uno dei segmenti più significativi del
VIDEOPOKER In rete prolifera il gioco d’azzardo
Il territorio I centri di ascolto I centri di ascolto sono il primo filtro sul territorio per intercettare i soggetti alle prese con le dipendenze da gioco d’azzardo patologico. Due i centri in città gestiti dalla Parrocchia Maria Madre della Chiesa (tel. 377.9559179) e dalla Parrocchia Santa Famiglia (tel. 377.9555702). Gli altri centri sono a Ferrandina e Salandra (Comunità Emmanuel - tel. 0835.670087), Miglionico (gestito da OmniaMentis (tel. 345.1873046) e Marconia (gestito dalla Coop. Anthos - tel. [d.mas.] 377.4766435.
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gioco patologico d’azzardo - dichiara Angela Molinari, psicologa specializzata in psicoterapia pluralistica integrata e in psicologia di comunità - riguarda proprio la diffusione attraverso internet. Sono molti i giovani che si rivolgono a noi. Il poker online incide molto sull’aspetto relazionale anche per gli adulti. Si determina uno scollamento con il
coniuge ma anche con i figli. Per questo motivo il piano di trattamento coinvolge anche la famiglia». «Ci troviamo dinanzi - dice Chiacchio - ad una dipendenza senza sostanza. Il Piano psicoeducativo sul quale stiamo lavorando avrà la supervisione del CoreLand, il Coordinamento regionale lucano azzardo e nuove dipendenze e sarà attuato da Omnia Mentis
in collaborazione con Sipgi. Uno dei prossimi obiettivi è di poter contare su una struttura semi-residenziale per mettere in pratica una fase del percorso terapeutico. In tal senso abbiamo avviato contatti con il Sert, con le cooperative sociali e con le parrocchie. Attualmente stiamo seguendo trenta famiglie di giocatori d’azzardo. In alcuni casi, invece, seguiamo sol-
tanto il singolo gambler». Del team multisciplinare fanno parte due psicologi/psicoterapeuti, uno psichiatra, un medico di base, un professional counselor, un mediatore sociale e civile, un avvocato, tre educatori, otto operatori psicopedagogici/ psicosociali, un tecnico della riabilitazione sociale, un esperto in risorse finanziarie e un psicodiagnosta.
LA DISCARICA DOVE ACCOMODARSI RIONI DI TUFO, PIO ACITO DENUNCIA CIÒ CHE ACCADE IN UN MODO ORIGINALE E PROVOCATORIO
Visioni urbane di «arte moderna» ma in realtà è il degrado dei Sassi «PREGO SEDETEVI» La «stanza» allestita a Porta Pistola utilizzando il materiale scaricato in strada da un cittadino
EMILIO SALIERNO l Visioni urbane d’arte moderna. In realtà rifiuti. Il luogo è Porta Pistola, Sassi, nei pressi di Recinto secondo ospedale vecchio, dove giovedì scorso un civilissimo cittadino ha pensato bene di scaricare in strada buona parte di quanto era il suo mobilio. Via una poltrona, un vecchio frigorifero, una televisione, un materasso, un ventilatore e altro ancora. E così il benpensante si è liberato di quella roba ed ha creato una bella discarica. «Mi sono ritrovato tutta quella monnezza addossata al muro di casa - dice Pio Acito - e non ho potuto fare altro che segnalarlo al Comune, chiedendo che la venissero a togliere. I vigili urbani hanno detto che avrei dovuto chiamare la nettezza urbana e così ho fatto. “C’è un problema alla discarica”, mi è stato riferito, “ma non preoccuparti che veniamo a togliere tutto, il prima possibile”. Solo una vana promessa». Ecco, allora, il colpo di teatro, in realtà la provocazione e la denuncia di Acito: si è preso un po’ di fastidio e, sfruttando anche le sue capacità di architetto, con quei rifiuti ha creato una “camera urbana”, così la definisce, richiamando il termine in voga un po’ di tempo fa e sulla bocca di alcuni architetti che volevano darsi un tono. Ecco, dunque, l’accattivante “ambientino” che si vede nella foto. «Se proprio dobbiamo convivere con le schifezze - dice Acito - almeno rendiamole più gradevoli. E chi vuole può venire ed accomodarsi in questo salotto dei Sassi. C’era pure la tv, ma nel frattempo se la sono fregata». Un’opera d’arte moderna, scrive qualcuno su facebook, in modo provocatorio. «Macchè - sottolinea il “designer” - e nes-
suna pretesa artistica e analogia con Azuma, ma solo la maniera per proporre la vita quotidiana nei Sassi e l’indecenza garantita tutti i giorni ai residenti». E intanto i turisti scattano foto e la “camera urbana” creata con l’operazione di riciclaggio e di “decorazione” diventa quasi un “cult” che fa il giro del web. «Un’amica di Napoli - racconta l’architetto e ambientalista Acito - mi ha chiamato dopo aver visto le foto su facebook e ha chiesto se può mandarmi un bagno completo che hanno buttato sotto casa sua. Hai fatto il salotto, ha detto, e ora potresti anche realizzare il gabinetto. Certo, se dovesse passare ancora qualche giorno per la rimozione dei rifiuti, avrei il tempo di farlo». Qualcuno, sui social network, scrive : «Ma l’Imu si paga per quella stanza?». E Acito risponde: «L’Imposta ancora non ci risulta, ma vedrai che qui ora viene il geo-
metra del Comune a prendere le misure». “Ma di che cosa vi meravigliate”, dice un altro internauta, “questa è la città dei salotti e perciò è giusto che nel luogo simbolo di Matera, i Sassi, ci sia un bel divano imbottito”. “Che bel soggiorno, ci prendiamo un caffè?”, segnala una frequentatrice della rete, mentre un’altra propone “un flash-mob con interventi decorativi e tendaggi” o anche “una Oviesse (Ovs): Oasi per viandanti smarriti”. “Ok - evidenzia un altro intervento - così quella stanza è quasi perfetta. Uno stereo per sentirsi i "Buena Vista Social Club" e ci siamo. Se Matera tenesse il mare, sarebbe una piccola L'Avana”. “Anche se qui, a Matera - è la risposta - “di L’Avana c’è solo il copriletto!”. Bello o brutto, fatto di rifiuti o no, accogliente o meno, il “soggiorno” resiste e persiste.
le altre notizie DAL 18 AL 25 GENNAIO
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani n L'Ufficio Diocesano per l'Ecumenismo e il Dialogo, insieme alle altre chiese cristiane di Matera, la Chiesa Evangelica Battista, la Chiesa Ortodossa di Romania e la Chiesa Evangelica Bethel, ha organizzato anche quest’anno la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che si terrà dal 18 al 25 gennaio. La cerimonia di apertura è in programma venerdì, alle 19, nella chiesa del Purgatorio, con riflessioni del reverendo padre Adrian, della Chiesa Ortodossa di Romania, e don Donato Giordano, dell’Ordine del benedettini. Martedì 22, nella chiesa di Cristo Re, alle 19, si svolgerà la celebrazione sarà presieduta da mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera-Irsina. Giovedì 24, nella Chiesa Madre di Miglionico, alle 19, è previsto l’intervento del pastore Huw Anderson e di don Giuseppe Tarasco. Venerdì 25, infine, nella Chiesa Evangelica Battista di via Gravina, alle 19, la settimana di preghiera si concluderà con una riflessione del pastore Huw Anderson. Il tema di quest'anno, "Quel che il Signore esige da noi", s'ispira ad un brano tratto dal libro di Michea, profeta minore vissuto circa sette secoli prima di Cristo, noto per la profezia sulla nascita del Messia a Betlemme. DONI AI PIÙ PICCOLI
I clown nei reparti dell’ospedale n I clown dell’associazione Oasi del sorriso ritornano oggi, dalle 10, nei reparti dell’ospedale Madonna delle Grazie con attività di musicoterapia e clownterapia. Ai bambini ricoverati saranno portati alcuni doni. Saranno coinvolti tutti i reparti visitati da oltre tre anni, Geriatria, Pediatria, Ortopedia, Rianimazione, Utic, e a tutti i pazienti saranno regalati momenti di allegria e sorrisi. SABATO L’INAUGURAZIONE
Aliano si collega con la Saurina
n Sarà inaugurata sabato 19 gennaio, alle 9.30, la strada che collega l’abitato di Aliano con la Saurina. L’ufficio stampa della Provincia precisa che alla cerimonia prenderanno parte, oltre al presidente dell’ente, Franco Stella, l’assessore alla Viabilità, Angelo Garbellano, mons. Vincenzo Orofino, ed il presidente della Regione, Vito De Filippo. L’arteria, lunga 2 chilometri, è stata realizzata con i fondi del Piano operativo Val d’Agri per una spesa di un milione e 300 mila euro. [p.miol.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 15.01.2013
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TURSI - Solo la tempestività e l'efficacia dei soccorsi, ha evitato che si consumasse la tragedia, domenica mattina intorno alle 7 in via Roma a Tursi, dove l'incendio improvviso di una canna fumaria ha distrutto tetto e sottotetto di un'abitazione, rendendo inagibile anche quella confinante. Due famiglie evacuate, tanta paura ed un vigile del fuoco contuso. Questo il bilancio dell'incidente, che ha turbato la tranquilla mattinata di Tursi, con l'arrivo dei mezzi di soccorso a sirene spiegate. Oggi le due famiglie, tra cui quella di Damiano Suriano di 71 anni e sua moglie Maria Domenica Latorraca di 69, residenti nell'abitazione andata a fuoco, ed i loro vicini, si sono sistemati a casa di parenti, in seguito allo sgombero disposto dal sindaco, Giuseppe Labriola, per l'inagibilità delle due palazzine
Tursi Domenica di paura in via Roma, tragedia evitata dai soccorritori
Fuoco nel sottotetto, famiglie evacuate popolari, costruite negli anni Trenta. Probabilmente resteranno fuori casa per almeno due mesi, i tempi tecnici necessari a predisporre la progettazione per ricostruire i due tetti andati distrutti. A ricostruire per il Quotidiano le fasi concitate dei soccorsi è il tenente dei Vigili urbani, Nino Marra, giunto per prima sul luogo, quando il denso fumo aveva già riempito la strada. «Ho subito allertato i carabinieri della Compagnia di Policoro -racconta Marra- ed i Vigili del fuoco; entrambi sono arrivati in tempi davvero record, considerando la giornata festiva. Intanto, io come unico vigile in servi-
zio, ho provveduto a far avacuare immediatamente le tre palazzine attigue, svegliando una ragazza che non si era accorta di nulla. In pochi minuti sono arrivati i Vigili del fuoco con pompe ed autostala. La strada è stata transennata per impedire la circolazione e 20 uomini si sono inerpicati sulla palazzina per avere ragione delle fiamme; si sono vissuti momenti di paura, quando un vigile del fuoco, nonostante i guanti ignifuchi, ha subìto la leggera scottatura di una mano, scivolando nel sottotetto in fiamme procurandosi ferite lievi anche al collo. Ho immediatamente allertato
la locale Guardia medica, che ha prestato i primi soccorsi, disponendo il ricovero all'ospedale di Policoro. Per fortuna -spiega Marra- la macchina dei soccorsi è stata impeccabile dai carabinieri, ai Vigili del fuoco, ai volontari della Protezione civile; solo questo ha impedito che si consumasse una tragedia, visto che il sottotetto è andato completamente distrutto con gli effetti personali di una vita per la famiglia Suriano, tra materassi, corredi ed altro». Un altro caso analogo si è verificato lo scorso 1 gennaio a Montalbano, stessa dinamica e stessi danni per la famiglia Carone. a.corrado@luedi.it
Tursi
Blocchi artificiali di calcestruzzo proteggeranno da sotto il mare circa 1.600 metri di costa
“Ecopod” contro l’erosione
Presentato il progetto di barriere soffolte artificiali a largo di Metaponto METAPONTO - Contro l'erosione costiera arriveranno i massi calcarei. E' stato presentato sabato sera, in una sala consiliare gremita di cittadini ed operatori turistici, il progetto per la realizzazione di barriere soffolte con materiali naturali, a largo della costa di Metaponto, divorata dal mare per diverse decine di metri in pochi anni. Un'ulteriore speranza per la fruibilità di una delle spiagge più belle della fascia jonica metapontina, oggi ridotta al lumicino in più punti nevralgici per effetto delle mutate condizioni geomarine della zona. Il progetto, affidato alla società romana “Acquatecno”, prevede nello step iniziale la posa di una prima barriera di massi a largo della zona centrale del lido metapontino; lo stanziamento iniziale, come ha spiegato il commissario straordinario per il rischio idrogeologico Saverio Acito, è di tre milioni di euro, che serviranno a proteggere una fascia costiera di circa 1.600 metri lineari per cento metri di larghezza. Un sistema che dovrebbe mitigare il fenomento dell'erosione e difendere l'ecosistema marino, impedendo o rallentando l'arretramento in atto. Nell'uditorio, convocato dall'associazione di operatori turistici “Leucippo” di Metaponto, c'erano tanti titolari di lidi attrezzati, che in questi anni hanno visto fortemente compromesso il loro lavoro. I lavori per il primo intervento al lido di Metaponto dovranno durare nove mesi, ma molto dipenderà dalle condizioni meteo-marine. A relazionare sulle modalità esecutive dell'intervento c'erano anche l'ingegner Francesco Lo Schiavo dello studio Acquatecno, e Andrea Esposito, presidente della Leucippo. La progettazione definitiva è stata approvata, anche se la lista delle emergenze è molto lunga in Basilicata, come è stato detto nel corso dell'incontro, rispetto a una richiesta complessiva per le emergenze territoriali regionali (non solo quindi il lido di Metaponto) di 300 mi-
Un esempio di Ecopod
lioni sono stati stanziatidopo un accordo di programma (del 14 dicembre 2010) siglato da Ministero dell'Ambiente e della tutele del territorio e del mare e Regione, finalizzato alla programmazione di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, con 26.935.000 euro. Quindi, per il momento ci dovrà accontentare dei 3 milioni disponibili per Metaponto, dove saranno create della scogliere sommerse non visibili. Le opere disteranno dalla battigia all'incirca 150 metri ed in quell'area sarà vietata la navigazione. Le barriere saranno parallele alla costa, ma non collegate; ogni scogliera, in totale saranno sette, non sarà materialmente attaccata a quella precedente e successiva, saranno sì disposte in fila ma ogni segmento sarà interrotto da tratti di mare, in modo da favorire il ricircolo ed evitare la formazione di stagni, che renderebbero l'acqua malsana e maleodorante. I massi si chiamano “Ecopod” e saranno artificiali, ovvero realizzati in calcestruzzo, e come ha assicurato l'ingegner Lo Schiavo sono in grado di offrire risul-
tati migliori in questi casi di quelli naturali. La funzione delle barriere è quella di contenere la spinta ondosa retrostante. «L'intervento -ha sottolineato Acito- rientra nella logica della spesa produttiva,
quella che non produce altra spesa ma offre garanzia di altri investimenti e la serenità per gli operatori di continuare a fare impresa lungo la spiaggia». La terapia adottata per Metaponto non è la sola in circolazione; esistono, infatti, altre tecniche per contenere l'erosione, tuttavia è stata imprescindibile la necessità di fare i conti con le risorse disponibili. In altri termini, non è il rimedio migliore e più evoluto, ma è certamente quello meno costoso in quanto a materiale utilizzato e posa in opera. C'è da dire, comunque, che il modello delle barriere soffolte è stato sperimentato con discreti risultati in altre zone d'Italia. Fiducia e soddisfazione è circolata fra gli operatori, i quali avrebbero sicuramente immaginato un intervento che coprisse tutta la spiaggia, ma questo comunque è solo l'inizio della sperimentazione. Se darà buoni frutti, probabilmente sarà impiegata anche per fronteggiare l'erosione in atto a Terzo Madonna di Scanzano. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
Rotondella in festa per Sant’Antonio ROTONDELLA - È tutto pronto, a Rotondella, per i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate. Domani, con inizio alle ore 19, immediatamente dopo le funzioni religiose, l'intera comunità si incontrerà a piazza Unità d'Italia per stringersi attorno alfalò che considera oramaida tempo simboloper eccellenza del proprio patrimonio culturale. L'evento, promosso dalla Pro loco 'A' Ferachiusa' e patrocinato dall'Apt Basilicata e dal Comune di Rotondella, vedrà come ogni anno la presenza di molti residenti dei comuni limitrofi e frequentatori abituali del piccolo centro collinare. Inoltre, ad allietare la serata ci sarà l'orchestra “Liscio simpatia”. Alleore 9del 17gennaio, invece,in piazzaAlbisinni si terrà la consueta benedizione degli animali prima della passeggiata con i cavalli per le vie del centro storico animata dalla banda 'Bassa musica' di Molfetta. «I festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate si inseriscono nel ricco programma che i volontari della Pro loco A' Ferachiusa portano avanti da anni finalizzato alla valorizzazione della cultura locale», ha detto il presidente Pasquale Gentile. «Siamo molto soddisfatti -ha aggiunto- dell'entusiasmo che si sta creando intorno alle iniziative della Pro loco di Rotondella, testimoniato di recente anche dal successoe dallagrande partecipazioneregistrataal presepevivente che ha visto il coinvolgimento di oltre cinquanta figuranti. La promozione delle tradizioni popolari -ha concluso Gentilerappresenta una delle poche leve a disposizione del territorio per non disperdere la memoria».
CHI E’ ACQUATECNO
Commesse in Italia ed all’estero
Una società leader nel settore
LA società titolare del progetto è molto seria. Si tratta della romana “Acquatecno”, che ha una struttura operativa formata attualmente da circa venti persone fisse in organico e da consulenti esterni di collaudata capacità tecnica ed affidabilità. Si tratta di una società di ingegneria nata nel 1987, che opera nel settore delle opere marittime e dell’ambiente. L’attività prevalente della società, in Italia come all’estero, è rivolta agli studi di idraulica marittima, alla progettazione delle opere di ingegneria che si collocano sulla costa ed in mare aperto (off-shore), all’analisi ambientale delle infrastrutture, allo studio di opere di mitigazione e compensazione degli impatti. La crescita della sensibilità ambientale nelle pubbliche Amministrazioni ha consentito ad Acquatecno di applicare le proprie risorse umane e le proprie attrezzature allo studio dell’ambiente marino e costiero, con effettuazione anche di campagne di ri-
cerca in mare. In particolare negli studi delle opere che si sviluppano lungo la costa viene applicata una metodologia adatta alla particolare caratteristica che la fascia costiera possiede, in quanto confine fra ambiente terrestre e marino, ambienti soggetti ad impatti antropici strettamente connessi fra di loro, ma anche molto diversi per tipologia e metodo di studio. Le categorie professionali rappresentate sono costituite da ingegneri, architetti, biologi, agronomi, geometri, disegnatori Cad, personale amministrativo e di supporto. Per ogni commessa la Direzione della società individua un esperto senior qualificato come capo progetto (project manager). “Grazie all'esperienza acquisita -si legge sul sito della società- la Acquatecno dispone di professionalità diversificate ed avvezze a lavorare con integrazione di linguaggio e di risultati”. provinciamt@luedi.it
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 15.01.2013
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Sabato l’inaugurazione della bretella di collegamento alla Saurina
Nuovo ossigeno per Aliano e Alianello ALIANO - Sabato prossimo, alle ore 9.30, sarà inaugurata la strada che collega l'abitato di Aliano con la Saurina e la viabilità nazionale. Alla cerimonia prenderanno parte, tra gli altri, il presidente delle Provincia, Franco Stella; il vice presidente e assessore alla Viabilità, Angelo Garbellano, sua eccellenza monsignor Vincenzo OrofinoM il presidente della Regione Vito De Filippo, la giunta e il presidente del consiglio provinciale. «Si tratta di un'arteria lunga due chilometri, realizzata con i fondi del Piano operativo della Val d'Agri pari a 1 milione e 300mila
euro. Dopo essere intervenuti sulla sovrastruttura stradale, interamente ricostruita e poi consolidata, si è proceduto ad asfaltare e a completare l'opera con la segnaletica orizzontale e verticale. Un progetto che ci ha visti impegnati per un anno e mezzo, periodo nel corso del quale abbiamo lavorato anche per la messa in sicurezza della Aliano-Alianello-Ss 598. Nel pieno dei lavori, mentre si ripristinavano le condizioni di transitabilità -ha evidenziato l'assessore alla Viabilità, Garbellano- si è verificato un movimento franoso, sul quale si è intervenuti raf-
forzando la scarpata con gabbioni di sostegno. Una ulteriore azione, costata circa 600mila euro, che restituisce ad Aliano e Alianello il collegamento con la viabilità nazionale, liberando le due comunità dall'isolamento. Sulla viabilità provinciale, infatti, si concentrano le aspettative di un territorio che paga ancora lo scotto di un gap viario divenuto oramai obsoleto e ingiustificato». «Il dato dell'isolamento viario del territorio provinciale -ha evidenziato il presidente Franco Stella- è un elemento sostanziale della storia di questa parte di
Mezzogiorno e del suo parziale sviluppo. Mancato collegamento con le principali vie di comunicazioni, mancata crescita, spopolamento dei centri urbani. Un lento e progressivo depauperamento del patrimonio sociale, tradizione e risorsa di ogni provincia, che questa Amministrazione ha inteso arrestare con una progettualità concreta che ripartisse dalle infrastrutture. Obiettivo importante che stiamo perseguendo nonostante gli innumerevoli tagli e le alterne vicende relative alla soppressione, senza contare due alluvioni, una emergenza neve e un dissesto idrogeologico che
Il centro abitato di Aliano
punteggia la storia di questo territorio. Una intensa attività di ammodernamento della infrastrutturazione viaria, che è stata affiancata da una manutenzione ordinaria precisa e puntuale grazie all'impie-
go di personale della Provincia, insieme a quello assunto dall'Apea, nell'ambito del progetto “Vie Blu”». Davvero una bella notizia per le comunità interessate. provinciamt@luedi.it
San Mauro Laboratori del gusto, tanti riti ancestrali ed un convegno su Matera 2019
Campanaccio sempre più in alto Presentato il cartellone degli eventi che riempiranno i quattro giorni del 2013 SAN MAURO FORTE - I campanacci di San Mauro Forte rafforzeranno la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019. Non è stato di certo un caso, se la presentazione ufficiale del programma del Campanaccio 2013 sia avvenuta a Matera, ieri mattina, presso la sala consiliare della Provincia. Innanzitutto perché a far da coordinatore della breve presentazione è stato il consigliere provinciale, Antonio Santochirico, di San Mauro Forte. Poi per la vicinanza che il presidente della Provincia, Franco Stella, ha nuovamente dimostrato alla manifestazione. E, infine, in quanto all'interno del programma dell'evento, che si svolgerà a San Mauro fra il 16 e il 19 gennaio, c'è un apposito spazio dedicato all'argomento "candidatura". Quindi tutto fila. Nel senso che capoluogo e periferia della provincia si danno la mano, a favore di cultura e turismo. Un legame la cui solidità è stata sottolineata sia da Santochirico, che dal primo cittadino sanmaurese, Francesco Dibiase. Con il consigliere delegato a Cultura e Turismo del suo paese, Francesco Dirago, ha descritto il cartellone di questa edizione del Campanaccio. Il rito avrà inizio alle 16 di domani, con la sfilata dei liberi suonatori che camminerà prevalentemente per il centro storico del piccolo centro del materano. Un paio d'ore, che porteranno al raggiungimento della centrale piazza Caduti, dove s'apriranno i banchetti della sagra della "fava arrappata". E fino alla sera, le strade saranno vissute da un gruppo folkloristico che aggiungerà colori alla giornata di presentazione del tradizionale appuntamento. Giovedì, invece, si toglieranno i veli alla mostra fotografica "Immagini del Campanaccio", presso i locali dela Pro loco, che tra l'altro ha curato la mostra. Venerdì la sfilata pomeridiana dei liberi suonatori s'incontrerà col percorso
Enogastronomia ed accoglienza di qualità
Con “Cantine Aperte” le grotte tornano in vita
La conferenza stampa di ieri mattina sul Campanaccio 2013
“Le Orme del Futuro”, costruito grazie ai bambini che hanno scritto con le loro matite colorate come vedono il Campanaccio: fogli disegnati che saranno appesi in diversi punti fascinosi del paese. Alle 18, inoltre, Ennio Calbi presenterà il suo libro "Ultimi Coribanti". Tutto in attesa delle
"cantine aperte", certo. Un altro percorso, in sostanza, e questa volta eno-gastronomico, che avrà diversi costi a seconda delle scelte di chi vorrà assaggiare il vino locale insieme altre particolarità imperdibili di San Mauro. La tavola rotonda "Matera città della cultura 2019: il contributo del ter-
SARÀ il 18 gennaio la giornata dedicata a “Cantine Aperte”, manifestazione che ha avuto grande successo l'estate scorsa e che ora si inserisce con alcune novità enogastronomiche anche nell'ambito dell'edizione 2013 del Campanaccio. “All'insegna delle Orme del Futuro”, il nome dell'evento che l'associazione “Ambiente e Natura” propone a giovani, adulti ma anche famiglie con bambini. Un percorso in cui storia, tradizione, gastronomia si intrecciano per regalare emozioni semplici ma uniche, come assaporare del buon vino o degustare piatti tipici immersi in un' atmosfera profumata di mosto e di tufo. Riscoprire antichi sapori e la genuinità, che ha allevato i nostri nonni. Calarsi in un mondo apparentemente lontano ma che è tutt'ora parte di noi e del nostro territorio. E' questo lo scopo dell'associazione Ambiente e Natura, facente parte del Ceas (Centro Educazione Ambientale per la Sostenibilità) far accrescere la fruibilità delle risorse naturali e svilupparla attraverso un programma lungimirante quale quello Epos - Programma strategico 2010-2013 per l'educazione e la promozione della sostenibilità ambientale. “Costruire una società sostenibile”, valorizzando risorse esistenti come le “Grott”, locali tipici notoriamente freschi d'estate e caldi d'inverno scavati per alcuni metri
ritorio provinciale", è fissata per sabato alle 10. E non sarà che un tassello del mosaico che comporrà la giornata clou del Campanaccio 2013 di San Mauro Forte. La sfilata dei liberi suonatori di campanaccio, infatti, si protrarrà fino al concerto serale dei "Tarantolati". Musica e prodotti tipici.
nel tufo, dove si consumeranno le varie pietanze. Sette cantine diverse per 7 piatti tipici accompagnati da 7 vini locali. Questo il percorso eno-gastronomico, preceduto da un interessante itinerario culturale, accompagnati da una guida tra i maestosi palazzi baronali, le Chiese Medievali, il Museo della civiltà contadina. Una passeggiatanelpassato chesaràarricchita da proiezioni e mostre fotografiche. Si partirà alle 16 per il percorso culturale fino ad arrivare alla strada delle Cantine dove, nelle 7 location allestite, si verrà accolti dal capo cantina cioè il proprietario di quel posto che spiegherà la storia del luogo (se ereditato, acquistato, ristrutturato ecc…). Poi si procederà alla consumazione dei piatti (diversi per ogni cantina) accompagnati dall'ottimo vino locale. Tra le varie pietanze si potrà degustare l'impasto “d sazuezza s'frett” con pinzimonio di finocchio oppure rasc'catidd con pomodoro basilico e “m' ddeca frett” o ancora insalata con arance, peperoni cruschi, “spnzual” e “p'mmodor v'rnel”. Questi e tanti altri piatti ancora proposti per l'occasione ad un prezzo eccezionale di 20 euro a persona per vivere il Campanaccio in una maniera ancora più autentica. (prenotazioni e info Giuseppe 339/6347432 ambiente_natura@libero.it. provinciamt@luedi.it
Pezzettini antichi del paesino e proposte per il futuro. La cultura contadina, che può uscire dalla dimensione museale. Durante la presentazione avvenuta ieri, fra le altre cose, Dirago ha fatto pubblico l'augurio che entro primavera di quest'anno si possa partire nel suo paese della montagna
materana utili alla realizzazione di progetti a favore dell'accoglienza nel borgo. Insieme a laboratori d'artigianato per i giovani, che vorranno per esempio continuare a cimentarsi con la costruzione dei campanacci. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it