Monti: “Partiti stiano lontani dalle banche”. Bersani: ”Tenere i banchieri lontani dai partiti”. Più che altro uno sfoggio di code di paglia
Venerdì 1 febbraio 2013 – Anno 5 – n° 31
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F-35, UNA FABBRICA DA 680 MILIONI PER COSTRUIRE 18 ALI
Falconi e avvoltoi/2 di Marco
Martini » pag. 5
dc
di Marco
Politi
mplode l’università nella nazione che ha inventato gli atenei. Cinquantottomila stuI denti, quasi un quinto della popolazione uni-
versitaria italiana, sono “spariti” nell’ultimo decennio. In sei anni è scomparso anche il 22 per cento dei professori. È come se l’Italia scoprisse che non c’è più la Statale di Milano. Non ci facciamo nessuna illusione. La notizia non durerà più di ventiquattr’ore, sepolta dalle buffonerie di Berlusconi, gli oracoli sussiegosi di Monti, i borbottii di Bersani su chi deve apparire in Tv, le farneticazioni di Maroni sul bottino fiscale, le urla di Grillo, le sparate di Ingroia. È come se la classe dirigente – ma cosa dirige? – di questo Paese avesse deciso di chiudere gli occhi dinanzi alla desertificazione sistematica delle prospettive per le sue nuove generazioni. L’ascensore sociale si è rotto. Ne parla qualcuno in campagna elettorale? Il precariato spietato taglia le prospettive di un futuro lavorativo, che abbia respiro. E ora la fuga crescente dalle università rivela che decine di migliaia di giovani non credono nemmeno allo studio come strumento per procurarsi lavoro, promozione sociale, felicità individuale. Fuggono questi giovani e hanno ragione. Una volta laureati non trovano sbocco e se vogliono accettare qualsiasi mestiere, le aziende li rifiutano perché “al di sopra” dei requisiti richiesti. L’Italia dei giovani è in un tunnel e sulla scena politica affollata di discussioni vacue non c’è nessuno con il coraggio di indicare un New Deal, una nuova frontiera, un programma che rovesci le tavole del declino strutturale. È indubbio che l’università italiana – ingolfata da troppe sedi nate per ambizioni locali, troppi corsi di laurea fantasiosi e aspiranti docenti – avesse bisogno di una razionalizzazione. Ma qui è in corso un fenomeno diverso. L’impoverirsi culturale di un intero Paese e la perdita di energie intellettuali, che sono vitali anche per la produzione e l’innovazione. Un collasso catastrofico. Già oggi l’Italia è sotto la media dell’Ocse per numero di laureati (al 34esimo posto su 36 paesi!) e i dottorati sono sotto la media dell’Unione europea. Povertà materiale più povertà intellettuale: una recessione perfetta.
»IL COLLE » Intervista web per fermare le critiche a Draghi e Visco
Mps, Napolitano fa scudo a Bankitalia
Caos attorno all’inchiesta sul buco: la Procura di Siena accusa di aggiotaggio chi diffonde notizie false che minacciano la tenuta della banca. Si muovono anche i pm di Roma. E il capo dello Stato subito avverte: guai a toccare le istituzioni » pag. 2 - 3 IL LIBRO
Silvio, il nipote di Mubarak La rete irride Berlusconi uesto non è un libro. È un Q gioco di ruolo condiviso da una piccola e sghignazzante moltitudine”
Bottura » pag. 7
CAMPAGNA D’ITALIA
A Mirandola dopo il lancio delle uova il terremoto fa tremare i partiti uovo era diretto a lui ma l’ha ricevuto lei. “Ero acL’ canto a Monti e indossavo la fa-
scia tricolore, mi sono vista colpita” Caporale» pag. 6
MODA ITALIANA
Alex Schwarzer, la confessione televisiva che lava il doping
U di Mehmet Ali Agca
» REGIONE LAZIO
LA VERITÀ DI ALÌ CHE SPARÒ AL PAPA
Assunto anche il prete: dice messa per 25 mila euro
ono cresciuto nell’odio. lacidamente adagiato sul P crinale dell’intervista SNell’odio per l’Occidente, confessione, genere mai fuori i cristiani, gli ebrei, gli Stati moda nel piccolo schermo, il colloquio tra Alex Schwarzer e Daria Bignardi ha catalizzato molte attenzioni. Ascolti buoni, share del 5,85%, poco meno di un milione e 500 mila spettatori. Scanzi» pag. 14
Uniti d’America. Sono cresciuto credendo che contasse soltanto imporsi, affermarsi, se necessario annientando i propri nemici. Nessuno mi ha mai detto che esisteva un’altra possibilità. » pag. 18
Travaglio
ue giorni dopo il battibecco Boccassini-Ingroia sulla memoria di Falcone, tutD ti hanno già dimenticato chi ha cominciato: la
Viaggio a Cameri (Novara) nel mega impianto dove attualmente lavorano solo 150 persone La linea di montaggio dei caccia è in un’area grande quanto il quartiere di una città Poi l’Italia per comprare 90 di questi jet dovrà pagare alla Lockheed altri 13 miliardi di euro
FUGA DALL’UNIVERSITÀ FUGA DALLA SPERANZA
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Teolato » pag. 11
LA CATTIVERIA Libertà di stampa: l’Italia recupera quattro posizioni. Ora è penultima » www.spinoza.it
Boccassini, col suo “vergognati” a Ingroia per un paragone mai fatto fra se stesso a Falcone. Non è la prima volta che la valorosa pm perde la trebisonda appena sente nominare l’amico ucciso. Il 25 maggio '92, commemorandolo al Palagiustizia di Milano subito dopo Capaci, puntò il dito su un esterrefatto Gherardo Colombo: “Anche tu diffidavi di Giovanni, perché sei andato al suo funerale?”. E ricordò che, a lei, Falcone telefonava ogni giorno e le aveva confidato “l’ultima ingiustizia subita proprio dai pm milanesi, che gli avevano mandato una rogatoria senza allegati. Giovanni mi telefonò: ‘Che amarezza, non si fidano del direttore degli Affari penali’”. In realtà il pool Mani Pulite di Falcone si fidava: non si fidava di altri dirigenti del ministero, tipo Filippo Verde, poi coinvolto nell’inchiesta Toghe Sporche della stessa Boccassini per rapporti finanziari con Previti & C. Oggi tutti criticano Ingroia per avere ricordato ciò che pensava Borsellino di lui e della Boccassini, perché il giudice non può smentire né confermare. Ma nel '92 la Boccassini fece la stessa cosa, svelando confidenze di Falcone senz’altro vere, che però Falcone non poteva smentire né confermare. Ma in fondo è una fortuna che quel “vergognati” sia toccato a Ingroia. Immaginiamo se un qualunque pm, a tre settimane dalle elezioni, avesse urlato “vergognati” a Berlusconi, Bersani, o Monti. Sarebbe finito sotto ispezione e processo disciplinare, tv e giornali sarebbero pieni di politici, editorialisti, Csm e Anm strepitanti contro i pm che fanno politica e interferiscono nel voto. Invece niente, silenzio di tomba. Anzi, la prova della politicizzazione dei pm è proprio Ingroia, pm in aspettativa, e non il pm che l’ha insultato con la toga addosso. La macchina del fango è, come sempre, trasversale. Severgnini Casco d’Argento va dalla Bignardi e di chi parla? Di Ingroia, che “chiama la sua lista Rivoluzione civile come se le altre fossero incivili” (potrebbe aggiungere che il Pd si chiama Democratico come se gli altri fossero tirannici, ma non l’aggiunge: “Renzi e Letta mi han chiesto di candidarmi”, povera stella). Panorama accusa Ingroia di avere “sprecato milioni di risorse dello Stato” per indagare sulla trattativa Stato-mafia (avrebbe dovuto pagare di tasca sua). Il mèchato di Libero lo accusa di “minacciare la Boccassini” e svela – intimo com’era di Borsellino – che l’amico Paolo lo chiamava “gobbetto comunista”. Repubblica intervista Grasso che, essendo candidato del Pd, gli insegna a “non usare il ruolo di pm a fini politici”. Poi fa attaccare Ingroia da un noto eroe dell’antimafia: Micciché, quello che voleva togliere i nomi di Falcone e Borsellino dall’aeroporto Punta Raisi perché allontanano i turisti. Il Corriere ricorda che “Falcone non partecipava a convegni di folle osannanti” (è una balla, Falcone andava persino alle Feste dell’Unità e al Costanzo Show, ma fa lo stesso). La Pravdina del Pd, la fu Unità, con tutto quel che succede nel mondo e a Siena, apre la prima pagina col titolo “Ingroia, scontro su Falcone”, lo accusa di “antimafia elettorale” e di essere “un magistrato in prima linea” (si ri-vergogni). Staino fa dire a Berlusconi: “Ma cosa vuole questo Ingroia da noi? Tratta la Boccassini peggio di come la tratto io... si candida in Lombardia per aiutarci a vincere... che si è messo in testa?”. Ma sì, dai, Ingroia è pagato da B. (e pazienza se in Lombardia Ingroia appoggia Ambrosoli mentre l’alleato Monti candida Albertini). Poi finalmente, a pag. 11, un luminoso esempio da seguire: Ottaviano Del Turco. Per chi non l’avesse ancora capito: nel paese governato da ladri, affaristi e mignotte, il problema è Ingroia. Invece di nominare Falcone invano, vada a rubare come tutti gli altri.
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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 3 Numero 274 del 01/02/2013
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Si riprende il lavoro partendo dal Memorandum. Si punta a più occupazione e salvaguardia ambientale
Petrolio, torna la coesione
Vertice in Regione. I sei sindaci della Val d’Agri hanno ritirato le dimissioni Enti locali
Controlli, dalla crisi del sistema a un nuovo ruolo Un’organica revisione ha conferito linfa a un tema strategico per la Pa e il Paese Pasquale Monea
Un pozzo petrolifero in Val d’Agri
Salotti, si va verso la sigla dell’accordo
Ambasciatore d’Olanda in visita
Il tavolo è fissato per venerdì 8 febbraio presso la sede del Mise. Previsti investimenti per 101 milioni di euro
L’incontro si inserisce nel quadro di una serie di incontri ufficiali del diplomatico Michiel den Hond
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La crisi del sistema e gli scandali del sistema di finanziamento della “politica” e dei partiti hanno indotto il legislatore a intervenire in aperta controtendenza rispetto all’orientamento dei primi anni 2000, quando era stata costituzionalmente sancita, con l’emanazione della legge n. 3/2001 di riforma del titolo V della Costituzione, la fine del Comitati regionali di Controllo (Co.re.co) e della loro attività di monitoraggio a presidio della legittimità degli atti. Già in precedenza si era avviata l’operazione di alleggerimento dei controlli sugli atti deliberativi degli enti locali attraverso l’eliminazione del parere preventivo di legittimità del segretario comunale a seguito della riforma Bassanini (L. 127/97). Con la nuova legislazione sui controlli l’inversione di tendenza, a conferma della “vichiana” teoria dei corsi e ricorsi storici. L’operazione di revisione, sufficientemente organica, ha dato la stura a un’operazione di organica revisione della materia dei controlli interni degli enti territoriali e locali, che ha avuto l’effetto di conferire nuova linfa vitale a questo tema così importante e strategico non solo per il buon andamento della pubblica amministrazione ma anche per la competitività del sistema Paese. Il tutto al fine di por mano in gran fretta a una situazione emergenziale, considerati per l’appunto gli esempi deplorevoli di spreco di risorse pubbliche e fenomeni di diffusa corruzione ai vari livelli istituzionali di governo. segue a pag.2
Potenza, la settimana prossima prime verifiche sulle nuove linee dei bus Ma le famiglie e gli studenti protestano
Tribunali, rischio paralisi a Matera Avvocati e magistrati assieme per fronteggiare i tagli del governo
Si lamentano lunghe attese. Eliminati 500 mila chilometri. Notevole il risparmio economico
Due toghe costrette a lasciare l’incarico Ma non va meglio nell’altro capoluogo
Le nuove linee di trasporto pubblico a Potenza non sembrano convincere tutti. Le prime verifiche la prossima settimana. Con l’inedito piano il Comune ha tagliato circa 500mila chilometri con un notevole risparmio economico. Ma non tutti appaiono
La riforma della giustizia che ridisegnerà la geografia dei tribunali anche in Basilicata avrà forti ripercussioni sull’operato dei delle toghe. Il Palazzo di giustizia di Matera, in particolare, a rischio collasso. Due magistrati, infatti, andranno via, ma
soddisfatti. Le famiglie e gli studenti protestano per le lunghe attese.Ma in Municipio sono pronti a fare degli aggiustamenti in base alle esigenze dei cittadini. Molte paline aklle fermute dei bus, poi, riportano ancora i vecchi orari.
La Gazzetta del Mezzogiorno
rimarrà inalterato il peso delle cause. Tra le ricadute c’è l’aumento dei tempi e delle pendenze. Avvocati e magistrati pronti a lottare contro i tagli in arrivo. Ma a non andrà meglio a Potenza, dove sono addirittura otto gli esuberi previsti.
Il Quotidiano della Basilicata
01.02.2013 N.274
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Basilicata Mezzogiorno
Torna la coesione. I sei sindaci dimissionari della Val d’Agri hanno annunciato il ritiro della decisione
Petrolio, uniti per il rilancio Convocato ieri in Regione il comitato dei trentacinque primi cittadini dell’area Settimane di confronto anche aspro. Dimissioni annunciate e poi ritirate. Sulle royalties e sul ruolo degli enti locali è tutto rientrato nella normalità. Un rinnovato impegno ad affrontare in modo puntuale e congiunto tutti i temi della Val d’Agri e della Val Camastra che, per le questioni energetiche, si trovano ad affrontare problemi di primo piano a livello Europeo. E’ il risultato a cui è giunta la conferenza dei sindaci di Val d’Agri e Val Camastra convocata dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo a margine della quale i primi cittadini dei sei Comuni che avevano rassegnato le proprie dimissioni hanno annunciato che le ritireranno. E così in un solo colpo tutti si ritrovano d’accordo. Pronti a rilanciare un’area. Tutti assieme, su problemi di rilevanza non solo locale. E proprio il loro documento sarà al centro della discussione nel corso della prossima riunione della conferenza dei primi
cittadini, con l’obiettivo di giungere ad un documento che abbracci più complessivamente le questioni e sia più largamente condiviso. Il tema della condivisione e del confronto è stato il leit motiv di tuto l’incontro quando le diverse posizioni di merito e di metodo emerse sulla situazione determinata dalla protesta hanno trovato una saldatura nella convinzione che solo una gestione unitaria delle questioni può garantire buone speranze di successo per le rivendicazioni dei territori ed evitare l’avanzamento di localismi e campanilismi che finirebbero per indebolire le posizioni di tutti i centri. Tutti gli amministratori presenti hanno lamentato le difficoltà di finanza pubblica nell’assicurare i servizi, dovuti alle recenti politiche di rigore, auspicando che risposte possano venire anche grazie ai proventi del petrolio, ma hanno sottolineato come sia da considerare prioritario un progetto di
Si riprende così il lavoro ripartendo dal Memorandum Nel prossimo vertice sul tavolo la bozza degli ex “congedati” Un pozzo di petrolio in Val d’Agri
sviluppo rispetto alle pure fondate esigenze economiche degli enti. Unanimemente i sindaci hanno mostrato apprezzamento per l’azione già posta in essere dal massimo ente della Basilicata tra moratoria e memorandum confidando che le
Piena fiducia nella Regione. Ora gli amministratori puntano su più lavoro e salvaguardia dell’ambiente
Novità negli enti locali Alcune disposizioni finalizzate a introdurre maggiori responsabilità dei segretari comunali e dei responsabili dei servizi finanziari segue dalla prima Ed ancora, un rafforzamento del ruolo della Corte dei Conti sulle Regioni: un giudizio di “parifica” (di correttezza) non solo dei conti finali (il c.d. consuntivo) ma anche del bilancio regionale, con un’evidente responsabilizzazione dei Consigli regionali e della stessa Corte, peraltro rafforzato dalle recenti decisioni della Corte Costituzionale che hanno limitato l’uso delle leggi regionali in materia nell’ottica del principio del pareggio di bilancio di cui al nuovo art. 81 della Costituzione. Le principali novità riguardano soprattutto gli enti locali con alcune disposizioni finalizzate a introdurre una maggiore responsabilizzazione dei segretari comunali e dei responsabili dei servizi finanziari: i nuovi attori principali del sistema. La
disposizione non è in verità del tutto nuova: già il sistema previgente era disciplinato dall’art. 147 del d.lgs. n. 267/2000 (Teul) il quale, a sua volta, riprendeva, in parte, il disposto del d.lgs n. 286/1999 “riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche” alle cui disposizioni gli enti locali avevano facoltà di adeguare la propria organizzazione. Il sistema disciplinato dall’art. 147 del Teul prevedeva il controllo di regolarità amministrativa e contabile; il controllo di gestione; la valutazione della dirigenza; il controllo strategico. Più che di assoluta novità è forse il caso di affermare come con la riforma il legislatore finisce per prendere atto dell’incapacità degli enti
questioni portate avanti dalla Regione possano avere ricadute più evidenti, specie in tema di occupazione e salvaguardia ambientale, nelle zone interessate alle attività estrattive. A tal fine è stato ritenuto opportuno di dare
locali di garantire un’efficiente sistema di controlli interno, introducendo, da un lato, un serio rafforzamento e procedimentalizzazione delle attività di controllo di regolarità in fase preventiva e successiva, coinvolgendo e responsabilizzando varie figure, e, dall’altro, avviando un più chiaro e definito coinvolgimento della Corte dei conti, non più con un semplice richiamo alla legge 20/94 ma con la definizione di un percorso che vede la sezione controllo intestataria di un autorevole e responsabile controllo esterno, con conseguenze che ancora necessitano di una migliore definizione in termini di “giustiziabilità”, soprattutto quando le decisioni finiscono per coinvolgere programmi aventi ad oggetto livelli essenziali di assistenza tutelati da altri principi di natura costituzionale.
corso subito dopo il periodo elettorale, per evitare interferenze e possibili fraintendimenti, ad un serrato approfondimento dei temi di interesse dei territori, sfruttando così anche l’attenzione suscitata dall’iniziativa dei sei sindaci che, nelle scorse settimane, hanno incontrato rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche. I rappresentanti dei 35 comuni lucani del petrolio,
assieme al presidente De Filippo, hanno anche convenuto sulla necessità di elevare il grado di coesione nella convinzione che l’importante partita di sviluppo dell’area che si sta inseguendo proprio sulla scorta dei principi ispiratori del memorandum, possa essere vanificata da istanze di parte, nella convinzione che la sfida potrà essere vinta solo congiuntamente da tutti i territori dell’area. (bm2)
Controlli, giornata formativa “Il nuovo regime dei controlli nelle Regioni e negli Enti Locali dopo la legge 213/2012”. E’ il tema della giornata formativa che si terrà lunedì 4 febbraio nella Sala del Consiglio provinciale di Matera. Interverranno Giuseppe S. Larosa, presidente Sezione Autonomie della Corte dei conti, Stefano Pozzoli, docente dell’Università di Napoli – “Parthenope”, Gianni Trovati, giornalista del “Sole 24 Ore”, Daniele Morgante e Giuseppe Teti, magistrati della Corte dei conti. Concluderà Angelo Nardozza, dirigente generale della Presidenza della Giunta regionale.
Con la riforma introdotta dall’art. 3 del d.l. 74/2012 è stato integralmente sostituito l’art. 147 del Tuel stati introdotti, ex novo, gli artt. 147 bis, ter, quater e quinques. In questo modo si è passati dalle quattro forme di controllo sopra riportate a sei, di cui ben tre nuove. La novella normativa distingue i Comuni a seconda della loro dimensione demografica prevedendo che alcune tipologie di controlli interni, quali quelli sulle società partecipate e sulla qualità dei servizi erogati, siano obbligato-
rie solo negli enti sopra i 10 mila abitanti. I controlli interni devono essere organizzati, da ciascun ente, in osservanza al principio di separazione tra funzione di indirizzo e compiti di gestione. Recita, infatti, il nuovo art. 147 comma 4 del Tuel: “nell’ambito della loro autonomia normativa e organizzativa, gli enti locali disciplinano il sistema dei controlli interni secondo il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione, anche in deroga agli altri principi di cui all’articolo 1, com-
ma 2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, e successive modificazioni”. Sono parte dell’organizzazione del sistema dei controlli interni il segretario comunale, il direttore generale (se nominato), i responsabili di servizio e le unità di controllo (nuclei di valutazione, organismi indipendenti di valutazione), laddove previste. di Pasquale Monea dirigente ufficio regionale Autonomie locali, direttore rivista “Il Governo locale”
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Basilicata Mezzogiorno
La sigla dell’accordo porterà ad un investimento di 101 milioni di euro per il Distretto del mobile imbottito
Salotti, verso la ripresa
Venerdì 8 febbraio il tavolo al Ministero dello Sviluppo economico Uno stanziamento di centouno milioni di euro per sostenere e rilanciare il Distretto del mobile imbottito della Murgia. Lo prevede l’Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Puglia, la Regione Basilicata e Invitalia che - in ottemperanza dell’impegno assunto nei mesi scorsi - verrà siglato a Roma, presso la sede del Dicastero di via Veneto, il prossimo venerdì otto febbraio. L’intesa ha molteplici che ha obiettivi, punta alla salvaguardia e al consolidamento delle imprese murgiane che operano nel settore del mobile imbottito, nonchè all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali, ed al sostegno - finalizzato al reimpiego - dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva, in una zona pesantemente colpita dalla crisi delle grandi imprese del comparto. Le risorse finanziarie stanziate, risultano così ripar-
tite: il Ministero concorre con quaranta milioni di euro (venti sono destinati alla promozione di investimenti produttivi e venti alla promozione di progetti R&S); la Regione Puglia concorre con quaranta milioni da impegnare nella promozione di progetti legati a investimenti produttivi e di R&S; la Regione Basilicata concorre invece, con ventuno milioni di euro. Sarà un comitato di coordinamento (sotto la regia di Ministero dello Sviluppo economico) ad assicurare l’organicità degli interventi. Tre i componenti dell’organismo gestionale: uno
Lavoratori del salotto durante la produzione
Basilicata. Invitalia fornirà il necessario supporto tecnico. Entro quarantacinque
I partner dell’intesa L’Accordo di Programma sarà sottoscritto tra il Mise, le Regioni Puglia e Basilicata e Invitalia in rappresentanza del Mise, uno della Regione Puglia, uno della Regione
giorni dalla stipula dell’accordo, il comitato definirà - di concerto con Invitalia
e i competenti uffici regionali - il Piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico sulla base dell’utilizzo ottimale dei vari strumenti agevolativi. L’intesa, dunque, rappresenta l’unico strumento per dare attuazione agli investimenti indispensabili al rilancio del Distretto del salotto anche perchè il da poco trascorso 2012 è un altro anno da dimenticare. Non sono disponibili, i dati ufficiali di congiun-
Edilizia e trasporti, nuovi materiali per risparmiare Alla Trisaia di Rotondella presentato ieri il progetto Mateff finanziato dal Po Fesr Allo studio diverse applicazioni innovative per migliorare anche l’efficienza Migliorare l’efficienza energetica con materiali e applicazioni innovativi e sostenibili in campo edile e nei trasporti. E’ questo l’obiettivo del progetto di cooperazione territoriale europea Mateff presentato ieri nella sala “Pitagora” del centro ricerche Trisaia di Rotondella. L’iniziativa, finanziata dal Programma operativo Fesr Basilicata relativo al periodo 2007/2013, intende favorire la promozione di un processo di innovazione tecnologica in grado di fornire prestazioni in termini di risparmio energetico superiori rispetto a quelle offerte dagli attuali standard costruttivi e operativi. Nel settore edilizio particolare attenzione sarà dedicata allo studio e alle applicazioni della fibra di basalto, ambito in cui
Lavori in un cantiere edile
Enea collabora con Hg Gbf, leader mondiale nella produzione di questo materiale. Nei trasporti, invece, si studieranno le prestazioni di materiali metallici, particolarmente leggeri, in grado di sostituire i composti tradizionali spe-
rimentando tecniche innovative di saldatura così da garantire elevate performance in termini di sicurezza. Su cui si sta investendo un po’ in tutto il mondo. Partner preferenziale del progetto è la Constellium, gruppo francese ai vertici
mondiali nel settore della ricerca su leghe metalliche innovative, con il quale Enea ha avviato da tempo interessanti e proficui rapporti di ricerca e sviluppo in questim particolari campi. Ai lavori hanno preso parte, fra gli altri, Mauro Marani dell’Unità tecnica efficienza energetica dell’Enea, Patrizia Minardi, Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata, Giacobbre Braccio, responsabile Unità tecnica tecnologie Trisaia, Piero De Fazio, responsabile del progetto Mateff, Airaldo Piva, amministratore delegato di Hg Europe. L’incontro, si è poi concluso con una visita al laboratorio di Tecnologie dei materiali e metrologia del centro Trisaia di Rotondella. Una “scuola” di certo all’avanguardia in questo settore. (bm2)
tura su come si sia chiuso ancora, ma stando alle stime delle imprese sarà caratterizzato da un calo di fatturato di circa il venticinque per cento rispetto all’anno precedente. Ennesima fase decrescente, insomma, per un polo produttivo la cui crisi è cominciata nel 2002, in coincidenza con l’entrata in vigore dell’euro, finendo per aggravarsi con la spietata concorrenza dei prodotti del “Far East” e il credit crunch.
Tempi davvero duri per il Distretto che si estende da Matera ad Altamura, riunisce centodieci aziende che danno lavoro a ottomila persone circa e muove un giro d’affari che si aggira intorno ai duecento milioni annui. Esso vanta il sedici per cento della produzione mondiale di salotti in pelle esportando in Europa, Nord America, Australia e vicino Oriente oltre l’ottanta per cento del fatturato.
I due Paesi molto simili nel paesaggio
In visita in Regione l’ambasciatore d’Olanda Michiel den Hond L’incontro si inserisce all’interno d’una serie di appuntamenti ufficiali del diplomatico La Basilicata è nel cuore del Mediterraneo e l’Olanda in quello d’Europa, ma nonostante questa distanza esistono affinità e interessi reciproci tra i territori e le popolazioni. Olanda e Basilicata hanno tratti simili nel paesaggio e gli olandesi e i lucani sono accumunati da operosità e creatività. E’ quanto emerso nel corso di un incontro al quale hanno preso parte, tra gli altri, l’ambasciatore d’Olanda a Roma Michiel den Hond, il console dei Paesi Bassi a Bari Massimo Salomone, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il direttore generale del Dipartimento Presidenza della Giunta Angelo Nardozza e il capo di Gabinetto del Presidente della Regione Raffaele Rinaldi. L’incontro si inserisce nel quadro di una serie di visite ufficiali del diplomatico olandese. Nell’ambito delle politiche di rafforzamento dei mercati storici l’Olanda considera l’Italia un partner privilegiato e gli investitori olandesi guardano con particolare interesse ai nostri territori, soprattutto per quelli che potranno essere gli sviluppi delle attività minerarie. Su questi temi la Regione Basilicata intende continuare a promuovere un dibattito democratico, a condizione che ogni iniziativa futura che si vorrà proporre coniughi il più rigoroso rispetto del territorio a un reale nuovo ciclo di sviluppo e occupazione.
01.02.2013 N.274
Parte a Pescopagano il nuovo servizio di reumatologia Le attività si svolgeranno in ambulatorio una volta a settimana. La prestazione abbatterà le liste di attesa presso il presidio
Il servizio si somma a quello di ortopedia
Sarà aperto una volta a settimana l’ambulatorio di Reumatologia dell’Ospedale di Pescopagano, nel quadro di un più ampio progetto di valorizzazione e di riorganizzazione della struttura, a cui sta lavorando la direzione strategica del San Carlo e che sarà ben presto presentato. Il rafforzamento della presenza ambulatoriale a Pescopagano consentirà di abbattere significativamente le liste di attesa presso il presidio, costituite in massima parte da utenza campana e pugliese, che sempre più numerosa si rivolge ai nostri reumatologi. Lo rende noto l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera San Carlo precisando che “più del 50 per cento dei pazienti ricoverati e il 30 per cento dei pazienti ambulatoriali accolti a Potenza provengono da altre regioni, principalmente quelle limitrofe (Campania, Calabria e Puglia). Le prestazioni extra-regionali del Dipartimento di Reumatologia, comunque, provengono anche dal Nord e Centro Italia: i dati mostrano infatti come anche cittadini lombardi, veneti e piemontesi attraversino l’intero stivale per usufruire delle cure reumatologiche lucane”. La rete dipartimentale è stata istituita tredici anni fa con lo scopo di abbattere la migrazione sanitaria verso le altre Regioni. In Basilicata, infatti, non esisteva nessuna struttura dedicata alla reumatologia e i pazienti lucani erano costretti a spostarsi per ricevere cure adeguate. Nell’ospedale di Pescopagano è presente, inoltre, come noto, il reparto di Ortopedia e traumatologia che assicura il trattamento chirurgico e non di tutte le patologie d’interesse, con ricoveri ordinari, day hospital e con prestazioni ambulatoriali.
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Basilicata Mezzogiorno
Cure del pancreas, innovazione al San Carlo Si avvia una collaborazione tra l’azienda potentina e quella di Venezia per dare maggiore impulso alla ricerca sulle malattie pancreatiche L’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, hanno definito “un protocollo di collaborazione e cooperazione che, partendo da esperienze consolidate nell’approccio diagnostico e terapeutico alle patologie del pancreas, mira a dare un ulteriore e concreto impulso ai processi d’innovazione e sviluppo nel campo della ricerca scientifica, dei processi assistenziali e dell’innovazione tecnologica e strutturale, oggi in continua evoluzione. “L’accordo – fa sapere l’Azienda Ospedaliera del San Carlo - in coerenza con un percorso di collaborazione da tempo intrapreso, individua una serie di iniziative comuni ed integrate finalizzate prioritariamente a migliorare le reciproche conoscenze, esperienze e competenze sui seguenti temi: percorsi assistenziali; ricerca scientifica; innovazione in ambito tecnologico e strutturale; crescita professionale; e-health”. Per l’Azienda di Verona “Il percorso di collaborazione si fonda sulle riconosciute qualità professionali e organizzative dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, nonché sul suo consolidato e prospettico ruolo nel
Uno dei padiglioni del nosocomio di Potenza
panorama sanitario del meridione d’Italia”. La patologia pancreatica è costituita da: infiammazioni acute e croniche, neoplasie maligne, benigne e “borderline”, il diabete mellito e fibrosi cistica. In Italia muoiono 8.000 persone l’anno per tumori del pancreas, quarta causa di morte per neoplasia in Europa occidentale con circa 45.000 decessi per anno. Esistono diversi tipi di tumore pancreatico, a cui corrispondono terapie e prognosi differenti. Le
malattie del pancreas si suddividono a loro volta, in due grandi categorie: le malattie infiammatorie (pancreatiti croniche e acute), le malattie neoplastiche (tumori). I sintomi più comuni legati alle pancreatiti sono il dolore alla bocca dello stomaco (epigastrio), irradiato sotto le costole e alla schiena, associato, poi, ad un aumento degli enzimi pancreatici nel sangue. La pancreatite acuta, più frequente della cronica, in Italia è soprattutto do-
vuta dalla presenza di calcoli biliari (circa il 70%) formatisi nella cistifellea (colecisti) a causa della precipitazione della colesterina. Un’errata alimentazione può influire nella formazione dei calcoli colesterini. L’ecografia, lo strumento diagnostico più immediato ma insufficiente per il pancreas, la tomografia assiale computerizzata, per la rilevazioni di calcificazioni, e la risonanza magnetica sono i principali mezzi per la diagnosi precoce.
Dal Consiglio Commissione Fenice
V Commissione
II Commissione
La Commissione consiliare d’inchiesta istituita dal Consiglio regionale per fare luce sulle vicende connesse all’attività del temodistruttore Fenice ha deciso a maggioranza di prendere atto della relazione conclusiva presentata dal presidente Pagliuca, che sarà inviata all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per gli adempimenti di sua competenza. Contestualmente la Commissione chiede alla Presidenza dell’Assemblea che, prima della discussione in Aula, il documento venga pubblicato sul sito web del Consiglio. Pur essendo pienamente convinto del documento illustrato alla Commissione, Pagliuca, avendo verificato che la maggioranza dei consiglieri ritiene di dover approfondire meglio il documento ha ritenuto di trasmettere la relazione al presidente del Consiglio regionale, da cui dipende la Commissione, che valuterà gli adempimenti da mettere in atto. La Commissione, istituita con deliberazione del Consiglio n.188 del 4/10/2011 per “fare definitiva luce su quanto è accaduto in questi anni e per chiarire se e quali responsabilità ci sono state nella trattazione dei dati del monitoraggio sull’impianto Fenice di Melfi”, aveva anche il compito “di accertare se gli Enti preposti al controllo hanno operato con correttezza e trasparenza e se sono stati correttamente espletati i compiti di vigilanza posti a carico della Giunta regionale”.
Riconversione ex Mister Day. L’organismo consiliare, nella seduta di ieri, aveva richiesto l’audizione del Dirigente dell’Ufficio legale del Dipartimento Presidenza della Giunta, Golia, sul parere reso dallo stesso con riferimento al procedimento amministrativo legato alle delibere del 7 gennaio e dell’8 maggio 2012 in esecuzione della legge regionale n.1 del 2009. Non essendo presente il dirigente Golia per altri impegni istituzionali, il presidente Napoli ha presentato un excursus sulla vicenda. Napoli ha proceduto alla lettura della relazione, dalla quale emerge che il contratto tra Regione ed Eco Sun Power non era stato ancora stipulato e che la società aveva fornito alla Regione una garanzia fidejussoria prestata dalla ‘Orkin Financial Service Ltd’, che però non è in possesso del requisito di autorizzazione. Di qui il provvedimento di sospensione della delibera 566 da parte del Dipartimento Attività produttive. In seguito veniva audita la responsabile dell’Ufficio formazione sullo stato di attuazione dei piani di formazione professionale. A seguito delle eccezioni mosse dalla Commissione si è appreso che, a seguito del parere dell’Ufficio legale, la sospensione della delibera di concessione del contributo per il reinserimento formativo dei lavoratori sarebbe stata revocata e sarebbero state riavviate le procedure previste dall’avviso.
La II Commissione Consiliare Permanente (Bilancio e Programmazione) riunitasi presso la sala del Parlamentino del Consiglio regionale, ha approvato a maggioranza una delibera di Giunta riguardante l’adozione della variazione di assestamento al Bilancio 2012 e al pluriennale 2012/2014 dell’Ente di gestione del Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del Materano. Parere favorevole a maggioranza anche per la delibera di Giunta relativa alla gestione provvisoria del bilancio di previsione per l’esercizio 2013 dell’Ater di Potenza. Con la stessa votazione è stata approvata, per lo stesso Ente, anche la seconda variazione al bilancio di previsione 2012. Sempre a maggioranza è stato licenziato il programma di reinvestimento delle economie accertate al 30 ottobre 2012 nella realizzazione dei programmi costruttivi dell’Ater di Matera. L’organismo consiliare ha, poi, deciso di richiedere l’audizione del direttore dell’Apt sul Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e pluriennale 2013-2015. Rinviata, infine, la presa d’atto di una delibera di Giunta afferente “l’approvazione della ripartizione finanziaria in capitoli dei titoli, tipologie e categorie delle entrate e delle missioni per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale per il triennio 2013/2015”. La Commissione ha richiesto l’audizione del dirigente dell’ufficio Bilancio.
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Basilicata Mezzogiorno
Turismo è vitalità
La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi
I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico
Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 01.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I V
Venerdì 1 febbraio 2013
VERSO LE ELEZIONI
ASPETTANDO LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA
LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRA NEL VIVO
+3
LEADER A sinistra Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, a destra Antonio Di Pietro, fondatore dell’Idv
CANTIERE I lavori per costruire box-interrati sono bloccati [foto Tony Vece]
Scendono in campo i «big» il premier Monti e l’on. Di Pietro Incontri a Potenza e a Matera. Il presidente uscente parlerà a giovani e imprenditori l Ora scendo in campo i «big». La campagna elettorale lucana, sinora combattuta a colpi di polemiche dal sapore caserecce, comincia a giocarsi le carte più pesanti. Oggi è il giorno di Antonio Di Pietro a Potenza, che verrà a presentare i componenti della squadra di Rivoluzione civile, il raggruppamento che fa capo al candidato premier Antonio Ingroia. Ma soprattutto sarà il giorno di Mario Monti, il presidente del Consiglio «salito» nella contesa elettorale (nonostante non possa candidarsi poiché è già senatore a vita), che, lo scorso 20 dicembre, venne a dare il buon Natale alla Fiat Sata di Melfi, insieme a Sergio Marchionne e a John Elkann, nel giorno in cui annunciarono - fra gli applausi di una moltitudine di dipendenti - la produzione delle due nuove autovetture (il mini suv con marchio Jeep e la nuova Fiat 500 X). Nei giorni scorsi la seconda comunicazione della dirigenza Fiat ha riguardato invece l’annuncio di cassa integrazione a rotazione sino a fine 2014, proprio per
PREMIER Il presidente Mario Monti oggi in Basilicata consentire la realizzazione della piattaforma per le due nuove auto. E stavolta c’è stato qualche applauso in meno e molte preoccupazioni in più. Oggi il senatore Monti torna in Basilicata (nel pomeriggio prevista la sua presenza a Potenza, in serata a Matera) come leader del raggrup-
pamento centrista. Quella Scelta civica che qui, alla Camera, propone come capolista Alfonso Ernesto Navazio, seguito da un bocconiano di stretta osservanza «montiana» come Francesco Sacco e poi, nell’ordine, Stefania Attilia Chiarito, Ettore Lo Nigro, Carmine Marandola,
Maria Teresa Merlino. Al Senato, i montiani sono insieme all’Udc di Casini e al Fli di Fini. La lista per Palazzo Madama è composta da Pierferdinando Casini, Tito Di Maggio, Francesco Gregorio Bronzino, Carlo Glinni, Rocco Costanzo, Antonello Ripoli. Proprio l’Udc, domani pomeriggio alle 17.30 nell’Hotel Vittoria del capoluogo lucano, presenterà ufficialmente i propri candidati alla Camera e avvierà la campagna elettorale alla presenza dell’on. Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito. Dal canto suo, Di Pietro, al cui fianco oggi ci sarà l’assessore regionale Rosa Mastrosimone, proporrà i candidati lucani di Rivoluzione civile. Antonio Ingroia, Antonio Di Luca, Antonio Palagiano, Giambattista Grieco, Flavia Carriero, Lucia Forenza. Al Senato sono in campo, Aniello Di Nardo, Donato Brienza, Pasquale Truncellito, Mario Caputo, Eleonora Lauro, Vincenza Capra, Iulia Iemma.
POTENZA OCCHI PUNTATI SUI TEMI PIÙ CARI AI RAGAZZI, DALLO STUDIO AL LAVORO. IERI VERTICE NEL CAPOLUOGO
le altre notizie SCAMBI CON L’ESTERO
Ambasciatore olandese incontra De Filippo n L’ambasciatore d’Olanda a Roma, Michiel Den Hond e il console dei Paesi Bassi a Bari, Massimo Salomone, hanno incontrato ieri mattina il presidente della Regione Vito De Filippo. L’obiettivo è quello di rafforzare rapporti commerciali con l’Italia. All’incontro hanno partecipato anche il direttore generale del Dipartimento della giunta regionale, Angelo Nardozza, e il capo di gabinetto del presidente, Raffaele Rinaldi. LISTA ALLA CAMERA
Fli, incontro a Potenza l’appoggio a Monti n Domani mattina, alle 10.30, al Park Hotel di Potenza sarà presentata la lista dei candidati alla Camera per la lista Futuro e Libertà della circoscrizione della Basilicata. Sarà l’occasione anche per esaminare il programma del movimento politico e le inizative da intraprendere sul territorio. Fli, lo ricordiamo, è collegato alla lista Monti che appoggia la candidatura dell’ex premier.
POTENZA ASSEMBLEA CHE DÀ IL VIA ALLA CAMPAGNA ELETTORALE
«Noi, mai più spettatori» I «Fratelli d’Italia» I giovani democratici di Basilicata parte attiva in campagna elettorale l «Il pericolo che la campagna elettorale si trasformi in una sorta di talk show, in cui la comunicazione prevale sulle questioni di merito ed in cui gli italiani ancor prima che come cittadini ed elettori vengano trattati come spettatori, è troppo alto per essere sottovalutato». Lo affermano i Giovani Democratici di Basilicata. Concordano con Bersani, «bisogna assolutamente evitare di inseguire modelli che, se garantiscono qualche punto in più nei sondaggi, non favoriscono di certo la svolta di cui il Paese ha bisogno. Proprio per queste ragioni abbiamo deciso di immergerci con forza in questa campagna elettorale con la campagna “Non + Spettatori”. Lavoreremo con lo stesso spi-
PARTITO Un momento dell’incontro di ieri [foto Tony Vece] rito che ha spinto il nostro partito a fare le primarie, prima per il candidato premier, poi per i parlamentari, ovvero con la volontà di evitare che si sviluppi l’idea che l’impegno
politico sia qualcosa di elitario e non popolare». Tra i temi centrali, «le riforme che guardano alle giovani generazioni ma servono all’Italia, che sono necessarie per il Pae-
se ma sono meridionaliste per definizione». Si va dallo «sviluppo sostenibile (no al bonus idrocarburi; sì a misure per interventi di efficienza energetica e per la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo tale da generare occupazione e alimentare seriamente l’economia lucana) all’emergenza lavoro e occupazione (soprattutto giovanile: «la proposta della garanzia europea che mira ad evitare che i giovani restino inoccupati per più di 4 mesi è l’impegno che chiediamo al nostro partito»); dalla questione dei diritti, alla scuola: devono essere temi «al centro dell’agenda del prossimo governo». Mettendo a valore le esperienze positive realizzate, anche in Basilicata.
politica ai giovani l Anche i giovani «Fratelli d’Italia» vogliono essere parte attiva in questa campagna elettorale che coincide con l’esordio del movimento politico. Il partito crede molto nel ruolo dei ragazzi a cui affida l’avvio del dibattito in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio. All’incontro di ieri, presieduto da Gianni Rosa, sono intervenuti oltre sessanta giovani provenienti da tutta la regione. Molti di loro hanno un background all’interno del Pdl da cui hanno deciso di uscire in contrasto con le linee guida dei vertici lucani. L’assemblea è stata organizzata soprattutto per sollecitare i candidati della città di Potenza, Carlo Cosentino, Giuseppe Giuzio e Rocco Coiro su tematiche giovanili. Tra gli interventi quelli di Canio Sinisi che ha sottolineato
RIUNIONE L’incontro [foto T. Vece] come all’interno del Pdl i giovani siano tagliati fuori da qualsiasi scelta, compreso sulle candidature, mentre Giorgio Restaino ha parlato delle tematiche universitarie e dei problemi ormai cronici dell’ateneo lucano.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 01.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
Matera Venerdì 1 febbraio 2013
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
«Proposta senza un confronto serio». Il presidente degli avvocati: «I legislatori? Schizofrenici»
Tribunale a rischio collasso
La riforma toglierà a Matera due magistrati ma lascerà inalterato il peso delle cause di ANTONELLA CIERVO PIU’ che una riforma, è un vero e proprio sisma che rischia di far tremare anche le fondamenta del tribunale di Matera. Per questo i magistrati sono sul piede di guerra e hanno chiesto al presidente della Corte d’Appello di convocare un incontro per far sentire il forte no che arriva dall’ambiente giuridico. La geografia giudiziaria che si appresta ad affrontare una serie di novità, dovrà intanto fare i conti con la riduzione dei posti in organico che, a Matera scenderanno da 16 a 14. Sotto il profilo strettamente matematico può sembrare una limitazione del tutto superficiale ma, in realtà, come scrivono in una nota i componente della sottosezione di Matera dell’Associazione nazionale magistrati: «La riduzione è a dir poco sconcertante, sol che si pensi che gli uffici di Matera sono destinati ad accorpare anche la sezione distaccata di Pisticci, sicchè nella sede centrale, già in forte difficoltà quanto a numero di procedimenti assegnati a ciascun magistrato, i numerosi procedimenti in arrivo dalla sezione distaccata (pari a più di 2000) non sarebbero accompagnati dai due magistrati che la presidiavano». Sull’intera vicenda pesa il caso della sezione distaccata di Pisticci. Una sentenza del Tar lucano nel gennaio scorso, aveva annullato la decisione del tribunale di Matera che aveva trasferito la trattazione degli affari civili nella città dei Sassi. Spiega Nicola Rocco, presidente dell’Ordine degli avvocati: «Il 13 settembre prossimo, la riforma entrerà a pieno regime: oltre alla soppressione di 220 sezioni distaccate, a diverse decine di tribunali minori e centinaia di uffici di giudici di pace, l’intento è quello di contenere costi e recuperare personale amministrativo e magistrati. Il problema c’è e tocca l’intero distretto - prosegue Nicola Rocco - il documento è maledettamente influenzato dal fatto che il tribunale di Melfi viene soppresso, che quello di Lagonegro si accorpa a Sala Consilina e che Pisticci non c’è. Tengo a sottolineare - aggiunge - che questa operazione non condurrà a un minore afflusso di controversie». Il tema è ripreso anche nel documento dell’Anm: «Il notevole arretrato nel settore civile non ha potuto subire una sensibile riduzione nonostante lo strenuo impegno dei magistrati, proprio a causa delle carenze d’organico costantemente registratesi». In merito al Tribunale di Matera poi, i magistrati sottolineano che: «Ha dovuto affrontare un numero spropositato di processi per criminalità organizza-
Magistrati infuriati per i tagli imposti dalla riforma all’organico anche al tribunale di Matera
IL PROGETTO 415 BIS Legge e informatica Il riferimento è alla omonima legge e il tribunale di Matera è l’unico ad aver creato un progetto ad hoc. «Finite le indagini - spiega Nicola Rocco, presidente dell’Ordine degli avvocati di Matera - il pubblico ministero notifica a indagato e difensore l’avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Da quel momento viene meno il segreto investigativo e l’indagato può avere accesso completo agli atti. A Matera - spiega ancora il presidente dell’Ordine degli avvocati - dopo una grande collaborazione con la Procura e il ministero - abbiamo avviato il progetto sperimentale in virtù del quale il cittadino e il suo difensore, attraverso un apposito sistema di riconoscimento, potranno accedere al fascicolo del pubblico ministero e richiedere in via telematica il materiale che riterrà necessario. L’intero fascicolo giungerà nelle loro mani in formato pdf». Una svolta fondamentale in vista della informatizzazione della giustizia e un segnale importante: «Scompare la casta - chiarisce Rocco - e si riducono le attese, il lavoro della cancelleria». Il progetto, per ora in via sperimentale, è attivo già da qualche mese e sta confermando la sua utilià. a.ciervo@luedi.it
ta che, per dette carenze d’organico, hanno richiesto tempi molto lunghi di definizione». «La giustizia era già in sofferenza - come ha spiegato il presidente Rocco nel corso del suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario - e ci attendevamo che il numero dei magistrati dovesse aumentare, invece la riforma non va in questa direzione. Il tribunale di Potenza perde 8 magistrati, Matera ne perde due come Lagonegro che accorpa Sala Consilina. Per fortuna il numero dei sostituti è rimasto inalterato. Il nostro è un territorio già penalizzato; nell’area materana c’erano 8 uffici di giudici di pace, da oggi ce ne sarà solo uno a Matera. La conseguenza, ricorda l’Anm, è facilmente prevedibile: «Il depauperamento dell’organico comporterà
quale conseguenza inevitabile, l’aumento delle pendenze e della durata media dei procedimenti». L’intervento del legislatore, commenta Nicola Rocco, è schizofrenica, perchè interviene in modo estemporaneo su codici e norme. «Il numero dei magistrati onorari - sottolinea ancora - è nettamente superiore a quello dei magistrati togati. Noi continueremo a batterci, ma sappiamo che a metà dell’anno finiscono le risorse a disposizione dei tribunali che non hanno nemmeno più i soldi per comprare le risme di carta per fotocopie». L’appello è più che chiaro: «Avvocati e magistrati devono finirla di delegittimarsi a vicenda, comprendendo che sono entrambi soggetti della giurisdizione, raggiungerebbero risultati positivi». a.ciervo@luedi.it
Tra le ricadute c’è l’aumento delle pendenze e dei tempi Bisogna smettere di delegittimarsi a vicenda e lavorare insieme
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 01.02.2013
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IV I BASILICATA PRIMO PIANO
I COSTI DELLA CASTA I RIFLESSI DELLE NUOVE LEGGI
Venerdì 1 febbraio 2013
IL DIMEZZAMENTO SUI GRUPPI Prima i gruppi ottenevano 1.060 euro al mese per ogni consigliere iscritto. La cifra è ora di 5.979 all’anno per ogni rappresentante
ADDIO DIARIA, BENZINA E ALTRO Cancellati la diaria, il rimborso chilometrico per la benzina e le spese di segreteria. Avranno «solo» 4.500 euro al mese
Anno nuovo... più povero per consiglieri e gruppi politici Dopo la spending review ecco cosa cambia per le tasche di collaboratori e politici ANTONELLA INCISO l «Anno nuovo.. vita nuova» ripete un vecchio adagio. E oggi si potrebbe aggiungere anche conti nuovi. Almeno questo vale per la «casta» regionale lucana che d’ora in poi dovrà fare i conti con la scure che si è abbattuta su stipendi, diarie, assegni e fondi per il funzionamento dei gruppi. In par-
2013, però, i numeri sono cambiati ed ogni gruppo avrà come contributo annuo da ogni singolo consigliere poco più di 5mila 979 euro (somma che accorpa un contributo annuo di 5mila euro e un contributo di 0,05 euro per abitante in base all’ultimo rilevamente Istat). Insomma, somme più che dimezzate rispetto al passato, somme che porteranno non
LE NUOVE NORME
IL VITALIZIO
Le regole entrate ora in vigore hanno recepito le indicazioni nazionali ticolare, i singoli consiglieri vedranno ridotto lo stipendio base che passerà da 7mila 826, 25 euro lordi al mese a 6mila 600 euro lordi. Riduzioni, poi, ci saranno anche per il presidente della Giunta e per quello del Consiglio regionale che per l’indennità di carica passeranno dai vecchi 3mila 130, 50 euro lordi a 2mila e 700 euro. Cancellati, invece, diarie, rimborsi chilometrici per la benzina e spese di segreteria e rappresen-
L’assegno vitalizio sarà abolito solo dalla prossima legislatura
300
4500
Il plafond stanziato dalla Regione per i rapporti di collaborazione in attesa degli ultimi dati del 2012
Sono i fondi che percepiranno in sostituzione di diaria, rimborso chilometrico e spese di segreteria
mila euro
i soldi che percepiranno
tanza. Ogni consigliere avrà per l’esercizio del mandato 4mila e 500 euro mentre agli assessori esterni ne toccheranno 2mila 250. Una vera e propria «rivoluzione», invece, attende i gruppi consiliari regionali. La precedente normativa prevedeva, infatti, che i gruppi ottenessero mille e sessanta euro al mese per ciascun consigliere iscritto, a cui si aggiungevano altri mille e sessanta euro al mese per il gruppo. Dal
pochi riflessi proprio sulla gestione dei gruppi, sulle spese per telefoni, cancelleria e collaboratori. E proprio per garantire i contratti dei collaboratori la Regione ha stanziato, per il 2013, un plafond di 300mila euro destinato al personale che è stato contrattualizzato entro l’8 dicembre 2012. Trecentomila euro che, però, potrebbero diventare 500mila se i conti ancora in corso renderanno necessari nuovi stanziamenti.
Il particolare Come i gruppi si dividevano i fondi di 1 anno Un taglio di oltre 200mila euro nel solo 2013. Se si confrontano i numeri tra le somme che la Regione erogava per i gruppi consiliari nel 2012 e quelle che, invece, ha stanziato per il 2013 i conti confermano un taglio netto di oltre 200mila euro. Questo grazie alla mannaia che ha colpito le voci che arricchivano le casse dei gruppi, a cominciare dai fondi che percepivano per ogni consigliere regionale ossia i 1060 euro al mese. (mentre oggi quei soldi sono racchiusi in un’unica voce di quasi 6mila euro annui). In tutto ogni mese per i dieci gruppi del Consiglio regionale lucano venivano spesi (tra quota mensile ed indennità istituzionali) 45mila 261 euro. Di questi 12mila 445 euro andavano al Pd, 10mila 421 al Pdl e 4mila 855 al gruppo misto (che a fine anno contava ben tre consiglieri). Seguivano, poi, 3mila 590 al Movimento per le Autonomie, 3mila ed 84 euro all’Italia dei Valori, 2mila 325 rispettivamente all’Udc ed a Io amo la Lucania ed infine 2mila e 72 euro a Popolari uniti, Ssinistra Ecologia e Libertà e Partito socialista.
[a.i.]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 01.02.2013
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VI I POTENZA CITTÀ
Venerdì 1 febbraio 2013
TRASPORTI PUBBLICI POTENZA E IL SERVIZIO BUS
RISPARMIO Con il nuovo piano il Comune ha «tagliato» circa 500mila chilometri, con un notevole risparmio economico
Nuove linee: prime verifiche la settimana prossima Intanto il Comune invita i cittadini a rivolgersi all’Urp e alla Sat L’assessore Ginefra: «Sicuramente faremo degli aggiustamenti, in base alle esigenze dei cittadini» GIOVANNA LAGUARDIA l Sono passati quattro giorni dall’avvio del nuovo piano di esercizio dei trasporti pubblici urbani a Potenza e numerose sono state le lamentele giunte in redazione. Due le categorie che si ritengono più bistrattate di altre: gli studenti, ai quali non piacciono i nuovi orari delle corse scolastiche (7.20 e 13.55) e gli anziani: da molti rioni lamentano la difficoltà a raggiungere il centro storico per il tradizionale «struscio» con i collegamenti meccanizzati, l’eccessivo allungamento dei percorsi e dei tempi di percorrenza dei bus, la poca chiarezza nelle indicazioni per quanto riguarda alcune fermate o la loro perifericità rispetto al centro dei quartieri interessati. Ad esempio, nella linea numero 1, la fermata di via Cavour viene indicata come relativa alle scale mobili di via Armellini. Ma per raggiungerle, obiettano in molti, bisogna percorre buona parte di via Cavour e di via Mazzini a piedi. E se si ha una certa età l’impresa può essere difficile se non impossibile. E ancora, la fermata di alcune linee in via di Giura, nei pressi dell’ufficio scolastico, indicata come Parco Aurora, è abbastanza lontana dal cuore del quartiere, così come la fermata della stazione di Macchia Romana risulta essere molto lontana dal nuovo baricentro del popoloso quartiere. Anche a Rossellino si registrano analoghi problemi con il nuovo tragitto della linea numero sei. E Santa Maria, secondo le lamentele dei cittadini che quotidianamente utilizzano la linea «Circolare cento scale», è diventato uno dei quartieri peggio serviti. Il Comune di Potenza assicura che pur considerando il fatto che sono stati tagliati circa 500.000 chilometri in funzione di un congruo risparmio nel costo del servizio e che, dunque, qualche disagio non si potrà evitare, saranno tenute presenti tutte le istanze fondate dei cittadini. «Stiamo prendendo in considerazione tutte le indicazioni che provengono dagli utenti - assicura l’assessore comunale alla mobilità Giuseppe Ginefra - e una prima verifica dei nuovi percorsi verrà fatta a metà della prossima settimana, quando speriamo che possano partire anche le nuove linee rurali. Sicuramente verranno fatti degli aggiustamenti rispetto agli attuali percorsi , ovviamente anche in base al peso delle sollecitazioni. È ovvio che avrà priorità la risoluzione di un problema che riguarda 500 cittadini rispetto ad uno che riguarda 5 persone». Il riferimento è alle lamentele per l’abolizione delle navette in via Tammone, per le quali, spiega l’assessore, il basso numero degli utenti non giustificava il mantenimento del servizio. Per raccogliere le istanze dei cittadini il Comune di potenza e la Sat, la società di assistenza tecnica che ha materialmente redatto il piano, hanno anche predisposto un servizio di assitstenza al pubblico: nella sede del Comune a Piazza matteotti, negli uffici dell’Urp è a disposizione del pubblico personale della Sat per fornire informazioni sul funzionamento di linee, orari e coincidenze ed anche per raccogliere le lamentele
dei cittadini che non dovessero essere soddisfatti del nuovo servizio di trasporto pubblico urbano. I cittadini che non avessero voglia di sperimentare il nuovo modello bus più collegamenti meccanizzati per raggiungere il centro storico, possono anche rivolgersi direttamente al Sat al seguente numero di telefono: 0971/650558. «Molte delle lamentele che abbiamo fin qui raccolto dice Ginefra - dipendono anche dalla scarsa informazione degli utenti sul nuovo piano. Il personale della Sat è disponibile per ogni chiarimento». Altre lamentele riguardano anche lo stato delle infrastrutture: il moderno terminal di viale dell’Unicef fa a pugni con lo stato delle altre fermate, dove nella maggior parte dei casi non ci sono pensiline, se ci sono sono rotte e le paline non riportano ancora gli orari giusti o non li riportano affatto. «Questa è una cosa che sarà risolta - dice Ginefra - con il piano della mobilità che speriamo di attuare prima della fine della consiliatura e che prevede le nuove pensiline e l’installazione delle paline intelligenti».
SPERIMENTALE Il Comune ha attivato le nuove linee e i nuovi orari annunciando la disponibilità a modificarli [foto Tony Vece]
L’ANALISI SERVIZIO GRATUITO PER 15 GIORNI, POI SCATTERÀ LA «TOLLERANZA ZERO». MA DA SEMPRE I BUS SONO TERRA DI CONQUISTA DI «PORTOGHESI»
Pullman sempre meno utilizzati nella città che predilige le automobili MASSIMO BRANCATI l I nuovi orari e le nuove linee dei bus fanno discutere. Ma tutta questa attenzione nei confronti del trasporto pubblico urbano è un fatto inedito a Potenza, città da sempre «attaccata» all’auto privata. Lo testimonia il record statistico del capoluogo lucano che ha uno dei più alti tassi di vetture circolanti, vale a dire 66 ogni 100 abitanti, superiore alla media nazionale che è di 61. Nonostante la difficoltà di trovare un parcheggio, il traffico, gli ingorghi, i rallentamenti, in città si continua a circolare con le automobili, snobbando il servizio di trasporto pubblico. Il record di utilizzo di vetture si riflette inevitabilmente sull’utenza dei bus: ogni potentino, in media, sale appena 18 volte in un anno su un autobus del servizio pubblico. A Perugia, una città che ha forti analogie con il capoluogo lucano per dimensioni e sistema di trasporto (le scale mobili e gli ascensori), la media sale a 28. Insomma, i bus a Potenza non sono mai piaciuti. Sarà per la qualità, per le corse che saltano, per i ritardi, per la scelta degli itinerari, sta di fatto che sui pullman ci salgono davvero poche persone. Ecco perché in qualche modo tutto questo «polverone» di polemiche che ha fatto seguito all’istituzione dei nuovi orari ci lascia perplessi. Delle due l’una: o ci troviamo di fronte ad un proverbiale malcontento dei potentini, poco inclini a metabolizzare in breve tempo le novità, oppure quel poco di buono che c’era del servizio di trasporto, a giudicare dalla scarsa utenza, è stato realmente messo in discussione dal nuovo piano. Al punto da svuotare ancora di più i pullman. Intendiamoci, al Cotrab nessuno è in grado di dire quanti sono esattamente i potentini che salgono sul bus. Sì, perché non c’è un
sistema di rilevamento «scientifico». O meglio, ci sarebbe, però è praticamente inutilizzato: le macchinette obliteratrici dei biglietti dovrebbero essere collegate, attraverso un software, a un cervellone centrale. A parte che manca il software, resta da capire chi materialmente infila il biglietto (sempre che lo compri) in quelle macchinette. Nessuno. Anche il più onesto degli onesti. Lo sa bene pure il Cotrab che sulla questione ha un atteggiamento da «pace dei sensi», frutto di un sistema di pagamento che lo svincola completamente dalla vendita dei biglietti: dall’amministrazione comunale introita, a prescindere dal numero di utenti, 3 euro a chilometro che in un anno diventano 8 milioni di euro. Trattenendo l’impalpabile incasso dei ticket
venduti, il Comune avrebbe tutto l’interesse a controllare che i viaggiatori acquistino il biglietto, ma non ha la necessaria forza economica e di organico per garantire una vigilanza costante. Risultato: quei pochi potentini che utilizzano i bus si vestono da «portoghesi». Il Comune, nell’annunciare il nuovo piano bus, ha concesso quindici giorni di servizio gratuito alla cittadinanza per consentirle di «sperimentare» linee ed orari, ma dopo due settimane scatterà la tolleranza zero nei confronti di chi sarà pizzicato senza biglietto. Ci si chiede: se Cotrab e amministrazione non sono riusciti ad assicurare la vigilanza per mancanza di soldi e di personale, come potrà farlo tra quindici gior ni?
PENSILINA Il nuovo servizio bus di Potenza sarà gratuito per quindici giorni. L’obiettivo è quello di «abituare» il cittadino alle nuove linee e ai nuovi orari. Dopo il periodo di prova il Comune ha annunciato la «tolleranza zero» nei confronti di chi sarà pizzicato sprovvisto di regolare biglietto [foto Tony Vece]
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Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 01.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I VII
Venerdì 1 febbraio 2013
LETTERE Fioccano in redazione lettere di protesta di cittadini-utenti che contestano i nuovi orari e nuovi itinerari dei bus a Potenza
SCUOLA Molte delle lamentele giungono da genitori di ragazzi che frequentano scuole della città. Occhi puntati sugli orari
Gli studenti, i più penalizzati «Dove sono le coincidenze?» Mugugni da Macchia Romana. Bus strapieni all’andata e vuoti al ritorno l Dopo aver constatato il Nuovo Servizio di Trasporto Urbano mi permetto, da ignorante, di esprimere la mia opinione: i due autobus dedicati alla linea scolastica rossa e rossa bis al mattino partono vuoti ed arrivano vuoti, ma anche durante il percorso sono vuoti. Prima partivano alle 7.35 con circa 20 ragazzi ora alle 7.20 con 10 in entrambi .... magari spostando il capolinea a Betlemme (vigili del fuoco) potrebbe raccogliere più utenze (a Macchia Romana basta credo una sola corsa oppure ad orari diversi); ci sono linee scolastiche stracariche che arrivano anche in ritardo; al rientro le linee scolastiche Rossa e Rossa Bis sono vuote, vuote, vuote ... e arrivano verso le 14.30-14.35; perchè non esiste l'obbligo delle coinciden-
ze? In altre città esistono le coincidenze, ovvero «le linee si aspettano». Credo sia necessario per noi di Macchia Romana, ma a sentire in giro forse anche per gli altri quartieri, l'obbligo delle coincidenze (per esempio in via Dell'Unicef), ovvero: per Macchia Romana oltre alla corsa «C» c'è la linea 2. Quando escono dal liceo scientifico Pasolini alle 12.20 prendono il n. 5, che ovviamente è stracolmo; (a nessuno piace stare al freddo per un’ora e mezza in mezzo alla strada specie se non esiste neanche una pensilina tale da riparare 100 ragazzi .... e 100 sono pochi); con il 5 arrivano fino in Via Di Giura e li restano appiedati perchè il 2, nel frattempo, è gia passato!
RITARDO
L’odissea dei ragazzi che frequentano il liceo scientifico «Pasolini»
E allora mettiti in macchina e valli a prendere perchè se piove, visto che non ci sono neanche marciapiedi, rischiano! Quando escono dal Pasolini alle 13.20 invece non ci sono problemi perchè devo mettermi in macchina ed andarli a prendere. Nel tratto di strada (direzione Ospedale San Carlo) dall'incrocio di via Giovanni XXIII con Via M. L. King sino alla chiesa di Macchia Romana non esiste una fermata. In conclusione trasferiamoci tutti a rione Verderuolo... è l'altro quartiere meglio collegato del capoluogo. Battute a parte, che io sappia «Il servizio di trasporto scolastico risponde all’esigenza di facilitare l’accesso alle scuole d’infanzia (materna), alla scuola primaria (elementare) e alla scuola secon-
daria di 1° grado (media) per quegli alunni che hanno difficoltà di ordine oggettivo (distanza casa/scuola, impegni lavorativi dei genitori, ecc.) nel raggiungimento della sede scolastica. Scusate ma le linee scolastiche del Comune di Potenza all'esigenza di chi rispondono? Qualcuno ha pensato di poter disegnare i percorsi stando seduto a tavolino. La nostra città purtroppo è già stata «disegnata» (in malo modo) da palazzoni enormi. Consentitemelo da emerita ignorante ma non sono necessarie 20 ma 10 linee collegate tra di loro, ovvero in coincidenza tra loro e mettere in condizione il cittadino di non dover fare le corse per rientrare o raggiungere un luogo. Rosanna Soldo
INTERAZIONE
Servirebbero non venti, ma dieci linee collegate tra di loro
LA PROTESTA
Aspettando il bus anche due ore
PAZIENZA Fioccano segnalazioni di cittadini che denunciano come i nuovi orari e le nuove linee non siano state tarate sui reali bisogni dell’utenza, soprattutto degli studenti [foto Tony Vece]
I ragazzi escono da scuola in altri orari, ma le sette linee partono alle 13.55 l A pochi giorno dall'avvio del nuovo servizio di trasporti segnalo, costruttivamente, alcune criticità toccate con mano. È senz'altro da migliorare il servizio delle linee scolastiche. A quale genio è venuto in mente di far partire tutte e sette le linee alle ore 13,55 quando gli studenti dei licei scientifici (istituti con la maggiore concentrazione di studenti della città) escono tre volte alla settimana alle ore 12,05 e tre volte alle ore 13,05? E' mai possibile che i ragazzi debbano aspettare dai 60 ai 120 minuti?
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E ancora, quale residente di Varco d'izzo (complanare), è secondo me sbagliato non far passare le linee scolastiche in partenza da Bucaletto sulla complanare in presenza di almeno dieci studenti costretti ad arrivare a Betlemme. Così come è sbagliato farvi passare un autobus urbano ogni due ore depotenziando un servizio che prima funzionava bene ed aveva una sua utenza (fatta in primis da anziani che cercano di arrivare in centro e da ragazzi non autosufficienti che pure hanno la loro vita sociale, culturale, sportiva
).
In generale, in questo modo, si avrà l'effetto contrario rispetto alle aspettative, ovvero i cittadini non prenderanno quei pochi mezzi pubblici ed ingolferanno ancor di più la città con le loro automobili. Ma non si poteva far partire la sperimentazione verso la fine dell'anno scolastico quando, sicuramente, i disagi sarebbero stati inferiori e la gente si sarebbe potuta abituare alle nuove corse con meno affanno e meno ansia? Paolo Pellecchia
Molte paline alle fermate ancora con i vecchi orari
Un monitoraggio per valutare l’indice di gradimento degli utenti
l La polemica rimbalza anche sui social network. Vivi Potenza, blogger che segnala piccoli e grandi problemi della città, spende qualche parola anche sul nuovo trasporto pubblico a Potenza. E lo fa con ironia e puntualità. «Poi dicono che la gente non si deve incazzare. Il Comune ha varato il nuovo Programma di esercizio del trasporto pubblico locale con lo sconvolgimento del percorso dei bus urbani. Le nuove linee sono in rodaggio, giungono già molte segnal...azioni per aggiustare qualcosa ed un sacco di proteste perché in molti hanno
l Il Comune ha cambiato gli itinerari e gli orari degli autobus urbani e subito si è levato un coro di proteste sui disagi che tale cambiamento ha portato negli utenti delle varie fasce sociali che più di altri utilizzano il mezzo pubblico e cioè gli anziani e gli studenti. Ci si è sempre lamentati dello scarso utilizzo del mezzo pubblico da parte del potentino medio, per varie ragioni più o meno condivisibili, tanto che tutti notavamo come i mezzi pubblici erano quasi sempre vuoti. Oggi che si è cambiato sistema ci sono le proteste, e queste lamentele penso provengono da
trovato un peggioramento rispetto al precedente. Ebbene la Cotrab ci mette del suo per rendere inefficiente il servizio. Mi hanno segnalato che su molte paline che dovrebbero contenere notizie su percorsi e orari non ci sono notizie aggior nate. Nella foto, fatta nei pressi della stazione delle scale mobili di viale Marconi, si nota che è stato aggiornato i cartello con le nuove linee ma è rimasto quello vecchio relativo agli orari. Il Comune conclude Vivi Potenza - deve fare un sonoro cazziatone a quelli della Cotrab».
TABELLA Dati vecchi
chi utilizzava l’autobus non credo da parte di chi non lo prendeva. La ragione del cambiamento credo sia stata dettata sia da una razionalizzazione del servizio (che penso significhi risparmi in ordine ai chilometri da rimborsare alla ditta di trasporto) ma anche ad un miglioramento del servizio che potrebbe significare riduzione di linee poco frequentate e potenziamento di quelle più utilizzate. Per cui a questo punto viene spontanea una domanda: si potrebbe fare una verifica, che so, tra 3 mesi, cioè verificare quanti biglietti e abbonamenti ci sono stati
nel mese di aprile 2012 e quanti nel prossimo mese di aprile, così da valutare se questa iniziativa ha avuto o no il gradimento della popolazione. Certo che chi forse aveva in mente di utilizzare il mezzo pubblico, invece dell’auto privata per motivi di risparmio, penso sia stato dissuaso viste proteste che si levano da ogni parte della città. Infine quel foglio così grande dove sono descritti igli itinerari e gli orari dei bus non poteva essere stampato a mo di libretto invece che in questa forma molta scomoda da consultare? Rocco Casella
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 01.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno Venerdì 1 febbraio 2013
29 Un metodo innovativo di comunicazione che sta producendo già i suoi effetti
“Pisticci zero rifiuti” in un video Prosegue sul web la promozione del progetto per potenziare la differenziata PISTICCI - Il progetto “Pisticci zero rifiuti” ora è anche uno spot video, che racconta la storia d'amore tra due simpatici personaggi, Rici e Cla, al motto “Riduci, Riusa, Ricicla” e invitando ad introdurre i rifiuti differenziabili nelle apposite campane. Digitando su Google maps “pisticci zero rifiuti”, o accedendo alla sezione “dove” del sito internet www.pisticcizerorifiuti.com, è infatti possibile trovare la mappa delle Isole ecologiche in tutto il territorio di Pisticci, il cui numero ammonta attualmente a 51, nonché il riferimento ai servizi di raccolta porta a porta attivi nel territorio comunale. Il video è sul web, proiettato nelle scuole e presto sarà sugli schermi tv presenti nelle due piazze di Pisticci e Marconia. «Pisticci zero rifiuti -si legge in una nota- nato dalla sinergica collaborazione tra Studio Oikos e il Comune di Pisticci, mira ad attuare un percorso di gra-
La locandina del progetto
duale cambiamento nei comportamenti dei cittadini, facendo loro acquisire la buona pratica quotidiana della raccolta differenziata ed accrescere l'amore e il rispetto per il territorio. Costante è la ricerca di collaborazione con le realtà creative e culturali del territorio e con i cittadini stessi: stanno infatti crescendo le richieste di collaborazio-
San Mauro Forte
ne da parte di associazioni che invitano Studio Oikos a portare nei loro incontri il messaggio di Pisticci Zero Rifiuti, di giovani che vogliono offrire il proprio contributo al progetto e di cittadini che vogliono mettere a disposizione il proprio terreno per installare pannelli informativi; anche il video nasce da un lavoro di gruppo di Studio Oikos con due delle realtà creative del territorio, Daniele Onorati di Act Circus e Luciano Caruso di spintadesign che già ha curato il sito web. Si tratta di un progetto complesso, che si svolge su diverse fasi, evolvendo costantemente». Inizialmente, una laboriosa analisi dei dati, che ha permesso di suddividere il territorio comunale in varie zone e di valutare le caratteristiche delle utenze, ha dato il via alla progettazione di una vasta campagna di comunicazione, anche sul web, volta ad informare e sensibilizzare alla raccolta differenziata. Attualmente i tecnici di
studio Oikos sono impegnati nelle scuole, in un lavoro comune che, a partire dai più giovani e dai loro insegnanti, mira a coinvolgere progressivamente la totalità dei cittadini, dalle utenze domestiche a quelle commerciali, agli operatori del settore ecc. «Da una analisi dei dati della raccolta differenziata -conclude la nota- rapportando i valori attuali con quelli già registrati agli inizi del 2012, si registra un aumento dei quantitativi di materiale raccolto riguardante sia gli imballaggi (carta e cartone, plastica, vetro e alluminio) che i Raee, ed un incremento della frequenza di raccolta delle campane, che nel corso delle attività di monitoraggio condotte sul territorio, risultano essere sempre più piene pur restando ancora lontano il valore del 65%, che risulta essere l'obiettivo da raggiungere nei prossimi mesi con il passaggio alla raccolta porta a porta, sistema in fase di prossima attuazione.
A tal fine -conclude la nota- è di fondamentale importanza la partecipazione attiva da parte di tutti i cittadini, in un processo che non si realizza dall'oggi al domani, ma che richiede anzitutto fiducia ed un lavoro attento e minuzioso, poiché comporta una totale svolta nella gestione dei rifiuti nel comune di Pisticci. Soltanto lavorando insieme, il nostro territorio potrà essere migliore, più vivibile, modello di ispirazione per molti altri comuni limitrofi e non, nonché fungere da slancio verso politiche territoriali indirizzate alla sostenibilità ambientale». Un territorio come quello di Pisticci, martoriato a livello ambientale e spesso dimenticato per le sue potenzialità e peculiarità, merita un riscatto che passi anche e anzitutto attraverso la raccolta differenziata. Un’iniziativa di sicuro interesse. provinciamt@luedi.it
GRASSANO Aggressore resta in carcere GRASSANO - Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Matera, Rosa Bia, ha convalidato la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del 57enne di Grassano, accusato di tentativo omicidio nei confronti del titolare di un bar del paese. Il magistrato, si è riservato non appena le condizioni lo consentiranno, di trasferire l'uomo, difeso dall'avvocato Maria Rosaria Malvinni, in una struttura adeguata dopo le valutazioni del servizio sanitario. La persona arrestata ha ribadito di non aver avuto alcuna intenzione di voler aggredire il titolare del bar. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi, quando il titolare del “Bar Sport” è stato aggredito al buio dall’indagato, trovato poi in possesso di un martello e di una bottiglia di benzina, con cui si ipotizza volesse addirittura dare fuoco alla malcapitata vittima.
«Ho denunciato mio marito, ma non è servito a nulla. Oggi ho di nuovo paura»
Buoni sport Domande aperte fino al 5 febbraio
Stalking, donna senza giustizia
SAN MAURO FORTE - Il Comune di San Mauro Forte, assegnerà, a soggetti svantaggiati “Buoni Sport”perun importocomplessivo di 3.200 euro. E' quanto rende noto un avviso pubblico a firma del capo dell'Area amministrativa, Giuseppe Romano, affisso in questi giorni per le strade del paese. La Regione ha assegnato infatti, al Comune di San Mauro Forte 16 “Buoni Sport” per un importo di 200 euro ciascuno. L'iniziativa fa riferimento al Programma regionale triennale per lo sviluppo dello sport valido per gli anni 2010/2012 e al Piano regionale annuale per lo sviluppo dello sport dell'anno 2012 in materia di “interventi per la promozione e il sostegno della pratica sportiva”. I contributi potranno essere erogati a soggetti appartenenti a nuclei familiari che versano in condizione di disagio socio-economico. Scopo dell'iniziativa regionale è quello di avviare un processo di contrasto all'esclusione sociale di fasce di popolazione deboli del territorio lucano per questo i contributi dovranno servire esclusivamenteal sostegnodicoloroche sianoimpossibilitati a provvedere in proprio a spese per l'esercizio della pratica motoria e sportiva. Potranno produrre istanza tutti i residenti nel comune di San Mauro Forte aventi una situazione reddituale Isee relativa all'anno 2012 (periodo d'imposta 2011) non superiore a 11.305,72 euro dell'intero nucleo familiare. Le domande, dovranno essere compilate su appositi modelli predisposti dal servizio sociale del comune e dovranno contenere, oltre alla certificazione Isee, anche il certificato di iscrizione alle attività motorie e/o sportive, l'eventuale certificazione medica da cui si evince la disabilità o il disagio e la situazione familiare. Le domande dovranno pervenire, presso l'ufficio protocollo, entro il 5 febbraio 2013 (pena esclusione).
PISTICCI - Protesta silenziosamente da due giorni davanti al tribunale di Pisticci e di notte dorme in auto. La signora Anna Logiodice, 53 anni di Policoro, ha preso questa estrema decisione dopo che una causa da lei intentata per stalking contro l'ex marito è stata prescritta. «Non hanno nemmeno dibattuto il caso -spiega la signora Logiodice- nonostante mi abbiano convocata qui a Pisticci, in tribunale. Ma che mi chiamano a fare? A cosa servono tutti gli inviti a denunciare casi come il mio se poi noi donne non siamo protette e tutelate?». Accompagnata solo da un cartello con su scritto: “Voglio giustizia adesso, non quando sono al cimitero”, la donna, al secondo giorno di protesta, spiega di «aver ricevuto tanta solidarietà dalla gente comune, da persone che hanno subito preso a cuore questo caso e vengono anche a trovarmi durante la giornata». Assenti, invece, le istituzioni: «Non ho avuto alcune segnale dagli amministratori,dai politici,da unsindaco,daun consigliere,da qualche assistente sociale e, soprattutto, da questo tribunale. Il mio ex marito -prosegue- è già stato condannato nel 2008 per le mie denunce relative ai maltrattamenti, io ho chiesto il suo allontanamento, invece continuo a ritrovare la sua presenza e questo mi fa violenza a livello psicologico. All'udienza di mercoledì me lo sono dovuto pure trovare davanti. Nel 2011 ho denunciato altri reati, senza considerare che non ottempera alle sentenze relative agli alimenti. Ma tutto questo non basta affinché cambi qualcosa». L'episodio dell'altra mattina, quella notizia di prescrizione, ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ho deciso di scendere a pian terreno -aggiunge la signora Loiodice- ed iniziare una protesta che sono determinata a portare avanti. I tempi della giustizia, quando va bene, sonotroppo lunghie noidonne inqueste situazioni non siamo tutelate, anzi siamo costrette e doverci continuamente guardare le spalle». La sua, in breve tempo, è diventata una battaglia dietro la quale possono rivedersi tante
La protesta di Anna Logiodice nel tribunale di Pisticci altre persone. «Dietro di me -riferisce con convinzione-c'è una mareadi donne che io so bene cosa prova. E' anche per loro che devo trovare la forza per continuare. Voglio delle risposte e le voglio in questa vita. Mi sono stati riconosciuti dei diritti e pertanto devo poter ritrovare la mia tranquillità, perché lo stalking non è solo violenza fisica. Ci sono tanti modi per minacciare la nostra serenità e noi dobbiamo essere tutelate per davvero. Diversamente le leggi sullo stalking sono inutili e noi non possiamo avere fiducia nella giustizia». Sono le passate da poco le 18, quando un agente di polizia municipale, con molto garbo e delicatezza, chiama il tempo chiedendo alla signora Loiodice di uscire. «Ma domattina promette - sarò di nuovo qui, perché questa volta voglio delle risposte ed andrò fino in fondo». Roberto D’Alessandro
L’autore di Stigliano parteciperà a “Incontro con l’autore”
Mastronardi ospite a Taranto STIGLIANO - Torna oggi, alle ore 18.30 presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A a Taranto, per la cartella “Incontro con l'autore” Michele Mastronardi, nativo di Stigliano, per la presentazione della nuova silloge poetica “Frammenti di stelle”. Le relazioni saranno svolte da Vincenza Musardo Talò, storico e critico d'arte, e dal critico Elisa Silvatici. Le letture delle liriche vedranno impegnata Angela De Bellis. Interverrà l'autore. Moderatore dell'incontro Michele Santoro. Il testo si avvale della presentazione di Nicola Viggiano, amico e compaesano, che sa cogliere, con attenzione, il percorso di vita dell'autore. Vincenza Musardo Talò, nella prefazione scrive che la poetica in questa silloge è “chiara, elegante e matura”.Anche seinquest'ultimasilloge compaiono molti altri temi sociali importanti, è sempre la bellezza della natura che ispira il poeta e che scandisce i tempi della sua vita. Nelle liriche si nota una grande saggezza nel descrivere, con metafore attente e studiate, il ciclo delle stagioni che guida il suo percorso terreno. Così la natura che si
rinnova in primavera rappresenta l'amore, descritto “dai mille colori dei prati” e “dalle farfalle, libellule, coccinelle, che a sciami si levano in aria”. L'autunno è l'arrivo della pioggia, invocata dal poeta per “lavare l'anima mia”, ma in questa stagione si scorge il ciclo di una vita che tende alla fine: le foglie d'autunno, esaurito il loro compito vanno a dormire per sempre. Così in altra lirica l'autore analizza un passato pieno di ricordi belli ma anche fatto di errori. Il futuro, ora, è attraversare una strada tortuosa e difficile che porta all'ultima stazionedove iltreno facapolinea. E'presente nelleliriche il sensodi libertà cheha accompagnato il cammino del poeta e che si materializza attraverso pensieri e sentimenti che lo portano lontano “sulle ali di gabbiani” o a correre a perdifiato tra le bellezze della natura (Spiaggia, mare, montagna, campagna) per respirare aria salubre. In una lirica “Amate”compare un invito fatto ai giovani affinchè amino la musica, la poesia, lo sport, la natura l'allegria, la vita che si esalta nell'amore.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 01.02.2013
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Un uomo in via IV Novembre armato di un filo di ferro prelevava cibo tra i rifiuti
A caccia di pane nei cassonetti Tante anche le persone che rovistano tra le rimanenze dei mercati “SE questo è un uomo”. E’ proprio il titolo del capolavoro di Primo Levi la prima cosa a cui si pensa nel momento in cui, davanti a dei cassonetti della spazzatura, messi uno accanto all’altro, ti accorgi che c’è un uomo che con in mano un filo di ferro, si sporge all’interno e tira fuori dei tozzi di pane. Accanto a lui c’è un addetto dell’Acta che ha appena finito di ripulire la zona circostante. Dà, volontariamente, le spalle all’uomo. Un gesto che non vuole essere di indifferenza ma di pudore. Una forma diriguardo nei confronti di una persona costretta a rimestare tra i rifiuti cercando di rimediare qualcosa di commestibile che, dopo essere stata prelevata con l’ausilio di un filo di ferro, viene riposta con la massima cura in un cartone poggiato a terra. Qualcuno potrebbe dire che tutto questo è successo nottetempo. Magari in un rione di periferia di una grande metropoli. Invece no. Siamo in via IV Novembre, in pieno centro storico. Le vetrine dei negozi glamour di via Pretoria dista solo pochi passi da quei cassonetti. Sono quasi le 10 del mattino e tutto avviene alla luce del sole. La strada è una di quelle molto trafficate. Le autovetture transitano e vanno oltre. Come vannooltre ipassanti.Inpochi siaccorgono di quell’uomo e di quello che sta facendo. Storie, triste a dirlo, di ordinaria miseria. E così viene da domandarsi: ditemi se questo è un uomo. Un uomo costretto a frugare tra i cassonetti. Benessere e povertà convivono nel centro della città. C’è chi ha appena finito di fare colazione al bar con cornetto e cappuccino e chi, a pochi metri di distanza, rovista nel cassonetto alla ricerca di un tozzo di pane. Questa è Potenza. Non sono più, dunque, solo i senzatetto o i
Lo scatolone dove sono ben visibili i tozzi di pane. A destra l’uomo mentre fruga in uno dei cassonetti (foto Andrea Mattiacci)
rom a frugare tra i rifiuti. Da qualche anno non è difficile sorprendere pensionati o anche cinquantenni disoccupati, ad “ispezionare” la spazzatura alla ricerca di un tozzo di pane. Persone distinte. Proprio come l’uomo che ieri mattina raccoglieva cibo da uno dei cassonetti. Prima, o magari dopo, avrà ispezionato anche gli altri. Le pensioni minime, o gli ammortizzatori sociali per chi ha perso il lavoro, non sono sufficienti neanche per mettere in tavola il pane, e così si fruga nei cassonetti. E per una scena vista chissà quante quelle che passano inosservate. Il fatto è che il numero di queste per-
Povertà, allarme dell’Eurispes
La metà degli italiani non riesce a sostenere la propria famiglia POTENZA - E' un vero e proprio grido d'allarme sullo stato di salute economico degli italiani quello che arriva dall'ultimo rapporto Eurispes. Per quanto riguarda il settore “Lavoro” il 53,5 per cento dei nostri connazionali afferma infatti di non essere più in grado di sostenere adeguatamente il proprio nucleo familiare. Quasi i due terzi dei lavoratori (61,3 per cento) affermano che l'attuale occupazione non permette loro di sostenere spese importanti quali l'accensione di un mutuo, o l'acquisto di un'automobile . La famiglia d'origine resta rifugio e fonte di sostentamento per quasi il 30 per cento dei lavoratori . Per ovviare poi alla mancanza di lavoro l'italiano, oggi come ieri, sembra sempre alla ricerca della tradizionale “spintarella”. Dal “Rapporto Italia 2013” dell'Eurispes emerge infatti che il 21 per cento degli italiani è infatti ricorso a una raccomandazione per trovare un lavoro. Il 27 per cento di chi ha un'occupazione, invece, dichiara di averlo trovato tramite una candidatura spontanea e soloil 9,1 per centosi è rivolto a un Centro per l'impiego o a un'Agenzia per il lavoro. Non va di certo meglio per quan-
to riguarda i consumi. Il 73,4 per cento degli italiani nel corso dell'ultimo anno ha poi constatato una diminuzione del proprio potere d'acquisto. Del resto solo un italiano su venti si dice sicuro di riuscire ad accrescere i propri risparmi nel corso del 2013. Al contrario due italiani su tre sono pressochè sicuri che non riusciranno a mettere nulla da parte nell'anno in corso. Nota dolente le tasse. Più di due famiglie su tre sentono poi che il peso del fisco è aumentano nel corso dell'ultimo anno. Per il 41,7 per cento nel 2012 l'incremento è stato netto, mentre un altro 27,5 per cento ritiene che il fardello fiscale è «un po’» cresciuto. Complessivamente, quindi, il 69,2 per cento ritiene che il prelievo fiscale sia aumentato. Come cambia poi la vita quotidianasecondo l'Eurispes? «Nella quasi totalità dei casi le abitudini degli italiani si sono modificate limitando le uscite fuori casa». Tra i dati rilevati da Eurispes, anche il «vertiginoso aumento il fenomeno dei compro oro», ai quali si è rivolto nel corso dell'ultimo anno «il 28,1 per cento degli italiani».
sone aumenta di giorno in giorno. Aprono, cercano, mettono le braccia dentro e tirano fuori le cose per vedere che cosa possono prendere. Ieri l’incontro con quell’uomo. Lo sguardo basso, mentre frugava alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma non si piangeva addosso: sul suo volto, o meglio su quel poco di volto che si vedeva sotto il cappellino che aveva sulla testa, si notava dignità e tristezza. Un uomo come tanti e invisibile. Quante situazioni invisibili ci sono in giro, quante storie non raccontate, quante situazioni difficili in una città come Potenza dove l’apparenza conta e anche tanto.
La povertà è cosa di cui ci si deve vergognare? Una macchina costosa può farci acquistare la stima degli altri? Un cellulare? Dei vestiti firmati? Sembra un discorso ormai vecchio e digerito, ma è ancora così. E poi ci sono anche quelli che si aggirano tra i banchi dei mercati . All'apparenza normalissimi clienti che guardanoi prodottiesposti sulle bancarelle: frutta, pane, verdura, pesce e carne. Sembra che valutino cosa acquistare. Poi all'improvviso, ma con molta discrezione, si avvicinano alle cassette di legno degli avanzi. Un’occhiata veloce per individuare il residuo “buono”, prima di infilare rapidamente la mano e via
tra la folla. La loro “spesa”, quando va bene, è un’arancia, una mela o un pomodoro andato anche a male, in alternativa qualche foglia di lattuga o il gambo di un carciofo. Un fenomeno che c’è sempre stato ma che negli ultimi anni ha conosciuto un forte incremento. Queste situazioni a volte imbarazzano. Capita che alcuni passino dal bancone al retrobottega, a frugare tra gli scarti. Quando si accorgono di essere stati visti si giustificano magari dicendo che hanno il coniglio, la gallina, o la tartaruga a cui dare da mangiare. Se questo è un “uomo”. Alessia Giammaria a.giammaria@luedi.it
“MILLEPASSI” RIEMPIE LO STABILE
In un volume l’ultima fatica del giornalista Pino Aprile
E adesso: «Mai più terroni»
VA sul sicuro l'associazione “Millepassi” per riempire platea e palchi del teatro Stabile scegliendo come interlocutore lo scrittore e giornalista Pino Aprile che proponendo il suo ultimo libro “Mai più terroni” chiude una fortunata trilogia di grande consumo che ha decisamente invertito la visione storica della Questione meridionale proclamandola definitivamente chiusa secondo l'accezione che ha dominato per oltre due secoli il dibattito nazionale. Favorito da domande e prolusioni-interventi da tre colleghi robustamente attrezzati come Fausto Taverniti, Mimmo Sammartino e Oreste Lo Pomo, Pino Aprile giornalista di lungo corso e affabulatore mai banale e scontato ha avuto terreno facile ad incantare la platea raccogliendo appalusi a scena aperta e adesione collettiva alle sue tesi profondamente di casa negli incntri che organizza sotto il Garigliano. Dai ricordi di “Viaggio al Sud” con Zavoli (anche Lo Pomo collaborò a quell'evento televisivo) in cui Aprile ha potuto rievocare le immagini delle occupazioni delle terre a Pisticci ad un metodi di ricerca che ha registrato corsi e ricorsi storici con verifiche (le fer-
Taverniti e Aprile (foto Mattiacci)
riere di Mongiana scoperte in un reportage degli anni Settanta e riprese per il libro “Terroni” con i figli di chi aveva fatto scoprire quella storia negata) la serata ha mostrato le molte vite di un giornalista che ha avuto la possibilità di dialogare con Konrad Lorenz e che era a Berlino quando crollava il Muro. Non un monopolista di terroni, ma un intellettuale del Sud che ha rovesciato il finto concetto del Sud palla al piede dell'Italia come
trucco retorico dei finti guai italiani e che registrano una disuguaglianza maggiore del passato. Aprile vorrebbe davanti agli edifici pubblici meridionali la bandiera del Regno delle Due Sicilie a fianco del tricolore e della bandiera europea, come avviene in Alabama dove la bandiera confederata senza alcun scandalo sventola a fianco di quella nazionale. Aprile non si stanca di raccontare che il generale Cialdini era un criminale di guerra mercenario passato alla storia come eroe nazionale pur avendo compiuto i misfatti di Pontelandolfo e l'informazione oggi continua ad imbrogliare preferendo il clichè del Sud monnezza e mafia mentre i disastri lombardi di Formigoni non gli valgono nessuna patente di “impresentabile”. Oggi la partita è cambiata. Non in Italia ma nel mondo perchè il Sud planetario scala e scavalca il vecchio Nord opulento. Tra teorie della fisica, un po' di fantascienza e il postmoderno di Aprile che cerca di scavare la fossa a vecchie storie che i nostri figli dovrebbero aver metabolizzato meglio delle precedenti generazioni.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 01.02.2013
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Potenza e provincia 19
Venerdì 1 febbraio 2013 VENOSA - Un giovane di 23 anni, con precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri a Venosa dopo la scoperta di un «vero e proprio crocevia dello spaccio» allestito in un garage nella sua disponibilità. I militari, agli ordini del capitano Vincenzo Varriale, hanno trovato nell’autorimessa diverse dosi di marijuana e hascisc, un bilancino di precisione e strumenti per preparare le dosi da vendere. Il giovane è agli arresti domiciliari. L’arresto del giovane rientra nell’ambito delle incessanti attività di con-
Basilicata Mezzogiorno
Venosa Un ragazzo di 23 anni ai domiciliari. Cinque i denunciati
Droga, centro di spaccio in un garage trollo del territorio tese proprio al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’area del Vulture Alto Bradano, nonché dell’abuso di alcol, soprattutto tra i più giovani, ma anche di reati contro la persona. Il giovane arrestato dai carabinieri di Venosa aveva messo su un vero e proprio crocevia dello spaccio.
Purtroppo per lui però il redditizio traffico è stato interrotto dai militari. Gli uomini dell’Arma, ormai da qualche tempo sulle tracce dello spacciatore, avevano seguito, attraverso pedinamenti e appostamenti le sue mosse. E così, dopo l’ennesimo pedinamento, hanno fatto irruzione, all’interno del locale e, hanno trovato di-
verse dosi sia di marijuana che di hashish, nonchè 1 bilancino di precisione e strumenti per il taglio e il confezionamento delle sostanze stupefacenti. Il ventitrenne è stato subito arrestato e portato nella sua abitazione agli arresti domiciliari. La sostanza stupefacente e gli strumenti da taglio e confezionamento sono sta-
ti sottoposti a sequestro. Nel corso della medesima attività di prevenzione, a Lavello, i carabinieri della locale stazione, unitamente a quelli del nucleo operativo e radiomobile, segnalavano, come assuntori, alla prefettura di Potenza, 5 giovani trovati in possesso di 2 grammi di cocaina e 1 grammo di hashish, sottoposta a sequestro.
Nello stesso tempo a Venosa, i militari del Nucleo operativo e radiomobile denunciavano 2 giovani per porto abusivo di oggetti atti ad offendere. I due, a seguito di perquisizione personale, venivano trovati in possesso di 2 coltelli subito sequestrati. A Palazzo San Gervasio, infine, i militari hanno denunciato in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria un giovane del luogo trovato alla guida dell’auto di proprietà del padre, senza aver mai conseguito la relativa patente.
Il “tartufo dei poveri”, di un chilo, di Ninuccio Tarantino in esposizione a San Pietro
La “Bella scoperta” in Vaticano Uno dei simboli delle tradizioni contadine e delle pietanze locali mai perse BELLA - Ninuccio Tarantino, da 70 anni, vive i prodotti della sua terra come una gioia e un divertimento. Apprezza le tante rarità che la terra custodisce gelosamente come, appunto, il “rafano”, denominato scherzosamente dai potentini anche il “tartufo dei poveri”. Ninuccio, ha raccontato alcuni passi importanti della scoperta arrivata in Vaticano «nella mia campagna, dietro la mia abitazione, ho scovato dopo 9 lunghissimi anni, una vecchia radice di 1 Kg, dal sapore antico e dalla lunga memoria contadina». «Per poter recuperare ha riferito Ninuccio- la forte radice, ben radicata al terreno, ho dovuto scavare una buca di 130 centimetri. In realtà, la fatica e il freddo non lì ho percepiti, mi sentivo talmente divertito e premuroso, che il mio unico intento era quello di scavare velocemente per riportare alla luce la radice intatta». «Immediatamente, ho avvertito, con grande emozione, il mio nipotino Donato, che entusiasta dell'eccezionale scoperta, mi ha scattato delle fotografie. Anche per evitare l'incognita che qualcuno non fosse sicuro del reperimento. Da lì - ha continuato Ninuccioho pensato di pulirla con un pennellino, e per due giorni ho fantasticato su come far arrivare questa bellezza fino alla Mostra in Vaticano». «Non era semplice, ma il mio sogno è diventato realtà, grazie al mio amico scultore, Giuseppe Ligrani, che mi ha suggerito di continuare ad impreziosire il “rafano” con la mia inventiva». «La ra-
In senso orario: il ritrovamento, il trasporto in pullman, il laboratorio e la mostra in Vaticano
dice - ha detto Ninuccio- è stata resa più bella da altri quattro materiali della natura: la quercia, divenuta l'appoggio alla radice, i rami d'ulivo inseriti all'interno e i salici all'esterno, entrambi agivano da protezione alla pesante radice, una fascia di argilla utilizzata per creare il piedistallo per l'opera. E, infine, un al-
tro mio amico, Donato, mi ha perfezionato la creazione con una cera». Detto, fatto! In poche ore, Ninuccio, si è impegnato per portare a termine un altro suo desiderio, far parte della Mostra “Basilicata, tradizioni, arte e fede”, promossa dalla Regione Basilicata, dall'APT e dalla Soprintendenza per i Beni Storici
Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata. Inaugurata, nel Braccio di Carlo Magno, in Vaticano, lo scorso 20 Dicembre e che terminerà il prossimo 3 Febbraio. Il percorso espositivo, articolato sudue piani,incuiil pellegrinoviene condotto tra tante opere lucane
(sia materane che potentine) tra cui: fotografie, immagini, affreschi, sculture, filmati, poesie, costumi e oggetti della devozione popolare, della civiltà contadina e del paesaggio culturale della nostra Regione. Ed è al secondo piano, dedicato alle espressioni della devozione popolare, in cui è stato esposto il “Tartufo dei poveri” di Ninuccio, in compagnia alle tre Cente, provenienti dalla Chiesa della Candelora di Lagonegro. L'opera di Ninuccio ha viaggiato, domenica scorsa, in uno dei tre pullman, partiti da Potenza, per visitare il Presepe del maestro lucano, Francesco Artese, esposto in Piazza San Pietro, e per continuare ad ammirare i tanti splendori lucani esposti nella mostra. Quindi, Ninuccio, ha potuto portare personalmente la sua rarità, “il tartufo dei poveri”, dal nobile sapore piccante, caratteristico dei periodi invernali e del Carnevale, grattugiato sulla pasta fatta in casa, principalmente, sui fusilli. La radice ha bisogno di due anni di maturazione per poter acquistare il suo caratteristico sapore piccante, quindi, come ha spiegato piacevolmente Ninuccio «la mia invecchiata di 9 anni, chissà quanto farà piangere. Infatti, non esiste un rafano in commercio che non faccia piangere, nel momento in cui venga grattugiato e gustato sulle pietanze». Non tutti conoscono che questa sommersa radice, ha in sé tanti ricordi e tradizioni della terra lucana, e solo chi si lascia guidare dall'amore e dalla passione per la terra, avrà il privilegio di far tramandare le belle tradizioni, che ci rendono unici e entusiasti, proprio come Ninuccio. Maria Rosaria Aquino
Venosa I docenti sul piede di guerra per i tagli destinati alla competizione
Giochi sportivi, niente fondi VENOSA - Nell'aula magna del “Battaglini” si è tenuto un incontro sindacale con un esponente della Cgil Basilicata, Laguardia, il quale ha affermato: Il Miur ha ripristinato gli scatti di anzianità, ma molti insegnanti inizieranno a prenderli a metà anno 2013, mentre il finanziamento per i “Giochi sportivi studenteschi” per il corrente anno scolastico sono a rischio». Pertanto, meno sport per gli studenti da quest'anno. Anche un incontro a Roma, tenutosi alcuni mesi fa, tra il Miur , presenti Lucrezia Stellacci - Capo dipartimento - Istruzione Miur, Giuseppe Pierro - Dirigente Ufficio V - Politiche per lo studente, Roberto Gueli - Dirigente scolastico Ufficio V, Renato Del Torchio - presidente nazionale Ancefs, e i coordinatori di Educazione fisica e sportiva delle province italiane, presenti per la Basilicata, Donato
Castronuovo e Giuseppe Grilli, non è stato assicurato il finanziamento per le attività sportive nelle scuole. Stellacci ha dettagliatamente relazionato in merito alle norme e provvedimenti che hanno caratterizzato il settore in questi ultimi anni. In particolare, si è soffermata sugli aspetti derivanti dai “tagli” necessari per garantire gli “scatti” al personale docente. Pertanto i 60 milioni occorrenti per l'attività sportiva scolastica non è stata assicurata. Per l'approvazione di tali misure si andrà alla contrattazione Aran Ooss, di cui attualmente non è possibile definire tempi e modalità. Nell'incontro di Roma è stato detto: «per quanto concerne i 60 milioni dell'attività sportiva, sia pur con ritardo, sussistono ragionevoli condizioni per l'assegnazione. La complessità delle intese da rag-
giungere comporta un rallentamento nelle comunicazioni, si renderà necessario pazientare ancora per aver certezze in merito a tempi e modi di avvio delle attività. Pertanto, sarà cura del Superiore ministero, diramare apposite comunicazioni». Comunicazioni che fino ad oggi non sono ancora arrivate, in questo periodo già si svolgevano le fasi provinciali di corsa campestre. All'Iiss “Quinto Orazio Flacco” del centro oraziano, quest'anno avevano dato l'adesione ai giochi sportivi studenteschi oltre 100 studenti, un record senza precedenti, probabilmente spinti dall'utilizzo della palestra, finalmente arricchita di attrezzature sportive dalla Provincia di Potenza, l'Ente che ha costruito la nuova scuola che accoglie studenti del Liceo classico, Liceo scientifico e dall'anno prossimo studenti del
Alcuni studenti impegnati in attività sportive sperando nei “Giochi studenteschi”
nuovo indirizzo scolastico, il Liceo musicale. Federico Giasi, rappresentante della componente studentesca, più volte ha partecipato ai giochi sportivi studenteschi, approdando anche alle finali nazionali di Badminton, alla
saputa del mancato finanziamento dei giochi sportivi studenteschi, ha riferito: «non è giusto tagliare fondi per lo sport, due ore settimanali di educazione fisica non servono a preparare adeguatamente gli studenti nei principali giochi di
squadra. Il Miur avrebbe fatto bene a tagliare in altri ambiti, non nello sport, considerato un veicolo di valori positivi, dalla socializzazione ed aggregazione, al rispetto di regole e dell'avversario». Lorenzo Zolfo