Da Fazio, per celebrare Gaber, Veltroni e Bertinotti recitano “Qualcuno era comunista”. Peccato che uno dice di non esserlo mai stato e l’altro nasce socialista. Ma va bene lo stesso
Martedì 22 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 21
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
COSENTINO PRENDE LE LISTE E SCAPPA Finisce male la decisione di Berlusconi e Alfano di non candidare il boss politico della Campania, accusato di rapporti con la camorra. Lui minaccia di distruggere il Pdl. E di vuotare il sacco Caporale, d’Esposito e Fierro » pag. 4 - 5
MPS, I CONTI TRUCCATI E IL CONTRATTO NASCOSTO Dossier Alexandria: trovato in una cassaforte l’accordo tra Mussari e la banca giapponese Nomura. L’operazione ci costerà mezzo miliardo di Monti-bond in più
AMERICA CAPITOLO 2
La Procura indaga su un’intesa che serviva a far sparire dal bilancio un buco di almeno 220 milioni. La telefonata tra l’ex presidente e l’istituto nipponico. Scandalo Banco Desio: soldi portati in Lussemburgo, licenziato il manager che denunciò tutto » pag. 2 - 3 di Marco Lillo
l Monte dei Paschi di Siena nel 2009 durante la gestione I di Mussari ha truccato i conti
con un’operazione di ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro, di cui oggi i contribuenti italiani pagano il conto. L’operazione è denominata Alexandria, dal nome di un contratto derivato simile a quel Santorini del quale si è parlato nei giorni scorsi. » a pag. 2 - 3
La famiglia Obama sfila a Capitol Hill LaPresse
Obama ricomincia dai diritti per i gay Prospettive economiche migliori e una nuova legge sull’immigrazione Ma sono gli spauracchi di al Qaeda e i falchi israeliani le spine del presidente Gramaglia » pag. 12
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U di Corrado Guzzanti
» TRATTATIVA
IL MIO PADRE PIZZARRO TRA FEDE E CUCINE IKEA
Palermo, oggi il Gip ascolta le telefonate Mancino-Napolitano
n enorme grazie agli amici di Articolo21 e di ChanU ge.org, per aver promosso la pe-
tizione in mia difesa e a tutti quelli che l’hanno firmata. E ringrazio anche i giornalisti che hanno preso le mie parti scrivendo della querelle tragicomica di Padre Pizzarro. » pag. 8
Lo Bianco e Rizza » pag. 11
Nuove iniziative
Nasce “In edicola” Abbonarsi è responsabile
LA CATTIVERIA Pdl Campania: ritrovate le liste di Cosentino. In mano a Corona. » www.forum.spinoza.it
Monteverdi » pag. 18
Tiritiritu? di Marco
Travaglio
l guaio non è il concetto, è la parola: “impresentabile”. Che fa impazzire il partito I più impresentabile dell’universo e scatena il
coro delle voci bianche, anzi marron: “Impresentabile a me? E tu allora? E lui? E voi?”. È tutta una catena, che nessuno ha mai tirato: appena scopri un impresentabile, quello ne scopre subito un altro più impresentabile di te. Il problema si aggrava se, a pretendere liste presentabili, è il più impresentabile di tutti: quello che spolvera le sedie degli altri sperando che nessuno spolveri la sua. Pagheremmo qualunque cifra per assistere in diretta, nascosti dietro la statua di Priapo, al vortice dei vertici diurni e notturni convocati a Palazzo Grazioli – già sede dei bungabunga, anzi delle cene eleganti con gare di burlesque – per ripulire le liste del Pdl. I Mastrolindo ufficiali sono B. (dall’alto dei suoi 26 processi, 7 prescrizioni, 2 amnistie, 3 insufficienze di prove, 3 reati depenalizzati da lui stesso, 1 condanna in primo grado per frode fiscale), e l’on. avv. Ghedini, che ieri tomo tomo cacchio cacchio ha confessato al Tribunale di Milano: “Devo scegliere fra il ruolo di difensore del Cavaliere e quello di candidato in campagna elettorale”. Le tre giudichesse comuniste e femministe lo guatavano strano: “E lo vieni a dire a noi?”. Intanto il Cainano spiegava a Scajola: “Guarda caro, purtroppo i sondaggi della Ghisleri parlano chiaro: senza impresentabili guadagniamo 2 punti e 1 milione di voti”. Al che Sciaboletta, indagato soltanto per finanziamento illecito per la casa pagata da un altro a sua insaputa, faceva: “Quindi ti ritiri tu?”. E l’altro: “No, tiritiritu”. “Uno scioglilingua?”. “No, un ordine”. Comprensibilmente prostrato dall’esser giudicato impresentabile dal più impresentabile di tutti, che fra l’altro si presenta, Scajola cadeva in uno stato di profonda prostrazione. Una larva umana. Specie quando scopriva che al suo posto, in Liguria, entra Minzolingua, imputato per peculato perché usava la carta di credito Rai per fare il giro del mondo mentre risultava in ufficio al Tg1, dunque molto presentabile. Lui però giura che non è vero niente. A Marrakech, per esempio, era in missione top secret per incontrare una fonte riservatissima, che ovviamente non può rivelare: “un agente dei servizi che mi svelò le infiltrazioni jihadiste in Marocco”. O magari un nipote di Mubarak che cercava la sorella. In un’altra stanza s’incontravano Al Fano, quello del Partito degli Onesti, e per contrappasso Nicola Cosentino in arte Nick o’ Mericano. Alle parole “passo indietro” di Angelino, Nick tentava di mettergli le mani addosso, anche perché l’amico coindagato Luigi Cesaro, detto Giggino a’ Purpett, dalle liste non lo smuove nessuno. Nick, mollata per un attimo la giugulare di Angelino Jolie, chiedeva di parlare col principale, che intanto pontificava a Sky: “Cosentino è sub judice”. Il che, detto a uno con un piede in tribunale e uno in galera, insomma più sub judice così si muore, non è per nulla carino. Quando poi, a pranzo, il Cainano gli ha garantito “farò di tutto per tenerti dentro”, si è temuto per la sua vita. “Dentro” in che senso? Da due giorni e due notti, frattanto, campeggia all’addiaccio sotto Palazzo Grazioli il povero Alfonso Papa, che “dentro” ci è già stato per tre mesi e vorrebbe evitare di tornarci, ma nessuno lo riceve e quelli che escono fanno finta di non conoscerlo. Vagli a spiegare che lui è impresentabile mentre Fitto, per cui ieri il pm ha chiesto 6 anni e mezzo per corruzione, peculato, illecito finanziamento e due abusi, è presentabilissimo. Anzi è lui che fa le liste del Partito degli Onesti con Verdini, un altro che ha più processi che capelli in testa. A un certo punto un improvviso spostamento d’aria faceva tremare il palazzo: era Nick o’ Mericano che fuggiva con le liste e le firme del Pdl campano, destinazione ignota. Noi, per quel che può valere, siamo con lui.