Prime Pagine Giornali

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Da Fazio, per celebrare Gaber, Veltroni e Bertinotti recitano “Qualcuno era comunista”. Peccato che uno dice di non esserlo mai stato e l’altro nasce socialista. Ma va bene lo stesso

Martedì 22 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 21

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

COSENTINO PRENDE LE LISTE E SCAPPA Finisce male la decisione di Berlusconi e Alfano di non candidare il boss politico della Campania, accusato di rapporti con la camorra. Lui minaccia di distruggere il Pdl. E di vuotare il sacco Caporale, d’Esposito e Fierro » pag. 4 - 5

MPS, I CONTI TRUCCATI E IL CONTRATTO NASCOSTO Dossier Alexandria: trovato in una cassaforte l’accordo tra Mussari e la banca giapponese Nomura. L’operazione ci costerà mezzo miliardo di Monti-bond in più

AMERICA CAPITOLO 2

La Procura indaga su un’intesa che serviva a far sparire dal bilancio un buco di almeno 220 milioni. La telefonata tra l’ex presidente e l’istituto nipponico. Scandalo Banco Desio: soldi portati in Lussemburgo, licenziato il manager che denunciò tutto » pag. 2 - 3 di Marco Lillo

l Monte dei Paschi di Siena nel 2009 durante la gestione I di Mussari ha truccato i conti

con un’operazione di ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro, di cui oggi i contribuenti italiani pagano il conto. L’operazione è denominata Alexandria, dal nome di un contratto derivato simile a quel Santorini del quale si è parlato nei giorni scorsi. » a pag. 2 - 3

La famiglia Obama sfila a Capitol Hill LaPresse

Obama ricomincia dai diritti per i gay Prospettive economiche migliori e una nuova legge sull’immigrazione Ma sono gli spauracchi di al Qaeda e i falchi israeliani le spine del presidente Gramaglia » pag. 12

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U di Corrado Guzzanti

» TRATTATIVA

IL MIO PADRE PIZZARRO TRA FEDE E CUCINE IKEA

Palermo, oggi il Gip ascolta le telefonate Mancino-Napolitano

n enorme grazie agli amici di Articolo21 e di ChanU ge.org, per aver promosso la pe-

tizione in mia difesa e a tutti quelli che l’hanno firmata. E ringrazio anche i giornalisti che hanno preso le mie parti scrivendo della querelle tragicomica di Padre Pizzarro. » pag. 8

Lo Bianco e Rizza » pag. 11

Nuove iniziative

Nasce “In edicola” Abbonarsi è responsabile

LA CATTIVERIA Pdl Campania: ritrovate le liste di Cosentino. In mano a Corona. » www.forum.spinoza.it

Monteverdi » pag. 18

Tiritiritu? di Marco

Travaglio

l guaio non è il concetto, è la parola: “impresentabile”. Che fa impazzire il partito I più impresentabile dell’universo e scatena il

coro delle voci bianche, anzi marron: “Impresentabile a me? E tu allora? E lui? E voi?”. È tutta una catena, che nessuno ha mai tirato: appena scopri un impresentabile, quello ne scopre subito un altro più impresentabile di te. Il problema si aggrava se, a pretendere liste presentabili, è il più impresentabile di tutti: quello che spolvera le sedie degli altri sperando che nessuno spolveri la sua. Pagheremmo qualunque cifra per assistere in diretta, nascosti dietro la statua di Priapo, al vortice dei vertici diurni e notturni convocati a Palazzo Grazioli – già sede dei bungabunga, anzi delle cene eleganti con gare di burlesque – per ripulire le liste del Pdl. I Mastrolindo ufficiali sono B. (dall’alto dei suoi 26 processi, 7 prescrizioni, 2 amnistie, 3 insufficienze di prove, 3 reati depenalizzati da lui stesso, 1 condanna in primo grado per frode fiscale), e l’on. avv. Ghedini, che ieri tomo tomo cacchio cacchio ha confessato al Tribunale di Milano: “Devo scegliere fra il ruolo di difensore del Cavaliere e quello di candidato in campagna elettorale”. Le tre giudichesse comuniste e femministe lo guatavano strano: “E lo vieni a dire a noi?”. Intanto il Cainano spiegava a Scajola: “Guarda caro, purtroppo i sondaggi della Ghisleri parlano chiaro: senza impresentabili guadagniamo 2 punti e 1 milione di voti”. Al che Sciaboletta, indagato soltanto per finanziamento illecito per la casa pagata da un altro a sua insaputa, faceva: “Quindi ti ritiri tu?”. E l’altro: “No, tiritiritu”. “Uno scioglilingua?”. “No, un ordine”. Comprensibilmente prostrato dall’esser giudicato impresentabile dal più impresentabile di tutti, che fra l’altro si presenta, Scajola cadeva in uno stato di profonda prostrazione. Una larva umana. Specie quando scopriva che al suo posto, in Liguria, entra Minzolingua, imputato per peculato perché usava la carta di credito Rai per fare il giro del mondo mentre risultava in ufficio al Tg1, dunque molto presentabile. Lui però giura che non è vero niente. A Marrakech, per esempio, era in missione top secret per incontrare una fonte riservatissima, che ovviamente non può rivelare: “un agente dei servizi che mi svelò le infiltrazioni jihadiste in Marocco”. O magari un nipote di Mubarak che cercava la sorella. In un’altra stanza s’incontravano Al Fano, quello del Partito degli Onesti, e per contrappasso Nicola Cosentino in arte Nick o’ Mericano. Alle parole “passo indietro” di Angelino, Nick tentava di mettergli le mani addosso, anche perché l’amico coindagato Luigi Cesaro, detto Giggino a’ Purpett, dalle liste non lo smuove nessuno. Nick, mollata per un attimo la giugulare di Angelino Jolie, chiedeva di parlare col principale, che intanto pontificava a Sky: “Cosentino è sub judice”. Il che, detto a uno con un piede in tribunale e uno in galera, insomma più sub judice così si muore, non è per nulla carino. Quando poi, a pranzo, il Cainano gli ha garantito “farò di tutto per tenerti dentro”, si è temuto per la sua vita. “Dentro” in che senso? Da due giorni e due notti, frattanto, campeggia all’addiaccio sotto Palazzo Grazioli il povero Alfonso Papa, che “dentro” ci è già stato per tre mesi e vorrebbe evitare di tornarci, ma nessuno lo riceve e quelli che escono fanno finta di non conoscerlo. Vagli a spiegare che lui è impresentabile mentre Fitto, per cui ieri il pm ha chiesto 6 anni e mezzo per corruzione, peculato, illecito finanziamento e due abusi, è presentabilissimo. Anzi è lui che fa le liste del Partito degli Onesti con Verdini, un altro che ha più processi che capelli in testa. A un certo punto un improvviso spostamento d’aria faceva tremare il palazzo: era Nick o’ Mericano che fuggiva con le liste e le firme del Pdl campano, destinazione ignota. Noi, per quel che può valere, siamo con lui.












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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Quotidiano Regione Basilicata Anno 3 Numero 166 del 22/01/2013

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

Inaugurato l’archivio intitolato a Valicenti

Una bliblioteca per l’agricoltura

La sede nella città dei Sassi A PAGINA 3

500.000 euro da destinare ai dottorati

Alta formazione Fondi per la ricerca Contributi per i fuori sede

A PAGINA 3

Promosso da Regione e Matera 2019

Mobilità culturale in tutto il mondo L’incontro al centro Cecilia

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Sono 18 le unità lavorative che si prevede di ricollocare nel sito produttivo dell’area industriale di Senise

Me.co.m, siglato l’accordo

Sottoscritto ieri mattina dall’assessore alle Attività produttive, dalla Task Force Occupazione della Regione, dagli Enti locali e dalle parti sociali Infrastrutture

Matera Jesce nuova rete del metano Un risparmio che dà alle imprese ottimismo maggiore per il futuro

Una veduta della diga di Senise

Saranno minimo diciotto le unità lavorative da ricollocare nel sito produttivo della ex Me.co.m srl, ubicato nell’area industriale di Senise. E’ quanto prevede l’accordo base per l’attivazione della procedura di reindustrializza-

zione del sito industriale, sottoscritto ieri mattina dall’assessore alle Attività Produttive Marcello Pittella, dalla Task Force Occupazione della Regione Basilicata, dagli Enti locali interessati, dalle parti sociali e dal titolare del sito industriale.

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Ieri riunione della III Ccp Attività produttive Al centro dei lavori i contratti di sviluppo finalizzati a nuove unità produttive

Consiglio regionale Nel pomeriggio di ieri l’annuncio

Il presidente Folino si è dimesso La delega a Romeo Sarra

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Definite anche in Basilicata le liste per le prossime elezioni. Ventuno alla Camera e venti al Senato

Caso Pertusillo, archiviata l’inchiesta della Procura avviata a maggio 2010 Fu colpa dell’alga killer

Duecentosessanta in tutto i candidati Grande frammentazione a destra e a sinistra

Nessuna criticità nemmeno per la qualità dell’acqua per ciò che concerne l’uso potabile

Ieri la chiusura delle liste. Duecentosessanta i candidati alle politiche in Basilicata per il rinnovo del Parlamento distribuiti su venti liste presentate al Senato e ventuno alla Camera. Questa tornata elettorale si è caratterizzata soprat-

Fu colpa dell’alga killer la moria di pesci riscontrata nell’estate del 2011 nella diga del Pertusillo. Sul caso fu avviata un’inchiesta nel 2010 in seguito alle segnalazioni di alcune associazioni ambientaliste. Dalle analisi non è emersa nessuna criticità. Dunque,

tutto per il proliferare delle liste fuori dai grandi schieramenti di centrosinistra e di centro-destra. Alla moltiplicazione dei partiti si è aggiunta la crisi del rapporto di fiducia. Il 24 e il 25 febbraio la chiamata alle urne di tutti gli elettori.

La Gazzetta del Mezzogiorno

i depuratori situati sulle sponde dell’invaso, rispettano i limiti previsti dalla normativa vigente. Compatibile con gli standard di legge anche la qualità dell’acqua per quanto riguarda la parte destinata alla produzione di acqua potabile.

E’ stata inaugurata ieri nella sede dell’azienda alimentare Di Leo nella zona industriale. E’ un primo ma significativo tassello nel mosaico della rinnovata competitività delle aziende nel panorama nazionale. Le aziende potranno ottenere una diminuzione del 20-25% dei costi energetici degli impianti produttivi.

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Il Quotidiano della Basilicata


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Basilicata Mezzogiorno

Sono diciotto le unità lavorative che si prevede di ricollocare. L’attività è cessata nel dicembre del 2006

Accordo per l’ex Me.co.m

Piano per la reindustrializzazione del sito ubicato nell’area industriale di Senise Saranno minimo diciotto le unità lavorative da ricollocare nel sito produttivo della ex Me.co.m srl, ubicato nell’area industriale di Senise. E’ quando prevede l’accordo base per l’attivazione della procedura di reindustrializzazione del sito industriale, sottoscritto ieri mattina dall’assessore alle Attività Produttive Marcello Pittella, dalla Task Force Occupazione della Regione Basilicata, dagli Enti locali interessati, dalle parti sociali e dal titolare del sito industriale. Nel documento è inoltre stabilita la piena condivisione degli obiettivi produttivi e

occupazionali fissati nella procedura di reindustrializzazione. La Me.co.m srl ha prodotto macchine per l’edilizia. L’attività è cessata nel dicembre del 2006 a causa di una forte contrazione di mercato e della mancanza di ulteriori risorse finanziarie. Alla data della cessazione dell’attività erano occupate ventiquattro unità lavorative ad oggi tutte beneficiarie degli ammortizzatori sociali in deroga. Nell’area industriale di Senise la superficie fondiaria è di 515000 metri quadrati. La destinazione d’uso verte sull’estrazione di minerali, di attività manifatturiere ,

L’attività è cessata nel dicembre del 2006 Alla data della cessazione lavoravano ventiquattro unità

editoria e media, costruzioni, alberghi e ristoranti. L’insediamento industriale di Senise è uno dei più importanti tra quelli facenti capo al Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza. Senise con ol-

tre 7000 abitanti è il centro di riferimento in tutta la zona della Valle del Sinni e Pollino, nonchè l’ottavo comune del potentino più popoloso nonchè il quindicesimo di tutta la Basilicata.

Metano a Jesce nuova rete

Le aziende potranno ottenere una

Inaugurata ieri a Matera nella sede dell’azienda alimentare Di Leo

energetici degli impianti produttivi

E’ stata inaugurata ieri nella sede dell’azienda alimentare Di Leo nella zona industriale di Jesce, la nuova rete del gas metano. Alla cerimonia erano presenti oltre al presidente dell’impresa, Pietro Di Leo, il commissario del consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera, Gaetano Santarsìa, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, l’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella, l’assessore provinciale alla Formazione, Michele Grieco, il vice presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso e il direttore di Confapi Basilicata, Pasquale Latorre. La

metanizzazione dell’area industriale di Jesce è stata salutata con grande soddisfazione dal mondo imprenditoriale lucano. E’ un primo ma significativo tassello, è stato sottolineato, nel mosaico della rinnovata competitività delle aziende nel panorama nazionale. Grazie a questa infrastruttura realizzata dal Consorzio per lo sviluppo industriale, le aziende potranno ottenere una diminuzione del 20-25% dei costi energetici degli impianti produttivi. Un risparmio che in una fase di recessione economica consente alle imprese di guardare con maggiore ottimismo al futuro. La sfida futura è legata ora

diminuzione del 20-25% dei costi

Si sviluppa su una linea di condotte lunga 5,5 km E’ costata oltre 400.000 euro

al completamento della rete del metano nell’altra zona industriale materana, quella di La Martella. “I lavori di realizzazione della rete stanno procedendo speditamente e al

massimo tra due settimane faremo partire la gara d’appalto per la gestione dell’infrastruttura con una procedura semplificata. Il tutto - ha spiegato Santarsìa - per accelerare al

massimo i tempi di realizzazione dell’opera”. La rete del gas metano nella zona industriale si sviluppa su una linea di condotte lunga 5,5 chilometri. La sua realizzazione è costata ol-

tre 400.000 euro e ad essa sono attualmente allacciate oltre 20 imprese. Si stima che possano essere distribuiti attraverso la rete oltre un milione di metri cubi di gas.

Ieri l’ncontro al dipartimento del Turismo a Roma per definire gli ultimi dettagli per la promozione e la valorizzazione del progetto

La Basilicata nella Via Francigena del Sud Il 31 gennaio prossimo presso l’Opera romana pellegrinaggi si definiranno tutti i percorsi regionali

Un itinerario della storia attraversato in passato da migliaia di fedeli

Si è tenuto ieri a Roma un incontro presso il dipartimento del Turismo durante il quale sono stati affrontati i temi legati alla promozione e valorizzazione del progetto relativo alla Via Francigena. Il progetto, oltre alla Basilicata, interessa anche le regioni Puglia, Lazio, Abruzzo e Marche.

E’ fissato al 31 gennaio prossimo un ultimo incontro all’Opera romana pellegrinaggi per definire i percorsi regionali che saranno attraversati da migliaia di fedeli nell’anno della fede in corso. ‘’I Comuni dimostrino la loro sensibilita’ e la voglia di emergere e fare finalmente turismo’’: sono le

parole della coordinatrice della struttura, Flavia Maria Coccia, che insieme ad Alessandra Nacca, coordinatrice del progetto, e Antonella Appulo, della segreteria particolare del ministro Piero Gnudi, hanno più volte espresso un vivace entusiasmo per il progetto dei Borghi d’eccellenza e della costituen-

da associazione ‘’ProFrancigena nel Sud’’. La Via Francigena, che da Canterbury portava a Roma, è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini. Questa via attesta l’importanza del pellegrinaggio penitenziale a piedi nudi in epoca medioevale. (Bm4)


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Basilicata Mezzogiorno

La Regione Basilicata destina oltre cinquecentomila euro per la partecipazione ai dottorati di ricerca

“Formati” per le nuove sfide Il contributo sarà suddiviso tra i costi relativi a iscrizione e frequenza e spese di soggiorno per i candidati fuori sede. La cifra sarà calcolata in base al reddito In un mondo globalizzato in cui la formazione specialistica è indispensabile ai fini dell’occupazione e non solo, investire in ricerca è fondamentale per guardare avanti e non trovarsi impreparati di fronte alle nuove sfide. In quest’ottica è stata pensata la concessione di contributi per la partecipazione ai dottorati di ricerca per gli anni accademici 2011/12 e 2012/13. La delibera della giunta regionale in merito, con la quale è stato approvato l’Avviso pubblico, è stata pubblicata sul Bur numero 43 del primo dicembre scorso. L’iniziativa del Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, rientra nel Programma operativo Fse Basilicata 2007-2013 (Asse Capitale umano, cofinanziata dal Fondo sociale europeo). La spesa complessiva prevista è di cinquecentodiecimila euro. Il fine è quello di favorire l’accesso individuale all’alta formazione delle persone laureate, in cerca di occupazione, nonché dei giovani con diploma di laurea che rientrano nella categoria della legge regionale 16 del 2002 (Disciplina generale

za borsa di studio per gli anni che abbiamo citato attraverso la concessione di voucher per i costi di iscrizione e frequenza. Sono previsti, inoltre, ulteriori contributi per le spese di soggiorno presso le sedi di svolgimento dei dottorati. Tali contributi verranno erogati in base al reddito familiare dei beneficiari. Sono ammessi ai contributi solo i dottorati regolamentati dall’articolo 4 della legge 210/98, dal decreto ministeriale 224/99 e dall’articolo 9 (commi 5 e 6) del decreto 27/04 promossi e attivati dalle università italiane. Ovviamente, il candidato non deve beneficiare della borsa di studio. È possibile richiedere i contributi anche per i dottorati senza

Gli anni accademici di riferimento sono il 2011/2012 e il 2012/2013 degli interventi in favore dei lucani all’estero). La Regione sostiene la partecipazione ai dottorati sen-

E’ stata intitolata a Vincenzo Valicenti, coordinatore del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata tra il 1977 e il 1985, la Biblioteca storica dell’agricoltura e dello sviluppo rurale che ha sede a Matera. Un’istituzione del genere appare ancora oggi fondamentale in una regione in cui il settore primario in passato ha fatto sempre da traino per l’economia del territorio e che con il tempo si è rinnovato e modernizzato rispondendo alle nuove esigenze del mercato globale e alle nuove richieste dell’ecologia. La cerimonia di inaugurazione si è tenuta nella

borsa di studio promossi dalle università europee presenti sul territorio Ue. Tra i requisiti necessari per

partecipare, i candidati devono essere: disoccupati o inoccupati per tutta la durata del dottorato di ricerca; avere una laurea specialistica-magistrale o del vecchio ordinamento, o un titolo equipollente rilasciato da università straniere; essere stati residenti in Basilicata dall’inizio della frequenza del dottorato e per tutta la durata dello stesso o rientrare nelle categorie dei lucani emigrati all’estero (legge regionale numero 16 del 3

L’iniziativa del Dipartimento Lavoro vuole favorire l’accesso individuale all’alta formazione maggio 2002). I candidati, inoltre, devono risultare iscritti, per l’anno accade-

Dal Po Fse 2007/2013

Un voucher da cinquemila euro Dei cinquecentodiecimila euro complessivi previsti per i finanziamenti relativi all’ammissione ai dottorati di ricerca per gli anni accademici 2011/12 e 2012/13 (Programma operativo Fse Basilicata 2007/2013), la spesa sarà ripartita tra voucher (centosessantacinquemila euro) e spese di soggiorno (trecentoquarantacinquemila euro) suddivisi in tre anni: cinquantacinquemila ad anno per i primi e centoquindicimila, sempre per ogni anno,

per le seconde. Il voucher è il contributo che la Regione eroga a copertura, intera o parziale, dei costi sostenuti per l’iscrizione e la frequenza ai dottorati. Ogni voucher non può superare i cinquemila euro. Per i candidati che hanno ottenuto contributi parziali diversi dalla borsa di studio, è possibile richiedere la parte restante alla Regione, purché non superi, ovviamente, i cinquemila euro. Per ciò che concerne le spese di sog-

giorno, il finanziamento è forfettario e copre un massimo di 200 giornate per anno accademico. La cifra erogata è calcolata in base al reddito familiare. Per usufruire del contributo al cento per cento, il reddito non deve superare i trentamila euro. Per gli importi superiori, si abbassa la percentuale dei fondi erogati. Non è previsto alcun contributo per le spese di soggiorno, infine, per i redditi superiori a settantamila euro.

A Matera la Biblioteca storica dell’agricoltura

Ieri l’inaugurazione della struttura intitola a Vincenzo Valicenti città dei Sassi al termine di una giornata di studio dedicata alla sostenibilità e alle innovazioni per un’agricoltura di qualità. Si è trattato di un approfondimento mirato, attraverso l’intervento di dirigenti regionali e docenti universitari, a focalizzare l’attenzione sulle possibili tecniche e innovazioni capaci di garantire un primo settore sempre più sostenibile, rispettoso dell’ambiente e della salute dei

mico 2011/12, al primo, al secondo o al terzo anno di un dottorato. Per l’anno 2012/13, invece, devono essere stati ammessi o risultare iscritti al primo, secondo o terzo anno. Va da sé che non potranno presentare domanda i beneficiari che godono già di una borsa di studio per il dottorato di ricerca e gli iscritti a un anno di dottorato successivo al terzo. Per chi non ha conseguito il titolo di ammissione, le domande saranno

consumatori. La struttura è attualmente ubicata presso la sede di Matera del Dipartimento

Agricoltura della Regione. Valicenti, nato a Rotondella nel 1920 e scomparso a Matera nel 2007, ha ope-

rato per lo sviluppo della frutticoltura del Metapontino e, in particolare, per la crescita dell’associazionismo tra i produttori agricoli. Molte altre le voci del suo curriculum. Per esempio, va annoverato l’impegno che profuse per i servizi di sviluppo agricolo e nei settori della divulgazione agricola, dell’innovazione tecnica e della fitopatologia. Nella biblioteca è disponibile al pubblico un

comunque esaminate e ammesse con riserva se riportano un’utile collocazione in graduatoria. La domanda per accedere ai contributi consiste in una dichiarazione unica da scaricare direttamente sul portale della Regione Basilicata (www.basilicatanet.it). Sul sito sono disponibili anche tutte le informazioni relative ai documenti da presentare. Tutte le domande pervenute saranno sottoposte a valutazione in base al voto di laurea e alla concessione di altri contributi finanziari erogati da altri enti pubblici o privati. Nella fase successiva saranno stilate delle graduatorie con l’elenco degli ammessi. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 gennaio prossimo. (Bm4)

fondo storico di grande pregio che comprende circa quattromila testi e volumi sulla fitopatologia e sulle altre discipline agrarie, oltre ad arredi d’epoca e strumentazioni tecnico – scientifiche. Molti volumi in copia unica, rivenienti dalla ex Cattedra ambulante di agricoltura di Matera e dal disciolto Ispettorato provinciale dell’ agricoltura della città dei Sassi, rivestono notevole interesse storico e didattico. L’accesso al pubblico, l’aggiornamento, la catalogazione e la manutenzione del materiale saranno curati dall’Ufficio fitosanitario di Matera della Regione Basilicata. (Bm4)


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Basilicata Mezzogiorno

Oggi al centro Cecilia di Tito un incontro organizzato dalla Regione e dal Comitato Matera 2019

Artisti in movimento

Aprire ed esplorare nuovi spazi geografici e favorire nuovi prodotti creativi Mobilità, scambi e residenze artistiche, per aprire ed esplorare nuovi spazi geografici e culturali e creare insieme nuovi prodotti creativi. Se ne parlerà oggi pomeriggio alle 15,00 al centro Cecilia di Tito. L’incontro è organizzato dalla Regione Basilicata e dal Comitato Matera 2019 per dare informazioni sulle opportunità di finanziamento della mobilità culturale a livello internazionale e per dare e prendere spunti sulle reti, esperienze, tematiche attinenti gli scambi e le residenze culturali. “L’Unione europea – afferma Paolo Verri, direttore di Matera 2019 - guarda con grande interesse ed attenzione alla mobilità culturale e alle residenze artistiche perché rappresentano uno strumento strategico per allargare e rafforzare una coscienza europea. Non è un caso che questo tema sia fra le priorità del sistema di valutazione delle candidature a capitale europea della cultura”.

L’appuntamento è aperto a tutta la scena creativa lucana che potrà raccontare esperienze e sogni futuri

Informazioni sulle opportunità di finanziamento, tematiche attinenti gli scambi e le residenze culturali

All’incontro interverranno oltre a Paolo Verri, Francesco Pesce, dirigente Regione Basilicata; Luigi Ratclif e Patrizia Rossello, de GAI - Giovani Artisti Italiani; Elena Di Federico di On the Move. L’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani (Gai) è un organismo

che raccoglie ad oggi 38 amministrazioni locali allo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca. Il circuito GAI, presente già dal 1989, si è dato una forma giuridica che gli permette di coordinare con più efficacia i propri pro-

grammi e di raccogliere risorse nuove attraverso la collaborazione di soggetti pubblici e privati. Il Circuito Giovani Artisti Italiani ha istituito dal 2001 un sito web con struttura di portale, attualmente tra i più visitati del suo genere, con opportunità, informazioni, risorse per il pubbli-

In terza commissione i contratti di sviluppo e una pdl sulla caccia Auditi il dirigente del Dipartimento Attività Produttive Marsico che ha illustrato il regolamento predisposto dal governo regionale e le associazioni venatorie Al centro dei lavori della terza Commissione un provvedimento della Giunta regionale sui criteri concernenti l’attuazione dei contratti di sviluppo a valenza regionale finalizzati a realizzare nuove unità produttive, ampliare quelle esistenti e diversificarne o riconvertirne la produzione di beni e servizi. Il dirigente del dipartimento Attività Produttive Vito Marsico ha illustrato il regolamento predisposto dal governo regionale spiegando che il contratto di sviluppo candidato dovrà essere di importo non inferiore a quattro milioni di euro per l’industria e il turismo e a due milioni di euro per il commercio e che la Giunta regionale approverà appositi avvisi. Il presidente dell’organismo Giannino Romaniello ha auspicato un maggiore

equilibrio tra la programmazione dei processi di sviluppo e la tutela ambientale e riferendosi alle aree ex 219 ha detto che andrebbero recuperate evitando il rifinanziamento per la costruzione di nuove strutture. La Commissione ha poi audito le associazioni venatorie in merito alla pdl “Nuova disciplina per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Tra le criticità emerse, la composizione del Comitato direttivo dell’ambito territoriale di caccia che deve vedere la rappresentanza di tutte le associazioni venatorie legalmente riconosciute. Tra le proposte la possibilità di abbattimento del cinghiale anche da parte di un singolo cacciatore. Le proposte saranne valutate da un tavolo tecnico.

La Giunta regionale approverà avvisi con i quali individuerà la tipologia dei programmi da finanziare, l’intensità e la forma del contributo

Sito industriale

co dell’arte e dello spettacolo. www.giovaniartisti.it è un luogo di interventi, di dibattito e di scambio di informazioni. Il GAI, in convenzione con la Direzione Generale per il Paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee e la Direzione Generale per la valo-

rizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero per i beni e le attività culturali realizza per il biennio 2010-2012 iniziative nazionali e internazionali nell’ambito del progetto DE.MO.: Movin’Up, programma di sostegno finalizzato a promuovere con un fondo annuale la mobilità dei giovani artisti italiani nel mondo. “On The Move” è un network di mobilità culturale con oltre 30 membri distribuiti in più di 20 Paesi europei. La sua missione principale è quella di incoraggiare e facilitare la mobilità e la cooperazione al fine di costruire uno spazio culturale europeo connesso con il resto del mondo. In particolare, “On The Move” organizza, coordina e sviluppa un servizio di informazione sulla mobilità culturale, sui bandi europei e sulle opportunità finanziarie. L’ incontro è aperto a tutta la scena creativa lucana che potrà raccontare esperienze, sogni ed interessi delle proprie attività presenti e future.

Verso le elezioni

Folino si dimette Delega le funzioni a Romeo Sarra Dopo l’ufficializzazione della sua candidatura al Parlamento, Vincenzo Folino rimette il mandato di presidente dell’Assemblea e delega le funzioni al vicepresidente Sarra. Ieri l’annuncio con una lettera inviata al presidente della Giunta regionale, ai componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea ed ai consiglieri regionali. Folino motiva la scelta di rimettere il mandato con la necessità di “preservare l’autonomia della funzione istituzionale”. Di conseguenza, anche in considerazione del fatto che il vicepresidente Nicola Benedetto, anch’egli candidato alle elezioni politiche, ha comunicato la propria autosospensione dall’incarico, Folino, “per assicurare il sereno e normale svolgimento delle attività consiliari”, ha delegato “per lo svolgimento delle ordinarie attività di competenza di questa Presidenza, il vicepresidente Romeo Sarra”. Folino ringrazia i consiglieri che per tre volte lo hanno designato a svolgere le rilevanti funzioni di rappresentanza istituzionale che sono in capo al presidente del Consiglio regionale, ed i consiglieri tutti per la collaborazione e la fiducia che gli hanno manifestato in questi anni. Rivolge infine “il classico ‘in bocca al lupo’, agli altri consiglieri candidati alle elezioni politiche, nel convincimento che, in caso di elezione, sapranno rappresentare il popolo lucano nel nuovo Parlamento, indirizzando un caloroso saluto e l’augurio di buon lavoro ai consiglieri regionali che rimangono in carica ed a quelli che eventualmente subentreranno.


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Basilicata Mezzogiorno

Istruzione è crescita

La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani

Formazione Intesa col Ministero e sostegno all’Università: puntiamo sulla cultura e sulle capacità dei ricercatori lucani

Sperimentazione dell’Apprendistato professionalizzante per incentivare l’inserimento dei nostri giovani nel mondo del lavoro

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 22.01.2013

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Basilicata Mezzogiorno

II I BASILICATA PRIMO PIANO

Martedì 22 gennaio 2013

VERSO LE ELEZIONI

LA «CORSA» AL PARLAMENTO

Liste con strappo c’è aria di fine ciclo Moltiplicazione dei partiti e crisi del rapporto di fiducia

CENTROSINISTRA Roberto Speranza, capolista alla Camera per il Pd, e Filippo Bubbico, secondo al Senato dietro a Emma Fattorini

MIMMO SAMMARTINO l Ore 20 di ieri sera: sono 20 le liste presentate al Senato, 21 alla Camera. Corrono circa 260 persone. Ma l’aria che tira è quella della fine di un ciclo. Ora che le squadre dei candidati alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio sono state definite, si può trarre un primo bilancio. Anche in Basilicata non è stata una passeggiata. E le piazze piene ai comizi «antipolitici» di Beppe Grillo dovrebbero suggerire l’opportunità di una riflessione collettiva su cosa si è rotto. Perché è vero che non è automatico tradurre il numero di chi va in piazza, di chi si collega in rete, di chi si lagna al bar («piove, governo ladro») in voto di protesta nel segreto dell’urna, ma qualcosa pur vorrà indicare. E poi incombe sempre l’astensione. Inoltre c’è anche il caso di chi, per senso di dovere, decide di recarsi comunque in cabina per votare quello che, a parer suo, è il «meno peggio». Il «meno lontano» dal proprio modo di vedere le cose. Ma, anche in situazioni del genere, diventa una semplificazione sottovalutare quel disagio spacciando quello per un consenso convinto che, in realtà, non c’è. Bisognerebbe forse inventare, in una ipotetica riforma elettorale - quella che il Parlamento uscente non ha saputo (voluto) approvare - la possibilità di votare con matite di diverso colore: uno che segnala il voto convinto; un altro per far sapere «vi voto, ma comunque non avete la mia approvazione». Questa tornata elettorale ha polverizzato ulteriormente lo scenario politico (come dimostra

CENTRODESTRA Cosimo Latronico, capolista alla Camera del Pdl, e Guido Viceconte, secondo al Senato dietro a Silvio Berlusconi .

gione del dopo Tangentopoli e del disfacimento dei vecchi partiti. Luongo si è fatto da parte per una vicenda giudiziaria che si trascina da anni. I tempi lunghi della giustizia - questo è solo un caso assurto agli onori della cronaca - rischiano di lasciare in un limbo cittadini che avrebbero comunque diritto a sapere se un giudice li riconosce innocenti o colpevoli. Ma i grattacapi del Pd erano cominciati già dalle ultime primarie, con il ricorso di Maria Antezza e l’annullamento del voto di Nova Siri a danno di Carlo Chiurazzi (per presunte irregolarità). Con le aspre polemiche che sono seguite. Maria Antezza ha cominciato una vera e propria rimonta, riguadagnando posizioni grazie a una serie di vicende nel frattempo accadute: l’esclusione di Chiurazzi prima, l’uscita di scena di Luongo poi. Così, da una posizione inizialmente defilata (e di incerta elezione), si è ritrovata lanciatissima in una casella ambita (la terza in lista) e - secondo i calcoli di partito - di rielezione pressocché sicura. Infine, c’è stata la grana Vito De Filippo. Il governatore prima «a disposizione del partito» (e collocato in quinta posizione alla Camera, in attesa del possibile subentro a metà legislatura, nel 2015), poi pentito di aver accettato (ha annunciato la sua non candidatura), infine nuovamente disponibile (dopo un colloquio con Pierluigi Bersani). Il «caso» Luongo ha però di nuovo terremotato gli equilibri interni, spostando De Fi-

DIMISSIONI

Folino si è dimesso da presidente del Consiglio regionale di Basilicata

anche il proliferare delle liste fuori dai grandi schieramenti) e sconquassato equilibri anche all’interno dei maggiori partiti: dal centrosinistra (Partito democratico), al centrodestra (Popolo delle libertà). Senza risparmiare patemi d’animo anche ai centristi. Quelli che vanno per Monti e senza Monti. Lo psicodramma vissuto per la formazione della compagine Udc (dalla mancata candidatura di Agatino Mancusi in poi), tanto per citare un caso, lo conferma. Come pure

l’uscita di scena di Pasquale Di Lorenzo, coordinatore provinciale del Fli di Matera, con porta sbattuta e rinuncia alla candidatura al Senato nella lista Monti. L’ultimo trauma del Pd - passato dal successo partecipativo delle «primarie», volutr proprio per cercare di ricucire la relazione di fiducia fra politica e società - è stato segnato dall’uscita di scena di Antonio Luongo , uno dei principali artefici della nascita del centrosinistra lucano nella sta-


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BASILICATA PRIMO PIANO I III

Martedì 22 gennaio 2013

SEL E AGL A sinistra Antonio Placido, in lista dietro Nichi Vendola alla Camera. A destra Maurizio Bolognetti capolista alla Camera per Amnistia, Giustizia e Libertà lippo dal quinto al quarto posto - dietro Roberto Speranza, Vincenzo Folino (che ieri si è dimesso da presidente del Consiglio regionale) e Antezza alla Camera. In una posizione che, potenzialmente, potrebbe anche comportare una elezione diretta. Il che determinerebbe caduta della giunta e conseguente crisi alla Regione, con ritorno obbligato alle urne. Difficile immaginare che, con tutti i guai che la Basilicata vive, uno scenario del genere potrebbe essere compreso e condiviso da parte dei lucani. E il centrodestra? È rimasto un po’ appartato, aspettando che il grande capo, Silvio Berlusconi, tornato a calcare indefessamente le scene televisive, rimettesse ordine. Anche in questo caso, come già accaduto nel Pd, sostanzialmente si rilanciano (almeno nelle postazioni ritenute utili a una rielezione), figure «sperimentate». Cioé i parlamentari uscenti (Guido Viceconte, Giuseppe Moles, Cosimo Latronico, Vincenzo Taddei). Ma questo indirizzo ha comportato, anche in Basilicata, lacerazioni interne. A cominciare dallo strappo di Mario Venezia e Gianni Rosa che ha portato alla loro fuoriuscita dal Pdl. Rosa, seppure in posizioni basse, si è presentato al Senato con la lista «Fratelli d’Italia».

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MV5S E PU A sinistra Mirella Liuzzi, capolista alla Camera del Movimento 5 stelle, a destra Michele Cannizzaro, capolista al Senato per i Popolari uniti

LISTA MONTI E GRANDE SUD A sinistra Ernesto Navazio, capolista alla Camera per la lista Monti, a destra Gianfranco Blasi, capolista al Senato del Grande Sud

Centro democratico Mazzocco e Benedetto presentano la «squadra».

CD L’incontro di ieri con Vilma Mazzocco e Nicola Benedetto. Nel riquadro Bruno Tabacci [foto Tony Vece]

Un’occasione per presentare i candidati e per parlare degli impegni che vogliono assumere per la Basilicata. Si concentra su questo la conferenza stampa deò Centro democratico per la presentazione delle liste per le elezioni politiche del prossimo mese di febbraio. In corsa come capolista alla Camera l’attuale assessore regionale all’Ambiente, Wilma Mazzocco (esterna e sino a qualche mese fa segretario regionale dell’Api) ed al Senato l’ex consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Nicola Benedetto. Diversi, poi, gli amministratori comunali in corsa. Nel corso dell’incontro di ieri, poi, sono state ribadite le tre priorità del partito ossia le infrastrutture, la competitività nel lavoro e il welfare. Tre aspetti che per il Centro democratico sono fondamentali per la crescita dell’intero territorio luca[a.i.] no.

FLI E COMUNITÀ LUCANA A sinistra Egidio Digilio, secondo alla Camera per il Fli. A destra Michele Somma, capolista di Comunità Lucana al Senato

L’EX PATRÒN DEL POTENZA CALCIO IN ATTESA DI PROCESSO

Giuseppe Postiglione capolista alla Camera con «Intesa popolare»

IP Francesco Mangino e Giuseppe Postiglione [foto Tony Vece] l Su Facebook aveva più volte ammesso di essere tentato. Di aver avuto una proposta per candidarsi. Alla fine ha scelto di mettersi in gioco, di provare questa esperienza con il movimento fondato da Vittorio Sgarbi, Intesa popolare. Giuseppe Postiglione, ex patròn del Potenza calcio, sarà capolista alla Camera. Ieri sera, al fotofinish, la presentazione delle liste e l’ufficializzazione della sua «scesa in campo». «Affronto questa sfida con grande entusiasmo - dice Postiglione -. È da un po' di tempo che pensavo a questa eventualità. La società civile non può stare a guardare, deve dare il proprio contributo attivo alla vita politica del Paese. La proposta di Franco Mangino, responsabile regionale di Intesa popolare, mi ha convinto fin da subito, anche perché il movimento raccoglie segmenti dell’associazionismo, movimenti civici e mondo del volontariato a cui sono particolarmente vicino». Postiglione è consapevole di dover affrontare un’impresa «titanica»: «Non abbiamo velleità di entrare nel Governo, ma vogliamo gettare le basi di un futuro ruolo in grado di costruire sul territorio un’alternativa credibile». Postiglione è reduce da un lungo calvario giudiziario legato alla vicenda del calcio scommesse che ha portato il «suo» Potenza alla cancellazione dai campionati. I rossoblù, dopo la promozione in Prima divisione, hanno affrontato una parabola discendente fino ad essere inghiottiti nell’inferno della squalifica. Postiglione è ora in attesa del processo, ma nel rinvio a giudizio è stato escluso l’aggravante di mafia.

L’accusa dice che l’ex presidente del Potenza faceva parte di un’associazione a delinquere che truccava le partite di calcio. Niente minacce ai tifosi, niente boss come presidenti occulti, niente pestaggi per condizionare le partite. Il processo, lo ricordiamo, comincerà il 20 febbraio davanti ai giudici del Tribunale di Potenza. Il 23 novembre del 2009 Postiglione fu arrestato, insieme ad altre otto persone (che furono accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, truffa e violenza). Secondo il pm era stato messo in piedi un giro di scommesse, tra cui una partita di serie B e alcune di Prima divisione tra il 2007 e il 2009. In attesa di essere giudicato, Postiglione si tuffa in questa nuova avventura «con il piglio dice - di un vincente».


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IV I POTENZA CITTÀ

COME CAMBIA LA MALA LE ROTTE DELLA DROGA

Martedì 22 gennaio 2013

PER LA PRIMA VOLTA LA «SCU» I basilischi si rifornirono anche dalla mala di Mesagne. È la prima volta che un pentito parla di rapporti con la Sacra corona unita

TRAFFICO DI ARMI Anche per le armi i basilischi allacciarono rapporti in Puglia. Ma il capitolo dell’inchiesta sul traffico d’armi è ancora in fase d’indagine

«Un canale pugliese per la coca» L’ex boss Cossidente svela: «Basilischi in affari con la Sacra corona unita» FABIO AMENDOLARA l «Prima per la droga andavamo in Calabria, poi abbiamo preferito la Puglia». Il canale di approvvigionamento della cocaina per i basilischi era cambiato. Lo svela l’ex boss pentito Tonino Cossidente ai magistrati antimafia di Potenza in uno dei tanti interrogatori da collaboratore di giustizia. Il verbale è stato depositato nel processo ai nuovi basilischi ed è diventato pubblico. Svela l’ex boss: «In Puglia mi accompagnò due volte Paolo Bonomo, ma non sapeva... non sapeva con chi dovessi andare a parlare». L’interlocutore di Cossidente per la droga «era il responsabile della Sacra corona unita di Mesagne. Si chiama Franco Sollazzo, detto “Nascone”». Secondo Cossidente «era uno dei pezzi grossi della Sacra corona unita». E ai magistrati che probabilmente non avevano mai sentito parlare di «Franco Nascone» spiega: «In Puglia dipende tutto da Mesagne. È là che si concentra la Sacra corona unita». Dopo Boscoreale e Africo Nuovo i basilischi avevano scelto la Puglia. E da quel momento a Potenza cambia il mercato della droga. Quanto guadavano i boss? «Con la cocaina... diciamo... io ci guadagnavo... il rapporto era tra me e Carmine Campanella (che si occupava, stando al racconto dell’ex boss, dello spaccio al dettaglio, ndr)... lui faceva quello che doveva e mi dava quattro o cinquemila euro al mese. Per il resto se la vedeva lui, a me non interessava... prendeva un chilo e mezzo al mese. Durante le feste di Natale se ne andava anche di più, ma durante il mese riusciva a smaltire il chilo il chilo». Contemporaneamente, però, i basilischi avrebbero mantenuto i contatti con la camorra. Conferma Cossidente: «Con Aquino, sempre per il tramite di Campanella. Io

uscii nel 2002 dal carcere di Melfi e subito dopo cominciammo ad avere rapporti. Dissi: “L’unica cosa, con la mia parola, vai là e si mettono a disposizione. La sua preoccupazione era sempre: “Ma dobbiamo pagare?”. perché a Potenza in genere la maggio parte, precedentemente, cercavano di avere rapporti con le persone, per rifornirsi di qualcosa, chiedevano sempre soldi. Perché è normale... se ti do un chilo di cocaina tu mi dai i soldi. Se tu li perdi a me chi mi paga? Se c’è fiducia tra persone, invece, ti possono agevolare, ma devono sapere che persona seria... se sei titolato... come serietà, più che altro. Campanella andò a nome mio e disse: “Mi ha mandato a dire Antonio di Potenza che vuole lavorare, può?”. Lui disse: “Sì, fatelo lavorare senza soldi”. E così cominciò il rapporto con questa famiglia Aquino. Con Vincenzo De Risi no, perché quando uscii dal carcere i rapporti già erano rotti, perché Claudio Lisanti, Franco Mancino e Nicola Sarli (indicati come esponenti della famiglia dei basilischi, ndr) le ultime partite non le avevano pagate... poi avevano fatto a scaricabarile: “Quello mi deve i soli, quell’altro li deve a me”. E in effetti durante un’udienza del processo basilischi io ero detenuto in gabbia, venne Mancino e mi disse che la moglie di De Risi voleva... voleva parlare... cercavamo con dei segni di capirci... e mi disse “ci vogliono i soldi”». Con i camorristi quindi i basilischi avevano «sgarrato». E a quel punto avrebbero optato per la Puglia. «La Sacra corona unita», dice Cossidente. Racconta: «Quindi io andai lì... contattare... droga e... e una volta mi sembra... una volta Lisanti fece anche un trasporto di droga e di armi». Il resto della pagina è coperto da un «omissis». Perché alcune dichiarazioni del pentito sul traffico d’armi sono ancora da verificare.

EX BOSS L’ex capobastone dei basilischi ora pentito Tonino Cossidente [foto Tony Vece]

RETROSCENA ALESSIO TELESCA, INCALZATO DAGLI AVVOCATI, SBAGLIA LE DATE DELLE INCURSIONI IN CALABRIA

Il pentito inciampa sui viaggi ad Africo «Fanizzi? Mai visto con la droga». Ma ai pm aveva raccontato un’altra storia l Nelle dichiarazioni che il pentito è obbligato a fare entro 180 giorni dal verbale di intenti (il contratto che i collaboratori di giustizia firmano con lo Stato) Alessio Telesca sosteneva che dagli Aquino di Boscoreale andasse ad approvvigionarsi di droga per conto dei basilischi anche il ragioniere Aldo Fanizzi. «Andava una volta al mese», dice Telesca. Poi, però, in udienza, durante un controesame ha cambiato idea: la circostanza gliela confidò Cossidente. Lui, personalmente, non avrebbe mai visto Fanizzi andare a recuperare la droga a Boscoreale. E ad Africo? Anche qui il pentito inciampa. Non ricorda in che anno è andato ad Africo. «Gli anni precisi - dice Telesca - assolutamente no, ma non nel 2003-2004; PENTITO Il collaboratore è stato prima... Cossidente era appena di giustizia Alessio Telesca uscito dal carcere e aveva la sorveglianza». Uno degli avvocati incalza: «E ci vuole spiegare perché nell’interrogatorio dell’aprile 2010 ha detto che è andato nel 2003-2004?». Telesca è in difficoltà: «Non lo ricordo, avvocato, se l’ho detto o non l’ho detto... direi una bugia...». L’avvocato: «Io vorrei capire se lei la bugia l’ha

detta allora o la sta dicendo oggi...». Telesca: «Ripeto, io bugie non ne sto dicendo. Io due volte sono stato ad Africo, una volta con Cossidente e una volta con Campanella». Poi Telesca inciampa sugli orari. L’avvocato chiede: «Telesca, Cossidente aveva la sorveglianza? Doveva firmare?». Telesca: «Sì». Avvocato: «E mi vuole spiegare perché in questo verbale dice che Cossidente si poteva muovere e non aveva nessun obbligo?». Telesca: «Se aveva la sorveglianza non si poteva muovere». Avvocato: «Lei però ha detto il contrario: “La prima volta che andai con Cossidente si poteva muovere e non aveva obblighi”, lo ha detto lei... posso sapere se aveva la sorveglianza o no?». Telesca: «Cossidente aveva la sorveglianza». Avvocato: «A che ora partiste quella mattina per andare ad Africo e a che ora rientraste?». Telesca: «Non ricordo... partimmo di notte, erano le quattro... e tornammo nel pomeriggio». Avvocato: «Ricorda a che ora firmava Cossidente?». Telesca: «No. L’orario non lo so». Avvocato: «Ma lei faceva da autista a Cossidente. Ha detto: “Lo accompagnavo sempre a firmare, a destra e a sinistra...». Telesca: «Ma io non è che lo accompagnavo sempre...». Avvocato: «Lei ha dichiarato che ha accompagnato a firmare Cossidente la sera prima di partire per Africo». La descrizione della moglie di Morabito, infine, è molto generica: «Classica, medi[f. a.] terranea, capelli lunghi neri».

DOCUMENTO UNA RELAZIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO DEL 2010 CONFERMAVA L’ESISTENZA DEI RAPPORTI DI AFFARI CON LA CRIMINALITÀ DELLA REGIONE LIMITROFA

La sentenza «I basilischi sono una famiglia mafiosa»

Nell’analisi degli esperti del Viminale i basilischi venivano definiti come «violenti»

«Deve ritenersi pienamente dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio che in Basilicata tra il 1994 e il 2000 si costituì ed operò una consorteria criminale di tipo mafioso denominata basilischi». È quanto affermavano i giudici di primo grado del maxiprocesso al primo sodalizio criminale di Basilicata. Nel 2008 i giudici del Tribunale di Potenza condannarono l’ex boss Giovanni Luigi Cosentino e i suoi «sodali» Saverio Riviezzi, Tonino Cossidente (ora pentito) e Carlo Troia, a un totale di 242 anni di carcere. L’esistenza della mafia lucana è stata certificata da una sentenza di primo grado che di recente è stata confermata in appello.

«Basilicata rifornita dai pugliesi» l Diffusa in gran parte nei grandi centri urbani, rifornita prevalentemente dalle organizzazioni criminali pugliesi, caratterizzata soprattutto dallo smercio. È la «fotografia» della Basilicata della droga, di una regione che pur essendo fanalino di coda con la Valle d’Aosta per operazioni, sequestri e soggetti denuncia rispetto alle altre regioni italiane, si conferma terra di transito e di smercio delle sostanze stupefacenti. A confermarlo è la relazione annuale anti-droga che il Ministero dell’Interno stilò nel 2010, l’anno in cui Cossidente ha cominciato a collaborare con la giustizia. «La criminalità organizzata lucana denominata basilischi ha mostrato il volto di

una mafia violenta, radicata nel territorio, capace di fare proseliti e costruire consenso - si legge, infatti, nella relazione - è collusa con il potere politico e protesa verso i centri massonici occulti pronta a spartirsi i ricchi affari che nascono dai finanziamenti comunitari e pubblici. È una mafia che ha emulato nei riti di affiliazione la ’ndrangheta calabrese». E ovviamente è una criminalità che non trascura lo spaccio di sostanze stupefacenti. E pur non avendo i numeri delle grandi regioni, si segnala per la diffusione di stupefacenti soprattutto nei grandi centri. «Per quanto riguarda i traffici di droga, in questa re-

COCAINA Una relazione del ministero dell’Interno datata 2010 indicava i rifornimenti di droga dalla vicina Puglia

.

gione - continua il dossier - si registrano reati legati allo smercio, peraltro alquanto limitato e riguardante più che altro i centri urbani più grossi». Ad occuparsi di far arrivare la droga in regione sono

le grandi organizzazioni criminali di fuori-regione, i clan pugliesi soprattutto. A cui si aggiungono i gruppi locali. «I rifornimenti di droga sono spesso legati a soggetti appartenenti alla criminalità

pugliese oltre a gruppi emergenti locali», evidenzia la relazione che nello stesso tempo, però, mette in luce le radici solide e sane della gente lucana e la capacità di contrasto delle forze dell’ordine.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 22.01.2013

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Basilicata Mezzogiorno

MATERA CITTÀ I IX

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EMERGENZA MALTEMPO COLPITO IL CENTRO DELLA CITTÀ

EMILIO OLIVA l In pochi minuti l’inferno. E si è rischiato la tragedia. Due operai che viaggiavano in un furgone cassonato hanno visto la morte con gli occhi dopo essere stati sfiorati dal crollo di macerie. Dopo le forti raffiche di vento dell’altra notte, il maltempo non ha dato tregua scatenando pioggia, grandine e una tromba d’aria, ieri mattina, sulla città. Ha colpito soprattutto la zona del centro causando danni (una decina le auto interessate) e anche disagi. Una quindicina le richieste di intervento pervenute al centralino del Comando provinciale dei Vigili del fuoco per le segnalazioni di alberi o rami caduti sulle strade, di tegole scoperchiate, di cornicioni che si sono abbattuti al suolo. Tra le 10 e le 11 è successo di tutto nel rione Lanera. In via Pasquale Vena e nella «parallela» via Castello sono stati i crolli di due canne fumarie e di alcuni alberi a minacciare più gravi conseguenze. Nel secondo caso sarebbe bastato che gli alberi si fossero schiantati al suolo all’entrata o all’uscita da scuola degli alunni dell’Istituto comprensivo Minozzi per parlare probabilmente di tragedia. Così come soltanto per puro caso le canne fumarie abbattute dalla tromba d’aria non hanno travolto pedoni o automobilisti in transito in via Castello, all’angolo con via Lucana.

TERRORE IN VIA CASTELLO Due operai hanno visto la morte con gli occhi per il crollo di due canne fumarie. Le macerie hanno colpito il loro furgone

BILANCIO PIÙ PESANTE Tegole divelte e cornicioni a pezzi. Una quindicina gli interventi richiesti al centralino del Comando dei Vigili del fuoco

Tromba d’aria e grandine l’inferno in pochi istanti Cadono alberi in via Vena, ma gli scolari erano già in classe In via Vena è stato probabilmente lo stesso vortice di aria a far cadere un paio di vecchi cipressi tra gli alberi che cingono il recinto della scuola Minozzi. Si sono abbattuti non contro le finestre o la facciata dell’edificio, ma sulla strada, che è rimasta bloccata alle auto e ai pedoni. Sono intervenuti tempestivamente

Vigili del fuoco e una squadra di operai del servizio Manutenzione urbana dell’Ufficio Lavori pubblici del Comune per rimuovere tronchi, tagliati con motoseghe, e mettere in sicurezza la zona liberandola dai detriti mentre la Polizia locale ha snellito il traffico garantendo i primi interventi di emergenza. Un’anziana donna

L’EPICENTRO

CONTO SALATO

Il vortice d’aria si è abbattuto soprattutto sul rione Lanera

Danneggiate da detriti o da chicchi di ghiaccio una decina di auto

SCONQUASSO Il crollo di due canne fumarie. Sopra, tegole divelte e gli alberi caduti [foto Genovese]

ALTRI DANNI I cartelli caduti su un’auto. Sopra, le lesioni all’interno della banca [foto Genovese]

TRIBUNALI PISTICCI VA CON MATERA E COSÌ SI PERDONO PER STRADA LE TOGHE

TASSA INGRESSO DECISIONE DEL COMUNE

L’accorpamento porta due magistrati in meno

Pagheranno solo gli autobus turistici

Gli effetti disastrosi della riforma Severino PIERO MIOLLA l La montagna ha partorito il topolino. La riforma delle circoscrizioni giudiziarie che il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha avuto l’ardire di definire epocale mentre, in realtà, visto il criterio con la quale è stata fatta, potrebbe tranquillamente essere definita gemella del cosiddetto “Porcellum” (la legge elettorale in vigore) stando ai risultati generati, oltre al taglio di tribunali, sezioni distaccate e giudici di pace, ha prodotto anche una contrazione nel numero dei magistrati, almeno in Basilicata. Leggendo la proposta finale della nuova pianta organica dei tribunali, redatta dal capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi di via Arenula, Luigi Birritteri (lo stesso che, non a caso, ha portato in porto la riforma), se Potenza e Lagonegro piangono, Matera non ride: nel capoluogo di regione, infatti, nonostante l’accorpamento con Melfi sarebbero 8 i giudici in meno, mentre nella cittadina tirrenica che accorperà Sala Consilina potrebbe esserci una defla-

zione di 6 magistrati. A Matera, cui verrà accorpata la sezione di Pisticci, le toghe in meno sarebbero solo 2. A cosa è servita, allora, la tanto reclamata revisione se poi, a conti fatti e rimanendo nella città dei Sassi, ci saranno più cause, ma meno magistrati? Dopo la “cura dimagrante” della spending review, che ha portato alla soppressione di 667 giudici di pace, 220 sezioni distaccate, 31 tribunali e 31 procure ci si sarebbe aspettati una soluzione diversa: invece, dalla proposta trasmessa al Consiglio Superiore della Magistratura, che esaminerà il quadro della nuova geografia per poi esprimersi al riguardo, le notizie che giungono sono tutte di segno negativo. Il Tribunale di Matera che, dopo l’assorbimento della sezione di Pisticci, amministrerà giustizia ad una platea di 200.842 cittadini ed avrà un contenzioso stimato dai tecnici del Ministero in 11.878 fascicoli tra civile e penale, dovrebbe passare da una pianta organica aggregata di 16 magistrati a quella proposta di 14. Un decremento che si spiegherebbe con la nuova media introdotta dalla riforma, secondo la quale ci deve essere

che abita nei pressi ha assistito ancora spaventata e tremante alle operazioni. Si possono considerare «sopravvissuti» due operai a bordo di un furgone cassonato in transito in via Castello che improvvisamente hanno visto piovere dal cielo alcuni mattoni di tufo di due canne fumarie demolite dalla tromba d’aria. Sono usciti di corsa dal mezzo in preda alla paura prima di rendersi conto di ciò che era accaduto. Sulla strada c’erano cumuli di detriti provocati dal crollo. Tranciato un cavo elettrico. Una squadra di tecnici dell’Enel ha provveduto a ripristinare la linea nel primo pomeriggio. Poco più avanti un’auto, una Renault Clio, è stata danneggiata dalla caduta di segnali stradali finiti sul tetto dell’utilitaria e sono state abbattute alcune transenne del cantiere del parco del Castello. La caduta di tegole ha danneggiato altre sei auto, parcheggiate nell’area dell’ex Giardino Porcari e nel garage di un’abitazione privata in via Scotellaro, sfondando parabrezza e vetri posteriori. Stessa sorte per tre auto bersagliate probabilmente dalla grandine in via Scotellaro, in via Lucana e in via Castello. Infine è rimasto chiuso l’accesso principale di un istituto di credito in via del Corso per lo sfondamento di una controsoffittatura che minacciava il crollo.

un giudice per 11.745 abitanti. Di sicuro, non si tratta dell’unico caso in Italia: basti pensare che tribunali come quello di Milano, che vede decurtarsi 32 giudici e 11 pubblici ministeri, o Napoli (29 giudici e 10 pm in meno) stanno anche peggio. Sull’annunciata redistribuzione delle toghe, l’Oua (Organismo Unitario Avvocatura) ha espresso la sua contrarietà: «Dopo il danno della soppressione, oltretutto incostituzionale, di tribunali, sezioni distaccate e giudici di pace, si aggiunge ora la beffa di una revisione delle piante organiche che lascia perplessi», ha commentato il presidente Nicola Marino, che ha aggiunto: «Ciò è inaccettabile per la tenuta dell’intero sistema giustizia, sempre più a rischio paralisi. Chiediamo un confronto avvocatura e magistratura con la sospensione l’entrata in vigore del provvedimento».

LA CURA DIMAGRANTE L’ingresso del Palazzo di giustizia. Più cause ma meno magistrati dopo la riforma [foto Genovese] .

l Saranno solo i pullman turistici a pagare la tassa di ingresso a Matera. Lo rendono noto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e l’assessore comunale al Turismo, Alberto Giordano. La Giunta comunale ha approvato una delibera con la quale si determina l’ammontare della tassa di ingresso in città per i pullman turistici, camper e roulotte. Per ogni autobus turistico la misura della tassa è di 30 euro. Mentre i camper e le roulotte non pagheranno nulla. Sono esenti dal pagamento della tassa d’ingresso anche: i pullman turistici al servizio di comitive in partenza da Matera per viaggi organizzati; comitive per manifestazioni politiche, sindacali e sportive; comitive che pernottano negli alberghi del territorio comunale di Matera; pullman turistici al servizio di comitive che abbiano effettuato la prenotazione prima del 1 agosto 2012 per periodi successivi al 1 ottobre 2012. L’abolizione della tassa d’ingresso per camper e roulotte verrà proposta al Consiglio comunale. Nel frattempo questi mezzi potranno accedere gratuitamente in città.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 22.01.2013

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Martedì 22 gennaio 2013

Caso Pertusillo

L’inquinamento e le morie di pesci Archiviata l’inchiesta della Procura

«E’ stata l’alga killer» I periti del pm Marotta assolvono i depuratori e le trivelle della Val d’Agri | L’INTERVISTA | di LEO AMATO

POTENZA - «Deve ritenersi che la moria di pesci riscontrata nel corso dell’estate del 2011 sia stata cagionata dalla presenza tipica delle stagioni calde - di biotossine algali». E’ la conclusione dell’inchiesta sul caso Pertusillo avviata a maggio del 2010 dopo l’allarme sull’inquinamento degli inlucani e la deCHE COS’È? vasi nuncia del fenomeno da parte ambientalista. Un bacino Due anni e mezzo più tardi i risulvecchio tati del lavoro condotto dagli agenti 50 anni della forestale e dai militari del noe IL Lago di “Pietra dei carabinieri sodel Pertusillo” è un invaso artificiale si- no finiti in archivio per «infondatuato nel territorio tezza della notizia dei comuni di Grudi reato». Così anmento Nova, Montemurro e Spinoso. che le perizie affidate a due consuLa diga è stata colenti della procustruita tra il 1957 e ra: Francesco Frail 1962, a sbarracassi, direttore del mento del fiume dipartimento di Agri, con i fondi chimica dell’Unidella Cassa del versità di Bari (già Mezzogiorno, la impegnato nell’inquale concesse chiesta sull’inquiall’ente per lo svinamento della falluppo dell’irrigazioda sotto il termodine e la trasformastruttore Fenice di zione fondiaria in San Nicola di MelPuglia e Lucania l’esecuzione dei la- fi); e il professor vori. L’invaso si tro- Pasquale Centoducati del dipartiva a 532 metri di mento di medicina altitudine sul livello del mare ed ha una veterinaria sempre dell’Universicapacità massima tà di Bari. di 155 milioni di “Assolti” - dunmetri cubi d’acqua, que - per primi i dedestinati ad uso irpuratori dei coriguo, idroelettrico muni della zona, e potabile. La diga finiti all’indice anè nata nei pressi che a causa di una della località monrelazione dell’Artemurrese “Pietra del Pertusillo”, così pab che al termine di un monitoragchiamata poiché il gio effettuato tra fiume, in quella zoluglio e agosto del na, passava fra due rocce come se 2010 li indicava come la possibile vi fosse un pertufonte dell’aumengio. Il paesaggio to di «nutrienti» circostante è ricodisciolti nell’invaperto da boschi so, e in particolare che scendono fino del peggioramenalle sponde del lato della qualità go (alcuni alberi delle acque imperfino oltre, risulmesse dal fiume tando parzialmenAgri. Stando te sommersi dalle all’esito della periacque). Il lago è zia affidata al proutilizzato per la pefessor Fracassi sca sportiva e per gare di canottaggio che si è avvalso per le sue analisi del nazionale, oltre noe e della proteche tappa obbligazione civile non sata nel ferragosto rebbe emersa nesdella Val d’Agri. suna situazione critica. Al contrario «nonostante alcune carenze manutentive» è apparso evidente che i depuratori posizionati lungo le sponde del Pertusillo non solo sono in grado di rispettare i limiti previsti dalla legge, ma in concreto lo fanno. In secondo luogo la qualità dell’acqua presente nell’invaso sarebbe del tutto compatibile con gli standard previsti dalla normativa in maniera ambientale per le «acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile», attraverso trattamenti differenziati a seconda della loro qualità distinta in tre classi: A1, A2, e A3. «Basti pensare - scrive il pm Sergio Marotta nella sua richiesta d’archiviazione - che un’acqua destinabile a uso potabile di categoria A3 può presentare addirittura 50mila colicoformi fecali (rec-

L’Arpab va avanti «Altri studi in corso»

L’invaso del Pertusillo Il pm Sergio Marotta Sopra l’invaso del Pertusillo

«LE questioni sono varie, ma la prima è la più importante: l’acqua del Pertusillo può essere potabilizzata e finire nei rubinetti per gli usi domestici quotidiani in tutta tranquillità? Allora la risposta a questa domanda è sì, senza la minima esitazione». Sgombra subito il campo dagli equivoci potenzialmente più pericolosi il direttore dell’Arpab Raffaele Vita, a costo di sembrare pleonastico. All’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, scossa dallo scandalo sull’inquinamento del termodistruttore Fenice e le raccomandazioni soltanto qualche mese dopo l’allarme sulle condizioni del Pertusillo, non sembrano avere intenzione di Raffaele Vita dare nulla per scontato. E anche se i periti della procura della Repubblica dicono una cosa, sanno che devono andare avanti comunque per la loro strada. Quindi mettete in dubbio le conclusioni dei pm? «Io non conosco nel dettaglio queste conclusioni e non sono certo io, soprattutto in questo caso, quello che deve dare giudizi. Naturalmente ho il massimo rispetto per le valutazioni prodotte. Noi abbiamo uno studio in corso con l’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata e con l’Istituto Superiore di Sanità per accertare lo stato ambientale del lago del Pertusillo e ciò dovrà aiutarci, tra l’altro, a capire meglio le cause delle cicliche morie di pesci nell’invaso. Questo è il mio dovere e io, con l’aiuto dei miei collaboratori, credo di affrontare questa problematica, anche noi, con lo scrupolo e l’mpegno che sono indispensabili. Per la prima volta siamo riusciti a portare in laboratorio degli esemplari ancora vivi e abbiamo effettuato delle vere e proprie biopsie. I risultati non sono ancora definitivi ma sono emerse lesioni compatibili con episodi virali, inoltre è stata accertata un’infezione batterica perciò stiamo concentrando l’attenzione sugli scarichi abusivi. La Provincia ne ha censiti alcune migliaia, rendendo pubblici i dati, e in quasi 400 casi si tratta di aziende zootecniche. Ora quest’ultimo dato è significativo se

si considera che l’eutrofizzazione dell’invaso è dovuta proprio all’abbondanza di sostanze come il fosforo e l’azoto che nei reflui di stalla sono presenti in grandi quantità». Poi ci sono le tracce di idrocarburi nei fondali del Pertusillo. «Certo. Siamo stati noi a giugno/ luglio del 2011 a segnalare la loro presenza dopo una serie di accertamenti. Ora per portare chiarezza sull’eventuale collegamento tra queste e le estrazioni petrolifere nell’area stiamo facendo uno sforzo scientifico molto grande oltre a delle valutazionisui sedimenti. Credo non sfugga a nessuno la complessità della problematica indagata. Perché non basta individuare una sostanza per risalire alla sua origine. Faccio un esempio. Prendiamo il metano. Non basta trovarlo per dire che proviene da un pozzo di profondità. Occorre guardare le molecole di carbonio, cercare di stabilirne le possibili interazioni poi l’origine più probabile. D’altronde si sa che anche la fermentazione dei soliti reflui di stalla ne produce una quantità. Per fare tutto questo stiamo rafforzando la “squadra” con una ventina di nuove unità per il controllo delle attività estrattive e, di conseguenza, proprio del Pertusillo che è considerato, in questo caso, ultimo potenziale recettore delle attività che si svolgono nel suo bacino e, quindi, anche di quelle estrattive. Si tratta, tanto per capirci, dei ricercatori della vecchia Agrobios che, nelle nostre intenzioni, potrebbe diventare un “polo” fortemente specializzato nella cosiddetta “chimica del petrolio”. Sono oggetto di valutazione anche le possibili interferenze tra l’incremento di attività sismica e la pratica di reiniettare ad alta pressione nelle falde di profondità l’acqua estratta assieme al greggio, dopo i trattamenti nel centro oli. Eni, relativamente alle attività relative al pozzo di Costa Molina garantisce, ai sensi delle leggi vigenti, che tutto si svolge nella massima sicurezza. Ma noi, ovviamente, vogliamo capirci di più». l.amato@luedi.it

«Impegneremo i ricercatori ex Agrobios nel controllo delle attività estrattive e i rapporti con l’invaso»

tius: microrganismi di natura fecale) per 100 millilitri d’acqua». D’altra parte le acque già destinata all’«uso potabile», sempre di classe A3, sono «sicuramente inquinate dal punto di vista chimico-batteriologico». Di più anche in queste «vi possono essere colicoformi fecali sino a 20mila unità per 100 millilitri e cioè in quantità più di 600 volte superiori a quella riscontrata nell’invaso del Pertusillo». Il terzo aspetto considerato da Fracassi sono state - quindi - le sostanze presenti nei sedimenti, per vagliare l’esistenza di «inquinanti chimici insolubili sui fondali del lago», come petrolio e prodotti derivati. Ma anche queste analisi non hanno evidenziato «alcuna criticità». «Tutti negativi infine - scrive ancora il pm Sergio Marotta sono risultati gli esami autopti-

ci, parassitologici, batteriologici e virologici effettuati dal professor Centoducati sui campioni congelati di alcuni pesci rinvenuti morti nell’invaso. Anche i campioni di sedimento (...) sono risultati negativi per la presenza di specifici batteri e/o parassiti potenzialmente patogeni per i pesci». Colpa dunque delle biotossine e dell’alba killer che prolifera nel lago quando il clima si fa più favorevole, con l’incedere della primavera. Certo però che se in futuro il fenomeno dovesse ripetersi o farsi ancora più importante chiunque si trovi ad analizzare la situazione avrebbe una serie significativa di dati di partenza. Perché purtroppo certi rischi restano sempre attuali. E fascicoli come questi è difficile che restino in archivio a lungo se non cambia la mentalità delle persone.

Petrolio e derivati sui fondali: «nessuna criticità» dalle analisi dei sedimenti


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 22.01.2013

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Basilicata Mezzogiorno

Potenza 19

Martedì 22 gennaio 2013

Il servizio, all’inizio in via sperimentale, prevede 10 linee urbane, 5 scolastiche e 17 per le aree rurali

Trasporto urbano, il 28 si parte

Intensificato il servizio a favore di Macchia Romana e del Campus universitario PARTIRA’ la settimana prossimo il nuovo servizio di trasporto pubblico urbano. Un servizio che dal prossimo 28 gennaio, in un primo momento, sarà in via sperimentale per tastarne il funzionamento e qualora vi dovessero essere dei problemi il piano potrebbe essere rivisto negli orari ma anche nei percorsi. Il nuovo servizio di trasporto Urbano entra in vigore, sperimentalmente, il 28 gennaio. I quadri orari rappresentati potranno essere modificati in base alla verifica di effettiva funzionalità. Il nuovo programma prevede 10 linee urbane, 5 linee supplementari scuolalavoro per le esigenze di lavoratori e studenti, 17 linee suburbane e rurali. Le linee degli autobus, per garantire lo scambio con il trasporto extraurbano, serviranno le nuove stazioni e nodi di interscambio: in primis, quello della Stazione centrale con l’autostazione dei bus extraregionali su viale del Basento, la linea ferroviaria e la metropolitana; quello di viale dell’Unicef con la stazione delle autolinee provinciali e regionali e la scala mobile “Santa Lucia”. L'amministrazione comunale, alla luce anche di alcune polemiche già sollevate, tra l’altro dall’Adoc, prima ancora che il servizio entri in funzione, ha tenuto a scusarsi fin d'ora per eventuali e possibili inconvenienti nell'avvio del nuovo programma e ha invitato i cittadini a utilizzare il servizio di trasporto pubblico affinché questa fase sperimentale possa meglio intercettare le concrete esigenze degli utenti. Con l’entrata in funzione del nuovo piano di traspor-

to pubblico scatterà anche un controllo rigoroso dei biglietti sui bus. I prossimi giorni saranno dedicati ad una azione di informazione della cittadinanza sui nuovi percorsi ed i nuovi orari. Il nuovo piano muta profondamente il sistema di trasporto pubblico e si pone come obiettivo l’esigenza di rispondere in maniera adeguata alle trasformazioni della città e allo sviluppo di nuove polarità di servizi. Alcuni esempi: lungo la

Fondovalle ci saranno 266 passaggi giornalieri di bus urbani che intercetteranno la scala mobile e bus extraurbani, sarà più intenso il servizio a favore dei nuovi quartieri (primo tra tutti Macchia Romana), saranno potenziate le corse a servizio del polo commerciale di via del Gallitello, del Campus universitario di Macchia Romana che vedrà raddoppiato il numero di corse e dell’ambito Stazione centrale – Primo centro direzionale.

L’ingresso delle scale mobili della Stazione centrale

Il capitano Francesco Giampà al centro studi “Danzi”

L’Esercito come possibilità per crescere e trovare lavoro E’ STATO il capo sezione pubblica informazione del Comando militare Esercito Basilicata, capitano Francesco Giampà, a parlare ai giovani studenti del Danzi ormai alle soglie degli esami di stato conclusivi del percorso scolastico. Tra le tante alternative ecco per loro le possibilità di scegliere la vita militare in ferma annuale, prolungata e, perché no, anche come militari in servizio permanente. Ecco per loro le vie: concorsi per volontari e le scuole militari per sottufficiali ed ufficiali. L’Ufficiale dell’esercito ha presentato tutte le possibilità che potrebbero avere a loro disposizione, ha indicato il sito ufficiale di riferimento per la Forza Armata (www.difesa esercito.it) dove è possibile effettuare le domande di arruolamento e ha illustrato nei dettagli i requisiti richiesti per ciascun concorso. Molta curiosità ed interesse da parte degli allievi nel conoscere quanti più dettagli possibili per arruolarsi nell'Esercito. Seguita con molto interesse infine, la proiezione di un video dimostrativo selle attività dell’esercito anche in ambito di operazioni uma-

Il capitano Francesco Giampà mentre spiega le opportunità dell’Esercito

nitarie. Il dirigente del “Danzi”, Rocco Galasso, nel presentare il relatore dell’incontro, ha illustrato a brevi linee il percorso storico attestante la presenza dell’esercito in Basilicata dalle operanti del Brigantaggio fino al reclutamento dei lucani nel corso

delle guerre coloniali e dei due conflitti mondiali. Si è ricordato infine il ruolo avuto dal Novantunesimo Battaglione, impegnato soprattutto nelle operazioni di soccorso del terremoto del novembre 1980 e nelle calamità naturali.

Il vescovo Ricchiuti nella parrocchia di Sant’Anna

Cafaro eletta nuovo presidente

della missione pastorale». La settimana di unità dei fedeli rappresenta per tutto il mondo ecclesiastico una forte e significativa forma di riflessione sui temi scottanti della vita moderna. L'unità intesa come richiamo convinto alle tematiche della Bibbia e del Vangelo devono necessariamente essere al primo posto di una scala di valori. Ricchiuti ha dichiarato: «Bisogna seguire le vocazioni religiose, è necessario il richiamo all'unità complessiva nel segno di un corpo solo in un anima sola. Soltanto in questo modo e con la preghiera costante è possibile raggiungere la pace nel mondo». Sabato alle 18:30 si terrà nella cattedrale di San Gerardo il concerto del Coro del Pontificio Collegio Russo, prima avrà luogo una cerimonia religiosa alla presenza di don Germano Moroni. L'evento sarà svolto secondo il rito bizantino slavo. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

E’ CARMEN Faraone il nuovo presidente dell’ “Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Potenza”. Oltre all’elezione del neo presidente è stato rinnovato anche il consiglio direttivo (nella foto) composto da Michela Addesio (vice presidente), Francesco Santoro (consigliere), Mario Mercadante (tesoriere), Piernicola Pisani (responsabile delle commissioni di studio), Annamaria Dapoto (degretario) e Carmen Filiani (rappresentante dei praticanti). Rinnovato anche il Collegio dei Probiviri composto da Vito Lisanti, Eufemia Dichio e Giuseppemario Pisani. «L’Unione giovani dottori commercialisti ha dichiarato il presidente Carmen Faraone continuerà la propria attività di supporto e assistenza ai colleghi, soprattutto ai più giovani, in linea di continuità ideale e programmatica con il lavoro svolto dal precedente direttivo». Strategia vincente, in tempo di crisi, creare una rete tra giovani professionisti desiderosi di accrescere la propria competenza e professionalità.

Essere cristiani oggi Sette giorni di incontri

BATTESIMO, eucarestia, ministero cresimale. E’ stato questo il tema della giornata di apertura della settimana di preghiera per i cristiani che ha avuto inizio ieri e terminerà il prossimo 25 gennaio con un concerto organizzato dal coro del “Pontificio collegio russo”. Ieri pomeriggio numerosi fedeli hanno gremito la sala parrocchiale di Sant'Anna durante la prima iniziativa che ha visto la partecipazione del parroco don Franco Corbo, del vescovo di Acerenza, Giovanni Ricchiuti, di quello di PotenzaMarsico Nuovo e Muro Lucano, Agostino Superbo, di Padre Adrian Roman, sacerdote ortodosso e di Antonio Martino, responsabile della Chiesa evangelica. L'iniziativa, organizzata dalla diocesi di Potenza-Marsico Nuovo e Muro Lucano nell'ambito della settimana di preghiera per i cristiani ha avuto inizio con un forte e toccante momento di preghiera, successivamente il vescovo di Potenza-Muro Lucano e Marsico Nuovo, Agostino Superbo ha salutato i presenti. Il tema in questione, quello del battesimo, eucarestia e ministero cresimale tocca tutti. Si tratta sostanzialmente di un momento di riflessione sulle vicende umane, sociali e politiche che riguardano tutto il globo. Ed è in questo settore che la riflessione accorta

Don Franco e il vescovo Ricchiuti

e sentita del vescovo di Acerenza, Giovanni Ricchiuti si è incentrata, viste le ultime tragiche notizie provenienti dall'Algeria, Mali, Niger e India. «L'interscambio religioso e culturale deve rappresentare un punto di riferimento forte e duraturo - ha esordito Ricchiuti - a tutti i cristiani spetta il compito di rafforzare il valore della famiglia e della pace intesa in senso lato. Bisogna continuare a evangelizzare la fede tenendo presenti i canoni cattolici e il senso puro

Giovani commercialisti Cariche rinnovate

Venticinque i volontari

Guardie ecozoofile Al via il corso

HA preso il via il primo corso per Guardie ecozoofile della provincia di Potenza organizzato dall’associazione “Fare ambiente - Laboratorio Verde” di Potenza. Il presidente dell’associazione, Francesco Capece, si è dichiarato ampiamente soddisfatto dell’interesse che il corso ha riscosso, acquisendo, tra i molteplici volontari già tesserati all’associazione, circa 25 aspiranti guardie. Quest’ultime al termine del corso e dopo un esame finale, conseguiranno la nomina di guardia ecozoofila volontaria. Presente alla giornata inaugurale l’assessore all’Ambiente, della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco, che condividendo principi, finalità e progetti futuri dell’associazione, si è detta compiaciuta di tanto impegno a favore di un ambientalismo promosso sempre più dalla società civile. Impegno quest’ultimo che, la coordinatrice del movimento “Fare ambiente”, Patrizia Baccari, ha promesso di portare avanti con un’efficace e discrezionale propaganda zoofila ed ecologica, avvalendosi sempre del corpo di guardie di “Fare ambiente” che tanto ha desiderato per la regione Basilicata. Le guardie ecozoofile e gli operatori di protezione civile si impegneranno a titolo volontario e gratuito per proteggere animali, natura e ambiente, attraverso vigilanza zoofila, soccorso durante le calamità naturali, corsi di educazione zoofila nelle scuole e varie attività di sostegno all’ecologia e all’ambiente. Un grazie è andato anche al personale del Corpo forestale dello Stato, della Croce rossa italiana, del Prefetto, della Polizia stradale e provinciale e della Protezione civile, che hanno accettato do fare da docenti. Capece, sul fronte della protezione dell’ambiente e degli animali, si prefigge di creare una rete di vigilanza del territorio per la tutela dell'ambiente e degli animali, ivi compresa la sorveglianza, sui parchi regionali e nazionali, sulla tutela delle acque, sull'attività venatoria e il prelievo ittico.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 22.01.2013

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Bilancio positivo per l’attività della Fondazione “Rosangela D’Ambrosio”

Venosa, il “sorriso” della solidarietà VENOSA- Regalare un sorriso con la solidarietà. E per raggiungere questo obiettivo la Fondazione Rosangela D'Ambrosio realizza una serie di iniziative concrete, in grado di coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini. Dopo il successo fatto registrare con la vendita dell'anno scorso, il Pandoro Melegatti della Solidarietà si è rivelato vincente anche quest'anno! Tra fine 2012 e inizio 2013 sono stati distribuiti ben 10.272 pandoro, realizzando un importo netto d i30.966,38 euro. A darne l'annuncio è Angela Villonio, Presidente della Fondazione Rosangela D'Ambrosio, che ha sede a Venosa, è presente in tut-

ta Italia, con sede operativa anche a Milano. «E' stato un risultato eccezionale!-ci dice soddisfatta e sorridente AngelaPortando un pandoro solidale a 188 bambini ricoverati in alcuni ospedali della Lombardia abbiamo regalato loro un sorriso». E per papà Gino e mamma Angela vedere brillare la gioia negli occhi di quei bambini è stata la ricompensa più importante e gratificante . «I quasi 31.000 euro realizzati con la vendita dei Pandoro precisa Angela - si aggiungono a quelli già raccolti nel corso di tutto l'anno,consentendoci di chiudere il 2012 con grandissime soddisfazioni».

Completata, infatti, la Rosangela's Home a Mawroh, in India: si tratta, come si ricorderà, di un vero e proprio centro di accoglienza rivolto ai bambini che hanno bisogno di cure e istruzione, costato 88.592,00 circa.Perl'inaugurazione si aspetta solo l'arrivo dei genitori di Rosangela. Sono a buon punto i lavori in Zambia “Presto il progetto Rosangela School Complex in Zambia diventerà una realtà e accoglierà tanti bambini desiderosi di andare a scuola: i lavori sono cominciati e li stiamo seguendo attraverso una nuova volontaria che si trova sul posto - ci anticipa mamma AngelaStiamo cominciando a cal-

pestare anche il terreno italiano. Farà da apripista una borsa di studio in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Ilaria Alpi fa da apripista. Insomma- conlcude Angela Villonio-, la distribuzione dei pandoro è costata ai nostri volontari impegno e fatica, ma questi sacrifici sono stati più che ripagati dalle belle soddisfazioni che raccogliamo ogni giorno”. Risposte significative all'appello della Fondazione si sono registrate in Lombardia, Liguria, Veneto, Puglia, Campania. Anche la Basilicata ha partecipato alla grande gara di solidarietà che si è sviluppata con la vendita dei pandoro. Oltre a Venosa, che ha risposto in ma-

Rosangela D’Ambrosio

niera corale all'appello della Fondazione, hanno partecipato alla raccolta fondi anche Enti, Scuole, Associazioni, privati cittadini di Potenza, Lavello, Melfi, Rionero, Lauria, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Maschito,, Forenza,

Genzano, Rapolla, Barile, Muro Lucano, Pescopagano, Ginestra, Ruvo del Monte, Scalera , San Fele, Irsina, Rapone, Montemilone, Matera, Nova Siri, Accettura, Marconia, Bernalda. Giuseppe Orlando

Melfi Il presidente Gerardo Di Ciommo: «Bisogna rimediare a questo scempio»

Tribunale: c’è qualche spiraglio Pronta una richiesta di proroga da parte del foro della città di Federico II MELFI - Sulla soppressione del Tribunale di Melfi si continua a discutere animatamente sia tra gli avvocati del foro che tra i rappresentanti della politica lucana. Dopo le parole di condanna sulla soppressione del palazzo di giustizia melfitano, si è opposto anche l'europarlamentare Gianni Pittella che ha chiesto al segretario del Pd, Gianluigi Bersani, di rivedere la decisione nel caso di vittoria alle prossime elezioni politiche. Sulla vicenda si è espresso il presidente del Foro di Melfi, Gerardo Di Ciommo: «Non abbiamo mai smesso di pensare che contro il tribunale è stato perpetrato uno scempio. E' stato un errore gravissimo che va immediatamente rimosso. Non è scritto da nessuna parte che in Basilicata debbano esistere tre tribunali. Ci sono state deroghe in altre regioni e non vedo perché nella nostra non possa esserci». Entra poi nel merito della questione. «Con il

A lato il tribunale. Sopra Di Ciommo

nostro impegno abbiamo convinto la classe politica che il tribunale di Melfi è necessario. Oltre al primo cittadino di Potenza a cui va il no-

stro ringraziamento, voglio ricordare che il presidente del Consiglio regionale e della provincia di Potenza sono venuti qui a Melfi e che

di fronte alla cittadinanza e al foro, hanno assunto un impegno pubblico mirato a salvare il tribunale di Melfi non appena si sarà insedia-

to il nuovo esecutivo nazionale». Di Ciommo, apprezza anche la posizione dell'europarlamentare Pittella che «senza mezzi termini ha denunciato la necessità di ripristinare il tribunale perché è stato un errore». Infine gli spiragli futuri su cui fare affidamento. Abbiamo fatto capire anche alla magistratura l'importanza del tribunale. Stiamo formalizzando proprio in questi giorni con il presidente del Tribunale di Potenza Petrone e il presidente della Corte di appello Pellegrino, la richiesta di proroga per 5 anni per il tribunale, finalizzata a rimediare a questo sciagurato errore. Allo stato attuale il tribunale di Potenza così come ci ha confermato la commissione di manutenzione non è in grado di ospitare quello di Melfi. Siamo convinti conclude - che il nuovo ministro possa rimediare a questo sciagurato errore». Vittorio Laviano

Rionero in Vulture Iniziativa promossa da “Le mele marce” con l’Amdm

Successo per il “Peggio della corrida” RIONERO - Presso il cine-teatro Vorrasi del centro fortunatiano nei giorni scorsi un successo ha riscosso l'evento "Il Peggio della corrida del Vulture" organizzato dall'associazione "Le Mele Marce" (presidente Peppino Prudente) in collaborazione con A.M.D.M. (Associazione malati di mente). Alla presenza del Sindaco, Antonio Placido (più volte stuzzicato dai presentatori sulla sua candidatura al Parlamento, che gli hanno regalato anche una cravatta rossa per un suo probabile ingresso a Montecitorio) e di tanta gente, la manifestazione (durata circa 2 ore e mezza), che ha avuto come sponsor ufficiale Onoranze Funebri Susco (più volte citato dai presentatori in senso ironico),ha visto protagonisti un cast faraonico:- Tre Eccelsi presentatori: I Trigesimi ( la bella ed affascinante Elisa Nardiello, che ha cantato in modo perfetto "Caruso", un omaggio a Lucio Dalla; Michele Cervieri, tagliente verso il Sindaco; Angelo Moretti, sempre pronto con le sue battute); due stratosferiche coriste le Esequie (Chiara

Alcune immagini dell’evento che ha riscosso un notevole successo

Moretti e Giovanna Prudente); Cinque virtuosi musicisti (il gruppo Anagramma composto da Mauro alla batteria, Mario, chitarra, Alberto ,basso, Giuseppe, tastiere e Felice, voce, che ha preparato ed accompagnato gli 11 protagonisti della serara, provenienti da Rionero (Lucia Chiazzolla con la sua poesia al caro estinto, Antonio Cate-

nacci che ha cantato il ragazzo della via gluck; Donato Danella che ha cantato Annamaria; Ricchi e Poveri cover band), Atella ( il vincitore Donato Caldarano e Gianni Mare con la poesia:Margherita),Forenza ( Anna Donata Caraffa col suo organetto), Potenza (Giovanni Greco, illusionista, giunto 2°), Venosa (Giuseppe Di Tommaso ( O

ballo do cavallo di Gigione) , Napoli (Maria De Micco con la canzone Maria), Ruvo del Monte (Marinella Vodola con la canzone Pazza Idea, giunta 3^), undici incredibili, introvabili, irripetibili, insostituibili "Artisti" in gara, da far impallinare Broadway. Ospiti: Eugenio "Vasco" Ciampa. A vincere Donato Caldararo di Atella con la sua interpreta-

zione musicale e canora composta da un misto tra Michael Jackson e Nino D'Angelo, che ha entusiasmato il numeroso pubblico e soprattutto la giuria (che gli ha attribuito i voti più alti) presieduta da L.Logiudice composta da:Michele Duino, presidente pro-loco Venosa, Mario Coviello, proloco Atella, Antonio Volonnino, pro-loco Barile, A.Minin-

ni, festività SS.Madonna del Carmelo Rionero, S.Di Santo pro-loco Ruvo del Monte, F. De Nicola, esponente Artigiani Rionero, S.Riccio capogruppo Normanni di Melfi; Roberta Lioy, artista di Rionero. Gli organizzatori hanno premiato con coppe tutti i partecipanti ed il vincitore anche con un assegno. Lorenzo Zolfo


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 22.01.2013

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Martedì 22 gennaio 2013

La rassegna di De Rosa e Positino si apre all’insegna del binomio arte ed enogastronomia

Grisù di Clementi una commedia “gustosa” Risate e applausi per la prima de “Le valli del teatro” di FRANCESCO ALTAVISTA SATRIANO DI LUCANIA - Alla fine dello spettacolo si va tutti di corsa a degustare prodotti tipici nel Castello Guarini di Satriano di Lucania, con gli attori che fino a pochi minuti prima avevano saziato tutti a suon di risate per circa due ore. E' la nuova idea degli organizzatori della rassegna “Le valli del teatro”, Domenico De Rosa e Rocco Positino: unire il teatro alla promozione dei prodotti tipici, uno strano ma interessantissimo intreccio tra l'arte e i sapori del Melandro. E quindi Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Franca Abategiovanni, Sandra Caruso e Diego Guenci appena scesi dal palcoscenico del teatro “Anzani” di Satriano di Lucania e smessi i vestiti di scena della splendida commedia del genio Gianni Clementi “Grisù, Giuseppe e Maria”, si sono ritrovati nella “Rocca Duca Poggiardo” insieme a tutto il pubblico che poco prima si era trascinato in un lunghissimo applauso, a gustare latticini e salumi tipici seguiti dall'immancabile buon bicchiere di vino che da queste parti si può accompagnare anche solo ad una chiacchiera, in questo caso, con gli attori. Certo la stanza del buffet probabilmente rinvigorita da qualche “intruso” ha appassionato più persone ma il teatro “Anzani” al primo spettacolo della rassegna 2013 “Le valli del teatro” fa registrare quasi il tutto esaurito, segno di un amore per la coppia Triestino - Pistoia ma anche un gesto d'affetto profondo verso gli organizzatori della rassegna, De Rosa e Positino. Gianni Clementi per portare il pubblico in una intricatissima storia, tipicamente napoletana usa l'espediente del flashback affidato a Donna Rosa interpretata da una bravissima Franca Abategiovanni che appare in platea davanti ad un altarino corredato da un'immagine della “madonna”. Tutta la pièce, sotto un'energica, veloce e moderna regia di Nicola Pistoia, è un omaggio al teatro napoletano, non solo nella lingua che con straordinaria maestria viene fatta fluttuare nella storia da attori non napoletani, ma anche nei modi, nelle strutture, nelle sceneggiate e perfino nell'intreccio che ricorda molto nel sapore le speculazioni “scaperttiane”. Anche nelle caratterizzazioni dei personaggi Clementi si rifà alla commedia napoletana di Scarpetta, specie nei personag-

A sinistra Sandra Caruso, a sinistra Paolo Triestino in scena a Satriano di Lucania

A destra Franca Abategiovanni, a sinistra Nicola Pistoia e Triestino, nei box Pistoia e De Rosa e Positino

gi femminili dove è evidente qualche vena del maschilismo che caratterizzava quelle opere partenopee: le donne non sono protagoniste che superano gli argini imposti ma vittime che stanno al loro posto. E' una piéce comunque che, come al solito quando si assiste alla magia della penna di Gianni Clementi, non bisogna leggere superficialmente affidandosi solo alle continue maschere esilaranti corredate da battute, ma scavare nelle personalità dei personaggi e nella straordinaria lirica dei dialoghi. E' un esercizio che il pubblico deve fare per dedicarsi corpo e anima ad una scrittura entusiasmante oltre che a capacità interpretative uniche da parte di tutti gli attori in scena. Paolo Triestino è il perno di tutta la storia: è il prete, Don Ciro intorno al quale si legano tutte le storie dei personaggi, tutte dalla doppia faccia. Una con il sorriso e la speranza propria degli anni 50 periodo in cui è ambientata la pièce e l'altra terribile, oscura, ombrosa e più nascosta che evidenzia le storture del dopoguerra e fornisce alcune delle parole che tratteg-

giano la modernità. Così questo strano prete che è simbolo della piéce, da una parte appassiona il pubblico e ricorda un po' l'eroe che vuole portare Pozzuoli verso l'emancipazione, l'amico del popolo, pronto a tendere la mano, pronto a dare insegnamenti ma a non essere severissimo sui dogmi della chiesa ma comprensivo e disponibile nel leggere le lettere ai suoi fedeli analfabeti: dall'altra parte il prelato diventa anche il custode aggressivo di un tempo ormai frantumato come i valori della famiglia e le vite dei miserabili, questi ultimi indirizzati a votare il consigliere comunale che fa i favori. E' Don Ciro che decide di costruire una truffa per salvare due donne sole dallo scandalo. Sullo sfondo la tragedia di Marcinelle , dove muore a causa del gas “Grisou”o““Grisù”, Antonio il marito fedifrago di Donna Rosa che, come il prelato, vuole mantenere almeno la parvenza di donna onesta e timorata di Dio, ma il suo essere anche moglie comprensiva fino all'assurdo (concede senza batter ciglio la relazione amorosa tra il

Calato il sipario attori e pubblico tutti insieme a bere buon vino

marito e la sorella) la porta ad una sconfitta su tutti i fronti. Insieme alla tragedia della miniera belga c'è la storia di “Peppiniello” il figlio mezzo analfabeta ma talentuoso nel gioco del calcio di donna Rosa, simbolo del sud che alla fine abbandonerà l'Internazionale per tornare alla sua Napoli a vendere gelati per pochi spiccioli. Pozzuoli diventa l'immagine di un'Italia deturpata e violentata dalla guerra appena passata, un momento in cui i valori alzati come la polvere del fuoco delle bombe deve ancora assestarsi. In questa confusione da sconfitto si muove, marginalmente, anche il sacrestano Vincenzo che non riesce a cantare “L'alleluia”; zoppo e con una mano sola, è l'espediente comico della piéce, interpretato da Nicola Pistoia. Donna Filumena, sorella di Donna Rosa interpretata dall'unica napoletana della compagnia Sandra Caruso è la vittima di questo caos, vittima della sua passione ormonale, lei è lo scandalo che si vuole evitare, aspetta un figlio dal marito di sua sorella o almeno così si crede fino alla fine.

Vittima del sotterfugio di Don Ciro è Don Eduardo interpretato da Diego Guenci anche lui marito traditore ammaliato dalle grazie di Donna Filumena. Per evitare l'immoralità i due nascituri vengono attribuiti a Donna Rosa e sarà lei a sopportare il peso dello scandalo perché come finiscono quasi sempre le storie d'amore e di tradimento napoletane, il figlio di donna Filumena è “nero” e sarà chiamato proprio Grisù. Finisce bene la storia: Donna Rosa perdona in qualche modo la sorella, Don Ciro aspetta il suo nuovo sacrestano perchè Vincenzo è diventato prete, Don Eduardo padrino di Grisù baderà economicamente al suo sostentamento e Donna Filumena ha mantenuto la sua immagine di donna casta e pura. Un finale che di lieto ha solo la parvenza, dentro brucia di parole amare e consapevolezze nascoste ma in fondo brilla una luce di speranza perché non si parla dei tempi moderni ma degli anni 50, quando era ancora permesso che dal matrimonio tra delusioni e sogni nascesse la speranza.

La piéce mette alla berlina la finta morale e il perbenismo di facciata


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