Voci dal Meeting Cl a Rimini: “Unioni gay, un male per l’umanità” Di Formigoniindagato per corruzione parliamo un’altra volta www.ilfattoquotidiano.it
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Jp"zphtv(( Jp"zpl{l( Martedì 21 agosto 2012 – Anno 4 – n° 197
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
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SCALFARI ATTACCA I PM MA LO SCARICANO TUTTI D
Eugenio, che dici?
di Marco Travaglio
Il fondatore di “Repubblica” contro Zagrebelsky, i magistrati siciliani e perfino Falcone. Lo sbugiardano la famiglia del giudice, Messineo e financo il Quirinale Lo Bianco, Mascali e Rizza pag. 2 - 3 - 4 - 5 z
“Stiamo con i magistrati”: firmano Fabio Fazio, Bertinotti e De Magistris
Siamo a quota
124.000 Udi Gian Carlo Caselli
Udi Sandra Amurri
TUTTI I SUCCESSI MARIA FALCONE: DELLA PROCURA “GIOVANNI NON CONTRO LA MAFIA COPRÌ I POLITICI” er colpire la procura di Palermo di oggi iovanni non mi raccontò mai ciò che Pmunemente che indaga sulla intricata materia co- G disse Buscetta. Lo fece, invece Burubricata alla voce “trattati- scetta quando lo incontrai a Roma nel ve” si mira anche alla procura di ieri. Così l’autorevole Eugenio Scalfari, che chiude il suo polemico articolo di domenica scorsa contrapponendo ai magistrati di oggi la pag. 22 z riservatezza di Falcone.
1994: i nomi dei politici li fece a Giovanni, ma aggiunse: “in tribunale io negherò tutto perché i tempi non sono maturi”: lo racconta al Fatto la sorella del giudice, smentendo Scalfari. pag. 3 z
TARANTO x Confermato il sequestro senza uso
GOVERNO x Dopo Monti anche il ministro “fuori dal tunnel”
Il Riesame spiega: l’Ilva killer “inquinava consapevolmente”
PASSERA: “FINE CRISI” MA I DATI SMENTISCONO Centinaia di aziende sull’orlo del fallimento, disoccupazione al 10,8%, crollo del Pil. E nel mese di ottobre riparte la corsa degli aumenti tariffari di Marco Palombi
CATTIVERIE Un’immagine dei fumi mortali dell’Ilva di Taranto (FOTO ANSA)
LETTURE ESTIVE x
pag. 9 z
Udi Angelo d’Orsi
I grandi racconti: TRADIRE UN EPISODIO DURANTE LA CHIESA È FOLLIA IL TERRORE - 1 icché il buon Paolo Gabriedi Honoré de Balzac roseguono le (ri)letture estive dei grandi racconti dell’Ottocento con Un episodio durante il terrore di Honoré de Balzac. Una vicenda piena di suspense ambientata nella Parigi giacobina in cui l’autore della Comédie Humaine mostra tutto il suo talento anche nella misura breve. pag. 18 - 19 z
P
Rosario Crocetta, il candidato gay, comunista e cattolico del Pd e dell’Udc a governatore di Sicilia: “Se vinco le elezioni, basta sesso”. Per carità, allora speriamo che perda.
Spastale, d’uomo, per tutti Paoletto, una gentile educato preciso efficiente, viene sottoposto a perizia psichiatrica. Colui che custodiva i segreti del pontefice di Roma, pazzo? pag. 22 z
è tanto il problema delindustriale di riNservaonl’esercito - i disoccupati secondo Marx - quanto il fatto che la fortezza è vuota. pag. 6 z
Udi Malcom Pagani L’INTER, ULTIMA FINTA DI CASSANO
nsiria Obama ad Assad: reagiremo in caso di armi chimiche Vitaliano pag. 14z
provocava tutti nello stesLta. isoTunnel modo. Finta e controfine parole: “Il vizio uguale di tua madre c’hai: stai sempre con le gambe aperte”. Quelli impazzivano. Scivolavano nei meandri semantici più oscuri del barese. pag. 17 z
omenica, su Repubblica, Eugenio Scalfari ha risposto a Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale nonché illustre collaboratore del suo giornale, che venerdì aveva fatto a pezzi il conflitto di attribuzione di Napolitano contro la Procura di Palermo e gli argomenti dei supporter del Quirinale, Scalfari in primis. Ma, oltre a contrapporre i propri argomenti a quelli di Zagrebelsky, il fondatore di Repubblica lo ha anche attaccato personalmente, dipingendolo come uno sprovveduto, ignorante, disinformato e scorretto (“Zagrebelsky mostra di non rendersi conto...”, ha commesso “una scorrettezza che è lui il primo a considerare grave”, “non dovrei esser io a ricordare a un ex presidente della Corte...”, “forse Zagrebelsky non era al corrente di questo interessante dettaglio”, per non parlare della “delusione” provocata in lui dall'adesione del giurista all’appello del Fatto per i magistrati siciliani). E, già che c’era, ha offeso la logica, la verità storica, la professionalità di tutti i magistrati antimafia degli ultimi vent’anni e persino la memoria di Giovanni Falcone. 1. Cui prodest? “L’articolo di Zagrebelsky... rafforza e conforta col prestigio giudiziario del suo autore la campagna in corso da tempo contro il Quirinale... prima ancora che le inchieste palermitane fornissero un’ulteriore occasione e che ha poi acquistato una virulenza che va molto al di là del sacrosanto diritto di informazione e di critica... Invito perciò Zagrebelsky a porsi il problema dell’uso che verrà fatto da quelle forze politiche e da quei giornali delle sue dichiarazioni”. Scalfari dipinge una scena di pura fantapolitica: un Napolitano solo e inerme dinanzi all’assalto congiunto di forze vastissime e potentissime. La realtà è opposta: l’intera maggioranza parlamentare (Pdl, Udc, Pd) con l’aggiunta della Lega stanno acriticamente con Napolitano, così come tutti i tg e i giornali. Gli unici che si permettono critiche argomentate sulla gestione sgangherata e autolesionistica del caso Quirinale-Mancino (dunque dopo e non prima degli esiti dell’inchiesta palermitane) sono: in Parlamento, l’Idv; in edicola, il Fatto; sul web, Grillo. Fra i costituzionalisti, solo Zagrebelsky ha criticato il Presidente, tutti gli altri l’hanno difeso a spada tratta; idem fra i processualisti, con l’eccezione di Cordero. Ma, siccome “amicus Plato, sed magis amica veritas”, un giornalista dovrebbe verificare cosa dice la legge e come si sono svolti i fatti, non chi si “rafforza” e da chi si viene “usati” sostenendo questa o quella tesi. Altrimenti, a furia di “cui prodest?”, si potrebbe sostenere che gli attacchi di Scalfari ai pm antimafia rafforzano il Pdl e B., che infatti (vedi Giuliano Ferrara), difendono Napolitano e persino su Scalfari “usando” i suoi scritti per screditare la magistratura. Del resto, se un intellettuale deve tenere per sé le sue critiche a Napolitano per non lasciarle “usare” da chi “attacca il Capo dello Stato”, perché Scalfari attaccò almeno tre capi dello Stato come Antonio Segni (per il piano Solo sull’Espresso), Giovanni Leone (sull’Espresso) e Francesco Cossiga? Forse che il Capo dello Stato è criticabile e attaccabile solo quando non piace a Scalfari? 2. La legge dell’ex. “Sconcerta constatare che un ex presidente della Consulta si è già espresso (sul conflitto innescato da Napolitano contro i pm di Palermo, ndr)... Una scorrettezza che è lui il primo a considerare grave”. Cioè: un ex presidente della Consulta sarebbe scorretto solo perché commenta un conflitto di attribuzioni promosso dal capo dello Stato dinanzi alla Consulta di cui non fa più parte? E allora perché Scalfari non ha accusa di scorrettezza tutti gli altri presidenti emeriti della Consulta – Mirabelli, Onida, Capotosti, De Siervo, Casavola e Flick - che quel conflitto l’han commentato eccome, per dare ragione al Colle? (segue a pagina 4 - 5)