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Il sondaggio di La7 lo dà in crescita, quello del Tg3 annuncia che ha raggiunto il Pdl: le gesta dei Fiorito mettono le ali al movimento Grillo y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!#!z!"!$

Martedì 2 ottobre 2012 – Anno 4 – n° 233

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Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

TANGENTI, RECORD MONDIALE CORRUZIONE, LEGGE DI FACCIATA “Libera” rivela: proposte di mazzette a un italiano su 10. Ma le norme Severino non fanno nulla contro la prescrizione, il falso in bilancio, l’autoriciclaggio e depotenziano la concussione proprio mentre a Monza inizia il processo Penati »Borromeo, Caselli, Di Blasi, Pacelli, Perniconi e Vecchi»da pag. 4 a 7 ELEZIONI REGIONALI

Han rovinato la Sicilia: tutti ricandidati »Lo Bianco e Rizza»pag.7 SPRECHI E CLIENTELE

Cavoli & baccalà: le sagre fanno mangiare i politici Renata Polverini. In alto, Toti Lombardo, candidato di papà Ansa

»Zanca»pag.5

»SANT’ANNA DI STAZZEMA» 560 morti, ma Stoccarda lascia impuniti i nazisti responsabili

Stragi, la Germania non paga i debiti di Antonello Caporale

on c’è ingiustizia più grande, più assoluta e più clamorosa di quella scritta dai N procuratori di Stoccarda che lasciano impu-

nita la strage di Sant’Anna di Stazzema. Essa rappresenta, se così si può dire, l’opera monumentale e finale della disumanità di cui non gli uomini, ma gli Stati sanno dar prova. È la statuizione universale del principio di impunità, la stessa parola così tanto utilizzata da noi in queste tristi giornate. È la convalida definitiva dell’idea che ci si possa sottrarre all’obbligo del giudizio, al dovere della memoria e persino all’offerta di un postumo, ma indispensabile sentimento di umanità di fronte all’orrore. Il 12 agosto 1944, 560 italiani innocenti fu-

rono trucidati. Anziani, donne e bambini. Il più piccolo di loro aveva venti giorni. Finì la sua esistenza per far tornare il conto esatto alla crudele rappresaglia nazista. La tragedia del Novecento, il “secolo breve” così denso di orrore, ci raggiunge ancora e ci pone di fronte a una nuova e sconosciuta débâcle umana. Non una parola, un alito di pietà e di impegno dalle parti del governo della Germania. Che invece quando ha potuto è ricorso al Tribunale internazionale dell’Aja per vedere riconosciuto il suo diritto all’immunità messo in gioco da una sentenza della giustizia italiana che obbligava Berlino a risarcire i familiari delle vittime. L’autorevolezza della leadership tedesca fa un così tale naufragio morale da obbligarci a chiedere a cosa serva la comunione europea,

MADRID PROTESTA, ROMA TACE Da giorni gli indignados giovani e meno giovani scendono in piazza pacificamente a Madrid per protestare contro i tagli del governo Rajoy. Da noi tutto tace

se il simbolo più raccapricciante della violenza viene rimosso. Il governo italiano metta la cancelliera Merkel – sempre pronta a indicare la strada della salvezza altrui – nella condizione di ricordare quali sono i compiti che toccano a lei, al suo governo, al suo popolo.

GOVERNO TECNICO

Le riforme al palo: mancano ancora centinaia di decreti attuativi di Giorgio

»pag. 2 - 3

» INTERCETTAZIONI

Vittorio Grilli Scalate e segreti di un ministro » Lillo » pag. 8

Meletti

e leggi finanziarie della L Prima Repubblica in confronto erano un modello di

chiarezza. Le riforme del governo Monti sono verbose, incomprensibili, vane come gride manzoniane. » pag. 11

LA CATTIVERIA La situazione di Fiorito è talmente complicata che Taormina ha un avvocato a sua volta » www.spinoza.it

Italia o Spagna purché se magna di Marco

Travaglio

a giorni, a Madrid, migliaia di persone D manifestano davanti al Parlamento contro un governo che non sa far altro che tagliare sulla pelle dei lavoratori e degli onesti per salvare le banche. Eppure il governo Rajoy è stato appena eletto dagli spagnoli, mentre il nostro no, anzi si lavora per fotocopiarlo nella prossima legislatura infischiandosene del piccolo dettaglio chiamato elezioni. Ma davanti a Palazzo Chigi, a Montecitorio e a Palazzo Madama nessuno protesta. Nemmeno dopo aver visto la galleria di mostri messa in scena da Report, nella puntata di Bernardo Iovene sugli “onorevoli” condannati e inquisiti, con avvocati al seguito, che dovrebbero votare la legge anticorruzione. Il pluripregiudicato Del Pennino: “Non sta a me stabilire se un condannato possa stare in Parlamento, sono troppo coinvolto”. Povera stella. L’imputato (per corruzione aggravata da finalità camorristica) Landolfi: “Per me non dovrebbe starci neanche un indagato per reati minori, come all’estero. Ma in Italia non è così e chiediamoci perché”. Perché si svuoterebbero le Camere? No, “perché qui la magistratura non è al di sopra di ogni sospetto”. Il sen. avv. Longo, difensore di B: “Anche un condannato definitivo può stare in Parlamento: esso deve dare rappresentanza mediana al popolo, dunque gli eletti non devono essere migliori degli elettori”. L’idea che eleggere voglia dire scegliere il meglio non lo sfiora neppure, per ovvi motivi autobiografici: siccome il popolo contiene milioni di delinquenti, deve farsi rappresentare da 945 mezzi delinquenti, o da un delinquente sì e uno no. E lui si candida alla bisogna. Sennò evasori, corruttori, rapinatori, spacciatori, stupratori, pedofili, papponi, truffatori, assassini e mafiosi restano senza voce e la democrazia rappresentativa dove va a finire. Il pregiudicato Brancher sostiene di essere innocente perché lo dice lui, “fidatevi di me”. La prova? L’han condannato per aver intascato “200 mila euro da Fiorani nel 2001, quando l’euro non c’era ancora”: ecco, siccome erano lire e la condanna è arrivata “troppo presto”, è come se non le avesse prese. Notevole il filmato di Napolitano che lo nomina ministro del Federalismo e l’applaude pure. Betulla Farina, che ha patteggiato 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro Abu Omar, annuncia che si ricandida perché, sì, faceva la spia per il Sismi, ma agiva “in stato di necessità” e poi “Feltri mi dice sempre che sono un idiota”: meritava almeno la seminfermità mentale. E poi anche il popolo degli idioti merita una degna rappresentanza. L’on. avv. Sisto rivoluziona secoli di criminologia: l’anticorruzione è sbagliata perché “aumentare le pene non è un deterrente per chi commette reati”. Il deterrente è depenalizzarli, così sai che paura. L’on. Napoli contesta il nuovo reato di traffico d’influenze illecite, previsto dalla convenzione di Strasburgo e punito in tutto il mondo, perché “nessuno potrà più fare il sindaco” senza finire in galera. Lui lo dà proprio per scontato che un sindaco traffichi influenze illecite. E che, non si può più neanche rubare in pace? Un po’ come gli imprenditori che truccano i bilanci: nel '97, quando fu condannato Romiti, il Gotha dell’industria firmò un appello per depenalizzare il falso in bilancio in modica quantità. Nel 2002 fu accontentato da B. E ora l’avv. min. Severino, che difendeva i maggiori gruppi industriali, risponde dolente: “Per il falso in bilancio non c’è più tempo”. Oh che peccato. Ce l’aveva proprio sulla punta della lingua. Ma quando ci invadono gli spagnoli?


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