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Di Pietro sbaglia quando accusa Monti per gli imprenditori suicidi. Ma certo una tale desolazione non si era mai vista www.ilfattoquotidiano.it

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Miseria e splendore della carne

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Caravaggio Courbet Giacometti Bacon...

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Testori e la grande pittura europea

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Ravenna EKVVC) ECPFKFCVC ECRKVCNG GWTQRGC FGNNC EWNVWTC

12 febbraio - 17 giugno 2012

Sponsor ufficiale

Museo d’Arte della città via di Roma 13 - Ravenna www.museocitta.ra.it tel. 0544 482477

Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Ravenna EKVVC) ECPFKFCVC ECRKVCNG GWTQRGC FGNNC EWNVWTC

Giovedì 5 aprile 2012 – Anno 4 – n° 81

12 febbraio - 17 giugno 2012

Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Museo d’Arte della città via di Roma 13 - Ravenna www.museocitta.ra.it tel. 0544 482477

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

IN UN PAESE L DI

Suicidio di massa

di Marco Travaglio

LADRI

Emergenza nazionale. Dai partiti al calcio alla burocrazia, l’Italia è infestata dalla corruzione. La dimensione delle ruberie è tale che l’etica pubblica viene sostituita dal “così fan tutti”. E i moniti di Napolitano servono a poco Padania ladrona. Dopo il caso Lusi (Margherita), l’impudenza di Bossi e famiglia foraggiati con i soldi dei cittadini dimostra che la Casta continua a farsi gli affari suoi. Tanto che la Commissione sulla Trasparenza finisce nel ridicolo

Belsito, nastri e ricatti: “Così Bossi si caga sotto” di Marco Lillo

ossi si cagherà sotto e non avrà il coraggio di rimuoverti”. Di fronte ai documenti dei pagamenti ai figli, alla moglie e alla sua fedelissima Rosi Mauro e soprattutto di fronte a

B

una registrazione imbarazzante, che Francesco Belsito sosteneva di possedere, il leader della Lega Nord non avrebbe mai osato seguire Rosi Mauro che lo aizzava contro di lui. Così parlavano al telefono Nadia Dagrada e Belsito. pag. 3 z

LAVORO x Il governo presenta il testo del ddl sul Welfare

Art.18, tutti contenti Piangeranno gli statali Possibile il reintegro anche per i licenziamenti economici ingiusti, come chiedeva il Pd. Meno vincoli pag. 8 - 9 z ai precari, dipendenti pubblici a rischio

alfabeta2 Mensile di intervento culturale Febbraio 2012 Numero 16 – Anno III euro 5,00

16

Il primo mensile con un supplemento quotidiano

Maurizio Lazzarato

La guerra feroce del capitalismo impantanato

+

In omaggio il n.1 alfabeta 1976-1988

Renato Mambor

Mastrapasqua colpisce ancora

ncaso Orlandi

L’Inps chiede soldi a 350 mila pensionati

Veltroni: “Il Vaticano non può tacere ancora” Truzzi pag. 10z

di Giorgio Meletti DALLA GRECIA LETTERA APERTA DI MIKIS THEODORAKIS NO TAV, UNA VAL SUSA IN OGNI CITTA’ GLI INDIGNADOS DELLA PIAZZA ROSSA PETER EISENMAN: ARCHITETTURA E POTERE ACHILLE BONITO OLIVA ARTE E INDUSTRIA CULTURALE

DAL 5 aprile

a € 5.00

IN EDICOLA

secca lettera: la sua penUdevenasione da oggi è ridotta, e lei ci indietro un bel po’ di euro. Firmato: Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps. pag. 7 z

CATTIVERIE Bufera sulla Lega Nord. Si consiglia l’uso delle catene (www.spinoza.it)

e carte dell’inchiesta sulla Lega suscita, in chiunque sia dotato di un milligrammo di materia grigia, una domanda su tutte: com’è che siamo arrivati a questo punto? È la stessa domanda che sgorgava spontanea dalle carte dei casi Lusi, P3, P4, Enav-Finmeccanica, Cricca, Monnezzopoli campana, furbetti del quartierino, Mastella’s, Telecom-Tavaroli, Sismi-Pollari, Tarantini, Lavitola, Tedesco, Milanese, casa Scajola, casa Tremonti, casa Lunardi, Malinconico Tours, Regione Lombardia, giù giù fino a Calciopoli, al calcioscommesse alle mazzette ai vigili di Roma. Visti tutti insieme – e chissà quanti ne abbiamo dimenticati – gli scandali degli ultimi anni fanno impallidire Tangentopoli, per qualità dei personaggi coinvolti e per quantità di soldi pubblici rubati. Solo che sono spalmati nello spazio e nel tempo, dunque vengono rapidamente dimenticati: chiodo scaccia chiodo, anzi ladro scaccia ladro. Ma basta alzare lo sguardo e osservarli dall’alto per avere il quadro di paese di ladri i quali, diversamente dagli altri paesi, appartengono tutti alle classi dirigenti e rubano sempre e solo denaro pubblico. Per ogni appalto truccato, favore indebito, fondo nero, bilancio truccato, tassa evasa, collusione malavitosa, cricca o lobby o loggia dedita alla grassazione, ci sono decine e centinaia di complici, favoreggiatori e pali che sanno, vedono, aiutano, tacciono e coprono. Il risultato è un sistema illegale di massa che coinvolge milioni di italiani e che nessuna riforma della giustizia o delle carceri, nessun aumento d’organico di tribunali e forze dell’ordine potrà mai scoperchiare e punire per intero. Basta aprire un cassetto per trovare una mazzetta, grattare un intonaco per scoprire un bilancio falso, sollevare un sasso per veder sciamare orde di parassiti grassi e puzzolenti. Per capire lo scandalo Lega non occorre addentrarsi nelle accuse penali, che spetta ai giudici valutare: basta e avanza il curriculum di Belsito. Condannato per guida senza patente, dunque autista del ministro della Giustizia Biondi, buttafuori da discoteca, entrato nel cuore dell’Umberto portandogli le focacce, coinvolto in due crac, titolare di società private più un diploma fantasma e due lauree per corrispondenza da Malta e da Londra, dunque vicetesoriere del partito, deputato, sottosegretario, membro del Cda Fincantieri, infine tesoriere al posto di Balocchi che in punto di morte gli passò i segreti dei “rimborsi elettorali” (41 milioni in 10 anni per campagne costate 3,5). Il potere di ricatto dei tesorieri, elisir di eterna vita politica, spiega perché, da quel ruolo, si esce solo coi piedi in avanti. Quando Bossi dice “denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa”, la prima tentazione è farsi una risata e iscriverlo al Partito dell’Insaputa, in compagnia di Scajola, Malinconico, Fede, Lusi, Rutelli & C. Ma il guaio è che, viste le pratiche dei partiti e le condizioni del Senatur, è persino possibile che il famelico “cerchio magico” di familiari e famigli agisse alle sue spalle. Se siamo a questo punto è grazie ai politici (quasi tutti) che hanno smantellato l’abuso d’ufficio, il falso in bilancio, l’uso di fatture false, dimezzato la prescrizione, evitato leggi anti-tangenti e conflitti d’interessi o per la responsabilità giuridica dei partiti, quadruplicato i “rimborsi”, legalizzato i fondi neri fino a 50 mila euro l’anno pro capite. Ma anche grazie al tradimento dei chierici che, dinanzi a un’emergenza nazionale da 200 miliardi l’anno (tra evasione e corruzione), raccontano da vent’anni la favola del “giustizialismo” e della “guerra tra politica e magistratura”. Intanto il presidente della Commissione Trasparenza alza le mani in segno di resa. La Severino è costretta a “consultazioni” con gli sherpa dei partiti per partorire una legge che esiste da 20 anni in tutt’Europa. I partiti si fan le pippe su una legge elettorale che fa rimpiangere il Porcellum. Il capo dello Stato esala un inutile “monito” al giorno. E il governo “tecnico” perde tre mesi per l’articolo 18. In attesa della retata finale.


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