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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 217 del 07/11/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Fanno ben sperare i dati di Basilicata Innovazione dopo tre anni di attività. Illustrati i prossimi obiettivi
Un’equazione perfetta Più fatturato, più occupazione e nuove iniziative per la competizione
•A PAG. 2 Parlano chiaro i numeri di Basilicata Innovazione dopo tre anni di attività. I dati riportano un aumento del fatturato del 7,9 per cento (con 8,6 assunti in più ogni 100 precedenti) su 81 aziende beneficiarie. Finora sono in tutto 239 le imprese lucane che hanno fruito dei servizi offerti da Basilicata Innovazione. I risultati e i prossimi obiettivi sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa organizzata da Regione Basilicata, Basilicata Innovazione e Area science park.
A giudicare dai dati, appare evidente come le competenze specialistiche di Basilicata Innovazione, messe a disposizione di imprenditori futuri o con un business già consolidato, abbiano inciso sul rafforzamento delle condizioni economico-industriali del territorio. Tante le novità in arrivo per il prossimo triennio: i premi per l’innovazione, che offriranno sostegno finanziario alle imprese che innovano e il voucher giovani lucani per la formazione on job e l’inserimento di livelli elevati
in impresa. Tra gli altri progetti degni di nota che caratterizzeranno l’attività futura, figurano i trend tecnologici, che sono strumenti da offrire alle imprese di monitoraggio sull’evoluzione tecnologica e imercati. Infine, è previsto un osservatorio formazione, ricerca e innovazione utile a orientare e rendere omogenee le politiche di settore. De Filippo e Pittella hanno annunciato le nuove linee strategiche del progetto.
De Filippo: ”Garanzie per il futuro”
Pittella: “Una sfida da portare avanti”
Una struttura stabile sul territorio
A distanza di tre anni dalla nascita del progetto, i dati sono positivi e incoraggianti
Le dichiarazioni dell’assessore alle attività Produttive della Regione in occasione della conferenza stampa
E’ l’obiettivo principale a cui punta il direttore di Basilicata Innovazione, Paolo Cattapan
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Fuga di cervelli all’Unibas Gli studenti lucani preferiscono frequentare altre università
Santarsiero scrive al ministro Patroni Griffi: “Non sono stato io a cancellare la Provincia di Matera”
Fiorentino: “Il dato non dipende dall’offerta formativa: Le politiche penalizzano il Sud”
Margiotta: “Il Governo è ancora in tempo per ripristinare i due capoluoghi”
Il 70 per cento degli studenti lucani preferisce frequentare le università fuori regione. Secondo uno studio dal titolo “Migrazioni intellettuali e Mezzogiorno d’Italia”, il tasso di emigrazione più alto riguarda la Basilicata. Per contro, però, all’Uni-
Il ministro Patroni Griffi, sarà a Potenza sabato a un convegno dei Lions e incontrerà il sindaco Vito Santarsiero dopo le dichiarazioni che attribuiscono al primo cittadino di Potenza la responsabilità della soppressione della Provincia di Matera.
bas ci sono molti studenti di fuori (il venti per cento). Per il rettore dell’ateneo lucano, Mauro Fiorentino, il dato “non dipende dalla qualità dell’offerta formativa, ma dalle politiche degli ultimi dieci anni che non hanno favorito gli studenti del Sud”.
La Gazzetta del Mezzogiorno
Santarsiero respinge le accuse dicendo che “è stato il ministro a cancellare la Provincia di Matera”. Nel dibattito interviene anche l’Onorevole Salvatore Margiotta (Pd), che difende Santarsiero e invita il ministro a ripristinare la Provincia di Matera.
Per problemi tecnici l’edizione di oggi esce in formato ridotto
Il Quotidiano della Basilicata
07.11.2012 N.217
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Basilicata Mezzogiorno
L’azione dei prossimi tre anni sarà mirata a consolidare i risultati raggiunti e a trasformare Basilicata Innovazione in una struttura stabile e solida
Le linee strategiche dell’agenzia vogliono favorire un’accelerata allo sviluppo competitivo regionale con servizi gratuiti in grado di innalzare il tasso di crescita
Illustrata l’attività del primo triennio di Basilicata Innovazione. Risultati incoraggianti
Una regione che produce Si registrano un aumento del fatturato e dell’occupazione Sono molto incoraggianti i numeri di Basilicata Innovazione, l’agenzia creata da Regione e Area science park. In tutto, sono 239 le imprese lucane che hanno già fruito dei servizi forniti dall’agenzia per innovare i propri processi e i propri prodotti con risultati molto positivi. Stando a un’indagine condotta su 81 aziende beneficiarie, l’aumento di fatturato è stato del 7,9 per cento con 8,6 assunti in più ogni 100 precedenti. Su queste basi l’attività viene rilanciata per il prossimo triennio, introducendo anche alcune novità, come i “Premi per l’innovazione” e il “Voucher giovani lucani”. Durante un incontro con i giornalisti indetto da Regione Basilicata, Basilicata Innovazione e Area science park, sono stati illustrati risultati e nuovi obiettivi. I dati evidenziano che, a distanza di tre anni di attività, le com-
Tra le novità: voucher giovani lucani , premi per l’innovazione e trend tecnoligici petenze specialistiche (di Basilicata Innovazione, messe a disposizione di imprenditori futuri o con un business già consolidato, hanno inciso sul rafforzamento delle condizioni economico-industriali del territorio. I dati aggiornati al 31 dicembre 2011 parlano di 665 imprese contattate, 566 visitate, 276 interventi di innovazione realizzati sulle imprese e 239 imprese coinvolte sempre in interventi di innovazione. A questi numeri ne vanno aggiunti altri, ovvero:110 i ricercatori coinvolti, 31 i progetti di valorizzazione della ricerca avviati, 15 gli interventi di valorizzazione dei risultati della ricerca effettuati; 6 i progetti di imprese innovative incubate, di cui 3 sotto forma di spin off della ricerca. Dunque, le attività messe in campo sono state finalizzate a verificare la fattibilità di depositi di brevetti e a valorizzare i risultati scientifico-teconologici sviluppati in collaborazione con i dipartimenti dell’Università degli studi della Basilicata e i Centri di ricerca regionali che si sono tradotti sul mercato in processi produttivi di industrializzazione. Sono state create, inoltre, nuove start
up, partendo da un’idea di impresa e trasformandola in un progetto strutturato. Per ciò che concerne il futuro, nel corso della conferenza stampa è stata illustrata quella che sarà l’attività del prossimo triennio. L’azione sarà mirata a consolidare i risultati raggiunti configurando sempre più Basilicata Innovazione come agenzia regionale per l’innovazione. Guardando al pregresso e confermando l’attenzione sulle imprese e soprattutto sul potenziale umano, le nuove linee strategiche vogliono favorire un’accelerata allo sviluppo competitivo regionale, con servizi gratuiti ben consolidati e maggiormente competitivi, in grado di innalzare il tasso di crescita nell’ottica di valorizzare le conoscenze
e le competenze presenti sul territorio e valorizzare al meglio le qualità delle menti lucane. Il modello, quindi, funziona. E per rafforzarlo, in aggiunta alle attività già in corso, sono stati pensati i “premi per l’innovazione”, di cui abbiamo accennato, che offriranno sostegno finanziario alle imprese che innovano, e i “voucher giovani” per la formazione on job e l’inserimento di livelli elevati in impresa. Un terzo strumento sarà costituito dai “Trend tecnologici”, per il monitoraggio sull’evoluzione tecnologica e sui mercati da offrire alle imprese. Infine, un Osservatorio formazione, ricerca e innovazione fornirà un servizio utile a orientare e rendere omogenee le politiche di settore. (Bm4)
De Filippo
Pittella
Si investa di più
Sfida positiva
“Fronteggiare le difficoltà, ma rendere il tessuto produttivo più competititvo”
“E’ importante supportare le risorse del territorio per affrontare la crisi”
Facendo riferimento ai risultati di Basilicata Innovazione, il presidente della Regione, Vito De filippo, ha detto che “le economie vincenti sono quelle che riescono a innalzare e diversificare le proprie attività, in modo da renderle più capaci di penetrare i mercati e meno esposte agli effetti delle crisi”. De Filippo ha poi aggiunto che “produrre aumenti di fatturato e occupazione con iniziative di innovazione su un tessuto di piccole e medie imprese offre forti garanzie proprio per il futuro. Questo anche se, indubbiamente, i risultati conseguiti fanno meno rumore della crisi che investe grandi imprese, ma ciononostante, proprio interventi come questi hanno contribuito anche a mitigare l’effetto sociale che quelle crisi hanno determinato. Per questo – ha concluso – mentre dobbiamo fronteggiare le difficoltà del momento, non dobbiamo rinunciare a investire su ciò che nel futuro può rendere la Basilicata più competitiva e, soprattutto, più solida”. (Bm4)
Per l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, “L’attività di Basilicata Innovazione rappresenta una sfida importante soprattutto in un momento così delicato per l’economia”. E’ fondamentale, a parere di Pittella, “in questa fase continuare a incidere sulla realtà delle aziende e sulla vita delle persone offrendo loro opportunità di crescita e di competitività sui mercati. La Regione Basilicata - ha proseguito - continua a sostenere il progetto avviato nel 2009 nella convinzione che valorizzare e potenziare attraverso processi d’innovazione le risorse presenti sul nostro territorio, sia un modo positivo per affrontare la crisi e creare nuove opportunità di sviluppo per la nostra regione”. Nel concludere, Pittella si è detto convinto che “assegnare un valore strategico e determinante alle sinergie con realtà nazionali di eccellenza, e trasferire i risultati della ricerca alle nostre imprese siano fattori significativi per accrescere la competitività del sistema produttivo locale”. (Bm4)
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Basilicata Mezzogiorno
Quando sinergia tra partner fa rima con eccellenza Le dichiarazioni di Enzo Moi e Paolo Cattapan, orgogliosi della collaborazione “Area Science Park - dichiara Enzo Moi, direttore generale di Area Science Park - insieme alla propria in-house Innovation Factory, è orgogliosa di continuare a supportare Basilicata Innovazione, un progetto che ha rovesciato una serie di luoghi comuni, dimostrando che una collaborazione Nord-Sud finalizzata a un reale sviluppo del territorio, non solo è possibile, ma anche vincente. Nel primo triennio si sono ottenuti importanti risultati, costruendo una mentalità più collaborativa, più aperta all’innovazione e all’applicazione delle conoscenze, sia da parte degli imprenditori che dei ricercatori.” Il direttore dell’agenzia, Paolo Cattapan, sottolinea come la strategia del nuovo triennio punti a creare una struttura stabile e visibile sul territorio. “Il precedente triennio di attività di Basilicata Innovazione, per quanto concluso più che positivamente, non rappresenta un traguardo ma la forza propulsiva per fare meglio. Vogliamo continuare a creare relazioni con tutte le menti lucane, siano esse istituzioni, imprenditori, ricercatori, “persone qualunque” con un’idea innovativa e giovani che hanno voglia di mettersi in gioco.” (Bm6)
Tra premi per le aziende e voucher che favoriscono l’impiego di giovani, il progetto lucano si tinge di nuovo
Menti e strumenti innovativi Tutte le novità, le attività e i servizi del triennio 2012 - 2015 Le novità del triennio 2012-2015: Premi per l’innovazione: strumento finanziario utile alle imprese per sostenere le prime fasi operative dei progetti di innovazione e sviluppo competitivo, quali, ad esempio, l’ingegnerizzazione dell’innovazione, la prototipazione, la brevettazione. L’erogazione
documenti di scenario sull’evoluzione tecnologica, sull’andamento dei mercati dei prodotti specialmente in settori ad alta redditività per sostenerne lo sviluppo e la capacità di competere delle imprese ed indirizzare i ricercatori verso settori scientifici che offrono margini utili per la valorizzazione commerciale dei risultati.
Il programma collabora con l’Ateneo regionale e prevede l’identificazione di neo-laureati interessati a sviluppare idee a sportello di tali risorse consente di operare nel pieno rispetto delle procedure pubbliche di contribuzione riducendo al minimo gli oneri burocratici. Voucher Giovani lucani: iniziativa che incoraggia e favorisce l’impiego di giovani laureati lucani in attività di formazione on-the-job nelle imprese della regione. Il progetto, oltre a rappresentare un’importante opportunità di crescita per i giovani, vuole aiutare le imprese a velocizzare i loro processi di innovazione attraverso il rapido inserimento di risorse umane qualificate. Trend tecnologici e di mercato: produzione di
Osservatorio Formazione, Ricerca e Innovazione: strumento di servizio trasversale a sostegno delle esigenze di innovazione del territorio. Svolge analisi e monitoraggi sulle tendenze in atto nei principali settori economici della Regione e sulla domanda e offerta di formazione, ricerca e innovazione. Si occupa di reperire informazioni utili a orientare le politiche regionali sulla ricerca e sull’innovazione, anche attraverso l’individuazione delle best practice nazionali e internazionali, fornendo all’amministrazione regionale, un efficace strumento di conoscenza del territorio.
Basilicata Innovazione ha individuato tre macro aree di attività nelle quali operare. Sviluppo competitivo delle imprese: un sistema dedicato alla promozione della cultura dell’innovazione nelle imprese. Fornisce assistenza per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati a innovare i prodotti e/o i processi produttivi e gestionali. Valorizzazione della ricerca: servizio dedicato alla valorizzazione delle attività e dei risultati scientifici prodotti dai centri di ricerca e dall’Università di Basilicata. L’ottica è quella di favorire una maggior conoscenza di tali risultati da parte del tessuto industriale lucano e agevolare il loro trasferimento al mercato sotto forma di nuove tecnologie. Incubazione nuove imprese: attività a sostegno della creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. Il servizio si occupa di intercettare idee innovative e trasformarle in progetti di impresa con forte potenziale di successo. Le attività sono svolte dall’incubatore “di primo miglio” Bi Cube. (Bm6)
Tre macroaree all’occhiello: Sviluppo competitivo delle società
Valorizzazione della ricerca e dei risultati scientifici prodotti
Incubazione nuove imprese e attività di sostegno
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Basilicata Mezzogiorno
Associazionismo comunale
Le linee guida predisposte dall’Ufficio Autonomie locali forniscono indicazioni per la gestione Sono state pubblicate sul di associazionismo comu- tra più Enti Comunali, che portale della Regione Ba- nale forniscono delle indi- permette di migliorare la silicata le “Linee guida in cazioni per unioni o orga- produttività gestionale materia di associazioni- ni di raccordo per specifici dei singoli Comuni assosmo comunale” e le slides compiti e funzioni, nel ri- ciati e di sviluppare in macirca “La gestione associa- spetto delle prerogative niera efficiente funzioni ta delle funzioni comu- e dell’autonomia dei Co- e servizi amministrativi, nali”, predisposte dall’uf- muni, alla luce dei recenti raggiungendo risultati di ficio Autonomie locali e provvedimenti normativi qualità ed economie di decentramento scala. Si realizza amministrativo Migliorare la produttività dei singoli attraverso diffe(dipar timento renti forme orgaPresidenza della Comuni, perfezionare e potenziare nizzative, quali: le Giunta). Prima funzioni e servizi, ottimizzare i costi Unioni di Comudella pubblicani, gli Accordi di zione, i documenti sono statali e regionali introdot- programma. L’Associaziostati presentati, durante ti in materia di autonomie nismo tra Enti Comunali una riunione nella Pre- locali.Il tema dell’Associa- è promosso e sostenuto sidenza della giunta, ai zionismo intercomunale da un articolato sistema rappresentanti delle Aree è oggi di grande attualità. normativo che disciplina programma, dell’Anci e L’Associazionismo comu- le relative forme organizdell’Anpci. nale è una forma istituzio- zative degli Enti Pubblici. Le Linee guida in materia nale di raggruppamento Accanto alla normativa
E’ in programma per domani, giovedì 8 novembre, venerdì 9 e sabato 10, il Terzo Convegno Internazionale di Studi di Dialettologia (Progetto A.L.BA – Atlante Linguistico della Basilicata) dal titolo “Dialetti: per parlare e parlarne”. Interverranno alcuni tra i maggiori esperti nazionali e internazionali di dialettologia italiana. Tra gli studiosi presenti Max Pfister dell’Università di Saarbrucken, fondatore del progetto LEI (Lessico Etimologico Italiano), opera lessicografica monumentale nota in tutto
Con l’Associazione dei comuni si punta all’ottimizzazione delle risorse
nazionale è presente l’attività da parte delle Regioni, che favoriscono il processo di riorganizzazione sovracomunale dei servizi, delle funzioni e delle strutture e provvedono a disciplinare, con proprie leggi, le forme di incentivazione dell’esercizio
associato delle funzioni da parte dei Comuni, con l’eventuale previsione, nel proprio bilancio, di appositi fondi. All’interno del piano di lavoro per l’associazionismo dei comuni vengono individuati i servizi da trasferire all’associazione di comuni, tra-
Le “lingue” di Basilicata Al via gli appuntamenti con il Terzo Convegno Internazionale di Studi di Dialettologia “Progetto Alba” con esperti nazionali ed internazionali il mondo, Edward Tuttle dell’Università di California membro onorario dell’Accademia della Crusca e Lorenzo Massobrio dell’Università di Torino Direttore dell’Atlante Linguistico Italiano. La prima giornata si svolgerà nell’Aula Quadrifoglio (Ippodamo e Pitagora) dell’ Università degli Studi di Potenza, la
Il progetto A.L.B.A. intende valorizzare i dialetti lucani
seconda giornata si svolgerà, invece, nella Sala del Castello San Severino a Grumento Nova. La terza ed ultima giornata di lavori, si terrà , infine, a Tito nel Centro Polifunzionale della Creatività “Cecilia”. Numerosi i rappresentanti istituzionali che prenderanno parte al Convegno sui dialetti. Parteciperanno i sindaci, il presidente
mite lo Statuto. In seguito i Comuni, tramite appositi atti deliberativi trasferiscono i servizi e le funzioni all’associazione e questa, con proprie dotazioni strumentali e umane, assolve un servizio specifico per tutti i Comuni, ottimizzando così risorse e costi.
della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e l’assessore regionale alla Cultura e Formazione Vincenzo Viti. “Concluderà i lavori il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo che ha sempre sostenuto e continua a sostenere il Progetto A.L.Ba. per la salvaguardia del patrimonio linguistico lucano”.Il progetto “ALBa” è teso alla salvaguardia e alla valorizzazione dei dialetti lucani, un grande valore che appartiene alla terra di Basilicata e ne caratterizza le diverse tradizioni che si tramandano nel tempo.
A Rotonda e a Villa D’Agri Prosegue l’azione di sensibilizzazione dei Ceas nei comuni Festa dell’oro blu due incontri dell’Alsia Il primo riguarda i fagioli bianchi e la melanzana rossa, nel secondo appuntamento le tecniche sulla melicoltura
A Tramutola una giornata dedicata all’uso consapevole dell’acqua di rubinetto. Hanno partecipato grandi e piccini
Si avvicina la data del Concorso gastronomico nazionale delle scuole alberghiere sulla melanzana rossa e i fagioli bianchi di Rotonda Dop. Anche quest’anno, il prossimo 8 novembre, Rotonda ospita il concorso gastronomico nazionale delle scuole alberghiere dal titolo “Il Bianco e la Rossa – Il Pollino dei Sapori-.” LA manifestazione, alla sua seconda edizione, è organizzata dai Consorzi di tutela e dall’Azienda lucana per l’innovazione e lo sviluppo in Agricoltura (Alsia) in collaborazione con i ristoratori del Mercure. Per ulteriori informazioni è possibile contattare i due Consorzi di Tutela e Azienda lucana per lo sviluppo e l’innovazione in
Lo sapevate che l’acqua di rubinetto a base di aperitivi d’acqua, assaggi al ha un costo fino a mille volte inferiore buio, giochi e stand informativi, che handell’acqua in bottiglia? che è più sicura no coinvolto grandi e piccini. Un’intera e controllata e che non produce rifiuti? mattinata per riflettere su come azioni Con questi interrogativi continua l’azio- di routine, apparentemente banali, ad ne di sensibilizzazione sull’uso consape- esempio il lavarsi i denti, comportino vole dell’acqua di rubinetto che gli Os- spesso uno spreco d’acqua. Lavatoi, abservatori e i Centri per l’educazione e la beveratoi e altri manufatti, spesso in stasostenibilità ambientale Vecchio Faggio to di abbandono e degrado, sono stati di Sasso di Castalda, gli altri protagonisti Oasi Bosco Faggeto Aperitivi d’acqua, assaggi della manifestazione. di Moliterno, Bosco al buio, stand informativi “Ogni uso ha il suo dei Cigni di Grumenlitro” è stato il refrain to Nova, I Calanchi di per riflettere sul consumo costante delle attiviMontalbano Jonico, razionale della risorsa tà. L’iniziativa rientra Melidoro Pollino di nel Programma per Valsinni conducono con convinzione. l’educazione e la soetnibilità ambientale Questa volta però, l’appuntamento è sta- della Regione Basilicata “Terre d’Acqua”, to in festa. Lo scorso sabato, Tramutola promosso oltre che dai Centri, dall’Osser(il cui nome etimologicamente significa vatorio Ambiente e Legalità, Acquedotto terra ricca d’acqua) e la sua storica fon- Lucano e Autorità d’Ambito Territoriale tana “ncapa l’acqua” sono state il teatro Ottimale Servizio Idrico Integrato di Badi una vera e propria “Festa dell’oro blu” silicata.
agricoltura, Agricola Sperimentale Dimostrativa “Pollino” di Rotonda, ai recapiti: 0835244575; email: azienda.pollino@ alsia.it. L’Alsia ha organizzato un’altro convegno in progrmma venerdì 9 novembre a Villa D’Agri sulla “Melicoltura, tecnica, nutrizione e prospettive di sviluppo presso il Centro sociale in Viale Cristoforo Colombo. L’iniziativa, organizzata anche dalle Aziende Agricole Sperimentali Dimostrative di Bosco Galdo e di Pantanello, presenterà i primi risultati del Progetto Frutticoltura Mediterranea, per la selezione di nuove varietà, più adatte alle aree meridionali.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
8 Primo piano
Mercoledì 7 novembre 2012
Politica Lucana
Il ministro Patroni Griffi nel giorno del varo del decreto sul riordino delle Province; in basso il sindaco di Potenza Vito Santarsiero
In esclusiva la lettera aperta di Vito Santarsiero «A parti invertite sarebbe accaduto lo stesso»
A Matera (e al ministro) questa volta dico che... Patroni Griffi a Potenza per un convegno sull’amministrazione Con lui, allo stesso tavolo, ci sarà il sindaco del capoluogo |
di SARA LORUSSO E’probabile chesabatoprossimoVito Santarsierodavvero chieda al ministro Patroni Griffi il perché di quella uscita sul Corriere della sera. Il titolare del dicastero alla Funzione pubblica ha detto che in fondo, se non si è dato atto all’«idea geniale» di sdoppiare i capoluoghi, facendo di Matera quello provinciale, è perchè Santarsiero non ne ha voluto sapere. Il sindaco, dopo aver affidato a Twitter qualche messaggio di impulso, ha scelto discrivere unalunga aperta:«Davvero sipuò pensare che sindaco e consiglio comunale avrebbero potuto deliberare la rinuncia al ruolo di Capoluogo di Provincia con una legge che esplicitamente individua nella propria città tale funzione?». Lo dice da tempo, anche prima che il consiglio comunale di Potenza si esprimesse contro la proposta varata a viale Verrastro: in aula, in Regione, avevano chiesto, a maggioranza, di portare a Matera la provincia unica, con la promessa di difendere i presidi dello Stato su Potenza. «E’ evidente che il ministro non aveva nessun interesse a imporre quanto stabilito nel Decreto se la Regione Basilicata si fosse presentata a Roma con una posizione condivisa dai due consigli comunali dei capoluoghi della Basilicata», faceva notare ieri il consigliere provinciale di Matera dell’Udc, Giovanni Angelino. Appena diffusal’intervista di PatroniGriffi, Santarsiero era sbottato in 140 caratteri: «Mi sarebbe piaciuto incontrarlo, il ministro». Potrà incontrarlo ora, tra qualche giorno. Sabato, il ministro sarà ospite di un dibattito organizzato dai Lions dedicato alla legalità e alla gestioneveloce dellapubblica amministrazione.Appuntamento alle 16 nell’aula magna dell’Università degli Studi di Basilicata. Staranno seduti allo stesso tavolo, ed entrambi giocheranno in casa. Santarsiero nella città di cui è sindaco e di cui difende il ruolo di capoluogo provinciale. Il ministro nella città in cui, tra il 1980 e il 1983, ha rivestito il ruolo di Pretore. Inattesa deldibattito disabato (al momento, la presenza del ministro sembra confermata), Santarsiero si affida a una nota (in esclusiva, in pagina, il testo per il Quotidiano della Basilicata). «Patroni Griffi è stato approssimato nel noncomprendere il caos checreava sui territori, che ha proposto una legge approssimata, che è stato lui a cancellare la Provincia di Matera e a volere l’obbrobrio di una Regione con una sola Provincia di 10.000 Km quadrati». La contrapposizione, ribadisce, non nasce nel capoluogo. Lo dice pure un parlamentare che sulle Province da riordinare è intervenuto spesso, ma che mai tanto pubblicamente aveva difeso Santarsiero. Salvatore Margiotta (Pd) torna all’intervista. «Il ministro Patroni Griffi si auto-attribuisce un’idea “geniale” - è ben nota la modestia e la sobrietà di linguaggio del Governo tecnico - e ingenerosamente e ingiustamente critica il sindaco di Potenza per averne impedito la realizzazione». Eppure «al ministro più che colpi di genio si richiede un po’ di buon senso: quello che il Governo non dimostra istituendo province i cui territori corrispondono integralmente a quelli di tre Regioni, Umbria, Molise, Basilicata. Il ministro è ancora in tempo: dimostri di avere acuore laBasilicata,e ripristini,nelcorso dell'iterparlamentare, la provincia di Matera. Faccia la stessa cosa per Terni e Isernia». Margiotta ha più volte annunciato che in sede di iter parlamentare si impegnerà in una battaglia - probabilmente via emendamento e cercando la via unitaria - per evitare che le tre regioni restino con una sola provincia. Questa, dice, la via del buonsenso.
Margiotta lo difende E farà battaglia parlamentare
L’uomo del governo Monti è stato pretore nel capoluogo
IL TESTO
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«Continuerò ad amare i Sassi Io non ho certo agito contro» segue dalla prima di VITO SANTARSIERO* Si aggiunga a ciò che la legge ha sì ridotto peso istituzionale e ruolo amministrativo dell’Ente Provincia ma ha lasciato intatto l’impalcato normativo che regolamenta l’organizzazione sul territorio delle principali funzioni dello Stato, a partire dalla Prefettura, nonchè di altre strutture territoriali, come Camera di Commercio, Associazioni di Categoria ecc. Se ben si pensa è il cuore della stessa funzione di Capoluogo di Regione. Non è un caso che in tutta Italia i Capoluoghi di Regione sono rimasti anche Capoluoghi di Provincia. Si deve tutelare Matera, certamente tutti lo vogliamo. Ma un riordino serio lo si fa con un confronto serio, con proposte serie, con i tempi necessari, con comunità coinvolte, con adeguate garanzie del rispetto di ruoli che non possono essere né sottaciuti, né sottovalutati, né messi in discussione a partire da quello di Capoluogo di Regione. A parti invertite sarebbe successo lo stesso. Diciamo allora che Patroni Griffi è stato approssimato nel non comprendere il caos che creava sui territori, che ha proposto una legge approssimata, che è stato lui a cancellare la Provincia di Matera e a volere l’obbrobrio di una Regione con una sola Provincia di 10.000 Km quadrati. Diciamo anche che non può permettersi di citare un Sindaco senza averlo mai sentito e buttare benzina sul fuoco di uno scontro tra comunità da lui stesso alimentato. Ha parlato di una idea geniale, perché non l’ha messa nella legge? E perché non dice che la legge era sbagliata? E perché non torna alle due Province? Lo sforzo della Regione lo rispettiamo, non entro nel merito di un deliberato che non ho condiviso, dico solo che su un tema così delicato era d’obbligo deliberare all’unanimità, proprio perché l’unità della Regione è prioritaria. Ad Adduce e Tosto dico solo: attenzione ad alimentare le tifoserie; il nostro futuro è ancora insieme, non credo che con altre soluzioni
Matera troverà dimensione e ruolo adeguati alle sue potenzialità. Un solo esempio, Matera 2019, noi ci crediamo più di quanto possano crederci altri e lo abbiamo dimostrato. Abbiamo bisogno di tutelare la Regione per la sua nobile storia che c’è ed è forte e nobile, lo dico al mio sempre caro amico Vincenzo Viti, e poi abbiamo i nostri problemi, quelli della mobilità con in primis le esigenze di Matera, quelli della rigenerazione urbana, quelli dei rifiuti, della energia e così via. Sappiamo che a Matera, dopo lo scippo di Patroni Griffi, occorre garantire anche una dimensione istituzionale, lo dobbiamo fare insieme, trovando le so-
luzioni migliori, quelle che uniscono e non dividono. L’Europa guarda alle città, ripartiamo da noi. E’ così che potremo guardare al resto della Regione, le aree che devono essere servite, i distretti culturali, i comprensori che devono essere tutelati, rafforzati e valorizzati, dal Vulture al Metapontino, alla Val D’Agri al Lagonegrese al Pollino. E’ così che possiamo essere protagonisti nella migliore gestione delle nostre risorse. Continuerò a frequentare Matera da cittadino, con la mia famiglia, come ho sempre fatto, continuerò ad amare i Sassi, ad apprezzare la gente che conosco ben consapevole di non aver mai operato contro la loro città. *sindaco di Potenza
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Mercoledì 7 novembre 2012
Il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale si concretizza
Province, la Corte aspetta Stella: «Per noi è una vittoria» di PIERO QUARTO
CORTEI E PROTESTE In tremila ad Avellino UN CORTEO lungo le strade principali e l’arrivo in piazza della Libertà, nel centro di Avellino, dove ha sede la Provincia. Circa 3000 persone stanno manifestando per chiedere che la città, con il riordino delle Province, non perda lo status di capoluogo, in base al decreto che accorpora l’Irpinia al Sannio e assegna il capoluogo a Benevento. Lungo il corteo sono stati esplosi alcuni petardi e ci sono stati momenti di tensione, quando alcuni esponenti politici locali hanno cercato di partecipare alla manifestazione, nata sui social network. Gli studenti ieri hanno colto l’occasione anche per scioperare. La manifestazione si sta svolgendo con slogan rabbiosi verso l’ex sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, il senatore del Pd Enzo De Luca e il presidente della Provincia e senatore Pdl Cosimo Sibilia.
LA CORTE Costituzionale non si pronuncia sui ricorsi che riguardano le Province, la nuova legge elettorale ed il suo riordino. Troppo vicino l’ultimo decreto del Governo per potersi esprimere ma soprattutto, si può intravedere in questa scelta la voglia di rimettere la palla nel campo della politica per sbrogliare una matassa che rischia di ingarbugliarsi eccessivamente. E’ un messaggio garbato ma fermo quello che arriva dalla Corte Costituzionale e che lascia ancor più ottimismo nelle parole del Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella alla vigilia del corteo di domenica mattina: «la non sentenza della Corte Costituzionale sposa a pieno le nostre perplessità. Mi chiedo perchè non si è espressa? Attendiamo la definizione del riordino di competenze delle Province, ma secondo me c’è un decreto viziato. E non ci fermiamo nemmeno rispetto al ricorso al Tar. Siamo pronti a rinunciare alla sospensiva ma chiediamo immediatamente un giudizio di merito. Mi chiedo perchè non ci dovrebbe essere un parere specifico sulla nostra situazione che ha le sue caratteristiche particolari alla stregua di altri territori per i quali si è provveduto ad una deroga». Sul fronte del ricorso al referendum Stella lo considera ancora un provvedimento prematuro e tende ad escludere che il provvedimento che sarà esaminato domenica e votato dai 31 Comuni possa contenerne un qualche riferimento. «Io credo che noi dobbiamo difendere la nostra realtà e la nostra storia perchè c’è ancora una possibilità di continuare ad essere provincia e mantenere un’identità che rischia di perdersi. Se queste speranze non dovessero concretizzarsied allorasaremopronti adaffrontare le altre opzioni che la Costituzione ci mette a disposizione compresa quella del referendum. Aggiungo, ovviamente, che da parte mia c’è il massimo rispetto per quei cittadini che stanno scegliendo una strada benchiara eche pensanoalla Pugliaraccogliendo oltre cinquemila firme. A me pare ancora prematuro seguire quest’opzione perchè ritengo che ci siano altre soluzioni e che domenica ci possa essere una grande mobilitazione che in qualche modo sollevi questo tipo di alter-
Lupo del Pd dice di no «all’ipotesi della Puglia Domenica costruiamo un nuovo futuro. Non c’è bisogno di provocatori» native e soprattutto faccia emergere l’importanza che Matera hae il diritto ad essere Provincia». In serata intanto è arrivata l’ufficialità del decreto del Governo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento che riduce le Province in tutta Italia. In Basilicata Potenza e Matera insieme con la Provincia nel capoluogo con maggiore popolazione. Alle parole del presidente della Provincia di Matera che dovrebbe in queste ore perfezionare il testo del provvedimento da discutere ed esaminare dome-
nica fa eco anche il vicepresidente vicario dell’Upi (l’Unione delle Province Italiane) Antonio Saitta: «E' successo quello che temevamo: la Corte Costituzionale non si è assunta la responsabilità di decidere sul ricorso di ben 8 Regioni italiane che contestavano la legittimità costituzionale del decreto Salva Italia sulle disposizioni legate al destino delle Province. Certamente non è stata casuale la mancata pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del nuovo decreto legge sul riordino delle Province, approvato ormai da 5 giorni, fermo nelle stanze del Governo e firmato dal capo dello Stato solo pochi minuti fa». «Sono comprensibili – aggiunge Saitta - le difficoltà dei giudici a prendere una decisione in una situazione di caos istituzionale e di modifiche legislative che si rincorrono, spesso in maniera contraddittoria. Il governo è responsabile di un caos legislativo intorno alla riforma delle Province, che ha attuato in meno di un anno attraverso ben tre decreti legge». In serata prende posizione anche Vito Lupo vicesegretario regionale del Pd che invoca responsabilità e dice un chiaro no, in replica a Tosto, all’ipotesi di andare in Puglia. «Confidiamo in un ripensamento da parte del governo e nella funzione positiva e propositiva del parlamento. Il mantenimento delle istituzioni provinciali nelle tre regioni con sole due province è la soluzione che consente di evitare inutili divisioni e contrapposizioni. Tuttavia bisogna saper prevedere soluzioni alternative. In questo caso sarebbe auspicabile lavorare per una articolazione delle diverse sedi istituzionali in modo da salvaguardare servizi per i cittadini della provincia di Matera e per l'unità regionale. Sono certo che al di là della utile provocazione questa proposta non risponde agli interessi di Matera,della provincia e della regione. Diventare periferia di Bari significa destinare la storia straordinaria della città patrimonio dell'UNESCO alla marginalità e alla subalternità. Ben altro deve essere il rapporto di Matera con Bari. Due grandi storie che possono dialogare per costruire insieme una prospettiva utile nella condivisione di infrastrutture e strumenti importanti. L'iniziativa deve essere proporzionata al pericolo che si corre. Non abbiamo bisogno di provocatori o di chi demagogicamente si erge a "primo della classe".
| ADDUCE E IL TGR | Matera Si Muove: «Il ministro Patroni Griffi «Nessuna marcia indietro o scivolone conferma che Potenza non ci vuole» la mia è stata solo buona educazione» Sulla querelle dei giorni scorsi tra il sindaco di Matera Adduce e la Tgr il primo cittadino ha inviato una breve precisazione. «Dispiace rilevare come anche solo una segnalazione alla TGR Basilicata possa essere interpretata In modo assolutamente negativo e fuorviante. Il riferimento è al corsivo di Antonio Corrado che ha visto nel mio atteggiamento cose che non sono nè in cielo nè in terra. E sarebbe bastato un breve e semplice approfondimento per capovolgere la sua interpretazione dei fatti. Nè avrei nuovamente scritto su questo tema se il corsivo non riguardasse me, ma un tema così importante per la nostra città. E vengo ai fatti. Il TGR nella edizione delle 14 fa un servizio sulle celebrazioni del 4 novembre dimenticandosi delle celebrazioni della città di Matera. E così sento il dovere di segnalare questa dimenticanza attraverso un comunicato stampa. Grazie a questa nota il TGR manda nella edizione delle 19.30 un servizio sul 4 novembre con la manifestazione in Prefettura di Matera, per la verità già programmata dalla redazione, come ci è stato riferito, e
aggiunge una cronaca di quanto accaduto in mattinata recuperando le immagini non so da dove considerato che nessuno ha visto le telecamere della Rai e considerata la differenza di qualità delle immagini delle due iniziative. Quindi, subito dopo aver visto il servizio, mi sono sentito in dovere di ringraziare la TGR ed i suoi giornalisti per aver recuperato appieno la sua funzione di servizio pubblico e il suo ruolo. Ed ho colto l'occasione per ribadire la necessità di fare maggiore attenzione nel considerare le iniziative che si tengono nelle due città in un momento così complesso della nostra regione. Quindi, nessuna marcia indietro, nessun scivolone. La mia soddisfazione espressa nel secondo comunicato stampa rientra nel campo della buona educazione, E avrei fatto la stessa cosa in caso di pubblicazione di rettifica. D'altronde, basta riguardare su internet il servizio delle 19.30 per comprendere meglio la vicenda. Come credo avrebbe fatto chiunque fosse così strettamente interessato a raccontare questa storia».
«I FATTI di questi ultimi giorni ci confermano che l’unica soluzione è il referendum e la Puglia». E’ chiara la presa di posizione che Angelo Angelastri alla guida del Movimento Matera Si Muove ribadisce anche dopo le parole che il ministro Patroni Griffi ha pronunciato sul Corriere della Sera attribuendo al sindaco di Potenza la responsabilità del mancato accordo per la Provincia unica lucana a Matera e dunque per una forma di riequilibrio regionale che sarebbe andata anche oltre quano previsto direttamente all’interno del decreto. «Le rivelazioni del Ministro Patroni Griffi scritte sul “net “ riguardanti il potentino Santarsiero crediamo debbano far riflettere anche i più scettici materani sulla necessita della nostra iniziativa popolare» spiega chiaramente Angelastri in un commento alla situazione che si sta determinando. «Il sindaco Santarsiero, primo cittadino, di una delle due città della Basilicata e rappresentante del principale sistema politico lucano che ovviamente ha messo a nudo ,ove mai ce ne fosse ancora bisogno,che questo sistema politico regionale è sempre più “Potenza centrico”
«Moltiplichiamo i punti di raccolta della petizione I consiglieri scelgano l’opzione referendaria»
Si denota che Potenza non ci desidera e soprattutto non ha alcun interesse politico a raggiungere un' unità regionale ed in tempi di crisi e di tagli il solo scopo è quello di difendere con i denti ogni ente di Potenza Città a discapito di Matera. Non riusciamo a trovare una sola motivazione oggettiva e concreta che possa farci recedere dal nostro obbiettivo, cioè chiamare a raccolta con un Referendum il popolo materano, che dopo questo teatrino tra falsi difensori della materanità e complici dei potentini, che ora sanno solo versare lacrime di coccodrillo tardive ed inefficaci, sono ancora più agguerriti e decisi a firmare. A tal punto che invitiamo tutti i materani di ogni orientamento e convincimento ad unirsi in questa battaglia di democrazia e dignità affinchè la parola passi direttamente a loro per esprimersi sull' eventuale permanenza o meno in una Regione con Capoluogo Potenza o aggregarsi all' area murgiatica entrando nella vicina Regione Puglia. Nelle prossime ore abbiamo il dovere di intensificare i nostri sforzi moltiplicando i punti di raccolta della petizione referendaria» conclude il Presidente di Matera Si Muove «facendo appello a tutti i materani liberi di aiutarci a difendere la nostra Città ed il nostro futuro e di chiedere ai Consiglieri comunali di dare un segno concreto e coerente deliberando il referendum» . matera@luedi.it
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Mercoledì 7 novembre 2012
Centrale del Mercure, l’assemblea di Castrovillari non decide ma si atterrà al “no” di due anni fa
Sindaci lucani assenti, salta il voto
No della Provincia. Pappaterra: «Se il problema è il Parco pronto a dimettermi» MERCURE - Sarà un “no” quello che il Parco del Pollino porterà alla conferenza dei servizi che si terrà oggi alla Regione Calabria. Un parere che potrebbe ribaltare di fatto l’esito della decisione finale in merito all’attivazione della Centrale a biomasse del Mercure, fino a ora fortemente condizionato dai pareri favorevoli di Regione Calabria e Provincia di Cosenza. Alla fine dell’assemblea che si è svolta ieri a Castrovillari gli amministratori favorevoli al progetto hanno dovuto rassegnarsi alla mancanza del numero legale. La discussione c’è stata ma non il voto, data l’assenza della maggioranza dei sindaci che non si sono presentati all’incontro interrotto bruscamente il giorno prima da ambientalisti e cittadini. Tra gli assenti ben diciannove lucani. Durante la discussione più volte l’assenza degli amministratori - presenti invece il giorno prima - è stata attribuita al presunto pressing che avrebbero ricevuto dai contestatori. Il forte astensionismo non ha consentito di arri-
A portare il parere negativo all’assemblea, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Potenza, Massimo Macchia, che ha anche consegnato la delibera nel 2010 con la quale l’ente si è definitivamente opposta al progetto dell’Enel. Il futuro della centrale dipenderà dal peso che il parere negativo che il Parco, suo malgardo, dovrà portare alla conferenza dei servizi di oggi. Nel pomeriggio di ieri il Comitato per il sì alla centrale in una nota stampa aveva censurato «l’inciviltà e la prepotenza di una decina di finti ambientalisti», sfociata il giorno prima in urla e insulti. «Nonostante ciò, il popolo della Valle favorevole alla ripartenza dell’impianto Enel ha deciso di essere presente davanti alla sede scelta dalla Comunità del Parco del Pollino per dare supporto a tutti i Sindaci favorevoli e a quanti hanno avuto il coraggio di abbandonare gli interessi personali a favore
della Centrale e dello sviluppo sostenibile del territorio». Il comitato ha espresso il proprio ringraziamento al Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti «per aver dato prova di coerenza e buona amministrazione» e al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, «per aver da subito chiarito la sua posizione rispetto a una centrale, come quella del Mercure, rispettosa dell’ambiente, della salute e che rappresenta di fatto un’opportunità per il territorio e per il parco stesso». «L'auspicio, infine – conclude il Comitato – è che oggi come già accaduto ripetutamente in passato, la Comunità del Parco si esprima favorevolmente alla Centrale ponendo in essere tutte quelle sinergie che faranno dell’impianto Enel un volano per l’economia dell’intera Valle del Mercure». Ma le aspettative alla fine hanno dovuto fare i conti con la realtà.
Oggi il parere a conferenza dei servizi in Calabria
La Centrale del Mercure
vare ad alcuna soluzione. Restano in vigore allora il parere negativo della stessa assemblea espresso nel 2009 e le previsioni del Piano del Parco che mette un limite di dieci megawatt alle centrali a biomasse rea-
lizzabili nell’arera. Ma al di là del risultato quella di ieri per Pappaterra è stata una sconfitta degli enti territoriali. Il presidente ha stigmatizzato alla fine della lunga e faticosa giornata ha stigmatizzato
le assenze ha riferito che riporterà quanto accaduto al ministro Clini. Pappaterra sarebbe pronto anche alle dimissioni. «Se il problema è il Parco - ha detto il presidente - sono pronto a farmi indietro».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Mercoledì 7 novembre 2012
Oggi la Confederazione agricoltori chiama a confronto a Matera le diverse realtà territoriali
Risorse idriche, gestione unica Convegno su acque, bonifiche e irrigazione. «La materia va riformata»
“Acqua, bonifiche e irrigazione tra governance ed infrastrutturazioni”: è il tema del convegno organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori Basilicata per questa mattina a Matera presso la Camera di Commercio. Un appuntamento che vede a confronto le esperienze di diverse realtà territoriali. A fare gli onori di casa i presidenti provinciale e regionale della Confederazione, Nicola Serio e Donato Distefano. Interverranno il commissario ad acta dell’Agensud, Roberto Iodice, il direttore generale Anbi, Anna Maria Martucelli, il presidente della Cia Veneto, Danielo Toniolo, il direttore della confederazione umbra, Catia Mariani, e delle giunta della Cia Calabria, Franco Lucia. Chiuderà il dibattito il vicepresidente nazionale Cia, Dino Scannavino. Saranno presenti l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone e il presidente della Regione, Vito De Filippo. Il presidente regionale della Cia, Distefano, anticipa alcuni spunti della discussione. «Gli enti gestori – spiega - devono essere in grado di inglobare nell’ambito delle loro funzioni le evoluzioni che si manifestano sui territori consortili e a creare le basi per una bonifica in grado di misurarsi con attività nuove, come ad esempio quelle riconducibili al riutilizzo delle acque secondarie e rinaturalizzate, quelle legate alla produzione energetica da fonti rinnovabili; i piani agrovegetazionali comprensoriali e la forestazione protettiva e produttiva; nuovi sistemi di controllo e uso del suolo; i servizi e la gestione delle aree demaniali e del territorio rurale pubblico”. Oggi la Cia intende fare il punto sullo stato di attuazione dei lavori degli schemi idrici che al Sud continuano a registrare notevoli ritardi. «La gestione delle risorse idriche ha bisogno di una reale politica di svolta rispetto al passato. E' necessario un Piano che abbia il suo punto fermo nell'Autorità unica nazionale, con il supporto di valide Cabine di regia in ogni bacino. L'obiettivo da raggiungere è quello di una bonifica moderna, dedicata, in grado di riposizionarsi, di appropriarsi andare oltre il ruolo e le funzioni storiche, proiettata nei nuovi scenari e verso nuove sfide».
Il presidente della Cia di Basilicata, Donato Distefano
LE RICHIESTE
Riforma dei Consorzi, «Ci auguriamo che l’approfondimento porti giovamento»
Investimenti per riadeguamento infrastrutturale di DONATO DISTEFANO* L'ACQUA è il bene universale e comune per antonomasia. E' un bene vitale per l'umanità e per le nostre comunità, fondamentale per i nostri territori, per la nostra economia, a partire dal settore agricolo, i 2/3 del nostro agroalimentare è prodotto nei circa 3,3 milioni di Ha irrigati, così come per alcuni comparti l'industriali o per settori come quello energetico. Oggi ed ancor più in prospettiva tale risorsa assume un valore inestimabile, un bene da usare conoculatezza e responsabilitàin quanto esauribile e sempre più oneroso. Per queste ragioni il mondo agricolo nella sua duplice veste di utilizzatore e custode/valorizzatore è chiamato a dar vita a soluzioni virtuose, a modelli organizzativi e sistemi gestionali efficienti, in grado di coniugare tutela, preservazione ed implementazione della risorsa, con l'utilizzo parsimonioso e consapevole della stessa. Un governo razionale ed efficace della risorsa, di tutti quantitativi, a partire da quello per uso irriguo che nel nostro paese si attesta tra il 65/70% pari a 22/23 miliardi di Mc l'anno, e a 600/800 milioni di mc nella nostra Basilicata.
Con l'iniziativa di oggi la Cia intende riaffermare l'importanza delle attività di bonifica e irrigazioni nella nostra regione e la rilevanza dei servizi connessi per la nostra economia, ma anche l'improcrastinabile bisogno di un piano di investimenti per un riadeguamento infrastrutturale volto al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza gestionale al fine ultime di generare positive ricadute per gli Agricoltori utenti. Lo facciamo in una fase ed in un momento consono, considerato lo stadio a cui è giunto nella nostra Regione il DDL relativo al riordino dei Consorzi di bonifica (oggi si riunisce congiuntamentela primaelaterza CPP)esperiamo che l'approfondimento porti giovamento al lavoro da fare. Lo intendiamo fare guardando anche a ciò che avviene nel resto del Paese. Ciò non per esterofilia, ma per fare tesoro delle esperienze più avanzate, per mutuare pratiche virtuose, soluzioni innovative che hanno prodotto risultati tangibili sui temi in discussione, in realtà quanto più affini alla Basilicata. Ecco le ragioni della presenza di autorevoli personalità, a partire dall'ingegnere Iodice che ci offrirà uno spaccato circa i nuovi proget-
Il consigliere Benedetto dopo gli ultimi disagi dei passeggeri
Nuova odissea Trenitalia la Regione pretenda l’alta velocità
L’ENNESIMA odissea vissuta nei giorni passati dagli utenti dell’Intercity di Trenitalia della linea Roma-Potenza-Metaponto-Taranto, che richiama alla mente la sciagura del treno 8017 coinvolto nel 1944 nel disastro di Balvano, a pochi chilometri da dove il convoglio è rimasto bloccato e con esso i passeggeri per ore, «conferma la profonda arretratezza dei servizi ferroviari da e per la Basilicata, al punto che secondo la ‘giustificazione ufficiale’ di Trenitalia sarebbero bastate foglie secche sul tratto di binario tra Baragiano Scalo e Picerno per fermare il treno». E’ quanto denuncia il consigliere regionale di IdV, Nicola Benedetto, sottolineando che «mentre l’assessore regionale ai Trasporti, Agatino Mancusi, si è concentrato di recente perché Trenitalia escluda dal Piano di razionalizzazione la chiusura dell’unico servizio di assistenza alla clientela presente in Basilicata e operante nella stazione di Potenza Centrale, persino
L’esperienza del Veneto, dell’Umbria e della Calabria per gestire al meglio la fase di cambiamento
gli unici servizi di velocità, quali gli Intercity, di cui disponiamo, accumulano ritardi e provocano disagi non più sopportabili, per non parlare delle ‘famigerate’ linee regionali». Per Benedetto la sostituzione del servizio Eurostar con quello Intercity, non solo è risultata penalizzante in termini di qualità e tempo di viaggio e di affidabilità, come pure l’assessore Mancusi ha dovuto riconoscere ma, addirittura, fa compiere passi indietro alla questione
sempre più attuale dei servizi di trasporto pubblico per i lucani costretti ad utilizzare servizi su gomma specie per raggiungere Roma e altre grandi città del Nord. Per questa ragione - sostiene il consigliere IdV - «non è più sufficiente ricordare l’impegno finanziario a carico della Regione (circa 35 milioni di euro l’anno) per il contratto di servizio con Trenitalia e, quindi, rivendicare da Trenitalia il suo rispetto, tanto meno basta il semplice rimborso per disservizio do-
vuto per regolamento agli utenti». Inoltre, la liberalizzazione dei servizi ferroviari che sta dando buoni risultati per l’utenza, sia in termini di tariffe che di velocizzazione, in gran parte del Paese, apre nuove prospettive anche da noi”. A parere di Benedetto «la Giunta regionale deve sostenere con convinzione e decisione che la proposta centrale per risolvere le problematiche del trasporto ferroviario è solo una: garantire servizi di alta velocità anche nella tratta Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto e per l’unico collegamento ferroviario che abbiamo verso la linea adriatica la Potenza-Melfi-Foggia. La più volte denunciata situazione di gap infrastrutturale che vivono le nostre comunità con il caso estremo della città di Matera che è l’unico capoluogo senza ferrovia non si può limitare a lagnanze o magari a lettere di protesta-contestazione a Trenitalia in attesa che prima o poi un nuovo caso di disservizio si ripeta».
ti, le iniziative d'infrastrutturazioni anche nel campo dell'energie rinnovabili da parte dei CDB, in particolare per il mezzogiorno e la Basilicata, la presenza dell'avvocato Martucelli per una disamina ed un contributo sul versante giuridico/legislativo e la governance di tali strutture, oltre al prezioso contributo dei colleghi che si occupano di bonifica nelle rispettive realtà regionali. Una presenza non casuale di tre diverse realtà del paese. Il Veneto con una consolidata e storica esperienza in materia di bonifica, nota e la qualità dei servizi di irrigazione e bonifica idraulica; la Regione Calabria sicuramente antesignana circa ilrecepimento dei contenuti dell'intesa Stato/regioni del 2008; come pure l'esperienza Umbra regione nella quale sono alle prese con impostazione similare a quello di Basilicata, quale il consorzio unico, delega in materia di forestazione, in una realtà territoriale molto affine alla nostra per superficie, idrografia e situazione socio-demografica. In sintesi un'occasione per approfondire, confrontarsi, e possibilmente condividere approcci analitici e metodologici, impostazioni sui temi in discussione. *Presidente regionale Cia
DIALETTOLOGIA Terzo convegno Alba Giovedì 8, venerdì 9 e sabato 10 novembre, si terrà il terzo Convegno Internazionale di studi di Dialettologia (Progetto A.L.BA) dal titolo "Dialetti: per parlare e parlarne". Interverranno alcuni tra i maggiori esperti nazionali e internazionali di dialettologia italiana. Tra gli studiosi presenti Max Pfister dell’Università di Saarbrucken, fondatore del progetto LEI (Lessico Etimologico Italiano.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
BASILICATA PRIMO PIANO I V
Mercoledì 7 novembre 2012
UNIVERSITÀ
RICERCA Le iscrizioni di studenti da fuori regione sono molto più alte che in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna
MIGRAZIONI INTELLETTUALI
POPOLAZIONE STUDENTESCA Il rettore Fiorentino: «L’Ateneo ospita stabilmente circa 10mila studenti, il doppio di quelli per cui era stato programmato»
Sos cervelli in fuga L’Unibas non si salva Oltre il 70% degli studenti lucani va a studiare fuori Riforma Il nuovo volto dell’ateneo lucano
GIOVANNA LAGUARDIA l Fuga dei cervelli: non si salva l’Università degli studi di Basilicata. Ma per il rettore Fiorentino si tratta di un problema culturale più che di qualità dell’offerta formativa. Oltre il 70 per cento degli studenti lucani decide, al termine del percorso di studi delle scuole superiori, di intraprendere la propria carriera universitaria in una città e una regione diverse da quelle di provenienza. Il dato emerge dallo studio «Migrazioni intellettuali e Mezzogiorno d’Italia di Serena Affuso e Gaetano Vecchione. La Basilicata riflette una tendenza tutta meridionale, che vede uno studente su cinque «scappare» dal Mezzogiorno dopo il diploma. Buono, rispetto a Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna, il dato degli studenti extraregionali che scelgono la Basilicata per i propri studi universitari: un buon venti per cento degli studenti dell’ateneo lucano vengono da fuori regione, contro un tasso che si ferma a meno del 10 nelle altre regioni meridionali (meglio della Basilicata fanno solo Abruzzo e Molise). Il dato, però, è vanificato dal tasso di emigrazione più alto del Sud. «Sono due dati estremi - commenta il rettore dell’Università degli studi di Basilicata, Mauro Fiorentino - la Basilicata ha la percentuale più alta di studenti che vanno fuori regione ma anche la capacità più elevata fra le regioni meridionali di attrarre studenti da fuori. Non credo che sia un dato che dipende dalla qualità dell’offerta formativa, ma piuttosto un dato che va letto in una chiave sociale. Del resto ormai da anni il nostro ateneo vanta una popolazione studentesca di circa 10mila studenti. Il doppio di quelli programmati quando questa università è stata “pensata”. Questo settanta per cento di studenti che sceglie di andare fuori regione è l’ennesima dimostrazione che le politiche degli ultimi 10/12 anni non hanno affatto favorito gli studenti del Sud ed il Sud stesso, che lamenta ancora una carenza di imprese e di sviluppo. Una lettura suffragata dal fatto che, tutto sommato, anche laddove l’Università degli Studi di Basilicata può vantare eccellenze oggettive, dove la ricerca è ad un livello elevatissimo e dove abbiamo contribuito alle maggiori innovazioni, anche lì paghiamo il prezzo di studenti che vanno altrove. D’altro canto, abbiamo moltissimi iscritti ad ingegneria ambientale a Matera, dove ancora non ci sono i laboratori. Questa “fuga dei cervelli” dipende anche dal desiderio delle famiglie, soprattutto delle città di Potenza e Matera, che hanno una forte tendenza a mandare i figli fuori, dove si crede vi siano maggiori possibilità di ottenere un lavoro migliore alla fine del corso di studi. Questo è certamente vero, ma oggi, con la formula del tre più due, queste stesse famiglie e questi stessi studenti potrebbero considerare la possibilità di iniziare il percorso formativo qui e andare poi fuori con un titolo di studi già in mano, con una età ed una maturità diverse. Ma questa è una opportunità che il Sud fatica a cogliere». Per arginare l’emorragia di giovani menti verso città più grandi ed atenei
Quest’anno ricorre il trentennale della fondazione dell’Ateneo Lucano. E proprio in coincidenza con tale importante «compleanno», l’intero mondo universitario cambia pelle. Sono ormai scomparse le vecchie facoltà, sostituite dalle «Scuole» e dai «Dipartimenti». Per quanto riguarda l’università degli studi di Basilicata si tratta, per la precisione, didue scuole e quattro dipartimenti. Nessun taglio all’offerta formativa, ma la creazione di sei strutture, che supereranno la distinzione tra Facoltà e Dipartimenti, e quindi la gestione separata di didattica e ricerca. L’ateneo lucano non ha previsto aumenti di tasse. L’offerta formativa per l’anno accademico 2012/13 (le iscrizioni si sono chiuse il 5 ottobre scorso) si articola in 34 corsi di studio: 13 Triennali, tre Magistrali a ciclo unico (quinquennali), 16 Magistrali e 2 corsi di laurea Magistrale internazionali. Una crescita evidente rispetto a 30 anni fa, quando l’ateneo lucano nacque con quattro facoltà, poi diventate 8 e ora sostituite dalle scuole e dai dipartimenti.
più blasonati, l’Unversità di Basilicata, ancora giovane con i suoi trent’anni di vita, ha attivato una serie di «contromisure». «Quello che abbiamo fatto dice Fiorentino - è stato diversificare in maniera marcata l’offerta formativa con tanti nuovi percorsi, rispetto alle prime quattro facoltà». E la scomparsa della triennale in geologia? «Mi sento di dire che il bilancio tra ciò che è stato perso e ciò che è stato guadagnato è assolutamente favorevole e che agli studenti dell’Uni-
NEL MERIDIONE
Uno studente su cinque ogni anno decide di studiare fuori
20%
PERCENTUALE Venti studenti su cento iscritti all’università degli studi di Basilicata viene da fuori regione. Un dato nettamente migliore rispetto a Campania, Calabria, Puglia e Sicilia
70
EMIGRAZIONE Oltre 70 studenti su cento lasciano la Basilicata per iscriversi in atenei di fuori regione. Dato che vanifica la buona performance in termini iscrizioni da fuori regioni
10.000
ISCRITTI Sono in media diecimila gli studenti che frequentano l’Unibas. Un numero che si mantiene stabile nel tempo ormai già da qualche anno versità di Basilicata sono state offerte tantissime possibilità». Ma in tempi tagli e di spending review non teme la piccola università di Basilicata, con le sue due piccole sedi di Potenza e di Matera di poter subire ridimensionamenti? «Il timore di un ridimensionamento - conclude Fiorentino - abbiamo cominciato a provarlo a metà degli anni 2000 ed è per questo che con la Regione Basilicata abbiamo avviato una
strategia di sostegno che è stata fondamentale per il consolidamento e la crescita dell’università. Ultimamente abbiamo rinforzato il legame con la legge regionale che ci sostiene e questo processo è stato riconosciuto ufficialmente anche dal ministero. Quindi devo dire che in questo momento non abbiamo paura di un ridimensionamento anche perché anche il ministero ci riconosce una strategia di qualità».
STRATEGIE
Il sostegno della Regione fondamentale per l’ateneo lucano
POTENZA CI SONO ANCHE DUE LAUREE MAGISTRALI CON VALENZA INTERNAZIONALE: VITICOLTURA E QUALITÀ ALIMENTARE
La nuova offerta formativa dopo la riorganizzazione l Anche due lauree magistrali internazionali nell’offerta formativa dell’ateneo lucano nell’era di Facebook e Skype (e, sul fronte dei social network l’Unibas si è giù attivata con la campagna Login Matricole, avviata dal centro di orientamento Caos). Ed ecco il quadro completo dei corsi per l’anno accademico 2012/13 delle nuove scuole e dipartimenti dell’ateneo lucano. Scuola di Scienze Agrarie Forestali, Alimentari ed Ambientali corsi di laurea: Tecnologie Agrarie; Tecnologie Alimentari; Scienze Forestali e Ambientali. Laurea magistrale: Scienze e Tecnologie Alimentari; Scienze e Tecnologie Agrarie; Scienze Forestali e Ambientali. Lauree magistrali internazionali: Viticoltura & Ambiente/Viticulture & Environment. Doppio titolo con l'Università di Reims (Fran-
cia); Gestione sostenibile della qualità alimentare /Sustainable management of food quality. Titolo multiplo con l'Università di Montpellier (Francia) e Mediterranean Agronomic Institute of Zaragoza (Spagna). Scuola di Ingegneria - Corsi di laurea: Ingegneria Civile e Ambientale; Ingegneria Meccanica. Laurea magistrale - Ingegneria Civile; Ingegneria Meccanica; Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio; Ingegneria informatica e delle tecnologie dell'informazione. Dipartimento di Scienze Umane Corsi di laurea: Studi letterari, linguistici e storico-filosofici. Laurea magistrale: Storia e civiltà europee; Scienze filosofiche e della comunicazione; Discipline letterarie, storiche e geografiche per l'insegnamento. Laurea magistrale ciclo unico - Scienze della Formazione Primaria. Laurea magi-
strale interclasse: Archeologia e studi classici. Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo - Corsi di laurea: Operatore dei Beni Culturali. Laurea magistrale - Scienze del turismo e dei patrimoni culturali. Laurea magistrale a ciclo unico - Architettura. Dipartimento di Scienze - Corsi di laurea: Chimica; Biotecnologie; Scienze geologiche. Laurea magistrale: Scienze chimiche; Biotecnologie per la diagnostica medica, farmaceutica e veterinaria. Laurea magistrale a ciclo unico: Farmacia. Dipartimento di Matematica Informatica ed Economia - Corsi di laurea: Economia Aziendale; Matematica; Scienze e Tecnologie informatiche. Laurea magistrale - Matematica e Scienze per la Scuola; Matematica.
I costi In Basilicata la laurea «costa» meno Studiare in Basilicata è più economico rispetto ad altre altre città italiane. E se, mediamente, uno studente fuori sede può arrivare a spendere circa diecimila euro all’anno; in Basilicata le cifre sono sicuramente inferiori. Insomma, come dimostra il servizio pubblicato dalla Gazzetta il 21 agosto scorso, studiare all’università in Basilicata non è una «roba da ricchi». Facendo un rapido raffronto con i dati pubblicati on line tra l’Università Sapienza di Roma e quella degli Studi della Basilicata, infatti, per la sola iscrizione ad un corso di laurea si risparmiano già i primi mille euro. Un corso a Roma può costare 2188 euro, escluse le tasse regionali. Uno a Potenza o Matera, incluse tasse regionali, può arrivare ad un massimo di 1360 euro se si appartiene ad una fascia di reddito elevata. La situazione non sembra ottimale, invece, per quanto riguarda gli alloggi: cento posti letto nella casa dello studente a Potenza ed altri ottanta in arrivo a Matera. Ma i costi per affittare un posto letto da un privato sono lievitati negli ultimi anni, anche se si tratta di cifre sempre di molto inferiori rispetto alle città universitarie più grandi.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Mercoledì 7 novembre 2012
VIA BRAMANTE
PROTESTA DAVANTI ALLA SCUOLA
SILENZIO ASSORDANTE «Nessuna risposta dall’Amministrazione e disagi negli altri istituti. Pretendiamo un faccia a faccia con Adduce», dice la portavoce Moramarco
OSCURANTISMO «Sindacati snobbati sul dimensionamento scolastico. Il Comune ci dica cosa vuol fare dell’istituto», afferma Nicoletti della Flc Cgil
«Così avete murato anche il nostro cuore» Il Comitato incalza il sindaco sul futuro del plesso DONATO MASTRANGELO l «Ci hanno murato il cuore e non soltanto le finestre al piano terra della scuola che adesso è chiusa». Annamaria Moramarco, portavoce del Comitato dei genitori del plesso di via Bramante ricorre a questa metafora per evidenziare lo stato di disagio delle famiglie dopo l’ordinanza di chiusura emessa dal sindaco Salvatore Adduce lo scorso 3 agosto. Un provvedimento adottato per la non rispondenza dell’edificio alle norme antisismiche per i carichi verticali. Dopo la catena umana attorno al plesso e la manifestazione del 22 settembre il Comitato è ritornato ieri in via Bramante per chiedere risposte all’Amministrazione comunale sul futuro della scuola e sul disegno di riassetto delle classi dislocate in altri istituti cittadini. Una iniziativa che è stata condivisa insieme alle organizzazioni sindacali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals, presenti Eustachio Nicoletti, Giulio Arenella e Lucia Fiore. Il Comitato denuncia un sostanziale immobilismo da parte dell’Amministrazione comunale accompagnato da una sorta di atteggiamento unilaterale nell’affrontare la vicenda. «Dopo la manifestazione del 22 settembre - dice Moramarco - l’Amministrazione ci aveva promesso delle risposte entro la fine dello stesso mese o al massimo entro la prima settimana di ottobre. Ad oggi siamo a bocce ferme per quanto concerne le comunicazioni in merito agli esiti delle indagini effettuate dall’ufficio tecnico del Comune e della relativa definizione del programma di intervento concernente la ristrutturazione del plesso oppure l’abbattimento e la ricostruzione. Vo-
TOMPAGNATE Finestre murate gliamo un incontro faccia a faccia con il nostro sindaco per capire cosa intende fare della scuola di via Bramante». Quanto alla candidatura nel Piano delle Città della ricostruzione della scuola da parte dell’Amministrazione per un importo di 4 milioni di euro la portavoce del Comitato sostiene «che sarebbe opportuno avere contezza del progetto. I tempi, a nostro avviso, sono incerti. C’è una perizia di un consulente esterno del 2008 che attesta che era necessario procedere a degli interventi di consolidamento del vano scala e al bendaggio dei pilastri. Perchè tutto questo non è stato fatto e per quattro anni i bambini sono stati mandati in quel plesso e ora all’improvviso si scopre che la struttura non è a norma?». I genitori segnalano disagi nelle altre scuole. «Il plesso di via Marconi è un cantiere aperto, nell’istituto di piazza
degli Olmi gli spazi sono risicati e mancano le uscite di sicurezza». Il Comitato insiste sulla individuazione di un plesso unico nell’area nord della città, dove gravita il bacino di utenza della scuola di via Bramante. Una soluzione che i genitori desiderano fosse adottata entro il mese di dicembre. È un percorso praticabile? «A nostro avviso - afferma Saverio De Bonis - la proposta è fattibile. C’è la ex scuola “Fortunato” in via Fermi. Ha una stanza di 196 metri quadrati ed è occupata da un abusivo. Si potrebbe adeguare e rendere a norma rispetto a piazza degli Olmi dove ci sono classi con quasi trenta alunni in una ventina di metri quadrati. Proprio per gli spazi angusti una bambina nei giorni scorsi è caduta rompendosi il braccio. L’altro percorso percorribile - prosegue De Bonis potrebbe essere quello di utilizzare la struttura di Serra Rifusa di proprietà della Regione Basilicata. Da scartare, invece, l’ipotesi di via Cappelluti». Comitato e sindacati, intanto, hanno spostato l’asse delle vertenza anche verso il capoluogo lucano. «Abbiamo coinvolto il presidente De Filippo e l’assessore Viti - dichiara De Bonis perchè rivendichiamo il diritto all’istruzione dei nostri figli, Critico sulla vicenda anche Eustachio Nicoletti che parla di «oscurantismo da parte dell’Amministrazione - sostiene il coordinatore regionale della Flc Cgil - che ha disatteso i suoi impegni sul plesso di via Bramante e senza confrontarsi in fase di programmazione di dimensionamento scolastico. Il Comune ci dica cosa vuole fare di questa scuola. La vicenda non può rimanere sospesa. Il Quarto circolo fino allo scorso anno era il più grande dell’intera Basilicata».
TENACI I genitori del comitato di via Bramante dinanzi al plesso [foto Genovese]
Maddalena Azzilonna
Saverio De Bonis
Nicola Colagrande
Maria V. Lamacchia
Daniela Lipari
Ornella Manna
Francesco Montemurro
Annamaria Moramarco
Bruna Zaccaro
LE REAZIONI INTANTO ATTRAVERSO UNA PETIZIONE IL COMITATO HA RACCOLTO GIÀ MILLE FIRME PER RIVENDICARE LE SUE RAGIONI GIUSTIZIA FISSATO PER OGGI A POTENZA IL PROCESSO DI APPELLO
«Cantiere aperto e lezioni» I genitori segnalano i disagi negli altri istituti scolastici per i lavori l «I nostri figli respirano polvere e subiscono rumori per i lavori di adeguamento del plesso di via Lazazzera». Lo afferma Giusi Grieco, mamma di una alunna che frequenta l’istituto. «Stanno rifacendo i bagni - dice - è l’area di cantiere è quasi a stretto contatto con quella delle lezioni. I genitori si sono inoltre autofinanziati per comprare le tende in modo da proteggere i bambini dal sole». Intanto il Comitato di via Bramante non demorde. «Stiamo promuovendo - dichiara Daniela Lipari - una petizione popolare in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica. Con la raccolta delle firme, giunta già a quota mille, intendiamo rivendicare la nostra piattaforma sulle questioni appese del plesso chiuso e degli altri disagi riscontrati». C’è anche una classe dell’Ipsia e alcune nonne ad esprimere solidarietà al comiitato. «I
miei figli e i miei nipoti - dice la signora Maria Vincenza Lamacchia - frequentavano questa scuola. Dopo 40 anni ci piange il cuore a vedere quelle finestre murate. La speranza è che si possa trovare una soluzione per questo plesso».
POLVERE E RUMORI
In via Lazazzera gli alunni quasi a stretto contatto con i muratori «Siamo stati in visita ad un centro diurno per disabili dice lo studente Francesco Montemurro - è ci è sembrato opportuno far sentire la nostra voce agli alunni più piccoli». «Si ritorna sulla questione dei disagi rilevati negli altri plessi in cui sono stati dislocati gli alunni della Bramante. «Nella scuola di piazza degli Olmi -
evidenzia - Bruna Zaccaro mancano le uscite di sicurezze e mancano anche una palestra dove poter svolgere attività fisica. I nostri figli sono penalizzati. In alcune classi, inoltre, convivono con tanti problemi 28 alunni in 22 metri quadrati». «In via Lazazzera dice Ornella Manna, rappresentante dei genitori della scuola per l’infanzia- ci sono finestre rotte e mancano gli infissi. In pratica le finestre sono sigillate». C’è poi il capitolo sui disagi riscontrati per accompagnare i figli negli istituti e sui quali il Comune aveva assicurato un sostegno. «Ho tre figli in tre istituti diversi - afferma Maddalena Azzilonna - ed ho dovuto chiedere a mio padre che è iperteso di darmi una mano ad accompagnare i bambini a scuola. Il Comune dovrebbe individuare un unico e idoneo plesso nell’area nord della cit[d.mas.] tà».
Parroco in campo «Ora la periferia ritorna ad essere un dormitorio» «Dopo cinquanta anni la periferia rischia di ritornare ad essere un dormitorio». È quanto afferma don Nicola Colagrande, il sacerdote della parrocchia di San Paolo Apostolo che ieri mattina ha testimoniato la propria vicinanza al comitato di via Bramante. «Ricordo che anche per costruire la chiesa all’epoca incontrammo tanti ostacoli. Abbiamo lottato per avere il luogo di culto. La periferia così rischia di morire e anche portare via il mercato del sabato non è, a mio avviso, una cosa positiva». [d.mas.]
In malattia il difensore a rischio l’udienza per l’omicidio Fontana EMILIO OLIVA l Un altro processo alle porte. E una ferita che si riapre. Anche se in realtà non si è mai chiusa. Sono ore difficili per la famiglia di Anna Rosa Fontana, la donna massacrata a coltellate dal suo ex convivente, Paolo Chieco, la sera della vigilia dell’Immacolata di due anni fa. Le ultime ore di vita di Anna Rosa, sopravvissuta cinque anni prima ad un analogo agguato, che la ridusse in coma, stanno per essere ricostruite in un’altra aula di Tribunale. È fissata per questa mattina a Potenza l’udienza del processo in secondo grado per l’omicidio. Ma c’è anche la possibilità che i giudici decidano un rinvio. Il legale dell’imputato, l’avvocato Michele Scalcione, è a letto per una influenza e ha presentato una istanza per chiedere un aggiornamento del processo. Su Chieco pende una sentenza di condanna a 30 anni di reclusione emessa il 28 febbraio scorso dal giudice dell’udienza preliminare Rosa Bia nel processo celebrato a Matera con rito abbreviato. «L’assassino di mia figlia avrebbe meritato l’ergastolo», dichiarò alcuni giorni fa in una conferenza stampa Camilla Schiuma, madre di Anna Rosa, che spera in una conferma della sentenza di primo grado. «Non per desiderio di vendetta, ma per continuare ad avere fiducia nella giustizia», precisò. Il timore della famiglia di Anna Rosa è che i giudici possano ridurre la pena accogliendo la tesi di una provocazione, «già paventata» nel processo celebrato a Matera. In quella sede l’avvocato di Chieco aveva tentato di dimostrare l’«ambiguità» di un rapporto caratterizzato da «un sentimento d’amore sicuramente malato» che avrebbe spinto continuamente i due a cercarsi e a lasciarsi, nonostante la decisione di Anna Rosa di troncare la relazione. In appello si presume che punterà alla esclusione delle aggravanti della premeditazione e dello stalking.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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X I MATERA CITTÀ
Mercoledì 7 novembre 2012
ANCORA ALLOGGI
IN VIA PASSARELLI La facciata dell’ex Genio civile e alcuni particolari dell’esterno che denotano la chiusura dell’ingresso centrale e una certa incuria, nonchè uno scorcio del cortile utilizzato come area di parcheggio ad uso dei dipendenti
GLI ARCHIVI SONO GIÀ AL SICURO
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Dell’ex Genio civile fanno gola i volumi Perché non vincolare questi storici uffici della città? PASQUALE DORIA l La scritta che campeggia su via Passarelli, Genio civile, ha accompagnato la vita di chissà quanti materani. Con tutto quello che hanno significato i suoi uffici, non sarà un bel giorno quando sarà cancellata. Si tratta di un’opera progettata nel 1935 e realizzata nella nuova Italia, subito dopo la guerra. La sede del Genio civile oggi rischia di sparire per sempre. Non solo per le vicende legate alla sua riorganizzazione interna su base territoriale. No, sono ben altre le attenzioni maturate già da tempo su questo edificio di tre piani, seminterrato, circa 2mila metri quadrati di superficie utile, ampio cortile, due garage e due mini alloggi. Questo luogo situato a cavallo tra le vie Passarelli e Gramsci è già stato in qualche modo rivisitato. Ma per altro. I suoi volumi. Da destinare ad alloggi, al solito. Nel seminterrato è ancora custodita una parte dell’archivio, mentre i documenti che contano hanno già preso o prenderanno la via dell’Archivio di Stato. Cartacce? No, stiamo parlando della prima schedatura degli immobili presenti nei rioni Sassi, così come della vasta e non meno preziosa progettazione che ha preso quota a valle delle leggi di risanamento degli antichi rioni tufacei materani. Una traduzione in quartieri urbani, semirurali e rurali che rappresentano l’ultima, vera pagina di qualità della vicenda urbanistica cittadina. Non saranno
le più recenti periferie e i loro tristi profeti a fare scuola, non certo come l’hanno fatta le esperienze legate a La Martella, oppure ai rioni Agna, Lanera, Villa Longo, Serra Venerdì, Spine Bianche. Una ragione in più per non cedere al solito partito trasversale del mattone e per iniziare a pensare a una norma che vincoli questo patrimonio, oggi, ancora pubblico. Domani, chissà. Dovrà per forza fare posto a nuovi appartamenti da sommare ai 400 della zona di espansione urbana del Quadrifoglio, a ridosso di Villa Longo, oppure di Matera Novanta, oltre le colonne d’Ercole del rione Agna, dove inizialmente si parlava di circa 650 alloggi? Intanto, in via Passarelli, la proprietà è
Quanto vale la memoria di una comunità? Perchè questi non sono vuoti a perdere Molti degli edifici progettati negli anni Trenta, in realtà, furono realizzati subito dopo la guerra. Uno di questi è quello in via Passarelli, dove sono ospitati gli uffici del nucleo operativo del ministero delle Infrastrutture, già sede del Genio civile, come indica a caratteri cubitali la scritta sulla facciata del prospetto principale. Si tratta di un edificio vicino per stile e destino all’ex Onpi e al cosiddetto Boschetto di via Gramsci. Anche la sede in cui fino a qualche mese fa c’era la Banca d’Italia fu progettata prima della guerra realizzata subito dopo. Ora non c’è più niente, se non la famelica attenzione dei soliti palazzinari pronti a cancellare una storia che appartiene a tutti. [p.d.]
PREFETTURA LA VALENZA SOCIALE DEL PROTOCOLLO D’INTESA
Si potrà anticipare anche in deroga l’indennità di cassa integrazione l Con l’obiettivo di tutelare le imprese, i lavoratori e le loro famiglie in una fase difficile dell’economia e dai limiti della movimentazione del credito, è stato sottoscritto ieri, in Prefettura, un protocollo di intesa in tema di “anticipazione sociale dell’indennità di cassa integrazione guadagni straordinaria, anche in deroga”. Lo strumento di tutela è stato siglato da Prefettura, Camera di commercio e Provincia, Confapi e Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Banca Carime, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca Popolare di Bari e Banca di credito cooperativo di Nova Siri e Laurenzana. Un primo risultatato concreto raggiunto è sicuramente quello di aver messo tanti soggetti intorno allo stesso tavolo per rag-
stata divisa in due. Quella dello Stato è ancora operativa, conta 21 dipendenti. L’altra parte è spettralmente vuota. Sbarrato è anche il passo dell’ingresso principale. Una chiusura che lascia presagire ben altro tipo d’impedimenti. Si ipotizza infatti anche la dismissione della parte statale, quella del ministero delle Infrastrutture. Non sono maturate decisioni ufficiali e definitive in questo senso, ma le infiltrazioni di acqua stanno facendo il loro corso nei piani alti degli uffici ancora aperti. Le erbacce all’ingresso, le crepe che si notano sulla struttura dall’esterno, fanno pensare ad una sorta di trascuratezza voluta. Svalutare il bene pubblico per poterlo poi svendere più facilmente? Altro che fare cassa. Il risparmio del
giungere un obiettivo univoco. Il protocollo fissa in 7 mila euro l’importo complessivo massimo dell’anticipazione e per un massimo di otto rate mensili. L’apertura del credito cesserà con il versamento da parte dell’Inps dell’indennità di cassa integrazione straordinaria, che avrà “effetto solutorio” del debito maturato e comunque di durata non superiore agli otto mesi. La durata del protocollo è fissata fino al 31 dicembre 2013. L'importanza dell’accordo è stata evidenziata, in particolare, dal prefetto Luigi Pizzi che ha parlato di «concreto contributo» alle difficoltà economiche di imprese e lavoratori e dai presidenti della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, e dell’Amministrazione provinciale, Franco Stella.
ventilato trasferimento di questi uffici a Bari ammonta a circa 18 mila euro al mese, le spese ordinarie per luce, acqua, gas e telefono che saranno spese da qualche altra parte. Quanto costeranno invece le attività ispettive, che bisognerà comunque assicurare, tra viaggi di andata e ritorno, da Bari fino ad Accettura oppure a Valsinni? I sindacalisti, così come alcuni dipendenti, hanno lanciato più volte l’allarme, inascoltati. Ieri mattina lo hanno fatto pure Giuseppe Montesano e Michele De Simmeo, rispettivamente della Uil e della Cisl. Discorsi chiari. La struttura di via Passarelli lavora con le imprese, soprattutto quelle locali. A Bari la musica è destinata a cambiare. A favore di altri naturalmente. Ma quanti hanno compreso fino in fondo cosa sta bollendo in pentola? Intanto, vale la pena soffermarsi ancora su questo edificio situato in pieno centro, attorniato da maestosi alberi di pino strangolati da corduli in cemento che ne stanno decretando la morte, lenta e, se dovessero andare giù, con grave pericolo per l’incolumità pubblica. Accade mentre la città, ritenuta un modello per la sua capacità di gestire proprio da questo luogo vaste proprietà demaniali, non è mai riuscita a dotarsi di un Centro di documentazione. Qui, sono 25, oltre ai servizi, gli ampi locali di proprietà della Regione in cui è stata scritta una delle pagine più intense della storia di Matera. A chi potranno mai raccontarla?
INCIDENTE UNA MANCATA PRECEDENZA ALL’INCROCIO DEL NUOVO CIMITERO
Scontro tra due auto tre feriti, non gravi
CONTRADA PANTANO Le due auto coinvolte [f. Genovese]
l Il mancato rispetto di un diritto di precedenza sarebbe la causa di un incidente stradale avvenuto ieri mattina in contrada Pantano, che è costato il ferimento di tre persone. Le loro condizioni non sarebbero gravi. L’incidente è avvenuto intorno alle 9.45 all’altezza dell’incrocio del nuovo cimitero sulla statale 7. Due le auto coinvolte, una Renault Megane guidata da un 40enne ed una Renault 5 nella quale viaggiavano due anziani, marito e moglie. Immediato l’intervento di due ambulanze del 118. I tre feriti, dopo le prime cure, sono stati ricoverati nell’ospedale Madonna delle Grazie. Sul luogo dell’incidente agenti della Polizia locale hanno eseguito i rilievi e svolto i primi accertamenti. Ascoltato anche un testimone che avrebbe assistito allo scontro.
le altre notizie ASSOCIAZIONI SOLIDALI
Valido aiuto alle famiglie assicurato dal Piof n Allo scopo di contribuire a superare le difficoltà procedurali e amministrative tra cittadini ed enti pubblici per l’accesso alla residenzialità abitativa la “Rete delle associazioni di Matera per la solidarietà, l'inclusione sociale e la tutela dei beni comuni” che comprende Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Appc, Assocasa, Apu e Sfida, ha attivato il Piof (Punto informazione e orientamento per le famiglie). Il servizio, illustrato ieri ai giornalisti, intende svolgere attività di segretariato sociale per le famiglie in difficoltà che non sanno orientarsi nell’identificazione degli uffici a cui rivolgersi, nella definizione delle questioni e delle procedure da seguire. OGGI IL DIBATTITO
Il punto della Cia sugli schemi idrici n Si parlerà di “Acqua, bonifiche e irrigazione tra governance ed infrastrutturazioni” in un convegno organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori di Basilicata. L’iniziativa, in programma oggi, alle 9.30, nella sede della Camera di commercio, in via Lucana, servirà anche a fare il punto sullo stato di attuazione dei lavori degli schemi [p.miol.] idrici nel sud Italia. PROMOSSO DA CANFAPI
Seminario su sicurezza nei luoghi di lavoro n Un seminario sui “Nuovi adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro”, promosso da Confapi, si terrà oggi, dalle 15.30, nella sede di Edilcassa Basilicata, in via Annibale Maria di Francia. Si parlerà delle recenti modifiche normative e della prossima emanazione di procedure standardizzate e semplificate che richiedono un approfondimento tecnico con esperti del [p.miol.] settore.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
VI I POTENZA CITTÀ
VIAGGIO NELLA CITTÀ OCCHIO SUL CENTRO STORICO
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NEL CUORE DEL CAPOLUOGO Spicca la nuova piazza, l’ultimo lavoro di Gae Aulenti. Può piacere o non piacere, ma è uno spazio pulito e decoroso
VOLTANDO LE SPALLE ALLA PIAZZA L’edificio e i portici sono l’immagine dell’incuria e del vandalismo dalle scritte di writer sui muri ai marciapiedi sconnessi
I due volti di piazza Mario Pagano Da un lato il nuovo, dall’altro il vecchio. L’ordine dell’architettura, il degrado dei porticati LUIGIA IERACE l Pensate al salotto di una dimora antica appena ristrutturato, ma con tre pareti ridipinte e la quarta lasciata sporca e imbrattata da graffiti e con la pavimentazione rifatta per tre quarti e per il resto completamente in degrado. Con i mobili nuovi o restaurati da una parte e dall’altra elementi di arredo vecchi, sporchi e rovinati. Un paragone che calza a pennello con il cuore del centro storico: la nuova piazza Mario Pagano, quel «salotto» appena rifatto, ma calato in una stanza con una «parete attrezzata» in completo abbandono: il palazzo
dell’assicurazione e il porticato di fronte alla piazza. Certo, si parla di un edificio e di spazi di proprietà privata, ma quando si parla di decoro, pulizia, rispetto della città non dovrebbe esistere alcuna differenza tra pubblico e privato. Guardando il porticato la prima cosa che colpisce sono le condizioni dei pilastri dei portici di via Pretoria e delle pareti, prese di mira dai writer. Gli stessi che hanno lasciato la loro impronta sulla scala che collega il condominio a via del Popolo. Mani «violente» che non si riescono a frenare? Possibile che proprio nel cuore della città, nel «salotto» più
bello della casa dei potentini, non si riesca a frenare questo malcostume? Un meccanismo perverso che vede il privato alzare le mani e chiedersi il senso di ripitturare, se il giorno dopo il lavoro viene vanificato da quattro vandali in azione. E così tutto rimane in un immobilismo assurdo. Ma non si può arrendere di fronte alla forza. Bisogna contrastarla con un maggiore controllo del territorio, certamente e con quelle «condanne esemplari» che potrebbero sicuramente essere un deterrente. Ma soprattutto con l’esempio. Il buon esempio di quanti tengono alla loro nuova casa, fanno i sacrifici per ristruttu-
rarla, per comprare i mobili nuovi e vogliono sia rispettata. E tante volte la ripuliscono finché sono loro a vincere la battaglia. Perché ci sono materiali e vernici anti writer, perché la lotta contro gli imbrattatori che segnano il territorio si vince anche cancellando immediatamente le loro tracce. Dopo un po’ demorderanno. Ma sono i cittadini che devono crederci, che devono dire: «basta a questo vandalismo imperante nel centro storico». Con l’impegno e il rigore necessario. Troppe parole spese per giudicare una piazza, pochissime per esprimere lo sdegno contro tutti quelli che non amano la città.
LA CITTÀ CHE NON VORREMMO VEDERE: FLASH SU INCURIA E INCIVILTÀ IN CONTRASTO CON LA NUOVA PIAZZA FLASH IN PIAZZA Scritte su muri e sui portici dell’edificio che affaccia su piazza Mario Pagano, marciapiedi e pavimentazione dissestata e ricoperta da tavole: è l’altro volto della piazza [servizio fotografico Enzo Bianchi]
Gli anni dei «leoni» della serie B nel Museo del Potenza calcio Boninsegna & C.: tornano alcuni dei magnifici eroi rossoblù
LA FIGURINA Roberto Boninsegna
l Ci sarà anche Roberto Boninsegna sabato alle 17, nella Sala dell’Arco del Palazzo di Città, alla presentazione dell’Associazione Museo del Potenza Calcio, nata in collaborazione con il Comune. L’organismo, presieduto da Stefano Iasilli e da Rocco Galasso, vicepresidente, è nato per recuperare reperti del Potenza Calcio degli anni d’oro, quando la squadra della città militava in serie «B». Per l’occasione, in mostra fino al 23 novembre nell’atrio del Palazzo di Città, testimonianze e ricordi tra i quali la maglietta ufficiale di «B» del campionato 1964-65, quan-
do nelle fila dei rossoblù c’era Boninsegna, uno dei simboli della grande Inter. Interverrà il sindaco Vito Santarsiero e una rappresentanza dei giocatori del Potenza Calcio più amati e ricordati dai tifosi, come è emerso dal sondaggio effettuato tra il 2011 e il 2012 su facebook. Oltre a Boninsegna ci saranno Giuseppe Lolaico, Leonardo Volturno, Nicola Garzieri, Sauro Magni, Vito Stenta e Andrea Nesti. Nella serata sarà presentato il calendario 2013 illustrato dai disegnatori potentini Valerio Monacò e Michele Barbaro con i 12 giocatori più votati.
VIA PRETORIA La vetrina ripulita
Quando il buon esempio vince l «Ogni anno ripitturiamo la facciata della nostra vetrina», commenta Fabio Petilli. Non importa se il giorno ci scrivono sopra o la imbrattano. «Noi torniamo a pulirla e con noi il negozio accanto e quello ancora dopo. Poi ci ha imitato anche quello di fronte». È una catena quella che è partita e che potrebbe proseguire lungo tutta via Pretoria in un meccanismo di emulazione e di attenzione da parte di tutti i commercianti. «Basta poco - spiega Petilli -le prime volte venivano a sporcare subito, poi i tempi si sono allungati e le pareti pulite rimangono più a lungo. Ci abbiamo creduto e continuiamo a credere nella forza dell’esempio». Quello che bisogna dare alle nuove generazioni, ai nostri giovani perché è più facile abituarli all’idea del rispetto se li facciamo vivere in un ambiente decoroso. Paradossalmente quando tutto è più pulito è più difficile che si verifichino atti di vandalismo, troppo spesso liquidati in «ragazzate» anche dagli adulti. Ma forse è il caso di dire basta e provare a fare tutti qualcosa, anche nel piccolo di un pezzo di vetrina ripulito e rispettato, in [l.ier.] prima persona.
ASPETTANDO PIAZZA BONAVENTURA
-80 CANTIERE Si realizzano box-auto interrati [foto Tony Vece]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Potenza
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Mercoledì 7 novembre 2012 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Presentato in Comune il progetto per la toponomastica nelle aree rurali
Da oggi ci sono 120 nuove strade I residenti avranno così una propria identità e riconoscibilità Le 5 zone
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Il sindaco (al centro) durante la conferenza stampa di presentazione del progetto per la toponomastica nelle aree rurali
HA ufficialmente preso il via il progetto per la nuova toponomastica nelle aree rurali del capoluogo di regione. Da oggi, in pratica, i residenti a Piani del Mattino, potranno dire anche loro il nome della strada in cui abitano, così come fanno quelli del centro storico piuttosto che quelli di Macchia Romana. Il progetto servirà per definire con certezza la denominazione della strade principali che attraversano l'agro rurale, consentendo agli abitanti di avere una propria riconoscibilità e un’identificazione toponomastica. Il progetto, redatto dall'Ufficio Qualità Urbana del Comune di Potenza, con l'ausilio dell'architetto Sabia e il prezioso utilizzo dello studio condotto dallo storico Vincenzo Perretti, è stato presentato dal sindaco Vito Santarsiero, dall'Assessore Nicola Lovallo e dal dirigente Giancarlo Grano, presenti funzionari e dipendenti dell'ufficio. «La toponomastica della zona rurale di Potenza, a oggi - ha detto l'assessore Lo-
vallo- si presenta, in generale, alquanto carente e confusionaria: a fronte di un consistente sviluppo residenziale che, a partire dagli anni '60 -'70, ha interessato gran parte delle aree peri-urbane e agricole, permane ancor oggi in tutto il territorio circostante la città la originaria situazione toponomastica, essenzialmente legata ai nomi della antiche contrade» Il territorio è stato suddiviso in 5 macrozone (nella foto i dettagli) «e con un lavoro particolarmente complesso - ha spiegato il dirigente Grano - abbiamo ivoluto valorizzare la toponomastica rurale come un elemento capace di concorrere efficacemente al recupero di testimonianze significative dell'articolazione del territorio e delle sue stratificazioni storiche, antropologiche e urbanistiche, finora poco note, aggiungendo un moderno sistema di numerazione: ogni numero civico corrisponde alla distanza del fabbricato dalla origine della strada diviso dieci». Sono state così individuate 120
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Zona a Nord-Ovest dell'abitato: delimitata dalla strada di raccordo tra località Tiera di Avigliano e Piani del Mattino; la strada ferrata tra Tiera di Avigliano e Lavangone; la Strada Provinciale di collegamento tra Potenza - Giuliano Avigliano; dai confini a Nord del Comune.
nuove strade. «La nostra città -ha detto il sindaco Santarsiero - vive una anomalia per la sua distribuzione territoriale. Nella zona agricola risiede il 15 per cento degli abitanti di Potenza, circa 20.000 persone, una città nella città. Di qui la necessità di mettere ordine nella denominazione
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Zona a Nord-Est dell'abitato: delimitata dalla S.S. 407 (Basentana); dalla S.S. di collegamento tra Potenza - Melfi - Candela, fino alla località Tiera di Avigliano; dalla nuova strada di raccordo tra la località Tiera di Avigliano e Piani del Mattino e dai confini a Ovest del Comune.
Zona a Ovest dell'abitato: delimitata superiormente dalla Strada Provinciale di collegamento tra Potenza Giuliano - Avigliano; a livello inferiore della S.S. 407 (Basentana); a ovest dai confini del Comune.
Zona a Sud dell'abitato: delimitata dalla S.S. 407 (Basentana) e dai confini a Sud del Comune.
delle strade. C'era bisogno di una operazione non banale ma radicale che mettesse l'amministrazione nelle condizioni di avere una fotografia precisa della toponomastica del territorio rurale». E’ «un’iniziativa - ha concluso - che presenta molteplici difficoltà, sia per l'e-
L’INTERVENTO/1
stensione delle strade esterne all'abitato (circa 200 chilometri), sia per la intricata struttura del reticolo viario, che rende poco agevole l'individuazione di una chiara gerarchia stradale. Contiamo di portarla a termine in due anni cominciando dalla zona che va da Costa della Gaveta a Piani del Mattino».
Già da ieri gli uffici hanno provveduto ad affiggere manifesti nelle contrade e a consegnare ai residenti una cartolina con l'invito a recarsi all'ufficio anagrafe per l'aggiornamento dei documenti di riconoscimento, operazione che avverrà in automatico senza perdita di tempo per l'interessato.
L’INTERVENTO/2
Becce e i vicoli del centro E’ QUANTO meno singolare che mentre l’Amministrazione presenta la nuova toponomastica nelle aree rurali della città, da oltre un quindicennio si resta in attesa di un progetto di valorizzazione della memoria storica per quanto riguarda il centro storico di Potenza. Se infatti da un lato è giusto dare ai residenti delle contrade il riconoscimento che meritano essendo a tutti gli effetti cittadini al pari degli altri, non può essere sottaciuto il lassismo e la mancanza di tempestività per quanto riguarda la sistemazione della toponomastica nel centro storico. Se ben ricordo è del lontano 1995 o giù di lì una interrogazione rimasta inascoltata presentata da un consigliere comunale - di cui non ricordo il nome - che chiedeva conto del ripristino delle targhe anche per dare il giusto risalto a tante vie e vicoli del nostro bel centro storico. Un lavoro complesso e prezioso che ha il compito di non far perdere la memoria storica
Zona a Nord dell'abitato: delimitato dalla S.S. di collegamento tra Potenza - Melfi Candela, fino alla svincolo di Tiera di Avigliano e, di qui, dalla linea ferrata fino alla località Lavandone; nonché dai confini a Nord del Comune. Tale zona comprende le Contrade di Demanio S. Gerardo, S. Nicola, Macchia Capraia, Lavangone, ecc.
soprattutto alle nuove generazioni che è giusto riconoscano i tratti caratteristici delle loro città e comprendano nomi e valore di certe intitolazioni. E invece – a quanto pare – il progetto che avrebbe dovuto predisporre il dirigente della Qualità urbana del Comune – è ben lontano dalla conclusione in quanto si presume non sia stato mai iniziato ed ignote sono le ragioni. Ecco perché mentre da un lato l’amministrazione presenta la nuova toponomastica per le aree rurali è giusto ricordare quanto vi è in sospeso e porre all’attenzione dell’amministrazione – sempre brava a trovare vetrine mediatiche per ogni occasioni – a che punto è il progetto sul centro storico se mai iniziato. L’augurio è che non passino altri 15 anni per avere una risposta o per vedere finalmente completato il restyling. Nicola Becce Consigliere comunale Pdl
L’entusiasmo di Carretta per un provvedimento necessario ANCHE a seguito della mia presa di posizione a mezzo stampa e della presentazione di due interrogazioni urgenti sulla mancanza nel centro storico e nelle aree rurali di una copertura totale del sistema toponomastico e di numeri civici sugli edifici, apprendo con entusiasmo l'avvio del progetto sulla nuova toponomastica nelle aree rurali, reso pubblico oggi dall'Ufficio Qualità Urbana del Comune di Potenza. Ringrazia, pertanto, l'assessore alle Politiche ambientali Nicola Lovallo e il sindaco Vito Santarsiero per aver recepito quanto sia oggettivamente necessaria la riorganizzazione
della denominazione delle strade nell'agro rurale, dove risiede un numero elevato di cittadini, ai quali bisogna assolutamente dare una identificazione precisa del proprio domicilio. Per quel che riguarda, invece, il centro storico aspettiamo, nonappena ci saranno risorse disponibili, il totale rinnovo del sistema toponomastico, attraverso un ripristino delle targhe visive, al momento eterogenee e troppo difformi tra loro, pur comprendendo l'urgenza e la priorità per la toponomastica rurale, verso cui sono state indirizzate tutte le risorse finanziarie e umane al momento disponibili. Gianpaolo Carretta capogruppo Pd
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Primo piano 13
Mercoledì 7 novembre 2012
Imprese nel mirino
Allarme a Piazza Bologna Distrutta una piattaforma
Fuoco e fiamme a Potenza Gli investigatori propendono per il gesto doloso, l’ex titolare della ditta è imputato per 416bis di LEO AMATO POTENZA - Un accendino ritrovato poco distante, e il vetro posteriore dell’abitacolo rotto benprima cheil calorefacesse esplodere anche gli altri. Sono questi gli elementi in mano agli agenti delle volanti che lasciano pensare a un vero e proprio attentato. Erano circa le 23.15 di martedì quando è scattato l’allarme nel capoluogo per l’incendio di un mezzo della ditta Ecologia & servizi srl, un tempo Lapelosa srl, parcheggiato in piazza Bologna - quartiere Risorgimento - dove erano in corso alcuni lavori di manutenzione su una palazzina. L’intervento della polizia e dei vigili del fuoco ha impedito che le fiamme si estendessero alle attività commerciali lì affianco: una lavanderia, un fioraio, e un negozio ancora in allestimento. Per non parlare delle abitazioni attorno. Nelle prossime ore è probabile che una segnalazione dell’accaduto venga inoltrata in procura, a meno che i vigili non escludano la natura dolosa dell’innesco avvalorandola tesi del corto circuito. Preoccupa e non poco, d’altra parte, la possibilità che sia trattato di un gesto intenzionale, perché oltre alfatto insé pesaanche il nome dell’ex titolare della ditta, che oggi risulta assunto come semplice dipendente, ed è tuttora a processo davanti ai giudici del Tribunale di Potenza assieme agli uomini del clan Martorano.Se siconsidera il precedente dello scorso 30 agosto, quando un misterioso motociclista ha preso di mira l’auto di un imprenditore all’ingresso del cantiere di due nuove palazzine a MacchiaRomana, sipotrebbepensare a qualcosa dipiù di un caso. Se poi si aggiunge che anchelìerano statipresidimira, per quanto solo indirettamente, gli interessi di una persona considerata vicina al boss in prigione, il quadro si fa ancora più esplosivo. Rocco Lapelosa, questo il nome dell’ex titolare della Ecologia & servizi srl, attualmente amministrata da un familiare, di fatto è imputato nel maxi-processo Iena2 perché secondo la procura distrettuale antimafia del capoluogo tra il 2000 e il 2004 avrebbe stretto un «patto di alleanza» col clan di Renato Martorano a cui versava «contributi periodici» attraverso la stipula di polizze fidejussorie. Il capo d’imputazione recita «tutt’ora permanente» ma da maggio del 2008 il boss è in carcere con l’accusa di usura aggravata ai danni di un altro imprenditore che un tempo gli era molto vicino, Carmine Guarino. Il processo comunque è ancora in corso e proprio lunedì c’è stata l’ultima udienza con la deposizione di alcuni testimoni. «Noi lavoriamo qui da vent’anni e abbiamo casa due piani più sopra e non abbiamo mai visto niente di simile». Raccontano spaventati i titolari della lavanderia a due metri dalla macchia nera sull’asfalto che segna il punto dov’era la cabina della piattaforma aerea della Ecologia & servizi srl (ancora marchiata Lapelosa). Un colpo di vento avrebbe potuto provocare danni pesanti per loro, ma la prontezza dei soccorsi è riuscita ad evitare il peggio.
Il mezzo in fiamme lunedì notte
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I PRECEDENTI
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Due mesi fa gli spari a Macchia Romana Lo sfregio sul cantiere per dare un segnale POTENZA - Agli inizi di settembre il timore era che quanto accaduto qualche giorno prima fosse solo l’inizio di una nuova serie di attentati e gesti intimidatori, come quelli che anni orsono, in periodi particolari, hanno colpito aziende e imprenditori del capoluogo e dintorni. Due mesi dopo, quanto accaduto a piazza Bologna, rischia di esserne la dimostrazione, per questo nessuno sembra disposto a prendere la cosa sottogamba. Proseguono nel massimo riserbo le indagini sull’agguato nel cantiere del Santoro group dello scorso 30 agosto dopo essere passate in carico all’antimafia, che ha acceso subito i riflettori sui sommovimenti negli ambienti del crimine organizzato. L’ipotesi è quella di un messaggio indirizzato non solo al titolare dell’impresa di costruzioni di San Nicola di Pietragalla, ma a un più vasto pubblico di potenziali bersagli di future richieste estorsive. Così andrebbe spiegata la scelta di un tempismo altrimenti difficile da giustificare, con quei colpi esplosi sulla Mercedes Slk 200 di Salvatore Santoro, non più tardi delle 16.30 in un quartiere residenziale come Macchia Romana, e una via tutt’altro che disabitata, dove da tempo le palazzine di nuova costruzione ospitano famiglie spesso con bambini al seguito. Il rischio di essere notati era molto alto ma evidentemente un gesto di quel tipo non andava soltanto compiuto, ma anche pubblicizzato a dovere per «sfregiare» l’obiettivo preso di mira in maniera da trasformarlo in un esempio agli occhi di tanti nella stessa situazione. Così sospettano gli investigatori guidati dal nuovo capo della Squadra mobile Carlo Pagano che stanno conducendo gli accertamenti del caso senza troppa collaborazione da parte dell’ambienteben consci della fama dell’ex proprieta-
Gli investigatori sul cantiere del Santorio group
rio di quei terreni lungo via Martin Luther King, l’ingegnere Nicola Giordano, a processo per usura assieme al boss Renato Martorano. Ancora ombre si addensano poi su un altro episodio, risalente allo scorso gennaio, che ha coinvolto l’impianto di calcestruzzi del nipote di Salvatore Santoro, con l’incendio di due automezzi, per cui non sono stati ancora trovati i responsabili. Certo è che al vaglio degli inquirenti ci sarebbero diversi precedenti simili risalenti agli scorsi mesi, ferme restando le fortissime analogie con quanto avvenuto a marzo del 2010 al distributore della Esso di via Liguria, e per tutto il 2008 nell’area di Pignola, roccaforte del vecchio clan dei basilischi. Proprio la sequenza di quanto avvenuto quattro anni fa evoca i peggiori presagi. All’epoca, dopo mesi di calma piatta coincisi con le ulti-
me battute del maxi-processo contro la “quinta mafia” si sarebbe verificata una vera e propria scia di attentati e gesti intimidatori. Due mesi dopo le condanne per 37 imputati e i 262 anni di carcere inflitti tra gli operatori economici della zona si sarebbe registrato un crescente «clima di allarme». Se qualcuno volesse dimostrare che era tutt’altro che sconfitto, e che la quiete dei mesi precedenti era stata soltanto una mossa strategica non si è mai capito. Tempo dopo infatti tra i capi d’imputazione contro il clan guidato dall’ex pugile Saverio Riviezzi (condannato a 11 in primogrado nel processo basilischi) di quegli episodi non ci sarebbe stata traccia, ma nelle informative gli inquirenti avrebbero evidenziato lo stesso che si erano «moltiplicati a dismisura il numero di attentati, di incendi e in generale di condotte
violente e minatorie - ma non solo ai danni di gestori e di titolari di attività economiche e commerciali». A febbraio, prima l’incendio di un prefabbricato e poi quello di una baracca in lamierato all’interno di un cantiere di una ditta che, stava realizzando 18 appartamenti e tre locali a destinazione commerciale. A marzo, il ritrovamento di due molotov vicino a due escavatori in un altro cantiere per un grosso complesso residenziale, e poi l’incendio di un prefabbricato del Comune in un’area interessata da un progetto di riqualificazione urbana che prevedeva la costruzione di 30 alloggi, affidato a un imprenditore che avrebbe denunciato anche il rinvenimento di una bottiglia incendiaria e di una tanica in plastica contenente del liquido infiammabile all’interno di un secondo cantiere. A settembre, due incendi d’auto inuna notte. Infine a novembre, l’assalto fotocopia di quello di venerdì scorso in contrada Molino del Capo con due persone col viso coperto che sparano cinque colpi di pistola all’indirizzo di un furgone Mercedes di proprietà di un’impresa edile impegnata nella costruzione di alcune abitazioni, e il ritrovamento dei resti di un suino ancora in un altro cantiere. Quattro anni più tardi, dopo le condanne nei processi sulla faida tra gli stessi basilischi proprio per il monopolio degli affari criminali nel capoluogo, è possibile che qualcuno voglia mandare un segnale di vitalità dell’organizzazione colpita duramente dalle sentenze? In ambienti bene informati la sensazione che si avverte è questa. D’altronde le condanne significano persone in carcere da aiutare, con costi non indifferenti. Un prezzo che qualcuno potrebbe pensare di caricare sui pochi ancora che lavorano nonostante la crisi.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
FESTA DI SANGUE ASSASSINIO A MATERA
Mercoledì 7 novembre 2012
DELITTO Per l’accusa, fu Domenico Martino, 62 anni, a uccidere a colpi di pistola Daniel Florian Iliescu e Francesco Di Cuia. Movente: la gelosia
Duplice omicidio della Bruna alla sbarra presunto assassino La madre di Veronica, la ragazza contesa da tre uomini, ha parlato davanti ai giudici nonostante le minacce subite l «Martino ripeteva: prima o poi Daniel lo faccio fuori». Maria Pizzilli Nicoletti, mamma di Veronica, la ragazza contesa dai tre uomini che hanno litigato la sera del 27 giugno 2010 in via Gagarin a Matera, lo conferma in aula ai giudici della Corte d’assise di Potenza. L’imputato è Domenico Martino, 62 anni, di Matera, accusato di aver ucciso Daniel Florian Iliescu e Francesco Di Cuia. Movente? La gelosia per Daniel, secondo la Procura (l’accusa è rappresentata in aula dal pm Annunziata Cazzetta). «Mia figlia - conferma la testimone in aula - aveva avuto due bambine con Martino e una con Daniel. Fu lei a dirmelo». Con Martino e le due vittime quella sera (a Matera erano in corso i festeggiamenti per la Madonna della Bruna) c’erano altre due persone. Un amico di Martino e Vincenzo Canora. È stato quest’ultimo a descrivere ai carabinieri di Matera le fasi dell’omicidio. Iliescu, stando al racconto del testimone, è morto con una pallottola sparata in faccia mentre una lieve e innocente musichetta da giostrina copriva il fragore dell’esplosione. All’altro Martino ha chiuso la bocca con due colpi, perché aveva visto troppo. Canora l’ha fatta franca. Ma Martino l’avrebbe minacciato di non parlare. «Altrimenti avrebbe fatto la stessa fine dei suoi amici», dice in aula la signora Nicoletti. «Fu Canora a dirmelo. Mi raccontò che Martino, dopo l’omicidio, lo fece salire su un furgone e gli disse: “Se parli ti uccidio”». Canora però un mese più tardi - ma solo dopo aver saputo che altri testimoni avevano descritto l’accaduto - va dai carabinieri e racconta tutto. Racconta di una storia sentimentale,
IL LUOGO DELLA SPARATORIA Via Gagarin, una strada centrale, ma appartata. Coperti dal frastuono delle giostre, qui furono esplosi vari colpi di pistola, coperti che furono la causa della morte di due persone [foto Genovese] .
di gelosia. Martino - stando al racconto di Canora - è titolare di un’impresa di pulizia. Tra le sue collaboratrici c’era una donna, ex compagna di Iliescu. Quella sera Martino, Canora e la donna
TESTIMONI
All’esecuzione, avvenuta il 27 giugno 2010, c’erano testimoni. Il killer intimò loro di non parlare erano insieme. Iliescu si avvicinò e con fare aggressivo si rivolse alla donna. Martino, secondo Canora, gli chiese di parlare in disparte. Canora e Di Cuia li seguirono per controllare che non si azzuffassero.
Ma Martino tirò fuori la pistola. Stando alle analisi balistiche sarebbe di una trentina di centimetri la distanza media dell’esplosione dei tre proiettili che raggiunsero al volto e alla testa Iliescu. Di Cuia ha avuto solo la sfortuna di trovarsi in compagnia del giovane romeno quella sera. Ma le minacce non si sarebbero fermate lì. «Anche io - dice la signora Nicoletti vengo minacciata. È venuto da me un egiziano che lavorava con Martino a dirmi: “Se il maestro viene condannato sappiamo dove stai”. E una rumena mi ha detto che se i giudici dovessero condannare Martino loro sapevano dove era nascosta l’arma». Ma la donna non si è lasciata intimidire e ieri ha confermato in aula ciò che aveva detto ai carabinieri.
Le indagini Il primo sospettato fu un marocchino Poi si è saputo di Martino Il 29 giugno del 2010, due giorni dopo l’omicidio, i carabinieri individuano e fermano un marocchino. Sospettavano che avesse avuto un ruolo nel duplice omicidio. Avevano saputo da alcuni testimoni che il marocchino era presente sulla scena del crimine più o meno a quell’ora. Interrogato, l’extracomunitario non era riuscito a fornire una spiegazione plausibile del perché si trovasse in quel posto. Quei sospetti portarono a un «fermo di indiziato di delitto». Il 6 luglio il gip del Tribunale di Matera convalida gli arresti per il marocchino. L’accusa: concorso in omicidio. L’uomo resta in carcere fino al 4 ottobre. Dopo l’arresto di Domenico Martino (avvenuto il 29 settembre) il quadro indiziario a carico del marocchino si era notevolmente ridimensionato. A quel punto la pista che portava a Martino stava già prendendo piede. I testimoni cominciavano a farsi scappare qualche ammissione. Le intercettazioni ambientali, poi, avrebbero fornito agli investigatori i primi riscontri. Con la ricostruzione degli ultimi spostamenti di Martino e il crollo secondo l’accusa - del suo alibi gli investigatori ritengono di aver chiuso il cerchio. L’extracomunitario è poi uscito definitivamente di scena. La Procura ha stralciato e archiviato la sua posizione, portando a giudizio, davanti alla Corte d’assise, solo Martino (difeso dagli avvocati Emilio Nicola Buccico e Damiano Pantaleo).
POTENZA FIAMME AL MEZZO PARCHEGGIATO A PIAZZA BOLOGNA. MESSAGGIO DELLA MALAVITA?
Incendio doloso nella notte di un carro-piattaforma l Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha impedito che, lunedì notte, le fiamme si diffondessero alle auto parcheggiate lì vicino. È andata in fumo solo la cabina di un camion su cui era montata una piattaforma che un’impresa di costruzioni stava impiegando per la manutenzione esterna di uno stabile di Piazza Bologna a Potenza. Il mezzo è di proprietà della moglie di Rocco Lapelosa, finito nell’inchiesta «Iena due». Lunedì mattina, sinistra coincidenza, nel palazzo di giustizia di Potenza si è tenuta un’udienza di quel processo. Sul posto è giunta una pattuglia della Sezione volanti della polizia di Stato, seguita dalla Scientifica che ha effettuato tutti i rilievi. L’incendio, secondo le prime analisi, sarebbe di natura dolosa. L’inchiesta passerà ora agli investigatori della Squadra mobile. Saranno loro a cercare di accertare se ci
siano o meno connessioni con l’inchiesta «Iena due» o con vecchie storie che riguardano il passato di Lapelosa. Oppure se si tratta di un avvertimento partito da qualche impresa concorrente. Il luogo in cui è avvenuto il fatto lascerebbe gli investigatori propendere per la seconda ipotesi. La piattaforma, inoltre, era stata ceduta in fitto a una ditta che con Lapelosa ha solo rapporti commerciali. Se qualcuno avesse voluto lanciare un segnale preciso a Lapelosa avrebbe potuto colpire in modo diverso. L’incendio è stato appiccato verso le undici di sera, probabilmente con materiale infiammabile. La cabina del camion è stata completamente distrutta dalle fiamme. È stato un cittadino che abita nella zona a chiamare i vigili del fuoco. Sul posto poco dopo è arrivato anche Lapelosa. La proprietaria della ditta ieri mattina ha sporto denuncia in Questura.
INCENDIO Il mezzo per il soccorso stradale andato a fuoco durante la notte [foto Tony Vece]
SOCCORSI
Danni limitati dal pronto intervento dei Vigili del fuoco
INCENDIO Il luogo in cui è stato incendiato il mezzo per il soccorso stradale [foto Tony Vece]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2012
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Basilicata Mezzogiorno
I XVII
Mercoledì 7 novembre 2012
Segnala le tue attività artistiche e le tue iniziative nel campo dello spettacolo e del divertimento a: redazione.xxxx@gazzettamezzogiorno.it
VIVILAREGIONE
Basilicata
SI APRE LA STAGIONE DI «MATERA IN MUSICA»
TORNEO NAZIONALE A QUIZ A SCANZANO JONICO
n Musiche di Felix Mendelssohn e di Giovanni Tamborrino saranno eseguite questa sera alle 21 al Palace Hotel nell’ambito della stagione concertistica “Matera in Musica” organizzata dal Festival Duni e dall’Orchestra Ico della Magna Grecia. Dirigerà l’orchestra in questo concerto inaugurale dal titolo “La Forza del Mare” il maestro Luigi Piovani mentre il solista della serata sarà il pianista Alessandro Marino. Costo del biglietto 5 euro. [c.cos.]
n Debutta a Scanzano Jonico, al Marlin Bleu Pub di piazza Gramsci, “Il cervellone”. Si tratta di un torneo nazionale a quiz a squadre con selezioni nei locali per giovani. La squadra vincitrice di ogni selezione parteciperà alla finale provinciale e potrà vincere uno dei 60 long-weekend in palio. Le vincitrici “provinciali” parteciperanno alla finale nazionale e concor[fi.me.] reranno alla vincita di 4 scooter. Start ore 22.
La potenza evocativa della «Forza del Mare»
Una sfida a colpi di cultura
ALLESTIMENTI L’ASSOCIAZIONE DA QUARANT’ANNI È UN PUNTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE DELL’ARTE DELL’INCISIONE
ALL’OPERA Angelo Rizzelli e Vittorio Manno nello studio di via Sette Dolori, da cui prende il nome l’associazione. Sotto, Manno mentre realizza un’opera
Una mostra itinerante dei maestri incisori di «Via Sette Dolori»
.
Antologica delle diverse tecniche calcografiche di SERAFINO PATERNOSTER
U
na mostra itinerante e, soprattutto, tanti laboratori per conoscere da vicino le diverse tecniche calcografiche attraverso l’esperienza di maestri di fama internazionale. È quanto mai ricco ed ambizioso il programma dell’associazione materana Incisori grafica di Via Sette Dolori. Sono passati poco meno di quarant’anni dalla nascita di questo sodalizio, che oggi è diventato uno straordinario punto di riferimento internazionale dell’arte dell’incisione. Nella loro piccola, ma suggestiva sede, infatti, sono passati alcuni fra i più importanti maestri delle tecniche calcografiche, fra cui, solo per citarne alcuni, Strazza, Napoleone, Willburger, Assadour, Bruno, Saunier, Bindella, Chen Shu Lin, Hong Yun Joo. Vittorio Manno, Angelo Rizzelli e Daniela Cataldi, insieme a tanti altri collaboratori ed artisti proseguono senza sosta e con passione la attività didattica che, anche per la prossima stagione, si prepara ad accogliere importanti maestri. In programma incontri con al-
ANCHE LABORATORI L’attività didattica porterà in città altri importanti artisti
tre associazioni nazionali di incisori, ospitando una mostra al mese, iniziando da febbraio, di opere di qualità negli spazi espositivi in modo da favorire scambi culturali anche in occasione della candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura nel 2019. Prevista anche una mostra itinerante nel Materano dei lavori prodotti nel laboratorio durante i corsi diretti nel corso degli anni da Hector Saunier, coadiuvato da Chen Shu Lin. Si tratta di opere prodotte da corsisti provenienti da tutta Italia, che hanno soggiornato a Matera per dieci giorni e lavorato intensamente sperimentando una tecnica particolare dell’incisione calcografica e della stampa a colori con una sola lastra. Non meno importante un corso di alta specializzazione di xilografia (tecnica utilizzata anticamente per la stampa dei libri e poi come tecnica libera di espressione figurativa) che sarà diretto da un’artista affermata, Marina Bindella. Particolarmente interessante il corso per la fabbricazione della carta per artisti, diretto da Roberto Mannino, artista eclettico romano, che già fabbrica la sua carta e ha già tenuto corsi specifici. Tale conoscenza segna una fase importante nella produzione perché ogni artista ritiene molto importante avere una carta fatta a mano, artigianalmente, con carat-
ASSOCIAZIONI COSTITUITO A POMARICO PER RICORDARE IL FONDATORE
Il Comitato Vivaldiano intitolato alla memoria di Antonio Bonavista teristiche particolari che soddisfino le esigenze personali. E dopo il successo dello scorso anno torna il corso riguardante l’editoria del libro d’artista costruito a mano utilizzando i caratteri mobili che potrebbe anche creare nuove possibilità occupazionali. Il corso sarà diretto da Lucio Passerini, artista milanese che opera nel campo dell’editoria d’artista. In programma, infine, la prosecuzione del laboratorio di calcografia e xilografia aperto a tutti quanti hanno voglia di sperimentare tali tecniche e la scuola di disegno.
È
nata a Pomarico la nuova associazione culturale denominata "Comitato Vivaldiano Antonio Bonavista". L'iniziativa da parte degli amici più stretti del compianto e stimato professore pomaricano, scomparso lo scorso anno nella città di Torino, dove insegnava. L'obiettivo del nuovo sodalizio, tra l'altro, è quello di ricordare lo stesso attraverso la diffusione di quella ricca eredità culturale che in tanti anni di studi e ricerche, ha lasciato al popolo pomaricano, tra cui la clamorosa scoperta sui natali del grande musicista veneziano An-
tonio Vivaldi, allo scopo di promuovere,convegni, viaggi culturali, studi vari,oltre quello di organizzare ogni anno le manifestazioni agostiane del "Pomarico Celebra Vivaldi", "Pomaricvm Premio Antonio Bonavista" e altre iniziative culturali. Quindici sono i membri del neo comitato promotore, che hanno dato mandato per il primo triennio al consiglio direttivo così composto: Anna Felicia Bonavista presidente, Antonietta Tolve vice, Michelina D'Ambrosio tesoriere, Alessandro Scandiffio consigliere musicale e Giulio Di Canio [m.sel.] consigliere tecnico.
RICONOSCIMENTI GLI È STATO ATTRIBUITO DALL’ASSOCIAZIONE «GLOBUS ONLUS» DI BERNALDA
PITTURA A CESENA UNA MOSTRA ANTOLOGICA
Padre Angelo Cipollone premiato per il suo impegno nel sociale
I luoghi dell’anima nelle opere di Russo
di ANGELO MORIZZI
S
erata a sfondo sociale, nel Castello Torremare di Metaponto, con la consegna del Premio Globus 2012. Il riconoscimento regionale, assegnato dall’associazione “Globus onlus” di Bernalda, a chi si è particolarmente distinto, nel corso dell’anno, nell’ambito della disabilità, è stato assegnato a padre Angelo Cipollone, direttore dell’Istituto dei Padri Trinitari di Venosa. Cipollone ha ricevuto una statuetta denominata “Il filo di Arianna”, realizzata dall’artista lucano Franco Carella, direttore della Pinacoteca d’Arte moderna di Bernalda-Metaponto. La scelta di premia-
re Padre Cipollone, che da cinquant'anni presta la sua opera a favore delle persone diversamente abili, è stata condivisa da tutti. La serata, presentata dal cabarettista Dino Paradiso, ha registrato un interessante dibattito sull’autismo, che ha visto protagonisti associazioni, medici e amministratori locali. Evidenziate le tante lacune che ancora vi sono, sia a livello terapeutico che di assistenza, nei confronti dei bambini affetti dalla patologia. L’associazione “Globus” ha stilato un apposito documento, intitolato “La carta dei bisogni dei bambini autistici”, che è stato consegnato direttamente a tutti gli amministratori presenti. Al dibattito
È
CERIMONIA Un momento della consegna del premio a padre Angelo Cipollone .
sono intervenuti il sindaco di Bernalda, Leonardo Chiruzzi, Luigi Bradascio, presidente dell’associazione “Amici del Cuore” di Matera, Carlo Calzone, primario di Neuropsichiatria infantile all’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera e l’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone. Lucia
Colicelli, dirigente del dipartimento di Sanità della Regione, non presente al dibattito per motivi strettamente personali, in collegamento telefonico si è impegnata a vagliare le proposte emerse dall’incontro, coinvolgendo le varie associazioni del settore, nella stesura delle linee guida sull’autismo.
in esposizione a Cesena, negli spazi del centro commerciale “Savio”, la personale pittorica dell’artista bernaldese Edgard Russo. La mostra antologica propone paesaggi marini, bellezze umane e naturali e spiragli divini, motivi che caratterizzano la produzione di Russo, pilota dell’aeronautica militare, per il cui corpo ha riprodotto stampe e raffigurazioni ufficiali. Colori tenui, quasi metafisici, si stagliano nella prospettiva di paesaggi sconfinati, in cui la vita pulsa dietro prospettive eteree, inafferrabili. Luoghi dell’anima, in cui si esprime l’afflato cosmico di una quotidianità senza tempo. Nei volti scavati e sofferenti dei personaggi l’attaccamento alle radici lucane. Nelle vaste distese marine c'è il simbolo di un viaggio senza meta che si staglia, quasi in maniera autobiografica, tra cielo e terra. Un volo infinito, sulle ali della poesia, che la pittura colora di emozioni infinite. [an.mor.]