Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Stefano Menichini
Diffusione: 124.052 Lettori: n.d.
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Antonio Padellaro
Diffusione: 76.777 Lettori: n.d.
Quotidiano
Dir. Resp.: Antonio Falconio
Diffusione: n.d. Lettori: n.d.
Quotidiano
Dir. Resp.: Ferdinando Adornato
Diffusione: n.d. Lettori: n.d.
Dir. Resp.: Luca Telese
Diffusione: n.d. Lettori: n.d.
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Claudio Sardo
Diffusione: 41.198 Lettori: 306.000
Quotidiano Sede Centrale: Milano
Dir. Resp.: Andrea Monti
Diffusione: 644.303 Lettori: 4.377.000
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Paolo De Paola
Diffusione: 398.111 Lettori: 1.866.000
Quotidiano Sede Centrale: Milano
Dir. Resp.: Pierluigi Magnaschi
Diffusione: 81.139 Lettori: 203.000
Quotidiano
Dir. Resp.: Alvaro Moretti
Diffusione: n.d. Lettori: 1.920.000
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Mario Sechi
Diffusione: 39.704 Lettori: 197.000
Quotidiano Sede Centrale: Genova
Dir. Resp.: Umberto La Rocca
Diffusione: 73.569 Lettori: 541.000
Dir. Resp.: Giovanni Morandi
Diffusione: n.d. Lettori: n.d.
Quotidiano Sede Centrale: Milano
Dir. Resp.: Pierluigi Magnaschi
Diffusione: n.d. Lettori: n.d.
Quotidiano Sede Centrale: Torino
Dir. Resp.: Vittorio Oreggia
Diffusione: 198.443 Lettori: 1.074.000
EDIZIONE DELLA MATTINA
Quotidiano Sede Centrale: Milano
Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli
Diffusione: 483.823 Lettori: 3.430.000
EDIZIONE DELLA MATTINA
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Ezio Mauro
Diffusione: 437.902 Lettori: 3.523.000
Quotidiano Sede Centrale: Napoli
Dir. Resp.: Virman Cusenza
Diffusione: 72.030 Lettori: 1.109.000
EDIZIONE DELLA MATTINA
Quotidiano Sede Centrale: Torino
Dir. Resp.: Mario Calabresi
Diffusione: 273.827 Lettori: 2.321.000
EDIZIONE DELLA MATTINA
Quotidiano Sede Centrale: Roma
Dir. Resp.: Mario Orfeo
Diffusione: 191.295 Lettori: 1.607.000
EDIZIONE DELLA MATTINA
Quotidiano Sede Centrale: Milano
Dir. Resp.: Roberto Napoletano
Diffusione: 266.088 Lettori: 1.179.000
Quotidiano
Dir. Resp.: Giampaolo Roidi
Diffusione: n.d. Lettori: 1.542.000
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 226 del 20/11/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Programmi e investimenti
Basilicata Innovazione verso la fase due Crescita del Pil e creazione di nuovi posti tra gli obiettivi principali. Pittella: “Non ci sono ricette per uscire da una crisi senza precedenti”
Fissata una riunione per esaminare le intenzioni dei dirigenti della struttura
Il ‘Don Uva’ faccia chiarezza
Martorano: “Non accettiamo minacce sui pagamenti” Nel frattempo si concluderà l’iter sull’intervento sostitutivo delle Aziende sanitarie nei casi di inadempienza retributiva delle strutture accreditate
Basilicata Innovazione, la struttura nata dalla collaborazione tra Regione Basilicata e Area science park, presenta la fase “due”, ovvero il programma 2012-15, che prevede premi per l’innovazione, nuova occupazione e un osservatorio sulla formazione. L’assessore alle Attività produttive, Pittella ha detto che l’innovazione è l’unico modo per salvare le imprese.
In attesa che i responsabili dell’Istituto della Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’ di Potenza facciano chiarezza sulle procedu-
re concorsuali in atto e le modalità di gestione ad esse collegate, l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha organizza-
to un incontro in Regione dal quale dipenderano gli impegni istituzionali futuri, quindi gli sviluppi dell’annosa vicenda.
A PAG. 3
A PAG. 2
Sicurezza e salute
Sviluppo sostenibile
Commissioni
Una convenzione per tutelare il territorio
Previste iniziative dei Ceas in tutta la regione
Revocati 1,3 mln di euro al Comune di Venosa
Rischi ambientali, Arpab e VV.F insieme
Epos, al via la settimana unesco
Edilizia e Politica sociale in III e IV Ccp
Prevenzione e gestione i pilastri
Autogestione nelle scuole agrarie
Audizioni sulla sanità
A PAG. 2
A pag. 3
A PAG. 4
Provincia unica, scende in campo anche il Consiglio pastorale diocesano di Matera-Irsina
Un altro triennio per Basilicata Innovazione. Il nuovo programma prepara il salto di qualita
“Ingiusto il decreto-legge del governo” Paventato il pericolo di tensioni sociali
Si punta alla competitività delle imprese con premi alle aziende e voucher per i giovani
Dopo la lettera della Cei di Basilicata al capo del governo, Mario Monti, anche il Consiglio pastorale diocesano lucano fa sentire la sua voce contro la scelta della Provincia unica e chiede al governo di riconsiderare le decisioni pre-
Considerati i buoni risultati del primo triennio, Basilicata Innovazione si prepara al salto di qualità con il programma 20122015, che presenta importanti novità. L’ambizione è trasformare il progetto frutto dell’accordo tra Re-
se. Convocato in seduta straordinaria il Consiglio pastorale ha giudicato “ingiusto” il provvedimento e ha paventato il pericolo di tensioni sociali, oltre al disagio cui andrebbe incontro la popolazione, già provata dalla crisi.
La Gazzetta del Mezzogiorno
gione e Area science park in un’agenzia regionale per l’innovazione. Tre le novità più importanti: premi alle aziende per l’innovazione, voucher per incentivare l’occupazione giovanile e un osservatorio per la formazione.
Il Quotidiano della Basilicata
20.11.2012 N. 226
PAG. 2
Basilicata Mezzogiorno
Lunedì riunione in Regione per esaminare le intenzioni dei dirigenti della Casa della Divina Provvidenza
Ultimatum al ‘Don Uva’
Martorano: “Non accettiamo minacce sui pagamenti degli stipendi” “La dirigenza dell’Istituto Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’ dovrà chiarire in maniera inequivocabile le procedure concorsuali in atto, le modalità di gestione ad esse connesse ed anche gli interlocutori incaricati di gestire questa delicatissima fase. Nel frattempo concluderemo rapidamente l’elaborazione del regolamento della legge regionale sull’intervento sostitutivo delle Aziende sanitarie in caso di inadempienza retributiva delle strutture accreditate dal Sistema sanitario regionale. Dalla risposta del ‘Don Uva’ e dall’esito di questa attività, delle quali prenderemo atto in una riunione che ho già convocato per lunedì prossimo, dipenderà la decisione finale della Regione Basilicata di dar corso o meno alla definizione della transazione fra l’Azienda sanitaria di Potenza e la Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’”. E’ quanto ha dichiarato ieri l’assessore
regionale alla Salute Attilio Martorano, al termine di un incontro al quale, oltre alle rappresentanze sindacali, hanno preso parte il direttore generale del dipartimento regionale alla Salute Domenico Tripaldi, il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp) Mario Marra, l’avvocato Augusto Toscani e il direttore amministrativo Marcello Paduanelli, in rappresentanza della Casa della Divina provvidenza. Nel corso dell’incontro l’avvocato Toscani ha illustrato le modifiche agli iter procedurali fissati, intervenute a seguito
Il ‘Don Uva’
Provvidenza ‘Don Uva’. Alla luce di questa istanza – ha spiegato Toscani
L’impegno istituzionale Intanto concluderemo il regolamento della legge sull’intervento sostitutivo delle Aziende sanitarie dell’istanza di concordato preventivo presentata dalla Casa della Divina
Formazione per i lavoratori dell’ex mister day
– tutti gli atti, pagamenti compresi, dovranno essere autorizzati dal giudice
delegato. “Non accettiamo la minaccia del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori”, ha detto l’assessore Martorano. “Siamo fiduciosi – ha aggiunto il componente dell’esecutivo – di portare a termine il lungo percorso che abbiamo messo in campo per la definizione della transazione. La disponibilità della Regione resta massima, ma a questo punto – ha concluso
Martorano – attendiamo dalla dirigenza dell’Istituto Casa della Divina Provvidenza ‘Don Uva’ un atto concreto che non può che essere il rapido pagamento della prima mensilità utile. In caso contrario non escludo ulteriori iniziative, peraltro già contemplate nel piano discusso ed approvato poche settimane fa in Consiglio regionale”. Dunque, l’assessore alla Salute chiede con fermezza alla struttura di fare
chiarezza per evitare di compromettere l’accordo che potrebbe finalmente sboccare la situazione e ridare speranza ai tanti lavoratori. Intanto, per conoscere le reali intenzioni dei dirigenti del ‘Don Uva’ e immaginare i possibili sviluppi dell’annosa questione, non resta che attendere l’appuntamento fissato per lunedì prossimo nella sede della Regione Basilicata. (bm9)
Stipulata una convenzione per condividere la gestione dei rischi
L’attesa notizia è stata comunicata nel corso di un incontro in Regione
Le emergenze ambientali uniscono Arpab e VV.F Tra le attività il controllo della radioattività e lo scambio dei dati
Partiranno entro il prossimo 16 dicembre i corsi di formazione per i lavoratori dell’ex Mister Day allo scopo di consentire loro una ricollocazione nell’ambito della reindustrializzazione del sito della Valle di Vitalba, nel comune di Atella. E’ quanto comunicato dal responsabile della ‘Task Force occupazione’, Vito Laurenza, d’intesa con l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, durante l’incontro in Regione tra i rappresentanti della Eco Sun Power srl, azienda lucana che opera nel settore della produzione di motori per il recupero energetico da macchine rotanti che ha deciso di investire nel sito produttivo, sindacati e lavoratori. Lo scorso 16 novembre, infatti, è stato pubblicato sul n. 41 del Bur, il Bollettino ufficiale della Regione Basilicata,
In occasione dell’incontro del 14 novembre tra il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, e il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Maurizio Alivernini, è sta-
l’esito della valutazione del progetto di formazione. L’azienda, dal canto suo, presenterà le domande per richiedere la cassa integrazione per il secondo semestre 2012. La società Eco Sun Power Srl manifestò l’interesse per la reindustrializzazione del sito produttivo inattivo di proprietà della società Mister Day attraverso la partecipazione all’avviso pubblico approvato con DGR n. 6 del 7 gennaio 2010. A luglio dello scorso anno è stato chiesto un incontro al Ministero del lavoro per discutere tra l’altro della ricollocazione dei lavoratori ai quali è stato concesso un periodo di Cassa integrazione guadagni (Cig). Con la previsione dei corsi di formazione i lavoratori guardano certamente con più ottimismo al futuro. (bm9)
ta formalizzata la collaborazione fra le due istituzioni attraverso la stipula di una convenzione utile per condividere la gestione delle emergenze am-
bientali e la prevenzione del rischio industriale sul territorio lucano. Tra le attività prioritarie al centro dell’intesa: pianificazione e gestione delle
emergenze ambientali da eventi naturali e antropici; prevenzione e controllo del rischio industriale; controllo sulla radioattività. (bm9)
20/11/2012 N°226
PAG 3
Basilicata Mezzogiorno
Basilicata Innovazione presenta il programma 2012-15 e punta all’occupazione, alla valorizzaziione del potenziale umano e alla crescita del Pil
La ricerca contro la crisi
Presentato il progetto Assessment. Tra gli altri strumenti: premi per i nuovi investimenti, iniziative per l’inserimento lavorativo e un osservatorio per la formazione. Pittella: “Differenziare la produzione per intercettare nuovi spazi”
Crescita del Pil regionale, valorizzazione del potenziale umano, creazione di nuovi posti di lavoro. Questo, in sintesi, il programma di attività 2012-2015 di Basilicata Innovazione presentato ieri a Potenza. Basilicata Innovazione, dunque, la struttura nata dalla collaborazione tra la Regione Basilicata e il Parco scientifico e tecnologico Area Science Park di Trieste, si avvia verso la “fase due”. Intervenendo all’incontro, l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, ha detto: “Non ci sono né ri-
cette né sfere di vetro che possono darci la formula per uscire da una crisi senza precedenti. Oggi l’unico percorso da intraprendere per salvare le nostre imprese e consentire loro di guardare con un po’ di ottimismo alla ripresa economica è quello di investire in innovazione di processo e di prodotti, di differenziare la produzione per intercettare spazi di mercato. Una sfida che Basilicata Innovazione propone alle aziende che con sforzo operano sul territorio”. “Puntare sulla ricerca e sui giovani- ha proseguito Pittella –non devono essere slogan vuoti, ma trasformarsi in reali e concrete opportunità di lavoro e di sviluppo. I risultati raggiunti nei primi tre anni di attività dall’agenzia sono incoraggianti e per questo, come Regione, continueremo a incentivare le strategie messe in campo affinchè si possano avere ricadute positive sul territorio, aumentando la competitività del nostro sistema produttivo. Bisogna avere la lungimiranza e la capacità di guardare oltre gli steccati e i momenti, di capire che non ci può essere futuro senza stare nei processi innovativi”. Nel corso del convegno è stato presentato il “Progetto Assessment” (in collaborazione con Arthur D. Little), fi-
Una sfida per le aziende Bisogna avere lungimiranza e guardare oltre gli steccati Non c’è futuro fuori dai processi innovativi nalizzato a migliorare il profilo competitivo di un campione di imprese lucane. Tra gli altri strumenti che Basilicata Innovazione metterà a disposizione del territorio figurano premi per l’innovazione, iniziative per favorire l’inserimento lavorativo in azienda dei neo-laureati con percorsi di formazione on job, un osservatorio su formazione, ricerca e innovazione per analizzare e monitorare i trend dei principali settori economici della regione. All’iniziativa erano presenti anche il presidente della Regione Basiicata, Vito De Filippo, l’assessore alla Formazione, Vincenzo Viti, la dirigente dell’ufficio Autorità di gestione, Patrizia Minardi, e il presidente di Area science park, Adriano De Maio. (Bm4)
Parte la settimana Unesco 2012 dedicata all’alimentazione
Sviluppo sostenibile Task force di sette giorni Numerose le iniziative sostenute dal programma Epos di Margherita Sarli Quali sono le implicazioni tra alimentazione, agricoltura ed ecosistema, lo scopriremo in questi giorni. Parte oggi la Settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile 2012 dedicata all’alimentazione. Un tema sempre più presente nel dibattito pubblico internazionale per le strette connessioni con la crescita sostenibile delle nostre società. “I dati emersi di recente – dice l’Unesco - sono preoccupanti: risorse naturali e servizi eco-sistemici strategici sono minacciati da uno sfruttamento intensivo”. Per sensibilizzare e diffondere conoscenze
E’ spesso la realtà virtuale a venire incontro alle esigenze del turismo reale. In questo senso va intesa l’iniziativa dell’Azienda di promozione turistica della Basilicata, che ha presentato un e-book dal titolo “Diario del Pollino”, realizzato dallo scrittore Gianni Biondillo. “Un modo innovativo di comunicare il turismo e di raccontare i luoghi attraverso gli occhi di chi li ha vissuti, coinvolgendo il fruitore direttamente”. Così l’assessore alle Atti-
su questo tema prioritario, in sintonia con il resto d’Italia, anche in Basilicata si terranno una serie di eventi. Alcuni centri di educazione ambientale accreditati alla rete Redus della regione, grazie
Previsti incontri con le scuole su nutrizione salute e sport al sostegno del programma strategico Epos 20102013, realizzeranno una serie di iniziative che si svolgeranno a macchia di leopardo sul territorio lucano. A Potenza, il Ceas Il Vecchio faggio di Sasso
di Castalda, Bosco dei Cigni di Grumento Nova, I Calanchi dl Montalbano e l’Osservatorio Ambiente e Legalità , hanno organizzato il 24 novembre una cena con menù di ricette tipicamente lucane e il 25 in piazza Prefettura una campagna d’informazione e sensibilizzazione “Occhio agli acquisti”, per continuare poi con un percorso educativo nelle scuole nei prossimi sei mesi. I Ceas Feronia Matera, Cea Matera, Lega Navale, Salvamento organizzano nella città dei sassi invece, incontri con le scuole su alimentazione, salute e sport, workshop aperti al pubblico e due incontri di “Convivialità
Organizzate alcune cene con i prodotti caseari lucani
responsabile”. Particolare attenzione sarà anche dedicata alla diffusione di buone pratiche ed esperienze virtuose come orti in condotta di Slow Food, campagna amica di Coldiretti, orti in città di Legambiente. Negli istituti Agrari della Regione parte oggi invece una settimana di autogestione: a Potenza
si terranno incontri sulla montagna lucana e le sue tradizioni alimentari e popolari, proiezione di filmati sulla biodiversità e allestimento di stand con prodotti tipici e infine visite sul Monte Vulturino e presso un’azienda zootecnica; a Lagopesole e Sant’Arcangelo ci si occuperà della conoscenza
Presentato un e-book sul Pollino per valorizzare le bellezze incontaminate del comprensorio
La promozione virtuale si fa reale vità produttive, Marcello Pittella, intervenendo alla presentazione dell’iniziativa. “L’e-book applicato al settore del turismo - ha detto Pittella - è una nuova frontiera comunicativa che consente di promuovere le bellezze artistiche e paesaggistiche in modo diverso dal circuito delle fiere di settore. Oggi fare
Il pino loricato del Pollino
turismo significa applicare le nuove tecnologie per agganciare una gran fetta di cibernauti che organizza la propria vacanza via web, e noi dobbiamo essere pronti alle sfide del futuro. Un prodotto multimediale – ha spiegato Pittella – che punta a valorizzare scenari incontaminati come il Pollino, offrendo al visitatore una guida
della filiera agroalimentare, con dimostrazioni di coltivazione in serra, messa a dimora delle piantine, produzione e raccolta dei prodotti. Infine a Genzano di Lucania sarà realizzato un mini documentario sui prodotti tipici della terra e la loro trasformazione che racconterà anche gli orti urbani di Genzano.
di facile consultazione, a portata di un click. In questo modo, si possono assaporare in anteprima, attraverso le immagini e i suoni, le suggestioni alla vista di quei luoghi. Si tratta semplicemente di un altro modo di leggere e comunicare le mete turistiche. Per essere attrattivi e più appetibili nel settore turistico è necessario sperimentare forme nuove che sappiano far vivere al viaggiatore un viaggio virtuale suscitando emozioni”. (Bm4)
20.11.2012 N. 226
PAG. 4
Basilicata Mezzogiorno
Edilizia I lavori della III Commissione Revocati 1,3 milioni al Comune di Venosa La III Commissione consiliare (Attività Produttive, Territorio e Ambiente), ha espresso parere favorevole all’unanimità sulla delibera di Giunta che prevede la revoca del finanziamento di 1,3 mln di euro al Comune di Venosa nel contesto del programma innovativo in ambito
e poi revocate vengano riaffidate comunque al Comune di Venosa al fine di realizzare interventi di riqualificazione del patrimonio e delle aree degradate. “Il tutto – ha sottolineato il presidente Romaniello - dovrebbe concretizzarsi sulla base di un’intesa da realizzarsi fra
Presto una nuova intesa Le risorse soppresse verranno riaffidate al Comune per la riqualificazione delle aree degradate urbano. L’organismo consiliare, unanimemente, ha espresso l’orientamento a che le risorse stanziate
Il presidente dell’organismo consiliare, Rocco Vita (Psi), ha aperto i lavori stabilendo, in accordo con i consiglieri intervenuti, di raccogliere entro la prossima settimana, gli eventuali emendamenti fatti pervenire sul provvedimento della Giunta regionale di Basilicata riguardante le “Norme organiche in materia di spettacolo e disciplina delle attività culturali”, in presenza, anche, della proposta di legge di iniziativa del consigliere Romaniello (Sel) su “Norme in materia di spettacolo dal vivo”. Auditi, su richiesta del consigliere Mario Venezia (Pdl), il dirigente dell’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Madonne delle Grazie” di Matera, Gennaro Larotonda ed il dottor Giuseppe Romano, in merito
il dipartimento Infrastrutture e l’amministrazione comunale nel rispetto delle decisioni che saran-
no assunte dal Consiglio regionale”. Sull’argomento in precedenza è stato ascoltato il funzionario del dipartimento Infrastrutture, Antonio Larocca il quale ha ripercorso le tappe che hanno portato alla decisione di revoca del finanziamento alla città oraziana ricordando che “diverse sono state le sollecitazioni all’utilizzo delle risorse inviate al Comune di Venosa, a partire dal 2009 sino a giungere al 2011, anno in cui l’amministrazione comunale ha comunicato che erano venute meno le condizioni per l’attuazione dell’intero programma”. Larocca ha ribadito che “il finanziamento deve comunque essere destinato
Una veduta di Venosa
all’incremento del patrimonio pubblico attraverso il recupero o la nuova costruzione e alla riqualificazione e urbanizzazione nuova o esistente”. Successivamente all’attenzione dei lavori il disegno di legge n.64/12 che detta modifiche alla legge regionale 9 agosto 2012, n.20. Sull’argomento si è svolta l’audizione del dirigente del dipartimento
Attività Produttive, Mariano Tramutoli che dopo aver illustrato ai commissari le finalità del ddl che va nella direzione di consentire anche alle piccole imprese di potersi direttamente candidare per la sottoscrizione di un contratto di sviluppo a valenza regionale, ha precisato che “la realtà produttiva lucana è in larga parte costituita da piccole imprese
L’Ospedale di Matera al centro dei lavori della IV Commissione di conoscere lo stato di attuazione dell’articolo 40 delle legge regionale numero 26 del 2011 sulla “Disposizione per la formazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata”, con particolare riguardo alla platea dei lavoratori socialmente utili e dei collaboratori coordinati e continuativi, su richiesta del consigliere Romaniello (Sel). Decisa una prossima audizione per fare il punto preciso circa la situazione dei Comuni capofila e delle relative situazioni di inse-
rimento lavorativo. Hanno partecipato ai lavori, oltre al presidente Vita, i consiglieri Gennaro Straziuso e Erminio Restaino (Pd), Giannino Romaniello (Sel), Ernesto Navazio (Ial), Alessandro Singetta (Gm), Roberto Falotico (Mpa), Antonio Autilio (Idv), Luigi Scaglione (Pu) e Agatino Mancusi (Udc). La scorsa settimana, invece, la IV Commissione aveva approvato una delibera di Giunta per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, nonchè la delibera di Giunta regionale sul riparto dei fondi 2012 per gli anni 2008/2009 per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati e per la concessione di contributi per l’acquisto di strumenti informatici da parte dei disabili.
Primarie Pu
Coordinamento Pdl Pici (Pdl)
I Popolari uniti hanno predisposto a Potenza e in alcuni comuni seggi per le primarie. Nel capoluogo si potrà votare presso la sede del partito, in via del Popolo. L’iniziativa fa seguito alle decisioni assunte a livello nazionale tra gli esponenti di partiti e associazioni nell’ambito del raggruppamento “Moderati italiani per il Centrosinistra”.
Il coordinatore provinciale di Potenza del Popolo della libertà, Mariano Pici, ha reso noto che il Coordinamento provinciale straordinario di Potenza e Matera, allargato ai membri del Coordinamento regionale, ai consiglieri provinciali e ai responsabili dei Dipartimenti provinciali, convocato per ieri è stato rinviato per motivi organizzativi.
Si è parlato del funzionamento e delle condizioni di lavoro presso l’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Madonne delle Grazie” alle difficoltà “in cui versa il nosocomio materano circa il funzionamento e le condizioni di lavoro della Unità operativa che rispecchiano, in generale, quelle concernenti l’intera struttura legate alla carenza di uomini e mezzi che rischiano di far perdere all’ospedale materano come già avvenuto, oltre alla disponibilità di posti letto, la valenza qualitativa rispetto ai nosocomi limitrofi che si trovano nella vicina regione Puglia”. Auditi, infine, il dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giun-
Il palazzo del Consiglio regionale dove ha sede la IV Commissione
ta regionale di Basilicata, Angelo Nardozza, ed il dirigente dell’Ufficio au-
tonomie locali e decentramento amministrativo, Pasquale Lamonea, al fine
Politica agricola Mattia (Pdl)
di due soli bandi non è in grado di garantire la velocizzazione della spesa. Quello che continua a mancare è un progetto regionale di politica agricola teso a sostenere una forte integrazione, rafforzamento e potenziamento del sistema agroalimentare, supportando un reale associazionismo di prodotto quale elemento determinante per il decollo di filiere agro-alimentari lucane e la competitività dell’agricoltura.
e che gli stessi contratti di sviluppo di valenza nazionale consentono la candidatura dei progetti di investimento anche alle imprese che hanno una dimensione fino a 49 occupati ed un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro. Pertanto – ha concluso - il ddl consente di rendere coerente la normativa regionale con quella nazionale”.
Dal Consiglio Servizio pubblico Navazio (Ial) In una interrogazione chiede al presidente De Filippo le motivazioni per le quali il direttore di Basilicatanet.it ha ritenuto opportuno pubblicare sul portale istituzionale le note di replica e controreplica, dall’evidente contenuto personale, tra se stesso ed il presidente del Cseres, Pietro Simonetti; di conoscere i criteri con i quali il direttore
di Basilicatanet.it valuta i singoli comunicati al fine della loro pubblicazione; se l’editore ‘Regione Basilicata’ ha impartito o impartirà direttive comportamentali circa la pubblicazione dei comunicati. “L’agenzia multimediale è un servizio pubblico di sostegno aggiuntivo e complementare agli organi di informazione privati, e sarebbe necessario che si definiscano le regole circa la pubblicazione di comunicati e notizie”.
Non so da dove derivi l’ostentata certezza dell’assessore Mastrosimone nello scongiurare, al 31 dicembre prossimo, il rischio di disimpegno automatico di poco più di 47 milioni di euro e vorremmo anche noi, come i produttori, gli agricoltori, gli allevatori, i titolari di aziende agrituristiche, essere rassicurati in quanto sinora la pubblicazione
20.11.2012 N.226
PAG. 5
Basilicata Mezzogiorno
Turismo è vitalità
La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi
I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico
Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 6
Basilicata Mezzogiorno
IV I POTENZA CITTÀ
Martedì 20 novembre 2012
UNIVERSITÀ
L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA
A TRENT’ANNI DALLA SUA NASCITA
-67
ATENEO Il rettore Mauro Fiorentino durante il consiglio comunale di ieri [servizio fotografico di Tony Vece]
CANTIERE Qui si stanno realizzando box-auto interrati [foto Tony Vece]
Si parla del futuro dell’ateneo ma dove sono gli studenti? Pochi ragazzi al consiglio comunale straordinario sui problemi dell’università EMANUELA FERRARA l Consiglio comunale aperto nell’aula magna del polo universitario di rione Francioso. Il futuro dell’università lucana e la sua interazione con il territorio potentino. Temi scottanti, più volte rimarcati da amministratori comunali, rettore e docenti universitari e soprattutto dagli studenti. Proprio loro, ai quali questa discussione doveva interessare particolarmente, i grandi assenti. Pochi i rappresentanti delle loro associazioni. Ancora meno gli «studenti liberi» a cui era chiesto di intervenire. Le motivazioni potrebbero essere due: essere stanchi delle «chiacchiere» istituzionali o scarso senso civico. Comunque stiano le cose, la loro è un’assenza pesante, da tenere in considerazione. La volontà di indire un consiglio comunale aperto sulla questione Unibas risale addirittura a gennaio 2012. Ci sono voluti diversi mesi affinchè questo si realizzasse, questa lentezza prova a spiegarla il rettore Mauro Fiorentino. L’Unibas probabilmente non era ancora pronta ad un confronto istituzionale, impe-
MARCHIO Ecco il nuovo logo dell’Università di Basilicata gnata com’era a recepire ed a riordinarsi secondo la legge Gelmini del 2010. Ed ora che il consiglio si è tenuto cosa cambierà nella sostanza? Dopo gli excursus storici proposti dal consigliere comunale Salvatore Lacerra in cui si è sottolineato l’intento con il quale questa università è nata, ossia la nascita come strumento di
crescita e sviluppo delle zone colpite dal terremoto, si è passati a quelle che possono considerarsi le richieste formali. La città di Potenza, a 30 anni dall’istituzione dell’Unibas, non è ancora pronta ad ospitarla degnamente. Vi è una pochezza dell’avere a volte imbarazzante. Mancano punti di incontro per gli stu-
denti. Strutture che potrebbero essere già esistenti sul territorio, si pensa al centro sociale di Malvaccaro, al recupero delle zone delle ex serre di via Filzi e dell’impianto sportivo dell’ex Enaoli. Mancano inoltre accessi stradali e pedonali funzionali nel polo di Macchia Romana e c’è un evidente problema alloggi mai definitivamente risolto. La distanza tra l’Università degli studi della Basilicata e Potenza è ancora tanta ed intatta rispetto al suo anno di nascita. Di chi la colpa? Salvatore Lacerra la individua in entrambe le parti in causa. Ci dovrebbe essere più partecipazione e predisposizione da parte di tutti. Le richieste espresse in questo consiglio sono fondamentalmente tre: si chiede che nel nuovo statuto della città di Potenza sia presente un organismo che raccolga le idee degli studenti e delle eccellenze universitarie, che la caserma dei vigili del fuoco sita a rione San Rocco diventi un polo di servizi ed un centro ricerca ma soprattutto viene chiesta la presenza di un rappresentante della città nel consiglio di amministrazione universitario.
IL RETTORE INSISTE SULLA CENTRALITÀ DELLA RICERCA. IL SINDACO PARLA DI CONFRONTO COSTRUTTIVO
adeguato supporto finanziario, ottenibile attraverso un rafforzamento delle strutture centrali e decentrate. Ed è su queste tematiche che si esprime il rappresentante degli studenti Antony Rimoli. Devono essere creati percorsi di studi completi, che evitino la necessità di spostarsi fuori regione per il conseguimento della laurea quinquennale. Gli studenti chiedono inoltre al Comune un supporto infrastrutturale e di servizi a cominciare da quello del trasporto pubblico, attualmente non funzionale. Basti pensare al collocamento del polo di Macchia Romana, giustificato dalla vicinanza con l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo e dal’ipotizzata realizzazione dell’anello mediano, che oggi risulta malamente collegata e senza sbocchi diretti su Via Cavour. La stessa fermata della Metropolitana è oggettivamente na-
scosta e difficoltosa. Occorre ripensare ad un sistema di accesso all’università facilmente utilizzabile. Potenza deve, secondo il rappresentante dell’associazione «Sui Generis», Rocco Blasi, diventare una città universitaria, a cominciare dai trasporti pubblici senza tralasciare l’annoso problema dei fitti in nero, pratica sempre più utilizzata nel capoluogo. C’è posto inoltre per la questione «Facoltà di Medicina». Uno degli obiettivi, data la vicinanza con l’Ospedale San Carlo, era l’istituzione dei corsi di medicina. Attualmente esiste l’embrione «Farmacia», il percorso è irto ma, volendo, non impossibile. Il vicesindaco Pietro Campagna non può non ricordare il momento nel quale fu negata la presenza di un rappresentante del Consiglio comu-
SANITÀ
Vertenza Ecclesia stato di agitazione n Vertenza Ecclesia. La decisione dell’ospedale San Carlo di tagliare del 10% la spesa per le pulizie determina forti preoccupazioni sul futuro dei lavoratori. Fp Cgil e Uil Fpl, preso atto del riflesso negativo che potrebbe puntare, irrimediabilmente, a una drastica riduzione dell’orario di lavoro a tutti i dipendenti, proclamano lo stato di agitazione sindacale permanente. POLITICA
La Sel in piazza firme su reddito minimo n Domani, dalle 18 alle 20, sarà allestito un banchetto di Sinistra Ecologia e Libertà in piazza Prefettura, a Potenza, per raccogliere firme a sostegno della proposta di legge nazionale sull'istituzione del reddito minimo garantito e sui referendum per il ripristino nella sua interezza dell'articolo 18 e quello in merito alla cancellazzione dell'articolo 8 sul contratto collettivo nazionale. INCONTRO
Oggi il «battesimo» dell’Unibastore n Si terrà oggi, alle 10, nella sala degli Atti Accademici (palazzo Rettorato) dell’Università, l’incontro di presentazione dell’Unibastore, il punto vendita ufficiale per il merchandising dell'Università degli Studi della Basilicata. L’iniziativa verrà presentata dal rettore dell’ateneo, Mauro Fiorentino. Saranno presenti anche i responsabili della cooperativa Universosud, aggiudicataria del servizio.
Servizi, trasporti e didattica «Apriamo una nuova era» l L’università in genere, ed anche quella lucana, è costituita da studenti e docenti, questo non andrebbe mai dimenticato. È su di loro che bisogna spendere tutte le energie possibili perché facendo stare bene queste due categorie si può creare un vero centro di eccellenza. Il Senato Accademico a tal proposito, nel luglio del 2011, ha individuato le principali Aree Strategiche da assumere a riferimento quali obiettivi dell’Ateneo per il prossimo futuro. Lo studente è effettivamente, volendo assumere un linguaggio d’impresa, il cliente principale dell’organizzazione Unibas. Si parla inoltre, ha sottolineato il rettore Fiorentino, della centralità della ricerca, vista come elemento di generazione di conoscenza da trasmettere e da trasferire. La ricerca, e forse questo è il tasto dolente, necessita però di
le altre notizie
POSTE ITALIANE
Nuovo direttore della filiale di Potenza nale nell’ambito del Senato accademico. Il comune però vuole comunque fare la sua parte ed è al lavoro per realizzare la «Casa dello studente», in zona via Cavour (ex fornace Ierace) dalla quale è in previsione la partenza di un altro collegamento verticale che porrà in collegamento diretto l’Università con il centro storico della città. Chiude il sindaco definendo questa come una giornata storica, che aprirà una nuova era nel rapporto [em. fer.] tra città ed Unibas.
CONFRONTO Il sindaco Vito Santarsiero con il rettore Mauro Fiorentino durante l’assemblea che si è svolta nella sede dell’ateneo
n È Francesco De Marco il nuovo direttore della Filiale di Potenza di Poste Italiane. Nato a Grisolia, in provincia di Cosenza, 51 anni, sposato, due figli, laureato in Ingegneria, prima di questa nomina ha ricoperto l’incarico di Direttore delle Filiali di Brindisi, Catanzaro e Cosenza. Subentra a Carlo De Donato, passato a ricoprire l’incarico di Direttore della Filiale di Trieste.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 7
Basilicata Mezzogiorno
Potenza Martedì 20 novembre 2012
22
REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Consiglio comunale dedicato all’Unibas: l’opposizione chiede più integrazione con il capoluogo
«L’università stia nella città»
Il rettore difende l’ateneo e sfata qualche mito. Pochi studenti partecipano al dibattito LA distanza tra città e università si è fatta più dura negli anni, «con colpe di entrambe le parti». Oppure - vale anche la tesi di un punto di vista diverso - semplicemente le due comunità (che sono contemporaneamente strutture, istituzioni e un pezzo di sviluppo regionale) non si sono mai integrate. E adesso provare a recuperare è difficile. Ma se vale la regola che da qualche parte bisogna cominciare, a Potenza hanno deciso di farlo nel luogo più pubblico che c’è, il consiglio comunale. Spostato, per l’occasione, nella seduta speciale di ieri mattina, proprio nell’aula magna dell’università cittadina. Occasione utile a fare il punto, cosa va e cosa no, miti da sfatare, critiche su cui riflettere. Occasione persa, forse, per tanti: al dibattito ieri mattina, pochissimi gli studenti presenti, ancora meno i rappresentanti di un tessuto sociale che spesso (davvero spesso) lamenta quella distanza. La politica cittadina, poi, ha provato a discuterne: ma il dibattito in aula non basta. L’università negli ultimi anni è cambiata. E’ cambiata la società. Le prospettive, la condizione e gli obiettivi di due generazioni di studenti sono, con frequenza, molto più dure di quelle di qualche anno fa. Ma tornare indietro serve a raccontare che un tempo il fermento universitario non era un miraggio. Erano gli anni ‘70, c’erano la Fuci e il circolo universitario, c’erano i movimenti degli studenti che spesso tornavano a casa. L’università qui ci arriva solo dopo il terremoto, con la legge 219, quella della ricostruzione e che finanzia l’ateneo con «sede in Potenza». Il punto, allora, è ricostruire le condizioni perchè ateneo e città comincino a costruire quotidianità comune. E sviluppo collettivo. Comincia da qui, Salvatore Lacerra, del gruppo Mpa. E’ lui quello incaricato di spiegare perché l’opposizione ha voluto un consiglio comunale dedicato al rapporto università-città. «La città non è ancora pronta - dice - Dovremmo decidere tutti noi che ruolo dare all’ateneo». Mancano i luoghi, gli spazi, i fondi e le iniziative. «Eppure, in alcuni casi, si può fare molto con poco. Pensiamo ad alcuni contenitori, come il centro sociale di Malvaccaro, oggi inutilizzati. Il Comune potrebbe metterlo a disposizione, senza grandi spese». A parlare di università e città i riferimenti si riannodano alle aspettative, a pezzi di storia amministrativa, ad aspirazioni. Le richieste sono tre: l’istituzione della facoltà di medicina; la riscrittura dello statuto cittadino con la previsione di un organismo dedicato al rapporto tra le due istituzioni; la destinazione dell’ex caserma dei vigili del fuoco a un centro di ricerca universitario. Non tutto si potrà realizzare. E su alcuni punti bisogna fare chiarezza. «Siamo assolutamente aperti a suggerimenti», dice il rettore Mauro Fiorentino. In ateneo, spiega, hanno voglia di dialogare con la città. «Certo che ci piacerebbe la facoltà di medicina, ma cominciamo col dire che è la legge nazionale a dire che non se ne possono istituire di nuove in Italia. Se vogliamo ragionarci, va bene. Ma spetta alla politica creare le condizioni perchè anche discuterne ab-
«Pensare di cedere ai ragazzi alcuni contenitori»
«E’ importante che diventi luogo abitato»
Da destra il rettore Mauro Fiorentino e il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero (foto Mattiacci)
ALCUNI DATI
Risorse, studentato, laureati Il rapporto tra la città e l’università passa anche per un paio di conti, per l’analisi delle strutture a disposizione, per le caratteristiche urbane del capoluogo. Il quadro generale conta molto: è sempre il rettore Mauro Fiorentino a descrivere la situazione: modifiche di ordinamento, drastiche riduzione di trasferimenti statali, limitazione al turn over, blocco dei concorsi per professori, numeri minimi di docenti per attivare corsi. «Il fondo finanziamento ordinario è passato da 36 a 32 milioni di euro». Il sostegno della Regione è più di una necessità, «pur mantenendo la valutazione in capo, giustamente, al ministero». Un dato rende chiara la difficoltà: «Le spese fisse per il personale Unibas si aggirano da anni intorno ai 35 milioni di euro e, pertanto, il rapporto tra spese fisse e finanziamento statale si colloca da tempo sopra la soglia massima imposta dal Miur. Senza il sostegno regionale, l'Unibas non avrebbe avuto la possibilità di sostituire i 51 docenti cessati dal 2008 con i 40 nuovi assunti nello stesso periodo. E sarebbe stata costretta a tagliare tutti servizi agli studenti, la ricerca, e chiudere almeno tre cicli di studi: una china che sarebbe stato impossibile risalire». Il bilancio, a trent’anni di distanza dall’istituzione, è comunque positivo: «L’Unibas e il suo terribia un senso». Oppure «ragioniamo su dottorati di ricerca, se ci sono risorse di progetto ed economiche, proviamo a vedere magari se qualche università americana vuole dare contributo. Ma la politica faccia il suo lavoro: gran parte dei vincoli vengono da lì». L’università che racconta il rettore è quella che - come e più di altre amministrazione pubbliche - è piegata dai tagli, stretta nelle maglie di una riforma «con alcuni buoni obiettivi e altrettanti drammatici
I consiglieri comunali di Potenza ieri al dibattito sull’università (foto Mattiacci)
torio sono indissolubilmente legati ancor di più di quanto la stessa legge istitutiva, la 219/81 lasciasse presagire». Guardando alle cifre, gli iscritti - spiega Fiorentino - non sono in calo. Circa 9.500 studenti ora, con circa 1.000 laureati all’anno. Di questi, il 70 per cento proviene da Potentino, il 18 da Puglia e Campania. «Rispetto al tema degli studenti di fuori regioni, tra università del Sud abbiamo al migliore prestazione. Ma certo che dobbiamo interrogarci su perché i nostri ragazzi vanno fuori». Nessun aumento delle tasse per i fuoricorso, l’avvio di alcuni spin-off, buonissime valutazioni sulla ricerca. Quanto alle infrastrutture e alle strutture, da sabato scorso è
aperto il primo studentato di Potenza. Il prossimo è questione di attesa: il Comune ha dato alla Regione un suolo in zona ex fornace Ierace, il finanziamento di viale Verrastro è di 15 milioni di euro. Ma serve tempo. E nel frattempo non giova neanche continuare a ipotizzare di poterne costruire un altro dentro al campus di Macchia Romana: una vecchia vicenda di espropri finiti male, con una sentenza di occupazione illegittima di suoli, rende impraticabile il progetto. Si lavora sulla biblioteca, sui laboratori e sulle serre abbandonate. Tutto questo sta in un pacchetto complesso di progetti, valutazioni e conti che il dibattito di ieri ha provato a mettere in ordine. E’ il pacchetto di orizzonte dell’ateneo nella città.
risultati». Fiorentino difende a denti stretti l’ateneo - studenti, docenti, personale - sapendo che «certo, sulle strutture bisogna lavorare». Nel frattempo, vale la pena sfatare qualche luogo comune. «Gli iscritti non sono in calo, si attestano intorno ai 9.500 (1.000 i laureati ogni anno)». Il 18 per cento proviene da Puglia e Campania: «Tra le università del Sud svettiamo. Basti pensare che l’ateneo napoletano “guadagna”solo un 2 per cento di studenti
esterni. E Basta pure con questa storia - sorride allentando le briglie - che i nostri studenti sono “sfigati”: i nostri ragazzi sono bravi, parlano i voti, le lauree e i diplomi». E la premialità arriva anche sulla ricerca. «Senza la legge regionale di sostegno all’università avremmo dovuto chiudere nuovi cicli di studio, tagliare ulteriormente i servizi». Ma rispondono, conclude, garantendo contenuti di eccellenza. Sara Lorusso
C’E’ poco da fare. «Va instillata la coscienza di “luogo” per una delle terre più ricche del nostro Paese», è intervenuto in seduta Gianmarco Guidetti rappresentante dell’associazione universitaria Geobas. Tra le iniziative, è stata segnalata “Meteobas”, un progetto che prevede l’installazione di 5 centraline meteorologiche, una delle quali a Potenza. Tra gli studenti il rammarico forte resta la mancata attivazione del corso biennale di laurea magistrale in scienze geologiche. Del resto, se c’è un corso triennale, è un disagio per molti studenti non poter puntare anche sulla specialistica. Il rappresentante degli studenti Antony Rimoli ha chiesto che «vengano creati percorsi di studi completi, giusto per evitare di spostarsi fuori regione per il conseguimento della laurea quinquennale». Ma hanno richieste anche per il Comune: da studenti il disagio maggiore è sul trasporto. Rocco Blasi, per Sui Generis, torna sul tema macro: «Abbiamo la necessità di fare in modo che Potenza possa diventare realmente una città universitaria». La riflessione, a conti fatti, è stata importante. «Si sviluppa alla vigilia del trentennale dell’istituzione dell’Unibas - dice il sindaco Vito Santarsiero - Ed è questo un momento che segna anche l’inizio di un nuovo cammino in cui l’Università si apre al rapporto con il Comune che la ospita». Quella lucana «è un’università della quale andare orgogliosi. Eccellenza, un contesto generale di libertà di insegnamento, di ricerca, azioni slegate dalla ricadute immediate». Anche il sindaco riconosce che il rapporto tra città e istituzione nonèstato solido,manon si deve ragionare solo sulla memoria. L’ente è nato «La città deve meglio metabolizzare l’università, anche attraverso il recupero della memoria storica cittadina. Dobbiamo però rendere questa cooperazione sinergica, più organica e meglio percepita dalla città». L’auspicio è anche un po’ consapevolezza: «Lasciamoci dice il sindaco in chiusura - con la consapevolezza che non si parte da zero e con la necessità manifestata da più parti di insediare una struttura formale che possa garantire a questa nuova stagione per garantire un luogo di riflessione congiunta».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 8
Basilicata Mezzogiorno
12 Primo piano
Martedì 20 novembre 2012
Ricerca e sviluppo
Le novità di Basilicata Innovazione Premi alle aziende e voucher ai giovani
Tre anni per il salto di qualità Presentato il programma 2012-2015 per aumentare la competitività delle imprese | I PROGETTI | Dai lieviti all’ingegneria da Formula 1 di ANTONIO LIOTTA
POTENZA - Chiuso il primo ciclo del progetto è già ora di pensare al prossimo triennio, quello che dovrà portare al salto di qualità nel rapporto con le imprese locali e con il sistema della ricerca, partendo dai buoni risultati conseguiti dal 2009 ad oggi e puntando su alcune importanti novità. L’obiettivo di fondo è trasformare il progetto nato dall’accordo tra Regione e Area Science Park di Trieste in un’agenzia regionale per l’innovazione, una struttura al servizio del territorio che sfrutti le competenze sviluppate in questi tre anni per portare competitività e nuova occupazione nella regione. Ieri Basilicata Innovazione ha fatto il punto su quanto fatto e presentato il programma da portare avantifino al 2015. «La direzione intrapresa - ha spiegato il direttore Paolo Cattapan - è quella giusta. Ora bisogna fare squadra con il mondo delle imprese lucane e orientare la ricerca su progetti che possono avere reali ricadute sul territorio». Un’idea condivisa anche dal presidente della Regione, Vito De Filippo, che ha rivendicato la scelta politica della formula dell’«assistenza pubblica all’innovazione». «Bisogna anche capire come consolidare e rimodulare le attività, tendendo presente che molto sta cambiando in termini di sostenibilità della spesa pubblica e Basilicata Innovazione deve mettersi a cavallo di questi cambiamenti. I dati dei primi tre anni sono positivi - ha aggiunto - si può fare di più nel prossimo triennio, proprio perché è stato formato un gruppo di ragazzi che oggi ha un bagaglio di competenze maturo». Come spiegato da Andrea Trevisi, responsabile del servizio di trasferimento tecnologico, le prossime attività si porranno in continuità rispetto al passato e proveranno ad aumentare il numero delle imprese lucane - per ora solo
153 - che esportano prodotti e servizi in giro per il mondo. Tra le novità più rilevanti, l’istituzione di “premi per l’innovazione”- divalore compreso tra 5mila e 20mila euro - per supportare le imprese nelle prime fasi operative di realizzazione dell’innovazione di prodotto o processo. L’iniziativa “Giovani lucani”, sostenuta dal dipartimento Formazione e Lavoro, permetterà, invece, l’erogazione alle imprese di voucher che copriranno il costo delle collaborazione di giovani selezionati da Basilicata Innovazione. Terza novità sarà rappresentata da un osservatorio per la formazione, ricerca e innovazione, che avrà il compito di analizzare e monitorare i trend dei principali settori economici della regione e l’andamento delladomanda edell’offerta di ricerca e innovazione. Tra le opportunità promosse da Basilicata Innovazione dal 2009 al 2012 c’è il progetto Assessment, un intervento di consulenza personalizzato e gratuito curato dalla società internazionale Arthur D. Little e riservato a 30 imprese lucane. Al bando, però, hanno ri-
sposto solo 29 aziende, ridottesi a 24 per mancanza dei requisiti richiesti. Sette i settori di riferimento che hanno un ruolo economico e strategico importante nella regione, dall’agroalimentare (segmento olio) all’automotive/meccanica, dall’edilizia all’Ict, dal segmento legno e arredo imbottito all’osservazione della terra per chiudere con i serramenti. Un’analisi preziosa, quella della Arthur D. Little, che, partendo dall’analisi dei punti di forza e di debolezza del tessuto produttivo, ha tracciato una via di sviluppo basata su pianificazione di medio-lungo termine e alleanze nell’ambito di filiere industriali. Purtroppo, le risposte in termini di adesione sono state un po’ deludenti, con gli imprenditori chiusi in “modalità difensiva” perché alle prese con una congiuntura difficilissima e problemi d’accesso al credito. Hanno partecipato all’incontro gli assessori regionali Marcello Pittella e Vincenzo Viti, la dirigente dell’Ufficio Autorità di gestione Patrizia Minardi e Adriano De Maio, presidente di Area Science Park.
In alto: alcuni giovani di Basilicata Innovazione; a lato: De Filippo e Cattapan; in basso: la platea
POTENZA - Tre anni di attività a fianco degli imprenditori che intendono puntare sull’innovazione, dei ricercatori che vogliono portare sul mercato i loro studi e dei giovani pronti a scommettere sulle loro idee. É anche tempo di bilanci per Basilicata Innovazione, che ieri ha presentato un report con i progetti sviluppati nella sua funzione di incubatore tecnologico. Alcuni conclusi da poche settimane, come nel caso dei “lieviti indigeni” - in collaborazione con Unibas - che ha raccolto le esperienze di 5 aziende intenzionate a differenziare le produzioni di birra e individuato una rosa di ceppi. Appena concluso anche il progetto sulla “realtà aumentata”, che ha sviluppato framework su dispositivi mobili che permette, per esempio, la ricostruzione virtuale di uno scavo archelogico. Altri due progetti riguardano, invece, il settore Itc (Information e Communication Tecnology)e biotecnologie, sempre in collaborazionecon Unibas,eper entrambiè in corso la domanda di deposito di brevetto. Così come per Solethen (acronomico di Solutions for ethical engineering), che offre servizi ingegneristici innovativi per l’industria basati su metodologie d’indagine virtuale tipici di settori tecnologicamente avanzati come Formula 1 o indutria petrolifera e aerospaziale. Al convegno di ieri ha partecipato anche Giovannni Grieco, presidente del consorzio Copal, che ha ringraziato Basilicata Innovazione per il supporto fornito che ha permesso la commercializzazione del canestrato di Moliterno in diverse parti del mondo. an.li.
A Potenza la mostra degli “allievi” Copes. Hanno imparato a riciclare e a curare il verde
Apofil, finito il corso: e ora cosa si fa? E ora che il corso è finito cosa faremo? Bella la domanda e bella la mostra all'Apofil. I lavori finali del gruppo di corsisti del progetto Copes raccontano la storia di uomini e donne che sono usciti da una condizione grigia e ibrida - tra il bisogno economico e la necessità di inclusione sociale -- e che immaginavano (sarebbe meglio dire speravano) che la "scuola-lavoro" dovesse non finire, mai. Hanno imparato a pulire i giardini, a riciclare, a dipingere tessuti, si sono industriati in moltissime specializzazioni grazie a un piano che cercava di coniugare i loro desiderata e il bisogno di mercato. E sono stati pagati, non molto, ovviamente - un sussidio tutto sommato - con impieghi prevalentemente nei comuni che ne avevano fatto richiesta. La mostra chiude un ciclo e chiude anche le loro speranze. E' attento alle parole il direttore dell'agenzia, Vito Viggiano. «E' un segmento difficile, questo del pro-
Sono state formate oltre duemila persone
Sopra: una delle opera in mostra all’Apofil e a lato: alcuni corsisti del progetto Copes
getto Copes, difficilmente intercettabile anche da altre occasioni delle dinamiche dell'occupazione». In tutta la regione il numero interessato al progetto che è in scadenza è consistente, 2300 persone, c'è qualche ragazzo ma in prevalenza si tratta di uomini e donne che hanno superato i 40 anni, padri, madri, tutti alle prese con le incertezze e la precarietà quotidiana. La domanda è una sola, una "sinfonia" di questi tempi: e
ora? Ora ci sono 2300 persone che difficilmente potranno capitalizzare la formazione acquisita, il mercato non l'assorbe. Ed è solo un segmento, piccolo, del mondo dell'emergenza occupazione in Basilicata (pensiamo solo a chi ha terminato la cassa integrazione). Forse è più che mai urgente dare attuazione al progetto, voluto dallo stesso presidente De Filippo, del reddito minimo garantito.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 9
Basilicata Mezzogiorno Martedì 20 novembre 2012
26 Muro Lucano Educazione allo sviluppo sostenibile
Gli antichi popoli e la loro alimentazione
MURO LUCANO - Riflettori puntati sul convegno “Alimentazione degli antichi popoli lucani”, in programma il prossimo 22 novembre alle 10.30, al Museo archeologico Nazionale di Muro Lucano. A renderlo noto il sindaco Gerardo Mariani. «Inoccasione dellaSettimana Unesco di Educazione allo sviluppo sostenibile –si legge in una nota del primo cittadino - promossa e patrocinata dalla Commissione nazionale italiana per l'Unesco e dedicata quest'anno al tema alimentazione, agricoltura ed ecosistema, l'associazione onlus “ La strada dei fiori e delle preghiere” ha ottenuto il riconoscimento per l'inserimento dell'iniziativa “Madre terra Basilicata” come capofila del programma candidato a bando, dalla consulente turistica Fernanda Ruggiero». Il programma approfondirà il tema della salute e dell’alimentazione sia nelle scuole sia nei luoghi di cultura come Musei e centri sociali per uno progresso collettivo del territorio e per la sua salvaguardia. L’iniziativa ha il patrocinio
Ecco come si educa all’affettività
MOLITERNO Il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani
del Comune di Muro Lucano in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata e la Pro Loco murese, partner del progetto integrato “Il polo lucano dell’accoglienza, della cultura e del turismo sociale”, sostenuto da Fondazione con il Sud. A seguire un seminario per gli operatori turistici e coltivatori: “La patata di alta montagna e il fagiolo di Muro Lucano”, prodotti candidati per il Patrimonio culturale Unesco dieta mediterranea. Il progetto punta alla conoscen-
za reciproca dei prodotti locali e dei programmi anche per un’azione futura di vera collaborazione al fine di creare altri momenti culturali ed enogastronomici itineranti e seminari formativi per i giovani interessati ad innovativi impegni professionali, allo sviluppo rurale ed alle produzioni eccellenti presenti nei comuni partecipanti. L’obiettivo è favorire una crescita culturale ed economica del territorio con l'organizzazione di seminari e corsi di formazione mirati.
Giornata “Pedibus” MOLITERNO - Continuano gli appuntamenti con il pedibus promossi dalla Provincia di Potenza, nell'ambito del progetto “Futurenergy: risparmia, cammina, pedala, rispetta”. La manifestazione “Il villaggio eco-sostenibile”, articolata in diverse iniziative, si terrà oggi e vedrà c il coinvolgimento dell' Itcg “Petruccelli della Gattina”, dell' Ipia "Generale Giuseppe Parisi" e dell'Istituto comprensivo "Racioppi”. Saranno presenti il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, l'assessore alle Politiche comunitarie Francesco Pietrantuono e i consiglieri provinciali dell'area. Al termine dei lavori verranno sottoscritti gli atti d'intesa e impegno tra Provincia di Potenza, Società energetica lucana e i comuni di Castelsaraceno, Guardia Perticara e Viggiano, per la redazione dei Piani d'azione per l'energia sostenibile (Paes) previsti dal Patto dei sindaci.
Lagopesole Convegno oggi al castello e domani ad Avigliano
Musei e beni culturali Qual è la percezione del pubblico LAGOPESOLE - “Sistema turismo srl”, nell'ambito del progetto “Esperto di management per la Cultura” - “Un ponte per l'occupazione”, con la partecipazione del Comune di Avigliano e dell'Area programma “Alto Basento” presenta il terzo appuntamento seminariale in due giornate, oggi al Castello di Lagopesole e domani nella Sala Chiostro del Comune ad Avigliano, dal titolo “Musei e beni culturali: la percezione del pubblico”. Gli incontri saranno presentati da Concetta Santarsiero, coordinatrice del percorso formativo e si articoleranno come studio e riflessione sul processo cognitivo del pubblico riguardo la fruizione dei beni culturali. Coniugare alla cultura la comunicazione più efficace, per veicolare
conoscenza, è l'obiettivo auspicabile nella gestione e valorizzazione di musei, gallerie d'arte e luoghi di rilevanza storica. Acquisire gli strumenti per ridefinire la comunicazione dei beni culturali con una prospettiva che sappia divulgare una letturainnovativadelle ricchezzechecaratterizzano i nostri territori. Le due giornate saranno coordinate da Aldo di Russo, esperto nella realizzazione di spettacoli multimediali e di nuove tecnologie applicate alla gestione dei beni culturali, regista del Museo narrante multimediale e della multivisione “Il mondo di Federico II”. La prima giornata riguarderà l'analisidelmodelloitaliano digestionedeimusei e le possibilità future. Ne discuteranno, con l'assessore regionale alle Attività
produttive Marcello Pittella, il sindaco di Avigliano Vito Summa, il presidente dell'Area programma “Alto Basento”Gerardo Ferretti, il giornalista Mimmo Sammartino, Anna Maria Giannone, museologa della Galleria Borghese di Roma e Francesco Panarelli, docente di Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Basilicata, che approfondirà la figura storica di Federico II. La seconda giornata sarà incentratasul valore conoscitivo della cultura: interverrà, con Aldo Di Russo e Mimmo Sammartino, Lorenza Merzagora, museologa presso l'Università di Siena. Oggi i lavori avranno inizio alle 9 e termineranno alle 17.30. Domani i lavori avranno inizio alle 9 e termineranno alle 13.30.
L’INTERVENTO DA circa un mese un pezzo della strada provinciale Sp 6 Appula, poco distante dall'abitato è franato, trascinando a valle un bel tratto della sede viaria oltre alla banchina in adiacenza della “casa Mecca non ultimata” e a valle dell'abitazione del Dott. Bianco. Allo stato attuale quel tratto di strada è sbarrato, ad un mese dall'accaduto la principale stradausata perandare e venire da Potenza, l'unica strada per raggiungere quasi tutte le frazioni del Comune è non percorribile. Per bay-passare la frana il traffico è deviato per chi viene da Potenza e Frazioni verso c/da Impiso (zona villette densamente abitata) incanalando una portata di veicoli assai. Per chi deve recarsi a Potenza e nelle Frazioni, la circolazione è deviata su Via Maresciallo Santoro o Giustino Fortunato per immettersi sul tratturo Cupolo-Milani immediatamente a valle dello smottamento, la cui visione viene interamente offerta ai
Bella Il progetto del Comprensivo
Frana sulla Sp 6 Il Comune intervenga passanti con la speranza che su di essi non rotoli o non scivoli qualche masso di terra, di calcestruzzo o altro visto la totale assenza di barriere a valle. Mediante il tratturo Cupolo-Milani si raggiunge la strada provinciale per Giuliano inerpicandosi per l'impervia salita della frazione “Spinamara” che, proprio nel tratto abitato ha una pendenza di oltre il 15 per cento e una sede carrabile minore di 4 metri. Tutti possono immaginare cosa succederà se questa situazione si protrae con l'incipiente inverno. Il fenomeno franoso è avvenuto durante i lavori di costruzione di un edificio residenziale a ridosso della Provinciale di proprietà di una cooperativa e una parte delle
opere realizzate sono state divelte dallo scivolamento delle terreno di sedime. Noi non facciamo e non faremo opera di sciacallaggio né nei confronti dei tecnici né tantomeno nei riguardi dei cittadini che con grandi sacrifici hanno intrapreso la realizzazione della propria abitazione, sottraendosi al costoso mercato speculativo della casa “pret a porter”, ma, ci riserviamo di approfondire sull'opportunità, sulla regolarità e sull' indifferibilità nella assegnazione di questo lotto. Oggi, perciò, pensando alle esigenze contingenti per la soluzione del problema viabilità accusiamo l'amministrazione comunale di assoluta incapacità di gestire anche l'emergenza che fino ad ora è stata affrontata con un piglio
da “mezze maniche” Ci saremmo attesi che da subito, si sarebbe provveduto: ad allargare il tratto di strada nei pressi del villino del dottore Bianco occupando d'urgenza il terreno limitrofo senza tema di opposizione; ad apporre due semafori a monte e a valle della zona villini e un divieto di parcheggio lungo tutto il tratto stradale interessato; a organizzare un bus navetta in modo da consentire ai viaggiatori delle autolinee pubbliche di raggiungere i pulman nell'area “tre scalini” che potrebbe ospitare agevolmente la sosta dei mezzi. Noi chiediamo che si proceda immediatamente, di concerto con la Provincia di Potenza alla definizione delle opere necessarie e che si realizzino d'ufficio nella maniera più celere possibile, riservandosi la possibilità di rivalersi nei confronti di eventuali terzi responsabili. Renata Labella Coordinatore cittadino Idv
Alcuni dei bimbi del Comprensivo che hanno partecipato al progetto
BELLA - Dopo due mesi di lavoro si è concluso corso di educazione all'affettività che l'Istituto comprensivo di Bella ha curato con Ornella De Franco dell'Asp di Potenza. Trentasei alunni di terza media e 46 di quinta elementare con le loro famiglie sono stati coinvolti in una attività di informazione e formazione che è decisiva per il processo di crescita delle nuove generazioni. Le mamme di San Cataldo hanno accompagnato i loro figli a Sant’Antonio Casalini per l'incontro conclusivo che è divenuto occasione di conoscenza e di scambio. Le docenti Barbera, Marinelli, Faraco e Sabato delle quinte elementari di San Cataldo e Sant’Antonio Casalini hanno dato la parola ai ragazzi che hanno presentato “Ovolina e Spermazò” un libro illustrato che racconta la loro esperienza. Subito dopo hanno presentato cartelloni con disegni e frasi che hanno raccontato come il lavoro è stato svolto in classe. Le mamme, sollecitate dal dirigente scolastico Mario Coviello, hanno parlato del loro iniziale imbarazzo quando i loro piccoli hanno chiesto spiegazioni. Dialogo e creatività sono state le caratteristiche dell'approccio all'educazione sessuale nelle scuole su cui lavora da più di vent'anni la De Franco che ha detto: « Formare a una sessualità responsabile richiede , in primo luogo, il dialogo tra adulti, genitori e insegnanti impegnati nella relazione educativa con gli adolescenti, per ottenere fiducia e collaborazione». Per formare i ragazzi «sono stati utilizzati fogli, penne, gesso, lavagna e anche libri illustrati, siti internet - hanno detto le insegnanti - e la “relazione”, con tutto quello che siamo, attraverso la voce, lo sguardo, il movimento. Questo contagia i ragazzi che dicono di sé attraverso il silenzio o l'eccessivo “rumore”, a seconda di quanto sono disponibili per una riflessione personale, un coinvolgimento oppure un rifiuto. Tutto ha contato durante gli incontri : il foglietto restituito in bianco,
la battuta scurrile, la posizione che hanno assunto, lavorando in gruppo o isolandosi». Tutto è diventato domanda così densa di aspetti e significati, da essere sufficiente per affrontare le loro persone, aiutandoli ad esplicitare il desiderio più profondo che contengono, perché possano prenderne atto loro stessi e misurarsi con esso. «L'esperienza accumulata in questi corsi che portiamo avanti da nove anni, e la conoscenza del mondo adolescenziale che ne deriva - ha detto il dirigente scolastico Mario Coviello - ci ha convinti che l'educazione sessuale possa essere una importante occasione educativa. La sessualità costringe a tenere unito il biologico, lo psichico, il relazionale e il sociale, essa non può essere colta se non tenendo uniti questi vari livelli e questa è una grossa sfida per tutti. I ragazzi ne colgono la portata». L'adulto in questa fase rimane punto di riferimento importante e guida nel percorso di crescita, ma in modo completamente diverso rispetto al periodo infantile. Le trasformazioni dell'adolescenza inducono la necessità di un cambiamento relazionale faticoso per entrambi, adulti e ragazzi; il cambiamento dell'altro deve essere riconosciuto, intutti isuoi aspetti e implicazioni, e accettato. “Quando penso al mio futuro - ha detto Manuela - mi piace osservare mia mamma, con quale amore aiuta me e mio fratello e mio papà che, al ritorno dal lavoro aiuta mia mamma. Questo mi fa pensare al mio futuro: io, mio marito e i miei figli». E’ un'affermazione carica di speranza, una speranza che non deve andare delusa. La De Franco ha completato le esposizioni dei ragazzi con integrazioni e risposte alle domande dei ragazzi e delle mamme. Al termine tutti insieme hanno cantato “Il mio corpo che cambia” di Piero Pelù L'adolescente ha bisogno di essere protagonista riconosciuto nel suo processo di crescita e i corsi di educazione all'affettività vanno in questa direzione.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 10
18 24 Ore in Basilicata
Basilicata Mezzogiorno
Martedì 20 novembre 2012
CALABRIA E BASILICATA,TERRE DI LIMES di DOMENICO LOGOZZO Matera esempio da seguire.La cultura della valorizzazione del patrimonio ambientale ,porta enormi vantaggi allo sviluppo economico,turistico ed occupazionale.Dalla vicina Calabria,l'assessore regionale alla cultura,Mario Caligiuri cita proprio la città lucana come importante punto di riferimento.Positività da imitare. Per ottenere risultati soddisfacenti.La fama di Matera è meritata.E per questo ha ricevuto tanti prestigiosi riconoscimenti.Nel 1993 i Sassi sono stati il primo sito dell'Italia meridionale adentrare nella lista dei patrimoni mondiali dell'Unesco.Invece ”la Calabria finora è l'unica regione italiana che non ha un sito Unesco”,ha rilevato l'assessore calabrese,sottolineando che”i riconoscimenti di vario tipo dell'Unesco, non solo sono fondamentali per evidenziare la vera natura della Calabria, che e' quella culturale, ma sono importanti anche per favorire la crescita economica ed occupazionale, com'e' avvenuto, per esempio, a Matera, vicino a noi".Un tesoro.Da tenere ben conservato.Le radici di una grande civiltà,che non può essere sottovaluta,che non può essere dimenticata.Testimonianze di grandi uomini di cultura di ieri e di oggi. Scriveva Carlo Levi : “Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”.La notorietà mondiale di Matera viene ulteriomente confermata da quanto raccontato su Repubblica del 28 luglio 2003 dal giornalista e scrittore Gabriele Romagnoli: "Vuoi ascoltare la lingua perduta di Gesù?", domanda padre Paolo, monaco desertico, formazione gesuitica, barricato a Mar Musa, ospitale fortezza di roccia e fede a cinquanta chilometri da Damasco. Uomo paziente, ma perentorio, non aspetta neppure la risposta. Indica un punto nel nulla che precede l´orizzonte e gli dà un nome: "Maaloula".Quando il microbus ci arriva, scarica i passeggeri in un villaggio aggrappato alla montagna che qualcuno profanamente considera "la Matera d´Oriente". La città dei Sassi diventa termine di paragone.”Profanamente”,annota Romagnoli.Una notorietà che va tenuta in giusto conto,soprattutto in questi giorni in cui tanto si sta discutendo sul mantenimento della Provincia. E il fatto che la vicina Calabria guarda a Matera con ammirazione e come “modello di sviluppo positivo” per quello che ha fatto e per quello che ha ottenuto, grazie al suo patrimonio universalmente conosciuto,costituisce un ulteriore motivo di orgoglio e titolo di merito.Oltre ogni campanile.Il merito ricosciuto.E' significativo che Calabria cerca di recuperare il tempo perduto rifacendosi all'esperienza materana.Preziosissima.Una spinta per costruire anche altrove importanti iniziative per il rilancio. E proprio in Calabria ,a Palmi, nell'ambito della “Settimana Unesco per l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile”,saranno esaminati “ i piu' rilevanti percorsi di valorizzazione intrapresi nella regione , tra i quali, la 'Varia' di Palmi, il Parco della Sila, le Minoranze linguistiche calabresi, l'abete bianco del Pollino oltre al Duomo di Cosenza e alla Dieta mediterranea, gia' riconosciuti dall'Unesco”. La tutela dei monumenti e dei paesaggi sono fondamentali per una corretta crescita attraverso soprattutto la seria pianificazione.Esigenza che nel novembre del 1957 era stata messa in evidenza a Lucca nel corso di un convegno con la partecipazione di autorevoli esperti e decisi sostenitori del valore del primario territorio e dei suoi beni. La tutela innanzitutto.Contro ogni atto di selvaggia aggressione.Tra i più attivi l'ing.Adriano Olivetti . Scriveva l'Unità: “Aprendo i lavori del convegno, sottolineava la drammatica urgenza del problema e la necessità di chiarire i termini di una questione che presenta problemi politici a problemi morali di grande evidenza. C'è teoricamente la possibilità di sottoporre a vincolo i valori monumentali e preistorici, ma, nella realtà delle cose, il provvedimento interviene (se interviene) a posteriori, quando una strada di grande valore e stata manomessa, un paesaggio storpiato,un monumentocircondato oschiacciato da una espansione edilizia scriteriata”. La denuncia e laproposta.Scrivevaancora l'Unità:”C'è la necessità di giungere ad un equilibrio armonico, attraverso la pianificazione urbanistica evitando in tal modo che l'intervento vincolistico risulti alla fine una pura misura burocratica ed inefficace. Da qui ancora, l' urgenza di giungere alla definizione di strumenti di legge più validi di quelli attuali usufruendo e attuando le leqgi di tutela del 1939”. Le indicazioni e gli accorati appelli non sono serviti a nulla.Questo si deve dedurre esaminando l'odierna situazione.Anni di saccheggi.Il “Belpaese” devastato da ruspe e cemento.Crolli spaventosi.Frane devastanti.Quante vittime potevano essere evitate! Quelle pronunciate dall'ing.Olivetti ancora oggi sono parole di grandissima attualità:”Intervenire prima”.Solo così non ci saranno ancora altre vittime e si eviteranno nuove ingenti spese per riparare i danni.La prevenzione, la messa in sicurezza,la punizione esemplare di chi non rispetta la legge:questi debbono essere gli impegni reali da parte di chi ha istituzionalmente l'obbligo di difendere il territorio e l'incolumità dei cittadini.
«La Calabria prenda esempio da Matera»
L’appello dell’assessore regionale calabrese alla cultura Mario Caligiuri
RIORDINO DELLE PROVINCE
Il ruolo delle due regioni nella nuova geografia istituzionale di PIETRO PERUGINI Ho letto con vivo interesse l’articolo, pubblicato su “Il Quotidiano” del 24/10/2012 firmato dall’Architetto Empio Malara, relativo al riassetto istituzionale delle province calabresi e lucane e della possibile integrazione politica delle due Regioni.Il tema del riassetto regionale e della possibilità di ridefinirne i confini, al di là dell’urgenza di contenere icosti dellapolitica, nonè nuovo, basti qui ricordare lo studio della Fondazione Agnelli, ma Malara lo affronta in maniera originale, focalizzando la sua attenzione su due regioni del Mezzogiorno: la Calabria e la Basilicata, con particolare attenzione al ruolo, per come recentemente modificate, delle tre Province: Potenza, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria( città metropolitana).Mi permetto di aggiungere la specificità di Matera, città di grandi risorse culturali, storiche e turistiche.Il discorso proposto è nuovo ed originale, perché suggerisce di percorrere una strada, all’interno del Meridione, di unificazione di territori omogenei, al fine di favorire, tra le Regioni: Campania- Puglia e Calabria/Basilicata, un confronto tra territori di pari importanza, anche allo scopo di superare lo sviluppo a macchia di leopardo, cha ha caratterizzato, sino ad oggi, la crescita del Sud.La ridefinizione dei confini e la conseguente unione avrebbe, a mio parere, una positiva ricaduta su tutti gli interventi infrastrutturali: autostrade e ferrovia; senza trascurare i benefici che potrebbero derivarne, anche, per gli ospedali e i tribunali.L’intervento di Malara ha anche il pregio, senza voler apparire
campanilista, di rilanciare la funzione e la centralità della provincia di Cosenza che, da territorio a Nord della Calabria, diventerebbe il baricentro del nuovo assetto istituzionale.Inquesto contestodi profonde innovazioni e trasformazioni credo che trovi maggiore attualità la possibilità di dar vita ad una grande e bella città derivante dall’unione di Cosenza,Rende e Castrolibero.Non mi spingo oltre nelle mie riflessioni, stimolate dall’interessante intervento di Malara, ma mi permetto di invitarlo pubbli-
camente, e lo farò anche in privato, ad un confronto, organizzato dal Centro Calabrese Documentazione e Studi “Pasquale Perugini”, che presiedo, con gli esponenti del mondo politico, culturale ed economico, su questi temi che, se arricchiti, condivisi e migliorati, potrebbero costituire un utile appuntamento di sviluppo, di crescita di una parte importante del territorio Meridionale. *Presidente Centro Calabrese Documentazione e Studi Pasquale Perugini.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 11
24 Ore in Basilicata 17
Martedì 20 novembre 2012
DOPO la selezione, sono stato uno dei fortunati 27 che hanno partecipato al nono corso informativo per giornalisti su “Conoscenza e prevenzione del rischio in aree di crisi”, organizzato dal ministero della Difesa e dalla Federazione nazionale della stampa italiana. Concetti teorici, lezioni frontali e molte le prove da sostenere, alcune anche abbastanza impegnative tra cui il nostro rapimento, hanno caratterizzato il corso finalizzato a fornire elementi di conoscenza di base a giornalisti e operatori dell'informazione, interessati a operare, o che già operano, in situazioni in cui sia rilevabile o presumibile un grado di rischio per lo svolgimento del lavoro d'informazione o che vedano la presenza di forze belligeranti, caratterizzate da conflitto o tensione. Le caratteristiche di una spy story c'erano tutte, sembrava di essere in una situazione descritta dalle pagine di Forsyth. Tutto è iniziato con un commando che assaltava il nostro convoglio e venivamo costretti a scendere, legati ed incappucciati, con il fucile alla nuca, si veniva guidati dai sequestratori, che ci portavano in un locale dove "il cattivo" della situazione ci urlava, in diverse lingue, la sua verità e ci chiedeva conto di molte cose. Fatti vestire con una tuta arancione ci hanno lasciati in una stanza in attesa dell'arrivo dei nostri carcerieri. Scrivemmo una lettera in cui descrivevamo la situazione e tentammo di entrare in empatia con i sequestratori, ne scaturì una lettera talmente bella che il sequestratore volle abbracciare la neoeletta leader del gruppo. Ci diedero un computer dove trascrivere la lettera, riportando anche le email delle redazioni a cui facevamo riferimento. Nelle fasi terminali della vicenda ci fecero realizzare un video per chiedere il nostro rilascio in cambio di soldi e successivamente venimmo portati nel luogo dello scambio. Nessuno si presentò per pagare il riscatto, i rapitori erano molto arrabbiati, venimmo nuovamente spostati. Un blitz delle forze speciali decretò il nostro salvataggio e la fine della detenzione. Dopo aver assistito alla fucilazione degli autisti, essere stati sequestrati, minacciati, segregati, aver trovato una ragazza in lacrime che diceva di essere stata stuprata, aver realizzato un video e la situazione iperealistica, scoprimmo che eravamo stati "vittima" di una sorta di gigantesco "scherzi a parte" in cui avevamo capito cos'è lo shock da cattura ed avevamo interiorizzato perfettamente quello che bisogna fare in questo tipo di situazioni, ma soprattutto quello che non bisogna fare. Era stato una sorta di battesimo del fuoco che serviva ad interiorizzare concetti ed a far capire molte cose, anche dell'animo umano. Nel debriefing finale ci vennero spiegati i nostri punti di forza e di debolezza. Una panoramica sulla situazione mondiale, le legislazioni vigenti, le forze in campo, i vari teatri di guerra, tra cui libanesekosovaro-afgano, il lavoro di intelligence delle forze armate si è passati all'area addestrativa per la seconda fase "sul campo". La fase pratica ha previsto simulazione in un terreno in cui erano presenti diversi tipi di ordigni, ovviamente finti, e le procedure per la loro individuazione, la strumentazione da utilizzare per la bonifica. L'azione si spostava ancora, questa volta nell'analisi dei vari tipi check point che si possono incontrare e
Basilicata Mezzogiorno
Emozioni e paure di un cronista al fronte A lato: la simulazione di un rapimento di giornalisti da parte di un gruppo armato; in basso: un altro scenario di guerra e la consegna dell’attestato di partecipazione al nono corso per giornalisti su “Conoscenza e prevenzione del rischio in aree di crisi” organizzato dal ministero della Difesa e dalla Fnsi
Un corso di Ministero della Difesa e Fnsi per giornalisti in aree di crisi
Tra bombe, check point e minacce «I miei 12 giorni da inviato di guerra» di ALESSANDRO ZENTI
«Sequestrati, incappucciati e lasciati in una stanza ad aspettare»
Tra le prove pratiche la bonifica di un campo minato
A lato: un battello d’assalto utilizzato durante le simulazioni e sopra: una delle lezioni frontali del corso
il loro approccio, a seconda che sia gestito da ribelli, insorti o vere gerarchie militari organizzate. Al check point scoprimmo che è difficile parlare o restare calmi con qualcuno armato fino ai denti che urla e rovista ovunque nell'abitacolo. Incerti del mestiere che bisogna gestire. Anche qui sangue freddo e pazienza infinita, dovevamo gestire le emozioni. Avendo trattato più volte il tema delle nostre flotte marittime abbiamo avuto mo-
do di visitare il cacciatorpediniere Caio Duilio ancorato nel porto di La Spezia e pronto a solcare il mediterraneo. L'uscita sul battello d'assalto del Gruppo operativo incursori è stato uno dei tanti momenti elettrizzanti di questo corso, anche in questo caso hanno simulato il nostro salvataggio da parte delle nostre forze speciali ed il trasporto in zona sicura. In tutto il corso ci è stato chiarito il ruolo del giornalista embedded, cioè al seguito dell'eser-
cito, e le sue implicazioni, cosa può fare e quali sono i comportamenti da evitare per non mettere a rischio la sua vita e quella della scorta a lui assegnata.Infine la cerimonia di consegna degli attestati, alla presenza del Generale Fogari e degli esponenti della Federazione nazionale della stampa. Dodici giorni di emozioni, vita di caserma, brande, sacchi a pelo, lavatrici a gettoni, lezioni frontali ed esercitazioni, finiti non senza qualche lacrima, sca-
turita mentre si riprendono le valigie, perchè si sa, le emozioni ed i pericoli, anche se simulati, avvicinano le persone e le rendono una grande famiglia. In un futuro non esageratamente lontano andrò in Kosovo, per documentare il lavoro svolto dall'esercito italiano, per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico, l'attività di sminamento, di educazione e sensibilizzazione al rischio mine e per capire una realtà, forse, anche un pò dimenticata.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 20.11.2012
PAG. 12
Basilicata Mezzogiorno
24 Ore in Basilicata 15
Martedì 20 novembre 2012
Dolore e speranze accomunano ogni anno migliaia di famiglie come quelle dei lucani Viola e Roberto
Quelle storie di bambini speciali
Il difficile mondo dell’oncologia pediatrica nel libro della giornalista Natalicchio di ANTONELLA GIACUMMO
me riuscire a sopravvivere quando nel letto c'è tuo fiPOTENZA - I bambini resta- glio, con quel "catetere venono bambini. Anche quando so centrale cucito sul cuore, sono malati, restano sempre per fare i prelievie le chemiopiù bambini che malati. Con terapie". Noi genitori sobbalil loro pop corn, con i loro di- ziamo nel vedere una semplisegni,leloro partitealbiliar- ce ferita, ci svegliamo di notte a controllare il respiro dino e alla play. Paola Natalicchio è una quando hanno la febbre: comamma. É anche una gior- me si fa a sopravvivere a tannalista, ma in questa storia to dolore? Nascono così le "Storie inquesto è un elemento che c'entra poco. É la mamma di credibili dei bambini invinciAngelo. Quando Angelo ha bili di Oncologia pediatrica". poche settimane di vita, un Non appena il tumore di Anuragano arriva a portarsi gelo mostra una regressione via tutto ciò che una normale e quindi un filo di speranza gravidanza porta con sè: comincia a intravedersi doqualche notte insonne ma- po mesi di buio, Paola si rigari. La preoccupazione per corda d'essere una giornaliil nasino chiuso o la stan- sta, con la voglia di raccontachezza per l'allattamento. re quello che ha vissuto e vive, con il bisogno Paola frequenta di far conoscere un piccolo consuluna realtà che non torio romano dove è solo la sua purogni settimana le troppo. Ogni anmamme si inconno, infatti, sono trano per far pesa1.500 le famiglie re i bambini. Il suo che precipitano non cresce, in più nel baratro e sono da qualche giorno costrette a entrare ha qualche rigurin quello che Paola gito di troppo. chiama "Il regno di Nulla di preocOp". cupante per il peNasce così il diatra, nulla che blog "Il regno di possa allarmare Op", che ha un suo una mamma alla sua prima espe- La copertina del libro spazio anche sul sito del quotidiano rienza. L'ostetrica "L'Unità": in pochi del consultorio, inmesi i suoi post vece, si mostra un vengono letti da po' preoccupata: circa 80.000 per«Vai a fare un'ecosone. E quei post grafia» le suggerioggi sono raccolti sce. Detto fatto: in un libro doloro«Eravamo a un so ma nel quale si passo dall'estate intravede la spequando un ecoranza. Sì, perché grafista con i baffi la bella notizia è neri e folti, ha apche «dai tumori inpoggiato la sonda fantili si può guadel suo apparecrire. Un anno fa chio sulla pancia di mio figlio. Poi l'ha ritirata non lo sapevo e questo ha rein alto, di botto. E si è messo so la prima parte del mio una mano sul viso. «É una viaggio nel Regno di Op inmassa di otto centimetri, do- sopportabile e straziante. vete scappare al pronto soc- Pensavo di essere in un braccorso. Alla fine di quella fra- cio della morte e, invece, ero se si è spento l'interruttore in trincea: sono due cose disu tutto quello che io e il pa- verse ed è importante capirlo dre di mio figlio avevamo co- per reagire come serve». E così come i genitori sono struito prima, in dodici anni in trincea, i piccoli diventano di vita insieme». Tutto cambia quando al "Bambini soldato", che hantuo bambino di soli due mesi noilcoraggio dinominarela diagnosticano un tumore. Si paura e affrontarla. Che si crolla, ci si arrabbia, ci si in- rassegnano a perdere i loro terroga, ci si accusa. Come riccioli biondi. Che ogni sopportare tanto dolore, co- giorno vengono sottoposti a
«Medici e infermieri pronti a lottare con noi»
Audizione del dirigente dell’unità di Otorinolaringoiatria
Ospedale di Matera, discussione in commissione Politiche sociali POTENZA - Si è riunita ieri la commissione “Politica sociale” del Consiglio regionale. Il presidente dell’organismo, Rocco Vita (Psi), ha aperto i lavori stabilendo, in accordo con i consiglieri intervenuti, di raccogliere entro la prossima settimana, gli eventuali emendamenti fatti pervenire sul provvedimento di Giunta riguardante le “Norme organiche in materia di spettacolo e disciplina delle attività culturali”, in presenza, anche, della proposta di legge di iniziativa del consigliere Romaniello (Sel) su “Norme in materia di spettacolo dal vivo”. Auditi, su richiesta del consigliere Venezia (Pdl), il dirigente dell’Unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Madonne delle Grazie”di Matera, Gennaro Larotonda e Giuseppe Romano, in merito alle difficoltà «in cui versa il nosocomio materano circa il funzionamento e le condizioni di lavoro della Unità operativa che rispecchiano, in generale,
quelle concernenti l’intera struttura legate alla carenza di uomini e mezzi che rischiano di far perdere all’ospedale materano come già avvenuto, oltre alla disponibilità di posti letto, la valenza qualitativa rispetto ai nosocomi limitrofi della Puglia». Auditi, infine, il dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta regionale, Angelo Nardozza, ed il dirigente dell’Ufficio autonomie locali e decentramento amministrativo, Pasquale Lamonea, al fine di conoscere lo stato di attuazione dell’articolo 40 delle legge regionale n.26 del 2011 sulla “Disposizione per la formazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata”, con particolare riguardo alla platea dei lavoratori socialmente utili e dei collaboratori coordinati e continuativi, su richiesta del consigliere Romaniello (Sel). Decisa una prossima audizione per fare il punto preciso circa la situazione dei Comuni .
prove terribili ma reagiscono e non perdono la voglia di scartare i regali a Natale o di giocare con i loro forzati compagni di gioco. E nel libro di Paola c'è la buona sanità: quella fatta dai medici, infermieri e portantini che hanno scelto di lavorare in un reparto straziante. Che con umanità parlano a quei genitori già devastati, che si mettono a giocare e scherzare con i loro piccoli pazienti. «Ci sono le sere in cui i medici tornano da casa anche se è domenica, anche se hanno staccato il turno da poco, perché lo hanno seguito per sette mesi Jacopo e non intendono mollare, non adesso, adesso meno che mai».
Così come c'è la cattiva sanità: quella che costringe migliaia di famiglie a lasciare la loro casa per trasferirsi altrove. «Mi auguro - scrive Paola - che i servizi per i bambini oncologici e le loro famiglie si moltiplichino sul territorio nazionale, ben al di là dei pochi centri di eccellenza dei principali capoluoghi del centro-nord, così da sollevare comunità di persone già stravolte da unanotizia infame dall'incombenza ulteriore di emigrare per un tempo indefinito tra Roma, Firenze, Bologna, Genova, Padova e Milano». Sì, perchè le carenze principali sono al Sud: famiglie che lasciano Palermo, Ancona, Potenza, Brindisi e Mate-
ra e che si fanno centinaia di chilometri per raggiungere il grande ospedale che dia loro almeno una speranza. Perché non avere neppure quella è un dolore ancora più grande della stessa malattia. E così, dalla Basilicata, ci sono le storie di Viola e Roberto, quelli del “club dei quasi adulti”. Non sono più bimbi piccolissimi, ma adolescenti che hanno dovuto lasciare la panchina, il muretto o la piazza dove si incontravano con gli amici. Quando si entra nel Regno di Op il resto del mondo rimane fuori. Per molto tempo. E restano fuori anche i fratellini o le sorelle. Viola, per esempio, che ha 14 anni, ha lasciato
fuori da quella porta il fratellino di 11. Dentro una parte della famiglia, fuori c'è quell'altro pezzo disorientato e spaventato, che dovrà adattarsi a vivere lontano da tutti quelli che ama. Che la malattia è anche questo: la solitudine del piccolo malato ma anche quella del fratello che resta fuori spesso senza la mamma. E non per un giorno. Spesso per mesi, “nessuno meno di un anno”. Ed è per questo chel'assenza distrutture capaci di dare risposte sanitarie vere ai piccoli soldati di Op è ancora più dannosa. Spezza in due le famiglie, le allontana dagli affetti che, quando un dolore così grande esplode, sono l'unica cosa a cui aggrapparsi.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 13
Basilicata Mezzogiorno
MATERA CITTÀ I IX
Martedì 20 novembre 2012
SPENDING REVIEW
COLPO DI GRAZIA Gli effetti del riordino andrebbero ad «acil disagio di una popolazione che RICHIAMO A MONTI E PARLAMENTO crescere vive già in condizioni di estrema difficoltà»
Il Consiglio pastorale: ingiusto una Provincia «La soppressione rischia di alimentare tensione sociale» l La Chiesa c’è. E sulla questione del riordino delle Province batte un altro colpo. In linea con quanto enunciato nella lettera indirizzata dalla Conferenza episcopale lucana al presidente del Consiglio, Mario Monti, e in linea con quanto espresso dall’arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio, proprio in una intervista al nostro giornale, il Consiglio pastorale diocesano di Matera-Irsina chiede a Governo e Parlamento di riconsiderare la scelta prestando maggiore attenzione ai problemi del territorio e al pericolo di tensioni sociali, che la soppressione della Provincia di Matera potrebbe innescare, senza per questo rinnegare le motivazioni alla base della decisione. Convocato in forma straordinaria, dopo un articolato confronto, nel quale sono stati approfonditi i numerosi aspetti del problema, il Consiglio pastorale diocesano ha ritenuto che «non può essere messo in discussione l'attuale assetto territoriale, come è stato anche affermato con chiarezza nella lettera che i Vescovi di Basilicata hanno indirizzato, il 9 novembre scorso, al presidente del Consiglio Monti». In una nota diffusa dalla Diocesi, si legge in particolare che «il decreto legge del Governo, che nella regione porterebbe alla creazione di un'unica provincia, appare ingiusto. Innanzitutto per un aspetto sostanziale, in quanto va ad accrescere il disagio di una popolazione che vive già in condizioni di estrema difficoltà. Ma anche perché il
LO SCENARIO
«Non c'è famiglia che non sia stata toccata pesantemente dalla crisi» provvedimento governativo presenta non pochi aspetti di "dubbia costituzionalità" e di "imprecisa formulazione", soprattutto laddove individua i requisiti minimi dell'estensione territoriale e non invece quelli massimi; un particolare che porterebbe in Basilicata alla formazione di una provincia con un'estensione smisurata», pari a poco meno di 10000 km². «Considerando le caratteristiche orografiche del territorio decisamente sfavorevoli, la situazione che verrebbe a crearsi – continua il documento del Consiglio pastorale diocesano – sarebbe oggettivamente insostenibile. Si chiede, pertanto, alle forze politiche rappresentate in Parlamento e al Governo stesso, che si trovi il modo di procedere alla necessaria opera di razionalizzazione della spesa pubblica senza compromettere la presenza delle istituzioni sul territorio. La questione del riordino delle province rischia di alimentare nella regione un clima di tensione sociale che tutti dobbiamo contribuire a prevenire e
APPELLO AL BUON SENSO La Cattedrale. Dal Consiglio pastorale diocesano un messaggio a Governo e Parlamento perché riconsiderino il decreto di riordino delle Province ponendo più attenzione zione al territorio e al rischio di tensioni sociali [foto Genovese]
ARCIVESCOVO Mons. Salvatore Ligorio con il Bambinello [foto Genovese]
Sabato sera in piazza Un altro comitato annuncia una marcia Dai «secessionisti» agli «indipendentisti». Scende in campo un altro comitato cittadino contro il decreto di riordino delle Province. All’insegna dello slogan «Matera provincia (nè con Bari nè con Potenza» un non meglio definito «Comitato spontaneo di cittadini» annuncia per sabato 24 novembre una marcia con partenza alle 20 da piazza Matteotti per difendere l’esistenza e la «dignità» di Matera. Il corteo dovrebbe attraversare via Rosselli, via XX Settembre, via Lucana, via Roma, per confluire in piazza Vittorio Veneto.
.
a superare efficacemente e nel più breve tempo possibile». Il Consiglio pastorale tuttavia riconosce che «questa circostanza ha finalmente riportato il dibattito e il lavoro politico a confrontarsi con la realtà, con le condizioni reali di vita del nostro popolo» constatando che «è un aspetto di indubbia positività
perché costringe tutti, ma particolarmente chi ricopre ruoli di responsabilità, a considerare le dure condizioni in cui ormai si trova a vivere la quasi totalità delle famiglie. Non c'è famiglia – osserva però il «parlamento» della Diocesi – che non sia stata toccata pesantemente dal dramma della crisi economica, dalle
difficoltà dovute alla perdita del lavoro, dal dolore per mancanza di prospettive per i figli, dalle privazioni e dalla vergogna dell'indebitamento. La comunità cristiana sente il dovere di far sentire forte la propria voce perché giunga a tutti il grido del povero che chiede aiuto, perché si ristabilisca la giustizia, per-
ché la politica si attenga rigorosamente al mandato ricevuto di garantire il bene comune». Il Consiglio pastorale diocesano conclude affermando di sentire di poter interpretare «la diffusa esigenza di un nuovo assetto della pubblica amministrazione, più agile e attenta ai bisogni, meno gravosa per i cittadini».
LA PERTURBAZIONE LA PREFETTURA A DIRAMATO L’ALLARME METEO PER LE PROSSIME 24-36 ORE. DA DOMANI PREVISTO UN MIGLIORAMENTO
Maltempo, ecco il vortice «Minerva» cornicioni caduti e allagamenti NEL CENTRO STORICO Come in passato i disagi maggiori per la pioggia si sono registrati nell’area dei Sassi [foto Genovese]
DONATO MASTRANGELO l Disagi minimi, almeno fino alla prima serata di ieri, per quanto concerne l’onda di maltempo che con il vortice “Minerva” sta investendo le regioni centro-meridionali. Secondo quanto rilevato da meteomatera.it ieri, fino alle 17 sono caduti 11 millimetri di pioggia nel centro città. Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha diramato alla Prefettura di Matera l’avviso di condizioni meteo avverse. Secondo la nota, da lunedì l’allerta si protrarrà per 24 - 36 ore. Si prevedono precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale anche sulla Basilicata. «Sino a questo momento - afferma il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Eugenio Barisano - non si segnalano situazioni di particolare rilievo. Se non si registra un aumento delle precipitazioni nelle prossime ore gli interventi dovrebbero rientrare nella casistica standard». Ieri le squadre dei vigili del fuoco sono dovute intervenire per rimuovere dei cornicioni pericolanti in alcune zone della città. Altri interventi hanno riguardato degli allagamenti in via San Giovanni Vecchio nei Sassi e in via Fermi. Non è stato segnalato nessun disagio particolare per quanto conercne la viabilità. «La perturbazione - afferma Pio Acito del Gruppo Volontari per l’Ambiente - si è stabilizzata e, in presenza di precipitazioni appena
.
le altre notizie CONFAPI ALLA REGIONE
«Mobile imbottito si rinnovi il Comitato» n Con una nota inviata all’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella, e per conoscenza al presidente De Filippo, il presidente di Confapi Matera, Vito Gravela, ha chiesto di procedere con sollecitudine al rinnovo del Comitato di Distretto del mobile imbottito. Il Comitato, infatti, costituito ai sensi della legge regionale n. 1 del 23 gennaio 2001, è giunto da diversi mesi alla scadenza della carica triennale prevista dalle legge medesima. SI VOTA DOMENICA
Primarie centrosinistra dove ritirare i certificati n Elezioni primarie del centro-sinistra in programma domenica. Per ritirare il certificato e votare, gli uffici elettorali sono i seguenti: sede locale Sel - ufficio elettorale: Vico XX Settembre sn -( giorni feriali dalle17 alle ore 20.30; domenica dalle 10 alle 12.30); sede locale Pd - ufficio elettorale: largo Passarelli, 9 (giorni feriali dalle 17 alle 20; dDomenica dalle 10 alle 12.30); sede locale Psi - ufficio elettorale: piazza Cesare Firrao (dalle 17 alle 20). L’ARMA E IL VOLONTARIATO
Avis, prima donazione per dieci carabinieri
n Successo per la donazione di sangue intero organizzata dalla sezione Avis presso il Comando provinciale dei Carabinieri in via Dante Alighieri. Durante la mattinata di ieri sono stati ben dieci i militari che hanno effettuato la loro prima donazione. Un obiettivo significativo perché di nuovi donatori ce n’è costantemente bisogno. A coordinare le attività sanitarie il direttore sanitario dell’Avis regionale, dott. Tonino Valentino. OGGI LA CONSEGNA
Malvaso dona murales all’Itis «Pentasuglia»
intense non ha creato particolari problemi. «Da giovedì intorno a mezzogiorno fino a ieri alle 17 - afferma Enzo Scasciamacchia, esperto di metereologia - sono caduti circa 40 millimetri di pioggia. Si tratta di un dato assolutamente nella norma. La temperatura, invece, è di poco superiore alla media stagionale, attestandosi sui 12,5 gradi. La per-
turbazione che da venerdì scorso sta interessando il centro-sud - prosegue Scasciamacchia - continuerà a bagnare il materano fino ad oggi. Da domani pomeriggio è atteso un miglioramento delle condizioni meteo, con cielo meno nuvoloso e delle schiarite. In leggero calo le temperature con le minime intorno ai 10 gradi e le massime ai 15 gradi».
n Questa mattina nell’Aula magna dell’IIS “G.B. Pentasuglia”, sede centrale di via Mattei, l’artista Vita Malvaso donerà alla scuola un murales di 6x3 metri realizzato con la tecnica dell’acrilico su intonaco. Interverranno il presidente dell’Amministrazione provinciale, Franco Stella, il sindaco, Salvatore Adduce e il dirigente scolastico, Teresa Vigorito. Un gruppo di studenti celebrerà la consegna del murales con esibizioni musicali.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 14
Basilicata Mezzogiorno
VIII I POTENZA CITTÀ E PROVINCIA
Martedì 20 novembre 2012
SENISE L’AGENTE AVREBBE USATO L’AUTO DI SERVIZIO PER ANDARE A FARE LA SPESA SENZA PAGARE
Ricattava gli ambulanti da 10 anni: il vigile urbano rimane ai domiciliari PINO PERCIANTE l SENISE. Non è da sabato, il giorno in cui è stato arrestato in flagrante, che faceva la spesa gratis. Il vigile urbano Giuseppe D’Aranno ricattava i commercianti di Senise almeno da dieci anni. E’ quanto emerge dalle informazioni acquisite da due delle sue «vittime»: un macellaio e una fruttivendola dove si era recato anche sabato. Proprio la fruttivendola ha sostenuto che D’Aranno era solito non pagare
la frutta e la verdura e che da circa dieci anni gliela consegnava gratuitamente per paura di ritorsioni. C’è poi la vicenda dell’auto di servizio. Il vigile avrebbe usato una Fiat Punto della Polizia municipale per andare a fare la spesa. Da qui l’accusa di peculato. L’inchiesta è deflagrata a Senise come una bomba. Numerosi i casi finiti sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri della locale Compagnia che avrebbero scoperto le presunte malefatte di D’Aranno mentre erano
impegnati in un’altra indagine. Intanto lui ieri è comparso davanti al magistrato di Lagonegro (con il suo avvocato di fiducia Raffaele Melfi) e si è difeso affermando di essere andato dalla fruttivendola sabato solo per avere un pò di sedano per il brodo e non aveva pagato perche «gli odori abitualmente vengono regalati». Solo successivamente si era accorto che nella busta c’era anche una lattuga. Quanto alla carne ha riferito di averne acquistato una parte in una macelleria che gli
aveva rilasciato anche lo scontrino, mentre dal macellaio che lo accusa aveva preso come abitudine solo frattaglie per il cane e per questa ragione non aveva pagato. Ma per il gip, Lucia Iodice, la condotta tenuta da D’Aranno appare espressione di un’attività tutt’altro che episodica e sussiste il concreto pericolo che se lasciato in libertà l’indagato possa ripetere il reato. Per questo motivo il magistrato ha applicato al vigile urbano la misura cautelare degli arresti domiciliari.
POLIZIA MUNICIPALE Il vigile urbano che ricattava i venditori ambulanti del posto è stato interrogato ieri dal giudice che ha confermato gli arresti domiciliari
Chiaromonte Fannullone? Il vigile Pellitta «Voglio lavorare»
.
POTENZA REALIZZATO DALLO SCRITTORE MILANESE GIANNI BIONDILLO OSPITE DELL’APT POTENZA È GRAVE SOLO UNA SU CINQUE
Il primo e-book sul Pollino Psoriasi, in Basilicata raccontato in forma di diario 25mila persone Paesaggi, percorsi e personaggi del massiccio calabro-lucano
l Paesaggi, percorsi e persone raccontati in forma di diario. Un tributo d’affetto verso luoghi narrati direttamente da chi li ha conosciuti e vissuti. E’ stato presentato ieri in Regione, il primo e-book «Diario del Pollino» realizzato dallo scrittore milanese Gianni Biondillo, ospite dell’Apt di Basilicata proprio nei territori del Pollino dal 10 al 17 agosto scorso. L’e-book gratuito è già on-line ed ha raggiunto nelle ultime 24 ore una apprezzabile popolarità conquistandosi il 1° posto, secondo la ricerca della Amazon, nella letteratura sui viaggi. Presenti oltre al direttore dell’Apt di Basilicata Gianpiero Perri che ha voluto fortemente questo progetto assieme alla Regione Basilicata, il presidente del Parco del Pollino Domenico Pappaterra, il coordinatore e direttore editoriale del progetto Giuseppe Granieri, lo scrit-
tore Gianni Biondillo e il sindaco di Viggianello Corraro Vincenzo. In futuro già in cantiere altre iniziative di e-book riferite sempre al territorio lucano. «Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte attivamente a questo progetto innovativo – spiega Gianpiero Perri la valorizzazione turistica del Pollino, oggi più che mai per via dello sciame sismico, rappresenta una necessità a cui debbono far fronte operatori, istituzioni e popolazione». «La nostra cultura sta cambiando in fretta grazie alle nuove tecnologie – è il commento invece di Giuseppe Granieri direttore editoriale del progetto – presidiare il digitale è una scelta saggia, del resto l’e-book è semplice come accesso e con esso si può arrivare ad un pubblico molto vasto grazie al collegamento con le maggiori librerie on-line nazionali e internazionali. L’importante è puntare
su una narrazione di qualità». «E’ stata una grande esperienza umana e professionale –spiega l’autore Gianni Biondillo- ho accettato di buon grado di fare questo racconto visitando per la prima volta un’area vastissima come il Pollino. Non solo paesaggi cangianti, ma anche tessuti antropologici e del gusto mi hanno affascinato. Mi sono sentito adottato naturalmente da questi territori dove tornerò senz’altro. Il Diario del Pollino è un tributo di affetto verso questi luoghi». «Sono grato alla Regione Basilicata e all’Apt che sia partita una iniziativa editoriale davvero importante- così Domenico Pappaterra, presidente del Parco del Pollino – stiamo lavorando per ricreare un clima di fiducia e di serenità dopo un evento sismico che ha frenato sul piano psicologico gli usufruitori del nostro ter[m. latr.] ritorio».
GENZANO LA DISAVVENTURA DI UN 58ENNE LUCANO A SPINAZZOLA PER FARE SPESE
In Puglia gli rubano le chiavi di casa dall’auto e vanno a «visitare» il suo appartamento I ladri dalla vettura in sosta hanno preso anche i documenti ANTONIO MASSARO l Accompagna la sorella maggiore a fare acquisti fuori paese ma viene beffato a più riprese da ladri esperti. La disavventura per un cuoco genzanese, 58enne. Si tratta di Antonio Iacovera, che come detto, si reca con la sorella nella vicina Spinazzola. Nel centro pugliese nei pressi della cosiddetta «stazionetta» cerca un parcheggio per la sua auto una «Passat- Wolkswagen». Trova un posto, ma un individuo non gli consente di lasciare la vettura in vista. La sosta avviene in un luogo più nascosto. Ignaro di quello che sta per succedergli va a fare spese. Quando torna per riprendersi la macchina trova la prima sgradita sorpresa. Il vetro del finestrino destro anteriore è in frantumi. E dall’interno dell’auto sono spariti documenti (patente, carta di circolazione, carta d’identità) e quel che è peggio le chiavi di casa. Corre a denunciare il furto dai carabinieri della locale stazione che nel frattempo
sono impegnati in un altro caso. Perde così una buona mezz’ora. Tutto il tempo necessario ai malviventi di raggiungere Genzano e «visitare» l’appartamento di Iacovera, grazie al mazzo di chiavi e all’indirizzo rilevabile dai documenti. Nel frattempo nella mente di Iacovera che sta tornando verso Genzano si fa largo il terribile sospetto dei ladri in casa. Giunto nel centro bradanico si precipita in via Isonzo ed i suoi sospetti sono fondati. Trova la chiave nella toppa della porta, all’inter no nessuna traccia dei «visitatori», luci accese, e tutto sottosopra. L’unica consolazione se così di può dire che il bottino è stato magro, tre orologi, tre penne di valore e qualche altro oggetto. Denuncia l’accaduto anche ai carabinieri di Genzano che effettuano un sopralluogo nella casa del derubato. Nessuno ha visto o sentito nulla. Probabilmente si tratta di professionisti. Morale della storia, specie fuori casa vietato lasciare in macchina chiavi di casa e documenti. Ne sa qualcosa, purtroppo per lui, Iacovera.
affette in forma lieve l In Basilicata 25 mila persone sono affette da psoriasi in forma lieve-moderata, solo 1 su 5 i soggetti che presentano forme più serie. Se n’ è parlato ieri a Potenza in una delle salette del Grande Albergo in un incontro stampa con Ugo Maria Tassinari, Responsabile Ufficio Stampa Azienda Ospedaliera «San Carlo» Potenza, moderatore, Giuseppe Michele Blasco, Medical Director Leo Pharma Italia, Domenico Lamorte, Responsabile A.Di.Pso, Federico Ricciuti, Direttore U.O.C. Dermatologia, Ospedale «San Carlo», Maria Grazia Tempone, Psicologa e psicoterapeuta, Ospedale «San Carlo», relatori. La psoriasi è una malattia insidiosa, che abbassa la qualità della vita di chi ne è affetto, nel lavoro, nelle amicizie e in famiglia. Malattia da cui non si guarisce, e questo è già un serio motivo di preoccupazione, malattia che modifica il tessuto epidermico con spiacevoli conseguenze visive, cosa che, anche a motivo di prevenzione e pregiudizi, finisce con avere un effetto di isolamento, che certo non aiuta, visto che non manca l’ansia tra le cause aggravanti della malattia. Giuseppe Michele Blasco, Medical Director Leo Pharma Italia, ha esposto le nuove possibilità di cura, ha parlato, infatti, della sostituzione di tradizionali pomate e unguenti, fortemente imbrattanti, con un gel a rapido assorbimento, il che promette di semplificare la vita del malato di psoriasi, riducendone l’impatto visivo. Ricciuti ha elencato le cause scatenanti del male, che ha anche una componente familiare, tra le tante, traumi, infezioni virali, eventi stressanti, fumo di sigaretta; Tempone ha tra l’altro evidenziato la componente aggravante dell’ansia, che, seppure giustificata dalle conseguenze della malattia nei rapporti sociali, va assolutamente controllata. Sul quadro della malattia in Basilicata si è soffermato anche il responsabile A.Di.Pso Basilicata, Lamorte. «Chiazze sulla pelle e umore nero – ha detto – i segni tangibili della malattia, fondamentale la ricerca scientifica tanto quanto l’informazione, per sconfiggere l’ingiusta discri[l.col.] minazione dei malati di psoriasi».
.
Il vigile che qualcuno ha definito fannullone vuole lavorare. È il succo della lettera che il vigile urbano di Chiaromonte Antonio Pellitta ha inviato alla Gazzetta. Pellitta da circa 2 anni e mezzo è stato sospeso dal servizio. Viene pagato a metà, però sta a riposo a casa. «A causa di una questione di “chiavi dell'ufficio” che non ho voluto consegnare - dice Pellitta - il sindaco mi ha sospeso. Qualcuno ha scritto “indagati i vigili fannulloni...”. Questa affermazione non ha alcun riscontro oggettivo, tant'è che sto facendo di tutto per tornare a lavorare, presentando varie richieste al Comune che invece si oppone. Nonostante il sottoscritto abbia presentato in modo dettagliato il lavoro svolto, attestato anche dai vari capi-area del Comune. Come mi si può definire fannullone?». «Il vero motivo della sospensione - prosegue Pellitta - pare essere radicato in vecchi rancori e dissapori tra il sindaco Vozzi e il sottoscritto. Infatti già decine di anni fa quando svolgevo la mansione di bibliotecario, lo stesso Vozzi chiese la chiave dell'Ufficio. Allora fu consegnata. Per togliersi la soddisfazione di tenermi a riposo il sindaco, sta incaricando quasi tutti i dipendenti di svolgere la mansione di vigile distogliendoli dalle loro mansioni riducendo i vari servizi e creando disagio ai cittadini che devono contribuire e pagare mezzo stipendio a un vigile a riposo e vedersi i servizi ridotti».
MELFI È STATA AVVISTATA PIÙ VOLTE ANCHE NELLA ZONA DI RAPOLLA Sos per Bella, la cagnetta scomparsa il 23 settembre scorso e non ancora ritrovata l Sos per Bella, sfortunata cagnetta randagia, scomparsa il 23 settembre scorso. Dopo tante tribolazioni Bella era finalmente accudita da un giovane volontario ed era stata portata da Possidente a Melfi per essere sterilizzata ma è scappata dal suo stallo. Bella è di media taglia, ha circa due anni ed assomiglia ad un labrador. È stata avvistata più volte tra Melfi e Rapolla ma il suo «tutore» è stato sempre avvisato quando ormai la cagnetta si era già allontanata. Potrebbe essersi diretta verso Possidente. Chi l’avesse vista o avesse notizie può contattare i numeri 328/2334188 o 328/7666316 o la mail gab.n@libero.it. Il suo tutore attende ansiosamente notizia.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 15
Basilicata Mezzogiorno
X I MATERA CITTÀ
Martedì 20 novembre 2012
DENTRO I QUARTIERI
APPARTAMENTI SENZA SERVIZI Un problema irrisolto che si trascina dal 1993 senza avere TRA LE VIE ARAGONESI E LA MARTELLA stancamente ancora trovato un’adeguata soluzione
UN’AREA DORMITORIO In questa parte di città si negano le più elementari opere di urbanizzazioni a partire dalla sicurezza per i pedoni
Neppure uno straccio di marciapiedi La Zona 33 sognava già l’adeguamento della viabilità, da febbraio solo silenzi PASQUALE DORIA l Non vogliono infilarsi in disquisizioni tecniche ingarbugliate che inevitabilmente finirebbero per deformare il senso terra terra delle loro segnalazioni, continue. Dignitose prese di posizione che si susseguono negli anni le prime risalgono al 2001 - nei confronti di tutte le Amministrazioni in carica, senza distinzioni di sorta. Del resto, i problemi avvertiti dai residenti nella cosiddetta Zona 33 riguardano tutti, anche i bambini. Anzi, le preoccupazioni che alimenta la loro naturale vivacità, quella dei residenti più giovani, è uno dei motivi scatenanti alla base di una petizione. Si tratta di una serie di richieste avanzate dall’«Associazione Zona 33» accompagnate da 200 firme protocollate dagli uffici comunali il 22 gennaio 2010. In grande evidenza, allora, c’era la questione dell’illuminazione pubblica, a dir poco carente. Un disagio in parte alleviato, ma lasciando ancora nel buio le zone più interne che sono state edificate a ridosso delle due strade principali di attraversamento dell’abitato, le vie La Martella e degli Aragonesi. Rimane bassa anche la qualità della pulizia in tutta la zona, molto spesso spazzata volontariamente da cittadini e commercianti. Si può infine parlare di emergenza continua rispetto alle opere di completamento, più volte annunciate e fino a questo momento, mai avviate, relative alla viabilità e alla pedonabilità. Un problema avvertito in particolare in via La Martella ancora oggi strada praticamente interdetta ai pedoni, salvo per quelli che, a loro rischio e pericolo, decidono di avventurarsi sull’asfalto senza chissà quale sicurezza. Parliamo di un percorso ad alta intensità di traffico, basilare per i flussi di mezzi che circolano in entrata e in uscita, essendo questo uno degli ingressi più importanti alla città. Insomma, quì manca anche l’essenziale, marciapiedi, banchine, strisce pedonali e la velocità è mediamente sostenuta. Nello scorso mese di febbraio l’atteso annuncio dalla casa municipale fu accolto da un sincero sospiro di sollievo. Tutti avevano ormai messo una pietra sopra il progetto che prevedeva la realizzazione di un ponte a carico dei dei lottizzanti fra via degli Aragonesi e via Conversi. In cambio il Comune, in un comunicato stampa, confermò la volontà di realizzare una viabilità a quattro corsie su via La Martella a suo carico (nostro, di tutti). La decisione è maturata a valle di un’intesa tra privati ed ente locale. Da via Moro veniva fatto presente che «la convenzione fra Comune e lottizzanti risale al 1993. Nel progetto delle urbanizzazioni a carico dei lottizzanti c’era anche la realizzazione di un ponte che avrebbe collegato via degli Aragonesi a via Conversi. Un’opera che non è mai stata realizzata anche perché - secondo il Comune - non idonea a sostenere i volumi di traffico cresciuti negli ultimi anni in questa parte della città. Ed è stato proprio intorno a questo ponte che si sono sviluppati ritardi sul completamento delle opere di urbanizzazione». Azzerata l’ipotesi del ponte si è scelta la soluzione di due rotato-
rie, una in via Conversi, l’altra su via degli Aragonesi. I lottizzanti sono stati chiamati a realizzare l’incrocio a raso su via la Martella. Il Comune, invece, si occuperà della viabilità a quattro corsie su via La Martella. Di più, era stato anche anticipato che l’ufficio tecnico comunale stava già predisponendo il progetto definitivo, mentre i lottizzanti avrebbero dovuto presentare i progetti esecutivi delle opere di loro com-
petenza entro il 15 marzo. Siamo a fine novembre e il moderato entusiasmo accesso dal comunicato nove mesi fa si è completamente spento. Anche perchè, pare che la pratica dei lavori dovrà sottostare ancora ad alcuni necessari passaggi amministrativi, tra cui la discussione in Consiglio di una variante d’area. Insomma, i cittadini della Zona 33 hanno compreso che la loro pazienza dovrà essere messa ancora
a dura prova. Ma non capiscono come mai tanta lentezza per questo tipo d’interessi collettivi e tanta solerzia quando si tratta invece di favorire nuove forme d’espansione urbana. Un legittimo dubbio che aleggia da tempo e con peso crescente nella comunità e che fotografa uno stato d’animo d’insofferenza diffusa, oltre a una triste consapevolezza: a Matera il potere del cemento è più forte del cemento del potere.
ZONA 33 Madre e figli, dove si sfida la sorte per attraversare la strada
PERCHÈ QUESTO NOME UNA DIVISIONE RAGIONIERISTICA HA OCCULTATO IL VECCHIO TOPONIMO, LA CONTRADA SI CHIAMAVA COME LA CRIPTA DI SAN GIACOMO
Scritta una brutta pagina di urbanistica gemella non a caso del Centro direzionale l Qualche briciolo di storia urbana che, lo anticipiamo subito, non è chissà quanto diversa da altre simili consumate, per esempio, nel Centro direzionale, oppure nelle lottizzazioni di contrada Granulare, ad Acquarium o l’Arco. Le similitudini con il Centro direzionale, però, sono impressionanti. Prima o poi, documenti alla mano, sarà possibile scrivere per bene le vicende incrociate di queste due aree. Sono accomunate da una percezione immediata di esclusione. Nel senso che sembrano state edificate non certo per chi doveva poi andare a viverci. In queste due parti di città i problemi non sono stati affrontati, ma lasciati aperti. E oggi è possibile risolverli rinunciando a qualcosa oppure facendo ricorso ai maggiori oneri che l’intera comunità si è dovuta accollare per ultimare opere di urbanizzazione, è il caso della viabilità nella Zona 33, che altri avrebbero dovuto onorare. In questa area della periferia Ovest della città è scritta a caratteri cubitali una sintesi emblematica delle offese e dei tradimenti sistematici cui è stato sottoposto il territorio. Basta rilsalire la strada dal borgo La Martella per avvertire già all’altezza della zona Paip in quale misura e peso incombono quei palazzi che danno il benvenuto, si fa per dire, a chi entra in un non luogo perfetto, distante anni luce dalla cultura urbana che in stagioni meno sciagurate Matera è stata capace di esprimere divenendo esempio di qualità su scala nazionale. Il «grattacielo», il palazzo più alto della città, 13 piani più tre sotterranei edificati a
LA ZONA 33 Una veduta dall’alto della zona che un tempo prendeva il nome della cripta rupestre dedicata a San Giacomo
340 metri sul livello del mare, per molti rappresenta un simbolo per questa zona, ma non solo. A ben vedere, però, è solo la ciliegina su una torta i cui ingredienti di base erano già decisamente avariati. Ricetta tragicamente propinata ancora oggi con le stesse modalità di ieri. A questo proposito, potrebbe risultare più che utile smuovere le pigrizie della memoria collettiva e cercare di ricordare, di orientarsi alla meno peggio nella toponomastica cittadina. Nei nomi dei luoghi, molto spesso, è scritto buona parte del loro destino. In questo caso, è stato de-
cisamente cancellato. Una domanda è d’obbligo: perchè questa zona fa riferimento ad un dato numerico? Oppure, più correttamente, non bisogna forse ricordare che si chiamava San Giacomo come una cripta rupestre ridotta a tufina nel 1998? La scarsa fantasia di chi ha ribattezzato la zona con il numero 33 è riconducibile piuttosto a un conto ragionieristico. Per quanto non si possa parlare di un buono stato di salute, quì la medicina non c’entra niente. L'indicazione numerica derivava da un’arida percentuale. In parti proporzionali, tutta la zona avrebbe dovuto essere divisa in
tre: il 33 per cento destinata ad abitazioni, il 33 ad uffici e attività commerciali, il 33 a servizi e verde urbano. Ecco perchè questa vicenda evoca direttamente quella consumata nel Centro direzionale, dove i parametri erano praticamente gli stessi. Le quote degli alloggi sono andati ben oltre la misura di un terzo con tanti saluti alla città bella di cui molte volte si favoleggia, magari solo per darsi un tono. Questa, come altre ancora che oggi sono tragicamente in corso, è solo una vicenda provinciale come tante, di più, una scorciatoia paesana al [p.d.] profitto.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 16
Basilicata Mezzogiorno
I XXI
Martedì 20 novembre 2012
Segnala le tue attività artistiche e le tue iniziative nel campo dello spettacolo e del divertimento a: redazione.basilicata@gazzettamezzogiorno.it
Basilicata
VIVILAREGIONE
NELLA TRASMISSIONE DI RAI UNO LA FAMIGLIA DUCHETTI
CON I SOLISTI DELL’ORCHESTRA MAGNA GRECIA
n La storia di povertà della famiglia di Giacomo Duchetti, di Scanzano Jonico, sarà raccontata oggi nel contenitore pomeridiano di Rai Uno, «La vita in diretta». Nel corso della trasmissione condotta da Mara Venier e Marco Liorni andrà in onda il servizio girato nel centro metapontino. Duchetti, con moglie e quattro figli, vive in una casa dell’ente riforma riadattata a Terzo Cavone e deve rivolgersi alla Caritas per sfamare la famiglia. [fi.me.]
n Per la rassegna di musica da camera «Stili a confronto», organizzata a Matera, questa sera, alle 20.30, a Palazzo Lanfranchi, i Solisti della Orchestra Ico della Magna Grecia eseguiranno un repertorio di musiche di Tutino (Quintetto d’ombre per clarinetto e quartetto d’archi), Martino (Sestetto per archi) e Lomartire (Sinfonietta per quintetto d’archi e quintetto di fiati). Il concerto sarà introdotto dal maestro Maurizio Lomartire.
A «La vita in diretta» una storia da Scanzano
Musica da camera e stili a confronto
CONCERTI AL TEATRO DUNI È ANDATO IN SCENA UNO SPETTACOLO DI GRANDE ARTE INTENSO, VIVACE E CONVINCENTE
PEZZI DA NOVANTA Stefano Bollani e Irene Grandi hanno dato vita a una performance che ha coinvolto il numeroso pubblico
Con Irene e Stefano un indimenticabile viaggio nella musica
.
La coppia Grandi-Bollani conquista il pubblico di CARMELA COSENTINO
U
n live intriso di suoni e sfumature d’altri tempi, intenso, vivace e convincente. Insomma una performance senza pari, quella del duo Bollani-Grandi che si è esibito l’altra sera al Teatro Duni di Matera per un evento inserito nella stagione concertistica organizzata dal Festival Duni e dall’Orchestra della Magna Grecia e che ha registrato il tutto esaurito. C’era da aspettarselo dati i due artisti che con la loro esibizione sono riusciti a trasportare il pubblico in uno scenario surreale, dove jazz, rock, pop, reggae e musica italiana d’autore e brani della tradizione americana e brasiliana, si sono incontrati, senza forzature, senza distorsioni, ma creando al contrario sonorità accattivanti e originali. Sul palco una Irene Grandi senza precedenti, intensa quasi da brivido quando canta nella versione adattata in chiave jazz uno dei suoi successi degli ultimi anni, “Prima di partire per un lungo viaggio”, è delicata e suadente quanto interpreta “Olhos non olhos” di Chico Buarque , “No surprises” e “Co-
COPPIA AZZECCATA
Il jazzista e la cantante non hanno mancato di offrire uno spettacolo unico
struire” di Niccolò Fabi. Sul palco è la Grandi brillante ed energica di sempre, balla e canta e si diverte a campionare la sua voce che diventa così il terzo strumento sulla scena come nel brano “Feeling good”. In questo repertorio così variegato non dimentica di fare un omaggio al grande Pino Daniele con cui ha più volte collaborato in passato, e lo fa cantando, con tanto di cappello in testa, “Ame me piace ìo blues”. Insomma una Grandi non più “Bambina cattiva” ma musicalmente più matura lontana da quello stile pop melodico che l’aveva omologata alla massa. Ma veniamo a Stefano Bollani, altro grande protagonista della serata. Pianista eccellente e virtuoso, non solo quando duetta con Grandi, tirando fuori una voce forte e capace di interpretazioni intense, segue la sua compagna in questo viaggio nella musica, nelle sperimentazioni sonore e nei passaggi da un brano all’altro, come nella originale versione di “Dreamalittle dream - Sweet dreams” . Ma Bollani stupisce anche quando, solo sul palco, con le luci soffuse, inizia a suonare lasciando il pubblico in silenzio, pronto ad assaporare ogni istante di quella melodia. Il concerto è ricco di digressioni musicali, si passa da “Vivalapappacol pomodoro” a “For once in my life”, all’indedit “Come non mi hai visto mai” di
CONCORSI RISERVATO AI RAGAZZI DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE
C’è il Premio letterario «Monsignor Conese» del Serra Club Matera Cristina Donà e Saverio Lanza (contenuto nel Cd Irene Grandi &Stefano Bolani), “You’reall I need to get by”, “Scusami” fino al divertente brano, “La Forma (quello che conta), dal “genere inclassificabile”, sottolineano i due, che riporta i presenti e non solo, indietro di 20 anni, quando entrambi, facevano parte del gruppo “La Forma” che si esibiva nei locali e nelle feste di paese. Per il richiestissimo bis finale, Bollani e Grandi salutano il pubblico con una splendida versione di “Se tu non torni” di Miguel Bosé.
I
l Serra Club di Matera ha organizzato anche quest’anno il Premio letterario “Mons. Francesco Conese” riservato ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio diocesano. Il premio è associato al concorso scolastico nazionale organizzato dal Consiglio Nazionale Italiano Serra e che per questa seconda edizione affronterà il tema “La fede e la ragione sono come due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità”. «È stato organizzato pure un percorso formativo propedeutico alla conoscenza del-
la fede - ha detto Lucrezia Carlucci presidente del Serra Club di Matera che sarà condotto da giovani sacerdoti e da qualificati formatori esterni». Il sacerdote don Ennio Tardioli, cancelliere della Curia arcivescovile di Matera-Irsina, coinvolgerà i ragazzi in un’esercitazione su “Fede: dono o ricerca?”. Seguiranno altri tre incontri formativi che saranno tenuti dalla professoressa Rosalia Tedeschi, pedagogista clinico e docente di materie letterarie dell’Iis “Pentasuglia” di Matera. Le attività si svolgeranno nel Liceo scientifico “Alighieri” oggi e il 27 novembre e il 4 e l’11 dicembre.
RICORRENZE DELLA GRANDE FRANA DEL RIONE CROCI È RIFIORITA TUTTA UNA ZONA
di MICHELE SELVAGGI
S
e è vero, come canta Fabrizio De Andrè nella sua indimenticabile " Via del campo" che "dal letame nascono i fiori", la cosa, in un certo senso, può valere anche per Pisticci che proprio dalle macerie della grande frana del rione Croci del 21 novembre 1976, vide rifiorire in poco tempo tutta una zona su cui sorsero opere moderne come la villa comunale, i campi di calcetto e di bocce, il Circolo tennis con i suoi modernissimi campi da gioco particolarmente ammirati da Panatta e Barazzutti e da altri campioni della racchetta, oltre, naturalmente, a grandi opere di consolidamento. Quello dell'anno 1976, proprio come il 2012, almeno per le regioni del nord e le centrali, fu un novembre
A Pisticci un esempio di rinascita dopo la frana del novembre ‘76 piovoso. Colpite maggiormente il meridione e in particolare la Basilicata. Il centro più danneggiato, Pisticci. Sono trascorsi 36 anni da quel 21 novembre 1976, ma è sempre vivo il ricordo di un disastro che si consumò in pochi minuti di una notte buia e piovosa, che cambiò la geografia ma anche la storia della nostra città. Un vasto movimento franoso, con un fronte ampio circa 4-500 metri, spazzò via tutto, segnando la fine di gran parte dello antico rione Croci, posto alla periferia sud-est dell'abitato pisticcese. Le prime luci dell'alba di quella domenica, mostrarono i resti di un disastro immane, che aveva significato in modo traumatico, la scomparsa
improvvisa di circa trecento abitazioni e il danneggiamento di tante altre, anche se poi mai più abitate o addirittura abbattute. Una grande tragedia, per fortuna, senza nessuna vittima. Una specie di miracolo. E questo grazie all'impegno di alcune persone come il sindaco in carica Nicola Cataldo, all'epoca anche parlamentare comunista del PCI, abitante proprio in quel rione, del dirigente l'Ufficio tecnico comunale Michele Motta, del comandante dei vigili urbani Rocco Silletti e di altro personale tecnico che non c'è più, come l'assistente geometra Pinuccio Coriglione, il capo mastro Giovanni Fiortabacco, gli operai Giovanni Monta-
AMARCORD TRAGICO La frana del rione Dirupo di Pisticci .
naro, Gaetano Fanuzzi e altri, i quali, tutti, fino a qualche minuto prima del disastro, si erano prodigati rischiando in prima persona per convincere i proprietari delle case in pericolo, ad abbandonare in fretta le loro case dove erano nati e vissuti per tutta una vita. Una corsa contro il tempo. I segnali di quanto si doveva poi verificare, noti già da qualche settimana con strani abbassamenti
di aree, crepe diffuse lungo strade e pareti. Tutta la zona del rione era stata monitorata da parte dello Ufficio tecnico comunale e del Genio civile di Matera, all'epoca diretto dall’ing. Michele Leone, recente sindaco di Pisticci. Le piogge incessanti di quel novembre, fecero il resto. Una immensa voragine che aveva fatto seguito ad uno spaventoso boato, inghiottì gran parte di uno dei più an-
tichi rioni di Pisticci. La stampa nazionale trattò l'evento in prima pagina e tutti i quotidiani e settimanali dettero ampio spazio ad uno dei più grandi disastri della Basilicata. La maggior parte dei sopravvissuti beneficiarono poi di suoli edificatori e di contributi per realizzare abitazioni a Marconia. Altri invece di alloggi popolari realizzati a Marconia come il quartiere Portobello all’ingresso est dello abitato. La zona di Pisticci centro colpita dalla frana, ritornò a vivere nel giro di pochi anni. Quella zona martoriata rinacque con la realizzazione di opere pubbliche consistenti e di una comoda strada di circonvallazione con il rione Dirupo e, naturalmente, tutte quelle opere per la messa in sicurezza della parte di rione appena sfiorata dalla frana.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 20.11.2012
PAG. 17
Basilicata Mezzogiorno
XXII I
Martedì 20 novembre 2012
LAGOPESOLE: INCONTRO NEL CASTELLO
INCONTRO CON ANDREA PAMPARANA
n Sistema Turismo, nell’ambito del Progetto «Esperto di Management per la Cultura», presenta il terzo appuntamento seminariale in due giornate, oggi al castello di Lagopesole e domani nella Sala Chiostro del Comune ad Avigliano, dal titolo «Musei e beni culturali: la percezione del pubblico». Gli incontri saranno presentati da Concetta Santarsiero, coordinatrice del percorso formativo sulla fruizione dei beni culturali.
n In occasione della mostra «I Templari e il loro tempo», venerdì prossimo, alle 11, sarà ospite a nel museo delle antiche genti di Vaglio il giornalista-scrittore Andrea Pamparana che, quale autore di una trilogia sul Medioevo incentrata sulle figure di Benedetto, Abelardo e Bernardo, parlerà di Bernardo che ha intrecciato la sua vita di santo fondatore dell'Ordine dei Cistercensi con le vicende storico-politiche dei Crociati e dei Templari.
Si formano esperti di management di cultura
MOSTRE Mostra sull’inedita Potenza A Potenza, in viale Dante, prosegue la mostra di arte pubblica “Inedita Potenza. Tempo libero e socialità nei documenti fotografici dell’Ente Nazionale Assistenza Lavoratori -1949-1975”, promossa dall’Associazione Art&venti2012 in collaborazione con il Comune e l’Archivio di Stato di Potenza.
Il mondo di Federico II a Lagopesole A Lagopesole di Avigliano, presso il Castello federiciano, prosegue la mostra in 3D, curata dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, in collaborazione con il Comune di Avigliano e l’Area Programma Alto Basento di Potenza, dal titolo “Il Mondo di Federico II nei volti e nei luoghi che lo hanno fatto grande” (tutti i giorni ore 9-13 ore 16-19)
Benedetto Croce, da Napoli a Valsinni A Valsinni, presso il castello, esposizione della mostra “Benedetto Croce: da Napoli a Valsinni sulle tracce di Isabella, curata dalla Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio della Basilicata.
Lyda Borrelli principessa nuda tra spighe di grano bagnate di rugiada di ANTONIO MASSARO
D
Un giro in Basilicata di Lacava A Potenza, prosegue presso la bottega dei prodotti tipici “Piaceri lucani”, la mostra fotografica “Un giro in Basilicata” di Roberto Lacava.
I profumi della Magna Grecia A Potenza, presso il museo archeologico nazionale “Dinu Adamesteanu” di Palazzo Loffredo, resterà aperta fino al 7 gennaio la mostra di opere (pittura, scultura) di Salvatore Sebaste “I Profumi della Magna Grecia” (il lunedì dalle 14 alle 20; da martedì a domenica dalle 9 alle 20).
Il riposo delle pietre erranti A Potenza, presso il Museo archeologico provinciale, mostra delle opere dello scultore Giuseppe Antonello Leone, allestita da Luciano Lacava, “Il Riposo delle pietre erranti”.
Collettiva di arte a Calvello
Crociati e Templari a Vaglio di Basilicata
ue elementi straordinari danno valenza e forza narrativa al romanzo storico scritto da Gianrocco Guerriero «La donna di rugiada». Il castello di Monteserico con tutti i suoi misteri e le sue suggestioni e Lyda Borelli, la Divina del cinema muto italiano, che soggiornò per alcuni giorni nel maniero genzanese nel 1918. L’autore si è calato nella vicenda sulla scorta di una leggenda erudita che si tramanda ancora oggi nei paesi lucani dell’Alto Bradano dove « … una bellissima principessa usciva dal Castello di Monteserico e camminava nuda fra le spighe di grano bagnate di rugiada». La splendida principessa era in realtà Lyda Borelli. La Divina aveva sposato il conte Vittorio Cini, senatore del Regno e noto industriale italiano, e per amore aveva abbandonato le scene nel 1918. Il futuro conte Cini, in quel periodo, era il proprietario del Castello di Monteserico, maniero normanno-svevo e recentemente restaurato, situato in territorio di
Genzano. Nel 1918, Vittorio Cini intraprese un viaggio verso la Sicilia con la moglie Lyda incinta di 4 mesi del loro primogenito Giorgio. Per evitare alla donna lo strapazzo di un viaggio troppo lungo,
LA DIVA NEL CASTELLO Sopra Lyda Borrelli, una delle grandi star del cinema italiano del primo Novecento, a lato il Castello di Monteserico di Genzano dove la diva ha soggiornato
Il romanzo di Guerriero narra i fatti della Divina del cinema muto nel Castello di Monteserico
A Calvello, nell’ex convento di Santa Maria de Plano, sarà possibile visitare fino al 15 novembre la collettiva d’arte contemporanea “Vol'Arte”.
I templari a Vaglio di Basilicata A Vaglio Basilicata, presso il Museo delle antiche genti di Lucania, si concluderà il 25 novembre, la mostra “I Templari e il loro tempo”.
Incisioni di Dufy a Castronuovo A Castronuovo Sant'Andrea, presso il Museo internazionale della grafica, resterà aperta fino all’8 dicembre la mostra “Incisioni di Raoul Dufy” (tutti i giorni tranne il lunedì dalle 17 alle 20.
la fece soggiornare, per un periodo di riposo, nel Castello di Monteserico: durante questa permanenza nel Castello, la presenza della stupenda attrice non passò inosservata anche perché si racconta che amasse camminare nuda fra le alte spighe di grano di buon mattino e cioè quando il grano era ancora bagnato di rugiada. L’immatura morte di Giorgio Cini, precipitato durante un volo aereo, spinse la Borelli e il marito a
costituire una fondazione, la famosa Fondazione Giorgio Cini, di Venezia che ancora oggi è fra le fondazioni più importanti d’Italia. Il romanzo storico di Gianrocco Guerriero racconta questa avvincente e accattivante presenza nel maniero federiciano. La presentazione del romanzo, alla presenza di un folto pubblico, si è tenuta nella magica location di Palazzo Dell’Agli a Genzano. Ha coordi-
LAURIA
MATERA
POLIZIA MUNICIPALE 0973-627229 PRONTO SOCCORSO 0973-621111 GUARDIA MEDICA 0973-628281 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE DI TOMASO via Nazionale, 7 BENZINA 24 ORE AGIP piazza Miraglia, via San Pietro CATANIA via Fontana Inferiore
POLIZIA MUNICIPALE PRONTO SOCCORSO GUARDIA MEDICA SERVIZIO TAXI
nato la «vernice» del volume Antonella Pellettieri, dirigente di ricerca in Scienze Storiche del Cnr, per le precipue conoscenze scientifiche su quel luogo e su questi argomenti, la postfazione a Giovanni Aliata principe di Montereale, nipote di Lyda Borelli e Vittorio Cini e membro della Fondazione Cini. Sono intervenuti Donato Pepe, Telemaco Edizioni, il giornalista Paride Leporace e lo stesso Giovanni Alliata principe di Montereale, Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Infine abbiamo ascoltato l’autore de «La donna di rugiada». «Il mio romanzo - ha detto Guerriero - non è fatto solo di parole, ma anche di immagini. Desidero dunque ringraziare Nicola Tito per le splendide foto che ha voluto mettere a disposizione del mio lavoro. In particolare, una sua vecchia istantranea (come tutte le altre rigorosamente sviluppata da lui stesso) immortala l'interno della chiesetta di Santa Maria di Monteserico come non sarà più possibile vederla».
NUMERI UTILI CARABINIERI 112 POLIZIA 113 EMERGENZA INFANZIA 114 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 EMERGENZA SANITARIA 118 CORPO FORESTALE 1515 TELEFONO AZZURRO 19696 TELECOM SERVIZIO GUASTI 187 ACI SOCCORDO STRAD. 803116 FERROVIE DI STATO 848888088 SOCCORSO IN MARE 1530 GUASTI ACQUA 800992292 AMGAS 800887096 ITALGAS 800900700 PRONTO ENEL 803500 ACTA 0971-55616 NETTEZZA URBANA 0835-241340 COTRAP 0971-508311 CASAM 0835-335611 ACAT Ass. alcolisti in trattamento 080-5544914 TELEFONO PER SORDI Centralino voce 055-6505551 Centralino D.T.S. 055-6505552 FOND. ANTIUSURA 0971-51893/0835-314616
POTENZA POLIZIA MUNICIPALE 0971-415754 - 415711 PRONTO SOCCORSO 118 GUARDIA MEDICA 0971-310310 FARMACIE APERTE DI NOTTE BLASONE piazza Don Bosco, 18 BENZINA 24 ORE AGIP raccordo aut. Q8 raccordo aut.
BENZINA 24 ORE API via Potenza
VENOSA POLIZIA MUNICIPALE PRONTO SOCCORSO GUARDIA MEDICA BENZINA 24 ORE API via Roma
0972-31010 0972-39210 0972-39270
MELFI
LAVELLO
SENISE
POLIZIA MUNICIPALE 0972-251308 PRONTO SOCCORSO 0972-773111 GUARDIA MEDICA 0972-2387 91 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE CARLUCCI corso Garibaldi, 58 BENZINA 24 ORE AGIP largo Stazione IP S.S. 93 ESSO via A. Moro
POLIZIA MUNICIPALE 0972-83577 PRONTO SOCCORSO 118 GUARDIA MEDICA 0972-39130 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE DE MARTINO corso G. Fortunato BENZINA 24 ORE ERG via Verdi ESSO via Roma
POLIZIA MUNICIPALE 0973-686294 PRONTO SOCCORSO 0973-62111 GUARDIA MEDICA 0973-584718 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE PISANO via Martiri d’Angola, 128 BENZINA 24 ORE AGIP Statale Sinnica uscita Senise
RIONERO POLIZIA MUNICIPALE 0972-729249 OSPEDALE 0972-726111 GUARDIA MEDICA 0972-721214 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE CERVONEpiazza Fortunato, 4 PAPA via N. Sauro, 75
LAGONEGRO POLIZIA MUNICIPALE 0973-41330 PRONTO SOCCORSO 0973-48111 GUARDIA MEDICA 0973-48855 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE COLANGELO rione Piano Lippi BENZINA 24 ORE AGIP Ss 585
VILLA D'AGRI POLIZIA MUNICIPALE 0975-69033 PRONTO SOCCORSO 0975-312111 GUARDIA MEDICA 0975-312280 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE VARUOLO via Provinciale s.n. (Marsicovetere) BENZINA 24 ORE AGIP via Nazionale; IES via Nazionale
0835-2671 0835-253212 0835-262260 380-507.38.55 / 340-527.74.10 - 333-268.51.73 - 327-988.87.34 0835-26.12.99 (24 h su 24 h)
FARMACIE APERTE DI NOTTE MOTTA ANTON. via Dante BENZINA 24 ORE ACI IP viale delle Nazioni Unite AGIP via Dante, via Lucana API statale 99 per Altamura ERG via La Zazzera ESSO via Dante, via Lucana IP via La Martella Q8 via Annunziatella, via Nazionale
BERNALDA GUARDIA MEDICA 0835-745574 POLIZIA MUNICIPALE 0835/540242 POLIZIA MUNICIP. METAPONTO0835/745121 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE PALUMBO corso Umberto I, 199
FERRANDINA POLIZIA MUNICIPALE
0835-756232
GUARDIA MEDICA 0835-556293 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE MORANO corso V. Emanuale, 21 BENZINA 24 ORE Q8 via Olmi
MONTESCAGLIOSO POLIZIA MUNICIPALE 0835-209215 / 209218 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE BEATRICE via D’Alessio, 13
PISTICCI POLIZIA MUNICIPALE 0835-581014 PRONTO SOCCORSO 0835-586591 / 586525 GUARDIA MEDICA 0835-443200 FARMACIE REPERIBILI DI NOTTE LOFRANCO corso M. di Savoia, 55
POLICORO POLIZIA MUNICIPALE 0835-980876 PRONTO SOCCORSO 0835-986312 / 972171 GUARDIA MEDICA 0835-986455 FARMACI E REPERIBILI DI NOTTE FORTUNATO via Siris, 54