Prime Pagine Giornali

Page 1

Idv (e Pd): ripristinare il falso in bilancio. Pdl, Terzo Polo e governo contrari. Poi qualcuno si pente: “È stato un errore”. Siamo sicuri?y(7HC0D7*KSTKKQ( www.ilfattoquotidiano.it

Mercoledì 16 maggio 2012 – Anno 4 – n° 115

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

TRAGEDIA GRECA: ELEZIONI NEL CAOS, DEFAULT VICINO

Giustizia volontaria di Marco Travaglio

di Giampiero Gramaglia

dc

n fulmine sull’Europa, ma non a ciel sereno: colpito da una saetta in volo verso Berlino, l’aereo di Hollande, inverte la rotta e rientra a Parigi. Hollande però, riparte con un altro velivolo, mentre l’Unione è nella bufera: l’incontro con la Merkel, simbolo dell’intesa franco-tedesca, che tiene, anche se i protagonisti cambiano, subisce un ritardo, ma si fa, in un clima d’ansia per il futuro della Grecia, dell’euro, della Ue. L’asse tra Berlino e Parigi, cui spesso s’è aggrappata la Ue, galleggia ancora, quando Atene pare affondare nel mare del debito e portarsi giù la credibilità dell’Unione. In Grecia tramonta l’ipotesi di un governo d’unità nazionale tecnico: si voterà di nuovo. Il leader socialista Venizelos dice: “Torniamo alle urne perché gli interessi partitici hanno prevalso su quelli nazionali”. E c’è sentore che questo stia avvenendo pure altrove, anche in Italia. Il fallimento ad Atene delle trattative per un governo che rispetti i patti con i partner e porti il Paese fuori dalla sfiducia e dalla rabbia fa andare in tilt i mercati. I dati del Pil nel primo trimestre dicono che la Ue resta in recessione, la Francia stagna, l’Italia cala dello 0,8%, mai così male dal 2009. Un quadro da tregenda. È questo il giorno che la Grecia uscì dall’euro e iniziò l’agonia della moneta unica e dell’integrazione europea? Dopo una riunione dei ministri delle Finanze, il presidente dell’Eurogruppo Juncker afferma: “Faremo di tutto perché non accada”. Una speranza arriva dalla Francia: nel discorso di insediamento, Hollande s’impegna a indicare alla Ue “una nuova via che coniughi crescita e rigore”, unità e giustizia sociale: un patto per la crescita che protegga i nostri interessi e i nostri valori, che ci ridia il senso dell’essere Unione. Chissà se suona bene, tradotto in tedesco (e in greco).

U

Bruxelles si riunisce l’Ecofin. Hollande vola subito dalla Merkel Aspacciata. per trovare un compromesso sulla crescita, ma la Grecia sembra Senza governo tornerà al voto, trionferanno i partiti che non vogliono l’austerità e l’Europa smetterà di erogare gli aiuti. Mentre l’euro crolla, Monti deve incontrare Berlusconi per parlare di tv e legge sulla corruzione. Feltri e Zunini pag. 6 - 7 z

Forze dell’ordine presidiano il Parlamento greco (FOTO ANSA)

“IL SOTTOSEGRETARIO AIUTAVA GLI EVASORI”

Dopo Malinconico lascia il governo Monti anche Zoppini (Giustizia) indagato per frode fiscale: “Suggeriva ai clienti come portare soldi all’estero”

di Vittorio Malagutti

rapida carriera dell’avvocato e professore Andrea Zoppini, chiaLzioneamato da Monti nel governo dei tecnici, si è fermata a ieri alla stadi Verbania. La Procura sta indagando sul sottosegretario alla Giustizia per frode fiscale. La notizia è arrivata ieri in serata e Zoppini, 47 anni, docente di Diritto privato all’Università di Roma 3, ha dato le dimissioni dal governo, affermando di poter chiarire tutto. pag. 2 z

COME ERAVAMO

“Il Sorpasso”: l’Italia del 1962 e quella del 2012 Andrea Zoppini si è dimesso ieri (FOTO EMBLEMA)

Ferrucci pag. 8 - 9 z

Udi Paolo Flores d’Arcais

COLLOQUIO x Il regista di Gomorra

IL FANTASMA DELLA LIBERTÀ

Garrone: “Ho visto il boss ma per motivi artistici”

utti conoscono il motteggio infantile che recita “se mia nonna avesse un trolley sarebbe un tram”. Troppi liberisti scambiano questo scherzo per un ragionamento: “Se tua nonna avesse un trolley sarebbe libera di essere un tram”. pag. 18 z

T

di Sansa

e Trocchia

pensando a Cannes Icuraoe stavo mi tocca andare in Proa rispondere di miei incontri con un boss della Camorra... e quando esco i giornalisti a trattarmi come un criminale”. pag. 14 z

Italia, com’è noto, è l’unico paese al mondo in cui si può uscire indenni da un processo anche se palesemente colpevoli. B. ne è la prova vivente, avendo collezionato una miriade di sentenze favorevoli che escludono regolarmente la sua innocenza: amnistie, indulti, prescrizioni, depenalizzazioni di reati fatte da lui stesso. Ora le motivazioni della sentenza sul caso Mills, depositate dalla giudice Francesca Vitale, aggiungono un’altra scappatoia alla sua invidiabile collezione: l’inutilizzabilità della prova regina. Non perché essa sia stata acquisita illegalmente, o estorta con torture o inganni. Anzi è un documento autentico e genuino, sequestrato dal fisco inglese e trasmesso ai pm milanesi: la famosa lettera con cui Mills confessava al commercialista Drennan di avere ricevuto da “Mr. B” 600 mila dollari in cambio di due false testimonianze per salvarlo “da un mare di guai”. Sentito dalla Procura, Mills confermò l’autenticità e la veridicità della lettera. Poi cambiò idea e disse di essersi inventato tutto. Versione ripetuta sia nel suo processo (concluso con la condanna in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo e la prescrizione in Cassazione), sia in quello a carico di B. I giudici naturalmente credono alla prima versione, quella fedele al documento: la ritrattazione “è un atto di contrizione (mal) recitato per tentare di allontanare da B. ogni sospetto”, “infarcita di incongruenze, imprecisioni, inverosimiglianze”, “in sé non credibile”. Ergo – imporrebbe la logica – B. era colpevole e, se non fosse scattata la prescrizione una settimana prima della sentenza, sarebbe stato condannato? Eh no, troppo facile: la giudice Vitale fa capire che l’avrebbe assolto per insufficienza di prove. E non perché le prove fossero insufficienti (anzi c’era la lettera-confessione di Mills, confermata nel primo interrogatorio). Ma perché la prova regina è inutilizzabile. Motivo: la Cassazione nel 2009 avrebbe stabilito che, se uno accusa un altro per iscritto, questa non è una prova se non è “accompagnata da ulteriore illustrazione orale da parte dell’autore” in tribunale. Dunque Mills è un bugiardo quando ritratta, ma gli basta fingersi bugiardo l’unica volta che diceva la verità per “svuotare di significato quale mezzo probatorio la lettera e a cascata le deposizioni dei fiscalisti Drennan e Barker, genuini e attendibili”. Cioè: tutti, anche i giudici, sanno che B. è colpevole, ma “nessuna verità, neppur processuale, può dirsi raggiunta” (e pazienza se la Cassazione ha già accertato che Mills fu corrotto nell’interesse di B). Come dire: Riina scrive un pizzino in cui dice di aver ordinato a Tizio di uccidere Caio. Ma il pizzino può esser usato solo contro Riina. Per condannare Tizio, occorre che Riina confermi il pizzino o, si capisce, che Tizio confessi l’omicidio: se no Tizio è assolto con tante scuse. Tralasciamo altre amenità della sentenza. Tipo lo scaricabarile per dar la colpa della prescrizione alla Procura e all’altro collegio, presieduto da Nicoletta Gandus, che separò le sorti di Mills da quelle di B. dopo il lodo Alfano per riuscire a giudicare almeno Mills (non l’avesse fatto, anche Mills avrebbe avuto la prescrizione nel 2012 senza neppure una sentenza). O i silenzi sulla ex Cirielli (che tagliò la prescrizione da 15 a 10 anni) e sul tempo perso dalla stessa Vitale, che partì nel marzo 2011 con un rinvio di due mesi e tenne udienza solo il lunedì a gentile richiesta di B., salvo poi svegliarsi sul filo di lana; o sulla scelta suicida di far sentire due volte i testi dell’accusa, prima dal pm poi dalla difesa. Più seria la critica alla Corte d’appello, che fece prescrivere il processo alla vigilia del verdetto dichiarando ammissibile la ricusazione presentata in extremis dai legali di B. e fissando in ritardo l’udienza per respingerla: chissà se il Csm valuterà eventuali responsabilità disciplinari dei giudici di appello. Da oggi comunque, almeno per i potenti, vige la giustizia volontaria: può essere condannato solo chi ne fa espressa richiesta, e non è mica detto.

L’

Niente esecutivo tecnico, a giugno si vota. Il Fondo monetario scommette: Atene uscirà dall’euro. Ma la Merkel riceve Hollande e dice: “Speriamo che resti nella moneta comune”

Fulmini sull’euro

+$!z!,!#!]

nfinanziamento illecito Tangenti rosse: Penati a un passo dal processo Barbacetto e Vecchi pag. 5z

CATTIVERIE Violenza sulle donne, lungo monologo della Littizzetto. Ora dovremmo essere pari (www.spinoza.it)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.