A maggio la bolletta elettrica cresce del 4,3%. Con Imu e benzina una stangata da 2.200 euro l’anno. Stanno strangolandoquesto Paese y(7HC0D7*KSTKKQ( www.ilfattoquotidiano.it
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Con la Pasta dell'Auser aiuti il Filo d'Argento, il telefono amico degli anziani soli ed emarginati.
LA PASTA DELL’AUSER PER RICORDARSI DEGLI ANZIANI
IL 5 e 6 MAGGIO 2012 NELLE PIAZZE ITALIANE
Sabato 28 aprile 2012 – Anno 4 – n° 101
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Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
Grillo contro Maciste di Marco Travaglio
“Azionisti in volo” è il programma per i papaveri della “nuova” Alitalia (da Colaninno a Marcegaglia) e per i loro familiari e amici. Sconti fino al 90% e privilegi a iosa. Alla faccia di chi paga il biglietto intero Martini pag. 3 z
BOTTINO x La Gdf ha rastrellato 6 miliardi
La dolce e ricca vita dei 2000 evasori totali Courmayeur, Milano Marittima, Venezia: da quelli dello “scontrino mai” alla signora, sconosciuta al fisco, con due Porsche in garage e opere d’arte in casa di Chiara Paolin
correndo il report della Scontrolli Guardia di finanza sui effettuati nel 2012 si scoprono duemila evasori totali che folleggiano tra auto di lusso e vacanze da sogno, redditi fantasma per un bottino di oltre 6 miliardi di euro, 650 milioni di euro sottratti all’Iva. pag. 2 z
IL DOSSIER x Altro che sviluppo: i numeri dimostrano che siamo nella congiuntura più grave della nostra storia
Recessione senza ritorno: vivere senza Pil La crescita negativa di inizio anno crea una situazione inedita, una crisi nella crisi al posto della ripresa. E l’austerità peggiora le cose Cannavò, della Frattina pag. 7 z
di Stefano Feltri
Italia non è abituata alla recessione. Non è un fenomeno passeggero e prevedibile. Soprattutto quella di oggi assomiglia sempre più a una depressione senza rimedio che a un episodio. Nessuna delle grandi recessioni della storia repubblicana è paragonabile. pag. 6 - 7 z
L’
INTERVISTA Fabrizio Barca
“Resistete, in estate le cose miglioreranno” pag. 4 z Fabrizio Barca (FOTO LAPRESSE)
ncultura
Udi Carlo Freccero
Udi Gian Carlo Caselli
Scuole e corsi: il successo di scrivere si paga
MANIFE STO PER UNA NUOVA RAI
IL REATO CHE NON SI CANCELLA
Truzzi pag. 14z
CATTIVERIE Molti pensionati si trasferiscono all’estero. O almeno così viene detto ai nipotini (www.spinoza.it)
a quando ha perso il suo ruoopo la dichiarazione di Dpubblico lo pedagogico, la Tv servizio D morte presunta del “concontinua a interrogarsi corso esterno” vigorosamensulla sua identità sino a dubitare della sua utilità. Alcuni ritengono che il pluralismo dell’informazione possa essere garantito dalle emittenti private. pag. 18 z
te scandita dal pm Iacoviello nella sua requisitoria (si fa per dire...) nel processo Dell’Utri, molti erano ormai in trepida attesa dei funerali. pag. 18 z
e accaldate dichiarazioni dei politici su Beppe Grillo sono uno spettacolo impagabile, da scompisciarsi. Tutti contro uno, come contro la Lega delle origini. Sono talmente terrorizzati da non notare la ridicolaggine di un’intera classe politica, seduta su 2,5 miliardi di soldi pubblici camuffati da rimborsi, padrona del governo e del Parlamento nonché di tutti gli enti locali, ben protetta da Rai, Mediaset e giornaloni, infiltrata in banche, assicurazioni, aziende pubbliche e private, Tav, Cl, P2, P3, P4, ospedali, università, sindacati, coop bianche e rosse, confindustrie, confquesto e confquello che strilla come un ossesso contro un comico e un gruppo di ragazzi squattrinati, magari ingenui, ma armati solo delle proprie idee e speranze. Il presidente della Repubblica che commemora la Liberazione dal nazifascismo lanciando moniti, anzi anatemi contro un comico (“il qualunquista di turno”), è cabaret puro. Dice che “i partiti non hanno alternative”: ma quando mai, forse per lui che entrò in Parlamento nel '53 senza più uscirne. Tuona contro l’“antipolitica” (e ci mancherebbe pure, vive di politica da 60 anni). Ma non si accorge che nessuno ha mai delegittimato i partiti e la politica quanto lui, che sei mesi fa prese un signore mai eletto da nessuno, lo promosse senatore a vita e capo di un governo con una sola caratteristica: nessun ministro eletto, tutti tecnici più qualche politico travestito da tecnico. E non se ne avvedono neppure i giornaloni che dedicano all’ultimo monito pensosi editoriali dal titolo “Il tempo è scaduto”. Se un comico parla del capo dello Stato e lo sbeffeggia, è normale, mentre non s’è mai visto un capo dello Stato che parla di un comico, per giunta neppure candidato, per dirgli quel che deve fare o dire. Napolitano contro Grillo è roba da “Totò contro Maciste”. Ma il meglio, come sempre, lo danno i partiti. Anche una personcina ammodo come Guido Crosetto del fu Pdl riesce a dire che Grillo gli ricorda “il fascismo”, anzi “il razzismo”, anzi “il nazifascismo”, anzi “Goebbels” in persona. Le pazze risate. Grillo dice che, se Napolitano difende i partiti, è “il presidente dei partiti”: logica pura, ma per Bersani è “insulto”. Segue minacciosa diffida per leso monito: “Grillo non si permetta di insultare Napolitano, non si arrischi a dire cosa direbbero i partigiani se tornassero: loro saprebbero cosa dire dell’Uomo Qualunque”. Brrr che paura. Livia Turco lacrima in tv perché la gente ce l’ha con i politici e non si capacita del perché. Casini intima a Grillo di “entrare in Parlamento a misurarsi coi problemi concreti” e “smetterla con le chiacchiere”. Perché se no? Forse dimentica che Grillo in Parlamento entrò tre anni fa, per portare le firme di 300 mila cittadini su tre leggi d’iniziativa popolare: ma, siccome prevedevano l’incandidabilità dei pregiudicati, il limite di due legislature per i parlamentari e una legge elettorale democratica al posto del Porcellum, i partiti le imboscarono tutte e tre. Anche perché, con quelle, l’Unione dei Condannati si sarebbe estinta e gli altri partiti quasi. Siccome Dio acceca chi vuole rovinare, i partitocrati seguitano a confondere le cause con gli effetti. Grillo l’hanno creato loro: rifiutando le sue proposte, asserragliandosi a palazzo, barricando porte e finestre, alzando i ponti levatoi per tenere lontani dalla politica i cittadini e rovesciando su di loro pentoloni d’olio, anzi di merda bollente. E ora che, al borsino della fiducia, raccolgono tutti insieme il 2%, non trovano di meglio che fare l’ammucchiata: ABC, il Trio Alfanobersanicasini, vanno in giro a braccetto per far numero e volume, annunciando riforme elettorali, leggi sui partiti, tagli alla casta, norme anti-corruzione e misure per la crescita che nessuno farà mai. Più gli elettori si allontanano, più i capi si avvicinano, illudendosi di riempire il vuoto da essi stessi creato. Sfilano al proprio funerale come se il morto fosse un altro.
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